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Dante: Rivista internazionale di studi su Dante Alighieri
0. Premessa
così detto « web 2.0 », che avrebbe voltato le spalle in maniera radicale al
« web 1.0 », quello, tanto per intenderci, che tutti conosciamo e che tutti
1
L’espressione « web 2.0 » è stata utilizzata, per la prima volta, nel 2005, dallo studioso
statunitense Tim O’Reilly, proprio con l’intenzione di mettere in evidenza le novità inter-
venute nel mondo web, tra il così detto « web 1.0 », unidirezionale e statico (con prevalenza
tivo (grazie alle nuove app e ai nuovi tool), con prevalenza, quest’ultima, di upload.
cecità il fatto che quanto più il suo mondo si allontana da noi, di tanto
si accresce la nostra volontà di conoscerlo e di farlo conoscere a chi è
più cieco di noi ». 1 Allora, che ‘distanza’ segniamo, rispetto al passato ?
una corposa letteratura didattica, che va dalla poesia « in rap », alla mate-
1
L’intero intervento di E. Montale, Esposizione sopra Dante, è, oggi, leggibile in Idem,
Il secondo mestiere. Prose 1920-1979, ii, a cura di G. Zampa, Milano, Mondadori, 1996, pp.
2668-2690.
2
Senza alcuna pretesa di esaustività, ma solo con l’intenzione di fornire qualche esem-
pio, citiamo, qui, alcuni titoli disciplinari di opere o di saggi critici a fumetti (o, comunque,
con linguaggi transmediali) : R. Osborne, Storia della filosofia a fumetti, Roma, Editori Riu-
niti, 1998 ; A. Ganeri, Brutta Geografia. Trucido tempo, Milano, Salani, 1999 ; E. Orsenna, La
grammatica è una canzone dolce, Milano, Salani, 2002 ; A. Landi, Storia parecchio alternativa
della letteratura italiana, Milano, Mondadori, 2008 ; J. Kakalios, La fisica dei supereroi, Tori-
no, Einaudi, 2007 ; L. Novelli, Einsteien e le macchine del tempo, Trieste, Editoriale Scienza,
citati indicano nella ‘distanza’ il criterio guida : « Oggi non ci interessa più
2007 ; D. Buzzati, Poema a fumetti, Milano, Mondadori, 1969 ; Idem, La famosa invasione
degli orsi in Sicilia, Milano, Mondadori, 2000 ; D. Z. Mairowitz, R. Crumb, Kaf ka, Milano,
Feltrinelli, 1994 ; G. Maconi, Il delitto Pasolini, Padova, Becco Giallo, 2005 ; V. Cerami, S.
Ziche, Olimpo s.p.a., Torino, Einaudi, 2002 ; M. De Benedittis, Cantami o DJ… Lezioni
parecchio alternative d’italiano, Milano, Kowlaski, 2009 ; ma si veda pure l’intera collana
dei ‘classici’ Disney (a mero titolo esemplificativo, segnaliamo i seguenti titoli : I Promessi
1
Del resto, poco meno di un secolo fa, già Antonio Gramsci aveva fatto notare, in una
delle sue (magistrali) riflessioni linguistiche contenute nei Quaderni del carcere, che, spesso,
quando all’interno di una società si ripropone la ‘questione linguistica’, quasi sempre, al
fondo, si agitano ben altre questioni, di natura non linguistica, ma politiche, culturali,
ideologiche.
2
H. Dreyfus, S. D. Kelly, Ogni cosa risplende. I classici e il senso dell’esistenza, Torino,
Einaudi, 2011.
3
Ivi, p. 13. Come non inquadrare, ci permettiamo di aggiungere noi, all’interno di que-
sto problematico universo (di rinuncia nichilista), la sorprendente (e drammatica) rinuncia
al pontificato, pronunciata (tra lo sconcerto e la sorpresa mondiale) da papa Benedetto
XVI l’11 febbraio 2013, se non proprio come (paradossale) cedimento al nichilismo (per
altro, fieramente avversato da Joseph Ratzinger, in molti dei suoi scritti e interventi papali,
non ultima la lettera enciclica Caritas in Veritate, e, prima ancora, da cardinale e fine teolo-
go, qual è sempre stato, come il ‘male’ dell’età contemporanea) ? Per il dibattito (già sorto
e destinato a durare) intorno alle dimissioni papali, si vedano (almeno) i seguenti (primis-
simi) interventi :, Benedetto XVI. Una scelta profetica, a cura di A. Chiara, R. Parmeggiani, L.
