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La scrittura cuneiforme

Introduzione
La scrittura cuneiforme nacque circa cinquemila anni fa dai Sumeri in Mesopotamia, nelle terre dell’attuale
Iraq.
Ancora oggi abbiamo a disposizione delle testimonianze di questa scrittura perché, il principale supporto
era l’argilla, la quale veniva incisa utilizzando uno “stilo” (ossia un’asticella con la punta triangolare).
Questo supporto aveva la caratteristica di essere facilmente lavorabile, quando era fresco, e resistente, in
seguito alla cottura nei forni.

Da cosa è formata
La scrittura cuneiforme era formata da più di 500 segni ed era costituita da tratti a forma di cuneo, dati
dalla forma dello stilo (usato per scrivere) con punta triangolare.
Inizialmente, la scrittura cuneiforme ricorreva ai logogrammi o pittogrammi, che rappresentavano le parole
tramite dei disegni.
I pittogrammi non avevano molte linee curve perché era difficile rappresentarle su un materiale morbido
come l’argilla.
Successivamente la scrittura cuneiforme introdusse degli altri segni, ossia gli ideogrammi.
Gli ideogrammi non rappresentavano più solo degli oggetti ma dei significati più complessi, come un’azione
o un’idea.
L’introduzione degli ideogrammi consentì di semplificare e diminuire i segni della scrittura cuneiforme.
A questi poi si aggiunsero dei segni fonetici, ovvero i fonogrammi, che rappresentavano graficamente i
suoni.
Inoltre era presente un gruppo particolare di segni, i cosiddetti determinativi, che indicavano l’ambito
semantico a cui apparteneva una parola; ad esempio, il segno che indicava una città si scriveva davanti ai
nomi delle città, e il nome di un dio o di una dea era in genere preceduto dal segno “divino”.
La scrittura cuneiforme viene definita una scrittura ideo-fonetica perché è composta sia da ideogrammi
(che rappresentano un’idea o un’azione) che da fonogrammi (ovvero la rappresentazione grafica dei suoni).

La scrittura cuneiforme è realmente una scrittura?


La scrittura cuneiforme è una scrittura molto complessa, a causa di diversi fattori:
- Il primo fattore è il fatto che uno stesso segno può ricoprire significati differenti;
- Il secondo fattore è che i segni potevano essere letti come una o più sillabe, oppure come una o più
parole;
- L’ultimo fattore lo possiamo riscontrare nei testi sumerici più antichi, i quali presentano una
scrittura che va da destra verso sinistra.

Tale complessità è dovuta alla presenza di un elevato numero di segni (500) che compongono il suo
alfabeto; un po’ come nel caso dei geroglifici egizi o del cinese.
La difficoltà nell’usare e nel comprendere la scrittura cuneiforme scaturì molte perplessità, tanto che molti
iniziarono a sostenere che la scrittura cuneiforme non fosse realmente una scrittura.
Nel 1857 la scrittura cuneiforme venne decifrata dalla Royal Asiatic Society (ossia una società che si occupa
di fare degli studi in merito ad argomenti scientifici, storici e letterari); questi studi riuscirono a smentire le
perplessità nate in passato su questa scrittura.

La sua funzione
La scrittura cuneiforme era conosciuta solo da una piccola parte della popolazione sumera, ovvero gli scribi.
Data la sua complessità, la scrittura cuneiforme richiedeva molti anni per essere imparata e alla scuola
accedervi solo i figli maschi delle famiglie più abbienti.
L’utilizzo della scrittura sumera era inizialmente legato a scopi contabili, cioè come strumento per la
registrazione delle entrate e delle uscite dal tempio e dal palazzo reale.
In seguito fu impiegata per redigere i testi sacri, letterari e scientifici. 
La scrittura cuneiforme in un primo momento espresse solo la lingua sumerica. Gli evidenti vantaggi della
nuova tecnica spinsero poi anche altri popoli a usarla, come gli Accadi, i Babilonesi, gli Assiri e gli Hittiti.

Epopea di Gilgamesh
L’opera più celebre è l’Epopea di Gilgamesh, ovvero il più antico poema epico della storia dell’umanità.
Gilgamesh, il protagonista, probabilmente è realmente esistito e può essere stato un sovrano sumero della
città di Uruk, nella Mesopotamia meridionale.
L’epopea di Gilgamesh narra le imprese di Gilgamesh, che viene presentato come un sovrano che opprime
il suo popolo, e di Enkidu, che viene mandato dagli dei per opporsi al protagonista.

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