Quando si parla di paralimpiadi, si parla di atleti, si parla di abilità non
di disabilità, si parla di record, si parla di determinazione, si parla di sacrificio, si parla di quello che le persone possono fare e non di quello che non possono fare. Si parla di sport, perché lo sport ci lega l’uno con l’altro ed è per tutti, questo è il bello, non importa chi tu sia, chiunque ha il diritto di poterlo praticare, perché alla fine siamo tutti esseri umani. Cosa sono le paralimpiadi
• Una Paralimpiade è una competizione sportiva internazionale per
atleti con disabilità fisiche, intellettive o sensoriali. Le Paralimpiadi si svolgono subito dopo le Olimpiadi e sono organizzate dal Comitato Paralimpico Internazionale(CPI). • La CPI nasce nel ‘89, ed è l'organizzazione internazionale che governa lo sport paralimpico, con sede a Bonn (Germania)e si occupa di organizzare i giochi olimpici estivi ed invernali • In Italia troviamo la CIP (comitato italiano paralimpico). Nasce nel 2003, e nel 2017 diventa ente autonomo di diritto pubblico, con lo scopo di curare, organizzare e potenziare lo sport italiano per le persone con disabilità. Legami e differenze con le olimpiadi Legame con le Olimpiadi • Le Paralimpiadi sono strettamente legate alle Olimpiadi e condividono la stessa missione di promuovere l'inclusione, l'uguaglianza e l'opportunità per gli atleti di competere a livello internazionale. Entrambi gli eventi si basano sui valori olimpici di eccellenza, amicizia e rispetto. Differenze tra le Paralimpiadi e le Olimpiadi Le principali differenze tra le Paralimpiadi e le Olimpiadi sono: • Le Paralimpiadi sono riservate agli atleti con disabilità, mentre le Olimpiadi sono aperte a tutti gli atleti senza restrizioni. • Le Paralimpiadi includono specialità sportive specifiche per atleti con disabilità, mentre le Olimpiadi coprono una vasta gamma di sport. Specialità Paralimpiche e categorie degli atleti Specialità Paralimpiche • Le specialità paralimpiche includono una vasta gamma di sport, come atletica leggera, nuoto, tennistavolo, tiro con l'arco, basket in carrozzina, sci alpino, sci di fondo e molti altri. Queste specialità sono adattate per consentire agli atleti con disabilità di competere in modo equo e sicuro. Categorie degli Atleti • Un’altra differenza è la seguente. Le Paralimpiadi hanno categorie di classificazione per gli atleti in base al tipo e al grado di disabilità, mentre le Olimpiadi non hanno tali categorie. Gli atleti paralimpici sono suddivisi in categorie in base al tipo e al grado di disabilità. Queste categorie assicurano che gli atleti con disabilità simili competano tra loro in modo equo. Ad esempio, nel nuoto, ci sono categorie per atleti con disabilità visive, atleti con disabilità motorie e atleti con disabilità Il logo
Il logo ufficiale dei giochi paraolimpici è
composto da tre simboli che si assemblano in una mezza luna asimmetrica, dai colori intrecciati: rosso, blu e verde (perché sono i colori più utilizzati dalle bandiere del mondo). I 3 simboli rappresentano la mente, il corpo e lo spirito. Storia • Nascono nel 1948 a Londra alla fine della seconda guerra mondiale, grazie al dottor Ludwig (neurochirurgo tedesco, direttore del centro delle lesioni spinali). • Inizialmente i giochi si chiamavano Stoke Mandeville Games. I primi atleti, 14 uomini e 2 donne, si affrontarono nella disciplina del tiro con l’arco. I giochi divennero internazionali quando 1952 partecipò una delegazione olandese. • Nel 1956 decise insieme all’italiano Antonio Maglio (medico e neopsichiatra che si occupava delle riabilitazioni di disabili) di portare le paralimpiadi a Roma nel 1960. • Per la prima volta durante l’edizione del 1960, le paralimpiadi e i giochi olimpici si svolsero nella stessa città. 400 atleti in rappresentanza di 23 paesi, si affrontarono davanti 5000 spettatori. • Tra le discipline che vengono praticate ci sono il biliardo, il nuoto, l’atletica leggera, il lancio del giavellotto, la scherma, la pallacanestro, il tennistavolo e il tiro con l’arco. Storia • La prima vera edizione delle Paralimpiadi si svolse in Svezia dal 21 al 28 febbraio 1976. La partecipazione alle competizioni, che videro gare di sci alpino per amputati e ipovedenti e di slittino come gare dimostrative, videro la partecipazione di 98 atleti a rappresentazione di 16 nazioni: un risultato eccellente considerando che non si erano mai svolte prima. • Le prime paralimpiadi invernali furono tenute in Svezia nel 1976. A questa edizione parteciparono circa 250 atleti in rappresentanza di 16 nazioni, e il programma ha previsto competizioni in 2 discipline: sci alpino e sci di fondo. Atleti Paralimpici Italiani Alcuni dei seguenti atleti Italiani sono coloro che mi sono rimasti in presso nella testa: • Bebe Vio: oro durante le paralimpiadi di Tokyo 2020. A 11 anni è colpita da una meningite che le causa un'estesa infezione tanto da costringerla all'amputazione degli arti. In seguito riesce a riprendere l'attività sportiva di schermitrice, anche di livello agonistico, grazie a una particolare protesi progettata per sostenere il fioretto. • Onori: Riesce a diventare campionessa paralimpica, mondiale ed europea in carica di fioretto individuale paralimpico. La scherma in carrozzina • La scherma in carrozzina ha origini come metodo riabilitativo per i veterani della Seconda guerra mondiale, ideato in Inghilterra dal Prof. Ludwig Guttmann nel 1948. Nella scherma tradizionale, un elemento fondamentale è l'utilizzo delle gambe, che consente all'atleta di retrocedere per parare o evitare colpi. Tuttavia, nella scherma in carrozzina, questa dinamica non è possibile poiché le carrozzine sono ancorate alla pedana di gara in modo quasi perpendicolare. Di conseguenza, l'atleta deve dimostrare notevole prontezza di riflessi per difendersi e contrattaccare, dato che non dispone della possibilità di retrocedere. Atleti Paralimpici Italiani • Alex Zanardi: documentario rai sul suo incidente, e la scelta di intraprendere il paraciclismo. Durante una gara del campionato CART al Lausitzring nel 2001, in Germania, Zanardi perde improvvisamente il controllo della vettura, che viene centrata dal pilota Alex Tagliani; l'incidente gli costa l'amputazione di entrambi gli arti inferiori. Dopo questo grave incidente decise di partecipare alle gare di handbike dove riesce a partecipare anche alle paralimpiadi di Londra 2012 e Brasile 2016, riuscendo anche a vincerle. • Onori: quattro medaglie d'oro ai Giochi paralimpici di Londra 2012 e Rio 2016, e dodici titoli ai campionati mondiali su strada. A differenza di Bebe Vio, che mi ha colpito solamente per la vittoria dell’oro a Tokyo 2020, la cosa che mi ha colpito di più di Zanardi è che dopo il grave incidente nel 2001, a lui interessava solamente gareggiare ancora. Non aveva timore del brutto incidente perché secondo lui si trattava più come un fattore di sfortuna, ma come si raccontò in una scuola a roma disse: ‘’Rimanere a casa per scongiurare una nuova disgrazia significherebbe non vivere più". Mi ha fatto capire quanto ci tenesse al suo sport e che sarebbe ‘‘morto’’ pur di non riprovarci un’altra volta.