Sei sulla pagina 1di 65

Associazione

Ortonesedi
StoriaPatria

rcerche
a curad
vtncenzo Dorgner(

Enrico Coletti
Padde Di Lullo
Andrea Di Marco
Antonio Falcone
ELioGiannetti
Dino Pacaccio
Emilia Polidoro
Nicola Selafini
Giorgio Zandegiacomo
Azienda
Autonoma
di Soggiorno
e Turis-mo

Associazione
Ortonesedi
StoriaPatria

ORTONA

nel Seicento

Azienda
Autonoma
di Soggiomo
e Turs-mo

CoUa di

Saldi & Rcerche

ORTONA
NEL SEICENTO

Testi
@Associuiorc Ortorcse di StoriaPatria:
VncenzoBoryheti, Ennco Coletti, Paide Di lllo,
Andea D Mo, Aitoio Falcone,EIio Giaaaeni,
Dino Pacacio, Enilii Polidorc, Ncolo Setufi,
Giorgio Zandegio.ono.
Disgni st|m robiliari

Fotocomp$izione e stanpa
Iip olito gra Colaizzi, Ono@

vietai.la riprcduione,

AZIE}IDAAUMNOMA III
SOGGIORNOE TIIRISMO
P@ d.l. Repubblic{,
9
66026O(IONA (CH)
telefono(085)9063841
telefax(085)9063882

SOMMARIO
Una mosa di spessoreal terminedi una ricerca
EmIia Poldoro
Il Seicentoh Abruzzo e in Ortona
EIio Gianhetti
La strutturaamministrativa
Elio Gannett
L anministrazionedella giustizia
Antonio Falcone
Una cita con 4000 abitanti
Giorgo Tandegfuomo
La dcoshuzioneubalistica
Nicola Serafni
La societortoneseattraversoun libro paocchiale
Nicola Serani
Quatho famiglie nobili
Nove Conventicon una gmndeinffueza
Antono Falcone
Le pergamene
Dino Pacacco
12 maggio 1600:nascela diocesiOrtona-Canpli
EIio Gannefti
I protagonistidell'attivit artistica
VbehzoBorghetti
Musicae musicisti in Ortonatra ChqueceDtoe Seicento
Enico Colctti
Oreficeriain fuona
Paride Di Lullo
Il rivestimentodellaToe dell'Orologio
Antonio Falcone
Le Vigne
AndreaDi Marco
La terdbile pestilenzadel 1656
Paide Di Lullo
I traffrci marittimi
Paide D Lullo
La piraterianelle acqueortonesi
Appendice

Pag. 7
Pag. 16
Pag. 18
Pag. l8
Pag. 19
Pag. 20
PaE.26
Pag. 30
Pag. 3l
Pag. 32
Pag.38
P^9. 40
P^9. 47
Pag.48
Pag. 49
Pag.50
Pag. 55
Pag. 57
Pag. 59

In copertina: piana di Orbru dicaa a G.B. d4 Pizzis da ..il Regno d Napoti ir ptuspettivo"
di G.B. Pa.iche i, stampatoa Napoli nel 1703

/).,

PantadiOronadella
lncdelxvl seolo
diddscolie.1iAlesandtu Dotnno

L CafeuoAraso.ese- 2. Pore delh Manna- 3. Monareroe Chieradi SanAsostilo(altualmenre.Riparizione


Demosraica{telComne, = 4 Chiesadi S. Tommaso= 5. PilzzaCmndedi eravecchia(altualePiazzaS.
.del Carmnrc, = 7 Ci a muraialara edilcare
Tommasol= 6. Porrdellabucciara
chiamaia
da
Guccesivamenle
= 9.
CieonD Cildoranelprmam.d del XV secolo= 3. PiazaCmndcdj Tmanovr(drualePizaS.Fmnccsco)
chisa d Sanra
Mia delleGrazieinra mocnia
c convcntodcFlarizoccolmti- l0.Ponas.Giacoma: ll. chicsa
= ll. Manarerac Chicsadi Sdta Crtnnr(rel XVI scolala chirsa
di S. Cacano= 12 Cbcsadcll Annnciara
venivachmbcbedSrachida)=14.PoradiSanraCftnn-15.FonllnadiSanracacrina=16.Chiesrd
Sada Sona Vecchia = I 7 Chiesadi Sm ra Marganla Nuova.tata edificaredaM aBanlad' Ausia comecomplene.ro
= 19.PalazoFamese(alfuale
dePaluo Fmee = 18.PiazaPiccoladi TeEavecchia
Piazza
delloRepubblica)
20. Flanadel 1506 - 21. Chiesae Convenlod S. Fmncesco= 22. Ripa cmndc veso l ne (attalcPasqaiata
= 23 Chiesa
Orientale)
c Corvcnrodi S. Doncnco= 24.Ponicciolo- 25.Cbjesrdi S Nicola - 2.MCazzni.

UNAMOSTRA
DI SPESSORE
AL TERMINEDI UNARICERCA
Continuandoi suo mpegnoculturale, l'AssociazioneOrtonesedi Sturta Patria ha
decisonello scorsosetembreuha ricerca su Ofiona nel Seicento,comepercorsoili
studio annuale.II periodo statoscelfoperchnoh molto conosciutosebbeneicco
di elcmentiche sottolineayanola sua impoanzacomemomentoqualifcante nella
crescitoe nello sviluppodella comunitortonesee del cohptehsorio.
La Mostra che vieneallesttanella Chiesadi S. Caterin.re nell'Oatorio del
Clocefsso l risuhato deIa ricerca, che diventavisbile afttuverso una esposizione ragionatadi docwnent,perqamene,telepftoiche, libri, foto, piante, ecc.
I soci dcll'Associazione
hannocompiutoricerchein rart Archiyi, da quello di
Napoli a quelli di Chiete di lancano, da Bibliotechea collezioniprivae.Ia
yicendacofiplessa di una comuhitin camminotrasparedalle palole di un documentoappenaleggbilc,da color d una tela pittorica, da reperf d un mamafto
edilzio,dalle rghe di un lbro.
Sino a qualchedecefixofa il Seicento,I'et barocca in specie,il perodo che vo
all'incirca dal 1600al 1650,era consitleratonon bene,per non drc alttu, da fanti
studiosi: pregiudizi di tipo romantico oppure una certa vsione illuministica del
progrsso umano ed anche uka lettura sohanto soco-economcadei dati sturtc
ayeyanoaccantonatose non limitato gli studi e gli approfondimenfinecessariper
conoscereeettivamentc1' epoca.
Cominciandoin1)ecedalla storia locale, dal dato particolare, dal docuhento indscutibile, possiamoconoscereben alfro. Questoperiodo non fu affatto un'epoca
negativa,d rcgresso,di fomalism nutili. Pensiarnoalle innovaziohiancheorganzzatiyeche iI Conclio di Trento innesc,pe cu oggi possamoconosceetutta
la realt dcmogrartca,ne mnuti particolai, attraverso libri manoscrttticonservat cofi tant amore nell'Archivio della Cattedrale; riguardiamo con attenzone
alle tele pitoiche di Giown Battista Spinelli, d SebastianoMajeski, tli Tonoso
Alessandrn,che rempionoalcune chiese:potremo notarcfacilmente quale spessore I'arle e Ia cuLturaraggungessero
in Ortona; le istituaon,attaversoil
Consiglio dell'Uniyerst, erano vh)esul piano ciyile; difendeyanoe rappresentarano benela comunitfutelandonei problemi, afrontando con decsionele situazoni difrcilL comeI'arivo dei soldato le pestilenzeo il tmoredei turchi; possiamo conoscercI'endta delle immgrazioni,da q eIIa degli sloy cristiani, gli schiavoni chepopoLvono tante terre a su.d-estnel territorio comnale,a quella d amiglie lanbarde e spagnole,a quelle ilel teramano.Lr1Chiesaera protagonistad un
inpeqno icco, non sola pastoralc ha ancheciyile e sociale,iia attraversoI'opera
di vescovidi valore, sia attrave$o la presenzaoperunte di ben nove Conl)enti:
agostiniani, domenicani,conrentuali, hinori osseryanti,cary ccini, carmelitani,
celestihi,fatebenefrotelli,cistercens,Sul pano economico,Ia trasfomazione ilelle
colfure, da grano e seminativo,a uva da vino, costitu una vera rivoluzione; sul
piano urbahistcosi cominciad abitarc nei campi e nelle rille sehpre d pi, sul
piano socialecominciaa nascereuna imprcnditoria mercantileche espofta vino e

olio aftraverso il porto. SorgonopalazzL con i portali tardoinasc nentali, con


I'impulso dao dall.e icoslruzioni dopo l'ncursione turca e con I'infuenza deri,ante dalla presenzadel Wlauo Famese.Anche sul pofto tuusicale,I'attivt dei
naestri di cappellad yolore testinonia una vivacif non da poco. SIpano sanitario, la presenzotli uno "spidale" tenuoda Fatebeneltatelllimit i danndovuti
alle pesilenzee al passaggiodi tanri soldati.
lzggendo questoopuscolo,con artcoli sui settoi d icerca, ossemandoi documenti della Mostra, le tele, gli oggetti, IeggendoneIe ddascalie,iI vstatorc che
non voglia essererettolnsopotrA coqlcle anpi atpeti di un'epocapoco conosciuta, ma rcca e ihteressante,In tal modo, avremoraggunto uno degli scopi
dell'Associazione,la promozioneculturale, a cui accompagnata,per un mese
intero d Eksta estate,I'aperturo al pubblico di intercssantieperli stoico-architettonici, come ln seicentescaChiesadi S. Caterina e il medevaleOratoro del
Crocif8so,con BIi afreschi del Crtstu n croce.
A nomedell'Associazonertngrazio quanti hanhopatrocinato la nostra niaatiya:
I'Arcivrescovo di Lancano-Orona,che ci ha pemesso l'utiliuo delle strutt re
edilizie per li Mostra, il Comunedi Ortona, per I'appoggio logistico omio, la
Presidenzadel Consiglio Regonalc,I'Azienda d Soggiomoe Turismodi Orona,
che editrce del presenteopuscolo'catalogo.Ringruziopoi quanti ci hannopermessoI'esposizionedi telepitoriche, comeil Conventodi S. Maia delle Grazie,la
dott.ssaErnestinaStinzani,della Sopintendekzaoi Monumenti,il panoco della
Cattedalcdi S, Tomnasoe quanti ahr in tant nodi hannocontribuito a realizzare l'niziativa.
Un cordak rtngra4iamentopoi nfne a tutti gli amc dell'Assocazionedi Stofia
Patria per il lavoro svolto, semprevolofitario e puntuole, al senizio della conosceruastorcae dellApromozionecuhuraledella nostracomunita,con I'augurio di
altre tappe;senpreprofcue,
Luglio 1997

Antonio Falcone

IL SEICENTO
INABRUZZO
E IN ORTONA
Ortona, citt dello stato farnesiano. ai confni del sud
Il Seicento,ancoraper acuni aspettidel tutto inesplomtoo dimenticato,rappresenta
un periodo affasciantedi stoda nazionalee regionale.La storiognfia piuttosto
avaravelso la nosharegronee spessorisolve, solo con qualchepagin4 fenomenidi
vastapofata. L Abruzzo sembn immersoin un'apparentequotidianite anonimato,
condizionequestaimposta,in un certo senso,da una dominazionespagrolarapacee
gabelliera.In realtspesso vittima, oltre chedi calamitnaturali,arche di compravendteestemporanee
di interecita e territod, owiamentecon tuti gli abitanti.Cos
la vita socialerisulta determinatadalla dmmmaticafranmentazioneDolitica. con
conseBuente
esasperalo
campanilismo.
ed inolEedallerivohee dallerepessioni.
del
1646
Masaniello
iNorge contro i dominatoti spagnolie aizza la folla
Quardo
furentenapoletana,'eco giungeanchein Abruzzo,ma la dspostaprcvenientedalle
singolecitt ha motivazioni diverse,taloratotalmenteopposte.
Chieti, demaniorcgio, si ribella all'erario, gli taglia gli alberi del giardino e gli
incendiala casa,poi passaal paazzodel Covematore.Non accettadi esserevenduta per 170.000ducati al ducaCaracciolo.Vuole conservategli antichi privilegi e
ci descecon la forza.
Guadiagele attuauna rivolta flscale.
Nel teritorio terainanoaddirittumshagianonimee nonrivendicate,incendiclamorosidi
casenobifari tenorizzaoquellapaltedi popolazione
chenonprcndeparteallarivoltaLAquila subiscel'assediodi AlfonsoCarafa.
Michele Pignateli,regio govematoredel Regnodi Napoli e Sicilia, riescea domare tutte le ribellioni, servendosidi banditi addeshatie refibuiti (A. Melchione Storia d'Abruzzo tra att e memoie. Penne, 1989).La popolazionesoffre per i
continui abusi.Le costesono infestatedai pirati, Ie zoneinteme dai briganti.
r-_economia,vivace nel primo decenniodel secolo,languenei decennisuccessivi,
condizionatanegativamenteda tre elementidi fondo: latifondo, mancanzadi bmccia di lavoro per decessie chiamataalle ami, e pastorizia.
PesanteI'ereditdel secoloprccedente.
I pochi tentatividi dcosuzionespesso
eranosolo occasioniper taglieggiarc1apopolazione,aumentarela pressionefiscale
o giustifrcarea[uninishazioni improwisate o incapaci.D'altra parteapplicareleggi
uniformi o cdteri unici di equit fiscalenon era avvertito neppulecome aspirzione. Meglio l'abbandono e Ia mise a genetulizzata.La societ abruzzese,per,
nonostantetutto, riesce a dimosfiare, olhe le inevitabili soffereDze,un femento
civile e una lentalibetazionedal pesoingombrate della feudatit.
SeguircI'itinerario abruzzese
in tutto I'arco dei Seicentoci porterebbelontanoe questonon 10scopodellapresentericerca,percici limiteremoai brevi cend gia esposti, utili alla coprensionedella vita della nostracitt nella prima rnetdel secolo.
Ortona e il ducato di Para
Gli atti notarili e i documentirelativi al 1600conseflari pressol'Archivio di Srato

non solo una fonte autorcvoleed origidi Napoli, Chieti e Lancianorappresentano


nale per I'interpretazionestoriogafrcadel Seicentoortonese,ma indicano anche
una chiavedi letturaper capiree spiega&la eacezionaleinnovazioneculturalepromossadal nostro seminadocittadino a livello regionalenel secolosuccessivo,cio
nel Settecento.Percicerchiamodi seguircattentamente
lo studiodelle fonti stesse.
ducativiene acquistatada
Il 21 febbraio1582Ortonaper cinquantaquattromila
Margheritad'Austria. Passacos dal Regnodi Napoli alle dipendeDzedel ducatodi
Parmae Piacenza,al qualeresterlegatafino al 1734,quandoCado m di Borbone,
figlio di Filippo V ed ElisabettaFamese,oltre che ducadi Parma,diviene per conquistare di Napoli e Sicilia e successivaenterc di Spagna.scomparecos il ducato e frona restalegataal regno di Napoli e Sicilia fino all'uni d'Italia. Dunque
Orton4 per un lungo pedododi tempo,cio dal 1582al 1734,viene incorpomtain
uDostatodel Nord Italia, insiemead altri territori abruzzesi.
Afferma tesnralmenleAdelrnoMarino:
"Ortona lu I'uhima citt che entr nell'orbita famesiano-Iz fiodalitA e soplattutto I'anno, oltre che Ia sonnt sborsataper l'acquisto,fanno pensarea qualcosadi
pit che non l'.more per I'amenaposiTionedi cui parb il De Cesariso per kt salubrit dell'aia di cui parlaflo altri. Con molra probabilit Ortona signfc il compleamentodi un disegnopolitico tendentea fare de possedimenti
famesani
d'Abruzzo n potentestato omo|eneo. Con iI govemo di MarSherita d'Austria ha
inizio infne una nuovafase dellofeudalit regianaleabruzzesenopit ancorataaI
possesso
fondario, nto inclne al possessodegli ufri e aI controllo della burocrazia" (A. Marino - Marghertad'Austria e I'Abruuo, pag. 19.Ofiona, 1982).
I,e affermazionidi Marino sonotutte condivisibili, ma vannointegte con alcue
riflessioni.
Tutte le cartefamesianedell'Archivio di Statodi Napoli pa ano di "stati famesiani"
d'Abruzzo e solo qualcherara volta di "feudi" d'Abruzzo. Comunque,al di h dei
nomi, chepure a\Talllloun senso,cerchiarmo
di porci dueinferogativi fondamentali:
- perchMargheritad'Austria acquistaOfona;
- in qualeposizionela citt viene a ovarsi dopola mortedella duchessa.
Per dspondere,dpercoriamo con estremaessenzialitle tappefondamentalidel
dcatodi Parma.
Nascecomefeudo dello statodella Chiesariel 1537,qandoPapaPaoloIII decide
di affidado al nipoie Pier Luigi Famese.Diviene, poi, del tutto autodomo,ma gli
attriti con lo statopontifrcio,che continuaa senti$i ffeditore, rcstanoe spessoriaffiorano.Un esempiosignificativo I'antagonismotra il ducaodoardo Famese
(1622-1646)e Uano \IIII Barberini, che provocale due gree di Castro (Fov.
Frosinone).La prima vittoria spettaa Pamn, che nel 194 col ftattato di Fenara
riconquista Caso, la secondaal PapaInnocenzoX, che lade completamenteal
suolola citt di castlo.
Dunque,il piccolo ducatodi Parma,tutto concentato sulla ieraferma, accerchiato
da stati pi forti come Milalo, Veeziae i Presidi e 1osiessostato pontifrcio, che
possonofagocitarloin ogni momento,cercaaffannosamente
uno sboccoa marc e
alea$zeda contappoe agli stati con cui confina. Le tene d'Abruzzo sono un
mezzopef conservareuna forte alloanzacon il rcgto di Napoli. una confermapu
venire ancheda un'attentaosse azionedella carta geograficadel tempo. Ofiona,
poi, ha qualcherequisitoi pi. Ha uno sboccoal maree quindi una dignitosaposE

sibilit di commercioarittimo con l'altra spondadell'Adriatico e indirettamente


con l Oriente.una nobilldevotae fedelee in6nel'a$enzadi un poterebaronale
fofe, che possarivendicareterrenie gabelle.Tutto il tenitoo ortoD;seinfafti, ville
comprese,appartienenella quasitotalit a monasteri,conventi,beneficiecclesiasti_
c o aI capitolo di S. To[maso. I rali conti o barcni locali vivono arroccatinelle
loro posizioni,non riscuotonoaffatto la simpatiadella popolazionee sonoessistessi sottomessi
ai vescovi.Riferiamoun solo episodio_
Nel 1613il vicariogenerale
della diocesidi Ortonae Campli, TommasoAcquistucci,tra le altre incombenzedi
caratterepastorale,ha pule l'onerc di far rispettaregli obblighi ai baroni. Infatti
alla morte di Don Scipio Arcuccio, baronedel castellodi Arielli, dvendica con un
documentoscrtto,i diritti dell'arcivescovodi Lanciano,Galatino,al qualespettano
per ereditil miglior letto con tutte le suppellettili,il miglior cavallo con i guamimenti e la spada.La moglie del barone,Feliciala, e il figlio prospero,nominano
due procratori e impugnanoil decreto,chiedonodi non esserepih molestatie si
appellanoal Papa.Il 26 agostodelle stessoanno,e proprio nel castellodi Arielli, il
notaio, DomenicoAntonio De Nardis di Lancianoregisha, in un atto formale, la
ferma volont di madre e figlio a resistere,portandoper motivazioni il fatto che
Feliciana non ha ancora ricewto la delega come nutrice, la brevit del tempo a
dsposizione.
la consuetudine
di buoDirappofi a vescovoe baroni(llemoiei L4.. Aninori. A cura di M. Scioli. L'Aqula, D.A.S.P, 1995).
loutile dire che l'erede del baroneavr torto. Anche se non si trova un documento
inoppugnabile,tuttavia, il 22 febbturo1626,comerisulta dal registrodei battesimi,
hospero Arcuccio barone presentenella cattedmledi S. Tommasoin qualit di
compafeper un batEsimo.Dunquela riconciliazione
hasenzaltroawro u; prezzo:
l'ubbidienza.
Allora possiamoconcluderedicendo che Ortona e tutti gli stati d,Abruzzo faffto
parte di un preciso progettopolitico per creareuno statoforte da parma all'Italia
centraledacontappone agli altd, a galanziadi equilibrio e comebasedi lancio per
altre conquiste.
Cado III di Borbone,ducadi Parma,divenendore di Napoli e Spagnanel l?34,
interpreteautenticodi un sognoduratooltre 100anni.
Ortona tra 'ragmstiche regie', e gabll
L archiviofamesianonascea Parmanel 1592con RanuccioI Famese.il ouale
decretala sislemazione
di tutrj i documenrirelativia sua nonnaMarshirira
d Austriae adAlessandro
Famese
suoDadre,
L archivistaCesareRipa disponetutte ie carteper argomentie in ordine alfabetico,
aggiungepoi altre provenientida Roma.
FrancescoMorcsco proseguenel riordino e nel 1621 lascia un appositoverbale,
quasia testimoniafela fatica certosinadunta per anni.
Carlo III nel 1734porta con s tutto I'archivio a Napoli, dove resta fino ad oggi,
nonostantei danni subiti nel 1799, al tempo della Repubblicaparteopea,e nel
1943a causadella secondaguera mondiale.Tutto I'archivio famesianocomprende
attualmente300 pergamenee olfie mille unit archivistiche. Di questeoltre 12
fasci riguardanosolo la nostracitt. L esameaccuratodi tutti i fasci dchiederebbe
anni di studio.
Per ora ci limitiamo a interpretaresolo alcuni quadririassuntivi.

Ortonain tutto il 1600,ma soEattutto nella prima mea del secolo,vive una situazionedrammatica,
Dipendeper tutti gli aspettianminisativi dal ducadi Parma,a lui pagapuntual_
mentetassee gabelle,perprammaticheregie ed ordini, emessia Napoli e accettati
a Pama, diventanovincolanti per la cift. Il risultato una pressionefiscale insostenibile,accresciutain ogri occasione.
Il duca di Pama nscuotein Orton4 attaverso i suoi amminisftatori,diversi pagamenti fiscali, tla cui la gabella della farina. Purtropponel 1613 la gabella viene
incassatada un altro creditore,il qualeevidenteme[teapprcfittadella disattenzioDe
altrui per saldarc il conto. QuaDdoil duca, che dsiede lontano, non dscuole, si
rivolge alla Cameradella Sommariaa Napoli., che agiscecomeun tribunaleamminishativo e fibutario. Essadidme tufte le controveisiefeudali, liti tla baroni,pvati e universit,istruisceregolad processied emettedecretiinappellabili, servendosi
anchedi consulte.Per il casospecificodi Ortona,la RegiaCameraesaminagli atti
e dedeta che gli affittatori sono tenuti improrogabilnente a pagareil dovuto alla
corte pamense.In casodi mancatopagamentonschianocinquantaa Ii di calcele
e comunquedevono essereimmediatamentesostituiti, siano essi sindaci o nobili.
Infi[e gli anminisatori sonoobbligati ad aggiornarcla ]ista di cassieri,esattorie
corpi di entratacon i relativi tempi di pagamento.RanuccioFamese(1592-1622)
accettala pmmatica regia e I'ordinalza diviene esecutiva(Archivio di Stato di
Napoli - Archivio Famesiano- vol. 1207- II - n.4, pag. 2 e 3).Comunquela vertenza si protraefino al 118.Infatti I'afnftatoreAndreaMatteo De Pizzis descea saldare i conti aehati relativi al periodo settembre1613-agosto1619, mentre alla
datadel 12ftaggio 1618restanoancomirsoluti i ttibutr otdimti (Arch, Famesiano
- 1207- rol. II n. 5). Dalla nota delle gabelle,relative al 1629,emergela realeconsistenzadelle tassechela citl devesostenerc,ma qui, comenei documentigi esaminati, risultano solo i dati complessivi,non quelli relativi ai tuochi. Riportiamo
alcuni nomi pi curiosl gabella dei dann dati p. 93; gobella della bastasio
p.790.50; gabella della sfondaruradel barile p. 26; gabella dei ni e usdolanep.
2451; il bonatiusdei omai e arinai p. 500; gabella delln cattapahza-; gabella
della macinap. j600; gabella dei pesi e msurep. 1600;gabella deifeuAi e bucciltria p.600 (Arch.Famese- 1207- rol.23-5).
I frmchi in tuona nel 1631sono917, di cui soltanto96 bonatenenti.Ogni famiglia
paga 15 grana come tzuisaordinaria, 48 per le fanterie spagnole,91 per i soliti
donativi, 8 perch alcuni fuochi sono venuti a mancmq 63 per altri donativi. La
tassaannuacomplessiva,
sempreperil 1631, di 4561tar,monetasiciliana,senza
alcunadisparitdi hattameDtotra rcsidenti e forestiei (Arch. Famesano- 12202
vol Z). Comunque,a titolo di curiosit,diciamoche gli aretrati insoluti continuano
perfino trentennali(Arcfr.
ad accumularsiper ttto il secolo,con rateizzazioDi
Farnesiano1205- Memaieper l'Abru7xo- 50.51).
Tbuppee ordini capitati
Anche seI'Italia toccatamarginalnentedalla gBerradei Trent'anni, cheinteress
solo la Valtellina e il MoDferrato,le regioni dircttamentegovematedalla Spagnao
da essainfluezatesonolettemlmentesoffocateda amrolamenti,razzie e ricatti di
ogni genere.Il popolo ortonese,infatti, pi della pressionefrscale,temegli attacchi
corsari sul marc e cercadi difendersiin ogni modo. Per paa della pestescaccia
10

perfino Ie barcheforestiercche tentanodi pescarenelle sueacque.D'alha parte il


captanogeneraledel rcgno di Napoli paficolamente attento e sollecito rclla
nomina dei capitani di guera spagnoli,che hanlo I'obbligo di difendereOrtona e
le suecoste.Tra i pi noti ricordiamoD. FrancescoHerera, cavaliercdell'abito di
(Ordi i capitati- l62q eD, Anto o Sotelo(15 giugno1631).Putroppo
Sant.ago
presdente
il
del supremoconsiglio d'Italia non si limita solo a questo.
Emette irl spagnoloun bandoperentorio con cui chiama alle armi "le genti
d'Abruzzo", armatedi archibugio,spada,polvere e micci (Otdn 1630).Orton
rispondecon 187giovani.L elencocompletodei nomi privo purtroppodet'et,ma a
francosonosegnatetuttele armi richiestedal bando(Arch.Fameskto 1202- 23-24).
Il documentopi inquietade giunge,per, da Sulmona,dove si stabilitauDacompagniadella fantedaspagnola.Il comandante
PedroSanchez,a conoscenza
dei
debit ortonesinei riguardi del ducadi Pama, rivo8e ai magisfati, sindacie a tutti
quelli a cui spettail reggimentodella citt di Ortonaun ordinepercntorio,che
suonacomeun vero e proprio catto, Essi dovrannoversare16 granaper ogni soldato e il doppio agli ufficiali, altrimenti una squadradi mlitari occuperla cift
fino al pagamentodell'ultima granae con una penalitdi mille ducati (Arcrr
Farnesiano I 202, 23-24).
Questavolta rateizzazionie dnvii norl sonoaffatto previsti. Ma non per tutti i paesi
d'Abruzzo cos.Atri ricorread uno sFatagemma.
Suor Ottavia,abbadessa
del
monastercdi S. Chiara, compraper 1000 ducati, con I'aiuto frnanziariodi alcuni
nobili locali, un mulino occupatodalle truppespagnole.Questesonocostrettea
sloggia$ immediatame\te(RegestopergameneAtri - yol. Il n. 769.L'AquiIa, 1985.
Popolazionee registri parmcchiali
Pressol'archivio parrocchialedi San Tommasosono gelosanenteconseflati sei
registri rifedti al 1600e riguardanoi matrimoni, i morti, battezzatie cresimati,tutti
in ordine alfabetico.Sono una vastissimae ricca fonte di notizie. I'unica Dresente
in Ononaper quel pedodo.mai studiaraai 6ni di unasroriografia
locale.i registri
dei matrimonivannodal 1615al 1744,quelli del banezzatidal 1626al 1698,dei
nesimatidal 1624al 164.
Il primo interogativo riguardail perchesistonodei \,'rotiiemporalie imputabilia chi.
lncuria dei redaftod,assenzadi direttivepreciseo soltantoiI casoche, dopo le
distruzioni belliche, ha permessoar vasserosino a noi solo alcuni registri?
Rispondere impossibile.Ci limitiamo a osservarel'esisterite.
Il Concilio di Trento nel capitolo del Matrimonio (sess.XXIV) avevaribadito non
solo la sacmlite I'indissolubilit di tale sacramento,ma con il dedeto cosiddetto
"Tametsi" avevadichiaratonullo e invalido il matdmonio segreio.Restava,come
unico mafimonio effrcace,solo quello celebnto dinanzi al parrococompetentee a
due o tle testimoni. Infatti tutti i matrimoni ofonesi vengonocelebratidavanti aI
parloco e alla presenzadi testimoni, secondoil sacaorito della ChiesaRomana,
nella chiesacattedraledi S. Tommaso,unica parrocchiaortonese,e solo eccezionalmentea S. Biagio, SantaCroce,SantaMaria della Pace,S. Matteo, Santa
Margheritae S. Bartolomeo.
Solo alcuni nobili possonopermette$i il matrimonio in casa,come ad esempioil
sig. Tommasode Bemardis e la Sig.ra Cecilia Geflasone, che usufruisconodi un
permesso
(7 giugno1661).
del VescovoBonafaccia
lt

