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5-6/2010 - Anno IV
An n o I V
Num. 5 - 6/ 1 0
SOMMARIO
IL RISCALDAMENTO MOTORIO
COSTRUZIONE DI UNA
NEL BASKET
DEL DOTT. GUIDO MARCANGELI.1
LA LAVAGNA TASCABILE
TAKTIFOL ........8
STRETCHING: STATICO O DI
NAMICO? DI
M. SIST10
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sport e diritto. NellAngolo delle regole, curiosit e chiarimenti sul regolamento tecnico. Nella sezione video esercizi e clinic per tutti gli associati. Uno spazio riservato anche alla preparazione
fisica e al minibasket con esercizi e risposte dei nostri esperti. Nella pagina risorse per il coach
informazioni e materiale utile per affrontare al meglio gli allenamenti.
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Legenda
redazione@basketcoach.net
Attaccante
senza palla
Attaccante con palla
Difensore
Tiro
Passaggio
Pass. consegnato
Palleggio
Movimento
senza palla
Movimento difesa
Blocco
Arresto 2 tempi
Arresto 1 tempo
Appoggio
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(Continua da pagina 1)
Quindi unipotesi di riscaldamento corretta dal punto di vista fisiologico deve inserire contrazioni isotoniche a bassa resistenza (lavoro muscolare per i distretti
pi sollecitati : quadricipiti, tricipiti della
sura, bicipiti brachiali, tricipiti brachiali,
addominali), sollecitazione dei cingoli
pelvico e scapolo omerale (sul posto e in
movimento), inserimento di esercizi coordinativi arti sup./inf. a frequenze progressivamente crescenti e corsa a bassa
intensit, lavoro finale sullaumento funzionale cardiorespiratorio (corsa progres-
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1.
3. m u o v e r s i
con la palla. Altro concetto base.
Sia chi difende sulla palla sia chi
difende su attaccanti senza palla
deve reagire (muoversi!) ogni volta
(Continua a pagina 5)
(Continua da pagina 4)
BLOCCO VERTICALE
Non facendo scelte tattiche di alcun tipo
e avendo definito come regola generale
quella di non prendere tiri in faccia,
trattiamo tutti gli attaccanti senza palla
come fossero tiratori. Applichiamo anche
unaltra regola: negare allattacco la
soluzione prevista. La scelta difensiva
che applichiamo quindi quella di negare il blocco, quindi:
1. Difensore del bloccante che sta sulla
linea della palla, staccato verso la
palla (siamo sul lato debole), chiama
il blocco (comunicare!!!) e sta pronto
ad aiutare in caso di tagli verso la
(Continua a pagina 6 )
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(Continua da pagina 5)
2.
palla;
Difensore dellattaccante che sfrutta
il blocco. Quando si sente chiamare
il blocco (importanza della comunicazione) si mette faccia a faccia col
suo attaccante e sulla sua linea di
corsa ipotetica. Lobiettivo manda-
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che parla di tutto il basket nel Lazio, con uno
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(Continua da pagina 6)
BLOCCHI FLEX
(BLOCCO SUL BLOCCANTE)
Su questo tipo di blocchi sufficiente
applicare alcune regole viste precedentemente per rendere del tutto innocuo questo movimento (blocco sul bloccante)
che si basa su questo concetto: il difensore del bloccante fa bump, quindi blocchiamo su di lui per dare la possibilit
allattaccante che porta il primo blocco di
avere molto spazio per eseguire un facile
tiro.
2.
CONCLUSIONI
Sono consapevole che esistono altri modi e altre regole difensive altrettanto efficaci da applicare per costruire una difesa
di squadra vincente. Il concetto che ritengo fondamentale quello di avere delle
regole e di applicarle poi nelle situazioni
difensive che ci si presentano!
Vi lascio alcune frasi che appendo sempre nello spogliatoio della mia squadra,
per ricordare ai miei giocatori dei concetti
che ritengo importanti:
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Preparazione Fisica
STRETCHING: STATICO O DINAMICO?
