le Armi
Antiche
Bibliografia ragionata
nel Servizio Bibliotecario Nazionale
Con il patrocinio dell'Istituto Centrale per il Catalogo Unico
delle Biblioteche italiane e per le Informazioni bibliografiche
del Ministero per i beni e le attività culturali
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ISBN 978-88-492-7095-2
LE ARMI ANTICHE
Bibliografia ragionata nel Servizio Bibliotecario Nazionale
NOTE INTRODUTTIVE
Nota storiografica di Marco Merlo 19
La Bibliografia De Vita: struttura e principi di base di Luca Tosin 27
Breve guida all’uso di SBN di Lucia Gasperoni 29
BIBLIOGRAFIA
Manuali e opere generali 35
Strumenti: dizionari, bibliografie, enciclopedie 41
Cataloghi 45
Armerie e studi su collezioni 53
Armi difensive 63
Armi bianche 69
Armi lanciatoie 75
Armi da fuoco 77
Armaioli, produzione e commercio di armi 83
Armamenti dell’antichità 89
Armamenti preunitari 93
Armi orientali e africane 97
Artiglierie 101
Armi da caccia 105
Armi e guerra 107
Armi e arte 111
Aste 115
Fortificazioni 121
Armamenti navali 141
Uniformi e vessilli 143
Scherma, duello, tornei 149
Fonti 153
Riviste 159
Legislazione 161
APPENDICE
Indice per annate della rivista Armi antiche 167
Devo confessare che, pur essendo il Direttore della Biblioteca più grande del no-
stro Paese (ho detto solo più grande, non se ne abbiano a male i colleghi), soffro tan-
tissimo le bibliografie e, sotto sotto, non le sopporto. I motivi sono tanti e tutti pro-
babilmente di origine freudiana, visto che, per il lavoro che faccio, non posso non
comprenderne l’assoluta indispensabilità. Indispensabilità per niente messa in crisi da
Internet, dai cataloghi informatizzati e da tutte le più o meno decisive innovazioni tec-
nologiche.
L’opera di De Vita, Merlo e Tosin però mi ha fatto l’effetto del farmaco risolutore:
l’ho amata a prima vista e non solo perché sono un appassionato di armi di ogni ge-
nere fin da bambino, quanto perché mi è apparsa come il repertorio più ragionato,
consapevole e scientificamente fondato di quanti ne abbia visto da anni a questa parte.
Nel campo delle armi poi, il panorama è stato sempre semidesertico, e non nel
senso della bellezza! Un po’ perché la materia è, come giustamente ammettono gli au-
tori, di nicchia, un po’ perché si tratta di una nicchia obbligata sia da una certa “pru- 9
derie” di origine radical-chic sia da una interessata miopia a livello politico, che ha
sempre guardato con sospetto l’oggetto arma, anche quando non poteva realistica-
mente costituire alcun pericolo.
Basti pensare all’evoluzione legislativa intorno agli anni ‘70, alla discrezionalità
interpretativa lasciata agli organi di polizia ed alla singolare bizzaria di alcune sen-
tenze della magistratura, anche ai più alti livelli, per avere una dimensione esatta di
cosa intendo dire. Sono stati superati e calpestati non solo i principi del diritto, ma
quelli della logica e del buon senso stesso. Nemmeno la fantasia più sfrenata avrebbe
potuto immaginare un brigatista armato di chassepot o di una sciabola d’ordinanza
fine ‘800, eppure qualcuno lo ha fatto e non era uno scrittore di fantascienza, ma
un legislatore!
Tanta polemica è solo per dire che probabilmente gli interessati alle armi sareb-
bero molti di più senza la caccia alle streghe, che li ha costretti ad uno stato di semi-
clandestinità.
Tornando alle bibliografie, uno dei motivi per cui le ho sempre guardate con so-
spettosa diffidenza è che mi sono sempre sembrate incarnare lo spirito totalizzante che
domina potenzialmente il bibliotecario: quello di riuscire nell’impresa di compilare
il repertorio “totale”, completo ed eterno.
Lo sappiamo tutti che è solo un sogno, ma quanti ci hanno provato! E che nomi
illustri! Nessuno di loro ha però veramente fallito nel suo compito, perché, anche man-
cando l’obiettivo “totale”, ci hanno lasciato dei risultati parziali di un’importanza in-
sostituibile.
Gli autori di questa bibliografia però sono ben consapevoli di questa sindrome e
sanno in partenza che faranno del loro meglio, pronti a correggere, aggiungere, ag-
giornare il loro lavoro, a renderlo il più completo possibile.
E va riconosciuto che completa lo è per davvero questa bibliografia sulle armi an-
tiche, che di pregi ne contiene parecchi, alcuni dei quali del tutto inaspettati. Intanto
nell’introduzione, visto che il tutto ha origine da S.B.N. (il Servizio Bibliotecario Na-
zionale), fa piacere trovare una breve guida all’uso di S.B.N. .Uno studioso vero non
ricerca soltanto, ma dà conto del suo lavoro e mette gli altri in condizione di verifi-
carlo e magari ampliarlo: una bibliografia è innanzitutto una dichiarazione di onestà.
La seconda piacevole ricercatezza è la suddivisione tematica dell’indice, da cui si
capisce che questo repertorio è uno strumento di valore assoluto per la ricerca e la do-
cumentazione: probabilmente il più completo che sia oggi disponibile.
Nel campo delle armi si è visto di tutto e se ne leggono di tutti i colori. Già a li-
vello puramente linguistico non è difficile imbattersi in vere e proprie raffinatezze come
Presentazione
Presentazione
Complimenti agli autori; la loro è un’opera che si fa leggere, oltre che consultare
e questo, per una bibliografia, credo che sia il massimo che si possa raggiungere.
OSVALDO AVALLONE
11
Direttore della Biblioteca Nazionale Centrale di Roma
PREMESSA
Premessa
argomenti, terminologie, metodologie ed intersezioni con discipline afferenti rende
difficoltoso orientarsi. In questa fase della disciplina oplologica, la necessità di orien-
tarsi nell’ampia bibliografia che è effettivamente e concretamente reperibile nelle bi-
blioteche italiane diviene più pressante dell’offrire una panoramica completa ed
esaustiva su tutto ciò che è stato pubblicato ma è rintracciabile solo in mercati ristretti 15
come quello antiquario, o è comunque difficilmente reperibile anche se fondamen-
tale. In questa fase abbiamo ritenuto fruttuoso dare compimento al lavoro intrapreso
da De Vita per il materiale bibliografico presente nelle biblioteche italiane, conside-
rando anche quanto questa disciplina parli italiano grazie ai numerosi autorevoli stu-
diosi italiani e a quelli esteri che si sono dedicati alle armerie presenti sul territorio ita-
liano, scrivendo direttamente o traducendo in italiano, senza contare i numerosi
termini tecnici della disciplina presi in prestito dalla lingua italiana. Questo lavoro bi-
bliografico intende essere contemporaneamente un punto di arrivo per la ricerca com-
piuta sin qui, e un punto di partenza reale per l’accorpamento, secondo i criteri di De
Vita, di ciò che concretamente lo studioso come l’amatore possono trovare conser-
vato nelle biblioteche italiane.
NOTE INTRODUTTIVE
NOTA STORIOGRAFICA*
L’interesse per gli armamenti antichi è sempre stato sentito da parte di molti in-
tellettuali e storici che si sono interessati alle vicende belliche, alla storia delle tec-
niche artigianali, alle problematiche delle rappresentazioni antiche. Basti pensare
all’attenzione degli scrittori greci per gli armamenti delle guerre contro i persiani,
a trattati come quello del XII secolo di Bartolomeo Anglico e alle sue considerazioni
sulla lavorazione dei metalli o alle descrizioni di Vasari nel segnalare armi e arma-
ture nei lavori degli artisti di cui redige le Vite. Ma una vera autonomia della di-
sciplina nasce sulle esigenze del collezionismo principesco e delle loro armerie, che
per la maggior parte esistono ancora oggi (alcune di esse ancora nei luoghi origi-
nari, come quella della del castello di Ambras iniziata nel 1553 da Ferdinando d’Au-
stria). Nel 1677 venne redatto il Catalogo Legati del Museo Cospiano nel quale fi-
guravano le armi (molte di grandissimo interesse, alcune delle quali oggi scomparse),
e il primo trattato dedicato alle armi antiche è del 17861, ma il vero interesse na-
sce con il romanticismo, al seguito del romanzo storico di autori come Scott, Du-
mas e il Gothic Revival soprattutto di ambito architettonico. In Francia è proprio 19
un architetto, Viollet-le-Duc, a dedicare ampio spazio agli armamenti medievali e
rinascimentali nel suo Dictionnaire2 composto sotto il regno di Napoleone III,
amante delle armi antiche e studioso di artiglieria. Sono anni, questi, in cui ogni
nazione vede aumentare le ricerche in ambito oplologico, ognuna spinta da diverse
motivazioni storico-nazionalistiche.
Possiamo però indicare il 1890 come data di nascita dello studio scientifico sulle
armi antiche, anno in cui Angelo Angelucci pubblicava il Catalogo dell’Armeria Reale
di Torino3. Non si trattava della prima opera sull’armeria dinastica di casa Savoia (nel
1840 veniva dato alle stampe il catalogo del Seyssel d’Aix e nel 1859 il gesuita An-
tonio Bresciani, sulla scia dell’eruditismo dell’epoca, scrisse un saggio sull’armeria
dal taglio lessicografico)4, e nemmeno il primo catalogo di un’armeria (nel 1835
usciva il primo importante catalogo di un’armeria, quello del Museo Tsarskoé-Selo;
nel 1839 veniva pubblicato quello dell’importantissima Real Armeria di Madrid,
frutto della collaborazione tra lo storico francese Achille Jubinal e del litografo pe-
rugino Gaspare Sensi)5; ma nell’opera di Angelucci venivano gettate le basi meto-
dologiche per un approccio scientifico all’argomento, una metodologia tutt’oggi in-
superata che si lasciava alle spalle il gusto squisitamente antiquario. Ma non solo:
alla descrizione degli oggetti l’Angelucci allegava una ricca documentazione d’ar-
chivio finalizzata al riconoscimento preciso e all’attribuzione di ogni singolo pezzo.
Si apriva così la strada ad uno studio razionale sugli armamenti, apparentemente
iscrivendosi all’interno della necessità che il giovane regno d’Italia aveva di unifor-
mare i propri codici militari e creare un lessico specifico unitario, necessità che già
nel 1833 aveva visto uscire postumo (la prima edizione è del 1816) il Dizionario
militare italiano di Giuseppe Grassi, membro della Reale Accademia delle Scienze
di Torino6, e nel 1835 Gregorio Carbone redigeva il dizionario d’artiglieria7.
Apparentemente, perché i lavori dell’Angelucci precedenti alla pubblicazione del
suo catalogo erano finalizzati alla raccolta di documenti, prevalentemente d’archi-
vio e lessicografici, per i suoi intenti polemici energicamente rivolti contro l’Acca-
demia della Crusca. Nascevano così le prime raccolte di documenti per servire la
storia degli armamenti8. La fruttuosità di questo campo d’indagine (che l’Angelucci
rivolgeva anche verso settori d’interesse che vedranno uno sviluppo solo in anni re-
centi, come lo studio delle armi preistoriche, precorrendo con forte anticipo i
tempi)9 ebbe naturale e prolifica prosecuzione in alcuni studi finalizzati alla raccolta
documentaria su armi e armaioli, soprattutto negli archivi lombardi: venivano pub-
blicati tra il 1881 e il 1912 contributi dal taglio essenzialmente archivistico, tra cui
si segnalano per precisione e interesse quelli di Luca Beltrami, Antonio Bertolotti,
Gerolamo Biscaro e Emilio Motta comparsi sulla rivista Archivio storico lombardo,
Nota storiografica
che spostavano l’attenzione non più solo sugli oggetti, ma sugli armaioli, le moda-
lità produttive, il commercio delle armi e gli utilizzi civili e militari10. Nel 1903
usciva il fondamentale studio di Jacopo Gelli (celebre studioso di armi e storico del
duello) e di Gaetano Moretti sui Missaglia, la prima opera monografica interamente
dedicata a una dinastia di armaioli11.
Anche Oltralpe l’attenzione verso i documenti d’archivio dava importanti ri-
sultati, basti pensare ad alcuni contributi apparsi sul Burlington Magazine e all’im-
ponente raccolta di documenti di Giraud, conservatore del Musée Archéologique
20 di Lione12.
Tra Ottocento e Novecento si registra un incremento della produzione di cata-
loghi di armerie non più solo dinastiche. Nel 1889 Léon Robert scriveva il catalogo
del museo d’Artiglieria di Parigi (che nel 1905 si fuse con il Musée del’Armée di-
venendo il museo che ancora oggi è possibile visitare), opera non particolarmente
innovativa ma che aveva il merito di segnalare con precisione i marchi di ogni
pezzo13; Boeheim (autore del primo manuale sulle armi antiche che ancora oggi of-
fre interessanti spunti, in particolare sull’evoluzione della disciplina oplologica)14
dava alle stampe, tra il 1894 e il 1898 i due volumi sulle collezioni d’arte della casa
imperiale austriaca, tra cui spiccano le armi, in particolare quelle difensive15; nel
1898 veniva pubblicato un nuovo catalogo della Real Armeria di Madrid, che in
parte recepiva la lezione dell’Angelucci16; Charles Ffoulkes (autore tra l’altro di uno
dei più importanti manuali sulla storia degli armamenti, che dava centralità agli
aspetti tecnici e d’utilizzo dell’armatura)17 tra il 1916 e il 1917 consegnava alle
stampe in due volumi The Armouries of the Tower of London. Inventory and survey18.
La moda collezionistica aveva favorito, in Italia come altrove, la nascita di col-
lezioni private. Nella sola Firenze vi erano le collezioni di Frederick Stibbert e quella
di Stefano Bardini, all’estero quella di Charles Alexander, Baron de Cosson (autore
di un importante studio sulla collezione di Maurice Telleyrand-Périgord duca di
Dino)19 o quella Charles Buttin20, autore attivo in numerose riviste e associazioni
storiche europee pubblicando importanti saggi sulle armi e raccolte documentarie.
Alfredo Lensi, tra gli anni 1917 e 1918, redigeva il catalogo del Museo Stibbert (che
il collezionista alla sua morte lasciava alla città di Firenze)21. Negli stessi anni (il
primo volume usciva nel 1917 mentre il secondo nel 1927) veniva compilato il ca-
talogo del Musée de l’Armée di Parigi (oramai fuso con il museo d’Artiglieria) da
Gustave Niox, generale in pensione e direttore del museo, e il generale Augustin Ma-
riaux22. In Svizzera venivano scritti i cataloghi di importanti musei come la guida
della piccola ma importante collezione della Rathaus di Lucerna23 o, sempre dello
stesso autore, Shweizerisches Landesmuseum, opera che illustra l’evoluzione degli ar-
mamenti svizzeri24. Wegeli nel 1920 pubblicava l’inventario preciso e minuzioso
delle armi del museo di Berna, inserendo brevi inquadramenti storici e misurazioni
molto precise25.
Nel 1923 usciva Kostbare Waffen aus der Dresden Rüstkammer di Erich Haenel,
continuazione ideale del volume del 1897 di Max Von Ehrental, Führer durch das
Königliche Historische Museum zu Dresden, che arricchiva di materiale iconografico
la descrizione della magnifica armeria di Dresda26.
Negli anni Venti e Trenta anche le collezioni statunitensi organizzavano i primi
Nota storiografica
importanti cataloghi: nel 1924 Hellen Ives Ghilchrist compilava il catalogo della
importante collezione John Long Severance di Cleveland (in parte proveniente dalla
collezione di Frank Gair Macomber di Boston)27; nel 1933 prendeva forma la prima
grande descrizione del più importante fondo di armi e armature del Metropolitan
Museum of Art di New York ad opera di Stephen V. Grancsay28. Il fondo era stato
acquistato da Bashford Dean, uno dei più importanti curatori del museo e autore
nel 1914 del primo catalogo dedicato a una collezione statunitense29 (ampliato nel
1930 dallo stesso Dean con la collaborazione di Grancsay)30. Tutte opere che, sep-
pur ormai incomplete e in qualche punto metodologicamente superate, sono an- 21
cora utili strumenti di lavoro.
Sostanzialmente, durante la prima metà del Novecento, i lavori di raccolta do-
cumentaria furono messi da parte in favore di importanti opere catalografiche, al-
cune ancora fondamentali, che descrivevano gli oggetti conservati nelle armerie. Si
riscontrano tuttavia importanti studi di carattere generale come il celebre lavoro di
Mann sulle armature del santuario di Santa Maria delle Grazie31 che, partendo dal
recupero e dall’analisi delle armature presenti nel santuario, analizzava l’armatura
italiana del Quattrocento, inscrivendosi nei suoi lavori finalizzati alla ricostruzione
degli armamenti difensivi tra XV e XVI secolo comparsi sulla rivista Archeologia32.
Nel 1939 venivano pubblicate le analisi dei ritrovamenti archeologici della batta-
glia di Wisby33 (sodalizio quello tra archeologia e armi antiche che verrà ripreso solo
in anni recenti), mentre in Italia usciva l’ancora bibliograficamente interessante vo-
lume di Malatesta34.
Dagli anni Cinquanta, favorita anche dalla nascita di alcune riviste specializzate,
sorse un rinnovato interesse per le armi antiche. Nella prima metà del secolo na-
scevano le prime riviste specializzate, la più antica delle quali è il Bulletin de la So-
ciêté des Amis du Musée de l’Armée, il cui primo numero risale al 1909; le danesi Vaa-
benhistoriske Aarboger, edita dal 1935, e Tojhusmuseets Skrifter del 1945, mentre dal
1937 in Svezia viene stampata Livrustkammaren. Nel 1953 usciva il primo numero
del Journal of the Arms and Armour Society, rivista che si è occupata dei più dispa-
rati aspetti legati alla storia delle armi. Nello stesso anno in Svizzera prendeva vita
Armes Anciennes, con contributi soprattutto incentrati su collezioni elvetiche, tra i
quali figurano importanti studi. L’anno seguente usciva il primo volume di Armi
antiche, che si segnala tra le più antiche riviste del settore, pubblicata dall’associa-
zione torinese Accademia di San Marciano, unica rivista italiana interamente de-
dicata alle armi antiche. Continua tutt’oggi a pubblicare il bollettino annuale con
contributi indirizzati ai più diversi settori che interessano l’oplologia (dal collezio-
nismo alla ricerca documentaria, dallo studio delle fortificazioni alla vessillologia).
Nel 1959 nasceva dall’associazione tedesca Waffen-und Kostümkunde l’omo-
nima rivista. I contributi presenti si segnalano per varietà d’argomenti, per l’inno-
vazione e il grande spessore e rigore scientifico, rendendola una delle più prestigiose
riviste del settore.
L’interesse principale continuava a rivolgersi verso le grandi collezioni con gli og-
getti in esse conservati, ma le metodologie mutavano applicando e perfezionando
i metodi indicati dell’Angelucci. Hayward poneva criteri scientifici nell’analisi e nella
catalogazione delle collezione d’armi del Victoria and Albert Museum di Londra35
Nota storiografica
e Claude Blair scriveva una sintesi sulla storia dell’armatura36. Ma è stato grande me-
rito di Bruno Thomas e Ortwin Gamber aver magistralmente coniugato i risultati
delle ricerche d’archivio con l’analisi storica e stilistica dei pezzi conservati nelle ar-
merie. Indubbio il loro eccellente contributo per la storia dell’armatura europea, in
particolare quella tedesca e italiana37.
In tutti questi anni l’attenzione continua sempre a essere concentrata verso gli
armamenti di interesse artistico e storico, in particolar modo verso l’armatura. Sarà
22 alle soglie degli anni Settanta che gli interessi, pur avendo sempre al proprio cen-
tro le armi più lussuose, inizieranno a diversificarsi per campo d’indagine e per me-
todologia.
Nasceva nel 1961 in Spagna la rivista Gladius, che ancora oggi è una delle più
prestigiose nel settore, sulla quale comparivano contributi che utilizzavano tipolo-
gie di fonti differenti per esaminare la storia degli armamenti di ogni epoca storica.
Comparivano le prime opere monografiche interamente dedicate alle armi da
fuoco, che fino a questo momento erano rimaste nell’ombra38. Precursore italiano
di questo filone di ricerca fu Agostino Gaibi con una prima serie di contributi com-
parsi su Armi antiche tra il 1955 e il 196039; in questi utilizzava non solo gli oggetti
e le fonti d’archivio ma anche manoscritti inediti, come il celebre testo del Petrini,
di cui ha fornito una prima trascrizione. I risultati delle sue ricerche continuavano
ad essere presentati sulla rivista italiana fino al 1971. L’esperienza accumulata in que-
sto settore fu riversata nel fondamentale volume del 1968, nel quale segnava le prin-
cipali tappe della storia dell’arma da fuoco in Italia40. Nello stesso anno Di Carpe-
gna pubblicava uno studio sulle armi da fuoco della collezione ex Odescalchi di
Palazzo Venezia a Roma41.