Anchenei matrimoniin Chiesai nomi dei nobili sonoprecedutida si8lore e signora, gli ali non hannonessunappellativo.Alcune not^zioni palticolari riglardano
la residenza,la testimonianzadi statolibero per i forestieri e gli accertamentieffettuati pressola cosiddetta'torte episcopale",le dispenseper nozzea consatrguinei
fino al teo gradodi parentela,i decretitrasctti in latino. In nessuncasorisulta il
mestiereesercitato,comeawiene invece in un frarnento di fuochi di 13 famiglie
ortonesiche operanoa l-ancianoe risiedonoa Frisa. Sonoin maggiorparte nucei
di sette - otto persone;il capofamig]iaquasi sempreesercitail lavoro di frnaro,
carbonaro,camiciaroe pizzicaolo (Arch. Famesiano- 1202- 23.3).
I rcgistri delle cresimeriportano la formula iniziale col nomedel vescovo,successivamentela datae I'elenco dei cresimati,con a fraDcoi rispettivi paini e maine.Trascurano
I'eta e saltanogli annidal 1653al 1661.I mesisceltiper l'amministazione del sacmmentosono:maggio,giugnoe luglio.
Per quanto riguarda il libro dei battesimi, esso quasi del tutto restaurato,nella
maggiorpafle illeggibile con un udco dato certo:le pdme lettercdell'alfabetopartono dal 1670 e vanno fino al 1698.solo dalla lettera F alla lettera N i nomi dei
battezzativannodal 1625al 191: pertantoi dati sonomolto incompleti.
Tutti i registri nella prima pagina mostranoil decretovescovile,secondoiI quale
chiunqueosi stapparc o altemreuna paginaincorre nella scomunica,la cui assoluzione dseata al vescovo.
Quadro riassrtivo
Amo

1582
1625
ta6

Fuochi

94

r6n

1628
1629
1630
t63t
1632
l33
1634
1635
1636
1637
1638

917

tz

229
120
4l

r639

1640
t&l
1642
\643
\644
1645
164
164',7
1648
1649
1650

Crcsimati

800

382

Matrimoni

Batlesm
F-N

3
2'.1
23
10
9

15
53

2
,7
8
9
l6
l6
l3
9
21
I

5
z8
6
850

2l
t'7
13
zl
t4
30
30
t7
24

46
33
54
25
3l
49
26
30
62
48
54
34

19

l65t
li2
| 53

776

ll
23
20

Parmci

1625 1647:D. VincenzoRainaldi- D. Frcesco Bcciarcllo


1648 1653:D.Marc.AntonioVillimasni -D. AntonioPeragalli
1653- l55:D. CiovanniBattistaRossi
i656 - l58:D. TommasoBarscia
l57: D. GiuseppeAlbe.ino
1658:D. Tomaso Salomone
I59i D. DomenicoAntonioDi Muccia
1660:D. Silvio Beltino- D. GiustinoPica

Alcri sempi di rcgitrazione di nozz.e


Ad 24 agosto 1630
Antonio Donenico di ToMsso di To o fum'n coneiunri h matfinonio secondo il rito dello
Santa Chiesa Ronana da ne D- Wncenzo Rainaldi catunico e curco et Silvit di Giova i
Mafteo Polidoro a a presenz.adi Francesco de a Viola Pircione di Cetii ed altri.
Add 12 siusno 1630
Blasio Cio. Don.co il Barhcio et Gio. d'Aamo urcno congunti in narimonio iwta R.S.R.E.
da me D. llnc. Rainaldi canonico e curdo alla prcsenza di Gio. TomassoMassemino Cieri
Atldi 23 agosto 1630
Frcnces.o Giuseppedi Pierc suielto e Camilla di Giusepped Casolafutuno congiunti in nari
nonio .la D. Vn.enzo Rainaui .anonico e curato iwta R.S.R.E.alla prcsenza di nastr Antonio
tnasseino, Evangeli sta baie rcAdd 29 oprile 1630
Io Don tanc. Rainaldi canonico cunto faccio ede cone I clenco Pierc di Pierc amico esta
publicato il natimonio da contmffe trc Gioyanni Battista CawlLino et Chiara d Aniona pet rc
Siomi Jsivi iner niss&e solennia e cora populo et niuno opporto rcsistenzacheposa impede il suddetto nafinonio e hauendo int6o iI lotu .onsensofu celebrcto il suddeonanihonioiwaR.S.R.E. et alla prcsenzadi hgelsta Baierc il S.re Frunco Rugietu e ali.
Addi 2 xbre (dicenbrc) 1630
TomassoDe Tello e Beatice di M. Gio. Paulo nassarc umno congiuni i rcnionio
\tnc. Rainaldi cak. E cwoo wta R.S-P.E.alla prcsenzadi Frc cesco Uola.

.la ne D.

Add lSnassio 1630


Il S. Pierc Paulo d Rado et Giu anza Cruzziero urono conqiunti in hatimono da ne D.
Vnc: Rainald canonico e cunto iutta P.S.P.E.alla prcsen a di D. Tomaso Costantino et FraL
Add 29 gemarc 1640
Il Sign. Alessandtu de Fedenci e la sign Gi la Massatulumna congiu\ti in narinono secondo RS.RE. a D- Fnncesco Bucciarello .uruto alla prcsenz.l1ditarcnzo fearcse haryelista
Add 20februm 1640
Andrea di Pesarc et AWea d.i Fabizio ltrcno consiunn in nattimonio itrl;ta R.S.R.E.da Don
Fruncesco Bucciarcllo cunto alla presenal di Marc. An| Massenino, e bangelisa Baiero

t3

Ad 14nassio1640
Sis.re Anonio di Senno de a Ripa e la sie.na Claudia de e Carcere urcno conguni in
motnnonio itta RS.R.E. da ne D. Vincenzo Rainaldi canonico et curuto alt presenza di
batgelista Raierc et dA D. Luigi Atoo de Rubeis.
Addi 23 agosto l&0
Il S.rc Franc. Ant. D Sans e la s.ia Fratcesca MontaqneseIurctu congimti in mtimonio
iBta R S.R.E. do me D. l4nc. Rainaldi @onico e curcto alla prcsen a del s.rc Pietrc Paula
Marnca ? ilsiB.rc Giulio dp Santtset altn.
Gio. M6teIa Napolitono et Catunna Uolpelurcno coneiunti in nlttimonio ixta R.S.R.E. .la
ne D. Unc. Rainadi canonico et c tuto, alla presenza di Don Marc. Ant. Seccia ban?elisa
A 30 nownbrc 1640
Pietu Cipiani et Dia em Giufrce lnno co"siunti in marinonio iuxta R.S-R.E. da ne D.
FrunL Bucciarcllo curao alla presenzadi TonaassoPalhietu et EyangelistaBaierc sa.istani.
Ad 10 giugno 1640
Tomassodi Gio. Iulio d'Otsogna er Porria di Gmno lurcno cotsiunti in netinonio
R S.RE. a a prcsen?t di Eyangelista Baierc Marc. Att. Massenino et altri.

iutta

Add l0 nownbrc 1650


S.re Antonio Nodai da GorcluoBerganasco et Beatice Fortorc Napolita afurcno con|iunti in
matrinonio nella catteftle Chesa da ne D. Marc. Ant. lt inaSni curuto alla prcseuzt del
Reg. Mod. Cont. Nicola Caruce e Pietu Paob mino hauendopima fatto cosarc l loto stato
nzlla corte ep.le d'OtoM d'essi coniugi.
Ad 22 n'agso 1650
SanceRonne Ecclesie allo prcsenza de i cleci Alzss.Po idom, e Toma.ssoBarisca, e ali.
Donenco Ponpilio et Domenica di Felice di Fossafumno congiulti h aimonio nella chiesa
carednle da ne D. Marc. An. ViIIiMEni curato iuxta Ritus
Add 16 d'orobre 1650
Fruncesco di Bruvo et Angeb Tru.l)a.conefurcno consiunti in naimonio Lrta R.S.R.E.nella
chiesa cott.le da 'alttu curuto D. Scipione di Monte, d'otdine del S. Utc. ce.le delegato dtlla
sede apostolca pet Brcye speciale p. essetmi risonato intpedinento tru di lorc es9imti n 3.
grudo d'afrnit dispeisatoci da a santa sedeapostolica suddeto impedimentoe detto atrmonio fu atto aua presetza del curao Giulio Darcs4 del Saedoe D. Giu:eppe Albeino e cleri.o Ale ssanroPollidorc.
Add 22 aqosto 1627
lo Don l'incenzo Rana i iaccio ede esseresato pubblicato per setegam festiyi continui inter
nissas solennia corurn popuk per D Totrusso SalMone il nnhnonk del s.rc Giownti Z.lis
et la S-la I&rctia Pizzk, et non essenlo staofrupposto nessuninpeienb er hauendo inteso
il loro consensoho celebrato il mimonio prcsente me sopruddeto curuto iLtta R.S.R.E.alla
pfesenzadel S.rc Gk. Fn co Pizzis Frcn.co \4ola Nn4 Spaeet ahri.
Alcunt esempi di ngistraziorc di Battsimi
Add 22febbruio 1626
Luctetia Gelondaiiglia legtima e natunle di Ottayiano lbe.aorc et Madoana Felice
Au/trucesno fu battez2aada D. Anonio Fracca,eui iuria R.S.R.E.la compodrefu il si. Barcne
Prcspem Arcuccto, la conadrc la S. Giovanna CtuL

Ad 6 gennem1637
AngeloAntoniofglio legnno e Mturule di Flaninino Fernrese e AntonioPulcinou bauezzatodo nu d. VncenzoRainadi curctoiwta ntusS.R.E.L compadrcfu /// sok Ia comadrcIa
Add 28 gennaio1630
N.ol Innado Tonassofslio lesitino et naturuledi Lreto Colaet GiovannaPonpilio 1t batezzaoda me don Vic. Rana o canonicoe curuto iwta i-S.R.E. il conpadrclu il Sig.re
Gercnimoil Bemald' la conadrela S.ruAnM Stis.

Conclusioni
Nella prima met del 1600 la vita degli ofonesi funestatada obblighi militari,
tassee rivendichedi ogni tipo ha corte fanesiana,da cui Ofona dipende,e quella
napoletana,che impone leggi e dirime connovemie con la forza delle alleanze.
Completail quadro,per nulla confoante, la pestedel 1656con i circa 1500morti
(L DelUecchio- D.A.S.P1976-78,
pag. 83).
Eppurei contadinicontinuanoa coltivaregmno,veccia,uva, fichi, ulivo e un po' di
lil|.o (E. Polidoro - S, Maria d Costantnopolin Ortona. l99l), i conciatori di
pelli, funari, carbonarie pizzicaroli a sgobbarcda manea sera;i commerciantidi
gno a venderee comprarein Puglia e sull'altra spondadell'Adriatico; i nobili a
vendercterreni, contrare censie lasciareprebende;il capitolo a prendemepossesso, dpetendola solita cerimonia:n canonicocamminasul tereno, smuovela
terra, spezzaalcuni mi di alberi senzahovare opposiziore (D.PS. - Regestodelle
pergamenedell'Archvio capitolaredi Ati. A cura d B. TrubianL VoLII. L'Aquila,
1985.Da n. 858an. 909).
T\rtta la cittadinaMa accogliegli scampatialle due guere di Castroe i vati forcstieri, li integn nella comudta locale, quasi sempreraccoltaintomo al suo santo
Paono S. Tomnaso.
Solo nella secondaet del 1600,per,il popolo ofonese dprendevivacit e vigore e s'incammina
lungoil sentierodei secoli.
fuona, cenhodi culta regionale,nel Settecento,
attravercoil Seminado;di profonda innovazionedi ideefta '800 e '900 , dusch ad ofiiite appienola suaricchezza,
fatta di lavoro e creativit, al contestonazioDaleed europeonel Tezo millennio.

BTRNARDI
15

LA STRUTTURA
AMMINISTRATIVA
Nel XVII secolo Ortona faceva parte del Regno di Napoli con assoggettamento
feudale alla famiglia Famese.La concessionefeudale per non sotaeva la citta
dall'obbligo del rispettodele leggi del rego giacchdettaconcessioneera sempre
e soltantodi godimentodel beneconcessoe mai di propriete di autonomiapolitica.
Le strutture giuridiche ed amministrativedella citt erano pressochidentiche a
quelle degli altd centri dell'Italia meridionalecon qualchevariazionelegataprincipalmentealla morfologia del paese,al suo sviluppo economico,e all'aspeftosociale e religioso.
In OrtonaIa stluttura amminisativa che govemavala citf era abbastanza
ampia;
la quasitotalit delle calicheveniva rinnovatanella riunione del Consiglio decurionaledel 15 agostoe gli incarichi avevanouna durataannuale.
Per meglio comprendere
la macchinaburocraticadel'Universitdi Ortonanel
XVII secolodescriviamobrcvementee stutture e gli incarichi pi impofanti.
Il Parlamento generale
Era compostoda tutti i capi famiglia dell'Univenit (nobili, borghesie popolani).
Stabiliva patti di alleanza,giravafede alle dinastie,deliberavala pacee Ia guera
con altre citt, nominavai membri del decurionato.
Il Consiglio decurionale
All'inizio del SeiceDtoil Consiglio era compostodi 40 decurioni (termine improprio utilizzato per indicare i consiglieri) e il suo numero venne ddotto a 35 nel
1671.II Consigliosi dunivain sedutaordinariail 15 agostodi ogni annosu convocazioneamunciatadal "piauaro" o'\ubicta" (baDditore).La sedutaera annunciata
da 40 dntocchidella campanamaggioredella Cattedrale.
Nella riunione,che si
tenevaalla presenzadel Govematore,si procedevaalla ripaftizione delle cariche;il
Consiglio, inoltre, deliberavasui lavo pubblici, imposte,salutepubblica, difesa,
pubblicaistruzione,feste,ecc.
I decurioni eranoeletti a vita e quandouno di essi mova, la sostituzioneveniva
fatta dal ParlamentoGeneraletenendoconto che i figli succedevanoai padri e
quandouD casatosi estingueva,veniva chiamatoa far pafie del Consiglio un rappresentantedella famiglia che egli ultimi anni avevaraggiuntola maggiore
dignitsociale.
I Sindaci
Venivanoeletti h numerodi due e costituivaro il potereesecutivodella citt. Se
uno di essimoriva, restavain carical'altro nno alla nomale scadenza;se venivano
a mancarcenhambiil poterepassavaal Mastrogirato.
Potevanoessererieletti
dopo tre anni dalla scadenzadel loro mandatoa condizioneche non fosserodebitori dell'Universit e che i conti della loro amministrazione,che eranotenud a presentarea fine mandato,avesseroottenutoil pareteavoreyoledei "Razonala rivedere Ii cont". I: etfiassima per esserceletti era di 75 anni.
Il Mastmgiurato
Il compito di eleggereil Mastrogiuratospettavaal Consiglio decurionale.Egli era
presentea tutte le riunioni del Consiglio e il suovoto era soltantoconsultivo.A lui
era affidatala responsabilitdell'ordine pubblico, la vigilanza nottna dolla cita,
l

il conolo della chiusura delle sue porte e l'oEarti'zzazi,o\e"dopo due ore d


none" delle ronde di vigilaaza. In casodi risse o rapine arrestavai colpevoli che
venivanopoi giudicati dal Govematorc.La suauscita in citt era annunciatada tre
souiti di omba.
Ii Barigello. Ufficiale di polizia di nominaducalealle dirctte dipendenzedel
Govematore.Il presceltoera normalmenteun forestieroe duravain cadcaun anno.
tr Casciem. Compto del Cascieroo Erario, di nomina del Consiglio decuonale,
Lo si sceglieva
di tuttele entlatedell'Universit.
eradi prowedereallariscossione
tra i cittadini idonei e "dell piifacolfos" in quanto,in casodi mancatoinhoito
delle tasse,era tenutoa rinftancareI'Univenit della porditasubita.
tr Catapane,EIa incaricatodi fissatei prezzi di alcuni aimenti, specialmentedel
pesce,e di verificarei pesi e le misule usatedat venditori.Applicavae dscuotevale
multe in materia annonariae poteva persino ordinare I'aesto per i colpevoli di
ftode colti in flagranzad reato.
I Razionali a riveder li conti delli Sindaci. Figure simili agli attuali revisori dei
con], i Razionali a rtveler Ii cont eranonominati in numerodi due e venivano
eslranee
al Consiglio.
scetitra persone
limitata, e eserciIl Giudice Civile, La sacompetenza,solo civile e abbastanza
tata nel solo territorio comunale.
Il Mastm d'Afti della CoreCivile, coispondenteall'attuale Cancellierc.
tr Gidice ai contratti, pubblico ufficiale la cui presenzaem necessaliaper dale
validit a qualsiasiatto giuridico.
tr Cancelliere, figura quasi simile all'attuale Segretariocomunale,e incaricatodi
redigeregli atti dell'Universit. Normalmenteeta laeatolD "ufroque iure" (diit'
to civileed ecclesiastico).
"con cento,et
Il Maestro di scola publico che nel 1600venivaricompensato
.lodecducati d provsioneI'anno".
I Medici della Citt. La hrtetadella salutepubblicaera consideratauno de compi
ti essenzialidella Universit. Difatti nella deliberazionedecurionaledel 30 aprile
1600roviamo che "4 estaCitt tienesalariato tre medici con provisonedi ducati
Il Consiglio,inoltre, Fowedeva ad eleggereatd cittadini a ricopdre incaichi pubblici particolaricome i Procuratori delle chiese dei conventi della citt, i
Procuratori del porto e scalo, i Pmcuratori delle fonti, i cui compiti sonofacilmenteindividuabili. Venivanoaiche nominati due Eletti della Sanit per Mare e
per Terra incancati di controllare Ie fedi di sanit di ogni nave o forestieroche
arivasse in citt, e i Cavallari ossiasoldati a cavallo addettialle torri costieredel
Foro, di Mucchiae del Morc. I1 lom compito era di sorvegliarela costadi giomo e
di nottee di awisare la citt in casodi awistamentodi navi conare o turche.
Figure tipicamenteortonesieranoi tre Eletti a tener le chiavi del glorioso
Apostolo Santo Thomasso,una carica di gande prestigio che veniva affidata a
personaggiche in citt godevanodi maggioreprestigio sociale.Tale carica era tal_
menteambitache i deputati,una volta eletti, facevanodi tutto per no nconsegnarc
le chiavi a fine mandatotantoche,pi volte, il Consigliodecudonale dovuto
intervenireper invitare i Deputatiche non avevanopi titolo, a consegnareai nuovi
elettile chiavidell'umadellereliquiedell'Apostolo.

l7

TAMMINISTRAZIONE
DELLA
GIUSTIZIA
In tutto il territorio del RegnoIa giurisdizionepenaleper i reati maggiod apparteneva al rc che la esercitavaattraveno i suoi uffici distrettali e provinciali. per i
rcati minori che comportavatomulte, ammendeo penedetentivedi minorc entit,
la giustzia penaleera affrdataal Govematorc,che rappresentavagli interessidel
fedatario.
Il Govematore
Em ilpprcsentantein citt del feudatario,da cui venivanomjnato,e duravain cadca un anno.Tra i suoi compiti vi eraquello di presenziare
tuttele seduteconsiliariper
riferire al Duca dell'andamentoe della buonaconduzionedella vita amministrativa.
Amminishavala giustiziapenalecosiddettaminore e so\,Taiendeva
a quella civile
neLsenso
chegiudicava
gado
gli
in secondo
appellipropostia.llesenrenzepronunciate dal GiudiceCivie. In primo gradoavevacompetenza
sullecausecommerciali.
I1 Covematoreesercitavaanchepoteri auninishativi di contiollo sull,Universite
controllavala regolaredscossionedelle imposte.
n Giudice Civile
Era di nomina del Consiglio decurionaleed esercitavala suafunzioneper un ano.
Doveva necessariamente
esseredottore in legge ed eta competentea giudicareIe
contoversie rclatrve at "danni dati'', ossia i danni causatialle coltivazioni daeli
admali erranti.a quellerelariveali aJfi(o dellegabellee. in genere.a tufli ico-ntratti di affitto relativi ad imnobili. Aveva I'obbligo di tentarela concili^zionea le
parti e il condannatopotevaappella$i alla suasentenzadavantial Govematore.
Ordinariamenteqestacarica veniva affidata a forestied. I Giudici non poteva[o
yi ani, angafi,fgli di hierrci.nati illcgiftimi".
etseredi"vil conditione,

UNACITTA
CONQUATTROMILA
ABITANTI
E molto difficile calcolareil numerodegli abitantidi una cittadinapdna che fossero
organizzativeri censimenti.Nel Seicentocomenei secoliprecedetrtisi calcolavaoi
'frocli . ossiai gruppi
famigliari.Questieranocompostid4-5-6personeper media.
l "f1/ochi" ctrc conosciamosono questi: Del 1595 emno 917, nel 1648 erano 859,
nel 1669erario517, nel 1696emno549. E pensabileche la popolazionetesidente
in Ofiona nella pdma metdei Seicentosi aggimsseintomo a 4000-4500abitanti.
A met dei Seicentoci fu una terribile pestilenzache causla morte di qualche
nigliaio di persone.
18

