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4 MMA 2g“, “SS ANTONIO “ VILLAGRANDE COMUNITA PARROCCHIALE |: 2 {1 Carissimi, i mese di ottobre e’ dedicato alla Madonna del Rosa- vio. Il nostro pensiero torna. a quel bel mese di maggio con la Madon- na, Pellegrina che ¢’ venuta nelle vostre case. E” stata ur esperienza bellissima, abbiamo cantato ¢ pregato insieme attorno alla Ma- donnina, che con il suo sguardo dolce e le mani apecte sembrava ci volesse dive: “Continuate a pregave cosi’ e io vi peoteqgeco’ sem- re. Mia poi con il sopraggiungere del peviodo estivo, abbiamo amara- mente constatato la grande dispersione..... Ritorniamo a pregare intensamente la Madonna in questo_mese, affinche’ ci facia capire che se dalla nostra vita togliaemo GESU’ CRISTO il nostro cuove sara’ sempre inquieto e insoddisfatto per che’ solo Lui ci puo’ dare la vera givia. Esortandovi caldamente ad ascoltare la Madonna vi benedico di cuore. Don Michole Un vivo ringraziamento a coloro che hanno collaborato alla realizzazione e distribuzione del giornalino e alle famiglie che con la loro offerta ci aiutano a sostenere le spese di stampa. Numevo 23 29 Settembre 1997 * © 2 © © & 8 & & a a 4 a4 a & 4 & 2 4 % % MI _ ® KIO * a Toa voce DEL ‘PaRRoco ‘MALATI DI CHE ‘IL GALATEO DELLA “MEssa ‘UN SACRAMENTO CHE COSTA FATICA ‘Don ‘Bosco pice: “GIlocATE SENZA FARVI DEL MALE” ‘TRADIZIONE UMANA 0 COMANDAMENTO DIVINO Santi ANGEL cusToDI SUPERSTIZIONE FE’... MAGO NO... MA. CHI NON HA MAI “TOCCATO FERRO” SCAGLI LA PRIMA PIETRA “L'AMORE MI FA PAURA™ “INTERVISTA ALL'ECSTASY “UN DONO CONGELATO Ecco LA PREGHIERA Orropre con “Maria ‘TeLevisione - ‘Ti USO, MA NON SONO TUA SCHIAVA - “PENSARE ALLA MORTE PER VIVERE MEGLIO ‘DA QUEL GIORNO HO CAPITO... Ibe BEATITUDINI DELLA (J'AMIGLIA “MAMMA NON PIANGERE Pit ‘DAI REGISTRI PARROCCHIALT ‘SAPPUNTAMENTI RIceTTE DoLct MALAY IDI CiRIE. Qual é la malattia che minaccia la vita del nostro Paese? Pensiamoci un momento. Dove sta la radice di tutti i mali? Nello Stato, nel le Istituzioni, nella Politica? La risposta é no. Se il paese é malato vuol dire che noi siamo malati. D’una grave malattia. Si chiama egoismo. Brutta parola che non vorremmo mai sentire. Invece bisogna ridirla, per capire. Qual é la molla che muove i medici ladri? e i soldati violenti, i razzisti stupidi, i delin- quenti d’ogni denominazione, i viziosi del sesso? L'idea che tutto sia loro dovuto, che gli altri non abbiano diritti, anzi, nemmeno esistano se non per essere derubati, picchiati, violentati e ammaz- ati. Possiamo chiamare questa malattia come ci pare. Ma é soltanto egoi- smo. Credere, cioé di essere al centro dell’universo, al di sopra di tutto e di tutti. E succede sempre di pil, complici la mentalita corrente, la nefasta in- fluenza televisivo-pubblicitaria, i cattivi esempi che arrivano dalla politica, cioé dagli uomini eletti per occuparsi del bene comune, l’impunita quasi ga- rantita, la legalita tradita fin nei comportamenti quotidiani. Si, siamo malati. Ma non ce ne preoccupiamo per noi stessi, no. Puntiamo il dito sulle presunte malattie degli altri: dove andremo a finire se tutti rubano, tutti ammazzano, tutti tradiscono? Ogni persona dovrebbe sentire dentro di sé un po’ di inquietudine e porsi la domanda: Questo paese malato non saré un po’ anche colpa mia? Scavia- mo tutti dentro noi stessi, nei nostri comportamenti, nelle nostre piccole ¢ grandi scelte. Sara un tormento. Ma chissa che la medicina amara non ci gua- Prisca. Noi e questo paese malato d’egoismo. a % — Abbi cura della casa di