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Periodica Italiana
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Numero 63 - Anno XII n. 1
Gennaio-Marzo 1996
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Lucio Pippa: università
Camillo Schiantarelli: ricerca
scientifica
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Jean-Marc Kespi - Francia
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Ted Kaptchuk - U.S.A.
Qiu Zhuo Yi - Cina
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della Scuola Italiana di Medi-
cina Cinese Gruppo di Studio
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Rivista Italiana di
Medicina Tradizionale Cinese
edizione italiana del
Journal of Traditional Chinese Medicine
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interventi da: Pacific Journal of Oriental Medicine, Journal of Chinese
Medicine, Folia Sinotherapeutica.
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numero L. Sotte, Ted Kaptchuk, Dominique FerraroCura delle Traduzioni Piergiorgio
Biolchi, Manuela Di Chiara, Anna Maria Seghetti, Angelo Sprea. Correzione Bozze
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Francesca Gentile Sievert - Santa Cruz - U.S.A.; Harley Gale - Australian Journal of
Acupuncture - Australia; Luc Vangermeersch - Dutch Folia Sinotherapeutica - Gent -
Belgio; Wei Yuan Ping - Journal of Traditional Chinese Medicine - Beijing - Cina;
Laurentin Dumitrescu - Svezia; Gabriela Hegyi - Budapest - Ungheria; Primoz Rozman,
Ljubljana - Slovenia; M. S. Khan - Dublin - Ireland; Cedric K.T. Cheung - London -
Canada.
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La Rivista Italiana di Medicina Tradizionale Cinese pubblica articoli di didattica, ricerca, aggiorna-
mento, clinica ecc. secondo un piano redazionale che prevede due categorie di Autori: quelli
espressamente incaricati dalla redazione e quelli episodici. Dei lavori originali, sia didattici che
clinici, possono essere inviati alla Redazione, anche in assenza di uno specifico invito; la loro
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 Numero 63 - Anno Dodicesimo n. 1 Gennaio - Marzo 1996

Sommario
Editoriale
Basi della medicina cinese
Ricette cinesi
8 Lucio Sotte Bu zhong yi qi tang
Contributi stranieri
11 Ted Kaptchuk Medicina orientale: cultura, storia e trasformazione - 2a parte -
Terminologia cinese
14 Lucio Sotte Fisiopatologia degli organi e visceri: milza e stomaco, polmone e grosso
intestino, rene e vescica, triplo riscaldatore e ministro del cuore
Uso degli agopunti
20 Massimo Muccioli Sangue ed agopuntura

Ginnastica cinese
26 Dominique Ferraro Qi gong dinamico: esercizi universali - 3

Dietetica cinese
30 Massimo Muccioli La cipolla nella dietetica tradizionale cinese

dal Journal of Traditional Chinese Medicine vol. 14 n° 4 ’94

Forum di esperti su temi speciali
32 Lu Weibo Prospettive di studio nel trattamento dell’AIDS con la MTC
37 Yao Yongnian Effetti terapeutici del metodo di tonificazione del sangue e dispersione
della stasi in 80 pazienti affetti da disturbi coronarici
40 Li Suting ed altri Osservazioni cliniche su 80 bambini con ulcera peptica trattati soprattutto
con MTC
43 Liu Xiufen ed altri Le esperienze del dott. Gao Zhuofeng nella terapia dell’aritmia
46 Fu Renjie Trattamento dell’ipertensione senile basato sulla diagnosi differenziale
delle sindromi
48 Wu Dian ed altri Effetti del metodo di dispersione del calore e tonificazione dello stomaco
nella cura della gastrite cronica con Campylobacter pylori positivo
50 Guo Jia ed altri Trattamento della nevralgia essenziale del trigemino con infissione
del ganglio sfenopalatino
52 Tiang Lingdi ed altri Trattamento multiplo a base di agopuntura per la terapia del ritardo
mentale pediatrico
55 Chen Chao ed altri Trattamento del prostatismo cronico con laseragopuntura
58 Tian Lifang ed altri Esperienza del dott. Yang Jiasan nell’applicazione dei punti shu del dorso
61 Wang Wantan 78 casi di periartrite scapolo-omerale trattati con agopuntura

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 Ricerca di base
62 Li Ping ed altri Effetti del chai ling tang sulla proteinuria sperimentale nei ratti
Massoterapia
66 Li Zongmin ed altri Effetto della massoterapia sul metabolismo dei radicali liberi in vivo
in pazienti con prolasso del disco intervertebrale e spondilopatia cervicale
70 Guan Zheng ed altri Effetti del massaggio sulla funzionalità ventricolare sinistra in pazienti
con cardiopatia ischemica
Notizie
73 He Shuhuai ed altri Panorama del trattamento con agopuntura della paralisi periferica
del facciale
77 Qi Yuanfu Progressi della ricerca moderna sulla sindrome da tumore da stasi di sangue
e sul suo trattamento
Domande e risposte
82 Hu Jinsheng Le funzioni similari e le differenze tra shanzhong e qihai
84 Wu Zhenxi Trattamento esterno dell’artrite

Rubriche
86 Biblioteca

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6
 editoriale

il programma editoriale del 1996

la nuova rubrica didattica sull’uso degli agopunti
ed i numeri speciali su Semeiologia Cinese e Ginecologia in Medicina Cinese

Uno dei maggiori problemi che la medicina cinese ha incontrato nella sua diffusione
in Italia è stata la cronica carenza di testi qualificati che la presentassero adeguatamen-
te e ne consentissero il giusto approfondimento agli ormai numerosi cultori. Per
questo motivo da anni la politica della Rivista Italiana di Medicina Tradizionale
Cinese e quella della Scuola Italiana di Medicina Cinese sono state indirizzate a
promuovere tutte le iniziative volte a superare questo ostacolo.
Una prima nostra risposta è stata la pubblicazione, a cura del corpo docente della
Scuola Italiana di Medicina Cinese, del Trattato di Agopuntura e Medicina Cinese
della UTET nel 1992 e di numerosi altri testi didattici sulla medicina cinese con
importanti case editrici italiane (Masson, Red edizioni, Tecniche Nuove, Edizioni
Mediterranee); contemporaneamente è partita l’iniziativa delle rubriche didattiche e
dell’edizione dei Quaderni di Medicina Naturale da parte della nostra rivista.
Queste realizzazioni, che testimoniano il nostro interesse in questo determinante
settore didattico, continuano con il programma editoriale della nostra rivista che
prevede, per il 1996, la continuazione di rubriche didattiche già iniziate (ricette
cinesi, ginnastica medica cinese, terminologia medica cinese), l’apertura di nuove
rubriche (uso degli agopunti) e la pubblicazione di due volumi dei Quaderni di
Medicina Naturale, il primo dedicato alla Semeiologia Cinese con una particolare
analisi della glossoscopia e della sfigmologia, l’altro dedicato alla Ginecologia in
Medicina Cinese.
Speriamo di rispondere in questa maniera alle esigenze dei nostri lettori ed a quelle
dei cultori italiani della medicina cinese.

7
 ricette cinesi
bu zhong yi qi tang
decotto per tonificare il centro e sostenere l’energia
Lucio Sotte*
LI GAO, LA SCUOLA DELLA TONIFICAZIONE
DELLA TERRA, LE «DISCUSSIONI SULLA
MILZA E SULLO STOMACO» E LA PRIMA
FORMULAZIONE DEL BU ZHONG YI QI
TANG.
Gli antichi periodi di sviluppo e fulgore della
medicina cinese sono soprattutto due: l’epoca
Han (dal 206 a.C. - 200 d.C.), alla fine della quale
compare uno dei giganti della medicina cinese,
Zhang Zhong-jing, autore dello Shang han lun e
del Jin gui yao lue fang lun**, e l’epoca Jin-Yuan
(1115-1368 d.C.), il periodo delle «Quattro Scuo-
le» «si da jia», dirette da altrettanti famosi mae-
stri: Liu Wan-su, Zhu Dan-xi, Zhang Zi-he e Li
Dong-yuan. Quest’ultimo, conosciuto anche con
il nome di Li Gao, vive dal 1180 al 1251 ed è il
fondatore e leader della Scuola della «toni-
ficazione della terra» «bu tu pai». Questa Scuola,
come ci suggerisce la sigla con cui è definita, basa
la sua strategia terapeutica sulla fortificazione
della «terra», uno dei cinque movimenti, cui sono
correlate in medicina cinese le funzioni di un
viscere, lo stomaco, e di un organo, la milza-
pancreas.
«Tonificare la terra» significa favorire le funzioni
di digestione, assimilazione, trasporto e trasfor-
mazione dei cibi e delle bevande. Parafrasando in
medicina occidentale, «tonificare la terra» equi-
vale a promuovere le attività di digestione ed
assorbimento gastriche ed intestinali, e, contem-
* direttore della Rivista Italiana di Medicina Tradizionale
Cinese
** Shang han lun o Discussioni sulle malattie indotte dal
freddo, Jin gui yao lue fang lun o Sinossi delle prescrizioni
della camera d’oro
8
poraneamente, le attività di trasporto ematico dei
principi estratti dagli alimenti (lipidi, proteine,
zuccheri). Un’ulteriore funzione rientra tra quelle
governate dalla «terra» e consiste nel favorire
l’ingresso delle molecole di origine alimentare a
livello della cellula per permettere il loro metabo-
lismo.
Per comprendere le funzioni di stomaco e milza-
pancreas in medicina cinese, occorre sempre tener
conto delle funzioni svolte da questo viscere e dai
due organi secondo la medicina occidentale e,
contemporaneamente, pensare alle funzioni di
trasporto ematico dei nutrienti ed a quelle di
distribuzione e trasporto del tessuto interstiziale e
di sostegno, anche questo correlato, secondo la
medicina cinese, al movimento terra.
D’altra parte questo aspetto «ematico, interstiziale
e cellulare» delle funzioni della milza-pancreas
può essere ben compreso, se ricorda che la medi-
cina occidentale attribuisce al pancreas una fun-
zione esocrina – quella della secrezione del succo
pancreatico che ha lo scopo di permettere e favo-
rire molti aspetti del fenomeno digestivo e di
assorbimento dei nutrienti – ed una endocrina –
correlata alla produzione di insulina e glucagone,
gli ormoni fondamentali del metabolismo
glucidico, che controllano non solo il livello
ematico del glucosio, ma la penetrazione e l’uti-
lizzazione cellulare di questo zucchero.
La Scuola della tonificazione della terra suggeri-
sce, attraverso Li Gao, che, anche quando l’orga-
nismo è sottoposto ad un attacco esogeno, di
origine cosmopatogena, batterica o virale, lo svi-
luppo, la gravità e la prognosi stessa della malattia
sono dipendenti soprattutto dall’energia
antipatogena, definita zheng qi o «energia corret-
ta», cioè da ciò che in medicina occidentale viene
ora identificato con la risposta neuro-immuno-
endocrina dell’organismo. Tonificare la terra equi-
vale ad esaltare le capacità di difesa dell’organi-
smo e ad equilibrare le sue funzioni; ciò giustifica
l’importanza della Scuola fondata da Li Gao e,
contemporaneamente, la modernità del suo pen-
siero.
Altri due concetti sono ampiamente sviluppati da
questa Scuola e vanno, seppur sinteticamente
riassunti e ricordati: quello del fuoco «yin» e
quello delle «cinque rivoluzioni e dei sei soffi»
«wu yun liu qi».
Il fuoco yin è una sorta di calore interno determi-
nato dal deficit dell’energia, dall’esaurimento del
sangue, dallo stesso freddo che si trasforma in
calore; si tratta di fenomeni eziopatogenetici mol-
to noti ad un medico come Li Gao, che vive in un
periodo di disordini sociali, di guerre e di carestie.
La teoria delle «cinque rivoluzioni e dei sei soffi»
è forse la più squisita interpretazione crono-biolo-
gica del fenomeno salute-malattia mai sviluppata
dal genere umano nel corso dei millenni; da questa
teoria nascono suggerimenti anche in ambito di
terapia, che Li Gao sviluppa nei suoi scritti.
Le teorie appena accennate sono riassunte in un
testo dato alle stampe nel 1249 ed intitolato Pi wei
lun o Discussioni sulla milza e sullo stomaco; è
proprio nel secondo capitolo del Pi wei lun che
compare per la prima volta, oltre settecento anni
or sono, Bu zhong yi qi tang, la ricetta che presento
in questo breve lavoro.
BU ZHONG YI QI TANG
DECOTTO PER TONIFICARE IL CENTRO E – astenia marcata;
SOSTENERE L’ENERGIA
Formulazione
huang qi
radix Astragali 15-30
ren shen
radix Ginseng 9-12
bai zhu
rhizoma Atractylodis macroceph. 9-12
zhi gan cao
radix Glycyrrhizae uralensis 6 A questi segni si possono aggiungere:
dang gui
radix Angelicae sinensis 6-12
chen pi
pericarpium Citri reticulatae 6 – iperpiressia intermittente che peggiora o si
sheng ma
rhizoma Cimicifugae 3-6
chai hu
radix Bupleuri 3-9
Origine
Pi wei lun
Discussioni sulla milza e sullo stomaco
Preparazione
La preparazione va eseguita decuocendo gli in-
gredienti in acqua; terminata la decozione, assu-
mere il filtrato in tre dosi giornaliere.
Generalmente ren shen - radix Ginseng è sostitu-
ito da dang shen - radix Codonopsis pilosulae, a
dosag-gio doppio o triplo.
Azioni secondo la medicina cinese
Tonifica l’energia, fortifica la milza, solleva l’ener-
gia e lo yang.
Indicazioni secondo la medicina cinese
Sindrome da deficit dell’energia e della funzione
di sollevamento dell’energia della milza, sindro-
me da esaurimento dell’energia di milza.
Applicazioni secondo la nosografia occidentale
Gastroptosi, visceroptosi, prolasso uterino,
vaginale, anale, menometrorragia, miastenia, di-
sturbi post-partum, bronchite cronica, aborto abi-
tuale, menometrorragia, leucorrea, epatite croni-
ca, nefrite cronica.
Sintomatologia
– Voce debole, dispnea astenica;
– distensione addominale post-prandiale,
anoressia;
– sensazione di pesantezza e di trascinamento
viscerale verso il basso;
– ptosi gastrica, anale, prolasso uterino e vaginale;
– diarrea cronica o feci liquide ed acquose;
– poliuria con urgenza di mingere;
– lingua pallida, patina linguale bianca;
– polso lento, senza forza o molle, soprattutto alla
barriera di destra.
– sudorazione spontanea;
– avversione al freddo;
9
 manifesta dopo sforzo.
Eziopatogenesi
Questo quadro clinico rappresenta uno sviluppo
negativo della sindrome di deficit di energia di
milza. Si tratta di una patologia che compare come
conseguenza dell’esaurimento dell’energia del
riscaldatore medio, soprattutto in seguito a
patologie croniche debilitanti e nelle persone an-
ziane. Un fattore predisponente è rappresentato da
quelle attività lavorative che obbligano alla sta-
zione eretta prolungata per tutto il giorno.
La sindrome si caratterizza con segni inerenti la
funzione digestiva: anoressia, distensione
addominale, diarrea. Il paziente presenta inoltre
uno stato generale di vuoto di energia determinato
dalla compromissione della milza «sorgente del-
l’energia acquisita»: vertigini, offuscamenti visi-
vi, testa pesante, astenia.
L’energia nutritiva non può essere assimilata e
quindi tutti i tessuti e gli organi non sono adegua-
tamente nutriti. L’energia e lo yang ristagnano in
basso e non riescono a raggiungere l’estremità
cefalica: ptosi viscerali, vertigini, testa pesante.
La caratteristica fondamentale di questa sindrome
è data dall’incapacità della milza di svolgere la
funzione di sollevare; ciò si esprime con le ptosi
viscerali che, inquadrate dal punto di vista occi-
dentale, altro non sono che un indebolimento dei
tessuti legamentari di natura connettivale che
svolgono una funzione di sostegno; tali tessuti
sono assimilati alla milza in medicina tradiziona-
le cinese.
Le caratteristiche del polso e della lingua confer-
mano lo stato di estremo deficit energetico del
paziente.
La presenza di sudorazione spontanea, di
iperpiressia e di avversione al freddo è determina-
ta da un disturbo dell’energia yang. La funzione
ascendente della milza è rallentata e perciò anche
lo yang puro non può salire e non può distribuirsi
alla pelle ed ai vari tessuti per riscaldarli. Il deficit
di distribuzione dei liquidi nelle regioni yang è
anche la causa della sensazione di sete di bevande
ovviamente calde.
Analisi della formula
L’imperatore della prescrizione è huang qi - radix
Astragali, un farmaco tonico che fortifica l’ener-
gia e la solleva verso l’alto. Occorre ricordare
10
anche la sua azione di stabilizzazione della super-
ficie che ne giustifica l’azione
«immunomodulante» per cui viene spesso utiliz-
zato anche singolarmente.
I ministri sono tutti tonici della milza: ren shen -
radix Ginseng, bai zhu - rhizoma Atractylodis
macrocephalae, gan cao - radix Glycyrrhizae. Si
tratta di tre dei quattro farmaci del si jun zi tang -
decotto dei quattro nobili gentiluomini, la più
famosa ricetta tonica dell’energia della milza.
I consiglieri sono dang gui - radix Angelicae
sinensis e chen pi - pericarpium Citri reticulatae:
il primo tonifica e dinamizza lo yang del sangue,
il secondo regolarizza la circolazione dell’ener-
gia.
Sheng ma - rhizoma Cimicifugae e chai hu - radix
Bupleuri sono gli ambasciatori: entrambi i farma-
ci posseggono una potente azione di sollevamento
dell’energia della milza, pur appartenendo alla
categoria dei rimedi diaforetici che liberano l’ester-
no dal vento-calore in caso di attacco superficiale
di queste energie cosmopatogene.
BIBLIOGRAFIA
1. SOTTE L., La Farmacoterapia Cinese, Manuale
delle Prescrizioni, Qiu Tian, San Marino, 1990.
2. SOTTE L., MUCCIOLI M., Diagnosi e Terapia in
Agopuntura e Medicina Cinese, Tecniche Nuove,
Milano, 1992.
3. SOTTE L., Farmacologia Cinese: la fitoterapia:
principi, preparazioni ed uso dei rimedi vegetali,
Red, Como, 1992.
4. DI CONCETTO G., SOTTE L., PIPPA L., MUCCIOLI
M., Trattato di Agopuntura e Medicina Cinese,
UTET, Torino, 1992.
5. MUCCIOLI M., PIPPA L., La Farmacologia Cine-
se, sostanze e rimedi naturali della medicina
tradizionale cinese, Qiu Tian, San Marino, 1992.
6. HUMBART S., Natural Healing with Herbs, Hohm
Press, Arizona, 1989.
7. CHAMFRAULT A., Traité de Médecine Chinoise,
Tome III, Chamfrault ed., Angouleume, 1961.
8. CHAMFRAULT A., Traité de Médecine Chinoise,
Tome IV, Chamfrault ed., Angouleume, 1961.
9. CHANG H., BUT P.P., Pharmacology and
Applications of Chinese Materia Medica, World
Scientific, Singapore, 1987.
 contributi stranieri
Medicina orientale: cultura, storia e trasformazione
2a parte, continua dal numero 62, 4’95 *
Ted Kaptchuk **
Discorsi attuali sulla Cina
Il diverso, caotico, ma ricco dibattito che esisteva
all’interno della medicina orientale si è in qualche
modo contratto in questi ultimi centocinquant’anni.
La medicina orientale ha dovuto assumere un
atteggiamento di difesa nei confronti della
penetrazione della medicina occidentale in Cina,
specialmente in riferimento ai problemi della Pri-
ma Guerra dell’Oppio (Agren 1975). «La grande
diversità degli sforzi individuali sostenuti per
conciliare le intuizioni provenienti dall’esperien-
za personale con le antiche teorie dello yin-yang
e dei cinque movimenti... furono vanificati dall’il-
lusione della così chiamata medicina cinese»
(Unshuld 1985, 250). Il processo iniziato durante
la dinastia Qing fu tremendamente accelerato
dalla rivoluzione comunista che ulteriormente
«ridusse lo spettro interno delle interpretazioni
cinesi in competizione con i classici» (Unschuld
1985, 20).
Anche in Giappone si è evidenziata una contrazio-
ne delle scelte in concomitanza con la penetrazione
occidentale, quando «il legame creato dalla medi-
cina cosmopolita era servito ad unire i dottori
‘Kanpo‘ (stile orientale), che finalmente furono in
grado per la prima volta in molte centinaia di anni
di superare le spaccature causate dalle fazioni tra
professionisti» (Lock 1980a, 63) e di «organizza-
re una unità tra le scuole con impostazioni diver-
genti» (Lock 1980a 61).
L’occupazione americana, successiva alla secon-
da guerra mondiale, sotto il comando di Douglass
MacArthur, portò a termine definitivamente il
conflitto tra i dottori Kanpo. Ma la più severa
* la prima parte è comparsa nel n° 62, 4-1995
** autore del volume “The web that has no weaver”
limitazione è avvenuta probabilmente nella Cina
contemporanea, dove, per ragioni politiche, il
dibattito è stato seriamente ridimensionato.
Nel 1949 la neofondata Repubblica Cinese ovvia-
mente aveva molte idee conflittuali sul come
manovrare quello che le Nazioni Unite avevano
nell’anno precedente, dichiarato: «forse il proble-
ma della salute più grande e più intrattabile tra
tutte le nazioni del mondo» (Hillier 1983, 66). I
praticanti della medicina soprannaturale furono
considerati illegali, ma allo stesso tempo si pose la
spinosa domanda circa cosa fare di questi prati-
canti. Alla fine del 1954 il governo cinese fece un
brusco cambiamento sulla politica della cura della
salute e ufficialmente riconobbe le pratiche medi-
che della Cina come «l’eredità della medicina
della madre patria» in opposizione alla tendenza
precedente a considerarle «una medicina feuda-
le» (Croizier 1968, 162). Questo doveva diventa-
re il più ambizioso supporto governativo del mon-
do moderno da parte di una medicina non-scien-
tifica (Bhardwaj 1981; McCorkel 1961; Minocha
1985).
Circoscrivere, però, questo supporto fu una seve-
ra restrizione su un dibattito non accettabile all’in-
terno della tradizione.
La medicina orientale potè essere “legittimata” e
anche pretendere di essere messa sullo stesso
piano della medicina occidentale, ma doveva
“rilucidare il suo aspetto”. Le sue argomentazioni
avrebbero dovuto essere coerenti con i requisiti
ideologici e il concetto di salute elaborati da un
governo marxista. L’influenza socio-politica al-
l’interno dei problemi della salute è presente in
ogni società, ma l’orientamento della medicina
nella Cina moderna è un interesse fortemente
esplicito e prettamente politico (Chin 1968;
11
Lampton 1981).
In Cina sono sorte scuole statali riconosciute
ufficialmente e legittimate dalla medicina orien-
tale. Verso la fine del 1955 furono istituiti quattro
colleges di medicina tradizionale ufficiali e l’Ac-
cademia di Medicina Tradizionale allo scopo di
dare alla nuova politica comunista una forte base
istituzionale (Lampton 1977; Neumann and Lau-
ro 1982). L’anno 1955 vide inoltre la costituzione
di 144 ospedali medici tradizionali e altri 77
furono costituiti l’anno successivo (Hillier 1983).
Nel 1958 tredici colleges di medicina tradizionale
già erano stati fondati (Lampton 1977); entro il
1984 ne erano operativi ben 24 (Macek 1984). Il
governo comunista aveva deciso che la bassa
considerazione sociale in cui la medicina orienta-
le era caduta all’interno della classe più elevata,
durante la tarda epoca Qing e nel periodo della
Repubblica, doveva essere modificato, per lo meno
a livello ufficiale. La medicina orientale doveva,
però, rientrare all’interno di certi schemi chiara-
mente definiti.
Alle prime cinque scuole Beijing, Guangzhou,
Shanghai, Chengdu e, più tardi, Nanjing fu asse-
gnato il ruolo di sperimentare un curriculum “mo-
derno”. Gli studenti di medicina orientale, studia-
vano con metodologie che assomigliavano a quel-
le della medicina occidentale. Quindi c’era biso-
gno di testi per questo tipo di insegnamento. I testi
classici furono riscritti in vernacolo moderno e
comprendevano dei commentari esplicativi in
modo da completare l’interpretazione ufficiale.
Erano, però, insufficienti, non costituivano un
piano di studi moderno, né avevano una chiara
visione della salute. Fu quindi necessario un ulte-
riore, graduale, ma sistematico approccio al pro-
blema per arrivare ad un esame più moderno, a
metodi di studio efficaci e a cure mediche accet-
tabili. Ampliando una moda che era già iniziata
durante la dinastia Qing, (e.g., Chen, X. 1982)
questi testi introduttivi rispetto a quella che il
ministero per la salute pubblica considerava come
le aree cruciali della medicina cinese utilizzavano
una terminologia senza precedenti nella letteratu-
ra medica cinese. Il primo di questi testi fu stilato
all’interno dei cinque colleges originali. I parame-
tri di sviluppo di questi testi dipendevano dal
clima politico del governo centrale. “Idealisti”,
“feudali”, “incompleti”, “poco chiari”, “poco ac-
curati”, “metafisici” e “primitivi”: le idee che non
12
risultavano accettabili, venivano omesse. La “me-
dicina tradizionale cinese” doveva essere un in-
sieme chiaro e razionale di teoria e pratica.
I testi di medicina cinese, scritti precedentemente
all’epoca del Grande Balzo, sono diversi da quelli
scritti appunto in quest’ultimo periodo, come que-
sti d’altronde sono diversi da quelli scritti durante
la Rivoluzione Culturale o successivamente (cf.
Agren 1975). Ad esempio, il metodo di agopuntu-
ra che va sotto il nome di “tronchi e rami” (zi-wu-
liu-fa), fu incluso negli anni cinquanta, omesso
negli anni settanta e reinserito negli anni ottanta.
Solo occasionalmente, l’elegante discussione sui
sentimenti, le parole e le emozioni contenuto nel
Jing yue quan shu (Zhang Jie-Bin (1624) 1980),
poteva essere ritrovato nei libri di testo di cui
abbiamo parlato; mai, però, ad esempio, la pre-
sentazione del Ben cao gang mu (Li Shi-Zhen
(1596) 1981) sull’uso farmaceutico del “po” so-
speso dell’uomo (anima non-corporale) divenne
fonte di investigazione o semplicemente un argo-
mento accettato. La punta massima di questa
simultanea espansione, razionalizzazione o
epurazione si riscontrò agli inizi del 1970, spe-
cialmente a Shanghai (Unshuld 1985). I radicali
di Shanghai in quel periodo furono chiamati a
creare una nuova medicina cinese e, fortemente
sollecitati, aumentarono l’utilizzo di metodi me-
dici piuttosto ingenui. Questo periodo, sebbene
profondamente critico nei confronti delle basi
teoretiche della medicina orientale, produsse al-
cuni tra i migliori testi di medicina cinese come,
ad esempio, “Fondamenti di Medicina Cinese”.
“L’autogiustificazione” della medicina orientale
fu tenuta lontana dalla sua stessa metodologia.
Appellandosi ad una combinazione del superfi-
ciale positivismo del IXX secolo (i.e. “pratiche
empiriche delle masse”) e l’annacquato materia-
lismo dialettico (i.e. “yin e yang è una dialettica
rudimentale”), la medicina orientale cessò di es-
sere un punto coerente di partenza per parlare di
malattia e salute e divenne un corpus bisognoso di
essere sottoposto a una revisione da parte della
moderna scienza. La tendenza cinese degli ultimi
trenta anni è stata caratterizzata da un «interesse
nell’efficacia empirica della pratica tradizionale e
non, invece, nel supporto teoretico tradizionale
che sta alla base di tali pratiche» (Kleinman 1975,
435) questa tendenza, peraltro, ha raggiunto in
questi anni il suo apice. Nel periodo di disgelo
successivo alla Rivoluzione Culturale, caratteriz-
zato dalla politica delle “tre strade”, la medicina
orientale ha goduto di maggior libertà, ma «la
medicina occidentale ha chiaramente dominato e
controllato l’orientamento dell’integrazione or-
dinata» (Rosenthal 1981, 611). Sono cominciati
ad apparire molti testi classici ristampati per la
prima volta dopo gli anni cinquanta, al contrario,
testi medici orientali recenti, sebbene un po’ più
indipendenti rispetto alla medicina scientifica,
sembravano riflettere un certo imbarazzo e co-
munque ripetevano le formulazioni degli anni
’70, eccetto le citazioni di Mao. Non si ebbe
nessun miglioramento circa i “Fondamenti della
Medicina Cinese” né sarebbe stato verosimile.
L’approvazione di una moderna versione della
medicina cinese data dalla Repubblica Popolare
Cinese, può aver aiutato a «salvare un sistema
medico pre-scientifico dall’oblio storico, ha per-
messo che non fosse confinato all’interno di un
museo di stranezze mediche, vittima dell’insor-
gente predominio della scienza biomedica occi-
dentale» (Rosenthal 1981, 600). La politica cine-
se ebbe inoltre un forte impatto sul Giappone e
sulla Corea e aumentò la popolarità dei professio-
nisti tradizionali (Lock 1980b). La politica cinese
certamente attirò l’attenzione del mondo non asia-
tico nei confronti della medicina orientale. La
sintesi proposta dalla Cina (sintesi in continuo
cambiamento e sempre influenzata dalla ricerca e
dai quesiti del mondo occidentale) è il prodotto di
un complesso di forze culturali, storiche e politi-
che.
Domande per il mondo occidentale
I professionisti occidentali di medicina cinese
hanno di fronte a loro una strada lunga, ma entu-
siasmante. Noi dobbiamo rispettare l’origine del-
la medicina orientale, studiare la sua teoria ed
esaminare la sua lunga e mutevole pratica. Noi
dobbiamo esplorare le forze storiche e culturali
che l’hanno formata. Dal momento che informa-
zioni e conoscenze più accurate arrivano in Occi-
dente, dobbiamo cominciare ad essere selettivi
nelle nostre scelte. Gli occidentali possono inizia-
re ad esaminare la tradizione orientale in base ai
bisogni circa la cura della salute. Dobbiamo fare
le nostre scelte, basate sulla nostra cultura, sulla
ricerca, sull’indagine, sul dibattito e sulla rifles-
sione. Dobbiamo adattare la tradizione ai nostri
bisogni. Il processo è già iniziato. Cercando di
essere espliciti e consci, riusciremo a fare un
lavoro migliore. La tradizione orientale deve es-
sere esaminata per trovare un coinvolgimento più
immediato con il tipo di domande che i professio-
nisti occidentali devono porsi ogni giorno.
I nostri stessi quesiti dimostrano che noi abbiamo
bisogno di riportare in primo piano la tradizione.
Ad esempio, la scuola “malattie tiepide-calde”
nata durante la dinastia Qing, o la scuola
“tonificazione della terra” sorta durante la dina-
stia Yuan sono importanti per i mondo occidenta-
le quanto il metodo “living noose” a lungo dimen-
ticato, metodo che cercava di indurre reazioni
affettive differenti in pazienti con disturbi emotivi
attraverso le diverse emozioni provate dallo stes-
so medico (Chen et al. 1962; Hunan 1979; Liu
1981). Gli studiosi occidentali debbono riscrivere
le razionalizzazioni delle funzioni degli agopunti
scritte nel 1950 dalle scuole cinesi di agopuntura?
Le codificazioni farmaceutiche originali debbono
essere riformulate in modo da prendere in consi-
derazione le proprietà psico spirituali delle erbe
scoperte in epoca Han e Tang per lungo tempo
ignorate? Il sistema di agopuntura giapponese
delle 5 fasi formulato agli inizi degli anni trenta,
basato sul Nan jing è valido per i pazienti occiden-
tali, oppure gli studiosi dovrebbero riesaminarlo?
Gli “otto principi” formulati in epoca Qing, ap-
proccio allo yin-yang sono ancora i più appropria-
ti? Vanno sviluppati i trattamenti agopunturistici
di Huang-Fu Mi (282, 1979) riguardo la felicità
sviluppatisi durante la dinastia Jin? Quali delle
idee di Yang Ji-zhai (1601 1978) della dinastia
Ming concernenti le tecniche di infissione e mani-
polazione degli aghi, la respirazione e le guide
sono ancora valide? Sono ancora “le più efficaci”
per i pazienti occidentali le cosidette “più effica-
ci” prescrizioni fitoterapiche scelte tra le 61.739
combinazioni del Pu Ji Fang (“Prescription of
Universal Benefit”) (A.D. 1406)? Ad esempio, il
dibattito circa il rapporto tra l’energia del fegato e
le unghie è così importante da mettere in secondo
piano il rapporto tra fegato e hun (anima non-
corporale) ed anche il rapporto del fegato con la
psiche, i confini esistenziali, i valori e le virtù.
13
 terminologia medica cinese
Fisiopatologia degli organi e visceri
milza e stomaco, polmone e grosso intestino, rene e vescica,
triplo riscaldatore e ministro del cuore
Lucio Sotte*
[ pí shû tû ]
La milza corrisponde alla terra
Secondo la teoria dei cinque movimenti la milza
è in relazione con il movimento della terra.
[ píqì ]
Energia della milza
L’energia della milza controlla la digestione, l’as-
similazione, il trasporto, la trasformazione e la
distribuzione del cibo e dei liquidi; ha inoltre il
ruolo di mantenere il sangue nei vasi.
[ píyáng ]
Yang della milza
Lo yang della milza corrisponde al calore che
permette il mantenimento delle funzioni dell’ener-
gia della milza. Quando questo è insufficiente
compaiono dei segni di ipofunzionamento dige-
stivo, segni di freddo interno.
[ píyïn ]
Yin della milza
Alcuni vogliono identificare lo yin della milza
con quello del viscere accoppiato, lo stomaco.
Questa assimilazione non ci sembra completa-
mente corretta, dal momento che è descritta una
sindrome da insufficienza dello yin della milza.
[ pí zhû yùnhuà ]
La milza controlla la trasformazione e il traspor-
to
La digestione dei cibi, il trasporto delle sostanze
alimentari, la distribuzione e trasformazione delle
* Direttore della Rivista Italiana di Medicina Tradizionale
Cinese
14
sostanze alimentari e dei liquidi sono controllate
e governate dalla milza.
[ pí cáng yíng ]
La milza immagazzina le sostanze nutritive
Questa funzione di immagazzinamento è spesso
dimenticata; si parla solo delle funzioni di traspor-
to e trasformazione.
[ pí zhû shëng qïng ] [ píqì zhû shëng ]
La milza ha la funzione di innalzare il chiaro; la
milza indirizza verso l’alto l’energia
Al contrario dello stomaco che fa discendere, la
milza ha il ruolo di innalzare e, se questa funzione
è alterata o inibita, compaiono segni di energia
che cade in basso come la diarrea o la ptosi
viscerale.
[ pí tông xuè ]
La milza ha la funzione di mantenere il sangue
all’interno dei vasi
Questo ruolo della milza determina la comparsa di
emorragie croniche in caso di patologie spleniche.
[ pí zhû jïròu ]
La milza ha la funzione di nutrire la carne
L’aspetto fisico florido è in relazione con una
buona energia della milza, mentre un aspetto
fisico poco florido corrisponde generalmente a
una scarsa funzione splenica.
[ pí zhû sìzhï ]
La milza governa i quattro arti
Come la terra rappresenta il centro che correla i
quattro punti cardinali e si colloca nello spazio,
così la milza è in relazione con i quattro arti e la
forza degli arti è determinata dal nutrimento che
ad essi viene garantito dalle funzioni spleniche.
Contemporaneamente la patologia splenica si
manifesta con debolezza ai quattro arti.
[ pí, qí huá zài chún ]
La milza si manifesta alle labbra
Generalmente delle labbra rosse e trofiche corri-
spondono a un buon funzionamento della milza;
al contrario, il loro avvizzimento traduce un defi-
cit splenico.
[ pí käi qiào yú kôu ]
La milza si apre nella bocca
La capacità di percepire i sapori è in relazione con
il buon funzionamento della milza. Questa capa-
cità consiste in una distinzione grossolana dei 5
sapori; la fine distinzione dei sapori è invece
affidata al cuore.
[ pí wù shï ]
La milza odia l’umidità
L’umidità è l’energia cosmica che corrisponde al
movimento terra ed è l’energia che ostacola, se
eccessiva, le funzioni della milza. D’altra parte,
un eccesso di umidità interna è correlato a una
alterazione delle funzioni spleniche.
[ pí wéi shënghuà zhï yuán ]
La milza è la sorgente dei nutrienti per la cresci-
ta, la trasformazione e lo sviluppo
La milza ha la funzione di digerire, assimilare,
trasportare, distribuire tutte le sostanze nutritive
che permettono lo sviluppo.
[ pí zhû hòutiän ]
La milza comanda la costituzione acquisita
La milza fornisce i substrati nutritivi che permet-
tono al jing del cielo anteriore di perpetuarsi nel
cielo posteriore.
[ píwéi wéi hòutiän zhï bên ]
La milza e lo stomaco provvedono le basi mate-
riali della costituzione acquisita
La funzione di estrazione, assimilazione, trasfor-
mazione e trasporto delle essenze pure dei cibi è
compito delle coppie del riscaldatore medio, mil-
za e stomaco.
[ píwéi wéi cänglîn zhï guän ]
La milza e lo stomaco sono organi granaio che
hanno il compito di immagazzinare e di rifornire
sostanze nutritive a tutto l’organismo
La funzione nutritiva e di immagazzinamento
degli alimenti è governata da milza e stomaco.
[ pí hé wèi ]
La milza è strettamente correlata con lo stomaco
Si tratta della coppia organo-viscere del movi-
mento terra.
[ pí yû wèi xiäng biâolî ]
La milza e lo stomaco sono in relazione interno-
esterno
Stomaco e milza sono la coppia di organo e
viscere del movimento terra, correlati tra loro
all’interno del movimento e tramite i loro meri-
diani energetici.
[ wèiqì ]
Energia dello stomaco
Attività funzionali dello stomaco: 1. energia dello
stomaco che permette le funzioni digestive, 2.
energia dello stomaco che fornisce la possibilità
della circolazione e del polso normale.
[ wèiyáng ]
Yang dello stomaco
Si tratta dell’aspetto yang dello stomaco che per-
mette la digestione.
[ wèiyïn ] [ wèijïn ]
Yin dello stomaco, liquidi dello stomaco
Lo stomaco, per poter funzionare, ha bisogno di
yin e liquidi che possono esaurirsi in caso di
malattia.
[ wèi zhû shòunà ]
Lo stomaco ha la funzione di ricevere e di racco-
gliere
Lo stomaco è il viscere che per primo “raccoglie”
gli alimenti.
[ wèi wéi shuîgû zhï hâi ]
Lo stomaco serve da magazzino dell’acqua e dei
grani
Lo stomaco riceve gli alimenti allo scopo di
permetterne la utilizzazione.
[ wèi zhû fûshú ]
15
La principale funzione dello stomaco è quella di
digerire e trasformare
Al contrario della milza che “trasporta” le essenze
alimentari prese, lo stomaco deve digerire per
dividere il “puro” dallo “impuro”
[ wèi zhû jiàngzhuó ] [ wèiqì zhû jiàng ]
Lo stomaco ha la funzione di indirizzare in basso
Se questa funzione è alterata o impedita possono
comparire segni di energia controcorrente:
rigurgiti, vomito, nausea.
[ fèi shû jïn ]
Il polmone corrisponde al metallo
Nell’ambito della teoria dei cinque movimenti al
metallo viene fatto corrispondere l’organo pol-
mone.
[ fèiqì ]
Energia del polmone
Si tratta di una delle forme più importanti di
energia visto che in medicina cinese il polmone è
“maestro dell’energia”.
[ fèiyïn ] [ fèijïn ]
Yin del polmone, liquidi del polmone
Il polmone, insieme a rene, fegato e stomaco,
necessita di yin e liquidi per poter funzionare
adeguatamente e va incontro facilmente a deficit
dello yin.
[ fèi zhû qì, sï hüxï ]
Il polmone governa l’energia
Il polmone si occupa della respirazione, che per-
mette l’assimilazione dell’energia del cielo.
[ fèi zhû xuän fä ]
Il polmone governa la diffusione e la dissemina-
zione
La funzione principale del polmone è quella di
promuovere appunto la diffusione e la dissemina-
zione dell’energia e dei liquidi; se queste funzioni
vengono alterate, compaiono sintomi polmonari
come la tosse, la dispnea e la pienezza toracica.
[ fèi zhû sùjiàng ]
Il polmone governa l’eliminazione e la discesa
16
verso il basso
È compito del polmone quello di promuovere la
discesa verso il basso; se questa funzioni viene
alterata compaiono segni di ristagno di liquidi ed
energia in alto con tosse, asma, oliguria, edema.
[ fèi cháo bâimài ]
I cento vasi si indirizzano verso il polmone
Tutti i vasi circolatori debbono passare attraverso
il polmone e la circolazione generale dell’organi-
smo attraverso il piccolo circolo fornisce di ossi-
geno il sangue.
[ fèi zhû xíng shuî ] [ fèi zhû töng tiáo
shuîdào ]
Il polmone governa il metabolismo dei liquidi; il
polmone regola la via delle acque
Il polmone è correlato al metabolismo dei liquidi,
sia per quanto riguarda la loro diffusione e disse-
minazione, sia per quanto riguarda la loro discesa
lungo la via delle acque per farli arrivare in basso
al riscaldatore inferiore.
[ fèi wéi shuî zhï shàngyuán ]
Il polmone è la sorgente superiore della circola-
zione dei liquidi
La normale circolazione dei fluidi e la loro discesa
verso la vescica è garantita dall’energia del pol-
mone; la sorgente inferiore dei liquidi è il rene.
[ fèi hé pímáo ]
Il polmone è correlato alla superficie cutanea
Il compito del polmone è quello di rifornire la
pelle di sostanze nutritive e di energia difensiva.
In caso di disfunzione del polmone compaiono
traspirazione spontanea e incapacità di difendersi
a livello del mantello cutaneo con il ripetersi di
malattie della “superficie”.
[ fèi zhû yïshën zhï biâo ]
Il polmone è incaricato della difesa superficiale
Al polmone è affidato il compito di difendere la
superficie; contemporaneamente quest’organo e
le vie respiratorie ad esso collegate risentono
facilmente degli ostacoli cosmopatogeni esterni.
[ fèi zhû shëng ]
Il polmone governa la voce
Una voce forte è segno di buona energia del
polmone, al contrario una voce debole traduce un
indebolimento dell’organo.
[ fèi käi qiào yú bí ]
Il polmone si apre nel naso
La patologia polmonare è quasi costantemente
caratterizzata da ostruzione nasale, rinorrea, di-
sturbi dell’olfatto, che spesso compaiono in se-
guito all’attacco del vento e del freddo.
[ fèi wéi huágài ]
Il polmone è come un coperchio
La caratteristica del polmone è quella di coprire
tutti gli altri organi e di proteggerli e, contempo-
raneamente, è quella di essere paragonato a un
caldaio con coperchio; al di sotto del caldaio
brucia il fuoco che permette la disseminazione dei
liquidi all’interno del caldaio, il coperchio rappre-
senta il punto di condensazione dei liquidi prima
della loro discesa verso il basso.
[ fèi wéi jiäozàng ]
Il polmone è un organo delicato
Il polmone, governando il mantello cutaneo, è
sensibile agli attacchi cosmopatogeni.
[ fèi hé dàcháng ] [ fèi yû dàcháng xiäng
biâolî ]
Il polmone è correlato al grosso intestino, il
polmone e il grosso intestino sono in relazione
interno-esterno
Nel movimento metallo il polmone rappresenta
l’organo yin e il grosso intestino il viscere yang e,
contemporaneamente, l’organo e il viscere sono
in rapporto reciproco attraverso i rispettivi meri-
diani.
[ dàcháng zhû chuándâo ]
La funzione del grosso intestino è quello di
condurre verso il basso ciò che rimane delle
sostanze nutritive e eliminare le feci
Disturbi di questa funzione di conduzione e di
trasmissione si caratterizzano con la diarrea o la
stipsi.
[ shèn shû shuî ]
Il rene corrisponde all’acqua
Il movimento acqua, secondo la teoria dei cinque
movimenti, è correlato all’organo rene.
[ shènyïn ]
Rene yin
Il rene yin è anche chiamato yuányïn (essenza
originale), zhënyïn (essenza genuina), shènshuî
(fluidi del rene), zhënshuî (fluidi genuini) e il rene
yin è la base materiale di ogni funzione vitale.
[ shènyáng ]
Rene yang
Il rene yang è considerato la sorgente dell’energia
riscaldante dell’organismo è anche chiamato
yuányáng (funzione vitale originale), zhënyáng
(funzione vitale genuina), zhënhuô (fuoco genui-
no), mìngmén zhï huô (fuoco del mingmen),
xiäntiän zhï huô (fuoco del cielo anteriore o fuoco
ereditario).
[ shèn cáng jïng ]
Il rene immagazzina il jing
Il rene immagazzina il jing ovvero la quintessenza
congenita e acquisita, derivante quest’ultima dal
cibo; il rene immagazzina l’energia riproduttiva.
[ shèn zhû shuî ]
Il rene regola la circolazione dei liquidi
Il rene ha il compito di governare i liquidi attraver-
so il meccanismo di apertura e chiusura del “can-
cello” e attraverso la distribuzione dinamica del
fuoco del cancello della vita. Perciò il rene gioca
un ruolo prioritario del governo dei liquidi orga-
nici dell’organismo.
[ shèn wéi shuîzàng ]
Il rene è l’organo dell’acqua
Nell’ambito dei cinque movimenti, il movimento
acqua è correlato al rene e, contemporaneamente,
il rene governa il metabolismo dei liquidi.
[ shèn qí chöng zài gû, shèn chöng zé suî shí ]
Il rene rifornisce le ossa del midollo e il midollo
osseo è florido, se il rene gode di buona salute
Il rene svolge il ruolo di governare il “contenuto”
delle ossa che può essere concepito come midollo
osseo ed anche come cervello e midollo spinale,
contenuti nella scatola cranica e nel canale
vertebrale.
17
[ shèn zhû gû ]
Il rene governa le ossa
Le condizioni del rene determinano la condizione
delle ossa e il midollo è florido quando l’essenza
vitale del rene è prospera.
[ chî wéi gû zhï yú ]
I denti sono il surplus e la fine delle ossa
I denti vengono considerati in medicina cinese
correlati al rene e la loro salute è correlata alla
condizione delle ossa.
[ shèn zhû mìngmén zhï huô ]
Il rene controlla il fuoco del mingmen
Il fuoco del mingmen è la sorgente dell’energia
riscaldante del corpo che serve come forza dina-
mica a tutte le attività funzionali degli organi e dei
visceri e gioca un ruolo importante nella crescita,
nello sviluppo, nella riproduzione.
[ shèn zhû nàqì ]
Il rene ha la funzione di controllare e promuove-
re l’inspirazione
Stranamente per la medicina occidentale,
l’inspirazione è governata dal rene e nel tratta-
mento di alcune forme di asma si interviene toni-
ficando il rene; l’espirazione è invece sotto il
controllo del polmone.
[ shèn zhû shëngzhí ]
Il rene governa la riproduzione
Il rene controlla il jing, la quintessenza che è alla
base della sessualità e della riproduzione.
[ shèn wéi xiäntiän zhï bên ]
Il rene è il fondamento del cielo anteriore
Il rene è il fondamento di tutto ciò che è ancestrale
all’interno dell’organismo e che determina la cre-
scita, lo sviluppo e la riproduzione sulla base di
modelli ereditari.
[ yïao wéi shèn zhï fû ]
La regione lombare è il palazzo del rene
La regione lombare è la sede del rene e, contem-
poraneamente, le patologie renali si esprimono
attraverso alterazioni della fisiologia lombare e
attraverso dolori lombari.
[ shèn cáng zhì ]
Il rene ha la funzione della concentrazione e del
18
ricordo
Essendo il rene collegato da un punto di vista
psichico alla capacità di concentrazione e al ricor-
do, l’incapacità di concentrarsi e le amnesie sono
il tipico sintomo di una insufficienza della funzio-
ne renale.
[ kông shäng shèn ]
La paura ferisce il rene
La paura determina una diminuzione dell’energia
renale, che può comportare emissioni seminali e
incontinenza urinaria.
[ shèn wù zào ]
Il rene è intollerante alla secchezza
Essendo il rene l’organo del governo dei liquidi la
secchezza determina una alterazione delle sue
funzioni.
[ shèn, qí huá zài fà ]
Il rene ha la sua manifestazione nei capelli
Una buona capigliatura riflette delle buone condi-
zioni renali.
[ shèn käi qiào yú êr ] [ shènqì töng yú êr ]
Il rene ha la sua apertura nell’orecchio
Il rene è associato all’orecchio, la funzione uditi-
va è correlata alla funzione renale e, come l’ener-
gia renale, si riduce gradualmente nel corso degli
anni.
[ shèn käi qiào yú èryïn ]
Il rene si apre nei due orifizi genitali
L’orifizio anale e l’orifizio genitale sono associati
al rene così come ovviamente le patologie che li
caratterizzano.
[ shèn hé pángguäng ]
Il rene è correlato alla vescica
Nel movimento acqua l’organo è il rene ed è
correlato al viscere vescica.
[ shèn yû pángguäng xiäng biâolî ]
Il rene e la vescica sono in relazione interno-
esterno
All’interno del movimento acqua, il rene rappre-
senta l’organo yin e la vescica il viscere yang e
l’organo e il viscere sono correlati tra loro attra-
verso i rispettivi meridiani.
[ pángguäng cáng jïnyè ]
La vescica immagazzina i liquidi
Uno dei compiti della vescica è quello di racco-
gliere i liquidi (cioé le urine).
[ pángguäng wéi zhöudü zhï guän ]
La vescica è il magazzino imperiale
È un’altra frase per spiegare il compito della
vescica di raccogliere le urine e contenerle.
[ sänjiäo wéi juédú zhï guän ]
Il sanjiao è l’organo del controllo delle acque dei
canali
Attraverso il sanjiao viene controllato il metabo-
lismo dei liquidi organici, così come il “governa-
tore” delle acque di un fiume controlla la circola-
zione del fiume stesso e dei canali ad esso
collaterali.
[ sänjiäo wéi yíng wèi zhï yuán ]
Il sanjiao è la fonte dell’energia nutritiva e
dell’energia difensiva
I processi di assimilazione e distribuzione del-
l’energia sono sotto il controllo delle varie sezioni
del triplo riscaldatore.
[ sänjiäo zhû nà ]
Il riscaldatore superiore governa la funzione
della raccolta
Al riscaldatore superiore è affidato il compito di
“accogliere” e “raccogliere” aria, cibo, acqua,
cioé le energie del cielo e della terra.
[ zhöngjiäo zhû huà ]
Il riscaldatore medio ha la funzione della tra-
sformazione
Il riscaldatore medio è correlato alla digestione
dei cibi e delle sostanze nutritive e dei liquidi.
[ xiàjiäo zhû chü ]
Il riscaldatore inferiore governa l’uscita
Al riscaldatore inferiore è affidato il compito della
eliminazione dei liquidi e dell’acqua in eccesso,
oltreché delle feci.
[ shàngjiäo rú wù ]
Il riscaldatore superiore è come la nebbia
Il compito del riscaldatore superiore è quello di
diffondere attraverso le funzioni del cuore e del
polmone tutte le sostanze nutritive che debbono
pervadere il corpo come una fitta nebbia.
[ zhöngjiäo rú òu ]
Il riscaldatore medio è come un luogo di
macerazione e fermentazione
Lo stomaco e la milza hanno il compito di digerire
attraverso un fenomeno di macerazione e
fermentazione tutte le sostanze nutritive, allo sco-
po di permetterne l’assimilazione.
[ xiàjiäo rú dú ]
Il riscaldatore inferiore è come un fosso di dre-
naggio
La funzione del rene, della vescica e del grosso
intestino è quella di filtrare e drenare tutte le
sostanze impure per filtrare il puro residuo e
reinmetterlo nel canale interno ed eliminare l’im-
puro attraverso le feci e le urine.
[ sänjiäo qihuà ]
Insieme delle attività funzionali del sanjiao
Si tratta delle attività di trasformazione delle
energie operate nelle varie sezioni del triplo
riscaldatore.
[ xïnbäoluò hé sänjiäo ]
Il ministro del cuore è correlato al triplo
riscaldatore
Nel movimento fuoco oltre la coppia cuore-inte-
stino tenue esiste anche la coppia ministro del
cuore-triplo riscaldatore
[ xïnbäoluò yû sänjiäo xiäng biâolî ]
Il ministro del cuore e il triplo riscaldatore sono
in relazione interno-esterno
Il ministro del cuore rappresenta l’organo yin ed
il triplo riscaldatore il viscere yang, correlati tra
loro anche attraverso i rispettivi meridiani.
19
 uso degli agopunti
Sangue ed agopuntura
Massimo Muccioli *
Il sangue appartiene allo yin ed espleta nell’orga-
nismo la fondamentale funzione di nutrire ed
umidificare il corpo intero, inoltre è il supporto
basilare per l’equilibrio dello shen, cioè dell’at-
tività mentale nelle sue diverse componenti.
Questi compiti non sono adeguatamente assolti in
presenza di disarmonie che coinvolgono il san-
gue: il deficit del sangue, la stasi del sangue, il
calore nel sangue, le emorragie ed i sanguinamenti
in genere.
Sono numerosi i punti di agopuntura ad azione sul
sangue ed è importante conoscerne il dinamismo
d’azione, per un uso appropriato.
LA CARENZA DEL SANGUE
Origini del sangue
Il sangue origina dalla trasformazione degli ali-
menti.
Il cibo “maturato” nello stomaco viene separato
dalla milza in una quota pura ed una impura la
quale, trasformata in una essenza vaporosa, viene
innalzata dal qi della milza verso i polmoni. Nel
corso di tale movimento ascendente la ying qi (qi
nutritivo) inizia a trasformare l’essenza in sangue,
ma il processo si compie pienamente solo
allorquando l’essenza si è arricchita con l’aria
pura dei polmoni ed è stata trasformata dal cuore.
Nella fase in cui l’essenza transita nei polmoni
riveste grande importanza l’attività diaframmatica
e l’azione della zong qi (qi pettorale) che consen-
tono la perfusione del polmone da parte dell’aria
pura.
* Scuola Italiana di Medicina Cinese
20
Il polmone sospinge poi l’essenza verso il cuore
dove «il fuoco si trasforma in sangue....sangue e
fuoco sono entrambi di colore rosso, il fuoco abita
nel cuore e qui genera il sangue che deve
umidificare tutto il corpo. Il fuoco è yang e genera
il sangue che è yin» (Discussioni sul sangue di
Tang Zong–hai).
La trasformazione del qi del cibo in sangue è in
una prima fase regolata dalla ying qi ed in seguito
supportata dalla yuan qi.
Il sangue viene infine arricchito dal jing che in
parte si trasforma in sangue: «il qi non usato torna
al rene come essenza ed il rene lo trasforma in
jing; il jing non usato va al fegato e viene trasfor-
mato in sangue puro».
Il jing e la yuan qi dimorano nel rene e per
sottolineare l’importante funzione di questo orga-
no nella formazione del sangue la tradizione affer-
ma che «il rene è la sorgente del sangue».
In sintesi possiamo affermare che il sangue trae la
sua origine in misura principale dal qi acquisito
proveniente dalla alimentazione, ma è arricchito e
completato da una quota pura derivata dal qi
innato correlato al jing renale. Il jing si unisce al
sangue conservato nel fegato e diviene anch’esso
sangue; con la definizione del ruolo del fegato
risulta evidente la partecipazione sinergica di tutti
e cinque gli organi zang alla formazione del
sangue.
Possiamo, mediante la stimolazione dei punti di
agopuntura, attivare la formazione del sangue,
intervenendo a livello dei diversi passaggi produt-
tivi prima definiti; al tempo stesso, attivare un
organo a livello del sangue significa anche favo-
rirne l’equilibrio interno nel rapporto sangue/
energia, con efficacia clinica nelle sindromi da
carenza di sangue a carico dell’organo in questio-
ne.
Punti che nutrono il sangue
a. Punti che nutrono il sangue con azione sulla
milza
– BL20 - pishu;
– ST36 - zusanli ;
– SP6 - sanyinjiao.
– Altri punti:
– CV7- yinjiao (ad azione precipua sul
chongmai);
– TE4 - yangchi (separa il puro dall’impu-
ro per favorire la formazione dei li-
quidi ed indirettamente del san-
gue).
b. Punti che nutrono il sangue sostenendo il rene
– BL23 - shenshu;
– CV4 - guanyuan ;
– CV3 - zhongji ; SP6 – sanyinjiao;
– KI2 - rangu; KI3 – taixi;
– KI5 - shuiquan;
– KI6 - zhaohai;
– GB30 - huantiao.
c. Punti che nutrono il sangue agendo sul cuore
– BL15 - xinshu;
– HT7 - shenmen.
d. Punti che nutrono il sangue agendo sul fegato
– SP6 - sanyinjiao;
– LR8 - ququan;
– BL18 - ganshu.
e. Punti hui
– BL17 - geshu; punto hui del sangue
Uno spazio specifico deve essere attribuito a geshu,
punto hui del sangue, il cui utilizzo è tradi–
zionalmente consigliato in presenza di qualsiasi
patologia correlata al sangue. Il Ling Shu afferma
«geshu conserva il sangue» ma nell’ideogramma
è compresa l’idea più ampia di preservare ed
arricchire.
Geshu attiva la formazione del sangue in relazio-
ne alla sua azione sul diaframma, di cui è punto
shu. I movimenti diaframmatici consentono al-
l’aria di penetrare nel polmone e di pervaderlo:
l’essenza energetica innalzata dalla milza verso i
polmoni può così coniugarsi all’aria “pulita” per
generare il sangue.
L’azione di geshu è in realtà molto più articolata,
in quanto il movimento diaframmatico contri–
buisce con la zong qi all’attivazione del cuore,
organo non solo connesso alla formazione del
sangue, ma anche alla sua dinamizzazione.
Questa azione di mobilizzazione del sangue è
estremamente utile nei quadri in cui il deficit e la
stasi di sangue coesistono in quanto «se la stasi
non viene risolta non può essere prodotto nuovo
sangue». Per comprendere pienamente tale affer-
mazione occorre considerare che il ristagno del
sangue sottrae al sangue dell’organismo una quo-
ta attiva e disponibile alla perfusione degli organi
e dei vari distretti corporei: risolvere la stasi
significa rendere disponibile sangue prima non
utilizzabile e, al tempo stesso, facilitare la
perfusione di quegli organi che, ben nutriti, lo
potranno produrre
LA STASI DEL SANGUE
Per nutrire ed umidificare il corpo il sangue deve
continuamente diffondere e circolare nei vasi e
nei meridiani e da questi ai vari distretti dell’orga-
nismo: tale dinamismo è trasmesso al sangue dal
cuore, organo per sua natura votato al movimento
ed alla mobilizzazione in quanto appartenente al
fuoco, al massimo yang.
La diffusione del sangue dipende dall’attività del
qi del cuore ma, al tempo stesso, è supportata dal
qi di tutto l’organismo che nel suo fluire mobilizza
e trascina con sé sangue e sostanze. Una disarmo-
nia a carico del qi può indurre con facilità stasi di
sangue: in stato di carenza il qi in vuoto non ha la
forza di dinamizzare e sospingere il sangue; in
condizioni di stasi il qi non fluisce e non trascina
e diffonde con sé il sangue; in presenza di freddo
il qi, di natura calda e yang, tende a bloccarsi ed il
sangue a ristagnare “congelato”.
Nei rapporti tra qi e sangue il fegato riveste una
posizione di particolare rilievo in relazione alle
sue funzioni di “conservare il sangue” e di garan-
tire il “libero fluire del qi”. In stato di riposo la
richiesta di sangue diminuisce ed il sangue, non
necessario alle attività essenziali, refluisce nel
fegato che lo immagazzina; alla ripresa dell’atti-
vità il fegato rende nuovamente disponibile in
circolo la quota depositata. Il fegato ha poi il
compito di garantire la diffusione del qi: quando
il fegato è disarmonico, il qi non fluisce leggero ed
uniforme, perde fluidità, tende a “rapprendersi”
ed a ristagnare. Tale condizione induce nell’orga-
nismo un ristagno di sangue, ma comporta anche
un’alterata capacità di mobilizzazione del sangue
depositato nel fegato con una sua irregolare im-
21
missione in circolo, fenomeno questo che clinica- – LI4 - hegu.
mente si esprime con alterazioni nella regolarità Dabao è il punto di partenza del grande luo della
dei flussi mestruali. milza dal quale si dipartono ramificazioni verso i
La stasi del sangue può anche essere conseguenza diversi luo longitudinali del corpo con un intrec-
diretta di una disarmonia insita nel sangue stesso: cio di vasi che finiscono per avvolgere il corpo
se il sangue è carente, il qi, spesso debole per le sue intero, conformemente alla denominazione di
intime relazioni con il sangue, sospinge “a vuoto” “grande involucro” attribuita al punto. Attraverso
il sangue e questi tende a rapprendersi; se nel tale rete di connessioni il luo della milza distribu-
sangue è presente calore, questi dissecca e favori- isce, attraverso le sottili diramazioni dei luo,
sce gli accumuli ed il ristagno del sangue; se si è all’intero organismo qi e soprattutto sangue. Quan-
verificato un traumatismo, il sangue fuoriesce dai do vi è ristagno nel grande luo “tutto il corpo è
vasi e ristagna, intasando la circolazione energetica dolente” e quando vi è vuoto “tutto il corpo è
zonale. flaccido”; il luo appare dunque un grande sistema
Clinicamente è importante porre dunque non solo di diffusione per qi e sangue e, nel ristagno gene-
una diagnosi “generica” di stasi del sangue, ma ralizzato di tali sostanze, il suo uso appare estre-
anche comprenderne l’intima genesi e composi- mamente appropriato.
zione in modo da poter scegliere appropriatamen- Hegu mobilizza il qi ed armonizza qi e sangue,
te i punti di agopuntura; in tal senso è ugualmente favorendo l’afflusso di quest’ultimo verso il capo
indispensabile definire i distretti corporei, i meri- e le zone superiori del corpo. Non possiede dun-
diani e gli organi interessati dal fenomeno, in que una notevole attività mobilizzante il sangue
modo da dirigere la nostra azione in modo puntua- ma, grazie alla sua potente azione sul qi, è comu-
le ed efficace. nemente usato in presenza di stasi combinata di qi
e sangue.
d. Punti che disperdono il freddo e mobilizzano il
Punti che mobilizzano il sangue sangue (si raccomanda sui punti citati l’utilizzo
a. Punti che tonificano il qi e mobilizzano il della moxibustione)
sangue – ST36 - zusanli;
– ST36 - zusanli; – ST29 - guilai;
– CV6 - qihai; – ST38 - tiaokou;
– SP8 - diji; – CV6 – qihai;
– SP1 - yinbai; – BL60 - kunlun.
– LU9 - taiyuan. e. Punti che nutrono il sangue e lo mobilizzano
b. Punti che agiscono attivando il qi del cuore – BL7 - geshu;
– BL15 - xinshu; – ST36 - zusanli;
– HT6 - yinxi; – SP6 - sanyinjiao.
– HT3 - shaohai; f. Punti che rinfrescano il sangue e lo mobilizzano
– PC6 - neiguan; – BL40 - weizhong;
– PC4 - ximen; – BL57 - chengshan;
– PC3 - quze. – SP10 - xuehai;
c1.Punti che mobilizzano ed armonizzano qi e – KI5 - shuiquan;
sangue – KI8 - jiaoxin;
– ST36 - zusanli; – PC3 -– quze;
– SP6 - sanyinjiao; – PC4 - ximen;
– PC6 - neiguan; – HT6 - yinxi.
– LR3 - taichong; g. Mobilizzazione del sangue nei particolari di-
– LR14 - qimen; stretti corporei
– ST34 - liangqiu; – al capo:
– LI16 - jugu. – LI4 - hegu;
c2. – LI10 - shousanli
– SP21 - dabao; – alla tiroide:

