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PIERRE BOURDIEU

Pierre Bourdieu sociologo francese tra i più noti e influenti a livello


mondiale. È nato nel 1930.
Dopo aver studiato al liceo di Pau e poi al liceo Louis-le-Grand
a Parigi, entra all'École Normale Supérieure (ENS) di Parigi, nel
1951. Agrégé di filosofia nel 1954, insegna l'anno successivo al
liceo di Moulins. Tra il 1955 e il 1958 fa il servizio militare in Algeria,
allora in guerra. Diventa quindi assistente all'università di Algeri.
Tornato in Francia nel 1960, come assistente alla Sorbona, nel 1961
è professore incaricato all'università di Lilla. Nel 1964 viene
nominato direttore di studi all'Ecole pratique des hautes études (VI
sezione) e nel 1981 è chiamato alla cattedra
di sociologia del Collège de France. Dirige il Centro di Sociologia
Europea (del Collège de France e dell'École des hautes études en
sciences sociales), e le riviste "Actes de la recherche en sciences
sociales" (fondata nel 1975) e "Liber".
Diventa dottore honoris causa della Università libera di
Berlino (1989), membro dell'Accademia Europea e dell'American
Academy of Arts and Sciences, medaglia d'oro del CNRS (1993),
dottore honoris causa dell'Università Johann Wolfgang
Goethe di Francoforte (1996).
Nel 1999 è stato insignito del titolo di "duca di Desarraigo", dal
Sovrano del Regno di Redonda. Pierre Bourdieu è scomparso il 23
gennaio del 2002.

7.2
UNA SOCIOLOGIA CRITICA DEL MONDO ECONOMICO
Bourdieu non è considerato un sociologo economico nel senso
stretto, anche se l’economia è presente nell’opera di Bourdieu dai
sui primissimi studi sulla società algerina fino quello che resta il suo
ultimo libro pubblicato in vita; le strutture sociali dell’economia
(2000). La sociologia di Bourdieu si presenta come alternativa alla
scienza economica almeno per due motivi:
1. Perché per intendere l’economia come sfera di attività, come
sistema di pratiche, immerso nell’orine sociale, mobilita saperi
diversi ricavabili da tutto l’insieme delle scienze storico-
sociali.
2. Perché ricorre a un insieme sistematico di concetti che
Bourdieu stesso ha forgiato nel corso del temo per rendere
conto di quell’ordine sociale, di cui le pratiche economiche
sono parte integrante.

7.4
IL SISTEMA CONCETTUALE DI BOURDIEU
Quella di Bourdieu è una teoria insieme storia e strutturale del
mondo sociale articolata intorno ad alcuni concetti chiave quali:
HABITUS, CAMPO e come di CAPITALE.

7.4.1
HABITUS:
Con questo termine Bourdieu intende un sistema di disposizioni
acquisite dall’attore nel corso del tempo come effetto della sua
espansione a un determinato insieme di
condizionamenti sociali. L’habitus è ciò che risponde gli agenti
sociali a percepire, giudicare e trattare il mondo nel modo in cui lo
fanno. Si radica qui, secondo Bourdieu, la capacità degli agenti
sociali di fare ciò che il mondo si aspetta da loro. Questo agire è
governato dall’habitus può fondare STRATEGIE nella misura in ci
esso produce condotte situate e organizzate che si rivelano più
adatte alla situazione. Gli attori conoscono le regole e le norme
sociali, ma il loro agire va normalmente ben oltre, cercando più che
una mera osservanza normativa un “adattamento pragmatico” alle
circostanze. L’habitus può essere un principio di continuità, ma
anche, di discontinuità o rottura, anche sottoforma di innovazioni.

7.4.2
CAMPO: Questa teoria dell’azione è un frammento di un’architettura
più vasta che include anche una concezione dello spazio sociale e
una delle risorse. Campo è, per Bourdieu, qualunque microcosmo
sociale definito da una posta in gioco, da proprie regole e forme di
autorità e da un almeno relativo grado di autonomia. E’ un principio
di differenziazione sociale che produce spazi strutturati e tra loro in
potenziale competizione o conflitto. Un campo è uno spazio
strutturato di posizioni, che funziona sia come “campo di forze”
capaci di incidere con la loro dinamica su chi e cosa sta nei suoi
confini sia come “campo di battaglia”, luogo di una lotta
potenzialmente continua per la sua definizione, per la definizione
dei suoi confini. Un campo è sempre un prodotto della storia. Il
concetto di campo identifica un principio epistemologico chiave che
è la RELAZIONALITA’. Pensare in modo relazionale vuol dire
collocare le cose nei loro contesti, cercarne il valore non nelle loro
proprietà intrinseche o nei loro presunti, bensì nel loro rapporto con
le altre cose.

