Sei sulla pagina 1di 28

This is a reproduction of a library book that was digitized

by Google as part of an ongoing effort to preserve the


information in books and make it universally accessible.

https://books.google.com
Informazioni su questo libro

Si tratta della copia digitale di un libro che per generazioni è stato conservata negli scaffali di una biblioteca prima di essere digitalizzato da Google
nell’ambito del progetto volto a rendere disponibili online i libri di tutto il mondo.
Ha sopravvissuto abbastanza per non essere più protetto dai diritti di copyright e diventare di pubblico dominio. Un libro di pubblico dominio è
un libro che non è mai stato protetto dal copyright o i cui termini legali di copyright sono scaduti. La classificazione di un libro come di pubblico
dominio può variare da paese a paese. I libri di pubblico dominio sono l’anello di congiunzione con il passato, rappresentano un patrimonio storico,
culturale e di conoscenza spesso difficile da scoprire.
Commenti, note e altre annotazioni a margine presenti nel volume originale compariranno in questo file, come testimonianza del lungo viaggio
percorso dal libro, dall’editore originale alla biblioteca, per giungere fino a te.

Linee guide per l’utilizzo

Google è orgoglioso di essere il partner delle biblioteche per digitalizzare i materiali di pubblico dominio e renderli universalmente disponibili.
I libri di pubblico dominio appartengono al pubblico e noi ne siamo solamente i custodi. Tuttavia questo lavoro è oneroso, pertanto, per poter
continuare ad offrire questo servizio abbiamo preso alcune iniziative per impedire l’utilizzo illecito da parte di soggetti commerciali, compresa
l’imposizione di restrizioni sull’invio di query automatizzate.
Inoltre ti chiediamo di:

+ Non fare un uso commerciale di questi file Abbiamo concepito Google Ricerca Libri per l’uso da parte dei singoli utenti privati e ti chiediamo
di utilizzare questi file per uso personale e non a fini commerciali.
+ Non inviare query automatizzate Non inviare a Google query automatizzate di alcun tipo. Se stai effettuando delle ricerche nel campo della
traduzione automatica, del riconoscimento ottico dei caratteri (OCR) o in altri campi dove necessiti di utilizzare grandi quantità di testo, ti
invitiamo a contattarci. Incoraggiamo l’uso dei materiali di pubblico dominio per questi scopi e potremmo esserti di aiuto.
+ Conserva la filigrana La "filigrana" (watermark) di Google che compare in ciascun file è essenziale per informare gli utenti su questo progetto
e aiutarli a trovare materiali aggiuntivi tramite Google Ricerca Libri. Non rimuoverla.
+ Fanne un uso legale Indipendentemente dall’utilizzo che ne farai, ricordati che è tua responsabilità accertati di farne un uso legale. Non
dare per scontato che, poiché un libro è di pubblico dominio per gli utenti degli Stati Uniti, sia di pubblico dominio anche per gli utenti di
altri paesi. I criteri che stabiliscono se un libro è protetto da copyright variano da Paese a Paese e non possiamo offrire indicazioni se un
determinato uso del libro è consentito. Non dare per scontato che poiché un libro compare in Google Ricerca Libri ciò significhi che può
essere utilizzato in qualsiasi modo e in qualsiasi Paese del mondo. Le sanzioni per le violazioni del copyright possono essere molto severe.

Informazioni su Google Ricerca Libri

La missione di Google è organizzare le informazioni a livello mondiale e renderle universalmente accessibili e fruibili. Google Ricerca Libri aiuta
i lettori a scoprire i libri di tutto il mondo e consente ad autori ed editori di raggiungere un pubblico più ampio. Puoi effettuare una ricerca sul Web
nell’intero testo di questo libro da http://books.google.com
@d2''5W
VAGHEZZE SGPRA

P’RATOLINO

COMPQST'E DA L SIGNOR
RAFFAELLO GVALTEROTTI.

@ÄÍSer'miß‘imo Don Franceßo edict'


Secondogmn Dum di Tofmnq.
\

Vaghezza Prima .

Da le bionde ‘Мoты
‘ие‘ддйa Ninfà, o del gran Gídí
ue figlia ,
Cui tanto ./lmorfìmìglîa
Con quel[нo caro gratioß nome ,°
Tu deh vien, dimmi com@
Le belle , е nuoueglorie , ei dolci
'vanti
. Del fvago PRAT oLxN dejìriua, с
canti.
I .
.Armi voi Sol, ‘voi folo
Chiarilßmo Graw Васе, or queíŕo mía
Languido fiile, ond'io
@offro amato 'Giardin’ polijèo, e colo :
ищи, е quafì á volo
Dietro a vofiri trahetc „трети. .
Obfe’n ‘шт Signa(mio non‚cbieggia, е/}’ег2‚ ’
.d u Saura
Y 2, V A с н в а: в
Saura le beüeßonde '
Delfamoß; Mugnone, e lieti, efidi,
8 Уфo/111511142
Han le Gratie, Ú' ‚Атoге; iui lefronde,
'Iui mormorari l'onde,
E deßan l’aure vn armoniaji dolce,
Ch’ogn’altra vince,ogni cor affito addolce.
.Quegli alteri, e pompo/i
Leggiadramente ‘vn àltó muro bor einge,
E quali ne dipinge
Vпа nuoua decade, iFaggi ombro/ì
E gli jibiem', е ramofi
.'0
.Abetifoп gli alberghi, e i vaghi augelli
De 'verdi tmi habimtor nouelli.

Fra quai la' pia compagna


.Al nido [нo l‘amante Tort'orella
./l nodricar rappella
1 cari figíi, e del tardar /ì lagna‘,
Le cui notte accompagna
'Un Peregrino augel che le redice
щите amandoper lei 'uiua irl/elim
Egli è dipinto d verde,
г tal moue cantando humana voce;
fugge il temgo veloce,
Guai à chi’lfzor de[под begli anniperde,
Seccafi, e non rinuerde
Mai per humilpreghiera,o doglia acerbœ
'Per Teßàlici carni,. o 'uirtù d’erßa.

