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‘Mt. 5, 37: a a cid che Ma il : ain vostro pia parlare vien dal sie Ubi Veritas et lustitia, ibi Caritas ee eee es oe Anno XII - n. 8 Cee 30 Aprile 1986 COUASORATONE APATA ATUTE TE POET ROT SNOT TE BETO WA POM WENTEA GO CHE OETO Tae DOVE PORTA eh SAPERE On LA FEDELT/’ DI GIOVANNI PAOLO II AL CONCILIO? In India Giovanni Paolo Il si® incom: trato con i rappresentanti delle religion tion eretane'a Matra. che un’antichie: ima tradizione indica come martirio delf Apostolo S. To iscorso tenute in quell occ: , L’Osservatore Romano 6/2/1986) ¢ stato dallo stesso Pontefice accostato al discon di Casablanca ai giovani musulmani fr. LOsservatore Romano, 21 agosto 1985 ea A nono, a XI, n. 17, pp. Los). Lin ineontra: dumque, anche quello i Madras, «nello spirito del Vaticano II», € precisamente della dichiarazione Nostra etate sulle relazioni della Chiesa con le wanni Paolo I al indiscus- invece, ¢ la fedelta di quel testo, ¢ «quindi dello stesso discorso papale, alla hanno testimoniato Esamineremo anzitutto ‘que passage, nei quali Giovanni Paolo IT atribuisce alla Chiesa cattolica prassi ¢ inzioni» assolutamente irreperibili prima del Vaticano I trarremo poi le conseguenze che pongono al lume della fede e della ra gione. Quel che la Chiesa non ha mai detto o che, pit preci- samente, contraddice la dottrina da lei sempre e& spressa sui rapporti con le religioni non cristiane pri- ma del Vaticano II Le serve dell’errore «La Chiesa cattolica riconosce le verie ti che sono contenute nelle tradizioni religiose dell India». -nteaffatto! Al contrari, la Chies cattolica si ® sempre: proclamata unica depositaria di tutte le veritt sopranne- li e natural, perché anche queste wresente condizione del Kenere umano, possano essere cono- seiute da tutti facilmente, con ferma Gerevea conn nestana meocoltnsa di errores solo nella Divina Rivelazione (Vaticano [ DZ. 1786). Quanto alle verita mescolate alle ex edenze religiose, la Chiesa ha sempre insegnato che «in una dottrina di per sé falsa, la verita non @ anima della dottrina, ma ® la serva dell errores (Gar rigow-Lagrange De Revelatione Roma Parigi 1918 vol Il, p. 436). «ll vero — "e San Tommaso — sta alla cono- seenza, come il bene alla realta. Ora, ‘come trale cose reali impossibile trovar nevan prised quali bon cou @ impossibile trovare una conoscenza che sia del tutto falsa, senza nessuna me- scolanza di verita, Dice infatti S. Beda che “non c’ una dotrina falsa, la quale ‘tn ineraca nel faio qualche wera Percid anche Vinsegnamento che i demo- ni impartiscono ai loro profeti contiene delle verita, che lo rendono accettabile: poiché Tintelletto si lascia condurre alla falsigas dall'apparensa della verith, come fe Fa af lescia, traxcinare all male dall apparenza del bene. Di qui le parole del Costomor “E' stato tonceno al dlemonio dire talora dele teri per avallare, con quel poco di verita, la sua 2 menzogna» (5. Th. HI g. 172 a 6). Il dovere di essere intolleranti con Pérrore , E.il card. Pie commentava: «Noi diciamo, ¢ la Chiesa cattolica insegna che Dio, per un libero atto del suo aimore, ha stablto un egame superire trascendente tra la nostra natura e la Sua: noi diciamo che un tale legame none nnecessario in se stesso, che non ® comane dato e nemmeno essenzitlmente richiesto da nessuna esigeriza del nostro essere, ch’esso ® dovuto alla carta immensa, alla Fiberalita: gratuita ed eccessiva di Dio vers 1a sua crater 4a noi pclae mo alized che questo legame, volonta divina, © divenuto obbliger torio, irrinunciabile, necessarios ch’esso sussiste in modo eminente e suse stera eternamente in Gesit Cristo, Dio uomo insieme, natura divina