Il volume di una cella unitaria CFC in funzione del raggio atomico R risulta essere pari a:
Sappiamo che la diagonale della faccia è pari a 4R, quindi il lato del cubo risulta essere 2R√2 perciò
il volume della cella è 16!! √2. (opzione 1)
Si deve sollevare una cassa del peso di 400kg fino al primo piano di una palazzina, utilizzando
acciaio Fe250. Il costo delle fune sarà:
Allora la forza che la cassa esercita sulla fune sarà pari a m*g ovvero 9.8*400 = 3920 N, ipotizzato
il carico di rottura σ = 52 MPa otteniamo la sezione della corda F/σ = 75,38 µm che moltiplicato
per 3 m (altezza primo piano) ci da il volume della fune: 226,15 µm^3; moltiplicato per la densità
dell’ acciaio (6600 kg/m^3) otteniamo il peso della fune : 1,49 kg. Supponendo il costo dell’ acciaio
pari a 1,20€, dedurremo che la fune ci viene a costare 1,80€ (pochi euro).
Durante la solidificazione di una lega, il ritiro in fase di solidificazione, provoca difetti noti come:
Cavità di ritiro √
Cricche a caldo√
Non so se nel caso di metallo puro avremmo diversi difetti.
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In’ un operazione di tornitura quali sono i vantaggi e gli svantaggi di un sistema di afferraggio
con mandrino autocentrante rispetto ad un mandrino con punta e contropunta?(4 righe)
Nel caso lavoriamo su pezzi poco snelli conviene per tenerli fermi con un sistema di bloccaggio
autocentranti, il secondo sistema di bloccaggio si presta a pezzi in cui una dimensione è
preponderante sulle altre (come un tubo per esempio).
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Si devono spianare 40 lastre da 120mm*120mm usando una fresa con diametro 50mm, Va che
va da 10 a 1800 mm/min e un cambio discontinuo di velocità di rotazione del mandrino
impostabile su: 160,510,860, 1500, 2200, 4500 giri/min. La potenza di targa è 4,2 kW. Impostare
un ragionevole ciclo di lavorazione, calcolando inoltre numero di inserti e tempo di produzione
necessario.
Scegliendo come velocità di rotazione 1500 giri/min e come velocità di avanzamento 1000mm/min
(scelte ponderate con il fine di ottenere un buon trade-off tra produttività e costi) ottengo la
,-. 11 3! 14.
velocità di taglio: Vt = /0
= 157,08 2
; l’ avanzamento della fresa: f = .
= 0,67 5467. Stabiliti
dunque i parametri di lavorazione possiamo procede con il calcolo della forza di taglio:
9
18 = 22 3 = 1960 11" 5055 ∗ 155 = 98007 (con 1960 che è il Ks tipico degli acciai dolci
mentre 50mm e 1 mm sono le dimensioni del truciolo asportato). A questo punto moltiplicando la
forza di taglio per la velocità di taglio vediamo che saranno necessari 1,5kW di potenza. Infine
calcolando 3 passate per ogni lastra in base al diametro della fresa e alla larghezza della lastra,
vediamo che dovremo dare 120 passate che moltiplicate per la durata di una passata (t = L/Va =
0,12min) abbiamo la durata totale di tutte le operazioni che è 14,4 min (supponendo il tempo di
usura di un inserto 15 min abbiamo bisogno di un solo inserto).
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Si riportino i valori medi di rugosità e tolleranze per i seguenti processi: foratura, iniettofusione.
Per la foratura le tolleranze medie si aggirano tra i 0.2mm e i 0.02mm mentre la rugosità tra i
6.3µm e 1.3µm. Per l’ iniettofusione invece abbiamo tolleranze tra i 4mm e i 5mm mentre i valori
di rugosità si aggirano tra 1.6µm e 0.8µm. Notiamo che le due tecniche (seppur difficilmente
comparabili) privilegiano una le tolleranze dimensionali, l’ altra la rugosità.
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Si riportino i valori medi della rugosità e delle tolleranze per i seguenti processi: Foratura,
Iniettofusione.
La trave è sottoposta a flessione tramite una forza verso il basso concentrata a metà dell’oggetto.
Questo è inoltre sottoposto a vincoli quali l’incastro (impedisce il movimento sul piano x, y e la
rotazione) e ad una cerniera (impedisce movimento in x, y). La struttura pertanto è iperstatica.
Tuttavia la trave è sottoposta a momento flettente (noto se nota la forza impressa, tramite la
relazione M=F*L/4 dove L è la lunghezza della trave) e quindi a tensioni e possibili deformazioni,
alle quali si può rimediare in fase di progettazione, dimensionando opportunamente i parametri di
spessore, lunghezza relativi al materiale, ma anche scegliendo opportunamente lo stesso materiale
in modo che questo abbia adeguato modulo elastico
Freccia f= F*L^3/48EI
Tensione=My/I dove y=semi-spessore della trave, I=momento d’inerzia.
Si ricolleghino i seguenti tipi di lavorazione con la loro descrizione più adatta: Polycast,
Microfusione, Colata centrifuga, Colata in terra, Pressofusione. [Da collegare ognuna tra 5 brevi
descrizioni che non ricordo]
Bisogna sollevare un oggetto dal peso di 8 tonnellate. Si possono utilizzare tre funi di diametri 4,
5 e 6 mm in acciaio di tipo C40. Stabilire se le funi sono adeguate. [Dava anche i valori di durezza
HP, resistenza a rottura e densità].
Si consideri il pezzo finito in figura [una ruota dentata attaccata a un corpo cilindrico più fine e
lungo] e le rispettive misure. Si dimensioni il modello e la/e materozza/e. Si disegnino il grezzo e
il modello.
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1) Si pensi a due tecnologie che forniscono uno stesso prodotto finito ma con costi diversi. Si
facciano considerazioni sulla scelta migliore.
2) Indicare quando è da preferire la prova di durezza a quella di trazione e quali info si perdono.
3) Si definiscano tutte le componenti che compaiono nella prova di trazione (con disegno).
4) Si illustrino come agiscono le forze e le reazioni vincolari su un oggetto (con disegno).
5) Calcolare il tempo di solidificazione del getto in figura (un parallelepipedo 1000x1000x500 cm
con sopra un cilindro con r = h = 500mm).
6) Si spieghi com’è possibile valutare l’usura di un utensile (con disegno).
7) Bisogna spianare una lastra 250x250 mm. Si ha una fresatrice orizzontale larga 24mm e alta
64mm. L’avanzamento massimo è di 1000mm/min. Calcolare il tempo di lavorazione.
8) Si illustrino le varie componenti in cui può essere scomposta la forza di taglio.
9) Si nomini uno o più processi di fonderia che sono comunque considerati economici.
Confrontare eventuali svantaggi con quello ritenuto migliore.
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1) Che relazione c’è tra la progettazione del prodotto e quella del processo produttivo?
2) Spiegare le differenze tra una cella CFC e CCC (con disegno).
3) Spiegare come si valutano le differenze tra materiali secondo la diversa quantità di
carbonio.
4) Come mai un lingotto non può essere usato tale e quale?
5) Quali sono le differenze tra fresatura frontale e periferica? (con disegno).
6) Come si stabilisce la migliore Vt se voglio minimizzare i tempi di lavorazione? (con
disegno).
7) Spiegare se nel getto in figura il cono di ritiro sarà totalmente concentrato nella
materozza.
60(diametro)
60
40
40
1
30
160
8) Bisogna troncare 22 barre di 200 mm di diametro. Si hanno a disposizione due utensili: il
primo ha il fronte di taglio principale di 4 mm e garantisce un avanzamento di 0.2
mm/min; il secondo ha il fronte di taglio principale di 3 mm e garantisce un avanzamento
di 0.1 mm/min. La potenza del mandrino è di 2kW. Calcolare la scelta migliore se si vuole
minimizzare il tempo di produzione (con disegno).
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Se il rame (raggio atomico 0,243 nm) potesse disporsi in celle CFC, quante ce ne sarebbero in un
dm^3 (decimetro cubo)) (1 pt)
24*10^22
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Se si vuole aumentare la qualità di un prodotto, quali aspetti si devono valutare per scegliere la
tecnologia migliore?
Aumentare la qualità di un prodotto significa aumentarne il valore aggiunto. Ciò sarà possibile
utilizzando tecnologie più sofisticate e precise. Se ad esempio si volesse realizzare un oggetto
metallico di modeste dimensioni, si potrebbe tenere in considerazione l’ipotesi di ottenerlo
attraverso una colata in terra o attraverso una colata in conchiglia permanente. La scelta della
seconda tecnologia restituirebbe un oggetto aventi maggiori finiture e, conseguentemente, una
qualità migliore. Nonostante questo si devono sempre considerare i maggiori costi di produzione
Principali strutture delle celle elementari In natura è possibile osservare 14 differenti strutture
cristalline. Le differenze che le contraddistinguono risiedono nella diversa disposizione degli atomi.
Tra le principali strutture ricordiamo quella cubica a corpo Centrato(CCC), Cubica a Facce
Centrate(CFC) e quella Esagonale Compatta(EC).
Descrivere la ricottura
La ricottura è un processo avente lo scopo di rendere più duttile il materiale che vi viene
sottoposto. Questo processo consiste nella cottura del metallo fino al raggiungimento della
temperatura di austeritizzazione. Il materiale sarà sottoposto a questa cottura per un periodo di
tempo relativamente lungo e, in seguito, sarà lasciato raffreddare lentamente all’interno di
appositi forni.
Poi c'era un esercizio abbastanza complicato in cui si doveva calcolare il tempo di tornitura di una
barra di acciaio; venivano dati molti dati (lunghezza, diametro, rugosità, potenza del tornio, Vt,
etc) e si doveva stimare il tempo necessario a lavorare la barra. Valeva (se non erro) 5 punti. Erano
fornite tutte le dimensioni, tranne il raggio del cilindro al centro ( il corpo è formato da 3 cilindri) e
gli eventuali angoli di sformo.. bisognava fare due disegni, uno nel caso si scegliesse l'anima in
legno, e l'altra coll'anima in metallo ( non ricordo quale metallo ), nel disegno cambiavano gli
angoli di sformo, bisognava calcolare gli angoli nei due casi. Quest'esercizio valeva 3 punti.
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Si consideri il pezzo finito in figura [una ruota dentata attaccata a un corpo cilindrico più fine e
lungo] e le rispettive misure. Si dimensioni il modello e la/e materozza/e. Si disegnino il grezzo e il
modello.
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Bisogna spianare una lastra 250x250 mm. Si ha una fresatrice orizzontale larga 24mm e alta
64mm. L’avanzamento massimo è di 1000mm/min. Calcolare il tempo di lavorazione.
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Spiegare se nel getto in figura il cono di ritiro sarà totalmente concentrato nella materozza.
60(diametro)
60
40
40
1
30
160
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Bisogna troncare 22 barre di 200 mm di diametro. Si hanno a disposizione due utensili: il primo ha
il fronte di taglio principale di 4 mm e garantisce un avanzamento di 0.2 mm/min; il secondo ha il
fronte di taglio principale di 3 mm e garantisce un avanzamento di 0.1 mm/min. La potenza del
mandrino è di 2kW. Calcolare la scelta migliore se si vuole minimizzare il tempo di produzione (con
disegno).
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Se le dimensioni del pezzo da lavorare al tornio sono per esempio Ø600x80mm, allora si tratta di
un cilindro con diametro pari a 600 e altezza 80! La Ø indica il diametro! (vedi foto fine)
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Parte Generale
- Numero delle esercitazioni svolte durante l’anno -.-
- Caratteristiche e proprietà geometriche (?) delle tecniche di fonderia e di asportazione di truciolo
- Tolleranze e rugosità di iniettofusione e tornitura
Materiali
- Esercizio su celle elementari
- Esercizio, su quali caratteristiche dovrebbe avere un generico trampolino, su carico di rottura,
tensione di snervamento, modulo elastico e spiegazione
- Gradi di libertà e vincoli: considerazioni su un corpo vincolato ad INCASTRO a cui sull’estremità
opposta (all’incastro) veniva applicata una forza peso.
- Esercizio con una fune e un carico (apparentemente abbastanza complicato e quindi saltato con
una certa nonchalance, che mi impedisce di aggiungere altro)
Fonderia
- Spiegazione Raggi di Raccordo
- Esercizio: stimare il dimensionamento di un modello per un getto per un oggetto finale di cui
abbiamo disegno e misure. Stimare inoltre il dimensionamento delle materozze.
- Esercizio in cui bisognava assegnare a 5 tecniche di fonderia la corrispondente caratterizzazione
tra le 5 possibili date. Le Tecniche in questione erano: Microfusione, fonderia in terra, polycast,
colata centrifuga, iniettofusione.
Asportazione di Truciolo
- Cosa comporta l’usura frontale ?
- Con quale tornitura si effettuano le superfici piane?
- Esercizio su lavorazione (vedi commento “Esercizio con fune e carico”)
- Domande sulla scelta della velocità di taglio, quindi su concetti riguardo il minimizzare il costo
oppure i tempi con l'importante grafico corrispondente.
P.S. L'esercizio sulle celle elementari mi sa che chiedeva la percentuale di volume occupato dagli
atomi in una cella cubo semplice. Nella parte generale voleva sapere le caratteristiche
meccaniche, le differenze tra i 2 tipi di lavorazione.
INTRODUZIONE
1) Che relazione c’è tra la progettazione del prodotto e quella del processo produttivo?
Queste due fasi del sistema produttivo, che seguono la concezione del prodotto e lo studio
delle prestazioni desiderate, devono procedere sempre parallelamente, per evitare di
progettare un prodotto irrealizzabile o un super processo per un prodotto scarso. In questa
fase, e anche nella successiva di attuazione del progetto, si devono sempre tenere in conto i
costi e le capacità di processo.
2) Quante pagine ha l’introduzione?
31
3) Variabile decisionale per la qualità. (3 righe)
La variabile decisionale della qualità è una delle quattro variabili che teniamo in
considerazione nel tetraedro di produzione, insieme a costi, tempi, flessibilità. Essa
concerne parametri quali soddisfazione del cliente, rugosità, finitura superficiale, tolleranze,
ciclo di vita, ripetibilità. Si deve tenere in conto l’idea alla base del tetraedro di produzione:
ai quattro vertici sono presenti le quattro variabili decisionali e se si vuole aumentare la
rilevanza di una di esse si andrà a scapito delle altre. Queste variabili vengono utilizzate nei
modelli tecno-economici per quanto riguarda processi, macchine, materiali e parametri.
4) La programmazione del processo segue sempre la programmazione del prodotto. (3 righe)
Falso, vedi domanda 1.
5) Se si vuole aumentare la qualità di un prodotto, quali aspetti si devono valutare per
scegliere la tecnologia migliore?
Si devono valutare rugosità, finitura superficiale, tolleranze ottenibili con la tecnologia e
scegliere quelle più rispondenti al progetto. Bisogna tenere tuttavia in conto che aumentare
la qualità andrà a scapito di altri aspetti, quali il costo, per esempio, la flessibilità o i tempi.
(vedi risposta 2 della domanda 8)
6) Si pensi a due tecnologie che forniscono uno stesso prodotto finito ma con costi diversi. Si
facciano considerazioni sulla scelta migliore.
Due tecnologie che forniscono uno stesso prodotto finito sono per esempio la colata in
forma permanente e la colata in forma transitoria. La seconda è decisamente più economica,
per sua stessa natura e prevede l’utilizzo quindi di materiali poveri come la sabbia, tuttavia
non è adatta se si devono realizzare tanti pezzi simili (per cui avrebbe senso un investimento
maggiore in una forma permanente, come una conchiglia).
7) Indicare i principali fattori da considerare per operare una scelta corretta di uno specifico
processo produttivo (6 righe)
Risposta 1: Dobbiamo tenere in conto di 4 fattori: costi, tempi, flessibilità, qualità.
Ipotizziamo che essi siano i vertici di una struttura geometrica detta tetraedro di produzione:
l’altezza di ogni vertice indicherà l’importanza che attribuiamo a quel parametro. Questi 4
parametri vengono utilizzati in modelli tecno-economici per la scelta di parametri, materiali,
macchine, utensili. Per quanto riguarda i costi, essi concernono i costi dei materiali, dei
macchinari, degli utensili, del personale, ecc. e tendenzialmente hanno un andamento simile
ad una parabola con la velocità, per esempio. I tempi concernono i tempi di set-up, di
attrezzaggio, di controllo, di lavorazione e hanno anch’essi un andamento simile con la
velocità. Per quanto riguarda la qualità essa si riferisce a finiture superficiali, tolleranze,
accettazione/rifiuto del prodotto, soddisfazione del cliente, ciclo di vita, ripetibilità, ecc.
Infine la flessibilità di un processo è la sua capacità di adattarsi anche ad altre lavorazioni, e
dipende per esempio dalle penali per il cambio e dalla probabilità che il cambio si verifichi e
riguarda macchine, processi, prodotti, quantità, espandibilità, ordinativi.
Risposta 2: Quando compiamo una scelta per la tecnologia da utilizzare partiamo dal disegno
del finito e dal suo cartiglio, in cui sono specificate la forma, le tolleranze, i materiali, la
rugosità. I principali fattori sono proprio tolleranze e rugosità. Le tolleranze sono definite
come il margine di accettazione di dimensioni del prodotto finito diverse dal progetto.
Tolleranze troppo ampie possono compromettere la funzionalità dell’oggetto, quindi
dobbiamo tenerne conto in fase di scelta del processo, in modo che venga rispettata la
tolleranza necessaria alla funzionalità prevista. La tolleranza di un processo quale il taglio
alla fiamma per esempio è molto alta (2 mm), mentre ha ottime tolleranze la levigatura
(0,002 mm). La tolleranza aumenta con le dimensioni del pezzo e il suo aumento fa diminuire
i costi. Possiamo rappresentare il rapporto tra tolleranze e dimensioni su un grafico con
tolleranze in ordinata e dimensioni del pezzo in ascissa e posizionare i nomi dei processi.
Vediamo per esempio che la lappatura ottiene ottime tolleranze su pezzi con dimensioni tra
i 10^2 e i 10^3 mm.
Altro parametro essenziale è la rugosità, cioè lo stato della superficie del prodotto. Processi
quali la lappatura ottengono rugosità di 0,012 micrometri, processi scadenti invece arrivano
fino a 50 micrometri di rugosità.
Nella scelta bisogna tenere in conto congiuntamente dei due fattori e anche del materiale
che si sta usando perché non tutti i materiali possono essere lavorati con tutti i processi, ma
sono vincolati a seconda della flessibilità (per esempio alluminio molto flessibile, titanio per
niente).
MATERIALI
1) Bisogna sollevare un oggetto dal peso di 8 tonnellate. Si possono utilizzare tre funi di
diametri 4, 5 e 6 mm in acciaio di tipo C40. Stabilire se le funi sono adeguate. [Dava anche
i valori di durezza HB, resistenza a rottura e densità].
2) L’esercizio della fune si può risolvere con queste formule:
1) HB = 0,3* σ(di snervamento), con HB dato.
2) σ = F/A con A=πr^2, dati F e σ si ricava il raggio minimo che deve avere la fune affinché
non si spezzi.
3) Se il rame (raggio atomico 0,243 nm) potesse disporsi in celle CFC, quante ce ne sarebbero
in un dm^3 (decimetro cubo)) (1 pt)
3,08*10^24
4) Il modulo di Young è lo stesso per compressione e trazione?
Il modulo di Young misura la resistenza alla deformazione per compressione o trazione (s=
E*e) ed è dato dal rapporto tra tensione nominale sn (P/A0) e deformazione convenzionale
(Dl/l0), pertanto ha lo stesso valore per compressione e trazione.
5) Descrizione prova di resilienza, bisogna fare anche un disegno del pendolo di Charpy
La prova di resilienza è una prova dinamica per testare le proprietà meccaniche dei materiali.
Essa è una prova distruttiva che punta a calcolare l’energia necessaria per rompere in un
solo colpo una provetta. Per gli acciai si usa il pendolo di Charpy, costituito da una mazza
battente che partendo da un’altezza h viene lasciata cadere, spinta dalla gravità, fino a
colpire la provetta standard posta ad altezza h=0. Se il provino viene rotto, la mazza risale
fino ad una certa altezza h’<h, trasformando l’energia cinetica in potenziale. La differenza
tra l’energia posseduta ad altezza h e l’energia posseduta ad altezza h’ ci restituisce l’energia
necessaria per rompere il prezzo. Kxx= mgh-mgh’.
Al variare della temperatura prove sperimentali mostrano che non c’è un andamento
lineare: oltre una certa temperatura il materiale diventa da fragile tenace, e cresce l’energia
necessaria per romperlo.
K
T
T transizione
6) Aumentando la temperatura di un materiale si ottiene:
1) una diminuzione dell'allungamento a rottura Falso, aumentando la temperatura aumenta
l’allungamento a rottura e
2) un aumento della duttilità Vero, la duttilità aumenta, come si vede dal grafico (i materiali
diventano più deformabili). La duttilità infatti è la massima deformazione che il materiale
può subire prima di rompersi (infatti aumenta e) .
e
3) un aumento del modulo di elasticità falso, il modulo di elasticità (E, o modulo di Young)
diminuisce: esso indica la resistenza alla deformazione
4) una diminuzione della tensione di snervamento Vero
IO: La trave in figura presenta due vincoli: sulla sinistra un vincolo a incastro, che limita i
movimenti nelle tre direzioni (in modulo) x-y e rotazione su z e un vincolo a cerniera sulla
destra, che vincola i movimenti in x-y. Si tratta quindi di un sistema iperstatico perché i vincoli
sono superiori ai gradi di libertà (3 in modulo). C’è un carico applicato al centro della trave
pertanto la trave sarà sottoposto ad un momento flettente massimo (negativo) nel punto di
incastro e un momento massimo positivo al centro, che vale quindi RaL/2 (dove Ra= Ry-F) e
quindi dà una freccia (massima deformazione) che dipende da L,I,P, pertanto si potrà cercare
in fase di progettazione di ridurre la freccia aumentando E (quindi agendo sul materiale) o I,
quindi agendo sullo spessore della trave, oppure riducendone la lunghezza L, noto il carico P
applicato.
