Formulario di Astrofisica
Corso del prof. Paolo de Bernardis
Simone Stellati 1891959
Dipartimento di Fisica, Sapienza Università di Roma, Piazzale Aldo Moro, 5, 00185, Roma, Italia
e-mail: stellati.1891959@studenti.uniroma1.it
ABSTRACT
Context. Astrofisica
Aims. Sufficienza all’esame
Methods. Riassumere tutte le formule e nozioni utili
Results. Speriamo che arrivino
5 equazioni nelle 5 incognite P(r), M(r), ρ(r), T (r), L(r): Iν (τν ) = Iν (0)e−τν
2D ϵemissione
Si può calcolare caso a caso (in base ai dati del problema) dove:
imponendo l’equilibrio. 1
γ= q
v2
1− c2
V = ωR sin(δ) − ω0 R0 sin γ N.B. t0 => tempo proprio (tempo che separa due eventi che si
verificano nello stesso punto dello spazio) Contrazione delle
dove ω è la velocità angolare dell’oggetto, mentre ω0 è la lunghezze:
velocità angolare del Sole attorno al centro galattico; γ è la r
longitudine galattica della linea di vista, mentre δ è è l’angolo L0 1 v2
L= con γ = q da cui: L = L0 1 − 2
compreso fra R̄ e la linea di vista. In definitiva: γ 2 c
1 − vc2
V = (ω − ω0 ) R0 sin γ
N.B. Lo => lunghezza propria (distanza fra due punti misurata
da un osservatore in quiete rispetto ad essi) Trasformazioni di
Una stella di massa m avrà una velocità data da: Da S’ a S: ( Da S a S’:
= γ(x
′
x − vt)
r x = γ (x′ + vt′ )
GM(r) Lorentz: t ′
= γ t − cv2 x
v=
r t = γ t ′ + v x′
c2
Composizione Relativistica della Velocità:
dove M(r) indica la massa totale racchiusa dalla sfera di raggio
r, (nel caso servisse la massa, nota la velocità si inverte la u′ + v
!
u−v
1. u = ′ e 2 · u =
′
formula). Nei casi limite:
1 + uc2v 1 − uv
c2
redshift.L’espressione relativistica per il redshift è la seguente: Indicando con λ1 eλ0 le lunghezze d’onda del fotone al
v (z + 1) − 1
2 momento dell’emissione e della recezione, si ottiene:
=
c (z + 1)2 + 1 a (t0 ) λ0
= = (1 + z1 )
a (t1 ) λ1
8. Espansione e densità
9.1. Formule utili
Considerando un universo omogeneo ed isotropo (a grandi scale
vale il principio cosmolgoico) si può studiare la sua dinamica, - Definizione di redshift:
ottenendo la seguente equazione: λoss − λem λoss
z= 1+z=
8 λem λem
v2 − πGρr2 = −kc2 r02
3 - In termini di fattore di scala:
dove v è la velocità di espansione, ρ è la densità, r0 è il raggio
λoss a (toss )
attuale dell’Universo e k è un parametro che discrimina tre 1+z= =
comportamenti dinamici. - k > 0 : energìa negativa, espansione λem a (tem )
seguita da una contrazione; - k < 0 : energìa positiva, - Se l’osservazione avviene oggi:
espansione illimitata; - k = 0 : energìa nulla, espansione che
rallenta e si arresta ad un tempo infinito. λoss 1
Per tenere conto dell’espansione, le lunghezze saranno 1+z= =
λem a (tem )
esprimibili da una componente comobile χ e da un fattore di
scala a(t) : - II redshift cosmologico è sempre > 0
r(t) = χa(t) - II redshift del fondo cosmico di microonde è z = 1100
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Z tric Z a(tric ) Z tric Z 1 – Dopo la fase di materia, per ΩΛ = 0 si hanno gli universi
da da
t= dt = ; toggi = dt = chiusi e aperti classici, mentre per ΩΛ > 0 si ha espansione
tem
a(tric )
1+z
ȧ tem 1
1+z
ȧ eterna ed esponenzialmente accelerata, e una fase di
curvatura (Ω0 = 1). L’equazione di Friedmann si può
Dove si sostituisce a ȧ l’espressione derivata dall’equazione di scrivere nel seguente modo:
Friedmann.
Per un universo a curvatura NON nulla ovvero K,0:
" 2 # !2
ȧ 8 a
Per un universo curvo (k , 0 : si ricordi che − πGρ = H02 (1 − Ω0 ) = −kc2
a 3 a0
Ho2 (Ωo − 1) = kc2
11. Radiazione e materia
da cui si può calcolare il raggio di curvatura come:
Se si considera un corpo nero in equilibrio termodinamico, la
1 sua temperatura durante l’espansione scala come:
Rc = √
|k|
a0
T = T0
a
– cdt = a(t) √ dx → k>0 universo chiuso
1−kx2
√ La distanza di luminosità di una sorgente si può scrivere in
sin−1 ( kx)
Z tric Z 1
cdt cda termini del redshift:
√ = = =χ
k tem a(t) 1 aȧ
1+z L
F=h i ⇒ DL = (1 + z)χ1
– cdt = a(t) √ dx → k<0 universo aperto (1 + z)2 4πχ21
1−kx2
√
sinh−1 ( −kx)
Z tric
cdt
Z 1
cda Si può esplicitare la dipendenza di χ1 da z :
√ = = =χ
−k tem a(t) 1 aȧ t0
1 + q0
Z " #
1+z a0 cdt zc
χ1 = ≈ 1− z + ···
Sostituendo poi ȧ con l’espressione ottenuta dall’equazione di t1 a(t) H0 2
Friedmann ottengo χ. " #
zc 1 − qo
q DL = (1 + z)χ1 1+ z + ...