22
 – ST9 - renying; allo yin, ledendone la componente più fluida e
– ST11 - qishe; liquida; la condensazione che ne consegue può
– LI14 - binao; indurre la comparsa di blocchi e ristagni del
– LI15- jianyu; sangue.
– LI16 - jugu Nel trattare il calore nel sangue è importante non
– al torace: solo rinfrescare il sangue, ma anche purificare il
– PC2 - tianquan; calore negli organi coinvolti nel processo; inoltre,
– KI20 - futonggu; il trattamento di questa forma deve neces–
– LI16 - jugu sariamente, qualora presenti, indirizzarsi anche al
– all’addome (masse): trattamento delle emorragie e/o della stasi del
– KI17 - shangku; sangue.
– SP8 - diji I punti di agopuntura utili al trattamento appaiono
– alla pelvi: suddivisi secondo la necessità descritta
– CV6 - qihai;
– SP6 - sanyinjiao; Punti che rinfrescano il sangue
– SP8 - diji;
a. Principali punti che rinfrescano il sangue
– ST28 - shuidao;
– SP10 - xuehai;
– ST29 - guilai;
– LI11 - quchi;
– KI5 - shuiquan
– BL40 - weizhong.
– in zona perineale:
b. Punti che rinfrescano il sangue e purificano il
– BL36 - chengfu;
calore al cuore
– BL57 - chengshan
– HT5 - tongli;
– punti che mobilizzano il sangue nei singoli
– HT6 - yinxi;
meridiani: LU7, LI9-10-11, ST34-38, SP8-6, HT2-
– PC3 - quze;
6, SI11, BL60, KI5-8, PC4, (TE7), (GB35), LR5-
– PC4 - ximen;
6.
– PC7 - daling;
– PC8 - laogong.
c. Punti che rinfrescano il sangue e purificano il
IL CALORE NEL SANGUE
calore al fegato
La condizione definita come “calore nel sangue” – LR2 - xingjian;
indica la presenza di calore nello strato del san- – LR14 - qimen.
gue. Tale condizione accade sia per penetrazione d. Punti che rinfrescano il sangue e sostengono lo
di calore di origine esterna, sia quale conseguenza yin del rene
di una disarmonia interna correlata spesso ad una – KI2 - rangu;
compressione del fegato che genera fuoco e ri- – KI6 - zhaohai.
scalda l’interno. e. Punti che rinfrescano il sangue e purificano il
In tale quadro sindromico il calore esercita un’azio- calore alla vescica
ne di perturbazione sul sangue e lo impoverisce, – BL40 - weizhong;
sia inducendo emorragie, sia disseccandolo. Il – KI5 - shuiquan.
flusso dinamico e “rilassato” del sangue diviene, f. Punti che rinfrescano il sangue e purificano il
per azione del calore, disordinato ed esuberante: il calore al polmone
calore agita il sangue e lo sospinge fuori dai vasi, – LU2 - yunmen;
a loro volta lesi dal calore, con comparsa di – LU3 - tianfu;
emorragie a sede diversa: emottisi, ematemesi, – LU6 - kongzui;
epistassi, ematuria, proctorragia, – LU10 - yuji.
menometrorragia, ecchimosi e petecchie. La per- g. Punti che rinfrescano il sangue e lo mobilizzano
manenza del calore determina poi nel tempo una – SP10 - xuehai;
lesione dello yin ed un disseccamento dei liquidi: – SP6 - sanyinjiao;
il calore brucia anche il sangue, che appartiene – HT6 - yinxi;

23
 – PC3 - quze;
– PC4 - ximen;
– BL40 - weizhong;
– BL17 - geshu;
– BL57 - chengshan;
– KI5 - shuiquan;
– KI8 - jiaoxin.
h. Punti che rinfrescano il sangue e ne trattano i
sanguinamenti
– vedi la sezione seguente.
LE EMORRAGIE ED I SANGUINAMENTI
Le disarmonie che possono indurre sanguinamento
sono riassunte in MTC in tre quadri: il deficit del
qi, il calore nel sangue, la stasi del sangue. I
traumatismi rappresentano invece la causa ester-
na di sanguinamento e ad essi è correlata, specie
nei traumi contusivi, una stasi di sangue conse-
guente allo stravaso emorragico.
La fuoriuscita di sangue dai vasi riconosce, a
seconda della causa energetica, dinamiche diffe-
renti.
Quando il qi è carente, questi non riesce a “gover-
nare il sangue” e ad espletare quella particolare
funzione di contenere e mantenere il sangue al-
l’interno dei vasi; il sangue stesso è “impoverito”
dal mancato apporto del qi e per questo l’emorra-
gia si caratterizza per l’emissione di sangue palli-
do, roseo, di scarsa consistenza e densità.
Quando è presente una stasi del sangue, il flusso
ematico viene bloccato ed impedito; l’ostacolo
determina la fuoriuscita del sangue che cerca
“nuove vie” di diffusione: l’emorragia emessa
esprime la stasi ed è caratterizzata dalla emissione
di sangue denso e di colore scuro.
Diverso è il sanguinamento indotto dalla presenza
di eccesso di calore nel sangue. Il calore, per la sua
natura yang, tende a muovere il sangue sino ad
“agitarlo”, con comparsa di un flusso disordinato
ed esuberante che tende, sempre per la natura
yang del calore, ad esteriorizzarsi dai vasi facendo
così “sbagliare strada” al sangue: l’emorragia,
conformemente alla natura del processo in atto, è
in tal caso di colore rosso vivo.
Mentre le emorragie da deficit del qi sono general-
mente correlate ad una disarmonia che coinvolge
l’intero organismo, i sanguinamenti da calore o da
24
stasi possono essere espressione di una alterazio-
ne distrettuale. Un’emottisi può essere indotta da
calore al polmone (sia in eccesso che da deficit
dello yin): il calore lede i vasi polmonari con
comparsa di espettorato ematico; allo stesso modo
un calore alla vescica può determinare la compar-
sa di ematuria, una stasi di sangue allo stomaco
può indurre melena o ematemesi.
Trattare un’emorragia significa dunque al tempo
stesso, arrestare il sanguinamento mediante l’uso
di agopunti efficaci, correggere la disarmonia che
determina il sanguinamento stesso (usando punti
di agopuntura indirizzati specificatamente a cor-
reggere la stasi, l’eccesso di calore o il deficit del
qi) ed infine correggere il disequilibrio distrettuale
(nell’esempio della emottisi purificare il calore al
polmone e nutrirne, se in deficit, lo yin). I punti di
agopuntura saranno dunque scelti in base alla
natura ed alla sede dell’emorragia ed agli elementi
caratterizzanti il disequilibrio.
Punti che trattano le emorragie
a. Da deficit del qi
1. Punti che arrestano i sanguinamenti sostenen-
do il qi:
– SP1 - yinbai
(in tonificazione
e moxibustione);
– SP4 - gongsun.
2. Punti che tonificano il qi con azione sinergica
al trattamento delle emorragie da deficit del qi:
– ST36 - zusanli;
– BL20 - pishu;
– CV4 - guanyuan;
– CV6 - qihai.
b. Da stasi del sangue
1. Punti che arrestano i sanguinamenti
mobilizzando il sangue (pungere in dispersione) :
– SP1 - yinbai;
– BL17 - geshu;
– BL57 - chengshan;
– PC4 - ximen.
2. Punti che mobilizzano il sangue con azione
sinergica al trattamento delle emorragie:
– ST36 - zusanli;
– SP6 - sanyinjiao;
– SP10 - xuehai;
– SP8 - diji;
 – HT6 - yinxi; – ematuria:
– PC6 - neiguan; – CV3 - zhongji;
– PC3 - quze; – LR1 - dadun;
– LR3 - taichong; – BL27 - xiaochangshu;
– LR14 - qimen; – PC4 - ximen;
– KI5 - shuiquan; – PC7 - daling
– KI8 - jiaoxin. – menometrorragia:
c. Da calore nel sangue – CV3 - zhongji;
1. Punti che arrestano i sanguinamenti rinfrescan- – LR1 - dadun;
do il sangue: – GB26 - daimai;
– SP1 - yinbai – KI2 - rangu;
(in dispersione mediante la tecnica di – KI5 - shuiquan;
sanguinamento) – KI8 - jiaoxin;
2. Principali punti che rinfrescano il sangue con – KI10 - yingu;
azione sinergica al trattamento delle emorragie da – KI14 - siman;
calore nel sangue: – PC3 - quze;
– SP10 - xuehai; – ST25 - tianshu
– LI11 - quchi; – proctorragia:
– BL40 - weizhong. – HT9 - shaochong;
3. Punti che purificano il calore con azione – BL57 - chengshan.
sinergica al trattamento delle emorragie da calore:
– emottisi:
– BL13 - feishu;
– CV17 - shanzhong;
– CV22 - tiantu;
– LU1 - zhongfu;
– LU2 - yunmen;
– LU3 - tianfu;
– LU5 - chize;
– LU6 - kongzui;
– LU9 - taiyuan;
– LU10 - yuji;
– SI15 - jianzhongshu;
– PC4 - ximen;
– PC7 - daling;
– HT6 - yinxi.
– epistassi:
– BL40 - weizhong;
– LI20 - yingxiang;
– LI19 - kouheliao;
– LU2 - yunmen;
– LU3 - tianfu;
– PC4 - ximen;
– PC7 - daling;
– HT6 - yinxi.
– ematemesi:
– SP1 - yinbai;
– PC4 - ximen;
– PC7 - daling;
– HT7 - shenmen

25
 ginnastica medica cinese

qi gong dinamico: esercizi universali - 3

esercizi del risveglio per far circolare l’energia del corpo
Dominique Ferraro *

4. Esercizi del risveglio, per far Figura 1

circolare l’energia del corpo
In questa seconda serie di esercizi taoisti illustrerò
quelli che i cinesi eseguono al risveglio, per una
“messa a punto” del corpo all’inizio della giorna-
ta. Poi spiegherò gli esercizi che s’ispirano al
com-portamento istintivo degli animali.
In alcuni esercizi useremo suoni terapeutici con
uno strumento introdotto nella medicina cinese
più di 2000 anni fa, quando i taoisti scoprirono che
le vibrazioni di alcuni suoni hanno un effetto su
certi organi. Cantando determinate vocali, mentre
il corpo assume una posizione precisa, si fanno
vibrare zone ben circoscritte del diaframma, e con
esse i visceri vicini, e si stimola la circolazione nei
meridiani che attraversano il diaframma nell’area
interessata. L’impiego d’un suono durante l’eser-
cizio aiuta inoltre a sbarazzarsi dell’aria rista-
gnante nei polmoni.
Una buona circolazione del sangue e dell’energia In questa posizione inspirate. Poi, espirando, fate
e la scioltezza delle giunture sono la base della con le ginocchia in flessione un’ampia e lenta
salute; per assicurarle, centinaia di milioni di rotazione in senso orario. Completata la rotazio-
cinesi praticano ogni mattina nei parchi una serie ne, tornate alla posizione di partenza con le gambe
d’esercizi facili, che attivano il flusso circolatorio, diritte. Eseguite una decina di volte l’esercizio in
danno agilità alle articolazioni e permettono una senso orario e poi in senso antiorario. Durante le
rapida messa in forma. rotazioni immaginate l’energia che sale dalla pianta
dei piedi sino alle ginocchia. Quando avrete un
1. Ginocchia e piedi po’ di pratica, sentirete del calore.
Effetto: questo esercizio rinforza i legamenti delle
ginocchia e dei piedi. 2. Rotazione dei fianchi
Posizione: piedi uniti, gambe diritte, busto legger- Indicazioni: dolori all’articolazione dell’anca,
mente chino in avanti, mani sulle ginocchia, sguar- lombaggine, scoliosi.
do verso il pavimento (fig.1). Posizione: gambe divaricate con i piedi in cor-
rispondenza delle spalle, mani appoggiate sui
lombi, pollici in avanti (fig. 2).
* Diplomata in Qi Gong presso la Federazione “Ma Li Tang
Qi Gong” ed in Tai Ji Quan presso la Federazione delle Arti
Le mani spingono con forza il bacino prima verso
Marziali di Pechino sinistra, poi in avanti, quindi verso destra e indie-

26
Figura 2 tro, in cerchio. Effettuare i movimenti, con una
grande ampiezza, 10 volte in senso orario e 10 in
senso antiorario, inspirando quando si ruota in
avanti ed espirando quando si ruota all’indietro. Il
busto deve esser tenuto ben eretto ed i muscoli
lombari rilassati. Quando si spinge il bacino in-
dietro, il busto si inclina leggermente in avanti,
con la colonna vertebrale tesa.

