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THEORACAg,
E PRATICA 7/4521-4
PER L A V E RA Z
INTELLIGENZA.“ `
ET COG-N-ITIONE INTORNO
.ì gli Spiriti maligni, ch'entrano m’ Carpi immuni ,
ó- un” imam” all’ Am Efforciflim.»
* Per diſc-azur!! du] .
Don: trattandoſi prima della Natura Angelica, 8: del pecca”
di Lucíſuo, breucmcntc ſi dimoflrn quanto può cfl'cx
ncccſſario di ſapemcpcr principale fonda
mento di queflq ſoggetto .
El viſi raccolgono Poi almnipiù ”uſabiliCfiſì &falli-MJ
grata' Amori con mou" mila' Documenti, ,
-ó‘ 1mm Inn-”zioni frutîuaſiflîmc . .
Del R. SlG. GIO. BATTISTA BELL’HAVBRQ /Îſ
(bn licenzia de’ upgriari, c’e-Triuzlegiz
NL—

*mm-- \ m… … ~

E TlA, M Dc: xvr;


Preſſo Gio. Battiſta Combi. ñ
i AL…
-GLORIOSI
APOSTOLI
PE RSE'CVTOKI
` diLucffèro.
K* .. z Voi Inuirti', ;8: Sacri
_Campioni di Chriſto,
i
w | che ſtà l’altre ſupre
ſ ì .in ì ì me gratie in partico
lare haueſtegià da lui
,2; ` ~ mirabil poteſtà ſopra
_. íDemonij lnfernali ,
con molta confidenza, 8c ſincerità d'ani
mo conſacro , 8: dedico queſta mia pic
cíola Opera Spirituale compoſta non
`ſenza qualche fludío,& fatica per il de,
liderio , che ſempre ho hauuro di fuggir
l’otio nemico d'ogni virtù: Er molto più
con l’aiuto dell‘atto pratico verſo ;al
Officio di carità , al qual per lunghezza
di tempo ſorto la ſicura voſtra ſcottax 8c
rotsttionemihò volentieri applicato .
a 2 Voi
Voi dunque* cón‘m pietÒſi l’aggradireté
con la ſolita benignità , 8c come zelamí
la difenderete con la celeſte autorità in
honor di lui , che vi traſſe dalla poùertà ,
per arricchír’ui là sù d’eterni teſori : pre
gandolo ,- che queſto mio buon affetto
Poſſa in alcuna parte giouare à i cÒrpí ti
raneggiati da‘ Satanäſſo , 8c inſieme al
l'anime , che ſe li ſono datein preda .~ Et
col raccommandarui con ogni ſpirito
queſto miſero,& infelice mondo,` vi rac
commando parimente me ſteſſo , più di l
ciaſcun altro biſognoſo delle voſtre calñ‘ `
diffime preghiere appreſſo il Clementi(
ſimo Iddio , nel cui Regno godere la
ſempitema gloria z

T A;
..—ñ ñóffiñóññfflñóñó. , Wzv—ñ

T A V o L A‘ e
DE'CAPITQLL
CHE SI CONTENGONö
nella prg/Ente Ofera .

“HR"
Nel Primo Libro della Theoríca.”
He altra la Fede Cattolica/ip”:
"Il
ua an’co con ragione la creatione
"i degli .Angeli . Capitolo ‘Prima
‘L1
'Zia , _ -; carte I
~ - Della mmm@ virtù degli .An
‘ geli,z’p~ delpeccato della Super
bia , percui Laozfero fùſtzparato dal Creatore ,
cadendo con tutti li ſeguaci ſuoi da quelli Cho
rÌSuperm' . Cap. 11.
‘Della battaglia fra gli Mngell, c’e- iDemoni ſe—
guita in Cu’lo , z’y- della caduta loro , compro—
bando con diuerſè ragioni, (a' auttorita, eb’eſſì
maligni ſpirti realmente 'ai fiano . Cap. I I I.
carte x;
'Della Pena, ó* firpplìëio deflinato alli‘Demom'
dalla Dtuina ?inflitta per lo Peccato. (api
tolo 1111. - " ;4
~ ² ' d 3 ?175’:
` * ’1‘ A V O L A
Della definizione del Demanio , @della diuerfil
ta‘, imma-0,@q intelligenza de’ malzgmjpiritíſi
Cap. V. ` 18
Del combattimento‘ diabolico contra l’buoma. l
Cap. V1. 36
Della pote-Ha‘ del Demonio’,@u come parli nel cor- l
Po aſſunto.- CapJ/ I I.~ 39 '

` Nel Libro Secondo della Theorica a


Cbsgliſpiriti maluagi entrano‘ a?” “verita‘ ne’ cor- W
pi delle creature ragioneuoli .- Cap. I. 46 9~
Delapermiffionedi Dzo, che gli ſpiriti maligni ;4
7 entrino neicorpi bum-mi. Cap. I I. , go
[òme per 'virtù Diuma paffiflo [i Demanij eſſ” co
flrettia Cap. III. 5;
Del'ſhrtilegio, @mal-?fieſo- [hp. W”, 56
Cl): [i Demonij a‘ Ìnffamm de’malc-ficiPoſſòno 0C* h‘
~ cuflarele creature ragtoueuoli.- Cap V. 53 \.
Ter qual cauſa 12 ‘Demomj :fino tt mimflerio di u
quefltſceleÌ-attbuomini, (y donne. [hp. 1/1. L.*
C 4"" . ` óJ
.Dei ſegni di tal infermítoz‘, e’y- degli effetti :fiaba- z
[ici ne icarpi . Cap. 1/114 63 z

Nel Terzo Libro della Thcotica a

Cbe 50/21 sà' Efforciſma‘ , zh* perche mm 'Uadiſi m


pre aa' effect”. Capitolo Primo. 69
DeL
… DE‘ GAPÌTO'LÎI
Dell’dutarita‘ del Prelato Ecclefiaflzco, Sali?)
dote nel dlſCdCc iarglijPÌriti, drfi: 'uz/iam al
trimodz'. 0212.11. ` ` 7t,
Delle conditions‘ , e’g* qualita‘ dell'EjS’oz-eifid . C4
pitolo 111- 7 . ~ 74,
Come l’Eſhreiflo debbaprocede’:- nellaſcongiura
tione. Cap. 1V- . 80
Delle aflutie diaboliehe. Cap-V. 37
Ten-be nonfilìberano coſi facilmente gliobſeffiì
(a' de zflgni,ehefip0[fi›no bauere, quando che
3', fi parte il Demanio. Cap. VI. 9°*
` ’ Delli rimedq’ efficaci perjcioglier' imalefieíj . Ca
r' pitolo

NEL LIBR‘O PRIMO


della Pratica-v.

’ He li ‘Demoni riuelano ìjEcreti,Parlano,ca›f


tano , e?“ fingono di mangiar nei corpi' aſ
‘fl
fimti , rappreſentano fatti d’armi , fi fanno
,.- Zombi, é*- Smeubi.- Capitolo ‘Primo . 98
1" Dell’arte del Demanio perindur le flregbe ci ſar
preuaricar le Uerginelle;delle eoſe,el›eſhglio~
no 'vomitare z' malefieiati , e che per opera dia
bolica fipoflono farparlar le beflie , 'Ù-ÌmPe
dirgli atti cumuli. [ap. 1L 105
Che d richieſta de’ male-fia‘ [iPofli-mo in apparen—
za trasfommrgli Luomim, ó* realmente‘por
tmfi da lungo-ì luogo-C411,11!. ` A1 I
_a 4 .ſki
'r A v o L A‘ `
` :be limaleficipofiona offendergl'huominincll'ufa a
della ragione , introducendoui diuerſe infermi- .l
ta‘; procurando anco obffender li fanciulli non z
battezzati. [ap. 1V. l :o z
Quanto poter bah!” [aſcommmzica contragliſpi— 31
viti maligni. (ap. V. r 26 1
Dell’aflutie , che -vflzno iDemonij nell’uſcire , (a‘ 4‘
comejòno tormenta” dalla ingiuriefl* obbra- ſm
brij-Capſſ!. ”.8 .,
Delle malztie ſhop-:rie nel parlar d’un Demon-i0, :u
delfuggire le curioſita‘,delle dücordiefl’minatc -ì-`
nelle cafè ,’ É' come tornino gli ſpiriti ne’ corpi ..ñ
per flmgger le malie, (’9' alcune volte rinoamo ;1‘
gl’inflromenti maleficiali. CapJ/II. 130 "…3
Cbegli ſpiriti maligni ritrattano le infamia da::
cigl’Efiorch/liffi’r della Cd”ti0fi8,ſh8/ì dem’ ba
uer nel preſent-tr reliquie, Ù coſeſacreflap” il
capo de gl’indemoniati. Cap. VIII. 140
cheſpeſse uoltefi trouanoſpiritati can malie, 6‘ I;
delle occaſioni ele-’ſcandali , é* 0di1'[uſcitati da
gl’iniqui Demoni. (ap. IX. 143 L

Nel Secondo Libro della Pratica .

Dell’utilita‘, che naſce dalla Pratica , (fr per qual `


cauſa quefl’vflìcio di pieta'fi renda tanto dlfli- '
alle', @laborioſm (ap. l. 150
Delle cauſe per le quali entrano , á- s’aſèomlano 5
. .i Demom‘j ne’corpLCale. 158 ;
\ TTT
DE’ CAPITOLU
Per qual parte ſi poſsa giudicare, cb’entríno li
e Demo’m’j,ü* in che modo. Cap. III. x l 65
m Che glioppreflì dal Demanio Fino perla maggior
u parte donne, e’a*fanciulli. Cap. IV. 172
è; Della moleflia , che riceuono gli alzfi’flí dagli ſpi
ffi riti maligni. CapJ/t 17s
W Delli marzifefli pericoli@ quali s’eſpongo‘no gli 81-‘
j famfli per le tentatiom diaboltcbe . Cap. V I.
carte 1 84.
M Inqualmodo debba pracederl’Eflòrt-ifla per ben
efiercitarfi in tal’opera di pieriCapJ’II . I 9 I
;i Della patienza ,.e dſſpofitiane neceſſarla alle per
e@ _{òne mterefìate. Cap. VIII. 199
Se tal uffici-uſi debba eflèrcitare in publica , ò pri
@ uatamente . CapJX. 2.09
i! l ' l ’7

a Nel Terzo lxbro della Pratica .


il ‘Della diflìculta‘ in conoſcer le infermità: naturali
;4; dalle malrficialíſapitolo Primo. 2Iz
ſome realmente[l PoflyarzofiuoprireglijPiríti ma
ligni ne icorpi. CapJI. ‘ 223
Cbcglijfnriti maligniſeguono la natura , ilgemo,
' É* la comple-flotte delle creature da loro poſse—
. dute. Cap. 111. 23 3
I.;ſ " Terno,òìn
qualcauſa i ‘Demonirare uolte parlino’lati—
altri continuatilinguaggi.Cap.1V. 2 40
…‘. ,Qual coflz -firicercbi per difaacciare i Demoni da
icorpi liumaniflíz- dei ſegni, che poflìno meglio
‘ve
— - ;MHlHHHHHHHH‘

TAVOLA DE‘ GA PÌTÒLL


‘Derificar l’vſcita lora. Cap.V. . 246 i
Chez‘ maligni Spiriti non fl deuono cofi facilmen
te computer etiandia nelle coſe giuñe.CapJ/I.
carte _ ` 2.53
Se gl’indemo’niati poflìna ſpauentar , ó* oppÎimer'
gli altri dz' caſa, ò gli' aſſzñenti ne gli cflîcz‘j,
Cap, VII. 260'
`Cbe i Demoni ſòno jblití tall’bord ritornar ne i "
corpi. [ap. VIII. .66 ~ Î
Come ſi debbano .preſi-mare quelli, the ſi [P674
efler liberati . - Cap. 1 X. 270

l] fine della' Tanoladc’ (.'apíſolíd`

somó, -
SOMMARIO
DE LLE cosE‘
‘ñî’*
NOTABLL I,
'f CHE SI CONTENGONO
i; i” gneffo Liárofl
(EL-'23)
CMB?

T H E- OR I C A .
N52! ‘Primo Librm
. ` lſcorſo intornoalla ſcala'clel-I
ì la Natura m‘anifeſta all’intel-~
letto, ö: al›ſenſ0,eſſcnd0 mol
ti i gradi dcllecoſe nel mon
do i diſlinci l’vno dall’altro
. ì ’ fel-mi ,› 8c' immobili. c 2.
Chcle coſe' viſibili ſi tiducOno’ à due nature;
l'vna ſolamente corporale contenuta nel Pu’ .
mo, ſecondo, e tcr20 grado :` L’altra É inſie—
me 'corporale, c ſpiriçuale, che ſi ritroüa nel
quarto grado , ch'è l’huomo. -
A rgomenti, perli quali ſi dimoſtraj `con ragioz
’ m,
C
S O M M A R‘ I O
ni, che vi lia la naturä pura ſpirituale ſepaî
rata , ch'è l'Angelíca. s
Altre ragioni, e proue filoſofiche intorno all'
íſteſſo . - 6
Deffinitione dell’Angelo theologieamente, in
cui ſi troua certa compoſitione dell’ eſſer, 8c
eſſenza, 8c di potéza,e d’atto,che non trahe
la notizia delle coſe, come fà l’huomo per
viadel ſenſo ;ma per le ſpctie inſuſe. 8 'i
In qual maniera peccò L uciſero, e ſeguaci ſuoi Î '
- in uaghito della propria bellezza , comcdo
tato deidoninaturali,egratuiti. 10 g
Che l’A rchäg.Michele nó c6 l’armi corporali; W
. ma con la ripugnanzade’ volcri cóbattendo "
vinſe, 8c ſupetò il maluagio Lucifero. rs ‘i
In qual parte del Cielo ſeguì il conflitto , pr0~ '
ponédo diuerſe opinioni de’Sacri Theo].16
Proue reali, 8c concludenti,che gli ſpiritima- *
ligni ſi trouino in eſſer col teſtimonio delle l
diuine Scritture, 8c con le vere riſolutioni, `
e riſpoſte ordinatamentc di quanto potelle
r0 i curioſi arguire in contrario . 11
Chei Demoni furono ſpogliati della gratia do
pò il peccato , 8c ínſieme della purità natu
rale , della facoltà del libero arbitrio , dello
ſtaro dell’innocenza. 6c diuina con templi
rione-*Ma però i doni della natura à loro in
tieri rimaſero, benchc indeboliti dalla Paſ—
ſion di Chriſto.
… ſſ ' Della_ 23
"’_V‘ ’ì WW

DELLE COSE NOT ABILÌJ


Della preminenza fraloro, 8c che il regno di
Luciſero per il guadagno dell'anime non ſi
diſtrugge, anzi s’accrcſce, ſcorgendoſi , che
la concordia“, 8C obedíenza diabolica non
procede dall’amiciria; ma ſolo dalla com—
mune ſcelerirà, có cui Porrano odio alla na
tura humanaflruuandoſianco in loro dolo~
re,8e allegrezza accidentale. 23
_Del ſupplicio,e tormento deſtinato da Dio giu
\\'ìTçç
**a
"ivx
‘A‘
(v.
v.
[tamente alii Demonij con le opinioni d’ap
prouari Autori, 8: quante' pene pariſcano
con [i dannatiz 24
Deffinirionedci Demoni; 28
NomídeiDemonicon li ſuoi míſteríj , 8c ſ1*
gnificati ñ * 2
Diſtintione, Be diuerſità fra gli ſpiriti maligni
con gli effetti loro,edäni,che apportanoñgo
Dubbio del numero delli A ngeliz che caderoñ
no dal Cielo con varie opinioni dc’ Theo*
logi in queſto propoſito -. 3I
Che níun’huomo uiuenre con la ſola ſcorta del
"a. lume naturale può inueſtigare il ueroze par
‘ ticolar numero delli ſudettí cadurl, li quali'
' ſono in minor quantità delli rimaſti . 3 3
Dell‘intelligenza , c’hanno i Demoni, la qual
non ſi può ſtenderzfuor che quanto all'ordi
nedi natura s’appartiene,non già penetran~
dui penſierí del cuore , eſſendo accidenti ,
che dipendono da cagíon libera. h 34
› ; ` ’ G e
S O .M M A R I O
Che lo ſpin’ to buono,e teo intende con più ec.
cellence modo dell’huomo ,'chc apprende
dalle coſe ſmſibilí, intorno à cuiegli può
molto errate : Ma all’ incontro lo ſpirito
non ſi può' ingannare ſeorgendo tutte leco
- |.ſe naturali nell’iſteſſa reale cſsenza. 35
(he' la natura hu mana collocata in queſta mi—
licia terrena è del continuo combattuta dai
, Demonij col mezodei ſenſi interiori,ö< cſ- ‘
’ tetion‘ , t ` 36 ,
Che tentano'gl’huomjni nella Fantaſia,òima~
ginatiuaſſernffido ſi del moto locale, degli
ſpiriti, 8: humou’ corporali predetti. 38
Che hanno maggior, e minor poteſtà ſecondo
che la ſcienza più , 8c meno petfcttain loro
, ſi'troua, 8c del dominio , che tengono ſopra
- dlUCrſc coſe, 84 dellecattiuc opcratíonida
loro cagionate nel mondo. 39
Ragioni ſpeculatiue , con le quali (i dimoſtra
l’angelxca poteſtà,& del moto ſuo naturale”
con la proua anco della medeſima Scrittu ;2.1—-.-.>›._-;

:a ſacra, 40
Come gli ſpiriti maligni poſſano portar gh
huominidavnluogoall’altro. 4t .
Chcil Demonio non hà poter ſopra í Corpi
humani, ond’e realmétc li cangi in altre ſo:
me,& qualità,ſc non illuſoriamcnte,8c con
apparènzacſteriotc,öc imaginationc.E ben
. vero, che con la permiflìon di D10 poſſono
ten.
\
‘wu-

DELLE COSE NOTABlLI.`


tentare l’anime tenza hauerimperio ſopra
d’eſſe - .4 z
` In qual maniera parli .Satanaſlo nel corpo aſ
ſunto per la potenza,che regna in lui con fa—
;z cile,& breue diſtintione, 43

;z Nel lil” ofizcondo della Theoriea ,


I; C He quantunque due ſpiriti creati non
poſſano eſſer in vn’iſteſſo luogo , 8C ade
guaci nel medeſimo ſpatio , nondimeno gli
Angeli rei hanno poteſtà di ſtarui diuerſa—
mente dall’anima, che come forma regge il
corpo, 8c loro vi ſono come contenuti, mo
uendo ancor’ corpi animati,per eſſerla na
tura corporale quanto al moto locale obe~`
-; dienti alla ſpirituale..
`Che il Demonio non può entrar nell’anima,
eſſendo ella ſemplice , 8c incorporea , nella
qual habita ſolo lddio per ſua virtù ,come
quello, chele hà dato l’eſſer. 48
ln‘duemaniere entrano gli ſpiritimaligni nei
, corpi human’i, ò per via di tétatione,& ſug
~ geſtione _nei ſenſi , ſemi nando il veneno del
peccato, ouero preſentialmente con la ſo..
ſtanza loro , mentre però vi concorra la di
uina periniffione. . 48
Del modo dell’entrarui . 49
Che coſa ſia la permiſſion di Dio, 8C Com‘? egli
’ A a
S O M M A R I O y
dal male procuri ſempre trarne qualche
bene . SO
-Le cauſe in particolare , ch’egli permetta il ſu—
derto ingreſſo . ' Sl:
Come per uirtù di Dio, ò de gli Angeli, 8c Sá
ti poſſano i Demouij eſſer coſtretti . 53
L’h uomo con le ſole forze naturali nó può fer -
mare il Demonio in alcfi luogo, porédo tal
l’hora ciò fare il giuſto , 8c fedele co’l fauor
diuino. 54
Che la Chieſa Cattolica hà ſuprema poreſtà ſo- t
pra di lui cö gli Eſſorciſmi,e parole Sacre.; 5
Che coſa ſia Sortilegio. 55
’ L’arte malefica ſi ſcuopre
tra ſuperſtitione, dänoſa
che può farſi più d'ogni
in due al- ‘l
modi.
carte ` 6
Proua del maleſicío con l’autorità della Scrit
tura,delleleggi,& de gli eſſempi . 57 j
Della diuerſa ſcienza, c’hanno gli ſpiriti mali
gni,i quali à prieghi de’Maleſiciponno tal
l’hora occupare le creature ragioneuoli. 58 i
Che più facilmente poſſono entrar nc icorpi
p Per ſe ſteflî,& ſenz’altro aiuto eſtrinfeco.”
Che per molte cauſe i Demoni ſi feruono di
queſti crudeliminiſtri profeſſori dell’arte
malefica i 60
Che ſi ſogliono vomitare per bocea dei malc
ficiati.diuerſe materie,lequalí vengono dal
medeſimo Demonio realmétefabrícatc.6z
` * ó Segni
.u;amis-.an---n---ñó—`
DELLE, CCSEìNOTflìBII-IÌ
Sègni più .ſingolari oſſeruati per diſcbpri'reí
maluagiſpiriti. ` ,l i 63
Delli effetti dannoſi, ehe apportano nei corpi
‘humani cóprobati cè le diuine Scritture-6 5 `

"Mil libra Terzo della Theme-a.


i .~ . u -
i'. lffiniriofle dell’E‘ſſorciſmoz fl: di quante
l". ſorti fiano gli ſcongiuri- .' 69
Per qual cauſa non vadiſempr-e ad effetto. 70
z‘ Che il Prelato E_ccleſiaſtico,per l'autorità cena
;z -ccſſa da Chriſto ha poter ſopra gl’ínuifibí
li nemici . 7 I:
PſiL‘ _Che il Demonío
oppreſſi non Può eſſer
con l’armonia, ſcacciaw
ne con la virtùdad’al
gli
cuna herba,ouer0 pietra, ò d’altra coſa ſen-ñ'
L'- ' ſibile, che ſolamente ii ſolleua . 73
Dellequalità particolari, e ncceſſarieì Vn per
fetto Eſſorci ſta col fondamento delle dini
,Vſi Come
ne ſcrittutet
con tre potentiffime armi ſi poſſa com74.
' modameme aflalire il nemico infernale J
, cioè con materie eſteriori, con le parolczín*
giurie, e precetti penali, e con gl'iſteffi ap-ì
prouati cſſorciſmi i ‘80
4 De quali coſe ſia lecirointerrogarlo, 8c quali
fiano prohibite , 8c meglio rieſcaimponer
gli ſilenrio. i 82-'
Auuertimento di non aecoſtarſi alla voloptìi
’ b dr.
W
‘-ſiÎ 'S ‘O'.M`M’A RIO
y :i .‘-vere,&
"delchmoníq,ancor
lecite .
ch’cgli
i-
confcſſaſse coſc`
/ Che 8ΰu² molto perſuádcr le perſone cſſotci
i, zatead hauer fctmà fede, àfuggiri vm'j,
abbracciar l’humíltà con altri buoni, c gio
ueuolika‘ccor‘dí , - ì . . "2. 85
W
Aſturie del Demonio, 87
Aſtutie 'nelle Qrerrogatíoní per indurre il Sa
o"rcrdoteà trattenetſi inutilmente.öc altre
` ~r manieted’in-gqnnj g 88
Per qual cauſa cglreon la ſemplice aſpcrſionc
dell’acqua' ſanta non venga ſcacdato. 89
Che queſtaſiínfcrmità eſſendo per ſc-ſteſſain
-ſi‘ cur~abxle,'pochi perdiuetſi riſpettiſi libe
tano,{' .› rx …- . 90 i;

Dei ſegnízrcälíflhepoſſono argomentar l’vſti


_, tade’malígniſpí'ríti.* ' 90
Raccolta di @Ile coſe, che maggiorm éte gioua :2".l-

no alle cream rc oppreſſe da vn táto male.”


Che il nemico in fernaleemulo di Santa Chic*
r ſa ſuſcita le fallací‘arti, ſcruendoſi delitto
, ſe 'cotporali , 8: delle parole profcrítedii
~ malefici membri ſuoi,|a cui in tentionc èſ‘n
apportar nocumentoall’huomo. 9;
Modi, 8c rimedíj vniuerſali, e particolati pm
efficàci di ſcioglie: ogni malefica incanta
tion‘e,ſatxura,ò ſignatura. 9*
m
\
*r

PRA
pat-Le .coseNOT-uiu; ~ .
PRATICA'*
Nel Libro Primo .

Vcceſio mirabile d’vna ſpiritata in Cotrone


“rue-E
ff Città di Calauria condotta innanzi ad illu—
ſtri Perſonaggi,
Vn Negromance formando alcuni Catratteri
in terra nella Citta ſopadetta fece compari:
allapreſenza d'eccellenti Muſici Demonij
, in forma di belliflimi gíouani,ſuonando c6
~ inſtrométi muſicali,che li fecero ſtupirefloo
1’ _medeſimi ſpiriti dopò la cena, eſſendoſi `di
nuouo a-,ppa'recqhiata la tauola s’accoſtato
l‘ no àſedete per meſh-ac di mangiare,ingan~
‘ nando quelli,cb’etano preſenti , ’ 107.
Bitróuandoſi vn Mago a Bologna di notte ſoó'
È pra la piazza del mercato alla preſenza de’
‘_f perſonaggi &ceapparit; un fatto d’armicon
ì: ſtrepiti. e ſpauenti , . z oz
a Si ſanno ancora lncubí , 8( Sucmbi , al qual
ì” modo ſù generato Merlino pato di vna don
na figliuoladiun certoRè. ` 193
Vna Strega-eſſendo {lara preſa , ó: interrogata
ne i tormenti confeſsò,che hauendole il De
-monio commeſſo àdouer ſedurgli vna Ver
› ginella,~ínuitädola ìdàzare p poter _egli g0—
derla amoroſaméte _in forma di giouinc 9 la
. , ' b 2 dillo
… ,-71 1 x …tuo… , N, i

"S OMM-ARΑÒv
diuotione di lei,eiò non potè eſſeguire.1 of
Vu’ altra Verginella nella Dioceſe d'Atgeuti
na affermò eſſer ſtata ſedutta da vna vecchia
la qual fece condurre, &apparir giouini
belli per farla peccarezma ella accortaſi co’l
ſegno di Santa Croce ſi liberòi 107
Coſe vomitatein Bolognadai maleficlarifloó
Che Simone Mago in Roma oltra l’altrecoſe
face'ua arder le pietre ,le ſtat‘ue di metallo,
facendo parlar; 8: cantarei cani, Con vn’ eſ—
ſempiq oceorſo nella detta Città di Vna Ma
gada qual conducen’a ſeco vn cane negro.öc ,
lo faceua parlare.- p ro7
‘Vn Conte nella Dioceſe d’Argentina preſe per
moglie vna Signora nobiliſſimajma per tre
anni non potè ſecouſare il matrimonio Per
- impedimento del maleñciox 108
Vn certo Geñ'til’huomo di honorare qualità.v
hauendo preſa‘ moglie, 8c cÒndotta à caſa ri
maſe talmentcaffatturato da una malefica,
che non potè la notte ſeguente congiun
gerſi ſeco; 8c coſi durò Per molti giornizeſó'
ſendo dluenut* come pazzo; 6t ne fà poi
' liberato . rio
Vna Giouínetta per non Voler conſentire ad
vn giouine, chela ricercaua dell'atto Venc
tio fù da un Giudea ad in ſtantiadel mede
ſimoampme tonuertita in voa caualla Per
illuſiongdiabolica , che'ſiſim
mutaUa la fantaſia.
ſſſſ" &ne
,&nefù
DELLE
liberataCOSE
. NOTABlLlL1i 1 I;

Yu Caualliere Gieroſolimitano eſſendo giun


toin Famagoſta con li ſuoi compagni, gli
furono date certe oua , 8c mangiatole dopò
vn’hora diuennemuto, 8: pazzo, ccOme
aſino per la diabolica illuſione vniuerſalmé
te rcnuto,eper tale baſtonato. 1 I;
Vn Faticiullo, rittouandoſi in habiro mona
chale una notte fù leuato fuoridel Mona
ſierio,8c portato per aria. 1 15
`Vno Scol'are parimente fù portato per l’aria
dal Demonioin parti lontane con tre altri ~
caſi in materia di donne, che furono guida
tedinotteallecampagne da gli ſpiriti ma
.R , ligni per eſſercrtar giuochi dishoneſti. 116
I Ca ſodi vn Conradíno, la cui moglie era male-'
~ fica,la qual ſoleua partirſi di notte allecon
giurationi de’ piaceri Venetei, ſicome co n
feſsò ad eſſoſuo marito . - 115
‘ Vn’alrro caſo ſimile di una donna portata da.
Satanaſſo alli detti giochi notturni. 118
Vn'altro caſo di vna Verginella , che nei detti
luoghi ſi liberò col ſegno della Croce. 119 .
Ritrouädoſi in Bologna vn Negromante par
tendoſi per Modena entrò in vn’ hoſtaria ,
6c ordmò,che gli foſſe acconcia vna ſalatta,
8c dopò mangiata , ponendo ſecreramente
vna polizza ſopra l’uſcio ſe ne partì, ouelſo—
pragiütala
"`figliuola
"W dell’hoſta
‘33cominciato-z
51°.
”iLÎJLLuLLLLLurç
;z SìOM‘MARró*,
iio ambead impazzire,rha leuata elſa políz'd
guarireno .~ - 12`o`
Vna Da'migella ma] trattata con horribili pun
ñ_ ture-,Gt altridolori m’ turtoilco’rpo’- 12?
Vna ſemina‘ vicina al parto, da vna comarc fù
con arte Diabolica offeſa operand0,che non
poteua parlar nè mouerſi ma uomitàdo co
ſe maleficiate ſe ne liberò.- la;
Vn bambino naſcente , q‘ual una Malefica dc
ſideraua conſacrare al Demonio con vn' al
tra ſua amica fù veduro ,~ che pat-cui vſcito
dal Ventre , 8c che ſoſſe tirato ſopra vna ca
rena ſenza aiuto homano; ma ſolo con la p0
tenz‘a diaboliCa, fù egli batteggiato, 6c am
; bedtIele Streghe abb‘ruggiate. 124
Scommuníca di San Bernardo contra Sata
naſſo .~ ”.6
A ſtutia del Demoni'ofil qual per dal' ad inten
t, dcr , che’vna‘ creatura ſoſſe liberata s’aſcoſc
ne i ſuoi capelli :nondimeno fù diſco‘perto
da vn’alrro perito Eflorciſta. ` 118
Et come vn altro ſpirito‘ maligno nel corpodi
r una donnafîr tormentato con ingiurie , &
obbrobrij … 7 p ”9
Maledícenzedcl Diauolo,mentre egli fù ſcon
giurato in vn'altra Donna nella Città di
Bologna, 85 poi ti ritrattò delle coſe det—
te, e nel medcſimo tempo eſſorcizando vn'
- L'uomo Spirirato alla preſenza anco d’alcu
. m
DELLE ‘COSEÎNOT‘ABlLL
' hi Hebrei cömandò ad eſſo rubellodi Dio;
~ che‘ ſi chinaſſe all' indagine ſua, 8c della'.
B.- Vergine, 6: benche per vn pezzo ricu
r ſaſſe di farlo, quaſi che foſſe ldolatria : con
. tutto ciò ſi ridiſſe,anzi prouò con gl'eſſem—
pidelle Seritture l’adoratíone delle [magi
_ ni riuolro‘ à gli Hebrei c › , 130,
Rclatione fatta per vn Demonio delle pene
infernali,pe‘r cui nn’ enorme peccatotc oſtír
naro Per lo ſpatio d’anni trenta ſi ‘connetti à
penitenza -_ - \ 132
Demoni:: nella Città di Bolognapermeſſo da.
un’Eſſotciſtaad inſiañt’iad’alcuni Gentil
huominl ſecolari ,à tener-concluſione alla
preſenza di molti letteratizil qual vsò` argo
, -men ti,ſottilifflmi,ſpiegando pafflproſundí
di Theolog’ia- JÎ.- 133
Diſcordíe ſeminare da i Dianoli nelle‘ caſe, in
gannando medici ,-›&altri Dottori , per far
creder l'infermitì naturale a ‘ I35
Mou‘imentidei Demoni fatti-cbnaſtutie con
finedi perſuader , chealcune‘ coſe fiano re
liquie,ch‘e veramente non erano . 136
.Che ti tornino tall’hoxa nel corpi per diſttu g
ger le molle. fl ì 1-;
Che ſogliono .ancora con li Malefici rinouar
ad ogni luna i ſegni , 8t inſtrométi del ma—
leficio,per meglio dimoſtrare l’odio-,8c ma
lignitàloro' uerſo-le creature moleflare eng
" ’" 44 1'!!
. ÈMWÎIMILULUHMJH .il
…'ſis OMMÃRIO
;n caſo ſeguito. [38
@alunnia del Diauolo contra l' Eſt’otciſta ſe
guita in proprio fatto con bisbiglio, e ſean
dalo de gl’Affiſtenti,il quale poi come men
dace publieam-ente ſi rerrattò , ritornando
l’h-onore ad eſſo Sacerdote ealunniato . I 40
Simolatione, 8c aſtutia dell’iſteſſo nemico in
fernale.- ` r4!
LVna Gentildonna per inhoneftoamore verſo
d’vno che nó volfe accóſen tirle,col mezo di
vna ſtrega lo trattò malaméte, poi gettando
dalla boca tre palle fi fuggi il Demonio dal
corpo. 14;
Vn Gentil’hnomo nella Città di Piacenza tro
uandoſi maleficinto con certo anello , 8c al
tre coſe s'inſpiritò, 6c mentre il Demonio
ſtaua afcoſo in quel corpo ,- al fine cominciò
ìſcoprirſi, predicando pernitioſiflimi erro
ñ ri con ſcandalo di tutta la Città . 14$
Trouandoſi vna giouane nobile d’anni dodecí,
~ monaca maliara c6 ſpiriti maligni,& doucn
do le Monache con violoni , 8c altri inſtro
v' menti celebrar vna feſta; ſu aſporram vna
Violina foprana con molto bisbiglio, incol
pandoſi l'vnal’altra:OndeilDemoniocon
duſse quella fanciulla in vna ſtanza con al
tre monache ſue amiche,doue per ſcoprire il
furto ſegnò co’l carbone ,formando vn cir
colo in terra,nominädb chi l’haueſſe piglia-z
H ’— i‘ '* [Il,
DELLE GOSE NOTABÎLI.`
ii,etÎquella fù portata al ſuoluogo .* Onde
` poi fi`1 denunciata per incantatrice, ma da la
, Giuſtitia ſcoperta la verità dell’ingannodíaé
z bolico éſſa maliata ſitaſſolra. ñ 143
z Odij ſuſciracifra marito, emoglie penopera
I, diabolica, ma trouandoſi le ſuperſtirioni ne’
I, . letti fatte con grande artificio ritornarono
m nel priſtino ſtato d’amore .a ‘ I47\
,z Yna Gentil’donna ricca nella Città di Regio
:i cominciòodiareil marito inſieme con li fi—
w gliusli, accreſcendoſi talmente l’odio , che
o tentò vna volta tagliargli ogni coſa con vn
, raſoio,ſe ben ciò non riuſcì . ll furore di lei
paſsò tanto innäzi, che un giorno gettò due
-, . figliuoline in vn pozzo, doue s’affogarono ,
i ö: anche s’hauerebbe ſommerſa,ſe non foſſe
ſtata agiutata , ma ri trouate le malie ſempre
reſto mal’inconica . - 148

li Nellibra Secondo della Pratica . …~


o L

Heil Sacerdote oltra la dottrina deue ha;


uercógiñta vna buona pratica per giona
, reall’ urgéte biſogno de gl’indemoniati. 150
"J' Proue efficaci,8c concludenti della difficultàdí
' tal profeſſione , che ſupera tntte _l’altreope
,- re pie. 1 sz
intencio nedel Diauolo,con*cuí entra ſ eſſo ne
" ÌCPLPÌ humani per poter meglio eaetîitarf
e
,j-LL‘TLLHHUjflHH’Hqu_

S O M M A R T O 7'
ieſue viríoſeinclinationi,malitie, e ſciocca: 1
rie deſcritte particolarmente.- rs 8 i
Caſo nouamente occorſo di un fanciullo d'anni
.- dodeci veſſato ,~ ilqual preſe la ſpada contra
ſuo padre per aminazzarlo,ond’egliimpau~
. , al
ritosaſcoſe. 160 -
Spiriti maligni in due figliuoline, che in luo
e g-hipriuati ſcherzauano in attodí Comedía ’f‘
contraſacendo moltilinguaggi. , 160
Diuerſe nuoue, 8c veriſimili cauſe, per le' ‘1“‘
quali i Demoni} s’aſeondono- volentieri ncl- :l
leereatureragioneuolia 16! “J
Scofierta de”maligní ſpiriti all’imptouiſo in
vn corpoyil qual fieredena libero , facendo j:
feſta per l'acquiſto di vn’anima di vn gioui "ì
- nemort‘oall’horaimprouiſamente. 16;
Banco importi la fermezza della Fede per 3
L iſcoprireil Demonio aſcoſtoneicorpi, 164
Deſcrittionedell’ingreſſo diabolico nei dcixi ì
corpi. . 166 l
Dubbio, ſeil Demonio habita nelle intimepat l
t'i corporali,ò nella ſuperficiali, concludcn- ì
do,ch’egli poſſa
( bm.denrro,e eſſer contenuto in ogni 166
ſuoria mc"- l
Per "qual parte ſi poſſa giudicare , che v'entri il
,Nemico infernale- 167
Del modo del ſudetto ingreſſo, impatronen~
doſi i Demoni per ſe ſteffi,ſecond0 la varictì
delle conipleſiìoni per timori riceçuri con
. , illu
" _ ÎIÈLLE cose NOTABlLÎ.
z - illuſioni,e fantaſmi,ouero co’l mezode'malí`
lefici, ſegnize figure. 162
Chel’Ombte coſi chiamate dal vulgo non ſo~
E
'no altro,che ſpiriti maligni. -169
i Che Per heredicaria inclinatione il ſeſſo ſemi
’ nile s’actom pagna‘con l’antico Serpente, 8c
che la maggior Parte delle creature inde
‘ 7 moniate ſono buone, edeume.v 172
"ſ ‘ [fanciulli dell’vno,e l’altro ſeſſo per la debolez
zaze timiditì ſono ſottoPoſti alle medeſime
il diſgratieze malignità di ſtteghe.- 173’
F Come ſi può venirin cognitionc del-le peneim
femaliz con la rap preſentatione di queſh' tor
P menti diabolici a , 176
»l Diuerſi malieffettl cagionatí in eſſe creature
1“ . ueſſat'e con Varie infermità ,che poſſono tal
l’hora eſſer fomentare dai D i auol i,raccontá
doſi nuoui ſucceíſi,& caſi ſeguiti. ` 177’
l? Pericoli , 8c diſturbídiuerſi del Sacerdote im
IÎ* piegatointalopeta dicarità,per le maligne
ſuggeſtionidi Sar-paſſo: Conli timedijdi
‘7’; Peterſeneguardare- , 184
Ki Cheil Soldatodì Chriſlo deue {lare apparec
‘- chiatozefomito di ſcrenzazed’eloquenti di
ſcorſi , contra' la‘ ſchiera degli ſpiritilhſcr
nali.; ~ . ' _ 1‘ 91
Della maniera ,- ch'egli deue vſar ín'queſto pie
toſo eſſercitio,c_ertificandoſi primaeon pro-1
ue reali , che le malattie
, ſ ſiano ſopranaturali
ö: ,
S O M M A R l O
&conaltri vrili,eneceſſarij auuertimétifl'óa
Manto importi la obedienza per tener in fre
noi Diauoli . ~ r96
(Lnali coſe ſpauentino maggiormentei Demo
/ ni , 8c ne ticeuano tormento. 196
Che quantunque tutti i Santi nel Ciel-o ſono i
loro inimiciznondimeno alle volte l’vno più
dell’altro ſi dimoſtraà quelli contrario per
diuerſe ragi0ni. ,97
(Luanro gioìrinoi Precettipenali. 198
War-to ſia neceſſaria la Patienza, e ſpecialmen
re alle donne fragili per natura,- ma ſemplici 1
per diuotione,mide ſono ripreſe quelle, che
ricorrono a ſuperſtitioni , e ſtregarie con al*
trl- auertimenti. l 9 l
\Dubbio, ſe l’t‘í ſſorciſta debba publicare l’opera |
fua,laſciano le Chieſe,e gli Orarorij aper I
` ti, conchindendo, che per fuggire la curio
ſità ſia più fruttuoſo farlo cautamétecroó I
Peccatí ſcoperti dal Demonio. 208 ’ Ì
i.
Del numero delle creatureda eſſer Eſſorciza
te. 209 J
Aſtutie de’ Demoni fcongiurati in vn’Oraio
rio,ſa pendo quello , ch’era ſia trattato pre
cedente mente. 3 io
Quanto più vrile ſi renda ſcongiurare vna alla
volta. z io
ll luogo proprio della Scongiuratione è il Sa
t croT-empio. v :il
.v1
DELLE cose NOTABlLÈi * ;;,
Nel libro Terzo della ‘Ti-ati”.
i CHeí Demoni ne’cotpihumani ſogliono
:i: ` produrrealcuni effetti-,che vengono an
a;- co dalli bumori naturali ,aſcondendoſi n’
quelli , 8c perciòle_ infermità diaboliche ſi
rendono molto difficili da conoſcer. z 1 ‘z
Nuoui ſegni, 8c dirr'wſtkationi ordinatamen.
B te deſcritti per venir in cognitionedi cali
fi infermità-,e certificare i Signori Medicin—
1F ſoluendo alcune oppoſitioni, 'che poteſſero
li; eſler da loto propmle. , , 2 13
Riuelatione, che fece il Denio'nio nel corpo di
vn Vecchio affartutatodí vna piet ra, ch’era
_,j per inghìottire tin Fanciullino lontanodal‘
,i ſetto del padre, che non poteua eſſer vedu.
F :0,8: con altri caſi ſucceſſa z 19'
v,Nuo'ui Secreti tr‘ouati con l’eſperienza per di
' ſcoprire gli Spiriti malignicon alcunicaſî
occorſi. a z;
Ìíbe i’Demoni dimorando ne’mali humorl
corporali piangono, ridono , es’attriſtano
co’l .mezo dell'organo corporeo poſſeduto ‘
ſenza eccederi termini naturali, ſeguendo
il genio , 6c la compleffione delle creature,
deſcriuédo leaſtuu’e loro per ingänatca; 4`
Induno le voci ſtrepitoſe per lo tormento
ticeuuto dall’autorità Sacerdomler :38
' Le
I

SO M. DELLE COSE NOT,`


Le cauſe ,per le quali rariſſime volte effi parli-`
\ no latino,òin altri cótinuatilinguaggi.z4i l
Grandezza della poteſtà ſopra ciò conceſſa da
Chriſto, la qual deue eſſer accompagnata i
con ardente Fede,&altri ri'meäij, &conſi
gli' vrili per diſcacciarei Demoni. _346 a
De l più veraci ſegni ,6; inditij dell’vſçira lo
ro. ~ - ' ;50
Che non ſi deue nttender alle eiäcie degli Spí-
riti per bocca-de gl’inſermi. i ’ _25;
Auuertimenri contra la ſagacitì di Satanaſſo .
nel tëpo della ſcongiuratione, introducédo
varie coſe per differir l’vſcita, &començ
:mco nelle coſez che paiono giuſte egli non'
ſi debba compiacer. ’ ` ` ;55
Dubbio ſegl’ilpiritati perl’habitarione,&có
merrio poſſano offender inſieme gli altri
nel medeſimo male, 26! 2.‘
Comproba‘tione del riromodeiDemonijne’ .3
corpiconl’autorità del ſacro Vangelo, 266 ll
_Prouiſioni , 8c rimedij, neceſſarij per conſci-ñ .3
' nare quelle creature, che ſperano d’eſſer li-ff
berate, ` 2.70
La mutatíone de gl’habíti ,veſtímenti , ele…
c6 no ue benedircioni fia ſempre gioueuole
carte 274
.Epilogo delle ſopradette materie, e tratta—
-‘_‘ì '- 27s
Il [Zia,- dclla Tania.
LETTORI.
è E giamai alcuna attione ſi paö
,trai-zare, che renda l’anima ap
preflò il‘si’gnar Iddio merzteuale,
egrata faeendofiflrada all’elet
.. , - na beatitndine; certamëte quel
; ',2..,ozae/ì eſercita, èſi nzaniflefla 'una *uiua eſperië<
za della Cbrzfliana Fedqèſhpramoda ſruttuoſa,co
;L m’è l’Opera , et Offida di effiireizaregl’indemoma
" zz’,per cui J’aceaglie Wnſenfibilepegno,á- tappar
;.-, ra dell’altra oz‘taJeorgendofi effetti' eofi maraui
_Î glioſì, É** Mamfèfli-,cbel’ifleflò nemico,bencbe to
;z' talmente alien‘o, @incredulofi/Ìte non può met
; remi difficulta‘ſhnzj 'queflaglifùſempreſlimolo d
[f[ſp
conuernrfi dagli errori,e da
eflb le opiniſioniperuerſè i vitfitlaſeiando
, (7* bene
danneuali. ,Quella
. ape ra inuemtanto beroicafùgia‘ paſta in vfl) pri
lmieramëte dalmflro Signor G l E s v’ [brzfla,e poi
, ‘da gli ezípofloli., (2- da gl’altri Santi ; Et bene/ae
ì da lfiioçco , @ſal/ace valga non bene conoſciuta,
i nè Himata s contatto ciò fi rende marauigliaſa. ,
l"? .Angelica , e ‘Dimm per la gra-n earita‘ , che 'viſi
chieda@ per l’veile,che apporta, efiendo con il
p debito modo ofremata . 'Però gia‘ cheper “volonta"
di Diafatto liberoſèmo di Santa Cbit-ja i0 mi tro-—
. uo quaſi contra ogni mio penfiero, Ùfinz’alruno
.- intereſſe eletto Per beneficio de’poueri alfrequen
ie duello contra [i Sarpi .hifi-mali,- in Ciò valentia_
' ari
I
W

ri quant‘iîque indegno Mini/ira del Signorefin’zal


1a hò 'voluto adoprarmiſpinto dall'altrui (legate
preghiera, (ſg-dagli amoreuoli commandamemz'
de’Signori Superiori . Onde dopo certi anni di que
fla mia hora grau’eta‘ per la commoditd de’[im/z]
applicati allaflzlute dell’anima , altra *una 1”". ‘
eſperienza, bauendo primafinito d’altri Egg( :
tiſpirituali con quel poco dl talento, che dal
gnor Dio,dalla natura, ò dall’arte mi‘fù con”, .a
bò penſato anca di quella *vniuerſalmente diſrc `
rer, porgendo auuertimenii non menogiauez , 1
che neceſsarij, in maniera che debbofperare a! . - I
curo,che lafaticafatta con buonfineffi'y-intentar- 1
rie-,raccogliendo brenemente nella Theorica le (0-. j
fi- principali con miglior ordine , che ÌJÒPOturopn e
l’opinionidigraui , e’rapprauati Micron‘ fia ,1.
meno per ragion di fl’mplice zelo verſò ‘Dio 4;. `
certa all’ orecchie de gl’intelligenti bauendald _
ridotta infie me con la Pratica nella ”ogm e
commune , {y- ‘001gare lingua per maggiorf, m,
vniuerfizle. Coſi Prego la DiuinaMaefla‘ , ;img
tutto fia riceuuto in buona parte,ſiper inſtrum
ne di quelli,cbefi compiacciono nell’Arte [/3”- _
ciflim,come perguſto. O confiilatione d’ognjfl.
dioſò; degnandofi di mnar le miefatiche con 0c
cbio benigno: poiche non brama dal Mondo al”.
tra ambitiofiz lode ,~ ma Mame-nie la gloria del a
Noflro Signor rDio,` da* il beneficio delproffimg, ` I
. _I ,
T H E O R I C A
PER L’INTELLIGENZA,
8c cognitione vniuerſale
IZVTORN04ÎGL1SP1R1TL
MALIGNIQ ›
LIBRO PRlMOſi
Nel quale trattandoſi prima della natura An:
gelrca, vel peccato di Locifero, Della bat
taglia, &caduta dl lui con li ſeguaci , ſi di~
moſtra , che realmente vr ſiano lr Demoni,
li quali entrando neícorpi humanr li tor
mentano oltra modo-,8c della loco Walità,
Poreſtà , e Tentatione . ' `

‘ Che altra la Fede Cattolica fi prouaarzco con raf


giant' la Creatiorze de gli :Angeli
CapitolofPrimo .
f; O N mi pare punto fuori di~
propoſito,anzineceſſario trae ,
. E; tatealquanto con breue-paſ—s
‘ ſaggio de gli Angeli, per mo1
ſtrare l’origine delli Demo—
~ ’ ni, ne’quali tolta la gratis ri-ñ`
maſe la natura Angelica. Però volendo de-ñ'~
ſcenderà pocoà poco al particolare della no::
A, fifa
. _ HHHUHUHHHU-`

2*— L I B R o
ſtra intentione (quantunque ſi debba preſu
portc neceſſariaméte,che fi trouino gli A n geli)
è di meſtieri cominciare dalle coſe generali, e
per meglio fondare la concluſione propoſta
` dimorare alquanto intorno alla Scala,ò gra.
di , ouero díuerſità delle coſe create , che vni
nerſalmente con ragionifiloſofiche , e natu
rali ſi ſcorge con l’occhio dell’ intelletto , ma
nifeſtandoſi anco al ſenſo. Et perciò ſideue
ſapere, che molti] ſono igradi delle coſe nel
mon-do diſtinti l’vno dall’altro , fermi , 8c im
mobili , de’ quali eſſa Scala ècom poſta , 8c 0r x'
Li

dinata, eſſendo quelli annouctatt ciaſcuno da


per sè,- Onde tutta l' Vniuerſi tà delle creature
ſi riduce à quattro gradi generali , tra quali ſ1 rra‘:41:,
veggono molti particolati , che ſotto d’vn ſo -
lo vniuerſale ſi contengono, ritrouandoſiin
tal maniera ſcambieuolmenteordinati . Ogni
coſa dunque nel Mondo elementare, ouero tá-ñiffi’
ſolamente,è, rappreſentando la ſua ſemplice
eſſenza, ouer, è, öc viue , ò pur viue, 6c ſente.
ouer-hal’eſſor, viue, ſente ,intende , 8c ha'l li
bero arbitrio. E-t in queſti quattro gradi,cioè,
eſſere, viuere, ſentire, 8c intendere ſi con ten . y—:f

gono tutte leeoſe quà giù. Nel pt. o vera


mente ſono quelle,c’hannol’eſſere, 8c ſorto di
cui infinite altre ſi comprendono,- ma però
non poco fra loro differentl per riſpetto , che
?ma ha più-nobile, 8c degno ſta-ro dell’al tra ,
` 6c in
, 7 --P R I M Oo' ;.1
8c inſieme maggior virtù . 8c operatione - La
onde in queſto primo grado fi contengono‘ gli
Elementi, cioè la Terrtzl’Acqn-a, l’Aria,-& il‘:
Fuoco; ciaſcuno' de’quali riceue la ſua 9:00.
Pri'a natura per ſe ſteſſa ſeparata dall’altreflroñ
uandoſi tra d’eſſe mirabili’ſſímo ordine; per...
ciocbe la Terra, è , infìmo Elemento 9 8c quaÉ
di ni’u na di gni tà,v l’Aequa più nobile della Ten
ra , ó: d’eſſa più degna l'A ria , 8: poi il F noto /
Più priuilegiato . ~
_ ln queſto primo grado ſono ancoabbraecia-Î -
, ti li minerali , 8c metalli differenti fraloro , la
pietre pretio ſe , öc ſimili ſotto la terra genera—
ti . Et parimeiite‘ vi ſono compreſiñli Cieli, i
Pianeti, le Stelle , 8t altre coſe , c'hannoñſolae
,* mente l'eſſere. z '. ‘
Nel ſecondo grado ſi ſcorge ”frocio-,c’ha
’eſſere, 8t il viuere, come ſi'manifeſta nella
piante ache-con la virtùlorovegetatiuaprenñ
L dono l'alimento dalla terra fin'di ſopraçöc ecsì
. aumentandoſi producono iſemi ,Be` i frutti':
L; Nel qual .grado ſi trouano‘aicune differenze *,`
'ſ poiche l'herbe, e gli arbori più degni-ſi rendm
no con tenendoinnumerabili ſpetie; 8t. Iſltſtcff*
_ lierbe ſi :cori-.no di tanta-ſorte-con varie Vinit,
7` Gev proprietà dategli dallabenígnaÎmdre naz
' tura ‘
Nel terzo grado poi s'annouerano tutte
elle cole,c'hanno l’eſſere,il viuere, 8c il ſei-i-`
. , A 2. tire ,
7.
e L I B R O
'tire, concioſiache nel l’a rtioni del ſenſo ſi corn:
prende il vedere, l’vdire ,il guſtare,l’odorare’
e il toccare con ogni altra operatione propria
,de glianimali brutti ſuperiorialle piante, che l
ſono di tre ſorti, cioè Tetreſtri, Acquatici , 1
8: Aerei, con tante differenze, 8c diſtintioní ,1
tra quelli, c’habitano ſopra la terra , 8c anca 3
molta varietà d’infimti vccelli, ö: de’ peſci. :ì
Ma ritornando al quarto gradodelle crea-ñ
'ture ornato dell’eſſer , viuer , ſentir , 6c inren- ' ‘I
der ; ſenza dubbio in eſſo ſi contengono gli
huomini con ilhbero arbitrio,à quali niuna
coſa manca dalla natura, nè vièaggiunto di
ſouerchio, nè più oltra ſi può aſcendete, poi
ehel’huomo per l’eccellenza dell’anima ragio
neuole eccede tutte l’altre creature corpore:
nel mondo ſenſibile. Eſſendo dunque la Scala
della natura manifeſta al ſenſo, in maniera che
niuno può dubitare , ſe liquattro gradi ſopra
detti vi ſiano,- è di meſtieri anco ſapere, che
tuttele coſe viſibili vſi riducono à due naturtì
l’vna ſemplice eorporale , in cui ſono com
preſe le coſe, che ſi contengono nel primo
ſecondo ‘, e terzo grado , doue non è ſpirito
ragioneuule, ouero anima intellettiua; L’al
tra è inſieme corporale , e ſpirituale , come
l’huomo , ch’è nel quarto grado, oue l'vna , 8:.
l’altra natura ſi trona congiunta,- Et perciò ve-ff
dendoſi in una perſona ambe accoppiate, .Se di 'J
‘ .. più `
ſſpiù la corporaleP ſeparatamente,
R‘ I’ M 0: s'offeríſce.5‘oc-Î,

caſione di ricercar, ſe vi ſia'vn’a‘ltra natura ſpi—


rituale creata purrſlìmal, che per niun modo ſi
rroui congiunta al-corpo. Et non potendoſi
dubitare punto della corporale aperta al ſen
ſo , 8c della miſta; da quelle ſi ſcuopre eſſeruí
neceſſaria la terza, douendoſi procedere dal
paleſe all’occulro, 8c da vn’eſtremo all’altro.`
Et veramente ſi farebbe ingiuria alla natura
ſpirituale,che la corporale ſiacon duo modi
d’eſſer ſeparato,econgiunro, 8c la medeſima
ſpirituale non haueſſc , fuorche vn modo ſolo ,
cioè compoſiti ,la qual eſſendo più nobile del
l’altra, ſe la corporale Îſi troua da per ſe ſenza
5 di queſta;quanto maggiormentela naturaſpié
,7 rituale deue hauer la propria eſſenza fuoridel-f
la materiale e per conſeguíraltresìdue’manìef
re d’eſſere,ci0ècongiunto, 8c 'ſeparato ,làdofl'
ue la natura corporale ſarebbe il tutto, e la par--~
te , 8c la ſpirituale ſarebbe ſolamente creata
arte, 8c non tutto; Oltra che quella conſta
rebbe per ſe ſteſſa, 8: qtleſta ſi troueriainſieme
con altro ſoggetto : Ma che quella doueſſe eſ—
ſer tutta per ſe medeſima, 8c non vnita, 8c
queſta ſolamente parte,& nó tutto per ſe ſleſſa
‘ ſola , ciò ſarebbe contra l’ordine vniuerſale,
8c contra la nobiltà, dignità , 8c eccellenza
,[3 della ſleſſa natura ſpirituale ,la qualeinſieme
w'- congiunta nell’humana ſpetie , comes’èdctz
i' A 2 ‘9’ i
ſ‘ E , L I B R 0
410, &la corporale ſeparata ſenza dubbio at"-`
-guiſoono 'vn’altra ſemplice ſpirituale, che ſia
da perſe ſola ſtabilita in natura;0nde nell’V ni
»uerlòqueſt‘e trenature mirabilmente riſplen
dano’. >l‘n 'oltreciò vienead eſſercomptobato
'per riſpetto di Dio Signor , e Creatore d’inlL
’ mite potenza , perch’eſſendo egli puriſiìtno ar~
to, 8c ſemplice inte'lletro prtuo affatto d’ogni
Materia, comeincorporeo , ör in uiſibile, det—
îca natura-ſpirituale ſi rende à lui più fimigiian
&re; Onde ne ſegue , ch'egli habbi da princi
-pio creati 'gli Angeli, come veramenreli ſete
*fuori di quantità, figura, lunghezzadatghez
za, e profondità. priui d’ogni qualita corpo
rea, _dimodo che non (i poſſono vedere,nè per
alcun ſenſo capire. Olrra di ciò à chiunque LTE’
I"
E'h’
ſ1-—

Vuoledirittamentediſcorrer. èchiaro, che vi


Echo’gli Angeli, e gli ſpiriti ſcioltida qualun
ueſoſhmzn elementare, percioche hauendo
gíalëterno lddro prodotti tanti mezi nelle
coſecorporali , 8c ſenſibili, èneceſſarío pari
rnére affermare,che nell’intelligibili egli hab
bíail medeſimo operato, come più nobili,e I'ſ
LLa';

più ſublimi, delle quali ſi ſerue per manife


ſtar la grandezza , öc infinita potenza ſua.
Queſta verità è anco meglio comprobata dall'
euidenza del fatto, ſcoprendoſi neicorpi ce
leſtiil loro moto , che arguiſce lo ſpirito mo`
uente, ſi come il corpo humano ſi laſcia gui
dare
P R l M O.`
dai-e dall’anima ragioneuole, la qual eſſendo
parte ſuperiore ſignoreggiai ſenſicorruttibi
li : Dunque ſe Concedono ~gñl’iſteffi Filoſofi
eſſerui almeno tanti ſpiriti, oueto intelligen
ze , quanti ſono i corpi celeſti, checon diuer—
ſo, ma ben ordinatocorſo perpetuamentegi~
tano intorno per conſeruationc dell’Vniüetſog
molto più ragioneuolmente , eratolicame’nte o
-n-as-
’w‘.
:“A
douemo noi credere , ,che l’Altiſſimo lddio
n’habbi creati quaſi infiniti altri , acciò co
me à lui più vicini ſopra tutte le sfereinnalza
ti contemplino,& godono quell’immenſa bea—
titudine , che deriua dalla viſione d’vna tanta
Maeſtà Diuina . ' ‘
Se tutte le nationi' ,e tutti gli antichi‘ Sauij
affermarono eſſerui le ſoſtanze ſeparate,`del
'Gui parer fù già Platone "contra ’la Senoladë’
Stoici, 8c ancoi Peripatetiei , il cui `Pireneiptl
A riſtotile non volſedi‘ta‘l colata-cereganzi ‘par
ticolarmente diſcotrendo ‘nel la. della,ſua
Metafiſica, doue pervia del moto ,-pet‘ligra-`
di , &ordini de gl’Enti , che ‘dipendoltootñ
dinatamente da 'vn primo Ente , e perla'Cau
ſalirà delle Cauſe inferiori, che operano in'
virtù delle Gagioni ſuperiori‘immobili, 8c in
corruttibili, arriuò a tale cognitione, affer
mando chiaramente eſſere in. queſto Mon
do le ſoflanz‘e ſeparate, chi-…chiamiamo nn
". geli; molto più noi , che ſiamo guidati non
A 4- ſolo
"I. l B R O
ſolo dal _lume naturale , ma anco ſoprana:
rurale della Santa Fede, dobbiamo tale ve
rità indubitararnente affermare.

Della Natura , @Virtù de glieAngt-li, ”del


v peccato della Superbia , Per cui Luufl ro ;‘ùfe
parato dal Creatore, cadendo con tutti ſl fr
guaci ſuoi da quelliC/aori Super”; . [ap. 11.