al n. del 19 febbraio 2013 ; R. Rusconi, Il gran rifiuto. Perché un papa si dimette, Brescia, Mor-
celliana, 2013 ; La scelta di Benedetto. Indagine sulla grande rinuncia, I libri del « Corriere della
A partire dalla ‘distanza’, allora, da ciò che ci separa dai classici, dobbia-
mo cercare le ragioni per accostarci a essi, per studiarli e per tramandarne
memoria e sistema valoriale. Ricerca di senso. Questo è ciò che, come
cittadini e come società, siamo chiamati a fare : elaborare una idea condi-
visa (di senso) di passato ! Non tutto (dei classici) dovrà essere studiato e
tramandato. Non avrebbe, infatti, senso illudersi di portare con noi (nel
terzo Millennio) tutto ciò che il mondo antico ha elaborato. Non servireb-
be proprio a nulla portare con sé tutto il fardello (completo) delle nozioni,
dei saperi e delle competenze del mondo antico. Occorre ‘selezionare’.
Questo è il primo diritto/dovere cui siamo chiamati, come singoli cittadi-
ni e come intero corpo sociale.
Presenze dantesche nella narrativa del terzo millennio, « incroci », vi, 12, dicembre 2005, pp. 137-
151 ; Nuove presenze dantesche nella narrativa del terzo millennio, « Dante », v, 2008, pp. 127-144 ;
Presenze dantesche nella narrativa. Parte iii, « Dante », ix, 2012, pp. 157-177. Sull’argomento,
comunque, esiste già una (eccellente) bibliografia critica, che sta seguendo e indagando
questo fenomeno letterario da differenti punti di vista, tentandone già una sistemazione
critica ; alludo agli studi su Dante ‘multimediale’ di R. Caputo, Il pane orzato. Saggi di lettu-
ra intorno all’opera di Dante Alighieri, Roma, Euroma, 2003 ; alle note critiche di A. Casadei,
Dante nel ventesimo secolo [e oggi], « L’Alighieri », li, 35, n.s., gennaio-giugno 2010, pp. 45-74 ;
dire » la postmodernità : Dante nella narrativa italiana e straniera del xxi secolo, pp. 279-415) ; agli
v, 2008, pp. 147-167 ; La riscrittura infernale di Sarah Lovett, « incroci », ix, 18, luglio-dicembre
2008, pp. 57-72 ; Dante a fumetti, Foggia, Edizioni del Rosone, 2009 ; Con Dante da New York
a San Diego : un’ipotesi di ‘antiteologia’, « Dante », iii, 2006, pp. 115-127 ; Dante, « un uomo che
capiva ». Intorno a un romanzo di Matthew Pearl, « Proa Italia », n. 10/11, Foggia, Sentieri Me-
ridiani, 2012 ; I delitti della Medusa. Un esempio di riscrittura dantesca in chiave di ‘giallo storico’
1
Ci permettiamo, ancora una volta (che il Lettore ci perdoni), di rinviare ai tre articoli-
rassegna già citati nella nota precedente, ancorché il sondaggio sia provvisorio, giacché il
fenomeno del ‘dantismo creativo’ è così vitale da proporre almeno un romanzo al mese !
Alle indicazioni e alle informazioni contenute in queste tre nostre rassegne (e una quarta
è già in fase avanzata di elaborazione), che si occupano di testi quasi esclusivamente in
prosa, occorrerebbe aggiungere (anche) la nutrita produzione fumettistica, musicale,
cinematografica, multimediale, teatrale, pubblicitaria, ecc., per la quale rinviamo a son-
daggi che abbiamo pubblicato online presso il sito santippe.it (url : http ://www.santippe.
it), nella sezione dantesca denominata « La bella schola », da noi curata, e in continuo
aggiornamento.
