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Impalcati lignei:

tipologie strutturali e tecniche di recupero


(aspetti statici, tecnologici, di tutela)

Alessandra Marini
alessandra.marini@unibg.it

Il materiale è in parte ripreso con l’autorizzazione dell’autore da:


Ezio Giuriani «Consolidamento degli edifici storici», UTET, 2012
 outline
Tipologie
• Solaio a travetti paralleli
• Travi principali e travetti
• Verifica in termini di deformazioni e tensioni
• Travi composte
Interventi di rinforzo solai
• Tecniche estradossali
• Tecnica del sottofondo strutturale (esempio)
• Rinforzo con assoni collaboranti
• Interventi di rinforzo intradossali
• Trave rompitratta (esempio)
• Integrazione dei tavetti (travi di bordo, sistemi di appensione)
Tecniche intervento rinforzo travi
• Tecnica del sottofondo strutturale (esempio)
• Tecnica del raddoppio (mensole)
• Tecnica tirante e contraffisso
Rifacimento dei solai
• Solai in legno appoggiato su travi di bordo e mensole
• Mensole A
• Mensole B – Ancoraggi
• Formazione di appoggi – protesi metalliche
TIPOLOGIE
• Travetti paralleli: Lmin < 6m

L min

[Ref. 1]
TIPOLOGIE
• Travetti paralleli: Lmin < 6m
Edilizia rurale

Impiego di pianelle/mezzane in cotto

[Tratto da Giuriani: Consolidamento degli edifici storici, 2012, Ref. 1] [Ref. 2]


TIPOLOGIE
• Travetti paralleli: Lmin < 6m

[ref. 2]

Solaio di tavole in legno con stuoia di canne per controsoffitto


- Arelle / listelli
- Controsoffitti pesanti (anche 5cm di intonaco con grassello)
TIPOLOGIE
• Travetti paralleli con voltine in gesso

[ref. 2]
TIPOLOGIE
• Solai alla veneziana: paralleli fitti, travi di bordo e mensole

- Bene in presenza di
murature umide,
- Nessun problema ai carichi
statici,
- In assenza del tirante A, è
pessimo per azioni sismiche.
TIPOLOGIE
• Travi principali e travetti: 6 m < Lmin < 10 m

[ref. 1]

Solaio di mezzane a doppia orditura


TIPOLOGIE
• Travi principali e travetti: 6 m < Lmin < 10 m

[Ref. 5]

Solaio di mezzane a doppia orditura con tavole di rifinitura alle


imposte dei travetti (tipo bussole)
TIPOLOGIE
• Travi principali e travetti: 6 m < Lmin < 10 m

[ref. 2]

Planimetria di un solaio di mezzane con travi principali


TIPOLOGIE
• Travi principali e travetti: 6 m < Lmin < 10 m

[ref. 2]
Sezione di un solaio di mezzane a doppia orditura
TIPOLOGIE
• Travi composte in legno - Lmin > 10 m
[ref. 1]

[ref. 3]
TIPOLOGIE
• Travi composte in legno - Lmin > 10 m
TIPOLOGIE
Distribuzione delle biette:

Inserimento staffe:
TIPOLOGIE
• Solai alla Serlio - Lmin > 10 m

Orditura principale: Orditura secondaria:

Travi isostatiche Travetti paralleli [ref. 1]

Per la copertura di grandi luci.


TIPOLOGIE
• Solai alla Serlio - Lmin > 10 m

Orditura principale:

[ref. 1]
RILIEVO STRUTTURALE
• Rilievo mediante micro-perforazioni controllate e recupero detriti

Rapporto di perforazione

[Ref. 1]
TIPOLOGIE
• Travi principali e travetti: 6 m < Lmin < 10 m

Problematico il
rilievo della
sezione

Solaio di mezzane a doppia orditura


con travi foderate e incorniciate
RILIEVO STRUTTURALE

[ref. 2]

Imbussolatura della trave di spina – solaio di tavole in legno


con regoli coprifilo
RILIEVO STRUTTURALE

[ref. 2]

Solaio di tavole in legno con trave di spina e


falsa trave di bordo
RILIEVO STRUTTURALE

Solaio
a lacunari
[ref. 2]
RILIEVO STRUTTURALE

[ref. 2]
Solaio a lacunari
RILIEVO STRUTTURALE

Solaio
[ref. 2]
a lacunari
RILIEVO STRUTTURALE

trave

Trave di
bordo

Solaio a cassettoni
[ref. 2]
RILIEVO STRUTTURALE
Imbussolatura travi a copertura
di geometrie irregolari.
Travetti molto diversi.

[ref. 2]

Solaio a cassettoni – sezione dei travetti


RILIEVO STRUTTURALE

[ref. 2]

Solaio a cassettoni
RILIEVO STRUTTURALE

[Ref. 4]
Identificazione
CONIFERE E LATIFOGLIE

Legno primaverile

Legno autunnale

Conifera: pino marittimo Latifoglia: rovere [Ref .7]

individuazione specie: colore, sezione e fianchi del segato con valutazione


della conformazione degli anelli di accrescimento. 28
Indagini diagnostiche
PROVE PENETROMETRICHE /
PROVE DI INFISSIONE
 valutare la resistenza del legno (curve
di correlazione E,fc – N colpi)
 l’estensione e la profondità
dell’eventuale degrado.

MC

Attenzione agli appoggi eseguire anche vicino a zone dove


la muratura presenta umidità
Indagini diagnostiche
Indagini diagnostiche
PROVE RESISTOGRAFICHE / PROVE DI PERFORAZIONE

 Individuazione le variazioni di densità del legno lungo un percorso preso in esame;


 valutazione delle dimensioni della sezione.

Resistograph
Indagini diagnostiche
PROVE PENETROMETRICHE COMBINATE A PROVE RESISTOGRAFICHE
PALAZZO DELLA LOGGIA n° colpi Livello di
degrado

<2
Prove di infissione sulla trave perimetrale (10 e 12 marzo 2010)
DEGRADATO

LOCALMENTE
2<n°c< 8 DEGRADATO

>8 BUONO

ZONA NON ISPEZIONABILE

110 160 240 290 270 200 270 320 325 415 9743 510 190 530 190
50
50

260 123

Sezione 23

70 Orizzontale
Verticale
60

50

Amplitude [%]
40

30

20

10
274
0
0 50 100 150 200 250 300 350
Drilling depth [mm]

350 280 350 280 430 390 100 240 780 140 230 100 160

Pianta del sottotetto con evidenziato lo stato di degrdo


Proprietà del materiale
• MATERIALE ORTOTROPO
• RISENTE DI VARIAZIONI DEL REGIME
IGROMETRICO

[Ref. 1
Ref. 6]
Proprietà del materiale

RISORSA DI DUTTILITA’ SOLO PER


COMPRESSIONE ORTOGONALE ALLE
FIBRE.

[Ref. 1
Ref. 6]
TRAVI INFLESSE
Definizione della luce di calcolo:

- Eliminare strato intonaco, si,


a volte molto spesso.

- Effetto irrigidente non


affidabile (DMC)  vincolo
di appoggio.

- Distribuzione uniforme di
sforzi: elevata duttilità a
compressione ortogonale
alla fibratura

𝐿1 = 𝐿𝑛 + (𝑥𝐴 +𝑥𝐵 )/2+2𝑠𝑖


TRAVI INFLESSE
Sforzi massimi:
𝑀
𝜎𝑚𝑎𝑥 = 𝑊 < 𝜎 𝑓//

𝑉
𝜏𝑚𝑎𝑥 = 𝜒 𝐴 < 𝜏 //

Per sezioni rettangolari:


𝜏𝑚𝑎𝑥 𝐻
=
𝜎𝑚𝑎𝑥 𝐿

Freccia elastica:
Pertanto se:
𝑤 5 𝑝𝐿3
40 𝑝𝐿2 1 𝐻2 𝐿 80 𝜎 𝐿 𝜎𝑚𝑎𝑥 = 10𝑀𝑃𝑎
= = =
𝐿 384 𝐸𝑤 𝐽 384 8 𝐽 2 𝐻 𝐸𝑤 384 𝐸𝑤 𝐻
𝐻 1 1
= ÷
𝐿 20 25
Rotazione agli appoggi:

𝑝𝐿3 2 𝜎 𝐿 𝑤 𝜏𝑚𝑎𝑥 = (0,4 ÷ 0,5) 𝜏 //


𝜑= = 𝜑 = 3,2
24𝐸𝑤 𝐽 3 𝐸𝑤 𝐻 𝐿 Risorsa a taglio !!!
A meno di problemi di
degrado
TRAVI INFLESSE

Deformabilità a lungo termine (w/L)∞, j∞

[Ref. REGLES. Normativa francese]

g e q sono computati in relazione alla durata del carico !!!


g: carico permanente (comprensivo della parte del variabile che resta sulla struttura);
q: solo carico di breve durata
TRAVI INFLESSE
NB:
La normativa italiana esprime l’effetto della viscosità
attraverso il parametro Kdef scelto in funzione di specie
legnosa, durata del carico e classe di servizio.

La freccia per la parte viscosa viene calcolata


come Kdef volte la freccia elastica prodotta dai
carichi di lunga durata (condizione di carico quasi
permanente).

La rappresentazione dei fenomeni viscosi è molto


povera. In generale è meglio riferirsi alle Regles.
Deformabilità a lungo termine (w/L) ∞, j∞

[Ref. REGLES. Normativa francese]

g e q sono computati in relazione alla durata del carico !!!


g: carico permanente (comprensivo della parte del variabile che resta sulla struttura);
q: solo carico di breve durata
TRAVI INFLESSE

[ref. 1]
Prodotta dal carico
permanente prima
dell’indurimento della malta
del divisorio.

Nel caso frequente di solai aventi:

[ref. 1]
TRAVI INFLESSE

Principali problematiche:
- Eccessiva deformabilità (w/L, jmax)

- Eccessiva rumorosità al calpestio, se:

[ref. 1]
TRAVI INFLESSE

Indicatori per verifiche di primo livello Target di progetto:

Il solaio non ha particolari problemi se: - correggere I rapporti L/H per contenere
la deformabilità
- Contenere tensione per il carico
permanente per evitare l’insorgenza di
fenomeni viscosi importanti.