Ora giudicando io non eſſer coſa ,


impertinente diſcorrere alquanto ‘
della natura Angelica , per venir
poi in cognitione de gli ſpiriti ma
ligni , come quelli , che furono creati di nato* i
ra Angeli, acciò doucſſero goder la beatitu- :
dine,cheperlaloro malitta, 8c ſuperbtanon 1
poterono conſeguire., anzi reſtando priui di
gratia, edi gloria , mentre erano-per natura
Angeli, diuennero per malitia Demonijflni
hopenſato col fauore dello Spirito Santo,ol- i
tra lcſudette ragioni raccoglier fedelmente,
8c ,con poche parole intornoaciòla Domina
de’ Sacri Theologi, liqualidicono l’angelo 1
eſſer ſoſtanza creata priua di materia, incorpo
rea, inuiſíbile, incorruttibile , ç ſpirituale
nel-l’intelletto acuta , öc nella volontà efficace.
E t eſſendo egli creato , ne ſegue , che la ſua c[
ſiſten za (per vſar il proprio vocabolo ſcoll
Ìéw) _è diſtinta dalla ſua eſſenza, poichedſolo
1 -
,i 7 P R -r M o; g;
: Iddio èil ſuo eſſere , làdoue tutt/e l’altre crea I
;i ture l’hanno partecipatofié dipendenza-,dl ma_
nieta che quantuuque gli Angeli ſiano imma.
tetiali-,ſî ſcorge nondimeno in loro certa com
i" poſitione dell’eſſer , 8! eſſenza , 8c di potenza ,
,it &d'atto;
…o qual non fiPotenza, dico
ricerue , nè , chiamata
ſi cortom pe , pallina,
hauendo, la

ò riceucndo dtuerſi atti ſucceffiui , 8C non puf


ti. Onde chiaramente ſi comprende, chel’in—`
telletto , 6c volontà A ngelica non poſſono eſññ
ſer ſoſtanza , poiche l’intelletto, e volon’tà ri-Î
ſpetto all’ eſſenza è atto, e l’eſſenzaè rece'rríua,
8t è tn potenza accidentale , il che non vuol
in dir altro, ſc non che può riceuere accidéti; on
‘ſùde ſi vede,chel’intellet`to, ela volontàìſono
:îòpiſondati nell’eſſenza,come accidenti nelſuo ſog
”getto . Gli Angeli ancora com’ignudi di ma
fi; teria non traheno la notitía delle coſe nel` mo
Wdo,che ſanno gli huomini-,la cognirion de’ qua`
gli procede dal ſenſo , bauendo biſogno dell’in
gtelletto agente,- Ma queſti già dorati di ſperi:
intelligibili infuſe nella creation loro, 8c non
ffacquiſtate per eſſercitio, luminoſe, 84 più vni
i:. uerſalidell’humane .non ſi veggono in tal ne
',.ceffità ,~ concioſiache ogni minimo A nge.
lo per natura conoſce molte coſe con più di
:ſi ſtintione per vna ſola ſpetieinfu ſa , che non Fà`
J l’huomo per aſſai acquiſtate , ſi ’come anco è
vero , che intende ſenza compoſitione , dini-z
. - … … _. ., Home‘
to L l B R O
ſione , nè diſcorſo ſcorgendo realmente tnt:
tele coſe create,in maniera,che nòn può errate
in modo alcuno , come altresì l’huomo intor
no àiprimi principij. L'iſteſſo ancora, ben
che ſucceffiuamente ſcuopra tutto ciò, che di
pende dalla natura,- non però ſcorge il futuro
contingente , nè le cauſe , che l’impediſcono ,
p nè meno quello , che deriua dalla Diuína Vo
Îontà , ò humana , ouero Angelica; ancorche
conoſca gli habit'idell’anima, 8c le ſpecie 1n—
telligibili nell’eſſer , ouero ordine delle quali—
tà ; ma non penetraintimamente i penſieri dc*
cuori, 8c interni ſecret!, ſe non in quanto ven
gonoalui riuelati 5 concioſiache queſto è pro
prio di Dio, 8c à lui ſolo rtſeruato. E tanto
baſti per hora ,parlando generalmente intorno
alla natura de gl’A ngeli . '
Banco poi all’error dell’empio Luciſero,
ö: ſeguaci ſuoi , per cui precipitò dalli Chori
Angelici , affermano gl'iſteffi ſacri Theologi,
ch’egli conſiderando la bellezza, nobiltà , 6c
dignità della propria natura , 8c dell’eſſere ſu
periore à tutte le creature ſenza hauer punto
riſguardo alla gratia conceſſaglidal Signore,
nè meno penſando alli mezi digiungeralla.
beatirudine conſumata , 6c ſopranaturale , che
Iddio apparecchiòà ſuoi diletti , gonfio il mi
ſerodi ſuperbia, quella inſieme col ſupremo
luogo dell'5 mpired’ Cielo dlſordmamnente
vol~
r' P R l' M OI 'tr‘
volſcambire, &deficit-.rare.~ quale poiiniquo
"` ,penſiero communicò in quell’inſtanre à gli
altri‘ Angeli inferioricongiunrià lui; E ſicc—
ì’ mc :ì loro nei doni naturali precedeua. bramò
ſi‘ ano-o neigratuiri dominarli; accioche l'eleg
F geſſero per guida, 8c autore di poter ſalir ad
5_ eſſa perfetta bearitiidine, 8c conſentiſſero ad
3“ eſſo maluagio pieuaricatore , che arrogan
î’ {eſtreme diſſe: lnCrelum aſaendam ,fliper aflm
3' ‘Dei, exaltabo ſolmm meum , e’y- final-lis ero .Al
lì‘ téſſama . All’incontro gli ſpiriti buonin’uolti
'il alla gratia diuina non conſentirono alla ſua
17‘ rapina, anzi fecero teſiſtenza,vincendolo glo
ÌF vrioſamente con l’oſtacolo della propria volon—
-tà, Sc la converſione ì Dio, quale nel primo
in ſtan te sìper natura , comeper graria,libera
mente haueuano 'già principiara, con piena, 8:
perfetta libertà continuando abbracciarono ,
Ma gli Angeli cattiuidi tutte le Gicrarchie,
8: ordini perla tetZa partein circa préuaricati
concemplandoà richieſta ‘dell'iniqno Prendi
Î pc loro la belta , 8c -perſertion‘e della *natura
propria, auidi della ſopranar—ural beatitudine
NT*
ui--zufi Per virtù ſolamente naturale , 8t col ſuffragio
di' eſſo Lucifero,alla ſuggeſtione di luis’accoó
ſtarono, 8c con applauſo lo ſeguirono. Et do
ò quel poco d’inrcrual’lo, ò perpdir meglio
ſtan re della compita ,8c libera loro electio
'\’~. , l’Onnípotenfe lddiga ſuderri' mini'ſtri , 8c
_ .4
'n‘ L I B R 0
fedeli combattenti conceſſe il premio 'della
chiara viſione della ſua Diuina hſſenza. Er
all’incontro alli rubelli , 8c nemic i ſuoi per ca
.ſtigo di tanta ſceleratezza affignò l’eternefiam
me dell’lnferno , conforme alla Profetiadj
E ſaia nel cap. 2.4. ‘Non aſcende: ,ſed deſcendes,
E’F* ad Infernum :letra/ieri: , ö( dell’Apoc. c. iz.
,Quaſi cadauerputridum non hub-:bis confertium.
ln quell’iſteſſoinſtante gli Angeli eletti , cioè
Michiele, Gabriele , 8c gli altri congiunti a
Dio di‘ſcacciarono l’cmpio Lucifero, 8( i ſe
guaci ſuoi, dal (.ielo Empiteo , oue furono .
creati, penſando per auentura habitarui, «Sc i
impattonirſi perpetuamente, a quali con mol Z
i
la arroganza , ö; pertinacia reſiſtendo, final l.
mente ſono fiati aſtretti dall’imperio diDio il
ridurſi nei tenebtoſi confini, priuarid’ogni I
nobiltà, e preminenza, non già naturale, la i
qual ſecondo la ſentenza de’Sacri Dottori,e i
particolarmente dell’Angelico Tomaſo San- g
to , in loro intiera rimaſe, almeno per la mag
gior parte. Ma ben de i doni, 8c fauori di gi:
tia nominati dal Profeta Ezechiele, Delicie
del Paradiſo; Etcosì il ſuperbo Lucifcrotîiah`
gl’altri cagione , òalmeno occaſione dell’eter-l
na morte. Per ilche noſtro Signor appreſſo”
S. Gio. Euangeliſta hebbe a dir queſte parole -I
Ille bomieida(cioè de gli Angeli) erat ab inizio;
23" in 'armate nonfletit , nella quale fù crearofi
Fece
;Fill—WE

l PRIMO? 'ri
L, fecol’origine del ſuo peccato . Douendoſi in
*oltre ſapere,chein due modi ſi può deſidera
relaſomíglianza di Dio, eioèm quello,rhe
alcuno èatto,ediſpoſto à raſſomigltatſi à lui
j (benchedi g.an lunga) lontano, poiche non vi
è proportione tra la creaturaiöc il Creatore
.th giamai vmuoca, ma ſolamente vna certa ana.
fi_ logica,e participata perfettione, ſecondo la
`g capacità di eſſa Creatura) c così caminando
, nella preſente vita per lo ſentiero della giulli
tia, &carità, ouero d’altre virtudí, 8c do
-ni ſpirituali s’ acquiſta poi nella Patria il
lume della gloria quale ogn’vno vorrebbe
,l conſeguire col mezo. della vera pietà chri
ſhana, eſſendo coſa virtuoſa, 8c meritotía . ln
altro modo poi ſi dice alcuno btamar la Diui-z
na ſimilitudine in ciò, che non è atto ad ”gua—
gliarſi,come ſe perauenrura vno deſidetaſſo
di crear il Cielo‘,~e la terra , e tali altre coſe , le
quali ſono appropriate ſolamente alla Diuini
tè . Et così nel principal Demonio fù la gra
colpa della maluagia ſuperbia; hauen
do ambitola beatitudine ſopranarurale, acui
habile,öc idoneo per ſe ſteſſo nonſì ritrouò;
ma volſe temerariamente con le proprie Forze
p create conſeguirla,ſcnza riconoſcerla dall’ A u
', tored’ogm bene;onde di ommifflone peccò
per la traſcuragine di non conſiderar la circoz
ſtanza , che di porſi innanzi agli-occhi delll’in-z
. . te ~
W
'ij 1. I B R O 7
telletto era tenuro. Preuaricò ancora (corni'
$- Tomaſo dice) perche voleua alla moltitu
dine A n gelica eſſer antepoſto , non ſecondo il
naturale ordine ſolamente, per cui gra… ſu
periore; ma accioche gli altri col mezo ſno
la beatitudine otteneſtero,qual egli per pro
pria virtù naturale bramò di conſeguire , non
altrimenti , che per via di rapina ſi penſaſſe
di hauerla . Onde dal Signore fù chiamato la—
dro , affermando egli ſteſſo nel Santo Euange
lio - _Qgi non intra; per oflium inouile ”im-2,1%(
aſcendit aliund'e; illefur efl, É‘ latro . Ma L hri
flo Signor noſtro era predeſtmato d‘eſſer que
ſta porta della ſalute , come diſſeiui più oltra 0|
Egoflrm oflium .- per mefi quirintraieritffizluabi
zur. Lucifero dunque che perleientrare non d
volſe, meritamente è degno del nome di la~ .I
dro , lieu-i ſeguaci-peecarono parimente per la ,a
malitioſa inauuertenza ſopraderta. Di com~ i.
miſſione poi peccarono eleggendo lui per ca- i
po, &autore di-ral’empieta giuſtamenre pu* ›
nita in loro con la ſeparatione perpetua `
della gloria,edannationeà gli eter`
ni ſtridori dell’inferno. i: tan
to baſti intorno al pecñ
cato di Luciſero ,
con, breuc
diſcor
fo.
Pdf
PRlMO. ts"
-x-\_ Della battaglia fra gli .Angeli , @i Demoni 172-‘
1
:5 guita in Ciela , É* della caduta loro ,' compro
bando con diuerſè ragioni. (9* auttorztd , ch’eſſí
il malignifpirti realmente vifiano . ſap. 1 I l.
;zi Ra tutti quelli iniqui ſpiriti, che fitto-ì
zi no di tanta inſtabi’li‘tà nel bene : ma
;zi pur con tutto ciò volendo combattere,
;gt 8c ſoſtentare la pertinacia loro nel ma—
ga_ le, maggiormente pteuaricò Lucifero, p0ichc
l': oltre la natia bellezza eta già ſtaro adorno de’
:l ricchi doni, 8c gtarie,onde colmo di ſuperbia,
;iöc di venenoſa rabbia , 8c pazziamon ſolo
2- in gannato dalla propria eccellenza nell’intel
;r— letto ; ma anco diuenuto rubello, econtumaee
con l’elertione della volontà -, osò di're . ‘Panam
/E-dem meant in `/íqiiilonetm (rr ero ſimili: .Al
tzffimo : Per il che Michiele Atchangelo de'
, buoni Angeli Prencipe con fortezzaincredió
bile reſiſter potendo,ad eſſo crudel Dragone
?apo delle renebroſe ſchiere di maniera ſi
‘-olſe , che ſi venne alla battaglia, non gia con
mi eorpotali , eſſendo incorporei ſpiriti',
I. ſolo cori la repugnanZa , e diſcordia delle
ro volontà. Et finalmente queſto celeſte,
erríero in Dio confidato vinſe , e ſuperò eſ
maluagio-Lucifeto , dal Ci'elo ſcacciandolo
n perpetuo ſtorno"? ignomini'a, 8c inſie:
me
…MJHHHHHHHHHZÎ

16 L I B R O
~ me tutti gli altri, che ſi congiunſero al per;
uerſo voler di lui , com’è detto .
ln qual parte veramente ſeguiſſe il conflit—
to , ÒC quanto. duraſſe VQUC ſono l’opiniont dc
ſacrineologi; percioeheli [omiſticon mol- .
ti altri fondati nell’auttorità di Ezechiele, che
diſſe, come l’antico nemico era nelle delitie di
Dio , 85- aneo per la ſomiglianza di Adamo 3
peceante nel Paradiſo terreſtre , affermano co- ;
tale battaglia eſſere ſtata fatta nel Cielo l: m pi- …
reo , delirioſo luogo de' Beati . Alcuni poi ten— 1
gono, ch’ella ſeguì nella ſuprema regione del- .4
l’aria bene ſpeſſo nominata Cielo -, la qual opi- 5,
nione non ,ècoſià pieno riceuuta: poſciacht m
eſſendo gli Angeli d’ineorruuibile natura,
&queſt’aereper ſe ſteſſo mutabile .~ più toſto i‘
s’è aſſegnaro loro in pena , 8c flagello della î.
commeſſa colpa:Si chela prima ſi ſcorge mol— ui
to più probabile. Intorno al qual luogodella n
battaglia trecoſeiu generale ſi poſſono conli—
‘derare, cioè la natura intellettuale di quelli, “i
lacolpa mortale , 8c la noſtra vtilità . E (ſendo e,
dunque in .loro rimaſta la natural luce della ,
ſcienzaà ;al operatione di contemplare ſieonñ ,4
niene il Cielo ,- &però i buoni, 8c cattiui furo- ll
rio-creati nel ſupremo Empireo Cielo molto h
eonformealla virtù del contemplare. inoltre“`
ritrouan‘doſijn loro triſli lacolpa gtauiflima .g
8c infinita ſelideue per pena,& luogo di rene;
5` bre
P R I ~ M 03 17
bre l’lnſ'erno . Sepoi s’attende al noſtro bene—`
ficío , 8c giouamento, è più conueneuole l’aria
di queſta mezana regione, per hauer eſſa tre
conditioni corriſpondenti ,eſſendo lucida , (SC
in ſiemecaliginoſa , 8c più a noi vicina: la qual
’ luceè propria della ſoſtanza ſpirituale, &le’
tenebre conuenienti alla colpimmrtale , oltra
che ne ſegue perla vicinanza , 6c noſtro eſſer—
citio il perpetuo combattimento , poiche .del
- pugnam dereltëì'usefl aduerfizrius . Ondeèpiù
veriſi mile , anzi coſa certa , che nel principio
, ſeguiſſe la battaglia nel Cielo Empireo, fra i
buoni, 8c cattiui A ngeli , oue furono inſieme
_ creati.
Hauendo io dimoſtrato ’con veraci ragioni,
che i Demoni. eaderono già dai Celeſti Cho
ri , acciò meglio ſi poſſano alcuni increduli, 8c
. curioſi ſottomettere alla verità ,oltra le coſe
già dette ſi prouarà parimente per maggior,
"
ſodisfatti‘one vniuerſale con altre differenti
ragioni, che detti maligni ſpiriti ſi trouano
-,_,.-. con realtà ,eſſendo chiaramente ciò contenu—
to in molti luoghi dell'vno ,.& l’altro Tcſta
men-to , &di loro fatta mentionequaſi da tut
ti li ſacri ſcrittori, ſopra’l fondamento della
qual verità ſi appoggia tutta la dottrina in ma*
reriade gli Angeli. proterui nella noſtra mi
litante Chieſa , oltra che riſolti de’ Filoſofi fuñ.
i tono aſttetti à confeſſarlo, come racconta il
a gio:
,,…HHHHHHHHH

[8 I B R O
glorioſo Padre S.- A goſtino nellibro 8. de C'r~`
tritate Dei, 8c nel libao. ”p.24— |lche anco ſi
può ſcorger da gli eſſem pi , 8c iſperienza par
ticolarmente p’er quattro prinapali ſegni. [l
timo è la riuelatione delle coſe ceculre,che
tal’hora à gli hnomini ſono fatte, 8c da loro
co’noſciute,con certi auiſi , ö: riuelationi , le
quali ſuccedere non poſſono per Ordine , 6c in
fluſſo delle cauſe ſuperiori, ò inferiori. ll ſc
condo appare dalle riſpoſte, &oracoli , ouer
altri marauíglioſi effetti, che ſi viddero intor
no 5 gl'ldoli 9 con li qualii Demoni ſi perſua-ñ
deuano d’eſſere adorati anco da i grandi, 8c ſa
.lp-d
pienti perſonaggi , come auuenne :i Roma
ni , non potendoſi veramente ciò attribuireì
i corſi naturali, ll terzo poi ſi ſcuopredall"
improuiſe, 8c ſubitanee traſmutationí,nella AUT!?
j!

maniera , che ſi cangiarono al tempo di Moisë


le verghein Serpenti , 8c altrecoſe ſimili ope
rate dai Magi di Faraone. ll quatro, 8c vlti m
q_

mo effetto fi manifeſta per gli atti delle crea ASL‘l —rjd l'a

tureobſeſſe talmente ſtraordínarij,che da niu—


no può eſſer poſto in difficultì per la certezza
del ſenſo, che oltral'inrelletto riman pago , 8c
ſedia-Fatto . Portia nondimeno arguire in con
trarioqualchedorro, 8c curioſo accoſtandoſi
perauentura alla Setta de' Peripatetici, li qual!
artribuirono ſ’opere da noi vedute ſolamente
alla virtù de’corpi celeſti , 8c d’al tre coſe na tu
rali , '
) P R‘ l M 0 . I’
“al tali ›, ſi come parueà Porfin’o Egittío dell:
;z Magia pròfeſſore, che col nie” di certe her
be,picrre,ſhoní, v‘oci,& figure oſſeruaua i
i), moridelle ſtellcnel riuolgímento del Cielo,
“E falſamente’ affermando ,’che da ciò ſi &Orge—
hl@ nano mirabili effiîtlì , e flaande proue. La.
E); qual coſa fù detramcnte nprouata dal Padre
W S Agoſtmoíſtcſſo proponendocertc operatio—
ní diaboliche, che non poſſono giamai ſeguire'
Peràlcuna cauſa naturale; (Some che la crea.- -
tura tal’hora parli in lenguaggío recondito,
”rt racconti verſi, 8c namautorétà non più vdite,
nè mai lette da lei in A utorcalcuno, 8c _molte
M altre coſe manifèſte ne gli ſpiritaxí, 8c nelle ar
ti Magiche. Alla ſopradetta ragione Perípa
l‘etica parimentc ſi riſponde,che ſe bene il con.
po lunare nell’accreſcimcnto, ouet declinano
ne poſſa alle volte molcſtare gli huomini; non
però con tanta veſſatíone, come fi vede negli
.Energumeni. Quanto poi-à Magi, cheinuo—
chinoí Demoni in certecoſtellationi, li quali
riſpondono , 8‘: vengono ,quando ſono chia
maci, ciò per doc cauſe può oc’çortere : l’vnz
per ridurre gli huomíní in quell’errore, accia
che credanocſſcr qualche diuínirä nelle ſtelles
l'altra , perche conſiderino ſecondo alcuniin
fluffl celeſti, che la natura corporale ſia più
diſpoſta à gli effetti, per cui ſono chiamati , 8c
“'ſ meo acciò ſiano allenati col Bmezo
2. di cerc’hcrf
bc
otm…,ñóá-lM-Lllllllllllull"HU:

ho e L I B R O
be, è: pietre , non già come gli animali per víà
'de cibi,ò la pecorella dal verde ramo; ma quafi
, per ſegni , 8c ſuperſtítioſeoſſeruationi . l
Hora (quello che più importa, E anco pet l
meglio da: compimento à queſta’ propoſta) n
ſopra’l tutto , èda ſapere, che l'eterno Iddio j;
per communicar la ſua {miſurata carità creò 'ü
ogni coſa di niente, trouandoſi ſcritto nella r…
[acta Geneſi , In principio creauit Deus celum, ,-L‘:
É* ten-dm. thuello, che maggiormentefa 1;',
ſtupire; finol’iſteſſo Platone tanto innanzila t.
venuta del vetace noſtro Meffia diſſe così. lt
Cla-:rita: ‘Dei cauſa fuitfaffionis bui”: mundí,ó~ lil
origini: omnium 75mm. Ma fral’altre coſccrtò ml;
la natura ſpirituale,eioè l’Angelica,dicuiín ll
Daniel Profeta ſi leggeal cap.7. Millia mzlliüñ ‘
miniflrabantci. 'Et il Santo Uauid nel nom- dà
gcſimo Salmo coſi cantò. ,Qfomam .Angeli-f 'o
fili! mädauit de ”MF-c. douendoſi intendete di
quelli , che rimaſero'beati d‘opò la battaglia e
nelle ſedie ſaperne, 8c di tale verità n’è piena
la Sacra Scrittura, come bene gl’intelltgcnti
ſanno: bauendo il Signore conſtituita la mm- d
ra Angelica ſopra ogn‘altta creatura ; cſſcndo
ſoſtanza incorporea, inuíſibile, 8c intellemſh
le, in cui [i comprendono anco li Demoni-iì
qualifù dalſommo Dio laſciatela natura,et0l “ì
l‘4
la la gratia per l’errore commeſſo; La onde pri x
’\
mier'amente vi ſi ſcuoprcín elſa natura la ſol-— xK
l
u
P R l M OI z:
tigliezza, che penetra l’aere,e la terra,nè occu.;
pa luoco; ma v’è ben contenuta diffinitiuamcn
te, Sono oltredi ciò gli Angeli, 6c in conſe
n guenzai Demoni quanto ſolamente allume
h‘, naturale per ſcienza perſpicacifflmi ſcorgendo
lit l’origine, la natura , ela virtù di quanto lddio
[lil ha creato, e perfettamente vcggono tutte le
n' coſe :ì vn tratto ( quelle però , che ſono rappre—
,a ſentate per vna iſteſſa ſperie info ſa) benche fra
>3: loro di cognitíone , 8c di grado diuerſe , 8c di
flinte . Ragionano fra effi con la parola intel~
b: letruale: Onde S. Tomaſo nella prima parte
,g della ſua Summa alla qneſtione zoo. all’arti
Îz‘; colo terzo, diqueſte creature diſcorrendo coſi
13; diſſe . .Ad inuicem concept”: ſuo: mam'fl-flant.
“ì E tutti gli Angeli nel principio furono da
r
\.
Dio creati buoni ,come nella Gen. ſi leggcal
primo cap. Vidit Deus cum‘fa , quo-ſevera! , (a
erant ‘valde bona: laſciandoli nel loro libero
i arbitrio; ma gli Angeli fatticattiui; perche
.l` ' Volontariamente peccarono
Cielonel tenebroſo Inferno , ſono caduti
8( anco dal
in queſt‘
aere caliginoſo per eflereitar noi nella militía
Ln._ ſpirituale.- ciò da Mosè fù figurato, mentre
'v
eſpreſſe parole tali'. ‘Diuifit [ut—em a‘ tenebris,
, cioè gli ſpiriti buonida i rei , 8a Giob al ”p.4
5 Et in angelisfizis ”pc-nt prauitatem. Ma c'ne ì
f più? ſi vede, che à queſta verità vi è anco per*
'i A uenuco il puro lume naturale . Oltre la ’Diuina
fl" B 3 Scrit
" az L l B R O
-Scrirtura, Tolomeo in 4. Qqadrip. chiamai
maligni ſpiriti Demoni. Et PlatonenelTi
meo coſi afferma . Inuzfibilium ‘Poteflarflmt
Demone: ”uncupanttir mail-45 efl opus,qudmfcr
re ‘valeat bamimr ingem‘um . Ma ſe più alte pro
ue vogliamo, prouaſi altresì con l’autorità del
l’A poſtolo S. Paolo à gli Effeſi cap. 5. Non efl
nobis, callufì'rztia aduerjùs carnem , z’g* ſangui
nem ', jèd adiieiſirr principe: , @- poteflates,ad~
uerſurmundá reóîores tenebrarum harum , con
tra ſpirituali:: nequitiaz , in cdeflzbm. Vi ſono
dunque ſpiriti immondi nemici del genere
humano, di menteintelletruali, ſenzadiſtor
ſo intelligenti , acuti di ſcienza , auidi di nuo
cere, gonfi per ſuperbia , i quali ſempre con
noue fraudi procedendo illudono i ſenſi,al~
lordano gli affetti, turbano i vigilanti , atttr
riſcono con li ſogni coloro , che dOl’mOl‘lO)
ſanno naſcer le tempeſte, ſi trasformano in an
geli diluce per ingannare, ncgl'ldoli s’vſur
parto il diuin culto, ritrouano, 8c fauoriſcono
l’arti magiche , 8c altri mali . ln oltre è mani
feſto per gli Euangelij, che loro ſi trouano do
pòil peccato ſpogliati della gratta , comedono
ſopranaturale inſuſo nello ſtato dell’innoctn
za, ſelicità,amore, 8c diuina contemplano
ne; ma però le doti naturali intierarnentc in
loro rimaſero , come di ſopra ſi è dette,- eſim
done di -ciò tcſtimonio Dioniſio nel libre 4~
de
de Diuinis Nominibus; ancorche per la colpa
fiano debilitate, 8c perla morte, 8c Paffionc
di Chriſto le forze loro riutuzzaceffinon poteri
doda loro medeſimi nuocere lenzala permiſ
ſion di Dio . Per la qua! natural diſpzsſicionc
tra eflî v’è preminenza , con cui vn Demonio
uò ſcacciar l’altro à lui in feriore . Ben’èyero',
che la fuga dell’vno contra dell’altro operata
, - non auuien perconccſa;ma per communecon—
ſenſo indtizzaco al male , 8c per far peecare gli
huommi , che adopranoil mezo loro,- onde fi
come il regnodi Lucifero perla perpetua di
ſcordia, 6c confuſione radicata ne gli ſpiriti
maligni vienein vn certo modo dzſttuttoconó_
forme all’aurorícàdi S. Luea. Omne regnumìls
jè dimſum defiilabitur.; coſi all'incontro ſ1 può
dire, che per lo guadagno dell’anime s’ac‘eſez
ſca . uedendoſi , chela concordia , 8: obedicn
za loro non deriua altrimenti .dall'amicitia;
ma ſolo dallacommune ſcelerítà, con cui por
tano odio alla natura humana , ritenendo lo
”Aux-uv
~ fiato ., öc l’ordine naturale, qual non hanno
perduto . ln-loro parimenteſi può giudicare,
che vi ſia dolore , 8c allegrezz'a aexílentalc:
Per il che Sant'Agoſtínolib. z. de Gent. con
tra Manicheos, cap.17.diſſe: Di'abolu: patefla~`
tem habet in eos?, qui Dei prxcepza contemnunt ,
iu?
”de ha: trim infelici poteflate lflranmr. Ma
la dogha loro non dal male della colpa x ma
’3 \~
. . B 1- dalla)
, ññçſiLLLLuJHHI lllllllllllſflv` l

24 L I B R O
dalla peruerſa uolontà dipende. Furono etiam-7
dio gli ſpiritiin alcune coſe creati eguali,&
in altre differenti, la ragion della qualopera
rione ſi riporta alla diuina ſapienza , che ordi
na il tutto con ottima regola , 6c conformi poi è;
'iz’ -
'Lau-ñ

ſi rendono, comeimmortali, 8t inuiſi bili, diſ


ſimili però nella perſpicacità della ſcienza;
nella maniera, che ſuole occorrer fra gli huo
mini, 8c anco nella ſuperiorità. Dun que ſen
z’alcun dubbio ſono in rerum natura le ſudet 1:,
.'
I

te ſoſtanzeintellettuali dannate nell'abiſſo di


ogn’infelicitì per la malitia , 8c ſuperbia loro,
che cofi douemo credere per fede . afferma:
per le ſcritture, e ſtabilire per glieſſempi , ö:
effetti marauiglioſi .
i ;Della pena @- ſhpplicio defiinato alii ‘ÎDenmi

dalla Diuina Giuflitia per lapeccato. "I

Capitolo I l I I.
T". i?

Vanto al ſupplicio, e tormento gran


difflmo da Dio giuſtaméte affigna
to alli Demonij díuerſe furono le
opinioni, come riferiſcono Aleſſan
dro d’Ales,S.Tomaſo,8c S. Bonauërura,lequz
› li per breuitì ſi'tralaſciano . Ben’è vero,ch'eflî
Demoni collocati,quà giù nell’aere patiſcono
quaſi l’iſteſſa pena , come ſe foſſero nell’inſer
EL: ‘La Wilfggçlgljgpe ècomprobata dal ſu: \l

9*-52
P R ll M 0.' ²î
detto A leſſand~to primieramente con l’autori
tà di Beda dicendo , che quando ll Demanio ſi
troua in eſſo aere porta ſeco il tormento del ſuo
…3. co eterno,nella maniera,che vno febbricitanre
ſi laſcia traſportarquà,8c là, enon {i priua gia
m' mai di quel calore intenſo , che lo domina ne
Mi gli humori, etant'o piùſi coufermala verità;
ſu quanto che ſi come la Gloria degli Angeli bea
Mg ci nel tempo,che vengono a noi mandati' non ſi
toglie,nc ſminuiſce,poiche ſempre veggono la’
’f, Diuina Faccia,c0.sì la pena Inſernale dei De
il moni,mentre ci tentano,_ punto non ſi leua, nc
5:21 ſcema. Et benche con l’antorità del P. S. Añgo
ſi 1 ſtino ſi legga in contrario di quello,çh'è ſopra
nf‘
detro, 8c propoſto, in particolare nellibro de
Natura bom‘ ſopra il luoco 2.Pet.3.dngeli$pec
z‘, eantz’bur nonpepercit,e’y~ lib. 8.de Cmirate Dei, e; A
22.8: nel medeſimo luogo lib.x4.cap. 13.5i ri—
ſponde la ſua opinione eſſet,che nel giorno del
Giudicio per la publica ſentenza al coſpetto di
tntto il Mondo ſaranno precipitati nell’abiſſo ,
- come ſe niente haueſſer'o patito . Et per mag
gior ſodisſatrione delle creature ſarà detto lo
ro . Ite malediá'z in ignem atei-num, Benche tut—
ti fuori di quello fiano tormentati,ouero ſi può
, anco dire,che nèidannatímè gli Angeli catti~
ui riceuerono già dopò il peccato l’vlrimo ſup
in: plicio ,- perciocbc all’hora gli huomini ſoſter
i:. ‘sì-139 59551.es“: WMP-5!?! corpo taccrcſcëdoſx
J
d ai Dc
`,- ~ -.›
26 L I B R O
'ai Demonij la pena accidentale, non douendo I
hauer più occaſionedi tentare: Così nell’inſer
no,ch’c` ſtanza d’eterna dannatione , ſi troua.
crucioineſtimabilc, 8c gran conſuſione, non
perche non vi reſti l’ordine naturale , tenendo
eiaſcunola ſua preminenza, come habbiamo
già dimoſtrato 5 ma per non vi eſſer alcuna re
gola riſpetto al fine della perfettíone,che in tal
.modo parla Giob:cap.10. Vbinullu: ordo, [ëd i”.
jempiternu: borrorìnbabitat. Vi ſi troua però '
vna certa imperfetta diſtintione per la ptiua
tione della grana, 6c preſenza della col pa , la
qual ſe bene non corrompe la ſoſtanza delle co
ſe naturali,la offuſca, e debilíta nódimeno gta
_uemen re, e conmolto danno,& calamità.
Per dichiaratione delle quali pene infernali
lideue ſaper ſecondo Dioniſio Cartuſiano nel
libro de i quattro Nouiffimi,chei Demoni ma
lageuolmente poſſono ſopportare la rico rdan
za dell’eterna perduta felicità ;poiche all’ho—
ra cſſendo poſti in tanta dignità,come ingtau(
ſimi ſi ribellarono dal [oro Creatore,& in vece
, ,, dellalode,che per tutte le gtatie , 8: benefici"
' erano tenutidirendergli,tentand0illoto Pré
ciped’eſſer adorato,volendo vſurparſi l'ugua
glianza della ſteſſn Diuinità, eſiì contra mg io—
nelo ſeguirono : onde non è matauiglia , che
queſte miſere Creature ſiann condennate all'
;lnfetno luogo veramente pieno d’afflntioni ,
. ö: ca
**1" ”i"

P R" I 'M O: *2.7`


&calamitadi , trourandouiſiz gtídí , e llridori,`
ſpauenti, fatiche, 8c dolori ch’iui patiſcono,6c
dopò il Giudicio molto Più ſoſterranno elfi [pi
riti maligni inſieme coi dannati oſcurità,6ca
ſprezze,li quali in particolare‘ ſaranno priui di
tutte quelle coſe,che poteſſero rcfrigerarli, c6
perpetue anguſtie,confuſioni, 8( punture, fa
me , ſete, freddo, caldo , 6c ſolfo con fuoco ar
dente. iuianco ſi ſentirà il verme,che mai non
muore con tenebre denſiflìme,8c conti nua not
te ſenz’alcuna luce, 8c ripoſo, anzi vi ſegnati
morte immortale c6 ſempitetna maledittione,
opprobtio, 8c veſſatione. Nell’lnfetno anco
ueſti lcelerati ſpiriti non hau rannola virtù,ſa
pienza,& bellezza loro già leuata. 8c perduta
per lo peccato , e in luogo della com pagnia de
gli Angeli, 8c Santi ſaranno congiunti con la
btu ttillì ma ſquadra de gl’huomini dannati, 8c
quelli con ſommo diſpiacere odieranno oltta
.la ptiuatione dell’eterna Beatxtudine,öc la pe-.ó
nadelle fiamme ardenti all'ai più d’ognialtro
fuoco materiale ſentiranno. luiparimenteſa
rà vna grauiffima meſtitia , acerbiflìma diſpe
ratíone, 8c ineffabíle angulìia , e preſontione.
ó Sarà ancointoletabilſuppltcio l’cſſer riſguar,~
d aticlaqual Giudice giuſtiffimo con hotribí
le,e ſdegnoſo vol tqda cui totalmente fiano di—
ſprezzare, 8: in perpetuo riptouati, non poten—
D do fuggirla ſentenza del futuro Giudíáío › ſe
ene
7 i
’23. L' I B R o 7
bene hora anco la ſentono ſopra di loro,oltre la
vergogna,& infamia per vederſi puniti di tut
,tc le ſceleraggini commeſſe.

Della Definitiòne del Demanio , É* della Diner':


fitti ;Num-era, e'y* Intelligenza de’ ma~
lìgni Spiriti. Cap. V.

Ralaſcíando quello, ch’è noto a gli


intelligenti, eſtudioſi, come furo
.—-’
, no molti de gli antichi Gentili c‘
‘ hanno confeſſato con il ſolo lume
della Naturali Demoni,s’aggiunge la vcrace
ſcortadellediuine Scritture; poi che ſi viene
anco in cognitione quelli eſſere ſtaticrcati da D*L[Tl‘&{*flFÌ=IE ~E!‘

Dio ſctto nome de’C-'ieli , dicendo il Profeta .


Ieri: Celosininteäeéîu: ll che certamente del
le lntelligenze molti volgari eſpongono,qua~
li già inſieme c0i Cieli per mouerli , 8c in fon
derquàgíùle virtù loro fù di meſtiericrearc.
Reſta hora di conſidera: che coſa ſiano. La
onde il Dottiſlimo Padre S. Agoſtino coſi ri—
feriſce nella loro deffinirione nel lib-8.de Cita'
tate Dei-cap.2z.Da-m0ner ſunt ſpiritus noecmü _rk—L~z -vlrx

cupidiſſimi,a Iuflítia pentru: alieniſuperbia tu mi


di,inuidi4 lmz‘di,fallacia callzdi. qmin hoc quidë
nere habitantflmfl de califuperioris fiiblimitate
deieóîimeritò irregreffibilrs tranſqrefllom’: in boe
fibz‘ congrua nel”: carcere damn-m‘ . 1:’ t dall'E z..
timolo: ‘
ñvñ ñ—ñ \ — -—- — -ññ-ñññ Vw

P rt-r M o; ;5
~ tìrnología‘del vocabolo gli Angeli mali ſi chía
mano Diabolia J‘Ud, nelgteco,cioè duo, 8:
Bai”: ~, detto maſcello , quaſi duo freni del
l'anima, 8c del corpo: Nell’ldioma -hebraico
vuol dite : quaſi deorſumfluens; Nella medeſi
ma lingua grecia ſignifica,criminator, Nel lati
no Angelo cattiuo. E nominato anco Satanas.
quaſi June-71217”, Damon, com-e perito delle
coſe, 8c Belial, cioè Apoſtata, 8c ſenza’l giogo
dell’obedienza; Oltredi-ci—ò ſi dice Demonio
quaſi ſitibondo del ſangue humano; poiche
ſempre deſidera il mali-,8c che ſi faccino pecca~
ti: Allevolteſi chiama Belzebub , cioè huo
mo di'moſche,che ſono l’anime dannate,quali
hanno laſciato il loro vero ſpoſo Giesù L hri—
ſto . Similmenteèdetto Behemor , quaſi be
ſtimperche rendegli huomini beſtiali; Et quel
lo della fortiicatione,è Aſmodeo interpretato
fattura di giudicio,eſſendo per queſto delitto
fatto giudicio terribile ſopra Sodoma , 8: l’al
tre quattro Città.- Leuiatan è Prencipe della
Superbia,che tentòi primi Padri,prometten~
do
meloro la diuinità
Dij ;6c perciòe con dirli,che
ſignificato ſarebbono co
aggiungimétoſſ
Finalmente lo Spirito dell’Auaritia ſi chiama
Mammona, ſicome dimoſtrò Chriſto in S.
‘Matteocap.-6.mentre diſſe . N9” poteflirjëmi—
rc Dea,@~M4mmome. Quanto poi ‘alla diſtin
tione,8c diuerſità fràiDemonij . Alcuni vera;
mente
, »HlllHHllllHlUUl

;o L'v I B' R O' _u ,


mente ſono,de’quali ſi ticne,che caderono dal:
l’infimo Choro degli Angeli 5 Et queſti oltra
'la pena eſſentiale,chîè la priuarione della Viſio
nedi Dio chiamata da Sacri Tbcologhi pena
di danno pochealtte patiſcono per haucr men
grauecolpa, onde anco fogliono lieuemente
nuocer; ma ſolo ſi pigliano piacere nel tempo
di norteín ſaralcuniſttepiti , 8c rumori nelle
caſe,& alle volte atrédono a burle, 6c giuochi.
Altri ſi rrouano,che trauagliano gli huomini ,
macchiandoli con l'immonditia‘, 8c facendoli
rraboccar nella luſſuria chiamati lncubi,&
Succubi, non che habbino poteſtà di sforzar il
libero arbitrio dcll’huomo,ma ſolo aprano in
‘quelli , che da ſe ſteffi ſi danno loro in preda .
Bifaciffle'cratumſèmur efffleccatx, @perm
tum ex ‘Di-:bolo efl, Sono parimentc certi Spi
riti,i quali nel medeſimo tempo di ripoſo ſi di—
lettano offenderleCrearure , con ſtar loto ſo
pra,quando dormono,apportando grauiffimo
peſo. Alcuni por' ſi‘veggono tanto inclinati al
ſurore,& alla crudeltà più degli altri , che nó
contentidi vcſſare empiamenreicorpi da effi
poſſedurifiudiano anco d’andate contra quel
li,che paſſano,affiettandoſi d’vccidetli . Altri
ſei‘ generi parimenre riferiſce Mirhiel Piello
RPP‘rOuato Aurtoreeſſetuí. ll primoè nomi—
nato [gneoz pei-cieche tal ſorte dl l‘iemom~ è
ſolita andare vagando per l’elemento ſublime.
Il ſe~
;L

_ A P R I M O; 3 .1"
llſecondoèdettoaereo,gírandointer-neque
‘fl ſtoà noi più propinquo, 8c ſono ſuperbiflìmi,
I p 8c pieni d’inganní. ll terzo' è terreno pratican~
:a dodeleontínuo nell’ínfimoelemento, 8c per
ai mal’operate ſempre ſi ſeruono di coſe terrene
:mi ll quarto ſi chiama Acquatilez ò Marino, .Se
Il ‘ s’immergono ne iluoghi acquoſi, 8c humi-i_
di -, facendo aſſogare anco gli huomíni 5 8c'
n da qucſti ſono inſieme eccitate le tempeſte
r: nel mare. ll quinto è ſotterraneo, facen
i: do naſceri terremoti,eſcuoterlecaſe. ll ſe—í
i; ſto finalmente ſi nomina Lucifugo z il qua!
'fl‘ èaffarto tenebroſo,acquíſtandoſi tal nome pen
.’ eſſctnemicodellaluce , 6c che grandemente_
L laſagge. 7
A; Hot per diſcorrer alquantointorno'lnume
gſirode gli Angeli cattiui, il qual in vero per ſe
g ſteſſoè incerto; 8c vario, affermando alcuni,
I; che la terza Parte ne ſia caduta; fondandoſi‘ ſo
, Pra l’auttorità dellÎApoc.oUe {i dice,che il Drn
le5 gone, cioè
ſeggio, ſeco Ludfero ſcacciato
traſſe la terza partedal luminoſo
delle ſtclleſſ:
a però in ciò mpltoſi deue aecoſtare‘ al parer' `
niuerſale dei Dottori z che il numero deter
inato de gli A ngcli caduti ſolamente da Dio
conoſciuto, &che qUeſti fiano in gran quam-a
ítì, ſi proua perle ragioni del Lirano ſopra
ſi anccaP.
, Città,1 I53:.affermando ch’anco
villa ha‘ vn’An gelo ogni
triſto Provin
deputa-z'
‘ toa
'32 . L l B R O ,.
to à indurre’l male, 8c parimente vn buona j
contrario è quello . Et doucndoſi cadere , che
ciaſcuno di eſſi Capi principalihabbia molti
ſeguaciîſi può conchiuder,chei Demonij deb
bano eſſer in molto gran numero, per douec
anco. centar ciaſcun’huomo ſingolarmente ,
oprando le medeſime coſe,- Oltre che ciò (ì
conferma con l’autorità di S. Remigio ſopra 1
San Paolo à gli Effeſi , 8c d’l-Iaimone ſopra
l’a poc.i quali dicono , che ſecondo l’opinione
d’alcuni Santi, queſt’ aereècoſi pieno, come
, nel raggio del Sole ſi ſcuopre minutiſiìma pol
nere, 8C S. Antonino nella prima parte della
ſua Summa afferma, perche qual ſi voglia boo
mo ha vn’Angelo deſtinato alla ſua cuſtodia
conforme alla Fedenoſtta,eſſct di miſtieri ,
che quelli del Choro infimo eletti per cuſlo
dire ſiano tanti in numero , quanti tutti gli
huomini inſieme del mondo . &'anco di più ,
quante ſono le ſpecie dell’altre creature , cioè
de gli Vccelli,de’ Peſci, de’ Quadrupedi , 8c
lltri Animali irragioneuoli , 8c inſieme delle
cole vegetabili, &quanti ſono i Cieli ,- con
cioſiache ogniſpetie , 8: qualunque Cielo ric..
vne vn’Angelo particolare , che li gouerna co l
'ſuo moto: Hor dunque eſſendouine tanti in
vn Cboro; che marauiglia fia veggcndoſi ta L
‘bora molte legionide’ſpiriti maligni in un ſu.
lo corpo ,- poiche tanti ne ſono cnduci dal Cit`
lo
'.w.:
ó(e

» P R I M'OÎ
PMTK lo per ogni Choro? Di più ſi dice, che ſcconî
cloalcuni Scrittori, quantunqueil numero di
tutti gli huomini, quali ſono ſtati,hoggidì ſ0
no, 8c per l’auu’enire ſaranno, poſto in ſieme ſia
La maggiore perauentura di quello de gli An
“à geli (il cheio non afferma per certo) nondi
;m- meno eccedono in moltitudinetutti gli huo
mini ,che ſono nella preſente uita; 8c perciò'
può eſſere, 8c così è in effetto,che molte legio
ſ3 ni diaboliclie ſi congiungano in un corpo , uc
z’c dendoſi ancodiuerſe creatureà un’iſieſſo tem
E11 p0 ueflare , riſpetto al gran numero ripoſto in
…i qiteſt’aere caliginoſo g oltre che tutti hanno
l’Angelo buono, 8c il reo deputato per cuſto
Îçu‘ dia , ouer eſſercítio loro . e‘:
Però eſſendone caduta la terza parte (come
s‘è detto) non ſi può ſaper il numero loro .- eſ~
I‘ ſendo impoffibile ſenza ſpetial riuelarione di
Dio hauer alcuna certezza della moltitudine
infinita de gli Angeli. Onde reſta ſermiſſima \
concluſione, che niun’huomo uíuente con la
ſola ſcorta dellume naturale poſſa inueſtiga—
re, 8c conoſcere il uero , 8c particolar numero
ic" di quelli, che peccando furono precipitati dal
ff( Paradiſo, 8c rinchiuſi nell’oſcura carcere inſe—
riore. E` ben ueto,che ſono in minor quam
;5, lità delli rimaſti; eſſendo il peccato contrala
i ' propria inclinatione di natura , 8c quelle coſe ,
,r che fuori d’eſſa auuengo no, rare uolte s’adem
—.›_~‘
’ C; piſcof
/ /

;4' L l B R Ò
piſcono, oltra cheſi legge d’Eliſeo lib.4.Reg.`
cap.6.che diſſe al ſuo mmiſ’rro. ’Pſure: mtb/[cum
fimr,quam cumdlis-'ilche s’eſpone de gli An
geli buoni, öc carriui'. öc nell’Apoc. cap. 1 z. è
ſcritto. Draco traxitſècum tertiam partem flel— ‘i
lai-um , cioèla ter/za parte de’ noue Lhoti cele- l
ſti ; nondimeno affermano alcuni tanti eſſerne
traboccatí ,che ſe ne haurebbe potuto forma* '
re vn decimo ordine. Mailnumeto determi- l
nato Angelico è ſolamente notoà ſua Diuina l
Maeſtä. 1
Quanto poi all‘intelligenza, è coſa chiara,
cliei Demoniintendono gli accidenti parti- l
colari,non per forme ſimili, che naturalmcn- 1
re poſſeggono; ma perle vniuerſali rappreſen- I
tanti in eccellenza le coſe ſingolari , come per Î
eſſempio conſiderando Vno didetti ſpiriti l’hu
mana ſpetie à lui nota, diſcende anco con la
medeſima ſpecifica intelligenza alla cogni
tionedi tutti gli huomini,cbe ſono alpreſen
re,& furono per l’adietro nel mondo . Ma ben
ſideuedire,cheperl’intelletto,e ſpetie rappre
ſentante non ſegue , cli'egli conoſca il Futuro r
poiche acciò la ſpetie rappreſenti il vero at
tualmente ſi ricerca, chela coſa habbi cſſiſten—
za, oueto l’habbialmeno hauura inſieme con
l’intelletrocrearo nella cognitioneintuitiua -
L’Angelo è di natura intelligibxlc perfetta 1
8c perciò ſcorge quelle coſe, c’hanno l’cſſe c
cer
ſ P“ R-'I ÎM; OJ, ;sì
'certo, ò quali certo nelle cagioni loro, noti
eſtendeudoſila ſità potenza naturale , fupzche
quanto all’ordine natura s’appartiene ,non
‘è già, che ſcorga i penſicri del cuore, cſſendo ac
lr cidenti, che dipendono da' cagion libera, 6:
:lt perciò lonoſoggetti à vn’ordine ſuperiore, e
m ſecondo la ſua forma ſuorid’ogni ſignificato
m naturale,di modo che' ſono ſolamente noti alla
i: primacau ſa,cb’è ſolo lddio-Si conchiude adüf_
l‘l que, che lo lpirito buano. 8c reo perla propria
“ virtù intende con più eccellente modo di ciò,
“che facci l’huomo , poiche conoſcendo per via
“i di ſemplice ‘intelletto , cioè per le proprie ſpe
"tie infnledalla ſua origine , non ſi può ingan—
‘ nare ,~ conciuſiache ſcorga-t-uttele coſe naturali
F_ nella ilteſſa reale eſſenza. Di quelle veramen
te , che dipendono dalla diuina volontà, 8c dal
libero arbitrio dell’huomo, egli non può ha—
' Luer ſicura ſcienza , ſe non quanto gli è riuelato
q' ‘da quel primo Autore d’ogni bene; La onde
' gli ſpiriti maligni molte volte s’ingannano,
_, perch'e volendo arroganremente intender, Se
’ giudicare di ciò , ch’à loro non s’aſpetti ,
cadono nelle bugie, come ſi vede
,per le riſpoſte, ch’anticamen—
te yet mczo degli ora
coli erano da—
te.

G z DeL
,s

73; ~ .“"R o"


Delcomhattimenta diabolico coma ~
Notiamo., Cap. V 1.

lrrouandoſi la natura humana poſta


in mezo di queſto gti Theatro del
l’Vniuerſo, 8c sépre trauagliara nel
- la militia terrena-,èdí meſtieri,che
per acquiſtarſi’l Cielo ſia del continuo combat
tuta da i Demoni, liquali prima di fuori col
mezo dell’oggetto eſtrinſeco cercano d’ingan—
narla; percioche conoſcendo Lucifero conli l
ſuoi ſeguaci, come aſtutiflìmo per la crude! 1
inimicitiaxhe tiene con gl’huomini di non po i
ter à forza murare la volontalibera, nè mo- ‘
uetlaà voglia ſua , ponendoui dirittamenre :
penſieri,che ‘poſſano violenrare nell’interno, :
laÎqual coſaè olo propriadi Dio ſommo Crea- i
tore,& ſa pendo,che l’anime ſono inclinate alla}
diſpoſitione de corpi,8e che gli atti delle forze
ſpiritali interiori ,cioè dell’intelligenza , me*—
moria , 8c volontà ſi fanno ſecondo la diſpoſi
rione dei ſenſi eſteriori, inquanto chela co~
gnítione ſenſitiua è principio, 8c origine della
intellettiua ,procura di prender ſempre alcun
partitok che meglio al male gli rieſca . ln olcrc
conſiderando tutto ciò di bene , ò di male, che
fuori ſi ſcuopre, non poter entraruí,ſe non co
mezo di cinque_ ſenſi quaſi feneſtre del Te m
pio
?Wa …ñ …7
i .
P‘ R’IÎM' O':
`pio animato, con maniera occulta (petq-uanm
da Dio giièpe‘rmeſſo) ſi sforza alli medeſimi
` ſenſi proporre alcun’ oggetto conforme,ò dali—
la natura formatomuero di nono compoſto, ſi
ti come piglia qualche corpo aereozò perſuaden-ù,
@i do,co`me fece ad Eua nel Paradiſo TerreſtreJ
ai 8c‘ coſi egli s’adopta in-quegli oggetti ſenſi-bili
,i reſ’trin gendo,& ampliandola ſua virtù natu-Ì
ill rale per meglio imprimerli , 8c prouocar più
;ſi facilmentel'huomo,che vi mira. .
uz' Itnpugna ancora di dentro,eccitando mira—3
,ſ bilmente le paſſioni della parte ſenſi tiua , cioe‘:
l’iraſcibile, &la concnpiſcibile -, 8: molto più
, quelle,che ſono vehementí,öc più facili ad eſ-:
i ſer moſſe,cioè l’Amore,l’ira,la Libidine ,8c la
. Gola, i quali quattro peccati ſono mezi poten
. tiffimi per acciecarla mente , aggrauar il cord
r 1 po, deſtar la pigritia,öc ſonnoléza , per toglie”:
a memoria,& l’affetto delle coſe Ccleſti.
Di piùi Demoni` tentano gl’huomini nella
._- antaſia, ògli
Î-íſilocale,de imaginatiua , ſeruendoſi
Spiriti, 8c humori del moto
corporali pro-—
p ’ otti, Etla ragione è per lo teſti‘monio d’Arí
.,1 otele De Sommo , 8c Vigilia ,7 perche ſi come
, cendendo moltoſangue vcrſo’l ceruello, coe
ne principio ſenſitiuo di quell0,ouero al cuo
.e dell’animale dormientc diſcendono anco i,
~ oti,cioèleimpreflioni,,ſant~aſmi,eſpetiela
; á’ciatedai mouimenti ſenſibilì,cbene gli ſpiri-_f
. 3 ll ani:
:Lſi ſ. È R O
iiammali ſîconſetuano. Er mouendo in tal`
maniera l’origine del ſentite,ch’è il cuore , 8c
il Gemelle,- all’hora cagionanoi ſogni , le vi`
ſioni,& le apparenze imaginatie à quelli, che
donmono : la qual impreſſione veramente per
eſſer forte , etiandio , ai vigilanti induce ſimi
li apparitioni; S-i come per iſperienza ſi vede
ne l ftenetichi :Non altrimenti per la virtù de
buoni anzt dico de cartiui A ngeli ,alla cui po—
teſtà il ſangue,gli
ſoggetti ſecondo'l humori,8c
tnotſſo localei corpi
cioè, ſiquanto
trouano
[d
dio gli permette, ponno leimpteffioni , ſantaſ
mi,e ſpetie generarſi da i mouimenti ſen’ſibili,
lequali immonde , 8c infami rappreſentationi
per arte diabolica ſuſcitare vigilandopuero o
randoſmentrenon ſi conſenta.)nó ſono attri
buite à peecato,anzi tall’hora,mentre ſi teli ſia
con l’intelletto,e Volontà,l'h uomo, ò la don
na combattuti dalla diabolica violenza,öc ſug~
geſtione alterando gli affetti ſenſibili nel co t
po,può acquiſtar ſi merito appreſſo Dio, come
anco ſi legge eſſer occorſo alli medeſimi Santi:
Cosi con queſti tre modi interni, 8c eſterni di
tentationi vſano li Demoni le ſolite arti , 8c a
ſtutie per ingannar l’huomo, ſe ruendoſi de gli
humori naturali perle tentationi interiori, o
uerod’oggetti Viſibili rappreſentati al ſcuſo,
~acciò col mezo della dilettatione induca a có
ſentite con l‘intelletto,e volontà al peccato , à.
' t cur
P R T `M U D ‘3?
cui procura con ogni ſuaarte di guidarl’aní
mei-iſcoſſe col pretioſiflìmo ſangue dl Gieſu
Chriſto noſtro Signore.. ì

Dellapotefla‘ del Demanio , @come parli nel


' corpo aflanto. Cap._ V 1 I:

Anno li maluagi ſpiriti maggior,


8: minor poteſtà, nella maniera,
che aneo la ſcienza più, 8: meno
perfetta in loro ſi ritroua: Et però'
alcuni s’adoptano contra vna Prouincia , 8c
vnaCittä.- poicheſr come à- qualunque Regno.
ſr crede eſſer dato da Dio vn’Angelo buono‘
come Prencipe,il qual habbi particolar pm
tettione diqueiluoch-i; coſi all’incontroèrañ
gion-cuole, che ſia dato da Lucifero fin dal na
ſcirnento (comeafferm-a il Padre SñAgoſtino)
` vno ſpirito cattiuo-,ſi come anco vi ſtà preſen—
te ì ciaſcun cr tentarlo, 8c indurlo à- mal’ope—
rare , 8: di ciò in parte habbiamo diſcorſo .
Bindi li ſeguaci del medcſimo capo dell’in—
ferno mutano gl’oggetti, ouero le maluagie
ſuggeſtioniài ſenſi humani , e quanto líardal—
la parte loro (che tale è il loro intento)allorda
no gl’a ffetti, ru-rbano-i vi›gilanti,recano tran:.
glioài dormienti,.cagionano infermità,ccci
tano tempeſte, ſi trasfigu-rano in» A ngeli di lu
ce. Et ſe ben tra loro-s’cdiano
C ſi 4mottalmeme;
tut
'ſi' Z5 I. I B R O q p
tuttauia s’vniſcono inſieme‘, militando ſottö
vn’lnſegna per diſtruggeti loro vniuerſali, 8c
diſcoperti auuetſarij, ſcorrendo inſieme gl’in—~
feriori appreſſo lo ſtendardo delli ſuperiori o
(Lieſt’ordine naturale riceuuto nella creatio
nc (com’è ſtato detto) ſi con ſerua tra loro,- ma
perche fù diſordinata la propria volontà ver
ſo l’vltimo fine non poſſono mai impiegarſi
nel ſeruitio di Dio,- ma all’incontro ne gli ſpi
ritibuoni viue queſt’ordinanza per natura,e‘
per gratia , Se ſenza contaminatione alcuna
ſempre impiegata al ben’operare.- Ma per meñ
glio‘dimoſtrar ladiabolica poteſtà ſopra que**
ſtecoſeinferiori, dico, che non èdubbio ,il
mouimento dell’intelligéze ſeparate cſſer mol
to differente da quello delle materie,ò coſe con
porali;percioche il moto quàgiùè miſurato
ſecondo illuogo,etanto grande e` il motodel
corpo mobile,quanto è lo ſpatio,per cui ſi muo
ue,e quanta èanco la con'tinuatione d’eſſo mo
uimento; ma non trouandoſi lo ſpirito in lun-4
go , fuor che perlo ſuocontatto virtuale , con
cui s’applica al luogo,- perciò il ſuo moto non
èaltro, che diucrſi contatti virtuali di molti
luoghi da lui l’vn dopò l’altro toccati, òſuc—
ceflìui, ò non ſucceſiiui,potendo andarzoue gli
piace, ſenza paſſare per il mezo , mentre non vi
traſcorra, ouero non vi operi con moro conti—
{Jugfgfligefon applicatione di virtù continua-3
‘3 l
ñ"- ….,
r , , t› R r M o; ;tr
ia; Hora come il Demonío poſſa Potrai gli
huominidavn luogo all’altro,è facile il po
terlo capite, concioſiache hauendo poteſtà di
prender corpo aereo, öc mouerlo àſuo piace
re; coſi anco`egliì può naturalmente(mentre
non ſia vietato da Dio) muouer ogn’altra cor—
porea ſoſta'nza, 8C conſeguentemente icorpi
degli animali , '8c degli huomini ,~ Nè meno
la virtù ſuaè limitata à leuar vna quantità di
peſo, 8c non più; ma tutto ciò,che piglia : Pci:
il che vn ſolo ſpirito potrebbe con la diuína.
permiſſione mouer qualche gran machina nel.;
mondo; ‘Queſta iſteſſa verità è comprobata
dall’1’ſperienzazleggendoſi ne gli eſſempi d’hi—
ſtorie ſacre, che il Demonio taluolta portò via
alcuno per qualche grand’ecccſſo in anima,
e in corpo. Ma benche per la prima poteſtà
conceſſa al Demonio haueſiero tutti gli Ange
li per ordine naturale imperio ſopra le creatuſi
recorporali; fit nondimeno in pena delloro
peccato, 8c per beneficio de gl’hnomini raf-`
ftenata tal auttorità : ll che ſi conferma da
i S-Agoſtino de Ciuitate Dei i ap; Alex. coſi di
cendo, *Demone: non omnia‘, quia 'voluntſacere
ì' Poflunt , nifi quantum liſi”: ordinatione finunt ,
cui”: plana iudicia nemo comprehendit, iufiè ne—
Îno reprebendit. La onde la potenza loro ſi tro
nalegata, non però , che non poſſino optare
[Mondo l’ordinarto ;'ma _in _maniera , ?ha non
tano
fl
7qHtHilllllllſlllllllllſll(
-zn L I B R O

ſiano in libertà di far quanto deſiderano , co


me ſi manifeſta nell’ A pocal.al cap.zo. Vidi al—
eerum edugelum deſcendente-m de farlo, babe”
tem clauem abiſſi, ”carenam magnum in manu
ſua, e’y- apprehendzt draconem, E’? ſerpente”) an
tiquum , qui efì diabolus, ”Sat/mm”, @-1334
mt iſlam, (Fc.
Quando poi alcuno ſi voleſſe dar ad inten
der, cheil Demonio poteſſe traſmutar i corpi
human: in altre forme , non è dubbio , che la
ſua poteſtà non ſi ſtcnde tant’oltre, ma ſolo in
apparenza tal’hora ha facolta diciò effettua
re,öç la ragione anco è, perche eſſendo l’anima
ragioneuole nello (lato di gratia ſuperiore
gliſpiriri maligni (in quanto ſono pettinaci
nel male) ècoſa diſdiceuole , che il corpo à lei
congiunto debba all’imperio diabolico farſi
in tal modo ſoggetto; llche ſ1 conferma con
l’aurorità del ſopradetto Padre S. A goſtino de
Ciuirate Dei,uellib- r8.al cap. 18. menttediſñ
ſem” itaqueſolum ammumſed nec corpi:: qui
dem 'Ulla ratione crediderim Dymonum arte, ul
pote-Rate in membra, vel lincamenta beflmlia
'verariter pffle conuerti ,~ ſed pbanrafm. hami
m’: etiam cogztanda, fiue _ſommando per rerum
innumerabz’üagenera ‘varianti‘, e’a-c.
Non-hà d unque egli alcuna aſſoluta po teilà
ſaprai corpi de gl'huomini , onde realmente,
ö: con verità licangi in altreſorme, 6c quali 3
’ rà ,
P ‘Rc I FM 0-‘. 4‘;
Ãtì, (enon illuſoriaménte, 8: conappa‘tirioni -
eſterne,ò imaginatie : la' ben vero, che glio
permcſſo da Dio omne‘ l’anime, non‘ perche
ritenga im periti-ſopra di quelle‘ *,'ma per modo
di eſſercitio corn’è comProbato in Giob , al
cap. ſecondo‘: “ace, omne-'2,‘qm'e babe: in mana
tua 'ſunt , *veruntummranünam ' illiux- fleruh ,, öe
parimente in Tobia al. cap a‘. .Wi-z accept”
era: Deo , nere/.leflait , 'ut tentatioprobaret to .
:li Ha anco egli più forza oeicatciuäiz quali nel
iz" ſuo proprio gregge‘, ſe‘ perauentura- non verr
ga prohib'iio da‘lSnperiore , cio’èìda Dio . …Ne
l: ibnon’i veramente nonba Potere, ſe non per-*
miſiìnè àfame di loto i'ſperieuza , non hauen-ñ
do akuna preminen'zat'ſopra l'ouil‘e ſtranie
to , fuorche quanto gli con-cedail Patroud’ef;
ſo gregge . ‘. ' . _- «
Ma in qua-l maniera‘ parli Satana@ nel‘ cor-'
po afluntoper la pntenzaì,-cire regna in‘ lui,
dalla ſeguente
E' dunque da- breue
ſa’p’erediſtíntione‘
,ſich'e detti ſx'ſpiriti
dimoſtrerà‘.
in due
modi pollonoieagionar con noi, cioè ſenzawoìñ
ce , nècorpo , ouero con la voce, 8c corpo aſ—
ſunto .* Nel primo modo parlano ,-nongiòi co
me poſſeſſori de’ noſtricorpi; mucon cet-ta for
ma inuſitata quandoſccretam'entc Slaecoſtann
alla ſanta ſia’, entrando per qual’ ſervi-’o ,che più.
lor piace , poſciaehe non* lia-nno‘materia, che
- gl’impediſca, trovando ”ÈCÈFÙ ,8: pago!”
. c e ‘
\

ZH. - L I B ‘R ‘ O _q _
ehe deſtino à— colera , luſſuria , & è qualuriquè
altro peccato t Nel ſecondo modo non è dub—
bio , che nel parlare ſi ricerca il polmone con
l’attrattionedell’aria, 8: che lawoee ſia forma
ta per virtù- de gl’inſtrñumen'ti naturali con la
percuſllone di qualchechrpo z ò arteria vocale
per il moto del medeſimoeete. Di più ène—
eeſſaria la voce al parlare ,-.ñnè ſi può dire , che
.il ſuono di coſe inanimate, cioè campane, 8c
altre coſe ſimili ſi poſſa ehiamar voce , ſe non
impropriamente ne icorpi ,-ñ oue nonèlalinf
gua,ſcuotend'o l’aria mandata fuori ſenza l’inó
ſtro-mento naturale della lingua à queſto fino
creato da Dio ,-dico , che ſi chiama ſuono , ma
non è voce,cotne nell’huomorln oltre fà biſo—
gno à coluí,che forma la voce d'iſprimer il ſuo
mentale concetto ad vn’altro , accioch’egli pa
rimente 'poſlì farſi del medeſimo penſiero ca—
pace', onde prima organiza eſſa voce ſucceffiua
_mente con la lingua , 8c col moto de i denti di
ſtinguendola , ó: nell’orecchie dell’auditore
` ſpargendo quella ordinatamenre communica
-il concetto'. -~
Hot tornando :‘t propoſito,chiara coſa è, che
i Demoni} non hanno polmone, nè lingua,
.qual nondimeno poſſono con artificiodimo
`ſtrare, öc finger nel corpo da loro preſ07ſecon
do la conditione, 8: qualità ſua.
L’iſteſſo ſi dice deidcnti , 8c delle labbra;
ma
..-
, P_R›I"M OL ſ ’4;
EEE' eſſer eglino di molta intelligenza, il
concetto della menteiſpiegare volendo‘, non
10 eſprimono con le’voci; macon alcuni ſuo
ni, che léraſſëm’brano, 8c anco ſi ſeruono dell'
aria non già reſpiräta.,‘.öc attratta ;come ne gli
huomini; ma rinchiuſa, &ſerrata nell’aſſun
to corpo , qual petcuotenp , 8: atricolatamení
I
U*
e.
te poiſino ail’orecchie dell'vditote mandano
fuori. Ragionano etiandíp ne i corpi da eſſi
moleſtati in linguaggi diuerſi: ſicome più à
7.3`._.
<ñ.-ñ_ baſſo vedraſſi, mouendo gl’iſteſii organi cor—
porci poſſeduti , mentre occupano la fantaſia
Loro, 8c inſieme l’intelietto vanno offuſcando '3

flſieî“3-11.?Pr-‘me'Liérvlëñ
. LL.:
"‘ìilí'fflſllllſſ
45 i _ . ~z- r (T i

LIBRO SECONDO; l
"
i ² ÌJ'SJ Ti? R'WAÎ- TTT"A:
‘E
Pelle'. ÉóſçΑlflppártiÎnrìiítiÎà; Conoſcere i,
i_ @arrowliDrmg‘nijdaj, .i
'ff ~'-.….r;:i‘_tEDrrp1:hllmallſo .
i“ Tv* ›…~— - ` . Z'

l
l
‘. '-Ér.- ,‘=<.~ 1
‘Magli ffairiti'maluagi‘ »mr-ma con 'verità ne' 4
corpi delle neatm‘e ragione-14011'. ,
Capitolo Trimo . 4
.‘-i'r ñ…: a“ ~,\ 'x, ,. ,`
` 'Ronandoſi la ~natura corporalc i
per ogni ragione ſoggetta all'
imperio della ſpiritUale (come
s’èdetto) non ſi può negatein
- alcuna maniera, che non poſſa
da quella eſſer moſſa, 8: agitaf
taquanto al moro locale più di qual ſi voglia
altro perfetto, 8c eccellente, come dimoilra
nella ſua Fiſica ll Maeſtro de’ Filoſofi , 8c pori
mente gli antichi affermarono icorpi princi
pali, öc ſupremi eſſer localmente moſſi dalle
ſoſtanze ſpirituali , ſcorgendoſi tuttauia l’ani
ma, che porge mo to al corpo ſoggetto. Impe
,. .z rò
'LIBRO SECONDO." 47
i5 eſſendo gli Angeli rnbelli ſoſtanz-e intellet-`
tuali ſuperiori, li quali operano nel luogo, oue'
fl trouanomon è dubbio,cb’eglino poſſano en- ‘
trareneicorpi human! , operando inloro,ſe
condoche vi s"miſcono , 8c in eſlì operando
mouendoli non come inſormanti, ma come
mouenri, 8: operanti. Nè in contrario fia, ch’
e‘ſſendo l’anima noſtra tuttain tutroilcorpo,
ö!, in ciaſcuna parte di quello non poſſano duo
ſpiriticrearí ſtarein vn’iſteſſo luogo, poiche
non ſonoà vn modoeguali,madiuerlamente;
perciocbe l’anima vi tiſiede comeinformantc,
8c lo ſpirito, come operante,ò mouente,eſſen
do quella non-altro, che forma nella materia ,
8c il Demonio come applicante la [n'a _virtù
diffinitinamente,cioèlimitatamente, 8: à gui-r
[a di Motore,òd1Nocchieronella Naue . On
de ſarebbe temerirà il dire, che i Dcmonij non
poſſeggano tal’hotaicorpi humani per diurna
permiffione quelli titanncggiando, 8c filli
marebbono anco vane le hiſtorie, che narrano
le vite de’ Santi, 8c aneo ſarebbe contra le ſa
cre lettere , :Se in partieolare contra gli Euan
geiij onde ſarebbe coſa empía, &falſiffima.
t: c perche l’Angelo eſſercita le ſue-operationi
doue li troua,però nelli corpi naturali poſſono
eſſere li Demoni,& in conſeguenza negli huo
mini. La onde poiche alcuni ſalſa-mente aſ-ñ
‘ ſeriſcono, ch’enttando gli ſpiriti maligári per
l'.
i
43 I l‘ B R 0 q _y
diurna permiflione nei corpi,& affliggendolí
non’ ſi ricouerano altrimenti entro di eſſo con l
po animato, ò dialcuna ſua parte z perciocbe l
coſi ſarebbono due ſpiriti creatinel medeſi
mo luogo, quaſi che non poteſſero ſtarui,ben
che diuerſamente operando (com’è detto) è di.
míſtieri ſapere , che il Demoni'o può habitare
con facilità perla ſua potenza, e ſuperiorità, 8c -
anco naſconderſi entro di alcun’humore dell'
huomo,0uero dell’animale d'altra ſorte, come
. ſarebbe nel ſangue,colera , flemma , vrina , ò
feceia delle viſcere . Si come dunque l’ani me
ragioneuoli immediatamente, .Se per ſe ſteſſe
munitono in luogo alcune partidelcorpo per
l’impe-rio della volontà -, cOſi anco li Demoni}
poſſono mouer gl’iſteffi corpip le ſue parti; eſa
ſendo iui, comein luogo diffinito, ò limitato.
Manell’anima non può in alcuna maniera el}
ſcntialmente penetrare il Demonio., come al.
rroue ſi? èdimoſtraro , niun’alrra coſa potendo
`{fare in lei,ſe non quello, che gli hà dato l’eſſe
re,8c che vi habita per ſuprema virtù . Et que
ſto ſolo è lddio, che la creò,c vi riſiede non ſo..
lo virtualmente , ma anco per eſſenza,concio
ſiache dou’è la ſua virtùziui anco è‘la ſua eſſeri‘
za , &la ſua preſenza . ſi
In due maniere veramente entrano i De.`
monti nell’humane creature , cioè prima non
potendo attualmente poſſedet l’anima präprj a‘
. t
’WT,- .
S E C 'O N D ’ OJ
di Dio procurano d’inſidiatla riempiendo il
cuore, la men te,öc ii ſenſo de’ maluagi penſie
ai: non già con la ſoſtanza loro,ma con la ſug—
geſtione , 8t fraudolente tentatione, ſeminari-`
do il v’eneno del peccato ,- il che per mezo della
'malitia loro\ſe gli permette alle volte da Dio
di poter trauagliaretla natura humana, ond’el—
la riceua maggior merito , 6c beneficio . life--`
condo ingreſſoè, ch"entra nei corpi‘ preſené
tialmente, mentre vi concorrala Diuina per-Î
miſſione ,~ ii che anco può occorrer in due ma`
nie’re,ò internamente,oueto di fuori mutande
la Fantaſia , 8c iſenſi corporei , òput col pren`
det corpo aereo,& fantaſtico. Dentro poi ope-z
ra no perſe ſteffi,ò concorrendoui il maleficio,
Se s’ingegnano con l’aſtutialoro conſiderarle
qualità , e difetti di ciaſcun corpo , 8t in patti
colarein qual parte poſſa hauer origine l’in
ſermità, commouendole virtù , le potenze, 8C
gli humori,li quali eſſendo perturbati appaio-q
no molte imaginationi, 8c tendono gli lino
mini muti,ſordi,zoppi,ciechi,febhticitanti,8c
diuerſc altre indiſpoſitioni innumerahili , ec
citando doioriacutiſſimi, ſi come più à baſſo
ſarà dichiarato . '
Quant’al modo dell’entratui , alcuni Del'`
moni ſogliono occupati corpi humani, facen~'
done ingreſſo perla bocca , narici, 8c orecchie
;à guiſa di veglie” altre ſituili coſe;A lle volte l—i
D at:
;o _ñ’LlBRO
guerriſcòn'o ne’- ſogni‘ moſträdo di correr die;
:to alle creature,le qUa'li-.poi ſuegltädoſi ſi ritro
nano i‘ſpi—rita re.Vi entrano anco Percuotendo il
collo, 6c altri: mébtaiE tutti queſti con molti
'altri ſegnide”cotpi
drqniſce opera ilper
Demanio ì quando
ſpauentoſi, s’i tn pa
poſciache all’
— banche gli occupa col mezo di alcun malefi
cio , cioè in cibo, ò in beuanda; in tal caſo non
m‘oſtradetti ſegni , ma vìenttja inſieme con la
cordone ſi_ mangia, ouer (i be'ue.