e natura umana sempre distinte, ma irrevocabi- ‘mente unite dal nodo ipostatico; agaiun- ‘iamo che questo legame deve esten- dersi, secondo delle proporsioni e dei mezzi divinamente istituiti, a tutta Poe manita, della quale il Verbo inca. nato ? il Capo, e che nessun essere morale, sia individuale partico- lare, sia pubblico ¢ sociale, pud rigettarlo o romperlo, in tutto o in parte, senza mancare al suo fine & quindi za danneggiarsi mortalmente incorrere nella vendetta del Mae stro Sovrano del nostro destino, Tale & Itanto la dottrina, ma lessen del cristianesimo. [..] Ora se si cerca la prima ¢ Tultima parola dell errore contemporaneo, si vede chiar te che quel che vivere nella sfera dell’ordine pura- mente naturale [.. ‘Questo attegziamento indipendente e repulsivo della natura nei confronti dell” ordine soprannaturale e rivelato costirui= sce propriamente l'eresia del naturali- ssmo: termine consacrato dal linguagaio, ormai secolare deli sta {massonica che professa questo empio sistema, non tment che dathastorir ella Chiesa che lo condanna. Questa separasione sistematica® sta ta anche chiamata, e non senza fore damento, Vanticristianesimo, perché essa istruttiva di tutta 'econo- a cris Terza Istruzione Si dale sui principali errori dei tempi mon derni) Dal naturalismo, infati, consegue che «il liberaismo, secondo il quate la fede [ecattolica] non’é necessaria alla salvezza, si sostituisce all obbediensa cristiana.. Tumanitarismo, cioe Vamore per uma ta senza relasionee soggesione a Dio, s sostituisce alla carita, per la quale i prossimo ® amato per amor di Dio; anzi nell umanitarismo % invertito Vordine della cariti: bisogna, infatti, dicono, r= spettare tutte le opinioni umane, anche se contrarie alla parola di Dio; ilche signif “ca dispreszare Dio stesso; onde per la Chiesa questo rispetto per Twomo, che spesso ® chiamato modestia, ® falsissima uumilta; cost come illiberalismo e 'umani- 4 si si_ no no Anno XII n.8 tarismo sono falsa carita..; il desiderio della felicta terrestre parimenti nel na- turalismo si sostituisce alla speranza dek {a beatitudine celeste» (Garnigou-Lagran- ge op. cit, vol, p. 223). Error tutti che abbiamo visto © vediamo dilagare nella juesto tristissimo posteoncilio, .£ la devastasione “io IX: quel Sitlabo, del quale — ammette il card Ratzinger — il Concilio Vaticano TI ha voluto essere Tantitesi. Parlando del ilio in generale e in particolare della Gaudium et Spes, che ne ® come il stestamentor, egli serive: «il testo giuoca ilruolo diun contro-Sillabo nella misue ‘a in cui rappresenta un tentativo per tina riconelliazione ufficiale della Chiesa col mondo quale era divenu- to dopo il 1789) precisa: «per ‘Smaondo” s'intende, in fondo, lo apr rito dei tempi moderni, di fronte al wale la coscienza di gruppo nella Chiesa avvertiva se stessa come un soggetto separate, che, dopo una guerra a volte calda a volte fredda, Ficercava ¢ la cooperazio ne: (Les Principes de la theologie catho- lique ed. Tequi- pp. 427). E_tuttavia, secondo il card, Ratzinger, ecid che ha devastato la Chiesa... non 2 il Concilio, ma il rifuto della’ sua recezione:. It ddovere ® dunque non la soppressione del Concili, ma la scoperta del Concilio reale..» (ibidem, p.437; eft. anche Re porto sulla Fede, p.28). Ma seil Concilio be — come di fatto & lo stesso Ratzinger afferma ~ un tentativo di riconeiliazior ne, logo e di cooperazione con lo «spirito dei tempi moderni» ¢ se lo spirito dei tempi moderni®— come difatto ®e il magistero dei Pontefici del XIX e XX secolo dimostra mente gatore del soprannaturale e cioe naturali- sta, il Vaticano II col suo cedimento al naturalismo, € non altro, ha devastato € continua a