ROBERTO BOSCHINI
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3) I 5 MOVIMENTI Pag.24
a) Significato generale di 5 movimenti e loro sviluppo a partire dalla dicotomia
Yin-Yang.
b) Breve descrizione delle caratteristiche di ognuno dei 5 movimenti
LEGNO, FUOCO, TERRA, METALLO, ACQUA.
c) Correlazioni generali dei 5 movimenti ai fenomeni del Macrocosmo.
d) Correlazioni specifiche ai fenomeni corporei.
(Quaderni di Shiatsu sono appunti scritti da Roberto Boschini durante il triennio professionale di
Shiatsu presso la scuola Shambala Shiatsu di Douglas Gattini a Milano. Insegnanti: Douglas Gattini,
Marilena Agazzi, Dr. Giovanni Monza)
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E’ nel 1955 che il Ministero della sanità giapponese riconosce lo Shiatsu come “una
forma di manipolazione che si esercita con i pollici, le altre dita delle mani senza
l’ausilio di strumenti meccanici e di altro genere, consistente nella pressione sulla cute
intesa a correggere disfunzioni interne, a migliorare e conservare lo stato di salute”.
Viene così confermata anche a livello ufficiale dalle autorità competenti una
metodologia di cura ben precisa e strutturata, già diffusa in Giappone all’inizio del
secolo, ma a sua volta frutto della lunga, ricca e fertile tradizione cinese.
In Giappone più di un migliaio di anni fa l’Amna era, secondo gli antichi testi,
considerata una tecnica di massaggio con diagnosi e trattamento ed era il metodo più
sicuro e più facile per trattare il corpo umano. Durante l’era Edo i medici in Giappone
avevano l’obbligo di imparare a praticare l’amna. Purtroppo questa pratica
manipolatoria veniva adottata solo per risolvere casi semplici, come la rigidità delle
spalle e la lombaggine, ed era considerata una professione riservata ai ciechi e poiché
questi non potevano seguire degli studi regolari veniva considerata un trattamento
voluttuario.
Fu allora l’avvento, circa un migliaio di anni fa, grazie ai monaci buddisti, della medicina
cinese ed il ricco patrimonio di tutta la sua cultura a diffondere in Giappone una nuova
visione dei fenomeni vitali scaturendo quindi nel Kanpo (ossia la pratica giapponese
della medicina cinese). Prendendo in considerazione l’aspetto del massaggio e le varie
manipolazioni cinesi sul corpo approdate in Giappone, si può notare che alcune di esse,
e precisamente il Li Fa, Tui Fa, An Fa, Dianxue Fa, prevedono l’impiego specifico della
pressione sul corpo, ma in manovre complesse in cui la pressione interagisce con altre
tecniche quali ed esempio la resa contrapposta delle mani che premono. E’ proprio di
questo particolare ingrediente della pressione nel trattamento manipolatorio cinese
che offre lo spunto ai Giapponesi per l’ideazione di una nuova, inedita e autonoma arte
curativa naturale a mediazione corporea che fa proprio della pressione il suo
presupposto fondamentale: è la nascita dello Shiatsu. Esso si presenta quindi di
matrice giapponese, perché è questo paese che ne vede la prima attuazione, ma si
fonda però su un lungo cammino di pensiero e di pratica che aveva preso le mosse
dall’antica Cina e dalla sua lunga tradizione culturale.
Tratto da:
I Cinesi erano attenti osservatori della natura e dei suoi fenomeni, anche negli aspetti
più sottili e nascosti da cui erano capaci di cogliere profondi insegnamenti; sapevano
essere in sintonia con essa, seguendone e rispettandone i ritmi, senza contrastarla né
porsi in conflitto, ma, soprattutto, di ogni fenomeno indagato, uomo compreso,
consideravano la totalità degli aspetti in una visione globale e unificante, diremo
oggi”olistica”.
Questo modo di pensare e poi di conseguenza di affrontare la vita, rivela la sua
matrice Taoista, quella corrente filosofica di pensiero il cui obbiettivo primario era
l‘osservazione della natura e delle sue leggi per adeguarvisi, anziché cercare di
piegarle alle proprie esigenze, fluendo così in sintonia con esse secondo il noto
principio etico della “non azione”, poiché l’intervento umano non è in grado di mutare il
corso naturale degli eventi e, se tenta di farlo, finisce solo per creare disarmonia.
Sempre secondo il pensiero taoista tutto ciò che accade nell’universo, tutto ciò che si
manifesta nel piano macrocomico, quale espressione del Tao, l’Assoluto indistinto
primordiale, si ripete anche su un piano microcosmico dell’uomo, un universo dunque in
miniatura composto dagli stessi elementi, mosso dalle stesse energie, soggetto alle
stesse leggi che compongono, muovono e governano stelle e pianeti, secondo una
visione unificante.
Insieme a queste profonde determinanti influenze Taoiste, anche il Confucianesimo e
il Buddismo costituirono dei significativi apporti per il pensiero e la cultura cinese, il
primo per il notevole tentativo di dare un preciso ordinamento alla struttura sociale,
sollecitando anche l’intervento attivo degli individui nella società, il secondo per il
costante richiamo meditativo alla pratica del “vuoto interiore”.
La medicina cinese è dunque una medicina Globale, infatti considera l’uomo nella
totalità degli aspetti che lo compongono in una visione davvero unitaria, senza
suddividere, parcellizzare e indagare le singole parti fine a se stesse, come fa la
specializzazione della nostra medicina, ma riconducendo sempre tutto all’unità: unità
funzionale dei vari organi, unità inscindibile del corpo con la psiche, unità nell’equilibrio
intimo e profondo delle forze che lo animano, così che il problema a carico di un
organo riguarda tutto l’individuo e non si deve curare solo la malattia, ma il malato
nella sua interezza, non si deve prestare attenzione al sintomo, ma all’uomo tutto
nell’unità del suo manifestarsi. La globalità della visione cinese riguarda però anche
l’unità profonda con cui l’uomo viene considerato rispetto alla natura e alle sue
energie, rispetto cioè all’ambiente in cui esso è inserito e vive e che agisce su di lui
con la totalità dei suoi aspetti.
“Globale” allora significa anche prendere in considerazione nella cura tutti gli aspetti
che alla vita della persona sono correlati, quindi l’alimentazione, il movimento, la casa
in cui abita, la meditazione, ecc. La visione è così davvero globale in tutti i sensi e
diventa una interessante ricerca ampia ed integrale non solo sull’uomo e sulla sua
salute, ma sul mondo intero e la sottile interdipendenza tra tutti i fenomeni.
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CONCETTO DI TAO
L’antico maestro Lau Tzu, il mitico e leggendario fondatore dl Taoismo, afferma nel
Tao Te King: “il Tao di cui si può parlare non è l’eterno Tao, il nome che si puo’
pronunciare non è l’eterno nome”. Diventa allora impresa quanto mai ardua il tentare di
dare una definizione a parole, poiché la sua realtà sfugge a una precisa
determinazione.
Possiamo allora dire che il Tao, invisibile, immateriale e perciò non percepibile con i
sensi comuni e nemmeno definibile razionalmente a parole, può essere considerato il
Principio Primo, l’Assoluto metafisico da cui tutto tare origine e a cui tutto fa ritorno
in u processo ciclico e continuo. Qualcosa dunque che, se non può essere definito e
colto direttamente con i sensi, è però intuibile attraverso gli effetti che produce,in
quanto invisibile, ma continuamente operante in modo efficace e tangibile nell’universo
intero, in cui lascia dei segni che l’uomo può vedere, ricercare e interpretare.
Il Tao infatti è al di fuori del tempo e dello spazio, non appartiene al mondo materiale
fenomenico. L’uomo, immerso nel mondo materiale di cui egli stesso fa parte, non può
arrivare a coglierlo, perché i suoi sensi possono percepire solo la realtà materiale
fenomenica, che rappresenta dunque il segno, la traccia nel mondo manifesto del Tao.
Sono questi segni che egli allora può conoscere, ricercare e interpretare.
Sempre nel Tao Te King, al capitolo 42, si legge: “Il Tao generò l’Uno, l’Uno generò il
Due, il Due generò il Tre, il Tre generò le innumerevoli creature….”.
Un’ulteriore conferma che il Tao è quindi la vera origine di ciò che esiste nel mondo
visibile, ma anche un motivo di riflessione sul fatto che il Tao , creando l’Uno, lo
precede: è in pratica lo Zero, il nulla, quello che sempre nel Tao Te King viene definito
anche il ”Vuoto mediano”, un vuoto che, a differenza di come lo concepiamo noi
occidentali, ossia di tutto, è invece un qualcosa di anteriore a tutto e che perciò
contiene in sé già tutto, ma in modo indistinto e indifferenziato.
Possiamo allora dire che il Tao è il tutto, la somma di tutte le cose e in quanto tale, in
quanto principio dell’universo, è da considerarsi come un modello di comportamento, ed
ecco che il termine Tao è stato infatti successivamente nei testi taoisti come
sinonimo di “Via”, “Cammino”, una via e un cammino che devono portare all’unione con il
Tao stesso, facendo così riscoprire all’uomo la sua vera origine, la scintilla del Divino
che è in lui, in pratica la sua eternità, al di là del velo fittizio e illusorio del mondo
materiale in cui è immerso. Una notazione che può aiutare a penetrare il concetto del
Tao riguarda la sua rappresentazione grafica simbolica: Il
concetto di Tao in cui è già compreso il tutto è
rappresentato in prima istanza dal cerchio vuoto che
rappresenta davvero il grande inizio, il ricettacolo
dell’universo, l’assoluto, il Vuoto iniziale (Wu Chi). Quel vuoto
da cui il tutto viene generato e di cui noi possiamo percepire
gli effetti: le due forze opposte e complementari che
esistono nell’universo e che sono già manifestazione del Tao.
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YIN E YANG
Ecco allora dal concetto di Wu Chi che si arriva al vero diagramma del Tao: il “Tai Chi
Tu” formato da due virgole di colore opposto che si completano, formando il cerchio,
contenendo così il seme della valenza dell’altra (Fig. 1a): lo Yin e lo Yang. Quando
infatti l’assoluto si manifesta, qualunque sia il significato e il nome che a esso
attribuiamo, la sua manifestazione è sempre bipolare, perché senza due poli non ci può
essere energia e non si determina il movimento e la creazione.
I cinesi chiamano questi due aspetti che si incontrano in ogni aspetto naturale, Yin e
Yang, indicando in essi i due grandi archetipi prodotti dal manifesto del Tao, quei due
concetti in base ai quali tutti i fenomeni possono essere classificati. E’ esperienza
comune quotidiana che l’essenza stessa della vita è duale, che tutti i fenomeni del
mondo naturale si osservano sempre due aspetti differenti e opposti: la notte ed il
giorno, il caldo e il freddo, la luce e il buio, l’alto ed il basso, ecc. La vita in qualunque
forma si esprima, a qualunque livello ed in ogni momento, si manifesta sempre nella
dualità, è un dialogo tra due poli opposti: non è possibile sperimentare l’uno se non
esiste l’altro. L’ideogramma cinese fornisce un aiuto alla loro comprensione: quello Yin
rappresenta il lato in ombra di una collina in una giornata piovosa, quello Yang il lato
della collina esposto al sole, con gli stendardi che sventolano.
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Yin evoca perciò l’idea di freddo, buio, umido e viene associato all’acqua, che ne
rappresenta il simbolo. Yang evoca l’idea di calore, luce, movimento e viene associato al
fuoco. In base poi alle proprietà dell’acqua e del fuoco, intesi come simboli primitivi
degli opposti, tutto ciò che esiste nel mondo può essere classificato come Yin e Yang.
Nella tabella Yin e Yang possono essere considerati separati solo per definirli
concettualmente, per studiarli, ma essi rappresentano la vita e la sua perenne
dinamica di movimento e di cambiamento e per questo non possono essere incasellati
rigidamente, ma sempre comunque presenti in ogni fenomeno e ogni realtà.
Niente di ciò che esiste è solo Yin o solo Yang ma tutto ha in sé due spetti, sia pure in
proporzione diversa, e dal loro equilibrio dipende dalla loro armonia.
Tutte queste regole possono essere riscontrate nel diagrammo del Tao, il Tai Chi Tu,
visto in precedenza. Anche nell’uomo esistono parti Yin e parti Yang. Quelle in
superficie e in alto saranno Yang, quelle interne e basse sono Yin secondo il seguente
schema.
YIN YANG
Parte bassa Parte alta
Lato ventrale Lato dorsale
Arti inferiori Arti superiori
Piedi Testa
Organi (pieni) Visceri (cavi)
Ossa Pelle
Addome zona ipogastrica Addome zona epigastrica
Tibia e polpaccio Coscia superiore
I TRE TESORI
SPIRITO, ESSENZA, SOFFIO
Sole, luna e stelle, i tre tesori, San Bao, concentrano le loro celesti potenze al centro
stesso dell’atto dell’unione, e lo rendono fertile traducendo se stessi e le proprie
luminose energie nella nuova vita.
Prendono così forma i tre tesori dell’uomo, SAN BAO, e le tre forme energetiche che
rappresentano radice e fondamento stessi della vita umana:
• SHEN SPIRITO
• JING ESSENZA
• QI SOFFIO
Come dire che ogni nuova vita riceve dai genitori microcosmici, mamma e papà, e dai
genitori macrocosmici, Cielo e terra, un dono vitale che gli è necessario e sufficiente
fondamento al nascere.
SHEN rappresenta l’aspetto celeste, mentale, animico e sprituale, che determina
l’incarnazione dell’individuo che viene alla vita.
JING rappresenta l’aspetto energetico che regge la struttura e la forma organica,
capacità di incarnare tutto il passato, remoto e prossimo. E’ la capacità di mantenere
vivo in sé il cammino ancestrale.
QI rappresenta l’aspetto vitale dinamico, inteso come capacità di mantenersi in vita e
di attuare tutti quei processi, matrici e sottili, interni ed esterni, metabolici e di
relazione, che della vita sono l’attività costante.
Uscire nel cielo è termine che rappresenta il nascere, e rientrare nella terra
rappresenta invece il morire. Se nascere e morire implicano il varcare una soglia, che
gli ideogrammi indicano fra cielo e terra, prima ancora, al concepimento, si varca
un’altra soglia, altrettanto e più fondamentale, uscendo dal Cielo Anteriore ed
entrando nel Cielo Posteriore, il luogo dei vivi.
Il passaggio fra cielo anteriore e cielo posteriore si realizza in un primo punto
energetico, un sigillo, vero seme originale da cui tutta la struttura organica deriva.
Ha un nome ma non una forma. E’ dunque struttura energetica, funzionale, non
materiale, che contiene il potenziale di ogni successiva realizzazione. Da esso
prenderà forma SHEN, il RENE, l’organo interno deputato a mantenere vivo e attivo
nell’organismo l’ancestro e l’ereditarietà umana. Localizzato a livello della cintura,
viene situato e spostato nella profondità dei lombi, piuttosto che nel ventre, nei
diversi testi. Sua emanazione sulla superficie corporea è il quarto punto del canale
ancestrale DU MAI (Vaso Governatore) e prende nome di MING MEN.
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Questo centro primario, situato nella profondità del ventre, rappresenta il volto
effettuale del Ming Men. Il decreto celeste incontra così, nella profondità del ventre,
la struttura funzionale deputata a promuoverlo e manifestarlo. Il DAN TIEN è
funzionalmente ripartito nelle tre regioni, San Bu, di cui rappresenta il seme
evolutore:
Il Dan Tien inferiore, nella profondità del ventre, è deputato alla maturazione
funzionale della regione inferiore, gli arti inferiori ed il bassoventre. Si tratta tutti a
tutti gli effetti del Dan Tien primario.
Il Dan Tien medio, allo sterno, è deputato alla maturazione funzionale della regione
media, il tronco.
Il Dan Tien superiore è deputato alla maturazione funzionale della regione superiore,
la testa e gli arti superiori.
IL VUOTO INTERNO
XU LI
Tutto ciò accade ancora a livello energetico e la metamorfosi dal caos alla cosa,
dall’indefferenziato al differenziato, dal vuoto al pieno, che ha, come abbiamo detto,
nel Dan Tien la sua matrice e nei tre Dan Tien i suoi effettori alchemici, avviene a
partire da Xu Li , il vuoto interiore, che rappresenta il modo indifferenziato e vuoto
da cui tutto ha origine e intorno al quale tutto vive.
IL MUSCOLO ANCESTRALE
ZONG JIN
Sostenuto dal primitivo terreno sottile, animico ed energetico, fin qui introdotto,
l’embrione si matura, si differenzia ed evolve. Zong Jin, situato all’estremità caudale
dell’embrione, in corrispondenza dell’area perineale dell’individuo adulto, rappresenta
la primitiva formazione di materia organica che sovrintende all’organizzazione
armonica delle masse muscolo scheletriche del corpo e delle strutture energetiche
che lo governano.
L’UNITA’ ORGANICA
• CERVELLO
• MIDOLLI
• OSSA
• VASI
• VESCICA BILIARE
• UTERO
Sono particolari visceri che, a partire dal Ming Men e dal muscolo ancestrale, si
formano nell’embrione. Si tratta di visceri che non hanno relazione con l’esterno. Essi
rappresentano l’unitaria impalcatura strutturale e funzionale su cui poi si va formando
l’organismo.
I VASI STRAORDINARI
MAI
I vasi ed i canali energetici sono laghi e fiumi energetici di quella terra che è
l’organismo. In essi l’energia vitale fluisce in abbondanza, e da essi irriga di soffio e di
vita ogni distretto corporeo ed ogni cellula. Dunque i MAI, i vasi embrionari, sono
grandi stabili laghi energetici del corpo, mentre i Jing, i Canali, sono i fiumi vitali
organici, perennemente in attività e funzione. Come i laghi i MAI sono in relazione con
i Jing che ne possono essere affluenti e defluenti.
Detto questo si precisa anche che il patrimonio vitale in fase embrionaria è
rappresentato dalle cinque sostanze energetiche:
La considerazione più importante sarà che DU MAI (Vaso Governatore), con decorso
verticale e posteriore lungo la linea mediana del tronco e del capo e Madre di ogni
Yang del corpo.
REN MAI (Vaso concezione), con decorso verticale ed anteriore lungo la linea mediana
del tronco e del capo e Madre di ogni Yin del corpo.
Questi due vasi sona gli unici ad essere dotati di punti propri, gli altri vasi
straordinari emergono alla superficie corporea solo mediante i punti dei Canali
Principali cui danno forma nel loro tragitto.
Ogni Vaso straordinario ha stretta connessione energetica con due punti di un canale
Principale detti PUNTI CHIAVE, di APERTURA e di CHIUSURA che ne vivificano e
adeguano le funzioni.
RICAPITOLANDO……
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E da
• SAN BAO (I TRE TESORI: JING –QI-SHEN)
• XUE (SANGUE)
• JINYE (I LIQUIDI ORGANICI)
Tratto da: Il libro della Medicina Cinese – Carlo Moiraghi – Fabbri Editore
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CONCETTO DI QI
Yin Qi e Yang Qi
Si tratta di termini generici con cui si intende indicare il rapporto Yin Yang esistente
fra due qualsiasi aspetti energetici, considerandone talune caratteristiche, come ad
esempio la natura, la loro localizzazione organica, la direzione dei loro flussi.
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Yuan Qi
Zong Qi
E’ l’aspetto dell’energia formata dalla riunione del Soffio di origine respiratoria con il
soffio di origine alimentare. Viene immagazzinata nel petto, da dove fluisce a tutto
l’organismo e presiede alla ritmicità del Cuore, del Polmone e di ogni funzione organica.
Zheng Qi
Di solito è chiamato Soffio Corretto, Soffio vero, Soffio Essenziale. E’ termine che
indica la globalità del Soffio vitale sano, che permea l’individuo in buona salute.
Rappresenta la somma delle sue funzioni fisiologiche.
Tian Qi
Gu Qi
Ying Qi
Wei Qi
E’ il soffio difensivo, che presiede alla termoregolazione e alla difesa della superficie
organica dagli insulti climatici.
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IL SANGUE – XUE
Risalendo alla descrizione della Ying Qi in precedenza si può dire che la stessa
procedura di formazione di questa energia è paragonabile a quella del sangue, essendo
questo espressione Yin
dell’energia che pervade
tutto il corpo. Dallo schema
si può vedere che ogni organo
è importante per la
formazione del sangue.
Anche il Fegato, assieme
anche al Ministro del Cuore
come si vedrà più avanti, sono
importanti per il suo
armonioso fluire in tutto il
corpo e come mezzo di
“trasporto “ e di
conservazione dello Shen che
ha sede nel Cuore.
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JING
abbiamo bisogno di mangiare, bere e respirare tutti i giorni; ma, allo stesso tempo,
anche la sua ricostituzione dopo il consumo è rapida e facile.
Se c’è una buona assimilazione del Jing del Cielo posteriore, sarà richiesto un minimo
consumo del Jing del cielo anteriore, che quindi potrà conservarsi a lungo,
consentendoci di giungere “fino alla fine naturale dei nostri giorni”. (SW,cap.1).
Anche questa assimilazione, però, sarà influenzata in parte dal Jing del cielo
anteriore. Se, ad esempio, nasco con un sistema digestivo delicato e mal funzionante,
la mia capacità di assimilazione del Jing del cibo sarà insoddisfacente anche nel caso
di un buon rapporto quantità-qualità del cibo ingerito. Quindi Jing del cielo anteriore e
posteriore sono in stretto rapporto di mutua influenza.
Non ci è data la possibilità di agire direttamente sul Jing del cielo anteriore, ma
possiamo influenzare significativamente quello del cielo posteriore; ecco allora
l’importanza di norme alimentari corrette, una buona respirazione e un’adeguata
assunzione di liquidi.
