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LUTERO

PREMESSA-Storia della chiesa disseminata di Scismi ed Eresie, Scismi hanno motivi


Disciplinari (regole e riti) Eresie hanno motivi Dottrinali (dogmi e principi fondativi).
Già Sant’Agostino, dopo una prima divisione, unisce i due concetti visto che ogni
dissenso, anche solo disciplinare, finisce con avere un carattere dottrinale
-Per Lutero, calvino e in generale i riformatori religiosi l’idea di Riforma non è intesa
come trasformazione/rottura ma come ritorno all’antico modello originario. Lutero
non pensa di costruire nuova chiesa ma di ripristinare/riattualizzare la chiesa delle
origini/primitiva cioè la comunità protocristiana di Gerusalemme. Intende cancellare
quindi tutta la storia della chiesa dalle origini al 500 che è corruzione e
manifestazione umana e non divina, tornare alla perfezione degli archetipi.
Concezione religiosa ciclica del tempo. (Mircea Eliade: L’uomo primitivo ha paura
dello scorrere del tempo, della storia–esigenza di ancorarsi a qualcosa di
stabile/eterno- imitazione/ripetizione: ogni atto, per essere reale, non può essere
nuovo ma deve essere ripetizione di ciò che già è stato fatto- Tempo Sacro Ciclico >
Tempo Profano Storico- L’uomo Religioso, come quello primitivo, ripete i gesti e vive
in un presente atemporale)
-Idea Lutero non è un ideale ma un atto sacro, Con questa “pia frode” (Cit. EDM)
pone la riforma in una dimensione durevole/eterna.

BIOGRAFIA DI LUTERO. Figlio di contadino diventato piccolo impresario di Miniere. Il


fulmine che lo colpisce nel 1505 è inteso come ammonimento, rispecchia la cultura
religiosa della famiglia e della società del tempo. La paura di morire non preparato
(Manuali dell’arte del ben morire) lo spinge ad abbandonare gli studi di legge e
diventare monaco, la via più facile per la salvezza, agostiniano.
TEOLOGIA: si fonda su Sant’Agostino e San Paolo. Alla teologia della gloria,
professata da San Tommaso e da Erasmo e basata sul processo di perfezionamento
umano e sulla volontà, contrappone la teologia della croce: l’uomo macchiato dal
peccato originale e dalla sua natura corrotta non ha possibilità di entrare in contatto
con Dio, solo con la consapevolezza del male e della miseria dell’uomo prende
coscienza di sé. Attraverso l’afflizione il dolore scopre la sua natura e può scorgere
Dio invocandone la misericordia. Con S Agostino fa propria la teoria pessimistica
mentre attraverso San Paolo supera la disperazione della salvezza con la dottrina
della giustificazione per fede. Lutero radicalizzando dottrina san Paolo rifiuta
concezione mercantile e utilitaristica del credere, il do ut des, il credere funzionale
soltanto a salvare la propria anima, l’amore di sé stesso per sé stesso. Gli
contrappone l’idea della fede non come amore di sé ma come amore di Dio,
esperienza interiorizzata tramite presa di coscienza di sé. Dio non perdona i peccati
e non li può cancellare ma tuttavia non li imputa al peccatore. L’uomo nella sua
miseria si detesta e inizia il percorso di Rigenerazione, la fede genera in lui il
desiderio di comportarsi in modo degno. Giustificazione per fede non comporta
annullamento dell’uomo ma al contrario produce in lui, ormai solo di fronte a Dio,
una concezione ottimistica di fiducia e sicurezza. L’uomo sa di avere dio in sé e per
sé stesso così ritrova volontà attiva al bene e all’amore