URBANISTICA
LA RICOSTRUZIONE
di StoriaPaia,ho redattouna
con alcunisocidell'Associazione
In collaborazione
mappaurbanisticadi Ortona,come essadovevaesserenei primi decennidel
Seicento.E' una ipotesi di studioche si basasu documentistorici, comeatti notalili
degli Archivi di Stato, e soprattuttosulle due mappeche sono pervenute:quella
del 1583,moltoprecisaanchenei dettaglie quelladePizzisdel 1685.
agostiniana
Indubbiamentela citt era collocata quasi per intero dentro la cinta muraria che
GiacomoCaldora avevacostrito nei primi decemi del Quatocento. Limpianto
ubanistico era ancoraquello romano-bizantinoper Tenavecchiae quello dnascimentaleper Terranova.Ho disegnatola cinta muraria con le pofe: Porta Caldali,
PortaS. Giacoo, Portadel Camine (gi della Bucciaria),Portadella Madna,
Pofia di S. Caterina.E' statacollocataI'area della zonafranata,dall'attuale Piazza
di
del Teatro("gli o i delle monache")all'Orientale,secondola testimonianza
GiovanBattistade Lectis; la frana del 1506fece sprofondare"tre ntegrevie".
sono stati individuati alcuni toponimi, sebbenequestiin alcuni casi indicasseronon
"iI collo di S. Giacomo",corispondente
solounastrada,ma unazona.Ad esempio,
atl'attuale via Cadolini, dove esistevauna antica chiesettadedicataa S. Giacomo,
via Sofraper una chiesettamedievalededicataalla sa[ta omonima,StradaGrande
di Terranovae S[ada Grandedi Terravecchia,via delli Judei(\4a Giudea).
Ho ripotato sul disegnogli edifici pubblici, come il PalazzoDucale(palazzo
come
Famese),il palazzodell'Universit(il Comune),alcune"casepalazziate",
quelle dei de Sanctise di altIe famiglie nobili ortonesi;infine le chiese,sulla base
di quantoscritto da FrancescoPaoloRecchinie Giovanni BoDanni:altra identifcazionenguardai ConveDtiesistentinell'epocaall'iDtemodella cinta muraria:gli
Agistiniani, i Domenicari,i Conventuali,i Frati Minori o Zoccolanti,le Cistercensi
di S. Caterina,i Fatebenefratellichein un sito che d oggi su PiazzaPlebiscitoaveval.oDfro"spidale",
Fuori delle mura rcstavanoaltre realtconventuali,come quella dei Carmelitanie
dei Cappuccini,lungo la stmdache dava ve$o nord (attualevia Roma) o dei
I'area
Celestini,lungo Ia stradache davaversosud (attualevia Costantinopoli),
portuale,con magazzini,doganae arsenale,le fbntane.
L ipotesi di studio permettedi visualizzarcsul disegnola iealt urbanisticadi una
citt organizzatalungo I'asse Porta Caldari-Piazzacon il Palazzodell'Universit_
Catte&ale-Castello,un asseche si martenulo al centrodella vita socaeortonese
Derolte [ecentocinquantaanni,

JuAPRUZO
19

LA SOCIETA
ORTONESE
ATTRAVERSO
UNLIBROPARROCCHIALE
Nell'Archivio Parrocchiale
della Cattedrale,sonoconservatidversivolumi dei
Iibri dei baftezzah,del cresimati,dei matrimoni, de morti, degli esposti(trovatelli)
e e StatidcllcAnime(1814,1818e 1854).A pafire dal 1570, annodell'elevazione a Diocesi della chiesaortonese- i cumti e poi i parroci tegistranoquesteimportantinotzielegateai molteplicievenridellavita dei singoiindividuidellacomunit locale.La redazionedi tali registrazionidivenneobbligatoriasolo dopo il
Conciliodi Trento(1545-1563)ed il loro studioanaliticoc offre uno spaccato
dellasocietortonese
riccodi notr,,iee curiosira.ll volumepresoin consideazione
per questebrevi note i1 Liber Mortuorum checople gli ani dal 1625al 1670.La
maggiorpartedelle annotazioni fatta in una lingua molto vicina all'italiano attuale; solo in rad casi si ricorre al latino. L elencodei curati che hannoeffettuatoIe
registrazioni,
traparcntesi
l'annodellaloro primaannotazione,
il seguente:
VincenzoRanaIIo(1625).FrancescoBucciarello (1632\,Marco Anronio Vitlinapni
| 1647t. L?onardoAnonioBucciarcllott648L Scipionedi Monlp 11650),
Anro;io
Peogall (1651\, Gioyambattistade Ross(1652), Nicol Mosca (t655\, Tomasso
Rariscia (1657,di origine slava),DomenicoAntonio di Tucco(1659), Sitvio
Bellino (1658), Giustino Pica (1661), Tonnaso Salamone(7664\, Stefano
Cnnera (1666), VncenzoCrescenzio(1669),DomenicoBussaiulio/1670')e
GioseppeBellafante(1670).
Ovviamenteil numerodei defunti varia di alno in anno;eccoun esempioper decenni: 2l nel 1b30.55nel 1640.6l nel 1650.52 nel 1660 t6 net 16i0.jt piccosi
toccanel 1656.annodellaprste.quandomorironoben75 persone.
i defuntiperma1
contagrbrofurono tumulati nei fossi /i S. Spirifo (fuori Ie mura,a ridossodell,omon1m chlesa)e dei VecchiCappuccni(f]uorile mura,dopo I'attualecamposportivo)
e r\ell' Hospitaledi S. Matteo (vicino Porta del Carmine,si affacciavasuI,attuale
PiazzaPlebiscito),ha essisi notanodue canoniciche probabilmentesi etanoDrodigarj nellecureaj bisognosi:il curatodon MarcoAntnjoVillimagnie don Marco
Coccio.Diversianchei morti ammazzati,
ben 27 lra cri tre d'Archibugiatae g
(da
donre notarechecircala metsonosoldaspagnolieredeschjJ.
Molto rammentevengonocitate contradedell'agto ortonese:Caldari, Villa Tore,
Vila SanTonmasoe Villa Sant'Elena.Sonosegnalate
anchealcuneAiZocL
ovvero bigotte, rna ancheflgli illegittimi e narrali:Antonio di Megliancofelio illegittimo d'Antono di Francayilla di nes quindici nor (13/1011663),
Antonafglia
naturalc di SantaSalvegnadi Giulia nota mot d' anni tre incirca 0^2/1666\.
Spessoaccadeva
che.per meglio identificareil defuntoo Ia defunta,occorresse
specficareil gradodi parentelacon una determinatapenona: Caterinadella Te a
del Uastomoglie di Tomassodella VoIa Caporaletlella Torredel moro mor a 45
anni (30/9/1654),Comilia cioyannelli di Lancianosoceradi Mastrc GioseDDe
pcres
lmbastaromor a 82 anni t27ll2l1655).ciutia Ullantenollic di Franceseo
spagnolo.
mo a 45 anni 125t9/1667).
ll 16 agosto 1628 s spegnealla venendaet di 90 anni Md.lonna favostinadel
20

ttignor)eGior(an) Batqis)tada letis,si trattadi Faustinad'Ambrosiodi Vasto


vedovae terzamogliedel medicoumanista
nel 1980da Dino Pacaccio),
rsgnalala
vienetumulaaaccantoalle spogliedell'ilcivan Battistade Lectis(1522-1603),
lustreconsortenellaChiesadi s. MariadelleGraze.
Alcuni spiravanofuori le mura: Paolo Venturodella Cit di I'ttficiano morse in
Sinone di
campagnanella Torredel S8.Archidiaconode Pezais(1212/1670),
nel
in
Campagnia
50
mora
confessato
Penna
d'et
d'anni
Remabedella Citt di
(2y?J1670).
Casonel TomassoAnt(oni)o ttlla Magna
Da segnalateancoraun GasparoPetrillo scomparsoa 50 anni circa il 19 maggio
forsecolui che ha datoil nomeal toPonimoRrulld
1657e sepoltoin Cattedrale,
(stradina)Petrilli (nella periferia suddel ceno abitato)
I cognomi
Tantenotizie si possonoricavarcda questoprcziosorepertod'archivio- Ad esempio
vi sonoin diversi modi annotaticognomiche itroviamo trascrittinel CatastoOnciariodel 1751e che,pur modificati,sonogiuntisinoa noi cconealcuni:
metdel '500,dallavicinaAlbania)'
a partiredallaseconda
Albanese(provenienti,
Bemabeo(appenatrapiantatida Peme), Bdritci (d'origie sla!^\, Buzzelli,
Ciminiera e Ciminiefi, Castelnuovo,Caraceni,Carffi, Cdtendro(schiavoneoweColIieui, Colonnello,Cacciacame'
dallaDalmazia),
ro slavocnstianoproveniente
De
Cieri, Civinrese,Cichellae Cichell,D'Addario, Di Deo (purc schiavone),
Luca, De Grantlis, Grrrzarelli, Iarlori, Marchegiani Marchegiano e Marchesani
(prcvenientidal Marche, allora nello Stato della Chiesa),Massari, Mosca,
Menna, Mancini, Montealcone,Manciocco, Napolone,Nardone, Orlandi,
Petrosemoln,Polidoro, Palermo, Pacaccio, Pompilio (alcuni originad di Tolo),
Pellegrin, Politi, Rapino e RaPini, Ricci, RanaIIi, Rasicci, Rossi,Scarnci,
Scaricaciottoli, Secca,Tucci, furisci (di origine slava),Tibefio, Tella, Urbisci (di
oflgie slava:),Valentneti,llllante (di,oi.grre spagnola)( I ).
Soprannomi, nomi e cognomi particolari
In molti casi, per riconoscereil defunto o la defunta,veniva usato il soprannome
precedutoda alias o (letto (a): Inina, picco rosco (da cui poi il cognome
Piccorossi),Tonto,Iollo, Buscio, Citone,Rcciotto, Ininto, Pompadi Sallo, Raso
Rosco,Vanzale,Pettorina,magnamaccaroni,Guastarolo,Prencipino,Pupulo,
scosco,Greppa,occho di scoscio,fraino, Scibinico,Cornacchialeo
Cascacchiale,schina d.ipencio, Turricella (soptannomedi Francescode Sanctis'
esponentedi una delle famiglie p in vista dell'epoc r, occhio bianco,coccotrilos,
Giovampegnaro,marrao, pacchiarotto, magna asciutto, betetlno, a I'ardata,
sconcialetto,granturco,fecciaro, scricchio,paladino,Barone,MammaCecca,
morlacca,Cavaocchio,Volpe,AquIina,Patone,odofttpisce,ceLlarotta, cac,
Tra i nomi odginali, si segn laoi Belonia, Rosata,Simiraldo o Simirata,
Cantelma,Dionora, Florida, Intino, Minerva, Cleria, Gisvada, Ippolita' Foreso'
Peuccio, Annbalee Geronimo,
Ma vi erano anchedei cognomi paficolari, derivati probabilmenteda precedenti
soprannomi:Scarafone,Porchetta deIIa Viola, Quatesima,FriSipane,
Pisalavecchia, lntaccarella, Scoftione, ilel ingegniero,della Dohana, di lratac'
21

cJ1i9,d'A!pe!fo, Sfucchetto,dell'Hospitale, del pitore, Zanzotto,Brusciafertu,


Pulcno,Scalno,Pscullo,Scabiho,Tapino,di Trippa,Trabaccone,Spalletti.
Spagnoli
Sono registrati anchemolti nomi e cogDomistranied, prevalentementedi soldati
spagnoli di sta4zain Ofionat Tristah Salgado,Alanso spagnolo,Matamores,de
Jura greco,Mendiola spagnolo,Don FrancescoVrano clcrtco spagnolo,de Lara,
Milosc, delle Scaledi Schiavohia,ile Pradossoaato, peres euitrina, Linares soldato, Juvan Diat soldato, Juan de Villante, JoannesFedercus Cibel L.) miles
Alimanus lsoldato tedesco).Mateo de Aghilar soldaro spaenolo,Mighel peraha.
l4lla Longa spagnola.Cristobal juriscapillas soldab, pietm Cogne-soldatospa.
gnolo, FrancescoPeresspagnolo.
Llanalisi pi approfonditadi questidati ci offre questoquadro:fta il 30 agostoe il
23 dicembredel 1653,morirono 12 soldati spagnolidelia Conpagnia del Capnn
Marino Serrano,d'eta compresatra i 20 e i 50 anni, il primo mor a a mina:
forserespinsero
un anacconemicoper via mare?E un'ipoesi,
Da evidenziare,inohe, anchealcuni nomi di odgine eb.aica:Mos, Giobbe,
Nrcodmo,Mastro Rael muratorc,paron GerardoMosd'Ancona.
Forestieri
Tra il 1625ed il 1670dovetterotrovarsi in Orlona mohe Dersoneprovenientioltre
chedai centriabruzesiancheda ale regionimeriOionali,
o da Sati iraliani srra_
nier. Questotestimoniache la nostmcomunitnon era chiusain se stessa,ma
aperta ache al nuovo. Grazie ale relazioni commerciali, ai lapporti di lavoro,
molti artigiani, operai, mercatrtivenivaDoa stabilirsi in ouestocentro
sull'Adriatico.dovesi creavanopuredellesiruazionjaffettivee tali foresrjerisDo_
sando donre del luogo vi impiantavato la loro famiglia. euesti, a patte qu;[i
abruzzesicheper brevia non cifo, i principali luoghi di provenienzae i sostantivi:
Tefta,d Puelia, puglierq Barletta, Bad, Manfredonia,Guglionesi, Gaeta,Mola,
napolitano,di SaleDo,Termolidi Capitanata,da bergamo,iergamasco,Iombarilo,
milanese,ferrarese, cremonese,al Veneta,venetiano,d,Aleisandria, Chloggia,
Parmegiano,Citt di Parm&,Terro Cavatlognstato di Milano, de Mantova, iirra
di Toscania,da Fermo dello Stato della Chiesa,della Marca, Osimo,d'Ancoha.
Ascolano,.Romagnolo,Bolognese,d pesaro, Rjiln]^, della Matce (Amatrice),
Senacapriola,da Cataru habtantenell' sola di Meuo, spagnolo,Galitiano, e
Galia, Albanese, Greco, di Rado, Schiavone,Schiavoner;, di Schiavonia, da
Zara, d'Istria, di Conlio, alemanno,tedesco.
Mstieri
In molti casi vengonospecificatii mestieri dei defiDti, dive$i dei ouali amotati
con fa parlicelfanaJrlo davantial nome,seguitopoi da:muraor?.vasaro,barbie_
ro, ferriero o fenaro, scalpellino,fomaro (a), ;avattino, rcarparo,
falegtuune,
abricatorq conciatore,sartore,imbosraro,
Mo-lti di questiartigiani sonolombatdi: milanesie bergamaschi;alcud provegono
dalla vicina Larciano.Altri mestiecitati: renlo la), senitore del Masti ponolano.
uienarolo,pizzicarclo.garzone,spenditore,capo cacia, pescatoree marinaro,
Hortolana,piazzgro,traryitaro, pecoram,paron (comandad;di barcao almatore).
22

come si aletto,diversi i militad, in prevalenzaspagnolie tedeschi:roldato o miles'


solilato carallo, caporale della Regia Torte del Moro, alrtero (sottotenente)
Perle personepi in vista, in seglo di rispetto,spessosi antepongonoal nore" don
e donna,Miser e Madonna.
Tra i nominativi troviamo anchediversi pe$onaggi che esercitavano,da vivi, le
cosiddettedfi liberali, oggi li chialneremmoliberi professionisti,vi sono quattro
Dot,.li(Notar):GiuseppeCerio, Celio de Amicis, Giacomod'Amato e Leonedi
Casoli; e ben quindi; a dottori in legge (awocati) e dottorfrsici .(medici)"
Giuseppee GiovanfrancescoMasciobianco(ltrico), Antonio, FrancescoAntonio e
Marc'AntonioRocco,TommasoBusagna,CesarePansa,Muzio de Fabdtiis,
Panfilo Massari,Tommasodelle Carced (lsito), Domenico e Tommasode Lectis,
VeaLti,Auro Picae OrazioEranio
Tornmaso
Relieiosi
NotJvole anchela presenzadi chierici, frati, sacerdo,canonici e curati Vi sono
Rotamortonel 1652e don
ooi VicariCeneralidellaDiocesi(dooAlessandro
Andreade Bemardismono nel 1659) un Arcipretedi Caldari(donMichelangeo
Ciaffone alecedutonel 1669),un Arcidiaconodel Capitolo (don Vincenzo dePrzzis
nel 1649)e due Vescovi:
scomparso
A di Primo ottobre1640.
L'Ill(usrssi)mo e R(ererc dssi)moAntituo deSliAxi Vescovod' Orona e.Campl
morl con tutti li SantssimSacramentid'et d'anni 58 in circa fu seppelitonella
dal Rev(erendo)
Cathedralechiesa ili S. TomassoAPostolofu accompagnato
Ii
ordni.
Cap(iolo e da tutti
A di 25 Xbre 1643
d'
L'Ill(ustrssi)moe Re(verendssi)mo
l ftan(ces)coAn4on)oBiondoVesc(ov)o
traspor58
in
circa
d'(mni
Treglio
d'et
il
Oft(on)a e Compli mor nelLaVIla del
tato cqu in O;@n)a fu seppeli(to) nella Cathedrale Chiesadi S(an)to Tonl^sso
,Lposnto7u accompagnatodal R(everen)doC(a)p(iro)lo e da tuti Ii ReLigiosdi
q(ue)staCix conpomPaluneraLe.
Pubblici Ulficiali
Tra le carichepi imPortanti:
SipnorcMalM CanZleRegioMastroPorrclanomorto a 40 anDie sepoltonella
Ciesadel Carminetl0/l0ll46). Si8.NicolaCanaleNapoli@noIncukncnedel
Reeio Portulano delta Provincia d'Apruzao Citla sPentosia 55 anni e anch'egli
orazio RestainoRegio
$;ulato nella Chiesadei Padri carmelitani (241111663),
di S Flancesco
Chiesa
nella
e
sepolto
asro Portolano morto a 60 anni
(kI
di Ascoli decePrcnciPe
S(ignor)
(3t1Ul64l), Chrtsbaromilanesespencliore
(l/911626\'
Grazie
delle
uto a 35 anni e sepltonella chiesa di s Maria
Luoshi di sepoltura
Le slme venlvanotumulalenegliedificidi culto(alcunidei qualinonpi esictenl:
Catte&aleChiesadi S. Tommasoapostolo(anchenella CaPpelladel Sacnmento),
chiesa di S. Fnncesco, chiesa del Camine, Chiesadi S Domenico (anchenella
Cappelladel Rosado),Chiesadi S.Agostino' Chiesadi S MalghetaVecchiadetta

an:.h*el
llrCljgng o del Suffragio, Chiesadi S. Spirito o dei Celesrini (anche
nellaCappelladi S. Mariadi CostaDlinopoli
l. ChiesaAi S. Maeo o deirontatslli
pressol'Ospedale.
Chiesadi S. Croce.Chiesadi S. MariadelleGtazie; desli
Zoccolafti (dove il 20 luglio 1647il can. FrancescoBuccarello dj.52 anni vi"tu
seppellitodd J?are),Monasterodi S. Carerina(vi furono tumularele nobilalonne
ortonesiAntonia de Bemardismofa a 70 anni il 25 novembre1625e Dionon de
Sanctismorta a 65 anni il 9 marzo 1627),Chiesadei Cappuccin(doveil 5 novembre 1648vi fu seppellito.onspe(ialelicenzadel Vsitanc Generaledi dcni padri
ll bergamasco
CesareGervasonedi 70 annl, e Chiesadi S. MargherilaNuova
Coppelladell'AltezzaSerenissihadi parma (vi fu tumulataI'g-maggio 1669
all'et di 58 anni circa, la.tignola Lavnia Carissimipencolini del; Ciffa d
Parma madredel Sig.CavaleroOrozio pencolini Auditore Generaledel serenssimo di Parma...accornpagnatadal Rev(eren)doCapitolo, Clero, Fratere,
Compagne.
-).
Nobili e borghesi
Nel Lber mort orum sonoannotatimolti esponentidelle pirantichefamiglie ofto_
nesi: de Pzzis,de Satctis,de Bemardis,de Thinis, euatrari, deApruzzo e-deLetto
averposredulo
o perchpossedevano
ancorafeudi,e Bucciarelli,
objli..per.
Bonfiglio.de Lectis.Ranalli.Ma5sari,Jenella.Urbiscie de Fabriliistdipi recente
fou_naed esercitanti,prevalentemente,le arti liberali). SegnAateancn'ele casate
nobili e torghesi da poco trasferitesiin Ortona o appenaassurtenel novero delle
prncipalr:Cervasone{da Bergamo,.Mignol {da lessandria),
Venafti,Rocco,
vrllrmagnj.de Zelisrda Francavilla).
delleCarceri(dal teramano).
di Menna,
Bonanni (da Penne,mer\tre\I rarnomarruvo provenivadalle Marchei. Tra sli ulti_
mi residi della nobilt forestiera,acquisitad quella locale grazieai matri-moni:i
romani Mantica, gli spagnoliMoron Montaneze i lancianesiMozzagrognide San
Sglo^reqilrlrj ache due esponenlidel parrizialosulmone-se,"il
srgr.e
:e:e:o
ird
t.ibritio SaniaCavalicroGercsolimitano
e GiovanSantoComomodi ;sDet_
tivamentea 50 e 70 anni oel 1630e nel t57. turonosepolliil p;mo a S. Ulna
delleGrazieed il secondo
a S. Domenico.
Morti Yiolente o paicolari
La mortalit_
infantile e a gli adolescentie molto elevata..
Angelrrdell,Hospidale
tenuta in allievo da TbmassoAntonio di Luccichino r oe a-4 a\N
egnirc'D,
Roccortg o di llca
Nalotitano
R?eio
Anendiatorc
de
Sati
in quesia
9allnl2lg
?rovrncramorl di mesi
sei ( l'l / l2l1666\
Tutavia ..comesi deno.vi sonopurediversiassassini.
disgraziee morviolenre,
parrcofaflo per malattje:Felice della Terra del Gessobaigcllo tcapo degltsbirrt
ovverodella polizia) in Orona mor ammozzato;ma
fuionfessato et-hebbeiI
Sacramentodell'estrema lJnfione, d,et d'anni 40 itr"circa,"lr ,"ppettito i
Chida del Hosptalecio n S(an)to Matheo (2 apn]f- rc52
Anche allora era dschioso servire la collettivit ta le orze dell,ordine, ma
ancheIa giustizianon scherzava:Vannucciode Tufiboti Ii
l1r ngliata la esta
dalli soldatidclla C.orteit suocorpoflt seppettitoatt'nospiaU.tiZn AiZl.-'-'
Ld ancora:Betatuinad?l Uastoalias lnina mor carcerata(17/lOl163q,
Brigitta Palem& morl d'improvyisatuortea 56 annj,(20A011650),
Antonioloi'-

bardo muratoremor di morte subbtanea(in altd casi detta morte repentina)


Angelodi mastroNicolo mor di folgore d'ett
al'etrdi 35 anni(2811211625),
d'anni 49 (1116/163'l\,BartolomeoPanasalemorsedi cascataa 35 arri (24
15/1652),i\ Signoe FrancescoBernardi mor ammazzato^ 30 ^nnL(2719/1632),
Don
Pescatoremor amnazzatoper mare(121817644),
CoIaAntonoCastelnovo
Ca o BiancordiNapolitanofu afimazzatonel conventodi Pii Cappuccinid'
uno suofratello d'et 26 (26lll/1646), Donenicadi S. Silvestromor d'a ni50
(30/3/1661),
Baltolomeodi Succiomor affogaincrcadi dissenzo(dissenteria)
to d'et d'ann 45 (29112/1669\.FrancescoGalitano di Salemo soldao
covallodi buonarogla ilella Compagniadelt'Ill.no Sg.conte di Palenamor
Nuntio di Domenicodi
di scolantia(scolo)d et d'onni 30 incirca (419/1625),
(
Pasquale
di Genitiamor
Pesaromor annegatain una cisterna llUl644),
(29112/1669\,
Poron Ciprianodell'Acqu*,et
affog.ttodol mared'et d'anni 25
Pietrc Caron ribaltati.lal mare, e trovati nel Lido sotto la Citadella
(2/6/1660), Gio(van) AruJreaSchia|o fatto Chrstiano del Sig.Nicola Crescenzo
R. Portulanodi questaProvincad'Apruzzomor a tmazzatod'anni 35
(41'711668),
Isabella del Pttore mor di parto a 43 anni (7ll/1648\, Luca
Barisciomor annegato (14/311626).
De pittori
si segnalano,infiDe,le registrazionidei nominativi di due valenti artisti, uno
ma comunqueben inseritonel tessutosociale
ocalee uno d'originebergamasca
in quantoimparentatocon balorde Pizzis.Si trattadi TommasoAlessard ni,
spentosia circa 70 anni il 22 giugno 1640,e di GiovanBattistaSpinelli scomparsoil 20 novembre1657 all'et di 50 anni; entrambifurono tumulati nella
chiesa di SanDomenico.Abbellironocon le loro tele molte chiesedi Napoli,
Ortona,Chietie Lanciano.
Note
I ) Non si tratta di n elenco definitivo, poich i dati sono rilevati da un solo resisto paocchiale. Infatti durdte le icerche solb ongini deua ma falniglia, ho tfovato, alcud anenati annotati come padrini e resimati nel 16l e 1664 su un lt"r Conltnlgtorum. kroltre ristra dr
denle che in alcune dele principali chiese ali, cone qetla di Caldari (alla quae nel 1580
Mons. Rebiba primo Vescovo di Ortona aveva donato il font battesimale), venissero redari
altri tibri pa.rocchiali e battezzati, sposati e tumulati i pochi abitanti del luogo. Attrimenti non
si spiegherebbeI'assenza,ne].liber mofuorun allzzato, di cognom quai Dragani (di orgi
n slava) e Sanvital (provenienti da Parna), visto che nel Calasto-Onciario del 1751 nsultano rappresenlaticon ben l7 e 14 fmistie.