Dic come se fosse casa tua ‘W Giando enti in chiesa safuta ti Padrone di casa | a (MASc devi complere un servizic liturgica, vestiti con decenza ‘W Cerca di arrivare in orario sel {MNon stare in piedi quando tutli si inginoechiane fo viceversa} Non sbrodolare acquasanta @ cera per terra =| BRicorsati di spegnere |} teletonino ed evita rumori molesti = i Vai 2 tempo nel rispondere alfe preghiere BNon intilare tra te elemasine gettoni omonete fuori corsa ‘Wi Non fare barchette con / fogiletti deite fettara 8 Mantieni un atteggiamento pariecipe ‘Per comunicart 0 per conlessarti rispetta le file ‘mSorveglia i bambini perché non disturbing troppe Non chiacchlerare durante ‘a predica 8 dopa la Messa an L’appuntamento per la S. Messa é per il cristiano | una grande occa- sione di incontro con Dio nella Sua Casa. Un momento da vivere con gran- de partecipazio- ne e profondo ed educato rispetto. | Quindi, come per tutto, il rispetto delle regole é garanzia di comunione con i fratelli. Wo Vacrainente che costa Tatica a Confessione, inutile negarlo, é un Sacramento in crisi. Alcune difficolta ad accostarsi al “confessionale” sono proprie del nostro tempo. E cambiato il modo di porsi di fronte alla realta del peccato; & cambiato il modo di concepire la fede, oggi vista prevalentemente come un fatto privato in cui la Chiesa non é tenuta a entrare. E poi I'uomo che, con la sua intelligenza, tanta strada ha fatto negli ultimi tempi, & giunto spesso a convincersi di essere lui stesso il solo costruttore della storia, Vunico a poter decidere cid che & bene e cid che & male, fino a ritenere illogico dover rendere conto a Dio 0, peggio an- cora, a un ministro di Dio, del proprio comportamento, delle proprie scelte. Ma bisogna pur ammettere che, tra i Sacra- menti, senz’altro la Confessione é quello che costa pit fatica ed @ sempre stato cosi, anzi lo era senz’altro di pi nei primi secoli del cristianesimo, quando i peccati gravi (omicidio, adulterio ¢ tra- dimento della propria fede) dovevano essere confessati davanti a tutta la co- munita. Confessarsi é un passo difficile, perché richiede ogni volta una grossa dose di umilta ¢ di coraggio, e questo é vero per tutti! Potrebbe essere molto pitt facile (ma altrettanto pericoloso) acco- starsi con superficialita e persino ecces- siva disinvoltura all’altare per fare la Comunione, ma é molto meno facile ac- costarsi a un prete dicendo, con la ver- gogna del figlio prodigo del Vangelo, “Padre, ho peccato, non sono pill degno di essere chiamato tuo figlio”’. E difficile scrollarsi di dosso quella patina di pi- grizia e di orgoglio che spesso fa rimane- rea lungo lontano da Dio Puomo fragile peccatore, che intanto tenta di convin- cere la propria coscienza ripetendosi: “Perché confessare i propri peccati ad un uomo, quando posso farlo direttamente con il Signore?”. Suona bene, é vero, ma nella maggior parte dei casi é ur’illusione. Chi parla cosi non conosce il pericolo dell” autoinganno. Chi fa cosi celebra il trionfo dell’autoillusione. E pit profondo é il groviglio dei senti- menti, pid l'uomo rimane solo con se stesso ¢ pid difficile ¢ trovare la forza, la voglia, il modo per uscirne fuori. E in- tanto la coscienza diventa meno esigen- te, il senso della responsabilita morale si affievolisce e a tutto, in fondo, ¢ sempre possibile trovare una scusa che regga. DON BOSCO DICE: “Giocate senza farvi del male” + Cercate di compiere a tempo ¢ luogo i vostri doveri. Non lasciatevi soprafffare da cid che state facendo in modo da non vedere, da non sentire