Su questo tema si concentrarono gli studi sulle evoluzioni tecniche come il li-
bro di De Florentis42. Anche all’estero l’argomento fu frequentato con successo43 e
ne sono prova le efficaci sintesi (anche se alcune volte eccessivamente divulgative)
come quella di Peterson del 1962, tradotta in italiano l’anno seguente44. Anche gli
studiosi esteri indagavano fonti fino a quel momento tralasciate, come Partington
che, nel suo ormai celebre lavoro sul fuoco greco e le primitive polveri da sparo45,
interrogava manoscritti e trattati medievali e rinascimentali anche con le metodo-
logie della chimica.
Una parte della ricerca oplologica si riallacciava alla storia militare, fatto non
scontato, basti pensare ai quattro volumi sulla storia degli eserciti e dei loro arma-
menti46.
Si moltiplicano le mostre dedicate alle armi antiche, tra le quali segnaliamo quella
organizzata da Marcello Terenzi a Tokio in occasione delle Olimpiadi del 1964, in-
centrata sulle armi antiche conservate nei musei italiani47; anche le aste dedicate alle
armi antiche (e più tardi alla militaria in generale) prolificano in tutte le maggiori
case d’asta europee e nord americane (pubblicando cataloghi che rappresentano an-
che un eccellente strumento di studio), segno evidente che il collezionismo di que-
sto genere di oggetti diveniva un fenomeno diffuso presso ogni strato sociale e non
più esclusivamente d’élite.
Nota storiografica
Su questa solida base e tradizione storiografica a partire dalla fine degli anni Ses-
santa nasce quella che può essere considerata una nuova stagione dello studio delle
armi antiche.
Continuano ad essere scritti cataloghi di collezioni come quello dell’ex collezione
Odescalchi48 e l’interesse principale è ancora rivolto verso le armi di pregiata fat-
tura (come testimoniano i numerosi contributi comparsi sul Metropolitan Museum
of Art Bulletin, poi Metropolitan Museum Journal, firmati da Stephen V. Grancsay,
Claude Blair, Helmut Nickel e in anni più recenti Stuart W. Pyhrr e Donald J. La
Rocca). 23
A cavallo tra gli anni Sessanta e Settanta nasce un rinnovato interesse per le armi
orientali provenienti da ogni regione dell’Asia, che nei decenni precedenti si era li-
mitato quasi esclusivamente ad analisi descrittive49. In Italia esce l’importante la-
voro di Alfieri50. Il Museo Nazionale di Tokio pubblica il suo catalogo, nel quale si
descrive anche l’importante collezione di armi51. Dobree e Robinson nel 1970 por-
tano alla ribalta le lame delle spade giapponesi52; nel 1974 esce il secondo volume
(il primo era del 1966) del monumentale lavoro di Hawley sugli armaioli del Giap-
pone53; vengono scritti anche da studiosi giapponesi importanti saggi a livello in-
ternazionale, in particolare ricordiamo quelli sugli tsuba54. Di pari interesse è lo stu-
dio per le armi musulmane55, in particolare quelle turche e il loro riflessi sugli
armamenti dell’Europa Orientale56, così come quello per le armi indiane57.
Cresce l’interesse verso il contesto nel quale le armi venivano prodotte e utiliz-
zate. Camerani Marri pubblica gli statuti dell’arte dei corazzai di Firenze e nel 1960
quelli delle arti dei correggiai, tavolacciai e scudai di Firenze58; Carlo De Vita nel
1970 da alle stampe il suo contributo sugli armaioli romani, indagine svolta negli
archivi dell’Università e della Confraternita di Sant’Eligio dei Ferrari di Roma59.
I tempi erano maturi per manuali di carattere generale come quelli di Norman,
di Nickel e di Reid60.
L’attenzione per le armerie si sposta adesso anche sulle strutture che ospitano le
collezioni e sulle metodologie museografiche: interessante esempio è il volume del
1977 dedicato alla riapertura dell’Armeria Reale di Torino e al suo riordino61. Il te-
sto presenta i rapporti dei lavori di restauro e recupero degli ambienti; contributi
sui criteri museografici (veniva anche dedicato un intero ambiente alle armi orien-
tali) e ricerche indirizzate verso i saloni storici.
L’articolarsi della disciplina richiedeva nuovi strumenti soprattutto per l’unifica-
zione di un lessico. Musciarelli nel 1971 propone un dizionario delle armi62 e nel 1972
esce il Glossarium Armorum63: un dizionario multilingue, tedesco, italiano, francese,
inglese, ceco e danese (nell’edizione del 1981 vengono aggiunti spagnolo, polacco e
russo) composto da tavole illustrative di armi difensive e il loro nome in ognuna di
queste lingue. Claude Blair cura un’enciclopedia ragionata sulle armi tradotta in va-
rie lingue, tra cui l’italiano (che però si discosta molto dall’edizione originale inglese)64.
Alla fine degli anni Settanta Lionello Giorgio Boccia presentava un intervento sui pro-
blemi lessicali nello studio delle armi antiche al convegno nazionale sui lessici tecnici
nelle arti di Cortona65. Da queste premesse traggono le mosse i due dizionari termi-
nologici sulle armi difensive e sulle armi bianche66. Questi due strumenti avevano l’in-
Nota storiografica
tento di fornire supporto alla descrizione catalografica degli oggetti. Ma di fatto gli
anni Ottanta registrarono un freno verso le attività museali, complice la chiusura al
pubblico, e sovente anche agli studiosi, di numerose collezioni in Italia come all’estero.
Il progetto editoriale dei due dizionari terminologici, concepiti come parte di una col-
lana che doveva comprendere altri quattro volumi monografici, s’interruppe. Ciò non
implicava l’interruzione della realizzazione di nuovi cataloghi, che rimanevano sem-
pre al centro degli interessi della ricerca: ne è testimone la vasta produzione di Boc-
cia tra cui degni di nota sono il catalogo del museo Stibbert (di cui fu direttore), del
24 museo Poldi Pezzoli di Milano, dell’armeria del museo civico di Bologna67. Ma nella
prolifica produzione di Boccia, uno degli studiosi più significativi nella storia della
disciplina, s’inseriscono efficaci e profonde sintesi monotematiche come gli studi sul-
l’armatura e sulle armi bianche italiane68, il lavoro scritto con Blair69, lo studio sulle
armature del santuario di Santa Maria delle Grazie, il testo sulle armi prodotte in Lom-
bardia (redatto con Marco Morin e Francesco Rossi)70 e i lavori sul rapporto armi ma-
teriali e rappresentazioni artistiche71.
Nel clima generale di questi anni compaiono anche ricerche dai tagli metodo-
logici e disciplinari disparati, affrontati dai maggiori studiosi degli ultimi decenni
quali i già ricordati Gamber, Boccia, Blair, Norman, Nickel, Pyhrr, Zygulski, stu-
diosi come José A. Godoy, Jean Paul Reverseau o Giorgio Dondi, i cui lavori com-
paiono in opere monografiche e in riviste specializzate come l’Arms and armor an-
nual, oltre che relazioni, notizie e conferenze presso lo IAMAM (International
Association of Museums of Arms and Military) o seminari specifici (in Italia si ri-
corda il primo congresso sulle armi antiche, organizzato a Torino dall’Accademia
di San Marciano, o il seminario del 1986 tenutosi al museo Stibbert con tema l’ar-
matura)72. Tra i filoni più proficui approfonditi in questi anni ricordiamo quelli dal
profilo storico-economico, tra i quali citiamo a titolo di esempio quelli di Luciana
Frangioni73. Vengono anche studiati i manoscritti e libri antichi che trattano di armi
(trattati militari, sul duello, sull’artiglieria)74; strumenti iconografici come l’impo-
nente raccolta di David Nicolle75.
Ancora negli anni Ottanta iniziava l’interesse per armi meno lussuose, come
quelle in asta a cui Mario Troso dedicava un volume con un ampia raccolta docu-
mentaria testuale, iconografica e materiale76. Uscivano i famosi libretti editi dalla
londinese Osprey Publishing (tutt’oggi in produzione), opere di argomento storico
militare che dedicavano una collana, Man at arms, agli armamenti, alle uniformi e
all’equipaggiamento militare. Anche se si tratta di lavori qualitativamente discon-
tinui, molti di questi volumi meritano di essere menzionati, anche in virtù delle ric-
che tavole iconografiche.
Oramai era chiaro che la materia oplologica poteva essere affrontata solo con la
multidisciplinarietà e, nonostante gli anni Novanta non abbiano registrato entu-
siasmanti novità, il XXI secolo vide riprendere gli studi con profitto.
Le armerie e i musei, anche se raramente promotori di lavori di catalogazione,
pubblicano studi monografici e bollettini77. Mentre l’Accademia di San Marciano
si occupa del primo supplemento del catalogo Angelucci dell’Armeria Reale di To-
rino, a cura di Giorgio Dondi, del quale ricordiamo anche il catalogo delle armi in
asta del Museo Nazionale di Artiglieria di Torino78.
Nota storiografica
Il rapporto tra oplologia e storia militare si fa adesso sempre più stretto, so-
prattutto in seguito alla pubblicazione del lavoro di Parker, che dedica ampi spazi
alle innovazioni dell’armamento in età Moderna79. Vengono pubblicati risultati
frutto delle analisi degli armamenti ritrovati negli scavi archeologici80, argomento
tralasciato dai tempi del già ricordato lavoro di Thordeman sulle armi della batta-
glia di Wisby. Grazie a ciò gli studiosi iniziano a prendere in considerazione armi
non solo di grande interesse artistico ma anche di fattura ordinaria o di produzione
industriale81.
Importanti le mostre organizzate in questi anni di cui ricordiamo i cataloghi della 25
mostra del 1995 del Museo Nazionale di Artiglieria di Torino e quello della mo-
stra della ex collezione Odescalchi82.
Da due mostre sul manierismo nell’arte dell’armatura (quindi con un taglio spic-
catamente storico artistico), una tenuta al Metropolitan Museum of Art di New York
e l’altra al Musée d’art et d’histoire de la ville di Ginevra83, sono scaturiti i più im-
portanti risultati sulla storia degli armaioli milanesi del XVI secolo, grazie alle mi-
nuziose ricerche d’archivio condotte da Silvio Leydi. Queste hanno permesso e in-
coraggiato la continuazione dei lavori sulla produzione e il commercio di armi.
Il futuro dell’oplologia, seppur rimanendo una disciplina di nicchia, può essere
visto con ottimismo. Negli ultimi anni solo in Italia sono stati scritti lavori im-
portanti, sia di stampo tradizionale sia innovativo per argomento e metodologia. Un
celebre italianista come Amedeo Quondam ha voluto approfondire lo studio del-
l’armatura cinquecentesca84. Continua il proficuo sodalizio tra la storia militare e
l’oplologia85. È stata portata ad Aosta e a Firenze nel 2007 una mostra sulle spade
dal Medioevo e alla prima età Moderna, che ha raccolto gli esemplari più impor-
tanti oggi conservati in tutto il mondo86. Nelle più recenti mostre di oggetti arti-
stici è spesso dedicato uno spazio specifico alle armi, segno dell’interesse che ormai
coinvolge gli studiosi più attenti di altre discipline87. Presso la Biblioteca Nazionale
Centrale di Roma è stata organizzata nel 2005 un’importante mostra bibliografica
dedicata al duello88. Oltre a questo è stato aperto un nuovo museo dedicato alle armi
antiche, il Museo delle Armi e della Tradizione Armiera di Gardone Val Trompia,
con un catalogo sulla mostra inaugurale corredato in apertura da interessanti
studi89. Nel numero di settembre-novembre del 2010 della rivista d’arte Zapruder
Fulvio Cervini, ex direttore dell’Armeria Reale di Torino e docente di Storia del-
l’arte presso l’Università di Firenze, ha pubblicato un interessante intervento sulle
armi di origine coloniale conservate (e molte non più visibili) nell’Armeria Reale e
nel Museo d’Artiglieria di Torino90. Recentemente, a conferma del vasto interesse
che ancora sussiste per la storia delle armi anche tra i non specialisti, sono state pub-
blicate due sintesi monografiche dal taglio divulgativo dedicate una alle armi bian-
che e l’altra alle armi da fuoco91.
MARCO MERLO
Nota storiografica
26
LA BIBLIOGRAFIA DE VITA:
STRUTTURA E PRINCIPI DI BASE
Una delle prime problematiche che ci trovammo ad affrontare una volta preso in
mano il progetto del compianto Carlo de Vita fu capire cosa esattamente avevamo di
fronte, e come il lavoro si sarebbe potuto sviluppare in seguito. Se da un lato infatti
disponevamo da subito di un’ampia mole di dati ricavati da SBN e già organizzati in
maniera embrionale in alcune categorie, era altresì palese che l’opera era appena agli
inizi e che avremmo dovuto cercare di comprendere appieno le intenzioni dello stu-
dioso per poter procedere.
Si trattava quasi certamente di un lavoro concepito almeno inizialmente per uso
personale e non destinato alla pubblicazione, ma tuttavia tale per impostazione ed
estensione da destare notevole interesse. Sicuramente l’aspetto più importante e in-
novativo che si poteva cogliere considerando il materiale disponibile consisteva nel-
l’origine dei dati stessi: la maggior parte delle bibliografie esistenti (quali che sia l’ar- 27
gomento di cui si occupano) presenta infatti una collezione di titoli variamente
suddivisi, scelti dal curatore nel panorama delle pubblicazioni esistenti e selezionati
principalmente sulla base della loro importanza dottrinale. De Vita invece aveva av-
viato l’opera chiaramente considerando solo ed esclusivamente il materiale reperibile
tramite l’OPAC di SBN, ricercato tramite una combinazione di parole chiave.
Perché dunque decidere di portare avanti un progetto bibliografico fondato su tali
basi, e quali pregi e difetti esso comporta? Si potrebbe infatti obiettare che questa scelta
incida almeno in parte sulla completezza del lavoro, poiché qualsiasi opera che sia pre-
sente sul territorio italiano, ma non conservata in biblioteche aderenti al Sistema Bi-
bliotecario Nazionale, ne resta automaticamente esclusa. Se questo è indubbiamente
un difetto, è anche vero che i pregi di tale decisione sono notevoli.
Anzitutto, come evidenziato più oltre da Lucia Gasperoni nel suo contributo, la
caratteristica precipua di SBN è la sua capillarità: con la partecipazione di un numero
sempre crescente di biblioteche sparse sulla totalità del territorio nazionale, e i quasi
10 milioni di titoli attualmente catalogati e reperibili via web, esso costituisce oggi-
giorno la principale risorsa per chiunque si accinga a operare una qualsiasi ricerca di
carattere bibliografico. Se è vero che vi sono molte collezioni, anche di rilievo, che non
partecipano ancora al progetto, è altresì corretto dire che il loro numero è in costante
diminuzione con un processo che ormai possiamo considerare irreversibile, e sempre
più frequenti sono le iniziative di catalogazione di fondi e riversamento dei cataloghi
già esistenti nel database nazionale. Pertanto la base dati realmente accessibile è
enorme e in costante crescita.
Un altro evidente punto di forza di SBN è la fruibiltà: tramite un qualsiasi colle-
La bibliografia De Vita: struttura e principi di base
gamento al web è possibile in poco tempo effettuare ricerche più o meno mirate, rie-
laborando i dati e giungendo ad ottenere precise informazioni sull’opera, o le opere,
cercate. Il contenuto stesso del database poi è in costante evoluzione: ormai ogni nuovo
volume che entri in possesso di una biblioteca viene automaticamente inserito online
e in pochi minuti diventa reperibile tramite l’OPAC, i cui dati sono pertanto prati-
camente aggiornati in tempo reale.
Possiamo dunque dire che il concetto di fondo di questa bibliografia è quello di
fornire una guida che permetta agli studiosi di districarsi nella miriade di informa-
zioni fornite da SBN, agevolando quindi il reperimento di indicazioni relative alla lo-
calizzazione delle singole opere, punto di partenza fondamentale per poter poi pro-
cedere alla consultazione delle stesse, scegliendo la più vicina biblioteca in possesso
dei testi oppure nel caso essi siano conservati solo in località eccessivamente distanti
(come spesso accade per opere particolarmente rare) procedere alla richiesta dei vo-
lumi tramite il prestito interbibliotecario92.
Per finire, va spesa qualche parola su quali criteri abbiano guidato l’elaborazione
dei dati e la loro disposizione, una volta reperiti tramite ricerche mirate su SBN.
Tutti i titoli catalogati sono preceduti da un numero progressivo; seguendo l’esem-
pio del materiale lasciato da De Vita, si è deciso di organizzarli in sezioni distinte per
argomento, ciascuna delle quali è corredata di una breve nota introduttiva che ne de-
linea il contenuto; le opere sono state collocate in ciascuna di esse valutando quale fosse
la loro tematica principale, e quando (come spesso è accaduto) ci si è trovati a con-
28 siderare testi di ampio respiro che presentavano spunti di interesse diversi, si è prov-
veduto a inserirli nella loro categoria principale dandone però notizia anche nelle in-
troduzione delle altre categorie interessate.
Infine i volumi, all’interno di ciascuna sezione, sono stati collocati in ordine alfa-
betico per autore; questa scelta è stata considerata preferibile rispetto ad altri metodi
(ad esempio l’ordinamento per data di pubblicazione) anche in considerazione del fatto
che il nome dell’autore è una delle chiavi principali di ricerca sull’OPAC di SBN. Per
le opere uscite in più edizioni, si è preferito perlopiù indicare la prima e di seguito se-
gnalare gli aggiornamenti più significativi; lo stesso è stato fatto per testi pubblicati
in più di una lingua.
LUCA TOSIN
BREVE GUIDA ALL’USO DI SBN
Cos’è SBN
Con le sue 4441 biblioteche, tra statali, universitarie, di istituzioni pubbliche e pri-
vate, per un totale di circa 15000 presenti sul territorio nazionale, e i suoi 71 poli, SBN
rappresenta la principale porta d’accesso al patrimonio documentario italiano. At-
traverso il suo catalogo collettivo, accessibile 24 ore su 24 tramite internet dal por-
tale Internet culturale93 e dal sito del Servizio bibliotecario nazionale94, è possibile ef-
fettuare ricerche all’interno dei cataloghi delle biblioteche che afferiscono all’Indice
nazionale.
Attualmente, nel catalogo SBN sono presenti 9.696.220 titoli (di cui 9.363.502
monografie e 332.718 periodici), corrispondenti a 48.037.153 localizzazioni (ovvero
copie catalogate e conservate presso le biblioteche afferenti)95.
La struttura di SBN è organizzata in poli locali, ovvero insiemi di biblioteche che
cooperano in maniera automatizzata per la gestione dei servizi, aggregate su base geo- 29
grafica; a loro volta i poli sono collegati all’Indice, che costituisce il nodo centrale della
rete ed è gestito dall’Istituto centrale per il catalogo unico (ICCU).
L’Indice contiene il catalogo collettivo delle pubblicazioni acquistate e messe a di-
sposizione per il prestito e la consultazione dalle biblioteche afferenti.
SBN si basa sulla catalogazione partecipata, che consente alla biblioteche di con-
dividere la medesima descrizione bibliografica, a cui ogni istituto lega i dati relativi
al proprio posseduto; in questo modo le singole biblioteche sono autonome nella ge-
stione del proprio patrimonio, ma condividono con le altre biblioteche del polo e del-
l’Indice i dati descrittivi che identificano in maniera univoca una pubblicazione e le
entità che ne detengono la responsabilità intellettuale (autori, curatori, editori, enti
promotori, etc.).
Un po’ di storia
SBN prende avvio come progetto sperimentale nel 1985, quando le due bi-
blioteche nazionali centrali di Roma e Firenze costituiscono i primi poli; nel
1992 nasce ufficialmente l’Indice SBN, grazie al collegamento di altri poli alla rete
SBN.
Nel 1997 viene aperto l’Opac96 SBN, l’interfaccia amichevole del catalogo che con-
sente agli utenti di accedere da remoto alla base dati nazionale; nel 2002 è partito il
progetto di evoluzione dell’Indice, denominato Indice 2, che, oltre a ristrutturare, in-
tegrare e razionalizzare la base dati, ha previsto l’apertura dell’Indice a sistemi di ge-
stione di biblioteche non SBN, che però utilizzino i più diffusi standard di condivi-
sione dati97.
La ricerca all’interno dell’Indice può essere fatta attraverso i moduli Catalogo SBN,
Cataloghi storici, Cataloghi speciali, Altri cataloghi.
In particolare, l’OPAC SBN consente di:
- identificare i documenti di interesse;
- individuare le biblioteche che li possiedono ed accedere alle loro schede anagra-
fiche;
- verificare la disponibilità dei documenti nelle singole biblioteche grazie alla pos-
sibilità di accedere direttamente agli opac locali;
-sapere se di quel documento esiste una copia digitale ed eventualmente accedervi.
30
La ricerca base consente di effettuare le ricerche attraverso gli accessi formali (ti-
tolo e autore) e semantici (soggetto99 e classificazione Dewey.