Della permiflione dÌDÌo , che gli ſpiriti maligni


entrino neicorpibumani., (Zip. 11._ ‘
' Oltí idioti_ non ſapendo, comeil
Signor 'Dio conſenta, chei Dc.. p
morti poſſano trauagliar gli buo— `
‘ ._ .- mini-creati ad imaginex eſimi
gliatrza, ſua a ſi n-itaratiiglianoL dc ſi doglionoz
Ma_ per eſtirpar dai_ cuori ſemplici queſte ta
dici (l’ignoranza , ecuríoſítà ;eda ſaper, che la
permiſſionè ſegno di nella ſuprema volontà
non petriſpertodel ma epctmcſſo da Dio; ma
\ ſolo del bene, che da ciòne trahe, come near
- teſta il ſacro Euangeliodi S.Giouanni, il qual `
diſſe : Omnia; ſail. bona per ipſum ſaffaflmtme- Î
gando,›ch’egli ſia auroredeſil male , mentre af
ferma. Sine ipjòfaóìnm cfî- m‘bil,cioè il peccato :
\ `l².ç.f5_."l`omaſonellaprirna parte, q 49-arr-3- ü’.
(1-109.
l SECONDO.` ;t
#109.” 1.”dice,‘Bonum inueniripnteflfinc ma,
lo ,- fed malum non pote-fl inuem’rz ſine bona : Di .
maniera che s’lddio permette alcun male, ciò
auuiene per cagion di qualche bene, eſſendo
egli Prouediror generale di tutte [cercatore,
&può ſcieglier molte coſe buone dalli mali
particolari, onde non gl’impe‘diſc’e -_ Pofliarno,
‘ dunque dire , ch'egli ciò permetta L Primie—
tamente , acciocheñnon rimanga coſa ſo
uerchia in tutto lÈVniuerſo : 6c peròeſſendo il
D‘emonio ſoſtanza ſpirituale atta, 84 habile ad'
operare, il qual ſe non haneſſe peccato ſarebbe
‘_ beato,6c congiunto à Diogma Poi ch’è caduto,
&non otendo ſeruirlo nel bene. laſciò ſua
Maeſtà, ch'egli miniſtr’o del male _rimaneſſe
; ſpinto dalla propria malíría. La onde non è
‘ marauiglia,che alle volte i Demoni} trauagli—
i no, ö; moleſtino le creature ragioneuoli , Se
condo ciò può bene ſpeſſo occorrer per li pec
z cati del medeſimo infermo , òde’v parenti ſuoi,
concioſiache lddio già diſſe nell'Eſſodo , al
z cap. 2 o. Egojìim Deus {dates *wfitanr iniquìta
tem Parrum infiliosvedendoſi anco,che alcuni
perla loro oſtinarione'negli errori vengono
pun] ti in queſto,e nell’altro ſecolo,come ne frì
teſtimonio ilcaſtigo del Re Antiocho . Ter—
zo,aceioche il veſſato s‘aſtenga dalle furure
colpe , eſſendo S.Paolo fiato acciecato , perche
di perſecutore diueniſſe Predicarore, Be dal ciò
l a g l.
\
'sì L l B R 0. *
~gli huominipoſſono aſsuefarſià temet li Dè:
morti} , fuggendo la conuerſation loro,i quali
ſe tanto affliggono nella preſente vita, che do
ueranno, poi far nell’ altra ?- Quarto per la pu—
nitione, 8t caſ’tigo’di alcun graue, 8c enorme
delitto , come ſi legge di Saul nel primo de
Regi,cap.16. Quinto,il Signore pietoſo laſcia
tal'hora incorrer ſimili infortunij .~ accioche
alcuno ſlabilito dalla gratia,da quella non de
elini. Paolo 2.Cot. I z. E; ne magnitudo renale.
tionum extollat me dama eli mihi .Angelus Sa
rbanx , qui me ”lap/alza. Seſto per beneficio
dell’anime,ond’elle con tal mezo poſſano con
.uertitſi dalle Vie impie, 8c emendarſi dall’ini
,quità .- eſsendo ſcritto nel Salmo. Salutem e: `
inimici: ”aſini-,É- de manu omnium,qui oderunt
nor. Settimo per manifeſtar la diuina potenza,
perche ſi come la ſapienza , 8c bontà ſu pe rna
riluce nella creatione di tante varie coſe,- pari—
mente habbi ì riſplender la poſsanza, e la giu
ſtitia nella diuerſità delle pene giuſtamente à
noi applicate . Per il che meglio li maniſeſta la
gloria del Creatore, ſi come del cieco nato ſi
legge nell’E uan gel io. Neque bit , nec Pare ”tes
eius pecrauemnt ,ſèd w mamfcficturgloria Dei
`inillo.Ottauo,per argomento,& ſegno eſpreſ
ſo della Fede Cattolicaipercioche negando :tl
cuni i Demoni) conforme all’incredulttà dc,
Peripatetici, ſimilmente negano anco l'infer:
no,
… , E‘GHO ND‘OÎ '53;
Emil qual’errore inſieme con l’iſteſsa eſperien
za viene confutato,-ma con tal mezo ſi ſcuopre
l’onnipotenza di Dio,per la cui virtùli Mi
niſtri ſuoi s’adoprano contra eſse legioni dia
boliche, perconfirmarione della verità Euan
gelica. Nono,pet fine di manifeſtare la ſanti
tà dialcuno, come ſi legge del Diſcepolo di
.Antonio , che ſcacciò ll Demonio,non volen
d'o il Maeſtro . Decimo,per tiuelatione tal’ho—
ra díqualche corpo ſanto , come ſi racconta de
iSantz~ Gio. 8c Paolo martiri. Vndecimo,per
prouar gli eletti à guiſa d’oro nella fornace' : il
che ſi legge di Giob . Duodecimo finalmente
acciò l’cmpio Satanaſso cercando la noſtra rui
na rimanga confuſo, 8c ſe ne pat-ti vergogno`
ſamente daicorpi veſsari: oltreche, Indici‘:
Dei abyflùr multa .

Come per ‘virtù Diuína pqflino li Demoni" eflèr


coflretti . Cap. 1 I I.
A virtù dell’altiſſimo Dio,la qual im--ñv
mediatamente,ouero col mezo de gli
Angeli buoni, 8c de gli huomini ſan
tipuò con ogni verità operar ne gli
ſpiriti rubelli ; l’iſtcſsa può anco ſenz’altro '
aſtringerli àfar alcuna coſa,eſſendo à quella
ſoggetta qualunque altra poteſtà, come in—
gompatabilmenteàloto ſuperiore; per “Che.
D 3 n°1
…luni-.muniti…i…

'e 4 ' Î.` i B R ò


noſtro Sig; Gieſu Chriſto li coſtrinſe aentrai
ne’ porci, Luc. '10. St anco ì gli Apoſtoli ſi ſ0t~
toponeuano,che diſseto‘. ‘Domine etiam nga
niafizbíjciuntu'r ”ol-ir in nomine tuo . Parimente
d’altri molii giuſti infiniti eſsemPi ſi trouano;
Ma con maggior ragione il medeſimo ſi deue
‘conſeſsare de gli Angeli ce'nfir'm‘ati in Cielo;
non ſolo Per dini-na virtù ,’- tna etiandio per na
tural Potenza; la ‘qual è rimaſta nei Demomjg
Porche i ſuperiori poſs`ono command-'ire à i
‘ minori Ev Onde ſi può credet indubitatamenñ
ie; clic ſiano da gli Angeli cuſtodi ſp‘eſse volte
ptohibiti,& vietati,acciò non habbino ardite'
di entrare ne’ſuoiperofſetidetli 5 8c anco dai 7
, Preſidenti delle l’ioùincie rimangono impe- ‘
diti da i danni,& mine, che p‘ottebbono ſuſci
tare: Hanno Facoltà nondimenoi Superioridi
aſtringer eſſi inferiori per l’imPer’io,- non po
tendo reſiſter contra la coni‘muneconcordiag
_ percioche eſIì Demonij per l’iniquitàzòt vnio
lie ſta loro tengono inimicitià contrailg’enc
re budiah'o da cſlî odiato,COnfederandoſi à tal
ſine Per oltraggiarlo,8< diſtrug’gerlo; Et' p'erò
Chriſto‘ chiamò regno lacompagnia diaboli
caflìnen tre di ſse . Omne reg’num’ infl- diuijizm r-.ìe~'
_fialabitur . L’h uomo veramente con le ſole ſcr
ze naturali non‘ può Fermare il Dcmonio id
luogo‘alcuno,` concioſiaclie non porendotvn‘
eguale prenalct al ſuo pari; molto menſol’inf
.i
r—-v-Tv—————~› ~>———Η— - ~ ’- -——~7-~ñ————-———~—.

… È E c o N o o: e; `
ſeriot,& più debole ſarà baſtanre .~ La onde cſi
ſendo l’h uomo minor dell’Angëlozöc men po—
1-] _teme—,com’è detto nel Sal. '5 8. Minuifli eum pauî
1: lò mina} ab ;Angelis : _ 8c nel ſacro-Vangelo,
i, Matt. ii_- _Qm minor eli in regno Cdlarnm maior
a ?Hillañ Etncll’anrica ſcrittura Giob4ia 'Non'
…V ci} poteflas ſhpe‘r ieri-'tm , qua eomflaretm ei :
zz Non è marauigliaz cheil `Diauolo ſi vegga di
r forZetali; che non Paia di temet alcuno nel
mondo inferiore ;- Potrà nondimeno l’hüomo
r ginſto ,tal’hora coſtring'erlo col ſauor 8: aiu
ſh to diuino, poiche Fra le gratíe gratí's dateſì
z, Concede in Particolare poteſtà ſopra le“ tene~
,al - broſe ſchiere dell’inferno -, ſi come appare in,
-l Marnòa p.vltimo ò In nomine ‘mea Demanio oil*
tient &o; ll che baniflìmo ſi ſcorge ancocorx
, gli eſſempi de gl‘iſteſiî APOſtoli z 8c altri San
, ‘ti ,che li ſcacciat'ono daic‘orpí‘, 8c‘ alle, volto
i ’commandauano alcuna coſa, che contra ſua.
5. ‘ voglia 'era poi pi‘ontatnënte da loro eſſeqüitaa
Ma Per c'oſtrrnger queſtí noltri Per-tina—
. ciſſiminemicicon la virtù di Diozò almeno -’
r de gli Angelizcome in ſtromenti ſnoi;èdi tuo!
;. 'ta importanza ſaper quali parolezöc ſegni hab
bino ad vſar gli huomini z ancorche ſiano’ ſe
gni; 8c parole ſante: La ragione è, perche ha.»
vendo la Chieſa Cattolica aſſoluta autoritàdfl .
ClÎriſto ſopra ratti gli ſpiritimaligniffiſomç »
mainentc neceſſario per raffrenarli vſar pat!?
D\ 4 le]
7414*}riti-…titttttilutul

ſſsó L I' B R 0
le, 8c eſſo rciſmi proppſti, ö: ordinati da lei, 8c
non altrimenti; percioche per tali ordini, 8c
inſtirutioni queſte ritengonocompiuta virtù ,
8( efficacia ſopra tutte l’altre parole , 8c ſegni,
maſſime hauendo gli eſſorctfli Eccleſiallici
ſuprema poteſtà, cioè delegata di ſcacciarli
con accompagnarui l’acqua benedetta, A gnus
Dei, R‘eliquie, &alti-e ſante , egioueuoli coſe
eoſtumare da elſa Madre Chieſa.
CDel Sortilegio, @- Walrfirio;
Cap. 1111.
Ortilegio pigliato nel ſuo proprio ſigni.`
ficato ſecondo Sant’iſidoro nel libros.
dell’Etim-èquella coſa,che ſotto nome
di finta religione viene illecitamente
`eſsercitata nella ſcienza dell’indouinare col
mezo di certe ſorti, quali i' Profeſſori di ta; ſu—
perſtitione chiamano ſorti de i Santi, ouero de
gli Apoſtoli,oprandoi loro maleſicijmel che ſi
annouera aneo qualunque altro abuſo , 8: co ſa
ſupetſtitioſa , 8c illuſoria con fauore, 6c ai `ito
diabolico, 8c viſi comprende inſicm'ela Diui
natoria. Et ſe ben tutte queſtearti ſono peſlîme
che tenuntiano alla Fede di C hriſto.adorando
empiamente alcuna volta ancol’iſleſſo De- ›
monio,nondimenola maleſica, è più pernitio`
fa) noeiua d‘ogni altra, naſcendone mali in
nu
.
\
1 S lì (Î C) PJ I) f); 57
numetabili al proffi mo . Hora per virtù di
quella in due maniere s’introducono inſermi
- tàneianpihunmni:Laprùnaquandofidàa
l mangiare,ò bere alcuna coſa ordinata al nia
, leficio,ouero s'vnge con qualche liquore com
u‘, poſto per opera diabolica,ſi ponno liberare con
, l’applicatione de’ſnoi contrarij. La ſecondaè
;,3- quando con inſtromento maleficiale,s’offen
de nella perſona ,come ſarebbe mentre alcu~
no ſi vuole vendicare` contra il ſuo nemico,
andcrà da vn malefico per fargli nocu men to ,
fabricando vna figura , oue ficcherà vn ago, ò
al tra coſa in quella parte,che deſidera offende:
eſſo ſuo inimico,& con i’muocarion de’Demo
ni fà fate vn ſegno che corriſponda a quel mé
I bro del corpo,qual intéde däneggiare raccolto
, nella figura aſcoſa.E ts’èoſſeruaro‘,che non gli
; ceſſa il dolore, fino che non ſi leua il medeſimo
_i ſegno,ò altra imagine poſtaui.
. Ma perche vi ſono certi troppo in vero leg
'T gieri,etdi poca ſperienza,i quali ſi fanno lecito
.t negarci maleficij,come ſe foſsero fauole,t`)-më~_
,i zogneg E da ſapere,chequeſta verità ſi Proua
primieramente con l'aurtorità della dinina leg
,l ge, dicendo lddio nell’t (ſodo Cap. 22. Male—
, fico-t nanpatierzs 'Diners, @-0- l tem nel L‘euír.
. Cap.zo. chiaraméte ſi leggee/{m'ma quae decli—
nanm’t ad widget-,É ”lotus-,@*formcata cum ei:
farm, ponam facicm mmm contra cam, (a‘ in:
` ter-ñ
'38 . Ì. l B R O
terficiîl’arimente nella Ciuile Cod.de malef- ſi
legge. Facimte: incantationes , (y- qui Demone:
Marantſunt capire puniendi. E t nelle leggi C a
nonic he‘ Cappemenitz26.q.5.Inca›ziatores, Sor
tilegi , z’g* Male-fia‘ , “valuti Cbrtfîiimmici inſerita'
debent,8c nel medeſimo luoco. Clerirus, Mont
cbm', *vel laica: inca'ntatianes, (y‘ maleficiaſmu`
tu.: excomm’unicdtut a ll medeſi mO-amîo è chia
ramente comprobaco con gli eſſempi di Ma
ghi di Faraone‘ deſcritti nella Scrittura Sacra,
ö: con l’eſPetienza del Continuo eſſetcitauda
iR-Padri inquiſitori del Santo Officio .

Che li Demoni) ci mjſantia de‘ male-fica' poflòno or


cupa re le Creature ragion-ruoli . Cap. i’.
.- Ntorno È ciò, è da notare 3 clÎe gli A ngelí
buoni,e rei nella creatione riccuerono da
~ Dio la ſcienza conueniente al grado loto
in maniera che alcuni furono creati dot
tiſſimi naturalmente in‘ tutrelc ſcienze.- Altri
ui ſono poi, che teiigonoil mez’o del ſapere:
Altri‘ veramente ne tengono l’infimo luogo,
quantuane ciaſcuno d‘eſſi habbi le ſpetie in
fuſe di tutte le coſe pit". , ò meno Però ſecondo
lo ſtato,& perfettione loro,la qual ſcienza tal—
mente, /è rimaſta ne gli Angeli bUOni ,- che la
Pono nvſare,quand0 lor pare ad honor di Dio,
è: ſalute noſtra,- mali Demonij eſſendoſi parz
riti
l r rreonoo: g
*riti dalla diuina volontà , ct beneplacíto per il
loro peccato hanno perduto non già tal ſciene
2:!,ma ſi ben'` "rrſtretia la’lrbertà di Poterla vſare
come ‘vorrebbono, in maniera che vengono
raffrenatiz &anco daloro ſtcſiì ‘eſſendoſi ac—
'cíeca’ti non ponno 'Renderſi ‘a effettuar total—
meniela loro maligna, 8c Perücrſa volontàa
z' Hannodunqueautorità i maligni ſpnitiaprie
ì. ‘ghizöc inſtanze de’malefici dioccupat'e i corpi
l humani ; come ſig vede riuſcire ne gli arre’titijs
-ò ſpirítari; ma "tal _ſorte di veſſaiione per lo pa
:er-dell’Angelic‘o Dottore alle volte più toſto
s’apPartiene ‘alla ragion della Pena , che della‘
colpa,ſapendd che le aſl-litrroni corpoìali della
'preſente vita 'non ſono ſemPre ſiate ‘per 'puni
; tionedell’ertor e,cllendo alcùne volte i’m po ſte‘
à quellizche puzzano@ 'tal’hora è. quelli,che ſo-z
no innocenti, ſecondo l’infallibile giudiciodi
Dio, ſi come anuenne à Giob,à Tobia,al cieco
'natozòc ad altrigil che può ſenza dubbio 'occori
rer per molte ca‘uſe di ſopra àcCennáte, 8c ala
tre,che ſi porrebbono ſpiegz’lres ,
Si doneràahco annertire,c'he ſi comeil De—~
Ìho'nio 'più ageuolmente ſuole ’entrar non ſen
`za diui'na periñiffione nel' corpi Per ſe ſteſſo,
8c ſenz’altro aiüto'eſtrinſecor; coſi all’incontro
Vſa maggior induſtria in ofîpri'mei' le creature
col mezo di quelli hu’omini, edonne malefi—
ehe membri, 8c confederati ſuoizond’acqäiſtá
-— ‘ l‘io'
'óoſſ g L 1 B R G ‘ _
non pur gl’innocenti 'corpi ſoggetti alla ſua
Tirannia; ma etiandio l’anime di coloro , che
ercommettetil maleſieio ſi gli ſono miſera—
mente datein preda-Et però egli con tanta te- `
nacità legato,8c coſtre tro aſſai PIù reſiſte nell‘
vſcire, 8c diſcioglietſi ,- eſſendo tale infermità
per ſe medcſitna incurabile .

Ter qual cauſa li' Demoni" 'uſino il miniflerio tft'


` queflt fcelerattbuomim , (y- donne.
Cap. V 1'.

Oiche tal’hora il nemico dell’humam


generatione vede, 8t conoſce non p0
ter effettuare il -maleconſorme al ſuo '
iniquo deſiderio, per maggiormente
sfogarlo ſi ſerue di queſti crudeli miniſtri
rofeſſori dell'arte male fica, inſegnando loro
.il modo di poter nuocere alle creature ra gio
neuoli;il che opra per molrecauſe. La prima
ì,accioche eglino diuengano più triſti,laſcian
do la Fede Cattolica, 8c anco per farli incorret`
nel peccatotdel Sacrilegio , nel quale i Demo
ni} ſono anuiluppati , onde il Signor Dio ne
venga più grauemente offeſo , 8t efli malefici
'ſono poi nelle proprie anime ródennati dalla
diuína giuſtitia , 8c per fat cader anco altri ne
peccati, ö: in particolare le giouinette , che ſi
ÉFdÌQQEL gllfgtioflc
_ſi ſſalla‘ curioſità.
" l La«Paper-4
ſeconda
*tx—_71

7“ SEG-ONDOÎ 6F
È, perche eſſendo lddio maggiormente ciſl-:ſen`
glidia più ampia poteſtà d’incrudelire ne gli
huOmini,quantunqueinnocenti, &di puniti*
li, ò nei proprij corpi, ouero ne i beni tempo.
raliçtalmente che alle volte il giuſto è caſtiga
to per li demeriti del reo , ö: il figliuolo per il
Padre di pena corporale:quali tutte Operationi
diaboliche con gli huommi hanno gran forza
per li patti contratti daloro, l’vno eſpreſſo, 8t:
l’altro tacito i quello mentre alcuno ſi dona al
Diauolo in anima, 8c in corpo , 8: egliall’in
contro gli promette ogni coſa proſpera , obli-ſi'
gandoſi non pur ad eſſer preſenteà lui, che fà
h
'5-'.
- tal patto con tal ſegno ,~ ma ancora a tutti co
: loro,chelo adoprano. Queſto veramente ta
ì-'\~.í"~`=\
“x-
`T\
?I
PAX"
l cito ſi chiama, quandoalcuno ſenza parola, 8c
promiſſione vſa quel ſegno,che già è ſtato pat-a
tuito da vn’altro nel principio della ſua mſtia
i tutione5di maniera che colui, il quale con ma-Ì
` litia adopra tal ſegno tacitamente s’obliga , nè
più , nè meno al Diauolo , come ſor topoſto al
parto ſeco ſtabilito, procurando di far danni,
òd’indurreinnamoram_enti,odij,& coſe ſimi—
7:
”ii s ma petaccender allelibidini due modi ſo
e‘.
gliono vſärſi, cioè nel corpo, 8c fuori.. g
Nel corpo s’oſſerua di ciò fare in cibi,8c be—
ueraggi , 8c fuori del corpo poi per mezo di
cette miſure , 8t compoſitioni fatte‘ di foglie ,`
_8c radici, di metalli, pietre, membri d’vccelli,
‘ ò pe
9 Ì
'67; ' L I B 'R O
è peſci , naſcondendoli in qualche luogo Vici;
to . La terza,& vltirna caufazè accioche l‘iſteſ~
ſo Satana'ſſo auido dell‘altru’i mah-;ſe non l’ani
me , almeno i corpi di pouete z. öc incoìpeuoli
creature poſſa ’offenderch oltraggiate,tr'ouan- `
doſi periſperienza,che tali' fanciulli hanno be- "
ne ſpeſſo lo ſguardo ho‘tribile@ ſpauentoſo per
filati ſegni, c’nei Demonij laſciarono loroimó'
preſſi negli occhi,8c nella _faccia ñ l
Nè ſi deue tralaſciar di diſc”: he i maleficiañ l
tidaqueſtiſçelerati miniſtri conla ſcortadia~ ‘
bolica ſogliono tall'hota vomitar_ chiodi groſ
ſi, capelli, pietre, coltelli, ſolfereìaguccbie. l
..8: altre ſimigli’anti, che vengono dal mede- l
` ſimo Demonio realmente , ö; con maniera l
` inuiſibile ſabricate mediante il moto locale
di queſte coſe inferiori, 6c col mezo 1
anco degli agenti naturali, quali l
oi egli viſibilmente mani
- feſta, talmente che alle '
p voltefientrare,8c
_vſcireper vn
piccio
lo,
buco materia roſsiſitnq
rnouendola , e ſpezzan
dola a ſuo benç- i
placitot '

.De
s E COLND o. 6;
{De ifl’gm‘ di tal infermita‘ , da* degli efle tti dia..
1101i” ”è i Corpi. [dp. V 11.

“ L Prencipe delle tenebre (come f'ù detto ')


lr nelle membra delle ragioneuoli creatu—
re, ò ſemplicemente ſi troua,ouero con
' giunto col maleficio .- Nel primo modo
non vi ſtà egli ſempre eſſenrialmenre,intenden
doſi, ch’ all’hora ſia preſente , quando crucia, e
tormenta rcorpi,& ſe ne ſtà poi lontano,men
tre dimora nella quiete, ceſſa ndo di trauaglia
re: Quando poi afflſte col malcficio ſenza al
cun interuallo affligcha creatura più, .BC me
., no ſecondo la diuina permiffioneç
,-i Ma tra molti ſegni poſti,8c oſſeruari perdi
‘ ſcoprireil Demoniaco, ‘ci’baſterà raccoglie:
breuemente queſti pochi in vniuerſale , come
più eſpedienti . Dico dunque che ſogliono gli
Energumeni hauer la, lingua bene ſpeſſo gon
fia,& negra con la gola,parendo quaſi,che vo
gliano ſtrangolarſi , Alcune volte piangono,
` non ſapendo quello ſi faccianO-con riſpoſte
iracóde, 8c diſpettoſc verſo quelli,che gl'inter
rogano , 8c aſtretti a parlar noſſn vogliono for
mat parola; Chiudono i denti,& abbortiſcono
il cibo,rirnanendo flupidi, 86 abbandonati, ö:
ſi percuotono loro ſteflí con pugni, ò ſchiaffi.
Hanno gli occhi rorui,& ſpauentoſi mcàſtranz
.- 0a
l
64 L I B R O _
do à vn tratto terrore , 8: confuſione , odiauó
gli buomini , öc ſidilettano imitar le voci di
varij animali.
Rendono ſpiume dalla bocca, ſentendoſi a
ſcorrer per il corpo come formiche, 8c in altre
varie former Non poſſono ſentire qual ſi vo— ’
glia coſa ſacra, eſpirituale, nè la mano ſopra ì
il capo,ſchifando d’entrar nelle Chieſe: Hau—
no per'naturain odio gli huomini: Dicono
molte coſe, dalle quali non ſi può conoſcer,
ciò che vogliano inferire: Sono oppreflì da
grauiilìmo ſonno: Rimangono come abban
donati de' ſenſi: Si ſquarciano le veſti-,S’eſpon
gono alli precipitij ,- Manifeſtano gli altrui ſe—
`creti : Sogliono parlarin varij linguaggi, ſo
nar,6<cantar muſicalmenre:$i ſentono doglie
di dentro aceidentali,mntandoſi alle volte di*
uerli colori nel volto,con altri ſimili ſegni, Be
dimoſtrationi.
E’ anco da notare , che nelle creaturine
priue dell’ vſo della ragione non ſipuò fa—
cilmente comprende: l’infermítà maleficiale;
poiche non ſanno eſprimet idoloti interni. ne
meno le circoſtanze, oltra che alcuni altri
adulti ſono ſoliti haucrnela impreſſione tal
mente ſiſſa d’eſſer iſpiritati, nata pet auen tu ra
da trauagli, bumori malancolici , 8c non rele
uanti ſoſpetti, che con gran difficultà quella ſi
può leuar
._ i dalla
'V mente
ſ loro: Quanto
i’ "fl-’i

S E G O N ”D 0’.” 35
Quinto veramente à gli effetti dannoſi, ché
èppottano gli ſpiriti maligni en troi corpi hu
'.mani, nonè dubbio, che col ſaper , 8c aſtutia
s’ingegnano ſcoprire le qualità, 8c Paſſioni di
ciaſcun corpo’, e ſpecialmente in qual parte
poſſi hauer origine i’infcrmità, commouen‘do
le virtù , le potenze , 8t gli humori , iquali eſ
ſendo perturbati apportano molte imaginaó'
tioni: .onde ſono cagionato molteindiſpoſî
tioni , 8c diuerſi mali , cioè vlcere peſſime ,
come furono vedute in Giob, agitationi , co—
me nel Re Saul, rende lunarici, ſi come ſi leg
ge in Matth. cap. t 7. ‘Domine miſererefilij mei ,
quia [unatícur ci‘? @a Peril che S. Gio.Griſo
flomo neli’Hom. 53.dice,che lo ſanno per due
cauſe, infamando la Luna, eſſendo creatura di
Dio , ò non potendo operar, fuorche col mezo
delle uirtù naturali delle coſeParimëte genera
no ceci tà,Matt. cap. t 2. - Oblatus èfl ei'Daemoniíi
haben: Ctrl-'MS, (F- mutus, Òcurauit eum , ita 'ot
loqueretur, z’y videret. Vi ſono anco alcuni di
eſſi ſpiriti, che graueméte percuotono le crea
ture, come ſi leggein S.Marcoal9. cap.oueil
Padre di quel giouine diceuaà Chriſto, che in
qualunque parte il Demonio lo pi gliaua,atro~
cemen tel’affliggeua . Altri ſttidono co i den
ti ; il che ſi ſcorge nel medeſimo fanciullo:
Altri poi diuengono aridi, 8c ſecchi, gettan—
doſi
a peri ......
terra,come iui
_ ſi legge,
__ Ee tal’hora
man;{pu-z

\
ee , ;zi-tatto: ,
"triaudo trarli nel fuoco, 8c nell'acqua; Olſi
‘tra’ciò ſogliono _inipedire il parlare, nel ſopra*
'detto‘ Paſſo del Vangelo , Magifler attultfiliam
"item ad te babénieM/Piritum minimi , non già
:perche il Demanio foſſe muto,- ma riſpetto al
le ſue òPerationíi inducono ſordità; rabbia,
febbi'ez-Sc diuerſe altre indiſpoſitioní, Luc.
8c Matr.9. Chi-171143' [ariauitfiſiàm , quam allr'ga
Dici-at Sar/:armi dere-”tam a‘ ſpiritu infirmztani
anni} decem‘; @- oéîa , oltra che l’eſperienza at-.
reſta, che i Demohij trauagliaho i melanconi
ei per niolte ragioni i Prima 'Perche ral’humot
difficilmente ſi può ſt‘adicar,eſſendo di ſua na;
tura diſobediente; 8: 'ribella à gli eu'acu'anti,
rante più ſe' da alcuna cauſa intrinſeca 5 oueto
èſtri‘nſeea 'è ſoſtenraror Seconda Perch’è più
arto à general‘ varie t'nalá'tticinc'urahili , (Se eſ
ſendo' ſoPta modo‘ aduſtozcome quellogche
verſaimomà [Marianna membrane del cer i
‘nello Parioriſc‘e ſtën‘eſla ; ſe circa li veiitricoli a
aPPopleſia‘, appreſſo lìarlgiti‘e 'cotiuulſion de' ‘
p nerui,ſeinior`n`o gli öccl-ii cecità; La onde Ga:
leno g .de‘ ldcraffecxapj. ?ſu ”i ipfo cerebri cor'
ffiare meláncbolicur’ſùccur abund… r , cam influire Î
ſpectemzqùam Crac; meant ?iu-[ancol/am t flirt!,
quofit , 'ut neq'uejiibittl; neque affatim ſoluatur.
Di più occupa le potenze princrpali,& Più na‘
líill, oſcurando l’intelle'ttoz öc la memoria ‘col
turbat etiandio‘ la ragione; 5c il giudicioi l’er
. ` ll
, x s È o :onu oro:- :a7
il che Auicenvna Ming.; .Pen. 1..-traói:. 4-’cap.18;
diſſe -. Melancbolia’ efi muraria exrflimationnm',
ü' cogitatiOnum ii-cui-ſu `”attuali ad conuptioñ;
nem , ac timori-m, É* ad malittam p’i‘optei. roms
. plexianem meldnobolicdm [arie-”tem paaidum,
{a trificm ceiebri /Ìiiritum interim ,- @i Propter
tenebre” ipſìnr Per leì‘quìali occüpatiorëi ſià
aperta l'iniqnità diabolica; ondeil vellato' ca-r
de ’dalla Propria’cognitiorze ›, 6: diuenra Pi*:
geo , e traſcurato nelle coſe, ‘che appartengono
` alla ſalute- La ierZa ‘ragion è , percioche nelle’
dette h‘attìrali infermità ilreo ſpirito ſuole oca’
cultarſiz oltra chein quclle vi cOncorronoſe-a o
gnifl‘k accldenti‘ſimili, che coſtümad’oprare’ñ
l’iſteſſo nemico infernale;- 8c »eoſi l'EſlÌorci—ſta
;i il più delle volte {ſubiti-della qualità del r‘nale‘
ſenza ſaperſi riſoluer! Tal’hora‘ anco cgii in
; duce la nìorte 5 come' ſi racconta in Tobia,` che‘
:ſli ſette mariti di Sarra Furono Per mano d‘A ſ
i modeo ychifi {gliÌ-ipediſce laìtirr-ù’gènerarim g
foriero oſtando alla cÒng‘iuntione del"mtítrimo-Î
nio; ò reprimendo il genitale, ò pur chiude”:-`
t, do le vie di ſparger il ſeme, 8c che' non poffi
;eſſer riceuuro: lrrclina etiandio all’amor diſor
dinato,non Però dirittamentegſorzandol’hue
-nana volontà; ma oPera nelle potenze coipo~
ralithaſmütaanco i niembrizöc i corpi in ſem‘
‘bianza d’animali 5 non che realmente cangi
lit-na nell’altra natura z ‘poiche ne anco può arf
ÃÎ L a tuale_
’.1‘
’GK LIBRO SÈ G O'ND'O:
iualmente fat riſor'ger vn morto ; ma percheí
ſenſi de’mottali vengono deluſieol mezo dè
fantaſmi, che fanno creder le coſe apparenti
vere. In oltre poſſono ſolamente coi mezi na
rurali danneggiati frutti della terra , conden
ſando l’aria , öc eccitando horribili tempeſte ,
Be coſe ſimili . Q`uindi ſi legge nell'A poc. 7.
parlando dell’A ngelo di Dio . Et elamauit ‘vo
ee magna :fu-amor auge-ſmooth” datum efl no
cere term, e'y- mari dice”: .. Noſtre nocerc terre,
Ùmari,neque arbon‘bm, queaduſque ſigma:
ſemo: Dei noflri infronttbus comm . Final men
teſi fanno incubi , 8c Succubi, piglianclo cor.
po aereo .- Trauagliano le babi tationi con ſ -
neu to , offendendo i fanciullini nelle cul le col
teſtimonia di S. Agoſtino ltbz a t. de (finita
fare Dei 3 ”

'flſim delStrona-Io Lib-0.‘


"TT" " ſiſi

LIBRÒ Haze-.ñ
ìf‘ 1'): VARII DooVMENxti
ì‘ ~t=. T A V t sr
ì“ i Pet-ſar profitto nell’intelligenZa , 8t offiè
. cio di carità verſo gli oppreflìda '
ſpiriti immondi.
eos-em- ‘
were
Gba ”fa :ij EBorcífruo,ÙPercÌ›e non ”dif-MP??
' ad effetto . Capitolo Primo .
Èrmagg’iorchiarezza,öc faciiíî
tà, è da notare, ch’Eſſorciſmo è
voce grecazöz latinamente ſuo
_` na il medeſimo,che Adiutati0ña
1I . -_ › ne , 6: propriamenteè inuocaa
i ’tion delrtome di Dio ſopra gia
‘-Energumeni , coſtringendo lo ſpirito 'per viti
1It`Îtdiuina ad vſeire daioro ‘corpi ~. Però il Pa
:lre S. A goſtino lib. r .de'Vita Beata diſſeré’xor—
”zare cſi per diu'inam 'virtutem immundumfiu‘
ritum adiurando expellere . Di qui anco ſi chia—
ma Eſſorciſmo qualunque benedittinned’co_I
gnicoſa , che ſi può vſare contrai Demonij ,ò
altre ſimilicoſe offenſiue ,ò veneni . Si troua
110 parimente tre ſorti d’Eſſorriſmi , il prima
. o . . _ ,_ _, .. . .E 3 da’

*i
,zii L l' B R O i
dqìqqalièîlettù” di ÎSÒlÃèÎmif’à innanzi'l ban;
fimo‘cofleetiinonieccl'ebtato dalla Santa Ma
dre Chieſa. [l ſecondoèquello, di cui ſi tratta
coiitta’g’l’iſteffi demoni aggiunteui le bene
dittioni,ci0è`d'oglio, acqua, ſale , cere, veſti
menti, berbe, medtcme , 6t altre coſe, 8: que
ſti due ſono per il più frequentati in eſſa Chic-5
ſa, [ſterzo poinon permeſſo diabolico, 'e ſu
petſtitioſo ſi crede eſſer ſtà compoſto con certe
parole ſacre per te ſtimonio d‘alcuni Auttori:
Mala conſuetudined’eſtbrc‘izare nella Chie
ſaè antichiſſima , come atreſtano patimente,
gli Etnici, , `
` Aleſte ſacreparole, 8( Eſlorcíſmi Eccle— r
ſiaſtici in vero non ritengono ſempre infalli-`
bileauttorità ſoprai demoni di porer conſe
guircildcbito, 8c deſiderato effetto,- poiche 7
ciò non riceuono per propria natura; ma ſula- ‘
mente per virtù diuina , ò angelica, 8c lddio Î
con lc .coſe ſacramentali non legò la ſua poten- ‘
za; ma del continuoeglioperaà gloria ſua, 6c
de’ſedeli, quando, 6( done gli piace, 8c :ì ciò la`
fede,'öc pietà de ſuoi aſſaigioua. Pet la qual
coſa negliatti Apoſt.c.19. Sidice,chei figli
uoli di Sccua inuocatono il nome di Ciesù ſo
pra quelli, cb'etano oppreſſi da maligni ſpiri—
ti, dicendo . Maturo v0:per lefiam, quem 7).!”
lus Prgditat. Alche riſpoſcil Demonio- [cf/im
uom, e’? Panſa”: ſcia, to; autem quicflls -3 E:
.fíîf
T"E R Z. O-Î ?lì
,i fccmëdn prcualſc nella. ſua oſtinationc- li me;
1 deſimo anca lì deue intendcr delle Reliquíe
de" Santi,ſegno di Croce , ö: altre coſe , con lg
quali talìhora vengono {cacciati ,

Pell‘autorita‘ del Prelato,[Piritz


dote nel diſtacciargli Ecclefiafliro, @- Sitter-Ql
, (Tfr.- viſion@
altri medi. .Cay- u. f
S Icome il Prencípe ſecolare nonſſſolo tie:.
ne porca-à di co‘mmandar, öt aſtringet
, à ſuo beneplacito i ſudditiirna anco “tal‘
hora cſſercíta imperio ſopra gli titanic*
z ſi, ſ `ecialrnentc quando fanno ingiuria , 8;
i offeſa alli ſuoi,- coSì il_ Prelato. col mezo de gli
i Eſîorçiſmi, 8c adiurationi può coſtringer il
Ì nemico dell’humana generatione, benche di:
‘3" riccamente non habbi ſopra di lui, antorità,
h com'eſſo Preneipe ne gli alieni , riceuendo,
al (gli , cb’èMiniſtro della Chieſa pOteſtàdele—
‘J, gara ſecondo l’Euangelio..Luc;io. Dediwbi;
è ;tariffari-m calcandiſuper ſèrpentc; , Mfiorpia
, l‘55 a e’y* flip” omnem pote/later” inimici; La qual
preminenza non èaltritnenti ordinariaflna dle
, pendente da Chriſto,che la conceſſc à ſuoi rape.
preſentanti Ecclcſiaſtici: o Et ciò' ſi conferma_
dall'argornento de'v Profetí,i quali ſi comenon
ſempre pantera annunciare lc‘ coſe future .
\ fuorçbe quando daſiDio erano illuminati, GQ
- ‘ ` ` ` .E. ‘i in‘.
ſi y ‘E i' È R U' Ì g
‘inſtruttí, ſtà-indifferentemente in qual ſi v5:
glia luogo ſoleuano aumentarſì i miracoli; ma
' r quanto moueua lo Spirito Santo incerti
ftioghi particolari , Sea tempi determinati , 6c
in perſone meriteuoli; non altrimenti l’Eſſor-ñ
ciſmò con egtÌal maniera non gioua' à tutti; ma
ſoloà quelli,che piaeeà Dio per ſua ſecretadij
ſpoſitione , 8t volontà.
ll Demanio veramente per l’ordinario'non
può eìſſ'er ſcacciato da gli oppreſſi con l’armo
nia , òcon la virtù di alcuna berba , ouero pie
tra,ò d'altra coſa ſEnſi bile: ſe perauentura non
haueſlela diuina bontà conceſſa tal virtù ſo—
pranaruralmente,comeà i‘ Sacramenti, (5: coſe
ſacramentali , &la ragioneè, che trouandoſî
l’agente di maggior eccellenza del ſoggetto
vpatiente, ninna coſa corporea potrà operare
nel Demonio , come ſpirito ſeparato , 8c ſupe~
rioreà qual ſi voglia materia ſottopoſta al ſen
ſo. Quindi ſi ſcorge la diabolica ſallaciaztrien`
tre dice di porer vſcire per mezo d’herbe , pie—
tre , ò verſi , concioſiache qtÎando egli ccſſaua
dal tormentar Saul, ciò non aucniua per vit
tù della melodia del Rè Dauid , nè per quella
ſi partiua;ma ben Perla diuina Patenza,8c im
perio'ímmediatamente,oueto col miniſterio i
degli Angeli Santi‘ per il m‘erito d'eſſo Regio
Profeta, il qual cantaua perla ſalme di Saul le `
_lodidel Sommoiereatore nella Citta”. ll ſi; `

. " ` mile
..T'ERZOÌ‘ 77?
{nile ſi legge d’Eliſeo nel lib.4. Reg.cap.3. ché'
Per profetare diſſe , Add-win: mihi pflrlterium o
E‘til medeſimo ſi può comprendet da quello,
' chediſſe ſ’Angelo à Tobia , c. “6. del fegato del
Peſce ſoprai carboni.- poiche il fumo non ſcac—
ciò altrimenti quel Demonio; ma l‘orarione
d'eſi'o giuſto Tobiazche per l'od‘or "del fumo
era ſignificata inſiemeìcon la virtù dell’Ange
lo Raffaele; Ben è vero, che l’armonia, vouero
alcuna coſa ſenſib‘ile ſi rende‘efficac’eà mitigaä
.re la Veſſa'tione diabolica, che meno ſiſe’nt‘irì
'nei corpo offeſo, 8c hauendo il ‘maligno ſpirito `
la virtù limitata potrà più , ò meno trauagliar
I'huomo, ſecondo la varia diſpoſitione del ſog
getto,ſi come volendo egli tormentata alcuno
col mezo della ’malinconia, più lo cr'ucierà,
guandone ſia ' i'ù diſpoſto, 8c incli'nato,già
che non puòà ua Voglia t'raſmutar la materia
corporaie; Onde certi Lunatici (Pet-mettendo
coſi Iddio) ſecondo il vario ’moto della Luna
Vengono à vn tempopiù, 8c à vn’altro meno
dall’i DEmoni agitatizpoich’ella ſopra l’humi
dirà, di cui ancoì‘ècomfmſto ileetuello tiene
Vuiuerſal dominio 5 oltra ch’e col mezo dell’.
- herbe Prodotte per ſola pietà di noſtto Signo—
reſi p'uòalleuiar'e alcune vvoltel’affliíuíó‘ne foi
predetta. ll Sacerdotedttnthe haurſì liberi-3
di vſar ledett'e coſe al mod'o, che s‘hä ricor—Î .
dafo,.benedicendo i cibi , acque, ogli, medici-3'
\ .…-……__ … _ ‘ne,
” …L… l B. ‘R O Ì
pe, ſalqçamcotdinò Sant’Alçſſ-mdrq Pen-5
-ççficc nc… ſua grimq Epíſtola, -

. TcllecorìditianióÒqualìtddell'lzmndlaq -
‘~ ça?, ‘zu,
. EfesmanoíSacxí Dotçorìla_ preſente, g‘
\ opera di càritàeſſcr molto impor-z `
;mg-3,8( d-fficilc,che perciò gh A pa A
“ ſtoli_ ſtupefatridella virtù, che ha- j
ueuano commi Sçrpi infernali diſſero alSiñ. 3
gan’cz come racconta San Luca Cap. lo. Da— iz
minectiam, dgmaniq ficbäciunturnolzix, 8c egli.
agço, più volte jl mcdçſimo confèrmò loro;
onde p.01', li Gnudcí gran giudicíodçlla Diuinís
tà di Chriſto faccuàqo, vedendvoa ſcateíarlí;
dCI che nç auf-*lla cſſo Euangch‘ſta Cap.9._mcn-= ‘51
etc gridauano. 'quuid big fili”; Daunia, Nç ‘-1,
fia. marauiglia percſièrqucſſopera, MiſaçOlQÎ _;
fa ›, 8c fuori dell’ordine” :una la natura crea-.ñ ñ‘
ça, :fiche non può-farſi daaltxi, çhedall’iflcſſq
_Dio ._ E”dpnqqg neceſſario , che ll buon ſolda
m, 5c difenſore della Chieſa debba conoſce: ſe,
ſtcſſo infermo, (SK debole per combattcr con ‘r
l’an uco nemico ſone , 8c aſtuco , 0nd: armato.
’non già di, ferroimadi vinà, ç di pietà accomq
paguando. [foſſccuanza dc’ precetti díuíni do
uerà confida-:ſi in_ Dio, comçinſcgoa San Pic-z
;cp ne gliLAcci Afoſtolici . virilfiaelit; , quid
r m1
ſóñ ñ v T E R Z o .ì *7; ‘
ëniümíñi in hoc , aut no: quid intueminí ‘quafi no;
flra 'air-tute , im: Potefldtefi-oew‘mu: hunt ‘ambu
lareÌjZ-d'in nomine Iefi4 Cbrìfli Nazareni . L’ E ſs
forcíſta veramente non vi porge coſ‘a alcuna
del'ſuo -, ma è ſemplice mimſtro conforme 'ak
z detto dell’Apoſtoio'xfiCor. 3. Ego pldntaui ,\
` .Apollo rigauìt, De”: autem incrementa-m dedít ,'- `
` neque qui plantatàneque qui riga: efl aliqwl; fl-_çl
ì? Suitncrementum‘dat Deus. Però douerà'átten;
4 ` , eràdígìùni,&orari0níaffidoqdícendoil Si~
,. gnor‘czHác genus dgmoniorum non eijcimnmfi in'
D ieíunio,@~orationezd`opra che dnſcorre‘ndo Beda
i_ affermò‘n’on ſolo doucrſi intend’cr l’aſtìn'cnza
r- da cibi; ma etiandío da q‘ual ſi voglia vizio , 8:.
nupeccato: Sia párímemc ſollcc'ito nelle diſci
flì plinc, &ci‘licij che coſi laſcioſcri'tto Dau‘iä‘
fa… Sal-34. Ego autem cum mihi malcflz eflènt md’ueì-Ì
Mbar Mido-- Per tantolc conditioní, che [figli
conuengono in pattimlare ſtanno qui ſettore‘:
a( giſtrare . La’prima,chc 'ſia’d’oreìma‘, vita,& ‘eo-’-~
:-ü‘ ſtumí‘lonmno da ogni peccato ’mortale, incuí‘
i# cſſercìtandoalcun' atto di pietà 11 ſácro Mini-—
.É ſtro graucmentc pecca, ſe'però non ſi pentedí'
a quellafua Colpfl,ſecondo Sàn Bonaucntumncld
u 4.diſ. 19.q. I. intorno allalcttera parlando del
- `Sacerdote: “che più chiaramente dimoſtm
~ `San Tomaſo nel 4.,diſ. 14..parlando in generale'
dei míníſtsi della Chieſa, pOlche la Legge c6—
manda 7 che l’huomo giuſtamentc cſſcquiſëa lc"
'ì ‘ CQ c
,iltHHHHHHHHHHHHH

?6 .LIBRO …gg
eo e giuſte, onde ‘qualunque indegno operi
ciò, che gli conuieue, ingiuſtamcnteadempie
quello, chf è giuſto, facendo contra il precetto
della legge incorre in peccato mortale. la ſe
conda ſia nella mente, ein tutti i ſenſi mortifi
cato, 8c nella vera- Fede ſtabilito , cioè nella in*
tiera , 8c indubitata credenza di quanto hà orñ`
diuato la Santa Chieſa con tutti iMiſteri di
Gieſu Ghriſto,ſenzadicui non può alcuno ſal*
uarſi , armandoſi di tal confidenza , della qual
parlò l’tſteſſo Säluatore , Matt. 84 Luc. 1’. Si
bobm-riti: tantemfldem, quantum granum
napir,dicetís monti buie ”anſi binc iſſue-,@- tranñ
ſibi!. Et veramente l’operatione de’miracoli
s’attribuiſce molto alla Fede non pur di colui,
che ricette la gratia; ina anco dell’agen te mini
ſtro Eccleſiaſtico , ò d’altra perſona di pura , 6c
ſanta conſcienza dal Signor Dio fauntira per
opere viue,& ardenti . La tetza,che procuti di
haucr vna profondiſſima bumiltà , eſſendo
l'auuerſario all’incontro tanto gonfio di ſuper
bia; (Lieſta virtù dunque douerà egli volen
tierí abbracciare, non ſolamente per conoſcer,
che da ſe è niente, 8c che non può coſa alcuna.
ma anco perche humiliandoſi ſuole il tutto at
tribuire all’bonor dl Dio Onnipotenre, 8c alla
ſalmi‘iöc beneficio dell’anime. La quarta,ſi gli
richiede la ſcienza , 8c cogni rione non tanto
delle coſe appartenenti ai Demoni, quantoài
ma*
F

_ T ;R13 Z‘ O: ſi77
i inalEſieij Per ſaper',comìe‘1‘vno, e l’altro ſi poſſí
e ſgombrardaicotpihuma'ni,au’uertendol‘Eſſi
ſl ſorciſta di non giudicare alcuno eſſer inſpiri
li- 2 tato,ouer maleficiato, 'ſe non hauerà ſegni più.
i l che chiari , 8c parimentenon ſia facile'à porſi a
4‘ ſcongiurare , acciò ſen‘za la vera cògnitione
li: .non diacauſa di burlareal mondo.. Laquin
i 7ra,deuevſare gran patienza nelle ſcongiura
r tioni , ſopportando volentieri per l’amor di
- Dio le inſidie di Satanaſſo;per eſſer tal ſorte
; dicarita‘r la principale: perilche il Demonio
ſopra modo l'odia , sforzaridoſi con ogni ſuo
s porere diannichilarla , e diſtruggerla , hora
: perſegu‘itandoia neiiibri , hora ne’ ſuoi mini
i firi, hot'acon infamar gli vni, e gli airri,& alle
: volte anco-inſtigando li patenti del Veſſatoä.
i 'deſiſter dai rimedij per, tal infermità, con ſu—
! ‘j ſcitar diſéordie nellecaſe loro,facendo cted-er,
ilehe tal perſona non {ij tormentata da ſpiriti '
“maligni; La ſeſta,‘perche la fede ſenza le Òpe‘nf
z;` re ſi chiama morta ,d'oneri eſſer molto pieto—
Î- [(1,8: benigno nel compari: all'infetmo-ìeortàſ
a ſolandolo , con dir, che Dio lo vogli purgar in
“que ſto mondo,ò dargli cecaſione di meritare',
. concioſiache ſenza la carità radica-ta’nelfih
gnore tutti gli apparenti- marcitij ſuaniſ'cón'óiì
Settima , ch’egli medeſimo Eſlbtciſta Babb‘i
autorità‘, 8( Poteſtà-diſc'ongiurate non ſolo'
gugllg , glieli dà nel piglia‘r l’ordine; maînöq’
, a
m
’È ~‘ óvs ,Mako _
"…la lìcſſ'cncíadclL’Ordi-Qario di quel luogo ', doué
Vuoíç;eſſctcitatſi ,hmgndo li Signori Prelatí
pctdiuſierlj ragionegoh tiſpetti, öc pctlcuareñ
_ogni_ ſcandalo crò.dçlnbçr_átg; Ottauaz ſi m0
ſtxi'jn queſta ſant‘af-çra lontano dall’auiduì
del debate , ngnçmádo di mercedemèdl gua
dagnos.,v 8g libçtgzdn ogflizpattialità per non t
ſcandalizatejl ptqſſrmo, &offçnde’t ſe ſtcſſo ,
fuggi; l’auarìria per; uj il Signore ſcacriò li ncd
, gotiaçoridal Tempio .‘ il che c’inſcgna l’Euami
ì ’ gçhſtz‘_ , mentre :gli d,íed,.c la Potcſtà ſopra gli
i ' {PitítLimrmndl-Matt-19.1nfirm01curatemw
mp”: qijçite, grati: acceplflis, gratis‘ date .‘ per*
ciocbcü Srgnore remnoctacot di tutti h` beni
nella tçſurrc’rtíoncde giuſti àcento’doppij ri
'cpmperxſqrà- Nona , ch’cſſo fia Sácctdote,sì `
pçtxporcthauer [WS-principale della ſtolla, `
como Ret-la mano {acta ſopra il caPo dc gli ſpi
xjrau, öç anco perv raffrenat il Demanio dalle
bçflqíyjmjç,& altre_ hoptibilíparole a Decima,~
che; gqcſt'vfficío‘ ſia‘ fatto in langhí ſacri, oſſer
nando .gliordini (“5.an C híeſa, la qual vieta
gli cſſot‘çífim‘ formaliſigprchc in caſo di ncd
co ;tà nscl‘lep'tíua-tej flanz’e . Bcn'è veto, che in
, 0,6cotrenzaà niuno quantunquc ſecolare gia—
’ maíſìgmhſhiſtc il poter fat orationc, ò legge:
glio’ Ciiz 8t Euangehj, ouero altri li n' ſpin'—
tualr’ conteſti in ogm luch per ſempficc carí-,
"3 6911,[qu fine”: igtcnn'one di [Duran-ſil'
hora
7-…

\ . , T È R Z O.
ÌÎÒràlímíſerí 'veflàth Vnde‘cimoneglíicofli
giurívſi mom prudenza zöc cautela , Peí'chè
'7g,

- non tcſti deluſo; 8c ingannato da] nemico , al;


le cui leggierezzez 8c inue‘nt‘io'ni coſta'ntiffimó
fi dimoſtríz ’sforzandoſi d’haùe’r ‘obedienzà.
lontano 'da qualunque ’c'uríoſi'tà; Non ſia ‘dî
` ‘vanaglon’a deſideroſo ;ma ſolari-“Lente procu-Î
i tando là glokíádí Ch'ríſtoz Perla quale-,8c non
'Peraltro fine; òíntcreſſe ſi rriuÒuí~,affemÎando~
e , ‘cſſo Noſtìro Signore z Mli‘te'gduderefluia D"cèñ‘
'Mom-.r ubijciun'tur *0012:: , fèdga'u‘de‘te', quia no
‘mmd *ueftrd firiPta ſuntin t'a'liſirz Duod'ecimá.
ſia molto_ 'cauto il Sacerdote nell’applicar 'coſe
ſenſibili àgli Enei‘g’umcniz come ſono a‘n’co [è
‘reliquie 'de’ Sámi ,legno dìCÌocè -, 8c ſimi~
'gliámíz non ſolo Per ſe 5 ma etía'n‘dío ‘Per gli aſ
ſiſtenu‘z ‘Pc-Sſt'andoà ‘quelle 'tanta che , ‘quadri
x ſi ço’nuíene; perci‘othe èſſc'ndoí Demoni) aſtu—
er’lc
J‘tífſi mi z 'taſtiera-fingono di fewer alcuñe ‘coſe 5
'quali non-foffo 'realmente ver’eſſ keli‘quíc , Pci

' turba’: la Verár'fcde dc’ Sac'mſhè‘ncí dellá'Sancà


Chieſáz 8c a‘ncom Perto'nſi-rmar 'gli buo
mim‘ maligni z che coÎÎr-Îadiçoflxo
drffáffian’do quello, òqucll’
'altro iſo‘n eſſe‘: iſPi
‘ Mako:

»Li
'IO L l B R O e' `

Come l’Eflorcifla debbaProt-ed” nellaNon‘:


ginratione .. Cap. 1 1 1 I.

INſegnail dottiflîmoP-Silueſtto Pricrió


. dell’Ordine de"Predicatori, come con
tte armi ſi poſſa aſſalir-e commodamen
te il- nemico infernale .. La prima ècon
certe coſe eſteriotgcioè con l’acqua benedetta,
òcol ſol-ſore gettato nel fuoco., 8!, poſto al naſo
della perſona veſſata , 8c molto più quandoil
Demanio pateraagitarſicon inſolito furore,
8c parimente con la tura z le quai tutte coſeſi
ſogliono benedire ,-- percioche ſe ben li corpi
non poflono dirittamente operare nello ſpiri
to .-- nondimeno le ſacre lettere con l’iſpetien
za dimoſtrano , che ſiano per giouar à ſcac
ciare i Demonijz, ſi. come già. l' A ngelo R affaele
ſgombròlli da Satta , eda Tobia col mezode
gl’in-teſtinid’vn peſce, Tob.c-8. llche tra l'al
tre ragioni ſi può ereder tal’bora auueni re, per
eſſer queſti ſegni, che inducono nella memo—
riaafflittione ad. efiì noſtri perſecutori,ſi- come
il ſolfo re nel fuoco ardente ſi gn-ifica la prigio
ne dell’inferno , la, tuta la Paſſion di Chtiſto ,
6c l’incenſal’oratione .. Secondo può il Sacer
dote con lÎe parole irritare il Dianolo,auentan—
dogli opprobrij,& ingiurie, quali eſſo con ani
`nigiijtiqtto ſopporta , come fatte inſuo diſprezl
4 - ' T E R Z QT ‘ 8F
'gſm-.'55 vergogna. Et ſi dee ſapet,cheí precetJ
ti Sacerdotali veramente ſono di Dio, eſſendo
, ;fondati in nome ñſuo , per uirtù de’quali (ciò
permettendo ſua Diuina Maeſtà) potrebbe
ſenz’altro lo ſpirito maligno partirſidaicor..
pi humani;ii che ſempre non fàzlaſciando mo]
te volte nella ſua poteſtà, ſe vu‘oleobcdire, ò
non, nella maniera, cheranco laſcia l’huomo
operare, ſecondo la libera noiontà di lui, al
nale hà commandato alcune coſe , concioſia
che l”i ſteſſo Iddio, regolatamente muoue il tutt“v
to con queſta ordinaria condizione,- ma però ſi,
com’egli alle ragioneuoli creature aggiunge
ſii-moli, accioche uogllno obedire coi mezo dr'
;Predicatori, tribolationi , infermità , Se coſe
ſimili : coſi alli ſuoi inuiſibiii nemici accreſce
~ ne,e rettori per indurii contrala uoglialo
-1‘0 all’obedienza de gli Ecclcſiaſtici Mimſtri.
Terzo, uſano altre parole in perſona di Dio
coſtringendo, 'adiurando, 8c anatematizando,
, comeſieontiene negli Eſſorciſmiapptouati.
E t ſecondo S.Tomaſo nella 2..:.q-9o.ar.z.d ue
ſono i modi di ſcongiurare. L’uno per uiadi
preghiere , ouero d’indurre per riuerenza di
alcuna coſa ſacra; L'altro per nia di coſtringe-z
. re . Nel primo nonè lecito ſcongiurar il De;
monio , appartenendo ciò ad una certa amici
ti a., che non-ſi deue uſare uerſo di lui *, ma il ſe—
Fondo
N“ è permeſſo
"W' " quanto
"'" ’ `ad alcuna
E çoſa , tra;
.uan-3
'87._ſi L l‘ B R O
uandoſi egli nelcorſo di gueſta uita con ſlim[—`
to noſtro nemico,& gli arti ſuoi non ſono ſog—
getti all’humana diſpoſitione ,- ma à‘ quella di
Dio , 8c de gli Angeli Santi.
Si può dunque eſſercitat lo ſcongiuro in uír
tù del Sanriffimo nome diuino , per l'autorità
conceſſa nc gli Euangelij . Non è però lecito
farlo per imparat alcuna coſa da gli ſpiriti mal
uagi, nè meno per ottenetla , ſi come vſanoi
Negtomanri : Dal che ſi co mprende certeco
ſe manifeſtamente non eſſct ptohibite d’inter
togatli , altre del tutto illecite, 8c alcune im
plicitamente incóueneuoli; La onde è permeſ
ſo congiurarli , che à noi, nèì proffimi noſtri
debbano nuocet, per effetto di carità. Pati
mente intorno à tutto ciò,che ſi ricerca ad im
pedire l'offeſa , come ſarebbe à dire, ſe ſono
molti , ò in poco numero , per qual cauſa ſiano
iui entrati , 8c quando , 5c per cui debbano eſ
ſer diſcacciati , öc quali parole più loto cru
cijno, &coſe ſimili 2 E'anco illecito ſetuitſi
dell’aiuto loto per ſaper , ò far alcuna coſa ptc--`
gando eſplicitamente, 8c inuocando , oueto`
implieitamcnteoperando ſuperſtitioni, 8c im‘
ſieme trattar con loro per hauer cognitione d i;
certi ſecteti occulti, ouero Per fat coſa alcuna
etiandío commandando , eccetto ſolamente
quando ciò ſi ordina à queſto fine di carità .
E di tal neceſſaria interrogationc
ì ſiſſ ` ‘N’" ſi" ſi Chri`
legge di
, T E R Z O. 8;
’Chriſto , cheinterrogò il Demonío. Mart. 5.‘
;Bad efl nome” tibi 2 Ma deue ſchiſarſi l’Eſſor`
ciſta delle ſupexflue dimandc , 8: curioſe, ſe
non in quanto appartengono alla ſalute de gli
Fi
infermi . -
Ma veramenteè più ſicuro imponergli ſi
ientio , cſſendoi ragionamenti anni poten tiſ
ſime del Demonio per ingannar il Sacerdote ,
la perſona curata, ö: gli aflìſtenti ,öc per ſar
anço traboccare in diuerfi errori, come fece
col primo buomo: ll che ſi moſtra con [a ra
gione , poiche tutto ciò , che ſ1 ricerca dal Do
monio,ò è noto, ouero occulto, ſe è paleſe , in
dar-no , &curioſamentc s’interroga; dicendo
A'goſtino ſopra S. Giouanni , ‘De curioſitate
quantum potefl nor tentat, quia apm- diaboltcum
tft; Se la coſa poi èocculra , perche affaricarſí
di ſaperla dal Padre delle bugie? canto più do
ucndo creder , che non dica mai il vero ,- ma il
tutto opera per acciecare l’huomo incanto; del
. che trattando l’A poſtolo x. @01', cap-‘r I. diſſe ,
N9” ne eni-m definit bolli: antiqum figura”; [u—
mere angelomm lùcis Iaqueos ‘ubique’ tende”:
_Et S.Crpriano Tratrq.. de Ido].vanit.affermò.
Dymones falſë; ‘verirflemper inuoluunt . ln oltre
con l'cſſempio,Chriſto impoſe ſiicntio al Dia
nolo,bencheconſeſſaſië la uerità,menrre uol
ſe dire, L uc.4. .Quid nobis , egr- [lb] Ieſu Nazar”
’ne ‘Dem‘fli ante tempus Perdere nasffcio quòd/ìmz
’' ~. ` F 3 Hifi
Ì/
84 I. I B R O
&us es Dei; lo raffrenò però il Signore con que
_ fle arole.0bmutefòe, 29- exiab eo ,- Per la qual
‘co a-l'Euangeliſta S. Marco alcap. x. 8c pari
menre S. Luca nel cap. 4. concludono coſi di
cendo. Iefus nonfinebat ngam’a [aqui. Se dun- .
que_il Saluacore :ì loro, benche confeſſaſiero la
verità commiſe racirurnítà, quanto più noi
douemo il medeſimo oſſeruares’Weſto ricor
do ancora ècornprobato con l'autorità , affer
mando il Padre Sant’Agoſtino , che l"inímico
' vniuerſale", ll qual ſempre arrende alla ruína
dell'humana natura alle uolre eſprime il uero
eraſſuefar le genrià credergli in dannatione
dell’anime,öc coſi ricorrendo à lui,& preſtan.
degli fede non poſſono 'preſeruarſi dalle ſue
fallacíe, mentre lddío li laſci cadere , acui già
maipotrannochíederaíta? Però biſogna di
porrarſi con modeſtía , ſobríamenre inter.
rogando l’aſturíſſi mo Serpe ſolo’ per modo di
pallaggio,8c con occorrenzadí carità,& bene
ficio de gli inferm'í. Douendoſi anco auuer
rir, che mentre egli confeffi coſe uere , 8c leci.
te ,› non ſi dcue però accoſtarſſ alla ſua volon—
rà ; má níenre operar di quello , che perſuade ,
anzideiconrinuo l‘opinione-.di lui douerà eſ
ſer ſprezzara; del che ſiamo beníffimo ínſtrut-ó
- rida Chriſto , 1] quale perſuaſo nel deſerto da}
Demonío ,che doueſſe_ rragger il pane dalle
Pictfezníun conto tenne_ di tal iniqua propoſta
" ` , FQ!!!?
‘wo TERZÒÎg
'Eh-nie 'riferiſce S. Agoſtino ſerm. il; ſuper Io'.`L
Non feci: chi” panem de lapidibur, 'Ut volume:
:cm contemueret tenta!orir:`alirer enim non vi”
cÌzur tentator, m‘fi contcmnatuf . '
Le orationi del ſacro miniſtro accompagna:
te con l’autorità A poſtolica doueranno eſſer ._~…euma_A—
verſo Dio affettuoſe perla creatura inferma;
im petrando con gemiti, öc ſoſpiri (ſe poſiîbil
fia) la ſua liberatione, concioſiacheil Ni Sig.
Gieſu C‘hriſto -, come n’atteſta l’Euangeliſta
Marco al cap. nel riſanar il ſordo, 8c muto.
S‘ujjzitíens eglum ingemuit, non perche gli foſſe”
neceſſario il gemito già che concede ie gratie
al ſtippiicante,corne diſſe Gregorio Horn. 10.
in Ezech. ma accioehenoiaila ſua preſenza ſi
-’ laguaflìmo per farci degni di otteneril richie
* .' ſto fattore; Egli veramente celeſte Padre ,-il
7Î qual flagella per fine di corrertione, 8c non di
i ' dannatione rettibuiſce ſecondo il biſogno pet
i la ſalutedeil’anime-,öc molte volte differiſce
i la gratia 5 onde con tal mezo s'accreſconofi des
ſiderij , Se anco perche non s'auiliſca il dono‘ ,
i ' Che preſto s’ottiene, 8c perciò biſogna renun
‘ì’ l' tiar alle pompe,& à tutte le vanità di Satanaſ-v
ì‘ ſo per far profitto di virtù in virtù i
'I " Sopra ogni coſa in veroè dimeſtieri per—
ſuader quello , ò quella , che viene eſſorcizara
ad hauer ferma fede, leggendoſi , che il Sal
“ettore cutò pochi in fermi nell; ſua l’atrila per
. 3 a
/è…iiunuzttttuuuuul”

86 .L I B R O
la loro incredulitì ,- ond’cgli in tutte le ſue cu:
re ſoleua dire. CredzJÌfiat tibifm” t?edid1fli,fi
- des ma teflzluam fecir, magna eíì fida: tua , 8c
coſe ſimili. Se petauentura il Demouioincli
na il veſſaro ad alcun peccato, e particolar vi
~rio dourà apprender virtù repugnante,& vin
ca eccitando ſe ſteſſo ad amare con ſuiſcetato.
affetto il Signore, 8c con vera humiltà tenga
ſoggetto l’mi‘mico , 8: lo dilprezzí , non tema.
le ſueattioni , 8c procuri ſem ptc di ſignotcg
giarlo con la deuotione verſola Diuina Mae
fià . Lo eſſorterà parimente à non dilettarſi di
ſeguir i ſuoi coſtumi , 8( d’altre perſone curio
ſe, 8c in particolare oppreſle dalla medeſima
infermità , 8c anco à cuſtodire i ſentimenti
innanzi che vadi allo ſcongiur’o , 8c eſſendo
rw'1gr Î-
Donna,depoſto qual ſi voglia ornamento ſi
cuopra deuotamenre , orando- nel luoco depu
_rato.ln ſomma l'EHbtciſtadouerà inanimir la
perſona obſeſſa ad eſputgar la cóſcienza,8c hu
. miliarſi coi Sacramenti della S. Chieſa, com`
munícandoſi quanto più ſpeſſo gli fia
opportuno contra la commune opi`
nione , poi ch’è dl molto gio~
namento', ſi come afferj
mò Galliano coll.7.
cap. trigeſi.
mo .