Dall’altro lato sarà importante evitare ciò che consuma eccessivamente il nostro Jing
vitale. A tale proposito i cinesi menzionano tutti gli eccessi come fattori di consumo
del Jing: eccessi alimentari, eccessi sessuali, eccessi di lavoro fisico e mentale,
nonché gli eccessi di riposo.
Tutto il Jing ha sede nei Reni, che sono, in MTC, i depositari della vitalità fisico-
energetica di base. Non stupirà quindi che essi rappresentino un punto cardine nella
diagnosi e trattamento dei disturbi, soprattutto quelli strutturali e cronici.
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SHEN
“Il fatto che le due essenze si congiungano denota lo Shen”. Questa frase
esprime l’unione sessuale, la passione ingovernabile e quasi violenta, che crea
la vita. Ma rappresenta anche l’unione di due energie, maschile e femminile, e
l’unione spirituale che consente l’incarnarsi di un’anima, lo sviluppo di una nuova
identità, che si muoverà secondo il suo cammino, il percorso tracciato per la sua
crescita personale e spirituale. La guida in questo percorso sarà proprio lo Shen che,
appunto, prende dimora in una forma, dopo che le essenze si sono congiunte. Ecco
allora “che le due Essenze si congiungano denota lo Shen”, nel senso che il loro
congiungersi rende possibile l’insediarsi dello Shen in un individuo, Shen che lo guiderà
nel suo percorso individuale, in modo tanto più stabile, solido e potente, quanto più
l’individuo sarà capace di affidarvisi.
Shen è un livello estremamente puro e sottile di vibrazione energetica; Shen non è
parte di un singolo uomo, ma rappresenta un patrimonio universale, è ciò che ci
accomuna a tutti gli esseri viventi. Lo Shen si radica, poi, nel singolo individuo, nel
Cuore e ne guida l’orientamento profondo nel corso della sua vita, orientamento che è
di seguire la propria natura, portare a compimento il proprio destino, o ancora guidarci
lungo la nostra strada individuale.
Se per il Jing cosa importante è badare a non consumarlo in modo eccessivo, qui
l’aspetto cruciale è di favorire la permanenza dello Shen dentro di noi e lasciare che
conduca la nostra vita in modo armonioso. Favorire la sua permanenza vuol dire
coltivare un “Cuore vuoto” e cioè, un Cuore non affollato di preoccupazioni, agitazioni e
pregiudizi, ma vuoto, in modo che tutto possa accogliere e conoscere. Lo Shen
rappresenta dunque l’infinito che radicandosi nell’individuo lo “colora” e lo guida,
esprimendo tutte le sue istanze psichiche, emozionali e spirituali. E’ quindi la nostra
consapevolezza, intesa come capacità di conoscere e accettare le cose per ciò che
esse sono e di mantenere nei confronti dei casi della vita un atteggiamento di serena
lucidità e calma mentale.
Se il Cuore è la sede dello Shen, in realtà poi ognuno dei cinque organi della MTC
(Cuore, Reni, Milza, Fegato e Polmone) è sede di un suo aspetto specifico, come si vede
nella seguente tabella:
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Possiamo provare a pensare che lo Shen sia la luce del sole che ci inonda e che il
singolo individuo sia un prisma che lo riflette, dando luogo ai vari colori dello spettro
luminoso. La sua origine, lo Shen, è una e indifferenziata. Ma l’individuo prisma lo
scompone nei vari aspetti. Il materiale e la trasparenza del singolo prisma faranno poi
sì che lo spettro dei colori sia differente caso per caso, pur essendo unica e
indifferenziata la fonte primaria. La luce che verrà riflessa, avrà così gradi di
luminosità e limpidezza anche molto differenti. Ecco che lo Shen infinto si “colora”
dell’individualità specifica di ogni essere umano. Ecco anche i vari aspetti con sede nei
cinque Organi.
Le frasi successive del Cap.8 del LS costituiscono proprio un’analisi di queste singole
funzioni:
“Ciò che segue fedelmente lo Shen nel suo andare e venire denota gli Hun
Ciò che associa al Jing nel suo uscire e entrare denota i Po
Ciò che prende carico gli esseri viene chiamato Cuore
Il Cuore si applica, ecco Yi (il proposito)
Yi (il proposito) diviene permanente, ecco Zhi (il volere)
Zhi (il volere), che si mantiene, cambia, ecco Si (il pensiero)
Si (il pensiero) si dispiega in lontananza e potentemente, ecco Lu (la riflessione)
Lu (la riflessione) dispone di tutti gli esseri, ecco Shen (il sapere, la saggezza)”.
In queste frasi c’è tutto il principio di incarnazione di una esistenza e ci sono tutte le
modalità e dinamiche con cui un essere umano si muove, cammina, sul proprio sentiero
di crescita spirituale, ci sono i punti cardine che lo possono guidare in questo percorso
e, di conseguenza, anche i disturbi che possono distoglierlo da tale percorso.
Queste proposizioni rappresentano la fisiologia energetica spirituale dell’essere
umano, a metà strada fra Cielo e Terra, spinto e generato dalla Virtù del Cielo che si
unisce alle Energie della Terra e tradotto nella sua unica specificità dall’unione uomo-
donna, che dà forma alle Essenze e rende possibile il dimorare dello Shen, che guiderà
l’uomo per tutta la vita alloggiando nel Cuore, dal quale si sviluppano tutti gli aspetti
della propria personalità e del carattere che definiamo come Hun, Po,Yi, Si, Lu e Zhi e
che costituiscono gli aspetti specifici degli Shen, associati ai vari Zang (organi pieni).
Tratto da:
Jin significa “saliva”, umido, qualsiasi cosa umida, Ye indica “fluido”. I Jin, di
natura Yang rispetto agli Ye, sono la parte più leggera dei liquidi corporei,
sono fluidi e circolano rapidamente e con movimento centrifugo.
Comprendono ad esempio il sudore, le lacrime, il muco nasale, la saliva, le
urine, le secrezioni vaginali e genitali…. La loro funzione specifica è di
rinfrescare e depurare; ricordiamo che nel concetto di Acqua vi è non solo
quello di umidificare, ma anche quello di pulire (la pioggia che lava, l’acqua per lavarsi e
pulire la casa). Di qui la funzione dei Jin di depurazione e purificazione.
Gli Ye, Yin rispetto ai primi, rappresentano la parte più pesante e densa dei liquidi e
rispondono più alle funzioni di nutrimento tipico dello Yin. Sono caratterizzati da un
movimento centripeto, che li porta nelle varie cavità e interstizi dell’organismo: Sono i
liquidi delle articolazioni, il fluido cefalo-rachidiano di cervello e midollo, i liquidi
infracellulari e tissutali, i liquidi delle sierose e così via. Come tutte le sostanze
dell’organismo, anche i Jin e Ye sono in continuo e costante processo di
trasformazione da una forma all’altra, per consentirne il ricambio e l’evacuazione, per
cui i Jin diventano Ye e gli Ye Jin.
Pur essendo distinti in liquidi Yin e Yang, nel loro insieme rappresentano un aspetto
molto Yin, e infatti, una loro eccessiva presenza e ritenzione indicherà un eccesso di
Yin. Nella seguente tabella sono riassunte le varie funzioni delle cinque sostanze
fondamentali, indicando anche gli organi a cui principalmente esse fanno riferimento.
Tratto da:
Fondamenti di Medicina Tradizionale Cinese – Franco Bottalo, Rosa Brotzu – Xenia edizioni.
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I CINQUE MOVIMENTI
Si è visto in precedenza la teoria dello Yin e dello Yang e le leggi che ne governano il
loro equilibrio. Per le caratteristiche tipiche di ognuno dei due simboli si è potuto
associare ad ognuno di essi un elemento chi in natura potesse esprimere al massimo il
tipo di energia che lo Yin e lo Yang esprimono.
Dunque allo Yin si è associato per analogia l’elemento acqua, mentre allo Yang si è
associato sempre per analogia l’elemento Fuoco. Abbiamo anche visto che lo Yin
rappresenta il basso, la profondità, l’interno, mentre lo Yang rappresenta, invece,
l’alto, l’esteriore, il movimento. Potremmo quindi per comodità esprimere questo
concetto con un piccolo diagramma posizionando lo Yin in basso, lo Yang in alto lungo un
asse così detto dei culmini:
Viene detto asse dei culmini perché nella trasformazione
naturale che abbiamo dallo Yin allo Yang ( legge della generazione
Pag.10) gli estremi rappresentano proprio il culmine della
manifestazione energetica della due energie, oltre il quale si ha il
cambiamento verso il suo opposto.
Ricordiamo nel diagramma del Tai Chi Tu che la generazione
reciproca dello Yin e dello Yang rappresentata con linee curve
che meglio indicano il lento e graduale mutarsi di una energia
verso l’altra. Dunque viene spontaneo pensare che ci saranno dei
momenti, dei punti di riferimento che possano esprimere il
dinamismo che emerge alla generazione reciproca delle due
energie Yin e Yang. Così come, per analogia ci saranno degli elementi in natura che
possano esprimere anch’essi queste forze che permettono allo Yin di generare lo Yang
e viceversa. Nel prossimo diagramma vedremo assieme all’asse dei culmini nascere
l’asse dei dinamismi, che bene esprimerà il concetto di generazione:
In questo diagramma si vede infatti che il
passaggio dall’energia Yin a quella Yang avviene
gradualmente verso sinistra con una linea
curva che arriva al massimo del suo dinamismo
in corrispondenza dell’elemento legno (che
come vedremo rappresenta proprio il
movimento in salita, la crescita), per poi
raggiungere ancora il suo massimo in
corrispondenza dello Yang con l’elemento
Fuoco nel punto più alto dell’asse dei culmini.
Come ben sappiamo arrivato al massimo dello
Yang l’energia dovrà per forza di cose tornare al suo stato originario di partenza, e
per fare questo passerà, grazie all’energie di condensazione del metallo all’estremo
opposto dell’asse dei dinamismi, in relazione all’elemento legno, per poi continuare il
suo ritorno verso lo Yin.
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Si puo’ a questo punto collocare un quinto elemento, quello a cui far riferimento, di
equilibrio per gli altri, la terra, che sarà collocata al centro del nostro diagramma
indicando così proprio la centralità, la base, il nutrimento per gli altri elementi.
Questo sarà il diagramma spaziale della
teoria di cinque elementi in movimento.
Infatti dire semplicemente ”la teoria dei
cinque elementi” potrebbe essere limitativo
non esprimendo il perenne ed incessabile
cambiamento di ogni tipo di energia in natura
che, come abbiamo visto nel parlare del Qi
universale che permea ogni cosa, rappresenta
proprio la vita. Questo diagramma è molto
importante poiché esprime chiaramente la
centralità della terra a cui gli altri elementi,
come già detto prima, fanno riferimento. Diagramma spaziale
Possiamo da qui passare ad un altro tipo di diagramma che esprimerà ancora meglio il
movimento dei cinque elementi e tutte le leggi che li governano. Nel diagramma
temporale della legge dei cinque elementi in
movimento, la terra dalla sua posizione
centrale nel precedente diagramma si sposta a
lato dopo l’elemento fuoco ed è proprio questa
posizione che ci permette di capire in realtà il
movimento e le trasformazioni degli elementi.
L’acqua nutre; nell’acqua si forma la vita; il
seme nell’acqua germoglia per poi crescere ed
espandersi in un albero forte e rigoglioso. Il
legno di quest’albero alimenterà un fuoco
intenso ed impetuoso che, bruciando il legno,
lo farà diventare cenere ritornando alla terra. La terrà si condenserà e nel tempo si
formerà il metallo che, elemento di condensazione, permetterà al vapore di tornare
acqua. In breve questo è il ciclo vitale che ogni essere vivente e non ritrova nella sua
vita più o meno lunga. Un ciclo che risponde alle leggi naturali del Tao, e per il quale
possiamo ritrovare in ogni situazione un ciclo che si ripete senza sosta:
• Il ciclo del Sole
• Il ciclo della Luna
• Il ciclo delle stagioni
• Il ciclo del giorno
• Il ciclo vitale dell’uomo
• …………………………….
• …………………………….
• …………………………….
26
Questo ciclo sarà governato da delle leggi fondamentali così come lo Yin e lo Yang
sono soggetti anch’essi a delle regole specifiche che abbiamo analizzato in
precedenza.
Sono leggi queste facilmente intuibili, così come quelle dello Yin e lo Yang, che migliaia
di anni fa i saggi cinesi hanno avuto la capacità di osservare, percepire, capire,
assimilare ed elaborare nei processi naturali del cosmo. Tutto in natura è soggetto a
questo ciclo interminabile, anche i pensieri, le emozioni, il fluire della singola giornata
o di una vita intera. Si può così tornare al concetto del macrocosmo e del microcosmo
uomo e per analogia (così come abbiamo detto essere la MTC) trovare dei parallelismi
fra le energie infinite del cosmo e la vita dell’uomo dal concepimento alla morte.
Si analizzerà ora ogni singolo elemento cercando di capire che ciò a cui bisogna fare
attenzione è, in realtà, il tripodi energia che questo elemento evoca. Questo ci
permetterà di fare, sempre per analogia, dei parallelismi con ogni singolo fenomeno.
27
Acqua
“Sotto il Cielo nulla è più morbido e cedevole dell’acqua. Pure, per attaccare il
solido e forte nulla è meglio. Non ha pari.”
Tao Te Ching
Legno
Fuoco
Il Fuoco è anche luce, calore che in natura possiamo vedere e riscontrare nel Sole.
Nell’uomo questo aspetto di luce e calore lo possiamo riscontrare a livello più sottile
nella luce della consapevolezza: lo Spirito. Possiamo quindi dire che il Fuoco ci può
portare verso piani più sottili, bruciando la materia , producendo e distillando lo
Spirito.
Terra
Metallo
Parlando della teoria dei cinque elementi in movimento si è ampiamente fatto notare il
concetto del ciclo, come elemento essenziale per la vita. E’ infatti esenziale per ogni
essere vivente il ciclo riproduttivo che si ripete in continuazione. Cicli che si possono
vedere nelle galassie, nei vari sistemi solari, negli anni, nelle stagioni, nei giorni ecc. Si
parlerà allora di correlazione fra il macrocosmo ed il microcosmo, concetto, come già
visto in precedenza esenziale di base per il Taoismo e la MTC in genere.
Ecco allora sommarsi al pentagono dei cinque elementi nella suo diagramma temporale
le varie correlazioni con gli eventi del cosmo:
E’ facile dare una spiegazione al perché di queste correlazioni. Per quanto concerne la
terra si può far riferimento al diagramma di Pag. 28 per capire il fenomeno della
stagione di mezzo.
31
Viene facile immaginare che le stesse correlazioni che abbiamo fatto nei confronti del
macrocosmo possano essere fatte per il microcosmo uomo. In ogni caso, per analogia,
si può collegare un qualsiasi fenomeno ad un altro, per capire l’evolversi ed il mutare
delle energie. Seguirà un altro diagramma con le specifiche relazioni.
E’ interessante ora cercare di capire organo per organo il perché della sua
correlazione ad uno di cinque elementi. E’ facile capire per prima cosa che le varie fasi
vitali di crescita dell’uomo; Esse infatti seguono un percorso che va dalla fase
embrionale alla vecchiaia e la morte secondo un processo che è molto simile a quello
delle stagioni e degli elementi che le rappresentano. Vedremo allora la primavera
correlata, ad esempio, con la crescita impetuosa e veloce tipica dell’adolescenza,
oppure la vecchiaia che nella sua saggezza e tranquillità e correlata al metallo.
32
Acqua – Reni – Vescica urinaria: Oltre che ad effettuare fisicamente un lavoro sul
controllo dei liquidi e del PH, che in prima istanza fanno subito correlare i Reni
all’elemento acqua, sono, per la MTC, i depositari del Jing. Questo fa pensare quindi a
quella energia di base, forte, potenziale, nascosta, dispensatrice di vita, che è tipica
dell’elemento acqua.
Legno – Fegato –Vescica biliare: Durante la fase embrionale questo organo si forma a
partire da piccole vescichette che stanno più in basso della loro normale posizione
anatomica, e col passare delle settimane, crescono e salgono verso l’alto secondo un
progetto divino ben definito e specifico. Sembra proprio di vedere il germogliare in
primavera di una piantina! Il Fegato, anche per la medicina occidentale, è un
laboratorio chimico che deve depurare e proteggere l’organismo; deve nutrirei muscoli
per il movimento e l’azione e deve coordinare la digestione.
Sono funzioni e caratteristiche che abbiamo già visto nella descrizione dell’elemento
legno.
Fuoco – Cuore – Piccolo Intestino – Ministro del Cuore – Triplice Focolare:
Abbiamo visto il fuoco che, bruciando la materia, irradia movimento e vitalità,
trasforma la materia stessa (elemento di potenza fisica) in spirito ed energia
psichica. Il fuoco che attiva tutti i processi energetici e vitali ed il fuoco che è in
costante movimento.
Sono tutti aspetti che possiamo ritrovare anche negli organi correlati ad esso.
Possiamo dividere il fuoco nel corpo umano in due aspetti:
• Fuoco Imperiale con il Cuore e Piccolo intestino: questi due organi sono legati
al fuoco per il lavoro di grande attivazione di tutto il corpo, sono sempre in
movimento; il primo con la sua pulsazione irradia il corpo di sangue e, in
particolar modo, di Shen (custodito al suo interno), il secondo con la sua
peristalsi, trae nutrimento e lo trasmette a tutto il corpo.
• Fuoco ministeriale con il Ministro del Cuore e il Triplice Focolare: sono in
stretta analogia con il Cuore che ne espande le sue funzioni. E’ come uno
sdoppiamento del Cuore: Il ministro del Cuore (come un ministro
dell’Imperatore) ha la funzione di distribuire al corpo (funzione di pompa
organica) le funzioni del Cuore stesso. Il Triple focolare è l’espressione
dell’energia del Cuore in tutti i distretti collegandoli, distribuendo, ed attivando
i metabolismi (così come fa il fuoco bruciando il pezzo di legno che ne evidenzia
la sua potenzialità).
Terra – Milza – Stomaco: Lo stomaco, durante la fase embrionale scende e si
attorciglia prendendola sua forma caratteristica, mentre la milza si forma da tante
piccole parti che unendosi si addensano e scendono verso il basso ed il centro. E facile
intravedere in questa caratteristica la centralità della terra e la sua solidità. Si può
anche fare un’analogia fra il nutrimento che la terra dà a tutti gli esseri animali e
vegetali, e la funzione di nutrimento che l’apparato digestivo deve in continuazione
svolgere.
33
LE SEI ENERGIE
Le sei Energie esterne o climatiche (Liu Qi) sono Freddo, Calore, Fuoco, Vento,
Umidità e Secchezza. Esse rappresentano diverse modalità d’espressione di quell’unica
energia cosmica chiamata Qi. Queste stesse energie vibrano anche nel singolo
individuo, costituendone la struttura rappresentata dai sei livelli energetici (Tae Yang,
Shao Yang, Yang Ming, Tae Yin, Jue yin, Shao Yin) o, con altra espressione, dai dodici
Canali principali. Nei testi si dice che le energie cosmiche “risuonano” nel singolo
individuo.
Queste stesse sei energie (Liu Qi) vengono chiamate i sei perversi o i sei Eccessi (Liu
Xie) o anche i sei straripamenti (Liu Yin), quando da fisiologiche diventano patologiche.
Sono strettamente legate al clima e alle stagioni, l’individuo deve continuamente
adattarsi alle modifiche che avvengono nel macrocosmo (climi, stagioni, ecc), affinché
le sue energie interne si mantengano in sintonia con quelle esterne. Questo
adattamento è un processo continuo, incessante e quasi inavvertibile nell’individuo
sano. Tutti noi, anche se in salute, siamo in grado di percepire i cambiamenti più
macrocosmici, ad esempio quelli stagionali. Quel senso di disagio, di fiacchezza e
intontimento che ci pervade nelle prime potenti giornate di primavera quando il sole
brilla già caldo e il vento soffia deciso, è ‘indice della fatica che le nostre energie
fanno ad adeguarsi al cambiamento del mondo esterno; trascorrono alcuni giorni e
questi piccoli disturbi passano. Lo stesso avviene ai primi caldi estivi o ai primi freddi
autunnali. Ma ogni giorno il nostro organismo si adatta continuamente anche alle
micromodificazioni quotidiane legate al clima (giornata fredda, ventosa, piovosa ecc.
Questo meccanismo di equilibrio può non funzionare per vari motivi:
Si può notare come il Fuoco non venga qui associato a nessuna delle stagioni; per
comprenderne il motivo è necessario spendere qualche parola sulle caratteristiche e
sulla natura dei sei fattori climatici. Tutte le Xie, oltre a penetrare dall’esterno,
possono svilupparsi anche all’interno dell’organismo. Così, ad esempio, il Vento può
invadere un individuo, ma anche un’alterazione del Fegato può portare alla formazione
di Vento interno, con segni di tremori, spasmi e irrequietezza. D’altro canto, se
un’alterazione energetica interna crea, per esempio, un deficit di Rene Yin, che porta
allo sviluppo di calore interno, questo potrà rendere l’individuo più sensibile alla
corrispondente energia esterna Calore. Il Fuoco però, pur facendo parte delle sei Xie,
non viene associato a una stagione specifica in quanto, a differenza delle altre cinque
Xie, può originare unicamente da una turbe interna.
Chiarito questo, andiamo ora ad analizzare specificatamente le sei Energie, come
possibili fattori di squilibrio.
Fuoco (Huo): Viene così definito il calore di natura interna a lungo compresso e
stagnante, che tende o a dar luogo ai cosiddetti fenomeni infiammatori o ulcerativi (il
fuoco distrugge) dell’organismo o che si libera potentemente verso l’esterno (febbri,
sfoghi rossi sulla pelle, scoppi di collera).
nell’epilessia. Questi ultimi sono però casi di così detto Vento interno e non esterno,
poiché la loro origine è in una disfunzione interna di alcuni Zang.