Dunqued che m’odij, efùggi s’ ‹' '


Te Ездo amando, o mia ‘regg/Zz', e crudi:
Vedi pur l’nlma Единая,
Eignudo il cor, даетеl diûori, e fuggi :
Tua crudeltà ddi'ruggi,
Confènti omai ch’m giorno i oриг tibaci,
щмы {мимо deze me paci. ‚
Ив
d) '
.l .i Q
D1 Parrain. ‘‚' l
Ma in vano in van регата
дым dir mio,quei medi orecchie rai.
‘Perche рта pur /ei
Per ma volere all’amœ'ojè nota з
Ma poi cbe fr deuote
Iopur 1eßu'ego non le Леди, o [frego
Il mio $ignore,il mio Gran Duce,e K_ege . .

Qui tace, e’ntorno all'ombra ‚ к


Mille di fere maufuote [quadre
Scherzan liete,e leggiadre ,
Che пойме tema non le preme,o ingomlvrdi
Ma doue vn’âlce adombra ‚
О rino, ofome con maggiori aß'etti .
Tempran l’ardeme amor co’ fuoi dilmí q ’
Eicon gid, cbe Diana ' ‚ ‚1
.Quinci habitó con lefue[antejibiere‚
Hor tante hauuihumil fere ,
che ral fm non fmbra, o мы, o vana
‘Purißma fontana ,
Rimembra ancora al fiagatiuo Ceruo ‚
шина fdegno, e‘ljìw rio/2:0, e promu.

.Apre il varcogentile ‚ ' ''' 'r


.Quante rice-heme ba kalba, e ‘ритм quanti
Rubini, 'Perle ,e Diamanti .
Viui, e ‘ойSùeraldi Мисс Aprile; l,
E del vero vn/imile
Emò-alfuo дъшьь ш pur’àcqua »ving
Con fverace color par che мы“ ‚

гщшддмыгьегы l; '
Con labell’qmbra infen Готы lucente 1‚
Che 'via tuna ridente ` ' ’ з
Dice, efum’ moñra riuantofara, e [erba ,
Оке aктaм , e fuper в J
La Trota, с’! “до ondeggia, eipercb’èßoco
Lefcopeain «ai Гриша/9 foco .
'mi З . .Aa z. Momm-V
4I Vpc'anw". 1G
Mormora»dofuew'efce‘ ' Н . 25‚24.
Dal labroaforo'mòßro il molle argento"„. j;
Ch’apaßòzardme lento ‹. . ъ 1'» .. ‘.‘
Di gergo infgorgoîpoiß» fießò »lelie ,. ^
Е tal s‘auanzg , e crefce, . ’
Che qua/ifâmvnnxàr con ‚мы barca .
Ter dileztotal’borfì gira, шаги. e.. . i.

Suograeiojb lido ' ` ' ’ ,'f';


Нaйти confermo, e l-elue ombro/è ‚ -.
Ou’banno areiingegnojè ..’ j ‚а
Ilramo даст), e’l marmo,e reß infìglona ; ‚ ›
Ch’indi miniflno'ßdo ‘; ’ . ’ 1.1‚ ; ‚1
`Acque traggeingannoje, e rende molli 1
61`5тет3,е тoк?! 'Pellegrim., e folli. ‘ ч'. \

La in ver .doue I'Jurora xm.' ' . . ` mŕî


Talliáz'fën'vien pria'digunlbo a Teti wf,
Con paßicbiari,`elieti n . ’ ' s 1mi
Bijna wenn alero rio идея/медом д»; c ' ›
Efe dife innamora, ‚ ; se( '.
E; di quefio’in quelfen, chegli . d piu prega;
ат: a/Èecchiarfl, e rincirarßßeßo . i

.Poi intorno al maggiorfeno' ` ` 1 fm' ъ вы)»


‘. wgapißn mofirare' i[иду/‘ой , ъ umzug.
E far/ì eglio affori, -. i‘f‘ïnàànß
Sigira'i Cigno'didolcez'gafù'no', 'u râvN
E quafì vn bel [ereno '.‚ n. '. ‚Ы‚ Т
Mirail ‘Pauone мм mentre paß‘eggia , х
e’znnfeaipefma ' ` "m но’)

Шaщ? quincißn »venne Ё ш“ s . î.w'ů un sggn'i


Il Mügmnda‘pieteofiìzrleüäti», mém» Э
Ei beicampifìoriti ’ .' щ: Щ)
Orono; ` 'arg'u‘nœijbñennenmìlì
.ClJe’lmifcrodiuenne eu“. ‚ . „мы. энд
ь’. тьттшдщшл dura pietra, и": „l
Efalda, clu‘mdi' Piwwajè мафию ì д el
-omwìß e s.. . gpg»
DxPnA‘roLmo'.' x
Е‘ par che i „ММ/Бета ` ..1.,
Tacieamemein que/io fonte, e inquello i .;
Del miracol nouello ‚ .' ".
Si Щит nonfo chefra tema, e @eme ,' ' ‘j
игр dijìogli preme ‘g , '
Dijizuer fe lajic'mouendo il paßò \
Кито ancora «Мёа conuerß in/àßö . '

Da quella Selc'e bor prende С.’ ' ‚ . Q‚


Di chiari fonti 1m doppio ordine,e grande,
г’l mobil vetrroßmnde ’ s
Ter ampia via, cbe d’alta partefcende ;
La doue torce , e flende . ‘ç
Taflorella ŕ‘fuòi 'r/eli‘, e bencbe ignuda .
sorda a’ preghi cih/impr nefembra,e cruda î
.attendi entro al tuo varco «mio va.. ' h T'Íyìu‘
нитищьща'щыье шефoпие 1 \
Sen vengan тo al noßro Rega}an`cb'ell¢.'.. 'e
¿unì mi mms" ’ ""vi ’. ч' im.
` \. 0..‘ - ; ’='‚›‹‚ .'.'1.\
‘J Vaghe'zza Sfsccan'cier..M ' "l '
... ‘..ì la. `IJ. . . ‚ ’¿'\`ů¿'.‘\.l.\. .a

Е N 'r n o a[im belдым ot‘mxa'. »5k.n.3 xv


Е \’\ \\ "l
г for/eancocelefie l . ’ 1 .d
. . ц l ‚ - ’.
..‚‚ ,. з
тoрлштищсыгеттйпйщ u. r 11
Hor tra eal ciel vicino " ` .l
Gl’aurau ' ётд,.1е’дo1oппе ,` ifiregi ’ ‘.
Ch’ombrafardenuoa’ mieiQGran DucàtRlgi.