EVENTI STORICI: Alla fine del medioevo Chiesa accentua carattere gerarchico e
centralizzato, struttura amministrativa e giurisdizionale parallela a quella degli stati
che si articola in Diocesi che godono di esenzioni e privilegi fiscali. Ad ogni Diocesi, o
meglio a ogni titolo ecclesiastico, corrispondono dei benefici cioè delle rendite
legate alle cariche ecclesiastiche
Curia cominciò a vendere i titoli ecclesiastici - Calo di introiti- viene recuperata
pratica delle Indulgenze (iniziata nell’XI Sec con le crociate) – 1517 Leone X, per
finanziare costruzione di San Pietro, promulga bolla papale in cui concedeva
indulgenza plenaria (remissione totale delle pene) a coloro che versavano elemosina
adeguata alle loro possibilità
Curia, per accelerare i versamenti, appalta la vendita delle indulgenze: In Germania
spetta al nobile Alberto di Brandeburgo, già arcivescovo di due diocesi.
Oltre che a Roma, prima per il numero di reliquie presenti, si potevano ottenere
indulgenze anche in altri centri tra cui Wittenberg, una città della Sassonia dove il
governatore Federico il Savio aveva provveduto a collocare un gran numero di
reliquie. Li viveva Lutero come monaco domenicano parroco e professore
dell’università.
Già 3 volte nel 1516 si era espresso contro pratica delle indulgenze e l’anno
successivo si dovette confrontare con la bolla Leonina e Alberto di Brandeburgo.
Federico il Savio però non consentì di bandire la nuova indulgenza, impedendo ai
funzionari di Alberto di entrare in Sassonia e continuando a praticare la vecchia
indulgenza che a Wittenberg cadeva il primo novembre
il 31 ottobre 1517 Lutero affisse sulla cattedrale le 95 tesi.

3 ARGOMENTI PRINCIPALI DELLE 95 TESI:


-Condanna del meccanismo economico delle indulgenze. Rifiuto dell’indulgenza per
San Pietro, rivendicazioni per le chiese locali e contro la curia romana.
-Negare la facoltà del papa di remissione delle pene, l’assoluzione proveniva solo
dalla penitenza di chi è pentito.
-Preoccupazione per l’anima del peccatore: l’indulgenza è pericolosa perché genera
una sicurezza della salvezza. Questa sicurezza pone a rischio la salvezza stessa, per
Dio l’uomo può essere salvato solo se è in una condizione di Colpevolezza e
Tormento del suo peccato. Teologia della Croce: portare la croce, essere come una
pecora pronta per il macello.
DISPUTA CON ERASMO: 1524 Erasmo pubblica il “De Libero Arbitrio”: Umanesimo
ottimista. È indubbio che il peccato originale ha macchiato l’umanità spegnendo la
volontà e i pregi dell’uomo ma non completamente, infatti l’uomo può scegliere di
intraprendere la via della redenzione o della dannazione: Libero Arbitrio, la ragione
che conciliata con la grazia consente la salvezza.
1525 Lutero risponde con “De Servo Arbitrio”: Se il libero arbitrio può portare alla
salvezza allora la grazia è inutile: L’uomo come creatura miserabile, “melma e
fango”, non può sostituire o limitare la volontà divina. Il libero arbitrio non è l’uomo
ma di Dio, le azioni dell’uomo non sono mai pure e sono sempre viziate dall’amore
di sé, è irrimediabilmente perduto. Dio concede la salvezza non in virtù degli sforzi
ma in virtù della sua grazia e misericordia. La discussione di Erasmo dimostra una
scarsa considerazione della maestà divina. Il disegno e la scelta di Dio sono
imperscrutabili, “Se la giustizia di Dio potesse essere riconosciuta come tale
dall’uomo non sarebbe più divina... deve essere incomprensibile”.
L’uomo è quindi salvato solo dalla fede, viene meno la funzione tradizionali della
chiesa che guida verso la salvezza, l’uomo è solo davanti a Dio e non ha bisogno di
intermediari: ogni uomo è sacerdote di sé stesso e l’accesso a Dio sono le sacre
scritture.

