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LUE e i suoi cittadini

European Commission DG Communication Europe for Citizens Programme

Studi di Cittadinanza Europea 1 Studies of European Citizenship 1 Collana diretta da Leila Nista

LUNIONE EUROPEA E I SUOI CITTADINI


Una rassegna di progetti selezionati nellambito del Programma Europa per i cittadini
A cura di Rita Sassu
Progetto grafico di Giulia Quintiliani

LUE e i suoi cittadini

Roma: Quintilia Edizioni, 2011 ISBN: 88-9000304-2-11

ECP- Europe for Citizens Point Italy, 2011 Ministero per i Beni e le Attivit Culturali Riproduzione autorizzata con citazione della fonte. Questa pubblicazione co-finanziata dalla Commissione Europea Roma 2011

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Hanno contribuito alla realizzazione della presente pubblicazione: Pio Baissero (Noi Europei) Caterina Bardi (TV) Giuliano Barigazzi (YOU WORTH) Barbara Bastianelli (CityLab, EST.Crime watch) Barbara Bechelloni (Linternamento e la deportazione dei siciliani nei campi nazisti) Gianni Bellisario (CEA) Matteo Bosisio (WEFoR) Paola Bottero (hENCE) Elena Bresci (Museo della Deportazione di Prato) Camilla Brunelli (Museo della Deportazione di Prato) Beatrice Camaioni (T-WINNI) Massimo Camandona (EUrice) Carlo Spartaco Capogreco (Ferramonti) Daniele Capone (START) Nicola Catellani (Facing the challenges in the implementation of networks) Letizia Cecchini (BELT) Gabriele Cecconi (Museo della Deportazione di Prato) Tino Celisi (ASEW) Leonardo Cerenzia (EUrice) Chee Mei Hoh (Cittadinanza europea attiva: energia rinnovabile) David Chinello (Cittadinanza attiva per le politiche sociali) Elena Ciani (TV) Claudio Cressati (Noi Europei) Chiara Crocianelli (Fecondazione Creativa) Maurizio Dal Ferro (EUrice) Elisa Deidda (EUrice) Antonio Del Vino (NET4SUD) Giulia Fabiani (TV) Maria Falcone (Waves of Legality Waves of Citizenship) Tiziana Felletti (3x20 Network) Moreno Fontani (BELT) Federica Franca (Minerve) Davide Frisoni (3x20 Network) Carlotta Gadducci (ACID) Catiuscia Gasparroni (MOVIE) Fabio Ghelfi (LUTTES) Andrea Giuseppini (Linternamento e la deportazione dei siciliani nei campi nazisti) Roman Herzog (Linternamento e la deportazione dei siciliani nei campi nazisti) Arianna Iachetti (La memoria della persecuzione nazifascista dei rom e sinti italiani) Loredana Introini (Waves of Legality Waves of Citizenship) Lutz Klinkhammer (DEPOIMI) Silvana Leone (FONDACA) Maria Chiara Lesi (EU4ALL)

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Evangelista Leuzzi (NET4SUD, YPRAE) Luisa Lovisolo (Cittadinanza attiva per le politiche sociali) Giovanna Maletesta (START) Mario Mangione (SATED) Porpora Marcasciano (Costruire gli europei attraverso i diritti) Michael Matheus (DEPOIMI) Chiara Mazzoncini (Museo della Deportazione di Prato) Loredana Melissari (Museo della Deportazione di Prato) Alessandro Mezzanotte (MOVIE) Giovanni Moro (FONDACA) Anna Olivo (RE-life, INTEL) Veronica Ossino (Ferramonti) Christina Paci (SATED) Sara Paci (CityLab, EST.Crime watch) Fabio Parente (La memoria della persecuzione nazifascista dei rom e sinti italiani) Matteo Parisini (La memoria della persecuzione nazifascista dei rom e sinti italiani) Angeles Parrinello (La memoria della persecuzione nazifascista dei rom e sinti italiani) Massimiliano Pavanello (Cittadinanza europea attiva: energia rinnovabile) Sara Peciarolo (Dial-up Project) Lorella Pigliapoco (Montemarciano) Erica Pivesso (Noi Europei) Mara Polloni (Fecondazione Creativa)

Michela Ponzani (DEPOIMI) Francesco Principini (La memoria della persecuzione nazifascista dei rom e sinti italiani) Stefano Arturo Priolo (Ferramonti) Ulianova Radice (WEFoR) Alessandro Ricchiuto (Fecondazione Creativa) Matteo Ricci (Minerve) Luca Ricciardi (La memoria della persecuzione nazifascista dei rom e sinti italiani) Agata Rodi (RELTOUR) Claudio Samor (TV) Clara Santin (Minerve) Vincenzo Saturni (Cittadinanza europea attiva: energia rinnovabile) Sorina Soare (Promuovere una Cittadinanza Europea Responsabile) Franco Sotte (T-WINNI) Santino Spinelli (La memoria della persecuzione nazifascista dei rom e sinti italiani) Jean-Charles Szurek (DEPOIMI) Simone Taddei (hENCE) Giovanni Gabriele Varalda (EUrice) Daniela Varisco (Do EU know?) Laura Vellucci (CEA) Olivier Wieviorka (DEPOIMI) Arianna Zanini (WELCOME) Andrea Zanzini (3x20 Network) Paola Zilli (Network sul ruolo del Volontariato)

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Sommario Prefazione Il Ministero per i Beni e delle Attivit Culturali e la promozione della Cittadinanza Europea Attiva Leila Nista Introduzione Rita Sassu La Cittadinanza Europea Rita Sassu Il bilancio dellUnione europea e la promozione della cittadinanza europea Giulia Valeri Rassegna di progetti selezionati nellambito del Programma Europa per i cittadini SATED - Piccole citt antiche e il loro posto nel dibattito europeo corrente TV - Twins Volunteers RELTOUR - Il Turismo Religioso nei Piccoli Centri B.E.L.T. - Breszcze E Londa Twins CEA - Cittadinanza Europea Attiva: partecipazione e democrazia in Europa MOVIE - Music tOurism Volunteering In Europe Vari progetti del Comune di Montemarciano START - Attivit territoriali strategiche per le relazioni e il turismo Progetto Minerve - Migrazione: la Nuova Europa in rete con la vecchia Europa 3x20 Network: un approccio europeo alla riduzione delle emissioni di CO2 attraverso iniziative di sensibilizzazione Progetto EUrice - Affrontare insieme gli effetti dei cambiamenti climatici a livello locale: conseguenze ambientali, economiche e sociali e prospettive per i sistemi agricoli tradizionali (Il caso delle aree europee produttrici di riso) hENCE - European Network of Communities for Energy change Network sul ruolo del Volontariato nel Welfare locale e nelle Politiche di Integrazione W.E.L.C.O.M.E. - Water: Element Linking Cities, Opportunity for Merging Europe Facing the challenges in the implementation of networks: from improved management skills to increased political commitment 7

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ASEW - Abilit e capacit delle donne europee Network for Twinning, Network for Sustainable Development ACID - Cittadini attivi per il dialogo interculturale Do EU know? Dial-up Project. Dialogue for Europe: Citizens Panel for the Promotion of Active Citizenship T-WINNI - T-WINNING Towns WINNing with the Involvement of NGos Cittadinanza attiva per le politiche sociali FONDACA - Fondazione per la cittadinanza attiva RE-life - Decrescere e stili di vita, sostenibilit ambientale, partecipazione e convivialit... in Europa INTEL - Nuovi strumenti innovativi per migliorare la vita YPRAE - Giovani e aree rurali in Europa: problemi comuni e opportunit di lavoro autonomo Waves of Legality Waves of Citizenship L.U.T.T.E.S. - Legami per fermare ogni forma di esclusione sociale EU4ALL - Europa per tutti: costruzione di una cittadinanza europea inclusiva CityLab - Quartiere con vista/Vu des Quartiers EST.Crime watch Promuovere una Cittadinanza Europea Responsabile Noi Europei Fecondazione Creativa Cittadinanza europea attiva: energia rinnovabile YOU WORTH: youngsters and organizations-both socius in dialogue for the same community Costruire gli europei attraverso i diritti. Festival Europeo delle Differenze e dellAntidiscriminazione Nuovo percorso audiovisivo del Museo della Deportazione di Prato La memoria della persecuzione nazifascista dei rom e sinti italiani DEPOIMI - La prigionia dimenticata. Racconti e testimonianze dei deportati politici e degli internati militari in Germania e in Francia (1940-2010) WEFoR - Web European Forest Righteous. I Giusti contro i totalitarismi. Identit e coscienza europea sul web Linternamento e la deportazione dei siciliani nei campi nazisti durante la 2 Guerra Mondiale. Elaborazione, archiviazione, documentazione e analisi delle loro testimonianze orali. Ferramonti: dal sud Europa per non dimenticare un campo del Duce

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Prefazione Il Ministero per i Beni e delle Attivit Culturali e la promozione della Cittadinanza Europea Attiva
Leila Nista Ministero per i Beni e le Attivit Culturali

La presente pubblicazione, volta a valorizzare i progetti realizzati dai cittadini italiani ed europei nel settore della Cittadinanza Europea, sinserisce in un programma di pi ampia portata promosso dal Ministero per i Beni e le Attivit Culturali al fine di favorire il processo di integrazione europea e di ridurre la distanza fra cittadini e Istituzioni Europee. Dal 2008 il MiBAC ospita il Punto di Contatto Nazionale per il Programma Comunitario Europa per i Cittadini (lECP Europe for Citizens Point Italy) finalizzato ad offrire ai cittadini lopportunit di interagire e partecipare alla costruzione di unUnione europea democratica, unita e arricchita dalla sua diversit culturale, favorendo in tal modo lo sviluppo di una coscienza identitaria comunitaria e di un senso di appartenenza allUnione europea. Il Programma, inoltre, nel cui ambito sono stati finanziati i progetti di cui in questo volume viene presentata una rassegna, incoraggia lincontro tra cittadini europei provenienti da differenti Stati, volto a stimolare il dialogo interculturale, la conoscenza e il rispetto reciproco, la riflessione su tematiche comuni segnate da una forte dimensione europea. I progetti realizzati nellambito del Programma consentono ai cittadini europei di partecipare atti7

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vamente alla societ civile europea, di acquisire una maggior consapevolezza dei benefici apportati dalle iniziative politiche dellUnione europea alla loro vita quotidiana e di riconoscere limportanza dei valori quali democrazia, libert, uguaglianza, diritti umani, etc. che costituiscono il fondamento dellUnione. I progetti, come illustrato nel libro, contemplano azioni di cooperazione transnazionale, incontri tra cittadini, collaborazioni fra municipalit ed altre autorit locali anche mediante la pratica del gemellaggio fra citt, eventi incentrati sulla memoria storica, attivit promosse dalle organizzazioni della societ civile, etc. I progetti includono dibattiti e confronti costruttivi su problematiche politiche e sociali, spazianti dalle questioni ambientali a quelle connesse allinvecchiamento, alla povert, allesclusione sociale, alla disabilit, al volontariato, alle energie rinnovabili, alleconomia, alla crisi finanziaria, etc. Il MiBAC ospita inoltre il Punto di Contatto per il Programma Cultura, che, promuovendo la mobilit degli operatori nel settore culturale, la circolazione di opere e beni artistici/culturali nonch il dialogo interculturale, rappresenta anchesso un importante strumento per il rafforzamento della Cittadinanza Europea e la costruzione di unidentit comunitaria, al pari dellAzione (inclusa nel Programma Cultura), Capitale Europea della Cultura, anchessa gestita a livello nazionale dal Ministero. Finalit analoghe caratterizzano le attivit intraprese dal MiBAC inerenti allAzione Comunitaria, in fase di approvazione, del Marchio del Patrimonio Culturale Europeo, concernente siti che abbiano apportato un contributo rilevante alla storia, alla cultura europea e alla

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costruzione dellUnione europea, al fine di rafforzare il senso di appartenenza dei cittadini europei allUnione europea, corroborando in tal modo la consapevolezza dei valori comuni, della storia e del patrimonio europeo. Non meno rilevante lIniziativa, gestita dal MiBAC e promossa stavolta dal Consiglio dEuropa, Itinerari Culturali, conferita a particolari percorsi che, in unottica di dialogo, di scambio e arricchimento interculturale, valorizzano il patrimonio culturale comune come fonte di sviluppo socio-economico e come meta di un turismo che abbia carattere di sostenibilit, oltre a favorire la presa di coscienza dellidentit comune da parte dei cittadini europei. Il MiBAC, inoltre, promuove ed incoraggia il volontariato, inteso come espressione di partecipazione civica e quindi di cittadinanaza attiva. In tale ottica sono state organizzate conferenze inerenti alle attivit di volontariato, alle opportunit che lUnione Europea offre ai volontari e alle loro associazioni; stato inoltre pubblicato un libro dedicato al 2011: Anno Europeo delle Attivit di Volontariato che promuovono la Cittadinanza Attiva. Le succitate azioni costituiscono solo una parte delle attivit espletate dal MiBAC nellampio spettro delle Iniziative Comunitarie, finalizzate alla valorizzazione e al rafforzamento della Cittadinanza Europea Attiva, di cui la presente pubblicazione vuole essere una prova concreta. Il volume, che inaugura la collana Studi di Cittadinanza Europea, rappresenta lesito dello sforzo congiunto del Punto di Contatto Nazionale Europa per i Cittadini e dei beneficiari italiani delle sovvenzioni del Programma. Organizzato in capitoli corrispondenti alle

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varie Misure in cui si articola il Programma Europa per i Cittadini e realizzato grazie al contributo della Commissione Europea (DG Communication) e del MiBAC, esso intende, in ultima analisi, offrire al lettore, da un lato, una panoramica sulle potenzialit offerte dallUnione europea e dai suoi strumenti finanziari per stimolare la partecipazione civica e il diretto coinvolgimento dei cittadini nelle azioni comunitarie, dallaltro, una prova del contributo concreto che i cittadini europei possono apportare alla costruzione di unUnione europea partecipata, pi tangibile e vicina.

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Introduzione
Rita Sassu ECP Europe for Citizens Point (Programma Europa per i cittadini)

La presente pubblicazione sinserisce nellambito delle attivit dellECP Europe for Citizens Point Italy, il Punto di Contatto Nazionale per il Programma Europa per i cittadini. Il volume mira in prima istanza ad introdurre il lettore alla Cittadinanza Europea Attiva, indagata sul piano legale, concettuale, sociale ed economico. dunque presentato il Programma Europa per i cittadini strumento finanziario promosso dalla Commissione Europea, DG Communication, per supportare progetti volti alla promozione della Cittadinanza Europea Attiva, con i relativi bandi. Il fulcro della pubblicazione costituito dalla rassegna di una lunga serie di progetti gi selezionati nellambito di suddetto Programma, divisi per bandi (una sezione rappresentata, ad es., dai progetti riguardanti lAzione del Programma attinente i Gemellaggi fra citt; unaltra sezione raccoglie i progetti sovvenzionati dallAzione che sostiene le Organizzazioni della Societ Civile, etc.). I promotori dei progetti sono enti, pubblici o privati, italiani, in quanto il presente libro vuole in primo luogo valorizzare le attivit svolte a partire dal 2007 dallItalia nel contesto del Programma.

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Per motivi di spazio, non stato possibile pubblicare tutti i progetti che sono stati inviati allECP Europe for Citizens Point; tuttavia anche i progetti non inclusi nel volume saranno comunque pubblicati sul sito web ufficiale italiano del Programma Europa per i cittadini (www.europacittadini.it ). Alcuni testi sono stati elaborati a partire dalle Application Form, molti altri sono stati inviati direttamente dai promotori dei progetti stessi; ancora per motivi editoriali, alcuni di questultimi sono stati leggermente riadattati al fine di uniformare tra loro le diverse presentazioni. La rassegna di progetti mira da un lato a valorizzare i progetti vincitori, diffondendone i risultati e ampliandone limpatto, offrendo parallelamente spunti di ispirazione per potenziali candidati al Programma Europa per i cittadini, dallaltro a incoraggiare la partecipazione civica, mostrando una panoramica di buone pratiche, realizzate da cittadini europei che, come si avr modo di osservare nelle pagine seguenti, si sono confrontati su tematiche dinteresse comune e di rilevanza comunitaria, prendendo attivamente parte al processo di integrazione europea.

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La Cittadinanza Europea
Rita Sassu ECP Europe for Citizens Point (Programma Europa per i Cittadini)

La cittadinanza dellUnione europea Il trattato istitutivo della Comunit economica europea, firmato a Roma nel 1957,1 ha introdotto il diritto delle persone di circolare liberamente sul territorio della Comunit europea. Inizialmente, tuttavia, la libera circolazione era consentita in stretto rapporto con lo svolgimento di unattivit economica, intendendosi per attivit economica un lavoro dipendente, unattivit autonoma oppure la prestazione di servizi. Il diritto di soggiorno su tutto il territorio della Comunit stato quindi riconosciuto innanzi tutto ai lavoratori subordinati, poi agli autonomi ed ai loro familiari; in seguito il medesimo diritto stato esteso agli studenti e ai pensionati. LAtto unico europeo del 19862 ha modificato il trattato di Roma precisando la volont di creare uno spazio privo di controlli sulle persone alle frontiere interne. Nel 1990, tuttavia, il diritto di soggiorno stato esteso anche alle persone che non esercitano alcuna attivit economica, a condizione che dispongano di risorse sufficienti e di una copertura so1 2

Per i testi dei trattati si consulti: http://eur-lex.europa.eu/it/treaties/index.htm. Gazzetta ufficiale n. L 169 del 29.6.1987.

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ciale. Tale diritto di circolare e di soggiornare liberamente nel territorio comunitario stato consacrato dallintroduzione, nel trattato sullUnione europea, siglato a Maastricht nel 1992, del concetto di cittadinanza dellUnione. Nel 1997, con il trattato di Amsterdam,3 si trovata una soluzione politica che consente di progredire sul fronte della libera circolazione delle persone, inserendo laccordo di Schengen4 nel trattato sullUnione europea, bench taluni Stati membri abbiano ottenuto la facolt di mantenere alcuni controlli alle proprie frontiere con altri Stati membri. Il concetto di cittadinanza dellUnione europea stato dunque introdotto con il trattato sullUnione europea,5 che allarticolo 9 dellattuale versione consolidata6 recita: cittadino dellUnione chiunque abbia la cittadinanza di uno Stato membro. La cittadinanza dellUnione si aggiunge alla cittadinanza nazionale e non la sostituisce. Il trattato sul funzionamento dellUnione europea7 (TFEU) allarticolo 20 paragrafo 1 riprende tale definizione, mentre al paragrafo 2 specifica i diritti e i doveri che la cittadinanza europea comporta. In particolare, per i doveri si rimanda ai trattati, mentre vengono elencati alcuni dei principali diritti: il diritto di circolare e di soggiornare liberamente nel

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Gazzetta ufficiale n. C 340 del 10.11.1997. Cfr. http://europa.eu/legislation_summaries/justice_freedom_security/free_movement_of_persons_asylum_immigration/l33020_it.htm. 5 Gazzetta ufficiale n. C 83 del 30.3.2010 (versione consolidata). 6 Il trattato sullUnione europea nella versione del 1992 (firmata a Maastricht) recita allarticolo 8: istituita una cittadinanza dellUnione. cittadino dellUnione chiunque abbia la cittadinanza di uno Stato membro. I cittadini dellUnione godono dei diritti e sono soggetti ai doveri previsti dal presente trattato (Gazzetta ufficiale n. C 224 del 31.8.1992). 7 Gazzetta ufficiale n. C 83 del 30.3.2010 (versione consolidata).

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territorio degli Stati membri; il diritto di voto e di eleggibilit alle elezioni del Parlamento europeo e alle elezioni comunali nello Stato membro in cui [i cittadini] risiedono, alle stesse condizioni dei cittadini di detto Stato; il diritto di godere, nel territorio di un paese terzo nel quale lo Stato membro di cui hanno la cittadinanza non rappresentato, della tutela delle autorit diplomatiche e consolari di qualsiasi Stato membro, alle stesse condizioni dei cittadini di detto Stato; il diritto di presentare petizioni al Parlamento europeo, di ricorrere al Mediatore europeo, di rivolgersi alle istituzioni e agli organi consultivi dellUnione in una delle lingue dei trattati e di ricevere una risposta nella stessa lingua. I successivi articoli 21-24 del TFEU specificano ulteriormente i principi enunciati nellarticolo 20. In particolare, larticolo 21 paragrafo 1 precisa che la libert di circolazione e di soggiorno pu essere soggetta a limitazioni e condizioni in virt dei trattati e delle disposizioni varate dai singoli Stati membri. Infine, larticolo 25 incarica la Commissione di presentare al Parlamento europeo, al Consiglio e al Comitato economico e sociale, ogni tre anni, una relazione sullo stato di attuazione delle suddette disposizioni, in base alla quale il Consiglio, deliberando allunanimit secondo una procedura legislativa speciale e previa approvazione del Parlamento europeo, pu adottare disposizioni intese a completare i diritti elencati allarticolo 20, paragrafo 2. Tali disposizioni entrano in vigore previa approvazione degli Stati membri, conformemente alle rispettive norme costituzionali. Tutti i cittadini dellUnione sono uguali di fronte alla legge, a prescindere dalla rispettiva nazionalit: la cittadinanza europea configura

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quindi un significativo ampliamento dei diritti individuali.8 Si tratta dellestensione sul piano politico della cittadinanza del principio, di carattere economico, di non discriminazione dei lavoratori, in base al quale, qualunque sia la loro nazionalit, due lavoratori che svolgano le medesime mansioni hanno diritto ad un identico trattamento. Nel 2007 il trattato di Lisbona9 ha modificato larticolo 11 del trattato sullUnione europea prevedendo che: Cittadini dellUnione, in numero di almeno un milione, che abbiano la cittadinanza di un numero significativo di Stati membri, possono prendere liniziativa dinvitare la Commissione europea, nellambito delle sue attribuzioni, a presentare una proposta appropriata su materie in merito alle quali tali cittadini ritengono necessario un atto giuridico dellUnione ai fini dellattuazione dei trattati. Larticolo 14 paragrafo 2 del trattato sullUnione europea afferma inoltre che: Il Parlamento europeo composto di rappresentanti dei cittadini dellUnione. Fin dal Preambolo, la Carta dei diritti fondamentali dellUnione 10 europea pone la persona al centro della sua azione istituendo la cittadinanza dellUnione e creando uno spazio di libert, sicurezza e giustizia. Alla cittadinanza poi dedicato il Titolo V della Carta. Gli articoli 39 e 40 ribadiscono il diritto di voto e leleggibilit alle elezioni del Parlamento europeo e alle elezioni comunali, e specificano che per il Par8

Commissione europea, EU Citizenship Report 2010. Dismantling the obstacles to EU citizens rights, COM(2010) 603 final, p. 2. Consultabile allindirizzo web: http://ec.europa.eu/justice/citizen/files/com_2010_603_en.pdf. 9 Gazzetta ufficiale n. C 306 del 17.12.2007. 10 Gazzetta ufficiale n. C 83 del 30.3.2010.

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lamento europeo si vota a suffragio universale diretto, libero e segreto. Larticolo 41 sancisce il diritto del cittadino europeo ad una buona amministrazione, caratterizzata da imparzialit, equit e tempi ragionevoli. Al paragrafo 2 si specifica che il diritto ad una buona amministrazione comprende in particolare: il diritto di ogni persona di essere ascoltata prima che nei suoi confronti venga adottato un provvedimento individuale che le rechi pregiudizio; il diritto di ogni persona di accedere al fascicolo che la riguarda, nel rispetto dei legittimi interessi della riservatezza e del segreto professionale e commerciale; lobbligo per lamministrazione di motivare le proprie decisioni. Ancora, larticolo 41 stabilisce il diritto del cittadino ad essere risarcito da parte dellUnione dei danni causatigli da sue istituzioni o suoi agenti, nonch a dialogare con lUnione in una delle dodici lingue dei trattati (danese, finlandese, francese, greco, inglese, irlandese (o gaelico), italiano, olandese, portoghese, spagnolo, svedese e tedesco). In caso di cattiva amministrazione, la Carta, articolo 43, riconosce ai cittadini il diritto di rivolgersi al Mediatore europeo. Larticolo 44 tratta del diritto dei cittadini a presentare petizioni al Parlamento europeo. Larticolo 45 concerne la libert di circolazione e di soggiorno, mentre larticolo 46 tratta della tutela diplomatica e consolare presso i paesi terzi che ogni cittadino europeo ha il diritto di ricevere dalle rappresentanze di qualsiasi Stato membro, laddove in detto paese terzo non vi sia una rappresentanza diplomatica o consolare dello Stato membro di cui egli ha la cittadinanza. Nonostante levoluzione delle norme comunitarie, i cittadini europei si trovano tuttora frequentemente in condizione di non riuscire ad esercitare pienamente i propri diritti, soprattutto quando coinvolto pi

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di uno Stato membro. La Commissione europea nellEU Citizenship Report 2010 si propone di rendere la cittadinanza europea un elemento tangibile nella vita quotidiana dei circa 500 milioni di cittadini dellUE, mediante lidentificazione dei 25 principali ostacoli al pieno esercizio dei diritti connessi alla cittadinanza europea. In qualit di privati cittadini, gli europei fronteggiano in prima istanza una notevole incertezza riguardo ai diritti di propriet delle coppie internazionali. In particolare, i dubbi sorgono per lidentificazione del tribunale competente, della legislazione applicabile alla loro situazione personale e finanziaria. La Commissione intende pertanto adottare provvedimenti utili a identificare la legislazione applicabile e il tribunale competente. Per i cittadini europei che si stabiliscono in uno Stato membro diverso da quello di cui possiedono la cittadinanza ancora difficile e oneroso espletare le formalit richieste per il riconoscimento di documenti dello stato civile relativi, per esempio, a nascita, matrimonio e convivenza registrata, divorzio, adozione. Un problema particolarmente sentito a questo proposito leterogeneit dei sistemi amministrativi dei diversi paesi europei. Lazione della Commissione si indirizza dunque verso proposte legislative dirette ad agevolare la circolazione internazionale dei documenti dello stato civile. Per informazioni in pi lingue riguardo a queste tematiche stato allestito il Portale europeo della giustizia elettronica (https://e-justice.europa.eu/home.do). I cittadini hanno ripetutamente segnalato alla Commissione di aver subito limitazioni dei propri diritti di difesa in processi penali svoltisi presso uno Stato membro diverso dal loro paese di origine, princi-

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palmente a causa di un insufficiente servizio di interpretariato nel corso degli interrogatori, dei colloqui con il proprio difensore e durante il dibattimento. Anche le vittime di crimini si sono trovate in analoghe difficolt dovute alle differenze linguistiche. La Commissione interviene in proposito con la proposta di strumenti legislativi intesi a garantire il diritto di difesa degli imputati e la protezione delle vittime. Unaltra tipologia di problemi connessi agli spostamenti allinterno dellUE riguarda la tassazione, specialmente dei beni immobili e dei veicoli a motore, delle eredit o delle donazioni, che spesso viene effettuata in pi di uno Stato membro, dal momento che gli strumenti legislativi deputati ad evitare casi di doppia tassazione risultano inadeguati. Sia il lavoro che gli investimenti transfrontalieri vengono penalizzati dal punto di vista fiscale. In generale si rileva un sovraccarico di costi e laboriose procedure burocratiche. La Commissione dunque intende agire verso la semplificazione degli adempimenti amministrativi richiesti ai cittadini, per rendere effettiva la libert di movimento delle persone e dei beni. I cittadini europei che studiano, viaggiano o lavorano presso un altro Stato membro hanno diritto al medesimo trattamento sanitario dei cittadini dello Stato membro in cui si trovano. Tuttavia la scarsit di informazioni riguardo ai propri diritti e alle procedure di rimborso limita di fatto la possibilit di ricevere cure mediche adeguate in un paese diverso da quello di origine. La Commissione agisce in favore della diffusione delle informazioni rilevanti, nonch per il progresso dello scambio dei dati clinici per via informatica. Il diritto alla protezione delle rappresentanze diplomatiche e

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consolari degli Stati membri diversi dal proprio in paesi terzi dove il proprio paese non abbia sedi diplomatiche o consolari ancora in parte inefficace, soprattutto per difficolt di ordine linguistico e perch i funzionari ignorano quale tipo di tutela sono tenuti a prestare ai cittadini europei. La Commissione interviene con proposte normative e attraverso la diffusione di informazioni rilevanti tra i cittadini mediante siti web dedicati e altre forme di comunicazione. Esaminando la posizione dei cittadini europei come consumatori, in particolare in occasione di viaggi presso altri Stati membri, si evince una diffusa mancanza di consapevolezza riguardo alla legislazione comunitaria circa i diritti dei viaggiatori. Spostarsi inoltre particolarmente difficile per i cittadini con disabilit, a causa tra laltro di barriere architettoniche e carenze informative. La Commissione agisce per modernizzare le norme relative allacquisto di pacchetti di soggiorno e viaggio, specialmente quando lacquisto viene effettuato via web; per assicurare un contesto legislativo uniforme riguardo ai diritti dei viaggiatori in tutta la UE; per assicurare leffettivo godimento dei propri diritti alle persone disabili; per promuovere il turismo attraverso una maggior tutela dei consumatori. Non frequente che i cittadini europei acquistino beni e servizi oltre i confini del mercato nazionale, a causa della mancanza di uniformit della legislazione a tutela dei consumatori. La medesima sfiducia limita fortemente la diffusione degli acquisti online. La Digital Agenda for Europe e la pubblicazione di un Code of EU Online Rights intendono porre rimedio a tale situazione. Inoltre la Commissione promuove metodi alternativi di risoluzione delle controversie (Alternative Dispute Re-

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solution, ADR), meno costosi di un procedimento giudiziale. Il diritto di studiare, lavorare e risiedere presso uno Stato membro a propria scelta tra le pi vivamente sentite ed apprezzate prerogative della cittadinanza europea. Tuttavia ancora oggi non sono rari disagi e ritardi burocratici in materia. In particolare la clausola delle sufficienti risorse economiche quando si intende risiedere per pi di tre mesi in un altro Stato dellUnione viene talvolta interpretata in senso restrittivo da alcuni Stati che fissano una cifra minima di cui il cittadino deve disporre per vedersi concedere il trasferimento di residenza, senza tenere in debita considerazione le condizioni individuali. Analoghi problemi interessano i familiari, specialmente i partner di fatto o i familiari che siano cittadini di un paese esterno allUE, del cittadino che intenda spostare la propria residenza. Lazione della Commissione consiste in questo caso soprattutto nellassicurare leffettivo adempimento delle leggi comunitarie esistenti, con particolare riguardo al principio di non discriminazione. Si segnala inoltre che lUnione europea fornisce assistenza ai cittadini in cerca di lavoro mediante lo European Employment Service (EURES), il cui indirizzo web : http://ec.europa.eu/eures/home.jsp. Le procedure per il riconoscimento di titoli accademici e di qualifiche professionali sono spesso incerte, dunque fonte di confusione per i cittadini, e onerose. La semplificazione amministrativa lobiettivo primario della Commissione in questambito. Informazioni sul riconoscimento dei titoli accademici nellambito dellUnione europea sono reperibili presso il Network of National Academic Recognition Information Centres (NARIC) che pu essere

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contattato grazie al sito web: http://www.enic-naric.net/. La mobilit dei lavoratori limitata dalla diversit dei sistemi di previdenza e assistenza degli Stati membri, la cui cooperazione spesso farraginosa. Oltre ad impegnarsi per consueta mancanza di informazioni tra i cittadini, la Commissione lavora allo scambio telematico di informazioni tra gli enti previdenziali e assistenziali dei paesi membri per ridurre ritardi e impedimenti alla mobilit dei lavoratori. Nellesercizio dei propri diritti politici i cittadini europei, che si sono recati progressivamente meno a votare per le elezioni europee dopo la loro istituzione nel 1979, lamentano carenza di informazione sui programmi dei partiti politici e sullimpatto dellUnione europea sulle loro vite. La bassa affluenza alle elezioni europee riflette soprattutto la sensazione che le elezioni europee siano soprattutto uno strumento per valutare il grado di consenso del governo nazionale in carica, lasciando in secondo piano le tematiche rilevanti a livello comunitario. Un altro problema la pubblicazione non simultanea dei risultati delle elezioni europee nei diversi Stati membri. La Commissione intende sollecitare i paesi membri a modificare tale situazione, nonch ad assicurare il diritto di voto a tutti i cittadini europei, propri o di altra nazionalit, le medesime condizioni di accesso alle liste elettorali. Inoltre alcuni Stati membri limitano la possibilit ai soli cittadini nazionali di iscriversi ai partiti politici. Unulteriore questione che interessa alcuni cittadini che si trasferiscono in un altro Stato membro la perdita del diritto di voto alle elezioni politiche nazionali, tanto nello Stato di origine che in quello di residenza. In sintesi, la Commissione intende evi-

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tare che lesercizio del diritto di libera circolazione comporti limitazioni nella sfera dei diritti politici. I cittadini spesso non riescono ad esercitare efficacemente i propri diritti perch non ne hanno adeguata consapevolezza. Numerose informazioni sono disponibili nei siti web comunitari, ma lesistenza di tali risorse pressoch sconosciuta alla maggioranza dei cittadini. Il portale Your Europe (http://ec.europa.eu/youreurope/) e il numero verde 0080067891011 (si consulti anche: http://europa.eu/europedirect/call_us/index_en.htm) hanno la funzione di diffondere informazioni sui diritti dei cittadini e delle imprese nellUE. Funzioni analoghe hanno le Rappresentanze della Commissione europea presso gli Stati membri (http://ec.europa.eu/represent_it.htm) e i 500 Europe Direct information centres (http://europa.eu/europedirect/meet_us/index_en.htm). In generale, nonostante il concetto di cittadinanza europea non sia ignoto ad una larga maggioranza della popolazione dellUnione, non sono molti coloro che ne sanno fornire una definizione precisa o sono consapevoli dei diritti che essa comporta. proprio la promozione della cittadinanza dellUE lo scopo di programmi quali Europa per i cittadini 2007-2013. Il 2013 sar inoltre lAnno Europeo dei Cittadini e la Commissione si adoperer per favorire un uso efficiente dei fondi europei dedicati alla cittadinanza. La formazione di unopinione pubblica europea infine ostacolata anche dalla carenza di efficienti mezzi di comunicazione. La Commissione intende favorire lo sviluppo di uninformazione indipendente e professionale riguardo agli affari europei. La Commissione conclude il proprio rapporto evidenziando come il principale ostacolo allo sviluppo della cittadinanza europea non

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vada ricercato in carenze della normativa comunitaria, bens in un esercizio tuttora parziale, e difficoltoso, dei diritti garantiti dalla legislazione europea, dei quali spesso i cittadini hanno una consapevolezza tuttaltro che completa. La garanzia del pieno esercizio dei diritti include la vigilanza sulle norme varate dai singoli Stati membri in attuazione delle Direttive comunitarie. La semplificazione amministrativa e la riduzione del costo di esercitare tali diritti sono altri due punti di particolare rilievo. Infine, la consapevolezza dei cittadini riguardo ad essi assume un particolare rilievo, cos come la loro attiva partecipazione alla definizione delle politiche dellUnione europea. Permane comunque la tensione tra le istituzioni europee come strumento di cooperazione tra gli Stati membri e la relazione diretta tra lUnione e i cittadini. I governi hanno espresso la preoccupazione che la cittadinanza europea possa confondere i cittadini e distrarli dallesercizio dei diritti connessi alla cittadinanza nazionale. Tuttavia sembra invece che limpegno civile e politico a livello locale e nazionale si accompagni, anzich risultare in antagonismo, con una maggiore consapevolezza e un pi intenso sentimento di appartenenza allUnione europea, in particolare per quanto concerne le giovani generazioni. Stante la maggiore dimensione dellUnione rispetto agli Stati membri, molto importante che le persone si riuniscano in organizzazioni, anche a carattere internazionale, della societ civile, allo scopo di dialogare pi efficacemente con le istituzioni europee e partecipare attivamente alla vita pubblica dellUnione europea. La cittadinanza comunque un tema complesso, che non pu

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essere ricondotto ad una semplice elencazione di diritti e valori. In primo luogo, esistono concetti differenti di cittadinanza, basati su approcci politici eterogenei, spesso tra loro interconnessi. La cittadinanza ha inoltre radici diverse a seconda del paese. In alcune nazioni si evoluta da tradizioni di rivoluzione e protesta, in altre pi strettamente connessa alla formazione dello Stato e allordinamento costituzionale. Il potenziale della cittadinanza europea risiede proprio nellarricchimento che esperienze variegate come quelle degli Stati membri possono reciprocamente apportarsi. altres difficile prevedere levoluzione della cittadinanza europea, stante la sua profonda diversit rispetto alla cittadinanza di uno Stato membro. A partire dallistituzione del moderno stato sociale, infatti, la condizione di cittadino ha comportato il godimento di una serie di diritti e doveri che rimangono tuttora di competenza degli Stati nazionali, non delle istituzioni europee. Ad esempio, lUnione monetaria europea pu considerarsi una federazione appunto in ambito monetario, data la presenza della moneta unica e di ununica banca centrale, tuttavia molte altre decisioni rilevanti per la sfera della cittadinanza sono ancora prese autonomamente dai singoli Stati membri. Daltra parte, assumere che un pi pieno sviluppo della cittadinanza europea conseguirebbe dalla definizione di valori comuni a tutti i cittadini dellUnione incontra seri ostacoli nella pluralit di tradizioni nazionali, regionali, etniche e religiose che caratterizzano lEuropa, nonostante la cittadinanza europea possa costituire un terreno comune tra differenti valori e identit. possibile allora concepire la cittadinanza europea come un processo di cui, come nel caso dellintegrazione euro-

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pea, non pu essere chiaro a priori lesito finale. Si pu infine osservare come un concetto pi inclusivo di cittadinanza europea sarebbe in armonia con le politiche costantemente promosse dallUnione in favore dellintegrazione, del dialogo interculturale, delle pari opportunit e volte a contrastare il razzismo e la xenofobia.

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Strumenti per la tutela dei diritti dei cittadini europei Per la risoluzione di problemi concernenti lapplicazione della normativa comunitaria da parte di unamministrazione pubblica nazionale, i cittadini e le imprese possono rivolgersi gratuitamente a SOLVIT (http://ec.europa.eu/solvit), una rete per la risoluzione di problemi on line senza necessit di intraprendere unazione legale. Esiste un centro SOLVIT in ogni Stato membro dellUnione europea (come pure in Norvegia, Islanda e Liechtenstein). Sebbene la sua gestione sia di competenza degli Stati membri, la Commissione europea che fornisce le infrastrutture e, se necessario, offre assistenza per accelerare la soluzione dei problemi. I centri SOLVIT simpegnano, nel caso in cui la questione sia ritenuta adatta ad essere risolta mediante SOLVIT, a fornire soluzioni entro dieci settimane da quando viene presentato il caso. SOLVIT finora intervenuto in materia di: riconoscimento dei diplomi e qualifiche professionali, permessi di soggiorno, diritti elettorali, diritti in materia di occupazione, patenti di guida e immatricolazioni, controlli alla frontiera, ecc. Un ulteriore strumento di assistenza al cittadino, gestito dagli esperti dello European Citizen Action Service (ECAS), il cui sito web http://www.ecas.org, per conto della Commissione europea Your Europe Advice. Per maggiori informazioni si rimanda allindirizzo web: http://ec.europa.eu/citizensrights/front_end/about/index_en.htm. altres possibile rivolgersi alla Commissione europea per denunciare inadempimenti del diritto comunitario, allindirizzo: http://ec.europa.eu/community_law/your_rights/your_rights_forms_en.htm.

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Lazione gratuita e informale, non richiede pertanto lassistenza di un esperto in ambito legale. sufficiente indicare, nei moduli disponibili allindirizzo segnalato, il nome, la nazionalit, lindirizzo, loccupazione e la descrizione delle circostanze oggetto dellesposto, accludendo eventualmente la documentazione rilevante. Per indirizzare una petizione al Parlamento europeo si pu invece far riferimento alla pagina: http://www.europarl.europa.eu/parliament/public/staticDisplay.do?id=49&language=EN. Il cittadino pu rivolgersi al Mediatore europeo (http://www.ombudsman.europa.eu/it/home.faces) nei casi di cattiva o carente amministrazione che coinvolgono istituzioni e organismi dellUnione europea, quali la Commissione europea, il Consiglio dellUnione europea ed il Parlamento europeo. Tali casi si verificano quando unistituzione comunitaria non agisce nel rispetto della legge, non rispetta i principi della buona amministrazione oppure viola i diritti umani. I privati cittadini, le imprese e le organizzazioni possono, qualora ritengano che unistituzione dellUE abbia leso i loro diritti, rivolgersi direttamente alla Corte di giustizia dellUnione europea (http://curia.europa.eu/jcms/jcms/Jo2_6999/), con sede in Lussemburgo, la cui funzione interpretare il diritto dellUE affinch esso venga applicato allo stesso modo in tutti i paesi dellUE. La Corte pu inoltre essere consultata dai magistrati nazionali per ottenere chiarimenti in merito alla corretta applicazione della normativa comunitaria. La Corte europea dei Diritti dellUomo con sede a Strasburgo ha giurisdizione sul rispetto della Convenzione di salvaguardia dei Diritti

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dellUomo e delle Libert fondamentali. Ogni Stato contraente (nel caso di un ricorso inter-statale) o individuo che si ritenga vittima di una violazione della Convenzione (nel caso di un ricorso individuale) pu inoltrare direttamente alla Corte di Strasburgo un ricorso che lamenti una violazione da parte di uno Stato contraente di uno dei diritti garantiti dalla Convenzione. Per ulteriori informazioni si rimanda al sito web: http://www.coe.int/T/I/Corte_europea_dei_Diritti_dellUomo/.

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Europa per i Cittadini 2007-2013 Il trattato sullUnione europea e il trattato sul funzionamento dellUnione europea, fino al trattato di Lisbona adottato alla fine del 2009, sanciscono i principi democratici dellUE, stabiliscono i diritti dei cittadini dellUnione e delineano le modalit principali di coinvolgimento dei cittadini e delle loro associazioni nella definizione dellagenda politica europea. Lespressione delle esigenze dei cittadini e gli interventi necessari per farvi fronte, lapertura del sistema democratico alla partecipazione civica e i diritti delle persone, come pure la conoscenza di tali diritti, sono strettamente correlati tra loro e costituiscono il nucleo della cittadinanza europea. Per sviluppare un senso duraturo di partecipazione e appartenenza allUnione europea, occorre che tutti e tre questi aspetti siano affrontati in egual misura e con gli strumenti appropriati. Il Programma Europa per i cittadini 2007-2013, stabilito dalla decisione n. 1904/2006/CE del Parlamento e del Consiglio, del 12 dicembre 2006 (GU L 378 del 27/12/2006, p. 32), gestito dalla Commissione europea, DG - Communication. A livello attuativo, lAgenzia Esecutiva per lIstruzione, gli Audiovisivi e la Cultura (EACEA) responsabile del Programma e dei vari ECP europei - Europe for Citizens Points, che garantiscono la diffusione mirata e capillare delle informazioni pratiche sulle modalit di partecipazione alle Azioni previste dal Programma. LECP Europe for Citizens Point Italiano (Punto di Contatto Nazionale Europa per i Cittadini) istituito presso il Ministero per i Beni e le Attivit Culturali (Via dellUmilt 33, 00187 Roma, tel. 06

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69654261, fax 06 69654305, e-mail: antennadelcittadino@beniculturali.it, sito web: www.europacittadini.it ). Europa per i cittadini mira in prima istanza alla promozione della Cittadinanza Europea Attiva, ovvero al coinvolgimento dei cittadini europei nel processo di integrazione europea. A tal fine esso persegue i seguenti obiettivi: la costruzione di unEuropa pi tangibile per i suoi cittadini, democratica ed aperta al mondo, unita ed arricchita dalla sua diversit culturale; lo sviluppo, a partire dalla valorizzazione del pluralismo delle realt comunitarie, di unidentit europea unitaria fondata su comuni esperienze storiche e culturali; la creazione di un senso di appartenenza allUnione europea basato sul riconoscimento di valori condivisi; lo scambio di esperienze fra cittadini di diverse aree geografiche, al fine di realizzare un efficace dialogo interculturale, contribuendo quindi alla valorizzazione della diversit culturale e linguistica. Fino ad oggi, il Programma ha raggiunto importanti risultati, consentendo a gruppi di cittadini di incontrarsi e condividere le loro esperienze, scambiare opinioni, confrontarsi su tematiche di interesse comune e di chiara dimensione europea; ha permesso a municipalit, a province e altri livelli di autorit locali relative a differenti Stati di collaborare alla definizione di strategie comuni e di concorrere allindividuazione di soluzioni applicabili a livello locale e internazionale, previo lesame di questioni unitariamente avvertite; ha promosso e incrementato lazione e limpatto delle Organizzazioni della Societ Civile, sia erogando loro sovvenzioni di funzionamento volte a coprirne in parte i costi di esercizio, conferendo loro in tal modo stabilit economica, sia concedendo finanziamenti per singoli progetti da loro promossi e ine-

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renti a questioni sociali, politiche, economiche, culturali, ecc.; ha supportato la stipulazione di accordi di gemellaggio fra citt e province europee, coadiuvando cos la creazione di reti di cooperazione a lunga durata e la conoscenza reciproca; ha stimolato la riflessione sui valori alla base dellUnione europea e la preservazione della memoria degli eventi storici connessi alla violazione di tali valori, in particolar modo del nazismo e dello stalinismo; ha avvicinato i cittadini europei alle Istituzioni Europee, potenziandone il dialogo; ha promosso il coinvolgimento di diverse tipologie di enti nellattuazione pratica dei progetti. Il Programma, pertanto, ha svolto unimportante azione di sensibilizzazione dei cittadini rispetto a molteplici tematiche, afferenti al mondo culturale (dialogo interculturale, promozione della diversit culturale e linguistica, conoscenza delle rispettive tradizioni culturali, religiose, ecc.), sociale (molti progetti hanno affrontato temi quali il volontariato, la solidariet intergenerazionale, lesclusione sociale, le pari opportunit in politica, la disabilit, la povert, ecc.), economico (crescita economica, strategia Europa 2020, inclusione sociale e territoriale, crisi finanziaria, problemi connessi alloccupazione, allimprenditoria giovanile e/o femminile, ecc.), politico (la conoscenza dellUnione europea, del trattato di Lisbona, dellIniziativa dei Cittadini, di come le politiche comunitarie influiscono sulla vita quotidiana dei cittadini, ecc.), ambientale (sviluppo sostenibile, riciclaggio, surriscaldamento terrestre, inquinamento, buona gestione delle risorse idriche, ecc.), storico (deportazioni e stermini di massa, regimi totalitari, ecc.). Il Programma ha pertanto dimostrato di essere uno strumento fondamentale per la costruzione di una coscienza comunitaria e per il

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diretto coinvolgimento dei cittadini in questioni europee, avendo un ottimo riscontro a livello europeo, un elevato tasso di partecipazione e rilevanti effetti moltiplicatori, riuscendo a raggiungere circa un milione di cittadini europei. Il Programma strutturato in quattro azioni: Azione 1: Cittadini attivi per lEuropa (incontri fra cittadini nellambito del gemellaggio tra citt, reti di citt gemellate, progetti dei cittadini, misure di sostegno); Azione 2: Societ civile attiva in Europa (sostegno a favore di progetti promossi dalle organizzazioni della societ civile (OSC) e sostegno strutturale ai gruppi di riflessione e alle OSC); Azione 3: Insieme per lEuropa (eventi di grande visibilit, studi e strumenti di informazione e divulgazione); Azione 4: Memoria europea attiva. Ciascuna azione articolata a propria volta in misure e sottomisure, che saranno descritte in dettaglio nella sezione dedicata alla rassegna dei progetti vincitori. Fa eccezione lAzione 3, imperniata sullo sviluppo della cittadinanza europea attiva, che mira a favorire la comprensione e la diffusione di tale concetto, rendendo cos lidea di Unione europea pi tangibile per i cittadini. LAzione, che non prevede la selezione di progetti in quanto condotta e promossa direttamente dalla Commissione Europea, si esplica nellorganizzare eventi di rilevante portata e risonanza, nel condurre studi, ricerche, sondaggi di opinione e nella realizzazione di strumenti dinformazione sulle varie attivit, quali siti web e altro.

