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Coordinate: 46°42′22.19″N 10°31′14.

39″E

Abbazia di Monte Maria


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L'abbazia di Monte Maria (Abtei Marienberg in tedesco) è un monastero Abbazia di Monte Maria
benedettino che sorge appena sopra Burgusio, frazione di Malles, in alta Val
Venosta. Si tratta dell'edificio benedettino più alto d'Europa (1.335 metri
s.l.m.), ed è uno dei monasteri più importanti delTirolo storico.

Indice
Storia
Descrizione
Chiesa
Abbazia di Monte Maria
Cripta
Il sentiero delle ore
Stato Italia
Antiche ricette Regione Trentino-Alto
Altre immagini Adige
Note Località Malles
Bibliografia
Religione Cristiana cattolica di
Voci correlate rito romano
Altri progetti
Titolare Maria
Collegamenti esterni
Diocesi Bolzano-
Bressanone

Storia Consacrazione 1150


Sito web Sito ufficiale
L'abbazia venne fondata dai nobili di Tarasp nel XII secolo, ovvero attorno al
1150, nello stesso luogo dove sorgeva una piccola cappella dedicata alla
Vergine Maria e trasferendo qui daScuol-Schuls nell'Engadina la loro fondazione monastica del tardoXI secolo.

Il monaco Goswin nella seconda metà del Trecento redasse una storia del monastero, il Registrum monasterii Montis sancti Marie.[1]
Inoltre riordinò l'archivio, estendendo diversi registri documentali che conservano sino a oggi la ricca documentazione medievale del
monastero.

Negli anni l'abbazia fu sconvolta da due incendi, e anche dalla peste nera del 1348, che ridusse il numero di monaci a solo quattro
Tirolo ed al Santo Padre.[2]
presenze. Ciò mise a rischio anche la chiusura della struttura, che rimase aperta grazie al Duca del

Nel seguito sotto l'abate Matthias Lang (1615-1640), trasferito dall'abbazia di Weingarten, un monastero nella regione germanica del
Württemberg, il monastero segui un buon periodo di ripresa.[2] Successivamente nel 1647 il complesso fu rivisitato
architettonicamente in chiavebarocca e così oggi la chiesa barocca rappresenta l'unico esemplare di basilica a tre navate colonnate in
Val Venosta.

Fu nel 1724 che i monaci decisero di aprire un ginnasio presso Merano assieme ad un convitto per gli studenti. Durante il periodo
napoleonico, precisamente nel 1807, il governo della Baviera decise di sopprimere il monastero, e quasi tutti i monaci furono
trasferiti presso il monastero di Fiecht a Schwaz in Austria. Fu così che il monastero di Monte Maria venne parzialmente
saccheggiato. Caduto Napoleone, l'imperatore Francesco I d’Austria decise di
riaprire la struttura religiosa, e quindi anche il ginnasio di Merano. Il difficile
incarico di far ripartire la vita religiosa ed educativa, oltre al recupero delle
opere sottratte, venne affidato all'abate Carl Mayr(1816–1855).[2]

Diversi furono negli anni gli studenti del ginnasio che divennero famosi, tra
cui: i professori Pius Zingerle, Albert Jäger, Beda Weber e il musicista Magnus
Ortwein. Pius Zingerle, dopo essere divenuto monaco, venne chiamato come
docente di lingue orientali (tra cui l'arabo, l'ebraico e il siriano) dall'Università
Sapienza di Roma. Jäger fu il rappresentante del Tirolo al Parlamento di
[2]
Francoforte, l'assemblea costituente dello stato unitario tedesco.

Dopo l'avvento al potere del fascismo, i monaci dovettero abbandonare il


ginnasio a Merano. Solamente alla fine della seconda guerra mondiale,
precisamente dal 1946 al 1986, i benedettini gestirono una scuola media ed un
convitto, presso il loro monastero.[2]

Oggi l'abbazia appartiene allaCongregazione benedettina di Svizzera. Localizzazione dell'Abbazia di Monte


Maria

Descrizione
L'abbazia comprende:

l'originaria chiesa romanica a tre navate mutata secondo il gusto


barocco nella metà del Seicento
un chiostro sui lati del quale si sviluppano gli ambienti riservati alla
clausura del monastero
un giardino
la Cappella di San Egidio sorta sul luogo dell'originaria cappella
dedicata alla Vergine
Abbazia di Monte Maria e ilCastello
del Principe
Chiesa
La chiesa di Nostra Signora, dedicata alla Vergine Maria, è in stile romanico. Questa
presentava tre navate risalenti al XII secolo; fu in seguito trasformata in stile
barocco, nel 1643 e nel 1648, dall'allora abate Jakob Grafinger
.