Dd
..,A‘<c
Delleaflutiediabalicbe. [4p: V.
’Empio Satanafſo , che ſempre nella
inſidie con nuoue maniere s'adopra ,
innanzi, 8c dopò la coniuratione , 8c
anco nell’iſteſſo arto vſa per‘l’ordina—
rio molte aſturie. Primieramente quando il
i Signore gli hà permeſſo entrar in alcun corpo,
accrò nOn ſia conoſciuto , ſpeffiflìme volte in—
duce varie in ſer-mira con accidenti grani in
quella particolar indiſpoſitione, ſolo per in
gannar i Medici, credendo,ch’cſſa malattia ſia
`pura naturale, 8c non diabolica . P ermette an
“coil maligno ſpirito tal’hora,che le creature
guaſte faccine orationi,ſegni di Croce, 8: altri
atri virtuoſi , edeuori, anzi egli medeſimo ſa
gace preferiſce parole ſanre , onde coſi veſtito
di pelle d'Agnello non c` ſcoperto, n'è cono
ſciuto ,* benche non poſiì perſeucrare. Di più
. occorrendo , che -l’Eſſorciſta lo comprendi,
perſuadei familiari dell’indemoniaro,che non
fi gli habbia cura , acciò ſi creda, che ſiano hu
mori melancolici . In ’oltre finge alle voltedi
eſſer pazzo, 8: ignorante, aſtenendoſi dalle ar
tioni ſopranarurali, per non eſſer ſcoperro ,~ ma
non porendoſi più occultarc procura con mil
le impedimenri,che non *vi ſia aPplicaro rin/1e
dio . Nella coniuratione apporta diuerſe eau-z
" ' ‘ ` ‘4. ſe
…A…uu…muummuuuſ

gg‘ a I B R' o *“_;`_7


'ſe per_ indur il Sacerdore ad interrogarlo; 3E
poi rlchíeſto ricuſa riſponder , ouer diflÎmulá
‘con feſſar la verità a anndo viene aſtrettó con
glieſorciſmi promette -, 8c giuradouer vſcire
nel ſeguente Forno data l'h’oraz 8c ſegno per
~ far che ſi finica l’officio: Dice parole infami
contra l’iſteſſo Eſſoreiſta z 8c con r'ra gli aſtanrí
Per torgli l’hon‘ore , 6c per fine di ſpanemarez
dc metter cónfuſione s Fà apparer all’inſermo
ſogni , 8c viſi'oni falſezper dimoſtrar,che ſia li
beta , Ge nondimeno vi ſtà ancora naſcoſto ſo
lo con 'intentione d’itnpartoni rſi del corpo , 83
far torna‘: ſe‘ mai Può glialtrí ſuoi maligni ſe—
guaci già ſcacciari.$i diletta alcune volte ſpat
Iar della Garolica_ Fede z dicendo eſſer l’anima
di qualche morto z la qual vadi errando per
' eonfirmar l’error de‘ Gentili,come già auenne
ì Simon’ Mago illuſo, e ſcherniro dalle aſtutie
diaboliche. Pinge ancora ſpeſſe volte di non
ſentire dolore, etormento dalle parole ſacre
Per ſar perder la ſPetanäa. Procura parlando
di coſe leggieriq e ſcurrili impedirla deuotio
ne.- Moſtra bene ſpeſſo trouandoſi nel corpo
di qualche' g’iouane; che il Sacerdote la tocchi,
aceioche più efficacemente ne ſegua il ratto, a:
per npp’orrar con tal maniera à lei dilettario
nezöc penſieri carnali . E tperò biſogna,ch'egli
fia con gli occhi,& con i geſti caſlo, 8c PUdlCO‘
Popòch’eſconoi Demoniſhsforzano di ricua;
trat
- ~ ‘i' E k OI? 39"v
Hair": per Îenitaìr in diuerſi modi la “creatura li;`
berata , ſaquaſ don-età inuigil'are c‘on digiuſini 3
’6c o'rarioni-,per q'uan’to comporta la natura , 65
‘compleſſione ſua ~. S‘on‘o ’pari’m‘e‘n t'e alcuni ſpi—
riti , che hanno ‘tanto inodi‘o le par'ole'ſanteì,~
che fuggono i'n'n’an'zi l’eiſorciſmo; ,Altri poi
aſpettano d'eſſerh‘e coſtretti 3 6: a'diurati, quali
nonpoſſono ſoſtenereſ. Alcuni 'di ijoto‘ſono
"coſi maligni, ‘che per lungo ſpatioffidi tempo
,fanno affatic’a'r il miniſtto ‘diChriſt‘o p'er dai:
gad intende’r , che ii ſoggettolelſorcizato non
;patiſca 'tale infermità . ' '
Oſtra di ciò niuno peraüentuta ſi marmi::
jglieräz cheil Demonio con la ſem'piic‘e aſp’er-îì
;ſione dell’acqua ſantanoh venga ſeac‘cia’t'o i ſit-*ii` ~
ſpendo z ch’alia ‘putrefattíone interna n'on'gioèr j
jua apPlicate medicamentizeſterio'ri . ucſtà'
{Propoſitione Èdi Pietro Cluniaìcenſe nel li rà
jp'rimo de M irac. ilqual chiama puttedine il
L‘-7--_.—›. peccato mortale; che quanto più à lungo ſtì
naſcoſto nell’intrinſeco ‘d’alc‘un’huomo, níu
'ria medicina de’ Sacramenti., eſterni per 'colpà
‘(5 di eſſo peträ 'eſſergli ‘di beneficio‘. Alcune vol_-`
_te non cedono , concioſiache Iddio per occulti
ſuoi giudiçij lo permette p‘er cffett’odi giuſti-Ìy
’tia . _E' tal’hor’a di giouamentozfoſi ne i bud-‘
‘ ni, che ſono aſtrettí purgarſi -, 8t paiit‘e', come
‘ne i rei,i quali ſi confondono,8< ſono raſtrena
_ti dalla zittù digina ſecondo’i beneplacito im-Ìz
t Per:
95 L I B R O .
perictutabile di quell’ Vuiuerſal Bcnef'artore,`
ehe ogni coſa opera ſapientemente per la ſal
uezaa dell’anime riſcoſſe col ſuo pretioſiffimo
. ſangue ſparſo ſopra ilduro tronco della San
ta Croce.

Perche non fi liberano cofi facilmentegli abjèffi ,`


”- de ifizgni , chef}poflòno battere , quanda
cbefiparre il Demanio . Cap. V I.
` Di meſtieri ſapere intorno à ciò , che
` molte fiateauuiene di quelli , che gia
mai non reſtano liberi da queſta indi
ſpoſitione, coſi permettendo Iddio -,
il che partoriſce non picciola marauiglia in al
cuni huomini più roſto idioti, iqnaii non ſan
‘ no , ch’eſſendo l’infermità per ſe ſteſſa incura
bile, pochi perauentura , ò per li proprij. oue
ro per li peccati de’ ſuoi congiunti , 8c intereſ
ſati ſi rendono degni della gratia , ouero per .5
colpa di alcuni mez-iindiretti,ò di troppo cu~
rioſità non poflono ricu peratela perdura ſani
tà , aggiunta anco la poca fede, ò del patien te ,
ò de ſuoi parenti, 8: amici, che tal’bora rmpeñ_
diſceil buon ſucceſſo , che ſi deſidera‘.
Aramo poi à i veri, e reali ſegni, che poſſo—5
noargomentare la verità della vſcita, e parten
Za de‘ ſpiriti maligni dai corpi humani. Pri—
ma_ l’inuiſibile nemico nel fuggire porge ali?
lT ‘TERZOI 91

\ Eſlorciſta indirio mamſeſto , che gli viene aſ


i fignato,ò d’cſtinguer lume,ſpezzar vet`ri,oue.
ro altra ſimilc operatione,come ſi legge in San
:~ _Marco cap. 5. della legione, che vicendo da
quell’buomo entrò ne i porcicosì permetten
do il Signore,8c furono ſuffocari nel mare.Se-`
condo eſce il Demonio perla bocca ,ì narice,
‘ ouerorecchie , ò in ſimiglianza di fiamma di
ſuoco,& vento freddiffimo, ouero d’altra be—
ſh’a, il che ſi ſcuopre`nell’Apoc. cap.ió.`Vidtde
: ”re draconir, z’yvde ore beflm , c’e-de ore 'Pſeudo
2- 'flop/ame [pu-:rm tres immundar exirein modum
èanamm . Terzo ſuamſcono li rei ſpiriti ‘ordió/
aramenrc, come ne afferma Cipriano tra:. 4;
- o e vanir.ldol.Velexiliunt Hatimxwl emmſcíí:
' radatim,pmurfidcrpatientir adiuuat, amg-ra
m cut-amis aſpimt . Quarto ſcorrono giu. per
l’intel’tim in forma di palle,fin ch’eſcono per
ae parti di ſotto.O`uinto ſanno vomitarc,come
inſegna l’iſperienza , non ſolo hu mori cattíui
generati ne' corpi ,* ma eriandio capelliipíumè
inuiluppare, 8t altre coſe maggiori . Seſtola—
ſtiano la creatura quaſi morta, ſi come ſi ſcor
ge dell’iſpírítato ſordo 8c muto , Mar.9.Ex
ciamans, @multum diſcerpehr exiſt ab co’. Ma
però guardtſr l’Eſſorciſta dinon laſciarſi in
gannare, potendo anco queſti medeſimiſegní
per la ſagacità del Demonio renderſi tal’hora
ſallaci . ‘
Delli
;E …nno
Delli rimedzj efficaci per fcioglícri maleficij
Cap. V1I

Om’egiamaiſi riſaneranno li pouerl


maleficíari, eſſendola permiflion di l
Dio giuſtiſiima , ei peccati noſttí
s’accreſcono di giorno in giorno 2
tanto più chela Fedeàqueſti tempi inſieme
con la carità ſitroua non poco raffreddata,on~ l
de non è da marauigliarſi (com’è detto) ſe
molte volte ſi perde il tempo,8c la faticaflffet- l
mando anco li ſacri Dottori, 8c lumi della
Chieſa, San Tomaſo , 8c San Bonauentura il l
maleficio eſſer-incurabile,- perchc non riceue
rimedio humano, la qualcoſa per due cauſe
può occorreriL’vna è,che la liberatió aſſoluta
mente è in mano di Dio,l’altraeſſcndo li paren
ride gli infermi priui d’intelletto ricorrono
bene ſpeſſo alle ſtreghe, 8c ſortilcgíj, 8c rime—
dij vani, meſcolando il ſegno di Chriſto , con.
quello del Demonio .~
Ma douendo in parte raccoglierquelleco—
ſe, che maggiormente gíouino alle creature
opprcſſe da vn tanto male ,- non è dubbio , che
le medicine poſſono lecitamen te applicarſi. Er
benche qneſte nelle ſoſtanze incorporee (co
me s’è detto) cioè nei Demonij non poffino
natnralmente operare; rendono però la m0
’ `' ` ` leſtiz
'I' E o R Z 0.'
ieſtia men graue, 8c la ſolleuano, ma non han}
i n'o forza in ſe medeſime di farnealcun profit-i
to ſenza la virtù dell’Eſſorciſta co’l mezo del--v
le benedittioni, douendoſi porgerle ad eſIiittf
fernticon il con ſenſo del medico,8c non altri
?menti,come quello, che perla ſua profeſſione
conoſcelacauſa,6coriginedeimatbi. Etdo.
`neri ſaper il “miniſtro di tal opera ſanta , che ſi
come il Signor noſtro hà inſtituito i Sacra
menti , che conſtano di materia, 8c di forma
per l’intentione d’eſſo operante z così il nemi;
co~ infernale, che fin da principio s’aſſaticò
d’vguagliarſi à Dio, 8c all’iſteſſa Santa Claſe-i'
"i ſa, öc Ordini ſuoi, del continuo intende repu
4 gnare , 8c contradire, per l’appoſito ſuſcitan-Î
do le fallaciarti, &itiuentioni,lequalipariä
" menteconſiſtono di materia , e di forma , ſer—-~
;
ucndoſi delle coſe corporali, 8t delle parole”:
B
inuocationi proferite dal malefico, come mini
17
ſito ſuo,la cui intentione èdi apportar danno,`
e nocumento all'h uomo. E t nella maniera,cho
’ Iddio con ſi Santiſſimi Sacramenti infonde la.
grariazcoſi egli all’incontro con ſe ſuperſtitio—
Î ni,8< maleficij procura la dannatione dell'aniñ_
‘l me; Perilche ècoſa ben fatta, che la creatura
` giorno,
infetma &horaſidel
ſia diligentemente
principio tnterrogata del
del male ‘conle
debite, 8t neceſſarie circo.ſtanze,8e trouandoſî
a“ inſtxumsaxë adeſive!! fiano abbrgsgíatí 2
ora
94- \ L l B R O .
Hora vniuerſalmente diſcorrendo , ogni
malefica incan ratione,fatmta,ò ſignatura può
eſſer diſciolta prima con la virtù,öc on nipoten
za di Dio,il qual per ſe ſteſſo diſtrugge tutte le
ſuperſtitioni diaboliche , ouero dona all’An
gelo, öc anco all’huomo vna ſo pranatural vrr~
tù,8< gratia di ſcioglierle , 8t ì queſto modo li
giuſtr, e fedeli tal’hora con le orarioni, digiu—
ni,e ſcongiuri le poſſono eſterminate da i cor
pi. Pariinente ciò può effettuarſi per la poten
za naturale dell’Angelo teo,mentre però ſia di
ſuperior grado all’altro Demonio auttore del
malcficio : percioche li maligni ſpiriti per na~
tura maggiori hanno pOteſtà di commandare
à gli inferiori, 8c in conſeguenza di legare , 8c
ſciogliere tale infermità, coſi permettendoil
Signore benche non ſia lecito , neanco per fi~
ne di ſanità ſeruirſi di loro inimici noſtri .
Ma in particolarei veri,e più eſpedienti ri
medij ſi riducono à gli infraſcritti Capi . Pri
mo , èla Gontritione, douendo l’indemoniato
dolerfi di tutt’i peccati commeffi,& piangen
do amaramentelauarſi le macchie dell'anima
ſua,come diſſc Dauid Sal. ó. Lauabo per/ingu
la: noflcsflioè per ciaſcun: colpeJefíum meſi,
ch’è la conſcien za,lacrymis mcisflratum meu”;
ri'gaba - Secondo la Lonſefflonc ſacramentalc
accuſando inticramcnte tutte l'offcle fatte à
;hogan aggiungerui ogni poflibildiligenza.
- ' Ter
T E R Z O: .
'ſalme la medicina della Sanriffima Euchál
ríſtia , la qual ſi deue dare anco à gli obſeíſi,
mentreiîano capaci di ragione ſecondo la dr—
ſpoſitione de’Sacri Canoni. Vaſto , il con
o_ tinuo digiuno, 8c oratione, lc’ggcndoſi, chela
z ſua ſaliua ſcaccia il ſerpente; Vſi dunque i’m
`. fermo la ſanta aſtinenZa quanto più comporti
;z la naturagöc compleſſione ſua,l’Eſſorciſta,& li
i familiaridella creatura indemoniara con l’eſ
: ſercitio deipríeghiaffetruoſi mentali , 8c vo
i‘ Cali. Quintozla viſiradiluochipijzöccorpí
t ſanti; onde ſi ſpauentino i Serpi infernali
;z perſecutori noſtri . Scſto, èaleun reliquíario ,
ir ò altra din-ora, 8c approuata Oratione poſtz
,è ſopra l’Energumeno,ilcheſílegge nella vira
ci dei Machabei,8c anco di S.Bernardo, che non
:i potè liberar vn’iſpiritaro, ſenonconl’appli
. carni vn’orarione, concioſiache quel maleder-f
it to Demonio non poteua ſoſtener l’aſpetto del
z… Santo, 8c ſe ne parriua , ancorcbe poi rirornaſ
w ſe: ma il detto vero ſeruo di Dio ponendoui
5. adoſſo l'iſieſſa orationc , non hebbe più ardite
E, il nemico di far altroingrcſſm Laimpoſition
a. ancora delle mani ſacre non ſolo ſgombra cſſo
ſpirito, ma etinndiol’impediſcezche non poſſa
,i nomarui , come ſilegge della donna ,che pari
l’infcrmirà d’anni dicrorto, Luc.13.Quamcum
j *uidzflet Iefitr zmpofuit i111‘ Mani”, (y- confiñim
‘- tre-Ea eſt@- glorflficabat @eum . .Settimo in di~
' ligen ~
'95 ~ L' I B R 0 _
'ligentiflìma inqu‘iſition nel ſogliaro della por
ta, 8c di tutt’i can roni della caſa, 8: particolar.
rnente oue piùlì ſente l’infermo ag'grauarſi,
criuellandole piume de’ letti,_ ſpoglie , 8t altre
coſe , che per giud-icio dell’Eſſorciſta foſſero
\
ſoſpette, 8t col fuoco benedetto abbruggiarle.
e Orrauo. la mutation in quanto ſia poflìbile
della caſa, lettiìöc veſtímenri,ne’ quali foglio
noaſconderſi i'maleficijl, come inſegnò Ra.
_fueléoonna AſmodeoKagueliad
ia capa. Vocamzj; nel matrimonio
[è .AnnanleO*
wo- 3
temſuamfly ;vga-:pit ez,*0t ;imparare-t altera”: I
. çubiculam, ÙtíllîOfl'flXlt 111m Sarmmfiliamſua. i
Nono , la continuata bcncdittion di tutte le
Coſe da mangiare , bere, veſti, coſe medicinaó.` `
li , 8c altre ad uſo interiore ,Se eſtetíore, la ca
ſa,& la creatura , come inſegnò Sant’Antonio
Abbate. Deci,mo,l’aſperſion dell’acqua ſan
` ta, 8c lo ſoffio per coſtume di Chriſto, da cui
viene lo ſpiri to {cacciato . Vndccimo lo ſprez
zo contra eflì nemici , tcnendoli viliflìmipcr `
domarla ſuperbia loro con paroleingiutioſc,
ö: irriſioni,come riferiſceil B.Grcgori0 nel
libro de’ Dialoghi, ,_dicendo, che Dario Mila
neſe Veſcouo di Corinto, entrando in vna cerñ
ta caſa‘ per ripoſare, in cut il Demonio habita
' ua,mentre vdiua ruggito di Lconi,voci di pe
core,ſibili di Serpenti,grunniti.`di porci eſcla
ELF‘? contra il Dcmonio'ſi coſi dicendomente_
: Vera:.
l
l ſimeſinte infeliceTERZO:
ti auenne, quando gonfio di.
alterezza haueſti ardite d’eſprimer quelle pa-v
role . .Aſcendam iu Cglum , ponamfiilium mmm
a
ad e/Îquilonem , @- ero ſimili: Mltíffimo . .Ec~
"I
co , che per la tua ſuperbia àglianimali ſimile
'i ſei diuenuto ,e tu, che indegnamente uoleſti
i: imitar Dio, hora comeindegno imiti le beſtie
i’ l :‘t quelle meritamente comparato,- &all'ho
i ra lo ſpirito maligno ſe ne fuggi, nè più tor-‘
i' nòin eſſa caſa . Duodecimo al ſine ſarà ottimo
i' rimedio l’Eſſorciſmo , che ſi dee far’é all’inde-q
i? .moniato per approuati Sacerdoti nelle Chic- .
J" iſe, &in giorni più ſolenni, &commodidopò
ſi: ſa Meſſa per quattr’hore,òcinquealmeno1
' i

zi-ñ`l ,
l, g ` _71ſiue della Them-uu _.1 e‘
. . ‘~
;‘.i
l:
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p
r‘“F‘

G P345
FRA—T I c A"
;12.113 R ñLîA REAL'E .
"a INTELLIGENZA.
"Et ;ag-;mmc intorno' à gliſpiriti maligni.
z-b'eflírmzo ”e icorpi bum-mi .
LIBRO PRIMO-f‘
Nel quale '-lî racCogliono diuex-ſi nota-`~
bili, 8c marauig‘lioſi cali antichi ,
ñ &moderni ſeguiti per opera .I
. de'maluagiSpirti .
Che h' Demimi rm'ela'n‘ò íjècrm , parlano , canta
no, @- fingono di mmgiar nei c0471‘ aflunti,
rapprefèntana fatti d’armi, [i fanno Incubi,
E’? Succubiñ Capitola’l’rimo.
_Accenta (per quanto afferma
il R.P.F.Giro|amo Menghi
nella prima parte del ſuo (.` ó
ndio al primo cap.) Barto
lomeo Sibilla nel ſuo Spec
* ,. > cbio,eorneal tempo,chei Si
gnori Venetiani moſſero al Duca di Ferrara

~— ÎÎ D. - gona
v'gona 'DucaLIÈ-RÒ
di CalauriaPRIMO.`
inuittiflìmo Gapuano
.con molti altri Illuſtriflìmi Signori erain Mi-ñ
lano , s'introduſſe fra loro _vn lungo ragiona»,
mentointorno à gli Spiriti maligni condinez
ſe opinioni .’- il che hauendo eglivdito conſci-zi
,mò eſſer, coſa veriffima quanto tratrauano,an-
,zi per maggior c‘hiarezza Vol ſe raccontar 10-;
ro , che rrouandoſi vn giorno à Cotrone‘C-itra
di Calauriadopò le cure,e ſpedirioni regie,de-.
fideroſo di alcuna ricrearinne, gli fà detto,
çh’iui era vna donna oppreſſa di tal infermità ,
guai ordinò-,che gli foſſe condotta, 8: romina
nando à parlar ſeco, ella niente riſpondcua.
come ſe non foſſe verſata,- Et ſubito eſſo Pren
tipepigliò vna Crocetta, che con certe reli—
quie porrauaal collo, e ſecreramenrelalegò
Il braccio d’eſſai ſpiritata: la qual toſto comin
ciòà gridare, {5c` con modi mirabrli , e ſpauen
Dſi torcer la bÒCca , 8c gli occhi: All’hora ciò
nedendo quel Signore le dimandò‘perch’ella
I coſi gridaſſe , àcui riſpoſe , che doueſſe leuarle '
z dalbraccio la Crocetta poſtaui , ſoggíungen
i_ do eſſer iui il legno di Santa Crete-,dell’Agmrs
Dei benedetto , öc vn’altra coiadicera conſci,
crara da vn ſuo grantnemico , quali deuotioní
. Ieuate dal Duca :ì vn tratto ſi viddetramortira;
, Perilche giungendo‘il Signor Ambaſciate:
Veneto per negotijimportanti diedeordine,
che foſſe mandata
L 7 fueridi quel
‘6‘?“ludco lana.
don-r
'zoo L l B R 0
na. Ma’nella ſeguente notte, mentre il Pre”;
cipe andò à ripoſarſi nel letto vdi grandiſſimi
ſtrepíti , 8t rumori nel Palazzo ,84 nella pro
pria camera -, in maniera che non poco impauñ '
rito fece chiamare alcuni ſem-itori per ſua ſi- n
cutezza,con quali ſtette ſino al giorno ſenza
‘ unto dormire . Venuca poi la mattina volſe,
che foſſe à luieſſa donna ricondotta,per inten
d'er dallo ſpirito , ſe come noioſo à mortali ha- I
ueſie ſtrepi tat'o in quel modo , per impedirglí
il ſonno., rinfacciandogli vna tanta temerità, `
il quale non potè negargli coſa alcunadi quan 1
to era ſucceſſo ,affir mando, che ſe non foſſeto .;
ſtare ſopra di lui le dette reliquie , al ſicuro luiz
haurebbe leuaro di peſo fuori del letto, anzi i
glidiſſe di più,che ſapeua il particolare di tut
to il trattato nel giorno precedentecon l'Am- p
baſciatore de' Venetiani,ſi come all’hora (ubi-éI
ro per bocca della donna lo narrò à parola per
parola con l’iſteffo ordine, 8.; modo , ch'era fra
di loro paſsaro: Onde ilmedeſimo Signore
Îiempito di ſtupore da indi in poi credette ſeni
pre fermamente, che li Demonij andaſsero
vagabondi perl’aria , 8c ne i corpi bumani .
Che anco gli ſpiriti immondí parlino,öc
camino nei corpi aſsunti n‘arreſtail P. Siluc
ſtro Prierio ottimo Theologo,8c rſſorciſtanaç
contando d’hauer vdiro da vno nom inaro G i~
mlar‘no Viola nella Città di Bologna , che en
. . “ Ne
I’ R I M 0-2 ’for‘
Negromante ſuo famigliare ſentendolo più
volte à ſonare la Viola, gli promiſe', che vole
ua fargli vditei ſuoi ſuonatori per moſtrare,
che in comparatione loro niente egli ſapeua
della ſua virtù'.- 0nd'al tempo di Quadrageſi
ma in vn giorno feſtiuo , volendo detto Giro—
lamo andar inſieme con altrià S. Michele in.
Boſco ,laſciata la via maeſtra , 8: paſsando pec
le vigne, &per certiìpaſii ſtretti, edifficilimeí
mezo del camino trouandoſi ſta-nchi, richieſe
detto Negromante à-fargli vdtr quei ſuona-to—
iri, che tante volte gli haueua promeſsoz: Dai
‘le cui parole moſäo formò ſubito alcuni carat
teri in terra, 8c all’hora fecegli veder nell‘aria
"numeroſa ſchiera d’augelli à guiſa di Perdici ,
,che giuocando con l’ali l’vna, 8c l’altra ven
nero d’alto al baſso, e tantoſto che ſceſero al
’piano ; Ecco apparttero quindeci belliſſimi
;giouani ſuonando in altrettanti inſttomenti
muſicali: ilche—à riſguardanti apportò ecceſ
ſiuo ſtupore, mentre con l’orecchie appreſero
quell’armonia, che digran lun ga li ſuperaua.
Poi per commandamento di eſso Mago diſpa
rendo tutte queſte coſe, 8c di nuouo impreſſi
altricaratteti
maggior fece iquali
numero, comparire molti
Volido vccclliin
àv terra ſi vid
de parimentequindeci giouani toccare ſoaue—
mente gl’inſtromenti loro con al tretante fa n
ciulleſi di `marauiglioſa bellezza
G , 3c'ne cárauano
Che
Toi l L“Iſſ'B ‘R ’O‘

" _Che parimente moſtrino di mangiar nel


,medeſimi corpi aſſunti, nella leggenda di San
Germano ſi racconta , che hauendo egli vna
notte riceuuto albergo in certo luogo, öc fini
;in cena ', mentre quelli di caſa di nuouo p're~
parauano la menſa, non poco marauigliandoſi
dimandò lorc, per chi giamai haueſſero mot
nato à preparat la.ta uolatà cui ſubito fù riſpo
ſlo,ch'era per alcuni huornrni, 8c donne,chelá
notte andauano intorno: “che inteſo dal San
to delibetò nell’iſteſſo tempo di vigilare,& al
l’horavidde innu merabile quantita di Demo
nij venuti per accoſtarſi ad eſſa menſa inſorñ'
ma d’lÎuomini,edidonne,àquali commette”
do , che non ſi partiſſero., chiamòà pa tte tutti
coloro della famiglia, per intender , ſe cono
ſccuano dette perſone , i quali dopò che gli tí
ſpoſeto eſſer i loro vicini, e vicine, per certifi
catſi meglio,toſto mandò ìcaſa dl ciaſcuno,&
furono tutti rittouati nelle loto ſtanze, e letti,
8c eſlendopoi da lui congiurari ſotto la med e
lima humana ſembianza cnnſeſſarono eſſe~
re ſpiriti maligni, chein tal modo inganna
uano lÎanimqprocurando l'eterna danna rione
loro . ’
Quantoà rappreſentare fatti d’armi, ìl ſud
detto R- P. Silueſlro Prietionel libro ſecon
do da lui in queſta materia compoſto afferma,
eheàxcerto tempo ritrcuandoſt à Bologna vn
'ì ~ ' _ Mago
P R I M’ o". Î’O‘f
Mago in ogni ſortedi negromamia eccellen
tiſrìmo,ò per dir meglio ſcclcratiſiìmo di not.
te sù la piazza del `mercato aila preſenza de gli
;-=dLìc—-"?KrAa”nB—’H
?îx‘ó- llluſtriffimi Signori Giouanni Bentiuoglio,
8c Roberto Sanſeuerino fece apparire vn’hor
ri-hileabbatrimento,ouero fatto d’armi per ar
te diabolica fabricaro, oue vtanto grandeera lo
firepito delle trombe , tamburi, ö( altri ſtro-J
menti milita n , che ſaceua riſuonare con ſpaa
uenroinaudiro ognicoſad’intorno, talmente
che dubitauano quei Signori,chetutta la Cit
tà non ſi moueſſe à rumore,e che moltitudine
di genti vi concorreſſe; àquali difle il Negro
Η-r mante , che non- doueſſero punto temere , aſ
ſicurando loro , chelo ſtrepito non era vdito
fuori di quella piazza. ' ~
Oltra di ciò ſ1 ſanno incubi, 8c ſuccubi, tra~
laſciando molti altri eſſempi,per non offende:
iecaſte orecchie dei lettori : Proponerò ſola
mente , che ſecondo la commune opinione de'
Sacri Theologi à queflo modo ſù generato
Metlino,il qual ſi dice eſſer nato di vna donna
figliuola d’vn certo Re,à cui bene ſpeſſo appa
rendoin forma d’vn belliffimo giouine parla
‘È‘
ua con ſcherzi, öc atti amoroſi , talmente che
ſeco vſandola laſciò grauida, 6-: benche ſopra
ciò vi ſiano diuerſeopinioni;nondimeno nar—
ranole Hiſtoriedei Britäni,ch’eſſendo iui un"
Re chiamato Dertegerio da lutto-’l Popolo:
ç 4. grande:
TG; … ì' E ſ B R O p
grandemente odiato , volendo egli per lo ſol
ſpetto, che con ragione lo tormentaua afflcu.
rar la vita, co'l parerde’ ſuoi Conſiglieri deli
berò fabricare vn fortiffimo Ca ſtello,6c men
tre dcſiderò porlo ad effetto z commandò, che
tuttigli artefici ſi trouaſſero ad eſſa opera; m:
roninando ſubito quanto fù da' loro fabricato,
8c procurando il Re d’eſſerne conſi gliato ,- per
rimedio gli fà perſuaſo da alcuni Maghi :ì cer
car vn’huomo nato ſenza padre , per farlo vc—
cider, acciòdel ſuo ſangue ſpruzzato ſoſſero
_ rimoſle le pietre,& il bitume, .che coſi l’edifi
cio ſi conſeruarebbe. Fù dunque dopò molta
diligenza ritrouaro Merlino, che al modo giì
detto era nato , il qual inſiemecon ſua madre
fficondotro auantial Re ,8c per riſpoſta della
cauſà,perche fù chiamato , particolarmente il
Re raccontò il ſucceſſo , ch’era neceſſario per
riſtorare la cadente fabrica, d‘vn nato ſenza pa
dre , à cui ſoggiunſe Merlino, chegli ſcelera—
ti Maghi baueuano malitioſamenre procurato
d'ingannarlo,8c gli maniſeſtò la cagione,per
che noníſi poteua fabricare quella fortezza ,
cioè per eſſer vn lago, che di là ſotto ſi naſcon
deua,il qual impediuaöc ſaceua caderequan
to da gli artefici era fabricaro : Er cauandoſi
per ordine del Re più à baſſo , fù ſcoperto eſ~
ſer vero l’auuertìmento di Merlino , ou’clſen -
doil lag-operia ſua induſtria leuaro di qud
- ._ . . ſuo:
.… _ P R Î M, OZ Le;
luogo s’ediſicò la fortezza deſtinata da eſſo
Re. Nelqual tempocoſtui cominciò à ma
nifeſtare, 8c redire molte coſe future , c0
me ſipuò vedere nella Collettione di Fra.
Giouanni del Poggio .

Delſ’arte del Demanio per indur le Rueglio-ì ſm*


preuaricar le Vrrginelle-,delle cafè , theſoglio
no *vomitare-i maleficiuti, e’y- cbe per opera
diabolicaſi poſſonofar parlar ſe beflie, c’o* im—
pedirgliatti cumuli. (ap. II.

l' legge in apptouati Autori, che certa


ſtrega chiamata per nome Balnearrice ,
eſſendo ſtata pre ſa , 8: interrogata ne i
tormenti, 8c fuori fra l'altre coſe pale-ì
ſare con feſsò ancora, che hauendole già il Dea,
monio com mandato,che doueſſe ſedutgli una
z molto diuora Verginella, &inuitarla in vn
. luogo :‘tdanzare,accioche egli in forma di gio
uine poteſſe con lei parlare , quantunque ella
, più volte haucſſc vſato ogni diligenza , 8c ina
duſttia, per adempire eſſo com‘mandamen to;
nondimeno mai pote fat coſa alcuna; porcin
che ſempre che le voleua parlare, la detta fan
ciulla per Angelicainſpiratio‘ne, 6t cuſtodia ſi
fortiſicò co’l ſegno della Santa Croce .
Narrano anco d’vn’ìaltra Vergine nella Diſlh.
ceſe d"A rgentina , la qual affermò , che ſlando
vn
106 , ~ L lſi B’R C )
*vn giorno di Domenica ſola in caſa ſua,v*andä
vnacerta vecchia del medcſimo luogo ſotto
preteſto di viſitarla , oue ſta tutti gli altri ini
mondi ragionamenti promellecondurlaàſuo
piacere nell’habitatione dialcuni giouani non
conoſciutii più belli , chegiamai ii poteſſero
trouate. A cui conſentendo la fanciulla vol
ſe andarſene ſeco , &giunte alla caſa , in cui
erano molti Diauoli in forma humana, riuol
tali la malitioſa vecchialediſſe; Ecco quì fi
gliuola la ſcala per doue aſcendiamo alla ſian
za deſiderata; ma guardati d’vſate il ſegno
della Croce.ſi comela gioumc coſi le promiſe‘,
ma poi nell’andar innanzi ambedue ſalendo
per eſſa ſcala,la diuota Verginella naſcoſamcn
teuolſe ſegnarli, 8c con tal rimedio giunta
aua-nti la camera ,‘ 8t guardando in quella non
ſco etſealttiinenti alcun-0 dei predetti ſpiriti
malignigoncioſiache giàſeſpauentati
ſalutiſeto del Crocifiſſo dal leg0nno
ne ſuggiſſrono.
deattabbiata la Maga malediſſe ſpietataméte
l’incorrorta fanciulla , la qual con infinita al
legtezza ſe ne toruòacaſa lenza offeſa,nè dan
noalcuno. Dalche ſi comprende quanta ſia
ſtata ſempre-,Sc del continuo non ccſli la vota
citàdel perfido Luciſero in accreſcer il nume—
ro delle ſtreghe, per moltiplicar l'anime ſorto
di lui (quando non lo impediſca lddio)
Into tno allecolepoi,che realmente ſogliof
n.)
P" R l Mv O . 107
no vomitare i'maleficíari,riferiſce il RJ P.Gi-Ì
rolamo Mengo nel ſuo primo lib. dell’arte Eſ
ſorciſtica , chein Bologna fù vn Retror della
`Chieſa-di S. Antonino eſpertiſſimo nel di—
ſcacciarei Demonij da i corpi humani morto
l’anno 1578. appreſſo di cui molte coſe mira ñ_
bili ſr viddero vomitare da gli ſpirit-tti , öc in
p .:ticolare due caſtagne groiſiſiìme, in vna de
quali era vn Paolo d’argento , che non ſi pote—
ua conoſcere,come gli foſſe ſtata poſta dentro,
non eſſendo punto-rotta la ſcorza, ſe non quan
lo appareü‘a ii- Paolo , l'altra era piena d’agne
chie da pomolo, che trapaſſauano da vna ban .
daail'altra,8c con sì bell’artificio, che pareua- '
ho eſſerui nate. Et parimente ritrouandoſí
ſ’lſtcſſo P,Men`go nella detta Città hebbe per
ie mani vnagiouine d’annidicciſette oppreſſa
dal Dianolo, 8c da lui eſſorcizara per lo ſpatío
‘di due anni,öc da molti altri,la qual ſpeſſevol
te al tempo della congiuratione vomitò chio—
Î'î; di, 8: aghi legati inſieme , 8c capellidi donna
i' con ar te mirabile accommodari .
Raccontaſi nell’ltinerario di Clemente,
ch’al tempo de’ Santi Apoſtoli Pietro , r3:
Paolo, iquali predicauanola Catolica Fede
nella Città di Roma v’era vno ſagaciſſimo ma
o nominato Simone coſi ſuperbo, 84 arrogar
ie,che ſi gloriaua d’eſſer la prima verità figli
R'olo di Dio,& lo Spirito Santonnoſtrando al
. tte
_LL-_LillyHHUHJHHHHHHHa

I 08 L I B R O ì
tre infinite pazzie . ll quale haueua tanto
commertio coi Demoníj,cheopraua conl’niu
ro loro coſe mirabiliſſlme , 8c in particolare ſi
dice , che faceuaarder le pierre , 8: le ſtatuc di
metalloſiacendo anco parlar,öc cantare i cani .
Narra pariméte Paolo G hirlando nel Tratta
to de Sortil.vn’altro eſſem pio ocCOrlo à‘gíor—
ni ſuoi nella medeſima Cittàdi Roma, d’vna
certa vecchia Maga Seneſe peritiſſima dell’ar
te , la qual hauendo vn cane grande , e tutto
negro , ſeco lo conduccua ouunque ſe n’anda—
ua, 6c alle volte dopò alcuni prieghi , e finte
orarioni da lei dette con appa rente ríuerenza ,
lo faceua parlare,in maniera che con voci qua~'
ſi humane articolatamenteproferiua le paro
lezche furono ſentite da molte perſone:la qual
coſa peruenutaalle orecchie del Gouernaror
di Roma , 8c del ſommo Pontefice, perloro
commiſſione fù carcerata la ſtrega, 8c dal luo~
gotenente del Vicariodi ſua ſantità-alla pre
ſenza d’altri ſapientiffimi huomini ſolenne
mente eſſaminata,e trouando la verita del ſat
to, la fecero abbruggiare.
Vauro all’impedir gli atti carnali rende
te ſtimonianza Pietro Palude con altri Aurto
ri narrando, che vugran Conte nei confini
delladioceſe d’Argentina pigliò per moglie
vna Signora nobiliffimaflna dopò che furono
celebrate le nozze ſino al terzo anno mai la
' puore
P R I M O .i ſ109

‘puote conoſcete nel matrimonio impedito da


fatture” malefi‘cio . l:: bramando egli ſapete
1a cagionc, continuamente pregaua Dio , 8c li
Santi, che lo aiutaſſeto , 8c mentre glioccorſe
per. alcuni ſuoi negotij andar alla Città di
Meffi accompagnato dalla ſua Corte s’incon—
ttò in vna donna , che già teneua per concubi—
na,la qual vedendo,mcntte ch’egli ſenza pen
ſiero ſi ſtaua ſopra le fatture.& maleficij fatti
gli, imptouiſamentc pet l’amicitia ſtaloro ſe
guita con parole amoreuoli, e benigna la ſala*:
tò; Ond’ella moſsa dalia cortcſia dell'imma-v
niffimo Conte gli reſe il ſaluto , dimandando
della ſanità, eſtato ſuo,- ll qual riſpoſe, che
tutte le coſe proſpete gli ſuccedeuano, 8c la
donna alquanto ſtupefatta tacque : Ma egli
con più dolci maniere la inuitò ſeco à man~
giate, ouc poi con maggior diligenza interro—
. gando dell’eſset ſuo , 6c della moglie, le tornò
à farla medeſima riſpoſta , che ſe ne ſtaua be
niffimo , 8c molto conſolato : Et mentre lo ri
chieſedeifigliuoli diſſe,cbe haueua tte ma
{chi ogn’anno vno : All’hota più matauiglia`
ta che prima, di nuouo ſtette in ſilentio,öc ſog
giungendoil Conte la pregò à dirgli pet qual
cnu ſa con tanta diligenza queſte coſe inueſti
gaſſe ; A‘ cui moſtrando ella tallegratſi d’ogni
tuobenc, malediſſe quella vecchia, che s'ofñ‘
.etſc malcfi ciateil corpo ,diluiacciò non po
- ‘_ - ~ ~ teſſc
~__. —
Iro L I B R O’
teſſe vſarecon la ſpoſa, &in ſegnodi ciò nel
fondo del pozzo , ch’era poſto in mezzo della
ſua Corre haueua collocato vn vaſo pieno di
' vatij incanteſimi, 8c ſupetſtirioni per fine di
priuarlo di tal intento,- ma ecco il tutto è ſtato
vano:d.elche moſtrò rallegtatſi grandemen
te. Poi non tatdò il C0nre,che giunto à caſa
fece vuotare _il pozzo , e trouato il vaſo con le
ſoptadettecoſe, 8c abbruggiandolo ſubito,
ſi recupetò della perduta poſſanza pet l’vſo
del Matrimonio.
- Natta ancoil ſudetro Ghitlando, che vu
certo gentil’huomolitterato di buona fama,
8: condirione eſſendo nel fiore della giouen
tù, mentre egli preſe moglie dopò l’bauetla
con ſolenne applauſo condotta àcaſa , rimaſe
talmente fatturato da vna malefica, che non
potè la notte ſeguentecongiungerſi ſeco, il
che durò per molti giorni; Onde tutto meſlo
accompagnaua la vergogna con la matauiglia,
`8: la pouera ſpoſa conli ſuoi parenti comin
ciò priuatamente à lamentarſi delibctando, ſe
tal impedimento duraſſe di ſeparatrl Matti~
monio : Per la qual coſa lo ſpoſo era diuenuto
come diſperato, 8c pazzo, cercando diuerſi
rimedij,e chiamò molti Medici per liberar
ſene;ma niente gli giouaua . Finalmente ſu
conſigliato da vn certo vecchio, che procuraſ
ſe di haucr un’huomo chiamato Maeſlro di -
:— . i‘ i gran
… PARI?! ‘M' OZ .àr’i
ètànd’iſPerienzaz il qual era ſolennerMago i, 8c
; uenutoſubirci conobbelaſuainfermità, pro
l mettendog‘liin brene tempola ſanitàmioèiu
L [ma ſitla notte , 8c çonrmandogli, che nella ſe.--`
.2' guente dormiſſe con, la mogliezrjceu'endo pri
:1’ ,ina che andaſſe à letto certo bencraggio; ‘ma'
r 'con qtieſto, che -niuno di loro ſi faceſſe la C ro,
ll re, nè m‘eno temeſſero nel veder coſa alcuna 5
Il perche non poteua nuocerli t Così per il gran
… deſiderio della liber'ationcz il miſero inſermo
il tutto minntamenteoſſetuò. Et ecco alle cin
t guehore cominciò ad udire grandiſſimi tuo
i ai , Folgorirzpioggie tempeſtoſe ~, e terremoti
a tanto horribili z cheftuttala ’caſa ſù conquaſſa
il Ìhäglriſa d’arbore ſcoſSo da “nenti. Oltra di
al dò udi Con ‘uocehnmana urli, gridi,8c lamen
a ti, 'per li quali ſtrepiri uolge‘ndo 'gli occhizuid*
Lì 'deaP’pari'r nella camera più di mille Perſone a
i che combatteuano l’uno’coñn l’altro,öcmn pu
r gnizcalziñz öt unghie crudçlme‘nte ſi lateraua
z- no le faccio, e ueſtimenti'loro, fra"quali ſcorſe
i: ‘una donna d‘urrîaltro.uicino Carſtello da ogn’
nno riputata Magfluerſo di cui il ſudet'to ma—
o rito ſoſpettaua della fattura fattaglíñ, 8c que`
l ſta più di tutti? gridando 'conErnaggiot tore
. mento era cruciatñaîrìPètilchc il marito alquan—
z to ſi ſanentò nel 'principio -, dubitando 'non
gl’in’c‘ontraſſe alcun male; ma ricordaroſi di
citiamo lo auisò il Mago. ripreſe vigoreztez
' -l~. ' Λ nendo ‘
Ìrz L I B R‘ O
nendo però ſempre naſcoſta la moglie, acciò
non vedeſſe queſte coſe. Hauendo dunque per
lo ſpariodi mez’hora in tal maniera combat—
tuto , entrando il Mago neiladetta camera,
_tutte quelle perſone inſieme con la Maga ſu.
biro diſparuero, onde egli toccò le ſpalle al
marito , 8c ſregandole alquanto gli diede ani
mo,che già era ſciolto, 8( libero da tal malefi—
cio , 8c andoſlene via , dopò la cui partenza lo `
ſpoſo à poco à poco ſi ſemi vn certo calore nel`
le reni , 8t lombi,in maniera, che reſeil debi
to congiugale quella notte alla moglie , 8c per
l’auuenire fin’alla vecchiezza generando ſi
gliuoli .- Dal preſente caſoin vero , ſi come ſi
viene in cognirione, che per opera diabolica ſi ‘
uò impedire il coito naturale; coſi all’incon
~ero è diſſuaſo il Chriſtiano perla cura di rale
T jnfermiràZà ſeruirſi
;nodi per non deiſudetti
perderela illecitiſi
ſalute del:
`.lìAnirua, ma ben del conti-3
ſi nno ricorrere per riſa-5
narſi :‘r i veri,
i ſalutiſeri ri 8c
me.
dij della Santa MIS
dre Chief
.(3°.

- ‘ che;
PR‘IM o; zi;
'i
- Che ci richiefla de’maleficifipofs’ana Mappa-j
?enza trasformar glihuomim’, z’y- real
menteportarfi daluogodluoga, ‘
, x Cap. 111._
b chrma Sant’Antonino Arcíueſcouö
di Fiorenza, che vna gioninetta, la
qual per non volerconſentire ad vn
. gíouine, chela ricercaua dell’atto
Wenereo fù da vno Giudea ad inſtanza del
medeſimo libidinoſo Amante conuettita in
ivna caualla .* ilche non eta però realmente ve
íro; ma ſolo per illuſione diabolica, che muta
11 uala fantaſia,& i ſenſi di lei,e inſieme di quel
1 li,che la vedenano , parendoà tutti vna canal
la; ſe ben con verità non era tale , come lì ſco
perſe eſiendo condotta auanti San Maccario,
poiche non potè il Demonio opera: tanto.
che ingannaſſeiſenſi diquel ſanto, perlecui
` affettuoſe preghiere à Dio ſù mirabilmente li
berata dalla illuſione, dicendo ciò elle: äleí
'auenuto , perche non ſi daua allo ſpirito , 85
.non ftequentaua i Santiflìmi Sacramenti, co-,
m’era l’obligo ſu o,ancor ch’ella foſſe honeſta.l
Nè ſi deue tralaſciare vn’ altro matauiglio—l
ſo caſo raccontato da buoni Auttori di vn Ca
ualliere Gietoſolomitano,il qual eſſendo giun
to nella Città di Salamina hora detta Famaj
ſi H~ goſta
t .o
,—w .:3.4
in@ _,4 I. IB’R O‘
‘goſta con li ſuoi` compagni ſopra vna Na‘ue
carica'di merci, e ‘sfotz’andoſi ciaſcuno‘di loro
" trouarvettoua lie, &monirioni Petlovia ..
gio, quel giouine ſe n’andò à caſa di vna don- 3
na ſuîl lido del mate fuom della Città,à cui di- `>
mandò , s’baueſſe oua da vendere , la qual per
eflet"foraſtiero lo fece 'aſpettate alquanto con 3
iintentione di dargli tutto-ciò,cherichtedeua, :`
.St-'entrando in caſacon trattencr vn poco quel r
gioníne, egli la cominciò à ſollecitare , che lo Î`
iſpediſſePreſto, accioche partendoſi la Naut
non lolaſclaſſe in terra : All’hora la donna gli r
diede certe oua, con dire, che ſe per caſo foſſe z
partita eſſa Naue ritornaſſea lei. ll gimtanc z
dunque caminò con-gran fretta verſo’l lido
del mate,e' trouàdo, che li compagni ſuoi non
erano ancor iui venuti,ſenz‘entrar nella Naue
ſi poſeà mangiar leoua dategli da quella don
na. Et occorſe(coſa mirabile) che do pò vn’ho
ra diuenne muto,8c come pazzo ſù quaſi alic
narodalla mente, 8: per quanto egli riſeriua -
marauíglíandoſi di ſe ſteſſo , non poteua Capi
tela ca‘gione diperſienttar
accoſtandoſi qneſta ſi ingran nouità
Naue, fù ,ſcacciato
il quale
da coloro, che vi erano conſſbaſtonate , chia

ma'ndolo aſino: ilchedalui inteſo cominciò


fra ſe ſteſſo à penſare-,ſe per opera della ſodetta
donna folle ſtato fatturato , e tanto più di ciò
dubitaua,quanto che non poteua format paſOf
la al~
P RTI'ÎM U.
i la alcuna,&~nondimeno intendena-beniſiimo}
› :tutti gli altri, ma di nouo volendoenrr-arui ſù
- con altrettante, 8c più baſtonateindi ſcaccia‘.
.- to, inman-ierache gli contiene rimanercoſtí
_. con grandiſſimo dalore,&ìramarico: la onde
;r ſcorgendo partirſi la Naueconii ſuoicomp‘a-z
:2 gni,ſe n’andò hor quà, horlàflſſendo'daautti
a ſtrmato Vn’A ſino,öc per talerra'ttato. Qoſtrm
:i to dunquedalla neceſſità ritornò à caſadella
to medeſi madonna, 'à cui in ogni'ſuo voler ;per
a: tonfer'uar la propria vita ſe—ruì per corſo di tre*
xi ’mm' , 'niente altro facendoconie mani, che
i:: portar le coſe neceſſa tie della* caſa ,i come le—
12: jnc, biar` 8c altre ſimiii marerieà guiſa d’a ſt.
la to, eritenne queflo poco di conſolatione, che
rr ſeben era da tutti ſtimaro vna beſtia; nondi
z: neno nelcaminare,ſtare,conuerſare, 8c veſtr‘
z. ’re ſù da tutt’i malefici,e ſtreghe compreſo nel*
l;l !" la~ forma numana,1come
Che’poi veramente
realmente ſiano era.
portati da vn'luo-v
ç- go all’altro. Riſeriſce Pietro Damiano,‘chevrë'
Ãſanciullo d’anni cinque figliuolo di vn gentil'
l huomo principale ritrouandoſi deſtinato i.
rl ſeruireà Dio in babi-td monachale , vna notte
”l fù leuato Fuori-del Monaſterioföt portatovi!
i `per* aria'il--qual eſſcndodi nuouo’rrcondorro,
c 8c interrogato diſl‘e, chef-u marauiglioſamena
s te portato da cer‘tiad imgrah condito, 8c che'
ñ gli ſu commeſſo à-'mangiare, 86 `dopò‘ fà
l ~ s . 2. H a reſti
’1?‘ . L l ' B: R o
reſtituito nel detto M onaſterio I
~ Paolo Ghirlando anco inſieme con altri
Autori narra d’vn c‘erto ſcolare ſolito a rac
contare , come altre volte era ſtaro dal Demo
nio condotto per l’aria in parti lontane , 8c pa—
rimente d’vna malefiîç‘a , la qual ſi dice , che ſi
fece portare ſopra vn monte appreſſo la terra , _
acciochefaceſſe eccitar la tempeſta in alcune ì
danze in quel luogo , ’ eſſendo ella ſdegnara p
perche nonlainuitarono, 8c voleua in tal mo
do vendicarſi , la qual poi preſa fù dalla Giu
ſtitia arſa,& abbruggiara .
[l medeſimo Paolo dice , che vn Contadi
no,la cui moglie era miniſtra del diauolo co'l
mezo di queſta ſcelerata profeſiione hauendo
la più volte di ciò interrogata , con molta au
dacia atteſe ſempre a negare la verità; ma per
che il marito da certiinditij ragioneUOlmeme
ne dubitaua , diterminò certificarſi del farro
con gli occhi propri] , di maniera chediuerſe
notti ſtetre vigilante per veder ciò., ch'clla fa
ceſſe,eſl'endo il ſuo coſtume d’andar à letto do
pò di lui. Et mentreinrorno alle cinque hore
vna volta fù inuitara al ſolito giuocodiaboli
co,egli fingédo didormire,ſcoſso da lei nien
te ſi moſſe : Per il chela ſagace moglie ſubito
andò ad vn certo luogo della caſa,e ſpogliataſi
li panni , pigliando vn boſſolo con vnguento
.ſcaldato al fuoco, incominciò ad vngerſí , al
’ ‘ l’hora
_ P R I vM' O: Îrì
l’hota cheil marito vidde tutte queſte coſe, è
lzi ſubito ſe n’vſcì di caſa con tanta velocitàcorne
i- s'ella non toccaſſe terracoi piedi. Leuandoſi
r dunque eſſo Qontadino giunſe verſol’vſcio,`
p; 8; lo ritrouò beniſſimo chiuſo con l’vnguento
lì] naſcoſto, qual poi ina oluogo ripoſe, 8c eſ
r-, ſendoſi nel ſeguente giorno detta ſua moglie
.I ritornata ,la richieſe done foſſe coſi ſola pattíf
r7 ta à meza notte: laqualnel principiocomin
mi ciò fortementeì negarezma egli pigliato vn
it pezzodi legno la battè, moſtrandoleil‘vaſo
dell’vnguento,c'haueua naſcoſto: il che vedu
zií lo conſeſsò ingenuamente il ſuo errore , pro
uſi mettendole il marito perdonareil malecom-`
xò: n-Îeſſo,pu re che lo menaſſe ſeco alla detta Con-È*
il gregarione: Ond’ella volentieri s'obligò d’eſ
F' ſequinemarrandogli in particolare cuttoquelí-r
;1 lo, che vi ſi fà, cioè dei piaceri Venerei , e car
rr nali, de i dolci gaudij, cheiui ſi pigliano ,dell'.
l ameni rà del luogo, 8c dilettationede gli babi**
7‘ tanti, dei giuochi , della magnificenza d’e’loro
:` balli ,dell’abondanza de’conuiti ,del Prenci pe,
1 8c della ſua liberalità,il tutto à punto per pun—
to, con altri ſuceeſſi marauiglioſi, benche foſ—
ſero illuſioni, ~& apparenze diaboliche;doue il
marito fù condotto; rimanendo poi detta ſce
-le rata donnain preda dellaGiuſtitía con altre
m aleſiche , che tutte furono fatte morire .
Afferma
' W… parimenrc
` -.. il ſopr—anominato
_H g Dot;
tore,
i

ns ’L‘IÈB’R 01
mrewho’vnadmna detta-lingretia ,la quale
menu’eraportara da Satanaſſo dalla mcdeſt~
.ma‘Congrcgatione-ò caſa ſua,la mattina auan
dgiórho ſuonò .la ſolita ` Campana dell'Aue
Maria 5 laſciando
ſiparti per ilchetoſto
lei inilVnDemonio ſpauentato
campo l—pinolſio ap- -
preſſo- lariua del fiume- Paſſando dunque à
caſodelì— vu Contadina giouane ,che bcmílì
mo conoſceua eſſa femina, fù chiamato da lei,
&‘ſcorgendola tutmignuda, fuorche le patti
Ecrete,ch’erano coperre, e ſcapigliata , le ne
fiupi grandemente-fl, 8c vergognandoſi d’acco—
ſtatſele ,al fine vinto dai prieghi ſuoi, andò à
ehiedcrlceiò,che~le foſſe occorſo: E r ella auez- v
ea a cuoprirelarye'rita con l’vſate menzogne ñ
cominciò à dit-llmulate
il‘giouinezpunt‘onon il tutto; quantunquc
le credeſlſie,moſtrando di
non voletla aiutate,ſe non diceua il vero . Per
tanto ſapendo la donna, che nulla poteuano
giouat’e le bugie, promiſe tiuelargli’l ſarto ,
mentre però ad altri non lo narrallc, 8c coſi aſ
ſicurata dal ſuo ragionamento diſſe , come il
Demonio la pottòàquei giuocbi norturni, da
i quali partendoſi , 8c ricondotta dall’ifleſſo à
caſa , al ſuono dell'Aue Maria Sbigottlto ſc nc
fuggi, hauendola iui laſciata,- Vdrto quello il
giouine volſe accompagnarla à cala , oue ſu da
lei con importanti doni rimunetato: Finalmen
te ſootdatoſi di quanto haucua promelſo, nar
- ro
P R'l M- O'… ` 119
tòognicoſa ad vu ſuocompagno ,i che ,ad altri‘
poi tiuelòil caſo,e in tal maniera di uul gandoſi
fù preſa , 6c poſta in prigione; ſ-ì come ancoil
ſudetto giouine chiamato per teſtimonio in,
nanzial Giudice confirmò tutte leſopranarñ.
rate coſe .… . ‘ - ~
Per fine di ciò‘ne fa mentione l’iſteſſq-Ghir
lando d’vna Verginell’a di ſedici anni nella.
Dioceſe Sabinenſe ſodd‘otta da certa“malefi;
ea, per ſar la ſua maledetta profeflìone, la qual
’fifù guidata à ſimili giuochi; ma prima ammo—
. nita di non farſi la Croce, obliando il nome di
E Dio , giunta al luogodella fallace Congregaóñ
zione, 8c vcdendole eoſe mirabili, ch’iui ſace—
uanomö poco rimaſe ſtupida ,e ſcordataſi del—
l’auiſo , che gli diedela Maga, volſc ſegnarſí
inuocandoñil benedetto Giesù, vonde ſubito
diſparuero tutte quelle ínuentionidiaboliche,
rimanendo ſola l’inſelice ſrale denſifflmete-~
nebre oltra n‘odo [conſola-ta , 8t meza morta :e
ma pur raccordandoſi di Chriſto , 8t della ſua
benedetta Madre con deuotifiimiprieghiſeli
raccommandò , offerendole perpetuo voro di
Caſtità, ſelibera,& ſalua ſi paſtina de l`i.A cui
non mancòildiuino aiutoflpetcioehe im pro—ì
uiſamente paſſando vrt Conradino conìſuo fi—
gliuolo , 8c vn'A ſinello v’dili grani lamenti,e
ianti di lei, 8c accoſtandoſi a quel luoco la.
vidde nuda in maniera,che non ha ueua da co
* H 4’. prirſi
'faoſi L l B R O
ſiprírſile vergogne. Onde tanto più per mo;
dcſtia ,e timidità s’arrofflua fra-ſe ſteſſa,pre
gando queſt’huomo, che la guida ſſe alla ſlan
za di lui, ſi come prontamente fù eſſequíto da
eſſo Contadina, à cui ella peril viaggio rac
contò tutt’il ſucceſſo , la qual poi riueſtita con‘
li proprij panni della ſua moglie fù reſtiruira
ſalua alli parenti,che reſero à Dio infinitegra.
tie, &inſieme ;ì detto huomo da bene:offe—
rendogli molti doni,8c coſi tornò a caſa larga
mente rimuneraro. La giouine poi hauendo
` ottenuto ſ1 beneficio col mezo della Beata Ver
gincadempì’l ſuo voto ,* entrando in vn Mo‘
naſterio di Monache dell’habito di S. France
ſco . Ma la ſcelerara Maga denuntiata al Giu
dice da i medeſimi parenti per l’mformarion e
hauura della verità fù incarcerata , e publi
camente arſa .
Che li maleficí poflono oflèndergl’buamini nell-oſo
della ragione, introducendoui diuerfe info-mu;
tà z procurando anca offender li fanciulli non
battezz ati . Cap. 1 1 I I.

[feriſce il R. P. Silueſtro Prierio,`


che nel Territorio di Bologna l’an—
no 1404- ſi trouò vn certo Negro
‘ manre,il quale partendoſi per M o
aenaà tempo, chedal gran calor era grandez
__ ..….- niente
l'1

P R I M O: raf
Ìnente ſtan‘co , entrato in vn’hoſtaria per riſ’toi
ratſi , ricercò, che gli foſſe acconcía vnn ſa
latta , 8c eſſendo ſubito portata, diſſe. Vngí—
la ben,che ti pagherò,& poi che l’hebbe man
giata, ponendo ſecrerarnente vna polizza 'ſot
to la 'ſoglia dell’vſcio ſene partì: one ſopra—
giunrala figliuola dell'hoſta picciola per ſpa
recchiar la menſa , all’improuiſo cominciò
impazzire , e ſpogliarſi nuda , come nacque ,
6c ſaltando protuppe nelle medeſime parole,
Vngilaben ,cheti paghetò ; mala madre ſo
ſpinta da naturale affetto , entrando- in quell-a
camera , incauramente ſi laſciò traſportare al
lo ſpoglio, operando ilmedeſimo , che fece la
figliuola: le quali coſi priue della ragione per
molto ſpatio di tempo rimaſero , mentre vi
concorſe tutta la villa , fino che lo ſcelerato ri-,
uelò il ſuo delitto , ordinando, che foſſe tolta
la polizza da lui poſta, qual toſto leuata ambi-z
due riueſtendoſi ſe nc fuggirono .
Quanto poi all'introdur uarieinfermirä ne
íeorpihumani, Narrail ſopradetto Autore,
che un certo lauoratore hanendo dette alcune
9 parole faſtidioſe contra una oſtinata, 8: ſupera
ba donna, lo minacciò con orgoglio,e ſdegno,
cheinbreueſi uendicarebbe, 8c quanrunque
eſſo Contadina pareſſe di non farſene conto;
nondimeno la ſeguente notte ſi ſentìcreſcerc
una broffo‘la ſopra’l çollo, e ſtricandoſr alqua—
to ,
.”ll“…LJLUHHllllſUllſll r

na .E I B 'R `O`
to , ſi tro'uò tutta la faccia enfiata , di maniera
che etiandio per‘ tutto’l corpoappatiua una ſpe
tiedi lepra horribilefll che peruenuroall'otec
- ehi-;del Giudice fa preſa quella donna, 8c p0—
fla alla tortura , la qual eſſendo con ogni dlll
genzainterrogatadi tal ſucceſso, il tuttocon
\ ſe lsòaggiungendo ,che quando tornò à caſa ,
dopò le parole di- colui, il Demonio le diman
dòla cauſa dell-a ſua ttiſtitia ,, 8c afflittione , a.
cui dicendo, che ſi uoleua uendicare contra
di lui,,rtſpoſe il nemico lnfernale. Che coſa.
vuoi tut‘chcglifacci 2 A cui loggiunſe. lo
vorrei,che Per il corſo di tutta la vrta egli pot
' Kaſſe la ſaccra en fiata, 8c coſi partendoſi quel
maledettoinrroduſſe quella infermitàdi più
\ che non gli banca richieſto t Onde poi ſu ella
ſubito abbruggiara . ~
Racconta parimente di certa donna , che
con giuramento fatto ſecondo la forma delle
leggi depoſe,che nello ſtato della ſua V ergini .
tà, eſſendo Damigella d’una Signora,udcndo,
_ che una malefica procuraua con ſupetſhtioni
‘ mitigar il dolore del capo ad elſa gentildon na,
oſseruò con gran diligenza la pratica di quel
la Maga , à cui vedendo l’inurile cſperien za ,
acceſa d’ira vsò parole altiete , 8c tipten ſiue ,
ö( come ciò faceua ſolamente per ſuo v t lle , 8c
guadagno. All’hora ſdegnata I’tniqua femi—
nadiſse.` Tu proueraidi quatte giorni, le ſa.:
. ~ tan:
1.
P R X M O. I 13
ranno ſuperfflrioniò nò . Giunto dunque che
ſùil terzo giorno,mentre ſtette la mattina à
ſedere,ſubito l’aſsali un gran-e dolore con hor
ribilipunturein-ogni partedelcorpo;paren-
dole, che ſopra’leapo le foſsero poſticatboni
inſocari, 8c nella pellerd'ai piedifin’al capo
non era tanto ſpatío, quanto unapuma d’ago,
oue nonſoſsc unabroffola bianca piena di mac
cia , 8c coſi continuò nei ſudetti tormenti fino
al quarto giorno , altro non facendo , che gri
dare,chiamand`o.lalmorte per ri medioz‘ma pur
al fine trouati certiinſtromenti maleſicialiñ, 8:
oſtr nel fuoco, ſubito recu però la' ſanità. ‘
Eſſendo grauidavna certalemina,& il pal:
to vicino , ſù richieſta da vna Comare àpi
gliar lei per‘queſto effetto al tempo del parto
ri.re,la~qnal donna hauendo notitia delle male
qualità di—coſtei‘, con buone parole fingeua di
voler condeſcender alla ſua richieſta; ma poi a
q'uell’oecorrenza pigliandone vn'altta, la pri
ma ſdegnatadopò otto giorni con due altre
entrò nell;a'camcra,& approffimata al lecto,öc
volendo ella chiamate il marito ,, che in un’al—
tra ſtanza dormiua, talmente perſe le forze
p della lingua, 8c d’ognialtro ſentimento , che
per niun modo ſi Poteua moucr,ne parlare.Et
ritronandoſi eſſa: Maga in mezo dell’ altre
ducdiſſe. Eccoui queſta peffima ſſa tuttelc
donne,che›p.et' non hauermi uoluto per coma*
;*! , ſe, i
…--.…__ W.ru……ruulilllHHHHHH

, rz4` . L l B R 0
, re, non paſſerà impunira. Et mentre l’altre
pregauano per lei, poiche mai haueua nocciu~
to ad alcuno de ſuoi , ſoggiunſe la malefica,
Perche non hà uoluto compiacermi, uoglio
’porle nel corpo certe coſe; ma nondimeno per
amor uoſtro farò, che nel termine di meſi ſei ,
ella non ſentirà dolore alcuno, 8c nel fine di
quelli comincierà ad eſſer cruciara. Accoſtan
douiſi dunque le toccò il ventre con la mano,
alla quale pareua , che eſſendolccauari gl’inre
ſtini , le foſſero poſte dentro alcune coſe , che
non puotè uederc. Et nel partirſi le ſtreghe ri
cuperando l’impagliolara la uocc, chiamòil
marito, eraccontò tutto'l fatto àlui inſieme
con un ſuo figliuolo prete, che all’hora era
Archidiacono della Villa: ma paſſati :ì punto
li ſei meſi l'aſſali un dolore, e tortura ſi crude
le nelle uiſcere , che giorno , 8c nortegridaua
ſenza ripoſo alcuno. Er perche come deuo
tiſſima della Beata Vergine digiunaua tutt’i
ſabbati in pane-,8c acqua ad honor ſuo,- perciò
perli meriti,& interceflìone di lei ſempre heb
be penſiero d’eſſer liberata . Et mentre un
giorno le occorſe euacuare il corpo , tutte eſſe
coſe maleficiali gli uſcirono fuori, chiamando
poili predetti marito,öc figliuolo, chele uid~
derorealmenre, cioè ſpini, ofli, legni, 8( altre
uarie materie.
_Chei perfidi malcſici arrendano à nuocer
" ' ’ ` gl’in: ’
‘ ’PRIMO. 125
'gl’innocenti bambini,quali ſpeſſe volte quelle
miniſtre d’ogni male ſogliono conſecrare al
Demonio , l’eſſempio è in pronto riferito dallí
nëedeſi mi fluttori di vn’huomo, il qual veden
do, che lamoglie ſuaal tempo del parto con
tra la commune vſanza non permetteua , che
niun’altra donna, ſe non la Hgliuola entraſſe
nella camera , la qual faceua l’vfficio della coññ.
mare,p,er intender la cauſa ſi naſcoſe all’hota in
caſa, one ſcoprì tutto l’ordine di coſi iniquo
‘.':a-
fl-
Sacriſìcio,parendogli di vedete che il fanciul
lo vſcito dal ventre ſoſſe tirato ſopra vna cate~
na ſenza humano aiuto ,~ ma ſolamente con la

“a
'É‘-~.~
-LLÎ'P
potenza del Diauolo: Per il che ſtupido rima
ſto, haueudo ſentito parole horrende , con cui
ella chiamaua il nemico , 8c vedute altre ceri
monie nefandiſſime ſubito con grande inſtan
za procurò,che la creatura foſſe battezzata, 6c
douendoſì portate ad vn’altra villa nella Chie
ſa Parocchiale con neceſſità di paſſare vn pon~`
re,ch’era ſopra’l fiume , quell’huomo sfodrata
la ſpada la drizzò contra la ſigliuola, che por
taua il bambino minacciandola , che non lo
guidaſſe ſopra’l ponte vole-'do, che per ſe ſteſſo
lo paſſaſſe,ò che -la farebbe ſom merger in quel
fiume, la quale ſpauentata inſieme con l’altre
donneiuipteſenti,dubitando, che egli non
foſſe pazzo poiche il ſucceſſo del fatto era na—
_ſcoſto à tutti,eceetto à due ſuoi compagnkchc ,
era
*N l
r 26 L I .B lt ’ 0
Erano con luí,ſoggiunſealla Maga.0 pellima;
e ſcelerara dóna‘;ſi come có le tue arti hai fatto
andar il Fanciullo ſoprala catena , fa anco , che
pali] quello ponte ſenza eſſet portato-,altrimen
ri'io t’affoghetò nel fiume. Coſi dunque sfor
zara lo 'pole ſubito ſopra eſſo ponte,e con l'ar -
te ſtra diabolica chiamando l'iſteſso nimicoì
vn-tratt‘o egli fà' veduto eódotto dall’altro lato
del ponte,iñl quale rirórnido à caſa battezzato,
` accioche
con egli' pnteſſe‘
teſtimomj conuincer
d’eſſer maleſica la figliuola
dopò :litempo
- della purgationedella moglic,accusò la figli
' noia inſieme con la madre, 8c ridotte nelle for
;e della Giuſlitia , 8c eſſaminate conſeſſarono
la ſacrilegaoblatione, 8c furono ambedue al
fuoco deſtinate .