Diversamente servono interventi di rinforzo


Tecniche di riforzo dei solai
INTRADOSSALI/ESTRADOSSALI
Rinforzo estradossale con sottofondo strutturale
𝑀
Obiettivo del progetto: 𝜎𝑚𝑎𝑥 =
𝑊
 Contenimento deformazioni e sforzi
𝑤 5 𝑝𝐿3 80 𝜎 𝐿
= =
𝐿 384 𝐸𝑤 𝐽 384 𝐸𝑤 𝐻
Criteri di progetto:
• Riduzione luce, L↓↓
• Aumento, H↑↑
• Riduzione carico, p↓↓
• Aumento base, b↑↑

Tecniche:
• sottofondo strutturale collaborante, H↑↑
• rinforzo estradossale a secco con elementi metallici o lignei, H↑↑
• integrazione dei travetti, b↑↑ p↓↓
• inserimento trave rompitratta, L↓↓
• rifacimento solaio
Soluzioni a secco di rinforzo estradossale
- Doppio assito organizzato/pannelli di XLAM:

 Può essere alternativamente realizzato con LVL, oppure con tavole di legno.
Soluzioni a secco di rinforzo estradossale
PIATTI DI ACCIAIO

- Incremento della rigidezza (e


connessioni resistenza) modesto rispetto ad
altre soluzioni
- Soluzione a secco
- Aumento di peso trascurabile o
TAVOLE DI LEGNO nullo
- Sol. Poco costosa

connessioni
Rinforzo estradossale tavole spinottate

Rinforzo solaio con tavole di legno


Soluzioni a secco di rinforzo estradossale
Soluzioni a secco di rinforzo estradossale
PIATTI DI ACCIAIO

- Incremento della rigidezza (e


connessioni resistenza) modesto rispetto ad
altre soluzioni
- Soluzione a secco
- Aumento di peso trascurabile o
TAVOLE DI LEGNO nullo
- Sol. Poco costosa

connessioni - Sostituzione sottofondo


- Notevole incremento della
rigidezza (e resistenza)
- Adatto a geometrie irregolari
SOTTOFONDO STRUTTURALE - Rischio percolazioni
- Aumento di peso (ridotto se
proposto in sostituzione del
massetto)
connessioni - Sol. Poco costosa
- Diaframma di piano
Rinforzo estradossale con sottofondo strutturale
ASSITO INTERPOSTO

- Alleggerimento, H↑↑
- Problemi di acustica

Deformazione del solaio esistente:


- Incremento sezione in campata
- Minimo incremento agli appoggi
(no problema soglie)

[ref. 1, 8,9,10]
Rinforzo estradossale con sottofondo strutturale

RIMOZIONE ASSITO – TAVOLE E REGOLI

FRESATURA ASSITO

[ref. 1]
Rinforzo estradossale con sottofondo strutturale
Sottofondo strutturale in c.a. ordinario vs altissime prestazioni
- Sottile lastra in c.a. ordinario (5 cm), oppure ad altissime prestazioni (2 cm), piolato.
cappa c.a.

connettori

Dal 1990…

- Soluzione valida anche per solai nuovi in lamellare per grandi luci
- Zona sismica: possibilità di organizzare il diaframma di piano
Rinforzo estradossale con sottofondo strutturale
Sottofondo strutturale in c.a. ad altissime prestazioni

- Sottile lastra in c.a. altissime prestazioni (2-2,5 cm) Dal 2002…

alessandra.marini@unibg.it [ref. 1]
Rinforzo estradossale con sottofondo strutturale
Sottofondo strutturale in malta di calce idraulica naturale ad alte prestazioni

- Lastra in malta di calce idraulica naturale (NHL5) ad alte prestazioni armata


con rete di fibra di vetro (spessore 5-7 cm).
Dal 2010…
Rinforzo estradossale con sottofondo strutturale
Sottofondo strutturale in malta di calce idraulica naturale ad alte prestazioni
- Lastra in malta di calce NHL5, armata con rete di fibra di vetro
- Spinotti in acciaio zincato

fck,28g =15-20MPa
E28g= 15000MPa

alessandra.marini@unibg.it
Rinforzo estradossale – ruolo delle connessioni
L’efficacia dell’irrigidimento flessionale dipende dalla rigidezza del connettore,
il comportamento duttile a rottura è possibile solo 250
adottando connettori duttili
250

d d

Vi Vi Vi Vi

405 405

Tipi di connettori:

alessandra.marini@unibg.it
Rinforzo estradossale – ruolo delle connessioni
L’efficacia dell’irrigidimento
flessionale dipende dalla rigidezza
del connettore, il comportamento
duttile a rottura è possibile solo
adottando connettori duttili

CONNETTORE A PIOLO

• Tondo liscio tagliato (no trancia per


rischio di ovalizzazione dei fori)
• Eliminazione dalle sbavature
• Infisso entro fori calibrati
• Possibile disposizione sfalsata e
inclinata

[ref. 1]
Rinforzo estradossale – ruolo delle connessioni
L’efficacia dell’irrigidimento flessionale dipende dalla rigidezza del connettore,
il comportamento duttile a rottura è possibile solo adottando connettori duttili
250 250

d d

Vi Vi Vi Vi

405 405

Tipi di connettori:

alessandra.marini@unibg.it
Rinforzo estradossale – ruolo delle connessioni
PROVE A TAGLIO SULLA SINGOLA CONNESSIONE

50
A S S IT O IN T E R R O T T O

45

40
Vu
Stud Shear force, Vi [kN]

35

30

25

20
P11-S20ik7
15 P18-S20ik7
P21-S20ik7
10
Kp Giuriani
Piazza
5
EC5
0
0 2 4 6 8 10 12 14 16 18 20
Slip, d [mm]
1) CAMPO ELASTICO 2) ROTTURA

Kp Vu
22
257

Rinforzo estradossale – ruolo delle connessioni 145


110 Lightening panel
Strengthening rib
(a)
110
Sottofondo strutturale in malta di calce idraulica naturale ad alte prestazioni 149

Type1
Type 1 280
δd Type 2 δd
280
50
40 Vi Vi 50 Vi Vi
22 22
257
Lightening panel 217
110 110
145 145
Strengthening rib
(a) (b)
110 110
149

16 δ
280 Type
d 1_Mesh B
Type 1_Mesh A
50 Vi Vi
22
Stud shear force, Vi [kN]

217 12110
145
(b)
110 Type 2_Mesh B
8

PSL
4 Ksm,th = 7.7 kN/mm
Ks,cls = 10.8 kN/mm
0
0 2 4 6 8 10
Slip, d [mm]
Rinforzo estradossale con sottofondo strutturale
d/del

Malta calce

CLS

• Connessioni viscose,
• sedi di sforzi concentrati
Rinforzo estradossale con sottofondo strutturale

Trave sperimentale

860

BREVE DURATA LUNGA DURATA


Rinforzo estradossale con sottofondo strutturale
ppermanenti portati =2,5kN/m2
qvariabili=3,0kN/m2
200 Load, F [kN] C a lc e s tru z z o c
Connessione
180 2 infinitamente rigida

160
4 1 3 Legno w

140
Load, F [kN]

120

100
3Pes
80

60 2Pes
C a lc e s tru z z o c
Freccia 1
40 Connessione Freccia 2
nulla
20 Freccia 3 Pes
Legno w
Freccia 4
0
0 10 20 30 40 50 60 70 80 90 100
Deflection, f [mm]
Rinforzo estradossale con sottofondo strutturale
PROVE DI CARICO DI LUNGA DURATA

860
*
Pes = (2,5kN/m2 + 3kN/m2 * 0,3) * 0,9m = 3,06kN/m P=4,2kN
Pes * L2 3,06kN/m * (8,4m)2
M*es = = = 26,99kNm
8 8
Rinforzo estradossale con sottofondo strutturale
TRAVE: DEFORMAZIONE A LUNGO TERMINE

+ 97%

wel,g =18,97mm
wel,g /L=1/450

NB:
• Norma italiana
avrebbe
stimato 60%
• In presenza di
variazioni
d’umidità
rischio iscosità
incrementale
Rinforzo estradossale con sottofondo strutturale
CONNESSIONI: DEFORMAZIONE A LUNGO TERMINE

+ 55%

+ 50%
Rinforzo estradossale con sottofondo strutturale
Sottofondo strutturale in malta di calce idraulica naturale ad alte prestazioni

1200
MESH B

Nominal pressure, sm/fcc [ - ]


c 3,0

Load, V/t [N/mm]


800

2,0
d
e 400
1,0
b a P7
P10
P8
P11
P9
P12
0 0,0
0,0 1,0 2,0 3,0
Slip, d [mm]
Rinforzo estradossale – ruolo delle connessioni

K = 4,2÷6,0 Kw

Equivalent distributed load f* =P/L [kN/m]


80
BEAM A 20 PU = 5,0÷6,0 PUw
70 ΔX=100mm BEAM B
ΔX=150mm

Equivalent distributed load f* =P/L [kN/m]


16 20 6
60
18
4 1 5
50 16 3
Load, P [kN]

BEAM A
BEAM C 12
ΔX=100mm PU14 B 4

Load, P [kN]
40 12
P [kN]

30 8 PSL10 A' A''


3
P [kN]
8 w [mm] L=3.95m
2
20 6
PU 4 4
1
10 2 2
PSL w [mm] L=3.95m
0 0
0 0 0 2 4 6 8 10 12 14 16 18 20
wid Δw (eq.2)
0 20 40 60 80 100 120
w (eq.1) Deflection, w [mm]
Deflection, w [mm]
d ic
Rinforzo estradossale – ruolo delle connessioni

Fs
Fs

l* e

Stima della deformazione (ordine di grandezza)


Fs l*
Allungamento della vite Dl 
 n2 / 4 Es
 Fs
Scorrimento d s  Dl x  Dl cos  dw ; e   e 
GR e l f GR

Esempio: Fs  10kN n  5 mm e  9 mm l *  150 mm


GR  100 MPa  1   45 l f  100 mm
10000 150
ds  2
cos 45  0.25 mm
3.14 x5 / 4 210000
10000
d  d s  d w  0.63 mm
dw  9 x1  0.38 mm Deformabilità non trascurabile! [ref. 1]
3.14 x9 x100 x100
Rinforzo estradossale con sottofondo strutturale
cappa c.a.

