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EVENTI STORICI: Alla fine del medioevo Chiesa accentua carattere gerarchico e
centralizzato, struttura amministrativa e giurisdizionale parallela a quella degli stati
che si articola in Diocesi che godono di esenzioni e privilegi fiscali. Ad ogni Diocesi, o
meglio a ogni titolo ecclesiastico, corrispondono dei benefici cioè delle rendite
legate alle cariche ecclesiastiche
Curia cominciò a vendere i titoli ecclesiastici - Calo di introiti- viene recuperata
pratica delle Indulgenze (iniziata nell’XI Sec con le crociate) – 1517 Leone X, per
finanziare costruzione di San Pietro, promulga bolla papale in cui concedeva
indulgenza plenaria (remissione totale delle pene) a coloro che versavano elemosina
adeguata alle loro possibilità
Curia, per accelerare i versamenti, appalta la vendita delle indulgenze: In Germania
spetta al nobile Alberto di Brandeburgo, già arcivescovo di due diocesi.
Oltre che a Roma, prima per il numero di reliquie presenti, si potevano ottenere
indulgenze anche in altri centri tra cui Wittenberg, una città della Sassonia dove il
governatore Federico il Savio aveva provveduto a collocare un gran numero di
reliquie. Li viveva Lutero come monaco domenicano parroco e professore
dell’università.
Già 3 volte nel 1516 si era espresso contro pratica delle indulgenze e l’anno
successivo si dovette confrontare con la bolla Leonina e Alberto di Brandeburgo.
Federico il Savio però non consentì di bandire la nuova indulgenza, impedendo ai
funzionari di Alberto di entrare in Sassonia e continuando a praticare la vecchia
indulgenza che a Wittenberg cadeva il primo novembre
il 31 ottobre 1517 Lutero affisse sulla cattedrale le 95 tesi.
EVENTI STORICI:1519- Dibattito pubblico dove contesta il primato del Papa, il potere
temporale della chiesa e afferma la superiorità del concilio.
1520- Bolla di scomunica che Lutero brucerà insieme ai libri del diritto ecclesiastico
1521- Dieta di Worms, imperatore Carlo V invita Lutero a ritrattare, rifiuta “Non
posso e non voglio ritrattare perché non posso agire contro la mia coscienza”. Editto
di Worms dove viene bandito dall’impero. Singoli cittadini e città aderiscono alla
riforma, diffusa anche grazie al contemporaneo impegno dell’imperatore contro la
Francia. Inizia rivolta che durerà 20 anni. Città protestanti del baltico si uniscono
nella lega di Smalcanda in opposizione a quella dei principi cattolici. Motivi religiosi
si uniscono a quelli politico/sociali. Grandi Principi si oppongono alla chiesa di Roma
e all’imperatore, vanno contro al potere centrale per impossessarsi dei
possedimenti della chiesa. Oltre ai principi lotta anche dei Cavalieri e dei Contadini.
Cavalieri: nobiltà decaduta, volevano impossessarsi dei territori ecclesiastici. 1522/3
bande ripetutamente sconfitte e leader uccisi in battaglia.
GIOVANNI CALVINO
BIOGRAFIA: Padre avvocato e funzionario del vescovo di Noyon, ricevette due
benefici che gli permisero di studiare in collegio prima nella città natale e poi a
Parigi, garantendogli una solida conoscenza della teologia. A Parigi frequentò gli
ambienti dell’umanesimo vicini al luteranesimo ma senza mai distaccarsi dalla chiesa
tradizionale. Lascio studi ecclesiastici per studiare diritto ad Orleans, su questa scelta
e in generale sul percorso di Giovanni influì sicuramente la scomunica del padre a
causa di futili dissidi con il vescovo e ancor di più la decisione di farlo morire
scomunicato, la famiglia sarà costretta a ripagare i debiti contratti per farlo
seppellire. Presa la laurea in diritto tornò a Parigi dove frequentò il College de
France, studiando da ellenisti e studiosi di ebraico e frequentando i circoli dei
giovani eruditi.
1532 Prima opera, un commento al “De Clementia” di Seneca, evidenzia affinità tra
stoicismo e vangelo.