devastare la Chiesa, e il dovere, urgentissimo, ® proprio di sop- rimesio 0 quanto meno di correggerio,¢ fon di anda alla lerea di un fantom Concilio «reales 0 «autenticos. Per. che, se Tinterpretazione autentica del TTimerpretasione che ne dda la Suprema Autorita della quei diseorsi, che dichiaratamente si rano al Vaticano Il, davvero non sap- piamo dove cercarla, Non ® la fede degli Apostoli Hdiscorso di Madras, come gia quello .Covshonsa, comtecge dn falinge iterreligioson varao dal Coneilio con dichiarazione Nostra Aetate, comporta un‘alterazione nella dottrina ¢ nella pras- sicattolica coa profonda, cos radics doversi def uando, Iuogo del Tommaso, Giovanni Paolo II dice: «Poiché erediamo nell uome, nel suo valore e nella sua innata eccellenza, lo amiamo ¢ lo serviamo e cerchiamo di alleviare le sue sofferenzen con ogni Iuona volonta, non ei riesce di ravvisare in questa professione di fede la stessa Fede, per la quale FApostolo ha dato la vita. Quest, infatti, ha subita, il martiio perché credevain Cristo, non nel wom, © eredeva non nell al «li sopra di tutti, anche di Pietra, Marcus Cineara 9 apie 1985 i pe oui Ii mpegs mella pastorate ‘f Gineera vr pfs D rrudenza da parte nostra — iretto Fautorita ecclesiastica a mettermi dinanzi alfimpossibile alterna- tiva di rinunciare o a questa relazione « al ero. Durante una lunga e abhi ighiera. Per me, oggi. la rand fede * di proveguire i con D endo. quadeo La seelta fatta ci laseia nella pace pur cased al tempo seseo motive di soll za per noie per gli altri Infatti. sappiamo ch’essa restera i bile ed inaecetabile chiedo perdono a tutti coloro che ho ferito 0 che la mia attuale decisione Ferisce, come io perdono a coloro che mi ham Malgrado la aradossale continan a eredere alfindisolubilita i tun vero matrimonio ¢ al valore del celi- hhato consaerato, Mii auguro che quest” 10 stato di vita non sia pitt un’ jione per neasuno ¢ che colo- rocheloscelgono siano veramente aiutati a viverlo, igrazio coloro che in questulti i mi hanno sostenuto coi loro consi le loro preghiere, ringrazio anche i nostri Vescovi e il Vicario episcopale per 10 avuto a mio ri Soprattutto conserve in cuore una NELLA DIOCESI DI MONS. MAMIE grandissima speranza. fiducioso che Dio toupee & miare del ore in ogni circostanza.—N. Nix Ela lettera, solo ora pervenuta nelle nostre mani, con la quale un prete ane nuncia ai confratelh ai fedeli della Diocesi di Friburgo e Gineiva di essere Mato costretto a gettare alle ortiche, anche esteriormente, quella tonaca che, nel suo animo e di nascosto (ma non troppo), aveva git gettato alle ortiche da La lettera ® accompagnata dal se seente biglietto: Cari qui allegata \.Nchinirnea per mettre della decisione da tui pres Non ho da intervenire né sulla sostanza né sulla forma del me: gio ch'egli ci serive in piena esponsabilita Vorrei soltanto agg devis *. per me, profonda, sarebe sre pre~ testo per mettere in discussione tutto Teveellente lavoro che si fatto persue part ne nella catoches ato lavoro, per la cor he vi ha meso gdb nel servizio della Chiesa, Fernand En « Vicario Episcopales T documenti parlano da sé ¢ non richiedono un lungo commento. Quanto alla lettera del prete fedifrago, diremo brevemente che, se peccare @ umano, srseverare ® diabolico; ma ancor pil Mhiabolico ® spacciare il male per bene fino ad attribuire t ropri peccati e la volonta di perseverarvi ad una. chiar ‘mata di Dio! Ben pegaiore del prove infdele ed rocrita ® il Vicario episcopal, il quale rec di non aver ne cd te ula sostanza della lettera, oggettivamente pit grave di tutte le colpe di quel prete, ‘ma che mons. Emonet si premura di presentare, effondendosi in elogi, che, tancke se