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Indice
1 Impianti con combustione a pressione costante 2
2 Ciclo ideale 3
4 Ciclo reale 8
5 Ciclo rigenerativo 11
6 Cicli complessi 14
7 Impianti combinati 19
7.1 Introduzione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 19
7.2 Classificazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 20
7.3 Repowering . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 24
8 Esercizi 28
A Proprietà dell’aria 30
1
1 IMPIANTI CON COMBUSTIONE A PRESSIONE COSTANTE 2
2 3
CC
C T U
1 4
2 3
S1
C T U
1 4
S2
Figura 2: Schema base di un impianto a ciclo chiuso di turbina a
gas con combustione a pressione costante.
a) è possibile utilizzare un fluido diverso dall’aria con un rapporto tra i calori specifici a
pressione e volume costanti piú alto che consente un miglior rendimento;
b) è possibile utilizzare combustibili meno pregiati perché i gas combusti non attraversano
la turbina;
c) è possibile far funzionare l’impianto con pressione minima maggiore di quella atmo-
sferica in modo da ottenere ingombri minori a parità di potenza prodotta.
Nel seguito, quando non specificato esplicitamente, ci si riferisce ad un ciclo aperto. Esi-
stono, inoltre, impianti più complessi che hanno lo scopo di aumentare il rendimento e/o
il lavoro prodotto dal ciclo. Le varianti più comuni rispetto al ciclo base sono le seguenti:
a) compressione interrefrigerata;
b) combustione ripetuta;
c) rigenerazione.
2 Ciclo ideale
Il ciclo termodinamico ideale corrispondente al funzionamento di un impianto di turbina
a gas con combustione a pressione costante è il ciclo Joule–Brayton, riportato in figura
3 nel diagramma temperatura-entropia. Esso è costituito da una fase di compressione
isoentropica, 1 − 2; una fase di fornitura di calore isobara, 2 − 3; una fase di espansione
isoentropica, 3 − 4; una fase di sottrazione di calore isobara, 4 − 1. L’area del ciclo
rappresenta il lavoro netto ottenuto dal ciclo, L, pari alla differenza tra il lavoro ottenuto
2 CICLO IDEALE 4
3
2000
1500
T [K]
1000
4
2
500
0
0 500 1000 1500 2000
s [ J/(kgK)]
e quindi risulta:
µ ¶
T4
−1
Q2 cp (T4 − T1 ) T1 T1
ηid = 1 − =1− =1− µ ¶. (4)
Q1 cp (T3 − T2 ) T2 T3
−1
T2
Poiché
k−1 k−1 cp
T2 = T1 β k , T3 = T4 β k , con k = , (5)
cv
p2
dove β = è il rapporto di compressione, si ha:
p1
T1 1
ηid = 1 − = 1 − k−1 . (6)
T2 β k
Nel ciclo ideale di una turbina a gas, quindi, il rendimento dipende solo dalla natura del
gas (k) e dal rapporto di compressione, β e cresce monotonicamente con quest’ultimo. A
3 GAS REALE (TERMICAMENTE PERFETTO) 5
parità di β, il rendimento è maggiore per un gas con valore di k più elevato. In pratica
non è possibile aumentare troppo il valore di β perché da un lato c’è una limitazione
tecnologica al valore della temperatura di ingresso in turbina, T3 , dall’altro è necessario
ottenere lavoro. Il lavoro al ciclo è dato da:
k−1
β k − 1 ³ k−1
´
L = ηid Q1 = ηid cp (T3 − T2 ) = cp T3 − c p T1 β k −1 ; (7)
k−1
β k
si noti che, per valori fissati di T1 (che per un ciclo aperto coincide con la temperatura
ambiente) e di T3 (che rappresenta il valore massimo ammissibile), il lavoro al ciclo (per
unità di massa) si annulla per il caso limite β = 1, per cui anche η = 0, e per T2 = T3
µ ¶ k−1 k
T3
che corrisponde a β = . Esso, quindi, presenta una massimo per un ben definito
T1
valore di β. Osservando che il lavoro può essere espresso come:
ove Ra6 è la costante di integrazione, che, come tutti i coefficienti ai , assume valori
diversi nei campi 300 K ≤ T ≤ 1000 K e 1000 K ≤ T ≤ 5000 K. Si osservi che,
3 GAS REALE (TERMICAMENTE PERFETTO) 6
S 2 = S 1, (14)
e si ha: Ã !
p2 ST 2 − ST 1
= exp . (15)
p1 R
Definendo il parametro adimensionale
à !