altro. + Un giovane avveduto deve imparare a compiere il proprio dovere: studio 0 lavoro, senza perdere di vista le cose pit importanti: Dio presente, che ci é vicino, ¢ gli altri *Tu puoi andare dove vuoi, ma sarai sempre alla presenza di Dio. Decidiamoci a fare ill bene, perché ogni nostra pit piccola azione @ sotto il suo sguardo. Cerchiamo di compiere solo azioni utili. + Anche il gioco e il buone, utili se non si sottraggono ai doveri del ragazzi che durante il prendere in modo tale da compagni, che nemici da modo di giocare non porta spirito e la carita. divertimento sono cose sovrappongono e non proprio stato. Ci sono gioco si lasciano non scorgere altro, nei vincere. Questo frutto, anzi, danneggia lo + Ricreatevi con et riguardo, modestia € allegria. ‘Con riguardo’: intendo dire che vanno esclusi tutti i divertimenti in cui vi pud essere un pericolo per la vostra anima e un danno per il corpo. ‘Con modestia’: deve essere esaminato tutto: compagni di gioco, il loro lin- guaggio e i discorsi se sono puliti, il tipo di divertimento che deve portarvi un bene allo spirito e al fisico. ‘Con allegria’: se durante il gioco manca una certa ilarita, distensione e allegria, questo diventa nocivo. + Ricordate che bisogna divertirsi per vivere e non vivere per divertirsi e che la ricrea- zione é un rimedio per ricuperare le forze fisiche e spirituali, non l’alimento della vita. + ‘Servite il Signore nella gioia’, ma attenti a rifuggire da tutto cid che vuoi togliervi quella gioia portata da Gest Cristo. « Ai genitori raccomando di vigilare sulle amicizie ¢ sui divertimenti dei figli: ne sono responsabili di fronte a Dio. + Non lasciate mai soli i giovani: fate in modo che si divertano sotto il vostro sguardo, perché siete sempre e di tutto responsabili di loro di fronte a Dio. TRADIZIONE UMANA o COMANDAMENTO DIVINO? In quel tempo, si riunirono attorno a Gesi i farisei e alcuni degli scribi venuti da Gerusalemme. Avendo visto che aicuni dei suoi discepoli prendevano cibo con mani immonde, cioé non lavate... quei farisei e scribi lo interrogarono: « Perché i tuoi discepoli non si comportano secondo la tradizione degli antichi, ma prendono cibo con mani immonde? ». Ed egli rispose loro: « Bene ha profetato Isaia di voi, ipocriti, come sta scritto: “ Questo popolo mi onora con le labbra, ma il suo cuore é lontano da me. Invano essi mi rendono culto, insegnando dottrine che sono precetti di uomini “. Trascurando il comandamento di Dio, voi osservate la tradizione degli uomini ». ee, Parola del Signore. Per molte persone dire cristianesimo significa soprattutto riferirsi a una serie di tradizioni religiose che, senza tante distinzioni, vanno dal battesimo al funerale, dalla messa di Na- tale alla processione con il Cristo morto, dalla messa di prima comunione alla benedizione della casa... Queste tradizioni di religiosita, rischiano di diventare abitudini, comporta- menti sociali, che assumono un valore in sé, quasi fossero formule e rituali magici... Come sempre fa parola di Dio ci deve scuotere dal nostro torpore, ci deve liberare dalle false certezze e ci deve riportare sulla strada della vita abbandonando ogni forma di idola- tria. Le espressioni umane della fede rischiano sempre di diventare idoli, valori in sé, forme di religiosita superstiziosa. Non é forse vero che molti battezzati pur non partecipando mai o quasi mai alla vita sacramentale della Chiesa, sono invece particolarmente e tenacemente legati al ramo di ulivo 0 alla benedizione della casa? Che senso ha tutto questo