ȧ = aH0 ΩR0 ã−4 + Ω M0 ã−3 + ΩK0 ã−2 + ΩΛ Ho 2
Nella qualesi riconosce la legge di Hubble nel primo termine,
Espressione generale di ȧ. ed una deviazione da essa a z maggiori.
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12. Età dell’Universo 15. Perturbazioni e anisotropie
Dall’equazione di Friedmann: Le fluttuazioni di densità si evolvono nel seguente modo: - Fase
∆ ∆ 3
Z a0 Z 1 di radiazione: ρρ ∝ t; - Fase di materia: ρρ ∝ t 2 . Fluttuazioni
da 1 dã
t0 = = del campo gravitazionale si posso tradurre in anisotropie del
H0 0 ã ΩR0 ã + Ω M0 ã−3 + ΩK0 ã−2 + ΩΛ
p
0 ȧ −4
fondo a microonde per redshift gravitazionale:
Per l’orizzonte delle particelle si ottiene la seguente espressione ∆T ∆ν GM ∆ϕ
per la distanza: = ≈− 2 ≈− 2
T ν r0 c c
Z χ1 Z χ1 Z t0
dχ cdt
dh (t0 ) = dl = a (t0 ) p = a (t0 ) Le perturbazioni adiabatiche sono invece soggette all’effetto
0 0 1 − kχ2 0 a(t) Sachs- Wolfe:
∆T ∆ϕ
Questo raggio dell’orizzonte scala poi come gia visto nel =− 2
T 3c
paragrafo 8.
Casi notevoli: Complessivamente:
- fase di radiazione: dh (t) = 2ct
∆T 1 ∆ργ ∆ϕ v
- fase di materia: dh (t) = 3ct = − 2−
- Tempo dell’equivalenza: (densità di radiazione = densità di T 4 ργ 3c c
materia):
nella quale il primo termine è dovuto alle fluttuazioni della
3 4 ΩR0 densità dei fotoni ργ , il secondo è il redshift gravitazionale e
Ω M0 a0 /aeq = ΩR0 a0 /aeq → aeq = ; z = 11000 l’ultimo è un termine di scattering.
Ω M0
- Tempo della ricombinazione: formazione primi atomi di
idrogeno: z = 1100 → aric = 9.1 10−4 . 16. Geometria Sferica
- Tempo della trasparenza: la materia cessa di interagire coi
fotoni. Approfondimenti e ulteriori definizioni/teoremi su:
-Orizzonte oggi: dh (z = 0) = H2co = 8300Mpc http:
//www.iisgalileiartiglio.edu.it/appunti-lezioni/
navigazione/trigsfer/trigsferica.htm
13. Distanze
La distanza di diametro angolare è definita come:
∆S a1 DL
∆θ = ⇒ DA = χ1 = ; DL = (1 + z)χ
DA a0 (1 + z1 )2
con DL distanza di luminosità, precedentemente introdotta. ∆θ
indica il diametro angolare, mentre ∆S indica il diametro
dell’oggetto.
Z 1
1 c dã – Cerchio massimo:
DA =
(1 + z) H0 1+z ã ΩR0 ã + Ω M0 ã−3 + ΩK0 ã−2 + ΩΛ qualsiasi cerchio ottenuto tagliando la sfera con un piano
p
1 2 −4
passante per il suo centro. I cerchi massimi ottenuti con i
Z 1 piani fondamentali xy, xz ed yz sono anche detti circoli
c dã
DL = (1 + z) massimi fondamentali
ã2 ΩR0 ã−4 + Ω M0 ã−3 + ΩK0 ã−2 + ΩΛ
p
H0 1+z1
– Cerchio minore:
Dove si era definito ã = ã = a
a0 .
qualsiasi cerchio ottenuto tagliando la sfera con un piano
non passante per il centro.
– Distanza sferica fra due punti sulla sfera:
14. Interazione fotoni Campo coincide con l’arco di cerchio massimo, minore di mezza
gravitazionale circonferenza, che ha per estremi quei punti. La distanza
viene normalmente misurata in gradi e corrisponde
La luce può interagire col campo gravitazionale in due modi: 1. all’angolo al centro sotteso dal suddetto arco.
Deflessione della traiettoria di un raggio luminoso: – Poli o centri sferici di un cerchio:
sono gli estremi del diametro della sfera, perpendicolare al
gl GM l piano del cerchio e passante per il centro della sfera.
ϕ≈ = 2 2
c2 r c – Triangolo sferico:
è la superficie sulla sfera trigonometrica limitata da tre archi
dove l è il percorso della luce nel campo gravitazionale; 2.
di cerchio massimo passanti per tre punti detti vertici; tali
Redshift gravitazionale:
punti non devono appartenere allo stesso cerchio massimo e
∆ν ∆ϕ gli archi non devono avere alcun punto d’intersezione al di
!
GM gh
≈− 2 ≈ − 2 ≈− 2 fuori dei vertici. Si può facilmente verificare che tre punti
ν r0 c c c
su una sfera definiscono otto triangoli sferici, ma soltanto
dove ϕ è il potenziale gravitazionale. uno ha tutti i lati più piccoli di una semicirconferenza.
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