Souru'wn'ampio'featroerge/i,
L’alto albergo regale ' ' eигру‘
po a r ‚ ’l ‚
Sivaga altra, o pompofa. в‘ '' ‘ь '.' .11i
Щи vne apra qua Ígìufo occhio mortale ;
Le mirò forß: equale ’f ' Г:
гсгoтегпе’ celeñi'ampifereni ' i
.Quando' chigfe aigran Diogl’aurati freni. I
ь‘. De
l V nwnœ'z'zŕ ‘"'
Del bel Tofco риф:
вaшим/магииuw'aan.
€ per formar l'eceelße
'Parti il piu hel d'ogni hel IIC Mofo, o

Di gloriofe imprefe ' î


l

I bronii , ele beüijfinle pitture


Serban' memoria ‚шт .en futuro»
Quinci corona fanno a.
Iciiiarifegni, ou mando il Sole
Ratto render nefuole `
Si hor canuto , bor giouinmo fam,
Terche di nojiro affanno
Non curian,cbe non/ia anch’egli eterne
Come [empre non è rigida verno.
‘vedeji d’amor pieno f \ \
U4

Vn „шатер й’опйж ¿bloße "olio, ’ x' ‘.


г care Hille piane . ч ‚а.' ` ‘Мн;
„ad vna beliagiouinetta in [ели
La mano едa e’lfereno
Sguardo'oolgeal bel ncmlao , e ria и$016:
Suiza, e’ngorda antichidima складе.
fr'
.Aquejleinuolto‘il nome " ' JS n оят!
Han con glî'ejfeni eßareßoî Шайба '.‘ ¿i
е Regi, e [траншеи ’
Leрт d‘iaiomo,e ban'mue
I begli occhi le chiome
Ha Gioue ; ma che piu , l’eß'ere Die . '
‚ МЮ‘ mdb \ è

L‘ampia reggia ben’ haue


D’olira'f'iegiat'а ‚ emille pofe, e mille.
In cui dolci fauille '.-'îa‘: . '.
„Дао? della 'vn cie/io almo Дан: ,'f
Ou’ogni amara, e gra “е .
Cura, o iempeflaf, «Майор: ßlma
Il fanno дМо1;р,'а lcua, e toglie all'alnu.'
.ns
‚ú La
Dx 'PnA‘roLm'o y
Ia doue Borea Лиги
Soura porta bellißìma Ú‘altera
La vaga ‘Primauera
5 rofe, e{Этa riguardanti porge;
Ne lunge [ё le feorgcJ
La bella, e la ricchißma 'Pomona ,
Cheджипе, Ú” vue , e/rutii adduce , e dona.

In mei@ a Час/10334611
.Quelal genere human lume benigno , .
Che 'fatto vn bianco Ci no
In braccio a Leda[i di/írugge, e sface ;
г benche ei fi pur tace
Tar che dir voglia io ,'vlgc, e liho tutti
I 'nerijiori, i neri, e dolci шт,
'. '’ ’
Non ha ’l grande Oceano ’'
„Ne дo} profondi, eliquidi суши”; .'; ч
’De' Perle, e di Coralli f ’
Ed‘Oro antro ricchißimoe jourano,
.Qual inuentrice mano,
Е dona on quine ßnge, il cui lauoro
*vince legemme, ond’e‘ conte/lo, e Гoп’;

Фет via/lrania, e diner/a `


Tragge пище/2414. ein alto poggia
Epox con lenta pioggia
Repente/opraa truifiНигде, e ner/à;
.Quinci infonte è conuerß
La bella Galatea, e ‘Proteo regge
Ne le bell'acque ‘тa piu bella gregge.

t nelprimo apparire `
`»durato albergo, in cui l’ombra rificgge 5 x
Perche non la vi Нигде
1.a luce, comejìmpre haue cle/ire;
Е quinci, e quindi aprire "‘" `
Si vede, io per me, credo 'vn ‘Рaди?! o
‚ Тдте‘ргтртшитдейлщегф. " _
In
ç V A c н e z qz n '
Iuijim Dei Marini '
Qui difelua gentil leggia dre Ninfe;
.Quegli han gelide linfa,`
In cura, e (‘ив/{iaт} licor diuini;
Efe [д ti auuicini
Celi,' ma dolcemente, e [ё qua vieni
Odorata Fenice ne diuieni .

Ум t’a/petta d l’ombra
Tu „а, ejèco attendi or l’altre [йoге
Fin ch’io poßiz` inniarti al mio Signore.

Vaghczza Terza.

R chiarißimo Васи
I verf: miei deh non prendete afdegno;
3e ben lingua , ne ingegno
.Aggiunger puote, one ’l de/ir m’adduce's
.Armi la 1ro/ira Ми
Mio_i”oßo[Ш rifihiari ,­ e :'io ragiona
Con 'voi con troppo ardir,Signorperdono.
Fra due chiari ‚меня
Sorge 'on colle, e di tre ‘Биде! corona
Termeßo о’ Elicona '
@anto di luiЛиге hor meh chiari e belli;
Si tutto e мыши,
Е difòntanee riui adorno, e pieno
Di gioia e dipiacer le riue е’l feno .

Gentil prato amorojZi


Conferua del hel candido, e vermiglio;
Onde dipinto il Giglio
Е dipinta al martin/punta la Roja
Nel mezzo Бай/3 poja ,
Е [i verdeggia; anzi riluce, e ßzlende'.`
(he da lui la contrada or nome prendo.
fre/Ehe
Dx мцшм ‚ 5
Fre/‘che herbetie nouelle .‚
Zefiro
Oue [pie)igora ,s’ingegna
ogni rugiado/a in/êgna
Render quel verde vn bel ji‘ren diЛед: g
Care immagini, e belle ,
Lo circondan di quei, che pur fia noi
Fur Diui, e Diue,c’o~ immortali Heroi..

