Sei sulla pagina 1di 33

Linguaggi multimediali

01 Introduzione: la multimedialità

Prof. Maria Teresa Soldani (teresa.soldani@labafirenze.com) - 03/11/2020


Cosa significa “medium”?

“In senso lato, i media sono tutti quegli strumenti che durante la storia delle civiltà
sono stati utilizzati dagli esseri umani per interagire in maniera efficace con
l’ambiente in cui si trovavano. Generalmente, però, per media si intendono soltanto i
mezzi di comunicazione, cioè quegli strumenti che sono comparsi in Occidente a
partire dagli anni Trenta dell’Ottocento e che si sono caratterizzati per la loro capacità
di diffondere grandi quantità di messaggi nella società. Tra questi strumenti, è
arrivato prima di tutto il quotidiano popolare e a esso sono seguiti poi la fotografia, il
cinema, il telefono, la radio e la televisione.” > mass media (m. di c. di massa)

Vanni Codeluppi, Cos’è un medium, “Doppiozero”, 24/03/2015:

https://www.doppiozero.com/materiali/tempi-moderni/che-cose-un-medium
Cosa significa “medium”?

Medium come mezzo di comunicazione

Secondo McLuhan il medium è “ogni estensione di noi stessi”, anche plasmato


soprattutto sui mezzi di comunicazione elettronica, in particolare radio e TV, che
hanno trasformato il mondo in un “villaggio globale”.

“Il medium è il messaggio” (ogni medium ne contiene a sua volta un altro) e “il
‘messaggio’ di un medium o di una tecnologia è nel mutamento di proporzioni, di
ritmo e di schemi che introduce nei rapporti umani”.

Marshall McLuhan, Gli strumenti del comunicare, Il Saggiatore, Milano 1967

citato in Domenico Quaranta Media, New Media, Postmedia, Postmedia Books, Milano 2010
Narrated by Gillian Anderson (X-Files, Hannibal, The Fall). Scripted by Nigel Warburton.
From the BBC Radio 4 series about life's big questions - A History of Ideas.
Cosa significa “medium”?

“Tutti i media dunque si caratterizzano per la capacità d’interagire


con altri media e sono pertanto da sempre interessati da processi di
convergenza di varia natura.”

Vanni Codeluppi, Cos’è un medium, “Doppiozero”, 24/03/2015:

https://www.doppiozero.com/materiali/tempi-moderni/che-cose-un-medium
Cosa significa “medium”?

“I media, da quando sono comparsi, hanno stimolato in maniera significativa il processo di modernizzazione
culturale di grandi masse di persone. Ma oggi la loro diffusione e la loro importanza sono tali che si può
addirittura parlare della presenza di un processo di “mediatizzazione” della società. Pertanto, esercitano un
significativo impatto sui sensi degli esseri umani e producono delle modificazioni rispetto alle modalità
che vengono utilizzate dagli individui per percepire e pensare la realtà culturale e sociale in cui vivono. I
media, dunque, devono essere considerati non come degli strumenti che effettuano una trasmissione neutrale
di informazioni, suoni e immagini, ma come qualcosa che tende a modificare in profondità il nostro modo
di sentire. Ne consegue che non possono essere considerati solamente come degli strumenti che aiutano le
persone a mettersi in relazione con un mondo che già esiste nella realtà, perché tendono piuttosto a porsi essi
stessi come un mondo che invita a entrare al suo interno. Si presentano dunque come veri e propri ambienti
culturali e sociali.”

Vanni Codeluppi, Cos’è un medium, “Doppiozero”, 24/03/2015:

https://www.doppiozero.com/materiali/tempi-moderni/che-cose-un-medium
I media sono “apparati di rilevante importanza
sociale che servono a comunicare, e che si
servono di dispositivi e di strumenti tecnici”

Enrico Menduni, Televisione e radio nel XXI secolo, Laterza, Bari 2016
“Per comunicazione si può intendere ogni scambio di messaggi,
dotati di significato, tra individui o gruppi di individui, che
condividono un codice per interpretarli: ad esempio che
conoscono la lingua in cui un’altra persona rivolge loro la parola”

Enrico Menduni, Televisione e radio nel XXI secolo, Laterza, Bari 2016
“Una comunicazione evoluta supera il problema della vicinanza fisica
dei comunicanti, utilizzando un’applicazione tecnologica che
riproduce e/o trasporta a distanza il messaggio. Questi strumenti di
riproduzione e/o trasporto sono i ‘mezzi’, cioè i media. Ma i media
da soli non bastano, è necessaria una rete di trasporto”

Enrico Menduni, Televisione e radio nel XXI secolo, Laterza, Bari 2016
MEDIA VUOTI (posta, telefono):
il messaggio lo mette ogni volta il cliente

