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Tre libri
libro scritto a mano (500 a.C 1450 d.C, sopravvive in compagnia del libro a
stampa e scompare del tutto a cavallo della rivoluzione francese)
libro stampato (met del 1400, libro mestiere/libro industria : primi decenni
dell'Ottocento e s'impone universalmente negli ultimi decenni dell'Ottocento)
ebook
Libro primo
Il libro non un'invenzione e dunque non ha una data di nascita, un mosaico che
si compone nel tempo e in cui ogni nuova tessera aggiunge qualcosa che prima
non c'era e modifica il disegno d'insieme. Possono esservi civilt della scrittura ma
non del libro ma non possono esservi n libri n civilt del libro senza scrittura. Le
caratteristiche della scrittura questa o quella finiscono per determinare alcune
caratteristiche del libro.
La scrittura compare in Mesopotamia negli ultimi secoli del IV millennio a.C (3250-
3100 a.C) nella citt sumera di Uruk una scrittura fatta di segni che rappresentano
cose logogrammi e ad ogni cosa corrisponde il suo segno. Questa scrittura
aveva finalit amministrative - far di conto che, a quanto pare, venuto prima
nella terna del mastro Manzi. Duemila anni dopo i Micenei utilizzeranno la Lineare
B, scrittura sillabica, prevalentemente per contare entrate e uscite. All'inizio la
scrittura fa quello che l'oralit non pu fare, ovvero conservare i conteggi. Vi una
singolare sintonia tra la nascita della scrittura come strumento di computazione e
quanto avvenuto sotto i nostri occhi con la nascita del computer la scrittura,
quella che non parlabile, il business migliore per le case editrici attive nel settore
scientifico.
La scrittura sillabica (met del III millennio a.C) connette i segni non alle cose ma
alle sillabe di cui le parole sono costituite; dunque il numero dei segni non pi
quello delle cose e si riduce alle sillabe. Le scritture sillabiche o logosillabiche (le
pi diffuse sono quella egiziana e quella mesopotamica) sono le prime vere scritture
in grado di collegare e articolare, di fare un discorso. Si inizia a scrivere su tutto; in
Mesopotamia si scrive sull'argilla formattata in tavolette e con uno stilo dalla punta
triangolare l'intera epopea di Gilgamesh nella versione conservata nella biblioteca
reale di Ninive sta in ventidue tavolette. L'argilla, una volta essiccata, non si
deteriora. In Egitto si scrive su fogli ottenuti spianando, intrecciando, seccando e
verniciando fibre di Cyperus Papyrus, che per molto costoso; essa si presta ad
essere scritta con con inchiostro colorato o ad essere dipinta con pennellini.
Sopravvive nelle parole papier e paper, papel.
Si scrive su tutto e di tutto, una frenesia nell'esplorare la scrittura sillabica: annali
reali, atti amministrativi, documenti di fondazione e anche ci che concerne la sfera
religiosa come rituali, inni, preghiere, cosmogonie, manuali di divinazione.
Papiro di Rhind (1550 a.C) eserciziario di matematica composto da
ottantaquattro problemi svolti con lo svolgimento e la soluzione.
Storie di Sinuhe intrattenimento ed evasione.
Non c' ancora il libro; quelli delle scritture sillabiche sono solo testi, non libri, e le
civilt del vicino oriente che li hanno prodotti sono civilt testuali e non librarie. Del
libro manca la lunghezza, la definitezza, l'assetto concluso.
Possono dunque esistere civilt testuali senza libri. La forma chiusa essenziale
per il libro non lo affatto per il testo.
Mentre i sistemi con i logogrammi sono aperti e aggiuntivi, quelli logosillabici sono
chiusi e pi complicati: bisogna conoscere l'intero sistema.
Gli scribi, che si identificano con la classe statale, militare, sacerdotale, hanno
faticato per imparare a scrivere e leggere. Quel che essi lasceranno al libro la
cesura profonda tra chi di quel mondo fa parte e chi ne escluso.
