Sei sulla pagina 1di 45

Inibitori della via del folato

(Antifolici)

Sulfamidici
Antibatterici di sintesi sistemici:
i sulfamidici e i solfoni
Cenni storici
Il prontosil rubrum rappresenta il primo agente antibatterico utilizzato in clinica (1930), la
cui forma attiva responsabile dell’attività antibatterica è la sulfanilamide che si forma in
vivo.

in vivo

Prontosil rubrum sulfanilamide

H2 N NH2 H2 N NH2

N NH2
N NH2

azo riduzione
SO2-NH2 SO2-NH2

sulfamidocrisoidina sulfanilamide
prontosil rubrum prontosil bianco
Antibatterici di sintesi sistemici:
i sulfamidici e i solfoni
Scoperta dei sulfamidici e del loro meccanismo d’azione

1932 Ricerche di Domagk (Bayer) sui coloranti azoici


antibatterici: il prontosil rosso è attivo solo in vivo

1936 Il prontosil rosso è un profarmaco precursore della


sulfanilamide (Istituto Pasteur)

1940 La sulfanilamide è un antimetabolita del PABA (Woods)

L’attività antibatterica delle sulfanilamidi, attribuita a competizione antagonista


con l’acido p-aminobenzoico (PABA) per lo stesso enzima, nella biosintesi del
folato, è stata la prima chiara dimostrazione di antagonismo da metabolita come
meccanismo di azione dei farmaci (“teoria degli antimetaboliti” come approccio
alla chemioterapia, Fildes, 1940)

Il termine “magic bullet”, coniato da Erlich (‘1930) per enfatizzare il concetto di


azione selettiva della sulfanilamide verso i microbi, segna l’inizio dell’era dei
chemioterapici.
Antibatterici di sintesi sistemici:
i sulfamidici e i solfoni
Spettro antimicrobico dei sulfamidici e dei solfoni

L’uso dei sulfamidici è diminuito a causa di un incremento di fenomeni di resistenza, in


aggiunta all’avvento di nuove classi antimicrobiche. Tuttavia, restano farmaci di prima scelta in
alcune infezioni, soprattutto del tratto urinario. Sono anche largamente utilizzati per il
trattamento di Pneumocystis carinii nei pazienti affetti da AIDS, in combinazione con la
trimetoprima.
Acido folico

L'acido folico (noto anche come


vitamina B9 o folacina) e il folato
(la forma naturale), così come
l'acido pteroil-L-glutammico e il
pteroil-L-glutammato, sono forme
solubili in acqua della vitamina B9.
L'acido folico non è
biologicamente attivo in quanto
tale, ma come tetraidrofolato e altri
derivati dopo la sua conversione in
acido diidrofolico nel fegato

ACIDO FOLICO
Acido folico

L’acido tetraidrofolico è un cofattore enzimatico nella biosintesi di aminoacidi e


nucleosidi.
O O
NH2 H2N CH C OH H2N CH C OH
6 7 CH2 CH2
1 N N 8 CH2 CH2
CH S
4 9 SH
N N CH3
H
omocisteina cisteina
adenina O O
H2N CH C OH
H2N CH C OH
O H CH3
1 7 glicina
N 8 alanina
HN 6
9 CH O O
N H Me
H2N 2 N HN 5 HN
4 H
O O N O O N
guanina HO P O O HO P O O
OH OH
OH OH
acido desossiuridilico acido desossitimidilico
Meccanismo d’azione dei
sulfamidici
O
5
N 6 H2N
HN 4 O-P-P
1 8 7
H2N N N COOH
H
7,8-diidropterinapirofosfato
(derivato della pteridina)
PABA I sulfamidici
diidropteroato sintetasi
sono inibitori
O
(DHPS) competitivi
HN
N
N COOH
della DHPS
H
H2N N N
H acido 7,8-diidropteroico