meritati — cosa di cui ce ragionevolmente da dubitare — non a trebbero pitt nessuna ragione di essere, perché lo weandalo finale ha vanificato tutto. Soprattutto, tali elogi aiutano il prete fedifrago a conseguire il vero, chia- rissimo, scopo della sua lettera-circolare: spezzare prima di uscire di scena, una Lancia contro il celibato sacerdotale: For dere non valeo, Quid faciam? La maggiore responsabilita, in tutta questa vergognosa vicenda, pesa logicax mente sul Pescovo della Diocess che Tex prete ringrazia per il suo “atteggiamento fraterno”, ed a ragione. Infatt, se mons, Mamie non fosse stato messo alle stretie dai fedeli “indisereti”, ancora a mettere la sua rela more profondo» «al servizio» dei «suoi impegnis, affatto dimentico che tra questi 11 & non ultimo, anche quello, libera~ mente accettato, del celibato. La com prensione sfratemna» per gli scandalizza- tori impenitenti ¢ la noncuransa per lo Scandal delle anime sono nella ent lita del Vescovo di Friburgo e Ginevra; ce ne siamo interessati sul nostro periodico a proposito della sua intervista-fiume a un noto serittore di romanzi erotico-polizie~ schi: 4 no no, a. Xf, 1985, pp. 2 ss. Sul candelabro: Mons. Mamie, Veseovo di Friburga, Tutt altro che fraterno e comprensivo si® mostrato, invece, mons. Mamie nella “condanna selvaggia” del Seminario di Ecdng, al quale, complice del card. Gar rone, ritird immotivatamente il ricono- scimento ecclesiastico concesso dal suo predecessore(cfr. ano noa 1, 1975, n 9, p. 4: alllegalith di un procedimentor Iniquita di un provyedimentos). tempo. perd, che— a differenza dei nemici di sua ece.2a mons. Lefebyre — & galantuomo, va dimostrando la verita di quanto rilevava San Clemente Papa: «Voi ritture che dei 6 8 nono Anno XIn.8 LA RESURREZIONE DI GESU’ UNA TRADUZIONE ERRATA rearing nu Suna Terese reales ll pls conte al queso iia Resurrection de eos et Bambino Gest: Mong. Luigi taUna storia d’ Amore, edizio 1982, pp. 530, ho letto con olare alle pp. 340 #4 «Se es Mata sacerdotels cli suo [di S feresa lel Bambino Gest] desideria sa ib Soci |? rebbe stato di leggere i Evangel sopra nel est orginal fe questo anche perché, su vari passi, sera travata di fronte a tradusiont diferent, talvolta anche discordanti tra di loro. Si lament di questo un giorno con Celina ¢ ts fee una eonfdensa davvero sorprem dente per quell epoca in una religiosa: — Se fone sata sacordot, non ii sarel aecontentata del lating ma are tuie to Vebraico e il greco per poter conoscere iTtesto vera dettato dalla Spirto Santor delfoutime Autore ® ri e quando sfoline . ho riletto nella traduzione italiana il brane di Gr. 20, 1+ to, Ecco il testo aufficiale eattolice della CEI+ passato nel «nuovo» Messale:eNel giorno dopo il sabato, Maria di Magdala ‘i reco al sepolero di buon mattino, quand'era ancora buio, e vide che la pietra era stata ribaltata dal sepolero. Corse allora e ando da Simon Pietro ¢ dall'aliro discepolo, quello che Gesit a mara die loro: “Hanno portato va i Signore dal sepolero e non sappiamo dove Thanno postal” Usd allo Simon Pictro insieme allaltro discepolo, si recarono al sepolero. Correvano insieme tutti e due, ma altro discepolo corse pit reloce di Pietro e giunse per primo al sepolero (. 5). Chinatosi vide le bende per terra, ma non entrd. (x: 6): Giunse intanto anche Simon Pietro che lo segui- va ed entri nel sepolcro e vide le bende per terra, («, 7): ¢ il sudario che gli era stato posto sul capo, non per terra con le bende, ma piegato in un luogo a parte, (2. 8): Alora entrd anche Valtro dé scepolo, ch'era giunto per primo al sepok cro, e vide e credette.