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CHECK-LIST

PER LA VERIFICA DELLA CONFORMITÀ


LEGISLATIVA AMBIENTALE
SOMMARIO

1. PREMESSA
2. DATI GENERALI DI INQUADRAMENTO DELL’ORGANIZZAZIONE
3. VERIFICA PRELIMINARE
4. TAVOLA SINOTTICA DEGLI ASPETTI NORMATIVI DA VALUTARE
5. CHECK-LIST PER LA VERIFICA DELLA CONFORMITÀ LEGISLATIVA
- Edilizia
- Industrie insalubri
- Valutazione Impatto Ambientale (VIA) e Valutazione Ambientale Strategica
(VAS)
- Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) e IPPC
- Approvvigionamento idrico
- Scarichi idrici
- Qualità dell’aria
- Emissioni in atmosfera
- Impianti termici
- Rifiuti
- Discariche e impianti di incenerimento
- Terre e rocce da scavo
- Bonifica siti contaminati
- Contaminazione suolo e sottosuolo
- Incidenti rilevanti
- Rischio incendio
- Piano di emergenza e squadra antincendio
- Sostanze e preparati pericolosi
- Sostanze lesive per l’ozono e gas effetto serra
- Gas tossici
- Inquinamento acustico
- Inquinamento elettromagnetico
- PCB / PCT
- Amianto
- Trasporto materiali pericolosi (ADR / RID)
- Mobility manager / Energy manager
- Zone SIC/ZPS
- Gestione reclami / segnalazioni esterne
1. Premessa

La presente Check-List dev'essere compilata dall'Organizzazione, seguendo i


criteri di cui sotto, ai fini dell'autovalutazione della conformità legislativa
- Colonne "SI / NO / NA": esprimere la presenza (SI) o meno (NO) di conformità
con gli "Elementi da verificare" indicati. Nel caso in cui il requisito non sia
applicabile è necessario evidenziarlo nella colonna "NA".
- L'accertamento dovrà essere rivolto alla valutazione della capacità di gestione
della conformità legislativa, indirizzando le verifiche nei confronti di quegli
adempimenti, prescrizioni, procedure operative, controlli e verifiche che
interessano aree ritenute prioritarie per (identificate sulla base della valutazione
dell'analisi preliminare e di altre informazioni pertinenti):
- Significatività degli aspetti ambientali, e/o:
- Tipologia degli impatti ambientali in relazione alle attività
dell'Organizzazione.
Questo accertamento dovrà in particolare riguardare:
- Se sono note agli operatori e preposti coinvolti le specifiche prescrizioni
normative / autorizzative.
- Quali programmi di controllo sono in atto per verificare la conformità a
standard di legge.
- Quali sistemi / procedure sono in atto per rispondere a situazioni di non
conformità a standard e/o emergenze.
L'accertamento sarà effettuato utilizzando per la verifica la presente Linea Guida.
Essa costituisce una guida e non è comunque limitativa. I riferimenti di legge
sono stati riportati per indicare l'origine delle domande.
Alla luce di quanto di seguito riportato l’azienda risulta
- CONFORME alle prescrizioni legali di seguito riportate
- possiede i seguenti ASPETTI CRITICI: _____________________________________
2. Dati generali di inquadramento dell’organizzazione

Denominazione e ragione sociale dell’azienda :


………………………………………………….

Settore di attività dell’azienda: Primario


Secondario
Terziario tradizionale
Terziario avanzato

Produzione/Erogazione di :
………………………………………………………………………….

Luogo prevalente per lo svolgimento dell’attività : In sito


Esterno al sito presso i Clienti
Classificazione dell’azienda : pubblica
privata
Struttura dell’azienda : monosito
multisito
Unità di riferimento ( se azienda multisito ):
……………….……………………………………………………………………………………….
………………………………………………………………………………………..………………

Nr dipendenti ( operai + impiegati + dirigenti ): ….……………………………………….

Orario di lavoro : Giornaliero


A turno infrasettimanale ( 5 gg. su 7
gg. )
A turno continuo ( 7 gg. su 7 gg. )

Certificazioni di sistema già conseguite : Nessuna


ISO 9001:2000
ISO 9002:2000
ISO 14001:2004
REGOLAMENTO EMAS
OHSAS 18001:1999
OHSAS 18001:2007
SA 8000
Altro:
……………………………………………..

……………………………………………..
L’Azienda è stata assistita da consulenti / società nella attuazione del
SI NO
proprio sistema di gestione?
Has been the Company supported by Consultant / Consultant Company
in the development of the Management System?
Se SI, si richiede all’Azienda di fornire per iscritto il nominativo del Consulente /
Società Consulenza a:

--------------------------------------

If YES, the Company is requested to give written notice of Consultant / Consultant


Company to:
----------------------------------------

“Osservatori” SI NO
“Observers”
L’Azienda chiede l’autorizzazione per far partecipare eventuale personale non
facente parte ufficialmente dell’organizzazione del sistema qualità aziendale
ovvero non inserito nell’organigramma (es: consulenti) alle attività di verifica
ispettiva di certificazione?
Se SI, l’Azienda si impegna a garantire comunque che il loro ruolo sia
semplicemente di “osservatori”
Does the Company ask for the authorisation to have personnel not belonging
officially to the company quality system organisation (i.e.: consultants)
participating to the assessment activites? If Yes, the Company engage itself to
assure that they will act only as “observers”.

Data di stesura : ……………………………


3. Verifica preliminare

Organizzazione:
Sito:
Soggetto che
svolge la check-
list di verifica

Elemento di valutazione SI NO

Normative di Prodotto o Requisiti Legislativi che richiamano


esplicitamente l’obbligo di certificazione del sistema di gestione (Se SI
allegare lista)

Requisiti di sicurezza? In caso affermativo:


1. L’organizzazione è tenuta ad adottare tutte le misure di sicurezza adeguate (es.
DPI) per creare un ambiente di lavoro sicuro, in conformità alla legislazione
vigente in materia, e per assicurare che i rischi che non possono essere
eliminati siano controllati ad un livello accettabile;
2. l’Organizzazione deve consentire l’accesso e rendere disponibili permessi ed
eventuali DPI, al Gruppo di Verifica per poter adempiere a tutte le attività di
Audit.

Grado di Applicazione del Sistema R NR

Verifica del grado di applicazione del sistema per valutare se il sistema è pronto
per l’Audit Iniziale.
Il giudizio (R=Regime; NR=Non-a-regime) è basato esclusivamente sulle risposte
fornite dai rappresentanti della società ad intervista di carattere generale e/o
valutazioni di massima del valutatore effettuate visitando le aree aziendali e non
vuole essere anche un giudizio di conformità dell’elemento ai requisiti normativi.

RESPONSABILITA’ DELLA DIREZIONE


Politica ed Obiettivi per l’Ambiente e/o la Sicurezza?
Riesame della Direzione?
GESTIONE DELLE RISORSE
Competenza, Consapevolezza e Addestramento?
REALIZZAZIONE DEL PRODOTTO
Identificazione/valutazione dei rischi OHS significativi?
Identificazione/valutazione degli Aspetti ambientali significativi?
L’implementazione del Controllo Operativo?
Approvvigionamenti / Valutazione Fornitori?
Controllo dei dispositivi di monitoraggio e misurazione?
MISURAZIONI, ANALISI E MIGLIORAMENTO
Verifiche Ispettive Interne?
Tenuta sotto controllo dei prodotti non conformi / Infortuni /
incidenti?
Programma di Gestione?
Azioni Correttive / Preventive?

È richiesto uno specialista diverso da quello già individuato? SI NO


Se SI, dettagliare le competenze richieste
Gli aspetti/impatti sono correlati a fenomeni stagionali?
(Valido solo per le “Piccole imprese” che intendano certificare un Sistema di
Gestione Integrato)
Se si specificare il periodo dell’anno più critico (audit di mantenimento
successivo) attività di produzione da ottobre ad aprile
La pianificazione dei tempi è corretta?