La trave è sottoposta a flessione tramite una forza verso il basso concentrata a metà
dell’oggetto. Questo è inoltre sottoposto a vincoli quali l’incastro (impedisce il movimento sul
piano x, y e la rotazione) e ad una cerniera (impedisce movimento in x, y). La struttura
pertanto è iperstatica. Tuttavia la trave è sottoposta a momento flettente (noto se nota la
forza impressa, tramite la relazione M=F*L/4 dove L è la lunghezza della trave) e quindi a
tensioni e possibili deformazioni, alle quali si può rimediare in fase di progettazione,
dimensionando opportunamente i parametri di spessore, lunghezza relativi al materiale, ma
anche scegliendo opportunamente lo stesso materiale in modo che questo abbia adeguato
modulo elastico
Freccia f= F*L^3/48EI
Tensione=My/I dove y=semi-spessore della trave, I=momento d’inerzia.
13) In una cella unitaria CFC
Ci sono 4 atomi Vero, 1 totale per gli 8 che sono ai vertici, più 3 totali per i sei atomi sulle
facce.
Gli atomi sono tutti uguali NSD, Si potrebbero avere anche soluzioni sostituzionali (leghe)
Atomi molto vicini sono sinonimo di durezza Vero? Perché?
17) Si illustrino come agiscono le forze e le reazioni vincolari su un oggetto (con disegno). ??
18) La prova di durezza Vickers
Lascia sul pezzo un’impronta sferica, Falso, il penetratore è piramidale quindi lascia
un’impronta rettangolare
Generalmente è la prova di durezza migliore NSD, dipende dal materiale: è ottima per
materiali molto duri, altrimenti è preferibile la Brinell
Può essere messa in relazione con la prova di trazione, Vero, si è osservato sperimentalmente
che sono in rapporto di circa 0,3 per ampi intervalli
Danneggia gravemente il pezzo, Falso, il pezzo è riutilizzabile perché l’impronta è quasi
invisibile
19) Spiegare come si valutano le differenze tra materiali secondo la diversa quantità di
carbonio.
A seconda della quantità di carbonio possiamo avere acciaio dolce (0,2-0,3% di carbonio),
acciaio duro (0,6-0,8 % di carbonio) o ghisa (2-4 % di carbonio). L’acciaio debole è piuttosto
duttile e lavorabile, l’acciaio duro meno, la ghisa è molto dura.
Ci sono diverse fasi in cui ci si può trovare: la fase di ferrite, alfa, si verifica quando c’è poco
carbonio in soluzione interstiziale con reticolo a corpo centrato, per cui è piccola la
percentuale di carbonio solubile. La fase gamma si ha quando c’è un po’ più di carbonio in
soluzione interstiziale in reticolo con corpo a facce centrate, con una maggiore percentuale
di carbonio solubile, poi la fase delta e la fase cementite.
20) Spiegare le differenze tra una cella CFC e CCC (con disegno).
Nella CCC gli atomi si dispongono ai vertici del cubo e c’è un atomo al centro, per un totale
di 2 atomi. Nella CFC gli atomi si dispongono ai vertici e uno per faccia, per un totale di 4
atomi. La prima è tipica dei materiali di media durezza, perché l’atomo al centro ostacola lo
scorrimento, la seconda di quelli un po’ più malleabili. La CFC è più compatta.
21) La prova di durezza si applica su un carico in condizioni
Statiche, Vero
Dinamiche, Falso
Quasi statiche, Falso
22) Da un diagramma di stato si possono estrarre le seguenti informazioni
il carico di snervamento del materiale, Falso
23) Gli acciai contengono lo 0,8 % di carbonio NSD, dipende dal tipo di acciaio (dolce, duro,
ghisa)
24) Gli atomi appartenenti ad una cella di reticolo cristallino cubico sono tutti uguali NSD,
dipende se ci sono soluzioni sostituzionali
25) durezza/duttilità/fragilità
La durezza è definita come la capacità di un materiale di resistere all’indentazione, cioè alla
penetrazione da parte di un materiale più duro (penetratore). Essa si misura con la prova
non distruttiva di durezza: tanto maggiore è l’impronta, tanto minore sarà la durezza, a
parità di carico. La duttilità misura la massima deformazione che può subire un corpo prima
di rompersi. La fragilità è quanto poco il materiale è deformabile plasticamente (si rompe
piuttosto che deformarsi).
26) Rugosità
Il parametro della rugosità riguarda la finitura superficiale di un materiale. Essa si misura in
micron grazie ad un rugosimetro o microrugosimetro che fornisce un grafico delle
microalterazioni presenti sulla superficie. Un’ottima rugosità è di circa 0,012-0,01
micrometri, pessima di 50 (fonderia in terra 12). È proporzionale alla dimensione, come per
la tolleranza. Dipende dalla tecnologia (esempio ottima levigatura, pessima taglio con il
cannello).
27) Inflessione
28) Carico P applicato nel centro di una barra poggia su 2 cerniere
Si verificano le reazioni vincolari in A e in B tali che si rispettata l’equazione F-Ra-Rb=0, e
dovendo imporre che anche la somma dei momenti sia nulla RaL/2 –RbL/2=0, ci restituisce
Ra=Rb=R=F/2. Il massimo momento flettente si ha in C, in cui risulta RaL/2=FL/4 (si calcola
procedendo da sinistra a destra e tenendo conto soltanto delle forze a sinistra,
moltiplicando forza per braccio). La massima deformazione risulta essere FL^3/48EI, perciò
per ridurla bisogna intervenire su lunghezza della trave, modulo elastico (materiale) e
inerzia, quindi sullo spessore della trave.
29) Disposizione CCC
Nella CCC gli atomi si dispongono ai vertici del cubo e c’è un atomo al centro, per un totale
di 2 atomi. La diagonale del cubo misura 4r.
31)
Seguendo la curva a sinistra (1) si ottiene martensite, grazie al processo di tempra: il
processo di tempra consiste in un riscaldamento al di sopra della temperatura di
austenitizzazione di circa 25 gradi, e poi un veloce raffreddamento con un agente temprante
(acqua, oli, sale, ecc.) con diverso fattore di tempra, che fa evitare all’austensite di
trasformarsi in bainite o perlite (è quasi tangente a quell’area) per diventare direttamente
martensite, una struttura non più cubica ma con celle a parallelepipedi storti con altissimo
contenuto energetico, di elevata durezza. La curva 2 è la curva che porta alla formazione di
bainite, grazie ad un processo di raffreddamento più lento, ma comunque molto veloce.
Infine la curva 3 porta alla formazione di ferrite e cementite, passando per tre stadi tipici del
trattamento della ricottura completa: dopo il riscaldamento al di sopra della temperatura di
austenitizzazione, si fa raffreddare lentamente il forno finchè l’austenite si trasforma in
ferrite e poi in cementite, con stato di aggregazione perlitico (perlite grezza: grani grossi),
che garantisce facilità di lavorazione anche a freddo, per cui è da preferirsi per le lavorazioni
meccaniche.
32) Indicare quando è da preferirsi l’esecuzione della prova di durezza rispetto alla prova di
trazione. Quali informazioni si perdono nel fare questa scelta? (4 righe).
La prova di durezza è da preferirsi a quella di trazione dal momento che non danneggia il
pezzo in lavorazione, perché crea delle impronte invisibili a occhio nudo, mentre la prova di
trazione è sempre una prova distruttiva. Tuttavia la prova di trazione dà informazioni
aggiuntive che in alcuni casi sono necessarie, per esempio l’allungamento a rottura o il sigma
di rottura e il modulo elastico E, mentre quella di durezza ci fornisce solo, con un coefficiente
di proporzionalità 0,3, indicazioni sul sigma di snervamento.
33)
Pochi euro (svolgimento sul foglio)
34) La rugosità media teorica Ra (vero o falso):
- Diminuisce con l’aumentare dell’avanzamento per giro F
- Diminuisce con l’aumentare del raggio di punta dell’utensile V
- È funzione dell’angolo di spoglia superiore F
- Coincide con la rugosità massima F
Commentare una delle risposte date. Nel caso di taglienti non raccordati, la rugosità teorica
è area/a, e cioè a/4 (1/tank-1/tank’) mentre nel caso di taglienti raccordati è 1000/32 a^2/r,
perciò sicuramente aumenta all’aumentare dell’avanzamento per giro, e non diminuisce, e
diminuisce all’aumentare di r nel caso dei taglienti raccordati (prima e seconda domanda).
L’angolo di spoglia superiore non c’entra nulla con la rugosità. Non coincide con quella
massima che nel caso di quelli non raccordati è 4 volte tanto.
35) La rugosità superficiale Ra ottenibile da una lavorazione meccanica (V-F-NSD)
- Rappresenta lo scostamento medio del profilo rilevato dalla linea media V
- Indica la presenza di errori macro geometrici sulla superficie del materiale F
- Dipende dal tipo di macchina utensile utilizzata V
- Dipende dal materiale in lavorazione V
FONDERIA
36) Descrivi e disegna i 2 modelli da realizzare se volessi costruire il seguente oggetto
(disegno) facendo la colata in terra o in cera persa. Sottolinea in modo particolare le
differenze tra i 2 modelli. (5 pt)
IO: se volessi realizzare l’oggetto in colata in terra dovrei realizzare un modello permanente,
in legno per esempio, che dovrebbe tenere conto dell’anima (se presente), degli angoli di
sformo, degli angoli di raccordo, dei sovrametalli. Se lo realizzassi in cera persa invece il
modello sarebbe transitorio, in cera, realizzato grazie ad una conchiglia permanente in
acciaio dentro al quale la cera viene pressata, per cui le forme possono anche essere
complicate. Non ci sarebbe il problema delle bave perché si userebbe una sola staffa, non ci
sarebbero problemi di sformo, quindi non dovrei tenere in conto degli angoli di sformo.
Nel caso in cui volessi effettuare una colata in terra dovrei utilizzare un modello permanente.
Il materiale necessario per la sua realizzazione potrà essere il legno o il metallo, a seconda
del fatto che si voglia realizzare un modello più o meno resistente e più o meno preciso. Un
modello permanente in legno, infatti, potrebbe essere maggiormente soggetto all’usura
causata dalla sabbia, d’altro canto avrebbe la possibilità di essere lavorato più facilmente e
comprendere particolari che il modello in metallo non potrebbe avere. La tipologia di colata
detta a cera persa(o microfusione) necessita contrariamente di un modello transitorio. La
realizzazione di questo modello verrà effettuata iniettando della cera fusa all’interno di
un’apposita conchiglia e, permetterà così la realizzazione di oggetti anche particolarmente
complicati. Durante le successive fasi per la realizzazione del prodotto finito la cera andrà
distrutta, appunto persa.