3. Massaggio sotto la gabbia toracica

Indicazioni: malessere e fastidi dell’apparato di-
gestivo, acidità gastrica, indigestione, pesan-tezza.
L’esercizio tonifica fegato, stomaco, milza,
cistifellea e pancreas.
Posizione: gambe tese e divaricate, busto ad ango-
lo retto in avanti, schiena ben diritta, mento in
avanti (fig. 3).

Figura 3

Inspirare, poi, con la punta delle dita d’ambedue

le mani premere sotto lo sterno espirando. Dopo
avere effettuato una profonda inspirazione, pre-
mere, espirando, appena sotto l’ultima costola, un
poco a sinistra della sterno con la mano sinistra, ed
a destra con la destra. Si continua così, proceden-
do via via verso i lati della gabbia toracica (fig. 4).
Ripetere l’esercizio più volte, avendo cura di
espirare sempre a fondo, con il collo teso ed il
mento in avanti.

4. Massaggio dei meridiani degli arti

Indicazioni: massaggiando l’interno e l’esterno
delle gambe e delle braccia, si può dar in pochi

27
 Figura 4 Figura 5

minuti una carica energetica a tutto l’organismo,

perché si stimolano così ben 12 meridiani. Questo
esercizio è molto utile a chi sta seduto a lungo,
perché evita il ristagno del sangue nelle gambe, e
quindi previene crampi e vene varicose. Aiuta Figura 6
anche a combattere l’ipertensione, la ritenzione
d’acqua nell’organismo ed il sovrappeso. Attenti
a massaggiare nella direzione indicata.
Posizione: in piedi o seduti, eseguite l’esercizio
12 volte di seguito per ogni arto, alla mattina ed
anche alla sera se avete problemi circolatori. In-
spirate quando massaggiate verso il tronco, espi-
rate quando massaggiate verso le estremità.

Massaggio delle braccia

Seguendo la figura 5, appoggiare la mano sinistra
sul petto, vicino alla spalla destra e, espirando,
con un movimento continuo, fare scivolare il
palmo della mano lungo l’interno del braccio
destro fino alla punta delle dita. Inspirando, risa-
lire poi sull’esterno del braccio fino alla spalla,
premendo leggermente il punto jianjing (fig. 6),
piccola cavità sopra la scapola. Ripetere più volte.
Eseguire poi lo stesso esercizio con la mano destra
sul braccio sinistro.
Massaggio delle gambe
Seduti o in piedi. Se si sceglie la prima posizione,
si comincia il massaggio dalla volta plantare; se si
sceglie la seconda, si parte dall’alluce. Inspiran-
do, massaggiare seguendo l’interno delle gambe e
cosce fino all’inguine, da lì le mani scivolano
sulle anche, per scendere poi, espirando, lungo
l’esterno delle gambe, cercando di massaggiare
insieme (con le palme ed i pollici divaricati) la
superficie laterale e posteriore delle gambe (fig.
7).
Dopo aver appreso l’esercizio, si avrà cura di
seguire mentalmente il flusso dell’energia che il
massaggio fa salire e scendere lungo i meridiani.
Massaggio dei meridiani yin e yang
È simile al precedente, ma interessa anche il
tronco e la testa. Inspirando, massaggiare l’inter-
no della caviglia, delle gambe, delle cosce, salen-
do poi fino all’inguine, all’addome, al torace, al
volto ed arrivare all’estremità cefalica; espirando,
massaggiare scendendo sui lati della testa, del

28
collo, della zona laterale del torace e laterale e
posteriore dell’addome, della regione lombare,
della regione laterale posteriore della coscia, della
gamba, per arrivare alla regione laterale del piede.
Figura 7
5. Massaggio dei meridiani del tronco
Indicazioni: eseguito alla mattina, questo rapido
esercizio (2-3 minuti) permette di far circolare
l’energia in tutta la parte superiore del corpo.
Allevia la stanchezza nelle spalle. Fatto rapida-
mente, permette di riscaldarsi in fretta. Stimola i
meridiani dei polmoni, reni e vescica biliare.
Posizione: eretta, gambe leggermente divaricate,
mano sinistra aperta davanti al corpo, con il pol-
lice appoggiato sul pube (fig. 8).
Inspirando, la mano sinistra sale lungo la linea
Figura 8
mediana del corpo fino all’altezza delle clavicole,
poi con il palmo appoggiato sul petto, scivola
sotto l’ascella, per scendere in seguito lungo il lato
sinistro del corpo durante l’espirazione, fino a
metà coscia. Quindi parte dal pube la mano destra,
che esegue lo stesso movimento. Poi si riparte con
la sinistra. Insomma si alternano le due mani:
mentre una sale, l’altra scende.
Una volta appreso l’esercizio si seguirà mental-
mente il flusso dell’energia che sale lungo il
tronco, e poi scende verso la coscia e prosegue
lungo la gamba (meridiano della vescica biliare),
di slancio fino alla punta dei piedi, per poi risalire
lungo l’interno della gamba fino al pube, da dove
riprendere a risalire spinto dall’altra mano. «Que-
sta concentrazione mentale moltiplica i benefici
del massaggio – insiste la dottoressa Grace Yu,
che mi ha insegnato l’esercizio –. Con un po’ di
pratica s’avvertirà presto negli arti una benefica
sensazione di calore».
Insegnatelo ai bambini. Se sono troppo piccoli,
siate voi a premere loro le dita, lentamente, in
questo caso senza accordare le pressioni con il
respiro. Cresceranno robusti.
parte 3
continua nel n° 2 - ‘96
29
 dietetica cinese

La cipolla nella dietetica tradizionale cinese

Massimo Muccioli *

Iniziamo questa nuova rubrica con la descrizione
di un prodotto di grande utilità nella stagione
fredda: la cipolla.
Questo ortaggio, noto in Cina da epoca alquanto
recente, possiede una natura tiepida ed un sapore
dolce, piccante, appena aspro.
La sua natura tiepida ed il suo sapore piccante le
conferiscono una particolare proprietà
mobilizzante che si espleta all’esterno con azione
disostruente sul biao nelle aggressioni da vento
freddo, all’interno con effetto sul jiao medio ove
regolarizza, mobilizza i ristagni, favorisce la fun-
zione digestiva dello stomaco. Il suo uso è dunque
consigliato nei raffreddamenti (riniti, influenze
invernali) nelle stasi addominali del qi specie in
presenza di freddo e dunque anche in presenza di
deficit dello yang (diarrea, distensione
addominale); effetto meno marcato della cipolla è
infine quello di mobilizzare oltre al qi anche il
sangue. Il suo uso è consigliato in presenza di
calore.
Ricettario
– Cipolle saltate in padella
Nettare 150 gr di cipolle e tagliarle a striscioline
sottili.
Far riscaldare dell’olio in una padella ed aggiun-
gere le cipolle; condire con sale e aceto e un
pizzico appena di zucchero.
– Cipolline in agrodolce
Nettare 500 gr di cipolle, taglierle a fette (circa 6
per ogni cipolla) e lasciarle immerse in aceto per
2-4 giorni (1-2 se in stagione calda). Aggiungere
dello zucchero se il sapore è ancora troppo forte
quindi cuocere.
– Polenta con cipolle
Cuocere 400 grammi di polenta in acqua legger-
mente salata.
Nel frattempo, tagliare a spicchi sottili le cipolle.
Lessare in acqua in modo che l’acqua di cottura
sia consumata e le cipolle ben cotte.
Quando la polenta è cotta, serverla nei piatti e
ricoprirla con la cipolla, quindi irrorare con olio di
girasole.
– Polpettone di cipolla
Cucinare le cipolle in agro dolce; aggiungere
fiocchi di orzo, olive tritate, capperi.
Cuocere il tutto almeno per 5 minuti in modo tale
che si giunga ad una amalgama; dopo aver strizza-
to il polpettone ottenuto aggiungere poco pane
grattugiato e passare al forno.
– Zuppa di cipolle
Nettare 500 gr di cipolle e dopo averle tagliate a
fette sottili farle appassire con un pò di olio in una
pentola di coccio. Alla imbionditura spruzzare

30
journal of traditional chinese medicine

vol. 15 n. 1 Marzo 1995

31
 forum di esperti su temi speciali
Prospettive di studio nel trattamento dell’AIDS
con la MTC
Lu Weibo*
Questo articolo analizza gli studi effettuati
su singole sostanze medicinali cinesi di
origine vegetale, su ricette composte e sui
loro principi attivi, che siano stati utilizzati
contro l’HIV in Cina o altrove; vengono,
inoltre, riferiti i risultati ottenuti da un grup-
po di coordinamento tra Cina e Tanzania
nel trattamento di 158 pazienti affetti da
HIV; 6 di questi sono divenuti sieronegativi,
rimanendo tali alle visite di controllo effet-
tuate per un periodo successivo variabile da
10 a 15 mesi. Secondo l’Autore, le sostanze
medicinali, somministrate singolarmente o
in composti, che rafforzano la resistenza
del paziente sarebbero anche in grado di
aumentare l’efficacia del trattamento con-
tro l’AIDS.
La medicina tradizionale cinese (MTC) è stata,
per migliaia di anni, un’arma efficace per i cinesi
contro le malattie e, nel corso dei secoli, ha
permesso di accumulare notevoli esperienze, sta-
bilendo un sistema teorico completo. Grazie a
queste conoscenze e filosofie si possono curare
delle malattie che non sono neppure citate dalla
letteratura classica antica. Ad esempio, secondo
la differenziazione delle sindromi, la leucemia
granulocitica cronica appartiene alla sindrome da
eccesso di calore nel meridiano del fegato. Si sono
così ottenuti dei buoni risultati usando pillole a
base di Angelica-Aloe scoprendo, inoltre, l’azio-
ne inibitrice di Indigo naturalis sulla leucemia
nelle cavie di laboratorio. L’indirubina, isolata
* China Academy of TCM, Beijing
32
ulteriormente, ha dato dei risultati anche migliori
e, attualmente, l’analogo meisoindigo, sintetizza-
to in modo artificiale e completo, ha permesso di
ottenere percentuali di guarigione e di efficacia
ancora più elevate.
1. Aspetti generali degli studi
sulle sostanze medicinali cinesi di origine vegetale
anti HIV
1.1 Screening sull’efficacia anti-HIV
delle sostanze medicinali cinesi
Il prof. R. Siman Zhang degli USA ed il dr. Hin
Wing Yeung dell’Università Cinese di Hong Kong
hanno scoperto che 11 tipi di erbe medicinali in
grado di eliminare il calore e disintossicare (delle
27 esistenti) sono anche in grado di inibire l’HIV;
esse sono: Alternanthera philoxeroides,
Andrographis paniculata, Arctium lappa, Coptis
chinensis, Epimendium grandiflorum,
Lithospermum erythrorhizon, Lonicera japonica,
Prunella vulgaris, Viola yedoensis, Woodwardia
unigemmata e Sophora flavescens. L’inibitore
contenuto da Viola yedoensis è il polisaccaride
sulfonato, ricco di galattosio; la sua frazione E
(estratta con dimetilsulfossido) è particolarmente
efficace. Gli inibitori di Prunella vulgaris sono la
prunellina ed il solfato polisaccaride, mentre quello
di Alternanthera philoxeroides è il lattosio
diterpene. L’indice terapeutico (concentrazione
subtossica/concentrazione inibitrice minima) di
AZT è 16 mentre quello di Viola yedoensis è 33 e
quello di Prunella vulgaris è 66.
Il dr. Li Xiling e altri, della Scuola Medica UCLA
e del Centro Medico Cedars Sinai, usando H9 e la
linea cellulare Molt-4, hanno analizzato 56 tipi di
iniezioni a base di sostanze vegetali medicinali
cinesi atossiche di uso comune, note per la loro
attività anti-HIV; hanno scoperto che 10 dei 56
estratti vegetali sono in grado di inibire l’HIV “in
vitro”, a seconda della loro dose, con percentuali
dal 50% al 90% (ID50 e ID90), come indicato qui
di seguito. Iniezione di: Salvia miltiorrhiza (co.),
Yinhuang (co.), Berberino (co.), Guan xin ling,
Illicium lanceolatum, Folium isatidis, Salvia
miltiorrhiza, Erycibe obtusifolia, Acanthopanacis
senticosi e Niu huang Xing nao. Tra queste quelle
più efficaci sono state Salvia miltiorrhiza (co.) e
Yinhuang, mentre le iniezioni di berberino (co.),
Guan xin ling, Salvia miltiorrhiza e Erycibe
Obtusifolia sono in grado anch’esse di inibire più
del 90% di cellule sinciziali.
Il prof. Jin Enyuan dell’Ospedale per l’Amicizia
tra Cina e Giappone ha osservato l’azione di 12
tipi di sostanze medicinali vegetali cinesi
(glycyrrhizina, GL, e piccolo decotto di
Bupleurum) sulle cellule Molt-4 infette da HIV ed
ha scoperto che Salvia miltiorrhiza, B. chinense e
il piccolo decotto di Bupleurum esercitano un
notevole effetto inibitore sulla formazione
sinciziale.
Il prof. Guan Chongfen dell’Accademia Cinese di
MTC ha usato SIV per lo screening in vitro; ha
visto che Gglycyrrhizina, V. yedoensis,
Trichosantes kirilowii inibivano più dell’80% delle
cellule mentre B. chinense, I. naturalis e L. japonica
ne inibivano più del 30%.
1.2 Studi sulle ricette composte anti HIV
della MTC
Il dr. T. Sankary e altri del Centro Prevenzione
AIDS di San Francisco (USA) hanno trattato i
pazienti sieropositivi con Anginlyc (estratto di
Angelica sinensis, Panax ginseng e Lycium
barbarum), ottenendo un aumento dei loro linfociti
T4 e ripristinando l’anticorpo anti-p24.
Il piccolo decotto di Bupleurum (Sho Saiko To,
abbreviato in SST) è una famosa antica ricetta
preparata 2000 anni fa da Zhang Zhongjing per
trattare le malattie di tipo febbrile. Il dr. K. Ono e
altri dell’Istituto Oncologico di Aichi in Giappo-
ne hanno scoperto che SST inibisce l’attività della
transcriptasi inversa (RT) nel 70% dei pazienti
affetti da AIDS. Il dr. T. Uda dell’Università di
Medicina di Tokyo l’ha utilizzata ed ha scoperto
che il numero di linfociti periferici, di cellule T4
e T8 aumentava mentre quello delle cellule NK
tendeva ad aumentare. Il dr. K. Watanabe e altri
dell’Ospedale San Luca di Roosevelt (USA) ha
inoltre scoperto che SST inibisce la transcriptasi
inversa quasi del 90% ed è in grado di inibire
anche l’HIV. Tra i componenti di SST, la sostanza
più potente è Scutellaria baicalensis. I ricercatori
di Roosevelt hanno scoperto, isolando gli ingre-
dienti attivi tramite cromatografia liquida ad alta
pressione, due ingredienti (baicaleina e baicalina)
in grado di inibire RT. La baicaleina, sommini-
strata per via endovenosa, è in grado di abbassare
l’antigene p24 e di aumentare i linfociti T4. L’espe-
rimento del prof. Jin Enyuan ha rivelato che SST
è in grado di inibire notevolmente la formazione
di cellule sinciziali. B. chinense, componente
chiave di SST, esercita la medesima azione, come
confermato dagli esperimenti della prof.ssa Guan
Chongfen, che ha studiato, inoltre, gli effetti della
ricetta 89111 (Realgar, Indigo naturalis, ecc.)
sulle cellule formatrici di placca (PFC) nei topi.
Ha scoperto che questa è in effetti in grado di:
aumentare il numero di PFC, favorire l’attività di
IL-1 ed IL-2, aumentare il numero di T4 e T8 nei
topi immunodepressi e, naturalmente, aumentar-
ne le capacità immunitarie.
1.3 Studi sugli ingredienti attivi delle sostanze
medicinali cinesi anti-HIV
Il prof. N. Yamamoto ed altri dell’Università
Yamaguchi in Giappone hanno osservato la fun-
zione inibitrice della glycirrhizina (GL) sull’HIV.
La GL è composta da acido glycirretinico (in
grado di inibire vari virus di DNA ed RNA in
vitro) e da acido glucuronico e: (1) riesce ad
inibire la formazione di PFC nelle cellule MT-4 in
modo variabile a seconda del dosaggio; (2) quan-
do le cellule MT-4 sono infettate da HIV, l’ag-
giunta di 0.6-1.2 mM di GL inibisce quasi com-
pletamente la manifestazione dell’antigene al vi-
rus; (3) l’aggiunta di 1.2 mM di GL elimina la
formazione di cellule gigante che appaiono di
solito tra il 6° ed il 9° giorno dopo l’infezione da
HIV delle cellule Molt-4; (4) somministrata per os
a pazienti AC, riesce a rallentare la sua evoluzione
in AIDS; (5) un quantitativo elevato di GL som-
ministrato per via endovenosa elimina
l’antigenicità con il concomitante miglioramento
dei parametri immunologici ed ematologici; (6)
GL riesce ad alleviare gli effetti collaterali di
AZT. La glycirrhizina, in Giappone, viene usata
33
di solito come SNMC (Neo-minofagene forte, GL
+ cisteina + glicina).
All’inizio degli anni 60, ricercatori dell’Accade-
mia Cinese delle Scienze hanno cominciato a
studiare il Trichosanthes kirilowii ed hanno sco-
perto la sua azione abortiva; ne hanno dunque
isolato l’ingrediente attivo, la tricosantina, che è
una potente proteina immunodepressiva capace
di influenzare sia l’immunità umorale che quella
mediata dalle cellule, provocando la necrosi
cellulare del trofoblasto placentare. Questa sco-
perta ne ha indotto l’utilizzo come sostanza abor-
tiva ma anche nei neoplasma placentari. Il dr. Hin
Wing Yeung ha scoperto che la tricosantina ucci-
deva i macrofagi inibendone la sintesi proteica,
essenziale per la moltiplicazione del virus. Ha
iniziato una ricerca, in collaborazione con il dr.
Michael McGrath, in cui utilizzava la tricosantina
come anti-HIV in culture cellulari ed ha scoperto
che, in effetti, questa sostanza è in grado di ucci-
dere in modo selettivo i macrofagi infettati da
HIV. Successivi esperimenti clinici ne hanno di-
mostrato l’efficacia nella cura dei pazienti affetti
da AIDS, anche se con alcuni effetti collaterali
negativi. Al momento si è passati alla seconda
fase di sperimentazione per questa sostanza così
promettente contro l’AIDS.
Il dr. Hin Wing Yeung ha isolato due proteine
abortive, alfa-momorcarina e beta-momorcarina,
dai semi di Momordica charantia in grado di
disattivare il ribosoma; sono, inoltre, efficaci nel-
l’impedire la manifestazione della proteina
dell’HIV nelle cellule T infette e nei monociti/
macrofagi. Entro 4 giorni dalla loro esposizione
alle proteine in vitro (alla cui inibizione sono
sensibili) hanno quasi finito di inibire la manife-
stazione dell’antigene dell’HIV. Il dr. Qingcai
Zhang ha somministrato, a sei pazienti affetti da
HIV, estratti di Momordica charantia per os o per
via rettale per 14 mesi, registrando un aumento nel
numero di cellule T4 da 426 a 825.5 per mm3.
Il dr. Valentine Fred del Centro Medico dell’Uni-
versità di New York ha usato, nel trattamento
dell’AIDS, il principio attivo dell’ipericina, estrat-
ta dall’Hypericum perforatum, scoprendo che
questa sostanza entra sia nei linfociti che nei
monociti, riducendo l’HIV presente nel sangue
degli individui infetti.
Willy Kreis, dell’Università americana Cornell,
ha scoperto che l’estratto delle foglie di Hyssopus
34
officinalis è in grado di inibire la riproduzione
dell’HIV e la formazione di cellule sinciziali; il
suo ingrediente attivo è l’acido caffeico che svol-
ge un’azione anti-HIV.
Il prof. Li Zelin ed altri, dell’Accademia Cinese di
MTC, usando cellule MT-4 in una coltura di HIV
e 55 diverse sostanze medicinali vegetali, hanno
scoperto che 12 di queste sono in grado di inibire
la riproduzione di HIV-1. È nota, in letteratura, la
funzione anti-HIV-1 di alcune di queste sostanze,
tra cui Coptis chinensis, Viola yedoensis, Forsythia
suspensa e Trichosanthis kirilowii, ma anche altri
estratti, tra cui quelli numerati come 88401, 87412,
91405 e 90419, hanno capacità inibitorie.
Il dr. Sunee, della Scuola tailandese Sirivichayakul,
ha riferito che l’estratto di Ganoderma lucidum ha
una funzione immunomodulatrice in grado di
elevare del 20% T4 e T8, con una concentrazione
ottimale di 10 mg/ml. Dopo questo tipo di tratta-
mento il numero di cellule T4 è aumentato nel
59.3% dei pazienti, con una media di 53.1%-
61.4%.
Sono documentati gli effetti terapeutici contro
l’AIDS anche per molti altri composti, tra cui
Daidzin, Gossypol, Aloe, Uncaria, Coix, Allium
sativum e Ricino.
2. Informazioni generali sul trattamento di pazienti
affetti da HIV da parte di un gruppo di esperti di
MTC in Tanzania
Un gruppo di esperti di MTC, provenienti dal-
l’Accademia Cinese di MTC, si sono recati in
Tanzania per collaborare con i colleghi indigeni
ad una ricerca triennale effettuata su un totale di
158 pazienti affetti da HIV, con una percentuale
totale di efficacia del 39.87% (che comprende
quelli per la cura è stata notevolmente efficace,
efficace o parzialmente efficace) e con la morte di
13 pazienti.
2.1 La percentuale di Karnovsky è salita
di 3.66 punti in 82 pazienti (56.5%)
Vari sintomi sono migliorati nel seguente ordine:
linfadenite, diarrea, anoressia, astenia, febbre,
perdita di peso, eruzioni cutanee, tosse.
In Africa, le caratteristiche di manifestazione cli-
nica dell’HIV sono state: alta incidenza di eruzio-
ni cutanee, tubercolosi polmonare, malaria. Nella
maggior parte dei casi, il polso dei pazienti era
profondo e filiforme, teso e filiforme oppure rapi-
do e filiforme, il che suggeriva una sindrome da
deficit. L’induito linguale era per lo più sottile e
biancastro, coperto raramente da una patina un-
tuosa. La lingua era quasi sempre di colore rosso
scuro o con ecchimosi, indicando che la malattia
aveva colpito, secondo la MTC, il sistema del
sangue. Gli attacchi di diarrea si verificavano in
modo improvviso, senza un motivo apparente, le
feci non presentavano sangue né pus ed i pazienti
non presentavano tenesmo. Nelle fasi di diarrea
acuta, le feci erano per lo più acquose mentre, nei
casi cronici, erano soprattutto molli, accompa-
gnate da frequenti dolori addominali. Il decotto
Liu jun zi, usato con le pillole Xiang lian
(Aucklandia coptis), è stato ottimale nella cura
della diarrea acuta; con stasi di sangue evidente è
stata aggiunta radix Paeoniae rubra, bloccando la
diarrea in un paio di settimane. Nella diarrea
cronica, invece, si sono ottenuti buoni risultati in
alcuni pazienti usando il decotto Liu jun zi con
pillole Si shen. A volte la diarrea si bloccava
rapidamente con l’aggiunta di SMZ o di
ketoconazolo, il che dimostra che una terapia
congiunta a base di MTC e medicina occidentale
è senz’altro in grado di aumentare l’efficacia.
Sono stati tuttavia refrattari alcuni pazienti, note-
volmente emaciati, con grave deficit di qi, capaci-
tà immunitarie estremamente ridotte (cellule
T4<40/mm3; T4/T8<0.1) e incontinenza fecale.
Per questi pazienti, che richiedevano al tempo
stesso sostanze di tonificazione e di dispersione,
sono state inutili sia la MTC che quella occiden-
tale e, di solito, essi sono morti per insufficienza
circolatoria.
2.2 Nel 31.01% dei pazienti c’è stato un migliora-
mento delle capacità immunitarie (numero di
cellule T4 e rapporto T4/T8)
Il confronto tra questi due parametri dimostra che
il numero di cellule T4 è più sensibile rispetto al
rapporto T4/T8; la percentuale di pazienti con
cambiamenti del primo parametro era da 2 a 4
volte superiore rispetto al secondo. Analizzando i
pazienti colpiti da diarrea si è visto che questi
parametri erano notevolmente inferiori nei pa-
zienti per i quali la cura è stata inefficace rispetto
a quelli che sono guariti. L’AIDS si evolve di-
struggendo ininterrottamente le funzioni
immunitarie che, di conseguenza, tendono inevi-
tabilmente al deficit. Il miglioramento di tali fun-
zioni è stato, in tali pazienti, temporaneo, anche
dopo la cura a base di AZT, ed è cresciuto per i
primi 6 mesi per poi crollare addirittura al di sotto
del valore di partenza. La MTC, rafforzando la
resistenza del paziente, ne favorisce di solito
anche le funzioni immunitarie. Le principali so-
stanze usate sono Astragalus membranaceus,
Panax ginseng, Glycyrrhiza uralensis e Cordyceps
sinensis.
Il fatto più importante da sottolineare è che 6 dei
158 pazienti affetti da HIV hanno mostrato un’in-
versione sieronegativa dopo la cura a base di MTC
per un periodo da 1 a 14 mesi e sono rimasti tali per
un periodo da 10 a 15 mesi. Purtroppo, però, prima
della cura, sono stati sottoposti solo al test ELISA
e non al Western Blot per la conferma della
diagnosi. Pertanto non è stato possibile escludere
le false negatività anche se, essendo l’Africa un
paese ad alta diffusione di HIV, queste sono
piuttosto rare. Va sottolineato che le funzioni
immunologiche sono state buone in tutti i pazienti
divenuti sieronegativi: il rapporto T4/T8 era, per
loro, superiore a 0.7 (la media nei 158 pazienti era
dello 0.4) e, dopo la cura, è aumentato fino ad 1 in
tutti i pazienti che sono poi diventati sieronegativi.
3. Discussione e prospettive
Funzioni immunitarie e corpo umano sono i due
elementi della contraddizione esistente tra resi-
stenza del corpo (zheng) e fattori patogeni (xie).
Questa ricerca sull’AIDS si è concentrata sugli
agenti anti-HIV che, per lo più, inibiscono l’HIV
e tendono ad espellere i fattori patogeni. Questa
ricerca postula, dunque, che l’HIV sia un fattore
etiologico, causa fondamentale di tutti i cambia-
menti patologici. Solo eliminando questa causa si
possono eliminare alla fine tutti i sintomi ed i
segni. Il punto di vista della MTC è che, sebbene
l’HIV sia la causa della malattia, deve prima
invadere il corpo umano e si può esprimere solo
tramite quest’ultimo. Se la resistenza del corpo è
forte, l’HIV non lo può influenzare, ma diventa
patogeno se è debole. Si elimina il fattore patogeno
direttamente, attraverso agenti anti-HIV, ma an-
che indirettamente, rafforzando la resistenza in
modo da espellere il fattore nocivo (l’HIV). I
medici di scuola occidentale che, a differenza di
quelli di MTC, non credono in questa possibilità,
visto che l’HIV si può integrare nei nuclei dei
35
linfociti, dicono che la sostanza che aumenta
l’immunità (terapia fuzheng) non rafforza la resi-
stenza del corpo ma anzi aiuta la moltiplicazione
dell’HIV; hanno inserito tale terapia tra le
controindicazioni. Noi, invece, basandoci sulle
nostre esperienze in Tanzania, crediamo nella
possibilità che sostanze curative vegetali
immunostimolanti possano eliminare il fattore
nocivo. Questa è, in effetti, la superiorità ed il
punto di forza della MTC. Sembra inoltre impro-
babile che fuzheng favorisca i fattori patogeni.
Esistono molte altre ricette ed erbe medicinali
immuno-stimolanti: utilizzarle per curare i pa-
zienti affetti da HIV è un tipo di approccio alter-
nativo. Secondo noi, l’azione combinata di queste
sostanze immunostimolanti e di agenti anti-HIV
(sia della MTC che di quella occidentale) può dare
risultati anche migliori di quanto non ci si possa
aspettare. Alcuni agenti anti-HIV sono tossici ed
i pazienti non riescono a continuare il trattamento
36
fino alla fine: l’aggiunta di sostanze curative
immunostimolanti della MTC potrebbe alleviare
gli effetti collaterali. Il vantaggio della medicina
occidentale è negli agenti anti-HIV mentre quella
cinese ha funzione immu-nostimolante. La tera-
pia combinata contro il cancro utilizza i vantaggi
di entrambe le terapie con successo e si pensa che
anche per l’AIDS si possa fare lo stesso. Con lo
sviluppo di tutte le sostanze immunostimolanti
cinesi anche gli agenti anti-HIV della medicina
occidentale aumenterebbero sicuramente l’effi-
cacia del trattamento.
Per concludere, l’AIDS è un problema grave da
trattare e si dovrebbero usare tutti i mezzi possibili
per curarlo, dalla medicina occidentale a quella
tradizionale cinese e agli altri tipi di medicina
tradizionale ed alternativa. Quanto al principio di
trattamento, si dovrebbero usare sia gli agenti
anti-HIV che quelli immunostimolanti.
 Effetti terapeutici del metodo di tonificazione
del sangue e dispersione della stasi in 80 pazienti af-
fetti da disturbi coronarici
Yao Yongnian*
La patogenesi ed il trattamento dei disturbi
coronarici (indicati d’ora in poi con CHD)
possono essere diversi ma l’Autore crede
che queste patologie siano dovute a stasi di
sangue in uno stato di deficit e che il prin-
cipio di cura debba essere l’attivazione del
sangue. Poiché la stasi può provocare defi-
cit e viceversa, i CHD non possono essere
curati senza rimuovere la stasi e la stasi non
può essere eliminata completamen-te sen-
za un’adeguata correzione del deficit. Fon-
damentalmente, per curare i CHD si deve
tonificare il sangue per disperdere la stasi.
Per risolvere il problema del deficit, a se-
conda delle condizioni dei singoli pazienti,
si dovrebbe inoltre tonificare il qi, riscalda-
re lo yang, nutrire lo yin, disperdere il
catarro e ridurre lo yang. L’Autore ha trat-
tato 80 pazienti affetti da CHD basandosi
su queste teorie con risultati soddisfacenti:
28 pazienti (35%) sono decisamente mi-
gliorati, 46 (57.5%) sono migliorati mentre
per gli altri 6 (7.5%) la cura è stata ineffica-
ce. La percentuale totale di efficacia è stata,
dunque, del 92.5%. All’ECG 9 pazienti
sono risultati decisamente migliorati, 27
migliorati mentre per gli altri 44 non ci
sono stati miglioramenti, con una percen-
tuale totale di efficacia del 45%. Anche la
pressione ed i lipidi del sangue si sono
notevolmente ridotti (P<0.001).
* The Central Hospital of Xuhui District, Shanghai
Dati generali
Gli 80 pazienti comprendevano 56 maschi e 24
femmine; 11 avevano un’età variabile da 40 a 49
anni, 35 avevano da 50 a 59 anni, mentre i restanti
34 erano ultrasessantenni. La diagnosi, secondo la
medicina occidentale, era di infarto remoto al
miocardio per 3 pazienti, angina pectoris per 32,
aritmia negli altri 45 (tra questi c’erano 7 casi di
fibrillazione auricolare, 5 di extrasistole auricolare,
26 di extrasistole ventricolare e 7 di blocco atrio-
ventricolare).
Secondo la MTC, la classificazione delle tipologie
era da deficit di qi e stasi di sangue in 31 pazienti,
deficit di yin e stasi di sangue in 20, stasi di sangue
ed ostruzione da catarro in 4, stasi di sangue ed
eccesso di yang per altri 18, deficit di yang e stasi
di sangue negli ultimi 7.
Prima del trattamento, lipidi del sangue, colesterolo
e trigliceridi erano notevolmente elevati in 64
pazienti, mentre negli altri 16 erano normali. La
pressione media sistolica era 23.23 kPa, quella
diastolica 13.14 kPa, con 18 casi di ipertensione
vascolare. 27 pazienti erano fumatori, 3 diabetici;
14 avevano uno od entrambi i genitori affetti da
problemi coronarici.
Metodo di trattamento
La maggior parte degli 80 pazienti sono stati
trattati in “day hospital”, con un paio di visite a
settimana; quelli gravi sono stati tenuti in osserva-
zione al reparto di emergenza o ricoverati per un
trattamento combinato di cure cinesi ed occiden-
tali; le prime sono state somministrate dopo aver
alleviato la sintomatologia acuta grave.
La ricetta fondamentale comprende: 20g di radix
Salviae miltiorrhizae, radix Puerariae e herba
37
Sedi aizoon; 15g di semen Persicae, radix
Curcumae, rhizoma Ligustici chuanxiong e radix
Paeoniae rubra; infine, 12g di flos Carthami.
Questa ricetta va somministrata due volte al gior-
no sotto forma di decotto. Nel caso di deficit di qi
sono stati aggiunti 20g di radix Astragali seu
Hedysari e 15g di radix Codonopsis pilosulae; nel
caso di deficit di yang sono stati aggiunti 15g di
radix Aconiti praeparata, 15g di radix Codonopsis
pilosulae e 10g di ramulus Cinnamomi; nel caso di
deficit di yin, sono stati aggiunti 15g di radix
Ophiopogonis, rhizoma Polygonati odorati, radix
Rehmanniae e 20g di radix Polygoni multiflori;
nel caso di eccesso di catarro, sono stati aggiunti
20g di Poria e 15g di fructus Trichosanthis; nel
caso di eccesso di yang sono stati aggiunti 30g di
concha Haliotidis (dopo averla decotta
preventivamente) e 20g di ramulus Uncariae cum
uncis; inoltre, sono stati somministrati 0.3g di
polvere di cornu Antelopis due volte al giorno in
acqua bollente; nel caso non sia disponibile, cornu
Antelopis va sostituito con un decotto preparato
con 30g di cornu Bubali. In caso di costipazione,
sono stati aggiunti 20-30g di radix et rhizoma
Rhei, fino ad ottenere la regolarità della peristalsi
intestinale. In caso di extrasistoli troppo frequenti
sono stati aggiunti 20g di radix Sophorae
flavenscentis e 30g di ramulus Loranthi; nei pa-
zienti con iperlipemia sono stati aggiunti 30g di
rhizoma Alimatis e 20g di fructus Crataegi. Nei
casi di marcata ipertensione vascolare sono state
utilizzate delle medicine occidentali ad effetto
ipertensivante la pressione e, solo a quel punto,
sono state somministrati di nuovo i farmaci cinesi.
Dato che la condizione tendeva a perdurare ed era
refrattaria ai trattamenti, la cura è stata protratta
anche dopo il miglioramento dei sintomi. Ai pa-
zienti è stato consigliato di: evitare gli stress;
seguire uno schema di vita regolare, con una dieta
ricca di frutta, verdura e cibi a basso contenuto
lipidico; ridurre il consumo di dolci. Esercizi
fisici sotto controllo sono stati consigliati ai pa-
zienti convalescenti o in condizioni di salute sta-
bili.
Risultati del trattamento
Per la valutazione dei risultati l’Autore si è basato
sui criteri fissati al Simposio Nazionale di Integra-
zione tra Medicina Cinese ed Occidentale sulle
38
patologie cardiache del 1979. Seguendo tali crite-
ri, 28 pazienti hanno registrato un notevole mi-
glioramento dei sintomi, 46 sono migliorati men-
tre per i restanti 6 la cura è stata inefficace, con una
percentuale totale di efficacia del 92.5%. Al-
l’ECG 9 pazienti sono risultati notevolmente mi-
gliorati, 27 migliorati, mentre per gli altri 44 la
cura è stata inefficace, con una percentuale totale
di efficacia del 45%. Tra i pazienti, 20 hanno
iniziato la cura prendendo delle pastiglie Guan
shen che hanno, come principali componenti,
radix Codonopsis pilosulae, radix Salviae
miltiorrhizae e radix Glehniae, per potere con-
frontare questa modalità con il metodo basato solo
su tonificazione del sangue e dispersione della
stasi; si è visto che la percentuale di efficacia di
quest’ultimo era notevolmente superiore al primo
(P<0.005). Anche il contenuto lipidico del sangue
è notevolmente cambiato. Prima della cura il
colesterolo totale era superiore alla norma in 27
pazienti, con una media di 7.28 mmol/L (±0.32);
dopo la cura è tornato nella norma in 18 pazienti,
con una media di 5.77 mmol/L (±0.27) e una
differenza davvero significativa (P<0.001). Pri-
ma della cura 17 pazienti avevano una percentuale
di trigliceridi superiore alla norma, con una media
di 2,19 mmol/L (±0.006) che è crollata dopo la
cura scendendo a 1,15 mmol/L (±0.09) (P<0.001).
Dei 18 pazienti che avevano pressione sistolica
>21.3 kPa e pressione diastolica >12.7 kPa, 15
sono tornati a valori normali; prima della cura la
pressione sistolica media era di 23.23 kPa (±1.22),
quella diastolica di 13.14 kPa (±0.48); dopo la
cura si sono ridotte a 20.03 kPa (±1.49) e 12.22
kPa (±0.29), con differenze davvero significative.
Commenti
1. Trattamento delle patologie cardiache con il
metodo di tonificazione del sangue e dispersione
della stasi
La sensazione di pesantezza e dolore al petto,
cianosi di labbra, lingua, mani e piedi e polso
aritmico nelle patologie cardiache coincide con le
caratteristiche sintomatiche della sindrome da stasi
di sangue che, secondo la MTC, è appunto il
fattore etiologico delle patologie cardiache. I re-
centi studi dinamici e reologici sul sangue nei
pazienti con sindromi da stasi hanno rivelato che
una sua maggiore viscosità ne danneggia la circo-
lazione, soprattutto periferica. Queste determina-
zioni reologiche sono state usate in Cina per
diagnosticare la sindrome da stasi di sangue e
valutare i risultati delle terapie. L’aumento dei
valori reologici del sangue indica uno stato di
concentrazione, viscosità e tendenza alla
coagulazione, vale a dire, la sindrome da stasi di
sangue. Dunque, sia dal punto di vista reologico
che sintomatologico, la patogenesi dei disturbi
cardiaci consiste nella stasi del sangue o nel-
l’ostruzione al suo flusso. L’inizio di questa stasi
è causato dall’inde-bolimento del qi di cuore (che
ha un’azione propellente) o dal deficit dello yang
di cuore, provocati a loro volta da situazioni
spiacevoli o disturbi emotivi. Il deficit di qi e yang
di cuore portano ad un’ipofunzionalità del
ventricolo sinistro ed alla conseguente stasi del
sangue. Per curare le patologie cardiache si toni-
fica il sangue e si disperde la stasi, con il potente
aiuto di sostanze medicinali che tonificano qi e
cuore.
Secondo i moderni studi farmacologici radix
Salviae miltiorrhizae, semen Persicae, flos
Carthami, herba Sedi aizoon, radix Curcumae,
radix Puerariae, rhizoma Ligustici chuanxiong e
radix Paeoniae rubra possono migliorare la reologia
del sangue abbassandone la viscosità, dilatando i
vasi sanguigni e migliorando l’afflusso di sangue
al cuore, alleviando così ischemia e anossia del
cuore.
2. Dieta per pazienti affetti da patologie cardia-
che
Una dieta adeguata ed un regime di vita razionale
sono molto importanti per la salute dei pazienti
affetti da patologie cardiache. Dovrebbero sce-
gliere cibi a basso contenuto di grassi animali,
colesterolo, zucchero e sale, evitando altresì una
quantità eccessiva di calorie. Fumo, tensioni emo-
tive ed ansia hanno effetti negativi sul cuore e
vanno evitati. Durante i periodi di quiescenza del
male una moderata attività fisica può aumentare
l’efficacia della cura.

