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Indice
Storia
Ittero neonatale
Fototerapia a fibre ottiche
Strumenti
Procedura
Disturbi dell'umore e del ritmo circadiano
Depressione
Altri utilizzi
Note
Altri progetti
Collegamenti esterni
Storia
Il primo a parlare di fototerapia fu Antonino Sciascia a un congresso svoltosi a Palermo nel 1892.[1] Nel 1893 Niels Finsen cominciò
a studiare l'uso della luce solare nelle lesioni causate dal vaiolo e da altre patologie dermatologiche; per i suoi studi ricevette nel 1903
il Premio Nobel per la medicina.
Nel 1956 un'infermiera, sorella Ward, notò che tra i neonati ricoverati in patologia neonatale quelli posti vicino alle finestre e quindi
[2].
esposti alla luce presentavano unittero meno intenso e di durata inferiore rispetto agli altri
Ittero neonatale
Sfrutta la proprietà che la luce ha nel ridurre l'ittero nei neonati (probabilmente la
luce modifica la struttura molecolare della bilirubina in modo da renderla solubile in
acqua eliminandola attraverso bile eurine)[3].
Strumenti
Gli apparecchi per la fototerapia sono costituiti da un pannello contenente otto tubi fluorescenti coperti da una lastra di plexiglas (allo
scopo di assorbire tutti i raggi ultravioletti dannosi per la cute del neonato) tenuto a circa 50 cm sopra l'incubatrice o la culla del
neonato.
Procedura
L'infermiere deve osservare con attenzione il neonato sottoposto alla fototerapia, soprattutto se si tratta di un neonato pretermine o
affetto da altre patologie, poiché la fototerapia non permette di osservare il colorito cutaneo del paziente. È quindi opportuno
sospendere ogni tanto questa terapia per valutare le condizioni cliniche del neonato.
La temperatura corporea del neonato e la temperatura dell'incubatrice devono essere controllate frequentemente per evitare fenomeni
di surriscaldamento.
Nello specifico, l'uomo è un sistema complesso scandito da vari ritmi biologici tarati attraverso regolatori interni (come appunto il
nucleo soprachiasmatico) e regolatori esterni come l'alternarsi del giorno e della notte delle stagioni. Questa terapia vuole sfruttare la
sensibilità dell'uomo ai regolatori esterni, come appunto la luce, per ridurre lo sfasamento del ritmo sonno-veglia tipico di alcune
patologie.
Depressione
Esistono molte ricerche internazionali[7][8][9] e altrettanti nazionali che evidenziano l'effetto antidepressivo della terapia della
luce[10][11]. Gli studi sulla terapia della luce dimostrano che la somministrazione della luce ad un orario specifico della mattina,
calcolato attraverso ilMorningness-Eveningness Questionnaire[12] (questionario sviluppato per valutare la nostra circadianità definita
"cronotipo"), permette di potenziare l'effetto antidepressivo del farmaco ottenendo una più rapida risoluzione dell'episodio
depressivo.
Altri utilizzi
La terapia della luce viene anche utilizzata come trattamento del Parkinson[13], dell'acne e della psoriasi. L'esposizione alla luce
aumenta inoltre l'attivazione dellaVitamina D ed è quindi fondamentale per la prevenzione di malattie quali ilrachitismo.
Note
1. ^ Rivista di storia delle scienze mediche e naturali , Volume 32, p. 107.
2. ^ De Laurentiis, Il grande libro italiano della gravidanza, Rizzoli, 2010. [1] (http://books.google.it/books?id=NRtTzbEN
2W0C&lpg=PT506&dq=fototerapia%20ittero%20neonatale&hl=it&pg=PT506#v=onepage&q=fototerapia%20ittero%2
0neonatale&f=false)
3. ^ Newman TB, Kuzniewicz MW, Liljestrand P, Wi S, McCulloch C, Escobar GJ,Numbers needed to treat with
phototherapy according to American Academy of Pediatrics guidelines , in Pediatrics, vol. 123, nº 5, maggio 2009,
pp. 1352–9, DOI:10.1542/peds.2008-1635, PMC 2843697, PMID 19403502.
4. ^ (EN ) Wirz-Justice, et al., Therapeutics (light and wake therapy) in affective disorders , in Psychol Med., vol. 35, nº 7,
2005, pp. 939-944.
5. ^ (EN ) Barbini, et al., Dark therapy for mania: a pilot study, in Bipolar Disord, vol. 7, nº 1, 2005, pp. 98–101.
6. ^ (EN ) Benedetti, et al., Chronotherapeutics in a psychiatric ward(PDF ) , in Sleep Medicine Reviews, vol. 11, nº 6,
2007, pp. 509-522.
7. ^ Terman M (December 2007). "Evolving applications of light therapy". Sleep Med Rev 11 (6): 497–507.Copia
archiviata (PDF ), su chronobiology.ch. URL consultato il 24 gennaio 2010 (archiviato dall'url originale il 31 marzo 2010).
8. ^ Terman M, Terman JS (August 2005). "Light therapy for seasonal and nonseasonal depre ssion: efficacy, protocol,
safety, and side effects". CNS Spectr 10 (8): 647–63; quiz 672.http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/16041296
9. ^ McGinniss Paul (2007-09-24). "Seasonal affective disorder (SAD) - Treatment and drugs". Mayo Clinic. Retrieved
2009-06-09.http://www.mayoclinic.com/health/seasonal-affective-
disorder/DS00195/DSECTION=treatments%2Dand%2Ddrugs
10. ^ Benedetti Francesco, Colombo Cristina, Pontiggia Adirana, Bernasconi Alessandro, Florita Marcello, Smeraldi
Enrico, (2003) Morning light treatment hastens the antidepressant ef fect of citalopram: a placebo-controlled trial, J
Clin Psychiatry. Jun;64(6):648-53. http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/12823078
11. ^ Benedetti F, Calabrese G, Bernasconi A, Cadioli M, Colombo C, Dallaspezia S, Falini A, Radaelli D, Scotti G,
Smeraldi E., (2009)Spectroscopic correlates of antidepressant response to sleep deprivation and light therapy: a 3.0
Tesla study of bipolar depression. PsychiatryRes. 2009 Sep 30;173(3):238-42. Epub 2009 Aug 13.
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/19682864?
itool=EntrezSystem2.PEntrez.Pubmed.Pubmed_ResultsPanel.Pubmed_R VDocSum&ordinalpos=20
12. ^ Horne, J.A. & Östberg, O. (1976). A Self-Assessment Questionnaire to determine Morningness-Eveningness in
Human Circadian Rhythms. International Journal of Chronobiology , 4, 97-110.
13. ^ Paus S, Schmitz-Hübsch T, Wüllner U, Vogel A, Klockgether T, Abele M (July 2007). "Bright light therapy in
Parkinson's disease: a pilot study". Mov . Disord. 22 (10): 1495–8. http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/17516492
Altri progetti
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Collegamenti esterni
Centro per la cura dei Disturbi dell'Umore dell'ospedale San Raffaele , su fondazionesanraffaele.it.
Fototerapia, in Enciclopedia Italiana, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
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