Secchezza (Zao): Di natura Yang, è legata alla consumazione dei liquidi corporei
fisiologici, è sempre vista come conseguenza di una turba che spesso coinvolge anche
altre energie. Ad esempio, Secchezza come conseguenza di Calore che consuma i
liquidi (secchezza da eccesso di Yang) o associata a Freddo che impedisce le loro
trasformazioni e metabolizzazioni (secchezza da deficit di Yin).
Al fine di evitare confusioni e malintesi, è bene notare come nella pratica clinica i sei
Eccessi, oltre a essere causa esterna di disarmonia, vengano anche utilizzati per
descrivere un quadro di disarmonia in cui i sintomi corrispondono quelli dell’energia
specifica. Ad esempio se una persona ha la gola infiammata, sete, avversione al freddo
e naso colante, diciamo che vi è un’invasione di Vento –Calore, anche se siamo in un
clima senza vento e fresco. In questo caso abbiamo avversione al freddo, ma la turba
è detta da calore, poiché l’organismo ha già reagito al fattore climatico freddo con
una manifestazione di calore in superficie, per combatterlo.
Si dice anche che tutte le energie perverse che permangono a lungo all’interno del
corpo tendono, con il tempo, trasformarsi in calore. Il motivo per cui l’organismo
risponde trasformando l’energia perversa in calore è che questa è l’Energia più Yang e
tende a muoversi in alto e i n periferia. Movendosi in alto e verso la periferia,
agevolerà l’eliminazione del fattore patogeno che aveva messo radici nell’organismo.
Se questo tentativo del corpo non riesce, il calore ristagnerà all’interno, con varie
turbe che verranno analizzate più avanti. E’ bene precisare che, indipendentemente
dalla causa di una determinata disarmonia, si parla di disarmonia esterna, quando
questa colpisce gli strati energetici superficiali e disarmonia interna, quando colpisce
gli strati energetici più profondi. Se ad esempio un clima Caldo-Umido ha consentito la
penetrazione dell’energia patologica Umidità che ha danneggiato la Milza dando luogo a
diarree acquose, parleremo di Umidità nella Milza come di turba dell’interno.
Tratto da:
Fondamenti di Medicina Tradizionale Cinese – Franco Bottalo, Rosa Brotzu – Xenia edizioni.
37
Queste funzioni coinvolgono tutti gli aspetti della struttura individuale, non solo quella
fisica, ma anche quella psichica ed emozionale. Trattando dei singoli Zang vedremo, ad
esempio, che ogni Organo conserva e diffonde un aspetto specifico della vita
individuale (azione interna) e, d’altro canto, assimila ed è particolarmente sensibile a
sensazioni, emozioni e sentimenti che gli vengono dall’ambiente, oltre a emanare
all’esterno ciò che prova. Pertanto la teoria degli Zang Fu rappresenta una fitta rete
di relazioni funzionali che organizza e unifica l’intero essere umano in termini di
emozioni, sensazioni, attività mentali, aspetti fisici ed energetici. Questa fitta rete
non va intesa come qualcosa di chiuso all’interno dell’individuo, essa si espande andando
a comprendere ed inglobare i fattori esterni, siano essi atmosferici (clima, stagioni….),
organici o di rapporti umani. Quando studiamo la fisiologia degli Zang Fu dovremmo
quindi riuscire a vederli più in termini di relazioni funzionali che li legano gli uni agli
altri, che non come singole entità a se stanti.
Si può anche dire che l’organo è come il momento di condensazione dell’energia di un
meridiano ad esso associato in un determinato punto che non è necessariamente in
corrispondenza dell’organo anatomico, e diremo che l’insieme Zang Fu e meridiani
principali sono una
I caratteri cinesi per Zang e Fu hanno una parte in comune, quella sinistra, che vuol
dire “carne” e, in senso lato, organo. Hanno un’altra parte dell’ideogramma che li
differenzia: per gli Zang il simbolo indica “immagazzinare”, mentre per i Fu indica
“luogo di governo”
ZANG: Organi Pieni che immagazzinano e sono impregnati di essenza vitale. Sono
interni e statici –YIN- , non hanno collegamento con l’esterno e sono come dei
magazzini pieni di materiale puro al quale attingere in caso di bisogno. Gli Zang sono
quindi pieni di JING, del Cielo Anteriore e Posteriore, e non devono quindi svuotarsi
periodicamente, poiché disperderebbero la vita stessa.
Poiché gli Zang Fu sono Yin e Yang essi si attraggono essendo complementari, avremo
quindi che ogni Zang sarà correlato al proprio Fu ed insieme faranno parte di uno dei
cinque movimenti, si parla allora di rapporto interno - esterno (Biao - Li).
La relazione fra uno specifico Zang e il suo corrispondente Fu può anche essere letta
come rapporto fra struttura (lo Zang che Yin) e funzione (il Fu che è Yang). I due
aspetti sono però così strettamente interdipendenti e correlati che si può leggere la
coppia come un unico Organo con due aspetti.
ZANG FU
Yin Yang
Interno Esterno
Immagazzina Estrae, Transita, Espelle
Struttura Funzione
Reni Vescica Urinaria
Fegato Vescica Biliare
Cuore – Piccolo Intestino Ministro del Cuore – Triplice Focolare
Milza Stomaco
Polmoni Grosso Intestino
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Attenzione. Si è visto che una delle differenze fra Zang e Fu è il collegamento con
l’esterno o l’essere all’interno, determinando l’essere Yang o Yin dell’ organo in
questione. Ma esaminando ad esempio il Polmone esso è uno Zang Yin ed è in contatto
con l’esterno da cui prende l’energia ed ossigeno, così pure la Vescica Biliare è
essenzialmente interna, non ha contatti con l’esterno, immagazzina una sostanza
importantissima distribuendola al momento opportuno, eppure è un Fu.
La Vescica Biliare assieme ad altri organi viene definito per la MTC Viscere Curioso,
poiché non risponde alle “leggi” fondamentali dei visceri cavi .
• Cervello
• Midollo
• Ossa
• Vasi (Mai)
• Vescica Biliare
• Utero
Si parlerà più nel dettaglio di ogni singolo Viscere Curioso mentre si analizzeranno
gli altri Zang Fu.
CUORE (XIN)
Si può interpretare l’ideogramma del Cuore come una ciotola aperta verso
l’alto da cui le cose entrano e possono anche uscirne. Aperto in alto il
Cuore diviene ricettacolo che accoglie gli Shen, le influenze celesti che
scendono a permeare l’uomo, ecco il Cuore sede dello Shen, del divino che dimora in
ogni uomo.
SI APRE NEGLI OCCHI: Per occhi si intende lo sguardo, nella sua luminosità ed in
quello che esprime. Lo sguardo sarà in questo caso un tramite per guardare all’interno
di una persona: “L’occhio è lo specchio dell’anima” si dice.
Il Cuore si apre anche nelle orecchie in quella fantastica capacità di emozionarsi
nell’ascoltare, così pure si apre nel tatto in genere.
SI MANIFESTA NELLA LINGUA: Sarà intesa la lingua non come muscolo in sé stesso,
ma nella parola che è espressione profonda dello Shen. Si può intendere anche come
tono di voce come espressione del proprio stato d’animo. Si manifesta anche nel
colorito del volto dove i vasi sanguigni superficiali possono indicare lo stato del Cuore.
OSPITA LO SHEN: Lo Shen si può vedere come un qualche cosa che viene dall’alto e
che va a permeare la materia vivente. Il Cuore deve poter accogliere gli Shen e
soltanto il suo Vuoto interiore lo permetterà, e bisogna fare in modo che poi in esso
dimori. Sarà compito del Cuore e del suo Ministro a diffondere, tramite il sangue, lo
42
Shen in tutto il corpo che colorerà ogni organo del suo aspetto corrispettivo, dando
vita ad ogni aspetto psichico di una persona.
PICCOLO INTESTINO
Il compito del Piccolo intestino sarà quello di distinguere il puro dall’impuro sia a livello
fisico per quanto riguarda la digestione che a livello psichico per quanto riguarda le
esperienze della vita. (Caratteristica questa dl Fuoco Imperiale).
Porta a termine le trasformazioni, anche in questo caso sarà una capacità questa da
intendere rivolta a più aspetti.
TRIPLICE FOCOLARE
Il Triplice Focolare “Viscere solitario” è un viscere che non è un viscere e di cui si dice
che ha un nome ma non ha una forma: è un grande motore che attiva energie e liquidi.
La sua forma è duplice: di Ufficiale addetto alle irrigazioni e/o di bruciatore che
attraverso il calore provoca le trasformazioni.
• Nella prima funzione è come una pompa che spinge i liquidi in tutti i distretti
(Aspetto Acqua)
• Nella seconda, il suo calore (Aspetto Fuoco), provoca:
A livello superiore (Cuore – Polmoni) una nebbia diffusa
A livello medio (Stomaco, Milza) Una macerazione dei solidi e
liquidi per l’estrazione delle energie.
A livello inferiore (Reni, V.Urinaria) Diventa un canale per
espellere.
La sua azione è simultanea nei tre riscaldatori ed assicura così una gestione armoniosa
dell’organismo dei Liquidi – Alimenti – Energie.
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E’ interessante notare come in ciascuna delle tre aree c’è un fuoco per la
sopravvivenza . La vita si manifesta sotto forma di calore. Per attivare il calore ci
vorrà il combustibile: la zona in cui si trova questo combustibile, come sappiamo, sono i
Reni con il Jing che essi custodiscono e che attivato, grazie al Triplice focolare, si
diffonde in tutto il corpo ed è chiamato Juan Chi che va ad attivare tutti gli altri
organi.
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RENI (SHEN)
SEDE DELL’ESSENZA DEL JING: Nei reni è custodito il Jing del Cielo Anteriore,
che, come sappiamo, rappresenta un Tesoro per la nostra esistenza e che bisogna
evitare di disperdere. Il Jing del cielo posteriore permette l’espressione del Jing
del cielo anteriore se nutrito e “trattato” bene.
Si può dire che nel Rene c’è l’espressione della nostra vitalità fisica data dal Cielo
anteriore.
In MTC per Rene non si intende solo l’organo in sé stesso ma viene visto come:
RENI
GHIANDOLE SURRENALI
ORGANI GENTITALI
OSSA
MIDOLLO OSSEO
CERVELLO (MARE DEI MIDOLLI)
FONDAMENTO DELLO YIN E DELLO YANG: Dallo Yin nasce lo Yang! Ma senza lo
Yang l’energia latente contenuta nello Yin non può esprimersi, con tutta la sua
irruenza, per attivare, sempre tramite lo Yang, tutti i metabolismi. Si può quindi
dire che senza il fuoco l’acqua ristagnerebbe non generando la vita, ma senza lo Yin
il fuoco non servirebbe a nulla. Nel Ming men (fra la II e III lombare) che
rappresenta il “fuoco dell’acqua o della vita”, il Rene, massima espressione dello Yin,
produce una forza dinamica fondamenta della riproduzione , dello sviluppo e della
crescita (detta il fuoco del Ming Men) che viene distribuita a tutto il corpo e a
tutti gli organi.
NUTRONO IL CERVELLO: Il cervello è detto anche “il mare dei midolli”, è interno
alle ossa che lo contengono, e per questo è correlato ai Reni. Viene nutrito quindi,
come il midollo, dai Reni stessi.
È da notare che la memoria a breve termine è nutrita proprio dai Reni, mentre la
memoria dello studente dalla Milza e la memoria a lungo termine dal Cuore.
Tutto ciò è sempre funzione del corretto equilibrio fra Yin e Yang.
OSPITANO LO ZHI: Lo Zhi rappresenta lo Shen dei Reni, può essere visto come
aspetto psicologico e caratteristico di questo organo. Esso rappresenta la Volontà e la
determinazione a perseguire le aspirazioni più profonde. Si potrebbe dire che è la
Forza di Volontà, mentre in patologia diventa la Paura.
VESCICA URINARIA
E’ il Viscere cavo FU accoppiato ai Reni. Esso svolge le stesse funzioni dei reni ma in
particolar modo controlla l’apertura e la chiusura dei liquidi, ed in più difende dalle
energie perverse.
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MILZA
FU CORRISPONDENTE? Stomaco.
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TRASPORTATA verso l’alto al Cuore ( questo portare verso l’alto indica che è
un’energia di sostentamento, di mantenimento verso l’alto per tutti gli organi e
tutto l corpo).
CONTROLLA LA SALITA DEL CHI: Oltre che a far salire le energie del cibo
verso il Cuore per la loro distribuzione, si può intendere che la Milza da
49
sostentamento a tutti gli organi (un deficit di energia della Milza potrebbe
determinare un prolasso di organi ad esempio).
SI APRE NELLA BOCCA: E’ facile capire il perché: dalla bocca entra il nutrimento
e con essa e la lingua sentiamo i sapori del cibo dal quale la Milza estrae energia.
OSPITA LO YI: Lo Yi (lo Shen che dimora nella Milza ) si può tradurre come
“Intenzione” intesa come capacità di organizzare, controllare e dare forma ad un
progetto o un sogno senza però farsi prendere dalle emozioni, rimanendo cioè
centrati e sempre presenti nell’azione del momento.
STOMACO
E’ l’organo cavo correlato alla Milza e con essa ha uno stretto rapporto .
Lo stomaco controlla la macerazione del cibo e la discesa del Chi.
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FEGATO (GAN)
SI APRE NEGLI OCCHI: Gli occhi sono intesi qui come vista che va lontano e precede
l’azione ed il movimento; sono molto irrorati di sangue e sono mossi da tanti piccoli
muscoli molto forti e veloci.
OSPITA GLI HUN: Gli Hun rappresentano la funzione dell’immaginario, della fantasia
e del sogno. Tutto quello che si è detto per l’aspetto fisico si può dire per l’aspetto
psicologico :
• Intuizione
• Intelligenza
• Fantasia
• Progettazione
• Sogni
• Viaggi astrali
• Libertà dalle costrizioni dell’ordinario del corpo
Tutti questi aspetti sono molto Yang e vengono controllati e messi in equilibrio dalla
presenza di Sangue all’interno del Fegato. Ad esempio ci si addormenta con difficoltà
se c’è carenza di sangue nel fegato, anche perché gli Hun non possono volare leggeri e
liberi nello spazio perché non essendo ancorati al terreno potrebbero non farvi
ritorno.
VESCICA BILIARE
E’ uno dei sei visceri curiosi . E’ detta anche Palazzo della Purezza. Si possono vedere
le stese funzionalità del Fegato ed in particolar modo si può dire che la VB prende le
decisioni finali, è come un giudice che da la sentenza e la fa mettere in atto.
Immagazzina e secerne la bile.
Controlla i tendini.
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POLMONE (FEI)
GOVERNA IL CHI: Il polmone è detto dalla MTC grande ministro che emana il
controllo delle trasformazioni. E’ visto come una pianta che si espande in senso
longitudinale e come organo impari mediano. Il Polmone assimila l’energia dall’aria
(energia più sottile ed aerea) che, unita all’energia prodotta dalle trasformazioni
della Milza (energia più materiale), viene immessa nel sangue che grazie al Cuore (in
questo caso al Ministro del Cuore) è distribuita come unica energia globale in tutti
i distretti. Ecco allora il binomio Chi – Sangue che affiora ancora come si era visto
per il Cuore ed il Fegato in precedenza. Il Polmone, a differenza della Milza
(assieme alla quale è artefice del nutrimento del Cielo posteriore) che controlla la
salita del Chi, abbassa e diffonde il Chi.
SI APRE NEL NASO: E’ evidente che il naso per la respirazione sia l’orifizio con
cui il Polmone può recepire l’energia dal cosmo con la respirazione.
istinti profondi e ai meccanismi intimi vitali che ha bisogno dl Chi dell’aria per
essere animato e spronato dalla sua tendenza ad interiorizzarsi.
Si è parlato di istinti profondi e meccanismi intimi vitali (tutto ciò che si è appreso
durante l’evoluzione della specie: camminare ad una certa età, parlare tramite la
ripetizione, e tutti gli automatismi scritti nel nostro DNA), ma anche di abitudini
acquisite durante la nostra vita: abitudini quali guidare la macchina, sciare, giocare
a tennis o suonare uno strumento che una volta interiorizzati non si dimenticano
più, anzi è quasi difficile cambiare poi il modo in cui si fa una certa cosa imparata
con anni di pratica. Queste abitudini possono essere giuste o sbagliate ma vengono
i qualsiasi caso acquisite in profondità.
Come già avevamo visto all’inizio di questo manuale avremo che i vasi ed i canali
energetici sono laghi e fiumi energetici di quella terra che è l’organismo. In essi
l’energia vitale fluisce in abbondanza, e da essi irriga di soffio e di vita ogni distretto
corporeo ed ogni cellula. Dunque i MAI, i vasi embrionari, sono grandi stabili laghi
energetici del corpo, mentre i Jing, i Canali, sono i fiumi vitali organici, perennemente
in attività e funzione. Come i laghi i MAI sono in relazione con i Jing che ne possono
essere affluenti e defluenti.
Arrivati all’età di 14, 15 anni si può dire che tutto il sistema di canali energetici è
ormai formato, dando forma ai 12 meridiani energetici della MTC.
E da
• SAN BAO (I TRE TESORI: JING –QI-SHEN)
• XUE (SANGUE)
• JINYE (I LIQUIDI ORGANICI)
Tratto da: Il libro della Medicina Cinese – Carlo Moiraghi – Fabbri Editore
Analizzando la tabella vedremo che i meridiani Yin partono dal basso e vanno verso
l’alto, i meridiani Yang partono dall’alto e vanno verso il basso, i primi sono nella zona
antero-mediale della persona, i secondi sono nella zona postero-laterale. Fa eccezione
il meridiano di Stomaco che è situato sul ronco anteriormente, ma, come vedremo il
suo compito di “nutrimento” ne spiega il motivo.
Si segue anche lo schema del ritmo circadiano d una persona in cui ogni meridiano è
investito ogni due ore da un’ondata di energia a partire dalle 3 di mattina con il
meridiano di Polmone, allo stesso modo, ed esattamente con uno sfasamento di 12 ore,
ci sarà un meridiano che sarà soggetto ad un minimo di energia ogni due ore a partire
dalle ore 15,00 con il meridiano della Vescica Urinaria.
Vedi la tabella sotto:
60
STRATIFICAZIONI ENERGETICHE
Le sei stratificazioni energetiche rappresentano una sorta di sei strati consecutivi che
sono barriera agli insulti esterni delle energie cosmiche. Il primo strato Tai Yang sarà
la prima corazza che ci difende dalle intemperie, se questa non è abbastanza forte,
accadrà che il fattore esterno possa penetrare in profondità. Anche gli altri starti
energetici cercheranno di proteggere la loro loggia energetica con lo scopo finale di
proteggere cuore e reni (lo strato più interno), sede di Shen e Jing.
A un canale principale Yang della mano segue un canale principale Yang che va al piede:
Cui segue un canale principale Yin che dai piedi va al petto e poi un canale principale che
dal petto va alle mani:
Tratto da:Fondamenti di Medicina Tradizionale Cinese – Franco Bottalo, Rosa Brotzu – Xenia edizioni.
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ZONE MU
ZONE SHU
PUNTI MU
PUNTI SHU
VU 13 1,5 CUN lateralmente all’ apofisi spinosa della III vertebra D. Tra la III e la IV vertebra dorsale SHU: POLMONE
VU 14 1,5 CUN lateralmente all’apofisi spinosa della IV vertebra D. Tra la IV e la V vertebra dorsale SHU: M. CUORE
VU 15 1,5 CUN lateralmente all’apofisi spinosa della V ertebra D. Tra la V e la VI vertebra dorsale SHU: CUORE
VU 18 1,5 CUN lateralmente all’apofisi spinosa dellea IX vertebra D. Tra la IX e la X vertebra dorsale SHU: FEGATO
VU 19 1,5 CUN lateralmente all’apofisi spinosa della X vertebra D. Tra la X e la XI vertebra dorsale SHU: V. BILIARE
VU 20 1,5 CUN lateralmente all’apofisi spinosa della XI vertebra D. Tra la XI e la XII vertebra dorsale SHU: MILZA P.
VU 21 1,5 CUN lateralmente all’apofisi spinosa della XII vertebra D. Tra la XII D e la I vertebra lomb. SHU: STOMACO
VU 22 1,5 CUN lateralmente all’apofisi spinosa della I vertebra L. Tra la I e la II vertebra lombare SHU: T.FOCOLARE
VU 23 1,5 CUN lateralmente all’apofisi spinosa della II vertebra L. Tra la II e la III vertebra lombare SHU: RENE
VU 25 1,5 CUN lateralmente all’apofisi spinosa della IV vertebra L. Tra la IV e la V vertebra lombare SHU: G.INTESTINO
VU 27 1,5 CUN lateralmente alla I vertebra sacrale. 1\2 CUN dal I F. Sul I forame sacrale SHU: P.INTESTINO
VU 28 1,5 CUN lateralmente alla II vertebra sacrale. 1\2 CUN dal II F. Sul II forame sacrale SHU: V:URINARIA
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FISIOGNOMICA
Una corretta diagnosi viene effettuata a partire dal primo momento in cui si
riceve la telefonata dal ricevente per prendere un appuntamento.
Sarà infatti interessante analizzare come il ricevente parla, come si esprime, con
quale enfasi, aggressività, circospezione, paura o sicurezza chiede informazioni sul
trattamento o sulla nostra metodologia.
Una voce alta e ben sostenuta sarà sintomo di uno yang predominante, così come una
voce bassa e magari lamentosa potrà segnalarci uno yin in squilibrio, anche il modo in
cui si esprime potrà darci indicazioni importanti sulla “qualità” del suo Shen e
potremmo anche capire con quale spirito desidera avvicinarsi ad una medicina olistica,
e quanto è disposto a dedicare alla propria persona.
