Il coronavirus è un virus simil-influenzale la cui diffusione ha avuto l’epicentro a
Wuhan, in Cina, nel novembre 2019. Non sono ancora chiare le cause che hanno portato all’insorgere del virus; le teorie sono diverse, da quelle che sostengono un’origine animale a quelle che teorizzano un esperimento di laboratorio. Dopo un’iniziale sottostima della pericolosità del virus da cinesi, nel gennaio 2020 è stata allertata l’Organizzazione Mondiale della Sanità e solo a fine gennaio/inizio febbraio, a causa dell’elevato numero di contagi nell’Italia settentrionale, la pericolosità del virus è diventata nota a tutti e sono iniziate le prime misure restrittive. Essendo un virus di base influenzale, i sintomi sono molto simili a quelli di una normale influenza, ma nei casi più gravi si traduce in una sindrome respiratoria acuta che richiede il ricovero del paziente in terapia intensiva. Tra i sintomi si elenca in particolare febbre alta, difficoltà respiratorie, stanchezza, debolezza, ma ogni individuo può mostrare sintomi diversi o addirittura essere asintomatico quindi non presenta sintomi. Trattandosi di un virus nuovo, non esiste ancora un vaccino, anche se sono in corso le relative ricerche e sperimentazioni e si potrà avere tra uno o due anni. Finora, è stato accertato che una normale terapia antinfluenzale può essere utile per contrastare l’evolversi della corona virus e favorire la guarigione nei casi, ovviamente, meno gravi. Gli antibiotici, al contrario, non sono efficaci. Quando era iniziata la quarantena, il nove Febbraio, io non ero molto preoccupato perché quando era già diventata, una situazione preoccupante in Cina avevo immaginato che sarebbe diventato una pandemia e che il mondo si sarebbe trovato in crisi. Le giornate di molti italiani sono state stravolte dall’ordinanza di Giuseppe Conte che ordina a tutti di stare in casa e uscire solo per stretta necessita. Le mie abitudini dopo la quarantena si sono accorciate o si sono allungate o si sono cambiati gli orari in cui li facevo; ad esempio i compiti adesso li faccio sempre più in ritardo perché penso di avere tanto tempo oppure ora sto guardando molto di più il telefono e il computer. Un altro cambiamento che ho visto è ad esempio sui miei genitori, mia madre ora va molto di meno a lavorare e se ci deve andare, ci va un’ora prima per preparare tutto e da quanto mi dice lei, le persone che portano i loro animali aspettano fuori dall’ambulatorio per paura del coronavirus. Secondo me il migliore modo per passare questo momento di difficoltà è di rimanere in contato con i propri amici e riuscire a trascorrere il tempo ad esempio guardando le serie tv o vedere semplicemente la tv ma la cosa più importanti di questi tempi è quello di non preoccuparci troppo perché se fai come dice l’Organizzazione Mondiale della Sanità abbiamo il 10% in meno di ammalarci. Comunque bisogna restare calmi perché in queste situazioni la paura o la rabbia sono come legna da ardere che fanno allargare sempre di più i problemi.