EVENTI STORICI:1519- Dibattito pubblico dove contesta il primato del Papa, il potere
temporale della chiesa e afferma la superiorità del concilio.
1520- Bolla di scomunica che Lutero brucerà insieme ai libri del diritto ecclesiastico
1521- Dieta di Worms, imperatore Carlo V invita Lutero a ritrattare, rifiuta “Non
posso e non voglio ritrattare perché non posso agire contro la mia coscienza”. Editto
di Worms dove viene bandito dall’impero. Singoli cittadini e città aderiscono alla
riforma, diffusa anche grazie al contemporaneo impegno dell’imperatore contro la
Francia. Inizia rivolta che durerà 20 anni. Città protestanti del baltico si uniscono
nella lega di Smalcanda in opposizione a quella dei principi cattolici. Motivi religiosi
si uniscono a quelli politico/sociali. Grandi Principi si oppongono alla chiesa di Roma
e all’imperatore, vanno contro al potere centrale per impossessarsi dei
possedimenti della chiesa. Oltre ai principi lotta anche dei Cavalieri e dei Contadini.
Cavalieri: nobiltà decaduta, volevano impossessarsi dei territori ecclesiastici. 1522/3
bande ripetutamente sconfitte e leader uccisi in battaglia.

THOMAS MUNTZER: Muntzer era pastore protestante, nominato dallo stesso


Lutero, della cittadina di Zwickau, qui con un piccolo gruppo di “illuminati” (I Profeti
di Zwickau) fonda una comunità indirizzata verso un comunismo primitivo fondata
sul modello religioso della comunità protocristiana di Gerusalemme: abolizione della
proprietà privata, chiesa egualitaria che elegge i suoi ministri dal basso, alla
comunità si accede con un nuovo battesimo, concetto comune di tutte le cose.
Muntzer considerava la dottrina di Luterana “effeminata” e al cristo “tutto miele”
contrapponeva la durezza della croce. Per lui la riforma religiosa coincideva con
quella sociale: solo con l’eguaglianza tra uomini e ponendo fine alle differenze sociali
si può dare a tutti un’educazione religiosa.
1521 tre seguaci di Muntzer si recano a Wittenberg dove conquistano la città con la
loro predica, vengono saccheggiate chiese e distrutte immagini sacre. Lutero torna
per riprendere in mano la situazione e smascherare gli impostori ma vuole evitare
spargimenti di sangue: predico per 8 giorni riconquistando i fedeli della città e dei
paesi limitrofi.

Lutero veniva considerato dagli estremisti un traditore della rivolta, di cui ha


arrestato i caratteri utopistici e sociali. Dall’altra parte i principi cattolici e gli
esponenti dei ceti civili che l’avevano sostenuto si distaccavano. Tra questi due
schieramenti erano presenti i suoi seguaci che gli chiedevano di trasformare il suo
modello di chiesa invisibile in chiesa tedesca, baluardo contro la rivolta da un lato e
la chiesa di Roma dall’altro. Lutero era disinteressato inizialmente alla progettazione
della chiesa terrena e aveva teorizzato il suo modello di Chiesa Invisibile: composta
solo da chi vive nella fede, una comunità di fedeli che prega insieme senza
distinzioni gerarchiche, tutti uguali, tutti figli di dio, sacerdozio universale. Nessuna
autorità può definire il senso del verbo o dirigere le coscienze: per farla affermare
basta diffondere la parola di Dio e attendere che si diffonda. È un contemplativo,
non vuole entrare in questioni temporali, crede che al cristiano bisogna insegnare a
patire le ingiustizie, a portare la croce, non si interesse neanche delle questioni
dottrinali che ritiene prive di interesse. La costruzione di una nuova chiesa contro
quella di Roma è solo intesa come strumento per realizzare la Riforma