Queste informazioni devono essere tenute presenti in ogni momento e sommate alle
altre che successivamente si avrà l’occasione di mettere insieme.
La fisiognomica potrà aiutare a leggere sul volto informazioni inerenti ad organi, Shen
ed energia del ricevente.
Ogni parte del volto ed ogni suo singolo tratto ha un significato, ed è correlato a
squilibri energetici, carenze o eccessi. Di seguito vediamo il disegno di un volto con le
caratteristiche rughe ed i suoi significati:
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FRONTE
NASO
OCCHIAIA – BORSE
BOCCA
Come si vede dal disegno la bocca è correlata a tutto l’apparato gastroenterico: Ai lati
troveremo la zona riflessa del duodeno, dove screpolature o arrossamenti
indicheranno un abuso di grassi animali che appesantiscono la digestione; il labbro
superiore lo vediamo correlato allo stomaco ed esofago, mentre quello inferiore a
tutto l’intestino. Un labbro inferiore gonfio ed in eccesso rispetto alla normalità del
ricevente, indicherà una probabile patologia all’intestino.
MENTO
Tutta la zona del mento è correlata all’apparato sessuale. Infatti, per esempio, è
classico vedere nelle donne durante il periodo mestruale dei brufoletti sorgere in
questa zona, per poi scomparire da soli alla fine del ciclo.
Come si è visto ci sono molte relazioni e messaggi utili che ogni parte del viso può
segnalarci per formulare una diagnosi energetica. Anche la forma del volto stesso può
aiutare a comprendere la tipologia del ricevente, il suo carattere ed anche come si
presenta all’esterno verso il mondo circostante:
PENSIERO: E’ un volto Yin che determina un grande intelletto e pensiero a scapito del
fisico che sarà normalmente poco sviluppato e debole. Sarà una persona con poca
volontà, ottimo consigliere ed intellettuale, ottimo pensatore che non può sostenere
funzioni di leader-ship. Quando parla con gli altri tende a mettere in evidenza la sua
parte più forte, dunque la testa, la calotta cranica, incurvando la schiena ed
esponendo, dunque, la forza della sua mente. Queste persone dovrebbero sviluppare
l’aspetto fisico e materiale, praticando sport che tonifichino e rinforzino tutta la
struttura muscolare, in particolar modo quella delle gambe e degli arti.Sarà una
persona dominata dalle emozioni (Es. Woody Allen)
ARTISTICO SENTIMENTALE: Le caratteristiche di questo volto sono la parte
centrale più sviluppata rispetto al cranio e alla mandibola, naso largo e grosso. E’ la
zona questa correlata all’energie del cuore o del triplice mediano.
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E’ però anche vero che questi segnali possono aiutare a fare una diagnosi del
ricevente, ma che non esprimono categoricamente uno squilibrio manifesto e non
devono essere fulcro della nostra valutazione energetica.
Anche tutta la struttura del corpo può dare delle indicazioni in correlazione ai cinque
elementi:
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DILATATO
Viso paffuto, infiltrato, per mancanza di eliminazione linfatica.
Traspirazione intensa e maleodorante. Rilassamento tissutale
precoce.
Sensibile, bisognoso di affetto, soggetto a forti sbalzi emotivi.
Grossi problemi nella circolazione di ritorno venosa e linfatica,
che determina aumento ponderale in tutto il corpo, e disturbi
venosi negli arti inferiori, per mancanza di eliminazione.
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FUOCO
LEGNO TERRA
ACQUA METALLO
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POLSO PRIMAVERILE
E’ un polso teso e vibrante, come l’energia del legno: irruente e difficile da controllare.
POLSO ESTIVO
E’ un polso che si espande, ampio e superficiale. Il caldo dilata e porta in superficie.
POLSO AUTUNNALE
E’ un polso naturale e sereno, tranquillo, leggero come un “pelo”.
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La lingua può dare molte informazioni sullo stato di salute del ricevente. Bisognerà
guardarla in tutta la sua lunghezza, dalla punta alla radice (verso l’ugola), poiché ogni
zona rappresenta un focolare e, all’interno di questa, un organo specifico.
Non bisogna soffermarsi troppo nel guardarla, poiché il muscolo si stanca abbastanza
facilmente e potrebbe incominciare a vibrare e perdere le caratteristiche di spessore
e grossezza di quel preciso momento. Sarà al limite necessario osservarla in più
riprese.
Come si vede dal disegno, ogni zona è correlata con un organo e sarà il colore, l’induito
o la consistenza in quella determinata zona a darci delle indicazioni secondo la tabella
seguente:
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RIFLESSOLOGIA PLANTARE
Mentre la Trattola ca può esprimere un rapporto fra l’organo e l’anima, quindi dualità
cielo – terra, acqua – fuoco, il piede e la sua analisi delle zone riflesse può dare un
maggior collegamento fra organo e terreno. La riflessologia può aiutare il terapista
shiatsu a inquadrare meglio eventuali squilibri, ed interagire con organi dalla periferia.
Seguono delle mappe delle zone riflesse di maggior interesse per lo shiatsuka.
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EMOZIONI ORGANI
COLLERA (NU) Fa salire il Qi e colpisce il fegato
GIOIA ECCESSIVA (XI) Abbassa il Qi e colpisce i Cuore
TRISTEZZA (BEI) E PROSTRAZIONE O Dissolve, disperde il Qi colpisce il Polmone
AFFLIZIONE(YOU)
RIFLESSIONE O OSSESSIONE (SI) Annoda il Qi e colpisce la Milza
PREOCCUPAZIONE (LU) Colpisce la Milza ed il Polmone
PAURA (KONG) E TIMORE (JU) Fa scendere il Qi e colpisce i Reni
SHOCK O TRASALIMENTO (JING) Colpisce i Reni ed il Cuore
FATTORI ESTERNI
CLIMA STAGIONE
FREDDO (HAN) Inverno
VENTO (FENG) Primavera
CALORE (RE) – FUOCO (HUO) Estate
UMIDITA’ (SHI) Fine estate o interstagione
SECCHEZZA (ZAO) Autunno
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FATTORI MISTI
FATTORE DESCRIZIONE
COSTITUZIONE Più dominante, gli altri influiscono su di lui, riferito
al Jing
ECCESSO DI ATTIVITA’ MENTALE Un eccesso porterà a lungo andare ad un consumo
esasperato di Qi del cielo posteriore che non si
EFISICA
riesce a ricostruire con il riposo: si attingerà dal
Jing
DEFICIT DI ATTIVITA’ MENTALE O Il Qi deve circolare. In caso contrario ci sarà
FISICA ristagno che colpirà vari organi, primi fra tutti la
Milza, soggetta a ristagno causando:
• PSICHE: depressione, ossessione mentale,
rimuginazione, ottusità
• FISICI: inappetenza,diarrea, cattiva
digestione
• DI CANALE: pesantezza e stanchezza alle
gambe, vene varicose
ECC. USO DEGLI OCCHI Danneggia il sangue
ECC. GIACERE Danneggia il Qi (Polmoni)
ECC. STARE SEDUTI Danneggia i muscoli (Milza)
ECC. STARE IN PIEDI Danneggia le ossa (Reni)
ECC.ATTIVITA’ SESSUALE Consuma il Jing dei Reni
ECC:. ESERCIZIO FISICO Danneggia le articolazioni (Fegato)
YIN YANG
INERTE RUMOROSO
PASSIVO PARLA A VOCE ALTA
APATICO ESUBERANTE
TACITURNO POCO SONNO
TIMIDO SI RESPONSABILIZZA ALL’ECCESSO
INTROSPEZIONE IMPONE LE SUE DECISIONI
SI ISOLA FACILMENTE AGITATO
AMA LA SOLITUDINE ECCESSO DI PROTAGONISMO
NON AMA PRENDERE DECISIONI INVADENTE
NON AMA LE RESPONSABILITA’ ESIBIZIONISTA
CHIUSURA LOCUACE A SPROPOSITO
VOCE DEBOLE NERVOSO
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Ogni organo o viscere cavo avrà una sua caratteristica, in caso di eccesso o carenza di
energia, che si ripercuoterà sull’aspetto psichico. Ognuno di esso avrà la
caratteristica tipica dell’elemento a cui è collegato.
LEGNO
Il Legno (Fegato) rappresenta una energia in salita, l’inizio del movimento, la creatività il coraggio,
l’aggressività e la difesa del territorio: dunque quell’aspetto psicologico per cui la persona con una
buona energia del legno in equilibrio, sarà normalmente estroverso, un po’ aggressivo e bilioso, con
capacità a creare, discriminare ed esteriorizzare. Sarà coraggioso ed intraprendente.
Accade però che se questa energia è in eccesso, questa persona tenderà ad essere molto nervosa,
irascibile, aggressiva, con scoppi di ira improvvisi e con grande accanimento nel lavoro.
Nel caso contrario, invece, con una energia di fegato tendente al difetto ecco che si passa all’estremo
opposto con debolezza nell’agire, mancanza di coraggio , sfiducia in se stessi, incapacità di organizzare
il futuro e di resistere agli stress e non per ultima un depressione che nasce dal rancore e dalla rabbia
repressa.
Analizzando poi l’energia ancora più Yang del legno, quella correlata alla Vescica Biliare ecco che
potremmo dire che una persona che possiede una buona energia in questo senso potrà prendere
facilmente delle decisioni e saprà agire con incisività al momento giusto.
Se questa energia è in eccesso, gli aspetti visti prima per un eccesso di fegato, saranno ancora più
evidenti con una eccessiva assunzione di responsabilità con conseguente stanchezza, impazienza, fretta
ed esagerazione nell’agire, decisionalità esasperata con forte preoccupazione per cose che in realtà non
hanno importanza.
Una carenza di energia nella Vescia Biliare porterà invece ad una evidente incapacità decisionale,
esitazione nell’agire e facilità alla delusione.
FEGATO
ECCESSO DI ENERGIA DEFICIT DI ENERGIA
Accanimento nel lavoro Debolezza nell’agire
Irascibilità, impulsività Difficoltà a resistere, mancanza di coraggio
Tensione emotiva Incapacità di sopportazione
Nervoso Sfiducia in se stessi, incoerenza
Scoppi di collera improvvisi Frustrante incapacità di programmare il futuro
Aggressività Depressione rancorosa
VESCICA BILIARE
ECCESSO DI ENERGIA DEFICIT DI ENERGIA
Eccessiva assunzione di responsabilità Difficoltà decisionale
Impazienza Esitazione nell’agire
Esagerazione Facilità alla delusione
Fretta
Decisionalità esasperata
Preoccupazione eccessiva per questioni non import.
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FUOCO
Il Fuoco (Cuore): Come ben sappiamo il fuoco è il massimo dello Yang. Una persona che ha in equilibrio
questo elemento sarà espansiva, sanguigna, calorosa,saprà avere compassione e saprà godere delle gioie
della vita. Ecco però che un eccesso del fuoco nell’organo Cuore porterà la persona ad avere una
eccessiva agitazione ed eccitazione che si esteriorizza senza limiti e sosta, riso irrefrenabile con
scoppi di follia. Dall’altra parte , invece, troveremo correlato con un deficit di energia nel Cuore una
incapacità di godere della vita con fatica emotiva cronica e facilità allo shock emotivo. Ci sarà scarsa
lucidità mentale e difficoltà a comunicare con gli altri.
Come per il fegato analizzando la parte ancora più Yang, che è rappresentata dal Piccolo Intestino, sarà
facile capire che un eccesso di energia in quest’ organo porterà ad una esagerata determinazione
nell’agire, forte desiderio di portare a termine ciò che si è intrapreso,senza attendere i giusti tempi, e
ingordigia. Un deficit di energia nel Piccolo intestino vedrà invece l’incapacità di portare a termine ciò
che si è incominciato, non si riuscirà a dividere e riconoscere le esperienze positive da quelle negative e
si avrà la tendenza controllare le emozioni non riuscendo ad esprimerle.
Per il Ministro del Cuore si vedranno per l’eccesso irrequietezza, difficoltà nel rilassamento , facile
emozionalità ed apprensione nei rapporti con gli altri. E’ facile constatare che c’è una analogia con
l’energia Cuore in eccesso. Un difetto di energia nel Ministro del Cuore porterà a distrazione,
stanchezza e assenza mentale, tendenza a sognare ad occhi aperti e sonno disturbato.
Mentre il Triplice Focolare sarà maggiormente correlato con il mondo circostante, contatto corporeo e
fisicità. Ecco allora che un eccesso in questo organo porterà ad avere una sensibilizzazione psichica ai
cambi di temperatura, blocchi e disarmonie metaboliche dell’organismo. Un difetto, invece, vedrà la
persona incapace di adattarsi ale situazioni con una tendenza a iperproteggere gli altri e se stessi.
Mancheranno le forze con passività e lentezza.
PICCOLO INTESTINO
Eccessiva determinazione nell’agire Difficoltà ad elaborare esperienze e vissuti
Eccessiva determinazione nel concludere Non distingue esperienze utili dalle non utili
Eccessivo controllo delle emozioni
Difficoltà ad esprimere le emozioni
Difficoltà a portare a termine ciò che si è iniziato
TRIPLICE FOCOLARE
Sensibilità eccessiva ai cambi di temperatura Difficoltà all’adattarsi alle situazioni
Tendenza alla metereopatia Tendenza a iperproteggere se stessi
Disagio psichico in genere per eccessi Tendenza a iperproteggere gli altri
Blocchi e disarmonie metaboliche dell’organismo Mancanza di forze, passività, lentezza
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TERRA
La terra (Milza): La terra è correlata con il centro, il nutrimento la base da cui trarre energie per il
cielo posteriore: l’energie materiali del nutrimento. La terra dà la vita ed è punto di riferimento per le
altre energie. Dunque una persona in equilibrio sarà una persona riflessiva, le cui facoltà richiamano il
nutrimento ed il saper rendere servizio agli altri. Sarà una persona simpatica. Se questa energia
tenderà all’eccesso, parlando dell’organo Milza, ci sarà una mente irrequieta e iperattività, tendente al
rimugino ed alle idee fisse. Vedremo un pensiero ossessivo che può arrivare alla gelosia. Un difetto
nell’organo Milza porterà ad una scarsa capacità di sintesi (La Milza alimenta la memoria dello
studente), imprecisione, tendenza a perdere la memoria, sonnolenza facile (poiché le energie alimentari
non vengono sfruttate pienamente) con conseguente desiderio di cibo per incapacità di saziarsi.
Per lo Stomaco, suo viscere cavo connesso, sarà evidente il rapporto con il cibo e con tutto ciò che è
alimentazione: idee, sentimenti, informazioni; ma anche con ciò che riguarda la forza fisica ed
energetica. Infatti un eccesso di energia nello stomaco a livello psichico,porterà ad avere una tendenza
alla voracità in tutti gli ambiti:cibo, affetti, idee, informazioni. Ansia e tendenza agli eccessi,
testardaggine caratterizzeranno sempre un eccesso di energia.Una carenza di energia, invece, porterà
ad una preoccupazione per il nutrimento che dovrà compensare il vuoto interiore. Bisognerà infatti
avere da mangiare. Ci sarà una sensazione di scarso radicamento con influenza sull’umore e sul’appetito
con debolezza ed apatia generale.
MILZA
ECCESSO DI ENERGIA DEFICIT DI ENERGIA
Mente inquieta e iperattiva con scarsa Tendenza a perdere la memoria e ad esaurirsi
realizzazione facilmente
Incapacità di gestire il proprio centro per Desiderio costante di cibo per incapacità di
eccessiva immobilità e rigidità mentale saziarsi
Tendenza alle idee fisse e rimugino costante Incapacità di costituire il proprio centro
Pensiero ossessivo che non fa dormire Sonnolenza facile
Gelosia Imprecisione
STOMACO
ECCESSO DI ENERGIA DEFICIT DI ENERGIA
Tendenza alla voracità in tutti gli ambiti Preoc. Ecc. per il nutrimento come compensazione
del vuoto interiore
Desiderio di assimilare tutto: cibo, affetti, idee Sensazione di scarso radicamento
Ansia e tendenza agli eccessi Difficoltà a sperimentare situazioni diverse
Testardaggine Influenza dell’umore sull’appetito
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METALLO
Il Metallo (Polmone): Il metallo è elemento che rappresenta l’abbassamento dell’energia, è quella forza
che in opposizione al legno, determina un ritorno allo stato iniziale ed interiorizzazione e che
rappresenta nutrimento energetico e serenità. Infatti una persona con una buona energia metallo avrà
una buona introspezione che porta a migliorare le azioni future, sarà serena, avrà degli ottimi rapporti
con gli altri determinati da gran rispetto ed instintualità vitale.
Ecco che un eccesso di energia nell’organo Polmone porterà ad esasperare l’atteggiamento di
introversione con incapacità di guardare serenamente al futuro. Rigidità emotiva nei rapporti con gli
altri ed il mondo esterno, ansia e preoccupazione con tendenza a sospirare. Un deficit di energia potrà
dare psichicamente delle manifestazioni molto simili all’eccesso, poiché rispecchia, comunque un blocco
di questa energia nella persona. Si ricorda che il metallo è un elemento “nascosto”, in profondità con una
energia in discesa. Dunque le sue manifestazioni avranno le stesse caratteristiche, a differenza
dell’elemento legno che, caratterizzato da una forte ed irruente energia in salita, determinava degli
squilibri psichici molto differenziati. Ecco allora che il deficit porterà ad avere uno scarso interscambio
con il mondo esterno, difficoltà nei rapporti con gli altri. Si avrà malinconia, tristezza e pianto.
Per il Grosso Intestino un eccesso di energia porterà a trattenere ed autocontrollare emozioni,
situazioni, con attaccamento a cose e vissuti della vita (stitichezza mentale). Un deficit di energia si
potrà riscontrare con una debolezza nell’esprimere i sentimenti e nel gestire il rapporto con le altre
persone (il grosso intestino e polmoni sono in collegamento con l’esterno e determinano il rapporto
interno-esterno: una debolezza in questa loggia energetica rappresenterà una debolezza nel rapporto
con gi altri). Si vedrà anche mancanza di motivazione ed iniziativa con scoraggiamento e pessimismo che
fanno emergere una eccessiva introversione che non può certo essere costruttiva per esperienze
future.
POLMONE
ECCESSO DI ENERGIA DEFICIT DI ENERGIA
Esasperato atteggiamento introverso Scarso interscambio con l’ambiente esterno
Rigidità emotiva nei rapporti con l’esterno Difficoltà nei rapporti con gli altri
Ansia e preoccupazione Ipersensibilità
Tendenza a sospirare Facile vulnerabilità emotiva
Incapacità di guardare serenamente il futuro Malinconia, tristezza, pianto
Incapacità di valorizzare il passato
GROSSO INTESTINO
ECCESSO DI ENERGIA DEFICIT DI ENERGIA
Autocontrollo nella manifestazione delle emozioni Debolezza nell’esprimere i sentimenti
Eccessivo attaccamento a cose, vissuti, situazioni Debolezza nel gestire rapporti costruttivi
Difficoltà a stringere e mantenere amicizie Mancanza di motivazione e iniziativa
Incapacità di fidarsi degli amici Scoraggiamento e pessimismo
Scontentezza e insoddisfazione
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ACQUA
L’acqua (Reni): Questo elemento rappresenta l’energia ancestrale di base. La forza vitale che risiede
all’interno di ogni nostra singola cellula e che alimenta ogni nostra singola attività psicofisica.
Rappresenta il “carburante” che nel nostro serbatoio Reni fa accendere la macchina e la fa “viaggiare”,
grazie all’energia del fuoco, fino a quando questo non si esaurisce. Una persona con una buona energia
dell’acqua avrà una buona forza di volontà, buona vitalità, forti potenzialità e grande vigore. Ecco però
che se questa energia va in eccesso vedremo per l’organo Rene che la persona sarà come
“sovralimentata” con conseguente iperattività, tenacia e smania di agire superiore alle proprie
possibilità. Una imposizione rigida da esasperazione della volontà. Tutto questo essere “sovralimentato”
porterà anche ad impazienza ed affaticamento cronico, ed ipersensibilità da stress. Un difetto di
energia nei reni potrà l’individuo ad avere una volontà debole, con apatia. Sarà incapace di concretizzare
i propri progetti (poiché gli manca il carburante per effettuarli) e sarà soggetto ad angoscia, paure,
fobie con facilità allo spavento per carenza di energia. La Vescica Urinaria è più yang rispetto ai Reni
ed è maggiormente correlata con il sistema nervoso.Dunque un eccesso di energie causerà una costante
tensione nervosa, forte preoccupazione per dettagli anche insignificanti e facili reazioni eccessive agli
stimoli nervosi (la goccia che fa traboccare il vaso già troppo colmo!). Nel caso di carenza energetica il
relativo stato psichico vedrà ancora una facile perturbabilità del sistema nervoso ma, a differenza di
prima, perché non ha la forza di reagire. Ci sarà stanchezza nervosa cronica e facilità ad essere preso
di sorpresa e a spaventarsi per carenza di energia che non sorregge l’individuo al momento del bisogno.
RENE
ECCESSO DI ENERGIA DEFICIT DI ENERGIA
Imposizione rigida da esasperazione della volontà Volontà debole, apatia
Iperattività, tenacia e Incapacità di concretizzare i propri desideri
Smania di agire superiore alle proprie possibilità Facilità allo spavento
Impazienza e affaticamento cronico Angoscia, paura viscerale, panico, fobie
Ipersensibilità da stress
VESCIA URINARIA
ECCESSO DI ENERGIA DEFICIT DI ENERGIA
Tensione nervosa costante Facile perturbabilità del sistema nervoso
Facili reazioni eccessive agli stimoli nervosi Stanchezza da alterazione nervosa cronica
Forte preoccupazione anche per dettagli Facile ad essere colto di sorpresa ed a spaventarsi
insignificanti (anche con sudori freddi)
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Si può dire che le diverse sindromi dei 12 meridiani principali sono riscontrabili in
generale lungo tutto il loro percorso determinando dolori generici, algoparestesie,
periartriti e infiammazioni in genere alle articolazioni, algie etc.
