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I Fluidi

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Stati della materia
• Solido
Sostanza rigida che sottoposta a forze esterne tende a mantenere il suo
volume e la sua forma  caratterizzati dall’avere volume e forma definiti
• Fluido
sostanza non rigida, che quando viene sottoposta a tali forze non mantiene
una forma propria (puo’ scorrere/«fluire» rapidamente da un punto all’altro).
Comprende:
– Liquidi: hanno volume definito, ma non forma definita
– Gas: non hanno né volume, né forma definiti
Proprieta’ della materia dipendono da struttura molecolare:

Le molecole in un solido Le molecole in un liquido sono vicine Le molecole in un gas


hanno posizione fissa come in un solido ma non hanno si muovono liberamente
posizione fissa nello spazio
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Fluidostatica e Fluidodinamica
Consideriamo ora i fluidi
• Definiamo delle grandezze utili per descrivere le
proprieta’ dei fluidi
– densita’, pressione
• Partiamo dalla statica dei fluidi (Fluidostatica)
ovvero lo studio dei fluidi a riposo in condizioni di
equilibrio
– equilibrio basato su I e III legge di Newton
• Per poi passare ai fluidi in movimento
(Fluidodinamica)
– useremo conservazione dell’energia
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Densita’
Definiamo delle grandezze utili per descrivere le proprieta’ dei
fluidi
• Densita’ = rapporto tra la massa ed il volume occupato
𝑚
𝜌=
𝑉
Nel SI unita’ di misura: Kg/m3 (chilogrammo su metro cubo)
[r] = [M·L-3]

• È una proprietà caratteristica di una sostanza,


indipendentemente dal suo volume o massa
– Due oggetti dello stesso materiale hanno la stessa densita’ anche se
le loro masse e volumi sono diversi  e’ il rapporto tra massa e
volume che e’ lo stesso

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Densita’
• Alcuni esempi di densita’

• In genere i liquidi hanno densita’ minore dei solidi


– eccezione: ghiaccio e acqua liquida (la struttura
regolare nel ghiaccio mostra dei buchi che ne
diminuiscono la densita’)

• La densita’ relativa (o peso specifico) di un materiale e’ il rapporto


tra la sua densita’ e quella dell’acqua a 4° (1000Kg/m3 )

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Esempio
• Abbiamo una sostanza in una siringa che occupa un
volume di 3ml. Quale massa ha la sostanza?
• Dipende dalla densita’ della sostanza: maggiore e’ la
densita’ maggiore sara’ la massa 𝑚 = 𝜌𝑉

Volume 𝑉 = 3𝑚𝑙 = 3 ∙ 10−3 𝑙 = 3 ∙ 10−3 ∙ 10−3 𝑚3 = 3 ∙ 10−6 𝑚3


• Se abbiamo acqua 𝜌 = 1000kg/m3
𝑚 = 𝜌𝑉 = (1000kg/m3)(3 ∙ 10−6 𝑚3 ) = 3 ∙ 10−3 kg = 3g
• Se abbiamo aria 𝜌 = 1200kg/m3
𝑚 = 𝜌𝑉 = (1200kg/m3)(3 ∙ 10−6 𝑚3 ) = 3.6 ∙ 10−3 kg = 3.6g
• Se abbiamo sangue 𝜌 = 1060kg/m3 ?

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Fluidi: proprietà
• Un fluido esercita una pressione in tutte le direzioni
– es. un subacqueo sente la pressione dell’acqua su tutto il corpo
• In un fluido in quiete a una data profondita’ la pressione
e’ la stessa in ogni direzione (altrimenti sarebbe in moto)
• Un fluido in quiete non può esercitare una forza parallela
ad una superficie (altrimenti non sarebbe a riposo)

• Da questa proprieta’ segue che le


forze agenti su un corpo immerso in
un fluido in quiete sono
perpendicolari alla superficie del
corpo
Pressione
• Un fluido a riposo esercita una forza perpendicolare a ogni
superficie con cui e’ in contatto (ad es. pareti del contenitore, superficie
di un oggetto immersovi. La forza esercitata dal fluido e’ dovuta agli urti delle dA
molecole con l’ambiente circostante)
𝑑𝐹
• La pressione è la forza per unità di area esercitata
perpendicolarmente ad una superficie
𝑑𝐹
𝑝= 𝑑𝐹 rapporto tra l’intensita’ della forza perpendicolare
𝑑𝐴 alla superficie e l’area della superficie
𝑑𝐴
(Se p ha lo stesso valore su tutta la superficie allora 𝑝 = 𝐹 𝐴 )

• Nel SI unita’ di misura: pascal 1Pa = 1𝑁/𝑚2


[p] = [F·L-2] = [M · L-1 · T-2]
Non confondere pressione e forza!
La pressione e’ una grandezza scalare (agisce sempre perpendicolarmente
a qualsiasi superficie). La forza e’ vettoriale (modulo,direzione,verso)
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Pressione: unita’ di misura
• L’unità di misura della pressione nel SI è il
Pascal (Pa): 1 Pa = 1 N / 1m2
• Altre unità di misura usate sono:
– bar: 1 bar = 105 Pa
• metereologia (es. mappe meteo con pressione al suolo
espressa in mbar)
– Millimetri di mercurio: 1 mm Hg = 133 Pa
• medicina (es. pressione del sangue)
– Atmosfere: 1 atm = 760 mm Hg = 1.013 · 105 Pa
• comunemente (es. pressione pneumatici) o spesso in
chimica (es. pressione di una miscela di gas)
Esempi
• Siringa: area punta ago è piccolissima
⇒ F piccola produce p elevata (ago
penetra nella pelle)

• Racchette da neve: evitano che la


persona affondi nella neve,
distribuendo il peso su superficie
grande ⇒ A grande produce p piccola

• Fachiro su letto di chiodi: distribuisce il


peso su centinaia di chiodi (A = area
totale dei chiodi)
Esempio
Quanto vale la pressione esercitata sulla neve dagli
sci di uno sciatore di 80 kg che scende lungo un
pendio a 20° con l’orizzonte? (L’area complessiva
della superficie di appoggio degli sci è di 0.3 m2)

Forza perpendicolare all’area di appoggio e’ la


componente della forza peso lungo la direzione
perpendicolare al piano inclinato

F  Fy  Fg  cos 20  (80kg  9.8 sm2 )  0.94  737 N


e la pressione:

F 737 N
p   2460 Pa
A 0.3m 2
di un fluido a riposo.
S
(a) re

Equilibrio statico di
so
la
m
m
• Partendo dalla condizioni di equilibrio statico di un fluido ricaviamo A dy to
la relazione tra pressione e profondita’ Un elemento di un f uido a y pu
• riposo di area A e spessore dy
Consideriamo un sottile elemento di fluido a riposo, di area A e 0 ch
spessore dy m
fl
• All’equilibrio la somma vettoriale delle forze deve essere
(b) nulla (I legge C
di Newton). Quali sono le forze in gioco? La forza dovuta alla pressione La risultante 12
p dp sulla superf cie superiore: delle forze sui 4 ri
– Forza dovuta alla pressione sulla faccia inferiore: pA (p dp)A
lati dell’ elemento
el
è nulla
– Forza dovuta alla pressione sulla faccia superiore:(p+dp)A dm
– Forza peso dell’elemento di fluido: dw=dmg dy
di
con dm=rdV= rAdy quindi dw=rgAdy
dw Peso
pA dell’ elemento l’
di f uido fo
Somma vettoriale delle forze: Forza dovuta alla pressione p
fl
sulla superf cie inferiore

𝐹𝑦 = 0 = 𝑝𝐴 − 𝑝 + 𝑑𝑝 𝐴 − 𝜌𝑔𝐴𝑑𝑦 fo
Dato che il f uido è in equilibrio, la somma v ettoriale
delle forze verticali sull’ elemento di v olume deve
essere nulla: pA 2 (p dp)A 2 dw 5 0
dividendo per A si ottiene:
D
𝑑𝑝
𝑑𝑦
= −ρg fornisce la variazione di p con la quota
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Demo 12
Demo
Pressione e profondita’
• Se la densita’ e’ uniforme (r costante) e g costante:
𝑑𝑝 𝑝2 𝑦2 𝑦2
= −ρg da cui 𝑝1
𝑑𝑝 =− 𝑦1
𝜌𝑔𝑑𝑦 = −ρg 𝑦1
𝑑𝑦 ovvero
𝑑𝑦

𝑝2 − 𝑝1 = −𝜌𝑔(𝑦2 − 𝑦1) Se ci muoviamo verso l’alto la pressionePr essione


decrescein un

ta equazione mostra che quando y aumenta, p diminuisce; in altre parole, se 1 2 .5 Dipendenza della pr
• Possiamo
uoviamo riscriverla
verso l’ alto in un fluido,inlatermini didecresce,
pressione profondita’
comealci di sotto della
aspettava- superficie
profondità in di un
un fluido di den
Se p1 efluido
p2 sono le pressioni alle quote y1 e y2, rispettivamente, e se r e g sono
nti, allora Fluido, densità r
– come punto 2 la superficie del fluido (profondita’ 0): 𝑝 = 𝑝
2 0
– come punto 1 un qualsiasi punto nel fluido: 𝑝1 = 𝑝
(pressione in fluido di densità  pp2 25= p0
(12.5) Alla p
– La profondita’ e’ 𝑦2 − 𝑦uniforme)
1 = ℎ 2 pressio
𝑦y2 2− 𝑦 = ℎh
y11 5 è ugua
2
𝑝 = 𝑝0scrivere
esso conveniente + 𝜌𝑔ℎ l’ Equazione (12.5) in termini
Legge di della profondità al di
Stevino p1p15= p𝑝
y2
alla su
la pres
della superficie di un fluido (Fig. 12.5). Prendiamo come punto 1 un qual-
1 dovuta
y1
punto
Allanel
profondita’ ℎ la pressione
fluido e indichiamo con p la pressione in questo
e’ uguale allapunto. Prendiamo
pressione alla sopras
nto 2 alla superficie del fluido, dove la pressione è p0 (il pedice 0 indica pro- p 5 p0
superficie piu’ la pressione 𝜌𝑔ℎ dovuta al fluido sovrastante
tà zero). La profondità del punto 1 al di sotto della superficie è h = y2 − y1, e Differenza di pressione tra i li
di l’ Equazione (12.5) di venta p2 2 p1 5 2 r g(y2 2
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La pressione è maggiore al liv
Gravità e fluidi
(un altro modo di ricavare la legge di Stevino)
• Nel cilindro di figura viene applicata una forza F
perpendicolarmente al pistone di sezione A (fluido F
in equilibrio)
• La pressione sulla superficie superiore del fluido A
vale: 𝑝0 = 𝐹 𝐴
• A causa della gravità, la forza totale agente sulla Fg
superficie inferiore vale:
F  Fg F Fg Fg A
ph     p0 
A A A A
• L’aumento della pressione con la profondità dipende dalla densità r del
fluido

• Si ricava quindi la legge di Stevino:


 ph  p0  r  g  h
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Legge di Stevino
• In un liquido uniforme la pressione a uguali
271 Pr essione in un f uido

profondita’ e’ la stessa
Questa equazione mostra che quando y aumenta, p diminuisce; in altre parole, se 1 2 . 5 Dipendenza della pressione dalla
ci muoviamo verso l’ alto in un fluido, la pressione decresce, come ci aspettava- profondità in un fluido di densità uniforme.

ph  p0  r  g  h
mo. Se p1 e p2 sono le pressioni alle quote y1 e y2, rispettivamente, e se r e g sono
costanti, allora Fluido, densità r

(pressione in fluido di densità 
uniforme)
(12.5) p0
p2 5 p0
2
p
Alla profondità h, la
0 p0
pressione nel fluido
y2 2 y1 5 h è uguale alla pressione
È spesso conveniente scrivere l’ Equazione (12.5) in termini della profondità al di alla superficie più

p1 5 p
La pressione in un punto di un
sotto della superficie di un fluido (Fig. 12.5). Prendiamo come punto 1 un qual -
1
y1
y2 la pressione r gh
dovuta al fluido
siasi punto nel fluido e indichiamo con p la pressione in questo punto. Prendiamo soprastante:
fluido dipende dalla distanza del
l punto 2 alla superficie del fluido, dove la pressione è p0 (il pedice 0 indica pro-
fondità zero). La profondità del punto 1 al di sotto della superficie è h = y2 − y1, e
p 5 p0 1 r gh
Differenza di pressione tra i li velli 1 e 2:

punto dal punto più in alto del


quindi l’ Equazione (12.5) di venta p2 2 p1 5 2 r g( y2 2 y1)
La pressione è ma ggiore al livello inferiore

fluido, ma non dipende dalla forma p ph


o p h haforma
1 2 . 6 Ogni colonna di fluido
h indipendentemente dalla la stessa
del contenitore
(pressione in un fluido di densità uniforme) (12.6)
altezza,
contenitore.
del