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Europa per i Cittadini 2014-2020 La nuova generazione del Programma Europa per i Cittadini, che riguarder gli anni dal 2014 al 2020, mirer a potenziare i traguardi gi raggiunti dal presente Programma ed a massimizzarne limpatto e allefficacia. Il nuovo Programma sar ancora incentrato sulla promozione della Cittadinanza Europea Attiva, dal momento che la Commissione europea riconosce sempre di pi limportanza che i cittadini prendano parte alla vita democratica dellUnione europea, partecipando alle discussioni maggiormente avvertite a livello europeo e contribuendo a delineare le politiche comunitarie. Il nuovo Programma probabilmente contempler pi o meno il medesimo stanziamento finanziario complessivo attuale (2007-2013: 214 milioni di Euro; 2014-2020: 203 milioni di Euro) e mirer in primo luogo a favorire la partecipazione dei cittadini alla vita politica dellUnione europea e al processo di integrazione europea. Esso costituir un ponte tra il concetto legale di Cittadinanza (cos come definito in prima istanza dal trattato sullUnione europea e dal trattato sul funzionamento dellUnione europea), e il concetto basato sul valore sociale di Cittadinanza. stato proposto, a tal fine, di strutturare il nuovo Programma in due Strand - Partecipazione e Valori Comuni/Memoria - al fine di aumentare limpatto delle Azioni del Programma e le opportunit da esso offerte, pur mantenendo la stessa base finanziaria. Lobiettivo generale del prossimo Programma sar quello di creare le condizioni adeguate

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perch i cittadini possano realmente partecipare alla vita democratica dellUnione europea, promuovendo non solo ladesione dei cittadini allUnione europea, ma anche la democrazia stessa. Bisogner, a tal fine, cercare un equilibrio tra processi bottomup (aventi come punto di partenza i cittadini) e top-down (le priorit definite dai politici e dalle Istituzioni), preservando lapproccio dal basso ed integrandolo con lagenda politica europea. I progetti che saranno selezionati non dovranno semplicemente favorire la discussione, ma promuovere un dialogo che sia costruttivo, che concorra a produrre risultati concreti e applicabili a livello locale, nazionale, europeo. Essi dovranno, possibilmente, coinvolgere diverse tipologie di attori (cross-fertilisation), raggiungere un numero significativo di stakeholders, sfruttando tutti i canali di comunicazione disponibili, inclusi i media, valorizzando il valore aggiunto europeo prodotto dal progetto stesso e raccogliendo i feedback dai partecipanti; laddove possibile, i progetti dovranno impiegare anche le moderne tecnologie di informazione per incoraggiare nuove forme di partecipazione civica; parimenti, dovranno mirare a raggiungere il numero pi consistente possibile di cittadini, a scambiare buone prassi, a condividere esperienze anche con i paesi candidati allUE. Si dovr altres prestare attenzione a trovare un equilibrio tra i seguenti aspetti: tra progetti organizzati da municipalit, province e in generale autorit locali/regionali e progetti realizzati da Organizzazioni della Societ Civile, ivi incluse associazioni di volontariato, universit, scuole, sindacati, fondazioni, gruppi sportivi, ecc.; tra piccoli progetti e progetti, invece, di grande taglio; tra obiettivi e risorse disponibili; tra il

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centro dellUnione europea e gli Stati pi periferici; tra sovvenzioni strutturali e sovvenzioni per limplementazione di progetti aventi una durata definita nel tempo. Particolare attenzione sar riservata, nella nuova generazione del Programma, alla misurazione dellimpatto del Programma e delle attivit da esso promosse, come anche alla migliore diffusione dei risultati. La proposta della Commissione europea per il nuovo Programma Europa per i Cittadini sar adottata alla fine di Dicembre 2011; la consultazione con i Parlamenti nazionali avr luogo durante il 2012; la Decisione del Parlamento e del Consiglio europeo che fornir la base legale al nuovo Programma prevista per la primavera del 2013; il nuovo Programma avr inizio il 1 gennaio 2014.

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Il bilancio dellUnione europea e la promozione della cittadinanza europea


Giulia Valeri Liter legislativo per la stesura, la discussione e lapprovazione del bilancio dellUnione europea prevede che entro il 1 luglio tutte le istituzioni e gli organi dellUE redigano i preventivi di spesa in vista del progetto di bilancio. I preventivi di spesa vengono consolidati dalla Commissione europea che redige il progetto di bilancio annuale da presentare entro il 1 settembre al Consiglio e al Parlamento europeo. Nella pratica, la Commissione cerca di presentare un progetto di bilancio entro linizio di maggio. Prima del 1 ottobre il Consiglio adotta una posizione sul progetto di bilancio, con eventuali emendamenti, e trasmette il testo al Parlamento europeo. Il Consiglio informa inoltre il Parlamento europeo circa i motivi che lhanno indotto ad adottare tale posizione. Il Parlamento dispone di 42 giorni per adottare il bilancio durante la lettura ad ottobre o per rinviare il testo emendato al Consiglio. Il Consiglio pu accogliere gli emendamenti entro 10 giorni e adottare il progetto di bilancio. Se il Consiglio non accetta gli emendamenti apportati dal Parlamento, viene istituito un comitato di conciliazione, che ha il compito di proporre un progetto comune entro 21 giorni. In seguito, il Consiglio e il Parlamento hanno 14 giorni per approvare o respingere il nuovo testo. Se uno solo dei due organi legislativi (Consiglio o Parlamento) respinge il progetto comune, mentre laltro decide di non pronunciarsi, o se il progetto comune viene approvato dal Consiglio ma respinto dal Parla-

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mento, il bilancio respinto e la Commissione dovr presentare un nuovo progetto. In aggiunta agli audit e ai controlli periodici interni, la gestione delle risorse dellUE soggetta al controllo della Corte dei conti, che ogni anno elabora una relazione destinata al Parlamento e al Consiglio. Successivamente alla pubblicazione della relazione annuale della Corte dei conti e al completamento dei conti annuali, il Consiglio sottopone le sue raccomandazioni al Parlamento, che si pronuncia sulla gestione dellesercizio finanziario da parte della Commissione. Se ritiene che essa abbia eseguito correttamente il bilancio dellUE, il Parlamento concede il discarico alla Commissione.1 Poich lUnione europea non riscuote direttamente alcuna imposta, le cosiddette risorse proprie sono in realt messe a disposizione dellUnione dai singoli Stati membri. Le risorse proprie tradizionali (RPT) sono principalmente costituite da tre fonti: dazi doganali sulle importazioni di prodotti provenienti dai paesi terzi, che rappresentano il 10% circa delle entrate complessive; proventi dellimposta sul valore aggiunto (IVA), vale a dire un contributo pari ad unaliquota fissa dellimponibile IVA che ciascuno Stato membro tenuto a versare allUnione, pari all11% del totale; unaliquota percentuale uniforme (0.73%, suscettibile di correzioni qualora lonere risulti eccessivo) applicata al Reddito nazionale lordo (RNL) di ciascuno Stato membro, che da sola fornisce allUnione il 70% delle sue entrate. Vi infine una piccola quota di entrate provenienti da fonti diverse, tra cui si segnalano i
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Commissione europea, Il bilancio dellUnione europea in sintesi, 2010, pp. 9-11, 15. http://ec.europa.eu/budget/library/biblio/publications/glance/budget_glance_it.pdf.

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prelievi sulle importazioni di prodotti agricoli provenienti da paesi terzi, che rappresentano circa l1% delle entrate, e le imposizioni di diritti alla produzione dello zucchero.2 Le entrate dellUnione europea sono destinate a consentire il funzionamento dei differenti organi comunitari, sotto il vincolo del pareggio tra entrate e spese e nei limiti definiti dai piani di spesa pluriennali. Prevale nettamente la Commissione, per la sua natura di organo esecutivo dellUE, mentre assai pi limitato il budget dei rimanenti organismi: Parlamento, Consiglio (composto dai capi di Stato o di governo degli Stati membri, dal suo presidente e dal presidente della Commissione), Corte di giustizia, Corte dei conti, Comitato economico e sociale, Comitato delle regioni, Mediatore europeo, Garante europeo della protezione dei dati, Servizio europeo per lazione esterna. Gli impegni complessivi della Commissione europea per il 2012, secondo il progetto di bilancio aggiornato al 15 giugno 2011,3 ammontano a circa 146.5 miliardi di euro, con un incremento di 5 miliardi e mezzo di euro rispetto agli impegni fissati per il 2011. Le principali voci di spesa (tab. 1) sono costituite da 34 titoli, i pi rilevanti dei quali, per lentit delle risorse dedicate, sono i titoli 04 (Occupazione e affari sociali), 05 (Agricoltura e sviluppo rurale) e 13 (Politica regionale). Al titolo Occupazione e affari sociali sono dedicati impegni per
Commissione europea, Il bilancio dellUnione europea in sintesi, 2010, pp. 2, 6. http://ec.europa.eu/budget/library/biblio/publications/glance/budget_glance_it.pdf. 3 Consultabile allindirizzo http://eur-lex.europa.eu/budget/data/DB2012/IT/SEC03.pdf. Per gli anni precedenti si consulti la pagina http://eur-lex.europa.eu/budget/www/index-it.htm. Ulteriori informazioni in merito al bilancio dellUnione europea sono reperibili presso il sito web della Commissione (http://ec.europa.eu/).
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11.5 miliardi di euro, quasi l8% del totale, che finanziano tra laltro il Fondo sociale europeo, il Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione (FEG), le politiche di mobilit del lavoro e di inclusione sociale. Tali ambiti ricadono tra le competenze della Direzione generale (DG) Occupazione, affari sociali e integrazione (EMPL), che altres responsabile della realizzazione di tre iniziative prioritarie nel quadro della strategia Europa 2020: Youth on the move, per la mobilit dei giovani lavoratori europei (per la priorit Crescita intelligente), Unagenda per nuove competenze e per loccupazione e la Piattaforma europea contro la povert e lemarginazione attinenti alla priorit Crescita solidale. Il titolo 5, Agricoltura e sviluppo rurale, la principale voce di spesa dellUnione, quasi 59 miliardi di euro pari al 40% del totale, amministrati dalla Direzione generale omonima, che eroga aiuti al settore agricolo e ne promuove lo sviluppo, compatibilmente con la tutela dellambiente e della qualit della vita delle comunit rurali. Alla Direzione generale (DG) della Politica regionale dedicato il titolo 13 con impegni per 42 miliardi di euro, il 29% del totale circa, indirizzati, tra laltro, alla gestione del Fondo europeo di sviluppo regionale, che cofinanzia investimenti, prevalentemente destinati alle regioni con PIL pro capite particolarmente basso; del Fondo di coesione, che cofinanzia progetti nel settore dellambiente e dei trasporti negli Stati membri con un PNL inferiore al 90% della media comunitaria; dello Strumento di assistenza preadesione (IPA), destinato ai paesi candidati; del Fondo di solidariet dellUnione europea (FSUE), che fornisce aiuti di emergenza in caso di grave catastrofe; del gruppo di

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coordinamento sulle regioni ultraperiferiche. Tra le voci dotate di un finanziamento pi contenuto, variabile tra uno e sei miliardi di euro allanno, meritano particolare attenzione i finanziamenti per la Ricerca (titolo 08), per lIstruzione e la cultura (titolo 15), per le Imprese (titolo 02) e per la Mobilit e i trasporti (titolo 06). Gli impegni complessivi della Commissione europea (fig. 1) sono aumentati sensibilmente durante il biennio 2007-2009, passando da 121 a 143 miliardi di euro. I due successivi esercizi, 2010 e 2011, hanno registrato una situazione sostanzialmente stazionaria, laddove la previsione per il 2012 di 146.5 miliardi di euro. I tre principali titoli di spesa (fig. 2) sono stati modificati soltanto marginalmente nel periodo 2007-2011: in particolare le spese per loccupazione e gli affari sociali sono rimaste stabili, gli stanziamenti per le politiche regionali sono cresciuti moderatamente, mentre le modifiche relativamente pi sensibili hanno riguardato le politiche agricole. Per il 2012 si prevede una lieve ripresa delle spese per lagricoltura e le politiche regionali. Tra i titoli con finanziamenti pi contenuti (fig. 3) si segnala la costante e considerevole crescita dei finanziamenti per la ricerca (titolo 08) che passata dai 4 ai 5.3 miliardi annui tra 2007 e 2011, con una crescita media annua che sfiora il 7%. Per quanto riguarda il titolo 15, Istruzione e cultura, bench esso riceva minori risorse, intorno ai due miliardi di euro per esercizio, la crescita annua di tali finanziamenti stata in media pari al 16%. La crisi stata affrontata con un rapido, bench di durata limitata, incremento del titolo 02 dedicato alle imprese tra il 2008 e il 2009. La promozione della cittadinanza europea, compreso il Pro-

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gramma Europa per i cittadini, rientrava fino al 2010 tra i capitoli di spesa del titolo 15 Istruzione e cultura, ed era pertanto gestita dalla Direzione generale omonima. A partire dal 2011, invece, la competenza stata trasferita alla Direzione generale Comunicazione, le cui spese sono finanziate dal titolo 16 ed ammontano per il 2011 a circa 270 milioni di euro. Gli impegni di spesa per la promozione della cittadinanza europea (fig. 4) sono stati testimoni di una netta e costante crescita negli ultimi anni, passando dai 30 milioni di euro circa nel 2008 ai quasi 43 milioni di euro nel corrente esercizio finanziario. Per il 2012, tuttavia, il progetto di bilancio prevede una contrazione degli impegni, che dovrebbero scendere a 32 milioni di euro. Per quanto attiene al Programma Europa per i cittadini, i finanziamenti sono andati costantemente aumentando a partire dal 2007, passando da 21 a 32 milioni di euro. In corrispondenza della crisi, vi stato un rallentamento della crescita e una leggera flessione che, iniziata nel 2011, si prevede proseguire anche nel 2012, anno in cui gli impegni dovrebbero ammontare a circa 28 milioni di euro. Per quanto riguarda il capitolo 16 05 Promozione della cittadinanza europea, oltre al finanziamento del Programma Europa per i cittadini, nel 2011 sono stati stanziati 4 milioni di euro per la conservazione dei luoghi commemorativi in Europa, in particolare per il campo di concentramento di Auschwitz-Birkenau al fine di porre rimedio al degrado indotto dal tempo e dagli agenti atmosferici. Inoltre vi un capitolo di spesa dedicato al finanziamento delle visite presso la Commissione e un ulteriore capitolo per lAnno europeo del volontariato

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2011. Le attivit finanziate nel quadro dellAnno europeo del Volontariato comprendono campagne promozionali ed informative, scambio di esperienze e di buone pratiche, studi e ricerche, conferenze ed eventi attinenti al volontariato e alla cittadinanza attiva, sostegno ai National Coordinating Bodies, iniziative concrete negli Stati membri selezionate in base ad un invito, mobilitazione dei principali attori a livello dellUnione e coordinamento delle loro attivit. Il progetto di bilancio per il 2012 include anche lazione preparatoria per lAnno Europeo dei Cittadini 2013, con impegni stimati pari a un milione di euro, volti a sovvenzionare campagne di informazione e sensibilizzazione, nonch pubblicazioni, materiali audiovisivi e siti web riguardanti gli obiettivi ispiratori dellAnno Europeo. I bilanci annuali dellUE devono essere conformi al quadro finanziario pluriennale, che ha una durata di sette anni; quello vigente entrato in vigore nel 2007 e scadr nel 2013, mentre tra il 2014 e il 2020 sar in vigore un nuovo quadro finanziario. Il quadro finanziario fissa limporto massimo di stanziamenti dimpegno nel bilancio dellUE ogni anno per i grandi settori politici e stabilisce un massimale globale annuo degli stanziamenti di pagamento e di impegno. La proposta della Commissione europea, aggiornata al 29 giugno 2011, per il quadro finanziario 2014-20204 modellata sulle priorit della stra4

Consultabile allindirizzo: http://ec.europa.eu/budget/biblio/documents/fin_fwk1420/fin_fwk1420_en.cfm e in particolare http://ec.europa.eu/budget/library/biblio/documents/fin_fwk1420/MFF_COM-2011500_Part_I_en.pdf e http://ec.europa.eu/budget/library/biblio/documents/fin_fwk1420/MFF_COM-2011500_Part_II_en.pdf.

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tegia Europa 2020: crescita intelligente, sostenibile e solidale. Pertanto stato proposto al vaglio del Consiglio e del Parlamento un incremento degli stanziamenti per listruzione, la ricerca, linnovazione e lo sviluppo delle piccole e medie imprese. Inoltre le politiche agricole sono state ridisegnate nellottica di assicurare non soltanto la qualit della produzione ma anche la tutela dellambiente e la lotta al cambiamento climatico. Infine, la terza tematica del quadro finanziario la solidariet, realizzata mediante la concentrazione dei fondi di coesione verso gli Stati membri e le regioni pi poveri, la gestione condivisa del fenomeno migratorio e delle calamit naturali, la sicurezza in materia di energia e la solidariet con i paesi terzi tanto rispetto alle immediate necessit umanitarie che riguardo allo sviluppo di lungo periodo. Accogliendo la raccomandazione del Parlamento europeo di innalzare le risorse previste dal quadro finanziario di almeno il 5% rispetto al livello del 2013, la Commissione ha proposto un piano finanziario con risorse pari all1.05% del RNL dellUE (nel piano finanziario vigente invece tali risorse ammontano all1% del RNL comunitario). Lo scopo dellaumento evitare un effetto depressivo aggiuntivo rispetto alle politiche di consolidamento fiscale gi in atto in diversi Stati membri. Complessivamente, tra il 2014 e il 2020, gli impegni dovrebbero ammontare a 1025 miliardi di euro (a prezzi del 2011), di cui circa 491 per una crescita intelligente e solidale, 383 per la crescita sostenibile, 18 per sicurezza e cittadinanza, 70 per lEuropa come attore globale e 62 per spese di carattere amministrativo. Sono inoltre previsti stanziamenti per 58 miliardi al di fuori del quadro finanziario, per fondi di aiuto in situazioni di emergenza o di crisi nel settore agricolo, per fondi di so-

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lidariet ecc. Dei 18 miliardi dedicati alle questioni della sicurezza e della cittadinanza, si prevede in particolare di destinare 387 milioni alla promozione e alla tutela dei diritti e della cittadinanza e 203 milioni alla voce Europa per i cittadini (29 milioni per sette anni). Gli obiettivi del Programma Europa per i cittadini tra il 2014 e il 2020 consisteranno nel proseguire sulla via della realizzazione del trattato di Lisbona, che sottolinea limportanza della cittadinanza attiva e della partecipazione dei cittadini alla vita sociale, economica e politica dellUnione, mediante attivit nellambito della comunicazione, in particolare attraverso una pi efficace e capillare diffusione di informazioni riguardo alle politiche dellUE, in maniera da sollecitare nei cittadini la consapevolezza dei propri diritti e sensibilizzarli rispetto alle politiche comunitarie.

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Attivit dellAgenzia esecutiva per listruzione, gli audiovisivi e la cultura (EACEA) Lattuazione delle misure e lerogazione dei finanziamenti in materia di cittadinanza di competenza dellAgenzia esecutiva per listruzione, gli audiovisivi e la cultura (EACEA), la cui attivit iniziata nel 2006, sotto la supervisione di tre direzioni generali della Commissione europea: la DG Istruzione e cultura (EAC), la DG Comunicazione (COMM) e lufficio di cooperazione EuropeAid, vale a dire la nuova Direzione generale che elabora le politiche europee in materia di sviluppo e coordina limplementazione di progetti e aiuti umanitari dellUE in tutto il mondo. Oltre al Programma Europa per i cittadini, lEACEA coordina in primo luogo il Programma di apprendimento permanente 2007-2013, un ombrello che riunisce quattro subprogrammi settoriali e quattro subprogrammi trasversali, cui si aggiungono il Programma Jean Monnet ed Eurydice. I subprogrammi settoriali si rivolgono allapprendimento dei cittadini europei nei diversi momenti della vita: a scuola con il Programma Comenius che promuove la mobilit degli allievi delle scuole di ogni ordine e grado, lo studio delle lingue straniere e la diffusione dellICT; alluniversit, mediante il Programma Erasmus che si occupa del costante miglioramento della qualit dellinsegnamento accademico mediante lo scambio di esperienze e buone pratiche, la mobilit degli studenti e la collaborazione tra universit e mondo del lavoro; nellapprendimento professionale con il Programma Leonardo da Vinci che

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consiste tra laltro in progetti transnazionali di cooperazione e nella formazione di reti multilaterali miranti a migliorare la qualit dellinsegnamento professionale, nonch nella formazione di un sistema europeo di crediti che favorisca il riconoscimento di periodi di studio e formazione professionale in altri Stati membri dellUnione europea; nellet adulta con il Programma Grundtvig che si occupa di migliorare le conoscenze e le abilit della popolazione adulta, anche al fine di favorirne loccupabilit, mediante scambi e reti a livello europeo per la condivisione di esperienze pilota, progetti innovativi e buone pratiche. Il primo dei quattro subprogrammi trasversali gestiti dallEACEA Policy cooperation and innovation in Lifelong learning, che si occupa di sostegno allo sviluppo e alla cooperazione nellambito delle politiche educative relative ai processi di Lisbona, Bologna e Copenhagen. I suoi obiettivi consistono nella realizzazione di analisi comparative dei sistemi di istruzione dellUnione, tra laltro mediante il sostegno a reti tematiche di esperti e istituzioni, alla mobilit degli individui, allelaborazione di studi e alle istituzioni attive nel campo dellapprendimento permanente. Appartiene a questo subprogramma liniziativa Europass, che permette ai lavoratori europei di veder riconosciute le proprie qualifiche in tutta lUnione, assicurando una maggior trasparenza nel confronto tra le competenze e i titoli conseguiti nei differenti Stati membri. Il secondo subprogramma dedicato alla diffusione della conoscenza delle altre lingue parlate nellUnione, per favorire lintegrazione economica e sociale, mediante reti e progetti multilaterali. Il subprogramma Information and communication technologies mira ad integrare lICT nelleducazione e nella formazione, mentre lattivit tra-

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sversale di Dissemination and Exploitation of Results promuove la creazione di una struttura che valorizzi e sfrutti adeguatamente i risultati del Programma di apprendimento permanente. Il Programma Jean Monnet finanzia linsegnamento e la ricerca, incoraggia inoltre la riflessione circa gli studi sullintegrazione europea a livello di istituzioni universitarie interne ed esterne alla Comunit europea. Per integrazione europea si intende lanalisi delle origini e levoluzione delle Comunit europee e dellUnione europea, nonch il ruolo dellUnione nel dialogo tra i popoli e le culture e come essa viene percepita dai restanti paesi del mondo. Infine, il Network Eurydice ha la funzione di fornire ai responsabili delle politiche e dei sistemi educativi in Europa analisi e informazioni a livello comunitario che li assistano nel loro processo decisionale. Il secondo programma gestito dallEACEA nel settore dellistruzione e della formazione Erasmus Mundus che attiene alla promozione della qualit dellistruzione superiore europea. A differenza dei programmi afferenti allapprendimento permanente, tuttavia, Erasmus Mundus adotta una prospettiva non solo comunitaria ma globale e, in particolare, favorisce la cooperazione e la comprensione culturale con i paesi terzi. Opera tra laltro mediante il finanziamento di borse di studio, dottorati di ricerca, master per studenti, dottorandi e accademici europei e di paesi terzi e la promozione di partenariati tra istituti di istruzione superiore europei e di paesi terzi. Tempus un programma dedicato ai paesi dellEuropa orientale (compresa la Federazione russa), dellAsia centrale, dei Balcani occidentali e alla regione del Mediterraneo, di cui si propone di favorire la

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modernizzazione e la riforma dei sistemi distruzione superiore, al fine di migliorarne la qualit, di favorire il dialogo tra paesi e culture diverse e di fornire agli studenti dei paesi partner migliori opportunit lavorative nel proprio paese e in generale nellUnione europea. La Cooperazione bilaterale con paesi industrializzati invece riguarda gli scambi e la mobilit degli studenti europei e delle controparti statunitensi, canadesi, australiane, neozelandesi, giapponesi e coreane. Lo schema di mobilit e cooperazione intra-ACP si occupa di agevolare gli scambi, la mobilit e la cooperazione nel settore dellistruzione superiore tra studenti dellarea africana, dei Caraibi e del Pacifico, nella prospettiva che un miglioramento della qualit delle risorse umane promuova un sentiero di sviluppo sostenibile e contribuisca indirettamente ad alleviare la povert di queste regioni. LEACEA si occupa altres del settore dei mezzi di comunicazione, tramite il Programma MEDIA, che include una serie di misure di supporto nellambito della formazione di professionisti dellindustria audiovisiva, dello sviluppo di progetti di produzione, della distribuzione e promozione di film e programmi audiovisivi, del sostegno a festival cinematografici e dellintroduzione di nuove tecnologie. Il Programma Cultura incoraggia e sostiene la collaborazione tra i paesi membri al fine di evidenziare i legami tra i popoli europei che traggono origine da un comune retaggio culturale. Viene pertanto favorita e finanziata la mobilit transnazionale degli agenti culturali, la circolazione di prodotti e opere artistiche, il dialogo e gli scambi interculturali. Lazione del Programma si esplica nel sostegno a progetti promossi da organizzazioni culturali in settori quali la cooperazione, la

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traduzione letteraria, lorganizzazione di festival culturali, ecc., nellerogazione di contributi alle spese di mantenimento di tali organizzazioni e nel supporto a lavori danalisi, nonch alla diffusione di informazioni in merito ai progetti finanziati, in maniera da ottimizzarne i risultati. Gli obiettivi del Programma Giovent in azione, infine, consistono nella promozione della mobilit e dellapprendimento non formale dei giovani di et compresa tra i tredici e i trentanni. Il Programma, infatti, intende promuovere lattiva partecipazione dei giovani alla vita civile dellUnione europea, sviluppare tra loro la solidariet e la tolleranza, per rafforzare la coesione sociale nellambito dellUnione e per favorire la reciproca comprensione tra paesi differenti, contribuire ad incrementare la qualit delle organizzazioni di sostegno alle attivit giovanili e delle organizzazioni della societ civile in tale ambito, promuovere infine la cooperazione europea nel campo della giovent.

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Tab. 1 Impegni della Commissione europea (in euro)


Titolo Titolo XX Titolo 01 Titolo 02 Titolo 03 Titolo 04 Titolo 05 Titolo 06 Titolo 07 Titolo 08 Titolo 09 Titolo 10 Titolo 11 Titolo 12 Titolo 13 Titolo 14 Titolo 15 Titolo 16 Titolo 17 Titolo 18 Titolo 19 Titolo 20 Denominazione Spese amministrative ripartite per settore Affari economici e finanziari Imprese Concorrenza Occupazione e affari sociali Agricoltura e sviluppo rurale Mobilit e trasporti Ambiente e azione per il clima Ricerca Societ dell'informazione e media Ricerca diretta Affari marittimi e pesca Mercato interno Politica regionale Fiscalit e unione doganale Istruzione e cultura Comunicazione Salute e tutela dei consumatori Spazio di libert, sicurezza e giustizia / Affari interni Relazioni esterne Commercio 2007 2,691,819,843.60 309,033,180.33 507,443,174.86 71,952,266.17 10,860,931,808.15 52,026,673,126.74 1,835,674,272.83 348,531,973.04 3,838,804,190.47 1,491,010,104.76 401,733,360.54 706,475,403.59 55,262,485.71 34,880,167,117.23 100,931,833.16 1,326,684,344.78 196,938,022.41 502,214,823.89 625,955,268.60 3,782,700,867.57 71,618,645.27 2008 2,835,593,200.41 278,841,191.55 620,423,614.87 93,662,160.10 11,027,301,698.25 57,905,344,326.27 2,831,653,313.26 393,610,477.08 4,356,463,719.36 1,568,583,593.24 403,228,247.04 973,470,415.77 62,740,456.30 37,291,097,958.82 119,310,635.41 1,431,104,502.27 206,581,814.17 690,076,008.35 705,706,469.88 4,090,424,625.89 75,830,175.05 2009 2,983,425,369.25 439,691,392.56 1,551,264,786.89 91,573,732.56 11,194,721,704.45 60,053,981,198.47 1,347,202,123.29 438,448,501.44 4,534,775,553.53 1,428,511,509.83 432,610,536.06 975,156,695.43 66,160,542.78 38,523,134,352.47 126,175,766.23 2,206,244,518.70 251,554,102.35 723,207,886.95 1,008,021,775.24 4,104,626,903.86 77,748,787.06 2010 3,064,616,688.87 450,801,839.89 1,767,272,765.91 92,332,663.12 11,332,522,520.04 58,880,446,432.04 1,425,372,420.59 437,487,061.18 4,909,966,511.31 1,568,745,883.39 461,664,254.63 977,113,021.16 76,191,484.21 38,979,698,572.12 132,762,762.42 2,356,724,505.11 259,427,334.71 723,945,165.97 938,071,663.08 4,351,998,935.00 78,169,246.23 2011 2,740,972,572.00 524,283,196.00 1,055,561,122.00 93,403,671.00 11,398,325,662.00 57,292,184,763.00 1,546,683,351.00 470,550,540.00 5,334,630,545.00 1,538,552,441.00 394,978,000.00 948,592,229.00 94,868,629.00 40,382,839,372.00 142,229,539.00 2,428,691,266.00 273,374,552.00 693,021,626.00 1,021,057,443.00 4,270,665,587.00 105,102,692.00 2012 2,754,647,304.00 620,577,474.00 1,133,192,294.00 91,683,749.00 11,574,039,971.00 58,794,873,019.00 1,663,899,885.00 475,892,163.00 5,344,870,390.00 1,673,383,663.00 400,882,900.00 899,260,614.00 99,652,805.00 42,032,850,864.00 142,992,147.00 2,606,858,866.00 258,894,856.00 682,402,145.00 1,221,436,026.00 4,358,559,284.00 107,517,924.00

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Titolo 21 Titolo Titolo 22 Titolo 23 Titolo 24 Titolo 25

Denominazione Allargamento Aiuti umanitari

Sviluppo e relazioni con i paesi dellAfrica, dei Caraibi e del Pacifico (ACP)

1,304,677,397.68 2007 1,052,607,222.90 757,982,775.83 68,765,396.43 169,392,198.25

1,402,830,517.57 2008 1,164,394,245.19 955,763,477.64 72,502,562.64 180,353,642.41

2,324,898,355.19 2009 1,119,862,585.27 935,028,339.22 77,376,951.75 186,400,812.55

1,686,193,045.06 2010 1,023,429,541.17 1,086,236,098.11 76,725,263.15 192,853,660.18

1,433,111,934.00 2011 1,123,357,217.00 878,195,432.00 81,749,000.00 190,812,414.00

1,472,033,065.00 2012 1,083,976,061.00 900,604,549.00 78,842,000.00 191,826,167.00

Lotta contro la frode


Coordinamento delle politiche e servizio giuridico della Commissione

Titolo 26 Titolo 27 Titolo 28 Titolo 29 Titolo 30 Titolo 31 Titolo 32 Titolo 40

Amministrazione della Commissione Bilancio Audit Statistiche Pensioni e spese connesse Servizi linguistici Energia Riserve

1,025,457,194.46 499,497,409.99 9,097,337.00 114,047,135.05 994,478,005.75 389,774,449.09

988,562,351.73 265,504,017.81 10,177,896.53 124,904,596.09 1,049,498,442.22 408,382,954.65

1,047,914,353.76 271,708,217.94 10,541,496.35 132,991,376.89 1,117,268,365.16 423,957,901.12 2,555,776,606.67

1,070,444,771.04 63,459,972.57 11,173,886.62 138,697,040.55 1,205,173,904.58 431,219,547.52 2,468,781,821.85 0.00

1,018,708,135.00 69,440,094.00 11,399,202.00 145,143,085.00 1,278,009,000.00 392,908,762.00 701,617,012.00 977,129,000.00

1,016,154,988.00 68,685,479.00 11,809,925.00 134,560,789.00 1,324,133,000.00 397,619,272.00 695,136,842.00 2,178,256,185.00

0.00

0.00

0.00

Totale impegni della 121,634,084,195.29 133,126,045,926.95 142,761,967,119.27 142,719,724,303.38 141,052,153,107.00 146,492,010,689.00 Commissione Promozione della cittadinanza europea Europa per i cittadini

32,434,456.39 21,361,852.00

30,222,430.64 26,262,430.64

32,763,974.05 30,713,974.05

37,778,779.15 32,395,020.07

42,920,000.00 32,280,000.00

32,190,000.00 28,220,000.00

Dati: http://eur-lex.europa.eu/budget/www/index-it.htm.

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Rassegna di progetti selezionati nellambito del Programma Europa per i cittadini

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Azione 1, Misura 1.1 - Incontri fra cittadini nellambito del gemellaggio tra citt La Misura 1.1 Incontri fra cittadini nellambito del gemellaggio tra citt si impernia su eventi che contemplano la partecipazione diretta di cittadini appartenenti a municipalit delle nazioni partecipanti al Programma, allo scopo di contribuire al processo dintegrazione europea e di promuovere la cittadinanza attiva, in unottica di dialogo interculturale. Chi pu partecipare Il candidato e il/i partner possono essere: citt/municipalit; i loro comitati di gemellaggio, purch siano dotati di un documento/lettera/certificato firmato dal rappresentante legale della citt/municipalit (ad es. sindaco) che attesti che stanno agendo per conto della citt/municipalit stessa; organizzazioni non a scopo di lucro che rappresentino gli enti locali, ovvero che siano dotate di un documento/lettera/certificato firmato dal rappresentante legale della citt/municipalit (ad es. sindaco) che attesti che stanno agendo per conto della citt/municipalit stessa. Numero di partner Un progetto deve coinvolgere le municipalit di almeno 2 paesi partecipanti, di cui almeno uno sia uno Stato membro dellUnione europea.

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Numero di partecipanti al progetto Un progetto deve coinvolgere almeno 25 partecipanti invitati. Per partecipanti invitati si intendono i partecipanti internazionali mandati dai partner ammissibili. Sovvenzione Sovvenzione minima ammissibile a progetto: 5 000 EUR Sovvenzione massima ammissibile a progetto: 25 000 EUR La sovvenzione calcolata sulla base di tassi forfettari, che tengono conto del numero di giorni di durata dellevento e dal numero dei partecipanti invitati (vd. sopra). Sede delle attivit Le attivit devono svolgersi in qualsiasi paese ammissibile ai sensi del Programma. Durata del progetto Durata massima dellincontro: 21 giorni

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SATED - Piccole citt antiche e il loro posto nel dibattito europeo corrente
Tema Partecipazione delle piccole citt antiche alla societ europea Titolo SATED - Small ancient towns and their place in the current European debate SATED - Piccole citt antiche e il loro posto nel dibattito europeo corrente Azione e Misura Azione 1 Cittadini attivi per lEuropa Misura 1.1. Incontri fra cittadini nellambito del gemellaggio tra citt Applicant Comune di Vernole (LE) Partners Kunsill Lokali Rabat Malta (Malta) Jaunpils novada dome (Lettonia) Comune di Sostis (Grecia) Comune di Mdina (Malta)

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Descrizione del Progetto Lo scopo del progetto SATED consistito nellesame degli elementi sociali, economici, culturali e infrastrutturali delle citt antiche e della loro connessione con il mondo odierno, in modo da consentire la piena partecipazione di tali aree urbane allattuale dibattito europeo. Attraverso lanalisi del loro funzionamento in differenti settori, quali politica, architettura, istruzione, sanit, cultura, trasporti, geologia, ecologia, il progetto ha inteso identificare le aree e le modalit di possibili miglioramenti, potenziali soluzioni e strategie per portare temi e problematiche allattenzione del dibattito europeo. La serie di incontri ed eventi, di cui tre principali, sulla partecipazione delle piccole citt storiche allUnione europea in cui si articolato il progetto ha permesso ad

esperti locali, cittadini e visitatori stranieri di apportare il proprio contributo al dibattito comunitario. Il progetto ha contribuito al raggiungimento degli obiettivi generali del Programma Europa per i cittadini instaurando relazioni pi strette tra le diverse citt europee e gli stakeholder nazionali ed esteri; inoltre la partecipazione attiva dei cittadini stata assicurata grazie al coinvolgimento di associazioni locali e dei residenti nella preparazione degli eventi, alla partecipazione diretta e alla formulazione di pareri e raccomandazioni; anche le caratteristiche orizzontali del Programma sono state tenute in considerazione, attraverso occasioni per lapprendimento informale delle vicende storiche dellUnione europea, nonch delle maggiori questioni di ordine sociale, culturale ed economico. Nel corso degli incontri sono stati discussi temi quali: pianificazione

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urbanistica, dialogo interculturale tra differenti gruppi etnici, accettazione e comprensione delle diverse culture presenti nella societ europea e lotta contro il razzismo, il pregiudizio e la discriminazione, condivisione delle abilit e talenti degli individui e delle associazioni, promozione della partecipazione attiva, superamento delle disparit sociali, culturali ed economiche, promozione del ruolo delle piccole citt nellUnione europea. I tre eventi principali si sono svolti: ad Acaya (LE), dove sono state indagate le potenzialit dello sfruttamento dei siti storici delle piccole citt; a Vernole (LE), riguardo alla partecipazione attiva dei cittadini e al superamento delle diversit culturali ed economiche nelle piccole realt urbane; a San Cataldo (LE), con riferimento al dibattito europeo corrente e ad unappropriata partecipazione delle piccole citt ad esso. Ognuno

dei menzionati eventi ha previsto, tra le altre attivit, un tour guidato dellarea, presentazioni destinate ad illustrare le tematiche degli incontri, realizzate a cura di esperti di Vernole o provenienti dalle citt estere partner, sedute di brainstorming e, infine, la stesura di raccomandazioni indirizzate allUnione europea.

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TV - Twins Volunteers

Tema Gemellaggio Volontariato Cittadinanza europea attiva Solidariet intergenerazionale Dialogo interculturale Titolo TV - Twins Volunteers Azione e Misura Azione 1 Cittadini attivi per lEuropa Misura 1.1. Incontri fra cittadini nellambito del gemellaggio tra citt Applicant Unione Montana Acquacheta - Romagna Toscana (FC) Partner Freundeskreis Italien Verein zur der Gemeindepartnerschaft (Germania)

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Descrizione del Progetto Il progetto Twins Volunteers ha coinvolto lUnione Montana Acquacheta, che ha ospitato la Comunit di Hofbieber. Entrambe sono composte da piccole citt: lUnione Montana Acquacheta include cinque piccoli comuni autonomi (Dovadola, Modigliana, Portico e San Benedetto, Rocca San Casciano, Tredozio) e la Comunit di Hofbieber comprende sedici villaggi (non autonomi). Nonostante la distanza geografica, le due comunit presentano numerosi elementi comuni: sono entrambe piccole aree rurali ricche di storia, tradizioni e cultura, ambedue attive a livello europeo nellambito dello European Voluntary Service (EVS), del Programma Leonardo da Vinci, del volontariato svolto da persone anziane e degli scambi giovanili. Inoltre, dal 2006 le due comunit si sono uffi-

cialmente gemellate e cooperano spesso nel contesto di progetti europei; negli anni 2008-2009, ad esempio, per un progetto attinente al volontariato di persone anziane, due volontari italiani hanno trascorso un periodo di lavoro a Hofbieber e sette volontari tedeschi hanno prestato servizio nellarea dellUnione Montana Acquacheta. Anche in relazione allAnno Europeo del Volontariato, il progetto ha inteso condividere le buone pratiche riguardanti il lavoro volontario al fine di delineare le premesse per progetti futuri e sviluppare la cittadinanza europea attiva a livello locale. Inoltre, gli incontri hanno fornito occasioni per la conoscenza delle rispettive tradizioni culturali e per condividere con gli ospiti il patrimonio paesaggistico, le tradizioni culturali e culinarie del territorio dellUnione Montana Acquacheta. Gli obiettivi del progetto possono

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essere riassunti nellesigenza di effettuare una valutazione delle passate collaborazioni nel campo del volontariato, considerando le potenzialit di iniziative di lavoro volontario a carattere intergenerazionale, e nella volont di approfondire la reciproca conoscenza. La delegazione tedesca infatti ha avuto modo di incontrare le autorit locali, i rappresentati delle associazioni del territorio e la cittadinanza; n sono mancati momenti di riflessione sullimportanza della cittadinanza europea, sui valori comuni dellUE e sulle numerose opportunit che essa offre ai suoi cittadini. Gli incontri con i volontari europei ospitati nei territori dellUnione Montana Acquacheta e con le persone che hanno partecipato al primo progetto di Volontariato Senior hanno contribuito a rendere concreto il valore del volontariato quale strumento atto a sviluppare limpegno

dei cittadini e a promuovere la solidariet e gli scambi intergenerazionali. Al progetto hanno collaborato diverse associazioni che operano nel territorio dellUnione Montana Acquacheta: Protezione civile, Auser, Pro loco, Misericordia, AVIS, Associazione Nazionale Alpini, ecc. Gli incontri si sono basati sul confronto e lo scambio di esperienze e buone prassi sui temi del volontariato, dellimportanza di questo tipo di progetti per avvicinare realmente i cittadini europei, del significato della cittadinanza europea e dellinterculturalit. I partecipanti a progetti di volontariato europeo hanno portato le loro testimonianze e si sono confrontati con gli enti e le associazioni ospitanti. Inoltre, nel periodo di svolgimento del progetto TV, nei territori dellUnione Montana sono stati ospitati cinque volontari

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europei provenienti dalla Germania, dalla Spagna, dalla Turchia e dallEstonia, che hanno contribuito alliniziativa mediante la propria personale testimonianza. Un momento particolarmente interessante stato lo scambio tra le esperienze tra i giovani che hanno svolto il servizio volontario europeo e gli adulti che hanno partecipato al primo progetto di Volontariato Senior, in particolare in relazione allimportanza della solidariet e degli scambi intergenerazionali. Con la realizzazione di questo progetto i partner hanno inteso raggiungere diversi obiettivi specifici: progettazione comune di esperienze di volontariato tra il 2010 e il 2011; avvio di progetti di volontariato intergenerazionale; aumento delle persone interessate a partecipare a esperienze simili; coinvolgimento delle associazioni di volontariato (di entrambe le co-

munit); arricchimento e il miglioramento qualitativo dei progetti di volontariato europeo. Il progetto stato pubblicizzato tramite la pubblicazione di articoli sulla stampa locale e sui siti dei partner e delle organizzazioni partecipanti. stato diffuso il report finale del progetto, redatto congiuntamente dai due partner, e al termine delliniziativa si sono svolti due seminari aperti al pubblico, uno in Italia e uno in Germania. Inoltre informazioni, commenti dei volontari e fotografie sono stati pubblicati sui siti delle organizzazioni partner e degli enti/associazioni coinvolte.