Lungo tutto il loro percorso si avranno quindi delle patologie caratteristiche, che
comunque possono essere abbinate ugualmente anche ad altri organi o meridiani,
L’analisi accurata dei sintomi denunciati dal ricevente permetteranno di stabilire quale
sia la causa del problema. Segue comunque una tabella sulle sindromi correlate ad ogni
singolo meridiano, da tenere presente come prima idea nella diagnosi di un sintomo.
Shou Tai Yin Shou Yang ming Zu Yang ming Zu Tai Yin
Feijing Dachang Jing Wei Jing Pi Jing
(Polmone) (Grosso Intestino) (Stomaco) (Milza)
Dolori lungo il canale: Dolori lungo il percorso: Dolori lungo il percorso: Dolori lungo il percorso:
Shou Shao Yin Shou Tai Yang Zu Tai Yang Zu Shao Yin
Xin Jing Xiaochang Jing Pangguang Jing Shen Jing
(Cuore) (Piccolo intestino) (Vescica urinaria) (Rene)
Dolori lungo il canale: Dolori lungo il canale: Dolori lungo il canale: Dolori lungo il canale:
• Dorsalgia alta • Algoparestesia zona • Cefalea frontale • Dolori alla pianta del
• Cefalea ulnaredel polso con sovraoftalmica piede
• Dolori costali irradiazioni al mignolo • Cefalea al vertice • Calore alla punte dei
ascellari • Algoparestesia zona • Cervicalgia piedi oppure piedi
• Algoparestesie faccia ulnare del’avambraccio • Dorsalgia freddi
mediale dell’arto con • Epitrocleiti • Lombalgia • Algoparestesie alla
irradiazioni al mignolo • Dolori posteriori della • Sacralgia faccia mediale
• Morbo di Dupurytren spalla • Coccigodinia dell’arto inferiore
(accorciamento • Torcicollo • Emorroidi • Pesantezza dell’arto
tendini della mano) • Cervicobrachialgia • Sciatalgia posteriore inferiore
• Calore e dolore palmi • Dolori all’orecchio • Coxalgia • Debolezza dell’arto
• Mani fredde • Dolori alo zigomo • Dolori alla parte inferiore
• Adenopatie posteriore della • Difficoltà alla
sootmascellari e coscia deambulazione
latero-cervicali • Dolori al cavo popliteo • Lombalgia
• Dolori e contratture • Dorsalgia
al polpaccio
• Dolore al tallone
• Podalgia irradiata al V
dito
Ansia, cardiopalmo,
claustrofobia
101
Shou Jue Yin Shou Shao Yang Zu Shao Yang Zu Juen Yin
Xinbao Jing Sanjiao Jing Dan Jing Gan Jing
(Ministro del Cuore) (Triplice Focolare) (Vescica biliare) (Fegato)
Dolori lungo il canale: Dolori lungo il canale: Dolori lungo il canale: Dolori lungo il canale:
Algia: Dolore localizzato perlopiù senza alterazione evidente della regione interessata.
DISARMONIE
E’ necessario analizzare, per capirne meglio le disarmonie, il Rene Yin ed il Rene Yang.
In ogni organo si possono vedere questi due aspetti, ma per il Rene si può parlare più specificatamente di Rene Yin e Yang:
• RENE YIN è la base, la materia per la nascita, per la crescita, lo sviluppo e riproduzione.
• RENE YANG fornisce il calore, La forza di attivazione della materia Yin.
Per il Rene non accadrà che un deficit dello Yang porti ad un eccesso dello Yin (anche se in un primo momento sembra che questo
accada), ma essendo strettamente correlati il deficit di uno porterà al deficit dell’altro:
Es. Il deficit di Rene Yin produrrà segni di falso calore con estremità calde (palme delle mani, pianterei piedi e centro del
torace) , febbricola e sudorazione notturna – i segni di calore non saranno certo espressione di Yang avendo deboli segni .
Es. Il deficit di rene Yang porterà invece i segni di freddo con lombi e ginocchia fredde, mente fredda, impotenza ed
eiaculazione precoce negli uomini, frigidità e sterilità nella donna.
Ming Men è l’aspetto fuoco dell’acqua, ciò che rende attiva quest’acqua vitale. Facciamo riferimento alle energie cosmiche
ancestrali che presiedono alla vita è quella scintilla che accende la vita e le cui manifestazioni saranno espresse dal Rene Yang.
VESCICA URINARIA
DISARMONIE
SINDROMI LIN
Sono caratterizzate da difficoltà a urinare e si suddividono in due gruppi
• Lin da pienezza: calore, sangue, pietra
• Lin da vuoto: latte, consumo.
LIN DA PIENEZZA
CALORE: Bruciore uretrale e vescicole molto forte
Arrossamento dell’uretra
Minzione difficoltosa a goccia
Possono comparire febbre e polso rapido.
SANGUE: Rottura dei vasi sanguigni con comparsa di ematuria
Dolore al basso ventre
Febbre alta con palpitazioni, insonnia ed irrequietezza
PIETRA: Se oltre al calore penetra umidità allora vi è la formazione di calcoli (Lin
pietra)
LIN DA VUOTO
LATTE: Urine lattiginose con giuria (pus nelle urine) Sono compromesse alcune
funzioni della
Milza: metabolizzare l’umidità e separare il chiaro dal torbido
CONSUMO: Malattie urinarie croniche dovute a Calore-Umidità che dura per lungo
tempo.
Dolori al basso ventre continui e gravativi
Sete con nausea dopo aver bevuto
Deficit di rene Yin con segni caratteristici visti prima
Coinvolgimento di Fegato e Cuore che vanno incontro a vuoto di Yin.
105
FEGATO
• Governa l’armonioso fluire dell’energia in tutto il corpo
• Governa i muscoli(azione) e i tendini
• Immagazzina il sangue
• Ha ruolo di difesa e protezione
• Ospita gli Hun
DISARMINIE
RISTAGNO DI QI
Emozionale: Vedi tabella
Fisico: - Gonfiore e dilatazione nell’ipocondrio o epigastrio e addome, dolori al ventre
- Se l’eccesso sale difficoltà a deglutire
- Vista offuscata (dalla collera)
- Fegato che invade lo stomaco e disarmonia fra fegato e milza: eruttazioni, singhiozzo, nausea, vomito.
RISTAGNO DI SANGUE
- Masse addominali mobili
- Difficoltà nell’arrivo del mestruo con ciclo lungo
- Dolori ai fianchi, basso ventre e alla testa e sintomi psichici prima dell’arrivo del mestruo
ECCESSO DI ENERGIA
- Collera (E’ il contrario della depressione)
- Mal di testa nelle zone laterali parietali e della cima della testa, con calore e pressione alle tempie (Chao Yang)
- Oppressione alla testa
- Bocca secca
ECCESSO DI VENTO E YANG
Quando il Qi compresso di libera verso l’alto con violenza si forma il fuoco del fegato:
- Collera, sfoghi violenti e improvvisi
- Mal di testa battente alle tempie e ai lati della testa
- Sete
- Occhi arrossati e brucianti
- Viso rosso
- Sonno disturbato
- Sapore amaro in bocca
- Se invade il polmone allora il Qi del P non potrà scendere avendo come sintomatologia, oltre a quella di
fegato, anche pienezza toracica e al petto più tosse.
-
DEFICIT DI SANGUE (Anemia)
Spesso conseguente ad un deficit di milza. (Debolezza ai quattro arti, inappetenza, pallore, vertigini, anemia)
- Pallore, inespressività del viso
- Debolezza dei nervi e dei muscoli, accompagnati da spasmi detti crampi
- Mestruo scarso o anche assente
- Unghie che si avvizziscono, che diventano opache e tendono a sfaldarsi.
DEFICIT DI YIN
Spesso correlato al deficit di rene Yin
- Si avranno sintomi di fegato yang uniti a segni di deficit di rene yin, ma non di fuoco di fegato.
RISTAGNO DI FREDDO
- Pancia gonfia: come nella cirrosi epatica che è una malattia di freddo del Fegato (L’alcool raffredda!)
- Orchite: testicolo gonfio. Si gonfia di acqua
- Ritenzione dei testicoli o di un testicolo nella pancia, nella pubertà.
106
VESCICA BILIARE
DISARMONIE
ECCESSO
DEFICIT
- Vertigini, vista offuscata
- Nausea, bocca amara, vomito
- Nervosismo
- Mancanza di coraggio e timidezza
CALORE UMIDITA’
- Rallentamento della funzione di diffusione dei succhi con segni inerenti alla digestione
(collegabili a milza)
- Dolori agli ipocondri
- Incapacità di digerire i grassi
- Accumulo di grasso in varie zone del corpo, anche sul cuore
- Colorito giallognolo
- Urine scarse
- Febbre
- Sapore amaro in bocca
- Ittero
- Calcoli biliari (Umidità che si condensa con il calore)
107
CUORE
DISARMONIE
Può dipendere da un vuoto di Yin dei Reni e quindi può essere secondario a questa evenienza. Si avranno i
seguenti sintomi:
• Palpitazione, insonnia, iperonirismo
• Amnesie, agitazione, ansia, facili spaventi
• Sudorazione notturne, calore ai cinque centri (Palme delle mani, piedi e petto )
• Secchezza della bocca
• Palpitazioni, tachicardia, vampate di calore
• Lingua rossa con induito scarso
In realtà il vuoto di sangue o di Yin del cuore dà segni di falso calore, poiché la mancanza dello yin fa si
che lo yang si possa liberare.
ECCESSO DI FUOCO
Il fuoco del Cuore è generato da fattori interni (emozioni, deficit di Yin, eccesso di fuoco di Fegato) e
difficilmente da alimentazione errata scaldante o fattori climatici. Può dare i seguenti sintomi:
• Agitazione, insonnia, delirio verbale.
• Afte e ulcerazioni alla mucosa boccale e lingua, sete, viso arrossato
• Il polso è rapido
Se presenza di catarri (tan) si avrà il peggioramento (il fuoco brucia i liquidi determinando la produzione
dei catarri) con turbe mentali, incapacità di riconoscere le persone, perdita di coscienza, isteria ed
epilessia. Tanta sete, bocca amara, lingua rossa all’apice con induito giallo e grasso.
109
DISARMONIE
Un’ alterazione del Ministro del Cuore è molto grave perché determina una difficoltà alla propulsione del
sangue che si manifesta con i seguenti sintomi:
• Dolore al petto
• Dispnea
• Aritmie e palpitazioni
• Lingua con chiazzette cianotiche tendenti al violetto
L’alterazione della funzione del Ministro del Cuore è molto grave anche perché il Cuore non sarà più
protetto divenendo facilmente raggiungibile dalle energie patogene esterne.
PICCOLO INTESTINO
DISARMONIE
CALORE
A causa di una alimentazione errata o con presenza di fuoco del Cuore il calore del PI interesserà La
Vescica cui invia le sostanze liquide con i seguenti sintomi:
• Disuria, Stranguria (orinazione goccia a goccia dolorosa)
• Ematuria (il fuoco ha leso i vasi sanguigni)
• Lingua rossa con induito giallo
FREDDO
TRIPLICE FOCOLARE
DISARMONIE
Essendo la funzione del TR Superiore associata al Cuore ed al Polmone , insieme alla capacità di ricezione
degli alimenti da parte dello Stomaco, la sindrome di questa loggia energetica sarà caratterizzata da
problemi nella raccolta di alimenti, aspetti affettivi ed intellettuali e circolazione del Qi e del sangue
con i seguenti sintomi:
• Oppressione al torace
• Ansia attacchi di panico
• Dispnea respiratoria
• Astenia psicofisica profonda (insufficiente distribuzione di Qi e di sangue)
• Ipertensione labile, precordialgia.
Il TR medio si avvale per svolgere le sue funzioni dello Stomaco, Milza e parte del fegato. Quindi una
sindrome di questa parte del TR indica una alterazione della funzione di trasformazione e macerazione
dell’acqua e dei solidi con insufficiente apporto di Ying Qi all’organismo. I sintomi principali sono:
• Inappetenza con nausea e vomito
• Accumulo digrasso nell’addome con estremità magre e ipotonia muscolare
• Sbadigli frequenti, sonnolenza postprandiale
• Eruttazione fetida
• Sonnolenza diurna con ipersonnia
• Rimuginare le idee
Si ha la tendenza alla formazione di catarri che si accumulano o verso l’alto, andando al Polmone
determinato bronchiti, oppure verso il basso coinvolgendo la Vescica con Cistiti.
Poggia le sue funzioni sugli organi Fegato e Reni ed ha il compito di eliminare i rifiuti, di mettere in
riserva le sostanze utili. Si avranno i seguenti sintomi:
• Astenia profonda, paura, scarsa fiducia in se stessi.
• Insonnia o sonno leggero che non dà ristoro.
• Assenza di fame oppure magrezza notevole con appetito regolare
• Dolori e gonfiori all’addome. Stipsi con oliguria e secchezza alternata a diarrea on poliuria e s
segni di abbondanza di liquidi (edemi e sudorazione abbondante).
• Infiammazione alla vescica o disturbi vescicali cronici. Dolore lombare mediano fisso.
111
MILZA
• Governa la trasformazione, trasporto e distribuzione delle energie alimentari.
• Governa il sangue.
• Governa i muscoli e gli arti.
• Governa la forma.
• Governa la salita del Qi.
DISARMONIE
CARENZA DI ENERGIA.
La carenza di energia nella Milza ne blocca essenzialmente le sue funzioni di trasformazione e di
trasporto. Si avranno quindi i seguenti sintomi:
• Ristagno di alimenti nello stomaco con conseguente inappetenza
• Gonfiore epigastrico soprattutto post-prandiale
• Diarrea con feci poltacee con alimenti non digeriti
• Dolore periombelicale ed epigastrico da vuoto
• Gonfiori e edemi poiché la Milza non trasforma i liquidi.
• Vertigini,offuscamenti visivi, respiro corto.
VUOTO DI YANG
Spesso questa sindrome è un aggravamento della precedente si verifica soprattutto quando la carenza di
energia si cronicizza a causa di una alimentazione sbagliata: troppo fredda o insufficiente. Viene anche
conosciuta come FREDDO VUOTO NELLA MILZA poiché si manifesta con sintomi da freddo:
• Manifestazioni simili alle precedenti ma più gravi ed intense.
• Dolori epigastrici che migliorano con calore e pressione.
• Freddo addominale e ai quattro arti.
• Diarrea al mattino.
• Astenia sessuale.
• Freddo ai lombi e alle ginocchia.
STOMACO
• Controlla la macerazione del cibo.
• Controlla la discesa del QI.
DISFUNZIONI
DEFICIT DI ENERGIA
Le sindromi da deficit di energia dello Stomaco saranno molto simili a quelle della Milza poiché i due
“viaggiano” spesso insieme. Si avranno i seguenti sintomi:
• Inappetenza con perdita dei sapori.
• Arti deboli e freddi con stanchezza generale
DEFICIT DI YIN
Poiché lo Stomaco è l’origine dei liquidi i principali segni saranno inerenti alla secchezza, con i seguenti
sintomi:
Feci secche
Bocca e gola secca.
Sete per la secchezza, ma senza il bisogno di bere, poiché non c’è calore.
ECCESSO DI FREDDO
ECCESSO DI CALORE
POLMONE
DISARMONIE
DEFICIT DI ENERGIA
Se i Qi del Polmone è in deficit diminuirà anche e di conseguenza la Wei Qi (Energia difensiva). Questo
può accadere per ereditarietà, oppure come conseguenza ad una carenza di energia nella Milza, nei Reni
o nel Cuore. I sintomi saranno:
• Tosse debole e stizzosa . Voce debole, astenia con sudorazione spontanea.
• Timore del freddo con predisposizioni alle riniti.
• Respiro corto e superficiale.
• Catarro chiaro e fluido.
ECCESSO DI FREDDO
ECCESSO DI CALORE
Può essere conseguente ad una aggressione di calore esterna oppure da vento freddo interno che a lungo
andare si trasforma in calore con presenza di catartiche bruciano lentamente l’interno. Si avranno i
seguenti sintomi:
Tosse con respiro rumoroso.
Ascesso polmonare
Espettorazione di catarro giallo (con sangue e pus)
Sete, gola arrossata.
Febbre con timore del freddo e vento.
115
GROSSO INTESTINO
DISARMONIE
SECCHEZZA
La secchezza nel Grosso Intestino può essere determinata dalla mancata discesa dei liquidi dallo
Stomaco, da un eccesso di calore climatico, oppure da una disidratazione del corpo. Si avranno i seguenti
sintomi:
• Stipsi ostinata.
• Sapore cattivo in bocca.
• Gola secca.
• Vertigini e risalita del Qi impuro.
UMIDITA’ CALORE
Può essere conseguente ad una invasione di umidità-calore dall’esterno, oppure ad eccessi alimentari.
E’ una malattia tipica del periodo estivo o dell’inizio dell’autunno. Si avranno i seguenti sintomi:
• Dolori addominali.
• Tenesmo.
• Diarrea profusa (a volte con presenza di sangue e pus nelle feci).
• Bocca secca.
• Sete.
• Urine cariche e scarse.
116
P 1, 5, 6, 10.
M 3, 6, 9, 10, 21.
C 1, 3, 6, 7.
VU 2, 10, Tutti i punti Shu, 49, 51, 57, 60, 62, 67.
R 1, 3, 7, 8, 10.
MC 2, 3, 6, 8.
VB 1, 12, 14, 20, 21, 24, 25, 30, 32, 34, 37, 38, 39, 40.
F 2, 3, 7, 8, 9.
Per ogni meridiani si consideri punto di allarme anche tutti quei punti sulle dita delle
mani e dei piedi, che possono dare informazioni inerenti allo stato del meridiano
stesso.
Si può capire quindi che per una stessa loggia energetica si possono avere patologie
che colpiscono l’organo (aspetto più interno), il meridiano (aspetto più esterno
addirittura muscolare) o la psiche (aspetto più sottile e yang).
119
• A un livello più fisico, di sensibilità tattile, il Vuoto si può mostrare come punto
o zona più cedevole, molle e senza resistenza, percezione di avvallamento, senso
di rilassamento dei tessuti; è una condizione con segni di ipoattività e
funzionalità ridotta. Il Pieno si percepisce come zona più reattiva alla pressione,
più resistente ed elastica, più superficiale e rumorosa; è una condizione di
iperattività e funzionalità.
• A livello più energetico il Vuoto si percepisce come zona di ridotto passaggio
energetico, un po’ come se la zona fosse meno viva; spesso la zona è più fredda
o dà la sensazione di essere più fredda; si può anche percepire come se il pollice
volesse indugiare in questi punti con pressione profonda e mantenuta. A volte la
percezione di Vuoto può derivare proprio dall’osservazione del comportamento
della mano sul punto più che da altre percezioni. Il pieno si avverte come zona a
intenso scambio energetico, ma lo scorrere dell’energia non è fluido e
armonioso; è un po’ come i vortici d’acqua in un fiume: c’è turbolenza, il
movimento è convulso e spesso ripiegato in se stesso;se tale condizione permane
a lungo il movimento turbolento diviene vero e proprio ristagno, come l’acqua di
un fiume che si trova di fronte un ostacolo.
• Vuoto e pieno sono relativi alla persona che andiamo a trattare: Nel valutare lo
stato energetico di un punto, dobbiamo sempre correlarlo alla struttura fisica
ed energetica della persona, struttura che varia da individuo a individuo. Ad
esempio, una persona giovane e robusta tenderà facilmente ad avere condizioni
di eccesso, e alla percezione manuale tutto il suo corpo ci trasmetterà un senso
di forte attività energetica. Se in un individuo di questo tipo percepiamo una
zona o punto che ci sembri anche solo leggermente in Vuoto potremo
considerarlo un dato significativo, mentre la stesa condizione in una persona
anziana ed energeticamente debole rientrerà nella norma. Per questo è
importante procedere dapprima ad un trattamento generale per farsi un’idea
globale dello stato dell’individuo che abbiamo di fronte.
• Vuoto e Pieno sono relativi all’interno di una data persona: Una zona è in Pieno
rispetto ad un’altra che tende ad essere in Vuoto. Delle persone sono
tendenzialmente Vuote ed altre tendenzialmente Piene, ma nessuna avrà solo
dei Vuoti o solo dei Pieni, poiché la vita non può esistere senza un bilanciamento,
per quanto difettoso che rappresentano ancora una volta la dinamica dello Yin-
Yang.
120
• Vuoto e Pieno sono relativi anche nel tempo: Poiché tutto cambia, anche Vuoto e
Pieno tendono a cambiare: il Vuoto si riempie ed il Pieno si svuota. Nell’individuo
sano tutto ciò è un processo automatico e con minime variazioni quantitative, ma
nell’individuo squilibrato esso assume caratteri più estremi e violenti.
