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THEORACAg,
E PRATICA 7/4521-4
PER L A V E RA Z
INTELLIGENZA.“ `
ET COG-N-ITIONE INTORNO
.ì gli Spiriti maligni, ch'entrano m’ Carpi immuni ,
ó- un” imam” all’ Am Efforciflim.»
* Per diſc-azur!! du] .
Don: trattandoſi prima della Natura Angelica, 8: del pecca”
di Lucíſuo, breucmcntc ſi dimoflrn quanto può cfl'cx
ncccſſario di ſapemcpcr principale fonda
mento di queflq ſoggetto .
El viſi raccolgono Poi almnipiù ”uſabiliCfiſì &falli-MJ
grata' Amori con mou" mila' Documenti, ,
-ó‘ 1mm Inn-”zioni frutîuaſiflîmc . .
Del R. SlG. GIO. BATTISTA BELL’HAVBRQ /Îſ
(bn licenzia de’ upgriari, c’e-Triuzlegiz
NL—
*mm-- \ m… … ~
T A;
..—ñ ñóffiñóññfflñóñó. , Wzv—ñ
T A V o L A‘ e
DE'CAPITQLL
CHE SI CONTENGONö
nella prg/Ente Ofera .
“HR"
Nel Primo Libro della Theoríca.”
He altra la Fede Cattolica/ip”:
"Il
ua an’co con ragione la creatione
"i degli .Angeli . Capitolo ‘Prima
‘L1
'Zia , _ -; carte I
~ - Della mmm@ virtù degli .An
‘ geli,z’p~ delpeccato della Super
bia , percui Laozfero fùſtzparato dal Creatore ,
cadendo con tutti li ſeguaci ſuoi da quelli Cho
rÌSuperm' . Cap. 11.
‘Della battaglia fra gli Mngell, c’e- iDemoni ſe—
guita in Cu’lo , z’y- della caduta loro , compro—
bando con diuerſè ragioni, (a' auttorita, eb’eſſì
maligni ſpirti realmente 'ai fiano . Cap. I I I.
carte x;
'Della Pena, ó* firpplìëio deflinato alli‘Demom'
dalla Dtuina ?inflitta per lo Peccato. (api
tolo 1111. - " ;4
~ ² ' d 3 ?175’:
` * ’1‘ A V O L A
Della definizione del Demanio , @della diuerfil
ta‘, imma-0,@q intelligenza de’ malzgmjpiritíſi
Cap. V. ` 18
Del combattimento‘ diabolico contra l’buoma. l
Cap. V1. 36
Della pote-Ha‘ del Demonio’,@u come parli nel cor- l
Po aſſunto.- CapJ/ I I.~ 39 '
somó, -
SOMMARIO
DE LLE cosE‘
‘ñî’*
NOTABLL I,
'f CHE SI CONTENGONO
i; i” gneffo Liárofl
(EL-'23)
CMB?
T H E- OR I C A .
N52! ‘Primo Librm
. ` lſcorſo intornoalla ſcala'clel-I
ì la Natura m‘anifeſta all’intel-~
letto, ö: al›ſenſ0,eſſcnd0 mol
ti i gradi dcllecoſe nel mon
do i diſlinci l’vno dall’altro
. ì ’ fel-mi ,› 8c' immobili. c 2.
Chcle coſe' viſibili ſi tiducOno’ à due nature;
l'vna ſolamente corporale contenuta nel Pu’ .
mo, ſecondo, e tcr20 grado :` L’altra É inſie—
me 'corporale, c ſpiriçuale, che ſi ritroüa nel
quarto grado , ch'è l’huomo. -
A rgomenti, perli quali ſi dimoſtraj `con ragioz
’ m,
C
S O M M A R‘ I O
ni, che vi lia la naturä pura ſpirituale ſepaî
rata , ch'è l'Angelíca. s
Altre ragioni, e proue filoſofiche intorno all'
íſteſſo . - 6
Deffinitione dell’Angelo theologieamente, in
cui ſi troua certa compoſitione dell’ eſſer, 8c
eſſenza, 8c di potéza,e d’atto,che non trahe
la notizia delle coſe, come fà l’huomo per
viadel ſenſo ;ma per le ſpctie inſuſe. 8 'i
In qual maniera peccò L uciſero, e ſeguaci ſuoi Î '
- in uaghito della propria bellezza , comcdo
tato deidoninaturali,egratuiti. 10 g
Che l’A rchäg.Michele nó c6 l’armi corporali; W
. ma con la ripugnanzade’ volcri cóbattendo "
vinſe, 8c ſupetò il maluagio Lucifero. rs ‘i
In qual parte del Cielo ſeguì il conflitto , pr0~ '
ponédo diuerſe opinioni de’Sacri Theo].16
Proue reali, 8c concludenti,che gli ſpiritima- *
ligni ſi trouino in eſſer col teſtimonio delle l
diuine Scritture, 8c con le vere riſolutioni, `
e riſpoſte ordinatamentc di quanto potelle
r0 i curioſi arguire in contrario . 11
Chei Demoni furono ſpogliati della gratia do
pò il peccato , 8c ínſieme della purità natu
rale , della facoltà del libero arbitrio , dello
ſtaro dell’innocenza. 6c diuina con templi
rione-*Ma però i doni della natura à loro in
tieri rimaſero, benchc indeboliti dalla Paſ—
ſion di Chriſto.
… ſſ ' Della_ 23
"’_V‘ ’ì WW
:a ſacra, 40
Come gli ſpiriti maligni poſſano portar gh
huominidavnluogoall’altro. 4t .
Chcil Demonio non hà poter ſopra í Corpi
humani, ond’e realmétc li cangi in altre ſo:
me,& qualità,ſc non illuſoriamcnte,8c con
apparènzacſteriotc,öc imaginationc.E ben
. vero, che con la permiflìon di D10 poſſono
ten.
\
‘wu-
PRA
pat-Le .coseNOT-uiu; ~ .
PRATICA'*
Nel Libro Primo .
"S OMM-ARΑÒv
diuotione di lei,eiò non potè eſſeguire.1 of
Vu’ altra Verginella nella Dioceſe d'Atgeuti
na affermò eſſer ſtata ſedutta da vna vecchia
la qual fece condurre, &apparir giouini
belli per farla peccarezma ella accortaſi co’l
ſegno di Santa Croce ſi liberòi 107
Coſe vomitatein Bolognadai maleficlarifloó
Che Simone Mago in Roma oltra l’altrecoſe
face'ua arder le pietre ,le ſtat‘ue di metallo,
facendo parlar; 8: cantarei cani, Con vn’ eſ—
ſempiq oceorſo nella detta Città di Vna Ma
gada qual conducen’a ſeco vn cane negro.öc ,
lo faceua parlare.- p ro7
‘Vn Conte nella Dioceſe d’Argentina preſe per
moglie vna Signora nobiliſſimajma per tre
anni non potè ſecouſare il matrimonio Per
- impedimento del maleñciox 108
Vn certo Geñ'til’huomo di honorare qualità.v
hauendo preſa‘ moglie, 8c cÒndotta à caſa ri
maſe talmentcaffatturato da una malefica,
che non potè la notte ſeguente congiun
gerſi ſeco; 8c coſi durò Per molti giornizeſó'
ſendo dluenut* come pazzo; 6t ne fà poi
' liberato . rio
Vna Giouínetta per non Voler conſentire ad
vn giouine, chela ricercaua dell'atto Venc
tio fù da un Giudea ad in ſtantiadel mede
ſimoampme tonuertita in voa caualla Per
illuſiongdiabolica , che'ſiſim
mutaUa la fantaſia.
ſſſſ" &ne
,&nefù
DELLE
liberataCOSE
. NOTABlLlL1i 1 I;
S O M M A R T O 7'
ieſue viríoſeinclinationi,malitie, e ſciocca: 1
rie deſcritte particolarmente.- rs 8 i
Caſo nouamente occorſo di un fanciullo d'anni
.- dodeci veſſato ,~ ilqual preſe la ſpada contra
ſuo padre per aminazzarlo,ond’egliimpau~
. , al
ritosaſcoſe. 160 -
Spiriti maligni in due figliuoline, che in luo
e g-hipriuati ſcherzauano in attodí Comedía ’f‘
contraſacendo moltilinguaggi. , 160
Diuerſe nuoue, 8c veriſimili cauſe, per le' ‘1“‘
quali i Demoni} s’aſeondono- volentieri ncl- :l
leereatureragioneuolia 16! “J
Scofierta de”maligní ſpiriti all’imptouiſo in
vn corpoyil qual fieredena libero , facendo j:
feſta per l'acquiſto di vn’anima di vn gioui "ì
- nemort‘oall’horaimprouiſamente. 16;
Banco importi la fermezza della Fede per 3
L iſcoprireil Demonio aſcoſtoneicorpi, 164
Deſcrittionedell’ingreſſo diabolico nei dcixi ì
corpi. . 166 l
Dubbio, ſeil Demonio habita nelle intimepat l
t'i corporali,ò nella ſuperficiali, concludcn- ì
do,ch’egli poſſa
( bm.denrro,e eſſer contenuto in ogni 166
ſuoria mc"- l
Per "qual parte ſi poſſa giudicare , che v'entri il
,Nemico infernale- 167
Del modo del ſudetto ingreſſo, impatronen~
doſi i Demoni per ſe ſteffi,ſecond0 la varictì
delle conipleſiìoni per timori riceçuri con
. , illu
" _ ÎIÈLLE cose NOTABlLÎ.
z - illuſioni,e fantaſmi,ouero co’l mezode'malí`
lefici, ſegnize figure. 162
Chel’Ombte coſi chiamate dal vulgo non ſo~
E
'no altro,che ſpiriti maligni. -169
i Che Per heredicaria inclinatione il ſeſſo ſemi
’ nile s’actom pagna‘con l’antico Serpente, 8c
che la maggior Parte delle creature inde
‘ 7 moniate ſono buone, edeume.v 172
"ſ ‘ [fanciulli dell’vno,e l’altro ſeſſo per la debolez
zaze timiditì ſono ſottoPoſti alle medeſime
il diſgratieze malignità di ſtteghe.- 173’
F Come ſi può venirin cognitionc del-le peneim
femaliz con la rap preſentatione di queſh' tor
P menti diabolici a , 176
»l Diuerſi malieffettl cagionatí in eſſe creature
1“ . ueſſat'e con Varie infermità ,che poſſono tal
l’hora eſſer fomentare dai D i auol i,raccontá
doſi nuoui ſucceíſi,& caſi ſeguiti. ` 177’
l? Pericoli , 8c diſturbídiuerſi del Sacerdote im
IÎ* piegatointalopeta dicarità,per le maligne
ſuggeſtionidi Sar-paſſo: Conli timedijdi
‘7’; Peterſeneguardare- , 184
Ki Cheil Soldatodì Chriſlo deue {lare apparec
‘- chiatozefomito di ſcrenzazed’eloquenti di
ſcorſi , contra' la‘ ſchiera degli ſpiritilhſcr
nali.; ~ . ' _ 1‘ 91
Della maniera ,- ch'egli deue vſar ín'queſto pie
toſo eſſercitio,c_ertificandoſi primaeon pro-1
ue reali , che le malattie
, ſ ſiano ſopranaturali
ö: ,
S O M M A R l O
&conaltri vrili,eneceſſarij auuertimétifl'óa
Manto importi la obedienza per tener in fre
noi Diauoli . ~ r96
(Lnali coſe ſpauentino maggiormentei Demo
/ ni , 8c ne ticeuano tormento. 196
Che quantunque tutti i Santi nel Ciel-o ſono i
loro inimiciznondimeno alle volte l’vno più
dell’altro ſi dimoſtraà quelli contrario per
diuerſe ragi0ni. ,97
(Luanro gioìrinoi Precettipenali. 198
War-to ſia neceſſaria la Patienza, e ſpecialmen
re alle donne fragili per natura,- ma ſemplici 1
per diuotione,mide ſono ripreſe quelle, che
ricorrono a ſuperſtitioni , e ſtregarie con al*
trl- auertimenti. l 9 l
\Dubbio, ſe l’t‘í ſſorciſta debba publicare l’opera |
fua,laſciano le Chieſe,e gli Orarorij aper I
` ti, conchindendo, che per fuggire la curio
ſità ſia più fruttuoſo farlo cautamétecroó I
Peccatí ſcoperti dal Demonio. 208 ’ Ì
i.
Del numero delle creatureda eſſer Eſſorciza
te. 209 J
Aſtutie de’ Demoni fcongiurati in vn’Oraio
rio,ſa pendo quello , ch’era ſia trattato pre
cedente mente. 3 io
Quanto più vrile ſi renda ſcongiurare vna alla
volta. z io
ll luogo proprio della Scongiuratione è il Sa
t croT-empio. v :il
.v1
DELLE cose NOTABlLÈi * ;;,
Nel libro Terzo della ‘Ti-ati”.
i CHeí Demoni ne’cotpihumani ſogliono
:i: ` produrrealcuni effetti-,che vengono an
a;- co dalli bumori naturali ,aſcondendoſi n’
quelli , 8c perciòle_ infermità diaboliche ſi
rendono molto difficili da conoſcer. z 1 ‘z
Nuoui ſegni, 8c dirr'wſtkationi ordinatamen.
B te deſcritti per venir in cognitionedi cali
fi infermità-,e certificare i Signori Medicin—
1F ſoluendo alcune oppoſitioni, 'che poteſſero
li; eſler da loto propmle. , , 2 13
Riuelatione, che fece il Denio'nio nel corpo di
vn Vecchio affartutatodí vna piet ra, ch’era
_,j per inghìottire tin Fanciullino lontanodal‘
,i ſetto del padre, che non poteua eſſer vedu.
F :0,8: con altri caſi ſucceſſa z 19'
v,Nuo'ui Secreti tr‘ouati con l’eſperienza per di
' ſcoprire gli Spiriti malignicon alcunicaſî
occorſi. a z;
Ìíbe i’Demoni dimorando ne’mali humorl
corporali piangono, ridono , es’attriſtano
co’l .mezo dell'organo corporeo poſſeduto ‘
ſenza eccederi termini naturali, ſeguendo
il genio , 6c la compleffione delle creature,
deſcriuédo leaſtuu’e loro per ingänatca; 4`
Induno le voci ſtrepitoſe per lo tormento
ticeuuto dall’autorità Sacerdomler :38
' Le
I
2*— L I B R o
ſtra intentione (quantunque ſi debba preſu
portc neceſſariaméte,che fi trouino gli A n geli)
è di meſtieri cominciare dalle coſe generali, e
per meglio fondare la concluſione propoſta
` dimorare alquanto intorno alla Scala,ò gra.
di , ouero díuerſità delle coſe create , che vni
nerſalmente con ragionifiloſofiche , e natu
rali ſi ſcorge con l’occhio dell’ intelletto , ma
nifeſtandoſi anco al ſenſo. Et perciò ſideue
ſapere, che molti] ſono igradi delle coſe nel
mon-do diſtinti l’vno dall’altro , fermi , 8c im
mobili , de’ quali eſſa Scala ècom poſta , 8c 0r x'
Li
l PRIMO? 'ri
L, fecol’origine del ſuo peccato . Douendoſi in
*oltre ſapere,chein due modi ſi può deſidera
relaſomíglianza di Dio, eioèm quello,rhe
alcuno èatto,ediſpoſto à raſſomigltatſi à lui
j (benchedi g.an lunga) lontano, poiche non vi
è proportione tra la creaturaiöc il Creatore
.th giamai vmuoca, ma ſolamente vna certa ana.
fi_ logica,e participata perfettione, ſecondo la
`g capacità di eſſa Creatura) c così caminando
, nella preſente vita per lo ſentiero della giulli
tia, &carità, ouero d’altre virtudí, 8c do
-ni ſpirituali s’ acquiſta poi nella Patria il
lume della gloria quale ogn’vno vorrebbe
,l conſeguire col mezo. della vera pietà chri
ſhana, eſſendo coſa virtuoſa, 8c meritotía . ln
altro modo poi ſi dice alcuno btamar la Diui-z
na ſimilitudine in ciò, che non è atto ad ”gua—
gliarſi,come ſe perauenrura vno deſidetaſſo
di crear il Cielo‘,~e la terra , e tali altre coſe , le
quali ſono appropriate ſolamente alla Diuini
tè . Et così nel principal Demonio fù la gra
colpa della maluagia ſuperbia; hauen
do ambitola beatitudine ſopranarurale, acui
habile,öc idoneo per ſe ſteſſo nonſì ritrouò;
ma volſe temerariamente con le proprie Forze
p create conſeguirla,ſcnza riconoſcerla dall’ A u
', tored’ogm bene;onde di ommifflone peccò
per la traſcuragine di non conſiderar la circoz
ſtanza , che di porſi innanzi agli-occhi delll’in-z
. . te ~
W
'ij 1. I B R O 7
telletto era tenuro. Preuaricò ancora (corni'
$- Tomaſo dice) perche voleua alla moltitu
dine A n gelica eſſer antepoſto , non ſecondo il
naturale ordine ſolamente, per cui gra… ſu
periore; ma accioche gli altri col mezo ſno
la beatitudine otteneſtero,qual egli per pro
pria virtù naturale bramò di conſeguire , non
altrimenti , che per via di rapina ſi penſaſſe
di hauerla . Onde dal Signore fù chiamato la—
dro , affermando egli ſteſſo nel Santo Euange
lio - _Qgi non intra; per oflium inouile ”im-2,1%(
aſcendit aliund'e; illefur efl, É‘ latro . Ma L hri
flo Signor noſtro era predeſtmato d‘eſſer que
ſta porta della ſalute , come diſſeiui più oltra 0|
Egoflrm oflium .- per mefi quirintraieritffizluabi
zur. Lucifero dunque che perleientrare non d
volſe, meritamente è degno del nome di la~ .I
dro , lieu-i ſeguaci-peecarono parimente per la ,a
malitioſa inauuertenza ſopraderta. Di com~ i.
miſſione poi peccarono eleggendo lui per ca- i
po, &autore di-ral’empieta giuſtamenre pu* ›
nita in loro con la ſeparatione perpetua `
della gloria,edannationeà gli eter`
ni ſtridori dell’inferno. i: tan
to baſti intorno al pecñ
cato di Luciſero ,
con, breuc
diſcor
fo.
Pdf
PRlMO. ts"
-x-\_ Della battaglia fra gli .Angeli , @i Demoni 172-‘
1
:5 guita in Ciela , É* della caduta loro ,' compro
bando con diuerſè ragioni. (9* auttorztd , ch’eſſí
il malignifpirti realmente vifiano . ſap. 1 I l.
;zi Ra tutti quelli iniqui ſpiriti, che fitto-ì
zi no di tanta inſtabi’li‘tà nel bene : ma
;zi pur con tutto ciò volendo combattere,
;gt 8c ſoſtentare la pertinacia loro nel ma—
ga_ le, maggiormente pteuaricò Lucifero, p0ichc
l': oltre la natia bellezza eta già ſtaro adorno de’
:l ricchi doni, 8c gtarie,onde colmo di ſuperbia,
;iöc di venenoſa rabbia , 8c pazziamon ſolo
2- in gannato dalla propria eccellenza nell’intel
;r— letto ; ma anco diuenuto rubello, econtumaee
con l’elertione della volontà -, osò di're . ‘Panam
/E-dem meant in `/íqiiilonetm (rr ero ſimili: .Al
tzffimo : Per il che Michiele Atchangelo de'
, buoni Angeli Prencipe con fortezzaincredió
bile reſiſter potendo,ad eſſo crudel Dragone
?apo delle renebroſe ſchiere di maniera ſi
‘-olſe , che ſi venne alla battaglia, non gia con
mi eorpotali , eſſendo incorporei ſpiriti',
I. ſolo cori la repugnanZa , e diſcordia delle
ro volontà. Et finalmente queſto celeſte,
erríero in Dio confidato vinſe , e ſuperò eſ
maluagio-Lucifeto , dal Ci'elo ſcacciandolo
n perpetuo ſtorno"? ignomini'a, 8c inſie:
me
…MJHHHHHHHHHZÎ
16 L I B R O
~ me tutti gli altri, che ſi congiunſero al per;
uerſo voler di lui , com’è detto .
ln qual parte veramente ſeguiſſe il conflit—
to , ÒC quanto. duraſſe VQUC ſono l’opiniont dc
ſacrineologi; percioeheli [omiſticon mol- .
ti altri fondati nell’auttorità di Ezechiele, che
diſſe, come l’antico nemico era nelle delitie di
Dio , 85- aneo per la ſomiglianza di Adamo 3
peceante nel Paradiſo terreſtre , affermano co- ;
tale battaglia eſſere ſtata fatta nel Cielo l: m pi- …
reo , delirioſo luogo de' Beati . Alcuni poi ten— 1
gono, ch’ella ſeguì nella ſuprema regione del- .4
l’aria bene ſpeſſo nominata Cielo -, la qual opi- 5,
nione non ,ècoſià pieno riceuuta: poſciacht m
eſſendo gli Angeli d’ineorruuibile natura,
&queſt’aereper ſe ſteſſo mutabile .~ più toſto i‘
s’è aſſegnaro loro in pena , 8c flagello della î.
commeſſa colpa:Si chela prima ſi ſcorge mol— ui
to più probabile. Intorno al qual luogodella n
battaglia trecoſeiu generale ſi poſſono conli—
‘derare, cioè la natura intellettuale di quelli, “i
lacolpa mortale , 8c la noſtra vtilità . E (ſendo e,
dunque in .loro rimaſta la natural luce della ,
ſcienzaà ;al operatione di contemplare ſieonñ ,4
niene il Cielo ,- &però i buoni, 8c cattiui furo- ll
rio-creati nel ſupremo Empireo Cielo molto h
eonformealla virtù del contemplare. inoltre“`
ritrouan‘doſijn loro triſli lacolpa gtauiflima .g
8c infinita ſelideue per pena,& luogo di rene;
5` bre
P R I ~ M 03 17
bre l’lnſ'erno . Sepoi s’attende al noſtro bene—`
ficío , 8c giouamento, è più conueneuole l’aria
di queſta mezana regione, per hauer eſſa tre
conditioni corriſpondenti ,eſſendo lucida , (SC
in ſiemecaliginoſa , 8c più a noi vicina: la qual
’ luceè propria della ſoſtanza ſpirituale, &le’
tenebre conuenienti alla colpimmrtale , oltra
che ne ſegue perla vicinanza , 6c noſtro eſſer—
citio il perpetuo combattimento , poiche .del
- pugnam dereltëì'usefl aduerfizrius . Ondeèpiù
veriſi mile , anzi coſa certa , che nel principio
, ſeguiſſe la battaglia nel Cielo Empireo, fra i
buoni, 8c cattiui A ngeli , oue furono inſieme
_ creati.
Hauendo io dimoſtrato ’con veraci ragioni,
che i Demoni. eaderono già dai Celeſti Cho
ri , acciò meglio ſi poſſano alcuni increduli, 8c
. curioſi ſottomettere alla verità ,oltra le coſe
già dette ſi prouarà parimente per maggior,
"
ſodisfatti‘one vniuerſale con altre differenti
ragioni, che detti maligni ſpiriti ſi trouano
-,_,.-. con realtà ,eſſendo chiaramente ciò contenu—
to in molti luoghi dell'vno ,.& l’altro Tcſta
men-to , &di loro fatta mentionequaſi da tut
ti li ſacri ſcrittori, ſopra’l fondamento della
qual verità ſi appoggia tutta la dottrina in ma*
reriade gli Angeli. proterui nella noſtra mi
litante Chieſa , oltra che riſolti de’ Filoſofi fuñ.
i tono aſttetti à confeſſarlo, come racconta il
a gio:
,,…HHHHHHHHH
[8 I B R O
glorioſo Padre S.- A goſtino nellibro 8. de C'r~`
tritate Dei, 8c nel libao. ”p.24— |lche anco ſi
può ſcorger da gli eſſem pi , 8c iſperienza par
ticolarmente p’er quattro prinapali ſegni. [l
timo è la riuelatione delle coſe ceculre,che
tal’hora à gli hnomini ſono fatte, 8c da loro
co’noſciute,con certi auiſi , ö: riuelationi , le
quali ſuccedere non poſſono per Ordine , 6c in
fluſſo delle cauſe ſuperiori, ò inferiori. ll ſc
condo appare dalle riſpoſte, &oracoli , ouer
altri marauíglioſi effetti, che ſi viddero intor
no 5 gl'ldoli 9 con li qualii Demoni ſi perſua-ñ
deuano d’eſſere adorati anco da i grandi, 8c ſa
.lp-d
pienti perſonaggi , come auuenne :i Roma
ni , non potendoſi veramente ciò attribuireì
i corſi naturali, ll terzo poi ſi ſcuopredall"
improuiſe, 8c ſubitanee traſmutationí,nella AUT!?
j!
mo effetto fi manifeſta per gli atti delle crea ASL‘l —rjd l'a
ho e L I B R O
be, è: pietre , non già come gli animali per víà
'de cibi,ò la pecorella dal verde ramo; ma quafi
, per ſegni , 8c ſuperſtítioſeoſſeruationi . l
Hora (quello che più importa, E anco pet l
meglio da: compimento à queſta’ propoſta) n
ſopra’l tutto , èda ſapere, che l'eterno Iddio j;
per communicar la ſua {miſurata carità creò 'ü
ogni coſa di niente, trouandoſi ſcritto nella r…
[acta Geneſi , In principio creauit Deus celum, ,-L‘:
É* ten-dm. thuello, che maggiormentefa 1;',
ſtupire; finol’iſteſſo Platone tanto innanzila t.
venuta del vetace noſtro Meffia diſſe così. lt
Cla-:rita: ‘Dei cauſa fuitfaffionis bui”: mundí,ó~ lil
origini: omnium 75mm. Ma fral’altre coſccrtò ml;
la natura ſpirituale,eioè l’Angelica,dicuiín ll
Daniel Profeta ſi leggeal cap.7. Millia mzlliüñ ‘
miniflrabantci. 'Et il Santo Uauid nel nom- dà
gcſimo Salmo coſi cantò. ,Qfomam .Angeli-f 'o
fili! mädauit de ”MF-c. douendoſi intendete di
quelli , che rimaſero'beati d‘opò la battaglia e
nelle ſedie ſaperne, 8c di tale verità n’è piena
la Sacra Scrittura, come bene gl’intelltgcnti
ſanno: bauendo il Signore conſtituita la mm- d
ra Angelica ſopra ogn‘altta creatura ; cſſcndo
ſoſtanza incorporea, inuíſibile, 8c intellemſh
le, in cui [i comprendono anco li Demoni-iì
qualifù dalſommo Dio laſciatela natura,et0l “ì
l‘4
la la gratia per l’errore commeſſo; La onde pri x
’\
mier'amente vi ſi ſcuoprcín elſa natura la ſol-— xK
l
u
P R l M OI z:
tigliezza, che penetra l’aere,e la terra,nè occu.;
pa luoco; ma v’è ben contenuta diffinitiuamcn
te, Sono oltredi ciò gli Angeli, 6c in conſe
n guenzai Demoni quanto ſolamente allume
h‘, naturale per ſcienza perſpicacifflmi ſcorgendo
lit l’origine, la natura , ela virtù di quanto lddio
[lil ha creato, e perfettamente vcggono tutte le
n' coſe :ì vn tratto ( quelle però , che ſono rappre—
,a ſentate per vna iſteſſa ſperie info ſa) benche fra
>3: loro di cognitíone , 8c di grado diuerſe , 8c di
flinte . Ragionano fra effi con la parola intel~
b: letruale: Onde S. Tomaſo nella prima parte
,g della ſua Summa alla qneſtione zoo. all’arti
Îz‘; colo terzo, diqueſte creature diſcorrendo coſi
13; diſſe . .Ad inuicem concept”: ſuo: mam'fl-flant.