+ acido glutamico diidrofolato sintetasi


O COOH
O COOH H
N
N HN N CONH
HN N CONH H
H
H2N N N HOOC
H2N N N HOOC H
H diidrofolato acido 5,6,7,8-tetraidrofolico
acido 7,8-diidrofolico
riduttasi (DHFR)
Meccanismo d’azione dei
sulfamidici
Oltre a competere con il PABA i sulfamidici possono fungere da substrato
della DHPS
O
N H 2N
HN O-P-P

H 2N NN COOH
H
7,8-diidropterina
PABA
Inibizione della sintesi
pirofosfato
del prodotto di reazione
H 2N

DHPS
SO2NH2
sulfanilamide

O
N
HN O-P-P

H 2N N
N O
H
7,8-diidropterina HN
N
N SO2NH2
Incorporazione
pirofosfato H in un prodotto spurio
H2 N H2N N N
H

DHPS SO2NH2
sulfanilamide
Meccanismo d’azione dei
sulfamidici
Analogia strutturale tra PABA e sulfamidici

I sulfamidici agiscono come substrato alternativo al PABA (analogo strutturale) della


diidropteroato sintasi (DHPS), risultando nella formazione di sulfo-pteroati.

Selettività d’azione: La presenza del sistema di biosintesi del folato è stata


dimostrata di batteri, protozoi e piante, e ciò spiega il largo spettro di azione dei
sulfamidici. Organismi maggiori (es. mammiferi) non possiedono tale sistema ed
assumono acido folico dall’esterno. Pertanto, non sono affetti dall’azione dei
sulfamidici.
Meccanismo d’azione dei
sulfamidici

Studi di cristallografia hanno


permesso di risolvere la struttura
della DHPS di diversi batteri:
La tasca di legame della pterina in
DHPS di M. tubercolosis (Mtb) è
formata dalla catena laterale di 12
residui che formano legame a
idrogeno con ciascun gruppo
accettore-donatore di legame ad
idrogeno presenti sulla pterina.
Tale sito di binding è altamente
conservato nelle varie specie,
pertanto mutazioni di resistenza ai
farmaci sono improbabili, ma non
offre selettività.

Sito di legame della pterina monofosfato in DHPS di Mtb


Meccanismo di resistenza dei
sulfamidici

I sulfamidici/solfoni si legano in un sito di legame della DHPS meno conservato,


il che offre maggiore selettività di azione verso le differenti classi di microbi.

La resistenza ai sulfamidici/solfoni, che ne limita ampiamente l’uso clinico, può


incorrere per:

•Aumentata produzione di PABA da parte del patogeno (più diffuso)


•Mutazione nel gene dell’enzima DHPS,che lo rende selettivamente più
sensibile al substrato naturale PABA (più diffuso).
•Amplificazione del gene dell’enzima, per cui viene prodotto più enzima, e
quindi risulta più difficile la sua saturazione da parte del farmaco antagonista.
•Meccanismo di bypass mediante il quale il microorganismo sviluppa l’abilità di
utilizzare in modo più efficiente l’acido folico presente nell’ospite.
•Riduzione nella permeabilità della cellula ai sulfamidici/solfoni, con ridotto
uptake del farmaco
Sulfamidici: relazioni struttura-
attività (SAR)
Poiché la sulfanilamide è una molecola piuttosto piccola sono poche le variazioni che
possono essere effettuate senza cambiare il nucleo base.

1
sulfanilamide

1. La presenza del radicale p-aminobenzensolfonico è indispensabile per il


mantenimento dell’attività antibatterica
2. I radicali sulfonilico e aminico sull’anello benzenico devono essere disposti in
para. Il gruppo aminico non dovrebbe essere sostituito o avere un sostituente
che possa essere facilmente rimosso in vivo.
3. La sostituzione dell’anello benzenico con altri anelli, diminuisce o annulla
l’attività.
4. Mono-sostituzioni in N1 risultano in composti più attivi, con diverse proprietà
farmacocinetiche. N1-di-sostituzioni portano a composti inattivi.
Sulfamidici: SAR