Nella cui parte efirema


Il [Пас/o .Apennin giacendo Нaш,
e durißmi ДЛЯ .
‘Per onde trarne par chejiringa,eprema e
Gela ei ben tutto, e trema
Tal per le vene fue , e giacci, e neui
Chiuggonfi agiorni nebula/i, e breuì.
Iui l’Elceil crefcente
_Quinci Лoтo/Ё: i.Abete
rami ßn'ega
,‚ , `
¿nii gl’intreccia, e lega -
Е fcenderfanne ombrejoaui , e liete;
Che per l’efiiuafete
1ui il belfz'or non caggia, e caggia,e pera
Il bel verde, il bel Maggio, e Trimauera.

Germoglia in altra parte


Il Sanguine, il Ginebro, l’Edra il Fico,
L'abrojiine‚ e l’amico- ’
Humido falce con le chiome jparte ,
Che fan con picciol’ arte
Soaue albergo al Becca/ico, al Тoгда,
Et ad ogn’altro augelfemplice e'ngordo,
Cinti qui nuoui Eli/i
Son di mura ßiperbe ifior uggndn
In piccioletti quadri
Spiran ßaui odor : quincii 'Marci/i ,
г: iuii Fioralifi
Ы il Moghetto, e qui la Margherita
.La‚mano ‚ l’odorato, е’! guardo inuita . ‚
_ ßb Di nuque
101 VA'cnnzzs
Di nuoue piaggie altere.)
Verdeggia ampia gbirlanda. one non pure
шип/5 quete e [Балы
Mille :orme “идет е mille fchiere
Dißmplicettefere ;
Ma le hiade, e l’I/liue in copia, e tutti
Sonui i piu cari, еpretiojifrutci.

,Qui l’humil vire Этoт


Китaю[[101?) fico abbraccia, е íiringU,
Е tutta hor/en dipingç)
Di гoдаz vergogna (9‘ bor di [morta:
Pur tal or /i conforta
S’alcun lento arbojiel tra le /iie Regi''U
I[пoдfigli nafconde, е lei raccoglie;` .

.Qui [impremairerdeggia
E quelia, e quella pianta, efra le chiome
Ha’ljìorein/ieme, е‘! pome
.acerbo с’у‘ il maturo, е che rqgeggia;
E сo]; par, che chieggia, 3
Ch’altrimenti non può pur d’eßer colto
.Moi'irando il[uo dißo dipinto in ‘uo/to.
_Qui Хит, e дышит j
третей gara ogni fua gratia рoщи,
E fra quelle ji кoгда) а
La grandelga del animo, e la cura,
Che le nutrifce, e cura,
6 [Iz /plender piu chiaro ogn’ hor d’intorno
Di nuoue merauiglie il bel foggiorno,
'La natural belle'qa , ‘
Che’il Lauro, е’l Mirto hauea I'Jbete, е’! F‘S8in
Е’l bel verdefeluaggio "
Е’! bel verde fiorito, altra „дьещ,
(be piu, e piú s'apprezza
‚Агентa, е con .Amor piu dolce ride,
(be in mille ordin, nuou’ordin la Щиты .
‚\ . .. t".
DI Pn'A-ronmo ‘7 sn
Di tuo nido [i vago
ат щит mia, "ат te’n vola
.A l’altrefuore tue, non Шарм

"Vaghezza (Mortar
P O s с x A che il Signor noßro
‚ .A 'voi prepara, o Mufe vn fi bel то,
Cui pari altro io non veggie,
Del [uo alto de/io, del nido volira,
Cantiamoor gemme,od’oflro
Cerchi,e pregi altri pur,noi cantiam'oggi
Del Regal Рим-сыне i' facripoggi. ’

Tu ch’d gli egri mortali


Tutto pien di там, e grato rendi
L’aurata Lira'or prendi
Da'l’armonie chiarifßme, eimmortali,
E nuoue piume, e ali
‘veflimào’y‘vagm eterno, edolce [Щи
M‘infègna,eCigno fammi alto, e gentile. .
Tra due picciole valli
Tre’aiaghe collinette on guardofcuopru
Con mille ingegni , Ú oрт)
une piante, erbe, efior vermigli, egialli
Ondeggianti ‚га/14112
„мм, Selue, Giardin, Varchi, e 'Palagi,
D'virte, е 'Natura alte belleqç, Ú' agi.

.Qui d’ogni in torno e’l Cielo


Sempre lieto, e fereno, el’ombre е l’Ore
Sempre [parano .Amaru
Fugando ogniadro, e ‚штoр velo ,
'Ogni rigido gelo .
Ё per propria natura, e perch’eletto
Ha Лев abile деда l’alto Architetto.
" . Bb z. Ре
1n. VAcnlzzx’lx'!
Taflorellc, e‘Pa/ìori 'ц 11
Per le belle campagne ‚ е verdi prati д
‘Pafcon еlor
Securi, viagreggi amati
cantando i dolci amori

Trecciano herbette , e Бoй


Е talihan pomi, e mel, latte, e fugiadt,
Che non мы“? la piu amica сады.
\
Quila Lepre[Ящик ’ ” ’‚ ‚ г, ‚ (т
2:14 Ccruertaincrmealbofco, alrla ‚ l
‘Come levende/io ‚ . .„ =‚ w
Sm vafenia.temer fera predace ‚ ..'‚
Solo qúí non han pace , . ‚. c ‚ ‚
Ma contendan gli augelli intra le fronde
Cor; le dolci aкта’! memory ‚dell'onde`
vmofèNin/è’fviuf’' ‘- " их“ ' ILHN‚