“ì E tutti gli Angeli nel principio furono da
r
\.
Dio creati buoni ,come nella Gen. ſi leggcal
primo cap. Vidit Deus cum‘fa , quo-ſevera! , (a
erant ‘valde bona: laſciandoli nel loro libero
i arbitrio; ma gli Angeli fatticattiui; perche
.l` ' Volontariamente peccarono
Cielonel tenebroſo Inferno , ſono caduti
8( anco dal
in queſt‘
aere caliginoſo per eflereitar noi nella militía
Ln._ ſpirituale.- ciò da Mosè fù figurato, mentre
'v
eſpreſſe parole tali'. ‘Diuifit [ut—em a‘ tenebris,
, cioè gli ſpiriti buonida i rei , 8a Giob al ”p.4
5 Et in angelisfizis ”pc-nt prauitatem. Ma c'ne ì
f più? ſi vede, che à queſta verità vi è anco per*
'i A uenuco il puro lume naturale . Oltre la ’Diuina
fl" B 3 Scrit
" az L l B R O
-Scrirtura, Tolomeo in 4. Qqadrip. chiamai
maligni ſpiriti Demoni. Et PlatonenelTi
meo coſi afferma . Inuzfibilium ‘Poteflarflmt
Demone: ”uncupanttir mail-45 efl opus,qudmfcr
re ‘valeat bamimr ingem‘um . Ma ſe più alte pro
ue vogliamo, prouaſi altresì con l’autorità del
l’A poſtolo S. Paolo à gli Effeſi cap. 5. Non efl
nobis, callufì'rztia aduerjùs carnem , z’g* ſangui
nem ', jèd adiieiſirr principe: , @- poteflates,ad~
uerſurmundá reóîores tenebrarum harum , con
tra ſpirituali:: nequitiaz , in cdeflzbm. Vi ſono
dunque ſpiriti immondi nemici del genere
humano, di menteintelletruali, ſenzadiſtor
ſo intelligenti , acuti di ſcienza , auidi di nuo
cere, gonfi per ſuperbia , i quali ſempre con
noue fraudi procedendo illudono i ſenſi,al~
lordano gli affetti, turbano i vigilanti , atttr
riſcono con li ſogni coloro , che dOl’mOl‘lO)
ſanno naſcer le tempeſte, ſi trasformano in an
geli diluce per ingannare, ncgl'ldoli s’vſur
parto il diuin culto, ritrouano, 8c fauoriſcono
l’arti magiche , 8c altri mali . ln oltre è mani
feſto per gli Euangelij, che loro ſi trouano do
pòil peccato ſpogliati della gratta , comedono
ſopranaturale inſuſo nello ſtato dell’innoctn
za, ſelicità,amore, 8c diuina contemplano
ne; ma però le doti naturali intierarnentc in
loro rimaſero , come di ſopra ſi è dette,- eſim
done di -ciò tcſtimonio Dioniſio nel libre 4~
de
de Diuinis Nominibus; ancorche per la colpa
fiano debilitate, 8c perla morte, 8c Paffionc
di Chriſto le forze loro riutuzzaceffinon poteri
doda loro medeſimi nuocere lenzala permiſ
ſion di Dio . Per la qua! natural diſpzsſicionc
tra eflî v’è preminenza , con cui vn Demonio
uò ſcacciar l’altro à lui in feriore . Ben’èyero',
che la fuga dell’vno contra dell’altro operata
, - non auuien perconccſa;ma per communecon—
ſenſo indtizzaco al male , 8c per far peecare gli
huommi , che adopranoil mezo loro,- onde fi
come il regnodi Lucifero perla perpetua di
ſcordia, 6c confuſione radicata ne gli ſpiriti
maligni vienein vn certo modo dzſttuttoconó_
forme all’aurorícàdi S. Luea. Omne regnumìls
jè dimſum defiilabitur.; coſi all'incontro ſ1 può
dire, che per lo guadagno dell’anime s’ac‘eſez
ſca . uedendoſi , chela concordia , 8: obedicn
za loro non deriua altrimenti .dall'amicitia;
ma ſolo dallacommune ſcelerítà, con cui por
tano odio alla natura humana , ritenendo lo
”Aux-uv
~ fiato ., öc l’ordine naturale, qual non hanno
perduto . ln-loro parimenteſi può giudicare,
che vi ſia dolore , 8c allegrezz'a aexílentalc:
Per il che Sant'Agoſtínolib. z. de Gent. con
tra Manicheos, cap.17.diſſe: Di'abolu: patefla~`
tem habet in eos?, qui Dei prxcepza contemnunt ,
iu?
”de ha: trim infelici poteflate lflranmr. Ma
la dogha loro non dal male della colpa x ma
’3 \~
. . B 1- dalla)
, ññçſiLLLLuJHHI lllllllllllſflv` l
24 L I B R O
dalla peruerſa uolontà dipende. Furono etiam-7
dio gli ſpiritiin alcune coſe creati eguali,&
in altre differenti, la ragion della qualopera
rione ſi riporta alla diuina ſapienza , che ordi
na il tutto con ottima regola , 6c conformi poi è;
'iz’ -
'Lau-ñ
Capitolo I l I I.
T". i?
9*-52
P R ll M 0.' ²î
detto A leſſand~to primieramente con l’autori
tà di Beda dicendo , che quando ll Demanio ſi
troua in eſſo aere porta ſeco il tormento del ſuo
…3. co eterno,nella maniera,che vno febbricitanre
ſi laſcia traſportarquà,8c là, enon {i priua gia
m' mai di quel calore intenſo , che lo domina ne
Mi gli humori, etant'o piùſi coufermala verità;
ſu quanto che ſi come la Gloria degli Angeli bea
Mg ci nel tempo,che vengono a noi mandati' non ſi
toglie,nc ſminuiſce,poiche ſempre veggono la’
’f, Diuina Faccia,c0.sì la pena Inſernale dei De
il moni,mentre ci tentano,_ punto non ſi leua, nc
5:21 ſcema. Et benche con l’antorità del P. S. Añgo
ſi 1 ſtino ſi legga in contrario di quello,çh'è ſopra
nf‘
detro, 8c propoſto, in particolare nellibro de
Natura bom‘ ſopra il luoco 2.Pet.3.dngeli$pec
z‘, eantz’bur nonpepercit,e’y~ lib. 8.de Cmirate Dei, e; A
22.8: nel medeſimo luogo lib.x4.cap. 13.5i ri—
ſponde la ſua opinione eſſet,che nel giorno del
Giudicio per la publica ſentenza al coſpetto di
tntto il Mondo ſaranno precipitati nell’abiſſo ,
- come ſe niente haueſſer'o patito . Et per mag
gior ſodisſatrione delle creature ſarà detto lo
ro . Ite malediá'z in ignem atei-num, Benche tut—
ti fuori di quello fiano tormentati,ouero ſi può
, anco dire,che nèidannatímè gli Angeli catti~
ui riceuerono già dopò il peccato l’vlrimo ſup
in: plicio ,- perciocbc all’hora gli huomini ſoſter
i:. ‘sì-139 59551.es“: WMP-5!?! corpo taccrcſcëdoſx
J
d ai Dc
`,- ~ -.›
26 L I B R O
'ai Demonij la pena accidentale, non douendo I
hauer più occaſionedi tentare: Così nell’inſer
no,ch’c` ſtanza d’eterna dannatione , ſi troua.
crucioineſtimabilc, 8c gran conſuſione, non
perche non vi reſti l’ordine naturale , tenendo
eiaſcunola ſua preminenza, come habbiamo
già dimoſtrato 5 ma per non vi eſſer alcuna re
gola riſpetto al fine della perfettíone,che in tal
.modo parla Giob:cap.10. Vbinullu: ordo, [ëd i”.
jempiternu: borrorìnbabitat. Vi ſi troua però '
vna certa imperfetta diſtintione per la ptiua
tione della grana, 6c preſenza della col pa , la
qual ſe bene non corrompe la ſoſtanza delle co
ſe naturali,la offuſca, e debilíta nódimeno gta
_uemen re, e conmolto danno,& calamità.
Per dichiaratione delle quali pene infernali
lideue ſaper ſecondo Dioniſio Cartuſiano nel
libro de i quattro Nouiffimi,chei Demoni ma
lageuolmente poſſono ſopportare la rico rdan
za dell’eterna perduta felicità ;poiche all’ho—
ra cſſendo poſti in tanta dignità,come ingtau(
ſimi ſi ribellarono dal [oro Creatore,& in vece
, ,, dellalode,che per tutte le gtatie , 8: benefici"
' erano tenutidirendergli,tentand0illoto Pré
ciped’eſſer adorato,volendo vſurparſi l'ugua
glianza della ſteſſn Diuinità, eſiì contra mg io—
nelo ſeguirono : onde non è matauiglia , che
queſte miſere Creature ſiann condennate all'
;lnfetno luogo veramente pieno d’afflntioni ,
. ö: ca
**1" ”i"
P rt-r M o; ;5
~ tìrnología‘del vocabolo gli Angeli mali ſi chía
mano Diabolia J‘Ud, nelgteco,cioè duo, 8:
Bai”: ~, detto maſcello , quaſi duo freni del
l'anima, 8c del corpo: Nell’ldioma -hebraico
vuol dite : quaſi deorſumfluens; Nella medeſi
ma lingua grecia ſignifica,criminator, Nel lati
no Angelo cattiuo. E nominato anco Satanas.
quaſi June-71217”, Damon, com-e perito delle
coſe, 8c Belial, cioè Apoſtata, 8c ſenza’l giogo
dell’obedienza; Oltredi-ci—ò ſi dice Demonio
quaſi ſitibondo del ſangue humano; poiche
ſempre deſidera il mali-,8c che ſi faccino pecca~
ti: Allevolteſi chiama Belzebub , cioè huo
mo di'moſche,che ſono l’anime dannate,quali
hanno laſciato il loro vero ſpoſo Giesù L hri—
ſto . Similmenteèdetto Behemor , quaſi be
ſtimperche rendegli huomini beſtiali; Et quel
lo della fortiicatione,è Aſmodeo interpretato
fattura di giudicio,eſſendo per queſto delitto
fatto giudicio terribile ſopra Sodoma , 8: l’al
tre quattro Città.- Leuiatan è Prencipe della
Superbia,che tentòi primi Padri,prometten~
do
meloro la diuinità
Dij ;6c perciòe con dirli,che
ſignificato ſarebbono co
aggiungimétoſſ
Finalmente lo Spirito dell’Auaritia ſi chiama
Mammona, ſicome dimoſtrò Chriſto in S.
‘Matteocap.-6.mentre diſſe . N9” poteflirjëmi—
rc Dea,@~M4mmome. Quanto poi ‘alla diſtin
tione,8c diuerſità fràiDemonij . Alcuni vera;
mente
, »HlllHHllllHlUUl
_ A P R I M O; 3 .1"
llſecondoèdettoaereo,gírandointer-neque
‘fl ſtoà noi più propinquo, 8c ſono ſuperbiflìmi,
I p 8c pieni d’inganní. ll terzo' è terreno pratican~
:a dodeleontínuo nell’ínfimoelemento, 8c per
ai mal’operate ſempre ſi ſeruono di coſe terrene
:mi ll quarto ſi chiama Acquatilez ò Marino, .Se
Il ‘ s’immergono ne iluoghi acquoſi, 8c humi-i_
di -, facendo aſſogare anco gli huomíni 5 8c'
n da qucſti ſono inſieme eccitate le tempeſte
r: nel mare. ll quinto è ſotterraneo, facen
i: do naſceri terremoti,eſcuoterlecaſe. ll ſe—í
i; ſto finalmente ſi nomina Lucifugo z il qua!
'fl‘ èaffarto tenebroſo,acquíſtandoſi tal nome pen
.’ eſſctnemicodellaluce , 6c che grandemente_
L laſagge. 7
A; Hot per diſcorrer alquantointorno'lnume
gſirode gli Angeli cattiui, il qual in vero per ſe
g ſteſſoè incerto; 8c vario, affermando alcuni,
I; che la terza Parte ne ſia caduta; fondandoſi‘ ſo
, Pra l’auttorità dellÎApoc.oUe {i dice,che il Drn
le5 gone, cioè
ſeggio, ſeco Ludfero ſcacciato
traſſe la terza partedal luminoſo
delle ſtclleſſ:
a però in ciò mpltoſi deue aecoſtare‘ al parer' `
niuerſale dei Dottori z che il numero deter
inato de gli A ngcli caduti ſolamente da Dio
conoſciuto, &che qUeſti fiano in gran quam-a
ítì, ſi proua perle ragioni del Lirano ſopra
ſi anccaP.
, Città,1 I53:.affermando ch’anco
villa ha‘ vn’An gelo ogni
triſto Provin
deputa-z'
‘ toa
'32 . L l B R O ,.
to à indurre’l male, 8c parimente vn buona j
contrario è quello . Et doucndoſi cadere , che
ciaſcuno di eſſi Capi principalihabbia molti
ſeguaciîſi può conchiuder,chei Demonij deb
bano eſſer in molto gran numero, per douec
anco. centar ciaſcun’huomo ſingolarmente ,
oprando le medeſime coſe,- Oltre che ciò (ì
conferma con l’autorità di S. Remigio ſopra 1
San Paolo à gli Effeſi , 8c d’l-Iaimone ſopra
l’a poc.i quali dicono , che ſecondo l’opinione
d’alcuni Santi, queſt’ aereècoſi pieno, come
, nel raggio del Sole ſi ſcuopre minutiſiìma pol
nere, 8C S. Antonino nella prima parte della
ſua Summa afferma, perche qual ſi voglia boo
mo ha vn’Angelo deſtinato alla ſua cuſtodia
conforme alla Fedenoſtta,eſſct di miſtieri ,
che quelli del Choro infimo eletti per cuſlo
dire ſiano tanti in numero , quanti tutti gli
huomini inſieme del mondo . &'anco di più ,
quante ſono le ſpecie dell’altre creature , cioè
de gli Vccelli,de’ Peſci, de’ Quadrupedi , 8c
lltri Animali irragioneuoli , 8c inſieme delle
cole vegetabili, &quanti ſono i Cieli ,- con
cioſiache ogniſpetie , 8: qualunque Cielo ric..
vne vn’Angelo particolare , che li gouerna co l
'ſuo moto: Hor dunque eſſendouine tanti in
vn Cboro; che marauiglia fia veggcndoſi ta L
‘bora molte legionide’ſpiriti maligni in un ſu.
lo corpo ,- poiche tanti ne ſono cnduci dal Cit`
lo
'.w.:
ó(e
» P R I M'OÎ
PMTK lo per ogni Choro? Di più ſi dice, che ſcconî
cloalcuni Scrittori, quantunqueil numero di
tutti gli huomini, quali ſono ſtati,hoggidì ſ0
no, 8c per l’auu’enire ſaranno, poſto in ſieme ſia
La maggiore perauentura di quello de gli An
“à geli (il cheio non afferma per certo) nondi
;m- meno eccedono in moltitudinetutti gli huo
mini ,che ſono nella preſente uita; 8c perciò'
può eſſere, 8c così è in effetto,che molte legio
ſ3 ni diaboliclie ſi congiungano in un corpo , uc
z’c dendoſi ancodiuerſe creatureà un’iſieſſo tem
E11 p0 ueflare , riſpetto al gran numero ripoſto in
…i qiteſt’aere caliginoſo g oltre che tutti hanno
l’Angelo buono, 8c il reo deputato per cuſto
Îçu‘ dia , ouer eſſercítio loro . e‘:
Però eſſendone caduta la terza parte (come
s‘è detto) non ſi può ſaper il numero loro .- eſ~
I‘ ſendo impoffibile ſenza ſpetial riuelarione di
Dio hauer alcuna certezza della moltitudine
infinita de gli Angeli. Onde reſta ſermiſſima \
concluſione, che niun’huomo uíuente con la
ſola ſcorta dellume naturale poſſa inueſtiga—
re, 8c conoſcere il uero , 8c particolar numero
ic" di quelli, che peccando furono precipitati dal
ff( Paradiſo, 8c rinchiuſi nell’oſcura carcere inſe—
riore. E` ben ueto,che ſono in minor quam
;5, lità delli rimaſti; eſſendo il peccato contrala
i ' propria inclinatione di natura , 8c quelle coſe ,
,r che fuori d’eſſa auuengo no, rare uolte s’adem
—.›_~‘
’ C; piſcof
/ /
;4' L l B R Ò
piſcono, oltra cheſi legge d’Eliſeo lib.4.Reg.`
cap.6.che diſſe al ſuo mmiſ’rro. ’Pſure: mtb/[cum
fimr,quam cumdlis-'ilche s’eſpone de gli An
geli buoni, öc carriui'. öc nell’Apoc. cap. 1 z. è
ſcritto. Draco traxitſècum tertiam partem flel— ‘i
lai-um , cioèla ter/za parte de’ noue Lhoti cele- l
ſti ; nondimeno affermano alcuni tanti eſſerne
traboccatí ,che ſe ne haurebbe potuto forma* '
re vn decimo ordine. Mailnumeto determi- l
nato Angelico è ſolamente notoà ſua Diuina l
Maeſtä. 1
Quanto poi all‘intelligenza, è coſa chiara,
cliei Demoniintendono gli accidenti parti- l
colari,non per forme ſimili, che naturalmcn- 1
re poſſeggono; ma perle vniuerſali rappreſen- I
tanti in eccellenza le coſe ſingolari , come per Î
eſſempio conſiderando Vno didetti ſpiriti l’hu
mana ſpetie à lui nota, diſcende anco con la
medeſima ſpecifica intelligenza alla cogni
tionedi tutti gli huomini,cbe ſono alpreſen
re,& furono per l’adietro nel mondo . Ma ben
ſideuedire,cheperl’intelletto,e ſpetie rappre
ſentante non ſegue , cli'egli conoſca il Futuro r
poiche acciò la ſpetie rappreſenti il vero at
tualmente ſi ricerca, chela coſa habbi cſſiſten—
za, oueto l’habbialmeno hauura inſieme con
l’intelletrocrearo nella cognitioneintuitiua -
L’Angelo è di natura intelligibxlc perfetta 1
8c perciò ſcorge quelle coſe, c’hanno l’cſſe c
cer
ſ P“ R-'I ÎM; OJ, ;sì
'certo, ò quali certo nelle cagioni loro, noti
eſtendeudoſila ſità potenza naturale , fupzche
quanto all’ordine natura s’appartiene ,non
‘è già, che ſcorga i penſicri del cuore, cſſendo ac
lr cidenti, che dipendono da' cagion libera, 6:
:lt perciò lonoſoggetti à vn’ordine ſuperiore, e
m ſecondo la ſua forma ſuorid’ogni ſignificato
m naturale,di modo che' ſono ſolamente noti alla
i: primacau ſa,cb’è ſolo lddio-Si conchiude adüf_
l‘l que, che lo lpirito buano. 8c reo perla propria
“ virtù intende con più eccellente modo di ciò,
“che facci l’huomo , poiche conoſcendo per via
“i di ſemplice ‘intelletto , cioè per le proprie ſpe
"tie infnledalla ſua origine , non ſi può ingan—
‘ nare ,~ conciuſiache ſcorga-t-uttele coſe naturali
F_ nella ilteſſa reale eſſenza. Di quelle veramen
te , che dipendono dalla diuina volontà, 8c dal
libero arbitrio dell’huomo, egli non può ha—
' Luer ſicura ſcienza , ſe non quanto gli è riuelato
q' ‘da quel primo Autore d’ogni bene; La onde
' gli ſpiriti maligni molte volte s’ingannano,
_, perch'e volendo arroganremente intender, Se
’ giudicare di ciò , ch’à loro non s’aſpetti ,
cadono nelle bugie, come ſi vede
,per le riſpoſte, ch’anticamen—
te yet mczo degli ora
coli erano da—
te.
G z DeL
,s
ZH. - L I B ‘R ‘ O _q _
ehe deſtino à— colera , luſſuria , & è qualuriquè
altro peccato t Nel ſecondo modo non è dub—
bio , che nel parlare ſi ricerca il polmone con
l’attrattionedell’aria, 8: che lawoee ſia forma
ta per virtù- de gl’inſtrñumen'ti naturali con la
percuſllone di qualchechrpo z ò arteria vocale
per il moto del medeſimoeete. Di più ène—
eeſſaria la voce al parlare ,-.ñnè ſi può dire , che
.il ſuono di coſe inanimate, cioè campane, 8c
altre coſe ſimili ſi poſſa ehiamar voce , ſe non
impropriamente ne icorpi ,-ñ oue nonèlalinf
gua,ſcuotend'o l’aria mandata fuori ſenza l’inó
ſtro-mento naturale della lingua à queſto fino
creato da Dio ,-dico , che ſi chiama ſuono , ma
non è voce,cotne nell’huomorln oltre fà biſo—
gno à coluí,che forma la voce d'iſprimer il ſuo
mentale concetto ad vn’altro , accioch’egli pa
rimente 'poſlì farſi del medeſimo penſiero ca—
pace', onde prima organiza eſſa voce ſucceffiua
_mente con la lingua , 8c col moto de i denti di
ſtinguendola , ó: nell’orecchie dell’auditore
` ſpargendo quella ordinatamenre communica
-il concetto'. -~
Hot tornando :‘t propoſito,chiara coſa è, che
i Demoni} non hanno polmone, nè lingua,
.qual nondimeno poſſono con artificiodimo
`ſtrare, öc finger nel corpo da loro preſ07ſecon
do la conditione, 8: qualità ſua.
L’iſteſſo ſi dice deidcnti , 8c delle labbra;
ma
..-
, P_R›I"M OL ſ ’4;
EEE' eſſer eglino di molta intelligenza, il
concetto della menteiſpiegare volendo‘, non
10 eſprimono con le’voci; macon alcuni ſuo
ni, che léraſſëm’brano, 8c anco ſi ſeruono dell'
aria non già reſpiräta.,‘.öc attratta ;come ne gli
huomini; ma rinchiuſa, &ſerrata nell’aſſun
to corpo , qual petcuotenp , 8: atricolatamení
I
U*
e.
te poiſino ail’orecchie dell'vditote mandano
fuori. Ragionano etiandíp ne i corpi da eſſi
moleſtati in linguaggi diuerſi: ſicome più à
7.3`._.