,Quanta poter habbi lafiommum'ca contra gli z


~ ſpiriti-maligni . Cap. V.
— [legge di San Bernardo Abbate, che
vna volta ſcommunicòil Demonlo per
imPeditlo, chenon s’approflimaſleì
Vnadonna dalui negliatti dishoneſti
auezzatmcomeapPat nella ſua vita , perciocbe
trolrandoſi nelle patti d’Aquirania la ſudetta
donna oppteſſa da vno ſpirito incubo per il
corſo di-ſeianni con incredibil abuſo della li
bidine, quel maledetto fittamentela minac—
, cio,
P R I M ÒÌ ÎÌ 27
'ciò , che non andaſſead eſſo Santo h'uomo, il
Qual iui doueua ventre ,dandole ad intendet,
‘che niente le potrebbe giouare , con dire, che
ſe perauentura à lui s‘ accoſtaſſe, egli ſarebbe
ſuo crudeliſſimo perſecuto re, là doue fin hora
'era ſtaroamante. La donna con moltdafletit’î‘,
:inuocando l’aiuto di San Bernardo , lo pregò a
-liberarla dalmalig‘no tentatore.- On de moſſo à.
²pietàl’buomo di D10 offerſe il ſuo baſtoncello
i :da riporre nel letto di lei.llche fatto,n'on beb
z, be più ardite il nemico d’entrare in quella ca
mera‘: ma ſiando fuori ‘minacciaua di volerlo
z grandemente perſeguitare. Erall’hora il San
t to con uocando il `popolo commandò à tutti
;z coloro# quali erano 'preſen ri,c he portaſſe roin
mano candele acceſe, ö: inſicme ſcommunicò
l’iſteſſo Demonio, interdipendogli , clic per
lr i’auuen‘ite non haueſſe ardimen to di andare ad

eſſa , nè ad altra donna, 8c ‘ſubito ſi par- -
'ti tia-quella, 8c coſi da tal veſſatione
l fù liberata-Nè manche-rebbe:
pz 'noaltri antichi, 8c più
r -modernieſſempi,
ì "quali 'per bref
l nità ſi trala
ſciano.

Del*
'uit ,LlBRO '.

Dell’afiuiie,ebe *uſano i fDemom‘i nell'ufèire,


come ſam tormenta” dalle ingiurie , É
approbrij . Cap. VI.
L R.P.F.Girolamo Mcnghinella ſecoli:~ l
q da parte dell’arte Eſsoreiſtica afferma, 5
cb‘eſsendo vna giouane ì tempi noſtri ~
- ſcongiurara da vn certo Eſsorciſta, cſso
aſtrinſeil Demanio àpartirſi da quel corpo, l
8c coſi vſcito s’aſcoſe poi entroi ſuoi capelli, -
oue ſprezzari gli eſsorciſmi tanto vi ſi fermò,
eheil— predetto Sacerdote troppo con ſidando—i
ſi ,la publicò per liber ara, eecitando gliaſtan-F i
ti à renderne gratíe à Dio della vittoria hauu—f
ta contra Satanaſso. Nondimeno per qualche Î
ſoſpetto d’eſser ingannare chiamò vn’altro fa-ì
moſo Eſsorciſta in aiuto ſuo ,il qualaccoſtanó'
doſi alla ſpiritata per ſcuoprire la fraude co-ì
minciò con efficaci imprecarioni, 6c duriffimcl
minaccieaſsalire cſso Demonio z ma egli ſe nc A
ſtaua coſi intrepido , 8c coſtante ,che quaſi lo P
indu ſse nell'opinioned ell’alrro : con tut ro ciò
non ſenza matura prudenza ilnuouo profeſ- i
ſore dell’arte uolſe raccoglie! con ambedue lc
maniicapelüdi quella giouine; il che fatto
riguardando nella faccia di lei, cſso ſpirito
maligno con modo quaſi impcrſcrurabile la
x ſgttraſsedalla ſua uiſta,uolgendola altroue,
iL` 6t' aſtre t:
P R‘ſ ’M' OJ 129‘
&aſtretto' con vai-ij precetti diſſe taiparoleſi'
Sappi,ch’io me ne ſtaua naſcoſto ne. icapelli
di quella infame, e tu ſei ſtato tanto triſto, che
conla tua aſtutia mi hai fatto paleſare, la qual
ſentenza comoſſe tutti chi à ridere, 8: chi à
gridargli,8c dirgli villania . Et tal’ hora anco
li medeſimi Demonij ſiaſcondono ne ipanni ,
6c altre coſe della perſona veſſata .
` (Mantoàgli opprobrij racconta Michíel
-Pſello di vn vecchio, che haueua moglie mol
to modella ;ma frequentata dalle infermità.
(Mella trouandoſi grauemente indiſpoſta per
hauerſtabilito certo patto ſi ſtracciaua , come
.arrabbiata dal male (qual credeuano eſſer il
Puerperio) le veſli d’intorno,ragionando tut
Zlſl
tauia à quelli , ch’erano preſenti con parole
bat-bare, 8a incognite, di maniera -che non ſi
ſeppe prender partito in coſa tanto ardua, 84:
inſolita. Male femine per natura ſuperſtitio
ſe, conduſſcro vn pellegrino per nomedetro
Anaphalangio di ſenile età, grinzo, magro,
aduſto , 8c negro :il quale poſtoſi con la ſpada I ,
'nuda appreſſo’lletto dell’inferma con ilproñ'
prio linguaggiomh’era A rmenico acerbamen`
re la rimproueraua con villanie; Eſſa di paro-~
]a in parola riſpondendo con l’iſteſſa lingua,ſu~f`
biro con molta audacia ſaltò fuori di letto, co
` me ſe haueſle bauuto à combatter con lui . Ma.
guel barbaro vſando certecongiurarioni con~
. I 9‘8°:
Îigo L T B R O
orgoglio, 8t furia minacciò divolerlabattel
re .- All'hora ritornando ella in ſentimento ſt
mitigò, e toſto caddè nel ſonno, 8c glialtri
rimaſero ſtupidi , 8: ammirati, dub-tando,
come haueſſe parlato in talidioma armeno,
poiche non -ne poteua hauer cognitione, per
non eſſer mai vlcita della ſua l’atria .
belle malitiefioperte nel parlar d"a” rDemanio, ;3.13

delfuggire le curioſita‘, delle d fivrdmſemmate


”alle caſe , Ò- come tornino gli ſpzrti ne’corpt'
per iii-agg” le malte-,@- alcu ae ‘volte rinoumo
gl’inflramenti maleficiali . Cap. V 1 I.

Congiurando il R. P. Mengo, com‘cgli ..


arteſta nella ſua ſecóda parte ſoptadetó
ta nel ſecondo giornodi Paſqua dl Ke—
ſurrettione vna ſpirttata in Bologna i
alla preſenza di molti Padri France'i , che an—
dauano al Capitolo Generale celebrato nella
Città dell’Aquila… &commctrendoal Diano.
lo',che adotaſſe noſtro Signore Dio Creator
ſuo,8c di tutte le coſe;quel ſceletato, come
inuenror d’ogni herelia cominciò àdrte ,che
non v’era Dio` negandoaltresi la creatione del
Mondo, 8c facenduſi lui Creator del tutto,co’l
negar parimente di paſſo in paſſo la Diuina
Scrittura, nè per quanti precetti gli Foſſero
farti , nè meno per metterui la mano alla boc—
ca,

I
PRPMOI iti”
ca , ò altro mai ſi potè raffi-enare da queſte ma;
ledicenze, fino tanto che piacqueal Signore
fargli voltar la lingua ritrattando ciò, che ma.
litioſamente haueua diſſeminato con il mede.
ſimo ordine,che cominciò . ll che ſi vidde ri..
uſcire con tanta ſcienza, ch’ogn’uno , iui pres
ſente ne preſe gran marauiglia- Et finito il
ragionamento,ilqual durò ſett’hore ſi partì
' quella beffia infernale ſenz’altro ſcongiuro ,
öc con la ſemplice ſua predicatione, per cuiala
le…voltc ſi corrobora la Fede noſtra , come per
glieſſempi occorſ. Perciò dinuouo l’iſteſſo
Padre eſſorcizando vn’huomo ſpiritato alla.
preſenza di molte diuote perſone,- öc di alcuni
Hebrei, à caſo commando al Demanio, che
faceſſe riuerenza all’lmagine di Chriſto, 85 di
Maria Vergine, àcui riſpoſe il maligno. O
1
Frate,`perche vu'oi farmi com metter idolatria
a
nell’adorare/vna figura colorita? ſoggiungcm
j do altre coſe per c'onfirmare tal ſua mala opi~

-‘ nione. Ma eſſo Padre ſeguendo l’officio ſen


za porre menrealle ſue ciancie, edettrarrioni
contra la Dinina Maeſtà , 8c i Santi del Cielo ,
2‘ com’è l'vſo diabolicofflnalmente coſtretto à
chinarſi àrerra, cOminciò non ſolo à conſer
mar‘ l’adoratione delle imagini;ma anco le di
‘i feſt', prouädo con gli eſlempi delle Sacre S—crit
,. tnte,& riuolroà gli Hebtei così parlò. Dite—
mi voi , chetenete eſler idolarria adorare vna
l a figu
’132} - I. 1 B' R O `
figura fatta per mano d’huomini; che coſa fa
ceuate adorando per innanzi l’Area del Te
ſtamento fabricara per mano di artefice? Era
forſe idolarria nel fare quanto Iddio vi haue~
ua ordinato P Concedereſte peraucnrura , ch'
egli vi permetteſse di fare contra il primo pre
cetrodel UeCalogo, che ſi debba adorare un
ſolo Dio? Etſevoidiceſte d’hauer_inchinato
quello,ch’cra ſign rato per l’Arca,& per li Che
rubini; perche dunque riprendere i Chtiſtia
ni, i quali fanno il medeſimo , adorando nella
figura non la ſuperficie , 8c diſſegno dei colo
ti,- ma ſolo il ſignificato per lei, che veramen
rcè lddio , ò Chriſto , oucro la ſua Madre, Sci
Santi , dandoà ciaſcuno i’adoratione , che gli :
conuiene? La qual ſentenzaeon altre ragioni
eſpreſſe il Dcmonio con tanta energia di pa
role, che vno de gli Hebrei-ſi conucrtì alla Fc
de Catolica,partendoſi all’hora il maligno ſpl#
ritoda quel corpo.l
Ritornando l’iſteſſo R. PA ſcongiurare vn'
altra famoſiſſima ſpiritara, venne alla lingua
vn terribile Dcmonio ~, il quale dopò le molte
horrende beſtemmie contra Dio, ö: i Santi
Sacramenti, 8c in particolare della Penitenza,
fùſentiro à ragionare de i grauíſſimi tormen—
ti,che pari ſcono i dannati nell’lnferno per l’o
ſtinarioue di non rimouerſi dai loro peccati,
che li accompagnarono
ſſ' ſi alla' morte,
ſi’ ' ö: per mc~
glie
’glio attetrire,e ſpauenrare gli aſíìſtenti, eſlenñ`
do detta donna ſca’píglíata dtizzò tutr’i ſuoi
capelli nell’aria, moſtrandoſi con volto horri—
bile, e tanto ſe ne ſtette così trasformataquan
to perſeuerò il ragionamento ſuo , col quale ſi
sforzaua di mollrareil miſero ſtato delle ani
me condennate alle pene eterno. Etfinitala
ſcongiuratione vno immerſo in certo peccato
enorme per lo ſpatio _di trent’anni ſenza mai
poterſene confeſſare, ſi accoſtò ad eſso Padre ,
e tutto tremante , e pieno diſpauènto gli di-
mandò s’era vero , quanto diſse il Demonio
intorno à i dannati: Et certificato perilibri
eſseraſsai più di ciò , che haueua detto il Deñ.
monio, laſciando affatto l’habíto peſſimodel.
peccare,ſene ritornò a penitenza, predicando.
à lutti,che ne fù indotto per coſe narrare da
eſso nemico Infernalc per bocca dell’inde
moniata. . , ñ
Wants al fuggírle curioſità atteſta il ſu
detto P.Mengo, chleſàendoui all’età noſtra un
famoſo, ma uano Eſsorciſta nella Città di Boó…
ſogna, ſù richieſto da molti gentilhuomini
ſecolari, fra quali era vno Signore delle prin
cipalicaſe d’ltztlia,che doueſse ordinare al De
monio nella ſopradetta donna come quella ,~
che altre uolte parlò c’oſe mirabili perla nio
lenzadilui. llbuon’ſ-.ſsorciſta per ſodisfare
allaloro curioſità acconſenti , 8c afflgnatf’gliñ
ñ i, *1,*
134 L l B R O
4 îl giorno prefiſſo dalui , per le concluſioni dd
Demonio , vi concorſero innumerabili perſo
ne diqualunque ſtato , eſſendoſi diuulgata la
fama di tal diſputa per tutta la Città. Ma nel
fatto argomentando molti contra eſſc conclu
ſioni, detto ſpirito maligno ſcoprì tanta ſcien
za,öc dottrina,che tutti ſi flupìuano,vedendn,
ch’egli per bocca dell’iſteſſa dóna daua tiſpoſte
profondiffime,oue parimente ſoflentò , chela
Madre di Dio foſſe ſenza peccato originale
concetta contra il parer di molti, che con ra
gioni efficaciſfime tentarono di prouar ll con
trario . La onde finito’l giorno fù anco neceſ
ſario , che terminaſſe la diſputa , la qual durò
dalle diciotto ſino alledue horedi notre - Et
mentre alcuni di loro ſi moſtrauano troppo
curioſi , proterui , 8( prólxſſi nella detta pmua.
della Concettione,adducendo, che ſe Matiz
Vergine dal difetto originale foſſe ſtara pre
ſeruara , ſarebbe eguale à Chriſto. ll Demo
ni~o dopò diuerſe altre riſpoſte diede l'vltima
con quelli due verſi .
Ella per gratta , (V' C briño per natura,
Cl”: tanto piacque-d rbt' del tutto ha" mm .
Er ciò detto , mai più volſe parlare, hauendo
primadarele ſue rilpoſte ſodiffime; ma coli
ri(trette,& oſcure, che malamente ſe gli porc
ue replicare. ll qual ſucceſſo poi ad inſtanu’a
di quel Signore tutto fù ſcritto, 8: per memo ~
* ria
7 P’ R` l M O. 135
tiatenutodal ſudetro Reuerendo , ancor-:he
da perſone Catoliche, öc intelligenti foſſe ri
preſo, 8c ciò ripurato mera curioſità, non ſen
za grauezza di peccato mortale nel porre à ri
ſchio ſe ſteſſo inſieme con le coſe della Fede,
öc con tante perſone , che v’interuennero .
lntorno por alle diſcordre ſeminare nelle ca
ſe dai Demonijmarrail medeſimoR.P. Men~
ghi nel ſuo Compendio , che l'anno 1585. eſ—
ſendo eglichiamato da ſuoi Superiorià ſcon—
giurate in Lombardia vna perſona di c'onto ,
per vedere ſe foſſe ſpiritata, ouero col mezo
- de’ malefici ſatrurara, andò pet vbidienza à far
queſi'vfficio per lo ſpatio dr ſei meſi , nel qual
tempo con la virtù della diuina parola ſi ſco
perſe operando coſe ſtupende , ch’eccedeuano
Ògni hu mana potenza con ſegni, 85 dimoſlra—
tioni ſopranarurali,onde tutti erano certificati
di tal veſſatione. Et partendoſi lui , ö: chia
`marianco altri profeſſori dell’arte Eſſorciſti
ca,maggiormente ſcne certificarono:Fù dun—
que ſcongiuraro eſſo Demonio più volte, 8c
coſttertoà parlare , il qual fra tanto poſe tanta
diſſenſionexin quella caſa, che ogni giorno ſi_
ſenriuano contendet con varie-rà d’opinioni..
La onde ſu da vno delli Sacerdoti auiſato il
Capo di caſa , come il tutto ſenza dubbio pro
cedeua da queſtp nemico della pace: per il che
ſi diuertirono molti diſordini, Se inconuemé—
‘ ` Ì 4- da
136 I; I ~ B R O `
ti , quali poteuano naſcer nella detta famiglia
fatta capachella verità.- Ma gran coſa,che non
giouando tanti manifeſti ſegni‘ furono fatti
ridurre,ëccongregarc diuerſi Dottori, Thco~
logi,Ganonici,Medici,& Leggiſti, oue ſi con—
cluſe, che detta perſona non era altrimenti ſpi
ritata-,ma oppreſſa ſolo da naturale infermità:
la qual deliberatíone hcbbe tanta efficacia,c he
fra’l numero diquarordeci ſoggetti ridotti in
ſiemſe mutòipenſieridi tutti gli habitanti.`
E'anco coſa chiara , chci Diauoli muouino
certi inſtromenti, à quali i Superiori credono
perimpedire l’vfficio di tal carità; ſ1 come vna
volta eſſorcizando il predetto R. P.conobbe
con l’iſteſſa iſperienza , venendo alla lingua
della creatura obſeſſa improuiſamente uno ſpi
rito,che coſi gli diſſe . Frate io mi preparo con
una palla di coglicr due colombilin vn’iſtcſſo
colpo, à-cui riſpoſe . Taci, che ſei vna beſtia,
öc bugiardo. Et egli ſoggiunſe. O'quantc ve
‘ ritàio dico ,quali non mi ſono credure, per
hauer il nomedi bugiardo; ma ſtà à vedere
~ perſone, che ſperano d’ingannarmi . Etecco
giunſero due in habiro religioſo per dargli cer
to oſſo innolto in vna pezza cendalina da por—
re ſotto’l naſo allo ſpiritaro : Ondeil Demo*
nio per ccnfirmarli nella loro opinione,co
minciòà sbattcrſi moſtrando gran nouità,co~
me ſe foſſero ſtate reliquie di qualche Santo,
- poiche
'r P R I M OJ ’ ÌJÎ
poiche l’oſſofîi da effi ritrouato per iſperunen
rare,ſeil Demonio s'accorgeſſedi tal fintione,
nella maniera che ſi vantanano , 8c riſerirono
al Capo di quella Citràſö: l’iſteſl‘o ſpirito affer
mò,chefaceuaqueſta competenza, acciò té
ſtimoniaſſero non eſsere Demonij ;ma inuen
tioni,ouero pazzie, 8c in tal modo foſse la ſcon
giuratione auuilita, 8c per maggiormente in~
durregli huomíni à non creder quanto ſi def
ue nella preſente materia .
Che ritoruino nei corpi' per ſtruggerle ma-`
l-ie, ſi raccontadal medeſimo Menghieſserui
ſtataà tempi noſtri vna Monacha, la quale ſe
bene per molte fatiche di valoroſo Eſsorciſta
z nel giorno delle ſtimmate- di S. Franceſco pa
reſselibetata da Satanaſso : nondimeno ogni
i notte v’entraua,ſtandoui per quattro, ò ſei ho
‘ re,- il che durò ſin’alla ſolennità‘del predetto
p Serafico Padre. Et auicinandoſil’hora dichia—
i niarl’altre Monache al matutino , all’horail
i Demonioà guiſa diſaetta da lei fuggiua,sle~
z gatii maleficij ,qualieſsa del continuo getta
ua fuori della bocca,- Et fi nalmente con l’aiuto
i di Dio rimaſeaffatto libera colmezo però del
precetto di quell’Eſsorciſta al Demonjo , che
per l’auuenire non totnaſse à rn oleſtarla, eſsen
do molto da lui ſtimate le maledittioni,e ſcorn
ſmuniche . ancoi maluagi ſpirticoni
i .Sogliong , :pale:`
- cr
138' L l B R O
fici rmouar ad ogni Luna i ſegni,& inſtromen
ti dé] malefirio , Per meglio dinioſtrar l’odio ,
8c maligmtà loro verſo lecrearure moleſhre :
Lequai coſe per opera diabolica al più delle
volte ſono portate nellecaſe,öc aſcoſte nei let- _
ti,ouero altrouc; come molte Città d'italia ne '
oſſono rend er chiara teflimonianza . E t pet
che i malefici ſi sforzano di condurre-5 fineil
mal’animo loro,` proſcſſando nelle mani dei
nemico infernale, ateiò [i malefiuj non mau
chino d’effettuarſi in quelli,à c‘ui ſono fatti per
il danno,c‘he ſi Procura, Sc deſidera,elli Demo
ni,ò malefici ſprffifflnie volte cercano di rino
uareogni meſe-detti inſtromenti .
\Perilche nella preſenreetà(ſi comeaffer
mail R. P. Menghi nel ſuolibro dell’Arte Eſ
ſorcrſhca) auenne vn caſo nella Città di Bo.
lognal’annodel Signore 1582.chevn Sacer
-dore Rettore di cena Chieſa Parrochiale,con
tradicuieſſendn tramaro vn malrficio diral
natura, che per molti meſi lo fece ſtare in let
to ,~ 8c ricorrendo à Medici peracqmflar la ſa
nità conobbe, che ogm humana iſperienza era
inutile,& di niun valore. E temendo,che que
fla ſua infermità non folle ſopranaturale , con
jlconſigliode' Sacerdoti fece cercare nei ler
ti, 6c con eſquiſita diligenza mandarli, oue
molti d’eſií inſtromenti maleſiciali furono ri
rrouati,& abbruggiati. Ma nel ſeguente mefl
ſe
Q
P’ R I M O. 139
ſe nella nuoua Luna ſi ſeceroìancora aprirei
predettiletti, ne’quali parime’nte altri ſimili
artificij ſi ſcopèrſero, che poi co’l fuoco bene—
detto s’arſero , 8c ciò facendo vna , due, e tre
voltedopò la reuolutioned'ogni Luna , ſem
pre con grandiſſimo ſtupore de gli affll’tenti
- furono vedute diuerſe ſpetiedi taliinſtromen
' ti. Queſto Sacerdote finalmenredopòlunga
malattia col mezode irimedi ordinati ritor
nònella ſua primiera ſanità, 8c viſſe poi per
lungo ſpatio di tempo: La fama del qual ca
ſo giunſe alle orecchie dell’illuſtriſiìmo , 8c
Renerendiffimo Cardinale , öc Arciueſcouo
della medeſima Città. ll rimedio poidagp- ,
plicatſi ſarà oro, incenſo , 8c mitra, ſale eſſor
cizato,oliuo,cera benedetta, 8c di quelleſi
faccin‘o Brcui, ponendoſi nei quattro canto
ni del letto prima m0ndaro,e repurgato,8c
ſegnato da ogni canto con la Lroce tre
i volte ad honore della Santiſſima
Trinità ; percioche coſi ſorti
ſicato pare, che i Demo
ni non ardiſcano
più di torna: '
. re eflì
ſu
perſtitioſi in
- flromen—
ti.
.. _ 'che
:40' LIBRO "’
Cbe gli Spiriti maligni ritrattano lc infamia da”
dg[’é`[ſ0rtifl1,@~ della cautione,cbefi deus ba
uer nel preſe-”tar reliquie', (y- cojèfxcreſcpra ll
capo degl’mdemom’ati . Cap. V1 1 I. `

’Anno ’1574. ſcongiurando i] Padre


Mengo (com'cgli ſteſſo tifcnſcc nel
ſuo Lompcndidrunah nouc di Na
tale ma giouin: a] la preſenza di mo[
{e perſone deuo'te conprofino dx lei , 8: de gli
afflſtenti , in particolare“ giorno di S. Stefa
no ritornò ad cſſorcizarla nella C hicſa piena di
ogm' ſone di géti , doue com parue vno dr quei
Demoni , 6c ad alla voècgridando dlſſc . Hoc
vedethueſto rriſtodcl ?frate , i] qUal è ſtamla
notte intiera di Natale con coſtel à darſi piacc
re,&~hora non ſi vergogna di ſrongiuraxlaj: lc
quali parole vdite ſi leuò vn bisblglio nc] po~
. polo, non ſapendo,chc coſa credere', di manic
'ra che alcun] mormoraUano, 8c almjodifcn.
dcuano , 8c fra tanto lo (celerato udcndo zur
baua talmente l’ufficio, ch’à pena ſi porcua ſc—
guire : ma conoſcendo ll Padre Clò cſſcr vn’ar
tificio dxaboh’co per imp( dir la caritàmon ceſ
sò altrimenti da qnt-“a , fingendo di non in—
tendere coſa , ch’chi diceſie . E: ecco dopò
lunghe fatiche, ritornando lo ſpirito alla lin
gua gridò force . O‘pazzí, e traſcura‘u‘ perche
. V1
, P‘ R l M O} 14!
'vi ponete in confuſione perle mie parole? Non
ſapete ch’io ſono il Diauolo nemico di Dio , ‘8c
di chilo ſerue,cetcando ogni modo d’uff:.n~
derlo , öc di ſtrugger queſta ſcongiuratione?
Maegli ha permeſſo à noſti'o ſcorno. 8c per:
maggior tormento dichiari: quanto hò derto
di lopra,acciuche vn’altra volta non vi rendia
te coſi facili à credermi . lo hò detto , che co
ſtui fù tutta la nottcà darſi piacere nella Chie
ſa del buon Giesùà ſcongiurarla non ſtiman7
do freddo , nè fatica alcuna. Hò detto coſteí
eſſer vna metetrice , percioche con ſimili no
mi chiami‘amoi Chtiſtiani , i quali nó voglio
no piegarſi alle noſtre perſuaſioni ,28: ſeguen~,
"z-4:<
do ſoggiunſe . Vidico, che tanto ſpiace al vo
ſtro Dio l’infamar altrui, ch’io da lui sforzato
ſono venuto ì rettattare,quanto hò dettucon
tra queſto ſuo Miniſtro , per mamfeſtarui la
grauezza di tal peccato, accioche nel giorno
del Giudicio non vi poſſa eſſer ſcuſa , p ”che
fino l'iſteſſo Diauolo è tal’ hora aſtretto à pre-—
dicare. Etcontinuò à raccontare molte altre
coſecon tanta energia di dire, che induceua le
lagrime nelle perſone preſenti,le quali conrri ›
te‘de i commeſſi errori ſi diſponeuauo a la
ſciarli . ’Onde finito il ragionamento con gran
rumore dal coi-p0 ſerie vſcì. -
Quanto alla cautione nell’applicaruí coſe
ten ſibili , ö: ſacre riferiſcel’iſteſſo Sacerdbots' e
c c
14; L I B R O
che trouandoſi in Bologna ad eſſorcizare vna
giouine,occorſe la morte d'vn Religioſo da
molti riputato comev Samo- Et eſſendo por
- tatoil ſuo corpo nella Chieſa. ſoprail catelct
to, oue ſtette per tre giorni ,publicara la mor
te,vi concorſero infinità di popolo,e molti ra~
-gliandogli l’habito d’intorno, appreſso ſe lo
teniuano per loro ſemplice deuorione: E paſ
ſando per i luochi doue ſi ſcongiuraua , ad eſ
ſo Eſſorcrſta rnolri pezzetti diedero del panno
di quel morto, per applicarlo alla inſpirirara,
credendo, che doueſſe apportate beneficio , 8c
maggiormente tormentatel’inimicoinferna— ~
le. llchedopòlungaimportunità ſoſtenendo
quel Demonio cominciòà fingerediſpauen- `
-rarſi tremando con ſegni terribili, perdarad
intendere,che foſſe reliquia di vero Santo,co
inc perauentura era veriſimilc,ch’egli ſiſcn
tiſie non poco offeſo per riſpetto della buona.
&eſiempL-ire vira d’eſso Religioſo. Ma non
tardò egli troppoà ſcuoptirela ſua malignirà;
percioche di modo s’oſtinò, che nè per precet
ti, nè meno per ſcongiuri voleua obedire. E:
occorrendo per eſtrcma neceſſità di portar’iui
il Santiſiimo Sacraméto per aiutaredetta mi
ſera inferma, tanto moſtròdiapprezzarqucll’
Hoſtia ſàcratiiſima,come ſe non ui fuſseſla~
toil Creatordel tutto,- Perilche l’Eſsorciila
cominciò voltarſi'al popolo per informarla
me
, ` P R I M O; i4;
A meglio dell’aſtutiedel nemico , 8c farlo-?luiſa-`
to della ſua malizia .

Che-ſpeſſe 'volte ſi‘trouanoſPìrít-tti con nzalie , (y


delle occaſioni de’ſcandah , e’y- odiſſufcztati
dagt’z'niqm' ?Demoni . Cap. 1 X.

Vanmnque in tal propoſito five-g.


gano da grani Aurorí allegate moi
re autorità , &cſſempí , ſi trouano
nncodiuerſì modcmzſucceſſ. E:
prima d’vno(c*01nc il R. P. Mengo riferiſce)
del quale eſſendo vanamcnce acceſa vna gen
tildonna,ríchieſto da leidell’acto carnale: poi
che per eLÎer marícata qobílmenre , ticusò egli
' di compiacerlc,
xcſiin talmente di
od… , che s’imagínò coſtcí’cangiò
fattu rado ,l’amoñ'
come
fece, concíoſiache col mezo d’vna {Mega acá
'concíò vna torta di latte, oua , 8: ſpiciarie , in
uiandola adeſſo . [l qual rantofloxhe, nc man‘
giò vſcì di cerucllo, ö: in terra cadendo comm
ciò à beſtemmíarela Díuina Maeſtà, 8c Santi
ſuoi , ingiurlando anco tum coloro, che ſe gli
accoſtauano . AI che eſiendo preſente egli cc
.ÌCbre Eſſorciſta lo ſcongiurò, facendo compa
rire lo ſpirito s che aſtrctto da I'` precetti mani
ſcſtò il Fatto, racendo ſolo il nome della Ma- \
ga. Etpcrchc (diſſe quel maledetto) sò che m
' `non miîctedcrai per eſſcr' vníucríalmemc re—
l nato
\
--ñ v i"? _e

I. - I B R 0
`nuro bugiardo; ſtàà vedere,che Fra poco tem:
po ellaleſpedirà
ſi ceſſo: meſſo per
quai paroleì penaſaper quanto
finite giunſeèſuc
vna Q
fanteſca dicendo all’Eſſorciſt'a , che la Signora
la mandaua per'inrender , come ſtà il tale. A f:
'cui riſpoſe, che ſi ſentina benifflmo,acciò non :
le apportaſſe allegrezza. Mentre poi ritornò .
allo ſpiritato ſorridendo diſſe. 'ſu non haue— :1
reſti credurola verità ,. ſe non la toccaui con z
mano;ma credimi: Noi ſiamo ere Demomj ;
poſtiin queſto corpo con vnatorta ſtando le- 1
gari in vn filo con tre groppi, ealtrettanre pal- ‘r
iedi piombo ,lae natura
che contiene pietreinſocate
di quella con
miavna carta, .ſ
cariſſima,
con lelerreredei nomedi lui,6<di lei inſieme .
vní-te. lo (ſoggiunſe quel Demonio)debbo
ſtarui tre giorni,& nel partire darò per vltimo
ſegnole tre palle. Vſcitò dopòil pranſo, 8(
neeiò meglio tu 1nicredi,hora và guarda nel
tallnoco, one ſcuopriraiil piombo coſi figu
rato, comela carta, &ſubiro andò trouandoui 1
ogni coſa. Nel ſeguente giorno egli medeſi- 3
mo lo ſcongiurò gagliardamenre auäti il San
tifflmo Sacramento , oue gettò fuori dl bocca
tuttele ſudetre ſtregharie, 8c aſſai altre di più
,nel modo promeſſo,& la mattina poi del terzo
‘giornogertarono dl bocca le tre palle, 8c con
poche parole ſe ne fuggirono d’eſſo corpo , la
ſfiíndolo
ſi `tramortiro
'ſſ' " vn quarto d'hom
` .Vn’, '
l ‘ P R ſ M OZ l'43"
' '-Vh’altro gen-til’huomo nella Cittì'di l’ial
²' cenza trovandoſi maleficiato con v'n cer‘roanü
‘ì nello,8zñ altre coſe non ſolodiliennepazzo, ma
i‘ anco fi ſpirito. Eñr mentteil Demonioſene
l ſtauaaſcoſoin quel corpo ſotto ſpetie ‘d'inferu
1T :nità naturale ,- alla fine cominciòà ſcoprirſi,
il p'redicaLndo errori pernitinſìffimi con ſcanda—
l‘ lodi tutta la Città,- Macondſci‘uto-daiSupe-i
‘il tion' per quelloeh'era ~, ſubito ſii laſciato; per.
ff‘ cui s’accrebbeſtuporezeſſendo prima ‘tanto'ſai
3*‘ uio,& diſcreto,etiandio nei maneggi pu‘blici:
,F- il quale benche foſſe per lungoítempo (con—f
i!? giurato-indnñpotèmailibe-rarſ. ' -' 'ì
>1 - Wanmalleoccaſio‘ni di ſcandalo, vn'alt-r'a‘
PF giouineîmta-in‘vna delle principali Cittàd’h’a
5-' liadiznobiliflìmo ſangue ;ic-ame riferiſce-il ſu#
l’5 detto ‘Ra-P; Mengo , laqual Eſſendo d’anni dd-'L
~Î deciñſtaea primamaliata cbn ſpiriti ‘, ſe ne viſſe*
i com’era prima quieta penalqu’amí giorni-;86 `
Î-ì meſi,ſebemfaceuaalcuni‘atti fä‘nciulleſchi-piiì
If toſto-che diabolici‘, ondefùdalli ſuoi-parenti
?1‘ monacata:É Et mentre il DemonioaſPettaua‘
i qualche bella occaſione ‘dig-tan‘ſeandalo , haá `
-ueua per ciò cominciato vn’iinpreſa , e ſegui#
ua, s'lddio non manifeſtaua-il trattato , 8c peſi
` ſimo ſuo diſſegno,qual ſù queſto;Che doueri-î
‘- doſi far nel Monaſterio vn’honorata muſica
- con violoni, 8c altri ſtromenti: &'hauendo*
preparato per queſto effetto vna muda dilvioiji
, 1 7K e]
145 . I. I B R O
’lezſù leuata'la violinaſopramrper il che ſuſci-`
tòiui aſſaibisbígiio, dandoſi la colpa hor all’
vm . 3c her all’altra ; con ll mezo del qual di.
l'ordine conduſſe il maluagio quella giouine
incerta .flanzaeon molte ſue compagne : oue
.er di loro diſcorrendo ehi haueſſe pigliata
quella violim diſſe per bocca di lei. Se vole
teyehc i0 indouini nom inerò chi l’ha pigliara :
M che l"altre conſentendo ſegnò eolmrbone, .
formandouneircoioin terra , Se dentro rin— .
chiuſa con atri burleuoli , 6c parole uane, la ç
violina (ſoggiunſe) fù p’igliata dalla tale, 6c la .
nominò . liebe in reſo ſubitoquella fu porta
'u al ſuo lacco*: ll qual ſucceſſo poi fù denun- .
tíato àí Superiori, 8d_ a i Signori Giudici di ſi* 1
mili miri-atti, 8c l’E-ſſaminatore interrogaua [l
Dcmoniocredendo , che foſſela giouinemella i
cuiboeca egli ſi fermana, 8c coli nel proceſſo
{ù infa mato ſuopadre, ſua madre, 8c altri ſuoi
Fatemi, for-ui, Se molte altre perſone innocen
tziffirneì Dopò l’eſſame, tl Giudice rtouò il
padre della giouine perſona di molta autorità,
86 gli diſſe, che la figliuclaera ſhta denuntia—
ta per inca—matrice , 8c conſtando nel proceſſo ’
la verità era aſtretto :‘r ſementiarìa con li com
plici; onde il .adre gli riſpoſe ,ebeguardaſſe
ilſatrto non e erin queſta maniera , auuerten
40.1% Che non doueſse publicare coſa alcuna
della figliuola , che non. ſia uera , eprocuraſſe
d’m~
. P.“ R *Ir-M '02' :47
&intenda-.- mpglio'dí, tal': ſnecçlſmncciò non
ſegaiſſçqualcheinconuonicmç *con multe pa*
‘- mi: affaticandofi ſgan‘nare ildcxtQGi‘udiçc , il
'qual Pfikſiſt-eme nel ſuo, PfflìfiQſ-O repliczè, can”
Prima# che [uefa-era {WPPO chiara nel Prw
'ECKO ; ö: mune 'il :gemfl’huflmo lo-auisè. che
potetb‘os haueccſſaminatojl Damon-Mme@
flag-li a poiche -duhixazuarpcr molti accidenti la
fi‘güuola eſſer iſpimata: onde'íl. Giudice ſpa’,
k mamo ricercòflhefl faecſſçççrm'la’çiuſhri;
è per Forex… 'EÌMUÌÌQR - B—t poſto @Mina-don
fliuerfl E'ſſqrciì-ſti :porchiarir‘ſi diqueſto vago*
tia, "laagìüllí‘nefù 'tolsafläl M‘enaſtçx‘io, &con;
dom àzcaſa 'ſua ,ene riguarda-udenti ne’ ioni 'ſi
Renè diucrſi ínſtmm‘mçi maieficiaü, ;i quali
‘s’ar‘ſe’w-ñ Poiçomíncíaudaíì à íìîon‘giuraredſ-v
.iÎ @giovane ſhbímfiſcopçvſc -i‘l 'mal-Amo ſpie
fl‘ 'tim'con tanta ’forza, che ſe ben `la medeſima
ſu 'hxf'crmamon akñuaga à nedeçi anni, mondi*
:- 'mama dice-i ’h uomini .non potcuano. [medaflal *
‘ 'tra g‘lia’lrrí ſegmvdaìùper cui certi ficm il «Giu
‘ '-dice da tutti gli E‘íſqrciflí di ,quella Cinà giu*
’ſtfficò {agiourinc dell’impucñaîione
, - ‘I‘ma-mo poi_ Îà-glío’dí) eçci‘mí… da maleficíi
r” ’ſcriuc pu'rezil ‘ſudeuo R. P~. Mangone’î (ho (in
:T Fendi@ ,-ch’c’ſſepd@ [tato mandato-ñaìll,a›Míran1
'dola‘dai Superiori. per eſſorcízar certegiflm.
'nçneflenìnq‘da Lui va gemíl‘hmmo, flicc'ndſh
ſe gli ,che ſi Mutua. '1119le Bragaglia”: perche..
, -’ " J
K 1, mv_
T4! preſa-ÎÃ'moglie',
hauendo HB'RJOl d'a cui nacriuero fi-È
gliuoli , eſſendoconcotdi,—& pacifici tta di lo
ro,- ſeuz’alcuna parola,& altra tiſſa ſi deſtò im
proniſamente tant’odio , che non poteuano
guardarſi ſvn—l’altro. ll qual Padre li confor
tò con dit‘e,che [ddio li aiuterebbereſſottando
ambidue à confeſſarſi,& communicarſi, ſi co
nte-fecero. Dipoi fece vedere nel letto , doue
fra molte ſuperſtitio‘ni ſi trouò vna mano fatta
di piume con sì bell'artificio , che pareua eſſer
coſi nata, 8c eta’ anco ſpoſata con annelio colo
rato di materia giamai non conoſciuta, la qual
tendeuaſtuporeàchi la mitaua . Furono ab
bruggiati quei diabolici inſttomenti,& appli
ca‘ndoui ‘certo oglio benedetto,tuttidue in bre :
ue tempo tirotnatono nel priſtino (lato d'a- j
more., ringtatiando Dio della riceuura gratis.
.~ L’altro caſo’occorſe (per quanto afferma l'
iſteflo Autore) nella Città di Reggio d'vna bel
…lima , 8c honeſta gentildonna ricca, che ha—
- ueua certe perſonepetcaſa, I'vna de'qualieſ—
ſendo grandemente acceſa del ſuo amore, get
tolle nel ſeno varie roſe,e fiori. Del che ſu ac
cuſato, '65 ripreſo da eſſa gentildonna , minac
ciando,che lo direbbe al marito,- Er ricuſando
la donna,diſſe colui.- Poiche del mio male non
vi‘ Curare , ſtare à vederche coſa vi anuetrà , ö’,
pigliataſi licenza daquella caſa, ſubito ella co
rbinciò ad odiare
_
il marito inſieme
./1. _ ſi
con P”)
li Pm‘:
P R I M O .` ' Ìäg
pri'j figliuoli .~ Etin‘m'a'niera quell’odio crebî
be,che venuta fuori di ſe tentò vna volta di ras?
gliare con vn raſoio ognicoſa al marito; ſe ben
ildiſſegno non le riuſcì. Paſsò tanto innanzi
quel ſuo furore, che vu giorno preſe due fi—
gliuoline gettandole in vn pozzo; oue s’affof
garono , 8c mentre procurò di far-il medeſimoî
ad vn ſuofigliuolo picciolo,accortoſi delle ſ0—
relle affogate ſe ne fuggi . All’Vltimo anco el
la ſi precipitò in detto pozzo; ma alquanto ſo
ſtenutada ipanni coſi preſto non andò al ſon
d0,che ritornata in ſe,,öc gridando fù aiutata ,
8c indi tolta come’meza morta . Hauendo poi
l‘a Giuſtitia ſecolare ſopra ciò proceduto ſi fe—"
ce iſperíenza Per conoſcer la ſua infermità ,
perdendone la ſcrímia i Medici,- onde ſi ritro—
uarono molte malie fa ttclc; 8c benche ſi le ap
- plicaſſero diuerſi rimedij per guarirla,'nondi
meno ſempre ella reſtò melanconica sì perle
figliuole da lei ſoffocare , come per: lo ſcandita‘
lo , qual ne preſe tuttaquella Città . ` ',
.0:

Ilſine del Prima Libro


( _. ju: .
e50 ,
Li BRO SECONDÙ,
ΑN E L RV A L E
'DIMO STRANDOSÌ
quanta- importanza ſia la battaglia con lì
Demoni} , ſi* tratta dell’ingreſſo ,6c- ſagaci—
tà loro perocculrarſi nei corpi olrra modo
i tormentati a. &diciò, che ſi conuicnc per
. ben di ſporſi ad effettuare vna tant‘opera .

Dell"vtilitd, che ria/Ze dalla 'Pratica, ü per qual


cauſà qucfl’vfficio di piera‘ fl renda tanto
` difficile, Ù-Ìaàorwſo . ſap. I.
On è dubbio , che qualunque
profeſſore di medicina , òdi
leggi dopò l’eſſer verſato ne*
ſtudi') per lunghezza di rem
Po , ſe non ridurrà all’atto
. pratico le ſcienze appreſe,
non potra in alcun modo riſanar perfettamen
te gl‘mfermi , nè meno con la lingua , ò con la
penna difender, 8c conſeruar l‘altrui faculrà :
Parimente il Sacerdote , à cui èimpoſto obli~
go da Dio di giouareíſpiritualmente al proſ—
ſimo,ancorches’affaticaſſe nella lettura di mol
ti libri, &perl’acquiſto della Theorica foſſe
. ~ dal
i
LlBRO SECONDO. ”l
dal mondo tenuto fra il' numero dei doui , ſe
pexauenturacon vna buona pratica non pro—`
cura congiunger la dottrina ,, non douerà mar.
crederdi poter à pieno giouare all’vrgente bi
fognode"miferi mdemoniari permeffi-intan
ta copia da ſua- Diuim Maeſtà ,oltra l’altre ra
gioni' , accioche ancoí Miniſtri habbinoocca-ñ
ſioncd’eſſercitarſi contra l’abomineuolotio*
che tiene la maggior parte de’Chriſtiani in
niluppad nel ſenſo; percioche ſe ben l’opera
perle ſteffa è molto ardua , 8c faticoſamomli—
meno,èaltrettanto me ritotia . Et in vero po(
ſo affermar, che non è (lara giamai intenzione
mia di curtoſamente applicarmi in quella,- ma'
à viua forza bene ſpeſſo chiamaroda Dio, non
mi ba ſtò l’animo di ſcioglicrmene, quanto”—
que diuerſe voltecome ſtanco di mente, öc dì
corpo io baueflì deſiderato ceſſa redalleconri
nueafflittioni, che perciò hò patito. Si può
. dire dunque con verità , che la iſperienza dal
tempo ſcaturiſca; poiche con il corſo de gli
anni l'huomo viene in cognitione di tutto ciò,
che ſi può ſaper ,8c procure. Però eſſendoſi
nella precedente Tbeorica propoſte con bre*
nità le coſe principali, che s’appartengonoall’
arte Eſſorciſtica, allegandofi varie auctorid
della Sacra Scrittura, aaciò gli ignoranti , 6:
poco verſari perauentura non credano , che
quella ſia vn ſogno,ò capriccio; L‘ di meſh‘et‘i
4 P“
1527: L IB .R O . .-…
.p'ermaggiot frutto, 8c vtílitìrpaleſate interne;`
àciò;quanto nell’atto pratico s’è ueduto, 8c
per qualche ſpatio di tempo eſperimentato.
Nè meno io ’ſteſſo hauerei gíainai penſato, che
ſimile operatione ſortopoſta al fattore dello
Spirito Santoſi ſcorgeſſe di tanto momento ,
coſi profonda , 8c che richiederebbe *ma lun
ghiſiìma età,douendocombatter con la prima
creatura vſcita dalla diuina mano per la ſuper:
bia diuenuta tubella. La onde nelcorſo di que
ſta pratica oltra li caſi realmente ſucceſſi, 8c di
ſopra ſpiegati, intendo hora dimoſtrare ſem—
plicemente, öe con modo facile buona parte
di:ci,ò, che intorno ;ì queſt’opera sì pia bò con
il. corſhdcl tempo imparato .
E prima voglio con manifeſte ragioni pro
uare,cheniun’altrapiù faticoſa, 6t ardua ſi ri
troui per l’eſſercitio,öc continuo diſtutbo del —
la mente,8c del corpo:conſiderando,che l’ani
ma quiui pariſceno‘n poco per li variidiſtut—
. bi, 8c paſſioni, poiche sì per la natural huma
uità,come perla chriſtiana carità grande men—
te rimane afflitta , ſcorgendo innanzi gli oc
chi la rimofi , 8c lcompaffloneuoli ſpettacoli
di miëere creature oppreſſe da incurabili in
fetmitì;aggíungendoſì in particolare igiu
dicij temerarij del Mondomltra l'agitarmno
del corpo , 8c della voce, che nel proprio ſarto
Zitî ricerca . Ma per riſpetto poi della potenza
ia`
S E"C O"N D '0:
diabolica, 'à cui ſopra la terra non‘ſitrouaſiî,
migliante, meglio ſi verificherà la prop‘oſta .
difficultà, ſcorgendo vn ſoldato dilieuear—
matura hauer ardite di duellare contra vn’als'
tiro maggiore, 8c più valoroſo di lui, e vincer—vv
lo,il quale n—el Paſtorello Dauid, che atterròi!`
gran Gigante Golia perauentura è 'figurato a'
non altrimenti_ il Chriſtiano , ‘8c Religioſo‘
quanto alle forze humane languidiſſimo.; v0*
-lendotenrarla battaglia contra l’iſteſſo Sata-*,- '
naſſo coſi potenteyda ſe ſolo non può mai ſpe—-.
rare vittoria, eſſendo per natura, vöc ’ſaper mo] 4‘.
t—o inferiore. Et in Vero quando-l'inimicoſî
vede perſonalmente ſi può con maggior. faci—
lità ſchermite , an tiueder , Sc rimediar è i col—
iper non laſciarſi cogliere; ma lo ſpirito co—
me inuiſibile, 8: incorporeo ſenza dubbio, è
aſſai più auanraggioſo, ſÃpendo , cheil Solda
to di Chriſto per l’impedimento ,-8: fragilità
del ſenſo non iſccrge in queſta terrena militiz
le ſue inſidie, 8c aguati 5 fuorche col lume del—
liadiuina gratía . ln oltre 'per ragione della ſua
diſubidienza laborioſo ſi ſcorge tal’eſſercitio ,
poiche fin’ nel principio vdella ſua creationeì
vn tratto volle opporſi à quella ſublime Mae—
ſtä,ſprezzando i commandamenti , 8c oblighi
dell’humilrà verſo tanto Creatore; petil che
fa giuſtamente eſcluſo dalla gloria: E tuttauia
continuando nellíabomineuoleſuperbia › GG
' - ma
154: "l. ì B R O
nialignitì, via più* ſi dimoſtra ioobedienteſi,
6c pertinace .- di modo che con la propria ti
i ”noia fatto poHeſſore d'vn corpo ,mal volen
tieri , anzi ſempre contra ſua voglia cede ,8c ſi
fà ſoggettoalla poteſtà della Chieſa z Onde lì
può ragioneuolmente giudrcare, che meglio
La natura {i pieghi alla parola di Dio , veden—
doſi già è vn ceri nol’onde, öc i venti prontiflì—
mi è tranquillarſi ,la febbre, e tanti altri mali
eorporali ageuolrnente partiti} ,- ma li Demo
:iii più duri ,Se oſtinati con la loro malitia è
quella refiſtono . Di quella natural diabolica.
porenza quaſi temendo i Santi A poſtoli li do
Ieuano , che per molte fatiche vſare non pote
uano ſcacciar il Prencipe delle tenebre da quel
miſero corpo. Ma percioch’egli non ſuole
occupa! imembri humani, ſe Iddio non lo
permette; li dee creder,che rare volte ciò po ſ
ſa ſeguire ſenza qualche peccato, onde tal'ho—
la patiſca-il gmſto peril colpeuole, non gi‘a
nell’anima-,ma nella carne in guiſa dimarri- `
:i0 , acciò nc venga l’emendatione . Perciò la
difficoltà dell’opera s'arguilce anco per la gra
n-irà dell’impreſa nel conuertire vn peccatore
habituaro , che ſi raffigura al quatriduano La—
2aro,per far conoſcer,che ninna coſa è più ma
lageuole del far riſorger vn morto rappreſen
tato nell’empio .- E r douendo il buon Eſſorci
Ra attendet- pri mieramente alla ſalute dell*
am
ssc‘oND’orl 1;;
mime,èoblígato ínſiemeà proeurar con ogni
~ ſuo poteredi [radicate i peccati da coloro, che
ne hanno intereſſe di ſangue nel caſo propo..
ſto ;non già perche ſi [milano penetrare in al..
cuna minima partei ſecreti di Dio ,- ma ſenza.
dubbio può giouar Molto àindebo’lir con tal
via le forze diaboliche , non ‘rimouendofi pei:
ordinario l’effetto; ſe non è rimoſſa la cauſa -,
perdo-:he ſi può creder, che il Noſtro Signore
quando per alcol*- graue’ manca‘meh'ro del pa
dre,ò madre, ouer altri congiunti della perſo
na patients laſcia tal’hora in p'ot’eſtà Satanäſſo
di-offenderla nel corpo,e tormentarla con la
ſua preſenza. 8t che perauentura habbi alcuno
volte deliberato per eſſempio di giuffitia , 6c
per daroccaſionedi connettirſi da pe’cearhfm
prendo anco in ciò la ſua infinita miſericordia,
‘ ò per altri ragioneuolí riſpetti di permette:
~ tal’inſermita; per quante oratíoni ſi faccina ,
per quanti digiuni, 8c elemoſine,chc ſi diſpen’
ſino, per quanti eſſorciſmi, che s’adoprínoz 84‘
uſino: le quali tutte‘ coſe ſono per ſe ſteſſe gio-“
ueuoli, inutile all‘hora fia lacura,~`öc vana lo'
ſperanza perauenrura di poter guarire i corpi i‘
ſe prima non ſi riſanino le piaghe dell’anime
c-ol fuoco , 86 con il ferro della penitenz'a-, ap-,L
plicandoui gli Antidoti de' Santiflìmi Sacra;
menti, ſecondo però il beñeplacito della’ clini-`
na volontà impefſcrutabile ài noſtri intendif
’ menti
156 L ſ‘L il B'R O 2
menti, per certo ſarebbe quaſi di miſtleri, che
il cariteuole Sacerdote volendo operat frut—
tuoſamente , pigliaſſe ſopra di (ela diſciplina
per li peccati, che perauentuta cagionaſſero
quel male,come-feceroi Santi per acquiſtar
l’anime date in preda à Lucifeto , i quali ben
che foſſeto innocentiflìmi : nondimeno per lo
gran zelo , che regnaua in loto s'hauerebbono
ìl ſortopoſto ad ogni martirio con fine di con
uettire vn’infedele, ouetaltro peccatore lon
tanodall’eterna ſalute. In oltre in compara—
tione di tutti li carichi Eccleſiaſtici, ſe bene
per ſe medeſimi importanti, ö: grani ſi può
giudicare la grauezza della preſente opera;
percioc'ne vn Padre Tbeologo troua pur alcu
na quiete ne' ſuoi fludij,anzi con ſommo di
letto s’adopta nelle materie, che alla beatitu—
dine s’appartengouo ,-oue conſiſte l’vltimo fi`
ne,öc perfettione humana,quanrùnque la men
te tall’hora ſi vegga turbata , 8c oppteſſa dalle
fiſſe ſpecularioni,ſcorgendoli innanzi gli obe- -
dientiſcolari con marauiglioſo ſilentio, & at
tendone. ll Curato anco nell’eſſereitio delle
Confeflioni molto aggrauaro non ſi parte del
ſuoluogo, 8c benchealcuna fiata s’infaſtidiſca
dalleimpettinenzede’penitenti,e ſpecialmen
te donnezcon tutto ciò ſuole raffrcnarlc, 8c re
golatle con la debita prudenza. ll Predica
toreS poi
.
, ,fatto lÎapparecchiou de'` ſuoi ſtudij
ſS E`G O'N D‘OÌ Ì57
È7"-
B
2Îí—
"a
R
ſ'í‘
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.-‘ ſpiega con ſoauitài ſacri concerti ne gli emi-`
nenti—palpiti , ſeminando ne’cuori de-Chri—
ſtían‘i ?ſenza contradi ttione la parola di Dio c5
molta‘ ſperanza'dí'frutto‘; Mail pouero Eſſot-`
ciſta,che vogli ad'empire l’obligo ſuo, è aſtret—
to‘vi-uerà par d’ogni altro con rigoroſi eſſent
piñdi carità per potercomparire nelcoſpetto
di.Dio,‘8c alla’p‘reſe'nza—'de gl’inuiſibili nemici
accu-ſatori delle noſtreiniquità , che riſiedono
nellecreature indemoniate'con vrli , 8c gridi
in'ma‘niera acuti; 6c inſopportabili, che ſtor-v
diſcono l’orecchie, ſtandoſene inqueſta con
B>fl
fuſione l‘hore continue, oue per la- maggior
parte ſcoprendoſi donne-da tal male oppreſſe’,
per l’imperſettione del ſeſlo , ,85 malignità de’
ſpiriti à quello accompagnata, quanta patienf
za viſi richiegga nel tolerar alcune d‘eſſe ſu
perſtitioſe,& leggi‘ere,che ínhahili ſi rendono
:ì laſciarſi gouernate-,lo laſcio conſiderare Fichi,
ha iirtel-lettmquantunque da Chriſto,& da gli
Apoſtoli foſſero per eſſempio noſtro del-con—
tinuo tolerate, all’hora che più'ſincere nella
Fede,& diuorione ſi ſco-priuano: Er vera men-K.
t'e alle volte mi trouai coſi ſtaneo da queſti rtl-**F
mori per neceſſità ſoſtenuti, che io mi augura-ſi
uo quaſi più toſto l'Etemo, '8c in particolare
ne i principij …› mentre non già à mia richieſta;
ma‘perdiuina diſpoſitione, fà per tal' effetto ì_
da vno Reuerendo SigR Pionang della -Cittàñ
- .. ' 1 no
. .—-.A
;i , ' ‘ I B ' R ‘O
noſtra, per-_ſandali ſipgalar inwgritìzflx d'aul-`
Ina intelligenza affetta la propria Chieſaà pot
”chieſero 112115549 di paniere creature in
fame, nel guai luogo. per ſpazio di tempo non
ppm altari-:ameno non uu' ſatin ancore di rin
gratiaxcil Signor lddjofljflg m‘habbiconeeſſo
fl tanta &trema-64 ſaniràchs ſempre mi_ fil COD? '
Perna” Per attendi-»tà ſimil Rettificotiond, fi
comedi nuouo lo prego vugli in parte contra”
porn! le fatiche, al demente dr’ mici precari ,
ſgombranzdo in ;ne la ingratitudine dei ri—
ceuuti doni . .
.Delle uma* , ‘per 'le quali entra-n. e? Paſca-vida”
i‘Demonij neiçvrpi. Cap. 11.
, , Gl’è neceſſario ſaperQJPe‘rcbe ian to l’iní
mico nqſtm ami. la reſidçnzacorpora
, vle nell’humanv creature , öc deſidcra
e ' inìſicmv flarſrzne. occulto .ſp-:tando nel—
l’vna, e l’altra di tali ampli@ _apporta alcuna
ſodisfanionç - Priaiicramentc dunque cſſcn~
dolaſua volontà ordine-,ml male, 8c ſtruggn
memorie-lle, ragiomuoli antonino» ſolo del
continue procu Eidfflſîdîſ l’animo con gl'imó
[Lemon aflalti delle tentatiqnize flimolial pec
care ,- ma eriaudio brama. offender- , &oltrag
giarei corpiíu çatieguife_ , ap perciògode di
entratui non già con opim'ogedi trouar quief
(C)
s e G’O'N Dio.: 1:59
- te5eoinealcuni voigazri-affermano; poiche gia‘.~~
'wai non può eñſſet rli’b‘ero dell'eterno crucioi
iui-deſtimto _per [’ineſſoraſhilc ſuperbia; ſe ben
²riceue certo -lnſatxabilc guſto dalla propria
>mal‘itía,& dalla pena, che vi “porge. Main vc
Ìro, che ſro zum lie cauſe del ’ſuo ingreſſo, men
Ytre 'gli ;ſia permeſſo da Dio {i potrebbedire,
'che ſi come l'anima ſeparata,-cpoſta *nella Bea
rtirudin‘eè form-namento deſidero ſadi riuniti
~`al "ſuo corpo, per-eſſemi-taríi meglio me gli atti -
- di 'virtù glorioſi , il qual appetito ſecondo i \
'The-310gr' à iei è naturale.; coíi alPinco-ntroìlo
Îſpiritodiaìboiioo‘inclinaro adogm’ vizio, -e ‘ſce—
Rarità non.potendo hauer reſidenza particola
Îc , "ſi ſerue dc glialtrui corpi 'forſe per ſcuo
pdre più ageuo‘lmeme ~ent roi membri'loro ‘lo
-ur—1—-ìir
ex* ſuama‘luagiaintentio‘ne in `diuerſr: -coſe ,~ per
~ciodhe e'ſſendo *egli -golo‘ſo .per eſſemp‘iomo
*ſtratà di mangiare . 'in vno cteat utaoltn il-do
tuer ſenza’leon ſenſo -diìei, 8c ’per io sfrenato
~4rs 'affetto-delia ‘vergognoſa liîbidine ſcoprirà tal’
hora neìfandifflmi ge‘ſti , ‘nella maniera ch’io
:- air-re volte bò compreſo in ſanciuiline putiſ
Pſime alla preſenza delle loro *madri corſtu'mi
vin'o‘ſiflìmi, :peggioxiredí met-etrici: E! `pari:
-. mente “vn porro d’anni otro vin circa‘be‘ſtom
mine-coin in’ſo‘litiçodishoneffi attributi à C hri
ito., 8c ’áſhfua Boatiſſrmz Madre.,- il-cÎ’he-c-on
mdudòfficulrà Pete} Jirnzpiedire, ”firmando
fat-1
‘36b .’“L‘IÎB'R vO
l’ardir‘e dleffo inimico infernale. ll qual ſi di*
letta-anco olrra il ſeminar odi),8e diſcordia
nel-'le caſe , di prender l’armi con le mani de
'gli obſeſii, ſpauentandoin modo tale tutti i pa
renti,e famigliari,ſi come occorſe in queſti vl
aimitempi , C he vn‘ fanciullo d’anni dodeci
oppreſſoda tale-infermità preſe la ſpadaignu
da contra’l medeſimo padre,il quale impauri
t0,ſe non s’haueſie col fauor din-ſno difeſo po
Ìteuaincorrer in qualche pericolo della vita:
‘anzi vn’ìaltra‘fiata conl’iſteſſa arma ſi chiuſe in
, Vna ſ’tanza , chle à níuno baſtòl’animo di farſi
aprire,ſino che dopò lunga dimora 'venne ſen
z’offeſa altrui fumi- del luogo- ll deſiderio ſuo
_zinco d'entrar ne i corpi humani oltra il guſto
:di tormenrarli alcune volte porria eſſer per
-cor-nmodirà di buffoneggiare ,fingendo mille
7 pazzie,ilcbe tanto meglio gli ſuccede` quanto
più egli prouoca le creature al ſouerchio cibo ,
'ò ‘vino,` ſi come già ſcorſi due figliuoline inde
moniate inl luochi priuati ſcherzat fra d’eſſe
ridendo,& bu rlando in atto di Comedia; 8c in
particolare contrafar molti lenguaggi con tan
ta gratia,& leggiad ria , che gl’iſteſii Hiſttioni
-eederebbono :ñ L* ben vero, che il prud en te,&
ſaggio Eſſopciſta deue con ogni diligenza un.
pedite corali attioni,öc maggiormente nei ſa.
cri alberghi ,- ma tall’hota non ſi può coſi bene
tzffrenarli aiiatro,cl_r: non ſegua alcun diſcon—z
' ~ Cio,
*o—
p_ .seeonnoí ?61‘
Zio, et inconueniente diabolico per diſturbaì
l’officio della carità-Le quali tutte coſe foglio.
’ no ſpeſloi Demoni) rappreſentare oltra le ſir—ì
dette ragioni anco per indurre le genti leggie—
te à t-rartenerſi variamente çon dannoſa perdi—
la di tempo, 8c per inuiarle à ragionar con lo
ro , togliendocon il giuoco,öc riſo la deuotio~`
ne,8c compaffioneuoleaffetto,che ſi douereb—
be verſo quelli infermi, inuitando ì pec‘care
con la dimoſtratione eſteriore della crapula ,
della caſualità, delle beſtemmie , delle diſſen—
‘ſioni , &delle vane curioſità, poiche le coſe
apparenti eccitano la volontà à diuerſe concu—
piſcenze, 8t. abominationi. Si può anco dir
con verità , ch’eglino del poſſeſſo corporale
ſommamerite godíno per far preuaricare, ſe
oteſſero in ciaſcuna d'eſſe maniere le perſone
veſſare,trahend0ne qualche conſenſo, le quali
eſſendo ſotto’l loro infelice imperio quanto al
corpo tiranneggiatomon è dubbio, che ſi veg
ono nell’anime maggiormente tentare, 6c tri
bulate, ſe bene ſopra di quelle non hanno reale
poteſtà propria di Dio, come nella Theorica '
s’è dimoſtrato ,- aggiungendo che al più delle
Volte vſano ſimili arrificij, 8: inuentioni per
far creder, che le creature ſiano ſemplicemen—
te pazze , cartine, ò vitioſe , 8c prouocari ſuoi
di caſaà far loro mille ingiurie con percoſſe",
Y: mali trattamenti.
ſi— ln oltre‘chiamandoſi
L - :itiſpi-Ì
*262 `L I B R -Ò
‘riti immondi,8c,amatori delle ſordidez'zemori
è marauiglia , che tanto appetiſcano la feccinſa
ſtanza del corpo hur’nano inuiluppandoſi nei
corrotti humori di quello, e ſpecialmentedel
le donne, 'come ſi dirà più a baſſo,& la proua ſi
vedealcuneyolte‘ ‘nell’vſcire , che porta ſecoi
ſputi, 8c le fiemme Perla bocca in si fatta co
pia, che non {i n’euacuarebbe tanta in 'più gior:
ai, quant’egli in vna ſola bora ne fà vomitare»
Se Poi yogliamo penetra re la cagione d’oc—
cultarſi ne’ corpi ~, à prima faccia queſta parola
d’aſconderſi pare à vu certo modo impropri':
'all’intendimento noſtro , concioſiacbe le coſe
inuiſibili per ſe ſteſſe ſono ſemPre eelateàgli
occhi,onde ciò ſi può veramente tiſoluer , che
il Demanio nonèdetto occultarſi 5 acciò non
ſia vedntok ma ſolo per non manifeſtar la ſua
virtù naturale , il qual eſſendo in ogni mem- `
bro deffinitoflc
'ueattribuire contenuto,
, che ad altro
alla ſua aſtutia non ſi de
imitando gli ‘i‘
aſſaflini,i quali per com metter più facilmente
il male non ſi dano ì conoſcere“, coſi l’lnfernal
i
l
Serpe eon l’offeader ſecretamente le perſone l
diffimula l’mfertnità, 8c prende giuoco,öc di* ` l
letto in far ſpender ſenza ftuttoi denari ne i i
MCdícii &antidotidiuerſi, aecioche anco per 1
la lunghezzaà poco ì poco ne venga il tedio z l
8c l’impatienza, quali diffidandoſi della Diui l
ÎÎQ Matſtàd `
SAR”:
I
’s 1-: @ou-oo:. 'IB-à?
x` S"aiconde etia'ndioz- perche douendo tcmçk;
i‘ 'tagioneuclmente la ſuprema autorità de imió,
ii niſtridi Santa‘ Chieſamouuorrebbe compari
if Ìe alla battaglia; ſcorgendo il mani-feſto Peri_-~
n eolodíperdeteſhcîdîeſſet (cacciato conli rinv
tv_ medij ordinaríj , 8c’ 'fà à p'uu’to‘rome ?In rico di
ſ1- ſceleraraui‘ta, che sbandito per ſuoi misfatti
‘l ‘dalla Patria 'ſi ricoùcrain Paeſi remoti; efitañ ‘
ä ‘nieri Per non ricapitar ncllc-for’ze della Giu
i- ſtitia . Quindiauuiene,che alcuna fiata gli El::
BEΗ'—-—'--,“_óS.zΗñ':› ſorci ſti non Poſſono ſcoPrire i ſeguaci di aníñ-v
P‘—