(t. 9): Non avevano infatti ancora compreso la Serttura, che cli cio doveva risuscitare dai morti. (v. 10); I discepoliintanto se ne tornarono di Juesta traduzione @ quella ripresa cominenente. ad evempio nel Noro Testamento. Bibbia TOB (Traduction ménique de la Bible), ed. italiana, ce Elle Di Ci, Leumann (Torin), pp. 354 9) amente, eon i cons critica, scientifica, che eontraddi 0 vigore ingue racconto evangelico, cos vivo, accurato € iminuzioso, sta nel nesso fra quanto i due {postoli trovarono, tidero, osservarono nel sepolero ¢ lu fede nella Risurrezione del Cristo, formulata esplicitamente per la prima volta, prima di qualsiasi a risine del Rito: 8 llora end anche Ualiro discepolo, che era giunto per prima al sepolcro, e vide e credette, Nessuno degli apostoli pensava alla Re surrezione: ancora dopo le prime appart Sioninon cipentanoidued: Emmaus( Le 24, 21-24): non ci eredera Tommaso, se ‘non dopo Finvito di Gesie “Poni quiil tuo dito guarda le mani..” (Gior: 20, 24 s ). Lipotesi che venne in mente alle pie mnne, alla Maddalena, appena notata “Ia pietra rotolata via dal sepolero” e constatata Passenza del cadavere, ‘questa: “han rubato il corpo di Gest”. E intal senso Maria dona il suo annunsio a Pietro e a Giovanni» (La Chiesa di Cristo ¢ la formazione degli Apostol, ed. Ro te, Roma 1982, p. 308), a testo evangelico esprime con asso- luta chiarezza questo nesso di causa ed effetto tra quanto i due apostoli osservae ‘ho, constatano, ¢ la conseguenza unica & necessaria che ne ricavana, che loro impone: Gest & risorto, Non il seme ive fatto del szepulero vuoton eso non ignifica nulla: date in un oi sepolero uoto e potete concludere che il morto & risortds, Quel che invece interessa & quanto il sepolero, privo della. grossa petra rotonda che lo chindeva, erotolata vias (non ribaltata), appunto per far constatare la Risurrezione di Gest, offriva allo sguardo attento, alla consta- lazione dei due apostoli, avvisati ed im- mediatamente aceorsi, Che cosa vider rv. dunque, Pietro e Giovanni? Che cosa mnteneva quel sepolero di cos impor ite. con indicative. da. dimostrare Tavvenuta Risurrezione del Reden- tore crocifisso, morto e quivi depo- sto? ‘Nella traduzione sopra trascritta, nei vw. 5-6-7, San Giovanni, San Pietra, sedono le bende per tera i sudara che gli era stato posto sul capo, non per teracon bende. mapiggato nun ogo a paris, Al. 8 we ide @ cedeter la ‘TOB (Traduction Oecuménique de la Bible) pone la nota seguente: «A differen- za di Maria, il discepolo vede, nella tomba tuota’e nelle bende piegate con cura, il segno che la conduce a ricono- sere, nella fede, la risurrezione di Gesivs. ‘message puscal, ed. du Seuil Paris 1971, pp. 390 (c quindi tradotto in it haturalmente dalle edizioni paoline): la rrezione oglorificazione di Gesiunon rica, ¢ solo oggetto di fede. uesto padre gesuita. che inse- fora a'Lione, mow €% srrezione corporea: lire, per esprimere che ive oltre la tomba, peresprimere la sta glo Hi padee Leo Topinione o sspiritosa invenzione» del mr fa sua e ripete pastore protestante © razionalista, Willi Marxen (Die Bedeutung der Aiferste- hhungsbotschaf fir den Glauben an Jesus Christus. Gatersloh 1966); eon la differ tante & stato jcato» cod si pu dire — dalla sua «chiesa mentee il padre gesuita ecattolico» conti- hua indisturhate, anzi celebrato nel suo srazionalisinos. Le indicazioni. le precisazioni sono nel libra, seritto dal gia citato esegeta F, Spadafora La resurrezione di Gest Isti- tuto Padano Arti Grafiehe, Rovigo 1978. pp. 246, dove alla esposizione confutar vive della stesi» del padre Xavier etieament facile rlevare come dalla trad mn consegue affatto La -a e necessaria della te, sta il s cludere che il des al pam terrae il rio ben avvolto posto in disparte