<ñ.-ñ_ baſſo vedraſſi, mouendo gl’iſteſii organi cor—
porci poſſeduti , mentre occupano la fantaſia
Loro, 8c inſieme l’intelietto vanno offuſcando '3
flſieî“3-11.?Pr-‘me'Liérvlëñ
. LL.:
"‘ìilí'fflſllllſſ
45 i _ . ~z- r (T i
LIBRO SECONDO; l
"
i ² ÌJ'SJ Ti? R'WAÎ- TTT"A:
‘E
Pelle'. ÉóſçΑlflppártiÎnrìiítiÎà; Conoſcere i,
i_ @arrowliDrmg‘nijdaj, .i
'ff ~'-.….r;:i‘_tEDrrp1:hllmallſo .
i“ Tv* ›…~— - ` . Z'
l
l
‘. '-Ér.- ,‘=<.~ 1
‘Magli ffairiti'maluagi‘ »mr-ma con 'verità ne' 4
corpi delle neatm‘e ragione-14011'. ,
Capitolo Trimo . 4
.‘-i'r ñ…: a“ ~,\ 'x, ,. ,`
` 'Ronandoſi la ~natura corporalc i
per ogni ragione ſoggetta all'
imperio della ſpiritUale (come
s’èdetto) non ſi può negatein
- alcuna maniera, che non poſſa
da quella eſſer moſſa, 8: agitaf
taquanto al moro locale più di qual ſi voglia
altro perfetto, 8c eccellente, come dimoilra
nella ſua Fiſica ll Maeſtro de’ Filoſofi , 8c pori
mente gli antichi affermarono icorpi princi
pali, öc ſupremi eſſer localmente moſſi dalle
ſoſtanze ſpirituali , ſcorgendoſi tuttauia l’ani
ma, che porge mo to al corpo ſoggetto. Impe
,. .z rò
'LIBRO SECONDO." 47
i5 eſſendo gli Angeli rnbelli ſoſtanz-e intellet-`
tuali ſuperiori, li quali operano nel luogo, oue'
fl trouanomon è dubbio,cb’eglino poſſano en- ‘
trareneicorpi human! , operando inloro,ſe
condoche vi s"miſcono , 8c in eſlì operando
mouendoli non come inſormanti, ma come
mouenri, 8: operanti. Nè in contrario fia, ch’
e‘ſſendo l’anima noſtra tuttain tutroilcorpo,
ö!, in ciaſcuna parte di quello non poſſano duo
ſpiriticrearí ſtarein vn’iſteſſo luogo, poiche
non ſonoà vn modoeguali,madiuerlamente;
perciocbe l’anima vi tiſiede comeinformantc,
8c lo ſpirito, come operante,ò mouente,eſſen
do quella non-altro, che forma nella materia ,
8c il Demonio come applicante la [n'a _virtù
diffinitinamente,cioèlimitatamente, 8: à gui-r
[a di Motore,òd1Nocchieronella Naue . On
de ſarebbe temerirà il dire, che i Dcmonij non
poſſeggano tal’hotaicorpi humani per diurna
permiffione quelli titanncggiando, 8c filli
marebbono anco vane le hiſtorie, che narrano
le vite de’ Santi, 8c aneo ſarebbe contra le ſa
cre lettere , :Se in partieolare contra gli Euan
geiij onde ſarebbe coſa empía, &falſiffima.
t: c perche l’Angelo eſſercita le ſue-operationi
doue li troua,però nelli corpi naturali poſſono
eſſere li Demoni,& in conſeguenza negli huo
mini. La onde poiche alcuni ſalſa-mente aſ-ñ
‘ ſeriſcono, ch’enttando gli ſpiriti maligári per
l'.
i
43 I l‘ B R 0 q _y
diurna permiflione nei corpi,& affliggendolí
non’ ſi ricouerano altrimenti entro di eſſo con l
po animato, ò dialcuna ſua parte z perciocbe l
coſi ſarebbono due ſpiriti creatinel medeſi
mo luogo, quaſi che non poteſſero ſtarui,ben
che diuerſamente operando (com’è detto) è di.
míſtieri ſapere , che il Demoni'o può habitare
con facilità perla ſua potenza, e ſuperiorità, 8c -
anco naſconderſi entro di alcun’humore dell'
huomo,0uero dell’animale d'altra ſorte, come
. ſarebbe nel ſangue,colera , flemma , vrina , ò
feceia delle viſcere . Si come dunque l’ani me
ragioneuoli immediatamente, .Se per ſe ſteſſe
munitono in luogo alcune partidelcorpo per
l’impe-rio della volontà -, cOſi anco li Demoni}
poſſono mouer gl’iſteffi corpip le ſue parti; eſa
ſendo iui, comein luogo diffinito, ò limitato.
Manell’anima non può in alcuna maniera el}
ſcntialmente penetrare il Demonio., come al.
rroue ſi? èdimoſtraro , niun’alrra coſa potendo
`{fare in lei,ſe non quello, che gli hà dato l’eſſe
re,8c che vi habita per ſuprema virtù . Et que
ſto ſolo è lddio, che la creò,c vi riſiede non ſo..
lo virtualmente , ma anco per eſſenza,concio
ſiache dou’è la ſua virtùziui anco è‘la ſua eſſeri‘
za , &la ſua preſenza . ſi
In due maniere veramente entrano i De.`
monti nell’humane creature , cioè prima non
potendo attualmente poſſedet l’anima präprj a‘
. t
’WT,- .
S E C 'O N D ’ OJ
di Dio procurano d’inſidiatla riempiendo il
cuore, la men te,öc ii ſenſo de’ maluagi penſie
ai: non già con la ſoſtanza loro,ma con la ſug—
geſtione , 8t fraudolente tentatione, ſeminari-`
do il v’eneno del peccato ,- il che per mezo della
'malitia loro\ſe gli permette alle volte da Dio
di poter trauagliaretla natura humana, ond’el—
la riceua maggior merito , 6c beneficio . life--`
condo ingreſſoè, ch"entra nei corpi‘ preſené
tialmente, mentre vi concorrala Diuina per-Î
miſſione ,~ ii che anco può occorrer in due ma`
nie’re,ò internamente,oueto di fuori mutande
la Fantaſia , 8c iſenſi corporei , òput col pren`
det corpo aereo,& fantaſtico. Dentro poi ope-z
ra no perſe ſteffi,ò concorrendoui il maleficio,
Se s’ingegnano con l’aſtutialoro conſiderarle
qualità , e difetti di ciaſcun corpo , 8t in patti
colarein qual parte poſſa hauer origine l’in
ſermità, commouendole virtù , le potenze, 8C
gli humori,li quali eſſendo perturbati appaio-q
no molte imaginationi, 8c tendono gli lino
mini muti,ſordi,zoppi,ciechi,febhticitanti,8c
diuerſc altre indiſpoſitioni innumerahili , ec
citando doioriacutiſſimi, ſi come più à baſſo
ſarà dichiarato . '
Quant’al modo dell’entratui , alcuni Del'`
moni ſogliono occupati corpi humani, facen~'
done ingreſſo perla bocca , narici, 8c orecchie
;à guiſa di veglie” altre ſituili coſe;A lle volte l—i
D at:
;o _ñ’LlBRO
guerriſcòn'o ne’- ſogni‘ moſträdo di correr die;
:to alle creature,le qUa'li-.poi ſuegltädoſi ſi ritro
nano i‘ſpi—rita re.Vi entrano anco Percuotendo il
collo, 6c altri: mébtaiE tutti queſti con molti
'altri ſegnide”cotpi
drqniſce opera ilper
Demanio ì quando
ſpauentoſi, s’i tn pa
poſciache all’
— banche gli occupa col mezo di alcun malefi
cio , cioè in cibo, ò in beuanda; in tal caſo non
m‘oſtradetti ſegni , ma vìenttja inſieme con la
cordone ſi_ mangia, ouer (i be'ue.
… È E c o N o o: e; `
ſeriot,& più debole ſarà baſtanre .~ La onde cſi
ſendo l’h uomo minor dell’Angëlozöc men po—
1-] _teme—,com’è detto nel Sal. '5 8. Minuifli eum pauî
1: lò mina} ab ;Angelis : _ 8c nel ſacro-Vangelo,
i, Matt. ii_- _Qm minor eli in regno Cdlarnm maior
a ?Hillañ Etncll’anrica ſcrittura Giob4ia 'Non'
…V ci} poteflas ſhpe‘r ieri-'tm , qua eomflaretm ei :
zz Non è marauigliaz cheil `Diauolo ſi vegga di
r forZetali; che non Paia di temet alcuno nel
mondo inferiore ;- Potrà nondimeno l’hüomo
r ginſto ,tal’hora coſtring'erlo col ſauor 8: aiu
ſh to diuino, poiche Fra le gratíe gratí's dateſì
z, Concede in Particolare poteſtà ſopra le“ tene~
,al - broſe ſchiere dell’inferno -, ſi come appare in,
-l Marnòa p.vltimo ò In nomine ‘mea Demanio oil*
tient &o; ll che baniflìmo ſi ſcorge ancocorx
, gli eſſempi de gl‘iſteſiî APOſtoli z 8c altri San
, ‘ti ,che li ſcacciat'ono daic‘orpí‘, 8c‘ alle, volto
i ’commandauano alcuna coſa, che contra ſua.
5. ‘ voglia 'era poi pi‘ontatnënte da loro eſſeqüitaa
Ma Per c'oſtrrnger queſtí noltri Per-tina—
. ciſſiminemicicon la virtù di Diozò almeno -’
r de gli Angelizcome in ſtromenti ſnoi;èdi tuo!
;. 'ta importanza ſaper quali parolezöc ſegni hab
bino ad vſar gli huomini z ancorche ſiano’ ſe
gni; 8c parole ſante: La ragione è, perche ha.»
vendo la Chieſa Cattolica aſſoluta autoritàdfl .
ClÎriſto ſopra ratti gli ſpiritimaligniffiſomç »
mainentc neceſſario per raffrenarli vſar pat!?
D\ 4 le]
7414*}riti-…titttttilutul
ſſsó L I' B R 0
le, 8c eſſo rciſmi proppſti, ö: ordinati da lei, 8c
non altrimenti; percioche per tali ordini, 8c
inſtirutioni queſte ritengonocompiuta virtù ,
8( efficacia ſopra tutte l’altre parole , 8c ſegni,
maſſime hauendo gli eſſorctfli Eccleſiallici
ſuprema poteſtà, cioè delegata di ſcacciarli
con accompagnarui l’acqua benedetta, A gnus
Dei, R‘eliquie, &alti-e ſante , egioueuoli coſe
eoſtumare da elſa Madre Chieſa.
CDel Sortilegio, @- Walrfirio;
Cap. 1111.
Ortilegio pigliato nel ſuo proprio ſigni.`
ficato ſecondo Sant’iſidoro nel libros.
dell’Etim-èquella coſa,che ſotto nome
di finta religione viene illecitamente
`eſsercitata nella ſcienza dell’indouinare col
mezo di certe ſorti, quali i' Profeſſori di ta; ſu—
perſtitione chiamano ſorti de i Santi, ouero de
gli Apoſtoli,oprandoi loro maleſicijmel che ſi
annouera aneo qualunque altro abuſo , 8: co ſa
ſupetſtitioſa , 8c illuſoria con fauore, 6c ai `ito
diabolico, 8c viſi comprende inſicm'ela Diui
natoria. Et ſe ben tutte queſtearti ſono peſlîme
che tenuntiano alla Fede di C hriſto.adorando
empiamente alcuna volta ancol’iſleſſo De- ›
monio,nondimenola maleſica, è più pernitio`
fa) noeiua d‘ogni altra, naſcendone mali in
nu
.
\
1 S lì (Î C) PJ I) f); 57
numetabili al proffi mo . Hora per virtù di
quella in due maniere s’introducono inſermi
- tàneianpihunmni:Laprùnaquandofidàa
l mangiare,ò bere alcuna coſa ordinata al nia
, leficio,ouero s'vnge con qualche liquore com
u‘, poſto per opera diabolica,ſi ponno liberare con
, l’applicatione de’ſnoi contrarij. La ſecondaè
;,3- quando con inſtromento maleficiale,s’offen
de nella perſona ,come ſarebbe mentre alcu~
no ſi vuole vendicare` contra il ſuo nemico,
andcrà da vn malefico per fargli nocu men to ,
fabricando vna figura , oue ficcherà vn ago, ò
al tra coſa in quella parte,che deſidera offende:
eſſo ſuo inimico,& con i’muocarion de’Demo
ni fà fate vn ſegno che corriſponda a quel mé
I bro del corpo,qual intéde däneggiare raccolto
, nella figura aſcoſa.E ts’èoſſeruaro‘,che non gli
; ceſſa il dolore, fino che non ſi leua il medeſimo
_i ſegno,ò altra imagine poſtaui.
. Ma perche vi ſono certi troppo in vero leg
'T gieri,etdi poca ſperienza,i quali ſi fanno lecito
.t negarci maleficij,come ſe foſsero fauole,t`)-më~_
,i zogneg E da ſapere,chequeſta verità ſi Proua
primieramente con l'aurtorità della dinina leg
,l ge, dicendo lddio nell’t (ſodo Cap. 22. Male—
, fico-t nanpatierzs 'Diners, @-0- l tem nel L‘euír.
. Cap.zo. chiaraméte ſi leggee/{m'ma quae decli—
nanm’t ad widget-,É ”lotus-,@*formcata cum ei:
farm, ponam facicm mmm contra cam, (a‘ in:
` ter-ñ
'38 . Ì. l B R O
terficiîl’arimente nella Ciuile Cod.de malef- ſi
legge. Facimte: incantationes , (y- qui Demone:
Marantſunt capire puniendi. E t nelle leggi C a
nonic he‘ Cappemenitz26.q.5.Inca›ziatores, Sor
tilegi , z’g* Male-fia‘ , “valuti Cbrtfîiimmici inſerita'
debent,8c nel medeſimo luoco. Clerirus, Mont
cbm', *vel laica: inca'ntatianes, (y‘ maleficiaſmu`
tu.: excomm’unicdtut a ll medeſi mO-amîo è chia
ramente comprobaco con gli eſſempi di Ma
ghi di Faraone‘ deſcritti nella Scrittura Sacra,
ö: con l’eſPetienza del Continuo eſſetcitauda
iR-Padri inquiſitori del Santo Officio .
7“ SEG-ONDOÎ 6F
È, perche eſſendo lddio maggiormente ciſl-:ſen`
glidia più ampia poteſtà d’incrudelire ne gli
huOmini,quantunqueinnocenti, &di puniti*
li, ò nei proprij corpi, ouero ne i beni tempo.
raliçtalmente che alle volte il giuſto è caſtiga
to per li demeriti del reo , ö: il figliuolo per il
Padre di pena corporale:quali tutte Operationi
diaboliche con gli huommi hanno gran forza
per li patti contratti daloro, l’vno eſpreſſo, 8t:
l’altro tacito i quello mentre alcuno ſi dona al
Diauolo in anima, 8c in corpo , 8: egliall’in
contro gli promette ogni coſa proſpera , obli-ſi'
gandoſi non pur ad eſſer preſenteà lui, che fà
h
'5-'.
- tal patto con tal ſegno ,~ ma ancora a tutti co
: loro,chelo adoprano. Queſto veramente ta
ì-'\~.í"~`=\
“x-
`T\
?I
PAX"
l cito ſi chiama, quandoalcuno ſenza parola, 8c
promiſſione vſa quel ſegno,che già è ſtato pat-a
tuito da vn’altro nel principio della ſua mſtia
i tutione5di maniera che colui, il quale con ma-Ì
` litia adopra tal ſegno tacitamente s’obliga , nè
più , nè meno al Diauolo , come ſor topoſto al
parto ſeco ſtabilito, procurando di far danni,
òd’indurreinnamoram_enti,odij,& coſe ſimi—
7:
”ii s ma petaccender allelibidini due modi ſo
e‘.
gliono vſärſi, cioè nel corpo, 8c fuori.. g
Nel corpo s’oſſerua di ciò fare in cibi,8c be—
ueraggi , 8c fuori del corpo poi per mezo di
cette miſure , 8t compoſitioni fatte‘ di foglie ,`
_8c radici, di metalli, pietre, membri d’vccelli,
‘ ò pe
9 Ì
'67; ' L I B 'R O
è peſci , naſcondendoli in qualche luogo Vici;
to . La terza,& vltirna caufazè accioche l‘iſteſ~
ſo Satana'ſſo auido dell‘altru’i mah-;ſe non l’ani
me , almeno i corpi di pouete z. öc incoìpeuoli
creature poſſa ’offenderch oltraggiate,tr'ouan- `
doſi periſperienza,che tali' fanciulli hanno be- "
ne ſpeſſo lo ſguardo ho‘tribile@ ſpauentoſo per
filati ſegni, c’nei Demonij laſciarono loroimó'
preſſi negli occhi,8c nella _faccia ñ l
Nè ſi deue tralaſciar di diſc”: he i maleficiañ l
tidaqueſtiſçelerati miniſtri conla ſcortadia~ ‘
bolica ſogliono tall'hota vomitar_ chiodi groſ
ſi, capelli, pietre, coltelli, ſolfereìaguccbie. l
..8: altre ſimigli’anti, che vengono dal mede- l
` ſimo Demonio realmente , ö; con maniera l
` inuiſibile ſabricate mediante il moto locale
di queſte coſe inferiori, 6c col mezo 1
anco degli agenti naturali, quali l
oi egli viſibilmente mani
- feſta, talmente che alle '
p voltefientrare,8c
_vſcireper vn
piccio
lo,
buco materia roſsiſitnq
rnouendola , e ſpezzan
dola a ſuo benç- i
placitot '
.De
s E COLND o. 6;
{De ifl’gm‘ di tal infermita‘ , da* degli efle tti dia..
1101i” ”è i Corpi. [dp. V 11.
S E G O N ”D 0’.” 35
Quinto veramente à gli effetti dannoſi, ché
èppottano gli ſpiriti maligni en troi corpi hu
'.mani, nonè dubbio, che col ſaper , 8c aſtutia
s’ingegnano ſcoprire le qualità, 8c Paſſioni di
ciaſcun corpo’, e ſpecialmente in qual parte
poſſi hauer origine i’infcrmità, commouen‘do
le virtù , le potenze , 8t gli humori , iquali eſ
ſendo perturbati apportano molte imaginaó'
tioni: .onde ſono cagionato molteindiſpoſî
tioni , 8c diuerſi mali , cioè vlcere peſſime ,
come furono vedute in Giob, agitationi , co—
me nel Re Saul, rende lunarici, ſi come ſi leg
ge in Matth. cap. t 7. ‘Domine miſererefilij mei ,
quia [unatícur ci‘? @a Peril che S. Gio.Griſo
flomo neli’Hom. 53.dice,che lo ſanno per due
cauſe, infamando la Luna, eſſendo creatura di
Dio , ò non potendo operar, fuorche col mezo
delle uirtù naturali delle coſeParimëte genera
no ceci tà,Matt. cap. t 2. - Oblatus èfl ei'Daemoniíi
haben: Ctrl-'MS, (F- mutus, Òcurauit eum , ita 'ot
loqueretur, z’y videret. Vi ſono anco alcuni di
eſſi ſpiriti, che graueméte percuotono le crea
ture, come ſi leggein S.Marcoal9. cap.oueil
Padre di quel giouine diceuaà Chriſto, che in
qualunque parte il Demonio lo pi gliaua,atro~
cemen tel’affliggeua . Altri ſttidono co i den
ti ; il che ſi ſcorge nel medeſimo fanciullo:
Altri poi diuengono aridi, 8c ſecchi, gettan—
doſi
a peri ......
terra,come iui
_ ſi legge,
__ Ee tal’hora
man;{pu-z
\
ee , ;zi-tatto: ,
"triaudo trarli nel fuoco, 8c nell'acqua; Olſi
‘tra’ciò ſogliono _inipedire il parlare, nel ſopra*
'detto‘ Paſſo del Vangelo , Magifler attultfiliam
"item ad te babénieM/Piritum minimi , non già
:perche il Demanio foſſe muto,- ma riſpetto al
le ſue òPerationíi inducono ſordità; rabbia,
febbi'ez-Sc diuerſe altre indiſpoſitioní, Luc.
8c Matr.9. Chi-171143' [ariauitfiſiàm , quam allr'ga
Dici-at Sar/:armi dere-”tam a‘ ſpiritu infirmztani
anni} decem‘; @- oéîa , oltra che l’eſperienza at-.
reſta, che i Demohij trauagliaho i melanconi
ei per niolte ragioni i Prima 'Perche ral’humot
difficilmente ſi può ſt‘adicar,eſſendo di ſua na;
tura diſobediente; 8: 'ribella à gli eu'acu'anti,
rante più ſe' da alcuna cauſa intrinſeca 5 oueto
èſtri‘nſeea 'è ſoſtenraror Seconda Perch’è più
arto à general‘ varie t'nalá'tticinc'urahili , (Se eſ
ſendo' ſoPta modo‘ aduſtozcome quellogche
verſaimomà [Marianna membrane del cer i
‘nello Parioriſc‘e ſtën‘eſla ; ſe circa li veiitricoli a
aPPopleſia‘, appreſſo lìarlgiti‘e 'cotiuulſion de' ‘
p nerui,ſeinior`n`o gli öccl-ii cecità; La onde Ga:
leno g .de‘ ldcraffecxapj. ?ſu ”i ipfo cerebri cor'
ffiare meláncbolicur’ſùccur abund… r , cam influire Î
ſpectemzqùam Crac; meant ?iu-[ancol/am t flirt!,
quofit , 'ut neq'uejiibittl; neque affatim ſoluatur.
Di più occupa le potenze princrpali,& Più na‘
líill, oſcurando l’intelle'ttoz öc la memoria ‘col
turbat etiandio‘ la ragione; 5c il giudicioi l’er
. ` ll
, x s È o :onu oro:- :a7
il che Auicenvna Ming.; .Pen. 1..-traói:. 4-’cap.18;
diſſe -. Melancbolia’ efi muraria exrflimationnm',
ü' cogitatiOnum ii-cui-ſu `”attuali ad conuptioñ;
nem , ac timori-m, É* ad malittam p’i‘optei. roms
. plexianem meldnobolicdm [arie-”tem paaidum,
{a trificm ceiebri /Ìiiritum interim ,- @i Propter
tenebre” ipſìnr Per leì‘quìali occüpatiorëi ſià
aperta l'iniqnità diabolica; ondeil vellato' ca-r
de ’dalla Propria’cognitiorze ›, 6: diuenra Pi*:
geo , e traſcurato nelle coſe, ‘che appartengono
` alla ſalute- La ierZa ‘ragion è , percioche nelle’
dette h‘attìrali infermità ilreo ſpirito ſuole oca’
cultarſiz oltra chein quclle vi cOncorronoſe-a o
gnifl‘k accldenti‘ſimili, che coſtümad’oprare’ñ
l’iſteſſo nemico infernale;- 8c »eoſi l'EſlÌorci—ſta
;i il più delle volte {ſubiti-della qualità del r‘nale‘
ſenza ſaperſi riſoluer! Tal’hora‘ anco cgii in
; duce la nìorte 5 come' ſi racconta in Tobia,` che‘
:ſli ſette mariti di Sarra Furono Per mano d‘A ſ
i modeo ychifi {gliÌ-ipediſce laìtirr-ù’gènerarim g
foriero oſtando alla cÒng‘iuntione del"mtítrimo-Î
nio; ò reprimendo il genitale, ò pur chiude”:-`
t, do le vie di ſparger il ſeme, 8c che' non poffi
;eſſer riceuuro: lrrclina etiandio all’amor diſor
dinato,non Però dirittamentegſorzandol’hue
-nana volontà; ma oPera nelle potenze coipo~
ralithaſmütaanco i niembrizöc i corpi in ſem‘
‘bianza d’animali 5 non che realmente cangi
lit-na nell’altra natura z ‘poiche ne anco può arf
ÃÎ L a tuale_
’.1‘
’GK LIBRO SÈ G O'ND'O:
iualmente fat riſor'ger vn morto ; ma percheí
ſenſi de’mottali vengono deluſieol mezo dè
fantaſmi, che fanno creder le coſe apparenti
vere. In oltre poſſono ſolamente coi mezi na
rurali danneggiati frutti della terra , conden
ſando l’aria , öc eccitando horribili tempeſte ,
Be coſe ſimili . Q`uindi ſi legge nell'A poc. 7.
parlando dell’A ngelo di Dio . Et elamauit ‘vo
ee magna :fu-amor auge-ſmooth” datum efl no
cere term, e'y- mari dice”: .. Noſtre nocerc terre,
Ùmari,neque arbon‘bm, queaduſque ſigma:
ſemo: Dei noflri infronttbus comm . Final men
teſi fanno incubi , 8c Succubi, piglianclo cor.
po aereo .- Trauagliano le babi tationi con ſ -
neu to , offendendo i fanciullini nelle cul le col
teſtimonia di S. Agoſtino ltbz a t. de (finita
fare Dei 3 ”
LIBRÒ Haze-.ñ
ìf‘ 1'): VARII DooVMENxti
ì‘ ~t=. T A V t sr
ì“ i Pet-ſar profitto nell’intelligenZa , 8t offiè
. cio di carità verſo gli oppreflìda '
ſpiriti immondi.
eos-em- ‘
were
Gba ”fa :ij EBorcífruo,ÙPercÌ›e non ”dif-MP??
' ad effetto . Capitolo Primo .