1533 inizia a definirsi protestante, a causa degli arresti e delle condanne a rogo
dovuti alla vicenda dei Placards (Manifesti affissi sulle porte delle chiese contro
chiesa tradizionale, messa e eucarestia) fugge da Parigi.
Si rifugge a Basilea e a Strasburgo per poi stabilirsi a Ginevra (1541-64).
A Basilea entra in contatto con erasmiani, luterani e seguaci di Zwingli: riforma più
radicale che aspirava a una chiesa antigerarchica, negava presenza reale eucarestia,
solo due sacramenti, aboliva immagini sacre, solo lettura sacre scritture e fusione
stato-chiesa.
Ginevra nel 1534 i ceti civili avevano conquistato il potere, destituendo la reggenza
dei Savoia, e avevano accolta la riforma protestante. Calvino ci giunse una prima
volta nel 35 per andarsene un anno dopo all’ascesa di un partito riformatore ma
contrario ai suoi ideali, ci tornerà nel 41 quando risalì un partito a lui favorevole.
Svolgerà qui attività di lettore di sacre scritture, predicatore e giurista.
Nel 36 scrive la prima versione dell’Istituzione Cristiana in latino, tradotta in francese
nel 41 e ultima versione nel 59.
Al suo ritorno a Ginevra nel 41 pubblica e fa accettare le sue Ordinanze
Ecclesiastiche: un insieme di norme che per due secoli costituiranno la struttura
legale e morale della comunità ginevrina.
FILIPPO MELANTONE
Professore di Greco ed Ebraico all’università di Wittenberg, discepolo di Lutero,
sviluppa e radicalizza le sue tesi della separazione della sfera mondana e spirituale e
del ruolo del principe. Dopo dissidi con il maestro nel 1520/1 riesamina la sua teoria
e nel 1527 si allontana da Wittenberg e da Lutero a causa di un’epidemia di peste.
Pensava che il messaggio Luterano aveva prodotto disordine morale sociale, i fedeli
hanno interpretato la dottrina della giustificazione per fede in modo egoistico e
malvagio. Per Melantone era necessario porre freno agli istinti e trova impossibile
attuare la dottrina del servo arbitrio con le masse contadine. Antepone la penitenza
all’atto di giustificazione, al “Dio salva chi vuole” contrappone il “Dio salva chi lo
vuole”.
Delinea forme di un governo ecclesiastico territoriale subordinato al principe,
costruire la chiesa luterana fondandola sul Principe protestante tedesco. Tenta di
stemperare dottrina luterana per conciliarla con il cristianesimo. 1537 formula
confessione di fede della lega di Smalcanda: spetta ai principi il potere di assegnare
cariche, convocare sinodi, definire ordinamenti ecclesiastici. Istituito il concistoro:
organo supremo della chiesa nazionale Luterana costituito da giuristi e teologi,
diretti dal Principe, che sovraintendono su materie ecclesiastiche. Anche il
Luteranesimo finì quindi ad assegnare ad un’autorità laica il governo della chiesa.
Carlo V nel 1530 tenta di raggiungere accordo tra cattolici e protestanti convocando
Dieta di Augusta, essendo Lutero bandito dall’impero venne incaricato Melantone di
rappresentare i luterani. Su 28 articoli dibattuti, 21 erano su questioni accettate sia
da Cattolici che da Protestanti, i restanti 7 riguardavano le questioni più controverse
(giustificazione x fede, matrimonio dei preti, natura della messa) e anche su essi
Melantone era disponibile a trovare compromesso. Bastarono questi 7 a far
decretare il documento inaccettabile ai cattolici. In ogni caso non venivano trattate
le questioni più spinose del sacerdozio universale del servo arbitrio.
Nel 1541 secondo incontro a Ratisbona (colloqui di religione) si risolse in un altro
fallimento, l’accordo tra Melantone e un esponente moderato della chiesa romana
non fu sottoscritto né da Lutero, né da Calvino e neanche dal Papa.
Dopo la morte di Lutero nel 46 si accentuò dissidio tra veri Luterani e Filippisti
(seguaci di Melantone).
1555 Pace di Augusta, Cuius Regio Eius Religio.