E (‚шут fam!‚ mai leggíadri/[ainì y "д


Cangmte in lauri., е’п mini ‚ x
¿erprimefqrgne, e'in viti, c’n blanchi vliüe
Stampan le belle riue
Q’ombre grazi, e ßauße dolce, eßhiua
pi.ciò mormora,e ride vu cbiaro riuo .
DaglìIEli/ìj , о се1еНё r'' {.f ‚
` ,Campi,quipiofuolereîrcoln'áddußì; . . . ` ‚
ТегсЬЦ’еЯ già стиле ì
De l’S/llleridi gli orti ‚Май quelli, ..\ ¢
é' chc ро]; direfŕi 3
rDa lefatiche, е dal ‘viaggio flanco
.Appoggiato a la едим, е _Rapra il fianco. ‚
In :ì bello, egioîoß , '. \
a: ricco prato in mq@ a tante, :tante
Schiere сайт д c fante ’
ЫoЩo remue Dio cal’hor ripojo 1
Cerca di дoрaми/Ь ‚
1псапo ; egli augelleni , ` e Рога, e i Mmí
Lo prega», e lußngan , cbefempre mi .
.L k д .4114i
Dx PnA'roLl'Nò’ l,
:A lui di rggîrargioum ` ` I. ‘. .‚. ц
г con la villa дедojё‘, 29" vaga
Di ßl mirar s’appaga \
L’arteauansggr/ì, e la natura артист ‚
L’vna [empre rinuoua
Le Ли: Ьеде’це, e l’altm , e quelle wijk,
г delle ‘unite poi mill’altre ordíjèe .

Hof
“Cantargli
perbofchetti,e
àugeüí, pmi
bor dolcemente
' ' ' afcolm
Идут l’aurma jì'iolm
’ Е con le frondi, e coi rufeelli amati
Mormon?" dolci, e grati
Far di [de libertà , difue nghe'gç ‚
‚ ВЦйеЛФадЬеусйДоИ ‘Мест.’ .g

.Aprire a l'acqueil corß s '' '` ’ ' x5.


‘> “Miŕä tra Eber’be, 'efìor con row mame
Dalvillanel „ы narra ’ Á ’
Cantando üfoco, che nel corgli e’ :corfu ;
. . ‚ 'Ne altro haue ßccorß ' Q ì
4' ‚ъ ЭСийрап bor che f’nceordi , bor gli rifjzonda
Заяц щит prq Axura {oфисы l’oada .

Mira hor la 'Paßorella'r ‚ Y '\ ‘. w ’. 'а


‘Ш rbggiaäojì fior; di violette’ . ›
Trecciarfì ghirlandett'e ' ’
йёзайедйат con la ßagion пенсии’,
Che pur la Rojä anch’ella, ‚'
E’l Lìguñroß Гaити: ha nel bel ‘На,
.i Shellelabbíaf, enel [ю dolce т, .u

In Нa l’herbette nuove ’ ' 5L


Zefiro,` efarfe il Sol lei traßullando
Fa [eender mormoranclo ` ’
f' ‘ 'L’ombre da rami, e quelle in terra muoue ,`
Еt hor ßpra le pioue ‚
. 1‘ Millefiar, ¿be giàfur degli „Ведет,
г di гoтика, e d`0r wgbi capelli .
;..;. . ‚ come
Н VAG'nazis"
Corneal nafèenre Sole)
,Quinci ouìdppar'e il ‚mio Sig'nor dini“
Пятoгo/Ь augellino ‚ д’
см 'virgin dolci laiji lagna, e duole
E i fiori, e le viole)
’ '‚ Volgen lefrondi alßio bel lume, e ‘Лис
Tornan l'almefìorite erboß: riuc) .

‘Pallido il bel Giacinto


г Spiega il ’ feno', e la Кoдz il дo vermiglio
Ride il candido Giglio ч.‘ ....
Радий Mini, ei Ligujiribaßrfe vinta;
Ogni arboßrel dipinto
Si moflra oltre ogniflile, е‘l fòlco'e’l prato
пешиеl bel „марш celelle Omo \
‘Umil le cime atterra ' ‚ v ‚
‘./zlfco Sire inrbinando , е1’г`1сс‚'е шт
' г quel digemme, e d’bfuro r‚
' Lucido aтм nido, e quella terra ,
Ch’ on [i bel cerchio ferm
Tar ch'abbracci il filo деда, e muoua, e
D’vn immenß gioir [èn/ì e fo Я’! . 1'.

Ei dl tanta дa gloria
Gipiße, а' come aппетит/Э 'PadrU
Di cofe/i „души `
\ Тaсе, eracendo [i pur vanta, e gloria;
'Ne dolce è la memoria ‚
мы’: de la dolce, e дым ivi/la \
Cb’aggiuma col deßo dolosi@ “Чай/14,
Deb chi pur [сие auretta : ' ' ‘А
О ponio@ almo giardino, e caro
Del tuo jerfn рш chiaro Ё
L '. fbi pianta, o riuoßfìor, cbifi'efca erbette,
О, cbi pur femplicetta
Рейа deltuo bel verde от fizmmi, ond’io
'Pari al d.eßr ßa grata al Signormio. z
'Vattene
r
Dx PRA-foune 15
Vattene, o min щьеш '
Dinanzi al nojiro Кекс, à lui n’incbimt
Come à cojà cbiarijßma Щит .