attestavano [2] che il corpo di Gest non tra stato rapito, ma che egli era risortor (A. Vaceari, La'S. Bibbia, VIL Firenze 1950, p. 367). Itermini adoperati dall ot- padre Vaccari riflettono la tradu we diversae pit precisa da lui offerte 5 avide i pannilinis [perché il greco othonta, come eg ha di parte, abbra olo (sindos , imon Pietro «vide i pannilini a terra ei sudario, che era stato sul capo di Gesiy, on giacente tra i pannilini, ma ravtolto in luogo a partes. Le traduzioni, numei 1e nelle varie lingue, al riguardo, divergono pit 0 tneno tre foro Louis Selleron ad oa, nel 1976, serivendo sull argomento(La Pen- sée Catholique, n. 163, pp. 16 ss) offriva Anno XIIn. 8 tun saggio delle varie traduzioni in france te dete 6-7. ui la necessita di ritornare al testo originale, al greco di San Giovanni. Ec- cole: «Giovanni arrivd prima al sepoleros 5 e chinatosi a guardare vide i lini giacenti (0 appiattti) [in greco ¢® participio presente; tradurre “a terra tun abuso; tanto ® vero che nel v. 7 lo stesso padre Vaccari non ripete Ia ter ra” dei vy, precedenti, ma rende con precisione il partcipio del verbo keimai: sgiacentes. In altri termink illenzuolo, le fasce prima avvolgevano il eorpo di Gesis, invece, giacciono, sono appiattite). Giunse poi anche Simon Pietro, che. lo seguiva, entrd nel s dei lini giacenti; e il suda po di Gesis, ginc stessa ent altro discopolo,ch’ora a vato per prima al sepolero, vide © credette, Infatti, non avevano anco- Serittura che Egli dove Pasisione di prims. Qu lo, ch’era arr wrgere da morte», porto dal libro sulla Risurrezione, su citato dello Spadafora la spiegazione ‘el teato (pp. 126-128): «Pietro e Giovanni osservavano at tentamente: il sudario stava avvolto, cost come era stato avvolto (entetulighmé nom participio perfetto=era stato ¢ re mance artes verbo gabe be soltanto questo significato: of Mt. 27, 59: Le. 23, 53.. cut stonad la sera del venerd, intorno alla testa del Redentore: allo stesso modo, le fasce(ta othivnia=fa sce € lensuolo) che erano state legate | (édesan Io. 19, 44, cos come era costume presso gli Ebr vedi ta risuresione di azsaro lo 11, 44, in modo da fare adler ema set interno acon po, dai piedi al 2) rimanevano B vo con sae ler ome al corpo, al momento della sepoltura. Salo che non stringevano pis mala; giacevano (keimena) Ie fasce e il sudario, come seil corpo di Cristo sifosse volatili ato, ~~ Quando non si tirava parte del lem oo per coprire la faccia del defunto, il sudario, adoperato per avvolgere il capo, veniva fermato con una fascia intorno al collo, E San Giovanni ben ees che il sudario stava “a parte” (chor) non con i pannilini(fasce e lensuolo), cio’ si avera. in tutto la disposisione del momento della sepoltura: i sudario al suo posto (nel medesimo posto di prima: * tna topon) ed il Tensuolo,stetto al corpo dalle fasce ‘La descrizione sottolinea con estrema esattezza ogni cosa (theoréi): e mette in rilievo il fatto meraviglioso, nuovo, im- Portantissimo, constatato dagli Apostoli ¢ che fu causa dell'atto di fede nella Risurrezione, si si no no Era umanamente impossibile spiegor realtrimentilasensa del corpod Criss ra fisicamente impossibile che qualeuno lo avesse sottratto e comunque toccato, senza slegare le fasce, smuoverle, senza svolgere il sudario, L’evangelista ha la dimostrazione fisica della Risurresione di Gesis La fede nella Risurresione, in lui come in Pietro ha come fondamento ed origine non le profesie dei Libri sacri (come espressamente ricorda San Gior anni, v. 9), maquesta esperiensa, questa constatazione; @ il fatto storico da esi constatato ¢ nullaltro, 5 Abbiamo pertanto in questo brano “una testimontansa deta el fatto stew: so della Risurrezione. E Uesattezza dello storico arriva al punto di precisare ed esprimere soltanto il proprio sentimento: tacende afato di quello che sore nell tanimo di Pietro. San Luca dice di lui che se ne: ritornd “meravigliandosi per quel che era accaduto” (24, 12): thaumazo in San Luca non esclude la fede, la convin- Zione; esprime un senso di smarrimento dinnanzi a qualche manifestazione 1 soprannaturale. 