2
Si pensi al recente movimento globale di contestazione denominato degli ‘indignati’,
che ha posto e pone su scala planetaria l’ineludibile questione della indifferenza (o della
‘ignavia’), rispetto alle scelte economiche (affamatrici) della finanza internazionale. In
ambito letterario, per il momento, citiamo, per tutti, il romanzo (giallo) di M. Pearl, Il
circolo Dante, Milano, Rizzoli, 2003, che è stato, forse, il romanzo che ha avviato, dapprima
negli Stati Uniti (The Dante Club), e, successivamente, su scala mondiale, il fenomeno della
presenza dantesca nella narrativa di terzo Millennio ; in esso, infatti, largo spazio trova la
riflessione intorno alla questione della ‘indifferenza’ nel mondo d’oggi, sebbene la vicenda
narrata da Pearl sia ambientata nella seconda metà del xix secolo (ma su questa problema-
tica rinviamo alla lettura del paragrafo successivo).
quante / hanno ordine tra loro, e questo è forma / che l’universo a Dio fa
somigliante », Par. I, 103-108). Nell’universo dantesco, infatti, Dio (creatore)
1
Per una riflessione complessiva sugli aspetti e sul senso del dantismo creativo con-
temporaneo, rinviamo il lettore allo studio già citato di D. M. Pegorari, Il codice Dante,
condividendone la prospettiva critica ; limitandoci, qui, per quanto di nostra competenza,
2
Tra le ‘dipendenze’ contemporanee, sono certamente da annoverare i comportamen-
ti compulsivi di chi è sempre ‘connesso’, di chi cioè è sempre online, alla ricerca (ossessiva)
dell’ultimo post (che, poi, ovviamente, non si rivela appagante, e finisce per spingerlo
verso una nuova ricerca, in un gioco di rimandi, da un post all’altro, da un sito all’altro,
senza fine, ma che, di fatto, lo distrae e lo sottrae dalla cogenza della scelta). Eternamente
connessi per non decidere, per non scegliere ! Si veda, su questo, almeno, il recente saggio
di J. Freeman, La tirannia dell’e-mail, Torino, Codice, 2010. Ma anche, con un certo grado
di levità e di disponibilità all’ironia e all’autoironia, che caratterizzano tutte le parodie
Disney, l’albo « Paperinik Appgrade », 7, 2013 ; in particolare, la storia Paperinik e la sovrae-
sposizione multipiattaforma, alle pp. 7-32, nella quale, gli autori, J. Cirillo per il testo e Valerio
Held per i disegni, invitano, scherzosamente, a riflettere sui rischi connessi alla (compulsi-
va) ricerca di ‘amicizie’ e di ‘visibilità’ online (nella storia, le piattaforme social nelle quali si
smarriscono, dapprima Paperino e, poi, il suo alter-ego, Paperinik, sono, rispettivamente,
« faceduck », « ducktweet », « PapTube », e simili).
2. 1. Inferno iii
Le principiali questioni critiche relative al canto iii dell’Inferno, com’è
noto, sono le seguenti :
che fece per viltade il gran rifiuto », tra le perifrasi più dibattute di tutta la
Commedia) ;
« disse : “Per altra via, per altri porti / verrai a piaggia, non qui, per passa-
Canto iii
1a visione/sequenza
la porta eterna
vv. 01-09
(con l’iscrizione)
(più i vv. 10-21 esplicativi)
2a visione/sequenza gli ignavi
vv. 22-69 (con relativo contrappasso)
3a visione/sequenza l’Acheronte, le anime dannate accalcate (in attesa
vv. 70-129 di essere traghettate) e il nocchiero Caronte
Terremoto, lampo e sonno di Dante
congedo (espediente narrativo per trasportarne il corpo
vv. 130-136 sull’altra riva dell’Acheronte)
1
Si veda su questo il saggio di F. Tateo, L’ordine delle cose : analogie gerarchiche nell’univer-
di ‘gerarchia’ (di ordine) del nostro mondo moderno e delle relative certezze. Anselmo
Paleari, ospite romano di Adriano Meis (Mattia Pascal) esprimerà attraverso la metafora
dello « strappo nel cielo di carta » delle marionette la rivoluzione copernicana avvenuta nel
mondo moderno : « Beate le marionette […] su le cui teste di legno il finto cielo si conserva
senza strappi ! » (L. Pirandello, Il fu Mattia Pascal, cap. xii), con la conseguente perdita
di ‘ordine universale’.
A noi, qui, preme ricordare, in maniera sommaria, che gli ignavi sono i
primi dannati che Dante incontra all’Inferno ; in vita, costoro non presero
indifferenti dinanzi alle questioni della vita. Il suo disprezzo è così profon-
do che non ne nomina nessuno ; accenna solo all’ombra di « colui / che
fece per viltade il gran rifiuto » (vv. 59-60), che, secondo un’ipotesi inter-
fur vivi », nel senso che vissero come bestie, non seguendo la ragione ma
1
Per un primo ragguaglio sulla figura di papa Celestino V, e sull’identificazione del
peccatore indicato da Dante in questi versi, ci limitiamo a rinviare il lettore almeno
alla relativa scheda, a cura di Arsenio Frugoni, dell’Enciclopedia dantesca (Roma, Istituto
dell’Enciclopedia Italiana, i, 1970, pp. 905-907).
dell’« ombra di colui / che fece per viltade il gran rifiuto » (59-60).
