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Marmi
Graniti
Travertini
Pietre
Monocromi La gamma del colore oscilla dal grigio cenere, al bluastro fino
al nero; essi si suddividono per il colore in:
Bianchi, comprendono il bianco chiaro, tendente al grigio
azzurrognolo e lo statuario, bianchissimo a grana molto fine.
Bianchicci
Bardigli
Colorati
Arabescati, con venature (il nome poi deriva dal colore delle
venature stesse)
Brecciati, con colore estremamente disomogeneo
Macchiato, con chiazze chiare e scure (es. rosso di Verona)
Mandorlato, con frammenti di calcare più chiaro e cementati
Fioriti, con macchie tono su tono (chiaro e scuro)
I marmi, in origine, erano soprattutto quelli della Grecia, poiché molto più
raffinati dei Romani, e avevano anche molto più accesso a marmi che
venivano dalla conformazione del territorio e al fatto che in Grecia ci
fossero una sacco di giacimenti, inoltre avevano anche accesso a vari
materiali che venivano dall’africa, spagna ecc. grazie ai traffici
commerciali.
Le cave più famose per l’estrazione del marmo furono quelle della Grecia,
della Turchia e dell’Egitto ma non si parla solo di marmo ma anche dei
vari Porfidi e della Sienite.
Il trasporto era molto difficile poiché il trasporto via terra era condizionato
dalle difficoltà dei terreni, mentre quelli via mare, per i trasporti pesanti
erano necessarie imbarcazioni speciali denominate naùs lithagogoì dai
greci e naves lapidariae dai romani. L’archeologia subacquea ha permesso
di individuare numerosi relitti affondati, con carichi di marmo del peso di
100-200 tonnellate per questo si prestava molta attenzione al
bilanciamento del carico in modo che il marmo non si spostasse. Per il
trasporto di grandi blocchi di marmo o di obelischi venivano costruite
delle speciali navi chiamate Lapidari, che potevano trasportare dalle 100
alle 200 tonnellate di carico.
In pianura il trasporto dei blocchi necessitava invece di sistemi di traino;
nell’antico Egitto, essi erano effettuati tramite slitte trascinate dalla forza
di centinaia di uomini, mentre nell’antichità classica e nelle epoche
successive veniva generalmente impiegata energia animale, principalmente
buoi.
In Egitto, la regione di Assuan che era ricca di cave di marmo e di altro
materiale, effettuava il trasporto solo lungo il Nilo per raggiungere i porti
sul mediterraneo, e si poteva effettuare solo in alcuni mesi specifici per via
delle condizioni del mare.
Alcuni marmi utilizzati non erano solo i marmi bianchi, pario e pentelico,
ma anche altri marmi colorati, molto diffusi, come il Giallo antico
esportato dalla Tunisia, il Cipollino esportato dalla Grecia, il marmo
Africano e Pavonazzetto provenienti dalla Turchia.
Nel momento in cui si cominciò ad usare marmi colorati, si cominciò ad
usare marmi provenienti da Carrara che sostituivano i marmi bianchi Greci
per qualità e costi.
Questo perché il traffico commerciale era molto costoso, tant’è che Giulio
Cesare, nel 50 a.C., cercò di porre un limite alla grande importazione di
marmi pregiati che però non ebbe alcun risultato poiché i marmi stranieri,
belli e variegati, erano molto importati per i ricchi del tempo.
Solamente nel 301 d.C. Diocleziano, con un suo editto, regolò il
commercio con i prezzi e con la tassazione ed elencando solo 45-50 marmi
presenti nel mercato a Roma che potevano utilizzare, poiché quasi tutte le
cave erano proprietà dell’imperatore.
I marmi furono importati fino alla caduta dell’Impero Romano perché
nessuno se li poteva più permettere e perché i rapporti tra oriente e
occidente erano difficili, però si utilizzavano i marmi di recupero, marmi
già decorati, che vennero riutilizzati fino all’800, nel periodo Barocco.
Granito rosso di Assuan (Egitto): scavato per la prima volta nel terzo
millennio a.C., estratto in varie località tra Assuan e il distretto di
Shellal nella Valle del Nilo. Era usato per rivestimenti e
pavimentazioni, sì per interni che per esterni, solo negli edifici più
importanti. Se ne cavarono enormi blocchi destinati a diventare
obelischi, il più delle volte durante la lavorazione si rompevano e
quindi veniva lasciato lì, colonne o sarcofagi.
Dopo gli egizi, il granito venne lavorato dai greci e quando i Romani
annetterono l’Egitto al loro impero, continuarono a scavare il granito
per ricavarne colonne (centinaia a Roma, In Medio Oriente e in
Turchia), bagni e vasche di fontane, apprezzato per il suo colore
intenso.
Il granito rosso antico è una grana da grossa a fine con cristalli di
feldspato potassico rosa o rossi, quarzo grigio e biotite nera.
Il Pantheon presenta colonne di materiali differenti, tra cui graniti e
granito di Assuan, inoltre anche le pavimentazioni presentano il
granito di Assuan scuro, il giallo di Siena (marmo con clasti gialli e
matrice rossiccia) e il pavonazzetto (con venature violacee).
I porfidi
Strumentazione
Usavano principalmente martelli, scalpelli, squadre ecc. I blocchi si
staccavano utilizzando il “caldo-freddo” ma quando si doveva fare gli
stacchi più precisi e più grandi, venivano usati i cunei che si espandevano
e che provocavano la rottura.
I blocchi estratti venivano trasportati e poi vengono tagliate in lastre sul
posto, tramite l’uso di corde immerse in una sabbia silicea e bagnate con
acqua per diminuire la temperature.
Lucidatura
La lucidatura delle lastre di marmo, ma anche di tutte le statue e capitelli
poteva essere eseguita solo a mano con l’impiego di pomice e di sabbie
silicee.
Le cave di pomice più importanti del mediterraneo sono quelle dell’isola
di Lipari mentre delle sabbie silicee sono quelle del Grossetano.