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Z L − Z0 Z S − Z0

Scelta un’impedenza di normalizzazione arbitraria (ma reale) Z0 : ΓL = ΓS =


Z L + Z0 Z S + Z0
ΖS IL ΓS aL

+ bL
VS VL ΖL bS ΓL

ZL Z L + Z0
⋅ (VL + Z 0 ⋅ I L ) =
1 VS
VL = ⋅ VS aL = ⋅
ZS + ZL 2 ⋅ Z0 2 ⋅ Z0 Z L + Z S

VS Z − Z0
⋅ (VL − Z 0 ⋅ I L ) =
1 VS
IL = bL = ⋅ L
ZS + ZL 2 ⋅ Z0 2 ⋅ Z0 Z L + Z S

VS ⋅ Re(Z L )
2 2
VS ⋅ R L
Per la potenza attiva ceduta al carico, PL ,act
1
[
= ⋅ Re VL ⋅ I *L =] 2
= 2
2
= a L − bL
2

2 2 ⋅ ZS + ZL 2 ⋅ ZS + ZL

VS ⋅ Re(Z 0 )
2 2
Se il generatore viene chiuso su un carico VS ⋅ Z 0 2 2
ZL=Z0 bL = 0 ⇒ PZ 0 ,act = 2
= 2
= aL = bS
2 ⋅ Z S + Z0 2 ⋅ Z S + Z0

2
Se il generatore viene chiuso su un carico VS
ZL=ZS* (ΓL = ΓS*) PL ,act = = PS ,av
Z L = Z *S
8 ⋅ RS
a1 a2
ΓS

b1 b2
P ΓL
bS

Γ1

Il generatore di potenza P emette un’onda bS. Tale onda è interpretabile come quella che si andrebbe completamente a
dissipare su un resistore adattato Z0 (impedenza di normalizzazione) .
Quest’onda incidente è soggetta a riflessioni multiple all’interfaccia tra generatore e linea, dando origine ad un’onda
incidente complessiva a1 e ad un’onda riflessa complessiva b1 :

1 + (Γ1 ⋅ Γ S )
∞ k +1
a1 = bS + bS ⋅ Γ1 ⋅ Γ S + bS ⋅ Γ 1 ⋅ Γ S + … = bS ⋅ ∑ (Γ1 ⋅ Γ S )
1
= bS ⋅ lim = bS ⋅
2 2 k

k =0 k →∞ 1 − Γ1 ⋅ Γ S 1 − Γ1 ⋅ Γ S

Ossia :

1 Γ1
a1 = bS ⋅ b1 = bS ⋅ = Γ 1 ⋅ a1
1 − Γ1 ⋅ Γ S 1 − Γ1 ⋅ Γ S
La potenza emessa dal generatore P, che si dissiperebbe su un carico adattato (ossia pari a Z0), vale :

2
PS ,Z 0 = bS

La potenza emessa dal generatore P, che viene effettivamente ceduta alla rete alla sua porta di ingresso, è pari alla
differenza tra potenza incidente e riflessa dalla stessa e vale :

Pin = a1 − b1 = a1 ⋅ 1 − Γ 1
2 2 2
( 2
)= b 2

(1 − Γ )
1
2

S
1 − Γ1 ⋅ Γ S
2

La massima potenza che il generatore può cedere alla rete alla sua porta di ingresso si ottiene in condizioni di
adattamento coniugato e viene denominata Potenza Disponibile (Available Power) dal generatore :