E’ possibile però accedere anche ai sottoinsiemi del catalogo, per effettuare ricer-
che di singole tipologie di documenti, ovvero:
- libro moderno, per pubblicazioni edite a partire dal 1831;
- libro antico, per opere edite dal XV secolo al 1830;
- musica (musica manoscritta, musica a stampa e libretti d’opera);
- grafica;
- cartografia
LUCIA GASPERONI
Nella bibliografia sulle armi antiche è facile incontrare testi che trattino l’argomento
in prospettiva diacronica, spesso sospesi tra ricerca scientifica e gusto antiquario. Sono
studi eterogenei per impianto e finalità. Alcuni di questi testi sono diventati vere e pro-
prie pietre miliari per lo studio degli armamenti (vedi 22, 82, 83, 49). Altri offrono
un’interessante panoramica sull’evoluzione degli armamenti, come il 73, ricchi di cu-
riosità e aneddoti interessanti anche per gli specialisti. Mentre altri ancora offrono un
ricco e curato apparato fotografico, come il 4. Da altre sezioni: 436.
39
STRUMENTI: DIZIONARI, BIBLIOGRAFIE,
ENCICLOPEDIE
[92]Burgen und feste Platze: europaischer Wehrbau vor Einfuhrung der Feuerwaffen: sy- 41
stematisches Fachworterbuch, Munchen 1996
[93]Glossarium armorum, Graz 1972
94] The complete encyclopedia of arms & weapons: the most comprehensive reference work
ever published on arms and armor from prehistoric times to the present - with over
1.250 illustrations, New York 1982
[95]ANGELUCCI, ANGELO, Glossario delle voci militari che si incontrano nell’inventa-
rio degli arredi e delle armi di Sinibaldo Fieschi del 1532, Genova 1876
[96]ANGELUCCI, ANGELO, Cenno biografico di Abra da Racconigi scrittore di artiglie-
ria, Torino 1866
[97] ANGELUCCI, ANGELO, Sulla opportunità di un vocabolario militare italiano,Torino s.d.
[98]BLAIR, CLAUDE,Enciclopedia ragionata delle armi, Milano 1979
[99]BOCCIA, LIONELLO GIORGIO, Armi difensive dal Medioevo all’età Moderna, Firenze
1982
[100]BOCCIA, LIONELLO GIORGIO, Armi difensive, Graz, 1972
[101]BRUHN HOFFMEYER, Ada, Daekvaben, Graz 1972
[102]CAMERON STONE, George, A glossary of the construction, decoration and use of arms
and armor: in all countries and in all times: together with some closely related sub-
jects, New York 1961
[103]CARBONE, GREGORIO, Dizionario d’artiglieria, Torino 1835
[104]DE VITA, CARLO, Armi bianche dal Medioevo all’età Moderna, Firenze 1983
Strumenti: dizionari, bibliografie, enciclopedie
[105]Enciclopedia-atlante delle armi dal 5000 a.C. ai nostri giorni, Milano 1981
[106]DONDI, GIORGIO, La bibliografia di Angelo Angelucci, Torino 1977
[107]DUCHARTRE, PIERRE LOUIS, Dictionnaire analogique de la chasse historique et con-
temporain, Paris 1973
[108]GAMBER, ORTWIN, Schutzwaffen, Graz 1972
[109]GAMBER, ORTWIN, Arma difensiva: Tabulae, Graz 1972
[110]GRASSI, GIUSEPPE, Dizionario militare italiano, 4 voll., Torino 1833
[111]GRASSI, GIUSEPPE, Del nuovo dizionario militare italiano di Giuseppe Grassi let-
tera al direttore dell’Antologia, Torino 1828
[112]GRASSI, GIUSEPPE, Saggio di alcune voci estratte dal Nuovo Dizionario militare ita-
liano di Giuseppe Grassi, Torino 1828
[113]HARTINK, A.E., Enciclopedia delle antiche armi da fuoco, Vercelli 2006
[114]HABERSTUMPF, WALTER, Sussidio bibliografico per lo studio degli edifici fortificati
in Piemonte, Torino 1989
[115]HODGSON, E., Tri-lingual artillery dictionary: English-French-Italian, London
1918
42
[116]HOGG, IAN VERNON, Armi militari portatili del XX secolo: enciclopedia illustrata
di tutte le armi da fuoco di piccolo calibro del mondo, dal 1900 al 1977, Milano
1978
[117]ILARI, VIRGILIO, Dizionario biografico dell’Armata sarda con la storia dell’Ordine
Militare di Savoia e l’elenco dei primi decorati: seimila biografie (1799-1821), In-
vorio 2008
[118]LANSFIELD KELLER, MAY, The Anglo-Saxon weapon names: treated archeologically
and etymologically, Amsterdam 1967
[119]LEVI, GIORGIO ENRICO, Bibliografia del duello, con numerose note sulla questione
del duello e sulle recenti leghe antiduellistiche di Germania, Francia, Austria e Ita-
lia , Firenze 1903
[120]LE COUTURIER, FRANCOIS GERVAIS EDOUARD, Dictionnaire portatif et raisonne
des connaissances militaires, ou premieres notions sur l’organisation, l’administra-
tion, la comptabilite, le service, la discipline, l’instruction et le regime interieur des
troupes francaises; a l’usage des jeunes gens qui se destinent a la profession des ar-
mes, Paris 1825
[121]MORAZZONI, GIUSEPPE, Saggio bibliografico delle armi antiche italiane, Milano
1949
[122]MORI, EDOARDO, Dizionario multilingue delle armi: italiano-tedesco-inglese-
francese-spagnolo, tedesco-italiano, inglese-italiano, francese-italiano, spagnolo-ita-
liano: le armi antiche e moderne in 8700 voci di tecnologia, militaria, balistica,
caccia, arceria e tiro, Firenze 1998
[123]MUSCIARELLI, LETTERIO, Dizionario delle armi, Milano 1971
43
CATALOGHI
I cataloghi occupano senza ombra di dubbio un posto di particolare rilevanza tra i te-
sti per lo studio delle armi antiche. Basti pensare al catalogo dell’Armeria Reale di To-
rino dell’Angelucci (209) che ha profondamente segnato la disciplina. Particolarmente
attenti alle classificazioni e alla catalogazione sono indispensabili per i confronti sti-
listici e tecnici con i pezzi di altre collezioni. Nei migliori si possono trovare appen-
dici fotografiche nelle quali sono censite le marche degli armaioli e le iscrizioni
(come il 212 e il 216). Oltre a fornire bibliografia dettagliata per ogni oggetto cata-
logato molti volumi sono diventati punti di riferimento metodologici e terminolo-
gici. Al rigore scientifico si accosta una cura espositiva che li rende di particolare in-
teresse per collezionisti e amatori.
In questa sezione abbiamo inserito anche i cataloghi delle mostre di armi antiche. Seb-
bene difformi nella scelta del materiale esposto e nella qualità dei cataloghi le mostre
rivestono un particolare interesse, poiché consentono il confronto immediato con pezzi
affini ma conservati in differenti armerie o in collezioni private. Segnaliamo inoltre
che l’interesse per le armi antiche come oggetti artistici sembra essere in costante au- 45
mento, alle quali molte mostre d’arte hanno dedicato spazi specifici.
[129]II Mostra delle armi antiche e moderne nelle collezioni italiane: Palazzo delle espo-
sizioni, Civitanova Marche, 31 luglio - 8 agosto 1971,Civitanova Marche 1971
[130]A bon droyt: spade di uomini liberi, cavalieri e santi, a cura di M. SCALINI, Ci-
nisello Balsamo 2007
[131] A loan exhibition of equestrian equipment from the Metropolitan museum of art: The
J. B. Speed art museum, Luisville, Kentucky, May 4 to July 3, 1955, Louisville 1955
[132]Armada: 1588-1988. An international exhibition to commemorate the Spanish ar-
mada, London 1988
[133]Armamento difensivo trecentesco dalle collezioni Carrand e Ressman, Firenze 1984
[134]Armeria antica e moderna di S. M. il re d’Italia in Torino,3 voll., Torino 1898
[135]Armeria della Rocca: mostra di armi antiche: Mondavio (Pesaro-Urbino), 29 lu-
glio 29 ottobre 1989, Ancona 1989
[136]Armes anciennes des collections suisses: Musee Rath, Geneve, du 26 mai au 27 aout
1972, Lausanne 1972
[137] Armi antiche e militaria: Sarzana, Fortezza Firmafede, 30-31 maggio 2003, s.l., s.d.
[138]Armi antiche: (sec. XIII-XIX): Ancona, Palazzo Bosdari 16-30 settembre, 1978, An-
cona 1978
[139]Armi antiche dal Museo civico L. Marzoli. Palazzo della Loggia: giugno-settembre
1969, Milano 1969
[140]Antiche armi dal sec. IX al XVIII: già Collezione Odescalchi: Roma, Palazzo Ve-
nezia, maggio-luglio 1969, Roma 1969
[141]Armi al Museo del Risorgimento e della Resistenza: Vicenza, Villa Guiccioli 1980,
Vicenza 1980
[142]Armi bresciane. Mostre civiche per il decennale: catalogo delle armi esposte, Palaz-
zolo 1932
[143]Armi della Collezione Romanazzi-Carducci: Comune di Putignano, Museo Civico,
febbraio 1987, a cura di G. ANGELETTI, Putignano 1987
Cataloghi
[144]Armi e armati: arte e cultura delle armi nella Toscana e nell’Italia del tardo Ri-
nascimento dal Museo Bardini e dalla Collezione Corsi: Cracovia, Muzeum Su-
kiennice, 19 novembre 1988-29 gennaio, Firenze 1988
[145]Armi etnografiche civili militari: Europa, Asia, Africa: Comune di Castel S. Nic-
46 colo, mostra armi antiche, luglio agosto 84, Sala comunale, s. l. 1984
[146]Armi storiche del Museo nazionale di Firenze, Palazzo del Bargello, restaurate dal-
l’aiuto austriaco per Firenze: mostra, Forte di san Giorgio, gia Fortezza di S. Ma-
ria del Belvedere: Firenze, estate-autunno 1971, a cura di L.G. BOCCIA, B. THO-
MAS, Firenze 1975
[147]Augusta da città imperiale a città militare. Museo della Piazzaforte di Augusta: mo-
stra permanente, Palermo 1989
[148]Castello di Brescia: mostra delle armi antiche e moderne: 4 settembre-31 ottobre
1954, Brescia 1954
[149]Catalogo de las armas del Instituto de Valencia de Don Juan, Madrid 1927
[150]Catalogo della Mostra delle armi antiche in palazzo vecchio: Aprile-Ottobre 1938-
XV, Firenze 1938
[151]Catalogo de los objetos de la Real armeria, Madrid 1861
[152]Catalogo del Museo Nazionale di Napoli: armi antiche, Napoli 1896
[153]Catalogue de l’exposition Armes et armures anciennes conservees dans des collections
privees belges: Chateau de Lararne, septembre-novembre 1968, Laarne 1968
[154]Catalogus van de tentoonstelling gewijd aan Wapens en Wapenrustingen behorend
tot Belgische prive verzamelingen: Kasteel Laarne, september-november 1968,
Brussels 1968
[155]C’etait en 1602: Geneve et l’Escalade, Geneve 2002
[156]Coltelli e pugnali del Bargello: esposti nel Palazzo dei Vicari, Scarperia, 28 agosto-
13 settembre 1998, Scarperia 1998
[157]Der zeitraum von 500 bis 1530, Wien 1976
[158]Die Innsbrucker Plattnerkunst: Katalog: vom 26 Juni bis 30 September 1954, In-
nsbruck 1954
[159]Elmi del Trecento alla mostra di Poppi: 16 luglio-16 agosto 1967, Roma 1967
[160]European arms and armour: descriptions, historical and critical notes and nume-
rous illustrations,2 voll., London 1924-1945
[161]Exhibition of arms & armour and associated works of art: December 4-December
14, 1973, London 1973
[162]Ferro e fuoco: le armi antiche dei castelli trentini: catalogo della Mostra: Castel Be-
seno, a cura di L.G. BOCCIA, J.A. GODOY, Trento 1999
[163]Four studies on history of arms,Copenhagen 1963
[164]Furusiyya, Riyadh 1996
Cataloghi
[165]Guida della mostra di presentazione di armi antiche destinate all’armeria del ca-
stello di Genga: Abbazia di San Vittore delle Chiuse di Genga, giugno - settembre
1988, Ancona 1988
[166]Historische Prunkwaffen aus dem Museo Nazionale (Palazzo del Bargello) zu Flo- 47
renz, restauriert in den Werkstatten der Wiener Waffensammlung: Osterreichische
Florenzhilf, Wien 1970
[167]Historisch Prunkwaffen aus dem Museo Nazionale (Palazzo del Bargello) zu Flo-
renz, restauriert in den Werkstatten der Wiener Waffensammlung: Ausstellung. Waf-
fensammlung des Kunst-historischen Museums in der Neuen Burg: Wien, 16 juli
bis 4 Oktober 1970, Wien 1970
[168]Il Piemonte tra i grandi d’Europa: Sebastopoli, la guerra di Crimea, Torino 1997
[169]Itaria bugu bijutsu ten Runessansu kiwo chushinni, Tokio 1964
[170]Katalog der leibrustkammer, Wien 1976
[171]Katalog der Waffensammulung in der Neuen Burg: Schausammlung, Wien 1936
[172]Katalog der Weltlichen und der geistlichen Schatzkammer, Wien 1954
[173]L’arme de cavalieri e fanti: Castel Beseno, 3 settembre-31 ottobre 1988, Rovereto
1988
[174]L’armeria del Vicere di Sicilia in una mostra a Milano, Milano 1958
[175]L’altra vida de les armes, Barcelona 1995
[176]L’arte fabbrile a Maniago: catalogo mostra storica, Maniago 1998
[177]La lavorazione dell’acciaio nelle armi bianche. Un itinerario dal Seicento all’Ot-
tocento: Antiodeo del Teatro Olimpico, 18 dicembre 1993-20 febbraio 1994, Al-
tavilla 1993
[178]Le armi 1300-1700. Museo di Castelvecchio, Verona 1987
[179]Le armi Odescalchi, a cura di N. DI CARPEGNA, Roma 1976
[180]Le armi degli Estensi: Collezione di Konopiste: Ferrara, Castello Estense 20 settembre
1986-30 gennaio 1987, Bologna 1986
[181]Miniature e frammenti di storia militare: mostra-concorso storico-militare, Firenze
14-22 maggio 1983, Firenze 1983
[182]Mit Hieb und Stich. Bronzewaffen aus dem alten Iran, die Sammlung von Gra-
wert: eine Ausstellung im Museum fur Vor- und Fruhgeschichte Archaologisches Mu-
seum, Frankfurt am Main, vom 15-12-2001 bis 17-3-2002, Frankfurt am Main
2001Mostra delle armi antiche e moderne: 4 settembre - 31 ottobre 1954, Brescia
1954
[183]Mostra delle armi antiche in Palazzo Vecchio: catalogo, a cura di A. LENSI, Firenze
1938
[184]Mostra delle armi da fuoco anghiaresi e dell’Appennino tosco-emiliano: Anghiari,
Cataloghi
Cataloghi
[205]ANGELUCCI, ANGELO, Le armi del re alla mostra dei metalli artistici in Roma nel
1886, Roma 1886
[206]ANGELUCCI, ANGELO, Inventario di artiglierie della Fortezza paolina, con note sto-
riche e filologiche, Roma 1886
[207]ANGELUCCI, ANGELO, Le armi del cav. Raul Richards alla Mostra dei metalli ar- 49
tistici in Roma nel 1886, Roma 1886
[208]ANGELUCCI, ANGELO, Sulla mostra dell’arte antica in Torino nel 1880, Torino
1880
[209] NGELUCCI, ANGELO, Catalogo dell’Armeria Reale di Torino, Torino 1890
[210]ARISI, FERDINANDO, L’armeria del museo civico di Piacenza, Piacenza 1960
[211]ARRIGONI, ENRICO G., Armi nei musei del Risorgimento e di storia contempora-
nea, Milano 1988
[212]BOCCIA, LIONELLO GIORGIO, L’armeria del Museo civico medievale di Bologna,
Busto Arsizio 1991
[213]BOCCIA, LIONELLO GIORGIO, Armi di attacco, da difesa e da fuoco. La collezione
d’armi del museo d’arte medievale e moderna di Modena, Modena 1996
[214]BOCCIA, LIONELLO GIORGIO, Le armi antiche, in Arte nell’Aretino: recuperi e re-
stauri dal 1968 al 1974, a cura di L.G. BOCCIA, C. CORSI, A.M. MAETZKE, A.
SECCHI, Firenze 1974 pp. 147-168
[215]BOCCIA, LIONELLO GIORGIO, GODOY, JOSÉ A., Museo Poldi Pezzoli: armeria, 2
voll., Milano 1985
[216]BOCCIA, LIONELLO GIORGIO, Il Museo Stibbert a Firenze, vol. III. L’armeria eu-
ropea, 2 voll., Milano 1975
[217]BOCCIA, LIONELLO GIORGIO, Le armi nel “Museo di arti industriali” al Museo
civico di Reggio Emilia, in La galleria Fontanesi, vol. II, Reggio Emilia 1997
[218]BUTTIN, FRANÇOIS, Catalogue de la collection d’armes anciennes europeennes et
orientales de Charles Buttin, Bellegarde 1933 (ristampa anastatica Ogliate Olona
1996)
[219]CAPUCCI, ROBERTO, Vestidos y armaduras: moda de ayer y hoy en seda y acero. Sala
de exposiciones de la Fundacion Santander Central Hispano, del 25 de septiembre
al 24 de noviembre de 2002, s.l. 2002
[220]CHODYNSKI, ANTONI ROMUALD, Zbrojownie malborskie: Katalog wybranich
obiektow ze zbiorow Muzeum Zamkowego w Malborku, Malbork 1978
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Cataloghi
Cataloghi
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1848
ARMERIE E STUDI SU COLLEZIONI
Le armerie non sono state studiate esclusivamente nei cataloghi che raccolgono tutti
gli oggetti conservati: esiste tutta una serie di testi che ne analizza aspetti particolari.
Alcuni di questi si sono concentrati nell’esame di particolari tipologie di armi come
il fondamentale catalogo di Arthur Richard Dufty sulle armature europee conservate
nella Torre di Londra (373) o quello di Guy Francis Laking sulle guarniture del ca-
stello di Windsor (399); il saggio dedicato esclusivamente alle armi di produzione
bresciana nella collezione Marzoli (416); il testo di Dondi sulle armi in asta del Mu-
seo Storico Nazionale d’Artiglieria di Torino (369); o ancora selezioni accurate di
pezzi come l’interessante 272, nato da una mostra della ex Collezione Odescalchi di
Roma incentrata sulle armi difensive e sulle armi bianche. Alcuni sono incentrati su
altri aspetti come gli archivi (come il 288 che offre un’importante guida agli studiosi)
o come le immagini storiche cui l’Armeria Reale di Torino dedica un volume (278).
Interessanti sono gli studi sugli ambienti che ospitano le armerie (tra i quali si se-
gnalano 271 e il 290). Di grandissimo interesse è il monumentale volume 289 che
raccoglie saggi su tutti gli aspetti dell’Armeria, dalla descrizione architettonica e ar- 53
tistica delle sale a un catalogo finale nel quale è raccolto un significativo numero di
pezzi accuratamente selezionati. Interessante anche il 288 che descrive l’archivio del-
l’Armeria.
Vanno considerati in questa sezione anche i cataloghi e gli inventari di grandi musei
che ospitano rilevanti collezioni d’armi (ad esempio 287, 297, 308, 379).
Infine abbiamo segnalato anche le guide di musei e armerie scritti per il pubblico di
non specialisti, utili a introdurre il visitatore a un primo approccio alle collezioni
d’armi storiche, come il 295.
[258]1st congress of Museums of arms and military equipment. Copenhagen, may 22-25,
1957: report, Copenhagen 1957
[259]2° Congres des Musées d’armes et d’histoire militaire: a Vienne, 16-20 mai 1960:
rapport, Vienne 1960
[260]IV Congres de l’Association internationale des musées d’armes et d’histoire militaire:
compte rendu, URSS-1966, URSS 1966
[261]5° Congresso dell’Associazione internazionale dei musei d’armi e di storia militare.