DI MARCO SIST PREPARATORE FISICO
COS
Lo stretching una pratica di allenamento attraverso la quale si ricerca lallungamento del tessuto muscolare (muscoli) e di quello
connettivo (fasce e tendini) al fine di migliorare la mobilit articolare. I meccanismi fisiologici che regolano lallungamento muscolare
sono legati allazione di due recettori: i fusi neuromuscolari e gli organi del Golgi. Entrambi sono dei sistemi di difesa dellorganismo; infatti, i fusi, che si trovano tra le fibre muscolari, rilevano la lunghezza del muscolo e la velocit di variazione di questa, e agiscono facendo contrarre un muscolo che improvvisamente si allunga, tentando di proteggerlo da eventuali lesioni. Gli organi del
Golgi, che si trovano nella giunzione muscolo-tendinea, sono sensibili al loro stiramento e determinano il rilassamento di un muscolo
la cui intensit di contrazione sia percepita come eccessiva.
A COSA SERVE
Lo stretching, attraverso lazione sui tendini e sui muscoli, aiuta a migliorare la mobilit articolare. Ogni articolazione ha un suo
raggio di azione ottimale (ROM) e uno degli obiettivi dello stretching deve essere appunto quello di far s che, qualora ci siano delle
retrazioni muscolari o tendinee che limitino il ROM, queste siano ridotte. Con un ROM ottimale, il movimento pi economico ed
efficace.
Laccorciamento dei muscoli, riducendo il ROM articolare, determina delle variazioni della postura, che potrebbero rendere il movimento meno funzionale e determinare linsorgenza di dolore. Generalmente, i muscoli maggiormente soggetti ad accorciamento,
sono il pettorale (rotazione interna della spalla), il quadrato dei lombi (iperlordosi), lo psoas (antiversione del bacino), i flessori del ginocchio (retroversione del bacino e piattismo lombare), adduttori (ginocchio valgo), soleo e gastrocnemio (ridotta mobilit della caviglia). Attraverso unanalisi posturale sidentificano le retrazioni e si personalizza il programma di stretching.
Lo stretching (di tipo statico) inoltre, usato a fine allenamento, aiuta il muscolo a tornare alla sua naturale lunghezza dopo lo sforzo cui
stato sottoposto, processo che altrimenti richiederebbe almeno 24 ore.
Lo stretching (di tipo dinamico o misto) effettuato prima dellallenamento prepara il muscolo a far fronte alle situazioni di allungamento
a cui sar sottoposto durante lesecuzione degli esercizi.
Diversi studi evidenziano come non ci sia una correlazione diretta tra leffettuazione dello stretching e la prevenzione degli infortuni
muscolari. Linfortunio muscolare pu dipendere da una situazione di sovraccarico funzionale, da uno sbilanciamento tra il livello di
forza tra agonisti e antagonisti, ma anche da un eventuale stato di retrazione dei gruppi muscoli, oltre che da fattori esterni. Un muscolo retratto, infatti, limita il ROM di unarticolazione e la sua funzionalit ottimale pu quindi essere uno dei fattori predisponenti allinfortunio; come tale deve pertanto essere tenuto in debita considerazione.
Lo stretching talvolta confuso come mezzo di riscaldamento. Lo stretching serve esclusivamente a produrre un allungamento dei
tessuti e non ha alcun effetto riscaldante giacch non determina alcun aumento della temperatura muscolare.
COSA FARE
Possiamo distinguere tre tipologie di stretching:
Statico
Dinamico
Misto
Lo Stretching Statico
Lo stretching statico prevede il mantenimento della posizione di allungamento in forma statica in modo da enfatizzare lintervento degli organi del Golgi che inibiscono la contrazione causata dai fusi neuromuscolari, favorendo il rilassamento.
Le metodiche di stretching statico pi conosciute sono:
- Anderson. Questo metodo prevede per ogni esercizio una prima tensione facile di 5-10, seguita da una tensione di sviluppo di
20-30 e un graduale ritorno alla posizione di partenza.
- P.N.F. (Facilitazione Propriocettiva Neuromuscolare): si basa sul presupposto che contraendo isometricamente un muscolo che poi
sar allungato sinibisce lintervento dei fusi neuromuscolari e si facilita lintervento degli organi del Golgi, favorendo quindi un miglior
allungamento. Per ogni esercizio si prevede: una prima fase di allungamento di 10-20, una seconda fase di contrazione isometrica
di 5-6 eseguita dalla posizione di allungamento, una terza fase di allungamento, dopo un rilassamento di 2-3, della durata di 10-20.