ц u'.
. a
,f ’ '_fŕ'mi
t6 ’Y ' ‚ "
в Р 1 т„А L А M I o
Nelle nozze dcllaill'lufirifsima
Signora Perrcgrina Cappello ," '
Е: dello llluf’crifsimo Sig. Conte
Vlilfe Bentiuogli.
Campolla per :l5 Rqßâello Gua/feront',
Alla Scrcnîüima Signora BIANCA Cappello.
ч I A cade il Sol dal CМoд/Ее dall’onde
.A la terra courir la notte ombroß ,
Delloflellato jito celefle manto
‚Адепт ,‚ onde la cara, e dolce quiete
Yah-lol Il Mondo ingombra di /ilentio intorno :
Omai tempo n’ê benщи Imeneo ,
Sagro Imeneo deh vien, che poni, e chiudi
.Alßdo amanteßao la [Рoд in braccio ,'
Viennegrato lmeneo lafciane omai '
Il puro aerfereno, e le dolce aure ,
I bei‘ lucidi riui, i verdi prati ,
L’ombrejoaui, e dolci, egli orti/lutti
DefeImpremai fioriti ombrofi poggi;
'Uien de дитя” le tempie intorno '
Intorno аиoда ‚ e’l dcfiato velo ° ‚
Dalle rvergini prendi , e quinci lieto,
г quindlmuoui del belßcco adorno
Il tuo candido pie , che neue alcanza ;
Vieni Imeneo, el’odorata flics
accendi, e volgi, e vibra, e тo aduci
Tacegioia, dolceqr‘a, egioco, efella,
‘vertan тo le Mufe, eforje .Apoüo ,
Venne èlunga (щит Ciprigna , e’ljîglio ‚
.Quelfortnnato , ejì felice tempo ,
.Quel [i felice tempo hoggi {ё pur giunto ,
Cbî’l bello ,il chiaro «шт in fen pur deue
Non
EPt'rALAMro.' t7
Non altrimenti accor la bella, e calla
‘Perregrina gentil del alma noflra
Cbiariljim’vilba , e cara ìlluílre prole),
Che gia vedeßeßirtunato in Ida
Il Troiano 'Pajior Venere bella . ‘
Cofi mille diceangiocondi, e lieti
Leggiadri amanti, e giouinette donne)
Con vari mouirnentii ‚шт in giro
Volgendo al fuon delle arnorofe notu ,
Le quai pertl’aere intorno ‘vn picciol vente
.9o/pingen do portòfìn ßura all’alto
Del gran Duce Tofcan giardino amato,
Бес cello Рим-сын, di cui pur dianzi
‘Palla il Тoрo gentil le bel1e:, e nupuu
Merauiglie cantòcon terfo , e raro
Е dolce tuon /òpra l'aurata cetra
‚Talclte tutti ßupir l`alme piu chiare :
Laßù dopo vn amaro, e lungo eßglio
Le’rnpouerite, efconßlate Mufe
. Han dolce nido ritrouato, e poja
Soura quante hebber mai pregiata, e cara:
Onde ben tutte vdir perle belle ombre)
\ Mormorando venire ingrembo „шт
.Qns fefteggianti, e деда/5 accenti.
c -‘ .' .Allora Eurania
Cbe in alto , la celejle
[Магии ombro/oNinfa,
feggio,
Del Cielo a contemplare il lume е’l corfò
Co/i fentendo defiare ilfiglio,
Viflo per entro al nubiloß Fato
‚ г quanti illu/lri, (у immortali eroi
Di tal congiungnimcnto vfcir deueno;
Sel mifed ricercat ne gl’ampi colli
‚ ‘Per foura .Arno condurlo; onde volando
г .Quelle voci venian, tronollo al fine;
’ Giacer tra nuoue erbette il cui be! 'verde
Di mille era dipinto aurati fiori,
' „я cui tutti ßcean’ le Querce, e Lauri
I -'Platani, e glÄ/lbeti, e Mirti, e Faggi
Trecciando i rami lor per tor che ‘l Sole.)
'Non li „тает ardendo a me@ giorno
Cc Sopra
2.8` Epu- A'L.Antto."
`Yopra le cui/iondofe altere маты’
ТеДеaп l’Edre le Viti ampia gbirlanda.
' Iui Imenco con ßttil canne, e cera` ’
Soaui ordina, е femplicette auene ,
Ter donare a pa/lor, cbe’n dolci rimc)
Si traeßer dal corl’antiche fiammcJ,
Che troppo cre/ie vn ben celato foco .
Ma nel primo apparir della celeŕic) .
‚ Suagenetrice, e riueren'rxa, e tema
ß.
\ ‚ Si’l cor li vin/e, еде di man li „мы!
Tra l’erbe e i ßorl’humil {ampogna Ли!"
Tutto дрaм di color di rofç)
Ture il debito vinfe la Ivergogna
‹ Е l'ardireil timore, e’n pic’ ‘МЛ/‘и,
E quindi fe le fc’ due рaй incontra;
‚А cui dißè la madre Ivnico ßglio
.Deh гриле opere humil lafciane omai.
Е la dellÄ/trno in[й la deßra [panda
Vanne vanne fìgliol, М ti chiama; к
Non odi quante voci, eletta Jquadra ,°
.Armi coppiagentil diБай amanti. -
" irvergine regal delferne nacque ‘
‘.. Di bene auuenturata illafire prole;
Е di поди fbiarigïma nouella
.alba per cui oeggiamo, e luce, e giorno
,Onde
Dopo е’!
tante
pregio
adreßuran
notti acerbe
дедa Regina,
, e dure;
'‚