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[262]10th Congress of the international association of museums of arms and military hi-
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[263]1837-1937: Primo centenario Armeria antica e moderna di s.m. il re imperatore,
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[264]Antike Helme: Sammlung Lipperheide und andere Bestande des Antikenmuseums
Berlin, Mainz 1988
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Armerie e studi su collezioni
[316]Resplendence of the Spanish monarchy: Renaissance tapestries and armor from the
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Armi difensive
Armi difensive
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67
ARMI BIANCHE
Le armi bianche sono senza ombra di dubbio le armi più comuni in tutte le civiltà
umane. Le spade, in particolare, sono state abbondantemente studiate e ancora oggi
continuano a esercitare forte interesse tra gli studiosi e gli appassionati. La loro for-
tuna è dovuta principalmente ai significati simbolici che hanno assunto nei secoli, alle
tecniche di produzione, fondamentali nell’evoluzione della metallurgia, alle forme este-
tiche e al loro utilizzo, spesso epico (basti pensare alle spade delle Chansons de Ge-
ste o del ciclo arturiano, ma anche alle spade di generali e ufficiali di epoca napoleo-
nica). Accessorio dell’abbigliamento del gentiluomo fino agli inizi del Novecento, le
spade non sono le uniche armi bianche oggetto di interessanti studi. Molto ben do-
cumentate sono le armi bianche corte come pugnali e coltelli e, in anni recenti, le ba-
ionette, sulle quali sono comparsi interessanti lavori (come il 541). Tra le armi bian-
che, come dettato dal dizionario terminologico di Carlo De Vita abbiamo compreso
anche le armi in asta e le armi da botta.
69
Armi bianche
[554]DONDI, GIORGIO, CARTESEGNA, MARISA, I buttafuori, alias brandistocchi, del-
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[575]PANSERI, CARLO, Ricerche metallografiche sopra una spada da guerra del XII se-
colo, Milano 1954
[576]PECCHIOLI, ARRIGO, Le armi bianche, Roma 1983
Armi bianche
Armi bianche
73
ARMI LANCIATOIE
Le armi lanciatoie meritano una sezione a parte a causa dell’importanza che archi, ba-
lestre e fionde hanno ricoperto in ogni civiltà sia in guerra sia per la caccia. La storia
dell’arco è stata affrontata proficuamente soprattutto nel mondo anglosassone, in par-
ticolare è stato studiato il long bow. Gli storici italiani e francesi, differentemente,
hanno analizzato più accuratamente la storia e l’evoluzione della balestra.
[593]L’Arc. La passione dell’arco storico: corso di fabbricazione dell’arco storico, s.l. 1992
[594]Confronti storici del tiro nazionale: fionde, archi, balestre, archibugi e carabine, To-
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Armi lanciatoie
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ARMI DA FUOCO
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[649]DE FLORENTIIS, GIUSEPPE, Tecnologia delle armi da fuoco portatili: caccia, tiro,
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[655]DONDI, GIORGIO, L’ultimo dei serpi: tardissimi archibugi a Serpentino in Pie-
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Armi da fuoco
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Armi da fuoco
Armi da fuoco
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[724]WYCOFF, JAMES, Famous guns that won the West, New York 1966
Armi da fuoco
82
ARMAIOLI, PRODUZIONE
E COMMERCIO DI ARMI
Imprescindibile per lo studio delle armi antiche è la storia dei loro artefici. Argomento
ampiamente trattato già nel celebre catalogo dell’Angelucci dell’Armeria Reale di To-
rino, il Gelli e il Moretti, nel loro volume dedicato alla casa dei Missaglia a Milano
(778), gettarono le basi per uno studio organico degli armaioli. In Italia un impor-
tante passo fu compiuto dal Malatesta nel suo volume Armi e ed Armaioli d’Italia
(790). Negli ultimi decenni l’argomento è stato affrontato da differenti specialisti e
ha dimostrato tutta la sua complessità. Questi studi non si incentrano unicamente sulla
biografia delle famiglie e dei singoli armaioli, ma indagano le loro organizzazioni (762),
le tecniche produttive e il commercio delle armi (772, 776), argomenti che si sono
rivelati strettamente legati al mondo degli armaioli.
83
Boccia segnalava nel 1982 il crescente interesse verso le armi dell’antichità, dall’età del
bronzo fino ai reperti di epoca romana. Già l’Angelucci dedicava a questi pezzi alcuni
saggi (825, 826, 827), ma nel corso degli ultimi decenni questi studi sono aumen-
tati, molti dei quali distinguendosi per rigore scientifico, come l’840, sempre dedi-
cato agli armamenti dell’antichità conservati presso l’Aremeria Reale di Torino. Sono
state particolarmente sviluppate le tematiche riguardanti l’armamento greco e romano
di pari passo con lo studio della storia militare di queste civiltà, che recentemente è
divenuto, grazie agli studi di autorevoli esperti come Victor Davis Hanson, un vero
e proprio filone di ricerca.
89
[813]9° ROMAN MILITARY EQUIPMENT CONFERENCE, 15th-17th septembeer Leiden
1994, Roman military equipment: experiment and reality, Oxford 1996
[814]Armi: gli strumenti della guerra in Lucania, a cura di A. BOTTINI, Bari 1993
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[816]Art of the early cultures, Classical antiquities, Oriental works of art, Coins and ar-
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[817]Carri da guerra e principi etruschi: catalogo della mostra: Viterbo, Palazzo dei Papi,
24 maggio 1997-31 gennaio 1998, Roma 1997
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Montpellier, France, 26th-28th september 1996, Oxford 1999
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litary equipment conference, Oxford 2001
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twelfth international roman military equipment conference, held at the Customs
House, Oxford 2002
[822]Spatromische Befestigungsanlagen in den Rhein- und Donauprovinzen: Beitrage der
Arbeitsgemeinschaft “Romische Archaologie” dei der Tagung des West- und Sud-
deutschen Verbandes der Altertumsforschung in Kempt, Oxford 1998
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gelucci, Torino 1865
Armamenti dell’antichità
Armamenti dell’antichità
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più antiche popolazioni umane di quei paesi, Milano 1868
[857]LA ROCCA, CRISTINA, Tombe con corredi di armi, etnicità e prestigio sociale, in I
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chaischen Zeit, Frankfurt am Main 1992
[870]STECHER, ANTON, Inschriftliche Grabgedichte auf Krieger und Athleten: eine
Studie zu griechischen Weltpradikationen, Innsbruck 1981
Armamenti dell’antichità
[871]TERENZI, MARCELLO, Dischi-scudo di una armatura del VII sec. A. C., s.l. 1970
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[873]RUSSO, FLAVIO, L’artiglieria delle legioni romane, Roma 2004
[874]VILLA, ANTONIO, Armi antiche trovate nella torba di Bosisio, s.l. 1856
[875]VLADESCU, CRISTIAN M., Armata romana in Dacia inferior, Bucuresti 1983
[876]WINTER, IRENE J., A decorated breastplate from Hasanlu, Iran: type, style, and con-
text of an equestrian ornament, Philadelphia 1980
[877]ZUCCONI GALLI FONSECA, MICAELA, Le armi offensive dei micenei nelle raffi-
gurazioni: spade, lance e giavellotti, s.l., s.d.
92
ARMAMENTI PREUNITARI
L’Italia non è stata fino a oggi una nazione particolarmente sensibile riguardo lo stu-
dio delle proprie forze armate. L’analisi degli armamenti in questo quantitativa-
mente ristretto filone di ricerca ha occupato uno spazio minoritario. Solo negli ultimi
decenni si è provveduto a iniziare a colmare la lacuna. In questi anni è stato dedicato
spazio allo studio degli eserciti pre-unitari in prospettiva diacronica. Infatti, l’esercito
dell’Italia unita è stato organizzato facendo convergere al proprio interno le istituzioni
e gli armamenti dell’esercito sardo, toscano e mantovano. Gli studi sull’esercito del
Regno di Sardegna si distinguono per particolare interesse storico, come l’890, fon-
damentale volume che ripercorrendo la storia del nostro Risorgimento, dalla Re-
staurazione alla vigilia della Prima Guerra Mondiale, indaga gli sviluppi dell’arma-
mento individuale piemontese e come questo si sia integrato e trasformato all’interno
dell’esercito italiano.
In questa sezione sono inseriti anche quegli studi che, seppur non trattando specifi-
catamente delle armi, aiutano a chiarire il quadro istituzionale del mondo militare ita- 93
liano prima del 1860, come l’892.
Armamenti preunitari
95
ARMI ORIENTALI E AFRICANE
Le collezioni europee sono ricche di pezzi provenienti dal Vicino fino all’Estremo
Oriente e dal Continente Africano. La maggior parte è pervenuta in Europa sulla scia
del Colonialismo, che aveva permesso agli aristocratici europei di avvicinarsi alle cul-
ture orientali e africane; tra Ottocento e Novecento sono diventate una vera e pro-
pria moda collezionistica, soprattutto perché le armi Ottomane e quelle giapponesi
(dopo le riforme militari atte a modernizzare le istituzioni militari e gli armamenti
di Turchia e Giappone) erano reperibili sul mercato a prezzi molto inferiori rispetto
al loro reale valore. Il fascino per l’esotismo unito al rigore scientifico ha portato ne-
gli ultimi cinquant’anni a una fioritura di cataloghi, mostre, studi e repertori dedi-
cati in particolare alle armi asiatiche. Negli ultimi decenni si è assistito a un forte in-
cremento degli studi di questo settore da parte di specialisti orientali. Un’importante
crescita ha riguardato lo studio delle armature e delle spade giapponesi, con contri-
buti qualitativamente discontinui, ma che complessivamente donano una panora-
mica assai ricca.
97
[971]PIGORINI, L., Lo splendore del guerriero: le armi africane antiche del Museo Pigo-
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[984]YANG, JWING-MING, Le antiche armi cinesi: una guida allo studio delle arti mar-
ziali, Ponte San Giovanni 2000
ARTIGLIERIE
Nonostante l’argomento sia di grande interesse e siano stati pubblicati numerosi saggi
e studi sulle artiglierie, nelle biblioteche italiane è ancora molto difficile reperire i te-
sti specifici.
In questa sezione sono state inserite anche le fonti riguardanti la storia dell’artiglie-
ria. Nella sezione Fonti sono presenti numerose pubblicazioni d’interesse per questo
settore.
Da altre sezioni: 103, 115.
101
[985]Pratiche e linguaggi: contributi a una storia della cultura tecnica e scientifica, a cura
di L. GATTI, Pisa 2005
[986]Storia dell’artiglieria, a cura di E. EGG, Milano 1971
[987]Atlante mondiale delle artiglierie, Parma 1974
[988]Storia delle batterie a cavallo, Milano 1958
[989]A ricordo di un secolo di storia dell’artiglieria da montagna, 1877-1977, Torino
1977
[990]Caricat! Voloire: 150 anni di Artiglieria a cavallo, Milano 1981
[991]Antiche artiglierie nelle Marche - secc. XIV-XVI, a cura D. DIOTALLEVI, P. PINTI,
S. SQUADRONI, Ancona 1989
[992]Nozioni di fortificazione ed artiglieria, Milano 1848
[993]ANGELUCCI, ANGELO, Sulla Artiglieria-Cacciatori del cav. Giovanni Cavalli, s.l.
1860
[994]ANGELUCCI, ANGELO, I cannoni veneti di Famagosta l’armeria dell’arsenale ed il
museo civico di Venezia: lettera al chiarissimo signore Giambattista cav. di Sarda-
gna, s.l. 1874
[995]ANGELUCCI, ANGELO, Delle artiglierie da fuoco italiane: memorie storiche con do-
cumenti inediti, Torino 1862
[996]BAATZ, DIETWULF, Recent Finds of Ancient Artillery, in Britannia, IX (1978), pp.
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[997]BELTRAMI, LUCA, Le bombarde milanesi a Genova nel 1464, Milano 1887
[998]BRAVETTA, ETTORE, L’artiglieria e le sue meraviglie: dalle origini fino ai nostri
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[999]CAMPBELL, D.V., ‘Ballistaria’ in First to Mid-Third Century Britain: A Reappraisal,
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[1000]CENNI, QUINTO, L’artiglieria italiana nelle guerre napoleoniche, Roma 1899
[1001]CIBRARIO, LUIGI, Delle artiglierie dal 1300 al 1700. Lettera del cavaliere Luigi
Cibrario, Torino 1847
[1002]CLAVARINO, ALFEO, Le artiglierie dalle origini a’ nostri giorni: esposizione storica
delle mutazioni avvenute specialmente in Italia, Roma 1885
[1003]COMPARATO, FRANK E., Age of great guns: cannon kings and cannoneers who for-
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[1004]COQUILHAT, CASIMIR ERASME, Cours elementaire sur la fabrication des bouches
a feu en fonte et en bronze et des projectiles, d’apres les procedes suivis a la Fon-
Artiglierie
Artiglierie
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[1026]MARIANI, FELICE, L’artiglieria da costa nella difesa della Spezia, Roma 1887
[1027]MOLINARI, GIUSEPPE, Batterie alpine: nel cinquantenario della creazione della
specialita, 1 novembre 1887-1 novembre 1937, Roma 1937
[1028]MONTU, CARLO, L’artiglieria borbonica e la Nunziatella, 2 voll., Napoli 1990 103
[1029]MONTU, CARLO, Storia della artiglieria italiana, 16 voll., Roma 1934-1955
[1030]PINTI, PAOLO, Artiglieria medievale e la sua influenza sull’architettura difensiva:
alcuni esempi nelle Marche, Macerata 1991
[1031]PANCIERA, WALTER, Il governo delle artiglierie: tecnologia bellica e istituzioni ve-
neziane nel secondo Cinquecento, Milano 2005
[1032]PENGUILLY L’HARIDON, Octave: de,Catalogue des collections composant le mu-
see d’artillerie ,Paris 1862
[1033]PROSERPIO, PAOLO, Fucili e cannoni, Milano 1975
[1034]QUARENGHI, CESARE, Le fonderie di cannoni bresciane ai tempi della Repubblica
veneta: notizie storiche con documenti inediti e tre tavole litografiche, Brescia 1870
[1035]QUARENGHI, CESARE, Tecno-cronografia delle armi da fuoco italiane con aggiunta
di notizie intorno agli scrittori d’artiglierie e di fortificazioni, 2 voll., Napoli 1880-
1881
[1036]REINAUD, JOSEPH-TOUSSAINT, Histoire de l’artillerie. 1re partie: Du feu grege-
ois des feux de guerr e et des origines de la poudre a canon d’apres des textes nou-
veaux, Paris 1845
[1037]REULEAUX, FRANZ, Macchine, artiglierie, armi, Torino 1891
[1038]RICHIARDI, MARCO, Museo storico nazionale d’artiglieria, Torino 1983
[1039]RICOTTI MAGNANI, CESARE, Nozioni sull’artiglieria da campagna, Torino 1851
[1040]ROBERT, LADISLAS, Catalogue des Collections composant le Musée d’Artillerie en
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[1041]ROCCHI, ENRICO, Le artiglierie italiane del Rinascimento e l’arte del getto,
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[1054]VIGON, JORGE, Historia de la artilleria espanola, 3 voll., Madrid 1947
[1055]VOLPICELLA, LUIGI, Le artiglierie di Castel Nuovo nell’anno 1500, Napoli 1910
[1056]WILKINSON-LATHAM, ROBERT, Antique guns in colour to 1865: special photo-
graphy, Poole 1977
ARMI DA CACCIA
Un importantissimo utilizzo delle armi è quello riservato alla caccia. Anzi è quasi certo
che i primi utensili branditi dagli uomini come armi siano stati impiegati per cacciare
le prede e quindi procacciare il cibo. Per secoli non vi è stata differenza tra le armi da
caccia e quelle per la guerra, ma dalla fine del Medioevo le prime iniziano a diffe-
renziarsi dalle seconde. Con l’ingresso delle armi da fuoco nelle attività venatorie le
armi da caccia divengono sempre più estranee al mondo militare e assumono carat-
teristiche proprie peculiari. Non sono molti gli studiosi che hanno indagato la spe-
cificità delle armi da caccia storiche, ma tra i lavori svolti nel settore si segnalano ec-
cellenti studi come 1062 e 1066.
105
[1057]A caccia con l’arco, a cura di V. BRIZZI Bologna 1993
[1058]Armi da caccia, a cura di S. PEROSINO, Novara 1967
[1059]La caccia e la sua storia: la più antica passione dell’uomo fra natura, cultura e so-
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[1060]La caccia e le arti: Mostra Nazionale e Internazionale della Caccia, Palazzo
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[1061]AMATUCCIO, GIOVANNI, La caccia con l’arco nel Medioevo: De arte bersandi, Bo-
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[1062]BOCCIA, LIONELLO GIORGIO, Nove secoli di armi da caccia ,Firenze 1967
[1063]BOCCIA, LIONELLO GIORGIO, La caccia e le arti: Palazzo Strozzi, Firenze 1960
[1064]BOCCIA, LIONELLO GIORGIO, La caccia nell’Europa centrale: guida alla mostra
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[1065]BUTTIN, F., L’epieu de chasse. L’epée de chasse. L’epieu de guerre, La langue de bo-
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ASTE
Da sempre le armi antiche sono state tra gli oggetti più collezionati. Le grandi col-
lezioni non solo italiane si sono sviluppate proprio a partire dalle collezioni di so-
vrani, nobili e notabili. Dalla metà del XX secolo il collezionismo si è fatto meno
esclusivo, interessando una vasta gamma di appassionati. In questo senso i catalo-
ghi delle aste risultano essere una fonte preziosa: a volte sono l’ultima occasione per
visionare pezzi anche di grande interesse prima che vadano a far parte di collezioni
private. Ovviamente non tutte le aste sono interamente dedicate alle armi storiche,
ma anche nelle aste dove figurano oggetti di altra natura, queste occupano uno spa-
zio rilevante.
115
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[1278]Architettura fortificata: atti del 1° Congresso internazionale: Piacenza-Bologna,
18-21 marzo 1976, Bologna 1978
[1279]Atti del 3° congresso di architettura fortificata: Milano, 8-9-10 maggio 1981, Pa-
lazzo delle Stelline - corso Magenta 61, s. l. 1985
[1280]Augusta: da città imperiale a città militare: mostra permanente, Museo della Piaz-
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[1281]Borghi fortificati della Valtenesi: atti del convegno, Brescia, 17 ottobre 1992, Pa-
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[1282]Carta dei luoghi fortificati del Lazio, Roma 1985
[1283]Caseforti, torri e motte in Piemonte: (secoli XII-XVI): omaggio a Lorenzo Bertano
nel centenario della morte (1904-2004): atti del convegno di Cherasco, 25 set-
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[1284]Castel Gavone e la Torre dei Diamanti: architettura del potere tra archeologia e
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[1285]Castel Guelfo: architetture fortificate di pianura: Palazzo Malvezzi Hercolani, dal
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[1286]Castelli del Lazio meridionale: contributi di storia, architettura ed archeologia,
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Fortificazioni
Fortificazioni
[1308]Dal forte di Exilles alle Alpi: storia ed architettura delle fortificazioni di monta-
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Beato Amedeo, 27-28 ottobre 2000, Torino 2003
[1309]Dalla terra fra le torri: primi risultati di un recupero storico e archeologico dal ca-
stello di Ostiglia tra Medioevo ed Età moderna: catalogo della mostra, Ostiglia, Pa-
lazzo municipale, 25 aprile-4 maggio 1997, Ostiglia 1997
[1310]Der romische Limes in Osterreich: ein Fuhrer: unter Mitarbeit zahlreicher Fa- 123
chkollegen anlasslich des 14° Internationalen Limeskongresses 1986 in Carnun-
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[1311]Difese da difendere: atlante delle città murate di Sicilia e Malta, Caltanissetta
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[1313]Disegni e progetti di città e paesaggi fortificati: contributi al colloquio interna-
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Fortificazioni
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[1663]ZUNINO, NINO DI ROCCHINO, I forti di Giovo, Savona 2000
Fortificazioni
139
ARMAMENTI NAVALI
Argomento poco studiato quello degli armamenti navali nei saggi fino ad oggi pub-
blicati. Anche se molti testi non trattano specificamente ed esclusivamente di armi,
si dimostra un filone di ricerca proficuo e interessante. Abbiamo deciso di segnalare
alcuni degli studi più interessanti con l’auspicio che in futuro vengano dedicati
nuovi studi a questo tema.
[1664]La defense militaire des voies navigables, a cura di G. PERBELLINI, Den Haag
1999
[1665]La navigation du savoir: etude de septs arsenaux historiques de le Mediterranée, 141
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[1666]The Iamam 2002 special exhibition: arms and armour exhibition, Oslo 2003
[1667]ARAGNO, VITTORIO, Raccolta di dati sul materiale d’artiglieria di terra e navale:
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l’inaugurazione dell’Arsenale al varo mdella nave Puglia, Taranto 1989
[1670]CIPOLLA, CARLO M., Guns and sails in the early phase of European expansion,
1400-1700 ,London 1965 (traduzioni italiane Milano 1994; Bologna 1999)
[1671]CONCINA, ENNIO, L’arsenale della Repubblica di Venezia: tecniche e istituzioni
dal medioevo all’età moderna, Milano 1984
[1672]CURTI, GIOACCHINO, I magazzini generali nello arsenale marittimo di Napoli,
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[1673]CRESWELL, JOHN, La guerra marittima, Roma 1938
[1674]ERIKSEN, EGON, Conservation of iron recovered from the sea, Copenhagen 1966
[1675]FORMICOLA, ANTONIO, La base navale di Napoli dalle origini ai giorni nostri:
la nascita e lo sviluppo di una importante struttura militare attraverso quattro se-
coli, Roma 1995
[1676]GATTI, LUCIANA, L’arsenale e le galee: pratiche di costruzione e linguaggio tecnico
a Genova tra Medioevo ed età moderna, Genova 1990
[1677]GAY, FRANCO, Le costruzioni navali dell’arsenale di Venezia, Roma 1989
[1678]GLETE, JAN, Warfare at Sea 1500-1650, London New York 1999
[1679]GUILLERM, ALAIN, Fortifications et marine en Occident: la pierre et le vent, Pa-
ris 1994
[1680]HARDING, RICHARD, Seapowr and Naval Warfare, 1650-1830, London New
York 1999
[1681]HOGG, IAN VERNON, Naval gun, Poole 1978
[1682]KNUTH, PAUL, Die Bestaubungseinrichtung von Armeria maritima Willd, s.l.