37) Microfusione
La tecnica della microfusione è una tecnica di formatura che si serve di modelli transitori, in
cera, che quindi andranno distrutti, realizzati grazie a forme permanenti. I modelli sono
realizzati infatti grazie ad una conchiglia d’acciaio, realizzata scavando al negativo il modello
che si vuole ottenere, il che permette di realizzare anche forme complesse. La cera, pastosa,
è pressata dentro la conchiglia e quando si solidifica si apre la conchiglia e si ha il modello in
cera. Tendenzialmente se ne fanno moltissimi con una sola conchiglia e sfruttando le
caratteristiche della cera si attaccano ad un tronco centrale, anche esso di cera, a formare
una sorta di grappolo. A questo punto, a differenza della tecnica a cera persa tradizionale, si
immerge il grappolo in una sostanza fangosa ceramica e poi si passa in una polvere refrattaria
che rimane attaccata e si ripete il processo alcune volte finchè si abbia uno strato abbastanza
spesso. A questo punto si inserisce in una staffa, si ricopre di sabbia e si mette in forno a 180
gradi per far sciogliere la cera, che cola via, al passo successivo si rimette in forno a
temperatura più elevata (800) per irrobustire la sabbia. I vantaggi sono lo sfruttamento di
un materiale, quale la cera, molto malleabile, realizzabile in una conchiglia che può essere
anche molto complessa. Si evitano le bave, usando una sola staffa e i problemi di
sottosquadro.
Otteniamo un modello transitorio, da usare per forme transitorie, con già presente il canale
di colata (il tronco centrale).
38) A cosa servono i raggi di raccordo
I raggi di raccordo, definiti come il raggio di raccordo tra due superfici adiacenti, sono
necessari nella colata in terra, per svariati motivi. Innanzitutto per evitare che la colata sia
turbolenta e assicurare un iter più morbido nella discesa, per evitare il danneggiamento della
forma (angoli vivi potrebbero essere erosi dalla colata) e per evitare che il pezzo si fratturi in
fase di solidificazione a causa di velocità di raffreddamento diverse (qualora ci fosse uno
spigolo vivo infatti una sezione non avrebbe nessuna superficie di separazione e rischierebbe
di avere tempi di solidificazione molto più alti di quelle adiacenti).
39) In quali tipologie di colata sono necessari gli angoli di sformo
Gli angoli di sformo sono inclinazioni delle pareti del modello perpendicolari al piano di
separazione e quindi anche del getto, pensate appositamente per facilitare l’estrazione del
modello. Il modello infatti sarebbe sottoposto a tensioni di sformo che potrebbero
danneggiare la forma (e quindi il futuro getto), a causa delle forze tangenziali, che con gli
angoli di sformo puntiamo a ridurre.
Sono necessarie perciò nella colata in forma transitoria, per favorire l’estrazione del modello
senza alterare la forma, che è sì transitoria ma darà la forma al getto, ma anche qualora il
modello fosse permanente, per evitare anche il danneggiamento del modello stesso, oltre
che della forma. Sono necessari in generale anche quando la forma è permanente e non si
vuole danneggiare. Non sono necessari in colate quali la cera persa, perché il modello non
va estratto dalla forma (?? Anche se nell’estrazione della cera dalla conchiglia potrebbe
danneggiarsi la cera…)
40) Si descrivano le funzioni dei sovrametalli in fonderia.
I sovrametalli in fonderia vengono utilizzati per il problema delle tolleranze: la fonderia è un
processo che garantisce tolleranze abbastanza basse (che dipendono anche dalle dimensioni
del pezzo), che si possono verificare consultando apposite tabelle che variano in funzione
della dimensione massima del getto. Qualora per motivi funzionali le tolleranze di progetto
(cioè la variazione accettabile rispetto alle dimensioni di progetto) fossero più strette delle
tolleranze di processo, dovremmo porre dei sovrametalli di lavorazione che colmino
l’eventuale gap, per evitare cioè che se il pezzo venisse più piccolo del previsto, vada
direttamente scartato. Aggiungendo i sovrametalli quindi preveniamo questo problema, ma
allo stesso tempo usiamo più materiale (spesa) e dobbiamo prevedere di asportarlo in futuro
(spesa e tempi) se il pezzo fosse venuto troppo grande rispetto alle tolleranze di processo
(inoltre le tabelle danno le tolleranze a cavallo dello zero, ed oltre a venire troppo piccolo il
pezzo potrebbe anche venire troppo grande, problema che si amplificherebbe ancora di più
con i sovrametalli).
La funzione principale dei sovrametalli in fonderia è quella di contrastare il ritiro dei metalli
nel raffreddamento in fase solida. Questa tecnica consiste nel considerare maggior materiale
per realizzare il pezzo desiderato il quale risulta quindi dimensionalmente sovrastimato. In
questo modo il pezzo avrà misure con maggiori possibilità di rientrare nel range dei valori
accettati (note le tolleranze richieste) poiché seppure dovessero risultare eccessivamente
grandi, la presenza di materiale in eccesso permette ulteriori modifiche tramite successive
lavorazioni (ex: asportazione di truciolo). Nell’aggiungere il sovrametallo bisognerà tuttavia
trovare un compromesso fra l’avere abbastanza materiale per supplire al ritiro in fase di
solidificazione e quindi permettere eventuali lavorazioni più raffinate e il non avere troppo
materiale di scarto.
41) L’uso dei sovrametalli
E’ sempre necessario F (dipende dalle tolleranze di progetto)
Contrasta il ritiro termico F
Deve essere omogeneo su tutto il pezzo NSD (dipende dalle tolleranze di progetto)
Favorisce successive lavorazioni V (evita di scartare il pezzo o di aggiungere materiale)
43) Si consideri il pezzo finito in figura [una ruota dentata attaccata a un corpo cilindrico più fine
e lungo] e le rispettive misure. Si dimensioni il modello e la/e materozza/e. Si disegnino il
grezzo e il modello.
44) Nella colata in terra un getto in ghisa solidifica più velocemente di un getto in acciaio
Falso, secondo il diagramma di stato Fe-C, la ghisa, acciaio ad alto contenuto di carbonio,
solidifica a temperature più basse (quindi più lentamente), circa a 1250 gradi, mentre
l’acciaio anche a 1350.
45) Calcolare il tempo di solidificazione del getto in figura (un parallelepipedo 1000x1000x500
cm con sopra un cilindro con r = h = 500mm).
46) Si nomini uno o più processi di fonderia che sono comunque considerati economici.
Confrontare eventuali svantaggi con quello ritenuto migliore. Metodi di fonderia
considerati economici sono per esempio la fusione a cera persa, il polycast, la fusione in
terra: la fusione con modello in polistirolo permette di realizzare forme anche molto
complesse, con livello di dettaglio spinto (per esempio numero progressivo, ecc.), è
economica e versatile (il polistirolo è molto malleabile, può essere assemblato e verniciato)
e non necessita di angoli di spoglia, non presenta bave (perché si usa una sola staffa) né
problemi di sottosquadro o necessità di anime e la sabbia può essere totalmente riciclata,
ma ha lo svantaggio di avere una finitura superficiale non ottima (a causa dei gas che si
formano con l’evaporazione del polistirolo) ed essere poroso sia internamente che
esternamente.
47) Per i seguenti processi di fonderia indicare se gli angoli di spoglia sono:
Necessari Utili Inutili / impraticabili
Polycast X
Colata in terra X
Colata in conchiglia X
60(diametro
)
60
40
1 40
30
160
50) Come si presenta la tipica struttura finale di un lingotto e quali sono i fattori che
contribuiscono a migliorarne la qualità.
La struttura finale di un lingotto è una forma standard con dimensioni standard, destinata
sempre a successive lavorazioni. Può presentare diversi difetti: tacconi –quando la superficie
esterna non regge la pressione e si frattura, facendo penetrare liquido- (evitabili con colata
in sorgente), gocce fredde (evitabili mettendo una paniera che regoli la velocità perché
situata ad una specifica altezza), doppia pelle (dovuta al fenomeno del ritiro nel passaggio
liquido-solido, se il liquido trasborda), evitabile quasi sempre se si cola in sorgente,
cosiddetta ripresa di colata se è stata interrotta la colata per qualche motivo e quindi il
liquido si ossida. Principalmente però il problema tipico è la disuniformità tra esterno e
interno dovuta alla maggiore velocità di raffreddamento esterna (l’esterno avrà grani piccoli
e buone proprietà meccaniche, l’interno meno), risolvibile cercando di uniformare la
velocità rendendolo maggiore con un sistema per esempio di lingottiera raffreddata oppure
con trattamenti termici successivi o con l’aggiunta di agenti nucleanti che omogenizzano la
struttura.
51) Come creare una flangia?
52) Illustrare le varie fasi che possono caratterizzare la vita di un lingotto.
- Colata: tipicamente avviene con una siviera (una sorta di grande pentolone con il metallo
fuso dentro) che cola in una paniera con un foro che può essere occluso con un cassetto
con moto alternativo, che cola nella lingottiera ad un’altezza prefissata h (si può anche
colare in sorgente con un metodo con una torretta centrale e dei canali che sfruttano il
meccanismo dei vasi comunicanti).
- Raffreddamento e solidificazione: il raffreddamento e la solidificazione sono la parte più
critica in cui possono sorgere i vari difetti già detti prima, avviene grazie alla differenza
di temperatura tra lingottiera e metallo fuso e può essere aiutata da un sistema
refrigerante. Ci può essere una materozza per evitare il ritiro.
- Estrazione: si estraggono i lingotti sfruttando la conicità per evitare le forze tangenziali
(a seconda che sia inversa o diretta si estrarrà il lingotto o la lingottiera). In alcuni casi in
cui non si riuscisse a estrarre bisognerà rompere la lingottiera.
- Riscaldamento: una volta ottenuti i lingotti si passeranno nuovamente in forno, con un
forno a spinta, in modo che diventino più lavorabili (si aumenta l’allungamento a rottura)
- Sgrossatura: vengono lavorati per esempio con una pressa idraulica che ne riduca le
dimensioni (se una è molto più preminente dell’altra)
- Semifinitura: non è ancora pronto per la vendita, anche per lo strato di ossido che si è
formato e che va eliminato. Si passano attraverso un laminatoio piuttosto grande,
costituito da due rulli rotanti che li assottigliano a caldo e rendono i grani più fini
(migliorano le caratteristiche meccaniche con la laminazione a caldo, uniformando il
pezzo)
- Finitura: laminazione a freddo, aumenta l’incrudimento, migliorano le caratteristiche
meccaniche, la tolleranza, le finiture e la qualità e asportazione di truciolo o saldatura
53) Un cilindro con rapporto altezza-diametro pari a 1 solidifica in 4 minuti durante un’operazione di
colata in terra. Quale è il tempo di solidificazione se si dimezza l’altezza del cilindro? E se si dimezza
il diametro? (7 righe)
TRUCIOLO
1) Formula di Taylor
La formula di Taylor descrive la relazione tra durata degli utensili e velocità di taglio. Si scrive
in logaritmi come ln Du=-1/n lnVt+1/n lnC, e si nota che in un ampio tratto è lineare, quindi
prevedibile. Se la disegniamo su un grafico essa sarà spessa (per il fattore di incertezza) e
nonostante sembri compressa, perché la scala è logaritmica, copre in realtà velocità molto
varie. Da questa relazione si vede che aumentando la velocità diminuisce la durata degli
utensili, ma si vede anche C, definito come C= Du^n*Vt e dipende da molti fattori, quali il
materiale in lavorazione, gli angoli caratteristici dell’utensile, il tipo di lavorazione, il criterio
di usura, ecc. e può essere definito come la velocità a cui bisogna andare per far sì che
l’utensile duri un minuto (per l’acciaio è 0,3 volte quello del carbonio). n invece dipende dal
materiale dell’utensile: è piccolo per il carburo di tungsteno (0,28), più grande per i ceramici
(0,7), per gli acciai 0,12.
