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Associato USPI
Unione Stampa
Periodica Italiana
Bimestrale scientifico a cura
della Scuola Italiana di Medi-
cina Cinese Gruppo di Studio
“Società e Salute”
Corso Garibaldi, 18 47100 Forlì
Iscritto nel Registro della Stam-
pa del Tribunale di Forlì con il
n° 667 in data 28-12-1984
Spedizione in abbonamento
postale del gruppo IV Pubblicità
inferiore al 70%
Numero 50 - Anno IX n. 2
Marzo-Aprile 1993
Direttore Responsabile
Giorgio Di Concetto
Direttore Scientifico
Lucio Sotte
Comitato Editoriale
Ettore De Giacomo: didattica
Carlo Fiocca: relazioni ospedali
Nunzio Matrà: medicina di base
Massimo Muccioli: bibliografia
Lucio Pippa: università
Camillo Schiantarelli: ricerca
scientifica
Membri onorari
Wang Xue Tai - Cina
Wei Yuan Ping - Cina
Jean-Marc Kespi - Francia
G. Maciocia - Gran Bretagna
Ted Kaptchuk - U.S.A.
Qiu Zhuo Yi - Cina
François Beyens - Belgio
Redazioni
Corso Garibaldi, 160, 62012
Civitanova Marche
Tel. 0733/770654
Corso Garibaldi, 18, 47100 Forlì
Tel. 0543/30689
Rivista Italiana di
Medicina Tradizionale Cinese
edizione italiana del
Journal of Traditional Chinese Medicine
18 Beixincang Dongzhimen Nei, Beijing People's Republic of China
Direttore: Prof. Niu Si Yuan Editore: Wei Yuanping
interventi da: Australian Journal of Acupuncture, Journal of Chinese
Medicine, Folia Sinotherapeutica.
Fotocomposizione Center Service, Pollenza Stampa Grafiche Fioroni, Civitanova
Marche
Collaboratori di questo numero Paul U. Unschuld, L. Sotte, G. Di Concetto, C.
Schiantarelli, M. G. Berlanda, M. Grilli, M. L. Ravaioli, R. Galli, C. Gentile, M. R. Lin,
L. Venturi, F. Cellai, G. U. Barretta, P. Poli. Cura delle Traduzioni Camilla Bertoni,
Piergiorgio Biolchi, Manuela Di Chiara, Anna Maria Seghetti, Angelo Sprea. Corrispon-
denti Esteri Dai Lian Yi - Guangzhou - Cina; Francesca Gentile Sievert - Santa Cruz -
U.S.A.; Harley Gale - Australian Journal of Acupuncture - Australia; Luc Vangermeersch
- Dutch Folia Sinotherapeutica - Gent - Belgio; Wei Yuan Ping - Journal of Traditional
Chinese Medicine - Beijing - Cina; Felix Mann - Londra - Inghilterra; Laurentin
Dumitrescu - Svezia; Gabriela Hegyi - Budapest - Ungheria.
Norme Redazionali e Pubblicazione di Articoli Originali
La Rivista Italiana di Medicina Tradizionale Cinese pubblica articoli di didattica, ricerca,
aggiornamento, clinica ecc. secondo un piano redazionale che prevede due categorie di
Autori: quelli espressamente incaricati dalla redazione e quelli episodici. Dei lavori
originali, sia didattici che clinici, possono essere inviati alla Redazione, anche in assenza
di uno specifico invito; la loro accettazione è subordinata al giudizio dei Refeers. I lavori
debbono pervenire in Redazione dattiloscritti a doppio spazio su una sola facciata,
riveduti e corretti in modo definitivo. Ogni articolo deve essere corredato da un riassunto
in inglese ed in italiano di non oltre 15 righe di 50 battute. Sulla prima pagina debbono
figurare, di ciascun autore, i seguenti dati: nome e cognome, qualifica, istituto di
appartenenza, indirizzo privato. Le annotazioni bibliografiche vanno riportate in ordine
alfabetico, numerate e compilate come segue: cognome di ciascun autore, iniziale del
nome, titolo completo del lavoro, citazione abbreviata ufficiale della rivista, numero del
volume, pagina di inizio, anno. Se l’annotazione bibliografica si riferisce ad un libro,
occorrono il cognome di ciascun autore, l’iniziale del nome, il titolo dell’opera per esteso,
l’indicazione dell’edizione (dalla 2° in poi), quella dell’editore e della città in cui questi
ha sede, l’anno, il volume e la pagina. Grafici, disegni e fotografie vanno allegati, su fogli
separati, già pronti per la riproduzione fotografica, numerati e provvisti di chiare
didascalie, anche le tabelle (da limitare all’essenziale) vanno allegate su fogli separati,
numerate e provviste di chiare titolazioni.
Cura dell'immagine El Cito.
In Copertina Passeri invernali: particolare; dinastia Song (960-1.269 d.C.).
Prezzo di Copertina Italia, lire 30.000
Nessuna parte può essere duplicata o riprodotta senza l'autorizzazione scritta della Rivista
Abbonamento Tariffa abbonamento annuo (6 numeri) Italia, lire 120.000
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trasferibile (spedito in busta chiusa, indicando chiaramente nome, cognome,
indirizzo, codice fiscale e partita I.V.A. per eventuale fatturazione) intestato a:
Gruppo di Studio “Società e Salute” c/o dott. Lucio Sotte, corso Garibaldi 160,
62012 Civitanova Marche MC Italy.
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 Anno Ottavo Numero 2 Marzo-Aprile 1993

Sommario
Editoriale
Basi della medicina cinese
Semeiologia
8 Lucio Pippa La palpazione: l'esame dei polsi - seconda parte
Sindromi dei livelli, strati, riscaldatori
11 Lucio Sotte 9. Complicanze e sequele delle patologie febbrili - seconda parte
Diagnostica degli organi e dei visceri
16 Giorgio Di Concetto Le sindromi complesse: deficit di yang di rene e milza
Speciale
19 Lucio Sotte Il rene: embriogenesi, nascita, sviluppo e governo dell’organismo
Tecniche Terapeutiche
23 Camillo Schiantarelli Ago filiforme: tonificazione e dispersione
Incontri
27 Paul Unschuld Alcune osservazioni epistemologiche sui sistemi farmacologici nell’antica
Europa e nella Cina medioevale
Tesi di diploma
31 M. Grazia Berlanda Effetto dell’agopuntura nelle pazienti con feto in presentazione podalica
Contributi Italiani
34 M. Grilli ed altri Distorsione lombare acuta: trattamento con agopuntura e massaggio
36 Uccello Barretta ed altri Il ruolo dell’agopuntura tradizionale cinese nell’ambito di una sezione di
terapia antalgica
Ginnastica Medica Cinese
38 Lucio Sotte Postura, respirazione ed attività mentale

dal Journal of Traditional Chinese Medicine vol. 11 n° 3 '91

Osservazioni cliniche
48 Zhu Liangzheng ed alt. Studi clinici e sperimentali nel trattamento dell’iperlipemia diabetica con
tong yu ling
52 Zhang Shixiong Trattamento della cefalea tonica con agopuntura
54 Zhang Jueren Agopuntura del punto zusanli (36ST) nel dolore epigastrico dell’anziano
55 Xie Zhongwei 51 casi di nevralgia occipitale trattati con agopuntura

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56 Xi Zuo Wu ed alt. Effetto analgesico del laser sugli interventi di chirurgia anale
Ricerca di Base
57 Wu Wei Ping e altri Effetti di radix Salviae miltiorrhizae sulle modificazioni ultrastrutturali nel
cervello di ratto dopo ischemia cerebrale
59 Wu Dingzong Meccanismo d’azione dell’agopuntura nella soppressione delle crisi
epilettiche
62 Zheng Minshi ed alt. Studi sperimentali sull’azione inibitrice di 1 000 farmaci cinesi sull’antigene
di superficie dell’epatite B
Qigong
65 Liu Tianjun Le percezioni energetiche durante la pratica drl qigong
Massoterapia
68 Lu Dingguo Massoterapia semplificata per le forme di ritenzione urinaria: risultati su
15 casi
70 Xu Longhua Massoterapia per il torcicollo infantile miogeno congenito
Ricerca
71 Chen Keji Progressi della ricerca sul trattamento dello stroke di origine ischemica con
la medicina cinese
Estratti
75 Cui Meng Stato attuale delle ricerche all’estero riguardanti l’azione dell’agopuntura
e della moxibustione sulle funzioni immunologiche
Conservazione della salute
81 Yuan Liren ed alt. Metodi tradizionali cinesi per la conservazione della salute
Letture
85 Zhang Enqin Farmaci per purificare il calore del tipo da deficit
88 Lu Shoukang Trattamento in agopuntura per le ferite ai tessuti molli
92 Chen Kangmei Terapia con auricolopuntura

Rubriche
94 Notizie

96 Biblioteca

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 editoriale

farmacologia tradizionale
una vera medicina “in erba”

La medicina “verde” sta rompendo gli argini e straripando oltre la piccola

valle, il piccolo “Eden” nel quale, relegata per anni, è sopravvissuta alle
alchimie degli allopatici, agli esoterismi degli antroposofici,
all’increduloneria dei biochimici di razza ed alla scienza dei farmacologi
di professione.
La “riscoperta del naturale” nasce da un sincero desiderio di armonia e di
equilibrio, ma non è il ritorno al “mulino bianco” della percentuale della
cont’industria sul plusvalore del “farmaco verde”. Questa nuova medici-
na naturale vuole essere il dantian, il “campo del cinabro” o, meglio
ancora, la “quintessenza” della distillazione della farmacologia più
moderna e di frontiera e della valorizzazione delle conoscenze e dei
valori delle antiche tradizioni.
Non possiamo nasconderci che le patologie di comune riscontro nelle
società postindustriali hanno posto e pongono serie domande alla
farmacologia allopatica che, abituata a curare in termini di guerre stellari
(con l’equilibrio atomico degli antibiotici e del cortisone ad esempio),
non trova veri rimedi per i “cosiddetti” conflitti locali; si tratta di quei
conflitti che determinano i veri problemi attuali: la guerra delle etnie
della Bosnia, le “guerre di religione” del Regno Unito e dell’Irlanda del
Nord, il fondamentalismo dei “pirati del Nilo” e le interminabili discus-
sioni sui confini di Israele.
La farmacologia naturale sta aprendo una nuova e difficile strada: quella
della riscoperta delle conoscenze tradizionali, illuminate a giorno dalla
cibernetica della medicina del terzo millennio.
In questo orizzonte nasce la Società Italiana di Farmacologia Cinese e
Tradizionale SIFCET *, un tentativo recente di unire est ed ovest, antico
e moderno. Alla nuova Società, gli auguri della nostra Rivista per un
impegnativo e fruttuoso lavoro.

* La SIFCET ha sede a Roma, in via Gavinana, 2, per informazioni rivolgersi a: segretaria: dott.ssa Grazia Rotolo, tel. 0382-
304323, tesoriere: dott.ssa Alessandra Gulì, tel. 06-3611685, presidente: dott. Lucio Sotte, tel. 0733-770654,

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 semeiologia

I 28 polsi patologici della medicina

tradizionale cinese, bing mai:
polso lungo chang, polso corto duan, polso a corda xian
Lucio Pippa*

polso lungo chang tale eccesso di calore.

Questo polso viene definito lungo in quanto la sua
percezione si protrae oltre il pollice ed il piede.
Normalmente la pulsazione arteriosa viene perce-
pita con chiarezza nelle tre posizioni classiche,
mentre i battiti diventano impercettibili
allorquando le dita vengono portate appena verso
la mano o verso il gomito: nel caso del polso chang
si ha invece l’impressione di progredire nella
sensazione tattile come se si passasse ”la mano su
una canna verde di bambù”.
Polso chang hua (lungo e scivoloso)
È correlato ad eccesso di tan-calore e talora tan-
vento.
Polso chang fu (lungo e superficiale)
Aggressione cosmopatogena oppure deficit di
yin.
Polso chang chen xi (lungo, profondo e fine)
In frequente associazione con la presenza di mas-
se e tumori.
Localizzazione cun, guan, chi
Per definizione il polso lungo occupa uno spazio
che si estende alle altre tre posizioni.

Pulsologia differenziale
Polso xian a corda oppure polso teso jin: entrambi
non si percepiscono oltre la prima (pollice) e la
terza (piede) posizione.

polso corto duan

Questo polso, classificato come yin, è l’opposto
Analisi e significato del precedente: è breve, non riempie lo spazio
Questo polso, quando batte con regolarità, è con- sotto le tre dita, ma si avverte solitamente in una
siderato normale. Il polso chang è classificato sola posizione. Le pulsazioni sono forti, si innal-
come yang. zano, cadono bruscamente e forniscono la sensa-
zione tattile di un ”chicco di riso il cui centro è più
Polsi associati al polso lungo grosso delle estremità”.
Polso chang xian (lungo-a corda) oppure polso
chang jin (lungo-teso). In tal caso la sensazione
apprezzata è di un polso “duro come un bastone di
bambù” ed indica eccesso di calore; con frequen-
za il calore in eccesso interessa il sangue o lo yang
ming o è correlato ad una disarmonia del fegato.
È comunque necessario, in presenza di un polso
lungo e teso, valutare attentamente l’origine di

* Scuola Italiana di Medicina Cinese, Gruppo di Studio

”Società e Salute”

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Analisi e significato
Il polso duan è associato ad un deficit del qi: il qi
carente non riesce a far circolare conveniente-
mente il sangue ed il “polso non è nutrito”.
Frequentemente il polso duan può essere associa-
to anche alla presenza di tan, alla stagnazione di
cibo, ad intossicazione da alcool che genera umi-
dità-calore.
Polsi associati al polso corto
Polso fu duan (superficiale e corto)
Il sangue carente non sostiene adeguatamente il
polso; il relativo prevalere dello yang
superficializza il polso stesso.
Polso chi duan (lento e breve)
È frequentemente in relazione ad un vuoto di qi al
TR medio, con presenza di tan-freddo all’interno.
Polso chen duan (profondo e corto)
Deficit del qi di polmone. È il polmone che
mobilizza il qi per cui il suo deficit si traduce in un
insufficiente apporto ematico ed energetico al
polso. Talora tale associazione pulsologica è
correlata ad un deficit del qi di rene.
Polso duan hua shuo (corto, scivoloso, rapido)
È correlato ad un eccesso interno di umidità-
calore dovuto ad intossicazione alcoolica.
Localizzazione cun, guan, chi
L’unico riferimento al significato di tale polso in
determinate posizioni è dovuto a Li shi zhen che
cita due situazioni.
1. Al pollice (cun)
Bilateralmente (TR superiore):
– deficit della yang qi a livello del TR superiore
con cefalea.
2. Al piede (chi).
Bilateralmente (TR inferiore):
– deficit di yang qi a livello del TR inferiore con
presenza di dolore addominale.
Pulsologia differenziale
Polso fu nascosto: è profondo e deve essere ricer-
cato, non sempre lo si avverte sotto le tre dita
contemporaneamente ma, paragonato a questo il
polso duan, pur limitato ad una posizione, è evi-
dente.
polso a corda xian o xuan
È un polso “lungo e teso come la corda di un
violino” o come la “corda di un arco”; colpisce
uniformemente le tre dita dell’esaminatore, non
possiede fluidità né suscita quella sensazione d’on-
da propria ad altri polsi. È un polso forte e le dita
poste sull’arteria ne sembrano come essere re-
spinte; viene considerato un polso yang.
Analisi e significato
Il polso xian è tipicamente associato al fegato ed
alla primavera: viene percepito in patologia nelle
disarmonie di fegato e vescicola biliare dove
indica ostacolo alla loro funzione di diffusione e
dunque di stasi; è, invece, fisiologicamente pre-
sente in primavera.
Quale espressione di stagnazione, il polso a corda
si osserva con grande frequenza in presenza di
dolore e talora anche, ma meno classicamente, in
presenza di tan, allorchè questi causano ostacolo
al flusso di qi e sangue.
Associato al fegato, esso appare in tutte le situa-
zioni in cui vi è preminenza dell’elemento legno
ed è con frequenza presente in situazioni caratte-
rizzate da deficit-vuoto del qi mediano (TR me-
dio) per prevalenza del fegato e del suo fuoco sulla
milza (ciclo ke di inibizione nel rapporto dei
cinque movimenti); per tale ragione può essere
associato anche a situazioni di “umidità” caratte-
rizzate solitamente dalla presenza di altri polsi.
Le febbri intermittenti dovute ad interessamento
dello shao yang sono pure caratterizzate dalla
presenza di un polso xian.
Polsi associati al polso a corda
Polso xian da hua (polso a corda, grande e
scivoloso)
Questa situazione esprime una stasi di calore nel
fegato; il polso può anche apparire shuo-rapido.
Polso jin xian xi (polso teso, a corda e fine)
Vi è una stasi di freddo nel fegato con
“congelamento” dello yin.
Polso xian xi chen (polso a corda, fine e profondo)
Deficit dello yin del fegato.
Polso xian chen (polso a corda, profondo)
Disarmonia interna con stasi e dolore.
Localizzazione cun, guan, chi
1. Al pollice (cun)
Bilateralmente (TR superiore):
– i tan ostruiscono il TR superiore, è presente
cefalea.
A sinistra (cuore):
9
– è spesso associato a dolore precordiale da stasi.
A destra (polmone);
– con frequenza associato a dolore al torace ed ai
fianchi o a cefalea.
2. Alla barriera (guan)
Bilateralmente (TR medio):
– disarmonia con prevalenza di fegato sulla mil-
za.
A sinistra (fegato):
– disarmonia di fegato e vescicola biliare, cui
possono essere associati spasmi, masse
addominali, alternanza di brividi e febbre ecc.
A destra (milza):
– deficit del qi di milza con prevalenza del fegato;
– eccesso di freddo perverso che ristagna nel TR
medio causando dolore e stagnazione di cibo.
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3. Al piede (chi)
Bilateralmente (TR inferiore):
– deficit di fegato e rene con accumulo di freddo
al TR inferiore e comparsa di ernie con dolore
testicolare ed al basso addome e crampi agli arti
inferiori.
sinistra ed a destra:
– deficit del qi del rene con dolore lombare,
crampi, dolore al basso addome.
Pulsologia differenziale
Polso jin teso: la sensazione è di toccare una corda
attorcigliata in tensione e che vibra; è più elastico.
Polso ge a pelle di tamburo: la pulsazione è “a
corda” ma premendo l’interno è vuoto.
 sindromi dei livelli, strati e riscaldatori*

9. Complicanze e sequele delle patologie febbrili

seconda parte
Lucio Sotte **

Permanenza dei fattori patogeni herba Lophatheri gracilis 6-9

shi gao
all'interno del corpo Gypsum Fibrosum 15-30
ren shen
È frequente osservare la risoluzione della sindro- radix Ginseng 6-9
me acuta con permanenza di energia cosmopa- mai men dong
togena all’interno del corpo. Queste energie laten- radix Ophiopogonis 6-9
ti possono essere la causa di ricadute. L’uso e ban xia
l’abuso di terapie antibiotiche favoriscono questa rhizoma Pinelliae 6-9
situazione clinica. jing mi
Si possono utilizzare in questo caso molte prescri- semen Oryzae sativae 15-30
zioni; ne abbiamo già esaminate alcune nei capi- gan cao
radix Glycyrrhizae 3-6
toli precedenti.
Se il paziente continua ad avvertire sensazione di
Origine: Shang han lun o Trattato delle malattie
alternanza di caldo e freddo, si possono utilizzare:
febbrili e miste
Xiao chai hu tang
Azioni: purifica il calore del qi fen e dello yang
Hao qin qing dan tang
ming con attacco del meridiano; promuove la
Se il paziente presenta segni di calore-umidità, si
secrezione dei jin ye, attenua la sete.
possono utilizzare:
Indicazioni: sindrome dello strato qi fen o suoi
Lian po yin e Lei shi xiang hua zhuo tang
esiti con deficit del qi e dei liquidi organici,
Da yuan yin o decotto che apre le membrane.
sindrome da calore allo stomaco in persone con
La prescrizione è già stata esaminata nel paragra-
carenza di jin ye, colpi di sole estivi.
fo relativo alla sindrome da attacco del calore allo
shao yang dell’attacco del qi fen.
Sintomatologia
Altre prescrizioni utili in questi pazienti e di
Mentre il bai hu tang si indirizza al trattamento in
semplice esecuzione sono:
fase di acuzie, il zhu ye shi gao tang è più adatto
alla fase di remissione dalla patologia febbrile,
Zhi shi zi tang
zhi shi
caratterizzata dal consumo del qi e dei fluidi.
fructus Aurantii immaturus; I sintomi preminenti sono:
zhi zi – iperpiressia persistente;
fructus Gardeniae; – irritabilità e sete;
gan cao – insonnia ed agitazione;
radix Glycyrrhizae uralensis. – secchezza delle mucose buccali e faringee;
– labbra secche ed herpes labiali;
Zhu ye shi gao tang o decotto di gypsum e lophaterum – tosse abbaiante;
zhu ye – vomito;
– lingua rossa con poco induito;
– polso fine xi e rapido shuo.
* da “Le patologie di origine cosmopatogena”, Qiu Tian,
San Marino, 1991
** Scuola Italiana di Medicina Cinese, Gruppo di Studio Eziopatogenesi
“Società e Salute” Tutti i sintomi sono collegati al consumo dei jin

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ye, determinato dalla patologia febbrile con ag- Nei casi di deficit combinati del sangue, del qi e
gressione interna da parte del calore, che si mani- dello yang si utilizza:
festa con segni che riguardano soprattutto lo sto-
maco ed il polmone. Per l’analisi della Bu zhong yi qi tang o decotto per tonificare il centro
sintomatologia vedi bai hu tang. e sostenere il qi
Applicazioni: patologie influenzali con interessa- huang qi
mento gastrico e diminuzione dei liquidi organici, radix Astragali 6-15
sindromi influenzali in pazienti con diabete mellito, ren shen
gengivite, herpes labiali. radix Ginseng 6-9
Analisi della formula. Gli imperatori della pre- bai zhu
scrizione sono dan zhu ye e shi gao, che purificano rhizoma Atractylodis macrocep. 9-12
il calore e nutrono i jin ye. I ministri sono ren shen gan cao
e mai men dong. Essi differenziano questa pre- radix Glycyrrhizae uralensis 3-6
scrizione dal bai hu tang. Si tratta infatti di due dang gui
farmaci tonici: il primo tonico del qi e dei jin ye, radix Angelicae Sinensis 6-9
sheng ma
il secondo è invece un tonico puro dello yin. Ban
rhizoma Cimicifugae 3-6
xia agisce soprattutto a livello gastrico, tratta il chai hu
vomito ed il qi ribelle dello stomaco e, nonostante radix Bupleuri 6-9
sia un rimedio di natura piccante e calda, può chen pi
essere utilizzato in questa formula per compensa- pericarpium Citri reticulatae 3-6
re le azioni delle altre erbe. Gan cao e jing mi
armonizzano, proteggono i fluidi e lo stomaco Origine: Pi wei lun o Discussioni sulla milza e
dalle azioni irritanti delle altre erbe. sullo stomaco.
La prescrizione si caratterizza per la sua azione Azioni: tonifica il qi, tonifica e rinforza la milza e
purificatrice sul calore associata ad un’azione lo stomaco, solleva lo yang.
tonica sul qi e sui jin ye. Indicazioni:sindrome da deficit del qi e della
funzione di sollevamento dell’energia della mil-
za, sindrome da esaurimento del qi di milza.
Insorgenza di deficit o loro aggra-
Sintomatologia
vamento La sintomatologia è caratterizzata da un deficit ed
esaurimento del qi di milza e dunque del qi media-
Le patologie febbrili insorgono con più frequenza no; da ciò deriva la sua duplice denominazione.
nei pazienti che presentano dei deficit preesi- Quando il qi di milza va in vuoto, si esprime con
stenti, dunque primari, che possono complicarsi un deficit generale del qi, da cui l’ultima denomi-
generando dei deficit secondari. nazione.
È abbastanza frequente riscontrare nei pazienti La sintomatologia di esaurimento dell’energia
convalescenti un’ insufficienza dello yin determi- tende ad estendersi a tutti i settori dell’organismo:
nata dall’essicamento dei liquidi provocato dal – vertigini, offuscamenti visivi, sensazione
calore. Lo yang può essere consumato, come di testa pesante e confusa;
accade nelle sindromi dei livelli energetici yin, ed – voce debole, dispnea astenica;
andare in vuoto. Alcune patologie febbrili gravi – astenia marcata;
provocano surriscaldamento e stravaso del san- – distensione addominale post-prandiale,
gue, che diviene insufficiente. anoressia;
La caratteristica sintomatologica di queste sequele – sensazione di pesantezza e di trasci-
è lo stato di spossatezza del paziente che si associa namento viscerale verso il basso;
a sintomi specifici dei singoli quadri clinici: yin – ptosi gastrica, anale, prolasso uterino e
xu, yang xu, qi xu o xue xu. vaginale;
Normalmente i pazienti convalescenti presentano – diarrea cronica;
dei deficit combinati: qi e xue xu, yin e xue xu. – poliuria con urgenza di mingere;
Come accade nel caso di permanenza all’interno – lingua pallida, patina linguale bianca;
dell’organismo di energie cosmiche latenti, così – polso lento chi, senza forza o molle ruo
anche nel caso di comparsa di deficit energetici il soprattutto alla barriera di destra.
paziente può andare incontro a delle reinfezioni o A questi segni si possono aggiungere:
recidive. – sudorazione spontanea;
Esaminiamo perciò alcune formule toniche che – avversione al freddo;
possono essere utilizzate in queste sequele. – iperpiressia intermittente che peggiora o

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 si manifesta dopo sforzo. farmaci del Si jun zi tang.
I consiglieri sono dang gui e chen pi: dang gui
Eziopatogenesi tonifica e dinamizza lo yang del sangue, chen pi
Anche questo quadro clinico rappresenta un ulte- regolarizza la circolazione dell’energia.
riore sviluppo negativo della sindrome di deficit Sheng ma e chai hu sono gli ambasciatori: entram-
del qi di milza. bi i farmaci posseggono una potente azione di
Si tratta di una patologia che compare in seguito sollevamento dello yang qi della milza pur appar-
all’esaurimento dell’energia del riscaldatore me- tenendo alla categoria dei rimedi che liberano
dio, soprattutto in seguito a patologie croniche l’esterno dal vento-calore.
debilitanti e nelle persone anziane. Un fattore
predisponente è rappresentato da quelle attività Modifiche
lavorative che obbligano alla stazione eretta Per ottenere un effetto particolarmente intenso
prolungata. nelle forme di ptosi e prolasso viscerale, comple-
La sindrome si caratterizza con segni inerenti la tare la prescrizione con:
funzione digestiva: anoressia, distensione addo- zhi ke
minale, diarrea. fructus Citri seu ponciri 3-9
Il paziente presenta inoltre uno stato generale di se il paziente presenta segni di freddo ed avversio-
vuoto di energia determinato dalla compromis- ne al freddo, completare la prescrizione con:
sione della “sorgente della energia acquisita”: rou gui
vertigini, offuscamenti visivi, testa pesante, aste- cortex Cinnamomi cassiae 0.9-3
nia ecc. se la sintomatologia si complica con dolori
L’energia ying non può essere assimilata e quindi addominali, aggiungere:
tutti i tessuti e gli organi non sono adeguatamente bai shao
nutriti. radix Paeoniae lactiflorae 6-15
Il qi e lo yang ristagnano in basso e non riescono in caso di cefalea accompagnata da sintomatologia
a raggiungere l’estremità cefalica: ptosi viscerali, vertiginosa, completare la prescrizione con:
vertigini, testa pesante. gao ben
La caratteristica fondamentale di questa sindrome rhizoma et radix Ligustici sinensis 3-9
è data dall’incapacità della milza di sollevare il qi. chuan xiong
Ciò si esprime con le ptosi viscerali che, inquadra- radix Ligustici wallichii 3-6.
te dal punto di vista occidentale, altro non sono
che un indebolimento dei tessuti legamentari di Zhi gan cao tang o decotto di Glycyrrhiza tostata
natura connettivale. Tali tessuti sono assimilati La prescrizione è già stata esaminata nel paragra-
alla milza in medicina tradizionale cinese. fo relativo alle formule che tonificano lo yin.
Le caratteristiche del polso e della lingua confer- Per tonificare il qi e lo yin si può utilizzare:
mano lo stato di estremo deficit energetico del
paziente. Ti ling tang
La presenza di sudorazione spontanea e l’avver- ren shen
sione al freddo sono determinate da un disturbo radix Ginseng
dell’energia yang. La funzione ascendente della gou qi zi
milza è rallentata e perciò anche lo yang puro non fructus Lycii
tian men dong
può salire e non può distribuirsi alla pelle ed ai vari radix Asparagi
tessuti per riscaldarli. Il deficit di distribuzione mai men dong
dei liquidi nelle regioni yang è anche la causa radix Ophiopogonis
della sensazione di sete di bevande, ovviamente, shu di huang
calde. radix Rehmanniae praeparata
Applicazioni:gastroptosi, visceroptosi, prolasso huai niu xi
uterino, vaginale, anale ecc., menometrorragie, radix Achyranthis bidentata
miastenia , disturbi post-partum, bronchiti croni- Per tonificare il qi e lo yin si consiglia:
che, aborto abituale, menometrorragie, leucorrea,
epatite cronica, nefrite cronica ecc.. San cai tang
Analisi della formula: L’imperatore della prescri- tian men dong
zione è huang qi, un farmaco tonico che fortifica radix Asparagi
il qi e lo solleva verso l’alto. Occorre ricordare sheng di huang
anche la sua azione di stabilizzazione del biao. radix Rehmannia glutinosa
I ministri sono tutti tonici del qi della milza: ren ren shen
shen, bai zhu, gan cao. Si tratta di tre dei quattro radix Ginseng

13
Se si vuole fortificare il qi e lo yin e produrre dei Eziopatogenesi
jin ye si utilizza: La sindrome di deficit dello yin dello stomaco è
tipica della fase di convalescenza successiva a
Shen mai tang o decotto di Ginseng e Ophiopogon malattie febbrili. In questa situazione i liquidi
xi yang shen sono stati consumati velocemente a causa della
radix Ginseng Americana evaporazione dovuta alla febbre e l’organismo ha
mai men dong un bilancio negativo dei jin ye che si manifesta
radix Ophiophogonis soprattutto a livello gastrico.
shi hu La sindrome è frequente anche in pazienti affetti
herba Dendrobii da patologie croniche, correlate ad un deficit dello
mu gua yin del rene.
fructus Chaenomelis Le principali manifestazioni di questo quadro
gan cao clinico sono l’anoressia, la secchezza buccale e la
radix Glycyrrhizae uralensis presenza di una lingua rossa e senza patina, so-
gu ya
prattutto nella zona del corpo; talora la lingua è “a
fructus Setariae germinatus
lian zi specchio”. Si tratta dell’immagine tipica della
semen Nelumbinis nucifera presenza di un deficit dello yin, associato a segni
Per tonificare lo yin ed i liquidi dello stomaco: di calore. In alcuni casi la patina linguale è presen-
te al centro, ma è priva di radice; questa situazione
Yi wei tang o decotto che benefica lo stomaco ha lo stesso significato semeiologico. La patina
sha shen linguale è la manifestazione di un’evaporazione
radix Glehniae Littoralis 6-9 dell’essenza dei cibi verso l’alto. Se la patina è
mai men dong senza radice, indica che la funzione di evaporare
radix Ophiopogonis 6-9 l’essenza si è bloccata; è per questo che la patina
sheng di huang precedente rimane, ma sembra galleggiare perché
radix Rehmanniae glutinosae 9-12 non è nutrita e radicata dalla formazione di nuovo
yu zhu induito.
rhizoma Polygonati Odorati 6-9 La carenza di liquidi danneggia l’umidificazione
bing tang necessaria per il normale svolgimento delle fun-
Saccarum Album zioni gastriche e questo determina un rallenta-
mento delle funzioni di digestione e di discesa
Origine: Wen bing tiao bian o Differenziazione dello stomaco. Ciò si evidenzia con l’anoressia, la
sistematica delle patologie febbrili nausea e il vomito.
Azioni: tonifica lo yin dello stomaco. La patologia peggiora nelle ore pomeridiane per-
Indicazioni:sindrome da deficit dello yin di sto- ché c’è alla base un deficit dello yin; si verifica
maco, sindrome da consumo dei liquidi dello dunque una situazione analoga a quella del deficit
stomaco; anche quelle successive ad eccessive dello yin del rene.
sudorazioni nel corso di una sindrome yang ming. Caratteristica di questa situazione è la sete senza
desiderio di bere o con desiderio di bere piccoli
Sintomatologia sorsi di acqua. Ciò accade perché il deficit dello
– secchezza delle fauci, secchezza linguale yin determina una sensazione di secchezza delle
soprattutto nelle ore pomeridiane; fauci che però non si associa a vero e proprio
– fame associata a mancanza del desiderio calore. Ci troviamo infatti di fronte ad un quadro
di mangiare; di falso fuoco dovuto ad un difetto dello yin. Per
– sete senza desiderio di bere o con deside- lo stesso motivo il paziente ha talora desiderio di
rio di bere a piccoli sorsi; bere piccoli sorsi di acqua tiepida e non grandi
– nausea e vomito; quantità di acqua fresca o fredda.
– sensazione di masse allo stomaco; Applicazioni:stati di convalescenza dopo malattie
– talora epigastralgia aggravata dalla pres- febbrili con consumo di liquidi organici.
sione e dal calore; Analisi della formula. In questa prescrizione si
– stipsi con feci secche e scibale; associano vari rimedi ad azione tonica sullo yin:
– oliguria; sha shen e mai men dong tonificano in particolare
– lingua rossa senza patina e secchezza lo yin dello stomaco e del polmone; sheng di
della lingua, la lingua è rossa soprattutto al tonifica lo yin del rene; yu zhu tonifica lo yin dello
centro; stomaco. Questi rimedi esercitano anche un’azio-
– polso superficiale chen e rapido shuo, ne purificatrice sul calore pur non essendo dei veri
soprattutto alla barriera destra. e propri antinfiammatori. Bing tang completa

14
quest’azione tonica sui liquidi organici.
Questa ricetta è spesso inserita anche nella cate-
goria delle prescrizioni che trattano la secchezza
e nutrono lo yin.
Per beneficare i fluidi si usa:
Zheng ye tang o decotto per promuovere i fluidi
xuan shen
radix Scrophulariae 10-15
mai dong
tuber Ophiopogonis Japonici 10-15
sheng di
radix Rehmanniae Glutinosae 15-2
Origine: Weng bing tiao bian o Differenziazione
sistematica delle patologie febbrili.
Azioni:nutre lo yin e purifica il calore; promuove
la secrezione dei jin ye, elimina la secchezza con
azione emolliente.
Indicazioni:sindrome da deficit dei liquidi e sec-
chezza soprattutto del grosso intestino.
Sintomatologia
– stipsi con feci secche e difficoltà all’eva-
cuazione;
– bocca secca e gola secca;
– aspetto emaciato;
– lingua secca talora pallida, talora rossa e
senza patina o con patina gialla e secca;
– polso fine xi.
Eziopatogenesi
L’eziopatogenesi di questa sindrome è correlata
alla presenza di un quadro generale di deficit dello
yin o del sangue; generalmente scatenato da una
patologia febbrile come, ad esempio, una sin-
drome dello yang ming.
La patologia è tipica delle persone anziane e di
coloro che abusano da lungo tempo nell’uso di
lassativi osmotici o irritanti.
Se alla base del quadro clinico c’è un deficit dello
yin, la glossoscopia evidenzia una lingua rossa e
secca. La lingua si presenta invece pallida e secca,
se il quadro clinico è determinato da uno stato
anemico. Il polso fine evidenzia la carenza dello
yin o del sangue.
Applicazioni: stipsi, soprattutto dopo patologie
febbrili, colon irritabile, emorroidi.
Analisi della formula. La ricetta è una combina-
zione di tre potenti tonici dello yin. Sheng di e
xuan shen nutrono lo yin, rinfrescano il xue e
trattano i sintomi da vuoto-calore. Mai men dong
ha un’azione indirizzata soprattutto alla tonifica-
zione dello yin e dei fluidi.
Zheng ye cheng qi tang o decotto purgante che
promuove i fluidi
zhen ye tang
+
da huang
rhizoma Rhei 3-6
mang xiao
Mirabilitum 3-9
Azioni: nutre lo yin, purifica il calore e spegne il
fuoco, promuove la secrezione dei jin ye, elimina
la secchezza con azione emolliente.
Indicazioni:sindrome da deficit dei liquidi e sec-
chezza soprattutto del grosso intestino con segni
di calore interno.
Sintomatologia, Eziopatogenesi, Applicazioni ed
Analisi della formula.Vedi zheng ye tang.
L’aggiunta di da huang e mang xiao indirizza
questa prescrizione ai casi in cui i segni della
secchezza si mescolano con quelli dell’eccesso di
calore ammassato all’interno.
15
 diagnostica degli organi e visceri

le sindromi complesse
deficit di yang di rene e milza
Giorgio Di Concetto *

Eziopatogenesi – lingua pallida, gonfia, improntata, flaccida, con

Il terreno costituzionale è molto importante in induito bianco e umido;
questa sindrome complessa; il paziente presenta – polso vuoto xu, debole ruo, lento chi.
frequentemente un deficit di qi e di yang di rene Sintomi specifici di vuoto di rene:
che causa una carenza di calore fisiologico nel- – lombalgia, dorsalgia, gonalgia, dolori ossei,
l’ambito dei 5 movimenti. Un difetto di yang- astenia agli arti inferiori;
calore comporta necessariamente una denutrizio- – affezioni endocrine, neurologiche ed urogenitali
ne della milza, in base alla legge di generazione. (impotenza);
Anche un deficit costituzionale della zhong qi o – ipoacusia, vertigini, acufeni, caduta di capelli;
energia centrale può contribuire all’instaurarsi di – turbe dello sviluppo ed invecchiamento preco-
questa sindrome. I fattori acquisiti hanno facile ce (deficit di jing);
gioco nel contribuire a determinare dapprima un – edemi (stravaso di acqua); difficoltà al control-
vuoto di qi, quindi un vuoto di yang a carico di lo degli sfinteri (pollachiuria, spermatorrea, diar-
rene e milza: le malattie debilitanti, gli affatica- rea mattutina)
menti fisici, psichici e sessuali, le cause cosmiche, – tosse, dispnea, asma (difficoltosa captazione
come il freddo, gli errori alimentari, influiscono del qi respiratorio).
negativamente sulla yang qi e sulla rong qi. Il
freddo endogeno, non metabolizzato, si accumula Terapia
e causa i sintomi caratteristici del deficit di yang Occorre sempre associare all’agopuntura, esegui-
e della stagnazione di qi/xue. ta in tonificazione, la moxibustione; nei casi gravi
è bene usare pochissimi aghi o solo la
Sintomatologia moxibustione. È bene precisare che la
Ai sintomi di deficit di qi acquisito bisogna ag- farmacoterapia è spesso indispensabile, se non
giungere quelli generici di vuoto di yang e speci- preferibile.
fici di vuoto di rene. Per il deficit di milza:
Sintomi di deficit di energia (qi xu): – 20 BL (V) - pishu
– astenia, pallore, voce debole; – 12 CV (VC) - zhongwan
– ipersudorazione diurna e da sforzo; – 25 ST (E) - tianshu
– dispnea da sforzo; – 6 CV (VC) - qihai
– facilità alle affezioni grippali; – 8 CV (VC) - shenque (solo in moxa)
– dilatazione postprandiale; – 36 ST (E) - zusanli
– meteorismo, feci molli o stipsi; – 6 SP (Rt) - sanyinjiao
– lingua pallida, gonfia, improntata; – 43 BL (V) - gaohuangshu.
– polso vuoto xu e debole ruo. Per il deficit di rene:
Sintomi di deficit di yang (yang xu): – 23 BL (V) - shenshu
– estremità ghiacciate, paura del freddo, “freddo – 4 GV (VG) - mingmen
interno”; – 4 CV (VC) - guanyuan
– sintomi precedenti accentuati; – 7 KI (Rn) - fuliu.
– urine chiare con poliuria o edemi con oliguria; La farmacoterapia si avvale sostanzialmente dei
tonici del qi, associati ai riscaldanti, e, ovviamen-
* Scuola Italiana di Medicina Cinese te, dei tonici dello yang.
Gruppo di Studio “Società e Salute” Se è prevalente il deficit di yang di rene, si può

16
utilizzare you gui yin, il composto che ristora la bai zhu
destra, disponibile anche in pillole: rhizoma Atractylodis 10
fu zi dang shen
radix Aconiti 8 radix Codonopsis 10
rou gui gan jiang
cortex Cinnamomi 2 rhizoma Zingiberis 8
shu di huang gan cao
radix Rehmannia praep. 20 radix Glycyrrizae 5
shan zhu yu Con l’aggiunta di fu zi (fu zi li zhong tang) si
fructus Corni 10 tonifica anche lo yang di rene.
gou qi zi Fra i tonici dello yang, yi zhi ren - fructus Alpiniae
fructus Lycii 10 e bu gu zhi - fructus Psoraleae tonificano sia il rene
shan yao che la milza; possono perciò essere utilizzati in
radix Dioscoreae 10 questo senso. Un esempio è rappresentato da suo
du zhong quan wan o pillola che attiva la chiusa:
cortex Eucommiae 10 yi zhi ren
gan cao radix Alpinia e 15
radix Glycyrrhizae 5 shan yao
Se si vuole tonificare la milza, si possono elevare rhizoma Dioscoreae 15
le dosi di shan yao ed aggiungere bai zhu - wu yao
rhizoma Atractylodis (10). Si può associare radix Linderae 10
l’Astragalo in fiale per os. Questo composto è indicato nel deficit di qi e di
Se prevale il deficit di yang di milza, si può yang di rene e milza con turbe disuriche (enuresi,
ricorrere al tang o decotto per sostenere il centro: pollachiuria).

17
18
 speciale

Il rene: embriogenesi, nascita,

sviluppo e governo dell’organismo
relazione magistrale, Congresso S.I.A., Bardolino, '92 - seconda parte
Lucio Sotte *

L’embriogenesi ed il triplo riscaldatore meridiani nelle tre dimensioni dello spazio. Tra-
mite il linguaggio elettromagnetico e biologico
Perché lo sviluppo avvenga, è necessario che il
dei meridiani avviene anche il processo
DNA, organizzato secondo un programma inedi-
organoplastico che conduce alla specificazione
to ed originale, possa essere nutrito. All’inizio il
cellulare ed alla strutturazione degli organi e vi-
trofismo è interno alla stessa cellula fecondata.
sceri.
Appena l’ovulo si annida, si definisce sempre più
Contemporaneamente allo sviluppo organizzato
precisamente un rapporto nutritivo che durerà
dalla jing qi attraverso il sistema dei meridiani,
fino alla nascita: quello materno ottenuto attraver-
avviene anche la strutturazione delle funzioni del
so la placenta ed il cordone ombelicale.
triplo riscaldatore, che attraverso la definizione
Fino al momento della nascita il feto riceve il suo
degli organi delle sue tre sezioni, sarà in grado di
nutrimento direttamente dalla matrice nella quale
fornire i substrati materiali ed energetici necessari
si è formato e sviluppato. L’utero descrive il suo
alla vita autonoma dopo il parto. Il triplo
universo ed il cordone ombelicale rappresenta il
riscaldatore si struttura gradualmente ed in
rapporto più diretto con l’esterno. Il feto è colle-
sincronia con le necessità nutritive del nuovo
gato all’universo attraverso la nutrizione che gli
essere che si sta sviluppando.
deriva dal cordone ombelicale.
Nelle tre sezioni del triplo riscaldatore si possono
In termini ontogenetici si può affermare che in
assimilare le funzioni del cielo anteriore e poste-
questo stadio non esiste né passato, né presente,
riore. Al jiao inferiore è affidato il compito del
né futuro, ma solo un’integrazione operativa del
mantenimento della matrice e dei codici di svilup-
cielo anteriore e di quello posteriore. Il primo è
po (rene), al jiao medio spettano le funzioni di
attivo per ereditarietà ed il secondo per la sua
assimilazioni delle energie della terra (milza e
capacità di captare i mezzi materiali ed energetici
stomaco), al jiao superiore l’assimilazione delle
desunti dall’ambiente.
energie del cielo (cuore e polmone). Inoltre il jiao
La struttura materiale, e dunque yin, si organizza
superiore svolge un ruolo di distributore del-
sulla base dei segnali eccitatori provenienti dallo
l’energia dell’organismo e quello inferiore un
yang immateriale. Tali segnali sono ritmati
compito di eliminazione delle scorie metaboliche.
cronologicamente perché le cellule che a mano a
Basta osservare un neonato per rendersi conto
mano si producono possano organizzarsi secondo
che, durante lo sviluppo uterino, una sola di queste
il progetto originale. I segnali in entrata vengono
funzioni è particolarmente sviluppata ed attivata.
integrati a livello cellulare, producendo segnali in
Si tratta della funzione centrale assimilata alla
uscita capaci di fornire il codice per la
milza ed allo stomaco ed anatomicamente colle-
strutturazione dei tessuti. Tale codice, che proba-
gata alla placenta attraverso il cordone ombelica-
bilmente all’inizio è di tipo elettromagnetico e
le.
ionico, produce un linguaggio enzimatico capace
Con il parto la connessione con la matrice si
di sviluppare un programma morfoplastico che si
interrompe improvvisamente; in questo momento
trasmette a tutto l’organismo. Ciò avviene attra-
si attivano completamente per la prima volta le
verso le sequenze organizzative e costruttive dei
funzioni del jiao inferiore e di quello superiore.
Il primo vagito rappresenta il momento di una
rivoluzione nell’assimilazione energetica del ne-
* direttore scientifico della Rivista Italiana di Medicina
Tradizionale Cinese, Scuola Italiana di Medicina Cinese, onato, l’istante in cui parte la specificazione fun-
Gruppo di Studio “Società e Salute” zionale del jiao superiore ed inferiore.

19
La nutrizione placentare si perpetua fin fuori
dall’utero; solo quando il neonato piange per la
prima volta, il battito dell’arteria ombelicale si
attenua per poi scomparire del tutto.
La vita extrauterina comincia con il primo vagito
che permette l’inalazione del soffio celeste; que-
sto fenomeno continuerà costantemente per inter-
rompersi soltanto con la morte.
La chiusura del dotto di Botallo rappresenta la
definitiva scomparsa dei substrati anatomici della
nutrizione ombelicale e la definizione strutturale
della separazione tra jiao medio e superiore.
A questo punto il neonato è pronto per l’assimila-
zione autonoma dell’energia del cielo da qi e
dell’energia della terra gu qi. L’ossigeno respira-
torio ed i substrati nutritizi alimentari rappresen-
tano la base per la produzione dell’energia vera
zheng qi. Questa nuova energia post-natale assi-
cura all’individuo il mantenimento della vita.
Le energie del cielo anteriore danno l’input per
determinare la costituzione individuale, quelle
del cielo posteriore portano alla graduale defini-
zione dei tre tempi e dei quattro cambiamenti.
I tre tempi sono il passato, il presente ed il futuro.
Essi iniziano a differenziarsi gradualmente solo
dopo il parto. Al passato è assimilato il jiao
inferiore, al presente quello medio ed al futuro il
jiao superiore.
La zheng qi prodotta e distribuita dai tre jiao sotto
forma di energia e sangue è inoltre la base dei
quattro cambiamenti governati dalla jing qi con-
servata nel rene: la nascita, la crescita, la
maturazione e la morte.
L’embriogenesi e l’energia mentale
Per la cultura cinese non esiste dicotomia tra
corpo e spirito. L’embriogenesi dunque non può
non rispettare questo assunto.L’assenza di questo
jato si manifesta attraverso le funzioni coagenti
dei due organi dello shao yin: il rene che governa
il jing e lo yin ed il cuore che è in relazione con lo
shen e lo yang.
Afferma il Ling Shu al capitolo VIII che l’energia
mentale shen succede all’energia originale yuan
qi:
“La vita è generata dalla riunione del-
l’energia del cielo con quella della terra.
La vita conserva l’essenza di questa combi-
nazione. Quest’essenza è composta da due
elementi, uno dei quali proviene dal cosmo,
mentre l’altro proviene dagli alimenti.
Questi due elementi generano lo spirito”.
La morfogenesi avviene parallelamente allo svi-
luppo delle energie psichiche; anzi queste ultime,
che hanno natura yang, determinano e definisco-
no la forma dei tessuti, degli organi e dei visceri,
20
che sono di natura yin. Esiste perciò un aspetto del
processo organoplastico dei 5 zang e dei 6 fu che
è governato dalle direttive morfogenetiche del
triplo riscaldatore ed un altro aspetto che si svolge
con il concorso dello shen.
Nell’ordine della manifestazione appare prima lo
y, energia psichica del movimento terra. Ricor-
diamo che la terra rappresenta sempre il centro del
sistema dei cinque movimenti; l’embrione deve
strutturarsi a partire da un principio direttivo che
non può non coincidere con il centro. Anche
nell’embriogenesi occidentale il primitivo abboz-
zo della milza, che nasce dal foglietto endodermico,
ha una posizione centrale sia sull’asse
longitudinale, che su quelli trasversale e sagittale.
È il centro che definisce e permette l’esistenza dei
punti cardinali e l’orientamento spaziale; allo y è
affidato il compito di prefigurare, a partire dal
centro, la forma futura.
La manifestazione delle altre energie psichiche
segue la logica del ciclo ke o di inibizione: dopo
lo y viene lo zhi inerente l’acqua, poi lo shen in
relazione con il fuoco, poi il po correlato al metal-
lo e da ultimo lo hun, energia psichica del legno.
Ognuna di queste energie presiede allo sviluppo
dell’insieme di tessuti, visceri, organi e funzioni
del movimento ad essa assegnato; contemporane-
amente, la morfogenesi tissutale influenza e carat-
terizza la definizione di queste forme dello
psichismo. È senza dubbio molto difficile per noi
occidentali immaginare questa dipendenza reci-
proca del principio informatore e della struttura
informata; è tuttavia molto verosimile che proprio
così accada la reale evoluzione dei progetti di
sviluppo embriogenetici.
Sappiamo che lo psichismo dell’adulto è governa-
to, nel suo insieme, dallo shen del cuore. Anche a
livello embrionale lo shen del cuore dovrebbe
avere una priorità sulle altre energie mentali. Ciò
è forse vero da un punto di vista gerarchico,
tuttavia, secondo un criterio temporale, l’azione
dello y precede, da un punto di vista informativo,
quella dello shen del cuore. Ciò accade perché lo
y sovraintende alla coesione e strutturazione dei
tessuti, tipica del periodo uterino, mentre il com-
pito dello shen è quello di sintetizzare nell’unità
tutte le informazioni interne ed esterne per pro-
muovere la coscienza.
Tale compito è poco attivo durante la vita
embrionale e fetale ed il primo vagito rappresenta
la scintilla che attiva questo fuoco conoscitivo.
Il capitolo LIV del Ling Shu afferma quanto
segue.
“ Quando si formano l’energia ed il san-
gue, le energie rong e wei cominciano a
circolare, i cinque organi sono costituiti, lo
spirito alberga nel cuore, appare la vita”.
La coscienza dell’esistenza si attiva al momento
della nascita, non appena si passa dallo stato di
dipendenza materna del feto a quello di indipen-
denza energetica del neonato. La virtualità dello
shen prenatale si trasforma nella coscienza sinte-
tica dell’esistenza dello shen postnatale. Dal mo-
mento della nascita lo shen continuerà ad infor-
marsi senza posa. Questa ricerca di informazioni
dipenderà dal contenuto e dalla qualità degli inputs
ambientali e dalla capacità di assimilazione, dalla
possibilità di relazione che l’organismo è in grado
di mantenere con l’ambiente.
Nei primi mesi di vita lo shen è molto immaturo
ed incapace di sintetizzare le informazioni ricevu-
te per formulare un giudizio che condizioni i
comportamenti. Lo shen del lattante è dominato
dai comportamenti stereotipati tipici
dell’istintività; solo con la crescita si sviluppa
sempre più profondamente l’integrazione delle
informazioni. Gradualmente si passa da una sem-
plice coscienza della vita all’acquisizione della
capacità di una risposta adeguata e libera, cioè
“personale”. Quanto detto giustifica l’instabilità
dello shen nei primi anni di vita.
Anche nel periodo postnatale lo shen si sviluppa
secondo due linee contemporanee ed
interdipendenti. Da una parte esso è l’espressione
della somma delle funzioni organiche portate allo
stato di coscienza. Dall’altra, lo shen ispira il
lavoro delle funzioni organiche cui è correlato.
Così accade che se l’organismo è debole, non può
non produrre un shen debole; d’altro canto la
debolezza dello shen influenza in maniera negati-
va la costituzione organica. Ciò giustifica l’estre-
ma labilità psichica del bambino che un momento
piange, per poi sorridere dopo un attimo e piange-
re ancora un istante dopo.
Ciò giustifica la poca capacità di attenzione del
bambino; essa è la conseguenza dell’immaturità
dei sistemi di organizzazione e modulazione del
pensiero. Per comprendere adeguatamente quan-
to affermato fino ad ora occorre definire con
precisione che cosa sia lo shen perché in Occiden-
te si è molto equivocato a questo proposito.
Il termine cinese shen è stato tradotto con energia
mentale e molti autori hanno pensato che, di
conseguenza, corrispondesse all’intelligenza ed
alla capacità di raziocinio dell’uomo. In realtà
l’intelletto appartiene allo shen, ma non lo defini-
sce completamente. Questa traduzione approssi-
mativa deve, dunque, essere spiegata
dettagliatamente per poter essere compresa a fon-
do.
Lo shen è un insieme complesso di dati che
possono essere sintetizzati in quattro punti; lo
shen è:
- ciò che permette all’individuo di prendere co-
scienza della propria esistenza;
- ciò che assicura la forza di coesione delle varie
parti del nostro organismo, delle nostre cellule;
- ciò che permette la vita, la vita esiste in forza
dello shen, la morte e la decomposizione del corpo
sono la conseguenza della sua scomparsa;
- ciò che permette di situare ogni individuo nel-
l’ambito spazio-temporale suo caratteristico.
L’energia mentale è dunque la somma di elementi
assai diversi di tipo intellettuale, sensoriale ed
affettivo.
Tramite le percezioni che l’uomo ha di sé (sensa-
zioni interne e sensibilità interocettiva) e di ciò
che accade al di fuori di sé (sensazioni esterne e
sensibilità esterocettiva), come pure tramite le
afferenze affettive e la capacità di raziocinio,
l’individuo prende coscienza della sua esistenza.
Tale esistenza accade nel contesto spazio-tempo-
rale in cui la sua vita si manifesta: lo shen è
definito dall’insieme di questi dati.
Allo shen è assegnato un triplice compito assai
complesso.
1. In primo luogo percepire, assimilare, com-
prendere, leggere, decodificare tutte le informa-
zioni che vengono dall’ambiente esterno, gli inputs
ambientali. Parafrasando, in medicina occidenta-
le, diremmo che questo compito è svolto da quella
parte del sistema nervoso che ha il ruolo di
recepire, trasmettere e decodificare ogni tipo di
informazione che arriva seguendo un percorso
centripeto: recettori periferici di sensibilità intero
ed esterocettiva, fibre nervose centripete, fasci
ascendenti del midollo spinale, formazione
reticolare e nuclei della base.
2. In secondo luogo filtrare e modulare gli inputs,
a partire dalla propria memoria operativa, dando
risposte automatiche: sistemi di cancellazione
degli inputs che non superano i filtri soglia, auto-
matismi vegetativi, outputs automatici viscero-
somatici, ormonali.
3. Da ultimo trattare e lavorare le informazioni
interne ed esterne ormai purificate nei precedenti
circuiti e caricarle di significato, sulla base delle
individuali caratteristiche instintive ed affettive,
secondo il proprio temperamento, per farle giun-
gere a livello di coscienza e poter poi procedere
con delle risposte integrate tipiche del proprio
comportamento: outputs integrati immediati e
ritardati.
La vita dell’uomo è quindi un insieme di risposte,
in parte automatiche ed in parte coscienti, date
dall’organismo all’apporto conoscitivo prodotto
da un complesso sistema di ricezione di informa-
zioni interne ed esterne. Lo shen è l’insieme dei
sistemi di percezione di inputs e di quelli di
trasmissione ed elaborazione con produzione di
outputs automatici e integrati a livello di coscien-
21
za.
Si può ulteriormente specificare quanto sopra
affermando che lo shen è la coscienza della pro-
pria esistenza; tale coscienza presenta un aspetto
yang (le motivazioni dell’esistenza, la percezione
del vivere ecc.) ed un aspetto yin (le condizioni
dell’esistenza, i sistemi di coesione dell’organi-
smo, la essenza vitale di ogni uomo).
La capacità di percezione-risposta dell’organi-
smo, sia automatica che cosciente, garantisce l’esi-
stenza; d’altronde ogni parte del corpo, ogni cel-
lula umana, vive proprio perché stimolata e colle-
gata al tutto; venendo meno quest’attivazione e
stimolazione, viene meno il motivo dell’esisten-
za.
La salute consiste nella capacità dell’uomo di
controllare, nei suoi aspetti automatici e coscienti,
il proprio organismo. La malattia nasce quando si
perde questa capacità di integrare l’interno con
l’esterno e le funzioni dei vari tessuti, organi,
visceri ed apparati tra loro, come succede, ad
esempio, nella patogenesi dei fenomeni auto-
immunitari.
È per i motivi sopra descritti che confondere lo
shen con la sola capacità di ragionamento dell’uo-
mo significa equivocare un aspetto del tutto par-
ticolare con una totalità ben più complessa.
Ogni organo dell’uomo riceve lo shen dal cuore e
lo individualizza dandogli caratteristiche sue pro-
prie; lo shen del fegato diviene lo hun, quello della
milza lo y, quello del polmone il po e quello del
rene lo zhi.
La caratterizzazione dello shen a livello dei 5
organi è una sorta di specificazione di attività. In
medicina cinese lo shen indifferenziato del cuore
si specifica come hun, po, y e zhi così come in
medicina occidentale dalla cellula seminale ori-
ginaria totipotente si sviluppano le cellule dei
vari tessuti, organi e visceri dell’organismo che si
specializzano, a seconda del proprio destino, pur
mantenendo le caratteristiche di base che determi-
nano l’identità di ogni individuo.
Conclusioni
L’ottica con cui mi sono avvicinato allo studio,
alla didattica, alla pratica clinica della medicina
cinese è sempre stata quella dell’integrazione con
la medicina occidentale e mai quella dell’alterna-
tiva. L’utilizzo contemporaneo delle conoscenze
delle due medicine amplia notevolmente la nostra
visuale aprendo orizzonti inaspettati. Accade così
che lo studio delle funzioni del rene, che nella loro
prima enunciazione sembrano così ermetiche da
risultare quasi inaccessibili, è in grado di fornirci
dei modelli di interpretazione dell’embriogenesi
e della definitiva strutturazione dell’organismo
22
che presentano aspetti di straordinaria modernità.
Il rene organizza a livello embrionale i processi
morfoplastici ed organoplastici fornendo le
direttive per la strutturazione dei meridiani, del
triplo riscaldatore, degli organi e dei visceri. Con
il concorso dello shen (asse rene-cuore) i tessuti e
le cellule assumono la loro definitiva caratterizza-
zione tissutale.
Il rene coordina nell’organismo maturo gli equili-
bri nervosi, endocrini ed immunitari, garantendo
la salute attraverso un complesso meccanismo di
armonizzazione interna tra organi, visceri e tessu-
ti (di natura neuro-endocrino-immunitaria) ed
esterna tra l’uomo inteso come microcosmo e la
biosfera.
Queste intuizioni sono utilissime sia in diagnosti-
ca che in terapia, tanto in medicina cinese quanto
in quella occidentale. È doveroso approfondirle e
presentarle nella maniera più idonea alla loro
comprensione ai nostri colleghi di sola formazio-
ne occidentale. È nostro obbligo diffondere un
concetto “aperto” di progresso e di ricerca medica
che, sfruttando appieno le più recenti scoperte,
valorizzi tutti gli aspetti positivi della tradizione.
Bibliografia
1. Di Concetto G., Sotte L., Pippa L., Muccioli M.,
Trattato di Agopuntura e Medicina Cinese, UTET,
Torino 1992.
2. Sotte L., La fisiologia degli organi e visceri,,
dispense della Scuola Italiana di Medicina Cine-
se, Qiu Tian, San Marino 1992.
3. Matsumoto K., Birch S, Extraordinary Vessels,
Paradigm Publications, Brookline, Massachussets,
1986.
4. Unshuld P., Forgotten Traditions of Ancient
Chinese Medicine, Paradigm Publications,
Btrookline, Massachussets, 1990.
5. Sotte L., Storia della Medicina Tradizionale
Cinese, Rivista Italiana di Medicina Tradizionale
Cinese, n° 4-5-6, Civitanova Marche, 1991.
 tecniche terapeutiche
ago filiforme
tonificazione e dispersione
2
Camillo Schiantarelli *
TONIFICAZIONE E DISPERSIONE
Il metodo che è capace di rinforzare la resistenza
dell’organismo e di rafforzare le funzioni fisiolo-
giche ridotte si chiama tonificazione, mentre quel-
lo capace di eliminare i fattori patogeni ed armo-
nizzare le funzioni fisiologiche iperattive è noto
come dispersione. La tonificazione è indicata nei
casi di deficit, la dispersione negli eccessi.
Nei testi classici sono riportati numerosi metodi
per tonificare e disperdere, alcuni di questi sono
tuttora comunemente usati, anche se molto di-
scussi e talora controversi e non accettati all’una-
nimità.
I metodi, lento e rapido, sollevare e premere,
pungere secondo le branche e secondo la respira-
zione, servono per armonizzare lo yin e lo yang,
per trattare l’eccesso e il difetto e per le malattie da
calore o freddo.
I metodi di pungere in rapporto alla direzione del
flusso del qi per quanto riguarda la direzione
dell’ago e la sua rotazione, sono adatti ad armo-
nizzare le difese, a liberare e far scorrere l’energia
nei meridiani, per alleviare il dolore, il prurito e le
parestesie. Il trattenimento dell’ago e la manipo-
lazione 6 e 9 volte sono spesso combinati con gli
altri metodi.
Trattando di tonificazione e dispersione, bisogna
considerare anche i punti madre - figlio in rappor-
to ai 5 punti “shu antichi” (wu ben shu) nella teoria
dei 5 movimenti (wu xing). (Tabella 1)
Metodi associati di tonificazione e dispersio-
ne
Ci sono diversi metodi che combinano le tecniche
sopra riportate; tra questi i due più importanti
implicano la manipolazione dell’ago tra i tre strati
* Scuola Italiana di Medicina Cinese del Gruppo di Studio
”Società e Salute”
di penetrazione dell’ago nel corpo:
– livello superficiale (cielo), appena sopra la cute;
– livello profondo (terra);
– livello intermedio (uomo).
Con questi metodi associati, normalmente, in un
singolo trattamento, si scelgono solo 1 o 2 punti,
evitando la testa e il petto, ma preferendo i punti
localizzati su zone di maggior spessore.
Mettere a fuoco la montagna
Questo metodo è così chiamato a causa della
sensazione di bruciore che produce ed è utile per
tonificare il qi dei meridiani e degli organi. Viene
usato per trattare le malattie da deficit-freddo,
l’impotenza e l’incontinenza. Per eseguire questa
tecnica, inserire l’ago a livello superficiale e
quindi conficcare e sollevare 9 volte, conficcando
con forza e sollevando delicatamente. Passare
quindi ai livelli successivi, medio e profondo, e
ripetere lo stesso procedimento. Questo metodo
viene eseguito attraverso 6 passaggi:
1. determinare la profondità alla quale l’ago dovrà
essere inserito e dividerla in 3 segmenti uguali;
2. chiedere al paziente di effettuare una profonda
inspirazione perché i passi successivi 2, 3 e 4
verranno eseguiti durante la espirazione. Durante
la espirazione, conficcare l’ago velocemente e
sollevare lentamente 9 volte a livello superficiale;
3. conficcare l’ago velocemente e sollevare lenta-
mente a livello intermedio;
4. conficcare l’ago velocemente e sollevare lenta-
mente 9 volte a livello profondo;
5. fare espirare il paziente e sollevare lentamente
l’ago fino ad estrarlo completamente dalla cute; se
il paziente non ha provato una sensazione di
calore, bisogna ripetere i passi: 2, 3 e 4 anche più
volte;
6. dopo avere estratto l’ago, premere il punto per
chiudere il buco causato dalla puntura.
Fresco che penetra il cielo
Questo metodo si usa di solito nelle sindromi da
23
eccesso e calore, febbre elevata, malaria, colpi di
calore, crisi psichiche e di astinenza, ostruzioni
causate dal vento. Quando si applica questo meto-
do, il paziente ha una sensazione di fresco nella
zona punta. Dopo avere conficcato l’ago nella
cute, approfondirlo direttamente al livello pro-
fondo, conficcarlo lentamente e delicatamente e
sollevarlo con forza per 6 volte. Questo procedi-
mento viene poi eseguito al livello medio e super-
ficiale. L’intera procedura può essere ripetuta 3
volte, dopodichè se il paziente non ha provato una
sensazione fredda ben distinta nella parte del
punto, il medico deve aspettare un momento e
quindi ripetere il procedimento fino a quando la
manifestazione desiderata appare.
Il metodo si effettua in 7 passaggi:

Tabella 1

Metodo Tonificazione Dispersione

velocità lenta inserzione e rapida inserzione

(lento e rapido) rapida estrazione lenta inserzione

sollevamento sollevare con delicatezza infiggere con delicatezza

infissione premere con forza e rapidamente. e lentamente, sollevare con
(Premere e sollevare in piccola forza e rapidamente. (Sollevare
ampiezza 3 volte ogni 10 sec.) e premere con maggiore ampiezza
6 volte ogni 10 sec.)

rotazione 3 yang della mano e 3 yin 3 yang della mano e 3 yin

(in rapporto alla direzione del piede, in senso orario; 3
del flusso del qi) yang del piede e 3 yin della mano,
in senso antiorario. (Lenta e delicata
fino a 180°, 5 rotazioni complete
ogni 10 sec.)
del piede in senso antiorario;
3 yang del piede e 3 yin della
mano in senso orario. (Rapida e
vigorosa fino a 360°, 10 rotazioni
complete ogni 10 secondi

direzione l’ago segue la direzione del l’ago va contro la direzione del flusso
flusso del qi lungo il canale del qi nel canale

6&9 intervalli di 9 intervalli di 6

(ruotare o conficcare)

ritenzione dell’ago breve durata lunga durata

respirazione inserire durante la espirazione; inserire durante la inspirazione;

estrarre durante la inspirazione estrarre durante la espirazione

secondo le branche pungere quando il qi del pungere quando il qi

(rapporto tra puntura e canale è in deficit (periodo del canale è in pienezza (ora
marea energetica del che segue la pienezza) della marea energetica)
meridiano)

1. determinare la profondità alla quale l’ago dovrà sopra;

essere inserito e dividerla in 3 parti;
2. chiedere al paziente di inspirare profondamente
e lentamente, i passi dal 2 al 6 vengono eseguiti
durante l’inspirazione, e inserire l’ago al livello
profondo;
3. conficcare lentamente e sollevare rapidamente
a questo livello per 6 volte;
4. retrarre l’ago al livello medio ed eseguire come
5. estrarre l’ago fino al livello superficiale e mani-
polare come per i livelli precedenti;
6. ripetere le operazioni: 3, 4, 5, anche tre volte se
il paziente non prova una sensazione di freschez-
za;
7. fare espirare il paziente mentre si estrae l’ago
velocemente, lasciando aperto il foro di uscita
dell’ago.

24
Metodo neutro
Oltre ai metodi sopra citati, in clinica si usa anche
una manipolazione “neutra”, composta di
tonificazione e dispersione insieme: sollevare,
premere e ruotare l’ago in maniera uniforme e
delicatamente a velocità moderata per provocare
una sensazione non eccessiva e poi estrarre l’ago
in modo uniforme, né veloce né lento.
Precauzioni
Si consiglia il medico di acquisire precise cono-
scenze anatomiche per quei punti vicini agli orga-
ni interni, ai grossi vasi, agli organi di senso.
Particolare attenzione ci vuole nel pungere le aree
cefaliche dei bambini; controindicata la puntura
in prossimità della fontanella.
In gravidanza ci sono punti che possono provoca-
re reazioni indesiderate: hegu - 4LI, sanyinjiao -
6SP, quepen - 12ST, kunlun - 60BL.
Non bisognerebbe trattare pazienti in preda al
panico, in stato di ebbrezza o dopo un violento e
prolungato sforzo fisico.
I pazienti in cattivo stato generale, con deficit di
parte seconda - continua con la moxibustione nel numero 52 - 4 '93
energia o con un labile equilibrio psico-fisico,
possono andare incontro a nausea, capogiri,
cefalea; il quadro clinico talora si aggrava con
sudorazione, estremità fredde, polso impercetti-
bile fino ad arrivare alla perdita di coscienza. In
questi casi il paziente deve rimanere in posizione
supina, bisogna togliere gli aghi e stimolare con
l’unghia o l’ago il 26GV - renzhong e il 9LU -
zhongchong e applicare la moxa sul 20GV -
baihui e 36ST - zusanli.
Dopo l’infissione dell’ago può capitare che il
medico non riesca più a ruotarlo o ad estrarlo, a
causa di una contrazione muscolare o per aderen-
za al tessuto fibroso. Per liberare l’ago bisogna
ruotare delicatamente l’ago in senso orario o
antiorario e fare un lieve movimento di solleva-
mento - infissione.
Per precauzione non è opportuno conficcare l’ago
fino alla radice perché questa è una parte di
minore resistenza e l’ago potrebbe spezzarsi con
successiva difficoltà di estrarlo; inoltre, qualora si
applicasse la moxa sopra l’ago, ci sarebbe il
rischio di ustionare il paziente perché il manico
metallico trasmette molto calore.
25
26
 incontri
Alcune osservazioni epistemologiche sui sistemi
farmacologici nell’antica Europa
e nella Cina medioevale (seconda parte)*
Paul U. Unschuld **
CARATTERISTICHE DELLA FARMACOLOGIA
DELL‘ANTICA EUROPA
Georg Harig ha puntualizzato, nei suoi studi sulla
farmacologia galenica nel 1970, il fatto che Galeno
intese costruire un sistema teoretico puro degli
effetti dei farmaci ma, allo stesso tempo, fu co-
stretto a prendere in esame le categorie empiriche
che erano state associate alla terapia farmaceutica
e gli effetti dei farmaci durante gli anni preceden-
ti.
Il punto di partenza di Galeno fu la versione
dell’antica Europa del paradigma della corrispon-
Tabella 1. Le quattro qualità basilari all’interno del sistema dei quattro umori e quattro elementi
umori flegma
elementi acqua
qualità di base umido
organi cervello
farmaco all’interno del sistema delle quattro qua-
lità di base dei farmaci. 12
Naturalmente, Galeno era conscio del fatto che un
cambiamento completo dei criteri empirici “non
scientifici” della valutazione dei farmaci con le
categorie “scientifiche” derivate dalla dottrina dei
quattro umori, avrebbe voluto significare la co-
struzione di un sistema di idee così lontano dalla
realtà clinica di ogni giorno che la maggior parte
dei farmacologi non avrebbero accettato. 13
* continua dalla Rivista n. 49, 1 '93 , per gentile
concessione dell'autore; da Medicines in developing
countries, Kluwer Academ. Publ., Doordrecht, Olanda, 1988
** professore di storia della medicina, Università di Monaco
denza sistematica che è, la dottrina così chiamata
dei quattro umori (corrispondente alla dottrina
dei quattro elementi) con la nozione delle quattro
qualità di base dei farmaci, ad esempio, caldo,
freddo, secco e umido. Lo scopo verso il quale
Galeno aveva diretto la sua attenzione è quello di
rimpiazzare le prescrizioni empiriche da tempo
onorate sugli effetti dei farmaci – quali
“essiccazione del pus”, “purgazione”, “elimina-
zione del dolore” e molti altri – con criteri scien-
tifici e teoretici. Questi criteri teoretici non erano
basati sulla percezione tangibile delle proprietà
specifiche dei farmaci, ma sulla posizione di ogni
sangue bile gialla bile nera
aria fuoco terra
secco caldo freddo
cuore fegato milza
La farmacologia costruita da Galeno e pubblicata
nel suo De simplicium medicamentorum
temperamentis ac facultatibus, rappresenta un
assai sofisticato sistema di unione tra i diritti
teoretici e la realtà percettibile. Galeno creò un
sistema che era sufficientemente aperto ad inte-
grare ogni risultato futuro dell’osservazione
empirica; allo stesso tempo, da un punto di vista
teoretico, esso era sufficientemente omogeneo da
rimanere libero da contraddizioni interne. Uno
sguardo ai componenti strutturali della
farmacologia di Galeno può chiarire questa affer-
mazione.
La premessa teoretica sulla quale Galeno aveva
costruito il suo sistema era piuttosto semplice
27
Tabella 2.Le diciassette categorie dei farmaci ed categorizzazioni quadruple, quali le stagioni del-
i loro effetti l’anno e gli organi del corpo erano visti come
corrispondenti alle quattro qualità di base: tiepi-
1. Pus moventia rimedi che generano il pus do, freddo, secco e umido. Tutti i farmaci sembra-
Emollentia rimedi ammorbidenti vano contenere queste quattro qualità di base in
2. Indurantia rimedi indurenti varie proporzioni; cioè, queste qualità di base
3. Laxantia rimedi rinfrecanti sono contenute in ogni farmaco in una mistura
4. Emplasica rimedi lubrificanti specifica (krasis) e sono inoltre responsabili degli
5. Poros purgantia rimedi che purificano i pori effetti medici di questi farmaci. Gli effetti medici,
Extergetia rimedi detergenti come una volta, rappresentano una categoria
6. Urinam cientia rimedi diuretici empirica comprendente peraltro 17 gruppi che
seu moventia erano stati presi da Galeno dalla letteratura de-
7. Rarefacentia rimedi che aprono i pori scrittiva dei secoli precedenti e che erano stati
Aperientia rimedi che aprono i vasi trasformati da “rimedi che generano pus” a “rime-
Condensantia rimedi che chiudono i pori di che sopprimono la generazione del seme”. 14
8. Urentia rimedi che provocano bruciore Per raggiungere la connessione desiderata tra la
9. Putrefacentia rimedi che generano putrefazione teoria di base e i quattro elementi/quattro umori da
Cathaeretica rimedi purificanti una parte e la categoria empirica dei 17 gruppi di
10. Ad cicatricem rimedi cicatrizzanti effetti dei farmaci dall’altra, era necessario un
ducentia legame di mediazione. Galeno introdusse qui quel-
11. Attrahentia rimedi condensanti ed attraenti le che egli chiamò le “qualità secondarie” dei
Repellentia rimedi rarefacenti e distanzianti farmaci; queste “qualità secondarie” comprende-
12. Alexeteria seu rimedi protettivi, antidoti vano, in una volta, una categoria empirica teoretica
Alexipharmaca 15
(Tabella 2, Tabella 3).
13. Dolorem sedantia rimedi analgesici forti Galeno prese le sette qualità dei sapori da Platone
dolorem lenentia rimedi analgesici medi e una da Teofrastos (i.e. grasso). Egli stesso ag-
dolorem mitigantia rimedi analgesici leggeri giunse la qualità “astringente” come nona. 16
14. Sonnifera rimedi iperoinducenti Queste nove qualità agli occhi di Galeno doveva-
15. Lactem creantia rim. galattogoghi ed antigalatt. no tradurre sei funzioni farmacologiche. Dal mo-
seu laedantia mento che ogni farmaco conteneva una specifica
16. Mensens rimedi inducenti e sopprimenti mistura di qualità di sapori e di funzioni
provocantia seu il mestruo farmacologiche, queste ultime costituivano un
sedantia legame teoretico tra le due categorie empiriche
17. Semen generantia rimedi stimolanti e sopprimenti delle nove qualità di sapori e i diciassette effetti
seu extingentia le produzioni del seme dei farmaci.
Osservando il sistema farmacologico di Galeno
nella sua completezza, noi ritroviamo una struttu-
(Tabella 1). ra che, per prima cosa, associa – attraverso due
I quattro umori, i quattro elementi ed inoltre le intersezioni totali e una intersezione parziale –

Tabella 3. Qualità secondarie dei farmaci

Empiriche Teoretiche

Qualità percepite sensorialmente Funzioni farmacologiche successive all’assunzione

astringenti azione collettrice e raddensante

acido azione collettrice e raddensante
acre azione collettrice e raddensante
piccante azione tagliente, diluente
dolce azione dissolvente, ammorbidente, facilitante
grasso (oleoso) azione dissolvente, ammorbidente, facilitante (+ umidificante)
salato azione collettrice, essiccante
amaro azione diluente, dissipante, purificante
pungente azione diluente, dissipante, purificante

28
complessivamente due categorie teoretiche e due
empiriche e che, secondariamente, permette una
ampia armonizzazione nel sistema teoretico rico-
noscendo però, quattro categorie di base di tutti i
fenomeni da una parte, e una realtà varia del
fenomeno osservato dall’altra parte.
Si potrebbe sottolineare qui che la quadruplice
categorizzazione lungo le linee della teoria dei
quattro elementi/quattro umori rimane niente al-
tro che un modello di base limitato nell’antica
medicina greco-romana. Le quattro qualità di
base “tiepido, freddo, secco e umido” all’interno
delle sei qualità primarie, costituiscono il solo
nesso con il paradigma fondamentale della dottri-
na delle corrispondenze sistematiche. Alle quat-
tro qualità di base ne furono aggiunte altre due –
“granulato grossolano e granulato fine” – qualità
che erano essenziali per la spiegazione degli effet-

