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Nomen nescio

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Nomen nescio (o anche nescio nomen, lett. «non conosco il nome»[1]) è


un'espressione latina, spesso abbreviata N.N., usata per indicare la non completa
identificazione di una persona o talvolta di un oggetto da parte di chi scrive, o una
qualche altra volontà di anonimato. In italiano la sigla N.N. viene svolta con
l'espressione «Non Nominato»[1].

Indice
Utilizzo
Diritto di famiglia italiano
Nell'arte
Note
Voci correlate

Utilizzo
Questa espressione, ovvero il suo acronimo NN, è utilizzata in diversi contesti, ad
esempio vi si identificavano i figli avuti a seguito di relazioni tra le donne italiane e i
soldati germanici durante l'occupazione tedesca nella seconda guerra mondiale e
non riconosciuti dal padre[2], oppure è utilizzato dalla polizia per indicare individui
che rifiutano di fornire le proprie generalità. A volte l'acronimo NN ha il significato
di nomen nominandum, ovvero "nome da definire", utilizzato per indicare posizioni
scoperte di organigrammi, oppure in alcune università per indicare il docente che
deve essere ancora associato a un corso[3].

Diritto di famiglia italiano

In Italia, fino alla riforma del diritto di famiglia, nel 1975, alcuni documenti fra cui la
carta d'identità integravano le informazioni sulla persona con il nome del padre. La
formula corrente era: COGNOME Nome di (Nome del padre), per es. ROSSI Mario di
Antonio. Nel caso in cui il padre fosse deceduto, la formula era: COGNOME Nome fu
(Nome del padre), per es. ROSSI Mario fu Antonio. Nel caso in cui il padre fosse
ignoto o non avesse provveduto al riconoscimento legale della paternità, la formula
corrente era: COGNOME Nome di N.N., per es. ROSSI Mario di N.N. La dicitura
risultava infamante e discriminante, e venne abolita grazie alla volontà riformatrice
in campo sociale della parlamentare socialista Lina Merlin.

Nell'arte

Nel film La grande guerra di Mario Monicelli (1959), Giovanni Busacca (Vittorio
Gassman) si presenta a Oreste Jacovacci (Alberto Sordi) in questi termini: «Il mio
nominativo sarebbe Busacca Giovanni, di N.N.». Più avanti nel film, Costantina
(Silvana Mangano) s'innamora di Giovanni Busacca e fruga di nascosto nel suo
cappotto per rubargli la carta d'identità. Nel restituirgliela, gli dice che l'ha
guardata, e Giovanni Busacca le domanda: «Perché, cos'è? una vergogna?».

Nella sua Autobiografia il regista Franco Zeffirelli racconta la sua esperienza di


bambino cresciuto con il marchio "figlio di N.N.".[4]

Note
1. Voce "n" del dizionario Sabatini Coletti in linea (http://dizionari.corriere.it/dizionario
_italiano/N/n.shtml)
2. ^ Quei figli del nemico tedesco che l'Italia marchiò d'infamia, ilgiornale.it. URL
consultato il 29 ottobre 2015.
3. ^ Voce N.N/n.n. in Glossario Erasmus, su www.lettoratitedesco.unito.it. URL
consultato il 10 gennaio 2017.
4. ^ Franco Zeffirelli, Autobiografia, Mondadori, coll. Oscar bestsellers, 2008, ISBN
8804575212

Voci correlate
Locuzioni latine
John Doe
Lina Merlin

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