connettori

Rinforzo solaio con lastra in calcestruzzo armato


Rinforzo estradossale con sottofondo strutturale
cappa c.a.

connettori

Rinforzo solaio con lastra in calcestruzzo armato


Rinforzo estradossale con sottofondo strutturale
lastra di acciaio
3-5 mm
assito esistente

connettori
a spinotto

spinotto saldature

Rinforzo solaio con lastra in acciaio


Rinforzo estradossale lastra in acciaio
lastra di acciaio
3-5 mm
assito esistente

connettori
a spinotto

spinotto saldature
STRUTTURE MISTE LEGNO-CLS

MODELLI ANALITICI
per il calcolo di strutture miste legno-calcestruzzo

Metodo di Moehler (CNR DT 206 - EC5)

Metodo n “modificato”
STRUTTURE MISTE LEGNO-CLS
MODELLI ANALITICI PER IL PROGETTO DELLE SEZIONI MISTE

HP di connessione HP di connessione deformabile HP di connessione


perfetta e sezioni assente
piane d d d

K P K P KP
a) b) c)
METODO N METODO MÖHLER e
METODO N MODIFICATO
Kp = ∞ Kp1 Kp2 Kp = 0
Jid=1.2-1.4 Jeff Jeff= 6-7J0 J0=Jw+Jc

sw
0 Sottostima il reale stato Buona approssimazione Previsione
di sforzo e deformazione dello stato di sforzo e di eccessivamente
deformazione reale cautelativa di sforzi e
deformazioni
STRUTTURE MISTE LEGNO-CLS
MODELLI ANALITICI PER IL PROGETTO DELLE SEZIONI MISTE

HP di connessione HP di connessione deformabile HP di connessione


perfetta e sezioni assente
piane d d d

K P K P KP
a) b) c)
METODO N METODO MÖHLER e
METODO N MODIFICATO

EUROCODICE 5 E CNR DT 206 NON


CONSENTONO L’IMPIEGO DELL’HP DI
CONNESSIONE INFINITAMENTE RIGIDA

Sottostima il reale stato Buona approssimazione Previsione


di sforzo e deformazione dello stato di sforzo e di eccessivamente
Sovrastima l’impegno deformazione reale cautelativa di sforzi e
dela connessione deformazioni
** Definiziono EC5 e CNR DT 206
STRUTTURE MISTE LEGNO-CLS
MODELLI ANALITICI PER IL PROGETTO DELLE SEZIONI MISTE

METODO n

Il metodo si basa sul calcolo della rigidezza


flessionale ideale Jid della sezione ideale
omogenizzata al legno.

Jw < Jw+Jc < Jeff (KP) < Jid


STRUTTURE MISTE LEGNO-CLS

• Si omogenizza al legno,
• Distribuzione lineare deformazioni,
• Distribuzione lineare degli sforzi ideali
D • Calcolo flusso di sforzi di taglio
all’interfaccia.
Ds


Rinforzo in c.a. n  Er / Ew  3  4
Rinforzo di acciaio n  Er / Ew  25  27
STRUTTURE MISTE LEGNO-CLS
RICHIAMI DELLA TEORIA CLASSICA DELLE SEZIONI MISTE METODO n
Sezioni piane   x  / x   w1 / x
x
s w  x    w  x  Ew   w1 Ew
x
x
s r  x    r  x  Er   w1 Er
x
Sforzi del rinforzo:
s r  x   s w  x  Er / Ew  n s w  x 
Sforzi del rinforzo omogeneizzato al legno
bw*  nbr
s w*  x   s r  x  / n
Sforzi del rinforzo idealmente omogeneizzato:
M
s w* 1  x
J id
Sforzo effettivo massimo del rinforzo:
M
s r1  s w* 1 n  H  x n
J id

M
Sforzo massimo del legno s w1  x
J id
STRUTTURE MISTE LEGNO-CLS
MODELLI ANALITICI PER IL PROGETTO DELLE SEZIONI MISTE

HP: KP = infinita
METODO n

Si calcola: x id , J id
Xid = asse neutro della sezione ideale omogenizzata al legno
Jid = momento d’inerzia della sezione ideale omogenizzata al legno

M errore del 20%


Per gli sforzi: sw  x id  ACCETTABILE!
J id

Per la freccia:
5 pL4 errore del - 40-50% sul
w fin  (1  j visc) calcolo della freccia 
384 EJid NON ACCETTABILE!

Potremo tornare ad impiegare il metodo n a patto di apportare alcune


importanti modifiche per la correzione degli sforzi e della deformazione
STRUTTURE MISTE LEGNO-CLS
SOLLECITAZIONI DELLA CONNESSIONE TRAVETTO-RINFORZO (teoria classica) METODO n

Sforzi tangenziali e flusso degli sforzi


T Sn*,id  xc 
 xz  xc    zx  xc  
J id b  xc 

T Sn*,id  xC 
qzx  xC    zx  xC  b  xC  
J id

Forza di scorrimento alla connessione:

br*tr  H  x  tr / 2   br*1 tr1  H  x  tr  tr1 / 2 


qc  z   q2  z   T  z 
J id

Sovrastima del flusso di


sforzi tangenziali 
conservativo
STRUTTURE MISTE LEGNO-CLS
EFFETTI DELLO SCORRIMENTO RINFORZO-TRAVE LIGNEA METODO n MODIFICATO
Trave ideale con connessioni rigide
RIDUZIONE DELLA RIGIDEZZA
d  eG Dj
jtot  j  d / eG  3.2 w / L  d / eG

Deformabilità connessioni Δ𝑤 1 1 𝛿
= Δ𝜑 =
𝐿 3,2 3,2 𝑒𝐺
L
Dw  d
H 3.2 1
 hw  tr 
1    t w  tr  tr1  / H
 2 
𝐿
essendo: 𝐻
= 18 ÷ 25; 𝛽1 = 0,5 ÷ 0,7
Δ𝑤 ≅ 10𝛿

DEFORMABILITA’ A LUNGO TERMINE


5 pL4
wfin ,n mod.  wfin ,id  Dwfin  (1jvisc)10d(1jvisc)
384 EJ id
STRUTTURE MISTE LEGNO-CLS
EFFETTI DELLO SCORRIMENTO RINFORZO-TRAVE LIGNEA METODO n MODIFICATO
Trave ideale con connessioni rigide
RIDUZIONE DELLA RIGIDEZZA
L
Dw  d
H 3.2 1

Δ𝑤 ≅ 10𝛿
Deformabilità connessioni
INCREMENTO DELLO SFORZO DEL LEGNO

Δ𝜎 ≅ 15 ÷ 20%

RIDUZIONE DELLA FORZA DI SCORRIMENTO

Δ𝑞 ≅ 15 ÷ 20%
STRUTTURE MISTE LEGNO-CLS
MODELLI ANALITICI PER IL PROGETTO DELLE SEZIONI MISTE

METODO n MODIFICATO

La freccia istantanea della trave mista è pari alla freccia della trave calcolata
nell’ipotesi di connessione infinitamente rigida più un Dw dovuto alla deformabilità
delle connessioni
Δ𝑤
𝑤/𝐿 = (𝑤𝑖𝑑 +Δ𝑤) /𝐿 = 0,1 ÷ 0,2
𝑤
𝑤 𝑤 → Δ𝑤𝑚𝑎𝑥 → 𝛿 𝑚𝑎𝑥
𝛿
< = 0,01 ÷ 0,02
𝐿 𝐿 𝑚𝑎𝑥 𝑤

V
K P è nota  Vp. Vp  K P δ 𝑚𝑎𝑥 Vp  K P δ

𝛿 𝑚𝑎𝑥 d
Sc
 Si ricava il passo s 𝑞 = Vp /s  Vmax → 𝑠
Iid
𝑤𝑖𝑑
Si può valutare Ieff: 𝐼𝑒𝑓 = 𝐼𝑖𝑑
𝑤𝑖𝑑 + Δ𝑤
STRUTTURE MISTE LEGNO-CLS
MODELLI ANALITICI PER IL PROGETTO DELLE SEZIONI MISTE

METODO APPROSSIMATO DI MÖHLER

I metodi si basano sul calcolo della rigidezza


flessionale efficace Jeff della trave composta.

Jw < Jw+Jc < Jeff (KP) < Jid

Assito interrotto Assito passante (t>0)


KP,SLE= 2 KSER Modelli di comprovata efficacia
KP,SLU= 2/3 (2KSER )
STRUTTURE MISTE LEGNO-CLS
MODELLI ANALITICI PER IL PROGETTO DELLE SEZIONI MISTE

METODO APPROSSIMATO DI MÖHLER


1. Ipotesi di sezioni piane per le sole sezioni parziali.
2. Comportamento elastico lineare dei materiali e della connessione (Kp=Kser)
3. Connessione uniformemente distribuita lungo l’asse della trave. In caso di
passo s non costante si adotta un passo equivalente seq.