MEDIA PIENI (giornale, cinema, radio, televisione):


perché hanno cose da dire, i comunicatori sono loro
in quanto trasmettono ai riceventi un proprio contenuto

Enrico Menduni, Televisione e radio nel XXI secolo, Laterza, Bari 2016
“INTERNET è piena e vuota insieme: mi fornisce un servizio di
posta elettronica in cui il messaggio lo scrivo io (a una
persona sola o mille), ma allo stesso tempo mi informa, mi
diverte, mi suggerisce, mi aiuta con un’immensa quantità di
contenuti multimediali”

Enrico Menduni, Televisione e radio nel XXI secolo, Laterza, Bari 2016
Multimedialità (digitale)

“Il termine ‘multimediale’ indica, nella sua accezione più generale, etimologica e letterale,
l’uso simultaneo di più modalità, strumenti o supporti di comunicazione a carattere
tecnologico. In particolare, per noi corrisponde all’integrazione tecnica dei media (libri,
giornali, radio, cinema, televisione, telefonia, ecc.) e dei relativi codici testuali, grafici,
fotografici, audiovisivi, musicali anche tattili, resa possibile dal digitale e veicolata
mediante i computer multimediali. Qualsiasi fonte, medium o supporto televisivo può
essere oggi, per le prima volta nella storia, mediante il processo di digitalizzazione dei dati,
convertito e trasmesso in un unico metamedium tecnologico (oggi il computer), per
essere riprodotto senza perdita di definizione o rielaborato e integrato con altri media,
secondo modalità interpretative e interattive.”

Andrea Balzola, Anna Maria Monteverdi, Le arti multimediali digitali, Garzanti, Milano 2004
Videoclip

“Il videoclip è una forma breve della comunicazione audiovisiva il cui


linguaggio nasce e si sviluppa in relazione all’esigenza di promuovere
un bene di consumo effimero e immateriale, la musica”.

Paolo Peverini, Il videoclip, Meltemi, Roma 2004

Si afferma e diventa popolare con “Video Killed the Radio Star” dei
Buggles, primo videoclip ad essere trasmesso dall’emittente televisiva
MTV il 1 agosto 1981. Si tratta di un prodotto ideato per la diffusione
sui canali televisivi e successivamente web, come YouTube.
Videoclip

“I video musicali contribuiscono a ridefinire profondamente le tradizionali


dinamiche che regolano la relazione tra spettatore e testo audiovisivo,
imponendosi all’attenzione di un pubblico sempre più eterogeneo come
fenomeni comunicativi fortemente invasivi.

(…) A partire dal sincretismo di differenti linguaggi (immagini, musica,


testo) sviluppano una propria estetica, risultato di una pratica costante di
rielaborazione espressiva che si esercita sulle forme canoniche del
linguaggio audiovisivo”.

Paolo Peverini, Il videoclip, Meltemi, Roma 2004


The Suburbs - Arcade Fire, 2010-11
The Suburbs - Arcade Fire, 2010-11

I temi del disco sono l’infanzia e l’adolescenza dei

fratelli Butler, membri del gruppo, a Woodland,

un sobborgo di Houston in Texas. Dichiara Win: “it’s

a letter from the suburbs”. Il disco doveva suonare

come: "the bands that I heard when I was very

young, and wondered what those crazy noises were”.

Immaginario dell’adolescenza in cittadine

degli Stati Uniti (“the suburbs”), zone residenziali

alle periferie dei centri urbani composte

da villette a schiera in serie e centri commerciali.


Immaginario gioventù nei suburbs

E.T. L’extra-terrestre, film di

Steven Spielberg (1982)

The Goonies, film di Richard Donner (1985)


Immaginario gioventù nei suburbs

Donnie Darko, film di Richard Kelly (2001)

“What a Girl to Do” videoclip di Dougal Wilson

per il singolo di Bat For Lashes (2007)


Immaginario gioventù nei suburbs

Super 8, film di J.J. Abrams (2011)

“W. Stranger Things, serie TV di Matt e


Ross Ross Duffer (2016-2021)
Costruzione del progetto multimediale

1) videoclip “Ready To Start”

diretto da Charlie Lightening

(pubblicato su YouTube

il 26 agosto 2010)

Costruzione del progetto multimediale

1) videoclip “Ready To Start”:

- ripresa e montaggio di un live della band durante il tour mondiale

- uso del bianco e nero per dargli il look dei film indipendenti

- montaggio di immagini girate dal punto di vista sia del pubblico

sia dei musicisti sul palco

Modalità che assecondano il principio di identificazione e l’idea di


partecipazione a una comunità piccola e appassionata
Costruzione del progetto multimediale

