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01 Introduzione: la multimedialità
“In senso lato, i media sono tutti quegli strumenti che durante la storia delle civiltà
sono stati utilizzati dagli esseri umani per interagire in maniera efficace con
l’ambiente in cui si trovavano. Generalmente, però, per media si intendono soltanto i
mezzi di comunicazione, cioè quegli strumenti che sono comparsi in Occidente a
partire dagli anni Trenta dell’Ottocento e che si sono caratterizzati per la loro capacità
di diffondere grandi quantità di messaggi nella società. Tra questi strumenti, è
arrivato prima di tutto il quotidiano popolare e a esso sono seguiti poi la fotografia, il
cinema, il telefono, la radio e la televisione.” > mass media (m. di c. di massa)
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Cosa significa “medium”?
“Il medium è il messaggio” (ogni medium ne contiene a sua volta un altro) e “il
‘messaggio’ di un medium o di una tecnologia è nel mutamento di proporzioni, di
ritmo e di schemi che introduce nei rapporti umani”.
citato in Domenico Quaranta Media, New Media, Postmedia, Postmedia Books, Milano 2010
Narrated by Gillian Anderson (X-Files, Hannibal, The Fall). Scripted by Nigel Warburton.
From the BBC Radio 4 series about life's big questions - A History of Ideas.
Cosa significa “medium”?
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Cosa significa “medium”?
“I media, da quando sono comparsi, hanno stimolato in maniera significativa il processo di modernizzazione
culturale di grandi masse di persone. Ma oggi la loro diffusione e la loro importanza sono tali che si può
addirittura parlare della presenza di un processo di “mediatizzazione” della società. Pertanto, esercitano un
significativo impatto sui sensi degli esseri umani e producono delle modificazioni rispetto alle modalità
che vengono utilizzate dagli individui per percepire e pensare la realtà culturale e sociale in cui vivono. I
media, dunque, devono essere considerati non come degli strumenti che effettuano una trasmissione neutrale
di informazioni, suoni e immagini, ma come qualcosa che tende a modificare in profondità il nostro modo
di sentire. Ne consegue che non possono essere considerati solamente come degli strumenti che aiutano le
persone a mettersi in relazione con un mondo che già esiste nella realtà, perché tendono piuttosto a porsi essi
stessi come un mondo che invita a entrare al suo interno. Si presentano dunque come veri e propri ambienti
culturali e sociali.”
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I media sono “apparati di rilevante importanza
sociale che servono a comunicare, e che si
servono di dispositivi e di strumenti tecnici”
Enrico Menduni, Televisione e radio nel XXI secolo, Laterza, Bari 2016
“Per comunicazione si può intendere ogni scambio di messaggi,
dotati di significato, tra individui o gruppi di individui, che
condividono un codice per interpretarli: ad esempio che
conoscono la lingua in cui un’altra persona rivolge loro la parola”
Enrico Menduni, Televisione e radio nel XXI secolo, Laterza, Bari 2016
“Una comunicazione evoluta supera il problema della vicinanza fisica
dei comunicanti, utilizzando un’applicazione tecnologica che
riproduce e/o trasporta a distanza il messaggio. Questi strumenti di
riproduzione e/o trasporto sono i ‘mezzi’, cioè i media. Ma i media
da soli non bastano, è necessaria una rete di trasporto”
Enrico Menduni, Televisione e radio nel XXI secolo, Laterza, Bari 2016
MEDIA VUOTI (posta, telefono):
il messaggio lo mette ogni volta il cliente
Enrico Menduni, Televisione e radio nel XXI secolo, Laterza, Bari 2016
“INTERNET è piena e vuota insieme: mi fornisce un servizio di
posta elettronica in cui il messaggio lo scrivo io (a una
persona sola o mille), ma allo stesso tempo mi informa, mi
diverte, mi suggerisce, mi aiuta con un’immensa quantità di
contenuti multimediali”
Enrico Menduni, Televisione e radio nel XXI secolo, Laterza, Bari 2016
Multimedialità (digitale)
“Il termine ‘multimediale’ indica, nella sua accezione più generale, etimologica e letterale,
l’uso simultaneo di più modalità, strumenti o supporti di comunicazione a carattere
tecnologico. In particolare, per noi corrisponde all’integrazione tecnica dei media (libri,
giornali, radio, cinema, televisione, telefonia, ecc.) e dei relativi codici testuali, grafici,
fotografici, audiovisivi, musicali anche tattili, resa possibile dal digitale e veicolata
mediante i computer multimediali. Qualsiasi fonte, medium o supporto televisivo può
essere oggi, per le prima volta nella storia, mediante il processo di digitalizzazione dei dati,
convertito e trasmesso in un unico metamedium tecnologico (oggi il computer), per
essere riprodotto senza perdita di definizione o rielaborato e integrato con altri media,
secondo modalità interpretative e interattive.”
Andrea Balzola, Anna Maria Monteverdi, Le arti multimediali digitali, Garzanti, Milano 2004
Videoclip
Si afferma e diventa popolare con “Video Killed the Radio Star” dei
Buggles, primo videoclip ad essere trasmesso dall’emittente televisiva
MTV il 1 agosto 1981. Si tratta di un prodotto ideato per la diffusione
sui canali televisivi e successivamente web, come YouTube.
Videoclip
(pubblicato su YouTube
il 26 agosto 2010)
- uso del bianco e nero per dargli il look dei film indipendenti
“a Chrome Experiment”
(pubblicato su YouTube
il 22 novembre 2010)
pubblicato su MUBI
il 27 giugno 2011):
è ispirato al disco e
vi recitano alcuni
5) videoclip “tradizionale”
“Sprawl II (Mountains
Beyond Mountains)”
diretto da Vincent Morisset
(pubblicato su YouTube
il 13 dicembre 2011):
sprawl2.com
Costruzione del progetto multimediale
5) videoclip “interattivo”
“Sprawl II (Mountains
Beyond Mountains)”
diretto da Vincent Morisset:
sprawl2.com
Costruzione del progetto multimediale
“The idea is to affect the pacing of the film with your movements. You are
invited to dance in front of your webcam. There is no specific rules, no
complicated ‘minority report’ tricks. Just an invitation to move your arms
or your butt on the music. The quicker you move, the faster the frames
play. You slow down, the characters in the video slow down. You freeze
and the video starts to loop on the beat, creating a new choreography in
the choreography. It is also possible to interact with your mouse, in case
you don't have a camera or you want to switch from dancing to clicking.”