La pressione alla super f cie di ogni


La pressione p alla profondità h è maggiore della pressione p0 alla superficie per colonna di f uido è uguale alla
pressione atmosferica, p0
un termine pari a r gh. Nota che la pressione in un fluido è la stessa in due punti

• La pressione e’ la stessa in due


alla stessa profondità, indipendentemente dalla  forma del contenitore (Fig. 12.6).
L’ Equazione (12.6) mostra che se viene aumentata la pressione p0 alla superfi-

punti alla stessa profondita’,


cie superiore, per esempio tramite un pistone che si adatta perfettamente al conte-
nitore e che può esercitare una pressione spingendo verso il basso sulla superfi-
cie, la pressione p in ogni punto del fluido aumenta in uguale misura. Questo fat-
indipendentemente dalla forma del
to è stato osservato nel 1653 dallo scienziato francese Blaise Pascal (1623-1662),
ed è chiamato legge di Pascal :
contenitore
Legge di Pascal: la pressione applicata a un fluido in un contenitore vie-
ne trasmessa senza subire variazioni a tutto il fluido e alle pareti del con-
tenitore.
La pressione alla base di ogni colonna
di f uido è uguale a p
Il sollevatore idraulico mostrato schematicamente nella Figura 12.7 illustra un’ ap-
La differenza tra p e p0 è uguale a r gh, dove h è 
plicazione della legge di Pascal. Un pistone con una piccola sezione trasversale di
area A1 esercita una forza F1 sulla superficie di un liquido, ad esempio olio. La pres-
la distanza tra la super f cie superiore e la base di
ogni colonna di f uido. Come si v ede nella f gura,
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le colonne di f uido hanno tutte la stessa altezza
Legge di Stevino
• L’equazione:
p h  p0  r  g  h
vale se la densità r è uniforme.
È un’approssimazione realistica?

• Per i gas è realistico solo per piccole variazioni di altezza


(ad es. tra livello del mare e monte Everest la densità
dell’aria varia di un fattore 3  non uniforme)
• Per i liquidi, che sono poco comprimibili, è invece
un’approssimazione molto realistica
Applicazioni Stevino
• Poiché la pressione è uguale alla stessa
profondità, il fluido si dispone in recipienti
comunicanti, ma di varia forma, alla stessa altezza
(principio dei vasi comunicanti)
• Se così non fosse, a parità di profondità h avrei
una pressione diversa, a seconda dell’altezza
della colonna di fluido sopra ogni punto
Applicazioni Stevino

• Per liquidi non miscelabili, p0


all’equilibrio le pressioni in S si p0

bilanciano:
p1  p0  r1  g  h1
p2  p0  r 2  g  h2

r1  g  h1  r 2  g  h2
h2 r1
 Nota: per ρ1 = ρ2 ⇒ h1 = h2
h1 r 2
(principio dei vasi comunicanti)
Applicazioni Stevino
• Livella: i due vasi di vetro, contenenti
acqua, collegati tramite un tubo, sfruttano
la proprietà dei vasi comunicanti per
evidenziare i dislivelli del terreno

• Pozzo artesiano: l'acqua tende a risalire


nel pozzo fino al livello dell'acqua nel
terreno

• Acquedotto: sistema di distribuzione dell’


acqua potabile: il fluido è sollevato
all'altezza necessaria nelle varie
abitazioni perché esso tende a portarsi
alla quota del serbatoio
Misurare la pressione sanguigna
• Nello sfigmomanometro a colonnina di mercurio la pressione
idrostatica della colonnina (rgh) è equilibrata dalla pressione che si
vuole misurare. La corrispondenza fra l’altezza della colonna di
mercurio e la pressione che si genera alla base dà la pressione

p1

• Pressione sanguigna e’ misurata al braccio perche’ e’  alla stessa


altezza del cuore
– Se fosse misurata al polpaccio la pressione sarebbe maggiore (polpaccio e’ a
profondita’ maggiore dal cuore rispetto al braccio)
Legge di Pascal
• Se si aumenta la pressione 𝑝0 sulla p0

superficie, la pressione in ogni punto del h


p = p0 + rgh
fluido aumenta in uguale misura

Legge di Pascal: la pressione applicata a un fluido in


un contenitore viene trasmessa senza subire variazioni
a tutto il fluido e alle pareti del contenitore

• Esempio: schiacciare un tubetto di dentifricio. La


pressione applicata sui lati del tubetto e’ trasmessa e
il dentifricio esce dall’altra estremita’

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Applicazione Legge di Pascal
Sollevatore idraulico
• Si consideri un tubo a U con una sezione 𝐴𝑖𝑛 molto minore dell’altra
𝐴𝑜𝑢𝑡 , riempito con un fluido alla stessa altezza nei due rami
• Una piccola forza 𝐹𝑖𝑛 e’ applicata ad un pistone di area 𝐴𝑖𝑛 e determina
𝐹
un aumento di pressione 𝑝𝑖𝑛 = 𝑖𝑛 nel fluido sottostante
𝐴𝑖𝑛
• Per la legge di Pascal questo aumento di pressione e’ trasmesso a
tutto il fluido quindi 𝑝𝑜𝑢𝑡 = 𝑝𝑖𝑛
𝐹𝑜𝑢𝑡 𝐹𝑖𝑛
=
𝐴𝑜𝑢𝑡 𝐴𝑖𝑛
𝐴𝑜𝑢𝑡
𝐹𝑜𝑢𝑡 = 𝐹𝑖𝑛 > 𝐹𝑖𝑛
𝐴𝑖𝑛
• Moltiplicatore di forze:
Una piccola forza 𝐹𝑖𝑛 in ingresso produce
una forza maggiore in uscita 𝐹𝑜𝑢𝑡
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Pressione atmosferica
• Tutta l’aria al di sopra della nostra testa ha un peso su di noi
• Al livello del mare, la pressione dovuta all’atmosfera della
Terra (pressione al fondo dell’oceano di aria nel quale
viviamo) e’ in media:
pressione atmosferica 𝑝𝑎 = 1𝑎𝑡𝑚 = 1.013 × 105 Pa
• La pressione media in un luogo ad una certa altitudine è
minore perché c’è meno aria sopra
• Es: qual è la pressione atmosferica a Città del Messico,
situata a 1500 m di altitudine sul livello del mare? (r = 1.1
kg/m3)
p0  p1500  r  g  h1500  p1500  p0  r  g  h1500  patm  1.1 mkg3  9.8 sm2 1500m 
 1.013 105 Pa  0.16 105 Pa  0.85 105 Pa
Esempio

• Qual è la pressione su un subacqueo che si trova


10 m sotto la superficie di un lago? (Si consideri r
= 1000 kg/m3 e patm = 105 Pa)
p A  p0  r  g  hA  patm  1000 mkg3  9.8 sm2 10m 

 patm  0.98 105 Pa  1.98 105 Pa

• E se il subacqueo si trovasse in mare?