Èrmagg’iorchiarezza,öc faciiíî
tà, è da notare, ch’Eſſorciſmo è
voce grecazöz latinamente ſuo
_` na il medeſimo,che Adiutati0ña
1I . -_ › ne , 6: propriamenteè inuocaa
i ’tion delrtome di Dio ſopra gia
‘-Energumeni , coſtringendo lo ſpirito 'per viti
1It`Îtdiuina ad vſeire daioro ‘corpi ~. Però il Pa
:lre S. A goſtino lib. r .de'Vita Beata diſſeré’xor—
”zare cſi per diu'inam 'virtutem immundumfiu‘
ritum adiurando expellere . Di qui anco ſi chia—
ma Eſſorciſmo qualunque benedittinned’co_I
gnicoſa , che ſi può vſare contrai Demonij ,ò
altre ſimilicoſe offenſiue ,ò veneni . Si troua
110 parimente tre ſorti d’Eſſorriſmi , il prima
. o . . _ ,_ _, .. . .E 3 da’
*i
,zii L l' B R O i
dqìqqalièîlettù” di ÎSÒlÃèÎmif’à innanzi'l ban;
fimo‘cofleetiinonieccl'ebtato dalla Santa Ma
dre Chieſa. [l ſecondoèquello, di cui ſi tratta
coiitta’g’l’iſteffi demoni aggiunteui le bene
dittioni,ci0è`d'oglio, acqua, ſale , cere, veſti
menti, berbe, medtcme , 6t altre coſe, 8: que
ſti due ſono per il più frequentati in eſſa Chic-5
ſa, [ſterzo poinon permeſſo diabolico, 'e ſu
petſtitioſo ſi crede eſſer ſtà compoſto con certe
parole ſacre per te ſtimonio d‘alcuni Auttori:
Mala conſuetudined’eſtbrc‘izare nella Chie
ſaè antichiſſima , come atreſtano patimente,
gli Etnici, , `
` Aleſte ſacreparole, 8( Eſlorcíſmi Eccle— r
ſiaſtici in vero non ritengono ſempre infalli-`
bileauttorità ſoprai demoni di porer conſe
guircildcbito, 8c deſiderato effetto,- poiche 7
ciò non riceuono per propria natura; ma ſula- ‘
mente per virtù diuina , ò angelica, 8c lddio Î
con lc .coſe ſacramentali non legò la ſua poten- ‘
za; ma del continuoeglioperaà gloria ſua, 6c
de’ſedeli, quando, 6( done gli piace, 8c :ì ciò la`
fede,'öc pietà de ſuoi aſſaigioua. Pet la qual
coſa negliatti Apoſt.c.19. Sidice,chei figli
uoli di Sccua inuocatono il nome di Ciesù ſo
pra quelli, cb'etano oppreſſi da maligni ſpiri—
ti, dicendo . Maturo v0:per lefiam, quem 7).!”
lus Prgditat. Alche riſpoſcil Demonio- [cf/im
uom, e’? Panſa”: ſcia, to; autem quicflls -3 E:
.fíîf
T"E R Z. O-Î ?lì
,i fccmëdn prcualſc nella. ſua oſtinationc- li me;
1 deſimo anca lì deue intendcr delle Reliquíe
de" Santi,ſegno di Croce , ö: altre coſe , con lg
quali talìhora vengono {cacciati ,
. TcllecorìditianióÒqualìtddell'lzmndlaq -
‘~ ça?, ‘zu,
. EfesmanoíSacxí Dotçorìla_ preſente, g‘
\ opera di càritàeſſcr molto impor-z `
;mg-3,8( d-fficilc,che perciò gh A pa A
“ ſtoli_ ſtupefatridella virtù, che ha- j
ueuano commi Sçrpi infernali diſſero alSiñ. 3
gan’cz come racconta San Luca Cap. lo. Da— iz
minectiam, dgmaniq ficbäciunturnolzix, 8c egli.
agço, più volte jl mcdçſimo confèrmò loro;
onde p.01', li Gnudcí gran giudicíodçlla Diuinís
tà di Chriſto faccuàqo, vedendvoa ſcateíarlí;
dCI che nç auf-*lla cſſo Euangch‘ſta Cap.9._mcn-= ‘51
etc gridauano. 'quuid big fili”; Daunia, Nç ‘-1,
fia. marauiglia percſièrqucſſopera, MiſaçOlQÎ _;
fa ›, 8c fuori dell’ordine” :una la natura crea-.ñ ñ‘
ça, :fiche non può-farſi daaltxi, çhedall’iflcſſq
_Dio ._ E”dpnqqg neceſſario , che ll buon ſolda
m, 5c difenſore della Chieſa debba conoſce: ſe,
ſtcſſo infermo, (SK debole per combattcr con ‘r
l’an uco nemico ſone , 8c aſtuco , 0nd: armato.
’non già di, ferroimadi vinà, ç di pietà accomq
paguando. [foſſccuanza dc’ precetti díuíni do
uerà confida-:ſi in_ Dio, comçinſcgoa San Pic-z
;cp ne gliLAcci Afoſtolici . virilfiaelit; , quid
r m1
ſóñ ñ v T E R Z o .ì *7; ‘
ëniümíñi in hoc , aut no: quid intueminí ‘quafi no;
flra 'air-tute , im: Potefldtefi-oew‘mu: hunt ‘ambu
lareÌjZ-d'in nomine Iefi4 Cbrìfli Nazareni . L’ E ſs
forcíſta veramente non vi porge coſ‘a alcuna
del'ſuo -, ma è ſemplice mimſtro conforme 'ak
z detto dell’Apoſtoio'xfiCor. 3. Ego pldntaui ,\
` .Apollo rigauìt, De”: autem incrementa-m dedít ,'- `
` neque qui plantatàneque qui riga: efl aliqwl; fl-_çl
ì? Suitncrementum‘dat Deus. Però douerà'átten;
4 ` , eràdígìùni,&orari0níaffidoqdícendoil Si~
,. gnor‘czHác genus dgmoniorum non eijcimnmfi in'
D ieíunio,@~orationezd`opra che dnſcorre‘ndo Beda
i_ affermò‘n’on ſolo doucrſi intend’cr l’aſtìn'cnza
r- da cibi; ma etiandío da q‘ual ſi voglia vizio , 8:.
nupeccato: Sia párímemc ſollcc'ito nelle diſci
flì plinc, &ci‘licij che coſi laſcioſcri'tto Dau‘iä‘
fa… Sal-34. Ego autem cum mihi malcflz eflènt md’ueì-Ì
Mbar Mido-- Per tantolc conditioní, che [figli
conuengono in pattimlare ſtanno qui ſettore‘:
a( giſtrare . La’prima,chc 'ſia’d’oreìma‘, vita,& ‘eo-’-~
:-ü‘ ſtumí‘lonmno da ogni peccato ’mortale, incuí‘
i# cſſercìtandoalcun' atto di pietà 11 ſácro Mini-—
.É ſtro graucmentc pecca, ſe'però non ſi pentedí'
a quellafua Colpfl,ſecondo Sàn Bonaucntumncld
u 4.diſ. 19.q. I. intorno allalcttera parlando del
- `Sacerdote: “che più chiaramente dimoſtm
~ `San Tomaſo nel 4.,diſ. 14..parlando in generale'
dei míníſtsi della Chieſa, pOlche la Legge c6—
manda 7 che l’huomo giuſtamentc cſſcquiſëa lc"
'ì ‘ CQ c
,iltHHHHHHHHHHHHH
?6 .LIBRO …gg
eo e giuſte, onde ‘qualunque indegno operi
ciò, che gli conuieue, ingiuſtamcnteadempie
quello, chf è giuſto, facendo contra il precetto
della legge incorre in peccato mortale. la ſe
conda ſia nella mente, ein tutti i ſenſi mortifi
cato, 8c nella vera- Fede ſtabilito , cioè nella in*
tiera , 8c indubitata credenza di quanto hà orñ`
diuato la Santa Chieſa con tutti iMiſteri di
Gieſu Ghriſto,ſenzadicui non può alcuno ſal*
uarſi , armandoſi di tal confidenza , della qual
parlò l’tſteſſo Säluatore , Matt. 84 Luc. 1’. Si
bobm-riti: tantemfldem, quantum granum
napir,dicetís monti buie ”anſi binc iſſue-,@- tranñ
ſibi!. Et veramente l’operatione de’miracoli
s’attribuiſce molto alla Fede non pur di colui,
che ricette la gratia; ina anco dell’agen te mini
ſtro Eccleſiaſtico , ò d’altra perſona di pura , 6c
ſanta conſcienza dal Signor Dio fauntira per
opere viue,& ardenti . La tetza,che procuti di
haucr vna profondiſſima bumiltà , eſſendo
l'auuerſario all’incontro tanto gonfio di ſuper
bia; (Lieſta virtù dunque douerà egli volen
tierí abbracciare, non ſolamente per conoſcer,
che da ſe è niente, 8c che non può coſa alcuna.
ma anco perche humiliandoſi ſuole il tutto at
tribuire all’bonor dl Dio Onnipotenre, 8c alla
ſalmi‘iöc beneficio dell’anime. La quarta,ſi gli
richiede la ſcienza , 8c cogni rione non tanto
delle coſe appartenenti ai Demoni, quantoài
ma*
F
_ T ;R13 Z‘ O: ſi77
i inalEſieij Per ſaper',comìe‘1‘vno, e l’altro ſi poſſí
e ſgombrardaicotpihuma'ni,au’uertendol‘Eſſi
ſl ſorciſta di non giudicare alcuno eſſer inſpiri
li- 2 tato,ouer maleficiato, 'ſe non hauerà ſegni più.
i l che chiari , 8c parimentenon ſia facile'à porſi a
4‘ ſcongiurare , acciò ſen‘za la vera cògnitione
li: .non diacauſa di burlareal mondo.. Laquin
i 7ra,deuevſare gran patienza nelle ſcongiura
r tioni , ſopportando volentieri per l’amor di
- Dio le inſidie di Satanaſſo;per eſſer tal ſorte
; dicarita‘r la principale: perilche il Demonio
ſopra modo l'odia , sforzaridoſi con ogni ſuo
s porere diannichilarla , e diſtruggerla , hora
: perſegu‘itandoia neiiibri , hora ne’ ſuoi mini
i firi, hot'acon infamar gli vni, e gli airri,& alle
: volte anco-inſtigando li patenti del Veſſatoä.
i 'deſiſter dai rimedij per, tal infermità, con ſu—
! ‘j ſcitar diſéordie nellecaſe loro,facendo cted-er,
ilehe tal perſona non {ij tormentata da ſpiriti '
“maligni; La ſeſta,‘perche la fede ſenza le Òpe‘nf
z;` re ſi chiama morta ,d'oneri eſſer molto pieto—
Î- [(1,8: benigno nel compari: all'infetmo-ìeortàſ
a ſolandolo , con dir, che Dio lo vogli purgar in
“que ſto mondo,ò dargli cecaſione di meritare',
. concioſiache ſenza la carità radica-ta’nelfih
gnore tutti gli apparenti- marcitij ſuaniſ'cón'óiì
Settima , ch’egli medeſimo Eſlbtciſta Babb‘i
autorità‘, 8( Poteſtà-diſc'ongiurate non ſolo'
gugllg , glieli dà nel piglia‘r l’ordine; maînöq’
, a
m
’È ~‘ óvs ,Mako _
"…la lìcſſ'cncíadclL’Ordi-Qario di quel luogo ', doué
Vuoíç;eſſctcitatſi ,hmgndo li Signori Prelatí
pctdiuſierlj ragionegoh tiſpetti, öc pctlcuareñ
_ogni_ ſcandalo crò.dçlnbçr_átg; Ottauaz ſi m0
ſtxi'jn queſta ſant‘af-çra lontano dall’auiduì
del debate , ngnçmádo di mercedemèdl gua
dagnos.,v 8g libçtgzdn ogflizpattialità per non t
ſcandalizatejl ptqſſrmo, &offçnde’t ſe ſtcſſo ,
fuggi; l’auarìria per; uj il Signore ſcacriò li ncd
, gotiaçoridal Tempio .‘ il che c’inſcgna l’Euami
ì ’ gçhſtz‘_ , mentre :gli d,íed,.c la Potcſtà ſopra gli
i ' {PitítLimrmndl-Matt-19.1nfirm01curatemw
mp”: qijçite, grati: acceplflis, gratis‘ date .‘ per*
ciocbcü Srgnore remnoctacot di tutti h` beni
nella tçſurrc’rtíoncde giuſti àcento’doppij ri
'cpmperxſqrà- Nona , ch’cſſo fia Sácctdote,sì `
pçtxporcthauer [WS-principale della ſtolla, `
como Ret-la mano {acta ſopra il caPo dc gli ſpi
xjrau, öç anco perv raffrenat il Demanio dalle
bçflqíyjmjç,& altre_ hoptibilíparole a Decima,~
che; gqcſt'vfficío‘ ſia‘ fatto in langhí ſacri, oſſer
nando .gliordini (“5.an C híeſa, la qual vieta
gli cſſot‘çífim‘ formaliſigprchc in caſo di ncd
co ;tà nscl‘lep'tíua-tej flanz’e . Bcn'è veto, che in
, 0,6cotrenzaà niuno quantunquc ſecolare gia—
’ maíſìgmhſhiſtc il poter fat orationc, ò legge:
glio’ Ciiz 8t Euangehj, ouero altri li n' ſpin'—
tualr’ conteſti in ogm luch per ſempficc carí-,
"3 6911,[qu fine”: igtcnn'one di [Duran-ſil'
hora
7-…
\ . , T È R Z O.
ÌÎÒràlímíſerí 'veflàth Vnde‘cimoneglíicofli
giurívſi mom prudenza zöc cautela , Peí'chè
'7g,
»Li
'IO L l B R O e' `
86 .L I B R O
la loro incredulitì ,- ond’cgli in tutte le ſue cu:
re ſoleua dire. CredzJÌfiat tibifm” t?edid1fli,fi
- des ma teflzluam fecir, magna eíì fida: tua , 8c
coſe ſimili. Se petauentura il Demouioincli
na il veſſaro ad alcun peccato, e particolar vi
~rio dourà apprender virtù repugnante,& vin
ca eccitando ſe ſteſſo ad amare con ſuiſcetato.
affetto il Signore, 8c con vera humiltà tenga
ſoggetto l’mi‘mico , 8: lo dilprezzí , non tema.
le ſueattioni , 8c procuri ſem ptc di ſignotcg
giarlo con la deuotione verſola Diuina Mae
fià . Lo eſſorterà parimente à non dilettarſi di
ſeguir i ſuoi coſtumi , 8( d’altre perſone curio
ſe, 8c in particolare oppreſle dalla medeſima
infermità , 8c anco à cuſtodire i ſentimenti
innanzi che vadi allo ſcongiur’o , 8c eſſendo
rw'1gr Î-
Donna,depoſto qual ſi voglia ornamento ſi
cuopra deuotamenre , orando- nel luoco depu
_rato.ln ſomma l'EHbtciſtadouerà inanimir la
perſona obſeſſa ad eſputgar la cóſcienza,8c hu
. miliarſi coi Sacramenti della S. Chieſa, com`
munícandoſi quanto più ſpeſſo gli fia
opportuno contra la commune opi`
nione , poi ch’è dl molto gio~
namento', ſi come afferj
mò Galliano coll.7.
cap. trigeſi.
mo .
Dd
..,A‘<c
Delleaflutiediabalicbe. [4p: V.
’Empio Satanafſo , che ſempre nella
inſidie con nuoue maniere s'adopra ,
innanzi, 8c dopò la coniuratione , 8c
anco nell’iſteſſo arto vſa per‘l’ordina—
rio molte aſturie. Primieramente quando il
i Signore gli hà permeſſo entrar in alcun corpo,
accrò nOn ſia conoſciuto , ſpeffiflìme volte in—
duce varie in ſer-mira con accidenti grani in
quella particolar indiſpoſitione, ſolo per in
gannar i Medici, credendo,ch’cſſa malattia ſia
`pura naturale, 8c non diabolica . P ermette an
“coil maligno ſpirito tal’hora,che le creature
guaſte faccine orationi,ſegni di Croce, 8: altri
atri virtuoſi , edeuori, anzi egli medeſimo ſa
gace preferiſce parole ſanre , onde coſi veſtito
di pelle d'Agnello non c` ſcoperto, n'è cono
ſciuto ,* benche non poſiì perſeucrare. Di più
. occorrendo , che -l’Eſſorciſta lo comprendi,
perſuadei familiari dell’indemoniaro,che non
fi gli habbia cura , acciò ſi creda, che ſiano hu
mori melancolici . In ’oltre finge alle voltedi
eſſer pazzo, 8: ignorante, aſtenendoſi dalle ar
tioni ſopranarurali, per non eſſer ſcoperro ,~ ma
non porendoſi più occultarc procura con mil
le impedimenri,che non *vi ſia aPplicaro rin/1e
dio . Nella coniuratione apporta diuerſe eau-z
" ' ‘ ` ‘4. ſe
…A…uu…muummuuuſ
zi-ñ`l ,
l, g ` _71ſiue della Them-uu _.1 e‘
. . ‘~
;‘.i
l:
-›
p
r‘“F‘
G P345
FRA—T I c A"
;12.113 R ñLîA REAL'E .
"a INTELLIGENZA.
"Et ;ag-;mmc intorno' à gliſpiriti maligni.
z-b'eflírmzo ”e icorpi bum-mi .
LIBRO PRIMO-f‘
Nel quale '-lî racCogliono diuex-ſi nota-`~
bili, 8c marauig‘lioſi cali antichi ,
ñ &moderni ſeguiti per opera .I
. de'maluagiSpirti .
Che h' Demimi rm'ela'n‘ò íjècrm , parlano , canta
no, @- fingono di mmgiar nei c0471‘ aflunti,
rapprefèntana fatti d’armi, [i fanno Incubi,
E’? Succubiñ Capitola’l’rimo.
_Accenta (per quanto afferma
il R.P.F.Giro|amo Menghi
nella prima parte del ſuo (.` ó
ndio al primo cap.) Barto
lomeo Sibilla nel ſuo Spec
* ,. > cbio,eorneal tempo,chei Si
gnori Venetiani moſſero al Duca di Ferrara
~— ÎÎ D. - gona
v'gona 'DucaLIÈ-RÒ
di CalauriaPRIMO.`
inuittiflìmo Gapuano
.con molti altri Illuſtriflìmi Signori erain Mi-ñ
lano , s'introduſſe fra loro _vn lungo ragiona»,
mentointorno à gli Spiriti maligni condinez
ſe opinioni .’- il che hauendo eglivdito conſci-zi
,mò eſſer, coſa veriffima quanto tratrauano,an-
,zi per maggior c‘hiarezza Vol ſe raccontar 10-;
ro , che rrouandoſi vn giorno à Cotrone‘C-itra
di Calauriadopò le cure,e ſpedirioni regie,de-.
fideroſo di alcuna ricrearinne, gli fà detto,
çh’iui era vna donna oppreſſa di tal infermità ,
guai ordinò-,che gli foſſe condotta, 8: romina
nando à parlar ſeco, ella niente riſpondcua.
come ſe non foſſe verſata,- Et ſubito eſſo Pren
tipepigliò vna Crocetta, che con certe reli—
quie porrauaal collo, e ſecreramenrelalegò
Il braccio d’eſſai ſpiritata: la qual toſto comin
ciòà gridare, {5c` con modi mirabrli , e ſpauen
Dſi torcer la bÒCca , 8c gli occhi: All’hora ciò
nedendo quel Signore le dimandò‘perch’ella
I coſi gridaſſe , àcui riſpoſe , che doueſſe leuarle '
z dalbraccio la Crocetta poſtaui , ſoggíungen
i_ do eſſer iui il legno di Santa Crete-,dell’Agmrs
Dei benedetto , öc vn’altra coiadicera conſci,
crara da vn ſuo grantnemico , quali deuotioní
. Ieuate dal Duca :ì vn tratto ſi viddetramortira;
, Perilche giungendo‘il Signor Ambaſciate:
Veneto per negotijimportanti diedeordine,
che foſſe mandata
L 7 fueridi quel
‘6‘?“ludco lana.
don-r
'zoo L l B R 0
na. Ma’nella ſeguente notte, mentre il Pre”;
cipe andò à ripoſarſi nel letto vdi grandiſſimi
ſtrepíti , 8t rumori nel Palazzo ,84 nella pro
pria camera -, in maniera che non poco impauñ '
rito fece chiamare alcuni ſem-itori per ſua ſi- n
cutezza,con quali ſtette ſino al giorno ſenza
‘ unto dormire . Venuca poi la mattina volſe,
che foſſe à luieſſa donna ricondotta,per inten
d'er dallo ſpirito , ſe come noioſo à mortali ha- I
ueſie ſtrepi tat'o in quel modo , per impedirglí
il ſonno., rinfacciandogli vna tanta temerità, `
il quale non potè negargli coſa alcunadi quan 1
to era ſucceſſo ,affir mando, che ſe non foſſeto .;
ſtare ſopra di lui le dette reliquie , al ſicuro luiz
haurebbe leuaro di peſo fuori del letto, anzi i
glidiſſe di più,che ſapeua il particolare di tut
to il trattato nel giorno precedentecon l'Am- p
baſciatore de' Venetiani,ſi come all’hora (ubi-éI
ro per bocca della donna lo narrò à parola per
parola con l’iſteffo ordine, 8.; modo , ch'era fra
di loro paſsaro: Onde ilmedeſimo Signore
Îiempito di ſtupore da indi in poi credette ſeni
pre fermamente, che li Demonij andaſsero
vagabondi perl’aria , 8c ne i corpi bumani .
Che anco gli ſpiriti immondí parlino,öc
camino nei corpi aſsunti n‘arreſtail P. Siluc
ſtro Prierio ottimo Theologo,8c rſſorciſtanaç
contando d’hauer vdiro da vno nom inaro G i~
mlar‘no Viola nella Città di Bologna , che en
. . “ Ne
I’ R I M 0-2 ’for‘
Negromante ſuo famigliare ſentendolo più
volte à ſonare la Viola, gli promiſe', che vole
ua fargli vditei ſuoi ſuonatori per moſtrare,
che in comparatione loro niente egli ſapeua
della ſua virtù'.- 0nd'al tempo di Quadrageſi
ma in vn giorno feſtiuo , volendo detto Giro—
lamo andar inſieme con altrià S. Michele in.
Boſco ,laſciata la via maeſtra , 8: paſsando pec
le vigne, &per certiìpaſii ſtretti, edifficilimeí
mezo del camino trouandoſi ſta-nchi, richieſe
detto Negromante à-fargli vdtr quei ſuona-to—
iri, che tante volte gli haueua promeſsoz: Dai
‘le cui parole moſäo formò ſubito alcuni carat
teri in terra, 8c all’hora fecegli veder nell‘aria
"numeroſa ſchiera d’augelli à guiſa di Perdici ,
,che giuocando con l’ali l’vna, 8c l’altra ven
nero d’alto al baſso, e tantoſto che ſceſero al
’piano ; Ecco apparttero quindeci belliſſimi
;giouani ſuonando in altrettanti inſttomenti
muſicali: ilche—à riſguardanti apportò ecceſ
ſiuo ſtupore, mentre con l’orecchie appreſero
quell’armonia, che digran lun ga li ſuperaua.
Poi per commandamento di eſso Mago diſpa
rendo tutte queſte coſe, 8c di nuouo impreſſi
altricaratteti
maggior fece iquali
numero, comparire molti
Volido vccclliin
àv terra ſi vid
de parimentequindeci giouani toccare ſoaue—
mente gl’inſtromenti loro con al tretante fa n
ciulleſi di `marauiglioſa bellezza
G , 3c'ne cárauano
Che
Toi l L“Iſſ'B ‘R ’O‘
I 08 L I B R O ì
tre infinite pazzie . ll quale haueua tanto
commertio coi Demoníj,cheopraua conl’niu
ro loro coſe mirabiliſſlme , 8c in particolare ſi
dice , che faceuaarder le pierre , 8: le ſtatuc di
metalloſiacendo anco parlar,öc cantare i cani .
Narra pariméte Paolo G hirlando nel Tratta
to de Sortil.vn’altro eſſem pio ocCOrlo à‘gíor—
ni ſuoi nella medeſima Cittàdi Roma, d’vna
certa vecchia Maga Seneſe peritiſſima dell’ar
te , la qual hauendo vn cane grande , e tutto
negro , ſeco lo conduccua ouunque ſe n’anda—
ua, 6c alle volte dopò alcuni prieghi , e finte
orarioni da lei dette con appa rente ríuerenza ,
lo faceua parlare,in maniera che con voci qua~'
ſi humane articolatamenteproferiua le paro
lezche furono ſentite da molte perſone:la qual
coſa peruenutaalle orecchie del Gouernaror
di Roma , 8c del ſommo Pontefice, perloro
commiſſione fù carcerata la ſtrega, 8c dal luo~
gotenente del Vicariodi ſua ſantità-alla pre
ſenza d’altri ſapientiffimi huomini ſolenne
mente eſſaminata,e trouando la verita del ſat
to, la fecero abbruggiare.