Il ciclo va ripetuto 2-3 volte continuando dalla posizione di allungamento raggiunta.
- Inibizione reciproca: si basa sul rilassamento di un muscolo indotto dalla contrazione isometrica del suo antagonista e successivo
allungamento dello stesso.
- C.R.A.C.(contrai, rilassa, contrai lantagonista): consiste nellapplicare il principio dellinibizione reciproca al metodo P.N.F. con la
differenza che la contrazione isometrica non sar pi a carico del muscolo che si vuole allungare ma del suo antagonista. Prevede
una fase di allungamento di 10-20, una fase di contrazione isometrica dellantagonista di 5-6 effettuata dalla posizione di allungamento, ed una terza fase di allungamento, dopo un rilassamento di 2-3, di circa 10-20.
Gli esercizi di stretching statico sono prevalentemente esercizi in isolamento muscolare, ma possono riguardare anche intere catene
muscolari come ad esempio, nel caso dello Stretching Globale Attivo, metodica che prevede il mantenimento di auto-posture per
circa 10-20..
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Lo Stretching Dinamico
Con questo termine sintende un allungamento ottenuto con movimenti dinamici, ripetuti nel tempo, che vanno a riprodurre i gesti tecnici dello sport praticato. Lo stretching dinamico pu essere ottenuto mediante: movimento con contrazione del muscolo agonista che
mette in allungamento il muscolo antagonista (slanci); movimento di un segmento diverso da quello che si vuole allungare e che mette
in tensione eccentrica la zona voluta (flessione del busto in avanti che causa allungamento degli ischio-crurali). Questa metodica attiva
principalmente i fusi neuromuscolari con conseguente contrazione muscolare di riflesso.
Lo Stretching Misto
Lo stretching misto una forma di allungamento che prevede lalternanza di fasi di contrazione muscolare con fasi di allungamento
statico.
Il metodo di stretching misto pi diffuso lA.I.S. (Active Isolated Stretching). Esso prevede lisolamento del muscolo da allungare, una
contrazione del muscolo antagonista a quello da allungare ed una breve (1,5-2) fase di allungamento del muscolo target. La sequenza va ripetuta 8-10 volte per muscolo. una dei metodi di stretching pi diffuso, non solo tra gli atleti dalto livello, ma anche in ambito
fisioterapico.
QUANDO FARLO
Prima della partita o allenamento
- Stretching Statico: pu essere fatto, ma per un periodo limitato di tempo, 5-7; va svolto dalla posizione eretta e non di quella
sdraiata, per evitare linsorgere di una predominanza del tono vagale ed un conseguente effetto addormentante. Va svolto prevalentemente sulle grandi catene muscolari pi che in isolamento.
Molto si detto rispetto alla diminuzione dei livelli di forza, potenza e velocit, successivi a un lavoro di stretching statico. Tutto ci
vero nella misura in cui la valutazione di suddetti parametri avviene immediatamente dopo lo stretching. Se viceversa, allo stretching
viene fatta seguire una nuova fase di attivazione, specie a carico del SNC (ad es. salti in basso), i suddetti parametri si ristabilizzano;
quindi, se il tempo a disposizione prima dellevento molto, lo stretching statico non ha alcuna controindicazione.
- Stretching misto: pu essere utilizzato in alternativa a quello statico o come unica tipologia di allungamento in caso di allenamenti
non particolarmente intensi. Durata 5-10
- Stretching Dinamico: il tipo di stretching maggiormente utilizzato prima della partita o dellallenamento ed ha la priorit sulle altre
forme. Durata 5-10.
Lordine dello stretching prima della partita o dellallenamento, quindi il seguente: statico > misto > dinamico. In base alla
disponibilit di tempo si sceglie il metodo, tenendo presente che la forma dinamica quella pi importante.
Dopo la partita o allenamento
- Stretching Statico: dopo lo sforzo, latleta deve rilassarsi e ripristinare la naturale lunghezza dei muscoli. Si utilizzano esercizi
sia in isolamento sia coinvolgendo le catene muscolari (auto-posture e stretching globale attivo), eseguiti prevalentemente da
terra. la forma di stretching maggiormente utilizzata in questa fase dellallenamento. Si possono utilizzare le varie metodiche
alternandole tra loro.