ST
P r = exp , (16)
R
si ha:
p2 P r2
= . (17)
p1 P r1
Tutte le equazioni (9-15) valgono anche per le proprietà riferite all’unità di massa del
gas: h = h/M , in cui M indica la massa molecolare del gas considerato, etc. Usando
le equazioni (9-15) con le costanti appropriate e le definizioni di ST e P r, è possibile
costruirsi delle tabelle che ci danno per ogni valore di T i corrispondenti valori di cp ,
h, P r e (per un valore di riferimento della pressione, p0 ) S 0 . Di particolare interesse è
la tabella dell’aria, che vale con buona approssimazione anche per i gas combusti di una
turbina. L’aria è una miscela di N2 , O2 , Ar, CO2 nelle percentuali in volume 78.09, 20.95,
0.93, 0.03, rispettivamente. Per una miscela, la massa totale m è la somma delle masse
mi delle varie componenti:
k
X
m= mi . (18)
i=1
3 GAS REALE (TERMICAMENTE PERFETTO) 7
mi = ni M i . (22)
Le proprietà di una miscela di gas possono ottenersi da quelle dei gas componenti appli-
cando la legge di Gibbs–Dalton:
k
X
p= pi , (25)
i=1
pi V = ni RT, (26)
pVi = ni RT. (27)
Dalle equazioni (25 - 27) segue che:
k
X
pi Vi ni
= = = xi e V = Vi . (28)
p V n i=1
k
X
h= xi h i , (30)
i=1
4 CICLO REALE 8
k
X
cp = xi cpi , (31)
i=1
k
X
cv = xi cvi , (32)
i=1
k
X
S= xi S i . (33)
i=1
4 Ciclo reale
Le principali differenze tra il ciclo ideale e il ciclo reale sono dovute a:
a) variazioni dei calori specifici con la temperatura;
2000
3
1500
T [K]
1000
4
4id
2
2id
500
0
0 500 1000 1500 2000
s [ J/(kgK)]
e) perdite meccaniche.
a) Variazioni dei calori specifici con la temperatura
Di questo aspetto si è discusso in dettaglio nel paragrafo precedente. Tutti i grafici
riportati nel seguito che si riferiscono a cicli reali (vedi ad esempio la figura 4) sono
calcolati assumendo che il fluido sia aria secca e utilizzando le equazioni e i coefficienti
forniti nel paragrafo precedente.
b) Perdite fluidodinamiche nel compressore e nella turbina
Il lavoro perso a causa delle resistenze passive si converte in energia termica. Le
trasformazioni di compressione ed espansione non risultano quindi isoentropiche ma en-
trambe ad entropia crescente, come mostrato nella figura 4. Queste perdite sono tenute in
conto attraverso i rendimenti isoentropici del compressore, ηc , e della turbina, ηt , definiti
come:
Lcid h2id − h1 Lt h3 − h4
ηc = = , ηt = = . (36)
Lc h2 − h1 Ltid h3 − h4id
c) Perdite pneumatiche
Quando il fluido attraversa un combustore, un refrigeratore o in generale uno scam-
biatore di calore, la pressione in uscita risulta inferiore a quella in ingresso a causa delle
perdite di carico. Tali perdite sono tenute in conto attraverso i rendimenti pneumatici,
ηπ . Se, per esempio, ci riferiamo al combustore (indicato con il pedice “b”) situato tra i
punti 2 e 3 del ciclo rappresentato in figura 4, si ha:
p3
ηπb = , (37)
p2
e quindi la trasformazione 2 − 3 si discosta dalla isobara p2 = cost come in figura 4, in
cui il fenomeno è esagerato (di solito ηπb è vicino all’unità).
4 CICLO REALE 10
0.5 β=30
β=20
0.45
0.4
0.35 β=12
rendimento utile
0.3
0.25
gas termicamente perfetto
0.2
gas perfetto
0.15
0.1
0.05
0
1000 1500 2000
T3 (K)
stesse di aria compressa prelevata direttamente dal compressore riduce leggermente il la-
voro in turbina, abbassando, se pur di poco, la temperatura media del gas che si espande.
L’aumento di massa, ovviamente, non aumenta il lavoro al ciclo in quanto la massa iniet-
tata ha assorbito il lavoro di compressione. Per tener conto in modo appropriato di tali
effetti, il ciclo deve essere calcolato considerando i singoli stadi della turbina.