Vauro all’impedir gli atti carnali rende
te ſtimonianza Pietro Palude con altri Aurto
ri narrando, che vugran Conte nei confini
delladioceſe d’Argentina pigliò per moglie
vna Signora nobiliffimaflna dopò che furono
celebrate le nozze ſino al terzo anno mai la
' puore
P R I M O .i ſ109
- ‘ che;
PR‘IM o; zi;
'i
- Che ci richiefla de’maleficifipofs’ana Mappa-j
?enza trasformar glihuomim’, z’y- real
menteportarfi daluogodluoga, ‘
, x Cap. 111._
b chrma Sant’Antonino Arcíueſcouö
di Fiorenza, che vna gioninetta, la
qual per non volerconſentire ad vn
. gíouine, chela ricercaua dell’atto
Wenereo fù da vno Giudea ad inſtanza del
medeſimo libidinoſo Amante conuettita in
ivna caualla .* ilche non eta però realmente ve
íro; ma ſolo per illuſione diabolica, che muta
11 uala fantaſia,& i ſenſi di lei,e inſieme di quel
1 li,che la vedenano , parendoà tutti vna canal
la; ſe ben con verità non era tale , come lì ſco
perſe eſiendo condotta auanti San Maccario,
poiche non potè il Demonio opera: tanto.
che ingannaſſeiſenſi diquel ſanto, perlecui
` affettuoſe preghiere à Dio ſù mirabilmente li
berata dalla illuſione, dicendo ciò elle: äleí
'auenuto , perche non ſi daua allo ſpirito , 85
.non ftequentaua i Santiflìmi Sacramenti, co-,
m’era l’obligo ſu o,ancor ch’ella foſſe honeſta.l
Nè ſi deue tralaſciare vn’ altro matauiglio—l
ſo caſo raccontato da buoni Auttori di vn Ca
ualliere Gietoſolomitano,il qual eſſendo giun
to nella Città di Salamina hora detta Famaj
ſi H~ goſta
t .o
,—w .:3.4
in@ _,4 I. IB’R O‘
‘goſta con li ſuoi` compagni ſopra vna Na‘ue
carica'di merci, e ‘sfotz’andoſi ciaſcuno‘di loro
" trouarvettoua lie, &monirioni Petlovia ..
gio, quel giouine ſe n’andò à caſa di vna don- 3
na ſuîl lido del mate fuom della Città,à cui di- `>
mandò , s’baueſſe oua da vendere , la qual per
eflet"foraſtiero lo fece 'aſpettate alquanto con 3
iintentione di dargli tutto-ciò,cherichtedeua, :`
.St-'entrando in caſacon trattencr vn poco quel r
gioníne, egli la cominciò à ſollecitare , che lo Î`
iſpediſſePreſto, accioche partendoſi la Naut
non lolaſclaſſe in terra : All’hora la donna gli r
diede certe oua, con dire, che ſe per caſo foſſe z
partita eſſa Naue ritornaſſea lei. ll gimtanc z
dunque caminò con-gran fretta verſo’l lido
del mate,e' trouàdo, che li compagni ſuoi non
erano ancor iui venuti,ſenz‘entrar nella Naue
ſi poſeà mangiar leoua dategli da quella don
na. Et occorſe(coſa mirabile) che do pò vn’ho
ra diuenne muto,8c come pazzo ſù quaſi alic
narodalla mente, 8: per quanto egli riſeriua -
marauíglíandoſi di ſe ſteſſo , non poteua Capi
tela ca‘gione diperſienttar
accoſtandoſi qneſta ſi ingran nouità
Naue, fù ,ſcacciato
il quale
da coloro, che vi erano conſſbaſtonate , chia
ns ’L‘IÈB’R 01
mrewho’vnadmna detta-lingretia ,la quale
menu’eraportara da Satanaſſo dalla mcdeſt~
.ma‘Congrcgatione-ò caſa ſua,la mattina auan
dgiórho ſuonò .la ſolita ` Campana dell'Aue
Maria 5 laſciando
ſiparti per ilchetoſto
lei inilVnDemonio ſpauentato
campo l—pinolſio ap- -
preſſo- lariua del fiume- Paſſando dunque à
caſodelì— vu Contadina giouane ,che bcmílì
mo conoſceua eſſa femina, fù chiamato da lei,
&‘ſcorgendola tutmignuda, fuorche le patti
Ecrete,ch’erano coperre, e ſcapigliata , le ne
fiupi grandemente-fl, 8c vergognandoſi d’acco—
ſtatſele ,al fine vinto dai prieghi ſuoi, andò à
ehiedcrlceiò,che~le foſſe occorſo: E r ella auez- v
ea a cuoprirelarye'rita con l’vſate menzogne ñ
cominciò à dit-llmulate
il‘giouinezpunt‘onon il tutto; quantunquc
le credeſlſie,moſtrando di
non voletla aiutate,ſe non diceua il vero . Per
tanto ſapendo la donna, che nulla poteuano
giouat’e le bugie, promiſe tiuelargli’l ſarto ,
mentre però ad altri non lo narrallc, 8c coſi aſ
ſicurata dal ſuo ragionamento diſſe , come il
Demonio la pottòàquei giuocbi norturni, da
i quali partendoſi , 8c ricondotta dall’ifleſſo à
caſa , al ſuono dell'Aue Maria Sbigottlto ſc nc
fuggi, hauendola iui laſciata,- Vdrto quello il
giouine volſe accompagnarla à cala , oue ſu da
lei con importanti doni rimunetato: Finalmen
te ſootdatoſi di quanto haucua promelſo, nar
- ro
P R'l M- O'… ` 119
tòognicoſa ad vu ſuocompagno ,i che ,ad altri‘
poi tiuelòil caſo,e in tal maniera di uul gandoſi
fù preſa , 6c poſta in prigione; ſ-ì come ancoil
ſudetto giouine chiamato per teſtimonio in,
nanzial Giudice confirmò tutte leſopranarñ.
rate coſe .… . ‘ - ~
Per fine di ciò‘ne fa mentione l’iſteſſq-Ghir
lando d’vna Verginell’a di ſedici anni nella.
Dioceſe Sabinenſe ſodd‘otta da certa“malefi;
ea, per ſar la ſua maledetta profeflìone, la qual
’fifù guidata à ſimili giuochi; ma prima ammo—
. nita di non farſi la Croce, obliando il nome di
E Dio , giunta al luogodella fallace Congregaóñ
zione, 8c vcdendole eoſe mirabili, ch’iui ſace—
uanomö poco rimaſe ſtupida ,e ſcordataſi del—
l’auiſo , che gli diedela Maga, volſc ſegnarſí
inuocandoñil benedetto Giesù, vonde ſubito
diſparuero tutte quelle ínuentionidiaboliche,
rimanendo ſola l’inſelice ſrale denſifflmete-~
nebre oltra n‘odo [conſola-ta , 8t meza morta :e
ma pur raccordandoſi di Chriſto , 8t della ſua
benedetta Madre con deuotifiimiprieghiſeli
raccommandò , offerendole perpetuo voro di
Caſtità, ſelibera,& ſalua ſi paſtina de l`i.A cui
non mancòildiuino aiutoflpetcioehe im pro—ì
uiſamente paſſando vrt Conradino conìſuo fi—
gliuolo , 8c vn'A ſinello v’dili grani lamenti,e
ianti di lei, 8c accoſtandoſi a quel luoco la.
vidde nuda in maniera,che non ha ueua da co
* H 4’. prirſi
'faoſi L l B R O
ſiprírſile vergogne. Onde tanto più per mo;
dcſtia ,e timidità s’arrofflua fra-ſe ſteſſa,pre
gando queſt’huomo, che la guida ſſe alla ſlan
za di lui, ſi come prontamente fù eſſequíto da
eſſo Contadina, à cui ella peril viaggio rac
contò tutt’il ſucceſſo , la qual poi riueſtita con‘
li proprij panni della ſua moglie fù reſtiruira
ſalua alli parenti,che reſero à Dio infinitegra.
tie, &inſieme ;ì detto huomo da bene:offe—
rendogli molti doni,8c coſi tornò a caſa larga
mente rimuneraro. La giouine poi hauendo
` ottenuto ſ1 beneficio col mezo della Beata Ver
gincadempì’l ſuo voto ,* entrando in vn Mo‘
naſterio di Monache dell’habito di S. France
ſco . Ma la ſcelerara Maga denuntiata al Giu
dice da i medeſimi parenti per l’mformarion e
hauura della verità fù incarcerata , e publi
camente arſa .
Che li maleficí poflono oflèndergl’buamini nell-oſo
della ragione, introducendoui diuerfe info-mu;
tà z procurando anca offender li fanciulli non
battezz ati . Cap. 1 1 I I.
P R I M O: raf
Ìnente ſtan‘co , entrato in vn’hoſtaria per riſ’toi
ratſi , ricercò, che gli foſſe acconcía vnn ſa
latta , 8c eſſendo ſubito portata, diſſe. Vngí—
la ben,che ti pagherò,& poi che l’hebbe man
giata, ponendo ſecrerarnente vna polizza 'ſot
to la 'ſoglia dell’vſcio ſene partì: one ſopra—
giunrala figliuola dell'hoſta picciola per ſpa
recchiar la menſa , all’improuiſo cominciò
impazzire , e ſpogliarſi nuda , come nacque ,
6c ſaltando protuppe nelle medeſime parole,
Vngilaben ,cheti paghetò ; mala madre ſo
ſpinta da naturale affetto , entrando- in quell-a
camera , incauramente ſi laſciò traſportare al
lo ſpoglio, operando ilmedeſimo , che fece la
figliuola: le quali coſi priue della ragione per
molto ſpatio di tempo rimaſero , mentre vi
concorſe tutta la villa , fino che lo ſcelerato ri-,
uelò il ſuo delitto , ordinando, che foſſe tolta
la polizza da lui poſta, qual toſto leuata ambi-z
due riueſtendoſi ſe nc fuggirono .
Quanto poi all'introdur uarieinfermirä ne
íeorpihumani, Narrail ſopradetto Autore,
che un certo lauoratore hanendo dette alcune
9 parole faſtidioſe contra una oſtinata, 8: ſupera
ba donna, lo minacciò con orgoglio,e ſdegno,
cheinbreueſi uendicarebbe, 8c quanrunque
eſſo Contadina pareſſe di non farſene conto;
nondimeno la ſeguente notte ſi ſentìcreſcerc
una broffo‘la ſopra’l çollo, e ſtricandoſr alqua—
to ,
.”ll“…LJLUHHllllſUllſll r
na .E I B 'R `O`
to , ſi tro'uò tutta la faccia enfiata , di maniera
che etiandio per‘ tutto’l corpoappatiua una ſpe
tiedi lepra horribilefll che peruenuroall'otec
- ehi-;del Giudice fa preſa quella donna, 8c p0—
fla alla tortura , la qual eſſendo con ogni dlll
genzainterrogatadi tal ſucceſso, il tuttocon
\ ſe lsòaggiungendo ,che quando tornò à caſa ,
dopò le parole di- colui, il Demonio le diman
dòla cauſa dell-a ſua ttiſtitia ,, 8c afflittione , a.
cui dicendo, che ſi uoleua uendicare contra
di lui,,rtſpoſe il nemico lnfernale. Che coſa.
vuoi tut‘chcglifacci 2 A cui loggiunſe. lo
vorrei,che Per il corſo di tutta la vrta egli pot
' Kaſſe la ſaccra en fiata, 8c coſi partendoſi quel
maledettoinrroduſſe quella infermitàdi più
\ che non gli banca richieſto t Onde poi ſu ella
ſubito abbruggiara . ~
Racconta parimente di certa donna , che
con giuramento fatto ſecondo la forma delle
leggi depoſe,che nello ſtato della ſua V ergini .
tà, eſſendo Damigella d’una Signora,udcndo,
_ che una malefica procuraua con ſupetſhtioni
‘ mitigar il dolore del capo ad elſa gentildon na,
oſseruò con gran diligenza la pratica di quel
la Maga , à cui vedendo l’inurile cſperien za ,
acceſa d’ira vsò parole altiete , 8c tipten ſiue ,
ö( come ciò faceua ſolamente per ſuo v t lle , 8c
guadagno. All’hora ſdegnata I’tniqua femi—
nadiſse.` Tu proueraidi quatte giorni, le ſa.:
. ~ tan:
1.
P R X M O. I 13
ranno ſuperfflrioniò nò . Giunto dunque che
ſùil terzo giorno,mentre ſtette la mattina à
ſedere,ſubito l’aſsali un gran-e dolore con hor
ribilipunturein-ogni partedelcorpo;paren-
dole, che ſopra’leapo le foſsero poſticatboni
inſocari, 8c nella pellerd'ai piedifin’al capo
non era tanto ſpatío, quanto unapuma d’ago,
oue nonſoſsc unabroffola bianca piena di mac
cia , 8c coſi continuò nei ſudetti tormenti fino
al quarto giorno , altro non facendo , che gri
dare,chiamand`o.lalmorte per ri medioz‘ma pur
al fine trouati certiinſtromenti maleſicialiñ, 8:
oſtr nel fuoco, ſubito recu però la' ſanità. ‘
Eſſendo grauidavna certalemina,& il pal:
to vicino , ſù richieſta da vna Comare àpi
gliar lei per‘queſto effetto al tempo del parto
ri.re,la~qnal donna hauendo notitia delle male
qualità di—coſtei‘, con buone parole fingeua di
voler condeſcender alla ſua richieſta; ma poi a
q'uell’oecorrenza pigliandone vn'altta, la pri
ma ſdegnatadopò otto giorni con due altre
entrò nell;a'camcra,& approffimata al lecto,öc
volendo ella chiamate il marito ,, che in un’al—
tra ſtanza dormiua, talmente perſe le forze
p della lingua, 8c d’ognialtro ſentimento , che
per niun modo ſi Poteua moucr,ne parlare.Et
ritronandoſi eſſa: Maga in mezo dell’ altre
ducdiſſe. Eccoui queſta peffima ſſa tuttelc
donne,che›p.et' non hauermi uoluto per coma*
;*! , ſe, i
…--.…__ W.ru……ruulilllHHHHHH
, rz4` . L l B R 0
, re, non paſſerà impunira. Et mentre l’altre
pregauano per lei, poiche mai haueua nocciu~
to ad alcuno de ſuoi , ſoggiunſe la malefica,
Perche non hà uoluto compiacermi, uoglio
’porle nel corpo certe coſe; ma nondimeno per
amor uoſtro farò, che nel termine di meſi ſei ,
ella non ſentirà dolore alcuno, 8c nel fine di
quelli comincierà ad eſſer cruciara. Accoſtan
douiſi dunque le toccò il ventre con la mano,
alla quale pareua , che eſſendolccauari gl’inre
ſtini , le foſſero poſte dentro alcune coſe , che
non puotè uederc. Et nel partirſi le ſtreghe ri
cuperando l’impagliolara la uocc, chiamòil
marito, eraccontò tutto'l fatto àlui inſieme
con un ſuo figliuolo prete, che all’hora era
Archidiacono della Villa: ma paſſati :ì punto
li ſei meſi l'aſſali un dolore, e tortura ſi crude
le nelle uiſcere , che giorno , 8c nortegridaua
ſenza ripoſo alcuno. Er perche come deuo
tiſſima della Beata Vergine digiunaua tutt’i
ſabbati in pane-,8c acqua ad honor ſuo,- perciò
perli meriti,& interceflìone di lei ſempre heb
be penſiero d’eſſer liberata . Et mentre un
giorno le occorſe euacuare il corpo , tutte eſſe
coſe maleficiali gli uſcirono fuori, chiamando
poili predetti marito,öc figliuolo, chele uid~
derorealmenre, cioè ſpini, ofli, legni, 8( altre
uarie materie.
_Chei perfidi malcſici arrendano à nuocer
" ' ’ ` gl’in: ’
‘ ’PRIMO. 125
'gl’innocenti bambini,quali ſpeſſe volte quelle
miniſtre d’ogni male ſogliono conſecrare al
Demonio , l’eſſempio è in pronto riferito dallí
nëedeſi mi fluttori di vn’huomo, il qual veden
do, che lamoglie ſuaal tempo del parto con
tra la commune vſanza non permetteua , che
niun’altra donna, ſe non la Hgliuola entraſſe
nella camera , la qual faceua l’vfficio della coññ.
mare,p,er intender la cauſa ſi naſcoſe all’hota in
caſa, one ſcoprì tutto l’ordine di coſi iniquo
‘.':a-
fl-
Sacriſìcio,parendogli di vedete che il fanciul
lo vſcito dal ventre ſoſſe tirato ſopra vna cate~
na ſenza humano aiuto ,~ ma ſolamente con la
fl
“a
'É‘-~.~
-LLÎ'P
potenza del Diauolo: Per il che ſtupido rima
ſto, haueudo ſentito parole horrende , con cui
ella chiamaua il nemico , 8c vedute altre ceri
monie nefandiſſime ſubito con grande inſtan
za procurò,che la creatura foſſe battezzata, 6c
douendoſì portate ad vn’altra villa nella Chie
ſa Parocchiale con neceſſità di paſſare vn pon~`
re,ch’era ſopra’l fiume , quell’huomo sfodrata
la ſpada la drizzò contra la ſigliuola, che por
taua il bambino minacciandola , che non lo
guidaſſe ſopra’l ponte vole-'do, che per ſe ſteſſo
lo paſſaſſe,ò che -la farebbe ſom merger in quel
fiume, la quale ſpauentata inſieme con l’altre
donneiuipteſenti,dubitando, che egli non
foſſe pazzo poiche il ſucceſſo del fatto era na—
_ſcoſto à tutti,eceetto à due ſuoi compagnkchc ,
era
*N l
r 26 L I .B lt ’ 0
Erano con luí,ſoggiunſealla Maga.0 pellima;
e ſcelerara dóna‘;ſi come có le tue arti hai fatto
andar il Fanciullo ſoprala catena , fa anco , che
pali] quello ponte ſenza eſſet portato-,altrimen
ri'io t’affoghetò nel fiume. Coſi dunque sfor
zara lo 'pole ſubito ſopra eſſo ponte,e con l'ar -
te ſtra diabolica chiamando l'iſteſso nimicoì
vn-tratt‘o egli fà' veduto eódotto dall’altro lato
del ponte,iñl quale rirórnido à caſa battezzato,
` accioche
con egli' pnteſſe‘
teſtimomj conuincer
d’eſſer maleſica la figliuola
dopò :litempo
- della purgationedella moglic,accusò la figli
' noia inſieme con la madre, 8c ridotte nelle for
;e della Giuſlitia , 8c eſſaminate conſeſſarono
la ſacrilegaoblatione, 8c furono ambedue al
fuoco deſtinate .
Del*
'uit ,LlBRO '.
I
PRPMOI iti”
ca , ò altro mai ſi potè raffi-enare da queſte ma;
ledicenze, fino tanto che piacqueal Signore
fargli voltar la lingua ritrattando ciò, che ma.
litioſamente haueua diſſeminato con il mede.
ſimo ordine,che cominciò . ll che ſi vidde ri..
uſcire con tanta ſcienza, ch’ogn’uno , iui pres
ſente ne preſe gran marauiglia- Et finito il
ragionamento,ilqual durò ſett’hore ſi partì
' quella beffia infernale ſenz’altro ſcongiuro ,
öc con la ſemplice ſua predicatione, per cuiala
le…voltc ſi corrobora la Fede noſtra , come per
glieſſempi occorſ. Perciò dinuouo l’iſteſſo
Padre eſſorcizando vn’huomo ſpiritato alla.
preſenza di molte diuote perſone,- öc di alcuni
Hebrei, à caſo commando al Demanio, che
faceſſe riuerenza all’lmagine di Chriſto, 85 di
Maria Vergine, àcui riſpoſe il maligno. O
1
Frate,`perche vu'oi farmi com metter idolatria
a
nell’adorare/vna figura colorita? ſoggiungcm
j do altre coſe per c'onfirmare tal ſua mala opi~
I. - I B R 0
`nuro bugiardo; ſtàà vedere,che Fra poco tem:
po ellaleſpedirà
ſi ceſſo: meſſo per
quai paroleì penaſaper quanto
finite giunſeèſuc
vna Q
fanteſca dicendo all’Eſſorciſt'a , che la Signora
la mandaua per'inrender , come ſtà il tale. A f:
'cui riſpoſe, che ſi ſentina benifflmo,acciò non :
le apportaſſe allegrezza. Mentre poi ritornò .
allo ſpiritato ſorridendo diſſe. 'ſu non haue— :1
reſti credurola verità ,. ſe non la toccaui con z
mano;ma credimi: Noi ſiamo ere Demomj ;
poſtiin queſto corpo con vnatorta ſtando le- 1
gari in vn filo con tre groppi, ealtrettanre pal- ‘r
iedi piombo ,lae natura
che contiene pietreinſocate
di quella con
miavna carta, .ſ
cariſſima,
con lelerreredei nomedi lui,6<di lei inſieme .
vní-te. lo (ſoggiunſe quel Demonio)debbo
ſtarui tre giorni,& nel partire darò per vltimo
ſegnole tre palle. Vſcitò dopòil pranſo, 8(
neeiò meglio tu 1nicredi,hora và guarda nel
tallnoco, one ſcuopriraiil piombo coſi figu
rato, comela carta, &ſubiro andò trouandoui 1
ogni coſa. Nel ſeguente giorno egli medeſi- 3
mo lo ſcongiurò gagliardamenre auäti il San
tifflmo Sacramento , oue gettò fuori dl bocca
tuttele ſudetre ſtregharie, 8c aſſai altre di più
,nel modo promeſſo,& la mattina poi del terzo
‘giornogertarono dl bocca le tre palle, 8c con
poche parole ſe ne fuggirono d’eſſo corpo , la
ſfiíndolo
ſi `tramortiro
'ſſ' " vn quarto d'hom
` .Vn’, '
l ‘ P R ſ M OZ l'43"
' '-Vh’altro gen-til’huomo nella Cittì'di l’ial
²' cenza trovandoſi maleficiato con v'n cer‘roanü
‘ì nello,8zñ altre coſe non ſolodiliennepazzo, ma
i‘ anco fi ſpirito. Eñr mentteil Demonioſene
l ſtauaaſcoſoin quel corpo ſotto ſpetie ‘d'inferu
1T :nità naturale ,- alla fine cominciòà ſcoprirſi,
il p'redicaLndo errori pernitinſìffimi con ſcanda—
l‘ lodi tutta la Città,- Macondſci‘uto-daiSupe-i
‘il tion' per quelloeh'era ~, ſubito ſii laſciato; per.
ff‘ cui s’accrebbeſtuporezeſſendo prima ‘tanto'ſai
3*‘ uio,& diſcreto,etiandio nei maneggi pu‘blici:
,F- il quale benche foſſe per lungoítempo (con—f
i!? giurato-indnñpotèmailibe-rarſ. ' -' 'ì
>1 - Wanmalleoccaſio‘ni di ſcandalo, vn'alt-r'a‘
PF giouineîmta-in‘vna delle principali Cittàd’h’a
5-' liadiznobiliflìmo ſangue ;ic-ame riferiſce-il ſu#
l’5 detto ‘Ra-P; Mengo , laqual Eſſendo d’anni dd-'L
~Î deciñſtaea primamaliata cbn ſpiriti ‘, ſe ne viſſe*
i com’era prima quieta penalqu’amí giorni-;86 `
Î-ì meſi,ſebemfaceuaalcuni‘atti fä‘nciulleſchi-piiì
If toſto-che diabolici‘, ondefùdalli ſuoi-parenti
?1‘ monacata:É Et mentre il DemonioaſPettaua‘
i qualche bella occaſione ‘dig-tan‘ſeandalo , haá `
-ueua per ciò cominciato vn’iinpreſa , e ſegui#
ua, s'lddio non manifeſtaua-il trattato , 8c peſi
` ſimo ſuo diſſegno,qual ſù queſto;Che doueri-î
‘- doſi far nel Monaſterio vn’honorata muſica
- con violoni, 8c altri ſtromenti: &'hauendo*
preparato per queſto effetto vna muda dilvioiji
, 1 7K e]
145 . I. I B R O
’lezſù leuata'la violinaſopramrper il che ſuſci-`
tòiui aſſaibisbígiio, dandoſi la colpa hor all’
vm . 3c her all’altra ; con ll mezo del qual di.
l'ordine conduſſe il maluagio quella giouine
incerta .flanzaeon molte ſue compagne : oue
.er di loro diſcorrendo ehi haueſſe pigliata
quella violim diſſe per bocca di lei. Se vole
teyehc i0 indouini nom inerò chi l’ha pigliara :
M che l"altre conſentendo ſegnò eolmrbone, .
formandouneircoioin terra , Se dentro rin— .
chiuſa con atri burleuoli , 6c parole uane, la ç
violina (ſoggiunſe) fù p’igliata dalla tale, 6c la .
nominò . liebe in reſo ſubitoquella fu porta
'u al ſuo lacco*: ll qual ſucceſſo poi fù denun- .
tíato àí Superiori, 8d_ a i Signori Giudici di ſi* 1
mili miri-atti, 8c l’E-ſſaminatore interrogaua [l
Dcmoniocredendo , che foſſela giouinemella i
cuiboeca egli ſi fermana, 8c coli nel proceſſo
{ù infa mato ſuopadre, ſua madre, 8c altri ſuoi
Fatemi, for-ui, Se molte altre perſone innocen
tziffirneì Dopò l’eſſame, tl Giudice rtouò il
padre della giouine perſona di molta autorità,
86 gli diſſe, che la figliuclaera ſhta denuntia—
ta per inca—matrice , 8c conſtando nel proceſſo ’
la verità era aſtretto :‘r ſementiarìa con li com
plici; onde il .adre gli riſpoſe ,ebeguardaſſe
ilſatrto non e erin queſta maniera , auuerten
40.1% Che non doueſse publicare coſa alcuna
della figliuola , che non. ſia uera , eprocuraſſe
d’m~
. P.“ R *Ir-M '02' :47
&intenda-.- mpglio'dí, tal': ſnecçlſmncciò non
ſegaiſſçqualcheinconuonicmç *con multe pa*
‘- mi: affaticandofi ſgan‘nare ildcxtQGi‘udiçc , il
'qual Pfikſiſt-eme nel ſuo, PfflìfiQſ-O repliczè, can”
Prima# che [uefa-era {WPPO chiara nel Prw
'ECKO ; ö: mune 'il :gemfl’huflmo lo-auisè. che
potetb‘os haueccſſaminatojl Damon-Mme@
flag-li a poiche -duhixazuarpcr molti accidenti la
fi‘güuola eſſer iſpimata: onde'íl. Giudice ſpa’,
k mamo ricercòflhefl faecſſçççrm'la’çiuſhri;
è per Forex… 'EÌMUÌÌQR - B—t poſto @Mina-don
fliuerfl E'ſſqrciì-ſti :porchiarir‘ſi diqueſto vago*
tia, "laagìüllí‘nefù 'tolsafläl M‘enaſtçx‘io, &con;
dom àzcaſa 'ſua ,ene riguarda-udenti ne’ ioni 'ſi
Renè diucrſi ínſtmm‘mçi maieficiaü, ;i quali
‘s’ar‘ſe’w-ñ Poiçomíncíaudaíì à íìîon‘giuraredſ-v
.iÎ @giovane ſhbímfiſcopçvſc -i‘l 'mal-Amo ſpie
fl‘ 'tim'con tanta ’forza, che ſe ben `la medeſima
ſu 'hxf'crmamon akñuaga à nedeçi anni, mondi*
:- 'mama dice-i ’h uomini .non potcuano. [medaflal *
‘ 'tra g‘lia’lrrí ſegmvdaìùper cui certi ficm il «Giu
‘ '-dice da tutti gli E‘íſqrciflí di ,quella Cinà giu*
’ſtfficò {agiourinc dell’impucñaîione
, - ‘I‘ma-mo poi_ Îà-glío’dí) eçci‘mí… da maleficíi
r” ’ſcriuc pu'rezil ‘ſudeuo R. P~. Mangone’î (ho (in
:T Fendi@ ,-ch’c’ſſepd@ [tato mandato-ñaìll,a›Míran1
'dola‘dai Superiori. per eſſorcízar certegiflm.