Se NO indicare i cambiamenti.

Date previste e/o preferite per l’Audit Iniziale: -

Lasciato programma di Audit iniziale?

Conferma d’ordine sottoscritta e restituita?


4. Tavola sinottica degli aspetti normativi da valutare

ASPETTO DA VALUTARE
NA C NC
Evidenze oggettive raccolte in Verifica Preliminare
Evidenze oggettive raccolte nelle verifiche successive alla preliminare

Legenda: Stage 1
Legend:
NA Argomento non applicabile alle attività contenute nello
Scopo di Certificazione
Topic not applicable to the activities included within the
Certification Scope
C Argomento conforme alle prescrizioni degli Aspetti
Legislativi
Topic in conformance with the regulations of the
applicable Legislative Aspect
NC Argomento non completamente conforme agli Aspetti
Legislativi
Topic nonconforming with the regulations of the
applicable Legislative Aspect
Nota: Tutte le anomalie relative ai punti giudicati Non-
Note: Conformi (NC) devono essere opportunamente corretti
prima della esecuzione della Stage 2 (Audit Iniziale)

EDILIZIA
(Discrezionale: da valutare in accordo a quanto indicato in NA C NC
01 RT09)
Evidenze oggettive raccolte in Verifica Preliminare
Evidenze oggettive raccolte nelle verifiche successive alla preliminare

INDUSTRIE INSALUBRI
NA C NC
02
Evidenze oggettive raccolte in Verifica Preliminare
Evidenze oggettive raccolte nelle verifiche successive alla preliminare

VALUTAZIONE IMPATTO AMBIENTALE (VIA) e


VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA (VAS) NA C NC
03
Evidenze oggettive raccolte in Verifica Preliminare
Evidenze oggettive raccolte nelle verifiche successive alla preliminare
AUTORIZZAZIONE INTEGRATA AMBIENTALE (AIA) e
IPPC NA C NC
04
Evidenze oggettive raccolte in Verifica Preliminare
Evidenze oggettive raccolte nelle verifiche successive alla preliminare

APPROVVIGIONAMENTO IDRICO
NA C NC
05
Evidenze oggettive raccolte in Verifica Preliminare
Evidenze oggettive raccolte nelle verifiche successive alla preliminare

SCARICHI IDRICI
NA C NC
06
Evidenze oggettive raccolte in Verifica Preliminare
Evidenze oggettive raccolte nelle verifiche successive alla preliminare

QUALITÀ DELL’ARIA
NA C NC
07
Evidenze oggettive raccolte in Verifica Preliminare
Evidenze oggettive raccolte nelle verifiche successive alla preliminare

EMISSIONI IN ATMOSFERA
NA C NC
08
Evidenze oggettive raccolte in Verifica Preliminare
Evidenze oggettive raccolte nelle verifiche successive alla preliminare

IMPIANTI TERMICI
NA C NC
09
Evidenze oggettive raccolte in Verifica Preliminare
Evidenze oggettive raccolte nelle verifiche successive alla preliminare

RIFIUTI
NA C NC
10
Evidenze oggettive raccolte in Verifica Preliminare
Evidenze oggettive raccolte nelle verifiche successive alla preliminare

DISCARICHE E IMPIANTI DI INCENERIMENTO


NA C NC
11
Evidenze oggettive raccolte in Verifica Preliminare
Evidenze oggettive raccolte nelle verifiche successive alla preliminare
TERRE E ROCCE DA SCAVO
NA C NC
12
Evidenze oggettive raccolte in Verifica Preliminare
Evidenze oggettive raccolte nelle verifiche successive alla preliminare

BONIFICA SITI CONTAMINATI


NA C NC
13
Evidenze oggettive raccolte in Verifica Preliminare
Evidenze oggettive raccolte nelle verifiche successive alla preliminare

CONTAMINAZIONE SUOLO E SOTTOSUOLO


NA C NC
14
Evidenze oggettive raccolte in Verifica Preliminare
Evidenze oggettive raccolte nelle verifiche successive alla preliminare

INCIDENTI RILEVANTI
NA C NC
15
Evidenze oggettive raccolte in Verifica Preliminare
Evidenze oggettive raccolte nelle verifiche successive alla preliminare

RISCHIO INCENDIO
NA C NC
16
Evidenze oggettive raccolte in Verifica Preliminare
Evidenze oggettive raccolte nelle verifiche successive alla preliminare

PIANO DI EMERGENZA E SQUADRA ANTINCENDIO


NA C NC
17
Evidenze oggettive raccolte in Verifica Preliminare
Evidenze oggettive raccolte nelle verifiche successive alla preliminare

SOSTANZE E PREPARATI PERICOLOSI


NA C NC
18
Evidenze oggettive raccolte in Verifica Preliminare
Evidenze oggettive raccolte nelle verifiche successive alla preliminare

SOSTANZE LESIVE PER L’OZONO E GAS EFFETTO


SERRA NA C NC
19
Evidenze oggettive raccolte in Verifica Preliminare
Evidenze oggettive raccolte nelle verifiche successive alla preliminare
GAS TOSSICI
NA C NC
20
Evidenze oggettive raccolte in Verifica Preliminare
Evidenze oggettive raccolte nelle verifiche successive alla preliminare

INQUINAMENTO ACUSTICO
NA C NC
21
Evidenze oggettive raccolte in Verifica Preliminare
Evidenze oggettive raccolte nelle verifiche successive alla preliminare

INQUINAMENTO ELETTROMAGNETICO
NA C NC
22
Evidenze oggettive raccolte in Verifica Preliminare
Evidenze oggettive raccolte nelle verifiche successive alla preliminare

PCB / PCT
NA C NC
23
Evidenze oggettive raccolte in Verifica Preliminare
Evidenze oggettive raccolte nelle verifiche successive alla preliminare

AMIANTO
NA C NC
24
Evidenze oggettive raccolte in Verifica Preliminare
Evidenze oggettive raccolte nelle verifiche successive alla preliminare

TRASPORTO MATERIALI PERICOLOSI (ADR / RID)


NA C NC
25
Evidenze oggettive raccolte in Verifica Preliminare
Evidenze oggettive raccolte nelle verifiche successive alla preliminare

MOBILITY MANAGER / ENERGY MANAGER


NA C NC
26
Evidenze oggettive raccolte in Verifica Preliminare
Evidenze oggettive raccolte nelle verifiche successive alla preliminare

MOBILITY MANAGER / ENERGY MANAGER


NA C NC
27
Evidenze oggettive raccolte in Verifica Preliminare
Evidenze oggettive raccolte nelle verifiche successive alla preliminare
GESTIONE RECLAMI / SEGNALAZIONI ESTERNE
NA C NC
Es:
L’organizzazione asserisce l’assenza di procedimenti pendenti, di carattere
penale, civile, amministrativo, inerenti la materia ambientale, ed asserisce,
altresì, che le autorità competenti non hanno proceduto, ad oggi, alla
revoca di qualsivoglia autorizzazione ambientale né alla chiusura degli
28
impianti in oggetto ed inoltre dichiara che la società in oggetto, dal
medesimo rappresentata, non risulta essere diffidata (con assegnazione di
termini al fine di eliminare le irregolarità) né destinataria di provvedimento
di sospensione dell’attività.