5 Ciclo rigenerativo
Nella figura 6 è schematizzato un impianto di turbina a gas a circuito aperto rigenerativo
e nella figura 7 il corrispondente ciclo ideale nel diagramma T − S. L’aria in condizioni
ambiente (punto 1) viene aspirata e compressa nel compressore C fino alla pressione p2 .
Essa viene riscaldata a pressione costante (trasformazione 2-5) dalla temperatura T2 alla
temperatura T5 nello scambiatore di calore S (rigeneratore) e poi viene ulteriormente ri-
scaldata (5-3) fino alla temperatura massima, T3 , all’interno della camera di combustione
CC. I prodotti della combustione si espandono dalla pressione p3 = p5 = p2 alla pressione
p4 = p1 nella turbina, producendo il lavoro necessario per trascinare il compressore e
per fornire energia all’esterno (ad un generatore elettrico nell’esempio considerato). I gas
combusti, quindi, passano nello scambiatore di calore S, cedendo energia ai gas provenien-
ti dal compressore (trasformazione isobara 4-6) , e poi vengono scaricati nell’ambiente.
Il calore cp (T5 − T2 ) viene fornito dai gas combusti, mediante raffreddamento dalla tem-
peratura T4 a quella T6 , cosı̀ che il calore Q1 si riduce a cp (T3 − T5 ) e il calore Q2 a
cp (T6 − T1 ). Naturalmente, nel presente caso ideale si ha T6 = T2 e T4 = T5 . È ovvio
l’aumento del rendimento rispetto al ciclo base non rigenerativo, come si può facilmente
verificare considerando il ciclo semplice fittizio 7-5-3-8, avente lo stesso rendimento del
ciclo rigenerativo e rapporto di compressione (e quindi rendimento) maggiore rispetto al
5 CICLO RIGENERATIVO 12
5 CC
2 S 3
4
C T U
3
2000
1500
T [K]
1000
5 4
2
6 8
500
1 7
0
0 500 1000 1500 2000
s [ J/(kgK)]
ciclo 1-2-3-4. Vediamo la dipendenza del rendimento del ciclo ideale rigenerativo dalla
temperatura:
T2
−1 k−1
Q2 T2 − T1 T1 T1 T1 β k − 1 T1 k−1
ηid = 1 − =1− =1− =1− =1− β k . (42)
Q1 T3 − T4 T3 T 4 T3 1 T3
1− 1 − k−1
T3 β k
A differenza del rendimento del ciclo base ideale, il rendimento del ciclo rigenerativo ideale
diminuisce al crescere del rapporto di compressione a parità di temperatura di aspirazione
e di temperatura massima. In realtà non è possibile fisicamente trasferire tutto il calore
cp (T4 − T2 ) dei gas combusti all’aria compressa, per cui nel ciclo reale T5 < T4 e T6 > T2
(vedi figure 8). Inoltre, occorre considerare che nel ciclo reale i calori specifici variano con
5 CICLO RIGENERATIVO 13
2000
3
1500
T [K] 4
1000 5
2 6
500
0
0 500 1000 1500 2000
s [ J/(kgK)]
Inoltre si ha:
Q̇c = (Ga + Gb ) (h4 − h2 ) ; Q̇a = Ga (h4 − h2 ) . (43)
Segue
Q̇c > Q̇a = Q̇sid . (44)
Per quanto riguarda la potenza termica scambiata:
(1 + α)
Q̇s = Ga (h5 − h2 ) = (Ga + Gb ) (h4 − h6 ) ⇒ h5 − h2 = (h4 − h6 ) . (45)
α
Dalle equazioni precedenti segue che:
In prima approssimazione, cosiderando uguali i calori specifici medi per i salti di tem-
peratura in questione e trascurando le differenze tra le portate di gas combusti e di aria
compressa, Ga + Gb ≈ Ga , si ottiene:
T5 − T2 T4 − T6
Rs ≈ ≈ . (47)
T4 − T2 T4 − T2
Si considerino tre cicli reali, il primo non rigenerativo di rendimento η0 ; il secondo rigene-
rativo con efficacia di rigenerazione unitaria, di rendimento η1 ; ed il terzo rigenerativo con
