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2019-2020
Psicologia musicale, 21 ore, 3 crediti
Biennio di Didattica della musica e Percorso 24 crediti
Prof.ssa Giovanna Guardabasso
Lezione 8
7 maggio 2020
La spazialità nella percezione corretta dell’altezza.
Incoraggiare la collocazione dei suoni di diversa altezza nello spazio, interpretando la percezione in modo
sinestesico (giocando sull’idea che i suoni stiano nello spazio e si muovano nella direzione alto-basso).
Esempi
. .
L’altezza è la qualità del suono che può essere riprodotta vocalmente o con uno strumento in modo
preciso, a prescindere dal timbro.
Come si sviluppa la sensibilità differenziale all’altezza? Come sviluppare la capacità di cantare o suonare con
buona intonazione?
Produrre un suono intonato significa produrre – con la voce o con lo strumento – un suono conforme a un
modello: questo modello può essere esterno o interno.
Esterno: riprodurre esattamente il suono percepito, saperlo confrontare al modello sia successivamente
che simultaneamente
Interno: possedere una chiara rappresentazione mentale del modello e saper confrontare il suono prodotto
con la rappresentazione mentale interna, valutandone la congruenza.
Cfr. schema di Tomatis
Esempio: intonare una melodia nota correttamente non correttamente
1. Le relazioni di altezza hanno una identità percettiva che non dipende dall’altezza assoluta.
(Esercizi sulle altezze in relazione tra loro, all’interno di una melodia)
2. Differenza fra altezza e nota.
Nel continuum delle altezze, la nota è un “concetto” che definisce una “categoria” di altezze, non un’unica
frequenza.
Dal punto di vista percettivo è il frutto di un’operazione cognitiva che ci permette, ad esempio, di associare
alla nota DO#3, non un’altezza precisa, frutto della sola frequenza di 277,2 Hz., ma una “zona” di altezze,
che oscillano ad esempio da 272 a 280, identificando comunque quella “zona” di frequenze sempre come
DO#3.
La nota è quindi percepita come intonata o stonata in relazione al sistema scalare di riferimento, sistema
che presenta un certo margine di tolleranza alle piccole variazioni di frequenza.
Secondo gli esperimenti di Francès1 i musicisti nell’esecuzione tendono ad alterare le frequenze per ragioni
estetiche, accentuando le reciproche attrazioni dei suoni, organizzati nel sistema tonale, in funzione
espressiva.
Esempi di Francès
Francès ha calcolato che in un’esecuzione soltanto il 20% dei suoni raggiungono l’intonazione sull’altezza
precisa, il 25% mai, il 55% talvolta.
Questo porta a concludere che sia più importante sviluppare la sensibilità all’esatta intonazione dei suoni
all’interno del sistema scalare, che non comparare suoni isolati, cercando di discriminarne sottilissime
differenze.
L’orecchio assoluto:
Le ipotesi più accreditate parlano di una facoltà della memoria che ricorda e riconosce la qualità delle
singole altezze, in modo analogo a come riconosciamo ad esempio i colori. Questa capacità si
appoggerebbe anche sulla percezione timbrale. Alcuni parlano di memoria eidetica: una memoria capace di
produrre una rappresentazione estremamente vivida e duratura nel tempo.
Altri sostengono che si tratti di una facoltà il cui periodo critico/sensibile è molto precoce e che non si può
apprendere trascorso tale periodo. A sostegno di questa ipotesi:
1
R. Francès, La perception de la musique, Vrin, Paris 1972
92,6 % di chi ha iniziato la pratica musicale tra i 2 e i 4 anni possiede l’orecchio assoluto
68% 4-6
24% 6-8
6,5% 12-14
L’elemento significativo della percezione è la relazione fra le altezze, non altezze isolate:
- percepisco schemi di relazione/gruppi
- li memorizzo
- li riproduco
- li posso richiamare alla mente quando devo cantarli o suonarli
La percezione della melodia implica la capacità di riconoscere, memorizzare e riprodurre le relazioni tra le
altezze, sulla base di un sistema implicito di regole.
Tale sistema di regole viene appreso grazie alla frequentazione: ascoltando melodie tonali si apprendono in
modo implicito e non consapevole le regole tonali e si apprende ad utilizzare tali regole per comporre
nuove melodie coerenti con il sistema tonale. Idem con un sistema pentatonico o modale.
(come avviene per il linguaggio verbale)
Secondo Frances il linguaggio tonale è “La lingua materna degli occidentali”. Alcuni esperimenti da lui
condotti dimostrarono che il sistema dodecafonico non ha la possibilità di essere appreso e interiorizzato
come una lingua madre, poiché manca di relazioni gerarchiche tra i suoni, che sono alla base della
creazione di abitudini percettive fondate su un sistema di aspettative e risoluzioni.
Quali sono gli schemi di relazione di altezza che ci permettono di sviluppare le abilità melodiche? Come
costruire schemi di rappresentazione dell’organizzazione delle altezze?
L’apprendimento informale:
L’apprendimento formale:
Eseguire melodie per lettura cantata: riprodurre le specifiche relazioni di altezza, senza la mediazione di un
oggetto
Eseguire melodie per lettura con strumenti: riprodurre le specifiche relazioni di altezza con la mediazione di
un oggetto
Riconoscere le specifiche relazioni di altezza: gli intervalli? le linee melodiche?