IL MACELLAIO DI PODULUS
DUE PAROLE PRIMA DI INIZIARE prega contro il risveglio di un tempio maligno e
Sono un Master de L’Ultima Torcia da qualche
mese e apprezzo particolarmente la semplicità
con la quale il regolamento di gioco riesce a
essere coerente con la narrativa. Per questo
motivo ho deciso mettermi alla prova come
creatore di una avventura fan made sperimentale
improntata sull’investigazione ma al contempo
coerente con lo stile de L’Ultima Torcia e
conforme al regolamento della Scatola Base. In
particolare farò riferimento all’ambientazione e
ai personaggi dell’avventura Gli avventurieri
della Palude Silenziosa contenuta nel manuale La
Baronia del Grifone.
INTRODUZIONE
Podulus è un miserabile villaggio isolato. Per di
più, qualche giorno prima dell’arrivo degli
avventurieri nel paese, è avvenuto un atroce
delitto in circostanze misteriose. I resti
orribilmente macellati di Drola Liziara, ultimo
maschio di una stirpe nobiliare decaduta, sono
stati trovati davanti alla dimora di famiglia.
Tra i popolani, ignoranti e superstiziosi, stanno
girando diverse voci, la maggior parte riguardanti
un antico tesoro e la Palude Silenziosa. C’è chi
parla della vendetta dei grandi spiriti elfici, chi
chi invece è convinto che il Macellaio di Podulus
si nasconda tra i villici.
Come se non bastasse, il giorno dopo l’arrivo
degli avventurieri a Podulus si udirà un
agghiacciante grido proveniente da una casupola
di popolani. È Donna, figlia minore della
famiglia, che ha trovato la carcassa terribilmente
macellata di suo padre Tobru.
ACCETTARE LA MISSIONE
Gli avventurieri potrebbero essere interessati alla
vicenda a causa delle voci di un antico tesoro
oppure perché motivati a sventare una serie di
atroci delitti. In ogni caso tutti a Podulus sanno
che la vecchia dama Stazzira, ultima Liziara
vivente, offre una ricompensa a chi consegnerà
alla giustizia l’assassino di suo figlio. Inoltre,
dopo il ritrovamento di Tobru, il locandiere Jif
sarà molto turbato e “per evitare che Podulus
diventi un villaggio maledetto e che nessuno
voglia più metterci piede” offrirà di rimborsare
tutte le spese di vitto e alloggio agli avventurieri
che risolvano la situazione.
 JIF E LA LOCANDA
La “Taverna vicino alla Palude” è l’unica bettola
della zona ma malgrado ciò non è molto
frequentata. Il proprietario Jif è celebre per essere
avido e scansafatiche, è un accomodante e
insistente venditore con chiunque arrivi nel
villaggio ma è interessato solo ai clienti paganti.
La sera dell’arrivo degli avventurieri a Podulus,
in taverna ci saranno solo Jif, un popolano di
nome Tobru e il solitario nano Gravok. L’oste è
solito chiudere bottega e andare a gozzovigliare
a casa dell’amico Tobru ma gli avventurieri
hanno spesso qualche fiorino da parte, pertanto
congederà il compare e si concentrerà sullo
scucire più monete possibile ai nuovi arrivati (ciò
è fondamentale per il proseguimento
dell’avventura).
Jif sa del ritrovamento dei resti di Drola, delle
voci che girano e della ricompensa promessa da
Stazzira. Il locandiere è ben disposto a
condividere le proprie opinioni sulla Palude
Silenziosa, su Podulus e sui suoi abitanti con
chiunque acquisti qualche bicchiere di vino o
birra.
I Liziara sono una famiglia nobiliare decaduta
ormai da generazioni ma Stazzira, molto
rispettata a Podulus, dà molto peso alle
apparenze e si reputa alla stregua della Baronessa
Isandra. Drola, suo unico figlio, era un ragazzo
baldanzoso e non faceva altro che vantarsi di
presunte abilità eccezionali come scassinatore,
esercitate in fantastiche rapine messe a segno a
Città del Grifone, da cui era da poco tornato
senza nemmeno un soldo in tasca.
Tobru è un amico di Jif perciò il locandiere ne
parlerà come di un “buon uomo, onesto e
lavoratore”, fornendo poche e generiche
informazioni.
Gravok è ritenuto da tutti uno strano nano che
vive isolato ormai da circa un anno in una
catapecchia tra il villaggio e la palude. Non ha
mai dato problemi ma nessuno ha a che fare con
lui, perciò il locandiere sarà stranito dal fatto che
nelle ultime settimane il nano abbia cominciato a
presentarsi in taverna, a volte anche fino a tarda
notte. È solito mettersi in disparte a bere e, visto
che è un buon cliente, Jif si mostrerà sempre
accomodante con lui. Inoltre potrà fornire al nano
un solido alibi per le notti in cui sono stati
commessi gli omicidi.
Se gli avventurieri dovessero per qualche motivo
setacciare la taverna potrebbero notare delle travi
di legno irregolari sotto qualche botte di vino
nella dispensa (Test Percezione target 8). Sotto il
pavimento è nascosto un vano con un cofanetto
modesto ma resistente che può essere forzato
(Test Forza) o scassinato (Test Manualità) e
contiene 70 fiorini, un gruzzolo notevole per un
mercante a Podulus.
I LIZIARA E LA VILLETTA
I Liziara erano un’importante casata ai tempi di
Vostramer e il Grifone Sultano, tuttavia hanno
subìto un lento e inesorabile declino sociale ed
economico e ora non hanno alcun valore agli
occhi degli altri nobili. Storicamente hanno
condotto guerre contro goblin e orchi e sono la
causa della scomparsa di diverse società sia
elfiche che naniche. L’odio e la spietatezza nei
confronti delle altre razze li contraddistinguono
da sempre, rimanendo tutt’ora una peculiarità
dell’ultima erede vivente. La dama Stazzira
Liziara è una tracotante vecchia vedova, ultima
donna della propria stirpe. Dopo aver cremato il
mucchietto dei resti del suo unico erede, Drola
Liziara, ha emesso una taglia “simbolica” sulla
testa del Macellaio di Podulus ma in realtà non le
importa granché della scomparsa del figlio
scapestrato e non ha neanche di che pagare gli
avventurieri, se non una manciata di fiorini che
tiene con sé e qualche soprammobile costoso dal
quale però non si separerà facilmente.
Stazzira accetterà che solo gli umani entrino in
casa sua ed esigerà rispetto e formalità in cambio
di informazioni, tuttavia se qualcuno le si
presenterà vestito con abiti eleganti lei sarà ben
disposta a parlargli. Se dovesse ritenere gli
avventurieri estremamente irriguardosi o
addirittura pericolosi comincerebbe a
schiamazzare e sbraitare attirando l’attenzione
dei popolani che accorrerebbero per capire cosa
sta succedendo ed eventualmente per proteggere
l’unico briciolo di nobiltà rimasta a Podulus. Alla
morte del marito di Stazzira anni orsono, Drola
era scappato alla volta di Città del Grifone con
ciò che rimaneva del tesoro di famiglia e il sogno
di rendere nuovamente grandi i Liziara. Giunto
alla capitale, però, in breve tempo perse denaro e
dignità e finì a guadagnarsi da vivere come ladro
e scassinatore. Tornato da qualche mese a
Podulus, forse per sfuggire ai debiti, negli ultimi
giorni si era messo a parlare di un tesoro in una
duna di fango nella zona sud della palude.
Qualche sera prima dell’arrivo degli avventurieri
nel villaggio, Stazzira sentì suo figlio sgattaiolare
fuori dalla villetta, come faceva spesso, ma dopo
quella notte non tornò più; fino a quanto la
domestica non trovò i resti davanti alla porta.
La dimora dei Liziara è una villetta pericolante al
centro di Podulus stracolma di vecchi residuati di
nessun valore se non storico. La domestica dei
Liziara è Donna, figlia di Tobru, una ragazza
dall’aspetto grazioso assoggettata all’arroganza
di dama Stazzira, ma al contrario della padrona è
cordiale e umile con chiunque. Se convinta con
buone ragioni (Test contrapposto di Socialità
contro Intelligenza) contravverrà alla regola per
la quale solo gli umani possono entrare nella
villetta e aiuterà di nascosto gli avventurieri nella
loro indagine. Nel salottino dove Stazzira
accoglierà gli avventurieri c’è un arazzo ritraente
una battaglia campale con un esercito umano in
assedio a una fortezza con stendardi elfici vicino
a una grande cascata, tuttavia un nano o un elfo
si renderebbero conto immediatamente di
un’incoerenza grossolana visto che la fortezza è
palesemente di architettura nanica (anche un
umano può rendersene conto con un Test
Intelligenza). Se gli avventurieri si aggireranno
senza farsi notare nella casa potranno trovare una
grossa spilla d’oro con l’araldica dei Liziara, una
frusta dorata (del valore di 30 fiorini). Invece,
nell’alloggio di Drola ci sono degli attrezzi da
scasso e una generica mappa della zona sud della
Palude Silenziosa, non molto utile per orientarsi
in mezzo agli acquitrini ma sopra la quale è
disegnato il percorso per raggiungere un punto
nella zona sud della palude.
