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€ 30.000.000,00 dalle casse ↓ ↓
comunali + 99 anni in gestione
privata
IL CIERREBI
Il CIERREBI è un centro sportivo d’eccellenza a Bologna con una storia
prestigiosa fra internazionali di tennis e campioni nazionali in varie discipline
che tuttora vi si allenano. Nato negli anni 80 da un esempio virtuoso di
collaborazione fra pubblico e privato, quando l’amministrazione comunale
dell’epoca ne favorì la creazione in un quartiere carente di impianti sportivi.
Così questa zona della città, con grande lungimiranza e senza oneri per il
contribuente, si è dotata di un vero e proprio fiore all’occhiello, di un centro di
proprietà privata ma con uso pubblico a seguito di una Convenzione
approvata con delibera del Consiglio Comunale e sottoscritta dinnanzi
ad un notaio e ancora pienamente valida ed efficace, che prevede la
destinazione ad impiantistica sportiva di tutta l’area e il suo utilizzo da parte
della cittadinanza compreso il verde pubblico boscato. Il centro sportivo è
altresì dotato di una piscina estiva di 25 metri, unica in tutta la parte ovest
della città, omologata per gare internazionali in vasca piccola, con tribuna per
assistervi, complesso che è stato recentemente completamente ristrutturato
con una spesa di € 400.000,00 a carico della precedente proprietà, e che
comprende anche la vasca piccola per bambini.
CONVENZIONE
TRA PROPRIETA’ E COMUNE USO PUBBLICO DELLA PISCINA E DEGLI
IMPIANTI
→
I FATTI
http://www.comune.bologna.it/media/files/229609_2017._odg_20_2017_altro_at
to__consiglio_di_quartiere.pdf
Data la grande fame di impianti sportivi di cui soffre la città, sono stati
conseguiti dei risultati molto incoraggianti e forse addirittura non previsti; gli
impianti sono tornati a fare il pieno con una ricca offerta di corsi in tante
discipline sportive, occupati da mattina a sera con la presenza di migliaia di
famiglie a dimostrazione, da una parte, che detti impianti rappresentano
una fondamentale risorsa per lo sport bolognese e un luogo di
aggregazione per giovani, adolescenti, anziani e disabili e come fattore
sociale e di salute e dall’altra che in una città che ha fame di sport e carenza di
strutture, quando un centro sportivo è gestito con competenza
imprenditoriale la gente risponde con entusiasmo.
Inoltre il centro nella sua interezza ha la struttura e le dimensioni utili e adatte
per organizzare importanti eventi sportivi che possono richiamare un elevato
numero di pubblico. Già oggi infatti si allenano campioni nazionali di tennis
come Marco Cecchinato, importanti squadre di basket quali la Matteiplast, le
campionesse di ginnastica artistica della Polisportiva Pontevecchio e i campioni
italiani e europei di pattinaggio artistico della Orizon Bologna.
ATTIVITA’ POLISPORTIVA DEL NUOVO CENTRO CSB
CHI SIAMO
L’ipotesi di realizzare un supermercato in luogo di impianti sportivi ha prodotto
un grande fermento e contrarietà fra i cittadini e si sono così formati vari
comitati, petizioni, gruppi e associazioni, che hanno coinvolto oltre 13.000
cittadini a protestare per tali operazioni meramente speculative e di corto
respiro politico, economico e sociale.
Noi siamo un gruppo di cittadini volontari nati da una petizione di 400 firme
per l’attraversamento ciclo pedonale della via Gandhi,
https://www.facebook.com/groups/192582501286252/ (intervento, manco
a dirlo, finora disatteso), dal quale si sono poi costituiti comitati e gruppi
facebock che hanno allargato i propri interessi al destino del Cierrebi, e
aderito anche al comitato Rigenerazione NO speculazione, partecipando alle
sue iniziative.
mentre era assente sia al dibattito che alla votazione il gruppo “Insieme per
Bologna”.