1
PS ,av = Pin = bS ⋅
(1 − Γ )
2
Γ1 = Γ S* 2
= Pin ,Max
S

Si noti che la potenza disponibile dal generatore è sempre maggiore della potenza emessa dallo stesso (al limite
uguale se il generatore è adattato su Z0). Nel caso di adattamento su Z0 non si hanno riflessioni dal carico, mentre nel
caso di adattamento coniugato le riflessioni multiple dal carico si sommano in maniera costruttiva, massimizzando
così il trasferimento di potenza verso il carico stesso.
La potenza ceduta al carico ΓL vale : PL = b2 − a2 = b2 ⋅ 1 − Γ L
2 2 2
( 2
)
Nell’ipotesi di linea di trasmissione senza
perdite, si avrà :
b2 = a1
e ⇒ PL = a1 ⋅ 1 − Γ L
2
( 2
)= b 2

(1 − Γ ) L
2

S
1 − Γ1 ⋅ Γ S
2
a 2 = b1

β ⋅l → 0
Se ora si elimina la presenza della linea
(facendo ad esempio tendere a zero la sua ⇓ PL = bS ⋅
2 (1 − Γ )L
2

lunghezza), si ottiene finalmente :


1 − ΓL ⋅ ΓS
2
Γ1 → Γ L

Si definiscono :

1 − ΓL ⋅ ΓS
2
PS ,av
M conj ≡ =
(1 − Γ )⋅ (1 − Γ )
Perdita per Disadattamento Coniugato 2 2
PL L S

1 − ΓL ⋅ ΓS
2
PS ,Z 0
M Z0 ≡ =
(1 − Γ )
Perdita per Disadattamento da Z0 2
PL L

PS ,Z 0 1
Perdita per Disadattamento M ≡
PL Γ S =0
=
(1 − Γ ) L
2
ΓS a1 a2

b1 1 2 b2
P [Sij] ΓL
bS

ΓS Γin Γout ΓL

Dalle equazioni di definizione della rete e dalle condizioni di carico si possono calcolare i coefficienti di riflessione in
ingresso ed in uscita alla rete caricata, rispettivamente Γin e Γout :

b1 S 12 ⋅ S 21 ⋅ Γ L
Γ in ≡ = S 11 +
⎧ b1 = S 11 ⋅ a1 + S 12 ⋅ a 2 a1 1 − S 22 ⋅ Γ L
⎪b = S ⋅ a + S ⋅ a ΓL
⎪ 2

12 1 22 2

⎪ a 2 = Γ L ⋅ b2
⎪⎩ a1 = Γ S ⋅ b1 b2 S 12 ⋅ S 21 ⋅ Γ S
Γ out ≡ = S 22 +
a2 ΓS
1 − S 11 ⋅ Γ S
Possono essere calcolate così la potenza disponibile dal generatore (PG,av), la potenza effettivamente in ingresso alla rete
(Pin) e la potenza ceduta al carico (PL) :

1 (1 − Γ ) 2

( )
(1 − Γ )
2
PS ,av = bS ⋅ Pin = bS ⋅ PL = b2 ⋅ 1 − Γ L
2 in 2 2

1 − Γin ⋅ Γ S
2 2
S

Per quanto riguarda la potenza ceduta al carico, dalle equazioni di definizione della rete e dalle condizioni di carico :

S 21 S 21 1
b2 = S 21 ⋅ a1 + S 22 ⋅ a 2 = S 21 ⋅ a1 + S 22 ⋅ Γ L ⋅ b2 ⇒ b2 = ⋅ a1 = ⋅ ⋅ bS
1 − S 22 ⋅ Γ L 1 − S 22 ⋅ Γ L 1 − Γ in ⋅ Γ S

da cui si ottiene la potenza ceduta al carico PL :

(
PL = b2 ⋅ 1 − Γ L
2 2
)= 1− SS 21
2


(1 − Γ )
L
2

⋅ bS
2

⋅ ΓL 1 − Γ in ⋅ Γ S
2 2
22
GUADAGNI

Guadagno di Trasduzione GT (Transducer Power Gain)

Rapporto tra la potenza effettivamente ceduta al carico (PL) e la potenza disponibile dal generatore in ingresso (PS,av)