1891
[1683]LANE, FREDERIC C., The crossbow in the nautical revolution of the middle ages,
s.l., s.d.
Armamenti navali
Il mondo antico e medievale non hanno conosciuto le uniformi così come intese nel-
l’accezione moderna. Queste nascono con l’ingigantirsi degli eserciti nazionali e il pro-
gressivo abbandono dell’armatura. Questi lavori raccolgono informazioni non solo sui
capi di abbigliamento dei soldati ma anche sui gradi, sui distintivi e sull’equipaggia-
mento. Il loro studio interessa principalmente appassionati, modellisti e collezionisti,
anche se negli ultimi decenni sono stati pubblicati saggi di notevole interesse, come molti
editi dalla collana di studi militari Osprey Publishing, indispensabili punti di riferimento
per i creatori di figurini storici ma che non mancano di interessare anche gli specialisti,
sopratutto per i ricchi apparati iconografici. Bisogna segnalare che i risultati più note-
voli sono stati raggiunti nello studio delle uniformi degli eserciti dei due conflitti mon-
diali (che esulano da questa bibliografia), anche se apprezzabili studi sono stati svolti sulle
uniformi degli eserciti del periodo napoleonico e su quelle degli eserciti della seconda
metà dell’Ottocento, grazie all’abbondanza delle fonti fotografiche e dei cimeli.
Abbiamo inserito anche le fonti (sia originali sia in risptampa anastatica) utili al- 143
l’uniformologia.
La vessillologia si è imposta come disciplina autonoma ma parallela allo studio sulle
armi antiche solo in anni relativamente recenti. Sono ancora rare le monografie in-
teramente dedicate a questo argomento, ma alcune sono di grande importanza per un
quadro completo su armamenti, divise ed equipaggiamenti militari, come il 1696 e
il 1731.
[1710]Il restauro di due bandiere dell’Armeria reale, a cura di P. VENTUROLI, Torino 1997
[1711]Il soldato europeo del Settecento, Roma 1987
[1712]Il Tricolore della Repubblica Cispadana per le vie d’Italia per la libertà, a cura di
U. BELLOCCI, Reggio Emilia 1987
[1713]Istruzione sulla divisa del corpo speciale d’Africa: 25 febbraio 1889, Ristampa ana-
statica, Parma 1993
144 [1714]Istruzione sulla divisa degli ufficiali: approvata con R. Decreto 2 aprile 1871, Ri-
stampa anastatica Parma 1993
[1715]Le bandiere dell’esercito, Roma 1981
[1716]Mostra delle armi ed uniformi napolitane: 1734-1860, Napoli 1969
[1717]Regolamento sull’uniforme: 5 aprile 1873. Allegato n. 1 al regolamento di disci-
plina militare, Roma 1885
[1718]Su emblemi e vessilli: raccolta di scritti in onore di Aldo Ziggioto, a cura di R. BRE-
SCHI, A. MARTINELLI, Pisa 2002
[1719]The Oxford history of the British army, a cura di D. CHANDLER, Oxford New
York 1994
[1720]Uniformi dell’esercito brasiliano dal 1730 al 1922, s.l. 1989
[1721]Uniformi militari, a cura di J.B.R. NICHOLSON, M. BRIGNOLI, Novara 1973
[1722]Uniformi storiche degli eserciti europei, Roma 1988
[1723]Uniformi militari italiane del settecento, a cura di M. BRANDANI, P. CROCIANI,
M. FIORENTINO, Roma 1976
[1724]Uniformy C. K. rakouse armady k roku 1822, a cura di J. KUBICEK, Brno 2005
[1725]Vestiture, divise, stemmi: immagini di vita comunale fra ‘700 e ‘800 in terra di
Bari, 29 novembre-8 dicembre 1997, Fiera del Levante, a cura di E. ANGIULI,
s.l., s.d.
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empires and exotic uniforms, Oxford - New York 1999
[1727]ADAMI, VITTORIO, Bandiere di reggimenti italiani (1800-1814), Milano 1925
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[1729]ALES, STEFANO, Il copricapo della Cavalleria italiana dal 1861 al 1943, Roma
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[1730]ALES, STEFANO, Insegne militari preunitarie italiane (1671-1870), Roma 2001
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Uniformi e vessilli
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valleggeri del Monferrato”, Voghera 2000
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[1742]CATELLANI, RENZO, Soldati d’Africa: storia del colonialismo italiano e delle uni-
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[1743]CAVALIERI, GIORGIO, Uniformi piemontesi, 1671-1798: le truppe di s.d.r. il duca
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[1746]CIANCI, BRUNO, Due secoli sui mari: le bandiere della Guardia costiera degli Stati
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[1747]CLIMINTI, ENZO, L’armamento dei finanzieri: Regno di Sardegna e Regno d’Ita-
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[1748]DEL GIUDICE, ELIO, Uniformi militari italiane: dal 1861 ai giorni nostri, 2 voll.,
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[1757]GALLIANI, G., La cavalleria di linea italica 1796-1814: storia, uniformi, ban-
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Uniformi e vessilli
Uniformi e vessilli
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[1800]RICCHIARDI, ENRICO, Stemmi e bandiere del Piemonte, Cavallermaggiore To-
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[1801]RICCHIARDI, ENRICO, Uniformi ed equipaggiamento della fanteria di linea
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un documento del 1736, Torino 1978
Uniformi e vessilli
Per lo studio delle armi antiche un posto particolare è riservato alle armi da duello. Nella
storia dell’umanità questa pratica, al centro di rituali religiosi e sociali, è stata largamente
applicata e alcune civiltà sono state fortemente influenzate da essa. Basti pensare al-
l’importanza che il duello assume nei poemi omerici e nelle civiltà arcaiche nel bacino
del Mediterraneo; nella società del Medioevo occidentale come nel Giappone feudale.
Prassi fondamentale nel diritto germanico, il duello nella civiltà occidentale si svi-
lupperà verso canonizzazioni che lo regolamenteranno rigidamente in codici inter-
nazionali, studiati da Gelli, fino alla metà del XX secolo.
Nel corso dei secoli si produssero armi per l’esclusivo utilizzo dei duellanti e testi per
celebrarne la pratica. A questi sono state recentemente dedicate mostre bibliografiche
(come il 1814), occasione anche per mostrare le armi da duello (come il 1815).
Senza dubbio il duello ha avuto una grande importanza nell’evoluzione della scherma,
ma questa nasce soprattutto per esigenze militari, come i trattati più antichi dimostrano, 149
favorendo la creazione di armi da “sala”, fino a divenire un vero e proprio sport. La trat-
tatistica sull’argomento è vasta a partire dal XV secolo (anche se sono noti trattati di epo-
che precedenti), come il celeberrimo trattato di Fiore dei Liberi, e recentemente sono state
curate edizioni e commenti soprattutto da appassionati di scherma storica e sportivi.
A queste categorie abbiamo accorpato anche i testi sul torneo, non limitandoci ai te-
sti riguardanti il torneo propriamente detto, che pure ha avuto numerose evoluzioni,
ma includendo le giostre cavalleresche e i “giochi di guerra” in generale. Le affinità
con il duello e con la scherma risiedono principalmente negli aspetti sociali e ludici;
la maggior parte dei testi che abbiamo voluto segnalare aiutano nell’inquadramento
storico e sociale anche delle armi da duello e da scherma.
[1814]A fil di spada: il duello dalle origini... agli ori olimpici, a cura di A. SPOTTI, Bi-
blioteca nazionale centrale, Roma, 18 maggio-12 luglio 2005, Roma 2005
[1815]Catalogo delle opere di scherma: duello e regole cavalleresche dal XV al XX secolo.
Catalogo delle armi bianche: dal XIV al XX secolo, a cura di G. BAGAGLIA, C.
DE VITA, Roma 1982
[1816]Escrime rationnelle aux trois armes, Gand 1909
[1817]Ettore Fieramosca: i cavalier, l’armi, le dame, Napoli 1989
[1818]Il torneo di Caserta, Sorrento 2001
[1819]Il Saracino e gli spettacoli cavallereschi nella Toscana Granducale, a cura di M.
SCALINI, Firenze 1987
[1820]ALDERIGI, M., I targoni, in Il gioco del ponte di Pisa: memoria e ricordo di una
città, Firenze 1980
[1821]ANGELO, DOMENICO, L’ecole des armes, avec l’explication generale des principa-
les attitudes et positions concernant l’escrime. Dediee a leurs altesses royales les prin-
ces Guillaume-Henry & Henry-Frederic, London 1763
[1822]ANGELUCCI, ANGELO, Armilustre e torneo con armi da battaglia tenuti a Vene-
Scherma, duello, tornei
Come tutte le discipline storiche, anche lo studio delle armi antiche si basa sulla let-
tura, l’analisi e l’interpretazione delle fonti. Strumenti indispensabili sono le raccolte
di documenti inediti offerte dall’Angelucci. Di seguito abbiamo voluto segnalare una
selezione di fonti, che per ovvi motivi non può che essere parziale, che sicuramente
interesserà gli specialisti e gli amatori della materia. A questa abbiamo aggiunto edi-
zioni e studi dedicati ai più celebri manoscritti e testi antichi sulle armi.
[1874]Annuario d’artiglieria 1852 e 1853: sunto delle cose nuove proposte e introdotte
nel materiale d’artiglieria durante il biennio, Torino 1861 153
[1875]Annuario d’artiglieria 1856 e 1857: sunto delle cose nuove proposte e introdotte
nel materiale d’artiglieria durante il biennio,Torino 1861
[1876]Cenni sulle armi da fuoco, Torino 1860
[1877]Die Schweizer Bilderchroniken des XV, Zurich 1941
[1878]Documenti inediti per la storia delle armi da fuoco italiane, Graz 1972
[1879]Du tir des armes a feu et principalement du tir du fusil, Paris 1845
[1880]Giudizi della stampa italiana e straniera sull’opera Documenti inediti per la sto-
ria delle armi da fuoco italiane, Torino 1868
[1881]Istruzione sui moschetti a retrocarica d’artiglieria e da pontieri, Torino 1871
[1882]Istruzione provvisoria sul servizio delle bocche da fuoco da campagna, Venaria
Reale 1852
[1883]Istruzione provvisoria sul servizio dell’obice da montagna da cent. 12, Torino 1853
[1884]Istruzione provvisoria sul tiro e sul puntamento delle bocche da fuoco da muro ad
uso dei sott’ufficiali, Torino 1854
[1885]Le macchine di Valturio: nei documenti dell’archivio storico Amma, Torino 1988
[1886]Manuale pel servizio dell’artiglieria in campagna, Torino 1861
[1887]Modificazioni al regolamento d’esercizi per la fanteria 11 febbraio 1892 per I corpi
armati di fucili Mod. 1891 e all’istruzione sulle armi e sul tiro pei corpi di fan-
teria armati di fucili Mod. 1891-23 aprile 1894, Sanremo 1895
[1888] Norme pel caricamento degli affusti e carri del traino da campagna, Torino
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[1889]Nozioni sulla polvere, sulle armi portatili e sulle artiglierie: redatte per uso degli
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[1890]Quellen zur Geschichte der Feuerwaffen: facsimilierte Nachbildungen alter Ori-
ginalzeichnungen, Miniaturen, Holzschnitte und Kupferstiche, nebst Aufnahmen
alter Originalwaffen und Modelle, Leipzig 1877
[1891]Regolamento d’istruzione e di servizio interno per l’artiglieria e il genio: 23 di-
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[1899]ANGELUCCI, ANGELO, Notizie con documenti inediti sul tiro al segno a Mantova,
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[1900]ANGELUCCI, ANGELO, Documenti inediti per la storia delle armi da fuoco ita-
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[1901]ANGELUCCI, ANGELO, Documenti inediti per la storia delle armi da fuoco ita-
liane, Torino 1868
[1902]ANGELUCCI, ANGELO, Il tiro a segno in Italia dal XII al XVI secolo: cenni sto-
rici con documenti inediti, Torino 1863
[1903]ANGELUCCI, ANGELO, Del tiro a segno in Torino: storia con documenti inediti,
Torino 1865
[1904]ANGELUCCI, ANGELO, Documenti inediti per la storia delle armi da fuoco ita-
liane, Torino 1865
[1905]ANGELUCCI, ANGELO, Il tiro a segno in Aosta dal XII al XIX secolo: cenni storici
con documenti inediti, Torino 1864
[1906]ANGELUCCI, ANGELO, Spigolature militari dell’archivio comunale di Foligno, Fo-
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[1907]ANGELUCCI, ANGELO, Il tiro al segno in Italia dalla sua origine sino ai nostri
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[1908]ANGELUCCI, ANGELO, Di un documento relativo a Francesco di Giorgio Martini
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[1909]ANGELUCCI, ANGELO, Ricordi e documenti di uomini e di trovati italiani per ser-
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[1910]BARBERO, PIER LUIGI, Abrase Paré. Colpi d’archibugio e polveri di mummia nel
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[1919]D’AYALA, MARIANO, Lezioni di artiglieria: dettate agli alunni del Real Collegio
Militare, Napoli 1840
[1920]DE GHEYN, JACOB, Maniement d’armes d’arquebuses, mosquetz, et piques, Am-
sterdam 1607
[1921]D’EMBSER, GIOVANNI BATTISTA, Compendio della grand’arte d’artiglieria, a cura
di G. DONDI, Collegno 2007
[1922]DE MONTFAUCON, BERNARD, Les levees des gens de guerre, les habits, les maga-
zins, les travaux, les signes & les combats militaires, les armes de toutes les nations,
les marches d’armees, les machines de guerre, &c. Par dom Bernard de Montfau-
con, Paris 1722
[1923]DE ROBERTIS, TERESA, Feliciano copista di Valturio, in Tra libri e carte, Firenze
1998, pp. 73-97
[1924]DE SAINT DIDIER, HENRY,Traicte contenant les secrets du premier livre sur
l’espee seule, mere de toutes armes, Paris 1907
[1925]DUFOUR, AUGUSTE; RABUT, FRANÇOIS, Les armuriers, les fabricants de pudre à
canon et les armes de diverses espéces en Savoie, in Mémoires de la Société Savoi-
sienne d’Histoire, vol. XXII , pp. 113-243
[1926] FIORE, FRANCESCO PAOLO, Città e macchine del ‘400: nei disegni di Francesco
di Giorgio Martini, Firenze 1978
[1927]GAIBI, AGOSTINO, Un codice manoscritto della fine del ‘500 che interessa la sto-
ria delle armi italiane, Torino 1959
[1928]GAIBI, AGOSTINO, Un manoscritto del ‘600: l’Arte Fabrile, di Antonio Petrini,
Torino 1962
[1929]GALANTI, GIACINTO, Per la fusione de’ gradi facoltativi e non facoltativi nel-
l’artiglieria in rapporto ad averi ed ascensi, Napoli 1848
[1930]GIRAUD, JEAN CLAUDE, Documents pour servir à l’Histoire de l’Armaments
du moyen âge et à la Renaissance, 3 voll., Lyon 1899
[1931]KNOWLES, CHRISTINE, A 14th Century Imitator of Jean de Meung: Jean de Vi-
gnay’s Translation of the “De Re Militari of Vegetius”, in Studies in Philology, LIII,
3 (1956), pp. 452-458
[1932]LE DRAN, HENRY FRANCOIS, Traitè ou reflexions tirees de la pratique sur les pla-
yes d’armes a feu, Amsterdam 1741
[1933]MANNO, ANTONIO, Arredi ed armi di Sinibaldo Fieschi da un inventario del
1532 con avvertenza e glossario, Genova 1876
[1934]MARIANI, FELICE, Due parole di risposta ad un avversario delle armi a cavallo,
Fonti
Roma 1887
[1935]MARIANI, FELICE, La questione dei cannoni da campo dell’avvenire, Roma 1895
156 [1936]MASSERA, ALDO FRANCESCO, Roberto Valturio omnium scientiarum doctor et
monarcha (1405-1475), Pesaro 1927
[1937]MERENDONI, ANTONIO G. G., Armi e armati nell’Italia dei secoli XV-XVI: stu-
dio critico documentario basato sulle notizie reperite da autori contemporanei, ar-
chivistiche, statutarie, ecc., corredato da numerose illustrazioni ,Rimini 1993
[1938]MONDO, C., Nozioni elementari sul tiro delle armi da fuoco, Torino 1857
[1939]PANOT, LEON LAURENT GEORGE JOSEPH, Cours sur les armes a feu portatives,
Paris 1851
[1940]QUAGLIA, LUIGI ZENONE, Monografia delle bocche da fuoco di presente adottate
nell’artiglieria di S. M. Carlo Alberto, 3 voll., Genova 1840-1841
[1941]RODAKIEWICZ, ERLA, The editio princeps of Roberto Valturio’s De re militari in
relation to the Dresden and Munich manuscripts, Milano 1940
[1942]RONCAI, LUCIANO, La Sabbioneta di D. Joseph Chafrion: Milano 1687, Cre-
mona 1989
[1943]SAINT-ROBERT, PAOLO BALLADA, Nuovo proietto e nuova arma da fuoco, Torino
1857
[1944]STICCA, GIUSEPPE, Gli scrittori militari italiani, Torino 1912
[1945]THIROUX, A., Observations sur l’emploi de la poudre fulminante dans les projec-
tiles creux et les artifices de rupture, Paris 1850
[1946]VALTURIO, ROBERTO, Opera de facti e precepti militari di lo excellente misier Ro-
berto Valturio Ariminese gia inscripta in latin a lo illustre signor Sigismondo Pan-
dolpho Malatesta principe di Arimino et hora traducta in vulgar … ,Verona 1483
[1947]VENTURI, GIOVANNI BATTISTA, Dell’origine e dei primi progressi delle odierne ar-
tiglierie del cavaliere Giambattista Venturi membro del cesareo-regio instituto di
scienze ed arti ... Memoria letta all’instituto il giorno 8 giugno 1815, Reggio Emi-
lia 1815
[1948]VON SCHARNHORST, GERHARD JOHANN DAVID, Traité sur l’artillerie, Paris, s.d.
Fonti
157
RIVISTE
Ogni nazione europea e nord americana possiede una propria rivista ufficiale di studi
sulle armi antiche. Alcune di esse sono un vero e proprio punto di riferimento mon-
diale per storici e amatori, come la spagnola Gladius (qui segnaliamo l’importante
1975). In Italia è pubblicata dal 1954 Armi antiche, tra le decane del settore e una delle
più prestigiose al mondo.
Nelle biblioteche italiane è difficile reperire queste riviste, qui segnaliamo i titoli delle
riviste, i fondi e i numeri speciali che è possibile rintracciare nelle biblioteche italiane.
Per gli estratti dalle riviste pubblicati sotto forma di fascicolo o libretto rimandiamo
alle categorie dell’argomento specifico.
159
[1949]Actions guns: le magazine de tous les tireurs et de toutes les armes
[1950]Arms and armor annual
[1951]Armamentaria
[1952]Armes Ancienes
[1953]Armes anciennes: revue consacree a l’etude des armes anciennes
[1954]Armi antiche: bollettino dell’Accademia di S. Marciano
[1955]Armi ieri e oggi: caccia e tiro
[1956]Arms Collecting
[1957]Avancarica magazine: the Italian muzzle loading magazine: organo ufficiale della
C.N.D.A
[1958]Classica: armi, militaria, uniformologia, collezionismo, storia
[1959]Gazette des Armes
[1960]Gazette des uniformes
[1961]Gladius: etudes sur les armes anciennes et la vie culturelle en orient et occident
[1962] Journal of Roman military equipment studies: dedicated to the study of the weapons,
armour, and military fittings of the armies and enemies of Rome and Byzantium
[1963]Lame d’autore: artistiche, sportive, da collezionare. Rivista trimestrale
[1964]Le musee d’armes: bulletin de l’ASBL, Les Amis du Musée d’Armes de Liege
[1965]Milites: la rivista italiana di uniformi ed armi
[1966]Selearmi: repertorio internazionale delle armi
[1967]The journal of the Arms and armour society
[1968]Tradition magazine: armes-uniformes-figurines
[1969]Uniformi & armi: la prima rivista italiana di militaria
[1970]Vaanbenhistoriske Aarbørger
[1971]Waffen und Kostumkunde
[1972]BRUNAUX, JEAN-LOUIS, Gournay II: boucliers et lances, depots et trophees, in Re-
vue Archeologique de Picardie, Paris 1988
[1973]LEJARS, THIERRY, Gournay III: les Fourreaux D’Epee, le sanctuaire de Gournay-
sur-Aronde et l’armement des Celtes de La Tene moyenne, in Archeologie aujour-
d’hui, Paris 1994
[1974]Cenni sui corpi di fanteria leggiera e sulle carabine in uso presso le principali ar-
mate europee, Torino 1993
Riviste
Non strettamente legata alle armi antiche è la legislazione vigente sulla detenzione di
armi. Questa, difatti, interessa non solo le armi contemporanee ma anche quelle
d’epoca. Essendo molto diffuso il collezionismo di quest’ultime, abbiamo elencato di
seguito i volumi di riferimento per una completa panoramica sull’argomento.