• Vuoto e pieno colgono un momento di un processo di continua trasformazione: Il
Vuoto non è assoluto e avrà quindi in sé degli elementi che lo portano verso il
Pieno e così sarà per quest’ultimo rispetto al vuoto. Ad esempio, se prendo un
colpo si creerà, nella zona colpita, una tumefazione caratterizzata da dolore,
rossore e calore; il dolore peggiorerà con la pressione delicata, al punto che
trattare la parte sarà quasi impossibile. E’ un ovvio stato di Pieno, ma già il
giorno seguente la situazione si sarà modificata e accanto ai segni di Pieno
potranno incominciare a comparire indicazioni di vuoto. Ad esempio, la arte si
raffredda, il dolore sarà più sordo, e alla pressione, la zona che prima era
impenetrabile sarà senza tono, pur restando dura; dalla tensione si è passati ad
un certo grado di rigidità. Se l’individuo è in condizioni generali di estrema
debolezza il recupero sarà lento o addirittura potrà rimanere un disturbo nella
zona che tenderà a manifestare un dolore sordo continuo, il quale peggiorerà se
sforzeremo la parte. Ecco un esempio di Pieno, che in condizioni generali di
debolezza, si trasforma in Vuoto. Con questo esempio si vuole sottolineare come
la vita proceda sempre per squilibri e successivi riequilibri, che nella persona in
bune condizioni energetiche sono microscopici, e che invece si rendono tanto più
evidenti quanto più la persona è sbilanciata, oppure naturalmente quanto più il
trauma è forte. Ricordiamoci che lo squilibrio può essere momentaneo o
costituzionale. Quindi la percezione di aree fortemente perturbate non può
portare automaticamente alla conclusione che la persona è fortemente
squilibrata.
Tratto da:
Fondamenti di Medicina Tradizionale Cinese – Franco Bottalo, Rosa Brotzu – Xenia edizioni.
121
POLMONE
POLMONE (P)
P1 Sul margine superiore della II costola, a 6 CUN dalla linea mediana, 1,5 Cun sotto la clavicola.
P2 Al di sopra di P1 , sotto il bordo inferiore della clavicola, all’incrocio del pettorale e del deltoide anteriore.
P3 3 CUN sotto la piega ascellare anteriore, sul bordo antero laterale del bicipite e 6 Cun sopra P5.
P4 1 CUN sotto P3 e 5 CUN sopra P5.
P5 Sull’estremità laterale della piega del gomito, lateralmente e fra il tendine del bicipite e il muscolo brachioradiale.
P6 In una depressione sulla faccia laterale del radio , a 7 CUN dalla piega traversa del polso e a 5 CUN da P5.
Al termine del muscolo brachioradiale
P7 Sopra il processo stiloideo del radio, sulla doccia radiale, in corrispondenza del tendine del muscolo brachio-
radiale nella zona del meridiano del Grosso Intestino.
P8 1 CUN sopra la piega traversa del polso, sulla sommità dell’apofisi del processo stiloideo del radio.
P9 Sull’estremità laterale della piega traversa del polso, in prossimità dell’arteria radiale.
P10 Sull’eminenza tenar, al centro del primo metacarpo.
P11 0,1 CUN sopra l’angolo ungueale laterale del pollice.
123
GROSSO INTESTINO
STOMACO
E’ un meridiano yang che dal viso va ai piedi lungo la parte frontale del corpo.
Ha 45 punti di agopuntura.
Inizia il suo decorso sull’arcata orbitale inferiore, sull’asse verticale della pupilla,
scende lungo il viso passando a lato dell’estremità inferiore dell’ala del naso e della
commesura labiale per poi risalire, passando dal bordo inferiore della mandibola, e
davanti al trago, fino ad arrivare sulla sutura frontoparietale.
Un altro ramo scende lungo il collo e poi sul petto, si lateralizza a quattro cun dalla
linea mediale del corpo, passa dal capezzolo ed in prossimità del processo xifoideo
rientra a due cun dalla linea mediale.
Scende, poi, fino al bordo superiore della sinfisi pubica e passa dunque lateralmente
all’attaccatura del muscolo sartorio, per poi percorrere tutta la coscia nella sua parte
anterolaterale.
Sorpassato il ginocchio percorre tutto il muscolo anterolaterale tibiale fino al centro
del collo del piede; attraversa il dorso del piede, fra il secondo e terzo metatarso, e
finisce il suo decorso sull’angolo ungueale laterale del secondo dito.
129
STOMACO (E)
S1 Sul bordo dell’arcata orbitale inferiore, sull’asse verticale della pupilla.
S2 Con lo sguardo rivolto in avanti 1 CUN sotto la pupilla sul forame intraorbitario.
S3 A due dita sotto il bordo dell’arcata orbitale inferiore, sull’asse verticale della pupilla a lato del bordo inferiore
dell’ala del naso.
S4 0,4 CUN a lato della commisura labiale.
S5 Un incavo sul bordo inferiore della mandibola, davanti all’angolo mandibolare e davanti al muscolo massetere.
S6 Sulla parte prominente del muscolo massetere, in corrispondenza dell’angolo mandibolare e all’incrocio con l’asse
orizzontale della commisura labiale.
S7 Sul margine inferiore dell’osso zigomatico, sul condilo mandibolare 1 cun dal trago.
S8 Sulla sutura fronto-parietale. 1 CUN sopra VB4 e 1,5 CUN a lato di VB13.
S9 1,5 CUN a lato della prominenza laringea sul bordo anteriore del muscolo sternocleidomastoideo.
S10 Fra ST 9 e S 11 sul bordo anteriore del muscolo sterocleidomastoideo.
S11 Alla base del collo, sopra l’articolazione streno-clavicolare, nella fovea formata dai capi sternale e clavicolare dello
sternocleidomastoideo.
S12 Al centro della fossa sovraclaveare, sopra il margine superiore della clavicola, lungo la linea mammillare (4 cun dalla
linea mediana del corpo.)
S13 Verticalmente a ST 12, nel punto medio del bordo inferiore della clavicola.(4 cun da VC)
S14 I SPAZIO INTERC. Nel I spazio intercostale, sul margine superiore della II costa, 4 cun da VC.
S15 II SPAZIO INTERC. Nel II spazio intercostale, sotto la II costa, 4 cun da VC.
S16 III SPAZIO INTERC. Nel III spazio intercostale, sotto la III costa, 4 cun da VC.
S17 IV SPAZIO INTERC. Nel IV spazio intercostale, al centro del capezzolo. 4 cun da VC
S18 V SPAZIO INTERC. Nel V spazio intercostale, poco sotto il processo tifoideo . 4 cun da VC
S19 6 CUN sopra l’ombelico e 2 CUN lateralmente a VC. 2 cun da VC.
S20 5 CUN sopra l’ombelico e 2 CUN lateralmente a VC. 2 cun da VC13.
S21 4 CUN sopra l’ombelico e 2 CUN lateralmente a VC. 2 cun da VC12.
S22 3 CUN sopra l’ombelico e 2 CUN lateralmente a VC. 2 cun da VC11.
S23 2 CUN sopra l’ombelico e 2 CUN lateralmente a VC. 2 cun da VC10.
S24 1 CUN sopra l’ombelico e 2 CUN lateralmente a VC. 2 cun da VC.
S25 Due CUN lateralmente all’ombelico.
S26 1 CUN sotto l’ombelico e 2 CUN lateralmente a VC. 2 cun da VC.
S27 2 CUN sotto l’ombelico e 2 CUN lateralmente a VC. 2 cun da VC.
S28 3 CUN sotto l’ombelico e 2 CUN lateralmente a VC. 2 cun da VC4.
S29 4 CUN sotto l’ombelico e 2 CUN lateralmente a VC. 2 cun da VC3.
S30 Sul bordo superiore della sinfisi pubica, a 2 CUN lateralmente a VC. 2 cun da VC2.
S31 Lateralmente all’attaccatura del muscolo sartorio, nell’incavo di flessione della coscia a 12 CUN da ST 32.
S32 6 CUN sopra il bordo superiore della rotula
S33 3 CUN sopra il bordo superiore della rotula.
S34 2 CUN sopra il bordo superiore della rotula.
S35 Con ginocchio flesso, nella depressione al di sotto della rotula, lateralmente al legamento patellare.
S36 Sotto il condilo antero-laterale tibiale, sulla parte più alta del muscolo tibiale anteriore. 3 CUN sotto ST 35.
S37 3 CUN sotto ST 36 un dito traverso a lato della cresta tibiale anteriore.
S38 8 CUN sotto ST 35, circa a metà della gamba. 2 CUN sotto ST 37.
S39 1 CUN sotto ST 37.
S40 1 CUN a lato di ST 38
S41 Sul collo del piede, nell’incavo di flessione, fra i tendini dell’estensore comune delle dita e quello lungo dell’alluce.
S42 1,5 CUN distalmente da ST 41, nel punto più alto del collo del piede.
S43 Nel solco tra il II ed il III metatarso.
S44 0,5 CUN dietro il bordo della membrana interdigitale, fra il II ed il III dito.
S45 0,1 CUN dietro l’angolo ungueale laterale del secondo dito.
130
131
132
MILZA
MILZA (RP)
M1 0,1 CUN sopra l’angolo ungueale mediale del primo dito del piede.
M2 Sulla metafisi prossimale del lato mediale della prima falange dell’alluce.
M3 Sulla metafisi distale del lato mediale del primo metatarso.
M4 Sulla faccia mediale del piede davanti e sotto la metafisi prossimale del primo metatarso.
M5 Un incavo davanti al bordo del malleolo mediale, dietro al tendine tibiale anteriore.
M6 3 CUN superiormente al malleolo mediale, sul margine postero mediale tibiale. 3 CUN dal mal.
M7 6 CUN superiormente al malleolo mediale, sul margine postero mediale della tibia. 3 CUN dal mal.
M8 10 CUN sopra al malleolo mediale e 3 CUN inferiormente a M 9 4 CUN dal mal.
M9 Sotto il condilo postero mediale tibiale, sull’inserzione del muscolo sartorio. 3 CUN da M8
M10 Nella faccia antero-mediale della coscia, sul bordo anteriore del sartorio a 2 CUN dal margine superiore della rotula.
M11 6 CUN sopra a M 10 sulla faccia antero mediale della coscia.
M12 Sulla piega inguinale, sull’attaccatura mediale del quadricipite femorale.
3,5 CUN da VC a livello del bordo superiore della sinfisi pubica.
M13 0,7 CUN sopra a M12 e 4 CUN lateralmente a 4 CUN da VC
M14 1,3 CUN sotto a M15 e 4 CUN lateralmente a VC. 4 CUN da VC
M15 4 CUN a lato dell’ombelico. (ST25) 4 CUN da VC
M16 3 cun sopra a M15 e 1,5 CUN sotto la cartilagine della IX costola. 4 CUN da VC
M17 6 CUN a lato di VC nel V spazio intercostale. 6 CUN da VC
M18 6 CUN a lato di VC nel IV spazio intercostale, 2 CUN a lato del capezzolo. (ST 17) 6 CUN da VC
M19 6 CUN a lato di VC, nel IIIspazio intercostale. 6 CUN da VC
M20 1 CUN sotto P1 nel II spazio intercostale. 6 CUN da VC
M21 Sulla linea ascellare mediana, nel VII spazio intercostale. (per altri il VI spazio intercostale !)
135
136
CUORE
CUORE (C)
C1 Nell’incavo ascellare, sul bordo mediale dell’arteria ascellare con il braccio abdotto.
C2 Nella faccia interna del braccio 3 CUN sopra alla piega cubitale, medialmente al muscolo bicipite.
C3 A braccio flesso fra l’estremità mediale della piega del gomito e l’epitroclea omerale.
C4 1,5 CUN sopra la piega traversa di flessione del polso, sul bordo antero mediale dell’avambraccio.
C5 1 CUN sopra la piega traversa di flessione del polso, sul bordo antero mediale dell’avambraccio.
C6 0,5 CUN sopra la piega traversa di flessione del polso, sul bordo antero mediale dell’avambraccio.
C7 Sulla piega traversa di flessione del polso al punto di inserzione del tendine del muscolo flessore ulnare del carpo
sull’osso pisiforme.
C8 Sul palmo della mano fra il IV e il V metacarpo. (dove poggia la punta del mignolo stringendo il pungno)
C9 0,1 CUN dietro l’angolo ungueale laterale del dito mignolo.
139
PICCOLO INTESTINO
VESCICA URINARIA
E’ un meridiano yang che dal viso va ai piedi lungo la parte dorsale del corpo.
Ha 67 punti di agopuntura.
Incomincia il suo decorso sull’angolo mediale dell’occhio. Risale poi lungo la fronte,
diventa leggermente più laterale all’attaccatura dei capelli e scende lungo il cranio per
arrivare in prossimità della protuberanza occipitale.
Da qui scende parallelamente alle apofisi spinose cervicali e lateralmente alla prima
vertebra dorsale si diramano due linee.
La prima scorre a 1,5 cun di distanza da VG ed arriva lateralmente al quarto forame
sacrale, risale leggermente sul primo forame, per ridiscendere a lato del coccige.
La seconda linea, invece, scende parallelamente alla prima, distanziandosi da essa di un
altro cun e mezzo.
Questa seconda linea arriverà in prossimità del centro del gluteo.
Le due linee ora scendono lungo il retro della gamba, la prima molto centrale fra i
muscoli bicipite femorale e semitendinoso, la seconda lateralmente al bicipite
femorale, per ricongiungersi al centro del cavo popliteo.
Da qui, seguendo la linea mediale del polpaccio, scende sino all’attaccatura del
gastrocnemio con il suo tendine e diventa leggermente più laterale.
Continua il suo decorso, passando fra il malleolo laterale ed il tendine d’Achille, lungo la
parte laterale del piede sino all’angolo ungueale laterale del quinto dito.
147
VU 46 VU51 3 CUN lateralmente all’apofisi spinosa della I vertebra lombare e 1,5 CUN da V.U 22
VU 47 VU52 3 CUN lateralmente all’apofisi spinosa della II vertebra lombare e 1,5 CUN da V.U. 23
VU 48 VU53 3 CUN lateralmente a V.G. e 1,5 CUN da V.U. 28 e 2 CUN dal II forame sacrale.
VU 49 VU54 3 CUN lateralmente a V.G. e 1,5 CUN da V.U. 30 e 2 CUN dal IV forame sacrale.
VU 50 VU36 Al centro della piega sotto il gluteo, fra i muscoli semitendinoso e bicipite femorale.
VU 51 VU37 6 CUN sotto V.U. 50 e 8 CUN sopra alla piega poplitea. Fra i muscoli semitendinoso e bicipite femorale.
VU 52 VU38 Nella fossetta poplitea, sulla protuberanza del condilo posteriore laterale del femore.
VU 53 VU39 1 CUN sotto V :U. 62 nell’interlinea articolare posteriore e laterale del ginocchio.
VU 54 VU40 Al centro della fossa poplitea.
VU 55 2 CUN sotto V.U. 54 fra i due capi del muscolo gastrocnemio.
VU 56 3 CUN sotto V.U. 55 fra i due capi del muscolo gastrocnemio.
VU 57 3 CUN sotto V.U. 56 all’inserzione del tendine d’Achille sotto il muscolo gastrocnemio.
VU 58 1 CUN sotto V.U. 57 sulla verticale di V.U. 60 (Si lateralizza rispetto al punto precedente.)
VU 59 4 CUN sotto V.U. 58 e 3 CUN sopra a V.U. 60
VU 60 Fra il tendine d’Achille e il malleolo laterale.
VU 61 1,5 CUN sotto V.U. 60 sulla faccia latrale del calcagno.
VU 62 1 CUN sotto il malleolo laterale.
VU 63 Fra la parte laterale del Cuboide e l’epifisi prossimale del V metatarso.
VU 64 Sul bordo laterale della metafisi prossimale del V metatarso.
VU 65 Sul bordo laterale della metafisi distale del V metatarso.
VU 66 Sulla metafisi prossimale della V falange.
VU 67 Sull’angolo ungueale laterale del V dito del piede.
149
150
151
RENE
RENE (R)
R1 Sulla pianta del piede fra i due cuscinetti plantari.Fra la II e III articolazione metatarso falangea.
R2 Sulla faccia mediale del piede, sotto il tubercolo dello scafoide 1 CUN da M4.
R3 Fra il malleolo mediale ed il tendine d’Achille.
R4 Fra l’angolo del bordo superiore del calcagno ed il bordo interno del tendine d’Achille.
R5 1 CUN sotto R3.
R6 0,4 CUN sotto l’estremità inferiore del malleolo mediale.
R7 Sul bordo anteriore del tendine d’Achille, 2CUN sopra R3, lungo il margine postero-mediale tibiale.
R8 2 CUN superiormente a R3 e 0,5 CUN davanti a R7, lungo il margine postero-mediale tibiale.
R9 5 CUN sopra R3
R 10 All’estremità mediale del cavo popliteo, sulla linea di VU53 e VU54.
R 11 0,5 Cun da VC 2 sul bordo superiore del pube. 5 CUN sotto l’ombelico
R 12 0,5 CUN da VC 3 1 CUN sopra R11. 4 CUN
R 13 0,5 CUN da VC4 1 CUN sopra R12. 3 CUN
R 14 0,5 CUN da VC5 1 CUN sopra R13. 2 CUN
R 15 0,5 CUN da VC7 1 CUN sopra R14. 1 CUN
R 16 0,5 CUN da VC8 1 CUN sopra R15. OMBELICO Sulla linea di ST25, M15
R 17 0,5 CUN da VC10 2 CUN sopra R16. 2 CUN
R 18 0,5 CUN da VC11 1 CUN sopra R17. 3 CUN
R 19 0,5 CUN da VC12 1 CUN sopra R18. 4 CUN
R 20 0,5 CUN da VC13 1 CUN sopra R19. 5 CUN
R 21 0,5 CUN da VC14 1 CUN sopra R20. 6 CUN sopra l’ombelico Sulla linea di ST19
R 22 2 CUN da VC 16 2 CUN sopra R21. V spazio intercostale linea parasternale Sulla linea di ST18, M17
R 23 2 CUN da VC 17 IV spazio intercostale Sulla linea di ST17, M18
R 24 2 CUN da VC18 III spazio intercostale Sulla linea di ST16, M19
R 25 2 CUN dalla linea mediana II spazio intercostale Sulla linea di ST 15, M20
R 26 2 CUN dalla linea mediana I spazio intercostale Sulla linea di ST 14
R 27 2 CUN dalla linea mediana Fra la I costola e il bordo inferiore della clavicola Sulla linea di ST 13
155
156
TRIPLICE FOCOLARE
VESCICA BILIARE
FEGATO
VASO CONCEZIONE
177
VASO GOVERNATORE
LA PELLE
EPIDERMIDE
L’epidermide è una struttura epiteliale di rivestimento, che viene suddivisa in cinque
strati:
STRATO BASALE O GERMINATIVO. E’ situato profondamente a contatto con il
derma, dal quale è separato dalla membrana basale. In esso le cellule basali
contengono una sostanza, la melanina, la quale conferisce il colore più o meno scuro alla
pelle; essa aumenta dopo l’esposizione al sole ed è disposta a mò di cappuccio sul
nucleo, costituendone una vera e propria protezione nei confronti delle radiazioni
solari. La melatonina viene elaborata dai cosiddetti melanociti. Le proprietà
importantissime di questo strato risiedono essenzialmente nella sua capacità
241
DERMA
TESSUTO SOTTOCUTANEO.
La ricchezza della rete nervosa cutanea è tale che la pelle è stata paragonata ad un
sistema nervoso posto all’estrema periferia.
L’apparato Pilo-sebaceo è detto anche follicolo pilo-sebaceo ed è formato da un pelo
con il suo muscolo erettore e da una ghiandola sebacea
L’INVECCHIAMENTO
Si può dire che non esiste organo che, come la pelle, rechi su di sé con maggiore
evidenza il trascorrere del tempo. E’ noto, d’altra parte, che l’invecchiamento della
pelle non ha luogo con le stesse modalità su tutto l’ambito cutaneo: infatti, nelle zone
di cute esposte all’attività dei raggi solari o delle intemperie, del calore o del freddo,
nonché all’azione di qualsiasi sorgente di radiazioni nocive, le caratteristiche obiettive
della cute sono notevolmente diverse, rispetto a quelle che si notano nelle zone non
esposte. Nel vecchio, la cute non esposta può assumere un colore bianco giallognolo, un
aspetto translucido; sulla sua superficie i peli possono diminuire o mancare del tutto;
essa inoltre può presentarsi secca e desquamante, assottigliata e facilmente
sollevabile in pliche. Ma le modificazioni macroscopiche più evidenti, a tutti note, si
osservano nella cute cosiddetta esposta.
. Il colorito scuro, le rughe, le aree ipercheratosiche, la tendenza agli stravasi
sanguigni e l’estrema sottigliezza caratterizzano il dorso delle mani e le avambraccia
di molti soggetti anziani. La profondità delle rughe del viso e particolarmente della
nuca, dove si forma un quadro caratteristico, costituisce uno degli aspetti più
appariscenti della senilità.
L’epidermide, che sembrerebbe dover mostrare per prima i segni del trascorrere del
tempo, presenta invece i segni meno importanti. Essa infatti si può presentare
modicamente assottigliata e , nello strato basale, si può spesso notare un aumento di
pigmento.
Ma le alterazioni di maggior significato hanno sede nel derma. A parte una
frammentazione delle fibre collagene, le quali, rappresentano la porzione
quantitativamente più importante del derma, nella cute senile esposta, le fibre
mostrano anche una profonda modificazione delle proprietà tintoriali.
Anche il calibro dei vasi sanguigni appare decisamente inferiore a quello che si osserva
nelle stesse regioni in soggetti giovani. La possibilità di allontanare o almeno ritardare
la comparsa dei fenomeni di invecchiamento della pelle rimane un mito dell’era
moderna, tutta tesa a valutare la freschezza delle gote anche a scapito della
prontezza della mente.
Solo una vita regolare, senza soverchie esposizioni ai raggi solari o altre sorgenti di
radiazioni, un’alimentazione varia e bilanciata, con il giusto apporto vitaminico e
calorico, consente di mantenere più a lungo le caratteristiche della cute giovanile.
Si può dire che la pelle è “normale” sino ai cinque anni di vita dopo i quali incomincia un
lento, ma inesorabile, invecchiamento, poiché alcune cellule epiteliali rallentano la loro
duplicazione. Avvengono quindi delle trasformazioni della cute durante l’età
adolescenziale, fino circa ai 16/17 anni.
E’ proprio in questo periodo che si posso incominciare a vedere, anche in concomitanza
con cambiamenti ormonali, le prime “patologie” della pelle.
244
ACNE
All’inizio della pubertà, si sviluppa una delle più comuni malattie della pelle: l’acne
volgare. Le sue manifestazioni colpiscono in particolare il viso (guance, fronte, mento)
e le spalle, non scendono al di sotto della cintura.
L’acne volgare si manifesta in primo luogo dall’aumento e dalla alterazione della
secrezione sebacea. Questo aumento della secrezione può dar luogo ad esagerata e
fluente produzione di sebo (seborrea oleosa) che rende l’epidermide grassa e lucente,
mentre un ristagno di questo materiale porta ad una dilatazione eccessiva della
ghiandola sebacea che può versare il suo contenuto nei tessuti adiacenti. L’ostruzione
dell’orificio pilo-sebaceo da parte del sebo spiega la formazione di uno degli elementi
caratteristici dell’acne: il comedone.
Si tratta di un vero e proprio tappo di sebo avvolto da cellule cornee e da numerosi
batteri e funghi microscopici.
Reazioni infiammatorie si vengono quindi a creare in questi follicoli ostruiti ed il
comedone si trasformerà in papula (arrossamento e gonfiore) e poi in pustola (piccola
raccolta purulente), con la presenza del batterio Coryne bacterium acnes che può
portare a veri e propri microascessi nel derma o al di sotto di esso.
Per questo motivo bisogna fare molta attenzione nel trattamento locale di questa
“patologia” sia da parte del singolo che da parte del terapista.
“Spremere” la papule o pustole serve a favorire sia la diffusione dell’infezione sia la
formazione di cicatrici poco estetiche.
245
Dalla tabella emerge che spesso si adottano dei comportamenti errati per affrontare
questo tipo di inconveniente.
Lo shatsuca dovrà, oltre a proporre i consigli sopra esposti per affrontare il problema
localmente, fare una valutazione molto approfondita sulla storia personale del
ricevente per individuare gli squilibri interni e cause esterne che determinano questo
tipo di segnale che il corpo propone come campanello d’allarme.
I trattamenti saranno dunque indirizzati al riequilibrio di organi (fegato, stomaco in
particolar modo) ed energie per trovare una corretta sinergia fra terapia locale e
psicofisica.
Nota :La corretta sequenza per spremere un comedone o pustola, anche se è sconsigliato farla, è la
seguente:
Lavarsi bene il viso
• Spremere una prima volta facendo fuoriuscire il pus e disinfettare
• Spremere ancora sino a far fuoriuscire un siero trasparente e disinfettare
• Continuare a spremere sino a far affiorare un po’ di sangue, poi ancora siero ed infine ancora un
po’ di sangue
Facendo molta attenzione e seguendo questa procedura si può evitare di far “retrocedere il bacterium
acnes in profondità, generando poi la cicatrice e diffondendo l’infezione. Questa operazione è comunque
meglio farla fare ad un professionista.
E’ bene, una volta risolto il problema , continuare una terapia di mantenimento usando
una crema non secca, ma nemmeno untuosa, che idrati e protegga la pelle (Crema alla
violetta dell’Argital)
• I prodotti della Argital vengono consigliati poiché il loro utilizzo ha dimostrato dei netti
miglioramenti in molti casi.
246
COUPEROSE
Questa pelle sarà da trattare con molta delicatezza, poiché molto delicata, con
pressioni shiatsu molto leggere.
Evitare sbalzi di temperatura notevoli che possono “sfiancare” i capillari già deboli.
Usare creme molto delicate (Crema alla violetta dell’Argital)
247
ECZEMA
ERITEMA
HERPES
E’ una malattia virale, dello stesso ceppo della varicella, che può suddividersi in herpes
simplex ed Herpes Zoster (foto a destra che attacca il sistema nervoso del corpo).
Il primo caso è una comune manifestazione cutanea, dovuta al virus erpetico, che si
presenta con notevole frequenza in coincidenza con affezioni febbrili, stanchezza,
stress o abbassamento delle difese immunitarie, quasi che il virus, approfittando delle
condizioni delicate dell’ospite, prenda il sopravvento e si renda manifesto, restando
invece nascosto e silente durante i periodi di benessere. Praticamente tutti i
componenti della popolazione sono venuti a contatto con il virus erpetico. L’herpes
simplex è infatti comunissimo e tutti ne conoscono l’inizio, caratterizzato
dall’insorgenza di una o più chiazze eritematose, generalmente a sede sulla
semimucosa delle labbra o sui genitali, sulle quali rapidamente si formano gruppi di
vescicole disposte a grappolo. Il siero che si viene a formare all’interno di queste
vescicole è altamente infettivo. E’ da notare che il virus dell’ herpes attacca il sistema
nervoso del corpo ospitante, questo spiega la localizzazione più frequente, dove
ricettori nervosi sono molto presenti.
La terapia prevede l’obbiettivo di far seccare al più presto queste vescicole con
l’ausilio di applicazioni di “dentifricio” e impacchi di alcool durante la giornata. Questa
operazione permette di accelerare il decorso della malattia. L’utilizzo scorretto di
creme cosmetiche allo scopo di “mascherare” la lesione, possono generare fenomeni
infettivi dovuti a germi piogeni, ospiti abituali della pelle, che per l’occasione si
virulentano.
In altri casi è frequente vedere alcune complicazioni dovute all’uso di pomate
contenenti derivati del cortisone, che possono trasformare semplice lesioni, che
guarirebbero senza lasciare traccia, in ulcerazioni profonde e multiple, specialmente
nel bambino . Usare quindi rimedi naturali ed un corretto stile di vita.
250
MICOSI
Sono malattie della cute e dei suoi annessi (capelli, unghie, peli), causate da particolari
microrganismi appartenenti al grande gruppo dei funghi o miceti, che si trasmettono
con grande facilità. In base al tessuto o all’organo che viene colpito si distinguono vari
tipi di micosi. E’ comunque difficile seguire un criterio unico nella classificazione
medica delle micosi, in quanto vi è la tendenza a classificarle in base al tipo di
parassiti che le determinano. Le più comuni colpiscono l’apparato tegumentario, mentre
altre, di forma molto più grave, possono attaccare organi, quali il polmone, dando luogo
ad esempio a pneumomicosi.
Normalmente i funghi o miceti proliferano in ambienti caldo – umido e attaccano varie
parti del corpo più soggette a contatto con il mondo esterno: mani, piedi, braccia e
schiena.
Si presentano come zone chiare non pruriginose (da non confondere con una mancanza
di melatonina), nei casi meno seri, oppure con evidenti desquamazioni e ulcerazioni.
E’ molto difficile curarle, proprio per l’elevata quantità di miceti presenti in natura.
E’ bene quindi operare una profonda prevenzione in tutti quei casi a rischio che
potrebbero facilitare l’instaurarsi del fungo.
Piscine, bagni pubblici, salviette, palestre e luoghi pubblici in genere possono
considerarsi luoghi a rischio.
Una corretta igiene e uso di particolari ma semplici attenzioni (vedi ciabattine in legno
sui bordi della piscina) possono evitare il contatto.
L’uso di spray che proteggono le varie parti (Bioshield spray) può essere anche un
valido aiuto.
E’ anche vero che un particolare momento di debolezza nel sistema immunitario,
abitudini scorrete di vita ed alimentari possono aiutare l’insediarsi dei microscopici
organismi.
ONICOMICOSI E’ una forma micotica che colpisce le unghie. Valgono le
raccomandazioni fatte in precedenza per evitare l’insorgenza del problema, ma nel
caso il fungo abbia offeso la parte è consigliabile far uso del TROSYD LIQUIDO
UNGUEALE 28% da applicare a gocce in profondità dell’unghia (lascia cadere una
goccia in modo che penetri nel tessuto spugnoso che si è venuto a formare). Ripetere
questa operazione per sei mesi fino alla completa guarigione. Tagliare molto l’unghia
per permettere al medicamento di entrare bene in profondità.
Esempio di Onicomicosi
Esempio di tigna.
VERRUCHE
E’ una delle più comuni infezioni virali. Si mostra con aspetto diverso secondo la
localizzazione: possono essere filiformi, piatte, rilevate o addirittura a cavolfiore. La
loro contagiosità è elevata in ambienti caldo – umido. E’ molto elevata anche la
autoinoculabilità: una singola lesione iniziale è spesso seguita dallo sviluppo di altre
verruche satelliti. Si manifestano sulle parti scoperte, mani, faccia, e molto spesso
sulla pianta del piede ove vengono comunemente scambiate per callosità, finchè la
comparsa di altre lesioni o la resistenza ai comuni trattamenti del callista non convince
il paziente a recarsi dal medico.
E’ molto importante eliminare le verruche poiché il virus si dilaga all’interno di esse
sino ad arrivare in profondità causando patologie più serie.
E’ bene quindi rivolgersi ad uno specialista per la loro eliminazione.
Un rimedio molto efficace prevede l’utilizzo dell’aglio. Infatti prendendo una piccola
fettina di aglio, schiacciandola leggermente per permettere all’aglina di fuoriuscire,
ed applicandola con un cerotto sulla parte lesa per diverse notti, si riesce a risolvere
gran parte dei casi.
Anche in questi casi è bene una adeguata igiene e rispetto della prevenzione in luoghi a
rischio, dove il contatto può far instaurare il virus nella pelle.
L’utilizzo di spray per proteggere le parti a rischio è un ottimo espediente.
253
PSORIASI
La psoriasi è una malattia della pelle la cui lesione elementare è costituita da eritema
e desquamazione. E’ una malattia di carattere neurovegetativo.
Le zone maggiormente colpite sono i gomiti, le gambe, le braccia, la zona sacrale.
Viene curata nelle forme più gravi con pomate cortisoniche, ma gli effetti di queste
cure non sono comunque duraturi e non è facile predire quanto a lungo la guarigione
potrà essere mantenuta. E’ necessario inoltre guardarsi da facili entusiasmi, perché la
psoriasi può presentare periodi di remissione spontanea anche piuttosto lunghi.
Nella terapia naturale è previsto l’uso dell’urina, che con impacchi sulle zone colpite,
aiuta ad affrontare il problema. Compito dello shiatzuca, come già abbiamo visto negli
altri casi, sarà dare un supporto psicologico e riportare un equilibrio ove questo non ci
fosse, vista la natura neurovegetativa della psoriasi.
254
NEI
Il neo è una malformazione del tessuto cutaneo che non determina una patologia.
Infatti ci possono essere svariate formazioni sull’intero corpo che non daranno
comunque luogo a tumori della pelle.
Bisogna però fare molta attenzione a tutti quei nei la cui forma e spessore appare
anomalo. Controllare infatti che il neo sia di forma regolare, naturalmente rotondo, e
che il suo colore sia uniforme in tutta la sua superficie. Se questo non dovesse
accadere, cioè si notano degli ispessimenti o pigmentazioni anomale, è meglio
consigliare il proprio ricevente, con i dovuti modi e precauzioni, di effettuare una
visita specialistica per analizzare la parte in oggetto.
Anche quei nei che sanguinano spontaneamente o per una leggera abrasione meccanica
è meglio controllarli ed analizzarli. Non sottovalutare mai il più piccolo segnale
d’allarme. Nella figura si nota un chiaro esempio di neo la cui forma è colore richiede
un analisi istologica dei tessuti.
CONCETTO DI MALATTIA
Molto semplicemente o quasi banalmente si può affermare che per malattia si può
intendere:
Squilibrio
Anormale funzionalità
ASSENZA DI SALUTE
Prendiamo ad esempio come punto zero un soggetto sano che, nel corso della vita,
andrà in contro a stati patologici più o meno seri e di varia natura:
GUARIGIONE
Ritorno a S.S.
Il semplice grafico ci fa capire che durante il trascorre del tempo, nella vita di un
uomo, si è soggetti a dei Fattori di malessere che possono danneggiare lo stato di
salute della persona. Dunque la qualità della vita può cambiare nel tempo in funzione
del tipo di malattia o patologia cui si va incontro: può essere infettiva, che permette
una guarigione completa della persona, o cronica degenerativa che inesorabilmente,
cambiando in modo definitivo la struttura o la funzionalità di uno o più organi,
accompagneranno alla morte il soggetto in questione.
256
PATOLOGIA INFETTIVA
GUARIGIONE
Ritorno a S.S.
Nella patologia infettiva possiamo riconoscere delle fasi ben precise del suo decorso.
Infatti ad un certo momento della vita ci sarà L’Agente infettivo che aggredirà il
nostro corpo (fase 1). L’agente infettivo potrà essere un fungo, un virus, un germe, o
un batterio che determina una patologia.
In questa fase il sistema immunitario si mette già all’opera per riconoscere e
debellare il microrganismo estraneo. Se questo accade nulla accade alla persona, che
resterà in ottima salute.
Ma se questo non succede, per svariati motivi che possono anche essere determinati
da un momentaneo abbassamento del sistema immunitario per motivi psichici, allora si
entra nella seconda fase (fase 2): L’incubazione.
E’ in questa fase che il sistema immunitario lotta tenacemente e rincorre il
proliferarsi dell’agente patogeno. Si dirà che l’incubazione è il tempo che intercorre
tra l’ingresso del fattore patogeno e l’effetto che egli può causare sul corpo umano
superando appunto le difese immunitarie.
Questo tempo dipende dalla virulenza dell’agente infettivo, dalla sua riproduzione, e
dalla produzione di tossine.
In questa fase il soggetto si presenta ancora in buona salute ed è ignaro di ciò che, nel
suo organismo, accade.
Si entra poi nella terza fase (fase 3). E’ in questa fase che si ha la Malattia manifesta,
questo significa che il soggetto presenta i sintomi classici che quell’agente infettivo
causa sull’organismo.
Infatti ad ogni Agente infettivo corrisponde un sintomo durante la malattia
manifesta. Questo permette di stabilire se il problema è virale, batterico o micotico.
Le medicine servono agiscono bene sugli effetti collaterali che un agente infettivo
virale può causare. Esempio è l’influenza . Non sono certo gli antibiotici a far passare
questa banale malattia, ma servono a debellare, in soggetti molto debilitati, eventuali
dannosi effetti collaterali.
Dopo la terza fase il corpo ha quasi sempre la capacità di debellare l’agente patogeno,
poiché, come sappiamo dall’ omeostasi, il corpo reagisce sempre per ritrovare il giusto
equilibrio. La guarigione sarà completa e non avrà danneggiato organi o tessuti. Il
soggetto tornerà come prima.
Se non ci fosse la guarigione questo significa che il sistema immunitario non ha fatto
in tempo ad organizzarsi per debellare l’agente infettivo e si può arrivare addirittura
all’exitus (morte).
257
Per quanto riguarda la malattia cronica degenerativa il grafico mostra una situazione
molto differente rispetto alla malattia infettiva.
Infatti ad un certo periodo della vita inizia la prima fase (fase 1), non si potrà
determinare quando o il come, nella quale non ci sarà un agente infettivo specifico, ma
un Fattore di rischio (Il fattore di rischio è l’elemento che interviene modificando la
probabilità statistica che il corpo si ammali). Infatti comportamenti sbagliati,
abitudini alimentari scorrette, fumo, alcool, stress ecc. possono determinare una lenta
modificazione delle funzionalità organiche. Si entra quindi nella seconda fase (fase 2),
chiamata Tempo di latenza. Questo tempo, a differenza del tempo di incubazione per
le malattie infettive che era da pochi giorni a qualche settimana, sarà di anni!
Sono anni in cui il soggetto in realtà non dimostra alcun segno di malattia ma, ad un
certo punto, dopo anni di “esposizione” ai fattori di rischio, si arriva alla terza fase
(fase 3), in cui si manifesta la malattia: Malattia Manifesta.
Nella malattia manifesta ormai è avvenuta una modificazione di organi e tessuti per la
quale non ci potrà essere guarigione.
La medicina potrà aiutare a eliminare i danni che con il tempo si sono venuti a creare,
ridando un apparente stato di salute alla persona.
In realtà la funzionalità del corpo non è più la stessa. La malattia si è cronicizzata.
Vediamo ad esempio il tumore ai polmoni causati (fattore di rischio) dal fumo.
La chirurgia può asportare il lobo del polmone interessato dalle cellule tumorali, ma
non ridare la piena funzionalità di questo organo. Questo determinerà un cambiamento
qualitativo nella vita del soggetto che arriverà, anche dopo anni, all’ exitus con la
modificazione avvenuta.
Non ci sarà quindi quella che viene chiamata in gergo Resitutio ad integrum.
SISTEMA IMMUNITARIO
Può accadere che la malattia non si manifesti. Ma in realtà, anche se la persona non si
accorge di nulla, se non magari di un leggero stato anomalo e di stanchezza
provvisoria, i vari passaggi e le tre fasi descritte in precedenza per le malattie
infettive si verificano.
Non saranno così violente da far stare male il soggetto.
Un altro caso può accadere quando c’è un equilibrio fra il sistema immunitario ed il
fattore infettivo.
Questo significa che il soggetto non svilupperà la malattia, ma nello stesso tempo non
riuscirà ad espellere l’agente infettivo.
Ci sarà quindi la condizione tale per dichiarare un soggetto portatore sano.
Questo naturalmente vale per le malattie di tipo infettivo.
I fattori di rischio genetici, per i quali esiste una probabilità statistica maggiore che
un soggetto erediti problematiche dei genitori, non potrà far considerare il soggetto
un portatore sano, ma geneticamente predisposto a contrarre alcuni tipi di patologie.
Questo vale per le malattia croniche degenerative.
259
PLASMA E’ una soluzione acquosa di proteine, sali minerali, e altre sostanze (zuccheri,
grassi, urea, aminoacidi, ormoni, etc.)
ELEMENTI CELLULARI ne fanno parte cellule vere e proprie e parti di cellule, che
rappresentano il 45% in volume del sangue in circolazione. Le cellule si dividono in vari
gruppi, diversi per caratteristiche, funzioni ed origine:
• LEUCOCITI O GLOBULI BIANCHI detti anche granulociti, derivano da
mieloblasti del midollo osseo. Hanno capacità di muoversi autonomamente
(movimento ameboide) e di fagocitare particelle e cellule che digeriscono:
partecipano così attivamente alla difesa dell’organismo.
• MONICITI E MACROFAGI o istiociti hanno capacità di muoversi da un tessuto
all’altro passando negli spazi intercellulari, e possono anch’essi fagocitare e
digerire particelle e cellule, sia estranee sia difettose: svolgono un ruolo
fondamentale di difesa e “pulizia” del corpo.
• LINFOCITI si formano dai linfoblasti presenti nel tessuto linfoide e della
milza, sono depositari della memoria immunologica e presiedono alla produzione
massiccia di anticorpi con i quali l’organismo riesce ad eliminare sostanze
estranee (antigeni) ed organismi aggressivi.
• ERITROCITI O GLOBULI ROSSI o emazia,cellule prodotte da altre cellule
ematopoietiche del midollo osseo che dopo essersi riempite di emoglobina,
espellono il nucleo (reticolociti); sono deputati al trasporto di ossigeno (grazie
al ferro e all’emoglobina) e anidride carbonica. La vita media dei globuli rossi è
di circa 20gg. dopo dei quali la membrana citoplasmatica, perdendo la sua
resistenza, disperde nel letto vascolare il suo contenuto. Sia la membrana
citoplasmatica, che l’emoglobina ed il ferro contenuti all’interno del globulo
rosso vengono riutilizzati dalla milza e dal fegato come importanti
elementi,mentre gli scarti vengono espulsi nelle urine e nelle feci come loro
catalizzatori.
• PIASTRINE sono frammenti citoplasmatica irregolari che si distaccano da
cellule del midollo osseo e sono coinvolti nel processo di coagulazione del sangue.
Sono contenute poi svariate strutture proteiche che determinano la capacità del
sangue di trasportare elementi. Infatti il sangue è il miglior mezzo di
“trasporto”all’interno del corpo umano e tramite la sa analisi si possono verificare e
studiare le funzionalità dei diversi organi ed apparati.
L’analisi del sangue dunque ci permette di vedere le condizioni del sangue stesso e
degli organi.
Nelle pagine successive seguono due esempi di analisi del sangue per le quali verranno
analizzate le varie voci.
260
261
262
263
264
265
L’emocromo completo può dare informazioni sullo stato del sangue in generale.
EMOCROMO COMPLETO
VOCE SIGNIFICATO SE MINORE? SE MAGGIORE?
Numero tot. Di globuli Indebolimento del Infezione in corso.
bianchi.Esclude la corpo. Dopo intossicazione.
Leucociti
presenza di infezioni e Minore capacità di VEDI FORMULA
se il Sit. Imm.funziona difendersi dalle LEUCOCITARIA
malattie.
Numero globuli rossi. Segnale di anemia. Segnale di policetimia.
(La quantità minima e di Può essere determinato
un milione per mm cubo.) da: disidratazione,
Eritrociti
farmaci con
testosterone, enfisema
polmonare, malattie
cardiache.
Quanto volume è Come sopra. Come sopra.
occupato dai globuli Si ha una conferma. Si ha una conferma
Ematocrito
rossi.
Quantità di emoglobina E’ associato ad una E’ in presenza di
Emoglobina (che colora il sangue e diminuzione dei globuli policetimia. Conferma i
trasporta l’ossigeno) nel rossi, anemia o valori precedenti.
sangue disfunzione di Fegato o
Reni.
Volume medio dei globuli Nei due casi indica una Nei due casi indica una
rossi. disfunzione. Deve disfunzione. Deve
essere messo in essere messo in
Volume corpuscolare
relazione con relazione con
Emoglobina ed Emoglobina ed
Eritrociti. Eritrociti.
