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Conservatorio G.B. Martini, A.A.

2019-2020
Psicologia musicale, 21 ore, 3 crediti
Biennio di Didattica della musica e Percorso 24 crediti
Prof.ssa Giovanna Guardabasso
Lezione 8
7 maggio 2020
La spazialità nella percezione corretta dell’altezza.
Incoraggiare la collocazione dei suoni di diversa altezza nello spazio, interpretando la percezione in modo
sinestesico (giocando sull’idea che i suoni stiano nello spazio e si muovano nella direzione alto-basso).

Esempi
. .

Gioco di percezione: alto/basso; alto/medio/basso con gesti corrispondenti


Cfr. video dal minuto 3.12 al minuto 4.00: i bambini cantano una canzoncina sul SOL-MI e l’intonazione
migliora (leggermente!!!) quando eseguono con i gesti
Sol mi con gesti
https://www.youtube.com/watch?v=1m7yX-q7pIU

La percezione differenziale e categoriale dell’altezza:

L’altezza è la qualità del suono che può essere riprodotta vocalmente o con uno strumento in modo
preciso, a prescindere dal timbro.
Come si sviluppa la sensibilità differenziale all’altezza? Come sviluppare la capacità di cantare o suonare con
buona intonazione?

Produrre un suono intonato significa produrre – con la voce o con lo strumento – un suono conforme a un
modello: questo modello può essere esterno o interno.
Esterno: riprodurre esattamente il suono percepito, saperlo confrontare al modello sia successivamente
che simultaneamente
Interno: possedere una chiara rappresentazione mentale del modello e saper confrontare il suono prodotto
con la rappresentazione mentale interna, valutandone la congruenza.
Cfr. schema di Tomatis
Esempio: intonare una melodia nota correttamente non correttamente

Tenere conto di due questioni:

1. Le relazioni di altezza hanno una identità percettiva che non dipende dall’altezza assoluta.
(Esercizi sulle altezze in relazione tra loro, all’interno di una melodia)
2. Differenza fra altezza e nota.
Nel continuum delle altezze, la nota è un “concetto” che definisce una “categoria” di altezze, non un’unica
frequenza.

Dal punto di vista percettivo è il frutto di un’operazione cognitiva che ci permette, ad esempio, di associare
alla nota DO#3, non un’altezza precisa, frutto della sola frequenza di 277,2 Hz., ma una “zona” di altezze,
che oscillano ad esempio da 272 a 280, identificando comunque quella “zona” di frequenze sempre come
DO#3.

La nota è quindi percepita come intonata o stonata in relazione al sistema scalare di riferimento, sistema
che presenta un certo margine di tolleranza alle piccole variazioni di frequenza.

Secondo gli esperimenti di Francès1 i musicisti nell’esecuzione tendono ad alterare le frequenze per ragioni
estetiche, accentuando le reciproche attrazioni dei suoni, organizzati nel sistema tonale, in funzione
espressiva.

Esempi di Francès

1. il vibrato non è percepito come un’oscillazione di altezze differenti


2. ascolto di diverse esecuzioni di cantanti e strumentisti ad arco non accompagnati: domanda su
quale esecuzione fosse più intonata? Quella che più si avvicinava alla scala temperata, ma rendeva
crescenti o calanti le note in funzione dell’amplificazione della tensione o distensione, quindi della
qualità espressiva: la 7 che sale è crescente, la 7 che scende è calante. Nel modo minore la 3 e la 6
calanti. La 3 maggiore crescente, specie quando si conclude in maggiore un brano in minore.
3. Un pianoforte con tutti i Mib abbassati: due melodie, in do min percepita come intonata; in mi
maggiore percepita come stonatissima

Francès ha calcolato che in un’esecuzione soltanto il 20% dei suoni raggiungono l’intonazione sull’altezza
precisa, il 25% mai, il 55% talvolta.

