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16 Marzo 2021

Esercitazione intermedia secondo semestre: lavoro di natura informatica, che


consisterà nell'applicare le ricerche informatiche ai testi assegnati.

Novellino:

-PROEMIO, PROLOGO: spiega le ragioni di uno degli anonimi compilatori (sono più
di uno infatti), probabilmente l'originale o quello più fedele. Indicato ai
gentili e nobili (concetti separati, quindi la gentilezza non è un dato che si
rifà alla nascita)
La sacralità della parola deriva direttamente dal Cristo ed infatti a usata
primariamente per lodare Dio. Una volta lodato, però si può usarla anche per
"rallegrare" il cuore ed il corpo senza fare torto a Dio. La parola ha
un'utilità materiale.
[Cortesia come patrimonio sociale, da cui deriva una determinata modalità
retorica specifica]
Si raccolgono solo le gesta di coloro che sono nobili e gentili, perché sono da
modello per coloro che non lo sono. L'arte della parola dei nobili e gentili è
educata e corrisponde bene all'arte della parola e della retorica, sono belle.
La facondia è necessaria in tutta la formazione individuale e digestione dei
rapporti.

Fiori di parlare: sentenze


Belle cortesie: belle risposte
Belli donari: doni
Belle azioni
Belli amori:belle storie d'amore

Solo chi ha intelligenza sottile e cuore nobile saprà imitarli (similarli). Sono
exempla -> la validità è atemporale.
La finalità didascalica è fortemente presente, anche se subentra la finalità del
piacere.
Hanno anche un'utilità di diffusione, chi legge a sua volta diviene narratore. -
> ha utilità "per coloro che non sanno ma desiderano sapere".

Lo scrittore si scusa se i "fiori" che ha scelto non sono solo i migliori ->
l'autore ha pieno controllo della scrittura.
Da qui viene il termine "fiore" che indica il termine di racconto medievale,
cioè quei racconti che nella loro interezza trasmettono un bel modo di dire o
una bella espressione.
La parola è un mezzo divino per il Cristo che fattosi uomo per diffondere il
Logos ha utilizzato la parola umana.

Il racconto breve si sta lentamente emancipando dal funzionamento didascalsco,


in un lento processo di allontamento dai modelli di comportamento aristocratici
verso modelli più comuni.

[SLIDE NOVELLINO]
canzoniere
Si sa molto poco sulla sua identità originaria, molto probabilente vi è
all'origine un manoscritto copiato e diversificato molte volte. Questo lo
sappiamo perché abbiamo 7 manoscritti più un'edizione a stampa.
Non si sa quanti fossero gli originali e come fossero.
Moltissimi sotto-autori ci hanno lavorato su
La forma fissa è di 240 anni dopo.-> Copia commissionate da Bembo da un
manoscritto di cui noi non sappiamo nulla. EDIZIO PRINCEPS.
Modello del Decameron 99+1, probabilmente Bembo ne ha forzato la struttura
perché riteneva il Decameron il modello ideale di prosa breve.
-> Nome originale: "liro di novelle e di bel parlar gentile" [panciatichiano 32]
o "ciento novelle antike" (quelle moderne sono del Decameron). -> chiamato "il
Novellino" (cioè piccolo insieme di novellette) da Giovanni Della Casa nel 1525.
LA FISIONOMIA DEL TESTO è CINQUECENTESCA:
- numero di novelle diminuito
- struttura complessiva del'opera

Sulla natura originaria:


-desiderio di raccogliere le forme della narrazione breve.
-dare dignità alla parola della forma breve.
Le modalità di organizzazione sono sconosciute.
-L'anonimo originale è toscano, forse fiorentino
-Contiene una commistione di forme (azioni guerresche, frasi, motti ecc..) ->
forse una delle ragioni per cui i copisti si sentirono di
aggiungere/togliere/modificare.
- Finalità: dilettare ma soprattutto utile consiglio. la letteratura non è
ancora fine a sè stessa.

Lettura del novellino-> sapienza e pazzia sono due concetti presenti in ambiti
differenti. Anche il novellino è presente questa dicotomia e le varie forme di
pazzia.
Relazione con Decameron.
Su dispense della prof. -> TIPOLOGIE DI FOLLE
Nel cinquecento rientra in voga il modello del "saggio" classico, a cui è
chiaramente contrapposto il folle. (pag 4).

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