Evidenze oggettive raccolte in Verifica Preliminare


Evidenze oggettive raccolte nelle verifiche successive alla preliminare

ALTRO…
NA C NC
29
Evidenze oggettive raccolte in Verifica Preliminare
Evidenze oggettive raccolte nelle verifiche successive alla preliminare

Note:
aggiungere eventuali note

Per il soggetto che svolge la verifica.: Firma:


XX YY (Lead Auditor)

XX YY (Esperto Legislativo)

Per l’Azienda Verificata Firma


5. Check-list per la verifica della conformità legislativa

INDICE NORMATIVA DI RIFERIMENTO

01 Edilizia
02 Industrie insalubri
03 Valutazione Impatto Ambientale (VIA) e Valutazione Ambientale Strategica
(VAS)
04 Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) e IPPC
05 Approvvigionamento idrico
06 Scarichi idrici
07 Qualità dell’aria
08 Emissioni in atmosfera
09 Impianti termici
10 Rifiuti
11 Discariche e impianti di incenerimento
12 Terre e rocce da scavo
13 Bonifica siti contaminati
14 Contaminazione suolo e sottosuolo
15 Incidenti rilevanti
16 Rischio incendio
17 Piano di emergenza e squadra antincendio
18 Sostanze e preparati pericolosi
19 Sostanze lesive per l’ozono e gas effetto serra
20 Gas tossici
21 Inquinamento acustico
22 Inquinamento elettromagnetico
23 PCB / PCT
24 Amianto
25 Trasporto materiali pericolosi (ADR / RID)
26 Mobility manager / Energy manager
27 Zone SIC / ZPS
28 Gestione recalmi / segnalazioni esterne
NORMATIVA DI RIFERIMENTO

EDILIZIA
(Discrezionale)

• Licenza edilizia (da considerare nel caso in cui vi sia impatto ambientale);
01 • D.Lgs. Governo n° 192 del 19/08/2005: attuazione della direttiva 2002/91/CE
relativa al rendimento energetico nell'edilizia;
• D.P.R. 2 aprile 2009, n. 59: Regolamento di attuazione dell'articolo 4, comma 1,
lettere a) e b), del D.Lgs. 19/08/2005, n. 192.

INDUSTRIE INSALUBRI

02 • RD 27/07/1934 n. 1265: T.U. delle Leggi Sanitarie;


• DM 5/09/1994: elenco industrie insalubri.

VALUTAZIONE IMPATTO AMBIENTALE (VIA) e VALUTAZIONE AMBIENTALE


STRATEGICA (VAS)
• DPCM 7/03/2007: modifiche al DPCM 3/09/1999, recante: "Atto di indirizzo e
coordinamento per l'attuazione dell'articolo 40, comma 1, della L. 22 febbraio 1994,
n. 146, concernente disposizioni in materia di VIA";
• D.Lgs 152/2006: norme in materia ambientale: parte II - Procedure per la
valutazione ambientale strategica (VAS), per la valutazione di impatto ambientale
(VIA) e per l’autorizzazione ambientale integrata(IPPC), come modificato dal D.Lgs
8/11/2006 e dal D.Lgs 4/2008;
• Progetti sottoposti a Valutazione di impatto ambientale (VIA) elencati in “Elenco A”
(n. 22 punti) di All. III, Parte II del D.Lgs.152/2006 con le limitazioni e soglie
dimensionali ivi previste (raffinerie di petrolio greggio, Centrali termiche e altri
impianti di combustione di pot. termica pari o > 300MW, Acciaierie integrate di
prima fusione della ghisa e dell’acciaio, Impianti chimici integrati, Impianti di
smaltimento e recupero di rifiuti, Discariche di rifiuti urbani e speciali non
pericolosi, Impianti per la fabbricazione di pasta di carta, di carta e cartoni,Impianti
per la concia del cuoio e pellame, Cave e attività minerarie a cielo aperto, Stoccaggio
di petrolio,prodotti petroliferi,petrolchimici e chimici pericolosi,Stoccaggio di gas
combustibili in serbatoi sotterranei…);
• Progetti sottoposti a Valutazione di impatto ambientale (VIA) elencati in “Elenco B”
03
(n. 8 punti) di All. III, Parte II del D.Lgs.152/06 con le limitazioni e soglie
dimensionali
previste (progetti e cicli di lavorazione che interessano Agricoltura, Industria
energetica ed estrattiva, Lavorazione di metalli, Industria dei prodotti alimentari,
Industria tessile, Industria del cuoio,del legno e della carta, Industria della gomma e
delle materie plastiche,Infrastrutture,Campeggi e villaggi turistici,Centri di raccolta e
stoccaggio e rottamazione di rottami di ferro e autoveicoli…), che:
- ricadono, anche parzialmente ,all’interno di aree naturali protette come definite
dalla L. 6/12/1991 n. 394;
- pur non ricadendo all’interno di aree naturali protette, sono assoggettati a VIA
dall’Autorità competente sulla base degli elementi di All. IV Parte II del D.Lgs.
152/2006.
• Progetti di specifiche opere o interventi per i quali la procedura di VIA è
espressamente prescritta dalle leggi speciali di settore che disciplinano dette opere o
interventi come previsto da art. 23 comma 1 lett. d del D.Lgs. 152/2006;
• D.Lgs 4/2008: verifica valutazione applicazione delle norme di VIA e/o VAS ai
progetti/programmi dell’Ente Pubblico.

N.B: Verificare legislazione regionale in materia.


AUTORIZZAZIONE INTEGRATA AMBIENTALE (AIA) e IPPC

• Comunicazione 2002/C 12/04 (GU CE C 12/5 del 16/01/2002)


• DM 23/11/2001 (modalità comunicazione dati identificativi ed emissioni), come
modificato da DM 26/04/2002
• DM 24/07/2002 (prod. energia elettr. >300MW: termini domanda autorizzazione
integrata ambientale)
• L. 27/12/2002 n. 289, art. 77 (impianti soggetti ad "autorizzazione integrata
ambientale" di competenza statale)
• Circolare Min. Ambiente 13/07/2004 (interpretazione All. I D.Lgs. 372/1999,
capacità produttiva, attività connessa, sito)
• D.Lgs. n° 59 del 18/02/2005 – “Attuazione integrale della direttiva 96/61/CE
relativa alla prevenzione e riduzione integrate dell'inquinamento”: verifica
comunicazione ad competente (entro 30 aprile di ogni anno) dei dati delle emissioni
04 dell’anno precedente;
• D.Lgs. 152/2006 TITOLO I - PRINCIPI GENERALI PER LE PROCEDURE DI VIA, DI
VAS E PER LA VALUTAZIONE D'INCIDENZA E L'AUTORIZZAZIONE INTEGRATA
(AIA);
• DM 31/01/2005 – “Emanazione di linee guida per l'individuazione e l'utilizzazione
delle migliori tecniche disponibili, per le attività elencate nell'allegato I del D.Lgs.
372/1999;
• DM 7/02/2007: modalità per la presentazione della domanda di Autorizzazione
Integrata Ambientale di competenza statale;
• L. 19/12/2007: conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge
30.10.2007, n. 180, recante differimento di termini in materia di AIA e norme
transitorie;
• DM 24/04/2008: modalità, anche contabili, e tariffe da applicare in relazione alle
istruttorie ed ai controlli previsti dal decreto legislativo 18 febbraio 2005, n. 59.

