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LA TEORIA FIGURAZIONALE

La teoria figurazione definita un ambiente anglofono anche come Process sociology e, che possiamo
denominare come sociologia processuale é riconducibile ai lavori di Norberth Elias e, in riferimento all'
universo dello sport del tempo libero, soprattutto di Elias e Dunning

PRESUPPOSTO TEORICO

Gli esseri umani non vivono in una condizione di clausura rispetto all’ambiente sociale in cui si muovono,
ma piuttosto di apertura lo scambio continuo di relazioni con altri

- Dunque la società va vista, secondo Elias, come un sistema di interdipendenze fra individui che
sono costantemente interconnessi fra loro, secondo prendono decisioni, sia quando sono spettatori
attori di eventi come ad esempio un evento sportivo
- Questo set di interconnessioni fra gruppi di individui, interconnessioni che si cristallizzano si
modificano durante il corso dei secoli, è chiamato da Elias configurazione o figurazione
- E’ una figurazione un singolo match in cui intervengono attori concreti i giocatori, gli arbitri, le loro
condizioni psicofisiche, lo rumori, ma anche i passarne di aspettative rispetto a come sono pronta al
suo ruolo quindi, è ancora fatta strutturali ad esempio le condizioni del campo, del tempo, fattori
esterni rispetto al singolo match quindi l’andamento dell’intero campionato, la collocazione in
classifica delle squadre stanno giocando.

Nell’analisi dello sport, la teoria configurazionale si combina con le analisi risultati provenienti dalle ricerche
della storia sociale.

A tal proposito, ad esempio, Elias identifica il processo di civilizzazione della società europea come quello in
cui va inserita sia la civilizzazione del conflitto, avvenuta attraverso lo scontro parlamentare, sia il controllo
dell’aggressività pubblica che era confinata nei violenti sport del passato con un suo “addomesticamento”
che lo ha reso meno cruente nella sua versione moderna soprattutto industrializzata.

Ma sono anche oggetti di studio i processi storici e sociali che hanno condotto alla professionalizzazione
dello sport, la nascita di organizzazioni sportive internazionali, alla democratizzazione della sua pratica e
così via

In definitiva, come sostengono Coakley e Pike, lo sport viene considerato importante da questo approccio
perché costituisce un invenzione collettiva, che in tal modo mette a disposizione della società individui con
un livello di emozionalità controllata assai elevato, consentendo dunque di canalizzare tutta la aggressività
che nella società si produce e che come sostenuto precedentemente nel passato si declinava nelle
figurazioni della guerra ma anche della lotta cruente della gara.

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