39
 Osservazioni cliniche su 80 bambini con ulcera
peptica trattati soprattutto con MTC
Li Suting, Chen Zhaoding, Yan Huimin, Wang Qinghong *
Usando la ricetta empirica del dr. Wang
Pengfei come cura principale, gli Autori
hanno curato 80 bambini affetti da ulcera
peptica favorendo la circolazione del san-
gue, eliminandone la stasi, regolando il
flusso del qi, alleviando il dolore, tonifi-
cando stomaco e milza. Sono state prese,
inoltre, misure adeguate per l’emostasi, la
correzione dell’anemia ed altri trattamenti
generali. Dopo 8 settimane di cura, la per-
centuale totale di efficacia è stata del 92.5%.
Nel passato la diagnosi di ulcera peptica nei
bambini era piuttosto rara mentre, negli ultimi
anni, grazie all’uso estensivo dell’endoscopia, la
sua percentuale di riscontro è in aumento. La
malattia di solito viene curata con la medicina
occidentale ma, dall’ottobre 1987 al novembre
1990, 80 bambini con ulcera peptica sono stati
trattati soprattutto con MTC in questo ospedale.
Segue un resoconto di questa esperienza.
DATI CLINICI
Dati generali
A 44 degli 80 bambini del gruppo la malattia è
stata diagnosticata tramite gastroscopia, agli altri
36 con i raggi X. Il gruppo era formato da 60
maschi e 20 femmine, con età variabile da 5 a 13
anni: più precisamente, 9 avevano dai 5 ai 7 anni,
27 dagli 8 ai 10 ed i rimanenti 44 da 11 a 13.
Manifestazioni cliniche
* Beijing Children’s Hospital, Beijing
40
Le manifestazioni cliniche dell’ulcera peptica nei
bambini non sono tipiche come quelle negli adul-
ti. Più il paziente è giovane e maggiori sono le
differenze sintomatiche rispetto all’adulto. Il sin-
tomo principale è il dolore alla fascia addominale
superiore, che raramente compare in forma acuta.
Talvolta sono presenti feci a fondo di caffè, vomi-
to, ematemesi, perdita di peso, febbricola ed ane-
mia, mentre si verificano di rado rigurgiti acidi ed
eruttazioni. Sintomi di anemia si possono svilup-
pare nei casi complicati da emorragie, con com-
parsa di vertigini, annebbiamento della vista, sin-
cope, sangue occulto nelle feci e calo di
emoglobina. In questo gruppo, l’esame del san-
gue occulto nelle feci è stato effettuato a 74
pazienti ed è risultato positivo inr 51. L’emoglobina
è stata testata in 50 pazienti con sangue nelle feci
ed è risultata al di sotto di 90g/l per tutti: 20
pazienti avevano un valore di 81-90g/l.9 di 71-
80g/l.20 di 61-70g/l ed uno era al disotto di 50g/
l.
Gastroscopia e raggi-X
A 36 pazienti è stata effettuata radiografia gastro-
intestinale al bario. La nicchia ulcerosa è stata
individuata nel bulbo duodenale a 20, sulla picco-
la curva dello stomaco a 3 mentre, per gli altri 13,
è stata evidenziata una deformazione del bulbo. In
44 pazienti la diagnosi è stata confermata dalla
gastroscopia che ha rilevato ulcere duodenali in
36 casi, per lo più ulcere singole sulla parete
anteriore o posteriore del bulbo; solo in un pazien-
te sono state trovate 2 piccole ulcere, una sulla
grande curva e l’altra sulla parete posteriore del
bulbo; a 5 pazienti sono state trovate ulcere gastri-
che, per lo più multiple, con 3-4 piccole ulcere
superficiali con congestione ed edema della mu-
cosa gastrica nelle regioni del piloro, dell’antro e
della piccola curva; nei rimanenti 3 pazienti sono
state riscontrate ulcere multiple, con lesioni sul
bulbo del duodeno e sul lato della curvatura infe-
riore dell’antro gastrico. Le ulcere peptiche nei
bambini sono caratterizzate dalla congestione della
mucosa e da edema attorno al focus; la maggior
parte di queste sono superficiali, con un diametro
di 0.2-0.4 cm (0.8-1 cm solo in un paziente) e con
una secrezione bianco-grigiastra sulla superficie
del focus; alcune ulcere avevano aspetto tipo
brina, mentre, in 7 casi, stillavano sangue.
METODO DI TRATTAMENTO
Tutti i pazienti sono stati trattati soprattutto con
MTC. Secondo la differenziazione delle sindro-
mi, la maggior parte di questi pazienti appartiene
al tipo da deficit di milza e stomaco, deficit di yin
di stomaco o stasi di sangue. Per il trattamento è
stata utilizzata la ricetta empirica del dr. Wang
Pengfei, modificandola secondo le variazioni di
sintomi e segni. Il principio seguito nel trattamen-
to è stato quello di favorire la circolazione, rimuo-
vendo la stasi di sangue, ma anche di regolare il qi
per alleviare il dolore e tonificare stomaco e
milza, in modo da normalizzarne le funzioni.
La ricetta empirica di base del dr. Wang Pengfei
consiste di 9g di herba Agastachis, 6g di fructus
Foeniculi, 9g di massa Fermentata medicinalis,
9g di Fu Longgan, 3g di Indigo naturalis e 9g di
radix Arnebiae. Nei casi con forti dolori di stoma-
co, sono stati aggiunti 1.5g di flos Caryophylli e
9g di semen Litchii. Se il paziente era debole, sono
stati aggiunti 9g di rhizoma Polygonati e 9g di
radix Astragali. Nei pazienti con esame del san-
gue occulto nelle feci positivo è stata usata un’al-
tra ricetta del dr. Wang Pengfei, Zhi xue ning, che
include tra i suoi componenti 9g di rhizoma
Bletillae, 6g di Galla chinensis, 6g di fructus
Chebulae e 3g di Alumen. Tutte queste sostanze
sono state preparate in decotto di 100-300ml.
Tra i pazienti del gruppo, alcuni avevano forti
perdite di sangue che li hanno portati ad un’ane-
mia secondaria: nel curarli sono stati importanti
soprattutto l’emostasi e la correzione dell’anemia
e, pertanto, sono stati necessari trattamenti di
supporto o trasfusioni di sangue.
RISULTATI
Dopo 6-8 settimane di cura, 65 pazienti (81.2%)
erano guariti: sintomi e segni clinici erano spariti,
il test di ricerca del sangue occulto nelle feci è
stato negativo per 3 volte di seguito e le ulcere
sono risultate guarite alla gastroscopia. Dopo una
cura di oltre 8 settimane, 9 pazienti (11.3%) hanno
mostrato dei miglioramenti nei sintomi e nei se-
gni, con test sul sangue occulto nelle feci talvolta
debolmente positivo ed ulcere pressoché guarite o
con arrossamento locale. Il trattamento non ha
avuto effetto per 6 pazienti (7.5%) che, non solo
non hanno registrato alcun miglioramento, ma a
volte perfino l’aggravamento di sintomi e segni.
Nel loro caso, il test sul sangue occulto delle feci
ha continuato ad essere positivo e sono stati quindi
trattati con la medicina occidentale, dopo aver
completato un ciclo di MTC. La percentuale tota-
le di efficacia in questo gruppo è stata del 92.5%.
DISCUSSIONE
1. Caratteristiche cliniche dell’ulcera peptica nei
bambini
Si riconosce, di solito, che sintomi e segni di
questa malattia nei bambini non sono così tipici
come negli adulti. Ad esempio, nei bambini il
dolore è episodico, ma sono più frequenti vomito,
sangue nelle feci, ematemesi, febbre ed anemia,
mentre sono più rari rigurgiti acidi ed eruttazioni.
Secondo gli Autori della ricerca, questi sintomi e
segni sono provocati dal sanguinamento dell’ul-
cera, di recente formazione nei bambini, che han-
no una mucosa del canale alimentare vulnerabile
ed una sottomucosa ricca di vasi sanguigni. A
rivelare la malattia, in molti pazienti, è l’anemia,
che provoca vertigini, vista offuscata e perfino
sincopi. Questi sintomi vengono spesso imputati,
erroneamente, ad altre cause, provocando ritardi
nella diagnosi.
Nel gruppo analizzando da questa ricerca, alcuni
pazienti (40%) presentavano uno stato febbrile
moderatamente elevato, causato probabilmente
dall’assorbimento dei residui ematici e dall’insta-
41
bilità del centro di termoregolazione del sistema
nervoso centrale.
2. Analisi patogenetica secondo le teorie della
MTC
Nella MTC, l’ulcera peptica appartiene alla cate-
goria dell’algia gastrica che è, a sua volta, dovuta
al cattivo funzionamento di fegato e stomaco e al
dolore epigastrico. Secondo la MTC,
sovraffaticamento e stress mentale possono inde-
bolire cuore e milza, dolore e collera da depressio-
ne psichica possono colpire il fegato; il qi iperattivo
di fegato può attaccare trasversalmente lo stoma-
co, mentre la mancata discesa del qi di stomaco
può ostacolare l’equilibrio tra fegato e stomaco.
Inoltre, abitudini alimentari nocive (consumo ec-
cessivo o insufficiente di cibo oppure consumo
esagerato di cibi freddi, crudi, piccanti, speziati o
fritti) possono danneggiare milza e stomaco, inde-
bolendo la milza e ostacolando la discesa del qi di
stomaco, con un ulteriore indebolimento dello
yang di milza. In questo modo si accumula del
freddo all’interno dei visceri, dovuto a deficit di
milza e stomaco. Questa patologia coinvolge,
dunque, soprattutto milza, stomaco e fegato. Nel-
le patologie di lunga durata, la stasi di qi di fegato
provoca calore che può attaccare trasversalmente
lo stomaco, danneggiandolo e provocando delle
ulcere. Il dolore di lunga durata può invadere i
meridiani secondari provocando la stasi di qi e
sangue che, a sua volta, porta all’ostruzione dei
vasi sanguigni, a deficit di qi nel triplice riscaldatore
medio, a deficit dello yang di milza e all’incapa-
cità di controllare il sangue da parte del qi, causan-
do ematemesi, sangue nelle feci e perforazione.
Nel gruppo analizzato in questo studio, i pazienti
più grandi presentavano carenze nutritive, causa-
te probabilmente da vita irregolare, studio inten-
so, abitudini alimentari irregolari e dieta inade-
guata, con il conseguente abbassamento delle
difese della mucosa contro le malattie. Questa
patologia si verifica di rado nelle ragazze, ma
servono ulteriori ricerche per capire se gli ormoni
femminili siano in grado di proteggere la mucosa
dello stomaco o stimolino la guarigione dell’ulce-
ra nel caso questa si verifichi.
Negli ultimi anni le ricerche hanno dimostrato che
l’ulcera peptica è collegata agli spirobatteri pilorici
che possono crescere e riprodursi con pH 6.9-8.
20 pazienti sono stati sottoposti a questo esame e,
per 15, il test è risultato positivo. Si devono però
42
compiere ulteriori ricerche per verificare il rap-
porto causale tra questa patologia, gli spirobatteri
pilorici e la patogenesi della malattia.
3. Problemi nella terapia
Secondo il dr. Wang Pengfei, le feci a fondo di
caffè nei bambini stanno ad indicare ulcere peptiche
di lunga durata, dovute al cattivo funzionamento
di milza e stomaco che provocano stasi di qi e
sangue. In questa fase il problema più urgente
sono le perdite emostatiche; la cura deve favorire
la circolazione del sangue, rimuoverne la stasi e
bloccarne le perdite. Una stasi di sangue di lunga
durata può portare, però, alla produzione di calore
che va dunque rimosso, visto che non basta toni-
ficare stomaco e milza per risolvere completa-
mente il problema. È per questo che il dr. Wang
usa Indigo naturalis e radix Arnebiae, con risultati
spesso positivi. Nella sua ricetta herba Agastachis,
fructus Foeniculi e massa Fermentata medicinalis
hanno tutti lo scopo di tonificare milza e stomaco,
riscaldare il triplice riscaldatore medio, disperde-
re freddo e stasi, mentre Indigo naturalis e radix
Arnebiae possono disperdere il calore, raffredda-
re il sangue e favorirne la circolazione; radix
Arnebiae può, inoltre, tonificare il triplice
riscaldatore medio ed il qi. Secondo il dr. Wang,
oltre a tonificare milza e stomaco, si devono
regolare anche sangue e qi per favorire la guari-
gione dell’ulcera. Nei pazienti più deboli si può
aggiungere rhizoma Polygonati per tonificare il qi
e il sangue. Inoltre l’indebolimento del metaboli-
smo cellulare ed i cambiamenti patologici del
tessuto, dovuti alla cattiva circolazione ed al defi-
cit di sangue, dimostrano anch’essi la correttezza
della teoria della MTC che dice che «la patologia
di lunga durata può interessare i meridiani princi-
pali e secondari e portare all’astenia».
 Le esperienze del dott. Gao Zhuofeng nella terapia
dell’aritmia
Liu Xiufen, Yu Chunying*
L’eminente dr. Gao Zhuofeng, che si dedi-
ca allo studio della MTC da oltre 50 anni,
ha acquisito notevole esperienza e risultati
rilevanti soprattutto nel campo delle malat-
tie cardiovascolari.
L’aritmia è un sintomo comune associato a
varie patologie cardiache e può provocare
disturbi clinici evidenti, influire sulla qua-
lità della vita, ridurre o impedire le capacità
lavorative e costituire perfino la causa di-
retta di una morte improvvisa o un pericolo
potenziale per la vita. Grazie alla sua espe-
rienza, il dr. Gao Zhuofeng privilegia una
visione olistica della MTC, enfatizzando la
differenziazione di sintomi e segni e le
variazioni individuali. Anziché curare i vari
tipi di aritmia con un unico trattamento, ha
elaborato, negli anni, una serie di regole per
determinare la cura adeguata che si basano
sulla differen-ziazione delle sindromi.
Tipo da deficit di qi e yin
Sintomi e segni principali: palpitazioni, dispnea,
astenia, secchezza delle fauci e della mucosa,
lingua di color rosa, polso debole, filiforme, anno-
dato e intermittente oppure polso fluente, rapido e
debole. Principio terapeutico: tonificare il qi e
nutrire lo yin. Ricetta: 6g di radix Quinquefolii o
30g di radix Pseudostellariae, 10g di radix
Ophiopogonis, 6g di fructus Schisandrae, 15g di
radix Astragali seu Hedysari, 12g di radix
Angelicae sinensis, 30g di arillus Longan, 10g di
rhizoma Nardostachii e 6g di radix Glycyrrhizae.
* Hebei Provincial Hospital, Shijiazhuang
Il cuore controlla la circolazione del sangue e lo
yang viene usato per lo yin del corpo. L’aritmia si
sviluppa nei pazienti con patologie cardiache di
lunga durata che provocano deficit di qi e yin o nei
pazienti che accumulano calore esogeno nel cuore
esaurendo il qi e danneggiando lo yin. Dal punto
di vista clinico, questa aritmia è frequente nelle
miocarditi virali, nelle cardiopatie reumatiche e
nelle cardiomiopatie e comprende forme di
tachicardia sinusale, tachicardia sopraventricolare
parossistica, extrasistolia (atriale, nodale o
ventricolare) e blocco di conduzione. Nella ricet-
ta, radix Pseudostellariae, radix Ophiopogonis e
fructus Schisandrae nutrono il qi e tonificano lo
yin; radix Astragali seu Hedysari e radix Angelicae
sinensis nutrono il qi e tonificano il sangue; arillus
Longan tonifica sangue e milza, rafforza qi e
sangue e rinfresca i visceri. Nella sua lunga prati-
ca clinica, il dr. Gao ha scoperto che arillus Longan
è molto efficace contro l’aritmia ad un dosaggio
ottimale di 20-30g. Rhizoma Nardostachii regola
il qi, allevia lo stress mentale, attiva l’energia
della milza, attenua ansia, inquietudine, irritabili-
tà e insonnia; anche recenti studi farmacologici
hanno dimostrato le sue potenzialità sedative e
antiaritmiche. Radix Glycyrrhizae è in grado di
attenuare il calore interno patogeno e di
riequilibrare il polso. Queste erbe medicinali ser-
vono, nel complesso, a nutrire il cuore (tonifican-
do lo yin e il sangue), a ripristinarne la sua funzio-
nalità, fornendogli energia e, di conseguenza, a
riequilibrare il polso.
Nei pazienti con deficit di sangue e yin, lingua
rossa, irritabilità e polso rapido, sono stati aggiun-
ti radix Rehmanniae, radix Paeoniae alba e colla
corii Asini; in quelli con notevole deficit di qi,
lingua pallida e polso lento è stato aggiunto ramulus
43
Cinnamomi per tonificare lo yang di cuore, favo-
rire la circolazione del sangue ed aiutare a
riequilibrare qi e yin; per quelli con complicazio-
ne di calore interno patogeno, che provoca consu-
mo di liquidi, febbre, perspirazione spontanea,
irritabilità e labbra secche, sono stati aggiunti
rhizoma Coptidis, radix Scutellariae e cortex
Phellodendri per eliminare il calore e calmare
l’irritabilità; aggiungendo radix Rehmanniae (sia
cruda che sotto forma di decotto) si può equilibra-
re il cuore, nutrendo il sangue ed aumentando i
liquidi.
Tipo da deficit di qi e stasi di sangue
Principali sintomi e segni: pesantezza al petto
oppure dolore lancinante al cuore o al petto,
dispnea, perspirazione spontanea, lingua rosso
scura con o senza ecchimosi, polso profondo,
lento, annodato e intermittente.
Principio terapeutico: fornire il qi e favorire la
circolazione del sangue. Ricetta: 20g di radix
Pseudostellariae, 30g di radix Astragali seu
Hedysari, 30g di radix Salviae miltiorrhizae, 10g
di rhizoma Ligustici chuanxiong, 9g di flos
Carthami, 2g di polvere di radix Notoginseng
(sciolta in acqua), 10g di lignum Dalbergiae
odoriferae, 30g di arillus Longan e 6g di radix
Glycyrrhizae.
Il qi, soprattutto quello del cuore, spinge il sangue
mettendolo in circolazione. L’aritmia di questo
tipo risulta da: insufficienza di qi di cuore, debole
circolazione del sangue e dei suoi elementi essen-
ziali, ostruzione di cuore e vasi sanguigni e si
trova spesso negli anziani deboli o con una pato-
logia di vecchia data. Dal punto di vista clinico,
questa aritmia si verifica in pazienti con patologie
cardiache coronariche o reumatiche, come mo-
strano tra l’altro extrasistoli e blocco di conduzione.
Il sintomo principale è il deficit di qi, quello
secondario la stasi di sangue.
Il principio terapeutico è quello di tonificare lo
yang tonificando il qi, per curare il sintomo prin-
cipale; favorire la circolazione del sangue e ri-
muoverne la stasi per curare il sintomo seconda-
rio. Nella ricetta, radix Astragali seu Hedysari e
radix Pseudostellariae tonificano milza, qi di pol-
mone e tutte le funzioni fisiologiche; radix Salviae
miltiorrhizae, rhizoma Ligustici chuanxiong e
lignum Dalbergiae odoriferae favoriscono la cir-
44
colazione del sangue rimuovendone la stasi, toni-
ficano l’energia vitale ed alleviano il dolore; arillus
Longan e radix Glycyrrhizae tonificano il cuore e
riequilibrano il polso. Queste sostanze, nell’insie-
me, aiutano il qi di cuore a riequilibrare le sue
funzioni per favorirne la circolazione e tonificare
il cuore, in modo da eliminare tutti i sintomi. Nei
pazienti con senso di pesantezza al petto o alla
fascia addominale superiore, singhiozzo e disp-
nea, dovuti a deficit e stasi di qi e ritenzione di
liquidi all’interno, vengono aggiunti 12g di Poria
e 8g di semen Armeniacae per sbloccare il qi di
polmone ed eliminare la ritenzione di liquidi.
Tipo da stasi di qi e sangue
Principali sintomi e segni: dolore lancinante al
petto, senso di tensione all’ipocondrio
bilateralmente, lingua rosso scura con o senza
ecchimosi, polso teso, annodato, forte.
Principio terapeutico: favorire la circolazione del
sangue per eliminarne la stasi, attivare lo yang per
risolvere la stasi di energia vitale.
Ricetta: Xue fu zhu yu tang modificata: 9g di radix
Bupleuri, 6g di ramulus Cinnamomi, 10g di radix
Angelicae sinensis, 10g di rhizoma Ligustici
chuanxiong, 10g di radix Paeoniae rubra, 9g di
semen Persicae, 9g di flos Carthami, 20g di radix
Salviae miltiorrhizae, 9g di radix Platycodi, 10g
di radix Achyranthis bidentatae, 10g di fructus
Aurantii, 10g di bulbus Allii macrostemi e 3g di
radix Glycyrrhizae.
Il petto è la sede dello yang. L’aritmia di questo
tipo è causata da stasi di qi e sangue (provocata
dall’aggressione di fattori patogeni interni che
consumano lo yang) oppure da depressione
psichica che intacca le attività funzionali dello
yang. Si verifica soprattutto in pazienti affetti da
patologie coronariche e angina pectoris con
aritmia; spesso sono anziani di aspetto robusto,
con deficit di qi. La malattia insorge con ostruzio-
ne di qi nel petto, dolore precordiale, polso irrego-
lare e rugoso. In questa fase iniziale si dovrebbero
somministrare delle sostanze che favoriscano la
circolazione del sangue e ne rimuovano la stasi
per tonificare la circolazione cardiaca. Questo
principio è in sintonia con quanto afferma la
MTC, che consiglia di curare i sintomi secondari
nelle fasi iniziali della patologia. È per questo che
si raccomanda la ricetta Xue fu zhu yu tang
modificata, anche se solo per un breve periodo.
Una volta che sintomi e segni si sono relativamen-
te attenuati, si dovrà passare gradualmente al
rafforzamento dell’energia di difesa del corpo.
Nei pazienti che presentano anche aggressione da
vento patogeno, si dovranno eliminare radix
Bupleuri e ramulus Cinnamomi, aggiungendo
invece 30g di folium Apocyni veneti.
Tipo con deficit di yang di cuore e reni
Principali sintomi e segni: palpitazioni, anche
forti, sensazione di freddo a tronco, piedi e mani,
lingua leggermente ingrossata e molle con le
impronte dei denti ai bordi, polso profondo, lento
e debole oppure profondo, filiforme, annodato e
intermittente.
Il principio terapeutico è quello di riscaldare lo
yang, fornire il qi e favorire la circolazione del
sangue.
Ricetta: Bao yuan tang modificato combinato con
Gui zhi fu zi tang, che consiste di 6g di radix
Ginseng rubra, 15g di radix Astragali seu Hedysari,
9g di ramulus Cinnamomi, 6g di radix Aconiti
praeparata, 12g di fructus Corni, 20g di radix
Salviae miltiorrhizae, 10g di rhizoma Ligustici
chuanxiong, 9g di flos Carthami, 15g di Poria, 9g
di semen Armeniacae e 6g di radix Glycyrrhizae.
Questo tipo di aritmia è frequente nei pazienti con
patologie gravi o di lunga durata, nel qual caso è
coinvolto di solito anche il rene. Con il progredire
della malattia compare un deficit di yang di cuore,
rene e milza, di cui i primi due sono più gravi.
Questo tipo di aritmia si verifica in varie patologie
e disfunzioni cardiache, nella sindrome del nodo
seno-atriale e nei gravi blocchi di conduzione.
Ecco i tre modi principali per fronteggiare la
patologia: rafforzare il qi e riscaldare lo yang di
cuore, favorire la circolazione del sangue. Radix
Ginseng rubra e radix Astragali seu Hedysari,
contenuti nella ricetta, sono molto efficaci per
fornire il qi primordiale; ramulus Cinnamomi e
radix Aconiti praeparata riscaldano lo yang ed
espellono il freddo per tonificare l’energia yang e
favorire la circolazione; fructus Corni tonifica
yin, fegato e rene, nutre il sangue, previene il
collasso e, usato con ramulus Cinnamomi e radix
Aconiti praeparata, riequilibra yang e yin, rimet-
tendo l’organismo in grado di svolgere in modo
completo tutte le sue normali funzioni; radix
Salviae miltiorrhizae, rhizoma Ligustici
chuanxiong e flos Carthami favoriscono la circo-
lazione del sangue e ne rimuovono la stasi; Poria,
semen Armeniacae e radix Glycyrrhizae sono in
grado di alleviare la sensazione di peso al petto
disperdendo il qi di polmone e dissolvendo l’ac-
cumulo di catarro. Radix Aconiti praeparata, che
fa parte della ricetta, è acre ed eccessivamente
secca in natura; va usata solo nei casi di aritmia
con grave deficit di yang (dosaggio massimo di 3-
6g) e va fatto bollire per 20 minuti prima di
preparare il decotto delle altre sostanze. Non può
essere, comunque, somministrato a lungo. Nei
pazienti con bradicardia, si aggiungono 6g di
herba Ephedrae e 3g di herba Asari; in quelli con
oliguria ed edema, 9g di semen Lepidii seu
Descurainiae e 15g di rhizoma Alismatis.
Conclusioni
Da questi quattro tipi di aritmia si deduce che i
sintomi e segni principali sono: palpitazioni, sen-
sazione di peso al petto, astenia, dispnea, vertigi-
ni, polso rapido oppure lento, annodato,
intermittente. L’aritmia è provocata soprattutto
da: insufficienza di qi di cuore; deficit di yang di
cuore; deficit di sangue e yin, con deficit ed
eccesso al tempo stesso. I tipi che si incontrano di
solito sono: deficit di qi e yin; deficit di qi e stasi
di sangue; deficit di yang di cuore e rene. Nella sua
ricetta il dr. Gao si preoccupa soprattutto di elimi-
nare il deficit usando tre principi basilari: fornire
il qi, nutrire lo yin cuore e rafforzare lo yang di
cuore. Si possono aggiungere sostanze per disper-
dere la stasi, espellere il catarro, favorire la circo-
lazione del sangue rimuovendone la stasi o disper-
dere il calore, a seconda delle diverse sindromi, in
modo da tonificare sangue, yin e yang. Una volta
che cuore e vasi sanguigni sono liberi da ostruzio-
ni, il polso ritorna al suo battito normale.
45
 Trattamento dell’ipertensione senile basato sulla dia-
gnosi differenziale delle sindromi
Fu Renjie*
L’ipertensione senile è un disturbo frequente ne-
gli anziani, con un’incidenza, in Cina, del 7,73%
nella popolazione in generale e del 20,6% negli
ultrasessantenni. A Pechino è il disturbo più fre-
quente negli anziani. In Europa ed in America, un
terzo della popolazione ultrasessantenne ed il
50% delle persone ultrasessantacinquenni soffro-
no di ipertensione. La prevenzione massiccia e la
cura dell’ipertensione senile sono dunque molto
importanti.
Sintomi e segni della malattia, secondo la MTC,
sono compresi nelle categorie: “cefalee” e “verti-
gini” e sono associati con “palpitazioni” e “apo-
plessia”.
La patogenesi della malattia, secondo l’Autore,
ha come cause interne un eccesso o deficit di yin
e yang, uno sviluppo congenito, un deficit di
visceri o altro, mentre il fattore scatenante più
comune è lo stress mentale di lunga durata o le
forti stimolazioni date, ad esempio, da angoscia o
collera. L’ipertensione è una patologia da deficit
in profondità ed eccesso in superficie dovuti allo
squilibrio di qi e sangue che coinvolgono il fegato
partendo dal rene. Di solito abbiamo eccesso di
yang allo stadio iniziale della malattia, deficit di
yin ed eccesso di yang nella fase intermedia e,
nello stadio avanzato, deficit di yin e yang oppure
deficit di yin e, come elementi secondari, vento,
catarro e stasi di sangue. Se la malattia non viene
curata in tempo, insorge l’apoplessia causata da
squilibrio di qi e sangue o da ostruzione di qi al
petto; si verificano, in tal caso, palpitazioni e
infarti a causa del deficit di fegato, milza e rene,
stasi ed ostruzione di qi nel cuore e nei vasi
* Sino-Japanese Friendship Hospital, Beijing
46
sanguigni, stasi di qi, sangue e catarro al petto.
Nel passato l’unico dogma importante nella cura
dell’ipertensione senile era l’abbassamento diret-
to della pressione stessa, che può provocare però,
come reazione, il suo successivo innalzamento,
aggravando di fatto il circolo vizioso dell’iperten-
sione.
L’Autore, grazie alla propria esperienza decennale,
ha pensato di applicare il principio chiave della
MTC (la cura si basa sulla diagnosi differenziale
delle sindromi) alla cura di questa patologia, otte-
nendo un notevole miglioramento di vari sintomi;
in particolare, riequilibrando il flusso di sangue in
cuore, rene e cervello, riportando alla normalità i
vasi sanguigni di cuore e cervello, riequilibrando
infine il sangue. La cura basata sulle teorie della
MTC è, dunque, più significativa dal punto di
vista pratico del semplice abbassamento di pres-
sione.
La differenziazione clinica di sintomi e segni
indica che, in questa patologia, si verifica per lo
più un deficit di yin, con una buona frequenza di
deficit di yin e yang oppure di qi e yang, mentre un
deficit di qi e yin è molto raro. Patogenesi, etiologia,
sintomi e segni della malattia sono piuttosto com-
plessi e i pazienti possono presentare sintomi e
segni uguali ma etiologia e patogenesi diverse o
viceversa. È dunque indispensabile basare dia-
gnosi e trattamento sulla differenziazione di sin-
tomi e segni, riequilibrando fegato, milza e reni: il
fegato per il deficit in superficie, il rene per quello
in profondità, milza e stomaco per regolare qi e
sangue. Per ottenere risultati soddisfacenti vanno
fissate delle priorità nella cura; inoltre, data la
frequente debolezza costituzionale negli anziani,
le sostanze purgative vanno somministrate con
cautela.
Iperattività di yang di fegato
I sintomi in questo tipo di paziente sono: vertigini,
mal di testa, vampe di calore al volto, irrequietez-
za, insonnia (con sonno disturbato o tinnitus),
rigidità dei muscoli del collo; vengono trattati, di
solito, con rhizoma Gastrodiae, ramulus Uncariae
cum uncis, flos Chrysanthemi, radix Paeoniae
alba, concha Haliotidis, radix Scutellariae, fructus
Viticis, radix Gentianae e radix Scrophulariae per
placare il fegato, disperdere lo yang ed il calore e
ridurre, di conseguenza, la pressione. Nel pazien-
te con vomito, rigurgito, tremore, induito linguale
spesso e grassoso, senza sensazione di sete, si
possono aggiungere concha Margaritiferae usta,
Haematitum e rhizoma Alismatis.
Iperattività di yang dovuta a deficit
di yin
I sintomi di questo tipo di paziente sono: vertigini
con leggera pesantezza al capo, debolezza alla
regione lombare e alle gambe, irrequietezza, in-
sonnia, secchezza oculare con visione sfocata,
secchezza delle fauci e della gola, sensazione
febbrile al palmo della mano e alla pianta del
piede; vengono curati di solito con radix
Rehmanniae, flos Chysanthemi indici, folium
Apocyni veneti, fructus Lycii, radix Polygoni
multiflori, fructus Tribuli, fructus Crataegi, fructus
Ligustri lucidi, herba Ecliptae, fructus Hordei
germinatus e fructus Oryzae germinatus per toni-
ficare lo yin, rafforzare il rene e disperdere lo
yang. Nei pazienti con deficit di yin di vecchia
data (che coinvolge lo yang e si manifesta con
intolleranza al freddo, feci molli, minzione fre-
quente e freddo agli arti) si elimina radix
Rehmanniae cruda dalla ricetta, sostituendola con
radix Aconiti preparata, cortex Cinnamomi ed
herba Epimedii. Questo tipo di paziente, tuttavia,
è molto raro.
batryticatus, fructus Crataegi, flos Crysanthemi,
herba Epimedii, herba Siegesbeckiae ed herba
Pyrolae per tonificare il qi, eliminare il catarro,
riequilibrare stomaco e qi di fegato. Radix Astragali
seu Hedysari va usato in dosi massicce (60-120g)
per abbassare la pressione. Nei pazienti con afasia
dovuta ad ostruzione di catarro da vento, si può
aggiungere: Arisaema cum bile, rhizoma Acori
graminei e rhizoma Gastrodiae.
Deficit di qi e yin
I sintomi di questo tipo di paziente sono: vertigini
di varia intensità, affaticamento, colorito pallido,
scarsa attenzione ed inclinazione al parlare, palpi-
tazioni, insonnia. Per tonificare il qi e favorire la
circolazione del sangue si possono usare radix
Codonopsis pilosulae, radix Astragali seu
Hedysari, radix Paeoniae rubra, radix Salviae
miltiorrhizae, herba Epimedii, fructus Ligustri
lucidi, herba Ecliptae, pericarpium Citri reticulatae,
fructus Hordei germinatus e fructus Oryzae
germinatus. Al tempo stesso il paziente deve
seguire un regime alimentare adatto ed uno stile di
vita regolare, evitando fumo, alcool e cibi piccan-
ti. Per vivere a lungo senza ipertensione senile si
consigliano, dunque, stabilità emotiva ed attività
fisica adeguata.

