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Album del Tempo

Raccolta di Canzoncine e Filastrocche arricchite da proposte


per stimolare lo sviluppo musicale dei bambini in età prescolare
e scolare (I Ciclo) sul tema del “Tempo”
A cura di Donata Righini

Disegni di Carla Di Marco

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CambiaMenti
© 2009 Editrice CambiaMenti
I edizione
ISBN 88-96029-03-9 - EAN 978-88-96029-03-9

editrice CAMBIAMENTI sas


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Immagine di copertina:
regalo di una piccolissima allieva alla sua cara maestra Donata
Quattro chiacchiere… musicali
In questo album troverete canti e filastrocche che sono stati scelti per la loro attinenza con il tema del
“Tempo”: il succedersi del giorno alla notte, quello delle stagioni, dei mesi, delle settimane, delle ore ecc…,
ma inteso anche come elementi meteorologici (neve, pioggia e così via).
Personalmente credo che l’esperienza dello scorrere del tempo, come qui viene intesa, sia fondamentale
per un sano sviluppo del bambino: il quale ha assoluto bisogno di ritmicità per crescere armoniosamente.
Questa ritmicità può essere intesa sia come cadenza temporale (dal ritmo dei pasti a quello sonno/veglia
ecc…), sia come lo scorrere del tempo nel senso più ampio descritto prima.
Queste proposte musicali, se accompagnate da coerenti spiegazioni fornite dagli adulti ai tanti perché
dei bambini, faranno sorgere in loro il senso di un ordinato scorrere del tempo ed hanno anche lo scopo di
portarli a comprendere alcuni dei principali parametri musicali (Ritmo, Altezze, Intensità, Timbro). Attra-
verso ogni proposta, infatti, si possono stimolare determinate facoltà musicali (ma non solo) del bambino,
così che egli possa, attraverso queste esperienze, acquisire in modo non astratto né meccanico, ma creativo
e dinamico, gli elementi musicali descritti sotto il termine “scopo”.
I canti e le filastrocche presenti in questo Album sono ordinati in modo gradualmente crescente: sia per
difficoltà e complessità che per età. Questa suddivisione per fasce d’età, tuttavia, non va intesa rigidamente:
già il termine “rivolto prevalentemente a...” serve a sottolineare l’elasticità riguardo all’età dei fruitori di que-
ste proposte. Sarà infatti possibile presentare anche ai bambini più piccoli proposte destinate ai più grandi:
magari semplificandole e accostandoli ad esse in maniera più elementare (vedi i “Consigli”, ma anche come
vengono presentate le canzoncine ai bimbi più piccoli).
Inoltre si potranno proporre canzoncine destinate ai più piccoli anche a bambini più grandi, ma lo si do-
vrà fare rendendo un po’ più complessa l’elaborazione della canzoncina. Troverete poi alcuni canti “liberi”:
lasciati cioè alla vostra fantasia, perché possiate, dopo aver sperimentato le molte idee contenute nelle varie
proposte, cimentarvi in prima persona nel creare un obiettivo (scopo) per una canzoncina da presentare ai
bambini, elaborando la modalità che più vi sembra opportuna a questo fine. Allora, buon lavoro, ma non
dimenticate mai di divertirvi!

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Consigli
La cosa fondamentale da non dimenticare, è il “modo” in cui si presenta un canto o una filastrocca ai
bambini: per i più piccoli (Scuola dell’Infanzia: 2 anni e mezzo - 5 anni ca.) non dovrà mai mancare la gioia
e l’entusiasmo nel presentare qualsiasi cosa, dalla più banale alla più elaborata. Per i più grandi (Scuola Pri-
maria I Ciclo: 5 anni e mezzo - 7 anni ca.) si dovrà dimostrare di credere molto in ciò che si vuole proporre:
che si insegni una qualsiasi filastrocca o un coro polifonico, l’importante è esserne convinti.
I bambini non ci cascano mai alle finzioni e sanno smascherarci subito se abbiamo un momento di cedi-
mento. È proprio per questo che il mestiere dell’insegnante è così delicato ed importante!
Per avvicinare i bambini alla musica, che siate insegnanti, genitori o educatori, l’importante sarà che voi
stessi siate convinti degli effetti positivi che la musica può svolgere sull’individuo: tale convinzione si può
acquisire soltanto se sarete proprio voi a mettervi in gioco per primi: a sperimentare prima su voi stessi de-
terminati “spunti musicali” che troverete in questo Album.
Si può infatti trasmettere qualcosa ad un bambino (ma anche ad un adulto) soltanto se ciò che si vuole
portare incontro piace anche a noi: se ci siamo divertiti nell’ascoltare una canzoncina, allora faremo diverti-
re anche loro; se ci è sembrata noiosa, si annoieranno anche loro.
Di questa corrispondenza fra il “come” si presenta un argomento (musicale e non) ai bambini e come
essi lo recepiscono, va tenuto assoluto conto perché le qualità insite in ogni giovane individuo possano svi-
lupparsi al meglio delle loro possibilità.
Avrete certamente notato come l’elemento “Movimento” e/o “Mimica” sia spesso presente nello Scopo
di molte canzoncine: questo perché sono convinta che attraverso il movimento del corpo e la mimica nei
bambini si imprimano più profondamente (e in modo più duraturo) le esperienze musicali che vivono quan-
do si presenta loro una di queste proposte. Ciò avviene perché i bambini vivono tutte le loro esperienze mol-
to più globalmente di noi adulti e con tutti i sensi. Proprio perché apprendono in modo veramente globale,
cerchiamo di evitare di por loro troppi argomenti astratti che inaridiscono la fertilità di questo periodo,
soprattutto per l’apprendimento. Cerchiamo di non forzare il loro naturale ritmo di crescita.
Naturalmente ci sono bambini molto precoci e altri più lenti, ma l’importante, soprattutto in un gruppo-
classe, è imparare a seguire il loro ritmo, sia individualmente che nel complesso.