P
GT ≡ L =
1 − ΓS ( 2
) 2
⋅ S 21 ⋅
(1 − Γ ) L
2

PS ,av 1 − Γ in ⋅ Γ S 2
1 − S 22 ⋅ Γ L
2

=
(1 − Γ )⋅ S ⋅ (1 − Γ )
S
2
21
2
L
2

(1 − S11 ⋅ Γ S )⋅ (1 − S 22 ⋅ Γ L ) − S12 ⋅ S 21 ⋅ Γ S ⋅ Γ L 2
Come è facile notare, tale guadagno è fattorizzato in tre componenti, costituite dalla perdita per disadattamento in
ingresso (da Z0), dal guadagno vero e proprio della rete 2-porte e dalla perdita per disadattamento in uscita. E’ quindi
funzione dei parametri della rete, delle condizioni di carico in ingresso e delle condizioni di carico in uscita :

GT = GT ( [S ] , Γ S , Γ L )
Guadagno di Potenza GP (Power Gain) o Guadagno Operativo

Rapporto tra la potenza effettivamente ceduta al carico (PL) e la potenza effettivamente in ingresso alla rete (Pin)

P
GP ≡ L =
1
⋅ S 21 ⋅
2 (1 − Γ ) L
2

Pin 1 − Γ in 2
1 − S 22 ⋅ Γ L
2

=
2
(
S 21 ⋅ 1 − Γ L
2
) ∆S ≡ S 11 ⋅ S 22 − S 12 ⋅ S 21 = det ([S ])
con
1 − S 22 ⋅ Γ L − S 11 − ∆S ⋅ Γ L
2 2

Come si può notare, in questo caso soltanto parte della potenza disponibile dal generatore viene tenuta in conto nella
definizione (al denominatore dell’espressione). Le condizioni di carico dell’ingresso non sono quindi tenute in conto e
dunque :

G P = G P ( [S ] , Γ L )
Si ha quindi :

G P ≥ GT ∀Γ S

dove la condizione di uguaglianza è valida solo in condizioni di adattamento coniugato dell’ingresso

Γ S = Γ in*
Guadagno Disponibile Gav (Available Gain)

Rapporto tra la potenza disponibile alla porta di uscita (Pout,av) e la potenza disponibile dal generatore (PS,av)

Per ottenere la potenza disponibile alla porta di uscita dobbiamo imporre la condizione di massimo trasferimento di
potenza in uscita, ossia l’adattamento coniugato del carico
*
⎡ S − ∆S ⋅ Γ S ⎤
S 11 − ∆S ⋅ ⎢ 22 ⎥
S 12 ⋅ S 21 ⋅ Γ out S 11 − ∆S ⋅ Γ out 1 − S 11 ⋅ Γ S ⎦ S 11 ⋅ [1 − S 11 ⋅ Γ S ] − ∆S ⋅ [S 22 − ∆S ⋅ Γ S ]
* * * *
Γ in = S 11 + = = ⎣ =
Γ L = Γ out
1 − S 22 ⋅ Γ out 1 − S 22 ⋅ Γ out [1 − S11 ⋅ Γ S ]* − S 22 ⋅ [S 22 − ∆S ⋅ Γ S ]*
* * * *
⎡ S 22 − ∆S ⋅ Γ S ⎤
1 − S 22 ⋅ ⎢ ⎥
⎣ 1 − S 11 ⋅ Γ S ⎦
2
S 21 2
⇒ Pout ,av = PL Γ L = Γ out
* = ⋅ bS
1 − S 11 ⋅ Γ S − S 22 − ∆S ⋅ Γ S
2 2

ottenendo infine per


guadagno disponibile :
l’espressione del
Gav ≡
Pout ,av
=
(1 − Γ )S
2
2
⋅ S 21 ⋅
1
1 − S 11 ⋅ Γ S 1 − Γ out
2 2
PS ,av