Stasi di catarro nei visceri

I sintomi di questo tipo di paziente sono: vertigini,
senso di pesantezza all’epigastrio, sonnolenza,
senso di gonfiore e dolore al cuore e al petto,
torpore alle estremità distali oppure dolore
migratorio agli arti; vengono curati con radix
Astragali seu Hedysari, rhizoma Pinelliae,
pericarpium Citri reticulatae, Poria, Bombyx

47
 Effetti del metodo di dispersione del calore e
tonificazione dello stomaco nella cura della gastrite
cronica con Campylobacter pylori positivo
Wu Dian, Sun Baochun, Sun Lianzi*, Chai Kefu**, Ye Chengzhuo***
Nel nostro “day hospital” speciale di medi-
cina cinese ed occidentale integrate usiamo
da due anni, con risultati positivi, il metodo
di eliminare il calore e tonificare lo stoma-
co per curare le gastriti croniche con
Campylobacter Pylori positivo, come ri-
portato qui di seguito.
Dati clinici
Dei 76 pazienti compresi nel gruppo sottoposto al
trattamento, 42 erano maschi e 34 femmine; la
durata della patologia era di 1-4 anni per 22
pazienti, di 5-9 anni per altri 37 e di oltre 10 anni
per i restanti 17. Tra i 28 pazienti del gruppo usato
come controllo c’erano 19 maschi e 9 femmine: la
durata della patologia era di 1-4 anni per 9, di 5-
9 anni per altri 13 e di oltre 10 anni per i restanti
6.
I pazienti del primo gruppo sono stati classificati,
secondo la differenziazione delle sindromi, in 4
tipi: squilibrio di fegato e stomaco (31); freddo e
deficit di milza e stomaco (18); umidità e calore di
milza e stomaco (16); deficit di yin di stomaco
(11). I pazienti del gruppo di controllo, suddivisi
allo stesso modo, erano rispettivamente 9, 8, 6 e 5.
I criteri usati per la diagnosi sono stati quelli
fissati nel 1988 alla Seconda Conferenza Accade-
mica Nazionale sull’Endoscopia del Tubo Dige-
rente; il test del Campylobacter pylori è stato
effettuato col metodo rapido dei campioni patolo-
gici di ureasi e la macchia d’argento di
* Hangzhou Hospital of Integrated Chinese and Western
Medicine Zhejiang Province
**Zhejiang College of TCM
***Hangzhou Third People’s Hospital
48
Warthinstarry.
A 38 pazienti del primo gruppo è stata diagnosti-
cata una gastrite cronica attiva, a 24 una gastrite
atrofica superficiale e a 14 una gastrite erosiva; i
pazienti del gruppo di controllo sono stati, rispet-
tivamente, 13, 9 e 6.
Il test Campylobacter pylori per i pazienti del
primo gruppo è stato (+) per 10, (++) per altri 30
e (+++) per i restanti 36, mentre i valori corrispon-
denti per il gruppo di controllo sono stati 3, 10 e
15.
Metodo di trattamento
Il decotto per disperdere il calore e tonificare lo
stomaco consiste, fondamentalmente, di: 3g di
radix Gentianae, 15g di herba Hedyotis diffusae,
15g di herba Taraxaci, 10g di radix Angelicae
sinensis, 10g di radix Paeoniae alba, 10g di radix
Glycyrrhizae praeparata e 10g di radix Curcumae.
Nei pazienti con squilibrio di fegato e stomaco
sono stati aggiunti 10g di rhizoma Cyperi, 10g di
fructus Citri sarcodactylis e 6g di flos Mume
albus; in quelli con freddo e deficit di milza e
stomaco sono stati aggiunti 15g di radix Astragali
seu Hedysari, 6g di ramulus Cinnamomi e 3g di
rhizoma Zingiberis; in quelli con umidità e calore
di milza e stomaco sono stati aggiunti 10g di radix
Scutellariae, 10g di excrementa Bombycis (av-
volti in bustine) e 10g di Poria; infine, per quelli
con deficit di yin di stomaco sono stati aggiunti
10g di radix Rehmanniae, 10g di radix Glehniae,
10g di radix Ophiopogonis e 10g di herba
Dendrobii. Questa ricetta, somministrata sotto
forma di decotto, costituisce la dose giornaliera,
con cicli di cura di 2 mesi ciascuno.
Ai pazienti del gruppo di controllo sono stati
somministrati 100mg di Furazolidone 3 volte al fungendo anche da analgesico ed
giorno, per 3 settimane; dopo una pausa di 2 antinfiammatorio. Radix Paeoniae alba e radix
settimane è stato effettuato un secondo ciclo. Glycyrrhizae hanno, insieme, un effetto
analgesico; inoltre, la combinazione di sostanze
aspre e dolci produce essenza vitale. Radix
Risultati e criteri di valutazione Glycyrrhizae funge anche da barriera di protezio-
dei risultati ne della mucosa gastrica. Radix Curcumae favo-
Guarigione: scomparsa dei sintomi clinici e test risce la circolazione di qi, riduce la stasi ed allevia
Campylobacter pylori negativo; l’endoscopia il dolore.
mostra una mucosa gastrica di aspetto normale. Questa ricetta serve quindi a disperdere calore ed
Notevole miglioramento: miglioramento dei sin- umidità, regolare il qi, riequilibrare lo stomaco,
tomi clinici e test Campylobacter pylori negativo; rinvigorire la circolazione del sangue e ridurre la
all’endoscopia la mucosa risulta migliorata. stasi.
Miglioramento: parziale miglioramento dei sin-
tomi clinici e dell’endoscopia, mentre il test
Campylobacter pylori rimane positivo.
Inefficacia: sintomi clinici, test Campylobacter
pylori ed endoscopia rimangono come prima del-
la cura.
Al termine della terapia, 43 pazienti del primo
gruppo risultavano guariti, 13 notevolmente mi-
gliorati, 11 migliorati mentre, per i restanti 9, la
cura era stata inefficace, con una percentuale
totale di efficacia dell’88%. I valori corrisponden-
ti nel gruppo di controllo sono stati 10, 4, 5 e 9, con
una percentuale totale di efficacia del 67.9% ed
una notevole differenza rispetto al primo gruppo
(P<0.05).

Discussione
La gastrite cronica è, di solito, di lunga durata,
refrattaria alle cure e con ripetute esacerbazioni.
Gli Autori (basandosi sulla differenziazione
macroscopica di sintomi e segni della MTC e su
quella microscopica della medicina occidentale)
hanno stabilito il principio terapeutico di disper-
dere il calore e tonificare lo stomaco. Il decotto
contiene una piccola dose di radix Gentianae che
disperde calore e umidità, purifica il fegato dal
calore patogeno e tonifica lo stomaco. Moderni
studi farmacologici dimostrano che la
gentiopicrina favorisce direttamente le secrezioni
digestive, eliminando gli acidi dallo stomaco.
Herba Taraxici ed herba Hedyotis diffusae elimi-
nano il calore e disperdono l’umidità, con un
notevole effetto battericida sui Gram negativi.
Radix Angelicae sinensis tonifica il sangue e ne
promuove lacircolazione per ridurre la stasi; mi-
gliora inoltre viscosità e capacità immunitarie,

49
 Trattamento della nevralgia essenziale del trigemino
con infissione del ganglio sfenopalatino
Guo Jia, Kang Xisheng, Zhang Shixiong*
25 pazienti con nevralgia essenziale del
trigemino sono stati curati in modo soddi-
sfacente infiggendo il punto xiaguan (ST7)
fino al ganglio sfenopalatino, importante
ganglio vegetativo nel cranio.
La nevralgia essenziale del trigemino provoca
una forma dolorifica parossistica facciale nelle
aree di distribuzione del nervo trigemino. Si può
curare con l’agopuntura oltre che con farmaci,
blocco nervoso, radiazioni a radiofrequenza ed
intervento chirurgico. In passato gli aghi veniva-
no infissi nelle terminazioni delle diramazioni del
trigemino con un certo beneficio; nel 1990 abbia-
mo, invece, cominciato a curare questa patologia
infiggendo il ganglio sfenopalatino ed ottenendo
buoni risultati analgesici, come riferito qui di
seguito, sui 25 pazienti trattati.
DATI GENERALI
I 25 pazienti erano affetti da nevralgia essenziale
del trigemino unilateralmente, come confermato
dal dipartimento di neurologia o stomatologia. Il
gruppo comprendeva 9 maschi e 16 femmine, con
età variabile da 30 a 72 anni; la patologia, che
durava da 2 settimane a 20 anni, era a carico della
seconda branca in 9 pazienti, della terza in 3, della
seconda e della terza in 8, della prima e della
seconda in 2 e, infine, di tutte e tre negli altri 3
pazienti.
* The Third Teaching Hospital, Beijing Medical University,
Beijing
50
MODALITÀ TERAPEUTICHE
Selezione dei punti
Come punto principale è stato scelto xiaguan
unilateralmente (ST7) e, come punti aggiuntivi,
sono stati scelti: zanzhu (BL2) per il dolore alla
prima branca; sibai (ST2) e yingxiang (LI20) per
quello alla seconda; jiache (ST6) e jiachengjiang
(Extra 5) per quello alla terza.
Manipolazioni
Per infiggere xiaguan (ST7) il paziente viene fatto
sedere o coricare sul lato sano. Si inserisce lenta-
mente un ago filiforme di acciaio inossidabile
lungo 6.5-7cm (formando un angolo di 45° con la
superficie della pelle) nella depressione al di sotto
del margine inferiore dell’osso zigomatico e di
fronte al processo condiloideo della mandibola, in
direzione dell’angolus interno dell’occhio
controlateralmente. Raggiunta una profondità di
4.5-5.5cm, il paziente avverte unilateralmente
una sensazione improvvisa tipo scarica elettrica
nell’area di naso, volto e labbro superiore, che
indica il raggiungimento del ganglio sfenopalatino.
Se l’ago infisso raggiunge l’osso senza aver pro-
vocato la sensazione di scossa, se ne deve modi-
ficare la direzione per evitare di penetrare in una
fessura ossea oppure nella fossa pterigopalatina
(situata dietro la cavità orbitale sul lato medio
della fossa infratemporale, profonda 1cm e larga
0.3-0.4cm), ove si dovrebbe avvertire tale scossa.
A volte è stato infisso per errore il tronco del nervo
mascellare (situato sopra il ganglio sfenopalatino)
provocando una forte sensazione di scossa alle
arcate dentali: in tal caso si deve schiacciare
leggermente l’ago prima di procedere.
Per infiggere i punti aggiuntivi si usano aghi
filiformi lunghi 3-4cm. zanzhu (BL2) viene infis-
so fino a yuyao (Extra3), producendo una sensa-
zione di scossa e torpore che si propaga fino alla
fronte; yingxiang (LI20) viene infisso fino a sibai
(ST2) e dentro l’orifizio infraorbitale per circa
mezzo centimetro mentre jiache (ST 6) viene
infisso fino a dicang (ST4), dirigendo la sensazio-
ne di scossa verso la mandibola. Jiachengjiang
(Extra5), localizzato sull’orifizio mentoniero, è
infisso dall’alto verso il basso e dall’esterno al-
l’interno per 2mm, in modo da provocare una
sensazione di scossa che si propaga verso la parte
anteriore della mandibola. Tutti i punti aggiuntivi
vengono infissi con minori manovre di solleva-
mento ed approfondimento. Per intensificare la
stimola-zione, viene messo un elettrodo su xiaguan
(ST7) e un altro sul punto aggiuntivo appropriato,
tenendo acceso l’apparecchio per 45 minuti a 10-
50Hz. Dopo aver tolto gli aghi, occorre premere i
punti con un batuffolo di cotone per 1 minuto per
impedire che sanguinino. Il trattamento va ripetu-
to, all’inizio, una volta al giorno poi, con il miglio-
ramento della patologia, bastano un paio di sedute
settimanali.
RISULTATI
1. Criteri di valutazione dei risultati
Il paziente si considera guarito se il trattamento
porta ad una completa eliminazione del dolore
senza ricadute per 3 mesi; notevolmente migliora-
to se, dopo il trattamento, il dolore si presenta
ancora occasionalmente e con minore intensità,
senza creare inconvenienti alla vita normale; mi-
gliorato se gli episodi dolorosi si riducono del
50%; la cura risulta inefficace quando, dopo 10
sedute, la patologia non è ancora migliorata.
2. Risultati ottenuti con questi 25 pazienti
10 sono guariti, 8 notevolmente migliorati, 7
migliorati ma, per 1 la cura è stata inefficace. La
percentuale totale di efficacia è stata, dunque, del
96%, con in media 20 sedute.
COMMENTI
Il ganglio sfenopalatino misura circa 3x5mm e la
sua posizione anatomica lo rende spesso difficile
da raggiungere con precisione infiggendo il punto
xiaguan (ST7). A 20 dei 25 pazienti osservati in
questo articolo il ganglio è stato infisso in oltre il
90% delle sedute; più precisa è stata l’infissione,
migliori sono stati i risultati, vale a dire, l’effetto
analgesico è stato immediato e di durata più lunga.
L’unico paziente che non ha tratto beneficio dal
trattamento non aveva mai avvertito la sensazione
di scossa nelle 8 sedute cui era stato sottoposto.
L’effetto analgesico dipende, dunque,
dall’infissione precisa del ganglio sfenopalatino.
Per favorire la guarigione con il minimo disagio
per il paziente va ricordato quanto segue:
1. chi effettua il trattamento deve conoscere bene
l’anatomia dell’area craniofacciale, studiando la
struttura del cranio, in modo da trovare subito
profondità e direzione ottimali per l’infissione;
2. poiché l’area facciale è ricca di nervi e vasi
sanguigni, chi effettua il trattamento deve essere
cauto se trova delle resistenze per non infiggere
dei vasi sanguigni importanti; si consiglia al pa-
ziente di evitare movimenti bruschi durante il
trattamento. In caso di emorragia o ematoma,
togliere subito l’ago e premere il punto per
l’emostasi;
3. la profondità dell’infissione non deve andare
oltre i 6 cm per evitare il rischio di penetrare nella
cavità nasale o nella fessura orbitale inferiore.
Il trattamento della nevralgia essenziale del
trigemino adottato dagli Autori è semplice ed
efficace, con pochi effetti collaterali; fa eccezione
il paziente con anomalie anatomiche locali per il
quale si deve ricorrere a modalità di cura alterna-
tive.
51
 Trattamento multiplo a base di agopuntura
per la terapia del ritardo mentale pediatrico
Tian lingdi, Yuan Shijuan* Ba Enrong** Chen Hui*** Zhou Zhilan****
128 bambini con diagnosi di ritardo menta-
le, secondo gli standard proposti
dall’Organiz-zazione Mondiale della Sani-
tà (OMS) nel 1985, sono stati curati con
varie tecniche (agopuntura, pressione sui
punti auricolari, impacchi curativi sui punti
infissi) ottenendo un miglioramento nel
quoziente di intel-ligenza (QI) e nelle capa-
cità di adattamento sociale (CAS), come
evidenziato da test adeguati alla valutazio-
ne del quoziente intellettuale nei bambini.
Il ritardo mentale è un problema rilevante nei
bambini, anche dal punto di vista sociale. Dal
1987 gli Autori hanno sottoposto 128 bambini con
ritardo mentale a vari trattamenti, tra cui agopun-
tura, pressione sui punti auricolari ed impacchi
curativi sui punti infissi, con i risultati che riferia-
mo di seguito.
Dati clinici
192 bambini con ritardi mentali, reclutati da due
scuole differenziali di Pechino, sono stati divisi
casualmente in due gruppi: il primo è stato sotto-
posto a varie terapie, il secondo è stato usato come
controllo e non ha ricevuto nessun tipo di cura.
Il primo gruppo, di 128 bambini, comprendeva 67
maschi e 61 femmine; 64 avevano un’età variabile
da 8 a 10 anni, 40 da 10 a 12 e gli altri 24 da 12 a
14.
* Institute of Acupuncture, China Academy of TCM, Beijing
** Institute of Books Information, China Academy of TCM
*** Pei Zhi Central School of Beijing West District
**** Pei Zhi Central School of Beijing East District
52
Il gruppo di controllo, di 64 bambini, comprende-
va 35 maschi e 29 femmine; 33 avevano un’età
variabile da 8 a 10 anni, 20 da 10 a 12 e gli altri 11
da 12 a 14.
Gli standard diagnostici erano conformi a quanto
proposto nel 1985 dall’OMS e sono stati verificati
dai test su QI e CAS. Il quoziente di intelligenza
è una misurazione oggettiva delle abilità mentali
che sono verificabili tramite dei test. Gli Autori
hanno usato la versione cinese della Scala di
Wechsler. QI inferiore 70 indica la presenza di
disturbi mentali, che sono lievi con QI da 69 a 55,
intermedi con QI da 54 a 40, gravi con QI da 39 a
25, molto gravi con QI uguale o minore di 25. Il
parametro CAS serve a misurare le capacità di
adattamento sociale. Gli Autori hanno adottato gli
standard della Carta Sociale per bambini fino alle
medie, secondo cui i punteggi inferiori a 9 indica-
no la presenza di disturbi mentali, che sono lievi
con CAS = 8, intermedi con 7, gravi con 6 e molto
gravi con un punteggio uguale o inferiore a 5.
Secondo questi standard, i disturbi mentali nel
primo gruppo erano lievi per 71 pazienti, interme-
di per 45 e gravi per 12 mentre, nel gruppo di
controllo, erano leggeri per 39, intermedi per 23 e
gravi per 2.
Metodo di trattamento
Al primo gruppo sono stati effettuati agopuntura,
impacchi curativi sui punti infissi e pressione sui
punti auricolari.
Agopuntura: sono stati selezionati 3 gruppi di
punti. Il primo include taichong (LR3), shenmen
(HT7), baihui (GV20) e sishencong (extra1); il
secondo kunlun (BL60), daling (PC7), fengfu
(GV16), tongtian (BL7) e shangxin (GV23); il
terzo, infine, zhaohai (KI6), neiguan (PC6) e, per
la craniopuntura, il punto psicosomatico e quello
del tremore coreico. I punti del primo gruppo sono
stati infissi a giorni alterni con il metodo neutro
per un mese, lasciando gli aghi in sede ogni volta
per 20 minuti. Gli altri punti sono stati infissi,
rispettivamente, nei due mesi successivi, per un
totale di 3 mesi di cura. Tra un ciclo e l’altro sono
state effettuate due settimane di pausa.
Impacchi curativi sui punti infissi: ogni volta,
dopo l’agopuntura, è stata applicata (con un cerot-
to di muschio e ossa di tigre grande 5x7mm) una
piccola quantità di pomata tonificante per il cer-
vello sopra ai punti appena infissi, situati su polso
e caviglia, lasciando l’impacco per 24 ore. La
pomata contiene quantità uguali di: rhizoma Acori
graminei, radix Polygalae, Poria cum ligno hospite,
semen Alpiniae oxyphyllae, pulvis Margaritae,
rhizoma Ligustici chuanxiong e flos Carthami
polverizzati finemente e mescolati con cera d’api,
vaselina e Borneolum syntheticum.
Pressione sui punti auricolari: sono stati selezio-
nati 3 gruppi di punti. Il primo comprende rene,
milza, punto del cervello, occipite, shenmen-orec-
chio e nervo auricolo-temporale; il secondo rene,
milza, cuore, subcorticale, occipite e tronco cere-
brale; il terzo, infine, rene, milza, fegato, punto
inferiore del nervo occipitale, cervello e fronte.
Granuli di semen Vaccariae, applicati su ciascun
punto auricolare con un cerotto due volte la setti-
mana, a giorni alterni sulle due orecchie, sono stati
premuti 3 volte al giorno per 2-3 minuti ciascuno;
la durata di un ciclo completo è stata di 3 mesi,
cominciando dal primo gruppo di punti il primo
mese e così via. Dopo ogni ciclo di 3 mesi la cura
è stata interrotta per 2 settimane.
Per maggiore scientificità e completezza, tutti i
pazienti sono stati convinti a completare 4 cicli di
cura sospendendo gli altri trattamenti, mentre il
gruppo di controllo non ha ricevuto alcuna tera-
pia.
Analisi dei risultati
Criteri per la valutazione dei risultati
Secondo quanto indicato dalla Conferenza del-
l’OMS sul ritardo mentale, svoltasi a Manila nel
1985, e dall’articolo “Criteri per la valutazione
dei risultati nel ritardo mentale dei bambini” pub-
blicato nel 1987 sul primo numero del Giornale di
Pediatria Pratica, i test su QI e CAS sono stati
effettuati prima e dopo il trattamento.
Notevole efficacia indica un aumento di QI pari al
valore della differenza standard (Wechsler SD=16)
ed un aumento di 2 punti standard di CAS.
Efficacia indica un aumento di QI pari a metà
della differenza standard (Wechsler 1/2 SD=8) ed
un aumento di 1 punto standard di CAS.
Inefficacia indica un aumento inferiore a metà
della differenza standard (Wechsler 1/2 SD=8)
per QI e ad 1 per CAS.
Risultati
Sui 128 pazienti del primo gruppo, la cura è stata
notevolmente efficace per 9, efficace per 88 ed
inefficace per 31, con una percentuale totale di
efficacia del 75.8%.
Sui 64 pazienti del gruppo di controllo, i risultati
sono stati efficaci per 18 ed inefficaci per 46, con
una percentuale totale di efficacia del 28.1%.
I risultati del primo gruppo sono stati di gran lunga
migliori di quelli del gruppo di controllo (P<0.01).
Prima del trattamento il QI medio nel primo
gruppo era 53.91 ma è salito a 64.02% dopo la
terapia, con un aumento medio del 10.11 ± 3.81
(P<0.05). Il punteggio medio di CAS prima della
cura era 7.46 ma è salito a 7.94 dopo la terapia, con
un incremento medio di 0.48 ± 0.84 (P<0.05).
Nel gruppo di controllo, il QI medio era 55.67 e,
alla fine dello studio, è salito a 56.95, con un
aumento medio di 1.28 ± 1.21 (P>0.05); il valore
medio di CAS era 7.58 e, alla fine dello studio, è
salito a 7.63, con un aumento medio di 0.06 ± 0.09
(P>0.05).
L’aumento di QI e di CAS è stato dunque molto
maggiore nel primo gruppo che in quello di con-
trollo (P<0.01).
L’analisi dimostra che i risultati dipendevano
dalla durata della terapia e dalla gravità del distur-
bo. Sui 9 pazienti del primo gruppo per cui la cura
è stata notevolmente efficace, solo 1 ha manife-
stato risultati decisamente positivi con meno di un
ciclo; 6 hanno richiesto un paio di cicli e gli altri
2 più di 2 cicli. Degli 88 pazienti per cui la cura è
stata efficace, le cifre corrispondenti sono state
12, 64 e 12.
Si è visto che l’efficacia aumenta con più di un
ciclo, ma la terapia protratta per oltre 2 cicli non
aumenta di molto l’efficacia. Nel primo gruppo,
nei 71 pazienti con condizioni patologiche lievi la
53
cura è stata notevolmente efficace per 8, efficace
per 49 ed inefficace per 14, con una percentuale
totale di efficacia pari ad 80,3%; nei 45 pazienti
con gravità intermedia le stesse cifre sono state
rispettivamente 1, 34 e 10, con una percentuale
totale di efficacia del 77.8%; nei 12 pazienti con
condizioni gravi, la cura è stata efficace per 5 ed
inefficace per gli altri 7, con una percentuale
totale di efficacia del 41.7%. I risultati sono stati
simili nei pazienti con forme leggere o intermedie
(P>0.05), distanziandosi però da quelli ottenuti
dai pazienti con forme gravi (P<0.05).
Un anno dopo la fine della terapia, 81 dei pazienti
con risultati positivi sono stati sottoposti ad un
controllo: per 70 (86.4%) i valori erano rimasti gli
stessi, dimostrando così che il trattamento produ-
ce risultati a lungo termine.
reintegrando qi e midollo, in modo da promuove-
re le capacità intellettuali.
Il ritardo mentale è localizzato nel cervello e, per
questo, si selezionano punti del cranio e del collo:
infatti, il meridiano Du entra nel midollo e nel
cervello come mare dei meridiani yang, mentre il
meridiano della vescica urinaria vi entra dall’alto.
Lo sviluppo mentale e fisico dei bambini è colle-
gato anche a cuore, rene e fegato e, per questo, si
selezionano punti efficaci sul meridiano du mai e
su quelli di vescica urinaria, cuore, fegato e rene
per riequilibrare i visceri in modo da favorire le
funzioni cerebrali. Le potenzialità dell’agopun-
tura nella cura del ritardo mentale sono enormi ed
è, pertanto, opportuno continuarne lo studio per
avere un nuovo approccio alla riabilitazione men-
tale dei bambini ritardati.

Discussione
La medicina moderna ha compiuto notevoli pro-
gressi negli studi epidemiologici ed etiologici sul
ritardo mentale; restano tuttavia da esplorare delle
terapie efficaci. Quelle da noi applicate hanno
dato dei risultati positivi solo dopo 3-6 mesi,
ovvero dopo un paio di cicli di cura, che sono la
media necessaria per la maggior parte dei pazien-
ti.
I risultati, che dipendono dalla gravità della ma-
lattia, sono stati buoni nei casi lievi o intermedi,
ma piuttosto scarsi nei pazienti più gravi. Il meto-
do è semplice ed economico, piuttosto efficace
anche a lungo termine e senza effetti collaterali.
Poiché i pazienti analizzati erano ragazzini dagli
8 ai 14 anni, reclutati nelle scuole differenziali,
non è stato possibile studiare il rapporto tra età e
risultati.
Secondo la MTC, il rene è il fondamento della
costituzione congenita e la milza di quella acqui-
sita; il cervello è sede del midollo, il cuore è
responsabile delle attività mentali, il fegato di
quelle di riequilibrio. Un’insufficienza congenita
o una cattiva nutrizione dopo la nascita possono
danneggiare cuore, fegato e rene in un bambino e,
di conseguenza, alterare lo sviluppo del cervello,
provocando un ritardo mentale. L’agopuntura può
aprire gli orifizi, ripristinare le attività vitali e
riequilibrare le funzioni del cervello, drenando i
meridiani principali e secondari, equilibrando yin
e yang, tonificando rene, fegato, cuore e milza,