L’acidità dei sulfamidici varia in funzione del sostituente sull’N1


H2N SO2-NH R

composto R pKa

sulfanilamide H 10,5

sulfacetamide COCH3 5,4 NH2 NH2


- H+
sulfabenzamide CO 4,6

+ H+
sulfametossazolo 5,6
N
O Me SO2-NH R SO2-N R
Me Me
sulfisossazolo 5,0
N
O
N
sulfadiazina 6,5
N
N
sulfametossidiazina OMe 7,0
N
Sulfamidici: SAR

NH2 NH2

Correlazione tra attività antibatterica e pKa


SO2NH2 SO2N
MIC E. coli pKa
SULFANILAMIDE
Sulfanilamide 130 mM 10,5 NH2
NH2
Sulfametossazolo 1 mM 5,6
Me

SO2NH2 SO2NH O
N
SULFAMETOSSAZOLO
Sulfamidici: SAR

Correlazione quantitativa tra attività antibatterica e pKa secondo


Bell e Roblin

log 1 optimum
MIC I sulfamidici più
attivi hanno un pKa
compreso tra 5 e 7

pKa
3 5 7 9 10
Sulfamidici
NH2 NH2
Qual è il vantaggio di un pKa tra 5 e 7?

Il sulfamidico indissociato penetra nella S S


O O O O
cellula batterica ed interagisce meglio N N
R H R
con la DHPS nella forma dissociata.
NH2

PABA
NH2 NH2
O O

DHPS
S S
O O O O
N N
R H R

cellula batterica
Sulfamidici: sulfacetamide

La sulfacetamide è il sulfamidico più solubile a pH 7,4 (40% g/mL) grazie


alla sua idrofilia (logP = -1,0) ed alla sua acidità (pKa = 5,4).

NH2

SO2-NH COCH3
Sulfamidici: sulfacetamide

È presente sotto forma di sale sodico in commercio. Le specialità


farmaceutiche più utilizzate sono:
Minims Sulfacetamide (Smith + Nephew) COLLIRIO:
Sulfacetamide sodica 10%.
Prontamid (SIT) COLLIRIO: Sulfacetamide sodica 30 %.
Sulfac S (Formulario Nazionale) COLLIRIO: Sulfacetamide
sodica 10% POMATA: Sulfacetamide sodica 10%.
Le specialità in associazione con altri farmaci sono:
Chemyterral (SIT) COLLIRIO: Ossitetraciclina cloridrato 1% +
cloramfenicolo 1% + sulfacetamide sodica 1%.
Cosmiciclina (Intes) POMATA: Ossitetraciclina cloridrato 1% +
cloramfenicolo 1% + sulfacetamide sodica 10%.
Polytrim (Wellcome) COLLIRIO: Trimetroprim 0,1% + polimixina
B solfato.
Visublefarite (Merck Sharp Dohme) COLLIRIO: Betametasone
+ Sulfacetamide + Tetrizolina.
Farmacocinetica dei sulfamidici

• Buona biodisponibilità orale.

• Distribuzione in tutti i tessuti (compreso il SNC).

• Legame variabile all’albumina plasmatica (in funzione del


logP e del pKa).

• Metabolizzazione epatica: N4-acetilazione, N4-


glucuronazione, eventuali ossidazioni del sostituente
sull’N4.

• Escrezione renale.
Farmacocinetica dei sulfamidici

Un elevato legame all’albumina plasmatica tende ad aumentare l’emivita del sulfamidici


NH2

emivita legame
sulfamidico SO2NHR pKa logP
(ore) plasm. %
sulfanilamide H 9 10,5 -0,62 9

sulfametossazolo 10 5,6 0,89 60


N
O Me

sulfadiazina N 17 6,5 -0,09 38


N
OMe
N 92
sulfadimetossina N 40 6,1 1,63
OMe
N
sulfalene N 65 6,1 1,01 90
MeO
Farmacocinetica dei sulfamidici