RIVOLTA CONTADINA: Grande rivolta guidata da Thomas Muntzer esplose


soprattutto in Svevia 1524/5. Piccolo esercito annientato con battaglia
Frankenausen nel 1525. Motivi politico/sociali, crisi agraria del primo 500 peggiora
condizioni di vita e aumenta pressione fiscale dei signori feudali determinando la
sommossa per fame che unisce contadini e lavoratori urbani. 1525 12 articoli con
rivendicazioni, emergono i temi classici contro la feudalità, intendevano
riappropriarsi delle terre comuni sulle quali si esercitavano i “usi finici”.
La paura del radicalismo spinge Lutero a entrare in questioni temporali orientandosi
verso i principi: la libertà del cristiano è solo quella interiore/spirituale, nella sfera
Mondana deve invece obbedire ai principi, strumento scelto da dio per garantire la
pace e l’ordine, dei “Vescovi di Emergenza”.
1525 in risposta ai 12 articoli scrive l’”Esortazione alla Pace”: si rivolge ai principi
dicendo che “Non sono i contadini a sollevarsi contro di voi ma è Dio stesso”, ma
richiama i contadini all’ordine dicendo che “Chi usa la spada, muore di spada”.
Segue nello stesso anno il suo “Opuscolo contro le bande contadine omicide e
ladre”: condanna rivolta e Muntzer, libertà del cristiano religiosa e non politica,
esorta i principi ad attivarsi per difendere la legge di Dio reprimendo la rivolta, se tra
i contadini ci sono degli innocenti Dio saprà salvarli. È inutile e oltraggioso verso Dio
ribellarsi a delle questioni terrene che non intaccano la materia di fede, il vero
cristiano è colui che resta estraneo alle questioni, è cittadino della città celeste e non
della città di fango.

GIOVANNI CALVINO
BIOGRAFIA: Padre avvocato e funzionario del vescovo di Noyon, ricevette due
benefici che gli permisero di studiare in collegio prima nella città natale e poi a
Parigi, garantendogli una solida conoscenza della teologia. A Parigi frequentò gli
ambienti dell’umanesimo vicini al luteranesimo ma senza mai distaccarsi dalla chiesa
tradizionale. Lascio studi ecclesiastici per studiare diritto ad Orleans, su questa scelta
e in generale sul percorso di Giovanni influì sicuramente la scomunica del padre a
causa di futili dissidi con il vescovo e ancor di più la decisione di farlo morire
scomunicato, la famiglia sarà costretta a ripagare i debiti contratti per farlo
seppellire. Presa la laurea in diritto tornò a Parigi dove frequentò il College de
France, studiando da ellenisti e studiosi di ebraico e frequentando i circoli dei
giovani eruditi.
1532 Prima opera, un commento al “De Clementia” di Seneca, evidenzia affinità tra
stoicismo e vangelo.
1533 inizia a definirsi protestante, a causa degli arresti e delle condanne a rogo
dovuti alla vicenda dei Placards (Manifesti affissi sulle porte delle chiese contro
chiesa tradizionale, messa e eucarestia) fugge da Parigi.
Si rifugge a Basilea e a Strasburgo per poi stabilirsi a Ginevra (1541-64).
A Basilea entra in contatto con erasmiani, luterani e seguaci di Zwingli: riforma più
radicale che aspirava a una chiesa antigerarchica, negava presenza reale eucarestia,
solo due sacramenti, aboliva immagini sacre, solo lettura sacre scritture e fusione
stato-chiesa.
Ginevra nel 1534 i ceti civili avevano conquistato il potere, destituendo la reggenza
dei Savoia, e avevano accolta la riforma protestante. Calvino ci giunse una prima
volta nel 35 per andarsene un anno dopo all’ascesa di un partito riformatore ma
contrario ai suoi ideali, ci tornerà nel 41 quando risalì un partito a lui favorevole.
Svolgerà qui attività di lettore di sacre scritture, predicatore e giurista.
Nel 36 scrive la prima versione dell’Istituzione Cristiana in latino, tradotta in francese
nel 41 e ultima versione nel 59.
Al suo ritorno a Ginevra nel 41 pubblica e fa accettare le sue Ordinanze
Ecclesiastiche: un insieme di norme che per due secoli costituiranno la struttura
legale e morale della comunità ginevrina.

ISTITUZIONE CRISTIANA: Chiesa come realtà invisibile e nascosta, concezione


Luterana, solo Dio ne conosce i componenti perché il suo luogo è in cielo. In terra è
semplicemente comunità di credenti che si uniscono, no struttura gerarchica,
comunità locale e chiusa in sé stessa, luogo esclusivamente spirituale, paritetica ed
egualitaria, sacerdozio universale= nessun grado tra gli uomini. I pastori e i ministri
sono portavoce dell’assemblea dei credenti, cariche revocabili e temporanee,
sistema paragonabile alla democrazia diretta di Lantiki, della polis greca, non
rappresentanti ma delegati, democrazia diretta e non rappresentativa.