Tabella 4. Il sistema farmacologico di Galeno

Qualità Qualità Effetti

primarie Krasis secondarie Krasis 17 terapeutici

4 qualità di base 9 qualità 6 gruppi 17 categorie

+ dei sapori di funzioni di effetti
2 qualità percepiti farmacologiche terapeutici
addizionali sensorialmente

teoretico empirico teroretico empirico

ti del farmaco che erano identificati come lenti e
veloci, nel caso apparissero vicino alla superficie
o in profondità.
Di centrale importanza è il concetto di “mistura”
o krasis; esso era appunto il perno centrale nel
legame tra dati teoretici ed empirici. Se una so-
stanza è acida, pungente, dolce o salata dipende
dalla mistura specifica delle qualità primarie che
essa contiene e, in maniera analoga, una mistura
specifica di funzioni farmacologiche inerti è re-
sponsabile della presenza della sostanza in uno
dei diciassette gruppi di effetti dei farmaci.
Con il suo sistema farmacologico, Galeno creò
una struttura cognitiva che era, secondo gli standars
della scienza europea, elegante e, allo stesso tem-
po, tipica. Questo sistema univa gli elementi
teoretici a quelli empirici sulla base della omoge-
neità e del rigore interno e, inoltre, non ebbe
bisogno di ulteriori modifiche fino alla trasforma-
zione della scienza moderna circa due secoli fa
(Tabella 4).
Il sistema farmacologico di Galeno può ora essere
comparato ai corrispettivi sforzi cinesi.
NOTE
12. Harig 1973 p. 67
13. Harig 1973 p. 66
14. Harig 1973 pp. 76-77
15. Harig 1973 p. 69
16. Harig 1973 pp. 70-75

parte seconda - continua nel numero 52 - 4 '93

29
30
 tesi di diploma
Effetto dell’agopuntura nelle pazienti con feto in
presentazione podalica*
Maria Grazia Berlanda
Il problema di presentazioni anomale del feto in
ostetricia è, al giorno d’oggi, particolarmente
interessante dato che in quasi tutti gli ospedali una
presentazione non cefalica del bambino viene
affrontata dall’ostetrico con l’intervento di taglio
cesareo.
Su richiesta degli stessi colleghi ginecologi ho
iniziato a trattare con agopuntura e moxa le donne
con presentazione podalica, prendendo nota del
tipo di parto effettuato e del motivo che portava
all’esecuzione del taglio cesareo nei casi di insuc-
cesso.
Generalmente si inizia il trattamento alla 32a
settimana, anche perché prima di questo momento
una posizione podalica o trasversa non viene
considerata stabile dai ginecologi per l’elevata
percentuale di rotazioni spontanee, e si può tenta-
re fino alla 36a-37a, specie se all’ecografia il feto
sembra di piccole dimensioni e c’è molto liquido
amniotico. Non è consigliabile praticare l’ago-
puntura oltre questo periodo, anche perché gene-
ralmente nel nostro ospedale alla 38a settimana si
programma l’intervento di taglio cesareo. Non
viene data importanza al fatto che la donna sia alla
prima gravidanza o meno, anche se pare che siano
più soggette a presentazione podalica le pluripare
o le donne che presentano flaccidità della
muscolatura addominale.
Vengono escluse dal trattamento le donne con
anomalie anatomiche riconosciute, come spro-
porzione feto-pelvica, malformazioni uterine.
Abitualmente si eseguono 3-4 sedute bisettimanali
di agopuntura sul 67BL con lieve stimolazione,
lasciando gli aghi in sede per 20 minuti, con la
paziente sdraiata sul dorso un po’ sul fianco
sinistro, per evitare la compressione sulla vena
cava da parte dell’utero gravido, con conseguente
* Tesi di diploma al corso triennale di Agopuntura e
Medicina cinese della Scuola Italiana di Medicina Cinese
del Gruppo di Studio "Società e Salute"
ipotensione materna e quindi sofferenza fetale.
Vanno evitate inoltre cinture o vestiti troppo stret-
ti sull’addome e si raccomanda alla donna di
associare respiri tranquilli.
La donna si sottopone giornalmente a casa propria
alla moxa sul 67 BL 15-20 minuti per parte,
sempre sdraiata sul fianco, fino al controllo
ecografico o alla visita ginecologica.
Si raccomanda una certa attenzione alla possibile
variazione di posizione del bambino prima del
routinario controllo ecografico alla fine del tratta-
mento: questo è molto importante perché, prose-
guire con la moxibustione una volta che il bambi-
no è cefalico può provocare un ritorno alla posi-
zione podalica.
In accordo con al teoria della medicina tradiziona-
le cinese il feto è legato al rene. Perciò l’anormale
posizione fetale risulta dall’alterazione dell’equi-
librio tra rene e vescica. Il zhiyin (67 BL), in
quanto punto jing del meridiano della vescica,
connette i due meridiani (di rene e vescica) e il suo
utilizzo restaura l’equilibrio tra i due sistemi,
consentendo la correzione dell’anormale posizio-
ne del feto.
Nella casistica sotto riportata vengono considera-
ti i seguenti dati: età della donna, numero di
gravidanze, epoca di gestazione in cui si è iniziato
il trattamento, tipo di parto effettuato, eventuale
alterazione riscontrata al momento dell’esecuzio-
ne del taglio cesareo.
Sono stati presi in esame 43 casi di donne sottopo-
ste al trattamento in epoche gestazionali compre-
se tra la 30a e la 36a settimana di gravidanza: in 25
casi si è verificato il rivolgimento del feto durante
il trattamento con conseguente parto spontaneo
che solo in un caso si è svolto con qualche difficol-
tà con fissurazione longitudinale dell’utero (9),
che non ha richiesto nessun intervento. In questo
gruppo vanno segnalati due casi in cui si è reso
necessario il ricorso al taglio cesareo, nonostante
l’avvenuto rivolgimento: un caso (21) per soffe-
renza fetale, un altro caso (36) per sopraggiunta
31
ipertensione materna.
Valutando i 18 casi in cui si è reso necessario
ricorrere al taglio cesareo, si può notare che in tre
casi il neonato presentava uno o più giri di cordo-
ne intorno al collo (23-29-40), in tre casi si è
riscontrata un’alterazione materna (2-19-26) come
utero a sella, mioma uterino e fibroma uterino. In
un caso (17) si era ottenuto il rivolgimento, ma la
comparsa di iperpiressia materna ha richiesto il
ricovero in ospedale verso il termine della gravi-
danza e un controllo ecografico aveva rivelato il
ritorno alla posizione podalica del bambino: al-
l’esecuzione del taglio cesareo era apparso un
dismorfismo cranico (diametro di 39 cm contro
gli abituali 30) che avrebbe reso impossibile o
molto problematico un parto per via naturale.
Negli altri casi apparentemente non c’era una
spiegazione al mancato rivolgimento del bambi-
no.
Descrizione statistica
1. G.P. 25aa prima gravidanza, 35 settimane: par-
to eutocico
2. R.A. prima gravidanza, permane podalico: TC,
utero a sella
3. L.R. prima gravidanza, 34 settimane: parto
eutocico
4. D.M.A. 34aa quarta gravidanza, 35 settimane:
parto eutocico
5. C.P. 29aa seconda gravidanza, 32 settimane:
parto eutocico
6. N.D. prima gravidanza, 33 settimane: parto
eutocico, f 2 230g
7. T.E. 25aa prima gravidanza, 34 settimane: par-
to eutocico
8. B.C. 28aa prima gravidanza, 34 settimane: par-
to eutocico, m 3 210g con episodio di emorragia
post-partum
9. F.E. 30aa prima gravidanza, 34 settimane: par-
to distocico con fissurazione longitudinale del-
l’utero
10. M.A. 30aa prima gravidanza, 34 settimane:
parto eutocico, f 2 800g
11. T.G. 31aa prima gravidanza, 35 settimane:
parto eutocico, f 3 500g
12. M.P. 26aa seconda gravidanza, 32 settimane:
parto eutocico, 3 820g
13. M.R. 31aa seconda gravidanza, 34 settimane:
parto eutocico, f 3 510g
14. T.A. 30aa prima gravidanza, 35 settimane:
TC per gravidanza oltre il termine e iniziale soffe-
renza fetale, ancora podex
15. G.P. 28aa prima gravidanza, 36 settimane
(iposviluppo fetale): si procede a TC per podex
alla 37a settimana
16. B.M. 29aa prima gravidanza, 32 settimane:
32
parto eutocico, m 2 640g
17. N.A. 29aa prima gravidanza, 33 settimane. Al
controllo ecografico bimbo cefalico; però a 41
settimane compare iperpiressia, la paziente viene
ricoverata e il feto appare nuovamente podalico:
TC, neonato con cranio dismorfico (circonferen-
za di 39cm)
18. L.M. 25aa prima gravidanza, 33 settimane:
parto eutocico, m 3 950g
19. B.M.P. 34aa seconda gravidanza, moxa: si
procede a TC per travaglio iniziale e qualche
segno di sofferenza fetale alla 37a settimana con
bimbo ancora podalico: nodo vero e grosso fibroma
uterino, f 2 460g
20. R.M.A. 34aa prima gravidanza, 34 settimane:
TC (negli ultimi giorni problemi di gestosi) alla
38a settimana, ancora podex: poco liquido
21. R.M. prima gravidanza, 32 settimane: all’eco-
grafia cefalico, ma si procede a TC alla 42 settima-
na per iniziale sofferenza fetale
22. L.C. 25aa prima gravidanza, 33 settimane: TC
podex
23. P.C. 31aa prima gravidanza, 36 settimane: si
procede a TC per podex: 1 giro di cordone e utero
cilindrico
24. C.D. 29aa prima gravidanza; 36 settimane:
parto eutocico
25. C.C. 28aa prima gravidanza, 32 settimane:
TC podex
26. T.G. 31aa prima gravidanza, 34 settimane:
parto eutocico
27. C.M. 29aa prima gravidanza, 36 settimane:
TC con neonato seduto, 4 000g
28. C.M.T. 28aa prima gravidanza, 33 settimane:
TC podex, m 3 700g
29. B.C. 25aa prima gravidanza, 35 settimane:
TC podex (1 giro di cordone attorno al collo)
30. T.M. 39aa seconda gravidanza, 32 settimane:
parto spontaneo, m 2 380g
31. C.R. 27aa prima gravidanza, 34 settimane:
TC podex
32. E.M. 28aa prima gravidanza, 30 settimane:
parto eutocico, f 2 280g
33. C.M. 30aa terza gravidanza, 34 settimane:
TC, m 2 640g
34. O.L. 26aa prima gravidanza, 34 settimane:
parto eutocico
35. Z.M. 33aa terza gravidanza (1 parto alla 24
settimana), 31 settimane: parto eutocico
36. R.T. 28aa prima gravidanza, 34 settimane:
cefalico all’eco si esegue TC per sopraggiunta
ipertensione materna
37. T.M. 34aa seconda gravidanza, 32 settimane:
TC podex
38. C.F. 33aa seconda gravidanza, 32 settimane:
parto eutocico
39. G.L. 31aa prima gravidanza, 33 settimane:
parto eutocico
40. O.E. 32aa prima gravidanza, 35 settimane:
TC podex (due giri cordone al collo)
41. B.M.C. 26aa prima gravidanza, 34 settimane:
TC podex
42. P.C. 35aa prima gravidanza, 34 settimane:
parto eutocico
43. B.R. 32aa seconda gravidanza, 36 settimane:
parto eutocico

33
 contributi italiani
Distorsione lombare acuta: trattamento con
agopuntura e massaggio
Grilli M., Ravaioli M.L., Galli R., Gentile C.* Ma Rui Lin e coll.**
DEFINIZIONE
Per distorsione lombare acuta si intende una lesio-
ne acuta a carico dei muscoli lombari, delle fasce,
dei legamenti e delle articolazioni lombo-sacrali,
derivante per lo più da meccanismo traumatico
indiretto.
La patogenesi va ricercata nella contrazione im-
provvisa e/o violenta dei muscoli lombari (ad es.
per bruschi sollevamenti di pesi, movimenti scor-
retti o scoordinati) con distorsione delle relative
fasce muscolari. La lesione fasciale e dei vasi
sanguigni crea una stasi di qi e/o sangue a livello
lombare, responsabile della sintomatologia dolo-
rosa e della difficoltà al movimento.
Tale sintomatologia, in assenza di terapia tempe-
stiva ed appropriata, tende caratteristicamente a
cronicizzarsi.
Dal punto di vista diagnostico si riconoscono 2
principali quadri clinici:
1. Stasi di qi e blocco della circolazione dei meri-
diani
Si tratta di una lombalgia a localizzazione mal
definita, che solo nei casi più gravi si associa a
difficoltà di movimento e di deambulazione.
All’inizio polso e lingua sono normali; successi-
vamente, col persistere della sintomatologia, può
comparire un sottile induito linguale associato a
polso a corda.
2. Stasi di sangue
Il dolore è violento, ben localizzato, solitamente
monolaterale, associato a gonfiore ed esacerbato
dalla pressione. La lingua è violacea, il polso è a
corda xian e teso jin.
Ne consegue direttamente il principio terapeutico:
- regolare il qi ed attivare la circolazione del
sangue;
* Ambulatorio di Agopuntura USL 35 Ravenna - Società
Flamiria s.r.l.
** Istituto di Medicina Tradizionale Cinese del Liaoning -
Cina
34
- facilitare la circolazione nei meridiani e calma-
re il dolore.
PRESCRIZIONE
Distinguiamo i punti principali: shenshu (BL23),
zhibian (BL54) e punti ausiliari: renzhong (GV26),
houxi (SI3), yaoyangguan (GV3), zhishi (BL52),
huatuojiaji lombari, ciliao (BL32), yinmen (BL37),
weizhong (BL40), kunlun (BL60).
Tra i primi, va sottolineata l’importanza e la
specificità di azione di BL54 usato secondo le
precise modalità che descriveremo più sotto; i
secondi si adattano, di volta in volta, alla
sintomatologia e cioè:
- in caso di dolore laterale: zhishi (52BL) e,
quando necessario, i punti paravertebrali (jiaji)
lombari;
- in presenza di dolore sacrale: ciliao (32BL),
yaoyan p.c.
- se il dolore è irradiato agli arti inferiori:yinmen
(BL37), weizhong (BL60), kunlun (BL60).
Significato della prescrizione
– 54BL: facilita la circolazione del qi nel meridia-
no della vescica; 23BL: tonifica il qi del rene,
rafforza lo yang; 3SI: facilita la circolazione nel
du mai, riscalda i meridiani e ne attiva la circola-
zione.
– 26GV: funge da collegamento alto/basso nel du
mai;
– 3GV: regola il du mai, facilita la circolazione
locale di xue/qi;
– 40BL: armonizza la circolazione del qi nel
meridiano vescica;
– 52BL: tonifica il rene e rinvigorisce l’essenza;
– jiaji lombari: attivano la circolazione di xue/qi,
con una squisita azione locale sul dolore;
– 32BL: è un altro punto ad azione locale sul
dolore sacrale;
– yaoyan p.c.: a 3.5 cun a lato della 4° vertebra
lombare. Lo si usa in coppettazione qualora non si
ottenga una risposta immediata al trattamento del
54BL con ago;
– 37, 60, 40BL eliminano la stasi e favoriscono
la circolazione del qi nel meridiano vescica.
Uso del punto 54BL
Passiamo ora a descrivere l’uso peculiare del
punto 54BL su cui è incentrato l’intero procedi-
mento terapeutico:
- il paziente, in piedi, afferra con le mani la
sponda del lettino; le gambe devono essere leg-
germente divaricate, con una distanza di 10-15 cm
da un piede all’altro. Il medico pratica l’agopun-
tura sul punto 54BL con un ago n° 28, di lunghez-
za compresa tra 7 e 12 cm, formando un angolo di
75/80° tra questo e la cute. Infilando l’ago, si
opera una rotazione e, quando questo è arrivato ad
una profondità di circa 3 cun, il paziente deve
provare una sensazione di dolenzia, intorpidi-
mento, gonfiore o scossa fino al piede (da qi) che
è fondamentale ai fini dei risultati terapeutici. Si
manipola poi l’ago per circa 3' e, dopo averlo
estratto, si ordinano al paziente una serie di eser-
cizi di torsione e flessione della schiena. Dopo
altri 5' si possono aggiungere i punti ausiliari o la
coppettazione.
Gli altri aghi vanno usati in dispersione, rotandoli,
muovendoli dall’alto in basso e grattandone l’im-
pugnatura. Eventualmente si aggiunge la
coppettazione, in particolare sul punto yaoyan già
citato.
È possibile associare una terapia con massaggio
secondo lo stesso principio terapeutico valido per
l’agopuntura: rilassare tendini e muscoli, attivare
la circolazione di sangue qi e calmare il dolore.
Le tecniche usate sono le seguenti: gun
(rotolamento), an (pressione), rou
(impastamento), tan bo (pressione perpendicolare
ai tessuti), ban (strappo).
Col paziente in posizione prona, si applicano
dapprima le tecniche guan, an e rou in zona
dorsale, lombare e sacrale per rilassare la
muscolatura contratta ed attivare la circolazione
del sangue; si aggiunge poi gradualmente la tecni-
ca tan bo sui punti maggiormente sensibili alla
pressione per regolare il qi e calmare il dolore.;
solo dopo questa fase preparatoria si adotta la
tecnica “yao bu xie ban”o “strappo inclinato sulla
zona lombare”per completare l’opera di
riattivazione della circolazione energetica.
CASISTICA
Si riporta l’esperienza di 16 casi di distorsione
lombare acuta, giunti al nostro ambulatorio
ospedaliero di agopuntura nel periodo gennaio -
giugno 1992, e trattati in collaborazione con un
gruppo di specialisti cinesi provenienti dall’istitu-
to di MTC del Liaoning.
Si tratta di 11 pazienti maschi e di 5 femmine, di
età compresa tra i 19 e i 65 aa. (media 42 aa.), tutti
con recente insorgenza della sintomatologia (da-
tante da non più di 10 giorni). Sono state praticate
in media 7 sedute a paziente, con frequenza da
quotidiana a trisettimanale; in 8 pazienti è stata
aggiunta la terapia con massaggio.
Criteri di valutazione
I criteri di valutazione adottati per misurare la
risposta al trattamento sono stati i seguenti:
1. guarigione: completa scomparsa dei sintomi e
totale ripresa funzionale;
2. marcato miglioramento: marcata riduzione dei
sintomi con persistenza di lieve fastidio al movi-
mento;
3. miglioramento: parziale riduzione dei sintomi;
4. non miglioramento: nessuna modificazione dei
sintomi iniziai.
Risultati
In base alla classificazione adottata, 5 pazienti
sono guariti, 5 marcatamente migliorati, 4 miglio-
rati, 2 non migliorati, con un indice totale medio
di efficacia (somma di tutti i risultati positivi) pari
all’ 87.5 %.
CONCLUSIONI
La tecnica presentata, se applicata tempestiva-
mente, fornisce un’elevata percentuale di risultati
positivi con un numero limitato di sedute, consen-
tendo tra l’altro ai pazienti una rapida ripresa
dell’attività lavorativa senza il ricorso a farmaci
potenzialmente dannosi .
35
 CINA E GIAPPONE
per il III Congresso Mondiale di Agopuntura
12-25 novembre 1993 Roma - Hong Kong - Canton - Pechino - Tokio - Kioto
quota di partecipazione individuale £ 4.990.000; supplemento camera singola £ 1.050.000
12 NOVEMBRE 1993- Venerdì - ROMA /HONG KONG.
Alle ore 12.45 ritrovo di tutti i Sigg. Partecipanti all’aeroporto
di Roma/Fiumicino, Settore E , partenze internazionali, dove
assistiti dal nostro Accompagnatore e Capogruppo, si provve-
derà all’espletamento delle pratiche d’imbarco; la partenza
avverrà con il volo di linea della Cathay Pacific CX 292 alle ore
14.45. Pasti e pernottamento a Bordo.
13 NOVEMBRE - Sabato - HONG KONG / CANTON.
Arrivo ad Hong Kong alle ore 8.30 locali e trasferimento alla
stazione ferroviaria per proseguire il viaggio per Canton in
posti di la classe. Arrivo a Canton e trasferimento in hotel.
Assegnazione delle camere. Tempo libero. Cena e pernotta-
mento.
14 NOVEMBRE - Domenica - C A N T O N. Trattamento di
pensione completa. Giornata dedicata alla vista della città con
guida in italiano. Eventuale visita al College di M.T.C.
15 NOVEMBRE - Lunedì - CANTON / PECHINO. Prima
colazione e pranzo in hotel. Mattinata dedicata a visite partico-
lari. Nel primo pomeriggio trasferimento in aeroporto e parten-
za con volo di linea per Pechino alle ore 17.45. Trasferimento
in hotel. Sistemazione nelle camere. Cena e pernottamento.
16 NOVEMBRE - Martedì -PECHINO. Prima colazione in
hotel. Intera giornata dedicata alla visita dell città con guida in
italiano si visiteranno:la Piazza Tien An Men, la Citta Proibita,
la Residenza degli Imperatori ed il Tempio del Cielo.Pranzo in
ristorante.Nel pomeriggio si visiterà il Palazzo d’Estate, resi-
denza estiva degli Imperatori.Banchetto cinese con anatra alla
Pechinese. Pernottamento.
17 NOVEMBRE - Mercoledì - P E C H I N O. Prima colazione
in hotel. Intera giornata in escursione alla Grande Muraglia.
Pranzo in ristorante. Nel pomeriggio visita alle Tombe dei
Ming e alla Via Sacra.Rientro in hotel. Cena e spettacolo
teatrale. Eventuale visita all’Accademia di M.T.C.
18 NOVEMBRE - Giovedì - PECHINO / TOKIO. Prima
colazione in hotel. Mattinata a disposizione per acquisti.
Pranzo. Nel primo pomeriggio trasferimento in aeroporto e
partenza con volo di linea Japan Airlines JL 782 alle ore 15.05.
Cena a bordo ed arrivo a Tokio alle ore 20.00. Trasferimento
in hotel. Pernottamento.
19 NOVEMBRE - Venerdì - T O K I O. Prima colazione in
hotel. Mattinata dedicata alla visita della città con guida in
italiano: il Palazzo Imperiale, il Santuario Meiji, il Tempio di
Asakura. Pranzo “Nakamise Japanese Barbeque at Chinzanco
Restaurant. Pomeriggio a disposizione. Pernottamento.
20 NOVEMBRE - Sabato - TOKIO / KIOTO. Prima colazione
in hotel. In mattinata trasferimento alla stazione ferroviaria e
partenza con il treno proiettile per Kioto. Arrivo e sistemazione
36
in hotel. Pranzo. Pomeriggio libero per effettuare la registrazio-
ne e al ricevimento di benvenuto alla Conferenza Mondiale di
Agopuntura per gli interessati. Pernottamento.
21 - 22 - 23 NOVEMBRE - KI O T O. Prime colazioni e cene
in hotel. Giornate dedicate ai lavori della Conferenza Mondiale
di Agopuntura per gli interessati; per gli altri sono organizzati,
previa prenotazione all’atto dell’iscrizione al viaggio le se-
guenti visite ed escursioni: KIOTO : mezza giornata di visita
della città con guida; NARA: intera giornata di escursione con
pranzo incluso,con guida; ISOLA DELLE PERLE/TOBA:
intera giornata con pranzo incluso e guida.
24 NOVEMBRE - Mercoledì - KIOTO / OSAKA / MILANO
/ ROMA. Dopo la la colazione in hotel, trasferimento all’aero-
porto di Osaka e partenza con volo della Cathay Pacific CX 503
alle ore 10.40 con arrivo ad Hong Kong alle ore 13.50. Giro di
ultime spese ad Hong Kong e partenza con volo di linea Cathay
Pacific CX 289 alle ore 22.40. Pasti e pernottamento a bordo.
Arrivo a Francoforte alle ore 6.00.
25 NOVEMBRE - Coincidenza con voli di linea per Milano e
Roma.
Le presenti quote e supplementi sono calcolati sulla base delle
attuali tariffe aeree e con la quotazione del dollaro U.S.A.
attuale a L. 1400. Pertanto le quote verranno aggiornate in più
o in meno a 20 giorni dalla partenza.
La quota comprende: tutti i viaggi aerei con voli di linea delle
migliori compagnie aeree, in classe turistica e con la franchigia
bagaglio di 20 Kg. La sistemazione in hotel centrali di 1a
categoria in Giappone e di 1a superiore e lusso in Cina in
camere doppie con servizi privati. Trattamento di pensione
completa, banchetto e spettacolo in Cina e trattamento di
mezza pensione in Giappone. Tutti i trasferimenti dagli aero-
porti agli hotels e viceversa con autobus riservati. I trasferi-
menti in treno in 1a classe da Hong Kong a Canton e in treno
proiettile da Tokio a Kioto. Le guide in italiano durante le visite
ed escursioni in Cina e a Tokio. La copertura assicurativa sul
bagaglio e sanitaria. La borsa da viaggio. Un nostro accompa-
gnatore per tutto il viaggio.
La quota non comprende: Le tasse d’imbarco in partenza dagli
aeroporti internazionali. Le bevande ai pasti. Le mance negli
hotels, alle guide e autisti ecc. Le visite ed escursioni facolta-
tive: Kioto 1/2 giornata visita della città: L.75.000 NARA:
Giornata intera compreso il pranzo L. 170.000. Isola delle
Perle/Toba L.300.000
informazioni pagliarini viaggi e
turismo tel. 0733-775200
Cina e Giappone
III Congresso Mondiale di Agopuntura
del W.F.A.S.
12-25 novembre 1993
Roma - Hong Kong - Canton - Pechino - Tokio - Kioto

quota di partecipazione individuale £ 4.990.000

supplemento camera singola £ 1.050.000

informazioni: pagliarini viaggi e turismo tel. 0733-775200 fax 0733-813957

vedi il programma completo di tutto il viaggio per congressisti ed accompagnatori a pagina 36

37
 Il ruolo dell’agopuntura tradizionale cinese
nell’ambito di una sezione di terapia antalgica
L.Venturi*, F.Cellai*, G U.Barretta**, P.Poli*
Riassunto
È stato condotto uno studio su 149 pazienti inqua-
drati e trattati secondo i canoni dell’agopuntura
tradizionale cinese. I risultati sono stati confron-
tati con un altro gruppo di studio, sottoposto a
riflessoterapia agopunturistica, e con un gruppo di
controllo per verificarne l’eventuale effetto
placebo. La presenza di queste tre classi di pazien-
ti ha permesso di fare dei confronti e delle valuta-
zioni, in termini di remissione del dolore median-
te la tecnica di autovalutazione di Mc Gill e la
V.A.S. (scala visiva analogica).
Un accurato inquadramento secondo le regole
della semeiotica e diagnostica della medicina
energetica cinese ha permesso di stabilire
l’insiemistica di punti da utilizzare nel singolo
paziente avviato all’agopuntura.
La metodica terapeutica si è avvalsa della scelta di
punti locali e di comando a distanza ad azione
sistemica generale, applicando, secondo i casi e la
specifica patologia, ai punti dolorosi l’elettro-
stimolazione a frequenza modulata 5-8/70Hz ad
intensità variabile da soggetto a soggetto e della
durata di circa 20 minuti, talora associando la
coppettazione e la moxibustione, con il ricorso di
coni di Artemisia vulgaris applicati direttamente
sull’ago .
Sono state trattate le seguenti patologie: cefalee,
cervico-brachialgie, dorsalgie, lombalgie,
sciatiche, sacralgie, gonalgie.
Si trattava anche in questi casi di pazienti che già,
in linea di massima, da vari anni presentavano
problemi ortopedici o reumatologici di varia natu-
ra, per cui si è ritenuto opportuno inquadrarli dal
punto di vista sintomatologico.
Da questa ricerca è emerso che il 65 % di successi
* Sezione Terapia Antalgica II Servizio Anestesia e
Rianimazione - Pisa
** Scuola Italiana di Medicina Cinese - Bologna
36
ed il 23 % di miglioramenti della casistica sotto-
posta ad agopuntura tradizionale cinese dimostra-
no l’indiscussa affidabilità e validità di questa
metodica terapeutica e la sua giusta collocazione
accanto agli altri presidi nella terapia del dolore
Metodica
Nella terapia del dolore in tutte le sue forme,
l’agopuntura, pur non risolvendo certe alterazioni
anatomiche, trova la sua giusta collocazione come
metodica antalgica per la sua azione locale
decontratturante, antinfiammatoria, sul
microcircolo locale e di riequilibrio psichico.
Un’accurata valutazione secondo i canoni della
medicina energetica cinese che, al di là del suo
aspetto filosofico che pur va saputo interpretare,
con la sua anatomofisiologia, patologia e
semeiotica accurata, permette di stabilire
l’insiemistica di punti da utilizzare nel singolo
paziente avviato all’agopuntura. Infatti, la
sintomatologia algica che induce i pazienti a ri-
volgersi alla nostra struttura è spesso
l’epifenomeno di una situazione globale che inve-
ste l’organismo; ne consegue che lo specifico
trattamento deve tener conto del riequilibrio
energetico generale, condizione basilare di ogni
trattamento, ed essenziale per un buon successo
terapeutico.
La metodica terapeutica si avvale della scelta di
punti locali e di comando a distanza ad azione
sistemica generale, applicando, secondo i casi e la
specifica patologia, ai punti dolorosi l’elettro-
stimolazione a frequenza modulata 5-8/70Hz ad
intensità variabile da soggetto a soggetto e della
durata di circa 20 minuti, talora associando la
coppettazione e la moxibustione, con il ricorso di
coni di Artemisia vulgaris applicati direttamente
sull’ago ed accesi soprattutto nelle sindromi
algiche e/o croniche dove il quadro artrosico e la
sintomatologia dolorosa vengono accentuati dal-
l’esposizione ad energie cosmopatogene quali il
freddo e l’umidità.
Riguardo all’elettrostimolazione abbiamo utiliz-
zato un’onda caratteristica quadra bidirezionale
asimmetrica con semionda quadra positiva e pic-
co negativo. Per la frequenza si è visto che quella
lenta di 1-7 Hz induce un’azione a distanza,
un’ipoalgesia progressiva meno rapida e di breve
durata, quella rapida esercita un’azione locale con
controllo del dolore rapido e più duraturo.
A riguardo ci sono numerosi studi e le esperienze
dei vari autori si possono così riassumere:
1. Thong utilizza frequenze > 70Hz
2. Procacci e Coll. 50Hz sui punti dolorosi; 5-7 Hz
a distanza;
3. Hyodo e Kitode 1-3 Hz per indurre analgesia;
30-60 Hz nelle riabilitazioni dopo paralisi; 240 Hz
nel trattamento del dolore acuto.
Noi abbiamo utilizzato una frequenza modulata,
con alternanza di treni di impulsi a frequenza
diversa, della durata di 8 secondi circa, in quanto
ha il pregio di un minore adattamento delle fibre
nervose alla stimolazione elettrica, con la possibi-
lità di usare contemporaneamente due diverse
frequenze terapeuticamente valide.
La bassa frequenza produce un’analgesia pro-
gressiva e diffusa che interessa territori distanti
dalla sede di applicazione ed invoca la liberazione
di endorfine ed encefaline.
La frequenza rapida ha un effetto più veloce nella
comparsa dell’analgesia con interessamento del
metamero di stimolazione con un meccanismo
inibitorio segmentario.
Frequenza di trattamenti
In tutti i pazienti è stata praticata la stessa condotta
terapeutica che, pur con le dovute eccezioni, con-
siste nell’iniziare con due sedute settimanali le
prime due settimane, quindi sedute settimanali
per altre tre settimane, quindicinali e così via,
distanziando sempre le sedute, in base all’evolu-
zione della malattia ed alla risposta terapeutica.
– due sedute settimanali per 2 settimane
– una seduta settimanale per 3 settimane
– una seduta quindicinale per 1 mese
– sedute mensili di richiamo
Un ciclo con agopuntura comprende in via gene-
rale circa 10 sedute, cui seguono delle sedute di
mantenimento o di prevenzione delle recidive.
Casistica
In questo lavoro abbiamo affrontato il confronto
con la riflessoterapia agopunturistica e con l’ago-
puntura placebo per dare maggiore obiettività ai
risultati ottenuti, effetuando lo studio su circa 200
casi suddivisi:
– 149 con T.C.A.;
– 25 con P.A.;
– 25 con L.T.A.
Valutazione della risposta terapeutica
La presenza di queste tre clasi di pazienti sottopo-
sti allo studio permette di fare dei confronti e delle
valutazioni, in base alla risposta antalgica della
T.C.A. o della P.A. o del L.T.A.
L’efficacia della terapia, in termini di remissione
del dolore, viene effettuata periodicamente grazie
alla stima del dolore mediante la tecnica di
autovalutazione di Mc Gill ed il V.A.S. (scala
visiva analogica) e dell’inabilità funzionale, te-
nendo conto delle limitazioni di movimento e
della forza muscolare, con un diario di autoverifica
che viene richiesto ad ogni seduta di agopuntura.
Questo serve per valutare l’efficacia del tratta-
mento sia per una eventuale modifica
nell’insiemistica dei punti in esame nel singolo
paziente, sia per ricorrere, nei casi in cui dopo le
prime 6 sedute abbiamo ottenuto solo un leggero
miglioramento, all’associazione di altre terapie o,
nei casi di insuccesso, per avviare il paziente ad
altre formule terapeutiche.
Si tratta anche in questi casi di pazienti che già, in
linea di massima, da vari anni presentavano pro-
blemi ortopedici o reumatologici di varia natura,
per cui si è ritenuto opportuno inquadrarli dal
punto di vista sintomatologico.
Valutazione clinica
I risultati, in termini sintomatologici, a fine tratta-
mento vengono così suddivisi:
– Successi: in caso di completa remissione della
sintomatologia clinica soggettiva con recupero
funzionale senza ricorso al trattamento
farmacologico.
– Miglioramenti: quando si è ottenuto un deciso
miglioramento del quadro algico e notevole ripre-
sa funzionale, saltuarie ricadute di intensità e
durata decisamente ridotte, subito controllate da
una ripresa della terapia, e/o ricorrendo saltuaria-
mente ai farmaci.
– Insuccessi: nel caso in cui dopo le prime sedute
il paziente non abbia tratto alcun beneficio, per cui
viene avviato ad altre formule terapeutiche.
Il 65% di successi ed il 23% di miglioramenti
della casistica sottoposta ad agopuntura tradizio-
nale cinese dimostrano l’indiscussa affidabilità e
validità di questa metodica, riconoscendone la
giusta collocazione accanto agli altri presidi della
terapia del dolore.
Bibliografia
– Chen G. S.: “ Therapeutic effect of acupuncture
37
for chronic pain”. Am J. of Chim. Med., 5, 45,1977.
– Chaitow L.: “The acupuncture treatment of
pain” University Press, Oxford, 1976.
– Coan R.: “ The acupuncture treatment of low-
back pain: a randomized controlled study”. Am J.
of Chin. Med., 2,181, 1980.
– Lee P. K.: “Treatment of chronic pain with
acupuncture”. J.A.M.A., 232, 1133, 1977.
– Mrejen D.: “ L’acupuncture en rheumatologie”.
Maloine S. A. Editeur, Paris, 1979.
– Sjolund B.: Terenius L., Eriksson M.: “ Increased
cerebrospinal fluid levels of endorphines after
electoacupuncture”.
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– Nguyen Van Nghi, Ulderigo Lanza, Mai Van
Dong: “Teoria e pratica della analgesia con ago-
puntura”. Alzani s.a.s. editrice, Pinerolo (To),
1975.
– J.C. Darras : “Le reumoartropatie curate con
l’agopuntura”. Pluridimensione editrice, Bolo-
38
gna, 1985.
– Nguyen Van Nghi: “ Pathogenie et pathologie
energetiques en medicine chinoise”. Edition Don
Bosco, Marseille, 1971.
– Lee Cheng-Wei: “ The manual of China’s current
acupuncture therapy”. Medicine & Health
publishing Co., Hong Kong, 1981.
– “The treatment of 100 common diseases by new
acupuncture”. Medicine & Health Publishing Co.,
Hong Kong, Third edition 1984.
– Ulderigo Lanza: “Elettrostimolazione
agopunturale e transcutanea”. Studio editoriale
Espansione, Luserna S.G. - Torino, 1984
– A.E Reading : “Metodi per la valutazione del
dolore in soggetti che ne sono affetti. Il dolore vol.
1. P.Wall and R.Mezack, Verducci Editore, 1990.
– R. Melzack: “The McGill Pain Questionnaire:
Major properties and scoring methods”. Pain 1,
277-299,1975.
 ginnastica medica cinese
Postura, respirazione ed attività mentale
per l’esecuzione degli “esercizi della quiete” jing gong
Lucio Sotte *
Iniziamo con questo numero della Rivista
Italiana di Medicina Tradizionale Cinese
una nuova rubrica dedicata alla ginnastica
medica cinese.
Chiunque abbia avuto l’occasione di visi-
tare la Cina ha potuto verificare come
l’uso della ginnastica medica sia una real-
tà popolare: nelle prime ore del mattino le
strade, i parchi, i giardini, i cortili sono
affollati da cinesi giovani ed anziani che
praticano esercizi terapeutici allo scopo di
mantenere o ritrovare la buona salute.
Questa ginnastica medica ha la sua origine
agli albori della civilizzazione cinese, ma è
stata sempre più diffusa e valorizzata dal
secondo dopoguerra ad oggi.
Abbiamo intenzione di affrontare questo
complesso argomento con un criterio di-
dattico e pratico: fornendo cioè i principi
per potersi introdurre prima agli esercizi
statici o “esercizi della quiete” e poi agli
esercizi dinamici o “esercizi in movimen-
to”.
È nostra intenzione condurre gradualmen-
te il lettore alla pratica del qi gong e del tai
ji quan per un proficuo uso preventivo e
terapeutico personale e dei propri pazien-
ti.
POSTURA, RESPIRAZIONE ED ATTIVITÀ
MENTALE “ESERCIZI DELLA QUIETE” JING
GONG
Avvertenze preliminari
Per la pratica degli “esercizi della quiete” occorre
rispettare alcuni principi basilari: il vestiario deve
* direttore scientifico della Rivista Italiana di Medicina
Tradizionale Cinese, Scuola Italiana di Medicina Cinese,
Gruppo di Studio “Società e Saliute”
essere pratico e sportivo (è consigliabile una tuta
senza elastici), il collo deve essere libero da allac-
ciature strette (bottoni, cravatta), come la vita
(bottoni, cintura), le calzature debbono essere
prive di tacchi, larghe a sufficienza perché tutte le
dita del piede possano essere mosse senza alcun
ostacolo, spesso è consigliabile slacciarle o allac-
ciarle con i lacci molto detesi.
Intestino e vescica debbono essere vuotati prima
dell’inizio degli esercizi ed è necessario essere a
digiuno o, comunque, aver effettuato un pasto
molto leggero.
L’atteggiamento fisico e psichico deve essere
naturale, libero da ogni tipo di costrizione, quieto,
calmo, disteso, per ottenere la morbidezza ed il
rilassamento necessari alla buona esecuzione del-
le varie sequenze.
Postura
È necessario, prima di iniziare un qualsiasi eserci-
zio di ginnastica medica, partire da una postura
adatta: la corretta posizione del corpo permette
un’efficace esecuzione delle varie sequenze che
viene invece ostacolata da atteggiamenti sbagliati
che impediscono una buona circolazione di ener-
gia e sangue. La regola generale da osservare è
quella di mantenere un’adeguata tensione musco-
lare, pur se in uno stato di generale rilassamento.
Le posture principali sono tre, ognuna di queste
comprende altre sottoposture:
1.postura distesa
1.1.supina
1.2.sul fianco
2.postura seduta
1.1.sullo sgabello “semplice”
2.2.a terra a “gambe incrociate”
2.3 a terra a “fiore di loto”
2.4.a terra con “schiena appoggiata”
3.postura eretta
3.1.naturale “tenendo il pallone”
3.2.“spingendo il pallone”
39
3.3.“afferrando il pallone”.
Postura distesa
Le variazioni di questa postura sono numerose: le
più utilizzate sono quella “supina” e quella “sul
fianco”.
Postura distesa supina
Distesi su un materassino rigido con un sottile
cuscino sotto il collo e la prima porzione del dorso
e delle spalle, braccia distese ai fianchi, spalle,
gomiti e polsi rilasciati, dita leggermente flesse ed
appoggiate a terra (figura 1), oppure mani unite
con le dita intrecciate fra loro ed appoggiate sul
basso addome (figura 2). Gambe e piedi distesi ed
appoggiati l’uno contro l’altro oppure gambe leg-
germente divaricate o, ancora, un piede appoggia-
to con il tendine di Achille sopra la caviglia
dell’altro (figura 3).
riormente, (le gambe possono essere anche flesse
entrambe, con quella superiore appoggiata sulla
sottostante) braccio sinistro disteso sul fianco
sinistro, leggermente flesso, con le mani appog-
giate sulla radice della coscia. Bocca chiusa, pal-
pebre socchiuse, sguardo fisso nel vuoto 1.5-2 m
in avanti in linea con la punta delle dita dei piedi
(figura 4).
Postura seduta
Anche in questo caso si distinguono diverse pos-
sibili posizioni, differenziate anche in base al fatto
di stare seduti su una sedia, uno sgabello, sul letto
o a terra. È buona norma utilizzare sempre un
cuscino soffice, ma compatto, per favorire il
confort.
Postura seduta sullo sgabello “semplice”
In questa postura si utilizza una seggiola, uno
sgabello o il bordo del letto; è consigliabile
utilizzare un cuscino, come già accennato, per
favorire il confort.
Seduti, tronco eretto e diritto, capo eretto come se
fosse sospeso (mantenendo uno stato di rilassa-
mento generale, a partire dal cuoio capelluto).
Spalle distese (o come abbandonate), braccia ab-
bandonate, con i gomiti leggermente flessi e le
mani appoggiate con il palmo sulle coscie (figura
5), oppure mano sinistra ppoggiata tra regione
inguinale sinistra e basso addome e mano destra
che afferra leggermente la sinistra, entrambe con

In quest’ultimo caso è bene cambiare la posizio-

ne dei piedi durante l’esecuzione delle sequenze.
Bocca chiusa, ma non serrata, palpebre socchiuse,
sguardo fisso nel vuoto 1.5 - 2 m. verso l’alto, sulla
verticale della punta delle dita dei piedi.
Postura distesa sul fianco
Distesi su un fianco (generalmente il destro) che
permette l’appoggio del fegato e riduce la pressio-
ne sul cuore (in caso di patologie di organi interni
toracici o addominali, scegliere il lato sano), testa
appoggiata su un cuscino di altezza adeguata,
braccio destro (se si giace sul fianco destro) flesso
al gomito e mano appoggiata sul cuscino, col
palmo rivolto in alto e le dita flesse (ad un pugno
di distanza), gamba destra distesa e sinistra leg-
germente flessa ed appoggiata sulla destra a livel-
lo del ginocchio, con il piede sinistro posto poste-

40
il palmo rivolto in basso (figura 6). Gambe piegate
(con un angolo di circa 100° tra tronco e coscie),
ginocchia flesse e divaricate in maniera tale che i
piedi siano distanziati di una larghezza uguale a
quella delle spalle. Occhi semichiusi, bocca chiu-
sa, punta della lingua leggermente appoggiata tra
gli incisivi (inferiori).
Postura seduta a terra a “gambe incrociate” o a
“fiore di loto”
La postura seduta a terra si distingue in due forme:
quella “a gambe incrociate” semplice e quella a
gambe incrociate a “fiore di loto”.
“A gambe incrociate” semplice: seduti a terra,
sopra un materassino o sopra un letto, gambe
incrociate (con la sinistra o la destra al di sopra)
piedi appoggiati sotto le ginocchia e coscie
controlaterali. Capo, spalle, braccia e tronco come
nella postura seduta sullo sgabello o “semplice”.
Una mano afferra l’altra sofficemente ed entram-
be si appoggiano tra le gambe ed il basso addome
(figura 7).
“A fiore di loto”: seduti a terra, sopra un materas-
sino o sopra un letto, gambe incrociate (la sinistra
sopra la destra o viceversa) con un piede appog-
giato con la punta rivolta in alto sopra la coscia
controlaterale. Se il piede destro è appoggiato
sulla coscia sinistra, quello sinistro deve essere
appoggiato con l’alluce teso e la punta in alto
sopra il ginocchio destro. Tutto il resto è analogo
alla postura precedente (figura 8).
Postura seduta a terra con “la schiena appoggia-
ta”
La differenza tra questa postura e le precedenti
consiste nell’aumento dell’angolo tra tronco e
cosce che, in questo caso, essendo il tronco più
disteso ed appoggiato posteriormente ad un
cuscinon, è di circa 120°-140°. Capo appoggiato
al cuscino come il tronco, gambe incrociate come
nelle altre posizioni sedute o distese come nella
postura supina.
La postura semi distesa “con schiena appoggiata”
è una via di mezzo tra la postura supina e quella
seduta, è adatta a soggetti debilitati o in convale-
scenza: richiede un po’ più sforzo della postura
supina, ma è meno impegnativa di quella seduta
(figure 9-10).
41
 Postura eretta “spingendo il pallone”
Stessa posizione precedente; portare le mani da-
vanti al basso addome, distanziate leggermente
fra loro e spingere con il palmo, le dita estese e
leggermente flesse, un grande pallone immagina-
rio dentro l’acqua immaginaria. Le mani debbono
trovarsi tra ombelico e regione inguinale: ognuno
deve trovare l’altezza giusta in quella regione
(figura 12).