54
 Trattamento del prostatismo cronico
con la laseragopuntura
Chen Chao, Gao Zhenwu, Liu Yuanliang, Shen Lingge *
Abbiamo curato 122 pazienti affetti da
prostatismo cronico utilizzando un nuovo
modello di laseragopuntura He-Ne che, con
un ago a fibra ottica appositamente studia-
to, conduce l’energia laser alla giusta pro-
fondità dei punti infissi per stimolarli diret-
tamente, con risultati notevoli. Sono stati
effettuati anche esperimenti su animali e
batteri per studiare il meccanismo di laser e
agopuntura nella cura del prostatismo cro-
nico.
I 122 pazienti esaminati erano solo in parte
degenti all’ospedale universitario, ma per
tutti la diagnosi emessa dagli urologi dei
vari ospedali provinciali o municipali era
stata di prostatismo cronico. Prima di ricor-
rere all’agopuntura, 109 erano stati trattati
con medicine occidentali ed 81 con sostan-
ze curative cinesi ottenendo, in entrambi i
casi, esigui risultati.
DATI CLINICI
1. Età: l’età dei pazienti variava da 21 ad 81 anni;
57 avevano da 21 a 40 anni, 44 da 41 a 60; 21 erano
ultrasessantenni.
2. Stato civile: 104 erano sposati, 18 celibi.
3. Durata della malattia: per 24 durava da meno di
un anno, per 43 da 1 a 4 anni, per 27 da 5 a 10 ed
infine, per gli altri 28, da più di 10 anni.
4. Sintomi: i sintomi principali comprendevano:
sensazione dolorosa di gonfiore al perineo, gon-
* Department of Acupuncture and Massage, Zhejiang
College of TCM, Hangzhou
fiore e senso di pesantezza ai testicoli, minzione
frequente, impellente e dolorosa, perdite urinarie,
escrezione di liquido bianco dopo la minzione,
minzione astenica, sessualità ridotta, dolore
lombosacrale e dialisi nei casi più gravi.
5. Esame rettale digitale: la ghiandola prostatica
era di dimensioni normali in 33 pazienti, superio-
re al normale in 83 ed inferiore al normale in 6; era
di media consistenza in 79, piuttosto rigida in 34
e molle in 9; l’ipersensibilità era notevole in 50
pazienti, lieve in 43, inesistente negli altri 29.
6. Esame di laboratorio del fluido prostatico: la
quantità di fosfatidilcolina era estremamente ri-
dotta mentre era notevolmente aumentato il nu-
mero di globuli bianchi; in certi pazienti sono state
trovate anche cellule di pus e globuli rossi.
7. Esame con scansione ad ultrasuoni B della
ghiandola prostatica: diametro trasversale allar-
gato nel 72.17% dei pazienti, allargamento ante-
riore e posteriore nel 23.81%. Riflesso acustico
interno anomalo nel 67%, capsulare nel 37.5%.
8. Classificazione dei tipi a seconda della
differenziazione delle sindromi: il 16.1% era da
flusso di umidità e calore verso il basso; il 31.3%
da stasi di qi e sangue; il 25% da deficit di qi di
rene; infine, il 27.6% da deficit di yang di rene.
Dal punto di vista clinico, la maggior parte dei 122
pazienti era la combinazione di 2 tipologie.
METODO DI TRATTAMENTO
1. Strumentazione
Il nuovo modello di laseragopuntura He-Ne è
stato studiato e prodotto dalla fabbrica di strumen-
ti ottici dell’Università di Zhejiang, in collabora-
55
zione con la ditta di strumenti laser Ping Yang. Ha
una potenza di 3mW, lunghezza d’onda 6328Å,
con una potenza di 1.5mW all’estremità degli
aghi.
Gli aghi filiformi utilizzati sono di acciaio inossi-
dabile, di misura 30, con lunghezza 1.5 cun, e 28,
con lunghezza 3 cun.
I pazienti sono stati suddivisi in 2 gruppi e sotto-
posti, rispettivamente, a laseragopuntura e ad
agopuntura tradizionale per confrontarne i risul-
tati.
2. Selezione dei punti
Punti principali: ciliao (BL32), baihuanshu (BL30)
ed il punto della prostata (che si trova 1-2 cm di
fronte all’ano e va infisso lateralmente verso en-
trambi i lati ad una profondità di 5cm). Per il tipo
con stasi di qi e sangue, sono stati aggiunti
zhongliao (BL33), xialiao (BL34) e sanyinjiao
(SP6); per quello con flusso di umidità e calore
verso il basso, zhongji (CV3), yinlingquan (SP 9)
e shuidao (ST28); per quello con deficit di qi di
rene, shenshu (BL23) e qihai (CV6); per quello
con deficit di yang di rene, mingmen (GV4),
yangguan (GV3) e guanyuan (CV4); nei pazienti
con gravi dolori lombari, shenshu (BL23) e
dachangshu (BL25); nei pazienti con gravi dolori
anali e perineali, chengshan (BL57).
Tabella 1. Confronto tra i due gruppi (laseragopuntura ed agopuntura tradizionale)
Gruppi N° casi Guarigione Notevole
miglioramento
Laser-agopuntura 76 34 (45%) 29 (38%)
Agopuntura tradizionale 46 11 (24%) 13 (28%)
Totale 122 45 42
X2 (Ridit) = 9.786 P<0.01
3. Manipolazioni
Per il primo gruppo (sottoposto a laseragopuntura)
sono stati infissi ciliao (BL32) unilateralmente,
baihuanshu (BL30) e il punto della prostata con il
metodo della dispersione unito, talvolta, a quello
della tonificazione, collegando poi gli aghi al
56
laser e lasciandoli in sede per 15-30 minuti; nel
secondo gruppo, gli aghi sono stati manovrati di
tanto in tanto, lasciandoli anche in questo caso in
sede per 15-30 minuti.
La terapia è stata effettuata a giorni alterni per
entrambi i gruppi con 10 sedute per ogni ciclo. I
pazienti sono stati esaminati ogni 2-3 cicli di cura
per valutare i risultati.
CRITERI
1. I criteri di diagnosi e valutazione dei risultati si
sono conformati a quanto indicato da “Patologie
della prostata” a cura di Jiang Yu e “Chirurgia
Urinaria” a cura di Shi Xi’en. Il giudizio globale
si basa su: manifestazioni cliniche, esame digitale
rettale, microscopia del liquido prostatico e
scansione ad ultrasuoni B.
2. Criteri di valutazione dei risultati ai controlli
successivi:
Recidiva: il paziente si è accorto che si ripetevano
i sintomi precedenti il trattamento;
Efficacia: si ripetevano alcuni sintomi minori;
Stabilità: i risultati positivi perduravano nel tem-
po oppure comparivano e scomparivano senza
bisogno di cure qualche disturbo secondario.
Scarso Inefficacia Guarigione
miglioramento Miglioram.
11 (15%) 2 (3%) 68 (83%)
20 (44%) 2 (4%) 24 (52%)
31 4 87 (71%)
RISULTATI
Il test X2 (Ridit) indica una differenza piuttosto
significativa tra i risultati ottenuti dai due gruppi,
dimostrando che il laser rafforza i risultati del-
l’agopuntura.
1. Risultati rispetto ad età, durata della malattia e
stato civile dei pazienti: Il test Ridit non mostra
differenze significative in rapporto ad età o durata
della malattia ma, nel primo gruppo, si è visto che
l’attività sessuale (vedi sposati rispetto a celibi)
influisce negativamente sulla cura contro il
prostatismo.
2. Effetti dell’agopuntura per l’eliminazione dei
sintomi: l’analisi statistica dimostra il notevole
risultato ottenuto dalla laseragopuntura nell’eli-
Tabella 2. Risultati dei controlli effettuati 2 anni dopo il trattamento
Gruppi Stabile Essenzialmente
stabile
Laser-agopuntura 12 6 2
Agopuntura tradizionale 5 4
Totale 17 10
X2 = 1.28 P>0.05
minazione di: dolore lombosacrale, bisogno fre-
quente ed impellente di urinare, minzione doloro-
sa, dolore perineale, senso di pesantezza e gonfio-
re ai testicoli.
3. Effetti della laseragopuntura sulle dimensioni
patologiche della prostata: dopo questo tipo di
terapia il diametro trasverso della prostata si era
notevolmente ridotto (in media 0.51cm), indican-
done il benefico effetto sullo stato infiammatorio
ed edematoso della prostata stessa, anche se erano
rimaste costanti le dimensioni anteriori e poste-
riori.
4. Effetti di laseragopuntura ed agopuntura tradi-
zionale sulla composizione del sangue: l’analisi
statistica non mostra modifiche significative
nell’emoglobina, nel numero totale di globuli
bianchi e di eosinofili dopo la laseragopuntura,
che riduce però notevolmente i neutrofili (in me-
dia dell’8.84%) ed aumenta i linfociti (9.39%); la
terapia tradizionale non provoca, invece, alcun
cambiamento significativo.
5. Effetti della laseragopuntura sul contenuto di
emoglobina nel fluido prostatico: il contenuto di
IgG nel fluido prostatico presenta differenze esi-
gue rispetto a prima del trattamento, mentre è
decisamente aumentato il valore di IgA; questo
dimostra che il laser rafforza le capacità
immunitarie del corpo.
6. Analisi dei risultati due anni dopo il trattamento
(vedi tabella 2).
I risultati a lungo termine non presentano diffe-
renze significative dal punto di vista statistico tra
i due gruppi, con una percentuale totale di ricadute
del 16% causate soprattutto da: sovraffaticamento,
attività sessuale eccessiva o disordinata, ed altri
fattori tipo le lunghe pedalate, gli attacchi di
freddo e la periodontite.
Ricadute Percentuale
delle ricadute (%)
10%
3 25%
5 16%
CONCLUSIONI
1. 122 pazienti affetti da prostatismo cronico sono
stati trattati con laseragopuntura o agopuntura
tradizionale, con una percentuale totale di guari-
gione e di efficacia del 71% (83% per il primo
gruppo, 52% per il secondo) dimostrando che il
laser aumenta l’efficacia della stimolazione.
2. I punti ciliao (BL32), baihuanshu (BL30) ed il
punto della prostata sono i punti efficaci principali
per la cura del prostatismo cronico.
3. I risultati sono stati seguiti per 2 anni, con una
percentuale totale di ricadute del 16%.
57
 Esperienza del dott. Yang Jiasan nell’applicazione
dei punti shu del dorso
Tian Lifang* Yang Tiande**
I punti shu del dorso, un gruppo di punti di
particolare importanza, sono localizzati sul
dorso e sulla regione lombare. Attraverso
essi il qi degli organi e dei visceri raggiunge
la superficie. Questi punti sono molto usati
nella pratica clinica. Il dr. Yang Jiasan li ha
usati con successo nel trattamento di capo-
giri, cefalea e insonnia. Vengono descritti
alcuni casi clinici esemplificativi.
Capogiri e vertigini
Sig.ra Yang, di 82 anni. Prima visita 10 dicembre
1987.
La paziente aveva una storia di pielonefrite croni-
ca da 20 anni. 20 giorni prima della visita era
comparsa una lombalgia improvvisa che rendeva
alla paziente difficile la torsione del dorso. Due
giorni dopo il dolore diminuiva, ma comparivano
febbricola e problemi urinari evidenziati dalla
presenza nel sedimento urinario di emazie,
leucociti e proteine. La terapia iniettiva con peni-
cillina risolveva il quadro urinario. Alla visita la
paziente lamentava capogiri, accompagnati da
occasionale tinnitus, stanchezza generale, appeti-
to scarso, bocca amara e secca senza desiderio di
bere. L’alvo e la diuresi erano nella norma. La
lingua era rosso scura con induito bianco e collo-
so. Il polso era teso a sinistra, scivoloso a destra.
Diagnosi secondo la differenziazione dei sintomi:
per l’età avanzata e la debole costituzione fisica
legata alla malattia cronica, la milza era in deficit
e c’era presenza di tan interni (endogeni). Inoltre
* Beijing Hospital, Beijing
** Dongzhimen Hospital, Beijing
58
il deficit dell’energia essenziale (jing) del rene
causava la risalita del fuoco da deficit unitamente
ai tan. Perciò la radice esprimeva un deficit degli
organi-visceri mentre la cima (i sintomi di super-
ficie) indicava la presenza di tan e fuoco da
deficit. In sintesi si trattava di un deficit all’origi-
ne (all’interno) e di un eccesso in superficie (al-
l’esterno). Gli organi maggiormente coinvolti
erano milza, rene e vescicola biliare. Il principio
del trattamento è stato quello di regolarizzare il qi,
innalzare il puro e abbassare il torbido.
Prescrizione: shenshu (23BL), pishu (20BL),
ganshu (18BL), danshu (19BL), xiaochangshu
(27BL), baohuangshu (53BL), lieque (7LU) e
zaohai (6KI).
Manipolazione: i punti ganshu (18BL), danshu
(19BL), pishu (20BL), shenshu (23BL),
xiaochangshu (27BL) e baohuangshu (53BL) sono
stati manipolati in leggera tonificazione. I punti
lieque (7LU) e zaohai (6KI) sono stati manipolati
in tonificazione moderata. Gli aghi sono stati
lasciati a dimora per 20 min. Le sedute erano
praticate due volte alla settimana.
Spiegazione: shenshu (23BL) rafforza il jing dei
reni. Pishu (20BL) rafforza la milza e disperde i
tan. Ganshu (18BL) e danshu (19BL) regolano il
fluire del qi del fegato e della vescicola biliare.
Xiaochangshu (27BL) e baohuangshu (53BL)
promuovono la diuresi ed eliminano il torbido e
l’umidità attraverso una tonificazione. Lieque
(7LU) e zaohai (6KI) rafforzano lo yin di rene e
purificano il fuoco da deficit. L’uso combinato di
questi punti combatte i fattori patogeni e rafforza
il qi antipatogeno.
Risultati: i capogiri si sono attenuati fin dalla
prima seduta. Alla quarta seduta anche l’energia
era migliorata. Dopo due mesi di trattamento i
sintomi erano scomparsi quasi completamente.
Insonnia
Sig.ra Liu, di 33 anni. Prima visita 1 Gennaio
1986.
La paziente soffriva d’insonnia da un mese a
seguito di un aborto provocato. Rimaneva sveglia
per tutta la notte o si addormentava quando era ora
di alzarsi. Lamentava sudorazione e palpitazioni
durante la notte. Altri sintomi erano capogiri,
agitazione, inappetenza e distensione addominale.
In un primo tempo era in grado di dormire qualche
ora con l’ausilio di ipnoinducenti. Nella settimana
precedente la consultazione anche questi erano
inefficaci. Si presentava emaciata, con
arrossamento della regione malare e cute delle
orbite di color scuro. La lingua aveva la punta
rossa e l’induito bianco e leggermente colloso. Il
polso era filiforme e rapido.
Diagnosi: deficit dello yin di rene che causava
iperattività del fuoco di cuore, alterazione della
funzione del fegato nel mantenimento del libero
fluire del qi e disfunzione della milza nella sua
attività di trasformazione e trasporto. In base alla
teoria dei meridiani, il meridiano principale del
rene è collegato a quello del cuore tramite un ramo
secondario, il meridiano della milza arriva fino al
cuore ed i tre meridiani yang del piede tramite i
loro rami secondari arrivano fino al cuore. L’in-
sonnia, benché correlata soprattutto al cuore e al
rene, era correlata anche al fegato, alla vescicola
biliare e alla milza. Il principio di trattamento è
stato quello di nutrire lo yin per attenuare il fuoco
e ripristinare l’armonia tra cuore e rene, rafforza-
re la milza e regolarizzare il fegato.
Prescrizione: xinshu (15BL), shenshu (23BL),
ganshu (18BL), danshu (19BL), pishu (20BL),
sanyinjiao (6SP), quchi (11LI), quze (3PC) e
neiguan (6PC).
I punti shu del dorso sono stati inseriti superficial-
mente e manipolati in tonificazione dolce.
Sanyinjiao (6SP) è stato manipolato in
tonificazione moderata. Quchi (11LI) è stato pun-
to in transfissiante fino a quze (3PC) e manipolato
in dispersione moderata. Neiguan (6PC) è stato
manipolato con metodo neutro. Gli aghi sono stati
lasciati a dimora per 20 min. Le sedute sono state
effettuate a giorni alterni. La paziente ha smesso
di assumere ipnoinducenti e ha fatto uso di Zhu
sha an shen wan, una pillola due volte al giorno.
Spiegazione: shenshu (23BL) e sanyinjiao (6SP)
nutrono lo yin e rafforzano il rene. Xinshu (15BL)
e neiguan (6PC) calmano il cuore e la mente.
Ganshu (18BL) e danshu (19BL) regolarizzano le
funzioni di fegato e vescicola biliare. Pishu (20BL)
regolarizza le funzioni del jiao medio e quindi
favorisce l’ascesa e la discesa del qi. Quchi (11LI)
in transfissiante verso quze (3PC) purifica il fuoco
di cuore e tranquillizza la mente. Zhu sha an shen
wan calma il cuore e la mente. Con l’uso combi-
nato di agopuntura e farmaci della MTC si otten-
gono buoni risultati.
Efficacia terapeutica: alla fine di sei sedute la
paziente poteva dormire due o tre ore malgrado
l’agitazione e le palpitazioni. Alla fine della deci-
ma seduta poteva dormire quattro ore con minori
palpitazioni e agitazione. Alla fine della quindi-
cesima seduta i sintomi erano migliorati e la
paziente era in grado di dormire dalle cinque alle
sei ore per notte.
Cefalea
Sig. Jia, di 24 anni. Data della prima visita 16
marzo 1987.
Nell’agosto 1986 il paziente era stato ricoverato
nella divisione neurologica per febbre, debolezza
degli arti inferiori, e parestesie alle mani e ai piedi.
La diagnosi, supportata dall’esame del liquor, è
stata di radicolite infettiva multipla. È stato trat-
tato con Qing kai ling per endovena ed altri
farmaci della MTC. Alla dimissione i sintomi e i
segni erano quasi completamente scomparsi. Alla
visita il paziente lamentava cefalea distensiva
occasionale, più marcata a destra, accompagnata
da senso di distensione oculare, nausea, agitazio-
ne, insonnia, lombalgia, stanchezza, sensazione
di pienezza epigastrica e inappetenza. Riferiva
anche un dolore migrante al dorso. La lingua
aveva la punta rossa e l’induito era sottile e giallo.
Il polso era filiforme.
Diagnosi: la precedente malattia aveva causato
un deficit del rene yin e una iperattività del fegato
yang. Benché la condizione fosse principalmente
collegata al rene e al fegato c’era una correlazione
anche con la milza. Il principio di trattamente è
stato nutrire lo yin, ridurre l’iperattività dello
yang e regolarizzare le funzioni del qi.
Punti utilizzati: shenshu (23BL), ganshu (18BL),
59
danshu (19BL), pishu (20BL), fengchi (20GB),
chengshan (57BL), sanyinjiao (6SP) e i punti
dolorosi sul dorso.
Manipolazione: tutti i punti shu del dorso sono
stati manipolati in tonificazione leggera tramite
un’inserzione superficiale. Fengchi (20GB) è sta-
to manipolato in dispersione moderata. Chengshan
(57BL) e sanyinjiao (6SP) sono stati manipolati in
tonificazione moderata. Gli aghi sono stati lasciati
a dimora per 20 min. Le sedute sono state effettua-
te a giorni alterni.
Spiegazione: shenshu (23BL) con sanyinjiao (6S)
tonifica il rene yin. Ganshu (18BL) e danshu
60
(19BL) rinforzano il fegato e la cistifellea e
regolarizzano le funzioni del qi. Pishu (20BL)
rafforza la milza e regola le funzioni di ascesa e
discesa del qi. Fengchi (20GB) disperde il vento-
calore e tratta il dolore. Chengshan (57BL) toni-
fica il rene e rafforza la regione lombare. Il tratta-
mento sui punti dolorosi del dorso regolarizza il qi
nell’area locale e tratta il dolore lombare.
Sanyinjiao (6SP) rafforza milza e stomaco.
Risultati: la cefalea è sensibilmente migliorata fin
dal primo trattamento. La guarigione completa è
avventuta dopo 10 sedute.
 78 casi di periartrite scapolo-omerale trattati
con agopuntura
Wang Wantan*

La periartite scapolo-omerale è una patolo-
gia più frequente verso i 50 anni, di lunga
durata e difficile da trattare. L’autore ha
scoperto che con l’agopuntura sui tre cana-
li yang, unitamente al metodo della puntura
controlaterale si ottengono buoni successi.
patibilmente con la soglia del dolore. Ottenuto lo
stimolo, si grattava continuamente con il pollice il
manico dell’ago. L’ago veniva lasciato a dimora
per 20 min e nel frattempo il paziente continuava
a muovere la spalla. Un ciclo era formato da 7
sedute quotidiane.

Dati clinici Risultati

I 78 casi erano tutti pazienti esterni, di cui 53
maschi e 25 femmine, di età compresa tra 47 e 65
anni. La durata della patologia andava da meno di
1 anno fino a oltre i 5 anni.
Trattamento
Selezione degli agopunti: nei pazienti con diffi-
coltà a sollevare il braccio sono stati selezionati:
wenliu (7LI), shanglian (9LI) e zhouliao (12LI).
Nei pazienti con difficoltà a raggiungere il dorso
(con la mano) sono stati selezionati: jianzhen
(9SI), naoshu (10SI) e houxi (3SI).
Nei pazienti con difficoltà alla anteposizione del
braccio sono stati selezionati: yangchi (4TE) e
qinglengyuan (11TE).
1. Criteri di assegnazione:
– guarigione: scomparsa dei sintomi, il braccio
poteva essere alzato e abdotto a 180 gradi, e
poteva essere spinto all’indietro per 45 gradi.
– efficacia: scomparsa del dolore, il braccio pote-
va essere mosso liberamente, con presenza di
dolore solo nei gradi estremi di movimento.
– miglioramento: miglioramento sintomatico ma
permanenza delle limitazioni funzionali.
– inefficacia: nessuna modificazione dei sintomi
e della motilità.
2. Risultati: guarigione: 53 casi; efficacia: 20 casi;
miglioramento: 4 casi; inefficacia: 1 caso.

Metodo
Prima della seduta al paziente veniva richiesto di
muovere la spalla in tutte le direzioni. I gradi di
motilità venivano registrati. Inserito l’ago, si dava
una forte stimolazione mentre il paziente doveva
compiere con la spalla dei movimenti dapprima
leggeri e poi di ampiezza sempre maggiore com-

* Central District Hospital of TCM, Deyang City, Sichuan

Province

61
Effetti del chai ling tang sulla proteinuria sperimenta-
le nei ratti
Li Ping* Fujio Shimizu**
Sono stati studiati gli effetti di Chai ling
tang (un decotto di erbe medicinali) sulla
nefrite passiva di Heyman nei ratti (PHN),
un modello sperimentate simile alla
nefropatia membranosa dell’uomo. Sono
stati iniettati per via intraperitoneale in tre
gruppi di femmine Wistar rispettivamente
400mg/kg di Chai ling tang, oppure 240mg/
kg di Xiao chai hu tang, oppure 130mg/kg
di chai hu (radix Bupleuri), ban xia (rhizoma
Pinelliae) e sheng jiang (rhizoma Zingiberis
recens). Le iniezioni sono state praticate
quotidianamente nei 5 giorni antecedenti
l’iniezione di anticorpo anti FxlA. Ad un
altro gruppo di ratti, usato come controllo,
è stata somministrata per via intra-
peritoneale una soluzione salina di fosfato
tamponata. La proteinuria al 15° giorno
dopo l’iniezione dell’anticorpo anti FxIA
era significativmanete diminuita nel grup-
po trattato con Chai ling tang (52.2+-
46.9mg/die) rrispetto al gruppo trattato con
la soluzione salina (276.5+-127.0mg/die)
(P<0.01). La differenza tra i due gruppi era
significativa anche per i valori di
albuminemia e protidemia totale e per i
valori della colesterolemia (rispettivamen-
te P<0.05, P<0.05 e P<0.01). Si può con-
cludere che la proteninuria nella HPN può
essere sensibilmente controllata dal Chai
ling tang.
* Graduate School, China Academy of TCM, Beijing
100091
** Department of Immunology, Institute of Nephrology,
School of Medicine, Niigata University, Japan
62
Chai ling tang, un decotto di erbe medicinali, è
stato usato per il trattamento dell patologia renale
cronica in Giappone. La clinica ha dimostrato i
suoi effetti sulla proteinuria sia nella sindrome
nefrosica che nella nefrite cronica. L’azione
terapeutica può essere dovuta all’attività
antiinfiammatoria, anticoagulante, immuno-
regolatrice e stimolante della sintesi steroidea del
Chai ling tang come già riportato in passato.
Tuttavia non sono state completamente studiate le
basi farmacologiche della sua azione clinica. Gli
effetti di Chai ling tang sulla proteinuria sono stati
quindi studiati su modelli sperimentali. Viene
riportata la soppressione della proteinuria da parte
di Chai ling tang nella nefrite di Masugi, nei
modelli di nefrectomia subtotale, nella nefrosi-
aminonucleosidica e nella proteinuria indotta da
anticorpi monoclonali. Non ci sono studi sulla
nefropatia membranosa che è una delle patologie
renali umane associate a sindrome nefrosica più
rappresentative. La manifestazione clinica della
nefropatia membranosa è una proteinuria persi-
stente e massiva. La nefrite passiva di Heyman
(PHN) è un modello sperimentale di nefrite simile
alla glomerulonefrite membranosa dell’uomo. In
questo studio sono stati studiati gli effetti di Chai
ling tang sulla PHN.
MATERIALI E METODI
1. Animali: ratti Wistar femmine, di 6 settimane,
del peso di 140-160g acquistate dalla Japan Charles
River Inc. (Atsugi, Giappone).
2. Preparazione dell’antisiero contro l’orletto a
spazzola del tubulo prossimale del ratto. L’antigene
dell’orletto a spazzola del tubulo prossimale è
stato preparato secondo il metodo descritto da
Edginton et al. Gli antisieri anti FxlA sono stati
preparati secondo il metodo descritto da Maezawa
ed al. In sintesi, ai ratti sono stati iniettati 5mg di
antigene incompleto adiuvante antigene di Freund,
nelle piante dei piedi. La procedura è stata ripetuta
per due volte al distanza di 3 settimane. Due
settimane dopo l’ultima iniezione sono stati rac-
colti dei campioni di sangue e i sieri sono stati
desensibilizzati e adsobiti a eritrociti di ratto.
3. Farmaco: Chai ling tang è composto da xiao
chai hu tang e wu ling san: huang qin (radix
Scutellariae), chai hu (radix Bupleuri) rou gui
(cortex Cinnamomi), bai zhu (rhizoma Atra-
ctydolis macrocephalae), fu ling (Poria), ban xia
(rhizoma Pinelliae), sheng jiang (rhizoma
Zingiberis), ze xie (rhizoma Alismatis), zhu ling
(Polyporus umbellatus), ren shen (radix Ginseng),
gan cao (radix Glycyrrhizae), da zao (fructus
Ziziphi jujubae). Tutti i farmaci sono stati ottenuti
dalla Kanebo Co-ltd e preparati come estratti in
polvere della soluzione acquosa. Sono stati poi
sospesi in soluzione salina di fosfato tamponata,
fatti bollire e disciolti.
I componenti principali ad azione farmacologica
sono baicalina, baicaleina, sacosaponina,
ginsenoside Rx, acido cinnamico, atractilone, aci-
do oleanolico, acido omogentistico e gingerolo.
4. Protocollo sperimentale: i ratti sono stati divisi
in 4 gruppi di 7 elementi. Al primo gruppo è stato
somministrato per via ip Chai ling tang al dosaggio
di 400mg/kg. Al secondo gruppo è stato sommi-
nistrato Chai hu tang al dosaggio di 240mg/kg. Al
terzo gruppo sono stati somministrati radix
Bupleuri, rhizoma Pinelliae e rhizoma Zingiberis
al dosaggio di 130mg/kg. Al quarto gruppo è stata
somministrata una soluzione salina di fosfato
tamponata. La nefrite passiva di Heyman è stata
indotta nei ratti con una singola iniezione di 1.8ml
di antisiero anti FxlA 5 giorni dopo l’iniezione
intraperitoneale descritta. La proteinuria giorna-
liera è stata monitorata 3, 7, 10 e 15 giorni dopo
l’iniezione di antisiero. Tutti i ratti sono stati
soppressi al 15° giorno.
5. Analisi della proteinuria: i ratti erano custoditi
individualmente nelle gabbie metaboliche ed
avevano libero accesso all’acqua per permettere
la raccolta delle urine della 24 ore.
6. Analisi con immunofluorescenza. I reni dei
ratti sono stati sottoposti a congelamento rapido in
N esane precongelato e mantenuti a -70˚C. Con il
criostato (Sakura, Tokyo, Giappone) sono state
ottenute le sezioni di 3 micron. Una parte delle
sezioni sono state colorate con immunoglobuline
anticoniglio marcate con FITC (DAKO-Patts,
Glostrup, Danimarca) adsorbite con siero intero
di ratto. Una parte sono state colorate con C3
antiratto marcato con FITC (Cappel, West Chester,
PA) oppure con immunoglobuline antiratto mar-
cate con FITC (DAKO). È stato usato un micro-
scopio a fluorescenza Olympus (Tpkyo, Giappo-
ne) fornito di epilluminazione (VANOX).
7. Microscopia ottica: i tessuti sono stati fissati in
formalina tamponata al 10%, immersi in paraffi-
na, tagliati in sezioni di 4 micron e colorati con
ematossilina ed eosina (H, E) oppure con acido
periodico di Schiff (PAS).
8. Indagini sierologiche: sono stati controllati la
protidemia sierica totale, l’albuminemia, la
creatininemia, la colesterolemia e l’azotemia.
9. Analisi statistica: i dati sono stati analizzati
utilizzando l’U test di Mann-Whitney.
RISULTATI
Proteinuria
La proteinuria è comparsa dal settimo giorno
dopo l’iniezione di anti-FxlA con andamento
ingravescente. Le osservazioni hanno dimostrato
l’azione inibitoria sulla proteinuria dei farmaci
cinesi e in particolare del Chai ling tang (Tabella
1).
L’analisi statistica ha dimostrato che, al decimo
giorno dopo l’iniezione di anti-FxlA, i valori della
proteinuria erano significativamente differenti tra
il gruppo trattato con Chai ling tang e il gruppo di
controllo (P<0.01) e tra il gruppo trattato con Xiao
chai hu tang e il gruppo di controllo (P<0.05). Al
quindicesimo giorno la differenza tra il gruppo
trattato con Chai ling tang e il gruppo di controllo
era ancora significativa (P<0.01). Non ci sono
state differenze tra i vari gruppi per quanto riguar-
da il volume urinario.
Immunofluorescenza. Nel gruppo di controllo
sono stati trovati, sulla parete dei capillari
glomerulari, le tipiche configurazioni granulari
delle immunoglobuline di coniglio IgS e del C3 di
63
ratto. In alcuni animali trattati con Chai ling tang
le configurazioni osservate erano quasi lineari e
l’intensità della fluorescenza era inferiore rispetto
al gruppo di controllo. Le immunoglobuline di
ratto sono state rinvenute in entrambi i gruppi
senza la tipica configurazione granulare.
La microscopia ottica non ha rivelato differenze
DISCUSSIONE
L’effetto di Chai ling tang sulla proteinuria nella
nefrite passiva di Heyman è dimostrato. Poiché
non c’è contrazione della diuresi né modificazio-
ne dei valori difunzionalità renale si può supporre
che l’effetto non sia legato alla diminuzione della

Tabella 1.

PBS (controllo) Chai ling tang Xiao chai hu tang PBZ

3° giorno 7 (11.0) 25.4 (4.1) 18.4 (30.9) 15.2 (37.3)

7° giorno 24.9 (29.9) 2.2 (5.1) 2.8 (5.7) 5.2 (9.8)
10° giorno 126.2 (97.2) 13.7 (31.7)** 20.2 (27.6)* 55.1 (62.7)
15° giorno 276.5 (127) 52.2 (46.9)** 117.4 (119.4) 142.1 (89.7)

*P<0.05, **P<0.01 confrontato con il gruppo PBS di controllo.

Tabella 2. Risultati degli esami di laboratorio

PBS (controllo) Chai ling tang Xiao chai hu tang BPZ

Proteine totali 5.21 (0.5) 5.77 (0.21)* 5.68 (0.33) 5.64 (0.21)
Albumina 3.07 (0.85) 4.34 (0.26)* 4.02 (0.49) 3.89 (0.57)
Colesterolo 194.9 (56.4) 92 (14.6)** 107.8 (27.3)* 118.9 (30.98)*
19.86 (8.7) 15.27 (4.6) 16.24 (6.73) 14.36 (4.02)
Creatinina 0.44 (0.08) 0.44 (0.05) 0.42 (0.13) 0.45 (0.08)

*P<0.05, **P<0.01 confrontato con il gruppo PBS di controllo

tra i due gruppi. funzionalità renale come avviene nell’insuf-

Esami di laboratorio. Nelle fasi iniziali della nefrite
passiva di Heyman non si evidenziano alterazioni
della funzionalità renale. Perciò azotemia e
creatininemia erano nella norma. I valori della
protidemia totale e albuminemia e della
colesterolemia erano significativmente differenti
tra gruppo di controllo e il gruppo trattato con
Chai ling tang (P<0.05 e P<0.01 rispettivamente).
Differenze significative ci sono state anche tra il
gruppo di controllo e gli altri due gruppi dei
trattati per quanto riguarda la colesterolemia
(P<0.05).
ficienza renale. I meccanismi intimi di questa
azione non sono ancora chiari. Tuttavia dalla
immuno fluorescenza si possono ricavare alcune
ipotesi. Si ritiene che la deposizione di
immunocomplessi (IC) nella nefrite passiva di
Heyman abbia inizio con il legame tra anticorpi
eterogeni e corrispondenti antigeni (gp330) sulla
superficie delle cellule epiteliali del glomerulo e
con la successiva scomparsa dalla superficie e
migrazione verso le regioni sottoepiteliali. Questa
modificazione nella cinetica di formazione degli
IC può essere la causa del viraggio nell’immuno-
fluorescenza dalla configurazione lineare alla
configurazione granulare tipica. La minore pre-
senza di configurazione granulare tipica nel grup-
po trattato con Chai ling tang può essere causato
da un effetto inibitorio di Chai ling tang sulla
formazione di immunocomplessi. Questa inibi-

64
zione può, a sua volta, portare ad una insufficiente
attivazione del complemento e quindi ad un mino-
re danno renale. Gli studi sulla patogenesi della
nefropatia sperimentale si stanno facendo sempre
più approfonditi. C’è accordo generale sul fatto
che l’insorgenza della proteinuria nella nefrite
passiva di Heyman sia mediata dall’attacco sulla
membrana del complesso C5b-9 formatosi dal-
l’attivazione del complemento che si aggrega
sulle cellule epiteliali del glomerulo. La minore
granularità e/o minore intensità all’immuno-fluo-
rescenza del C3 di ratto nel gruppo trattato con
Chai ling tang dimostrano che il composto può
inibire il processo di formazione degli IC, causare
una minore attivazione del complemento e quindi
diminuire l’attacco sulla membrana del comples-
so C5b-9.
È possibile che le differenze nei valori di labora-
torio tra i gruppi siano il risultato dell’inibizione
della proteinuria. Di questo effetto possono essere
responsabili alcuni componenti di Chai ling tang
oppure tutte le 12 erbe di cui è composto in una
sorta di azione sinergica.
65
 massoterapia
Effetto della massoterapia
sul metabolismo dei radicali liberi in vivo, in pazienti con prolasso del disco
intervertebrale e spondilopatia cervicale
Li Zongmin, Liu Jingwei, Wu Yihua* Wang Maoyin, Fang Min, WangYulong** Zhou
Wei***
La superossido dismutasi, scavenger
endogeno dei radicali liberi, e la catalasi
ematica erano inferiori rispetto al gruppo di
controllo di individui sani, in due gruppi di
pazienti con prolasso del disco inter-
vertebrale e spondilopatia cervicale. Al
contrario erano più elevati i radicali -SH ad
indicare un disturbo metabolico dei radica-
li liberi. Dopo la massoterapia la superossido
dismutasi e la catalasi ematica erano au-
mentate, mentre il perossido lipidico e i
radicali -SH nelle urine erano diminuiti. Le
modificazioni dimostrano la correlazione
tra le modificazioni avvenute nel sangue e
quelle avvenute nelle urine.
Il massaggio è una pratica terapeutica non invasiva
della MTC da migliaia di anni. La sua efficacia è
dimostrata da numerosi dati clinici. Esistono po-
chi lavori sul meccanismo della massoterapia e
quelli esistenti sono concentrati solo sugli effetti
nei confronti di nervi e neurotrasmettitori. Nel
1991 Maoyin et al. hanno messo in evidenza come
il massaggio possa influenzare in vivo il metabo-
lismo dei radicali liberi. Il presente lavoro riguar-
da 96 pazienti sofferenti di prolasso del disco
intervertebrale lombare e spondilopatia cervicale.
È stato studiato il metabolismo dei radicali liberi
in vivo in considerazione delle degerazioni retro-
grade e delle modificazioni patologiche stretta-
mente collegate all’alterazione delle funzioni
* Department of TCM Orthopedics, Railway General
Hospital, Ministry of Railway, Beijing
** Department of Biochemistry, Anhui Medical College,
Hefei, Anhui Province
*** Health Center for Women and Children, Hefei province
66
cellulari che si hanno in queste due patologie.
SELEZIONE DEI PAZIENTI E METODO
DI TRATTAMENTO
Selezione dei pazienti
La diagnosi di prolasso del disco intervertebrale
lombare e di spondilopatia cervicale è stata for-
mulata in base alla clinica con il supporto della
radiografia standard e in alcuni casi della TAC e
della RMN. Tutti i casi erano esenti da patologie
complicanti.
Divisione in gruppi dei pazienti e
trattamento
I pazienti sono stati divisi in due gruppi:
– gruppo con prolasso del disco intervertebrale
lombare: 44 pazienti di cui 38 maschi e 6 femmi-
ne. L’età andava da 16 anni a 72 anni, media 45.7
anni. La durata della malattia andava da 2 settima-
ne a 20 anni. Tutti i pazienti sono stati trattati con
le stesse manipolazioni: impastamento con le dita
e il palmo della mano, presa lombare, scuotimento,
pressione puntiforme-agopressione, trazione del-
le spalle, trazione delle gambe, trazione laterale.
Durata del trattamento 20 min.
– gruppo con spondilopatia cervicale: 52 pazienti
di cui 32 maschi e 20 femmine. L’età andava da
34 a 73 anni, media 55.3 anni. La durata della
malattia andava da 2 settimane e 13 anni. I pazien-
ti sono stati trattati con le seguenti manipolazioni:
impastamento dei muscoli cervicali, spinta verso
l’alto e presa degli arti superiori, impastamento e
presa delle spalle, pressione digitale-agopressione,
pizzicamento dei tendini, impastamento con le
dita, pizzicamento dei muscoli e spinta. Durata
del trattamento 20 min.
– Gruppo di controllo: 24 individui sani di cui 16
maschi e 8 femmine, di età media 47.7 anni.
Dodici individui hanno subito il trattamento del
primo gruppo e dodici il trattamento del secondo
gruppo.
Indicatori biochimici e metodo di
determinazione
Sono stati prelevati campioni di urina in condizio-
ni di digiuno 24 ore prima e 24 ore dopo il
trattamento, in ciascun gruppo. In alcuni casi
sono stati prelevati anche dei campioni di sangue
Tabella 1.Modifiche dell’escrezione urinaria dei radicali - SH (mmol/L) prima e dopo massoterapia nei
tre gruppi
Controlli vari
(24 casi)
Prima del trattamento 197±26.5
Dopo 1 trattamento 199±24.0
Dopo 2 trattamenti 115±75.6
Dopo 3 trattamenti 139±77.6
Dopo 4 trattamenti 189±82.7
dai lobi auricolari. Le urine sono state raccolte 5
volte, prima del trattamento e dopo la prima,
seconda, terza e quarta seduta. I campioni di
sangue sono stati raccolti in genere tre volte,
prima del trattamento e dopo la prima e seconda
seduta. Durante la terapia non erano ammessi
farmaci e si richiedeva ai pazienti di interrompere
l’attività sessuale. Nelle pazienti femmine i cam-
pioni non erano raccolti durante il mestruo e per
una settimana a seguire. In tutti i gruppi sono stati
esaminati gli stessi indicatori biologici. Per la
determinazione dei radicali-SH è stato usato il
metodo colorimetrico. Per la determinazione del
perossido lipidico urinario è stato usato il metodo
di Chen Shunzhi modificato. Per la determinazio-
ne della superossido dismutasi è stato usato il
metodo dell’autossidazione al pirogallolo modifi-
cato. L’attività della catalasi ematica è stata
determinata con il metodo di Aebi migliorato
dall’autore.
RISULTATI DEI DOSAGGI DEGLI INDICATORI
BIOCHIMICI
Modificazioni dell’escrezione urinaria di radicali
-SH e perossido lipidico
Secondo l’autore il limite massimo di escrezione
urinaria di radicali-SH negli adulti normali è
260mmol/L. La tabella 1 mostra che nei pazienti
con prolasso del disco intervertebrale lombare e
spondilopatia cervicale l’escrezione urinaria di -
SH prima del trattamento è superiore ai valori
normali dedotti dal gruppo di controllo e dalla
letteratura. Dopo la massoterapia, l’escrezione
urinaria di -SH diminuisce gradualmente in en-
trambi i gruppi e si riporta nel range di normalità.
Prolasso disco intervertebrale Spondilopatia cervicale
(30casi) (40 casi)
384±140 428±151
269±137 156±43.1
243±43.6 193±39.5
164±44.4 163±33.3
156±29.5 105±21.0
Nel gruppo con prolasso del disco intervertebrale
lombare la diminuzione dell’escrezione urinaria
di -SH è del 30% dopo la prima seduta e del 60%
dopo la quarta seduta (auto-controllo, controllo
interno P<0.01). Nel gruppo con spondilopatia
cervicale la diminuzione è del 64% dopo la prima
seduta e del 76% dopo la quarta seduta (controllo
interno P<0.01). Nel gruppo di controllo non ci
sono state modificazioni significative.
La tabella 2 mostra che non c’erano differenze
significative tra i tre gruppi nell’escrezione urinaria
di perossido lipidico prima del trattamento. Nel
gruppo con prolasso del disco intervertebrale lom-
bare c’è stata una caduta del 30% dopo la quarta
seduta (controllo interno P<0.01) e nel gruppo
con spondilopatia cervicale una caduta del 32%
(controllo interno P<0.01). Nel gruppo di control-
lo non ci sono state modificazioni significative.
Variazioni del contenuto ematico della superossido
67
dismustasi e attività della superossido dismutasi-like
urinaria
Dalla tabella 3 si deduce che il contenuto ematico
di superossido dismutasi nel gruppo con prolasso
del disco intervertebrale lombare e con
spondilopatia cervicale erano prima del tratta-
mento inferiori rispettivamente del 29% e del
17% rispetto al gruppo di controllo; anche l’atti-
vità superossido dismutasi-like urinaria era infe-
Risultati sul monitoraggio dell’attività della catalasi
ematica
Prima del trattamento, l’attività della catalasi
ematica (costante di tasso di reazione/g proteine)
era in 29 casi del gruppo con prolasso del disco
intervertebrale lombare 460±34.1(M+-DS) e in
30 casi con spondilopatia cervicale 413±44.1(M+-