deLETTO

dr-PlZZlS
25

QUATTROFAMIGLIENOBILI
Nel libretto GustiziaPremnenziale,stampatoa Roma nel 1713. l,anonimo
autore(f) distingueta nobiltofonesein iobili e.xoriginepat?na secundum
consuefudinemloci e nobili ex dignitate, puta iloctor.
Owero la nobilt originaia che poteva vantaredi possedere(ma nella maggior
partede casi,d'averposseduto
e per pocotempo)feudi e/o titoli e la borgheia,
antrcae recente,compostain prevalenza
(rnedici,notai,giudici
da professionisti
e avvocati).
proprierari
di immobitietefieni.
Tnquestasedesi Eacceranno.
per lineegeneraii.
brevinotesullequaftrofami.
glie della nobiltoriginaria oftonese,Iimitatamente
al KVn secol:de pizzisdeSanctis,
deThinire Bemardi{2,.
I de Pizzis.Nel '600 i tre peftonaggidegnidi notaappartenenti
a questoantico
casatofuronoi baroniLudovicoII e GiovanBattistae l,abateTommaso.
Ludovico,nacqueagli inizi del secolo,terzogenitodi GiacomoAntonio,capitano di fanteria.
Sposnel 1634CalerinaSpioelli.d o.iginebergamasca.
la quale
gli pof in dotecirca3000ducari.Nel 1644con un lascitodi GiovanFrancsco
de Pizzis,i fratelli Vincenzo,Giuseppee Ludovico fondaronoI'atcidiaconato,
ovvero la prima dignit nel capitolodella Cattedrale,dservandosiil diritto di
nomina.Per due secolie mezzofurono arcidiaconii citati Vincenzo(morto nel
1649)e ciuseppe(ancheVicariocene(aledellaDiocesi),poi GiovanFrancesco
ed un alo FraDcesco.
Tra il 1650ed il t652 Ludovicoaaquisrterree caqtelli
nel chietiDo:San Mafiino.Filefto,Vacrie Guardiagrele.
dai piacentinicoDti
Nicelli e dai principi Caracciolodi S. Buono.Il de pizzis sboisolfte 30.000
ducati,procuratorifulono i suoi cognati Giacomoe Ciovan BattistaSpinelli
(notopiftore).Semprenel 1652,qualeprocuratoredel contepietrodellaRbvere.
vennenominatoGovemaloreDucaledi Ortona,giurandoalla presenzadei due
sindic(3). Dal 1652al 1656fu RegioDoganieredellaTerradi Francavilla.
In questoperiodo venderteil feudo di Vacri ai Valignani di Chieti (che ne diven_
nero duchi). Nel 1654lu tra i finanziatoriper la riaperturadel Conventodei
Domenicani(4).
In quell'annovi fu la separazione
dei benitra il baroneLudovicoe I'arcidiacono
e vicario generaleD. Giuseppe.I due fratelli,per,dmasetonello stesso,avito,
palazzocoDtiguoalla Cattedralecon il caherno dcll,Oratorio per ascoltarc
mprrd.Al baronespett.tra gli altri beni.il feudodi Cuardiagrele
(venduro,
dieci anni dopo,ai d'Ugno Ciccolini di Romaper 9.500ducati),;et argenteria
con lo stemmagentilizioe la quadreriadel salone.AI sacerdote
andaron; tra le
altre cose, i feudi di S. Mafino e Filetto, da trasmettereal frgto dottor Ignazio
(il prelato aveva un alho figlio, il chierico Cesare; entrambi i fisli eran:onati
primache abbracciasse
il sacerdoziol.
metargenteria
seDzasre;ma et anco
tuti I'effetti e crediti che stanno nella Citt aLVenetiain potere di ilbersi mer.anti. Nella secondametdel 600 il baroneLudovicoacquistil feudodi
Rosciano
nel teramano.
Dal 1673al 1677ide pizzisfuono arrendatori
(appaltatori)dell'esportazione
dell'olio e del saponedall,Abruzzo.Nel l6?6 Lud;ico
26

donal suoprimogenitoGiovanBattistai feudi di S. Martino (5), Filetto ( ce\uti con la morte di Porzia fglia unica del nipote Ignazio) e Rosciano (vendto
pocodopo).
Il barcneLudovicoII si spensenel 1679.Suo figlio, il baroneGiovanBattista,
chesposI'aquilanaAntoniaAlfieri dei marchesidi PoggioPicenze,nel 1699fu
di farina innanzila RegiaUdienza
implicatoin un processoper contrabbardo
Provincialedi Chieti. Era stato accusatoda Gaetanode Sanctis,arrendatore
della gabelladella farina (l'altro anendatoreera GiovanMatteode Thinis), di
tenerenascostinel suoVillino (attiguoalla chiesadel cmmine) alcunisacchidi
Il baronede Pizzis,si
farinaper poi venderliai forestierisenzaautorizzazione.
scagionobbiettandoche i sacchidi farina, asportati in Ortonaentrandoda
Pofa S. Giacomo,provenivanodallesueTefie feudalidi S. Maltino e Filettoe
seryivanosoloper usi familiali.
A questopersonaggio dedicatala piantadi Ortonache GiovanBattista
'600) pubPacichelli(gi cappellanoducaledi S. Margheritanuovaalla fine del
blic \e Il Regnodi Napol n prospettira (Napoli, Parino e Muzio, 1702 nacquenel 1679e studinel Colegiodei
1703).Tommaso,suo secondogenito,
Nobili a Napoli,citta doverisiedette.Abate,lasciun'operain velsi e prosa,I,a
Gara delle Muse stampataa Napoli lJ'el174'1,ed alcuni manoscrittidi storia
localercdattinel 1699,a cui attinserodiversi studiosi.I de Pizzispossedevano
la Cappella Centilizia in Cattedrale(a cripta sotto l'altare maggiore) intitolata
all'ImmacolataConcezione,ma nel '00 alcuni di loro furono tumulati anche
relle Chiesedi S. Domenico e della SS. Trinita (semprein Oona) e nella
ChiesaParrocchialedi S.Martino.
I de Sanctis.Fu un casatoIicco di sostanze
e diffusoin molti rami. Tra i persoD. GiovanBemardino,canonicoe Vica o
naggidi spicconel '600 segnaliamo:
Generaledella Diocesi; nel suo palazzovenne fuso dai ftatelli Paolucci di
Chieti il campanonedella Cattedrale,consacratoil 20 malzo 1605 da Mons.
Alessandro Boccabarile, vescovo di Ortona e Campli ; Giovan Agostino,
Credenzierodella Dohana de sale ir ortona (1626 - 1628) : Malco Antonio,
castellanodella Rocca di Ortona (162 - 1628); D. Silvestlo,canonicodella
ChiesaMeopolitanadi Chietie VicarioGeneraledi qellaDiocesialla fine del
'600.Tra la fine del '600 e gli inizi del '700 un mmo di questafamiglia,rapprcsentatoda un Francesco,era ascritto tra i noili e, dignitate (borghesi),non da
escludersiche costui discendesse
da un Girolamo che, agli inizi del'600 era
un elementodi disturboe capeggiava
i popolani.Tra la fine del '500
considerato
'600
diveNetele a valenti
e i primi decennidel
i de Sanctiscommissionarono
pittori, che andaronoad abbollire lo Chieseortonesi di S. Spirito ( poi S. Maria
e dellaSs. Trinit.
di Costantinopoli)
Giulio ed Andrca Matteo, nel 1654,furono tra i finanziatori per la dapertu del
Conventodei Domenicani.Nel 1666i de Sanctisfondaronoil beneficioecclesiasticodell'Annunziata(o S. Maria dellaPorta).Purededicatoall'Annunziata,
nella met del '600, era I'altaro che la famiglia possedevaall'intemo della
Chiesadi S. Spirito. Duranteil secolo preso in esamei de Sanctisassero
parentelacon diversicasatid'originespagnola,quali i Mantica (provenientida
Roma),i Moron Montanez,i de Segua (provenientida Lanciano)e i Sanchezde

Luna.Puf annoveratitra i nobili ex origine,i de Sanctis,non risultanofeudatari


ma esponentidelacosiddettanobilttogata,giureconsultiin prevalenza,come
dimostranole due lapidi funerariecinquecentesche
in Cattedrale(6). Oltre che
nelaloro cappellagentiliziadedcataalla Narivirnelta Chiesamaggiorei de
Sanctis,nel corsodel'600, furono tumulati nelle Chiesedi S. Doeiico e S.
Maia delle crazie.
I de Thinis. Feudatari,gi dal 1567,di alcuni centri nel chietino(Fallo.
Borrello,Montelapiano
e Filetto)e nell'aquilano(pescomaggiore),
nel 1603per
3.800ducati acquistarono
a terra di Petraferrazzana
col feudo di Monteblo
dai Caracciolo,ai quali 25 anni dopoIa dvendettero.
In questoperiodoi pe$onaggidi maggior lievo furono:AndreaII, ufficiale di
fanteria,nel 1600fu inviato dal Vicer,comecastellanoe capianoa guerra,^
Molfetta doveconseryla caricaper molti anni,in seguitoentr a serviziodel
principeFerranteGonzagaducadi Mantovae contedi Guastalla,di cui era stato
consigliereed UditoreGeneralein Puglia10zio Marco Tullio de Thinis, dottor
di leggi: Giulo Cesare,cherico, fu nominato cappellanoducale di Santa
Margherita
nuovanel 1623iFrance\co
Anlonio.uff;cialee nunziospecialeal
\ervizio di RanuccioFarneseduca di Parma.fu capitanoa Buerra it ()rton^
nella prima met del '600 proseguendo
poi la carrieramilitare. Oltre a feudi
citati, de Thinis, acquistaronouna pozione del feudo dei SS. ciovanni e
Ilario. Nel 1618fondaronoil beneficioecclesiastico
di S. Martino.Avevanola
loro cappellagentilizia in Cattedmle,intitolata a S. Agostino (in precedenza
appartenutaad un ramo dei de Sanctis),ma nel corso del .600 furono seDolti
anchenellechiesedi S.Domenico.
S. Francesco
e S. Agosrino.
I Bernardi. Anche loro gi feudatarinell'aquilano,nel ,600 risultanoancora
possesso di feudi quali Rosello,Borrelloe Tollo nel chietinoe Casnano
(L Aqurlal.peracquislifardnel I569da NicolaAntonio.Tra i personaggi-degni
di menzionein questosecolo,si ricotdano:Govanni,gi luogotenente
dei capitani Zunica e Carlo Spineli, fu capocaccianelleprovince d, Abnzzo e capitno
a guerra it Ortonaagli inizi del '600; Fabrizio,che nel 1642avevaavuio una
controversiainnanzi la Regia Udienza Provinciale di Chieti con CiuseDDe
Bemardiper rivendicarei benieredirarj,ri5ulrabaronedi Roselloe Borrello'nel
l54; Andrea, canonicoe Vicario Generaledella Diocesi (morto nel 1659):
Francesco.
RegioDoganiere
in Ortonanel I692. Ma nel secoloe\aminato.i
Bernardiebberoa patirepure le loro disgrazie:un Francesco.
rr"nt.nn., iu
^mmazzaonel l32; Flaminio, baroie e .lecuione (consiglierecomunale),
restvittima del morbopestilenzialenel 165;Vincenzo,nel 1696,per motivi
politici,fu relegato
a Ponolongone
doverimasepermohi anni.I Ber;ardifuron o u n a f a m i g l i am o l t od e v o t a P
. o s s e d e v a n o uael t a r in e l l aC h i e s ad i S .
Agostino,uno dedicatoal SantissimoSacramento
ed un atro alla Madonnadel
Soccorsoe S. Monica. Commissionarono
tele pet la Chiesadella SS. Trinita
appenacostruitae, Del 1654,iI baroneFabriziofu tra i finanziatoriDerla riaDerturadel Convento
dei Domenicani.
Nel 1660istiruirono
il beneficio
ecclesiasrico di S. Croce.I Bemardicheavevanola cappellagentiliziain CattealeintitoIata a S. Onoftio, nel corso del '600 furono sepolti anchenelle chiesedi S.
2E

Maria deleGrazie.SanFrancesco
e S. Domenico.
antiche
e
nobili
casate,
che
esercitaronosui loro feudi la giu sdizione
Queste
civile, penaeed amministrativa
fino al secondogrado,che tra la fine del '500 e
i primi decennidel secolosuccessivo
ospitarcnonelle loto casepalazziateel
plano di S. Tommaso(i de Sanctise i de Thinis) principesseaustriache
e duchi
(7),
nobiliari
furono
travolspagnoli,cheeranoascrittealle escusivecongreghe
Visitatore
te dai tempi e non sepperoemanciparsi.Nel 1671 il baroneSanti,
Generaledi CasaFamese,vennein O ona e, consigliatoda alcuni signorotti,
stabilche i due rindici venissero,da quel momento,appellatiprin?oe secondo,
che il primo fossenobile e che il secondofossenobile,civile oppureun cittadidai civili, i
no abbiente.La modificadel Santi non fu presain considerazione
quali - capeggiatidal dottor PaoloAntonio Verratti- elesserochiunquefosse
qualificatoe adattoa ricoprire Ie principali carichepubbliche.Tale soluzione
scatenle ire dei de Pizzis,Bemardi,de Letto e sopmttuttode Thinis, mentrei
de Sanctissi tiraronosubitofuori dalla diatriba.Tra il 1673e il 1675 si tenga
contoche metdei decurioninel 1674appartenevano
al cetopopolarc- sorsero
diverseconoversie tra il duca di P^m e l'Unh,ersit (Comune),tra alcuni
decurionie i ril,/ici e tra 55 cittadiniortonesied il Govematore.La situazione.
gi incandescente,
divenneinsostenibilee non si escludeunachiusuraaristocratica, se rel 1691il Reggimekto(corrsigliocomunale),dotto ormaia pocopi di
20 componenti,risulta formato da nobili e borghesi,mentreil ceto popolare,
apparedi fatto esclusodall'amministrazione
dellacosapubblica.Questiconflitti
preminenzialisi concluserosolo, con I'intervento da Napoli di Bernardo
TanucciSegletariodi Stato,nel 1765.Ma questa un'altrastoria:siamoin un
altro secolo,
Note:

1) Si atta probabilmentedll'abate Tommasode Pizzis o dell'dcidiacono Fdcso de Pizis.


2) Nel 600 sono presenti in Onona dive e famiglie di artigiani (masrri) con questo cognome,
lonba e o bersamasche,che nula hanno a che vedere con il casatoofonese preso in consi3) Nel 1651, pdm Tomaso e poi Ciovd Battista de Pizzis, acquistarono t'ufficio di Regio
Cuardido del Pofo. L ultimo della fmislia a ricoprne tale carica il archese Giacomo nel
1772.
4) Grdie alla munificenza dei de Pizzis vennerc edificati tuori le rnura, la Chiesa del Ca.mine
col Convento dei Cmelirani (iniziati nel 1602) e la Chiesa deua SS. Trinita col Convento
dei Cappccini(1621 - 1626).All'intemo di qest'ultimachiesadovrebbeancoratrovarsi
scolpita I'ama del casato.
5) I de Pizzis, agli inizi del '700, ottemero il titolo narchionale sul fedo di S. Martino. mantenendo quello bNnale s Filetto.
6) TE h pnma met del '700 e i prini decemi del secoto successivo,i de Sanctis.usaronoportarc il titolo baronatesul cognome.
7) L arciconfratemita del SS. Rosario nella Chiesa di S. Domenico e la corfiatemita di S. Carlo
Boomeo dapprima nela Chiesa di S. Giovanni di Dio poi in quella di S. Maria delle Grazie.

29

NOVECONVENTI
CON UNAGRANDEINFLUENZA
Nella prima meta del Seicentoi CoDventiesistentiin Ortonaesercitaronouna
influenzadeterminante
nella comunitlocalee nel comprensorio.
non solo sul
pianopastorale.
in cui svolgevaDo
una vastaazione,ma anchein quelloeconomico-sociale,con tutti i beni che avevano,con i prestiti che facevano,ed infine sul
pia[o cultfale: i Conventieno, per I'epoca, veri centd di irradiazionecultulale,
di infomazione, oltre che orgatizzatori di "scuole',;tra I'a.ltfo, ci dimoshatodal
fatto che le verc bibliotecheesistentieranoquelleptessoi Conventi.
ll massimonumerodei Conventifu raggiuntoproprionellaprima merdel
Seicento,poich gi nel 1653, in basea una norna vaticana,furono sopprcssii
Conventi_dei
Celeslinie degt Agosriniani.poichavevanomenodi sei pdri.E.
impossibileconoscerccon esattezzail numerodei religiosi presentinei onventi,
ma attraversola lettura dei tanti atti notariti e di altd documentidell,epoca,negli
otto conveDti"maschili" ipotizzabile la presenzadi una cinqualtina di religisi
globalmente,senon di pi; nel conventodelle Cistercensieralo presentiunatrnti_
na di suorc;in tutto, una ottantinadi persorc, pai al 2 Eodtrca della popolazione,
stimabilemediamentein 4.000persone;in alri termini, comese oggi, ipoterici
conveotiotonesi,ci fossero450-500retisiosi.
Questii Conventiesistenti,secondon o;dine crcnologicorelativo alla fondazione
da quelli"maschili":
Conventuali. Il ConventoesistevaDell'atea attuale del'Ufficio postale-preturaPiazzaRisorgmento,conna chiesadi tipo gotico: rimaneuna tolre campanaria.n
Conventoera in costruzioDe
nel 1240-1250.La Chiesafu usatasDe;soDer le
assemblee
dei capifamiglia.
n Conventofu soppresso
Delperiodonapoleoniio.La
chiesatu distruttanel 1943-44.
Celstini. Nel XIII secoloprobabirentefu costruitouDloro Conventocon Chiesa
nell'area della Chiesadi S. Maria di Costantinopoli;dela chiesarimangonolatghe
traccenell'attualeedificio sacro.Operatonoin Ofona fino al 1653.
Frati Minori Osservanti o Zoccolanti. Costruirono n ConveDtoverso il 1450
nell'arca dellaMadonnadelle Grazio,pressola Chiesettadella Madoma della pace
edificatanel 1zl40in seguitoalla pacea ftona e Innciano. Ve$o iI 1505costruirono il Conventoe la Chiesaove ora sono gli Umci della IILSS e la Chiesadi S.
Maia delle Crazie in PiazzaS. Francesco.La Chiesacinquecentesca
fu dishutta
dallaguenanel 1943-,14.
Panedell'anualeedificaroe del chiostro formatada
anlche struttle,alche sedmaneggiaie.
Domenicani.Nel XV secolomolto probabilmenteci fu la cost$zionedi un Convento
dei Domenicanicon Chies4nell'areadella ScuolaMedia pugliesia Largo Castelloe
Chiesadi S. Domenicoa LargoRiccardi.I Domenicaniandaronovia cJn h sooores_
sjonedel 1867.Convento
e Chjesafirono disunidal_la
zuenadet | 94344.
Agostiniani.L'aftualePaLazzo
sededell'Anagraf;.in CorsoMatteotti, il
Conventodegli Agostiniani,con una Chiesaincorporatache dovevaesserea piano
tea. n portalein piefta arenaria,con archettitriobati sull'archihave. ouat;cen_
30

tesco.I1 Conventofu soppressonel 1653.L edifrcio, pur modifrcatolievemenfenei


secoli,passa seminario,poi a sededi scuoleed infine di uffrci.
Cappuccini. Terzo ordine ftancescanopresentein onai dopo aver edificatoun
Conventoalla fine del CinquecentopressoI'attuale StadioComunale,nel 1625-2
costruironola Chiesae il Conventodi S. Trinit che tuttoraesistonoplessoil
Cimitero. Il Conventofu soppressonel 1867.
Fatebenefratelli. I rcligiosi di S. Giovannidi Dio, tra la fine del Cinquecentoe 'inizio del Seicento,fondaronoun Conventocon chiesettacontiguain un sito prospiFu
cienteI'attualePiazzaPlebiscito;il Conventoopera lungo comeospedale.
peiodo
il
napoleonico.
soppressodumnte
Caimelitani. Nell'areaattualedella casermadei Carabinieri,in via Roma,nei
primi del Seicentosorseil Conventodei Carmelitani,con Chiesa,nell'arca della
ahiesa del Cafmine.Il Conventofu sopprcssonel periodonapoleonico.Ledificio
fu sedenel tardo Ottocentodi un ospedale.
di clausumprobabilmente
fondaronoun monastero
Cistacnsi.Questesuorebenedetline
ta
del 1173. cappelladel crocefisso
tra il 1100e il 1200.La primaattestazione
Miracolosofu la loro primachiesa.Il conventoemcontiguoNei pnirniarni del Seicento
fu costruito,forsein periodi
fu cosuitala Chiesadi S. Caterinamene successivanentg
Molto grade fu
diversi,un secondo,gande Convenio,quelloche om vienercstaurato.
I'influenza delle SuoreCistercensisulla vita civile, culturale,socialedi ortona dal
al Settecento.
Cinquecento
passa$noalloStatoe Poial Crmune,cheorasidEosoppressi
Tuti gli edificideiC-onventi
va proprietariodelleareee degliedificichegi fimno dei Convenfialidei Domenicani'
degliAgostiniani,dei Cappuccini,delleCistercensi,dei Frati Minori, dei Camettani

LE PERGAMENE
hesso la Biblioteca Comunaedi Ortona ci sono quato pergameneredattenella
prima met del Seicentoche riguardanoatti relativi al Monasterodelle Suore
Cistercensidi S. Caterina.Questele date delle pergamene:14 settembre1602' 15
le
1635.Sonotrattatesoprattutto
novembre1622,29dicembre1631,19 settembrc
La
lettu_
di
clausa.
assegnazionidotali per le giovani che entravanonel Convento
ra dei documenti,scritti per lo pi in italiano, ma con diveNefrasi in latino, interessanteancheper conoscerci nomi e il Dumerodelle "S ore Monache"che Pafecipavanoalle dunioni per stenderegli atti riportati sulle pe4amene 'tolor",
sorella,
Nel 1602,diciottosuorcsonoin Convento.Ciascunadi esse chianata
e
SimiraldadeTino,di naantichissima
un titolo semplice,ra significativo;abbadessa
nobile famiglia ofonese; altre suoresoDo:Lucia di Bernaldo, Dionka de Sanctis,
Ranalli,OlimpiadePizzis,AnnadeUiscio.
Marghedtae JacobadePizzis,Fra-ncesca
Dalla peryamenadel 1629risultachesonoben29 le suorepresentiin Convento.Esse
Maqarita dePizzis
sonochiamatecon I'appellativodi Domina(sigpra); abbadessa
Nel 135,dmane quasi inalterato il numero delle suoreche si riunisconodavati
alle "grate di ferro", poich erano suoredi clausura.Abbadessa diventata
Dorotheade Bemaldis.
ll

12 MAGGTO
1600:
- CAMPLI
NASCE
LADIOCESI
ORTONA
FerdinandoUghelli -autoredellaprima e monumentale
sto a dellesedivescovi_
li italianedataalte stampetla il 1644e 111662n novevolumi- trattandodella
Chiesaofonese, molto laconiconel delinearela personalite I'operadi mons.
AlessandroBoccaba le; annotala sua origine piacentina,sottol;ea h lobilt
delasuafamiglia,e ricordache - succedutoa Giandomenico
Rebibail 15 sen_
naio 1596- ha governatoIa diocesiper ventoftoanni,essendo
decedutJnel
1624.Lo defiDisceinoltre uomo pio, e scrupolosoammnistratoredei beni
vescovili;tutto qui. Qestasinteticit- certamentenon voluta dalf illushe stu_
dioso ma attribuibilepiuttostoai soi co.rispondentilocali, e che pu essere
interpretatacomevolontariaostentazione
di distaccoda partedegli ortonesidei
riguardi di chi ben poco aveva operato pe farsi conoscereed ap=prezzare
come
Pastore.o cheper altri molivi si preferivanon ricordare.ponedegli interfogativi
per i qualibisognerebbe
almenotentarela rcercadi dsposreplausibili(l ).
Il Boccabariledopo aver conseguitonel 1572 il dotoato in itroaue iure (diritto
civile e dirino ecclesiastico)
pressol Universitdi Bologna.f sratoordinato
sacerdote
il 23 dicembredello stessoano:Margaritad,Austdalo ebbealla sua
corte come cappellano.Eletto a reggerela diocesiortonese- dopo il trasferi_
mentodi mons.Rebibaa Catania- ha ricevutola consacraz
ioni eoiscopale
a
Romail 28 gennaioI596dal cardinale
FilippoSega(2t. E'fuori dubbiochela
sua designazione
alla guida della sedevescoviledi Ortonasia statavoluta dai
Famese;_d'altroDde,
quantograndifosseroi vincoli che lo legavaroagli eredi
della figlia di Ca o V e lo statodi sudditanzavetso i padronidelh;ittadina
adriaticaappalirin tutta evidenzaallorchcomincera prendereconsistenza
il
problema
dellaerigenda
diocesidi Camplie dellaconseguente
unionea quella
ortonese.Il 3 aprile il nuovo vescovodelegavail magnificoErcole Belliardo
parmense,
govemato* di Ortona,e i caDonicidon Gianluiqide Bemardoe don
Oraziode Pitiisa rappresentarlo
in qualildi legaliprocuritorinellacerimonia
per la presadi possesso
della diocesi,formalitquestache venneespletatacin_
que giorni dopo nella cattedraleofonese; il relativo atto testimoniale stato
rogatodal notaioGiampietrodi Nuccio, essendogiudiceai contrattiGiuseppe
Ceriopurelui notaio(Archivio di Srarod Chieti):Non si hannonotiziesoecii_
chea proposito
del solenne
ingresso
del nuovovescovonellacilr,ma raeio_
nevolesupporreche sia slatoeffe ualo non molto tempodopol pufroppo i ;erbali consiliaridell'epocanon fannoalcunriferimentoai prirni mesi dl'attivit
episcopaledi mons.AlessandroBoccabarile,mentresonricchi di annotazioni
per il periodoimmediatamente
successivo.
C' una calatteristicadela petsonalite dell'attivita di questovescovoche
necessariomettercin risalto, soprattuttoin prospettivadegli interrogativi ai
quali ho accennato;si tratta del suo abitualedistaccodalla vita e dalle realt
quotidiane delle diocesi a lui affidate. Secondoquanto scrive il Brunetti.
Alander Neapoli pluribus pernansit annis, Resiclentisonus pro parmensi