'nçneflenìnq‘da Lui va gemíl‘hmmo, flicc'ndſh
ſe gli ,che ſi Mutua. '1119le Bragaglia”: perche..
, -’ " J
K 1, mv_
T4! preſa-ÎÃ'moglie',
hauendo HB'RJOl d'a cui nacriuero fi-È
gliuoli , eſſendoconcotdi,—& pacifici tta di lo
ro,- ſeuz’alcuna parola,& altra tiſſa ſi deſtò im
proniſamente tant’odio , che non poteuano
guardarſi ſvn—l’altro. ll qual Padre li confor
tò con dit‘e,che [ddio li aiuterebbereſſottando
ambidue à confeſſarſi,& communicarſi, ſi co
nte-fecero. Dipoi fece vedere nel letto , doue
fra molte ſuperſtitio‘ni ſi trouò vna mano fatta
di piume con sì bell'artificio , che pareua eſſer
coſi nata, 8c eta’ anco ſpoſata con annelio colo
rato di materia giamai non conoſciuta, la qual
tendeuaſtuporeàchi la mitaua . Furono ab
bruggiati quei diabolici inſttomenti,& appli
ca‘ndoui ‘certo oglio benedetto,tuttidue in bre :
ue tempo tirotnatono nel priſtino (lato d'a- j
more., ringtatiando Dio della riceuura gratis.
.~ L’altro caſo’occorſe (per quanto afferma l'
iſteflo Autore) nella Città di Reggio d'vna bel
…lima , 8c honeſta gentildonna ricca, che ha—
- ueua certe perſonepetcaſa, I'vna de'qualieſ—
ſendo grandemente acceſa del ſuo amore, get
tolle nel ſeno varie roſe,e fiori. Del che ſu ac
cuſato, '65 ripreſo da eſſa gentildonna , minac
ciando,che lo direbbe al marito,- Er ricuſando
la donna,diſſe colui.- Poiche del mio male non
vi‘ Curare , ſtare à vederche coſa vi anuetrà , ö’,
pigliataſi licenza daquella caſa, ſubito ella co
rbinciò ad odiare
_
il marito inſieme
./1. _ ſi
con P”)
li Pm‘:
P R I M O .` ' Ìäg
pri'j figliuoli .~ Etin‘m'a'niera quell’odio crebî
be,che venuta fuori di ſe tentò vna volta di ras?
gliare con vn raſoio ognicoſa al marito; ſe ben
ildiſſegno non le riuſcì. Paſsò tanto innanzi
quel ſuo furore, che vu giorno preſe due fi—
gliuoline gettandole in vn pozzo; oue s’affof
garono , 8c mentre procurò di far-il medeſimoî
ad vn ſuofigliuolo picciolo,accortoſi delle ſ0—
relle affogate ſe ne fuggi . All’Vltimo anco el
la ſi precipitò in detto pozzo; ma alquanto ſo
ſtenutada ipanni coſi preſto non andò al ſon
d0,che ritornata in ſe,,öc gridando fù aiutata ,
8c indi tolta come’meza morta . Hauendo poi
l‘a Giuſtitia ſecolare ſopra ciò proceduto ſi fe—"
ce iſperíenza Per conoſcer la ſua infermità ,
perdendone la ſcrímia i Medici,- onde ſi ritro—
uarono molte malie fa ttclc; 8c benche ſi le ap
- plicaſſero diuerſi rimedij per guarirla,'nondi
meno ſempre ella reſtò melanconica sì perle
figliuole da lei ſoffocare , come per: lo ſcandita‘
lo , qual ne preſe tuttaquella Città . ` ',
.0:
(be
?in `t; 1 B’R _o
Cbegli oppreffi dal Demanio ſono per la maggior
parte donne, e’y- fanciulli . Cap. 1 1 1 1.
S E C O N D OÎ
dinato,e permeſſo,che gl’inuiſibili ſuoi nemi-ſi
ci tormentino icorpi oltra l’altre ragioní;ac
cioche petauentura gl’increduh’ , e poco fedeli
conſiderino quanto più l’anime de‘ rei ſiano
crucia'te nella perpetua dannatione, Se ancoi
buoniChriſtiani nel veder sì tremendi ſpet—
tacoli ſi guardino con ogni potere da i peccati.
Ma diſcorrendo in particolare della varia
afflittione de gl"…demoniati, non midouerà
- eſſernegato, che lo ſpirito ſuperiore alla natu
ra non poſſa muouerla , 8: alterarla s eſſendole
da Dio fitta ſoggetta, &in conſeguenza agi
tar , ecommouer gli humori, ecompleſſìoni
humane. Però indubítatamente egli tiene po
teſtà ſopra l’imaginatiua,inducend0 noui fan
;taſmi,& illuſioni ue gli occhi,e nelle orecchie,
può toglie: il guſto, dominareiſenſi, infiam—
mar la concupiſcenza , prouocandola volontà
al mal optare: Inoltre introduce la febbre,
;quantunque ſenza diſordine, e cauſa acciden
tale , 8c a'ltre molte infermità per la virtù , che
in lui regna di poter à vn tratto muoueril ſan
gue, egli humori radicati nelle parti interne .
Parimente ſuole acciecare, priuando della vi
ſia nö già ſenza materia,ma col mezo di Hem
me, ò altri eſcrementi ne i corpi portandoſi da
,vu luoco all’altro . E r chi dubira,che non poſ—
ſa render muto , e ſordo l’huomo? ſe Chriſto
fieſſo çommettédo à quel Demonío,che{vſciſ3
’i ~*~**~">—~~~—-— -U ’i M e;
l
…-4
'178 L I B Re 0 ì _
Fñ’.
:
`Te, ſubito ſgombrato la perſona guarita parlò ,`
BC vdì beniflìmo rimoſſo ogni impedimento , …r
M 4 Dell-i
"184 L I B R O
t
- i’ ‘Del
_ S E ‘CſiOſiN‘ D’Oſi. 199
‘:x—-~
+72.Es.— che da ſe ſteſſo non potrà ottener, ſe prima non
ſi riuolga al vero, 8c immutabile Polo , ch'è
Chriſto benedetto , 8c alla ficuriſſima, e ſacra
tiſiima Tramontana Maria Vergine . Ma E
come il ſeſſo ſeminile per natura imperfetto,
benche per fede ſemplice, e diuoto , 8: perciò
meriteuole di ſuffragio, alcune volte ſi ſli ca—
pace di riceuer gtatie marauiglioſedalla dini
na pietà: Coſi all'incontro per la propria inſita
bilità bene ſpeſſo è talmente ſottopoſto al l’im—
patienza,öc curioſità, che non viene perciò eiſi'
;'N 4. ſau
Zoe-S . L" I B R O
"ſaudita : Teſtimonio ne ſia la Cananea,la qual
r altri riſpetti buona', e ſanta , affrettando la
ſanità importunaſiai
quaſi dell’indemoniara figliuola
Signore,öc allr ſiSanti
dimoſtrò
Apo
ſtoli, ancorche poi quando meno ſi'penſaua
foſſe reſa meriteuole della richieſta graria. Ma
le donne de’ tempi noſtri troppo anide , 8c an
ſioſe ſono perla maggior parte facrli à prcſtar
fede ad ogni coſmpercioche ſe in vna delle lo
ro creature ſcorgono vn poco di toſſe, ò ſtorci~
mento di membri,ò pure ſegni d’h umori me
lanconici,e matricali, ſubito penſano, che ſia~
no ſpiriti , imprimendo ciò nella fan raſia anco
ì gl’al'tri di caſa, e quando poi da gl’rntelligen—
ti con verità ſi ſcuoprono iſpiritate , non veg
gono l’hora , che guariſcano , eſe perauentura
nell’eſſorcizare cadono à terra dal moro , che
predomina , le publicano per libere, e riſolte ,
non conſiderando eſſe inſieme con gli huomi
ni ſemplici, 8c ineſperti la difficultà dell’rm`
preſa , anzi ve ne ſono di quelle, à cui Dio pet
doni, che ricorrono all’aiuto , e conſiglio d'al
rre donne, le quali non eſſendo dottorate in
medicina, &priue dell’autorità Eccleſiaſtica
(ſe però non foſſero veramente ſante)non pol
ſono eſſer altro, `che ſtreghe, e malefiche, 6c in
conſeguenza miniſtre, c confederare del Dc
monio, facendone mercantia con indeéní , 8(
Zcrgogngſì guadagni, con danno più roſlo,
e pcgf
l 7 l
l_ SECONDO: ai)?
ì E peggioramento de gl’infcrmi, ìeeon apparati
.zadilànrità cag-ionara per la corriſpondenza
u..
aΗs diabolica : Queſte ſe non ſoſſerofanorite dai
mali Chriſtiani, certo chedalla Giuſtiria non.
rimarebbono impunire co-l mezo del fuoco
Elementare, oltra il perpetuo apparecc-hiato
i?
2;
B ad eſſenell’lnferno. lo nonnego per-ò,cbe-al~
curia diuora ſemina rall’hora non po-ſI-ì giona
reall’infermità col mezo delle ſecreto ,85m
7.‘riteuoli -orationi , con cui il medeſimo ſecola
fl‘ redi buona vita , e di fede ardentopuò in cerrc
r’: occaſioni ſcacciare dai‘c-c-rpili Demonij , co—
(CID
‘Della difficult-z‘ in conoſca* le infermità~ naturali
dalle male-finali. Capitolo 'Primo .
ñ; Oiche per dottrina, 6t iſpc-ſi
._ .1 rienza concede: ſideue,che
tall’hotai Demonij nei cor
; pi humani ſoglrono produr
re alcuni effetti , che vengo
* ' no anco da gli humori natu
rali, col mezo "delli quali egli s’adoprn naſcon
dendoſi nella flemma , colera, malinconia , ö:
altre male qualità interne da loro alterate per
_ il dominio , qual tengono ſopra la natura cor~
porca.- biſogna affermare,che le infermità dia
boliche ſiano difficiliflirne da conoſcer; onde
poine i caſi dubbioſi,incognrri,e diſperati na
* ſcono
LIBRO TERZO.~ 3.13
ſcono tante conteſe nelle eaſe,varíj conſulti tti‘
Medici, con grauiflimi danni , e diſpendij de
gl'intereſſati; Ilche forſe per altra cauſa non
, auuiene , ſuor che perla malitia , öc ſagacità di
l detti inuiſibili nemici,liquali ìguiſa di maláfl
drini ,.e tubelli godono di non eſſere manife—Î
fiati . Tralaſciando dunque diuerſi acciden7`
ti , che poteſſero ingannare gl’ignoranti per
indurli in opinione d’eſſer malattie ſoptauatu
tali , 8c veramente non ſiano per il giudicio def
ſauij , 8c intendenti , come le fiſſe, e deptauate
imaginationi, pazzie con ſumate,ò per trauaglſ
d’animo, ò tentationi de’peccati, humori me.
lanconici , e matricali, imbriachezzi,inuamo~
tamenti, retentionr di purghe,& à vn biſogno
anco fintioni , 8c apparenze per qualche diſſe
gno,8c intereſſe particolare,- mi ſarà lecito di—
re, che il primo ſegno, 8: argomento di queſte
malie, è quando le medicine, e rimedi} appli—
catiui al fine nulla giouano, anzi più toſto gl’.
inſermi vanno peggiorando,conci0ſiache im
pofflbil ſarebbe per ogni ragion fiſica,chedet~
ti mali non cedeſſero ,ouero non ſi ſminuiſſe-j
to: Ma ciò in vero ſuccede per opta del mede-
ſimo Satanaſſo, ilqual di naſcoſto commoue
gli humorididentro, acciò le medicine non
Hino effettuare alcun bene . Il ſecondo indi
tio, è l’eſtremità coſi abborrita dalla medeſima
natura, _che per ordinario ama, 8c‘ deſidera la
" Q 3 .fixe—
'2‘r4~ 'LÎBRO
ſtrada-del mezo,ſcotgendoſi alle volte gli am.
malati"in varij ecceffi , hora troppo mangian
do,& hora niun cibo riceuendo, vigilando co
me buboni nottiuaghi. 8c poi dormendo à gui
fa di ſonnacchioſí Taffi;parimente ridono cori
guſto ineſtimabile, 8c àvn tempo piangono
ſenza fine . Il terzo è, che riceuono graue noia
dalle parole, e perſone ſacre, prouocandoſiì
molte dishoneſtà , e inaledicenze con odi) ap
‘parenti' verſo quelli di caſa . 'll quarto, è il fre
nericare oltra l'vſo , moſtrando di ragionarin
terza perſona,8c poi deli àpoeotornarein cer
n‘ello con la quiete di prima , quando lo ſpirito
fidiparredalla teſta,oue riſiede. ll quinto ſa
rà l'vſar all’improuiſo certi linguaggiocculti,
nè mai imparari dalla creatura. Il ſetto indoui
natalcunc coſe incognite, 8c veder con la men
te quel, che vien operato in luoghi lontani ſen
za ſeruirſi degli occhi corporali. il ſettimo
finalmente quando l’infetmo , ò inferma pati
ſcein diuerſi tempi ſuanimenti di cuore , ca
dendo alle volte tramortiti , 8: in breue col
mezo delle ſemplici orationi tiuengononra
qualialcuni per natura ſaniſlìmi,e di buona
coinpleſſione ſenz’altro diſordine,ò cauſa pre
cedente ſi ſono vcduri cader all’improuiſo, :in
zi rimaner ſtroppiari,8c offeſi dentro,& in par
ticolare nello ſtomacho, oucro nelle fanci,che
non poteuanoinghiotrire le viuandc, 8x' ſolo
con
1/
T E R 2 O: 21 S'
Eon la forza delli diuini precetti hanno poi mi
giato,e digeritoWeſtc poche conietture bre
uemente diſcorrendo hò propoſte di molte,
che ſono ſtate ſcritte , e prouate ,intorno à cia.
ſcuna de quali per ſodisfare à qualche dub
bio, e particolarmente di alcuni profeſſoridi
medicina,quali chiamerò più toſto curioſi,che
increduli (douendo io preſſuporre tutti loro
cſſcr buoni Chriſtiani)Hora dico quanto al pri
mo ſegno , ch’eſlì Signori Medici, e Filoſofi
non poſſono giamai negate, che la natura non
operi ſempre à vn modo,oſleruando però le
viciſſitudini de’tempi,e ſtagioni, 84' che i Cie
l-i , &in Elementi non ſi muouino con certa
regola , e miſura infallibile ſtatuita dal loro
Creatore,ſecondo le proprie qualità; ma ſe ve
deſſero fuori dell’vſa to fermarſi il veloce giro
delle sfere,la terra più de gli altri graue,e per—
manente muouerſi,trattenerſi l’acqua, raccen.
derſi l’aere , 8c il fuoco rinfreſcare, ſi ſtupíreb
bono di maniera,chea`i viua forza ſariano aſ’rret
ti con ſentir c'on li Theologi eſſer miracolo cui
dente; ma ſe anco ſcorgeſſeto,che vn’antidom
rinfreſcatiuo accenda maggiormente la feb.
bre, ouero che il Chirurgico volendo con gli
approuari rimedij reſtringet, e ſaldar la ferita,
quella più ſi dilati,öç aggrandiſca,reſterebbo
no tutti confuſi , &attoniti :coſi mentre l'in
fermi-tà naturali con ogni poſiibil arte, ö: in*
.… 9 4 i“:
EIB L l B R 0 ~
duſiria in luoco di riſſoluerſi , c riſanatſi: vis
più s’alterano,öc aumentano è di meſtieri con
feſſarlo accidente eſtraordinario . Quanto al.
ſecondo credo parimente loro non poter met
terin dubbio , che qual ſi voglia indiſpoſitio—
neneicorpi humani per gli humori corrotti
non toglia l’appetito, 8c il guſto; Ma il man
giar tall’hora di ſouerehio con tanta voracitì ,
non pare coſi facilmente in vſo, molto meno
ſeguendo la dieta con altrettanto ecceſſo, 8c il
ſimile ſi può intender del dormire, 8c vigilare,
ed'ogni altro atto corporeo,e ſenſitiuo. E* ben
veto,chel’bum0t melanconico, e la mania,
chedalui procede pori-ia alle volte per breue
ſpario partorire gl'iſteſlì effetti.- ma che però
andaſſe per lungo tempo-durando fuori d'ogni
termine di mediocrità, non crederci , che ciò .—.-—.-_—_4
da rnali naturali ordinariamenre procedeſſe.
eſſendo il Demonioamator de gl'eſtremi , il
qual ſi ſerue delle più imperfette compleſſio
ni,peratttibuit ad eſſe,e non àlui gli abuſi,
che ſeguonowedendoſi anco i ſoli rimetllj ſpi
rituali bene ſpeſſo giouare alla radice della ma—
linconia da loto temprata, e ſenza la qual,0ue
to altra materia compoſta de' praur humori
difficilmente ſuole il nemico infernale entrar
nei corpi. Et però , come s'è detto , col mezo
ſuo di naſcoſto adoperandoſi fa creder dette
infermità ſemplici naturali , ſeminando varij
— -* ~ dub:
”—r,
ñ. P R l M O.
dubbíj,e bísbigli con marauiglia di vedenche
irimedij ordinarij non habbino potuto gio
nate . Quanto al terzo d’abborrir con tanta
violenza le coſe ſacre potriano leloto Eccel
t lenze allegare, chei’iſteſſo humor melanconi.
z co ne ſiacagione, facendo venir à tedio qua-lun
z q—uecoſa.Alc›he riſpondo,che i Chriſtiani ſpe
L. cialmentc trouandoſi agg rauati ne’corpi, non
z. verifimi‘lefflheſi dimoſtri-no peggioride gli
z 'heretici , anzi maggiormente all’hora ſi può
g credere-,che r-icorr-inoà Dio eſſerci tandole de—
‘z uotíoniiper-con ſeguir la ſanità,benche alle vol
r te vna creatura buona , e fede-lvl -iaſciatì tra ~
5, {por-tar come impedita -nell’vſo della ragione
't iodio”: -villanieprincipalmentecontraime#
' deſi-mi Sacerdoti da-lei tanto riueriti, nè meno
ſi deue giudicate, che ſianoeccitati queſ’c’infer
5-
mi da mouimenti importuni d’eſiiReligioſi 5
‘che nel ſolo co m pa r-ir in particolare di vn’,
flÎ-Îz‘WVÌK
R
‘-ſi‘
“ëì Eſſorc-iſh ſogliono ſcoprire gran furia, e ſdeſi
gno-con differenza notabi-leñda i ſecolari , anzi
vna ſempliceim poſitione della ſacra mano ca
giona in -loro~peſi,e ſtore—imenti marauiglioſi.
Ne aneo ſi può dir, c-hecome priui dîintelletto
. ſiano prouocati ì ſimili abu ſi, poichel’huomo
impazzito tratta ogn’unoà vn medeſimo moz
do , non alterandoſi al-freno. del Sacerdote'nel
`5 modo, chefà l’indemoniato per l’autorità ſu
] pt°*‘a,che tiene ,ilqualetiandio ſi dimoſtr
COR
iis Î. I B R 0
con mori maggiori in Chieſa ,‘ che nella pro
pria caſa . lntorno al quarto poi è coſa manife
{la nella profeſſione, che lo ſpirito slegato ri
couerandoſi nelle parti inferiori per eſſer def
finito rn luogo,ſi muoue per tutt’i membri del
corpo: ma quando egliaſcendeal ceruello,de
prauando l'imaginatiua rende pazze lecreatu
rc, perle quali ragioni l’Angelico Dottorelu
rne del Chriſtianeſímo ſi laſciòintender ſopr:
l’Eua’n'gelio del Lunatico, che gran parte di'
fuotſennati è per opera diabolica , accreſcen- 5
doſi maggiormente il furore àcerti puntidi z
Luna per inganarexon penhero,che ciò ven- :
ga dall'influſſo de' Pianeti, e cauſe naturali, 6t
nell’iſteſlo luogo detto Santo dottiſſimo vi
tonfutando mirabilmente l‘opinioni de’ Me
dici. Però al tempo della freneſia l’inſermoſi
laſcia per forza dominare dallo ſpirito ſupe- ‘z’
riore,il qual mentre parla fà creder,che la crea .
tura ragioni intet‘za perſona , 8c il tutto con ~
incredibile arte,eſagaeitä, che quando ſoſſe
ſemplice pauſa, non ſi ſentirebbonu tall’hora
parole grani, e ſententioſe : il che anco meglio
ſi proua dalla quiete ticeuuta dall’infermo,
tornando ſubito in ceruello,chenon ſi raccor
da alcuna delle ſopradetre coſe, il quale can- …
giandol'audacia heſtialein altrettanta mode
ſtia, 8! manſuetudine raccon rail tormento ſo
ſtenutpf lnrgrng al quinto del parlar f., . mafl
(0
l
T E R Z O.`~ 219
l) io in diuerſilinguaggi , ciò non ſi vede altri;
‘l menti nel pazzo naturale , la cui intelligenza ,
iz eprontezza nell’eſplicarconcettiin altri Idio—
:li mi non mai conoſciuu’, nè appreſi dl lui i di
ni moſtra chiarola qualità del male, che per via
li ſola humananonècurabile, &il medeſimo ſi
.i dicedell'indouinaralcuneattianiinuiſibili,öc
:i: lontane,- il cheè proprio delle intelligenze ſe
il: parate: 8c già mi ricordo hauer ueduto io vn
:r vecchio Orefice ſcemo d’intelletto, nel cui ca—
lſſ ſo in vero non mi baitaual’animo determina
,rei re coſaalcuna; maria Diuina Maeſ’cà , cheà vn
- tratto quando le piace manifeſta la verità per
ii miſe,ch’eſ{endo l’ammalaro poſto à lettoin
iii camera, oue m'accoſtai, e mentre vn ſuo fi
le'? gliuolino ſi trouò in portico, che non lo pote
lil iſa vedere,nè ſentire, diſſe all’hotaegli con al—
,É :a voce , che ſubito ſi do-reſſe aiutare quella
1.; creatura,aec`iò non beueſſc inſieme col vino vu
n‘ pezzettodiſcudella rotta , ſi come poi la ma
o: dre s’accorſe del pericolo, concioſiache trouò
ſi la pietra, qual era peringhiottirſi, 85 miraco—
1t! loſamenre ſi rimedio non ſenza ſtupote; On
,i de feci giudicio,ch’egli poteſſe eſler fiato fat
ia curato , &che lddio haueſſe permeſſo col me
a zo della riuelatione diabolica la ſalate di quel—
,i .la creatura, il qual vecchio non molto dopò
i' morſedi quel male. Vn’altro frenetico perſo.
i na ciuile ſù già da me viſitato coſi richieſto da
V113
'ne‘ I. I B R O
, v-n’a ſtia afflitta ſorella, il quale (per quanto mi
fù riferito da lei) ſi laſciaua commodamente
viſitare dal Medic0,da paréti,& anco da qual
che Sacerdote,- ma giunto, che fui in portico ,
venne ſopra la porta della ſua camera, 8c mi
guardò con occhio molto hortibile,~ ſe ben non
hebbe alcuna conoſcenza, e chiamando la ſo
rella diſſele con grandiſſima colera,che procu <ÙOT
>~n:.ñ-ñ rñ
Came
ſ *r E‘R z 0;‘ 'azz
com realmente fi poſſana fiuoprire gli Spiriti
i maligni :ze-icorpi, . fa!.` _11.