Tabella 2. Modifiche della escrezione urinaria di LPO (µmol/l) prima e dopo il trattamento nei tre gruppi

Controlli vari Prolasso del disco intervertebrale Spondilopatia cervicale

(24 casi) (44casi) (52 casi)

Prima del trattamento 3.56±0.59 3.67±1.16 3.56±0.34

Dopo 1 trattamento 4.56±0.57 3.84±1.17 2.61±0.21
Dopo 2 trattamento 3.34±0.53 3.90±3.52 2.80±0.24
Dopo 3 trattamento 3.62±0.65 3.00±0.65 3.25±0.28
Dopo 4 trattamento 3.92±0.62 2.60±0.56* 2.45±0.26

Tabella 3. Modifiche del contenuto ematico di SOD (U/g proteine) e dell’attività SOD-like (U/ml) prima
e dopo il trattamento nei tre gruppi

Controlli vari Prolasso del disco intervertebrale Spondilosi cervicale

(24 casi) (37 casi) (47 casi)

Contenuto ematico di SOD

Prima trattamento 2183±235 1541±151 1807±75.7
Dopo trattamento 2217±514 1952±192 2526±106
Attività SOD-like urinaria
Prima trattamento 25.64±3.19 23.65±1.99
Dopo trattamento 31.90±3.67 29.74±3.20

riore rispettivamente del 20% e del 25% rispetto
al gruppo di controllo (31.87U/ml). Dopo due
sedute di massoterapia il contenuto ematico di
superossido dismutasi è aumentato nei due gruppi
rispettivamente del 26% e del 39% (controllo
interno nei due gruppi P<0.01). Contem-
poraneamente è aumentata l’attività superossido
dismutasi-like urinaria rispettivamente del 24% e
del 25% (controllo interno nei due gruppi P<0.01).
Nel gruppo di controllo non ci sono state
modificazioni. I risultati mostrano la relazione tra
modificazioni ematiche della superossido
dismutasi e l’attività superossido dismutasi-like
urinaria prima e dopo il trattamento.
DS). Nel gruppo di controllo era
499±25.8(M±DS). Dopo due sedute l’attività è
aumentata a 640±38.6 e 529±32.1 rispettivamen-
te. Rispetto ai valori precedenti il trattamento,
l’incremento è stato del 29% e del 22% rispettiva-
mente. Nel gruppo di controllo non ci sono state
modificazioni significative.
Relazione tra l’escrezione urinaria di -SH ed effetto
terapeutico della massoterapia
Le osservazioni sono state eseguite su alcuni
pazienti con prolasso del disco intervertebrale
lombare. Prima del trattamento il grado medio di

68
elevazione della gamba distesa a paziente supino
era 46.5 gradi e l’escrezione urinaria media di -SH
era 384 mmol/L. Dopo 4 sedute il grado di
elevazione medio della gamba distesa era 67.5
gradi (aumento circa del 32%) e l’escrezione
urinaria media di -SH era 156mmol/L (diminu-
zione del 60%). Tra i due indici è evidente una
correlazione inversa. Inoltre, nei pochi pazienti
che hanno tratto poco beneficio dal massaggio
non c’è stata la diminuzione dell’escrezione
urinaria di -SH. In alcuni casi, al contrario, si è
verificato un incremento. È quindi ragionevole
ipotizzare che la modificata escrezione urinaria di
-SH può essere presa come indice oggettivo e
sensibile per valutare l’efficacia del massaggio.
Anche l’escrezione urinaria di perossido lipidico
è strettamente correlata all’efficacia terapeutica
del massaggio. Nei pazienti che hanno ottenuto
poco beneficio dalla terapia l’escrezione urinaria
di perossido lipidico è rimasta a valori superiori
alla norma prima e dopo il trattamento. Per es. in
un paziente in cui il massaggio è stato poco
efficace, i valori sono stati 5.95micromol/l prima
del trattamento e dopo la prima, seconda terza e
quarta seduta rispettivamente 4,46, 6.13, 5.58 e
5.71micromol/l.
DISCUSSIONE
I risultati hanno dimostrato che in entrambi i
gruppi ci sono state alterazioni di vario grado del
metabolismo dei radicali liberi. Il fenomeno può
avere due spiegazioni. La pressione persistente
sull’area affetta e sulle aree limitrofe causa ano-
malie microcircolatorie, e quindi uno stato di
ischemia cronica che, a sua volta, si ripercuote
sulla sintesi proteica. Questa è forse la ragione
della caduta di scavegers endogeni quali la
superossido dismutasi e il relativo incremento di
radicali liberi. A sua volta l’ischemia cronica è
una causa di produzione di radicali liberi
superossido. L’aumento indiretto e diretto dei
radicali liberi porta facilmente al danno tissutale.
I componenti più vulnerabili all’attacco dei radi-
cali liberi sono gli acidi grassi poliinsaturi e le
proteine con gruppi -SH che compongono le mem-
brane cellulari ivi, comprese le membrane dei
neuroni e le membrane sinaptiche. La conseguen-
za è la formazione di superossido lipidi ed accu-
mulo di gruppi -SH che, a loro volta, alterano la
permeabilità e i trasporti ionici della membrana.
La dimostrazione è l’aumentata escrezione urinaria
di -SH e la perdità di ione K+. Anche la caduta di
glutatione ridotto diminuisce il potere di scavenger
verso i radicali liberi. L’aumento di -SH e ioni K+
nello spazio extracellulare, unitamente all’aumento
di chinine indotto dall’ipossia cronica, possono
essere una causa importante nella genesi del dolo-
re.
La manipolazione appropriata, in massoterapia,
può lentamente migliorare l’ischemia cronica dei
tessuti (naturalmente anche per un meccanismo
neuro-umorale) e quindi migliorare il metaboli-
smo dei radicali liberi. È noto che l’agopuntura
stimola la sintesi di neurotrasmettitori (sostanze
messaggere). È ragionevole ipotizzare che anche
il massaggio possa avere effetti simili, con relati-
vo beneficio sul funzionamento in generale del
metabolismo cellulare. È ben chiaro che la
superossido dismutasi è un fattore che influenza
in vivo la generazione e la diminuzione dei radi-
cali liberi. Ogni volta che i radicali liberi aumen-
tano, aumentano anche le reazioni tissutali della
superossido dismutasi. Il fenomeno è stato osser-
vato in alcuni pazienti dei due gruppi. Sono state
studiate l’attività ematica della glutatione
perossidasi e l’attività della glutatione perossidasi-
like urinaria. Le due attività erano diverse prima e
dopo il trattamento. Allo stato attuale sono ancora
pochi i lavori sul meccanismo del massaggio e
ancora meno quelli che si interessano dei livelli
intimi molecolari o del metabolismo dei radicali
liberi. Sono quindi necessari ulteriori studi perché
molti aspetti importanti rimangono ancora oscuri.
69
 Effetti del massaggio sulla funzionalità ventricolare
sinistra in pazienti con cardiopatia ischemica
Guan Zheng* Zheng Guiqiu**
Gli autori hanno trattata dal 1987 la
cardiopatia ischemica con il massaggio. Ne
hanno osservato gli effetti sulla funziona-
lità cardiaca, sull’ECG, sulla pressione
arteriosa e sulla lipidemia.
Dati generali
Si tratta di 50 casi di cardiopatia ischemica dia-
gnosticata in base ai criteri fissati nel Simposio
Nazionale di Medicina Cinese e Occidentale Inte-
grata sulla Prevenzione e Trattamento della
Cardiopatia Ischemica, tenutosi nel 1979. In tutti
i 50 casi c’erano i segni tipici dell’angina pectoris
o alterazioni dell’ECG a riposo. Il gruppo era
composto da 30 maschi e 20 femmine di età
compresa tra 30 e 69 anni, media 54 anni. La
durata della patologia andava da 1 mese a 30 anni,
media 5 anni. 25 pazienti erano ricoverati mentre
gli altri 25 erano esterni.
Metodo di trattamento
1. Manipolazioni: manovra di spinta con un dito,
manovra di spinta in avanti con 5 dita, pressione
e movimento avanti-indietro, carezzamento con il
palmo della mano e scuotimento con il palmo
della mano.
2. Aree e agopunti del massaggio: il dorso, il
torace, principalmente l’area precordiale, la re-
gione cervicale inferiore, dazhu (11BL), fengmen
(12BL), feishu (13BL), jueyinshu (14BL), xinshu
* Department of Massage, The Affiliated Hospital od
Shandong College of TCM, Jinan City
** Laboratory of Special Examinations, The Affiliated
Hospital of Shandong College of TCM, Jinan City
70
(15BL), dushu (16BL), thanzhong (17CV), rugen
(18ST) a sinistra, tianchi (1PC), jiquan (1HT),
tianquan (2PC), neiguan (6PC) e daling (7PC)
3. Modalità delle manovre
a. Il paziente siede su uno sgabello quadrato, con
i muscoli rilassati, respirando con naturalezza. Il
massaggiatore è in piedi, dietro al paziente, e fa
pressione con un dito sulla regione cervicale infe-
riore per 2-3 min per rilassare i muscoli e produrre
una sensazione di leggero calore. Poi, con i pollici
fa pressione avanti e indietro per 5-7 min da dazhu
(11BL) a geshu (17BL) lungo il canale della
vescica su entrambi i lati, soffermandosi su feishu
(13BL), xinshu (15BL) e geshu (17BL).
b. Il massaggiatore cerca attorno al processo spi-
noso della 5a dorsale un punto sensibile che tratta
con manovra di pressione e spinta per 1-2 min.
c. Il massaggiatore si pone dietro al paziente,
leggermente a destra o a sinistra, e pratica con
decisione una manovra di spinta su e giù con le 5
dita sulla regione cervicale inferiore e sull’area
delle spalle e del dorso per 2-3 min fino a che il
paziente avverte una sensazione di calore. Poi con
3 dita pratica una manovra di spinta verso il basso
e medialmente dalla spalla destra e sinistra alter-
nativamente verso il torace fino a che il paziente
avverte una sensazione di calore. Le dita toccano
la pelle dolcemente ma con fermezza per evitare
di solleticare il paziente.
d. Il massaggiatore è sul lato destro del paziente,
con la mano sinistra appoggiata al dorso del
paziente. Con la punta del medio della mano
destra pratica una manovra di pressione e spinta
sui punti thanzhong (17CV), rugen (18ST) di
sinistra, e tianchi (1PC) di sinistra, un minuto
ciascuno. Poi con indice, medio e anulare della
mano destra pratica un massaggio circolare in
direzione oraria sull’area precordiale, con dolcez-
za per 2-3 min. ad una frequenza di 70-80 passaggi
per minuto. Poi con le palme distese percuote
energicamente le aree precordiale e retrocardiaca.
Durante quest’ultima manovra al paziente viene
richiesto di stare molto rilassato e di concentrarsi
sulle aree cardiache.
e. Il massaggiatore preme e impasta braccio e
avambraccio del paziente con entrambi le mani.
Con la punta del dito esercita un’agopressione sui
punti jiquan (1HT), neiguan (6PC) e daling (7PC)
per un minuto ciascuno. Poi massaggia le dita del
paziente e le allunga con forza, quindi le afferra
per scuotere entrambe le braccia del paziente.
Infine, per terminare, pinzetta e preme sui punti
jianjing (21GB).
Se il paziente soffre di cefalea o capogiri, il
massaggiatore esercita la manovra di pressione
sull’arcata zigomatica partendo dalla linea me-
concludere, pinzetta il cuoio capelluto del vertice
con le 5 dita per 3-5 volte.
Indici di osservazione e risultati
Per registrare le modificazioni dei sintomi e della
funzionalità del cuore sinistro prima e dopo il
massaggio è stato usato un RM-6000 Model 8.lead
Physiological Reecorder (vedi tabelle 1 e 2).
Sommario e commenti
1. La tabella 1 mostra come il massaggio effettiva-
mente tratti i sintomi della cardiopatia ischemica.
Tutti i pazienti hanno sperimentato un beneficio
dal punto di vista cenestesico. Dalla tabella 2 è
evidente la caduta del rapporto a/E-O che signifi-
ca una caduta della pressione ventri-colare
telediastolica. Il rapporto PEP/LVET riflette la

Tabella 1. Effetto sintomatico della massoterapia (immediato e nelle prime due ore dopo le sedute)

Sintomi Prima del trattamento Dopo il trattamento Percentuale di remissione

N (%) N (%) (%)

palpitazioni 39 (78%) 8 (16%) 79%

oppressione toracica 42 (84%) 2 (4%) 95%
angina pectoris 35 (70%) 15 (30%) 57%
dispnea 32 (64%) 2 (4%) 93%
vertigini 20 (40%) 3 (6%) 85%
cefalea 22 (44%) 4 (8%) 71%
astenia 33 (66%) 20 (40%) 39%

Tabella 2. Funzione cardiaca sinistra prima e dopo la massoterapia

a a/E-0 (%) Q-S2 LVET PEP PEP/LVET

(%)

Prima del 78.92 14.68 397.60 285.20 132.00 40.06

trattamento ± 19.80 ±4.57 ±29.15 ±25.47 ±17.60 ±8.75
Dopo 73.50 11.31 396.90 292.90 101.40 34.96
trattamento ±18.41 ±4.52 ±26.90 ±22.54 ±16.70 ±6.20

P >0.05 <0.05 >0.05 >0.05 <0.05 <0.05

diana verso l’indietro per 30-50 volte. Poi sulla
fronte, sulle arcate sopraciliari, sull’area tempo-
rale, partendo dalla linea mediana e dirigendosi
verso i lati per 20-30 volte. La stessa manovra si
effettua per il punto yingxiang (20LI). Infine, per
funzionalità ventricolare nelle pause. La caduta di
questo rapporto significa il miglioramento della
funzione ventricolare. In sintesi, i miglioramenti
sono avvenuti tramite la diminuzione della pres-
sione telediastolica, il miglioramento della forza

71
contrattile e la riduzione della pressione arteriosa.
2. I miglioramenti dei parametri di funzionalità
cardiaca tramite il massaggio sono avvenuti solo
nei pazienti in cui la patologia era insorta di
recente. Nei casi cronici c’è stato solo un miglio-
ramento sintomatico.
3. Le manovre del massaggio devono essere dolci
e ferme, non dure e violente e la localizzazione dei
punti deve essere precisa. La frequenza nelle
manovre di spinta e carezzamento deve essere
72
simile a quella cardiaca, 70-80 per min. Il paziente
deve cooperare rimanendo rilassato, respirando
con naturalezza e concentrandosi sull’area
precordiale per avvertire la sensazione di calore.
Anche il massaggiatore deve respirare con natura-
lezza e concentrarsi sulle mani che lavorano.
4. Alcuni pazienti sono stati trattati di continuo
per 2-3 mesi. Oltre agli effetti immediati del
massaggio hanno ottenuto beneficio per quanto
riguarda i sintomi, la funzione cardiaca, la pres-
sione arteriosa e l’assetto lipidico.
 notizie
Panorama del trattamento con agopuntura della pa-
ralisi periferica del facciale
in questo ultimo decennio
He Shuhuai, Zhang Honglin, Liu Rong*
La paralisi del facciale o paralisi di Bell è
una patologia comune che colpisce fre-
quentemente gli adulti di età compresa tra
20-40 anni, prevalentemente donne.
In accordo con la medicina tradizionale
cinese, la patogenesi si ritrova nell’in-
vasione dei meridiani principali e seconda-
ri da parte del vento-freddo o nella mancan-
za di una resistenza fisica dovuta ad un
deficit o ad un eccesso di yang di fegato con
disturbi della circolazione del qi nell’area
facciale, con una disarmonia del qi e san-
gue, malnutrizione di muscoli e tendini,
compromissione della contrattilità e rilas-
samento dei medesimi.
La moderna medicina classifica la paralisi
facciale in due categorie, la centrale e la
periferica: la prima è causata da lesioni
vascolari cerebrali o tumori intracranici, la
seconda da paralisi dei nervi locali dovute
ad infiammazioni acute non purulente o da
altre cause.
Per trattare la paralisi periferica del facciale
esistono molte modalità terapeutiche che
usufruiscono dell’agopuntura con buoni
risultati.
Descriviamo qui di seguito un panorama
tratto da 50 articoli pubblicati su riviste
specializzate in questo ultimo decennio.
* Department of Acupuncture and Massage, Beijing
University of TCM and Pharmacy
Tipi di paralisi facciale in accordo alla sindrome
differenziale e localizzazione
Il dr. Wu Xuchu ed altri classificano la paralisi di
Bell in 7 tipi: 1. attacco dei collaterali da parte del
vento perverso, 2. invasione di vento-freddo, 3.
stagnazione di vento-calore, 4. ostruzione dei
collaterali da parte di vento-umidità, 5. stasi di qi
e sangue, 6. deficit di milza e sangue, 7. insuffi-
cienza di fegato e rene.
Alcuni autori eliminano dalla classificazione la
patologia da vento perverso e quindi hanno solo 6
gruppi, mentre He Shuhuai suggerisce solo 4
raggruppamenti: 1. ostruzione da vento-freddo, 2.
invasione dello stomaco da vento-freddo, 3. umi-
dità-calore nel fegato e vescicola biliare, 4. deficit
di fegato e rene.
Considerando la localizzazione della patologia
possono essere colpiti il tratto stilomastoideo, il
tratto del nervo della corda timpanica, il segmento
del nervo stapedio, il ganglio genicolato, il nervo
petroso superficiale.
Il quadro morboso della paralisi facciale com-
prende stadi iniziali e tardivi; lo stadio iniziale
della patologia è una sindrome da eccesso o da
deficit con eccesso. Il complesso sintomatologico
da eccesso è causato da una ostruzione dei
collaterali da catarri-vento o umidità-calore del
fegato o vescicola biliare o da un danno dei
meridiani principali e secondari da trauma o
stagnazione del qi di fegato che, come conseguen-
za, provocano stasi di qi e sangue. Il deficit con
eccesso è un deficit di qi e sangue, con indeboli-
mento delle difese organiche ed invasione dei vasi
secondari da parte di vento-freddo (o vento-calore
o vento-umidità). Nell’ultimo stadio, dopo pro-
lungata malattia, il paziente inizia ad accusare il
73
complesso sintomatologico da deficit, con deficit
di fegato e rene, deficit sia di qi che di sangue,
deficit di milza e sangue, eccesso di yang di fegato
e agitazione di vento di fegato.
Selezione dei punti per il trattamento
I punti selezionati per il trattamento della paralisi
facciale sono principalmente locali, dei 6 canali
yang del volto. Il numero dei punti selezionati è
largo anche se, generalmente, ne vengono utiliz-
zati una decina. Tra i punti distali, quelli che
maggiormente sono usati sono hegu (4LI), zusanli
(36ST), taichong (3LR), mentre altri 20 punti
sono usati in rapporto ai sintomi differenziali e
alle condizioni del paziente.
1. Punti locali: i più frequentemente usati sono
jiache (6ST), dicang (4ST), sibai (2ST), xiaguan
(7ST), yingxiang (20LI) e quanliao (18SI) ed
anche daying (5ST), juliao (3ST), chengqi (1ST)
e la mucosa buccale (con sanguinamento).
I punti locali per il trattamento della paralisi del
muscolo frontale sono principalmente yangbai
(14GB), zanzhu (2BL), taiyang (9 extra), jingming
(1BL), sizhukong (23TE), yuyao (6extra) e
tongziliao (1GB).
I punti renzhong (26GV) e chengjiang (24CV)
sono spesso usati nel trattamento della distorsione
del philtrum e del solco mentolabiale.
Per il trattamento del dolore postauricolare sono
usati fengchi (20GB), yifeng (17TE), tinghui (2GB)
e wangu (12GB).
2. Punti distali: i punti distali sono principalmente
hegu (4LI), zusanli (36ST), taichong (3LR) e i
punti collegati allo yang ming quali zhongwan
(12CV), tianshu (25ST), quchi (11LI), jing (Well)
punti della mano e del piede yang ming e shousanli
(10LI).
In accordo con le differenti sindromi, per regolare
la funzione del fegato e della vescica biliare ven-
gono usati i punti waiguan (5TE), zulinqi (41GB),
zuqiaoyin (44GB), neiguan (6PC), yanglingquan
(34GB), xingjian (2LR) e zhongzhu (3TE), men-
tre, per nutrire il fegato e il rene, vengono usati
shenshu (23BL), taixi (3KI) e sanyinjiao (6SP).
Modalità e manipolazioni
74
nel trattamento
Esistono 20 modalità di trattamento per la paralisi
del facciale, qui di seguito vengono descritte
quelle effettuate con l’uso degli aghi.
1. Elettro-agopuntura: inseriti gli aghi nei punti
prescelti, questi sono collegati ad un
elettrostimolatore dopo aver fatto arrivare il qi,
altra metodica è quella di inserire gli aghi tra le
fibre muscolari del volto e poi applicare a questi
una corrente elettrica, generalmente usando il
modello G6805-1 elettroterapeutic set.
Onde continue ed onde “rarefatte” e “condensate”
o le due modalità alternate sono i tipi di corrente
usati nella paralisi muscolare, in modo da stimo-
lare le minori contrazioni, visto che il paziente
deve tollerare tale corrente per 20 minuti. È
consigliabile usare una stimolazione media di
60Hz per i pazienti negli stadi iniziali o in una
condizione media ed una stimolazione forte di 90-
120Hz in pazienti in stadi cronici o con gravi
sintomi. La elettro agopuntura può anche essere
usata in associazione con la magnetoterapia, in
grado di produrre un effetto analgesico.
2. Aghi abbinati a moxibustione o a riscaldamento
dell’ago: questa metodica è applicata in patologie
costituzionali con minor resistenza corporea o in
pazienti in deficit per una patologia protratta e a
lento recupero. il dr. Ma Fuchang usa “gli otto
metodi della tartaruga intelligente” per aprire gli
agopunti. Nei giorni yang, dopo aver fatto perce-
pire l’arrivo del qi, vengono inseriti pezzetti di
moxa accesa sulla punta degli aghi o viene scalda-
to il punto per almeno 28.8 minuti; nei giorni yin
gli agopunti sono stimolati con l’ago a fior di
pruno fino al sanguinamento, poi viene applicata
la coppettazione.
3. Massaggio: viene usato abbinato all’agopuntu-
ra o alla moxibustione. La terapia digitale può
essere usata applicando la pressione,
l’impastamento, pizzicando o punzecchiando i
punti in maniera simultanea e bilateralmente. La
manipolazione può essere mite nei casi con qua-
dro sintoma-tologico da eccesso e più forte nei
casi che presentano deficit. Le dita possono far
pressione e sfregare sui muscoli mimico fino a
provocare una sensazione di calore ed
arrossamento. Il paziente è avvisato che dovrà poi
fare il massaggio.
4. Sanguinamento dei punti: il paziente risciacqua
la bocca con una soluzione di acido borico al 3%
e la guancia colpita è rovesciata in modo da
esporre la mucosa buccale.
L’operatore usa un ago n. 3 ed infigge il punto
corrispondente a dicang (4ST) dalla parte interna
della bocca come primo punto, poi aggiunge lun-
go la linea dell’occlusione dentale 2 punti a di-
stanza di 0.5 cm dietro il precedente e 4 punti a 0.5
cun sopra e sotto la linea per un totale di 7 punti.
L’ago triangolare è utilizzato con la tecnica del-
l’uccello che becca ad una profondità di 1-2 mm,
per 20 volte, in un’area di 3 mm attorno ai punti
selezionati, con fuoriuscita di sangue e leggero
dolore.
Ciascuna venula ingorgata presente nell’area è
accuratamente punzecchiata e fatta sanguinare.
Alcuni autori applicano anche pasta di senape
nell’area compresa tra dicang (4ST), jiache (6ST)
e xiaguan (7ST).
5. Terapia irritativa (vescicolante): ban mao
(Mylabris), ba dou (fructus Crotonis) e sheng
jiang (rhizoma Zingiberis recens) sono schiaccia-
ti e ridotti ad un impiastro da applicare su xiaguan
(7ST) in modo da indurre una vescicola; il liquido
prodotto all’interno della vescicola può essere
fatto fuoriuscire dal bordo inferiore oppure la
vescicola è lasciata asciugare, fino a che la crosta
non cade. L’impiastro è applicato ogni 7-10 gior-
ni.
6. Altre modalità di trattamento: l’auricolo-ago-
puntura, l’oculoagopuntura, la craniopuntura, il
sanguinamento con ago a fior di pruno e l’aggiun-
ta della coppettazione, l’infissione di aghi con
l’aggiunta dei raggi infrarossi, la terapia per inci-
sione, la terapia iniettiva sui punti di agopuntura e
la laserterapia.
Attualmente, durante lo stadio iniziale, quando il
paziente presenta una sindrome da eccesso o da
deficit con eccesso, l’agopuntura è usata in di-
spersione oppure sia in dispersione che
tonificazione, riscaldando gli aghi o usando l’ago
a fiore di pruno per disperdere il freddo e liberare
i meridiani principali e secondari. Questo è il
principio usato come terapia sintomatica nelle
forme acute. Durante gli stadi avanzati, la carica
patogena decresce e l’energia del paziente è esau-
rita ed in deficit; viene quindi usata la metodica di
tonificazione a sostegno dell’energia vitale e per
sottomettere l’energia perversa usando il metodo
dell’infissione multipla e del punzec-chiamento
poco profondo. Il punzecchiamento poco profon-
do implica che l’infissione dell’ago non sia supe-
riore ai 2-3 fen e l’infissione multipla implica che
la scelta dei punti o la zona da picchiettare sia in
accordo con la zona colpita.
Usando tali metodiche, il consumo del qi e del
sangue può essere evitato con migliori risultati
terapeutici e minori complicazioni. La
moxibustione con il bastoncino può essere usata
per disperdere il patogeno e supportare l’energia
vitale.
Controindicazioni: il paziente deve evitare vento
e freddo, condurre una vita regolare senza fatica
ed ansia, non assumendo cibi caldi o piccanti.
Dovranno essere evitati il vento del condizionato-
re durante l’estate e l’area facciale andrà protetta
dal vento e freddo nei periodi invernali.
Decorso clinico e risultati
In accordo con le statistiche tratte dai 50 articoli,
il trattamento più corto è di 2 giorni ed il più lungo
di 120 giorni, con una media tra 7 e 37 giorni.
L’effetto terapeutico dell’agopuntura è buono: la
letteratura riporta una percentuale minima di mi-
glioramento del 37.25% e massima del 100%, con
una media di 80.79%. Il dr. Zheng Huaiyue è
dell’opinione che i pazienti trattati con elettro
agopuntura abbiano miglior risultato rispetto a
quelli trattati con solo agopuntura.
Il dr. He Shuhuai ha rilevato che le patologie a
prognosi migliore sono quelle localizzate nei
meridiani, rispetto a quelle nei visceri. La percen-
tuale di lesioni vicine al forame stilomastoideo è
maggiore rispetto quelle dei livelli inferiori del
nervo facciale; nel caso di patologie di breve
durata, la prognosi è migliore rispetto a quelle di
lunga durata. Il dr. Jia Xiuqing ha notato che gli
effetti non sono in relazione con la durata del
processo patologico, ma al grado di degenerazio-
ne del nervo, all’età e alla costituzione del pazien-
te.
Studio sperimentale
Gli studi sperimentali fatti sulla paralisi del facciale
sono scarsi.
Lo studio dei raggi infrarossi durante il trattamen-
to della patologia con l’infissione del punto hegu
(4LI) ha rilevato un aumento della temperatura
75
della regione naso-buccale che porta la tempera-
tura della zona colpita ad avvicinarsi a quella
sana, indicando che l’agopuntura al punto hegu ha
un effetto terapeutico. È stato anche visto che,
quando i punti jing del canale yang ming della
mano e del piede vengono stimolati da impulsi
elettrici, producono punti positivi sulla superficie
del corpo lungo il meridiano; tali siti possono
essere rilevati per mezzo di un particolare martel-
letto, mostrando che l’agopuntura su questi punti
positivi è in grado di produrre effetti terapeutici
maggiori che usando i punti della zona lesa.
È stato anche notato un aumento della temperatu-
ra della zona colpita quando vengono stimolati i
76
punti hegu (4LI) e quchi (11LI), con propagazio-
ne di corrente da questi punti.
Un test prognostico indicatore è il test di
stimolazione elettrica usato nella paralisi periferi-
ca del facciale; esso ha dimostrato una percentua-
le maggiore di guarigione in assenza di
degenerazioni nervose rispetto ai casi in cui tale
quadro è presente; tuttavia vi sono casi di recupero
anche in presenza di completa degenerazione ner-
vosa. Il trattamento con agopuntura dimostra ef-
fetti terapeutici buoni in casi senza degenerazione
nervosa, mentre si hanno recuperi minori in quelli
con parziale o completa degenerazione nervosa.
La prognosi in casi con assoluta degenerazione
nervosa non è buona.
 Progressi della ricerca moderna sulla sindrome da
tumore da stasi di sangue e sul suo trattamento
Qi Yuanfu*
In questo articolo viene analizzata la sin-
drome da stasi di sangue (BSS) presente in
pazienti affetti da tumore maligno; viene
considerato il trattamento con metodiche in
grado di promuovere la circolazione del
sangue in modo da rimuovere la stasi
(PBCRBS); il tutto alla luce della MTC,
che analizza le cause patologiche all’origi-
ne del quadro e con la terapia cerca di
rimuoverle.
In ordine verranno descritte la natura della
BSS nei tumori ed il meccanismo di tratta-
mento, gli studi condotti negli ultimi anni
ed i progressi fatti.
Questo articolo vuol essere un panorama su
tali studi con un breve commento sugli
stessi.
STUDI SULLA BSS NEI TUMORI MALIGNI
La sindrome BSS è un quadro patologico collega-
to alla circolazione del sangue. La causa della
BSS è da ricercare sia nel blocco che nel rallenta-
mento della circolazione o in altri disordini ri-
guardanti comunque la circolazione.
Se consideriamo da una parte i disordini della
microcircolazione periferica, le patologie
emoreologiche e della coagulazione con la suc-
cessiva stasi ematica e dall’altra i cambiamenti in
corso di tumore, vediamo che molti studi che
riguardano la BSS partono proprio da questi punti
e tali ricerche stanno dando buoni risultati.
*Shanghai College of TCM, Shanghai
Tumori e disordini della microcircolazione
Quando i tumori maligni raggiungono un certo
stadio, i disordini periferici della microcircolazione
sono quasi d’obbligo: probabilmente essi sono in
rapporto al rilascio di alcuni prodotti bioattivi da
parte dei tessuti o cellule tumorali in grado di
entrare in circolo dopo esfoliazione.
Lu ed altri hanno trovato, in 40 pazienti, una
morfologia anomala delle anse capillari del solco
ungueale, con modificazioni emoreologiche ed
un quadro morfologico patologico dei capillari
stessi.
I capillari si presentano modificati, intrecciati e di
vario spessore con una circolazione all’interno
delle anse diminuita e perdita del normale quadro
morfologico ematico. Le cellule oscillano avanti
e indietro o non circolano o si aggregano all’inter-
no degli sfiancamenti.
Liu ed altri hanno riportato che il 67.8% dei 90
tumori maligni toracici presentano un campo ne-
buloso dell’ansa capillare del letto ungueale ed il
23.3% mostra un indefinito quadro anatomico
difficile da riconoscere; il fenomeno ora descritto
è maggiormente presente nel carcinoma esofageo,
seguito dal cancro preventricolare e, per ultimo,
nel tumore polmonare. È stato anche osservato
uno stato essudativo ed una dilatazione delle anse
capillari, con una circolazione completamente
bloccata o dismorfica. L’intervento chirurgico
non può migliorare i disordini della
microcircolazione già formati, tuttavia conside-
rando che le patologie tumorali hanno un risenti-
mento sistemico, accanto a trattamenti chirurgici
per migliorare la funzione circolatoria, è possibile
abbinare anche una terapia farmacologica e la
metodica PBCRBS è un trattamento di scelta.
Chen ed altri hanno studiato le modificazioni
77
della microcircolazione nei pazienti tumorali con
o senza la lingua viola, considerando la
microcircolazione della punta della lingua; i 2
gruppi non presentano grandi differenze nel
fenemeno essudativo delle anse capillari, eccetto
che per la microcircolazione della punta della
lingua in un primo gruppo, mentre i fenomeni di
stasi sanguigna, distensione, coagulazione e feno-
meni emorragici delle anse sono maggiormente
presenti nei pazienti con la lingua porpora. La
lingua color porpora è una tipica manifestazione
della BSS: se la lingua è o diviene rosso porpora
in pazienti con patologie tumorali, ciò sta ad
indicare la presenza di un severo disordine della
microcircolazione da stasi di sangue; il tumore è
suscettibile di metastasi e la prognosi è infausta.
Yang ed altri, studiando la relazione tra i disordini
della microcircolazione e le metastasi tumorali,
hanno osservato che nell’80% dei 50 pazienti con
tumore in stadio avanzato, erano presenti
microtrombi bianchi nella circolazione, ed il nu-
mero di tali trombi era proporzionale con la pro-
gressione del tumore.
Nei 50 casi, 11 presentavano fenomeni da stasi e
39 quadri di vasocostrizione o forme transitorie.
Le prime forme rispondono debolmente al tratta-
mento, mentre le seconde sono sensibili.
Tre dei pazienti con grave microtrombosi presen-
tano evidenti foci metastatici. In breve, l’osserva-
zione della microcircolazione periferica è fre-
quentemente condotta nell’ambito dello studio di
BSS nei tumori ed assume un significato clinico,
sia nell’ambito di verifica del BSS, sia in previsio-
ne del loro sviluppo.
Tumori e modifiche emoreologiche
Le modifiche emoreologiche nei tumori maligni
sono maggiormente evidenti nella sindrome con
alta viscosità ematica (HBVS) in cui il sangue si
presenta in uno stato concentrato ad alta viscosità
e con aggregazione di cellule ematiche.
Le osservazioni cliniche dimostrano che la pre-
senza di HBVS esercita una significativa impor-
tanza nella formazione di metastasi. Usando la
metodica emoreologica, Shi ed altri ricavarono in
72 pazienti tumorali 5 indici di studio includendo
la ridotta viscosità del sangue intero, il tempo di
elettroforesi per i globuli rossi, la concentrazione
del fibrinogeno, la percentuale di sedimentazione
78
degli eritrociti (ESR) ed il valore K dell’equazio-
ne ESR. Hanno visto che tutti i pazienti mostrava-
no significative differenze in rapporto alle perso-
ne sane e che la differenza era maggiore nei
pazienti con la lingua viola. Tali ricercatori hanno
poi considerato la stretta relazione tra stasi di
sangue e valori emoreologici, mentre il concen-
trato stato viscoso del sangue è l’effetto riflesso
del BSS nei quadri tumorali, supportando così una
base sperimentale per l’applicazione dei farmaci
nel PBCRBS.
Chen testò 6 indici emoreologici (viscosità speci-
fica del sangue intero, viscosità specifica
plasmatica, ematocrito, tempo di elettroforesi dei
globuli rossi, concentrazione di fibrinogeno, ESR)
in 440 pazienti e trovò che uno o più di uno degli
indici era anomalo nell’82.7% dei pazienti men-
tre, solo in 17.3% tutti gli indici erano normali.
Dopo le metastasi lo stato di iperviscosità diventa
più evidente. Xiao ripetè di nuovo l’esperimento
ed ottenne risultati simili, con una percentuale
positiva del 97%.
Xu ed altri hanno determinato 8 indici emoreologici
in 219 pazienti affetti da tumore avanzato e hanno
preso il valore più alto rispetto al gruppo di
controllo (media+SD) come positivo.
Nell’80.37% dei casi erano positivi più di 3 indici
e nel 62.64% gli indici positivi erano più di 4.
Dopo aver analizzato i dati emoreologici di 454
pazienti tumorali, Shao ed altri hanno indicato che
in pazienti tumorali in fase intermedia e tardiva, il
sangue è generalmente più viscoso, la viscosità
plasmatica e dell’intero sangue sono aumentate,
l’attività aggregativa cellulare e l’ESR sono an-
ch’essi aumentati; tali fenomeni sono dovuti alla
perdita delle cariche elettriche superficiali dei
globuli rossi.
Fun ed altri hanno descritto risultati simili. Yu ed
altri hanno scoperto che la principale patogenesi
della stasi ematica è il mutamento fisiopatologico
di quest’ultima e l’anormalità emoreologica nei
tumori maligni riflette le modificazioni qualitative
e quantitative dei globuli rossi e le modificazioni
morfologiche del sangue.
Wang ha studiato la relazione tra la formazione di
“Linea Ganyin” (LGY) ed i cambiamenti
emoreologici in 31 pazienti affetti da tumore
primario epatico con presenza di LGY ed ha
annotato 7 indici, compresi la viscosità del sangue
intero, la viscosità plasmatica, l’ESR ed altri,
notando un aumento marcato di questi (paragona-
ti a quelli di individui sani).
L’autore considera tuttavia che lo stato viscoso
aggregativo sia alla base della formazione del
LGY che rappresenta la seconda modificazione
nelle stasi prolungate presenti nel tumore epatico.
Un altro gruppo di autori ha osservato le influenze
della chemioterapia e dell’intervento chirurgico
sullo stato viscoso in pazienti tumorali ed ha
trovato che lo stato iperviscoso non migliora con
l’intervento chirurgico ma, al contrario, peggiora.
Nei pazienti che non subiscono operazioni radica-
li o chemioterapia, la probabilità di sviluppare una
BSS è maggiore rispetto ai pazienti trattati con
interventi radicali o nel periodo prechemioterapico.
In breve, questa è la relazione tra un quadro
patologico emoreologico e la stasi tumorale e, la
maggior viscosità rende più evidente la stasi san-
guigna e viceversa.
Tumori e patologia coagulativa
Un altro aspetto della BSS nei tumori è l’abnorme
coagulabilità del sangue dovuta sia ad una attiva-
zione del meccanismo di coagulazione del san-
gue, che ad una attivazione piastrinica in presenza
di una azione anticoagulante indebolita e quindi
con uno stato maggiormente responsabile della
formazione di trombi. I pazienti con tumori mali-
gni presentano anche complicazioni proprie di
uno stato di trombocitosi.
Un’analisi di 100 pazienti con trombocitosi (esclu-
se le trombocitosi primarie) rileva che il 46% di
questi pazienti sono affetti da tumori maligni.
Wang ha rilevato che la trombocitosi si verifica
nel 32.6% dei 136 tumori polmonari, con una
incidenza del 39.3% al III stadio e del 32.7% al IV,
è quindi naturale che le piastrine giochino un
ruolo importante nella formazione di trombi. I
tumori influenzano grandemente l’aumento delle
piastrine e promuovono la formazione di uno stato
favorevole all’ipercoagulabilità. Ji ed altri hanno
determinato, studiando 41 casi di cancro
polmonare, 11 indici coagulativi, tra i quali la
conta piastrinica, il tempo di protrombina, il tem-
po parziale di tromboplastina ed hanno dimostra-
to che il 61% dei pazienti presenta un elevato stato
coagulativo. È anche vero che gli indici coagula-
tivi variano in rapporto al tipo di tessuto e allo
stadio del tumore polmonare stesso. Li ed altri
hanno tenuto sotto controllo 130 pazienti tumorali
studiando in vitro la formazione del trombo ed il
test di adesione piastrinica, i risultati dimostrano
che sia la lunghezza che il peso del trombo e
l’andamento dell’aderenza piastrinica presentano
valori aumentati, se rapportati all’individuo sano.
Il grado di aumento è maggiore nei casi gravi di
BSS, seguono i casi moderati ed è minimo nei casi
di tumore poco estrinsecato.
Zhang ed altri hanno trovato risultati simili. Fang
ed altri hanno visto che il contenuto plasmatico
del fattore VIII-antigene associato, aumentava in
94 pazienti con tumori solidi, con una differenza
significativa rispetto alle persone sane. Se si con-
sidera che il fattore VIII è un importante
precoagulatore plasmatico, che gioca un ruolo
chiave nel promuovere l’adesione piastrinica
all’endotelio vasale e dar così inizio al processo
coagulativo, tuttavia osserviamo che la modifica-
zione del suo valore è un elemento sicuro della
diagnosi della BSS nei tumori.
Zhang ed altri hanno ritenuto che la natura della
BSS sia data da una ipercoagulabilità ematica ed
hanno (sotto questo punto di vista) studiato 140
tumori gastrici maligni usando 5 indici di
coagulazione ematica. I risultati hanno dimostra-
to un aumento del fattore VIII antigenico in rap-
porto all’adesione piastrinica e all’aggregazione,
l’aumento della ßTG (ßglobulina piastrinica) che
indica l’attivazione piastrinica, la diminuzione
della concentrazione della AT-III (antitrombina
III) espressione di una inattivazione trombinica,
la diminuzione della Fn (fibronectina) che ha la
capacità di diminuire l’aggregazione piastrinica
ed aumentare la clearance delle sostanze attivanti
la coagulazione tramite la fagocitosi e la riduzione
di Fa (attività totale di fibrinolisi).
I loro studi hanno confermato che i pazienti con
tumori maligni allo stomaco presentavano uno
stato di ipercoagulazione tale da formulare una
diagnosi corretta di BSS.
Recentemente AA hanno esplorato le
modificazioni di TXA2 (tromboxane A2) che è un
promotore dell’aggregazione piastrinica e di PGI2
(prostaciclina), un inibitore dell’aggregazione
piastrinica e hanno studiato i livelli plasmatici dei
metaboliti di TXA2 e PGI2, per esempio TXB2 e
6-K-PGF1å. I risultati dimostrano l’esistenza di
uno squilibrio tra TXA2 e PGI2 ed un aumento
evidente del rapporto tra TXB2 e 6-K-PGF1å, che
79
aumenta con la progressione della malattia.
Lo studio suggerisce che nei pazienti tumorali ci
sia una attivazione delle piastrine ed un aumento
della reazione aggregativa che favoriscono la for-
mazione dei trombi. Gli studi precedenti chiarifi-
cano il meccanismo delle sostanze nella BSS nei
tumori e, senza dubbio, aiutano a comprendere la
natura della BSS stessa.
Studio del trattamento dei tumori maligni con
PBCRBS
Appurata la relazione tra tumori e stasi sanguigna,
un trattamento clinico tra i più usati è il PBCRBC.
È stato chiaramente visto che i farmaci con una
azione di PBCRBC (promuovere la circolazione
sanguigna in modo da rimuovere la stasi ematica)
presentano altre azioni nel trattamento dei tumori
maligni: 1. inibiscono ed uccidono direttamente le
cellule tumorali, 2. migliorano le attività
emoreologiche e coagulative, riducono la viscosità
ematica, sono anticoagulanti, inibiscono l’attività
piastrinica, promuovono la fibrinolisi ed elimina-
no i disordini della microcircolazione; tutti questi
fenomeni prevengono le metastasi e permettono
una azione più efficace sia dalla chemioterapia
che dalla radioterapia, 3. azione
immunoregolatrice, 4. azione analgesica,
antinfiammatoria, azione di prevenzione delle
infezioni etc. Chen ed altri hanno trattato 297
pazienti tumorali che presentavano una
iperviscosità usando per 2-3 mesi n. 1-5 Xiong
long tang.
Gli indici emoreologici sono stati determinati
dopo il completamento del trattamento: nel 29.6%
il risultato è stato ottimo, con tutti gli indici tornati
nella norma, nel 29.3% i risultati sono stati buoni
con una riduzione degli indici anomali e nel
19.5% gli effetti non sono cambiati con il valore
degli indici patologici immodificato. In totale la
percentuale dei risultati positivi è stata del 58.9%.
Solo nel 21.6% dei pazienti le condizioni sono
peggiorate con aumento di indici anomali.
Liu ed altri hanno osservato l’influenza del dan
shen (radix Salviae miltiorrhizae) sulla
microcircolazione del letto ungueale e lo stato
emoreologico in pazienti con carcinoma esofageo
e periventricolare.
Su un totale di 34 casi, 18 sono i trattati e gli altri
16 sono presi come gruppo di controllo (senza
80
specifico trattamento).
Dan shen è somministrata per via intravenosa alla
dose di 24 g al giorno, iniziando dal momento
dell’intervento e proseguendo per 6 giorni succes-
sivi, poi il prodotto somministrato in drip viene
sostituito con la compressa per via orale. I risultati
dimostrano che il gruppo trattato presenta un
miglioramento della microcircolazione, una di-
minuzione dello stato essudativo pericapillare,
emorragie di minor intensità, miglioramento dei
patologici calibri delle anse capillari; inoltre c’è
un miglioramento di tutti gli indici emoreologici.
Nel gruppo di controllo aumenta lo stato di
iperviscosità differenziandosi dal gruppo trattato.
È ovvio quindi che dan shen possieda effetti
curativi tali da migliorare i disordini circolatori
dopo l’intervento chirurgico e atti a prevenire
l’aumento della viscosità ematica.
Inoltre, gli autori hanno notato che la
somministrazione di dan shen non aumenta l’inci-
denza di emorragie e perciò è da consigliare l’uso
di dan shen al momento dell’intervento.
Li ha fatto un confronto dell’efficacia di un com-
posto usato per la PBCRBC (squama Manitis,
rhizoma Zedoariae, radix Salviae miltiorrhizae,
radix Paeoniae rubra etc) ed il trattamento
chemioterapico in pazienti con tumore epatico. I
risultati hanno mostrato che dopo il trattamento
con erbe, protratto per un mese, nel gruppo
PBCRBS di 39 pazienti c’era stato un migliora-
mento, con tutti gli indici rientrati nella norma,
pari al 56.4%; nel 28.2% c’era stato un migliora-
mento con 3 o più indici rientrati nella norma e
pertanto il beneficio totale era dell’84.6%. Nel
gruppo di 26 pazienti trattato con chemioterapia,
le percentuali erano rispettivamente di 7.7%,
15.5% e 23.1%.
Si è anche osservato che le metastasi erano assenti
nel gruppo con PBCRBS, mentre erano presenti a
livello polmonare in 3 casi e la trombosi della
vena porta appariva in 2 pazienti del gruppo
trattato con chemioterpia.
Zhou ha trattato 51 pazienti con tumore epatico
primitivo al II e III stadio, con prescrizioni di radix
Paeoniae rubra, semen Vaccariae, rhizoma
Sparganii, rhizoma Zedoariae etc. I risultati sono
stati la normalizzazione nel 73% dei casi della
viscosità ematica dove questa si presentava più
alta, mentre, dove i valori patologici avevano
raggiunto livelli inferiori, la normalizzazione si è
raggiunta nell’80% dei casi; la viscosità plasmatica Come effetto a distanza, le percentuali dei soprav-
è tornata normale nel 78% dei casi, il tempo di vissuti a 1, 1.5, e 2 anni sono rispettivamente di
elettroforesi nel 79%, l’ESR nel 77% e l’ematocrito 93.2%, 82.4% e 80%, mentre le rispettive percen-
nel 79%. tuali in pazienti trattati con l’intervento chirurgico
Inoltre il dolore epatico, l’epatomegalia, l’ascite, sono di 64.3%, 48% e 38.9%. Ci sono quindi
l’ittero ed altri sintomi sono scomparsi o si sono significative differenze tra i due gruppi.
alternati; la viscosità ematica ed i livelli di alfa- Utilizzando i valori di TXB2, 6-K-PGF1 e di altri
fetoproteina sono diminuiti. indici, l’autore di questo articolo ha studiato gli
In questo gruppo le percentuali di sopravvivenza effetti curativi di una prescrizione usata per
a 1-2-3 anni sono rispettivamente del 37%, 14% e PBCRBS (radix Paeoniae rubra, radix Salviae
4%, molto maggiori, se rapportate a quelle di miltiorrhizae, rhizoma Zedoariae, rhizoma
pazienti trattati con altre metodologie (i corri- Sparganii, Eupolyphaga seu Steleophaga) ed ha
spondenti valori sono 14%, 8% e 0%). trovato che tale prescrizione può correggere i
Fan ed altri hanno studiato gli effetti di un decotto valori di TXA2 - PGI2 ed inibire l’aumento del-
per PBCRBS (radix Salviae miltiorrhizae, semen l’attività di T-PA (attivatore del plasminogeno
Persicae, semen Vaccariae, Eupolyphaga seu tissutale).
Steleophaga) sulla formazione di trombi in vitro
analizzando 145 pazienti.
La determinazione degli indici dopo un ciclo di
trattamento (un mese) ha rivelato che la lunghezza
dei trombi era diminuita come anche il peso, con
P<0.001, i sintomi legati alla stasi sanguigna
erano migliorati in modo evidente.
Zhang ha riportato l’effetto del dan shen sull’alto
contenuto di fibrinogeno presente nei pazienti con
linfoma maligno.
Il trattamento con dan shen abbinato alla
chemioterapia produce un miglioramento del li-
vello di fibrinogeno plasmatico e l’effetto è mag-
giore con il prolungamento del trattamento, men-
tre nei pazienti trattati con chemioterapia da lungo
tempo il contenuto di fibrinogeno non cambia in
modo evidente.
Tuttavia, l’autore considera che l’effetto princi-
pale di dan shen potrebbe essere un importante
meccanismo antitumorale o un’azione di
sensibilizzazione sul tumore.
Un altro gruppo di autori ha trattato 44 pazienti
che presentavano uno stadio intermedio e tardivo
di carcinoma gastrico con le prescrizioni modifi-
cate di xiao jin dan (la cui azione principale è la
PBCRBS) nel periodo successivo all’intervento
ed ha trovato che tali sostanze sono molto efficaci
nel correggere l’alto stato coagulativo, dove si
presentano marcatamente aumentati i livelli di
AT-III, Fn, Fa e diminuiti la concentrazione del
fattore antigene VIII e la ßTG.
In tal modo risultano aumentate l’attività
anticoagulativa, l’attività fibrinolitica e l’attività
di inibizione sull’attività piastrinica.