(he alli/adria impone, efi ben regge ilfieno


L’altero amante рoмеl fang'ue 'v/cio
(be di Fel/ina ricca, e Лады, е bella
fGia prefe, e rtje ilfortunato impero .
Et ambo a punto horFin'nel 'vagbo дум/Щ
f' De piu begl’anni, e cari, ambo hanno il crine;
.durato, е cre/po, (9‘ han negl’occbi vn lumU
.al cui roiuo calor tempra, (9‘ accende.;
Le file quadrella, e le fueface итoк);
Sembra il candido volto e/jèr dipinto
D’vn dolce, e gratioß, e vino fòcof
Le belle humide labbia e delicato
Con l’altre vage lor teneretnernbra
. J Noт’
lìruriufaino."'’ *9
l ’ Notrifcano il piacer cibano ,Amoru
Cb'iui fue [piega gratio/èinfegnu
La dunque a lor ten vola, e lor congiungi
Coп li tuoi fanti indi/ßlubil nodi ,
. Tero ch’empier non ß] den loro i cori
Lcgittime d’„4mor dolceìle e/lremU;
Ma per cio in terra ‘Яхт-пл waagt
La verde et.a` del giouinetto mondo
` Che хит di 'virtù ßzmpre дoт;
E fe lecito Мг aprire il cbiuß
Del cielo ordine eterno io direi cof@ ,
(he per lor den ":venir ch’l Cielo Íleßò,
Che di tutto e‘cagionjò che n‘haurebbu
Gioia, e diletto, e merauiglia in/iemU.
‘ .alle cui parole al@ la Home.)
Ilgiocondo темo, е lieto díßc),
Con hurnil voce alla celeŕïe Мaты .
Sagra Шла talbor deh non ti fpiaccia,
ClJ’io quelli fegua giouenili fludi;
Io da te l’imparai, е perciò cari
Mi ßn ned’io per loro vn giorno indietro
De miei Hringer la/ciai fòaui nodi;
ад oltrea l’vßzto, e tardo, е lento
. Cb’io troppo [lato su hoggi tifembra, ‘
Mia la colpa non è che jìiole .Amoru
Suol la Ciprigna Dea la Dea Giunonu
ат; col carro fno leuarmi a -nolo,
E rado altro che lor fegue meßizggio.
Hor tu madre honorata a che ti prendi
Nouellamente non шт cura д
‘ Et ella a lui con dolci note, e chiare)
. .. ‚," СМ co i „шаг [bo/i vn luflro intero
Han dimorato ogn’hor la madre; e’l ßglio
Chel’ldalio [тoмo/o, е i Gholghi ajj'rena
á’ tal prouan мат a [lar/i intorno
.A quelle dolce ardenti alme leggiadru
. Ch’ogn'altra cura lor cinta è d’.‚oblio
Et boggi s’io non /oßeindarno dimora);
Sua bellan’ordiria mirabil tela . '
Ma cbe neggio врут: г la bella [pola
ç; 'I " " C c z. Del
EnrrALAMtoÃ
Del gran padre del Ciel [или Giunone,
Ben l.: conofco a quei pompo/i augelli ,
Dentro alle cui cele/li auratepiumc.)
I mal chiuß occhi ßtoi apre ancor Argo;
@el che da lungi dice attento afcolta .
O dolce., e caro, e defìato Numa.;
Hor ßura ques‘io mio »volante carro .
Prendi per gir cold дoке n’attendU
Si lungo tempo ,amor oolandoil corfo;
Che l'alto ßwjò mio d’inclitagentc)
.Quefio oole adornar terre/ire Mondo
E gia je le prepara, e fcettri, е regni.
Mentre co/ì dicea, ecco quel puro
Del cielo occhio lucente il biondo ./Ippollo
Con le jìte доме fuore, e quefle, e quelle',
Dopo grate accoglimze entro ‚рт raggi
Come ei potea ben far chin/i е celati
Conduße nel beato e ricco feno
Del antica, e felice alma Fiorenza
Ne [i mo/irar fe non nel alta reggia
De chiarißmi fpo 15d gl’occhi puri
Delle vergini jante, e de piu fidi
г piu leali amanti; i quai con Как)
Е chiare ŕvoci incominciar cantando i
fccone ecco l’altilßma Regina ,
Degl’Huomini Regina, e delli Dei ‚ \.
Е feco ecco Imeneo benfì сoлoда ‚
./tl ventilar del amoroßz facu
Febo lunge non едите il jiiono
Chefar /iiglion li firali, e la /aretra ‚
Tercotendoji infierno, o ßura il Лотo,
Mentrea volo ilgran Dio per l’aerejlendu д
Hor tempo è di мы 1е menfe e’n contra
.Alle celeflifchiere andar cantando ,
Ecco il dolce Imeneo, Imeneo junto,
Ecco iljanto Imeneo, Imeneo grato.
'Uoi, chegufiate, o di gufiare jpemU
Hauete fue dolcijßme dolcelQU д
`Атo”о[е carole itc menando ’
Cantate dolci' тег-Л, ad Imenco .
Tanto
1"

EPITALAM'IO; c2!
Tanto gradifce la carola, el вата'
„Quanto alimpari jice cerate cannU
Dare il fiato talhor diletta a 'Рaпы.
.Anali mentre chÄ/tmore,e lim.1,e tempra
Suoi flrali, o' Imeneo accorda, c fuona
Efòaui Organetti, е dolci LirU ,
Cantando al dolce ßton cele/li rimcJ.
Mentre co/ì diceano i lieti cori
De piu felici„e piu beati amanti,
La bellißima Dea , che Cipro honora
£’l pargoletto дo, 'theicor dt/lruggc.)
Che per man ß tenean la coppia illu/itu
Dei nuoui фoр a quei leggiadri /pirti
Che dal cielo ßendeau /ifero incontro;
г gli inuitaro, egli guidartra loro
г 11 amanti a feder; quinci Imeneo
Volto alla [рода incominciò dicendo. '
Gratiofa regal rverginebeüct,
I cui chiari, (o altißimi parenti
Dt glorioßt Битz empiano il mondo,
Ma tutto ‘шaпку il 'vo/iro alto valora).
Siaui caro hor d’rvnirui albello, al rcago
.Al chiaro Vlißè, 'vltlè inuitto, efaggio
Et alto /i che pur tutt’altri adegua '
Sagri 'Principiillußri e di gran pregio
Ben caro ejfer rui deeper mille, e millU
.Altre dicon degnißime cagt'oni
Che per quella vna jola oh quanto il ŕvale); .
âglifoura dife ‘и’aрруе‘ккa, Ú' ama;
Maforfe, ch’el dirmio qninci e‘jòuerchio.
Che qual tenero fìorquando la terra
.Apre le labbia per laШинa fete
(h’al maggior di leporge ardendo il Sole.
Che [17eme ha fol nella notturna pioggia
O nelle mattutina alrne ruggiadcJ
Che dejiando, ó" a/pettando inuano
мимo Ёлкa onore a terra inchina
Ne lo ponno aitar l’aurejbaui
Di идёт giocondo, o l’ombra grata,
[be [tender fuol delli inteß'uti rami d
Т
1l E o t 'r'A'fA MIo.'
Talgiouinetta vaga in meïl'o il co УС)
Sinatrifce d’./tmor tacito foco
'Ne altro refrigerio attende, o /pera
Che por/ì in braccio a de/ìato amante.)
Eji‘ ciò non hauien la Ли bellevÃa
Dalle guance cader mifera vedi)
щ 1е дыму.дует, е le lufingbU
De vecchi genitor ne le ghirlanded
Hor digemme hor di fior ne ricchi шт!
ТеШт, e pinti da'nuentrice mano;
Ma dellamante jbl chiede, e joßJira
I dolci, е cari abbracciamenti, ebaci.
Efe non fora il miofoccorfò, a Morte.)
Toŕio git-fen vedria, ond’io men vegno
„t conßlare il taciturno cor@
Che[Ы pere celando il fito de/io .
Come leggiadro fiore in bel mattino
La "ver lïapril tra le fuefi‘ondißilende,
E dello /pendorjuo altero forge);
Terò cbe’l Sole a lïalba il Giorno l'aure
wLa ruggiada la notte il notre, e molcu
Cofì donna gentile in grembo nuda
.al ищo/‚110161140 фтoра/1119141)
Che di lui ßno a lei gli [guardi il Sole.)
Ißßiir l’aure, e le rugiade il dolcU
к Licor ch’efcedal core ei molli baci
Di che fera, e mattín beata viuU. ‚
Magia crefce la fMotte il tempo fugge)
'Prenderlo mi conuien per /ar beato
Di voi loдoр, e voi di lui )"elicU;
‚r Che gia comefu l’alba .Ape nouella д
Sen vafuggendo ißori, e poi nel nido
‘и. Del cibo mattutin dißilla il mel@
(‘o/11101 dalli fguardi, e le paroi@
Е dalli atti aтoм/1 bauete accolto
Il cibo onde ß trae alta dolceìçz: .
.A ‘xroidbdmor leggiadro, е pronto duce
Gia non dirò di quanto, е quale ardire)
Cinger 'ui fi conuicn la mano,`e ’l corcJ
Perche ßzpete omai per lunga proua ;