7.4.3
CAPITALE: Non ci sarebbero campi se non ci fossero differenze. Ogni
campo esiste in quanto spazio circoscritto di distribuzione di risorse.
Il termine che Bourdieu utilizza per designare tali risorse è quello di
CAPITALE. Il capitale è quindi qualunque risorsa che dia un
vantaggio a chi la possiede, e che possa essere accumulata
attraverso meccanismi di trasmissione ereditaria. Il contributo più
originale di Bourdieu è nel concetto di FORMA DEL CAPITALE. Il
capitale non è infatti solo di tipo economico, il capitale economico è
solo una specie di una categoria più ampia che include anche altre
forme di capitale.

7.5
IL CAPITALE E LE SUE FORME: Le forme di capitale sono 4:
1. IL CAPITALE ECONOMICO
2. IL CAPITALE CULTURALE, che si istituzionalizza soprattutto
nella forma di titoli scolastici;
3. IL CAPITALE SOCIALE, costituito da obblighi e relazioni sociali;
4. IL CAPITALE SIMBOLICO, ovvero il capitale di riconoscimento;

Di queste quattro specie le più rilevanti, soprattutto nella società


contemporanea, sono le prime due, perchè è intorno ad esse che
nel mondo contemporaneo si struttura lo spazio sociale. A
differenza di campo e habitus, quello di capitale culturale è un
neologismo introdotto da Bourdieu. L’idea fondamentale alla base
del concetto di capitale è la CULTURA. Anche i produttori culturali -
scrittori, pittori, giornalisti ecc sono infatti individui posizionati nello
spazio sociale, e quindi provvisti di una dotazione di risorse culturali
più o meno istituzionalizzate e più o meno incorporate, dallo stile di
abbigliamento alla dizione fino alla stessa scrittura. Infine possiamo
dire che quella di “capitale culturale” è una metafora che deriva il
suo valore dalla capacità di mettere in relazione istruzione,
stratificazione sociale, consumo e produzione culturale.
Bourdieu offre alcuni strumenti per un’analisi dinamica,
introducendo il concetto di
CONVERSIONE di capitale, ovvero di trasformazione di una forma di
capitale in un’altra forma. Sono 3 le proprietà che una risorsa deve
avere per potersi configurare come capitale:
1. ESSERE ACCUMULABILE
2. ESSERE TRASFERIBILE
3. ESSERE CONVERTIBILE IN ALTRE RISORSE

7.6
LA TEORIA IN PRATICA: DUE RICERCHE EMPIRICHE
Sono questi concetti a costruire la teoria sociale di Bourdieu. Non è
una teoria generale
della società quella che Bourdieu offre, è piuttosto un insieme di
principi epistemologici e di dispositivi teorici da utilizzare nella
pratica della ricerca sociale che per Boridieu trova la sua specificità
e la sua forza nella ricerca empirica ed empiricamente controllabile.
Anche quando scende nel capo per raccogliere i dati Bourdieu non è
mai solo un etnografo o ricercatore sociale.
Un’efficace illustrazione del metodo di lavoro di Bourdieu è la sua
analisi del mercato immobiliare francese. La scelta di questo
mercato consente all’autore di focalizzarsi su un oggetto
tipicamente attribuito all’economia e di mostrare al contempo i
limiti della visione che sottende le analisi economiche degli
economisti. Bourdieu, attraverso l’analisi di numerosi dati, mostra
come le scelte economiche in materia di casa dipendono da un lato
dalle disposizioni degli agenti economici e dall’altro dallo stato
dell’offerta delle abitazioni in un dato tempo e luogo. Ma entrambi
questi fattori dipendono da tutto un insieme di condizioni
economiche e sociali prodotte dalla politica della casa e quindi
dall’agente collettivo. La casa è ben lungi dall’essere un semplice
bene economico: è un luogo di investimenti affettivi e oggetto di
significazioni sociali.
Il mercato immobiliare è uno spazio complesso in cui operano
numerosi attori individuali e collettivi che includono, ovviamente, le
famiglie, i costruttori edili, le banche e tutti quei soggetti che
contribuiscono alla costruzione dell’immagine della casa. Bourdieu
analizza il ruolo dello stato nella costruzione sociale del mercato
delle case e successivamente quello che chiama il “campo dei
poteri locali”. L’analisi delle condizioni sociali di produzione dei
gusti, preferenze, disposizioni all’ acquisto etc è il tema principale di
una sua opera importantissima chiamata “LA DISTINZIONE,CRITICA
SOCIALE DEL GUSTO”. Questa è un’opera complessa, ricca di
dettagli che ha ispirato molti studiosi di paesi diversi. L’obiettivo di
questo studio è testare l’idea che alla base delle nostre relazioni
sociali, amicizie etc ci sia appunto la condivisione dei gusti: in
breve, come le variazioni di capitale culturale possono rendere
conto delle variazioni del capitale sociale.
Muovendo proprio dal modello di Bourdieu, LIZARDO fu in grado di
dimostrare che, se i gusti culturali sono in parte determinanti dalle
reti di relazioni sociali in cui si è inseriti, essi sono però anche usati
per formare e sostenere queste stesse reti.
Come gli esempi di ricerca presentati illustrano, Bourdieu offre una
cassetta di strumenti analitici, flessibili. Concetti aperti, abbastanza
astratti e generali da poter essere applicati in molte e diverse
situazioni.

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