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I risconti sono fanno parte delle scritture di assestamento che si registrano in fase di
chiusura del bilancio, e più in particolare sono scritture di rettifica in quanto riducono un
costo o ricavo già registrato nel corso dell’anno.
RISCONTI ATTIVI
I risconti attivi sono quote di costi già rilevati per intero nel corso dell’anno, la cui competenza
riguarda uno o più esercizi futuri. Tali costi vengono rettificati (ridotti), rinviandone una quota
all’esercizio successivo.
Sono collocati nell’attivo di stato patrimoniale, costituiscono una sorta di anticipo versato a
fornitori e dunque equiparabili a dei crediti a breve, come elementi del patrimonio, in quanto
relativi a fattori produttivi non ancora utilizzati.
Se vuoi conoscere i dettagli, con esempi relativi anche alle scritture contabili ti invito a
leggere questo articolo dedicato esclusivamente ai risconti attivi.
RISCONTI PASSIVI
I risconti passivi sono quote di ricavi già rilevati per intero nel corso dell’anno, la cui
competenza riguarda uno o più esercizi futuri. Tali ricavi vengono rettificati (ridotti), rinviandone
una quota all’esercizio successivo.
Sono collocati nel passivo di stato patrimoniale, costituiscono una sorta di anticipo incassato
da clienti e dunque equiparabili a dei debiti a breve, come passività in quanto relativi a
prestazioni non ancora effettuate.
Se vuoi conoscere i dettagli, con esempi relativi anche alle scritture contabili ti invito a
leggere questo articolo dedicato esclusivamente ai risconti passivi.
Facciamo un esempio.
COME SI CALCOLANO
Per il calcolo della quota di competenza si utilizza la seguente formula:
Le differenze hanno in realtà così poca rilevanza, che l’argomento non viene neppure
trattato OIC all’interno della pubblicazione dedicata all’OIC 18. In assenza di vincoli, ha senso
adottare il sistema più semplice di calcolo normalizzato che conta 360 giorni in un anno e 30
giorni per tutti i mesi.
Fanno eccezione i calcoli che riguardano i titoli mobiliari (es: le obbligazioni) che hanno una
valutazione misurata col criterio dei 365 giorni l’anno. In questi casi anche i risconti sono da
calcolare col medesimo criterio dei 365 giorni.
Il più specifico è l’articolo 2424-bis, comma 6, che recita: ”Nella voce ratei e risconti attivi
devono essere iscritti i proventi di competenza dell’esercizio esigibili in esercizi successivi, e i costi
sostenuti entro la chiusura dell’esercizio ma di competenza di esercizi successivi. Nella voce ratei
e risconti passivi devono essere iscritti i costi di competenza dell’esercizio esigibili in esercizi
successivi e i proventi percepiti entro la chiusura dell’esercizio ma di competenza di esercizi
successivi. Possono essere iscritte in tali voci soltanto quote di costi e proventi, comuni a due o più
esercizi, l’entità dei quali vari in ragione del tempo”
Nel caso dei risconti, la fondazione ha pubblicato il principio contabile OIC 18, al fine di:
• definirne il concetto (scritture di rettifica/integrazione)
• spiegarne la funzione all’interno del bilancio (rispetto del principio di competenza
economica)
• indicare le metodologie di calcolo (formula, criteri)