=
S 21 ⋅ 1 − Γ S
2
( 2
)
1 − S 11 ⋅ Γ S − S 22 − ∆S ⋅ Γ S
2 2

E’ facile notare che : Gav = Gav ( [S ] , Γ S )

Si ha quindi : Gav ≥ GT ∀Γ L
dove la condizione di uguaglianza è valida solo in condizioni di adattamento coniugato dell’uscita

Γ L = Γ out
*
Guadagni Unilaterali

Si ottengono dalle definizioni ed espressioni precedenti ipotizzando che la rete 2-porte sia unilaterale, ossia che S12 = 0

GT ,U
P
≡ L =
(1 − Γ ) S
2

⋅ S 21 ⋅
2 (1 − Γ ) L
2

1 − S 11 ⋅ Γ S 1 − S 22 ⋅ Γ L
2 2
PS ,av S 12 =0

G P ,U
P
≡ L =
1
⋅ S 21 ⋅
2 (1 − Γ ) L
2

1 − S 22 ⋅ Γ L
2 2
Pin S 12 = 0 1 − S 11

Gav ,U ≡
Pout ,av
=
(1 − Γ ) S
2

⋅ S 21 ⋅
2 1
1 − S 11 ⋅ Γ S
2 2
PS ,av S 12 =0 1 − S 22

E’ semplice ottenere dalle espressioni di tali guadagni il Massimo Guadagno Disponibile (Maximum Available Gain)
in condizioni unilaterali, imponendo l’adattamento simultaneo coniugato sia alla porta di ingresso che a quella di uscita
(in questo caso sempre possibile):

1 2 1
MAGU ≡ GT ,U Γ S = S 11
* ≡ 2
⋅ S 21 ⋅ 2
Γ L = S *22 1 − S 11 1 − S 22
Guadagno di Inserzione (Insertion Gain)

Rapporto tra la potenza effettivamente ceduta al carico con la rete 2-porte inserita e la potenza che verrebbe ceduta al
carico se questo fosse connesso direttamente al generatore.

Dalle espressioni precedentemente ricavate, è facile ottenere :

1 − ΓS ⋅ ΓL 1 − ΓS ⋅ ΓL
2 2
2 2
GI = ⋅ S 21 = ⋅ S 21
(1 − S11 ⋅ Γ S )⋅ (1 − S 22 ⋅ Γ L ) − S12 ⋅ S 21 ⋅ Γ S ⋅ Γ L 2 1 − S 22 ⋅ Γ L ⋅ 1 − Γ in ⋅ Γ S
2 2

Il reciproco di tale quantità è usato molto spesso nella caratterizzazione di reti passive (Perdita
Perdita di Inserzione,
Inserzione Insertion
Loss).
Ancora più usata è l’Attenuazione
Attenuazione, definita come la perdita di inserzione quando generatore e carico sono adattati su Z0 :

1
A ≡ LI Γ S = Γ L =0
= 2
S 21

Tale espressione è fattorizzabile in due termini distinti, che tengono in conto rispettivamente dell’Attenuazione
Attenuazione per
Riflessione e dell’Attenuazione
Attenuazione per Perdite (dissipative o radiative)

2
1 1 1 − S 11
A= 2
= 2
⋅ 2
= AR ⋅ AL
S 21 1 − S 11 S 21
Dalle considerazioni precedenti appare chiaro che il massimo guadagno ottenibile da una rete 2-porte viene raggiunto se
si adattano in maniera coniugata sia la porta di ingresso che quella di uscita della rete.
Questo NON è sempre possibile. Infatti i carichi ΓS e ΓL con cui adattare la rete sono la soluzione del sistema complesso
seguente :

⎧ S 12 ⋅ S 21 ⋅ Γ L
⎪⎪ Γ = S + = Γ *

1 − S 22 ⋅ Γ L
in 11 S

⎨ S ⋅S ⋅Γ
⎪Γ out = S 22 + 12 21 S = Γ L*
⎪⎩ 1 − S 11 ⋅ Γ S
Dalla manipolazione del sistema precedente si arriva ad una coppia di equazioni algebriche del secondo ordine a
coefficienti complessi (ossia a due coppie di soluzioni [ΓS , ΓL ] ) :