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RELTOUR - Il Turismo Religioso nei Piccoli Centri

Tema Turismo religioso - feste popolari Dialogo interculturale Crescita economica - imprenditoria Titolo RELTOUR - Il Turismo Religioso nei Piccoli Centri Azione e Misura Azione 1 Cittadini attivi per lEuropa Misura 1.1. Incontri fra cittadini nellambito del gemellaggio tra citt Applicant Comune di Erchie (BR) Partners Bogati (Romania) Varvoru del Jos (Romania) Ghanjsielem (Malta) Gharb (Malta)

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Descrizione del Progetto Il progetto mira a coinvolgere tutti i diversi settori e strati della popolazione, con particolare attenzione allequilibrio tra i generi, al dialogo intergenerazionale e allinclusione dei diversamente abili, con lintento di affrontare e sviluppare il tema del turismo religioso attraverso situazioni, formali ed informali, di apprendimento, insegnamento e condivisione, volte a trovare risposte ed opportunit positive per valorizzare la cultura e la tradizione locale, i cittadini e le imprese. Il progetto, includendo cittadini ed amministratori di paesi differenti, mira ad aprire la strada a diverse collaborazioni future pi o meno strutturate che possano includere anche altri settori della societ (ad es. scuole ed associazioni). Le attivit portate avanti dal progetto mirano altres a favorire lelaborazione di risposte condivise fra

pi Regioni e lo sviluppo di una comune coscienza e cultura europea, del senso di tolleranza e di comprensione reciproca tra i cittadini europei, rispettando e contribuendo al dialogo interculturale. Il progetto, che si concretizzato in un evento della durata di nove giorni, coglie i festeggiamenti di Santa Lucia quale occasione per avviare una riflessione pi ampia sul turismo religioso, usando come filo conduttore una tradizione tipica e peculiare di tutti i comuni partecipanti al progetto, quale quella delle feste religiose. Il progetto stato reso possibile anche da unaccurata divisione di compiti e ruoli tra i promotori del progetto: Erchie, quale applicant, ha organizzato e coordinato il progetto, occupandosi dellaccoglienza delle delegazioni straniere, dellorganizzazione delle conferenze e degli incontri, cui ha partecipato con 60 cittadini.

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I partner hanno preso parte al progetto inviando allevento delegazioni di cittadini (Bogati ha inviato 15 partecipanti, Varvoru de Jos15 partecipanti, Ghanjnsielem 30 partecipanti, Gharb 30 partecipanti), i quali hanno collaborato attivamente alla realizzazione del piano di lavoro pianificato, ad es. proiettando video e presentando altre tipologie di materiali inerenti ciascuno la propria tradizione locale. Il comune, unitamente alle altre municipalit, ha condotto la valutazione del progetto e considerato la fattibilit di futuri gemellaggi e forme di collaborazione. Per quanto concerne gli aspetti pratici dello svolgimento dellevento: le delegazioni sono giunte a Erchie il 27 aprile; poich ad Erchie non esistono strutture ricettive, le delegazioni sono state ospitate in B&B in Avetrana; stato previsto per ogni giornata un pasto al sacco ed un pasto presso i ristoratori locali;

stato assicurato inoltre il servizio di navetta A/R per aeroporti e stazione ferroviaria ed il servizio di transfer per le visite, le escursioni e gli spostamenti per gli eventi programmati. Il progetto ha promosso il dialogo interculturale e la conoscenza reciproca fra cittadini provenienti da diverse aree geografiche dellUnione europea attraverso visite guidate, volte ad approfondire la conoscenza del territorio - in primo luogo delle Chiese e dei Santuari locali (Santuario di S. Lucia, Santuario dei SS. Medici Cosimo e Damiano, Santuario della Madonna di Galaso, Santa Maria di Crepacore) e, inoltre, dei monumenti e dei beni culturali ed architettonici (Grotta dellAnnunziata, Frantoio Ipogeo, Castello di Grottaglie, le facciate e le vie tipiche di Grottaglie e di Ostuni, il Barocco leccese e di Erchie). Parimenti, il progetto si soffer-

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mato su tematiche connesse allimprenditoria e alla crescita economica, organizzando incontri con gli operatori economici industriali, artigianali e di servizi, che hanno permesso di diffondere la conoscenza delle capacit imprenditoriali del territorio e dei relativi prodotti. La visita alle aziende della zona industriale ha sollecitato un particolare interesse verso il sistema produttivo locale ed unattenzione alle capacit imprenditoriali sviluppate pur nelle difficolt congiunturali e nelle difficolt connesse alla mobilit dellarea geografica circostante il comune di Erchie. La visita alle aziende agricole ed artigianali ha suscitato interesse verso i prodotti tipici locali (miele, vino, olio, pane). Sono stati inoltre programmati incontri con le scolaresche. Le delegazioni hanno apprezzato gli spazi e la cura degli edifici scolastici, nonch la calorosa accoglienza ri-

cevuta da parte dei dirigenti scolastici, dei docenti, degli alunni e di tutto il personale operante nelle scuole. Gli alunni hanno messo in opera piccoli spettacoli aventi come obiettivo la diffusione della cultura ed hanno a lungo interloquito con gli appartenenti alle delegazioni al fine di apprendere il maggior numero di informazioni possibili su gli usi, i costumi, le abitudini di Malta e della Romania. Gli alunni hanno cos scoperto, attraverso lincontro con i cittadini stranieri, di avere in comune con questi parole pressoch simili e ricorrenti nelle tre lingue (italiano, rumeno, maltese). I convegni e le conferenze, che hanno avuto luogo nel Santuario di Santa Lucia subito dopo la messa serale, hanno avuto come tema portante il Turismo Religioso e sono state tenute da relatori di spessore internazionale. Il 2 maggio si svolto dunque il

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convegno Turismo religioso. Analisi di un fenomeno in forte espansione. Valorizzazioni ed esperienze, che ha visto la partecipazione del Prof. Maurizio Arturo Boiocchi (esperto di Turismo Religioso, docente e ricercatore presso la IULM di Milano) e del Mons. Vito Nicola Manchisi (Economo dellArcidiocesi di Bari, Amministratore Unico e Direttore tecnico EVES). Dagli interventi emersa la forte propensione al turismo religioso propria della Puglia e la possibilit anche per i piccoli centri di inserirsi nel circuito del turismo religioso, a condizione che riescano a creare un prodotto turistico che abbia una intensit esperienziale ed emozionale. stata sottolineata limportanza di formare i giovani, di creare sinergia con le varie parti interessate al fine di creare situazioni di sviluppo locale, durevole, integrato e sostenibile. Sono state analizzate le caratteristi-

che medie proprie di coloro che praticano il turismo religioso, facendo emergere come questi almeno due volte lanno compiono un pellegrinaggio, che posseggono solitamente un alto grado di scolarizzazione, che sono in prevalenza donne, che scelgono mete connesse alla loro fede religiosa, che provano un senso di pace interiore durante il viaggio. Infine sono stati esaminate talune mete religiose particolarmente famose, tra cui S. Giovanni Rotondo, Fatima, Lourdes, puntando a disgiungere laspetto economico da quello spirituale. Il 3 maggio si tenuta la conferenza, a cura del Gruppo archeologico di Terra dOtranto, Beni culturali: Vetrina del territorio. Gli archeologi della Universit del Salento hanno evidenziato la necessit di attivare sinergie e possibilmente di costituire una rete tra privati, esperti ed istituzioni al fine di recuperare e valorizzare i beni culturali

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materiali ed immateriali del territorio. Il 4 maggio si svolto il convegno I luoghi di Santa Lucia tra storia e leggenda, con relatori Don Franco Candita (rettore del Santuario di Santa Lucia) e Mons. Renzo Scarpa (parroco di Santa Lucia e Geremia in Venezia), i quali hanno portato la loro esperienza, ripercorrendo i vari luoghi in cui il culto della Santa particolarmente vivido. Nel corso della serata sono stati proiettati i video realizzati dalle delegazioni, inerenti in primo luogo liconografia sacra popolare. Il convegno si concluso con lintervento dei Sindaci delle delegazioni ed un commento musicale a cura del cantastorie Gianni Vico che ha composto e dedicato una ballata a Santa Lucia. Gli atti dei convegni sono stati tradotti in lingua inglese. Le delegazioni straniere hanno partecipato alle attivit di culto e alle

feste popolari in onore della festa di Santa Lucia (5 maggio). Il 6 maggio, dopo la visita a Brindisi, i rappresentanti delle delegazioni sono stati ricevuti dallassessore delegato del Sindaco Mennitti. Il consiglio Comunale di Erchie ha deliberato la volont di avviare rapporti di cooperazione con le municipalit rumene e maltesi. stato sottoscritto, da parte dei sindaci dei 5 comuni coinvolti, un Patto di Amicizia, che impegna congiuntamente le municipalit in azioni di scambio socio-culturale ed economico e nella promozione di iniziative per la cittadinanza europea. Ulteriori informazioni sul progetto possono essere reperite allindirizzo web www.iluoghidisantalucia.it.

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B.E.L.T. - Breszcze E Londa Twins

Tema Cittadinanza europea attiva Gemellaggio Dialogo interculturale Turismo Risparmio energetico Titolo B.E.L.T. - Breszcze E Londa Twins Azione Azione 1 Cittadini attivi per lEuropa Misura 1.1. Incontri fra cittadini nellambito del gemellaggio tra citt Applicant Comune di Londa (FI) Partners Comune di Brzeszcze (Polonia) Istituto Comprensivo Statale Desiderio da Settignano (Italia) Associazione culturale La casa del sole e della luna ONLUS (Italia) Comunit Montana della Montagna Fiorentina (Italia) Associazione culturale Ludorum Dies Londa (Italia)

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Descrizione del Progetto Il progetto BELT stato realizzato al fine di rafforzare le relazioni tra i due comuni gemellati, Londa in Toscana e Breszcze (Polonia), in maniera da incrementare la comunicazione e la connessione tra i due territori. stato incoraggiato il reciproco scambio di dati ed esperienze nei settori della cultura e della promozione turistica, nonch la cooperazione tra gli attori della pubblica amministrazione, tra studenti, insegnanti e operatori in campo economico e culturale delle due localit. La collaborazione tra le municipalit interessate dal progetto BELT stata in particolare finalizzata alla valorizzazione del patrimonio culturale, alla creazione di strategie comuni per lo sviluppo turistico e culturale, alla promozione di iniziative attinenti al risparmio energetico, allo scambio di esperienze circa le

modalit di risoluzione di problemi di natura amministrativa, alla diffusione dellidentit europea per mezzo della cooperazione, alla promozione dei valori europei di tolleranza, solidariet e mutua comprensione e conoscenza dellaltrui storia e cultura, allo studio del funzionamento istituzionale dellUE al fine di una pi attiva partecipazione dei cittadini alla societ civile europea. Il progetto BELT ha trovato attuazione sul territorio di Londa e di Brzescze, che gi dal 2005 cooperano nella realizzazione di progetti educativi attivati dalle scuole dei due comuni. Il progetto ha lobiettivo strategico di promuovere la cooperazione in diversi settori, favorendo i processi di sviluppo sostenibile e di integrazione del territorio. In particolare, i settori di intervento sono stati articolati in tre assi prioritari: tutela e sviluppo sostenibile del

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territorio; cooperazione economica; cooperazione nei settori del mercato del lavoro, della cultura e della promozione turistica. La cooperazione tra le amministrazioni dei due comuni ha incentivato la realizzazione di attivit dalla complessit crescente: dagli incontri e dalla conoscenza reciproca, fino alla costituzione di una rete stabile di rapporti, che si tradotta nel 2008 nella stipula formale del patto di gemellaggio fra i comuni di Londa e di Brzescze. Le attivit del progetto BELT si sono concretizzate in: incontri tra funzionari e/o amministratori, reciproche visite/stage, costituzione di reti, manifestazioni ed eventi con il coinvolgimento dei cittadini (reciproco incontro); confronto tra le realt istituzionali e politiche, analisi e confronto delle metodologie di lavoro, attuazione di iniziative comuni e/o progetti pilota, approcci innovativi e utilizzo di

tecnologie informatiche nellambito della cooperazione (reciproca conoscenza); rafforzamento della collaborazione tra strutture istituzionali, amministrative e politiche dei due paesi, approfondimento della conoscenza dei reciproci sistemi, confronto e analisi applicati a tematiche di settore e/o singole problematiche di comune interesse per le municipalit italiane e polacche (institutional building); consolidamento delle capacit dei comuni ad operare mediante il confronto, il trasferimento di know-how, lo scambio di buone prassi (institutional capacity); collegamento tra istituzioni, associazioni e organizzazioni locali, rappresentanti dei vari settori e ambiti istituzionali, sociali, culturali, economici, tale da favorire la strutturazione di progetti di reti integrate di servizi, lutilizzo di approcci innovativi, di tecnologie informatiche (network system).

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Durante gli incontri, sono state tenute conferenze sul trattamento dei rifiuti e sulla gestione del patrimonio agro-forestale ed iniziative locali riguardanti le energie alternative. Gli studenti hanno realizzato una guida turistica, e sono stati inoltre redatti un ricettario con i piatti tipici dei due paesi e una brochure sulle attivit svolte durante la visita. Il comune di Londa ha pubblicato una guida turistica del territorio in lingua italiana e polacca. stato prodotto un DVD con i momenti pi significativi della visita, consegnato in copia a tutti i partecipanti ed stato creato un sito web dedicato al progetto. Lazione di cooperazione istituzionale fra comuni vuole conseguire lobiettivo di portare la programmazione europea fino al livello delle istituzioni locali, delle associazioni, dei cittadini. Infine, la valenza sperimentale del

progetto BELT risiede anche nella costituzione di reti locali di istituzioni, accrescendo le loro capacit di fare sinergia, ragionando ad un livello comprensoriale e adottando uno stile partecipativo nei confronti dei cittadini. Fondamentale si rivelata la valenza propulsiva che lo strumento del gemellaggio ha rappresentato per le comunit dei due paesi, anche grazie allincentivo e al sostegno ricevuto dallattiva partecipazione, non solo dei genitori e degli studenti coinvolti nei progetti, ma anche dagli altri componenti della comunit. La conoscenza reciproca fra i due comuni di Londa e di Brzescze, sfociata in un patto di gemellaggio, garantisce in sintesi una cooperazione dal basso basata sulla vicinanza tra istituzioni, scuola, cittadini e associazionismo locale e sul rapporto, anche personale, tra gli amministratori locali.

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CEA - Cittadinanza Europea Attiva: partecipazione e democrazia in Europa


Tema Cittadinanza europea attiva Gemellaggio Dialogo interculturale Titolo CEA - Cittadinanza Europea Attiva: partecipazione e democrazia in Europa Azione Azione 1 Cittadini attivi per lEuropa Misura 1.1. Incontri fra cittadini nellambito del gemellaggio tra citt Applicant Comune di Perano (CH) Partners Comune di Kungalv (Svezia) Comune di Jaunpils Novada Dome (Lettonia)

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Descrizione del Progetto Il futuro dellUE si fonda sui valori fondamentali della cittadinanza europea attiva, della promozione del dialogo interculturale, del benessere dei cittadini europei. Loccupazione e la crisi economica, la coesione sociale e lo sviluppo sostenibile sono i temi affrontati nel corso del progetto CEA; inoltre il progetto si prefisso lo scopo di favorire una migliore comprensione reciproca tra le diverse comunit, dissipando la paura relativa al nuovo e al diverso. Un ulteriore tema importante del progetto CEA stato la crisi economica in Europa e il correlato problema del lavoro. Infine, il progetto si proposto di dare inizio ad una serie di ulteriori incontri al fine di costruire un significativo e necessario ponte tra le citt partner. Un ruolo centrale stato dedicato

allo scambio informazioni ed esperienze, opinioni e valori, in maniera da creare le condizioni ideali per un avvicinamento dei cittadini allidentit europea. Levento ha visto la partecipazione di rappresentati delle istituzioni, associazioni socio-culturali, singoli cittadini. La scuola di Perano ha curato lorganizzazione di eventi connessi al tema del progetto, con la partecipazione dei bambini. Vi sono stati momenti di degustazione di prodotti tipici locali della zona di Perano e mercatini di manufatti artigianali. Inoltre, sono stati invitati a partecipare al progetto: operatori scolastici per organizzare e coordinare rappresentazioni teatrali inerenti al tema del progetto, con la partecipazione di studenti presenti nel territorio comunale; operatori di scuole di danza presenti nel territorio comunale, che hanno organizzato rappresentazioni di balli

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tradizionali e moderni. Concerti di musica dal vivo hanno fatto da cornice allevento, che si svolto nel maggio 2011 ed durato una settimana. Nella prima fase si svolto un incontro delle delegazioni ed stata formalizzata la partnership tra le citt, nella seconda fase sono stati raccolti i commenti sulle diverse esperienze culturali e socio-politiche; nella terza fase sono state tratte le conclusioni della manifestazione. Per la visibilit del progetto si sono utilizzati strumenti dinformazione tradizionali, stampa, grafica, manifesti, volantini, giornalini locali privati, pubblicit sulle emittenti radiofoniche locali, ma anche un portale web strutturato nelle seguenti pagine in html: presentazione, promotori e programma del progetto, materiale per il download, galleria fotografica, rassegna stampa, contatti.

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MOVIE - Music tOurism Volunteering In Europe

Tema Musica Volontariato Portatori di handicap Titolo MOVIE - Music tOurism Volunteering In Europe Azione e Misura Azione 1 Cittadini attivi per lEuropa Misura 1.1. Incontri fra cittadini nellambito del gemellaggio tra citt Applicant Comune di SantElpidio a Mare (FM) Partner Comune di Polski Trmbe (Bulgaria)

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Descrizione del Progetto MOVIE - Music tOurism Volunteering In Europe ha inteso rinsaldare i legami tra SantElpidio a Mare e Polski Trmbe, stabilendo in particolare la cooperazione tra le due municipalit e lamicizia tra le rispettive comunit, attraverso la musica e mediante eventi incentrati sullimportanza della musicoterapia e dellinclusione sociale degli individui svantaggiati grazie allimpegno quotidiano dei volontari. Limportanza della musica risiede nella sua capacit di trasmettere messaggi sociali facilmente comprensibili; entrambe le comunit hanno tradizioni musicali profondamente radicate: SantElpidio con il suo retaggio storico di antiche organizzazioni, due festival musicali, due bande, due cori e numerose associazioni musicali; Polski Trmbe custodisce nel suo museo il pi antico

pentagramma del mondo e ospita un festival di danze e musiche folcloristiche bulgare. Polski Trmbe peraltro attivamente impegnata nellambito del volontariato nel settore dei servizi e dellassistenza sociale. Il progetto ha evidenziato lattitudine del volontariato ad abbattere le barriere di et, appartenenza etnica e religiosa, a partire dallesperienza di SantElpidio, nonch le sue potenzialit per la crescita economica regionale. Le attivit del progetto MOVIE possono essere raggruppate in tre macro-aree: eventi musicali e sportivi; eventi di sviluppo del terzo settore; eventi di sviluppo della cittadinanza attiva. La scelta di questi settori stata frutto di concertazione, consentendo in tal modo il coinvolgimento diretto dei cittadini, con spettacoli, gare sportive e incontri conviviali. Riguardo agli eventi

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musicali e sportivi, hanno collaborato lAccademia Organistica Elpidiense, lAss. Vivaldi (che curano il festival di musica barocca) e la Corale A. Rosati, partecipando al reenacting SantElpidio, la citt Medioevo in cui sono stati interpretati brani di musica medievale. LAss. Syntonia Jazz nellorganizzare il Festival Jazz 2010, ha organizzato, durante le giornate di gemellaggio, una serata con artisti bulgari espressione delle nuove tendenze jazz\folk; lente Contesa del Secchio e lAss. Marchigiana Rievocazioni Storiche hanno curato il reenacting Citt Medioevo; lAss. Ciclistica Elpidiense ha organizzato il tour attraverso le 5 frazioni cittadine. Inclusione sociale, dialogo interculturale, integrazione dei migranti e crescita delloccupazione sono gli ambiti influenzati positivamente dallazione delle associa-

zioni di volontari. A questo proposito sono state previste visite, conferenze, workshop di musicoterapia e spettacoli con attori portatori di handicap curati da: Centro Diurno Nuova Serra, operante nel settore dellhandicap psichiatrico e in quello dellinserimento al lavoro di soggetti socialmente svantaggiati; Ass. La Speranza ONLUS, costituita da volontari psicologi ed operatori sociali, che si occupa di tossicodipendenze; Centro Riabilitativo Educativo Il Girasole. Il coinvolgimento dei cittadini in tutte le attivit stato coordinato dalla Croce Azzurra Ong, che da 20 anni gestisce il servizio 118, facendo formazione sul primo soccorso, in collaborazione con le sezioni cittadine della Protezione Civile e dellAvis. LUnitalsi, sezione di S.Elpidio a Mare, ha curato lo spettacolo con attori portatori di handicap Grease

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ma non troppo. Le attivit legate alla cura dellhandicap e al valore sociale del volontariato sono state finalizzate alla costruzione di possibili progetti sulle metodologie innovative per la cura e la riabilitazione, applicabili in diversi settori di disagio fisico, psichico e sociale, in relazione allAnno Europeo del Volontariato. Per promuovere la cittadinanza attiva, i valori europei, i diritti umani, con particolare attenzione allallargamento dellUE, data lappartenenza di Polski Trmbe alla Bulgaria, si sono tenute conferenze su temi quali lesperienza nella progettazione UE della Regione Marche in partenariato con la Bulgaria, in particolare progetto Immensity (INTERREG III BCADSES) progetto AsviLoc Plus (SEE First call), e lesperienza nella progettazione UE del comune di Polski Trmbe. Al gemellaggio stato conferito

grande risalto attraverso la stampa locale e la cittadinanza stata coinvolta in modo capillare nelle seguenti attivit: coinvolgimento delle scuole, attraverso la realizzazione del logo del gemellaggio, dei lavori preparatori per il festival delle lingue e attraverso i giochi preparati per il festival del volontariato, inoltre i ragazzi dei CAG (Centri di aggregazione giovanile) hanno svolto attivit sportiva insieme ai coetanei bulgari e gli alunni dellIst. Professionale Alberghiero hanno ospitato la delegazione durante il pranzo ufficiale tenutosi dopo la cerimonia di gemellaggio; coinvolgimento delle associazioni: tutte le associazioni di volontariato che operano nel sociale hanno ricevuto ed ospitato la delegazione, illustrando le proprie attivit; coinvolgimento dellintera cittadinanza attraverso la somministrazione di mille questionari sul senso di appartenenza UE;

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coinvolgimento di circa 15.000 tra cittadini, turisti e visitatori del territorio limitrofo durante le attivit di piazza organizzate nelle giornate di permanenza; coinvolgimento della comunit bulgara presente a SantElpidio a Mare e territori limitrofi e partecipazione del console di Bulgaria in Italia durante la cerimonia del gemellaggio e durante tutte le manifestazioni. Sono stati inclusi nel programma anche momenti di studio e confronto tenuti sia dal proponente che dalla delegazione ospite. A cura della delegazione bulgara si sono svolti: una presentazione della citt di Polski Trmbeh e una conferenza sullesperienza di progettazione del comune di Polski Trmbeh; inoltre la delegazione bulgara ha tenuto un seminario su Il cammino dellintegrazione EU: la difficolt di due alfabeti ed ha curato lo scambio

di procedure e la capitalizzazione dei risultati del progetto UEOPAC Creation of a mechanism for transparency and reporting on the activities of the municipality administration of Polski Trmbe. Il comune di SantElpidio a Mare ha proposto le tematiche di approfondimento: Il processo di integrazione europea - La Bulgaria e lItalia dallimmigrazione alla fratellanza europea: trasferimento di buone prassi su accoglienza ed integrazione; Introduzione alla musicoterapia e Musica senza suoni: la musica e la lingua dei segni per bambini sordi; Manifestazioni di reenacting quale veicolo di sviluppo turistico locale; CVE (Centro Volontari Europei) e mobilit Giovanile nei programmi EU; si tenuto un incontro con imprenditori, associazioni di categoria del settore turistico e la Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura

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(CCIAA) di Fermo finalizzati allo scambio di buone prassi e, infine, hanno avuto luogo la Conferenza finale del gemellaggio e la riflessione sui risultati dei questionari sul senso di appartenenza allUE precedentemente distribuiti alle due cittadinanze. Diversi incontri istituzionali hanno coinvolto le pubbliche amministrazioni locali sia provinciali che regionali: la delegazione bulgara stata ricevuta dal Presidente della provincia di Fermo, stata salutata dal Vice Presidente Regionale e dal Console Onorario di Bulgaria. Si sono siglati tre accordi istituzionali, tra le due municipalit, tra le associazioni di volontariato, tra le associazioni culturali e sportive, volti a creare reti di collaborazione tra operatori sociali e volontari dei due paesi, a scambiare esperienze per organizzare festival, azioni di rievocazione storica, a confrontare

e far incontrare le eccellenze produttive territoriali cos come a sviluppare laccoglienza nel settore turistico con reciproco scambio di know-how.

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Vari progetti del Comune di Montemarciano

Tema Vari Titolo Vari Azione Azione 1 Cittadini attivi per lEuropa Misura 1.1. Incontri fra cittadini nellambito del gemellaggio tra citt Applicant Comune di Montemarciano (AN) Partners Quincy-sous-Snart (Francia) Sinj (Croazia) Hhenkirchen-Siegertsbrunn (Germania) Bardejov (Slovacchia) Saue (Estonia) Sansepolcro (Italia)

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Descrizione dei Progetti Dal 3 al 6 luglio 2003, in collaborazione con Quincy-sous-Snart (Francia), Sinj (Croazia), Hhenkirchen-Siegertsbrunn (Germania) e Bardejov (Slovacchia), il comune di Montemarciano (AN) ha guidato un progetto di discussione sul tema I giovani per la costruzione di unEuropa Unita dallAtlantico agli Urali, accompagnato da un torneo sportivo di volley femminile. I medesimi partner hanno organizzato, tra il 16 e il 18 luglio 2004, un incontro sul tema Il linguaggio universale della musica quale messaggero di solidariet e di pace. La musica popolare nelle varie identit culturali ed europee, in occasione delle celebrazioni del 60 anniversario della liberazione di Montemarciano e festeggiamenti per il 160 anniversario della banda cittadina. Tra l8 e l11 aprile 2005 Montemarciano e Quincy-sous-Snart, nel con-

testo della rassegna annuale internazionale di corali, collaborato allorganizzazione di un convegno sul tema Il canto quale espressione di pace e solidariet fra i popoli. Dal 7 al 12 giugno 2006 Montemarciano, Quincy-sous-Snart, Sinj, Hhenkirchen-Siegertsbrunn e Bardejov si sono rese promotrici dellincontro LEuropa dei giovani = LEuropa del futuro durante le celebrazione gemellaggio tra Montemarciano e Hhenkirchen-Siegertsbrunn. Lanno seguente, ai cinque partner si aggiunta la citt estone di Saue per il convegno, svoltosi dal 16 al 21 maggio, sul tema Limportanza dei gemellaggi nel processo di unificazione ed integrazione europea - 20 anni di esperienze, per il ventesimo anniversario del gemellaggio tra Montemarciano e Quincy-sous-Snart. I consigli comunali delle due citt gemellate hanno effettuato una riunione congiunta, nel contesto della Festa e Fiera di Primavera, evento che

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richiama unalta affluenza di visitatori provenienti dai comuni limitrofi. Nel 2008, tra il 26 e il 29 settembre, Montemarciano, Quincy-sous-Snart, Sinj, Hhenkirchen-Siegertsbrunn, Saue e Sansepolcro (AR) hanno dedicato un meeting al tema LUnione europea ed il suo processo di ampliamento: problematiche legate allintegrazione dei nuovi Stati membri, in occasione del decimo anniversario del gemellaggio di Montemarciano con la citt croata di Sinj. I Consigli comunali delle citt invitate hanno tenuto una riunione congiunta.

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Azione 1, Misura 1.2 Reti di citt gemellate La Misura 1.2 Reti di citt gemellate supporta progetti per la creazione di reti di citt, legate da accordi di cooperazione volti a stabilire legami culturali o di gemellaggio, in relazione a tematiche di rilevanza comune, allo scopo di assicurare fra esse una cooperazione strutturata ed organizzata, mirante a promuovere, anche nel futuro, ulteriori iniziative comuni. Le tematiche dei progetti, aventi una marcata dimensione europea, sono affrontate tramite dibattiti, convegni, workshop, ecc. che contemplano interventi di persone o gruppi specifici rispetto ai quali queste risultino particolarmente significative (esperti della materia, categorie di cittadini direttamente interessati alla questione, ecc.). Chi pu partecipare Il candidato e i partner possono essere: citt/municipalit; loro comitati di gemellaggio, purch siano dotati di un documento/lettera/certificato firmato dal rappresentate legale della citt/municipalit (ad es. sindaco) che attesti che stanno agendo per conto della citt/municipalit stessa; reti; altri livelli di enti locali/regionali (ad es. province); federazioni/associazioni di enti locali (ad es. unioni di Comuni).

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Numero di partner Un progetto deve coinvolgere le municipalit di almeno 4 paesi partecipanti, di cui almeno uno sia uno Stato membro dellUnione europea. Numero di partecipanti Un progetto deve coinvolgere almeno 30 partecipanti invitati. Per partecipanti invitati si intendono i partecipanti internazionali mandati dai partner ammissibili. Sovvenzione Sovvenzione minima ammissibile a progetto: 10 000 EUR Sovvenzione massima ammissibile a progetto: 150 000 EUR La sovvenzione calcolata sulla base di tassi forfettari. Sede e numero delle attivit Le attivit possono svolgersi in qualsiasi paese ammissibile ai sensi del Programma. Durante il progetto devono essere previsti almeno 3 eventi. Durata del progetto Durata massima del progetto: 24 mesi Durata massima di ciascun evento nellambito del progetto: 21 giorni
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START - Attivit territoriali strategiche per le relazioni e il turismo


Tema Costruzione di reti di citt gemellate Titolo START - Strategic Territorial Activities for Relationship and Tourism START - Attivit territoriali strategiche per le relazioni e il turismo Azione e Misura Azione 1 Cittadini attivi per lEuropa Misura 1.2. Reti di citt gemellate Applicant Comune di Surbo (LE) Partners Comune di Pelhrimov (Repubblica Ceca) Comune di Tiszasziget (Ungheria) Comune di Baskja Vlore (Albania)

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Descrizione del Progetto La riscoperta dellidentit del territorio rurale e lo sfruttamento sostenibile delle sue risorse dal punto di vista ambientale costituiscono i capisaldi degli interventi per migliorare la competitivit dei prodotti e dei servizi locali, evidenziando, tra laltro, lospitalit e le tradizioni locali. Il programma del piano di sviluppo locale (PSL) prevede la concentrazione delle risorse per massimizzare lefficacia dei risultati, nonch limplementazione di innovative azioni pilota trasferibili anche ad altri comuni interessati al PSL. Al fine di realizzare il piano, indispensabile che gli attori coinvolti nei diversi progetti siano posti in reciproca connessione, mediante lo scambio di esperienze, know-how, metodi e la condivisione di strategie, obiettivi, modalit operative. La promozione dellofferta do-

vrebbe, pertanto, essere coordinata e in armonia con altri interventi, combinando prodotti, ospitalit, ambiente e retaggio culturale. La rete tra le municipalit di Surbo, Tiszlasziget, Pelharimov e Baskja Vlore strategica sia sotto il profilo del patrimonio culturale e artistico di tali aree che riguardo alle criticit del suo sfruttamento a fini turistici, quali la natura stagionale del turismo in Puglia e la diversificazione del turismo tra i paesi coinvolti. Il gemellaggio di queste comunit, unite nel desiderio di crescita e sviluppo nei valori della democrazia e tolleranza reciproca, consente un contatto tra municipalit simili per dimensione, risorse culturali e turistiche, ma geograficamente distanti e divise dalle circostanze storiche e culturali. Tale collaborazione mira a sviluppare sinergie socio-culturali tra differenti paesi al fine di affrontare al meglio la visione europea.

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Il progetto START ha inteso combinare, per la creazione di un partenariato, unanalisi interna con un approccio metodologico internazionale. stato creato un portale internet, che, oltre a sostenere la gestione generale del progetto, costituisce un importante strumento di comunicazione e promozione del partenariato. Il sito web del progetto START si articola in: presentazione del progetto (ragioni, obiettivi, strategie, azioni e partner di intervento), unarea dedicata alla strategia europea per il sostegno allo sviluppo sostenibile in cui sono riportate comunicazioni, linee guida, leggi ed esperienze realizzate sia a livello comunitario che nazionale; un servizio di intranet per lo scambio di informazioni e la gestione di tutti i momenti di collaborazione a distanza tra i partner; un forum di discussione per le idee, i suggerimenti e le proposte degli utenti; una sezione dedi-

cata alle domande pi frequenti; unarea in cui sono posti a disposizione degli utenti gli strumenti e le metodologie sviluppate dal progetto. Nel quadro di START stata condotta unapprofondita analisi del sistema economico e sociale, grazie alluso integrato di metodi quantitativi e qualitativi; stato altres sviluppato un sistema innovativo di creazione di reti tra citt volto a realizzare interazioni sociali, economiche e culturali tra i territori coinvolti, agevolando lo scambio di buone pratiche e lottimizzazione dei risultati; sono state messe a punto strategie per la massimizzazione delle risorse dei territori e il conseguimento di risultati non raggiungibili dalle singole citt; infine, sono stati creati un panel e un comitato tecnico con compiti di governance per una efficace pianificazione territoriale. I progressi delliniziativa sono

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stati diffusi per mezzo di: workshop indirizzati ai diretti destinatari degli eventi (associazioni culturali, policy makers, ecc.) e aperti al pubblico, una conferenza di apertura e un evento di chiusura del progetto. I risultati diretti e indiretti del progetto sono connessi alla maturazione di un nuovo approccio nelle politiche di pianificazione e nelle azioni per un sostenibile sviluppo territoriale delle aree coinvolte, basato sulla comparazione, lintegrazione e lo sviluppo di nuove pratiche. Verr realizzata una pubblicazione finale, cartacea e in formato elettronico, da pubblicare presso il sito web del progetto, nonch un DVD, presentato durante la conferenza finale. Obiettivo del DVD diffondere presso associazioni ambientaliste, organizzazioni non profit, scuole, universit, ecc. le idee di cultura quale base per il raggiungimento di obiettivi co-

muni, per sostenere lo sviluppo sociale ed economico del territorio.

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Progetto Minerve - Migrazione: la Nuova Europa in rete con la vecchia Europa


Tema Migrazioni Integrazione Titolo Progetto Minerve - Migrazione: la Nuova Europa in rete con la vecchia Europa Azione e Misura Azione 1 Cittadini attivi per lEuropa Misura 1.2. Reti di citt gemellate Applicant Provincia di Pesaro e Urbino Partners Consiglio della Contea di Gorj (Romania) Associazione Marchigiani Emigrati del Limburgo (Belgio) Comune di Genk (Belgio) Associazione Marchigiani del Lussemburgo Comune di Wieliczka (Polonia) Citt di Bochnia (Polonia) Citt di Wolfsburg (Germania) Provincia di Hainaut (Belgio)

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Descrizione del Progetto La provincia di Pesaro e Urbino stata, fino agli anni 70, terra di emigrazione verso la pi industrializzata Europa settentrionale: destinazioni privilegiate le miniere del Belgio, della Francia, del Lussemburgo e le industrie della Germania. La miniera, in particolare, diventata per molti anni il simbolo dellemigrazione dal territorio marchigiano. Attualmente la provincia sperimenta il fenomeno inverso, limmigrazione proveniente in massima parte dai Balcani. Lobiettivo generale del progetto stato, quindi, la realizzazione di una rete di citt europee interessate dal fenomeno migratorio; alcune (situate in Polonia e in Romania) costituiscono le localit di provenienza dei nuovi immigrati, altre, quali Wolfsburg e Lussemburgo, hanno acquisito una vasta esperienza in tema di immi-

grazione ed integrazione, poich da pi di cinquantanni sperimentano la convivenza con comunit italiane e marchigiane in particolare. Le citt partner del progetto Minerve hanno instaurato collegamenti mediante lo scambio di dati, informazioni e buone pratiche per rafforzare le politiche di accoglienza e di integrazione dei nuovi immigrati-emigrati, al fine di promuovere la comprensione reciproca e il dialogo interculturale. Obiettivo specifico del progetto stato, in primo luogo, promuovere iniziative volte ad assicurare alle diverse comunit coinvolte la condivisione di esperienze e valori, nonch lopportunit di trarre insegnamento dalla storia dellemigrazione e dallesperienza di accoglienza degli emigrati italiani in Europa, allo scopo di costruire e gestire il proprio futuro. In secondo luogo, il progetto mirava alla creazione, attraverso rapporti

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di gemellaggio, di una rete europea di soggetti pubblici e privati per affrontare insieme le varie problematiche dellimmigrazioneemigrazione. Il progetto fa parte di una serie di iniziative che la provincia rivolge alle scuole superiori e, pertanto, le attivit costituiscono strumenti non formali di educazione allidentit europea comune a tutti i cittadini di ogni paese partner. I risultati del progetto sono stati diffusi attraverso un sito web e un piano di comunicazione comprensivo di CD-ROM e pubblicazioni. Tra le attivit di maggior rilievo nellambito del progetto Minerve si segnala anzitutto la conferenza di avvio del progetto Vecchie e nuove migrazioni in Europa, svoltasi a Pesaro il 24 maggio 2010, incentrata sulla storia dellemigrazione e lidentit europea, nonch sullo scambio di buone pratiche messe a punto dalle di-

verse citt europee, rappresentate dai relatori provenienti da alcuni dei paesi partner (Wieliczka, Gorj, Lussemburgo e Belgio). La conferenza ha trattato inoltre delle esperienze nella provincia di Pesaro e Urbino ed in particolare delle attivit dello Sportello territoriale per limmigrazione. Allevento hanno partecipato delegazioni di studenti di alcuni istituti superiori di Pesaro ed un gruppo di cittadini provenienti da Belgio e Lussemburgo, in qualit di membri delle associazioni di emigrati marchigiani allestero. Il Festival delle migrazioni di Pesaro si svolto in tre giornate dedicate rispettivamente ai cori polifonici di alcune delle citt partner, alla promozione di prodotti enogastronomici tipici dei partner e alle danze tradizionali dei vari paesi. Sono stati previsti infine due viaggi di istruzione verso i luoghi

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dellimmigrazione. Il primo Educational Tour ha condotto un gruppo di studenti accompagnati dai relativi insegnanti e Autorit della provincia di Pesaro e Urbino nelle miniere di sale in Polonia, con lobiettivo di conoscere da vicino la vita di coetanei polacchi e di avviare rapporti diretti tra scuole italiane e polacche; il viaggio ha avuto inoltre il fine didattico di visitare i luoghi da cui nel XIX secolo partirono i primi minatori che nel XIX secolo per costruire le prime miniere in Belgio e Lussemburgo. Il secondo viaggio ha permesso ad un gruppo di studenti di partecipare alla commemorazione della tragedia di Marcinelle e di incontrare le associazioni degli emigrati e degli ex minatori.

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3x20 Network: un approccio europeo alla riduzione delle emissioni di CO 2 attraverso iniziative di sensibilizzazione
Tema Efficienza energetica Titolo 3x20 Network: a European approach towards CO2 emissions reduction through awareness raising actions 3x20 Network: un approccio europeo alla riduzione delle emissioni di CO2 attraverso iniziative di sensibilizzazione Azione e Misura Azione 1 Cittadini attivi per lEuropa Misura 1.2. Reti di citt gemellate Applicant Comune di Rimini Partners Circondario di Offenbach (Germania) Provincia di Reggio Emilia Comune di Norrkoping (Svezia) Comune di Linkping (Svezia) Comune di Motala (Svezia) Citt di Bydgoszcz (Polonia) Comune di Scandiano (RE)

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Descrizione del Progetto Il progetto 3x20 Network ha lobiettivo generale di coinvolgere, in maniera stabile e attiva, cittadini e gruppi della societ civile per diffondere tra loro conoscenze relative alle modalit di incremento dellefficienza energetica nelle attivit quotidiane. Cinque gruppi target sono stati individuati quali destinatari privilegiati del progetto: oltre a policy makers e funzionari della pubblica amministrazione, istituzioni scolastiche, organizzazioni giovanili, ONG e tecnici parteciperanno a tutte le fasi del processo volto ad evidenziare, implementare e diffondere i risultati delle attivit finalizzate a sollecitare consapevolezza e un impegno attivo in materia di efficienza energetica e riduzione delle emissioni di anidride carbonica. Lobiettivo generale di sollecitare e diffondere la consapevolezza riguardo allefficienza energetica nelle attivit quotidiane si

avvale dello scambio di esperienze messe a punto a livello locale, nonch della definizione di una strategia condivisa di comunicazione e partecipazione. Tutti i partner coinvolti nel progetto, infatti, hanno gi in passato, separatamente, svolto attivit finalizzate a definire e implementare politiche di efficienza energetica basate sulla partecipazione attiva dei cittadini. 3x20 Network si propone il compito di condividere tali esperienze (politiche e singoli progetti), ampliandone la portata in un contesto europeo e definendo linee di azione comuni che prevedano un coinvolgimento stabile della societ civile, rappresentata dai cinque gruppi target. Nellambito del progetto, sono stati previsti alcuni obiettivi specifici. In primo luogo, curare la pi ampia e generale conoscenza possibile in merito alle politiche della UE in materia di efficienza energetica. Inoltre, pro-

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muovere lo scambio di buone pratiche nel campo della comunicazione e partecipazione sul tema, con particolare riferimento ai cinque gruppi menzionati: funzionari pubblici, istituzioni scolastiche e organizzazioni giovanili per sensibilizzare i futuri cittadini al rispetto dellambiente, ONG per diffondere tali istanze presso fasce pi ampie della societ civile, i tecnici, infine, per la concreta realizzazione dellefficienza energetica. Ulteriori obiettivi specifici sono: definizione di strumenti comuni di comunicazione e partecipazione, supporto alla cooperazione e alla creazione di reti tra autorit locali, istituzioni educative e ONG con una prospettiva di lungo periodo. Il progetto prevede sei eventi: un meeting iniziale, che ha fornito ai partner lopportunit di discutere il programma del progetto e definire alcuni elementi comuni, quali strumenti di valutazione e diffusione dei risultati, procedure di gestione am-

ministrativa e finanziaria; quattro incontri caratterizzati da unanaloga struttura, specificamente indirizzati ai differenti gruppi target, ai quali vengono in tal modo fornite opportunit di apprendimento informale finalizzate alla promozione di scelte di consumo consapevoli e responsabili; infine, un evento dedicato alla valutazione e alla diffusione dei risultati del progetto. Ciascun partner cura inoltre attivit a livello locale dirette a tutti gli stakeholder non direttamente coinvolti nel progetto, in modo da enfatizzarne gli effetti moltiplicativi. 3x20 Network applica un metodo improntato alla collaborazione tra tutti i partner, italiani, svedesi, polacchi e tedeschi, dalla fase preparatoria a quella di valutazione finale, avvalendosi di discussioni plenarie, gruppi di lavoro, viaggi di studio, panel di discussione, ecc. Per le municipalit interessate dal

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progetto, gli effetti positivi riguardano in particolare lincremento del senso di appartenenza allUnione europea, lo sviluppo di innovazione a livello locale e di un progetto comune di cooperazione. Tra gli strumenti di comunicazione realizzati si segnalano: un sito web dedicato al progetto, con informazioni di carattere generale che offre la possibilit di consultare la documentazione presentata nel corso degli eventi; volantini cartacei e brochure; un logo specifico per il progetto, che ne favorisce la visibilit; un CD-ROM e una pubblicazione in lingua inglese improntata ad un duplice obiettivo: informare i cittadini riguardo allo sviluppo del progetto descrivendone il programma, i contenuti, i risultati e lattivit di valutazione, pubblicare linee guida comuni cui i partecipanti hanno aderito in materia di strategie di comunicazione per solleci-

tare una maggior consapevolezza tra i cittadini europei in virt del confronto tra le differenti esperienze a livello comunitario.