Postura eretta
Postura eretta naturale “tenendo il pallone”
In piedi naturalmente, gambe leggermente divari-
cate, piedi distanziati di una larghezza equivalen-
te a quella delle spalle, con le punte allineate e
rivolte leggermente all’interno in modo tale da
distribuire il peso corporeo, talloni semisollevati, Postura eretta “afferrando il pallone”
così da appoggiare il peso maggiormente in avan- Stessa posizione della postura naturale; portare le
ti. Atteggiarsi a “pino saldamente radicato al mani in alto ed in avanti, separate tra loro di circa
suolo” assumendo una posizione “semiseduta”, 30-40 centimetri, come se si stesse afferrando un
flettendo leggermente le ginocchia e centrando il “immaginario” grosso tronco di albero, con il
peso nell’area lombare e delle anche. Tronco palmo rivolto all’interno, le dita separate e legger-
eretto, diritto, evitando e correggendo gli atteg- mente flesse, come ad afferrare “una palla”. Il
giamenti cifotici e lordotici, stomaco trattenuto livello delle mani è più alto che nella posizione
all’interno, lombi rilasciati e spalle rilasciate, precedente; questa postura richiede una maggiore
braccia abbandonate ai fianchi con le “ascelle tensione muscolare alle braccia (figura 13).
aperte”, gomiti semiflessi e mani distese, con il
palmo rivolto all’interno, come se si dovesse
afferrare un grande pallone, testa “appesa”, occhi
semiaperti, sguardo fisso “senza guardare” in
avanti, bocca chiusa o semichiusa, punta linguale
a toccare gli incisivi inferiori. Inghiottire la saliva
in eccesso (figura 11).

Consigli generali ed avvertenze per la scelta e

l’uso delle posture
La postura più consigliabile per l’esecuzione de-
gli esercizi di ginnastica medica è quella eretta,
che permette di ottenere i risultati migliori in
quanto connette più strettamente la triade “cielo -

42
uomo - terra” e dunque l’uomo “microcosmo” con
l’ambiente esterno “macrocosmo”. La postura
distesa e quella seduta possono essere utilizzate
soprattutto per imparare i movimenti respiratori o
in caso di convalescenza, di malattie, di stato di
debilitazione; sia la postura seduta che quella
distesa sono poco consigliabili per essere per
esercizi prolungati per non correre il rischio di
addormentarsi (gli esercizi con postura distesa
possono d’altronde essere utilizzati proprio per
rilasciarsi alla sera appena coricati e prima di
addormentarsi).
Ricordo che per ottenere i migliori risultati è bene
educarsi lentamente, ma costantemente, all’equi-
librio posturale che deve essere mantenuto senza
tensione e sforzo, cercando di trasferire il peso
gravitario “morbidamente”.
Alcuni aspetti dell’applicazione della postura eretta
vanno sottolineati: in primo luogo occorre avere
la sensazione di “testa sospesa” e la colonna
diritta, in modo che accada una sorta di allinea-
mento tra “testa” e “coda” (cioè capo e coccige).
L’assetto della colonna è il cardine per il rilassa-
mento e la distensione della regione lombare e per
la promozione dell’assimilazione dell’energia
celeste “tian qi” attraverso l’estremità cefalica e
dell’energia terrestre attraverso i piedi. Altre av-
vertenze sono quelle di mantenere i piedi paralleli
e le ginocchia flesse, come se si fosse a cavallo;
occorre inoltre ricordare che le braccia debbono
essere “appese alle spalle”, lasciando l’ascella
vuota.
43
 Ginnastica medica per le cefalee e le patologie della
regione cervicale
Lucio Sotte *
Ginnastica medica per le cefalee e le patologie
della regione cervicale
Questi esercizi sono adatti a trattare le patologie
cefaliche e cervicali di natura esogena (forme
reumatiche da attacco del freddo, del vento o
dell’umidità) o di natura endogena (tensione
cervicale da stress, cervicoartrosi, spondilosi
cervicale).
Le manovre vanno effettuate in piedi; il loro scopo
è quello di rilassare la regione cervicale e disten-
derla posteriormente dal momento che le varie
attività lavorative e lo stress tendono a far contrar-
re il collo ed a promuovere un’errata posizione del
capo, spesso troppo avanzata.
1. “dire di si”
* Scuola Italiana di Medicina Cinese
Gruppo di Studio “Società e Salute”
44
Tronco eretto e diritto, collo disteso il più poste-
riormente possibile, mani appoggiate ai fianchi e
gambe divaricate in maniera tale che i piedi siano
distanziati di una larghezza equivalente a quella
delle spalle (posizione di riposo).
Inalare profondamente e iperestendere il collo
all’indietro, ritornare alla posizione originale ed
esalare.
Ripetere 10-20 volte.
2. “cercando il mare”
“Posizione di riposo”.
Inalare profondamente ed iperestendere il collo in
avanti ed a sinistra mantenendo lo sguardo fisso
verso un punto immaginario che si trova sul
pavimento circa 2 metri più avanti ed a sinistra;
ritornare alla posizione originale ed esalare. Ese-
guire lo stesso esercizio dalla parte destra.
Ripetere per 10-20 volte.

3. “il rinoceronte osserva la luna”

5. “il fantasma sguaina la spada”

Seduti su uno sgabello con le gambe leggermente

divaricate, gli avambracci appoggiati sulle gam-
be, le dita delle mani intrecciate tra loro ed il
palmo rivolto verso l’alto.
Ruotare la testa ed il tronco a sinistra, successiva-
mente iperestendere la testa all’indietro, abbas-
sando la spalla destra e sollevando la sinistra,
inalare durante l’esecuzione di questo movimen-
to; ritornare alla posizione originale ed esalare.
Ripetere lo stesso esercizio dalla parte destra,
eseguire entrambe le sequenze 10-20 volte.

4. “il passerotto impara a volare”

Posizione eretta, piedi divaricati di una distanza
equivalente a quella delle spalle, braccia distese ai
lati del tronco, attenzione al coordinamento collo-
braccia durante questo esercizio.
Inalando, estendere il collo in avanti ed a sinistra
e, contemporaneamente, flettere leggermente i
gomiti, girare il palmo delle mani verso l’indietro
e spingere le braccia e le mani indietro ed in basso;
mentre si sollevano leggermente le spalle, ritorna-
re alla posizione originale ed esalare. Ripetere lo
stesso esercizio dall’altra parte. In posizione eretta, piedi divaricati di una distanza
Eseguire entrambe le sequenze per 10-20 volte. equivalente a quella delle spalle, mani appoggiate
ai fianchi. Inalando, portare il braccio sinistro con
il dorso appoggiato verso la schiena e sollevarlo
diagonalmente in alto il più possibile, stringere il
pugno sinistro, lasciare poi la presa, sollevare la

45
mano destra fino alla testa, afferrarla posterior-
mente e spingerla in avanti ed a sinistra, estendere
il collo e fissare lo sguardo in avanti ed a sinistra;
ritornare con il collo alla posizione originale,
estendere la mano destra a destra, estendere il
gomito, stringere il pugno e le dita, ritornare alla
posizione originale ed esalare. Ripetere lo stesso
esercizio dall’altra parte.
Eseguire entrambe le sequenze per 10-20 volte.

6. “osservare l’orizzonte circolare”

In piedi nella posizione di riposo, ruotare il collo

prima in senso orario e poi antiorario.
Ripetere per 10-20 volte.

46
journal of traditional chinese medicine

vol. 12 – n. 3 settembre 1992

47
 osservazioni cliniche
Studi clinici e sperimentali nel trattamento
dell’iperlipemia diabetica con tong yu ling
Zhu Liangzheng, Wang Shousheng, Xu Rongjuan, Zhuog Jiabao *
Liu Yongyu, Mao Liang **
72 pazienti con diabete mellito (70 casi non insulino
dipendenti) sono stati trattati con D860 secondo
routine. Dopo un mese i casi con persistente
iperlipemia e iperglicemia sono stati divisi in 3
gruppi: il gruppo A trattato con D860 e tong yu
ling (TYL), il gruppo B trattato con il solo D860
e il gruppo C, comprendente casi di sola iperlipemia
persistente, trattato solamente con TYL.
È risultato che, dei 50 casi dei gruppi A e C, 26
sono marcatamente migliorati, 14 sono migliorati
e per 10 casi il trattamento è stato inefficace.
L’effetto antiiperlipidemico è stato pronunciato
nel gruppo A, dove la colesterolemia, la
lipoproteinemia e la trigliceridemia sono notevol-
mente diminuite, l’effetto è stato meno pronun-
ciato nel gruppo C e insignificante nel gruppo B.
Esperimenti su topi diabetici non-insulino dipen-
denti hanno dimostrato che il TYL è stato
marcatamente efficace nel trattare l’iperlipidemia.
Dati clinici
Sono stati studiati 72 pazienti (28 di sesso maschi-
le e 44 di sesso femminile) di età compresa fra 32
e 80 anni, con una media di 52 anni. Alcuni
pazienti presentavano delle complicanze: in 11
casi coronaropatia, in 18 ipertensione, in 4 obesi-
tà, in 9 colelitiasi, in 3 sequele apoplettiche, in 6
infezione urinaria e in 5 bronchite cronica.
Tutti i pazienti sono stati diagnosticati come
diabetici con riferimento ai criteri diagnostici
dell’OMS, (70 casi di diabete non-insulino dipen-
dente e 2 casi di diabete insulino-dipendente).
Molti pazienti erano anziani. Secondo i parametri
di questo ospedale si fa diagnosi di iperlipidemia
se il colesterolo è maggiore di 230 mg%, i
* Endocrine Department, Longhua Hospital of Shanghai
College of TCM
** Section of Research on Treatment
Principles and Methods, Shanghai College of TCM
48
trigliceridi di 120 mg% o la ß-lipoproteinemia è
maggiore di 610 mg% . Tutti i pazienti avevano
una o più valori patologici.
Secondo la MTC i pazienti sono stati divisi in due
tipi: secchezza-calore con stasi di sangue (DHBS)
da deficit dello yin (53 casi) e secchezza-calore
con stagnazione di catarri (DHPS) da deficit dello
yin (19 casi). I sintomi clinici principali osservati
sono stati: bocca secca, sete, lingua rossa con
fissurazioni, scarsa salivazione, induito assente,
polso fine e rapido. I casi del tipo-DHBS presen-
tavano cefalea, dolore o formicolio alle gambe,
dismenorrea, colorito terreo o ecchimosi sul vol-
to, lingua violacea o vene sublinguali ectasiche e
polso ruvido. I casi del tipo-DHPS presentavano
obesità, vertigini, oppressione toracica, nausea,
formicolio alle gambe, induito linguale grasso,
polso scivoloso e teso.
Materiali e metodi del trattamento
I 72 pazienti diabetici con iperlipidemia sono stati
trattati inizialmente con D860 in tavolette (un
ipoglicemizzante convenzionale) di 0.5 g per tre
volte al giorno. Dopo un mese sono stati control-
lati il colesterolo, la glicemia, i trigliceridi e le B-
lipoproteine. 61 casi con iperlipidemia e
iperglicemia sono stati suddivisi in 2 gruppi: A di
39 casi e B di 22.
Ai pazienti del gruppo A è stato somministrato il
TYL insieme al D860, mentre quelli del gruppo B
hanno continuato il trattamento solo con il D860.
11 casi con glicemia normale, ma caratterizzati da
iperlipidemia, hanno formato il gruppo C ed an-
ch’essi hanno ricevuto il TYL. Sono stati esclusi
dallo studio quei casi che dopo un mese di tratta-
mento con D960 avevano normalizzato sia la
glicemia che l’assetto lipidico.
Riguardo alla preparazione delle tavolette sono
state miscelate in proporzione di 3:2:5 radix et
rhizoma Rhei, semen Persicae e Hirudo, tostate a
fuoco lento, macinate fino ad ottenerne una polve-
re e quindi pressate in tavolette. I pazienti hanno
preso 5 tavolette (ciascuna tavoletta contiene 0.3
g di medicina fresca) per tre volte al giorno.
Durante il trattamento non è stato usato nessun
ipoglicemizzante, ma solo alcuni decotti di MTC
in base ai differenti sintomi. In generale i pazienti
con secchezza-calore da deficit dello yin hanno
assunto decotti per sostenere il qi, nutrire lo yin e
purificare il calore.
Per esempio, casi con sintomi come stanchezza,
svogliatezza, mancanza di voglia di parlare dovuti
ad un deficit di qi possono prendere un decotto a
base di radix Astragali seu hedysari, radix
Pseudostellariae e rhizoma Polygonati.
Un decotto a base di radix Rehmanmae, herba
Dendrobii, radix Adenophorae e radix
Trichosanthis è solitamente utilizzato nei casi di
deficit dello yin con sintomi come lingua rossa,
salivazione scarsa, sete o mancanza di induito
linguale.
Un decotto di rhizoma Coptidis, rhizoma
Anemarrhenae e Gipsum fibrosum può essere
usato nei casi di grave calore allo stomaco con
manifestazioni quali bocca secca, gusto amaro,
bulimia e anoressia; un decotto contenente fructus
Lycii, fructus Ligustri lucidi, herba Ecliptae e
fructus Corni è di solito usato nei casi di deficit di
fegato e di rene con sintomi come vertigini, mal di
schiena e poliuria. Per i casi di tipo-DHPS sono
state scelte le seguenti erbe: pericarpium Citri
reticulatae, rhizoma Pinelliae e rhizoma
Atractylodis macrocephalae. A questo decotto è
stato aggiunto radix Scutellariae, rhizoma Coptidis,
cortex Magnoliae officinalis se l’induito linguale
era giallo e spesso.
La dose di TYL potrebbe essere aumentata a 6-8
tavolette per volta nei casi del tipo-DHBS.
Durante il trattamento, i pazienti sono stati visti
Tabella 1. Paragone tra i lipidi del sangue e la glicemia prima e dopo il trattamento nei tre gruppi
Gruppi Gruppo A
(39 casi)
Colesterolo 236.5 - 186.3
(mg/dl) 50.2 ± 7.7***
Trigliceridi 15.5 - 149.0
(mg/dl) 66.6 ±24.6*
ß - lipoproteine 660.6 - 497.8
(mg/dl) 162.8 ±38.2***
220.8 - 185.0
Glucosio (mg/dl) 35.8 ±13.0
ogni 15 giorni e dopo tre mesi sono stati ricontrollati
la glicemia, il colesterolo, i trigliceridi e la B-
lipoproteina.
Analisi degli effetti terapeutici
Criteri di valutazione degli effetti terapeutici: si è
ottenuto un marcato miglioramento quando uno o
due dei valori elevati dell’assetto lipidico sono
rien trati nella norma; miglioramento con il ritor-
no alla norma di uno dei due valori lipidici elevati;
il trattamento è stato definito inefficace nei casi in
cui i valori lipidemici non sono mutati o sono
peggiorati. Dei 50 casi trattati con TYL nei gruppi
A e B, 26 (52%) hanno ottenuto un marcato
miglioramento, 14 (28%) miglioramento e 10
(20%) nessun miglioramento; nel 80% si è avuto
un miglioramento. Nella tabella 1 sono esposti i
valori dell’assetto lipidico e della glicemia prima
e dopo il trattamento. La tabella 1 mostra che si è
ottenuto un risultato marcatamente significativo
nel gruppo A. Nel gruppo B non si è ottenuto
nessun effetto significativo sui valori lipidici
mediante il farmaco ipoglicemizzante. Il
colesterolo ha subito un decremento insignifican-
te. Nel gruppo C si è ottenuto un decremento dei
valori lipidici, ma è stato minore rispetto a quello
del gruppo A. Nel gruppo A e nel gruppo C c’è
stata una diminuzione della glicemia (P < O.Ol),
indicando che il TYL possiede un effetto
ipoglicemico.
Studio sperimentale
Topi femmine (peso di circa 250 g) sono stati
suddivisi in modo casuale in gruppi : normale
controllo (NC), NIDDM e TYL. Ai topi del grup-
Gruppo B Gruppo C
(22 casi) (11 casi)
225.0 - 216.0 212.9 - 184.8
9.0 ±11.9 28.1 ±16.8
163.8 - 203.2 180.9 - 149.2
- 39.4 ±21.6 31.7 ± 33.7
592.3 - 605.0 568.5 - 526.1
- 12.7 ±40.4 42.4 ± 38.4
188.0 - 167.0 106.8 - 90.5
21.0 ± 17.0 16.3 ± 4.6**
49
po NC è stato dato un mangime per un totale di
3.67 cal/g; 53% carboidrati, 9% grassi, 20% pro-
teine per 12 settimane. I topi che sono stati usati
per i gruppi NIDDM e TYL sono stati trattati due
settimane prima con 25 mg/kg di streptozocin e.v.
I topi del gruppo NIDDM sono stati nutriti con
mangime ipercalorico (4.8 Cal/g) per dieci setti-
mane. Ai topi del gruppo TYL è stato dato lo
stesso mangime del gruppo NIDDM, ma miscelato
con 7.5% di TYL nelle ultime 5 settimane. Al
termine dell’esperimento sono stati controllati i
seguenti valori sierici: trigliceridi (TG), colesterolo
(Tch), lipoproteine ad alta densità (HDL-Ch) e
lipoproteine a bassa densità (VLDL-Ch).
La tabella 2 mostra che il TYL ha ridotto signifi-
cativamente la quota lipidica nei topi del gruppo
NIDDM, con un decremento medio di TG, Tch,
VLDL-Ch rispettivamente di 115.76 mg/dl, 38.57
mg/dl e 23.14 mg/dl. Inoltre il TYL potrebbe
marcatamente aumentare il HDL-Ch. In accordo
con le osservazioni cliniche il decremento più
significativo si è avuto a carico dei TG.
Tabella 2. Paragone del siero TG (mg/dl), siero Tch (mg/dl), VLDL-Ch (mg/dl)
Gruppi Gruppo NC
(9 topi)
TG serico 51.14 ± 8.95
Tch serico 63.32 ± 7.55
VLDL-Ch 10.32 ± 1.79
HDL-Ch/Tch (X10) 5.62 ± 0.62
volte al dì) in associazione con un decotto di radix
Astragali seu hedysari, rhizoma Polygonati, radix
Rehmanniae, radix Adenophorae, radix Glehniae,
herba Dendrobii, radix Trichosanthis, fructus
Lycii, fructus Ligustri lucidi, herba Ecliptae e
fructus Corni, una volta al dì. Contemporanea-
mente a questo trattamento è continuata la
somministrazione del D860. Dopo tre mesi si
sono ottenuti i seguenti valori: la glicemia
182mg%, il colesterolo 203 mg% i trigliceridi 245
mg% e le B-lipoproteine 680 mg%. Gli esami
sono stati ripetuti dopo sei mesi di trattamento con
TYL e il colesterolo è stato 167 mg%, i trigliceridi
120 mg% le B-lipoproteine 440 mg% e la glicemia
172 mg%. Tutti gli altri sintomi della paziente
sono notevolmente migliorati e in particolare si
sono risolte la stipsi e la sensazione alle dita.
50
Casi clinici
Nel luglio 1987 una donna di 51 anni affetta da
diabete mellito da tre anni è stata ricoverata nel
nostro Ospedale perché la glicemia si manteneva
sui 200 mg/dl nonostante in terapia con D860. Dai
nostri esami ematochimici è risultato quanto se-
gue: la glicemia 210 mg%, la colesterolemia 320
mg% e i trigliceridi 800 mg%. La sintomatologia
era: vertigini, astenia, sensazione di formicolio
negli occhi, vista offuscata, bocca secca e sete,
frequente nicturia, formicolio alle dita, stipsi,
lingua rossa con fissurazioni, bordi linguali
purpurei, induito bianco e sottile, scarsa
salivazione, polso fine e rapido. Questo caso di
iperlipidemia diabetica è stato inquadrato dalla
MTC come deficit combinato di qi e di yin sia di
fegato che di rene con stasi di sangue. Lo scopo del
trattamento è stato di tonificare il qi, sostenere lo
yin di fegato e rene e promuovere la circolazione
del sangue.
È stato usato il TYL in tavolette (8 tavolette per tre
Gruppo NIDDM Gruppo TYL
(11 topi) (10 topi)
190.2 ± 58.3* 74.44 ± 16.99∆∆
108.9 ± 17.02* 70.32 ± 18.95∆∆
38.03 ± 1.79* 14.89 ± 3.40∆∆
3.49 ± 0.67* 4.60 ± 0.77∆
Discussione
I pazienti diabetici presentano frequentemente
anche problemi dislipidemici e ciò rappresenta
uno dei principali fattori di rischio aterosclerosico
per essi. Gli autori hanno trattato 50 casi di diabete
con dislipidemia con il TYL, ottenendo risultati
soddisfacenti. Cinque settimane di trattamento
con TYL hanno evidenziato buoni risultati anche
nei topi con diabete NIDDM indotto con
streptozocin e con mangime ipercalorico, dimo-
strando che il TYL può ridurre significativamente
l’iperlipidemia diabetica ed in particolare i
trigliceridi. Inoltre il TYL è in grado di ridurre
anche la glicemia in molti casi. Durante il tratta-
mento con TYL non si sono verificati effetti
collaterali eccetto un aumento della frequenza
della defecazione.
La letteratura cinese indica che l’iperlipidemia ha
una correlazione positiva con la viscosità del
sangue, la stasi del sangue, e dei catarri, soprattut-
to nel diabete mellito. Le tavolette di TYL costi-
tuite dal di dang tang senza Tabanus. Di dang tang
è un decotto drastico per eliminare la stasi di
sangue, usato solitamente per trattare la sindrome
da ritenzione di sangue nel jiao inferiore. Tabanus
non è stato usato per il suo effetto sulla resistenza
dell’organismo.
Gli altri ingredienti del decotto sono Hirudo,
semen Persicae, radix e rhizoma Rhei. Hirudo è un
erba molto importante, la principale per rimuove-
re le stasi di sangue croniche; radix e rhizoma
Rhei tolgono il calore patologico, possono rimuo-
vere la stagnazione di sostanze torbide, promuo-
vono la circolazione del sangue e ne eliminano la
stasi; semen Persicae elimina la stasi di sangue
facendolo circolare. L’uso combinato delle tre
medicine rimuove le sostanze torbide e risolve la
stasi di sangue, giocando un ruolo importante nel
trattamento delle dislipidemie. Questo ruolo è più
evidente nei tipi-DHBS rispetto ai tipi-DHPS.
Nella pratica clinica il TYL si è dimostrato discre-
tamente efficace nei formicolii degli arti e della
lingua, nelle ulcere della bocca e della lingua e
nella stipsi dei pazienti biabetici; inoltre, ha alle-
viato l’oppressione toracica, le palpitazioni e la
precordialgia nei pazienti con coronaropatia ed ha
offerto un periodo relativamente lungo di benes-
sere ai pazienti con infarto cardiaco o con patolo-
gia cerebrovascolare. In questi soggetti il TYL
probabilmente ritarda la coagulazione del sangue,
ne riduce la viscosità e risolve arteriospasmo, così
che previene gli incidenti microvascolari dei pa-
zienti diabetici.Si è pensato che queste medicine
influenzino il metabolismo lipidico attraverso l’ini-
bizione della sintesi e dell’assorbimento del
colesterolo e dei trigliceridi o l’incremento della
loro decomposizione ed escrezione. Comunque
l’iperlipidemia dei diabetici ha un meccanismo
differente perché è influenzata dalla mancanza o
insufficienza dell’insulina che incrementa i lipidi
nel sangue. Gli studi clinici e sperimentali hanno
dimostrato che il TYL, mentre riduce
l’iperlipidemia, influenza il metabolismo
glucidico. In base ai dati raccolti crediamo che il
TYL migliori il metabolismo lipidico e determini
un calo della lipidemia nei diabetici, influenzando
la funzionalità insulinica o incrementando la resi-
stenza insulinica. Tuttavia, il meccanismo d’azio-
ne del TYL necessita di un ulteriore approfondi-
mento.
51
 Trattamento della cefalea tonica con agopuntura
Zhang Shixiong*
Per cefalea tonica si intende una cefalea indotta da
una persistente contrattura muscolare che si estende
dalla regione cervicale alla testa con una anomala
funzione vasomotoria arteriosa dovuta ad un pro-
lungato stato di ansia tensione e affaticamento.
Nel 1988-‘90, sulla base di uno scambio di pro-
grammi accademici con la Germania occidentale,
ho trattato 148 casi di cefalea tra i quali 93 casi
(63%) di natura tonica. I risultati del trattamento
sono stati buoni come riportato di seguito.
Materiale clinico
1. In base al sesso: i 93 casi di cefalea tonica
comprendono 64 pazienti di sesso femminile e 29
di sesso maschile. La grande disparità tra i due
sessi può essere vista come conseguenza dell’at-
tività femminile tedesca, grazie alla quale la don-
na lavora relegata ad una attività routinaria dietro
ad una scrivania. La tensione mentale e la prolun-
gata posizione curva sulla scrivania probabilmen-
te provocano uno stiramento dei muscoli del col-
lo. La vita familiare inoltre, tra bambini e gestione
della casa, può causare tensione e affaticamento
dei muscoli del collo con conseguente cefalea.
2. In rapporto all’età: 32 pazienti hanno età com-
presa tra 20-40 anni e 61 hanno un’età superiore ai
40 anni.
I pazienti sopra l’età media sono il doppio di quelli
con età inferiore ai 40 anni.
3. Durata del disturbo: in 30 casi la presenza del
disturbo è inferiore ai 10 anni, mentre in 63 casi è
superiore a tale periodo. La ragione del ritardato
trattamento è legata alla mancata conoscenza dei
fattori etiologici; infatti la terapia, se anche appli-
cata, non dà risultato.
Basi per la diagnosi
*The Third Teaching Hospital, Beijing Medical University
52
Manifestazioni cliniche
1. La cefalea è spesso preceduta da tensione ner-
vosa, affaticamento per lavoro eccessivo, disturbi
emotivi e su base metereopatica;
2. il mal di testa è persistente o si manifesta con
eccessi spasmodici;
3. la localizzazione, l’intensità e la natura della
cefalea possono variare nel tempo;
4. l’esame obiettivo rivela dolore ai punti fengchi
(20GB), tianzhu (10BL), quyuan (13SI) e zhiyang
(9GV) con punti trigger nell’area del tendine del
muscolo trapezio nella regione del collo e spalla.
Criteri per la diagnosi
La diagnosi è stabilita sulla presenza di (1) e (4),
più gli altri (2) o (3).
Metodo di trattamento
Selezione dei punti: i principali punti sono fengchi
(20GB), tianzhu (10BL) e quyuan (13SI); come
riserva possono essere aggiunti i punti sishencong
(extra6) e zhiyang (9GV).
Manipolazione: per quanto riguarda il punto
fengchi, l’ago è inserito ad una profondità di un
cun, con la punta dell’ago ci si dirige verso l’oc-
chio controlaterale e la sensazione dell’ago si
deve propagare preferenzialmente verso la fronte.
L’ago è poi sollevato al di sotto della pelle e quindi
spinto verso il basso obliquamente in direzione
della vertebra cervicale, producendo una sensa-
zione di corrente diretta verso la spalla. L’ago è
mantenuto in situ per 10 minuti.
Per quanto concerne Tianzhu, l’ago è inserito
obliquamente verso il basso, lungo la vertebra
cervicale. Quando è avvertita la sensazione del-
l’ago, si collega l’ago stesso ad un elettro-
stimolatore provocando 60-80 impulsi al minuto
per 10 minuti; si nota una contrazione dei muscoli
del collo in rapporto alla stimolazione elettrica.
Usando tale metodica, la maggior parte dei pa-
zienti guarisce con una sola applicazione.
Per gli altri è vantaggioso l’uso del punto
sishencong (6extra) infisso fino a provocare un
sanguinamento spontaneo che si deve arrestare da
solo (controindicato nei pazienti affetti da
trombocitopenia, leucemia e diabete mellito).
Zhiyang (9GV) è poi infisso manipolando l’ago in
molte direzioni fino a produrre una sensazione di
ago che si propaga nell’area circostante. La
coppettazione è abbinata all’agopuntura per 10
minuti.
Dopo la rimozione della coppetta e dell’ago, l’ap-
plicazione dell’agopuntura procede come già de-
scritto sopra infiggendo i principali punti fengchi
(20GB), tianzhu (10BL) e quyuan (13SI), otte-
nendo un buon effetto curativo in molti casi.
Durata del trattamento: 2-3 applicazioni per setti-
mana, per un totale di 6 applicazioni, che costitu-
Tabella 1
Guarigione
n° di casi 68
% 73.1%
Media delle
modificazioni 9 16
in un follow-up di 6 mesi.
Miglioramento: I sintomi sono marcatamente at-
tenuati; ad esempio, la durata della cefalea, è
ridotta ed i periodi asintomatici sono allungati.
Inefficacia: Non ci sono evidenti segni di cambia-
mento sia nella severità che nella frequenza degli
attacchi.
Caso campione
Ai XX, donna di 49 anni, soffre di mal di testa da
37 anni; la cefalea si presenta circa ogni 10 giorni
e dura 2-3 giorni, scatenata da lavoro eccessivo,
tensione emotiva o modificazioni metereologiche.
Il dolore inizia sempre al collo e si irradia alle
vertebre e fronte. Durante gli attacchi leggeri, il
collo e la testa sembrano stretti, con il dolore che
si estende al cervello in modo che la paziente non
apre gli occhi. Durante gli attacchi severi, la
cefalea è molto intensa, abbinata a nausea e vomi-
to, alleviata dalla posizione sdraiata e aggravata
dalla posizione eretta o seduta. L’esame del cra-
nio e delle vertebre cervicali, sia tramite raggi x
che TAC o risonanza magnetica, non dimostra
alcuna anomalia e le varie modalità di trattamento
non sortiscono alcun effetto. L’esame obiettivo
iscono un ciclo di trattamento.
Tra un ciclo e l’altro si prescrive un intervallo di
una settimana; nei casi con evidente effetto
curativo, il trattamento può essere continuato fino
alla scomparsa dei sintomi, poi il paziente può
fare altre 3 applicazioni per consolidare il risultato
e si consiglia un controllo dopo un mese. In
presenza di ricadute, il trattamento può essere
ripetuto o si può usare la terapia della coppettazione
sul dorso per prevenire le recidive attraverso l’at-
tivazione della circolazione del qi e del sangue. Il
trattamento può essere sospeso quando non ci
sono ricadute nei tre mesi successivi.
Criteri per verificare l’effetto curativo
Guarigione: I sintomi scompaiono senza ricaduta
Miglioramento Inefficacia Totale
23 2 93
24.7% 2.2% 100%
8
evidenzia un polso teso e scivoloso con lingua di
colorito smorto e secca con poco induito.
Si osserva indolenzimento ai punti fengchi, tianzhu
e quyuan; la tonicità del muscolo trapezio è au-
mentata; si provoca inoltre, un rumore se si spinge
sull’angolo superiore della scapola. La diagnosi è
di cefalea tonica. Si pratica agopuntura sui punti
fengchi (20GB), tinazhu (10BL) e quyuan (13SI).
L’ago è manipolato fino a far giungere la sensa-
zione al collo, spalla e testa; in seguito viene
applicata una stimolazione elettrica caratterizzata
da corrente con 60 impulsi al minuto ai punti
tianzhu (10BL) e quyuan (13SI) per 10 minuti.
Dopo 2 applicazioni la cefalea è risolta; vengono
eseguite altre 6 applicazioni per consolidare il
risultato ottenuto. Non ci sono ricadute nell’arco
dell’anno successivo.
53
 Agopuntura del punto zusanli (36ST) nel dolore
epigastrico dell’anziano
Zhang Jueren *

L’agopuntura in un singolo punto è una pratica
preziosa nel trattamento delle sindromi acute, sia
per la sua efficacia che per la semplicità.
L’autore ha esperienza di molti casi di dolore
epigastrico acuto trattato con agopuntura in un
solo punto con risultati soddisfacenti.
Spesso il dolore nell’anziano è dato da un eccesso
(stagnazione) su una base di deficit e per questo
motivo la terapia di drenaggio non è di aiuto,
mentre è meglio usare il principio di disperdere
l’eccesso mediante un miglioramento dello stato
di deficit. Il punto zusanli (36ST) è un punto
specifico di agopuntura usato per i disturbi
gastrointestinali ed è anche un punto di
tonificazione. Questo punto è usato perciò nel
trattamento del dolore epigastrico dell’anziano.
Metodica di infissione
Dopo aver sterilizzato la zona con alcool al 75%,
si infigge il punto zusanli (36ST) perpendicolar-
mente alla superficie, per una profondità di 1.5
cun, con un ago filiforme che viene ruotato e
spinto fino a produrre una sensazione di
indolenzimento e di distensione che si irradia
all’epigastrio. L’ago rimane infisso per 10-20
minuti e durante questo tempo è manipolato 1-2
volte se il dolore è severo.
l’ingestione di cibo fritto e di cibi grassi. Il dolore
è continuo e si irradia alla spalla destra, accompa-
gnato da senso di freddo e sudorazione. È infisso
solo il punto zusanli (36ST) e l’ago è mantenuto in
situ per 15 minuti dopo aver provocato la sensa-
zione dell’ago. Il dolore si allevia dopo 5 minuti e
scompare completamente dopo 10 minuti.
2. Dolore gastrico (gastrite antrale, gastrite croni-
ca)
Mr. Wei XX, 63 anni, entra in ospedale per
anoressia, continuo dolore epigastrico ed uno
stato di emaciazione da circa sei mesi. Lo studio
radiografico con bario e la gastroscopia dimostra-
no la presenza di una gastrite antrale cronica. La
presente esacerbazione è provocata da un pasto
che ha fermentato, provocando un severo dolore
epigastrico. L’esame obiettivo dimostra
indolenzimento epigastrico con sensazione di pie-
nezza, raffreddamento e sudorazione.
Zusanli (36ST) è infisso con un ago mantenuto in
situ dopo aver provocato la sensazione di arrivo
del qi, l’ago viene manipolato ogni 5 minuti. Il
dolore diminuisce dopo 15 minuti.

