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Meccanica
AA 2015-2016
Fonderia a modello perso e fonderia in
forme permanenti
Ulteriori processi di formatura in Fonderia
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FORMATURA CON MODELLI A PERDERE
• Modelli fabbricati con polistirolo espanso a perdere
• Il materiale per creare il modello si lavora molto facilmente con
taglio con filo caldo e fresatura ad alta velocità
• Il modello resta nella forma (che non deve essere aperta e poi
richiusa) e volatilizza all’atto della colata del metallo caldo
• Difetti del modello vengono «copiati» nel getto
• Occorre utilizzare materiali di formatura che induriscano «a freddo»
• Il modello costa molto meno di uno in legno, il materiale di
formatura però costa un po’ di più
• Il volume «solido» del modello è pari a circa il 2% di quello
apparente e pertanto la forma è pressoché vuota
• Il polistirolo ha scarsa resistenza a compressione e perciò mal si
adatta a terre che debbano essere molto ben compattate
• Il modello resta nella forma, a meno che il getto non sia troppo
grande e costoso e pertanto il rischio del mancato controllo diventi
inaccettabile…
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FORMATURA CON MODELLI A PERDERE
Inoltre:
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FORMATURA CON MODELLI A PERDERE IN POLISTIROLO ESPANSO
a) Modello in polistirolo
b) Formatura con terra fluida
c) Vaporizzazione del modello all’atto della colata
d) Getto finito
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FORMATURA CON MODELLI A PERDERE IN POLISTIROLO ESPANSO
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FORMATURA CON MODELLI A PERDERE IN POLISTIROLO ESPANSO
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FORMATURA CON MODELLI A PERDERE IN POLISTIROLO ESPANSO
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FORMATURA CON MODELLI A PERDERE IN POLISTIROLO ESPANSO
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FORMATURA CON MODELLI A PERDERE
INVESTMENT CASTING
• Si parte dalla costruzione di uno stampo nel quale si cola un
materiale facilmente fusibile (cera) per creare il modello
• Il modello si ricopre con un refrattario che costituirà la forma finale
• Dopo indurimento la forma viene riscaldata per provocare la
fusione e fuoriuscita della cera
• Il tutto a temperature sufficientemente alte per indurre pure la
volatilizzazione e combustione dei residui vari
• Nella forma oramai vuota si cola il metallo per la creazione del getto
• I migliori risultati si ottengono con pezzi di piccole dimensioni con i
quali si ottengono buone finiture superficiali e ottimi controlli
dimensionali
• La forma è realizzata con una sospensione liquida di materiale
refrattario
• Storicamente nasce per lavorazioni «artistiche»
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FORMATURA CON MODELLI A PERDERE IN CERA
• La terra a contatto con il modello è bene che sia a grana fine per avere una
buona finitura del getto
• Quella più esterna può essere più grossolana e anche riciclata, ma deve avere
buone caratteristiche meccaniche
• Se si cola alluminio o rame si può usare anche gesso opportunamente
caricato con amianto o vetro (refrattari)
• Dopo la deposizione del materiale di rivestimento della forma si esegue una
compattazione a mezzo di vibrazione delle terra per ridurre le porosità
• L’essiccamento successivo dura dalle 12 alle 24 ore
• Una imperfetta essiccazione lascia residui di umidità che vuol dire difetti nel
getto
• Segue l’ulteriore ricopertura con terra, e la cottura della forma con colata
della cera (importante la sua fluidità)
• Esiste anche una variante che prevede l’utilizzo del mercurio l posto della
cera, ma occorre operare a temperature inferiori ai -39°C
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FORMATURA CON MODELLI A PERDERE IN CERA
f) Getto finito
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FORMATURA CON MODELLI A PERDERE IN CERA
Conviene realizzare più oggetti con la stessa colata:
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FORMATURA CON MODELLI A PERDERE IN CERA
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FORMATURA CON MODELLI A PERDERE
Considerazioni finali:
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FORMATURA CON MODELLI A PERDERE
Considerazioni finali:
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FORMATURA CON MODELLI A PERDERE
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COLATA IN FORME PERMANENTI
• COLATA IN CONCHIGLIA PER GRAVITÀ
• COLATA SOTTO PRESSIONE
• COLATA CENTRIFUGA
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COLATA IN CONCHIGLIA PER GRAVITÀ
• Di solito si usa per alluminio e sue leghe, ma anche per rame o ghisa
• È richiesta una buona fluidità al metallo liquido altrimenti l’elevata
conducibilità termica della forma metallica induce rapide solidificazioni
• Forme di solito realizzate in acciaio o ghisa e rivestite con refrattari
• Le forme sono mantenute a circa 300-400°C, con opportuna frequenza di
colate successive, per evitare forti gradienti col getto e relative elevate
tensioni di ritiro
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COLATA IN CONCHIGLIA PER GRAVITÀ
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COLATA IN CONCHIGLIA PER GRAVITÀ
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COLATA IN CONCHIGLIA PER GRAVITÀ
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COLATA IN CONCHIGLIA PER GRAVITÀ
• Lo spessore minimo di un getto ottenibile è pari a circa 4 mm, in
funzione della fluidità della lega.
