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Rilassamento

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Il termine rilassamento è un termine molto familiare, tanto che il senso comune è sufficiente per intuirne immediatamente il
significato. Tuttavia risalire ad una precisa definizione operativa di che cosa sia non è altrettanto semplice.

Indice
Definizioni
Misurazione del rilassamento
Misure oggettive
Misure soggettive
Metodi e tecniche di relax
Approccio somatico
Modalità fisiologiche terapeutiche
Approccio cognitivo
Biofeedback
Utilizzo di sostanze farmacologiche
Bibliografia
Altri progetti
Collegamenti esterni

Definizioni
Una prima definizione potrebbe essere di tipo negativo: il rilassamento non è uno stato di tensione. D'altra parte anche la tensione può
essere definita come assenza di rilassamento. L'evidente rischio di una definizione negativa è un'infruttuosa circolarità esplicativa.

Sul vocabolario della lingua italiana alla voce rilassamento vengono indicati due differenti significati: da un lato “allentamento e
decontrazione” che si riferiscono alla sola componente muscolare dello stato, e dall'altro “distensione psichica, serenità e svago” che
si riferiscono invece alla componente psicologica.

In sintesi si può sostenere che il rilassamento si riferisce ad un particolare stato psicofisico, caratterizzato da modificazioni specifiche
dell'attività dell'organismo da un lato (la principale è la riduzione della tensione muscolare) e da sensazioni psichiche percepite
introspettivamente come benessere, serenità e tranquillità dall'altro. Un tale stato può sia predisporre ad un'azione efficace ed
efficiente sia migliorare lo stato psicofisico dell'individuo.

Misurazione del rilassamento


È possibile distinguere fra misure di carattere oggettivo e misure di carattere soggettivo.

Misure oggettive
Le misure principali indicative del raggiungimento di uno stato di rilassamento sono quelle fisiologiche. In primis la risposta
galvanica cutanea (o Galvanic Skin Reaction, GSR), ma anche elettroencefalografia
l' (EEG) e l'elettromiografia (EMG).
Il GSR si riferisce alle modificazioni delle proprietà elettriche della pelle (in particolare resistenza cutanea e conduttanza cutanea) a
livello di alcune zone specifiche del corpo, come ad esempio le dita delle mani. Le ricerche psicofisiologiche sulle variazioni GSR
hanno evidenziato significative modificazioni durante compiti sia motori che intellettivi. Durante lo stato di rilassamento viene
classicamente riportato un aumento della resistenza cutanea.

L'EEG permette di avere un'idea dell'attività generalizzata della corteccia cerebrale, attraverso una dozzina di elettrodi posizionati
sulla testa in punti standard. Un sistema di amplificazione e di registrazione produce simultaneamente una serie di tracce,
corrispondenti alle variazioni di voltaggio fra le coppie di elettrodi. L'EEG permette di discriminare tra ritmi α, β, δ e θ.

L'EMG di superficie misura l'attività elettrica muscolare, cioè il potenziale di campo elettrico risultante dalla sovrapposizione dei
potenziali d'azione delle singole fibre muscolari, attive entro un raggio massimo di 15 mm di distanza dagli elettrodi. Durante lo stato
di rilassamento si registra normalmente una diminuzione dell'attività muscolare e dei tracciati elettromiografici dei muscoli
corrispondenti.

Altre risposte fisiologiche possono essere utilizzate e sono indici altrettanto validi dello stato di rilassamento e sono il consumo di
ossigeno, la frequenza respiratoria, la frequenza cardiaca, la pressione sanguigna e la temperatura corporea. La maggior parte di
questi parametri si riduce sensibilmente durante lo stato di rilassamento.

Misure soggettive
Altrettanto importanti e indicative sono le misure soggettive, come la raccolta di dati introspettivi circa le sensazioni avvertite dalle
persone durante il rilassamento. Tipicamente vengono riportate sensazioni di pace, calma, tranquillità, leggerezza o al contrario
pesantezza. Anche se alcuni studiosi, ad esempio lo psicofisiologo Edmund Jacobson, sottolineano come spesso una sensazione
introspettiva di rilassamento non corrisponda ad un effettivo stato di rilassamento muscolare. In ambito terapeutico può essere utile
aiutare una persona ad interiorizzare il criterio di misura della propria tensione prima del rilassamento. Si può ad esempio collocare
convenzionalmente la sensazione soggettiva di tensione lungo una scala che va da zero a cento, dove cento rappresenta la sensazione
massima di tensione e zero quella nulla o la minima possibile.