1. il rinvenimento del cadavere del reverendo Elisha Talbot, a testa in giù, siste-
mato in una fossa e con i piedi bruciati, sarebbe da collegare con la collocazione
infernale dei simoniaci, nel canto xix dell’Inferno (ottavo cerchio, terza bolgia) ;
1
Poeta statunitense, fondatore e leader del «Circolo Dante», professore di Lingue
moderne (tra il 1834 e il 1854) presso la Harvard University di Boston. La sua traduzione
dell’Inferno fu pubblicata nel 1867.
2
Medico e scrittore statunitense (1809-1894), docente di anatomia e fisiologia presso la
Harvard University ; componente del «Circolo Dante». Nel romanzo, per primo ipotizza
il collegamento tra la serie dei delitti che insanguinano la città di Boston e la struttura
dell’Inferno dantesco.
Si trattava, dunque, anche nel caso delle due Crestomazie leopardiane, del
suggerimento di un ‘canone’ di autori e, soprattutto, di testi, con la dupli-
ce finalità di ‘educare alla lettura’ e di far accostare lo studente all’opera
integrale !
1
Per la complessa questione del dibattito intorno al canone, qui, ci limitiamo a rinviare
a W. De Nunzio-Schilardi, Le crestomazie didattiche, in Letteratura italiana : esempi di me-
todologia e didattica. 1. Percorsi del testo letterario, a cura di F. Tateo Bari, Graphis, 2002, pp.
17-36 : 17, con relativa bibliografia di settore.
2
Si definisce studente prosumer/bricoleur lo studente che frequenta il web 2.0 e che
utilizza (con intelligenza e con creatività) tool e app del nuovo web : sono i così detti new
millennial generation o digital native o, ancora, google generation ; costoro posseggono com-
petenze e abilità per ricercare e, soprattutto, per assemblare materiali e contenuti digitali
differenti tra loro (in quanto a codici espressivi utilizzati), e per ‘remixare’ i contenuti,
ricorrendo proprio ai tool e alle app della nuova rete (mindtools : applicazioni, sistemi esper-
ti, software, programmi semantici di rete, ecc., grazie ai quali organizzare, condividere,
riflettere e ri-creare conoscenza). È proprio la natura ‘sociale’, collaborativa di questi tool e
di queste app (alludiamo ai social network, ai software wiki, ai blog, ecc.), tutti gratuitamente
disponibili in rete, che spinge questi studenti a farsi bricoleur, a cercare materiali, informa-
zioni, dati, per poi ri-scriverli, ‘remixarli’, e quindi produrre nuovi testi (multimediali e
socialmente condivisi). Già l’antropologo Lévi-Strauss aveva fatto notare quanto l’attività
del bricoleur fosse un’attività molto complessa, perché svolta da persone dedite al riuso
creativo (e ecologico) di materiali e oggetti destinati a utilizzi differenti. Pertanto, bricoleur
e prosumer identificano meglio questa nuova competenza che caratterizza lo stare ‘cre-
attivamente’ nel web 2.0. Lo ‘studente 2.0’, quindi, sempre connesso, sottoposto com’è
a continui flussi di informazioni, seleziona e ri-organizza tali informazioni, seguendo
A partire, quindi, dal testo del canto iii dell’Inferno, offriamo qui di segui-
to un ‘nudo’ elenco di risorse (a mo’ di esempio di costellazione), reperite
in rete secondo la logica del web 2.0, intorno al problema etico, storico,
letterario, sociale della indifferenza (o dell’ignavia), di ieri e di oggi. Lo stu-
gere gli studenti a farsi soltanto ‘cacciatori’ e ‘raccoglitori’ della nostra era informatica.
Lo studente pro-sumer è, dunque, uno studente che produce e che consuma gli oggetti
che trova nel web 2.0, nel senso che li ri-utilizza, li ri-scrive, li remixa e li ri-carica online.