[1977]Atti della Giornata di studi Armi e giustizia: Rovereto 1986, Calliano 1987
[1978]Atti del secondo Convegno sulla disciplina delle armi, Brescia 1985
[1979]Codice delle armi, munizioni, esplosivi: commercio, detenzione, fabbricazione, de-
litti in materia di armi proprie e improprie: legislazione e giurisprudenza, Milano 161
1989
[1980]Decimo Convegno nazionale di studio sulla disciplina delle armi: atti, Brescia
1994
[1981]Guns in American society: an encyclopedia of history, politics, culture and the law,
Santa Barbara 2002
[1982]Quarto Convegno nazionale di studio sulla disciplina delle armi: atti, Brescia 1987
[1983]Quinto Convegno nazionale di studio sulla disciplina delle armi: atti, Brescia 1988
[1984]Settimo Convegno nazionale di studio sulla disciplina delle armi: atti, Brescia
1990
[1985]Terzo Convegno nazionale di studio sulla disciplina delle armi: atti, Brescia 1986
[1986]Undicesimo convegno nazionale di studio sulla disciplina delle armi: atti, Brescia
1995
[1987]Waffenrecht, Koln 1992
[1988]ALIQUO, VITTORIO, La vigente disciplina sulle armi e le materie esplodenti: li-
neamenti e problemi, legislazione, Palermo 1976
[1989]BELLAGAMBA, GIANNI, Armi, munizioni, esplosivi: disciplina penale e ammini-
strativa, Milano 1996
[1990]BONITO, VINCENZO, La nuova disciplina giuridica delle armi: con appendice con-
tenente un formulario e la legislazione, Firenze 1982
[1991]BONITO, VINCENZO, Disciplina giuridica delle armi, Firenze 1987
[1992]BONITO, VINCENZO, Le armi, la legge: le norme sulla detenzione di armi, mu-
nizioni, esplosivi, congegni assimilati, Firenze 1992
[1993]BONITO, VINCENZO, La nuova disciplina giuridica delle armi: con appendice con-
tenente un formulario e la legislazione, Firenze 1982
[1994]CANTAGALLI, RAFFAELLO, Le armi e gli esplosivi nella legislazione vigente: espo-
sizione coordinata e sistematica delle norme dei principali testi di legge in mate-
ria, Roma 1995
[1995]CANTAGALLI, RAFFAELLO, Le armi e gli esplosivi nella legislazione vigente: espo-
sizione coordinata e sistematica dei principali testi di legge in materia ,Roma 2002
[1996]CANTAGALLI, RAFFAELLO, Le armi e gli esplosivi nella legislazione vigente: espo-
sizione coordinata e sistematica delle norme dei principali testi di legge in mate-
ria, Firenze 1975
[1997]CARCANO, DOMENICO, La disciplina delle armi, delle munizioni e degli esplo-
Legislazione
Legislazione
163
APPENDICE
1955
Profili biografici: “Enrico Gonella“
Rassegna della stampa antica e moderna sulle armi
GAIBI A., Il trombone
GAY P., Della nomenclatura delle bocche da fuoco antiche 169
HOFFMEYER B., Deux armures de roi danois (“Due armature dei re danesi” – senza tra-
duzione)
MAGLIOLI V., La balestra
SIMONI A. e CANO A., La pistola a semiretrocarica. - Un interessante caso giudiziario
SIMONI A. e CANO A., Pistole ... da tavola
1956
Profili biografici: “Il generale Giuseppe Biancardi“
Rassegna della stampa antica e moderna sulle armi
AROLDI A. M., Pompeo della Chiesa - ultimo armaiolo milanese
ARRIGHI G., Un modello di mortaio elettrico del ‘700
CIRRI G., Federigo Stibbert nel primo cinquantenario della sua morte
GAIBI A., Appunti sull’origine e sulla evoluzione meccanica degli apparecchi di accensione
delle armi da fuoco portatili (Parte I)
GAIBI A., La polvere pirica (Voci dell’enciclopedia)
GAY P., La collezione delle armi da fuoco portatili del Museo Nazionale d’Artiglieria in Torino
PANSERI C., Una pregevole lama giapponese di Masahide
SEIZ H., Some traits of the international expansion of edged weapons during XVI cen-
tury (“Alcuni tratti caratteristici sulla espansione internazionale della armi bianche nel
1500” –traduzione in riassunto)
Indice per annate della rivista Armi antiche
TARASSUK L., Deux ramarcuables armures italiennes du XVI siecle à l’Ermitage (“Due
importanti armatura italiane del secolo XVI presso al museo dell’Ermitage di Leningrado”
– senza traduzione)
1957
Profili biografici: “Alfonso I d’Este“
Rassegna della stampa antica e moderna sulle armi
GAIBI A., Appunti sull’origine e sulla evoluzione meccanica degli apparecchi di accensione
delle armi da fuoco portatili (Parte II)
RODOLFO G., Una spada del secolo XIV rinvenuta a Carignano nell’alveo del Po
SIMONI A. e CANO A., Fulvio Gherardi armiere e poeta del XVII secolo
TARASSUK L., A rare relic of the colonial period in the history of the United States. (“Un
raro cimelio del periodo coloniale nella storia degli Stati Uniti” – traduzione in riassunto)
170 1958
NATTA-SOLERI R., En visite à l’Armeria Reale de Turin et le but de l’Accademia de S.
Marciano. (“Visita all’Armeria Reale di Torino ed obbiettivi dell’Accademia di San Mar-
ciano” - senza traduzione)
1959
Archives et collections Raoul et Jean Brunon - Les Arts Militaires Français au XVIIIème
siècle, 1715-1791. (“Archivi e collezioni di Raoul e Jean Brunon – Le Arti Militari Fran-
cesi nel XVIII secolo” - senza traduzione)
GAIBI A., Un codice manoscritto della fine del ‘500 che interessa la storia delle armi ita-
liane
1960
Profili biografici: “Charles Buttin“
Rassegna della stampa antica e moderna sulle armi
Elenco Soci dell’Accademia di San Marciano (situazione al 1 marzo 1960)
AROLDI A. M., Le armi da botta
GAIBI A., I Cominazzi: una famiglia di artefici famosi di Gardone Val Trompia
GRANCSAY S. V., Medieval and Renaissance Arms and Armor in the Metropolitan Mu-
seum of Art. (“Armi e armature medievali e rinascimentali del Museo Metropolitan delle
Arti” – senza traduzione)
1961
Profili biografici “Francesco Martinengo Colleoni“ di R. Natta-Soleri
Rassegna della stampa antica e moderna sulle armi
AMORETTI G., La Cittadella di Torino
BOCHENSKI Z., L’armure en écailles polonaise au XVII siècle. (“L’armatura a scaglie po-
lacca nel XVII secolo” – senza traduzione)
GAIBI A., L’armatura del Re Sole e gli ultimi armaioli bresciani
ZYGULSKI JR Z., Italian arms, armour and insignia in Poland. (“Armi, armature ed in-
segne italiane in Polonia” – senza traduzione)
1962
Profili biografici: “Sir James Mann” di Williams Reid (traduzione del Gen. A. Gaibi) 171
Rassegna della stampa antica e moderna sulle armi
GAIBI A., Un manoscritto del ‘600. “L’arte Fabrile, di Antonio Petrini” (Libro primo)
GAIER C., A propos d’armes et d’armures de transition (1495-1500): le témoignage pic-
tural du “Siege de Jerusalem” du Musée de Gand. (“A proposito di armi ed armature di
transizione (1495-1500): la testimonianza pittorica dell’ «Assedio di Gerusalemme» del
Museo di Gand” - senza traduzione)
GAIER-LHOEST J., Pointes de flèches et de carreaux du bas Moyen Age trouvées dans le
lit de la Meuse à Liège. (“Punte di frecce e di quadrelli del basso Medioevo trovati nel letto
del Meuse a Liegi” - senza traduzione)
HOFF A., The Tojhusmuseum, Copenhagen. (“Il Museo dell’Arsenale Reale di Copenha-
gen” – senza traduzione)
LECONTE J. R., Le Musée Royal de l’Armée & d’Histoire Militaire - Bruxelles. (“Il Mu-
seo Reale delle Armi e della Storia Militare di Bruxelles” - senza traduzione)
PANSERI C., L’acciaio di Damasco nella leggenda e nella realtà
1963
Profili biografici: “Eugenio Francesco (Il Grande) di Savoia Carignano“ di R. Natta-Soleri
Rassegna della stampa antica e moderna
BOSSON C., Le Morgenstern. (“Le mazze ferrate medievali” – senza traduzione)
DEROKO A., Quelques mots sur les plus ancieus gros canons turcs. (“Qualche parola sui
Indice per annate della rivista Armi antiche
1964
172 Profili biografici: “Sir Guy Francis Laking“ di John Hayward (traduzione a cura di A.
Gaibi)
Amoretti G., Nel quarto centenario della fondazione della Cittadella di Torino (Con-
ferenza tenuta all’Unione Industriale di Torino il 13 novembre 1964)
BAXTER D. R., The development of the blunderbuss in England. (“Lo sviluppo del trom-
bone in Inghilterra” - traduzione a cura di R. Natta-Soleri)
FALDELLA E., La battaglia dell’Assietta 19 luglio 1747
GAIBI A., Una fabbrica di armi italiana il Polonia nel XVII secolo
GAIBI A. e Gay P., Un manoscritto del ‘600: “L’arte fabbrile di Antonio Petrini” (Libro
terzo)
LAVIN J. D., La influencia italiana en la arcabucerià española. (“L’influenza italiana nel-
l’archibuseria spagnola” traduzione a cura di A. e R. Natta-Soleri)
MARTIN P., Les collections militaires du Musée historique de Strasbourg. (“Le collezioni
militari del museo storico di Strasburgo” traduzione a cura di R. Natta-Soleri).
RAOUL COLLECTION et BRUNON J., L’esposizione Napoleone di fronte alla Spagna 1808-
1814 (traduzione a cura di Mariella Pedriali e R. Natta-Soleri)
TARASSUK L., Introduction de la platine à silex à la française dans les armes à feu russes.
(“Introduzione dell’acciarino «alla francese» nelle armi da fuoco russe” traduzione a cura
di R. Natta-Soleri)
1965
AMORETTI G., Le gallerie di contromina della “Mezzaluna della Porta del Soccorso” della
Cittadella di Torino
1966
BAXTER D. H., English all metal flintlock pistols of the eighteenth and early nineteenth
century. (“Pistole inglesi a pietra focaia, interamente in metallo, del XVIII secolo e ini-
zio del XIX” - traduzione a cura di F. Bottale)
BOCHENSKI Z., Supplément au problème des casques hongrois dorés. (“Supplemento al
problema degli zucchetti ungheresi dorati” - traduzione a cura di P. Capussotti)
BOUDRIOT J., La manufacture d’armes de Turin, an IX – 1814. (“La fabbrica d’armi
di Torino anno IX – 1814” - traduzione a cura di P. Capussotti)
CHIAPPA E., Ordinamento, armamento, uniformi delle truppe Ducali Sabaude durante
gli assedi di Verrua del 1625 e 1704-5
GAIBI A., I. Chinelli, inventori e fabbricanti di armi da guerra
HAYWARD J., A Terracotta Modello in the Victoria and Albert Museum, London. (“Un
modello in terracotta nel «Victoria and Albert Museum» di Londra” - traduzione a cura
di F. Bottale)
LINDSAY M. K., Gunpowder or how it all didn’t start. (“La polvere pirica ovvero Come
tutto ciò non incominciò” - traduzione a cura di M. Pedriali)
PANSERI C., Nippon - To; la spada giapponese. Tipi, nomenclatura, cura e manutenzione
delle armi bianche giapponesi
Indice per annate della rivista Armi antiche
1967
AMORETTI G., Torino nel suo sviluppo dalla città romana alla piazzaforte militare set-
tecentesca
BRAO P. G., Dell’armamento individuale dei guerrieri longobardi: VI – VII sec.
GAIBI A., Il fucile sardo
KRAUHS H., Die Entwicklung der österreichischen Uniform vom 17 J. H. bis zum Ende
des ersten weltkrieges. (“L’evoluzione dell’uniforme austriaca dal XVII secolo al termine
della prima guerra mondiale - traduzione a cura di D. W. Scheitlin e R. Natta-So-
leri)
MARTIN P., L’Artillerie et la Fonderie de Canons de Strasbourg du XIV au XVIII siecle.
(“L’artiglieria e la fonderia di cannoni di Strasburgo dal XIV al XVIII secolo” - tradu-
zione a cura di F. Fiora)
174
PURAYE J., Il damasco (traduzione a cura di P. Capussotti)
SCOTT B. F. R., Weapons of the New Zealand Maori. (“Le armi dei Maori della Nuova
Zelanda” - traduzione a cura di M. Pedriali e R. Natta-Soleri)
UHLEMANN H. R., Über einige Vorschneide und Kredenzbestecke des Deutschen Klin-
genmuseums Solingen. (“Alcune posate da assaggio e da trinciatura del Deutschen Klin-
genmuseum di Solingen” - traduzione a cura di M. Pedriali)
ZIGGIOTO A., Le bandiere della marina da guerra degli Stati Italiani - Bandiere della
marina da guerra dal Ducato di Savoia al Regno d’Italia (c. 1260-1861)
1968
Indice generale degli articoli comparsi sui bollettini “Armi Antiche” 1954-1968
CANESCHI G., Mostra d’armi bianche corte
CHOMON RUIZ P., Battaglie in Val Varaita
GAIBI A., Le armi da fuoco “alla Morlacca” dette “Albanesi”
HAYWARD J. F., A Sadeler Powder-Flask in the Museo Civico, Trieste. (“Una fiasca da
polvere di Sadeler nel Museo Civico di Trieste” - traduzione a cura di A. Gaibi)
PETITMERMET R., Quelques notes sur les uniformes des Suisses au service du Royaume de
Sardaigne. (“Note sulle uniformi degli Svizzeri al servizio del Regno di Sardegna” - tra-
duzione di E. Chiappa)
SCHAFROTH M. F., Les troupes suisses au service du Royaume de Sardaigne. (“Le truppe
svizzere al servizio del Regno di Sardegna” - traduzione a cura di E. Chiappa)
1969
Sommario delle pubblicazioni
BARRACLOUGH E. M. C., The flag in the Bayeux Tapestry. (“Le bandiere nell’Arazzo di
Bayeux” - traduzione a cura di P. Spinelli)
BROCCHI L. B., Lo schioppo da caccia nelle province toscane durante i secoli XVII, XVIII
e XIX
DE PODZNIAKOFF D., Uniformes des troupes russes durant la campagne d’Italie de Sou-
voroff. (“Le uniformi delle truppe russe durante la campagna d’Italia di Suvorov” - tra-
duzione a cura di M. Pedriali ed E. Chiappa)
GAIBI A., Il Serpentino (Nuovo contributo alla storia degli apparecchi di accensione
delle armi da fuoco)
KLIETMANN G. K., Eine getriebene Schraub-Medaille auf Friedrich den Grossen von
1763. (“Un medaglione a sbalzo del 1763 rappresentante Federico il Grande” - tradu- 175
zione a cura di M. Pedriali)
MAC CARTHY M., Sabre “piémontais” d’officier du 3e Régiment de Cavalerie – Direc-
toire. (“Sciabola «piemontese» da ufficiale del 3° Reggimento di Cavalleria, Direttorio -
traduzione a cura di G. Dondi).
T’SAS F., Dulle Griet. La grosse bombarde de Gand et ses soeurs. (“Dulle Griet. La grande
bombarda di Gand, e le sue sorelle” - traduzione a cura di F. Fiora e G. Dondi)
ZIGGIOTO A., Le bandiere degli Stati italiani. 3) Fiume
1970
Sommario delle pubblicazioni
BALDET M. P., Les troupes françaises aux XVII et XVIII siècle. (“Le truppe francesi nei
secoli XVII e XVIII” - traduzione a cura di G. Dondi e B. Gagnone)
CORVISIER A., Quelques aspects peu connus de l’Armée de l’Ancien Régime. (“Aspetti poco
noti dell’esercito dell’Ancien Régime” - traduzione di G. Dondi)
CURTO S., L’Arte militare presso gli antichi egizi
DI CARPEGNA N., Un elenco di armi da fuoco del 1747
GAIBI A., Armi da fuoco italiane nell’Ermitage (Parte I)
ZIGGIOTO A., Le bandiere degli Stati italiani. 4) Gli stati dell’Emilia: Il Ducato di Parma,
Piacenza e Guastalla - il Ducato di Modena e Reggio - Nasce a Reggio il primo Tricolore
italiano: la Repubblica Cispadana - Le Provincie Unite Italiane
Indice per annate della rivista Armi antiche
1971
Sommario delle pubblicazioni
ARRIGONI E., La carabina federale svizzera modello 1851. Suoi rapporti con il Risorgi-
mento italiano
BOSSON C., La mise à feu et l’amélioration de la balistique dans l’arme portative - Parte
I - (“L’evoluzione dei sistemi d’accensione e della balistica nelle armi portatili” - tradu-
zione a cura della Redazione)
CAVALLI E., I Corpi Volontari Italiani nel Risorgimento - La Guardia Civica Milanese, 1848
CHIAPPA E., Le uniformi della Legione Ungherese in Italia
CHOMON RUIZ P., Battaglie in Val Varaita - 1744
GAIBI, A, I Franzini. Inventori, forgiatori di canne, archibugiari bresciani
LINDSAY M., Twenty Great American Guns. (“Venti grandi armi da fuoco americane” -
traduzione a cura di P. Spinelli e G. Torello Pichetto)
ROUBICEK M., The Bohemian-Moravian-Silesian Legion and the Academic Legion,
176 1800-1801. (“La Legione Boemo-Moravo-Slesiana e la Legione Universitaria, 1800-
1801” - traduzione a cura di A. Ziggioto)
SCHIMPF A., L’Arquebuserie Strasbourggeoise - Parte I - (“L’Archibugeria Strasburghese”
- traduzione a cura di M. Pedriali e F. Fiora)
VERGNANO P., La guerra franco-tedesca. Una svolta significativa nell’evoluzione delle armi
portatili
1972
Sommario delle pubblicazioni
BOSSON C., La mise à feu et l’amélioration de la balistique dans l’arme portative - Parte
II - (“L’evoluzione dei sistemi d’accensione e della balistica nelle armi portatili” - tradu-
zione a cura della Redazione)
CARANTA R., Le “Remington’s New Model Army Revolver” calibre 44 à percussion “U.S.
