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Nome: Luca Anno Accademico del corso: 2011/2012

Cognome: Marletta Corso: Chimica industriale II

Docente: Placido Mineo

ESPERIENZA DI LABORATORIO: Preparazione ed ottenimento del poliuretano espanso

OBIETTIVO

Si vuole realizzare in laboratorio la sintesi del poliuretano espanso tramite poliaddizione a stadi, usando come agente
d’espansione, l’acqua distillata.

PRINCIPIO TEORICO DEL METODO

I poliuretani sono usati in ambito domestico come coibentanti termici, ad esempio, le “schiume poliuretaniche rigide”,
o anche come materassi e imbottiture varie.
Sovente ,i poliuretani vengono aggiunti come componenti di vernici, nonché di alcuni tipi di adesivi.
I poliuretani prendono il nome dall’omonimo legame che si forma dalla reazione di un alcol con un isocianato come
mostrato dalla seguente reazione, in fig.2 :

O C N R N C O + HO R' OH O C N R N C O

H O R' OH

O C N R NH C O R' OH fig.1

Da notare l’unità “ -NH(CO)O- ” che troveremo ripetuta nella sequenza polimerica dei poliuretani

In genere i poliuretani vengono preparati a partire da un di-isocianato (aromatico o alifatico) e un poliolo (si usano
anche poliesteri o polieteri) seguendo una cinetica di poliaddizione a stadi, catalizzata generalmente da Sali di stagno
di acidi acidi grassi che polarizzano il carbonile e lo rendono più disponibile ad un attacco nucleofilo, Fig.2 :

Elettrofilo Nucleofilo

Fig.2
Poliuretano o estere formale dell’acido carbammico
Per eseguire l’espansione del poliuretano,con formazione di una schiuma più o meno reticolata,si usa l’idrolisi con
l’acqua del carbammato, il quale fornisce un’ammina, un alcol e biossido di carbonio secondo questa reazione ,fig.3:

R-NH(CO)O-R' + H 2 O → R-NH 2 + R'-OH + CO 2 (Fig.3)

Nella sessione di laboratorio come poli-alcol useremo il “Glicerolo” e come di-isocianato,il “ toluendiisocianato (TDI) ”,i
quali saranno i reattivi principali che porteranno alla formazione del poliuretano. La reazione viene catalizzata dal 2-
etilesanoato stannoso che avrà la funzione di polarizzazione del carbonile.
La reazione che porta alla formazione del poliuretano, a partire dai reattivi da noi utilizzati in laboratorio, è la
seguente espressa in fig.4 :
P

HO
N CH3 H3C
O
O cat. NH C O CH2 CH CH2 O
+ HO C NH
O
H2O
O
N
O HO fig.4
Poi verrà aggiunta acqua per far espandere il polimero e formare la schiuma, la cui reticolazione viene controllata da
un co-reagente, e cioè l’olio di ricino.
L’olio di ricino contiene il trigliceride dell’acido grasso “ricinoleico” che è il co-reagente del glicerolo.
Infatti quest’ultimo possedendo un basso peso molecolare e più di due gruppi ossidrili disponibili, porterebbe ad una
polimerizzazione di un poliuretano troppo reticolato, il quale formerebbe una schiuma troppo dura e difficile da
espandersi .
In Fig.5 è presente la struttura dell’acido ricinoleico :

Fig.5

Per favorire l’espansione si può aggiungere alla miscela una piccola quantità di olio siliconico che fungerà da
lubrificante sulle pareti del bicchiere. La Fig.6 riporta la struttura del TDI (isomero 2,4) :

fig.6
REAGENTI E APPARECCHIATURE

• 1 ml di toluendiisocianato ( isomero 2,4)

Miscela A :
• 10 g – Olio di ricino
• 2,86 g – Glicerolo
• 4 gocce di 2-etilesanoato stannoso
• 4 gocce d’acqua distillata
• 1,4 gocce di olio siliconico
VETRERIA :
• Beuta con tappo ml. 150
• Bicchiere di carta cerata
• Bacchetta di vetro
• Phon

MODALITA’ OPERATIVA ESEGUITA

PREPARAZIONE MISCELA “ A ”:

Sono stati posti in una beuta da 150ml con tappo smeriglio, 10 g di olio di ricino,2,86 g di glicerolo,1,4 gocce di olio
siliconico, 4 gocce di d’acqua distillata e infine 4 gocce di 2-etilesanoato stannoso. Gli oli e il glicerolo sono stati pesati
con bilancia analitica, mentre le gocce sono state aggiunte con la pipetta di Pasteur.
A questo punto si omogeneizza la ma miscela “ A ” aiutandosi con una bacchetta di vetro e leggero calore generato da
un phon.

PREPARAZIONE SCHIUMA POLIURETANICA:

Preparata la miscela “A” ne vengono versati 1,7 ml in un bicchiere di carta cerata (previamente lubrificato con olio
siliconico) e si aggiunge nel contenitore 1 ml di toluendiisocianato, agitando rapidamente fino ad ottenere una
consistenza cremosa.
A questo punto si scalda la miscela con il phon indirizzando il flusso di calore verso la base del bicchiere.
Si vedrà circa dopo 1 minuto la formazione di bolle di CO2 favorendo l’espansione della massa polimerica, fino ad
ottenere una schiuma, la quale tende a surriscaldarsi molto, consigliando di non toccare il contenitore caldo durante
questa fase.
L’operazione è importante ad essere eseguita sotto cappa perché i vapori di TDI possono provocare risposte
respiratorie allergiche, nonché irritazioni alla pelle e agli occhi.

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