• La finitura superficiale ottenibile è di circa Ra = 1,8 – 5 μm.
• Occorre prevedere angoli di sformo pari a 3° circa.
• La dimensione del minimo diametro ottenibile per fori è di 2mm.
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COLATA IN CONCHIGLIA PER GRAVITÀ
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COLATA IN CONCHIGLIA PER GRAVITÀ
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COLATA IN CONCHIGLIA PER GRAVITÀ
• Gran cura va riposta nelle progettazione dei canali di colata per evitare
di trascinare impurità o ossidi nel getto: evitare turbolenze e schiume e
tutti quei fenomeni che poi possono inficiare la capacità di riempire
correttamente lo stampo
• Occorre far sì che lo strato di ossido che si forma sul fronte vada
lentamente verso la materozza e non resti nel getto
• Attenzione anche alle parti sottili che solidificano per prime
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COLATA IN CONCHIGLIA PER GRAVITÀ
• Anche la forma subisce dilatazioni e ritiri per i continui mutamenti di
temperatura: ciò può indurre ulteriori difetti nei getti, primo fra tutti
tensioni residue dovuto alla differente storia termica.
• È difficile prevedere tali dilatazioni (fortemente dipendenti dalle
complesse geometrie) per cui occorre acquisire una buona esperienza
monitorando, possibilmente, le temperature reali in esercizio
• Queste sono fortemente dipendenti dalla frequenza del ciclo di colatura
che determina la temperatura media dello stampo.
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COLATA IN CONCHIGLIA PER GRAVITÀ
• Senza la presenza di opportune attenzioni ed accorgimenti si
raffredderebbero e solidificherebbero per prima le parti sottili e poi, via
via, quelle più spesse.
• L’incipiente solidificazione aumenta ulteriormente la viscosità a causa della
presenza dei primi nuclei di solidificazione
• Si riduce così ulteriormente la capacità di riempimento della forma
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COLATA IN CONCHIGLIA PER GRAVITÀ
• Si determina così una insoddisfacente storia termica del getto
• Anche la «modellazione» del processo è molto complessa e i risultati
attendibili solo per geometrie semplici …
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COLATA IN CONCHIGLIA PER GRAVITÀ
La progettazione deve tener conto del peso del getto, forma, spessore pareti e
tutti i relativi fattori termici, in particolare la presenza di spigoli vivi che
possono generare zone a spessore maggiore …
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COLATA IN CONCHIGLIA PER GRAVITÀ
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COLATA IN CONCHIGLIA PER GRAVITÀ
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COLATA IN CONCHIGLIA PER GRAVITÀ
Requisiti del materiale della forma:
1. Buona lavorabilità alle macchine utensili
2. Elevata resistenza all’usura
3. Elevata resistenza agli shock termici
4. Limitata dilatazione termica
5. Buona conducibilità termica
o Ghise
o Acciai legati
o Leghe rame-berillio
o Bronzo
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COLATA IN CONCHIGLIA PER GRAVITÀ
Requisiti del materiale della forma:
Differenti gradi di finitura per differenti zone dello stampo:
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COLATA IN CONCHIGLIA PER GRAVITÀ
Durate medie della forma:
• 5.000 pezzi per fusioni di acciaio
• 20.000 pezzi per fusioni di ghisa
• 25.000 pezzi per fusioni di leghe di rame
• 50.000 – 150.000 pezzi per fusioni di leghe di alluminio
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COLATA IN CONCHIGLIA PER GRAVITÀ
• Nella progettazione del canale di colata occorre tener conto del peso del getto,
del tempo di colata, del percorso del metallo e degli spessori (specie i minimi)
• Se si cola una lega di alluminio, l’ossido che si tende a formare è molto duro
(Al2O3) è può deteriorare lo stampo…
• La viscosità delle leghe di alluminio, inoltre, aumenta rapidamente al diminuire
della temperatura
• Tutto ciò richiede una accurata progettazione dei canali di colata:
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COLATA IN CONCHIGLIA PER GRAVITÀ
• La sezione del condotto dovrebbe avere geometrie atte a evitare turbolenze:
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COLATA IN CONCHIGLIA PER GRAVITÀ
Ulteriori esempi di canali di colata in conchiglia:
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COLATA IN CONCHIGLIA PER GRAVITÀ
Forme parzialmente metalliche
Si usano per la realizzazione di getti nei quali sono ad alcune parti/superfici sono
richieste particolari proprietà e caratteristiche:
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COLATA IN CONCHIGLIA PER GRAVITÀ
Considerazioni finali
• Per evitare surriscaldamenti si possono prevedere più canali di colata
• La materozza in tal caso sarebbe troppo «fredda»: la si può riscaldare, coibentare
o addurre metallo caldo in essa
• Si usa spesso, per le forme, la ghisa lamellare o sferoidale per le buone
caratteristiche di lavorabilità e stabilità meccanica
• Curare con attenzione la geometria dei canali di adduzione
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COLATA IN CONCHIGLIA PER GRAVITÀ
Considerazioni finali
• Per meglio controllare le temperature nel getto si possono prevedere dei sistemi
di regolazione della temperatura della forma, oltre che tarare opportunamente la
frequenza con la quale si succedono le colate
• Poiché la forma non è permeabile, la fuoriuscita dei gas è demandata a canaletti
di sfogo
• Si usano talvolta vernici protettive delle pareti della forma che sono
termoconduttrici o termoisolanti: si preferiscono le seconde
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COLATA IN CONCHIGLIA PER GRAVITÀ
Considerazioni finali
• Il getto non deve essere lasciato raffreddare completamente nella forma: sia per
limitare usura della forma sia per aumentare la produttività.
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COLATA IN CONCHIGLIA PER GRAVITÀ
Considerazioni finali
• In questo caso deve essere maneggiato con cura poiché, ancora molto caldo, la
sua resistenza è molto bassa…
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COLATA SOTTO PRESSIONE
• Ideale per leghe di magnesio, zinco, alluminio con cui produrre oggetti di
dimensioni medio/piccole a geometria complessa e con ridotti spessori
• Questo consente ai metalli di tornare a essere competitivi nei confronti dei
polimeri e dei compositi
Processo:
Una massa di metallo liquido è iniettato nella forma e, una volta che l’ha
riempita, viene mantenuta in pressione fino alla completa solidificazione…
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COLATA SOTTO PRESSIONE
Mediante l’azione di uno stantuffo si realizza il rapido
riempimento della forma
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COLATA SOTTO PRESSIONE
1. Camera calda
2. Camera fredda
• Si usa per metalli relativamente basso-fondenti (Zinco, Piombo, Stagno) che non si
inquinano nel bagno caldo e non danneggiano il sistema di iniezione.
• Il canale di adduzione è di solito più lungo e «a collo di anatra».
• Le pressioni di iniezione sono più basse: 70 – 400 MPa.
TECNOLOGIE SPECIALI - prof. 65
COLATA SOTTO PRESSIONE
Schema a camera calda, detto anche INIETTOFUSIONE
Fase 1: riempimento
O: perno di oscillazione
A: camera di pressione
B: camera di fusione
T: tubo di collegamento all’aria
compressa (20 – 60 atmosfere)
U: ugello di riempimento
C: forma
E: estrattore
Fase 2: iniezione
Fase 3: estrazione
Camera fredda: per leghe di alluminio (640 – 740°C), magnesio (620 – 680°C)
o rame (850 – 1000°C).
1. attacchi di colata
2. tempo di riempimento
3. pressione agente sul metallo dalla fine del riempimento alla solidificazione
Anima «a bicchiere»
Che fornisce il numero di giri a minuto (N) da imporre ad una forma di raggio
interno «r», espresso in metri, per avere il desiderato rapporto «n»
1. Velocità di rotazione
2. Temperatura di colata
3. Velocità di colata
4. Temperatura della forma
o Le «riprese di fusione»
o Cretti a caldo longitudinali o trasversali
o Segregazione per gravità nei getti ad asse verticale
o Diversità strutturali per zone concentriche dovute a solidificazioni
successive per velocità e sottoraffreddamenti differenziati
• Si realizzano getti con alta uniformità di qualità (tutti i getti sono simili)
• Bassi scarti
• Struttura fine e quindi ottime proprietà meccaniche lungo l’intero getto
• Può variare un po’ la durezza radialmente
TUBI BIMETALLICI