APPROVVIGIONAMENTO IDRICO

• R.D. 11/12/1933 n. 1775 art. 95: approvvigionamento da pozzo artesiano o da


canale superficiale;
• R.D. 11/12/1933 n. 1775 art. 7: come modificato dall’art. 96 del D.Lgs. 152/2006
(presentazione istanza di derivazione acque pubbliche al Ufficio Genio Civile);
• R.D. 11/12/1933 n. 1775 e normativa regionale: pagamento canone annuo e sue
modalità;
• Concessioni regionali di derivazione acqua pubblica e/o Regolamento comunale di
fognatura: denuncia di approvvigionamento idrico autonomo da fonti diverse
dall’acquedotto;
05 • D.Lgs. 2/02/2001, n. 31: attuazione della direttiva 98/83/CE relativa alla qualità
delle acque destinate al consumo umano- come modificato ed integrato dal D.Lgs
2/02/2002 n. 27;
• Approvvigionamento idrico da acquedotto: verifica presenza contratto di fornitura e
pagamento canone;
• DM 28/07/2004: Linee Guida per la predisposizione del bilancio idrico di bacino,
comprensive dei criteri per il censimento delle utilizzazioni in atto e per la definizione
del Minimo Deflusso Vitale, di cui all'art. 22, comma 4, del D.Lgs. 11/05/1999, n.
152;
• DL 300/2006, comma 1 dell'art. 2: proroga al 31/12/2007 dei termini previsti per la
denuncia dei pozzi e per la presentazione di domande di riconoscimento o di
concessione preferenziale.
SCARICHI IDRICI

• Planimetria aggiornata alla situazione attuale indicante: reti, punti di scarico…;


• Autorizzazione se dovuta, analisi o dati qualitativi relativi agli scarichi;
• DM 185 del 12/06/2003 (norme tecniche riutilizzo acque reflue);
• D.Lgs. 4/2008 art. 74 (definizione acque reflue);
• D.Lgs. 152/2006 art. 101 comma 5 (divieto di diluizione al fine del conseguimento
dei valori limite di emissione);
• D.Lgs. 152/2006 art. 103 (scarichi su suolo e sottosuolo);
• D.Lgs. 152/2006 artt.124 e 125 (verificare per il titolare dell’attività da cui origina lo
scarico, lo stato autorizzatorio, in particolare: attuali condizioni gestionali, scadenza,
richiesta rinnovo autorizzazione un anno prima della scadenza);
• D.Lgs. 152/2006 artt. 124 comma 4 e 107 comma 2 e Regolamento di fognatura
(scarichi acque reflue domestiche in pubblica fognatura che confluiscono al
depuratore);
• D.Lgs. 152/2006 art. 124 comma 1 (presenza di autorizzazione-provinciale o
comunale secondo la disciplina regionale- per scarichi di acque reflue domestiche
con recapito in suolo, sottosuolo o corpo idrico superficiale);
• D.Lgs. 152/2006 art. 124 comma 1, art. 105 comma 1, art. 107 comma 1, art. 125
comma 1: autorizzazione allo scarico di acque reflue industriali in pubblica
fognatura (che confluiscono al depuratore) o in corpo idrico superficiale;
• D.Lgs. 152/2006 artt. 103 e 104; art. 124 comma 1: scarichi di acque reflue
industriali con recapito in corpo recettore suolo, sottosuolo o acque sotterranee;
• D.Lgs. 152/2006 art. 124 comma 10, art. 101 comma 3: rispetto prescrizioni
contenute in autorizzazione ed accessibilità al punto di scarico per il
campionamento;
• D.Lgs. 152/2006 art. 113: acque meteoriche di dilavamento: verifica esistenza di
una disciplina regionale che potrebbe prescrivere l’autorizzazione;
06 • D.Lgs.11/07/2007 n. 94: attuazione Dir. 2006/7/CE, su acque balneazione, nella
parte relativa all'ossigeno disciolto;
• Laguna di Venezia: per gli scarichi di acque meteoriche di dilavamento da superfici
impermeabili non adibite allo svolgimento di attività produttive, verificare
presentazione a Magistrato alle acque di "piano di adeguamento" entro 31/01/2005.
Particolarità:
DIGHE SBARRAMENTI
• Regio Decreto n° 1775 del 11/12/1933 Testo unico delle disposizioni di legge sulle
acque e impianti elettrici
• Decreto del Presidente della Repubblica n° 1363 del 01/11/1959 Approvazione del
regolamento per la compilazione dei progetti, la costruzione e l'esercizio delle dighe di
ritenuta
• Decreto Legge n° 507 del 08/08/1994 Misure urgenti in materia di dighe: art 1.
• D.Lgs. 152/2006:
o Art. 61 - competenze delle regioni: comma 2 competenze e adempimenti per il
Registro italiano DIGHE
o Art 74 definizione di scarico= comma ff) scarico: qualsiasi immissione
effettuata esclusivamente tramite un sistema stabile di colletta-mento che
collega senza soluzione di continuità il ciclo di produzione del refluo con il
corpo ricettore acque superficiali, sul suolo, nel sottosuolo e in rete fognaria,
indipendentemente dalla loro natura inquinante, anche sottoposte a
preventivo trattamento di depurazione. Sono esclusi i rilasci di acque previsti
all'articolo 114;
o Art. 114 – dighe: piani di gestione e procedure da adottare in occasione di
interventi di sghiaiamento/scarico di fondo.
• Decreto Ministeriale del 30/06/2004 Criteri per la redazione del progetto di gestione
degli invasi, ai sensi dell'articolo 40, comma 2, del decreto legislativo 11 maggio
1999, n. 152, e successive modifiche ed integrazioni, nel rispetto degli obiettivi di
qualità fissati dal medesimo decreto legislativo.
• Decreto Ministeriale del 24/03/1982 Norme tecniche per la progettazione e la
costruzione delle dighe di sbarramento
• D.Lgs. Governo n° 112 del 31/03/1998 Conferimento di funzioni e compiti
amministrativi dello Stato alle regioni ecc: conferimento di funzioni per determine di
concessione, definizione dei disciplinari di derivazione acque pubbliche, riscossione
canoni di estrazione di materiale litoide dai corsi d'acqua ( vedere richiesta di
concessione e pagamento canoni oltre a bolle di accompagnamento materiale in
totale).
• In genere essendo costruite in zone di pregio naturalistico si vedano i punti relativi
alla VIA alla Valutazione di Incidenza, eventuali nulla osta paesaggistici.
• Decreto 4 giugno 2009 Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Disciplina dei
criteri di determinazione del contributo annuo da parte dei concessionari di dighe
per le attivita' di vigilanza e controllo svolte dal Ministero delle infrastrutture e dei
trasporti.: verificare pagamento canoni
• Pagamento annuale dei seguenti canoni/oneri: eventuali canoni di asporto materiale
litoide ( sghiaiamento invasi), canone di rinascimento ittico in genere pagato verso
società locali di pesca sportiva, canone di derivazione acque pubbliche.
• Attenzione all’adeguamento ai criteri di selezione delle specie ittiche immesse al fine
di preservare la tipicità dell’ecosistema ( chiedere eventuali comunicazioni degli enti
in merito)
• Documenti: concessione di derivazione, disciplinare di concessione, collaudo
provvisorio, eventuali lavori di adeguamento, dichiarazione di fine lavori, collaudo
definitivo, comunicazione delle portate e della produzione.
• Controlli: rispetto delle prescrizioni in relazione a VIA, Valutazione di incidenza (
leggere i collaudi), rispetto dei tempi in relazione a lavori di sistemazione spondale e
ripristino dello stato dei luoghi anche in relazione ad eventuali eventi franosi,
controllo della differenza di temperatura indotta nel flusso d’acqua, rispetto del
deflusso minimo vitale, rispetto delle portate derivabili, ecc.
• Aspetti ambientali operativi: oli di raffreddamento ( le serpentine di scambio per il
raffreddamento dell’olio a volte sono immerse nel flusso d’acqua uscente), gestione
cantieristica, depositi di oli, gestione rifiuti di manutenzione, scarico degli
aggottamenti ( sentine di raccolta dei trafilamenti dalle macchine).