I eff  I 0  (I id  I 0 ) (1)


Per carico uniformemente distribuito:
I eff  I 0  (I id  I 0 ) id  I 0 )
E w (I(1) s
con: 1/γ  1  π 2
 = 1 connessione perfetta EG2w (Iid KI 0P)L2 s
2 d
con:
 = 0 nessuna connessione 1/γ  1  π 2 2
d K L
(K
SLU: Kp,slu = 2/3 Kp G P
-  = coefficiente di efficacia; P, 1/s)
- Ew e Ec = moduli elastici del legno e del calcestruzzo;
- Iid = momento d’inerzia della sezione ideale omogeneizzata al legno (mm4);
- I0 = Iw + nIc (mm4) = momento d’inerzia della sezione priva di connessione omogeneizzata al
legno;
- n=Ec/Ew coefficiente di omogenizzazione;
- dG = distanza fra i baricentri della soletta e del travetto (mm);
- s = passo dei connettori (mm); seq  0,75s min  0,25s max
- KP = rigidezza del singolo connettore (N/mm);
[ref. 10]
- L = luce della trave (mm).
STRUTTURE MISTE LEGNO-CLS
MODELLI ANALITICI PER IL PROGETTO DELLE SEZIONI MISTE

METODO APPROSSIMATO DI MÖHLER

dN/dx
Mc N
dG
N+dN
j N Mc M c+ dM c
Mw
N N+dN
N Mw Mw+ dMw
dx

Il momento esterno è equilibrato da Mc e Mw e dalla coppia MN=Ndg, dove N è la


forza di scorrimento (taglio longitudinale) trasmessa dalla connessione.

nI c Iw Mc,Mw,N
Mc  M; Mw  M
I eff I eff

M M  Mc  M w M  I  M I id  I 0
N N  N 1  0   
dG dG dG  I eff  dG I eff
STRUTTURE MISTE LEGNO-CLS
MODELLI ANALITICI PER IL PROGETTO DELLE SEZIONI MISTE

METODO APPROSSIMATO DI MÖHLER

dN/dx
Mc N
dG
N+dN
j N Mc M c+ dM c
Mw
N N+dN
N Mw Mw+ dMw
dx
Noti Mc, Mw ed N si calcolano gli sforzi con le formule della pressoflessione:

sc  
N Mc
 sw 
N Mw
 sc, sw
A c Wc A w Ww
dN 1 I id  I 0 dM 1 I id  I 0
Il flusso di taglio risulta: q  γ  γ V q
dx d G I eff dx d G I eff

Il taglio Vp nel connettore V  q s  γ Iid  I0 s V  γ Sc s V Vp


p max max
più sollecitato: d G Ieff Ieff
STRUTTURE MISTE LEGNO-CLS
MODELLI ANALITICI PER IL PROGETTO DELLE SEZIONI MISTE

DEFORMABILITÀ: METODO APPROSSIMATO DI MÖHLER

5 pL4 w
w fin ,Moehler  (1j visc )
384 EJ eff
METODO n MODIFICATO

5 pL4
w fin ,n mod.  w fin ,id  Dw fin  (1j visc ) 10d(1j visc )
384 EJ id 250

d
250

Vi Vi Vi Vi

405 405

w w
Dwfin
STRUTTURE MISTE LEGNO-CLS
MODELLI ANALITICI PER IL PROGETTO DELLE SEZIONI MISTE
140
+17%
120 Connessioni rigide
(Metodo n)
100
Carico totale P [kN]

80

60
Connessioni
metodo n DIFFERENZE MOLTO
40 deformabili moehler PRONUNCIATE NEL
(Moehler)
metodo n
CALCOLO DELLE FRECCE
20
modificato
0
0 5 10 15 20
140 25 +42%
sw [MPa] Connessioni rigide
DIFFERENZE 120
(Metodo n)
MODESTE NEL Carico totale P [kN]
100
CALCOLO DEGLI
80
SFORZI
60 metodo n

40 metodo
Connessioni moehler
20 deformabili metodo n
(Moehler) modificato
Simulazione del comportamento 0
della trave sperimentale 0 10 20 30 40 50 60 70
freccia [mm]
STRUTTURE MISTE LEGNO-CLS
MODELLI ANALITICI PER IL PROGETTO DELLE SEZIONI MISTE

CONFRONTO tra metodo n e metodo di MOHLER ≈ n modificato

Ieff/Iid Ieff/Iw
1.0 14

12
0.8
10
0.6 8

0.4 6

4
0.2
2
hw=1,5 bw hw=1,5 bw
0.0 0
0 10 20 30 0 10 20 30
KP [kN/mm] Kp = 8-20 KN/mm KP [kN/mm]
Grafico 1: se cresce hw il baricentro è nel legno e gli sforzi all’interfaccia son modesti. Quindi la rigidezza è meno penalizzata.
Grafico 2: se hw è molto alta è evidente che il contributo irrigidente della cartella di cls sarà modesto.
STRUTTURE MISTE LEGNO-CLS
MODELLI ANALITICI PER IL PROGETTO DELLE SEZIONI MISTE

CONFRONTO tra metodo n e metodo di MOHLER ≈ n modificato

0.4

Dsc/sc,id
Dsw/sw,id

0.3

0.2

0.1

0.0
120 140 160 180 200 120 hw
140 160 180 200
[mm]
1/22,7 1/20,6 1/18,8 1/17,3 1/16.1
, 1/22,7 1/20,6 1/18,8 1/17,3 1/16,1 H/L

Incrementi di sollecitazione nel legno e nel calcestruzzo in funzione della


rigidezza KP del connettore
STRUTTURE MISTE LEGNO-CLS
MODELLI ANALITICI PER IL PROGETTO DELLE SEZIONI MISTE

PROGETTAZIONE PER FASI


1) STRUTTURA NON PUNTELLATA: Connessioni -- caricate,
gw +gcls Legno + sollecitato
I FASE
pI

MI A B
II FASE
gpp+q Connessioni NON caricate in fase I

pII

M II A B

Connessioni caricate solo in fase II


2) STRUTTURA PUNTELLATA:
Connessioni + caricate,
I FASE gw +gcls+gpp+q legno -- sollecitato

M A B
STRUTTURE MISTE LEGNO-CLS

MODELLI ANALITICI
per il calcolo di di rigidezza e carico ultimo
della connessione
250 250

d d

Vi Vi Vi Vi

405 405
STRUTTURE MISTE LEGNO-CLS
MODELLI ANALITICI PER IL PROGETTO DELLE SEZIONI MISTE

Modello analitico: rigidezza e carico ultimo della connessione


Comportamento sperimentale 35 000
30 000
della singola connessione
25 000
20 000

Vi [N]
15 000
10 000
5 000
0
• Modellazione analitica 0.0 2.0 4.0 6.0 8.0 10.0
Prove di rifollamento scorrimento, d [mm]

Lc

d t

• Comportamento teorico della


Lw
connessione, conforme alle specifiche
delle attuali normative EC5 e CNR DT L w,tot  6d
206 Lc,tot  3d
[ref. 9]
STRUTTURE MISTE LEGNO-CLS
MODELLI ANALITICI PER IL PROGETTO DELLE SEZIONI MISTE

;
RIGIDEZZA DELLA CONNESSIONE
d Kp = Kser = V/d
Trave su suolo elastico alla Winkler

MDF
Trave
lunghezza
illimitata
jdxjsx =0
hdxhsx =0

Gelfi, Giuriani e Marini (1998-2002)

12( c  w )3 ESIS ^
K ser   K ser (k c , k w , d, E s )
Z
kw kc
w  4  c  4
4ES JP 4ES JP
    
Z  3  c2  2w  c   w  3  tc  w c   w   3  t 2c22w c   w  t 33c3w
2
STRUTTURE MISTE LEGNO-CLS
MODELLI ANALITICI PER IL PROGETTO DELLE SEZIONI MISTE

RIGIDEZZA DELLA CONNESSIONE


Trave su suolo elastico alla Winkler

Legno-CLS:

Gelfi, Giuriani e Marini


(1998-2002)

12( c  w )3 ESIS ^
K ser   K ser (k c , k w , d, E s )
Z
kw kc
w  4  c  4
4ES JP 4ES JP
    
Z  3  c2  2w  c   w  3  tc  w c   w   3  t 2c22w c   w  t 33c3w
2
STRUTTURE MISTE LEGNO-CLS
Legno-cls
RIGIDEZZA DELLA CONNESSIONE
Trave su suolo elastico alla Winkler

Kw=1300 N/mmq
Kc=10000 N/mmq

Legno-CLS:
d
K ser 124000
( 4.34 t /d )3
12( c  w )3 ESIS ^
K ser   K ser (k c , k w , d, E s )
Z
kw kc
w  4  c  4
4ES JP 4ES JP
    
Z  3  c2  2w  c   w  3  tc  w c   w   3  t 2c22w c   w  t 33c3w
2
STRUTTURE MISTE LEGNO-CLS
Legno-malta calce
RIGIDEZZA DELLA CONNESSIONE
d
Trave su suolo elastico alla Winkler

Legno-malta calce:
d
K ser 124000 𝜒
( 4.34 t /d ) 3

10  0.50.1( L m /d ) se L m /d5
9  
8 Km=1.70
KS kN/mm
(Km=6,8KN/mm) 1 se L m /d 5
KS [kN/mm]

7
6 KS (Km=7,8KN/mm)
Km=1.95 kN/mm 1700< km< 2300 N/mm2
5
4 Km=2.20
KS kN/mm
(Km=8,8KN/mm) 1000< kw< 1500 N/mm2
3
2
theoretical 12< d <20mm
1 prediction (Eq. A4')
0 0 < t < 50mm
0 5 10 15
Lm/d
STRUTTURE MISTE LEGNO-CLS
RESISTENZA ULTIMA DELLA CONNESSIONE

Lc,tot  3d
L w,tot  6d

[ref. 1]
STRUTTURE MISTE LEGNO-CLS
MODELLI ANALITICI PER IL PROGETTO DELLE SEZIONI MISTE

RESISTENZA ULTIMA DELLA CONNESSIONE


Meccanismo di rottura con formazione di due cerniere plastiche

Gelfi, Giuriani e Marini (1998-2002)

f f  2 f  f   t 2 t 
 hw hc d 2  yk
1 hw    
Vu  Fv ,Rk  min  f hc f hw  3 f hw  f hc   d  d 
 

K ser dc
STRUTTURE MISTE LEGNO-CLS
MODELLI ANALITICI PER IL PROGETTO DELLE SEZIONI MISTE

RESISTENZA ULTIMA DELLA CONNESSIONE


Meccanismo di rottura con formazione di due cerniere plastiche

Legno-CLS:

Gelfi, Giuriani e Marini (1998-2002)

f f  2 f  f   t 2 t 
 hw hc d 2  yk
1 hw    
Vu  Fv ,Rk  min  f hc f hw  3 f hw  f hc   d  d 
 

K ser dc
STRUTTURE MISTE LEGNO-CLS
MODELLI ANALITICI PER IL PROGETTO DELLE SEZIONI MISTE

50
A S S IT O IN T E R R O T T O

45

40
Stud Shear force, Vi [kN]

35

30

25

20
P11-S20ik7
15 P18-S20ik7
P21-S20ik7
10
Giuriani
5 Piazza
EC5
0
0 2 4 6 8 10 12 14 16 18 20
Slip, d [mm]
alessandra.marini@unibg.it
STRUTTURE MISTE LEGNO-CLS
MODELLI ANALITICI PER IL PROGETTO DELLE SEZIONI MISTE

