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Martini, Bologna
A.A. 2017/2018
Breve Introduzione Storica
La sinfonia 25 fu scritta nel 1773 quando Mozart aveva 17 anni e appartiene ad uno stile chiamato
lo Sturm und Drang (in italiano tempestà). Insieme alla sinfonia 40, la sinfonia numero 25 è una
delle due sinfonie che Mozart scrisse in modo minore (entrambe in G minore) ed è conosciuta
anche come la “piccola sinfonia in g minore” alcuni studiosi sostengono che egli scrisse nella stessa
settimana le sinfonie 24 e 25, e con solo due giorni di distanza, purtroppo questo non è un dato
verificabile.
Orchestrazione: I movimenti:
v 2 oboe I. Allegro con Brio
v 2 fagotti II. Andante
v Vilonio 1 III. Minuetto e Trio
v Violino 2 IV. Allegro
v Viole
v Violoncello e Basso
Esposizione
Tema principale A. Diviso in due motivi a+b con una consecuente dinamica in forte:
In a, troviamo una texture ambigua, ovvero non c’è un’omoritmia nonostante ci siano gli stessi
suoni ottavati. Questo può avere diverse letture: “melodia con accompagnamento” se si prende in
considerazione la sincope come melodia e le note lunghe come accompagnamento; ma anche
come stile “contrapuntistico” se si considera che nel ponte modulante e nel Tema B le note brevi
diventano una propria e vera melodia. Ed è infatti questa ambiguità a dare un senso di unità a
questo movimento. Inoltre troviamo un salto di settima discendente.
In b, melodia con accompagnamento ripetuta 3 volte, gli archi ed i legni propongono un arpeggio
ascendente e una discesa per grado congiunto con l’accompagnamento dei corni:
Il ponte modulante (da batt. 13) è derivato da a, aggiungendo un elemento nuovo: L’ arpeggio nei
Bassi. Da batt. 16 presenta l’elemento accennato precedentemente a’, suonato dall’oboe diventa
una propria e vera melodia con dinamica P con l’accompagnamento dei corni e gli archi.
Inoltre l’accordo conclusione finisce sulla dominante nella tonalità di impianto, questo
permettendo una procedura più comoda nella ripresa.
Tema B. Come è stato già menzionato, la testa di B deriva dal salto di ottava dello sviluppo
melodico di a’ del ponte modulante, il quale sarà contrastato con una risposta di un nuovo motivo
ritmico e molto incisivo.
Il tema B, presenta subito una imitazione stretta alla quinta tra i registri acuti (oboe e violino) ed il
registro grave (fagotto/Violoncello/Basso) e all’ottava nel registro medio (Corni):
Da batt. 37 procede B con una secondo episodio imitativo, con un arpeggio ascendente e
discendente dell’accordo di Sib e del motivo di a (f+a) . L’imitazione è di quinta discendente tra il
violino 1 e violino 2.
L’imitazione in questo ultimo episodio imitativo con una breve modulazione al Sibm
Da batt. 59 si presenta un nuovo tema melodico con una dinamica P. Anche in questa volta il
nuovo tema e costituito a due parti (g+i), g è una melodia accompagnata per grado congiunto non
derivata da nessun motivo precedente, con un’apoggiattura del primo ed il terzo tempo, invece i
nelle prime due crome riprende il salto di ottava proposto in c.
Tra le battute 66-69 è da notare come nuovamente come con un tema nuovo, riesce ad inserire di
nuovo la sincope della testa di A, creando un momento polifonico.
da Battuta 74 con i movimenti candenziali del basso finisce B1, finendo con un salto di Dominante-
Tonica della tonalità di B.
Codette
N°1 (batt.77-80) polifonia, violino 1 motivo derivato da a’ (con i bicordi di 6a), Violino 2 derivato da
f (per moto contrario). Basso, Fagotto e viola imitazioni di semicrome per grado congiunto e per
moto contrario.
Primo episodio ha un incipit che ha la funzione di una progressione modulante di terze discendenti
della seconda codetta.
Da batt. 87 Il primo episodio dello sviluppo ha una proposta-risposta tra il violino 1 ed il basso fino
batt, 97 modulando verso il Sol e La maggiore e successivamente verso il Re.
Da batt. 97-100, riporta lo stesso procedimento del ponte modulante con le note brevi. Nello
sviluppo ha un effetto ancora maggiore, per la quantità di elementi che molla per mutare ad un
melodia accompagnata in una dinamica P fino alla batt. 100. Oltre a questo possiamo vedere
come l’incisione che fa nella batt. 101 e 102 derivata dalla codetta con dinamica F, funziona come
un elemento sorpresivo per ripetere la melodia accompagnata dell’oboe, ma allo stesso tempo
modulante il quale porterà l’armonia verso il Re Maggiore (Accordo che portera al ritorno del Sol
minore).
Riconduzione
Per la riconduzione (già in sol minore), Mozart propone una proposta-risposta per moto contrario
tra il violino 1 ed il violino 2 insieme alla viola, in un momento di grandissima espressività dovuto
alla progressione cromatica fino all’arrivo delle sensibili della Tonalità di impianto.
Ripresa
Tema A Invariato
L’unica variazione presentata nella ripresa è la cadenza di B1, questa volta la seconda parte di b
(elemento per prima volta ripreso).
Codetta 2 invariata
Coda
Da batt. 201 è derivata da A. Lo stacco degli ingressi dell’oboe e del fagotto portano ad una breve
tonicizzazione in Dom, ma a battuta 210 ritorna alla tonica, per concludere con un finale carico
dato dalle semicrome dei violini e gli arpeggi degli altri strumenti.
Il primo tempo di questa sinfonia contiene tanti motivi melodici diversi ma non indipendenti, l’uso
imitativo è molto importante in tutto il brano, sicuramente come una forte influenza dello stile
tedesco, in genere tutti questi motivi che Mozart ritiene più importanti sono collegati fra di loro. È
da considerare che la genialità di Mozart si vede non solo nella creazione di tanti motivi melodici,
anche nella forma di renderli utili e di “giocare” facendo uso di questi come: melodia, contrapunto
o semplicemente accompagnamento.