DONNA E TOBRU
Donna è una timida e graziosa ragazza figlia di
Tobru e domestica di dama Stazzira. È sempre
stata sottomessa dal suo violento padre che, per
lavorare il meno possibile, l’ha venduta come
serva ai Liziara. Ha un fratello avventuriero che
non vede da anni e dopo la morte di suo padre
sarà intenzionata a scappare dal villaggio per
andarlo a cercare. È stata Donna a rinvenire
entrambi i cadaveri di Drola e Tobru e per questo
motivo sarà traumatizzata e guardata con
sospetto dai popolani. Se gli avventurieri
volessero analizzare i resti di Tobru sparsi dentro
la baracca dovranno non farsi sopraffare dal
macabro spettacolo (Test Coraggio) per rendersi
conto che sembra che l’uomo sia stato masticato
vivo proprio in quel luogo.
La baracca dove abitava Tobru, e dove sono stati
trovati i suoi resti, è spoglia e sporca ma ha un
sottotetto che si può raggiungere se si nota una
botola sul soffitto (Test Percezione). Nel
sottotetto c’è una botte del vino di Jif quasi vuota
(ma con abbastanza vino da riempire una
borraccia) e due oggetti da avventuriero: uno
specchietto e un corto mantello decorato con il
ricamo di un piccone con una pietra azzurra al
centro (se un nano supera un Test Intelligenza
target 7 saprà che è un simbolo legato al culto
della Grande Roccia).
Donna sa che Tobru non chiudeva la porta di
casa, inoltre non è a conoscenza del sottotetto ma
ha visto di tanto in tanto Tobru sfoggiare il
mantello, del quale però non ha mai chiesto la
provenienza per timore di una reazione violenta
del padre.
GRAVOK E LA CATAPECCHIA
Gravok è un nano ranger scontroso e irascibile
che alleva cani da caccia e vive in una
catapecchia isolata. Detesta parlare di sé ma se
costretto rivelerebbe di essere un ex avventuriero
che si è ritirato dopo che la sua compagna nana
stregona è scomparsa senza lasciar tracce. Di
recente, dopo aver riconosciuto il mantello della
sua compagna addosso a Tobru, ha cominciato a
frequentare la taverna e ha scoperto che lui e Jif personaggi giocanti, descrizione a pag. 18 del
tentano continuamente di derubare i forestieri Bestiario della Baronia del Grifone) che
meno pericolosi. Accecato dalla rabbia, il nano allerteranno dagli intrusi e attaccheranno sotto
ha escogitato un piano per ucciderli in maniera comando del padrone.
atroce senza essere scoperto.
All’interno la catapecchia si presenta come la
Gravok era a conoscenza dei ruderi di un tempio dimora di un misero cacciatore ma sparsi qua e là
maligno celati nella Palude Silenziosa, e bramoso si trovano anonimi oggetti da avventuriero
di vendetta vi si è inoltrato trovando qualcosa terribilmente logorati dal tempo e dall’utilizzo
molto più atroce di quanto aveva fantasticato. (corda, rampino, piccone e specchietto). Oltre a
Però, non volendo essere scoperto o macellato, ciò sono presenti una piccola chiave di ferro e un
ha continuato a frequentare la taverna e ha deciso emblema a forma di piccone nel quale è
di sperimentare la sua scoperta con una cavia. Ha incastonata una scheggia di vetro con sul retro
spiegato a Drola, verso la cui famiglia cova un riportati tre versi:
profondo rancore, il percorso per raggiungere i
“Do ve na sce l’in qui e tu di ne,
ruderi e l’ha convinto delle immense ricchezze
Di e tro il ve lo che ri ve la,
che vi si possono trovare. Ha seguito le tracce del
Stan no le ma es tre de gli spec chi.”.
giovane e giunto al tempio è incappato nella sua
salma ancora sbrodolante sangue e viscere. Così
Una stranezza che gli avventurieri potranno
ha raccolto i resti e li ha lasciati davanti alla
notare è che, benché vi sia un comignolo sul tetto
villetta dei Liziara, che in passato hanno condotto
della catapecchia, all’interno non c’è alcun
molte stragi simili a spese del popolo nanico.
camino. La casupola infatti nasconde una stanza
Dopodiché, armato di quattro pergamene di
segreta il cui accesso è celato da un finto muro
Sonno magico, ha trasportato la letale scoperta a
nella parete rocciosa dietro un cassettone. Se un
casa di Tobru, sapendo che Jif e il suo compare
avventuriero dovesse analizzare le pareti
erano soliti andarci insieme. Tuttavia non aveva
potrebbe notare uno spiraglio regolare nella
previsto l’arrivo degli avventurieri a Podulus.
roccia (Test Percezione, se è un nano target 4).