(r = 1025 kg/m3)
p A  p0  r  g  hA  patm  1025 mkg3  9.8 sm2 10m 

 patm  1.04 105 Pa  2.04 105 Pa


Pressione relativa
• La pressione relativa è la differenza tra la
pressione assoluta di un fluido e la pressione
atmosferica
• Le pressioni dei fluidi contenuti nel corpo umano
sono date sempre come pressioni relative (es:
pressione sanguigna, pressione polmonare)
• La pressione relativa può essere sia positiva che
negativa: nella respirazione ad esempio i polmoni
producono una pressione inferiore a quella
atmosferica per costringere l’aria a penetrarvi
dentro
Esempio
In una persona in posizione eretta i piedi si trovano circa
1.35 m sotto il cuore. Qual è la differenza di pressione tra la
pressione pB del sangue nell’arteria del piede e la
pressione pA del sangue nell’aorta? (r = 1060 kg/m3)
pB  p A  r  g  h  1060 mkg3  9.8 sm2 1.35m  0.45 m
 1.4 10 4 Pa 105 mmHg

La testa si trova invece circa 0.45m sopra il 1.35 m


cuore. Qual è la differenza di pressione tra la
pressione pB del sangue nella testa e la
pressione pA del sangue nell’aorta?
pB  p A  1060 mkg3  9.8 sm2   0.45m   35 mmHg
Manometro a tubo aperto
• Il manometro a tubo aperto è uno
strumento per misurare la pressione
relativa
• Un’estremità del tubo è collegata al
contenitore di cui si vuol misurare la
pressione (ad es. gas in un recipiente)
e l’altra estremità è aperta
all’atmosfera
• La differenza di pressione fra i due
ambienti è proporzionale al dislivello
nel tubo ad U:
p  pO  p  r  g  h
Esperimento di Torricelli:barometro
• Un tubo pieno di mercurio viene rovesciato in una vaschetta aperta
contenente mercurio
• All’estremita’ chiusa del tubo si forma quasi vuoto totale
percui pressione nulla
• La pressione sulla superficie del liquido nella vaschetta e’
la pressione atmosferica p0
• Per la legge di Stevino: p0 = 0 + rgh
• Misurando l’altezza della colonna di mercurio rispetto alla p0 =1atm
superficie della vaschetta si determina p0

La pressione di 1 atm puo’ sostenere una colonna di mercurio


alta 76cm essendo la densita’ del mercurio e’ 13600 𝑘𝑔 𝑚3
𝑝0 1.013∙105 𝑃𝑎
p0 = rgh h= = = 0.76m = 760mm
𝜌𝑔 (13600𝑘𝑔 𝑚3 )(9.8𝑚 𝑠2 )
cioe’ 1atm equivale a 760mm di mercurio: 1atm=760mmHg
28
Esercizi (Pascal e Stevino)
• Esercizio (tubo a U con acqua e mercurio)
Un tubo a U contiene mercurio. Nel braccio destro viene versata acqua per 25cm di
altezza sopra il livello del mercurio. Assumendo che le densita’ di acqua e mercurio
siano 𝜌𝐻2𝑂 = 1000 𝑘𝑔 𝑚3 e 𝜌𝐻𝑔 = 13600 𝑘𝑔 𝑚3 , determinare di quanto sale il livello
del mercurio nel ramo sinistro. [Ris. 1.84cm]
• Esercizio (vasi comunicanti, analogo sollevatore idraulico)
Si considerino due vasi comunicanti (vedi figura). Nella colonna 1 di sezione
𝐴1 = 0.8𝑚2 grava una massa di 3500kg. Un pistone di sezione 𝐴2 = 10𝑐𝑚2 e di
massa trascurabile esercita una forza 𝐹 sulla colonna 2. I due vasi sono riempiti di
olio con densita’ ρ = 780 𝑘𝑔 𝑚3 . Determinare la forza F che agisce sul pistone
all’equilibrio, nel caso il dislivello sia h=3.5m. [Ris. 16.1N]
𝐹
𝑚𝑔 A2
h
m
A1

29
Spinta di Archimede
• Si consideri un cubo immerso in un fluido
• Per le forze esercitate dal fluido sulla faccia
superiore 𝐹2 e inferiore 𝐹1 del cubo vale:
𝐹1 − 𝐹2 = 𝑝1 ∙ 𝐴 − 𝑝2 ∙ 𝐴 = 𝐴 ∙ (𝑝1 − 𝑝2 ) 𝐹2
per legge di Stevino: 𝑝1 − 𝑝2 = 𝜌𝐹 𝑔ℎ ρF =densita’ del fluido

𝐹1 − 𝐹2 = 𝐴 ∙ 𝜌𝐹 𝑔ℎ 𝐵
h
• Poiché 𝑝1 > 𝑝2  F1>F2 (La forza è diretta
verso l’alto) 𝐹1
𝐵 = 𝐹1 − 𝐹2 = 𝜌𝐹 𝑔𝑉 = 𝑚𝐹 𝑔
• Il fluido esercita una forza 𝐵 verso l’alto di modulo 𝑚𝐹 𝑔
Principio di Archimede: La spinta esercitata da un fluido su un
corpo è verso l’alto e uguale al peso del fluido spostato dal corpo
Spinta di Archimede
• Caso più generale: corpo di forma qualsiasi

Questa forza 𝐵 e’ detta spinta


di galleggiamento o di
Archimede
La linea d’azione di questa forza
deve passare per centro di
gravita’ dell’elemento di fluido
spostato (affinche’ la somma dei
momenti delle forze sull’elemento
di fluido sia nulla: ovvero
B = wfluido=mFg equilibrio per rotazioni)

Principio di Archimede: se un oggetto e’ immerso in un


fluido, il fluido esercita sull’oggetto una forza verso l’alto in
modulo uguale al peso del fluido spostato dall’oggetto
. 31
Corpi immersi
• La forza totale 𝐹 che agisce su un corpo
immerso in un fluido è la somma della spinta
B
di Archimede e della forza peso
F  B  Fg  r F  g  V  r c  g  V  r F  r c   g  V
Fg
ρF=densita’ del fluido ρc =densita’ del corpo

• Se 𝜌𝐹 > 𝜌𝑐  il corpo è spinto verso l’alto


• Se 𝜌𝐹 < 𝜌𝑐  il corpo affonda
• Se 𝜌𝐹 = 𝜌𝑐  il corpo rimane in equilibrio

• Perché è più facile galleggiare al mare rispetto all’acqua dolce?