2) La foratura può fare fori di diverso diametro? (0,4 pt)
SI NO DIPENDE
Si. Se così non fosse avremmo punte tutte dello stesso diametro e una serie di fori identici.
Non sussisterebbe lo studio sulla foratura.
3) Un esercizio in cui chiedeva di calcolare il tempo di lavorazione di un certo numeri di barre
da lavorare al tornio
4) Taglio periferico e frontale nella fresatura
La fresatura si può svolgere con taglio periferico o frontale: il taglio periferico prevede il
posizionamento della fresa con asse parallelo alla superficie da lavorare, mentre quella
frontale prevede l’asse perpendicolare alla superficie. Il taglio periferico è quello quindi delle
fresatrici orizzontali, viceversa verticali.
La fresatura periferica prevede la tavola che si muova in x-y-z e può avvenire in concordanza
(migliori finiture ma moto irregolare inadatto a grezzi, a meno che non ci sia un sistema di
recupero dei giochi), o in discordanza, con finiture peggiori ma in generale preferibile.
Prevede una profondità di passata in direzione radiale, un avanzamento in direzione assiale.
Viceversa la fresa frontale ha una profondità di passata data dalla direzione assiale, un
avanzamento radiale legato al diametro della fresa.
5) Alcune crocette su definizioni generali sulla foratura
6) La sgrossatura di un tondino di acciaio con diametro 90mm richiede ??
1)4 minuti Non si può dire
2)3kW di potenza Non si può dire
3)15kW di potenza Non si può dire
4)accurata scelta dell'avanzamento Vera
5)un tornio molto grande Falsa ??
7) Svantaggi e vantaggi dell'uso di un mandrino autocentrante rispetto ad uno a griffe
indipendenti (bisognava anche disegnarli)
Un mandrino a griffe autocentranti prevede lo spostamento delle griffe lungo delle guide
radiali simultaneamente (grazie ad un sistema vite-madrevite), tale da assicurare la
coassialità tra pezzo e mandrino: è adatto quindi per pezzi assial simmetrici, cilindrici o
poligonali regolari, può prevedere un numero variabile di griffe) e assicura un’elevata presa
(c’è una spirale di Archimede), tuttavia non è adatto a pezzi irregolari o eccessivamente
grandi.
I mandrini a griffe indipendenti sono utili nei casi di non regolarità (pezzi non
assialsimmetrici), ma hanno una presa decisamente minore quindi non sono assolutamente
da preferire in generale, a meno che non siano necessari, cioè nel caso di pezzi grandi e di
forma irregolari. Ciascuna griffa si comanda con un comando a vite.
8) Esercizio abbastanza complicato in cui si doveva calcolare il tempo di tornitura di una barra
di acciaio; venivano dati molti dati (lunghezza, diametro, rugosità, potenza del tornio, Vt,
etc) e si doveva stimare il tempo necessario a lavorare la barra. Valeva (se non erro) 5 punti.
Erano fornite tutte le dimensioni, tranne il raggio del cilindro al centro ( il corpo è formato
da 3 cilindri) e gli eventuali angoli di sformo..
bisognava fare due disegni, uno nel caso si scegliesse l'anima in legno, e l'altra coll'anima in
metallo ( non ricordo quale metallo ), nel disegno cambiavano gli angoli di sformo, bisognava
calcolare gli angoli nei due casi. Quest'esercizio valeva 3 punti.
9) La velocità di taglio che minimizza i costi
E’ minore di quella che minimizza i tempi V
E’ la peggiore NSD
Consente l’utilizzo di un minor numero di utensili V ??
E’ la massima consentita F
La fonderia è un processo produttivo che permette di ottenere degli oggetti metallici tramite
la fusione e la successiva colata di metalli in apposite forme, ovvero degli oggetti cavi che
daranno la forma al pezzo desiderato. A seconda delle esigenze il processo di colata e la
forma stessa utilizzata potranno essere differenti: sono possibili realizzazioni tramite lingotti,
in colata continua e con colate in terra, forme transitorie o permanenti e la colata potrà
avvenire per gravità , per forza centrifuga o a pressione. Fatta eccezione per la realizzazione
dei lingotti, da tutte queste tecniche, associate a diversi espedienti, è possibile ottenere il
prodotto desiderato cui potranno seguire eventualmente altre lavorazioni.
L’asportazione di truciolo, che non sia una rudimentale lavorazione artigianale, richiede
specifici macchinari (tornio, fresa, trapano, ecc.) nonché un materiale grezzo di partenza
(lingotti, tubi, lastre …). Questa tecnica è spesso utilizzata per lavorazioni di finitura su pezzi
realizzati ad esempio per fonderia, ma anche per lavorazioni intermedie. Qualitativamente
la fonderia da risultati più scadenti rispetto a finiture e tolleranze mentre con l’asportazione
di truciolo è possibile realizzare o modificare pezzi per ottenere tolleranze anche molto spinte.
14) Si riportino i valori medi della rugosità e delle tolleranze per i seguenti processi: Foratura,
Iniettofusione. Foratura tra 6,3 e 12 (anche 1,5 in alcuni casi), per iniettofusione
(pressofusione precisamente) da 0,8 anche fino a 12. Per le tolleranze dipende moltissimo
dalla dimensione, per la foratura però si parla di 0, qualche millimetro, per l’iniettofusione
???
33)
34)
35)
1 utensile e 7 utensili
Piccole cose per il secondo appello di TPP!
- se le dimensioni del pezzo da lavorare al tornio sono per esempio Ø600x80mm, allora si tratta di
un cilindro con diametro pari a 600 e altezza 80! La Ø indica il diametro!
Materiali
- Esercizio su celle elementari
- Esercizio, su quali caratteristiche dovrebbe avere un generico trampolino, su carico di rottura,
tensione di snervamento, modulo elastico e spiegazione
- Gradi di libertà e vincoli: considerazioni
- Esercizio con una fune e un carico (apparentemente abbastanza complicato e quindi saltato con
una certa nonchalance, che mi impedisce di aggiungere altro)
Fonderia
- Spiegazione Raggi di Raccordo
- Esercizio: stimare il dimensionamento di un modello per un getto per un oggetto finale di cui
abbiamo disegno e misure. Stimare inoltre il dimensionamento delle materozze.
- Esercizio in cui bisognava assegnare a 5 tecniche di fonderia la corrispondente caratterizzazione
tra le 5 possibili date. Le Tecniche in questione erano: Microfusione, fonderia in terra, polycast,
colata centrifuga, iniettofusione.
Asportazione di Truciolo
- Cosa comporta
- Con quale tornitura si effettuano le superfici piane?
-
- Domande sulla scelta della velocità di taglio, quindi su concetti riguardo il minimizzare il costo
oppure i tempi con l'importante grafico corrispondente.
P.s. l' esercizio sulle celle elementari mi sa che chiedeva la percentuale di volume occupato dagli
atomi in una cella cubo semplice.
nella parte generale voleva sapere le caratteristiche meccaniche, le differenze tra i 2 tipi di
lavorazione.
per il resto era identico anche il mio.
Se il rame (raggio atomico 0,243 nm) potesse disporsi in celle CFC, quante ce ne sarebbero in un
dm^3 (decimetro cubo)) (1 pt)
24*10^22
durezza/duttilità/fragilità
rugosità
inflessione
carico P applicato nel centro di una barra poggia su 2 cerniere (me pare si chiamino così)
disposizione CCC
come creare una flangia?
il modulo di Young è lo stesso per compressione e trazione?
-se si vuole aumentare la qualità di un prodotto, quali aspetti si devono valutare per scegliere la
tecnologia migliore
Aumentare la qualità di un prodotto significa aumentarne il valore aggiunto. Ciò sarà possibile
utilizzando tecnologie più sofisticate e precise. Se ad esempio si volesse realizzare un oggetto
metallico di mode
attraverso una colata in terra o attraverso una colata in conchiglia permanente. La scelta della
seconda tecnologia restituirebbe un oggetto aventi maggiori finiture e, conseguentemente, una
qualità migliore. Nonostante questo si devono sempre considerare i maggiori costi di produzione
-descrivere la ricottura
La ricottura è un processo avente lo scopo di rendere più duttile il materiale che vi viene
sottoposto. Questo processo consiste nella cottura del metallo fino al raggiungimento della
temperatura di austeritizzazione. Il materiale sarà sottoposto a questa cottura per un periodo di
appositi forni.
).
Poi c'era un esercizio abbastanza complicato in cui si doveva calcolare il tempo di tornitura di una
barra di acciaio; venivano dati molti dati (lunghezza, diametro, rugosità, potenza del tornio, Vt,
etc) e si doveva stimare il tempo necessario a lavorare la barra. Valeva (se non erro) 5 punti.
erano fornite tutte le dimensioni, tranne il raggio del cilindro al centro ( il corpo è formato da 3
cilindri ) e gli eventuali angoli di sformo..
bisognava fare due disegni, uno nel caso si scegliesse l'anima in legno, e l'altra coll'anima in
metallo ( non ricordo quale metallo ), nel disegno cambiavano gli angoli di sformo, bisognava
calcolare gli angoli nei due casi. Quest'esercizio valeva 3 punti.
Nella tornitura
- Una componente della velocità parallela al piano di lavoro (NSD)
- La forza di repulsione nella troncatura (V)
- pezzo (F)
- Il modo di serraggio (V)
macchinari (tornio, fresa, trapano, ecc.) nonché un materiale grezzo di partenza (lingotti, tubi,
lastre
per fonderia, ma anche per lavorazioni intermedie. Qualitativamente la fonderia da risultati più
scadenti ri
modificare pezzi per ottenere tolleranze anche molto spinte.
4) Si riportino i valori medi della rugosità e delle tolleranze per i seguenti processi: Foratura,
Iniettofusione.
7) Bisogna sollevare un oggetto dal peso di 8 tonnellate. Si possono utilizzare tre funi di diametri
4, 5 e 6 mm in acciaio di tipo C40. Stabilire se le funi sono adeguate. [Dava anche i valori di
durezza HP, resistenza a rottura e densità].
8) Si consideri il pezzo finito in figura [una ruota dentata attaccata a un corpo cilindrico più fine e
lungo] e le rispettive misure. Si dimensioni il modello e la/e materozza/e. Si disegnino il grezzo e
il modello.
- (V)F
- Contrasta il ritiro termico (F)
- Deve essere omogeneo su tutto il pezzo (NSD)
- Favorisce successive lavorazioni (V)
1) Si pensi a due tecnologie che forniscono uno stesso prodotto finito ma con costi diversi. Si
facciano considerazioni sulla scelta migliore.
3) Si definiscano tutte le componenti che compaiono nella prova di trazione (con disegno).
7) Bisogna spianare una lastra 250x250 mm. Si ha una fresatrice orizzontale larga 24mm e alta
64m
9) Si nomini uno o più processi di fonderia che sono comunque considerati economici.
Confrontare eventuali svantaggi con quello ritenuto migliore.
1)
7) Spiegare se nel getto in figura il cono di ritiro sarà totalmente concentrato nella
materozza.