http://dru.iperbole.bologna.it/pianifi
cazione
• il fatto che nell’ambito in cui ricade il centro sportivo non sia esclusa la
presenza di usi differenti, significa che, dal punto di vista legislativo, da
parte dell'amministrazione non e' una scelta obbligata l’accoglimento di
eventuali richieste di un differente uso; la nuova eventuale destinazione,
deve integrarsi con i luoghi di socializzazione e con l'identità del
territorio. Deve essere quindi fatta una valutazione sullo stato di fatto,
sulla sua storia e sullo stato dell’ambito e solo dopo avere verificato la
reale ed effettiva compatibilità con il contesto, gli uffici competenti
valutano le condizioni di ammissibilità urbanistica in relazione agli
impatti;
• la riqualificazione urbana ammette interventi che vadano a migliorare la
situazione preesistente, in termini di qualità dell’ambiente e dotazioni
esistenti e prevede sempre di valutare con attenzione l’ammissibilità di
ogni differente uso in relazione allo specifico contesto nel quale si
inserisce, nel rispetto delle vocazioni d’uso e delle identità urbane
preesistenti;
• il centro sportivo contiene impianti fruibili e funzionanti che non possono
essere considerati dismessi. Quindi l’area non può essere considerata
ambito da rigenerare: un suo eventuale uso differente deve altresì essere
soggetto a formale verifica sul suo obiettivo pubblico, sulla sua
complementarietà e compatibilità con la funzione principale;
2 BENESSERE ECOLOGICO-AMBIENTALE:
Per tutti questi motivi abbiamo inviato agli Organi comunali 2 istanze ben
argomentate contenenti i vari rilievi giuridici e normativi contrari al progetto
alla quale abbiamo ricevuto, via mail, una parziale risposta in versione
autocelebrativa che sottolinea la correttezza formale e burocratica dell’operato
degli uffici nell’applicazione degli strumenti urbanistici e ribadisce la validità
della autorizzazione approvata nel 1986 alla riduzione a 100 metri del vincolo
cimiteriale anche per la realizzazione della struttura commerciale. Nulla viene
detto in merito agli altri e altrettanto fondamentali rilievi che abbiamo sollevato
quali il peggioramento della salubrità ambientale, ecc.
Abbiamo quindi inviato un’altra istanza con le nostre osservazioni e siamo in
attesa di ricevere riscontro.
http://www.comune.bologna.it/news/piano-strategico-lo-sport-al-investimenti-
oltre-20-milioni-di-euro
CONCLUSIONI
Ci sembra che l’atteggiamento del Comune sia alquanto schizofrenico in
quanto, da una parte intende cedere lo Stadio al privato per 99 anni, con una
dote di 30 milioni di Euro e/o con l’autorizzazione a fare dubbi interventi
immobiliari, dall’altra sta autorizzando, seppur con aspetti al limite della liceità,
la realizzazione di un supermercato che porterà utili e profitti solamente allo
stesso privato ma con la parziale distruzione di un eccellente impianto sportivo,
e con in cambio la ammorbata “donazione” al Comune della residua parte dello
stesso di cui il nuovo proprietario vuole volutamente disfarsene visti i costi
troppi alti di manutenzione e gestione che verranno poi scaricati sulla
cittadinanza.
Il tutto poi in contrapposizione al progetto della regione sulla rigenerazione
urbana qui > http://territorio.regione.emilia-
romagna.it/riqualificazione-urbana/Rigenerazione-urbana
COSA VOGLIAMO
Questa vicenda è l’ennesima conferma che ormai a Bologna l’intervento
pubblico-privato è sempre più spesso caratterizzato, di fatto, dalla
privatizzazione degli utili e dalla socializzazione delle perdite. E’ ora invece che
gli imprenditori facciano il loro mestiere, appunto di intraprendere con tante
buone intenzioni ma con i profitti e i rischi di impresa che gli competono e
senza il “paracadute” del Comune o del pubblico.
Per cui siamo fermamente decisi a non abbandonare questo caso di
scomparsa del buon senso e della ragionevolezza e lotteremo fino a
che non ritroveremo queste 2 doti perdute e non si giunga quindi a
una saggia soluzione per la città che non può non ESSERE RISPETTOSA
DELLA NATURALE VOCAZIONE SPORTIVA DELL’AREA DEL CIERREBI.
INFINE
Ecco il risultato della mirabilante governance del nostrano re della sceneggiata
e i regali che intende dispensare ai suoi amici a scapito dei cittadini ………
Per info : “SALVIAMO IL CIERREBI”; “Via Piave e dintorni, un cannocchiale verso San
Luca”.
E mail: salviamoilcierrebi@gmail.com