⎧ ∆S ≡ S 11 ⋅ S 22 − S 12 ⋅ S 21
B1 C1* ⎪ B ≡ 1 + S 2 − S 2 − ∆S 2
ΓS − ⋅ ΓS +
2
=0 ⎪ 1 11 22
C1 C1 ⎪
dove ⎨ B2 ≡ 1 − S 11 + S 22 − ∆S
2 2 2

B2 C 2* ⎪
ΓL −
2
⋅ ΓL + =0 C1 ≡ S 11 − S 22
*
⋅ ∆S
C2 C2 ⎪
⎪⎩ C 2 ≡ S 22 − S 11
*
⋅ ∆S

In ciascuna equazione le due soluzioni hanno moduli il cui prodotto è unitario (il termine costante ha modulo unitario).
Se si introduce il Fattore di Stabilità
Stabilità (o di Linville)

1 − S 11 − S 22 + ∆S
2 2 2

k≡
2 ⋅ S 12 ⋅ S 21

le soluzioni possono essere poste nella forma :

C1* ⎡⎢ B1 B 12 ⎤ C1*
ΓS = ⋅ ± − 1⎥ = ⋅ ⎡ B ± 2 S 12 ⋅ S 21 ⋅ k 2 − 1 ⎤
2 ⎢ 1
C1 ⎢ 2 ⋅ C1 4 ⋅ C1
2
⎥ 2 ⋅ C1 ⎣ ⎥⎦
⎣ ⎦
C 2* ⎡ B B22 ⎤ C 2*
ΓL = ⋅ ⎢ 2
± ⎥
−1 = ⋅ ⎡ B2 ± 2 S 12 ⋅ S 21 ⋅ k 2 − 1 ⎤
C2 ⎢ 2 ⋅ C2 4 ⋅ C2
2
⎥ 2 ⋅ C2 2 ⎢⎣ ⎥⎦
⎣ ⎦

A questo punto sono possibili due casi:

1. Se k > 1, per ciascuna equazione avremo una soluzione a modulo maggiore dell’unità (da scartare, carico non
fisicamente realizzabile con elementi passivi) ed una soluzione con modulo inferiore all’unità (quindi
sintetizzabile con elementi passivi). In particolare, la soluzione da accettare è quella con il segno + è usato se Bi <
0 e con il segno – per Bi > 0 , i = 1, 2
2. Se k < 1, le due soluzioni di ciascuna equazione hanno entrambe modulo unitario. Entrambe le soluzioni sono
quindi puramente reattive e sono da scartare poichè non consentono così trasferimento di potenza attiva.

Adattamento Simultaneo Coniugato k>1


Nel caso in cui sia possibile effettuare un adattamento coniugato ad entrambe le porte di ingresso e di uscita, e di
conseguenza il massimo trasferimento di potenza attiva dal generatore di ingresso al carico di uscita, il guadagno
risultante è il massimo ottenibile dalla rete e viene definito Massimo Guadagno Disponibile (Maximum
Maximum Available
Gain):
Gain

S 21 ⎡
MAG ≡ GT Γ S = Γ in* = ⋅ k ± k 2 − 1⎤
Γ L = Γ out
* S 12 ⎢⎣ ⎦⎥
Il segno + è usato se B1 < 0 e il segno – per B1 > 0 . Per costruzione si ha :

MAG = MAG ( [S ] )

MAG ≥ Gav ,G P ≥ GT ∀Γ L , Γ S
Il MAG rappresenta il massimo guadagno in potenza (GP) ottenibile, come pure il massimo guadagno disponibile (Gav) :