se non ¢’é poi concretamente un sincero e serio sforzo di conversione alla luce del Vangelo? E’ il caso di dire che sovente si confonde l’essenziale con il secondario, il comandamento di Dio con le tradizioni degli uomini (come rimpro- vera Gesit ai farisei e scribi). La Chiesa continuamente si preoccupa di annunciare il cristianesimo nella sua essenzia- lit, insegnando a distinguere cid che @ primario da cid che invece @ secondario. Questa capacita di discernimento @ segno di quella maturita che distingue il vero dal falso cri- stiano. SANTI ANGELI CUSTODT Ogni essere umano ha il suo “angelo custode” che gli viene affidato da Dio fin dalla nascita. Questo angelo ha il compito specifico di prendersi cura, per tulto ¢ in tutto del suo protetto del quale deve rispondere davanti a Dio. Tutti gli uomini hanno langelo custode anche coloro che non credono ¢ si dichiarano atei. Naturalmente lazione dell’angelo di chi non crede é limitata, in quanto F'angelo non pud violare la Hiberti della persona che ha in consegna. Ma egli fara di tutto uugualmente per guidare il suo protetto verso il porto della verita. Cosa fa l’angelo per noi? Come grande medicina contro la solitudine. ci sta sempre accanto e questo sarebbe gia tanto.. ~ Ci libera dai pericoli del corpo e dell‘anima - Ci spinge verso il bene - Smorza le tentazioni dei demoni - Presenta a Dio le nostre preghiere - Proga per noi - Al momento della nostra morte. con durra la nostra anima in ciclo, se @ pura da ogni macchia, 0 in Purgatorio se deve passarvi per purificarsi ¢ verra a trovarla per consolarla. Non c’é nulla che, come l'ingratitudine chiuda il cuo re, anche quello degli angeli. Non aspettiamo di scoprire in cielo tulto cid che gti dobbiamo, tutti i mali da cui ci preserva, tutti i beni che ci procura. le grazie che ci assicura ¢ tutti i servigi che ci rende. Servirsi dell’angelo Llangelo custode ha cura della persona affidatagli dal Signore; si mette a sua disposizione quando Fanima & in grazia di Dio ¢ lo invoca di cuore. [angelo & contento quando pud rendere servizi particolari; dunque lo si faccia operare. B come? Noi siamo al lavoro; non possiame recarci in Chiesa per fare una visita a Gesir Sacramentato. Di ciamo al nostro custode: “Angioletto mio. va a fare una visitina a Gesit per me! Lodalo e ringrazia lo a nome mio! Offri tua Dio il mio cuore!”. In un attimo l'angele accoglie V'ambasciata ed eccolo davanti al Tabernacolo. L’anima avverte dordinario qualche cosa di misterioso inlernamente, cioé una dolce pace. Dobbiamo fare un viaggio.: potranno capitare pericoli per Tanima e per il corpo. Diciamo: “Angioletto mio, mettimi sotto la tua protezione ed accompa sgnami lungo il viaggio”. Si tome che qualcuno della famiglia sia in pericolo per circostanze parti- colari: la madre, ad esempio preve dendo cid, vorrebbe essere vicino al tnarilo... ai figli... ma non pud. Dia Vincarico all’angelo: “Va, 0 mio cu- stode, ad assistere il marito... il fi- lio fa tu quello che non posso fare io”. Gli effetti saranno sorprendenti. Basta farne esperienza. Si vuole convertire un peccatore. Si preghi Fangelo custode di questo tale affin- ché agisca sull'anima di quel travia to. In seguito a questa preghiera chissi quanti buoni pensieri I'angelo susciter’ nella mente del peccatore per richiamarlo a Dio. SUPERSTIZIONE €’ ... credere che possano esistere nelle > materiali dei poteri turali che influi dell'uomo. Ques sere conosciuti, mantenuti propizi o placati e per questo ci sono delle persone adatte: astrologi, chiroman- ie