0 constatava questo fatto mirabile che allora si verificava per la prima volta: il corpo del Signore che non ® pits in quell'insieme di ini, col quale era stato avvolto e legato; che ne 2 uscito senza mulla smuovere, lasciando tutto imate; com come era wait af eiere lasciando intatta, con i siglli appost dal Sinedrio (MU 27,66) la gros petra che chiudeva lingresso ill sepolero. , E bastava che Pirro dese queita testimoniansa: si rendesse garante di questa constataione: pur non potendo ie dell evento spiegazione alcuna. Quando il Risorto apparira, entrando 4 porte chiuse, spostandosi veloce come il pensiera, allora si comprendera come, allo stesso modo, egl, non soltanto spiré ta, ma col suo corpo reale, era uscito dall'involucro di lint senza disfarlo, e dal sepolero, lasciandone sigillata la porta. Sono le doti del corpo glorioso di cui parlert San Paolo(1 Cor. 15, 42-52). La riservatezza del Principe degli: Apostoli espressa da Le. 24, 12 2 pertanto un articolare cosi viro e preciso, degno {elo storico pik obietivamente ect tos, Nello stesso posto o meglio nella tessa posisione di prima (éis ena topon). ith anche wens dil des ov: v. Lorell. Roc testo della CEL edlere filologica wteva e dovera sintatticamen- 20, coreeze © ella traduzione. pitt o meno doperata, Particolarme ato dell Spaulae fora (it dal 1950). ch tay tori antichi e San Giovanni ( FOV, Willam PL Ceslas Lavergne. G a Auer M. Balague Sch, A. Feuillet. M. J. Lagrange, P. W. Woclellan. mons, Pietro Rossano ec. Ma, come di consueta, Tiniziativa della CEI di preparare una traduzione italiana della Bibbia... abort. Ne fu inearicato sua ece.2a mons, Piazza. Queati, amico di mons Galbiati dee frettolosamente di adottare ne bella e pronta: quella del suo amien, on la collaborazion i esegeth edita dal UTET. F. ne yenne fuori la. veechia traduzion subirei, ad esempin, Ter ronea traduaione dil Thess. 4. 13:18. per la Messa dei defunti Queste deleghe alle Conferenze Ep- nal come per | eatechinn — era aga per la Chiesa. nocivi alla fede di fagaaa\ eda «la teoria del silenzio ®, generalmente parlan- do, troppo comoda per non essere sospetta ed io constato ch’essa non ha in suo favore, nel pas sato, né Dautorita, né Pesempio, né il succes- so. E, poiché s’insiste particolarmente sulla ifficolta di osservare la carita nelle dispute re- ligiose, io rispondo... la carita implica anzitutto Pamore di Dio e della verit&; essa non teme di tirare la spada dal fo- dero nell’ interesse della causa divina, sapendo che pit d’un nemico non pud essere abbattu- to o guarito se non da colpi_arditi e salutari ‘ii no no Anno XIIn.8 SEMPER INFIDELES © Inghilterra: riprendiamo dalf ar tivnlo Chhese Nasional del rev. Bryan Houghton: sce il 2 agosto 1985 il eancelliere dell arcidiocesi di Westminster Ju cone dlannato per proposte oscene nella rite rata del metro londinese. Git nel 1966 ra stato condannato per lo stesso reato, Al processo del 1985 eli confesso che nel Jrattempo non aveva cessuto dalle sue pratiche. Ora il cardinal. Hume ha rnominato segretario della commissione per la liturgia, mavstro delle cerimonic della cattedrale ed infine cancelliere dele la Diocesi quest omosessuale-accertata, E non i tutto, Esiste in Inghilterra un assor ciuzione di omosessuali cattolici [altro hel. Fiore della «primas ras coneitiae!] lenominata Quest Hsuo manifesto, ple blicato nel 198. Gay Cuties in Britain (Onmove cattolici in Gran Bretagna). Tra questa gente, ce ne vara a coe che weritano la nostra compussivne. Mu la sodomia resta sodomia E tuttacia il 26 novembre 1977, i liberalissimo cardinax Te Hume ha permesso ai cattolici omoser suai di utilizzare la sala delle assemble della cattedrale per tenervi una tacola rotunda “aperta a tutti”, seguita da una Messa concelebrata da sei pret “Sbavir ura” senza seguito? Incidente? No, la ts sit ripetata nel 1979, 1980, 1983.0 Wi forma qui. To wonaccuso ilcardinale diessereun anosessuale, Constato soltanto che ha lo spirit cosi largo che e’e da domandarsise ‘ubbia ancora la testa» (da cices. bolle tino idol Cercle d'information civique et soviale. marr 1986, Greren-Bouire. wei) i Stuli Unit il card, Lustiger ha Newsreek. I vene Present del april fue ha pubblieato aleuni esteatti. Eeeo una eile dlichianteivni dell \rvivescuve di Parige D. Le autonome prese di posizione elle Chiese masionali vompromettone equilibria di potere tra puesto Roma?» R. «La maygior parte delle persone concepisce il sistema organizzativo cat- twlico come un grande impero con dei rassalli e un sovrano. B, la storia lo dimostra, i grandi imperi presto 0 tardi, crollano sempre. Mail pupa non ® fa regina d'Tnghilterra le Chiese non sono le tredici colonie, I modello di governo della Chiesa ® quello di una comunione ‘universale, non di un sistema imperiale-. Fee una nuova concedione della Chiesat Peril ear. Lustiger tere di rake e nasa del Teg an) dt C @ In occ Paolo TE la stampa venta ll cristianesimo & cambiato ¢ noit® pie legato a fini di conversione» (The Industan ). Non possiame che eonveniene, ma con la pity profunda tri jen Mil ef cembe ti urate df considera un elogio, come mostra di fare L}Osservatore Romano del feb rai 1986, @ Francia, Da asione della. Pente nente pellegrinaggio. parte di iovani, da Parigi raggiunge a piedi Char tres, Lo acorso anno vi parteciparone 10.000 pellegrini. che quest anne wna a 15.000. 0 siene a vidare di- ‘antica tradizio <2 prude — sae ‘t wna A ; “wells dei grand pellogrinagystude tach alla etter attedrale di Chart ilo. infatt questi pelle deca si per a ita olen che cdi gravissime chin motive cr nti di quella se aneora una voltail Norus Ordo, 4 parte gui alt i Ferma una porta apertaa tat ll did sw centro el rity roman trad iimproprianienté detto di San Pio V. pellegrinaggs hhanne libero a were una tere di fatto, se Char la vede sbarrare, I es, mons. Kuehn, pronto aspalancare tea tutti, anche ai frammassoni ina pellegrini di Pentecoste si itrova ianiea spot ana st i Semi teniste a chiedere di ballare la fara dola nella cattedrale, non avrei este i ori del Conuitae n prece- To ha ite aj protagonist p. 6) non lente ch (cfr. si si no no. a. NL n. 8. abbiamo nessuna difficolts a credergli alla lettora. La conclusione che apne B que- le si co ve seuprievi la pre stata ed & mane Fedele SOLIDARIETA’ ORANTE Perseveriamo nel dedicare il Rosario del Venerdi a quest'uni- ca intenzione: che il Signore salvi la Chiesa dalle conseguen- ze delle colpe degli uomini del- la Chiesa, ‘Sed. Abb, Pos "ALLATTENZIONE DEGU UFFIC! POSTAL: In caso dh mancato recalto 0 a8 revpinto INVIARE ALL rosrale oooes Taasa a carco otal al no ne Vis dels Canal 1/8 21" pha «it § otos Roma - al, te) Reais date 16 ale 0" 0 ae 16 ale i030" iat gi, proso: Foseale: Via Medonne gl Ags nit teula dente Vin nopin Nuova al in'37500) 00 Vel =a on) 90 S868 ‘Oratore: Sac. Emmanuel de Tareas ‘uk Tob. Roma 15700 / 5.124074 ‘Seampato In proprio

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