Dal momento che sarà presente in locanda Una volta scovato il passaggio bisognerà capire
quando Jif congederà Tobru, Gravok si renderà che il gancio per tirare verso l’interno il finto
conto della falla del suo piano e vi porrà rimedio. muro è dietro il cassettone e sotto una pietra
Durante la notte andrà a casa di Tobru, ormai abilmente incastrata (Test Intelligenza, se è un
orribilmente assassinato, e trasporterà quello che nano non richiede un test).
è il reale Macellaio di Podulus nella sua
La stanza segreta è una piccola caverna, in buona
catapecchia. Dopodiché attenderà il momento
parte naturale, con un camino, un tavolo e una
più propizio, per esempio che gli avventurieri si
grossa catasta di ceppi, ramoscelli e foglie
inoltrino nella palude, per portare il tesoro del
secche. Sul tavolo sono presenti una lanterna, una
tempio maligno direttamente nella taverna di Jif.
fiaschetta d’olio, le pergamene di Sonno magico
Il nano sarà cauto e contenuto fino a quando il
che Gravok non ha ancora utilizzato e un’altra
suo piano non sarà concluso, dopodiché darà
pergamena da stregone (da scegliere
sfogo a tutta la rabbia e il dolore repressi
casualmente). Nel caso in cui Gravok non abbia
nell’attuare la vendetta, sarà spietato con
portato a termine il suo piano si troverebbe qui
chiunque oserà opporsi ma anche più aperto a
anche il vero Macellaio di Podulus.
raccontare la sua storia.
La catapecchia di Gravok è una stamberga con un
esile comignolo appoggiata a un colle roccioso
fra il villaggio e la palude. Il nano vi alleva dei
cani da caccia (il doppio del numero dei
 I RUDERI
Se si fosse a conoscenza del percorso per
raggiungere i ruderi vi si impiegherebbe meno di
un’ora di cammino ma qualora non si avesse
alcun indizio, sarà arduo trovare il tempio
maligno. Setacciando l’area sud della Palude
Silenziosa, gli avventurieri dovrebbero
deliberatamente esplorare una duna di pantano al
centro di un largo stagno melmoso gremito di
Vermi degli acquitrini (Risultato 6 nella Tabella
di Esplorazione a pag. 26 del manuale La Baronia
del Grifone). L’acquitrino si può evitare
semplicemente seguendo un percorso più largo
ma se si raggiunge l’isolotto al centro si potrà
notare in mezzo al pantano quello che sembra un
pozzo in pietra. Ad uno sguardo più attento si
potrà capire che la cavità nel terreno non è di
certo adibita a ricavare acqua dal sottosuolo ma
sembra più la vetta sfondata di un pinnacolo.
I ruderi sono completamente sprofondati
nell’instabile terreno della palude ma è possibile
calarsi per 3 metri nel pinnacolo per raggiungere
una pavimentazione malferma, tuttavia è
necessaria una corda o altri strumenti poiché le
pareti sono troppo scivolose per permettere di
arrampicarsi. Una volta calati ci si ritroverà in
mezzo a un corridoio di pietra claustrofobico (è
necessario camminare in fila e non è possibile
scambiarsi di posto facilmente) e con un odore
acre che sembra scaturire dalla pavimentazione,
dunque ci saranno due possibili vie buie da
percorrere.
La prima direzione permette di seguire il
corridoio lungo un tratto tanto fatiscente che
alcune pietre crollano al passaggio degli
avventurieri rivelando sotto i loro piedi un
ambiente più ampio ma la cui dimensione è
difficile da decifrare a causa dell’oscurità e di una
nebbia densa dall’odore forte e acre. Il fumo è gas
infiammabile e se prendesse fuoco (1D8 danni)
investirebbe tutta la sala sottostante e il corridoio,
facendolo crollare (altezza 3 metri). Se gli
avventurieri dovessero essere abbastanza furbi da
non calare la propria torcia nella sala sottostante,
potrebbero proseguire per una ventina di metri
lungo il corridoio fino a una brusca curva. Dietro
l’angolo in passato erano presenti delle scale per
la sala inferiore ma adesso sono quasi
completamente crollate costringendo chi abbia
intenzione di proseguire a un balzo fino ai primi
gradini intatti (Test Agilità target 8, l’eventuale
caduta è di 3 metri). La sala è abbastanza grande
da non poter essere illuminata completamente da
una sola torcia. La pavimentazione è ricoperta da
una fanghiglia densa dal quale fuoriesce
lentamente il gas infiammabile e tutte le antiche
entrate o finestre sono bloccate dal terreno
melmoso nel quale è sprofondato il tempio. Al
centro della sala vi è un sarcofago di pietra che
può essere scoperchiato con attrezzi idonei o con
la forza bruta (Test Forza target 8). All’interno
della tomba giace una mummia (pronta a cogliere
di sorpresa gli avventurieri) con il suo tesoro.