Casi clinici
1. Colica biliare (colelitiasi, colecistite)
Mr. Xia XX, 59 anni, giunge alla nostra osserva-
zione per un’esacerbazione di un dolore distensi-
vo cronico subcostale destro che si irradia al
dorso, e che viene definito come dolore epigastrico
destro. Agli ultrasuoni si rileva un calcolo della
colecisti. Il presente episodio è avvenuto dopo

* Wuhan Hospital of Traditional Chinese Medicine

54
 51 casi di nevralgia occipitale trattata
con agopuntura
Xie Zhongwei *
La nevralgia occipitale è una sindrome dolorosa
provocata da vari fattori che interferiscono sul
nervo occipitale.
Il dolore parossistico è localizzato nella regione
occipitale monolaterale, dietro al processo
mastoideo e giunge al di sopra dell’occipite, al-
l’orecchio e alle vertebre cervicali; si manifesta
come dolore a lama di coltello o come dolore a
puntura d’ago.
Abbiamo usato l’agopuntura in 51 casi affetti da
tale patologia; ne riportiamo di seguito i risultati.
Dati generali
Tutti e i 51 pazienti della nostra statistica sono
resistenti alla terapia medica e al blocco del nervo;
alcuni hanno rifiutato il blocco nervoso.
Il gruppo dei 51 pazienti è composto da 20 perso-
ne di sesso maschile e 31 di sesso femminile, l’età
è compresa tra 21-62 anni; in 19 casi è colpito il
lato sinistro, in 32 il destro. La durata del disturbo
è compresa tra 2 giorni e un mese.
Metodo di trattamento
Selezione dei punti
Nel gruppo 1 sono inseriti casi trattati prima del
1989, in cui abbiamo selezionato i punti lungo i
meridiani che passano nella regione parieto-
occipitale: fengchi (20GB), xuanzhong (39GB) e
waiguan (5TE) del livello shao yang e il punto
taiyang (extra2).
Nel gruppo 2 sono inseriti i casi trattati dopo il
1989, in cui abbiamo usato per il trattamento punti
situati vicino al nervo, per esempio, fengchi (20GB)
ed i punti a shi. Fengchi (20GB) è infisso con un
ago di 28 gauge di diametro e lungo 1.5 cun, viene
inserito ad una profondità di 1 cun, inclinato verso
* The 157th hospital of PLA, Guangzhou
l’occhio controlaterale.
Quando si è provocata localmente una sensazione
di pesantezza e distensione, che si può anche
irradiare alle vertebre, l’ago è infisso e manipola-
to per 10-20 volte e poi mantenuto in situ per 20
minuti praticando manovre simili ogni 5 minuti.
È bene non infiggere in profondità l’ago col
rischio di perforare lo spazio subaracnoideo. Il
punto a shi è infisso sempre con un ago filiforme
per un centimetro, sempre obliquamente e con un
angolo di 30° verso il punto doloroso e infiggendo
l’ago per 2-3 cm, in modo tale che la punta
dell’ago sia situata tra l’aponevrosi ed il periostio.
Dopo aver provocata la sensazione di corrente,
l’ago è rapidamente mosso per circa 100 volte e
mantenuto in situ per 20 minuti con manovre
simili ogni 5 minuti. Anche waiguan (5TE),
xuanzhong (39GB) e taiyang (extra2) sono infissi
con aghi dello stesso calibro e ad una profondità di
un cun perpendicolarmente e dopo aver indotto la
sensazione di corrente, gli aghi sono mantenuti in
situ per 20 minuti. Il trattamento è praticato gior-
nalmente fino ad ottenere la guarigione.
Risultati del trattamento
Criterio per valutare l’effetto curativo
Guarigione: il dolore è scomparso e si ha un
ritorno della sensibilità normale.
Miglioramento: il dolore è alleviato con leggere
anomalie della sensibilità e permane
l’indolenzimento.
Inefficacia: dopo il trattamento non si notano
modificazioni dei sintomi.
Gruppo I: dei 26 casi trattati, 14 sono guariti, 9
migliorati e 3 casi non hanno tratto giovamento.
Gruppo II: dei 25 casi trattati, 24 sono guariti (9
casi entro 3 sedute di trattamento, 13 dopo 4
applicazioni e 2 dopo 7-10 sedute); l’altro pazien-
te è migliorato.
55
 Effetto analgesico del laser sugli interventi
di chirurgia anale
Xi Zuowu *, Pei Xiaohua, Gao Xiyan ** Niu Xue’en ***

Dati clinici trattamento, i pazienti rimuovono le varie medica-

zioni, poi defecano e assumono posizioni adatte.
In questo gruppo sono compresi 48 casi, 31 di Dopo l’irradiazione, sono applicate garze sterili.
sesso maschile e 17 di sesso femminile, di età Durante il trattamento sono utilizzati analgesici.
compresa tra 15 e 46 anni. I principali disturbi Dopo la defecazione, l’ano viene lavato con acqua
includono emorroidi esterne ed interne del tessuto calda. Sia il protocollo di routine che il trattamen-
connettivo, emorroidi varicose, emorroidi esterne to con radiazione vengono eseguiti tra l’8° e il 12°
trombizzate, una vecchia ragade anale, emorroidi giorno post-operatorio.
miste ed una fistola anale.
Tali patologie vengono trattate per mezzo di lega-
ture, eliminazione delle emorroidi esterne, Effetto terapeutico
scollamento e rimozione della ragade anale,
scollamento esterno e legatura interna e filo posi- Il trattamento è marcatamente efficace in 31 casi;
zionato o incisione. infatti, i pazienti non presentano o presentano in
Dopo tali interventi ci possono essere dolore lieve misura dolore dopo il trattamento con laser;
all’ano e un leggero sanguinamento di tale regio- in 7 casi c’è un miglioramento con diminuzione
ne. del dolore e in 2 casi la terapia è stata inefficace.
La percentuale di casi che hanno tratto giovamen-
to è del 95%.
Metodica terapeutica
È usato un laser HNZSQ prodotto dalla Shanghai
Laser Medical Appliances Factory (lunghezza
d’onda 6328A, output power>25mw). Il laser He-
Ne ha un raggio di 3mw/cm2 come potere di
irradiazione della sede operativa ad una distanza
di 20 cm.
Il diametro dell’area irradiata dipende dalla di-
mensione della ferita. L’anoscopio è usato nelle
ferite profonde dell’ano, sebbene la zona irradiata
comprenda la laterale sinistra o la dorsosacrale;
viene praticata una irradiazione continua per 30
minuti ogni volta in una stanza a temperatura
costante di 22°C. Il trattamento è fatto giornal-
mente e 3 applicazioni costituiscono un ciclo;
generalmente sono sufficienti 2-3 cicli. Dopo il

* The 3rd People’s Hospital of Zhengzhou Municipality,

Henan Province
** Henan Hospital of Traditional Chinese Medicine,
Zhengzhou, Henan Province
*** Zhengzhou Municipal Hospital of Traditional Chinese
Medicine, Henan Province

56
 ricerca di base
Effetti di radix Salviae milthiorrhizae sulle
modificazioni ultrastrutturali nel cervello di ratto
dopo ischemia cerebrale
Wu Weiping * Kuang Peigen * Zhu Ke *
È stato studiato l’effetto di RSM sulle
modificazioni ultrastrutturali della corteccia,
dell’ippocampo e del nucleo caudato che compa-
iono nel cervello di ratto dopo ischemia sperimen-
tale. Il danno cerebrale provocato sperimental-
mente dalla legatura della carotide comune, si è
dimostrato minore nel gruppo trattato con RSM
rispetto al gruppo di controllo trattato solo con
una soluzione salina. Le modificazioni
ultrastrutturali post ischemiche sono state: rigon-
fiamento dei mitocondri, perdita parziale dei villi
mitocondriali, dilatazione del reticolo
endoplasmatico ruvido e dell’apparato del Golgi.
Inoltre erano visibili dei neuroni neri, l’endotelio
capillare e i processi degli astrociti erano rigonfi
ed era visibile una pinocitosi attiva nelle cellule
endoteliali. Le modificazioni erano più evidenti
nell’ippocampo e meno nel nucleo caudato. Non
ci sono state modificazioni negli animali che
hanno subito solo l’intervento simulato. I risultati
dell’esperimento dimostrano che RSM è in grado
di ridurre i danni ultrastrutturali post-ischemici e
costituiscono un’evidenza diretta dell’azione pre-
ventiva di RSM sull’ischemia cerebrale.
Radix Salviae miltiorrhizae (RSM) è un farmaco
cinese assai noto, che promuove la circolazione
del sangue e ne risolve le stasi. È stato usato per
trattare le patologie vascolari nel distretto cere-
brale. In lavori precedenti abbiamo dimostrato
che RSM riduce la mortalità post-ischemia cere-
brale nei gerbilli e nei ratti. Inoltre, attenua le
alterazioni a carico delle monoamine centrali,
diminuisce la concentrazione di TXB2, agisce
sulla subsostanza P (SP) e sulla concentrazione
centrale del peptide vasoattivo intestinale (VIP)
in modelli sperimentali animali di ischemia cere-
brale. Lo scopo di questo lavoro è stato esaminare
* Neurotransmitter Research Laboratory, Chinese PLA
General Hospital,
Postgraduate Military School, Beijing
le alterazioni ultrastrutturali acute nei ratti sotto-
posti ad ischemia cerebrale sperimentale. In par-
ticolare abbiamo cercato di scoprire se RSM ha
una qualche azione su queste alterazioni
ultrastrutturali. Allo scopo è stato usato un micro-
scopio elettronico.
Materiali e metodi
Sono stati presi in considerazione 9 ratti maschi
Wistar del peso di 180-250 g divisi in tre gruppi:
1. gruppo dei trattati con RSM (n=3)
2. gruppo dei trattati con soluzione salina (n=3)
3. gruppo dei trattati con intervento simulato (n=3)
Il primo e il secondo gruppo hanno subito, sotto
anestesia con etere, la legatura e la resezione
parziale di entrambi le carotidi comuni. Dopo
l’intervento sono stati riposti nello loro gabbie.
L’intervento simulato era simile per tutto al prece-
dente, ma effettuato senza legatura e resezione
parziale delle carotidi. Trenta minuti prima del-
l’intervento agli animali del gruppo RSM è stata
praticata un’iniezione per via ip di RSM (10g/kg),
usando una soluzione preparata dal Beijing fourth
pharmaceutical factory alla concentrazione di 1.5g/
ml. Al gruppo soluzione salina è stato iniettato per
via ip un identico volume di soluzione salina allo
0.9%.
Dopo tre ore gli animali sono stati sacrificati e i
cervelli rapidamente prelevati. Sono state separa-
te la corteccia, l’ippocampo e il nucleo caudato e
successivamente sono stati posti in glutaraldeide
al 3% per due ore. Poi i cervelli sono stati trattati
per altre due ore con tetrossido di osmio e succes-
sivamente deidratati in alcool ad alta gradazione.
I campioni sono stati immersi in EPON 812 e
infine sezionati. Sono state preparate delle sezioni
spesse (1 micron), colorate con bleu di toluidina
per il microscopio ottico e sezioni più sottili (60-
70 nanometri) colorate con acetato di uranile e
citrato di piombo per il microscopio elettronico
(H600 a trasmissione).
57
Risultati ischemia cerebrale. In questo lavoro si è dimostra-
to che RSM è in grado di diminuire le alterazioni
Tutti i sei animali ischemici hanno riportato alte-
ultrastrutturali. Queste acquisizioni sono una pro-
razioni ultrastrutturali nelle tre regioni cerebrali
va diretta che RSM ha un ruolo protettivo nei
esaminate. Nel gruppo RSM le lesioni erano mol-
confronti dell’ischemia cerebrale e quindi può
to minori e spesso le ultrastrutture erano normali.
essere usato nella pratica clinica con la prospetti-
La regione più colpita è stata l’ippocampo, la
va di buoni risultati.
meno colpita il nucleo caudato. Nel gruppo inter-
vento simulato non ci sono state modificazioni
significative. Le alterazioni ultrastrutturali dei
neuroni e degli astrociti si sono manifestate con
rigonfiamento dei mitocondri e perdita parziale
dei villi, dilatazione del reticolo endoplasmatico
ruvido, perdita parziale dei ribosomi, rigonfia-
mento delle vescicole e dei vacuoli dell’apparato
del Golgi e rigonfiamento dei processi astrocitari.
I mitocondri rigonfi spesso avevano all’interno
piccole quantità di materiale altamente condensa-
to e segmenti di membrana, probabilmente i resti
dei villi. Alcuni neuroni erano lievemente rigonfi
con un maggior numero di vacuoli citoplasmatici.
Altri mostravano l’agglomerazione della
cromatina nucleare e una moderato aumento della
densità elettronica del citoplasma e del
carioplasma. Sono stati rinvenuti anche neuroni
scuri con nuclei picnici circondati da processi
astrocitari rigonfi. Erano rigonfi alcune processi
degli astrociti e alcune cellule endoteliali dei
capillari, all’interno delle quali erano visibili dei
fenomeni di pinocitosi. Negli animali del gruppo
soluzione salina erano talvolta visibili la distru-
zione della membrana basale o l’occlusione del
lume capillare in seguito al rigonfiamento dei
processi astrocitari o delle cellule endoteliali.

Discussione
L’ippocampo e la corteccia sono particolarmente
sensibili all’ischemia. Infatti, in queste aree sono
state riscontrate le lesioni piu severe. I nostri
riscontri al microscopio elettronico sono in linea
con quelli di altri autori. L’entità del danno cere-
brale è dovuta, oltre che alla durata e al grado di
ischemia, anche ai valori di glicemia in fase
preischemica e alla temperatura cerebrale in fase
ischemica. Il nostro studio dimostra che si posso-
no rinvenire delle alterazioni anche in corso di
ischemia parziale della durata di tre ore. I nostri
lavori precedenti hanno dimostrato che RSM può
ridurre la morbilità e la mortalità da ischemia
cerebrale nei ratti e nei gerbilli, può ridurre le
alterazioni a carico delle monoamine, del TXA2,
del VIP e della SP. È stato anche riportato che
RSM è in grado di aumentare le concentrazioni
endocerebrali di ATP e di AMPc in vitro e di
ridurre il rigonfiamento dei neuroni in corso di

58
 Meccanismo d’azione dell’agopuntura nella
soppressione delle crisi epilettiche
Wu Dingzong *
Il controllo della crisi epilettica con agopuntura è
stato già descritto nella letteratura antica e oggi-
giorno viene occasionalmente riproposto. Il van-
taggio principale di questa metodica è l’assenza di
effetti collaterali, presenti invece con i farmaci
antiepilettici. Pazienti non responders alla terapia
farmacologica hanno trovato beneficio con l’ago-
puntura. Benché sia clinicamente dimostrata la
sua azione terapeutica nelle crisi epilettiche, poco
si sa sul meccanismo d’azione. Con lo scopo di
indagare, quindi, sul meccanismo d’azione, l’au-
tore ha realizzato alcuni esperimenti qui riportati.
Metodi sperimentali e risultati
Sono stati usati dei ratti ai quali sono state iniettate
nell’area sensitivo-motoria 120 unità di penicilli-
na come agente epilettogeno al quale i ratti sono
particolarmente sensibili. Due-tre minuti dopo
l’applicazione apparivano delle scariche
epilettiformi in numero di 30-40/min fino a 2.5
mV di ampiezza. Le scariche duravano per 4-5
ore. Negli animali era visibile anche una lieve
tetania a carico degli arti. Trenta minuti dopo
l’iniezione di penicillina veniva applicata l’elet-
tro-agopuntura ad una frequenza di 30-52/min
(che variava poi in funzione dei sintomi di adatta-
mento) e ad una intensità sufficiente a produre un
lieve tremolio degli arti (circa 4mA) per un tempo
di 20-30 min. I punti usati sono stati: dazhui
(14GV), yaoshu (2GV) e zusanli (36ST). Il risul-
tato è stato una sensibile soppressione sulla scari-
che epilettiformi, in particolare una diminuzione
di frequenza, di ampiezza e di durata rispetto ai
controlli.
Un confronto tra diverse combinazioni di punti ha
portato alla definizione di tre gruppi qui riportati
in ordine di efficacia terapeutica:
* Department of Physiology, Shanghai College of TCM,
Shanghai
– gruppo A: dazhui (14GV), yaoshu (2GV),
zusanli (36ST);
– gruppo B: dazhui (14GV), yaoqi (extra2);
– gruppo C: neiguan (6PC), zusanli (36ST).
La craniopuntura su shenting (24GV), baihui
(20GV), meichong (3BL), hanyan (4GB) e
sishencong (extra 6) è risultata migliore del punto
zusanli (36ST) usato da solo.
Si ritiene in genere che il principale fattore
epilettogeno sia un disturbo dei meccanismi di
inibizione più che un eccesso di eccitazione.
Partendo da questo presupposto, è stato eseguito
il seguente esperimento: abbiamo registrato, in
corso di stimolazione antidromica del fascio
piramidale (tratto piramidale), la comparsa sulla
corteccia sensitivo-motoria di un’onda negativa
di superficie (NS) che rappresenta il potenziale
postsinaptico prodotto dalle fibre inibitorie ricor-
renti del fascio piramidale (collaterali ricorrenti
del tratto piramidale). L’iniezione intracorticale
di penicillina ha provocato la riduzione dell’onda
NS. Usando questo metodo per valutare l’attività
inibitoria dei neuroni del fascio piramidale, ab-
biamo stimolato il fascio piramidale con impulsi
tripli e registrato nel frattempo l’onda NS sul-
l’area sensitivo-motoria. La latenza di picco di
quest’onda è stata 23.30 ± 2.59 ms, l’ampiezza
0.56 ± 0.04 mV, la durata 61.30±0.79 ms. Quando
l’onda NS si riduceva ai valori minimi, le scariche
epilettiformi arrivavano ai valori massimi e quan-
do l’onda NS ritornava alla norma, le scariche
cessavano.
Abbiamo notato che 128 secondi dopo l’applica-
zione della penicillina l’ampiezza dell’onda NS si
riduceva del 50% e 8 secondi dopo questa attenua-
zione iniziavano le scariche epilettiformi. Sembra
verosimile che la riduzione dell’onda NS possa
essere la causa dell’induzione delle scariche.
L’elettroagopuntura era in grado di innalzare i
valori ridotti dell’onda NS, mentre non aveva
alcuna azione sull’onda normale (senza penicilli-
na). È quindi chiaro che l’azione inibitrice
59
dell’elettroagopuntura passa attraverso il recupero
dell’azione inibitoria ricorrente della corteccia.
Una caratteristica importante degli effetti del-
l’agopuntura è l’aumento di alcuni
neurotrasmettitori quali le endorfine (EO), la
serotonina (5HT) e l’acido gamma-aminobutirrico
(GABA), capaci di agire sulla scariche
epilettiformi. L’iniezione di naloxone (NX), un
antagonista dei recettori endorfinici, per via
intraperitoneale (2mg/kg), intraventricolare (20
microg/20 microL/10min) o nella sostanza grigia
periacqueduttale del mesencefalo (2 microg/
1microL ogni lato) e nel nucleus accumbens (2
microg/1microL ogni lato) ha bloccato l’azione
dell’agopuntura a vari livelli. Il NX iniettato a
larghe dosi nelle sedi sopraddescritte senza prece-
dente iniezione di penicillina non ha provocato
scariche epilettiformi. Questo conferma che la sua
non è un’azione diretta, ma un blocco dell’inibi-
zione. Per controllo abbiamo iniettato un’identica
quantità di soluzione salina nelle stesse zone
cerebrali e del NX nella formazione reticolare del
mesencefalo e nel nucleo reticolare del talamo:
l’effetto è stato un modesto blocco. È noto che lo
stimolo prodotto dall’agopuntura arriva alla so-
stanza grigia periacqueduttale del mesencefalo e
al nucleo accumbens. L’elettrostimolazione di-
retta di queste zone (frequenza 20 Hz, ampiezza
0.5 msec, intensità 50 microA per 30 min) ha
avuto un marcato effetto inibitorio sulle scariche
epiletiche. Di contro, la distruzione elettrolitica di
queste aree ha diminuito sensibilmente, a 6 ore di
distanza, l’effetto dell’agopuntura. Sembra per-
ciò che le EO abbiamo un ruolo importante nel-
l’azione dell’elettroagopuntura e che le aree mag-
giormente coinvolte in questa azione siano quelle
particolarmente ricche di EO, quali la sostanza
grigia periacqueduttale del mesencefalo e il nu-
cleo accumbens. A un gruppo di ratti sono stati
iniettati per 3 giorni 100mg/kg/die di
paraclorofenilamina (p-CPA un antagonista della
5HT) per via ip. Rispetto al gruppo di controllo, la
riduzione dell’ampiezza e della frequenza delle
scariche epilettiformi è stata più lenta e così pure
il recupero dell’onda NS. La distruzione
elettrolitica del nucleo dorsale del rafe, dove si
trovano i neuroni più ricchi in 5HT, ha ridotto
sensibilmente l’effetto dell’elettroagopuntura (a
distanza di 6 ore dalla distruzione). È noto che lo
stimolo dell’ago raggiunge il nucleo dorsale del
rafe.
L’elettrostimolazione diretta di questo nucleo ha
sensibilmente diminuito la frequenza, l’ampiezza
e la durata delle scariche epilettiche. La stessa
stimolazione della sostanza reticolare
mesencefalica non ha prodotto, invece, alcun
effetto. Da ciò si deduce che la 5HT e il nucleo
60
dorsale del rafe sono direttamente coinvolti nei
processi di inibizione delle scariche epilettiche.
Si è generalmente d’accordo che il GABA abbia
un ruolo importante nella inibizione delle scari-
che epilettiche. In un esperimento sui ratti si è
notata una diminuzione dell’effetto dell’agopun-
tura dopo iniezione di acido 3-mercaptopropionico
(3MP), un inibitore della glutammato-
decarbossilasi, per via ip (25 mg/kg),
intraventricolare (100 microg/10microL) o nelle
aree cerebrali ricche di GABA quali la testa del
nucleo caudato, il globus pallidus e la substantia
nigra. Lo stimolo dell’agopuntura raggiunge la
substantia nigra. La stimolazione diretta di questa
area ha prodotto un sensibile effetto inibitorio
sulle scariche epilettiche. In breve, l’azione di
soppressione del GABA si esercita attraverso
l’influenza sull’inibizione corticale ricorrente, con
la partecipazione di alcuni nuclei particolarmente
ricchi di questa sostanza.
Sono state iniettate nel nucleo dentato
dell’ippocampo di ratti anestetizzati con uretano,
50 U di penicillina sodica per indurre le scariche
epilettiformi. Le scariche potevano essere sop-
presse con l’elettroagopuntura bilaterale su zusanli
(36ST). Per la valutazione extracellulare dell’ini-
bizione ricorrente nel nucleo dentato abbiamo
usato la stimolazione con impulsi a coppia. L’elet-
trodo stimolante è stato inserito nel rinencefalo,
nella regione del fascio angolare per stimolare le
fibre perforanti. L’elettrodo registrante è stato
inserito nell’area del nucleo dentato in prossimità
del luogo di iniezione della penicillina. L’inten-
sità di stimolazione era 20 V, l’ampiezza 0.1 ms e
l’intervallo tra i due impulsi della coppia 20 - 30
ms. La prima stimolazione ha evocato nelle cellu-
le granulose del nucleo dentato una risposta (P1
3.06 ± 0.11mV) maggiore rispetto alla
stimolazione successiva (P2 2.32 ± 0.11mV). Il
rapporto P2/P1 era approssimativamente 75%.
Questo a causa dell’inibizione ricorrente. Dopo
elettroagopuntura non ci sono state modificazioni.
Dopo iniezione di penicillina il rapporto P2/P1 si
è innalzato fino al valore di 99.03% per un tempo
di 40 minuti ed è tornato alla norma nell’arco di 60
min. Ciò suggerisce la diminuzione dell’inibizio-
ne ricorrente. Cinque minuti dopo l’applicazione
degli aghi il rapporto è diminuito da 98.98% a
85.91% ed è tornato al valore iniziale alla fine del
trattamento con agopuntura (in tutto 20 min). È
evidente che l’agopuntura favorisce il ripristino
dell’inibizione ricorrente attenuata dalla penicil-
lina.
Sono stati eseguiti altri esperimenti per studiare le
vie attraverso le quali si effettua l’azione
antiepilettica dell’agopuntura. Lo stimolo appli-
cato a zusanli (36ST) raggiunge il nucleo arcuato
dell’ipotalamo. La distruzione del nucleo arcuato
ha portato una sensibile diminuzione dell’effetto
dell’agopuntura. La stimolazione del nucleo ar-
cuato ha avuto come effetto la riduzione delle
scariche nell’ippocampo fino a circa 20 min dopo
la cessazione della stimolazione. L’azione di sop-
pressione sulle scariche nell’ippocampo da parte
dell’agopuntura è sensibilmente diminuita dopo
la distruzione del nucleo del rafe nel mesencefalo
e del midollo allungato. A sua volta, la stimolazione
del nucleo del rafe ha causato una marcata ridu-
zione delle scariche epilettiformi. La distruzione
del nucleo del rafe ha diminuito l’effetto
soppressivo della stimolazione del nucleo arcuato
dell’ipotalamo. Tutte queste osservazioni hanno
portato all’ipotesi che l’elettroagopuntura appli-
cata sul punto zusanli (36ST) eserciti la sua azione
di soppressione delle scariche epilettiformi se-
guendo la via nucleo arcuato dell’ipotalamo -
nucleo del rafe nel tronco cerebrale - ippocampo.
Inoltre, l’elettroagopuntura può esercitare la sua
azione soppressiva sulle scariche dell’ippocampo
attraverso un’attivazione diretta dei neuroni ric-
chi di 5HT del rafe.
Discussione e conclusione
Era importante stabilire se l’azione antiepilettica
dell’elettroagopuntura fosse specifica o sempli-
cemente legata in maniera non specifica all’attivi-
tà elettrica cerebrale. Tutte le seguenti osservazio-
ni dimostrano che l’attività dell’agopuntura è
specifica:
1. c’era contemporaneamente alla stimolazione
con gli aghi un aumento dell’inibizione ricorrente
e una diminuzione delle scariche;
2. l’azione degli aghi poteva essere soppressa da
antagonisti ben precisi dei neurotrasmettitori;
3. l’azione degli aghi poteva essere simulata dalla
stimolazione di certe aree cerebrali contenenti
specifici neurotrasmettitori;
4. questa stessa azione non poteva essere ottenuta
con la stimolazione di altre aree.
L’azione antiepilettica delle endorfine è piuttosto
complessa perché queste sostanze hanno anche
effetti epilettogeni che variano con il dosaggio, la
specie animale, la zona di applicazione e le cate-
gorie di recettori. L’azione delle endorfine è so-
prattutto antiepilettica nei ratti, nei conigli e nei
primati. Secondo Shavit l’azione antiepilettica
delle endorfine è persino migliore della morfina.
Queste osservazioni concordano con il nostro
lavoro. Clark sostiene che l’effetto del naloxone è
dovuto al fatto che il naloxone entra nel torrente
circolatorio, ma i dosaggi da lui usati sono di gran
lunga superiori ai nostri. Inoltre, non abbiamo
osservato alcun effetto bloccante quando il
naloxone è stato iniettato in aree cerebrali non
coinvolte con le scariche epilettiche. Tutte le vie
di iniezioni del naloxone (intraperitoneale,
intraventricolare o in microiniezione nelle aree
cerebrali specifiche) hanno dato lo stesso risulta-
to, in qualche modo diverso dai lavori di He. La
serotonina ha un’azione soppressiva nell’epiles-
sia sperimentale, come per es. nell’epilessia
audiogenica nei topi o nel mioclono fotosensibile
nei babbuini. Questo neutrotrasmettitore è in
grado di sopprimere il mioclono nel babbuino ma,
al tempo stesso, ne aumenta l’attività cerebrale
parossistica. L’azione soppressiva dell’elettroago-
puntura nei ratti è legata a diversi fattori: specie
diverse, fattori epilettogeni e coinvolgimento di
neurotrasmettitori diversi dalla 5HT. I recettori
postsinaptici della 5HT sono più concentrati nella
corteccia. Le scariche di molti neuroni corticali
erano inibite dopo l’iniezione intracorticale di
5HT mediante microiontoforesi. Allo stesso tem-
po l’attività elettrica corticale indotta dalla
stimolazione diretta era soppressa dall’applica-
zione locale di 5HT. Tutto questo suggerisce che
nell’azione soppressiva dell’elettroagopuntura è
direttamente coinvolta la 5HT. Karlsson ha riferi-
to la comparsa di convulsioni e la diminuzione
della glutammato decarbossilasi dopo l’iniezione
di acido 3-mercaptopropionico nel ratto. Il
dosaggio da lui usato era maggiore del nostro. In
un nostro lavoro di controllo l’iniezione di acido
3-mercaptopropionico senza la contemporanea
somministrazione di penicillina non ha prodotto
scariche. Non abbiamo dosato direttamente il
GABA nella corteccia del ratto tuttavia abbiamo
ottenuto l’evidenza dell’incremento della densità
autoradiografica del GABA durante l’applicazine
degli aghi. Il meccanismo attraverso cui agisce
l’elettroagopuntura nella soppressione delle sca-
riche epilettiche è piuttosto complicato. È ragio-
nevole pensare che siano coinvolti anche altri
neurotrasmettitori non ancora testati quali la
noradrenalina e la dopamina. È già riportato in
letteratura che questi neurotrasmettitori sono do-
tati di azione antiepilettica.
61
 Studi sperimentali sull’azione inibitrice di 1.000
farmaci cinesi sull’antigene di superficie dell’epatite B
Zheng Minshi * Zheng Youfang **
Per testare l’azione di 1.000 farmaci semplici
della materia medica cinese sull’antigene di su-
perficie del virus dell’epatite B è stato usato il test
dell’inibizione dell’emoagglutinazione inversa
passiva (RPHI).
I farmaci sono tutti disponibili in commercio e gli
antigeni di superficie provenivano dal siero di
pazienti portatori di epatite B.
Esperimenti ulteriori in cui sono stati usati diversi
dosaggi dei farmaci e dell’HBsAG e diversi tempi
di contatti hanno selezionati 10 farmaci definiti
ottimali.
L’epatite B, prodotta dal virus dell’epatite B (HBV)
coinvolge circa 200 milioni di persone tra pazienti
malati e portatori sani. Usando il test dell’inibi-
zione dell’emoagglutinazione inversa passiva è
stata studiata la capacità di inibire l’antigene di
superficie del virus dell’epatite B in 1.000 sempli-
ci della medicina tradizionale cinese.
Materiali e metodi
1. Farmaci.
Le erbe venivano decotte separatamente in acqua,
scartando i residui. Le soluzioni così ottenute
venivano poi concentrate ad estratti acquosi al
10%. Ottenuto un ph di valore 7.0, i decotti erano
nuovamente bolliti e conservati a 4° C. Sono state
preparate una concentrazione di 2.500 microg/
microL per uso routinario e una concentrazione di
20-2.500 microg/microL per la ricerca più mirata.
2. Antigene di superficie dell’epatite B (HBsAG).
Gli HBsAG sono stati raccolti dal siero di pazienti
portatori di epatite B presso l’ospedale Jiangxi e
l’ospedale delle malattie infettive di Nanchang. I
sieri sono stati trovati altamente positivi al test
* Department of Microbiology, Jiangxi Medical College,
Nanchang
** Jiangxi Hospital, Nanchang
62
RPHI (titolo 1:800-1:3.200). Il dato è stato con-
fermato da uno specifico test di neutralizzazione.
I sieri sono stati conservati a basse temperature.
Per i test routinari sono state usate 8 unità di
antigene, per i testi più mirati 8-800 unità.
3. Test RPHI.
Effetti diretti sul virus delle erbe medicinali cine-
si: 25 microL del decotto venivano posti con 25
microL di soluzione contenente il virus nel primo
dei pori orizzontali di una micropiastra a V. Dopo
una blanda vibrazione di 1-2 minuti veniva creata
una diluizione di raddoppiamento seriata a secon-
da del test che, a sua volta, veniva posta in acqua
a 37.5° C per 1-4 ore.
Diluizione seriata di raddoppiamento: le diluizioni
di raddoppiamento (preparate dal Shanghai
Institute of Biological Products) venivano poste
dal 2° al 4° poro orizzontale, ciascuna per un
volume di 25 microL. Al primo poro veniva
aggiunta, per la diluizione di raddoppiamento, la
mistura di erbe e virus (25 microL).
Aggiunta delle emazie preparate per la determina-
zione dell’anti - HBsAG: 5 ml della soluzione
diluita, venivano miscelati con un ampolla di
emazie preparate con la tecnica del congelamento-
essiccamento per la determinazione dell’antigene
HBsAG. Dopo uno scuotimento, la miscela era
posta dal 2° al 4° poro, ciascuna nella misura di 25
microL con 25 microL di soluzione diluita. La
piastra veniva posta in acqua a 37°C in incubazio-
ne per 4-8 ore.
Determinazione dei risultati; l’aggregazione del
100% delle emazie nel titolo più alto era conside-
rata l’unità di emoagglutinazione, l’assenza di
emoagglutinazione era considerata il valore nega-
tivo. L’assenza di agglutinazione nel titolo più
alto indicava che il farmaco era efficace, dopo il
confronto con i pori di controllo contenenti il siero
positivo per HBsAG, il siero negativo per HBsAG,
i farmaci efficaci quali fructus yun zhi gan tai, i
farmaci inefficaci quali fructus Mume e soluzioni
incomplete contenenti solo la decozione e le emazie
senza virus. L’inibizione alle diluizioni 1 : 2, 1 : 4,
1 : 8 (cioè l’assenza di agglutinazione nel 4°, 3° e
2° poro) era considerata ispettivamente bassa,
moderata e marcata efficacia.
Risultati sperimentali
1. Risultati dello screening.
Delle 100 erbe testate 127 (12.7%) sono risultate
efficaci nei confronti del HBsAG per 4 ore. Di
queste 28 (2.8%) nella diluizione 1 : 8, 35 (3.5%)
nella diluizione 1 : 4 e 64 (6.4%) nella diluizione
1 : 2.
Le 28 erbe altamente efficaci sono state: fructus
Tsaoko, rhizoma Anemarrhenae, Ardisia jiaponica
(Horrs) Bl., herba Artemisiae scopariae, radix
Astragali seu Hedysari, cortex Caesalpiniae
radicis, fructus Captotheca acuminata Deane,
Polypodium falcatum (L.F.), calyx Kaki, fructus
Forsythiae, caulis Akebiae, herba Hyperici
jiaponci, flos Inulae, thallus Laminariae seu
Ekloniae, semen Litchi, herba Lophatheri, ramulus
Loranthi, spora Lygodii, herba Lysimachiae
christiniae hance, radix Morindae officinalis,
Mosla scabra (thumb.), fructus Paulowniae, semen
Phaseoli, calyx seu fructus Physalis, Pinus
massoniana Lamb., herba Polygalae japonicae,
rhizoma Polygoni cuspidati, radix Rehmanniae.
Le altre erbe con efficacia lieve e moderata non
sono qui elencate.
2. Analisi dei risultati sperimentali delle 28 erbe
con efficacia elevata.
Effetto del dosaggio sull’inibizione dell’HBsAG:
le erbe sono state efficaci nei confronti dell’HBsAG
(8 unità di emoagglutinazione) a diverse concen-
trazioni. A distanza di 4 ore l’inibizione nella
diluizione 1 : 8 si è verificata per le diverse erbe ai
seguenti dosaggi:
– 80 microg/microL: caulis Akebiae
– 150 microg/microL: cortex Caesalpiniae radicis,
ramulus Loranthi, calyx seu fructus Physalis
– 300 microg/microL: Pinus massoniana Lamb.
– 600 microg/microL: rhizoma Anemarrhenae,
radix Astragali seu Hedysari, calix Kaki, herba
Hyperici japonici, semen Litchii, herba Lophatheri,
herba Lysimachiae christiniae hance, fructus
Paulowniae
– 1 200 microg/microL: fructus Tsaoko, Ardisia
Jiaponica (Horrs.) Bl., fructus Camtotheca
acuminata Deane, Polypodium falcatum (L.f.),
fructus Forsythiae, flos Inulae, herba Polygalae
jiaponica, radix Rehmanniae
– 500 microg/microL: le rimanenti 7 erbe.
Effetto inibitorio a diverse concentrazioni di
HBsAG. A distanza di 4 ore l’effetto inibitorio 1
: 8 si è verificato ai seguenti dosaggi di HBsAG e
farmaco:
– 200 unità di emoagglutinazione: Polypodium
falcatum
– 100 unità di emoagglutinazione: calix seu fructus
Physalis
– 32 unità di emoagglutinazione: cortex
Casalpiniae radicis, herba Hyperici japonici, Pinus
massoniana Lamb.
– 16 unità di emoagglutinazione: fructus
Forsythiae, flos Inulae, thallus Laminariae seu
Ekloniae, herba Lophateri, ramulus Loranthi, herba
Lysimachia christiniae hance, radix Morindae
officinalis, herba Poligalae japonicae.e
– 8 unità di emoagglutinazione: le rimanenti 15
erbe.
Tempi di azione del farmaco sull’HBsAG.
- inibizione immediata dopo il contatto: rhizoma
Anemarrhenae, cortex Caesalpiniae radicis, caulis
Akebiae, herba Hyperici japonici
- inibizione 1 ora dopo il contatto: calix Kaki,
fructus Forsythiae, Pinus massoniana Lamb.
- inibizione 2 ore dopo il contatto: fructus Tsaoko,
Ardisia japonica (Horrs.) Bl., herba Artemisiae
scopariae, thallus Laminariae seu Eckloniae,
ramulus Loranthi, Lysimachia christianae hance,
calix seu fructus Physalis, herba Polygalae
japonica, rhizoma Polygoni cuspidati
Inibizione 4 ore dopo il contatto: le rimanenti 12
erbe.
Discussione
1. Valutazione del test di emoagglutinazione in-
versa passiva (RPHI).
Finora sono state scoperte poche erbe efficaci nei
confronti dell’HBsAG a causa della scarsa sensi-
bilità del metodo per elettrosineresi. Nel nostro
studio abbiamo usato (anticorpi) anti HBs/a e anti
HBs/d (adsorbiti su emazie umane) che con la
tecnica dell’ibridoma sono state trasformate in
cellule ematiche ad utilizzo diagnostico, trattate
con aldeide e poi trattate con la tecnica del
congelamento-essiccamento. I vantaggi del test
sono la maneggevolezza, la rapidità di risultato, il
basso costo e un’alta specificità e sensibilità.
2. Selezione dei farmaci più attivi.
Sono stati selezionati i 10 farmaci più attivi in
base ai vari parametri usati: dosaggio del farmaco
(150 - 2 500 microg/microL), dosaggio
dell’HBsAG (8 - 64 unit di emoagglutinazione),
tempo di contatto (0 - 4 ore), qui elencati in ordine
decrescente per efficacia: cortex Caesalpiniae
radicis (100), calyx seu fructus Physalis (94),
ramulus Loranthi (86), Pinus massniana Lamb.
(86), calyx Akebiae (84), Lysimachia Christiniae
Hence (76), rhizoma Anemarrhenae (72), calix
Kaki (72), fructus Forsythiae (68).
3. Studi clinici.
63
56 pazienti HBsAG positivi sono stati trattati con 32 casi, diminuzione del titolo dell’HBsAG in 14
la seguente prescrizione: radix Astragali seu casi, fallimento in 10 casi. Il tasso di efficacia
hedysari, herba Lophatheri, caulis Akebiae e herba totale è stato 82.1%. In clinica attualmente allo
Taraxaci. I risultati sono stati negativizzazione in studio 5 composti e 3 semplici.

64
 qi gong
Le percezioni energetiche durante la pratica del
qi gong
Liu Tianjun *
Mettere la propria mente a completo riposo duran-
te il qi gong, richiede un processo che include un
completo adattamento del corpo, della respirazio-
ne e della mente; questo aggiustamento psichico è
la cosa più importante. Con quest’ultimo termine
si intende un processo del pensiero; possiamo dire
che questo processo di pensiero è la chiave per
porre la nostra mente a completo riposo.
Induzione della sensazione
Chi pone la propria mente a completo riposo deve
adattare le proprie idee al tipo di qi gong che sta
praticando. Questo adattamento è esattamente il
processo di pensiero che può essere classificato
più o meno in questo modo: concentrazione della
mente e formulazione dell’idea.
1. Fissare lo scopo di un’idea
In questo primo punto, la concentrazione della
mente significa che una parte del corpo e una parte
dell’azione può essere scelta come scopo. Colui
che sta praticando il qi gong dovrebbe concentrare
la propria mente su uno scopo come quello della
localizzazione dei punti dan tian, yong quan e
della respirazione. Diversamente dalla concentra-
zione della mente, la formulazione di un’idea
significa che lo scopo è costruito in immaginazio-
ne o sulla fantasia di qualcosa o addirittura sul
concetto di parole piuttosto che su una scena reale
quale potrebbe essere un oceano sconfinato, lo
sbocciare dei fiori, o la lettura silenziosa delle
parole “relax e quiete”. In questo punto, il proces-
so del pensiero non deve coinvolgere il pensiero
delle sensazioni. Quello che invece questo pro-
cesso deve coinvolgere è il pensare in immagini o
in astratto o scegliere o formulare rappresentazio-
ni o concetti. Con lo scopo e l’idea nella mente e
* Qi gong Teaching and Research Section of Traditional
Chinese Medicine, Beijing
tutta la propria attenzione focalizzata in questo,
tutti gli altri pensieri debbono essere allontanati e
la mente deve raggiungere un completo riposo.
2. Introdurre l’esperienza della sensazione
Una delle funzioni del porsi uno scopo è quella di
allontanare i pensieri che potrebbero distrarre, ma
questa non è l’unica né la principale. La sua
maggiore funzione è quella di raggiungere le
esperienze rilevanti nella sensazione.
Ad esempio, porsi lo scopo del dan tian non
significa solamente concetrare la propria mente
sul dan tian, ma raggiungere la sensazione del qi
nel dan tian attraverso la concentrazione dell’at-
tenzione, attraverso l’esperienza della
sostanzialità, l’apertura e la chiusura e la respira-
zione del dan tian.
Se non c’è una sensazione del genere, non c’è
concentrazione della mente. La concentrazione
della mente e la sensazione del qi sono la chiave
del qi gong. Senza che quest’ultima supporti la
prima, la sensazione del qi non è raggiungibile.
Comparata con la concentrazione della mente, la
formulazione dell’idea induce l’esperienza della
sensazione molto più direttamente. L’immagina-
zione di un immenso oceano non è semplicemente
utile per godere delle bellezze dello scenario, ma
per sentirsi personalmente sulla scena, così come
provare l’ebrezza dell’oceano, sentire l’odore del
mare e la sensazione del respiro. Sono infatti
queste sensazioni che indicano la raggiunta for-
mulazione dell’idea. Prima che queste rilevanti
sensazioni siano raggiunte non c’è assolutamente
lo scopo della concentrazione della mente e la
formulazione dell’idea non è praticata. Nel pro-
cesso di pensiero che induce l’esperienza della
sensazione, c’è anche il pensiero astratto o in
immagini che non è stato ancora trasformato in
pensiero e sensazione.
3. Allontanare lo scopo
Dal momento che lo scopo ha oramai compiuto la
65
sua missione, esso cessa di funzionare nel terzo
punto. Il punto chiave è che esso è semplicemente
l’immagine o il concetto dello scopo che dovreb-
be essere dato, mentre la sensazione indotta dallo
scopo deve rimanere. Tutto questo è come fare il
bagno ad un bambino. Il bambino non deve essere
portato fuori dalla vasca con l’acqua del bagno. In
maniera analoga ognuno dovrebbe dimenticare
l’immagine del mare, ma mantenere la sensazione
di essere personalmente sulla scena mentre si
considera il mare come scopo. Nel caso del dan
tian, ognuno dovrebbe focalizzare l’attenzione
sulla sensazione del qi piuttosto che sul punto del
dan tian, mentre si dovrebbe considerare questo
come lo scopo (sebbene la sensazione del qi si
focalizzi anche nel punto). Riguardo ai concetti
dei termini relax e essere in quiete, ognuno do-
vrebbe dimenticare tutto quello che riguarda le
parole stesse, ma immergersi nella sensazione di
relax e quiete.
Questo terzo punto è quello cruciale. Il pensiero
non si fissa e non afferra la sensazione direttamen-
te fino a che lo scopo non è stato allontanato. Lo
scopo è il prodotto del pensiero in immagini e in
astratto. Mettere da parte lo scopo significa met-
tere da parte questi due tipi di pensiero. Da un
punto di vista psicologico la sensazione del pen-
siero in realtà incomincia alla fine del terzo punto.
Questo è il primo stadio del processo di completo
relax della mente.
Pratica della sensazione
Il secondo e più importante passo inizia alla fine
del primo punto. Ora l’esperienza della sensazio-
ne è condotta direttamente dal pensiero, sia avvi-
cinandosi ed immergendosi in un regno vacante di
indifferenza e di nulla, sia rimanendo lontani da
quello che ci circonda. Questo è il secondo passo
per mettere la propria mente a completo riposo. In
questo passo ci sono tre aspetti dell’operazione di
pensiero.
1. Estensione e contrazione della sensazione
Nel processo di relax della propria mente dal
livello più basso a quello più alto alcune sensazio-
ni locali in alcune parti del corpo possono essere
estese a tutte le parti del corpo ed anche al di fuori
del corpo stesso. Ad esempio, quando la sensazio-
ne di benessere è stata indotta, questa dovrebbe
essere espansa all’intero corpo. Quando si pratica
Questo è un tipo di qi gong. Per praticarlo ognuno dovrebbe
immaginare una luce difronte ai propri occhi e poi
espandere questa luce tutta intorno. Allo stesso tempo, si
dovrebbe identificare con la luce stessa.
66
“la luce ovunque”, ognuno dovrebbe allargare la
sensazione di luce di fronte al proprio corpo per
raggiungere la consapevolezza di avere un corpo
luminoso. Poi si dovrebbe allargare questa sensa-
zione di corpo luminoso all’esterno, in modo da
estendere così la sensazione.
La comprensione della sensazione è usata altret-
tanto comunemente. Ad esempio, raccogliere il qi
all’interno del dan tian significa prendere il qi dal
cielo e dalla terra, dal sole e dalla luna, o da piante
quali il pino, il cipresso, dai fiori e poi trasportarle
all’interno del dan tian. In questo processo la
sensazione del qi è contratta da larga a stretta e
infine concentrata nel dan tian dall’esterno del
corpo. A colui che pratica il qi gong è inoltre
richiesto di concentrare il qi localmente e con esso
accendere il fuoco.
Questo è il processo di estensione e concentrazio-
ne dell’ampiezza della sensazione.
2. Allargamento e abbattimento della sensazione
Ad un livello basso e intermedio della mente a
completo riposo, alcuni tipi di qi gong richiedono
l’ampliamento dell’esperienza della sensazione,
che è in relazione alla misura dello sviluppo della
sensazione stessa. Ad esempio, in esercizi di
rilassamento, siano essi esercizi di rilassamento
delle tre corde o altri tipi di rilassamento, la
sensazione di relax appare diverse volte, diven-
tando sempre più forte ed infine raggiungendo un
rilassamento completo. Dal primo al terzo passag-
gio di trance (una posizione da seduti del qi gong),
la sensazione di gioia dovrebbe estendersi sia
internamente che esternamente. Ogni organo,
perfino ogni cellula, si riempie di gioia. In questo
modo c’è l’espansione e l’ampliamento della sen-
sazione.
Ad un livello più alto di completo riposo della
mente, l’esperienza della sensazione è diversa da
quella dei livelli inferiori ed intermedi. Al livello
più alto la sensazione può perdere gradualmente
di intensità, comunque si può difficilmente rag-
giungere il regno dell’indifferenza e del nulla e
restare indifferenti a tutto ciò che ci circonda. Ad
esempio, al quarto punto dello stato di trance la
sensazione di gioia può scomparire. Allora non
c’è né gioia né dolore. Ognuno diventa armonia,
suono e pace sia nel corpo che nella mente a
questo livello più alto.
Si può puntualizzare che a questo livello la sensa-
zione si è trasformata in uno stato indistinto che
appare e scompare ad intervalli. In altre parole,
mente e qi sono entrambi silenti e vacanti, niente
resta eccetto che la sagacia. Ora questa leggera
sagacia non può essere ulteriormente indebolita,
ma deve essere mantenuta come una barca senza
remo.
Questo è il processo che si produce nell’estensio-
ne della sensazione.
3. Stabilità e trasformazione della sensazione
Nel processo di rilassamento completo della pro-
pria mente ci sono molti gradi, da quello più basso
a quello più alto. L’esperienza della sensazione
così indotta ha la sua stabilità e si trasforma in ogni
grado. Tutto questo assomiglia alla posizione
ferma che si assume prima di passare allo scalino
successivo, quando si sta salendo una scala. In
maniera analoga, quando una persona pratica il
trance, deve farlo passo dopo passo. Durante
questa pratica, si prova una sensazione diversa per
ogni scalino e ogni sensazione deve tendere a
raggiungere la stabilità e una trasformazione leg-
gera prima di passare all’esercizio successivo.
Questa sensazione di stabilità è come un accumu-
lo o un arricchimento dell’esperienza già raggiun-
ta, mentre la trasformazione della sensazione può
essere vista come lo sviluppo o l’induzione di
nuove esperienze. Senza un sufficiente accumulo,
non si può essere sufficientemente preparati per
uno sviluppo. D’altro canto, con un ricco accumu-
lo non si dovrà perdere tempo nel rimuovere lo
sviluppo.
È molto importante scegliere il momento oppor-
tuno per la trasformazione. Questo è il processo
relativo alla natura della sensazione.
I processi della sensazione sono correlati per
natura e scopo. Ad esempio, la contrazione della
sensazione è spesso accompagnata dall’ab-
battimento della sensazione stessa e la stabilità
della sensazione è associata all’incremento della
sensazione. Questi tre tipi di processi sono diffe-
renti aspetti di un solo sviluppo che deve essere
affrontato nella sua interezza.
Tutto quello che è stato detto fino ad ora è soltanto
un’introduzione alla sensazione del processo che
permette di mettere a completo riposo la mente
durante il qi gong. Deve essere messo particolar-
mente in evidenza il fatto che la sensazione deve
essere direttamente controllata dal pensiero.
Non bisogna condurre il lavoro attraverso il con-
cetto dell’immagine della sensazione, ma bisogna
afferrare la stessa specifica sensazione, in modo
da poter assoggettare completamente le attività
del pensiero e le variazioni della sensazione.
È proprio questa conformità a denotare il pensiero
della sensazione che porta alla concentrazione sia
della mente che del qi. Inoltre, il pensiero della
sensazione deve adattarsi al corso dello sviluppo
della variazione di sensazione. Non ci si debbono
comunque aspettare veloci risultati.
67
 massoterapia
Massoterapia semplificata per le forme di ritenzione
urinaria: risultati clinici di 15 casi
Lu Dingguo *
La ritenzione urinaria acuta è un problema che si
incontra frequentemente nella pratica clinica ed è
così urgente da richiedere un pronto trattamento.
Negli ultimi anni abbiamo trattato 15 casi di
ritenzione urinaria acuta di diversi tipi per mezzo
della massoterapia semplificata con zhongji (3
CV) come punto principale di agopuntura per il
massaggio. I buoni risultati raggiunti sono presen-
tati in questo articolo.
Dati clinici
Sono stati trattati 15 casi: 9 uomini e 6 donne, di
età tra i 5 e i 70 anni. Il corso della malattia variava
da 4 ore a 7 giorni (con catetere inserito). Tra
questi 15 casi, 8 presentavano squilibri del siste-
ma nervoso centrale, 3 ritenzione urinaria riflessa
conseguente a intervento chirurgico addominale,
3 con prostatomegalia e 1 con ipokaliemia.
Metodi terapeutici
L’autore ha spiegato ampiamente al paziente che
cosa si doveva fare per liberarlo dalla tensione
emozionale. Al paziente è stato chiesto di assume-
re una posizione semi reclinata in modo da esporre
completamente il basso addome.
1. Manovra di impastamento
Stando dal lato destro del paziente, il dottore
inizia una manovra di impastamento nel punto
principale del zhongji (CV3) effettuata con il dito
pollice per 5 minuti, con una manipolazione leg-
gera, gentile, soffice, anche se stabile e con una
intensità costante, allo scopo di far raggiungere al
paziente una sensazione di sollievo.
2. Manovre di pressione e spinta (in apparenza è
una manovra di pressione, in realtà si tratta di una
spinta).
* Xuqiao Hospital, Taihu County, Anhui Province
68
Seguendo in maniera precisa la manovra prece-
dente, il dottore spinge sul punto zhongji (3CV)
con il pollice, con movimenti di pressione e di
leggera spinta. la forza di spinta è diretta dal punto
zhongji (3CV) alla regione che si trova sotto alla
sinfisi pubica. Sia la forza di pressione, che quella
di spinta, dovrebbero essere gradualmente au-
mentate. La maggior parte dei pazienti a questo
punto presentano una distensione e uno stress
addominale, una sensazione di bisogno di urinare
e incominciano effettivamente a farlo.
3. Impastamento digitale sui punti ausiliari
L’impastamento digitale sui punti ausiliari scelti
secondo i sintomi e i segni è indicato nei casi in cui
la prima manovra e la seconda non danno alcun
risultato. L’impastamento digitale sul zusanli
(ST36), renzhong (GV26), xuehai (SP10),
sanyinjiao (SP6) e hegu (LI4) è indicato in stati di
lassità e debolezza del qi, ipiressia e coma,
ritenzione urinaria postnatale e rispettiva stiti-
chezza. Una applicazione razionale dei punti au-
siliari scelti secondo le indicazioni può portare a
dei risultati soddisfacenti.
4. Si deve notare che applicando questa teoria,
ogni sforzo dovrebbe essere volto a capire il
significato del nono carattere cinese ren rou
(impastamento), ming ya an tui (in apparenza
pressione, in realtà spinta) e jing dian xue
(impastamento digitale sui punti ausiliari). Parti-
colare attenzione dovrebbe essere posta sulla di-
rezione e sul tempo di pressione in queste mano-
vre che non dovrebbero essere interrotte fino al
raggiungimento della sensazione di bisogno di
minzione. Durante la minzione del paziente, le
manovre dovrebbero essere continuate fino a che
il basso addome non diventa piatto e morbido e la
vescica vuota. Quando viene usato l’impastamento
digitale sui punti ausialiari, le manovre di pressio-
ne e di spinta dovrebbero essere allo stesso tempo
attuate. Dovrebbero essere evitati movimenti ve-
loci ed improvvisi mentre si applica la pressione
e la spinta.
Risultati
Dopo 1-2 sessioni di trattamento, tutti i 15 pazien-
ti sono arrivati alla minzione; il tempo di minzione
è stato quello tra i 6 e i 17 minuti.

Discussione
Si può notare che la terapia è semplice e facile da
applicare e non comporta nessun tipo di dolore.
Raggiunge scopi ben evidenti e vantaggi decisivi
rispetto all’inserzione di un catetere urinario o di
una vescicotomia o di una vescicopuntura.
Questa metodologia produce una buona
regolazione sia dell’intero sistema urinario che
del centro midollare di minzione, dei reni,
dell’uretra e della vescica. Inoltre, promuove il
movimento di contrazione e la funzione urinaria
della vescica, allevia il blocco e lo spasmo
dell’uretra ed inoltre raggiunge lo scopo di pro-
muovere le attività funzionali del qi e della diuresi.

69
 Massoterapia per il torcicollo infantile
miogeno congenito
Xu Longhua *
Il torcicollo miogenico congenito infantile è ca-
ratterizzato dall’inclinazione della testa verso la
parte compromessa e dalla torsione della faccia
verso la parte sana. In generale il disturbo è
causato dalla contrazione del muscolo
sternocleidomastoideo dalla parte affetta.
Metodi di trattamento
Lo scopo che si vuole raggiungere con il tratta-
mento con massoterapia è quello di rilasciare i
tendini, promuovere la circolazione del sangue,
ottenere un buon drenaggio dei meridiani e dei
collaterali, alleggerire le masse dure e rendere
meno acuto lo spasmo. Il disturbo può essere
trattato con massaggio combinato con le manovre
di Mr. Yang Xixian.
1. Al paziente viene per prima cosa chiesto di
mettersi in una posizione supina. Il dottore poi
spinge e massaggia il muscolo sternocleido-
mastoideo dal lato affetto con il polpastrello del
pollice in modo da promuovere la circolazione
locale del sangue. Prima del trattamento, le regio-
ni da massaggiare dovrebbero essere spalmate
con della vasellina o qualche olio lubrificante, in
modo da evitare l’abrasione della pelle.
2. Il dottore spinge e impasta la zona affetta con il
suo pollice in modo da rilassare i locali tessuti
morbidi e poi impasta la regione affetta dall’alto
in basso e da destra a sinistra con i bordi radiali del
suo pollice e del dito medio in modo da rilassare
i tendini, promuovere la circolazione del sangue e
alleviare lo spasmo.
3. Con i polpastrelli del pollice e del dito medio il
dottore afferra entrambi i lati della regione mala-
ta, pizzica ed impasta tutta l’area da destra a
sinistra in modo da rimuovere le masse accumu-
late e da promuovere la circolazione del sangue.
* Department of Massage, People’s Hospital Attached to
Fujian College of Traditional Chinese Medicine, Fuzhou
70
4. Il dottore sorregge la spalla del paziente dalla
parte malata con una mano e la sommità della testa
con l’altra. Inclina la testa del paziente verso la
spalla nella zona sana gradualmente e gradual-
mente stira il muscolo sternocleidomastoideo verso
il lato malato con una forza che da leggera
aumenta gradualmente, in modo da promuovere il
flusso del qi e del sangue e in modo da separare
l’adesione.
Bisogna accertarsi che tutta la manipolazione
venga attuata in modo molto delicato.
Commenti
La massoterapia per il torcicollo miogenico con-
genito infantile è una terapia semplice e relativa-
mente poco dolorosa; è inoltre accettata senza
difficoltà anche dai genitori del paziente. È una
terapia ideale di tipo conservativo, non chirurgi-
co, che produce degli effetti soddisfacenti. Se
preso in tempo e curato in maniera adeguata, il
disturbo risponde in maniera soddisfacente a que-
sto metodo. Durante il trattamento, il muscolo
sternocleidomastoideo dalla parte affetta dovreb-
be essere frequentemente e passivamente spinto e
attivato dai genitori del paziente. Nella vita di
ogni giorno il paziente dovrebbe fare dei movi-
menti nella direzione contraria a quella nella qua-
le si è prodotta la deformazione della testa e della
faccia in modo da correggere il difetto.
La terapia di massaggio conservativo dovrebbe
correggere le distorsioni nella maggior parte dei
casi. Se non si riesce a raggiungere questo scopo
in due anni, si consiglia l’intervento chirurgico.
 ricerca
Progressi della ricerca sul trattamento dello stroke di
origine ischemica con la medicina cinese
Chen Keji, Song Jun*
Nel campo della MTC esistono ormai molte espe-
rienze nel trattamento dello stroke di origine
ischemica. I numerosi studi clinici e sperimentali
hanno favorito il miglioramento dei risultati
terapeutici ed un approfondimento dei meccani-
smi d’azione.
Stroke di origine ischemica secondo la MTC
Secondo la MTC le cause principali di stroke
ischemico sono anomalie congenite, alimentazio-
ne inappropriata, eccesso di lavoro e di preoccu-
pazioni. Queste, a loro volta, portano a disequilibrio
tra lo yin e lo yang e nella circolazione del qi e del
sangue che, successivamnte, causano deficit nello
yin di fegato e di rene, formazione di catarri e
umidità nell’organismo, disarmonia tra ying qi e
wei qi, stagnazione di qi e di sangue. Tra le cause
principali includiamo quindi: agitazione eccessi-
va, ansietà protratta, affaticamento, squilibri
dietetici e variazioni climatiche.
Tutto ciò è stato verificato in studi etiologici
nell’ambito della medicina cinese moderna. In
genere l’avvenimento apoplettico è principalmente
legato a vento, fuoco, catarri, stagnazione e defi-
cit.
Le alterazioni funzionali a carico degli arti e le
anomalie emoreologiche, quasi sempre presenti,
sono dovute, secondo la MTC, a stasi nei meridia-
ni. La stasi di sangue, un meccanismo importante
nella genesi dello stroke ischemico, ha attratto
l’attenzione di molti medici della MTC. In fig. 1
sono sintetizzati i principali fattori causali come
vengono interpretati secondo la teoria della MTC.
* Xiyuan Hospital. China Academy of TCM, Beijing
Trattamento dello stroke ischemico secondo la MTC
1. Trattamento basato sulla differenziazione dei
sintomi e dei segni
Questo approccio è la quintessenza della MTC.
Nella nostra esperienza clinica ci siamo via via
resi conto della necessità di un’integrazione
terapeutica che tenga conto della specificità della
malattia ischemica cerebrale (MIC) che è, nella
maggior parte dei casi, una stasi di sangue. Le
classificazioni realizzate in Beijing su un gruppo
di 100 pazienti con MIC hanno portato alla formu-
lazione di quattro gruppi:
- ostruzione dei meridiani da catarri-vento e stasi
di sangue
- accumulo di catarri-calore nella zona
addominale con risalita alla testa di catarri-vento
- deficit del qi e stasi del sangue
- agitazione del vento interno da deficit dello yin
I pazienti sono stati trattati, oltre che con la pre-
scrizione di base inerente alla sindrome, con fu
fang hou xue zhu she ye (composto per via iniettiva
per attivare la circolazione del sangue) formato da
Salvia miltiorrhiza, Paeonia lactiflora e Curcuma
aromatica. Il risultato terapeutico definibile come
efficacia marcata ha raggiunto l’80%, molto mag-
giore rispetto al solo trattamento in base alla
sindrome: 62.5%.
La stipsi è uno dei disturbi principali che accom-
pagnano lo stroke ischemico, presente di solito in
più di metà dei pazienti. Secondo la MTC è dovuta
ad accumulo di catarri e calore nell’intestino crasso.
158 pazienti, appartenenti alla sindrome catarri
calore nell’intestino crasso, sono stati trattati con
Trichosanthes kirilowii, Arisaema consanguineum
(sottoposta a trattamento con bile), Rheum
palmatum e Solfato di sodio cristallino. Il tasso di
efficacia totale è stato 85.4%. Ciò dimostra che la
purificazione dei catarri-calore è importante nel
trattamento dello stroke agli stadi iniziali.
2. Utilizzo delle prescrizioni della MTC
71
Il principio terapeutico si basa fondamentalmente
sull’attivazione della circolazione del sangue e la
rimozione della stasi, sull’eliminazione del vento,
dei catarri, del fuoco e degli altri fattori causali.
Un gruppo di 107 pazienti con stroke ischemico
acuto è stato trattato con la formula hou xue er hao
zhu she ye (iniezione n° 2 per attivare la circola-
zione del sangue) composta da Salvia miltiorrhiza,
Paeonia lactiflora, Carthamus tinctorius, lignum
Dalbergiae odoriferae e Ligusticum chuanxiong.
Come controllo, un gruppo di 40 pazienti con
analoga patologia è stato trattato con destrano. Il
tasso di efficacia totale non è stato molto diverso
nei due gruppi (79.6% nel gruppo dei trattati e
74.7% nel gruppo di controllo), (P < 0.01), ma la
funzione muscolare globale era signifi-
cativamente migliore nel gruppo dei trattati (P <
0.01). Un gruppo di medici della provincia Jiangxi
ha trattato 40 pazienti con infarto cerebrale con il
composto dan shao (Salvia miltiorrhiza e Paeonia
lactiflora), usando come controlli altri pazienti
analoghi trattati con troxerutina. I risultati sono
stati buoni e sovrapponibili per i due gruppi.
Tuttavia, in vitro c’è stata una più rapida riduzione
della lunghezza e del peso del trombo nel gruppo
dei trattati con farmaci cinesi (P < 0.01).
Qing kai ling, una prescrizione le cui funzioni
sono purificare il calore, eliminare l’umidità e
promuovere la circolazione del qi e del sangue,
può essere utilmente impiegata nel trattamento
dell’apoplessia. In base ai lavori raccolti dal Chi-
na Scientific Research Group sul trattamento del-
lo stroke acuto, la prescrizione qing kai ling si è
dimostrata efficace nell’81.8% di un gruppo di
111 pazienti con trombosi (cerebrale). Il gruppo
di controllo trattato con niacina ha ottenuto un
beneficio soltanto nel 50% dei pazienti. Nel frat-
tempo si è scoperto che qing kai ling è utile anche
per altre patologie, che non è consigliabile nelle
sindromi yin quali freddo-umidità, deficit di yang
ecc. Ancora una volta questi dati dimostrano
l’importanza della differenziazione delle sindro-
mi secondo la MTC.
3. Terapia con un solo semplice (della MTC)
I farmaci usati in questo approccio terapeutico
sono soprattutto quelli che attivano la circolazio-
ne del sangue e fra questi il più considerato è il
Ligusticum chuanxiong. Un gruppo di 134 pa-
zienti, trattati con Ligusticul chuanxiong, ha otte-
nuto migliori benefici rispetto ad un gruppo di
controllo trattato con destrano 40 (P < 0.01).
I risultati terapeutici sono stati migliori nei pa-
zienti che appartenevano alle sindromi catarri
vento con stasi di sangue e deficit del qi con stasi
di sangue.
4. Utilizzo dei principi attivi dei semplici della
72
MTC
La tetrametilpirazina, il principio attivo di
Ligusticum chuanxiong, viene usata in Cina da 10
anni con risultati positivi che si aggirano sull’88%
ed è diventata per questo un farmaco di routine. In
un lavoro su 700 pazienti si è dimostrata più
efficace della papaverina. Il farmaco oltrepassa la
barriera ematoencefalica e inibisce l’aggregazio-
ne piastrinica. In un lavoro di confronto con
aspirina e betaistina ha dato risultati positivi
nell’84.6% contro il 78.6% e l’80% rispettiva-
mente per gli altri due farmaci.
Il trattamento di 263 pazienti con trombosi cere-
brale acuta con Paeonia lactiflora 801 (propio
gallato) ha dato risultati positivi nel 92.01%. Il
farmaco si è dimostrato molto più efficace del
destrano 40, ma simile alla betaistina. Tuttavia, in
un gruppo di 801 pazienti la funzione muscolare
ha avuto una ripresa più rapida nei pazienti trattati
con Paeonia lactiflora 801 rispetto a quelli trattati
con betaistina.
L’allicina, un principio attivo dell’Allium
macrostemom, ha un’azione ipolipemizzante ed è
usata nella patologia cardiovascolare. In un lavo-
ro di confronto con destrano 40 più tetrametil-
pirazina ha mostrato un tasso di efficacia del
94.44% contro un 80.41% (P < 0.05).
Lavori sperimentali sul trattamento dello stroke
ischemico con la medicina cinese
Gli studi sperimentali hanno chiarito alcuni mec-
canismi d’azione dei farmaci della medicina cine-
se. Tra questi l’aumento del flusso cerebrale,
l’incremento della microcircolazione, l’inibizio-
ne dell’aggregazione piastrinica, l’eliminazione
dei radicali liberi dell’ossigeno, il miglioramento
delle complicanze cerebrovascolari.
1. Azione sulla circolazione cerebrale
Dopo un infarto cerebrale si verifica una diminu-
zione di flusso nel distretto cerebrovascolare pro-
porzionale all’entità dell’infarto stesso. Ricerche
condotte a Shanghai su un gruppo di ratti con il
metodo dello Xe133 hanno dimostrato che la
somministrazione di Ligusticum chuanxiong au-
menta il flusso cerebrale in maniera continua fino
a raggiungere un massimo dopo due ore. Lavori
clinici sperimentali hanno dimostrato che il
Ligusticum chuanxiong aumenta sensibilmente il
flusso cerebrale anche in pazienti che hanno subi-
to un infarto cerebrale (P < 0.01).
2. Azione sul microcircolo
Comunemente, in corso di ischemia cerebrale si
verificano delle alterazioni a carico del
microcircolo. Come luogo di osservazione si usa
il microcircolo della congiuntiva bulbare prove-
niente dall’arteria carotide interna. Si è visto in-
fatti che le modificazioni del microcircolo della
congiuntiva bulbare riflettono coerentemente l’en-
tità del danno in corso di evento ischemico cere-
brale e la loro presenza rispetto a pazienti sani è
statisticamente significativa (P < 0.01). Una ricer-
ca condotta a Beijing usando lo YAG laser per
indurre un modello sperimentale di alterazione
del microcircolo su un lembo di tessuto cutaneo
nei conigli, ha permesso di osservare gli effetti del
composto nao xue kang: incremento del
microcircolo, riduzione dell’essudato, rimozione
delle ostruzioni a carico dei vasi, effetto
antiaggregante sulla componente corpuscolata del
sangue, risoluzione del trombo, facilitazione del-
l’assorbimento dell’essudato. Un lavoro condotto
sulla borsa sottolinguale dei criceti ha dimostrato
che Ligusticum chuanxiong è in grado di inibire
gli spasmi arteriolari, venosi e capillari indotti
sperimentalmente con NE e di incrementare
l’irrorazione sanguigna. Astragalus
membranaceus, un tonico del qi, ha un effetto
vasodilatatore sul microcircolo ma non incremen-
ta il flusso e il volume ematico. Altri lavori con-
dotti a Shanghai hanno dimostrato che il
Ligusticum chuanxiong ripristina sensibilmente
il microcircolo alterato della pia madre.
3. Azione sull’aggregazione piastrinica
In corso di stroke ischemico, la capacità di aggre-
gazione delle piastrine aumenta in gradi diversi ed
è più evidente quando le condizioni del paziente
peggiorano. A causa dell’ischemia cerebrale vi è
una diminuzione del contenuto plasmatico di
TXB2 ed un’alterazione del rapporto TXA2/PGI2
nel plasma. In studi sperimentali su conigli sotto-
posti ad ischemia cerebrale acuta è stato scoperto
che il Ligusticum chuanxiong riduce sensibil-
mente il contenuto plasmatico delle beta-
tromboglobuline, del PF4 (platelet factor 4) e del
TXB2, aumenta il contenuto di 6-Keto-PGF1alfa
(P < 0.01) ed è in grado di riequilibrare il rapporto
TXB2/PGF1alfa. Altri studi hanno dimostrato
che Salvia miltiorrhiza riduce il contenuto di
TXB2 e aumenta il contenuto di 6-Keto-PGF1alfa
nel plasma di pazienti con infarto cerebrale.
L’allicina riduce il tasso di aggregazione piastrinica
indotta da ADP o adrenalina.
4. Azione sulla trombosi
La trombosi gioca un ruolo importante nella gene-
si dello stroke. Ricerche condotte nella provincia
Jiangsu hanno dimostrato che la breviscapina
(140 mg/Kg) rallenta l’iperfunzionalità delle pia-
strine nella formazione del trombo nei conigli.
L’esame istologico ha dimostrato anche una par-
ziale inibizione della trombosi arteriosa. Aumen-
tando il dosaggio della breviscapina a 350 mg/Kg,
l’inibizione della formazione del trombo raggiun-
ge il 92%. Ricerche condotte nella provincia Hunan
hanno scoperto che bu yang huan tang, una pre-
scrizione tradizionale per rinvigorire il qi e attiva-
re la circolazione del sangue, inibisce la formazio-
ne del trombo. I meccanismi d’azione sono la
stimolazione della parete vascolare al rilascio del
fattore VIII e l’inibizione del fibrinogeno. Ricer-
che condotte a Tianjin hanno dimostrato l’azione
antitrombotica di Bidens bipinnata. Il confronto
con il gruppo di controllo ha dimostrato una
riduzione significativa del peso del trombo (P <
0.01).
5. Influenza sui canali del calcio
Dopo il fatto ischemico si verifica una
devitalizzazione dei canali del calcio che porta ad
inversione del flusso dello ione, attivazione delle
fosfolipasi, decomposizione dei fosfolipidi di
membrana, aumento degli AA (aminoacidi) e
distruzione della membrana fosfolipidica. In fase
di rivascolarizzazione la quantità di calcio accu-
mulata è direttamente proporzionale al danno
cerebrale. Dienel ha dimostrato che esiste un
legame tra entità del danno e quantità di calcio
accumulata e che, quando l’accumulo supera
l’80%, il recupero metabolico diventa impossibi-
le. È stato visto che Alli inibisce, nei ratti, lo
spasmo delle arterie cerebrali indotto da NE e
KC1, sposta a destra la curva dose-risposta per NE
e KC1 e abbassa la risposta massimale. Poiché si
comporta, verso la muscolatura liscia vascolare,
come il calcio antagonista verapamil, si ritiene
che abbia un’azione di blocco sui canali del cal-
cio. Altri lavori compiuti a Beijing hanno dimo-
strato che Alli ha un’azione rilassante su tratti
isolati di arteria ed un’azione antispastica sulla
muscolatura liscia arteriosa nei ratti, con effetto
dose-dipendente. Questi lavori indicano che Alli
è dotato di azione calcioantagonista e può giocare
un ruolo protettivo nell’ischemia cerebrale e nella
fase di riperfusione.
6. Azione sui radicali liberi
In fase di ischemia cerebrale si formano dei radi-
cali liberi. Nella fase di rivascolarizzazione il
nuovo apporto di ossigeno favorisce la formazio-
ne di perossidi con i lipidi di membrana. Queste
reazioni causano un danno irreversibile nella
membrana neuronale e di conseguenza al neurone.
Lavori sperimentali condotti a Beijing hanno di-
mostrato che il propil gallato 801 ha una forte
capacità di rimuovere i radicali liberi dell’ossige-
no.
73
7. Altre azioni
Studi sperimentali condotti a Shanghai hanno
scoperto che il Ligusticum chuanxiong, in corso
di ischemia cerebrale, ha un effetto protettivo
sull’enzima Na, K-ATP e sulle cellule endoteliali
e favorisce la riparazione dei dendriti degenerati.
74
In sintesi, si può dire che alcuni farmaci della
medicina tradizionale cinese sono efficaci nel
trattamento dello stroke ischemico sia come pre-
venzione che come terapia vera e propria del-
l’evento patologico.
 estratti
Stato attuale delle ricerche all’estero riguardanti
l’azione dell’agopuntura e della moxibustione sulle
funzioni immunologiche
Cui Meng *
Negli ultimi anni sono state condotte all’estero
molte ricerche in merito all’azione dell’agopun-
tura e della moxibustione sulle funzioni
immunologiche dell’organismo. Ne presentiamo
un profilo.
AZIONE DELL’AGOPUNTURA E DELLA
MOXIBUSTIONE SULLE NORMALI FUNZIONI
IMMUNOLOGICHE DELL’ORGANISMO
Azione sulle funzioni immunologiche non specifiche
1. Azione sulle funzioni fagociti
W. Chao e JWY Loh in America hanno riferito
che nei ratti l’agopuntura quotidiana su dazhui (
14GV) e su meichong (13UB) da come risultato
un aumento dei fagociti con punte massime al 7°
giorno. Si è visto inoltre che la stimolazione
settimanale è superiore a quella forte, che l’appli-
cazione b.i.d. è più efficace dell’applicazione
u.i.d. e che l’agopuntura su hegu (4LI) è più
efficace rispetto a quella su zusanli (36ST). Essi
suggeriscono che l’agopuntura nei relativi punti
degli esseri umani potrebbe portare a risultati
simili. Sakamoto K. e Okasaki N. in Giappone
hanno sperimentato la moxibustione solamente
una volta su topi; a questa è seguito, nelle 24 ore
successive, un incremento degli indici di fagocitosi,
un aumento dell’attività lisosomiale nelle cellule
della mucosa addominale e un’attivazione delle
cellule di Kupffer nel fegato ed anche dei macrofagi
nella milza e nella cavità addominale. Al contra-
rio, una moxibustione successiva ma interrotta è
stata seguita da adattamento.
2. Azione sul titolo del complemento
Masayanagi M. e i suoi colleghi in Giappone
hanno applicato la moxibustione sulla coda dei
* Institute of Information and Library, China Academy of
TCM, Beijing
topi ed hanno osservato che il titolo totale del
complemento si è elevato nei 15 minuti successivi
e tale è rimasto per oltre 24 ore. I topi sono stati
divisi in tre gruppi: alto, medio e basso, a seconda
del titolo totale del complemento prima della
moxibustione. I risultati sono stati i seguenti. Nel
gruppo “alto” il livello totale del complemento si
è abbassato significativamente 15 minuti dopo la
moxibustione e ha cominciato a risalire entro 60
minuti, scendendo però, dopo 24 ore, a valori
inferiori a prima della moxibustione. Nel gruppo
“basso”, il livello totale non ha mostrato cambia-
menti degni di nota nei 60 minuti successivi alla
moxibustione, ha cominciato poi a salire, diven-
tando dopo 24 ore significativamente più alto che
prima della moxibustione. Nel gruppo “medio” i
cambiamenti nel titolo del complemento erano
intermedi tra gli altri due gruppi, dopo 24 ore.
Quando la moxibustione è stata applicata, nel
gruppo 15 mg, su daheng (15SP) il titolo totale è
diminuito notevolmente entro 15 minuti, raggiun-
gendo il suo picco minimo entro 150 minuti,
ricominciando poi a salire gradualmente, per tor-
nare al valore iniziale dopo 24 ore. Nel gruppo 30
mg il livello è cominciato a salire 15 minuti dopo
la moxibustione, ha raggiunto il suo picco mas-
simo in 150 minuti, ed è poi ridisceso, per rimane-
re dopo 24 ore a livelli più alti di quelli iniziali.
3. Azione sui leucociti e il calcolo differenziale
Chao ha riferito che nei topi e nei conigli il conto
totale dei leucociti si è incrementato notevolmen-
te con due agopunture su zusanli, con una punta
massima al quinto giorno. Tuttavia questo effetto
può essere raggiunto solo in situazione di integri-
tà del sistema nervoso e con punti di agopuntura
molto specifici. In generale l’azione è stata soddi-
sfacente con agopuntura su zusanli (36ST),
neiguan (6PC) e hegu (4LI); nessun effetto invece
è stato notato con l’agopuntura su shangjuxu
(37ST). Su soggetti sani l’agopuntura su taixi
(3KI), con gli aghi ritenuti per 2 o 10 minuti, ha
75
determinato un decremento degli eosinofili, ri-
spettivamente del 33.5% e del 44.2%.
4. Altre azioni
Chao e i suoi colleghi hanno riferito che l’agopun-
tura eseguita su conigli ha determinato un marcato
incremento nel properdin, opsonin, bacteriolysin
e serum bactericidin.
Azione sulle funzioni immunologiche specifiche
1. Azione sulle funzioni cellulari immunologiche
specifiche
Chao e colleghi hanno riferito che dopo l’agopun-
tura su zusanli (36ST) nei conigli si incrementa-
vano le maturazioni linfocitarie e la formazione
delle rosette . M.W. Borpaπnk e colleghi nell’ex
Unione Sovietica hanno riferito che dopo 7-10
sedute di agopuntura sul corpo e sull’orecchio con
aghi d’oro e d’argento, l’attività dei linfociti T
periferici aumentava, il loro numero raddoppiava
e che questo effetto poteva essere mantenuto per
3-6 mesi. Y. Kurono e colleghi in Giappone hanno
punto soggetti sani ed hanno verificato un imme-
diato e marcato aumento della percentuale dei
linfociti T (P < 0.01) e dei linfociti B (P < 0.02),
una notevole diminuzione nella percentuale dei
soppressori dei linfociti T (P < 0.05) e delle cellule
killer (P < 0.01). Le reazioni dei linfociti alla
fitoemoagglutinina non si sono modificate, ma si
è verificata invece una tendenza all’aumento delle
loro reazioni al concanavalin A e un aumento
dell’attività delle cellule killer naturali (P < 0.05).
È stato osservato dopo 30, 60 e 240 minuti dal-
l’agopuntura un notevole incremento nella
reattività dei linfociti alla fitoemoagglutinina, al
concanavalin A e al pokeweed mitogen e nell’at-
tività delle cellule killer naturali. Non sono invece
stati osservati cambiamenti significativi quando
l’agopuntura era applicata su punti non di agopun-
tura. Cinque minuti dopo l’elettroagopuntura non
si sono avuti cambiamenti nelle cellule OKT+3
(linfociti T periferici) e OKT+4 (cellule helper dei
linfociti T), sono aumentate le cellule OKT+11 (
formazione di rosette), le Leu 7+ (cellule killer
naturali); sono diminuite le cellule Leu 11+ (un
altro gruppo di cellule killer), mostrando che
l’azione dell’elettroagopuntura sul sistema uma-
no dei linfociti era specifica. È stato eseguito il test
della tubercolina in 7 persone sane; se si eseguiva
un’elettroagopuntura prima della seconda inie-
zione di tubercolina, l’eritema di reazione della
pelle in tutti e sette i casi era più largo che dopo la
prima iniezione. Questo può significare che
l’elettroagopuntura potrebbe aumentare la rispo-
sta immunologica delle cellule vive.
76
2. Azione sulle funzioni immunologiche specifi-
che umorali
Chao e colleghi hanno riferito che con l’agopun-
tura su zusanli (36ST), dazhui (14GV), tianshu
(25ST) e quchi (11LI) in soggetti sani, le
immunoglobuline aumentano entro tre giorni e
rimangono a quel livello per almeno dodici giorni.
Una ricerca di K. Jovanova-Nesic e colleghi in
Jugoslavia ha mostrato che l’elettroagopuntura su
shangqiu (5SP) e su xuehai (10SP) potrebbe ini-
bire la formazione di vacuoli nelle cellule e di
emoagglutinazione e far diminuire il peso della
milza nei topi. L’agopuntura semplice invece non
produce alcun effetto né sulle reazioni
immunologiche, né sul peso del timo o della
milza. L’elettroagopuntura su shenzhu (12GV) e
su dazhui (14GV) potrebbe incrementare note-
volmente la formazione di vacuoli nelle cellule e
la formazione degli anticorpi nei ratti. Chao e
colleghi hanno riferito che l’agopuntura su dazhui
(14GV) e su baihui (20GV) potrebbe accentuare
l’incremento degli anticorpi nei conigli con punte
massime al 7° giorno. Y. Sugata e colleghi, in
Giappone, hanno eseguito nei topi la moxibustione
su pishu (20UB) per quattro volte, una settimana
dopo un’immunizzazione supplementare. Una set-
timana dopo, le cellule positive per anticorpi
erano praticamente scomparse nel gruppo di con-
trollo, mentre cellule simili erano ancora presente
nel gruppo cui era stata eseguita la moxibustione.
I. Azumaya e colleghi, in Giappone, hanno usato
lo stesso metodo sui topi, ma con moxibustione su
zusanli (36ST). Hanno scoperto che le cellule
formanti gli anticorpi scomparivano quasi comple-
tamente nelle ghiandole linfatiche popliteali del
gruppo di controllo; la maggior parte delle cellule
simili erano ancora presenti nel lato cui era stata
applicata la moxibustione del gruppo osservato.
Una ricerca di I. Azumaya e colleghi, effettuata in
Giappone, ha mostrato che cellule contenenti
antigene sono state trovate nei noduli linfatici
inguinali solo in topi cui era stata applicata la
moxibustione, 6 ore dopo la somministrazione
dell’antigene, ma non nel gruppo di controllo.
Tutti questi risultati indicano che la moxibustione
può attivare il sistema immunitario dell’intero
organismo ed accentuare la differenziazione delle
cellule ed il ricambio degli antigeni, mentre la
sezione del nervo sciatico non ha effetti signifi-
cativi. Una ricerca di T. Kimura e colleghi, in
Giappone, ha mostrato che, nei topi, nella zona
specifica della moxibustione è stata osservata
un’infiltrazione neutrofila e linfocitaria
all’intersezione del derma con l’epidermide. È
stato verificato inoltre un incremento dei linfociti
e dei macrofagi nel derma, con una grande quan-
tità di linfociti positivi Thy-1 ed una marcata
pinocitosi nelle cellule endoteliali dei capillari
cutanei. C’è stato un aumento delle cellule
immuno-sensibilizzate drenate dal derma ai noduli
linfatici, indicando quindi un’accentuazione del-
l’attività immunologica dell’organismo. Nessuna
differenza è stata invece osservata tra il trattamen-
to su punti di agopuntura e non.
AZIONE DELL’AGOPUNTURA E DELLA
MOXIBUSTIONE SULLE FUNZIONI
IMMUNOLOGICHE DI ORGANISMI
ANORMALI
Azione anti infiammatoria
1. Epatite
E. Furuya e K. Sakamoto hanno ricreato un mo-
dello di lesione epatica cronica nei topi, usando il
carbone tetracloride e l’ethionine, ed hanno poi
applicato agli animali una stimolazione con
moxibustione, con un conseguente aumento degli
indici alfa e K. Questi risultati indicano che la
moxibustione può riportare alla normalità funzio-
ni anormali del sistema reticolo-endoteliale pro-
vocate da un’epatite cronica. M. Imamura, in
Giappone, ha trattato con agopuntura un caso di
epatite cronica B con HBsAg, HBeAg positivo e
anti-HBe negativo. Dopo il trattamento l’HBeAg
è cambiato da positivo a negativo e l’anti-HBe da
negativo a positivo. M. Nakamura e colleghi, in
Giappone, hanno trattato con agopuntura 10 casi
di epatite cronica B con HBeAg positivo e anti-
HBe negativo con risultati niente affatto soddisfa-
centi. Y. Kurono ha riferito che l’applicazione di
agopuntura in pazienti con epatite cronica B è
immediatamente seguita da un evidente aumento
della concentrazione di linfociti T (P < 0.05) e
linfociti B (P < 0.02), un’apparente diminuzione
dei linfociti T soppressori (P < 0.05) e della
concentrazione della citotoxina mediata dalle cel-
lule anticorpi-dipendente (P < 0.05), un aumento
della risposta dei linfociti alla phytoemoaggluti-
nina e al concanavalin A (P < 0.1), un marcato
incremento della risposta dei linfociti al pokeweed
mitogen (P < 0.05) e dell’attività delle cellule
killer naturali (P < 0.05). Chao e colleghi hanno
riferito che l’agopuntura ha reso possibile, in
pazienti con epatite, il ritorno graduale a livelli
normali dell’immunoglobina.
2. Dissenteria bacillare
Chao e colleghi hanno riferito che il trattamento
con agopuntura di pazienti con dissenteria bacillare
acuta è stato seguito entro tre giorni da un evidente
incremento del titolo degli anticorpi e del livello
dell’immuno-globina, e che questo incremento è
stato mantenuto per più di 12 giorni.
3. Influenza
E. S. Ketiladze e colleghi nell’ex Unione Sovieti-
ca hanno riferito che il trattamento dell’influenza
virale con agopuntura, in confronto ad altri meto-
di, poteva portare ad un aumento molto rapido
dell’attività del siero interferone, seguito da un
conseguente rapido calo, e che i livelli dell’IgM e
degli anticorpi specifici erano comparativamente
più alti di quelli del gruppo di controllo. Inoltre,
un campione della mucosa nasale rivelava una
rapida scomparsa dell’antigene virale.
4. Bronchite spastica cronica
J. Sliwinski in Polonia ha trattato con agopuntura
pazienti affetti da bronchite spastica cronica, rag-
giungendo un quasi completo ripristino alla nor-
malità dei granulociti inibiti.
Azione anti allergica
1. Asma bronchiale
H. Inuma e colleghi, in Giappone, hanno trattato
con agopuntura 6 pazienti affetti da asma bron-
chiale, conseguendo una diminuzione dei livelli
serici di IgE. K. Nishiyori fa notare che il tratta-
mento con agopuntura e moxibustione di pazienti
affetti da asma bronchiale è seguito da un aumento
della formazione di anticorpi, un’attivazione del-
le cellule helper, una diminuzione dei livelli di
IgE e un aumento dell’indice di fagocitosi.
2. Dermatite allergica
H. Inuma e colleghi, in Giappone, hanno trattato
con agopuntura 2 pazienti affetti da dermatite
allergica raggiungendo una diminuzione nel 50%
dell’unità di emolisi, dei livelli OKT4/OKT8 e IgE.
I. Azumaya ha applicato nei topi la moxibustione
su pishu (UB 20), inibendo con ciò la dermatite da
contatto causata dal picryl cloride. Confrontata
con il gruppo di controllo la differenza è stata
statisticamente significativa (P < 0.01). I test di
sensibilizzazione del linfocita T e di splenotomia
hanno rilevato che questa risposta inibitoria era
strettamente collegata alla milza. Una ricerca di T.
Kimura e colleghi ha mostrato come la
moxibustione è più efficace su pishu piuttosto che
su zusanli. K. Kure e colleghi, in Giappone, hanno
eseguito l’elettroagopuntura su mingmen (Du 4)
con conseguente aumento dei neutrofili periferici,
una diminuzione nel rapporto tra peso del fegato
e peso corporeo (P < 0.05) e un incremento nel
rapporto tra peso della ghiandola adrenalinica e
peso corporeo.
77