Classificazione dei sulfamidici in base all’emivita

• ad emivita media (fino a 24 ore)

sulfisossazolo
sulfametossazolo
sulfadiazina

• ad emivita lunga (superiore alle 24 ore)

sulfadimetossina
sulfalene

Attualmente sono utilizzati in clinica circa 20 sulfamidici. Essi variano


ampiamente per assorbimento, distribuzione ed escrezione.
L’emivita varia da 2.5 a 150 h. I sulfamidici a lunga durata d’azione, in genere,
sono più lipofili di quelli a breve durata
Farmacocinetica dei sulfamidici

Farmacocinetica del sulfametossazolo

biodisponibilità orale > 90%


legame plasmatico 60%
escrezione urinaria 14%
volume di distribuzione 0,2 l/kg (basso)
emivita 10 ore
intervallo di somm. 12 ore SULFAMETOSSAZOLO

La cristalluria, principale effetto collaterale dei sulfamidici, dovuta a deposizione


a livello renale dei derivati sulfamidici N4-acetilici insolubili derivanti dal
metabolismo, è stato in gran parte superata.
Forte legame di alcuni sulfamidici con le proteine plasmatiche (albumina) che ne
altera la biodisponibilità
Interazione con farmaci: legandosi all’albumina, i sulfamidici possono spiazzare
farmaci come warfarin, metotrexato e ipoglicemizzanti solfaniluree e possono
potenziare l’azione di tali farmaci. Le concentrazioni dei sulfamidici possono
essere incrementate da indometacina, salicilati e probenecid.
Metabolismo dei sulfamidici

Metabolismo del sulfametossazolo


NH2 O
N

2%
SO2 NH SO2 NH
N N
O CH3 O CH3
COOH
OH
NHCOCH3 O NH2 HN
OH
HO NH
OH
SO2 NH SO2 NH SO2 NH
N SO2 NH
N N
O CH3 O CH2-OH O CH3
N
O CH3
50%
48%
Solubilità dei sulfamidici

Solubilità del sulfametossazolo e della sulfadiazina al pH urinario

So(g/mL) pKa S* a pH=5, 5 S*a pH=7

Sulfadiazina 0,008% 6,5 0,008% 0,032%


Sulfametossazolo 0,03% 5,6 0,065% 0,78%

Il pH urinario è compreso tra 5,5 e 7,0

*Valori calcolati con la formula S = S0x10(pH-pKa) + S0

Rispetto alla sulfadiazina, il sulfametossazolo è 37 volte più


solubile in acqua e da 8 a 24 volte più solubile al pH urinario.
Sulfamidici antisetteci intestinali

Succinilsulfatiazolo e sulfaguanidina
Quelli altamente ionizzati non vengono assorbiti dal tratto GI, dopo somministrazione
orale, portando ad un’alta concentrazione locale del farmaco, e sono pertanto utilizzati
per le infezioni enteriche.
O
OH
NH NH2

N NH
SO2NH SO2NH
S NH2

succinilsulfatiazolo sulfaguanidina
pKa1 = 4,5 pKb = 2
pKa2 = 7,5

50% monoanione prevale la forma


e 50% dianione a pH 7,5 protonata a pH < 12

Questi sulfamidici sono divenuti obsoleti a causa del loro irregolare assorbimento
e minore potenza rispetto ad altri farmaci
Sulfamidici

Sulfadiazina (Sofargen)

Profilassi e trattamento antibatterico locale delle infezioni in caso di ustioni di Il e III grado;
trattamento piaghe da decubito infette
Sulfamidici

Sulfametossazolo

• È un farmaco delle serie


isossazolica che viene utilizzato
fondamentalmente per il trattamento
delle infezioni genito-urinarie, anche
se manifesta una certa azione
ritardo.

• Il sulfametossazolo è presente in
alta percentuale nella forma
acetilata, poco solubile a livello
urinario, e per questo motivo si
debbono osservare delle
precauzioni in modo da evitare la
precipitazione di cristalli.
Sulfamidici usati nella rettocolite
ulcerosa e nel morbo di Crohn

Sulfasalazina
Sulfamidici: effetti collaterali

• Cristalluria (per quelli poco solubili, come la sulfadiazina).