Nascita dell'alfabeto
Nochalance greca
Gli dei greci sono analfabeti, felicemente analfabeti. La relazione tra sacralit e
scrittura in Grecia appare rimane episodica. La mancanza nella cultura greca di una
sacralit della scrittura e del libro spiega in parte lo scarso interesse di questa
cultura nei confronti dei libri. I Greci di et arcaica (VII VI sec. a.C) e classica (V
sec. a.C) non tengono in gran conto i libri. Si vendevano al mercato - Socrate lo
dice nell'Apologia di Platone, a proposito del libro di Anassagora. E' come se la
mancanza di una scrittura sacra avesse liberato libri e testi, inondando le
manifestazioni del parlato nello scritto.
Nascita dell'autore
Aristotele stato a tutti gli effetti il vero primo lettore; egli pensava che la
cosa che gli uomini amano di pi la conoscenza. Pensava che ogni libro
avesse un suo contenuto di verit e che bisognava leggerli e per leggerli
bisognava avere una biblioteca. Ogni biblioteca dopo Aristotele, si fonda
sull'assunto che ogni libro abbia di per s, in quanto tale, un suo valore.
Leggere e leggere silenziosamente, per proprio conto, diventa uscire dal
parlato e dal vissuto, in un certo senso dal reale, iniziando cos
l'associazione lettura-irrealt che verr assumendo sempre maggior peso
nella cultura occidentale.
Copie infedeli
Il libro vivo
Il libro cessa di essere un immoto deposito di sapere per divenire una parte
della vita degli uomini. L'avvento prima e l'ufficializzazione poi del
cristianesimo da un lato e l'inabissarsi del mondo classico dall'altro,
determinano questa trasformazione del libro.
Il terzo fenomeno, quello specifico, la sostituzione del supporto di scrittura,
dal papiro alla pergamena e della forma fisica, dal rotolo al codice, che
avvengono tra il primo e il secondo secolo dell'era cristiana.
Si ottengono due vantaggi dalla nuova forma: la durevolezza legata alla
consistenza della pergamena e la facilit d'uso della struttura a pagine. Il
cristianesimo ha introdotto nel libro un nuovo elemento di vivificazione che
non ha a che vedere con la dimensione sacrale ma con quella della lotta,
poich il cristianesimo concepisce per primo il libro come un'arma (Adversus
e Contra). La cultura classica conosceva la confutazione e la critica ma non
la polemica che ha a che fare con la guerra e non ha nulla di accademico
(ragionevolezza vs salvezza). Il libro diviene il mezzo elettivo per intervenire,
prendere parte, combattere e per la prima volta diretto ad un ambito
preciso di possibili lettori: le comunit cristiane cui indirizzato.
I monaci specialmente benedettini - trascrissero e conservarono libri
prescindendo totalmente dal loro contenuto; trascrissero e salvarono tutto ci
che trovarono e lo fecero evidentemente in nome di un'idea di valore che
prescinde dal contenuto e che investe il libro in quanto tale. La scrittura,
ovvero la copiatura dei testi, una pratica di tipo ascetico meritevole di
essere praticata per s, una preghiera condotta non con la bocca ma con le
mani, come dice Pietro il Venerabile. La concezione sacrale e oggettuale,
comunque non utilitaristica e funzionale, permise fino al XII secolo ai libri di
sopravvivere.
A partire dal XII secolo la nascente cultura urbana e universitaria riprender
a leggere e indagare i libri per il loro contenuto e i monaci copisti verrano
sostituiti dagli stationarii, cio artigiani specializzati che copieranno i libri per
mestiere.
A partire dal Trecento, con Petrarca, e poi per tutto il Quattrocento, il libro
diviene il mezzo per eccellenza attraverso cui si pu risuscitare l'antico.
Un'amore duplice per il libro attraversa l'umanesimo: amore per il
contenuto, come nell'antichit classica ed amore per l'oggetto fisico in
quanto tale, come lo era stato nel Medioevo.