La bibliografia di settore è, ovviamente, già sterminata ; per parte nostra, ci limitiamo
a citare soltanto alcuni recenti titoli : A. Lih, La rivoluzione di Wikipedia, Torino, Codice,
2010 ; Network effect. Quando la rete diventa pop, a cura di L. Mazzoli, Torino, Codice, 2009 ;
http ://it.paperpedia.wikia.com/wiki/L’Inferno_di_Topolino
L’Inferno di Paperino :
http ://www.fumodichina.com/marcello.htm
li]
http ://www.santippe.it/nel-mezzo-del-cammin-di-una-vignetta-2/ [Nel mezzo
Arquà (Padova)]
- http ://www.italica.rai.it/scheda.php ?scheda=rinascimento_saggi_pe-
« chi mai però rifiutò con spirito così nobile ed elevato come Celestino il papato » ?,
II , 8]
- Ignazio Silone, Avventura di un povero cristiano (1968) :
- http ://www.santippe.it/francesco-de-gregori-dante-alighieri-e-la-pizzica-
- http ://zecchinellistefano.blogspot.it/2012/05/meditando-sullinferno-di-
zo]
- http ://leggiamo.altervista.org/thriller_ilcircolodante.htm [recensione
testo gramsciano contro l’indifferenza : « Odio gli indifferenti. Credo che vive-
testo gramsciano contro l’indifferenza : Odio gli indifferenti. Credo che vivere
Gli indifferenti, del 1964, con regia di Francesco Maselli, ispirato all’omoni-
mo romanzo di A. Moravia]
- http ://www.italica.rai.it/argomenti/grandi_narratori_900/moravia/in-
pressappoco simile alla città di Londra. Io / che non vivo a Londra, ma a Los Angeles, /
trovo, meditando sull’inferno, che deve / ancor più assomigliare a Los Angeles. // Anche
all’inferno / ci sono, non ne dubito, questi giardini lussureggianti / con fiori grandi come
alberi, che però appassiscono / senza indugio se non si innaffiano con acqua carissima. E
/ mercati / con carrettate di frutta, che però / non ha odore né sapore. E interminabili
file di auto / più leggere della loro ombra, più veloci / di stolti pensieri, veicoli luccicanti
in cui / gente rosea, che non viene da nessuna parte, non va da nessuna / parte. / E case,
costruite per uomini felici, quindi vuote / anche se abitate. // Anche all’inferno le case
non sono tutte brutte. / Ma la paura di essere gettati per strada / divora gli abitanti delle
ville non meno / di quelli delle baracche ».
- http ://web.tiscalinet.it/mattacchione/1sito/coppia/libri/casaincollina.
zo]
- Roberto Saviano, Gomorra (2006) e la docu-fiction dell’ultima narrativa
giovanile :
di Saviano]
- http ://it.wikipedia.org/wiki/Gomorra_(film) [scheda wiki sul film Go-
morra, del 2008, con regia di Matteo Garrone, ispirato al libro di R. Savia-
no]
- Michela Murgia, Il mondo deve sapere (2006) :
libro di M. Murgia]
- Eugenio Montale, Il male di vivere (in Ossi di seppia) :
- http ://www.fareletteratura.it/2013/01/18/analisi-del-testo-x-agosto-di-
gnados]
- http ://www.gqitalia.it/viral-news/articles/2011/9/gli-indignados-italia-
1
Si veda l’intero documento, che è facilmente reperibile online, presso il seguente sito
istituzionale : http ://europa.eu/legislation_summaries/education_training_youth/life-
long_learning/c11090_it.htm.
2
Riecheggia, qui il motto « I care » che si leggeva nell’aula della Scuola di Barbiana di
1
Alludiamo al Movimento politico Cinque Stelle (M5S), fondato nel 2009 da Beppe
Grillo e da Gianroberto Casaleggio, che, nelle elezioni politiche nazionali del 2013, ha
raccolto alla Camera quasi nove milioni di voti, e al Senato quasi otto milioni.
2
Si veda, a titolo d’esempio, tutta la questione legata alla realizzazione della linea
ferroviaria ad alta velocità (tav) nella Val di Susa, per il collegamento Torino Lione, e del
movimento No-tav.
3
Si veda, come riflessione-denuncia civica sulla questione dell’ilva a Taranto, almeno,
di C. De Gregorio, Io vi maledico, Torino, Einaudi, 2013, un viaggio nell’Italia del ma-
lessere, nel quale viene raccontata, nel dettaglio, la tragedia di Taranto, che non è solo,
purtroppo, tragedia di un megaimpianto industriale, ma di un’intera città, con la polvere
di ferro piena di diossina che si sparge ovunque, e che ricopre ogni cosa.