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Gocce d’ acqua
Piove, piove, piove ancora acqua,
gocce gocce d’acqua scendon giù. piove piove,
nuvoloni neri, gocce gocce d’acqua scendon giù.
carichi di pioggia,
Canto pentatonico.
È sempre utile presentare i canti qui proposti in situazioni adatte: in questo caso quando piove.
Se ci sono bambini che hanno paura dei lampi e dei tuoni, si potrà suggerir loro di cantare questa canzoncina ogni volta che
hanno paura (come dire: “canta che ti passa...”).

Dopo l’insegnamento ritmico del testo, seguito dall’intonazione dei suoni che compongono il canto, ed infine dalla realizzazio-
ne vocale del canto stesso, si porrà l’attenzione dei bambini sui respiri: perché anche la musica “respira”. A questo scopo si potrà
far notare la differenza fra suono e silenzio (ma anche fra suono e rumore) attraverso un semplice gioco: i bambini sono invitati a
emettere un suono (es. tutti la vocale “O”), che verrà intonata dall’insegnante e ripetuta dai bambini. La vocale dovrà però essere
intonata soltanto quando l’insegnante mostra la mano aperta: quando la chiude i bambini dovranno fermarsi. Il gioco si può ripetere
anche contando: dapprima fino a 5: cinque tempi di suono e cinque di silenzio; poi 4, 3 e così via, fino a contare 1 tempo per la O e
1 di silenzio. Si possono anche. alternare momenti di suono forte e momenti di suono debole (= forte e piano).
Idem: ma invece di emettere un suono, i bambini potranno gridare, battere le mani e i piedi: insomma, fare “rumore”, sempre
alternandolo al silenzio.
Poi si potrà chiedere loro cosa gli è piaciuto di più e perché: se il suono/silenzio o il rumore/silenzio.
La differenza fra suono e rumore, che va acquisita gradualmente dai bambini, li porterà a diventare ascoltatori più attenti dei
suoni e dei rumori che percepiscono durante il giorno e svilupperà in loro il senso dell’ascolto, anche musicalmente parlando, che li
renderà più consapevoli degli eventi sonori che li circondano, sviluppando anche la capacità di intonazione.

Scopo: ascolto, attenzione, vocalità, differenza fra suono e rumore, consapevolezza uditiva, intonazione.
* Testo e Musica: Donata Righini
* Materiale: voce

Rivolto prevalentemente ai bambini della Scuola dell’Infanzia.

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Gocce d’acqua

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La sera
C’è nell’aria un che di strano, E la luna scura scura?
vola basso un bel gabbiano Non è nulla, è solo sera.
e le nubi rosse a schiera?
Canto pentatonico.
Si comincerà a battere la pulsazione della canzoncina (♩): che potrà essere sottolineata con un tamburello o altri strumenti. Si
farà poi notare come ci sia, all’interno del canto, un momento di “sospensione” (= corona: U), che potrà essere sonorizzato con
strumenti di vario tipo. Una volta che i bambini avranno imparato bene la canzoncina, si potrà farla dirigere ad un bambino che
indicherà ai compagni quanto far durare la corona; ma potrà anche dare indicazioni “espressive”: cioè indicare con quale espressione
cantare la canzoncina (allegra, triste, stanca ecc...), ma anche sull’intensità con cui cantarla: forte (= con molta energia) o piano (=
poca energia).
Tutto ciò, naturalmente, influirà sugli altri parametri del canto: varieranno infatti anche la velocità e il timbro.

Variante: in due gruppi. Il primo camminerà seguendo la pulsazione del canto, mentre il secondo la batterà con le mani (o strumen-
tini vari) facendo durare la corona quanto vuole: i bambini del primo gruppo che camminano dovranno allora fermarsi e ripartire
soltanto quando il secondo gruppo riprende a battere la pulsazione. Tutti e due i gruppi cantano la canzoncina.
Poi si invertono i ruoli.

A livello melodico, per aiutare i bambini ad entrare meglio nella melodia di questo canto, si potranno insegnare prima le singole
note che lo compongono, in successione: Re - Mi - Sol - La - Si (a salire) e Si - La - Sol - Mi - Re (a scendere).
Può inoltre essere utile confrontare questo canto con altri di carattere opposto es.: Il Risveglio.

Scopo: pulsazione, corona, espressioni, intensità, attenzione, movimento.


* Testo: Anonimo – Musica: Donata Righini
* Materiale: uno strumento a percussione (tamburello, legnetti...) ed un eventuale strumento melodico per accompagnare il canto

Rivolto prevalentemente ai bambini della Scuola dell’Infanzia.

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La sera

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