efficacia di rigenerazione Rs , di rendimento η. Trascurando tutte le perdite pneumatiche,
le variazioni di α e la differenza tra Ga e Ga + Gb , si può dimostrare che:
1 Rs 1 − Rs
= + . (48)
η η1 η0
Infatti, facendo riferimento all’unità di gas fluente, il lavoro al ciclo L = Lt − Lc è lo stesso
nei tre cicli. Si ha poi che:
Q1 = (Q1 )1 + (1 − Rs ) [(Q1 )0 − (Q1 )1 ] , (49)
quindi
Q1 = Rs (Q1 )1 + (1 − Rs ) (Q1 )0 , (50)
e
Q1 (Q1 )1 (Q1 )0
= Rs + (1 − Rs ) . (51)
L L L
Si noti che, per un valore fissato della temperatura massima, T3 , all’aumentare del rap-
porto di compressione, la differenza tra le temperature T4 e T2 si riduce e quindi si riduce
la potenza termica scambiabile. Di conseguenza per valori di β elevati il vantaggio di
adottare la tecnica della rigenerazione diminuisce fino ad annullarsi e, comunque, non
compensa i problemi (maggior costo, minore affidabilità) connessi alla maggiore comples-
sità dell’impianto. Il valore di β per cui non è più possibile praticare la rigenerazione
corrisponde ad avere T4 = T2 . Ad esempio, per il ciclo reale con β = 30, a cui si riferisce
una delle curve riportate in figura 5, si ha T4 = T2 per T3 = 1645 K. Ciò dimostra che se
si impiegano rapporti di compressione elevati ed elevate temperatura massime i benefici
derivanti dalla rigenerazione sono trascurabili.
6 Cicli complessi
Un metodo largamente impiegato in passato per incrementare la potenza prodotta da
un impianto con turbina a gas è quello di utilizzare una o più interrefrigerazioni nella
fase di compressione: il lavoro di compressione diminuisce ed aumenta il lavoro al ciclo
(L = Lt − Lc ) a parità di altre condizioni. In figura 9 è riportato il ciclo ideale nel piano
T − S con una sola interrefrigerazione nell’ipotesi che la compressione sia divisa in due
fasi, 1 − 20 e 10 − 2, con rapporti di compressione uguali:
s
p20 p2 p2 q
= = = β. (52)
p1 p10 p1
6 CICLI COMPLESSI 15
2000 3
1500
T [K]
1000
2b
4
500 2 2’
1’ 1
0
0 500 1000 1500 2000
s [ J/(kgK)]
Quindi risulta
ηbase > ηadd . (53)
Il rendimento del ciclo 1-2’-1’-2-3-4, η, è dato da:
L
η= , (54)
Q1
dove L è il lavoro netto ottenuto al ciclo pari alla somma dei lavori ottenuti dal ciclo
base, Lbase , e dal ciclo addizionale, Ladd . Q1 è il calore fornito pari al calore fornito nel
ciclo base, Q1b , corrispondente alla trasformazione isobara 2b − 3, più il calore fornito
nel ciclo addizionale, Q1add , corrispondente alla trasformazione isobara 2 − 2b . Quindi, il
6 CICLI COMPLESSI 16
2000 3
1500
T [K]
1000 4
2b
500 2
2’
1’ 1
0
0 500 1000 1500 2000
s [ J/(kgK)]
2000 3 3’
1500
4’ 4
T [K]
1000
2 4b
500
0
0 500 1000 1500 2000
s [ J/(kgK)]
gerata, con le stesse ipotesi fatte per ottenere il ciclo in figura 4 e dividendo la compressione
in due fasi con rapporto di compressione uguale. La figura dimostra che anche nel caso
reale si ottiene un’aumento del lavoro al ciclo. Per quanto riguarda il rendimento, non è
6 CICLI COMPLESSI 17
più valida la semplice relazione (2), e, mentre il rendimento del ciclo base peggiora, quello
del ciclo addizionale può addirittura aumentare rispetto al caso ideale (la dimostrazione
è lasciata come esercizio al lettore).