In totale la chiesa aveva cinque navate; due di queste, quelle orientali, vennero
separate per poter far posto al coro, alla sacrestia e alla cappella. Negli anni sono
anche state ingrandite le dimensioni delle finestre romaniche per poter ottenere una
maggiore illuminazione degli interni; le decorazioni a stucco, tipiche del periodo Il cortile interno dell'abbazia
rinascimentale, sono ascritte a Florian Nuth di Innsbruck e al padre gesuita Paul
Bock.[3]

Cripta
La cripta romanico-bizantina, che è la parte più antica dell'edificio e che non ha subito modifiche nel corso della storia, ospita ancora
oggi affreschi romanici con influssi bizantini, esempio rarissimo in tutta la regione alpina. Fu consacrata nel 1160 dal vescovo di
Coira Sant'Adalgod (4 febbraio 1151 - 3 ottobre 1160), che la destino' come il primo luogo di culto. Fu nel 1643, che una parte della
cripta, quella occidentale, venne dedicata alla sepoltura dei monaci, erigendo un muro. Quando nel 1980 venne abbattuto il muro
divisorio, riaffiorarono antichi affreschi romani, fino ad allora non noti. La cripta fu visitata dal pontefice, allora cardinale, Benedetto
XVI assieme a suo fratello.[4]
Oggiogiorno la cripta è visitabile solo nel periodo estivo, durante la preghiera serale
dei Vespri, in modo tale da preservare gli antichi affreschi. Difatti, per ragioni
squisitamente conservative, nel 2007, è stato inaugurato dall'allora abate, Bruno
Trauner[5][6][7], il museo dedicato alla storia e ai tesori d'arte dell'abbazia
benedettina.[8]

Il sentiero delle ore


Nella primavera 2006 è stato costruito il sentiero delle ore che dall'abbazia di Monte
Maria porta al monastero di San Giovanni (Val Müstair), vicino a Tubre, subito dopo
UNESCO.[9][10]
il confine con la Svizzera, patrimonio culturale dell'

Questo progetto è costato quasi 84.000 euro, ed è stato cofinanziato dalla Comunità
Europea, tramite il fondo europeo di sviluppo regionale. La chiesa dell'abbazia

Antiche ricette
Don Alois Zöschg, monaco dell'abbazia benedettina, ha riscoperto, dopo secoli, l'antica ricetta del pane nero Ur-Paarl, antica
variante del Vinschger Paarl.

Altre immagini

Interno della chiesa La statua posta sopra la Cripta della chiesa di


porta della chiesa Montemaria, Cristo in
maestà

Note
1. ^ Das Registrum Goswins von Marienberg, a cura dell'Archivio Provinciale di Bolzano (V
eröffentlichungen des
Südtiroler Landesarchivs, 5), Innsbruck, W
agner, 1996. ISBN 3-7030-0282-4
2. ^ a b c d e storia (http://www.marienberg.it/it/storia.htm)
3. ^ chiesa (http://www.marienberg.it/it/chiesa.htm)
4. ^ cripta (http://www.marienberg.it/it/cripta.htm)
5. ^ Monachesimo in Alto Adige(http://www.ora-et-labora.net/monachesimoaltoadige.html)
6. ^ TRAUNER, Bruno (Eduard) OSB – Biographia Benedictina(http://www.benediktinerlexikon.de/wiki/Trauner,_Bruno)
7. ^ Portraits in Tirol suchen und finden (http://www.tirolerportraits.it/de/Portraits-suchen.aspx?ctl00_ContentPlaceHold
erHaupt_RadGrid1ChangePage=155)
8. ^ Museo dell'Abbazia di Montemaria | Musei | Musei in Alto Adige | Provincia autonoma di Bolzano - Alto Adige (htt
p://www.musei-altoadige.it/it/musei.asp?muspo_id=1063)
9. ^ 81. ALTO ADIGE / SÜDTIROL Il Sentiero delle ore / Stundenweg(http://www.sentieridautore.it/sentieridautore.it/8
1.Stundenweg.html)
10. ^ In Val Venosta, sul sentiero delle ore - Itinerari - In V
iaggio - ANSA.it (http://www.ansa.it/web/notizie/canali/inviaggi
o/itinerari/2010/11/01/visualizza_new.html_1726039307.html)
Bibliografia
(DE ) Rainer Loose (a cura di),900 Jahre Benediktinerabtei Marienberg 1096-1996: Festschrift zur 900-Jahrfeier des
Klosters St. Maria (Schuls-Marienberg), Bolzano, Südtiroler Kulturinstitut, 1996.ISBN 88-7073-215-0
Helmut Stampfer, Hubert Walder, Affreschi romanici in Val Venosta - la cripta di Marienberg e le chiese dei dintorni
,
Bolzano, Athesia, 2004.ISBN 88-8266-302-7
(DE ) Helmut Stampfer (a cura di),Romanische Wandmalerei im Alpenraum - Referate der wissenschaflichen
Tagung, veranstaltet vom Südtiroler Kulturinstitut in Zusammenarbeit mit dem Landesdenkmalamt und dem
Landesarchiv der Autonomen Provinz Bozen-Südtirol, Schloss Goldrain, 16. bis 20. Oktober 2001
(Veröffentlichungen des Südtiroler Kulturinstituts, 4), Lana, aTppeiner, 2004. ISBN 88-7073-353-X

Voci correlate
Castello del Principe

Altri progetti
Wikimedia Commons contiene immagini o altri file suabbazia di Monte Maria

Collegamenti esterni
Pagina ufficiale, su marienberg.it.
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