Perché le persone grasse galleggiano più facilmente di quelle
magre?
Galleggiamento
All’equilibrio il corpo galleggia:
• la spinta di archimede bilancia
completamente la forza peso
• e solo una parte 𝑉𝑖𝑚. del suo volume è
immerso (corpo parzialmente immerso)
𝐵 = 𝜌𝐹 g 𝑉𝑖𝑚. (spinta di archimede dipende dal volume di fluido spostato
cioe’ dal volume immerso del corpo)
𝐹𝑔 = 𝜌𝑐 gV (forza peso dipende dal volume totale del corpo)
Equilibrio  𝐵 = 𝜌𝐹 g 𝑉𝑖𝑚. = 𝐹𝑔 = 𝜌𝑐 gV
𝑉𝑖𝑚. 𝜌𝑐
 𝑉
= 𝜌𝐹
𝜌𝑐
• La frazione di volume immerso e’ uguale al rapporto 𝜌𝐹
33
Esempio
• La densità di un essere umano è circa 0.98 g/cm3.
Quando una persona galleggia senza muoversi in acqua
dolce (rF = 1.00 g/cm3), quale frazione del suo corpo è
immersa?
Vim ' r c 0.98 cm3
g
   0.98
V r F 1.00 cm3
g

(solo il 2% del corpo sta sopra la superficie dell’acqua)


• Variando la densità di un corpo è possibile variare le sue
proprietà di galleggiamento

− densita’ ghiaccio minore di quella dell’acqua


Vim ' r c 0.92 g cm3
   0.90
V r F 1.03 cm3
g
Applicazioni del principio Archimede
• Vescica natatoria: organo a forma di sacco,
riempiendosi/svuotandosi d'aria consente al
pesce di salire/scendere a minore o
maggiore profondità

• Mongolfiera: aria calda meno densa di aria


fredda genera forza verso l’alto

• Un metallo a forma di scodella sposta una


quantità di acqua maggiore del volume del
metallo  il metallo galleggia (anche con
densità maggiore di quella dell’acqua)
Pesata idrostatica
• Peso apparente: il peso in
acqua è minore a causa della
spinta di galleggiamento
wapp= w – B
𝐵

• Pesata idrostatica: metodo per eccellenza usato


per determinare percentuale nel corpo umano di
massa grassa (ρgrasso= 0.901 kg/l) e massa magra
(ρmagra= 1.1 kg/l)
Esercizi su spinta di Archimede
• Esercizio (cilindro in acqua)
Un cilindro con area di base A = 2𝑚2 e altezza l=4.2m e’ parzialmente
immerso, per una profondita’ di h=1m, in acqua che ha densita’ r = 1000kg/𝑚3 .A
Determinare:
a) La forza dovuta alla pressione che l’aria esercita sul cilindro;
b) La forza dovuta alla pressione che il liquido esercita sul cilindro h

c) La densita’ del cilindro, assumendo che il cilindro galleggi in acqua


[Ris.: a) 203kN b) 222.2kN c) 238𝑘𝑔 𝑚3]
• Esercizio (galleggiamento tronco)
Un tronco di legno immerso nell’acqua possiede una densita’ relativa a quella
dell’acqua di 0.6. Quanta parte del suo volume e’ immersa all’equilibrio?
[Ris.: 60%]
• Esercizio (ghiaccio in acqua)
Un blocco di ghiaccio galleggia in acqua. Determinare il suo minimo volume
per sostenere un uomo dalla massa di 75kg, lasciandolo all’asciutto. Si assuma
come densita’ relativa del ghiaccio 0.92 rispetto all’acqua. [Ris.: 0.94𝑚3 ]

37
Fluidodinamica

38
Fluidi in movimento
• I fluidi reali in movimento sono un argomento che puo’
essere estremamente complesso da trattare (es. le correnti
nelle rapide di un fiume)
• Consideriamo un fluido ideale:
– Fluido incompressibile (cioe’ non puo’ variare la sua densita’)
– Fluido non viscoso (cioe’ trascuriamo le forze d’attrito tra le molecole del
fluido)
• Per un fluido in movimento
– Il percorso seguito da una particella di fluido in movimento e’ detto linea di flusso
– La velocita’ con cui si muove una particella di fluido e’
sempre tangente al percorso seguito cioe’ alla linea di flusso
– L’insieme delle linee di flusso che passano per una sezione
A , formano un tubo immaginario detto tubo di flusso .

39
Fluidi in movimento
• Consideriamo un moto stazionario e laminare:
– la configurazione delle linee di flusso per tutte le componenti di un fluido non
cambia nel tempo  cioe’ la velocità di ogni punto del fluido e’ costante
– particelle di fluido si muovono su percorsi che non si intersecano tra di loro 
si trascurano gli effetti di turbolenze

• Regime laminare
– linee non si
mescolano

• Regime turbolento
– Appaiono vortici

40
Fluidi in movimento
Riassumendo il modello semplificato dei fluidi in movimento
che consideriamo:
• Fluido ideale:
– Fluido non viscoso (non ci sono forze di attrito tra i vari piani)
– Fuildo incompressibile (densità costante)
• Moto stazionario
– la velocità di ogni punto del fluido e’ costante nel tempo
• Regime laminare
– Si trascurano le turbolenze