• Discrasie ematiche.

• Idiosincrasia (anemia emolitica) in soggetti con difetto di glucosio-6-


fosfato deidrogenasi (G6PD).

• Potenziamento di anticoagulanti come il warfarin attraverso l’inibizione


del CYP2C9.

• Nei neonati spiazzamento della bilirubina (tossica sul SNC)


dall’albumina plasmatica.
Inibitori della via del folato
(Antifolici)

Inibitori della diidrofolato


reduttasi (DHFR)
Inibitori della DHFR

Derivati 2,4-diaminopirimidinici

NH2
OMe
N 5 logP = 0,9
1 pKb = 7,4
H2N N OMe
OMe
TRIMETOPRIM

NH2 NH2
OMe OMe
N pKa = 6,6 N
H2N N OMe H2 N N OMe
H OMe pH = 7,4 OMe
15% 85%
Inibitori della DHFR

Derivati 2,4-diaminopirimidinici

TETROXOPRIM

Dopo somministrazione per via orale di 80 mg il farmaco si distribuisce


rapidamente nei tessuti biologici. L'emivita plasmatica media è di circa 5 ore. Dopo
dosi ripetute di farmaco (160 mg ogni 12 ore) lo steady state si raggiunge in 24
ore. Il farmaco viene eliminato prevalentemente per via renale.
Co-tetroxazina: miscela di tetroxoprim e sulfadiazina in rapporto 2:5
Inibitori della DHFR

Derivati 2,4-diaminopirimidinici

I derivati 2,4-diaminopirimidinici sono stati progettati come antimetaboliti di


citosina, timina e uracile.
NH2 O NH2 O O
N N Me
N HN N HN HN
N N H 2N N N O N O N O N
H H H H H
adenina guanina
citosina timina uracile
NH2 NH2
Me Me
N N
H2N N H2N N Me

5-metil-2,4- 5,6-dimetil-2,4-
diaminopirimidina diaminopirimidina
Inibitori della DHFR

Meccanismo d’azione del trimetoprim


O
N H2N
HN 4 O-P-P
1
H2N N N COOH
H
7,8-diidropterinapirofosfato PABA
(derivato della pteridina)
diidropteroato sintetasi
O (DHPS)
Il trimetoprim è
N
HN N COOH inibitore competitivo
H
H2 N N N della DHFR
H acido 7,8-diidropteroico

+ acido glutamico diidrofolato sintetasi


O H COOH
O COOH
N
N HN N CONH
HN N CONH H
H H2N N N HOOC
H2N N N HOOC H
H acido 7,8-diidrofolico diidrofolato acido 5,6,7,8-tetraidrofolico
riduttasi (DHFR)
Inibitori della DHFR

Tossicità selettiva delle 2,4-diaminopirimidine

Si legano con alta affinità alla DHFR dei microrganismi sensibili e con
scarsa affinità alla DHFR umana

bassa IC50
NH2
DHFR batterica R
N

DHFR umana H2N N


elevata IC50

IC50 umana
indice di selettività =
IC50 batterica
2,4-diaminopirimidine

Selettività del trimetoprim come antibatterico e della


pirimetamina come antiprotozoario
NH2
X Arile
N 5
X = assente, CH2, O, CO
H2N 2 N R

Cl
NH2 NH2
OMe
N N
H2N N OMe H2N N CH2CH3
OMe
TRIMETOPRIM PIRIMETAMINA
IC50 (nM)
ratto E. coli Plasmodium berghei
trimetoprim 260.000 5 70
pirimetamina 700 2.500 0,5
2,4-diaminopirimidine