sopranna- cono sulla vita poteri devono es- ti, cartomanti, maghi, ¢ A loro le persone superstiziose si ri- yolgono per ottenere — protezione contro le avversita, aiuto e favore per la sicurezza personale, mezzi per una vita tranquilla e agiata, in- formazioni preziose circa il futuro... wy? MAGO No... Ms... Chi sta leggendo, forse non sara mai andato da un mago; forse non avra mai bevuto sieri d’amore,; non avra mai subito 0 provocato incante- simi; forse non avra operato malefici \\ per annientare i propri rivali; forse non avra nemmeno voluto farsi legge- \re la mano dalla zingarella che fa la chiromante a buon mercato, perché deve comprare il pane per lei e per il bambino che di solito porta in braccio; forse non avra nemmeno mai appunta- to sulla sua rubrica il numero di tele- fono della maga che risolve tutti i problemi del mondo e che ogni sera riempie gli spazi pubblicitari delle decine di televisioni private che, per soprawvivere, si attaccano a tutto. E gid qualcosa, lo ammettiamo, ma... non basta, CHI NON HA MAI “TOCCATO FERRO” SCAGLI LA PRIMA PIETRAL e da coltivare perché, le loro “profezie”, aiutano I'uomo ad affron- tare la vita. C'é poi chi di maghi e astrologi é cliente fisso: si co- mincia una volta, poi si ritorna perché, senza rendersene ben conto, ci si trova incastrati. Ma, ahimé, c’ in giro, tra gli uomini che attendono il 2000 una forma di su- perstizione “fai da te", che é cosi diffusa e cost insinuata nelle loro azioni che questi spesso nemmeno se ne accorgono e che non fa distinzione, purtroppo, tra giovani e anziani, tra pit o meno istruiti e, cosa ancor pill grave, tra chi & cristiano e religioso e chi invece non lo & Quante piccole osservanze inutili e, quasi sempre ridicole, accompagnano molti momenti della giornata della maggior parte cli noi? Chi non ha mai toc- cato ferro in vita sua nel veder passare il carro funebre? prima le corna, poi, magari, il segno della crace. E poi che rabbia per quel gattaccio nero della vicina di casa! “Proprio doveva venire ad attraversare la strada? Che giornata sara ora?”. E chi ha mai avuto il coraggio di iniziare l'impresa pid importante della sua vita di “venerdi di- cassette"? Paese che vai, superstizioni che trovi. Ognuno sa le sue, ognuno ha i suoi elenchi delle cose che portano bene e di quelle che portano male. Ci fermiamo qui Abbiamo voluto scherzarci un po’ su, ma lo abbiamo fatto con lo scopo di sollecitare il desiderio di approfondire una questione che, apparentemente innocua, pud finire con il condizionare e determinare la nostra vita e le nostre scelte, oltre che metterci dentro un‘inutile paura davanti a presagi negativi che aspettiamo tremanti per tutta la vita; presagi che forse, non si avvereran- no mai, e comunque, se si avvereranno, sara solo perché nessuna esistenza umana é esente dalla sofferenza. ( ’ J & chi afferma che astrologia, magia, sono scienze attendibilissime “LAMORE MI FA PAORA’” Intervista all Gcstasy Dedichiamo la nostra intervista ad | Solo hashish mi fa concorrenza. Ma lei un’autentica “star”. Una figura di grande } ha tanti anni di concerti rock alle spallle. Io rilievo, che sta conquistando sempre mag- | sono esplosa solo negli ultimi anni, con la giore sucesso tra i giovani. Stiamo par- | musica da discoteca. lando dell’ Ecstasy. L’abbiamo intervistata in una discoteca, durante una pausa de] suo incessante lavo- ro. Si fa pagare molto per il suo lavoro? Dipende. Una mia prestazione pud costa- Signora Ecstasy, innanzi- tutto: come sta? Insomma... mi sento un po” su di giri, Ha