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Progetto EUrice - Affrontare insieme gli effetti dei cambiamenti climatici a livello locale: conseguenze ambientali, economiche e sociali e prospettive per i sistemi agricoli tradizionali (Il caso delle aree europee produttrici di riso)
Tema Ambiente Agricoltura Titolo EUrice Project - Tackling together climate change effects at local level: environmental, economic, social impacts and perspectives for traditional agricultural systems (The case of the European rice production areas) Progetto EUrice - Affrontare insieme gli effetti dei cambiamenti climatici a livello locale: conseguenze ambientali, economiche e sociali e prospettive per i sistemi agricoli tradizionali (Il caso delle aree europee produttrici di riso) Azione e Misura Azione 1 Cittadini attivi per lEuropa Misura 1.2. Reti di citt gemellate Applicant Provincia di Vercelli Partners Federacin Valenciana de Municipios y Provincias (Spagna) Comune di Salonicco (Grecia) Comune di Maritsa (Bulgaria) Animaforum - Cluster Agro-Industrial do Ribatejo (Portogallo)

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Descrizione del Progetto Il progetto EUrice finalizzato alla creazione di una rete di cooperazione duratura e strutturata tra le aree dellUnione europea produttrici di riso, assicurando lo scambio di esperienze, buone pratiche e promuovendo discussioni informate volte ad esaminare e valutare le strategie per affrontare gli effetti del cambiamento climatico - con particolare riguardo alle risorse idriche - a livello locale, ossia nelle aree interessate dal progetto. La coltura del riso incide profondamente tanto sul territorio che sulla popolazione residente nelle aree di produzione: il progetto costituisce un primo tentativo di elaborare strategie condivise e di mettere a fuoco le principali problematiche relative al futuro di tali aree, al modo in cui i mutamenti climatici nel prossimo futuro in-

fluiranno sulle societ e sui paesaggi, alle modalit per accrescere il benessere delle popolazioni tradizionalmente dedite alla risicoltura. La metodologia di EUrice mira, sin dalle sue prime fasi, al coinvolgimento del maggior numero possibile di cittadini, segnatamente giovani produttori di riso, tutti gli agenti della catena produttiva, esperti nei campi dellambiente, dellagricoltura e della pianificazione, pubbliche amministrazioni, scuole e istituti di formazione, associazioni culturali e storiche, enti impegnati nella gestione e distribuzione delle risorse idriche, nonch nellirrigazione e nel drenaggio delle acque, associazioni dei distretti risicoli, ecc. - in gruppi di lavoro tematici finalizzati allindividuazione delle principali questioni e tematiche connesse agli effetti del cambiamento climatico sulle aree risicole

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europee, sulle quali si concentra lanalisi e la discussione nel corso del progetto. I gruppi di lavoro sono stati divisi per temi principali, quali: agricoltura e crescita del riso; ricerca e sviluppo sul riso europeo, in particolare sul suo impatto ambientale e sulle sue caratteristiche nutritive; gestione dellacqua; sviluppo di sistemi agro-energetici nonch uso di scarti e sottoprodotti della lavorazione del riso per la produzione di energia; gestione della terra e sviluppo locale. Quattro gruppi principali sono stati dedicati a temi di particolare rilievo, ognuno dei quali curato con specifica attenzione da uno dei paesi partecipanti: acqua (Italia), ambiente (Spagna), marketing e attivit promozionale (Grecia), capitale umano (Spagna). Dal punto di vista organizzativo, il progetto e tutte le attivit (incontri, tavole rotonde, conferenze, ecc.)

sono promossi dalle amministrazioni locali. In ciascun paese partecipante, sono stati individuati un direttore nazionale (il direttore nazionale italiano anche responsabile dellintero progetto) e quattro supervisori, uno per ogni gruppo di lavoro. A livello locale vengono tenuti incontri riguardo ai temi principali del progetto (acqua, ambiente, marketing e promozione, capitale umano) coinvolgendo gli stakeholder di maggior rilievo; i quattro supervisori, che partecipano ai meeting nazionali, sono incaricati di presentare e discutere le conclusioni raggiunte dai gruppi locali e di riferire a livello locale le proposte dei gruppi nazionali. Le attivit sono iniziate nel settembre 2010, con un incontro preliminare a Vercelli, e sono proseguite con un meeting sul tema dellambiente a Valenza, nel febbraio del 2011, e un terzo appuntamento a Salonicco sul mar-

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keting e la promozione, nel mese di giugno 2011. A dicembre 2011 si svolger, ancora a Valenza, un evento incentrato sulla questione del capitale umano; il progetto si concluder a Vercelli nel febbraio 2012. Rispetto al tema dellacqua, il progetto EUrice intende metterne in risalto il ruolo fondamentale per la vita umana, animale e vegetale, cos come la valenza di indispensabile risorsa economica e di regolatrice del ciclo climatico. La salvaguardia delle risorse idriche, degli ecosistemi acquatici e dellacqua potabile dunque una delle pietre miliari della protezione dellambiente in Europa. La direttiva 2000/60/EC stabilisce in particolare il contesto legislativo per assicurare la sostenibilit dello sfruttamento delle risorse idriche, evitandone il depauperamento. Ci ha importanti ricadute sulle attivit agricole e specificamente

sulla produzione del riso. Allinterno del progetto EUrice, lacqua uno dei temi fondamentali, e ad essa stato dedicato lincontro di Vercelli, che mediante un approccio olistico ha evidenziato gli aspetti quantitativi del fenomeno, rimandando lo studio dei profili qualitativi allincontro di Valenza. Lacqua viene analizzata rispetto alle riserve idriche e alle alterazioni idromorfologiche, alla disponibilit/scarsit di acqua, alle tecniche di irrigazione e ai relativi effetti. Lespressione alterazioni idromorfologiche sintetizza una serie di cambiamenti nella quantit e nelle dinamiche delle acque. Il progetto esamina le pressioni idromorfologiche e le conseguenze derivanti da forme di sfruttamento e interessi che si pongono in sovrapposizione o in contrasto rispetto ai fiumi e alle acque costiere, quali luso dellenergia idroelettrica, la

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navigazione e la protezione dei flussi acquatici. Ci si interroga in particolare sul ruolo della produzione risicola nellassicurare un uso sostenibile dellacqua in una prospettiva di lungo periodo. Per quanto attiene alla disponibilit o scarsit dacqua, le aree produttrici di riso sono spesso percepite come consumatrici dacqua. Il progetto intende studiare le modalit con cui il settore agricolo pu trasformarsi da consumatore in produttore di acqua. Riguardo ai sistemi di irrigazione e ai loro effetti sullambiente, sul clima locale, sulla vita animale e vegetale, il progetto EUrice evidenzia limportanza di modellare tali tecniche in base al contesto produttivo e agricolo locale, effettuando raffronti tra le diverse tecniche di irrigazione e i relativi effetti sulla fertilit del suolo e la qualit dellambiente. Alla fine di ciascun incontro dei

gruppi di lavoro internazionali, viene organizzata una conferenza sugli argomenti pi rilevanti indirizzata ai cittadini. prevista la distribuzione di pubblicazioni, una per ciascun tema principale, a Valenza, Salonicco e Vercelli, nonch di un DVD nel corso dellincontro di chiusura, mentre il sito web del progetto viene costantemente aggiornato riguardo alle attivit in corso. Il progetto EUrice prevede inoltre la creazione di almeno due reti tematiche tra i partner, mentre ogni gruppo di lavoro elaborer proposte di progetti che i partner potranno intraprendere. Per valutare lesito delle attivit del progetto, si far uso dei sei seguenti parametri: numero dei partecipanti agli incontri locali sulle quattro tematiche principali; numero di partecipanti locali agli incontri internazionali e alle conferenze; numero di problemi

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segnalati nei gruppi di lavoro internazionali da parte dei supervisori dei gruppi di lavoro nazionali; numero di soluzioni fornite dai gruppi di lavoro internazionali (rapporto problemi presentati su soluzioni fornite); numero di reti tematiche istituite; numero di proposte di progetto elaborate da ciascun gruppo di lavoro.

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hENCE - European Network of Communities for Energy change


Tema Ambiente Energia rinnovabile Titolo hENCE - European Network of Communities for Energy change Azione e Misura Azione 1 Cittadini attivi per lEuropa Misura 1.2. Reti di citt gemellate Applicant BAI - Associazione Borghi Autentici dItalia (PR) Partners Comune di Lauco (Italia) Comune di Rosegg (Austria) Comune di Raciechowice (Polonia) LCA - Local Councils Association (Malta) ADEP S.A. - Municipal Enterprise Planning & Development Patras (Grecia)

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Descrizione del Progetto Il progetto hENCE si proposto lobiettivo di coordinare gli sforzi delle comunit locali europee al fine di ridurre le emissioni di CO2 e rendere il pi possibile autonomi dal punto di vista energetico i loro territori, attraverso la produzione locale di energia da fonti rinnovabili, la riduzione e lefficienza nel consumo finale di energia. Il metodo di lavoro adottato si basato sulla sensibilizzazione, la cooperazione e la partecipazione attiva dei cittadini, delle forze economiche e imprenditoriali e degli amministratori delle citt. Un flusso di conoscenze stato costantemente scambiato tra i partner e, inoltre, sono state condivise iniziative, esperienze e metodologie gi consolidate a livello comunitario. hENCE ha previsto lattivo coinvolgimento dei partner tramite condivisione di buone pratiche,

cooperazione creativa e scambio di esperienze a livello transnazionale. Dalla collaborazione di citt e associazioni di enti locali austriache, greche, italiane, maltesi e polacche scaturito un sistema integrato che condivide attivit pratiche e interessi intorno a un progetto comune. Nel corso dei quattro eventi in cui hENCE si articolato, ognuno organizzato in una diversa citt, ciascun partner ha avuto modo di apportare al programma di lavoro la propria specifica esperienza e competenza. La sfida di hENCE stata quella di riuscire ad agire dal basso, a partire dalle singole persone, per avviare un cambiamento indirizzato alla sostenibilit dello sviluppo e alla green economy. Unintensa attivit di rete ha contribuito a fornire ai cittadini lopportunit di interagire tra loro attraverso incontri e dibattiti approfonditi.

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Il 25 e il 26 giugno 2010 nel Comune di Cortemilia (CN) ha avuto luogo il primo dei quattro eventi, al fine di contribuire alla costruzione di unUnione europea sempre pi sostenibile sotto il profilo ambientale, vicina e democratica, sviluppando altres il senso di appartenenza allUE. Il secondo convegno stato dedicato alla pianificazione strategica energetica a livello locale, con particolare attenzione alla gestione energetica del territorio e dellambiente urbano; allutilizzo di energie rinnovabili ai fini della produzione di elettricit e per il riscaldamento degli edifici; alla produzione energetica a partire dalle biomasse; alla sostenibilit energetica del sistema dei trasporti urbani. Il comune maltese di Tarxien ha ospitato, nei giorni 28 e 29 marzo 2011, il terzo meeting internazionale del progetto hENCE. Tale in-

contro ha rappresentato un momento fondamentale nello sviluppo del progetto, poich il dibattito si incentrato sul Patto dei Sindaci, istituzione europea che riunisce gli enti locali impegnati a rendere pi sostenibili i centri abitati riducendo le emissioni di CO2 e introducendo la produzione di energia da fonti rinnovabili, conformemente agli obiettivi fissati dalla strategia Europa 2020. Il Borgo Autentico di Lauco (UD) stato sede del quarto e conclusivo meeting internazionale, che tra i temi trattati ha annoverato: la definizione dello stato dellarte dei vari paesi coinvolti sulle politiche energetiche nazionali; la presentazione del nuovo progetto Meshartility presentato congiuntamente da BAI e da LCA; lesposizione di nuovi strumenti e programmi messi a disposizione dallUnione europea agli enti locali per la rea-

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lizzazione di azioni che contribuiscano alla sostenibilit energetica dei territori (produzione di energia da fonti rinnovabili, efficientamento edifici e reti di distribuzione calore, ecc.). Obiettivo privilegiato di questa quarta riunione stato pianificare una prosecuzione delle attivit e collaborazioni tra i partner di progetto. A tal fine stato firmato lhENCE Agreement (Accordo hENCE), documento nel quale i partner si impegnano a perseguire obiettivi comuni ed a implementare azioni congiunte aventi come scopo il miglioramento dellefficienza energetica dei propri territori.

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Network sul ruolo del Volontariato nel Welfare locale e nelle Politiche di Integrazione
Tema Volontariato Politiche di integrazione Titolo Network on the role of Volunteering in Local Welfare and Integration Policies Network sul ruolo del Volontariato nel Welfare locale e nelle Politiche di Integrazione Azione e Misura Azione 1 Cittadini attivi per lEuropa Misura 1.2. Reti di citt gemellate Applicant Comune di Fontevivo (PR) Partners Unione Terre Verdiane (Italia) Comunit Comprensoriale Oltradige Bassa Atesina (Italia) Comune di Coruna (Spagna) Comune di Trollhattan (Svezia) Comune di Molndal (Svezia) Regione della Sud Ostrobothnia (Finlandia)

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Descrizione del Progetto Nei paesi della Comunit Europea la diffusione del volontariato varia in maniera significativa, cos come le relazioni tra le organizzazioni non governative e le istituzioni locali: in alcuni paesi il volontariato divenuto un partner importante nella progettazione e nella gestione dei servizi locali, mentre in altre realt la sua presenza marginale e non sufficientemente inclusa nelle locali politiche di welfare. Il progetto ha come obbiettivo lavorare insieme alle organizzazioni di volontariato per aiutarle a crescere, a rafforzare e chiarire il loro ruolo e le loro funzioni, stimolare il ricambio generazionale e promuovere un positivo dialogo con le amministrazioni pubbliche, stimolando in queste ultime una riflessione sulle loro politiche di welfare. Lo sforzo indirizzato a

migliorare la visibilit e il riconoscimento dellazione del volontariato e delle iniziative della Comunit Europea, con particolare focus sulla Comunit stessa, fonte di idee e di collegamenti, utilizzando lanno 2011 (Anno Europeo del Volontariato) come ulteriore occasione per approfondimento. Gli scopi principali del progetto sono: - Aumentare la conoscenza della natura delle organizzazioni di volontariato, le loro specificit, le leggi di riferimento e le relazioni con le pubbliche amministrazioni in ogni paese; - Lo scambio di esperienze significative tra le municipalit sulle relazioni tra le pubbliche amministrazioni e le organizzazioni di volontariato, con particolare attenzione allimpegno nei confronti dei cittadini pi fragili (disabili, migranti, anziani, ecc.); - Studio e sperimentazione di metodi per attrarre le giovani

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generazioni verso il volontariato; - Rafforzare il ruolo e le funzioni di queste organizzazioni; - creare una collaborazione di lungo respiro tra paesi partner per consolidare il lavoro condiviso tra Amministrazioni Pubbliche e organizzazioni di Volontari, monitorando i cambiamenti e lefficacia delle azioni realizzate. Il progetto stato delineato dai partner nel corso di un convegno transnazionale della Rete Sern (Sweden - Emilia Romagna Network): ogni nazione ha espresso un forte interesse per le tematiche inerenti il rapporto tra le Pubbliche Amministrazioni e il volontariato, ritenendo che il welfare, sia a livello locale che Europeo, debba integrarsi con lazione del volontariato, la quale, avendo come fulcro i cittadini e i loro diritti, dovr aver cura di coinvolgerli nella pianificazione dei servizi, garantendo, al contempo, la

partecipazione dei rappresentanti dei cittadini pi fragili. Il progetto nasce dalla constatazione che nessun attore pubblico o privato in grado di offrire tutte le risposte alle complesse richieste dei cittadini, ma attraverso sinergie fra diverse tipologie di enti, tutti possono contribuire al miglioramento della qualit della vita dei cittadini europei, attraverso una partecipazione attiva. Le politiche sociali non possono essere intese solo quali interventi di rimedio, ma anche preventivi e proporzionali, superando lapproccio parziale in favore di una visione globale dei servizi, utilizzando la qualit come valore base e come modello per la valutazione dei caregivers, della performance e dei risultati. In questa ottica tutti i partner hanno collaborato alla definizione degli obbiettivi ai quali le iniziative del progetto sono mirati: -

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cambiare le strategie di accesso e gestione dei pubblici servizi; - aumentare la comunicazione verso i cittadini; - cambiare latteggiamento culturale; - colmare il gap tra risorse e bisogni; - attrarre le nuove generazioni; - stimolare la partecipazione dei cittadini; - studiare e attuare nuovi modelli di cooperazione e partecipazione. Il progetto si collega, peraltro, al 2011: Anno Europeo delle attivit di volontariato che promuovono la cittadinanza europea attiva, priorit tematica annuale del Programma Europa per i cittadini. Nellambito del progetto, della durata di due anni, si svolgono 6 eventi internazionali, aventi luogo in Svezia (Trollhattan, Molndal), Spagna (A Coruna), Italia (Fontevivo, Bassa Atesina), Finlandia (Sud Ostrobothnia). Le organizzazioni di volontariato si impegnano nel progetto anche al fine di contribuire allelaborazione

di politiche pi vicine ai cittadini, con particolare riguardo per i cittadini pi fragili (disabili, immigrati, anziani), valorizzando il capitale umano delle comunit e rafforzando la cultura delle differenze, della solidariet e dello scambio interculturale e intergenerazionale, rafforzando il coinvolgimento democratico dei cittadini nella vita della comunit. Il progetto si realizza non solo con gli eventi, ma anche attraverso costituzione di gruppi locali di lavoro integrati che coinvolgono tutti i soggetti pubblici e privati che lavorano nel territorio, al fine di valorizzare le esperienze positive e affrontare gli aspetti critici, proponendo quindi lattuazione di azioni concrete di miglioramento della vita quotidiana, in una logica di appartenenza allUnione europea.

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W.E.L.C.O.M.E. - Water: Element Linking Cities, Opportunity for Merging Europe


Tema Acqua e risorse idriche Titolo W.E.L.C.O.M.E. - Water: Element Linking Cities, Opportunity for Merging Europe Azione e Misura Azione 1 Cittadini attivi per lEuropa Misura 1.2. Reti di citt gemellate Applicant Comune di Sacile (PN) Partners Comune di Brugnera (Italia) Citt di Porcia (Italia) Comune di Caneva (Italia) Comune di Fontanafredda (Italia) Citt di Berettyjfalu (Ungheria) Comitato di gemellaggio di La Role (Francia) Citt di Marghita (Romania) Citt di Novigrad-Cittanova (Croazia) Citt di Spittal an der Drau (Austria)

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Descrizione del Progetto Il progetto, che sfrutta unampia rete di gemellaggi esistente fra i comuni italiani facenti parte dellAssociazione intercomunale Acque di Livenza, Noncello-Meduna e diverse municipalit estere, ha come filo conduttore lacqua: tutti i partner di progetto sono ubicati in prossimit di aree fluviali, lacustri e marittime. La rete di partneriato coinvolta dal progetto include municipalit provenienti dalla Vecchia (Italia, Austria, Francia), dalla Nuova (Ungheria, Romania) e dalla Futura (Croazia) Unione europea. Il progetto mira in prima istanza a promuovere iniziative di riflessione, dibattito e azione sullacqua, intesa come valore culturale, agente economico, elemento territoriale ed ambientale, nella consapevolezza che una gestione corretta delle risorse idriche dispo-

nibili sul pianeta contribuisce a migliorare il benessere dei cittadini e delle comunit coinvolte, con effetti moltiplicatori in Europa. Lo scambio di opinioni e buone prassi in materia ha come scopo la strutturazione organica e il rafforzamento della rete tematica di municipalit europee coinvolte dal progetto, tra loro connesse dal comune tema. Il progetto organizza tre eventi internazionali (uno di tre giorni in Italia e due di due giorni in Ungheria e Croazia), durante i quali i gruppi target (scuole, universit, gruppi giovanili, enti locali, organizzazioni della societ civile, categorie del mondo economico e politico, ecc.) scambiano buone pratiche sulluso consapevole e sostenibile dellacqua. Lesito delle attivit costituito da un Memorandum of Understanding, piano dazione per future collaborazioni dei partner del pro-

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getto tematico. Si sottolinea come la realizzazione degli eventi, come accade spesso nellambito delle iniziative promosse dal Programma Europa per i cittadini, vede la partecipazione, peraltro indispensabile, di volontari. In occasione del primo evento, che ha avuto luogo in Italia, presso Sacile, Brugnera e Porcia, la rete del volontariato locale, sia organizzato (proloco, comitati di gemellaggio, protezione civile) sia individuale (famiglie ospitanti, fotografi e operatori video volontari, accompagnatori ) ha offerto supporto organizzativo; similmente parte degli esercenti locali hanno sostenuto levento praticando ottimi prezzi per i servizi di ristorazione. Anche il mondo della scuola ha contribuito attivamente al successo dellevento. Un ente formativo di Pordenone ha ospitato parte dei delegati stranieri presso il proprio

convitto; la prestigiosa Scuola del Mobile di Brugnera ha aperto le porte ad una visita guidata, laboratori compresi; il liceo linguistico di Sacile ha creato un gruppo di facilitatori linguistici per le lingue inglese, francese e tedesco (nove studenti, coordinati da uninsegnante) che hanno partecipato ai vari momenti di lavoro (conferenze e workshop). La conoscenza reciproca fra cittadini europei stata altres promossa attraverso la visiti ai luoghi e ai siti: dagli edifici cinquecenteschi di Sacile e Brugnera, location di incontri, alla promozione del Distretto del Mobile Livenza, attraverso le visite alla Scuola del Mobile e ad uno dei pi importanti impianti produttivi mobilieri di Brugnera, alla visita del medioevale centro storico di Porcia e della mostra di reperti napoleonici presso il pregevole Casello di Guardia.

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La conferenza di apertura, incentrata sulle peculiarit culturali delle citt dacqua e delle aree fluviali e lacustri, ha visto la fattiva partecipazione di tutte le delegazioni presenti che, dopo i saluti di rito, hanno potuto presentare i propri contributi video (DVD e Power Point) con commenti in lingua italiana ed inglese. Per agevolare la comprensione dei contributi, data molteplicit delle lingue parlate dai delegati, tutti i testi sono stati tradotti in lingua italiana, inglese e francese e distribuiti ai partecipanti in apposite cartelline. Tale modalit operativa stata molto apprezzata ed ha permesso alle varie delegazioni di sentirsi parte attiva dellevento sin dai momenti iniziali. Infatti, la disponibilit di documentazione scritta e tradotta ha attenuato le barriere linguistiche, agevolando la comprensione del tema. Alla conferenza ha fatto seguito lo

svolgimento di workshops con gruppi di lavoro misti per nazionalit e lingua, che hanno lavorato su questionari a domanda aperta. stato chiesto ai gruppi un confronto sulle tematiche legate allacqua, unindividuazione di interessi comuni, uno scambio di buone pratiche e di idee/temi da sviluppare congiuntamente in futuro, nonch la produzione di elaborati scritti da presentare in plenaria. I delegati di progetto, nel complesso, erano equilibratamente ripartiti per genere e fasce det (dagli appena maggiorenni agli ultrasettantenni). Si segnala inoltre che in occasione dellevento i gruppi locali di protezione civile hanno organizzato unesercitazione congiunta interforze, unitamente ai Vigili del Fuoco, cui hanno partecipato i gruppi di protezione civile di quasi tutti i paesi del partenariato del progetto, con dimostrazioni di sal-

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vataggio dal fiume e di spegnimento di incendi. Il progetto prevede, come gi accennato, una seconda e terza conferenza, da tenersi, rispettivamente, in Ungheria (presso Berettyjfalu) e in Croazia (Novigrad-Cittanova). Levento ungherese affronta il valore economico dellacqua, analizzando lutilizzo produttivo delle fonti termali e limpatto dellacqua sul turismo, mentre quello croato (includente una conferenza sulla creazione di una riserva ornitologica presso il fiume Quieto) riguarda invece la valenza ambientale e territoriale delle risorse idriche.

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Facing the challenges in the implementation of networks: from improved management skills to increased political commitment
Tema Costruzione di reti di citt gemellate Titolo Facing the challenges in the implementation of networks: from improved management skills to increased political commitment Azione e Misura Azione 1 Cittadini attivi per lEuropa Misura 1.2. Reti di citt gemellate Applicant SERN - Sweden Emilia Romagna Network Partners Diputacion La Coruna (Spagna) Kommunforbundet Norrbotten (Svezia) Associazione dei Comuni e delle regioni finlandesi (Finlandia) Associazione dei Comuni croati (Croazia)

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Descrizione del Progetto Il progetto Facing the challenges in the implementation of networks: from improved management skills to increased political commitment rientra tra le attivit volte dalla rete transnazionale SERN - Sweden Emilia Romagna Network (www.sern.eu), creata nel marzo del 2005 con lintento di sviluppare in modo organico le relazioni tra enti locali svedesi e regioni ed autonomie locali italiane, in particolar modo emilianoromagnole. una rete bilaterale, multilivello, promuove cio linterazione e la collaborazione tra i diversi livelli di governo, ed altres caratterizzata da una prospettiva bottom-up, ossia di apertura alla societ civile e agli attori privati. Lobiettivo generale della rete SERN, che attualmente include 58 membri di cui 30 organizzazioni italiane e 28 svedesi, la crea-

zione di dinamiche di collaborazione a lungo termine tra i territori partecipanti attraverso lo scambio di buone prassi, informazioni, know-how e risorse umane, favorendo la mobilit dei cittadini e la promozione di legami economici e di interdipendenza tra i partner. Le cinque aree tematiche prioritarie della rete sono: politiche di welfare, educazione, ambiente, imprenditoria e turismo. Il progetto Facing the challenges in the implementation of networks: from improved management skills to increased political commitment costituisce la terza tappa di un processo di formazione che il SERN ha proposto ai propri membri in collaborazione con altri attori europei, iniziato nel 2009 con il progetto intitolato Training programme on networks of twinned towns e proseguito nel 2010 con The planning and management of networks of twinned

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towns (NTT+) (www.nttplus.eu). Facing the challenges in the implementation of networks: from improved management skills to increased political commitment si proposto quattro obiettivi fondamentali: la creazione di opportunit di discussione tra i rappresentanti politici con lo scopo di sensibilizzarli sulle opportunit concrete e sui risultati che i progetti di reti tra citt gemellate possono offrire alla comunit locale; il miglioramento delle capacit di gestione da parte dei funzionari gi attivi nellambito della progettazione europea; la standardizzazione degli strumenti di valutazione e monitoraggio definiti durante il progetto NTT+; la promozione del gemellaggio attraverso reti di citt gemellate. Ciascuna finalit stata perseguita mediante azioni specifiche, svoltesi tra gennaio e ottobre 2011. I rappresentanti politici dei cinque

paesi coinvolti sono stati chiamati a partecipare ad un forum di discussione con gruppi di lavoro e sessioni plenarie, per poter meglio comprendere il proprio ruolo nel quadro del ciclo di vita di un progetto e le possibilit di applicare i risultati dei progetti a livello locale; mentre i funzionari sono stati sollecitati ad agire sulle pi comuni difficolt riscontrate nella gestione delle reti tematiche di citt gemellate, quali la qualit dei rapporti allinterno della partnership e il coinvolgimento effettivo degli attori locali. I partecipanti si sono riuniti talvolta in gruppi di lavoro coordinati da un moderatore/esperto, altrimenti in sessioni di lavoro plenarie. In particolare, si sono svolti due seminari transnazionali rivolti ai funzionari pubblici e incentrati sulla gestione dei progetti attinenti alle reti di citt gemellate; un seminario dedicato ai rappresentanti

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politici al fine di rafforzarne limpegno a favore delle reti di citt gemellate e la comprensione del valore politico di tali legami; due incontri di esperti finalizzati allo sviluppo degli strumenti appropriati al raggiungimento degli obiettivi del progetto. Per quanto attiene allottimizzazione degli strumenti di valutazione e monitoraggio, stato sviluppato un pacchetto di strumenti didattici e online per lo sviluppo e gestione di network di citt gemellate.

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ASEW - Abilit e capacit delle donne europee

Tema Equilibrio di genere Pari opportunit in politica Imprenditoria femminile Titolo ASEW - Abilities and Skills of the European Women ASEW - Abilit e capacit delle donne europee Azione e Misura Azione 1 Cittadini attivi per lEuropa Misura 1.2. Reti di citt gemellate Applicant Comune di Monforte S. Giorgio (ME) Partners Comume di Monforte del Cid (Spagna) Montfort sur Risle (Francia) Associazione Regionale di Municipalit - RAM - Central Stara Planina (Bulgaria)

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Descrizione del Progetto Il progetto ASEW si pone nel quadro di una rinnovata attenzione del comune di Monforte S. Giorgio nei riguardi del panorama europeo. Il network di municipalit pone al centro della sua attivit un tema di forte attualit: luguaglianza tra le donne e gli uomini, che rappresenta uno dei principi fondamentali sanciti dal diritto comunitario. Gli obiettivi dellUE in materia di uguaglianza tra le donne e gli uomini hanno lo scopo di assicurare le pari opportunit e luguaglianza di trattamento tra donne e uomini, nonch di contrastare ogni forma di discriminazione basata sul sesso. In questo settore, lUE ha seguito un duplice approccio, associando azioni specifiche e gender mainstreaming. La tematica prescelta risulta parimenti connessa alla lotta contro la

povert (si ricordi che il 2010 stato lAnno Europeo della lotta alla povert e allesclusione sociale), alla lotta agli ostacoli, tuttora esistenti, allaccesso allistruzione e ai servizi sanitari, alla partecipazione alleconomia e ai processi decisionali. I seminari vertono sulla discussione di: - politiche di genere; conciliazione lavoro famiglia; parit retributiva delle donne; imprenditoria femminile; - presenza delle donne in politica; - stereotipi di genere. Le attivit proposte dal progetto, della durata di un anno (da maggio 2010 a maggio 2011), hanno attivato processi di reciproca conoscenza, scambio e dialogo tra gli Stati membri coinvolti, allo scopo di dare avvio a collaborazioni future tra le delegazioni. Le diverse delegazioni hanno messo a disposizione, di volta in volta, a seconda dei temi dei semi-

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nari, cittadini provenienti da settori differenti. Lintero progetto segnato da una marcata dimensione europea, affiancando momenti di riflessione sulla comune cultura europea, che si focalizzano tanto sul comune passato come sul comune futuro degli stati facenti parti dellUnione europea, alla discussione sulla parit di genere. Il progetto, ispirando sentimenti di solidariet fra i differenti paesi, promuover il dialogo interculturale e il rispetto reciproco, valorizzando la diversit culturale e raccogliendo le diverse opinioni dei cittadini in materia di parit di genere, contribuendo, al contempo, a favorire un processo informale di apprendimento delle lingue. Lapproccio dal basso - vale a dire a partire dalle comunit locali - rispetto a questioni di rilevanza europea, evidenzia la profonda de-

mocraticit della costruzione comunitaria, processo animato dalla cittadinanza attiva e non da politiche a volte percepite come verticiste. Il progetto si svolto attraverso la realizzazione di tre conferenze abbinate a visite/case study direttamente sul campo. Filo conduttore delle attivit progettuali, come stato gi menzionato, il dibattito costruttivo sulle Politiche di Pari Opportunit fra uomini e donne. Accanto a celebrazioni solenni come la cerimonia di sottoscrizione dei gemellaggi tra le citt del network tematico - sono stati organizzati eventi di carattere informale, cio cerimonie di benvenuto e saluto, cene, degustazioni. Esse mirano a favorire relazioni interpersonali indipendenti dalle dinamiche istituzionali. La prima sessione di Conferenze, svoltasi in Italia, ha affrontato le seguenti tematiche: - opportunit

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Uomo-Donna in Italia ed Europa; Pari Opportunit ed i Fondi per il sostegno allapplicazione delle politiche di Parit; - La presenza delle donne nei luoghi di potere e in politica, Quote rosa o no?. La seconda sessione di Conferenze, organizzata in Spagna, affrontava le problematiche connesse agli stereotipi di genere; alla salute delle donne; ai diritti delle donne. In particolare, si soffermava sulla violenza di genere e sul fenomeno dello stalking, indicando a tal proposito strumenti di contrasto e prevenzione. La terza sessione di Conferenze, nuovamente in Italia, riguardava: - le donne, il lavoro e il Welfare; limprenditoria femminile e il bilancio di genere; - le donne e il fenomeno della migrazione. Alla fine del ciclo di eventi, le conferenze sono state in grado: di favorire una stimolazione attiva dei cittadini locali e soprattutto dei giovani, nonch una loro sensibi-

lizzazione rispetto alle tematiche trattate; - di attivare processi di partecipazione alla vita sociale europea, con maggiore consapevolezza delle politiche UE; - di ampliare gli orizzonti culturali, promuovendo la conoscenza ed il rispetto delle diversit individuali e culturali; - di creare un solido rapporto di gemellaggio di lungo periodo; - di avviare concrete iniziative di cooperazione tra Italia, Francia, Spagna e Bulgaria. Durante le conferenze sono stati coinvolti i mass-media al fine di garantire visibilit al progetto e alla sua natura di iniziativa promossa dallUnione europea. Le attivit e i risultati del progetto ASEW sono stati sintetizzati in una pubblicazione in italiano, francese, spagnolo e bulgaro - con traduzione inglese a margine - corredata di foto e immagini degli eventi e dei siti visitati. Inoltre sono state effettuate riprese - rac-

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colte in un DVD suddiviso per giornate - degli interventi e degli eventi pi significativi. Il DVD stato distribuito tra i partner, soprattutto presso i luoghi di aggregazione sociale, in modo da garantirne unappropriata diffusione.

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Network for Twinning, Network for Sustainable Development


Tema Sviluppo sostenibile Titolo Network for Twinning, Network for Sustainable Development Azione e Misura Azione 1 Cittadini attivi per lEuropa Misura 1.2. Reti di citt gemellate Applicant Comune di Miggiano (LE) Partners Suhindol (Bulgaria) Trzemeszno (Polonia) Homeroupolis (Grecia)

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Descrizione del progetto Il progetto, che si svolto nellarco di circa due anni (dallottobre del 2009 allottobre del 2011), oltre a creare una rete di gemellaggi fra le municipalit coinvolte, mira a dibattere delle tematiche di interesse comune alle nazioni partecipanti. Il punto di partenza delle varie attivit intraprese la riflessione su quello che stato fino ad oggi realizzato dalle varie citt del progetto nel settore dello sviluppo sostenibile, ma anche del gemellaggio, dello scambio di giovani, nellistruzione, per poi analizzare cosa ancora possibile fare nei suddetti settori, sfruttando e valorizzando le opportunit che vengono offerte dallUnione europea e dai suoi Programmi. Lo scopo del progetto dunque quello di produrre un miglioramento nella qualit della vita dei cittadini, che hanno imparato, attraverso gli incontri in cui si sviluppato il progetto, a conoscere le

rispettive culture e tradizioni, a rispettare e a valorizzare la diversit culturale. Parimenti, il progetto stato il momento di avvio di una cooperazione futura basata sui principi e i valori alla base dellUnione europea. Il progetto include la creazione di un Gruppo di Studio composto da giovani cittadini europei, incaricati di esaminare e monitorare i vari Programmi di finanziamento dellUnione europea, studiandone i bandi e le relative date di scadenza, per poterli poi presentare al network creatosi con il progetto in questione stesso. Il Progetto si concretizzato in una serie di incontri, che hanno avuto luogo nelle realt territoriali dei paesi partner, due membri dellUnione dei 15 (Italia e Grecia) e due che vi hanno aderito dal 30 aprile 2004 (Polonia e Bulgaria). Le delegazioni, formate da gruppi eterogenei di cittadini, sono state coinvolte attivamente in seminari,

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dibattiti, visite del territorio; hanno partecipato agli eventi della tradizione (ad esempio allallestimento di un evento locale assieme alla cittadinanza autoctona, ai giochi nella Giornata dello sport giovanile), ne hanno colto le problematiche quotidiane anche attraverso le testimonianze degli operatori locali, degli studenti ed degli anziani. Nella conoscenza reciproca, nel confronto, nello scambio di esperienze, nella condivisione delle questioni locali, nella valorizzazione delle opportunit offerte dallUnione europea si costruisce uno spazio democratico di lavoro, che porta ad un arricchimento comune, che si definisce in un progetto di crescita sostenibile. Il gemellaggio transnazionale cos stipulato favorisce un senso di appartenenza ad unEuropa che conosce la diversit, la vive nelle sue peculiarit linguistiche, culturali e

ne fa una ricchezza imprescindibile per un ambizioso progetto di cittadinanza europea. Gli eventi citati hanno favorito la partecipazione attiva di ciascun cittadino coinvolto nel progetto, promuovendo il dialogo interculturale. Viaggi, incontri (come ad es. seminari su temi di interesse particolare e generale) e dibattiti per dare voce a gruppi eterogenei, per scoprire le singole realt, conoscerle da vicino (anche attraverso le testimonianze locali, la partecipazione ad eventi caratteristici), viverle nella loro quotidianit si sono svolti durante i due anni in cui si svolto il progetto. Tali tappe erano volte al rafforzamento della cittadinanza europea, che fa proprie, conoscendole, le peculiarit linguistiche, culturali, territoriali delle diverse nazioni e riconosce, sostenendoli, i valori condivisi quali la coesione sociale, lo sviluppo sostenibile.

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Si voluto, ancora, attraverso spazi dedicati ad interventi specialistici (stand informativi, Gruppo di Studio Internazionale, ecc.), sensibilizzare lopinione pubblica ai risultati ottenuti dalle politiche e dalle azioni europee in vari settori e, nel contempo, offrire un supporto qualificato per incoraggiare nuove iniziative. Le tematiche affrontate nel progetto (quali linnovazione per la competitivit del settore agricolo a Suhindol, gli scambi giovanili a Trzemeszno, le PMI e la cittadinanza europea a Miggiano, linnovazione nei trasporti e luso di energie alternative a Homeroupolis), da una prima analisi locale, si sono sviluppate in unampia dimensione europea, attraverso la presentazione delle DG e dei Programmi, bandi e formulari. Ciascun paese partecipante si avvalso, nella trattazione dei temi, dellintervento di associazioni ed

organizzazioni della societ civile, che operano nei settori in esame. Ci al fine di fornire un quadro globale delle realt esaminate e nellintento di creare sinergie e cooperazioni significative. Il progetto ha coinvolto uomini e donne in egual misura, ha attribuito particolare rilievo ad anziani (detentori di un sapere che, attraverso la loro testimonianza, diviene un valore imprescindibile per la costruzione di unEuropa consapevole delle proprie radici), a giovani (fautori di nuove iniziative) e a gruppi di cittadini svantaggiati. Tale progetto di gemellaggio, cos strutturato, ha consentito a tutti i cittadini di sviluppare capacit di interazione e dialogo con i partner transnazionali, di comprendere le questioni europee partendo dalla conoscenza delle singole realt.

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Azione 1, Misura 2.1 - Progetti dei cittadini La Misura 2.1 Progetti dei cittadini sostiene progetti transnazionali e intersettoriali che, adottando un approccio dal basso verso lalto, consentano ai cittadini, tramite la partecipazione a specifici panel in cui siano rappresentate differenti categorie di persone, di approfondire tematiche europee di interesse comune e di raccogliere cos la loro opinione. Tra gli scopi dellazione rientrano la promozione del dialogo fra cittadini e istituzioni comunitarie e lesplorazione di metodologie innovative che favoriscano la partecipazione dei cittadini a livello locale ed europeo e lo sviluppo di competenze civiche. Chi pu partecipare Il candidato e i partner possono essere: Organizzazione della Societ Civile; Ente locale. Numero di partner Un progetto deve coinvolgere organizzazioni/enti di almeno 5 paesi partecipanti, di cui almeno uno sia uno Stato membro dellUnione europea. Numero di partecipanti Un progetto deve coinvolgere almeno 200 partecipanti.

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Sovvenzione Sovvenzione minima ammissibile a progetto: 100 000 EUR Sovvenzione massima ammissibile a progetto: 250 000 EUR La sovvenzione calcolata sulla base di un bilancio di previsione in pareggio dettagliato (spese = entrate). La quota massima di cofinanziamento da parte della Commissione Europea : 60% delle spese totali del progetto. Sede delle attivit Le attivit possono svolgersi in qualsiasi paese ammissibile ai sensi del Programma. Durata del progetto Durata massima del progetto: 12 mesi

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ACID - Cittadini attivi per il dialogo interculturale

Tema Dialogo interculturale Titolo ACID - Active Citizens for Intercultural Dialogue ACID - Cittadini attivi per il dialogo interculturale Azione e Misura Azione 1 Cittadini attivi per lEuropa Misura 2.1. Progetti dei cittadini Applicant UniTS - Universit del Terzo Settore (PI) Partners ANTIGONE - Centro di Informazione e Documentazione sul Razzismo, lEcologia, la Pace e la Non Violenza (Grecia) Future World Center (Cipro) IIT - Intercultural Institute of Timioara (Romania) Nmena (Portogallo)

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Descrizione del Progetto Obiettivo del progetto ACID stato lorganizzazione di panel di cittadini per discutere sullimportanza del dialogo interculturale nel contesto di unUnione europea sempre pi multiculturale. ACID inoltre ha esplorato metodi innovativi e originali per incoraggiare la partecipazione dei cittadini e per stimolare il dialogo tra i cittadini stessi e le istituzioni dellUnione europea, in particolare mirando al coinvolgimento di cittadini appartenenti a diversi contesti demografici, sociali e culturali, ragazzi e giovani adulti dai 18 ai 30 anni, immigrati e rifugiati, adulti e anziani, politici, rappresentanti della societ civile, insegnanti ed educatori provenienti dai paesi partecipanti. Nello specifico il progetto si impegnato a sostenere i panel di cittadini in tutti i paesi partecipanti in

modo da rendere possibile linterazione e la discussione riguardo allimportanza del dialogo interculturale a livello europeo; a raccogliere le opinioni dei cittadini su una sfida chiave per il futuro dellEuropa qual il dialogo interculturale; a creare meccanismi che consentano ai cittadini europei di sviluppare competenze civiche e di formulare propri punti di vista e opinioni in merito al processo di integrazione europea nella forma di raccomandazioni per i policy maker; a incoraggiare il dialogo tra i cittadini e le istituzioni dellUnione europea, coinvolgendo le singole persone nella definizione di politiche europee e assicurando appropriati riscontri sulle opinioni dei cittadini da parte delle istituzioni europee. Nellambito del progetto sono state realizzate diverse attivit, tra cui: tre meeting transnazionali tra i partner per il coordinamento, il

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monitoraggio e la valutazione della realizzazione del progetto; due panel di cittadini in ogni paese partecipante della durata di due giorni ciascuno per lelaborazione di opinioni individuali e collettive sullimportanza del dialogo interculturale in Europa; lorganizzazione di un panel a livello europeo della durata di due giorni composto da rappresentanti dei panel nazionali per la definizione delle raccomandazioni finali da indirizzare alle istituzioni europee; un forum online per permettere la discussione tra i partecipanti; la produzione di un video finale su supporto DVD. I due panel di cittadini italiani sono stati organizzati da UniTS Universit del Terzo Settore a Pisa il 19 maggio 2009 e a Massa il 10 luglio 2009. Entrambi i panel hanno visto la partecipazione tanto di comuni cittadini appartenenti a ONG locali, associazioni di stu-

denti, associazioni di anziani, associazioni di immigrati, quanto di autorit locali. I panel sono stati moderati utilizzando lOpen Space Technology, una metodologia altamente innovativa che struttura unintera conferenza in modo che i partecipanti si sentano liberi di proporre gli argomenti e di discuterli solo se interessati ad essi. Una conferenza gestita con il metodo Open Space Technology pu durare da uno a tre giorni e solitamente prevede nella prima parte una discussione informale, in modo da focalizzare i diversi punti di vista, nella seconda parte una discussione pi approfondita del tema in questione e, infine, nella terza parte la condivisione delle decisioni. A partire dalla domanda iniziale: Quali sono gli ostacoli che impediscono un vero dialogo interculturale nel nostro paese? si sono creati quattro gruppi di lavoro che

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hanno discusso di pregiudizio e razzismo, identit degli attori del dialogo interculturale, scuola, religione, politiche per lintegrazione. Allinterno di questi gruppi si anche riflettuto sulla natura del pregiudizio come fenomeno culturale che nasce dalla difficolt di confrontarsi con il nuovo e il diverso; sui problemi che interessano le cosiddette seconde generazioni, nelle quali si riflettono i problemi del rapporto tra cultura di origine e cultura del paese ospitante, quindi i problemi della comunicazione interculturale. Ancora, si dibattuto della necessit di identificare gli attori del dialogo interculturale ed invitarli ad organizzarsi, creare occasioni di incontro e conoscenza reciproca, di individuare strategie di aiuto per gli stranieri senza risorse culturali e del bisogno di adottare un nuovo metodo di rapportarsi allo straniero, che parta

dalletica, prima che dalla politica, e che permetta di uscire da se stessi, in modo da potersi vedere con gli occhi dellaltro. Il panel europeo stato organizzato da UniTS - Universit del Terzo Settore a Pisa, con il sostegno e la collaborazione del comune e della provincia di Pisa dal 15 al 17 settembre 2009. Al panel europeo hanno partecipato circa 30 cittadini, appartenenti a ONG locali, associazioni di studenti, associazioni di anziani, associazioni di immigrati, provenienti dai cinque paesi partecipanti. Il panel, integralmente svoltosi in inglese, stato moderato attraverso il cosiddetto Structured Dialogic Design Process (SDDP), una metodologia che permette la discussione su un argomento in maniera democratica e mirata al raggiungimento di risultati concreti. Il dialogo viene avviato a partire da una domanda iniziale

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fondamentale posta dal cosiddetto Knowledge Management Team (KMT), composto tanto da esperti del settore tanto da esperti della metodologia e ogni risposta e contributo alla domanda iniziale viene registrato in un software. La domanda che ha dato il via al panel europeo stata Quali azioni, se realizzate, migliorerebbero il dialogo interculturale? (What actions if implemented will improve intercultural dialogue?). molto importante che le risposte e i contributi nati dalla domanda iniziale siano concisi ed efficaci. In seguito, le idee sono raggruppate in insiemi basati su differenze e somiglianze e viene chiesto ai partecipanti, ognuno dei quali ha a disposizione cinque voti, di scegliere quelle che preferisce. Solo le idee che raccolgono voti possono passare alla fase successiva, durante la quale viene chiesto ai partecipanti di esplorare le in-

fluenze di ogni idea su unaltra, in modo da valutare se la messa in pratica di unidea faciliti loperativit di unaltra idea. Qualora la maggioranza dei partecipanti opti per il s, viene stabilita una connessione nella mappa delle idee, che deve essere letta dal basso verso lalto, perch le idee alla base sono quelle alle quali deve essere data la priorit in quanto si collocano alla radice della risoluzione dei problemi. Grazie alla metodologia SDDP, a conclusione del panel di cittadini europeo di Pisa, sono state elaborate delle raccomandazioni che, al termine del progetto, verranno indirizzate tanto alle istituzioni locali e nazionali dei cinque paesi partecipanti al progetto, tanto alle istituzioni europee, quali Commissione europea e Parlamento europeo. A partire dalla mappa delle idee elaborata durante il panel europeo,

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possibile capire quali sono le soluzioni che i cittadini considerano pi adatte per il miglioramento del dialogo interculturale. Le soluzioni che i cittadini considerano propedeutiche a tutte le altre sono: lorganizzazione di comitati consultivi inclusivi a livello locale; corsi gratuiti di lingua per gli immigrati; la partecipazione dei giovani a scambi culturali internazionali; maggiore compatibilit delle politiche pubbliche e delle azioni della societ civile con una societ sempre pi multiculturale. Al livello successivo si trovano indicazioni relative a corsi di formazione su tematiche interculturali per i giornalisti, alla creazione di iniziative per cittadini che vogliano superare le barriere, alla necessit del coinvolgimento di un mediatore culturale nelle scuole o nelle istituzioni pubbliche in generale. Al terzo livello si propone un anno scolastico allestero come parte in-

tegrante del curriculum di ogni studente, lorganizzazione di festival interculturali, limpiego di educatori provenienti da diversi retroterra culturali. Si parla in seguito di rimozione degli approcci nazionalistici dai libri di testo delle scuole e di condivisione di esperienze e buone pratiche sul dialogo interculturale. Infine, allultimo livello, si possono trovare il desiderio che il diritto di voto sia esteso anche agli stranieri regolarmente residenti, che siano create le condizioni del dialogo anche nelle scuole e che lo sport sia utilizzato come strumento per lintegrazione.