41
Equazione di continuita’
• In regime stazionario la massa di un fluido in moto non cambia nel tempo
• Consideriamo un tubo di flusso tra due sezioni e
calcoliamo la massa di fluido che entra ed esce
– Con sezioni piccole la velocita’ del fluido in corrispondenza
della sezione e’ sempre la stessa (v1 in A1 etc)
– Il fluido non attraversa le pareti laterali del tubo
– In un piccolo intervallo di tempo dt:
• Il flusso che entra nella sezione A1 sara’ quello in un
cilindretto di base A1 e altezza v1dt  dV1= A1v1dt
• Il flusso che esce dalla sezione A2  dV2= A2v2dt
– La massa di fluido che entra ed esce nell’intervallo dt sara’:
• entra dm1= r1A1v1dt ed esce dm2= r2A2v2dt
• In condizioni stazionarie la massa totale del fluido
nel tubo e’ costante, cioe’ dm1= dm2
r1A1v1 = r2A2v2 Equazione di continuita’
esprime la conservazione di m

42
Equazione di continuita’
• Equazione di continuita’ r1A1v1 = r2A2v2
• Se il fluido 2 e’ piu’ denso (r2 > r1) allora l’area della sezione per la velocita’ al
punto 2 sara’ minore (A2v2<A1v1)

• Un fluido ideale e’ incompressibile (densita’ costante cioe’ r2 = r1)


l’equazione di continuita’ diventa:
A1v1 = A2v2

Come conseguenza diretta dell’equazione di continuità, si ha che la


velocità di un fluido è maggiore nei punti in cui il condotto è più stretto:

A1 A2 Se A2 = A1  v1 = v2

Se A2 < A1  v2 > v1
A1 A2
43
Portata
• La grandezza che descrive il moto di un fluido è la portata
volumetrica
• La portata e ’ la rapidita’ con cui un volume di fluido scorre in
un tubo:
𝑑𝑉
𝑄= Nel SI unita’ di misura: m3/s [Q] = [L3·T-1]
𝑑𝑡
poiche’ elemento di volume che attraversa una sezione di tubo 𝑑𝑉 = Av𝑑𝑡 si ha:
𝑑𝑉
𝑄 = 𝑑𝑡 = Av la portata e’ il prodotto Av
• Per l’equazione di continuita’ Av ha lo stesso valore per tutti i
punti lungo un dato tubo di flusso (tutto cio’ che entra da una parte
esce dall’altra)
 Se non esistono “perdite” o sorgenti lungo il condotto, la
portata Q resta costante
44
Applicazioni
• Se un fluido scorre da un condotto
largo ad uno stretto, il modulo della
velocità nel tubo stretto è maggiore
che nel tubo largo:
A1v1 = A2v2  v2>v1

• Esempio: canna dell’acqua,


stringendo l’apertura del tubo con le
dita aumenta la velocità del flusso
Equazione di Bernoulli
• Abbiamo visto dall’equazione di continuita’ che
la velocita’ di un fluido puo’ variare lungo il
percorso
• Nel caso di fluido statico (non e’ in moto, con
𝑣 = 0) abbiamo visto come la pressione vari con
la quota (legge di Stevino)
• Ricaviamo ora una relazione tra velocita’,
pressione e quota di un fluido ideale in
movimento  Equazione di Bernoulli

46
Principio di Bernoulli

• Fluido ideale, condotto di sezione e


quota (altezza) variabili: la pressione
varia
• Si fanno considerazione energetiche
su due segmenti di fluido che si
trovano a due altezze diverse y1 e y2
• Il principio di Bernoulli è la
formulazione del principio di
conservazione dell’energia per il caso
di fluidi ideali in moto in un condotto:

Lavoro delle forze di pressione + energia cinetica + energia potenziale


= COSTANTE
Principio di Bernoulli
• Il lavoro fatto dalle forze di pressione sulle due sezioni terminali A1 e A2
vale: Spinge il fluido
Si oppone al W 1 = F1 · x1 = p1 · A1 · x1 = p1 · V V è lo stesso (fluido
moto del fluido W 2 = -F2 · x2 = -p2 · A2 · x2 = -p2 · V incomprimibile)
• Il lavoro totale fatto dalle forze di pressione sarà quindi:
W = W 1 + W 2 = p1 · V - p2 · V
• Questo lavoro causerà una variazione nelle energie cinetiche e
potenziali del fluido pari a:
K = ½ m · v22 - ½ m · v12 Anche m è la stessa
U = m · g · y2 - m · g · y1
𝑊𝑎𝑙𝑡𝑟𝑒 = K + U
p1 · V - p2 · V = ½ m · v22 - ½ m · v12 + m · g · y2 - m · g · y1
r = m/V  p1 - p2 = ½ r · v22 - ½ r · v12 + r · g · y2 - r · g · y1
p1 + ½ r · v12 + r · g · y1 = p2 + ½ r · v22 + r · g · y2

p + ½ r·v2 + r·g·h = costante


Equazione di Bernoulli 280 CAPITOLO 1 2 M eccanica dei f uidi

1 2 .2 2 Ricaviamo l’equazione  di Ber- R


noulli. Il lavoro compiuto su un volume di
• Relazione tra velocita’, pressione e quota di un fluido
fluido dalla pressione del fluido circostante
è uguale alla somma della variazione dell’e-
P
fl
nergia cinetica e della variazione dell’ener-
ideale in movimento gia potenziale gravitazionale.
m
sa
v2 se
d p2A2 re
c
se
Equazione di Bernoulli A2 dV
ra

1 2 ds2
p
vo

𝑝 + 𝜌𝑣 + 𝜌𝑔𝑦 = 𝑐𝑜𝑠𝑡𝑎𝑛𝑡𝑒 l’

2
la
m
Flusso
sc
v1 co
 esprime la conservazione dell’energia
b
a y2 d
dV se
A1
• La somma dell’energia dovuta alla pressione, p1A1 fl
ds1
del termine cinetico e potenziale sono costanti
y1

Il

• Se il fluido non e’ in moto (𝑣 = 0) si riduce st

all’equazione che descrive pressione in q


en
fl
funzione della quota (legge di Stevino) va
r
49 p
n
Tubo di Venturi
• Una applicazione particolare del principio di
Bernoulli è data dal tubo di Venturi (spesso usato per
misurare velocita’ di fluido in un condotto)
• Si consideri un fluido ideale che scorre in un tubo
orizzontale composto da due diverse sezioni
A1  v1  A2  v2

p1  12  r  v12  r  g  h1 
 p2  12  r  v22  r  g  h2

p1  12  r  v12  p2  12  r  v22
Applicazioni
• Ala aereo: il profilo dell’ala è fatto
in modo tale che la velocità aria è
maggiore sopra ala
⇒ pressione minore sopra ala
pressione maggiore sotto ala
Si genera forza (spinta) verso l’alto