ORDINANZE ECCLESIASTICHE: Chiesa come realtà visibile, nonostante il regno della


chiesa è nei cieli bisogna comunque realizzare in terra la volontà divina cioè la chiesa
con i suoi dogmi, riti e sacerdoti. Riforma religiosa diviene riforma ecclesiastica, si
abbandona il problema luterano della salvezza per passare alla costruzione pratica
della chiesa nel territorio. Muore la comunità e nasce l’ecclesia. Divisone in 4 gradi:
Pastori, Dottori, Diaconi e Anziani. I primi tre ecclesiastici mentre gli Anziani sono
laici. Pastori funzioni di sacerdozio, amministrano il rito e il sacramento, sono in
pratica sacerdoti. Dottori insegnano dottrina nella chiesa e nella scuola (anch’essa
controllata dalla chiesa e non dallo stato). Diaconi si occupano di carità e di sostegno
ai poveri e ai malati.
Gli Anziani, nominati dall’autorità pubblica, formano insieme ai pastori il concistoro:
supremo tribunale dei costumi che deve vigilare sulla condotta morale di tutti i
cittadini e si avvale di una rete di informatori che controllano la cittadina casa per
casa. Supremo organo di governo e di controllo che dalla vita religiosa sconfina in
quella civile e privata, la chiesa si sostituisce allo stato dando vita a una sorta di
Teocrazia. Calvino in 5 anni passa dalla comunità alla chiesa come organo di
disciplinamento dell’individuo.