Questo porta a concludere che sia più importante sviluppare la sensibilità all’esatta intonazione dei suoni
all’interno del sistema scalare, che non comparare suoni isolati, cercando di discriminarne sottilissime
differenze.

L’orecchio assoluto:

E’ la capacità di identificare e riconoscere un suono di un’altezza precisa senza ricorrere ad alcun


riferimento. Si evidenzia quando l’individuo sa nominare l’altezza percepita.

Nessuno ha mai dimostrato in modo certo come e perché alcuni lo sviluppino.

Le ipotesi più accreditate parlano di una facoltà della memoria che ricorda e riconosce la qualità delle
singole altezze, in modo analogo a come riconosciamo ad esempio i colori. Questa capacità si
appoggerebbe anche sulla percezione timbrale. Alcuni parlano di memoria eidetica: una memoria capace di
produrre una rappresentazione estremamente vivida e duratura nel tempo.

Altri sostengono che si tratti di una facoltà il cui periodo critico/sensibile è molto precoce e che non si può
apprendere trascorso tale periodo. A sostegno di questa ipotesi:

Su un campione di 1156 musicisti professionisti:

1
R. Francès, La perception de la musique, Vrin, Paris 1972
92,6 % di chi ha iniziato la pratica musicale tra i 2 e i 4 anni possiede l’orecchio assoluto

68% 4-6

24% 6-8

6,5% 12-14

L’organizzazione delle altezze


Anche in ordine alla percezione delle altezze, il nostro sistema cognitivo opera dei raggruppamenti. Qual’ è
la base di tali raggruppamenti?

L’elemento significativo della percezione è la relazione fra le altezze, non altezze isolate:
- percepisco schemi di relazione/gruppi
- li memorizzo
- li riproduco
- li posso richiamare alla mente quando devo cantarli o suonarli

Esempi 1 e 2: sequenza di note casuali/ incipit di Dona nobis pacem

Le altezze sono organizzate in schemi, in configurazioni significative rispetto a un sistema di regole

Esempi di varie melodie, trovare il sistema di regole di riferimento:


pentatonico
tonalità maggiore
a-tonale
modale, dorico
dodecafonico

Cosa differenzia una successione casuale di note da una melodia?

La melodia è una successione di altezze organizzata secondo un sistema di regole soggiacenti.

La percezione della melodia

La percezione della melodia implica la capacità di riconoscere, memorizzare e riprodurre le relazioni tra le
altezze, sulla base di un sistema implicito di regole.

Tale sistema di regole viene appreso grazie alla frequentazione: ascoltando melodie tonali si apprendono in
modo implicito e non consapevole le regole tonali e si apprende ad utilizzare tali regole per comporre
nuove melodie coerenti con il sistema tonale. Idem con un sistema pentatonico o modale.
(come avviene per il linguaggio verbale)

Secondo Frances il linguaggio tonale è “La lingua materna degli occidentali”. Alcuni esperimenti da lui
condotti dimostrarono che il sistema dodecafonico non ha la possibilità di essere appreso e interiorizzato
come una lingua madre, poiché manca di relazioni gerarchiche tra i suoni, che sono alla base della
creazione di abitudini percettive fondate su un sistema di aspettative e risoluzioni.

Quali sono gli schemi di relazione di altezza che ci permettono di sviluppare le abilità melodiche? Come
costruire schemi di rappresentazione dell’organizzazione delle altezze?
L’apprendimento informale:

Eseguire melodie per imitazione


Riconoscere canzoni o brani musicali noti
Riconoscere incipit uguali di canzoni o brani musicali

L’apprendimento formale:

Eseguire melodie per lettura cantata: riprodurre le specifiche relazioni di altezza, senza la mediazione di un
oggetto
Eseguire melodie per lettura con strumenti: riprodurre le specifiche relazioni di altezza con la mediazione di
un oggetto
Riconoscere le specifiche relazioni di altezza: gli intervalli? le linee melodiche?

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