Il Codice civile ha previsto periodi di limitazione temporale della facolt di recesso del datore di lavoro,
durante i quali escluso il licenziamento ad nutum e consentito solo quello per giusta causa.
Il codice civile stabilisce che nel caso in cui il lavoratore sia nellimpossibilit di effettuare la
prestazione per infortunio, malattia, gravidanza o puerperio, egli ha diritto alla conservazione del posto
di lavoro e pu essere licenziato solo in presenza di una giusta causa.
Questa disciplina si applica a tutti i lavoratori, in modo che il lavoratore nei suddetti periodi di
conservazione del posto di lavoro possa essere licenziato solo in presenza di una giusta causa.
Si tratta di un limite temporaneo, nel senso che la situazione di debolezza del prestatore di lavoro
limita il potere di licenziamento solo per il periodo c.d. di comporto, determinato dalla legge o dai
contratti collettivi, al termine del quale il datore di lavoro riacquista il potere di licenziare secondo la
disciplina generale.
Una situazione analoga stabilita anche per le ipotesi di chiamata alle armi e del richiamo alle armi,
nonch nel caso in cui il lavoratore venga chiamato a svolgere funzioni pubbliche elettive o nel caso in
cui stia godendo dei congedi per motivi di cura e formativi.
Secondo la giurisprudenza, leventuale licenziamento privo di giusta causa comminato nei suddetti
periodi di sospensione del rapporto, purch formalmente e sostanzialmente valido, meramente
inefficace, cio in grado di produrre i suoi effetti alla scadenza di tali periodi.
Solo nei confronti delle lavoratrici madri, nonch dei lavoratori che godono dei congedi di cura e
formativi, siffatto licenziamento da considerarsi nullo.
Il sistema delle garanzie dei diritti del prestatore di lavoro
Per garanzia si intende il rafforzamento della tutela di un bene o interesse giuridicamente protetto e,
quindi, di un diritto soggettivo.
La tutela dei crediti di lavoro nelle procedure concorsuali. La garanzia del t.f.r. e degli altri crediti di
lavoro
I vincoli alla destinazione del credito sono destinati a garantirne al titolare la fruizione, non pi nei
confronti del debitore, ma dei propri creditori.
Al riguardo la legge stabilisce lassoluta indisponibilit degli assegni familiari, mentre i crediti per
stipendio, salario, anzianit e indennit sono pignorabili, anche se nella misura di 1/5 e nella stessa
misura sequestrabili e soggetti a compensazione o cessione di credito. Tale articolo stato modificato
con la l. 6 agosto 2015, n. 132. Lintervento voluto a rafforzare i limiti alla pignorabilit dei crediti del
lavoratore derivanti da trattamenti pensionistici o retributivi. La novella estende i limiti alla
pignorabilit dei crediti di lavoro anche nei casi in cui il terzo pignorato sia listituto di credito,
richiedendo a questultimo di distinguere la natura delle somme che si trovano nel conto corrente.
Secondo lart. 2117 sono vincolati nella loro destinazione i fondi speciali di previdenza, costituiti a
livello aziendale dallimprenditore a favore dei lavoratori, anche senza contribuzione da parte loro.
Deve dirsi che vietata la disposizione dei fondi per un uso diverso da quello istituzionale del
soddisfacimento del credito previdenziale.
Il lavoro domestico.
Il rapporto di lavoro domestico caratterizzato da una prestazione eseguita nellabitazione del datore
di lavoro o, meglio, in convivenza familiare con lo stesso.
La L. n. 339/1958 regolamenta i rapporti di lavoro domestico in cui la prestazione di lavoro sia resa per
la durata di almeno 4 ore giornaliere.
La stipulazione di un contratto collettivo stata resa possibile dopo che la Corte costituzionale ha
dichiarato la illegittimit dellart. 2068 nella parte in cui disponeva che: sono sottratti alla disciplina
del contratto collettivo i rapporti di lavoro concernenti prestazioni di carattere domestico.