2000
3 3’
1500
4’
4
T [K]
1000
4b
2
500
0
0 500 1000 1500 2000
s [ J/(kgK)]
Una seconda tecnica largamente utilizzata in passato è quella della combustione ripe-
tuta (o postcombustione). Il ciclo ideale con combustione ripetuta è mostrato in figura
11. La fase di espansione in turbina è divisa in due (o più) parti. Nell’esempio riportato
in figura l’espansione è divisa in due fasi aventi rapporto di espansione uguale. Al termine
della prima espansione il fluido viene nuovamente riscaldato fino ad una temperatura in
genere molto vicina alla T3 (nell’esempio si ha T30 = T3 ). Segue una seconda espansione
fino alla pressione minima. In questo modo si ottiene un aumento della potenza prodotta
(aumenta l’area del ciclo e quindi il lavoro al ciclo) ma il rendimento diminuisce certa-
mente (le considerazioni da fare sono del tutto simili a quelle già esposte per il caso della
compressione interrefrigerata; anche in questo caso si può scindere il ciclo 1-2-3-4’-3’-4 in
un ciclo base, 1-2-3-4b , ed un ciclo addizionale, 4’-3’-4-4b ). Nel caso reale il ciclo assume
l’aspetto mostrato in figura 12: si ottiene un aumento della potenza prodotta e, come nel
caso della compressione interrefrigerata, nulla si può dire a priori circa il rendimento del ci-
clo rispetto al rendimento del ciclo base. Sia la pratica della compressione interrefrigerata
che quella della combustione ripetuta erano spesso accoppiate alla rigenerazione. Infatti,
entrambe tali tecniche consentono di aumentare la differenza di temperatura T4 − T2 e
quindi il calore scambiabile nella rigenerazione con conseguente aumento del rendimento.
Cicli di questo tipo sono stati utilizzati in passato: idealmente, con un numero molto
grande di interrefrigerazioni e combustioni ripetute e utilizzando la rigenerazione, si ap-
prossima un ciclo che scambia calore solo a temperatura costante e quindi ha lo stesso
rendimento del ciclo di Carnot. Tale ciclo, costituito da due isoterme e due isobare, è
noto come ciclo Ericsson. Tuttavia, nei moderni cicli turbogas, con rapporti di compres-
sione e temperature massime molto elevati, l’eventuale miglioramento del rendimento non
giustifica la maggiore complessità dell’impianto.
6 CICLI COMPLESSI 18
Testi consigliati
1) W. W. Bathie, Fundamentals of Gas Turbines, John Wiley & Sons, Inc., 1996.
2) H. Cohen, G. F. C. Rogers, H. I. H. Saravanamuttoo, Gas Turbine Theory, Longman
Limited, 1996.
7 IMPIANTI COMBINATI 19
7 Impianti combinati
7.1 Introduzione
Il sistema più efficiente di conversione dell’energia termica in energia meccanica consiste
nell’utilizzo di un ciclo termodinamico che presenti temperature di introduzione e sottra-
zione di calore il più possibili distanti tra di loro. Questo si può ottenere combinando
il ciclo di una turbina a gas con quello di un impianto a vapore, come mostrato sche-
maticamente in figura 13. In questo modo si introduce calore alle temperature elevate,
consentite dai materiali delle turbine a gas, e si usano i gas combusti scaricati dalla turbina
a pressione atmosferica per generare vapore saturo o surriscaldato che viene successiva-
mente espanso in una turbina a condensazione. In questo modo le temperature estreme
del ciclo combinato sono la temperatura di ingresso alla turbina a gas (circa 1700 K) e
la temperatura di condensazione del vapore, molto prossima a quella ambiente. La tur-
bina a gas è l’impianto ottimale per applicazioni in cicli combinati in quanto l’energia
termica non trasformata in meccanica è contenuta tutta nei gas di scarico a temperatura
piuttosto elevata, adatta quindi alla produzione di vapore. Contrariamente, nei motori
Diesel, ad esempio, tale energia è suddivisa tra gas di scarico, acqua di raffreddamento
e olio lubrificante e viene resa disponibile a temperature non molto elevate. Attualmen-
te, grazie all’evoluzione delle turbine a gas, con temperature T3 molto elevate, valori del
rendimento utile superiori al 40% e potenze superiori a 200 M W , si riescono a realizzare
cicli combinati con rendimento utile circa pari al 60%.
7 IMPIANTI COMBINATI 20
7.2 Classificazione
Gli impianti combinati gas-vapore, sia quelli progettati ad hoc che quelli ottenuti mediante
aggiunta di un gruppo turbogas ad un impianto a vapore preesistente al fine di potenziarne
le prestazioni (repowering), possono essere suddivisi in due categorie:
• impianti con caldaia a recupero senza bruciatori ausiliari (unfired cycle); in questo
caso l’impianto a vapore riceve calore esclusivamente dai gas di scarico della turbina
a gas, senza ulteriore introduzione di combustibile, e si ha una netta prevalenza
della potenza del turbogas rispetto a quella dell’impianto a vapore (PuT G ∼= 2 PuT V );
• impianti con caldaia a recupero con bruciatori ausiliari (exhaust fired cycle), in cui i
gas di scarico della turbina sono usati come comburente nei bruciatori della caldaia,
che genera vapore di caratteristiche simili a quelle dei grossi impianti a vapore; in
questo caso la potenza della turbina a vapore risulta in genere superiore a quella
della turbina a gas.