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Do EU know?

Tema Cittadinanza europea attiva Informazione sullUnione europea Titolo Do EU know? Azione e Misura Azione 1 Cittadini attivi per lEuropa Misura 2.1. Progetti dei cittadini Applicant Caritas Ambrosiana (MI) Partners Ecose - European Cultural Organisation Social Education (Grecia) Promocin Educativa Sociedad Cooperativa (Spagna) Serus (Svezia) EIC - European Information Centre (Bulgaria) Polska Fundacja im. Roberta Schumana (Polonia)

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Descrizione del Progetto Il concepimento dellidea di questo progetto e la sua conclusione si collocano allinterno di una finestra temporale particolare per la storia dellEuropa, che ha avuto inizio con un evento critico e termina con un evento positivo di cruciale importanza per il processo di integrazione europea. Lidea, infatti, di sviluppare unazione per contribuire allo sviluppo di una cittadinanza attiva europea basata sulla collaborazione tra partner italiani, greci, polacchi, spagnoli, bulgari e svedesi, nata a seguito di un evento che nel giugno 2008 ha segnato una brusca battuta darresto per il processo di integrazione europea: il dissenso espresso dal popolo irlandese in merito alla ratifica del trattato di Lisbona. Secondo unanalisi dellEurobarometro condotta dopo il referendum (giugno 2008), le prin-

cipali ragioni della scarsa affluenza al voto sono state la mancanza di conoscenza e le difficolt di comprendere le questioni sollevate dal referendum. Il risultato del referendum irlandese stato solo uno dei sintomi di un malessere evidente: 53 anni dopo la sua nascita, lEuropa ancora percepita come distante da molti dei suoi cittadini, le istituzioni sono viste come inaccessibili e i processi legislativi sono percepiti come poco democratici. Il progetto Do EU know?, realizzato nellambito del Programma Europa per i cittadini, mira a ridurre la distanza tra i cittadini e le istituzioni, a promuovere i processi di inclusione e partecipazione e ad aiutare i cittadini a sentirsi partecipi della costruzione dellUnione europea. In un momento in cui vengono adottate nuove regole e si allargano i confini dellUnione europea, ap-

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pare ancor pi necessario andare oltre e spostare alcune barriere culturali, ampliando i confini della nostra appartenenza e identit: questa la finalit trasversale che ha attraversato lintero progetto. Si tratta di un passaggio difficile, ma opportuno e necessario, a cui siamo chiamati come cittadini e come membri della societ civile, per continuare a dare un contributo alla costruzione della casa comune europea. Caritas Ambrosiana il partner capofila del progetto. A livello locale stata attivata una rete al fine di avere un campo di azione pi ampio, rete che ha avuto ladesione di: Centre Europen de Rencontre et de Ressourcement di Gargnano, Presidenza del Consiglio Comunale di Milano, Delegazione regionale di Caritas Lombardia, Caritas Italiana, Associazione Volontari di Caritas Ambrosiana e Associazione Avvocati per Niente. Cinque organizzazioni di altrettanti

paesi europei hanno partecipato al progetto: Ecose - European Cultural Organisation Social Education, Atene, Grecia; Promocin Educativa Sociedad Cooperativa, Valladodlid, Spagna; Serus, Linkping, Svezia; EIC - European Information Centre, Veliko Turnovo, Bulgaria; Polska Fundacja im. Roberta Schumana, Varsavia, Polonia. Il progetto ha coinvolto 529 cittadini di cinque paesi europei che vivono in contesti geografici e sociali molto diversi (in citt o in zone rurali), che lavorano in differenti ambiti (settore legale, formazione, cooperative sociali, enti pubblici locali, fondazioni), giovani e anziani con competenze diverse nelluso delle nuove tecnologie, persone variamente coinvolte nella vita politica locale (comitati di cittadini) o in organizzazioni della societ civile (volontari, assistenti sociali, ecc.). Queste persone hanno partecipato attivamente agli

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incontri e alle sessioni di formazione su questioni relative allUE: il trattato di Lisbona, i processi decisionali, gli strumenti di partecipazione che consentono ai cittadini e alla societ civile di far udire la propria voce a livello europeo, i modi in cui la vita quotidiana dei cittadini viene influenzata dallUE, i programmi per la mobilit delle persone e cos via, rendendo cos possibile unaperta discussione tra cittadini, esperti e coloro che prendono le decisioni politiche a diversi livelli. Sono stati realizzati in totale 46 incontri di formazione, con il coinvolgimento di diverse categorie di partecipanti. Per lItalia, vi sono stati 50 partecipanti suddivisi in tre gruppi: giovani; adulti impegnati a livello locale nel volontariato o nella politica; operatori sociali che lavorano nel campo dellimmigrazione e dellasilo; per la Svezia, 39 partecipanti suddivisi in tre gruppi:

operatori che lavorano nellambito dellimmigrazione; operatori del terzo settore; funzionari del County Council e rappresentanti politici; 252 partecipanti greci: pensionati con pi di 55 anni residenti per la maggior parte in zone rurali; dalla Bulgaria, 67 partecipanti di et compresa tra i 18 e i 25 anni, studenti delle scuole secondarie superiori e delluniversit; 121 partecipanti spagnoli suddivisi nei seguenti gruppi: giovani a rischio di esclusione sociale; studenti universitari; insegnanti e formatori; abitanti di un piccolo villaggio rurale. La conoscenza di base sullEuropa stata il punto di partenza del processo partecipativo. I primi incontri sono stati dedicati a trasmettere alcune informazioni generali sul quadro istituzionale dellUE e sui processi decisionali, soprattutto alla luce dei cambiamenti introdotti dal trattato di Lisbona. In al-

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cuni casi sono intervenuti agli incontri anche alcuni rappresentanti del Parlamento e della Commissione europea. Dopo una fase di formazione generale, comune per tutti i gruppi, sono stati fatti alcuni approfondimenti tematici specifici per ciascun gruppo (ad esempio, i programmi per la mobilit giovanile e il programma Giovent per quanto riguarda il gruppo dei giovani). In primo luogo, stato chiesto ai cittadini di discutere e formulare raccomandazioni su un argomento comune: la distanza tra i cittadini e le istituzioni europee. Oltre a questo tema, i gruppi sono stati liberi di proporre e discutere questioni che sentivano importanti e alle quali tenevano in modo particolare. Le tematiche affrontate sono state: occupazione, istruzione e formazione continua, mobilit giovanile, immigrazione, politica estera e sicurezza comune, coesione sociale,

cambiamento climatico e ambiente, processi di integrazione europea e allargamento. Queste riflessioni hanno portato alla redazione di 114 raccomandazioni rivolte principalmente alle istituzioni dellUE, ma che coinvolgono anche, e in misura notevole, i governi nazionali, i mezzi di comunicazione, il sistema educativo e la societ civile. Oltre agli incontri di formazione a livello locale, sono state organizzate due conferenze transnazionali a Milano, una iniziale, di lancio del progetto, e una finale, per la divulgazione dei risultati e la presentazione delle raccomandazioni alle istituzioni. Le raccomandazioni sono raccolte anche nella pubblicazione finale del progetto, disponibile in tutte le lingue dei partner, oltre che in italiano e in inglese, e in un CD nel quale sono contenuti anche il materiale didattico e gli strumenti di animazione prodotti e

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utilizzati dai partner. In conclusione, il progetto Do EU know? ha confermato limportanza di forme di democrazia partecipativa, di cui linformazione il primo passo. Le persone coinvolte nel progetto hanno espresso la volont di dialogare con le istituzioni dellUnione europea e di voler contribuire alla costruzione di unEuropa pi vicina e democratica. Tuttavia spesso mancano le opportunit per conoscere meglio lEuropa e per comprendere come essere cittadini europei attivi. Questa la ragione per cui alcuni partecipanti hanno chiesto ai partner di andare avanti, di essere coinvolti in future attivit simili, anche dopo la conclusione del progetto, e di continuare ad essere informati sui temi dellUnione europea. Qualcuno ha chiesto di creare gruppi permanenti di discussione sulle questioni europee: in particolare i giovani, ma anche

gli anziani in Spagna. stato sorprendente ed interessante che i cittadini coinvolti, attraverso un processo senza dubbio spontaneo, abbiano evidenziato alla base della distanza tra loro e le istituzioni europee le stesse ragioni che la Commissione europea ha identificato nel suo Libro Bianco sulla governance europea nel 2001. Le principali ragioni delineate sono state le seguenti: lefficacia dellUnione europea nel dare risposte a problemi concreti dei cittadini scarsa; linformazione e la comunicazione su cosa fanno lUnione europea e gli Stati membri allinterno del sistema amministrativo europeo non chiara ed insufficiente; i cittadini non capiscono chi fa cosa a Bruxelles; il sistema istituzionale europeo troppo complesso. Il messaggio chiave emerso dai panel di cittadini di Do EU Know? che c bisogno di pi

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Europa. I cittadini sentono che necessario chiedere alle istituzioni di tutti i livelli, ai mezzi di informazione ed ai sistemi educativi, pi Europa. Sia dagli incontri, che dalla conferenza conclusiva, emersa chiaramente la mancanza di uneffettiva cooperazione tra i diversi gradi del sistema amministrativo multilivello europeo. Linformazione sulle questioni europee non raggiunge capillarmente i luoghi dove i cittadini possono fruirne, spesso dispersiva ed indirizzata ad un pubblico elitario. Inoltre, i diversi livelli amministrativi (nazionale, regionale, locale) che separano i cittadini dalle istituzioni europee non sono molto ben informati, formati o coinvolti nella governance amministrativa europea. I governi e i mezzi di informazione, poi, spesso fanno un uso strumentale delle decisioni prese a

livello europeo, soprattutto se ci si trova di fronte a decisioni impopolari, mentre raramente si comunicano i vantaggi che lUnione europea porta ai suoi cittadini. La coscienza della cittadinanza ha bisogno di essere sviluppata e coltivata con continuit attraverso la trasparenza degli enti governativi e la valorizzazione del dialogo con i cittadini. Con il progetto Do EU Know? si voluto incoraggiare il coinvolgimento, linterazione e lintervento dei cittadini, e costruire un ponte tra lUnione europea e i cittadini. Se lUnione europea vuole crescere democratica e inclusiva, ha bisogno di essere costantemente aperta ai suoi cittadini e capace di ricevere i loro contributi, opinioni ed idee.

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Dial-up Project. Dialogue for Europe: Citizens Panel for the Promotion of Active Citizenship
Tema Cittadinanza europea attiva Dialogo interculturale Anno Europeo della Creativit e dellInnovazione 2009 Titolo Dial-up Project. Dialogue for Europe: Citizens Panel for the Promotion of Active Citizenship Azione e Misura Azione 1 Cittadini attivi per lEuropa Misura 2.1. Progetti dei cittadini Applicant Associazione Nazionale Comuni Italiani - Lazio Partners Comune di Czosnow (Polonia) Associazione A.Co.R. Prahova (Romania) Associazione ZMOS (Repubblica Slovacca) Comune di Lanskroun (Repubblica Ceca)

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Descrizione del Progetto Il Progetto Dial-up promosso da ANCI Lazio ha lo scopo di promuovere la cooperazione tra citt e associazioni per rafforzare e migliorare le relazioni tra di esse. Il progetto ha creato un panel transnazionale, composto da cittadini italiani, rumeni, slovacchi, cechi e polacchi riguardante le seguenti tematiche: nuovi sviluppi istituzionali, specialmente nellambito della cittadinanza europea attiva; dialogo interculturale; Anno Europeo della Creativit e dellInnovazione 2009. Il progetto iniziato nel febbraio del 2009 e si concluso a dicembre dello stesso anno. stato incoraggiato il dialogo tra i cittadini e le istituzioni europee, rendendo le persone consapevoli delle politiche dellUE, incoraggiando un senso di appartenenza allUnione. Inoltre stato svolto

un percorso di formazione rivolto ad un settore specifico della popolazione, informato riguardo al nuovo contesto istituzionale e al processo decisionale dellUnione, per realizzare una cittadinanza europea pi attiva. Tra gli obiettivi del progetto rientrava anche il sostegno al dialogo interculturale tra cittadini provenienti da paesi differenti, grazie a conferenze, seminari di formazione, una campagna di informazione e sensibilizzazione a carattere internazionale, distribuzione di pubblicazioni (cartacee e multimediali), realizzazione di DVD e creazione di una piattaforma interattiva sul web per la diffusione di informazioni attinenti al progetto. Il panel, dedicato ai temi della cittadinanza attiva, del dialogo interculturale, della creativit, dellinnovazione e della cultura, includeva cittadini provenienti da background differenti sotto il profilo sociale, demogra-

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fico e professionale. Gli effetti delle politiche europee sono tangibili nella vita quotidiana delle persone, che tuttavia hanno spesso limpressione di esercitare una scarsa influenza sui meccanismi di adozione delle decisioni, trovandosi molto lontani dai luoghi in cui vengono prese effettivamente le decisioni. Per evitare tale situazione, il progetto Dial-up ha inteso in primo luogo raccogliere differenti opinioni riguardo alle sfide europee e iniziare un dialogo continuo con le autorit europee affinch le persone si sentano direttamente coinvolte nelle politiche dellUnione e pi vicine alle sue istituzioni. Inoltre il progetto mirava anche a costruire un luogo europeo dedicato al dialogo transnazionale e ad un dibattito pubblico e diretto. Si tratta di elementi cruciali anche in relazione al processo di allargamento dellUE e allo sviluppo di unidentit demo-

cratica europea, che combini le procedure della democrazia rappresentativa con nuovi elementi di democrazia deliberativa e partecipativa. Inoltre, questo dialogo costituisce un passo verso una politica europea basata sul mutuo riconoscimento, piuttosto che su unarmonizzazione, delle differenze culturali. Il panel di cittadini europei ha costituito uniniziativa pilota di tipo bottom-up che ha coinvolto cittadini provenienti da cinque nazioni differenti per deliberare in merito alle politiche dellUE. Liniziativa ha avuto luogo sia a livello regionale che europeo. A livello regionale, cittadini scelti casualmente tra le diverse categorie sociali hanno partecipato a discussioni su tematiche di rilevanza locale e hanno preparato raccomandazioni per i policy-makers locali. A livello europeo, rappresentanti dei singoli panel regionali si sono in-

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contrati per tre giorni di discussione e riflessione per dirigere la propria attenzione verso unampia gamma di sfide europee, quali il futuro ruolo delle aree rurali. La missione del progetto Dial-up stata creare una comunit europea caratterizzata dalle migliori pratiche di creativit e innovazione, attraverso la condivisione della finalit di rimuovere le barriere che spesso dividono i cittadini dalle autorit europee. I panel interculturali hanno contribuito ad una miglior comprensione e accettazione di leggi, principi e misure comunitari. La componente innovativa, che ha portato al successo del progetto, stata la capacit di avvicinare tra loro differenti culture e persone, distanti per genere, et, appartenenza etnica, classe sociale e opinioni, nella tensione verso un obiettivo comune: la cittadinanza europea.

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Azione 1, Misura 2.2 - Misure di sostegno La Misura 2.2 Misure di sostegno mira a massimizzare limpatto e lefficacia del Programma Europa per i Cittadini sostenendo progetti che possono portare alla creazione di partenariati a lungo termine e reti in grado di raggiungere un numero significativo di parti interessate. Alcune delle attivit che possono rientrare nei progetti promossi da questa misura sono sessioni di formazione (ad es. su come gestire un progetto europeo) e di informazione sulle Azioni e Misure del Programma "Europa per i Cittadini" Chi pu partecipare Il candidato e il/i partner possono essere: Federazioni/associazioni di enti locali; altri organismi con conoscenza/esperienza specifica in materia di cittadinanza. Numero di partner Un progetto deve coinvolgere le organizzazioni di almeno 2 paesi partecipanti, di cui almeno uno sia uno Stato membro dellUnione europea. Sovvenzione Sovvenzione minima ammissibile a progetto: 30 000 EUR

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Sovvenzione massima ammissibile a progetto: 100 000 EUR La quota massima di cofinanziamento da parte della Commissione Europea : 80% delle spese totali del progetto. Sede e numero delle attivit Le attivit possono svolgersi in qualsiasi paese ammissibile ai sensi del Programma. Devono essere previsti almeno 2 eventi a progetto. Durata del progetto Durata massima del progetto: 12 mesi

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T-WINNI - T-WINNING Towns WINNing with the Involvement of NGos


Tema Gemellaggio Titolo T-WINNI - T-WINNING Towns WINNing with the Involvement of NGos Azione e Misura Azione 1 Cittadini attivi per lEuropa Misura 2.2. Misure di sostegno Applicant AAB - Associazione Alessandro Bartola (AN) Partner ACTA - Association for Civic and Territorial Activities (Croazia)

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Descrizione del Progetto Con il progetto T-WINNI, AAB e ACTA hanno inteso creare una rete permanente di supporto alle autorit locali, affinch esse possano apprendere le pi efficaci strategie per il gemellaggio e le associazioni attive in questo ambito riescano a svolgere unazione sempre pi efficace nel rispondere alle aspettative e ai bisogni degli attori locali. La stretta cooperazione con la societ civile e le autorit locali offre la possibilit di rafforzare la dimensione democratica della societ e ridurre la distanza percepita tra i cittadini e lEuropa. Lo sviluppo del progetto ha consentito di offrire strumenti concreti a sostegno degli stakeholder regionali e locali. Un ampio numero di municipalit ha partecipato attivamente alla realizzazione del progetto intervenendo in occasione di

info days e corsi di formazione tecnica. Lazione train the twinned ha creato, sviluppato e condiviso nuove abilit e competenze tra le figure responsabili, nei rispettivi territori, della promozione e del costante rinnovamento delle attivit di gemellaggio. Sono state particolarmente evidenziate le opportunit derivanti dai legami di gemellaggio e le modalit per migliorare e rinnovare costantemente le reti esistenti, nonch le tappe per instaurare nuovi gemellaggi su tematiche specifiche. A seconda delle necessit proprie di ciascuna municipalit, sono stati sviluppati suggerimenti ad hoc. Un International Twinning Day stato realizzato a giugno 2011 e un secondo in programma per dicembre dello stesso anno: la finalit di tali incontri consiste principalmente nel mettere a disposizione delle autorit locali lesperienza, il know-how e il

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punto di vista del partner doltremare. Attraverso il manuale How to TWIN? e la piattaforma di e-learning ospitata sul sito web del programma (www.t-winning.eu) gli agenti locali possono usufruire di una strumentazione semplice che illustri le modalit per procedere nel contesto del gemellaggio. Il manuale intende fornire una guida dettagliata al gemellaggio, avvalendosi di esempi pratici, di riferimenti a basi di dati e approcci innovativi che agevoleranno la ricerca del partner e la preparazione di iniziative condivise. Il manuale registra inoltre le stime dei partecipanti alle diverse attivit di T-WINNI e le valutazioni riguardo alle competenze e conoscenze da essi acquisite grazie al progetto. Il manuale sar distribuito durante la conferenza di chiusura del progetto e numerose copie verranno altres recapitate per posta a tutte le municipalit delle Marche e dellIstria. Il manuale sar anche dispo-

nibile in versione elettronica, su CD, per una maggior diffusione del contenuto della pubblicazione, particolarmente a beneficio di quegli stakeholders che non potranno intervenire di persona alla conferenza finale. AAB e ACTA condividono lintento di migliorare i risultati e la qualit dei gemellaggi, focalizzando lattenzione su attivit concrete ed efficaci. Il progetto riunisce le esperienze delle municipalit croate e italiane allo scopo di incrementare le conoscenze in merito al gemellaggio e di creare sinergie tra i numerosi attori coinvolti: rappresentanti delle pubbliche amministrazioni (regioni, enti locali e settore non governativo) entrano in tal modo in contatto con un nuovo modello di cooperazione che condurr ad unEuropa pi connessa e sempre pi vicina ai cittadini. Attraverso questo percorso di formazione, gli stakehol-

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der locali apprendono quali siano le opportunit fornite dal gemellaggio e al tempo stesso ampliano le proprie conoscenze riguardo citt e paesi diversi, sviluppando unidentit europea condivisa. Lo sviluppo del gemellaggio rafforza i legami tra persone con differenti retroterra storici, culturali e linguistici e favorisce la comunicazione attraverso le differenti culture, precondizione per il successo di iniziative di lungo periodo nellambito del gemellaggio. A tal proposito, il progetto T-WINNI intende supportare buone pratiche di gestione, dalla fase di programmazione a quella di implementazione, promuovendo coerenza e chiarezza di approccio. Lidea fondamentale consiste nel coinvolgere il maggior numero possibile di comuni di entrambe le regioni, le Marche e lIstria. A tale scopo viene proposto un database (che costituisce parte integrante del

manuale) con le informazioni utili a stabilire contatti con le diverse municipalit, distinte in gemellate e non gemellate. Un sito web dedicato al progetto consente una maggior trasparenza nella gestione delle attivit del progetto, agevolandone la comunicazione presso il pubblico e la consultazione da parte di un vasto numero di stakeholders. Il sito ha, in primo luogo, la funzione di diffondere informazioni generali riguardo a T-WINNI, al programma delle attivit e ai suoi risultati. In esso ospitata una piattaforma di e-learning destinata ad accogliere e organizzare i materiali utilizzati e realizzati nellambito dei corsi di formazione, disponibili in italiano e in croato. La piattaforma progettata per essere di facile accesso e per consentire ai partecipanti di familiarizzare con il concetto di gemellaggio e le norme europee in materia. Un forum favorisce lo

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scambio di informazioni, idee e punti di vista tra i partecipanti e tra partecipanti e organizzatori. Il numero di accessi al sito viene monitorato per consentire ai partner di verificare costantemente il livello di interesse degli utenti. La diffusione di informazioni attraverso molteplici canali costituisce una priorit lungo tutto il ciclo di vita del progetto T-WINNI. Oltre ai gi menzionati strumenti di comunicazione (manuale cartaceo ed elettronico, sito web), il progetto si avvale di conferenze stampa, articoli sui quotidiani e in generale unappropriata copertura mediatica assicurata tanto in Italia che in Croazia. inoltre attiva una collaborazione con lUniversit Politecnica delle Marche. Nel lungo periodo iniziative concrete (numero di progetti di gemellaggio creati ed entit del loro successo) saranno monitorate in maniera da stabilire il livello del-

limpatto di T-WINNI sul territorio. AAB e ACTA continueranno a raccogliere informazioni anche dopo la conclusione del progetto per ottenere unimmagine affidabile delle attivit svolte e dei relativi risultati.

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Cittadinanza attiva per le politiche sociali

Tema Cittadinanza e politiche sociali Titolo Active citizenship for social policies Cittadinanza attiva per le politiche sociali Azione e Misura Azione 1 Cittadini attivi per lEuropa Misura 2.2. Misure di sostegno Applicant Consorzio Comuni Insieme per lo sviluppo sociale (MI) Partners Latvian Association of Local and Regional Governments (Lettonia) Partnership dei Comuni di Amata, Jaunpiebalga, Ligatne, Pargauja, Priekuli, Rauna, Vecpiebalga (Lettonia) Associazione dei Comuni di Mhlberg, Bad Liebenwerda, Falkenberg e Uebigau-Wahrenbrck (Germania) Futura Europa (Italia)

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Descrizione del Progetto LEuropa sta fronteggiando una crisi finanziaria ed economica molto pi grave rispetto alle passate recessioni. Le municipalit possono intervenire a livello locale, con progetti e servizi mirati allinclusione sociale, e promuovendo una risposta attiva da parte dei cittadini, stimolando il dibattito allinterno della societ civile. A livello europeo, invece, possono creare reti e scambiare le pratiche pi efficaci per definire strategie comuni per la promozione dei principi dellUnione europea e dei suoi obiettivi di lungo periodo. Il progetto Cittadinanza attiva per le politiche sociali promuove un intensivo scambio di esperienze e buone pratiche, ma anche attivit e progetti concreti nel settore delle politiche sociali, al fine di stabilire una duratura partnership tra i comuni coinvolti e gli attori privati

del settore non profit. Vengono organizzati quattro eventi locali, combinando workshop sui temi rilevanti con visite a carattere tecnico per confrontare i rispettivi approcci alla fornitura dei servizi sociali. Il tema sociale sar trattato con riguardo a quattro argomenti specifici, con presentazione di progetti e scambio di buone pratiche: strategie per la mediazione dei conflitti generati dalle differenze etniche; strategie e servizi per linclusione sociale delle famiglie e dei giovani nelle aree urbane; strategie e azioni per il sostegno al reddito degli individui e delle famiglie economicamente pi deboli; i migliori progetti relativi alla microfinanza. Per sviluppare competenze tecniche di elevato livello nel campo della cooperazione europea, saranno implementati un programma di formazione e strumenti informatici. Il programma di for-

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mazione si rivolge al personale politico e amministrativo degli enti locali e alle organizzazioni non profit ed incentrato sulle modalit di costruzione di una partnership, sulla progettazione europea, sulla implementazione e gestione di un progetto. Per quanto attiene agli strumenti informatici, disponibili in lingua inglese, italiana e tedesca, essi hanno la funzione di promuovere la qualit dei progetti mediante lo sviluppo di un Project Search Database aperto a tutte le organizzazioni dei paesi partecipanti, destinato a potenziali promotori di progetti europei che desiderino presentare la propria idea al Programma Europa per i cittadini; lo sviluppo di un pratico manuale di gemellaggio completa il sostegno a beneficio dei potenziali promotori.

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Azione 2, Misure 1 e 2 - Sostegno strutturale ai centri di ricerca sulle politiche europee (gruppi di riflessione) e alle organizzazioni della societ civile (OSC) a livello europeo Le Misure 1 e 2 - Sostegno strutturale ai centri di ricerca sulle politiche europee e alle organizzazioni della societ civile a livello europeo non prevedono la realizzazione di un progetto, in quanto riguardano il sostegno strutturale - intendendo con tale termine lerogazione di un sostegno finanziario che copra parte delle spese di esercizio delle organizzazioni stesse, in modo tale da supportarne le attivit e consentir loro di incrementarle. Il sostegno pu essere concesso sotto forma di sovvenzione annuale o pluriennale. Possono presentare domanda per una sovvenzione operativa i centri di ricerca sulle politiche europee e le organizzazioni che perseguono un scopo di interesse generale europeo attive nel campo della cittadinanza europea secondo quanto definito nel proprio statuto o mandato; tali organizzazioni, attraverso le loro attivit permanenti e regolari, contribuiscono al raggiungimento degli obiettivi del Programma. Chi pu partecipare Il candidato e il/i partner possono essere: per la Misura 1, centri di ricerca sulle politiche europee (gruppi di riflessione); per la Misura 2, OSC a livello europeo che promuovono la cittadinanza europea attiva: organizzazioni centrali, reti, organizzazioni che svolgono

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attivit con ampie ripercussioni sullEuropa, OSC dedicate alla memoria europea attiva. Sovvenzione Sovvenzione annuale massima ammissibile: 100 000 EUR I candidati possono scegliere tra due sistemi di finanziamento: forfettario o basato sul bilancio. Nel caso di finanziamento basato sul bilancio, la quota massima di cofinanziamento da parte della Commissione Europea : 80% dei costi ammissibili dellazione interessata.

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FONDACA - Fondazione per la cittadinanza attiva

Tema Cittadinanza europea attiva Azione e Misura Azione 2 Societ civile attiva in Europa Misura 1. Sostegno strutturale ai centri di ricerca sulle politiche europee (gruppi di riflessione) Applicant FONDACA - Fondazione per la cittadinanza attiva

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Descrizione del Progetto La mission di FONDACA si concentra sulla cittadinanza intesa come fenomeno plurale e multiforme in cui hanno luogo e sono osservabili cruciali mutamenti dei sistemi democratici nelle societ contemporanee, che si evolvono in direzione di un nuovo statuto e nuovi ruoli dei cittadini nella sfera pubblica. La Fondazione intende contribuire allincremento, alla condivisione e al miglior uso dellinformazione scientifica e della conoscenza su tale fenomeno, in collaborazione con attori pubblici e privati operanti nella dimensione locale, nazionale, regionale e globale. Lidentit e la missione della Fondazione traggono ispirazione dallesperienza e dalla ricerca sviluppate negli ultimi trentanni dal movimento Cittadinanzattiva, con particolare riferimento alla valo-

rizzazione dei cittadini quali attori dello sviluppo della democrazia nel campo delle politiche pubbliche, della tutela dei diritti e della cura dei beni comuni. Il programma di lavoro si articola lungo tre direttrici principali riguardanti rispettivamente: lattivismo civico, le nuove forme di governance e la cittadinanza dimpresa. Allinterno delle tre aree tematiche trovano spazio le diverse attivit che la Fondazione realizza nel campo della ricerca, della formazione avanzata, del dialogo culturale e scientifico e della consulenza a favore di istituzioni e amministrazioni, soggetti privati e realt della societ civile. Le attivit attinenti allarea dellattivismo civico si focalizzano sulle caratteristiche principali del fenomeno, su alcuni aspetti legati al management delle organizzazioni dei cittadini e sui rapporti che le stesse stringono con i propri stake-

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holder. Lobiettivo supplire alla tuttora diffusa scarsit di informazioni al riguardo, nonostante la recente crescita dellinteresse pubblico in proposito e lormai ampiamente condiviso riconoscimento del ruolo dellattivismo civico in materia di protezione dei diritti e di sviluppo democratico. Ai suddetti programmi si aggiungono attivit di ricerca e di dialogo culturale e scientifico sui diversi aspetti della societ civile italiana. Rispetto alla seconda tematica, FONDACA si concentra in particolare sulla lettura critica delle esperienze di governance partecipativa promosse dalle amministrazioni; sullutilizzo delle risorse civiche, ad esempio, nel campo della sicurezza e della valutazione dei servizi; sulla cittadinanza europea e sullUnione europea come sistema di governance multilivello e policentrico che riconosce i cittadini singoli e associati come at-

tori della costruzione comunitaria. Limpegno in questarea mira a promuovere il superamento della tendenza a considerare la partecipazione come mera inclusione dei cittadini nei processi amministrativi anzich quale frutto di iniziative autonome dal basso. Infine, sebbene recentemente accademici ed esperti abbiano ampiamente dibattuto sul tema della cittadinanza dimpresa, non esiste, ad oggi, un nucleo di conoscenze condivise sullargomento. In tale contesto, il programma di ricerca della Fondazione focalizzato sulle definizioni e articolazioni della cittadinanza dimpresa, sul coinvolgimento degli stakeholder, sulle modalit di integrazione della cultura della responsabilit sociale dimpresa nellidentit aziendale, sui processi e prodotti della rendicontazione sociale. Programmi di ricerca teorica ed empirica, iniziative di formazione,

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opportunit di dialogo culturale e scientifico, attivit di supporto e di consulenza alle aziende sono realizzati con lobiettivo di approfondire le conoscenze sul tema e di far crescere nelle imprese e nei loro stakeholder la consapevolezza dellimportanza dei rispettivi ruoli quali attori nel contesto pubblico, a livello locale e globale. Lattivit di FONDACA risulta pertinente agli obiettivi specifici e alle priorit del Programma Europa per i cittadini in primo luogo poich fornisce ai cittadini la possibilit di interagire e partecipare alla costruzione di unEuropa sempre pi vicina, democratica e proiettata verso il mondo, unita e arricchita dalla sua diversit culturale, sviluppando in tal modo la cittadinanza dellUnione europea; inoltre FONDACA si impegna nello sviluppo di unidentit europea, fondata su valori comuni, storia e cultura, nonch nella

promozione tra i cittadini di un senso di appartenenza allUnione europea; opera a favore della tolleranza e della comprensione reciproca tra i cittadini europei rispettando e promuovendo la diversit culturale e linguistica, contribuendo in tal modo al dialogo interculturale; organizza azioni, dibattiti e riflessioni in materia di cittadinanza europea e democrazia, valori condivisi, storia e cultura comuni attraverso la cooperazione allinterno delle organizzazioni della societ civile a livello europeo; favorisce linterazione tra cittadini e organizzazioni della societ civile di tutti i paesi partecipanti, evidenziando la diversit e lunit nellambito dellUnione europea. FONDACA ha curato la pubblicazione del libro Cittadini in Europa, che tratta i valori di cittadinanza europea e il futuro del modello democratico dellUnione

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europea. Inoltre, la Fondazione sviluppa metodologie, strumenti e corsi di formazione per aumentare la capacit dei cittadini di partecipare attivamente ai processi decisionali, quali: la metodologia di valutazione delle politiche pubbliche a livello locale e il corso di alta formazione sulla cittadinanza attiva. FONDACA si occupa dellimpatto delle politiche dellUE grazie al programma di lavoro sulla moneta unica, alle ricerche sugli elementi costitutivi della cittadinanza europea e al programma di lavoro sulla cittadinanza dimpresa, che include unanalisi della politica dellUE in materia di responsabilit sociale dimpresa. Nel 2010 le attivit della Fondazione nellarea della governance hanno incluso la pubblicazione di articoli: Partecipazione civica nelle politiche pubbliche come elemento costitutivo della cittadi-

nanza europea; Il rapporto tra democrazia partecipativa e lattivismo civico; Il contributo delle organizzazioni dei cittadini nellaffrontare la crisi contemporanea dei sistemi di welfare in Europa; Le organizzazioni di cittadini nel sistema europeo di governance. Si inoltre svolta la presentazione del volume Cittadini in Europa in Italia, a Bruxelles e a Warwick (UK). Alla Freie Universitt di Berlino ha avuto luogo il secondo seminario sulla moneta unica e il suo ruolo nella costruzione della cittadinanza europea. Tra le attivit di supporto si ricordano la messa a punto, presentazione e sperimentazione di una nuova metodologia per coinvolgere i cittadini nella valutazione delle politiche pubbliche a livello locale. Riguardo allattivismo civico, stata predisposta la sezione italiana del report sul Civil Society Index (CSI) e sono stati condotti alcuni

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studi di caso su: le organizzazioni della societ civile e il web 2.0; lintegrazione degli immigrati nelle organizzazioni della societ civile; laudit civico; le organizzazioni della societ civile e la trasparenza dellamministrazione; le organizzazioni ombrello. Infine, stato pubblicato larticolo su Il ruolo di advocacy delle organizzazioni di volontariato in Italia. Sono stati organizzati due seminari di una giornata, incentrati sulla responsabilit sociale dei media nei confronti dellattivismo civico e dei fenomeni della nuova cittadinanza, e un corso di alta formazione su cittadinanza attiva e attivismo civico, con una specifica attenzione alla dimensione europea. Le attivit di FONDACA sulla cittadinanza di impresa sono finalizzate alla costruzione di una conoscenza pi approfondita del fenomeno e ad aumentare la consapevolezza delle

aziende e degli stakeholder sullimportanza del loro ruolo in una prospettiva di sostenibilit. Si segnalano: la relazione sulla responsabilit sociale dimpresa in Italia, basata sullanalisi di un campione rappresentativo dei bilanci di sostenibilit per il 2009; la sesta edizione del Master in Corporate Citizenship; la nona edizione del seminario internazionale di Frascati sulla Corporate Social Responsibility; la diffusione e promozione di un insieme di strumenti di valutazione, disponibili per essere utilizzati online in 12 lingue dellUE. Tra gli strumenti di comunicazione, FONDACA si avvale di una newsletter bimestrale bilingue; del sito web bilingue www.fondaca.org; della rassegna stampa periodica; dellannuale report delle attivit. Il programma di lavoro per il biennio 2011-2012 consiste principalmente nello sviluppo e ampliamento delle attivit intra-

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prese nel 2010. In particolare, si sta svolgendo una ricerca sul processo di coinvolgimento degli stakeholder nelle organizzazioni civiche in quattro paesi dellUE, il cui obiettivo principale studiare in qual modo le organizzazioni civiche identifichino i propri stakeholder e li coinvolgano nelle proprie politiche e attivit. FONDACA ha pianificato la realizzazione di uno studio comparativo delle societ civili negli Stati membri che partecipano allindagine sul Civil Society Index (CSI), con lobiettivo di analizzarne le caratteristiche comuni e le principali differenze. Tra le attivit figurano inoltre il secondo Corso di alta formazione sulla cittadinanza attiva; la settima edizione del Master in Corporate Citizenship Strategie integrate di responsabilit sociale; due seminari sugli aspetti innovativi della cittadinanza attiva con esperti europei

sui temi individuati; i Colloqui Euro-Americani sulla cittadinanza; la decima edizione del Seminario Internazionale di Frascati sulla cittadinanza dimpresa.

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Azione 2, Misura 3 - Sostegno a favore di progetti promossi dalle organizzazioni della societ civile La Misura 3. Sostegno a favore di progetti promossi dalle organizzazioni della societ civile si propone di supportare i progetti delle organizzazioni della societ civile riguardanti questioni di interesse comune associate agli obiettivi e alle priorit del Programma. Per i progetti prevista lopzione tra due forme: eventi (conferenze, dibattiti, workshop, ecc.) o realizzazioni e produzioni (siti web, trasmissioni radiotelevisive, pubblicazioni, studi, ecc.). Chi pu partecipare Il candidato e il/i partner possono essere: Organizzazioni della societ civile - OSC. Numero di partner Un progetto deve coinvolgere le organizzazioni di almeno 2 paesi partecipanti, di cui almeno uno sia uno Stato membro dellUnione europea. Sovvenzione Sovvenzione minima ammissibile a progetto: 10 000 EUR Sovvenzione massima ammissibile a progetto: 150 000 EUR I candidati possono scegliere tra due sistemi di finanziamento: forfettario

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o basato sul bilancio. Nel caso di finanziamento basato sul bilancio, la quota massima di cofinanziamento da parte della Commissione Europea : 70% dei costi ammissibili dellazione interessata. Sede delle attivit Le attivit possono svolgersi in qualsiasi paese ammissibile ai sensi del Programma. Durata del progetto Durata massima del progetto: 18 mesi.

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RE-life - Decrescere e stili di vita, sostenibilit ambientale, partecipazione e convivialit... in Europa


Tema Ambiente Societ Titolo RE-life - Decrescere e stili di vita, sostenibilit ambientale, partecipazione e convivialit... in Europa Azione e Misura Azione 2 Societ civile attiva in Europa Misura 3. Sostegno a favore di progetti promossi dalle organizzazioni della societ civile Applicant Cooperativa Sociale INSIEME (VI) Partners Associazione Adelante (Italia) Organizzazione ko-Service GmbH (Austria) Zelena Akcija / Green Action (Croazia).

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Descrizione del Progetto Il progetto Decrescere e stili di vita, sostenibilit ambientale, partecipazione e convivialit in Europa rappresenta il primo progetto della Cooperativa Sociale Insieme (www.insiemesociale.it) a livello europeo nel campo della partecipazione attiva dei cittadini. La cooperativa, dalla sua creazione nel 1979, ha sempre lavorato su questioni ambientali, da un lato, e su questioni sociali (inserimento al lavoro di persone in difficolt), dallaltro lato, al fine di promuovere nuovi stili di vita, la sostenibilit ambientale e la partecipazione attiva dei cittadini. La cooperativa ritiene che la cittadinanza europea attiva possa condurre ad una migliore integrazione europea. Le nuove sfide della societ al giorno doggi in Europa mettono in evidenza in modo particolare la necessit di sviluppare

azioni innovative per colmare il divario tra le istituzioni dellUE ed i cittadini, al fine di promuovere lEuropa quale opportunit per migliorare la convivenza tra i popoli ed evitare il rischio di considerarla un semplice meccanismo tecnico che si occupa di economia e regolamentazione del mercato. Pertanto, la Cooperativa conferma, anche attraverso lattuazione di questo progetto, il suo impegno e le sue azioni future, nel campo della cittadinanza attiva, con un focus particolare sui temi e gli argomenti che rappresentano il core business della Cooperativa, ovvero le politiche ambientali e sociali. Nellambito di questo progetto, Insieme si concentrata sulla promozione - con un approccio bottom-up, attraverso i cittadini di nuovi stili di vita che dedichino attenzione allambiente, segnatamente al riutilizzo e al riciclaggio

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dei rifiuti. Il coordinamento dellintero progetto stato seguito dalla Cooperativa Sociale Insieme in stretta collaborazione con tutti i partner, ciascuno dei quali ha organizzato dei workshop a livello locale, rivolti principalmente ai rappresentanti delle organizzazioni della societ civile e ai cittadini, con particolare attenzione al coinvolgimento dei giovani. Tra gennaio e febbraio del 2009 a Zagabria si tenuto il seminario Concetto di riutilizzo nella vita quotidiana - Rifiuti e societ, strutturato in due diversi eventi che hanno analizzato i problemi legati alla sostenibilit dello sfruttamento delle risorse naturali. Nellaprile del 2009 si svolto a Vicenza un ulteriore evento, organizzato dalla cooperativa sociale Insieme. Progettato come un workshop di due giorni finanziato dallUE, Re@life Sfilatona Disco-

Dance stata specificamente orientata alla promozione della rilevanza sociale e dellimpatto di uno stile di vita sobrio e di una crescita sostenibile. Lidea di un workshop di moda stata adottata per favorire la partecipazione diretta di un numero relativamente elevato di cittadini. Il workshop si avvalso della collaborazione del SERT, Servizio di Tossicodipendenza, ULSS 6, Vicenza. La prima giornata del laboratorio si aperta con un breve seminario sul significato sociale e ambientale delle alternative e su stili di vita pi sobri che facilitino la coesione, la solidariet e lo sviluppo sostenibile. Il seminario ha rappresentato unoccasione importante per riflettere e discutere con i partecipanti allevento limpatto ambientale e sociale delle contemporanee abitudini - comprese quelle relative a questioni ordinarie come vestiti e accessori. Un altro workshop si svolto a

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Cartigliano (VI) nel maggio del 2009. Lassociazione Giovani Forme e la cooperativa sociale Adelante, in collaborazione con il comune di Cartigliano e numerose associazioni della citt, hanno organizzato un seminario incentrato sui nuovi stili di vita, la valorizzazione del rapporto interpersonale e il rispetto dellambiente. Levento ha avuto luogo il 9 maggio, Giornata dellEuropa. I laboratori pratici sono stati effettuati al fine di dare ai cittadini la possibilit di sperimentare azioni concrete in grado di modificare la loro vita quotidiana. Il workshop di Graz (Austria) si svolto nellaprile del 2009. Per raggiungere il maggior numero possibile di persone ko-Service GmbH ha cooperato con altre organizzazioni come la Comunit di Graz, la locale Scuola di Graz, le organizzazioni di sensibilizzazione dei consumatori e con gli

agricoltori regionali. I giovani e le loro famiglie sono stati gli agenti moltiplicatori. Il laboratorio stato organizzato come una grande rete in cui diversi gruppi hanno lavorato su diversi temi. Infine, il 26 giugno 2009 i quattro partner RE-Life si sono riuniti per lultima volta a Vicenza, per: condividere le esperienze individuali e collettive; discutere le strategie e le opportunit su come incorporare la sostenibilit nella vita quotidiana dei cittadini europei; diffondere presso il pubblico gli obiettivi del Programma Europa per i cittadini e illustrare il ruolo della cittadinanza attiva quale strumento fondamentale di sensibilizzazione ambientale; promuovere lo sviluppo sostenibile Infine, durante la sessione di valutazione, sono emersi i seguenti punti di forza del progetto: il coinvolgimento diretto dei cittadini; il partenariato transnazionale; la sua

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capacit di moltiplicazione; la promozione dei valori europei; lapproccio innovativo e la struttura, basata su eventi locali che promuovono la partecipazione attiva delle varie parti interessate nel rispetto delle peculiarit di ogni territorio. I principali elementi che hanno contribuito alla positiva attuazione del progetto, e che lo rendono replicabile in altri contesti, sono la prospettiva bottom-up, con un impatto diretto sulla vita quotidiana dei cittadini e, pertanto, in grado di destare un elevato interesse nelle varie comunit coinvolte; inoltre ha assunto una particolare rilevanza lapproccio informale che ha contraddistinto la discussione e il confronto sulle scelte quotidiane.