QUALITÀ DELL’ARIA

• DM 1 ottobre 2002 n. 261: piani qualità dell’aria;


• DM 2 aprile 2002, n. 60: valori limite e soglia d’allarme per gli inquinanti SO2, NOX,
PM 10, PB, benzene e CO;
• D.Lgs. 171/2004: valori limite e soglia d’allarme per gli inquinanti SO2, NOX, COV,
07 NH3
• D.Lgs. 183/2004: valori limite e soglia d’allarme per l’ozono;
• DM 29 gennaio 2007: conformità veicoli e controllo degli inquinanti di combustione
gassosi e delle emissioni di particolato;
• D.Lgs. 3 agosto 2007: valori limite e soglia d’allarme per gli inquinanti arsenico,
cadmio, nichel, IPA, stato di qualità dell’aria…
EMISSIONI IN ATMOSFERA

• Planimetria aggiornata alla situazione attuale indicante: reti, punti di scarico…;


• Autorizzazione se dovuta, analisi o dati qualitativi relativi alle emissioni in atmosfera;
• D.Lgs 152/2006 art. 269 comma 1, 14 e 16; art. 272 comma 5: impianti non soggetti
ad autorizzazione;
• D.Lgs 152/2006 art. 269: installazione di nuovo impianto o trasferimento da un
luogo ad un altro di un impianto soggetto ad autorizzazione, comprese le esclusioni
di cui al comma 14 “impianti di emergenza e sicurezza,…” e comma 16 “impianti di
deposito oli minerali”;
• D.Lgs 152/2006 artt. 269 e 271 (per gli impianti soggetti a regime autorizzativo):
verifica rispetto prescrizioni previste in autorizzazione e valori limite di cui all’All. I
alla Parte V);
• D.Lgs 152/2006 art. 271 comma 17: metodi di campionamento per monitoraggio in
continuo delle emissioni;
• D.Lgs 152/2006 art. 272 comma 1: comunicazione impianti con attività in deroga,
nel caso in cui l’autorità competente ha previsto, con proprio provvedimento
generale, che i gestori di tali impianti comunichino alla stessa di ricadere in tale
elenco oltre alla data di messa in esercizio dell’impianto o di avvio dell’attività;
• D.Lgs 152/2006 art. 272 comma 2 e 3: domanda di adesione all’autorizzazione
generale per impianti ed attività di cui alla Parte II dell’Allegato IV alla Parte V del
D.Lgs. 152/2006;
• D.Lgs 152/2006 art. 275: emissioni COV;
08 • D.Lgs 152/2006 art. 275 comma 2: elenco attività ricadenti in una delle 15 categorie
e relative soglie minime di consumo indicate nella Parte II dell’All. III alla Parte V;
• D.Lgs 152/2006 art. 275 comma 4: autorizzazione per le attività di cui comma 2
“emissioni di COV”, comma 8, comma 9 e comma 10 (sono fatte salve le
autorizzazioni rilasciate prima del 13/3/2004);
• L. 28/2/2008 n. 31 (modifica art. 281 comma 2 del D.Lgs 152/2006): prorogato a 5
anni, dalla data di entrata in vigore della parte quinta del decreto, del termine fissato
per l’adeguamento, per i gestori degli impianti e delle attività in esercizio che
ricadono nel campo di applicazione del presente titolo e che non ricadevano nel
campo di applicazione del DPR 203/88.
• D.Lgs. 152/2006 All. III Parte V: attività e soglie di consumo solvente; valori limite di
emissione; registrazione in continuo per COV espressi come COT> 10 kg/ora o su
richiesta dell’AC;
• D.Lgs. 152/2006 - Parte II dell’Allegato IV alla Parte V: Impianti e attività in deroga –
impianti di cui all’art. 272 comma 2;
• Decisione CE 130/2004: Linee Guida per il monitoraggio e la comunicazione delle
emissioni di gas serra e s.m.i.

Particolarità:
• Parte IV dell’ Allegato I alla Parte V del D.Lgs. 152/2006: raffinerie “Valori di
emissione e prescrizioni relativi alle raffinerie”;
• Parte I dell’ Allegato II alla Parte V del D.Lgs. 152/2006: Grandi impianti di
combustione (impianti di potenza termica nominale pari a 50 MW).
IMPIANTI TERMICI

• DPR n° 412 del 26/08/1993 “Regolamento recante norme per la progettazione,


l'installazione, l'esercizio e la manutenzione degli impianti termici degli edifici ai fini
del contenimento dei consumi di energia, in attuazione dell'art. 4, comma 4, della
legge 9 gennaio 1991, n. 10”;
• DPR 551/1999 e D.Lgs. 152/2006 (art. 286): Esercizio impianti termici degli edifici,
in merito alla dichiarazione di avvenuta manutenzione, controlli di rendimento di
combustione e libretti di centrale/impianto;
• D.Lgs. 152/2006 art. 293 “Combustibili consentiti” con le limitazioni previste
09 dall’All. X alla Parte V;
• D.Lgs. 152/2006 art. 294 “Prescrizioni per il rendimento di combustione”: requisiti
tecnologici, strumentazione analitica e di registrazione richiesti per gli impianti di
combustione disciplinati dal titolo I della Parte V del decreto con potenza termica
nominale pari o superiore a 6 MW oppure, dal titolo II della Parte V del decreto
aventi potenza termica complessiva pari o superiore a 1,5 MW.
• D.Lgs. Gov. n° 192 del 19/08/2005 Attuazione della direttiva 2002/91/CE relativa
al rendimento energetico nell'edilizia: modifiche sulla verifica periodica degli impianti
termici e su valore di rendimento minimo in relazione agli obblighi di cui all'art.31 L.
10/1991

RIFIUTI

• D.M. n° 65 del 08/03/2010: Regolamento recante modalità semplificate di gestione


dei rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE) da parte dei
distributori e degli installatori di apparecchiature elettriche ed elettroniche (AEE),
nonché dei gestori dei centri di assistenza tecnica di tali apparecchiature
• D.Lgs 152/2006: norme in materia ambientale :parte IV gestione rifiuti, come
corretto e integrato da D.Lgs 8/11/2006, n. 284, e corretto dal D.Lgs 16/01/2008, n
4 (art. 183 deposito temporaneo, art. 184 classificazione rifiuti, art. 185 limiti al
campo di applicazione, art. 187 divieto di miscelazione fra categorie diverse di rifiuti
pericolosi, art. 188 verifica conferimento a soggetti autorizzati, art. 189 MUD, art.
190 registro c/s, art. 192 assenza di depositi incontrollati, art. 193 formulario rifiuti,
194 spedizioni rifiuti transfrontaliere, art. 212: Iscrizione Albo Gestori Ambientali)
• DM 1 aprile 1998, n. 145: formulario di identificazione rifiuti;
• DM 1 aprile 1998 n. 148 registro c/s rifiuti;
• D.Lgs. 209/1999: smaltimento PCB/PCT;
• DM 248/2004 – All. A: deposito rifiuti contenenti amianto;
• DM 209/2003: raccolta veicoli fuori uso;
10
• D.Lgs. 151/2005: Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche (RAEE);
• DPR 254/2003: rifiuti sanitari;
• D.Lgs. 508/1992 e s.m.i: rifiuti di origine animale / a base di pesce;
• D.Lgs. 99/1992 da correlare con l’art. 193 del D.Lgs, 152/2006 come corretto dal
D.Lgs. 16/01/2008, n. 4: utilizzo di fanghi in attività agricole;
• DM. 392/1996: condizioni di stoccaggio, etichettatura e protezione olii usati;
• DM 29 ottobre 1997: Statuto Consorzio Nazionale Imballaggi (CONAI);
• D.Lgs. 152/2006 artt. 233-236: Consorzi Nazionali di Filiera;
• DM 5/2/1998 art. 6 come modificato dal DM 186/2006: campionamento e analisi
per la messa in riserva dei rifiuti non pericolosi ammessi a procedura semplificata
secondo l’art. 214 del D.Lgs. 152/2006;
• DM 5/2/1998 art. 8 come modificato dal DM 186/2006: campionamento e analisi
per il recupero dei rifiuti non pericolosi ammessi a procedura semplificata secondo
l’art. 214 del D.Lgs. 152/2006;
• DM 161/2002 art. 7: caratterizzazione chimico-fisica per il recupero dei rifiuti
pericolosi ammessi a procedura semplificata - ogni 12 mesi o in caso di modifica del
processo produttivo
• DM 13/05/2009 modifica del DM 8 aprile 2008, recante la disciplina dei centri di
raccolta dei rifiuti urbani raccolti in modo differenziato, come previsto dall'articolo
183, comma 1, lettera cc) del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, e successive
modifiche: modalità di gestione e tipologie di rifiuti assimilabili agli urbani che è
possibile gestire attraverso la raccolta differenziata urbana nei centri di raccolta D.M.
17/12/2009 modificato dal D.M. 15/02/2010: istituzione SISTRI, Sistema di
Controllo della tracciabilità dei rifiuti (MUD. Registro carico-scarico, formulari)