ſero sì Perla durezzax, 8c malitia lo‘toÎ, come


‘perche coſi Permette lddioz ſe ben Poi ſono
aſtrc‘tti 'manifcſtarſi per qualche miſtel‘ioſo.
ſegno,ouero per fuggire dal-corpö'dommato}
Per’ílche mi raccordo io ~, che già certi ‘anni
Vna giouine fù dame eſlorci'zata ~, &parendo
‘- libera dopò alquanto ſpacio v'na por-rione dc’
'ſpiriti,che le rimaſero ſ1 riuelò con marauigl-íz
de’ ſuoi parenti , credendo ,’ch’el’la Foſſecom*`
- pirattten'te guarita) 8c a'ſceſo ‘quel maledetto
Capo alla lingua fece ~ballare il corpocon gran
~ ſella d-icendoz'che all’hora haîueua acqmſtata
I* vn’anima, 8: coſi dopò fit verificato, che poco_`
innanzi improui ſamente’erarnorto ‘in vhacañ:
-’ ‘ſa 'vicina vnzgíouine cenandoz il quale'pe-r Pu*
› blica fama eta di licentioſaz 8c dishoneſta‘v‘ita:
* Se ſoſſepo'i vero,cheſi dannaſſe, ciò non G
può affermare aſſolutamen’te , quantunque nö.
“ ` _L z s’ha
*j’ai—.1.113116 a
's’haueſſe confeſſato; ma è ben coſa <redibile:
e pericoloſa .
Conſiderano ancoi Demonij',çhe quanto
più ſi ritirano ſtando ſecreti ne'corpt rare vol
tecon ſegni marauiglioſi dimoſtrandoſi, ran— ,
to più gl’increduli fomentano la lotooîlinatn ~
opinione di non conoſcete l’altra vita.- eſſendo
queſto eſſercítio la pietra del tocco di ciò , che
fideue fermamente credete , n‘è coſa può eſiet
ìloro più deſiderabile, che il vederi chriſtia
ni intepiditi, ſapendo , che ſtadicato il fonda
mento della vera Gatolica Fede tutte I’altre
virtù cadono ì terra, onde i maligni s'aſcon
dono,acciò-gli huomini,i quali ſpeſſo ſono per
mezo loro edificati, meno péſino alle coſe del
l’anima,togliendo la memoria del Paradiſo,öc
dell'inferno .
Banco intornoà ciò Vagliala fermezza di
cſſa Fede hò veduto per iſperienza ne gli offi
cij publici, che in qualche corpo il nemico giì
ſcoperto , e tor meritato cercaua d'occultarſiì
tempo,che v’erano preſenti certi peccatori co
noſciuti per tali , ma partiti loro venne ſecon
do il ſuo ſolito alla ſommità della linguamnde
ne ſegue, che lo facci tall’hota per cagione
de' buoni temendo li , oucro de’ triſti , che im
pediſcono l'uſcire: ma perciò non oſtante la
lagacità dilui alla preſenza di perſone, e ti`
chij _ſagri _tigri puè egli il più _delle volte fer: p
earſi-Î
7 S È C O‘N'Dì’OÌ Îd?
. '1
’maſſi ,* 'ma quaſi arrabbiato s’ap‘parecchia all"
vſci’ta , come principalmente nella Santiſſima
Camera di _L0reto, 8: appreſſo l’A rcadel Glo
rioſo Sant’Antonio di Padoua ſuole auenireá
Finalmente non potendo l'iſteſſo Satanaſſo o
perare oltra quanto permette l’vnico Monar—J
ca , s’ingegna pure di naſconderſi , cruciandoi
miſeri corpi , che quando ſia maturo il tempo
ſecódo’l gi nſto volere-,8: diſpoſitione di quell'l
alta'Maeſtà, li cui giudicij ſi rendonoimper—l
ſcrutabili,ſuoleegli mal grado ſuodimoſtrarè
ſi, ceſlan'do dai tormenti,- ſe ben molte malar—
rie ſi veggono’ſtima-te ordinarie, enaturali,`
chepoi ſono ſcoperte come ſomminiſtrate pei:
arte diabolica . Ma quando non ſiconoſcala
qualità del male , certo che ninna, ò poca, ſpe:
’ran’za ſi-potrà hauere della liberatione . p

ſPer qual parte pofla giudirare, cb'entri‘no lr‘


‘Demanij, (Fiſici-emails. Cap. 111.
l *L dar notitia,&ñinformationedelle atrio:
ni particolari di coſe incorpora-,8: inui
. ſibili,non è conceſſo ad intelletto creato.
’ . Erſe purde gli Angeli rubelli ſi poſſa
hauer alcuna contezza oltra ladiuina gratia,` -
8C illuminano-ne: ciò con l’aiuto de’ libri, 8c
molto più della pratica iſteſſa s’acqu-iſta , rap*
preſentandoſi al ſenſo noſtro quella mole cor-z .
` -_—… -…_,-… 3 po:
r
’166, v L DB R o- ‘
porca , in cui lo ſpirito maluagio ſenz'occupar
luoeo,è contenuto. Onde le l'anima ragione
uole creata da Dio , 8c infuſa toſto cbei mem-`
bri ſono organizati nel ventre materno reggc'l
corpo, come pura forma, rrouandoſi tutta in
ciaſCiina parte di quello ,- il Demonio diuet ſa
men‘te’enrrando non può, riſieder in eſſa; ma.
ſtà come contenuto nella coſa continente , ſet
uendoſi del moro locale, ſi come nellaTheoti~
ca s'è dimoſtrato,oue ſi può creder,che volen
do occuparela creatura v’etitri per qualche par
te; ma però con‘maniera incomprenſibile ,ſi
come tall’hora il Capitano aſſalendo vna For
tezza s’ingegna farl’ingrcſſo per alcuna por
ta , ò balloardo ._ Ma innanzi , che ſi venga ài
particolari, non ſara inconueniente toccare al`
quanto vn profondo dubbio ,il qual potrebbe
naſcer nelle mentideicurioſi , cioè ſe il D’—
monio habita_ nelleinterne parti del corpo , ò
pur nelle ſuperficiali , 8c eſterne, tenendo,chi
l’vna , 8c chi l’altra opinione . Nè credo , che
fin’hora ſij dagli Auttori ben deciſa, e rer`mi~
nata la queſtione: Sopra il che modeſtamentc
dirò lui per la natural virtù poter penetrare i
comeagiliflìmoilcentro , 8t la circonferenza
di turt’i corpi , àquali è ſuperiore mouendoli,
&alterandoli à voglia ſua , permettendogli il
SignoreqMail diſcerner,& certificarſi in qual
mîmbçg ſia non è facile all’occhio , nè meno,
allÎ
t SQ'E C O.— N’ 110:.. i6”
Îgll‘intelletto.~ offu ſeato da i, ſenſi a, ſe forſe‘pee
conietture
ſona moleſtata nóſe_,quando
n’habbi ragguaglio
maggiormentcſi dalla pecñ.
ſenñ i
ta conturbare piùin vn luogo,c_he in [n’altro :,
la qual opinione non è di mio-capriccio; tua
pet .quanto ſi troua nei ſcritti,e documentide
gli_ antichi ,'öc moderni profeſſori di, quaſta-Î
ſcienza`, ll Demonij poſſono in ogni membro.
humano eſſer contenuri dentro,e fuori : ll_,che
ſi, comprende da gli Eſſorci‘ſmi approuati ,fue’r
qualieſpreſſamenzte vien commeſſo loro par-ñ.
rirſi dai capelli ,'occh.i,_orecchie,narici,bocca,l
.co'llo,onghie,vene, nerui,mulcoli,oſſa,artez
rie,:da i qu auto humori,` ſangue, colera,flem~
maìöc melaneonia, dal ceruello, dal polmone,
dalla milza,d_al fegato,dal cuore,dal ventticoa `
10,dal ſtomaco, dalle gattibe, dai ginocchí,da `
i- piedi, 6c da ’qualunque altro membro . Duri-n
queècoſa chiara , che‘ſcacciandohlla Chieſa;
-da effi luoſichi ,è forza,‘çhe vi ſtiano , 8t ſi con:.
tengano diffiniriuamente ._ Però èanco veri,`
ſimile, che per, ogni parte del corpo‘ pollanni
entrarui ,7 8c ſi'può creder,che non penettinu‘
dentro ſenza paſſat prima per le ſuperficiali
congiunture ,che coſi ricerca il moto locale,
Ma qual ſtrada particolarmente oſſeruino per
l‘ordinarioznonè manifeſto al noſtro intendi_—
mento : è ben vero, che per la via del‘piede ſo
sliono alcune volte occupare il corpo nel zap
, - I.- 4 PW `
Î-ög ‘ l: l B R O ` ,ì
pare ſopra materie collocate per tal fine come
ſarebbeà dire in ſoglie di porre ,ſotto di cui in
varij modi ſi pongono ſegni , 8c inſtromenti
del maleficio . Per la bocca col mezo di cibi,
oucro beuande, bene ſpeſſo entrano, 8c per l’i
ſteſſa frequentemente eſcono, partédoſi etian—
dio per l’alueo po ſteriore,e tall’hora per l’orec
chie; rimanendo per vn pezzo ſtorditelecrea—
‘ture veſſate . Vengono anco per via di ſpaſimo
occupando il cuore più debole, &frale, che
meno può reſiſtere: Sicome auenne nei pre
ſenti tempi in caſadi perſone virtuoſe , 8c da
bene, che ſentendoſi di notte rumori inſoliti ,
vn fanciullo fù colto da improuila paura, e
tramortito con accidenti ſtraordinatij ſi ſco
perſe ſpititato , 8c il ſimile poco dopò occorſo
'è vna poueta, 8c innocente ſua ſorella d’anni
rſR!-" ALA›
quatordeci , nè fia marauigliaz percioche tro
uandoſi in queſt’aria infinito numero di mali
gni,8e inuidi ſpiriti, oltra l’inſidie, che tendo—
no all’animç de gli adulti tentano ſoggiogare
le più deboli nature, 8c penetraruí con ſorriſi
tà,& ageuolezza propria di loro,nella manie
ra che in vna ſpatioſa campagna paſcolando
diuerſi caualli , ò altre beſtie ſimili, fra molta
copia di moſche ſi veggono aſſaliti q uegli,che
ſono più magri, 8c impiagati per ſucshiatli il
ſangue.. .
Del mgdo poi _diqueſt’ardito ingreſſo dirò!
quaſi:
…o… SE È G N D OL' E69’
:quanto nella Theorica ſi contiene , che loro`
Demoni -s’introducono per-ſe ſteſſi -, ò -col meñ'
zo di malefici, ſegni , 8c figure -; llprimo ve*
tamente puòrinſcire ſecondo la ‘varietà delle
compleſlîoni per timidità ritenuta in -tempo
'di notte, con illuſioni , fantaſmi, eîterrori nei
;. ſogni, il che attiene con maggior facili tirò :picó'
, ciol—i-ni,com‘e s’è Vedute, 8c alledonneme—lanz
’conſci-ie, 6c pauroſe, ò pur vigi—landoeriandio
col mezo di gran tranagli,e turbati-oni dimen
,. te,colereacutemapricíj,concupiſcenze troppo
”radicate , 8c altreeoſe ſimiglianrí, alterando'
z, non pocoi ſenſi , 8c fomenrando ‘i -eattiuihu—,K
; mori, 8c ciò tutto ſecondo la diuina :per-’miffio—ì;
»A ne; '8c d-iſpoſitione mentale ,ecorpo-ral'e dellè
;crea-ture tag-ioneuoli a -Il ſecondo modo -pet _
;i fatture,& nia-lie ſi rende più difficile, anzi in—
curabile, Se di maggior~tormen~to—, durando
,più à lungo, con-cioſiache ſogliono rinonarſi
,da ſceſe ra ti hho‘m-ini , 8c~donne›,›nè laſcierò di
,conſiderarq che mentre vna creatura ſijcon
Verità affa-tturata meglio può *lo ſpirito eeſifl
dente-in lei ſottoporla-à i ſudetti rettori, 8c al*:
tera'tioni,tirandone de gl’altrizchepoſſono ing‘
durrediuerſi mali. ` ~_
Ma perche appreſſo il vol-go hoggidi và re;
"g—nan do cet ta vana opinione, che alle volte ve—'x
dendoſi alcune infermi tà dia bol—iche, afferma-f
'ggçlae Sël’l ſpanennfic
“" ombre’
ì“ non `grano "ci,
ſpirijs
.iv-
170, ` L l’ B R O
ti , ouero- Demoni :. ma però non ſanno diſcerl
ner la qualita loto z perciò è da ſaper ,che va*
riamente di tal materia fù da gli huomini trat_
tato,.cioè dal volgo, da Filoſofi,& da Poeti”:
in altra guiſa diſcorſero. gli Antichi Hebrei;
percioche. Pitagora con ſuoi ſeguaci diſſe, che
queſte ombre ſono anime , le quali partendoſí
da loro corpientrano ne glialtri; il che è reni:`
ta manifeſta hereſia . L Poeti poi fauoleggian—
do affermaronoxhe le medeſime ombre appa
riuano in diuetſi luoghi à varie perſone,8c era
no l’anime d’alciini- morti , chevandauanoquà,
8c lì vagando per iſpanentar glibuomini , Ma
perche loro fingono ordinariamente coſe dif
ficili,8c quaſi impoſſibili , perciò ſi togliono
licenza, 85 facoltà di parlarnezaltrimenti nó ſi `
li' permetterebbe, 8c nel parlar ſerio la loro o pi
nione ſarebbe; reprobata,enefanda . Gli Scrit
tori Hebtei hanno detto eſſer-.ii tre anime nel
l’huomo, che in più modi le definiſcono , da p
me per breuitì tralaſciati ._ Hora tornando al l" …
ombre, non èdubbio efler vna ſimilitudine
lontana dalla coſa; ma l’imagine è vna pro pin
qua , &‘eſpreſſa ſimiglianza d’eſſa. Ombre
anco ſono nominatii Demoni , e tutti gl’huo
mini iniqui, 8: ſcelerati , i quali ſeruendo all=
imitatíone del Diauolo quaſi pigliano la ſpe
rie dell’imagiiie del corpo di quello : O m bra
della morte ſichiama la durezza della legge
con
S. .EſſGſiOLN’D OÌ x7;
con altre diffinitíoni . Etper conchiuder ſi del
ue tener riſolutamcn'te , che taliombre , e ſpañ.
v
nentiintrodotcidal volgo, le quali con tanta
crudeltà moleſtanoi corpi humani ,altro non
fiano’ che Demoni,e ſpiriti maligni. Finalmen~
».nr... te s’im patroniſcono col mezo della diſperatio
ne', mentre l‘huorno., ò la donna prouocati da.
qualche horribile tentatíone chiamano il De
-monio per la poca fede a, ö: patienza, chein lo
to ſiſcorge.; In tal maniera entrò nel perfido
Caino , 8c nello ſcelotato Giuda , non dirò già
’attualmente nel corpo,ma ben col peccato nel
l’anima , onde l’vno sbandito ſene vagò per le
ſelue , 8c l’altro miſero, s’appiccò . Queſta di-.ñ
ſperatione, che'ridonda anco nel corpo dato
in preda del nemico 'infernale, è aſſai più‘diffi
cile,anzi quali impoſſibile da ſcioglietſi per la
giuſtiffima pena etiandio nel’ mondo conue
nienteà coſi enorme peccato Q non derogando
_però all’infinita Miſericordia ,_ che ſtà
‘1. - ` ſemPre pronta' ‘ad aiutar an’col’aniz
me ſommerſe in qual ſi vo:
`
glia gran’errore, mentre
` ſ1 diſpongano ad
accettar la‘dif .‘ - ì .- i -.
"nina gra-z .r ... .. ›~ 1. ' i
‘la‘. › .:,u'..

(be
?in `t; 1 B’R _o
Cbegli oppreffi dal Demanio ſono per la maggior
parte donne, e’y- fanciulli . Cap. 1 1 1 1.

A famigliatitä,che tenne nel principio


del Mondo il diabolico Serpeconla
prima donna Eua mediante le ſue fal
1 lacie, 8c luſínghe ptouocandola à gu~
.ſtar il vietato pomo ( la qual coſi facilmente ſi
1aſciòindurre,non pur à contrauenir al com
mandamento di Dio,- ma anto à fat preuaricar
il marito) chiaramente dimoſtra , quanto per
hcreditaria inclinatione il ſeſſo feminile vo
lentieri s'accompagni con eſſo antica Serpen non. .

te,pteſtando orecchie alle ſue luſin ghe, 8t adu


lationí , poiche la gran parte d’eſſe nelle mali
tie,carnalità, ſtreghnrie, e ſupetſtitioni , «Se in
altri molti errori gl’vbbidiſcono; 8c in conſc—
guenza ſi dannano ñ Ma queſta però non fiala
vera cagione di poſſcderei eorpi,anzi ſolame'n
tel’anime, che bene ſpeſio rapite dall’iſteſlo
Demo-nio diuengono ſue famigliari,& intrin
ſeche. Tutto il contrario veramente ſegue nel
le indemoniate, le quali per la maggior parte
ſono buone, &diuote,onde perla loro bontà ,
ediuotioneil nímico odiandole procura d’of
fenderle con grani danni, 8c non potendo nel
l’anime,almeno le tormenta nelle proprie cat'
Dì! "E-feſſendo moltedieſſepure Vergini, la
cui
‘sreorzoo; ?7;
Euiramicitia per antico coſtume ſempre ticu ſa,
,il ' 8c fugge, vi entra in guiſa d’aſſaſſìno , ſig’no
reggiando gli organi corporei . Weſta dun
ueèla Prima ragione di accompagnarſi con
l tal ſeſſo , nel qtlaleco'me per natura leggiero,
‘ll 8c inſtabile meglio può il Demonio eſſercitar
t
i ſe ſue leggierez ze , e ſcioccarie , che non fà ne
gli huominiaſſaipiù tenaci, öc di' perfetto giu
dicio , potendo con minor difficultà reſiſter à
ſimilcincontro, ſi come veggiamo perordió
Ii nario le materie grani,quali ſono T0rri,Tem
pij_,& Palagi all'empito de’ venti rimaner for
ti,& im mobili;ma all’incontro le foglie, pen
nelli , &altte coſelieui più ageuolmentece
dere. In oltre la timida compleſſione cagio
nata dalla freddezza , 8c humidità , che regna
in loro rende facile l’origine d’eſſa infermità
inſieme con la ſoprabondanza di ſordidi, 8:
peſſimi humori , che ſtanno ne i corpi femini
l-i,oue tanto l’immondo ſpirito ſi diletta alber
gare- Di più trouandoſi egli vitioſo , che fo:
menta in particolare ogni libidine; non è ma
rauiglia, che in alcuna uaga giouine poſſa g0
, dere perindurla(ſe potdſ'e mai)al peccato car
nale-,eſſendo però chiamato Incubo, eper il '
contrario Succubo pigliando forma di don
na”, quando s’affatica ingannar l’huomo con
l’immonditia. Ifanciulli dell’uno , 8: l’altro
ſeſſo perla debolezza della compleſſìoneffilnñj
- tura
' 174 L l B "R O
rural timore ſono ſottopoſti alle medeſime
'diſgratie, permettendolo lddio : oltra che gli
odij delle maligne Streghe ſe ne paſſano tari
to innanzi ‘contra le pure ,‘& innocenti crearu~
xe , che per inu‘idia bene ſpeſſole faſcinano , 8c
incantano con diuerſi ſegni, e maleficij, come
s’è detto di ſopra . Che ſe li bambini ſapeſſero
parlare, l-ecui ſtrauaganti.öc occulte indiſpo~
ſitioni tall’hora da gl'iſtcíſi Medici non poſſo
'no eſſer conoſciute,` ſi ſcopritebbono diuerſi
inganni, &'inſidie di Satanaſſo col mezo anco
’di queſte ſue confederatez il cui veneno ſo ſe
me non eſſendo coſi facile ad optare nelle pie
tre,che-tali' ſi poſſono chiamare gli huomini
da ſe ſteſti vigoroſi (qiiantunque tall' bora al
cuno ſi ſcopre indernoniatoin età adulta ,co
mcmi ſi e capitato nellemaní)rirroua miglior
ricapito nei morbidi terreni di creaturi'ne ti
mide,eper natura fragili,e caduche z Et ſe per
attenta:: ne ſegue morte per lo parto ſtabilito
co’l Demonio , biſogna creder al ſicuro -, che
‘s’acquiſtino ilsmartirio con la glorioſa palma
nel L ielo. Ma poi nóèdubbio alcuno,che qui
do piaceiaal $ig.far lagratia di queſti mali in*
curabili,che i fanciulli, come più ſemplici, Se
innocenticon minor difficoltà s'aiutanoz che
gli adulti, e ſpecialmente oue n'ó ſiano fatture,
ö: legaméri,com.e dall'atto pratico ogni perito
Eſſoreiſta può beniſſimo venir in cogni rione.
Del
ÈÈCONDOZÌB
’bella moleflia, che’riceuono gli 'objèſſa da gli
i Spiriti maligni. ‘Cap. V. '
*ſi ' Reuidde ’già il ’grand’lddio la cadmà
dell’Angeloz e dell‘huomo , 'quello
'condcnnando ſenz’alcuna ret‘niffione
all’etetno fuoco, 8c à queſtoinobedié’
'te con‘ru’tta la ‘ſua diſcendenza , per ‘il merito
"della Paſſione», Se morte del proprio ſuodilet—
’to flgliuoloz perdonando; eccettua’ti coloro;
"che come inìfedelif, ò peccatori oſtiua‘ri ſono fat
‘ti merireuoli dell'Inferno; Et perche quello
z "di luminoſoz 8c bello , che prima ‘era, -diuentò
'difforme, 8c oſcuro
‘in tenta aſſl male,- -, e ſempre
aucorche con la reſiſter
ſi 'sf'or‘zidi volontà,

8c vogli contender con eſſo Creatore ’: nondi


‘meno alla fine è coſìretro contra ſua voglia i
‘ſeruirlo inuigilando anco all’honnre, &glog
t kia diluiz ,Quindi naſce , cheſt chiama mini
" 'flro‘delſadiuina Giuſtitia, percioche non ſolo
' 'attende à flagellar gl’inſelici dannati, rapprea
{curando loro con horribili aſpetti le proprie
‘colpezma ancoquà giù puniſce con maniere
*diuerſe le creature ragioneuoli, com-e 'nemico,
’e carnefice della natura human:.Che ſe il Pren
'cipe terreno per l’ottima cura, e goucrno delle
’fue Città tiene à lato molti perſonaggi ,._e con
ſiglieri di nobiliffimo ſangue , ,e più fcdlîì’lí’
'` ö: a
. ' Ì ”” ſi

1575' . rñ. .r a R o -'


'ëc all’1 neon tro laſcia i plebei , che ſono sbirrî;
&offlciali lontani-dalla ſua preſenza, 8c vicini
alle pregioni-pet guardia, ecuſtodáa de itu
belli,e delinquenti-,nel medeſimo modo il Si
gnor del' Cieſ’o accompagnato da innumera
bile ſchiera d’Angelize beati deputò già i-Dia
noli caduti da loro Chori nel centro della ten
ta per caſtigo dell’anime iui rinchiuſi ſecondo
l'a granezza de"m ísfatti , 8c inſieme in queſto
a'ere caliginoſo per tentare , e tormentare gli
huomini , che viuono porgendo occaſione di
combat-ter in coſi pericoloſa militía. › La onde
fi può dire-,che ſele pen-e di quà giù ſi moſtra
no incomparabili à quelle dell’altra vita, 8c iſt
fuoco Elementare èd’aſſai minor efficacia del-Ì
l’l nfernale;-ſenza dubbio biſogna comhiuder,
che ninna coſa ttouar ſi può meglio rappre—
ſentante quei fupplicii, quanto l'effetto dei;
dol-oricagiona-ti dal Demonio nei corpi hu—
m-ani- , sì per laloro intenſità ,. come per lapo
t-enza- di-lu-ñi,il quaidel continuo s-'adopra nell’
offenderle pouere creature. Et ſe l’altre in
fermità per la mala temperie de gli humori ,
‘da cui naſce la perditadel gnfio durando trop
po à- lungo pare, che raſſembrino incerto mo—
dole miſerie dell’inferno -, quanto maggior—l
mente taliindiſpoſitioni lunghiſſime, 6c in—|
curabili ſaranno ſiete,8e atrociÌDico dunque,
Fhç _Signor Dio
ſi ſi con
W ſomma
` ' ſapienza hà or;
dim:
‘r—ía‘m. ... .M ñ-.ñ--ó ñ ~-

S E C O N D OÎ
dinato,e permeſſo,che gl’inuiſibili ſuoi nemi-ſi
ci tormentino icorpi oltra l’altre ragioní;ac
cioche petauentura gl’increduh’ , e poco fedeli
conſiderino quanto più l’anime de‘ rei ſiano
crucia'te nella perpetua dannatione, Se ancoi
buoniChriſtiani nel veder sì tremendi ſpet—
tacoli ſi guardino con ogni potere da i peccati.
Ma diſcorrendo in particolare della varia
afflittione de gl"…demoniati, non midouerà
- eſſernegato, che lo ſpirito ſuperiore alla natu
ra non poſſa muouerla , 8: alterarla s eſſendole
da Dio fitta ſoggetta, &in conſeguenza agi
tar , ecommouer gli humori, ecompleſſìoni
humane. Però indubítatamente egli tiene po
teſtà ſopra l’imaginatiua,inducend0 noui fan
;taſmi,& illuſioni ue gli occhi,e nelle orecchie,
può toglie: il guſto, dominareiſenſi, infiam—
mar la concupiſcenza , prouocandola volontà
al mal optare: Inoltre introduce la febbre,
;quantunque ſenza diſordine, e cauſa acciden
tale , 8c a'ltre molte infermità per la virtù , che
in lui regna di poter à vn tratto muoueril ſan
gue, egli humori radicati nelle parti interne .
Parimente ſuole acciecare, priuando della vi
ſia nö già ſenza materia,ma col mezo di Hem
me, ò altri eſcrementi ne i corpi portandoſi da
,vu luoco all’altro . E r chi dubira,che non poſ—
ſa render muto , e ſordo l’huomo? ſe Chriſto
fieſſo çommettédo à quel Demonío,che{vſciſ3
’i ~*~**~">—~~~—-— -U ’i M e;
l
…-4
'178 L I B Re 0 ì _
Fñ’.
:
`Te, ſubito ſgombrato la perſona guarita parlò ,`
BC vdì beniflìmo rimoſſo ogni impedimento , …r

alla preſenza di molti; nè però eſſo ſpirito era


muto, ò ſordo *, nia fù coſi chiamato dall’effet
to , perche rendeua tale il ſoggetto moleſtato .
Può có la propria virtù ſtroppiare alcun mem l :ì
bro Perl’atrrattione di iierui,ò muſcoli ſetuen
'doſi della parte più humida, oue riſiede per il

tal fine, operando , che vi concorrino altri hu


mori per indebolire il ſenſo,& accreſcer il ma
le. Et ‘a queſto propoſito viddi improuiſamen
te vna fanciullaieſſer fatta zoppa dal Demo
nio , la qual per vn giorno non poteua fermate
il piede; macon certe vntioni d’oglio benedet
to ildi ſeguente camino nello ſtato di prima:
Fà comparir nella medeſima maniera piaghe
ſopra la pelle di varij colori , ſecondo le quali
tà delle compleſlioni . E tralaſciando l’eſſcm
p‘í‘o dell’antico Giob,v nei preſenti tempi hò io
veduta Vn’altra giouane d’anni diciotto [lat in
. letto impiagata da capo à piedi, nè per vn pez
zo poteua il ſuo male eſſer ſcoperto da Med i
eí ,~ ma eſſendo richieſtoà viſitarla per carità',
in breue m’accorſi ,ch’era ſtata fattorata, poi
che col mezo dc’precetti ſi dimoſtròi’l Demo
nio con ſegni di mio guſto: il qual futioſamen
te parlando confeſsò l’origine d'eſſa malattia .
{e ben molto più dagli effetti, che da ſnoi ras
gloria menti mi verificai, 8c indi à pochi gior
*. nl’
. SECONDO} T79'
hi, mentre nel principio gli occhid’eſſa giouil
ne erano ſani , e chiariſſimi; il maligno vi la
UOtò in maniera, che in poco tempo le fece
‘perde re la viſta , ö: inſieme l’vdito con groſſe
flemme iui ricapitate: Spettacolo veramente
degno di compallìone,la quale tuttauia conti
nua in tale in ſermitàmon potendo fin’hora ri~
ſoluerſi , ſe non con l’aſpettara morte . Hebbi
’parimenteà glianni paſſati nelle mani vna gen
'tildouna d’honeſta conditione -, 8c d’età gtaue
Ill* con il ventre molto gonfio , che accennaua hi
dropiſia;& ſi trouò ſpiritara per via di fatture;
liſi i 'nel qual 'caſo feci veder 'al Medico l’origine
ÎVeradcl male con proue, e dimoſtrationi in
fallibili : Ercoſi per gratia di Dio ſe ne paſsò "
la vita aſſai bene allegerira da quell‘inſolito
tumore, 8c vltimamente è morta d’altra infer—
mità. ln oltre da sì crudel indiſpoſitione ria-s
mangono tall’hora contaminati, 8c oppreſiì li
ſen ſi interiori, di modo che ſuaniſce il guſto ,
‘e l’appetito, 6c all-’incontroauidamente ſi man
gia-,libra ſi dorme alla lunga , 8c hora ſi ſtà più
dell’vſa’to Vigilando, la cui eſttemità nó è pro
pria‘della natura ama‘trice del mezo, ma del
'vitioſ'o Demonio, che con gli ecceffi fà ſempre
trabocc'a'r nelle dannoſe‘ ſuperfluità . S’accre—
ſce di più la melanconia , ‘s’accende la colera y
deprauandoſi la ſantaſia con varie,e noioſe rap
preſentationittalm‘ente che ne gli oppreflì ria-f‘
a lcono
135 -\ L I B R O
[cono ſpeſſe volte deſideri) d’habítate in [rio:
ghi ſolitarij,immondi,öc oſcuri,comeſi legge
diquegli demoniaci liberati dal Saluatore,i
qualidimorauano appreſſoi monumenti. ln
ſomma intorno à queſti dolori, e cruciati alcu l
ne creature mi affermarono,che accetterebbo- l
no più toſto ogni martirio , che sì inſopporta-`
bile incontro .
Hor alle occulte paſſioni della perſona of—í
feſa vi s’agginngei nocumenti eſleriorr , e di
flurbi nelle caſe , concioſiache dieci ſemplici
ammalati tantarroia inſieme non apportano,
quanr'vn ſolo , che ſia da queſta diabolica mo
leſtia oppreſſo perle ſpeſe-,perle vigilie, 8c per
le difficolta di poierlo gouemare , oue s‘inge—
gna il Demonío di fingerla creatura pazza,
ſuſcitando mille bísbigli,8c conſuſiom,accío~
che anco tutta la contrada ſe nc riſſenti nell'
honore , con far giudicij temerarij ,-mentreil
Medico per vna parte la giudica ſemplice paz
zia, e per l’altra il Sacerdote non ben certifica
to ſerie'ſtädubbioſo, reſtando fra tanto il ne
gotio irreſoluto, 8c ſenz’alcun rimedio,öc non
s’accorgouo gl'ignorantiche ſecondo l’A nge
lico Dortore molte volte egli ſi cuo pre con la
ſtoltitia per ingannar meglio'con la ſua ſolita
aſturia, poiche ſi vede , che quando èslegato
entro li corpi , nell'aſcender alla bocca cagio
gç freneſia nel veſſato, 8c mentre ſi ritira nelle
o parti
S E O N D O: '18.‘?
patti inferiori s'acqueta la perſona inferma ; il'
che rende ſegno chiaro della verità. Ma quan
d’egli ſtà del continuo legato nel ceruello, cei:
to che per l’iſperienza hauuta , è ſommamente
difficile diſtinguet la ſemplice pazzia ‘dalla
'diabolica , 8c in conſeguenza conoſcerla cauſa
del male , non potendoſi comprendet lo ſpiti—a
to reſidente nella teſta ſenza datluocoà par
lar coſe di ſtupore come farebbe slegatone,ma
Perl’oſſeſa, 6c deprauationedell’intellerto oc
cupato dafan taſmi pare ſenza dubbio,che pat-j
lil'iſteſ'ſa creatura , come ſe foſſe maniaca .
Vauro Poi à gl’ineſkímabili tormenti,qua
li patiſcono le creature ragioneuoli ,- 8c forſe
perla maggior parte ſenza peccato d’impor
tanza per cette fatture occulte, incanteſimi ,*
' e maleficij fatti con intentione di farle morire
à tempo,conli ſegni eſleríori,ſi porria dir mol‘
to,vedendoſi alcune conſumareà pocoà poco,
perder l’appetito, 8c il ſonno , non giouando‘
l'oro alcuna medicina , oue per accidente tall’
hora ſentono punture crudeliflìme, 8c tanto
meno poi quando ſi trouano, 8c s’abbruggia
no gl‘inſtro‘menti maleficiali; iii maniera che
ſi gli rodono le viſcere , e ſconcertano gl’inte—
rioríſenza ſaper l’origine del male'; nel qual
dubbio le benedittionide'cibi , la lettura’, per
cui ſiſciogliono le malie , accompagnandoui_
zntioni
…-- parimente
"7 M_ benedette
- M 3` nuocernon
ſono,poſz‘?
'182* ’ L I B R O
ſono, anzi apportarli qualche giouamentol
Nè voglio tralaſciar , ch’eſſendomi capitata
Vua fanciulla foreſtiera d’illuſtre ſangue, ö:
vn’altra giouaneallcuara in caſa ſua, tutte due
àvu tempo ſi ſcoperſcro fatturate, 8c con dili
genza,e non pieciola fatica comparue il ſu per
biſſimo‘ Demonio ragionando con eſtoriioni
de’ corpi rendendoſi diſficiliffimo all’obedicn
za; onde io 'in luochi ſacri lc ſcongiurai per di
uerſi meſi , eſſendoſi ſco rto per gratia di Dio
amabile-frutto 5 ma quellidi caſa credendo.
che foſſero libere per eſſer quiete nel ceruel
lo,li rimanenti Demoni) aſcoſi le fecero ſtare
in letto con febbre,e come ſtroppiate, che non
fi poteuano muouer, ond’io per alquäti giorni
viſitandole non mi baſtò l’animo con le lettu
rÎe di veder aſceſo in lingua il nemico;ma non
dimeno ſempre aftirmai , che non erano libe
re, olttache le vntioni recauano grandiſ‘iìme
doglie, öc pungimenti interiori , 8c le medici
ne ſi tratteneuano nel corpo ſenza farne mini
ma euacuatione, coſa veramente inſolita, 6c
fuori dell’ordine naturale. Al fine di nuouo
ſcoperte, 8: hauendo continuato ſotto la mia
cura,hora ſi trouano alleuiate,non con le ſem -
plici medicine; ma con la potentifli ma parola
di Dio, che dall’anime , 8c da'i corpi humani
ſgombra qual ſi voglia malignirà . Vn’altra
fattura mi fà propoſta in queſti vltimi tempi
di
S E C O N “D OI 2873-,
di gran momento d’vnapouera giouane , la
qualperinuidia di maligne donne dopò che _
iù volte furono ſcoPerte in caſa alla porta da.`
baſſo diuerſe ſtregarie,e ſuperſtitioni con ſeri:
ti odioſi, 8c neſandi,ella ſi ſentì maggiormenñ.
te'dinotre punture grauiſſime nella teſta olñz
tra modo gonfiata . &zparimentc il verme,- da
cui con la forza delleorationi vſcirono real,
mente cuorid’animali quadrupedi per le Pari
. ti naturali auuiluppate con penne , ö: aghi, 8::
ſtatuc di ceracon varijicapclli , 8c anco crcne.
di cauallo : quali tutte coſe non purio; ma ,al-z
tre perſone di giudicin, ö: degne di fede viti-z
dero realmente collocate in _vu cadino con
molto ſtupore: la qual fattura più volte fu ri
nouata , &.la indetta creatura àcertipu-nridi:
Luna-quaſi ordinariamente ſi troua veſſ'ara,
ö: gonfiala teſta con dolori acuti z dubitando
.continuar ſenza poter guarire,- ma però e
-al preſente ſe neîpaſſa la vita con . .a
miglioramentonotabile,poi ~ ‘
cheincertiñgiorni dedi
catialla B.`Vergi.-_
.ne' è ſolita - _ .
euacua—› -, . ,
rc. ~ i .. .
. `diucrſe coſe maliaññ_ ` -.
. ite,& eſtraor- ’
dinarie. .

M 4 Dell-i
"184 L I B R O
t

Delli mani/èfli pericoli, è quali x’cjiwngonogl’ffi' i


‘— flirtifli per le tentationi (imballo/Ju.
L " CdP* l

[come il mercante raccolto con molta


‘induſtria vn groſſo capitale, e braman
do d’aCCreſcerlo ,‘öc trafficarlo in lon.
.tani pacſî,—ſe perauentura ſi ponga àri
ſchio del-l’indlſcreto mare,- ſi può con facilità
dubitare,che leuandoſi all’improurſo vna for
tuna generale non ſi ſommerga egli medeſi
mo con tutta la robba nella naue ,- coſi rl Reli-~
gioſo hauendo fatto acquiſto di lodeuolr ,8c
copioſe virtù accompagnare con orti mi coſtu—
mi, Volendo moltiplicarleà Dio , il qual ſuole
oon larga mano diſtribuirc cento per vno dei
ſeruiríj,che gli vengono ſacri, mentre tenta
nauigare nell’ampio Oceano di queſta ſanr’
Opera,biſogna,che del continuo da contrari)
venti di maligne ſuggeſtioni reſtí circondato,
öc combattuto con graue pericolo di perderſi,
e dannarſi , quand’egli non ſi sforzi (ll reſi ſter
coníntrepida fede, e carità . Non è dubbio
dunque , che per ogni rermined’humana leg.
ge il mercenario , il qual impiegai ſuoi ſudori
in qual ſi voglia eoſ’a ,delle eſler ncompen ſa—
ro , e premiato,- ma all’incontro le operarioní
ſpirituali Log hanno mai per oggetto alcun
8“‘:
… …_ SECONDO: ÌSS‘
@nadag nÒ'te’mporale ,poiche lddio "liberal“:
f Timo moſtrandofi 'ſempregraro alla ſervitù fa:
tagií , *la paga col guídcrdoncdell’ecetna Bea
timeline. Onde perdcm'ar vl’huomo da que
'ſta vera *confidenza ~è promo ſi Demonío, nel
i fictooperan‘tc à radicarcaìcun‘ìaffcrto d’auarí
I‘ kia ſoçto pretcſto di mcrcede di opera \, che ri
! "dondaà ‘bcnefic’íod-cl profflmo, procurando
s d’ingombrare‘l’íma][erro, acc-iòznon s’accorga*
i: 'tal fine cſſcr illecito per liberarſi dal ſoſpetto
di ſimon'íaz conciofíache non ſia per modo al-Jſi
z cunoñpermeſſo vcndcr 1a diuina gracía 'à quel-ñ‘
è li,chc con offerta dc’ danarí, e ricchi doníìpro—
~ curano d’acquiſtar la perduta ſanità,- lìche-níw
’ap-con ragione può credere doucrñſi effettuare,
non eſſendo vmah' naturali, che da-ben premia
, ro-Medícoageuolm-ent-c fiano curati: E‘ ben.
1‘; Vero», che ſi come non conuícne pattèggiarc,’
; anzi biſogna 'moſtrarfi *lontaniffimi da ogni
q anidítà , co‘ſi tall'hora-è conceſſo-pet le proprie
g ’occorrenzcno‘n'già da ípouem’; ma da ~í con”
fl modi, öc oèpulcn-ci ſenza `richieſta --riccùer per
fl‘ ſemplice carità ,"86 demoſma alcun ;ſoccorſo
‘n heimporale. Uahro pericoko veramente è di
. offendcr Dio col mezo *della concupiſcenza."
j ‘earnale perle ‘profflm‘c orca‘ſioni‘dí-conuenſat
bn donne# ’qualínaruralmentc fragili ſon-3,*
’A per conſcguehza 'Facili-ad accendcrſiz sì per:
IMcinanza ad huomo, com; per il foîìntg
I
- '
‘; c‘
-.,` ..a
o
1 86 I. l B R 0
del Dertionioxhe le poſiìede, onde ſi rendono
pronrifflrueà preuarica re, 8c indu tre anco nel
medeſimo ſtimolo ogn’vno per continente , e
mortificaro, che foſſe . Delle quali diaboliche
ſagacità douendo più à baſſo particolarmente
trattare , mi baſterà per hora il dire, chenon
manca per l’ordinario il nemico trouare nuo
uiar.tificij,8< inuentionì per allettatle , proce
dendo à pocoà poeo,per veder ſe poteſſe ridur
leall'arro;riercioche alcune volte finge per boe
ea della donna, che ſij aggrauata nella tal par
te,ò ne! volto.acciò almeno col tatto poſia egli
. auanzare qualche diletto ſenſuale . ln vero .
che queſteinſidie ſi ſcuoprono pericoloſe, có
venendo per neceſiì—rà ſtare alla ſcoperta ap
preſſo’l ſe-ſſo feminile, non potendoſi fuggire
le battaglie de*ſenſí ,* ma per non abbandonar
la‘carità-ranto neceſſaria, non eſſendo queſt'
" ‘Ufficio da giouani , ma per huomini ripolati,
&deuoti Sacerdoti doueranno nell'occorren
ze guardarſene con ogni poffibile cuſtodia ,
modeſtamente ſentendoſi della ſacra mano
priuilegiata contrai Demoni) aſcoſr tall’hora
in dinerſe partiypoicbeanco con vnalieueim—
poſitione nelle veſti eſteriormente, e più ſicu—
ramenreñancora conla ſtolla' ſacerdotale poi}
ſono ſcoprirli , e tormenrarli . E t per fuggire
qual ſi voglia ſoſpetto , è coſa lodcuole` 8c op
portuna al cauto Eſſorciſtn ilnon ſtar mai (of
'- lo
S E C O N u o, 8
locon la creatura oppreſſa, maalla preſelnà ut
padre, madre , 8c altri ſuoi congiunti attender
ad aiutarla ,~ tenendo in vn certo mo "lo per eſ*
ſetcitio meriteuole quei primi moti naturali ,
cheſi rendonoincuitabtli; mentre non vi ſia
il conſenſo , e la volontà'autrice di tutti' li be
ni; ò mali, ſenza di cui non può adempirſi il
pv] ;ñto : Per il che quanto più aſpra,e langui~
,non` ſarà la pugna,tanto maggior vittoria s’ot
tenirà contrai medeſimi eſerciti lnfcrnali.
Oltra di ciò vi riſorge la tentatione della va
nagloriadidue ſorti,l’vna ſpirituale, clt’èaſſaí
più graue,e l’altra del Mondo, con quella dan
doſi àcreder peraucmura d’cſſer non ſolo in
gratia di Dio ſemplicemente', ma anco di riu..
ſcire perfetto ,ecomeſanto , 8c ſopra gli altri
abondante di meriti,e di virtù,vedendoſi obe—
dito, e ſtimato dai Diauoli ſufH::iente,e mira-L
coloſo per taleofficio, che tanto ſir poſto in vſo
dall'iſteſſo Chriſto,e da gli A poſtoli ſuoi, apté
do le curioſe orecchie alle benedittioni , 8: ap~
plauſi di donne, e con queſta poi tall'hora glo—
riandoſi del buon concetto de gli huomim , da
qualiè riputato ſauio , 8c intelligente; onde in
tal guiſa s'allarga la fama da per tutto , poich'è
ben vcduto, ö: accarezzato con molto honore,
ò’c premio. Ma leil prudente Sacerdote vor
rà conſiderare la ſua mala diſpoſirione propria
’l’
i, della fragile humanirà , ſenza dubbio douerà
I?" i
e oe L I B R O
tenerſi indegno , 8c aggrauaro di varie colpe;
douendo non pur renderne minuta ragione a
Dio , ma anco della poca deuctionc , e zelo di
carità , con cui s’eſſetcita, 8c quando ben’egli
creda goderme qualche talento , lo riconoſcerì
dal donatore ſenz’alcun ſuo merito,- non la—
ſciando di tener ſcolpito entro di ſequel ſalu
tiſero auertimento del Signore dato à ſuoi Di
ſcepoli, che non dcueſlero gloriarſi per la ſog
gettione de i Demonij , ma ehei nomi loro
ſiano ſcritti in C ielo,e tutto quel poco di ſtur
to,che ſuccede,non lo attribuiſca al valor ſno,
ma ſolamente all’autorità hauura dalla Chie
fi,alla fede de gl’intereſſati,& alla Diuinami
ſericordia . Di più eſſendo Satanaſio beniſſi~
mo informato dell’altrui inclinationi, può al—
le volteíngegnarſi di promouer il Sacerdoreì
diſpute curioſe per acquiſtar credenza nelle
parole,e ſentenze da lui propoſte, Gt eſtingucr
il frutto nell’opera, perdendo il tempo fuori
dipropoſiro con allettar inſieme gliaſſiſtenti
per leuar loro la deuotione . Per tanto douorà
egli col mezo dell’obedienza impoſta z gli ſpi
tiri maligni rimoueri principij dei curioſi, öc
vani ragionamenti commettendo à loro il ſl"
l
lenrio,com’è {lato diſcorſo nella precedente
Theorica:percioche à pena douerebbono eſſer
interrogati troppo à lungo delle coſe‘etiandío
appartenenti alla' ſalute delle creature eſſorci:
' i zare,
_7… SECONDO; '189‘
Zare; come quelli, che rariſſime volte dicono
la verità .
Oltra i pericoli, e molte tentationi dell’aní
ma ſopratocchi, veramente ſi potriano anco
?L‘uñ'
'E‘.
i:
annouerar idiſagi , 6c patimenti del corpo in
vníuetſaleaccennari nel principio perlecon—
tínue ſatiche,8c agitationi , oltra che il Demo—
nio à guiſa di cane legato ad vna groſſa catena ,
_FT‘
mordendo facilmente quelli ,che ſe gli acco`
z. —
'-a» ſtano ſuole alle volte non ſenza permiſſione di
Dio offende: anco nel corpoi medeſimi Sa—\`
cerdori come particolari ſuoi nemici.Et quan
tunque per l’autorità ſuprema di “Santa Chie—
ſa non ſ1 debba creder,ch’egliuo poſſano rice
uetoltraggio d’importanza nelle proprie vi
te: tuttauia per qualche diffetto,ò per maggior
occaſione di meritare ponno tall’ho‘ra eſſer ſog
getti non pur à villanie,& improperij; ma an—
co forſe à percoſſe'non mortali per opera d’eſſo
arrabbiatoSaranaſſo ,il qual hebbe ardite di
farſputar nel volto all’iſteſſo Chriſto , öc non
ceſſa del continuo ſprezzare.e ſtrariare le ima-z
gini ſante . L’eſſempio di vera patienza ſi leg?
ge nella vita di S. Gallo Veſcouo, che ſcongiu
rando ſopportò vno ſchiaffo-dall’iſteſſo Demo
nio, e volrandogli l’altra guanciata per humilì
tà,ſe ne fuggi dal corpo. Ben’è vero,che le diñ
ta ſacre per il priuilegio dell’Altare, non poſ—
ſono eſſer morſe, nè patire; ma quando l’indi
” "7n ` ' ſctcto
190 L l B R O …
_ ſcrero Sacerdote ſenza propoſitoze con iartaua
tia gli porgeſſe in bocca , potrebbe Iddio per
mettere qualche notabile offeſa per cottettio~
ne,non douendo porſi ?i riſchio,tenrandoil Sif
guore , come s’è veduto periſperienza tall’
hora ſuccedet con danno, e pocſio honote del
ſoggetto patientei
Ma chi volcſſe raccontati pericoli della ſi~
`Putario’ne módana,gli ſcandali,e bisbigli,qua~
li ſuole ſuſcitare il Prencipe delle tenebre per
impedir tal carità con tante varie perſectitio
nizilluſioni , e terrori notturni ; non è dubbio
alcuno,cheindurrcbbe tedio il trattarnepar
ticolarmente; ſapendo-,cheniun’alrra opera vie
ne più attraiierſata dal Mondo , 8c Perciò ab
borrita da quelli, che doueriano :‘i gmſa di pe
ſante Croce all’animagioueuole volentieri ab
bracciarla.- Eſſendocoſa certa, che ſe ben na
ſce tall’h'ora nel Religioſo operante alcuna te
pidezza,ò timidirà, attriſtandoſi naturalmen—
te delle riceuuteburle,eçalunnie;nondimeno
‘con la douura prudenza , edecoro ſenza punto
‘ ’i diuertire
no eſſerdall’impreſa
facilmente cominciata
rate col mezo della ſan-
potran
vinte, 8c ſupe
i i
ta patienza,& pro-ñ ſi
fonda humil
tade.
I
In
SECONDO.` r9:
In qualmoda debba Procederl’éjffbrcifia per 12m l
‘eflèrcitarfi m tal’apem di Piet-z‘.
cap- ' I I*

E l’huomo di Stato, '8c il Senatore Illuñ'


flriflìmo come geloſo del bene ’della
ſua Patria , e Santa Republica nel pro.
’ porre qualche caſo deliberatiuo,dopò
‘affida—i ſind!), vigilia, Sc fatiche ſe n’e và nell'
~Eccelſo Senato procurando con molta eloquë
’za-‘diſpicgaril ſun' buon concetto, oue ſa di
m‘iſtieri, ch’egli ſtia auucrtito -d’opporſi alle
contrarie” g ioni di ſputando,e replicando con.
*ſodi , 8: reali fondamenti per riuicireſihonora—
‘tamente ': onde ne ſegua il publico beneficio
`Se anco PA uuocato nell’intelligenza delle leg
gi, vc nell’arte del dire ſarto perito, 8c eccellemv
teper difendcr,econſeruar l’altrui Facoltà ‘s'afe
fatica 'di contender con la "parte auuctſa con
ſottiliſhi ingegnoſiargomenti, acciò finalmen
'tepoſſa nuener la vittoria della cauſa propo—
ſh. Et s’il Capitano,e Proſeſſord’armi accor
gendoſi l’eſl'ercito contrario auicinarſi alle ſue
For‘tezze ſi metto-all’ordine con apparati di
monicioni,e d’artiglierie percuſtodirle,e cori—
ſeruarle‘; quäto maggiormente l’Oratore,& il
Soldatodi Chriſto ſta'rà apparcrcliinto,eſor.~
nitodi‘ ſcienza, e d’eloquenu‘ diſcorſi , i/declenf`
'192 ' L l `B R O
do , che le ſchiere de’ nemici infernali con ve?
loce paſſo vengono ad aſſediate ia ſua Chieſa,
maleſtando conla loro ſolita tirannia l’anime,
8c icorpi de’ fedeli, edouerìcon animointre.
pido porſi alla pugna,armandoſi d’ogni virtù,
& in particolare di patienza,eñdicaritä 2 Però
della diſpoſitione, che ſi gliconuiene battere
uerſo una tanta impreſa , 8c di quanto è neceſ
7 ſario per con ſeg uir la vitñtrice palma, ſe n'è raf
gionatg in parte nella precedente Theorica.
Horadella maniera , che ha da vſare in ſia
mile pietoſo eſſerciiio ſi diſcorrerà alquanto
con quella bieuità,& facilità, che fia poflibile.
Et intorno à ciò tralaſciando l’innocenzadellr
vita , Se i buoni coſtumí , che ſi richíeggonoì
v~n Religioſo (q ua ndoil Signore ſenza correr
dietroail’occaſioni più toſto da eſſer fuggire)
lo chiamaſſe à queſto carico graviſſimo ,- èdi
meſheri-, ch’egliſi moſtri-libero , e lontano da
qualunque oggetto,& intereſſe, accioche nell’
opera diuina non ſivmeſcoli quaſi paglia nel
grano'alcun riſpetto humano. Ma primiera
mente volendo riuſcire con ottimo profitto,
farebbe bene batter hauuto maneggio, ö( iſpe
Iìenza d’altre artioni ſpirituali,c0l mezo di cui
veniſſe meglio in cognirione dell’aſtutiedm
‘ boliche, douendo prima certificarſi con ogni
roua reale, chele malattie ſiano ſopranatura
i,öc biſognoſe dc gli aiuti, 8c ſauoti Eccleſia-7
" flici
_S E‘G‘O`~N~-D‘O.~ "tm'
ſticl‘si Per honordizDio-, come per conſeruar
la tiputatione dell’habi—to'ſacro-, ſchiuando il
ſoſpetto di leggierezza, 86 ignoranza - 'In ol
tre mentre ſi gli appreſenta’ſſero perſone po
ucre , e miſerabili non douerë*` ſprezzatle , anzi
ant'eporle àiriccbi,e potenti; confiderando,
che Noſtro Signore' depoſii tutt’i mondani ri
ſpetti era intento,e ſollecitoà riſanarle ſemplí
ci,ediuote Tur-be priuedi ſ'ouuegno,che lo ſe—
gniiiano per riceuer la'deſiderara grazia . M3
perche gli. ſpiriti maligni con fined’impedir
‘ , l'officio ſogliono rider,8c butlare, per muouer
anco gli aſſiſi-curia` giuochi, 85 vanità ne gl'
iſteffl atti de’ ſcongiuri ;il prudente Sacerdote
vſarà ogni opera , e diligenza per opporſi ,ac-f
eioche alcuno non ponga mente alle loto peri
coloſe cianze,ragíonamenti in urili, e vane`cu~
ríoſità’,eſſendo ciò principale intento fra i dia
bolici ſtratagemi di render illuogoſacro abo
mineuole, 8c ricettacolo di coinedie, ondela
' diuotione s’intepidiſca, 6: eſſi piglino mag—
gior fomëto nel reſiſtetägli ſtimoli dell‘vſcí`
ra. Però anco non ſi doueràpermettemhegio—
uaniindiſcreti, laſciui , 8c_ carnali vi ſiannin—
trodotti: E' ben vero,chequantunque rall’ho—
" ra l’Eſſorciſta non hauerä mancato all’oblig-o
ſuo .* nondimeno i Demonij continueranno à
ſtrep‘itare con gridi,vtli,öc beſtemmie: maciò
più "7
coſto
. .. ſi potrà'giudicate
_ ….…ñ ſegno
N di ſgóbratſi
?Pc' ,*

‘194 ì L’I B‘R ’O
operando ì punto, come alle volte ſuole auueè
mire all’affittuale d’vna caſa, il quatdouendo
cſſer ſcaccia-to dal Patrone; poiche sà non po
ter più habirarui rompe vetri, ſoazze-,e terraz
Ìi per odi0,c diſpregio : non altrimenti eglino
ragazzi, ;Sc peruerſi auiflari da Dio della partita
loro per maggior- diſpetto, 8c vendetta ſono
ſaliti bene ſpeſſo tumultuare, {e affligger ol
uarmrdole creature.
Inoitre quantunque la Chieſa permetta,
che lecitamente ſiano interrogati eſli ſpiriti
delle coſe neceſſarie, 8c appartenenti alla ſalu
te: nondimeno per fuggir ogni occaſione di
pteſtar loro alcuna fede, loderei , che ildetro
Sacerdote ſe ne -paſſaſſepiù toſto ſobrio nelle
inte-rrogationi, e molto più douerà prohibire .1
qual ſi voglia curioſità nelli affiſtenti, aecio—
che ſtiano ſempre in ſilentio,e deuotione, per
íi-ſitendo ſolamente egli in quelle coſe tall’ho—
ta, lequali attendano all'honor di Dio , &al
beneficio del proffiznqper non tnciampare col
troppo dimoranti,- ma debba del continuo ver
ſiatenelle affettuoſeorationi, nell’eflìcaci let
rure , &ſermoni pieni di feruore, 6c d’impro
uiſo vſciti. 1:’ anco ottimo conſiglio procu
mr di tener-li frenatí con li precetti , 8c con al
rre_vie.& modi più eſpedienti, percioche oltra
una bendíſpoſta natura viſi ricerca parimen~
tel’arte ,8c ma deſtra , e temperata maniera ,
i* 0
s E GO N u o; '19;‘
vademfoſi , the la voccsfoxzara da inutile idea
gno@lcbtauarcímpcrcincmi accendonoí Dc
móm j àmaggior-rabbiaz 8c odiocon pompa*
'za' uiqno proficuo . ;Ma in Vere, è ſomma-mena
tencceſſan’o indrizzar al ben viuere glì‘inte-ſi
ceſſati ,inù’itando-loro a’ila frequenza dc’ 8a
crame’n u'. Il'tempp poi 'opportuno 'al-I’ Eſſor
ci-ſta ſarebbe dopò :celebrata la Santa Mcllà;
accíocbe nell’í ſtcſſa mattina gli-ob‘ſeffl, 8: 'ſuoi
dipende!! ti' 'Hanoi digiuno, E. ſc al l’officm per.
aucntura vi s'incontraſſe alcun ‘Sacerdote, ò
Cíerico‘per compagnia , 85 aiutoflciò ſarebbe.
coſa buona, 6c vu'lc, mentre, ò per int‘ſpcrítms
za, ò per altra tentatione non ſi laſciaſſe indur—
re ì dubitare, ’ſe le creature -ſiano veramente
iſpiríta‘tc',concioſiache‘con tale inſtabilítàdí
- menteil nemico aſiaípíù ſi manticfleſcn’zavq
le: ccdcrall’vno, nè all’altro. cgmcgiàhò vc-ç
-dutoio vnaperſonadi honeſta vita , ma‘ nella
i pratica poco auczzaricermrmí , che' lo inno;
z duceffl à veder Ia gioſtra ſpirituale, 8: ’fui
v aſtrecto gratificado; ma ſcoprendoſi çglidabë
' bioſo, &inquic'tm non derogando però’ alla.
Fede in vniucrſalc, volſc contendcr mero, che
` queíledmtnc,'e'fanciulle non foſſero guaſte,
attribuendo ciò ad human' matti-cali” melan
coníci,qual'opínione volſi al meglí0,che Fuori
per minor ma'lc ſopportare; onde tal-Phon le
indetteáxeature rimaſero-coſi quiete, Brad-f
` ' i ' ` N a. fiume,
“19$ ñ" I: I-'B’"R O p
turne,_cbe.pareua gran marauiglia ſe ben tnt:
to‘erarartificio diabolico; ma ſubito quello par
. timvennero i ſa'gaciperſeeutori noſtri in lin
gazzburlandoſidell’humore ~, che gli poſero
inteſta. ~. . 7
.-. ‘Qianroal modo d’eſſorcizare l’obedie‘r’rza
ègr’andemente neceſſaria- per tener in frenoi
Dia‘uoli, percioche ſeil Caualliere non ſtrrnge
, la briglia al Gorſiero domandolo al prima ttat
toincorre pericolo d’eſſer. gettato di ſella . Er
` per ſpauentarliſpiegarà ſecondo l'occaſioni il
veflìllo del Crocifillb,riuolgendoſi alle ſue ſa
eratiſlírne piaghe,,hora con l'aſperſioned'ac~
qua-ſanta, e percoſſa di ſlolla raffrenandoli , 64
hora con imponer la mano ſopra’l capo , e dita
facrcintornole narici ; mail tormentar icor
pieon gaglíatde percoſſe , ouero tirar de’ ca—
pelli non deue per mia opinione eſſer permeſ~
ſome dalla_prudenza,nè dalla carità. thuan
tunque il ſolfo apporriloro noia; giudico elſet '
meglio non vſarlo, ò almeno tare volte per
lñ’offeſa, che ticeuono le creature nel ceruello
ſnffocatodalla uiolenza di quell'odore, e pari—
mente la tura come coſa naturale non è coli ar- x
ta à diſeacFiarli,ma ſolo per tormenrarlifl: que
fia lì‘ puo alle uolte uſare : Spauenta anco loro
il canto d’hinni denoti ì coſtu mc di Chieſa , le
Litranie,la Sequentia regiſtrata nelle Mcſſe
fieſrngrti;
‘J.. contenendouiſrla
ſſſſ' _'ſi'… ſi ſi formidabile
'_ ſtoria hi:
SECONDO.: "T97
floria’del giorno del Giudieio uenturo-"ll Sal—`
mo Exurgat Deus (Fc. Diltgam te ‘Domine, il
.QUi/Mbttdtfll canrico Magmfimt,& altri ſimili
:Salmi, cantici, 6c hinni'priui-legiati contra gli
ſpiriti, la lettura dell’antico Teſtamento in-í
FAG': ìtornolafotnace dei tre ſanciulli,che per ordi
’ne di Nabucdonoſor ui furono poſti,gl'Euan-ì
_AÎÌJeÉ gelij,e la Paſſione di Gieſu Chriſto,le malcdir
'tiólli,& opprobrij deſcritti negli Eſſorciſmi .
frai quali è di molto ualorel’orarionediSSi—
priano' riformara, 8c poſta negli'Eſſorciſmí
del M. R. P. F. Zaccaria Viſconte per diſcio*
glier le fatture , 8: incanteſimi, il ſuono d’or-è
gani, edi‘campane. Olrra diciò facilmente
s’atterriſcono nel ſentirà nominare il Santo
contrario loro:facendoglielo confeſſare à uiua
forza.0nde per maggior intelligéza ſi dee au
uertire,che tuttii Sanri,6c beati nel Cielo ſono
contrarij à Lucifero,~e ſuoi Seguaci, uniuer.
ſalmente parlando, per eſſer in ſtaro di gloria ,
e qneſti nell’eternadannarione; ma l’uno più
`dell’altro porgeloro tormento in particolare ,
òperche la perſona ueſſara lo rappreſenti col
nome riceuuto nel Batteſimo, ouero perche
s‘habbi impatroniro della ſua Sedia , ò per al
cun’alrraarrione ſegnalata d’eſſo Santo contra
il medeſimo nemico. Et ſi comei nomide’
lorioſi Santi cruciano,e confondono Sara~
naſſozcoſi all’incontro quelli de’ reprobi,e ſce-l
-Α ‘
4. N 3 lerati
493 'L I B R o
lerati membri ſuoi gli ag gñradiſcono .* pereio~~
chi-:ogni ſimile naturalmente appetiſceil ſno
ſimile. l precetti penaliancora poiſono raffre
riaril Demetrio, cómettédo nel principio à gli
ſpiriti dell’aere, che non aiutino, ò fomentino
quelli, che ſono ne i corpieſſorcizati , e poi nel
fine mai tralaſciarà di faril precetto rigoroſo
eoneragli vſciti, che non ritornino,8c à glia]
tri rimanenti, che ſtiano legati ſenza impedire
kattionirtaturali ,e neceſſarie delle creature .
Et bencheil Demonio ſoſtenga in perpetuor
tormentieſſentiali dell’inferno; nondimeno
tall'hora è sforzato ſtimare inſieme le peneae
cidentali accreſciuteglidalla S.Madre Chieſa.
Final-mente ſarà Ottimo ricordo al Sacerdote
aſſiſtenre andarſene ſobrio fuori deglioflicij
nella conuerſatione de gl’infermi , 8c ancode'
loto famiglmriſſe non in quanto appartenga a
, vua breueinſtruttione ſpirituale; guardandoſi
anco di vantarſi , ò ſparger fama in altri luochi
d’hauer liberata la tale,e tale: la qual coſa ol tra
che non può eſſer certa , diſpiace parimentea
Dio , acquiſtandoſi il nome di leggiero , e va*
nag-lorioſo ,- poiche ſe ben haueſſe fatto molte
buone operefbiſognaal fine confeſſarſi ſeruo
inutile, e peccatore .