Duceegregieadmitstrando(3), irr ^lfre parole,mons.Boccabarilesoggiorna


Napoli per molti anni ricoprendoin modo egregioI'incarico di Reggenteper
contodel Duca di Parma,e questoin nettocontrastocon le normedel Concilio
di Trentocherichiamavanoesplicitamente
vescovie paroci all'obbligo dell'effettiva residenzanell'ambitodel territo o affidato ala loro cura pastorale,e il
la propriadignitaevitandodi trasforclero in genercal doveredi salvaguardare
mersi in servi dei potenti.Infatti, nel co$o della sestasessione,affrontandoil
scasonmimente
tcmascottantedel ristabilimentodelladisciplinaecclesiastica
duta, e della riforma dci costumidepravatidel clero e del popolo cristiano,i
Padri Cociliari proclamaronosolennemente:
"... poichla salvezzadegli infedori dipended.ll. intcgrit di chi li
goverM [ ... ] awerte tutti coloro che a quelsi4sititolo sonopreposti
alla guidadelleChicsedi vigilaresopms stessie soprr tutto il gregge
di cui lo Spirito SantoI ha istituiti vescovi[ ... ] di lavoraread ogni
cosa e di adempierecon cura al proprio ministc.o. Ma ess devono
sapereche non possonofare ci se,comedei mercenari,abbandonano
il greggeloro affidato,e se non s applicanoa guardiadelle proprie
pecorelle.Tuttavia,
siccomese ne trovanoalcni che dimenticandola
propia salvezzae anteponendo
le cosedellatena a quelledel cielo,gli
la cu del loro gretge
interessiumani a quelli di Dio, abbandonano
per viverc pressole cofi dei principi e negli affanni degli afari matriali, il SantoConcilioha ritenutooppofuno rinnovsre- comedi fatto
rinnova- in virtil del presenledecreto,controtutti qulli chenon risiedono, gli antichi canonipubblicatiin passatocontrodi loro, ma che
per il disordine dei tempi e delle personesi trovano quasi inteftmente
inapplicati"(4).
Cli ortonesinon potevanonon rendersiconto della differenzaabhsaletra Ia
personalitdel Boccabarile,che in Napoli operavaper la salvaguardiadegli
interessidel Duca di Parma,e quella del vescovo Rebibache "aveva governata
con lodela sua,benchepoveraChesad'Ottona ventcinqueanr e unfoma di
quella prcbi ch'cru propria de'Vescovi antchi" comc $crivc I'Antinori il
qude annotapure che quandosi era verificatala vacanzadella ricca diocesidi
Catmia
"il Re Filippo lI, rammeDtaDdoi meriti del Cardiml Rebiba, propose
ad altrl della Famiglia Rebiba di conferire quella Chiesa. Se rp stava
Giovan-Domenicouomo per altro pi che umile nclla re povera
I'aviso
Chiesadi Ortota ad istruirede suoiClerici quandogli pe_rvenne
dellapropensione
del Re per la suaFamiglia.E risporechc posponeva
alla miseda d'Ortona le ricchezzedi Catania,perlocchchi moro ha di
ricchezzeha merioinsidie"(5).
Ncl corso dei pdmi anni dell'episcopatodi mons. Boccabarilemomentodi
sommaimportanzanellastoriareligiosadi ftona costituitodallacoclusione
dell'aDnosa
contesache i verbaliconsiliaridi quel tempoindicanospes8ocome
"qucstionc" di Capli; awenimento dawerc ceratterizzantec qualificante nei
suoi riflessi non soltanioecclesialima anchesocio-politicipcr il priodocompresotra la fine del '500 e il primo veDtenniodel secoloXIX. Possdimento
margaritlano, ancor primn che Madama diventassepadrons di Ortom, Campli
ll

erasoggettain campoecclesiastico
alla giurisdzionedei vescovidi Teramo;ma,
sul finire del 1500,risentimentioriginatida motivi di precedenza,
nell'ordineda
seguiredai vescoviin occasionedellevisite pastoralitra Civitella,Giulianovae
la stessaCampli,offrirono ai camplesiil pretestoper metterein atto un complessodi iniziative che li avrebbeportati a vederela loro Terra elevataalla
dignitdi sedevescovile.
Il camminocheha portatoallo smembramenro
dellaTerradi Camplidalladiocesi aprutina statomolto lungoe riccodi difficolt:si conclusosoloquattordici
anni dopo la scomparsa
di Margaritad Austria.Un osracolonon indiffirenteera
costituitodai risvolti economicidi tale operazione;i campesinon sarebbero
statiin gradodi assicurae
da soli un congruosostentamento
al propriovescovo,
per questomotivo la nuovadiocesiavrebbedovutoesserenecessaarnentecollegataad un'altragi esistente.
Agli inizi del 1598mons.Boccaba le comunicavauficialmenteai Sindacie
Regmentodi Otona che il negotio dell'iunionedi Campi sarebbeanivato a
concusione
senzadifficolt,e chei relativi decretisarebbero
statimessia Dunto
nonappena
fossero
lerminate
le tipichefesriviL
delcame!aleromano.
DaliaIettura dei verbalidelle adunanzecoDsiliaridi quei giomi si dceve I'impressione,
per nulla campatain a a, che il Vescovolocalenon ritenesseneppurelontanamentepotizzabilel'eventualitche gli ortonesipotessero
non essered'accordo
con i progettifamesiani.Il l0 febbraiodi quell'anno,all'internodel chiosrrodei
Francescani
Conventualiin Tea Vecchia,si riun il ConsiglioGeneralecomposto, a normadegli Statuti,ancheda tutti i capifamiglia;unatale assemblea
veniva convocatasolo in circostanze
gravissime,L'assise risuhatamolto tempestosa giacchnellacomunitsi eranodelineatitre diversischieraeltifacenticapo
ad alcuni personaggibetrin vista nella societortonese:I - acconsentire
all'unione con la erigendanuovadiocesiper non alienarsila benevolenza
del duca
padronedi Ofona; 2 - attendercI'arivo della captltlazone
di Camplie quindi
accettarcla volont di casaFarnesea deteminatcondizioni;3 - rifiutare in
modonettol'unioneproposta,
Deciso,esplicitoe sopmttuttoben focalizzatonellemotivazioniappareil dissenso espresso
da CiovanBatristade Lectis.uomoper nullainclin; alle ambigue
sfumaturedel linguaggiopoiticoe agli stscianticompromessi
ripici dei signorotti ortonesidel'epocaormai asservitialla logicafamesiana;la suaopposizione queladi unapersonaaltamentequalificataper cultra(lauroain medicinae
filosofia), per impegnopolitico (almenodue volre stato sindaco,oltre che
per Ia professione
mastrogiumto),
esercitatache1oportavaa un quotidianocontattocon il popolo,e per Ia squisitasensibilitligiosa comeben testimoniano
gli scritti da lui dati alle stampe.Egli sostienecon decisioneche la citt deve
opporsiall'unionedelledue diocesi,per non restamedanneggiata
materialmente
e soprattuttomoramentenegli interessie nella dignitdi sedevescovile,giacch I'esperieDza
insegnache le unioni di due diocesisottoIa giudsdizionedi un
unico vescovo-col passardegli anni-inevitabilmente
dannooriginea tensionie
litigi come quelli che gi si erano verificati tla Pennee Atri, t.a Sulmonae
Pentima(Corfinio).Percichiedecon foa che il pastol di questaCtt non se
dia ad ahri. Piir di dieci anni prima - quindi in epoa non soiperta-presenrando
ai concittadini il volume ltita del glorioso Apostolo di Christo S. Tomaso...defr-

nisceil VescovoGiandomenico
Rebiba"nostroprmo padre e pastore";non un
quindi, n espressione
elementospettacolare,
di fasto,e neppure occasionedi
vantoper la citt, ma padrecio colui che generaalla graziain nomedi Cristo
Redntore,
e pastoreche guidail suopopolodi battezzatinel camminovelso la
celeste.
PaEra
Il de Lectis profondamente
cristiano,e per lui il c stianesimo
non sentienpratica
taismo ma
costantee coerenzadi vita come afferma a chiare ettere
rivolgendosialli magnficigentil'huominiet onorat cttadini della ctt
d'Ortona. Allorchsi fa pofavoce del dissensodi tanti cittadiniegli non guidato dalla preoccupazone
di uno scadimentodi prestigioper Ia sua Terra,ma
flette -e invita tutti a riflettere-sullegelosiechepotrebberofarsi stradae minaper le difre la pacee la cristianacaritfra le due comunit;egli preoccupato
ficolt che potrebberofarsi stradanell'eserciziodi una fficacegudapastorale
in due citt cos lontanetra 1oro,e non soltantoda un puntodi vista geografico.
Perlui non ha alcunaimpofianzase la solennepresadi possesso
dei futuri nuovi
vescovisi svolgerprima a Campliinvecechea Ortona,n se sarannoi canonici di Ortonao quelli di Campli ad averela precedenza
nelleprocessionio negli
altri riti sac ; a lui sta a cuorc che iI vescovodella chiesalocale non venga
distolto,da altre preoccupazioni,
nel'operagravosadi guidare,incoraggiaree
gregge
sofleggereun
ancorascombussolatodopo la tragediade'invasone
turca. Giovan Battistade Lectis desiderache il pastoredella diocesinon sia
costrettoa divideregi sforzi e Ie premurecon un altlo gregge,perch ancora
grandeed impellentela necessit
per gli ortonesidi una guidafermae costante
acci t tti insiemeuniti possiamomilitare sotto lo Stendardo,et Insegnadella
nostraCatholicamadreChiesa,et posciace possiamotufti fi1rorarcnellafelice
patria, uionfantL illumnatda quel gloriosolumedella indeficientegloria alla
qualenosfoSiqnofece conducaper suainfnitomisericordia.
Probabilmente
I'anzanouomopoitco- che si era resocontodella diversapersonalit,poco pastorale,di mons.Boccabarile,pi incline ad esserepresente
nellecorti napoletane
o romanechead operaresistematicamente
in quotidianoe
umile contattocon iI greggeaffidatogli- si preoccupa,ben a ragione,che la
comunitlocale possavederevanificato,o quantomeno frenato,il cammino
comunitarioe la dcostruzionemomleiniziati e Dortatiavanti.con tanti sacrifici
e con tantaabne8azione.
dal predece\sore
mons.Ciandomenico
Rebiba.ll de
-arche
- convintoche il isutato dell'uLectis
se non lo dice esplicitamente
nionedelle due diocesisarquello di far si che l'impegnogi scano dedicato
dal presuea Ortonasi ridur ulteriomentese dovressere-almenosullacaltapastorce guidadi due citt geograficamente
molto lontanel'una dall'altra,che
si vuole affidaread un'unicagiurisdizioneecclesastica
solo perchcostituiscono propretdi un medesimopadrone.
II 12 maggio 1600SuaSantitClementeVIII, con la bolla Pro excellentipraemineniasnci.sce
l'etezionedelladiocesidi CamDli.o
' ' c o n 5 i d e r a n dc o
h e i f r u l t i . I e r e n d i t ee d i p r o v e n t i d e l l a M e n ' a
Episcopaledi Campli sono troppo esigui perchil Vescovoin carica
riescaa sostenersisecondoche esigela dignit pontificale e che la
Chiesadi Ortona-di cui, come noto, Presuleil Venerabie
Fratello
NostroAlessandro[Boccabarile]-e la prefataChiesadi Campliposso-

no esserevantaggiosamente
rcttee govemateda un solo Vescovo[ ... j,
uniamo,annettiamoe incorporiamoa pa.it di diritti e sin dalla sua
primaerezoneCamplipressola Sedevacantepredetta... e, a suavolfa,
la Chiesadi Ortonacon tufti i suoi diritti e pertinenze,
cosched'ora in
poi e per sempreambeduequesteChiesesianoretteda un soloPresule,
il qualedovraesserchiamatoVescovodi Camplie di Ortona;e nondimeno provvediamodi codestaautorit di Vescovodella Chiesadi
Campli il dettoVescovoAlessandro,
10nominiamoVescovoe Pastore,
affidandogliplenariamenfe
la cura I'aflministrazionedella medesima
Chiesadi Campli in materiaspiritualee temporale;in modo che per
questonon cessidi essera capodelladettaChiesadi Ortona...".
RaruccioFamese,ducadi Parma, uscito a condurrea buon fine i progetti
che stavanoa cuorealla sua famiglia;ora le due citt, oltre ad esserepoliticamenteamministrate
dal comunefeudatario,sarannoguidateanchenellagiurisdizione ecclesiastica
e nel camminopastoraleda un comunevescovodi provata
fedefamesiana.Le protestee le supplichedegli ofonesi nulla hannopotutoper
impedirequestaunioneche non era dettatada motivi di ordine spiritualeo di
maggiorcomoditper i fedeli ma da un prccisodisegnopoiticodellaserenissima CasaFamesefinalizzato a,l raorzamentodella DroDriaauto ta nei tenitori
posseduti.A mio avviso.il nasferimento
del vescovomo;s. Ciandomenico
Rebiba
a Cataniapu essereletto comevoluio allontanamenlo- pronoyeatur ut amowafi$di un personaggio,altamenteautorevolee qualificato,ostile a quellaunione.
II 26 agostodello stessoanno,alcuni rappresentanti
della citt di Teramoe di
Mons.VincenzoMontesanto,assistitidal notaioPietrantonioTinti di Notaresco
e dai testimonidi prammatica,si rccanopressoil fiume Tordinoper attendere,
a
u n c r o c e v i ai n r e r r i t o r i od e l l a b b a z i ad i S . A r r o . i l p a s s a g g i d
oi m o n s .
Alessandro
Boccaba le vescovodi Ortonae, da pochesettimane.
vescovoanche
di Campli:hannoricevutol incaricodi leggere. poi consegnare,
al presuleuna
vibftta protestaper I'awenuto smembramento
della Terradi Campli dalla diocesiapnrtina.ll documentorogatodal suddettonolaio riccodi viv;cila e molto
colorito allorchdescrivel'arrivo del vescovooonesesu di un cavallobianco,
il suorifiuto di ascoltarela delegazione
dellaprotesta,e la delusionedegli inviati teramaniper non averpotutopotare a buon compimentola coreografiadella
contcstazione
che erastataprcparatacon minuziosacura;era statoprevistotutto
fuorchla disarmantercazionedel vescovoortoneseil quale,spronatosubitoil
cavalloper riprendereil camfnino,si rivolge a loro con questeparole:"Andate
da Nostrosignore,chenon ho nulla da fale per voi".
Sonopassatipoco pi di tre mesi dall'erezionedella diocesidi Campli e dalla
sua unionc con quella di Ofiona e gi si cominciaa intravedereche I'analisi
fatta da GiovanBattistade Lectis nel corsodi una delle burascosesedutedel
ConsiglioGeneraleera esatta;ma siamoappenaagli inizi di una lunga seriedi
piccoletensioniche, alimentateda piccolee grandigelosie,con il passatdegli
anni convolgemnnoreggitori e vescovidi Ortonasino a culminare,sul finire
del XVII secolo,nell'apea rotturacon mons.Vespoli-Casanatte.
Note
I - Ferdinando
Ughelli- Itatiasarasivede EpiscopisItalia.Tomussextus,col.772,?85.
36

Venetiis,| 720.
- Hierarhia
pag.266.
catiolicamediiet recentionis
Aevi. Vol. IV (1592-1667),.
2 Gachat
Padova,1935.
3 - Fmncesco
Bruntti- "pdnum ltinermiumcui ullima manusimposii.amensedcembrisanl
MDc)l-V", "Sacn ac profanaAprutii nonumenra',mss.inediti (BibliotecaDlfico,Teramo).
4 Sacrosanti
et ecmnici
ConciliiTridentiniPauloIII lulio III et Pio IV PONTIFICIBUS
Maximscelebraticanoneset decreta,pag.6G62.Venetiis,l7 10.
i - A. LudovicoAntinon - Amali degliAbruzzi,mss.inditi, vol. )(xI, . 213.(Fomi, edizione

fqr

a.rtxl

,!ff',r"a

Mt.f:tLA

"!

' lll ( <'e,'

,:ltst

..ii" ' i

/,:r_111=,_
UT

(.8-{a

Mappa inglesedel XVII sec. redattada M. Woodvil


3l

I PROTAGONISTI
DELL'ATTIVITA
ARTISTICA
Il Seicentoper Ortona statoun secolocon una dinamicit culhllale notevole.Al
conaio difatti dell'economiache avevadsentitonegativamente
dell'invasione
turca del 156 che, distruggendoe devastandochiese,conventi e civili abitazioni
avevaportato la citt a un indebitamentoche provoc notevoli disagi alla popolazione per lunghi decenni,I'attivit culturale,cefamente stimolatadalla presenzain
cittnel periodo1583-1586
dellaDuchessa
Margaritad'Austriae dallasuacorree,
spintaanchedalla necessitdi dportare ai precedenrifasti i luoghi di cuto disrruni
dal'invasioneturca,subnella pdma metdel Seicentoun notevoleincremento
specialentenell'attivit altistica. Infatti nel XVtr secolotre furono i pi$ori di un
ceo spessore
che operaronoin Ortonae prccisamente:
TommasoAlessandrino,
Sebastiano
Majewski,GiovanBattistaSpinelli.
TommasoAlessandrino
Nacquead Ofiona nel \55O.Ftr "personamoltuprtncipalein pittura in queste
pd,'ti" come dettoin unaletteradel'Auditoredi CasaFamese.
Bottini.indi zzata
a RanuccioFamesenel 1617.La primatestimonianza
dellasuaattivitartisticala
troviamo nella Cattedraledi Lancianodove conservatauna oala d'altare raffrsurantel LlltimaCenadipintanel 160|.Quattrosueoperesonou)olreconqenate;e|
"Museo Diocesano"di Otona e prccisamente:a'Assuntae S. Tommaso(1627),Itt
deposizione(1629), I trc regn dell'oltretomba (1631), S. Bemardo (1632). Nella
stessaCattedralesi conservaancheun ovale di piccole dimensionidipinto ad olio
raffiguante S. Tonmaso (1612), situatonella parte antedorcdella cassettadi mme
doratocontenentele reliquie del'Apostolo.Un'altra operadell'artistaortonese,raffrEtrranteSantaElisabettd, tuttoraconservatanella omonimachiesadi Crecchio.
L aftistanella pdma met del Seicentogodettedi buonafama tanto che la sua
operavennerichiestaancheda fuori regione.Difatti Giuseppantonio
de
Fabritiis,nella sua opera"L'Abruzzoossequioso",
ci naffa che esistevaa
Napoli, nella chiesadei Padri Cappuccini,n dipinro raffiguranrel^ "Regna
Immacolaapittata dall' eccellente
pennellodi Tommaso
".
Alessandrino
Mor ad Ortonail 22 giugno 1640e il suo coq)o vennesepoltonella chiesadi
S. Domenico.
SebastianoMajewski
Nacquea wyszgrod, in Polonia, tla il 1585 e il 1590.Nel 1606 en a far parte
dela corporazionedegli aisti di Gmcoviacome"compagnod'arte pitlorica". Non
sappiamoper qualemotivo sia arrivato e si sia fermatoin Abruzzo comenon conosciamol'anno precisodel suo aivo. La pdma datacertadella suapermanenza
nella nosa regione il 1622quandoil pittore esegueil ciclo di affreschicon storie
della vita della Madonnanel chiostrodel conventodi S. Maria delle Craziead
Ortona.Allo stessopedodo si famo risalire allre operea lui attribuite esistentiin
diversechiesedel teritorio della provincia di Chieti. Viene chiamatopoi a Teramo
38

dove nel pedodo 1623-1625dipinge sei tele per il nuovo altare eretto nella
Cattedralein quella citt si stabiliscedefinitivamente.Successivamente,
semprea
Teramodipinge altre tele pe.le chiesedi S. Giuseppee S. Domeico.
Nel 1637lo troviamo a Campli doveeseguealcuni affreschi.Nel venteriniosuccessivo non oviamo alcunadocumntazione
sulla suaattivit artistica,sonoper
attribuit a lui gli affreschi esistenti nel chiosho del convento di SantaMaria di
Propezzano,datati 1660,annoin cui vienefatta risalire anchela suamorte.
Degli affreschieseguitinel conventodi S. Maria delle Grazie,in parte di6tmtti nel
1926quandoil Comunefece adibire alcuni locali dell'edifrcio a bagnpubblici e in
pafe duranteI'ultimo conflitto mondiale,il Verlengiaparla in temini molto positiyi: "lA loro coloriura b ona, il diseqno corretto, Ia composizone semplcee
chiara comepoteva convenrsia un chostro:fata per narrare e non per merayigliare, per com uorere e non per dilettare".
Semprcnella chiesadi S. Mada delle Grazie conservatoun quadrorapptesentarte
Gestfagellafo qldasicertamente,ci suggerisceil \erTengia,"frammentocentale di
una Srandetel andatadistrutta".
Giovan Battista Spinelli
Benpocosi sadellavita di G.B. Spine[i,bergamasco
di ogine,ma crcsciutoartistcamentenel Regnodi Napoli.
La famiglia di SanteSpinelli, padredell'artista, si trasfed da Bergamoa Chieti per
esercitareI'attivit di mercantedi granaglie.Doveva sicutamenteessercuna famiglia molto facoltosae ben vista nell'Abruzzo Citeriore se Catedna,sorelladel pittore, andin sposaal marcheseLudovico de Pitiis di Ortonapofando in dote 2970
ducat,una sommaenormeper quegli anni.
I GiovaneGiovan Battistache avevaintrapresoI'afe della pittura, si affermben
presto in tutto I'Abruzzo. Le sue pdme operea noi note, DIl'a"Incoronazionedi
Maria" e ^lli due dipinti, databili intomo aI 1630,si trovanoin Ortonarella
Chiesadella SS. Trinit.Altle tele, di epocasuccessiva,
erunoconservate
nella
chiesadel Carmine (ora nel Museo Diocesano)e nella chiesadi S. Catednadove
tuttora espostala stupendatela di 'S. Catertnad'Alessandria".Suoi lavori possono essereammiratiin diversechiesedi Chieti, Lancianoe Penne.
Intomo al 10 lo Spinelli si trasfed a Napoli ancheper conftontarsicon i maestri
napoletanidell'epoca.Fu in coDtattocon il Camccioloe lo Stanzioneed acquisdai
due afisti partenopei,pur mantenendouna suaindipendenzaspecialmentenel cromatsmodelle sueopere,una diversaconcezionecompositiva.Numerosesueoperc
si trovanoin alcunechiesedi Castellammaredi Stabiae in chiesee collezioni Drivatedi Napoli.Due rele.inolrre.databiliinromoal t650. sonopresentintla
Galleriadegli Uf6zi a Firenze.
Dopoil 1640la suavita si svolsetra Ortona,Chietie Napolidove,nel 1652,10foviamo proculatorcdel cognatoLudovico de Pitiis per l'acquisto di alcuni feudi in
Abnzzo. Mor adOrtonanel 1658.