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INTEL - Nuovi strumenti innovativi per migliorare la vita


Tema Inclusione sociale Sviluppo sostenibile Titolo INTEL - Innovative and New Tools for Enhancing Life INTEL - Nuovi strumenti innovativi per migliorare la vita Azione e Misura Azione 2 Societ civile attiva in Europa Misura 3. Sostegno a favore di progetti promossi dalle organizzazioni della societ civile Applicant Cooperativa Sociale INSIEME (VI) Partners Cooperativa sociale Adelante (Italia) Associazione Aria Nuova Bassano del Grappa (Italia) PRIMSS (Slovenia) Vzw De Vlaspit (Belgio) Fundatia Terra Mileniul III (Romania)

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Descrizione del Progetto Liniziativa nasce come naturale evoluzione del progetto Re-Life, finanziato dal Programma Europa per i cittadini nel 2008 e premiato con il Golden Stars Awards nel 2009. In fase di valutazione e di follow-up di Re-Life, alcuni temi in particolare sono stati sollevati e sono stati individuati alcuni strumenti che producono vantaggi individuali e collettivi. Questi temi sono alla base del nuovo progetto INTEL, che si proposto di offrire unopportunit di scambio, riflessione, dibattito e azione in materia di pratiche volte a promuovere linclusione sociale, lo sviluppo sostenibile e nuovi stili di vita. La proposta si articola in 3 fasi: workshop locali sui temi specifici, seminari internazionali e diffusione dei risultati mediante pubblicazioni e DVD. Riguardo ai seminari di approfon-

dimento su temi specifici, ogni partner responsabile di un laboratorio su argomenti quali: gruppi di acquisto solidale, comunit agricole, car-sharing e car pooling per favorire il traffico sostenibile, bio-edilizia, microcredito, ecc. Ulteriori temi rilevanti possono essere proposti dai partner. Un seminario finale internazionale, con la partecipazione di tutti i partner, si tiene al termine del progetto, al fine di condividerne i principali risultati e produrre una serie di raccomandazioni indirizzate ai policy makers, nonch di promuovere azioni concrete verso il riconoscimento e il sostegno di comportamento che possano agevolare linclusione sociale.

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YPRAE - Giovani e aree rurali in Europa: problemi comuni e opportunit di lavoro autonomo
Tema Ambiente Occupazione giovanile Titolo YPRAE - Young people and rural areas in Europe: common problems and self-employment opportunities YPRAE - Giovani e aree rurali in Europa: problemi comuni e opportunit di lavoro autonomo Azione Azione 2 Societ civile attiva in Europa Misura 3. Sostegno a favore di progetti promossi dalle organizzazioni della societ civile Applicant FDP Fattoria pugliese diffusa associazione culturale (LE) Partners AFRICAMOR - Associao Multicultural, Recreativa e de Apoio Social (Portogallo) FERSO - Foundation for Education and Development of Civil Society (Polonia)

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AEP - Association European Projects (Bulgaria) DML - Deutsch Marokkanische Liga (Germania) ARTILT - D (Lettonia) KIKE - Kistarcsa Cultural Association (Ungheria) AMC - Aventura Maro Clube (Portogallo) SIC - Salento in Campo - Associazione di Promozione socio-culturale (Italia) Palombar (Portogallo)

Descrizione del Progetto Il progetto YPRAE - Giovani e aree rurali in Europa: problemi comuni e opportunit di lavoro autonomo nato da unidea condivisa da dieci organizzazioni originarie di sette paesi europei, impegnate a contatto con i giovani. Sono stati realizzati due incontri: nellottobre del 2010 in Italia, con cinquanta partecipanti internazionali, e a dicembre 2010 in Portogallo con due partecipanti per ciascuno stato partecipante. Nel contesto dellAnno Europeo della lotta alla povert e allesclusione sociale e dellAnno Internazionale della Biodiversit, lidea del progetto consiste nel fornire ai giovani europei disoccupati (provenienti da aree rurali e aree urbane disagiate) lopportunit di valutare il proprio ingresso da protagonisti nel mercato del lavoro, tramite il lavoro autonomo.

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Il progetto YPRAE nasce con lobiettivo di dare un grosso contributo contemporaneamente sia nel campo della lotta alla povert che in quello della difesa delle biodiversit locali. Infatti, partendo dallanalisi della condizione di disoccupazione che molti giovani europei oggi soffrono, vuole fornire loro varie opportunit di autoimpiego nel mondo rurale, attraverso la realizzazione di attivit che siano ecocompatibili, rispettose dellambiente e degli ecosistemi naturali, rispettose delle tradizioni ma con lo sguardo rivolto allinnovazione ed alla ricerca. Questi giovani cittadini europei, provenienti da aree rurali disagiate ma anche da aree urbane degradate, potranno, in questo modo, sviluppare maggiormente il senso di appartenenza allUnione europea, attraverso la realizzazione di attivit che rientrano in un progetto pi ampio di difesa della

natura, di conservazione delle specie a rischio di estinzione e di sviluppo di servizi alternativi in aree depresse. Mediante il coinvolgimento di diversi tipi di organizzazioni che operano con i giovani sia a livello locale che in ambito nazionale o internazionale, si vuole consentire quella fertilizzazione incrociata che consentir unanalisi del problema della disoccupazione giovanile sotto i pi diversi punti di vista e favorir la nascita di proposte potenzialmente risolutive, sviluppate in sinergia e con il supporto scientifico di tecnici esperti. Durante le attivit saranno adoperati metodi di apprendimento informale e non formale e questo consentir ai giovani partecipanti, ed anche a coloro che pur non potendo prender parte alle attivit saranno indirettamente interessati e coinvolti dal progetto attraverso opportune azioni locali (ad effetto moltiplicatore) delle organizza-

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zioni partner, di comprendere che essere cittadini europei significa anche contribuire alla crescita della propria comunit in maniera responsabile, rispettandone i valori ed i principi fondanti. I partner di YPREA hanno avuto lopportunit di scambiarsi buone pratiche, idee, studi per progetti di intervento sul loro territorio e per coinvolgere i giovani con difficolt di collocamento nel mondo del lavoro. Nel corso degli eventi emerso un elevato numero di iniziative possibili nel settore agricolo: alcune tipiche, quali coltivazione di prodotti tradizionali e allevamento di specie animali a rischio di estinzione, altre maggiormente innovative, ad esempio la produzione di energie rinnovabili, di alimenti biologici, lattivit di guida nei parchi naturali e nelle aree protette, ecc. Sono inoltre intervenuti esperti di politiche agricole dellUnione euro-

pea, permettendo alle associazioni partner di venire a conoscenza delle opportunit di finanziamento offerte dalla UE a sostegno di questo tipo di iniziative a vantaggio dei giovani. Inoltre, sono state prodotte delle brochures ed stata creata una piattaforma web che ha contribuito a diffondere le iniziative realizzate nellambito del progetto e quelle gi in essere, condotte da giovani e organizzazioni della societ civile europea in ambito agricolo, con il finanziamento dellUnione europea. Il progetto YPRAE si svolto in quattro fasi. Durante la prima fase stata effettuata la preparazione dei partner e delle delegazioni partecipanti agli eventi. La fase preparatoria durata circa un mese e ha previsto per ogni organizzazione attivit quali: il reclutamento dei partecipanti, la preparazione degli stessi, lelaborazione di una presentazione sulla situazione

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della disoccupazione giovanile sul proprio territorio e una descrizione delle buone pratiche attuate a livello locale, da scambiare durante gli eventi. In seguito, si svolto il primo evento in Italia. Tutte le organizzazioni partner hanno partecipato con delegazioni composte da giovani e da esperti sulle tematiche in programma; Fattoria Pugliese Diffusa ha coinvolto esperti universitari, biologi, veterinari, esponenti di organizzazioni locali ancora da definire che si occupano di turismo rurale, energie rinnovabili, agri-nido, prodotti biologici, allevamenti di razze autoctone, ecc. Il secondo evento ha avuto luogo in Portogallo, con il fondamentale supporto di tecnici ed esperti in materia di politiche europee e di fondi comunitari (ESF, ERF, CIP, ERDF, ecc.); molte delle organizzazioni del partenariato hanno al loro interno personale qualificato per introdurre

questi argomenti e consentire una valutazione delle possibilit di utilizzazione dei fondi per lautoimpiego dei giovani nelle aree rurali. Tra queste annoveriamo principalmente FERSO, che essendo anche un centro Eurodesk, ha le competenze necessarie per supportare questo tipo di azioni. Tale evento, di taglio prettamente formativo, stato diretto principalmente ai responsabili delle organizzazioni partner, con lo scopo di prepararli ad affiancare i giovani disoccupati nel difficile processo di fund raising per lavvio delle loro attivit in ambito rurale. Infine, sono stati effettuati la valutazione, il follow-up e diffusione dei risultati. Lultima fase del progetto stata dedicata alla valutazione delle attivit, allo studio di possibili nuove azioni da attuare congiuntamente in futuro magari coinvolgendo anche altre organizzazioni, ed alla diffusione dei ri-

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sultati di progetto in modo da dare il maggior risalto possibile alle attivit realizzate con il finanziamento della Commissione europea e magari consentire lo sfruttamento degli stessi risultati da parte di altre organizzazioni interessate. La metodologia applicata in tutte le fasi del progetto stata incentrata sullapprendimento informale, mediante seminari, conferenze, workshop, tavole rotonde, dibattiti, scambio di buone pratiche. Tutti i partner sono stati coinvolti nella fase di preparazione e hanno avuto un ruolo attivo sia nella realizzazione degli eventi che nellultima fase della valutazione finale e diffusione dei risultati. stato realizzato un opuscolo informativo pieghevole di 6 pagine pubblicato e distribuito in 3500 copie (500 per ciascuna nazione del Network). Qui vi trovano spazio adeguato: la descrizione di cia-

scuna organizzazione coinvolta; la descrizione delle fasi della nascita del Network nel Programma Europa per i cittadini 2007-2013, Misura 2.3; lammontare dei contributi erogati dalla Commissione europea, fondamentali per la realizzazione del Progetto YPRAE; una sezione con lindicazione delle attivit svolte (seminari, convegni, workshop, dibattiti, valutazioni) ed i risultati raggiunti. Il portale web del progetto www.myself-employment.eu, una grande piattaforma che funge da contenitore di tutte quelle iniziative intraprese da giovani e da associazioni nel settore agricolo in attivit che siano rispettose dellambiente e delle sue risorse. Tramite social network, il progetto ha invitato tutte le organizzazioni che lavorano con i giovani e che hanno realizzato, con laiuto di Fondi Europei, progetti di questo tipo ad inserire su questo portale le schede

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descrittive degli stessi e dei risultati ottenuti. Cos facendo, chiunque fosse alla ricerca di idee nuove ed effettivamente realizzabili ai fini dellautoimpiego in agricoltura, potr prenderne spunto, visionando una molteplicit di valide buone pratiche. Attraverso il forum del sito, gli organizzatori di YPRAE sono a disposizione per fornire informazioni sul progetto stesso, sui bandi europei aperti e su eventuali future iniziative in progettazione. Un servizio di newsletter tiene gli iscritti costantemente aggiornati sulle politiche europee in materia di giovani, occupazione ed agricoltura.

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Waves of Legality Waves of Citizenship

Tema Criminalit organizzata Legalit Cittadinanza europea attiva Titolo Waves of Legality Waves of Citizenship Azione e Misura Azione 2 Societ civile attiva in Europa Misura 3. Sostegno a favore di progetti promossi dalle organizzazioni della societ civile Applicant Fondazione Giovanni e Francesca Falcone (PA) Partners Foundation Centre for European Initiatives (Bulgaria) Lex Concordia MTU (Estonia) Servei Civil Internacional De Catalunya (Spagna) Urban Safety European Forum (Francia)

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Descrizione del Progetto Il progetto stato promosso dalla Fondazione Giovanni e Francesca Falcone, fondata a Palermo nel mese di dicembre del 1992. In base al proprio statuto, lo scopo principale della Fondazione quello di organizzare attivit di alto interesse sociale, come la promozione di studi e ricerche sul fenomeno mafioso e per favorire lo sviluppo della cultura antimafia nella societ, in particolare fra i giovani. Ogni anno, in occasione del 23 maggio, anniversario della morte del giudice Giovanni Falcone, della moglie Francesca e di tre agenti delle loro scorte, la Fondazione cura la realizzazione di momenti di studio e confronto fra esperti italiani ed internazionali e, soprattutto, organizzando attivit con i docenti e allievi delle scuole siciliane e italiane. Il progetto mira a corroborare il

ruolo delle organizzazioni della societ civile nella prevenzione e lotta alla criminalit organizzata, allo scopo di rafforzare la cooperazione tra il sistema legislativo vigente e la societ civile stessa. Coinvolgendo partecipanti provenienti da 5 differenti Stati membri dellUnione europea, il progetto ha promosso la cultura della legalit fra cittadini europei, fortificando il loro senso civico, nella consapevolezza che ogni cittadino tenuto ad agire per la prevenzione del crimine. Il progetto, della durata complessiva di 11 mesi (da ottobre 2010 ad agosto 2011), ha previsto due importanti eventi. Il primo stato un seminario internazionale sul ruolo della societ civile nella lotta e prevenzione della criminalit e sulle possibili cooperazioni con le istituzioni incaricate di tutelare la legge. Durante il seminario, i partecipanti

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hanno condiviso le loro conoscenze in materia di criminalit organizzata. Al seminario hanno preso esperto alcuni dei pi rilevanti esperti nella materia, appartenenti sia al mondo istituzionale (rappresentanti di EuroJust, FBI, Antimafia prosecution Offices) sia al mondo della societ civile (associazioni riguardanti la lotta al crimine, al traffico illecito, scuole, ecc.). Parimenti, il seminario, ha visto la partecipazione anche di magistrati, di insegnanti e di alunni di scuole, di studenti universitari, di associazioni di volontariato, del Centro di Giustizia Minorile, nonch di persone con esperienze criminali che stanno attraversando un percorso di riabilitazione sociale. Il secondo evento ha coinvolto le delegazioni straniere appartenenti ai partner del progetto nella celebrazione del diciannovesimo anniversario dalla morte di Giovanni

Falcone, ucciso dalla mafia. Le attivit svolte hanno previsto scambi e dibattiti fra i partecipanti locali (circa 10.000 cittadini italiani prendono parte alla celebrazione, di cui 2.000 studenti) e invitati dai paesi partner, i quali hanno partecipato alla Nave della Legalit, evento che si tiene a Palermo dal 2006 ogni anno. La celebrazione ha inoltre goduto, come ogni anno, di una forte risonanza mediatica, che ha consentito di dare visibilit anche al Programma Europa per i cittadini stesso, che sovvenzionava il progetto. I due eventi sono stati preceduti e seguiti da incontri di organizzazione e di valutazione dei riultati conseguiti. l progetto mira a dare lopportunit a cittadini europei di interagire e partecipare alla creazione di un Europa pi vicina e pi omogenea, fare incontrare giovani e adulti di culture diverse attorno ad

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una tematica di forte interesse per la societ civile europea. Il tema della legalit un tema transfrontaliero come transfrontaliera la criminalit organizzata. Il progetto mette a confronto persone provenienti da diversi paesi, quindi con differenti background culturali, linguistici ed anche con diverse provenienze sociali: tale diversit, poste accanto luna allaltra, sono state evidenziate, facendo accrescere il rispetto di tali differenze, e diventando uno strumento per contrastare la discriminazione e lesclusione sociale. Il confronto e lo scambio interculturale ha favorito la visione di una prospettiva pi ampia, in cui la costruzione di una reale convivenza democratica e consapevole cittadinanza attiva possibile solo riconoscendo le esigenze e le potenzialit degli altri, valorizzando e armonizzando le differenze dei contesti geografici,

linguistici, sociali e culturali. La peculiarit e limportanza a livello Europeo del tema proposto facilita le percezione dei legami che uniscono i cittadini europei e, al contempo, la complessit della situazione attuale stimola la creazione di un orizzonte comune di regole e responsabilit. Le cinque organizzazioni, di paesi diversi, hanno lavorato insieme al fine di stimolare il dibattito e la riflessione sullimportanza ed il ruolo fondamentale che rivestono sia le istituzioni che la societ civile nella lotta al crimine. Uno dei temi centrali della societ civile organizzata contro il crimine sempre stato quello del ruolo che possono svolgere le istituzioni internazionali. LUnione europea con diversi Programmi e provvedimenti (tra cui il Programma Falcone) ha dimostrato di aver percepito limportanza di unazione in materia di prevenzione del crimine. Il progetto

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si inserisce quindi in questo filone, provando ad ampliare il raggio dazione da quello della cooperazione fra istituzioni giudiziarie ed investigative, a quello delleducazione alla legalit e al coinvolgimento diretto della societ civile. Il processo di educazione non formale, basato sul metodo partecipativo, ha attraversato trasversalmente ogni fase del progetto. Per quanto concerne limpatto del progetto sui partecipanti, al termine dellesperienza essi hanno consolidato la consapevolezza di alcuni processi e del proprio ruolo che hanno come cittadini attivi contro il crimine; hanno condiviso valori comuni e cominciato un percorso di crescita personale e di riflessione sugli argomenti trattati durante le attivit. Il progetto ha previsto il coinvolgimento non solo dei partecipanti diretti ma anche quello dei territori locali in cui i partner operano. La

promozione della Nave della legalit come iniziativa internazionale e non pi soltanto nazionale ha dato una grande visibilit al progetto, aumentandone limpatto sulle realt locali interessate. Ogni partner ha infatti organizzato nel proprio territorio diverse attivit di informazione e sensibilizzazione, che servono anche a favorire una pi diffusa consapevolezza dellimportanza della partecipazione attiva dei cittadini. In merito al follow-up del progetto, i soggetti promotori hanno promosso unattivit che ha consentito ai partecipanti, una volta tornati nei paesi di provenienza, di proseguire il percorso di educazione non formale intrapreso durante il progetto. Questo progetto visto come linizio di una collaborazione a lungo termine, della creazione di un network che lavori sulla tematica comune, condividendo metodologie,

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risorse umane e documentazione. Inoltre, liniziativa del 23 maggio sar ripetuta ogni anno e si prevede il coinvolgimento degli stessi partner ampliando la rete e le attivit nel corso degli anni.

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L.U.T.T.E.S. - Legami per fermare ogni forma di esclusione sociale


Tema Lavoro Crisi economica Inclusione sociale Dialogo interculturale Titolo L.U.T.T.E.S. - Liens Utiles Terminer Toute forme de Exclusion Sociale L.U.T.T.E.S. - Legami per fermare ogni forma di esclusione sociale Azione e Misura Azione 2 Societ civile attiva in Europa Misura 3. Sostegno a favore di progetti promossi dalle organizzazioni della societ civile Applicant CGIL Lombardia Partners CITUB - Confederation of Independent Trade Unions in Bulgaria (Bulgaria)

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CGT - Confdration gnrale du travail del Rhne-Alpes (Francia) FRATIA - Confederaia Naional a Sindicatelor Libere din Romnia (Romania) UGT - Unin General de Trabajadores della Catalogna (Spagna) ACLI- Associazioni cristiane lavoratori italiani (Italia) ARCI - Associazione Ricreativa e Culturale Italiana (Italia) CISL - Confederazione Italiana Sindacati dei Lavoratori (Italia) UIL - Unione Italiana del Lavoro Lombardia (Italia) APICE - Associazione per lincontro delle culture in Europa (Italia)

Descrizione del Progetto Il progetto mira a diffondere la conoscenza delle pratiche di dialogo interculturale e a esaminare le attivit condotte in diversi paesi europei per rafforzare la coesione sociale nelle zone maggiormente colpite da crisi economica; si sofferma in particolare sulle caratteristiche della crisi economica nei diversi paesi coinvolti e le politiche promosse dalle organizzazioni dei lavoratori al fine di organizzare una lotta efficace contro lesclusione sociale. Alla base del progetto, particolarmente focalizzato su lavoratori, giovani e donne, vi la volont di realizzare attivit che producano un reale incremento della coesione sociale e che sostengano lo sviluppo di una cittadinanza europea attiva e partecipativa, coltivando gli anticorpi al razzismo e alla xenofobia, anche in condizioni criti-

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che, quali la presente crisi economica. La partecipazione attiva dei cittadini sollecitata in particolare con riferimento ai paesi entrati nellUE il 1 gennaio 2007, contribuendo alla diffusione di una cultura di dialogo e conoscenza reciproca della storia e della tradizione dei differenti popoli europei. Il progetto L.U.T.T.E.S. riunisce individui provenienti da differenti culture europee. Lo scambio e la diffusione di esperienze, opinioni, valori formano la conoscenza e i contenuti necessari per effettuare le pubblicazioni periodiche che accompagnano il progetto. Laspetto transnazionale del progetto si esplica nella partecipazione, in qualit di partner, di nove organizzazioni di cinque paesi europei; inoltre, L.U.T.T.E.S. mira a favorire la cooperazione europea come una metodologia di lavoro quotidiano per le organizzazioni

partecipanti. Gli strumenti di informazione sono utilizzati per raggiungere il pubblico in diversi paesi e facilitare lo scambio di idee ed esperienze attraverso le frontiere. Mediante una conferenza transnazionale, viene messo a punto un modello di confronto e discussione che intende promuovere e facilitare linterazione tra cittadini e delle organizzazioni della societ civile, con specifica attenzione ai nuovi paesi membri. Il progetto costituisce un itinerario di produzione dei valori europei: attraverso la periodica redazione di articoli e la preparazione della videoinchiesta finale, vengono raccolte testimonianze su differenti argomenti, in funzione del rafforzamento di valori europei quali la rappresentanza, la solidariet, il rispetto, lidentit europea. Le pubblicazioni realizzate nellambito di L.U.T.T.E.S. vertono su

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questioni legate alla situazione sociale ed economica in diverse imprese europee, raggiungendo la vita quotidiana dei cittadini e le condizioni dei lavoratori. Il progetto, infatti, attraverso gli strumenti (video, pubblicazioni su temi specifici, una newsletter periodica, una conferenza transnazionale), si propone di sensibilizzare lopinione pubblica europea sulle politiche implementate e i risultati conseguiti in diversi ambiti sociali ed economici. Attraverso gli strumenti realizzati (incontri, siti web delle organizzazioni coinvolte, mailing list e intranet, stampa locale, pubblicazioni dei soci, casi monotematici), il progetto raggiunge, direttamente o indirettamente, circa 7.350.000 milioni di cittadini in tutti i paesi coinvolti, di cui circa 16.000 sono coinvolti in attivit realizzate dal progetto o nelluso attivo delle informazioni prodotte. La cifra

stata determinata da criteri oggettivi e verificabili quali: i contatti medi annui sui siti web delle organizzazioni promotrici; le rubriche di organizzazioni sponsor e partner utilizzate per linvio di documenti e pubblicazioni (per posta); rubriche di organizzazioni sponsor e partner utilizzati per inviare pubblicazioni elettroniche; le organizzazioni e associazioni coinvolte nel progetto; i destinatari della videoinchiesta; mailing list e gli utenti della intranet appartenenti ad organizzazioni coinvolte nel progetto. La diffusione dei risultati del progetto raggiunta attraverso la realizzazione della videoinchiesta, la pubblicazione di pagine web sui siti degli sponsor e dei partner nelle loro rispettive lingue, lutilizzo di intranet di sponsor e partner. Lattuazione del progetto riceve copertura mediatica attraverso: laggiornamento delle informa-

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zioni sullandamento del progetto contenute nel sito web delle organizzazioni partecipanti; la pubblicazione di sei edizioni di Euronote; lorganizzazione di una conferenza stampa in concomitanza con la Conferenza / Workshop finale del progetto. Le questioni chiave discusse nel corso del progetto sono state: il trattato di Lisbona, con unanalisi approfondita delle innovazioni introdotte con ladozione del trattato, le implicazioni e le opportunit per i cittadini, gli elementi di progresso verso una maggiore coesione dellUnione europea; il futuro dellUnione europea: lopinione pubblica sui valori fondamentali come i diritti umani, la tolleranza, la solidariet e la lotta contro il razzismo e la xenofobia; il dialogo interculturale; il 2010: Anno Europeo della lotta alla povert e allesclusione sociale: la promozione della diversit culturale e del dialogo in-

terculturale come risposta efficace alle difficolt imposte dalla crisi per promuovere la lotta contro la povert e lesclusione sociale; cittadinanza europea attiva. Linchiesta video realizzata ha la funzione di strumento di formazione a disposizione di organizzazioni partner come base per la comprensione di questioni sociali. Linchiesta documenta la crisi economica e sociale negli Stati membri attraverso interviste e la presentazione di luoghi simbolici di ciascun paese coinvolto, propone una riflessione critica sulle condizioni sociali ed economiche dei cittadini europei, contribuisce a rafforzare la percezione dellimportanza dei valori alla base dellUnione europea, come la libert, la democrazia, il rispetto dei diritti umani, la diversit culturale, la tolleranza e solidariet.

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EU4ALL - Europa per tutti: costruzione di una cittadinanza europea inclusiva


Tema Giovani Inclusione sociale Dialogo interculturale Titolo EU4ALL - Europe for all: building up an inclusive European citizenship EU4ALL - Europa per tutti: costruzione di una cittadinanza europea inclusiva Azione e Misura Azione 2 Societ civile attiva in Europa Misura 3. Sostegno a favore di progetti promossi dalle organizzazioni della societ civile Applicant GVC - Gruppo di Volontariato Civile ONLUS (BO) Partners COSPE - Cooperazione per lo Sviluppo dei Paesi Emergenti ONLUS (Italia) A.R.T. Fusion (Romania) APEL (Romania) CIC Bat - Centro de iniciativas para la cooperacin (Spagna)

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Descrizione del Progetto Il progetto promuove tolleranza, comprensione e dialogo interculturale tra i cittadini europei, soprattutto giovani italiani e rumeni. Gli eventi componenti il progetto, connessi allAnno Europeo per la lotta alla povert e allesclusione sociale, sono stati due: un workshop pratico e partecipativo a Giurgiu (Romania) con 30 persone, finalizzato alla realizzazione di un documentario, e il Terra di Tutti Film Festival, un festival di documentari sociali che si svolge ogni anno a Bologna dal 2007. Le due attivit sono accomunate da una medesima concezione, che i partner portano avanti in maniera congiunta e che offre uno spazio e unopportunit ai cittadini europei per collaborare direttamente alla costruzione di unEuropa pi vicina a loro e aperta al mondo, tollerante e aperta al dialogo

interculturale. I due eventi contemplano momenti di confronto tra i partecipanti per la costruzione di unEuropa pi solidale e unita nella diversit culturale; offrono inoltre un contributo concreto al dialogo interculturale prendendo le mosse da due realt europee della nuova Europa allargata (Italia e Romania), confrontandosi su temi di interesse comune e dialogando con cittadini stranieri e migranti. Beneficiari diretti del progetto sono trenta cittadini italiani e rumeni di et compresa tra i 17 e i 24 anni, attivi in entrambi gli eventi. La portata dellimpatto tuttavia aumentata grazie alla partecipazione di circa 3.000 persone al Terra di Tutti Film Festival e della popolazione di Giurgiu, coinvolta durante il workshop e le riprese del documentario. Il workshop ha avuto lo scopo di promuovere una prospettiva congiunta sullEuropa e sulle questioni

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sociali basate sulla realt locale di Giurgiu, una cittadina al confine con tra Romania e Bulgaria, dove il GVC impegnato dal 2002 in progetti di lotta allesclusione sociale, soprattutto per bambini e giovani senza tutela genitoriale, nella omonima Contea in collaborazione con la Direzione Generale per lAssistenza Sociale e la Protezione dei Bambini e altri attori sociali. Il workshop prevedeva una prima parte teorica, poi una sessione pratica per le riprese e infine la fase di montaggio delle immagini registrate. Durante la parte teorica del workshop, unquipe di registi italiani professionisti ha introdotto la macchina da presa e ha trasmesso ai ragazzi nozioni tecniche e pratiche sulle modalit con cui realizzare un documentario. Successivamente, i ragazzi si sono accordati sul tema e sullo scopo del documentario, utilizzando come punto di partenza e riferimento la

promozione di una visione congiunta dellEuropa dei giovani, nel contesto sociale di Giurgiu. I ragazzi di Giurgiu hanno illustrato a quelli italiani la loro citt e hanno utilizzato la telecamera per riprendere le caratteristiche e la vita quotidiana degli abitanti di Giurgiu. I ragazzi che hanno partecipato alla formazione sono entrati in una piena dimensione europea, imparando il significato di essere cittadini europei attivi, rilevando differenze culturali, ma anche le similitudini che li accomunano. Anche laspetto multilinguistico ha sicuramente valorizzato e arricchito lo scambio e le relazioni tra i ragazzi, promuovendo la diversit linguistica e contribuendo al dialogo interculturale. Questa metodologia ha dato la possibilit di realizzare un percorso di socializzazione e lavoro di gruppo, permettendo di raccontare una particolare realt europea, quella di Giurgiu,

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con le sue attrattive, le sue caratteristiche e problematiche. Il risultato pratico del lavoro stata la produzione di un cortometraggio, in cui le scene e le musiche sono state scelte dai ragazzi, sotto supervisione dei registi. Il documentario sottotitolato stato presentato durante un seminario di scambio culturale, che ha costituito il secondo evento chiave del progetto, nellambito del Terra di Tutti Film Festival (TTFF). Il Festival una rassegna di cinema sociale che offre visibilit, attraverso documentari inediti, a giovani registi indipendenti che trattano temi attuali sul Sud del mondo. Il Festival nasce dallesigenza di comunicazione e confronto tra la nostra cultura e quella di paesi di cui normalmente i mezzi di informazione di massa non si occupano, su temi come: sviluppo sostenibile, sovranit alimentare, valorizzazione e preservazione

delle risorse naturali, lotta alla povert, migrazioni e sviluppo, diritti dellinfanzia e tanti altri temi ancora. Oltre alla proiezione dei video, il festival arricchito da incontri con gli autori, concerti e feste, fino alla serata finale. Allinterno di questi spazi stato presentato il video girato a Giurgiu, alla presenza non soltanto dei ragazzi italiani che hanno partecipato al workshop di Giurgiu, ma anche di alcuni giovani rumeni per dare continuit allesperienza vissuta. Durante il seminario i ragazzi hanno presentato il proprio lavoro, le proprie impressioni sul corso e soprattutto sullo scambio interculturale. Il progetto ha infine previsto un piano di comunicazione degli eventi organizzati e il coinvolgimento attivo delle autorit locali. I risultati sono stati diffusi mediante i siti web delle organizzazioni partner del progetto.

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CityLab - Quartiere con vista/Vu des Quartiers

Tema Informazione Partecipazione Democrazia Titolo CityLab - Quartiere con vista/Vu des Quartiers Azione e Misura Azione 2 Societ civile attiva in Europa Misura 3. Sostegno a favore di progetti promossi dalle organizzazioni della societ civile Applicant Associazione Ilaria Alpi (RN) Partner AgoraVox (Francia)

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Descrizione del Progetto Media, protagonismo e democrazia: queste le parole chiave utili a fotografare filosofia e obiettivi del progetto CityLab, che attraverso il coinvolgimento diretto dei cittadini nella produzione delle informazioni punta a riportare al centro del discorso pubblico europeo interessi, necessit, criticit, bisogni delle persone comuni. Si sono ridotte le occasioni reali di dibattito ed informazione autonoma. Il pubblico trasformato in massima parte in spettatore. Il confronto necessario alla cristallizzazione delle opinioni - e alla base della formazione del comune sentire in una societ coesa - vede sempre meno partecipazione dei diretti interessati. Il rischio di questa deriva latomizzazione, la sfiducia, il consolidamento dellidea che ci siano voci ascoltare ed altre da ignorare, non

per la validit delle idee ma per lidentit di chi le esprime. Si insinua la convinzione che quel principio di uguaglianza, che spinge ad essere protagonisti del proprio tempo, che ispira la casa comune europea, non sia che un enunciato. Una tendenza gi rivelata dai crescenti tassi di astensione elettorale a livello nazionale ed europeo, dallapatia e dalla mancanza di partecipazione politico-sociale, oltre che dai bassi indici di adesione ai partiti. Riaprire spazi utili allincontro e al dibattito a livello locale, collocandolo in un ambito europeo, un passo vitale per la crescita di una cittadinanza attiva. CityLab ha inteso far crescere il protagonismo dei cittadini nella sfera pubblica fornendo loro il mezzo necessario per farsi ascoltare dalle istituzioni, a tutti i livelli: locale, nazionale ed europeo. I giornalisti sono tornati al fianco delle

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persone comuni per raccogliere le loro istanze e trasformarle in notizie fruibili anche dai media tradizionali. Il progetto ha scelto di operare proprio nelle zone dove la lontananza delle istituzioni pi evidente: le periferie. Talvolta questi quartieri non sono periferia in senso urbanistico. Il caso italiano lo dimostra: anche nel cuore delle ricche citt del nord (Bologna o Padova) crescono zone in cui il degrado e la segregazione costruiscono muro invalicabile. Luoghi in cui cresce il conflitto sociale, mentre allapparente assenza delle istituzioni si oppone la voglia di ordine stabilit di coloro che vi abitano. Un corto circuito che favorisce la crescita del conflitto sociale, il bisogno di essere ascoltati. Raccontare la vita quotidiana dei quartieri significa creare uno spazio di confronto sui problemi comuni, fornire attraverso il giornalismo sociale una intermediazione utile a

raccontare le criticit esistenti in modo condiviso e proporle allattenzione della collettivit. Accendere le telecamere per mostrare il contesto delle periferie e le relative necessit significa fornire a tutti istituzioni ed opinione pubblica uno strumento in pi per capire. Il fatto che CityLab sia coordinato in Italia e Francia attraverso il lavoro dellAssociazione Ilaria Alpi e del partner AgoraVox crea un approccio transnazionale. Attraverso modalit che tengono conto della diversit linguistica e culturale dei due contesti, si lavorato in parallelo per il perseguimento del comune scopo: favorire la partecipazione dei cittadini alla sfera pubblica, promuovere la consapevolezza di essere tutti parte di ununica realt storica, politica e sociale forte, lUnione europea, che difende valori chiave come la tolleranza, il dialogo, i diritti umani, la solidariet e la lotta contro ogni

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forma di razzismo e xenofobia. Sono questi infatti i valori che ispirano nelle diverse realt lazione del progetto CityLab e che si ritrovano nella carta editoriale del giornalismo partecipativo in Europa elaborata dai due partner. Nelle periferie italiane e francesi sono stati prodotti ventiquattro video (dodici in Italia e dodici Francia) frutto del lavoro fianco a fianco tra cittadini e giornalisti coinvolti. I reportages realizzati nelle periferie sono stati periodicamente pubblicati sul sito web franco-italiano www.citylab.tv. Sono stati inoltre organizzati specifici incontri pubblici tenuti nei luoghi oggetto di osservazione, in modo da favorire il dialogo e il confronto tra cittadini, istituzioni, protagonisti delle storie La consulenza scientifica fornita dal criminologo prof. Dario Melossi, ordinario dellUniversit di Bologna e studioso di temi quali multi-

culturalismo, conflitto culturale, sociologia dello spazio pubblico, ha permesso di individuare quattro aree di particolare interesse in cui concentrare lazione: nellItalia del nord la regione Veneto, nel centro/nord la regione Emilia Romagna, al centro il Lazio, nel sud la regione Campania. Si tratta di aree in cui si sono mossi in stretta collaborazione con i cittadini quattro giornalisti pronti a documentare la realt proposta dagli abitanti. Al centro dei documentari tutti i temi prioritari nella vita quotidiana dei cittadini. Alcuni esempi: gli sfratti e le case popolari a Rimini, la realt delle donne immigrate dallest Europa a Padova, la camorra e loccupazione a Napoli. Al dialogo su internet si sono unite occasioni di dibattito live a livello locale e nel mese di agosto 2010 la messa in onda su Rai News 24 di alcune delle inchieste realizzate.

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EST.Crime watch

Tema Criminalit organizzata Giornalismo Cittadinanza europea attiva Titolo EST.Crime watch Azione e Misura Azione 2 Societ civile attiva in Europa Misura 3. Sostegno a favore di progetti promossi dalle organizzazioni della societ civile Applicant Associazione Ilaria Alpi (RN) Partners Crji - Romanian centre for investigative journalism (Romania) FLARE - Freedom Legality and Rights in Europe Network (Italia)

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Descrizione del Progetto Il progetto Est, promosso dallAssociazione Ilaria Alpi in collaborazione con Crji - Romanian centre for investigative journalism e FLARE Network, si propone di creare un nuovo canale di comunicazione tra Europa occidentale e orientale passando da Bruxelles. Un ponte tra realt associative per accendere, grazie ai cittadini, i riflettori dei media su un tema importante - la criminalit organizzata transnazionale - e su due realt europee molto diverse: lItalia e la Romania. Due angoli dEuropa allo specchio che relativamente alle problematiche sollevate interpellano direttamente le istituzioni europee. Due paesi legati da forti interessi economici e commerciali che allo tempo stesso si conoscono poco. Lopinione pubblica italiana sui rumeni, ad esempio, troppo spesso influenzata da un linguag-

gio giornalistico che, enfatizzando casi di cronaca specifici, tende a identificare il rumeno come delinquente. Ecco perch il progetto Est propone di ricominciare dalla partecipazione dei cittadini nelluso dei media, dal giornalismo partecipativo, in cui il giornalista torna ad essere al servizio dei cittadini per costruire insieme la notizia e seguire piste dindagine. Le organizzazioni criminali in Italia hanno avuto, nel corso del tempo, sviluppi di carattere internazionale. Si tratta di un processo che ha seguito i flussi migratori degli italiani allestero. Cos come accaduto in passato, quando lemigrazione di molti siciliani verso gli Stati Uniti ha favorito il loro inserimento nel mercato criminale americano, pi recentemente si verificato un fenomeno simile nelle regioni centrali e settentrionali dItalia e in tutta lEuropa comprese le zone orientali

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(come la Romania). In Italia, la rete di gruppi criminali si sta diffondendo quasi in ogni regione (specialmente in Piemonte, Lombardia, Liguria, Toscana ed Emilia Romagna) attraverso lo sviluppo di contatti pi o meno strutturati con organizzazioni (domestiche o di immigrati) che operano a livello locale, con il coinvolgimento di imprenditori nel mercato degli affari e di pubblici ufficiali attraverso il ricorso sistematico alla corruzione. I diritti civili dei cittadini sono messi a repentaglio da tali dinamiche che, a livello sociale, culturale ed economico, influenzano il vivere quotidiano di tutte le realt sociali europee. Lesigenza di informare i cittadini riguardo alla presenza e allespansione della criminalit organizzata dunque impellente quanto il loro coinvolgimento nella creazione di flussi informativi in materia. Per questo motivo lanalisi tran-

snazionale si concentra su tre principali aree tematiche in cui indagare linfluenza criminale: limmigrazione, gli investimenti in ambito energetico e la geografia della diffusione criminale a livello europeo. Il progetto Est ha pertanto curato la realizzazione di nove brevi inchieste giornalistiche pubblicate sul sito di progetto e trasmesse da Rai News 24, nonch di un workshop di due giorni sulla criminalit organizzata transnazionale tra Italia e Romania nel contesto europeo.

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Promuovere una Cittadinanza Europea Responsabile


Tema Cittadinanza europea attiva Democrazia Volontariato Dialogo interculturale Titolo Promuovere una Cittadinanza Europea Responsabile Azione e Misura Azione 2 Societ civile attiva in Europa Misura 3. Sostegno a favore di progetti promossi dalle organizzazioni della societ civile Applicant Collegio Universitario ARCES (PA) Partners EUCA - European University College Association (Belgio) CCU - Consejo de Colegios Mayores (Spagna) WUT - Warsaw University of Technology - Students Unit of Foreign Affairs (Polonia) IM - Intermedia Consulting (Italia)

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BIKAP - Baltic Association for Education and Cultural Development (Baltijas Izglitibas un Kulturas Attistibai biedriba) (Lettonia) NEA - Netherhall Educational Association (United Kingdom)

Descrizione del Progetto In coerenza con i principi di buona governance inquadrati dal Libro bianco del 2001, il progetto Promuovere una Cittadinanza Europea Responsabile si proposto di contribuire al riavvicinamento fra le istituzioni europee e la societ civile facilitando, in modo particolare, il dialogo fra i giovani e i loro rappresentanti europei. Tenuto conto del deficit democratico che perdura a livello europeo dalla firma del trattato di Roma fino ai giorni nostri, il progetto si proposto di contribuire al rafforzamento del sentimento di appartenenza dei giovani al progetto europeo attraverso lanimazione di uno spazio transnazionale (il partenariato ha raggruppato rappresentanti di sei paesi europei) di riflessione, interazione e socializzazione su che cosa sia la cittadinanza europea e su come

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ravvicinare i giovani alle istituzioni europee. Infatti, nella sua nuova valenza post-Lisbona, il progetto europeo focalizzato su un dialogo sempre pi aperto e trasparente con i cittadini europei. Il coinvolgimento di oltre 300 giovani studenti, beneficiari del progetto, ha contribuito attivamente allobiettivo delle modificazioni istituzionali messe in atto dal trattato di Lisbona e, in particolare, al riavvicinamento dei decisori politici alla fonte stessa della loro legittimit. Si tratta dunque di un rafforzamento concreto della rappresentativit, della responsabilit e, infine, della trasparenza dei processi decisionali europei. La sostenibilit del progetto stata rafforzata anche dal coinvolgimento di vari gruppi complementari di destinatari quali volontari, genitori, immigrati, responsabili di associazioni sociali, che sono stati coinvolti nel processo di identificazione degli elementi fondanti di una cittadi-

nanza responsabile, attraverso le loro opinioni, portando le rispettive esperienze di impegno sociale, ecc. La mobilitazione di oltre trecento giovani alle attivit previste dal progetto ha garantito unampia copertura territoriale. Infatti, hanno partecipato al progetto: 10 giovani belgi, 64 estoni, 3 ungheresi, 5 irlandesi, 100 italiani, 2 lituani, 2 olandesi, 72 polacchi, 1 rumeno, 12 slovacchi, 53 britannici, 7 croati ed 1 turco. Inizialmente, al fine di affrontare gli obiettivi del progetto, stato realizzato un questionario somministrato nei sei paesi partecipanti al progetto. Lindagine sviluppata e condotta a livello nazionale da parte di giovani stata supportata dal sostegno permanente di un comitato scientifico. Quattro tematiche sono state analizzate, permettendo una maggiore socializzazione fra i giovani coinvolti: la diversit culturale, limmigrazione e la solidariet; i

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valori fondamentali (con una particolare attenzione su quelli trasmessi e creati dai media); la democrazia e la partecipazione civica; il volontariato e relazioni intergenerazionali. Linchiesta stata rivolta ad un gruppo campione di 250 persone in ogni paese, scelti tra giovani, genitori, volontari, immigrati e rappresentanti delle associazioni sociali. La composizione del gruppo campione stata bilanciata tra uomini e donne. In parallelo, un focus group ha permesso uno studio qualitativo pi approfondito di tematiche mirate. Unattenzione particolare stata accordata allimpatto dei media, in particolare delle nuove tecnologie (come la condivisione e siti di social networking e blog), sulla promozione dei valori europei a livello del target di riferimento: i giovani studenti. Sulla base di queste analisi, il progetto si successivamente struttu-

rato in quattro eventi tematici. Il primo incontro stato dedicato alla questione della diversit culturale e si svolto a Londra nel novembre 2009. Vi hanno partecipato 50 giovani di vari Stati membri. Simbolicamente, lincontro si svolto alla House of Commons. Il secondo incontro si svolto a Roma nel gennaio 2010 sul tema dei valori trasversali, con una partecipazione di oltre 50 giovani europei. Lincontro stato organizzato nella sede del Senato della Repubblica. Il terzo incontro stato organizzato a San Sebastian (Spagna) nel febbraio 2010 sul tema della partecipazione democratica. I 50 partecipanti si sono ritrovati nel Palacio Miramar. Il quarto incontro si svolto a Varsavia sul tema del volontariato durante il mese di aprile 2010. I 50 partecipanti hanno beneficiato della partecipazione di rappresentanti

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dellUniversit di Varsavia nonch di vari operatori del terzo settore specializzati in attivit di volontariato. I dati emersi dai quattro incontri hanno fornito linput principale per la redazione di una Carta della cittadinanza responsabile, alla quale hanno partecipato quattro gruppi composti da studenti di vari paesi, selezionati dal Comitato Scientifico. Ogni sezione della carta stata collegata ad uno dei quattro argomenti discussi a Londra, Roma, San Sebastian e Varsavia. In occasione della conferenza finale, tenutasi a Bruxelles nel giugno 2010, la presentazione ufficiale della Carta europea ha beneficiato della partecipazione di circa 150 persone. Il documento finale accessibile su: www.arces.it/public/progetti_internet/anno_2010/defFINAL_CHARTER.pdf. Limpatto del progetto pu essere

inquadrato a cinque livelli distinti: il rafforzamento del sentimento di appartenenza allEuropa attraverso lapprofondimento della riflessione sulle dimensioni sociali e civili della cittadinanza europea, al fine di creare un senso comune di responsabilit e legittimit; la messa a punto di un canale durevole di comunicazione e socializzazione su temi europei di massima importanza, fra i quali la cittadinanza europea; la diffusione di riflessioni e materiali volti ad aumentare la consapevolezza del senso di cittadinanza responsabile tra i giovani studenti; una motivazione supplementare per i giovani per il coinvolgimento attivo come partecipanti alla definizione dellagenda politica europea; lintroduzione di dibattiti permanenti e riflessioni sulla cittadinanza europea nelle universit attraverso la rete di EUCA.