Modello analitico singola connessione

40 BS11 30 BS11
MC=12% MC=12%
kw=900 N/mmq 25 kw=900 N/mmq
30 fhw = 24 MPa fhw = 24 MPa

K [kN/mm]
Vu [kN]

20
d20
20 15 d20
d16
d16
d12 10 d12
10 d20_EC5 d20 EC5
5 d16_EC5
d16_EC5
d12_EC5
d12_EC5
0 0
0 10 20 30 40 50 t [mm] 0 10 20 30 40 50 t [mm]

Variazione della rigidezza (KP) e della capacità portante (Vu) della


connessione in funzione dello spessore dell’assito passante (t).
STRUTTURE MISTE LEGNO-CLS
MODELLI ANALITICI PER IL PROGETTO DELLE SEZIONI MISTE

Modello analitico singola connessione


d=16mm d=12mm
Taglio connettore, Vp [KN]

25 assito interrotto (t=0) 25


6%
8% LEGNO LAMELLARE
10%
20 12% 20
14%
16%
18%
15 15 assito interrotto (t=0)
20% 6%
assito passante (t=22mm) 6%

10 20% 10
20%
assito passante (t=22mm) 6%
5 5
20%

0 0
0 1 2 3 4 5 0 1 2 3 4 5
Scorrimento, d [mm]
Variazione della rigidezza (KP) e della capacità portante (Vu) della
connessione in funzione del contenuto d’acqua.
Esempio rinforzo solaio con sottofondo strutturale
[Ref.1]

4,96m  Lc=5,06m

12x18cm

0,7m
Esempio rinforzo solaio con sottofondo strutturale

4,96m  Lc=5,06m
Esempio rinforzo solaio con sottofondo strutturale

L/H=16,9

Favorevole ma bisogna
verificare che il legno
regga la fase I

Troppo sollecitato per i soli


permanenti: si provvede a
rinforzare il legno in I fase
Esempio rinforzo solaio con sottofondo strutturale

I Fase
Esempio rinforzo solaio con sottofondo strutturale

II Fase

Lavora anche la connessione


Esempio rinforzo solaio con sottofondo strutturale
III,IV Fase
Esempio rinforzo solaio con sottofondo strutturale

Effetti della viscosità sono


limitati ma non trascurabili
Rapporto luce altezza molto favorevole. 50%
L/H=16,9 Bene per la deformabilità
Esempio rinforzo solaio con sottofondo strutturale

Ancora non è rimossa


l’ipotesi di connessione
deformabile

Connessione ancora rigida


Esempio rinforzo solaio con sottofondo strutturale
Esempio rinforzo solaio con sottofondo strutturale

∆𝑤𝑚𝑎𝑥
L
Dw  d
H 3.2 1

𝛿𝑚𝑎𝑥

𝑉𝑚𝑎𝑥

𝑖𝑐

∆𝜎(𝛿)
Rinforzo intradossale con ROMPITRATTA
- Soluzione proponibile quando Lx  2 Lx
- Rompitratta:
- Legno massiccio
- Legno lamellare
- Acciaio
- Reticolare alluminio
- GFRP

Graticcio di travi:
t Soluzione con trave alla Winkler
su supporti elastici
Hp: EJTR=∞

t
TR
TR
Rinforzo intradossale con ROMPITRATTA
Momento massimo dei travetti prima dell’intervento: m  ft lt2 / 8

CASO IDEALE: TRAVE ROMPITRATTA INFINITAMENTE RIGIDA


Rompitratta: Travetto:
t

mB   ft  lt / 2  / 8  m / 4
2
Momento negativo dei travetti sull’appoggio B:
Reazione del travetto sulla trave sull’appoggio B: 𝑟𝑡𝐵 = 5 𝑔 + 𝑞 𝑖𝑙𝑡 /8

Carico ideale per metro lineare sul rompitratta: 𝑟𝑡𝐵


𝑝∗ = = 5 𝑔 + 𝑞 𝑙𝑡 /8
𝑖
5 L
2
Momento massimo della trave rompitratta: M T    g  q  lt 
8  8

Forzamento del rompitatta: rt B  5 g i lt / 8


Rinforzo intradossale con ROMPITRATTA
CASO REALE: ROMPITRATTA DEFORMABILE
ROMPITRATTA: Momento flettente massimo
𝑀𝑇 = 𝛽 𝜒 𝑀𝑇(𝐸𝐽=∞)

5 L
2
M T        g  q  lt 
𝛽 𝜒 8  8
Caso ideale rompitratta rigido

Travetti:

E w J w 𝑙𝑡
Rompitratta:
ET J T 𝐿

Rompitratta
Rompitratta deformabile
rigido 3
Ew J w L  L 
  48  
ET J T i  lt 
[ref. 1, in Appendice la soluzione del problema del graticcio di travi]
Rinforzo intradossale con ROMPITRATTA
TRAVETTO: Momento flettente massimo
m
 m     = − 4 (1 − 4Ω 𝜒 )
𝑚
Momento (-) dei travetti sull’appoggio B: mB  
4
Momento (+) dei travetti: mAB  m / 4  mB / 2  m 1/ 8   / 2 
m   g  q  i lt2 / 8 mmax travetto non rinforzato

lim Ω = 1,25
𝐸𝐽𝑇𝑅 →∞
Rompitratta 𝑚𝐵1 = 𝑚
rigido 𝑚𝐴𝐵 = 3/4𝑚

Rompitratta deformabile
3
Ew J w L  L 
  48  
ET JT i  lt 
Rompitratta rigido:   0 Rompitratta molto deformabile:   1
3 5
mB  m / 4 mB  m mAB  m
4 8
[ref. 1, in Appendice la soluzione del problema del graticcio di travi]
Rinforzo intradossale con rompitratta
Forzamento nel caso di rompitratta deformabile:
- Forzamento pari ai soli carichi permanenti
- Le azioni di forzamento devono produrre una deformata y(x) pari a:

g (  ) x
y g ( x) ;= w0 61, 4sen
gq  L

Essendo w0 la freccia della trave che raccoglie il massimo carico dai travetti:

5 5  L
4
w0    g  q  lt 
384  8  ET J T
Rinforzo intradossale con rompitratta
Esempio
Rinforzo intradossale con rompitratta

m  ft lt2 / 8
Rinforzo intradossale con rompitratta
t
Rinforzo intradossale con rompitratta
Rinforzo intradossale con rompitratta

=0,698

3
Ew J w L  L 
  48  
ET JT i  lt 

3
E J LL
  48 w w  
ET JT i  lt 
Rinforzo intradossale con rompitratta

3
E J LL
  48 w w  
ET JT i  lt 

ET s ES W min WT JT J w /J T E w /E T     m B /m m AB /m


sezione

MPa MPa cm3 cm3 cm3 - - -


GFRP* 28000 110 736,36 360/180/15/10 1088 19500 0,29908 0,2857 112,25 0,46 0,82 -0,57 0,54
ACCIAIO 200000 160 506,25 IPE300 557 8355 0,69803 0,04 36,677 0,71 0,4 -0,15 0,33
LEGNO 8000 10 8100 24x45 8100 182250 0,032 1 42,035 0,68 0,48 -0,23 0,37
IDEALE - - - - - - - - - 1 0 0,25 0,13
*GFRP caratteristiche meccaniche differenti da produttore a produttore.

Poco efficiente,
incrementare l’altezza.
Integrazione con nuovi travetti
TRAVE DI BORDO INTRADOSSALE APPESA AI TRAVETTI ESISTENTI  Cunei e contro-cunei
per la messa in carico dei
nuovi travetti

 Sistema di appensione

Piastre rigide!
Si sfrutta la risorsa a taglio !!!
[ref. 1]
Integrazione con nuovi travetti
TRAVE DI BORDO ESTRADOSSALE APPOGGIATA AI TRAVETTI ESISTENTI

hTB

LTB

- Trave di bordo hTB = 5-6cm (LTB=50-80cm)


- Prevedere saldatura calastrelli per gestire il
transitorio
[ref. 1]
Integrazione con nuovi travetti
DIMENSIONAMENTO NUOVI TRAVETTI

sforzo dei travetti esistenti


ante intervento:
𝜎𝑜 = 𝜒𝜎𝑓//  1

• Si adottano travetti aventi la stessa


altezza dei travetti esistenti
• Verifica dei travetti in parallelo: Forzamento:
f L2 / 8
s  s f // J2 b2
 b1  b2  h / 6
2 f2  f  f
J1  J 2 b1  b2
 f L2 / 8  b1
 b1  b2    2  b2
 b1h / 6  s f // f2  f
b1  b2
(𝑏1 +𝑏2 ) ≥ 𝜎𝑜 𝑏1 /𝜎𝑓//
5 f 2 L4
(𝑏1 +𝑏2 ) ≥ 𝜒𝑏1 w2 
384 E J 2
𝑏2 ≥ 𝜒 − 1 𝑏1
[ref. 1]
Altri rinforzi intradossali

???