Libro secondo
Il tipografo
Nel nuovo modo di fare i libri il tipografo assume una funzione di primo
paiano: egli anticipa notevoli somme per l'acquisto della carta, ma soprattutto
per creare e fondere i caratteri o per acquistare le matrici da qualcun altro,
inoltre allestisce e amministra la tipografia che non di facile collocazione
concettuale non essendo propriamente una bottega artigiana 2 ma non certo
un impianto industriale, non avendo meccanizzazione in senso proprio e
nemmeno divisione del lavoro. Le tipografie hanno dimensioni abbastanza
ridotte e sono officine che occupano per lo pi il piano terra di una normale
abitazione nella quale ai piani alti vive la famiglia del tipografo e nel sottotetto
vengono messi ad asciugare i fogli. Questo stato di cose si protrae fino
all'avvento dell'industria propriamente detta, con i grandi macchinari da
stampa azionati da macchine a vapore, una trasformazione che si pu datare
attorno al 1830 ma che nei paesi pi avanzati inizia nei primi decenni
dell'Ottocento.
Per avere un'idea della modestia dell'insieme 1859, viene pubblicato
L'origine delle specie di Darwin da J. Murray 3 di cui le 1200 copie stampate
andarono subito esaurite; quando si tratt di procedere alla ristampa si scopr
che, tranne tre, tutte le forme erano state smontate poich servivano per altre
composizioni, dunque si dovette ricomporre di nuovo tutto il testo che vide la
ristampa in realt una seconda edizione nel 1850.
Il libraio
2 Non ottempera al primo comandamento di un prodotto artigianale, ovvero l'esecuzione singola di ogni singolo
prodotto.
3 Il cui padre aveva editato Lord Byron
piuttosto lucrosa.
La corporazione degli stazionari assai potente e svolge una funzione dei
controllo del commercio librario. In Gran Bretagna la Stationers' Company
fondata nel 1403, con l'avvento della stampa estende le sue competenze e
nel 1557 responsabile delle librerie, delle legatorie e delle tipografie. Gli
stazionari, che si difendevano dagli stampatori, fin da quando a Parigi
arrivano alcune decine di copie della Bibbia (un'enormit!), si adoperano per
renderne illegale la vendita. Dopo i difficili inizi la funzione di rivenditore, cio
di libraio, si consolida e si amplia ai prodotti di altri stampatori che si
incaricheranno a loro volta di vendere il prodotto del primo, Nasce cos il
diritto di resa. Man mano che cresce l'offerta di libri si comprende che
l'acquirente preferisce trovare tutta l'offerta in un unico luogo piuttosto che
peregrinare tra le botteghe di tutti gli stampatori; la funzione del rivenditore,
cio del libraio si autonomizza, anche se quasi tutti gli editori, fono
all'Ottocento e al Novecento, non rinunceranno ad avere la propria libreria. Vi
la convinzione che solo controllando tutti i passaggi le attivit legate al libro
risultino profittevoli.
L'editore
Religione
La Riforma stata una dei principali agenti di diffusione della stampa. Non si
pu dire che la stampa nel suo primo secolo e mezzo di vita crei il pubblico
in senso moderno4, ma crea tre embrioni di pubblico:
i primi due sono connessi anche in senso oppositivo, alla Riforma e quello
creato invece dalle scoperte geografiche; il terzo intrinseco alla stampa,
determinato da essa, dal fatto che per la prima volta possibile riprodurre a
costo basso e in grande quantit le immagini, e il libro illustrato.
La Riforma e la Controriforma sono il fattore scatenante di una produzione
libraria di proporzioni immense. La religione insieme al diritto in tutte le sue
branche, sono le protagoniste della produzione libraria fino all'Ottocento
inoltrato. La produzione religiosa articolata su tre piani distinti:
disputa teologica, filosofica e dottrinaria: produzione dei
pensatori e dei riformatori, che sta all'origine dei movimenti religiosi.
Produzione ad uso dei religiosi sul campo, clero e pastori,
4 Che nasce verso gli anni Trenta dell'Ottocento, in un processo che era in atto gi da un cinquantennio.
direttamente impegnati nella predicazione e nella catechesi: raccolte
di sermoni, testi devozionali, manuali.