CC
C T U
SU
TV U
CO
Caldaia a recupero
CK
EV
PC
PE
EC PA
430 K
Figura 14: Schema di un impianto combinato con caldaia a recupero. Impianto a gas:
C, compressore; T, Turbina; CC, camera di combustione. Impianto a vapore: TV, turbina a vapore;
CK, condensatore; PE, pompa di estrazione; PA, pompa di alimento. Caldaia a recupero: CO, corpo
cilindrico; PC, pompa di circolazione; EC, economizzatore; EV, evaporatore; SU, surriscaldatore.
Nel caso degli impianti combinati di tipo unfired, che rappresentano la maggior parte
delle nuove realizzazioni, la combustione avviene solo nel combustore dell’impianto a gas
e i gas di scarico della turbina cedono gran parte del proprio contenuto termico al fluido
7 IMPIANTI COMBINATI 21
dove Ga + Gb indica la portata di gas combusti che escono dalla caldaia con entalpia hs ,
mentre entrano nell’economizzatore con entalpia hx , Gv indica la portata di vapore, hk e
7 IMPIANTI COMBINATI 22
CC
C T U
S AP
TV U
CO AP
Caldaia a recupero
CK
EV AP
PC
PE
P AP
EC AP
CO BP
EV BP
PC
EC BP
PRE
P BP
380 K
Figura 15: Schema di un impianto combinato con caldaia a recupero a due livelli di
pressione. Impianto a gas: C, compressore; T, Turbina; CC, camera di combustione. Impianto a
vapore: TV, turbina a vapore; CK, condensatore; PE, pompa di estrazione; PBP e PAP, pompa di
alimento di bassa e alta pressione. Caldaia a recupero: COBP e COAP, corpo cilindrico di bassa e alta
pressione; PC, pompa di circolazione; PRE, Preriscaldatore dell’acqua; ECBP e ECAP, economizzatore
di bassa e alta pressione; EVBP e EVAP, evaporatore di bassa e alta pressione; SAP, surriscaldatore di
alta pressione.
7 IMPIANTI COMBINATI 23
gas combusti
∆ Tpinch point
vaporizzazione riscaldamento Q
surriscaldamento del liquido
AP
∆Tpinch point
BP
∆T pinch point
7.3 Repowering
Una trattazione separata si impone per gli impianti combinati ottenuti dal potenzimento
delle centrali termoelettriche a vapore già esistenti (repowering). In tal caso, l’inserimento
di un turbogas consente di utilizzare i gas di scarico della turbina nell’impianto a vapore
attraverso varie soluzioni, anche molteplici, al fine di migliorare il bilancio termico della
centrale esistente. La scelta dell’intervento da realizzare dipende: dai parametri del ciclo
a vapore, dalle dimensioni dell’impianto, dai tempi di disservizio, nonché dai costi di
installazione e di esercizio.
La tecnica di preriscaldamento dell’acqua di alimento (feed water repowering) consiste
nel preriscaldare l’acqua di alimento dell’impianto a vapore mediante il recupero dei gas
di scarico della turbina a gas. La soluzione ottimale prevede la presenza di una caldaia
a recupero che produca vapore da inviare agli scambiatori rigenerativi in sostituzione del
vapore spillato in turbina. In questo modo la potenza dell’impianto aumenta (circa del
20%) a causa della potenza del turbogas e dell’incremento della potenza della turbina a
vapore per effetto della soppressione degli spillamenti. L’incremento di rendimento rimane
contenuto a circa 1 ÷ 2 punti percentuali. Tale tecnica è applicabile solo se la turbina (di
bassa pressione) e il condensatore possono lavorare con la portata maggiorata per l’assen-
za degli spillamenti; altrimenti bisogna ridurre la portata di vapore prodotta al generatore
mendiante riduzione del combustibile. Le modifiche dell’impianto esistente sono minime,
come evidenziato in figura 18. Il contenuto termico dei gas di scarico del turbogas si può
utilizzare anche per la generazione di vapore alla pressione di risurriscaldamento dell’im-
pianto a vapore. In tal caso il vapore prodotto nella caldaia a recupero (la cui pressione
deve avere un valore ottimale prossimo a quello del risurriscaldatore) viene inviato alla
turbina a vapore di bassa pressione insieme a quello proveniente dal risurriscaldatore. Gli
incrementi di potenza e rendimento sono simili a quelli del caso precedente, analogamente
7 IMPIANTI COMBINATI 25
Figura 19: Schema di impianto di repowering mediante recupero dei gas di scarico per
produzione di vapore. 1. Generatore di vapore; 2. Turbina vapore; 3. Alternatore; 4. Condensatore;