l9

MUSICAE MUSICISTI
IN ORTONA
TRACINQUECENTO
E SEICENTO
Non c' dubbio che le viceridedella musicacolta in Abruzzo sianostate,tufto sommato, per lungo tempo assentidagli interessidella musicologiaitaliana e che soltanto da poco la presenzasul teritorio di istituzioni che promuovonolo studio e
l'approfondimentodi questediscipline abbia stimolatouna seriedi ricerchemirate
a fal maggiorechiarezzasull'attivitamusicalefiorita durantei secoliin questa
regione.I-lassenzadi centri di spiccosottoil Fofilo economicoha senz'alftoinciso
sulle sorti della vita musicalee piir in generalecultulale nell'Abruzzo del passato,
relegandoloin un ruolo marginalespettoad altre realtitaliane: mancandosia una
citl-lcader si^ \a corie facoltosaed influente,mancavanodi consegunzaanche
conmittenti ed istituzioni musicali di dchiamo (cappellemusicaliprestigiose,accademie,teat competitiviecc.).Questacondizioneperiferica statasez'altlola
causade1lascarsaattrattivaper gli studiosi,con il risultatoche molto spessogli
unici contributi alla storia della musicain Abruzzo sonoscaturiti dall'interesseepisodico di singoli eruditi e poligrafi locali, animati troppe volte pi da spirito campanilisticoche da autenticorigore scientifico.
Tuttavia, nonostantela mancanzadi eventi clamorosi,la vita musicalein Abruzzo
non era affatto assente;ce lo dimostrano alcuni importanti documenti dnvenuti
pressoinsospettabilipiccoli centri, testimoni eloquenti della diffusione capillare
della musicapolifonicagi a paire dalla fine del XIV secolo.Il periodoche
abbracciai secoli XVI e XVII ha conosciutopoi un notevoleincrementodell'attivit musicale,documentatodalla presenzacostantedella musicaprodotta in
Abruzzo sul mercatoeditoriale gi a partire dai primi decennidel Cinquecento.Il
sistemaprodttivo in Abruzzo faceva capo essenzialmentealle cappelleannesse
alle maggiori chiesedella regione,istituzioni stabili pressocui i musicisti prestavano iI proprio seryizio. Al di fuori di essela committeDzaprivata aveva un peso
ri8uardevole,ma la obilt locale non em in gado di mantenerepropri complessi
stabili (si pensia quelli delle cofi di Mantova,Ferara, Firenzeecc.)qi conseguenza i rapporti con i musicisti,benchfteqenti, rimaserosempreun fenomenooccasiodale.Pwhoppo oggi la fitta rete di scambiche legavai compositori ai s;ngoli
committenti risulta di difficile ricostruzione,troppo spessolimitata alle inticate
volute adulatoriedelle dedicheprcposteall stampe;per nostrafortuna, non accade
altrettantoper le cappelleecclesiastiche,
istituzioni di naturas multiforme,ma vincolateda unaprecisaorganizzazione
intemae da rapportiufficiali con i suoimembri.
La csppllg mosicaledi S. Tommaso
d SanTommasoad Ofona siamoinformati da un articolo apparsonel maggiodel
1938nella paginaregionaledel quotidiano<La TbunD firmato da Tommaso
RosarioGrilli, erudito appafenentead un'antica famiglia locale che, sulla basedei
documentiraccolti, abbozzun brevema precisoprofilo cronologicodi questaistituzione. I punto di pafenza di questostudio sono stati i verbali dei consigli del
parlamerto cittadino, na pafe dei quali (queli sopmwissuti) si consrvatuttom
q

lella Biblioteca Comumle di Ortona. La sedutapdncipale del parlamentoaveva


luogo la mattinadel 15 agostodi ogni anno.In questa.occasione
si procedeva
nnanztuttoall'elezione dei due sndacie del mastrogiuto,poi al rinnovo o alla
riconferma degli altri <prowisionatin: coloro che ricoprivano cadche stipendiate
dalla comunitcittadinaka le quali quIladel maesfiodi cappella,Ia cui elezionee
mantenimentodipendevanodalle autoritcivli e non da quelleecclesiastiche.
La cappellaannessaalla cattedIeortoneseera amministratadal consigtiocittadino che prowedeva direttamentealla nomina e al mantenimentodel maestro,rientrandoin tal modoin una precisatipologia gi riscontrataper altre cappelleitaliane
su cui siamomolto meglio documentati.Purtroppoi verbali consiliari non lasciano
fapelare nulla sulla suaorgadzzazioneintema; non sappiamoinfatti qali mansioni fossetenuto a svolgereil maestro,cio se oltre a procwarc msicae dirigere i
cantori durantele funzioni, egli dovesseancheprcoccparsidi istrure i rag^zzi di
una eventualercftord.In questadirezionesembrerebbero
portarci le firggevoli parole della sedutatenutasiil 15 agosto1592 <<et
che sia tenutoancorainsegnarequelli
figlioli che vorranloimpatatea doi carlini il mese>,ma, datala suasingoladt,
non sappiao se tale iDcaricorientrassetra le suenormali occupazionio se invece
si trattassedi un prowedimento del tutto occasionale.
Dala letturadei verbali si pu facilnente constataleche il 15 agosto1584(datadel
docunentopirantico conservato)I'elezionedi un maestrodi cappellaper la
Cattedraledi SanTonnaso non avevaalcun caratteredi eccezionalitper la comunit ortonesee, malgradoI'assenzadi testimonianzea monte, logico suppoe I'esistenzadi un'istituzione musicalestabile e funzionantegia negli anni precedenti.
Le supposizioniper acquistanoun contomodi certezzaalla luce di notizie dcavabili da unapubblicazione
coevadegnadellamassimaattenzione,
cioMISSESEX
HIPPOLITI SABINV ANXIANENSIS QT]EVT]LGO PARI VOCE DICT'NTUW
QUAIUOR VOCUM/ Venetijs,apudAngelumGardarum,/ l5?5.
ll primo libro di messepubblicatoda Ippolito Sabino,musicistanatoed attivo nella
vicinaLanciano,dedicatodall'autoreal .molto magnificoet reverendosignoreil
signorGiovanniAgustinode Santiscanonico& Vicario dignissimod'Ofona a
Mare>. Il contenutoad un primo sguardonon si rivela di particolareimportanza,
infatti, attenendosiall'indice, la pubblicazionedovrebberaccogliere soltanto sei
diverse intonazioni dell'ordinarium missae(kyde, gloria, credo, saDctus,benedictus, agnusdei), e nell'ultima pagina,dopo il communodellaMissa defunctorum,sir
trova un mottetto(brevecomposizionesu testosacro),il cui testo il seguente:
Quia yidisti me Thonacredidisti,Beafi qui non riderun et crediderunt.AIIeILtia
II testodi questomottetto tratto dal VangelosecondoGiovanni (20, 29) ed l'anttona al Maenifcat per i vespri della festadi SanTonunasoApostolo (che cadeva
iI 21 dicembre),patronodella citt e a cui la cattedrale tuttora intitolata. I-a tradizione locale considemvaqestafestivita la pi impofante delf intero anno litulgico. La stampadelle Messedi Sabino quindi legataa filo doppio con la cappella
ortonese:non solo sulla scortadella dedicaad un personaggiodi spicco della vita
ecclesiasticacittadina,ma soprattuttoper la prcsenzadel testopropdo di una specifica solennitdella cattednle di Ortona.Pufroppo pet le ragioni sopraelencate,la
cattedraenon conservanessunatestimonianzacos anticadel proprio passato
musicale;ci non permeftedi verificarc se Sabinonelle messesi servisseo meno
dei canti fermi in uso ad Oftona, cio se altri elementiancoracoltribuissero a con4l

solidareulteriomente il loro legamecon I'ambienteortonese.L oryanicothiesto


dalle Messedi Sabinoci informa inole sulle Diccole dimensioni del comDlesso
musicalepercui essefuronopensate:
polfonicadelJesingoleszioni
l intonazione
dell'otdinaium prevedequatfto voci pari che solo in rari casi diventanocinque
(Agnusde Il nelle messeDe Beata lrgine, Aye Regina Coelorume Apostolotum,
Pie Jes della Missa Defunctorum\e pi di frequentetre (oltre al classico
Beneditus,il C/ocirrs delle messeDe Beatu tnrgine e Aposolorum,il Donine
fli della messa,Aporfolorum,Recordare,Oro Suppler e Hostias della Missa
Del ctotutlt).ll s\to pfimo libro di messeera destinatoevidentementead una cappella Ie cui risorsepemettevanodi eseguirccomposizioniper un numerocodtenuto di voci, comedovevaessercquella di Ortona.
Adriano Della Rota
I musicisti menzionatinel lassodi tempo coperto dai libri consiliorn sono due:
Adraro delle Rota (o A&iano), pi tatdi citato come Aiano Rora o della Rota
attivoad Ortonadal 1584al 1593e dal 1606fino almenoal 1616,e Muzio Bruno
di Fano,attivo dal 1593al 1606,annodella suamofte. Dal pdmo documentoconservatosembrercbbeche Addano della Rota sia stato eletto proprio in quella data
per la pdma volta maestrodi cappelladi sanTomaso.La suaorigine fialnminga
chiammenteindicata (<Andrianoflamengo>),in seguitoegli prese definitivamente
la cittadinanzaoltonese,considerandoche nel veale del 26 novembre10viene
definito <nosto cittadino>. Gli awenimenti storici di quegli anni pemettono di
motivare la presenzadi un "ohemontano" ad Ortona proprio a pafirc dal 1584.
Nel 1582,infatti, Ortooaeta statavendutadalla famiglia Lannoy di Napoli a
Margheritad'Austria (duchessadi Parmae Piacenza,figlia naturaledi Carlo Y ex
govematricedei PaesiBassi e moglie di Oftavio Faese) e da questaannessaal
suo feudo abruzzese.Margheritafece il suo ingressoad Ortonail 24 ottobte 1583,
di dtomo dale Fiandrc,ed quildi molto probabileche il musicistaAdriano <flamego> I'abbia seguita,come fecerc del resto anchemolti nobili fiarninghi del
suo seguito.Meno di uri annodopo,il 15 agostodel 1584,della Rota erainfatti gia
diventato maestlo di cappella nella cattedraledi Ortona, owero proprio la citt
eletta a dimora dalla duchessa.MenEe di Muzio B no, a quanto mi dsulta, non
rcsta che il nomenei verbali consiliari, con Adriano della Rota la sorte statapi
clemente:di lui ci peflenuto, mutilo, lm librc di madrigali, il primo, stamparoa
Venezianel 1600:DI ADRIANO / DE LA ROTA / IL PRMO LIBRO DI MADRIGALI / A CINQUE VOCI, NuovamenteComposto,& dato in luce, / IN VENETIA, / AppressoGiacomoVincenti 1600.
n bro dedicatoa Tiberio d'Ugno, conte di Valle Infteda, barcnedi Acqua Viva,
Colle delle Macine (l'odiema Colledimacine),esponentedellapiccolanobiltlocale.
Nessunparticolarebiograficoviene fomito dalla geDericadedicatoriapropostaalla
stampae sitta a Veneziail 27 luglio 1600:il compositorenon lasciafapelare, nella
selvadi ftasi di circostanz4quali fosseroi suoi iacarichi in un periodochelo vedeva
ont no dallacappelladi &ona, chein qegli almi si awaleva dell'afe del misterioso Muzio Biuno di Fano.n primo libro di dellaRotasi componedi 22 ma&igali, per
la maggiorpafe adespoti,eccezionfatta per tre l'stitNofi t eggoohimqueleggiadrott num, Se tu mi lasci, perrtdo, tuo danno, e Donna s'io resto vivo, ultibrtiti
dspettivamentea GiovanBattistaMoscaglia,Toquato Tassoe GerolamoPambosco.

Tra i testi musicatiuno in particolare degnodi attenzione:


Al sacroe divinnone
de a granMaryhetaerqercon)iensi
colossi,archi,troei,tenpi et alta .
No,chea si gruri sotne
habbaninferm sensi,
in bassiaccentie chiari
caan liet gli honori
di lei perchognunnoscoancorI'adori.
E persinosuperfluosoftolineareil caratterecelebrativoe d'occasionedel componimento.Quelloche ;nvecemi premeevidenziare
comesia possibilecollegareil
madrigalein questioneall'arrivo di Margheritad'Austria in Ortona di 24 ottobre
1583.In quella solerit il parlamentocittadinodecisedi prepatareul'accoglienza
degnadella duchessadi sangueimpeaiale.Vene approntatoun fastoso(commisurato ale possibiitcittadine,owiamente) appaatodecorativo,che avrebbecreato
una sontuosaoltre che dispendiosacomiceall'arivo di Margherita:vennecosttuito
un pontein piea davantialla PortaCaldari,venneroinralzatiafchi tdonfali lungo
l percorsodel corteo che venne abbellito da arazzi, festoni ecc. Si tattava di un
eventoeccezionaleper Oltona, non a!ryezzaa conta.re[a i suoi cittadini una personalit di cos gran spicco.Proprio questi sono gii erigendi <colossi,archi, trofei,
templi d altarb riflessi ne madrigaledi della Rota, che ova in tal modo Degli
awenimentdeI'ottobrc1583unaprecisacolloc^zionestorica.A sostegno
di questa ipotesi concoe anchela pafe restalte del componimento.I seguentive$i:
<Noi che a s gnvi some/habbiaminfefmi i sensi>sembrerebbero
esprimerelo sbigottimentodi un'intera comunitdi fronte ad un awenimento di portataeccezionale. comepoebbeappuntoesserestaloIarrivo di un peronaggodi primo piano
del mondo politico dell'epoca. Ortona era solo da pochissimi anni entrata a far
parte del feudoFamesee I'ingressoufficiale della duchessanel 1583era sotto tuti
gli aspettiuna novit degnade massimorisalto.
E molto probabileche il maalrigalesia statoscritto comeintermediocantatotra un
atto e I'altro per la <connedia o pastoraleper passartempo>prcvistanel progtamma dei festeggiamenti.
In questocasoc' da suppore che altra musicadi della Rota venisseeseguitain
questacircostanza;putroppo nessunodei restantibrani pubblicati nel 1600sembra
possaessere
riferitoallecelebrazioni
ortonesi.
Dei madrigali di Della Rota (di cui ci sonogiunti solo le pafi dei sopranoe basso)
soprawive integro 1l solo Donna leggiadra e bella, il pfimo della raccolta del
1600,inclusonel 1616in un'antologia
pubblicataadAnversadaPhalse.
II testo il seguente:
Donna leggiadrae bela
chesehbi I'amorcsaermtestella,
chedel tuo dolce anorc
ae la notte e 'I piomo.
Ma fonunato chia poi sosgomo
tecoe pe e sosptfa

dohemente
e s'adira
senllrggontosb in queste
parti e in quelle
La sceltadi un testoesenteda qualsiasiconnotazione
espressiva,
da immagini
dolorose,da contrastossimorici.rivela un'inclinazioneversomoduli stilistici
desuetiche nei musicisti pi modemieranostati decisaentesuperati.Anche sotto
l'aspeito musicaledella Rotasi attardasu posizioni molto conservatricispettoalla
sua epoca;certo, il testoprcscetonon era dei pi adatti a fare sfoggio di audacie
espressive,ma proprio la suapresenzain apefura del libro potrebbeessereesemplificativa def indidzzo genemlea cui il compositorepotrebbeessersiattenuto.
DellaRota h Donna leggiadra e bella dimostrasicurezzanella condottadelle voci,
ma ancheuna cefa schematicitnell'altemanza imitazione/omofoniae un susto
piuttostogenericosia nell'orchesLrazione
vocale.sia nell usodellecadenie.tl
risultato un esempiodi aigianato musicaledi buona fattura, non privo di una
cefa eleganza,ma lontanissimodalle operedei maggiori contemporanei.InDonna
leggiadra e bella inatti si ritrovano tutti i requisiti che un blano madrigalistico
medio dovevapossedere:testoamoroso,scritturaconfappuntisticafluida altemata
a zone omofoniche,uso moderatodi madrigalismi, facilit di approccioda parte
dell'esecutore.
lnsommaun frutto di quel sottobosco
musicaleche all'ornbradi
Monteverdi,Gesualdo,Malenzio, etc. continuavaad esprimersiin una lingla supemta s, ma ancoramolto diffusa. hoprio la suainclusionein unaraccoltatmnsalpina del 1600potrebbedenotarcnel'editoria un intessemai venutomenonei conftonti di prodotti gi collaudati.Tuttavia probabile che la musicanon avesseun
pesodecisivonella selzionedei brani operatada Phalse,comeda altri editori
d'otralpe, per compilarele proprie antologie.Maggiore attenzioneveriiva invece
rivoltaal testopoetico,elementosu.cuiem possibilebasarela sceltain presezadi
brani sconosciufi,
consideraDdo
che la sfampain libri-pae rcndevapi difficile
cogliere,al di fuori dell'esecuzione,
I'efflcaciadell'aspettostrettamente
musicae.
A sostegno
di ci va ricordaroche per tufto il Cinqueientoe oltre.madrigalicon
ncipt identico, o sirrile, a Donna leggiadra e bella, ebberouna discretafortuna
pressoi compositori;quantobastavaperchne venissedecretaxa
l'inclusione in una
anrorogra.
Non ci si pu spingeremolto oltre nel giudizio su un musicistadi cui si conosce,
purtroppo,un unico maahigale,anchese, sulla basedegli elementifin qui raccolti,
si pu tentaredi formuarequalcheipotesi.A mio avviso la stampadel 1600
potebbe raccoglierei frutti di un'attivita compositivaventenale.Ci spiegherebbe sia la presenzadi brani alquantor/f/o, sia la prcsenzad:LAl sacro e divin nome,
madgalecelebntivo per Margherita d'Austria che, anchenon collegandolocon
I'ingressotrionfaledel 1583,non pu essereanterioreal 1586,annodella sua
mofle. I fatb che della Rota lo dessealle sampecos tardi, quandoera ormai
privo di ogni giustificazioneestema,dvela che il suo primo libro di madrigali non
coincidevacon I'inizio dellasuaattivit,ma raccoglieva
quatto fino ad allomegli
aveva composto,dopo aver trovato chi finanziasseI'impresa della pubblic^zione.
E' Fobabile che la morte di Maqherita abbia ritardato, e forse compromesso,la
carrieradi dellaRota;la suaaniviravrebbeavutoun corsodivercosMarsherita
fosseriusciu a realizzareil proge(odi srabitirsiad Ofona col suoentouge:la

presezain loco di una possibile cornniftentedi cos alto lignaggio potevaessere


all'editoriamusicale.
Ma cosnorlfu e solonel
u otlimotramiteper avereaccesso
i compositore
ebbe
1600dopoalmeno15 anni di lavoronellecappelleabruzzesi,
la primaoccasione
di far stampare
la suamusrca.
Ambrosio Cremonese
Se nel casodi dellaRotale fonti d'archiviolocali offronoun validosupportoalla
ricerca,la stessacosanon si verifica,o Donsi ancoraverificata,perun altromusicista, maestrodi cappelladella cattedraledi Ortona di cui abbiamonotizia:
AmbrosioCremonese,
maesfodi cappelladi SanTornasonel 136.Purtroppoi
verbaliconsiliaridi queltomo d'annidovevanoessereperdutigi primadell'ultimo conflitto mondiale,visto che il nomedi Cremonesesfuggealle attenteindagini
di Grilli. In attesadi nuovescopertesu ve$ante documentario,non restache considerare
la musica.Di AmbrosioCremonese
ci giuntoun libro di maddgalicom(del
pubblicato
pleto
a Venezianel 1636
suo secondolibro abbiamosolo notizie
indirette):MADRIGALI / CONCERIAII / A2.3. 4. 5. 6. voci./ DI AMBROSIO
CREMONESE/ Maestro di CappellaDella Cathedraled'Ortona a Mare. / Libro
Primo. Opera Prima. / CON LICENZA DE SUPERIORI/ DEDICATI /
Alf illustrissimo & ReverendissimoSig. mio PatronColendissimo,il Signor
Abbate D. Ottavo Acquaviva./ IN VENETIA MDCXXXVI / Appresso
Magni.
Bartolomeo
I pochissimidati biografici a nostradisposizionesonoricavabli dal frontespizioe
dalla dedicatoria:maestrodi cappellanella cattedraledi Ortonae in precedenzaalla
Acquavivad'Angona, ftatellodel dedicatario;
servitrdel ducad'Atri, Francesco
ancorauna provadel ruolo cenhalesvoltodalla famigliaAcquavivanel campo
della committenzamusicalein Abruzzotra Cinquee Seicento.
La stampadel 136contiene21 madrigalidi cui solo otto sonoattribuiti:uno a
Giovan Battista Cuarini e settea Giovan BattistaMarino, i poetapi rapprcsentato, tra cui I'unica intonazioneconosciutadi A cre pur donnail volto. Gli alft'. componimentiadespotiricalcanotutti in variamisua Ia modamarinista.I madrigali
sonoordinatiall'intemodella stampasecondoun criteriogeralchico,dai duetti,
posti in apertura,via via fino all'unico branoa sei voci chechiudel libro.
La raccolta si apre con un madrigaledi offerta, ulteriore atto di omaggionei confronti del comittente:
Questitustcfor
coh el pnrleo chiostro
raccoh ho, nio sgnor

Rench sian rili e incolti


riano .la to co lieta ftunte accolt,
poich, Bruto sisnore,
|i dona i for ma con i fot il corc.

e si chiudecon un madrigaledi commiato:


quercia
A questu
ombrosa
e nniotkc i hotui Auril la

e voi belb Dorilla,


hor chesoaltee Insciyettospira
un zefm e pasior non chi mirc
quel cheaccian per diportume il Eiorno,
sottoI ohtbrawuosa
di questaquerciaannosa.
Tuti d'intomo, intomo
lietanente sediamo
in grcmboa hee e ifori,
cantandoi nostri beneraditi anoi,
s chedunquelodiano
con dolcissitkcant
I'alta e sncemfe' di nosti amant
La stampa segue I'impianfo formale di un semplice canzoniere: all,intemo dei due
componimenti comice si susseguono i diversi madrigali, tutti di contenuto amoroso. Non azzardato rawisare dietro la semplice e, a volte, rozza ^ttua di taluni
componimenti, Ia mano di un poco esperlo verseggiatore,forse il compositorc stesso.
La netta preponderanza
dei brani per un risEettonumero di \oci (dieci duet e e
terzetti su un totale di ventuno madrigali) inserisceI'opera di Cremonesenell,or_
mai affermara tendenzadell'epoca a lasciar maggior spazio a composizioni per
pochi esecutori a scapito del tradizionale standard a cinque voci del madrigale ciassico, qui ppresentato da solo quattro composizioni. L articolazione fomale della
m.rscapreferisce assecondarele singole unit semantiche del componimento Doelico, ottenendocome risultato n assettoa sezioni.in generecontradisntedauna
forte cadenza.
E molto probabile che la carica di maeso di cappella nella cattedrale di Ortona
richiedessea Cremooesedi soddisfar il bisogno di musica per le funzioni liturgiche, ma di questo aspet0odella sua attivit, come di ogni altra circostanza dela sua
vita. non ci resta.per ora. nessunaaccia.
Tultavia I'opera di un oscuro maeso di ptovincia non pass inosservata: i madrigali di Cremonese, come altre musiche dell'epoca, vennero inseriti in imDofanti
raccolreanLologiche
pubblicareinlorno alla met del XVll secolo.AmLrosirs
Profe, organistapressola chiesadi SantaElisabettaa Breslau(l,odiema Wroclaw)
e infacabileraccogliroredegli ulhmi prodor dell edjtoria musicaleitaliaaa,pubblic re madrigal;di Cremone\ein due dellesueantologiedi musicasacr4 dopo
aver oppofunamenrefomiro le musichedi le\ti edjficantiin tedescoe latino.
Io moro, ecco ch'io mom divenne in tal modo llnser elentles lzben e tlov posto
r\el Vierdter und lztztet Theil GeisIicher Concelt?n, pubblicato a Lipsia nel i646,
on]de Ahi come un,rago sol coftese gro e Perch s dura pietra divernerc dsDettr,amenLeDa machtiger Furst / Nunc turgite e Inb Co ihr Chrisen nel Cunis
solemnh. Jesul, plbblicato a Leigniz sempre nel 1646. Non stupisce di trovare tra
i madrigali prescelti da Prof, per le ragioni elencate a proposito di della Rota, Arj
come u vago sol e Io moro, ecco th'io moro, testi gi largamente presenti nglle
stampemuscalie per giunta consacratidalle note di musicisti famosi.

46

OREFICERIA
IN ORTONA
[ attuali conoscenzesulaorcficeda abruzzesenon appaionoorganizzatein modo
sufficienteper consenircuna visione e na comprensionetotali del loro contenuto
afistico-culturale e del loro valorenel contestodell'arte orafaitaliana.
Il materialegi presentato
nel 1896alla esposizione
Eucaristicadi O ieto, nel
nel 1907alla mostlad'arteanticaUmbraed infine
1904alla mosa d'ae senese,
alla Mosha d'Afe Antica Abruzzesedel 1905e del 1950consentivagi comparazioni tra le diversescuoledi oreficeriaitaliane,ma non f catalogaton scientificamentedocumentatoa sufficienzaspecieper qua[to riguardala pafe fotografica.
gi nei primi anni del '400, di he
Fu possibiletuttaviaindividuarela presenza,
distintescuoledi orcficeriateramana,aquilara, sulmonese:quest'utima da considerarcquella che vantavatradizioni maggiori fin dai tempi pi antichi.
Nell'area ftentaa,una corposapresenzadi croci e di altri oggetti sacria partire dal
sec. XV dalle caratteristichedecisamentedivergenti da quelle delle altre scuole
regionai, autorizzala concusioneche gi agli inizi del'400 fosseiorita a
Guardiagreleuna scuola di oreficeria che in brcve tempo ottenneil primato sulle
ale pir antichein Abruzzo.
lnvori di cesello, ricco repertorio omamentalecostituito essenzialmentedi girali
vegetali, decorazioni sferiche di rame dorato, medaglioni smaltati caratterizzano
infatti una produzioneomfa che ebbenel sec.XV il massimosplendoree che estesela suanfluenzanesecolosuccessivo.
Oggettipresentinella Cattednle di SanTommaso:
l) Caliced'argento.Questocalicesi possiedenel Capitoloed dono di Mons.
AlessardroBoccabadledatabileintomo agli inizi del Seicento;presentalavorazioniasbalzoebulino.
Documentato
nell'esposizione
abruzzese
a Chieinel 1905.
2) Pastoraled'argentocon lavorazionea sbalzoe ceselli.Prmametdl sec:XVII
3) Uma in me doratocon efige di S. Tommaso.hima metdel sec.XVII.

tt,ta

o '/
:thn

t4n

/.

< a?a'.1,r

r./*."r"-.1
,,;',1;",,'^ll

IL RIVESTIMENTO
DELLATORREDELL'OROLOGIO
Nel 1676ad Ortona ud violento terremotocausmolti danni a casee chiese,lesionandoin modo gravela cupoladella chiesadi S.Tommaso
Ap. e l,anticaTorre
dell'Orologio costruitanel XIII' secdall'ononeseMastro Riccardo.
In mancanzadi inierventi e la precadacondizionedi staticitdue anDidopo indusse,il Vescovodi Ortona.Ciolanni VespoliCasanatle,
a far amggeref,et mezlo del
suo economo,rev. don GiuseppeBellafante,alle porte delle casedei sindaci
Toffnaso de Bemardise Antonio Roccouna protestanella quale,denunciatoche il
campaniledi S. Tommasosi trovava in irminente pericolo di crollate. si invitava
l Univer6jta provvedere
sbitoalla suariparazioni,citandoin proposiloarticoli
di legge(l).
Bisognavaper decide s abbatteree ricostruire la torre ex novo o rstaurarela
toe antica. Qucst'ultima ipotesi sebbenepi economicaapparivapi difficile da
eseguircfrn tanto che non venneideato di ivestirc il vecchio manufattocon una
nuovastruttufaa mattoni,
"La tone di che parola-scrisseBonanni-minacciandorovina, fu rivestita di mattoni nel l88, prendendoI'atatale forma piramidale.Chi vi ascendepu osservare
nell'intemo ancorala suaprima bellezzaed aDrichit,'(2).
NeI 1688 veturcroper eseguiti pazialmente lavori e come si vedr pi avanti
anchin modononpropriorisolutivo.
Lll agosio 1?31,infatti I'archiretto e mastro fabbricatoreDomedco poma, milanese,interpellatoper verificarcla possibilitdi completareil rivestimentofino
all'ultimocomicionee se potevarestauarcla gugliache sosteneva
la croce.....ha
dovato esserimpossibile col proseguimentodi detta scarpapoter riparare alla
Rovinache presentemente
minacciala Fabbricadi detto CamDanilee Drecisamente
di denoTamburroe Piramide.chesi ttlcvonoquasicadentismzapoterglidareriparo a causache li muri vecchi di dentro,che sostengonotutto il pesodi dctto
Tamburro,e Piramidesonotutti ftacidi, corosi, e fafii di materiali cattivi, cio di
pietre rotonde,e la calce have persototalmentetutta Ia sua presain tutta la
Fabbricadi dentrodi de o Campaniledal principrosopradel Fondamenro
fino al
piede di detto Tambuno, e nell'istessoTambrro;tutti I'angoli de qual tambuno,
dove sta principiato, stannoaperti, lesionati,e cadenti,et in paicolare quello che
dguardala Casadelli SignoriPizzis,e l'altro che riguardae Trasantedi detta
Chiesadi modo tale, che qualuDquespesavi si facessedi ponerci chiavi, e proseguire detta scarpasarcbbetutto iutile, e perdutacol pericolo evidentedi cadere
nell'istessotempo,chevi si lavorasse,e di esseril precipizio della Chiesa,e di tutte
le fabbricheconvicine;Che per secondola suaArte giudica, che sia necessariodi
buttarca terra dettaPhamide,e Tarnburro,e parte della Fabbdcasotto di quello fin
a dove \i conoscer
necessario
per rogliereil precipizio.e cadulaimminentede
medemi,et per evitarc il danno,che potrianocolla cadutaapportarea dettaChiesa,
e Fabbrichevicine.E parimentigiudica,che nonostante,
che si buttassea terrail
sdettotambuo, e Piramide,e partepi di sotto,non possasopradella remanente
48

fabbricaedificarsi,ne tambuno, ne pirarnidenuova, stantecomeho detto di sopra


le muraglie tutte dalla parte di derro sono tutte fracide' e corrosi dalla sommit
."(3).
delli fondamenti.
sinoallasuperficie
I ) AdS Lanciano: Notal Gio.Battista Radico, atto del 14 ottobr 1678.
2) BonanniG. "il PalazzoFamesein Ononaa Mar",pag.46' n.20
3) AdS Lanciano;Nor De MatteisAmedeo,ato del I1 8 l?3l.