Testi destinati ai fedeli: libri di preghiere e, rientra anche in
questa produzione, la Bibbia (in Volgare), la novit pi clamorosa della
Riforma. Una vicenda curiosa visto che ad inaugurare la stampa una
Bibbia, quella a 42 linee di Gutenberg, un grande in folio, anzich un
formato pi maneggevole con un pesante carattere medievale. La
Bibbia completa, tradotta da Lutero - il quale aveva gi provveduto a
tradurre il Nuovo Testamento in tedesco stampato nel 1522 da
Melchior Luter, che correda l'Apocalisse con 21 xilografie in una delle
quali la meretrice di Babilonia la Grande raffigurata con in testa la
tiara papale viene stampata da Hans Luft nel 1534 a Wittenberg,
quando le ristampe del Nuovo testamento sono gi un'ottantina. Sulla
traduzione di Lutero si basa la prima traduzione inglese di Tyndale
(1525) che di li a poco, verr giustiziato per eresia; questa versione
finir per il 50% nella Bibbia di re Giacomo (1611) pubblicata
inizialmente in grande formato e poi in formati pi piccoli. La
traduzione francese invece opera di Jacques Lefevre d'Etaples
(1523).
L'aspetto pi importante delle Bibbie stampate e in volgare sta nel
mettere la teologia al servizio della diffusione e promozione della
lettura. Per il cristiano riformato leggere la Bibbia un dovere, un
passaggio indispensabile per entrare in contatto con Dio. La lettura si
carica di nuovi significati profondi: diviene universale, poich aperta a
tutti e non solo al clero, e diviene l'unico tramite con Dio. Viene da qui
in parte l'idea della lettura come gesto quasi sacrale, dotato di un suo
valore intrinseco, come via e segno di un ordine superiore di realt.
Nuovi mondi
Illustrati
Altre stampe
Censura
L'impresa editoriale
6 La legge di Lubbock, dal nome del critico Percy Lubbock, dice che una storia, per ottenere il massimo dell'efficacia,
deve essere raccontata dal punto di vista dell'eroina.
meccanismo seriale senza obbligare l'autore ad una creazione coatta
n l'acquirente ad un acquisto coatto.
Le dime novel (cio romanzi da 10 cent.) sono al piano pi basso
della produzione e parlano negli USA principalmente di indiani e di
frontiere. Sono gli antenati di quello che sar il fumetto e il western
cinematografico.
La pulp fiction nasce negli anni Venti in America (dove pulp sta ad
intendere la pessima qualit della carta fatta con la polpa di legno)
per alcuni versi la produzione pi interessante dalla quale in seguito si
forgier la narrativa popolare, la prima fumettistica e poi
cinematografica televisiva; alla pessima qualit della carta viene
associato infatti quella che, in contrapposizione alla letteratura alta,
pessima letteratura, con il suo linguaggio elementare, i suoi
personaggi schematici e azione e colpi di cena continui.
La grande distinzione
Tensioni
Prima della stampa il libro non aveva valore venale, poteva essere si
venduto e comprato ma ci non rientrava nei suoi aspetti essenziali. Con la
stampa le cose cambiano perch si associa al libro l'idea di una molteplicit
di copie che non accessoria ma costitutiva. Il libro diventa un bene
riproducibile e il valore del contenuto si dissocia dal valore venale, associato
al numero delle copie vendute che, per, si conosce solo alla fine, piuttosto
il numero delle copie che si ipotizza di vendere a determinare il suo valore.
Dalla met dell'Ottocento si pu cominciare a parlare di business dei libri e
solo dal secondo dopoguerra l'aspetto del business diviene dominante.