Ralaſcíando-'glí vnìuerſali rimedi"
'di Santa Ginoſa , co me ſonoíl vero
Corpo di Ch riſto nell’hoſtía con~
, ſcema, lc reliquie , e gli habíti dei
; príuílcgíatí ſemi di Dio, che godono la gloria
e cclcſtc,& altre coſtfacre,& vencrandcdc qua
; li hanno forza, 8c virtù dí‘fucgliarei Dcmonij
nddormenran’ nellecrcature ; mi rcſtríngcrò :ì
Palcſariſe‘cretí in tal materia col diuino aiuto
da me trouati, e con I’lſteſſe proueracaoltí, af
‘: finchegl"intellctticnrioíì ſi conformíno mc—
ſ glio-al íumcdclla Fede Cattolicffieſſcndoquc ó—_ñó.—-_…ñ.—A-:lr—ó
“z {io principio dell’opera non menodifficílefl
; malageuolcdelmezo, edelfine. Ma innanzi
J ch’iomi ponga 'ſopra ciò à diſcorrerc,pcr mag
J giormenrc dimoſttarcl’aſtutie,e fallacíede gli
3', jnuíſibílíncmící, miſarì lecíko dircpct certa
_' non ingrata comparatione; 'che ſi come loto
' molte volte *ſi naſcondono nell’animo con la
;f forza della ſuggeſtionc,c tentationr,acquiſtan
f do il conſenſo, e le tengono inuolte nc’ lacci de
F ipcccati monalí per lungo (patio-di tempo , 8c
forſeanco fi no alla morte con manifcſto pen'
colo,ondc diuerſc perſone,& particolarmente
le donne paiono ;all‘hotel ſame, quantunque
x poi,
\
ì
"H4 L I B R O
jioi, òilluminate da Dio,ouero aſtrette dalla
prudenza `, 8c accortezza de’Reuerendi Padri
Confeſſori vomitano il ſecreto veneno -, coſi li
medeſimi auuarſarij per malitia occultandoſi
igiorni,imeſi ,e gliannineicorpi di Vergi
nelle,fanciulli,donne,ò giouani puri,e deuoti,
le tormentano del continuo,credendo perauen
tura non douer eſſer mai ſcoperti; ma quando
poiſr auuicinail termine deſtinato da Dio, fat
tel’eſperien ze naturali,6< ordinarie (come s'è
detto) con qualche miracoloſo inſtromento,
8c mezo, finalmente ſi manifeſtano alli Chri
fliani, connenendo mal grado loro innanzrä
Sacerdoti d’autorità euacuat l’aſcoſta maligni
:a . Nè `atal propoſito intendo romperil filo
del ragionamento , proponendo due caſi per
uenurr nelle mie mani. L’vno fù d’vn giouine
Eremira di buoniſſima vita raccommandaro-ì
mi da Monſignor llluſtriflìmo Patriarca per
ſaper s’egli foſſe guaſto,come ſi dubitaua; ma
hauendolo tenuto preſente ad alcuni officij,
non mi baſtò l’animo di affirmare per la diffi
cultà, ch’è in me propria di perſuadermelo ,ſe
non ſi veggono ſegni eſpreſſi , credendo ſolo,
che foſſero ſuanimentidi melanconia, ò debo-ì
lezza di ceruello cagionata dalla ſolitudine.
ouero illuſione diabolica fuori del corpornon
dimeno delìàcerti meſi ritornato ſiſcoperſe
QQfmonio con ’tanta violenza , che non ſolo
_hà
T E R Z O.v 225'
hàparlato , 8c adempíto le debite obedienze;
_Hi—;Fr—
ma etiandió predicare alla preſenza de’ pecca
tori le pene dell’altra vita . Nè creder ſi porc
.ÉI
'P’.
F.
H
qi:u: ua,che detto pouero giouine ſemplice,e da be
ne haueſle eſpreſſo tante beſtemmie , eparole
díshoneſte , come fecein luogo ſacro, ſe non
foſſe ſtato veramente indemoniato, come lo
giudicai dalli ſopradetti ſegni, non credendo
er quanto mi hò potuto accorgere , che ciò
’cliìì
;è
procedeſle da fiſſa melanconia , ò imaginatio
ne,che lo haueſſe potuto far preuaricare coſi
ſtraordinariamente. L’altro , è d’vna pouera
vedoua ,la qual fù moglie d’vn mercante da
me viſitata , ecommunicandomi i’humor ſuo
d’eſſer grauida di, vno d’elſa caſa: il che non
douendo penſarmi perl’honeſtàſua, e del ſog
getto accuſato , tanto più ch’era in puerile età,
lo giudíeai eſpreſſo capriccio,e melanco‘nia; có
turco ciò inteſi, che i parenti riceuendoin ma*
la partele parole da lei dette, per ſoſpetto dell'
honore ,la ſcacciaronodi caſa: il che fù tutto
per inuention diabolica , percioche delìà po
chi giorni ſi ſcoperſe iſpiritata con fatture , Cc
con la gratia del Signore fin’hora l’hò aiurata
per carità con qualche miglioramento .
Hora continuando la-propoſta, Primiera
mente,è di meſtieri per verificarſi, ſe la perſo
na è indemoniara, che l’ottimo Eſſorciſta pon
gala mano ſopra’l ſuo capo, 8c aggrauandola
. ñ P con
2 26 L I B R O
con maggior noiadi quella d’vn ſecolare, per
la preminenza della con ſecratione,porria eſſet
qualche inditio del male ricercato : Le dl*
ra ſacre parimenti: ſorto le narici à differen
za de gli altri non poco gioueranno,conci0ſia~
che non poſſono iDianoli ſopportare il ”e
mendo odore della Santiſſima Euchariſtia ce
lebrata nell’ Alzate. E t la medeſima mano im
poſta ſopra’l cuore della creatura inſerma ſue
glierà più che mediocre argomento , eſſendo
iui bene ſpeſſo la lo ro reſidenza;La onde li co
mein vna Città, oucro Forreua raccoglicm
doſid’vna parte l’eſercito cuſtode; ſe perauen
tura l’altre genti armate di fuori all’improui
ſo s’accoſtino per aſſediarla ,e prenderla , toilo
egli ſi ſparge,e compariice in diuerſe guardie,
eſentinelle con ordine militare per difender
la; non altrimenti li nemici infernali hauendo
eſpugnata la RocCa del cuore humano ſe ne
ſtanno ritirati quaſi come non vi ſoſſero; ma
ſentendo auuicinarſi le contrarie ſchiere di Sa~
cerdori,& altre perſone di carità, ſubito :ocean
do il tamburo,e la tromba per gli ſttepiti,e tu
multi,che fanno nei corpr,:hiamanoi loro ſe
guaci diſtribnendoli per ogni membro, accin
che non gli ſia tolto il pnſſeſſo hauuto, mn
ſtrandoſi pronti,& arditi alla battaglia . HCl-I
quanta rabbia ,ſdegno , e nncumenro apporti
loro eſſa mano ſacra u, ogn’huomo d’intelieflo
lo
- T E R Z OI 227
lo può benifiìmo comprendet, sì per il priui
iegio dell’altare, come per tante iſperienze,
eheſi ſono vedute. Ma io non poſſo intorno
:ì ciò laſciatdi racconta re,ch’eſſendo ne gli an—
ni paſſati fiato richieſto à viſirar vn pouero fi
gliuolo d’vn barcaruolo, che s’inſpiriiò, men~
tre nauigaua in mare, aſſai più volentieri v’anf
dai, che ad altre perſone di conto , e con tutto,
che detto giouine foſſe priuo di cognizione per
vna grauiſſima freneſia dal maiuagio ſpiritó
ſuſcitata,fece gran difeſa al tatto ſopra la reſta,
8c appreſlo'i cuore là donc ſtaua quieto alla
mano della madre,& poi con ineſtimabilc aſtu
tia à guiſa d’arrabbiato cane lì slanciò piglían
do à viua forza, che non porci ripararmi,ii di
to groſſo della mano deſtra , 8c chiuſo tenace
mente fra i demi lo ſtrinſcjn maniera che tut
ti meco inſieme piangendo dubitauano , che
foſſe rotto,c ſpezzato perla gran violenza,on
de ſentendomi mortificaca la 'doglia ricorſi e6
fidentemenre all’aiuto della B.Vergine; accio
che ſi deguaſſe impetrare …in priſh'na ſaiuezza
di eſſo dito. per continuare alla celebraiione
delle Sante Meſſe, 8: coſi à pena eſpreſſe que
ſte parole ſubito il Demomo conuenne‘ laſciar
lo nella primalibertà , 8c in vero non ſi viddc
altro , fuorche vn poco di pelle guaſta, la qual
in breue accrcſCendoſi non potè impedir il ſo—
lito ſacrificio ñ- in oltre quando alla lettura di
. P 2. cer—
ZÌÌ r. v ſ- l’ 'B R O p
certi potentiflìm‘r Eſſorciſmi, e precetti penali
la creatura ſ1 ſente commouer di dentro, s'im
pallidiſce,& ſi ſdegna con moti violenti; il che
prima non faceua, è ſegno del male . Nè vale
rà il dire, che ſiano puri humori melanconici ,
iqualinon trapaſſanoi termini in tal maniera
perle ragioni ſopradetre ,nè meno può eſſer
ciò cagionato dall’imaginatione, eſſendo gli
accidenti ſtraord‘inarij, 8c non eguali; ma che
durano per l’iſteſio tempo ſolamente, ſi come
niuna perſona giuditioſa vedendo, 8c in parti
colare i periti dell'Arte potriano con verità
negare. Chequeſti ſoggetti poi di buon no
me,e fama burlaſſero, ò ſingeſſeroganro meno
è credibile ', quanto l'età , 8: la deuotione loro
non lo comportano.- conpioſiache le fraudi , 6t
inganni ſarebbono ageuolmente ſcoperte . Di
più la proua certiſſrma dell’intelligenza , ö:
obedienza è ſommamente riuſcibile per tal:
effetto;ſcorgendoſii Diauoli col mezo delli
ſcienza naturale infuſa apprender varij lin
guaggi,& vbbidire; ſi come perauentura coni
mettendoſi à loro nella Greca, ò Hebraica lin
gua,dicui èincapace la creatura, che debba
inginocchiarſi, ò congiunger le mani, ſi veg
ganoà vn tratto eſſeguire col mouer il corpo
da eflì occupato: Coſa , che ſe ben per dimo
ſtra tione ſopranaturale ſpefliſſime volte iſpe*
rimentai, nondimeno fra tanti occorſi raccon
tero
T E R Z OI ’239
terò duo ſoli caſ . L’vno R1 ,che ricercato da
alcuni letterati , che li faceſſe veder qualche
creatura guaſta; nel principio ricuſai gagliar
damente,dubitando di curioſità,- ma parendo
mi d’cſſer certificato , che ciò era per buon fi
ne , non fui difficile à concederlo; moſtrando
loro à parte, 8c in luogo priuato vna fanciulla
d’anni dodeci , che all‘bora mi venne alle ma
ni, il cui ſpirito ſi dimoſtrò nel modo indetto
è baſtanza obedienre; ma l’vno di effi più cu
rioſo , ſtando ancora in dubbio d’humore me
lanconico voleua contra ogni penſier mio in
terrogarlo, che parlaſſe latino (quanrunque il
Demonio , come più olrra ſi vederà non parli
per ordinario in alcun linguaggio) alla qual
richieſta non pur egli non ſodisfece; ma etian
dio ridendo le ne burlaua con replicare villa~
nie-,8c dopò partito diſſe lo ſpirito all’altro let
rerato , che rimaſe , come il ſuo amico fingeua
di creder, mentre era preſente;ma che nell'ani
mo ſuo non s’haueua ben verificato , nè sò ve
ramente da q‘ual rentatíone moſſo, ſi comeil
tutto poi per la relatione di lui medeſimo ſi
ſeppe . Queſtc iſperienze in vero , ch'eccedo
no di gran lunga la conſuetudine , non trouai
già i0 per vſarle curioſamente, ò con ambitio
ne; ma perrfſieruirio di Dio , e confuſione de gli
inimici nóſtri . L’altro caſo fù d’alcuni intel
_ligemí
…
, e ſpeculariui
ſi ' '
non troppo
AP 3
fermiopij
neu”
i ;o L l B R O `
opinione di queſta materia , i quali deſideran
do hauerne qualche guſto , trouandomi con
loro in vna ſalla,ou’erano due,ò tre figliuoline
indemoniate, quali à punto all’hora io doueua
condurre all'offieio in Chieſa, 8c mentre lo ſpi
rito’dominaua la lingm ,- mi parue buouiflìma
occaſionedi compiacerli, e eoſi mi poſi à com
mandare .ì i Demoni con l’autorità da me, an
corche indegnamente rappreſentata ,- i quali
erano nell’altro capo della ſalla, parlando gre
co, e larin0,che doueſſero in quei corpi auuici
narſi ämein arto d'animali brutti, onde im
mediare due d'eſſe putte inginoechiare con le
mani in terra,s’affiettarono di venite,e mentre
0rdinaí,che anco la terza ſaceſſe l’iſteſſo, mi ri ó
ſpoſe lo ſpirito aſtutamente} che le biſognaua
fiar'in piedi per condur le altre beſtie; 6c coſi
doue‘ndo inuouer più il pianto,che’l riſo i me
.
deſimi letterati àvn tem po ſtupirono , ringra—
tiandoii Signore con diuote orationi della gra
_._x ria loro fatta, hauendo ſcoperta sì norabile obe
dienza fatta al Signor Dio nei ſuoi, bencbe in
degni Miniſtri,e ſerui . Hò vedutoanco la be
nedirtionedella Chieſa con modi efficacr de
ſcritti ne i libri approuati ſopra i'oglio col me~
20 delle vntioni manifeſtarli: gionando al vo
mito , 8: euacuatione di Fatture occulte , 8c ad
altri mali incogniti , 8: ineurabili in diueriî
bambini dell’vno, 8c l‘altro ſeſſo . Nè ſaprei,
` ` ‘ ' che
T E R Z O. 23:
che dirmi d'vn’alrro ſucceſſo parimente veriſ-ñ
ſimo già alcuni anni , quandodue Padri prin
cipali della loro Religione mi guidarono in
camera vna genrildonna ſoraſtiera per verifi
carſi di certo ſuo male, qual dubitauano eſ—
ſer humore mclanconico , ouero cagionato
daalcun maleficio , la qual ſubirogiunta re*
ſe ſenz'alrra lettura dalla bocca vn cadino di
coſe putride,& viſcoſe d’inſoliro colorc,equa
lità; reſtando poi tramortita per lo ſpariodi
due hore, oue poi'ſolleuara la feci condurre in
nanzi al Sacro Altare , eſſorcizandola alla pre
ſenza diquei Renerendi Padri, i qualiinſieme
con me non puotero accorgerſi d’alcuna coſa
certa, fuorche dal ſopradetro moto . Made lì
alquantimeſí vno di loro miriſerſe com’ella
paſſaua aſſai meglio , e più quieramente la ſua
vira. Nèffaerò debbo tralaſciare, che poſſono
rrouarſi diuerſi ſpiriti aſcoſí ne i corpi ,i quali
non oſtanteli predetti rimedi} non ſi ſcuopto-v
no fomentari perauentura da i difatti , e parti—
:a colarmente dalle creature , ò ſiano habiruari
:i v per la fragilità carnalc,ouero non paleſarinei
-` la Corrſeſſione perliriſpetti ,che ſoglionoin—
durre alcune volrele donne,óc i ſancmllià ra~
cerli: Ne’quali caſi in vero poca ſperanzaſì
può hauerdellaliberarione. Et per conchiu~
dei-con qualche profirreuole ricordo il modo
-di ſcuoprire gli habitatori delle tenebre nei
~ P 4 corpi.
a} 2. L l B R O
corpi humani , il qual ſi tende per ſe ſteſſo dif—
ficiliſſimo perle ſopradetre ragioni, non poſſo
far, ch’io non auuertiſca fedelmente à qual ſi
voglia Sacerdote bramoſo di queſt’Opergche
per maggior honor di Santa Chieſa non affet
mi giamaialcuna creatura iſpiritata 3 ſe prima
da ſegni reali, 8c euidenti ciò non ſi manifeſli
ancora con dimoſttationi eſtraordinarie : per—
cioche oltra molteinfermirì occorrenti, cioè
fantaſie, 8c capricciſdi donne,humori natura
‘ 11,8: venerei con altre pazzie, 6c ſirnili acciden
ti, quando ben Satanaſſo ſe ne ſteſſe aſcoſo,
la Chieſa per ordinario non giudica delle co
ſe occulte. Ma per carità in tali caſi incogni
ti, 6: per più cautione può leciramente bene
dire l’vntioni,le viuande , 8c medicamenti or—
dinati dai Fiſici, 8c anco adoperar i precetti di
slegat le fatture, 8c incanteſimi , etiandio che
foſſero ſecrete; procurando ſempre di non vſar
l’Eſſorciſmo formale, ſe non in caſo, che lo ſpi
rito ſia realmente ſcoperto, per non eſſer taſſa
tod'imprudenza, 8c di confonde: l’vn male
conl’altro,c0n ſcandalo,e danno del proſlimo,
aggiungendo parimenre,che ſe l’infermità in
cognita foſſe peratte maleficiale, ma però,clie
dall’Eſſorciſta non poteſſe eſſer compreſa , öc
conoſciuta, ſi douetà più toſto temere, che ſia
incurabile-,6c finalmenteà morte, come ſpeſſo
, s'hà veduro:percioched0uendo guarire,ò aiu
tarli
' T E-Rſiz 0:* :‘33
r
Ìarſi biſognerebbe, che ſi ſcopriſſeto i ſtando;
eÉ~--~::
a lenti Demonij occultati, per diſcaccíarli col
mezo delli rimeclíj ſacri, 8c con la forza d’eſ
ſorciſmi,& orationi; ma permettendolo lddio
ra ſtanno tall’hora ritirati, rodcndo le patti in
terneà pocoà poco' delle creature veſſate con
ſtruggimento della compleſlîone da lorodo—
minata;pregando ſua Dinina Maeſtà,che libe
ri ciaſcuno da vna tanta miſeria,ſe ben con que
flo martirio corporale l’anime dei patienti vi~
uendo come ſi deue nella gratia del Signore
Ì aſpettano premio ineſtimabilein Cielo.
T E R1 Z O Ì _#243
'monijà parlar latino con ragionamento con
tinuo,ne` meno vſar altri-linguaggi ,.ſe forſe
alcune volte con qualche mal fine non haueſ‘
ſero formato parole mezze , 8c ſentenze ſpez
zare . E‘ ben vero,che taluolta recitarono vna,
d ue,e tre righe latine delle ſeguenti,che ſi leg
geuano nel libro de gli Eſſorciſmi ñ Tralaſcio
vn’altra ragione,la qual pottia eſſer non ipgra
~ta,che ſi come vn’arnmalato da i tormenti cob
porali , non hà voglia di paſſar tempo , nè ſen
tirà ragionarc;c0ſi gli ſpiriti maligniaggta—
nati dal flagello delle parole ſacre perdono per:
auenturail guſlo dellicurioſi diſcorſi;ſe non
in quanto foſſero alletrati fuori dell’officio da_
vaneinrcrrogarioni , con penſiero d’allacciare
miſeramente l’anime . Conoſce ben i-l Demof
nio ſenza dubbio, e penetra le inclinationi,ve
de' le coſe paſſate,e le preſenti, non ignaro tall’
hora delle future per argomenti conietturali;
E t sò non eſſer lecito dire, che ſcorge anco--i ſe
creri de cuori, nó in quel modo,che ſono mani .
feſti à Dio; ma ſolo per li ſegni ,8c atri dictio
xi ,- ſi come mi raccordo eſſorcizando in Chie
ſa , che all’improuiſo m’ingombratono i mal
uagi ſpiriti di tanta malinconia , che preue*
dendo il mio timore interno , mentre dubita
uo divqualche loro ingreſſo nella perſona mia ,
er ſomenrar meglio l’illuſione m’ind uiſero à
creder d’eſſer appreſſo in vna mano 3 6t coſi
Q z pre~
r 5—; I. l B' R O y…
Pteſaghi della falſa imaginatione tra di loro
ragionando diſſero, qual è la mano? 8c ſubi
to io mi viddinella ſiniſtra vn bollo negroin
-forma d’vna piaſtra, il qual poi bagnato con
l’acqua ſanta in breue diſparue, reſtando io
folleuato dal trauaglio, che mi ſentina . Ho~
ranon poſſo far, che non riprenda grauemen~
te alcuni , i quali vorrebbono vdità parlare la
tinamentei Diauoli con mirabili , 6c ſublimi
attioni ,non accorgendoſi , che la noſtra Fe
deè già à baſtanza confirmata con infiniti mi
racoli ,de' quali nonèpiù neceſſita; Ma id
dio vuole, che ſi creda à quanto viddero gli
antenati, beatificando particolarmente colo
ro,che non veggono, 8c credono per mag
gior merito,`& acquiſto dell‘anime . Onde
mi ſou ' , che altre volte certi curioſi im
perti entemente mi fecero inſtantia,ch’io do
. ueſſ adoperati Demoni per interpretid'alcu
ne arole Caldee, credendo ſodisfare ai loro
ca ‘icij , quaſi tenendomi coſi leggiero,che
voleffi farl’vfficio di Negromante; ſe ben ne
anco giamai hò riceuuro volentieri il nome,
&profeſſione di Eſſorciſta, ſe non in quanto
la carità poteuaindur mi à ſimili eſſercitij . Per
il che marauigliandomi di sì ardita richieſtz
con deſtro modo procurai far conoſcer il loto
errore . Onde rimaſi certificato, che il mede
ſimo Satanaſſo era in credito , non pur appreſ
- ſo
É
1
-r e R z o: 54*,
To le donne ; ma etiandio appreſſo gli huomſ-Î,
ni auidi d’illecite nouitì . O ſciocchezza aboñ’
52.??
mineuole elegger per maeſtro , e precerrore il
BAT—Z
PÈ
a
ÎBÉÉ
fallaciſſimo Re dell’inferno , quaſi moſtrando
di ſprezzare l’eterna Sapienza del noflro Ghrí
.ſto verità infallibile: .Guai à coloro , che ſi la}
ſciano regger da i ciechi conſigli d’eſſo capita#
liſfimo nemico . Finalmente concludo,ch’e li
applicandoſi al genio delle creature obſe e,
come nel ſopradetto Capitolo ſi fece mentioſiñ
ne, non ſi ſerue di alcuno elegante ſtile ;eſſen
doicorpida luioccupati perla maggior par.;
te di perſone ſemplici , 6: idioti ,* 'concioſiaehe
rrauagliandîo vn’huomo letterato , potrebbe
meglio vſarei ſuoi ſteflì habiti ſcientifici.
` Ben è vcro,che ſopra gli ſpiriti ſotterraneí,quá
to più maligni,tanto più nudi di ſcienza vi ſoñ*
.ÈÌ‘
no gli aerei‘, 85 particolarmente quelli appreſ-ſi
ſi ſola sfera del fuoco chiamati Lucibelli, che
ſono aſſai più eleuari , più facili, 8: idonei al
parlar curioſo , à i ſuoni, 8c à i canti,- ancorche
viuono priui d’ogni concordia , 8c armonia;
ſcoprendo tall’hora col mezo de gli organi cor
porei perauenrura tal diſpoſirione per accen~
der `a gli amori , 8; alle dishoneſtà . Della cui
natura credo foſſero certi Demoni, cheoccu
pauano’ già vna fanciulla di ſangue honoraro ,
la qual Eſſendo da me ſcongiurara in vna C hie
ſiola della caſa con licenza Parriarchale lo ſpi—
Q_— 3 rito
>246 -L :I B R o ‘
'tito diſcorſe nel proprio Idioma di lei coſi al
tamente predieando, delle pene dell’inferno ,
che molto commoſſe vn ſeruitor preſente (8c
,perquanto H1 riſcrto) non tardò d’andarſiì
“confeſſare.- moſtrando deſiderio di laſciare il
peccato; ll che non ſt‘i tanto da marauiglia rſi,
vedendoſi bene ſpeſſo prender origine la ſalu
te da i nemici noſtri .
T E R Z O: i ;ſi -
E Diuinirä': la qual coſa olrra che pare ſtrana;
, 8c incredibile , poiche Iddio brama il bene,
8c la ſalute di tutti ;non ſ1 deue giudicare riu~
ſcibile al Demonio priuo della gratia, 8: di
queſta occulta cognitione . E' parim ente ridi
~culoſo il laſciarſi perſuaderà taglier le treccie
all’eſſorcizara, il che in vero promette non
giàcon animo d’uſcire ,ma bene per deturpar
la faccia di lei , ouero per altri vani, 8: indebi—
tiſini: ſicome auenne non è molto tempo à
vna pouerina ſcongiurata in Villa , la qual ri—
maſe ſenzacapelli,8c con gli ſpiritiaddoſſo.
Etall’ultirno ,ſe per eſlempio v'n’buomn pec
catore ſi troua preſente à tal’eſſercitio di pietà ,
perche ſi douerà ſcacciarlo, 8c eſcluderlo tef
nendolo indegno ſolamente per le parole da'
Saranaſſo e Per certo quando altro non foſſe ſi
douerebbe conſiderar il ſcandalo notabile,che
ne ſeguirebbe, per voler vbbidir il Prencipe
delle tenebre , 8c compiacergli etiandio in c0
ſe apparentementelecire, 8c giuſtezoue peril
contra riofleo’l freno dell’imperio Eccleſiaſtico
ſi deue ſempre conuincerlo , 8c domarlo . Ben
' può occorrer, ch’egli come miniſtro della di
JL'" uina Giuſtitía alle volte cosìsſorzaro daiſcon
:li` `giurì ſcopra’l vero anco nelle coſe,cbe tanino
u ,’v in ſuodannoà guiſa del reo,ilqual vienejn
lr; rerrogato, 85 conſtituito dal proprio Giudi
di ce : ma non potendoſi poi ſaper con realtà la
e ’ R riuſcita
:58 I. l B' R O
riuſcita delle ſue ſallacie, 8c vane relationi , è
aſiai pſiiù ſicuro rimetterſi totalmente in Dio.