Contenuto medio di Contenuto di emoglobina Confermano quanto Confermano quanto
emoglobina in ciascun globulo rosso. emerso dal dosaggio di emerso dal dosaggio di
emoglobina. emoglobina.
Concentrazione Concentrazione di Anemia o Disidratazione.
media di emoglobina emoglobina in un globulo iperidratazione Ad esempio dopo stati
rosso. .(accumulo eccessivo di febbrili associati a
liquidi nell’organismo). vomito o diarrea.
Numero delle piastrine Diminuiscono dopo Aumentano dopo
nel sangue. antibiotici, trasfusioni, assunzione prolungata di
diuretici, oppure segnale vitamina B12, acido
di varie malattie: folico, in gravidanza,
anemia dopo intensa attività
Piastrine carenza vitamina B12 sportiva. Oppure
Mononucleosi infettiva causata da patologie
Ipertiroidismo quali:
Tifo Morbo di Crohn
Scarlattina Anemia emolitica
Tumore.
La diminuzione è detta L’aumento è detto
Trombocitopenia Trombocitosi
266
La formula leucocitaria è da abbinare all’esame dei linfociti, nel caso in cui fosse fuori
dai parametri, e permette di avere maggiori informazioni sul sistema immunitario.
FORMULA LEUCOCITARIA
VOCE SIGNIFICATO SE MINORE? SE MAGGIORE?
Percentuale di linfociti LINFOPENIA. LINFOCITOSI
nella massa sanguigna. Dopo cure E’ fisiologico nei
chemioterapiche o bambini tra i 4 mesi
cortisoniche.
Linfociti e i 4 anni
Segnale di:
Segnale di:
Morbo di Hodgking.
Lupus eritematoso.
Alterazione dei reni.
Scompenso cardiaco.
Percentuale di esinofili E’ quasisempre in L’aumento si riscontra in
presenti nell’intera relazione ad una cura varie malattie:
massa sanguigna. prolungata con preparatiAsma bronchiale
al cortisone. Orticaria
Esinofili Febbre da fieno
Allergia ai farmaci
Artriterematoide
Malattie dello stomaco.
Malattie dell’intestino.
Percentuale di neutrofili Si può riscontrare in In gravidanza è
nell’intera massa molte malattie ad es.: fisiologico.
sanguigna. Infezioni batteriche Indice di molte malattie
Infezioni virali ad es.:
Neutrofili (Epatite, rosolia, Infezioni da
mononucleosi infettiva) streptococchi.
Alcolismo Assunzione ormoni
Malnutrizione. steroidei o litio etc.
Percentuale di basofili Durante la gravidanza o Deve essere messo in
nell’intera massa dovuta a cure prolungate relazione con gli altri
sanguigna. con preparati a base di risultati e può essere
Basofili
cortisone o indice di:
progesterone. Anemia.
Segnale di disturbi alla Diabete.
tiroide, asma, febbre da Tubercolosi.
fieno. Leucemia.
Percentuale di monociti Non è significativa dal Si riscontra in varie
nell’intera massa punto di vista clinico. malattie. Ad es.:
sanguigna. Leucemia.
Tumori all’ovaio, allo
Moniciti stomaco, alla mammella.
Tubercolosi.
Sifilide.
Candidosi.
Mononucleosi infettiva.
Colite ulcerativa cronica.
267
Elettroliti comprendono l’analisi del contenuto di minerali nel sangue. Questi sono
importantissimi per il sistema osmotico e permettono il trasporto di altri elementi, la
contrazione delle cellule, il passaggio di impulsi nelle cellule nervose.
Alterazioni dell’equilibrio idrosalinico possono portare alla morte.
ELETTROLITI
VOCE SIGNIFICATO SE MINORE? SE MAGGIORE?
E’ un sale presente Alimentazione povera di Diabete insipido.
nell’organismo. Il 40 % è sodio o: Insufficienza Renale.
nelle ossa, il restante Iperglicemia. Febbre alta.
Sodio
nei liquidi. Cirrosi epatica. Questo sale fa
Alterazioni dei reni. aumentare la pressione
Peritonite. arteriosa.
Pancreatite.
E’ contenuto nei muscoli E’ molto grave perché Si riscontra in seguito
Potassio volontari. può comportare serie all’assunzione di
alterazioni al battito preparati sostitutivi del
cardiaco. sale da cucina oppure
dopo una trasfusione o
chemioterapia.
Nel sangue è contenuto Sintomo di: Sintomo di:
l’1% di calcio, il resto è Ipoparatiroidismo. Iperparatiroidismo.
distribuito nel tessuto Rachitismo. Ipertiroidismo.
Calcio
osseo. Pancreatite. Tumori ossei.
Cirrosi epatica. Immobilizzazione
Insufficienza renale. prolungata.
Carenza di magnesio. Intossicazione da Vit.D.
Tumore alla prostata. Morbo di Paget.
E’ la sostanza che Durante la gravidanza. Malattie del sangue.
permette la produzione Diarrea cronica. Talassemia.
di emoglobina, da cui Emorragie. Anemia perniciosa.
dipendono la Tubercolosi. Alcolismo.
Ferro respirazione ed il Endocardite batterica. Epatite acuta.
nutrimento di tutte le Ascesso polmonare. Cirrosi.
cellule dell’organismo. Carenza Vit. C e B6. Insufficienza
pancreatica.
E’ la proteina che ha la Può essere in relazione Durante la gravidanza o
Transferrina funzione di trasportare ad una carenza di dopo l’assunzione di
il ferro. proteine, e si riscontra contraccettivi orali
nei neonati e negli (estroprogestinici).
anziani.
268
Negli esami della Chimica clinica si avranno dei riferimenti per vedre la funzionalità
dei vari organi
CHIMICA CLINICA
APPARATO GASTROENTERICO
VOCE SIGNIFICATO SE MINORE? SE MAGGIORE?
Grassi introdotti Può essere dovuto a: Disordine nel regime
tramite l’alimentazione Malnutrizione. alimentare.
presenti nel sangue. (non Malassorbimento. Eccessivo consumo
possono essere prodotti Serie alterazioni del
di alcool, zuccheri e
dall’organismo) fegato.
Trigliceridi grassi..
Ipertiroidismo.
Oppure anche:
Diabete.
Alterazione dei reni.
Pancreatite acuta.
Epatite.
Ostruzione biliare.
Quantità di grassi Dieta povera di grassi Può essere dovuto
presente nel sangue. oppure: all’incapacità
(Viene introdotto Alterazioni della dell’organismo di
tramite l’alimentazione e funzionalità del fegato. eliminare le sostanze
Colesterolo totale prodotto dal corpo Anemia. grasse. Oppure:
steso). Serie infezioni. Diabete.
E’ la base su cui si Alterazioni del fegato.
costruiscono gli ormoni. Pancreatite
Colesterolo buono, la sua Indice di rischio per Ottimo segno: Si è
presenza ostacola la l’arteriosclerosi. protetti
formazione di Dieta scorretta e dall’arteriosclerosi e
Colesterolo HDL carente di nutrienti.
arteriosclerosi. quindi dall’infarto!
Serie infezioni.
Alterazioni del fegato.
Poco movimento o sport.
Colesterolo cattivo!, la Segno positivo. Un aumento rispetto ai
Colesterolo LDL sua presenza è indice di valori normali esprime
rischio per un alto rischio di andare
l’arteriosclerosi e in contro a malattie
l’infarto! cardiache!!!
Quantità di zucchero Diete povere di zuccheri E’ sempre il segnale di
presente nel sangue. (Carboidrati!!) diabete mellito: scarso
Dipende dalla quantità Oppure: utilizzo degli zuccheri
introdotta e la capacità Alterazioni del fegato. dall’organismo da parte
Glucosio (Glicemia) dell’organismo di Ipotiroidismo. dell’insulina e del
smaltirlo (Glucagone e Intolleranza al pancreas.
insulina) fruttosio.
269
Con questi esami si hanno degli elementi indicatori del catabolismo proteico, della
capacità dell’organismo di utilizzare le proteine introdotte con l’alimentazione. Infatti
si hanno dei valori inerenti allo scarto proveniente dal metabolismo di queste proteine.
Se i valori saranno nella norma, vorrà dire che i reni funzionano regolarmente e che
l’alimentazione è bilanciata. Se invece i valori sono sopra la norma bisognerà
investigare o su una scorretta alimentazione troppo ricca di proteine o su una
eventuale disfunzione delle funzionalità renali.
270
Colecisti.
Occlusione intestinale.
VOCE SIGNIFICATO SE MINORE? SE MAGGIORE?
E’ prodotta da ossa, Scorbuto. In seguito all’assunzione
fegato, rene, ghiandole Anemie serie. di farmaci con
salivari, mammella. Ipotiroidismo. testosterone,
Si vede la condizione metizanolo o sulfamidici,
delle funzionalità del oppure:
Fosfasati alcalina fegato. Cirrosi biliare.
Atresia delle vie biliari.
Cirrosi epatica.
Epatite virale.
Mononucleosi infettiva.
Osteite deformante.
Rachitismo.
ELETTROFORESI SIEROPROTEICA
VOCE SIGNIFICATO SE MINORE? SE MAGGIORE?
Elettroforesi L’esame consiste nel Digiuno prolungato. Disidratazione
dosaggio delle varie Dieta povera di proteine Mielosa.
sieroproteica
proteine presenti nel Malassorbimento. Morbo di Waldenstrom.
(pag. 9 e 10)
sangue: viene valutata Malattie del fegato
Proteine totali sia la quantità totale sia Traumi.
quella di ogni singola Ipertiroidismo
proteina. Tumori
Rapporto Rapporto fra queste due Infezioni croniche. Deficit congenito
albumina/globulina proteine. Alterazione funzionalità acquisito degli anticorpi.
dei reni.Alterazione Linfomi.
(A/G).
funzionalità del fegato Leucemia.
Vengono poi analizzate le seguenti proteine che andranno viste in relazione agli altri
esami clinici:
Prealbumina – Albumina – Alfa 1 globuline – Alfa 2 globuline – Beta globuline-
Gammaglobuline.
273
MALATTIE CARDIOVASCOLARI
fase diastolica del cuore a vincere la forza di gravità che farebbe ristagnare il sangue
all’estremità. Il circuito arterioso sarà meno vascolarizzato di quello venoso, ma con
vasi più grossi e resistenti, mentre quello venoso avrà un numero maggiore di vasi
sanguigni ma più stretti e meno elastici.
Circuito arterioso.
Circuito venoso.
275
ATEROSCLEROSI
Abbiamo visto che il cuore durante la sistole spinge con violenza il sangue al di fuori
del suo ventricolo sinistro nell’arteria aortica e, successivamente, grazi all’onda
sfigmica, in tutti i distretti. Sarà proprio questa onda sfigmica e la sua violenza
contro le pareti interne delle arterie a determinare, inevitabilmente, con il tempo dei
microtraumi all’endotelio interno. Chiaramente un processo riparatore si metterà in
atto per riparare il danno: una composta matrice organica si adopererà a cicatrizzare
il microtrauma (Fibrina e piastrine).
Purtroppo questi componenti organici sono poco selettivi riguardo di vario tipo di
elementi che andranno a posarvisi sopra organizzandosi in grumi che, attaccandosi alle
pareti danneggiate delle arterie, determineranno un processo aterisclerotico,
riducendo l’elasticità del vaso, facendo sì che l’interno non sia più liscio.
Questo farà in modo che nuovi elementi organici si potranno accumulare,
determinando anche una variazione nel flusso sanguigno in quella zona,con conseguenti
altri danni epiteliali.
Anche la pressione sanguigna, funzione del diametro dei vasi, tenderà ad aumentare
con sovraffaticamento del cuore e dei danni all’endotelio vascolare che ne sussegue.
ANEURISMA
VARICI
TROMBOSI
APPARATO CARDIOCIRCOLATORIO
APPARATO RESPIRATORIO
NEOPLASIE
Nella tabella si vedono i casi di duplicazione cellulare che possono dare origine ad una
neoplasia. Le nuove cellule neoplastiche o tumorali avranno le seguenti caratteristiche:
APPARATO DIGERENTE
• Emorroidi: Varici, cioè dilatazioni permanenti, delle vene che irrorano l’area
ano-rettale.
• Ragadi anali: Una ulcerazione a forma di fessura prodottasi nella mucosa che
riveste internamente l’ano.
• Ascessi ano-rettali: Da una infezione sviluppatasi nella mucosa anale o rettale e
successivamente estesasi ai tessuti sottostanti si possono formare degli ascesi
con presenza di pus.
• Polipi del retto: Escrescenze della mucosa anale o rettale.
• Asteatosi del fegato: o fegato grasso, è una condizione in cui il fegato ha una
quantità di componenti lipidici superiore alla media.
• Epatite: infiammazione con infezione del fegato abbastanza comune causata da
virus.
• Cirrosi epatica: termine abbastanza generico per indicare la distruzione cronica
e generalizzata delle cellule epatiche, con indurimento dell’organo, conseguente
ad un aumento del tessuto connettivo. Tale condizione determina un
indebolimento più o meno accentuato delle funzioni epatiche, ristagno sanguigno
con dilatazione delle vene a monte dell’ostacolo.
• Calcoli alle vie biliari: sono concrezioni di colesterolo o di origine chimica biliare
possono creare una ostruzione al passaggio della bile lungo le vie biliari o anche
nel tratto intestinale.
• Pancreatite: E ‘ una malattia seria. Si tratta di un processo infiammatoriocce
colpisce il pancreas e che può essere associato a grave emorragia, necrosi
dell’organo, shock e risultato finale letale. Può essere causata da un reflusso di
bile infetta o meno nei dotti pancreatici: sovente in relazione all’abuso di alcool.
• Cisti del pancreas: Possono essere generate da una occlusione del dotto
pancreatico.
286
APPARATO UROPOIETICO
Nelle immagini si possono vedere sia l’apparato renale nel suo complesso, sia il singolo
elemento: ll neurone.
Le cause principali che possono determinare una patologia renale sono:
Detto questo vediamo in sintesi quali possono essere le patologie più comuni:
REUMATOLOGIA
POLMONE
Foto 1
Foto 2
GROSSO INTESTINO
Foto 1 Foto 2
Foto 3
STOMACO
Foto 1 Foto 2
Foto 3
• Punto fisso in ST31 e si prosegue fino a ST34; la postura è come nella foto 1.
• Si passa poi al punto fisso ST36 fino a ST41, saltando l’articolazione del
ginocchio.( foto 2).
• Prendendo come punto fisso ST41 si prosegue fino a ST45 (foto 3).
MILZA
Foto 1 Foto 2
Foto 3
CUORE
Foto 1
Foto 2
PICCOLO INTESTINO
Foto 1 Foto 2
Foto 3
• Si inizia con PI1 come primo punto fisso arrivando a PI6 seguendo il decorso
sulla mano (foto 1).
• Si prende poi PI6 come secondo punto fisso, cambiando la propria postura in
arciere, e si arriva sino a PI8 (foto2)
• Il punto PI8 diventa terzo punto fisso e si tratta il meridiano lungo il decorso
postero-mediale del braccio sino a PI9 (foto 3).
VESCICA URINARIA
Foto 4 Foto 5
RENE
Foto 1 Foto 2
Foto 3
• Il primo tratto con punto fisso in R1 si effettua sino a trattare R7/8 (foto 1).
• Ci si sposta riprendendo i punti di R7/8 (che si trattano con un'unica pressione)
come punto fisso e si arriva sino a R10 (foto 2).
• Il punto R10 diventa punto fisso per poi trattare il decorso del meridiano lungo
la parte postero mediale della coscia sin dove è possibile (foto 3).
Foto 1
Foto 2
• Il primo punto fisso MC1 bisognerà fissarlo non certo nella sua corretta
localizzazione, ma sul bordo laterale del muscolo pettorale nella sua parte
centrale, per arrivare sino a MC3 (foto1).
• Si prenderà poi come secondo punto fisso MC3 e si tratterà il meridiano sino
a MC9 (fot 2).
TRIPLICE FOCOLARE
Foto 1 Foto 2
Foto 3
PUNTI FISSI: Non ci sono punti fissi ma sorreggere il braccio del ricevente.
300
VESCICA BILIARE
Foto 1 Foto 2
Foto 3
FEGATO
Foto 1 Foto 2
Foto 3
POLMONE
Foto 1 Foto 2
Foto 3
• Tentando di supinare la mano del ricevente trattare con il pollice il tratto tra
P3 e P5 (foto1)
• Continuare lungo il tratto tra P5 e P9 (foto 2).
• Tenendo come punto fisso P9, anche per mantenere la mano supinata, continuo il
trattamento sino a P11 (foto 3).
GROSSO INTESTINO
Foto 1 Foto 2
Foto 3
• Tenendo come primo punto fisso GI1 si arriva a GI4 con il trattamento (foto 1)
• Si prosegue con punto fisso GI4 sino a GI11 (foto 2)
• L’ultimo tratto del decoroso prevede il punto fisso GI11 Sino a GI15 (foto 3).
STOMACO
Foto 1 Foto 2
Foto 3
MILZA
Foto 1 Foto 2
• Si tratta solo il tratto del piede-polpaccio, iniziando con punto fisso in M1 sino a
M6 (foto1)
• Continuando poi tenendo come punto fisso M6 e trattando il meridiano sino a
M9 (foto2)
CUORE
Foto 1 Fot 2
• Si cerca il punto C1 come primo punto fisso e si continua lungo il decorso sino a
C3 (foto 1).
• Il punto C3 diventerà nuovo punto fisso sino a concludere in C9 (foto 2).
PICCOLO INTESTINO
Foto 1 Foto 2
Foto 3 Foto 4
VESCICA URINARIA
Foto 1 Foto 2
Foto 3 Foto 4
309
Foto 5 Foto 6
Foto 7
RENE
Foto 1 Foto 2
Foto 3
• Fra i cuscinetti plantari : R1 sarà il primo punto fisso per trattare sino a R7/8
(foto 1)
• Si prenderà poi R7/8 come secondo punto fisso e si arriverà a R10 (foto 2)
• Da qui, che diventerà nuovo punto fisso, si procederà sul tratto postero-mediale
della gamba sino al gluteo (foto 3).
Foto 1 Foto 2
• Il primo punto fisso sarà un appoggio della mano sulla scapola del ricevente, mentre con
l’altro pollice si tratterà il decorso sul braccio sino a MC3 (foto 1)
• MC3 sarà punto fisso per continuare il trattamento sino a MC9 (foto 2).
TRIPLE FOCOLARE
Foto 1 Foto 2
Foto 3
VESCICA BILIARE
Foto 1 Foto 2
Foto 3
• Prendendo VB30 come primo punto fisso si può trattare il decorso del
meridiano sino a VB33 o con il pollice o con le nocche delle dita, tenendo il pugno
morbidamente chiuso (foto1)
• Secondo punto fisso VB34 (foto2)
• Terzo punto fisso VB40 per arrivare a trattare VB44 (foto 3).
FEGATO
Foto 1 Foto 2
Foto 3
DECUPITO LATERALE
PRIMA DEL TRATTAMENTO
Prima del trattamento di ogni singolo meridiano sul braccio in posizione laterale
effettuare uno scioglimento dell’articolazione scapolo-omerale come nelle figure
successive.
Ripetere l’operazione anche alla fine del trattamento.
Foto 1 Foto 2
Foto 3 Foto 4
• Effettuare la rotazione del braccio stirando in tutte le direzioni (foto 1,2,3)
• Poi effettuare lo stiramento della spalla in direzione caudale (foto 4), usando il
peso del proprio corpo.
316
POLMONE
Foto 1 Foto 2
Foto 3
Bisognerà fare molta attenzione a cercare la corretta posizione del braccio per il
trattamento dei meridiani, nel rispetta della mobilità articolare del ricevente.
Foto 1 Foto 2
Foto 3 Foto 4
CUORE
FOTO 1 FOTO 2
Foto 3
Molto simili a Ministro del Cuore ma bisogna ruotare ancora di più il braccio per
evidenziare il meridiano.
• Poi si tratta da C1 a C7 (foto 1 e 2)
• C7 diventerà punto fisso e si conclude trattando il tratto sulla mano sino
all’angolo ungueale laterale del mignolo C9 (foto 3).
GROSSO INTESTINO
Foto 1 Foto 2
E’ molto importante sorreggere bene il braccio con un cuscino in modo che sia molto
stabile.
• Si inizia da GI1 con una mano in appoggio in zona di GI11 per trattare il
meridiano in questo tratto (foto 1)
• Spostandosi poi più avanti e dando maggior sostegno al braccio con la propria
gamba, si prende GI11 come punto fisso per trattare il meridiano sino a GI15
(foto 2).
TRIPLICE FOCOLARE
Foto 1 Foto 2
• Il primo punto fisso sarà TF1 per trattare il meridiano sino a TF10 (foto 1)
• TF10 diventerà secondo punto fisso – attenzione a sostenere il braccio con
l’ausilio di un cuscino – per arrivare sino a TF14 (foto 2).
PICCOLO INTESTINO
Foto 1 Foto 2
Foto 3
• P1 sarà il primo punto fisso sino a PI6 (foto 1)
• PI6 diventa secondo punto fisso – ricordarsi di ruotare il polso pronando, per
quello che è consentito, la mano – e trattare sino a PI 8 (foto 2).
• PI 8 diventerà a sua volta terzo punto fisso per concludere a PI9 (foto 3).
PUNTI FISSI: PI1, PI6, PI8.
322
STOMACO
Foto 1 Foto 2
Foto 3
MILZA
Foto 1 Foto 2
Foto 3
FEGATO
Foto 1 Foto 2
Foto 3 Foto 4
RENE
Foto 1 Foto 2
Foto 3
VESCICA BILIARE
Foto 1 Foto 2
Foto 3
VESCICA URINARIA
Foto 1 Foto 2
Foto 3 Foto 4
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Foto 5 Foto 6
Foto 7 Foto 8
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