Il patrimonio e vero capitale di una casa editrice questa figura (editore) che
ha talento nello scegliere i libri che andranno, che ha la capacit di
rinnovare l'orchestra nel tempo cooptando i nuovi solisti. Negli ultimissimi
decenni le cose sono cambiate e si sempre pi interessati alla creazione di
valore che si riduce a risultati trimestrali e alla ricerca dei quali si opera sulla
scelta editoriale che finisce per proporre e riproporre ogni titolo che abbia
avuto successo, assimilandosi sempre pi ad un'operazione di marketing
da qui la struttura a ondate dell'offerta editoriale per cui allo tsunami dei click
lit, segue quello dei vampiri e poi degli autori scandinavi a loro volta
sommersi dai libri di cucina. Dunque da una parte pochi grandissimi gruppi
internazionali(il principale Bertelsmann), molto espansivi e molto aggressivi
nei confronti del consumatore, industrialmente molto efficienti
(distributivamente). Dall'altra vi una nuvola di editori artigiani con grande
inventiva e qualche difficolt a far quadrare i conti. In mezzo gli editori di
taglia intermedia, protetti fin qua dalla barriera linguistica che ha impedito la
globalizzazione del mercato, tra essi i gruppi italiani che sono tutti sotto i 400
milioni di ricavi (Bertelsmann tre miliardi). Finiti i mercati di lingua inglese,
francese, spagnola , tedesca, i pi grandi scenderanno in campo e si
affacceranno sul mercato asiatico, dando un'occhiata anche a noi.
Se c' una tendenza secolare che percorre tutta la storia del libro, quello la
tendenza al continuo abbassamento dei prezzi al consumo. Il principale tra
gli abbassamenti fu naturalmente realizzato dal passaggio dal manoscritto
alla stampa cui segu la drastica riduzione dei prezzi con l'avvento
dell'editoria industriale e in questa direzione hanno continuato a muoversi
tutte le innovazioni tecnologiche del Novecento, sia sul versante della
fabbricazione della carta, che resta la componente principale del costo del
libro, sia sul versante delle macchine fino alla Cameron, in grado di stampare
una brossura completa in un giro di macchina. La tendenza alla riduzione dei
prezzi ha agito in profondit sull'editoria traducendosi nella ricerca di
soluzioni che permettessero di realizzare collane contraddistinte dal basso
prezzo; ha consentito di dar vita alle Universali ad esempio le Reclams
Universalbibliothek iniziata nel 1867 con il Faust di Goethe e in Italia
l'esperienza pi significativa stata la BUR Rizzoli - prevalentemente di
classici, poi a collane di libri che univano basso prezzo e freschezza del
prodotto di cui i Penguins di Allen Lane sono l'esempio maggiore che ispir
la Medusa di Mondadori - , infine a libri di piccolo formato che ripresentavano
a prezzo ridotto i successi delle edizioni maggiori (mass market) 1939
nasce Pocket Books di Simon&Schuster. In sostanza tutti gli editori
dell'editoria industriale hanno pensato che abbassando il prezzo si sarebbe
allargato il mercato, con quell'ottimismo di fondo che caratterizza l'editoria e
che consiste nel ritenere che solo ragioni di disponibilit economica
trattengano gli uomini dalla lettura. Una volta esaurite le innovazioni
tecnologiche i produttori e i rivenditori sono ricorsi agli sconti, prospettando
un prezzo al consumatore per poi dirgli che non quello, che inferiore,
puntando sull'effetto tonificante della sorpresa. L'uso spregiudicato degli
sconti non fa che cancellare nel pubblico la percezione del valore intrinseco
del libro, per radicarlo nell'idea che il prezzo ha una relazione arbitraria con il
contenuto.
Tensioni autore editore
Ideologia dell'ebook
Prospettive
7 Vedi Lovink sullo sguardo da cecchino che si ha su device come tablet e smartphone.
produzione, servizi e consulenza ad alto valore aggiunto.
Diverso il discorso per l'altro grande settore dell'editoria di conoscenza,
quello universalmente chiamato education, e suddiviso in istruzione,
primaria, secondaria e universitaria, diverso per:
Barriere linguistiche superate nell'editoria scientifica e professionale
grazie all'uso della lingua inglese e di conseguenza la struttura delle
imprese. I forti fattori di localizzazione determinano che la struttura
delle imprese, anche quando hanno dimensioni gigantesche, non
sono propriamente delle multinazionali, non vendendo lo stesso
prodotto in una molteplicit di paesi, al massimo sono plurinazionali,
una somma di aziende ciascuna con le proprie caratteristiche e i
propri prodotti.