Rinforzo solaio con fibre di carbonio


Rifacimento delle testate

Rinforzo appoggi con protesi


Tecniche di rinforzo
delle travi
Trave di spina
Rinforzo trave di spina
Raddoppio
Tirante e contraffisso o “capriata rovescia”
Rinforzo intradossale con ROMPITRATTA

[ref. 2]

Solaio in legno tripla orditura con trave rompitratta


Trave estradossale e soletta collaborante

- Solo se contestualmente si rinforza il solaio


con sottofondo strutturale
- Definizione larghezza collaborante lastra in c.a.
- Dettagli costruttivi del profilo metallico
- Tirafondi
- Verifica taglio appoggi
[ref. 1]
Trave estradossale e sottofondo strutturale
PROBLEMATICHE STRUTTURALI

1) SCELTA LARGHEZZA COLLABORANTE: BcEFF = Lc/5

2) PROGETTO/VERIFICA DEGLI SPINOTTI (Come per i solai ma più fitti perchè più sollecitati)
Trave estradossale e soletta collaborante
3) TIRAFONDI ATTI AD EVITARE LA DISORGANIZZAZIONE DELLA TRAVE COMPOSTA
Inserimento dispositivi di appensione: il carico è applicato all’estradosso della trave,
non all’estradosso del sistema composto, e tende a spingere verso il basso la trave,
separandola dal sottofondo strutturale

Inserimento dispositivi di
appensione
- Tirafondi per travi alte
- Tiranti vincolati con piastra e
dado per travi di sezione
normale

Oppure alternati, un travetto si e uno no


Trave estradossale e soletta collaborante
4) VERIFICA DEI “NUOVI APPOGGI DEI TRAVETTI”
Trave estradossale e soletta collaborante

4.1) VERIFICA DEI “NUOVI APPOGGI DEI TRAVETTI” – CASO INCENDIO


Trave estradossale e soletta collaborante
Trave estradossale e soletta collaborante

F  Mf / z
Trave estradossale e soletta collaborante
ESEMPIO DI RINFORZO DI UNA TRAVE DI SPINA

Trave di spina:
Ln = 8m
H = 0.42m
B = 0.24m
itrave = 3.5m

Travetti:
h = 0.18m
b = 0.12m
travetti itravetti = 0.7m

itrave = 3.5m
trave di spina

In questo esempio, si interviene sul solaio esistente rimuovendo il pavimento e la soletta


esistente e sostituendola con uno strato isolante termo-acustico. La scelta di rimuovere la
soletta esistente può essere dovuta a:
- Necessità di creare un diaframma di piano per il recupero sismico dell’edificio
- Necessità di migliorare le capacità termo-acustiche dell’impalcato
Trave estradossale e soletta collaborante
ESEMPIO DI RINFORZO DI UNA TRAVE DI SPINA

La nuova stratigrafia del solaio sarà:


0.10m

0.05m Analisi dei carichi:


0.04m
0.03m psolaio = 4.56 kN/m2
g = gtravetto + gassito + gpav+soletta + gcappa + Δgcappa
0.18m
= 0.18 + 0.185 + 0.8 + 1.25 + 0.14 = 2.56 kN/m2
q = 2 kN/m2
0.12m

yG =
åAy i G,i
=
0.12 × 0.18× 0.18 / 2 + 3( 0.7× 0.05) × ( 0.18 + 0.07 + 0.05 / 2 ) + 3( 0.10 × 0.04) ( 0.18 + 0.03 + 0.04 / 2 )
= 0.24m
åA i 3( 0.7× 0.05) + 3( 0.10 × 0.04) + 0.12 × 0.18

0.12 × 0.183 0.7× 0.053


Jid = + 0.12 × 0.18× ( 0.24 - 0.09 ) + 3× + 3( 0.7× 0.05) × ( 0.18 + 0.07 + 0.05 / 2 - 0.24 )
2 2

12 12
0.10 × 0.043 697.62 ×10 -6
+ 3( 0.10 × 0.04 ) ( 0.18 + 0.03 + 0.04 / 2 - 0.24 ) = 697.62 ×10 m -6 Jid
+3×
2
= = 11.96
4

12 Jtravetto 58.32 ×10 -6


Jid 697.62 ×10 -6 m4
Wid = = = 2.88×10 -3 m3
yG 0.24m
S*int erfaccia = ( 0.12 × 0.18) × ( 0.24 × 0.18 2) = 3.283×10 -3 m3
Trave estradossale e soletta collaborante
ESEMPIO DI RINFORZO DI UNA TRAVE DI SPINA

L’intervento di rinforzo prevede l’aggiunta di un profilo composto in acciaio assimilabile


meccanicamente ad un trave a doppio T
Possibile taglio dello strato isolante per meglio
distribuire gli sforzi del calcestruzzo
Trave estradossale e soletta collaborante
ESEMPIO DI RINFORZO DI UNA TRAVE DI SPINA

Per poter intervenire aggiungendo la trave in acciaio i travetti esistenti devono essere
tagliati. È necessario calcolare la lunghezza minima necessaria per l’appoggio dei travetti.

( psolaio ×i ) × Lcalcolo ( 4.56 kN )


m2 × 0.7m ×3.4m
Rtravetto = = = 5.43kN
2 2
B’c
• considerando una distribuzione lineare degli sforzi all’appoggio:
Rtravetto
Rtravetto Rtravetto Rtravetto 5.43kN ×1000
aStatico,SLV = = = 22.6mm
s w^ × btravetto 2MPa×120mm
a

• considerando una distribuzione lineare degli sforzi all’appoggio:


Rtravetto
2Rtravetto 2 × 5.43kN ×1000
aStatico = = = 45.2mm
s w^ × btravetto 2MPa×120mm

aStatico = 22.6 ¸ 45.2mm® 40mm


Trave estradossale e soletta collaborante
ESEMPIO DI RINFORZO DI UNA TRAVE DI SPINA

Per poter intervenire aggiungendo la trave in acciaio i travetti esistenti devono essere
tagliati. È necessario calcolare la lunghezza minima necessaria per l’appoggio dei travetti.

aStatico = 22.6 ¸ 45.2mm® 40mm


B’c

Per le strutture per cui sia critico il comportamento al


Rtravetto Rtravetto
fuoco, è necessario considerare un contributo
aggiuntivo:
a
a = aStatico + aFuoco

Considerando:
- Durata dell’incendio: 30 minuti
- Tasso di carbonizzazione del legno: 0.8 mm/min

aFuoco = 0.8mm min ×30min = 24mm


Trave estradossale e soletta collaborante
ESEMPIO DI RINFORZO DI UNA TRAVE DI SPINA

Proprietà geometriche della trave in acciaio:


0.008× 0.243 é 0.15× 0.02 3 2ù
Jacciaio = + 2×ê + 0.15× 0.02 × ( 0.14 - 0.01) ú =
12 ë 12 û
= 9.21×10 -6 m4 +101.6 ×10 -6 m4 = 110.82 ×10 -6 m4

Eacciaio 200000
nacciaio = = = 25
Elegno 8000

Aacciaio = 0.008× 0.24 + 0.15× 0.02 × 2 = 7.92 ×10 -3 m2

Proprietà geometriche della sezione in legno + acciaio:

0.24 × 0.42 × 0.21+ 25× 7.92 ×103 × ( 0.42 + 0.28 2 )


yG,l +a = = 0.442m
0.24 × 0.42 + 25× ( 0.008× 0.42 + 2 × 0.15× 0.02 )

0.24 × 0.423
Jl +a = + 0.24 × 0.42 × ( 0.442 - 0.21) + 25×110.82 ×10 -6
2

12
0.42m
+25× 7.92 ×10 -3 × ( 0.42 + 0.28 2 - 0.442 ) = 1.2435×10 -2 m4
2

Jlegno+acciaio 1.2435×10 -2
= = 8.4
0.24m Jlegno 1.48176 ×10 -3
Trave estradossale e soletta collaborante
ESEMPIO DI RINFORZO DI UNA TRAVE DI SPINA

Proprietà geometriche della trave in legno + acciaio + calcestruzzo:

0.05m Si considera la cappa in calcestruzzo collaborante per


0.25m
una larghezza di L/5 = 8m/5 = 1.6m

Jlegno+acciaio+cls 2.164 ×10 -2


0.16m = = 14.61
0.42m
Jlegno 1.48176 ×10 -3

0.24m

0.24 × 0.42 × 0.21+ 25× 7.92 ×10 -3 × ( 0.42 + 0.28 2 ) + 3× 0.16 × 0.25× ( 0.42 + 0.25 2 ) + 3×1.6 × 0.05× ( 0.42 + 0.25 + 0.05 2 )
yG,l +a+c = =
0.24 × 0.42 + 25× ( 7.92 ×103 ) + 3× 0.16 × 0.25 + 3× 0.16 × 0.05
0.021168 + 0.11088 + 0.0654 + 0.1668
= = 0.553m
0.6588

0.24 × 0.423
Jl +a+c = + 0.24 × 0.42 × ( 0.553 - 0.42 2 ) + 25×110.82 ×10 -6 + 25× 7.92 ×10 -3 × ( 0.42 + 0.28 2 - 0.553) +
2 2

12
æ 1.6 × 0.053 ö æ 0.16 × 0.253 ö
+3× ç + 3× (1.6 × 0.05) × ( 0.42 + 0.25 + 0.025 - 0.553) + 3× ç + 3× ( 0.16 × 0.25) × ( 0.42 + 0.125 - 0.553)
2 2

è 12 ÷
ø è 12 ÷
ø
= 2.164 ×10 -2 m4
Trave estradossale e soletta collaborante
ESEMPIO DI RINFORZO DI UNA TRAVE DI SPINA

Se il rinforzo è applicato previa puntellazione del solaio:

0.05m
Analisi dei carichi:
0.25m
ptrave = 18.1 kN/m
pp trave spina: 0.6 kN/m
0.16m pp trave acciaio: 0.62 kN/m
0.42m p = g + q = (pp solaio + q) + [pp nervatura] + pp trave
spina + pp trave acciaio = (4.56 x 3.5) + [0.16 x 0.25 x 25
– 0.16 x (0.14 + 0.18 + 0.185)] + 0.6 + 0.62 = 18.1 kN/m
0.24m

M 18.1×8.2 2 / 8
s legno,id = × yG,l +a+c = × 0.553m = 3.89MPa
Jl +a+c 2.164 ×10 -2 m4
1.2 × s legno,id = 4.663MPa (per considerare le approssimazioni del metodo n)

18.1×8.2 2 / 8
× ( H - yG,l +a+c ) =
M
s cls,id = × ( 0.72m- 0.553m) = 1.17MPa
Jl +a+c 2.164 ×10 -2 m4
1.2 × s cls,id = 1.404MPa
Trave estradossale e soletta collaborante
ESEMPIO DI RINFORZO DI UNA TRAVE DI SPINA

Se il rinforzo è applicato previa puntellazione del solaio:


Calcolo SPINOTTI:
Calcolo il flusso all’interfaccia:
yG=0.553m

S*int erfaccia = ( 0.24× 0.42) × ( 0.553 - 0.42 2) = 3.46 ×10 -2 m3


0.133m

0.113m

V max ×S* 74.21kN ×3.46 ×10 -2 m3


dint erfaccia = = = 118kN / m
J 2.164 ×10 -2 m4
interfaccia
Considerando degli spinotti φ16: V < 4 ÷ 4.5 kN
x
2 ×Vspinotti ³ ispinotti × dint
2 × 4.5kN
ispinotti £ = 0.076m® 0.08m
118kN / m
Vspinotti = 4.72kN ancora accettabile