5. Pompa di estrazione; 6. e 9. Rigeneratori; 7. Degasatore; 8. Pompa di alimento; 10. Alternatore; 11.
Turbogas; 12. Caldaia a recupero.
7 IMPIANTI COMBINATI 27
8 Esercizi
0 0 0
ηid =....0.5066...... Lc =.....339.......kJ/kg Lt =.....960.......kJ/kg
2. In un impianto a gas l’aria entra nel compressore di rendimento ηc = 0.88 alla pressione
di 1 bar ed alla temperatura di 290 K e ne esce a p = 20 bar. Nel combustore, di
rendimento 0.99, raggiunge la temperatura di 1820 K senza perdite pneumatiche. Il
potere calorifico del combustibile utilizzato (metano) è Hi = 13100 kcal/kg. In turbina,
di rendimento ηt = 0.9, i gas si espandono fino alla pressione di 1 bar. Si determini: il
lavoro del compressore, il lavoro ottenuto in turbina, il rapporto α e il rendimento globale
dell’impianto (ηmc = ηmt = 0.99).
0 0
Ga =..15.47..kg/s Gb =..0.3388..kg/s ηg =..0.3357.. Gb =..0.2803..kg/s ηg =..0.4059..
4. Un aereo a reazione vola a c0 = 1000 km/h all’altezza di z0 = 9000 m (p0 = 0.3 bar,
T0 = 230 K). La portata d’aria di ciascuno dei due reattori è Ga = 5 kg/s. Nella
presa dinamica l’aria converte in energia di pressione tutta la sua energia cinetica con
rendimento isoentropico ηP D = 0.9. Il compressore (ηc = 0.85) la comprime ulteriormente
fino a p2 = 3 bar. All’uscita dalla camera di combustione (ηb = 0.99; Hi = 10500 kcal/kg)
la temperatura dell’aria è T3 = 1760 K. Determinare il lavoro di compressione Lc , la
portata, Gb , di ciascuno dei due reattori e la pressione p4 considerando ηt = 0.87 e
ηmc = ηmt = 0.99. Calcolare inoltre la spinta, S, dei due motori con ugello adattato di
ηug 0.97.
Lc =..215.1..kJ/kg Gb =..0.1748..kg/s p4 =..1.798..bar S=..8.961..kN
8 ESERCIZI 29
A Proprietà dell’aria
T [K] cp [J/kgK] h [kJ/kg] Pr T [K] cp [J/kgK] h [kJ/kg] Pr
210. 1006.2 -.92638E+02 0.28696E+00 455. 1021.7 0.15458E+03 0.43361E+01
215. 1005.9 -.87608E+02 0.31162E+00 460. 1022.5 0.15969E+03 0.45081E+01
220. 1005.5 -.82579E+02 0.33776E+00 465. 1023.4 0.16480E+03 0.46852E+01
225. 1005.3 -.77552E+02 0.36542E+00 470. 1024.2 0.16992E+03 0.48674E+01
230. 1005.0 -.72526E+02 0.39466E+00 475. 1025.1 0.17504E+03 0.50548E+01
235. 1004.8 -.67502E+02 0.42552E+00 480. 1026.0 0.18017E+03 0.52474E+01
240. 1004.6 -.62478E+02 0.45806E+00 485. 1026.9 0.18530E+03 0.54456E+01
245. 1004.5 -.57456E+02 0.49233E+00 490. 1027.9 0.19044E+03 0.56492E+01
250. 1004.3 -.52434E+02 0.52839E+00 495. 1028.8 0.19558E+03 0.58584E+01
255. 1004.3 -.47412E+02 0.56630E+00 500. 1029.8 0.20073E+03 0.60734E+01
260. 1004.2 -.42391E+02 0.60611E+00 505. 1030.7 0.20588E+03 0.62942E+01
265. 1004.2 -.37370E+02 0.64787E+00 510. 1031.7 0.21104E+03 0.65210E+01
