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1) L’accordo delle parti → volontà espressa e libera (non viziata da errore, violenza o dolo) delle
parti
2) La causa → individuata nello scambio tra lavoro e retribuzione (conforme alla legge,
all'ordine pubblico e al buon costume).
3) L'oggetto → deve essere lecito, possibile, determinato o determinabile.
4) La forma → Il contratto di lavoro è un contratto a forma libera (principio di libertà delle forme).
La legge per alcune tipologie contrattuali richiede:
• sospensiva, se da essa dipende la produzione degli effetti del contratto di lavoro (es. patto
di prova);
• risolutiva, se da essa dipende l'eliminazione degli effetti già prodotti; qualora essa tenda,
però, all'elusione delle norme limitative del licenziamento, è da ritenersi illecita.
- Il termine è un evento futuro e certo, alla scadenza del quale il rapporto di lavoro cesserà
automaticamente.
Il datore di lavoro ha l’obbligo di informare per iscritto il lavoratore circa le condizioni applicabili al
contratto o rapporto di lavoro. Tale obbligo (attraverso il contratto di lavoro scritto o nella lettera di
assunzione) si sostanzia in una serie di dettagliate notizie che devono essere rese al prestatore, in
particolare:
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• l’inquadramento, il livello, la qualifica e mansioni del lavoratore;
• l’importo iniziale della retribuzione;
• la durata delle ferie retribuite cui ha diritto il lavoratore;
• l’orario di lavoro;
• i termini del preavviso in caso di recesso.
Qualifiche →
rappresentano lo status professionale del lavoratore; in altre parole, l’insieme di
conoscenze, abilità e competenze di una specifica figura professionale. Determinano il
trattamento normativo, economico e previdenziale del lavoratore.
Categorie →
- dirigenti
- quadri
- impiegati
- operai
L’inquadramento unico
Caratteristiche:
- Sistema classificator io, non più basato sulla separazione tra impiegati e operai, ma
fondato sull' individ ua zione di una plur alit à di livell i professionali ordinati in una
scala unica.
- Il livello di appartenenza è individuato attraverso declaratorie (definizioni generali
dell'attività prestata) ed esemplificazioni (elencazione dei vari profili professionali).
Tale disposizione limita il c.d. jus variandi, ossia il potere unilaterale del datore di modificare le
mansioni del lavoratore → ogni patto contrario è nullo.
Il demansionamento è consentito solo in determinati casi (ad es. durante il periodo di gestazione e
fino a 7 mesi dopo il parto in caso di mansioni pregiudizievoli della salute delle lavoratrici, con
conservazione della retribuzione precedente).
La prestazione di lavoro deve essere svolta nel luogo indicato dalle parti nel contratto di
lavoro. Normalmente coincide con l'unità produttiva indicata nel contratto, in mancanza con la
sede dell'impresa.
Il lavoro straordinario
Il lavoro straordinario è quello che viene prestato oltre l’orario normale di lavoro.
- Deve essere calcolato a parte.
- Deve essere contenuto.
- Viene compensato con maggiorazioni retributive (previste dalla contrattazione collettiva)
e/o con riposi compensativi.
- Limite giornaliero: ogni 24 ore di lavoro vi è l'obbligo di osservare un riposo di almeno
11 ore → la prestazione di lavoro non può eccedere le 13 ore giornaliere, comprensive
del lavoro straordinario.
- Limite settimanale: 48 ore settimanali ogni 7 giorni di lavoro (come media in un
determinato periodo di tempo).
In assenza di disciplina collettiva:
- È ammesso solo previo accordo tra le parti.
- Non può eccedere le 250 ore annuali.
Le ferie annuali
Il datore di lavoro stabilisce per ciascun lavoratore il momento di godimento delle ferie, nel
rispetto delle esigenze dell'impresa e degli interessi del lavoratore, tenendo conto altresì del
principio della continuità del periodo feriale.
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Il riposo annuale deve essere:
- Congruo.
- Retribuito.
- Effettivo (cioè goduto in concreto).
- Possibilmente fruito in modo continuativo.
- irrinunziabile (è nullo ogni patto contrario).
Non può essere inferiore a 4 settimane:
I giorni festivi
Il lavoratore ha diritto alla sospensione dal lavoro in occasione delle festività nazionali
civili e religiose, con normale trattamento retributivo giornaliero. I lavoratori che
eccezionalmente svolgano attività lavorativa, durante la giornata festiva, hanno diritto
alla normale retribuzione, con la maggiorazione prevista per il lavoro festivo.
Il lavoro notturno
- Si ha lavoro notturno → Quando l'attività lavorativa è svolta nel corso di un periodo notturno
per almeno 7 ore consecutive, comprendenti l'intervallo tra la mezzanotte e le ore 5 del
mattino (art. 1 lett. d) D.Lgs. 66/2003).
- E’ lavoratore notturno, in mancanza di contratto collettivo, colui che svolga per almeno 3
ore lavoro notturno per almeno 80 giorni lavorativi annui.
- Durata → non può superare le 8 ore in media nelle 24 ore.
- Il datore di lavoro ha l'obbligo di accertare lo stato di salute nei lavoratori notturni e
non può adibire le donne al lavoro, dalle ore 24 alle ore 6, dall'accertamento dello stato
di gravidanza fino al compimento di un anno di età del bambino.