 2 file di spinotti φ16 passo 8cm

Verifica di splitting: 80mm = 5φ OK


Trave estradossale e soletta collaborante
ESEMPIO DI RINFORZO DI UNA TRAVE DI SPINA

Se il rinforzo è applicato previa puntellazione del solaio:

• Calcolo della freccia elastica


5 18.10 kN m×8.2 4
wel (g+q) = = 0.00615m = 6.15mm
384 8000 ×1000 × 2.164 ×10 -2

Sommando il contributo dello scorrimento della connessione:


Vspinotto 4.72kN 124000 × fspinotto
d= = = 0.195mm K spinotto = 3 = 24270.15kN m
K spinotto 24270.15kN m æ tassito ö
ç 4.34 +
è fspinotto ÷ø
wel = wel (g+q) +10d = 6.15mm+1.95mm= 8.11mm

• Calcolo della freccia a tempo infinito

g+ 0.3q = 11.10kN m+ 0.3× 2kN m2 ×3.5m= 13.20kN m


5 13.20 kN m×8.2 4
wel (g+0.3q) = = 5.91mm
384 8000 ×1000 × 2.164 ×10 -2
1
w = wel + j ¥ × wel (g+0.3q) = 8.11mm+1.2 × 5.91mm = 15.20mm » Lc
540
Trave estradossale e soletta collaborante
ESEMPIO DI RINFORZO DI UNA TRAVE DI SPINA

Se il rinforzo è applicato previa puntellazione del solaio:


Calcolo TIRAFONDI:

Ogni travetto trasmette una reazione di 5.43 kN, quindi per ogni travetto
(cioè ogni 0.7m):

5.43×1000N
As,tirafondi = = 38mm2  φ10 ogni 2 travetti,
140MPa facendo lavorare a 174 MPa (S275: σs=190MPa)

Lunghezza di ancoraggio:
p ×f 2
t b,legno ×l ancoraggio × p × f = ×s s
4
s s ×f 190MPa×10mm
l ancoraggio,min = = = 950mm
4 × t b,legno 4 × 0.5MPa

va inserita una piastra in acciaio al di sotto della trave


si mettono gli ancoraggi ogni 4 travetti
Trave estradossale e soletta collaborante
ESEMPIO DI RINFORZO DI UNA TRAVE DI SPINA

Se il rinforzo è applicato senza puntellazione del solaio:


Fase I: la trave in legno deve portare se stessa, travetti, assito e trave in acciaio

Analisi dei carichi:


gI = 2.50 kN/m
pp trave spina: 0.6 kN/m
pp trave acciaio: 0.62 kN/m
pp solaio = (0.18 + 0.185) x 3.5 = 1.28 kN/m

1 kN 1 kN
I
V max = × 2.5 ×8.2m = 10.24kN I
M max = × 2.5 ×8.2 2 m2 = 21.01kNm
2 m 8 m

5 2.5kN m×8.2 4 m4
w I
= -3
= 0.01244m = 12.44mm
384 8000 ×1000 kN m ×1.4818×10 m
el (g) 2 4

M 21.05kNm
s legno
I
= × yG,legno = × 0.21m = 2.98MPa
Jlegno 1.4818×10 -3 m4
Trave estradossale e soletta collaborante
ESEMPIO DI RINFORZO DI UNA TRAVE DI SPINA

Se il rinforzo è applicato senza puntellazione del solaio:


Fase II: getto il calcestruzzo, che viene sostenuto dalla trave composita legno-acciaio

Analisi dei carichi:


gII = 5.79 kN/m
pp cappa = (0.14 + 1.25) x 3.5 = 4.87 kN/m
pp nervatura = 0.92 kN/m

1 kN 1 kN
II
V max = × 5.79 ×8.2m = 23.74kN II
M max = × 5.79 ×8.2 2 m2 = 48.66kNm
2 m 8 m

5 5.79 kN m×8.2 4 m4
w II
= = 0.00343m = 3.43mm
384 8000 ×1000 kN m2 ×1.243×10 -2 m4
el (g)

V II max ×S* 23.74kN × 0.24 × 0.42 × ( 0.442 - 0.21) m3 erfaccia × 0.08m


II
dint
d II
= = -2
= 44.66kN / m® d = = 7.36 ×10 -5 m
2 × K spinotto
int erfaccia 4
Jl +a 1.243×10 m

welII (g) = welII (g) +10d = 3.43mm+ 0.74mm= 4.16mm

M 48.66kNm
4 (
s legno
II
= × yG,l +a = -2
× 0.442m) = 1.731MPa ®1.2 × s legno
II
= 2.08MPa
Jl +a 1.243×10 m
Trave estradossale e soletta collaborante
ESEMPIO DI RINFORZO DI UNA TRAVE DI SPINA

Se il rinforzo è applicato senza puntellazione del solaio:


Fase III: aggiungo i carichi non-strutturali e variabili, resiste la sezione legno+acciaio+cls

Analisi dei carichi:


gIII = 9.8 kN/m
p non-strutturali = 0.8 x 3.5 = 2.8 kN/m
q = 2 x 3.5 = 7 kN/m

1 kN 1 kN
III
V max = × 9.8 ×8.2m = 40.18kN III
M max = × 9.8 ×8.2 2 m2 = 82.37kNm
2 m 8 m

5 9.8kN m×8.2 4 m4
w III
= = 0.00333m = 3.33mm
384 8000 ×1000 kN m2 × 2.164 ×10 -2 m4
el (g)

V III max ×S* 40.18kN × 0.24 × 0.42 × ( 0.553 - 0.21) m3 erfaccia × 0.08m
III
dint
d III
= = -2
= 64.17kN / m® d = = 1.06 ×10 -4 m
2.164 ×10 m 2 × K spinotto
int erfaccia 4
Jl +a+c

welIII(g+q) = welIII(g+q) +10d = 3.33mm+1.06mm= 4.39mm

M 82.37kNm
4 (
s legno
III
= × yG,l +a = -2
× 0.553m) = 2.104MPa ®1.2 × s legno
III
= 2.52MPa
Jl +a 2.164 ×10 m
Trave estradossale e soletta collaborante
ESEMPIO DI RINFORZO DI UNA TRAVE DI SPINA

Se il rinforzo è applicato senza puntellazione del solaio:

s legno = s legno
I
+ s legno
II
+ s legno
III
=
= 2.98 + 2.08 + 2.52 = 7.58MPa accettabile

wel(g+q) wel(g+0.3q)
I 12.44 12.44
II 4.16 4.16
III 4.39 2.19

20.99 18.80

1
w = wel + j ¥ × wel (g+0.3q) = 20.99mm+1.2 ×18.8mm = 43.5mm » Lc
190
Formazione di nuovi solai
Formazione di nuovi solai
SOLAI LIGNEI
- Allargamento delle tasche esistenti
- Nuove tasche nelle pareti
- Doppia profondità delle tasche
- Trasmissione dei rumori (calpestio…)

SOLAI ACCIAIO-CALCESTRUZZO
- Problema delle tasche (numero e
profondità)
- Appoggio con piastra di estremità fissata
con spinotti

Obiettivo interventi: Minimizzare


- allargamento delle tasche esistenti
- numero di nuove tasche

Solai binati
Travi di bordo
Mensole
Formazione di nuovi solai – Travi di bordo
Riduzione profondità delle tasche nelle murature
 Solai binati e travi di bordo
Sez B. Sez A. Sez A-A

Sez B-B

Si sfrutta la risorsa a taglio !!!


[ref. 1]
Formazione di nuovi solai – Travi di bordo
Riduzione profondità delle tasche nelle murature
Solai binati e travi di bordo

[ref. 1]
Formazione di nuovi solai – Travi di bordo
Solai binati e travi di bordo

[ref. 1]
Formazione di nuovi solai – Travi di bordo
Solai nuovi e travi di bordo in acciaio - Aerazione testa travi

[ref. 1]
Formazione di nuovi solai – Travi di bordo
Solai nuovi e travi di bordo in c.a.

• Difficoltà esecuzione
• Problemi aereazione

[ref. 1]
Formazione di nuovi solai – Travi di bordo e mensole
Nuovi solai appoggiati su
travi di bordo sostenute
da mensole

La soluzione si
ispira ai solai alla
veneziana
Formazione di nuovi solai – Travi di bordo e mensole
TRAVE DI BORDO SU MENSOLE DI PIETRA O ACCIAIO
- Trave di bordo intra-dossale
appesa ad un travetto
- Travetto portante appoggiato su
scarpa metallica sostenuta da
spinotti e tirafondo
- Minimo numero di scarpe

Mensole di acciaio, vincolate con spinotti e tirante alle murature


[ref. 1]
Mensole
SCARPE METALLICHE IN ADERENZA ALLE MURATURE
Mensole
SCARPE METALLICHE IN ADERENZA ALLE MURATURE

Azioni di calcolo

Taglio degli spinotti: Vus  Qu / ns


Qu b
Azione del tirafondo: Fuo 
2 z
Ponendo: z  0,9 d
Mensole
Resistenza degli spinotti:
Vud  Vu / 
Legno   1.5
:Muratura:   2  3
(𝑉𝑢𝑑,𝜙16 = 13𝑘𝑁)
Verifica: Vus  Vud

Meccanismi di rottura incerto:


- Lato muratura (pietre piccole)
- Lato piolo (pietre>15cm)
per formazione di cerniere plastiche e
rottura pietre
Resistenza funzione di:
- posizione del piolo,
- tipo e dimensione delle pietre,
- livello di riempimento degli interstizi
della malta,
- caratteristiche della superficie del foro
Si verifica in situ (30% maggiore del carico di progetto)
Mensole
Mensole
Resistenza degli spinotti:
Vud  Vu / 
Legno   1.5
:Muratura:   2  3
(𝑉𝑢𝑑,𝜙16 = 13𝑘𝑁)
Verifica: Vus  Vud
[ref. 1]

Tirante e ancoraggio:
Qu b
Fuo  AS
2 z

per carichi concentrati

Imponendo che la piastra non snervi


lungo la mediana debole:

Se a=b e 
Mensole
1) Pull out barra
Collasso interfaccia barra-malta

Si progetta per aderenza

2) Pull-out cilindro di malta iniettata


Collasso per insufficiente aderenza
Malta-muratura
Si verifica in situ

3) Rottura cono di muratura


Meccanismo governato dalla resistenza
Residua della muratura e dagli sforzi
tangenziali di ingranamento lungo le superfici
di rottura
Si verifica in situ

[ref. 1] (30% maggiore del carico di progetto)


Mensole

t1 = 10÷20mm t2, t3 = 6÷10mm

Verifica lastre acciaio:

Pressione sul fondo s v  Q /  ab  Con b sufficiente a realizzare un appoggio efficace.