molto da fare, in questi ultimi tempi? Moltissimo, Lavoro in quasi tutte le discoteche d'Italia. per non parlare dei “rave”, che sono cosi stancanti, Tutta quella gente che balla, senza mai fermarsi Lei, esattamente, che cosa fa? Regalo ai ragazzi l’emo- zione di un attimo. E dopo quell’attimo? Beh... non sempre le cose vanno nel migliore dei modi. Ma questo ha poca importanza. Cid che conta é avere successo, re dalle cinquanta alle ottantamila lire. Ma a volte lavoro gratis, a scopo promoziona- le. Mi presento ai ragazzi gratuitamente, per farli abituare. E poi, quando non pos- Lei ha molto successo tra i giovani? sono pill fare a meno di me... alzo il prez~ 20. Un successo straordinario. 1 giomali ¢ la TV non fanno altro che parlare di me. Se- Quali sono i suoi proget- . : | condo uno studio di due ricercatori olan- | ti per il futuro? Conquistare milioni di seguaci. Voglio diventare pid famosa dell’eroina, del- PLSD, della cocaina ¢ di tutte le altre col- desi, io sarei la droga pit diffusa in tutta I'Europa occidentale. leghe che mi hanno preceduto. Desi- Questa intervista immagi- dero penetrare in modo profondo tra . le ricordarvi i giovani, e catturarli per sempre. sien nits aantiiaiat apented cosa importante: i] male non é invincibile. Per fer- marlo, basta una semplice parola. D’amore e di spe- ranza. E’ in questo modo che si sconfigge la droga. Offrendo agli altri una mano tesa che, spesso e Non ¢’é nulla che le fa paura? Si. L'amore. La speranza. Lamicizia. Il dialogo. La fede. Ml calore umano. Tutte queste cose potrebbero ostacolare il mio cammino. Ma finché i gio- vani continueranno ae essere volentieri, sembra manca- sbandati, io potré trionfare. Finché le famiglie si sfasce- |" Guardiamoct intorno. ranno, io avré vita facile. Fin- | Ci sono fante’ persone che hanno bisogno della no- ché la musica avra un suono cosi assordante da impedire la | stra amicizia, Offriamo- comunicazione, nessuno riusci- | gliela noi. Non aspettiamo ra.a fermarmi. che gliela dia l’ecstasy. UN DONO CONGELATO Per la maggioranza dei cristiant if battesimo é come “un dono congelato”. Si, un giorno abbiamo ricevuto il battesimo, perd adesso non agisce pit nella nostra vita cristiana, non ci impegna pit a vivere secondo I'insegnamento del Vangelo. Gesii ha detto: “Chi crede ed é battezzato, sara salvo”. Non dice soltanto: “Chi é battezzato, sara salvo". Dunque. le condizioni perché il battesimo sia efficace sono due: credere ed ess e- re battezzati. Se ne manca una, il battesimo non é pid operante. E se in passato l'atto di fede sbocciava quasi spontaneamente perché la famiglia, la scuola, la cultura, educavano la persona alla fede, oggi questo non é pi vero. Quindi se una persona giunta all'etd adulta, non prende una decisione esplicita e libera per Ges Cristo, se non compie, cioé, un atto di fede personale e maturo, é chiaro che per questa persona il battesimo rimane li, inatt ivo, appunto come qualcosa di “congelato”. Pertanto ecco l'importanza della scoperta contemporanea di Cristo e del nostro battesi- mo, un sacramento da cui pud venire una visione completamente diversa della vita e at- traverso il quale possiamo avere un contatto con Gesu Cristo non solo ideologico ma un contatto vivo personale. Nel battesimo noi veniamo uniti a Gest Cristo, diventiamo sue membra, e questa é una cosa tanto grande che se per qualcuno l'anno 1997 fosse Yoccasione per riscoprire il proprio battesimo, il proprio legame interno, vivo, vero, con Gesii Cristo sarebbe la miglior preparazione al Grande Giubileo