Azione sulle malattie autoimmuni
H. Inuma ha trattato con agopuntura e
moxibustione un paziente affetto da lupus
sistemico eritematoso ottenendo una diminuzione
del 50% dell’emolisi dell’unità del complemento
e OKT4/OKT8.
Azione sulla malattia da immunodeficienza
AIDS: M. O. Smith, N. Rabinowitz, L. Pittman e
M. Cohen in America, Lei Yi in Australia, e D.
Jungck in Germania occidentale riferiscono
separatamente che centinaia di persone affette da
AIDS sono state trattate con agopuntura. Nono-
stante la malattia non possa essere curata radical-
mente, il numero dei globuli bianchi è aumentato,
così come la concentrazione dei linfociti T, i
sintomi sono stati alleviati e la durata in vita
prolungata.
DISCUSSIONE
Azione dell’agopuntura e della
moxibustione sul sistema immunitario dell’or-
ganismo
In un organismo normale con funzioni
immunologiche non specifiche l’agopuntura e la
moxibustione possono migliorare le funzioni
fagocitiche, aumentare il titolo del complemento,
incrementare il numero totale dei globuli rossi,
diminuire la concentrazione di eosinofili ed au-
mentare i livelli di properdin, opsonin,
bacteriolysin e serum bactericidin. In un organi-
smo normale con funzioni immunologiche cellulari
specifiche l’agopuntura e la moxibustione posso-
no aumentare il grado di trasformazione linfocitica,
accrescere la risposta dei linfociti alla
fitoemoagglutinazione al concanavalin A e
pokeweed mitogen, aumentare la percentuale di
produzione di rosette E, il numero totale dei
linfociti e la concentrazione dei linfociti T e B,
inibire la concentrazione dei linfociti T citotossici
e l’attività delle cellule killer naturali, e diminuire
la concentrazione delle cellule inibitorie T e delle
cellule killer. In un normale organismo con fun-
zioni immunologiche umorali specifiche, l’ago-
puntura e la moxibustione possono aumentare
l’immunoglobina IgG e IgA, e, per quanto riguar-
da gli anticorpi, elevarne il titolo, attivarne il
sistema e accelerarne la formazione. In un organi-
smo con funzioni immunologiche anormali, l’ago-
puntura e la moxibustione possono esercitare
un’azione antiinfettiva e antiallergica, e giocare
78
un ruolo ben preciso nella terapia delle malattie
autoimmuni e da immunodeficienza. Possono inol-
tre migliorare le funzioni immunologiche, ripor-
tandole alla normalità, di pazienti affetti da epatite,
dissenteria batterica, influenza, bronchite, asma
bronchiale, dermatite allergica, lupus sistemico
eritematoso, AIDS e carcinoma. Si può quindi
vedere che l’azione dell’agopuntura e della
moxibustione sulle funzioni immunologiche è
strettamente relazionata alla loro fondamentale
utilizzazione nel trattamento e nella prevenzione
delle malattie, rendendosi comunque necessaria
un’ulteriore sperimentazione clinica.
Una nostra precedente ricerca ha mostrato che
l’azione dell’agopuntura e della moxibustione su
un organismo normale o anormale potrebbe esse-
re in qualche modo diversa. In generale l’agopun-
tura e la moxibustione possono riportare un or-
ganismo anormale alla normalità, esercitando una
duplice azione regolatrice sull’iper o ipofun-
zionalità con effetti sorprendenti e di durata abba-
stanza lunga. Tuttavia, nella maggior parte degli
organismi normali, l’azione è indefinita e di breve
durata, e i risultati sperimentali spesso si con-
traddicono tra di loro, essendo strettamente legati
allo stato funzionale dell’organismo. L’azione
dell’agopuntura e della moxibustione sulle fun-
zioni immunologiche è specifica ed entrambe
possono ulteriormente accentuarle, sia che l’orga-
nismo sia normale o anormale. Tutto ciò indica
che esercitano una precisa azione regolatrice sugli
stati patologici dell’organismo piuttosto che su
quelli fisiologici, con l’eccezione delle funzioni
immunologiche. Quindi, in accordo con la teoria
del TCM, cioè attraverso la loro azione sul si-
stema dei meridiani, l’agopuntura e la
moxibustione possono regolare l’equilibrio tra
yin e yang, tra qi e sangue, di cui favoriscono la
circolazione, e aumentare la resistenza dell’orga-
nismo alle malattie, rinforzando le carenze da una
parte e riducendo gli eccessi dall’altra. Negli
organismi normali, dove il qi e il sangue, così
come lo yin e lo yang, sono in equilibrio, l’ago-
puntura e la moxibustione non esercitano un’azio-
ne regolatrice evidente. I dati raccolti in questo
articolo supportano questa tesi.
Fattori che riguardano l’azione modulatrice del-
l’agopuntura e della moxibustione sul sistema
immunologico
1. Stato immunologico dell’organismo
a. Differenze tra organismi normali e anormali:
l’agopuntura e la moxibustione stimolano le fun-
zioni immunologiche di un organismo normale
con un’azione relativamente ridotta in generale
non oltre i limiti fisiologici e di breve durata.
Confrontando con il gruppo di controllo, la diffe-
renza non è statisticamente significativa e la dura-
ta è breve. In un organismo anormale, tuttavia, il
loro effetto è comprovato e bidirezionale. I valori
alti vengono abbassati mentre quelli bassi vengo-
no alzati, con un ritorno alla normalità. L’azione
è ampia e di lunga durata. Confrontata con il
gruppo di controllo, la differenza è statisticamen-
te significativa nella maggior parte dei casi.
b. Differenze tra condizioni immunologiche di-
verse in un organismo normale: l’azione dell’ago-
puntura e della moxibustione può variare a secon-
da dei differenti livelli immunologici. Per esem-
pio, negli organismi con livelli relativamente alti,
gli indici immunologici possono essere abbassati
dopo l’agopuntura e la moxibustione, e viceversa.
Tuttavia, l’ampiezza della modulazione è gene-
ralmente all’interno dei limiti fisiologici.
c. Differenze tra condizioni immunologiche di-
verse in un organismo anormale: nelle patologie
infettive l’agopuntura e la moxibustione possono
rapidamente attivare le funzioni immunologiche
ed elevare notevolmente i livelli immunologici
oltre i limiti fisiologici. Dopo l’eliminazione delle
infezioni possono ricondurre le funzioni
immunologiche ai livelli fisiologici originali. Nelle
malattie da immunodeficienza l’agopuntura e la
moxibustione possono attivare il sistema
immunologico, favorire la produzione di cellule
immuni ed altri fattori immunologici, e corregge-
re lo stato di immunodeficienza. Nelle malattie
allergiche l’agopuntura e la moxibustione inibi-
scono la risposta immunologica, mediata dagli
anticorpi ipersensibili, rendendola debole o nulla.
Nell’autoimmunopatia, l’agopuntura e la
moxibustione possono combattere lo stato
autoimmunologico provocato dall’effetto combi-
nato del sistema immunocitario e degli anticorpi
umorali e attenuare o arrestare la formazione di
autoantigeni. Nei pazienti con patologie cancerose,
l’agopuntura e la moxibustione possono attivare
le funzioni immunomonitoriali, facilitare l’espul-
sione di corpi estranei e limitare o arrestare lo
sviluppo delle cellule cancerose.
d. Sistema nervoso e adrenergico intatto:molti
studi hanno dimostrato che l’agopuntura e la
moxibustione hanno un’azione sul sistema
immunologico solo nel caso in cui il sistema
nervoso e adrenergico siano intatti; comunque
alcune ricerche indicano che le risposte immunolo-
giche locali non vengono significativamente in-
fluenzate dalla distruzione locale di nervi.
Gli esempi sopraccitati indicano che la variazione
delle funzioni immunologiche dovuta all’ago-
puntura e alla moxibustione è caratteristica e che
lo scopo è di portare le funzioni immunologiche
corporee allo stato ottimale.
2. Specificità relativa dei punti di agopuntura,
p.a.
L’azione dell’agopuntura e della moxibustione
sulle funzioni immunologiche è strettamente col-
legata alla stimolazione locale. Si sono osservate
notevoli differenze non solo tra p.a. e non (varia-
zioni nelle funzioni immunologiche si sono veri-
ficate solo dopo la puntura di p.a.), ma anche tra
differenti p.a. Quando l’agopuntura e la
moxibustione sono state applicate a determinati
p.a., le funzioni immunologiche si sono istantane-
amente accentuate, mentre pungendo altri p.a.
vicini e appartenenti agli stessi meridiani non si
sono ottenute variazioni equivalenti. Inoltre, la
stimolazione di certi altri p.a. potrebbe addirittura
diminuire le funzioni immunologiche, dimostran-
do così che l’agopuntura e la moxibustione hanno
un successo relativo alla maggior specificità dei
p.a. sperimentata per comparazione.
3. Parametri di stimolazione
a. Metodiche di stimolazione: gli effetti dell’ago-
puntura accompagnata alle radiazioni laser, del-
l’agopuntura manuale e di quella elettrica differi-
scono spesso significativamente.
b. Manipolazione della stimolazione: si sono viste
differenze statisticamente rilevanti tra la
moxibustione diretta e indiretta.
c. Intensità di stimolazione: una debole
stimolazione, che è superiore ad una forte, può
accentuare la fagocitosi; gli effetti della
moxibustione variano a seconda delle dosi.
d. Frequenza della stimolazione: pungere due vol-
te al giorno si è rivelato più efficace che una volta
al giorno; la moxibustione dà migliori risultati
applicata quotidianamente piuttosto che con in-
terruzioni.
e. Durata dell’applicazione dell’ago: al fine di
ottenere la diminuzione della concentrazione dei
granulociti eosinofili, inserendo l’ago per 10 mi-
nuti, si ottengono migliori risultati di quando si
inserisce per soli 2 minuti.
f. Momento più opportuno alla stimolazione: la
moxibustione applicata a cavie in differenti mo-
menti, prima di aver impiantato cellule cancerose
ottiene altrettanti differenti effetti.
Questi dati implicano che i migliori risultati nella
regolazione delle funzioni immunologiche si ot-
tengono con successo con l’agopuntura e la
moxibustione solo quando vengano rigorosamen-
te rispettati i sopraccitati parametri.
Meccanismi di regolazione delle funzioni
immunologiche attraverso l’agopuntura e la
79
moxibustione Allo stesso modo qualsiasi ricerca sul ruolo delle
endorfine dovrebbe essere condotta a partire dalla
Precedenti ricerche hanno dimostrato che l’azio-
considerazione del corpo nella sua interezza.
ne sulla regolazione delle funzioni immunologiche

dovuta all’agopuntura e alla moxibustione avvie-

ne attraverso i circuiti nervosi e umorali e quindi
si possono ottenere risultati solo quando i sistemi
nervoso e adrenergico siano intatti. Attualmente
si deve prestare grande attenzione alla ricerca sui
peptidi endogeni oppioidi, che possono essere
liberati attraverso l’agopuntura e la moxibustione.
In anni recenti si è visto infatti come questi peptidi
siano strettamente collegati all’immunità cellulare
e umorale. Per esempio, N. P. Plotnikoff e colle-
ghi hanno dimostrato che l’encefalite può incen-
tivare la trasformazione dei linfociti; S. C. Gilman
e colleghi hanno dimostrato che le ß-endorfine
possono favorire la proliferazione dei linfociti;
G.C. Miller e colleghi hanno dimostrato che
l’encefalite può provocare un aumento di forma-
zioni a rosa E dei linfociti attivati T; E. Van, E.
Dennis, M. R. Ruff e colleghi hanno dimostrato
che i peptidi oppioidi possono facilitare la
chemiotassi dei leucociti mononucleari umani; N.
P. Plotnikoff e colleghi hanno dimostrato che i
peptidi oppioidi possono stimolare l’attività
citotossica delle cellule killer. D’altra parte S.
Ephrenpreis, in America, ha dimostrato che l’azio-
ne dell’agopuntura e della moxibustione nel trat-
tamento di certe infiammazioni, di varie infezioni
virali e batteriche, delle sclerosi multiple, del
cancro, dell’ AIDS ecc., consiste in un aumento
dei peptidi endogeni oppioidi nel corpo. Di conse-
guenza, è necessario approfondire lo studio del
ruolo giocato dalle endorfine nei meccanismi di
azione dell’agopuntura e della moxibustione sulle
funzioni immunologiche.
Altre ricerche indicano che l’agopuntura e la
moxibustione esercitano un’azione su più sistemi
e funzioni contemporaneamente, cioè producono
un effetto regolatore complesso e integrato non
limitato ai singoli sistemi e funzioni. In accordo
con il concetto base della TCM, il corpo umano è
considerato come un organismo complesso in cui
varie parti e visceri sono strettamente collegati e
interagiscono l’uno con l’altro. Perciò, la funzio-
ne regolatrice dell’agopuntura e della
moxibustione è di mantenere in equilibrio lo yin e
lo yang, così come il qi e il sangue nel corpo inteso
come un tutt’uno. Questo significa che l’azione
svolta dall’agopuntura e dalla moxibustione sulle
funzioni immunologiche è solo una componente
della loro azione complessiva sull’intero corpo
che non deve mai essere trascurata. In altre parole,
i fattori che alterano le funzioni immunologiche
possono essere causa di altre alterazioni corporee.

80
 conservazione della salute
Metodi tradizionali cinesi per la
conservazione della salute
Yuan Liren, Liu Xiaoming *
CONSERVAZIONE QUOTIDIANA DELLA
SALUTE
La conservazione quotidiana della salute si riferi-
sce al razionale regime di vita in una vita quotidia-
na regolare. Questo metodo, che è caratterizzato
dalle metodologie tipiche della nazione cinese e
ha lo scopo di prolungare la lunghezza della vita,
coinvolge diversi aspetti della vita quotidiana.
Vita quotidiana regolare
Avere una vita quotidiana regolare significa vive-
re secondo un regime quotidiano regolare, vivere
secondo un certo programma. Il classico Huang di
nei jing stabilisce che ognuno dovrebbe essere
moderato sia nel mangiare che nel bere, vivere
una vita regolare, non stancarsi, in modo da tenere
il corpo e la mente in armonia e in unità e in modo
da godere al massimo della propria vita. È ovvio
che non ottemperando a queste regole la lunghez-
za della vita si accorcia.
1. Essere in conformità al ciclo circadiano
Si dice nel Su wen che al sorgere del sole l’energia
yang (yang qi) del corpo incomincia a crescere. A
mezzogiorno, quando il sole è al massimo il qi nel
proprio corpo è anch’esso al massimo e al tramon-
to la yang qi nel corpo incomincia a diminuire. È
chiaro che la crescita e il raggiungimento del
punto massimo e il diminuire della yang qi nel
corpo sono i risultati dei cambiamenti circadiani.
Inoltre, tutte le attività del corpo umano dovreb-
bero essere in relazione con la regolarità dei
cambiamenti circadiani. Una vita regolare che
include un alternarsi razionale di lavoro e riposo
sfocia in un ritmo biologico intensificato e in un
metabolismo dell’organismo che si muove in un
* Beijing College of Traditional Chinese Medicine, Beijing
ordine normale di alternarsi tra tensione e relax.
Tutto ciò è molto importante per assicurare buona
salute al proprio corpo.
2. Accordo con le quattro stagioni
Il classico Huang di nei jing dice che in primavera
ognuno dovrebbe ritirarsi tardi e svegliarsi presto.
Dopo essersi alzato, ognuno dovrebbe fare una
passeggiata all’aria aperta senza nessun pensiero
in modo da rispondere all’attività del qi (la forza
che promuove la crescita e lo sviluppo) in prima-
vera. In estate, ognuno dovrebbe ritirarsi tardi e
alzarsi presto, fare esercizio, star lontano dai di-
spiaceri in modo da essere in stretto rapporto con
la crescita del qi in estate. In autunno, si dovrebbe
andare a letto presto, alzarsi presto mantenere uno
stato di calma e di relax per la mente, in modo da
rispondere al restringimento del qi dell’autunno.
In inverno, bisogna ritirarsi presto e alzarsi tardi.
Alzarsi tardi significa alzarsi al sorgere del sole
quando è già caldo in modo da evitare il freddo, in
modo da non sprecare il qi durante l’inverno. Il
regime di vita proposto dai nostri antenati, che era
in relazione appunto alle quattro stagioni, era
benefico alla longevità e alla salute.
Abitudini per coltivare un buon sonno
Il metodo tradizionale per la conservazione della
salute nella medicina tradizionale cinese da molta
importanza al sonno, considerandolo essenziale a
questo scopo. Inoltre, la ricca esperienza accumu-
lata nel metodo di preservare la salute attraverso
il sonno viene da moltissimi anni indietro. Quello
che segue è soltanto un’introduzione a questo
argomento.
1. Mantenere una mente calma, mangiare cibi
leggeri e fare un moderato esercizio prima di
andare a letto.
Sovraeccitazione, pensieri troppo profondi, con-
templazione o rabbia possono attaccare la mente
e non preparare a un buon sonno. Inoltre, uno stato
81
mentale di calma è benefico proprio per preparare
al sonno. Nelle sue opere Cai Ji Tong della dina-
stia Song stabilisce che, per dormire, la mente
deve essere calma e così anche gli occhi. Si
dovrebbe mangiare poco prima di andare a letto in
modo da non appesantire lo stomaco. Inoltre,
prima di dormire non si dovrebbero assumere
bevande stimolanti, come il té, il caffè, gli alcolici
o cibi irritanti. È bene inoltre fare un po’ di esercizi
in modo da rilassare la mente e stabilizzare le
emozioni. Il Classico segreto della roccia purpurea
afferma quanto segue“fare un migliaio di passi
nella stanza prima di addormentarsi facilita il
sonno”. Tuttavia, occorre evitare le attività estre-
mamente dinamiche prima del sonno perché
distrurbano l'addormentamento.
2. Evitare le correnti d’aria, promuovere la cor-
retta posizione della testa fuori dalle coltri duran-
te il sonno e dormire soli.
Durante il sonno occorre evitare di esporsi alle
correnti d’aria per non essere colpiti dalla energia
cosmopatogena del “vento”. Questa regola va
osservata anche nella stagione estiva, inoltre oc-
corre evitare di coprirsi la testa durante il sonno,
in modo da non compromettere il respiro.
I nostri antenati si comportavano in questo modo
e soprattutto dormivano soli specialmente per non
disturbare gli altri se avevano un sonno rumoroso.
Questo è particolarmente importante per le perso-
ne anziane. Per quanto riguarda la posizione del
sonno è bene “dormire come un arco”, questo
significa distendersi dalla parte destra e piegare il
proprio corpo a mo’ di arco.
3. Far tintinnare i propri denti, respirare ed inspi-
rare profondamente, inghiottire la saliva e mas-
saggiare il corpo nel momento del risveglio.
Subito dopo essersi alzati ci si dovrebbe muovere
leggermente in modo da promuovere la circola-
zione del qi nei meridiani e nei collaterali. (I
dettagli di questo metodo sono discussi nel “Sedi-
ci consigli per il mantenimento della salute”).
4. Letto e cuscini
Per quanto riguarda il tipo di letto e di cuscino si
consiglia l’uso del letto basso, non più alto di 40-
50 centimetri, poco più alto del ginocchio della
persona che dovrà dormirci, proprio perché un
letto troppo alto non permette alla persona che vi
dormirà di entrarvi e di uscirvi con facilità e un
letto troppo basso non ha sufficiente ventilazione
ed umidità. Non dovrebbe essere né troppo soffi-
ce, né troppo duro. I materiali più convenienti per
i letti sono le fibre di palma, di rattan, bamboo e di
legno, il materasso dovrebbe essere spesso e sof-
fice in m:odo che i muscoli dell’intero corpo
82
possano rilassarsi abbastanza e mantenere le cur-
ve del corpo stesso.
Possono essere usati diversi cuscini per scopi
diversi. Ad esempio: cuscini imbottiti di piume
d’oca sono utili per le persone con eccessivo yang
e calore, cuscini di sorga e di fibre di riso sono
adatti per individui con deficit di yang ed eccesso
di yin. In estate i cuscini fatti di bamboo o gesso
sono buoni per allontanare il calore dell’estate.
Cuscini di fibre di miglio sono adatti per i bambini
perché aiutano lo sviluppo del cervello e non
mantengono la loro testa troppo al freddo o troppo
al fresco. Cuscini fatti di escrementi di bachi da
seta possono rinfrescare il cervello, ridurre il
calore e migliorare la visione. Cuscini fatti con
ambra possono sollevare dall’ansietà e tranquil-
lizzare la mente in modo da evitare apoplessia,
epilessia, palpitazioni e insonnia.
Sedici suggerimenti sul body building nella vita
quotidiana
Per conservare una buona salute durante la routine
di ogni giorno bisogna dare molta attenzione ai
metodi di preservazione della salute. Anche le
comuni attività quotidiane possono essere benefi-
che all’organismo e prolungare la vita. Quello che
diremo tra poco è scritto nelle “Idee principali per
il prolungamento della vita” di Leng Qian, un
famoso medico della dinastia Ming.
1. Strofinare la propria faccia
Questo significa sfregare le gote con entrambe le
mani. Ogni mattina prima sfregare le mani l’una
con l’altra in modo da farle diventare tiepide e poi
massaggiare velocemente con le mani più di 10
volte mentre si lava la faccia le gote fino a che il
viso stesso non diventa leggermente tiepido. Si
può anche usare un asciugamano umido e freddo.
Tutto questo promuove la circolazione sia del qi
che del sangue nella faccia. Inoltre, allevia la
fatica e rinvigorisce.
2. Spazzolare i capelli
Spazzolare i capelli è una routine quotidiana.
Questa manovra stimola la circolazione del qi e
del sangue sulla testa. Secondo la medicina tradi-
zionale cinese, la testa è la confluenza dei meri-
diani e dei collaterali, e pettinare i capelli serve
come massaggio e aiuta appunto la promozione e
la circolazione del qi e del sangue, alleviando la
fatica e rinfrescando la mente. Un metodo di
spazzolamento dei capelli è quello di mettere tutte
e cinque le dita nei capelli stessi e leggermente
produrre una pressione sul cuoio capelluto e poi
fare scorrere le dita all’indietro come se si petti-
nassero i capelli stessi sino a raggiungere una
sensazione di ristoro e di distensione. Si può
anche usare un pettine purché venga utilizzato
piuttosto a lungo.
3. Movimenti degli occhi
Bisogna far ruotare gli occhi. Il metodo è il se-
guente: chiudere gli occhi, farli ruotare da sinistra
a destra per nove volte e poi ancora da destra a
sinistra per altre nove volte. Infine chiudere gli
occhi per un po’ e poi aprirli improvvisamente,
respirare e guardare fisso qualche oggetto. Il ripe-
tere questa procedura molte volte al giorno può
abbassare il fuoco del fegato e migliorare la visio-
ne.
4. Coprire le orecchie
Si deve abbassare e sollevare la testa coprendosi
le orecchie con le mani. Questo movimento va
ripetuto da 5 a 9 volte. Durante questa attività si
dovrebbe riuscire ad avere la mente libera e non
essere distratti da alcun pensiero. L’uso costante
di questo esercizio può appunto aiutare la mente,
inoltre è un metodo terapeutico per le vertigini.
5. Battere i denti
Il “battere i denti” va fatto velocemente, battendo
ripetutamente i denti per lo meno 36 volte dopo
essersi alzati. Questa pratica prolungata conserva
i denti stessi.
6. Chiudere la bocca
Chiudere la bocca ogni tanto con la lingua che
tocca la parte superiore del palato e respirare
lentamente per un certo periodo di tempo. Questa
metodologia rinvigorisce l’attività funzionale del
qi e produce i fluidi del corpo.
7. Inghiottire la saliva
La saliva, che ha l’effetto di rafforzamento sulla
milza e lo stomaco e di promuovere la digestione,
è in genere presente nella bocca e va inghiottita
ogni tanto. Ogni mattina ognuno dovrebbe muo-
vere su e giù nella cavità orale in modo da produr-
re una certa quantità di saliva che deve essere
inghiottita. Inghiottite tre volte ogni volta e ogni
volta ripetutamente per tre volte. Tutto questo
aiuta la digestione e l’assorbimento nel tratto
gastrointestinale.
8. Aumento del qi
L’elevazione del qi si riferisce all’azione sinergica
della respirazione ed elevazione dell’ano, mentre
si inspira lentamente attraverso il naso, l’ano
comincia lentamente e continuamente ad elevarsi.
Quando si espira, l’ano si mantiene nella posizio-
ne elevata per un certo tempo. La frequente eleva-
zione del qi è benefica alla funzione del qi stesso
nel nostro corpo in modo da prevenire i disturbi
vari. Negli anziani previene i prolassi dell’ano.
9. Calmare la mente
Quando la mente è calma, qi e sangue saranno
normali ed armonici e le emozioni indisturbate.
Se si mantiene sempre una mente calma e libera da
pensieri che la distraggono da noia, da dolori e in
attitudine ottimistica, il qi e il sangue all’interno
del corpo circoleranno senza ostruzioni e rende-
ranno la persona stessa energica e vigorosa. Altri-
menti l’anzietà e la rabbia produrranno una stasi
del qi e del sangue che è molto dannosa alla salute.
10. Coltivare l’intelligenza
Questo si riferisce a come usare la propria intelli-
genza, la propria coscienza e il proprio pensiero.
Pensare troppo, essere ansiosi e nervosi porterà
inevitabilmente all’esaurimento della propria in-
telligenza e all’indebolimento dell’energia e al
sopravvento di fatica mentale. Se si riesce ad
essere mentalmente rilassati e a mantenere la
propria mente calma per un certo periodo di tempo
durante il giorno, si conserverà la propria intelli-
genza chiara e rapida. È anche un metodo di
tranquillizzazione mentale.
11. Mantenere la schiena tiepida
La schiena è la regione nella quale si trova il
meridiano del vaso governatore (GV) e anche qui
passa anche il meridiano della vescica tai yang del
piede e da qui il vento esterno e il freddo entrano
facilmente all’interno del corpo. Inoltre, la schie-
na dovrebbe essere sempre tenuta tiepida in modo
da prevenire che il vento-freddo entri all’interno
del corpo in modo da rinforzare così il rene e la
regione lombare. Dei corpetti possono esser un
buon indumento per proteggere la schiena, soprat-
tutto nelle persone deboli ed anziane.
12. Massaggiare l’addome
Bisogna massaggiare l’addome in senso orario e
farlo da 30 a 50 volte. Serve per promuovere la
digestione, soprattutto dopo i pasti. Il massaggio
frequente nella zona addominale allevia la disten-
sione addominale e tratta la stitichezza.
13. Proteggere il torace
Il torace è la sede del cuore e dei polmoni e non
dovrebbe essere offeso. Il massaggio può allevia-
re l’oppressione toracica, regolare il flusso del qi
ed attivare le funzioni del cuore e del polmone.
14. Mantenere duro lo scroto
Questo significa tenere lo scroto in una mano. È la
stessa cosa del “il rene afferra il qi gong” della
tradizionale conservazione della salute. Il metodo
83
consiste nel tenere lo scroto in una mano per un
certo tempo del mattino prima di alzarsi e la sera
prima di andare a letto. Durante questa manovra,
si dovrebbe chiudere la bocca e respirare profon-
damente. Facendo così, si nutre il qi del rene, si
rafforza il rene stesso, la regione lombare.
15. Mantenere il silenzio
Il qi vitale si perde facilmente se una persona parla
troppo; inoltre, mantenere il silenzio, arricchisce
il qi vitale. Perciò è bene per la propria salute non
parlare molto; questo è particolarmente vero per i
deboli e le persone anziane.
84
16. Lavare e asciugare la pelle
Tutto questo significa strofinare la pelle dell’inte-
ro corpo. Questa manovra accelera la circolazione
del qi e del sangue, rilascia i tendini e mantiene la
pelle soffice ed elastica.
I metodi sopra descritti sono facilmente applicabili,
ma il punto chiave di questa cura consiste in una
pratica continua. Questi metodi vengono descritti
nel periodo delle dinastie Jing e Sui ed erano
applicati poiché davano dei meravigliosi effetti
già in quei tempi lontani.
 letture
farmaci per purificare il calore del tipo da deficit
selezione da: ”A practical English-Chinese library of T.C.M.”
Editore capo: Zhang Enqin, compilato da: Qu Jingfeng, tradotto da: Zhang Yuxi e Zhao
Huaying
ESPETTORANTI, ANTITUSSIVI ED
ANTIASMATICI
I farmaci che hanno come principale effetto quel-
lo di rimuovere la stagnazione del catarro sono
chiamati espettoranti; i farmaci che alleviano la
tosse e l’asma sono chiamati rispettivamente
antitussivi e antiasmatici. Come la maggior parte
degli espettoranti ha anche l’effetto di alleviare la
tosse e l’asma, gli antitussivi e gli antiasmatici
hanno l’effetto di risolvere l’eccesso di catarro.
Questi farmaci sono inoltre divisi in tre categorie
secondo le loro principali funzioni: farmaci per
alleviare il flegma-freddo, farmaci per alleviare il
flegma-caldo e farmaci per alleviare la tosse e
l’asma. I farmaci per alleviare il flegma sono
principalmente usati per la tosse con abbondante
espettorazione e dispnea dovuta a ritenzione di
flegma o difficoltà nell’espettorazione e disturbi
indotti dal flegma stesso come epilessia, convul-
sioni, gozzo e ascessi metastatici. I farmaci che
alleviano la tosse e l’asma sono particolarmente
indicati per tosse e asma dovute ad affezioni da
fattori exopatogenici e indebolimento delle fun-
zioni degli organi interni.
In aggiunta ai farmaci che risolvono il catarro e
alleviano la tosse e l’asma, dovrebbero essere
usati altri farmaci adatti al tipo di affezione in
causa. Per la tosse, causata appunto da fattori
exopatogeni, dovrebbero essere usati dei farmaci
diaforetici; per la tosse, causata da disturbi con-
suntivi dovrebbero essere aggiunti dei tonici; nel-
le sindromi da flegma-calore con catarro appicci-
coso è preferibile aggiungere farmaci che purifi-
cano il calore e umidificano il polmone; nelle
sindromi, invece, con flegma freddo e umido, si
useranno farmaci per disseccare e scaldare il
polmone, in modo da espellere l’umidità fredda
patogena; nella tosse con emottisi dovrebbero
essere evitati quei farmaci che risolvono in manie-
ra drastica, ma irritante l’escreato perché essi
potrebbero indurre o aggravare l’emottisi stessa.
Vanno usati farmaci che rimuovono il calore dal
polmone e promuovono la funzione dispersiva del
polmone stesso nella tosse iniziale del morbillo.
Essi sono infatti gli ingredienti principali mentre
farmaci antitussivi specialmente con proprietà
tiepide e astringenti non vanno usati per risolvere
l’escreato e alleviare la tosse, in modo da evitare
qualsiasi incremento di calore o impossibilità
all’eruzione stessa del morbillo di attuarsi.
FARMACI PER RISOLVERE IL FLEGMA
FREDDO
La maggior parte di questi farmaci hanno proprie-
tà calda e possono promuovere la funzione appun-
to di risolvere il flegma freddo. Sono adatti alla
sindrome da flegma freddo e a quella da flegma-
umidità che si manifestano con un escreato ab-
bondante, lucido, sottile, facile da essere espulso.
Sono, inoltre, adatti a curare la tosse, l’asma, le
giunture e le estremità doloranti, i favi di natura
yin, gli ascessi metastatici, la scrofula dovuta a
flegma freddo e umido.
Questi farmaci non dovrebbero essere usati o usati
in maniera molto cauta nei pazienti con sindrome
da flegma-calore, tosse secca dovuta a deficit di
yin o in quelli con una storia di emottisi e
ematemesi.
1.rhizoma Pinelliae
Questo farmaco è costituito dal tubero della Pinellia
ternata (thunb.) Berit (famiglia Araceae), che si
produce nella maggior parte della Cina. Il tubero
è raccolto durante l’estate e l’autunno, lavato e
seccato al sole. Viene chiamato pinellia secca, ma
è in genere usato dopo un trattamento con ginger
e allume e per questo motivo viene chiamato
pinellia preparata.
Proprietà, sapore e tropismo del meridiano
Il sapore è piccante, la proprietà tiepida, agisce sui
85
meridiani della milza, dello stomaco e del polmo-
ne.
Azioni
Eliminare l’umidità, risolvere il flegma, abbassa-
re il flusso avverso del qi per inibire il vomito e
disintegrare, risolvere le masse.
Indicazioni
1. Viene usato quando il paziente presenta un
escreato profuso, tosse, qi controcorrente diretto
in alto, vertigini dovute a disfunzione della milza
per disperdere l’umidità e accumulo e ritenzione
del flegma. Viene spesso usato in aggiunta alla
scorza del mandarino e alla Poria come nel decotto
dei due vecchi farmaci, er chen tang. In presenza
di escreato abbondante, acquoso, sottile, di natura
fredda, questo farmaco può essere usato con altri
farmaci che riscaldano il polmone, in modo da
ridurre l’espettorato acquoso, quali l'herba Asari
ed il ginger secco. Per un escreato spesso, giallo e
di natura calda viene somministrato con farmaci
quali la radice di Scutellaria e il fructus del
Trichosanthes, che eliminano il calore e risolvono
il flegma.
2. Viene inoltre somministrato contro la nausea e
il vomito dovuto ad una risalita controcorente del
qi dello stomaco. Per il vomito dovuto a flegma
freddo, esso viene usato con il ginger secco cono-
sciuto come piccolo decotto di Pinellia, xia ban
86
xia tang. Per il vomito dovuto a deficit dello
stomaco viene spesso usato in aggiunta al Ginseng
e al miele bianco, nella prescrizione conosciuta
come grande decotto di Pinellia, da ban xia tang.
Nel vomito dovuto a calore dello stomaco viene
usato con il rhizoma del Coptis e sottili lamelle di
bamboo; nel vomito durante la gravidanza viene
usato con il frutto dell’Amomum e il gambo della
Perilla.
3. Viene utilizzato per alleviare la sensazione di
pienezza e distensione al torace, all’alto addome,
nel bolo isterico, nel gozzo, nei noduli subcutanei,
nei favi e in altre infezioni suppurative della
superficie del corpo. Per quanto riguarda la pie-
nezza al torace e all’alto addome ed il vomito
dovuto da accumulazione di flegma-calore, que-
sto farmaco viene usato con il rhizoma del Coptis
e il frutto del Trichosanthes nella ricetta cono-
sciuta come piccolo decotto per abbassare il qi del
torace, xiao xian xiong tang; nelle manifestazioni
di bolo isterico con sensazione di un corpo estra-
neo in gola che sembra non alleviarsi con l’azione
dell’inghiottire, il tubero della Pinellia viene usa-
to in aggiunta alla corteccia della Magnolia e alla
foglia della Perilla, come decotto di Pinellia e
corteccia di Magnolia, ban xia hou po tang. Nel
gozzo e nei noduli subcutanei viene somministra-
to con la Laminaria o l’Ecklonia e l’alga marina.
In caso di favi e favi profondi, cellulite lombo-
dorsale e foruncoli al torace, viene somministrata
la polvere di Pinellia mescolata con chiara d’uovo
per applicazioni esterne.
Dose e somministrazione
5-10 g decotti in acqua per una dose orale; dosaggio
adatto ad uso esterno.
Precauzioni
È antagonista all’Aconitum.
2.flos Inulae
Questo farmaco è il fiore dell’Inula japonica
Thunb., o Inula britannica L. (famiglia
Compositae), prodotto soprattutto nella provincia
del Guangdong e nella Mongolia interna, seccato
al sole dopo la raccolta e usato come tale o cotto
con il miele.
Proprietà, sapore e tropismo del meridiano
Amaro, piccante e di sapore salato, di proprietà
leggermente tiepida, agisce sui meridiani del pol-
mone, della milza, dello stomaco e del grosso
intestino.
Azioni
Elimina il flegma, promuove la diuresi e abbassa
il qi controcorrente per evitare il vomito.
Indicazioni
1. Per alleviare la sensazione di mancanza d’aria
e di pienezza al torace, la tosse con dispnea e
abbondante escreato dovuto a ritenzione di flegma
all’interno, questo farmaco viene spesso usato
con la radice di Platycodon e la corteccia del
Gelso nel decotto di Inula, xuan fu hua tang. In
casi di tosse, dispnea e escreato diffuso dovuto ad
affezioni da freddo patogeno, viene usato con
l'Asarum e il tubero della Pinellia sotto il nome di
polvere di Inula, jin fei cao.
2. Nella sensazione di pienezza epigastrica, di
vomito ed eruttazioni dovute a deficit sia del qi
della milza che del qi dello stomaco e nella risalita
di flegma-umidità, esso viene usato in aggiunta
all’Ocra rossa e alla Pinellia nel decoction of Inula
e Ocra, xua fu dai zhe tang.
Dose e somministrazione
3-10 g raccolti in un pezzo di stoffa e decotti in
acqua per una dose orale.
3.semen Sinapis albae
Questo farmaco è il seme maturo della Sinapis
alba prodotto principalmente nella provincia
dell’Henan e del Anhui, seccato al sole dopo la
raccolta e usato come tale o cotto.
Proprietà, sapore e tropismo del meridiano
Sapore piccante, proprietà tiepida, azione sul
meridiano del polmone.
Effetti
Eliminazione dell’escreato, promozione del flus-
so del qi, in modo da dissolvere gli accumuli e
controllare il gonfiore.
Indicazioni
1. Nell’accumulo di flegma freddo nel polmone,
che si manifesta sotto forma di tosse, asma, escreato
diffuso, acquoso e sottile, questo farmaco è spesso
usato in aggiunta al seme della Perilla e al seme
del Rafano nel decotto dei tre semi per nutrire gli
anziani, san zi yang qin tang.
Nella ritenzione di flegma e nel flusso inverso del
qi che si manifesta sotto forma di tosse, asma,
dolore al torace e versamento pleurico, viene
usato con la radice di Kansui e la radice di Knoxia
nella ricetta conosciuta come pillola che controlla
i catarri acqua, kong xian dan.
2. Questo farmaco viene inoltre usato negli asces-
si multipli e metastatici dovuti a flegma-umidità,
nei favi di natura yin e in altre infezioni piogene.
Viene spesso aggiunto alla corteccia della Can-
nella e alla colla delle corna del cervo, come nel
decotto che attiva lo yang, yang he tang.
Inoltre, questo farmaco, insieme al seme della
Cochinchina momordica e alla Myrrha, può esse-
re ridotto in polvere per trattare le spalle e le
estremità doloranti a causa di una stagnazione di
flegma nei meridiani e nei collaterali.
Dose e somministrazione
3-10 g decotti in acqua per una dose orale.
87
 Trattamento in agopuntura per le ferite ai
tessuti molli
Lu Shoukang *
La ferita di un tessuto molle si manifesta con
dolore locale e discinesia. Interessa soprattutto i
muscoli, le fasce, i legamenti e le capsule artico-
lari ed è causata soprattutto da traumi o da ecces-
siva tensione. Il trattamento di questo disturbo per
mezzo dell’agopuntura non solo produce un effet-
to analgesico, ma ha anche un effetto terapeutico
e di miglioramento delle funzioni motorie.
FERITE DEL TESSUTO
MOLLE E DISTURBI DEI JIN YIN
Le ferite del tessuto molle caratterizzate da
discinesia e da dolore locale come manifestazioni
cliniche principali provengono da un disturbo dei
jing yin , meridiani tendino-muscolari, secondo il
sistema dei meridiani. Il percorso circolare e le
zone di distribuzione dello jing yin sono quasi
identiche a quelle dei 12 meridiani dello strato
superficiale dell’estremità del corpo, esso però
non entra all’interno dei visceri. La principale
funzione del jing yin è quella di regolare lo sche-
letro e le giunture. Il tessuto molle ed i jing yin
hanno in comune sia le funzioni che la localizza-
zione. Le lesioni dei 12 jing yin si manifestano
frequentemente con dolore locale, contrattura,
intorpidimento e discinesia. Dal momento che la
ferita al tessuto molle ha origine dai jin yin,
secondo la medicina tradizionale cinese, le tecni-
che che seguono possono essere usate per trattare
questo disturbo.
1. Inserzione di un ago in molte direzioni
(ONPMD).
Dopo essere stato inserito ad una certa profondità
nella zona malata, l’ago viene sollevato sino al
tessuto subcutaneo e nuovamente inserito trasver-
* Beijing College of Acupuncture, Moxibustion, Orthopedics
and Traumatology, Beijing
88
salmente verso l’alto, verso il basso, a destra, a
sinistra ed in molte direzioni, in modo da mante-
nere e prolungare la sensazione dell’ago. Tutto
questo ha scopo di far rilassare il tessuto e di
alleviare il dolore e lo spasmo locale.
2. Inserzione di più aghi in un punto di agopuntu-
ra (MNPOA).
Per questo trattamento viene individuato il punto
doloroso alla pressione o un punto preciso della
lesione. Più aghi sono inseriti in questo preciso
punto producendo un effetto quasi simile a quello
ottenuto nella tecnica del ONPMD.
Viene inizialmente localizzato un punto preciso
della lesione. Poi vengono inseriti due aghi oppo-
sti l’uno all’altro, in alto, in basso ed in alto o a
destra e a sinistra. La distanza tra le zone di
inserzione dei due aghi è di 4 centimetri. Le punte
degli aghi sono vicine l’una all’altra, ma non in
connessione. Infine i due aghi vengono ruotati
simultaneamente in modo da ottenere appunto
questa sensazione dell’ago. Questa manipolazio-
ne unita ad una elettrostimolazione di 15-20 mi-
nuti può dare dei buoni risultati. Un altro metodo
per l’MNPOA è quello di inserire un ago lungo il
corso della fibra muscolare in senso prossimale-
distale o inversamente in senso distale-prossimale,
con l’altro ago inserito verticalmente rispetto al
corso della fibra muscolare dal lato destro o dal
lato sinistro del fascio muscolare. In genere l’in-
serzione di aghi in senso obliquo viene usata per
lesioni nello strato profondo dei muscoli, l’inser-
zione di aghi trasversalmente ed a livello
subcutaneo per le lesioni nei muscoli superficiali,
l’inserzione di aghi a livello superficiale per i fasci
muscolari sottili e corti e l’inserzione profonda
per i fasci muscolari spessi e lunghi. L’inserzione
di aghi in maniera approfondita è indicata nei
traumi scheletrici-muscolari-tissutali (incluse le
fibrositi muscolari). Nella pratica clinica il meto-
do della selezione del punto corrispondente è
comunemente usato; ad esempio, la selezione di
un punto nella zona distale corrispondente alla
zona della lesione; generalmente, la selezione di
un punto corrispondente sinistra-destra o superio-
re-inferiore può essere usata per i traumi delle
giunture e dei tessuti molli delle estremità; la
selezione di un punto corrispondente superiore-
inferiore per quelli del collo e del fianco, la
selezione di un punto corrispondente davanti-
dietro per quelli del torace e della schiena. Ad
esempio, il punto chize (LU5), localizzato nel-
l’estremità superiore, può essere scelto per il
dolore alle ginocchia e questo è appunto un esem-
pio di scelta di punto corrispondente superiore-
inferiore; il punto chengjiang (CV24), situato
sulla mandibola, può essere usato per la rigidità
del collo e questo avviene secondo il principio
della selezione del punto corrispondente davanti-
dietro.
METODI COMUNI DELLA SELEZIONE DI UN
PUNTO LOCALE PER TRATTARE I TRAUMI DEL
TESSUTO MOLLE
La disfunzione della giuntura temporo-
mandibolare si manifesta con dolori locali, diffi-
coltà nell’aprire la bocca, scatto all’apertura
dell’articolazione temporo-mandibolare e debo-
lezza rilevante della testa mandibolare nel mo-
mento dell’apertura della bocca. I punti xiaguan
(ST7), jiache (ST6) e ermen (TE21) possono
essere scelti secondo il caso e secondo il luogo
della lesione. I punti sovrammenzionati e i punti
shangguan (GB3), yifeng (TE17), tinggong (SI19)
possono essere usati a turno. Oltre all’agopuntura
possono essere applicati la moxibustione e la
radiazione con laser.
Ci sono diverse manifestazioni cliniche della
spondilosi cervicale che coinvolge la giuntura
cervico-spinale, i dischi intervertebrali e i muscoli
cervicali. Il trattamento con agopuntura dà dei
risultati soddisfacenti nel tipo correlato a
compromissione delle radici nervose.
I punti jiaji o huatuo jiaji (extra 21) sono efficaci
e comunemente usati per questo tipo di disturbi.
La scelta dei punti può essere fatta secondo le
differenti manifestazioni sintomatiche. Ad esem-
pio, i punti cervicali jiaji 3 e 4 possono essere
scelti per un dolore cervico-occipitale; i punti jiaji
4 e 5 per un dolore cervicale che si irradia alla
spalla, al braccio, all’avambraccio e al polso con
sensazione di intorpidimento; i punti cervicali
jiaji 5 e 6 per un dolore e intorpidimento che corre
lungo il percorso sovrammenzionato fino al polli-
ce e all’indice; i punti jiaji 6 e 7 per dolore e
intorpidimento fino all’indice e al medio; i punti
jiaji 7 cervicale e jiaji 1 toracico per dolore e
intorpidimento che corre lungo l’estremità me-
diale e superiore e per la zona ulnare dell’avam-
braccio fino all’anulare e al mignolo. La percus-
sione locale con ago cutaneo o martelletto o la
percussione sul meridiano del du mai o sulle linee
a 0.5 cun (punti jiaji cervicali) e 1.5 cun (tai yang
del piede) lateralmente al du mai fino a dazhui
(GV14) (un punto del du mai tra i processi spinosi
della settima vertebra cervicale e della prima
vertebra toracica) e fengmen (BL12) (un punto del
meridiano tai yang del piede), percussione eserci-
tata dall’alto al basso, può essere molto efficace.
Un trauma comune dei tessuti molli è il gomito del
tennista o epicondilite esterna dell’omero. Questo
disturbo viene spesso trattato con l’agopuntura
nel punto locale doloroso. Metodi efficaci sono
quelli di una puntura diretta del margine anteriore
che punta sull’epicondilo esterno e una puntura
obliqua (45°) del margine posteriore che punta sul
corpo condiloideo con degli aghi stimolati elettri-
camente per 20 minuti dopo l’arrivo della sensa-
zione di puntura. Un benefico effetto si ottiene
anche con l’agopuntura nei punti quchi (LI11) e
shousanli (LI10) o nei punti dolorosi con una
moderata stimolazione o una penetrazione nei
punti dolorosi in tutte le direzioni. Perforare la
pelle nel punto preciso fino ad ottenere un leggero
sanguinamento, in combinazione con la
moxibustione per scaldare e drenare i meridiani e
i collaterali, produce un buon effetto analgesico.
METODI COMUNI DI SELEZIONE DEI PUNTI
DISTALI PER TRAUMI AL TESSUTO MOLLE
Molti pazienti con traumi ai tessuti molli richiedo-
no un trattamento di agopuntura con il metodo
della selezione del punto distale. Particolarmente
in quei pazienti con dolore acuto o con disturbi
cronici intervallati da attacchi acuti caratterizzati
soprattutto da dolore locale e spasmo, il metodo
della selezione del punto locale non produce effet-
ti terapeutici significativi e spesso esaspera i sin-
tomi. In questi casi il metodo di selezione del
punto distale in combinazione con massaggio
locale e mobilizzazione determina un effetto
terapeutico inaspettatamente notevole.
La rigidità del collo è lo spasmo dei muscoli da un
lato del collo (il trapezio e lo sternocleido-
mastoideo) causata da distorsione o stiramento. È
inoltre una sindrome clinica prodotta dall’interes-
samento dei nervi corrispondenti. Secondo le dif-
ferenti manifestazioni sintomatiche possono es-
sere scelti ed agopunti: houxi (SI3) del meridiano
del tai yang del piede e yemen (TE2) del meridia-
no shao yang della mano. Nello stesso tempo i
89
punti del collo dolorosi alla pressione vengono
massaggiati leggermente e vengono provocati dei
movimenti cervicali leggeri e dolci con risultati
soddisfacenti. In generale la manipolazione più
importante in agopuntura è quella di ruotare l’ago
con una stimolazione di intensità moderata, il
mantenimento dell’ago per 20-30 minuti in sede,
durante i quali l’ago stesso viene manipolato ogni
5 minuti. Il punto luozhen (extra 26), un punto
straordinario, è di provata efficacia per la rigidità
del collo. È localizzato sul dorso della mano tra il
secondo e il terzo osso metacarpale e 0.5 cun
dietro alla giuntura metacarpofalangea, questo
punto viene agopunto in maniera diretta e periodi-
camente mentre il paziente effettua dei movimen-
ti cervicali locali.
La periartrite scapolo-omerale è una lesione in-
fiammatoria regressiva della capsula articolare e
del tessuto molle periaricolare. Questo disturbo è
la causa della limitazione della funzione della
spalla e presenta un marcato livello doloroso. In
pazienti con forte dolore e limitata funzione
scapolare possono essere usati i punti distali.
Tiaokou (ST38) è un punto efficace in questo
caso. Un ago di 3 cun viene inserito diritto nel
punto tiaokou preso attraverso il punto chengshan
(BL57) e poi ruotato, sollevato ed abbassato in
modo da attivare la sensazione dell’ago nel pa-
ziente. Allo stesso tempo, vengono fatti fare al
paziente movimenti della spalla in modo da solle-
varla, stenderla e abdurla. Il dolore viene alleviato
e la funzione motoria immediatamente migliora-
ta. Il punto zhongping è stato recentemente sco-
perto come altro punto efficace per questo distur-
bo. È localizzato ad un cun sotto il zusanli (ST36).
Un ago viene inserito diritto a 3 o 4 cun all’interno
del punto, sollevato, abbassato e ruotato con un
ampio movimento, in modo da attivare la sensa-
zione dell’ago. In casi allo stadio iniziale gli aghi
non vengono trattenuti a lungo, se il dolore scom-
pare e se viene ripristinato il movimento, mentre
in casi di lunga durata con complicazioni gravi
della spalla, gli aghi possono essere lasciati in
sede per 20-30 minuti e manipolati 1 o 2 volte
durante questo tempo. Si deve sottolineare che
mentre i punti tiaokou (ST30) o zhongping vengo-
no stimolati, si debbono effettuare dei movimenti
della spalla.
Il dolore acuto alla schiena può essere trattato con
l’agopuntura ai punti distali che vengono scelti a
seconda del posizionamento della lesione. Ad
esempio, houxi (SI3), un punto del meridiano tai
yang del piede viene agopunto in caso di lombalgia
su entrambi i lati della spina dorsale, dal momento
che la lesione è avvenuta al meridiano tai yang del
piede; renzhong (GV26), un punto del meridiano
du mai, viene scelto in caso di lombalgia nella
90
zona mediana del dorso, dal momento che la
lesione si trova nel meridiano du mai; i punti della
lombalgia vengono scelti in caso di dolore in zona
laterale della spina dorsale e quando è affetta e
compromessa anche la natica con la coscia. I punti
della lombalgia, in tutto due da ogni parte, sono
localizzati sul dorso della mano, 1.5 cun alla piega
di flessione dorsale del polso, uno nel lato radiale
del tendine del secondo estensore delle dita e
l’altro sul lato ulnare del tendine del quarto
estensore.
Per selezionare il punto dela lombalgia, al pazien-
te viene chiesto di estendere in maniera naturale le
5 dita. Gli aghi vengono inseriti diritti o obliqui ad
una profondità di circa 5 fen. Durante l’agopuntu-
ra nei punti sovrannominati, il paziente dovrebbe
fare alcuni movimenti lombari e il dottore dovreb-
be massaggiare o battere leggermente il dorso.
È piuttosto comune nella pratica clinica incontra-
re pazienti affetti da tarsalgia. I punti maggior-
mente usati per questa lesione comprendono più
punti locali dolorosi alla pressione: fuliu (KI7),
taixi (KI3), e kunlun (BL60). Possono anche esse-
re scelti anche dei punti distali. I punti usati in
genere dall’autore sono il baihui (GV20) e fengchi
(GB20). Tutto questo avviene secondo il princi-
pio del “tratta la parte superiore del corpo per
disturbi della parte inferiore”. Il punto baihui
(GV20) viene usato in agopuntura con un ago
lungo 1.5 cun che viene inserito all’indietro lungo
la pelle e quindi sollevato o abbassato con un
movimento non eccessivamente ampio e trattenu-
to in sede per 30 minuti. Il punto fengchi (GB20)
viene agopunto con un ago di 1.5 cun che viene
inserito diritto a livello del lobo dell’orecchio,
inclinato leggermente verso l’angolo opposto del-
la bocca, ruotato e trattenuto per 30 minuti. Viene
manipolato ogni 10 minuti. Nello stesso tempo,
dovrebbe essere massaggiato e spinto il punto
locale doloroso. Si può anche chiedere al paziente
di fare dei movimenti che appunto intensifichino
il dolore al calcagno. Se questo dolore si presen-
tasse, la stimolazione con agopuntura dovrebbe
essere aumentata fino a che il dolore non scompa-
ia.
SELEZIONE DEI PUNTI DI AGOPUNTURA
SECONDO LA DIFFERENZIAZIONE DEI
SINTOMI E DEI SEGNI PER LA LOMBALGIA
CRONICA
Le cause della lombalgia cronica sono piuttosto
complesse. Oltre ad un disturbo interno e gineco-
logico, la lombalgia può essere provocata da do-
lore muscolare cronico, protusione di un disco movimenti di inserimento ed estrazione. Dopo
intervertebrale lombare, fibrosite dei muscoli aver praticato questi movimenti per 2 o 3 minuti,
dorsali e lombovertebrali e patologie acquisite o gli aghi sono trattenuti per 30 minuti mentre il
congenite del tratto lombo-sacrale. Se vengono dorso viene leggermente massaggiato e percosso
scelti i punti corrispodenti e viene applicato il leggermente con il pugno. Questa metodologia dà
metodo di tonificazione o dispersione si otterran- in genere dei buoni risultati.
no senz’altro buoni effetti terapeutici. Per il trattamento della sciatalgia in pazienti con
Nel trattamento della lombalgia cronica l’autore Lasegue positivo ci si può servire di waiguan
spesso utilizza punti lombari locali come: shenshu (TE5) e wangu (SI4). Nella maggior parte dei casi
(BL23), dachangshu (BL25), baihuanshu (BL30), la sciatalgia coinvolge i meridiani del piede dello
shangliao (BL31), e ciliao (UB32). Per la lombagia shao yang e del tai yang. Si utilizzano wangu (SI4)
da umidità-freddo che compare e si aggrava nei e waiguan (TE5) che appartengono rispettiva-
giorni piovosi e nuvolosi vengono aggiunti anche mente ai meridiani tai yang e shao yang della
i punti: weizhong (BL40), yinlingquan (SP9), mano, usando il metodo di selezione del punto nel
fengshi (GB31) e fengchi (GB20). L’agopuntura meridiano dello stesso nome. Al paziente viene
viene usata con il metodo della dispersione in chiesto di assumere una posizione supina in modo
combinazione con il riscaldamento dei punti e la che i punti delle estremità superiori possano esse-
coppettazione sul dorso; per la lombalgia dovuta re utilizzati. Gli aghi vengono manipolati e tratte-
a deficit di rene con dolore, distensione e fastidio nuti dopo che al paziente è giunta la sensazione
sotto stress vengono aggiunti i punti fuliu (KI7), dell’ago. Durante questo tempo, al paziente viene
taixi (KI3), sanyinjiao (SP6), zhishi (BL52) e chiesto di provare il test della distensione della
yaoyangguan (GV3) e agopunti con il metodo del gamba. Se durante il test c’è ancora il dolore, la
rinforzo in combinazione con la moxibustione ai stimolazione dell’agopuntura dovrebbe essere
punti guanyuan (CV4) e qihai (CV6) una volta continuata fino a che il dolore si attenui o scompa-
ogni due giorni. Per la lombalgia dovuta a stasi di ia completamente. Molti pazienti hanno imme-
sangue, con marcata debolezza e una vecchia diatamente un beneficio con questo metodo.
storia di traumi, vengono inseriti gli aghi nei punti
dolorosi alla pressione in maniera da farli sangui-
nare (con un ago triangolare in modo da causare
un leggero sanguinamento) e poi vengono appli-
cate delle coppette. In aggiunta possono essere
usati anche punti come kunlun (BL60), weizhong
(BL40), xuanzhong (GB39) e yanglao (SI16).
Un altro metodo comunemente usato nel tratta-
mento della lombalgia cronica nella pratica clini-
ca è quello di scegliere e applicare i punti jiaji
lombari e quelli del meridiano tai yang del piede,
sempre a livello lombare, scegliendoli sulla base
della localizzazione del dolore. Per esempio, pun-
ti jiaji 1-3 sono scelti soprattutto per il dolore nella
zona superiore del dorso, mentre quelli 3-5 per il
dolore nella zona inferiore del dorso. In caso di
dolore nella zona inferiore del dorso con sciatalgia,
vengono punti anche zhibian (BL54), huantiao
(GB30), yinmen (BL37), e fengchi (GB31).
L’autore tratta inoltre la lombalgia cronica con
una terapia di agopuntura sul cranio. Le linee
terapeutiche più comunemente usate sono quella
mediana superiore dell’occipite (da qiangjian
(GV18), a naohu (GV17) sul meridiano du mai) e
quella laterale superiore dell’occipite (0.5-1.5 cun
laterale e parallela alla linea mediana superiore,
sul decorso occipitale del meridiano della vesci-
ca). Durante l’agopuntura, l’ago viene inserito
verso il basso lungo il cranio ad una profondità di
1-1.5 cun. Dopo aver inserito i tre aghi, essi
vengono manipolati tra pollice ed indice con