Metodi e tecniche di relax


Facendo invece riferimento alla dettagliata analisi proposta da Michael J. Alter, MS in educazione alla salute alla Florida
International University, è possibile distinguere cinque differenti categorie di metodi per la facilitazione del rilassamento:

approccio somatico o fisico;


modalità fisiologiche terapeutiche;
approccio cognitivo;
biofeedback;
utilizzo di sostanze farmacologiche.

Approccio somatico
Appartengono a questa categoria tecniche specifiche di stretching, di respirazione e di movimento, il massaggio, l'acupressione, la
manipolazione e l'aggiustamento chiropratico.

Modalità fisiologiche terapeutiche


Queste tecniche sfruttano le proprietà di supporti esterni quali ilfreddo, il calore, i raggi laser, la trazione o gli aghi.

Approccio cognitivo
Appartengono a questo tipo di approccio le tecniche mentali, che non si avvalgono di supporti fisici esterni come nel caso delle
tecniche somatiche e fisiologiche. In alcuni casi però alcune di queste tecniche sono il risultato di una combinazione con gli approcci
somatici. È bene precisare che all'approccio cognitivo appartengono tecniche che spesso differiscono fra loro nella metodica, ma non
nella teoria o nei principi sottostanti. Fra le varie tecniche ricordiamo il Rilassamento Muscolare progressivo di Jacobson, la
Relaxation Response di Benson, il Metodo dei Riflessi Opposti di Meadel, il Rilassamento D.A.C. di Dumont-Abrezol, il
Rilassamento Dinamico secondo Caycedo, il Rilassamento Frazionato di Vogt, il Training autogeno, la Tecnica naturale antistress. A
questo tipo di tecniche si possono associare anche la meditazione trascendentale ed altre versioni di meditazione con fini non
espressamente religiosi o filosofici.

Biofeedback
Si tratta di tecniche che si avvalgono di speciali apparecchiature che restituiscono un feedback istantaneo di eventi fisiologici interni
ad un soggetto, ad esempio lafrequenza cardiaca (HR) o la variabilità della frequenza cardiaca(HRV), ma anche la risposta galvanica
cutanea (GSR) o l'EEG, attraverso dispositivi visivi o acustici. Attraverso questi dispositivi le persone possono rendersi conto e
manipolare direttamente le proprie funzioni vitali, semplicemente concentrandosi sui segnali elettronici che indicano il loro livello di
attivazione.

Utilizzo di sostanze farmacologiche


Esistono numerosi medicinali che riducono la tensione e facilitano il rilassamento, in alcuni casi non senza potenziali rischi. Fra
queste ricordiamo i farmaci miorilassanti, che vengono utilizzati per ridurre gli spasmi muscolari cronici o la spasticità da sclerosi
multipla o da altri danni neurologici. Agiscono principalmente sul sistema nervoso centrale, differendo pertanto nel meccanismo
d'azione dai miorilassanti utilizzati inanestesia che bloccano la trasmissione a livello della placca neuromuscolare.

Bibliografia
ALTER, M.J. (2001). Science of Flexibility
. 3rd ed. USA: Human Kinetics.
BASMAJIAN, J.V. (1998). Biofeedback in physical medicine and rehabilitation. In Rehabilitation medicine: Principles
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BENSON, H. (1975). The relaxation response. New o Yrk: William Morrow.
BERTOLOTTI, G. (2005). Il rilassamento progressivo in psicologia. Roma: Carocci Faber .
COVILLE, C.A. (1979). Relaxation in physical education curricula. In The physical educator 36(4), 176-181.
GRANONE, F. (1989). Trattato di ipnosi. Torino: Utet.
ZAHOUREK, R.P. (1988). Relaxation and imagery: Tools for therapuetic communication and intervention.
Philadelphia: W. B. Saunders.
ZINGARELLI, N. (2004). Vocabolario della lingua italiana. Bologna: Zanichelli.

Altri progetti
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Collegamenti esterni

Rilassamento, su thes.bncf.firenze.sbn.it, Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze.

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