Non
Еп’г A`LAM10." *5
‘Non /i de credertal belle'rga indarno ,~
Come vergine amante horji difende) ,
Horcon le fue repulje acconfenti/ic)
E dar[empre oorria quel che piu niega.'
Già joura il letto geniale un nembo
Tione di rofe, е fori, е 41 viol@
Е millegrati odori Indi ,l e Sabei
Tiouonli intorno, intorno ardonli millU
Lucenti faci, e dolci fuoni, ecanti
Fan rißmargl’eccel/i aurati tetti
Indizj chiari d’./1morofa guerra .
Or -iria amati ‚фа/1 10 vi pur guido
Gite alle dolci defiate piume.)
Coli dicendo dall’amato grembo
Della ma dre rapì la vaga #roja
t' „ 'Che di ciò; ma tacendo baue de/io
Et al’ardentc [po/b ignuda in braccio
Con immen/ò piacer tra/pole, e Иди/‘ы
É ’l caflo cinto dal bel feno fciolfU.
Dato il »vel gid l’hauea l’alma GiunoneJ
Di [ita caßella allhor traf/è Сiprigna
84144 catena di cele/li rol@
' Con la quale alli amanti i дaты cinfç)
Onde lor gioia eterna il cor circonda;
le
Dalle faretre i pargoletti arcieri
Gioco, gioia ‘nerfar pace, e diletto ,
Сh’lgiorno confumati hauean li firali.'
К. Quinci х” dir cantar le Tofche MufU,
Е con lor mi cred’io ilbiondo .A ollo ,‘
Ma ben certo nol sò ch’a gli occ t' miei
Мифы/1 chiufe entra al fito Шты
Già fidi amanti horfìdi, e cari [po/i
.' Godete il fior della piu freßta etadu
Suggendoui le labbia, e mille baci ‚
" 0r dando, or riceuendo, or con le braccia,
. é' coßanchi illringetei corpi, el’allna
.a l’alma amata dolcemente fvnited
Fin chejllo dolce „мoшет 4е11’4г4еш1‚
Е de/ianti vene, emuoua, e inga
fon dplcißimi ‚ lai, e торф 1
° ' Dolci
‚2.4. Evi'rAxÍAuïo.
Dolci interrotti dall’immenß gioia .
Orditei dolci fitti erranti Stellv. .
Sempre ‘4144 con voigioia, e diletto
Godete lieta voi di tanto [poß
е voi /pofogentil di tal conßrttu
.A cui ‘тоне Imeneo non cinfe eguali
E v incan d'ambedue gl’anni felici
\. Di Кеды’: faggia la fi lunga ешь);
.Anzi la morte al fuo noioß varco
Voflra non guidi mai tranquilla vita;
'Ne ’l letto d'altro mai 1/1 /ia cagione
Se non di pace, e d’amorojaguerra.,¿~o ‚
Ordite i dolci fati erranti Stellcjs“ l'
IMafcer prole di voivedraß ancora,
Che nonßlo di gratia, e di belleza@
Fia [enza par; ma tenga in dubbio il mondo
Oue di piu valor, ne fembri ogn’hora
O ne glo@ col fenno; o con lamano
Intra perigli e tra ’l romor de l’arrni.
Ordite i dolci fati erranti [iellU .
Vedra la bella Italia icari ßgli.
Crefcer l’antico impero, e lejue glorie
Tornar piu che mai belle; o defìata
0felice ßagione ajj‘i‘etta il cor/o
Si chegia nati ancor poßàn mirallat'
Orditei: dolci fati .erranti fiel/U .
Coß di/[èr le Diue, e nel bel colle) ›
. Del vago Pa A1- ошч tra le dolc’ombrc.)
.alli fiudi immortai Вт ritorno
Tornò Giunonea rirnirar lo [poßt
Che l’empia Gcloßa gia tutto ilfeno
Di gelato licor colmo le hauea
Febo al bel carro fuo tornò che l’alba
‚ 614 l’inuitaua a rimenarne il giorno;
Q Con li /pofì rejiar d’.amorgran tempo
La bella Madre e’l pargoletto Figlio ‚
. 1L c1 N в. ‚ _
74 Firenze appreßii Giunti. 1579.
Con licenza de' Superiori. '
a(

Potrebbero piacerti anche