- i’ ‘Del
_ S E ‘CſiOſiN‘ D’Oſi. 199

Dellapazienza , ediſpofuiom rece-flavia allepm


~ finemtereflare. Cap. V I 1.1.
On èdubbio , che tutte le tribulatioó
ni, 8c infermità ſono màda tc da Dio
in queſto Mondo ò per- caffigo, e oot
rettione de" peccati ,ouero per giu—
ſtificare maggiormente l’huomo mmm;
purgandolo quaſi ‘oro nella fornace della pa
aa
tienza,la qual ſù ſempre‘neceſſaria-al C htiſtia
no, volendo col mezo di quella acquiſtare II
È.
Cielo z Mapoiche fra le procellc bumane non'
-ſi ſcorge la più graue della violenza-diabolim
perſcuoter la nauicella del-l’anima , e’lfragüe
vaſſello del corpo,- èdi m-iſiieri, cheil diligen—
‘:L te noechiero,e ſeruo di D10 reſiſëendo à i ven
ti contrarij ſi moſtri robuſlo ,. 8c animoſîo:ä
'E

‘:x—-~
+72.Es.— che da ſe ſteſſo non potrà ottener, ſe prima non
ſi riuolga al vero, 8c immutabile Polo , ch'è
Chriſto benedetto , 8c alla ficuriſſima, e ſacra
tiſiima Tramontana Maria Vergine . Ma E
come il ſeſſo ſeminile per natura imperfetto,
benche per fede ſemplice, e diuoto , 8: perciò
meriteuole di ſuffragio, alcune volte ſi ſli ca—
pace di riceuer gtatie marauiglioſedalla dini
na pietà: Coſi all'incontro per la propria inſita
bilità bene ſpeſſo è talmente ſottopoſto al l’im—
patienza,öc curioſità, che non viene perciò eiſi'
;'N 4. ſau
Zoe-S . L" I B R O
"ſaudita : Teſtimonio ne ſia la Cananea,la qual
r altri riſpetti buona', e ſanta , affrettando la
ſanità importunaſiai
quaſi dell’indemoniara figliuola
Signore,öc allr ſiSanti
dimoſtrò
Apo
ſtoli, ancorche poi quando meno ſi'penſaua
foſſe reſa meriteuole della richieſta graria. Ma
le donne de’ tempi noſtri troppo anide , 8c an
ſioſe ſono perla maggior parte facrli à prcſtar
fede ad ogni coſmpercioche ſe in vna delle lo
ro creature ſcorgono vn poco di toſſe, ò ſtorci~
mento di membri,ò pure ſegni d’h umori me
lanconici,e matricali, ſubito penſano, che ſia~
no ſpiriti , imprimendo ciò nella fan raſia anco
ì gl’al'tri di caſa, e quando poi da gl’rntelligen—
ti con verità ſi ſcuoprono iſpiritate , non veg
gono l’hora , che guariſcano , eſe perauentura
nell’eſſorcizare cadono à terra dal moro , che
predomina , le publicano per libere, e riſolte ,
non conſiderando eſſe inſieme con gli huomi
ni ſemplici, 8c ineſperti la difficultà dell’rm`
preſa , anzi ve ne ſono di quelle, à cui Dio pet
doni, che ricorrono all’aiuto , e conſiglio d'al
rre donne, le quali non eſſendo dottorate in
medicina, &priue dell’autorità Eccleſiaſtica
(ſe però non foſſero veramente ſante)non pol
ſono eſſer altro, `che ſtreghe, e malefiche, 6c in
conſeguenza miniſtre, c confederare del Dc
monio, facendone mercantia con indeéní , 8(
Zcrgogngſì guadagni, con danno più roſlo,
e pcgf
l 7 l

l_ SECONDO: ai)?
ì E peggioramento de gl’infcrmi, ìeeon apparati
.zadilànrità cag-ionara per la corriſpondenza
u..
aΗs diabolica : Queſte ſe non ſoſſerofanorite dai
mali Chriſtiani, certo chedalla Giuſtiria non.
rimarebbono impunire co-l mezo del fuoco
Elementare, oltra il perpetuo apparecc-hiato
i?
2;
B ad eſſenell’lnferno. lo nonnego per-ò,cbe-al~
curia diuora ſemina rall’hora non po-ſI-ì giona
reall’infermità col mezo delle ſecreto ,85m
7.‘riteuoli -orationi , con cui il medeſimo ſecola
fl‘ redi buona vita , e di fede ardentopuò in cerrc
r’: occaſioni ſcacciare dai‘c-c-rpili Demonij , co—

m me ſe n’è vedutoiſperienza. Se-lepetſoneleg


,giete , e ſciocche ha-ueſſero capacitàzdi Confi
d~erare l’importanza dell’opera non `direbbe
"; no , che coſi facilmente ſi l-ibcrino glîifldemoz
;3 Diari, eſſendo -il negorioin mano di Dio , à cui
5;, ſom mamenre diſpiace, che per-tal fines’ado
|.< perino tante ſuperſtitjoni abomineuol-i ſorto
-. preteſtodizelo, ecarità . ll più efficace timef
;- dio in vero, èil cuore contrito, Se humñilizto
p. ſpogliandoſi dai peccati, per impiegarſi nei
> ben operare ñ La onde s’ingan-n-ano quelli ,che
z conforza didenari credono. ottener l’intento
della deſiderata ſanità :ſe bene'il diſpenſatneà
pouerelli,è coſadegnam mcriteuolqö: alcuna
volta anco il moltiplicare in voti con-ſonde,&
o-bliga la conſcienza, con pericolo cñhenon ſia-v
‘10 elicquirkql’arimenteilunghi peregrinaggî
`
quam
…-4
)\'
262 L l B R O
quantunque lodeuoli , e meritorij tall'hora nö
baſtano , poicheà gli impotenti ſuppliſce l'al
fetto‘ , e buona volontà. ll vero rimedio ſarà
la patienza,e compita raſiîgnatione nella drui
na Maeſtà, li cui giudicij ſono incomprenſibi
li ; auuertendo, che debbano in caſa diportarli
con molta deſtrezza , e carità non provocando
à ſdegno le pouere creature, quando ſiano ve
ra—mcnteda—maligni ſpiriti veſlate; 8c in parti
colare,‘ſeil Demonio col mezo deieorpinp.
preffi offendeſſe alcuno in caſa, ò cagionaſſe
qualche danno ,e diſturbo , non ſi ſia gellinoi
corpi con sferzate,n0n eſſeiido in ceruello,che
non ſanno ciò , che ſi faccine, onde ne ſegue,
che ſe ben nelle proprie Chieſe ſi ſparge il ſan
gìue per colpa d'vna perſona pazza, ò indemo—
h'iata, non eſlendo il delitto volontario, non ſi
ſógliono riconciliare eſſe Chieſe-:Giona etian
‘ ’dio l'a frequenza di Sacramen ti, 8c in partico
lare della Santifflma E uchariſti‘a, la quale non
ſideue prohibire (come alcuni vogliono) al le
perſone inferme,anzi quando non vi ſia rimo
~`re di vomito porge fortezza , 8c infinita con
.ſolationer 8: per maggiordiuorionne ſperan
‘za di frutto lodareí,che ſi faceſſe tall’hora qual
che Confefflone generale , ò dalli patien ri, eſ
ſendol’intelletto ſincero,ouero da ſuoi più in
trinſechi, e congiunti ,* accioche diſpoſli com
pariſcanoà gli officiMe ion tanidaeurin ſi pen
` lieti;
seeorxoo; zo;
i ’fieri;altrimenti ſarebbe molto meglio ſtarſene
i àcaſa ,* ma ſopra il tutto coloro , che intraucn
i gono credano ſuor d’ogni dubbio, che la crea
i tuta eſſorcizata ſij guaſta : perche da talincre
i dulità il nemico prende fom’ento. A queſto
i propoſito io mi ricordo, che già venne à ritro
u uarmi vna vedoua ciuile , 8c honeſta c‘on una
ii pouera ſua figliuola da marito ueſſata da male
ſl diabolico,acciò la uedeffi , ecuraffi , 6c perche
7 già molti anni ſi titrouaua coſi indiſpoſìa poco
ii bene ſe ne poreua ſperare; eſſendo all’incontro
ij meno difficile l’infortunio d‘un caſo freſco.- ſi
i;` come anco ſi uede tr'a i Medici nelle malattie
ſi naturalioſſeruarſi la cura ne i principii per im
zj pedir l’aumento, 8c lo ſtato del morbo, che ſi
ſi fà mortale. Hora la diſgratia d’eſſa giouane
prendeua ſomento forſe per l‘incredulità del
r fratello ,il qual la trattaua come pazza con iti-'
p giurie,& perſecutioni,nè frutto alcuno, ò me*
glioramento ſi ſcorgeua da gli officij dicaritä.
3 che ſi fac'euàno verſo di lei; anzi credo,che ſin'
- hora continui nella medeſima indiſpoſitione
z ſenza rimedio veruno. Oltre dicio il parlar'
i conli fallaci Demonij,è coſa molto pericoloſa,
8c l’interrogarli d’impertinenze , 6c vanità, 8c
il dar loro fede di qual ſi voglia relatione , è da
fuggire grandemente , concioſiache per tal
; maniera s'ingegnano d‘illaquear l'anime, in
I- gombrando l’intelletto con mille du bbi‘i : Ne
;- . anco
ñ-ó-w-V—:ñ-T-rrw . … ñ—-ñ
‘i
`
'204‘ i L l B R O
anco doueriano gl’rſteíſi parenti conturbatſi
per il ſoſpetto dell’honore,credend0-per ciò di
riceuer notabileinfamia; poiche le vilite man
date da Dio per recognitionede gl’errori,oue
ro per altri ſuoi ſecreti giudici) li dcuono ac—
cettare in bene : ſapendo,che non le occorrenti
infermità; ina ſolamente li peccati poſſono vi
tuperare l’buorno. ln ſomma attendino con
aflidue,ediuote orationi àpregar del continuo
il Signore,ch’eſſendo per beneficio dell’anima
ſi liberi il corpo , ouero per maggior ſicurezza
rimetterſi in tutto, e Per tutto al ſanto benepla
cito ſuo , che conoſce di lontanoi biſogni no—
ſtri , 8c rare volte ſuole toſto elſaudireli prie
ghi de fedeli (hriſtianh sì perche brama la
emendatione loro nel frequenta: l’orarioni
con lagrime,e ſoſpiri,comeanca,acciò ſi repu
tino indegni della gratia, per non ender nel lac
cio della vanagloria; ma con infinita prouidcn
zaà tempo , che meno ſi ſpera l'aiuto ſu pplica
to,li viſita,conſo la, 8c ſoccorre con'la ſolita ſua
pietà. Di più ſe il padre,ela madrediſcorreſ
ſero conl’intelletto, che tale infermità del ti
gliuolo può eſſer cagrone del ſuo martirio,con
acquiſtarne corona in Cielo,non piangerebbo—
no, nè anſioſi , 6c auidi ſi dimoſtreriano , rice*
uend'oà ſommo fauore l'occaſione rappreſen
tata per eſſercitar la virtù della Parrenza: ll
qual male yeramenre non èpoffibilc ſcoprire,
onde
SECONDOÃ 20‘5'
onde habbi origine , ſpecchiandoſi nell'Euan—Ì
elio Sanro,‘oue ſi fà'meutione del cieco nato ,
dicuiparlòilSaluatore,che non peccò egli,
nè meno i ſuoi parenti; ma acciò meglio ri-f
ſplenda la gloria ſua . ‘
`Diqueſta roleranza mi ſouuicne hauer già
lettoà noſtraconſuſione, ch’eſſendo S. Benia
mino Eremira talmente ldropico, che anco
dopò morte non ſi potè cauar di cella , ſe non
con leua'r 'ma tauola appreſſo l’vſcio, non vol
ſe mai pregar Dio perla ſanità propria , quan—
tunque egli riſanaſſe molti di varie infermità .
E‘ ben verq,che
paflioneuoſſli grandemente
ſimili ſi rendono
rrihulati per com~
tanta noia , 8c
diſtutbo; ma per eſſer diuina permiſſione àí
buoni,e patienti Chriſtiani per eſſempío de gl’`
hu0mini empi, conuiene finalmente acque:
taſſi, ſcorgendo con gli occhi della meri_
` te igrauiſſimi dolori ſoſtenuti da ’
Chriſto,le inſopportabili pe
ne del Purgatorio , e "_
perpetui crucij dr
l’inferno pro-ñ
polli à
. gli
imparienti,
- diſpeta: i
‘ ‘ ti.
206 ‘ L l B R G
Se tal ufficio fi debba eflercitare in publica,
òpriuaramenre. (ap. 1x.
Vtte le ſalutifere artioni di Sami
Chieſa, e tutte l’opere di carità po.
ſte in vſo dal Chriſtiano per ſerui
rio del proſſimo deuono eſſer ma`
nifeſte: ll che ſù accennato dal Saluatorealli
ſuoi Apoſtoli nel ſacro Vangelio, proponendo
vna comparatione, che ſi come ,non può [in
naſeoſta la Città fondata ſopra vn monte; coſi
compariſeala luce loro innanzi gli huomini,
acciò veggano le giuſte operationi,gloriſican
'do l’eterno Padre reſidente nei Cieli,& in ve- *
roſolamenteall’elemoſina,e fraterna corret- ²
rione la ſecrerezza ſi conuiene, per quanto nei
medeſimi Euangelij ſi ſcuopre.
Hora potrianaſcercurioſodubbio , ſe l’Eſ
ſoreiſta debba publicare l’opera ſua ,laſciando
le Chieſe, ò gli Oratorij aperti nel tempo dell'
officio rrauaglioſo verſo gl'indemoniati . Al
che ſi riſponde con breuità , che à prima faccia
Ogn'vno ſtimarà coſa lodeuole communicarla
a molti per com mouer con tali ſpauenroſi ſpct
tacoli i peccatorioſtiuati, come anticamente ſi
coſtumaua, eruttauiaſi ne ſono già vcduri a
connettirſi ditterſi , 8c etiandio , perche lepu
bliche orationidei fedeli, e giuſti congregati
P".
SECONDO.` :07
;r ralfine poſſono tormentata il Demanio;
i onde più facilmente ſi parta da icorpi imma
nii. Ma in verochiunque ben conſideraladi
net-ſi tà de’ preſenti tempi da quelle prime età ,
ll trouerà, cheall’h ora eta la Fede più viua, 8c il
i: 'zelo più atdente,e la diſpoſitione ſenza parägo
i: ne migliore; làdoue hoggidi e` tanto declinata
:ii inſienie con la carità, 8c accreſciuta al colmo
it la malitia ,chele genti datein preda alle mor
ii bidezze del ſenſo , e ſpecialmente la plebe
,il ignorante , &igiouani licentioſi , 86 leggieri
z;: non ſogliono inoſirarſi per ſine di bene,& con
i i ſemPlicitä a ma ſolo per rider , e hurlarſene, ò
i: per vagheggiar donne, ouero per ragionar,in~
ii terrogando gli ſpiriti maligni dei lotocatnali
ozdiſſegni: 5c ſe parati-:mura ſono profeſſoridi
;i lettere,con poca ſede dubitando , ſe le creature
ſOnO 'ſpiritate, ò pur humori , 8c imaginationi
i! pongono à riſchio l’honor dell’ Eſſorciſta bra
i; moſi di vederne ſegni ſopranaturali , ö: eſſen
f; done poià baſ’tanz‘a certificati ſipartono più
, confuſi , e ſoſpeſi, che mai foſſero perle varie
;,- ten tationi,che ſi laſciano imprimere nella fan—
;z -rafia . La onde Peri ſudetti ragioneuoli riſpet
;z ti, öc anco per cuſtodia dell’honore de gli in- `
z tereſſati, 8c in particolaredifigliuole nubili
nate n'obilrnente, eciuilmente , la ſecreta eau—
:. tionedeue eſſer dai più ſaggi pareri abbrac—
: ciata, chiuderdole porteal maggior numero
;68 ~"Lì'ſBiR O `
'de’Clá'riſtîani , che petauentura ſi tendono irr
degnidi' moſttatſiàqueſt‘eſſereitio ,ſapendo
iDernonij qual fiala loto vita, 5t ſcoprendo
bene ſpeflb le'male ſueattioni , ſe ben hnggidì
alcuni peccato rizcome sfacciati,e pertinacr p.0
eo conto ne tengono . Et- à punto mi ſou-uiene
d"vno’,c~l1e ſubito compañrſoil- Demonin gli ri-l
nelòcertoſuodifferto, il quale per quanto poi'
egli'racconrò al R‘e‘üerendo Signor Prcuanoé
di quella Chieſa,n0n era maniſeſto ad alcuno:
concioſiache ne anco al' proprio Conſellbre lo
haut-ua maipaleſato , 8c vn’altra fiat:: trouan
domi nel far officio con la faccia verſo la porta ,
d'vn’Or-atorio, 8: eſſendo alquante pouere
crea-ture verſodr me riuolte , 8t in con ſequen
2a con la ſchiena verſo la medeſima porra,ven~
nedenrro vn giouinerto, '8.' ſubitoil nemico
'infernale, ancorche con gli 'occhi corporali
. .della ereaturanon porefle vederlo, cominciòì
rinfacciargli particolarmente i peccati della
recede'nte’ notre: ll che vdito s’inginoccbiò ,
naſcondendoſi la faccia come arrofliro,& ver
gognato , e toſto ſe ne parti con gran fretta , il
quale poi rrouandomi,mi drſſe,che ſù aſttetto
conſeſſarſi nell‘rſteſſo giorno perla riuelario
he, che fece il Demonio delle ſue colpe . che
riuſcì vera, 8c profitteuole per relazione del
l’rſleſſo padre del mendacio, il qual alcune tinl
teper commandamento _diurno li ſa teſtimo
' D10
l SECONDO.” :’05
nio della verità. Pertanto quandoi Demonij
accuſaſſerogl’miqui, che non ſempre lo ſan
no , e che il tutto foſſe riceuuto in buonſenſo ,
ſenza dubbio ſi potriano admetteri peccatori,
Ma perche quelli ſono bugiardi, 8: alle volte
con artificio taciturni , 8c queſti oſtinati; in
maniera chedaloro ſcoperti punto non cura`
no conuertirſi 5 è meglio eſcluder le genti, che
BYE-HH‘?
poſſono più roſto impedir talopera di pietà z
eſſendo gli ſpiritida eſſi aiutati, e ſomentati .
La ſecretezza dunqueà noſtri tempi douereb
be eſſer più ſicura , elontana da ogni perico
-Ì’x lo , 8c in conſeguenza di maggior frutto.
E' ben vero, che gl’intereſſari , e maſſime con
triti, e conſeſſi poſſono eſſerintrodotti inſie
- me con qualche anima pura, e diuota, che ſen
za curioſità foſſe preſente .
Del numero poi di quelle,ò quelli, cheſi
doueſſero eſſorcizarein vn'iſteſſo tempo,quan
t toè maggiore, tanto più s’accreſce la confu—
ſione , 6c la fatica,- ma con la parienza s’acqui
í’cerà anco più merito; ma però io non giudi
carei errore l’accetrarne più d'vna, porche la
Parola di Dio quaſi tagliente ſpada penetra,
öc vccide tutto l’Inferno. Et ſicorne la Pre
dica conſola à vn tratto le migliaia di perſo
ne; coſi lo ſcongiuro può atrerrireinſiemeinä
finite legionidiaboliche : Per il che intorno ì
cinque creature ſarebbe ſopportabilc la fari:
` ’ ' O
-.a
ca ,
;15 - ’ L l B' R O
ca, per meglio tener in freno li nemici , iquali
à vn’Eſſorciſta nouellooltra molte altre butle,
8: illuſioni ſogliono diuertire l’officio di cati
tà con minaccie , e ſpauenti ,* accioche abban
doni l’impreſa, ſi come nel principio mi oe
corſe, conoſcendomi loro di natura timida , e
riſpettoſa,poiche s'accordamno di alzar le vo
ci , nominandomi , per far, che le genti vici
ne ſenti‘ſſcro. Et dopò in certo Oratorio ha
tiendodeliberatoiuiridurmícome rimoro, e
ſolitario nediedi ragguaglio per effetto di obe
dienzaà Monſignor Vicario , il qual reſtò ſo
disfatto, mentre le Monache nel Monaſterio
poco lontano non poreſſero Vdirle voci. Et
ecco il giorno ſeguente , eſſendo i Demoni
conſapeuolidi quanto s’era trattato, comin
ciarono per diſturbare l’opera ad accordaiſi
inſieme,chiamando forte à nome per nome di
uerſe d’eſſe Monache, le quali mandarono ſu
biro à i ntender,che ſtrepito foſſo-,ma con l’aiu
to di Dio liacquctai,che altro non ſucceſſe .
Hot tornando a propoſito l’officioà vna lo;
la creatura ſi rende più commodo , 6c anco
peratientura più fruttuoſa; Ma l'cſſer priuo
di partialità ſouuenendo ai miſerabili nel me
diocre-,8c honcſto numero,come s’è detto,n on
ècoſa biaſimeuole , anzi grata al Signore; Nè
Voglio reſtar di ricordare, che trouandoſi pre
ſente vna perſona indemoniata , ecbe lo ſpin',
to,
S E G ON'DOZ fari
to; Ouerocapo principale non venga inlingua
per oſtinatione,ò per altri ſecreti diuiiii , è ben
fatto licentiarla ,- concioſiacheil Demonio oc
culto , e dilobcdiente ſtando iui col' corpo può
facilmente aiutar i ſuoi compagni negl’altri
corpi per impedir la loro vſcita . Etla mede—
Iima , ò poco maggior quantità ſarà $011!!an
uole ne gli aſſiſtenti,quattro,ò cffique de’ qua
li con buona diſpoſitioned’orationi , 8: digiu
rii gioneranno più , che molti accompagnati
con ſoggetti vitioſi miniſtri,e coadiutori del
Diauolo; percioche [i come Vn ſolo frutto gna
fia , ecortompe tntt’i buoni poſtiſigli appreſ—
ſo;non altrimenti vn ſolo peccatote di' perucrfl '
ſachc incorrigibile volontà ſuole apportat grip'v
'diſlimo nocumento ai giuſti, 8c fomenta più
il Demonio per far teſi ſtéza alla parola di Dio.
zi. llluogo Poidi flagellar eſſo nemico dell’hu
mana generatione ſarà il ſacro Tempio, e pro
prio albergo di Dio, come già s’è detto,ancor
che da per (urto ſi Poſſii ſcacciarlo con vera fe-ñ
de, 8c ardente carità: oſſeru-ando intieramente
la forma dell’Eccleſiaſtiche Conſtitütioni in
queſta materia diſponenti .

11 fine del Secondo Libro;


L’i’ìzRo TE R20;
N E L QV A L E
SI CONTENGONO
I Veri modi di ſcoprire gli Spiriti mali.
gni,de gli vtili auuertimenti per di~_
ſcacciarli , 8c delli rimedij
preſeruatiui .

(CID
‘Della difficult-z‘ in conoſca* le infermità~ naturali
dalle male-finali. Capitolo 'Primo .
ñ; Oiche per dottrina, 6t iſpc-ſi
._ .1 rienza concede: ſideue,che
tall’hotai Demonij nei cor
; pi humani ſoglrono produr
re alcuni effetti , che vengo
* ' no anco da gli humori natu
rali, col mezo "delli quali egli s’adoprn naſcon
dendoſi nella flemma , colera, malinconia , ö:
altre male qualità interne da loro alterate per
_ il dominio , qual tengono ſopra la natura cor~
porca.- biſogna affermare,che le infermità dia
boliche ſiano difficiliflirne da conoſcer; onde
poine i caſi dubbioſi,incognrri,e diſperati na
* ſcono
LIBRO TERZO.~ 3.13
ſcono tante conteſe nelle eaſe,varíj conſulti tti‘
Medici, con grauiflimi danni , e diſpendij de
gl'intereſſati; Ilche forſe per altra cauſa non
, auuiene , ſuor che perla malitia , öc ſagacità di
l detti inuiſibili nemici,liquali ìguiſa di maláfl
drini ,.e tubelli godono di non eſſere manife—Î
fiati . Tralaſciando dunque diuerſi acciden7`
ti , che poteſſero ingannare gl’ignoranti per
indurli in opinione d’eſſer malattie ſoptauatu
tali , 8c veramente non ſiano per il giudicio def
ſauij , 8c intendenti , come le fiſſe, e deptauate
imaginationi, pazzie con ſumate,ò per trauaglſ
d’animo, ò tentationi de’peccati, humori me.
lanconici , e matricali, imbriachezzi,inuamo~
tamenti, retentionr di purghe,& à vn biſogno
anco fintioni , 8c apparenze per qualche diſſe
gno,8c intereſſe particolare,- mi ſarà lecito di—
re, che il primo ſegno, 8: argomento di queſte
malie, è quando le medicine, e rimedi} appli—
catiui al fine nulla giouano, anzi più toſto gl’.
inſermi vanno peggiorando,conci0ſiache im
pofflbil ſarebbe per ogni ragion fiſica,chedet~
ti mali non cedeſſero ,ouero non ſi ſminuiſſe-j
to: Ma ciò in vero ſuccede per opta del mede-
ſimo Satanaſſo, ilqual di naſcoſto commoue
gli humorididentro, acciò le medicine non
Hino effettuare alcun bene . Il ſecondo indi
tio, è l’eſtremità coſi abborrita dalla medeſima
natura, _che per ordinario ama, 8c‘ deſidera la
" Q 3 .fixe—
'2‘r4~ 'LÎBRO
ſtrada-del mezo,ſcotgendoſi alle volte gli am.
malati"in varij ecceffi , hora troppo mangian
do,& hora niun cibo riceuendo, vigilando co
me buboni nottiuaghi. 8c poi dormendo à gui
fa di ſonnacchioſí Taffi;parimente ridono cori
guſto ineſtimabile, 8c àvn tempo piangono
ſenza fine . Il terzo è, che riceuono graue noia
dalle parole, e perſone ſacre, prouocandoſiì
molte dishoneſtà , e inaledicenze con odi) ap
‘parenti' verſo quelli di caſa . 'll quarto, è il fre
nericare oltra l'vſo , moſtrando di ragionarin
terza perſona,8c poi deli àpoeotornarein cer
n‘ello con la quiete di prima , quando lo ſpirito
fidiparredalla teſta,oue riſiede. ll quinto ſa
rà l'vſar all’improuiſo certi linguaggiocculti,
nè mai imparari dalla creatura. Il ſetto indoui
natalcunc coſe incognite, 8c veder con la men
te quel, che vien operato in luoghi lontani ſen
za ſeruirſi degli occhi corporali. il ſettimo
finalmente quando l’infetmo , ò inferma pati
ſcein diuerſi tempi ſuanimenti di cuore , ca
dendo alle volte tramortiti , 8: in breue col
mezo delle ſemplici orationi tiuengononra
qualialcuni per natura ſaniſlìmi,e di buona
coinpleſſione ſenz’altro diſordine,ò cauſa pre
cedente ſi ſono vcduri cader all’improuiſo, :in
zi rimaner ſtroppiari,8c offeſi dentro,& in par
ticolare nello ſtomacho, oucro nelle fanci,che
non poteuanoinghiotrire le viuandc, 8x' ſolo
con
1/
T E R 2 O: 21 S'
Eon la forza delli diuini precetti hanno poi mi
giato,e digeritoWeſtc poche conietture bre
uemente diſcorrendo hò propoſte di molte,
che ſono ſtate ſcritte , e prouate ,intorno à cia.
ſcuna de quali per ſodisfare à qualche dub
bio, e particolarmente di alcuni profeſſoridi
medicina,quali chiamerò più toſto curioſi,che
increduli (douendo io preſſuporre tutti loro
cſſcr buoni Chriſtiani)Hora dico quanto al pri
mo ſegno , ch’eſlì Signori Medici, e Filoſofi
non poſſono giamai negate, che la natura non
operi ſempre à vn modo,oſleruando però le
viciſſitudini de’tempi,e ſtagioni, 84' che i Cie
l-i , &in Elementi non ſi muouino con certa
regola , e miſura infallibile ſtatuita dal loro
Creatore,ſecondo le proprie qualità; ma ſe ve
deſſero fuori dell’vſa to fermarſi il veloce giro
delle sfere,la terra più de gli altri graue,e per—
manente muouerſi,trattenerſi l’acqua, raccen.
derſi l’aere , 8c il fuoco rinfreſcare, ſi ſtupíreb
bono di maniera,chea`i viua forza ſariano aſ’rret
ti con ſentir c'on li Theologi eſſer miracolo cui
dente; ma ſe anco ſcorgeſſeto,che vn’antidom
rinfreſcatiuo accenda maggiormente la feb.
bre, ouero che il Chirurgico volendo con gli
approuari rimedij reſtringet, e ſaldar la ferita,
quella più ſi dilati,öç aggrandiſca,reſterebbo
no tutti confuſi , &attoniti :coſi mentre l'in
fermi-tà naturali con ogni poſiibil arte, ö: in*
.… 9 4 i“:
EIB L l B R 0 ~
duſiria in luoco di riſſoluerſi , c riſanatſi: vis
più s’alterano,öc aumentano è di meſtieri con
feſſarlo accidente eſtraordinario . Quanto al.
ſecondo credo parimente loro non poter met
terin dubbio , che qual ſi voglia indiſpoſitio—
neneicorpi humani per gli humori corrotti
non toglia l’appetito, 8c il guſto; Ma il man
giar tall’hora di ſouerehio con tanta voracitì ,
non pare coſi facilmente in vſo, molto meno
ſeguendo la dieta con altrettanto ecceſſo, 8c il
ſimile ſi può intender del dormire, 8c vigilare,
ed'ogni altro atto corporeo,e ſenſitiuo. E* ben
veto,chel’bum0t melanconico, e la mania,
chedalui procede pori-ia alle volte per breue
ſpario partorire gl'iſteſlì effetti.- ma che però
andaſſe per lungo tempo-durando fuori d'ogni
termine di mediocrità, non crederci , che ciò .—.-—.-_—_4
da rnali naturali ordinariamenre procedeſſe.
eſſendo il Demonioamator de gl'eſtremi , il
qual ſi ſerue delle più imperfette compleſſio
ni,peratttibuit ad eſſe,e non àlui gli abuſi,
che ſeguonowedendoſi anco i ſoli rimetllj ſpi
rituali bene ſpeſſo giouare alla radice della ma—
linconia da loto temprata, e ſenza la qual,0ue
to altra materia compoſta de' praur humori
difficilmente ſuole il nemico infernale entrar
nei corpi. Et però , come s'è detto , col mezo
ſuo di naſcoſto adoperandoſi fa creder dette
infermità ſemplici naturali , ſeminando varij
— -* ~ dub:
”—r,
ñ. P R l M O.
dubbíj,e bísbigli con marauiglia di vedenche
irimedij ordinarij non habbino potuto gio
nate . Quanto al terzo d’abborrir con tanta
violenza le coſe ſacre potriano leloto Eccel
t lenze allegare, chei’iſteſſo humor melanconi.
z co ne ſiacagione, facendo venir à tedio qua-lun
z q—uecoſa.Alc›he riſpondo,che i Chriſtiani ſpe
L. cialmentc trouandoſi agg rauati ne’corpi, non
z. verifimi‘lefflheſi dimoſtri-no peggioride gli
z 'heretici , anzi maggiormente all’hora ſi può
g credere-,che r-icorr-inoà Dio eſſerci tandole de—
‘z uotíoniiper-con ſeguir la ſanità,benche alle vol
r te vna creatura buona , e fede-lvl -iaſciatì tra ~
5, {por-tar come impedita -nell’vſo della ragione
't iodio”: -villanieprincipalmentecontraime#
' deſi-mi Sacerdoti da-lei tanto riueriti, nè meno
ſi deue giudicate, che ſianoeccitati queſ’c’infer
5-
mi da mouimenti importuni d’eſiiReligioſi 5
‘che nel ſolo co m pa r-ir in particolare di vn’,
flÎ-Îz‘WVÌK
R
‘-ſi‘
“ëì Eſſorc-iſh ſogliono ſcoprire gran furia, e ſdeſi
gno-con differenza notabi-leñda i ſecolari , anzi
vna ſempliceim poſitione della ſacra mano ca
giona in -loro~peſi,e ſtore—imenti marauiglioſi.
Ne aneo ſi può dir, c-hecome priui dîintelletto
. ſiano prouocati ì ſimili abu ſi, poichel’huomo
impazzito tratta ogn’unoà vn medeſimo moz
do , non alterandoſi al-freno. del Sacerdote'nel
`5 modo, chefà l’indemoniato per l’autorità ſu
] pt°*‘a,che tiene ,ilqualetiandio ſi dimoſtr
COR
iis Î. I B R 0
con mori maggiori in Chieſa ,‘ che nella pro
pria caſa . lntorno al quarto poi è coſa manife
{la nella profeſſione, che lo ſpirito slegato ri
couerandoſi nelle parti inferiori per eſſer def
finito rn luogo,ſi muoue per tutt’i membri del
corpo: ma quando egliaſcendeal ceruello,de
prauando l'imaginatiua rende pazze lecreatu
rc, perle quali ragioni l’Angelico Dottorelu
rne del Chriſtianeſímo ſi laſciòintender ſopr:
l’Eua’n'gelio del Lunatico, che gran parte di'
fuotſennati è per opera diabolica , accreſcen- 5
doſi maggiormente il furore àcerti puntidi z
Luna per inganarexon penhero,che ciò ven- :
ga dall'influſſo de' Pianeti, e cauſe naturali, 6t
nell’iſteſlo luogo detto Santo dottiſſimo vi
tonfutando mirabilmente l‘opinioni de’ Me
dici. Però al tempo della freneſia l’inſermoſi
laſcia per forza dominare dallo ſpirito ſupe- ‘z’
riore,il qual mentre parla fà creder,che la crea .
tura ragioni intet‘za perſona , 8c il tutto con ~
incredibile arte,eſagaeitä, che quando ſoſſe
ſemplice pauſa, non ſi ſentirebbonu tall’hora
parole grani, e ſententioſe : il che anco meglio
ſi proua dalla quiete ticeuuta dall’infermo,
tornando ſubito in ceruello,chenon ſi raccor
da alcuna delle ſopradetre coſe, il quale can- …
giandol'audacia heſtialein altrettanta mode
ſtia, 8! manſuetudine raccon rail tormento ſo
ſtenutpf lnrgrng al quinto del parlar f., . mafl
(0
l
T E R Z O.`~ 219
l) io in diuerſilinguaggi , ciò non ſi vede altri;
‘l menti nel pazzo naturale , la cui intelligenza ,
iz eprontezza nell’eſplicarconcettiin altri Idio—
:li mi non mai conoſciuu’, nè appreſi dl lui i di
ni moſtra chiarola qualità del male, che per via
li ſola humananonècurabile, &il medeſimo ſi
.i dicedell'indouinaralcuneattianiinuiſibili,öc
:i: lontane,- il cheè proprio delle intelligenze ſe
il: parate: 8c già mi ricordo hauer ueduto io vn
:r vecchio Orefice ſcemo d’intelletto, nel cui ca—
lſſ ſo in vero non mi baitaual’animo determina
,rei re coſaalcuna; maria Diuina Maeſ’cà , cheà vn
- tratto quando le piace manifeſta la verità per
ii miſe,ch’eſ{endo l’ammalaro poſto à lettoin
iii camera, oue m'accoſtai, e mentre vn ſuo fi
le'? gliuolino ſi trouò in portico, che non lo pote
lil iſa vedere,nè ſentire, diſſe all’hotaegli con al—
,É :a voce , che ſubito ſi do-reſſe aiutare quella
1.; creatura,aec`iò non beueſſc inſieme col vino vu
n‘ pezzettodiſcudella rotta , ſi come poi la ma
o: dre s’accorſe del pericolo, concioſiache trouò
ſi la pietra, qual era peringhiottirſi, 85 miraco—
1t! loſamenre ſi rimedio non ſenza ſtupote; On
,i de feci giudicio,ch’egli poteſſe eſler fiato fat
ia curato , &che lddio haueſſe permeſſo col me
a zo della riuelatione diabolica la ſalate di quel—
,i .la creatura, il qual vecchio non molto dopò
i' morſedi quel male. Vn’altro frenetico perſo.
i na ciuile ſù già da me viſitato coſi richieſto da
V113
'ne‘ I. I B R O
, v-n’a ſtia afflitta ſorella, il quale (per quanto mi
fù riferito da lei) ſi laſciaua commodamente
viſitare dal Medic0,da paréti,& anco da qual
che Sacerdote,- ma giunto, che fui in portico ,
venne ſopra la porta della ſua camera, 8c mi
guardò con occhio molto hortibile,~ ſe ben non
hebbe alcuna conoſcenza, e chiamando la ſo
rella diſſele con grandiſſima colera,che procu <ÙOT
>~n:.ñ-ñ rñ

raſſe mandarmi via ,- altrimenti l’hauerebbe


mal trattata con baſtonate, 8: quanrunque ella
s’aſiaticaſſe lungamente con belle parole d’ac.
quietarlo , non fù giamai pnſlibile, che voleſſe
ammetrer la mia viſita, per l’intentioncdicari
tà accompagnata con la poteſtà eſſorciſtica , öc
mi conuenne partire , non potendo credere
ſe non che foſſe Demonio all’offeſa di quel cor
po, tralaſciando per breuita altri eaſi , che mi :tu

occorſeroin queſto propoſiro. Finalmenteil


caderinangonia, non dico di mal caduco te n.5aflmñ—.z-çaunc—
nuto per naturale; ma con certi ſtraordinarij
accidenti,e palpitation di cuore può altresì de`
riuarc dal Demonio, che fino vndeci, ò dodeci
volreal giorno ſuole tormentare le creature
con gran diſturbo delle caſe , ſi come a punto
auuenneà vna fanciullína di vn muraro dopò
ſcoperta guaſta , ch’era oppreſſa bene ſpeſſo da
tali ſuanimenti con tanta rabbia, 8c crudeltà
del nemico lnfernale,che le fece anco aſcender
corrotti humori ſopra la teſta grauemente im;
Piz:
_____J 'TERZ‘OÌ Eat‘
piagata; la qual poi ſi ruppe beniſſimo; cita;
cuando la raccolta putredinc ſenz’arte medici
nale,ou’hora per gratia di Dio ſi troua miglio
rata con ſperanza di ſalute . Ma quello, che in
ſieme con ſtupore miapportò grandiſſimo tra
uaglio, ecompaſiìone è , che eſſendomi già ri—
capitato vn giouine d’anni vintiquartro in cir—
ca fatturato , e mal diſpoſto di compleffione,
dopò infiniti diſturbi , e danni fatti alla ſua ca—
ſa per maggior odio, e crudeltà il Demonio
hauendolo ſteſo in letto, lo tramortì con ſtor
cimenti di bocca,e del braccio ſìnrſtro, che pa—
reua epilepſia ſpumando, 8c indebolito rinouò
più di dieci volte in termine di vn’hora sì fatti
grauifflmi accidenti,con tal violenza,che ogn’
vno lo giudicaua morto ſenza poterſi più aiu—
tare; ma per gratia del Signor Dio con la ſem
plice carità , e ſuffragij della Chieſa, all’hora ſi
liberò da quel pericolo, ſe ben dipoi peggiora
"EF;
ñ—'Îë‘î coin breue ſe ne morſe trouandoſi accompa
gnato d’altro male tutto nel ſangue putrefat—
to. l medeſimi incontri già due anni ſucceſ
ſero à vna figliuolina di vna perſona da bene ,
8c honorata,il cui male non ſi poteua conoſcer:
A ma ſi ſcoperſe poi il Demonio nelle mie mani,
~…—î., e con le orationi priuate ſenz’altri Eſſorciſmi
s’è aiurata,ſperando, che fin’hora ſia libera mi- `
vc'.A
racoloſamente per la gran fede, e carità delli
ſuoiin‘rereſſariz `
HOÎ
a 72 I. I B R 0 -
Hora ſi come io debbo eſſer corteſeinconî
tedere,t he ciaſcuno delli ſudetti ſegni, 8c effet
ti polſi in parte alle volte diPcnder anco da pu
ri humori naturali , e melanconici ;coſi all'in
contro,è nectſſaric, chei Signori Medici aſſet
mino le medeſimeoperationi nei modi , nella
conſuetudine , e nelle particolarità dette di ſo
pra eſſer tall’hora fomentare da gli ſpiriti ina
ligni depredatori dell’liumana generatione.
Ma quando ogn’vno d’eſſi ſegni realmenreap- ‘
pareſle per l’ordinario , non [i potria dubitare
dell’infermità; ma la difficoltà è, che reſta oc—
culta,e non ſi può giudicare,ſe naturale,ò dia
,. bolica ſia, perciòſi dette ricorrere con ferma
. fede , 8c perfetta carità allo Spirito Santo, ö:
all’epere buone col guardarſi da peccati . Ma
perche hoggidì èaccreñſciuta la malitia,& per
verſitàmon è' marauiglia,cheil Prencipe delle
tenebre habbir tanto dominio ſopra la terra',
fiandr-ſi occulto anco nelle creature ragione
uoli,acciò non ſi poſſa ben diſhnguer la quali
ta del male,e coſi mancando la fede naſce mol
ta confuſione nelle famiglie con cſlremo peri
colo dell’anime , per le quali preghiamo il Si
gnore,ehe per ſua bontà,e miſericordia le guai
di,8c preſerui dall’etcrna dannationq.

Came
ſ *r E‘R z 0;‘ 'azz
com realmente fi poſſana fiuoprire gli Spiriti
i maligni :ze-icorpi, . fa!.` _11.
Ralaſcíando-'glí vnìuerſali rimedi"
'di Santa Ginoſa , co me ſonoíl vero
Corpo di Ch riſto nell’hoſtía con~
, ſcema, lc reliquie , e gli habíti dei
; príuílcgíatí ſemi di Dio, che godono la gloria
e cclcſtc,& altre coſtfacre,& vencrandcdc qua
; li hanno forza, 8c virtù dí‘fucgliarei Dcmonij
nddormenran’ nellecrcature ; mi rcſtríngcrò :ì
Palcſariſe‘cretí in tal materia col diuino aiuto
da me trouati, e con I’lſteſſe proueracaoltí, af
‘: finchegl"intellctticnrioíì ſi conformíno mc—
ſ glio-al íumcdclla Fede Cattolicffieſſcndoquc ó—_ñó.—-_…ñ.—A-:lr—ó
“z {io principio dell’opera non menodifficílefl
; malageuolcdelmezo, edelfine. Ma innanzi
J ch’iomi ponga 'ſopra ciò à diſcorrerc,pcr mag
J giormenrc dimoſttarcl’aſtutie,e fallacíede gli
3', jnuíſibílíncmící, miſarì lecíko dircpct certa
_' non ingrata comparatione; 'che ſi come loto
' molte volte *ſi naſcondono nell’animo con la
;f forza della ſuggeſtionc,c tentationr,acquiſtan
f do il conſenſo, e le tengono inuolte nc’ lacci de
F ipcccati monalí per lungo (patio-di tempo , 8c
forſeanco fi no alla morte con manifcſto pen'
colo,ondc diuerſc perſone,& particolarmente
le donne paiono ;all‘hotel ſame, quantunque
x poi,
\
ì
"H4 L I B R O
jioi, òilluminate da Dio,ouero aſtrette dalla
prudenza `, 8c accortezza de’Reuerendi Padri
Confeſſori vomitano il ſecreto veneno -, coſi li
medeſimi auuarſarij per malitia occultandoſi
igiorni,imeſi ,e gliannineicorpi di Vergi
nelle,fanciulli,donne,ò giouani puri,e deuoti,
le tormentano del continuo,credendo perauen
tura non douer eſſer mai ſcoperti; ma quando
poiſr auuicinail termine deſtinato da Dio, fat
tel’eſperien ze naturali,6< ordinarie (come s'è
detto) con qualche miracoloſo inſtromento,
8c mezo, finalmente ſi manifeſtano alli Chri
fliani, connenendo mal grado loro innanzrä
Sacerdoti d’autorità euacuat l’aſcoſta maligni
:a . Nè `atal propoſito intendo romperil filo
del ragionamento , proponendo due caſi per
uenurr nelle mie mani. L’vno fù d’vn giouine
Eremira di buoniſſima vita raccommandaro-ì
mi da Monſignor llluſtriflìmo Patriarca per
ſaper s’egli foſſe guaſto,come ſi dubitaua; ma
hauendolo tenuto preſente ad alcuni officij,
non mi baſtò l’animo di affirmare per la diffi
cultà, ch’è in me propria di perſuadermelo ,ſe
non ſi veggono ſegni eſpreſſi , credendo ſolo,
che foſſero ſuanimentidi melanconia, ò debo-ì
lezza di ceruello cagionata dalla ſolitudine.
ouero illuſione diabolica fuori del corpornon
dimeno delìàcerti meſi ritornato ſiſcoperſe
QQfmonio con ’tanta violenza , che non ſolo
_hà
T E R Z O.v 225'
hàparlato , 8c adempíto le debite obedienze;
_Hi—;Fr—
ma etiandió predicare alla preſenza de’ pecca
tori le pene dell’altra vita . Nè creder ſi porc
.ÉI
'P’.
F.
H
qi:u: ua,che detto pouero giouine ſemplice,e da be
ne haueſle eſpreſſo tante beſtemmie , eparole
díshoneſte , come fecein luogo ſacro, ſe non
foſſe ſtato veramente indemoniato, come lo
giudicai dalli ſopradetti ſegni, non credendo
er quanto mi hò potuto accorgere , che ciò
’cliìì

procedeſle da fiſſa melanconia , ò imaginatio
ne,che lo haueſſe potuto far preuaricare coſi
ſtraordinariamente. L’altro , è d’vna pouera
vedoua ,la qual fù moglie d’vn mercante da
me viſitata , ecommunicandomi i’humor ſuo
d’eſſer grauida di, vno d’elſa caſa: il che non
douendo penſarmi perl’honeſtàſua, e del ſog
getto accuſato , tanto più ch’era in puerile età,
lo giudíeai eſpreſſo capriccio,e melanco‘nia; có
turco ciò inteſi, che i parenti riceuendoin ma*
la partele parole da lei dette, per ſoſpetto dell'
honore ,la ſcacciaronodi caſa: il che fù tutto
per inuention diabolica , percioche delìà po
chi giorni ſi ſcoperſe iſpiritata con fatture , Cc
con la gratia del Signore fin’hora l’hò aiurata
per carità con qualche miglioramento .
Hora continuando la-propoſta, Primiera
mente,è di meſtieri per verificarſi, ſe la perſo
na è indemoniara, che l’ottimo Eſſorciſta pon
gala mano ſopra’l ſuo capo, 8c aggrauandola
. ñ P con
2 26 L I B R O
con maggior noiadi quella d’vn ſecolare, per
la preminenza della con ſecratione,porria eſſet
qualche inditio del male ricercato : Le dl*
ra ſacre parimenti: ſorto le narici à differen
za de gli altri non poco gioueranno,conci0ſia~
che non poſſono iDianoli ſopportare il ”e
mendo odore della Santiſſima Euchariſtia ce
lebrata nell’ Alzate. E t la medeſima mano im
poſta ſopra’l cuore della creatura inſerma ſue
glierà più che mediocre argomento , eſſendo
iui bene ſpeſſo la lo ro reſidenza;La onde li co
mein vna Città, oucro Forreua raccoglicm
doſid’vna parte l’eſercito cuſtode; ſe perauen
tura l’altre genti armate di fuori all’improui
ſo s’accoſtino per aſſediarla ,e prenderla , toilo
egli ſi ſparge,e compariice in diuerſe guardie,
eſentinelle con ordine militare per difender
la; non altrimenti li nemici infernali hauendo
eſpugnata la RocCa del cuore humano ſe ne
ſtanno ritirati quaſi come non vi ſoſſero; ma
ſentendo auuicinarſi le contrarie ſchiere di Sa~
cerdori,& altre perſone di carità, ſubito :ocean
do il tamburo,e la tromba per gli ſttepiti,e tu
multi,che fanno nei corpr,:hiamanoi loro ſe
guaci diſtribnendoli per ogni membro, accin
che non gli ſia tolto il pnſſeſſo hauuto, mn
ſtrandoſi pronti,& arditi alla battaglia . HCl-I
quanta rabbia ,ſdegno , e nncumenro apporti
loro eſſa mano ſacra u, ogn’huomo d’intelieflo
lo
- T E R Z OI 227
lo può benifiìmo comprendet, sì per il priui
iegio dell’altare, come per tante iſperienze,
eheſi ſono vedute. Ma io non poſſo intorno
:ì ciò laſciatdi racconta re,ch’eſſendo ne gli an—
ni paſſati fiato richieſto à viſirar vn pouero fi
gliuolo d’vn barcaruolo, che s’inſpiriiò, men~
tre nauigaua in mare, aſſai più volentieri v’anf
dai, che ad altre perſone di conto , e con tutto,
che detto giouine foſſe priuo di cognizione per
vna grauiſſima freneſia dal maiuagio ſpiritó
ſuſcitata,fece gran difeſa al tatto ſopra la reſta,
8c appreſlo'i cuore là donc ſtaua quieto alla
mano della madre,& poi con ineſtimabilc aſtu
tia à guiſa d’arrabbiato cane lì slanciò piglían
do à viua forza, che non porci ripararmi,ii di
to groſſo della mano deſtra , 8c chiuſo tenace
mente fra i demi lo ſtrinſcjn maniera che tut
ti meco inſieme piangendo dubitauano , che
foſſe rotto,c ſpezzato perla gran violenza,on
de ſentendomi mortificaca la 'doglia ricorſi e6
fidentemenre all’aiuto della B.Vergine; accio
che ſi deguaſſe impetrare …in priſh'na ſaiuezza
di eſſo dito. per continuare alla celebraiione
delle Sante Meſſe, 8: coſi à pena eſpreſſe que
ſte parole ſubito il Demomo conuenne‘ laſciar
lo nella primalibertà , 8c in vero non ſi viddc
altro , fuorche vn poco di pelle guaſta, la qual
in breue accrcſCendoſi non potè impedir il ſo—
lito ſacrificio ñ- in oltre quando alla lettura di
. P 2. cer—
ZÌÌ r. v ſ- l’ 'B R O p
certi potentiflìm‘r Eſſorciſmi, e precetti penali
la creatura ſ1 ſente commouer di dentro, s'im
pallidiſce,& ſi ſdegna con moti violenti; il che
prima non faceua, è ſegno del male . Nè vale
rà il dire, che ſiano puri humori melanconici ,
iqualinon trapaſſanoi termini in tal maniera
perle ragioni ſopradetre ,nè meno può eſſer
ciò cagionato dall’imaginatione, eſſendo gli
accidenti ſtraord‘inarij, 8c non eguali; ma che
durano per l’iſteſio tempo ſolamente, ſi come
niuna perſona giuditioſa vedendo, 8c in parti
colare i periti dell'Arte potriano con verità
negare. Chequeſti ſoggetti poi di buon no
me,e fama burlaſſero, ò ſingeſſeroganro meno
è credibile ', quanto l'età , 8: la deuotione loro
non lo comportano.- conpioſiache le fraudi , 6t
inganni ſarebbono ageuolmente ſcoperte . Di
più la proua certiſſrma dell’intelligenza , ö:
obedienza è ſommamente riuſcibile per tal:
effetto;ſcorgendoſii Diauoli col mezo delli
ſcienza naturale infuſa apprender varij lin
guaggi,& vbbidire; ſi come perauentura coni
mettendoſi à loro nella Greca, ò Hebraica lin
gua,dicui èincapace la creatura, che debba
inginocchiarſi, ò congiunger le mani, ſi veg
ganoà vn tratto eſſeguire col mouer il corpo
da eflì occupato: Coſa , che ſe ben per dimo
ſtra tione ſopranaturale ſpefliſſime volte iſpe*
rimentai, nondimeno fra tanti occorſi raccon
tero
T E R Z OI ’239
terò duo ſoli caſ . L’vno R1 ,che ricercato da
alcuni letterati , che li faceſſe veder qualche
creatura guaſta; nel principio ricuſai gagliar
damente,dubitando di curioſità,- ma parendo
mi d’cſſer certificato , che ciò era per buon fi
ne , non fui difficile à concederlo; moſtrando
loro à parte, 8c in luogo priuato vna fanciulla
d’anni dodeci , che all‘bora mi venne alle ma
ni, il cui ſpirito ſi dimoſtrò nel modo indetto
è baſtanza obedienre; ma l’vno di effi più cu
rioſo , ſtando ancora in dubbio d’humore me
lanconico voleua contra ogni penſier mio in
terrogarlo, che parlaſſe latino (quanrunque il
Demonio , come più olrra ſi vederà non parli
per ordinario in alcun linguaggio) alla qual
richieſta non pur egli non ſodisfece; ma etian
dio ridendo le ne burlaua con replicare villa~
nie-,8c dopò partito diſſe lo ſpirito all’altro let
rerato , che rimaſe , come il ſuo amico fingeua
di creder, mentre era preſente;ma che nell'ani
mo ſuo non s’haueua ben verificato , nè sò ve
ramente da q‘ual rentatíone moſſo, ſi comeil
tutto poi per la relatione di lui medeſimo ſi
ſeppe . Queſtc iſperienze in vero , ch'eccedo
no di gran lunga la conſuetudine , non trouai
già i0 per vſarle curioſamente, ò con ambitio
ne; ma perrfſieruirio di Dio , e confuſione de gli
inimici nóſtri . L’altro caſo fù d’alcuni intel
_ligemí

, e ſpeculariui
ſi ' '
non troppo
AP 3
fermiopij
neu”
i ;o L l B R O `
opinione di queſta materia , i quali deſideran
do hauerne qualche guſto , trouandomi con
loro in vna ſalla,ou’erano due,ò tre figliuoline
indemoniate, quali à punto all’hora io doueua
condurre all'offieio in Chieſa, 8c mentre lo ſpi
rito’dominaua la lingm ,- mi parue buouiflìma
occaſionedi compiacerli, e eoſi mi poſi à com
mandare .ì i Demoni con l’autorità da me, an
corche indegnamente rappreſentata ,- i quali
erano nell’altro capo della ſalla, parlando gre
co, e larin0,che doueſſero in quei corpi auuici
narſi ämein arto d'animali brutti, onde im
mediare due d'eſſe putte inginoechiare con le
mani in terra,s’affiettarono di venite,e mentre
0rdinaí,che anco la terza ſaceſſe l’iſteſſo, mi ri ó
ſpoſe lo ſpirito aſtutamente} che le biſognaua
fiar'in piedi per condur le altre beſtie; 6c coſi
doue‘ndo inuouer più il pianto,che’l riſo i me
.
deſimi letterati àvn tem po ſtupirono , ringra—
tiandoii Signore con diuote orationi della gra
_._x ria loro fatta, hauendo ſcoperta sì norabile obe
dienza fatta al Signor Dio nei ſuoi, bencbe in
degni Miniſtri,e ſerui . Hò vedutoanco la be
nedirtionedella Chieſa con modi efficacr de
ſcritti ne i libri approuati ſopra i'oglio col me~
20 delle vntioni manifeſtarli: gionando al vo
mito , 8: euacuatione di Fatture occulte , 8c ad
altri mali incogniti , 8: ineurabili in diueriî
bambini dell’vno, 8c l‘altro ſeſſo . Nè ſaprei,
` ` ‘ ' che
T E R Z O. 23:
che dirmi d'vn’alrro ſucceſſo parimente veriſ-ñ
ſimo già alcuni anni , quandodue Padri prin
cipali della loro Religione mi guidarono in
camera vna genrildonna ſoraſtiera per verifi
carſi di certo ſuo male, qual dubitauano eſ—
ſer humore mclanconico , ouero cagionato
daalcun maleficio , la qual ſubirogiunta re*
ſe ſenz'alrra lettura dalla bocca vn cadino di
coſe putride,& viſcoſe d’inſoliro colorc,equa
lità; reſtando poi tramortita per lo ſpariodi
due hore, oue poi'ſolleuara la feci condurre in
nanzi al Sacro Altare , eſſorcizandola alla pre
ſenza diquei Renerendi Padri, i qualiinſieme
con me non puotero accorgerſi d’alcuna coſa
certa, fuorche dal ſopradetro moto . Made lì
alquantimeſí vno di loro miriſerſe com’ella
paſſaua aſſai meglio , e più quieramente la ſua
vira. Nèffaerò debbo tralaſciare, che poſſono
rrouarſi diuerſi ſpiriti aſcoſí ne i corpi ,i quali
non oſtanteli predetti rimedi} non ſi ſcuopto-v
no fomentari perauentura da i difatti , e parti—
:a colarmente dalle creature , ò ſiano habiruari
:i v per la fragilità carnalc,ouero non paleſarinei
-` la Corrſeſſione perliriſpetti ,che ſoglionoin—
durre alcune volrele donne,óc i ſancmllià ra~
cerli: Ne’quali caſi in vero poca ſperanzaſì
può hauerdellaliberarione. Et per conchiu~
dei-con qualche profirreuole ricordo il modo
-di ſcuoprire gli habitatori delle tenebre nei
~ P 4 corpi.
a} 2. L l B R O
corpi humani , il qual ſi tende per ſe ſteſſo dif—
ficiliſſimo perle ſopradetre ragioni, non poſſo
far, ch’io non auuertiſca fedelmente à qual ſi
voglia Sacerdote bramoſo di queſt’Opergche
per maggior honor di Santa Chieſa non affet
mi giamaialcuna creatura iſpiritata 3 ſe prima
da ſegni reali, 8c euidenti ciò non ſi manifeſli
ancora con dimoſttationi eſtraordinarie : per—
cioche oltra molteinfermirì occorrenti, cioè
fantaſie, 8c capricciſdi donne,humori natura
‘ 11,8: venerei con altre pazzie, 6c ſirnili acciden
ti, quando ben Satanaſſo ſe ne ſteſſe aſcoſo,
la Chieſa per ordinario non giudica delle co
ſe occulte. Ma per carità in tali caſi incogni
ti, 6: per più cautione può leciramente bene
dire l’vntioni,le viuande , 8c medicamenti or—
dinati dai Fiſici, 8c anco adoperar i precetti di
slegat le fatture, 8c incanteſimi , etiandio che
foſſero ſecrete; procurando ſempre di non vſar
l’Eſſorciſmo formale, ſe non in caſo, che lo ſpi
rito ſia realmente ſcoperto, per non eſſer taſſa
tod'imprudenza, 8c di confonde: l’vn male
conl’altro,c0n ſcandalo,e danno del proſlimo,
aggiungendo parimenre,che ſe l’infermità in
cognita foſſe peratte maleficiale, ma però,clie
dall’Eſſorciſta non poteſſe eſſer compreſa , öc
conoſciuta, ſi douetà più toſto temere, che ſia
incurabile-,6c finalmenteà morte, come ſpeſſo
, s'hà veduro:percioched0uendo guarire,ò aiu
tarli
' T E-Rſiz 0:* :‘33
r
Ìarſi biſognerebbe, che ſi ſcopriſſeto i ſtando;
eÉ~--~::
a lenti Demonij occultati, per diſcaccíarli col
mezo delli rimeclíj ſacri, 8c con la forza d’eſ
ſorciſmi,& orationi; ma permettendolo lddio
ra ſtanno tall’hora ritirati, rodcndo le patti in
terneà pocoà poco' delle creature veſſate con
ſtruggimento della compleſlîone da lorodo—
minata;pregando ſua Dinina Maeſtà,che libe
ri ciaſcuno da vna tanta miſeria,ſe ben con que
flo martirio corporale l’anime dei patienti vi~
uendo come ſi deue nella gratia del Signore
Ì aſpettano premio ineſtimabilein Cielo.

Chegli Spiriti malignifeguono la natura, ilgmia,


@la compleſſìone delle: creature da loro `
pofledure . Cap. 1 LI.
Sſendo‘talmente proprio dei Demoni
` accompagnatſi alle nature corporee
create da Dio,cbe punto non preteri
ſcono gli ordini [poi, habitando delñ~
>
' continuo fra gli elementi ſecondo la diuetſa
{petie,8c qualità loro,ëc meſcolati nella regio
ne aerea eccitano ſpeſſe volte pioggie con tur—
bini,e grandmùcome s’è detto nella Theorica,
nonè marauiglia , che tanto ſi dilettino d’ac
coppíarſi à i corpi humani compoſti dei me
deſimi corrurtibíli elementi,oue non ſogliono
giamai muta: l'effigiemèca’ngiari coſtumi, 8:
an
2 ;4 L I B R O
andamenti delle ereatu re; ma ſono in maniera
tiſt'rerti , che non ſi può diſtinguer l’vno dall'
altro . Quindi auuiene (come s’è conſiderato)
che adoperano ſempre il proprio linguaggio
del ſoggetto poſſeduto , 8c rare volte conde
ſcendono à ragionamenti latini; ma ritrovan
do Predominio di melanconia turbano mag`
gior mente la faccia , riempiendola di triſtitia.
c timore, onde viene ſomentato l'humor eole~
tico,e flemmatico,ò d’altra ſorteçche ſe gl’iſteſ~
fi ſpiriti maligni per ſentenza di molti Theo
logi poſſono anco eſtrinſecamente , e virtual
mente accender il ſangue, e com mouer le paſ
ſioni interne; quanto più con la preſenza ſi de
ue credere, che ſi ſeruano delle complefficni
naturali, per cóſeguir il loro fine di travaglia
mò: illuderl’anime, poichele tentano, e ſug
geriſcono con maggior efficacia, dimorando
nei corpi,in quelli però, che ſono più diſpoſti,
8c inclinati al peccare: Ma (e vna donna per eſ
ſem pio,c0n tutto, che facci ogni reſi ſten za per
la violenria, con cui è priuata per all’hora deli'
vſo della ragione,prcuarica in alcuna coſa, non
ſolo noncom mette errore , anzi ſi rende meri—
tenole per la battaglia ricenura ſenza perdita
del con ſen ſo 2 ma eſſendo con l’intelletto libe
roil peccato ſiſä più graue. Parla dunqueil
Demonio, ride, piange, 8( s’attriſta col mezo
dell’organocorporeo; nia la parola, il riſo , e‘l
pian
l’ T E R Z O. 2.3;
ll pianto non eccedono in alcun modoi termini
naturali in quella perſona . Er ſe perauenrura
ſi ricercaſſe,s'egli medeſimo s'impieghi in tal
“i operatione , ò'pur facci, che gli altri s’adopri-ó
‘m n0:direi,che può eſſer tall’hora l’vno, e l’altro,
E‘ poich’eſſo Demanio dimoſtra maggior alle—
’p' grezza in vn giouiale,chein vn malinconico,
“l‘ &coſi all’incontro. `Von hà cauſa in vero di
ì" rideregli come inuolro in perpetua diſperañ
i? rione: ma eiòè ſolito di ſare,quando gode d’al
l" cun peccato, 6t ſe rnoſtra di piangere , ouero è
'E‘ perſo cruci0,qual hà di qualche bene,ò perche
“,Ì s’accorge douerne eſſere preſto ſcacciato all'
l:: Inferno. Nel parlar poi alcune volte ferman
‘i
doſi in lingua farà parer,che la creatura ragio~
iis niſolamentecon intentione di' non ſco‘prirſî ,
,i 8c quando con eſſa lingua à pieno ſi mamſeſta.
or ſi ſerue dell’u’ſteſſa voce, 8c graria nat-orale , in
“ill
cui niuna differenza ſi ſcorge e, fiiorche nei
ſ6 concetti ſagaci,rh’eccedono l’intelligenza del
ill la creatura. '
Quindi auiene, che tall’hpra per moſtra:
d’eſſer vſciro finge, che parli l'inferma , affer-f
mando di non‘ſentirſi offeſa in alcuna parte'
del corpo , eturtauia egli ſe ne ſtà aſcoſo con
poca,ò molta quantitàde' ſuoi ſeguacimon oc
cupando luogo,& parela creatura libepafllche
fà perauenrura , acciò non s’attendi più alli ri
medij ſpirituali. Et ſi come vn fanciullino
., . * * m_ 1
236 . L~ I B R O
ineſperto toccando qualche inſtromento triu-`
~ ſicale,ouero ſofiiando in alcuna Tromba non
fà ſentire altro,fuor che il ſuono proprio natuñ
rale, 8c anco i rnperfettamente; ma beni] ſuo
natore perito n ell’arte del contrapunto,oltrail
ſuono ordinario diletterà con veri paſſaggi fon
dati nella Muſica; non altrimenti l'indemo
niato ritrouandoſi con lucidi intetualli mani
feſta tall’hora per la lingua quelle pure, e ſem
plici parole, che gli ſomminiſtra la propria
natura -, ma il Demonio poi ſapiente, quando
ſi ſcuopte nell’iſteſſo organo corporeo ſenz’al
rerar punto la Voce ſuole eſprimer ipenſieri
ſopranarurali , per cui ſr viene in cognitione
della ſua preminenza. E‘ ben vero, che in al
cune occaſioni forma le voci d'animali brutti
con tanta imitatione,che ſentendole in luo
chipriuati mi fecero ſtupire. Nè per ciò di—
uerſifica gl’organi del corpo , ſpargendole per
le canne del medeſim o polmone, benche anto
la crea tuta col tempo le porrebbe hauet impa
rate. Dunque egli è talmente incorporato ,
ghe ſe ben riſiede ſopra la lingua finge , che ſia
la inferma, eſprimendo modeſtamente coſe
proprie di lei col dar ragguaglio del ſuo ſtato ,
8c come ſi ſente bene, che ogn'vno petauentu
ra erederebbeeſſer liberata. Etconcedendo,
ClÎÎCſſO nemico infernale s’impadroniſca per
eſſempio d’vn Contadiuo, ſenza dubbio parle

` ~ T E R Z OZ 257
kdi
-ara
“?i-fſ‘ſ ñ &ìin tuſtíco linguaggio con gl’iſteſlì accenti ,`
In vn Franceſe , Spagnuolo , ì) d’altra natione
parerà nato in quei paeſi: Ma per il più accom
pagnandoſi con il ſeſſo feminile , prende tutti
quelli vezzi,e leggierezze, e quanto d'imper—
fotto viſi ſcorge . Et eſſendo il corpo poſſcdu
toquieto, e diuoto, il Demonio ſi renderà pla
eabile , 8: obediente, 8: all’incontro nel feroce
maggiormente reſiſterà. Dal che auuíeneal
cune volte per colmo de’ ſuoi inganni , che ſe
guendo in tal maniera la com pleſtìone delle
creature,il maligno fà parer ancor eſſe cartine,
6c beſtemmiando,ò alterandoſi ſenza lo ro col
pa ſono mal trattate, 8c percoſſe dai parenti,öc
ſuperiori, li quali ſorſe con buon fine proce
dendo non ſono arti à penetrare le ſallacie dia
bolicbe. La onde in queſh vltimi tempi mica
pitò alle mani vn giouane, il cui male non eſ
ſendo conoſciuto apporto grandiſſimo rraua
glio al padre , concioſiacbe conrra il ſolito era
diuenuro molto fiero, e beſtiale, coſi che giuo.
caua di mano,moleſtädo bor queſto, hot quel
lo à guiſa di pazzo , e tra l’altre coſe diede del
le ferite à vn'alrro ſenza propoſito î del che
fù accuſato alla Giuſtitía, 8c il detto ſuo padre
attribuendo queſteinſolen'ze al figliuolo lo ſe
ce incarce rare per alcuni giorni; e nondimeno
'di rutce eſſeoperarioni era principal cagione,
8c originelo ſpirito maligno., à cui (per quan
~ {o
238 L I B‘ R O
mio mi ſono certificato) il giouine nulla,d
.poco con ſentina , quanrunque per natura foſſe
robuſto,8c inclinato alle fierezze, eſſendoſi ri
trouato gnaſto con ſattute,e malefici) per ope
ra di donneinuide, e peruerſe, che procuraua~
no acquiſtarſelo per marito contra’l ſuo vo
lere: quantunque egli veramenteſidimoſtrò
per natura modeſto , giudicioſo, e timorato di
Dio, che reſegran pietà alli parenti, &amici
ſnoihauerlo veduto in ſimile ſtato. Quanto
poi ìſpauenroſi gridi ,e lamentidel Diauolo,
in particolare , mentre è ſcongiurare ſogliono
darſi ad intendere li poco ſedeli,e curioſi ſpar~
gendo ſama, che ſiano imaginationi, timori, ò
eſſalationi matricali delle donne , oucro finte,
e fraudolenti inuentioni: al che io riſpondo
con la pratica, econ la verità, che realmente
ſono ſpiriti maluagi; percioche ſarebbe gran
ſciocchezza d’vn Sacerdote condur in luochi
ſacri genti oppteſſe d’altreinſermità, ſe prima
non hauciſe hauutu con fondati eſperimenti
notitia del male, 81 con ſegni ſuoridell’vſo. 6c
della natura,& molto più ſciocco , 8c indegno
ſi ſcoprirebbe non s’accorgcndo delle ſimu
lationi ,che poteſlero eſier vſarc in diſpregio
della Santa Chieſa .Cattolica,ò purch'empia
mente voleſſe ſomentar opere coli abomine
uoli, nè meno ſideue credere ſenza qualche
determinato fine la malizia dclledonne ſien
detſi
l'a—7’*— ſſſiſſ
T E R Z OJ 2.39
darſi rant’olrra, ancorcheda illuſioni, 6t ima
ginationi, ò humori naturali poreſſero alle vol
te eſſer traſportare , che in tal caſo dal pruden
te Eſſorciſta non ſono ammeſſe nel numero
dell'inſpiritare per mancamento di quelle pro*
ue,cbe ſopraoiòlì ricercano. Maio veroi De
monij in qualche ſacro Tempio, 8c Oratorio
mandano le voci ſtrepitoſc per il tormento ti
ceuuto dall’autorità Sacerdotale, non ceſſan
do di moleſtare in varie guiſe, 8c rramottire le
miſere perſone oppreſſc da tanta infermità.
Non perciò nego , che rall'hora eſſe medeſime
poſlìnogridare‘s Fogando il dolorc,ch’entro ſi
ſentono per le diaboliche conturbationi, non
eſſendo affatto priue della ragione, 8c inteller,
to , che anco nel corſo drägli officij inuocario
.4 l’aiuto della Glotioſa Vergine Maria , ſi come
altre volte occorſc ad vna donna deuotada me
aiutatainnanzil’nltare del Santiſſimo Sacrañ
mento , [aqua] dopò varie battaglie, &aſſalti
dell’initnico infernale , ricorrendo ad eſſa cles
mentiſlima Madre di Dio , la nominò con vo
ce eleuata. Petilche alcune perſone ſtandofl
ſeneàdirimpetto; main luoco lontanornella
medeſima Chieſa ſi diedero àcredete, eh'ella
²- foſſe ſemplicemente pazza con qualche poco
di mio intacco , 8c il Demonio volſe all’hote‘
-rin Facciate vno di Ioro,che Fù inuenrore di tal
opinione, inuitandolo ad accoſtçrſeui, ſe però
gli
140 L l B R O
gli baſtaua l'animo, 8! accennò di publiear cër
ti ſuoi peccati ,- onde non ſolo nonſhebbeatdi
re di venitſene innanzi-,ma etiandio rimaſe tut
to confuſo, ritirandoſi forſe pentito del ſuo
penſiero,che haueua per dettrattione diſſemi
nato. E tanto baſterà hauer diſcorſo int’orno
la corriſpondenza,che peraccidente tengonoi
Demonij con le ragioneuoli creature veſſatc
ſeguendo gli humori , 8c l’inclinationi loro.