La dimensione a medio e lungo termine della domanda. Nei prossimi
decenni la domanda d'istruzione crescer nei paesi emergenti e il
mezzo pi economico e pi flessibile per soddisfarla sar l'ebook, che
avr proprio come destinazione principale quella educativa. La
possibilit di integrazione multimediale, gli ipertesti, le possibilit di
esercitazione e auto apprendimento tendono gi oggi a dare una
fisionomia diversa allo studio. Il libro di testo tradizionalmente inteso
avviato ad una pressoch certa estinzione.
Il business qui essenzialmente nazionale.
Essendo l'istruzione un settore in cui nella stragrande maggioranza
dei paesi interviene lo Stato in maniera preponderante, i libri non si
collocano in rapporto diretto editore-pubblico ma in quello mediato
editore-stato-pubblico.
Le prospettive dei libri di varia sono piuttosto opache in pi punti:
Il rapporto con la carta. La fascia pi bassa dell'editoria di varia
occupata dai cosiddetti libroidi, semplici aggregazioni di materiali, cui
viene imposto dall'esterno la forma del libro, di contenuti replicabili in
altre forme cinema, serie, giochi, ecc. L'editoria di content, in
genere, non si accontenta del formato elettronico e pretende quello
cartaceo proprio perch incerta sull'identit libraria dei propri prodotti,
li nobilita con una veste di prestigio.
Ad un diverso livello si collocano quei libri che dalla possibilit di avere
corredi ipertestuali e multimediali, possono trarre vantaggio sicuro,
come i libri di saggistica. Qui probabile che si formino degli ibridi tra
testo scritto ed elementi multimediali, concepiti come parte integrante
del testo.
Infine un'altra categoria di libri rappresentata da quelli per i quali il
passaggio in ebook significa solo un'altra fisicit del testo.
A prescindere da queste distinzioni, la diffusione in ebook presenta un
grande vantaggio e due ostacoli: un vantaggio il prezzo, anche se al
minor prezzo non corrisponde un maggiore acquisto, non essendo il
libro un bene di consumo. I due ostacoli sono: il device che non solo
ha un costo iniziale ma da anche un'idea di non naturalit; il secondo
la modalit di acquisto che differisce dal libro venduto in libreria che
ha un'esposizione, un assortimento, una visione diretta, cose che
mancano nell'ebook, che per essere acquistato deve essere gi
conosciuto, si deve sapere che si vuole quello per cercarlo.
La questione finale quella sul ruolo dell'editore; scrivere un testo e
metterlo in rete si pu fare con un clic ma ha bisogno per essere
conosciuto di un mediatore, che se non l'editore sar la piattaforma
online, il retailer online. Da parte sia dell'agente che del retailer vi
una voglia di vedere l'editore tagliato fuori e il ragionamento non fa
una grinza a patto che l'autore si sia fatto gi conoscere dal pubblico,
abbia gi avuto contatto con esso, ed precisamente questo che
l'editore ha il compito di fare: scegliere gli autori e le loro opere e
accompagnarli al contatto con il pubblico. Questa l'essenza del
pubblicare, non il semplice rendere pubblico, ma l'annunciare, l'offrire,
il presentare al pubblico, con la credibilit che deriva dalla propria
storia, dalle proprie scelte, dalla propria coerenza. Pensare che
possono esistere libri, di carta o digitali, senza editore una
sciocchezza.
Quasi tutte le tensioni sulle quali ci siamo soffermati rimandano a
un'unica causa che il tramonto non del libro stesso, ma dell'editoria
libraria nella sua forma industriale, fordista si potrebbe dire [dunque
nel suo modo di produzione]. Tramonter la logica che ha dominato la
grande editoria libraria per tutto il Novecento secondo la quale il modo
migliore per diffondere il libro quello di assimilarlo ad un bene di
consumo. Presentato, pubblicizzato, collocato e venduto con le stesse
modalit e negli stessi luoghi degli altri beni di consumo. Non
sapremmo mai che fine avrebbe fatto l'editoria libraria nella sua forma
industriale se fosse andata avanti con il trasferimento in paperback dei
titoli migliori, con le campagne di sconto, con la concentrazione della
pubblicit su pochissimi titoli, cio se non fosse arrivato l'ebook, la cui
vera discontinuit di aver gi annunciato la fine dell'editoria
industriale. Vincer chi avr pi idee, pi nuove, migliori.