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Noi Europei

Tema Cittadinanza europea attiva Democrazia Integrazione europea Titolo We Europeans Noi Europei Azione e Misura Azione 2 Societ civile attiva in Europa Misura 3. Sostegno a favore di progetti promossi dalle organizzazioni della societ civile Applicant Accademia Europeista del Friuli-Venezia Giulia (GO) Partners Regione Friuli Venezia Giulia (Italia) Europische Akademie Berlin (Germania) Centre europen Robert Schuman (Francia) Europazentrum Graz (Austria)

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Casa de Europa en Cantabria (Spagna) CDCR SEEMed, Nova Gorica (Slovenia) Europahaus Klagenfurt (Austria) Europaische Akademie Wien (Austria) Europe Direct Rete Civica del Comune di Trieste (Italia) Comune di Gorizia (Italia) Casa per lEuropa di Gemona del Friuli (Italia) Biblioteca Statale Isontica (Italia)

Descrizione del Progetto Il progetto Noi Europei si svolto dal mese di agosto 2008 al mese di luglio 2009, raggiungendo con successo lobiettivo generale di: promuovere la partecipazione dei cittadini alla vita democratica in Europa; migliorare la conoscenza dellevoluzione del processo di integrazione europea e delle sfide che oggi lUnione Europea deve affrontare; aumentare la consapevolezza sui benefici connessi ad una maggiore integrazione europea, anche a livello locale, con lesempio della nostra Euroregione (Friuli Venezia Giulia (I), Veneto (I), Slovenia (SI), Contee Litoraneo-Montana e dellIstria (HR)). In particolare, le attivit si sono concentrate sui seguenti obiettivi: far partecipi i cittadini della Nuova Europa e colmare il deficit democratico dellUnione; dif-

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fondere il significato di cittadinanza europea; favorire le relazioni fra le popolazioni di confine. LAccademia Europeista ha posto fra le sue priorit il compito di rendere attiva la partecipazione dei cittadini allinterno dellUnione europea. In tal senso ha sviluppato una metodologia intesa a presentare una serie di iniziative concrete e coinvolgenti che possano aumentare la consapevolezza della cittadinanza europea e dellappartenenza ad una casa comune, partendo da singole persone e da associazioni partner. LAccademia Europeista svolge da diversi anni proprio in questo settore - con senso pratico non disgiunto da approfondimento culturale e formativo - unattivit che ha realizzato una lunga serie di progetti, specialmente nei confronti delle fasce pi giovani della popolazione. Sono proprio i giovani, infatti, ad avere un rapporto

non facile con lUnione Europea, vista come un apparato burocratico complesso e lontano dalla loro vita quotidiana, dalle loro richieste e necessit. Per questo motivo, ci si impegnati per sviluppare un progetto con le scuole, allo scopo di presentare le tematiche europee (in particolar modo quelle relative allistruzione, allambiente e alla cooperazione transfrontaliera) come un itinerario fatto di continue scoperte, di incontri e di occasioni di scambio e confronto. A tal fine stato preparato un team di studenti universitari che ha saputo coinvolgere gli ambienti scolastici della nostra Regione. I temi degli incontri sono stati i seguenti: 1989-2009 - lEuropa dopo la Caduta del Muro; lambiente - un futuro sostenibile nelle nostre mani; i programmi europei per i giovani. Il progetto ha ottenuto un grande successo, perch spiegare lEu-

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ropa attraverso gli stessi studenti si rivelato uno strumento molto efficace, come del resto lAccademia Europeista sperimenta gi da alcuni anni. Incoraggiati dallesempio di insegnanti giovani e dunque simili a loro, gli studenti aumentano il proprio interesse verso il concetto di Europa e tutte le opportunit che essa pu offrire loro. Per quanto riguarda gli adulti, ci si impegnati per raggiungere settori dellinformazione (giornalisti e scrittori) e della formazione (docenti), ma anche funzionari pubblici e artisti, fotografi, pittori e scultori, che hanno diffuso la loro interpretazione soggettiva del concetto di Europa. stata promossa una serie di incontri e conferenze con lobiettivo non soltanto di colmare i deficit di conoscenze sui temi europei trattati, ma anche e soprattutto di avere precise ricadute nei rispettivi settori.

I risultati conseguiti sono stati molto positivi: unesperienza formativa e umana che destinata a continuare nel tempo. Oltre a questi incontri, notevole il contributo apportato dalla visita organizzata in Austria, dove le azioni di educazione non formale allEuropa hanno voluto incoraggiare la partecipazione attiva di quanti - sia a livello individuale che associativo - vi hanno preso parte e che sono rimasti in contatto tra loro. Oltre ad enti e associazioni italiane, hanno partecipato e collaborato attivamente alliniziativa associazioni, Case dEuropa ed enti appartenenti ad Austria, Croazia, Francia, Germania, Portogallo e Slovenia. La trasferta stata una soltanto, ma data limmediata vicinanza di Gorizia con la Slovenia e lAustria, ve ne sono state altre due, della durata di un solo giorno, e

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che non hanno comportato particolari costi supplementari. Si trattato di incontri di tipo organizzativo con collaboratori austriaci e sloveni. Lattivit dellAccademia Europeista entrata con lorganizzazione di un seminario sul tema Democrazia, libert e partecipazione in Europa. Lipotesi Euroregione, tenutosi a Gorizia nelle giornate di venerd 17 e sabato 18 ottobre 2008. Partendo dal presupposto che le crisi e le sfide odierne connesse alleconomia, alla politica, alla sicurezza, alla globalizzazione, non possono essere affrontate dagli stati europei in ordine sparso, il seminario si concentrato sullimportanza di una forte integrazione europea e di uno sforzo comune rinnovati ed intensi. La prima giornata stata dedicata in particolare al tema della democrazia, nel tentativo di spiegare e

di proporre delle soluzioni al deficit democratico in Europa. La seconda sessione del seminario si concentrata sul tema dellEuroregione, che vede il Friuli Venezia Giulia impegnato in prima fila. Numerosi esperti provenienti da alcune regioni partner del progetto hanno esposto i diversi punti di vista della realizzazione di unEuroregione efficiente nel Nord Adriatico. Esperti e funzionari di tutte le Regioni, Land e Contee coinvolte in questo progetto di Euroregione hanno apportato il proprio contributo in merito ad un tema ancora poco diffuso tra la popolazione, svelandone la struttura amministrativa, le funzioni, gli obiettivi. Il vivace dibattito che ne seguito ha coinvolto il numeroso pubblico presente, composto da studenti universitari - appartenenti ai Corsi di Laurea in Relazioni Pubbliche, Scienze Internazionali e Diploma-

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tiche, Traduttori e Interpreti membri della societ civile, autorit e funzionari amministrativi, scrittori e giornalisti. Questo dimostra quanto sia sensibile lopinione pubblica in questa realt territoriale di fronte alla cooperazione transfrontaliera. Tutti, pur sulla base di diverse sensibilit ed esperienze, hanno ribadito la necessit che istituzioni, partiti e media si impegnino in unopera di informazione corretta per comunicare lEuropa. Infatti, leuroscetticismo e la disaffezione dei cittadini verso il processo di integrazione nascono spesso da una conoscenza distorta o addirittura da vera e propria ignoranza su quello che realmente lUnione europea fa e su come essa opera. La trasferta pi significativa stata effettuata a Klagenfurt, in Austria, il 27 e 28 marzo 2009. In occasione del ventesimo anniversario della caduta del Muro di

Berlino, dellAnno Europeo della Creativit e dellInnovazione, nonch del ventesimo anniversario dalla sua fondazione, lAccademia Europeista ha voluto proporre un evento particolare, a completamento della sua tradizionale ed intensa attivit di formazione del cittadino europeo: una rassegna collettiva di artisti (fotografi, pittori e scultori) che, nel quadro del progetto Noi Europei, hanno saputo offrire interessanti ed inediti spunti di riflessione sul Mito dEuropa, antico e moderno allo stesso tempo. Larte, nelle sue varie espressioni, sempre stata uno strumento fondamentale per esprimere idee e visioni del mondo. LAccademia Europeista del Friuli Venezia Giulia di Gorizia ha pensato di affidare a fotografi, pittori e scultori la narrazione e linterpretazione del mito dEuropa. La ricerca degli undici artisti, molto attivi e parte-

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cipi in questo progetto, tutti cittadini di nazionalit italiana, austriaca e slovena della nostra Regione Alpe Adria, ha permesso di realizzare una mostra itinerante, composta da 34 opere. Essa presenta non solo alcune interpretazioni della mitologia greca, ovvero del ratto dEuropa, ma anche il pi recente passaggio della storia europea, dal crollo del Muro di Berlino a quello di Gorizia, in seguito allallargamento. La mostra stata allestita presso le sale della prestigiosa sede dellEuropahaus di Klagenfurt. La delegazione dellAccademia Europeista comprendeva, oltre agli artisti partecipanti (fotografi, pittori e scultori) anche autorit della regione Friuli Venezia Giulia, docenti, giornalisti. Linaugurazione ha visto la presenza di autorit austriache e italiane, che hanno sottolineato il significato dellevento, espressione di unione e superamento dei

confini nella Regione Alpe-Adria. stata ribadita limportanza dei momenti di incontro per favorire la conoscenza reciproca, riflettendo su quanto sia semplice oggi superare un confine che, fino a pochi anni fa, prevedeva rigidi controlli. La trasferta proseguita il giorno successivo con la visita guidata del Landestag di Klagenfurt. I partecipanti hanno potuto accedere alle sale dove si riuniscono i vertici decisionali della Carinzia, e hanno potuto ammirare gli splendidi affreschi della Wappensaal, la Sala degli Stemmi. I risultati della trasferta possono definirsi estremamente positivi per larricchimento culturale e per lintegrazione fra regioni e cittadini di confine. La mostra itinerante che, dopo poche settimane, stata allestita in Italia, a Gradisca dIsonzo, in occasione della Giornata dEuropa,

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celebrata in tutti i paesi del Consiglio dEuropa per ricordare la Dichiarazione Schuman del 9 maggio 1951; la mostra si successivamente spostata a Gradisca, dove si anche tenuta una tavola rotonda che ha messo in luce i pi recenti aspetti dellintegrazione europea, dei rapporti Euro-Mediterranei e dei Diritti dei Cittadini Europei. I temi e le questioni affrontati dai relatori hanno sollevato un vivace dibattito fra il vasto pubblico presente, composto da studenti, docenti, autorit della Regione, artisti italiani, austriaci e sloveni, giornalisti, scrittori, rappresentanti di altre case dEuropa austriache e tedesche. In seguito, si tenuta a Gorizia, presso la sede dellAccademia Europeista, una conferenza-dibattito indirizzata soprattutto agli studenti delle scuole medie superiori della regione, intesa a sensibilizzare i giovani sulle principali tematiche dellattualit europea.

In entrambe le occasioni stata dedicata particolare attenzione al tema della cittadinanza europea. Si tentato in questo modo di favorire una presa di coscienza europea tra i giovani, diffondendo informazioni attraverso la stampa e la distribuzione di materiale divulgativo, DVD, riviste ed opuscoli. Le attivit previste miravano a favorire la comprensione e lo scambio di idee sul tema del regionalismo europeo come parte integrante del pi generale processo di integrazione continentale. La celebrazione della Giornata dEuropa ha rappresentato uno spunto per concentrarsi poi sul significato della cittadinanza europea e sulle sue manifestazioni tangibili, in modo da far apprendere ai cittadini comuni e agli studenti che cosa comporti concretamente il processo di integrazione europea.

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Fecondazione Creativa

Tema Cittadinanza europea attiva Educazione Titolo Creative Fertilisation Fecondazione Creativa Azione e Misura Azione 2 Societ civile attiva in Europa Misura 3. Sostegno a favore di progetti promossi dalle organizzazioni della societ civile Applicant Arci Nuova Associazione (AN) Partners CNGEI - Corpo Nazionale Giovani Esploratori ed Esploratrici Italiani associazione scout (Italia) Skakistikos Omilos Panoramatos (Grecia) Kalamaris Youth Association (Ungheria) Janun (Germania) Asociation Juvenil Nuevo Azul de Aljaraque (Spagna)

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Descrizione del Progetto Lobiettivo principale del progetto quello di implementare la consultazione e il dialogo tra diverse associazioni europee coinvolte nello sviluppo di approcci e strumenti per promuovere la cittadinanza attiva, attraverso attivit di educazione informale. Nel contesto del progetto stato organizzato un seminario di cinque giorni ad Ancona, durante il quale associazioni ed esperti locali hanno presentato le proprie attivit attraverso dimostrazioni pratiche. Il potenziale educativo di varie esperienze e forme di comunicazione, spesso trascurate nel campo dellistruzione formale (come la musica, larte, la danza e i giochi), ma che hanno un valore espressivo universale, che pu superare barriere linguistiche e culturali, sono stati esaminati in dettaglio. In linea con i principi di Arci, Fe-

condazione Creativa si concentrata sulleducazione (intesa in senso informale) come momento essenziale della democrazia, basata sulla libera partecipazione ed espressione di tutti. Il progetto in questo modo si proposto di unire e creare un dialogo tra culture diverse per promuovere una cittadinanza attiva. Un blog stato creato al fine di sviluppare progressivamente una rete di persone che promuovono leducazione informale. NellAnno Europeo della Creativit e dellInnovazione, Fecondazione Creativa ha inteso promuovere la creativit come fattore chiave per lo sviluppo di competenze personali, sociali e anche professionale e il benessere degli individui. ARCI ha commissionato la realizzazione di un blog che diventato una piattaforma utile alla comunicazione e al dialogo tra i partner

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coinvolti nel progetto. Attraverso il blog delle associazioni partner hanno potuto confrontarsi sulla pianificazione di ogni intervento da effettuarsi nel corso del workshop, iniziando cos uno scambio preliminare di idee e materiali. Il blog stato inoltre uno strumento di coordinamento e follow-up per ARCI. Fondamentale in tutte le fasi del progetto si rivelata la continua collaborazione tra i partecipanti. Tale compartecipazione vuole anche essere uno strumento per la promozione dei valori europei condivisi, tra cui spicca il dialogo interculturale. Inoltre, la cooperazione tra i partner nella pianificazione e la realizzazione del progetto mira a costruire le basi per un partenariato duraturo e suscettibile di allargarsi, grazie al blog, conferendo continuit al progetto. Ogni partecipante ha preparato il proprio intervento per il workshop

di Ancona, costituito da unintroduzione teorica che spiegava i metodi utilizzati, seguita da dimostrazioni pratiche e giochi di ruolo, in conformit ai metodi alla base del progetto (learning by doing, costante partecipazione attiva di ogni individuo). Sono state confrontate le buone pratiche i metodi di lavoro delle organizzazioni partecipanti. Le attivit svolte nel corso del workshop e le interviste ai partecipanti sono state filmate, e ci ha costituito il materiale per la creazione di un DVD. Alcune delle riprese sono altres disponibili sul blog. La creazione e la pubblicazione del DVD ha avuto un ruolo fondamentale nella fase di diffusione, realizzando uno degli obiettivi essenziali del progetto: rendere i cittadini europei attivi pi consapevoli delle potenzialit dellapprendimento non formale. Alla fine del workshop a tutti i

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partecipanti stato somministrato un questionario per valutare lesperienza secondo i seguenti criteri: aderenza alle aspettative iniziali; contenuti formativi acquisiti e loro applicazione pratica; qualit del lavoro di gruppo; coerenza tra gli obiettivi del progetto e quelli del Programma Europa per i cittadini; possibilit di garantire la continuit dellesperienza. Tutti i partner saranno autorizzati ad utilizzare il DVD per diffondere a livello locale il contenuto dellesperienza e i suoi obiettivi, nonch quale strumento informativo per aprire un dialogo con le istituzioni scolastiche sulle potenzialit e gli strumenti dellapprendimento non formale.

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Cittadinanza europea attiva: energia rinnovabile

Tema Cittadinanza europea attiva Giovani Volontariato Titolo European active citizenship: renewable energy Cittadinanza europea attiva: energia rinnovabile Azione e Misura Azione 2 Societ civile attiva in Europa Misura 3. Sostegno a favore di progetti promossi dalle organizzazioni della societ civile Applicant CESVOV - Centro di Servizi per il Volontariato della provincia di Varese Partners Center for Youth Cooperation and Mobility (Polonia) Centrul Regional de Resurse pentru Organizaii Neguvernamentale CENTRAS Constana (Romania) Lava Legato (Paesi Bassi)

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Descrizione del Progetto Il progetto European active citizenship: renewable energy si proposto lo scopo fondamentale di promuovere la partecipazione attiva dei giovani alla vita sociale e democratica della propria comunit e di sensibilizzarli riguardo allimportanza della cittadinanza attiva nella costruzione della futura societ europea. Il progetto si pertanto prefisso lobiettivo di impegnare i giovani e le organizzazioni della societ civile ad una discussione e a un confronto comuni sui temi della cittadinanza attiva, e in particolare del volontariato, dellimprenditorialit, della politica e della partecipazione nei nuovi Stati membri dellUnione europea. Il progetto ha contemplato lorganizzazione di due eventi, uno riservato ai soli coordinatori delle organizzazioni partner e laltro aperto al pubblico, in

cui si cercato di scambiare esperienze positive e buone pratiche e di pensare insieme a nuove strategie per favorire un ruolo attivo dei giovani cittadini europei. Lobiettivo della prima fase del progetto stato la raccolta di dati da cui ricavare unimmagine della situazione, allinterno delle comunit locali di ciascuno dei partner progettuali, rispetto al fenomeno della cittadinanza attiva dei giovani. In seguito, il primo seminario, tenuto a Dordrecht, ha fornito ai delegati delle organizzazioni partner loccasione per incontrarsi di persona e per rafforzare la collaborazione. Durante il seminario sono stati presentati i risultati della ricerca di dati condotta nella prima fase. Inoltre, i partner hanno individuato strategie comuni per il coinvolgimento diretto ed indiretto del maggior numero di cittadini al progetto; sono state

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selezionate alcune buone prassi che sono divenute oggetto del secondo evento presso Varese. Dopo il seminario di Dordrecht, i partner hanno cercato di coinvolgere il pi possibile i cittadini della loro realt locale nel progetto, in particolare i giovani target delle loro attivit, al fine di preparare il loro intervento durante il convegno pubblico di Varese (quarta fase). La quarta fase del progetto, ovvero il secondo convegno, aperto ad un ampio pubblico, intitolato Giovani europei attivi: buone prassi e spunti per il futuro e rivolto alla popolazione in generale, ai giovani e alle organizzazioni della societ civile in particolare, ai rappresentanti delle istituzioni pubbliche locali e europee (comuni di Varese e di Bilbao, Rappresentanza della Commissione europea a Milano, provincia di Varese), ai rappresentanti delle cate-

gorie produttive (associazioni di categoria), rappresentati sindacali, forum del terzo settore, universit, scuole superiori. Durante il convegno sono stati dibattuti i temi del volontariato, come contributo alla coesione sociale ed economica dellUE; dellimprenditorialit ed educazione; del coinvolgimento dei giovani nella vita politica locale, con particolare riferimento al caso del comune di Bilbao e della sua collaborazione con il comune di Varese; della partecipazione giovanile nei nuovi paesi membri dellUE. Ognuno di tali temi stato oggetto di un workshop aperto a tutti e ognuno gestito da un referente di unorganizzazione partner o partecipante. stata prevista unattivit articolata di valutazione continua del progetto, nonch misure concrete per la valutazione finale e la valutazione di possibili misure di fol-

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low-up (nuovi progetti in partnership, utilizzo del sito, ecc.). Lintero progetto stato accompagnato da un piano strutturato di comunicazione che lo ha promosso e ne ha diffuso i risultati. Ogni partner ha infatti redatto un report relativo allo svolgimento del workshop di cui stato responsabile. Tale report, accompagnato dalla descrizione del progetto (motivazioni, contesti di riferimento, azioni previste), i risultati della valutazione in itinere e del questionario somministrato durante levento finale, la rassegna stampa compongono la pubblicazione finale, tradotta nelle 5 lingue dei soggetti coinvolti e comprensiva di alcune sezioni in inglese. Ogni partner ha provveduto ad inviarla alle proprie reti di contatti, locali o internazionali. Il sito del CESVOV (www.go4europe.it) stato utilizzato come base per le attivit progettuali.

Esso stato arricchito con nuovi contenuti ed elementi funzionali alla presentazione del progetto, tenendo conto di diversi fattori chiave: impatto visivo e qualit della comunicazione; chiarezza e semplicit di accesso alle informazioni; contenuti in lingua inglese; efficacia come strumento di marketing, di e-business e di erogazione di servizio; autonomia di gestione dei testi, delle immagini, dei documenti, dei link e della navigazione; conformit ai pi attuali standard di usabilit e accessibilit; disponibilit delle statistiche di accesso in tempo reale. Una pagina dedicata alla spiegazione del Programma Europa per i cittadini, con link diretti ai siti di interesse (EACEA, Commissione europea, PEC, Parlamento europeo, ecc.). Cos pure i loghi identificativi del Programma sono apposti nelle pagine web.

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Il sito rispetta gli standard internazionali in materia di codice e compatibilit con i diversi browser. Il sito comprende una sezione dinamica di gestione contenuti, aggiornabile direttamente via web dai partner, al fine di garantire una pubblicazione in tempo reale e continuativa. Il blog garantisce una alternativa valida per comunicare in tempo reale tra i partner. presente un database di buone prassi nellambito della partecipazione giovanile. Larea di gestione delle news sar accessibile solamente dagli utenti autorizzati che possono aggiungere, modificare o eliminare le notizie in qualsiasi momento. Il sito utilizza le pi moderne tecnologie informatiche, in grado oggi di creare pagine ricche di contenuti grafici senza comprometterne la velocit di caricamento. Utilizziamo Macromedia Flash per rendere pi accatti-

vante la grafica del nostro sito. La programmazione delle pagine viene eseguita in linguaggio ASP, ASP.NET, Html, Javascript, Ajax in modo da rendere il sito dinamico: in grado quindi di generare un flusso dinformazioni bidirezionale.

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YOU WORTH: youngsters and organizations-both socius in dialogue for the same community
Tema Cittadinanza europea attiva Giovani Volontariato Titolo YOU WORTH: youngsters and organizations-both socius in dialogue for the same community Azione Azione 2 Societ civile attiva in Europa Misura 3. Sostegno a favore di progetti promossi dalle organizzazioni della societ civile Applicant Co.Pr.E.S.C. Bologna - Coordinamenti Provinciali degli Enti di Servizio Civile di Bologna Partners Anteas Emilia Romagna (Italia) - ELIXCVG (Grecia) Concordia (Francia) CSV Training & Enterprise North West (Regno Unito)

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Descrizione del Progetto Il progetto YOU WORTH nasce da un contesto locale: la Regione Emilia Romagna ed in particolare la provincia di Bologna. Le caratteristiche storiche e culturali di questo territorio sono fortemente connotate da una partecipazione attiva dei cittadini alla vita della comunit e da una presenza forte dellassociazionismo e del volontariato, articolata in numerose e diverse forme organizzate e informali. Riconoscendo la complessit delle comunit in cui viviamo, dove le forme di convivenza sono minate da difficolt di riconoscimento reciproco, superamento delle barriere culturali e linguistiche, difficolt di accesso ai servizi essenziali, diventa fondamentale creare occasioni di incontro fra giovani provenienti da diversi Stati per sviluppare strumenti co-

muni e diffondere buone pratiche. Grazie a programmi europei come Europa per i cittadini, le organizzazioni della societ civile, in collaborazione con gli enti pubblici e la cittadinanza, possono contribuire al benessere sociale dei cittadini europei, individuando gli strumenti per affrontare un ambiente in costante mutamento. I partner del progetto sono tutte organizzazioni impegnate da anni sui temi della cittadinanza attiva. Lente promotore, il Copresc di Bologna, unassociazione di enti che promuove la cultura del servizio civile e la pratica della cittadinanza attiva come esperienza formativa e come strumento di partecipazione per il benessere della comunit. Laltro partner italiano, Anteas Emilia Romagna, un organismo coordinamento di associazioni che promuovono il volontariato allinterno delle comunit locali come esperienza

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educativa di cittadinanza attiva a livello locale, regionale, nazionale ed internazionale. Ha particolare esperienza nel campo del servizio volontario europeo e nella promozione di esperienze di dialogo intergenerazionale ed interculturale. Il partner greco, - ELIX-CVG, impegnato nella promozione della cittadinanza attiva dei giovani, realizzata tramite molteplici strumenti, in particolare nel campo delleducazione formale ed informale. Il partner francese, Concordia, unorganizzazione che si dedica alla promozione del volontariato e dei valori di pace e tolleranza tra i giovani. La struttura organizzativa prevede una sede centrale a Parigi e diverse sedi regionali che promuovono attivit e cantieri internazionali in collaborazione con gli enti locali, il tessuto associativo e partner stranieri. CSV Training & Enterprise North West il partner in-

glese: unorganizzazione che dagli anni sessanta promuove la partecipazione attiva nel Regno Unito, con una consistente esperienza nel campo della promozione del volontariato nazionale ed internazionale. Grazie alla collaborazione tra i membri di ciascuna di queste organizzazioni il progetto ha previsto lorganizzazione di due workshop, uno a Bologna e laltro ad Atene, in cui trenta partecipanti internazionali e trenta nazionali hanno lavorato insieme per scambiare esperienze ed individuare delle risposte ad alcune delle principali domande messe in campo dal progetto, quali, ad esempio: come possono incontrarsi e riconoscersi i giovani e le forme organizzate della societ civile? Come possono comunicare in maniera pi efficace? Come si pu dare corpo alla cittadinanza in un prospettiva di impegno e di non violenza?

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In funzione di questi due workshop principali si sono realizzati degli incontri di lavoro tra i partner del progetto, dedicati alla progettazione, organizzazione e valutazione delle diverse attivit previste, attraverso lutilizzo e sperimentazione di diverse tecniche di gestione dei gruppi e di formazione interattiva (come lOpen Space Techonology, Future Search Conference, World caf, Scenario Workshop, Consensus building, Teatro delloppresso). In particolare, nel primo incontro di lavoro a Bordeaux, preparatorio del workshop di Bologna, si sono approfondite le sperimentazioni sullOpen Space Technology, metodo poi prescelto nella conduzione del workshop bolognese. Allo stesso modo, nellincontro di Preston, si approfondito lapproccio del Teatro delloppresso, poi utilizzato nel workshop di Atene.

Le priorit su cui stato focalizzato il lavoro durante questi momenti sono state: confrontarsi su pratiche di cittadinanza attiva europee come il Servizio Civile, il Volontariato nazionale e internazionale a medio - lungo termine, i campi di lavoro, il Servizio Volontario Europeo esistenti nei vari paesi partner del progetto, scambiando le esperienze fra i giovani (i desideri, le attese, le paure ecc.) e fra le organizzazioni della societ civile (progetti, risorse, tempo ecc.) per individuare best practices e nuove proposte; lavorare sulle criticit delle esperienze, cercando di individuare gli scambi interrotti e mal funzionanti per proporre idee e soluzioni innovative; mettere in comunicazione tra loro i diversi attori, da un lato gli enti e le istituzioni che scrivono i progetti di accoglienza e dallaltro i giovani partecipanti, per favorire una prospera rela-

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zione fra i diversi protagonisti della comunit; aumentare le competenze degli operatori delle associazioni partner in riferimento ai processi e alle metodologie che promuovono la cittadinanza attiva dei giovani; accrescere la consapevolezza tra i giovani del ruolo che possono rivestire nei processi di costruzione e sviluppo della comunit locale, nazionale ed europea. Il progetto ha dunque cercato di seguire in generale i seguenti obiettivi: in primo luogo, il confronto sulle pratiche di cittadinanza attraverso lutilizzo di metodi per facilitare la partecipazione e lespressione del gruppo: il progetto ha offerto una grande opportunit di apprendimento, sia per gli operatori che per i giovani (in particolare sui due metodi utilizzati nei 2 workshop internazionale: Open Space Technology e Teatro delloppresso); inoltre, la

diffusione dei valori europei e la valorizzazione delle diversit culturali e linguistiche durante tutte le fasi del percorso, dalla progettazione alla realizzazione degli eventi, attraverso la variet di contributi e approcci dei partner e dei partecipanti, sviluppando attitudini positive verso esperienze e societ diverse; ladozione di un approccio transnazionale sotto diversi punti di vista: la progettazione e organizzazione condivisa fra i diversi partner del progetto, il confronto e lanalisi delle diverse esperienze nazionali, la diffusione dei prodotti finali fra i diversi paesi partecipanti e a livello europeo (reti informative, siti tematici ecc.); il potenziamento degli effetti positivi della fertilizzazione incrociata attraverso la progettazione condivisa tra enti di diversa natura e ambiti di intervento, lapproccio formativo multidisciplinare, il lavoro congiunto dei due

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target (giovani e organizzazioni della societ civile) a partire da temi e domande comuni per arrivare ad individuare risposte nuove e strategie alternative; la valorizzazione del volontariato e la costruzione delle basi per organizzare scambi e sperimentazioni di nuove forme di volontariato a livello nazionale ed europeo. Tali obiettivi sono stati raggiunti con un lavoro costante da parte di ciascun partner nel proprio paese ed in quattro importanti momenti internazionali in cui i leader ed i giovani hanno avuto la possibilit di incontrarsi direttamente. Il primo stato un momento di coordinamento e progettazione tecnica. Si svolto a Bordeaux alla fine di novembre 2009 ed ha visto la partecipazione di operatori dei diversi partner e formatori esperti. Le due attivit principali del meeting sono state: mappatura delle esperienze di

cittadinanza attiva a cura dei partner coinvolti e lavoro di sensibilizzazione fra i giovani, le associazioni e le istituzioni nei territori di riferimento; incontro del gruppo di coordinamento del progetto (formato da due rappresentanti per ogni partner). Il gruppo di lavoro si dedicato in particolare a: riflessione sul tema della promozione della cittadinanza attiva dei giovani; formazione degli animatori del workshop; organizzazione tecnica del primo workshop internazionale; definizione degli strumenti di monitoraggio e valutazione; definizione del piano di comunicazione e dei diversi prodotti comunicativi. Il secondo dei quattro momenti stato il primo workshop internazionale, svoltosi a Bologna nella prima settimana di febbraio 2010, che ha visto la partecipazione di trenta giovani provenienti dai paesi dei diversi partner e trenta locali, oltre al pubblico del conve-

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gno e delle autorit locali. Il terzo incontro internazionale, una valutazione in itinere a Preston allinizio della primavera 2010. Lultimo incontro stato il secondo workshop internazionale ad Atene nella seconda settimana di maggio 2010. Qui si sono incontrati altri trenta giovani provenienti dai paesi dei diversi partner e trenta locali. Tra le principali attivit: avvio del workshop secondo il metodo partecipativo prescelto dai partner durante lincontro di valutazione in itinere sulla base dei risultati emersi nel primo workshop: il Teatro dellOppresso; celebrazione della Giornata dellEuropa del 9 maggio; attivit ludiche e culturali, durante tutto il workshop, legate alla storia e tradizioni locali, agli enti del territorio, alla conoscenza interculturale e allo scambio intergenerazionale; valutazione finale del

percorso a cura del gruppo di coordinamento del progetto. Occorre infine sottolineare le altre attivit svolte tra giugno e agosto 2010. Queste hanno contribuito in maniera decisiva alla buona riuscita del progetto bench attuale mediante uno scambio avvenuto esclusivamente on line. In particolare in questo periodo ci si dedicati a: editing e produzione del materiale di comunicazione a cura dei partner incaricati; diffusione dei risultati del progetto e dei prodotti di comunicazione sia a livello locale che europeo, a cura di tutti i partner; stesura del report conclusivo del progetto a cura del soggetto proponente. Tra gli importanti risultati conseguiti attraverso questa impegnativa, ma appagante, esperienza europea, sicuramente va citata laccresciuta consapevolezza che i giovani utilizzano modi di comunicazione diversi da quelli tradi-

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zionali. I giovani sono soliti utilizzare sempre pi forme e mezzi di comunicazione, pi diretti e interattivi (social network come facebook, o strumenti come youtube). Dal lavoro condotto insieme, si comprende inoltre come sia frutto di un mero pregiudizio ritenere i giovani disinteressati e passivi. invece emerso nettamente il loro desiderio di fare e conoscere, ma sicuramente con modalit a loro pi consone e familiari. Abbiamo sviluppato la consapevolezza che i giovani probabilmente si impegnano pi nel fare che nel trasmettere quanto fanno soprattutto a soggetti istituzionali o formalmente riconosciuti, percepiti alquanto lontani dalla loro realt di vita quotidiana. interessante sottolineare come, nellambito dei due workshop internazionali, si siano allacciati contatti che continuano ad essere coltivati tra i diversi partecipanti

europei proprio grazie a mezzi di comunicazione non convenzionali ma di veloce e semplice accesso. Laffiatamento nato tra alcuni partecipanti di nazionalit diversa ha generato lavvio anche di nuove e future opportunit di scambio, tra i giovani e le organizzazioni partner del progetto. Si anche verificato, inaspettatamente rispetto allidea progettuale iniziale, linteresse a sperimentare sul proprio territorio nazionale le stesse esperienze portate da altri paesi e conosciute durante i workshop. Pur con alcune modifiche e adattamenti al contesto locale, lesperienza italiana degli Angeli alle fermate viene ora sperimentata in Regno Unito dal CSV. Anche lesperienza greca di EUROPOLIS dovrebbe essere replicata in Italia. Uno dei successi maggiori sicuramente legato allinteresse e allentusiasmo dimostrato dai

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giovani nel vivere lopportunit loro offerta. I risultati del progetto sono stati raccolti in tre particolari prodotti di comunicazione: il sito web www.youworth.org, in cui trovano spazio le risorse utilizzate durante il progetto (documenti, programmi di lavoro, raccolta di buone pratiche); vi anche la possibilit di segnalazione e inserimento continuo di ulteriori buone pratiche da parte dei visitatori; il documentario del progetto: i volti, le immagini, i pensieri dei giovani protagonisti del progetto. Ha una durata di oltre venti minuti, ma possibile vedere anche altri due video pi brevi; la pubblicazione finale: un documento di 60 pagine di scoerrevole lettura che illustra efficacemente, grazie anche alle numerose fotografie, tutte le tappe del progetto e i principali risultati. Tutti questi prodotti possono essere utilizzati nei diversi paesi e nelle diverse re-

alt coinvolte per disseminare le proposte emerse e facilitare lincontro di bisogni ed offerte. Ma i risultati del progetto YOU WORTH continueranno a diffondersi nei modi pi informali (specie, probabilmente, attraverso i social network), continuando a moltiplicarsi nel tempo.

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Costruire gli europei attraverso i diritti. Festival Europeo delle Differenze e dellAntidiscriminazione
Tema Lotta alla discriminazione Titolo Making Europeans through Rights. European Festival of Diversities and Antidiscrimination Costruire gli europei attraverso i diritti. Festival Europeo delle Differenze e dellAntidiscriminazione Azione Azione 2 Societ civile attiva in Europa Misura 3. Sostegno a favore di progetti promossi dalle organizzazioni della societ civile Applicant MIT - Movimento Identit Transessuale (BO) Partners Arcilesbica Lady Oscar (Italia) Citt di Venezia Lgbt Monitoring Centre (Italia) MAIZ - Autonomes Zentrum von und fr Migrantinnen (Austria) Nadara. Tirgu Mures (Romania) PIC - Plug in Circus > Kouzmienko (France)

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Descrizione del Progetto Negli ultimi anni, lUnione europea stata estremamente attiva nel campo delle politiche antidiscriminatorie: ha promulgato una nuova legislazione (tuttora in evoluzione) e ha sostenuto numerose azioni di capacity building e di awareness raising, inclusi seminari di formazione allAccademia di diritto europeo, campagne informative, studi e ricerche. LUE ha dichiarato il 2007 Anno europeo delle pari opportunit per tutti e ha supportato molte iniziative per aumentare la consapevolezza in questo campo; inoltre, sempre nel 2007 stata inaugurata lAgenzia europea dei diritti fondamentali. Tutte queste iniziative hanno voluto creare non solo una struttura istituzionale e normativa, ma anche un generale clima a sostegno della parit di trattamento, del rispetto per le diversit e la dignit

umana. Il progetto - finanziato dal Programma comunitario Europa per i cittadini - ha lo scopo di contribuire alla diffusione e alla valorizzazione degli obiettivi che lUE si posta nel campo dellantidiscriminazione. Sei meeting, quattro workshop, tre seminari e conferenze, sette eventi culturali, sei partner da quattro paesi, migliaia di partecipanti: questo stato il Festival europeo delle differenze, durante un anno di attivit, descritte in dettaglio nella pubblicazione European Festival of Diversities and Antidiscrimination. Il Festival stato una celebrazione dei valori europei, quali la tolleranza, il rispetto, la diversit e lantidiscriminazione. Gli eventi hanno provato a coniugare riflessione ed elaborazione teorica sulle cause dello stigma e del pregiudizio, e le relative strategie per af-

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frontarli, con la condivisione di momenti culturali, ricreativi e rituali in un ambiente allegro e gioioso. Il progetto ha avuto una chiara dimensione trans-nazionale, non solo perch i suoi promotori appartengono a differenti paesi, ma soprattutto perch essi stessi hanno scambiato esperienze e metodologie di promozione di cittadinanza attiva, in contesti molto diversi (per legislazione, culture, storia, ecc.). Il coinvolgimento dei partner, provenienti da vari paesi e con attori e gruppi target molto diversificati, ha permesso di indirizzarsi verso nuovi obiettivi, livelli e dimensioni delle questioni affrontate. Le azioni di empowerment di micro-comunit e subculture a rischio di esclusione sociale, consistono nel produrre informazioni e strumenti utili per sviluppare consapevolezza e autostima. Lobiet-

tivo quello di sviluppare strategie capaci di garantire una migliore integrazione allinterno delle reti sociali e un confronto con le istituzioni nazionali ed europee. In particolare, nel progetto, i seminari hanno permesso di creare fruttuosi incontri tra membri di comunit marginalizzate ed esperti in diverse aree (avvocati, sociologi, psicologi, politici) che hanno potuto cos discutere le possibili strategie per implementare una cittadinanza attiva, reagire alla violazione dei diritti, e immaginare modalit per garantire la loro piena applicazione. Workshops, seminari e conferenze si sono concentrati su strategie e strumenti possibili per contrastare pregiudizi e stereotipi, facendo emergere quattro concetti-chiave, a formare una possibile mappa per affrontare la tematica: parole/transiti, centro/margini, storie/geografia e conflitti/diversit. In

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particolare, a ciascuno dei quattro concetti stato dedicato un incontro: dal 20 al 23 novembre 2008 si svolto a Bologna quello incentrato su parole/transiti; a Parigi, dal 3 al 5 aprile 2009 ha avuto luogo lincontro su centro/margini; a Linz (Austria) il 18 e il 19 aprile 2009 quello su conflitti/diversit e a Palermo, tra il 25 e il 28 giugno 2009 si svolto lincontro su storie/geografia. Uno degli strumenti innovativi utilizzati nel progetto stato il Gran Ballo. Gli architetti e i musicisti coinvolti hanno lavorato sulla riconfigurazione dello spazio sonoro e del rapporto tra musicista-spettatore. Il Gran Ballo ha inteso privilegiare il movimento nello spazio di frontiera piuttosto che occupare stabilmente il centro della scena, far partecipi gli spettatori allazione, ritrovare una temporalit propria ai rituali festivi della cultura popolare. Il lavoro sullo spazio - metafora di rapporti di po-

tere e di punti di vista sul mondo - si associa ad una ricerca sui generi musicali, loro stessi metafora di gender o di etnicit. La cultura popolare, intesa come qualit dei rapporti umani, il punto di incontro di musiche diverse, dalla tarantella allelettronica sperimentale, dal rock alle composizioni contemporanee. Altro tema di sperimentazione stato far incontrare il dibattito con la musica e la festa. Si cercato infatti di creare un ballo-dibattito dove attori e spettatori potessero seguire la parola e la musica in un continuum temporale e spaziale. Lobiettivo era proporre unulteriore contaminazione/incontro di generi e persone diverse in un unico quadro sociale. La parola ha avvicinato le persone ai temi del progetto, la danza ne ha inscritto il significato sul loro corpo. Il progetto ha visto la collaborazione di soggetti impegnati nel lavoro socio-culturale di promozione della partecipazione e della cittadinanza

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attiva, con differenti metodologie e strumenti a livello locale. Poich gli approcci utilizzati da ciascun partner erano differenti, si riusciti a favorire lo scambio di buone pratiche, migliorando il bagaglio di conoscenze e possibilit di intervento e implementando un processo di mutuo aiuto. Il progetto stato reso possibile principalmente dalla partecipazione di cittadini appartenenti a particolari subculture e/o provenienti da margini sociali e geografici. Lo scambio delle proprie esperienze di esclusione sociale ha generato sicuramente maggiore consapevolezza tra loro e ha valorizzato le soggettivit tra il pubblico pi ampio. In ogni caso, la profonda diversit degli attori coinvolti ha fatto emergere specifici approcci al tema, che non necessariamente si possono intrecciare o condividere in ogni loro componente, processo che richiederebbe tempo ed un inevitabile approfondimento teorico. Tre punti teorici sono emersi dal pro-

getto: la dimensione artistica e performativa come strumento per creare una moltitudine, quale terreno dove far agire ed esprimere le differenze, oltre le particolari identit, gli stereotipi, i linguaggi, gli approcci abitualmente usati; le dinamiche di prossimit tra soggettivit differenti, quale strategia capace di produrre inevitabilmente condivisione, riconoscimento e reciprocit; i processi di decostruzione degli stereotipi e delle azioni discriminatorie, come modalit per svelare gerarchie e poteri sociali e culturali, codici simbolici e soprattutto strutture socio-economiche.

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Azione 4 Memoria europea attiva LAzione 4 Memoria europea attiva possiede come scopo primario la commemorazione delle vittime del nazismo e dello stalinismo, stimolando cos la riflessione sui principi alla base dellUnione europea come la democrazia, il rispetto dei diritti umani, la libert - e sulla gravit della loro violazione. LAzione sostiene i progetti impegnati nella realizzazione di attivit in memoria delle vittime, nonch volte alla preservazione dei siti e degli archivi connessi alle deportazioni e agli stermini di massa; particolare attenzione viene dedicata altres al coinvolgimento sia delle nuove generazioni sia dei superstiti degli eventi storici, che stanno progressivamente scomparendo. Chi pu partecipare Il candidato e i partner possono essere: organizzazioni non governative; associazioni di volontariato; associazioni di sopravvissuti; enti per la memoria; musei; enti locali e regionali; federazioni di interesse europeo generale; fondazioni; istituti di ricerca e di istruzione

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Sovvenzione Sovvenzione minima ammissibile a progetto: 10 000 EUR Sovvenzione massima ammissibile a progetto: 100 000 EUR I candidati possono scegliere tra due sistemi di finanziamento: forfettario o basato sul bilancio. Nel caso di finanziamento basato sul bilancio, la quota massima di cofinanziamento da parte della Commissione Europea : 70% dei costi ammissibili dellazione interessata. Sede delle attivit Le attivit possono svolgersi in qualsiasi paese ammissibile ai sensi del Programma. Durata del progetto Durata massima del progetto: 18 mesi

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Nuovo percorso audiovisivo del Museo della Deportazione di Prato


Tema Nazifascismo Deportazioni Titolo Nuovo percorso audiovisivo del Museo della Deportazione di Prato Azione Azione 4 Memoria europea attiva Applicant Fondazione Museo e Centro di documentazione della Deportazione e Resistenza di Prato

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Descrizione del Progetto La Fondazione Museo e Centro di documentazione della Deportazione e Resistenza di Prato, dal 2008 di interesse regionale, il 29 settembre 2010 ha inaugurato alla presenza di ospiti italiani e stranieri un nuovo percorso museale audiovisivo, che ha costituito loggetto del progetto. Si utilizza un impianto con audio ad infrarossi per 7 postazioni monitor dislocati nello spazio museale, al fine di completare e approfondire, attraverso le testimonianze dei sopravvissuti, i contenuti presenti al Museo fin dalla sua istituzione nellaprile del 2002. Lintento del nuovo percorso audiovisivo quello di sottolineare latmosfera tetra che avvolge il museo, dovuta sia ai contenuti oggetto del Museo sia alloscurit della sala e alla forma degli espositori.