Il cicloguanil è un antimalarico analogo della pirimetamina con nucleo 5,6-diidro-


triazinico
Cl Cl
NH NH

HN N ossidazione HN N
H
HN N Me
Me in vivo H Me
HN N
H Me

proguanil
cicloguanil

Cl
NH2

N N
derivato biguanidico
H 2N N Me
Me
2,4-diaminopirimidine

Il trimetoprim legato alla DHFR di E. coli

Leu4 Ala97

Leu114
O O
O H H
N
OMe
H N
W201 O H
N N OMe
H
H H OMe
Thr116 O W253
H O O O
H H
Me
H N
Asp26
Trp21
Cotrimossazolo

Associazione trimetoprim + sulfametossazolo

NH2 NH2
OMe
N
H2N N OMe Me
OMe SO2NH
N O
Rapporto ponderale 1:5 (160 mg + 800 mg)

Attività antibatterica sinergica attraverso l’inibizione di due tappe della


stessa via metabolica:

DHPS DHFS DHFR


acido
tetraidrofolico

sulfametossazolo trimetoprim
Cotrimossazolo

Vantaggi di un’associazione di antinfettivi

• Dosi più basse

• Minori effetti indesiderati

• Ampliamento dello spettro d’azione

• Minore probabilità di selezionare ceppi resistenti


Bactrim

E’ un prodotto di associazione tra un Sulfamidico (Solfametossazolo) ed un


Antimalarico (Trimetoprim), attivo contro bronchiti croniche, infezioni batteriche
dell’albero respiratorio, infezioni delle vie urinarie e gastrointestinali. Entrambe
queste sostanze, se prese singolarmente, manifestano un meccanismo di azione
essenzialmente batteriostatico, mentre la loro associazione è chiaramente
battericida. Questo deriva dal fatto che i due farmaci interferiscono con la sintesi
dell’acido folico a due livelli diversi. Il Sulfamidico inibisce la biosintesi dell’acido
folico nei batteri per formare acidi folici spuri. Il Trimetoprim, antimetabolita della
pirimidina, blocca la diidrofolatoriduttasi, quindi l’acido diidrofolico non si trasforma in
acido tetraidrofolico..
2,4-diaminopirimidine

Farmacocinetica del trimetoprim


Biodisponibilità orale >90%
Legame plasmatico 40%
Volume di distribuzione 1,6 l/kg
Escrezione urinaria 60%
Emivita 10 ore

Farmacocinetica del sulfametossazolo


Biodisponibilità orale >90%
Legame plasmatico 60%
Volume di distribuzione 0,2 l/kg
Escrezione urinaria 14%
Emivita 10 ore
Intervallo di somm. 12 ore
2,4-diaminopirimidine

Attività e spettro d’azione del trimetoprim

• Azione batteriostatica. Spettro simile a quello dei sulfamidici.

• 20-50 volte più potente del sulfametossazolo.

• Ceppi resistenti grazie a mutazioni della DHFR.

Effetti indesiderati del trimetoprim

• Discrasie ematiche.

• Teratogeno su animali di laboratorio.


2,4-diaminopirimidine

Metabolismo del trimetoprim

NH2 NH2
OMe OH
N N
H2N N OMe H2N N OMe
OMe OMe
NH2 NH2
OH OH
N N
H2N N OMe H2N N OH
OH OH

I metaboliti mantengono l’attività antibatterica ma sono meno attivi


Solfoni

Il capostipite è il dapsone (DDS). Gli altri solfoni rappresentano delle forme ritardo del DDS.
È il farmaco di scelta nella lebbra.

Meccanismo d’azione comune a


quello dei sulfamidici

DAPSONE ACEDAPSONE (forma ritardo)

Relazione struttura-attività (SAR)


Il gruppo p-aminofenilsulfonile è indispensabile per l’attività. L’aminogruppo non deve essere sostituito
se non da gruppi facilmente removibili in vivo.
Il secondo anello benzenico deve avere piccoli sostituenti che rendono l’anello ricco in elettroni (es. CH,
OH, NH). Le sostituzioni in para sono le più favorite
La sostituzione del secondo fenile da eterocicli non migliora l’attività.

La conformazione attiva è “ a farfalla”

Potrebbero piacerti anche