del 2000. RG Bea S NENG SH N\. se senti if Bisogno Wincontrare Gesh, di rinnovare | cai, Pai gid Ye 1 Me N \ \ o£ oe YL 2 Ecco la Preghiera: "Coes GRAZIE, SIGNORE, PER AVERMI FATTA COSi COME SONO. OGGI MI SONO RESA CONTO.. DI COME SONO BELLA. MIHALDATO GLI OCCHI, PER GUARDARE TUTTE LE MERAVIGLIE, CHE CI SONO IN QUESTO MONDO, PER AMMIRARE I FIORI, LE STELLE £ QUANDO E POSSIBILE L’ARCOBALENO. MIHAI DATO LA BOCCA PER POTER CANTARE, QUANDO SONO DI BUONUMORE. MIHAI DATO LE ORECCHIE, PER ASCOLTARE IL DOLCE CANTO DEGLI UCCELLI E IL DELICATO FRUSCIO DELLE FOGLIE. MI HAI DATO LE GAMBE, PER POTER CORRERE E SALTARE IN MEZZO ALLA MERAVIGLIOSA NATURA CHE TU HAICREATO. MI HAI DATO LE MANI PER POTER ACCAREZZARE TUTTE LE PERSONE CHE AMO. M1 HAI DATO UN CUORE GRANDE, CHE E CAPACE DI AMARE INFINITAMENTE. E LA FEDE, CHE MI HA FATTO CAPIRE TUTTE QUESTE COSE.... » AL Un uomo camminava per una strada deserla insieme al suo bambino. Ghi diceva: —Cammina innanzi a me. Quando vide delle persone, poco rassicuranti, venirgli incontro, disse: —Cammina dietro a me. Quando s’accorse che un lupo affamato Ii inseguiva, disse: —Mettiti di fianco a me. Ma, ai bordi, la strada era disagevole e il bambino faceva fatica a camminare. Che fece allora il padre? Prese il suo bam- bin e se lo mise sulle spall. Cosi fa con noi Dio onnipotente, ire volte santo. OFTTOBRE CON MARTA PREGATE, PREGATE, FATE PENITENZA * Nel 1830 appare a Parigi, alla veggente Suor x Caterina Labouré, che viene incaricata alla 8 diffusione della Medaglia Miracolosa. Nel 1846 appare piangente a due pastorelli sulla montagna de la Salette scongiurando di non offendere pid Iddio e li invita alla penitenza e alla preghiera recitando il Rosario. Nel 1858, la Madonna appare a Lourdes ad una povera fanciulla di nome Bernardetta e in uno dei primi messaggi la esorta dicendo: . A Fatima, invece, nel 1917 Maria fonda col suo messaggio un “/uogo di riparazione per i! mondo specialmente attraverso i! Rosarid’. \n tali circostanze Ja vergine esorta dicendo: "Pregate, pregate molto e fate sacrifici per i peccatori. Molte anime si dannano perché non , ce chi si sacrifichi e preghi per lord”. & * Medjugorje, 1981. Dal 24 giugno 1981 Ia" Madonna appare ogni giorno a sei giovani. Si presenta come “Regina della Pace“ e viene ad offire agli uomini la misericordia, it perdono e la pace di Dio e invita tutti a recitare i! Rosario. Gli uomini, purtroppo continuano ad offendere Dio diventando sempre pid crudeli, materialisti, violenti ed egoisti. Ma la Madonna dal cielo non si stanca di richiamarci alla retta via. Gi adulti BONTA’, GIOIA, PACE: 2 illudono i scaricare PER ESISTERE E RESISTERE | rabbit HANNO BISOGNO | tensione. E invece DELLA PREGHIERA. la bestemmia @ un segno di grandissima debolezza interiore. wikury stows Ti uso, ma non sono tua schiava Sono molto lontani i tempi in cui, letta sul giornale la recensione degli spettacoli _serali, potevamo dire ai nostri bambini. “dopo Carosello vai a nanna”, senza susci- tare pianti e malumori . Che la televisione ci ac- compagni in tutte le ore & una costatazione di fatto e che essa condizioni le nostre abitutini, € altret- tanto vero. Di sera, nessuno in casa fiata pil: se tra noi ci siamo detti tutto prima del telegiomale, bene, al- trimenti si rimanda ad un altro momento. Davanti allo schermo televisivo, l’attenzione & presa ¢ catturata da tutte quelle sollecitazioni fatte immagini, suoni e co- lori che corrono veloci davanti ai nostri occhi. Cid che vediamo lo as- sorbiamo con la stessa voracita di quando, per