Flessione del fondo ms  s v a / 8


2
ms  mr mr  f yd t12 / 4

Rifollamento della lamiera (spinotti) s s ,rif  Vs /  t1   2 f yd

[ref. 1]
Mensole
Verifica stabilità della parete a ribaltamento fuori piano

Eq.Rot. Tratto AC
HP1: attorno ad AA: RoA  RoC  Q  e  tm    Qm1  Qm 2  tm / 2
parete vincolata Eq.Rot. Tratto BC
gli impalcati sopra e sotto attorno a B si M st  Qm1tm / 2  Qmtm  RoC h1
Calcolano:
HP2: M rib  Fo z
Centri rotazione sui fili
della parete M st  M rib R R = 1,2÷1,3
[ref. 1]
Mensole
Verifica stabilità della parete a ribaltamento fuori piano

Per la definizione dei carichi stabilizzanti,


considerare le porzioni di muratura
coinvolte (linee rottura a 45°)
I carichi vertical stabilizzanti vanno ridotti
dei coefficienti parziali G <1

Il carico ribaltante Q va amplificato


considerando:  <1  <1
G Q

RoA  RoC  Q  e  tm    Qm1  Qm 2  tm / 2

M st  Qm1tm / 2  Qmtm  RoC h1


M rib  Fo z

M st  M rib R R = 1,2÷1,3
[ref. 1]
Formazione di nuovi solai – Travi di bordo e mensole
TRAVE DI BORDO SU MENSOLE DI PIETRA O ACCIAIO

• Mensole realizzate in pietra, acciaio,


elementi prefabbricati in cls
• Problema sismico
Mensole
Solaio:

Balconi:

[ref. 1]
Mensole
Mensole
Nuovi balconi

Scale esistenti Nuove scale


Mensole
Nuove scale
Mensole

3) Verificare stabilità della parete


sollevamento e ribaltamento

2) Larghezza mensola

1) Momento massimo non


corrisponde al momento massimo
sullo sbalzo
Mensole

Equilibrio alla rotazione attorno ad A

Equilibrio traslazione verticale

Ponendo:
Lunghezza efficace lungo
la quale si trasferisce
l’azione Q
Si ottiene:

[ref. 1]
Mensole
Riscrivendo eq. rotazione attorno ad A:

Si ricava:

Da cui, sviluppando si ha:

Condizione soddisfatta per:

[ref. 1]
Mensole
A) Larghezza mensola:

B) Momento massimo, a xo dal filo della parete:

C) Azione di sollevamento della parete:

[ref. 1]
Mensole
Verifica stabilità della parete a ribaltamento fuori piano

Reazioni orizzontali dei solai (Eq. alla rotazione


attorno ad A):

Momento stabilizzante del tronco BC (eq. attorno a B):


B

Il momento ribaltante il concio BC vale:

Verifica a ribaltamento del blocco BC:


> 1,5

[ref. 1]
Mensole
Verifica a sollevamento
Equilibrio alla traslazione:

> 1,2

Computo azioni stabilizzanti

𝑄𝑚 𝑎𝑑𝑒𝑔𝑢𝑎𝑡𝑜
B

[ref. 1]
Mensole
Inserimento di bilancere di ripartizione in presenza di aperture

Spinte a vuoto  introduzione bilancere

[ref. 1]
Mensole
Mensole con tirante
Lunghezza del tratto di appoggio:

Equilibrio alla traslazione:

Equilibrio alla rotazione:

Sostituendo si ha:

Risolvendo per:

[ref. 1]
Mensole

Momento massimo della mensola:

Lunghezza del tirante:


Momento ribaltante:

Momento stabilizzante:

Peso del blocco di muratura che si solleva:

Se parete vincolata agli impalcati Imponendo


 Hm = interpiano!!! Si calcola
[ref. 1]
Mensole
[ref. 1] Esempio
Diaframmi
di piano e
di falda

Nuovo impalcato
su TB e mensole
Mensole
Esempio

Trave di bordo e travetti:

Mensola:

Verifica di Tb e mensola sono


eseguite agli SLU,
Stabilità parete verificata al collasso
Mensole
Esempio
Mensole
Esempio
Mensole
Esempio

Nessun problema di stabilità


Mensole
Esempio
Mensole
Esempio
Formazione di nuovi solai con travi di spina
TRAVE DI SPINA DI ACCIAIO RIVESTITO CON ELEMENTI IN LEGNO

- Ridurre altezza impalcato


- Mantenere effetto impalcato
ligneo
- Tronchetti distanziatori
- Zeppe di appoggio
- Regoli e coprifili

Tronchetti lignei/distanziatori

Zeppe di appoggio
Tavola di sacrificio

[ref. 1]
Formazione di nuovi solai con travi di spina
TRAVE DI SPINA MISTA LEGNO-ACCIAIO

- Riduce ingombro verso il basso


della trave,
- Facilita inserimento della trave
entro le nicchie

Spinotti/tirafondi

piatti preforati,
saldati al profilo:
consentono
applicazione spinotti
[ref. 1]
Formazione di nuovi solai con travi di spina
TRAVE DI SPINA MISTA LEGNO-ACCIAIO PROBLEMATICHE DEGLI APPOGGI DELLE TRAVI PRINCIPALI

Appoggio dimensionato perché sia:

Appoggio della trave lignea


- Cuscinetto di sacrificio
- Appoggio centrato: arretrato di 5-10cm
- Prevedere sistemi di areazione

Appoggio mediante prolunga metallica estradossale


- Piastra di appoggio saldata al diaframma
- Possibile formazione cerniera plastica: vincolo di
cerniera e pressioni uniformi
- Diaframma saldato all’anima di T2
- Appoggio centrato: arretrato di 5-10cm

[ref. 1]
Formazione di nuovi solai con travi di spina
APPOGGIO MEDIANTE PROLUNGA METALLICA INCASSATA NELLA TRAVE

M  RL1
R2  R L1 / L2

Azione del tirante di appensione Fs  R  R2


[ref. 1]
Formazione di nuovi solai con travi di spina
APPOGGIO DEI TRAVETTI SULLA TRAVE PRINCIPALE

Appensione laterale con viti inclinate

Appoggio mediante piatto metallico


estradossale continuo e viti di
appensione

Appoggio con pannello multistrato


estradossale e viti di appensione

[ref. 1]
Formazione di nuovi solai con travi di spina
IMPIEGO DI TIRAFONDI

Piastra o rondella per evitare


anticipo rottura per
penetrazione
della testa

=2

(Valore di riferimento
)
[ref. 1]
Formazione di nuovi solai con travi di spina
APPOGGIO DEI TRAVETTI CON TIRAFONDI
Formazione di nuovi solai con travi di spina
APPOGGIO DEI TRAVETTI CON PROLUNGA METALLICA

Appoggio con prolunga metallica (piatto)


estradossale e viti di appensione

R1 noto

R1 L1  R2 L2
Fs  R1  R2 Forza di appensione della vite

M  R1 L1

[ref. 1]
Formazione di nuovi solai
NUOVO IMPALCATO DI ACCIAIO E CAPPA C.A.

Appoggio travetto mediante tasche

[ref. 1]
Formazione di nuovi solai con travi di spina
NUOVO IMPALCATO DI ACCIAIO
Collegamento tra travetti e trave di bordo

Progetto il collegamento
perché la trave di bordo non
sia soggetta a torsione
[ref. 1]
Formazione di nuovi solai con travi di spina
APPOGGIO DELLA TRAVE PRINCIPALE MEDIANTE PROLUNGA REGOLABILE

• Appoggio in profondità
• Messa in opera richiede prolunga adattabile
• Piastra di appoggio saldata al diaframma
• Possibile formazione cerniera plastica: vincolo di
cerniera e pressioni uniformi
• Diaframma saldato all’anima della trave

[ref. 1]
Formazione di nuovi solai con travi di spina
Rifacimento testate / prolunghe
PROLUNGHE ESTRADOSSALI - Rifacimento appoggio testa trave ammalorata,
- Sostituzione travi principali e travetti
- Appoggi in luce dei travetti sui fianchi delle travi

[ref. 1]
Rifacimento testate / prolunghe
PROLUNGHE INTRADOSSALI

F1  R1  Fs

Fs  R1e1 / e2

e1  x2 / 2  a  x1 / 2

[ref. 1]
RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
1. Ezio Giuriani. Consolidamento degli edifici storici. UTET, 2012. ISBN 978 88 598 0763.
2. AA.VV. Manuale del recupero di Città di Castello, Ed. Dei Genio Civile. ISBN 884965226.
3. -
4. Alberto Ferretti. Manuali del Recupero. Scaricabile da internet.
5. Cangi. Manuale del Recupero strutturale ed antisismico. Ed. Dei Genio Civile.
6. Piazza M., Tomasi R., Modena R. Strutture in legno. Biblioteca tecnica HOEPLI. Milano.
2006.
7. Wood Handbook. Wood as an Engineering Material. United States. Department of.
Agriculture. Forest Service. Forest. Products. Laboratory.
8. Giuriani E. Solai rinforzati con lastra collaborante. L’Edilizia 2004.
9. P. Gelfi, E. Giuriani, A. Marini. 2002. Stud shear connection design for composite
concrete slab and wood beams. ASCE Journal of Structural Engineering. Vol. 128, n.12,
pages 1544-1550. ISSN 0733-9445.
10. P. Gelfi, A. Marini. 2008. Solai misti legno calcestruzzo: metodi di verifica (prima parte).
L’Edilizia. No 153, pp. 44-51. ISSN: 1593-3970. Ed. De Lettera, Milano.

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