⎡ B ⎤
(
MAG = max{Gav ([S ] , Γ S )} = Gav [S ] , Γ S ,opt ) dove Γ S ,opt =
C1*
⋅⎢ 1
⎢ 2 ⋅ C1
±
B 12
2
− 1⎥

C1 4 ⋅ C1
⎣ ⎦
C 2* ⎡⎢ B2 ⎤
(
MAG = max{G P ([S ] , Γ L )} = G P [S ] , Γ L ,opt ) dove Γ L ,opt = ⋅
C2 ⎢ 2 ⋅ C2
±
B22
2
− 1⎥

⎣ 4 ⋅ C2 ⎦
Graficamente, nel piano ΓS , l’espressione del guadagno
disponibile è rappresentata, nel caso k > 1, da un paraboloide
con concavità rivolta verso il basso e valore massimo pari al
MAG in corrispondenza del punto ΓS,opt :
Se si interseca tale paraboloide con dei piani a guadagno
disponibile costante (Gav,x), i luoghi di punti risultanti sono
delle circonferenze. Tali circonferenze hanno centri che
giacciono sulla congiungente il centro della carta di Smith con
il punto ΓS,opt e raggi crescenti al diminuire del valore di
guadagno Gav,x . Circonferenze a guadagno maggiore sono
inoltre interamente contenute in circonferenze a guadagno
minore. Per Gav,x = 0, i cerchi degenerano nel cerchio unitario
della carta di Smith.

C1*
ΓS ΓS
ΓS,opt C1*
C (Gav ,x ) = 2
S 21
S 11 − ∆S −
2 2

Gav ,x
2
2 S 12 S 12
S 12 − 2 ⋅ k ⋅ S 12 ⋅ +
Gav ,x G av2 ,x
R (Gav ,x ) = S 21 ⋅
2 2
2
⎛ 2

⎜ S 2 − ∆S 2 − S 21 ⎟
⎜ 11 Gav ,x ⎟
⎝ ⎠
Analogamente, nel piano ΓL , l’espressione del guadagno in
potenza è rappresentata, nel caso k > 1, da un paraboloide con
concavità rivolta verso il basso e valore massimo pari al MAG
in corrispondenza del punto ΓL,opt :
Se si interseca tale paraboloide con dei piani a guadagno in
potenza costante (GP,x), i luoghi di punti risultanti sono delle
circonferenze. Tali circonferenze hanno centri che giacciono
sulla congiungente il centro della carta di Smith con il punto
ΓL,opt e raggi crescenti al diminuire del valore di guadagno
GP,x. Circonferenze a guadagno maggiore sono inoltre
interamente contenute in circonferenze a guadagno minore.
Per GP,x = 0, i cerchi degenerano nel cerchio unitario della
carta di Smith.

C2* ΓL
ΓL
C 2*
ΓL,opt C (GP ,x ) = 2
S 21
S 22 − ∆S −
2 2

G P ,x
2
2 S 12 S 12
S 12 − 2 ⋅ k ⋅ S 12 ⋅ +
G P ,x G 2P ,x
R (GP ,x ) = S 21 ⋅
2 2
2
⎛ 2

⎜ S 2 − ∆S 2 − S 21 ⎟
⎜ 22 G P ,x ⎟
⎝ ⎠
Stabilità
Una rete 2-porte rischia di essere instabile (e quindi di iniziare delle oscillazioni) se è soddisfatta almeno una delle
condizioni

Γ in (Γ L ) > 1 e/o Γ out (Γ S ) > 1


Infatti in tal caso potrebbero essere verificate (per almeno un valore dei carichi ΓS e ΓL ) le condizioni di Barkhausen (di
oscillazione) che, in termini di coefficienti di riflessione, possono essere poste nella forma:

Γ in (Γ L ) ⋅ Γ S = 1 Γ out (Γ S ) ⋅ Γ L = 1

Quindi, per assicurare la stabilità della rete indipendentemente dalle condizioni di carico, dovremo imporre la coppia di
condizioni seguente :