In seduta dedicata
possibile inserire delle sedute dedicate al solo stretching statico o misto in caso di necessit, ossia quando latleta presenta
delle retrazioni tali da alterare la postura con eventuale insorgenza di dolore.
In caso di seduta dedicata allo stretching si possono seguire le indicazioni riportate nella tabella seguente:
Metodo
Numero esercizi
Numero di serie
Da 2 a 6 per esercizio
Durata esercizio
Da 10 a 60 secondi
Da 10 a 30 minuti
Frequenza
Almeno 4 settimane
Marco Sist
P.F. Latina Basket
Laureato in Scienze Motorie, IUSM
Preparatore Fisico, FIP
Periodization Planning Specialist, TBI
Certified Strength and Conditioning Specialist, NSCA
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Allenamento di Viterbo - 1
Questo il programma per punti dellallenamento:
Riscaldamento per ruoli;
Stretching;
5 c 0 (schema Testa, vedi diagrammi 6 e 7);
2c1 e 3c2;
3c1 e 4c3.
In particolare in questo allenamento,
oltre al lavoro per lo schema 5c0, si
voluto iniziare ad analizzare laspetto
difensivo dellaiuto e recupero lattacco, soprattutto sottolineando limportanza del giocatore in post basso.
(diagramma 5).
Allenamento di Viterbo - 2
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Se prima la difesa partiva da una posizione fissa, con lesercizio del diagramma 11 i difensori devono seguire la
posizione del pallone, adattandosi. Chiudiamo questo esercizio (diagramma 12)
Poi si inserito il difensore in post bas- dando la palla ad uno dei post bassi, e
so, andando a giocare in 1c1 giocando, con le regole viste in precedenza.
(diagramma 9).
Esercizio successivo, inserisce le colla- Esercizio successivo (diagramma 13)
un lavoro per la difesa, che deve imparare a rompere i tagli con il proprio corpo,
ma anche per lattacco, che nonostante il
borazioni tra i post bassi, ove un giocatore penetra verso il centro, c laiuto del
difensore dellaltro post basso, cos che
questultimo deve salire per dare una
(Continua a pagina 15 )
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4 (diagramma 16) che andr ad occupare la posizione di post-basso, per un Nel prossimo numero troverete la
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IL CLINIC PER IL SETTORE GIOVANILE DI RIANO 2010
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Il primo cofanetto, di due dvd, comprende (dvd1) la lezione di coach Giordano Consolini e del prof. Luigino Sepulcri: Il controllo del corpo nelluso dei fondamentali
individuali, aspetti tecnici e fisici.
fisici
Nel secondo dvd coach Consolini parla del
giovanili..
Miglioramento del passaggio nelle categorie giovanili
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LA NUOVA SERIE DI DVD DI COACH BARRY
BRODZINSKI SUI FONDAMENTALI
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Quante volte si sente discutere di quanto e come deve essere usato il palleggio? Oggi molti giocatori ne abusano, consumando la
superficie della palla sul duro pavimento delle palestre, senza concludere niente. Correggere queste
cattive abitudini non vuol dire smettere di insegnare a palleggiare ma vuol dire insegnare a palleggiare con i giusti modi. Ed questo che coach Barry Brodzinkisi si prefigge di fare in questo dvd: dare i
giusti strumenti agli allenatori per costruire dei grandi palleggiatori che sappiano usare questo fondamentale in modo efficace e tecnicamente perfetto. Come dice coach Brodzinski Ricordate, che il fondamentale pi importante della pallacanestro si il passaggio, ma una pallacanestro senza penetrazioni, che pallacanestro sarebbe?
Un DVD unico nel suo genere, in quanto raro vedere un allenatore parlare solamente del passaggio. Ma non viene fatto in maniera canonica, ma
totalmente innovativa quanto semplice. Si parte dalle basi (il ball-handling) fino ad arrivare a costruire
esercizi pi complessi che coinvolgono pi di tre giocatori sul campo allinterno dello stesso esercizio,
senza ovviamente dimenticare di curare la tecnica. Tutto svolto in modo graduale, in progressione, come dice lo stesso Coach Brodzinski, perch volere tutto e subito non serve a niente.
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Principi Base
3.
4.
5.