60(diametro)
60
40
1 40
30
160
- Quant )
- Variabile decisionale per la qualità. Spiegare in 3 righe
- La programmazione del processo segue sempre la programmazione del prodotto. Spiegare in
max 3 righe
- Usura utensili
- Come si presenta la tipica struttura finale di un lingotto e quali sono i fattori che contribuiscono
a migliorarne la qualità.
tornio di potenza massima [tot] giri al minuto, ovvero 3kW. Si vuole una rugosità di 1.2
micrometri. Si calcoli il tempo di lavorazione (ipotizzando ragionevolmente eventuali dati utili
non citati).
9) Si consideri il pezzo finito in figura [una ruota dentata attaccata a un corpo cilindrico più fine e
lungo] e le rispettive misure. Si dimensioni il modello e la/e materozza/e. Si disegnino il grezzo e
il modello.
7) Bisogna spianare una lastra 250x250 mm. Si ha una fresatrice orizzontale larga 24mm e alta
La sfacciatura è una tornitura piana esterna che permette di ottenere superfici piane
perpendicolari all’asse di rotazione del pezzo. L’utensile si muove in direzione radiale e il moto di
lavoro sarà un’elica piana sulla faccia in lavorazione.
La durata degli utensili alla velocità di massima produzione è sempre maggiore della durata degli
utensili alla velocità di massima economia?
No.
Essendo la velocità ottimale per il tempo maggiore rispetto a quella per il costo ed essendo l’usura
proporzionale alla velocità di taglio si avrà che utensili che lavorano a !!"#_#%&"! avranno una
durata minore rispetto a quelli che lavorano a !!"#_'!(#! .
Il truciolo ad elementi staccati è tipico di materiali duri e fragili come ottone, ghisa e acciai
martensitici, caratterizzati da bassa plasticizzazione, questo tipo di truciolo si stacca poco dopo
essere stato asportato.
Non è presente in questo caso deformazione nella zona secondaria.
Quando si ottiene truciolo fluente continuo?
Il truciolo fluente e continuo è tipico dei materiali duttili come acciai basso carbonio, alluminio e
alcune leghe leggere, caratterizzati da un’alta capacità di plasticizzazione per cui, una volta
superata la "( continueranno a deformarsi plasticamente ed il truciolo rimane attaccato.
La deformazione e l’attrito nella zona di deformazione secondario portano a notevole produzione
di calore.
Il truciolo segmentato è tipico di materiali duri ma tenaci come gli acciai alto carbonio, acciai
bonificati, temprati o rinvenuti, tali materiali presentano caratteristiche intermedie tra i duri e
fragili e i duttili, il loro truciolo, a causa della durezza, appare segmentato ma l’elevata plasticità lo
mantiene unito.
1. La proporzionalità tra avanzamento per giro e rugosità media teorica è diretta infatti,
all’aumentare dell’avanzamento per giro, la finitura superficiale diminuisce dal momento
che si aumenta la distanza tra le spire successive della cicloide descritta dal moto di taglio.
2. In accordo con la legge di Schmazl, valida nel caso in cui lavori la sola parte raccordata:
)!
#) = 1000 ∙ *+∙- , si può affermare che, all’aumentare del raggio di punta dell’utensile,
"#$%&
la rugosità media teorica diminuisce.
3. Tra le dipendenze numerose della rugosità teorica, assieme a velocità di taglio, raggio di
raccordo fra i taglienti, avanzamento per giro ecc. vi è anche l’angolo di spoglia frontale (.
4. La rugosità media equivale alla media, lungo la lunghezza di esplorazione, del modulo delle
altezze dei picchi delle asperità superficiali.
Nella foratura il moto di taglio è posseduto dal pezzo e il moto di avanzamento dall’utensile?
Falso, nella foratura moto di taglio e di avanzamento sono entrambi a carico dell’utensile.
Per usura frontale si intende il meccanismo di deterioramento progressivo del petto dell’utensile
sul quale si crea il cosiddetto cratere d’usura, un incavo più o meno pronunciato nella zona di
massima temperatura dove il materiale è più debole.
Al raggiungimento di date dimensioni del cratere d’usura si decreta l’inutilizzabilità dell’utensile
che andrà quindi sostituito.
Cosa si intende per usura dorsale negli utensili?
Per usura dorsale si intende il meccanismo di deterioramento progressivo del dorso dell’utensile
sul quale si crea il cosiddetto labbro d’usura per effetto del ritorno elastico del materiale in
lavorazione che striscia sull’utensile.
Al raggiungimento di date dimensioni del labbro d’usura si decreta l’inutilizzabilità dell’utensile
che andrà quindi sostituito.
)>0
*>0
(≥-≤0
) + * + ( = 90°
Si deve effettuare una lavorazione di tornitura che richiede, in base ai calcoli effettuati secondo i
parametri ottimi suggeriti, una potenza di 3,8 kW. Il tornio a disposizione ha un mandrino
azionato da un motore di potenza 3 kW.
Quali provvedimenti adottare?
Nella tornitura piana la componente della forza di taglio diretta nella direzione di
avanzamento:
Non si può
SI No
dire
Fa inflettere il pezzo X
Assorbe una notevole quantità di
X
potenza
Dipende dalla velocità di taglio X
Dipende dal materiale in lavorazione X
1. Il pezzo è sollecitato dalla forza di taglio che può essere scomposta nelle tre
direzioni radiale, di avanzamento e di taglio.
A far inflettere il pezzo è la componente !! , non quella nella direzione di
avanzamento che influenza invece l’inflessione dell’utensile.
2. La forza di taglio diretta nella direzione di avanzamento contribuisce
normalmente poco rispetto a !" alla potenza di taglio essendo:
# $%&
! "# +&
" = '(∙*((( + '(∙*((( con !+ = % ∙ !" , % = 0,2 − 0,25, , > ./0123 55, . <
155 ed essendo 8 ∙ , ≫ % ∙ . si può infatti trascurare "+ .
3. La forza di taglio è dipendente dalla velocità di taglio con un andamento che
segue il grafico in figura:
4. La forza di taglio nella direzione dell’avanzamento è una funzione anche di !"
che è dipendente dal materiale in lavorazione, essa può infatti essere
calcolata secondo il metodo del Ks come !" = :,- ∙ ℎ./ ∙ < in cui Kso e z sono
costanti che dipendono anche dal materiale in questione.
Nella tornitura piana la componente della forza di taglio diretta nella direzione di
taglio:
Non si può
SI No
dire
Fa inflettere il pezzo X
Assorbe una notevole quantità di
X
potenza
Dipende dalla velocità di taglio X
Dipende dal materiale in lavorazione X
1. Il pezzo è sollecitato dalla forza di taglio che può essere scomposta nelle tre
direzioni radiale, di avanzamento e di taglio.
A far inflettere il pezzo è soprattutto la componente !! , quella nella direzione
di taglio serve principalmente per la determinazione della potenza di taglio.
2. La forza di taglio !" contribuisce in gran parte alla potenza di taglio infatti:
# $%&
! # +&
"
" = '(∙*((( + '(∙*((( con !+ = % ∙ !" , % = 0,2 − 0,25, , > ./0123 55, . <
155 ed essendo 8 ∙ , ≫ % ∙ . si può infatti trascurare "+ mentre "! = 0.
3. La forza di taglio è dipendente dalla velocità di taglio con un andamento che
segue il grafico in figura:
4. La forza di taglio è dipendente dal materiale in lavorazione, essa può infatti
essere calcolata secondo il metodo del Ks come !" = :,- ∙ ℎ./ ∙ < in cui Kso e
z sono costanti che dipendono anche dal materiale in questione.
Nella tornitura piana la componente della forza di taglio diretta nella direzione
radiale:
Non si può
SI No
dire
Fa inflettere il pezzo X
Assorbe una notevole quantità di
X
potenza
Dipende dalla velocità di taglio X
Dipende dal materiale in lavorazione X
1. Il pezzo è sollecitato dalla forza di taglio che può essere scomposta nelle tre
direzioni radiale, di avanzamento e di taglio.
A far inflettere il pezzo, più delle altre componenti, è la componente !! .
2. La forza di taglio in direzione radiale al pezzo non contribuisce in alcun modo
alla potenza di taglio dal momento che la velocità nella medesima direzione è
nulla.
3. La forza di taglio è dipendente dalla velocità di taglio con un andamento che
segue il grafico in figura:
4. La forza di taglio nella direzione radiale del pezzo è una funzione anche di !"
che è dipendente dal materiale in lavorazione, essa può infatti essere
calcolata secondo il metodo del Ks come !" = :,- ∙ ℎ./ ∙ < in cui Kso e z sono
costanti che dipendono anche dal materiale in questione.
Nella fresatura periferica l’asse della fresa è parallelo all’asse della superficie
lavorata, per misurare la sezione del truciolo è necessario individuare la traiettoria
del dente, attraverso alcune ipotesi semplificative: trascuriamo il centro di
istantanea rotazione, un solo dente in presa e denti dritti, lo spessore del truciolo
vale:
ℎ0 = <= ≅ <? = <@ ∙ A32B = !/ ∙ A32B
Lo spessore medio vale:
3
1 ,! ∙ C/
ℎ12% = ∙ D ℎ0 ,B = 2 ∙
C ( =∙E
Lo spessore massimo infine vale:
,! ,!
ℎ1+4 = C/ A32E = C/ ∙ 2 ∙ FG H ∙ G1 − H
= =
Da semplificare se ,! ≪ =.
2)
Durante la solidificazione di una lega avendo punti di solidificazione diversi si crea porosità poiché il metallo
che solidifica prima crea dendriti i quali comportano anisotropia e disomogeneità.
3) F - F - V - V- F
a. Tra i com
facendo si evita la formazione del cono di ritiro nel grezzo.
b. La contrazione volumetrica in fase solida è compensata da un sovradimensionamento del modello
c. I getti in ghisa hanno un fattore di ritiro in fase liquida e di solidificazione molto minore di quello di un
acciaio.
d. A parità di volume un cilindro presenta meno superficie di un parallelepipedo, essendo il modulo termino
ho quindi un modulo termico maggiore se la materozza è di forma cilindrica.
e. La materozza non è sempre necessaria, per questioni di ritiro per gli acciai è tipico prevedere una o più
materozze, per le ghise è tipico non prevederle. (non si può dire: dipende dal materiale)
4)
5)
6)
Essendo due le materozze e il getto simmetrico lavoro su metà del getto con una singola materozza.
e
e
7)
espanso (PSE)
verniciato con polvere di quarzo ed allumina.
8)
La colata in conchiglia permanente è una tecnologia che adotta una forma permanente.
È una tecnologia molto costosa che quindi trova uso se si devono realizzare molti oggetti. Essendo la forma
metallica offre un ottima finitura superficiale del grezzo realizzato e consente una buona fluidità del
metallo liquido.
Essendo la forma permanente il getto deve poter essere estratto quindi non deve presentare sottosquadri.