Il progetto si concretizzato nella realizzazione di un percorso audiovisivo, che fornisce unillustrazione degli oggetti esposti nel museo, connessi alla vita e alla morte nel lager, tramite la spiegazione fattane da alcuni supersiti, la cui testimonianza, registrata, viene proiettata dinnanzi ai visitatori. Si introduce quindi la testimonianza diretta di suddetti supersiti, fino ad oggi mancata al percorso museale. Ci tanto pi importante se si considera che molti testimoni purtroppo non sono pi con noi, ed compito di unistituzione come il Museo della Deportazione farli ancora ascoltare. Le video-interviste ai superstiti dei lager nazisti sono tutte sottotitolate in inglese per permettere ai visitatori stranieri di capirne il contenuto e per far loro comprendere quanto lo sterminio nazista abbia coinvolto pressoch tutti i popoli dEuropa e quindi anche quello italiano.

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Unimpostazione questa che vuole porre laccento sulla necessit di una dimensione europea della cultura della memoria al fine di enfatizzare i valori fondativi dellUnione europea, nata dopo gli orrori della Seconda guerra mondiale, quali quelli di salvaguardia della democrazia e dei diritti universali delluomo, contro il ritorno di sentimenti xenofobi e di esclusione. Nel nuovo percorso sono inserite testimonianze di superstiti, donne e uomini, ebrei sopravvissuti al genocidio e politici, tutti toscani, o legati alla Toscana, arrestati in Italia durante il periodo delloccupazione nazista (1943-1945) e finiti nei lager peggiori, quelli dipendenti dalle strutture delle SS. Ma si voluto dar spazio anche alle storie di vittime dei lager di cui meno si parlato, come i sinti e i rom, gli omosessuali e i testimoni di Geova, arrestati in periodi e

contesti diversi. Lallestimento museale fa compiere al visitatore un viaggio simbolico dentro un lager nazista: per questo motivo le vicende narrate sono solo relative al tempo trascorso nel campo, ci che il sopravvissuto ha visto con i suoi occhi, dallarrivo alla liberazione, e si tralasciato larresto, il trasporto e il periodo successivo alla liberazione. Le testimonianze talvolta sono simili nei contenuti, a dimostrare la coralit, la pluralit del tragico vissuto: levento estremo stato infatti la storia di tanti, al di l del motivo dellarresto, della provenienza e appartenenza sociale. stata, per cos dire, soprattutto una tragedia umana. Dopo un lavoro accurato di selezione di decine di filmati, sono stati tratti brani da video-interviste a testimoni raccolte da vari autori tra il 1997 e il 2009. Le testimo-

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nianze sono corredate da sequenze filmate e fotografie originali e seguono una narrazione che si sviluppa in precise tappe tematiche che descrivono le condizioni di vita e di morte dentro un campo di concentramento e di sterminio nazista. La suddivisione tematica presente nelle sette postazioni di visione e ascolto (della durata di ca. 10/12 minuti ciascuna per un totale di ca. 90 minuti) la seguente: - larrivo al campo, la quarantena; - il lavoro; - la vita nel campo (parte I); lappello, i kap, le punizioni e le esecuzioni; - la vita nel campo (parte II): la fame, la solidariet; - la vita nel campo (parte III): le malattie, gli esperimenti, volont di resistere e tentativi di fuga, lasciarsi andare; - le selezioni, morte e sterminio; - la liberazione. Per ulteriori informazioni possibile consultare il sito www.museodelladeportazione.it .

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La memoria della persecuzione nazifascista dei rom e sinti italiani


Tema Persecuzione nazifascista dei rom e sinti Integrazione tra differenti culture Titolo La memoria della persecuzione nazifascista dei rom e sinti italiani Azione e Misura Azione 4 Memoria europea attiva Applicant Circolo Gianni Rodari ONLUS Partners Fabulafilm (Italia) Associazione culturale Thm Roman ONLUS (Italia)

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Descrizione del Progetto Porrajmos, in lingua roman, significa letteralmente divoramento. Il termine, analogo allebraico Shoa, designa luccisione di circa 500.000 rom e sinti in Europa tra il 1940 e il 1945, che soltanto nel 1980 il governo tedesco ha riconosciuto aver avuto carattere razziale, condizione cui subordinato laccesso agli indennizzi previsti dalla Convenzione di Bonn in favore dei perseguitati per motivi di nazionalit, razza o religione. Tuttora linternamento di circa 6.000 tra rom e sinti italiani (su una popolazione di 25.000 persone) in campi di concentramento sparsi in varie zone della penisola, 1.000 dei quali morirono per angherie, fame, freddo e malattie, rimane una realt largamente misconosciuta. Il progetto consiste in uniniziativa

di produzione audiovisiva e musicale relativa alla memoria della persecuzione e dello sterminio dei rom e sinti in Italia da parte del regime nazifascista tra il 1927 e il 1945. La finalit del progetto contribuire allo sviluppo di unidentit europea nella quale la storia e la memoria delle vittime rom e sinti sia riconosciuta come parte integrante della memoria collettiva di tutti i cittadini europei e assunta come valore e cultura comune; custodire la memoria ha inoltre, come diretta conseguenza, lobiettivo di sviluppare il senso di appartenenza dei cittadini rom e sinti allUnione europea, attraverso il riconoscimento della loro storia come storia comune e condivisa. Tale riconoscimento costituisce unindispensabile premessa per promuovere un cambiamento delle attuali politiche pubbliche nei riguardi delle popolazioni rom e sinti, in una prospettiva di tolle-

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ranza e comprensione reciproca che pu scaturire soltanto dalla conoscenza, dal rispetto e dalla valorizzazione della loro storia e della loro specificit culturale e linguistica. Liniziativa basata sulla ricerca, lo studio e la diffusione delle testimonianze dei reduci delle persecuzioni ancora in vita in Italia, Slovenia, Croazia, Germania e del repertorio audiovisivo e musicale esistente presso le cineteche, gli archivi pubblici e privati, le famiglie italiane ed europee, in merito alla popolazione rom e sinti italiana, prodotto tra linizio del Novecento e il dopoguerra. stato portato alla luce, salvaguardato e reso disponibile al pubblico il patrimonio audiovisivo storico (repertorio filmato, fotografico, sonoro ecc.) riguardante le popolazioni rom e sinte coinvolte nella persecuzione in Italia e sono state raccolte le ultime testimonianze

dirette delle persone che hanno vissuto le persecuzioni, mirando nello specifico alla salvaguardia della memoria dei rom e dei sinti e allo sviluppo di una coscienza critica nelle nuove generazioni. Loutput del progetto costituito da un documentario che raccoglie le testimonianze dei rom ed il repertorio ritrovato, abbinato ad un CD musicale, elaborato da musicisti e studiosi di musica rom, che recuperi il patrimonio musicale e canoro dei rom e sinti residenti in Italia relativo al Porrajmos. La musica roman si articola in tre ambiti fondamentali: professionale, di intrattenimento sociale (cantori di paese, gruppi musicali di piazza o locali) e familiare (canti infantili, canti narrativi, musiche, danze e canti di pena, di divertimento e di preghiera). Lopera musicale Porrajmos, strumentale e cantata, che descrive la persecuzione nei suoi momenti storici fon-

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damentali, quali rastrellamenti, deportazioni, internamento, liberazione, si inserisce in questultimo filone musicale: nasce infatti dalle memorie tramandate oralmente allinterno delle comunit e assolve alla funzione di elaborare e trasmettere a propria volta esperienze e sentimenti, affinch ne resti traccia nelle generazioni future. I momenti fondamentali della creazione dellopera sono documentati nel filmato Porrajmos. Parole in musica, che progressivamente racconta, con lausilio di testimonianze, materiali di repertorio, fotografie e documenti originali, lanatomia di una persecuzione taciuta, che ancora oggi attende una legittimazione storica. Il documentario fonde parole, immagini e musica in ununica narrazione che rievoca le persecuzioni dei rom e sinti italiani attraverso le forme principali di trasmissione culturale di quelle co-

munit: loralit e la musica. La storia del Porrajmos che diventa inoltre mezzo per far conoscere la cultura rom, liberandola dai luoghi comuni, in un intreccio tra passato e presente che sollecita infine a riconsiderare anche lattuale condizione dei campi nomadi italiani.

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DEPOIMI - La prigionia dimenticata. Racconti e te stimonianze dei deportati politici e degli internati militari in Germania e in Francia (1940-2010)
Tema Nazifascismo Internati Militari Italiani Prigionieri politici francesi Titolo DEPOIMI - La prigionia dimenticata. Racconti e testimonianze dei deportati politici e degli internati militari in Germania e in Francia (19402010) Azione e Misura Azione 4 Memoria europea attiva Applicant DHI-Rom - Istituto storico germanico in Roma Partner ENS-Cachan - cole Normale Suprieure in Cachan (Francia)

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Descrizione del Progetto Lobiettivo del progetto DEPOIMI raccogliere le memorie custodite negli archivi audio-visivi italiani e francesi, e analizzare la percezione che le vittime dellinternamento e della deportazione politica ebbero della prigionia, in una prospettiva di lungo periodo (1940-2010), specie in relazione allimpatto delle leggi sullindennizzo e il risarcimento per le vittime della persecuzione nazista. Infatti, la legislazione della Germania occidentale - la cosiddetta Bundesergnzungsgesetz dellottobre 1953, che unificava la materia dei risarcimenti per tutti i Lnder della RFT - non tenne conto di tutte le categorie di perseguitati limitandosi a stabilire quali erano i gruppi di persone da indennizzare, i danni da considerare, i diritti al risarcimento, le autorit da preporre ed escludendo tutti i perseguitati stra-

nieri. Allo stesso modo la successiva legge del giugno 1956 - la Bundesentschdigungsgesetz (BEG) - continuava ad escludere i perseguitati stranieri. Infine, laccordo siglato tra il 1960 e il 1961 dalla Repubblica Federale di Germania con la Francia e lItalia prevedeva un indennizzo per le vittime della persecuzione nazionalsocialista, annoverando tuttavia tra i possibili beneficiari soltanto i deportati nei campi di concentramento (Konzentrationslager) per ragioni razziali, ideologiche o religiose, escludendo dunque gli internati militari italiani e i lavoratori coatti detenuti in altri campi. Il progetto DEPOIMI intende recuperare le testimonianze delle vittime spesso dimenticate ed escluse da tale risarcimento, come i 600.000 militari italiani, catturati in seguito allarmistizio dell8 settembre 1943 e internati in Germania, e i prigionieri politici francesi,

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deportati in campi di prigionia siti nellItalia fascista, tra il 1940 e il 1943. Un tema che estremamente attuale, specialmente se si considera che una nuova stagione di riparazioni e politiche di indennizzo si riaperta in Europa dopo il biennio 1989-1991, a seguito della caduta del Muro di Berlino, con una nuova ondata di richieste di risarcimento da parte delle famiglie delle vittime del nazionalsocialismo. Principale obiettivo del progetto raccogliere e valorizzare le testimonianze e le video-interviste di militari italiani internati in Germania, in comparazione con quelle dei deportati nei campi di prigionia fascisti, con particolare riferimento alla Francia del Sud (prigionieri politici, resistenti e civili internati a Sospel, a Embrun - nelle alte Alpi-, a Modane e Cais, o nei campi di prigionia in Corsica). Le video-interviste di militari internati

e dei deportati politici sono raccolte in un CD e in un sito web, in modo da rendere immediatamente disponibili le voci dei sopravvissuti che stanno lentamente scomparendo. Per la celebrazione della Giornata dellEuropa e per lanniversario della caduta del Muro di Berlino, vengono organizzati tre eventi, per incoraggiare, segnatamente tra i giovani, unattenta riflessione sul passato bellico dellEuropa e sul dovere di salvaguardare i valori della democrazia, della libert e del rispetto per i diritti umani, affermatisi in seguito al crollo dei regimi fascisti e nazisti, e in seguito estesi allEuropa orientale dopo la caduta dei regimi comunisti. A partire dalla seconda met degli anni Novanta, a seguito dei conflitti politici e militari nei Balcani e in Ruanda, emerso un vivo dibattito storiografico incentrato sui temi della politica di occupazione

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nazista e sui crimini di guerra commessi nel corso del conflitto 1939-1945. Il mutato clima internazionale post-guerra fredda, seguito al crollo del Muro di Berlino nel novembre 1989, ha difatti imposto una seria valutazione delle eredit del passato, obbligando a riflettere sui pesanti lasciti dei regimi totalitari nella storia dEuropa, e quindi sulle violenze dei regimi fascista e nazista, sulle politiche giudiziarie messe in atto per punire i responsabili di quei fatti, nonch sulle politiche intraprese per riconoscere, indennizzare e risarcire le vittime. Il progetto DEPOIMI vuole inserirsi in questo dibattito, tenendo costantemente presente il nesso tra riparazione, punizione e costruzione delle memorie di guerra. Il tema di grande attualit se si considerano i risarcimenti richiesti alla Germania federale dalle vittime del nazionalsocialismo negli ultimi

decenni; un problema ancora in gran parte irrisolto che nel 1999 ha portato alla nascita della Fondazione Erinnerung, Verantwortung und Zukunft (Memoria Responsabilit e Futuro), un istituto appositamente creato per risarcire i lavoratori coatti stranieri in Germania che non ha tuttavia contemplato un risarcimento per gli italiani vittime dellinternamento militare, in quanto considerati ex prigionieri di guerra. Pi recentemente, nellestate del 2008, la Corte di Cassazione italiana ha sollevato di nuovo la questione degli indennizzi alle vittime italiane della persecuzione nazionalsocialista; un provvedimento che ha causato la reazione di Berlino che a propria volta ha invocato il giudizio della Corte internazionale di giustizia. Il recupero delle testimonianze orali dei sopravvissuti allinternamento militare nei lager nazisti e

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alla deportazione nei campi di prigionia fascisti porter a riflettere sul cammino compiuto dallEuropa nella conquista della democrazia, al fine di rafforzare (specie tra i giovani) la consapevolezza dei valori di tolleranza, solidariet e comprensione reciproca sui quali lUnione europea si fondata a seguito del crollo dei regimi totalitari fascista e nazista. Il progetto segue un approccio metodologico di tipo comparativo e con una periodizzazione segnata dalla prima ondata delle politiche di riparazione post-1945, in confronto alla nuova stagione apertasi in Europa dopo la cesura del 198991. La ricerca ha inizio con un censimento tipologico delle testimonianze e delle memorie dei prigionieri politici, resistenti e civili francesi internati nei campi di prigionia fascisti, mediante la consultazione dei seguenti fondi: Institut dhistoire du temps prsent -

IHTP, CNRS (fondo tmoignages and mmoires de guerre); Archives de la Fdration Nationale des Dports et Interns Rsistants et Patriotes (FNDIRP); Bibliothque de Documentation Internationale Contemporaine (BDIC - Nanterre); Association nationale des dportes et internes de la Rsistance (ADIR); serie F delta e F rs (riguardanti le vittime del Secondo conflitto mondiale); larchivio del Centre de Documentation Juive Contemporaine - Mmorial de la Shoah (Paris). Vengono inoltre analizzate le interviste dei sopravvissuti alla prigionia politica, conservate presso lInathque de France - Centre de consultation des medias audiovisual, Bibliothque Nationale de France, Franois Mitterand (INA). In secondo luogo si esaminano i materiali audio e video relativi alle testimonianze degli ex militari italiani internati nei lager nazisti tra

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il 1943 e il 1945, conservate negli archivi dei centri di ricerca facenti capo allIstituto nazionale per la storia del movimento di liberazione in Italia (INSMLI). Sono prese in esame le audio-interviste realizzate tra il 1987 e il 1990 dallIstituto Bergamasco per la storia della Resistenza e dellet contemporanea (ISREC), utili per analizzare la percezione soggettiva dellinternamento, nonch le video-interviste realizzate nellambito del progetto Voci, volti, memorie dei deportati nella Germania nazista. Materiali preziosi (circa 200 ore di girato) conservati presso lIstituto per la storia contemporanea Pier Amato Peretta Sezione Centro Schiavi di Hitler Como. Riguardo ai risultati attesi in termini di impatto sul dialogo intergenerazionale e sul dovere di tramandare la memoria storica ai pi giovani, il progetto organizza

due convegni internazionali (uno in Italia presso la sede dellIstituto storico germanico in Roma e uno in Francia, presso la sede dellISP - ENS Cachan - Parigi), cui sono invitati a partecipare non solo studiosi e ricercatori affermati ma anche studenti universitari e delle scuole superiori, come gli allievi delle ultime classi di Liceo della Deutsche Schule in Roma. Il dialogo intergenerazionale sar inoltre garantito dalla presenza di alcuni dei sopravvissuti allinternamento e alla deportazione, chiamati a raccontare la loro esperienza nei due giorni di convegno. Le due giornate sono organizzate in occasione dellanniversario della capitolazione della Germania nazista - Celebration on Europe (56 maggio 2011) e dellanniversario della caduta del Muro di Berlino (10-11 novembre 2011), in modo da favorire tra i pi giovani (anche grazie allimpatto simbolico-com-

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memorativo delle celebrazioni), unattenta riflessione sul passato bellico dellEuropa e sulla necessit di salvaguardare i valori di democrazia, libert e rispetto dei diritti umani raggiunti a seguito del crollo del nazismo. A tal fine saranno anche divulgati alcuni materiali audiovisivi, in grado di rendere fruibili i risultati della ricerca anche ad un pubblico di non addetti ai lavori. La messa a disposizione delle video-interviste di detenuti politici francesi, deportati nei campi di prigionia fascisti (tema del tutto sconosciuto ai programmi scolastici e didattici delle scuole italiane), potr inoltre contribuire a stimolare una riflessione sul passato fascista, sui crimini commessi dal regio esercito italiano e dunque a valutare con maggior consapevolezza il cammino compiuto dal paese nellaffermazione dei valori di democrazia e libert, sanciti

dalla Costituzione italiana del 1948. Infine, si ritiene che lo studio delle testimonianze delle vittime dellinternamento e della prigionia nella seconda guerra mondiale possa invitare ad una riflessione attuale sulla detenzione prolungata senza reato, n accusa, prassi inaugurata dal regime fascista e da quello nazista (a partire dal confino politico e dallo Schutzhaft). Di fronte alla facilit con cui tali provvedimenti amministrativi potevano essere usati per demolire lo stato di diritto, lindagine storica vuole dunque esortare le giovani generazioni a sviluppare un senso di tolleranza, di solidariet e di dialogo interculturale nonch ad essere sempre vigili di fronte ad ogni erosione delle garanzie dellhabeas corpus. Poich il progetto vuole inoltre far conoscere ad un pi vasto pubblico un tema assai poco considerato e studiato nelle scuole, ovvero il

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dramma delle vittime escluse dai riconoscimenti e dalle leggi sugli indennizzi del dopoguerra, la raccolta documentaria delle testimonianze e delle memorie dalla prigionia, fortemente intrecciata con lesame delle politiche di risarcimento, al fine di chiarire quali ragioni indussero i governi europei del dopoguerra ad adottare una nozione restrittiva di vittima. Il progetto mira inoltre a creare una rete di contatti tra istituti di ricerca ed universit in grado di avviare una riflessione sullorganizzazione, la funzione politica e lesperienza diretta delle pratiche detentive, dinternamento, deportazione, annientamento e sfruttamento bellico, messe in atto dal fascismo e dal nazismo, in un processo di apprendimento reciproco tra Italia e Germania. prevista la redazione di due distinti volumi, pubblicati da case editrici scientifiche di livello nazionale, dedicati a raccogliere non

soltanto i singoli contribuiti dei ricercatori dellunit ma anche saggi di altri studiosi, docenti o consulenti di altre discipline umanistiche. Nei volumi confluiscono gli interventi dei relatori chiamati a partecipare ai due convegni internazionali. Ai volumi sar allegato un CDROM, per rendere disponibile (sovente per la prima volta in lingua italiana e francese) unampia selezione delle video-interviste dei sopravvissuti allinternamento e alla deportazione in Francia e in Germania. Lo scopo creare uno strumento didattico audiovisivo di facile divulgazione da utilizzare nelle scuole superiori e nelle universit, s da diffondere la ricerca ad un vasto pubblico, di differente livello culturale e sociale. Le testimonianze saranno intervallate da scene filmiche, tratte dai documentari depoca e da collezioni private (alcune appartenenti ai testimoni

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intervistati), utili ad illustrare alcuni episodi emersi dal racconto dei sopravvissuti e a rafforzare cos la resa in immagini della dimensione emozionale del racconto. Il progetto prevede anche la realizzazione di un sito web dedicato alle vittime dellinternamento e della deportazione nazista, in modo da garantire lampia diffusione della ricerca a un vasto pubblico, di differente livello culturale e sociale e di varie fasce di et. Il sito web consente di accedere direttamente on line a tutto il materiale documentario raccolto nel corso della ricerca e contattare direttamente i membri del gruppo di ricerca.

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WEFoR - Web European Forest Righteous. I Giusti contro i totalitarismi. Identit e coscienza europea sul web
Tema Nazifascismo Deportazioni Giusti Titolo WEFoR - Web European Forest Righteous I Giusti contro i totalitarismi. Identit e coscienza europea sul web Azione e Misura Azione 4 Memoria europea attiva Applicant Comitato Foresta dei Giusti - Gariwo ONLUS

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Descrizione del Progetto WeFor (Web European Forest Righteous) lacronimo inglese della Foresta Virtuale Europea per i Giusti. un sito web che descrive i Giardini a loro dedicati, ma soprattutto propone Giardini virtuali per ricordarli. Questo progetto, che ha ricevuto il sostegno dellUnione europea, un nuovo tassello della proposta culturale che ha portato, dieci anni fa, alla fondazione del Comitato Foresta dei Giusti: sviluppare una memoria educativa, guardando alla storia del Novecento dallangolatura speciale dellopposizione ai genocidi e per lEuropa - della resistenza ai totalitarismi; costruire tanti giardini per ricordare queste figure esemplari. WeFor permette di visitare i giardini anche stando seduti al proprio tavolo di lavoro, annullando le distanze, e la versione integrale in inglese abbatte le

barriere linguistiche, per unire i cittadini europei - soprattutto i giovani - dei diversi paesi, nella costruzione di una nuova identit europea che oltre ai classici valori della libert e della democrazia, si fondi sul principio fondamentale della responsabilit individuale che i Giusti ci insegnano. Nella homepage stato inserito un videotour del Giardino dei Giusti di Yad Vashem. Per i Giardini di Milano e Yerevan sono stati inseriti i filmati che li descrivono: un racconto muto, emozionale, che si dipana attraverso le immagini accompagnate dalla musica. A Milano il Comitato per la Foresta dei Giusti ha creato, insieme alla Comunit Ebraica e al Comune, un Giardino dei Giusti di tutto il mondo, dedicato a chi si opposto ai genocidi in ogni luogo della terra. Ogni anno vengono piantati gli alberi dedicati a nuove figure esemplari, alla presenta

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delle scuole, con lintervento del Sindaco. A Yerevan Pietro Kuciukian ha costruito, accanto al Mausoleo del Genocidio, oltre a un Giardino, anche il Muro della Memoria, dove ogni anno depone le ceneri o la terra tombale di un nuovo Giusto per gli Armeni. Per Sarajevo, dove il Giardino ancora solo un progetto, stato inserito uno slideshow dedicato allattivit di Svetlana Broz, la direttrice di Gariwo Sarajevo, che si batte per ricreare in Bosnia le condizioni del dialogo e della riconciliazione dopo la tragedia della pulizia etnica. Per ognuno di questi Giardini abbiamo pubblicato le biografie dei Giusti ricordati e i materiali che li raccontano o che si riferiscono al periodo e alle vicende che li riguardano. La novit del progetto sono i giardini virtuali costruiti grazie al team di Alphabeti, il partner tecnologico che ha fornito due innovazioni

fondamentali: la realt virtuale dei giardini e la loro interattivit. I primi tre giardini che fatti nascere nella realt virtuale - Salonicco, Sofia e Varsavia - non sono stati scelti a caso. Le vicende emblematiche, alcune dimenticate, che queste citt rappresentano richiamano gli aspetti pi significativi e problematici, le contraddizioni, le luci e le ombre, il positivo e il negativo della storia europea del Novecento. Nella coscienza delle nuove generazioni lidentit si costruisce con la consapevolezza di un passato comune, in cui non possono sussistere omissioni e dimenticanze: il tessuto sociale e la convivenza civile in Europa devono nutrirsi di una profonda riflessione condivisa, cui crediamo di dare un contributo con la memoria dei Giusti. A Salonicco si consumata una delle peggiori tragedie della Shoah, un buco nero che lEuropa

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ha dimenticato: tutta la comunit ebraica (55 mila persone, quasi la met della popolazione) stata deportata in pochi mesi ad Auschwitz nel 1943. Il 98% morto nel lager. Oggi la comunit di Salonicco conta neppure un migliaio di ebrei. Solo i funzionari del Consolato italiano, in particolare il Console Zamboni, si opposero salvando trecento ebrei con il pretesto dellorigine italiana. Nel giardino ci sono gli alberi per loro. Il visitatore che voglia adottare un Giusto, pu registrarsi e sar sempre informato su tutto quanto avviene nel giardino che lo riguardi direttamente. Cliccando su ciascun albero, si entra nella pagina dove sono raccolte tutte le informazioni disponibili sul Giusto cui la pianta dedicata. Per Zamboni, ad esempio, si pu visionare una rara intervista, contenuta nel documentario Il nemico giusto, inserito nella rubrica Volti e Voci; vi inoltre

il diario autografo di Lucillo Merci, funzionario del consolato e stretto collaboratore di Zamboni, inserito nella rubrica Documenti originali; i ricordi dei sopravvissuti nello spazio dedicato agli approfondimenti, insieme alle interviste e ai video che girati durante il viaggio a Salonicco dedicato al progetto. Entrando invece nel Giardino di Sofia si pu conoscere una vicenda del tutto diversa, opposta a quella di Salonicco. Qui tutta la comunit ebraica si salvata. Le minoranze vi hanno sempre vissuto in pace, e gli ebrei non facevano eccezione. Per questo nel Giardino ci sono le rose, simbolo della Bulgaria ma anche richiamo damore. Decisiva fu lopera del vicepresidente del parlamento Dimitar Peshev e del Metropolita Stephan, primate della Chiesa ortodossa bulgara. In particolare Peshev, con lirruzione nellufficio del ministro dellin-

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terno, blocc la deportazione degli ebrei, gi caricati sui treni pronti nelle stazioni. Per questo fu emarginato dal governo alleato dei nazisti, e sub lostracismo del suo ambiente politico. Con larrivo dellAmata rossa fu processato per la sua appartenenza al vecchio regime e incarcerato, morendo in povert. Passeggiando nel Giardino di Sofia, si pu trovare il libro di Gabriele Nissim su Peshev, si possono consultare i suoi diari inediti e visitare il museo che gli ha dedicato Kjustendil, la sua citt natale, o ripercorrere le tappe della sua vita attraverso le fotografie trasmesse dalla famiglia. Il Giardino virtuale di Varsavia, infine, ha un valenza speciale, perch la Polonia riassume in s gli aspetti estremi della storia europea: lantisemitismo e i Giusti tra le Nazioni, loccupazione tedesca e la resistenza antinazista, il dominio comunista e Solidarnosc. Vi

coesistono tutte queste memorie, a volte in modo problematico. Nel sito abbiamo cercato di rendere questa complessit nella scelta delle figure da ricordare, da Jan Karski, il messaggero inascoltato degli ebrei rinchiusi nel Ghetto di Varsavia, a Irena Sendler, linfermiera che salv migliaia di bambini ebrei, per la Shoah. Da Jacek Kuron a Padre Popielusko, lanima laica e quella cattolica della dissidenza polacca, ad Anna Walentynovicz, la pasionaria dei Cantieri navali di Danzica, che dette inizio agli scioperi da cui nato il sindacato libero di Solidarnosc. Wladyslaw Bartoszewski ci stato suggerito da Konsanty Gebert perch racchiude in s entrambe le memorie, Giusto tra le Nazioni a Yad Vashem e massimo esponente di Solidarnosc. Non poteva mancare Marek Edelman, il comandante della rivolta del Ghetto di Varsavia e deciso sostenitore di

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Solidarnosc. Nella pagina di Edelman potrete leggere lorazione funebre pronunciata al suo funerale da Gebert insieme a Michnik e a Mazowiecki, altri esponenti di Solidarnosc. Il progetto ha dedicato una sezione apposita alla didattica, chiamata YouFor per sottolinearne laspetto partecipativo. Vi sono inserite molte proposte di percorsi didattici e uno spazio riservato alle produzioni delle scuole, che possono inviare le realizzazioni degli stessi percorsi o altri contributi del loro lavoro. Alcuni materiali li abbiamo gi inseriti: si tratta di produzioni delle classi gi concluse, inviateci dagli insegnanti, che ringraziamo e che invitiamo a continuare nella collaborazione con WeFor. Abbiamo diviso i percorsi per livello di istruzione, indicando le aree tematiche e i gradi di complessit. Alcuni sono stati forniti da insegnanti, altri riportano espe-

rienze educative polacche, altri ancora sono stati elaborati dalla nostra commissione didattica. In particolare la sezione YouFor ospiter gli interventi delle scuole, le risposte degli esperti, le chat tra classi e gli appuntamenti per inaugurazioni e cerimonie virtuali nei giardini, con le dediche da cui nasceranno i fiori sotto gli alberi. Per il lavoro didattico e lapprofondimento personale sono a disposizione molti altri materiali: mostre, saggi, relazioni a convegni, interviste. Anche per questa sezione disponibile la versione bilingue, per rendere fruibile in ogni paese le riflessioni e le produzioni inserite. Data la mole notevole di documenti, una suddivisione per categorie agevola la consultazione. Nel sito c molto altro ancora, ad esempio notizie e appuntamenti sempre aggiornati in sinergia con Gariwo, il sito istituzionale del Comitato Foresta dei Giusti. Nei box

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laterali possibile consultare gli approfondimenti specifici, le gallerie fotografiche, le dediche, il bookcrossing, le chat. Nella colonna pi esterna scorrono tre rubriche: Volti e Voci, dedicata a video, interviste, trailer di film, documentari; Per non dimenticare, con una raccolta degli istituti di ricerca, musei, memoriali, che si occupano della memoria nei vari paesi europei; Documenti originali, dove visionare la riproduzione di materiale autentico. Come tutti i siti web, anche WeFor non si ferma qui, ma sempre in evoluzione.

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Linternamento e la deportazione dei siciliani nei campi nazisti durante la 2 Guerra Mondiale. Elaborazione, archiviazione, documentazione e analisi delle loro testimonianze orali
Tema Nazifascismo Deportazioni Internati Militari Titolo Linternamento e la deportazione dei siciliani nei campi nazisti durante la 2 Guerra Mondiale. Elaborazione, archiviazione, documentazione e analisi delle loro testimonianze orali. Azione e Misura Azione 4 Memoria europea attiva Applicant ANRP - Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia, dallInternamento, dalla Guerra di Liberazione e loro familiari Partner Audiodoc - Associazione dei Documentaristi

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Descrizione del Progetto Negli ultimi decenni sono state raccolte e in parte pubblicate centinaia di testimonianze relative alla deportazione e allinternamento degli italiani nei lager della Germania nazista. stata finalmente riconosciuta limportanza della raccolta e conservazione della memoria storica dei protagonisti diretti e dellanalisi del ruolo individuale e collettivo dellelaborazione di queste tragiche e traumatiche esperienze, collocandole nel quadro della ricerca storica e sociologica e sulla deportazione e linternamento. Oggi, infatti, a oltre sessantaquattro anni di distanza dalla fine della Seconda Guerra Mondiale, in Italia, con colpevole ritardo, ci si rende conto di quanto poco tempo sia rimasto a disposizione per raggiungere e dare voce agli ultimi testimoni ancora in vita.

Tuttavia, le numerose iniziative messe in atto per la conservazione della memoria non hanno riguardato in misura uguale i diversi aspetti della deportazione e dellinternamento. In particolare, si rilevata lassenza di una significativa raccolta di testimonianze orali di siciliani sopravvissuti ai lager nazisti. Le ricerche di carattere territoriale si sono indirizzate prevalentemente sulle regioni del centro e nord Italia. A prima vista, questa scelta sembrerebbe essere frutto di ragioni di ordine storico. Come noto, infatti, la deportazione e linternamento nei campi nazisti, allindomani dell8 settembre 1943, in particolare dallItalia, iniziano con loccupazione nazista e la collaborazione della neo-costituita Repubblica fascista di Sal. Gi prima dellarmistizio, la Sicilia era stata occupata dalle truppe alleate. I rastrellamenti, gli arresti, le deportazioni, ma anche le rappresa-

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glie, le violenze e la guerra partigiana avrebbero riguardato quasi esclusivamente le regioni del centro-nord - e questo andamento nelle vicende belliche e storiche del Secondo conflitto mondiale ha sicuramente permesso a molti siciliani di non cadere nelle mani dei nazisti e dei collaborazionisti di Sal. Tale circostanza non significa, tuttavia, che i siciliani non siano stati deportati o internati nei territori del Terzo Reich. Secondo uno dei pochissimi studi storici realizzati in questi anni, i siciliani deportati furono 855. Si tratta soprattutto di militari allo sbando che dopo l8 settembre 1943 passarono nelle fila dei partigiani, oppure di siciliani deportati perch gi detenuti per diversi motivi nelle carceri e nei campi fascisti. Alcuni deportati siciliani erano in precedenza stati internati negli Stalag, i campi di internamento per prigionieri di guerra, come Internati Militari Ita-

liani (IMI). Non si sa invece quanti furono i militari italiani, dislocati nei diversi fronti e provenienti dalla Sicilia, finiti nei campi nazisti e utilizzati come lavoratori coatti nellindustria civile e bellica tedesca. A partire dal 2000, anno in cui fu istituita la Fondazione tedesca Memoria, Responsabilit e Futuro per lindennizzo dei lavoratori coatti, allANRP, associazione riconosciuta quale Ente Morale dal 1949, si sono rivolte dalla Sicilia 485 persone per ottenere un supporto nella domanda per il risarcimento. Troppo poco e troppo tardi, infatti, ci si occupati di loro e, in Sicilia, ancora oggi di questi temi si parla poco o nulla. Lo scopo principale del progetto, consistente in prima istanza in unapprofondita ricerca, promossa dallANRP, in collaborazione con Audiodoc, associazione di documentaristi, quello di intervistare e archiviare il maggior numero

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possibile di testimonianze dirette dei protagonisti ancora in vita, sia utilizzando gli elenchi nominativi gi disponibili, sia operando ulteriori ricerche sul campo, allo scopo di ricostruire una lista e un quadro pi completo delle persone deportate e internate. Gli obiettivi del progetto sono essenzialmente due: conservare la memoria e tentare di portare alla luce le possibili specificit dellinternamento in relazione al territorio di provenienza dei testimoni, ovvero la Sicilia. In particolare, si pensa, in questo caso, alla lontananza dai luoghi di origine dei deportati, accentuata da un quasi invalicabile fronte di guerra; alla stessa storia dellisola, molto spesso messa ai margini dei grandi processi storici, primo fra tutti quello della Resistenza; al divario dal punto di vista sociale, economico e di istruzione presente tra le popolazioni del sud e alcune re-

gioni del nord Italia; a come nella Sicilia del dopoguerra sia stata elaborata la memoria collettiva degli anni del conflitto; al profondo isolamento dei deportati e degli internati al loro rientro sullisola. Unimportante specificit di questo progetto di aver messo insieme, come oggetto di analisi, sia i deportati sia gli internati militari nei campi di concentramento. In Italia la ricerca storica e la pubblicazione di testimonianze riguardo la resistenza e la deportazione vanta ormai una ricca bibliografia e un discreto livello di approfondimento. Lo stesso non si pu dire, invece, per la vicenda degli IMI che solo in anni pi recenti ha visto un maggiore interessamento da parte di alcuni studiosi. Inoltre, questi universi sono stati sempre nettamente separati luno dallaltro. E diversi sono i motivi alla base di una tale profonda distinzione che

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non si ritenuto opportuno elencare e approfondire in questa sede. Ci si limita a sottolineare, in particolare, il mancato indennizzo per gli IMI in quanto lavoratori coatti. Una vicenda che ha origine dal primo Accordo italo-tedesco del 2 giugno 1961, accordo che, per ragioni politiche, escluse gli IMI e risarc invece i deportati dei KZ. Un riconoscimento negato, ribadito anche in anni molto pi recenti, dal 2000, quando il governo tedesco, come sopra citato, ha istituito la Fondazione Memoria, Responsabilit e Futuro per lindennizzo dei lavoratori coatti, dalla quale ancora una volta gli Internati Militari Italiani sono stati esclusi. Il fatto che i governi rifiutino di risarcire gli IMI ha ancora di pi allargato il divario tra questi e i deportati. Con questo lavoro sintende, da un lato, contribuire, per quanto possibile, alla ricostruzione

delluniverso della deportazione e dellinternamento dei siciliani e, dallaltro, soffermarci in particolare su quello spazio liminale nel quale la realt della deportazione e quella dellinternamento si assomigliano o, in molti casi, si sovrappongono. Una delle principali difficolt incontrate nella ricerca storica sugli internati militari consiste nel fatto che di pochi Stalag, al contrario dei KZ, stata conservata la documentazione. per questo che molte delle verifiche, a partire dagli elenchi nominativi e dai numeri di matricola assegnati nei diversi campi, non si possono effettuare. In questo lavoro si scelto di limitarsi a una prima verifica storica ricorrendo da un lato ai principali archivi che curano la documentazione sui deportati e gli internati in Germania - lInternational Tracing Service (ITS) a Bad Arolsen e la Deutsche Dienststelle

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WASt a Berlino - e dallaltro facendo ricorso a materiali accessibili nelle biblioteche e sulla rete, dove sono sorti negli ultimi anni autorevoli siti di documentazione storica. I risultati costituiscono un primo passo a disposizione di chi in futuro vorr compiere ulteriori approfondimenti. Inoltre, la ricerca portata avanti nel progetto non ha pretese di carattere esclusivamente storiografico, pur dedicando le dovute energie e attenzioni alla necessaria verifica delle fonti orali; una necessit ineludibile, anche perch spesso la memoria tardiva trasfigura i fatti vissuti in tempi lontani. Per esempio sono stati riscontrati casi nei quali gli intervistati hanno raccontano di aver visto i forni crematori, descrivendo come venissero eliminati i cadaveri e, solo dopo sollecitazioni da parte del ricercatore, emerso che tali ricordi erano in realt ricordi costruiti attraverso

lappropriazione di informazioni e immagini di filmati e documentari visti dopo la guerra. Alcuni dei fatti ricordati e raccontati dai testimoni sono difficilmente verificabili, mentre altri contengono errori e lacune. Lapproccio teorico utilizzato quello della storia dal basso o storia orale proprio delle scienze sociali e in particolare della sociologia, attraverso il quale sintende ricostruire e tentare di comprendere come tali esperienze siano state vissute, elaborate e ricordate dai protagonisti. Lo strumento metodologico adottato per raccogliere le testimonianze orali quello dellintervista qualitativa. Consapevoli che in alcuni contesti dindagine la tecnologia usata potrebbe incidere sulla qualit della testimonianza, stata privilegiata la registrazione audio rispetto a quella video perch una strumentazine pi leggera e in questo caso

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avrebbe messo pi a suo agio linterlocutore vista let avanzata. Il tema della deportazione e dellinternamento ancora oggi doloroso e scomodo per molti, soprattutto in ambienti come quello siciliano, dove la memoria intorno a questi temi non stata molto sviluppata. Infatti, la memoria della Sicilia e dei siciliani inizia tardi, forse troppo tardi. Il progetto si concluso con la pubblicazione del volume Deportati e internati. Racconti biografici di siciliani nei campi nazisti a cui allegato laudio documentario Stcke-Pezzi e la realizzazione del sito archivio www.imiedeportati.eu.

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Ferramonti: dal sud Europa per non dimenticare un campo del Duce
Tema Nazifascismo Deportazioni Titolo Ferramonti: dal sud Europa per non dimenticare un campo del Duce Azione e Misura Azione 4 Memoria europea attiva Applicant Associazione fra ex Consiglieri Regionali della Calabria Partner Fondazione Internazionale Ferramonti di Tarsia per lAmicizia tra i Popoli

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Descrizione del Progetto Il progetto finalizzato a indurre i giovani ad una riflessione sulle cause e le conseguenze della violenza nazifascista, attraverso il recupero della memoria di uno dei pi grandi campi dinternamento italiani: quello di Ferramonti di Tarsia, che oper in Calabria tra il 1940 e il 1943, con una presenza media di circa 1.500 internati, prevalentemente ebrei stranieri o apolidi. In primo luogo, stato costituito un team di progetto, facendo ricorso allesperienza dellAssociazione fra ex Consiglieri Regionali della Calabria e della Fondazione Ferramonti, organismo che ha approfondito il tema dellinternamento civile fascista ed in particolare la storia del campo di Ferramonti. Il gruppo ha riunito ricercatori e volontari della Fonda-

zione ed esperti di sviluppo locale e cittadinanza europea. Il team di progetto ha condotto attivit di ricerca e di recupero del materiale storico, attraverso la messa in evidenza dei momenti pi significativi ed educativi dellattivit di recupero della memoria svolta dalla Fondazione, perseguendo cos uno degli obiettivi dellAzione 4 Memoria europea attiva, legato alla conservazione degli archivi materiali. Lattivit di ricerca e documentazione culminata nella realizzazione di una pubblicazione in cui sono stati analizzati: il campo (contesto storico, motivazioni dellinternamento e peculiarit del campo; descrizione della struttura); limportanza della memoria (loblio e il successivo recupero della memoria ad opera di studiosi e appassionati; lesperienza della Fondazione Ferramonti come pra-

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tica esemplare da divulgare a livello europeo); il progetto Ferramonti: dal sud Europa per non dimenticare un campo del Duce (gli incontri e i temi trattati; le interviste e gli approfondimenti; il punto di vista dei giovani partecipanti); il futuro (le proposte dei ragazzi; la rete europea). La pubblicazione stata distribuita nelle scuole e presentata in un incontro europeo con i referenti del Programma Europa per i cittadini. Nel quadro del progetto, sono state individuate sei scuole superiori per la realizzazione di due laboratori didattici. Essendo ogni laboratorio composto da circa 30 studenti, in totale lazione formativa si rivolta a 180 ragazzi di et compresa tra i 14 e i 18 anni. Per stimolare la riflessione attiva sulla storia del campo di internamento, i laboratori sono stati organizzati con il

seguente metodo: a due gruppi di studenti sono stati proposti differenti progetti didattici (PD1 e PD2) nel corso di un primo laboratorio; successivamente stato organizzato un secondo laboratorio in cui gli studenti del PD1 hanno illustrato ai loro coetanei che hanno seguito il PD2 quanto appreso durante il laboratorio, e viceversa. Tale momento di incontro stato pensato per rendere i giovani protagonisti delliniziativa e per stimolarli ulteriormente alla riflessione sia sul passato che accomuna il loro territorio con quello di altre regioni dEuropa, sia sul futuro dellEuropa unita dai valori della democrazia e della libert. La promozione e la diffusione del progetto sono avvenute attraverso il sito web www.progettoferramonti.it, costruito come strumento di comunicazione e di scambio fra i partecipanti al progetto e allo stesso

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tempo come spazio per garantire la massima visibilit delle attivit realizzate e dei risultati conseguiti. Le sezioni di maggiore rilevanza sono tradotte in inglese.

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Ministero per i Beni e le Attivit Culturali Segretariato Generale Direttore Servizio I Gianni Bonazzi

ECP Europe for Citizens Point Italy Project Manager Leila Nista

ECP Europe for Citizens Point Italy Punto di Contatto Nazionale per il Programma Europa per i Cittadini Ministero per i Beni e le Attivit Culturali Via dellUmilt 33 00187 Roma tel. (+39) 06 6965 4261 fax. (+39) 06 6965 4305 Web: www.europacittadini.it E-mail: antennadelcittadino@beniculturali.it

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