DISCARICHE E IMPIANTI DI INCENERIMENTO

• D.Lgs. 36/2003: classificazione discariche, rifiuti ammessi/non ammessi,


autorizzazione, gestione operativa e post-operativa;
• DM 29 luglio 2004 n. 248: gestione rifiuti contenenti amianto (classificazione CER,
ricopertura e trattamento rifiuti);
• DM 3 agosto 2005: criteri di ammissibilità dei rifiuti in discarica (caratterizzazione di
base, test di cessione per inerti, requisiti di pericolosità);
• DM 503/1997: regole per la conduzione della combustione degli impianti
d’incenerimento dei rifiuti urbani, speciali non pericolosi, sanitari contagiosi (valori
limite di emissione, metodi di campionamento degli inquinanti, caratteristiche
11 costruttive e funzionali…);
• DM 124/2000: regole per la conduzione della combustione degli impianti
d’incenerimento dei rifiuti pericolosi (valori limite di emissione, metodi di
campionamento degli inquinanti, caratteristiche costruttive e funzionali…);
• Regolamento CE 1774 del 3/10/2002: norme sanitarie relative ai sottoprodotti di
origine animale;
• D.Lgs. 133/2005: incenerimento rifiuti (valori limite di emissione, metodi di
campionamento degli inquinanti, frequenza di misurazione delle sostanze inquinanti,
sistema di alimentazione rifiuti, caratteristiche costruttive e funzionali…);
• DM 5 maggio 2006: individuazione dei rifiuti ammissibili come biomassa utilizzabili
all’interno delle fonti rinnovabili.

TERRE E ROCCE DA SCAVO

• D.Lgs. 152/2006 art. 186 come modificato dal D.Lgs. 4/2008: possibilità di re-
12
impiego, provenienza e destino finale, caratteristiche chimico-fisiche, tempo di
eventuale deposito in attesa di utilizzo.

BONIFICA SITI CONTAMINATI

• D.Lgs 152/2006: norme in materia ambientale Parte IV gestione rifiuti, come


corretto e integrato da D.Lgs 8/11/2006, n. 284, e corretto dal D.Lgs 16/01/2008, n
4 (art. 242: comunicazione al Comune e alla Provincia dell’avvenuto superamento
delle concentrazioni soglia di contaminazione-CSC-, descrizione misure di
prevenzione, predisposizione Piano di caratterizzazione, predisposizione procedura
analisi del rischio, predisposizione progetto di bonifica o di messa in sicurezza).
13
• D.Lgs. n° 59 del 18/02/2005 – “Attuazione integrale della direttiva 96/61/CE
relativa alla prevenzione e riduzione integrate dell'inquinamento”: verificare che
nell’AIA vi siano o meno prescrizioni particolari per determinati contaminanti e che
siano gli stessi eventualmente presenti nelle contaminazioni rilevate dalle ultime
analisi, se diverse devono fare comunicazione artt 242/245 del D.Lgs 152/2006 in
quanto la comunicazione annuale dei dati non sostituisce le comunicazioni di cui
agli artt citati.
CONTAMINAZIONE SUOLO E SOTTOSUOLO

• DM 24/05/1999 n. 246: annullato dalla C.C. con sentenza n. 266/2001 “Serbatoi


interrati”;
14
• DM 29/11/2002: requisiti tecnici per la costruzione, l'installazione e l'esercizio dei
serbatoi interrati destinati allo stoccaggio di carburanti liquidi per autotrazione
presso gli impianti di distribuzione.

INCIDENTI RILEVANTI
SEVESO TER - D.Lgs. 334/99 modificato dal D.Lgs. 238/2005
ADEMPIMENTI DEL GESTORE DEGLI STABILIMENTI A RISCHIO DI INCIDENTI
RILEVANTI (capo II del D.Lgs 334/99 come modificato dal D.Lgs 238/2005):
• Invio notifica di cui all'articolo 6, comma 2, e la scheda di informazione di cui
all'articolo 6, comma 5, del D.Lgs 334/1999, nei modi ed ai soggetti indicati allo
stesso articolo 6; in caso di modifiche considerare DM 09/08/2000 “Individuazione
delle modificazioni di impianti e di depositi, di processi industriali, della natura o
dei quantitativi”;
• di sostanze pericolose che potrebbero costituire aggravio del preesistente livello di
rischio.
• Redazione del documento che definisce la propria politica di prevenzione degli
incidenti rilevanti (art 7, comma 1);
• Attuazione del sistema di gestione della sicurezza di cui all'articolo 7, comma 2 (DM
9/8/2000 “Linee guida per l'attuazione del sistema di gestione della sicurezza” e
Linee Guida APAT n. 23/2003 “Linee guida per lo svolgimento delle verifiche
ispettive sui sistemi di gestione della sicurezza in impianti a rischio di incidente
rilevante);
• Presentazione del rapporto di sicurezza (art. 8 comma 1);
• Predisposizione del Piano di Emergenza Interno (art. 11);
• Trasmissione delle informazioni (art 11 comma 4) utili per l’elaborazione del Piano
15
di Emergenza ai soggetti individuati dallo stesso comma 4 nonché al comando
provinciale dei vigili del fuoco;
• Informazione, Formazione, Addestramento - DM 16/03/1998 “Modalita' con le
quali i fabbricanti per le attività industriali a rischio di incidente rilevante devono
procedere all'informazione, all'addestramento e all'equipaggiamento di coloro che
lavorano in situ”.

APPLICAZIONE ART. 5 COMMA 2 D.Lgs. 334/99 e s.m.i. nel caso in cui siano presenti
sostanze pericolose in quantità inferiori a quelle indicate nell'All. I:
• individuazione dei rischi di incidenti rilevanti, integrando il Documento di
Valutazione dei Rischi di cui al D.Lgs. 81/2008;
• DM 19/03/2001: (procedura per il rilascio del CPI per aziende soggette a rischio di
incidente rilevante;
• DM 16/5/2001 n. 293 art. 2: rapporto integrato di sicurezza portuale inviato alle
autorità competenti per i porti industriali e petroliferi;
• DM 10/05/2001: procedure semplificate per il rilascio di CPI per depositi GPL in
serbatoi fissi >5 m3 soggetti a rapporto di sicurezza;
• DM 9/5/2001: requisiti minimi di sicurezza in materia di pianificazione urb. e ter.
per zone con presenza di stabilimenti in 334;
• DPCM 16/02/2007: informazione alla popolazione;
RISCHIO INCENDIO

• DM 10/3/98: Valutazione rischio d’incendio;


• DPR n. 689 del 26 maggio 1959: Determinazione delle aziende e lavorazioni soggette,
ai fini della prevenzione degli incendi, al controllo del Comando del Corpo dei vigili
del fuoco;
• DM16/2/1982: CPI- Determinazione delle attività soggette a prevenzione incendi;
• DM 10/3/98: Valutazione rischio d’incendio;
16 • DM 4 maggio 1998, n. 37: Iter per l’ottenimento del CPI;
• DM 19/03/2001: procedura di emissione del nulla osta, nonchè emissione, rilasci
rinnovi e modifiche CPI;
• DM 09/05/2007: Direttive per l'attuazione dell'approccio ingegneristico alla
sicurezza antincendio” (nel caso di insediamenti di tipo complesso o a tecnologia
avanzata, di edifici di particolare rilevanza architettonica e/o costruttiva;
• DM 37/2008 art. 5, comma 2 lett. h): redazione progetto impianti da parte di un
professionista iscritto all’Albo.