MICHELE SERVETO: Medico spagnolo dell’arcivescovo di un paese della Francia


meridionale, praticava culto cattolico ma in segreto preparava opera eterodossa.
1553 “Cristianismi Restitutio” viene pubblicato anonimamente: accusa tanto la
chiesa di Roma che quella protestante di aver falsato la primitiva dottrina cristiana,
negava la trinità e il peccato originale, riaffermava la necessità delle opere nella
giustificazione e del battesimo da adulti. Pochi anni prima Serveto aveva inviato
delle bozze della sua opera a Calvino che, alla pubblicazione del testo, sapeva già chi
fosse l’autore. I documenti inviati a permisero alla polizia di Vienne di arrestarlo
sotto ordine dell’inquisizione. Riuscì ad evadere ma pochi mesi dopo venne
riconosciuto e arrestato a Ginevra. Il governo della città voleva dimostrare che
anche una città protestante era capace di punire un eretico. Nonostante l’accusa
venisse da un seguace di Calvino la magistratura la fece redigere da un esponente
anti calvinista probabilmente per diminuire l’influenza di Calvino. Nonostante
l’accusa Calvino si recò in prigione per dibattere con Serveto ma quest’ultimo rifiutò
e gli sporse a sua volta una querela. Ottobre 1553 venne condannato a morte e arso
al rogo. Con questa pena esemplare Calvino e Ginevra volevano punire oltre che un
eretico il promulgatore di una dottrina considerata anarchica e volta a sovvertire
l’ordine.
Considerazioni storiografiche:
Castellion, professore di Teologia ex direttore del collegio di Ginevra, entrato in
contrasto con Calvino costretto a fuggire e rifugiarsi a Basilea (città di stampo più
umanistico/erasmiano). 1554 contro la condanna di Serveto pubblica opuscolo
considerato manifesto della libertà della libertà religiosa. Spiega che uccidere un
uomo per la sua fede non è difendere una dottrina, la si difende invece facendosi
bruciare per essa. Si rifà alla dottrina evangelica spiegando che Gesù insegna a non
estirpare l’erba cattiva e pone l’interrogativo “il cristiano deve seguire la dottrina o
la morale?”. Concetto di responsabilità individuale.
Benedetto Croce: A suo parere il rogo di Serveto ci offende più dei roghi della
controriforma perché contrasta con l’idea di libertà che si esprime nella riforma
stessa. Per lui ogni Rivoluzione ha un suo momento conservatore necessario per
impedire il pericolo di ritorno al passato, la privazione della libertà è un momento
necessario per affermare la libertà stessa, è rivolta all’avvenire. Il momento
imponeva di frenare le spinte anarchiche per garantire il successo del progetto
riformatore. Il giudizio deve essere non Morale ma Storico, distinzione tra Etica e
Politica: l’Etica è il momento dell’universalità, dell’interesse di tutti e del buono, La
Politica è il momento della necessità, dell’economia, della forza, dell’individualità, la
realizzazione dell’interesse di un gruppo, non è il buono ma l’utile. Differenza già
spiegata da Macchiavelli con metafora del centauro: corpo del cavallo e busto
dell’uomo, duplice natura bestiale e umana. Per essere pienamente sé stesso l’uno
si deve nutrire dell’opposto, un’azione morale per essere davvero tale deve avere i
tratti anche del suo contrario. Un santo per essere davvero tale non può rimanere
asceta ma deve sporcarsi le mani e agire nel mondo. Senza il momento bestiale della
forza non si realizza l’etica.
In calvino non c’è l’annullamento dell’individuo nello stato; prescrive l’obbedienza
del singolo all’autorità pubblica ma nel frattempo lo libera dicendo che deve
obbedire all’autorità solo se essa non è all’altezza del suo sacro compito, cioè
obbedire alle sacre leggi del vangelo.
Nell’opuscolo di Calvino “Bisogna obbedire a Dio piuttosto che a gli uomini”
emergono i concetti di Responsabilità Individuale, cioè ognuno risponde dei suoi atti
di fronte alla coscienza, e Libertà dell’individuo di fronte allo stato, quest’ultimo no
può imporsi nelle libere scelte della mia coscienza. Emerge il nesso libertà-legge,
punto di partenza del liberalismo.
DOTTRINA: Dio è imperscrutabile e inaccessibile all’uomo che è per sua natura
destinato alla dannazione, tuttavia, attraverso la grazia, dono dato da Dio all’uomo,
può individuare le tracce del disegno divino nelle manifestazioni terrene. La grazia
cancella duplice colpa dell’uomo sia volontaria sia voluta da Dio, con il peccato
originale. Solo la grazia salva e non le opere. Dio concede grazia solo a una parte
degli uomini, l’eletto che l’ha ricevuta non può più cadere nel peccato, il credente
deve cercare nei suoi comportamenti ma deve scrutare nella sua coscienza per
rintracciare i segni della elezione divina. Ne consegue una religiosità attenta ai
comportamenti, al dibattito della coscienza, che cerca di cogliere nella piena
realizzazione dell’individuo la testimonianza della scelta divina, tanto nella
dimensione religiosa/morale quanto in quella civile/sociale tanto nell’impegno e nel
successo nel lavoro.
Su quest’ultimo punto il sociologo Max Weber ha avanzato rapporto tra etica
protestante e spirito capitalistico, la prima favorirebbe lo sviluppo
dell’individualismo borghese finalizzato al profitto. Saggio del 1905 “l’etica
protestante e lo spirito del capitalismo”: pur affermando che un capitalismo precoce
/ “avventuriero” si era manifestato nel medioevo mette in evidenza come il
capitalismo moderno e il suo carattere razionale, etico e anti edonistico sia stato
ispirato da morale calvinista e si sia sviluppato nel 600. Morale fondata su un’ascesa
laica volta a realizzare in modo sistematico/continuo la piena realizzazione
individuale nel lavoro professionale, realizzazione non volta a godere delle ricchezze
acquisite ma compiuta in funzione della gloria di Dio e intesa come prova visibile
della sincerità della fede di un uomo che già è stato conquistato dalla grazia. Anti
edonistico perché costrizione ascetica volta al risparmio e alla limitazione del
consumo coniugata con lo sforzo teso al guadagno portava alla formazione del
capitale. Tesi antitetica posta in discussione tanto da storici marxisti quanto dagli
storici della riforma. Per i marxisti soprattutto per i vetero marxisti sono le strutture
economiche che determinano meccanicamente le sovrastrutture ovvero sono i
sistemi di produzione/le economie che determinano le ideologie, le mentalità i modi
di sentire e di vivere. È l’economia capitalistica che determina l’etica e la psicologia
protestante.
Per studiosi della riforma, Benton, afferma che nel pensiero di calvino non possono
rintracciarsi prove certe che confermano tesi di Weber, il fine di Calvino era la gloria
di Dio e l’instaurazione del suo regno cioè preoccupazione non psicologiche ed
egocentriche ma teologie e teocentriche. Benton rivendica autonomia del fenomeno
religioso, esperienza che guida e non è guidata.
Dottrina dei sacramenti, ridotti al battesimo e l’eucarestia, per calvino sono segno
della alleanza con Dio pur rifiutando salvezza. Battesimo fanciulli perché ritardare
sacramento è un atto di ingratitudine verso dio ed è necessario per insegnare subito
al bimbo l’obbedienza delle scritture. Sull’eucarestia posizioni differenziate: Lutero
vede nell’eucarestia la presenza di cristo, i cattolici vedono una transustanziazione
Lutero una consustanziazione: non la trasformazione ma la coesistenza di pane e
vino e sangue e corpo. Zwingli considera eucarestia rito simbolico attraverso il quale
i fedeli commemorano il sacrificio di cristo, lo ripensano/riattualizzano nell’atto e
cristo diviene presente nella coscienza dei credenti. Calvino posizione intermedia tra
Lutero e simbolismo di Zwingli: nell’eucarestia c’è cristo, ma in virtù della visione
cristo centrica, per cui cristo ha due nature, nella sua corporeità resta nell’arco dei
cieli mentre nell’eucarestia vi sia non il corpo ma lo spirito ovvero i benefici concessi
da cristo a gli uomini con il suo sacrificio.

