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2 Il Crociato
“Come si chia-
ma?”.
Ridi
“Leone Vol-
pi”.
r bio
“Accusa qual-
a
g
o tt . S o
m
che distur-
bo?”.
o
D
“Ho una febbre
in
da cavallo”.
s
“Sente ap- Indovinello
i
In copertina Santa Rosa da Viterbo.
petito?”.
“Ho una fame da
em Giro gli angoli del
mondo sono irato, son
e
lupo”. giocondo, senza albero
“Riesce a lavorare?”. nè fiore frutti dò d’ogni sa-
“Lavoro come un
se
“Dorme?”.
o
un veterinario!”. Il far-
i
macista
senza
Come si scomporsi
chiama il giap- risponde:
il mare ponese più ricco? “Mi di-
zione MIAKASA spiace, ma
solu- GOTUTO senza ricet-
ta non diamo nulla!”.
“Il Crociato” Supplemento n. 9 a Roma Felix n. 2 - 2009 Poste Italiane -Sped
Abb. Pst. DL 353 (Conv. in legge 27/02/2004 n° 46) art. 1 com. 2 - DBC Roma - Aut. di Ivrea 1/2004 - Dir.
resp. Don Giuseppe Rottoli - Stampato in proprio al Priorato, Via Trilussa, 45 - 00041Albano Laziale (RM)
Settembre 2010 3
Cari Crociati,
in questo mese di settembre vorrei mettere sotto i vostri occhi la
figura del santo Papa Pio X (la sua festa è il 3 settembre). Sapete che
è proprio lui che, cento anni fa, ha permesso ai bambini di fare la
Prima Comunione presto, anche a sei/sette anni, ricordando le parole
dette da Gesù: “Lasciate che i fanciulli vengano a me...”. Se tanti di
voi hanno potuto fare la Comunione molto
piccoli è grazie a questo Papa: pensate che
prima del decreto di San Pio X l’età della
Prima Comunione era dodici/quattordici
anni. Giuseppe Sarto (così si chiamava
Papa Pio X) credeva fermamente nella
potenza della Grazia di Dio ricevuta in
un’anima. Per questo voleva che l’Ostia
Santa entrasse nelle anime dei bambini
prima che vi entrasse il peccato. Amava
dire: “Aprite i tabernacoli ai bambini e vi
saranno dei santi tra i fanciulli”.
Cari Crociati, ringraziate Papa San Pio
X per questo dono di poter fare la Comunione presto e anche tutti i
giorni. Voi che fate parte della Crociata Eucaristica, fate in modo che
le vostre Comunioni siano sempre piene di fede e d’amore: è Gesù
che viene da voi, nella vostra anima, per aiutarvi a diventare ogni
giorno migliori, per farvi diventare “dei santi”. Con Gesù è possibi-
le.
Vi benedico, insieme alle vostre famiglie.
Il Cappellano
4 Il Crociato
Il Cuore Immacolato
di Maria
“Tra le altre sacre vergini, delle quali oggi non è ovunque diffusa la
fama, fu una certa vergine di nome Rosa, che quasi [rosa]
leggiadra ripiena di rugiada celeste, naque nel giardino di
Viterbo; e ben divenne degna del nome per virtù e santità
piena”.
(Dalla vita Seconda di Santa Rosa)
trui, anche per quel timore dello spreco sempre esistente nelle famiglie
che devono ogni giorno guadagnarsi il pane quotidiano con fatica.
Più volte ha ripreso Rosa per questo e, in fondo, ancora una volta
nella vita della ragazza si manifesta qualche coincidenza sorprendente
con l’esperienza del Santo Francesco d’Assisi, anche lui vessato dal
padre Pietro di Bernardone per questo suo amore per i più poveri. La
giovane dunque sta per uscire ma, sulla porta di casa viene sorpresa
dal genitore. Questi le chiede bruscamente di fargli vedere che cosa sta
nascondendo in grembo, e subito Rosa cambia colore, arrossisce come
una vera rosa purpurea. Prova vergogna e timore verso l’autorità pa-
terna. Cosa mi succederà? L’obbedienza tuttavia è sacra e, lentamente,
Rosa srotola la veste che cela le pagnotte e ... miracolo! Al posto del
pane ci sono tante rose, grandi e profumate. Il Signore è intervenuto
per mostrare all’attonito e sorpreso Giovanni la sua potenza, insegnan-
dogli allo stesso tempo che l’amore per Dio nei poveri deve superare
le chiusure del cuore umano.
Continua
Settembre 2010 15
L’INTENZIONE DEL MESE DI SETTEMBRE 2010
Per le scuole cattoliche e l’educazione della gioventù
Cari Crociati,
un giorno San Pio X interrogò alcuni Vescovi e Cardinali: “Cosa bi-
sogna fare per ottenere la santificazione della Chiesa?”. Alcuni rispo-
sero: “Costruire delle chiese!”. “No” - dice il Papa. “Dei Seminari!”,
“No”, “Delle Conferenze dei Circoli!”, “No e no”, risponde ancora il
Santo Padre: “Ciò che è necessario sono scuole cattoliche!”.
Cari Crociati, a scuola potete imparare l’ortografia, la grammati-
ca, il calcolo ecc., ma non è l’essenziale. L’essenziale è imparare a
conoscere ed amare Nostro Signore. Quanti bambini nel mondo non
conoscono Gesù! Essi, quindi, non possono amarlo nè pregarlo. Ma
allora come potranno andare in cielo? Ecco perchè San Pio X voleva
delle scuole cattoliche dove i maestri parlassero di Dio, insegnassero
la verità, aprissero le intelligenze alla vera scienza, dove gli educato-
ri fortificassero la volontà nella pratica delle virtù. Certo, è in primo
luogo nella famiglia cattolica che l’anima si apre al Buon Dio, ma la
scuola completa il lavoro dei genitori. San Domenico Savio è nato in
una famiglia molto cattolica. Ma sarebbe diventato santo se i suoi ge-
nitori non avessero fatto il sacrificio della separazione e non l’avessero
Continua →
mandato alla scuola di Don Bo- ro, in quanto la vita futura non
sco? Là Domenico ha respirato è solo un lavoro. La vita futura è
un’atmosfera cristiana, ha rice- soprattutto l’eternità, il cielo. La
vuto una solida formazione, ha scuola non deve insegnare solo
vissuto al ritmo delle preghiere ciò che ci è utile alla vita sulla
quotidiane, del Rosa- terra, ma soprattutto
rio, potendo assistere ciò che ci prepara
alla Santa Messa e all’eterna felicità
avendo la possibilità del cielo.
di confessarsi, di par- Cari Crociati, tutti
lare con i Sacerdoti e gli uomini hanno
di trovare dei buoni un’ anima da salvare
compagni. Quale la- e anche i bambini,
voro meraviglioso si per questo l’opera
è potuto operare nel- delle scuole e l’edu-
la sua anima! Quale cazione cattolica è
fortuna per Dome- estremamente im-
nico! Ah! Se tutti i portante. Allora sia-
bambini potessero mo molto generosi
avere un’occasione simile! Alla questo mese. Che le preghiere,
scuola di Don Bosco, Domeni- le comunioni i sacrifici aiutino
co, non ha imparato solamente lo sviluppo e la moltiplicazione
a leggere, scrivere e contare in delle scuole cattoliche e la for-
previsione di un impiego futu- mazione di santi.