una fortissima scte, be- viamo tutto d'un fiato un bicchiere d’acqua. Non ci é richiesta nes- suna fatica; tutto é pron- to, sfornato e assimilabi- le, ma nessuno é spettato- re totalmente passivo. Paghiamo un canone, ma non per imbrattarci anima e cuore. Selezionare i program- mi climinando quelli ne- gativi, @ proprio in spensabile, come voler mettere alla porta un ospite indesiderato. Detestiamo “l’offerta speciale” di un nudismo negli spettacoli di varieta che letteralmente capo- volgono i principi della moralita. Detestiamo 1’aggres- sivité che ci spaventa, abituandoci adagio ada- gio a situazioni distorte che non avremmo mai voluto vedere, né tanto meno entrassero nel no- stro privato. Detestiamo Ia volgarita del linguaggio che punta sulla risata incontrollata per un sucesso persona- Te. Ben venga una censura equilibrata, come ai primi tempi della televisione in cui anche la semplice pa- rola scorretta giocava non solo 'ammonimento, ma anche il posto di lavoro. Per fortuna la negativita ha un suo spazio ben de- finito che vorremmo si riducesse sempre piil e, al di 1a di quello, molto é dedicato all’informazio- ne, alla cultura, alla con- versazione intelligente ¢ costruttiva. La televisione, che non € solo spettacolo guarda il mondo e i suoi pro- blemi con grandi lenti @ingrandimento: non chiediamo troppo se vogliamo che la ricerca della verita, della morali- tae del buon gusto venga messa in primo piano. ORA Siamo Fence, |/ "i PENSARE ALLA MORTE PER VIVERE MEGLIO O gni tanto si pud pensare alla morte. Si proprio alla morte. Non soltanto viverne il dramma alla television, risucchiati dalle immagini della cronaca o dalle esagerazioni della finzione. Le occasioni per pensare alla pro- pria morte sembra ci siano accurata- mente nascoste. La morte é uscita dalla scena della vita ed é entrata nello spettacolo. E uscita dalla riflessione ed @ co- perta dal mistero tanto che quando ci passa vicino (nonostante tutto la morte regna ancora) ci trova completamente impreparati. Non ci pensiamo ma la sognamo an- cora. Una volta pregavano tutti: “Dalla morte improvvisa, liberaci o Signo- rel”, é Oggi tutti sognano una morte im- provvisa e rapida. I pitt giovani per non sentire dolore, i pid’ vecchi per non essere di incomodo. Succede di pensarci un po’ in certe occasioni. Un lutto, una malattia pid seria, un amore che sta nascendo, o il falli- mento della vita o magari in una notte insonne dopo una cena pesante. ‘Anche i sacramenti, i segni religiosi del morire, sono un po’ velati a volte celebrano solo la vita della risurrezio- he, Amare é donarsi, morire a se stessi, pochi ci pensano, ma molti lo fanno. Per fortuna. Pensare alla morte aiuta a vivere. Cosa pensare della morte? Che apre alla vita. ‘OA QUEL GIORNO HO CAPITO..” Una sera ero sola con Giovanni sulla terrazza della pensione e guar- davamo il mare che si perdeva lontano. Giovanni fissava un punto all orizzonte. Gli domandai in che modo si fosse ammalato. - Avevo undici anni - mi rispose. Un mattino mi svegliai e non ero pitt capace di muovermi. Furono giorni terribili, sai, per me e la mamma. Tu non puoi immaginare. I medici dissero che era poliomielite. Mi portarono in ogni specie di cliniche, mi sottoposero a ogni terapia. Nulla mi guariva. Vedendomi cosi diverso dagli altri mi domandavo: ‘Ma perché pro- prio a me?» Pensavo che il mio dolore fosse ingiusto; che (rs non mi si dovesse togliere cosi CS / J'uso delle gambe. Tante volte ‘oa chiesi a Dio di farmi morire.

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