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IL BAMBINO CON IL PIGIAMA A RIGHE

L’autore: John Boyne


John Boyne è uno scrittore irlandese, nato a Dublino il 30 aprile 1971. Ha scritto vari romanzi, sia per adulti
che per ragazzi. Quello più conosciuto è Il bambino con il pigiama a righe; è stato al primo posto nella New
York Times Best Seller List ed ha venduto più di 5 milioni di copie in tutto il mondo; da esso è stato tratto un
film nel 2008 (diretto e sceneggiato da Mark Herman).

Tra i suoi romanzi, troviamo La sfida (2010), Il bambino con il cuore di legno (2012), La casa dei fantasmi
(2015), Il bambino in cima alla montagna (2015).

Scheda libro
o Autore: John Boyne
o Genere letterario: romanzo
o Ambientazione:
o Luoghi: la vicenda inizialmente si svolge in Germania (a Berlino) per poi proseguire in
Polonia (ad Auschwitz, «Auscit» secondo il protagonista)
o Tempo: Seconda Guerra Mondiale (1939-1945)
o NON è stato tratto da una storia vera
o Numero pagine: 211
o Narrazione: il testo è narrato in terza persona

Trama
Il bambino con il pigiama a righe è un romanzo scritto da John Boyne, ambientato negli anni ‘40, durante il
periodo nazista, ad “Auscit”. È questo il nome che dà Bruno, un bambino di otto anni, al luogo dove è
costretto a trasferirsi con la famiglia a causa del lavoro del padre. La casa ad “Auscit” è completamente
diversa dalla casa di Berlino, la città in cui era nato. La nuova casa è molto più piccola e dalla sua finestra
non vede più strade e bancarelle ma soltanto una grande rete con all'interno delle persone vestite tutte allo
stesso modo: indossano tutte lo stesso pigiama a righe e un berretto di tela in testa. Inoltre, gli mancano
molto i suoi amici Daniel, Karl e Martin.

Bruno adorava la casa di Berlino, soprattutto perché era grande ed ogni giorno aveva sempre qualcosa di
nuovo da esplorare (cosa che adora fare; infatti, da grande vuole diventare un esploratore), ma lì ad
"Auscit" sembra non esserci nulla di nuovo da scoprire. Questo lo spinge a cercare qualcosa con cui
intrattenersi e ad esplorare la grande rete che ogni giorno osserva dalla sua finestra.

Oltre la rete vede “un puntino che divenne una macchia, che divenne una striscia, che divenne un
bambino”: Shmuel.

I due bambini, sebbene molto differenti, hanno qualcosa in comune che li rende molto simili. Col tempo
diventano grandi amici, anche se si limitano a parlare perché a causa della rete che li divide non possono
giocare insieme. Bruno decide di non dire niente alla sua famiglia di questa sua nuova amicizia.

Dopo un anno trascorso ad “Auscit”, la madre decide di ritornare a Berlino con Bruno e Gretel (sua sorella)
e così Bruno decide di intraprendere con Shmuel la sua ultima grande esplorazione: la ricerca del padre di
Shmuel che è sparito da qualche giorno.

L’ultimo gioco però si trasforma in tragedia: Bruno oltrepassa la rete e viene scambiato per un bambino
ebreo del campo. Bruno e Shmuel vengono portati, insieme agli altri prigionieri, in una stanza, che non sarà
però un riparo dalla pioggia come credevano i due, ma una prigione di morte. Bruno non tornerà mai più a
casa e i suoi vestiti saranno ritrovati dopo un po’ di giorni dai soldati impegnati nella sua ricerca.

Personaggi
o Bruno, un bambino di 8 anni, nonché il protagonista. È il figlio di un importante ufficiale tedesco e
nazista, però è ignaro della realtà della guerra e del vero lavoro del padre; crede che il campo di
concentramento sia una fattoria. Aiuterà Shmuel a trovare suo padre alla fine, ma, scambiato per
un bambino ebreo, morirà nella camera a gas.
o Shmuel, l'unico amico di Bruno ad Auschwitz. Vive dall’altra parte della rete con tutte le altre
persone che indossano il pigiama a righe (essendo ebreo).
o Il padre di Bruno, è un soldato, promosso dal suo capo per aver costruito rapidamente il campo di
concentramento di Auschwitz. Proprio a causa del suo lavoro la famiglia è costretta al
trasferimento.
o La madre di Bruno.
o Gretel: la sorella di Bruno. Ha 12 anni; è viziata, egoista e arrogante e approfitta del fatto di essere
la sorella maggiore.
o Kotler: giovane ufficiale, la cui caratteristica principale è la crudeltà.
o Pavel: servitore ebreo della casa di Bruno, ex-dottore. Quando pela le patate in casa, parla sempre
con Bruno e gli guarisce anche una ferita. Diventa un suo grande amico, anche se dovrebbe
soltanto servirlo. Ma quando una sera versa del vino sul tavolo per sbaglio, viene ucciso dal tenente
Kotler.
o Maria: la cameriera della famiglia di Bruno.

Differenze tra film e libro


o Nel libro il campo di concentramento è a meno di 20 metri di distanza dalla nuova casa di Bruno;
nel film invece è più lontano.
o Nel film i familiari scoprono subito la fine di Bruno, mentre nel libro passano alcuni mesi e si vede
l'arrivo delle truppe alleate.
o Nel film Gretel è molto più gentile con il bambino che nel libro.
o Nel libro, quando passa dall'altra parte della rete, Bruno ha i capelli rasati perché ha preso i
pidocchi, mentre nel film ha ancora i capelli.
o Il padre di Bruno nel libro si chiama Louis, nel film, invece, si chiama Ralf.
o Nel libro Bruno e Shmuel parlano soltanto, mentre nel film giocano anche.
o Nel libro si parla più volte del Furio mentre nel film non si fa nessun riferimento a lui né alla sua
fidanzata.
o Nel film si dice che la nonna di Bruno muore perché sono stati bombardati, ma nel libro si dice
semplicemente che è morta.

Parti che mi hanno colpito


Capitolo 5. Pagina 55-56 B: «Papà, chi sono tutte quelle persone là fuori? […] Le persone che ho visto
dalla mia finestra, nelle baracche laggiù, in fondo. Tutti quegli uomini vestiti
uguali.»
P: «Ah quelli. Ma quelli non sono uomini, Bruno. […] Sì, almeno non
secondo il significato che diamo a questa parola. Ma non devi
assolutamente preoccupartene, Bruno. Quelli non hanno niente a che fare
con te. Tu non hai nulla in comune con quelli. […]»

Capitolo 20 (ultimo). «Questa è la fine della storia di Bruno e della sua famiglia. Tutto questo è
Pagina 211 (ultima) accaduto tanto tempo fa e non dovrebbe più accadere. Non oggi.»

Commento
Il romanzo mi ha fatto riflettere tanto: questi due bambini vivono in mondi completamente diversi ma,
nonostante ciò diventano amici. La loro amicizia è un simbolo dell’uguaglianza tra gli uomini; il padre di
Bruno e i nazisti non riuscivano a vedere questa uguaglianza, ma due bambini di appena nove anni hanno
capito questo concetto meglio di tanti altri adulti. Un altro fatto che mi ha colpito molto del racconto è
quando Bruno si offre di aiutare Shmuel nella ricerca del padre, rischiando la sua vita per aiutare un amico.

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