• Effetto Magnus: la rotazione della


palla varia la velocità del fluido intorno
⇒ si genera una differenza di
pressione che fa deviare il pallone
(tiro ad effetto)
Applicazioni
• Aneurisma: allargamento di un vaso
sanguigno A2 > A1 → v2 < v1 A1
1 p2 A2
2 p1
p+ 2
𝜌𝑣 = cost
 p2 > p1 tende a dilatare ulteriormente il
vaso

• Stenosi: restringimento di un vaso


sanguigno A2 < A1 → v2 > v1
1 2
p+ 𝜌𝑣 = cost
2
 p2 > p1 calo di pressione potrebbe far
collassare il vaso (momentanea
interruzione del flusso di sangue)
Applicazioni
• Nebulizzatore:
immetto aria ad alta velocità alla
sommità di un tubo verticale, si
produce un calo di pressione rispetto
alla pressione alla superficie del
liquido
⇒ liquido spinto in alto causa
ridotta pressione alla sommità
Fluidi reali: viscosita’
• Nel moto dei fluidi reali si manifestano forze di attrito
fra le diverse parti interne del fluido
– Si oppongono al moto di una porzione di fluido rispetto ad un altra
– Sono dovute all’attrazione reciproca tra le molecole

Es. fluido tra due piatti


• per far muovere un piatto mobile sulla superficie occorre
applicare una forza
• ogni strato rallenta il flusso dello strato appena sopra

• La viscosita’e’ la grandezza che quantifica l’attrito nei fluidi


– Il miele e’ piu’ viscoso dell’acqua
• La viscosita’ diminuisce all’aumentare della temperatura
• In presenza di forze viscose non vale più il principio di
Bernoulli (si ha una perdita di energia dovuta all’attrito)
Fluidi reali: turbolenza
• per basse velocità il moto scorre su piani
paralleli (laminare), oltre una certa velocità critica
il moto diventa turbolento

• Regime laminare
– Il fluido e’ stratificato
– Le linee non si
mescolano

• Regime turbolento
– Appaiono vortici
– Linee irregolari
– Flusso caotico e che varia nel tempo
Potenza del cuore
• Una alta pressione arteriosa sottopone il cuore ad
un lavoro più pesante del normale
• La potenza P sviluppata dal cuore è il lavoro che
esso compie in un secondo per pompare sangue
W F d v: velocità di uscita del
P   F v sangue dal cuore
t t
F  p  A  P  p  Av  p Q
p: pressione esercitata dal cuore sull’aorta
A: area dell’aorta Q: portata del cuore
 Il lavoro fatto dal cuore cresce al crescere
della pressione del sangue
Potenza del cuore
• Qual è la potenza del cuore in un adulto normale
a riposo?
– La pressione media di un adulto a riposo è circa
p = 100 mmHg
– La portata media aortica a riposo è di 83 cm3/s
p  100mmHg  100 133Pa  1.33 10 4 Pa

Q  83 cms  0.83 10 4


3
m3
s

P  p  Q  1.33 10 4 Pa  0.83 10 4 m3


s  1.1W

• La potenza normale del cuore risulta circa di 1 W,


che corrisponde a meno dell’uno per cento del
metabolismo
Potenza del cuore
• Qual è la potenza del cuore in un adulto normale
sotto sforzo? (Pressione media di 150 mmHg, 180
pulsazioni al minuto e volume di uscita ad ogni
battito 160 cm3)
V 160cm3 160cm3
Q  1  1  480 cms  4.8 10  4
3
m3
portata s
t 180 min 3s

pressione p  150mmHg  150 133Pa  2 10 4 Pa

potenza P  p  Q  2 10 4 Pa  4.8 10 4 m3


s  9.6W
Sistema circolatorio
• Il sistema cardiovascolare costituisce un sistema
idrodinamico chiuso  si può considerare che valga
l’equazione di continuità (portata costante)
• La velocità del flusso sanguigno varia col variare della
sezione complessiva del settore vasale considerato
• La sezione complessiva
dei vasi va aumentando
dall’aorta alle arterie ai
capillari
• La velocità di scorrimento
del sangue raggiungerà
perciò i suoi valori più
elevati nella aorta e nelle
vene cave
Vasi sanguigni

• La sezione complessiva
dei vasi va aumentando
dall’aorta alle arterie ai
capillari
• La velocità di scorrimento
del sangue raggiungerà
perciò i suoi valori più
elevati nella aorta e nelle
vene cave
60
Esercizi vasi sanguigni (eq. continuita’)
• Esercizio (ramificazione vaso sanguigno)
Un vaso sanguigno di raggio R si ramifica in numerosi vasi di raggio r piu’
𝑅 1
piccolo con 𝑟 = . Se la velocita’ media del fluido nei vasi piu’ piccoli e’ di A
6 3
quella del vaso piu’ grande, determinare quanti vasi di raggio r ci devono
essere. [Ris.: 108]
• Esercizio (flusso aorta-capillari) h

Il diametro tipico di un’aorta umana e’ 2,5cm e la velocita’ media del sangue


che vi scorre e’ 𝑣𝑎 = 20 𝑐𝑚 𝑠 . Considerando i capillari come fossero un unico
vaso la cui sezione trasversale totale ha un area 𝐴𝑐 = 4000𝑐𝑚2, con quale
velocita’ vi passerebbe il sangue?
[Ris.: 𝑣𝑐 = 2.5 ∙ 10−2 𝑐𝑚 𝑠]
• Esercizio (flusso capillari-vena cava)
Con quale velocita’ il sangue ritorna al cuore, partendo dai capillari, attraverso
le vene cave? La sezione trasversale complessiva delle vene cave e’ 10𝑐𝑚2
mentre la sezione trasversale totale dei capillari ha un area 𝐴𝑐 = 4000𝑐𝑚2 e il
sangue scorre nei capillari con velocita’ 𝑣𝑐 = 2.5 ∙ 10−2 𝑐𝑚 𝑠.
[Ris.:𝑣𝑣𝑐 = 10 𝑐𝑚 𝑠]
61
Esercizi su eq. Bernoulli
• Esercizio (teorema di Torricelli)
Dimostrare che se in un serbatoio pieno d’acqua viene praticato un foro
molto piccolo alla base, a profondita’ h dal pelo dell’acqua, dal foro
l’acqua fuoriesce con la velocita’ 𝑣 = 2𝑔ℎ (si assuma di poter
trascurare la velocita’ al pelo dell’acqua)