PIANO DI EMERGENZA E SQUADRA ANTINCENDIO

• DESIGNAZIONE DEGLI ADDETTI (Decreto Ministeriale del 10 marzo 1998 - art.6)


• PIANO DELLE EMERGENZE: per aziende con più di 10 dipendenti o, se inferiori ai
10 dipendenti, soggette al Certificato di Prevenzione Incendi di competenza dei Vigili
del Fuoco (Decreto Ministeriale del 10 marzo 1998 - art.5 comma 1 ed Allegato 8
punto 8.2 per i CONTENUTI MINIMI)
17
• ESERCITAZIONE ANTINCENDIO almeno annuale (Decreto Ministeriale del 10 marzo
1998 - Allegato VII punto 7.4)
• SISTEMI DI RILEVAZIONE ED ALLARME (Decreto Ministeriale del 10 marzo 1998 -
Allegato IV)
• DPR 37/1998 art. 5, comma 2: registro antincendio (annotazione controlli, verifiche,
interventi di manutenzione, informazione e formazione del personale)

SOSTANZE E PREPARATI PERICOLOSI

• D.Lgs. n° 52 del 03/02/1997: “Attuazione della direttiva 92/32/CEE concernente


classificazione, imballaggio ed etichettatura delle sostanze pericolose” modificato dal
D.Lgs. 90/1998;
• DM 04/04/1997: classificazione, imballaggio ed etichettatura delle sostanze
pericolose relativamente alla Scheda di Sicurezza; guida alla realizzazione della
Scheda di Sicurezza in 16 punti;
• DM 07/09/2002: modalità di informazione sulle sostanze pericolose;
• Regolamento 1907/2006/CE: registrazione, la valutazione, l'autorizzazione e la
18 restrizione delle sostanze chimiche - REACH
• Regolamento (CE) n. 987/2008 della Commissione dell’8 ottobre 2008 che modifica
gli allegati IV e V del regolamento (CE) n. 1907/2006 del Parlamento europeo e del
Consiglio concernente la registrazione, la valutazione, l’autorizzazione e la restrizione
delle sostanze chimiche (REACH): modifica degli allegati IV e V del Regolamento (CE)
1907/2006 (REACH)
• Regolamento (CE) n. 453/2010 della Commissione e del 20 maggio 2010 recante
modifica del regolamento (CE) n. 1907/2006 del Parlamento europeo e del Consiglio
concernente la registrazione, la valutazione, l’autorizzazione e la restrizione delle
sostanze chimiche (REACH): modifica dell'Allegato II del Regolamento (CE)
1907/2006 (REACH) dal 1° dicembre 2010
SOSTANZE LESIVE PER L’OZONO E GAS EFFETTO SERRA
• DPR 147/2006 Regolamento concernente le modalità per il controllo ed il recupero
delle fughe di sostanze lesive della fascia di ozono stratosferico da apparecchiature di
refrigerazione e di condizionamento d'aria e pompe di calore, per quantità > kg. 3
(per quantità pari o > di kg. 3 annuale; pari o > di kg 30 semestrale; pari o > di kg.
300 trimestrale).
• Regolamento CE n. 842/2006 del 17 maggio 2006 su taluni gas fluorurati ad effetto
serra compresi in all. 1 per quantità pari o > di kg. 3 (periodicità verifica: pari o > di
kg 3 annuale (eccezione: apparecchiature con impianti ermeticamente sigillati,
etichettati come tali e contenenti meno di 6 chilogrammi); pari o > di kg 30
semestrale; pari o > di kg. 300 trimestrale)).
• Regolamento (CE) n. 1272/2008 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 16
dicembre 2008, relativo alla classificazione, all'etichettatura e all'imballaggio delle
sostanze e delle miscele che modifica e abroga le direttive 67/548/CEE e
1999/45/CE e che reca modifica al regolamento (CE) n. 1907/2006
• Regolamento (CE) n. 790/2009 della Commissione, del 10 agosto 2009, recante
modifica, ai fini dell'adeguamento al progresso tecnico e scientifico, del regolamento
(CE) n. 1272/2008 del Parlamento europeo e del Consiglio relativo alla
classificazione, all'etichettatura e all'imballaggio delle sostanze e delle miscele: I titoli
II, III e IV si applicano alle sostanze a decorrere dal 1° dicembre 2010 e alle miscele a
19 decorrere dal 1° giugno 2015.
A decorrere dal 1° dicembre 2010 e fino al 1° giugno 2015 le sostanze sono
classificate in conformità sia della direttiva 67/548/CEE sia del Regolamento (CE) n.
1272/2008 . Sono etichettate e imballate in conformità al Regolamento (CE) n.
1272/2008 .
In deroga per le sostanze classificate, etichettate e imballate in conformità della
direttiva 67/548/CEE e già immesse sul mercato prima del 1° dicembre 2010 non
vale l'obbligo di essere rietichettate e reimballate in conformità del presente
regolamento fino al 1° dicembre 2012.
In deroga per le miscele classificate, etichettate e imballate in conformità della
direttiva 1999/45/CE e già immesse sul mercato prima del 1° giugno 2015 non vale
l'obbligo di essere rietichettate e reimballate in conformità del presente regolamento
fino al 1° giugno 2017
• Reg. CE 16 settembre 2009, n. 1005 sulle sostanze che riducono lo strato di ozono
(Articolo 11, paragrafo 4: fino al 31/12/2014 modalità per recupero e utilizzo da
parte dell’impresa che ha effettuato il recupero nell’ambito della manutenzione, di
HCFC)), (Articolo 11, paragrafo 3 possibilità di immettere sul mercato
idroclorofluorocarburi (HCFC) rigenerati utilizzati per attività di manutenzione o
assistenza di apparecchiature di refrigerazione e condizionamento d’aria e di pompe
di calore esistenti, purchè il contenitore sia provvisto di etichetta con indicazione)

GAS TOSSICI
• R.D. 9 gennaio 1927, n. 147: (iter per l’ottenimento dell’autorizzazione all'impiego dei
gas tossici);Elenco gas tossici (DM 06.02.1935 e smi)
• Autorizzazione alla produzione (ASL – RD 147/27 art. 5 e 9)
• Autorizzazione a custodire gas tossici in magazzini e depositi (ASL – RD 147/27 art.
10 e 16)
• Autorizzazione all’impiego a scopo di studio esperimenti e dimostrazioni (ASL – RD
147/27 art. 63)
20
• Licenza per il trasporto (Autorità di P.S. – RD 147/27 art. 23)
• Autorizzazione all’utilizzo in luogo abitato (Autorità di P.S. - RD 147/27 art. 40)
• Autorizzazione all’utilizzo in aperta campagna (Autorità di P.S. - RD 147/27 art. 47)
• Autorizzazione all’utilizzazione a bordo di navi o nell’ambito dei porti (Capitaneria di
porto - RD 147/27 art. 41)
• Patente di abilitazione all’impiego dei gas tossici (ASL – RD 147/27 art. 26 e 39)
• Revisione della patente (ASL – RD 147/27 art. 35)
• Deroga a favore degli stabilimenti industriali (RD 147/27 art. 62)
INQUINAMENTO ACUSTICO