Caratteristica del lavoro domestico la destinazione dellattivit a vantaggio dellorganizzazione
familiare. Da tale caratteristica deriva lobbligo, a carico del datore di lavoro, di corrispondere oltre al
danaro, il vitto e lalloggio, nonch le cure e lassistenza medica.
Linserimento della prestazione lavorativa nellambito della comunit familiare spiega come il
legislatore si sia preoccupato di garantire il riposo settimanale e di fissare un limite allorario di lavoro
attraverso la previsione dei riposi giornalieri e notturni.
La contrattazione collettiva prevede il divieto di licenziamento durante il periodo di gravidanza.
Il lavoro sportivo.
Un altro rapporto speciale di lavoro subordinato quello tra societ sportive e sportivi professionisti,
regolato dalla L. 91/1981, la quale ha introdotto, sotto numerosi profili, notevoli differenziazioni
rispetto alla disciplina generale del rapporto di lavoro subordinato.
La legge stabilisce che sono sportivi professionisti gli atleti, gli allenatori, i direttori tecnicosportivi
ed i preparatori atletici, che esercitano lattivit sportiva a titolo oneroso con carattere di continuit
nellambito delle discipline regolamentate dal CONI e che conseguono la qualificazione dalle
federazioni sportive nazionali secondo norme emanate dalle federazioni stesse, con losservanza delle
direttive stabilite dal CONI per la distinzione dellattivit dilettantistica da quella professionistica.
Il legislatore passa quindi a dettare la disciplina del lavoro subordinato sportivo, prevedendo che la
prestazione sportiva a titolo oneroso possa essere oggetto di un rapporto di lavoro sportivo
subordinato tra le societ e i professionisti sportivi.
Va tuttavia sottolineato che nel lavoro sportivo il vincolo della subordinazione ricorre soltanto in
presenza di una prestazione di attivit continuativa nel tempo.
A tale riguardo, infatti, in relazione agli atleti, sono individuati 3 requisiti, la cui ricorrenza, anche non
comulativa consente di qualificarne il rapporto di lavoro come autonomo:
a) lattivit sia svolta in una singola manifestazione sportiva o di pi ma collegate in un breve
periodo di tempo;
b) latleta non sia contrattualmente vincolato per la frequenza a sedute di allenamento;
c) la prestazione non superi le 8 ore settimanali ovvero 5 gg. ogni mese ovvero 30 gg. allanno.
Il legislatore ha previsto che il contratto debba essere stipulato in forma scritta, a pena di nullit,
secondo il contratto-tipo che deve essere predisposto dalle federazioni sportive nazionali e dai
rappresentanti delle categorie interessate mediante accordo triennale.
Il contratto individuale deve essere depositato presso la federazione sportiva nazionale per
lapprovazione. Esso deve contenere una clausola che stabilisca lobbligo dello sportivo al rispetto
delle istruzioni tecniche e delle prescrizioni impartite per il conseguimento degli scopi agonistici.
Al contrario, non pu contenere clausole di non concorrenza o limitative, per il periodo successivo alla
cessazione del contratto stesso.
Al rapporto di lavoro sportivo subordinato non si applicano la disciplina limitativa dei licenziamenti
individuali.
Il contratto pu avere una durata determinata, non superiore a 5 anni, e che ad esso possa seguire un
altro tra gli stessi soggetti. E consentita, in questi casi, la cessione del contratto da una societ
sportiva ad unaltra prima della sua scadenza, purch lo sportivo contraente ceduto vi acconsenta.
La legge ha previsto labolizione del c.d. vincolo sportivo consistente in una notevole limitazione della
libert contrattuale dellatleta professionista.
In un caso solo sussiste ancora una penetrante compressione dellautonomia contrattuale dellatleta:
la legge attribuisce alla societ che ha provveduto alla sua formazione tecnica, il diritto di stipulare
con lo stesso il primo contratto professionistico.
Un cenno conclusivo merita il premio di addestramento e formazione tecnica, che deve essere
stabilito dalle Federazioni sportive nazionali in favore della societ o associazione sportiva presso la
quale latleta ha svolto la sua ultima attivit dilettantistica o giovanile.