⎧ S 12 ⋅ S 21 ⋅ Γ L S 11 − ∆S ⋅ Γ L
Γ
⎪ in = S + = <1 ∀ ΓL < 1
1 − S 22 ⋅ Γ L 1 − S 22 ⋅ Γ L
11


⎪ Γ = S + S 12 ⋅ S 21 ⋅ Γ S = S 22 − ∆S ⋅ Γ S < 1 ∀ ΓS < 1
⎪ out 22
1 − S 11 ⋅ Γ S 1 − S 11 ⋅ Γ S

Γin e Γout sono funzioni rispettivamente di ΓS e ΓL e quindi la condizione alla porta di uscita imporrà dei vincoli al carico
in ingresso ΓS , mentre quella sull’ingresso imporrà vincoli sul carico in uscita ΓL
Le relazioni che definiscono Γin e Γout sono delle trasformazioni bilineari tra piani complessi, con la proprietà di
trasformare cerchi in cerchi (eventualmente anche degeneri, ossia rette). In particolare, le curve limite definite dalle
relazioni precedenti (ossia quelle ottenute con il segno di uguaglianza nelle disequazioni) definiscono il cerchio unitario
della carta di Smith di Γin e Γout rispettivamente, che verrà trasformato in cerchi nei piani ΓL e ΓS . Tali cerchi prendono
il nome di Cerchi di Instabilità dell’uscita e dell’ingresso rispettivamente. I centri e raggi di tali cerchi sono indicati di
seguito. Si noti che tali cerchi sono un caso limite dei cerchi a guadagno disponibile e guadagno in potenza costante,
ottenuti per Gx → ∞ .

Γin ΓL
CL RL

C 2*
CL =
S 22 − ∆S
2 2

S 12 ⋅ S 12
RL =
S 22 − ∆S
2 2

Γout ΓS

C1*
CS =
S 11 − ∆S
2 2

RS
S 12 ⋅ S 12
CS RS =
S 11 − ∆S
2 2
Se il carico ΓL viene scelto su un punto (interno alla carta di Smith) sul cerchio di instabilità dell’uscita, allora il
coefficiente di riflessione in ingresso Γin avrà modulo unitario, sarà cioè puramente reattivo. Non sarà possibile
trasferimento di potenza attiva e simultaneamente il guadagno in potenza tenderà ad infinito. Analoghe considerazioni
per ΓS e Γout .
Cerchiamo allora le condizioni in base alle quali il cerchio di instabilità sia esterno al cerchio unitario della carta di
Smith di ΓL e ΓS . Per il carico ΓL , bisogna imporre che si abbia :

C L − RL > 1 ΓL RL
CL

Analoga imposizione per il cerchio di instabilità in ingresso.


Si può dimostrare che la condizione precedente (assieme a
quella per ΓS ) è equivalente alle condizioni

1 − S 11 − S 22 + ∆S
2 2 2

k≡ >1
2 ⋅ S 12 ⋅ S 21
2
1 − S 11 > S 12 ⋅ S 21
2
1 − S 22 > S 12 ⋅ S 21

che rappresentano quindi la condizione necessaria e sufficiente per la Stabilità Incondizionata della rete 2-porte.
Si noti la differenza con la condizione di adattamento simultaneo coniugato
Nel caso in cui non siano verificate le condizioni precedenti e quindi la rete sia potenzialmente instabile, rimane da
stabilire quale sia la regione di instabilità, ossia se questa sia interna o esterna al cerchio di instabilità. Sono possibili
quindi i due casi seguenti

ΓL ΓL Regione di
Regione di
stabilità
stabilità
instabilità
instabilità

Regione di
Regione di
instabilità
instabilità
stabilità
stabilità

Per determinare in quale dei due casi ci si trova, basta verificare la posizione dell’origine rispetto al cerchio di stabilità.
Infatti:

S 12 ⋅ S 21 ⋅ 0
Γ in Γ L =0
= S 11 + = S 11
1 − S 22 ⋅ 0
e quindi, se |S11| < 1 (|Γin| < 1 ), l’origine è esterna al cerchio di instabilità se C L > RL

Analoghe considerazioni per il cerchio di instabilità dell’ingresso.