Ma chiunque voleſſe meglio confonderlo ſen
za tener conto delle ſne menzogne , di tutte le
ſopradette coſe hauendone per altra viainfor—
matione , 8c verificato s’affaticatebbe rime
diatuicon molta prudenza, 6c cautione, in
terpoſtoni però qualche ſpatio di tempo per
non dar ſoſpetto di leggierezza à gli affiſtenti ,
8c coſi porria lecitamente inueſtiga‘re nella ea
ſa , 8c nei letti, e trouata alcuna malia ſubito
abbtuggiarla. ll medeſimo ſi dice d’alcun pec—
catore con fondamento di verità ſcoperto nel
luoco, cheintendendo la ſua vita lo auiſaſſe
acorteggerſi , oueto deſtramente licentiatlo
ſenza moſtrar altrimenti d’obedite, 8c com
piaceral maledetto Diauolo: Sopra le quali
coſe io mi tacco rdo , ch’egli voleua perſuader
-mi à far à ſuo modo con intentione ſorſe di
burlare, 8c cangiar mille luoghi: Onde pet
gratia del Signore delibetai reſiſterui , reſìan
do percrò coſtäte in voler coſtringerlo in quel
medeſimo luogo , 8c non alttoue, 8c à ſuo mal
grado eonucnne cedere . Ma in certe coſe ve
ramente ſi potria ſenza ſcandalomè danno del
lacreatura tall'hota ſodisſarlo, come per eſ
ſempio trouandoſi ella ſianca , Se che il nemi
co infernale rappreſentando il deſidetio di lei
fingeſſedi voler better innanzr la vſcita,non
ſi”
, , 7, T‘ì ’EF’RHZ'T d, <35!,
faièbbe‘ ſtimato inconue‘neuo’le: laſciar’bèrüt
‘corpo,quantiiane foſſi: acqua-'ſanta',-ohetaiia
, ‘topiù-lo fugarebbe ,~' ouero Mentre-eglnoza
mentaſſe le carni di' qualche fanciulli” dirne-u
daſſe vn porno per vna certa trasformatione
nel"biſògno, 8: inclinarione di lei ;come hab;
biamo detto, non crederci che foſſe' illecito ,
farnedono alla creatura;& noti àlui, ſenza pe..
rò moſtrar d’hauer ciò fatto ì ſua richieſta ,
ſperando,c`hc‘coſi’üieglioá’accommodëallſofi'è
dienza con al'tte’` ſimili coſe da gl’iſtéſIÌPrd
feſſori dell’arte non' biaſimate in que]lò,ch‘9
s’adoperaſſe con‘ carità , lontano da ſuperſti
rioni , Se non con anirtío curioſo .‘ Mailtulò
to conſiſte, che non s’h'abbi à dar` fede-'ai detto
bugiardo Lucifero , Per-ſchiuar'iiarij ‘pericoli,
&ahuſi .4 giudicando aſſai-meglio, 8c più ſien
ro ailontanatſi da qualſivoglia ſodisfattione,
8: compiaccimento’ di lui ſenza però ſdegnar
il‘? le creature riſpetto alle varie‘inclinat-ioniſht:
loro età, diportandoſi in maniera ſeco col meñ'
zo dell’autorità , 8c ‘obcdienz’a rigoroſa, e ſe
ueta , che il tutto ſia'ind-rizzato ad horror-di
Dio , 8c beneficio del Proffimozdouendo ari
co il Sacerdote cuſtodirla propria riputario—
ne, il qual deue perciò regolarſi con vna ſanta
prudenza , 8C deſtrezza , acciò ne ſegua mag
gior frurto , 8( minordiſturb‘o, &‘conſ'uſione
della mente , e del corpo, titeortendo ſempre
` (, R 2. all’
5.66 .I. l B R O
fll’aiu’rozöc ſuffragio della glorioſa Vergine;
&dei Beati ín Cielo, per non ſommergerſi in
tante procelle ; ma col fauor loro ridurſi fi
nalmente al deſiderato porto di ſalute.
Se gl’indenioniatipaffma ſizaùentar , efr- opprima
gli altri di caſa , ò gh affifîenti ne gli
affini. Cap. VII.
› E gli agenti naturali , eheoperano
ſempre con ordine eguale,& im mu
tabile ſi ſcorge virtù , 8c qualit‘a di—
ſpoſtaal giouamento, 8c eonſerua
rione dell’huomo , eſſendo i Cieli, 8c gli Ele
menti creati per tal fine, 8: per bellezza , ede
coro dell’Vniuerſo. Ma ſe l'iſteſTo buomo ope
rante con l’vſo del libero arbitrio s'eſponeſſe
alla violenza, 8( índiſcretion loro gemndoſi
nel fuoco , ò nell’acqua; non è dubbio , che il
temperamento , 8c mediocrità gioueuolecan
giato nell'eſtrerao tornarebbe :ì grandiſſimo
danno ſuo.- così gli ſpiriti maligni laſciati da
Dio quà giù per merirorio eſſercitio dell’hu~
mana generatione ſono all’incontro del conti
nuo inclinati al male,8t all’offeſa di tutte le ra
gioneuoli creature , 8c niente per certo poſſo—
no operare ſenza la diuina permiffione; 8c mol
{o menoentrar ne i corpi con perpetuaínten
rione di tormentarli. Ma ſele creature lſteſ
ſe
.- . T É R Z O: :36!
ſciroppo ardite andaſſero incontro l’oceaſitr
ni , o‘ner à loro rappreſentate non le fu’ggiſſe
“ro, non potriano dolerſí , ſe non di ſe ſteſſeper
:laliberrà dal ſommo-Dio loroconceſſa. - .i r
-_ -ñ 'Hora nella propoſta fatta,ſe gli ſpiritati er
l’habitátione, ‘8c commercio inſiemeſiconsa tri
poflino‘ 'offender anco altrui col medeſimo
male ,~ modeſtamente‘d‘i‘rò, che per riſ
{o del Demonio non è coſa difficile à credere e
concioſiache giorno , e notte vigili ?i guiſa di
ì—-ugiente Leone pe‘rtoglier l'anime, 8c icorpi,
ſe tùrtauia non ceſſa inqueſt’aere con ſpauentí
naturaii ,illuſioni , trauagli , humori, imagi—
nationi, &diffidenze impatronirſi corporal—
mente,- ma quanto 'più ſe s’affatiCherà col me
zo dell’inſtromento appreſſo per ſpauentare,
8: illudere anco gl’altri ſe vediamo‘, ch’egli
~ branià la 'dar'matione , e ruina di ciaſcuno, non
gi à perche riceui ſolleuamenìo d’hnuorcom
pagninelle pene , che più toſto gli deueace’reñ`
ſcer noia, ma perl’odio intenſo,qual portaì
Dio, per l’inuidia uerſol’huomo eletto in luo
go ſuo alla Beatitudine eterna , 8t' per ladiſpek
rara volontà , 8c malitia ineſſorabile. Però
ſiando quieta la perſona i-ndemoni’ata in vna
caſa per l’intermiſlîone dello ſpirito ,ſi come
nouapporraalcun diſiutbo;coſi io crederci,
che parimente non porgeſſe nocumento, nè
~pericolo à glialtti .› Ma quando poi foſëe in;
3 “e
:$62 .UI-,‘133 0
fririatir;&impazzirafiatgcnddgridi , Be yg.
'cí'zhçtrrilbilt, ſrpotriacdlibico”. Ghçalcunofa
. migliaihnöfln~-Pattighlat diiſeſſo ſcimmie”
maſchidiaeneliactìiy.*öëidirllmid3Q9iI)PlflſſlD
ne; imreſſejti: qualche fiſchio, di guaſtarſi ,
.tantopiù-annicinandoiſele_ cori-frequenteconf
MEMO” iis-ma Però in diuerſamaníera del
mleeomqgioſh; Perbioohequello con li fiati ,
&adam-gigi] ſi'Prende,› &,qtieſto col timore ,
8c puſillaniniità ſi riceue, ;eſſendo lÎvno natuó;
,raleyöc l’altro fu‘oti‘di- natura, Perciò;rati
huominizadulti~,-‘òz peccatori_attuali patiſcono
”l‘infortunio per'fl coraggio, 8c vigore, _reſiz
flendor-olttec‘hegli oppreſſi nell’anima da Sa_
{amſſaxfirado—ſónb Poſſedutinel corpo,i qua
liòper-ſattnee, ou'ero per diſperationi inciam—
patio…,;ettaboccanofin queſte diſgratie: ſico
meme-anno tra gl’liifideli per elſer membri
ſuoi ſoglion'oſcoprirſi. Ma gl’innoceuri alle
volte ſoſieírgonn sì -fatte infermità per li pec
catideì'padri,ò de’congipnti . La onde veg—
gendoſi nelle caſe ſimili tribulationi , ſara ne—
cefl’ario‘di gouerno ſpirituale, e çorporale,con
l’mo viuendo in gratia di Dio, &con l’altro
ſenza tenta-.r la fortuna col ſtarſene ritirati, 8.:
ſobrij nel domeſticatſicoſ DemOnio : poiche
lama‘la diſpoſitione, e curioſità tall’hora po
rrebbe nuocer, eleggendo per gli oppreſſi vna
perſona'animoſa alla loro cura ordinaria , ran—
‘ to
T‘ E Rf Z O. zóz
B_Hní-:—ícÎ’-a
topiù ‘che‘ſi hà veáuto in vm ſolaraſaa’nèó più
d'vn’indcmoniaco ;- peraucntuça pet la ;poca
deuou'onc, oucro ps: 1a_ traſcuragginc .di noq
ſaperſi 'guardarc,olt’ka chela-.mgligne incanta-r
;rici ſhgjíono per inuidiaFQn le cobbeaffaxmz
raccoffcndcx m:. ò quattmsrcaturefllmcdw
.ſimo'tem.po.- permecxcndo ciòſua DiuínzìMag
ñ'::
’.Fi
i’-
;in
fià , i cuigiudi'cij ſono imperſcrutabxli, ;Ma
di gracia ſ1 conſidcrí qon~ ”mulo quantoxdir.
{concío partoxiſca tai’in‘çonuomiſergbilmò
cioſiache quantunquc piu-1,10 di caſa rimaneſſe
accualmcnccoffcſo, nondiiùcno- gommone”
laä`
maniera il nemico l’humoc mCÌRDCODÌCOWSÉ la_
jmaginatiua .perindurxc. timore , ç ſpaucmo!.
17-."L~ſ›5
~fl~afl
i?"
chevvíuono ſemprcoccuparí da noioſi penſier
xi , ſi come ionc`conſolai diucrſi~,chccrk,dcuav
no cſſcriſpirirari per lcdiabolichcilluſioni,.o
Quanto poia’ ſtrepitoſi mugiti,c~hc mag-y
giormcntc ſi ſentono nella ſcongiutationi , die
ici ch’cſſcndo di giorno non por-:Hero dan—
ncggiar li vicini, nè meno gli affiſtcmibcn
dilpeſtiflzer l’obligo c’hà il Sacerdmc di comñ.
metter e prçſſamemcal Demonioi, che ſi patti
ſenza offeſa altrui, oltre che per il príuilcgio
?e
dc“uoco ſacro, 8c pex le Orationi'inſiemçſi
preſuppone non debba egliîhaucr ardite di ap
Tv;
porta: nocumemo alcuno . Eîbcn vcro,chc
irc uandoſi preſente incredulo‘,~ò di perverſa`
…tenſione
'
per
ſi
giudicio , 8c caſhgo
4
ditrcbbç
Dio PO*:
'2544--L1BR0
tſirebbe forſe guaſtarſi , 8c coſi li bambini, ſan-`
ciulli, 8c verginelle , per la umidità naturale
più ſicure ſtaranno allontanandoſi dalle ſcara
- e’ maccie , anzi per ciò s’oſſerua non eſſo terza
re la donna grauida, fino che non babbi par
torito, acciò la creatura rinchiuſa nel ventre
non patiſca ſimileinfortunío,öt coſi che le gra
uide , &creaturine ſtiano preſenti, non è coſa
ſicura, anzi da non permetter.
Se vogliamo poi diſcorrer alquanto del no r
turno timore tempo proprio,in cui prende vi
gore il Prencipe ‘delle tenebre , le male opera
tioni del quale non pure nell’anime; ma etian—
di” ne icorpi più commodarnente rieſcono, co
me contrario alla luce , ſentendoſi bene ſpeſſo
voci ſpauentoſe dal vulgo chiamate Orchi , ſi
può creder quando non ſiano vlulati de' Cani ,
ò verſi de’ Gatti, che gli ſpiriti terreſtri,& im
mondi reſidenti ne’ publici ricettacoli d’ogni
ſordidezza ad hore inſolitele ſormino, per at
teriri viandanti, 8: anco per impedir il tipoto
delle genti , à i quali tempi , qualche putto, ò
fanciulla , cheà caſo s’abbatti per quelle calli ~
celle,o-ueto campi ſogliono ſpiritarſi . Quan r:
ſuperſtitioni poi, 8c ſtrcgharie da i membu
del Diauolo col mezo ſuo nell'iſtcil'o internal
lo della notte ſi com mettano, lo vede , (L co
noſcel’Alriflìmo lddio, il quale per correctio
nede cgmmuni errori laſcia tanta briglía al
ſuo
ai:
,-T E R-Z QI'. it‘s
Ì*a4ez<*~1;s-—›6:Î-
ſuo inimico di poter offender infinitepflſone}
peril cui fine ſeruendoſi aneo di coſe ſacre non
fia marauiglia ,che nell‘iſteſſa notte del glo
rioſo precurſore S.’Gio.Battiſta per antico abu
ſo goda egli di tanti trionfi,ſciocchezze,& va
nità; ſtimolandole donne leggiere, 8c ſuper~
ſtitioſeà preſtargli fede in diuetſi preſtigij , 8:
illecite abominarioni,ò per accendcr alliamo—
ri carnali, ouero per altri crudeli , 8c iniqui ef_—
fettinella vigilia appunto di'coſi gran Santo,
che predicò con l’auſterità della vita Eremiti—
ca il Sacramento della Penrtenza ,* onde vera?
mente ſarebbe coſa à Dio gtatiſſima , quando
ſi poteſſe rimediare à cotali abuſi , 8c inconue
nienti- Ma douendo attender à me medeſi..
mo , raccommanderò il negorioà ſua Diuina
Maeſtà :acciò che prouegga in queſta,& in al_
tre molte indirette introduttioni nel modo,
che meglio à quella ſuprema volontà
parerà conuenirſi per ſalute dell’a
nime, 8c per honore,econ
ſeruatione di queſta ſua
Santa Chieſa mí- '
litante .
Rs che`
;zz :4. fa R o
' Cb’ei‘Demoni‘fi’no Miti rall'hom ritornar
` net' corpi . (ap. V 1 1 I.
. Edendoſi alcune volte le creature
obſeſſe per certo ſpatio di tem
acquietarſi , 8c attender alle loro
… ſolite operationi,ſono etiandio tal
l’hora dagl’iſtefli Eſſorciſti giudicate libere,
&ſincere; ma tornando poi quaſi nel primo
fiato, èdi meſtieri
diſiLucifero foſſeroconfeſſare,
naſcoſti, òcheçi fallaci
pure, cheſerui
con
buona parted’eſſe ſchiere infernali ſiano rien
vIki'a`ri.*percioche a guiſa di Moſche,ò d’A pi non
tantoſto ſentono alcun dolceliquore, che da i
fatti del mele
riuolan‘o: ſcacciate
hanuendo auidamente
già preſo ſopra
guſto della vi
ſtanza
poſſeduta- Che ciò bene ſpeſſo auucnga, oltra
chela natura con l’iſperienza lo inſegna.. il ve
ro Maeſtro dell’arte Chtiſto noſ’cto Signore
chiaramente n’atteſta, mentre ſgonihrando il
Demoniod‘aquel pouetino,di cui ſi racconta
nel Sacro Vangelo glicommiſe, che più non
v’entraſſe: Ondeibuoni profeſſori coſtuma—
no nel fine vſaril medeſimo precetto, cb’egli
_ più non ardiſca ritornare. Aitſt’fffctfo ve
ramente ſi può ſcorger nell’anime purificare
daipeceati con la virtù deiSantiſiimi Sacra
menti,lequali perauentura appreſſo i Rcue—
rendi
TvEìRZO…
ZeÌÎdí- Padri Gonfeſſorí-,ſaeanno in-buon con?
cetroyrimrp’aoedr’g‘endoz ch’altri più grani
errori‘ìacciuti, nella Cohfefiìonei. non altri
menti che ſa'gaci Demoni; ſianèo aſcoli , oue
eozch’eëin 'breue le -pct-ſhnerpenitenti dalla fre
quente; tentätionè ribadino negl’iſteffi ahuſi ,
8: , preuaeicationi ,. ó“: nel: medeſimo modo ſi
può dire, che detti Confeſſóriì'come dubbioí
della ricaduta ſogh’onodire al penitente la pa—
rola vſatn da Chriſto : Vade'inpace,dq~ noliam
filius-Petra”. Ma la cagione di queſta liber.
tà diabolica chi porrà :‘r pieno inueſtigarcè Per
quanto dunqucil ſenſo può .diſcerner fideue
creder ,che la conſuetudine del peccate prffi
uochi Dio,il qual laſcia poteſtà al Demoni”
di nuocer all’huomo in-mille-maniere ›. one
che non eſſendo ben purificare l’anime, per
conſeguenza non compimmente ſi riſananoí
corpi, che per all’hora paiono liberi per veder,
come fidiportino gl’mfermi, ò gl’rntereſſati
aggiuntaui vn’alua ragione, ch’è la materia _
naturalmente diſpoſta à riceuer il'ma]e,cioè
l’humor melanconíco , ö: la legg-ierezza del
ceruello,oltra i] poco gouerno, 8c la regola del
viucrc . Banti di gratis dataleinfermità ag
grauati, ha uendo ſolo riſguardo alle coſe eſte~
tion' dopò molti diſpendij , 8: peregrinaggí
per quella curioſità , 8c fretta diguarire ,affi
curandoſi
ſſ della ſanità ritornano‘nella
'"ſi—ñſſ‘ſſ' R 6 Patria
in:
;68 — L I Bv R O
intrieari poco meno di prima ſenza confideî
rar,che la viua, 8c verace Fede, la parienza , 8:
l’integrità della conſcienza deuouo eſſer an
tepoſte ad ogni altra apparenza di cerimonie ,
, quantunque buone ,eſanrez Che ſele deuo
tioni ſempre ſono lodeuoli, 8c poſſono ſpecial
mente alle perſone ſemplici renderſi fruttuo—
ſe ;quando all’incontro ſono prtue di ſinceri
rà, 8c accompagnate da ſuperſtitioni, öc inde
biti fini , nulla giouano , anzi maggiormente
eccitano Noſtro Signoread ira , 8: al caſtigu ;
eſſendo eoſi importante la battaglia co i ma
ligni ſpiriti , che qualunque vogli ſuperarli ,
è di meſtieri prima vincer ſe ſteſſo con l'hu
miltà perla vera cognirione delle proprie mi
ſerie, rendendofi anco sì difficile il purgar af
fatto il.corpo humano da ſimil male , che ben
ſi può ſperare con la gratia del Signored’aiu
` tarne molti; ma della compita liberatione non
v’è ſicutezza, ſi come niuno parimente può
ſaper del certo ,ſe appreſſo {nell'alta Maeſtì
ſi a degno d’odio , ò d'amore, nè altri in vero ,
fuorche l’iſtcſſo Iddio comprende con l'acu
tiſſimo occhio quelli , ò quelle , che per li me
ritidella ſua ſanriſſima Paſſione ſiano perfet
tamente riſanatí, e tali ſi conſeruino, volendo,
che da lui ſolo li riconoſcano i benefieij ſingo
lari com partiti à cui meglio gli piace ſecódo il
V01“: 8c la giuſta diſpoſitione della ſua i'm-~
_menſa
T . .;Oltra
menſa Sapienza E R diZ ciòO.la facilità,
269oue-v
ro poffibiltì del nuouo ingreſſo di loro iniqui,
8c rubelli ſpiriti potria perauenrura deriuare
d’alcun'altñra radice diabolica rimaſta ne icor
’pi,cioè qualche aſcoſo Capo principale oſtina`
tiſſimo . il qual con tutto c’haueſſe laſciato
vſcirel’antiguardie con molta copia de’ com
pagni , 8c ſudditi: nondimeno peril poſſeſſo
ritenuto s’ingegnaſſe ſtando naſcoſto di reſi
ſter con ogni potere; affinche ancor egli non
fia ſcaccíato, àg-uiſa d’vn valoroſo Capitano
rimaſto ſolo per difender la Fortezza, ſperan
do ancora rihauerſi , 8c ticuperare il perduto
eſercito,ouero ſi come naturalmente vna pian
tafeconda, &carica de’frurri ſoauiſſimi, eſ
ſendo quelli gettati àterra con l-e foglie , e ta
gliarii rami, nel ſolo tronco , 8c radice pre
‘ eruata ſtàin aſpettationedi fiorire, e verdegfl
giare con nuoui frutti nella futura ſtagione ,
coſi l’em pio Satanaſſo dopò che fiano i ſegua-‘
ci di lui ſgombrari, diuiſi , &confuſi nell’in
ferno, tratrenendoſi nei membri di creature
ragioneuoli accenna di chiamare gl’iſteffi ſol
dati per meglio mantener, 8c difende: l’impe
rio già acquiſtaro. Altre ragioni per hora
non mi ſomminiſtra il penſiero , preſuppo
n-endo , che queſte poche baſtiuo, ö: ſiano
ſufficienti per conſolare gli ſpirituali, ede
uoti Chriſtiani, 8c inſieme per ſodisfare in
par
*: _
’270’ L i B R o `
parte à gli auidi intelletti , 8: di nouitì cu
rioſi. ›
E: R: Z 0- .27s
preplo‘deuple , ö; moltoytile , per manteneîr’ il
hugii {lato della crèaturazpercioche ſi carne _eſz
_ſendo ſtata _VHAC itrà Mall“ , e combartu ta da
gli eſerciti ;DAMA , e xpreſeruata dai pericoli?
35-.: ;li ,Soldaririmaſti
ll’äuuenite ,alla :difeſa
meglio gſſiqurarſi, è divogliono per
meſtieri,che
..tinge-Eri@ le mura › Ébëlloañdí› acciò h' mchlî
miYernici non babbirio ~_quella commoditàdi
Rxímazöc, per-'la Français@ acquíſtmſiacilc in -
greſſo; coſta. punto l’arroganre Demonio ſoli
loadzi-ſpugnar l’liurnana ſorte; za, dqpò la rc
fiſtenzaíſatta ài ſuoi gagliatdiaſſalti ,- 8: orre,
nutala vittoria deſiderara,per la murarionedi
;ti-:ce le coſe eſteriori dalui vſate, 8c .conoſciu
re, remcrà nell’ariuenire,d’appreſſarſi pero‘ffen
derla, ;Sc da i ſacri ſegni impautzito più ageuolf
menteiſtarà in diet-ro, quaſi pentcndofi d’eſſer
ſene già` impatroniro , ,eſſendo ſtato aſircrto
con
ſcne,gran ſuo crucroe `- vergognoſamente
_. , .. partir—
i i
Per tanto non doueranno _marauigliarſi li
diſcreri,& giudicioſi-ÈLettori, che io per l’affi
duainſtrutrionedi qualche `tem po in cal mate
ria habbi compol’ta lapreſente Pracica,oltrala
ſilderta Theorica,nella qual con ogni carità,
8c ;realmente raccogliendo i più importanti
Caſi ſucceflì nel. Chriſtianeſimo , hò procura
to di moſtrare con iviue ragioni , quanto graue
ſia l’impreſadi couitbattercói ſpiriti mallgni ,
.f ‘ per
276 L I B R O
per natura potentiflimi ;è quanta ſia la ſagaeí-`
ta loro nell’entrare nei corpi humani ineſti
mabilmente ctucciati, &afflitti, 8c quanta di
ſpoſitione vi richieda per farne profitto. Et
poi hò voluto manifeſtare altri ſicuri modida
poterli ſcoprire , ſcacciare, 8c inſieme probi
bire il ritorno loro: Le quali tutte coſe con più
breue,e chiaro ſtile accommodato alla corn mu
ne capacità, che mi ſia ſtato poſſibile , hò dilu
cidato lontano in veto da qualunque interreſ}
ſe, 8c vano deſiderio; ma ſolo con fine di com
piaccr alla volontà del Signore Dio, che per li
bera elettione mi fece gratia di queſta digni
tà Sacerdotale, 8: con la ſomma ſua preſcienza
m’ha poſto fin’hora nella dura , 8t altrettanto
ſoaue militia ſpirituale , onde ne ſeguirono
quelle vittorie, ch’eſſendo à lui ſolo , chiare , e
diſtinte, àgl’huomini poco fedelidubbic ,8c
occulte, 8c àdiuetſi buoni Cliriſtiani vrili, 8c
commendate, à me perauentura incerte, non è
lecito raccontare : proteſtando al mondo , che
tutti li ſopradetti eſlempi da mc poſti in quelle
occaſioni, che mi furono rappreſentate in que
ſta Città ſono in mia conſcienza veriffimi , ö:
approuatiſiimí , benche non m’è parſo lecito
nominarealcuno in particolare, nè le ſtanze ,
òleeontrade,hauendone molto più tacciuti ,
che riferitiì maggior gloria di Dio, benefi
cio, ö: con ſolatione del proſſimo, poiche Li
Di~
_ T E R Z 0. 277
Diuina Sapienza opera coſe molto più ſtupen
de inocculto,che in paleſe,ecome dice l’i-'
ſteſſa Sapienza , lob28. Vin' eflSapientia, É'
quis cſi lotus intelligenti-e? Mſi/condita efl ab
ovuli: omnium ‘viuentium, volume: qfloquc cc
tiílatet. E ciò non ſolamente nell’ordine del
la natura , ma molto più nell’ordine ſoprana
rurale della Gratia,e della Gloria. Doue anco
finiſcono le noſtte fatiche, e terminano tuttii
noſtri deſiderij .
-IL FINE.
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("i ’.` -. E*
AfEEVMÌÀ
BREAK‘ ‘‘
NICVAI
CORRIGENTE
Rev. D. MARCO Aurowro Pnunac.
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