81
 domande e risposte
Le funzioni similari e le differenze
tra shanzhong e qihai
Hu Jinsheng*
Shanzhong (17CV) e qihai (6CV) sono punti
importanti localizzati sul meridiano curioso vaso
concezione (sulla linea anteriore mediana): il pri-
mo si trova sul petto, il secondo sotto l’ombelico.
Sono punti che regolano le attività funzionali del
qi (energia vitale) e ripristinano il qi primordiale;
shanzhong è conosciuto anche come “serbatoio
superiore del qi”, mentre qihai è chiamato anche
“serbatoio inferiore del qi”.
Tuttavia, date le differenti posizioni sul meridia-
no, hanno anche differenti funzioni cliniche.
Shanzhong, punto mu del ministro del cuore e
punto hui dell’energia, è localizzato sulla regione
anteriore del petto, vicino al cuore e al polmone ed
è direttamente correlato allo sviluppo del qi
pettorale. Questo punto viene usato per il tratta-
mento delle patologie del cuore e del polmone,
particolarmente per il deficit di qi di cuore e
polmone.
È anche selezionato nel trattamento di patologie
del qi, quali un qi controcorrente (che nella nor-
malità dovrebbe discendere), stagnazione di qi e
sangue e stagnazione del qi di fegato.
Qihai è localizzato nella regione sotto-ombelicale
chiamata dantian (campo del cinabro) dove è
sgorgato il primo qi corporeo e qihai è collegato
con il qi primordiale che è a sua volta fornito
soprattutto dal triplice riscaldatore inferiore; in-
fatti si tonifica il rene nel trattamento da deficit di
qi primordiale e deficit di viscere.
Poiché il qi primordiale rappresenta la forza mo-
trice del corpo umano, l’effetto terapeutico del
qihai permette di colmare il deficit di qi con effetti
*Institute of Acuopuncture and Moxibustion, China Academy
of TCM, Beijing
82
curativi su tutte le patologie da deficit proprie di
qi.
Concludendo, sia shanzhong che qihai regolano
le attività funzionali del qi; qihai produce il riem-
pimento del qi vitale, soprattutto del qi primordia-
le nel TRI con effetto di dirigere il qi verso il
basso; mentre shanzhong principalmente promuo-
ve il flusso del qi e dirige verso il basso tutte le
ascese anomale del qi per il trattamento di tutte le
patologie che inducono allo scompa-ginamento
funzionale nell’attività del qi, soprattutto
regolarizzando e ripristinando il qi nel TRI.
Esempi di applicazioni cliniche
1. Shanzhong (17CV)
Per tosse ed asma da difetto delle funzioni di
purificazione e discesa del polmone: shanzhong è
usato in associazione con zhongfu (1LU), feishu
(13BL), lieque (7LU) e hegu (4LI).
Per il dolore cardiaco e le palpitazioni da stasi di
sangue nel cuore, shanzhong è usato abbinato a
neiguan (6PC), xinshu (15BL), hegu (4LI) e
taichong (3LR).
Per l’oppressione-pienezza toracica, il dolore
ipocondriaco e i frequenti sospiri profondi da stasi
di qi di fegato, shanzhong si abbina a neiguan
(6PC), qimen (14LR), hegu (4LI) e taichong (3LR).
Per tosse, respiro corto, palpitazioni e facile
sudorazione da deficit di qi di cuore e polmone,
shanzhong si associa a neiguan (6PC), taiyuan
(9LU), shenmen (7HT), hegu (4LI), xinshu (15BL)
feishu (13BL) e qihai (6CV).
In caso di singhiozzo, nausea e vomito da qi
controcorrente di stomaco, shanzhong è usato con
neiguan (6PC) zhongwan (12CV), geshu (17BL)
e zusanli (36ST).
2. Qihai (6CV)
In caso di ptosi viscerale, prolasso del retto e
dell’utero, qihai usato in associazione con baihui
(20GV), zusanli (36ST) e sanyinjiao (6SP).
Per diarrea cronica protratta o dissenteria, qihai si
usa abbinato a tianshu (25ST), shangjuxu (37ST)
e sanyinjiao (6SP).
Per i casi di prostrazione, qihai è usato con shenque
(8CV).
Per l’invasione da fattori patogeni esterni in un
soggetto in deficit, qihai è usato abbinato a zusanli
(36ST), dazhui (14GV), fengmen (12BL), lieque
(7LU) e hegu (4LI).
Per l’asma da collasso del rene con inspirazioni,
qihai è associato a shanzhong (17CV), zhongwan
(12CV), taiyuan (9LU) e taixi (3KI).
Per l’edema da deficit di yang di milza e rene,
qihai (6CV) è associato a yinlingquan (9SP),
sanyinjiao (6SP) e taixi (3KI).
Per la distensione addominale da deficit di milza
qihai (6CV) si associa a zhongwan (12CV) e
tianshu (25ST).
Spesso shanzhong (17CV) e qihai (6CV) sono
entrambi abbinati ad altri punti. L’agopuntura è
usualmente applicata su shanzhong, mentre su
qihai si applica frequentemente la moxibustione.
83
 Trattamento esterno dell’artrite
Wu Zhenxi*
Clinicamente, l’artrite è una patologia molto co-
mune e ad alta incidenza. Nella pratica, i medici
hanno sviluppato negli ultimi secoli molte meto-
diche per poter trattare le artriti quali, ad esempio,
le fumigazioni, le vaporizzazioni, i bagni e la
balneoterapia, le trazioni, le frizioni con unguen-
to, i corsetti, le vescicolazioni, gli impiastri, la
ionoforesi etc; esse possono essere usate in rap-
porto alla natura e alla sede della patologia. In casi
con artralgia diffusa in tutto il corpo, per esempio,
si usa la balneoterapia ed è applicato il metodo di
tenere dei farmaci sul palmo delle mani. In caso di
dolore ai quattro arti, dorso, lombi, sono applicati
la fumigazione ed il bagno, la ionoforesi e gli
impiastri. Nel caso di dolore localizzato possono
essere usati la trazione e la vescicolazione; in caso
di artralgia alle dita sia delle mani che dei piedi,
può essere suggerito il bagno; in caso di artralgia
da freddo, può essere usata la frizione calda e, se
è causata da calore, possono essere usati impiastri.
Nel trattamento esterno dell’artralgia da vento-
freddo-umidità, spesso si applica sui nostri malati
il gu tong yun con buoni risultati.
La prescrizione consiste in du huo (radix Angelicae
pubescentis)) 15g, sheng bai jie zi (semen Sinapis
crudo) 30g, sheng chuan wu (radix Aconiti crudo)
15g, sheng cao wu (radix Aconiti Kusnezoffii
cruda) 15g, zhi ru xiang (preparato di resina
Olibani) 15g, zhi mo yao (preparato di resina
Myrrhae) 15g, che può essere abbinata ad altri
farmaci in rapporto ai sintomi e segni.
Per esempio in caso di artralgia da freddo si
possono aggiungere xi xin (herba Asari), in caso di
gonfiore bai zhi (radix Angelicae dahurica cruda),
*Nantong Traditional Chinese Medicine Hospital, Nantong,
Jiangsu
84
chuan xiong (rhizoma Ligustici chuanxiong) etc.
in caso di iperostosi si può aggiungere wei ling
xian (radix Clematidis).
Le precedenti erbe sono macinate, ridotte in pol-
vere e mescolate ad aceto, passate in padella e poi
riposte in una tasca di tessuto di cm 20x15 ed
infine applicate nella zona dolente quando il tutto
è ancora caldo (non troppo per evitare le scottatu-
re).
Quando le erbe iniziano ad essere fredde, bisogna
appoggiare sopra queste una borsa d’acqua calda
per 20-40 minuti in modo da mantenere la tempe-
ratura.
Il trattamento viene fatto 1-2 volte al giorno, 10
applicazioni rappresentano un ciclo terapeutico.
Negli ultimi anni, abbiamo modificato tale meto-
dica facendo sgocciolare un pò di aceto sopra il
sacchetto con il medicinale posizionando que-
st’ultimo sulla zona malata e riscaldata grazie ad
uno strumento che può essere regolato ad una
temperatura prestabilita.
Questa metodica facilita non solo il processo di
applicazione, ma migliora l’effetto terapeutico.
Anche la terapia vescicante è un trattamento ester-
no che spesso usiamo nel nostro ospedale ed è
indicata in caso di artralgia localizzata ed il suo
effetto antidolorifico è rilevante.
Il metodo consiste nel mescolare e ridurre in
polvere una uguale quantità di ban mao (Mylabris)
e bai jie zi (semen Sinapis), poi si aggiunge una
uguale quantità di demetil-sulfosside ed acqua
distillata (o solo acqua distillata) mescolando il
tutto fino a produrre una morbida pasta. Si prende
quindi un chicco di questa pasta e si posiziona su
un cerotto di cm 2x2 di lato e si applica sulla zona
malata o vicino ad essa; 3 ore più tardi il cerotto
viene rimosso e poco dopo compaiono vescicole
cutanee che gradualmente aumentano di dimen- una o due volte al giorno.
sione. La ionoforesi con sostanze tratte dalla materia
Le vescicole scompariranno spontaneamente, al- medica cinese è usata nel nostro ospedale come
trimenti si potrà applicare sulla zona affetta del terapia supplementare. Possono essere applicate
violetto di genziana, importante per la disinfezio- anche altre metodiche per il trattamento esterno,
ne locale. dipende dalla sintomatologia e dai segni.
Generalmente queste vescicole non si infettano, Per trattare le artralgie da calore per esempio si
né lasciano cicatrici. usa da huang (radix et rhizoma Rhei) ridotto in
La pasta viene applicata una volta ogni 5-7 giorni polvere e mescolato con una eguale quantità di
e la seconda volta il cerotto potrà essere posizio- bianco d’uovo; wu zhu yu (fructus Evodiae) in
nato vicino alla sede malata; 4 applicazioni rap- polvere e mescolato al vino è usata localmente
presentano un ciclo terapeutico. nelle artralgie da freddo.
La terapia potrà essere sospesa quando la
sintomatologia dolorosa sarà alleviata altrimenti
potrà continuare qualora necessario.
Oltre che nell’artrosi e nell’artralgia da artrite
reumatoide, tale metodica si può applicare anche
nelle periartriti di spalla, nel gomito del tennista e
nella gotta.
Per il dolore alle quattro estremità e alle piccole
articolazioni, si potrà usare il metodo del vapore e
lavaggio con composti a base di erbe quali qiang
huo (rhizoma seu radix Notopterygii), du huo
(radix Angelicae pubescentis), fang feng (radix
Ledebouriellae) ma huang (herba Ephedrae), fu zi
(radix Aconiti), xi xin (herba Asari), chuan wu
(radix Aconiti), cao wu (radix Aconiti
Kusnezoffii), qin jiao (radix Gentianae
macrophyllae), wei ling xian (radix Clematidis),
cang zhu (rhizoma Atractylodis), yi ren (semen
Coicis), dang gui (radix Angelicae sinensis), chuan
xiong (rhizoma Ligustici chuanxiong), chi shao
yao (radix Paeonia rubra), hong hua (flos Carthami)
e zhi mo yao (resina Myrrhae).
In caso di gonfiore si potranno aggiungere alla
prescrizione precedente, bai zhi (radix Angelicae
dahuricae) e ai ye (folium Artemisiae Argyi), in
caso di lesioni alle estremità superiori si usa
aggiungere gui zhi (ramulus Cinnamomi), jiang
huang (rhizoma Curcumae longae); in caso di
lesioni alle estremità inferiori si usano niu xi
(radix Achyranthis bidentatae) e mu gua (frutus
Chaenomelis); in caso di dolore lombare e dorsale
du zhong (cortex Eucommiae) e sang ji sheng
(ramulus Loranthi), in presenza di dolore al nervo
sciatico shen jin cao (herba Lycopolii) ed in caso
di iperosteogenesi gu sui bu (rhizoma Drynariae)
e tou gu cao (caulis impatientis).
La vaporizzazione o il lavaggio con le erbe prece-
denti andranno fatte per 20-30 minuti ogni volta,

85
 biblioteca

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Volume I una terapia ragionata, sia in agopuntura che in
le otto regole terapeutiche, la reumatologia, le farmacologia cinese. Questi due volumi ci pre-
cefalee sentano un affronto sintetico, agile e pratico dei
Giorgio Di Concetto principi di base, sia della diagnostica che della
p.gg. 160 £ 56.000 terapia.
Civitanova Marche 1993 Il primo volume è dedicato alla trattazione delle
otto regole terapeutiche (sudorificazione,
vomificazione, purgazione, armonizzazione,
calorificazione, refrigerazione, tonificazione e
dispersione) ed alla loro applicazione alle malat-
tie reumatiche ed alle cefalee.
Il secondo volume completa le applicazioni
diagnostiche e terapeutiche nelle patologie respi-
ratorie, cardiovascolari, gastroenteriche, ostetri-
co-ginecologiche, dermatologiche, urologiche e
neurologiche.

AGOPUNTURA CINESE
l’azione energetica degli agopunti più famosi e
la loro utilizzazione nella pratica clinica
Ettore De Giacomo, Camillo Schiantarelli
p.gg. 158 £ 44.000
TERAPIA CLINICA IN AGOPUNTURA E Civitanova Marche 1994
MEDICINA CINESE
Volume II Gli autori selezionano circa 130 agopunti, i più
la cardiologia, la broncopneumologia, la importanti, i più utilizzati, i più potenti e ne
gastroenterologia, la ginecologia, l’ostetricia, descrivono dettagliatamente tutte le caratteristi-
l’urologia, l’otoiatria, la dermatologia, che. Apprendiamo così la denominazione cinese,
l’oculistica la sigla internazionale, la denominazione occi-
Giorgio Di Concetto dentale di ogni punto. Seguono la localizzazione
p.gg. 224 £ 55.000 anatomica e le indicazioni secondo gli antichi
Civitanova Marche 1993 testi di medicina e gli autori più famosi.
Gli autori descrivono poi l’azione energetica
Uno degli ostacoli principali che il neofita del- dell’agopunto e la commentano lungamente, dan-
l’agopuntura e della medicina cinese si trova ad do tutte le principali indicazioni cliniche ele asso-

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ciazioni sintomatiche. È inoltre molto interessan-
te la differenziazione tra punti che presentano
azioni simili e talora sorapponibili, indispensabile
per impostare la prescrizione clinica.
RICETTE NATURALI CINESI
l’azione energetica delle ricette più famose e la
loro utilizzazione nella pratica clinica
Lucio Sotte
p.gg. 240 £ 44.000
Civitanova Marche 1994
Quando la Scuola Italiana di Medicina Cinese ha
firmato nel 1990 il primo protocollo di collabora-
zione con l’Università di Medicina Cinese di
Canton è stata decisa una lista minimale di pre-
scrizioni indispensabili per una corretta pratica
della farmacologia cinese. Si tratta delle
centocinquanta ricette (suddivise, a loro volta, in
principali – cento – e secondarie – cinquanta) che
vengono presentate in questo volume.
Di ogni ricette viene presentata la denominazione
cinese ed italiana, il testo di origine, i componenti,
il loro relativo dosaggio medio e le modalità di
preparazione.
Si passa poi alla descrizione delle azioni, indica-
zioni ed applicazioni della prescrizione.
Ogni ricetta si indirizza al trattamento di una
particolare sintomatologia che viene citata e bre-
vemente commentata sotto il profilo
eziopatogenetico.
Segue l’analisi della formula e le eventuali modi-
fiche classiche o ricette associate.
LA CINA ED I CINESI DEL 1600
dai “Commentari della Cina”
Padre Matteo Ricci
p.gg. 240 £ 44.000
Civitanova Marche 1994
«Quando si beve ad una fontana, occorre pensare
alla sorgente da cui sgorga l’acqua» questo antico
proverbio cinese ci aiuta a capire perché, nel XX
secolo, la Rivista italiana di medicina tradizionale
cinese, sentendo il desiderio di comprendere me-
glio il mondo cinese, abbia deciso di presentare ai
suoi lettori i Commentari della Cina, compilati da
Padre Matteo Ricci nel 1600.
Questo volume presenta solo una piccola parte
degli scritti sulla Cina del missionario gesuita
maceratese. Si tratta dei “Commentari” con cui
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per la prima volta viene presentato al lettore
europeo un attento documento di questo paese
dell’Estremo Oriente.
Il Ricci ci introduce gradualmente nel mondo
cinese attraverso la descrizione della storia, della
geografia, delle arti, dei prodotti della Cina, per
arrivare infine a parlare degli usi e costumi, delle
caratteristiche del governo, della filosofia e delle
religioni.
Si tratta di un testo essenziale per andare a fondo
della mentalità dell’Estremo Oriente e per com-
prendere meglio la civltà che anima la medicina
cinese.
palpazione) debbono essere sottoposti all’analisi
secondo le otto regole diagnostiche (interno-ester-
no, vuoto-pieno, freddo-calore, yin-yang). Il pas-
so successivo consiste nell’inquadramento dei
segni e sintomi secondo il criterio delle sindromi
degli organi e visceri.
Questo volume intende fornire al lettore un qua-
dro sintetico e chiaro dei fondamenti del procedi-
mento diagnostico cinese attraverso l’analisi del-
le otto regole e quella delle sindromi degli organi
e visceri.

DIAGNOSI CLINICA CINESE

Inquadramento generale, otto regole
diagnostiche, sindromi degli organi e visceri
Giorgio Di Concetto, Massimo Muccioli, Lucio
Sotte
p.gg. 174 £ 30.000
Civitanova Marche 1995

Tutti i volumi presentati in questa sezione

possono essere acquistati facendone richie-
sta per lettera, per telefono e per fax a:
Uno degli ostacoli maggiori che il medico occi-
dentale incontra quando si avvicina alla medicina
cinese consiste nell’acquisire il suo metodo dia- Rivista Italiana di Medicina Tradi-
gnostico. Tale acquisizione comporta un duplice zionale Cinese
lavoro: mettere temporaneamente da parte le C.so Garibaldi 160
moderne metodiche diagnostiche occidentali, già
assimilate e maturate, e, contemporaneamente,
62012 CIVITANOVA MARCHE
ragionare esclusivamente con le antiche metodi- tel e fax 0733-816891
che estremo-orientali.
Tutti i sintomi e segni di malattia raccolti attraver-
so i quattro metodi semeiologici classici (ispezio- I volumi prenotati verranno spediti contrasse-
ne, auscultazione-olfattazione, interrogatorio e gno

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