LEVIGNE
per il
Gli atti noladli depositatinel'Archiviodi Statodi Lancianotestimoniano
ossia
per
"
invigrnrli",
al
fitto
di
terreni
Sicenlouna certaendenzaall'acquistoo
(3030
metriquadri)
a
"tomoli"
per piantarevigneti.I terreni,misuratisoprattutto
potevanoesseresominativi o "fratos" o "inculti" o "ca tetati" e veni'Janolr^sformatida solerti agricoltori in teeni in cui il vigneto la coltua predoinante,
srecializzata,che dar nei secoli futuri una caratteristicaspecificaalla agdcotura
nel Seicentofossecotivata
quelladellavite, sebbene
ortonesee del comprensorio:
sok)vite per uva da vino e non da tavola.I1 vino, poi' insiemecon l'olio, ha dato
soprattuttoversola Dalmaziae Venezia,
luogo ad una conentedi esponazione,
aftr;verso il porto. La presenzasempremaggioredi vigneti ha determinatoo ha
contribuito a f"t nu..".. una borghesiamercantile, che si afferm poi ne
Settecentoe nell'Ottocento.oltre a far nascerenuovi insediamentiabitativi; insomofonese,ma delma,la vite,da secoli, un po' il simbolonon solodell'agricoltura
I'intetasuaeconomia.

deSANTIS

d.THINIS
49

LATERRIBILE
PESTILENZA
DEL1656
Gli unici rifermenti documentalidai quali apprendiamoche la citt di Ofona e le
sueconfadear',evano
subtole conseguenze
disastro\edell.epidemia
di pestedel
l56 sonoI due manorcrittidel BocachedaLaro1700(cnservato
oressola
BibliorecaComunaledi Lanciano)e del De pizzis daratofine 1600(cnservato
pressola Biblioteca hovinciale di Chieri) i quali si limirano ad osseflare che in
qel'occasionecirca 2500personecadderovittime del morbo,con la conseguenza
che "...1c terre restaronodeserteed abbanalonae,
e quind a colfivarlefu nlcessa_
rio chianareBliabitantidelleopposte
sponde....
OcconeevidenliarecomeIa conoscenza
dj quertorafto di storiapatriapiu famoso
checonosciuto
inconragravidifficohperla carenza
di documeniazion
specifica.
tn ogrucasoda un primo rafontodocumenrale
la cifta dj mofi a causadi ouell.e.
pidemadi pesteva in qualchemodoridimensionatase si calcolache nella n;mera_
,anno
ir_olT del _119!Ofona tu tassataper 850 tuochi (circa 4000 abitanti) e n
I 669 per 54? tuochi (circa 2500 abiranti).
Dell'efettodevasBnle
dell'epidemia
di pe\tedel 1656in Ortona,non solosui cir
tadrnjma archesulletsruzionicheIa govemavano.
ne abbiamoprovadallacefi_
nc:uroneredattactaun ceto AngeloAntoniococciante.Masnod.Ai (unasonadi
cancelliere
attuale)dellaRegiaUdienzadi Chieti,datato1761,il qualenell,esaminaree controllarei registricontenenti
le deliberaz
ioni dellamuniaipalit
ononese
relativanente
al pododo1650/1678,
ci informa.,...diayer ritrovai al fogtio qua_
tanta e rctro un consiglio celebraoin questasuddettacift delle pubbich" ri.n./I_
zioni e dei Consgli tenuti nella citt di Ortona nel d quindecidel mesetl,Agosto
dcll'anno milleseicentocinquantaseue..."nel qualesi p;endeatto delan"""..]t di
ddurre il numerodi consiglieriche secondole ,,antichecostituzioni,,facevano
pafe del decurionatoda quarantaa trentacinque,a causadella mofe di dodici con_
siglielj "...Wssati da questaa mglior vita nelli passatitempiili contagrb...,,, stabi_
lendo.espressamenle
qestaderogaper un peridodi cinqueo sei ani. sufficienti
perchepotevanomaturare
l elper l'elezionei 5opratvissurie cheraleriduzionedi
consiglieri in qualchemodo apparivasufnciente per -goyemarela crft .,...rdofta
ad un terzode citadnper il passatoconaggio...','.
E possibile:tabilire
conunacenaapprossimazione
il periododi diffusione
dell.e
proemrarn Urtonaattraver5o
la letturadei Libi nortuorum,conservatipressola
Archivio Capitolarcdi Ortona,relativamenteal peiodo t625/1669t iI po caso
umcjalmente
documenlalo
di morleper peste d;l 26 agoslol56.
L'epidemjadel 1656scoppiata
nel napoletano
agli inizi del mesedi aprileandava
dltlonderdosi
in AbruzzoCitraagli inizi del mesedi luglio a popoli.per poi aver
notiziedellasuapresenza
il 15 dellostessomesea Castlfrentan
e Lanciano,il4
agostoa Chieti: per cui dalla secondameta del mesedi agostoOrtona iniziava a
conosceregli effetti mortiferi del ,'maleconnggoso".Diversepossonoessere
statele causedi diffusione in Abruzzo Citla dell'epidemia:I'esod verso i proori
teudidi-granpafe dell aristocrazia
napolelana
o deilaborghesia
agiatacheeia riu_
scrraa tuggre da Napolre mellersiin salvo in lerritori non sospettied ancoa
immuni dal contagio,il passaggiodi repai militari, un,inosservaniadelle qlaran50

renee dei divieti di rapportlcon zoneinfette


Ad ulteiore confermadel periodo indicato per lo scoppioe diffusione in Ortona
de contagioci suppo a la letturadi quegli atti notali che numerosivengono
redatti per la salvaguardiadei patrimoni: cos in un "testimoniale"di Pieo Paolo
Mantic; datato18 agosto1656,il notaioGiangiacomoD'Amato chiarisceil ricorso
a tali disposizioni "...per le presenti occttsionidi contaSSioche cofie nel nostto
regnoed in mohecitt e efte convicinein questaptovincia d'Abruuo Citrc...'.'
[1 ontagioavevaawto ta suamaggiorediffusione nei mesi di settembre,ottobrc e
novembrefino a febbraio dell'arno 157in cui si ha notizia di un abitantemolto
per "...maleconta88ioso..."
, mentre sicuamentecefo, in quantodocumentalmenteprovato,che la citt di ortona veniva restituita ai rapporti conmerciali e ai
trafficisolonell'ottobre1657.
Altri dati che emergonocolr paicolare intelessedallaletf]uradel Liber mortuorum
spiritualefomitadai
sonoI'indicazionedell'etdei colpitidal contagio,l'assistenza
religiosi, I'individuazione dei luoghi deputatialla sepolturadelle personemorte a
causadi peste(fossodi Santospirito e la Chiesadi S. spirito, la Chiesadi S
Flancesco,la Chiesadi S. Matteo o Ospedaledi S. Matteo, fosso dei Cappuccini
vecchi).
Sel'epidemia napoletanadel 1656veniva diffondendosianchenella nosacitt, in
qualchemodo le misure adottatepet fronteggiarced aryinareil pericolo del contagio in occasionedella peste,che avevacolpito granpartedel nord Italia e so,prattuteranoriscitead evitarela diffusione
to la citt di Milano negli anni 1630-1631,
nelle nos[e tee.
Trattasidi prowedimenti che non nascevanodalf impulso dei medici ma dal timore
e dall'accortezzadegli organi politici, nel tentativodi tamponareil fallimento della
prevenzionemedica, che con ogni probabitit sono statedproposte in occasione
dellano 1656.
delconlagio
delladiftusione
Nel Regnodi Napoli del secoloXVII diversi oani sovdntendevanoalla "generale
salute": in sedecentlale operavail Regio CollateraleConsiglio, quale organoche
assistevail Vicer nel Govemodel regnoesercitandofunzioni politiche, giudiziarie
ed anministrative; le medesimefunzioni in sedeprcvinciale venivanoattribuite ai
Presidi assistiti dai Regi Auditori, mentre in ambito locale unitamenteai
Govematori,quali nppresentantidei feudatai, svolgevanofunzioni di controllo ed
emanazionedi provvedimentiSindaci,Eletti, Capitania guerra,mastrogiurati,
Cavallari,toieri, Guardianidelle Portee deputatidella salute.
Misure preventiv
Propdo analizzandoi diversi baldi, sia a stampache manoscritti,dprodotti e raccolti el Reflistrode li Ordni Capitati, conservatopressola Biblioteca Comunale
che avevaportatole
ali Ortona,possiamocomprenderela cfescentepreoccupazione
provvedimenti
dapprimagene_
salute,
ad
emanare
autorit,delegatealla tutela della
ai confini,
e
I'awicinamento
del
contagio
con I'allatgani
rici e successivamente,
gli
e
le
competenze.
precisi
obblighi
circa
sepre pi minuziosi e
Diventava ricorrente I'invito alle autorit locali di accearsi sul modo in cui gli
ordini in materiadi pestevenivanorispettatied eseguiti,ordini Perlo pi affissi in
pubblicapiazza,alle porte della citt o diffusi a mezzobanditore;in alcuni bandi si
neravaI'autorit locale di riferire al Presidedella hovincia il modo in cui veniva
51

tutelatala salutepubblica.
In un bandopubblicatoil l0 maggio1631questoconollovenivaaffidatoa persone d fiduciale quali,dlevandoqualchemancanza
o graveviolazionnll,osservanzadegli ordini manati,avevanoil compito di riferire e procedere,con irnmediatezza,
al giustocastigoneiconfrontidei contrawentori.
Le disposizionicomprendevano:
il divieto della "prattica",cio I'interdizionedi
raplolti commercialio personalicon quantiprovenientida luoghiinfetti,Ia possibilit di ammettere
n cittsoloi possessori
del "bolletrinodellasalute",la nmina
di deputatidellasalutee la predisposizone
di un servziodi guardiaalle portedi
accesso
allactt.
Pericolodal mare
In particolareper una citt di mare comeOrtonavenivanoadottatedelle misurepit
specifiche:evitarelo sbarcolungo la costaa chiunque(per cui si prowedevaa
rafforzareil sistemadifensivo),realizzatelungo la costaalcunebaiaccheper la
siqtemazione
di quatopersone.duea piedi e due a cavallo.benarmatecon armj
da fuocoil cui compitoeraquellodi assistere
le guardiealla madna,con l,obbligo
di far ricor.o alle armi per scoraggiare
quanli renta\anodi sbarcaresulla nost-ra
costa.CossullaPuntadellaGhiomera,a pochichilomerda Norddellacitt,in un
prowedimentodatato23 gennaio1631,oltrealla realizzazione
dellabaraccaveniva prcvistala creazione
di "...unparc di forche,.tcciosi possaaIIi contrayeient
dei nostri ordini dare in quello Ia debitapend..."per colpireanchecoloro che
dovevanofar rispettarcgli ordini,dimostrando
l'elevatopericolodellacorruzione
chepolevaesistere
all epoca.
Nel casodi naufragiodi qualchenaveo vascelloi guardianidovevanoawertirela
RegiaUdienzadi Chieti,per riceveredisposizionispecifiche.Al'occorenza il
PresidedellaProvinciadisponeva
la collocazione
di guardienei postin cui erapir
facile lo sbarcoed al fine di evitare il contatocon gli estraneivi era I'obbligo,
unavoltaindividuati o recuperati,
di sistemarliin qualchecasadi campagna
o in
un "paglaro" con guardieattomo collocatea debitadistanza.
A tale scopoi Cavalarivenivanoutilizzatiper controllarenon soloI'intero atto
di costaortonesema anchecoloro,che svolgevano
il serviziodi guatdiatantoda
nviare alla RegiaUdienzaunarelazionecon I'indicazionedel giomo dell,ora
dell infraTioneper accerareil colpevoleconfronkndola norain;iata dai posli di
marinadelle personedeputatealla guardia.
Diventavaassolutamente
proibitoai padronidi barca,pescatorie marinaiortonesi,
di andarea pescare
sia di giomo chedi notte,'...inluoRhiocculti...',ad eccezione
dei luoghivicinie benvi5ibilidallaco\ra.sonopenadi dieciannidi galerao la
pena di morte. Analoga proibizione rguardavale barcheforestierechJ dovevano
essereimmediatamenteallontanatea colpi di archibugi.
Ortona,unitamenteai porti di Giulianova,Pescarae Vasto,era ur luoso autorizzato
a riconoscere
le fedrdi 5anit di lune le barchee vasceljiprovenind
da luoshi
non \ospetlidi perte.Resr.ava
comunqueobbligataad adotrrele precauzioni
iel
casorappresenrare
dallaneces(it
di awertireimmedialamenle
la ReeiaUdienza.
prenderei dispaccie menerlinell acetoperpurificarli,inviarlialla RegiaUdienza
ed attendere
disposizioni
circala possibiitdi concedere
o meno la..prattica".In
atlesadi rali di\po\ilioni vigevaun divietoassoluro
di comunicaTione
o avercon52

tatti con i marinai e la barcao vascellodovevarestarc alla fonda ln casodi necesa oro speseconsesitDeril rifomimentodi viverii marinaidovevanoprovvedere
primadi riceverlie loccarli dovevano
unacannae i deputa.
nnundoil d"n-o
"on
iretterele monetenell aceto.
Nela cinta urbanaIe porte di accessoalla citt venivanoben custodite amite i
daj depulatialla saluLechecollaboraeuardianialle pone,nminadgeneralmenle
a cui tenivaamdala la cLslodia
dellacitt I citLadini
iano con il GvemaLore
armati sia di giomo che di notte'
istruiti'
ben
essere
porte
citt
dovevano
della
delle
in una tablla ed alfisso
giomata
iscritto
guardia
per
la
avereun prcciso tumo di
la conoscenzadel
consertire
tale
da
giomo
in
maniera
alle porte, aggiomataogni
siomo in cui espletareil servzio.
DucaOdoardFamese,in un suoordinedatato 15maggio1631espressamente
raccomandavaat guardiani di no allontana$i dal posto di guardia,neancheper
andarea Dranzo.prevedendola chiusura di tutte le pofe durantela notte' con consegnadelechiavi ai guardiani del giomo seguentee consentendodi tenercaperte'
duranteil giomo,le portedellaMarinae di S. Giacomo
Proorio a ostoroIe disposizioniemanatericonoscevanoiI compito di veificare a
validitdei bollettinidi sanit(o anchefedi di sanit):una sorta di lasciapassare
vidimato dai deputatidella saluteche consentivanodi riscosuire i luoghi di tranmobilitdeldetentore
siloedunamaggiore
Questopu giustificare il motivo per cui in alcuni ordini si richiamavascrupolosaboltettinifimati in bianco.di rilasciarloa stranieri'
enteii divietodi concedere
ai guardianideleporte,ala
obbligandogli stessideputatidellasalute,unitamente
del sigillo del uogodi transito e I'indicazionedei
soto;rizio;e, al'apposizione
luoehidi destinazione.
All;intemo della cinta muraia la citt subivauna serie di imposizioni ai fini della
tutela della salutepubblica: cos nell'ordine del Presidedolla Provincia di Chieti
datato17febbraio1631a puliziadellastradadovevaaweneunavoltaallasett!
manain invemo e aluevol in estate,si ordinavail confollo dello statodelle mura
e la chiusuradi quei tratti di mura della citt che pemettevanoclandestinarnnte
I'accessounihm;nte a quei luoghi dote " ..causanoper qualche sporchita
fetore...". La municlp lit ortonesegia in precedenzaavevafatto rico$o a queste
del 15 maggio1630avevadispostoche " il
misue tandche co; deliberazione
De
Bemardi, capitono a Suerraper Sua.Alteaza,.
Mastroguratoe iI sil. Giorann
muraglie e faccino rtsarcre tu-tli luoghi
a
tomo
le
radino"hoggi riconoicendo
done s pu entrare; et anco faccino spazzaretttfti i Letamai " E' questauna
seriedi misurc che toviamo ricorenti anchenelle deliberazionidelle municipalit
dellecittvicinedellaprovincia.
Tutta na seriedi operazionie di attivit dovevanosvolgersifuori dalle mura:
divieto di immettereln citt "lini conciati', cio pronti per esserefilati, o I'esecuzionealicefe operazionirclative alla fllatula del lino alla p.epanzionedellebudella
di animali per fame delle corde,da svolge$i lontano dai luoghi abitati " alnuno
nti passlontanoper evitare,chedettofetore tton causitI aria
"" individuato
questi divieti dimstranoche i tutori della salute pubblica avevano
suggenvano
che
che certi timod nascevanodall'esperienzae dall'osseffazione
"xenopsylla
prcsenle
cheopis_
pulce
chela
precauTioniprioritarie:oggi sappiamo
lanao
drappi
di
dei
dal bianco.colore
di rani.ttralLalonernente
in alcune
"peiie

di lino e dallabiancheria
da lettochein tutti i bandisadtari sonole primesuppel_
lettli a veni requisite,bruciatee fumigare.In una societpreindusiale.aitiitta
dallascarvra
di molligeneridi primanecess[.
gli indumenii
personali
e la bian_
cheriada letto eranofia le merci piir ricercate.
Non on casosetra gi atti notariliredattiduranteil periododel contagiotrovamo
traccedel rico$o allapraticadi murarein unastanzaun cefo quantitativo
di beni
mobilidi un ceo valoreatlettivoe \enale.dopoavereredalr;.dllapresenza
di
testimoni,uninventariochevenivaconsegnato
ai deputatidellasalute._E'
unapratica molto diffusaa Palermon occasionedell'epidmiadel 1624individualile
nelleabitazioni
agiare.
ma ancheneimonasleri
e ;ei conven,
di cui si hainocon_
sistentiriscontri documentali
ad Ononae Chietie chetrovala propriaragionedi
essere,comepossiamoeggerein un ,.testomoniale
Domjni Domno pehi paulo
Mantica"abitantein Ortona,redattodal NotaioD,Amatoil lg agosto 1656,,...per
sua indennt e cautela acci omnifirturo tenpore :iano esente .la qualsivglia
nfetionee conlaggioches'introduces:te
in quesacitt-.-,,

ChiostroConventodei Cappuccini
54

ITRAFFICIMARITTIMI
Nel colso del XVII' sec.il porto di Ortonaha visto ffoalsi i traffici madttimi
chegi dal secoloprima si eranoben delineati.
In orticolarela presenza in citt\ dei Credenziert,e deiRe8i Arrendaforiper Ie pro'
vicie di Abruzio Citra ed lJhra per diversi prodotti e la residenzadel Mdso
Portolano avevaro accenato nel porto ortonesetraffici contiui di prodotti ben
definiti, quali il granoe maggiormenteil sale.
In rjno 'ttato della C i OronL" ed^tloa il 1623e il 1625destinatoai
Farnese,si legge infatti che tra le ale cosela nobile famiglia avevain cit
"...un'ofrciod guardianodellaRegiaDohanaiI qualesi |'endeavita,e hora i4
person'di TomaisoUrbisci di quetla citt, comPratoli a i passatida suaAlezza
per doicento ducati di regno, et di reddto ducati 24 in circa, che sonoPagati
-dalla
della
Cone Reggia..."Ha parimentiSuaAhezzaI'OfJiciodi Ctedenziero
i
ASostino
persona
don
Giova
di
clohnnade sale quale venden vita, et hora tr
de SanctsiI prezzo di duc(tti 700 di rc?no, et d reddio annuodi Ducati 74 che
sonoWEat dalla CorE Regqia,
Ha incra l'fficio di l4cesecrefo,or|e Dohafiiero delle Merci e del Baiulato,
quale si venilono come di sopra e ltimame te forono rendut per ducati-1130.e
;ono di rcddito ducali 120 in circa, et horo racanoper la morte ili Teoflo Rossida
Campli, d.ettiofrciali hanno tali detti off1ii in vita, e se ne vagliono Lncor di essi
per aver Ieftanchice.
" ...Vi isiede il PorlolanoRegio..." (l).
L fonti archivistichesono ncche di documentiinerenti il movimento merci che
chialo della
avevaluogo nello scaloofonese,e ci dannoun quadroabbastanza
[uazlone,
'600, pur risentendoin modo maryinaledei Srandiawenimenti che
In Oltona nel
si verificavano nella capitale, la classemercantile ha continuato ad avere la sua
imDortanza.anchea livello marittimo, con molti nobili cittadini chehaDnoinvestito
che per I'impoltazionedi prodotti
in;ociet commercialisia per I'esportazione
primari.
in
li scarnbiawenivano lungo rotte ormai consolidateda secoli,ed interessavano
modo paficolare la Repubblica di Venezia, la D^lmaz, Ragusa'Corf, Creta'
Acona e naturalmentei porti del Regno.
Per quanto riguarda l'esportazione, si tattava essenzialmentedei prodotti tipici
del'gricoltura locale,quali I'olio, fichi secchi,noci , e soprattuttovino
del vino eta una elementoessenzialedel commercioortonese'perL esDortazione
ch ltre ad essereil principale prodotto spedito via mare era ancheil pdncipale
pmalottodelle campagnelocali, e quindi la sua esportazioneera fondamentaleper
laga partedella cittadinanza.
Signicativa,a tal prcposito, Ia lettera inviata il 15 dicembre 1648 dai Sindaci
Giirlio De Sanctise Marc'Altonio Rocco al Doge di Venezia: "...Semprena s'
gloriata questanostrtt citt ilell'honore have ogn'anno havuto nella wndta
'dett'Arseiale
doversicohprate Ii vini d'Ortona, e perch
che si patteSSiasse
quest'Lntcocostume,e in particolare nel
qua
in
raeddato
wtleno tl'alcun fentpo
55

corrent'annocon nostraestfemannrtifcazione affato estino,siado sprotwti icorrcrc alla bpnignila di questaScpnissina Repubbliracon hunitmenie sunplicarla
vogli restarcnia simarcidegnidi tale prcrogotiva.?! oft\iwrc nn Ia su; grunde
a chi n? iene la ura che seguitirl roliro traffco. acciche il-Mondo
Benerosit
conoscachetegutamoancornoi viveresottola suabenignssintn
protettiorxe..."(2).
La colturae I'espofazionedei Fodotti agricoli,ed in paficolareil vino. vine
messoin rilievoanchein unadescrizione
dellaCittdi Ononarisalente
al 1667_70:
"...11terrioro e compagnas'adonano d'adomare giaceroli colline, vallfruttifere, e coltivatcpianure resefefiilssime dall'indxsfria de Cttadini abbondanod;ot_
tohli vini banchL rossi,asciutti, e dolci, ed petiosissitniMoscatelli che ogn'anno
sc n? provedono,la Signoa V?netiaper s?nirio d?l vo arsewle e bairione di
Chiozza, la Schiayona,il Fruol et ali paesi e mItovohe vi ne son carich
yascelliper le cita d Roma,Napol e Genova.L'ogli sofiopelettissimi e dolci
et
oen'anno iI sopravanzoall'uso de Cittadini vienecarcato per terra e De nerc ala
forastieri... 13).
Tm le merci importatesi segnalanoinvece,il legamedall'lstria, Ie pelli, i tessuti,
il vetro e molti altri prodotti da Veriziaed infile glan quanritdi gano e saleda
porti esterie regnicoliche venivanostoccatiei numerosissimi
depositiche gli
ortonesi avevanocostruito nei pressi del porto o sottotea nei cortiii dei palazizi
signorili, prima di esserespeditevia terra alle Cittvicine.
L attivit mercantieanchenel '600 avevaraffozato una costantepresenzain
Ofona di molti cittadin forestieri che con la lqro esperienza,cultura._tradizionie
capacit.
hannoesercitalo
un influssosicurarnente
oositivo.
Si rrattamolrospesso
di "imprenditori'.
comeietropaoloManticadi Roma.
Nicola Canali di Napoli, GiuseppeTada pre di Napoli, Antonio perazzodi
Alessandria,
ecc..che affiftavanoper tempi ben deerminatii va lLf[ici e
Affcndanenti,frssando
la propriaresidenza
in Onona.
h.questoflussomigratorionon mancapoi la genlesemplice.quaji artigiani.agri_
collon.e commerc,anlr
cheg,untiin cittper affaridecidevano
di rimanervi.come
ad esepio i maestricalafati Simonepalazzovicchiodi Sebenicoe Mattia di proci.
entrambiemigraliadOfona nellacui marinacostruivajlo
imbarcationi.
Note:
1) AdS Pama: Tere e Feudidel'Abnzzo
2) AdS Venezia: Lettere Principi, b.55.
3) D Lulo P.'1:)rtooaala fin del XVII ser,lo ', in eurdrDi del'As. Arch. Frcntar4 N.8 - 9. 1984.