Ter qual cauſa ?Demoni .rare *volte parlino la* - l


tina, ò in altri continua” linguaggi .
Capitolo I I 1 l.
I
I
r
E vn’huonio di bello, 8( capace ingegno i
fino dal ſuo naſcimento aggiungendo
gli ſtudij,e l’arte con la diſciplina d’ot
timi Maeſtri, che variamëre lo inſtrui—
ſcono può tall’hora all’improuiſo d iſcorrer in
molti linguaggi di qual ſi voglia materia; quì
to maggiormentelo ſpirito maligno ,in cuiſi
-troua da Dio nell’originedella ſua creatione lr
ſcienza infuſa di tutte le coſe create , 8c accre
ſciuta con l’iſperienza continua potrà ragio
nare con ſenſi reconditi, 8c am mirabrli in lin
gua Greea,Latina,Hebrea,ò in altro idioma?
ll cheſi vedein luicon più eccellente modo;
eſſendo pura fotma ſeparata, che non rid uceli
potenza coſi per l’ordinario all'atto ; forſe per
le
T E R Z O; '241"
le tagioni,che qui ſetto toccherò;ma però en:
‘nando nei corpi non perde queſto ſuo dono;
8c priuilegio; con tutto che ſia inuilupparo
nell’immonditíe corporali. Ma ſi come vn let
terato poſtoin prigione non riman priuo del
ſapere per quella oſcurità, coſi ſi può dire del
Demonio incarcerato ne’ corpi, che conſetua
il ſuo talento naturale rimaſto dopò la gratia à
luitolta . Weſtodunque ſordídiſſimo Mo-.
ſito per ſe ſteflo, è conſuſamente ſcientifico,
non hauendo ordine, regola ,` nè miſura nella
ſua particolare Ideaflì guiſa d’vn’horologio ri
guardeuole altresì per la ſottilità delle ruore,
lauori,& artificij, ma però tutto ſconcio,e gun..
flo, che non può ritener ledebite proporrioni,
e corriſpondenze di prima , 8: molto più anco
ſarà diſordinato, come reſidente nelle feccie
humane. Per il che la potenza ad vn certo
modo perlo peccato proprioindebolita, non
può tall’hora ridurſi à perſertoarro. Et queſta
è la cauſa vniuetſale perauentura,ch’egli ordi
nariamente non ſuole diſcorter , e ragionar
con diſtin-tione nella maniera , che può l’An
gelo, 8c anco l’huorno giuſto ſauorito dalla
diuinalgtatia. Dipiù è coſa credibile, che la
ſua malitia non lo conſenta, perciocbe quan
do vſaſſe ragionamenti alti ,e ſpeculatiui con
dimoſtrar vatij linguaggi, àvn rrarto ſi ſco
prirebbeà gli occhi di tutti, oue per il contra
. A l‘10
242` L l' B R O
rio deſiderando ſtarſene naſcoſo finge, che Ea:
~ noaltreínſermità,come s’è detto. Che ſe tall'
hora anticarrìente parlaua ne gl’ldoli , e ſtatue
'~ riuelando molte coſe per ingannari Gentili:
coſi hora,che vede non poter per queſta via
illud‘eri Chriſtiani , s’ingcgna cuoprire la ſua
fleſſaintelligenza ſolo per apportar trauagli ,
dubbij , 8c incredulita . Non ſi deue però ne
gare , ch’egli non poſſa con la lingua della
creatura ſpiegare concetti ſublimi, 8c parlar
latino, cſſeudoſeue veduti eſſempi non puran
ticamente ſcritti, ma anco à tempi nollri ſuc
4 ceflì , bene-he rariſlîrne volte. La terza ragio
ne più veriſtmile, 6c potenteè,che il Signor
Dio non lo permette per maggior merito , 6t
grandezza della Fede noſtra , percioche s'il
Demonio adoperaſſe la ſcienza , che pofflede
sì per natura,come per iſperienza , ne ſegui
rebbono mille abuſi, 8c curioſità nel Chriſtia—
ncſimo.llche ſapendo l’iſteſſo lddio con ſom
ma prouidenza togliela poteſtà, 8c l’vſo della
ſapienza àqucſti ſuoi nemici, non permetten
do,cbe operino oltta quanto ſi richiede alla
gloria ſua , 8: alla ſalure del prnffimo , che ſe
non foſſe raffrenato il potere, 8c la malitia lo
ro- ; anco quelli dell’aere caliginoſo porti-ano
ſommerger le Città con altri infiniti danni,
8c ruine per l’odio, che portanoa gli huomini
lo veramente non sò hauer mai ſentito De—
mo
ſi” I

T E R1 Z O Ì _#243
'monijà parlar latino con ragionamento con
tinuo,ne` meno vſar altri-linguaggi ,.ſe forſe
alcune volte con qualche mal fine non haueſ‘
ſero formato parole mezze , 8c ſentenze ſpez
zare . E‘ ben vero,che taluolta recitarono vna,
d ue,e tre righe latine delle ſeguenti,che ſi leg
geuano nel libro de gli Eſſorciſmi ñ Tralaſcio
vn’altra ragione,la qual pottia eſſer non ipgra
~ta,che ſi come vn’arnmalato da i tormenti cob
porali , non hà voglia di paſſar tempo , nè ſen
tirà ragionarc;c0ſi gli ſpiriti maligniaggta—
nati dal flagello delle parole ſacre perdono per:
auenturail guſlo dellicurioſi diſcorſi;ſe non
in quanto foſſero alletrati fuori dell’officio da_
vaneinrcrrogarioni , con penſiero d’allacciare
miſeramente l’anime . Conoſce ben i-l Demof
nio ſenza dubbio, e penetra le inclinationi,ve
de' le coſe paſſate,e le preſenti, non ignaro tall’
hora delle future per argomenti conietturali;
E t sò non eſſer lecito dire, che ſcorge anco--i ſe
creri de cuori, nó in quel modo,che ſono mani .
feſti à Dio; ma ſolo per li ſegni ,8c atri dictio
xi ,- ſi come mi raccordo eſſorcizando in Chie
ſa , che all’improuiſo m’ingombratono i mal
uagi ſpiriti di tanta malinconia , che preue*
dendo il mio timore interno , mentre dubita
uo divqualche loro ingreſſo nella perſona mia ,
er ſomenrar meglio l’illuſione m’ind uiſero à
creder d’eſſer appreſſo in vna mano 3 6t coſi
Q z pre~
r 5—; I. l B' R O y…
Pteſaghi della falſa imaginatione tra di loro
ragionando diſſero, qual è la mano? 8c ſubi
to io mi viddinella ſiniſtra vn bollo negroin
-forma d’vna piaſtra, il qual poi bagnato con
l’acqua ſanta in breue diſparue, reſtando io
folleuato dal trauaglio, che mi ſentina . Ho~
ranon poſſo far, che non riprenda grauemen~
te alcuni , i quali vorrebbono vdità parlare la
tinamentei Diauoli con mirabili , 6c ſublimi
attioni ,non accorgendoſi , che la noſtra Fe
deè già à baſtanza confirmata con infiniti mi
racoli ,de' quali nonèpiù neceſſita; Ma id
dio vuole, che ſi creda à quanto viddero gli
antenati, beatificando particolarmente colo
ro,che non veggono, 8c credono per mag
gior merito,`& acquiſto dell‘anime . Onde
mi ſou ' , che altre volte certi curioſi im
perti entemente mi fecero inſtantia,ch’io do
. ueſſ adoperati Demoni per interpretid'alcu
ne arole Caldee, credendo ſodisfare ai loro
ca ‘icij , quaſi tenendomi coſi leggiero,che
voleffi farl’vfficio di Negromante; ſe ben ne
anco giamai hò riceuuro volentieri il nome,
&profeſſione di Eſſorciſta, ſe non in quanto
la carità poteuaindur mi à ſimili eſſercitij . Per
il che marauigliandomi di sì ardita richieſtz
con deſtro modo procurai far conoſcer il loto
errore . Onde rimaſi certificato, che il mede
ſimo Satanaſſo era in credito , non pur appreſ
- ſo
É
1
-r e R z o: 54*,
To le donne ; ma etiandio appreſſo gli huomſ-Î,
ni auidi d’illecite nouitì . O ſciocchezza aboñ’
52.??
mineuole elegger per maeſtro , e precerrore il
BAT—Z

a
ÎBÉÉ
fallaciſſimo Re dell’inferno , quaſi moſtrando
di ſprezzare l’eterna Sapienza del noflro Ghrí
.ſto verità infallibile: .Guai à coloro , che ſi la}
ſciano regger da i ciechi conſigli d’eſſo capita#
liſfimo nemico . Finalmente concludo,ch’e li
applicandoſi al genio delle creature obſe e,
come nel ſopradetto Capitolo ſi fece mentioſiñ
ne, non ſi ſerue di alcuno elegante ſtile ;eſſen
doicorpida luioccupati perla maggior par.;
te di perſone ſemplici , 6: idioti ,* 'concioſiaehe
rrauagliandîo vn’huomo letterato , potrebbe
meglio vſarei ſuoi ſteflì habiti ſcientifici.
` Ben è vcro,che ſopra gli ſpiriti ſotterraneí,quá
to più maligni,tanto più nudi di ſcienza vi ſoñ*
.ÈÌ‘
no gli aerei‘, 85 particolarmente quelli appreſ-ſi
ſi ſola sfera del fuoco chiamati Lucibelli, che
ſono aſſai più eleuari , più facili, 8: idonei al
parlar curioſo , à i ſuoni, 8c à i canti,- ancorche
viuono priui d’ogni concordia , 8c armonia;
ſcoprendo tall’hora col mezo de gli organi cor
porei perauenrura tal diſpoſirione per accen~
der `a gli amori , 8; alle dishoneſtà . Della cui
natura credo foſſero certi Demoni, cheoccu
pauano’ già vna fanciulla di ſangue honoraro ,
la qual Eſſendo da me ſcongiurara in vna C hie
ſiola della caſa con licenza Parriarchale lo ſpi—
Q_— 3 rito
>246 -L :I B R o ‘
'tito diſcorſe nel proprio Idioma di lei coſi al
tamente predieando, delle pene dell’inferno ,
che molto commoſſe vn ſeruitor preſente (8c
,perquanto H1 riſcrto) non tardò d’andarſiì
“confeſſare.- moſtrando deſiderio di laſciare il
peccato; ll che non ſt‘i tanto da marauiglia rſi,
vedendoſi bene ſpeſſo prender origine la ſalu
te da i nemici noſtri .

,Qifal caſa fi ricercbi per dijèaeciare i' Demoni da


icorpt bumani, da* de ifi-gm‘ffihe poflino me
glio ‘verificar l‘uſcita loro . Cap. V.

A principal coſa neceſſaria per iſgom


. brare gli ſpiriti maligni-,è ſenza dub
biola Poteſta conceſſa dal noſtro Sil
. gnor Gieſu Chtiſto alli ſuoi ſanti,e
benedetti Apoſtoli, 8: altri ſiicceſſori rappre
ſentanti fedeli, la qual è fin’hora conſeruata
dalla Chieſa per douer durate inſieme col
Mondo in beneficio commune, 8c accreſci
mento della Fede Cattolica , battendo hauuto
origine col Sactoſanto Vangelio,da cui dipen
deogni bene, öc ſalute dell’anime , ö: de i cor
pi. Quelli veramente, che negano sì fatta
preminenza Vero fondamento del Chriſtiane
ſimo , ſeguendo le varie opinioni de’ ciechi
Filoſofi, öe Gentili non meritano d'eſſcr an
nouera ti frai membri d’cſſo capo della C hic
~ ~a ſi
T ' E Rv Z 0 . ’247
ll ſaVniuerſale,ilqual hìipſcgnaroil modo‘di
E!
poter vincer , e ſoggiogarnella battaglia ſpi
ritualeil Prencipe delle tenebre da lui ſcac
'è‘,
ciato . Hor ſotto queſt’auttorità Eccleſiaſtica
ſi deuono comprendet idiuini Sacramenti, le
R/eliquiede’Sanri , e turte'le coſe ſacrecon le
cerimonie eſteriori , c’hanno mirabile virtù
ſoprai Demoni. Parimenteſi richiede à tale
impreſa la mondezza del cuore , 8t l’innocen-a
za della vita, come ſi è detto, affatto liberan
doſi da peccati grani ; ponendoſi auanti glioc—
chil'eſſempio del Saluarore,ilquale non po
tendo eſſer imputaro d’alcuna macchia,con.-a
tinuamentcartendeua alla ſaluto-dellÎanirne,
ö: de’corpi inſieme con li ſuoi amati, e d’ogni
affetto mandano ſpogliati diſcepoli; eſſendo
neceſſario à chi vuole confonder il De’rnonio
co’l rinfacciargli la ſua malitia toglieràluio—
gnioecaſione di rimprouerare qual ſi voglia
difletto-,petciocheſi come il Prencipetem.
potale difficilmente condannail reo,- benche
con verità conuinto , 8c colpeuole ad in ſtantia
d’alcuno infame, 8t di niun credito , per eſſer
_—wEra-s
eye.“a
quello fieſſo ancora macchiato d’altri delitti :‘
coſi l’E terno ſddio quantunque habbi già c6
dennaro nell’lnſerno il rubello Saranaſſo;
nondimeno à prieghi di perſona fallace , 8c
indegna rare volte ſuole ſcacciarlo dalla reſi
. den’zacorporale, accreſccndoglile pene. Ec
(L4- co
'248 . L 1 B R O`
eo dunque quanto è di meſtieri accompagna!
l’innocenzaalla ſomma poteſtà predetta. In
oltre ſi ricerca la viua,&ardentc fede,- ſenza di
cui tutte le fatiche ſi rendono vane, non ba~
ſtando perauéntura la commune,& ordina
ria d‘eſſer Chriſtiani , ſe non è perfettionata
con ſuiſcerato amore verſo Dio,8c il proſIi~
n10 . Et però diceil Noſtro Signore nel San
to Euangelio, che il primo ſegno, 8c effetto
ſuo era di ſcacciarei Demoni. Ma chcdirò
della Carità Regina di tutte l’opere buone e
Queſta ſopramodo ſiconuiene, da lei dipen
dendo le orationi, 8c i digiuni coſi gioueuoli
per tal ſine,che ſen-za di lei,anco gl’rſteſlì mar
tirij ſarebbono inutiliſlimi. La onde alcune
fiateil nemico del genere humano ſtimarà vn
viuo, 8c non intereſſato affetto di qualche pet
ſona diuota verſo le creature oppreſſe ſopra
ogn’altra coſa: Petilche hauendo già vednto
ne gli Eſſorciſmi ſcorrer da gliocchicaldela
grime di tenete,öc compaſlioneuoli donne per
le ſue congiunte di ſangue inferme; io mi ſen
tiuo inferuorato di maniera , credendo (come
ſenzadubhio poteua occorrer) che vna ſtilla
di quelle foſſe più grata à Dio d'ogn’altn mia
particolareinduſtria, eccettuata però la S. cer
dorale auttoritì. Della Patienza eſſendcí‘. a
baſtanza nel principio ragionato, non drròal
tro , ſuorehe la ſudetra Virtù è condimento
c .r
T ‘ E .R Z OZ ’ E4?!
del Cbriſ’cíano , maggiormente fra le impor-"
tanti ſcaramucciediaboliche , oue ſi cuoprono_
&ä—EñZffl—'ë.îñà.rffi
.:-1% tanti aguati, inſidie, e tribularioni . Et racco
gliendo il rutto'con breuità replicarò eſſerui
neceffiiria ciaſcuna altra perſectione , 53: in
ſomma l’opera richiederebbeſſe poffibil foſſe)
ſantità, eſſendo miracoloſa, &diuina. Ma af
fermarò di nuouo ne i particolari,che il Sacer
dorebramoſo dell’Obedienza non permetta
in ſe ſteſlo , 8c meno in altri ragionamenti co i
Demonij perle ragioni conſiderate: Continuí
nella lettura , 8c eſſercitij d’oraríoni , nulla ſti
mando i ſtrepiti,& rumori,quando non ſi poſ—
’E
ſano raffrenare : poiche ſono inditij ad eſſi cani
ä*
B.
B—-É‘áà
arrabbiati di voler vſcire: S’allontani dalle c6
cupiſcenzc, 8c pericolicarnali , 8c ſopra il tut
to dall’ambitione, 8c auariria . Et inuero, che
oltra i ſuderti diuinirimedij ſi ricercano anco
nei ſoggetti parienti gouerni corporalidi me
il dicine con regola di viuere,accompagnando
le benedirtioní, per virtù delle quali ſpeſſe vol
te i fatturati ſpecialmente ſogliono euacuare
mille immonditie, auuertendo nondimeno,
che ciò non ſi facci ſenza conſiglio de Medici z
ilcui officio è d’ordinare i debiriantidori per
la cognitione delle varie ,e diuerſe nature , 8:
compleſlìoni d’eſlì informi , nel qual carico nö
poſſono i Reuerendi Sacerdoti leci tamente
impedirſi › fuorche nel bencdire le medicine,
5C ,
‘aso A L l B R O
8c cibi da pigliar per bocca . llche viene :ì gio':
uare etiandio nei morbi ſopranatu rali ,per le
uar viaicattiui humori, che ſono letti, «Se reſi
'derize proprie'de gl’immondi ſpiriti, probi
bendo, che altri non ſe ne generino. Oltra di
ciò ſi rende molto vtile l’vntionedell’oglio be
nedetto particolarmente nelle pattidelcorpo
offeſe 5 Etper eſſer l’oglio commune più tolio
calido , 6c di groſſo odore, potraſiì ſetuire di
quello di mandole dolci per eſſer gentile,&
loaue , 8c più ſicuro ſopra le carni di donne, e
fanciulli, non facendoſi per altro , ſe non che
la virtù della benedittione vi penerri, con la
qual vntione benedetta per la ſede de i ſogget
ti patienti ſi ſono bene ſpeſſo veduri effetti ma
raniglioſi in beneficio di pouere creature ag
grauate da diuerſe infermità. ll ſuono an
co priuato con le ſacre modulationi sbigotti~
ſceí Demonij, 8c con ſolai miſeri infermi, ſol
lenando le pene loro. Quanto a i ſegni poi
dell’uſcire ſi pottiano dire aſſai coſe,- ma per
, fuggirlalunghezza,&iltedione raccoglierà
pochi, ſe ben diuerſi ſono affignati ne' libri
dell’Arte Eſſorciſtica, ſra’quali l'eſtinguet lu
mi acceſi , ò romper vetri vogliono , che ſiano
proue legitime, & reali,& perdirneil vero
tion credo,che ſi poſſa contradire,eſſendo ſuo
:idell’vſ0.'& della natura. Ma quando ſot~
- tilmente ſi conſideraſſe la ſagacità diabolica,
ſi po
ſeeeee.
T' E R Z O. 251
ſipotria dubitare, che tall’hora tiuſeiſiero fal
'laci per qualche intelligenza, chei Demoni
ne'corpi humani haueſl'ero con gli altri loro
7 compagni nell’aria , fingendo d’eſſer vſeiti,
mentre quegli di fuori ſmorzaſſero le candel
ie, ò percuoteſſcroi vetri. Ma intorno àciò
non voglio tacere , che trouandomi già in caſa
d’vn pittore mio amico per certi negotij d’ora
tioni ,che trattauamo inſieme , all’improuiſo
ſi ſcoperſe guaſto vn fanciullo , ch’iui era dal
quale tramortito in terra ſpirò certo fctor ſol
fureo, onde ſi`poteua argomenrar l’vſcita di
ualche Demonio con le priuare orationi far’
teàcaſo . Viddi altresigià alcuniannieflenñ.
do accompagnato vn’altro fanciullo in came‘
ra d’vn Religioſo ,che s’abbattè fra noi,- men
tre recitauamo l’officio fù ſubito atterrato dal
Demonio, che lo poſſedeua. öc ſi ſentì dare
percoſſagraue al balconeſen’z’a veder corpo,
che lo ſcuoteſſc. Onde ſi. fece giudicio eſſer
ſtata operatione diabolica. Soglionoanco gli
_ ſpitirati tornando in ſenſo raccontare d'hauer
ſentito.vſcire per la bocca , come vento, fuo
co, ouero in forma di rane , corni , formiche,
ò altri u'ili animali,& parimente reſtar ſtordi—
ti nell’orecchie, 8c coſi è riputato per buoniſ
ſimo ſegno, &inditio ilcadcr tramottiti per
alcun ſparſo di tempo , 8c chi ad un modo ,.öc
chi ad un’altro. Nè tralaſciarò eſſcr ottimo
ar
a; 2} . L l B R O >,
,argomento dell’uſcita , quando il Demonio
un giorno , ò la notte innanzi, che la perſona
obſeſſa s’appreſenti al Sacerdotela moleſti più
del ſolito, apportando etiandio nuouo traua
glio, e diſturbo nelle caſe, ouero qualche ſini
ſtro incontro al detto Sacerdote.- llche ſi può
oſſeruar anco dopò l’uſcita per non laſciar ſen
za uendetta l’offeſa fatta al medeſimo Luciſe
ro . Parimente rimanendo fiacca , 8c indebo
lita la creatura, e tramortita in terra, potrà eſ
ſer buon ſegno della fuga d’alcuno di loro ma—
ligni miniſtri. Le quai tutte differenti ma
niere quantunque non ſiano ſicure per le illu
ſioni diabolrche ,* nondimeno quanto all’ar
te ſono giudicate infallibili, accompagnando
ſempre alla Fede la virtù della Speranza: per
' cioche non ſi deuecreder, che la parola di Dio
reſti uacua , 8cinutile. Ma forſe per più certe
’coniettute ſi ſcopriranno di migliora: lecrea~
ture,quando più com modamenre, che non fa
ceuano eſſercitino gli atti naturali nel man
giar,& bere, dormir, 8c coſe ſimili, quando la
uira ſia più alleggerire , l’intellerto ſolleuato,
il colore della faccia ſchiarito , le orationi più
frequentate, r3: declinato l’humor malinconi~
co, quando uolentieri uiſitino le Chieſe, 8t
meglio s’acquetino dilettandoſi delle conuer~
ſationi di perſone Cattoliche , e Spirituali,
con rotto che il Demanio poteſſe ancoderſi
naſcon
a. ñ
T E R Z O .' as' 3
derſi, e ritirarſi in alcuna ſecreta parte de’ cor—
pi , laſciando per all’hora d’effettuare le ſopra
dette coſe . Ma la verità d’ogni ſucceſſo è ſen~
'za dubbio in mano del grand’lddio, à cuiè
ſommamente grata l’humiltì , 8c vera confi
denza in ſua diuina Maeſtà , ſperando, 8: non
aſlîcurandoſi mai di noi per la propria indi
gnità , 8c iinperfettione .
Cbeimaligni Spiriti non fideuona coſi facilmen
te compiacer etiandio nelle coſe giuflc.
Cap. V I.

Icomei Chtiſtiani cattiui obediſcono a


vn certo modo al Demonio nelle coſe
.ingiuſte , 6c abomineuoli , preſtando
fede alleſueaſturie, come fece la pri
ma Donna , che volſe mangiare del vietato
Porno.- così all'incontro i buoni ſeruidi Dio
’EG—BHE non deuono porge: orecchie alle ſue fallací
propoſte, ancor che ſotto preteſto di carità:
percioche ſpeſſo fra l’hetba verdeggiante,cioè
l’apparenza del bene ſtà naſcoſlo il venenoſo
Serpe, il qual può facilmente vccidere l’ani—
ma. Però non poſſono ſe non errarc coloro,
che dalle ſue parole quaſi che foſſero ſenten—
ze diuine (i laſciano guidare, non conſideran
doi grauiſiìmi pericolide gl’inganni diabo
lici . Più ſicura dunque coſa è il non atrender
\ P un "
1 -154 p ’I, I B R O
puntóìalle cianze, ch’eſcono da lui per bocca
degliobſeilì , eſſendo egli padre del menda-~
cio, 6c nemico della verità. Et accioche ad
ogn’uno ſi maniſeſtino le ſue ehimete , e ſtra
tagemi dico, che alcune volte ſuole finger di
eſſer l’anima del tal morto dannato perindur
le perſone à qualche opinione heretica, con
cioſiache l’anime non entrano mai in alcun
corpo ,* ma ſeparate col mezo della morte van
,noìilorluoghi deſh'nati da Dio. E' ben ve
ro, che alcuni d’eſſi ſpiriti ſi fanno chiamai
Giuda, Caino, Faraone , ò Macometto , non
ehe ſiano altrimenti quell'anime , ma ſi può
creder ſolamente, perche gli habbino tentati
come miniſtridella loro infelice dannatione,
volendo attribuirſi quei nomi quaſi per va
nagloria d’hauerli aequiſtati , 8c d’una tan—
ra impreſa, 8c vittoria: ll Demonio ancor‘:
ſolito per metter in diſperatione gl’intereſ`
ſari diſſeminare, che non vſcirà mai, fingen
do di pofliedcr l'anima del ſoggetto da lui
cruciat’o , e murando poi regiſtro egli me~
deſimo ſilaſcia intender, che douendo ſcac~
eiarſi biſognerebbe condurre il corpo in tal
luogo ſacro , ò in altra Lhieſa particolare,
nominando tall’hora la Stregha , che vi l’ha
P°ſt°›e’l tempodel maleſicio ſiitto;sſorzan
doſi di perſuadere, che in qualche ſecteta ſlan
zaſi tiouiil ſegno della robba ripuſta per cof
tal
T E R Z O'J
talfine,qual trounto, 8c diſtrutto co’l fuoco
promette la liberatione. Diſſimula altresì il
maligno,che non ſia ancorail tempo, &che
per all’hora lddio non vogli conceder la graria
richicſta. Troua parimente modo d’ingan
nare ne gl’iſteſfi Vfficij delle ſcongiutationi
perindurre à tagliare i capelli alla creatura,- .
moſtrando d’eſſer in- quelli naſcoſto, 6c’ anco
alle volte afferma , che quando non ſia eſcluſo
il tale dal luogo,c,he non ſi partirà mai,con
altre ſimili inuentioni , 84 capricij . Alle qua
li coſe il prudente, 8c ſaggio Eſſorciſta reſi
ſtendo con ferma fede in Dio,e con l’aiuto del
lo Spirito Santo al ſicuro non potrà petite , 8:
8c s'armarà di viua ſperanza contra -la diffi
denza propoſta. non credendo altrimenti, che
eſſo nemico infernale debba ſtaiëſene in quel
corpo , ultra che non lo può ſapere’con verità,`
eſſendo le coſe future nella preſcienza di ſua
Diuina Maeſtà, poiche con eſtrema prouiden~
za porgeil deſiderato rimedio à tuareieinfers
mità, ſecondo il giuſto, 8c infallibile bcncſtlíì`
cito,da cui vengono le anime de’fedeli in
drizzare dal peccato alla gra'tia, 8c dalle vie
praue alla ſttada della vera ſalute ñ Ethenche
eſſo Demonio foſſe permeſſo riſiedernei cnr-v
pi per alcun peccato, non potrebbe l'huotno
colpeuole col fauor c‘eleſie pentitſenei-ötemé
darſi ,- onde l’infinita miſericordia di Dic-,ghe
i
o
'256 L l B R O
fi ſc :da delle humane iníquità foſſe ſoſpinìa’
à riſanare à vn tratto gl’ínnoccnti membri de
gl'índcmoniati? Ma poniamo di grazia ,che
l’iſteſſo noſtro perſecutore pcnccri con la nam
tal ſottigliezza anco le coſe future, là douc ſo
lamente per certe ombre , 8c conicuucc à pcm
le ſcorge in confuſo , non èper ogni ragion:
credibile, ch’cgli più coſto riferiſca fallacic, R
'menzogne da non preſtarglí alcuna credenza?
`(luanto poi al luogo, è di mcſtiefl' crcdcr, che
ellſicndo priui‘lcgialo gli poffi dar maggior bu
taglia, e tormento.M a però chi afficuta dell’u
ſcita giunto , ch’cgli vi foſſc col corpo dalui
occupato P conoſcendo il mancamcnto delle
ſue promeſſc,anzi come vario,& mutabilc,
8c per fuggire le pene pouia facilmente ridi:
fi, proponendo peraucntura vn’altro luogo,af
fine di prolungar la ſua partita . lntomo vc
tamente alla malcfica , che non sà , com’chi
può ſuſcitare nuoua calunnia contra qualche
buona donna ,* incolpandola delle fatture, e
maleficij ,per far che s’accetti il ſuoconſiglio
ncll’ínucſtigarc, oue ſiano occulta:: lc coſe ſu—
pcrſtiuoſeì Sarà medcſimamcncc falſa la pc:
ſuaſione di lui moſtrando , che lddío non vo
gli libera: la creatura; concíoſíachc da vcra, 8c
particolar riuclationc in poi , che ſegua per
ſcotno, 8: rinfacciamcnto ſuo non ſi rende ha
bílc à comprende: gli altiflìmi ſecreti della
Dini
.…_ ..’-…7 1-. .

T E R Z O: i ;ſi -
E Diuinirä': la qual coſa olrra che pare ſtrana;
, 8c incredibile , poiche Iddio brama il bene,
8c la ſalute di tutti ;non ſ1 deue giudicare riu~
ſcibile al Demonio priuo della gratia, 8: di
queſta occulta cognitione . E' parim ente ridi
~culoſo il laſciarſi perſuaderà taglier le treccie
all’eſſorcizara, il che in vero promette non
giàcon animo d’uſcire ,ma bene per deturpar
la faccia di lei , ouero per altri vani, 8: indebi—
tiſini: ſicome auenne non è molto tempo à
vna pouerina ſcongiurata in Villa , la qual ri—
maſe ſenzacapelli,8c con gli ſpiritiaddoſſo.
Etall’ultirno ,ſe per eſlempio v'n’buomn pec
catore ſi troua preſente à tal’eſſercitio di pietà ,
perche ſi douerà ſcacciarlo, 8c eſcluderlo tef
nendolo indegno ſolamente per le parole da'
Saranaſſo e Per certo quando altro non foſſe ſi
douerebbe conſiderar il ſcandalo notabile,che
ne ſeguirebbe, per voler vbbidir il Prencipe
delle tenebre , 8c compiacergli etiandio in c0
ſe apparentementelecire, 8c giuſtezoue peril
contra riofleo’l freno dell’imperio Eccleſiaſtico
ſi deue ſempre conuincerlo , 8c domarlo . Ben
' può occorrer, ch’egli come miniſtro della di
JL'" uina Giuſtitía alle volte cosìsſorzaro daiſcon
:li` `giurì ſcopra’l vero anco nelle coſe,cbe tanino
u ,’v in ſuodannoà guiſa del reo,ilqual vienejn
lr; rerrogato, 85 conſtituito dal proprio Giudi
di ce : ma non potendoſi poi ſaper con realtà la
e ’ R riuſcita
:58 I. l B' R O
riuſcita delle ſue ſallacie, 8c vane relationi , è
aſiai pſiiù ſicuro rimetterſi totalmente in Dio.
Ma chiunque voleſſe meglio confonderlo ſen
za tener conto delle ſne menzogne , di tutte le
ſopradette coſe hauendone per altra viainfor—
matione , 8c verificato s’affaticatebbe rime
diatuicon molta prudenza, 6c cautione, in
terpoſtoni però qualche ſpatio di tempo per
non dar ſoſpetto di leggierezza à gli affiſtenti ,
8c coſi porria lecitamente inueſtiga‘re nella ea
ſa , 8c nei letti, e trouata alcuna malia ſubito
abbtuggiarla. ll medeſimo ſi dice d’alcun pec—
catore con fondamento di verità ſcoperto nel
luoco, cheintendendo la ſua vita lo auiſaſſe
acorteggerſi , oueto deſtramente licentiatlo
ſenza moſtrar altrimenti d’obedite, 8c com
piaceral maledetto Diauolo: Sopra le quali
coſe io mi tacco rdo , ch’egli voleua perſuader
-mi à far à ſuo modo con intentione ſorſe di
burlare, 8c cangiar mille luoghi: Onde pet
gratia del Signore delibetai reſiſterui , reſìan
do percrò coſtäte in voler coſtringerlo in quel
medeſimo luogo , 8c non alttoue, 8c à ſuo mal
grado eonucnne cedere . Ma in certe coſe ve
ramente ſi potria ſenza ſcandalomè danno del
lacreatura tall'hota ſodisſarlo, come per eſ
ſempio trouandoſi ella ſianca , Se che il nemi
co infernale rappreſentando il deſidetio di lei
fingeſſedi voler better innanzr la vſcita,non
ſi”
, , 7, T‘ì ’EF’RHZ'T d, <35!,
faièbbe‘ ſtimato inconue‘neuo’le: laſciar’bèrüt
‘corpo,quantiiane foſſi: acqua-'ſanta',-ohetaiia
, ‘topiù-lo fugarebbe ,~' ouero Mentre-eglnoza
mentaſſe le carni di' qualche fanciulli” dirne-u
daſſe vn porno per vna certa trasformatione
nel"biſògno, 8: inclinarione di lei ;come hab;
biamo detto, non crederci che foſſe' illecito ,
farnedono alla creatura;& noti àlui, ſenza pe..
rò moſtrar d’hauer ciò fatto ì ſua richieſta ,
ſperando,c`hc‘coſi’üieglioá’accommodëallſofi'è
dienza con al'tte’` ſimili coſe da gl’iſtéſIÌPrd
feſſori dell’arte non' biaſimate in que]lò,ch‘9
s’adoperaſſe con‘ carità , lontano da ſuperſti
rioni , Se non con anirtío curioſo .‘ Mailtulò
to conſiſte, che non s’h'abbi à dar` fede-'ai detto
bugiardo Lucifero , Per-ſchiuar'iiarij ‘pericoli,
&ahuſi .4 giudicando aſſai-meglio, 8c più ſien
ro ailontanatſi da qualſivoglia ſodisfattione,
8: compiaccimento’ di lui ſenza però ſdegnar
il‘? le creature riſpetto alle varie‘inclinat-ioniſht:
loro età, diportandoſi in maniera ſeco col meñ'
zo dell’autorità , 8c ‘obcdienz’a rigoroſa, e ſe
ueta , che il tutto ſia'ind-rizzato ad horror-di
Dio , 8c beneficio del Proffimozdouendo ari
co il Sacerdote cuſtodirla propria riputario—
ne, il qual deue perciò regolarſi con vna ſanta
prudenza , 8C deſtrezza , acciò ne ſegua mag
gior frurto , 8( minordiſturb‘o, &‘conſ'uſione
della mente , e del corpo, titeortendo ſempre
` (, R 2. all’
5.66 .I. l B R O
fll’aiu’rozöc ſuffragio della glorioſa Vergine;
&dei Beati ín Cielo, per non ſommergerſi in
tante procelle ; ma col fauor loro ridurſi fi
nalmente al deſiderato porto di ſalute.
Se gl’indenioniatipaffma ſizaùentar , efr- opprima
gli altri di caſa , ò gh affifîenti ne gli
affini. Cap. VII.
› E gli agenti naturali , eheoperano
ſempre con ordine eguale,& im mu
tabile ſi ſcorge virtù , 8c qualit‘a di—
ſpoſtaal giouamento, 8c eonſerua
rione dell’huomo , eſſendo i Cieli, 8c gli Ele
menti creati per tal fine, 8: per bellezza , ede
coro dell’Vniuerſo. Ma ſe l'iſteſTo buomo ope
rante con l’vſo del libero arbitrio s'eſponeſſe
alla violenza, 8( índiſcretion loro gemndoſi
nel fuoco , ò nell’acqua; non è dubbio , che il
temperamento , 8c mediocrità gioueuolecan
giato nell'eſtrerao tornarebbe :ì grandiſſimo
danno ſuo.- così gli ſpiriti maligni laſciati da
Dio quà giù per merirorio eſſercitio dell’hu~
mana generatione ſono all’incontro del conti
nuo inclinati al male,8t all’offeſa di tutte le ra
gioneuoli creature , 8c niente per certo poſſo—
no operare ſenza la diuina permiffione; 8c mol
{o menoentrar ne i corpi con perpetuaínten
rione di tormentarli. Ma ſele creature lſteſ
ſe
.- . T É R Z O: :36!
ſciroppo ardite andaſſero incontro l’oceaſitr
ni , o‘ner à loro rappreſentate non le fu’ggiſſe
“ro, non potriano dolerſí , ſe non di ſe ſteſſeper
:laliberrà dal ſommo-Dio loroconceſſa. - .i r
-_ -ñ 'Hora nella propoſta fatta,ſe gli ſpiritati er
l’habitátione, ‘8c commercio inſiemeſiconsa tri
poflino‘ 'offender anco altrui col medeſimo
male ,~ modeſtamente‘d‘i‘rò, che per riſ
{o del Demonio non è coſa difficile à credere e
concioſiache giorno , e notte vigili ?i guiſa di
ì—-ugiente Leone pe‘rtoglier l'anime, 8c icorpi,
ſe tùrtauia non ceſſa inqueſt’aere con ſpauentí
naturaii ,illuſioni , trauagli , humori, imagi—
nationi, &diffidenze impatronirſi corporal—
mente,- ma quanto 'più ſe s’affatiCherà col me
zo dell’inſtromento appreſſo per ſpauentare,
8: illudere anco gl’altri ſe vediamo‘, ch’egli
~ branià la 'dar'matione , e ruina di ciaſcuno, non
gi à perche riceui ſolleuamenìo d’hnuorcom
pagninelle pene , che più toſto gli deueace’reñ`
ſcer noia, ma perl’odio intenſo,qual portaì
Dio, per l’inuidia uerſol’huomo eletto in luo
go ſuo alla Beatitudine eterna , 8t' per ladiſpek
rara volontà , 8c malitia ineſſorabile. Però
ſiando quieta la perſona i-ndemoni’ata in vna
caſa per l’intermiſlîone dello ſpirito ,ſi come
nouapporraalcun diſiutbo;coſi io crederci,
che parimente non porgeſſe nocumento, nè
~pericolo à glialtti .› Ma quando poi foſëe in;
3 “e
:$62 .UI-,‘133 0
fririatir;&impazzirafiatgcnddgridi , Be yg.
'cí'zhçtrrilbilt, ſrpotriacdlibico”. Ghçalcunofa
. migliaihnöfln~-Pattighlat diiſeſſo ſcimmie”
maſchidiaeneliactìiy.*öëidirllmid3Q9iI)PlflſſlD
ne; imreſſejti: qualche fiſchio, di guaſtarſi ,
.tantopiù-annicinandoiſele_ cori-frequenteconf
MEMO” iis-ma Però in diuerſamaníera del
mleeomqgioſh; Perbioohequello con li fiati ,
&adam-gigi] ſi'Prende,› &,qtieſto col timore ,
8c puſillaniniità ſi riceue, ;eſſendo lÎvno natuó;
,raleyöc l’altro fu‘oti‘di- natura, Perciò;rati
huominizadulti~,-‘òz peccatori_attuali patiſcono
”l‘infortunio per'fl coraggio, 8c vigore, _reſiz
flendor-olttec‘hegli oppreſſi nell’anima da Sa_
{amſſaxfirado—ſónb Poſſedutinel corpo,i qua
liòper-ſattnee, ou'ero per diſperationi inciam—
patio…,;ettaboccanofin queſte diſgratie: ſico
meme-anno tra gl’liifideli per elſer membri
ſuoi ſoglion'oſcoprirſi. Ma gl’innoceuri alle
volte ſoſieírgonn sì -fatte infermità per li pec
catideì'padri,ò de’congipnti . La onde veg—
gendoſi nelle caſe ſimili tribulationi , ſara ne—
cefl’ario‘di gouerno ſpirituale, e çorporale,con
l’mo viuendo in gratia di Dio, &con l’altro
ſenza tenta-.r la fortuna col ſtarſene ritirati, 8.:
ſobrij nel domeſticatſicoſ DemOnio : poiche
lama‘la diſpoſitione, e curioſità tall’hora po
rrebbe nuocer, eleggendo per gli oppreſſi vna
perſona'animoſa alla loro cura ordinaria , ran—
‘ to
T‘ E Rf Z O. zóz
B_Hní-:—ícÎ’-a
topiù ‘che‘ſi hà veáuto in vm ſolaraſaa’nèó più
d'vn’indcmoniaco ;- peraucntuça pet la ;poca
deuou'onc, oucro ps: 1a_ traſcuragginc .di noq
ſaperſi 'guardarc,olt’ka chela-.mgligne incanta-r
;rici ſhgjíono per inuidiaFQn le cobbeaffaxmz
raccoffcndcx m:. ò quattmsrcaturefllmcdw
.ſimo'tem.po.- permecxcndo ciòſua DiuínzìMag
ñ'::
’.Fi
i’-
;in
fià , i cuigiudi'cij ſono imperſcrutabxli, ;Ma
di gracia ſ1 conſidcrí qon~ ”mulo quantoxdir.
{concío partoxiſca tai’in‘çonuomiſergbilmò
cioſiache quantunquc piu-1,10 di caſa rimaneſſe
accualmcnccoffcſo, nondiiùcno- gommone”
laä`
maniera il nemico l’humoc mCÌRDCODÌCOWSÉ la_
jmaginatiua .perindurxc. timore , ç ſpaucmo!.
17-."L~ſ›5
~fl~afl
i?"
chevvíuono ſemprcoccuparí da noioſi penſier
xi , ſi come ionc`conſolai diucrſi~,chccrk,dcuav
no cſſcriſpirirari per lcdiabolichcilluſioni,.o
Quanto poia’ ſtrepitoſi mugiti,c~hc mag-y
giormcntc ſi ſentono nella ſcongiutationi , die
ici ch’cſſcndo di giorno non por-:Hero dan—
ncggiar li vicini, nè meno gli affiſtcmibcn
dilpeſtiflzer l’obligo c’hà il Sacerdmc di comñ.
metter e prçſſamemcal Demonioi, che ſi patti
ſenza offeſa altrui, oltre che per il príuilcgio
?e
dc“uoco ſacro, 8c pex le Orationi'inſiemçſi
preſuppone non debba egliîhaucr ardite di ap
Tv;
porta: nocumemo alcuno . Eîbcn vcro,chc
irc uandoſi preſente incredulo‘,~ò di perverſa`
…tenſione
'
per
ſi
giudicio , 8c caſhgo
4
ditrcbbç
Dio PO*:
'2544--L1BR0
tſirebbe forſe guaſtarſi , 8c coſi li bambini, ſan-`
ciulli, 8c verginelle , per la umidità naturale
più ſicure ſtaranno allontanandoſi dalle ſcara
- e’ maccie , anzi per ciò s’oſſerua non eſſo terza
re la donna grauida, fino che non babbi par
torito, acciò la creatura rinchiuſa nel ventre
non patiſca ſimileinfortunío,öt coſi che le gra
uide , &creaturine ſtiano preſenti, non è coſa
ſicura, anzi da non permetter.
Se vogliamo poi diſcorrer alquanto del no r
turno timore tempo proprio,in cui prende vi
gore il Prencipe ‘delle tenebre , le male opera
tioni del quale non pure nell’anime; ma etian—
di” ne icorpi più commodarnente rieſcono, co
me contrario alla luce , ſentendoſi bene ſpeſſo
voci ſpauentoſe dal vulgo chiamate Orchi , ſi
può creder quando non ſiano vlulati de' Cani ,
ò verſi de’ Gatti, che gli ſpiriti terreſtri,& im
mondi reſidenti ne’ publici ricettacoli d’ogni
ſordidezza ad hore inſolitele ſormino, per at
teriri viandanti, 8: anco per impedir il tipoto
delle genti , à i quali tempi , qualche putto, ò
fanciulla , cheà caſo s’abbatti per quelle calli ~
celle,o-ueto campi ſogliono ſpiritarſi . Quan r:
ſuperſtitioni poi, 8c ſtrcgharie da i membu
del Diauolo col mezo ſuo nell'iſtcil'o internal
lo della notte ſi com mettano, lo vede , (L co
noſcel’Alriflìmo lddio, il quale per correctio
nede cgmmuni errori laſcia tanta briglía al
ſuo
ai:
,-T E R-Z QI'. it‘s
Ì*a4ez<*~1;s-—›6:Î-
ſuo inimico di poter offender infinitepflſone}
peril cui fine ſeruendoſi aneo di coſe ſacre non
fia marauiglia ,che nell‘iſteſſa notte del glo
rioſo precurſore S.’Gio.Battiſta per antico abu
ſo goda egli di tanti trionfi,ſciocchezze,& va
nità; ſtimolandole donne leggiere, 8c ſuper~
ſtitioſeà preſtargli fede in diuetſi preſtigij , 8:
illecite abominarioni,ò per accendcr alliamo—
ri carnali, ouero per altri crudeli , 8c iniqui ef_—
fettinella vigilia appunto di'coſi gran Santo,
che predicò con l’auſterità della vita Eremiti—
ca il Sacramento della Penrtenza ,* onde vera?
mente ſarebbe coſa à Dio gtatiſſima , quando
ſi poteſſe rimediare à cotali abuſi , 8c inconue
nienti- Ma douendo attender à me medeſi..
mo , raccommanderò il negorioà ſua Diuina
Maeſtà :acciò che prouegga in queſta,& in al_
tre molte indirette introduttioni nel modo,
che meglio à quella ſuprema volontà
parerà conuenirſi per ſalute dell’a
nime, 8c per honore,econ
ſeruatione di queſta ſua
Santa Chieſa mí- '
litante .

Rs che`
;zz :4. fa R o
' Cb’ei‘Demoni‘fi’no Miti rall'hom ritornar
` net' corpi . (ap. V 1 1 I.
. Edendoſi alcune volte le creature
obſeſſe per certo ſpatio di tem
acquietarſi , 8c attender alle loro
… ſolite operationi,ſono etiandio tal
l’hora dagl’iſtefli Eſſorciſti giudicate libere,
&ſincere; ma tornando poi quaſi nel primo
fiato, èdi meſtieri
diſiLucifero foſſeroconfeſſare,
naſcoſti, òcheçi fallaci
pure, cheſerui
con
buona parted’eſſe ſchiere infernali ſiano rien
vIki'a`ri.*percioche a guiſa di Moſche,ò d’A pi non
tantoſto ſentono alcun dolceliquore, che da i
fatti del mele
riuolan‘o: ſcacciate
hanuendo auidamente
già preſo ſopra
guſto della vi
ſtanza
poſſeduta- Che ciò bene ſpeſſo auucnga, oltra
chela natura con l’iſperienza lo inſegna.. il ve
ro Maeſtro dell’arte Chtiſto noſ’cto Signore
chiaramente n’atteſta, mentre ſgonihrando il
Demoniod‘aquel pouetino,di cui ſi racconta
nel Sacro Vangelo glicommiſe, che più non
v’entraſſe: Ondeibuoni profeſſori coſtuma—
no nel fine vſaril medeſimo precetto, cb’egli
_ più non ardiſca ritornare. Aitſt’fffctfo ve
ramente ſi può ſcorger nell’anime purificare
daipeceati con la virtù deiSantiſiimi Sacra
menti,lequali perauentura appreſſo i Rcue—
rendi
TvEìRZO…
ZeÌÎdí- Padri Gonfeſſorí-,ſaeanno in-buon con?
cetroyrimrp’aoedr’g‘endoz ch’altri più grani
errori‘ìacciuti, nella Cohfefiìonei. non altri
menti che ſa'gaci Demoni; ſianèo aſcoli , oue
eozch’eëin 'breue le -pct-ſhnerpenitenti dalla fre
quente; tentätionè ribadino negl’iſteffi ahuſi ,
8: , preuaeicationi ,. ó“: nel: medeſimo modo ſi
può dire, che detti Confeſſóriì'come dubbioí
della ricaduta ſogh’onodire al penitente la pa—
rola vſatn da Chriſto : Vade'inpace,dq~ noliam
filius-Petra”. Ma la cagione di queſta liber.
tà diabolica chi porrà :‘r pieno inueſtigarcè Per
quanto dunqucil ſenſo può .diſcerner fideue
creder ,che la conſuetudine del peccate prffi
uochi Dio,il qual laſcia poteſtà al Demoni”
di nuocer all’huomo in-mille-maniere ›. one
che non eſſendo ben purificare l’anime, per
conſeguenza non compimmente ſi riſananoí
corpi, che per all’hora paiono liberi per veder,
come fidiportino gl’mfermi, ò gl’rntereſſati
aggiuntaui vn’alua ragione, ch’è la materia _
naturalmente diſpoſta à riceuer il'ma]e,cioè
l’humor melanconíco , ö: la legg-ierezza del
ceruello,oltra i] poco gouerno, 8c la regola del
viucrc . Banti di gratis dataleinfermità ag
grauati, ha uendo ſolo riſguardo alle coſe eſte~
tion' dopò molti diſpendij , 8: peregrinaggí
per quella curioſità , 8c fretta diguarire ,affi
curandoſi
ſſ della ſanità ritornano‘nella
'"ſi—ñſſ‘ſſ' R 6 Patria
in:
;68 — L I Bv R O
intrieari poco meno di prima ſenza confideî
rar,che la viua, 8c verace Fede, la parienza , 8:
l’integrità della conſcienza deuouo eſſer an
tepoſte ad ogni altra apparenza di cerimonie ,
, quantunque buone ,eſanrez Che ſele deuo
tioni ſempre ſono lodeuoli, 8c poſſono ſpecial
mente alle perſone ſemplici renderſi fruttuo—
ſe ;quando all’incontro ſono prtue di ſinceri
rà, 8c accompagnate da ſuperſtitioni, öc inde
biti fini , nulla giouano , anzi maggiormente
eccitano Noſtro Signoread ira , 8: al caſtigu ;
eſſendo eoſi importante la battaglia co i ma
ligni ſpiriti , che qualunque vogli ſuperarli ,
è di meſtieri prima vincer ſe ſteſſo con l'hu
miltà perla vera cognirione delle proprie mi
ſerie, rendendofi anco sì difficile il purgar af
fatto il.corpo humano da ſimil male , che ben
ſi può ſperare con la gratia del Signored’aiu
` tarne molti; ma della compita liberatione non
v’è ſicutezza, ſi come niuno parimente può
ſaper del certo ,ſe appreſſo {nell'alta Maeſtì
ſi a degno d’odio , ò d'amore, nè altri in vero ,
fuorche l’iſtcſſo Iddio comprende con l'acu
tiſſimo occhio quelli , ò quelle , che per li me
ritidella ſua ſanriſſima Paſſione ſiano perfet
tamente riſanatí, e tali ſi conſeruino, volendo,
che da lui ſolo li riconoſcano i benefieij ſingo
lari com partiti à cui meglio gli piace ſecódo il
V01“: 8c la giuſta diſpoſitione della ſua i'm-~
_menſa
T . .;Oltra
menſa Sapienza E R diZ ciòO.la facilità,
269oue-v
ro poffibiltì del nuouo ingreſſo di loro iniqui,
8c rubelli ſpiriti potria perauenrura deriuare
d’alcun'altñra radice diabolica rimaſta ne icor
’pi,cioè qualche aſcoſo Capo principale oſtina`
tiſſimo . il qual con tutto c’haueſſe laſciato
vſcirel’antiguardie con molta copia de’ com
pagni , 8c ſudditi: nondimeno peril poſſeſſo
ritenuto s’ingegnaſſe ſtando naſcoſto di reſi
ſter con ogni potere; affinche ancor egli non
fia ſcaccíato, àg-uiſa d’vn valoroſo Capitano
rimaſto ſolo per difender la Fortezza, ſperan
do ancora rihauerſi , 8c ticuperare il perduto
eſercito,ouero ſi come naturalmente vna pian
tafeconda, &carica de’frurri ſoauiſſimi, eſ
ſendo quelli gettati àterra con l-e foglie , e ta
gliarii rami, nel ſolo tronco , 8c radice pre
‘ eruata ſtàin aſpettationedi fiorire, e verdegfl
giare con nuoui frutti nella futura ſtagione ,
coſi l’em pio Satanaſſo dopò che fiano i ſegua-‘
ci di lui ſgombrari, diuiſi , &confuſi nell’in
ferno, tratrenendoſi nei membri di creature
ragioneuoli accenna di chiamare gl’iſteffi ſol
dati per meglio mantener, 8c difende: l’impe
rio già acquiſtaro. Altre ragioni per hora
non mi ſomminiſtra il penſiero , preſuppo
n-endo , che queſte poche baſtiuo, ö: ſiano
ſufficienti per conſolare gli ſpirituali, ede
uoti Chriſtiani, 8c inſieme per ſodisfare in
par
*: _

’270’ L i B R o `
parte à gli auidi intelletti , 8: di nouitì cu
rioſi. ›

Come ſi debbano preſentare quelli, clic [ì ſpera


' eſſer liberati. Cap. I X.
Auendoſi fin’hora breuemente di
moſtrato il modo di ſcoprire gli
_ ſpiriti malignine icorpihumani,
, 8c il rimedio di ſcacciarli;è ben ra
gioneuole, che per dar fine à queſta mia Pra
tica proponga la reale maniera di preſſctuat
coloro, che appreſſo poco ſi giudicaſſero libe
ri, acciocbe in ciaſcuna delle ſudette operatio
.ni ſi poſſa ageuolar la difficultà d’vna tanta im
preſa con li ricordi detti, 8t inſegnatida Dio
per beneficio de’ fedeli. Hora quanto neceſ
ſaria ſia la cura preſeruatiua, dal ritorno d'eſtí
Demonij prouato di ſopra oltra le naturali in
clinationi, à baſtanza ſi può comprender con
l’eſperienza .
Primieramenredunqueil gouerno dell’ani
ma è ſopramodo neceſſario, eoſi nel ſoggetto
liberato , come nelli ſuoi attinentiſhauendo io
ciò‘eſperimenta to nel caſo d’vna figliuola ob
ſeſſa , 8t d’honoreuole famiglia . la cui madre
prouocata à ſdegno per impatienza verſo la
fierezza naturale d’eſſa figliuola ſoleua gri
. darle con diucrſe maledicenze, öt illecite tm:
PIC
_WB T E R Z OJ 27!
Precarioni , di maniera che quante volte pare~`
ua libera, tornaua nella primiera indi ſpoſitio
ne per il rínouar di dette parole, oltra qu‘alche
inauertenza di laſciarla di notte all’oſcuro,oo~
de facilmentes’impauriua. Però ſenz’altro‘ fà
di biſogno conſeruare benel'anime àchi vno—
le manteneri corpi nella perfetta ſanitàyco
bl.:
TFT'.
me s’èdetro: concioſiache il Saluat'or del Mon
do dopò conccſſa alcuna gratia corporaleſem
pre era ſolito auiſar le creature riſanare, che
più non peccaſſero. Per la qual coſa douerà
;A
ciaſcuno ſell ſter allediaboliche tentationi fre
quentando i Santi Sacramenti con la radice
della vera contririone per non rinouar l’offe
~,~
we:.
‘Q.-
ſe , 8c colpe fatte à ſua Diuina Maeſtà: vedeu~
doſi, che ſi come l’am malato per conſiglio , 8:
opera di lauio Medico reſtiruito alla ſanità
‘non può ricadere; mentreſi gouemiconotri~
ma diligenza regolandoſi nel viuere : Coſi
a:
l’oppreſſo da ral’mfermità inſieme co i ſuoi fa
migliari, quando da douero riconoſchi la ſa
lute da Noſtro Signore ſapienriffimo Med-ico
continuando nella graria di lui perfuggir ‘ò~
gn’occaſione di peccare ſarà ſicuro, che non po
‘trà coſi facilmente incorrere in ſiniil infor
tunio col mezo di queſti anridori‘~'offerti dalla
Santa Madre Chieſa. ` "
Si richieggono anco i rimedij eſterni, cioè
alcun Breue 'lecito', Sc con parole‘vſate dalla
' Chie~
27-’.-~ L l B R O
Chieſa appeſo alcollo , 8c con altre diuotioní
approuate per impedire il maluagio Lucife
t ro , che più non s’accoſti `a quella creatura , già
da lui moleſtara, eſſercitandoſi del continuo
nelle orationi , per render gratieà Dio del ri
ceuutodono . Nè intorno à ciò fiano inutili
etiandio le cure , 8c reggimenti corporali , per
rrouar ſtrada di reprimer la malinconia col
mezzo di honeſte con uerſationi , che tengono
il cuore giubiloſo , 8c d’altri leciti ricreauoni ,
poiche ſuole alquanto durare certa triſtitia con
fantaſmi noioſi impreſſi dal nemico;adof›e
rando anco ſempre qualche lume nellereue—
bre della notte, per fuggire ogni Pericolo d’im
prouiſotimore,oltra che ſarebbe coſa gione
uole raffrcnar la bocca ſtadicando con gentile
medicamenro i feccioſi letti rimaſti neicorpi.
La proua poi della liberatione riuſcirà al
contrario dello ſcoprimento , 8c la ragione è,
che ſi come quello ſi fà con le diuine parole, 8(
..precetti fatti có la impo ſitione della ſacra ma
ñno,con lo ſprucciar d'acqua benedetta, ö: per
cuſſione di campanella , 6c candela acceſa , 8c
finalmente con la intelligenza de’ varij lin
guaggi nel modo che s’è trattato,- coſi perlo
contrario quando l’indemoniato ſta ſaldo alle
le'tture,al toccamento delle dita priuilegiate,
all’aſperſione dell'acqua ſanta , 8c ai ſuoni ,ì
gl’oſcuri ragionamenti da lui non inteſi , nè
ca
T E R Z OJ '373:
capiti ſarà buoniſſimo ſegno con ſperanza-del#
la ricuperara ſanità. Megliot ſegno aneo ſarà,
quan'do-lacreatura in niun tempo ſi ſenta do
glie occulte nella vita, 8c in qualche membro
del corpo, doue il ſagaciſlìmo Demonio ſuole
Naſconderſi ;- per il che appreſſo gl’huomini
ſauij ragioneuolmente ſempreſi ſuole dubita
re della liberatione tanto incerta alli noſtri in`
tendimcn ti , che ſe il dietro Demonio non ſtà
aſcoſo, öc in conſeguenza non apporti ſecreta
moleſtiaà gl"hu-mani corpi,la ſperanza della
ricuperara ſanità ſoggetta allavolontà dell’E~
terno Dio e` aſſai più certa , Se ſicura. Ben’è
vero, che non ſi douerebbetroppo lungamen—
te ‘ftequcn tare dette i ſperien ze,per non turbar
gl’affe›tri,8< paſſioni, che pur troppo ſono diſñ-v
i poſte ad imaginarſi il male con varie illuſioni,
acciò la creatura non véga più àraccordarſi di
quei primi moti violenti,c~h"eſſercitaua . Ori-s
de non mi pare fuori di propoflto introdurre
nuouo,&curioſo dubbio, ſeiliberati da gli
ſpiriti maligni ritengano freſche nella memo
ria le coſe Decorſo nella precedente infermità .
Per vna .parte veramente direi,ch’eſſendo la
perſona di lieue, 6c debole temperamento non
poteſſe affatto ricordarſi delle pazzie,‘beſtem—
mie, obſcenità, gridi, ſtorcimeuti , vomiti, 8c
altri ecceffi ſeguiti nei ſcongiuri: tanto meno
cheper virtù diabolica erano offuſcati gl’or
gatti
274 L l B
gani dell’intelletto . Portia bene vn’adulto,&
di ſeſſo virile quaſi per vn ſogno hauetne cer
ta vniuerſal cognitione, ſenza che habbi fatto
rcſiſtenza . Et anco vna donna benche fragi
le,- ma prudente
la ſipoteſtàdel ſentirle parole
Dernonio,v che ſi da lei dette,nella
fermaua per
ſtia lingua per quell’iſtante ſoſpeſa , 8c tratte
nuta,non ’eſſendo nel libero arbitrio,- in ma
ni'era cheſecondo la varietà, 6c differenza del
lecompleflìoni, ctà,& coilumi ſi reſiſte in tut
to , ò in parteà gl’i’mpeti eſtraordinarij cagio
nati da ſiimili infermità: Ma al ſicuro alt une
fanciulle, per la tenerezza, ö: purità rimango
no totalmente cſcluſedi ſentimentomuecbe
ritornare in ceruello ſtupidc , 8t attoniie riſe~
riſcono alcune volte di non ſaper il luogo , nè
coſaalcuna, quaſi che ſoſtcto ſiate morte . Ne
iquali turri acciden ri eſſendo la ragione impe
dita,8c il diſcorſo offuſcato, 8t in conſeguenza
libero daqual ſi voglia conſenſo , e terminata
vìolontìzle arole, &attioni indebite,öt ſcan*
dalofenon‘ ondalttimentiattribuite à pecca
ti :Et perciò ſeperauentura nell’iſteſſc L hieſe
o’ccorre‘ſſe‘ ſpargimento di ſangue inuolonta
rio , non è giudicato neceſſario il tornarle a ti
eonciliare, ſi come s’è anco toccato per auanti,
1 ,Hora perconchiuder la materia propoſla.
la mutationede gli habiri, veſtimenti, lctli,&
coſe ſimili, con nuoue bcnedittioni ſarà ſem
. tre
l"v w” r ſi

E: R: Z 0- .27s
preplo‘deuple , ö; moltoytile , per manteneîr’ il
hugii {lato della crèaturazpercioche ſi carne _eſz
_ſendo ſtata _VHAC itrà Mall“ , e combartu ta da
gli eſerciti ;DAMA , e xpreſeruata dai pericoli?
35-.: ;li ,Soldaririmaſti
ll’äuuenite ,alla :difeſa
meglio gſſiqurarſi, è divogliono per
meſtieri,che
..tinge-Eri@ le mura › Ébëlloañdí› acciò h' mchlî
miYernici non babbirio ~_quella commoditàdi
Rxímazöc, per-'la Français@ acquíſtmſiacilc in -
greſſo; coſta. punto l’arroganre Demonio ſoli
loadzi-ſpugnar l’liurnana ſorte; za, dqpò la rc
fiſtenzaíſatta ài ſuoi gagliatdiaſſalti ,- 8: orre,
nutala vittoria deſiderara,per la murarionedi
;ti-:ce le coſe eſteriori dalui vſate, 8c .conoſciu
re, remcrà nell’ariuenire,d’appreſſarſi pero‘ffen
derla, ;Sc da i ſacri ſegni impautzito più ageuolf
menteiſtarà in diet-ro, quaſi pentcndofi d’eſſer
ſene già` impatroniro , ,eſſendo ſtato aſircrto
con
ſcne,gran ſuo crucroe `- vergognoſamente
_. , .. partir—
i i
Per tanto non doueranno _marauigliarſi li
diſcreri,& giudicioſi-ÈLettori, che io per l’affi
duainſtrutrionedi qualche `tem po in cal mate
ria habbi compol’ta lapreſente Pracica,oltrala
ſilderta Theorica,nella qual con ogni carità,
8c ;realmente raccogliendo i più importanti
Caſi ſucceflì nel. Chriſtianeſimo , hò procura
to di moſtrare con iviue ragioni , quanto graue
ſia l’impreſadi couitbattercói ſpiriti mallgni ,
.f ‘ per
276 L I B R O
per natura potentiflimi ;è quanta ſia la ſagaeí-`
ta loro nell’entrare nei corpi humani ineſti
mabilmente ctucciati, &afflitti, 8c quanta di
ſpoſitione vi richieda per farne profitto. Et
poi hò voluto manifeſtare altri ſicuri modida
poterli ſcoprire , ſcacciare, 8c inſieme probi
bire il ritorno loro: Le quali tutte coſe con più
breue,e chiaro ſtile accommodato alla corn mu
ne capacità, che mi ſia ſtato poſſibile , hò dilu
cidato lontano in veto da qualunque interreſ}
ſe, 8c vano deſiderio; ma ſolo con fine di com
piaccr alla volontà del Signore Dio, che per li
bera elettione mi fece gratia di queſta digni
tà Sacerdotale, 8: con la ſomma ſua preſcienza
m’ha poſto fin’hora nella dura , 8t altrettanto
ſoaue militia ſpirituale , onde ne ſeguirono
quelle vittorie, ch’eſſendo à lui ſolo , chiare , e
diſtinte, àgl’huomini poco fedelidubbic ,8c
occulte, 8c àdiuetſi buoni Cliriſtiani vrili, 8c
commendate, à me perauentura incerte, non è
lecito raccontare : proteſtando al mondo , che
tutti li ſopradetti eſlempi da mc poſti in quelle
occaſioni, che mi furono rappreſentate in que
ſta Città ſono in mia conſcienza veriffimi , ö:
approuatiſiimí , benche non m’è parſo lecito
nominarealcuno in particolare, nè le ſtanze ,
òleeontrade,hauendone molto più tacciuti ,
che riferitiì maggior gloria di Dio, benefi
cio, ö: con ſolatione del proſſimo, poiche Li
Di~
_ T E R Z 0. 277
Diuina Sapienza opera coſe molto più ſtupen
de inocculto,che in paleſe,ecome dice l’i-'
ſteſſa Sapienza , lob28. Vin' eflSapientia, É'
quis cſi lotus intelligenti-e? Mſi/condita efl ab
ovuli: omnium ‘viuentium, volume: qfloquc cc
tiílatet. E ciò non ſolamente nell’ordine del
la natura , ma molto più nell’ordine ſoprana
rurale della Gratia,e della Gloria. Doue anco
finiſcono le noſtte fatiche, e terminano tuttii
noſtri deſiderij .

-IL FINE.
b
("i ’.` -. E*

AfEEVMÌÀ
BREAK‘ ‘‘
NICVAI

CORRIGENTE
Rev. D. MARCO Aurowro Pnunac.

"`—~.~,f-\.~

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