=h

62
Esercizi su Stevino e eq. Bernoulli
• Esercizio (due serbatoi comunicanti)
Due serbatoi di forma cilindrica sono collegati tra loro attraverso un tubo connesso
alle loro basi (vedi figura). Il primo serbatoio ha raggio di base R 1=2m ed altezza
L1=5m. Il secondo serbatoio ha raggio di base R 2=1m ed altezza L2=8m, ed e’
disposto piu’ in basso del primo con un dislivello h=3m. Il tubo che li collega scende
sotto i due serbatoi con un dislivello massimo l=5m, rispetto al primo serbatoio. Il
sistema idraulico e’ riempito di acqua in modo che il primo serbatoio contenga acqua
per un’altezza a=4m. Determinare:
a) L’altezza dell’acqua nel secondo serbatoio [Ris. 7m]
b) La pressione dell’acqua alla base di entrambi i serbatoi [Ris. 1.4x105Pa,1.69x105Pa]
c) La velocita’ di uscita dell’acqua da un eventuale piccolo foro nel punto piu’ basso
del tubo di raccordo [13.3m/s] R1 R2

L1
a
L2
h
l

63
Esercizi eq. Bernoulli(tubo di Venturi)
• Esercizio (tubo con asse orizzontale)
Dalla sezione terminale 𝐴2 di un tubo avente l’asse orizzontale esce dell’acqua con
velocita’ di efflusso 𝑣2 = 0.6 𝑚 𝑠. In una sezione interna del tubo l’area 𝐴1 e’ 10 volte
piu’ piccola di quella in uscita. All’uscita del tubo e’ misurata una pressione
𝑝2 =1.5atm. Determinare: 𝑣2
A1 A2
a) La velocita’ dell’acqua nella sezione 𝐴1 [Ris. 6 𝑚 𝑠]
b) La pressione 𝑝1 [Ris. 1.32atm]

• Esercizio (flusso sanguigno con Tubo di Venturi)


Il flusso sanguigno in una grande arteria di un cane e’ incanalato in
un flussimetro di Venturi (fig). La parte piu’ larga del flussimetro ha
sezione 𝐴1 = 0.06𝑐𝑚2 uguale alla sezione dell’arteri, quella piu’
stretta ha un’area 𝐴2 = 0.03𝑐𝑚2. Se la caduta di pressione e’ di
30Pa, calcolare la velocita’ 𝑣1 del sangue nell’arteria. La densita’
del sangue e’ 1.06𝑔𝑐𝑚−3. [Ris. 13.7 𝑐𝑚 𝑠]

64
Esercizi eq. Bernoulli(tubo di Venturi)
• Esercizio (tubo orizzontale e portata)
Due punti in un tubo orizzontale di diversa sezione che trasporta acqua hanno
raggio di 1.2cm e di 0.5cm, mentre la differenza di pressione tra loro equivale a
5cm d’acqua. Determinare la portata di acqua attraverso il tubo. [Ris. 78.93𝑐𝑚3 𝑠 ]

𝑣2
A1 A2

• Quesiti (tubo orizzontale con buco e altezza getto)


Se si effettua un buco nei punti 1 e 2 per i quali sezione A 1 > A2, (vedi disegno,
esasperato per chiarezza). Dove sara’ il getto d’acqua piu’ alto? Come si calcola
l’altezza di tale getto?
1 2

A1
A2

65
Esercizi su eq. Bernoulli
• Esercizio (impianto idraulico)
Un tubo di diametro interno 2.5cm porta l’acqua in una casa dal piano
stradale alla velocita’ di 0.90m/s ed alla pressione di 210kPa. Se il tubo
si restringe a 1.2 cm e sale al secondo piano, 7.6m piu’ in alto,
determinare la velocita’ e la pressione dell’acqua al secondo piano.
[Ris.: 3.9m/s e 128kPa]
A2

A1 𝑣1

66
Esercizi su eq. Bernoulli
• Esercizio (serbatoio e rubinetti)
Un serbatoio d’acqua di forma cilindrica ha sezione A=30m 2 ed e’ riempito di
acqua per un’altezza l=5m. Il serbatoio, attraverso un tubo che parte dal suo
fondo, alimenta due rubinetti posti ad un dislivello L=30m rispetto al fondo del
serbatoio. Entrambi i rubinetti hanno una sezione di apertura A 1= 3x10-3m2.
Determinare:
a) La pressione che agisce su ogni rubinetto quando entrambi sono chiusi
b) La velocita’ di uscita dell’acqua da un rubinetto aperto quando il secondo e’
chiuso
c) La velocita’ di uscita dell’acqua da un rubinetto quando sono entrambi aperti
[Ris. a)4.4x105Pa b) 26.2m/s c) 26.2m/s]
A

L
A1 A1

67
Esercizi su eq. Bernoulli
• Esercizio (imbuto)
Un recipiente e’ formato da due cilindri collegati da un raccordo ad imbuto di
altezza h=10cm, posti verticalmente (vedi figura). Il primo cilindro ha raggio
R1=50cm ed altezza h1=1m, il secondo ha raggio R2=2cm ed altezza h2=20cm.
Il primo cilindro e’ aperto sulla sommita’ ed il secondo cilindro e’ aperto sul fondo.
Il recipiente viene riempito completamente di acqua, tenendo chiuso il fondo che
successivamente viene aperto.Determinare:
a) La velocita’ iniziale di deflusso dell’acqua dal fondo del recipiente [Ris. 5.05m/s]
b) La pressione dell’acqua sulla base dell’imbuto (punto X) mentre l’acqua
comincia a fluire [Ris. 0.98x105Pa]
R1

h1

h
X
h2

R2

68
Esercizi su eq. Bernoulli
• Esercizio (ala aereo)
L’ala di un aereo richiede una spinta ascensionale di 1200𝑁 𝑚2. Se la velocita’
dell’aria sotto la superficie alare e’ 150m/s, quale deve essere la velocita’ sulla
superficie superiore per ottenere la spinta ascensionale richiesta?
Si assuma come densita’ dell’aria 1.3k𝑔𝑚−3 e si considerino la superficie
superiore e inferiore dell’ala praticamente alla stessa altezza.
[Ris.:156m/s]

𝑣2

𝑣1

69

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