QUATMRI
56

LA PIRATERIA
NELLEACQUEORTONESI
La paterianon solo nelle acqueortonesi,ma in tutto I'Adriatico ha da sempreraP
pre;enhto un grossofreno allo sviluppoe al potenziamentodei traffrci marittimi Ancora nel XVtro il dcordo dei turchi in Oftona era molto vivo, ancheperchla
midaccianon si era mar amevolita.Molte spessofuste turcheschevenivanosegnalate lungo la costa dovc intanto si clano costnritedelle toari di avvistamentoproprio allo scopodi Fevenire eventualiscorreriea tera.
Nell'estatedel t6?3 ci furono dei tentativi di sbarchinella marinadl Ortona,come
possiamoleggerein un atto notarile del 13 gennaio1674(l) in cui un tal Doienco
di Ortonadice di non aver cevutouna schiaffodal Govematoredi
Fossaceca
'dcciocamminassi
concon oqniPrerlcz'
Otona ma un .emplicespinlone{trlonl
zd" nel comunicareagli abitantidi Caldari fordine dl mette$i in salvodalle imbarcazioniturchescele cui fuste,I'estatePrima, "infestavanola nostranarina per
catt rare pover cristani".
All;inizio del secolon altro pericolo minacciavaper il commerciomarittimo: 8li
Uscochi.
hofughi dai teitori belcaoici invasi dai turchi, gli Uscochisi concentrmonoattorno alla cittadina di Se&jdi fronte all'isola di Veglia, dedicandosiprevalenteente
alla pirateria.
Nel 1592la Repubblicadi Veneziadoveltenornin re Dr Provveditorecontra
con
Urcocri, da cui derivur conflittotra Austdae venezia(1615-17)conclusasi
la pacedi Parigi.
Nel Regnodi Napoli gli Uscochiper ovavano protezione,tanto che nel maggio
del 161? il govemaloredi Ortona condotlo ia prigione a Napoli perch si era
dfiutato di pagareh groh spesacli circa settantadcati che I'eqtripaggiodi una
barcadi Uscochi anco{atain Onona avevafatto Per rtangiare ll'hosteria in quei
giomi chz si trattenelo,cos comeaweniva a Bali (2).
ir permanenzedelle inbarcazioni degli Uscochi nel porto di Oona dovevano
esserefrequenti,tanlo che appenaur ese dopo,n'alra barcadi Uscochiattacc
e deFed appenafuoi dal porto uo mercantile.
I piiati subiio rientrati in porlo volevano venderela refurtiva, ma al divieto del
gvematoredella Povinci, diederovita ad una solta di battagliacon i soldati,che
;bbero la meglio infercrdo agli Uscochialmenosettemofi e due feriti, comePossiamo Ieggere tel rapporto dell'Ambasciatore Veneto al Senatodi quella
RepubbtCa: "27 Eiugno 1617. IJno barca di Uscochi che era i Oftona veduto
usired porto un'altra brtia che conlucevomercantieper la Jem di lanciano,
gli anlarono deft), la presero,et rtcondotta in pono vole|ano venderlc robbe,et
essedoglici impeditodara I2Iia Bruncato Govematoredella Provincia usarono delle i solenze,onle andaroegli in Person&,et non volendoquei risti acquie'
tarsi et have rispetta,vewtero alle man, et nefutuno antuluoti da sele di Loro,
et due di questiferit, alti d essi Uscochifitrono presi, et datone qui (cio alLl
Capitale, Napoli) conto St/dEcc. htt comandatoche se non storanno nei termn,
51

sanocastigati"(3).
Non mancavano
poi gli attidi piratipu, ossiadi sempliciladri senzalegami.
Ag inizi del secolouno dei p ricercati era propio un ortonese,tal Orazio
Massarc,sul cui capopndeva
unatagliadi L.500vivo o morto(4).
ll Mascaro.In panicolareera accusato
di averorganitzatoe comandato
na nave
piratacheavevaderubatoun mercantile
nei pressdi Francavillacon merceper un
valoredi oltre25.000ducati,conil comandante
e un madnaiotrucidatidai Di;ati.
Setteuominidell'equipaggio
del Massarofuronopoi fai prigionieria Z.am,con_
dannata morte prima di sseregiustiziati confessarono
le responsabilitdel
Massaro,
chetuttaviastandoallenotiziein nostropossesso
riusca fa a franca.
I ) AdS Lancano:Notarcio.BatristaRadico.atodel I 3.I .1674.
2) AdS Venezia:RelazionidegliAmbasciaroriVential Senalo,17.5.1617.
3) Ads Venezia:Ibidem.27.6.1617
4) AdS Venezia:ibidem.filza2o.

';,iI,

4 :i
-;f'J::
..).'l:r'j

)?.rtli'i'ffi:

r'"

MoppaAgosfinianadel 1583
5E

.t l|1

APPENDICE

DESCRIZIONE
DtrLLA CITT
Dento ancorala denaCitlaforonal omatademottiedificijdeprivari,patagibellissmi,
er

ar.molLo belle.et commodri due p'azze.una de a maggror;.,v;nri ta c;dedrateChiesr, er


un arra oella prccrota.o det mercaro.o\e anno rurre te cose da \endersi.Abondanlissima
d'Acque,pr ritrovarvisidenrropassadoicentocisteme,er da quatllopozzi sorgenti.
De lFcfis G.B . - vita det gtotioso Apostoto di Chtis:toS. Tohtaro. FemLo,t51 7.
LO FONTANE
..- inlomo omala di molte freschissime, et abond&ti forrane.Alta pona di santa Carhenna
una lbnlana bellissima, el abondanrissima,e di molto prferraacqa,della quale s ne serveturla
la Cil d-ognrtempo.er con abondanz..e quesops essremolro vicino aJtaCrn.e poco ton.
raneda de(a ronlanasono due .orgenzemolto abcndafti.otrre che oer runa ouellaflta vi si
lrora_abondnnl.grandissrma
d acque.... A a poria de a Beccsia ta tonrd; de a poriccia,
abondanlrsnma.
e belhsymafonrana A a pona di S. Iacopovi sonoe rontane,una dena di
Vascio di Carlo. rn facc'oaalla Ciu. rnadenafonrda sanra.er I allra derrafonregmnde.per
t'abondmzadell'acque,e la grandezade a fonta.
De Lectis c.B. tttt det storioso Apostoto di Christo S. Tomaso.Feno,15jj.
Ltr SEI FORNACI DEI SARACENI
Da l'altro ato versoOrinte,n pocopir discoslodallaCir un alho ronenteaboDdanrissimo,
con molte sorgenze,et fontane al'inromo. detto vallone del Saracino, ove ce si lavorano marto
ni, el sonoda seifomace,et vi si crail tino...
De Lectis c. B. rtta del slotioso Aposoto di Chriso S. Tonaso.Fe..ilo,15.7.7.
L'AGRICOLURA
E LA CONTIVAZIONE DELLA VITE
QuestanostraCitt omala,e possiedeun beltissimo.er fe.tite lerirorio, et in coDia,Deresser
leFa manma:haveintomo da quaftroin cinquemi8l'a dr lf,rreno.con atcunevalii rutie fert!.
npieneor ronranebe rsime. el tre*he: ma la mdgSiorpare det renenopiano.che dum ofio. o
diecrmrglia.per.lcune pari a o motroal emo. anch'ache s ne ncoeiia ooco.e ousroor_
che le genti non :ono arreal \eminare.ma \oto at pia'rbJvigne.per vrveisot di q*ri" tn.,i*.
tra. per esser mezo dl nostro teneno vigne. Hamo olio in boa copia, perilch pi prfo ne
vendein quantil,chen'abbadi bisosnod'una socciol
De Lectis c.B. Vta del stotioso Aposoto di Chtiso S. Tonaso.Fer|iLo, t5.7.7.
CONDIZIONI IGIENICHE
... frtit unminiter resolurum , che a nbmar, semp.e a tutela de a pubblica salte. nll,usala
civilnonIi si po$a da nessunospandere
e 'ompFe tini. baaergr;o er ouo er atirebiadeIn
dettacrLlri.lntrodurvrporciper e srrade,n boti..
... nsltando dalla sporchezzadella citta la mal.Aria, corano pregidizivote alla Salte, parri_
(olamenre in tempod erare e d autunno.ancheper pd,ee ha;o6dai SS. \,redicie dipendendo
detlarporchezzadal-inFodurrioni
de bivi er alll| animat!proF,ride a cmDaana.sra;i. tesumi
et arrebiadeche (i barono nellepubbticherrrade.Ieta chti amcchi; denro.r la te
muradeaci. er moftopi dalli ni che appenacuBri si rpardono... s proDoneuna vottaDer
sempreal. S.V di srabilireunasoluLione
chiara... Derevitareabu\rcosl Fmi;io\i_
RcSilto dettcd.tiherct2nidp.rrjonali - Brbtiore.aConunate
I'ENTTINO CHIESE
Nelh pnma metdel Seicento,ha il 1610e it 1650.mollo probabilmenleesistevanodiciotto
chiese all'intemo della cinta mumria di Ortona e rre eano q;lJ,e.eiru noenia'. fuori le nM.
Trannealcune,comeIa Canedraledi S. Tommaso.ta Chiestdi S. Carerina,ta Ch,e\adi S. Mdra
deue Grazie, la Chiesa di S. Francesco,quasi tuue ereo piccole.
OuestoI'elenco:
I Cattedraledi S. Totunaso:
2 Chiesadi S. Agostino, annessaal Convenlo, ora patzo Anagrafe, in Corso Maneotti:
3 - Chiesa di S. Domenico, annessaal Convenlo (Lgo Riccadi)i
4 - Chiesa di S. Francesco,annssaat Convenro det Conventati, nell'ahale area dll.Ufficio
@

Postalein Corso Matteotti;


prospicinteI'at5 Chiesetladi S. Giovannidi Dio. pressolo'Spedale" dei Fatebenefraelli,
tuaePiazzaPlebiscito:
- Chiesadi S. Mdia delleGmziei
7 Chiesadi S. Caterina:
8 - Chiesettadi S. Michele Arcangelo (Tenavecchia);
9 - Chiesa di S. Margherita Vcchia(areadell'attuale Chiesa del Purgatorio)i
l0 - Chiesa di S. Malgherita Nuova (araprospiciente I'attrale Pi^zzttaTosti)i
ll ' Chiesadi S. Bartolomeo(a CorsoV Emanelee Via del Ciglio);
12 - ChiesadiS. Biagio(lra Via Cespae Via dlleSpermze);
13 - Chiesadi S. sofia G ViaSapinza):
14 - Chiesa di S. Croce o Annunziaia (lungo Corso Vtr' Emanuele);
15 - ChiesadiS. Gaetano(a Pora Caldari):
e Via dellaPace);
1 - Chiesadi S. Lorenzo(ha PiazzaS. Francesco
17 - Chiesa di S. Maria Maddalena(sito Orteon in Via Cavour):
18 -ChiesadiS. Ciacomoe Filippo (incrNio ra Via Cadolinie Via Giudea).
Fuori le mura esistevano:
I - Chiesa di S. Spi.ito (ora Chiesa di S: Mia di Costantinopoti);
2 ' Chiesa di S. Trinit (attuale Cimitro);
3 - Chiesa del Cannine GL'l sito dela chiesa auare).
A Caldari. la Chiesa di S. Zefferino, con una fonte battesimale realizzato dal Vescovo Rebiba
alta fine del Cinqecento.
LA CATTEDRALE DI S. OMMASO
Nel Sicentola Cattedraledi S. Tomnaso aveva gia il poicato a nove colonne. Ealizzato forse
nel Trecento,distrutlopoi nel 1943,co il ponalegrmde, operadi NicolaMancinonel 1313'e il
Donasul vicolo. di eta sveva.Accantoad essac'era la Tore dll'Orologio,coshitanel Xm
;ecoloi I'intera struttura della Chiesa,con I'abside e le tre navate era, ed , di origine medievale
Non aveva la cupola, realizzata nei prini deenni del 1700, na era cope.ta con una spcie di
tettopiano,comesi vedenellestampedel 1583 del 1685.
Cos io scrittore ofonese Giovan Battista de Lectis descrive la atedralenel 1576:
''IA Chiesa cathedrale bellissina, in honorc di Matia veryine e di s. Thotuso Aposolo' la
quate, anchora che sa stata brugiaa da Tutr:hi, notdimeno con uM Srat spesa ricopera di
;na era|igliosa lania, delle quali credo che in lalia ce ne siano poche pi nirabili' e questa
Wrc che I'aerenincolosanente lasostenga.
LO "SPIDALE" DI S. GIOVANNI DI DIO
In un sito diacentea Piazza Plebiscito, dove ora c' una edicola con una Madomina. e nello
spazio retrostante,sino a Vico degli Aranci, dal lardo Cinquecnto al 1810 esistetteun
Convento-Ospedale.
Nel Seicento; nel Sette@ntotu gestito dai Fate Bene Fratelli, ordine religoso osPedalierofondato el 1540 dal frate pofoghese Giovanni di Dio.
"h spidale" consisev;in alcne camereco$ Pmhi ltli, per infemi oronesi o forc iri. Vi.er,a
una pccola chisa annessacon un campanile. "Lo spidale" si reseeva con lasc'! 4 pnvati -.Il
Conaigo dell'Universir' eteggeva dei procuratori per didgerlo l Religiosi di S. Giovanni di
Dio prsentiin Orona turono sempre! o quarEo.di cu qalcunoera espenoin ndicina
Il C;nvento-ospedale fr chiuse ;el 1809-10, a causadei decreti sulla soppressionedei Conventi
enanati dl govemo napoleonico di Napoli. La chiesettarimase apeda sino ai prini anni di que
VF,SCOVI DEL SEICENTO
AlessandroBoccabile piacentinoera statocappellanodella Drchessamdgdita d'Austria e
fatto p' suoi meriti ves;vo ofonese (1596). v;scovo B@cabarile prima di norire f.e erigere in rczzo alla cattedrale il so sepolcro formato da eleganti maImi di vago disegno Mor nel
1623 ... quesrosepolcrofu disfattonel 1774Per decorarsila cappelladi S Tomaso di vago
altare. nella cui opera i suddetti mami furono impiegati.

6t

Antimo ddi Ati di Todi, di nobil progenie, fu da Urbaro VItr nel segnaroanno (1623) ordinaro
vescovo di Ortona e di Campli ... mod nel 10 e f sepolronella catredrale.
Fra Antonio Biondo di S. Severino presso Napoli, convenrualedi S. Francesco,tu Fasferiro a
Ofona (1640) dal vesovadodi Capri. Mor nel 1&4.
AlessandroCrescenzi,ronano, dal vescovadodi Termoli f trasferitoatla Chsao onese.
Era chierico regolaredella congregazionesornmasca... nel 1652 fu trasferito alla chiesadi
Bilonto.
Carlo Bonafaccia, romano, nel 1653, tu ordinato al vacanrevescovado.DoDo aver lnsamente
'
govemarola chie5adr Otona fu raslato nellacaredradi Temi, nel t675.
Da: Donnico Romanelti - Scowfte Daie.1805.
UN PASSAGCIO REGALE
EssendoVescovodi Ortona Antino degli Atti, di Todi, ci "il passaggiopet Orota di
Maria d'Ausria, sorclla del re Filppo I , che doyea condursi a Fe inando e di
Unghetia suo sposo... si conayail terzo di gennaio 1631. Fu ella onorcvolmenericewta
insiene col vicerc di Napoli duca d'Alcal e col nobile sequiro nella casa di de Thnk,
sopra it cui portone fu latto poi dipingere un gmn quadrc colk reali insegne di quella
principessache a'principi del passatosecoloancor si yeltea".
Dar Domenico Romelli Scoveepatie, ta0s.
VERBALE DI CONSEGNA DELLE CHTAVI DEL CASTELLO DI ORTONA AL
NUOVO CASTELLANO
A dl primo maggio 1696.In Oftona.
Essendomorto il quondam Sig. ciacomo Antonio de Pizzi, ch'era staro eleto dal quon,
d a m M a g . c oF a n c e s c oM . C i a d e l l i A u d i r o r ec e n e r a t ed e l S e r . m od i P a r m aI n q u e s r e
Provincie d'Abbruzzo con Patente Prointerim Castellano per Sua Altezza di oesto
Casrello di Ortona Mare perci il presenreMa8.co Matleo Phonrij Audirore Ceirerate
dell'Altzza Sua h consegnatole chiavi di detto Casteltoal Sig. cio. Domenico de pizzi
Fratello di deuo d. Ciacomo Antonio per renernecura di esse di dtro Castello sino che
Sua Altezza far Castellano. disporr alrrimente, o cornnandaronde cos deuo d.
Domenico Anlonio l'h ricevle con due Cannoni grandi di feffo che denrro vi sono in
detto Castello, te ttto disposizione di Sua Arezza e cone sar ordinato da t ... l
In fede di che srah presentesottoscritta di mano di derto D- Domenico Antonio.
Io Domnico Antonio de Pizzis affermo.
Io Nicola Petilli son tesimonio ut soFa.
Io Ciuseppe M. Mllei son testimonio ut supra.
Archiyo di Stato di Napoti - Archivio Famesiano.
ELENCO DELLE ARMI CONSERVATE NEL CASI'ELLO DI ORTONA
Invenlario delle robbe .itrovat nel Castello d'Orrona consignatoper ne Diomede Palma t ... I di
Sua Alte, Sernissimadi Parma al signore M Antonio [ ... ] Castellanodi detta citt d'Onona
l- Falconetti quattro d bronzo, tre sono segnatisopra con la Honorata Madonna
Sanlissimae uno con un'arna, sccon la croce sopra,con ttti gti suoi cavaleri soo di
lesno forniti.
2 - Faconetti, overo Archibuscioni da posra di feno n_ sei, con tuni gti suoi cavaletti sotto di
egnofomit.
3 - Perrieredue di bronzo con le sue codette di feno una seSnatasopra con il n. 137 er attlz 146
con gli suoi Cavaltti sotto di egno fomili.
4 - Un cordontto di feFo longo con tre cordoni a omo,e soto il suo Cavalro legaro con tune,
e sono tutti mssi a tomo e muraleedel Casiello.
5 - Pezzi doi d'Ariglieria overo Canoni grossi di feo con gli cordoni in 16staer in fondo, e doi
a tmenio per ciascsi posti in tena, e senzaCavaletri, di palmi nove sino a diece in circa di lon6 - Un pezzo di Cordonetto nove snzaco.la, con tre cordoni a tomo.
62

7 - Un altro pezzo di Cordonetto con quatho cordoni a lomo senzacodetta sotto.


8 - Trc codettedi feno nel luogo della monitione.
9 - Balle di piombo pr I'archibugiolli di fefro di 63 onie I'una n. 193.
l0 - Balle di piombo per gli quato falconetti di bronzo di 34 I'una oncie n. 92.
I | - Polvcreper la moniolleda quaftroCanlarern circa.
12 - Un ponte di legnam non [ ... ] nena nuralea che guala verso la Citt per diverso con cantier, lravetti, et a nove. di longhezzatanto qumto tira la facciata di detta mumlea.
13 Una poficella a 'ntrare ncllo Castello con sue asse.sedature e chiave.
14 - Una poniceila falsa cor sue assee senatr verso la marina.
15 - Un ponte deniro dero Casiello per anda.real Masco di legno rotto e nal bono on sue asse
o piagne.
16 - Un pofello di leSno all'entrare di delto Masco.
l7 - Un ponello di detto Masco con chiave e chiavatura nel logo dove si tine la monitiolle con
suoi ferramellti.
18 - Un ponticeuod'assesoprala fossadel Castelloall'entraredi essodi lgnanemal buono.
Io Marc'Antonio de Soctis Castellanopr Sua Altezza Serenissimaconfessoed affemo qmlo
Io Diomede Parmia t ..- I come di sopraatrermo quanto di sopra.
Atchiro di Stao di Napoli - ArchioJamesiano.
ANDREA MATTEO DE SANCTIS INCRIMINATO PER LA SOTTRAZIONE DI
ARMI DAL CASTELLO ARAGONESE
Nella Cortedel Sis. CovematoredellaCittd'Ortona.
Il Governalore della Corte sudetta comparendo dice qalmente sia per inleso, he nel
Castello denrro di quesraCitt di S. A. Serenissimadel quale attualmenteAndrea Matteo
de Sanctis n' Custode seu Castellano mancano molti ordegni, pezzi et allre arme con
grandissimodi scapito di esso Castello, el della SerenissimaCameraet quelli lvati dal
medesimoCastellanoet pafe di essi trasportatonella sua Casa.et pare venduta.come si
far costare,che per dennciail luo a questaCorte, acci se ne faccia il [ ... ] mssgno
de pezzi mancanti,et se ne prenda infornatione a finch il [ ... ]Andrea Matteo sia astigato e punito in conformita,che le leggi commandanope. un [ ... ]delitto, et anco sia condannato alla totale refettione di tuui danni di detto Castello con la riserva d'ogn'altra sua
ragione,et cos dice se solo in questoma con ogni altro medesimomodo.
Die decina m. maij 1680,Ortonae.
Archirio di Stato di NaDoli. Archirio Famesiano.
GLI SCHIAVONI
Nl Mdiovo, il tnne "icla'!s" significava "slavo", per cui gli schiavooi" rano iflnigrati
slavi, veouti in ltalia tra il Quatirocento e il Setecento.
Dopo l'occpazioneturca dell'Erzsovina,dalla fine del Quattrocentonmerosefmislie di
slavi cristimi emigrono sulla costa abruzzese.In Ortona. essefiirono bne accoteda Capitoto
della cattedralee dalla UniveBita, ch diedero loro terre da coltivarc, essenzialmentenella zona
Rogatti-Calddi-Iubatti.
ci Schiavoni pagavanouna tassae ne veniva definito il numero, come attestatoin na
deljberadel 15 asosto 16rl. "La cit ancora nolestata pet Ia nuneratione delLiuochi
Repfi linguisticislavi sonoancorapresentiin toponimi,come"Brusicci.Ccina,Schiavi"o in
patronimici, cone Dragni Damiani. Sranisci, Iurisci, Bisci, Bdad. Giovanni Bonanni ricorda che nel primo ottocentoalcuni anzianidell'ea a sud di Orona parlavanoancoraidiomi
Nella prina met del Seicento,gli "schiavoni" presenti potevano mmonte ad alcune decine di
fmislie, pur numerose.
Un docunento cone esenpio. In un atto del notaio vncenzo Ratico, esistentepressol'Archivio
di Stato di l-anciano, datato 13 febbraio 1650, redatto in latino, "Zrona Dngano sclavus Vlle
CaIlAri' fuma\t"instunentum rctrcvendionE' con il Capitolo della Cattedrale,gidato dal
I'arcidiaonoJosephode Pizzis,per la cessioned un terreno.

PFSI E MISURE
Misure per aridi (come grano. orzo, etc.)
misufa:litri2.32:coppa:litri 13,9tmezzgll'o:
]I.i27,'18,
rornolo:litri 55,56 ; salma:litri 166,68.
Uuniversia faceva ogni ano la <<voce>> del grano, dell'orzo, del vino, dell'olio ossia stabiliva il prezo base; si distinguevano grano vecchio e gratro nuovo. Un lito di gano nuovo conispondee circa 850 grammi. Ad esempio,una salma di graro novo corisponde a circa 142litri.
Milurr per olio
fglietta:centilitsi36,4; caraffa:centilitri72,79ibucal:litri 1,4;eFo (o niEo): 2l.84lilri;
mzzoitso:Iitri 10,92.
Molti paganenti pr i fitti dei campi o per lavori vari erano fatti a olio, misurato a nirri o a
grno, mrsurarca sarme.
Misre pr vino
barile:litr 29,12;salma:litri87,34;moggio:litri 350.
Quesiemisur servivanoanchpr altri liquidi. Il vino era nisuratonele piclole qusntitanchcon
la tuglietla, la cffatr4 il bcale che owiamnte avevanola stssacapienzausatapl l'olio. Nee
compnvedite di vino, la misurapirusalaera il rnoggio, coEispondentea te etoltd e .a.
Mt$r per pesi
oncia: grammi26.73:libra:gammi 300.75;rotolo:902,25srarDni;decina:chili 3.55;cantdo:
chii 90,23.
Il rotolo era il pesousato sopmttutto pr il psce.
Misurc linari
palnoicentimeti 26.5amezzacanna: metri 1.06:cnna:mei 2,12.
Queste rnisure erano mollo usale sopmtttto nelle costfuzioni e nelle perizie che affidcano gli
atti notdili. l! canna usataanhecome misura Der indicare le suDerficida cosrruire o da intonacare cofrisponde a circa 4 metfi quadn.
MbuE di supecie
misura:mq.126; palal.a:
mq. 101icoppa:mq- 757;trentale(o lra ao)imq.1010i mezz6ro:
mq. 1515;tonoto: lnq. 3030;salma:mq.9090.
L misure di superficie che si incontrano in tui i docnenti del Seicento, in cui la sociei.
soprattutto agricola, sono il tomolo, la misa pirusata la salma, il entale e ta palata, un trer
tesnno di n tomolo. In bare alla sprficie dei vari canpi at tipo di colriv^zione si pqavano i
firi ai proprieta.ri.Diversi di questi termini, com <l irentale' e la (palala) si sono c@seryati
come veri e imporanti reperi slorico linguistici nlla parlala dialttaleMONETE
Moneta bale m il ducato o docato,con i soromltipli sopnttutto cmlno e grana. Il duc.to vte
va dieci carlinii il carlino valeva dieci gana. ll srana valeva dodici cavalli: il qar{ino vlva tre
cavalli.

64

Potrebbero piacerti anche