• DPCM 1/03/1991 (limiti massimi di esposizione ambiente abitativo/esterno)


• L. 26/10/1995 n. 447 (Legge quadro inquinamento acustico), come da ultimo
modificata da L. 31/7/2002 n. 179 art. 7 (pubblici esercizi)
• DM 11/12/1996 (applicazione criterio differenziale per impianti a ciclo produttivo
continuo)
• DPCM 14/11/97 (valori limite)
• DM 16/03/1998: Tecniche di rilevamento e di misurazione (strumenti di misura e
certificati di taratura);
• DM 31/03/1998: Requisiti tecnico competente in acustica;
• DM 29/11/2000: Criteri per la predisposizione dei piani di contenimento /
abbattimento rumore da parte di Società/Enti gestori di servizi
21 pubblici di trasporto e relative infrastrutture, come modificato da DM 23/11/2001;
• D.Lgs. 4/9/2002 n. 262 (emissione acustica di attrezzature/macchine destinate a
funzionare all'aperto: Dir. 2001/14/CE),come modificato da DM
24/07/2006 (modifiche ad Allegato I, parte B)
• DPR 30/03/2004 n. 142 (prevenzione rumore da traffico veicolare-limiti di
immissione)
• D.Lgs. 17/01/2005 n.13 (attuazione direttiva 2002/30/CE su contenimento del
rumore negli aeroporti comunitari)
• D.Lgs 9.05.2005 n.96 (rumore aeroportuale - revisione della parte aeronautica del
Codice della navigazione,a norma art.2 L.9/11/2004 n.265)
• D.Lgs 19/08/2005 n. 194 (attuazione direttiva 2002/49/CE su determinazione e
gestione del rumore ambientale – entro 30/06/2007 “mappe acustiche
strategiche”)

INQUINAMENTO ELETTROMAGNETICO

• Legge 22 febbraio 2001, n. 36 Legge quadro sulla protezione dalle esposizioni a


campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici.
• DPCM 8 luglio 2003: “Fissazione dei limiti di esposizione, dei valori di attenzione e
degli obiettivi di qualità per la protezione della popolazione dalle esposizioni a campi
elettrici, magnetici ed elettromagnetici generati da frequenze comprese tra 100 kHz e
22
300 GHz” (alta frequenza) (evidenze di misure per il rispetto dei limiti di esposizione
previsti);
• DPCM 8 luglio 2003 - Fissazione dei limiti di esposizione, dei valori di attenzione e
degli obiettivi di qualità per la protezione della popolazione dalle esposizioni ai campi
elettrici e magnetici alla frequenza di rete (50 Hz- bassa frequenza) generati dagli
elettrodotti (evidenze di misure per il rispetto dei limiti di esposizione previsti).

PCB / PCT

• DPR 24/05/1988, n. 216 come modificato da DM 29/07/1994 e DM 17/01/1992:


Etichettatura apparecchiature contenenti PCB/PCT;
• DM 11/02/1989: Presentazione denuncie apparecchiature contenenti PCB/PCT;
23
• D.Lgs. 22/05/1999 n. 209 “smaltimento/decontaminazione PCB/PCT usati e degli
apparecchi contenenti PCB/PCT;
• DM 11/10/2001: “Condizioni per l'utilizzo dei trasformatori contenenti PCB/PCT in
attesa della decontaminazione o dello smaltimento”.
AMIANTO

DISPERSIONE DI FIBRE DI AMIANTO NELL'AMBIENTE ESTERNO:


• Dlgs 81/2008 Art. 256. - Lavori di demolizione o rimozione dell'amianto: obbligo di
redazione piano di lavoro
• Decreto Ministeriale del 20/08/1999 Ampliamento delle normative e delle
metodologie tecniche per gli interventi di bonifica, ivi compresi quelli per rendere
innocuo l'amianto, previsti dall'art. 5, comma 1, lettera f) , della legge 27 marzo
1992, n. 257, recante norme relative alla cessazione dell'impiego dell'amianto:
metodologie per la bonifica da amianto tramite incapsulamento, esenzione
dall'obbligo di presentazione del piano di lavoro per interventi di incapsulamento che
non prevedano un trattamento preliminare o la sostituzione di lastre
• DM 6/9/1994: Presenza di manufatti o coperture con fibre di amianto e nomina
24 responsabile per le strutture contenenti amianto (in particolare vedi punto 4);
• D.Lgs. 17/3/1995 Valutazione del Rischio di dispersione di fibre di amianto
nell'ambiente esterno;
• DM 14/12/2004: “Divieto di installazione materiali contenenti amianto”;
• D.Lgs. 257 del 25/07/2006 (Notifica da parte del datore di lavoro all’organo di
vigilanza competente);
• L. 257/1992 art. 9 (relazione annuale da inviare all’autorità competente);
• DPR 8/8/1984 art. 10: Requisiti professionali per addetti alle attività di rimozione,
smaltimento e bonifica amianto;
• DM 13/03/2003 e DM 29/07/2004: classificazione discariche per smaltimento
materiali contenenti amianto;
• DPR 8/8/1994: Programmi di bonifica e censimento edifici contenenti amianto.;

TRASPORTO MATERIALI PERICOLOSI (ADR / RID)

• DM 10 marzo 1998 - art. 6: designazione degli addetti


• D.Lgs. 4/02/2000 n. 40: consulente sicurezza trasporti (applicazione normativa
trasporto ADR in funzione della tipologia di trasporto: nomina e titolo del consulente
per la sicurezza dei trasporti, redazione relazione annuale e ogniqualvolta
intervengano modifiche, formazione addetti -Certificato di Formazione Professionale-,
patente ADR, presenza a bordo degli automezzi dei documenti e delle attrezzature di
sicurezza, certificato di autorizzazione del veicolo al trasporto merce in ADR );
• DM 6/06/2000: norme attuative D.Lgs. 40/2000 (qualifica consulente);
25
• DM 4/07/2000: imprese esenti consulente sicurezza trasporti;
• DM 10/06/2004: procedure per l’approvazione degli imballaggi destinati al trasporto
su strada di merci pericolose (conformità imballaggi);
• DM Trasp. 6/10/2006: attuazione norme concernenti la formazione professionale dei
conducenti dei veicoli adibiti al trasporto di merci pericolose su strada con
riferimento alla direttiva 94/55/CE.
• D. Lgs 27 gennaio 2010, n.35 “Attuazione della direttiva 2008/68/CE, relativa al
trasporto interno di merci pericolose”, che sancisce l'entrata in vigore dell’edizione
2009 di ADR/RID anche per i trasporti nazionali

MOBILITY MANAGER / ENERGY MANAGER

• DM 27/03/1998 art. 2: nomina Mobility Manager per aziende ed Enti Pubblici con
più di 300 dipendenti e per le imprese con più di 800 addetti ubicate nei comuni di
26
cui all’art. 2;
• Legge 10/1991: nomina Energy Manager in funzione delle soglie previste in base
all’attività svolta.
ZONE SIC/ZPS

• Attuazione alla Direttiva Habitat 92/43/C.E.E emanata dalla Comunità


europea sin dal 21 maggio 1992, con D.P.R. 8 settembre 1997, n. 357,
modificato con D.P.R. n. 12 marzo 2003, n. 120 (siti di interesse comunitario
(S.I.C.) sono cosa diversa dalle aree protette, dai parchi nazionali, regionali,
27
dalla riserva naturali, marine e così di seguito. Essi traggono origine dal
concettuale rilevante valore scientifico, naturale “tipico o biotipico” che un
habitat naturale possiede, che assurge ad interesse sovranazionale e che,
quindi è abbisognevole di tutela)
• Vedi sezione 03

GESTIONE RECLAMI / SEGNALAZIONI ESTERNE

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