9)
FALSO Costi troppo elevati
FALSO Alta T di fusione, tanto che coesistono in stato solido e liquido
VERA La pressione garantisce il completo riempimento ma non posso avere sottosquadri
VERO stampi molto costosi e resistenti al ciclaggio termico elevato
FALSO è molto più he modesta
11)
#densità del metallo
#densità della sabbia
#diametro maggiore
#diametro minore
#raggio maggiore
#raggio minore
#altezza cilindro inferiore
#altezza cilindro superiore
#altezza staffa
12)
Raggi di raccordo Piano di separazione Angoli di sformo
della forma
Fonderia in terra con Necessari Necessario Necessari
modello in legno
Microfusione Utile Inutile Inutile
Presso Fusione Necessari Necessario Necessari
Colata polycast Utile Inutile Inutile
Asportazione
1)
scelti gli utensili e compiuto il bloccaggio del pezzo, si procede impostando le condizioni di lavoro quali la
ento per giro. Durante la
lavorazione del pezzo la forza di taglio si mantiene costante mentre il diametro di riferimento varia. Ciò
comporta una variazione della potenza di taglio che può essere generalmente trascurata considerando un
diametro pari alla media del diametro maggiore e del diametro minore.
a,p impostati
Ft=Ks*a*p costante
Pt=Ft*Vt
2)
Non ha senso che le Velocità di taglio fornite vadano da 10 a 1800 mm/min, ha senso che siano in m/min.
Se fossero davvero in mm/mm dovrei avere rpm del mandrino assurdi, per esmpio per una Velocità di
taglio di 1800 mm/min dovrei avere una n di 11,46 rpm.
fornita in m/min.
Data la relazione
160 510 860 1500 2200 4500
3) FALSO
Le velocità di taglio utilizzare per processi di massima (minor tempo di produzione) produzione sono
superiori alle velocità di taglio utilizzate per processi di massima economia (minor costo di produzione). Per
la formula di Taylor , a parità di tecnologia e pezzo in lavorazione, la durata degli utensili è
inversamente proporsionale alla Velocità di taglio. Si ha allora che la durata degli utensili per processi a
massima produzione è minore della durata degli utensili per processi a massima economia.
4) SEMPRE
rante la lavorazione. Nel caso di un
mandrino autocentrante
corrispondenza del mandrino. Risulterà allora che il diametro della superficie lavorata in corrispondenza del
mandrino sarà il diametro minore del pezzo lavorato. Nel caso in cui si prevede anche un bloccaggio con
contropunta la freccia massima si presenterà in corrispondenza del centro del pezzo, in tal caso il diametro
minimo lo si avrà in corrispondenza della contropunta ( non del mandrino essendoci 40 mm non lavorati in
corrisponden autocentrante) ma non è questo il caso.
5)
Elementi staccati:
Si verifica per materiali duri e fragili. Non si ha deformazione nella zona secondaria ma il materiale arrivato
a snervamento si rompe. Forze di taglio molto elevate. Il truciolo non incide nella produzione di calore.
Fluente continuo:
Si verifica per materiali duttili.
notevole produzione di calore.
Segmentato:
Tipico di materiali duri ma tenaci (acciai alto carbonio). Si ha modesta deformazione nella zona secondaria.
Fluente continuo frammentato:
Nella zona di deformazione primaria si è avuta una variazione della direzione di deformazione vibrazioni,
irregolarità, durata inferiore di utensile.
6) SEMPRE
Il vantaggio del mandrino autocentrante sta nella facilità di montaggio e nella possibilità di lavorare la
, quando si lavora su pezzi assimilabili a barre si hanno però scarse
tolleranze a fronte di una grande i
Il vantaggio della punta/contropunta sta nel garantire migliori tolleranze di lavorazione ma fattori negativi
sono il rovinare la superfice ove si applica la contropunta (resa inoltre impossibili da lavorare) e la difficoltà
di montaggio/centraggio.
un annelo brida e menabrida.
Una barra incastrata con punta e contropunta presenterà sempre una freccia massima minore del
bloccaggio con mandrino autocentrante.
8) FALSO
di taglio e il moto di avanzamento sono posseduti
solamente traslato.
9)
il cratere nella zona
. Durante il processo di asportazione di truciolo il materiale evacuato si trova a
Per via di fenomeni
tribologici, diffusivi e della fatica Questo comporta un
10)
11) a. NO
b. SI
c. SI
d. SI
a. Essendo la lavorazione effettuata su un tornio non ha senso variare il posizionamento del pezzo posto in
condizione di simmetria assiale.
b. Essendo posso mantenere la stessa Forza di taglio e variare la Velocità di taglio diminuendola
del 21%. Manterrei la stessa profondità di passata e lo stesso avanzamento per giro. Devo impostare una
velocità del mandrino pari al 79% della precedente e la lavorazione risulterà fatta in un tempo pari al
126,58% di quello inizialmente previsto considerato che
c. Scegliere un inserto più piccolo comporterebbe il prevedere profondità di taglio minori e quindi diminuire
la forza di taglio, se impostiamo una profondità di passata massimo del 79% della precedente otteniamo la
possibilità di effettuare la lavorazione a
d. Essendo
Velocità di taglio. Avrei una migliore rugosità superficiale e minor potenza in gioco. Avrei un consumo
maggiore di utensili rispetto al caso b. e la lavorazione non sarebbe la stessa pensata inizialmente (finitura
migliore rispetto a quella voluta). Avrei inoltre un aumento del tempo pari al 126,58% essendo
.
12)
Gli angoli principal utensile da tornitura sono 5: L
e di inclinazione .
.
40 100 200
Quindi e . #scelta di ed
#potenza reale
#potenza ideale
#velocità di taglio
#forza di taglio
25 30 40
19,635 23,561 31,415
#extracorsa
15)
16)
La legge di Taylor descrive il tempo di durata di un utensile in funzione della Velocità di taglio
Per calcolare il tempo di lavorazione necessito della lunghezza della barra e della velocità di avanzamento.
è noto
lo ricavo da Vt e dal diametro del pezzo da lavorare
per la finitura lo ricavo dalla formula di Schmalzl per la finitura
Scelta la barra con diametro 90mm procedo inizialmente con due sgrossature con profondità di passata di
2,5mm e poi con una finitura di 1mm (scelta arbitraria).
Il diametro per la prima sgrossatura è
Il diametro per la seconda sgrossatura è
Il diametro per la finitura
Sgrossatura I:
Sgrossatura II:
Finitura:
Dalla formula di Shmalzl si ricava che . Faccio delle prove con noti.
0,1 0,062
0,4 0,124
0,8 0,175
Scelgo e quindi ho
Il tempo di finitura per una barra è
Il tempo di lavorazione di una singola barra è pari a 207 secondi
Il tempo di lavorazione di 10 barre è pari a 2070 secondi
18)
Devo asportare 15 mm di materiale dalla barra, prevedo 7 sgrossature da 2 mm di profondità di passata e
una finitura profonda 1 mm
Fissato il rendimento e noto per gli acciai ho note sia la potenza sia la forza di
taglio, posso allora definire la velocità di taglio.
Tutti i tempi delle sgrossature successive sono inferiori all prima, semplifico.
Il tempo di lavorazione di una singola barra è di 8621 secondi, quindi 144 minuti
Il tempo di lavorazione di 35 barre è di 301735 secondi, quindi 5029 minuti, equivalenti ad 84 ore.
Con 1 inserto WC posso fare 1468 minuti di lavorazione a Vt 168,75 m/min
Con 1 inserto WC posso fare 3,13 minuti di lavorazione a Vt 944 m/min
Una sgrossatura dura 19,22 minuti e ne devo fare 245, mi bastano 4 inserti per compiere tutte le
sgrossature
Una finitura dura 9,17 minuti e ne devo fare 35, mi bastano 103 inserti per compiere le finiture
Devo asportare 15 mm di materiale dalla barra, prevedo 4 sgrossature da 3,5 mm di profondità di passata e
una finitura profonda 1 mm
; ; ; ;
Fissato il rendimento e noto per gli acciai ho note sia la potenza sia la forza di
taglio, posso allora definire la velocità di taglio.
Il tempo di lavorazione di una singola barra è di 8519 secondi, quindi 142 minuti
Il tempo di lavorazione di 35 barre è di 298165 secondi, quindi 4969 minuti, equivalenti ad 82,82 ore.
19)
20) SEMPRE
Vedi domanda 6)
23)
Interpreto le misure 600-80 come una barra di diametro 80mm e lunghezza 600mm.
Impostando un raggio del tagliente dalla formula di Schmalzl posso ricavare
Allora da cui
24)
il pezzo non compie subito asportazione ma, a fronte di breve incrudimento della zona in lavorazione,
spinge il pezzo inflettendolo.
La freccia è funzione delle componenti perpendicolari della forza di taglio, del materiale (modulo di young)
e della geometria del pezzo (momento di inerzia).
25)
26)
27)
Deformazione
4)
La trafilatura viene realizzata a freddo poiché si vuole incrudire molto il materiale lavorato, si producono
prodotti filiformi che si vogliono rendere resistenti anche se hanno una sezione piccolissima. Viene
realizzata con un processo di trazione.
5)
Nel rendimento sono da considerare anche i lavori connessi con le forze di attrito e con la distorsione delle
sezioni risulta:
Estrusione 30%
Laminazione 85%
Trafilatura 50%
Con controtiro
Il controtiro riduce
Quindi
c. Sul punto neutro la pressione è nulla poiché ho il cambio di direzione della forza che nel punto stesso
risulterà quindi nulla. Forza nulla comporta niente pressione.
Descrivi e disegna i 2 modelli da realizzare se volessi costruire il seguente oggetto (disegno) facendo la colata
in terra o in cera persa. Sottolinea in modo particolare le differenze tra i 2 modelli. (5 pt)
La colata in terra permette di scegliere tra modello transitorio o modello permanente. In questo caso
dovrei optare per il modello permanente, il quale sarà quindi costruito in legno o in acciaio e sarà posto
all’interno di un recipiente detto forma. A sua volta la forma è diviso in due parti uguali, la staffa superiore
e quella inferiore, divise dal piano di separazione che allo stesso tempo divide il modello in 2 sottomodelli.
Altri elementi sono la terra di fonderia (una particolare miscela di sabbia) che ricopre il modello, il canale di
colata e la materozza che ha lo scopo di spostare il baricentro termico. Il pezzo alla fine avrà discreta
finitura superficiale e precisione dimensionale.
La formatura in cera persa invece implica la scelta di un modello transitorio (appunto in cera) e di una
forma permanente in metallo, la conchiglia, molto costosa. Per creare più oggetti è conveniente usare il
grappolo che viene posto all’interno di una staffa, senza il piano di separazione, che viene riempita con
terra di fonderia. Successivamente avviene una prima cottura a circa 250° che ha lo scopo di far sciogliere e
fuoriuscire la cera attraverso il canale di colata. Da li poi si colerà il metallo liquido.
Y6Come creare una flangia? Per prima cosa si crea un grezzo in fonderia, per esempio con una colata in
terra usando forma e modello transitori. Si usa l’anima per ricavare il foro centrale. Una volta finito il
processo di fonderia il pezzo può essere rifinito per mezzo di lavorazioni per asportazione di truciolo, per
esempio la tornitura. Infine, se necessario, possono essere applicati fori per mezzo di operazioni di foratura.
-dato un getto e una materozza già dimensionata e posizionata, la materozza è stata posizionata in modo
tale da evitare il cono di ritiro? La materozza deve essere posta vicino alla zona con modulo termico più alto
e deve essere abbastanza grande da avere a suo volta il modulo maggiore in modo da spostare il baricentro
termico verso di se ed essere l’ultima parte che si solidifica.