FILIPPO MELANTONE
Professore di Greco ed Ebraico all’università di Wittenberg, discepolo di Lutero,
sviluppa e radicalizza le sue tesi della separazione della sfera mondana e spirituale e
del ruolo del principe. Dopo dissidi con il maestro nel 1520/1 riesamina la sua teoria
e nel 1527 si allontana da Wittenberg e da Lutero a causa di un’epidemia di peste.
Pensava che il messaggio Luterano aveva prodotto disordine morale sociale, i fedeli
hanno interpretato la dottrina della giustificazione per fede in modo egoistico e
malvagio. Per Melantone era necessario porre freno agli istinti e trova impossibile
attuare la dottrina del servo arbitrio con le masse contadine. Antepone la penitenza
all’atto di giustificazione, al “Dio salva chi vuole” contrappone il “Dio salva chi lo
vuole”.
Delinea forme di un governo ecclesiastico territoriale subordinato al principe,
costruire la chiesa luterana fondandola sul Principe protestante tedesco. Tenta di
stemperare dottrina luterana per conciliarla con il cristianesimo. 1537 formula
confessione di fede della lega di Smalcanda: spetta ai principi il potere di assegnare
cariche, convocare sinodi, definire ordinamenti ecclesiastici. Istituito il concistoro:
organo supremo della chiesa nazionale Luterana costituito da giuristi e teologi,
diretti dal Principe, che sovraintendono su materie ecclesiastiche. Anche il
Luteranesimo finì quindi ad assegnare ad un’autorità laica il governo della chiesa.
Carlo V nel 1530 tenta di raggiungere accordo tra cattolici e protestanti convocando
Dieta di Augusta, essendo Lutero bandito dall’impero venne incaricato Melantone di
rappresentare i luterani. Su 28 articoli dibattuti, 21 erano su questioni accettate sia
da Cattolici che da Protestanti, i restanti 7 riguardavano le questioni più controverse
(giustificazione x fede, matrimonio dei preti, natura della messa) e anche su essi
Melantone era disponibile a trovare compromesso. Bastarono questi 7 a far
decretare il documento inaccettabile ai cattolici. In ogni caso non venivano trattate
le questioni più spinose del sacerdozio universale del servo arbitrio.
Nel 1541 secondo incontro a Ratisbona (colloqui di religione) si risolse in un altro
fallimento, l’accordo tra Melantone e un esponente moderato della chiesa romana
non fu sottoscritto né da Lutero, né da Calvino e neanche dal Papa.
Dopo la morte di Lutero nel 46 si accentuò dissidio tra veri Luterani e Filippisti
(seguaci di Melantone).
1555 Pace di Augusta, Cuius Regio Eius Religio.

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