Army Model of 1863”. (“Il «Remington’s New Model Army Revolver» calibro 44 a per-
cussione «U.S. Army Model of 1863»” - traduzione a cura di G. Dogliani)
CHIAPPA E., Alcuni corpi di fanteria dell’Esercito del Re di Sardegna Carlo Emanuele III
nel 1747
CHIAPPA E., Il Plotone Grigio
DONDI G., Un’arma giapponese a Ivrea
PATRIA E., Papacino d’Antoni artigliere ad Exilles al tempo della battaglia dell’Assietta
RICCI CURBASTRO G., Storia del “tezzone” di Fosio o della fabbricazione del salnitro,
quale si ricava da una raccolta di disposizioni emanate dalla Serenissima Repubblica di
Venezia in favore de “li poveri Comuni di Tavernola e Vigolo”
1973
Sommario delle pubblicazioni
BOSSON C., La mise à feu et l’amélioration de la balistique dans l’arme portative - Parte
III - (“L’evoluzione dei sistemi d’accensione e della balistica nelle armi portatili” - tra-
duzione a cura della Redazione)
CHIAPPA E., Il reggimento svizzero d’ordinanza Guibert
CHIAPPA E., Le truppe pontificie di riserva e le loro uniformi (1803-1870)
DE RHAM C., Un drapeau colonel du Service de Sardaigne, a Neuchâtel. (“Una bandiera
colonnella al Servizio di Sardegna a Neuchâtel” - traduzione a cura di E. Chiappa)
GAIBI A., Armi da fuoco italiane nell’Ermitage (Parte II) 177
PATRIA E., Due ricerche storiche sull’Assietta
PATRIA E., Ercole Negro di Sanfront, Architetto ducale a Exilles
RICCI CURBASTRO G., Le vecchie scatole della polvere da sparo
SCHIMPF A., L’Arquebuserie Strasbourgeoise - Parte III - (“L’Archibugeria Strasburghese”
- traduzione a cura di M. Pedriali, F. Fiora e G. Dondi)
1974
Sommario delle pubblicazioni
BALESTRACCI S., Note su un olifante
CARMINATI F., La fonderia di cannoni di Pinerolo. Note topografiche
DONDI G., Sulla beidana
FIORA P. E., Origini dell’artiglieria da montagna. Secoli XVII e XVIII
PATRIA E., Su alcune bocche da fuoco francesi fuse a Pinerolo
RICCI CURBASTRO G. e TERENZI M., Alla riscoperta della bombarda di Rignano Fla-
minio
1975
Sommario delle pubblicazioni
CALUS L., Un bouclier mamelouck dans les collections du Musée de l’Homme à Paris. (“Uno
Indice per annate della rivista Armi antiche
scudo mamelucco nelle collezioni del Museo dell’Uomo a Parigi” – senza traduzione)
DONDI G., Osservazione sulla sezione di alcune lame
GNAVI R., Impiego inglese delle prime mitragliatrici
RAMASCO G., GIOLITTI G., SCARZELLA M. e P., Le Chiuse Longobardiche tra Dora Bal-
tea e Serra
1976
Agostino Gaibi
Sommario delle pubblicazioni
BARTOCCI A., Il fucile Remington pontificio mod. 1868. Storia, cronologia, tipologia
BOSSON C., L’épée a deux mains. (“La spada a due mani” – senza traduzione)
DONDI G., Del roncone, del pennato e del cosiddetto scorpione
1977
178
CARMINATI F., Pinerolo, città fortezza
CARTESEGNA M., «Istruzioni per le canne» piemontesi
Centro Studi,“Costumes Militaires”: catalogue. (“Uniformi militari – catalogo dei prin-
cipali abiti delle uniformi militari francesi ecc.” – senza traduzione)
CIMINO S., La Manifattura Reale di Mongiana
DONDI G., Sulla cosiddetta “alabarda di S. Sergio”
PATRIA E., Discors sur la prise d’Essiglies 1593. (“Discorso sull’assedio di Exilles 1593”
– senza traduzione ma con le note illustrative in italiano)
DONDI G., La bibliografia di Angelo Angelucci
REVERSEAU J. P., Inventaire des armures des Rois de France au Musée de l’Armée à Pa-
ris. (“Inventario delle armature dei Re di Francia al Museo de l’Armé a Parigi” – senza
traduzione)
ZIGGIOTO A., Una bandiera di Trieste all’Armeria Reale di Torino
1978
DONDI G., Le armi della scuola di Monaco dell’Armeria Reale di Torino. Nota e illu-
strazioni
PATRIA E., Il Rocco di Molaro in Val di Susa
RICCHIARDI E., Le uniformi della Cavalleria del Regno di Sardegna secondo un docu-
mento del 1736
1979
ALES S. e CROCIANI P., Bandiere napoletane del Settecento
CARTESEGNA M. e CHOMON RUIZ P., La “Polverera” di Torino. Archeologia industriale
in Piemonte (parte I)
DONDI G., Un corsaletto da barriera di Carlo Emanuele I di Savoia
PATRIA E., Il tiro al tavolazzo a Susa
RICCHIARDI E., Regno di Sardegna. Uniformi e stendardi dei dragoni durante il regno
di Carlo Emanuele III (1730-1773)
1980 179
BARTOCCI A., Armamento dell’esercito pontificio dal 1814 al 1870. 1) Pistole corte o da
gendarmeria
DONDI G., La collezione Vidua di armi orientali dell’Armeria Reale di Torino
RICCHIARDi E., Regno di Sardegna: Uniformi e bandiere dei reggimenti “alemanni” al
soldo di Carlo Emanuele III (1730-1773)
ZIGGIOTO A., Le bandiere della Cronaca del Sercambi (seconda metà del sec. XIV)
1981
ALES S., La fanteria di linea sarda nel decennio 1833-1842
BARTOCCI A., Armamento dell’esercito pontificio dal 1814 al 1870: 2) pistole d’arcione
e revolver
DONDI G., L’ultimo dei serpi: tardissimi archibugi a serpentino in Piemonte
FRANGIONI L., Una cotta di maglia milanese a Firenze sulla fine del Trecento
ZIGGIOTO A., Le bandiere degli stati italiani. 6) Stati dell’Italia centrale (parte I): Lo
Stato della Chiesa - La Città del Vaticano - La Repubblica Anconitana - La Repub-
blica Tiberina - La Repubblica Romana del 1798-99 - La Repubblica Romana del
1849
1982
DONDI G. e CARTESEGNA M., Commercio, truffe e falsi tra Occidente e Oriente
DRUGMAND P., Introduction à l’histoire des éperons européens. (“Introduzione sulla sto-
Indice per annate della rivista Armi antiche
1983
Rassegna di armi antiche a cura dell’Accademia di San Marciano – Torino
180 Volume separato che contiene le fotografie delle armi descritte nei vari articoli del bol-
lettino dello stesso anno
DONDI G., Ancora sulla beidana, arma delle Alpi Occidentali
DONDI G., Armi proprie e improprie. La sezione delle lame
DONDI G., Dei lanciari Gounod: le poche notizie che abbiamo
FIORA F., Presentazione della “Mostra Mercato dell’Antiquariato“
GERINO G., Antonio e Federico Piccinino spadari in Milano
RICCHIARDI E., Il keppy piemontese da fanteria modello 1848
RICCHIARDI E., Note sui caschetti piemontesi della Restaurazione
STERRANTINO F., I sabri piemontesi del ‘700
STERRANTINO F., Armi militari piemontesi - Un breve panorama
STERRANTINO F., Fucili di Vittorio Amedeo II
STERRANTINO F., Quattro armi militari inglesi e francesi
1984
CARTESEGNA M., Armaioli piemontesi dei secoli XVII e XVIII
DONDI G. e CARTESEGNA M., Cronaca sommaria del Maglio e della Molera di Torino
fra il 1564 e il 1632
RICCHIARDI E., Regno di Sardegna – Uniformi e bandiere del Reggimento Sardegna
(1803-1814)
1985
ARTESI R., Politica finanziaria e compagnie di ventura sotto i Visconti, XIV secolo
BOERI G. C. e PEIRCE G., Reggimenti levati in Italia dalla Casa d’Asburgo nella Guerra
di Successione Spagnola (1700-1714)
CARTESEGNA M. e CHOMON RUIZ P., La “Polverera” di Torino. Archeologia industriale
in Piemonte (parte II)
POSIO V., Un artefice del Rinascimento, Caremolo di Modrone Armarolo dei Gonzaga
RICCHIARDI E., Regno di Sardegna. Uniformi della Guardia Svizzera (1740-1831)
1986
181
PYHRR S. W., Elements from two Medici guns. (“Alcuni elementi da due armi dei Me-
dici” – senza traduzione)
STERRANTINO F., La mitragliatrici D’Oria del Maro-de Buttlet
WILLIAMS A. R., Fifteenth century armour from Churburg. A metallurgical study. (“Ar-
mature quattrocentesche da Castel Coira. Esame metallografico” – con traduzione)
ZIGGIOTO A., Le bandiere degli stati italiani. 7) Stati dell’Italia meridionale (parte I):
La Repubblica di Amalfi - Il Regno di Napoli e di Sicilia - La Repubblica Partenopea -
L’epoca dei napoleonidi - La Restaurazione: il Regno delle Due Sicilie - La Sicilia e il go-
verno autonomo del 1848 - La Repubblica di Senàrica
1987
BARTOCCI A., La spada piemontese 1833 detta “albertina” nel Risorgimento italiano
BERTOLOTTO C., Il collezionismo sabaudo e la formazione dell’Armeria Reale di Torino
VENTUROLI P., L’Armeria Reale di Torino, 1837-1987
WILLIAMS A. R., Italian Armour of the XVI century in the Royal Armoury of Turin. A
metallurgical note. (“Armature italiane cinquecentesche nell’Armeria Reale di Torino. Note
di metallografia” – con traduzione)
ZIGGIOTO A., Le bandiere degli stati italiani. 7) Stati dell’Italia meridionale (parte II):
La Repubblica di Amalfi - Il Regno di Napoli e di Sicilia - La Repubblica Partenopea -
L’epoca dei napoleonidi - La Restaurazione: il Regno delle Due Sicilie - La Sicilia e il go-
verno autonomo del 1848 - La Repubblica di Senàrica
Indice per annate della rivista Armi antiche
1988-89
BLAIR C., Simon and Jacques Robert and same early snaphance locks. (“Simone e Jacques
Robert e alcune piastre a pietra focaia primitive” – con traduzione)
BOERI G. C. e VELA R., Le uniformi dell’esercito della Serenissima Repubblica di Ge-
nova nella guerra di successione austriaca
DONDI G., Il bagordo di Ivrea. Torneo alla corte sabauda nel 1522
PINTI P. e RICCI CURBASTRO G., Le artiglierie del Museo Marzoli a Brescia. Parte prima:
artiglierie pesanti
RICCHIARDI E., Uniformi ed equipaggiamento della fanteria di linea sarda: 1714-1750
STERRANTINO F., Le armi rigate del Piemonte settecentesco
1990
DI CARPEGNA N., Note su Carlo Bottarelli
DI CARPEGNA N., Scudi dipinti del Museo Lateranense di Roma
182
FIORA F., Nicolò Tartaglia - Un teorico dell’Arte Fortificatoria
RICCHIARDI E., Sul “Bonetto” copricapo tipico dei granatieri dell’Esercito Sardo. (parte I)
STERRANTINO F., Il trattamento alimentare degli eserciti europei nell’ottocento
1991
CARMINATI F., Il Forte di Exilles. Storia delle sue strutture
CHOMON P., I Conti di Vermandois e di Chaumont. Un’antica famiglia attraverso dieci
secoli
KÖNIG C., Armes à feu portative italiennes du XVI au XVIII siècle dans la collection du
Musée Peles à Sinaia en Roumanie. (“Armi da fuoco portatili italiane dal XVI al XVIII
secolo nella collezione del Museo Peles a Sinaia in Romania” – senza traduzione)
NOVELLO G. F., Gabriele Pictet, fondatore della Legione Truppe Leggere, la prima
Guardia di Finanza
PINTI P. e RICCI CURBASTRO G., Le artiglierie del Museo Marzoli a Brescia. Parte se-
conda: Artiglierie Leggere
SCHAFROT M. F., Le Truppe svizzere al servizio del Regno delle Due Sicilie. Parte seconda:
dal 1825 al 1861
STERRANTINO F., Le armi della Legione Truppe Leggere
1992
1993
Ristampa anastatica del libro “Cenni sui corpi di fanteria leggera in uso presso le prin-
cipali armate europee per un ufficiale del 18° Reggimento Fanteria - Torino 1855”
1994
Ricordo di Lionello Boccia (1927-1996)
AMORETTI G. e DOTTO V., Dal Ducato di Savoia al Canada. Avventura e ragioni po-
litiche della spedizione del Reggimento Carignano-Salière nella Nouvelle France
MASSA G. A., Palazzo Carignano, un tassello nella storia della città, tra archeologia, re-
stauro e recupero funzionale
RE M., Un sovrapposto di Giovanni Valet Borgognone
STERRANTINO F., Il cannone-obice di Francesco de Buttet 183
STERRANTINO F., La vita e l’opera di Francesco de Buttet, artigliere
ZIGGIOTO A., Le bandiere degli stati italiani. Le Repubbliche marinare: Genova e Ve-
nezia. Aggiornamento
1995
Ricordo di Ernesto Chiappa (1933-1998)
DONDI G., Armi siamesi. Originalità e influenze esterne
SCONFIENZA R., Sulla prima uniforme e lo stemma del Reggimento Dragoni di Pie-
monte
STERRANTINO F., Le macchine da guerra del soldato Turina. 1780-1793
ZANNONI F. e SCONFIENZA R., Introduzione alla guerra d’assedio in età ellenistica
ZIGGIOTO A., Dell’origine della bandiera crociata
1996
BLAIR C., Nuovi documenti sulla storia dell’arma a ruota primitiva in Italia
CIMINO S., Pistole militari del Regno di Napoli. 1738-1805
DONDI G., Ruderi e ferrivecchi
FRANGIONI L., Speroni nella seconda metà del Trecento. Varietà, produzione, commer-
Indice per annate della rivista Armi antiche
1997
BOERI G. C. e VELA R., Stendardi della cavalleria ducale sabauda dal 1671 al 1714
DONDI G., Il terzo documento sull’arma da fuoco in Europa
ACTIS CAPORALE A., Notizie d’impiego delle armi da fuoco in Canavese negli anni Trenta
del XIV secolo
KÖNIG C., Le più antiche informazioni scritte e iconografiche sull’uso delle armi da fuoco
in Romania
1998
Redazione, Bibliografia delle pubblicazioni di Claude Balair
184 BOERI G. C. e VELA R., L’esercito sabaudo nel 1718 e la guerra per la difesa della Sici-
lia
RE M., Antonio Baldantoni, armaiolo
RICCI CURBASTRO G., Il corredo del cavaliere
SCONFIENZA R., L’incastellamento altomedievale nell’Italia del nord. La situazione pie-
montese. Cenni di storia e archeologia
1999
GOBETTI R. e DONDI G., Giornata di studio sulle armi bianche delle truppe sabaude
del Settecento, Moncalieri, 14 ottobre 2001. Relazione
RICCHIARDI E., Sul “bonetto”, copricapo tipico dei Granatieri dell’Esercito Sardo (1814-
1831) (parte II)
SCONFIENZA R., L’arte dell’assedio e della difesa nella Grecia antica. Teorie, fonti e for-
tificazioni fra VI e III sec a.C.
STERRANTINO F., Due piccoli studi sull’armamento piemontese: -Esame metallografico di
una canna piemontese da fucile modello 1752
Polveri da sparo in Piemonte nel Settecento
ZIGGIOTO A., Rare bandiere d’Italia su un antico portolano
2000
CERINO BADONE G., La guerra di mina e contromina nel XVIII secolo. Spunti e nuove
proposte di studio
2001
Volume monografico: Ferro, oro, pietre preziose ... Le armi orientali dell’Armeria Reale
di Torino, a cura di P. Venturoli
2002
Volume monografico: Primo supplemento al catalogo Angelucci della Armeria Reale di
Torino dopo il 1890, a cura di G. Dondi
2003
CERINO BADONE G., Il cannone disgiunto di Ignazio Bertola
RICCI CURBASTRO G., L’arsenale della Serenissima alla fine del Settecento 185
RE M., Paolo Corsini da Fanano, armaiolo e meccanico di Pistoia
SCONFIENZA R., Funzione della fortificazione campale sui confini del Regno di Sarde-
gna in Età Moderna
2004
BOERI G., MIRECKI J. LUIS, PALAU J., La guerra per la difesa della Sicilia nel 1718-1720.
L’Esercito Spagnolo (parte II)
BROOKER R., Le pistole militari del Regno di Napoli dal 1734 al 1860
KULIKOV Y., The Artillery Face of Sevastopol (Antiche artiglieri russa a Sebastopoli - Sintesi)
MERLO M., Genieri e machinea nelle guerre del Barbarossa in Italia
RICCI CURBASTRO G., Degli Arcana alcuni di essi fonditori di artiglierie e di campane
e di uno scoppio avvenuto dopo trecento anni
2005
GELLI J. e MORETTI G., Gli armaroli milanesi - I Missaglia e la loro casa (ristampa ana-
statica dell’originale pubblicato in 300 copie nel 1903)
2006
Volume monografico: L’armata reale di Francia all’assedio di Torino del 1706 - Atti della
giornata di studi, 2 dicembre 2006 (Associazione per la Valorizzazione della Storia e
Tradizione del Vecchio Piemonte - Accademia San Marciano), a cura di Barberis V.,
Indice per annate della rivista Armi antiche
2007
CERINO BADONE G., I portinai delle Alpi - Strategie, tattiche e dottrine d’impiego del-
l’esercito sabaudo nella Guerra di Successione Austriaca (1742-1748)
MERLO M., Cum rumfis et lapidibus - Con bastoni e sassi: la guerra dei poveri
RE M., Primi appunti sul fucile civile genovese
RE M., Un fucile sistema Chatel di Giovanni Scalafiot, armaiolo torinese
CASTIGLIONI M., Il salnitro. Raccolta e produzione negli Stati sabaudi
2008
CERINO BADONE G., «Les Enfants de la Gloire» - Strategie, tattiche e dottrine d’impiego
dell’esercito francese nella Guerra di Successione Austriaca (1740-1748)
MERLO M., Armi, tattica, politica e vecchi cittadini nelle póleis greche
186
RE M., Armaioli genovesi
CASTIGLIONI M., La polvere nera negli Stati sabaudi
2009
MERLO M., Funzione di modelli grafici sulle armi tra XVI e XVII secolo
RE M., Una pistolina di Callin
DONDI G., Sistemi d’accensione a serpe. Breve rassegna. Prima parte: il serpe a movimento
graduale
RECALCATI V., Il cannone di cuoio secondo un documento genovese del Seicento
BOERI G.C. e CERINO BADONE G., Uomini di Guerra. Biografie di colonnelli e co-
mandanti di corpo sabaudi in servizio attivo durante la Guerra di Successione Austriaca
(1742-1748)
SCONFIENZA R., L’Egitto tolemaico e la guerra. Parte prima: 323-246 a.C. Dalla stra-
tegia difensiva al primato mediterraneo
NUMERI SPECIALI
Numero speciale per il IV Congresso Internazionale di Vessillologia (Torino, 24-27 giu-
gno 1971), Torino s.d.
DE ROSSI EUGENIO, Il 111° di linea dal 1800 al 1814. Fasti e vicende di un reggimento
italiano al servizio francese, Torino 1995 (ristampa anastatica dell’edizione 1912)
187
NOTE armi da fuoco italiane, Torino, 1869 (con un fa-
scicolo di ampliamento pubblicato con titolo
omonimo nel 1870); ID., Il tiro al segno in Aosta
dal XII al XIX secolo: cenni storici con documenti
inediti, Torino, 1874.
9
Ad esempio: A. ANGELUCCI, Le armi di pietra
*
In questa sede si è voluto offrire una rapida ed es- donate da Sua Maesta il re Vittorio Emmanuele II
senziale panoramica sull’evoluzione degli studi al Museo nazionale d’artiglieria, Torino, 1865; ID.,
sulle armi antiche. Alcuni dei testi qui citati non Le selci romboidali, i pugnali delle Mariere, la spada
si trovano nella bibliografia poiché non presenti nel e la scure d’arme di bronzo dell’Armeria reale di To-
catalogo di SBN, quindi difficili da reperire, ma si rino, Parma, 1880.
è comunque voluto citarli per l’importante con- 10
L. BELTRAMI, Bombarde milanesi a Genova nel
tributo che hanno donato alla disciplina. Per ul- 1461, «Archivio storico lombardo», XIV (1887),
teriori approfondimenti vedere le note introduttive vol. 4, serie 2, pp. 790-807; A. BERTOLOTTI, La
a ogni sezione. arti minori alla corte di Mantova nei secoli XV, XVI
1
e XVII, «Archivio storico lombardo», XV (1888),
F. GROSE, A Tratise of Ancient Armour and serie 2, vol. 5, pp. 259-318; E. MOTTA, Gli Ar-
Weapons, Londra, 1786. maiuoli Missaglia, «Archivio storico lombardo»,
2 XXVIII (1901), serie 3, vol. 16, pp. 452 segg.; G.
E. E. VIOLLET - LE-DUC, Dictionnaire raisonné
de l’architecture française du Xie au XVIe siècle, 10 BISCARO, Due controversie in tema di marchi di
voll., Parigi, 1854-1868. fabbrica nel secolo XV, «Archivio storico lom-
3 bardo», XXXIX (1912), serie 4, vol. 17, pp. 335-
A. ANGELUCCI, Catalogo dell’Armeria Reale di
343.
Torino, Torino, 1890. 189
11
4
Rispettivamente: V. SEYSSEL D’AIX, Armeria an- J. GELLI, G. MORETTI, Gli armaioli milanesi. I
tica e moderna di S.M. Carlo Alberto, Torino, Missaglia e la loro casa, Milano, 1903, ristampa
1840; A. BRESCIANI, L’armeria Antica del re Carlo anastatica nel numero monografico di «Armi an-
Alberto, Milano, 1856. tiche», 2005.
12
5
Rispettivamente: F. GILLE, A. ROCKSTÜHL, J. B. GIRAUD, Documents pour servir à l’Histoire
Musée de Tsarskoé-Selo, ou Collection d’Armes de sa de l’Armaments du moyen âge et à la Renaissance, 3
Majesté l’Empereur de toutes les Russie, 3 voll., San voll., Lione, 1899.
Pietroburgo 1835; A. JUBINAL, G. SENSI, La Real 13
L. ROBERT, Catalogue des Collections composant
Armeria, ou collection des prinipales pièce de la ga- le Musée d’Artillerie en 1889, 5 voll., Parigi, 1889-
lerie d’armes ancienne de Madrid, 3 voll., Parigi, 1890.
1840.