Nel caso k < 1 non è definibile un massimo guadagno disponibile, in quanto il guadagno, all’avvicinarsi del carico (in
ingresso e/o in uscita) al cerchio di instabilità, tende a divergere. La famiglia di cerchi a guadagno (disponibile o di
potenza) costante è ancora rappresentata da cerchi, i quali però in questo caso passano tutti per due punti situati sul
cerchio unitario e per i quali passa anche il corrispondente cerchio di instabilità :

ΓL , ΓS

Nel caso k < 1 esistono in definitiva due cerchi di instabilità, uno per l’ingresso e uno per l’uscita, che corrispondono ai
luoghi dei punti per i quali il corrispondente coefficiente di riflessione rispettivamente in uscita ed in ingresso assume
modulo unitario. In questa condizione non è possibile cercare l’adattamento coniugato simultaneo in ingresso ed in
uscita, ma ci si deve ‘accontentare’ di una condizione che garantisca condizioni sub-ottime, ossia un discreto
adattamento assieme alla condizione di stabilità (carichi in regioni ‘stabili’).
Si supponga di operare nel piano dei ΓS . Per ogni carico ΓS scelto come chiusura in ingresso, si supponga di chiudere
l’uscita sul carico ΓL tale da adattare in maniera coniugata il corrispondente Γout:

ΓS ⇒ Γ out = S 22 +
S 12 ⋅ S 21 ⋅ Γ S
1 − S 11 ⋅ Γ S
⇒ ( )
Γ L = Γ out
*

Si immagini di muovere ΓS verso regioni a guadagno crescente (freccia in figura). Corrispondentemente Γout si muoverà
verso il bordo della carta di Smith, e il carico ΓL che adatta in maniera coniugata l’uscita, si muoverà verso il cerchio di
instabilità dell’uscita.

Regione di
instabilità
instabilità
Γout
ΓS

Regione di
stabilità
stabilità

Regione di

Γin
instabilità
instabilità

ΓL Regione di
stabilità
stabilità
Quindi in questo caso stiamo ammettendo un disadattamento dell’ingresso (non lo adattiamo in maniera coniugata ma
scegliamo il carico indipendentemente) mantenendo l’adattamento coniugato dell’uscita. Avvicinandoci sempre di più
con ΓS al cerchio di instabilità, arriveremo ad un punto limite per tale chiusura per il quale il coefficiente di riflessione in
ingresso, ottenuto adattando l’uscita in maniera coniugata, diventa in modulo unitario: il carico di uscita è arrivato al suo
cerchio di instabilità.
Questa è la condizione limite alla quale possiamo giungere, che corrisponde all’ottenimento di un valore di guadagno
denominato Guadagno Stabile Coniugato (Conjugate Stable Gain, CSG), introdotto da Rosemarin:

S 21
CSG = 2 ⋅ k ⋅
S 12

La procedura illustrata rappresenta soltanto un esempio. Avremmo potuto infatti disadattare l’uscita anzichè l’ingresso o
disadattare entrambi (caso più comune), sempre arrivando allo stesso valore limite di guadagno ottenibile, garantendo la
stabilità complessiva della rete.
Alternativamente si può (aggiungendo opportuni elementi resistivi), modificare il fattore di stabilità della rete fino a
portarlo all’unità (k’ = 1). In tali condizioni si è portata la rete al limite di stabilità e si può definire un Massimo
Guadagno Stabile (Maximum Stable Gain, MSG) dato da :

S 21
MSG =
S 12

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