-microfusione: la formatura in microfusione consiste nella ripetuta immersione del grappolo in una
fanghiglia, ossia un materiale ceramico fluido che rimane parzialmente attaccato. In seguito l’albero viene
fatto passare più volte sotto un refrattario in polvere, quindi alla fine ci sarà uno strato di sabbia piuttosto
consistente. Il tutto viene inserito in un forno dapprima a 160° per far colare la cera e dopo per completare
il lavoro e dare vera robustezza al pezzo.
-a cosa servono i raggi di raccordo: servono per creare un modello che sia privo di spigoli di raccordo. Pertanto
si usano i raggi di raccordo, ossia si smussano gli angoli con il fine di: ridurre l’erosione della forma durante
la colata; per ridurre rischi di rottura durante la solidificazione dovuti a bruschi cambiamenti di sezione; per
ridurre la presenza di spigoli vivi e permettere al metallo di fluire più facilmente nella forma.
-in quali tipologie di colata sono necessari gli angoli di sformo: in quella in terra con forma permanente.
Hanno lo scopo di evitare o ridurre il danneggiamento della forma (o del pezzo stesso) durante la fase di
estrazione.
-descrivere la ricottura
La ricottura è un processo che ha lo scopo di addolcire il materiale per renderlo meno duro (meno fragile) e
più facilmente lavorabile a freddo. Si crea infatti della perlite grezza che ha una struttura più duttile. Il
processo consiste in un riscaldamento sino a circa 25/50° sopra l’intervallo critico e poi un successivo lento
raffreddamento in forno sino ad una temperatura in cui sia cessata ogni trasformazione.
2) Si descrivano le funzioni dei sovrametalli in fonderia.
I sovrametalli si utilizzano per il ritiro del materiale in fase di solidificazione, in particolare quando si ha una
tolleranza minore rispetto a quella ottenibile di norma e per cui si avrebbero dei pezzi idonei e dei pezzi da
scartare. Nella maggior parte dei casi risulta preferibile l’inserimento di una maggiore quantità di metallo che
poi dovrà successivamente essere asportata, dal momento che i costi di uno scarto tendono ad essere
maggiori di quelli di una lavorazione aggiuntiva. Esistono apposite tabelle che suggeriscono la quantità di
sovrametallo rispetto alle dimensioni del pezzo, in modo cosi da avere un giusto compromesso tra garanzia
di tolleranza e materiale di scarto aggiuntivo.
3) Si descrivano le differenze tecniche e qualitative tra il processo di fonderia e quello per asportazione di
truciolo.
La fonderia è un processo produttivo che permette di creare dei pezzi per mezzo della colata (per gravità,
pressione o centrifuga per esempio) di metallo liquido in una forma (diversa a seconda dei differenti metodi).
Generalmente si usa per creare dei grezzi che debbano essere successivamente lavorati, poiché la produzione
di forme complesse risulta molto difficile quanto costosa. Inoltre è una tecnologia piuttosto povera, salvo
l’uso di costose metodologie, in particolare per le tolleranze che richiedono attente analisi e soluzioni per
averne di buone (come l’uso di materozza o sovrametalli). Pertanto la fonderia risulta essere un processo
piuttosto vario per quanto riguarda le spese, dal momento che per esempio si possono ottenere grandi e
semplici lingotti piuttosto che piccole flange, le quali poi possono essere prodotti con forme/modelli
transitori o permanenti (la cui scelta ricade a seconda del numero di pezzi e, appunto, sul costo da sostenere).
I pezzi sono anche vulnerabili a diversi difetti di lavorazione, per esempio gocce fredde e doppia pelle per i
lingotti oppure incurvamento e bave per colata in terra.
L’asportazione di truciolo invece è un processo migliore della fonderia, sebbene non indipendente dal
momento che deve lavorare proprio i grezzi prodotti dalla fonderia. Ci sono varie tecniche di asportazione a
seconda delle esigenze, come per esempio tornitura, fresatura e foratura. Esistono un gran numero di modelli
di torni, fresatrici, trapani ecc, con a loro volta un gran numero di inserti disponibili cosi come differenti tipi
di lavorazione (es periferica o frontale per la fresatrice) e sistemi di fissaggio del pezzo alla macchina (es
punta-contropunta, sistema autocentrante, griffe indipendenti per torni). Pertanto in generale è un processo
molto vario e versatile che permette sia di effettuare grandi lavorazioni che piccole rifiniture, sebbene
naturalmente risulti essere generalmente dispendioso.
4) Si riportino i valori medi della rugosità e delle tolleranze per i seguenti processi: Foratura, Iniettofusione.
Ra = (k*f^2)/r ?
- Nella colata in terra un getto in ghisa solidifica più velocemente di un getto in acciaio F, sappiamo solo dire
che il ritiro % è minore.
1) Si pensi a due tecnologie che forniscono uno stesso prodotto finito ma con costi diversi. Si facciano
considerazioni sulla scelta migliore.
Microfusione VS tornitura. Se per esempio devo produrre un alfiere in metallo per gli scacchi potrei ottenerlo
in entrambi i modi. Se ne volessi produrre tanti con la microfusione posso sfruttare il grappolo e aiutare
anche ad abbattere gli elevati costi delle conchiglie. Inoltre la cera che si usa non è costosa e si possono
ottenere delle buone finiture superficiali. Di contro il tornio potrà certamente garantire delle finiture
superficiali maggiori, ma non è una tecnologia indipendente (lavora un grezzo della fonderia) e alla fine del
lavoro avrà prodotto un pezzo. In generale non si può dire che una tecnologia sia migliore di un’altra, dipende
sempre dalle condizioni in cui ci si trova. In questo caso è probabilmente migliore la microfusione.
5) Calcolare il tempo di solidificazione del getto in figura (un parallelepipedo 1000x1000x500 mm con sopra
un cilindro con r = h = 500mm). (Suppongo 500 l’altezza del parallelepipedo, le misure sono ricopiate errate
dal testo e l’es va svolto con il volume intero e non separato visto che il cilindro non è espressamente una
materozza)
Formula empirica di Chorinov: Ts = k (V/S)^n, con n = cost = 1.5-2, k = cost = 0.8-1.1, V = volume, S = superficie.
Per comodità uso n = 2 e k = 1. Le superfici da considerare sono quelle eccetto l’area di contatto tra i due
solidi.
Vp = 1000*1000*500 = 5*10^8 [mm^3], Sp = 1000*1000*2 – pigreco*500^2 + 1000*500*4 = 3,215*10^6
[mm^2], Mp = Vp/Sp = 155,5.
Vc = pigreco*500^2*500 = 3.927*10^8 [mm^3], Sc = 2*pigreco*500*500 + pigreco*500^2 = 2.356*10^6
mm^2, Mc = Vc/Sc = 166,6
Segue che il cilindro si solidifica più lentamente e quindi calcolo: Ts = 1*(166.6)^2 = 27789 s = 463.15 min =
7.72 ore.
9) Si nomini uno o più processi di fonderia che sono comunque considerati economici. Confrontare eventuali
svantaggi con quello ritenuto migliore.
Lingotti, colata in terra con forma e modello transitori, polycast.
Il polycast è una tipologia di colata piuttosto povera e allo stesso tempo abbastanza economica, dal momento
infatti che viene utilizzata per produrre su larga scala (e quindi in grado di ammortizzare tranquillamente i
costi). Ai numerosi vantaggi si contrappongono: porosità, sia aperta (visibile dall’esterno) che chiusa
(invisibile poiché il gas è rimasto dentro al getto), dovuta allo scioglimento del polistirolo; finitura superficiale
modesta per via della liberazione di gas inquinanti che si miscelano con il metallo generando impurità o bolle
d’aria. In realtà non si può dire che un processo sia migliore di un altro, per esempio se devo produrre un
singolo pezzo con buone finiture sarà meglio la colata in terra, invece se devo produrre tanti oggetti, anche
relativamente complessi, di cui mi accontento di modeste finiture allora preferirò il polycast.
2) Spiegare se nel getto in figura il cono di ritiro sarà totalmente concentrato nella materozza.
60(diametro)
60
40
1 40
30
160
Bisogna vedere quale delle 3 figure geometriche ha il modulo termico maggiore. Manca un lato del “cubo”
per un calcolo accurato, ma intanto ipotizzo che sia P1 90x40x30 [mm^3], P2 70x70x40.
Vp1 = 108.0000 [mm^3], Sp1 = 10.800 [mm^2], Mp1 = 10;
Vp2 = 196.000 [mm^3], Sp2 = 16.973 [mm^2], Mp2 = 11,55;
Vc = 169.646 [mm^3], Sc = 14.137 [mm^2], Mc = 12
Secondo queste ipotesi il cono di ritiro si troverà proprio sulla materozza.
- Come si presenta la tipica struttura finale di un lingotto e quali sono i fattori che contribuiscono a
migliorarne la qualità.
La tipica struttura finale di un lingotto è quella di un grande tronco di piramide quasi impercettibile (infatti
sembra un parallelepipedo) per via del fatto che altrimenti i lati struscerebbero con le pareti durante
l’estrazione (rovinando entrambi). Uno dei classici difetti sono le gocce fredde, dovuto alla velocità di caduta,
e questi si possono evitare utilizzando una paniera. Questa funge da filtro in grado di rallentare la prima
caduta dalla siviera e di renderla costante dopo alla velocità desiderata. Anche il sistema di colata in
sorgente, ossia il riempimento avviene dal fondo, è utile quando servono migliori finiture superficiali ma si
ha poco tempo di colata. La struttura interna del lingotto invece è costituita da grani che si formano durante
il processo di raffreddamento. Nelle zone laterali (che si solidificano più rapidamente) si hanno grani piccoli
e quindi una struttura resistente, mentre verso l’interno si avranno grani più grandi e deboli. Nel caso di un
lingotto formato dalla colata di una lega questa disomogeneità sarà ancora più accentuata per via delle
diverse temperature di solidificazione dei materiali. In generale però si può uniformare la struttura interna
mediante l’utilizzo di agenti nucleanti.
Scegliere due processi tecnologici di trasformazione tra le tecniche di fonderia e le lavorazioni per
asportazione di truciolo che permettano di evidenziare sostanziali differenze in termini di proprietà
meccaniche e attributi geometrici ottenibili: (7 righe)
Colata polycast: forma e modello transitori. Il polistirolo utilizzato per il modello è semplice da lavorare e
saldare, pertanto è anche possibile produrre oggetti complessi o creare oggetti successivamente facilmente
assemblabili. Ha notevoli vantaggi tra cui: costi ridotti; assenza di anime, angoli di spoglia e bave; riciclo della
sabbia. Ha finiture modeste per via dei pori e bolle d’aria causati dai gas liberati dal polistirolo che si
miscelano con il metallo. Colata per pressofusione: si usa per metalli con alta temperatura di fusione e il
modello è permanente. Si creano oggetti relativamente semplici poiché non possono esserci sezioni più
grandi di altre, la produzione è veloce per l’alta pressione applicata e in grande serie per ammortizzare gli
elevati costi fissi. Ha ottime finiture superficiali grazie alla pressione che comprime bene il metallo nel
modello.