14
6
W. BOEHEIM, Handbuch der Waffenkunde, Leip-
G. GRASSI, Dizionario militare italiano, 4 voll., zig, 1890.
Torino, 1833.
15
7
W. BOEHEIM, Kunsthistorischen Sammlungen
G. CARBONE, Dizionario d’artiglieria, Torino, des allerhöchsten. Kaiserhauses, Vienna, 1894-
1835.
1898.
8
Si segnalano le opere dell’Angelucci: A. AN- 16
J. DE VALENCIA DE DON JUAN, Catálogo histó-
GELUCCI, Il tiro a segno in Italia dalla sua origine
rico de la Real Armería de Madrid, Madrid, 1898.
fino ai giorni nostri, Torino, 1865; ID., Gli
17
schioppettieri milanesi del XV secolo, Milano, C. FFOULKES, The armourer and his craft from
1865; ID., Documenti inediti per la storia delle the XIth to the XVIth Century, Londra, 1912.
18 32
C. FFOULKES, The Armouries of the Towr of Lon- Si vedano a titolo di esempio: J. G. MANN,
don. Inventory and survey, 2 voll., Londra, 1917. Notes on the armour of the Maximilian period and
19 the Italian wars, «Archeologia», vol. LXXIX
C. DE COSSON, Le cabinet d’Armes de Maurice
(1929), pp. 217-244; ID., Notes of the evolution of
de Telleyrand-Périgord duc de Dino, Parigi, 1901.
plate armour in Germany in the Fourteenth and
20
Di cui iniziò a scrivere il catalogo, completato Fifteenth century, «Archeologia», vol. LXXXIV
dal figlio François: F. BUTTIN, Catalogue de la col- (1932), pp. 69-87; ID, Exhibition of Spanish Royal
lection d’armes anciennes européennes et orientales Armour in H. M. Tower of London, Londra, 1960.
de Ch. Buttin, Rumilly, 1933 (tuttavia nel cata- 33
B. THORDEMAN, Armour from the battle of
logo di SBN si trova a firma di Charles, e con que- Wisby 1361, Stoccolma, 1939.
sta firma è stato inserito in bibliografia).
34
E. MALATESTA, Armi ed armaioli, «Enciclope-
21
A. LENSI, Il museo Stibbert. Catalogo delle armi dia Biografica e Bibliografica Italiana», Milano,
europee, 2 voll., Firenze, 1917-1918. 1939. Oggi esiste una ristampa anastatica edita a
22
G. NIOX, A. MARIAUX, Le musée de l’Armèe. Firenze nel 2003.
Arms et armures anciennes et souvenir historiques le 35
J. F. HAYWARD, Victoria and Albert Museum,
plus précieux, 2 voll. Parigi, 1917-1927. Sword and Dagger, Londra, 1951; J. F. HAYWARD,
23
E. A. GESSLER, Katalog der Historischen Samm- Victoria and Albert Museum, European Armour,
lungen in Rathaus in Luzer, Lucerna, 1912. Londra, 1951.
36
24
E. A. GESSLER, Shweizerisches Landesmuseum. C. BLAIR, European Armour, Londra, 1958.
Führer durch die Waffensammlung, Aarau, 1928. 37
In questa sede citeremo solo B. THOMAS, O.
25 GAMBER, L’arte milanese dell’armatura, in Storia
R. WEGELI, Inventar der Waffensammlung des
di Milano, XI, Milano, 1958, pp. 697-841, im-
190 Bernisches historischen Museums in Bern, Berna,
portante sintesi sulla storia dell’armatura milanese.
1920.
38
26 Ad esempio erano state escluse dal monumen-
In ordine cronologico: M. VON HERENTAL,
tale lavoro di Guy Francis Laking: G. F. LAKING,
Führer durch das Königliche Historische Museum
A record of european armour and arms, 5 voll., Lon-
zu Dresden, Dresda, 1897; E. HAENEL, Kostbare
dra, 1920-1924.
Waffen aus der Dresden Rüstkammer, Leipzig,
39
1923. Vedere l’indice di «Armi antiche» in appendice.
40
27
H. I. GHILCHRIST, A Catalogue of the collection A. GAIBI, Le armi da fuoco italiane dalle origini
of Arms & Armor, Cleveland, 1924. al Risorgimento, Milano, 1968.
41
28
S. V. GRANCSAY, The Bashford Dean Collection N. DI CARPEGNA, Armi da fuoco della Collezione
of arms and armor in the Metropolitan Museum of Odescalchi, Roma, 1968.
Art, Portland, 1933. 42
G. DE FLORENTIS, Tecnologia delle armi da
29
B. DEAN, The Collection of arms and armor of fuoco, Milano, 1963.
Rutherfurd Stuyvesant, New York 1914. 43
Sulle tecniche i fondamentali J. F. HAYWARD,
30
B. DEAN, S. V. GRANCSAY, Handbook of arms The art of the Gunmaker, Londra, 1962-1965; A.
and armor european and oriental, New York, 1930. HOFF, Fenerwaffen, Brannschweig, 1969.
44
31
J. G. MANN, The Sanctuary of the Madonna H. L. PETERSON, Armi da fuoco nei secoli, Mi-
lano, 1963.
delle Grazie whit notes on the evolution of Italian
armour during the 15th century, «Archeologia», vol. 45
J. R. PARTINGTON, A History of Greek Fire and
LXXX (1930), pp. 117-142. Gunpowder, Cambridge, 1960.
46 60
Armi e eserciti nella storia universale, 4 voll., To- Rispettivamente: V. NORMAN, Armi e armature,
rino, 1966. Milano, 1967; H. NICKEL, Ullstein Waffenbuch,
47
Francoforte, 1974; W. REID, La scienza delle armi.
M. TERENZI, La Mostra di armi italiane, Tokio,
Dall’età della pietra ai nostri giorni, Milano, 1979.
1964.
61
48
L’Armeria Reale riordinata, a cura di F. Mazzini,
N. DI CARPEGNA, Antiche armi dal sec. IX al
Torino, 1977.
XVIII già Collezione Odescalchi, Roma, 1969.
62
49
L. MUSCIARELLI, Dizionario delle armi, Milano,
Laking aveva pubblicato nel 1914 il catalogo 1971.
delle armi orientali della Wallace Collection di
63
Londra: G. F. LAKING, Wallace Collection Catalo- Glossarium Armorum. Arma difensiva, Graz,
gues. Oriental Arms and Armour, Londra, 1914, 1972.
ristampato nel 1964. 64
Enciclopedia ragionata delle armi, a cura di C.
50
B. M. ALFIERI, Armi e armature asiatiche, Mi- Blair, Milano, 1979.
lano, 1974. 65
L. G. BOCCIA, Problematiche lessicali delle
51
Illustred Catalogues of Tokio National Museum, armi antiche: per un dizionario metodologico sto-
Tokyo, 1979. rico iconografico, in Convegno Nazionale sui les-
sici tecnici delle arti e dei mestieri. Contributi,
52
Rispettivamente: A. DOBREE, Japanese Sword Pisa, 1979.
Blades, Londra, 1970; B. W. ROBINSON, The arts 66
L. G. BOCCIA, Armi difensive dal Medioevo al-
of the Japanese Sword, Londra, 1970.
l’età Moderna, Firenze, 1982; C. DE VITA, Armi
53
W. M. HAWELY, Japanese Swordsmiths, vol. 2, bianche dal Medioevo all’età Moderna, Firenze,
Hollywood, 1974. 1983.
54
K. KOKUBA, S. MASUMOTO, Kinko Tsuba, 67
L. G. BOCCIA, Il Museo Stibbert a Firenze, vol. 191
Tokio, 1970; M. SASANO, R. G. SAWERS, Sukashi 3. L’armeria europea, 2 voll., Milano, 1975; ID.,
Tsuba, Londra, 1972. Museo Poldi Pezzoli. Armeria, 2 voll., Milano,
55
1986; ID., L’armeria del Museo Civico Medioevale
L. A. MAYER, Islamic Armoures and thier Works,
di Bologna, Busto Arsizio, 1991.
Ginevra, 1962; A. JACOB, Armes blanches de l’Is-
68
lam, Parigi, 1975; R. ELGOOD, Islamic Arms and L. G. BOCCIA, L’arte dell’armatura in Italia, Mi-
Armour, Londra, 1979. lano, 1967; L. G. BOCCIA, E. COELHO, Armi
56
bianche italiane, Milano, 1975.
B. A. RYBAKOV, Le Kremlin de Moscou: Palais
69
des Armures, Praga, 1962; Z. ZYGULSKI, Bron w C. BLAIR, L. G. BOCCIA, Armi e armature, Mi-
Dawnej Polsce, Varsavia, 1975. lano, 1982.
70
57
P. S. RAWSON, The Indian Sword, Londra, 1968; L. G. BOCCIA, Le armature di Santa Maria delle
G. N. PANT, Studies in Indian Weapons and War- Grazie di Curtatone di Mantova e l’armatura Lom-
fare, Nuova Delhi, 1970; Indian Arms and Ar- barda del ‘400, Busto Arsizio, 1982; L. G. BOC-
CIA, F. ROSSI, M. S. MORIN, Armi e armature
mour, a cura di R. ELGOOD, Londra, 1979.
lombarde, Milano, 1980.
58
G. CAMERANI MARRI, Statuti delle Arti dei co- 71
L. G. BOCCIA, Appunti di iconografia cavallere-
razzai, dei chiavaioli, ferraioli e calderai, e dei fab-
sca atesina, in L’età cavalleresca in Val d’Adige, a
bri, 1321-1344, Firenze, 1957; ID., Statuti delle
cura di N. RASMO, Venezia 1980, pp. 217-152;
Arti dei correggiai, tavolacciai e scudai, dei vaiai e
ID., Hic jacet miles. Immagini guerriere da sepolcri
pellicciai, Firenze 1960.
toscani del Due e Trecento, in Guerre e assoldati in
59
C. DE VITA, Armaioli romani, Roma, 1970. Toscana 1260-1367, a cura di L. G. Boccia, M.
Scalini, Firenze, 1982, pp. 81-99; ID., I guerrieri zioni militari e il sorgere dell’Occidente, Bologna,
di Avio, Milano, 1991. 1999.
72 80
Del primo furono pubblicati gli atti: Atti del 1° Tra i quali meritano una menzione: D. DE
Congresso Internazionale amatori di armi antiche LUCA, R. FARINELLI, Archi e balestre. Un approccio
uniformologia arte e storia militare, Torino 1965. Il storico-archeologico alle armi da tiro nella Toscana
secondo non fu seguito da pubblicazione ma ri- meridionale (secc. XIII-XIV), «Archeologia Medie-
mangono delle memorie in abstract di ogni sin- vale», XXIX (2002); C. LA ROCCA, Tombe, con
golo intervento. corredi di armi, etnicità e prestigio sociale, in I Lon-
73 gobardi e la guerra. Da Alboino alla battaglia sulla
L. FRANGIONI, Aspetti della produzione delle
Livenza (sec. VI-VIII), Roma, 2004, pp. 51-57.
armi milanesi nel secolo XV, in Milano nell’età di
81
Ludovico il Moro, Milano, 1983, pp. 195-200; ID., Citiamo qui a titolo di esempio: A. BARTOCCI,
Bacinetti e altre difese della testa nella documenta- L. SALVATICI, L’armamento individuale dell’esercito
zione di un’azienda mercantile, 1366-1410, «Ar- piemontese e italiano 1814-1914, Firenze, 1987;
cheologia medievale», XI (1984), pp. 145-171. C. CALAMANDREI, Storia dell’arma bianca italiana.
Per i contributi apparsi su «Armi antiche» vedere Da Waterloo al nuovo millennio, Firenze, 1999.
l’appendice. 82
Rispettivamente: Ferro e Col fuoco. Robe di Ar-
74
Ricorderemo il catalogo della mostra bibliogra- tiglieria nella cittadella di Torino, Milano, 1995;
fica sui testi di scherma, tenutasi a Roma nel 1982 Belle e terribili. La collezione Odescalchi. Armi
in occasione dei campionati mondiali di scherma bianche e da fuoco, a cura di M. G. Barberini,
e corredata da un catalogo di armi da duello cu- Roma, 2002.
rato da Carlo De Vita: Catalogo delle opere di 83
S. W. PYHRR, J. A. GODOY, Heroic Armor of the
scherma. Duello e regole cavalleresche da XV al XX
Italian Renaissance Filippo Negroli and His Con-
secolo, a cura di G. Bagaglia, C. De Vita, Roma,
192 1982.
temporaries, New York, 1999; J. A. GODOY, S.
LEYDI, Parate trionfali. Il manierismo nell’arte del-
75
D. NICOLLE, Arms and armour in the crusading l’armatura italiana, Sesto San Giovanni, 2003.
era, 1050-1350, 2 voll., New York, 1988. 84
A. QUONDAM, Cavallo e cavaliere:l’armatura
76
M. TROSO, Le armi in asta delle fanterie europpe come seconda pelle del gentiluomo moderno, Roma,
(1000-1500), Novara, 1988. 2003.
77 85
Tra i quali vanno menzionati quelli editi dalla Nella recente opera bibliografica sulla guerra nel
Royal Armouries, quelli del Museo Stibbert e del Medioevo è stata dedicata un’intera sezione molto
Metropolitan di New York (tra cui spiccano per articolata sugli armamenti: F. BARGIGIA, A. A.
interesse: H. NICKEL, Arms and Armour from the SETTIA, La guerra nel medioevo, Roma, 2006, pp.
Permanent Collection, New York, 2002; S. W. PY- 121-136. Si veda anche la raccolta di saggi dedi-
HIRR, D. J. LA ROCCA, M. OGAWA, Arms and cati alle armi: Storie di armi, a cura di N. Labanca,
Armor, Notable Acquisitions 1991-2002, New P. P. Poggio, Milano, 2009.
Haven London, 2003; W. PYHRR, D. J. LA 86
Anche se il catalogo è piuttosto modesto: A bon
ROCCA, D. H. BREIDING, The Armored Horse in
droyt, spade di uomini liberi, cavalieri e santi, a cura
Europe, 1480-1620, New Haven London 2005).
di M. Scalini, Cinisello Balsamo, 2007.
78
Primo supplemento al catalogo Angelucci, a cura 87
Un recente e bell’esempio sono le schede di una
di G. Dondi, Torino, 2002; G. DONDI, Armi in
recente mostra degli Uffizi dedicata alla simbolo-
asta del Museo Storico Nazionale di Artiglieria di
gia della Medusa, nella quale sono state esposte al-
Torino, Collegno, 2005.
cune armi: Medusa. Il mito, l’antico, i Medici,
79
G. PARKER, La rivoluzione militare. Le innova- Firenze, 2008, schede n. 31, 34.
88 99
A fil di spada: il duello dalle origini... agli ori “Con soggetto si intende l’espressione del con-
olimpici, a cura di A. Spotti, Biblioteca nazionale tenuto del libro, cioè dell’argomento o degli ar-
centrale, Roma, 18 maggio-12 luglio 2005, gomenti in esso trattati, in una forma verbale
Roma, 2005. organizzata, cioè attraverso l’uso di parole scelte
89
Armi antiche a Gardone. Mostra inaugurale del da un vocabolario controllato (Thesaurus), che
Museo delle Armi e della Tradizione Armiera di consente al bibliotecario di utilizzare sempre le
Gardone Val Trompia, a cura di C. Calamandrei, stesse parole (Velieri e non Navi a vela), e la di-
Brescia, 2008 sposizione di queste in una sequenza logica (voce,
90
CERVINI, FULVIO, Un percorso torinese per im- sottovoce, notazioni)”, in GIORGIO MONTECCHI,
magini, in Zapruder, XIII (settembr-novembre, PAOLO VENUDA, Manuale di Biblioteconomia, Bi-
2010), pp. 74-85 bliografica 2006, p. 131. In Italia il thesaurus uf-
91
U. BARLOZZETTI, S. MATTEONI, Storia illustrata ficiale per la soggettazione è il Soggettario per i
delle armi bianche, Firenze, 2008; N. LABANCA, cataloghi delle biblioteche italiane, curato dalla Bi-
Storia illustrata delle armi da fuoco, Firenze, 2009. blioteca nazionale centrale di Firenze pubblicato
92 nel 1956; il Soggettario è stato oggetto di una re-
Designato con la sigla ILL SBN (Inter Library
Loan SBN), il prestito interbibliotecario è un ser- visione decennale, ultimata nel 2006 con la pub-
vizio nazionale di prestito liberamente accessibile blicazione del Nuovo soggettario: guida al sistema
da parte degli utenti via web. La richiesta e il tra- italiano di indicizzazione per soggetto: prototipo del
sferimento dei volumi avviene tramite l’interme- Thesaurus, a cura della Biblioteca nazionale cen-
diazione di una biblioteca richiedente e permette, trale di Firenze, Bibliografica, 2006 (stampa
a seconda dei casi, la fornitura di un documento 2007).
in fotocopia o in formato elettronico anche diret-
100
tamente all’utente finale, la richiesta di preventivi Ma solo accedendo all’opac dal sito 193
di spesa e di informazioni sulla localizzazione di http://www.sbn.it; dall’opac di Internet culturale
un documento, le statistiche sui servizi effettuati. è possibile utilizzare solo l’operatore logico AND.
93 101
http://www.internetculturale.it Cliccando sul link è possibile visualizzare la
94
http://opac.sbn.it; le due banche dati sono le scheda dell’opac di polo e verificare disponibilità
stesse, cambiano leggermente le maschere di ri- e collocazione delle singole biblioteche.
cerca, ma i risultati sono i medesimi. 102
I diversi volumi non sono semplici da reperire,
95
Dati aggiornati a febbraio 2010, cfr ma chi fosse interessato potrà contattare l’Acca-
http://www.iccu.sbn.it/genera.jsp?s=110&l=it#m demia di San Marciano all’indirizzo mail: accade-
oderno miasanmarciano@aruba.it o visitare il sito
96
L’acronimo OPAC sta per On-line pubblic ac- www.accademiasanmarciano.org
cess catalogue, ovvero catalogo pubblico consul- 103
Cogliamo qui l’occasione per invitare tutti co-
tabile attraverso una qualsiasi connessione loro che fossero interessati a questa iniziativa di se-
internet; si definisce “amichevole” perchè l’utilizzo
gnalarci eventuali opere pubblicate o in via di
della maschera di ricerca dovrebbe essere intuitivo.
pubblicazione all’indirizzo e-mail accademiasan-
97
Unimarc e Marc21. marciano@aruba.it, con anticipati ringrazia-
98
Di seguito viene data la descrizione della ma- menti.
schera di ricerca accessibile dal sito
http://opac.sbn.it, poichè è quella utilizzata dai
compilatori della presente bibliografia.
INDICE ALFABETICO PER AUTORE
CARLO DE VITA è stato per un quarantennio il consulente dei Musei Vaticani non solo per il settore storico
oplologico ed ha avuto parte attiva nella nascita e organizzazione del Museo Storico in Laterano cui ha
dedicato, fino alla sua morte, anni di studio e di attenzioni.
A parte i numerosi studi pubblicati su materiale del museo stesso, sue sono numerose opere di grande
rilievo, come Armi bianche dal Medioevo all’età moderna; Enciclopedia delle armi dal 5000 a.C ai nostri giorni;
Armaioli romani dagli archivi dell’Università e della Confraternita di Sant’Eligio dei Ferrari di Roma; I moschetti
di Liegi per la Guardia Nobile pontificia; Armi antiche brevetti 1855-1890 il contributo italiano all’evoluzione
delle armi portatili; Il trattato di Archibuseria di Giovanni Antonio Tozzi e numerosi altri lavori di largo
respiro.
La sua morte ha lasciato, incompleta per le parti più recenti, questa bibliografia e un importante, corposo
studio sulla storia dell’Armeria Vaticana di prossima pubblicazione.
LUCA TOSIN, laureato in storia medievale all’Università di Genova, ha incentrato i suoi primi studi di stampo
archivistico sul territorio della Liguria di ponente fra XI e XIV secolo. Successivamente ha conseguito presso
l’Università di Siena una laurea in biblioteconomia ed archivistica, ed il dottorato di ricerca in scienze del
libro con una tesi sui rapporti epistolari fra autori, tipografi e mercanti nel XVII secolo.
Attualmente si interessa ad aspetti della produzione e commercio del libro a stampa in Italia, argomento su cui
ha pubblicato numerosi articoli in collaborazione con riviste specializzate del settore.
MARCO MERLO, studioso di storia militare e oplologia, è attualmente titolare di assegno di ricerca presso la
Scuola Normale Superiore di Pisa. Laureatosi in storia medievale presso l’Università di Torino con una tesi
sulla guerra nel XII secolo, ha conseguito nel 2009 il dottorato di ricerca all’Università di Siena, con una tesi
incentrata sulle iscrizioni sulle armi tra XI e XVI secolo. Si occupa della storia degli armamenti medievali e
rinascimentali, nei diversi aspetti (politici, militari, materiali, artistici, economici) legati alla loro produzione
e circolazione. Collabora con riviste specializzate e armerie italiane ed europee.
www.gangemieditore.it