270. 1004.2 -.32349E+02 0.69166E+00 515. 1032.7 0.21620E+03 0.67538E+01
275. 1004.2 -.27328E+02 0.73751E+00 520. 1033.7 0.22136E+03 0.69928E+01
280. 1004.3 -.22307E+02 0.78550E+00 525. 1034.7 0.22653E+03 0.72381E+01
285. 1004.4 -.17285E+02 0.83568E+00 530. 1035.7 0.23171E+03 0.74898E+01
290. 1004.5 -.12263E+02 0.88812E+00 535. 1036.8 0.23689E+03 0.77481E+01
295. 1004.6 -.72404E+01 0.94287E+00 540. 1037.8 0.24208E+03 0.80130E+01
300. 1004.8 -.22167E+01 0.10000E+01 545. 1038.9 0.24727E+03 0.82846E+01
305. 1005.0 0.28079E+01 0.10596E+01 550. 1039.9 0.25247E+03 0.85631E+01
310. 1005.2 0.78335E+01 0.11217E+01 555. 1041.0 0.25767E+03 0.88487E+01
315. 1005.5 0.12860E+02 0.11863E+01 560. 1042.1 0.26288E+03 0.91414E+01
320. 1005.8 0.17889E+02 0.12536E+01 565. 1043.2 0.26809E+03 0.94414E+01
325. 1006.1 0.22918E+02 0.13236E+01 570. 1044.3 0.27331E+03 0.97487E+01
330. 1006.4 0.27949E+02 0.13964E+01 575. 1045.4 0.27853E+03 0.10064E+02
335. 1006.8 0.32982E+02 0.14720E+01 580. 1046.5 0.28376E+03 0.10386E+02
340. 1007.2 0.38017E+02 0.15505E+01 585. 1047.6 0.28900E+03 0.10716E+02
345. 1007.6 0.43054E+02 0.16320E+01 590. 1048.7 0.29424E+03 0.11055E+02
350. 1008.0 0.48093E+02 0.17166E+01 595. 1049.8 0.29948E+03 0.11401E+02
355. 1008.4 0.53134E+02 0.18043E+01 600. 1051.0 0.30474E+03 0.11756E+02
360. 1008.9 0.58177E+02 0.18951E+01 605. 1052.1 0.30999E+03 0.12118E+02
365. 1009.4 0.63223E+02 0.19893E+01 610. 1053.3 0.31526E+03 0.12490E+02
370. 1009.9 0.68271E+02 0.20868E+01 615. 1054.4 0.32053E+03 0.12870E+02
375. 1010.5 0.73322E+02 0.21878E+01 620. 1055.6 0.32580E+03 0.13259E+02
380. 1011.0 0.78376E+02 0.22922E+01 625. 1056.8 0.33108E+03 0.13656E+02
385. 1011.6 0.83432E+02 0.24002E+01 630. 1057.9 0.33637E+03 0.14063E+02
390. 1012.2 0.88492E+02 0.25119E+01 635. 1059.1 0.34166E+03 0.14479E+02
395. 1012.8 0.93554E+02 0.26274E+01 640. 1060.3 0.34696E+03 0.14904E+02
400. 1013.4 0.98620E+02 0.27467E+01 645. 1061.5 0.35226E+03 0.15339E+02
405. 1014.1 0.10369E+03 0.28699E+01 650. 1062.7 0.35757E+03 0.15784E+02
410. 1014.8 0.10876E+03 0.29970E+01 655. 1063.8 0.36289E+03 0.16238E+02
415. 1015.5 0.11384E+03 0.31283E+01 660. 1065.0 0.36821E+03 0.16703E+02
420. 1016.2 0.11892E+03 0.32637E+01 665. 1066.2 0.37354E+03 0.17177E+02
425. 1016.9 0.12400E+03 0.34034E+01 670. 1067.4 0.37888E+03 0.17662E+02
430. 1017.7 0.12908E+03 0.35475E+01 675. 1068.6 0.38422E+03 0.18158E+02
435. 1018.4 0.13418E+03 0.36959E+01 680. 1069.8 0.38956E+03 0.18664E+02
440. 1019.2 0.13927E+03 0.38489E+01 685. 1071.0 0.39491E+03 0.19181E+02
445. 1020.0 0.14437E+03 0.40066E+01 690. 1072.2 0.40027E+03 0.19709E+02
450. 1020.8 0.14947E+03 0.41689E+01 695. 1073.4 0.40564E+03 0.20248E+02
A PROPRIETÀ DELL’ARIA 31