Adeguarsi ai passaggi rapidi, soprattutto quelli di ribaltamento che tagliano la difesa (skip);
Sovrannumero (mettere pi attaccanti che difensori in un lato del
campo);
Difesa dal pick-n-Roll (mancano gli
aiuti ed pi facile liberarsi per il
tiro)
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b.
3.
4.
Gioco dattacco
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Ritornare la palla ad 1.
Da qui in poi i giocatori 2 e 3 non cambiano pi lato e si deve lavorare ancora
di pi sulla velocit di passaggio, sui
cambi di lato e nel mandare la palla dentro. (diagramma 7).
Se la palla arriva a 2 o a 3, 2 e 3 possoUna volta che 4 ha ricevuto la palla da 1, no passarsi la palla skip tra di loro.
pu:
Tirare;
Vediamo invece cosa succede sul passaggio da 4 a 3. Abbiamo detto che 3
Giocare alto basso con 5;
Passare la palla skip a 3 che nel deve farsi trovare nella posizione pi
frattempo si sar posizionato tra la pericolosa possibile, cio pronto per tiraprima e seconda linea difensiva re e fra due difensori (prima e seconda
linea). Quando 3 riceve pu:
(passaggio molto efficace);
Tirare;
Passare la palla a 2;
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vediamo cosa succede se il primo passaggio viene fatto ad uno dei post alti
(quello del lato del difensore che sta
marcando 1).
Supponiamo che la palla sia passata a 5,
4 taglia a canestro per ricevere da 5,
mentre 1 si porta sul lato debole. Tutti i
giocatori di perimetro sono appena fuori
dalla riga dei 3 punti e tra due difensori.
Ritorniamo allo schieramento iniziale e In qualunque modo la palla esca da 5, ci
palla e si posiziona in angolo sul lato
forte, 3 prende il posto di 2, 5 rimane
basso, mentre 1 cerca la corsia di passaggio (diagramma 12). Se la palla esce
da 4, sia sul lato forte che sul lato debole, troviamo situazioni gi analizzate in
precedenza (diagramma 13 e 14).
troviamo con situazioni di gioco gi esaminate. In questo caso 2 e 3 non cambiano lato (diagramma 15 e 16).
E possibile iniziare con un pick & roll,
sempre sul lato del difensore che marca
il giocatore 1. Supponiamo sempre di
svilupparlo sul lato destro con 1 che
gioca pick n roll con 5. In questo caso,
mentre 5 porta il blocca ad 1, 2 taglia sul
lato debole sia per creare un sovrannumero, sia per portare via laiuto del difensore basso della zona, che probabilmente tender ad abbassarsi per seguire il
movimento iniziale di taglio. (diagramma
17). Se 1 non tira, 5 si apre fuori in mez(Continua a pagina 23)
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zo alla prima
linea difensiva
per ricevere da
1.
Quando 5 riceve la palla deve
ribaltarla velocemente. Una
volta passata la
palla a 3, andr
a posizionarsi
sul lato debole.
1 lavora sempre per la miglior corsia di
passaggio. Sia
che 3 passi a 2
che ritorni la
palla ad 1, taglier sul lato
debole, ricreando
situazioni
sul campo gi
analizzate
(diagramma
18).
Limportante
essere veloci
nel ribaltare la palla e trovarsi in posizio- fare delle scelte. Per esempio se 3 pas- marcare 2 o 4 (diagramma 19).
ne per costringere i difensori devono sa la palla a 2, X4 dovr decidere se
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(diagramma 20).
Unultima considerazione va fatta per il
rimbalzo in attacco. Abbiamo detto che il
rimbalzo difensivo un tallone dAchille
per le zone, soprattutto per loro il pericolo viene dal lato debole. Lattacco che
abbiamo visto mantiene sempre un giocatore di post sul lato debole, inoltre possiamo formare il triangolo di rimbalzo
offensivo con il giocatore
(2 o 3) del lato debole, che
dovr saltare verso il centro dellarea, anche solo
per schiaffeggiare la palla
verso i due compagni (1 e
3 o 2, a seconda di che
sul lato forte) per il rimbalzo lungo.
Vediamo, nei diagrammi a
seguire, ricavati da situazioni viste i precedenza,
come sviluppare il rimbalzo offensivo (diagramma
21, 22 e 23).
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