91
 Terapia con auricolopuntura
un tradizionale metodo cinese di cura
Chen kangmei, Zhou Shulian, Zheng Ying *
L’auricolopuntura è una branca dell’agopuntura
che fa uso degli agopunti nell’orecchio per il
trattamento di diverse malattie. La stimolazione
dei punti di auricoloterapia sembra avere effetti di
drenaggio dei meridiani e dei collaterali in modo
da facilitare il flusso del qi, da rinvigorire la
circolazione del sangue e, nello stesso tempo,
regolare le funzioni endocrine e le funzioni del
sistema nervoso in modo da combattere la malat-
tia.
L’auricoloterapia è facile da praticare, ha buoni
effetti curativi, senza nessun effetto collaterale.
Viene praticata su entrambi i lati lati dell’orecchio
seguendo dei semplici principi. Gli agopunti della
parte frontale dell’orecchio sono posizionati come
un feto in posizione inversa e gli agopunti nella
parte dorsale dell’orecchio sono sistemati come
un bambino piegato (figg. 1-2).
La nomenclatura degli agopunti e anch’essa facile
da ricordare. Ad esempio: molti punti sono chia-
mati con nomi che sono in relazione con gli effetti
che i punti stessi suscitano, come, ad esempio:
stitichezza, freddo, mal di denti, insonnia. Alcuni
agopunti sono chiamati con le parti del corpo: ad
esempio, torace, addome, collo e spalla, mentre
altri come gli organi del corpo come, ad esempio:
esofago, stomaco, intestino tenue, grosso intesti-
no, rene, uretra, vescicola biliare. La maggior
parte degli organi dei vari sistemi del corpo è
rappresentata sull’orecchio per mezzo degli
agopunti che possono essere scelti per trattamento
di agopuntura nei disturbi di quel sistema o di
quell’organo.
Gli effetti curativi dell’auricolopuntura, quando
viene praticata in accordo con la differenziazione
dei sintomi, sono senz’altro positivi, specialmen-
te per la stitichezza, l’insonnia, le mestruazioni
irregolari, l’enuresi dei bambini e una stanchezza
generalizzata. Per alcuni pazienti insonni è solo
* Beijing Fu Xing Hospital, Beijing
92
necessario spingere o massaggiare il punto
“insonnia”per pochi minuti in modo da indurre
sonno e sensazione di sonno.
Dal momento che l’auricolo-agopuntura è una
fisioterapia ancora più dolce dell’agopuntura, si
hanno dei minimi effetti collaterali; dal momento
che non è introdotta alcuna medicina estranea al
corpo non ci può essere intossicazione o la produ-
zione di reazioni allergiche. Inoltre,
l’auricoloterapia è adatta in casi in cui i pazienti
presentano disturbi accusati da lungo tempo, in
caso di pazienti di una certa età e di individui con
una costituzione debole congenita e quando le
funzioni del rene e del fegato possono essere
potenzialmente inadeguate a essere sottoposte a
un trattamento medico sistematico. In questi casi
l’auricolopuntura può essere una terapia sicura ed
efficace. L’auricolo-agopuntura può essere appli-
cata sia passivamente, attraverso l’agopunturista
al paziente, o attivamente dal paziente stesso. La
forma passiva è largamente usata, dal momento
che i punti possono essere localizzati accurata-
mente dal medico e possono essere applicate varie
modalità di trattamento, come, ad esempio: l’in-
serimento di aghi, la pressione sulla pelle (per
mezzo del seme della Vaccaria o di un seme
magnetico) o la stimolazione elettrica. La forma
attiva è anch’essa conveniente, dal momento che
il paziente può scegliere il momento e il luogo del
trattamento stesso, le punte delle dita o una picco-
la bacchetta possono essere usate per trasmettere
la pressione agli agopunti. Il pollice e l’indice
sono posizionati su entrambi i lati dell’orecchio
sopra al punto scelto per attuare una pressione
ritmica di intensità tollerabile per 10-30 volte
durante ogni seduta, 1-2 sedute vengono praticate
ogni giorno, da 4 a 7 giorni per ogni ciclo di
trattamento. Le due orecchie sono trattate alterna-
tivamente.
È importante localizzare accuratamente gli
agopunti per avere un effetto curativo buono. Dal
momento che esiste un modello di plastica bel
preciso dell’orecchio che mostra gli agopunti;
questo dovrebbe essere studiato in modo da poter
raggiungere una conoscenza precisa della localiz-
zazione dei punti stessi. Quando gli agopunti sono
troppo vicini per una applicazione separata degli
aghi o della pressione delle dita, viene usata una
piccola bacchetta di vetro, plastica o legno con le
punte arrotondate per comprimere i punti di ago-
puntura. Se il paziente si siede di fronte ad uno
specchio, può vedere chiaramente tutti gli agopunti
dell’orecchio.
Quello che segue è una applicazione pratica
dell’auricolo-agopuntura per il trattamento del-
l’obesità, della stitichezza, dell’insonnia, delle
mestruazioni irregolari, dell’enuresi nei bambini
e nella debolezza generale

OBESITÀ TRATTATA CON

AURICOLO-AGOPUNTURA

L’obesità è un sovrappeso del corpo eccedente la

norma di oltre il 20% ; essa è dovuta a deposito
eccessivo di grasso. Oltre alla sensazione di
goffaggine, l’obesità predispone l’individuo a
molte altre malattie durante la sua vita.
La semplice obesità è causata dal tipo di vita, dalle
abitudini alimentari da un inadeguato esercizio
fisico, ma anche da fattori endocrini ed ereditari.
Si possono trovare obesi di qualunque età, ma la
maggior parte sono donne di età media.

Scelta degli agopunti

1. I punti principali: grosso intestino, stitichezza,
endocrino, sanjiao e simpatico.
2. Punti in aggiunta: stomaco, intestino tenue,
milza, milza, bocca, esofago, brain, adrenal,
shenmen, collera, deficit.

Procedura
1. Metodo di pressione: può essere fissato su ogni
punto da un piccolo adesivo un seme di Vaccaria
o un seme magnetico. Il trattamento viene con-
trollato ogni due giorni e vengono scambiate le
orecchie, un corso di trattamento è costituito da 4
sedute.
2. Cura attiva della salute: gli agopunti
soprannominati sono spinti con le dita o una
piccola bacchetta 10-35 volte dal paziente stesso,
3-5 volte ogni giorno, preferibilmente prima e
dopo i pasti. Le orecchie sono usate alternativa-
mente. Un ciclo di trattamento è costituito da 4-7
giorni.
3. Si consiglia al paziente di non fare un eccessivo
moto e di non ingerire eccessivo cibo.
93
 notizie
Notiziario
della Federazione Italiana delle Società di Agopuntura F.I.S.A.
La Scuola Italiana di Medicina Cinese del
gruppo di studio “Società e Salute” ha
sempre partecipato alle iniziative della
F.I.S.A. nel cui Consiglio Nazionale è rap-
presentata da tre consiglieri cui sono affi-
dati i compiti delle “relazioni politiche”
(Giorgio Di Concetto), delle “iniziative
universitarie” (Lucio Pippa) e della “ri-
cerca in agopuntura (Lucio Sotte).
È con vivo piacere che la Rivista Italiana di
Medicina Tradizionale Cinese pubblica in
questo numero il notiziario della F.I.S.A.
Questo notiziario avrebbe dovuto essere pubbli-
cato già nel dicembre 1992, ma eventi di ordine
procedurale, riguardanti la parte più importante
del notiziario stesso ne hanno impedito fino ad
oggi l’ufficialità e quindi la pubblicazione.
Questo notiziario, per i Soci che sono intervenuti
al Congresso di ottobre a Bardolino, sarà in parte
una ripetizione di quanto hanno già sentito in
quella occasione, ma con il completamento della
concretizzazione di quanto programmato allora.
Per i Soci, invece, che non sono venuti a Bardolino,
questo notiziario servirà ad informarli di quanto
accaduto, in questo ultimo anno, in campo nazio-
nale per l’agopuntura.
Dopo anni di attesa e reiterati interventi, nel
Supplemento Ordinario alla Gazzetta Ufficiale n°
286 del giorno 06-12-’91 è stato pubblicato il
Decreto Ministeriale 07-11-’91 riguardante la “re-
visione del nomenclatore tariffario delle presta-
zioni specialistiche ambulatoriali” del Servizio
Sanitario Nazionale.
Ebbene la prima voce di tale Nomenclatore è
l’agopuntura, per la quale sono previste tariffe e
ticket della prima seduta e delle sedute successi-
ve.
Tale nomenclatore è stato pubblicato nella Gaz-
zetta dopo essere stato siglato in data 18 settembre
1991 dalle Associazioni di categoria e dagli ordini
professionali interessati.
94
Penso che a tutti sia evidente l’importanza di tale
evento soprattutto per due motivi fondamentali:
1.L’agopuntura è ufficialmente compresa fra le
prestazioni del Servizio Sanitario Nazionale;
2.L’accordo è stato siglato dal Rappresentante
degli ordini dei Medici. Il che significa che l’Or-
dine dei Medici non potrà più ignorare l’agopun-
tura.
Infatti, nel Supplemento ordinario della Gazzetta
Ufficiale n° 128 del 02-06-1992 è stato pubblicato
il Decreto del Presidente della Repubblica 17-02-
1992 riguardante l’approvazione della tariffa mi-
nima nazionale degli onorari per le prestazioni
medico-chirurgiche ed odontoiatriche, cioè il
tariffario minimo da applicare nell’esercizio della
libera professione.
Anche in questo tariffario è contemplata la voce
agopuntura, prevedendo addirittura due tipi di
onorari e cioè uno per “agopuntura semplice” ed
uno per “agopuntura con auricoloriflessoterapia”.
Questo tariffario è stato pubblicato dopo “avere
acquisito il parere della Federazione Nazionale
degli Ordini dei Medici-Chirughi ed Odontoiatri”.
A questo punto la F.I.S.A. ritiene che sia arrivato
il momento di introdurre l’insegnamento ufficiale
dell’agopuntura nel Corso di Laurea in Medicina
e Chirurgia.
A tale riguardo la F.I.S.A. si è già mossa in campo
politico a che venga presentata una specifica leg-
ge di iniziativa parlamentare.
A nostro giudizio la necessità di tale legge è
determinata dal fatto che è sempre maggiore il
numero dei cittadini che ricorrono alla agopuntu-
ra, ma, ad oggi, i medici conseguono la Laurea
senza avere mai sentito parlare di agopuntura in
alcuna fase del Corso di Laurea.
La F.I.S.A. su tale legge, composta di una premes-
sa e di due soli articoli, ha già ottenuto una ottima
convergenza politica. Manca solo la possibilità
della presentazione del provvedimento legislati-
vo nell’attuale clima parlamentare, a tutti noto.
In previsione di tale legge e per tutelare quei soci
che hanno già conseguito, presso le Scuole Italia- contro l’abusivismo sanitario.
ne di Agopuntura, un Attestato che certifica la Ritengo pertanto che, nei nostri confronti, non sia
loro preparazione in agopuntura, la F.I.S.A. ha così rigida per come la si voglia interpretare.
deciso di favorire la creazione di una “Associazio- Penso che una Circolare interpretativa del Mini-
ne” delle Scuole Italiane Private di Agopuntura stero della Sanità dovrebbe risolvere, in modo
che possa essere domani riconosciuta dal Ministe- semplice, la possibilità di indicare sui ricettari
ro della Università e della Ricerca Scientifica e personali la propria “Competenza in agopuntura”.
Tecnologica, in attesa che venga istituita nelle È per tale motivo che invito personalmente ogni
Università la Specializzazione in Agopuntura. Collega, che voglia farlo, a chiedere al proprio
A tale riguardo il giorno 13-12-1992, in Roma, si Ordine dei Medici l’autorizzazione della quale
è tenuta una Riunione di quasi tutti i Responsabili abbiamo parlato.
delle Scuole Italiane Private di Agopuntura. La I Colleghi che faranno tale richiesta dovranno
Riunione, condotta dal Presidente della F.I.S.A. e inviare, nel più breve tempo possibile, diretta-
dal Consigliere dott. Morandotti, che dal Consi- mente alla F.I.S.A. o tramite la propria Associa-
glio Direttivo della F.I.S.A. è stato incaricato di zione, la risposta scritta all’Ordine dei Medici, sia
curare la creazione di questa Associazione, ha essa favorevole o sfavorevole.
avuto un buon successo, consentendo di porre le Più ricca documentazione avremo e con più forza
basi per tale costituzione. la F.I.S.A. potrà richiedere ed ottenere la Circola-
Molto prossimamente, sempre a Roma, avrà luo- re Ministeriale interpretativa.
go la seconda Riunione. Confido nella più ampia convergenza di intenti e
Un problema molto importante per i Medici che si conto nella collaborazione di quanti vedranno la
dedicano all’agopuntura è stato posto dalla entra- validità dell’iniziativa.
ta in vigore della legge 175/92, meglio nota come
legge sulla Pubblicità Sanitaria. Roma, 29 marzo 1992
Orbene, sembra che tale legge impedisca di citare
la parola “agopuntura” sia sulle targhe (art. 2) che Il Presidente della F.I.S.A.
sui ricettari (art. 5). Nino Zicari
L’articolo 3 della legge citata testualmente recita:
“L’uso della qualifica di specialista è consentito
soltanto a coloro che abbiano conseguito il relati-
vo Diploma ai sensi della normativa vigente. È
vietato l’uso di titoli, compresi quelli di
specializzazione conseguiti all’estero, se non ri-
conosciuti dallo Stato”.
Noi concordiamo sul fatto che oggi non sia ancora
possibile indicare il titolo di “Specialista in Ago-
puntura”, ma riteniamo giusto che il medico in
qualche modo possa far conoscere ai pazienti la
sua “competenza” in agopuntura.
Con questa convinzione la F.I.S.A., nel suo ulti-
mo Consiglio Direttivo ha accettato che, ad inizia-
tiva della S.I.A., un medico in possesso del Diplo-
ma rilasciato da una Scuola Italiana di Agopuntu-
ra richiederà al proprio Ordine dei Medici l’auto-
rizzazione ad indicare tale titolo sulla propria
targa.
Qualora l’Ordine dei Medici non concedesse tale
autorizzazione il suddetto medico ricorrerà al
TAR.
In tale caso la F.I.S.A. si assumerà l’onere delle
spese legali, compreso l’onorario dell’Avvocato
che verrà designato alla difesa, entro la somma di
lire cinquemilioni.
Con questa azione potremmo risolvere il proble-
ma.
Personalmente ho anche un’altra convinzione: la
legge 175/92 è stata promulgata essenzialmente

95
96
 biblioteca
a cura della redazione
Dahong Zhou, Il libro cinese degli esercizi
Cremese editore, Roma 1988
p.gg.193, £.28.000
Finalmente appare in Italia un volumetto divulga-
tivo, ma seriamente impostato, sui principi della
ginnastica medica cinese.
Questo breve manuale non ha la pretesa di esauri-
re l’argomento o di approfondirlo per gli addetti ai
lavori, ma semplicemente di presentarlo con sem-
plicità, correttezza ed in maniera divulgativa a
chiunque. Chi vorrà approfondire, si dovrà poi
rivolgere ad opere di tutt’altra mole che, purtrop-
po, sono assai scarse nel mercato italiano e dovrà
fare la fatica di leggere in francese o in inglese.
Ricordiamo tuttavia che la Rivista Italiana di
Medicina Tradizionale Cinese inizia proprio con
questo numero una nuova rubrica sul massaggio e
sulle ginnastiche mediche cinesi che potrà essere
un utile riferimento per gli eventuali approfondi-
menti.
Sfogliando il volumetto, appare chiaro come,
attraverso il tai ji quan ed il qi gong, si sia aperta
in Cina una finestra sulle mille possibili applica-
zioni delle ginnastiche mediche: gli esercizi per
tonificare i muscoli o yi jin jing, gli otto esercizi
utili o da duan jin, i dodici esercizi utili o shi er
duan jin non sono altro che utili esempi.
La ginnastica medica si può applicare alle malat-
tie e, soprattutto, come metodo preventivo per il
mantenimento di un buon stato di salute nei bam-
bini, negli anziani, nelle gestanti e nell’esercizio
dello sport.
Chiereghin P., Farmacia verde Edagricole,
Bologna, 1992
p.gg.262, £.26.000
La tendenza sempre più generalizzata in atto nelle
società industriali e di massa, a privilegiare nella
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medicina il momento diagnostico e la conseguen-
te prescrizione farmacologica, ha determinato un
abuso ingiustificato dei farmaci di sintesi chimi-
ca. In opposizione a una concezione della medici-
na ridotta a puro esercizio prescrittivo di una
pletora di farmaci sovrapponibili, inutili se non
addirittura iatrogeni, si è andata sviluppando nel-
l’ultimo decennio una crisi di credibilità nei con-
fronti dei medici, la richiesta di essere curati con
terapie naturali e la rivalutazione di preparati
galenici che avessero i loro principi attivi in piante
officinali. Il proliferare di erboristerie e di farma-
cie che riservano ampi settori dei loro banchi alla
vendita di piante medicinali determina la necessi-
tà di una corretta informazione per il paziente e di
una rigorosa preparazione professionale in mate-
ria di fitoterapia. Tra le numerose pubblicazioni
che hanno come oggetto le piante medicinali e la
loro azione terapeutica, molte sono improntate
alI’approssimazione, all’empirismo, alla comple-
ta ignoranza botanica, biochimica e farmacologica
che determina I’inquinamento delle nozioni e lo
scadimento della fitoterapia a pratiche magiche
ed esoteriche. Pubblicato per la prima volta nel
1984, Farmacia Verde giunge alla sua terza edi-
zione continuando a rappresentare, per il carattere
di scientificità e per la ricchezza di esposizione
delle nozioni di botanica, fitochimica e
farmacodinamica, un riferimento certo e indi-
spensabile nel campo della fitoterapia.
Il rigore scientifico che accompagna la descrizio-
ne dei principi attivi e delle proprietà di azione
delle piante medicinali, la classificazione botani-
ca delle grandi famiglie vegetali e una particola-
reggiata trattazione delle controindicazioni dei
prodotti fitotcrapici assicurano al farmacista le
nozioni fondamentali per allestire un reparto di
fitoterapia in farmacia. La rassegna analitica di
cento piante medicinali unitamente alla sezione
finale del testo dedicata alla legislazione in mate-
ria di erboristeria e di prodotti fitoterapici consi-
gliano questo manuale come oggetto di studio e di
consultazione.