Esplora E-book
Categorie
Esplora Audiolibri
Categorie
Esplora Riviste
Categorie
Esplora Documenti
Categorie
Novellino:
-PROEMIO, PROLOGO: spiega le ragioni di uno degli anonimi compilatori (sono più
di uno infatti), probabilmente l'originale o quello più fedele. Indicato ai
gentili e nobili (concetti separati, quindi la gentilezza non è un dato che si
rifà alla nascita)
La sacralità della parola deriva direttamente dal Cristo ed infatti a usata
primariamente per lodare Dio. Una volta lodato, però si può usarla anche per
"rallegrare" il cuore ed il corpo senza fare torto a Dio. La parola ha
un'utilità materiale.
[Cortesia come patrimonio sociale, da cui deriva una determinata modalità
retorica specifica]
Si raccolgono solo le gesta di coloro che sono nobili e gentili, perché sono da
modello per coloro che non lo sono. L'arte della parola dei nobili e gentili è
educata e corrisponde bene all'arte della parola e della retorica, sono belle.
La facondia è necessaria in tutta la formazione individuale e digestione dei
rapporti.
Solo chi ha intelligenza sottile e cuore nobile saprà imitarli (similarli). Sono
exempla -> la validità è atemporale.
La finalità didascalica è fortemente presente, anche se subentra la finalità del
piacere.
Hanno anche un'utilità di diffusione, chi legge a sua volta diviene narratore. -
> ha utilità "per coloro che non sanno ma desiderano sapere".
Lo scrittore si scusa se i "fiori" che ha scelto non sono solo i migliori ->
l'autore ha pieno controllo della scrittura.
Da qui viene il termine "fiore" che indica il termine di racconto medievale,
cioè quei racconti che nella loro interezza trasmettono un bel modo di dire o
una bella espressione.
La parola è un mezzo divino per il Cristo che fattosi uomo per diffondere il
Logos ha utilizzato la parola umana.
[SLIDE NOVELLINO]
canzoniere
Si sa molto poco sulla sua identità originaria, molto probabilente vi è
all'origine un manoscritto copiato e diversificato molte volte. Questo lo
sappiamo perché abbiamo 7 manoscritti più un'edizione a stampa.
Non si sa quanti fossero gli originali e come fossero.
Moltissimi sotto-autori ci hanno lavorato su
La forma fissa è di 240 anni dopo.-> Copia commissionate da Bembo da un
manoscritto di cui noi non sappiamo nulla. EDIZIO PRINCEPS.
Modello del Decameron 99+1, probabilmente Bembo ne ha forzato la struttura
perché riteneva il Decameron il modello ideale di prosa breve.
-> Nome originale: "liro di novelle e di bel parlar gentile" [panciatichiano 32]
o "ciento novelle antike" (quelle moderne sono del Decameron). -> chiamato "il
Novellino" (cioè piccolo insieme di novellette) da Giovanni Della Casa nel 1525.
LA FISIONOMIA DEL TESTO è CINQUECENTESCA:
- numero di novelle diminuito
- struttura complessiva del'opera
Lettura del novellino-> sapienza e pazzia sono due concetti presenti in ambiti
differenti. Anche il novellino è presente questa dicotomia e le varie forme di
pazzia.
Relazione con Decameron.
Su dispense della prof. -> TIPOLOGIE DI FOLLE
Nel cinquecento rientra in voga il modello del "saggio" classico, a cui è
chiaramente contrapposto il folle. (pag 4).