2) videoclip interattivo (“an interactive

film”) “We Used to Wait”

realizzato da Chris Milk in HTML5 con

Google Chrome, Street View e Maps:

“a Chrome Experiment”

(online dal 30 agosto 2010)

Video esperito dallo user di YouTube otherside92


Costruzione del progetto multimediale

2) videoclip interattivo “We Used to Wait”:

la band invita a condividere e inscrivere nel video il luogo dove si è


cresciuti e alla fine a scrivere, con la tastiera o il trackpad del computer,
una cartolina “alla persona che eravamo allora”, all’Io adolescente. La
cartolina poi si può spedire “Downtown” per essere recapitata o nella
nella Wilderness Machine, tra i visuals del tour degli Arcade Fire, o a un
altro user di thewildernessdowntown.com
Costruzione del progetto multimediale

2) videoclip interattivo “We Used to Wait”:

attraverso la tecnologia sviluppata con Google lo spettatore può


inscrivere i propri ricordi dentro la narrazione della canzone, che è sia
un racconto personale dei fratelli Butler (“I used to write/I used to write
letters/I used to sign my name/I used to sleep at night…”), sia una
memoria di un tempo condiviso da ciascuno di noi.

Attraverso l’interazione su thewildernessdowntown.com si integrano


così narrazione personale e narrazione collettiva.
Costruzione del progetto multimediale

3) videoclip “The Suburbs”

diretto da Spike Jonze

(pubblicato su YouTube

il 22 novembre 2010)

Costruzione del progetto multimediale

3) videoclip “The Suburbs”:

consiste nel riadattamento a video musicale del film mediometraggio


“Scenes from the Suburbs” diretto da Jonze e scritto con la band.

All’interno del videoclip viene adattato e sintetizzato il linguaggio del


film, sempre con l’obiettivo di seguire la narrazione macroscopica del
disco, che lega tutti i singoli episodi del progetto The Suburbs.
Costruzione del progetto multimediale

4) film mediometraggio “Scenes from the Suburbs” diretto

da Spike Jonze (anteprima alla Berlinale il 16 febbraio 2011 poi

pubblicato su MUBI

il 27 giugno 2011):

è ispirato al disco e

vi recitano alcuni

membri della band

Costruzione del progetto multimediale

4) film mediometraggio “Scenes from the Suburbs”:

racconto nostalgico e distopico dell’adolescenza del protagonista, in cui la


voce fuori campo chiarisce fin dall’inizio che si tratta di ricordi che affiorano
dal passato. Il linguaggio visivo segue le oscillazioni di questo processo
mnemonico (come i flash neri che corrispondono ai buchi di memoria). La
narrazione del passato si sviluppa attraverso le vicende del gruppo di
adolescenti inseriti in una comunità cittadina su cui incombono pericoli.

Il racconto in prima persona di una vicenda personale che tocca il piano


collettivo asseconda un processo di immedesimazione dello spettatore con le
vicende narrate su un tema comune a tutti, l’adolescenza.
Costruzione del progetto multimediale

5) videoclip “tradizionale”

“Sprawl II (Mountains
Beyond Mountains)”
diretto da Vincent Morisset

(pubblicato su YouTube

il 13 dicembre 2011):

sprawl2.com
Costruzione del progetto multimediale

5) videoclip “interattivo”

(“dance activated film”)

“Sprawl II (Mountains
Beyond Mountains)”
diretto da Vincent Morisset:

sprawl2.com
Costruzione del progetto multimediale

“The idea is to affect the pacing of the film with your movements. You are
invited to dance in front of your webcam. There is no specific rules, no
complicated ‘minority report’ tricks. Just an invitation to move your arms
or your butt on the music. The quicker you move, the faster the frames
play. You slow down, the characters in the video slow down. You freeze
and the video starts to loop on the beat, creating a new choreography in
the choreography. It is also possible to interact with your mouse, in case
you don't have a camera or you want to switch from dancing to clicking.”

Vincent Morisset (da aatoaa.com)


Costruzione del progetto multimediale

5) videoclip interattivo “Sprawl II (Mountains Beyond Mountains)”:

coinvolgimento dello spettatore da casa, i cui movimenti in ambiente


domestico vengono inscritti nella coreografia della band: lo spettatore può
decidere la velocità e la frammentazione della coreografia attraverso la propria
videocamera o il trackpad, creando dei loop visivi a tempo col brano musicale.

Viene portata a compimento l’idea di tessitura di una comunità connessa e


globale nel progetto multimediale The Suburbs tramite il processo
partecipativo, che nei vari capitoli si articola attraverso l’immedesimazione e
l’interazione dello spettatore con la band.

Potrebbero piacerti anche