Insieme al non morto imbalsamato, nel sarcofago
ci sono delle antiche monete (1D20 monete il cui
valore è cinque volte quello dei fiorini se si trova
qualcuno interessato) e un bastone del potere da
Sacerdote del Dio della Morte.
La seconda direzione del corridoio nel quale gli
avventurieri si sono calati porta in pochi metri a
una inferriata arrugginita chiusa con un lucchetto
evidentemente molto più recente dei ruderi. La
chiave per aprirlo si trova nella baracca di
Gravok ma se non se ne fosse in possesso si può
scardinare la grada con lunghi sforzi (gli
avventurieri coinvolti subiscono 1 danno). Al di
là dell’inferriata si può trovare una stanzetta
lugubre con tavoli ricolmi di ammennicoli
antichi per rituali arcaici e un grosso forziere di
pietra in un angolo. Per terra, al centro della
stanza vi è un logoro drappo strappato e
insanguinato, se si solleverà si potrà notare che la
pavimentazione è ricoperta da sangue
relativamente fresco, inoltre sulle pietre del
pavimento vi è un’area più chiara come se un
oggetto circa delle dimensioni del baule di pietra
fosse stato spostato dopo lungo tempo. Il baule
ha una serratura antiquata ma elaborata (Test
Manualità 8) e se non si riuscisse a forzare
libererebbe nella stanza una nube di Vapore
Velenoso (pag. 32 del Bestiario della Baronia del
Grifone). Il forziere contiene due pergamene
scritte col sangue nella lingua del buio.
 CONCLUDERE L’AVVENTURA
Se gli avventurieri capiscono il piano di Gravok
e riescono a impedirne il compimento meritano 1
punto avventura. Se invece il nano ha portato a
termine il suo piano, Jif inviterà gli avventurieri
in locanda, per spillargli qualche fiorino o per
ricompensarli nel caso in cui pensi che il mistero
sia stato risolto. Si vanterà di un regalo fattogli
dal suo cliente nanico e mostrerà agli
avventurieri un piccolo tavolo dando una
vigorosa manata sul legno massiccio per provare
la mirabile fattura dell’oggetto. Il locandiere non
potrebbe mai immaginare che il dono non è altro
che il reale Macellaio di Podulus, un mimic dalle
sembianze di un tavolo.
percezione (Target 9) per rendersi conto della sua
natura mostruosa. Se l’analisi è particolarmente
scrupolosa, come aprire i cassetti di un tavolo o
un forziere, il mimic attaccherà immediatamente
con le fauci (considerarla una Presa con le fauci).
Diversamente, se il mimic non viene toccato
potrebbe non svelarsi (se in un tiro di dado il
risultato è pari il mostro attacca un bersaglio a
portata).
In combattimento, il mimic ha movimenti
sgraziati e repentini con i quali tenta di colpire le
vittime per afferrarle e masticarle. Se il mimic
viene sconfitto si polverizza tra lamenti
cacofonici, rivelando, qualora fosse necessario,
la sua natura sovrannaturale.

IL MIMIC MIMIC
AGILITÀ 2D MAGIA 1D+1
Poco rilevante è sapere cosa sia realmente o da CORAGGIO 2D MANUALITÀ 1D
dove provenga, questa creatura assume FORZA 2D+1 PERCEZIONE 1D
perfettamente le sembianze di un artefatto delle INTELLIGENZA 1D SOCIEVOLEZZA
ARMATURA SALUTE MANA
dimensioni di un forziere o di un tavolo, afferra
5 25 0
gli ignari malcapitati con le appendici deformi e
ARMA DANNO
li mastica tra le abnormi fauci. 2 appendici 2d10 2d6+1
Fauci 2d10 2d10+1 Presa
È un essere paziente e istintivo, nel caso
ABILITÀ
qualcuno provi a esaminare l’oggetto dal quale il Terrore Resistenza alla
mimic è camuffato dovrà superare un test di Presa perforazione