La glicemia indica la concentrazione di glucosio nel sangue. Di norma in una persona sana e adulta , donna e
uomo, si attesta attorno a valori compresi tra 0,8 –1 grammo per ogni litro di sangue. Al di sotto di 0,8g/lt si parla
di ipoglicemia, conosciuta da tutti come “la caduta degli zuccheri” e al di sopra di 1 g/lt si ha l’iperglicemia fino al
diabete mellito, quando il glucosio compare nell’urina.
Una sana alimentazione ha l’obiettivo di mantenere costante nel tempo il valore della glicemia evitando brusche e
continue sue oscillazioni post-prandiali. Invece uno degli errori alimentari più diffusi ma purtroppo meno
considerati per la gravità delle sue conseguenze cliniche, consiste nel mangiare alimenti senza conoscere la loro
diversa capacità di provocare un rialzo glicemico. Ogni volta che una persona mangia modifica la sua glicemia e di
conseguenza la sua insulina. Ogni cibo ha una sua propria capacità di variare il valore della glicemia. Continue
oscillazioni della glicemia e della insulina costituiscono fattori aggressivi e favorenti le malattie cardio-circolatorie,
obesità, inestetismi cutanei, cellulite.
Tutti gli alimenti possono essere, quindi, divisi in base al loro INIDICE GLICEMICO, in base cioè alla loro diversa
capacità di far aumentare, dopo la loro ingestione alimentare, la concentrazione del glucosio nel sangue.
Mangiare senza tenere in alcun conto l’indice glicemico degli alimenti è un fatto di cronaca alimentare
quotidiana ,che purtroppo non è sempre valutato in tutti i suoi aspetti negativi per la salute, per il peso corporeo,
nonché per l’estetica e per la prevenzione delle malattie cardiache e vascolari. Un improvviso e brusco rialzo della
glicemia dopo aver mangiato un particolare alimento è una situazione di grave stress metabolico e ormonale per
l’intero organismo con conseguenze sulla salute e sull’estetica.
Un brusco rialzo glicemico, dopo i pasti, causa una maggiore secrezione di insulina da parte del pancreas per
riportare la concentrazione del glucosio entro i cosiddetti valori normali. Mangiando alcuni alimenti anziché altri, la
glicemia oscilla in modo netto e significativo. Un eccesso di glicemia causa un eccesso di insulina.
L’obiettivo preventivo di una sana alimentazione è scegliere alimenti in grado di non causare brusche e improvvise
variazioni alla glicemia e tenere sotto controllo, a bassi livelli, la secrezione dell’insulina da parte del pancreas.
L’innalzamento dell’insulina provocata dall’aumento del glucosio nel sangue causa, tra le sue numerose azioni
fisiologiche, un aumento della permeabilità della membrana degli adipociti al glucosio, che passa dal sangue
all’interno degli adipociti dove viene trasformato in grasso di deposito. Le conseguenze sono l’aumento del peso
corporeo, l’accumulo di massa grassa nella cavità addominale nell’uomo e nel tessuto sottocutaneo nella donna.
L’eccessiva esposizione del corpo umano all’insulina favorisce l’obesità, la steatosi epatica, inestetismi vari della
cute ,la degenerazione estetica della cellulite, l’ipertensione arteriosa, l’accumulo di colesterolo e dei trigliceridi,
malattie cardiache e circolatorie.
In particolare mangiare alimenti ad alto indice glicemico e in quantità abbondante a cena causa una
brusca salita della glicemia, che procura una rapida secrezione della insulina,ormone che fa attivare
l'enzima che produce COLESTEROLO. Questa molecola grassa viene prodotta durante la notte sotto
l'influenza della insulina!
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Per ridurre il colesterolo presente nell'organismo occorre ridurre le Calorie totali della cena,ridurre la dose dei
carboidrati e mangiare alimenti a basso indice glicemico.
Per dimagrire e per mantenere il proprio peso forma, per impedire l’ aumento progressivo della massa grassa
e del peso corporeo, per prevenire le malattie cardiache e vascolari occorre limitare il più possibile i picchi di
insulina durante la giornata attuando una alimentazione in grado di impedire bruschi, continui rialzi della glicemia e
garantire valori costanti nel tempo della glicemia.
Per realizzare questo obiettivo di salute occorre scegliere gli alimenti in base al loro Indice Glicemico (vedere le
tabelle allegate ).
E’ pur sempre necessario valutare il “ carico glucidico”,cioè la quantità di carboidrati ingeriti con la alimentazione
giornaliera. La glicemia e la secrezione della insulina dipendono dalla “qualità(indice glicemico) e dalla
“quantità (carico glucidico).
Prof. Pier Luigi Rossi - Specialista Scienza della Alimentazione- ASl Arezzo
Per limitare al massimo gli sbalzi della glicemia e dell’insulina occorre limitare l’assunzione di cibi ad alto Indice
Glicemico. Nelle tabelle sono indicati gli indici glicemici dei principali alimenti. Molte sono le spiegazioni per
giustificare la diversa capacità degli alimenti di procurare rialzi glicemici
Anche il tipo ed il grado di cottura sembrano influire sulla risposta metabolica degli alimenti; il tipo e la qualità
delle fibre alimentari associate alla dieta.
Le fibre idrosolubili hanno un effetto metabolico di rallentato assorbimento di glucosio in grado di mantenere
costante nel tempo senza brusche oscillazioni il valore della glicemia.
I cibi con migliori Indici Glicemici sono i legumi (piselli, fagioli, lenticchie), anche per la loro ricchezza in fibre
idrosolubili. All’interno di pasti misti l’utilizzazione prevalente di cibi a basso Indice Glicemico comunque favorisce
il controllo glicemico. La combinazione alimentare con verdura e altri alimenti ricchi di fibra idrosolubili è in grado
di regolarizzare l’assorbimento intestinale di glucosio con il risultato finale di mantenere costante nel tempo la
concentrazione di glucosio nel sangue. E FACILITA LA PERDITA DI PESO !
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TABELLE CON ALIMENTI A BASSISSIMO INDICE GLICEMICO
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TABELLA CON ALIMENTI A BASSO INDICE GLICEMICO
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TABELLA CON ALIMENTI A MEDIO INDICE GLICEMICO
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TABELLA CON ALIMENTI AD ALTO INDICE GLICEMICO
Le patate sono un alimento da tenere in molta attenzione nella alimentazione per i loro Indici Glicemici, comunque
tendenti a valori elevati.
Le patate quindi tendono a causare bruschi rialzi della glicemia dopo la loro ingestione: