Rivista Italiana di
Medicina Tradizionale Cinese
Bimestrale scientifico a cura
della Scuola Italiana di Medi-
cina Cinese Gruppo di Studio
“Società e Salute”
Corso Garibaldi, 18 47100 Forlì
Iscritto nel Registro della Stam-
pa del Tribunale di Forlì con il
n° 667 in data 28-12-1984
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postale del gruppo IV Pubblicità
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Anno Settimo Numero 4
Luglio-Agosto 1991
Direttore Responsabile
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Direttore Scientifico
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Comitato Editoriale
Ettore De Giacomo: didattica
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Massimo Muccioli: bibliografia
Lucio Pippa: università
Camillo Schiantarelli: ricerca
scientifica
Redazioni
Corso Garibaldi, 18, 47100 Forlì
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edizione italiana del
Journal of Traditional Chinese Medicine
18 Beixincang Dongzhimen Nei, Beijing People's Republic of China
Direttore: Prof. Niu Si Yuan Editore: Wei Yuanping
interventi da
Revue Françoise de Médecine Traditionelle Chinoise
Collaboratori
Autori della Revue Françoise de Médecine Traditionelle Chinoise
Cura delle Traduzioni
Anna Maria Seghetti, Angelo Sprea
Norme Redazionali e Pubblicazione di Articoli Originali
La Rivista Italiana di Medicina Tradizionale Cinese pubblica articoli di didattica, ricerca,
aggiornamento, clinica ecc. secondo un piano redazionale che prevede due categorie di
Autori: quelli espressamente incaricati dalla redazione e quelli episodici. Dei lavori
originali, sia didattici che clinici, possono essere inviati alla Redazione, anche in assenza
di uno specifico invito; la loro accettazione è subordinata al giudizio dei Refeers. I lavori
debbono pervenire in Redazione dattiloscritti a doppio spazio su una sola facciata,
riveduti e corretti in modo definitivo. Ogni articolo deve essere corredato da un riassunto
in inglese ed in italiano di non oltre 15 righe di 50 battute. Sulla prima pagina debbono
figurare, di ciascun autore, i seguenti dati: nome e cognome, qualifica, istituto di
appartenenza, indirizzo privato. Le annotazioni bibliografiche vanno riportate in ordine
alfabetico, numerate e compilate come segue: cognome di ciascun autore, iniziale del
nome, titolo completo del lavoro, citazione abbreviata ufficiale della rivista, numero del
volume, pagina di inizio, anno. Se l'annotazione bibliografica si riferisce ad un libro,
occorrono il cognome di ciascun autore, l'iniziale del nome, il titolo dell'opera per esteso,
l'indicazione dell'edizione (dalla 2° in poi), quella dell'editore e della città in cui questi ha
sede, l'anno, il volume e la pagina. Grafici, disegni e fotografie vanno allegati, su fogli
separati, già pronti per la riproduzione fotografica, numerati e provvisti di chiare
didascalie, anche le tabelle (da limitare all'essenziale) vanno allegate su fogli separati,
numerate e provviste di chiare titolazioni.
Cura dell'immagine
El Cito
In Copertina
dipinto murale con scena di gioco del polo nella tomba del principe Li Xian (654-684
d.C.), dinastia Tang
Prezzo di Copertina Italia, lire 20.000
Abbonamento Tariffa abbonamento annuo (6 numeri) Italia, lire 100.000
Modalità di Versamento Conto corrente postale n° 11813474 o assegno non trasferibile (spedito
in busta chiusa, indicando chiaramente nome, cognome, indirizzo, codice fiscale e partita I.V.A. per
eventuale fatturazione) intestati a: Gruppo di Studio “Società e Salute”, Corso Garibaldi 18, 47100
Forlì
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 Anno Settimo Numero 4 Luglio-Agosto 1991

Sommario
Editoriale
Basi della medicina cinese
Semeiologia
9 Lucio Pippa L'esame della lingua
Diagnostica
Generale
12 Massimo Muccioli Gli otto principi della diagnosi nella pratica clinica
Diagnostica
Organi e Visceri
17 Giorgio Di Concetto La patologia del polmone e del grosso intestino
Clinica
24 Lucio Sotte Casi clinici
Ricerca
Clinico-sperimentale
26 Carlo Fiocca L'anestesia con agopuntura nella chirurgia generale

Speciale Storia della medicina cinese

34 Lucio Sotte Dalle origini alla fine della dinastia Han

dalla Revue Françoise de Médecine Traditionelle Chinoise

58 Nguyen Van Nghi Origine e riunione

66 Nguyen Van Nghi Pulsologia e nosologia nelle indicazioni e controindicazioni delle terapie
fondamentali

Rubriche
87 Congressi e Corsi

89 Notizie

90 Bibliografia

91 Biblioteca

4
5
 Nomenclatura Standard Internazionale
dei 12 meridiani principali e degli 8 meridiani curiosi

Il 3 novembre 1989 il Gruppo Scientifico per l'Adozione della Nomenclatura Internazionale Standard di
Agopuntura si è riunito a Ginevra. In quest'occasione è stato deciso di adottare l'uso della traduzione
inglese del nome di ciascun meridiano, il codice alfabetico derivante dalle iniziali dei vocaboli inglesi, il
nome cinese dei meridiani e dei punti di agopuntura espresso, secondo i caratteri Han, mediante la
translitterazione Pinyin. Questa nomenclatura standard è stata defdinita allo scopo di facilitare l'insegna-
mento, la ricerca, la pratica clinica dell'agopuntura e per migliorare lo scambio di informazioni tra paesi
diversi.
La Rivista Italiana di Medicina Tradizionale Cinese, tenedo conto delle esigenze dei suoi lettori, abituati
alle sigleprecedenti, ha deciso di adeguarsi gradualmente alla nomenclatura proposta dalla O.M.S.
Per quest'anno verranno mantenute le precedenti sigle francesi ed inglesi che sono state usate fino ad ora
e vengono presentate in questa pagina di glossario quelle stabilite a Ginevra che adotteremo nelle prosiime
annate.

nome italiano nome inglese nome cinese in pinyin sigla sigla sigla
francese inglese O.M.S.

Polmone Lung Shoutaiyinfeijing P L o Lu LU

Grosso Intestino Large Intestine Shaouyangming DaChangjing GI LI LI
Stomaco Stomach Zuyangming Weijing E St ST
Milza Spleen Zutaiyin Pijing Rt Sp SP
Cuore Hearth Shoushaoyin Xinjing C H o Ht HT
Intestino Tenue Small Intestine Shoutaiyang Xiaochangjing IG SI SI
Vescica Bladder Shoutaiyang Pangguangjing V UB BL
Rene Kidney Shoushaoyin Shenjing Rn K KI
Ministro del Cuore Pericardium Shoujueyin Xiabaojing MC P PC
Triplo Riscaldatore Triple Energizer Shoushaoyang Sanjiaojing TR TBo SJ TE
Vescicola Biliare Gallbladder Zushaoyang Danjing VB GB GB
Fegato Liver Zujueyin Ganjing F Liv LR
Vaso Concezione Conception Vessel Renmai VC Ren CV
Vaso Governatore Governor Vessel Dumai VG Du GV
Gli altri sei meridiani curiosi, per i quali in precedenza non venivano usate delle abbreviazioni e che in Italia si era
usi nominare con la transillerazione francese, sono abbreviati come segue

nome italiano nome inglese nome cinese in pinyin sigla sigla sigla
francese inglese O.M.S.

Tchong Mo Thorougfare Vessel Chongmai TV

Tae Mo Belt vessel Daimai BV
Yin Kiao Mo Yin Heel Vessel Yinqiaomai YinHV
Yang Kiao Mo Yang Heel Vessel Yangqiaomai YangHV
Yin Oè Mo Yin Link Vessel Yinweimai YinLV
Yang Oè Mo Yang Link Vessel Yangweimai YangLV

6
 editoriale
Siamo rimasti tutti stupiti dagli ultimi avvenimen-
ti in Unione Sovietica e soprattutto dalla rapidità
con cui i fatti si sono svolti. Il potere centrale
dell'impero sovietico si sta sfaldando e la miriade
di stati che lo compongono sta acquistando sem-
pre più autonomia e forse indipendenza. Ognuno
di questi stati, Russia compresa, è l'espressione di
nazionalità e di culture diverse che si sono svilup-
pate per millenni nella parte centrale del continen-
te euro-asiatico e che per millenni hanno svolto il
ruolo di tramite tra i due estremi di questo conti-
nente, l'Europa ad ovest e la Cina ad est.
Gli avvenimenti di questi giorni ci fanno ritornare
col pensiero alle vicende storiche delle epoche
precedenti alla nostra, a partire dalla più remota
antichità, per tentare di meglio comprenderne
l'attuale e per immaginarne i possibili sviluppi.
La Cina è stata la culla della prima civilizzazione
Estremo-Orientale, mentre più a sud e ad Occi-
dente, la Mesopotamia, l'Egitto, l'India e più tardi
l'Impero Persiano hanno svolto il ruolo di paesi
guida. Nel mediterraneo ancora tutto taceva, men-
tre i Celti progredivano più a nord.
E' solo nel primo millennio a.C. che le polis
greche prima e la civiltà romana poi hanno dato
vita a quello sviluppo culturale, tecnologico e
politico che ha dato la nascita al subcontinente
dell'Asia nel quale noi abitiamo, l'Europa.
Due vicende hanno caratterizzato la nascita poli-
tica e culturale dell'Europa: la vittoria greca sul-
l'esercito persiano a Salamina e, dopo qualche
secolo, la vicenda cristana.
La battaglia di Salamina è stata l'inizio della
civiltà dei paesi del tramonto; il termine "Europa"
è stato coniato dai fenici proprio per indicare i
paesi dove il sole andava a tramontare. La buona
novella, diffusasi nei paesi mediterranei con il
primo impero romano, ha dato spessore alle
culture greca e romana che si stavano spegnendo
e le ha conservate nei secoli durante il periodo
delle invasioni dei popoli del nord, i barbari che
Cesare aveva sconfitto e cacciato oltre il Reno.
Quasi contemporaneamente l'Europa e la Cina
hanno vissuto il loro risveglio culturale, dopo il
periodo delle invasioni dei popoli del nord, utiliz-
zando un metodo simile: quello della loro civiliz-
zazione. Da una parte Carlo Magno fondava l'Im-
pero Romano d'Occidente nell'800, dall'altra le
dinastie Sui e Tang riunificavano la Cina, prima
divisa in svariati stati spesso in lotta tra loro dal
'700 al '900. Questa contemporaneità dello svilup-
po della civiltà cinese e di quella europea ha avuto
altri esempi. Il periodo del fiorire dell'Impero
Romano è quasi contemporaneo a quello delle
dinastie Qin e Han; il Rinascimento si è realizzato
mentre in Cina si viveva in epoca Ming, uno dei
più bei capitoli della civiltà del "paese del centro".
Gli scambi culturali tra questi due "mondi" sono
stati sempre mediati dai paesi attualmente nell'or-
bita sovietica, che erano percorsi dalla "via della
seta"; ciò è accaduto per lo meno fino alla fine del
'400, quando la circumnavigazione dell'Africa ha
permesso l'apertura di una via marittima verso le
Indie. I popoli dell'Asia centrale hanno avuto
dunque un ruolo di trasmissione culturale e di
tramite commerciale tra Oriente ed Occidente ed
hanno arricchito gli apporti delle civiltà cinese ed
europea con contributi loro propri e con quelli
mediati attraverso i loro contatti diretti con i
popoli dell'India. Attraverso questi popoli sono
avvenuti i primi contatti del sapere medico cinese
ed occidentale: il Mai Jing o Classico dei Polsi di
Wang Shu He, compilato nel secondo secolo d.C.,
fu tradotto in arabo ed era conosciuto certamente
da Avicenna; contemporaneamente la mirra ed il
fieno greco, erbe della farmacopea occidentale,
arrivavano in Cina e cominciavano ad essere
utilizzate in terapia.
Ci auguriamo che gli attuali avvenimenti possano
ridare vita ad una nuova "via della seta" che,
attraverso la mediazione dei popoli dell'Asia cen-
trale e settentrionale, rilanci il loro ruolo originale
ed una nuova e più stretta collaborazione tra
Oriente ed Occidente.
7
8
 semeiologia
L’esame della lingua
prima parte
Lucio Pippa *
L’osservazione della lingua rappresenta l’atto fon-
damentale dell’ispezione e riveste, nell’iter dia-
gnostico della MTC, un’importanza pari solo al-
l’esame dei polsi, se non addirittura superiore “nei
casi più urgenti e controversi, quando non ci si può
basare nè su altri sintomi chiari” (Ling Zheng Yan
She Fao o Metodo dell’Esame Clinico della Lin-
gua).
L’esame di quest’organo, chiamato Shen Zheng,
per la sua chiarezza ed evidenza fornisce spesso
gli elementi decisivi necessari alla formulazione
della diagnosi.
Tale esame è citato anche nel Nei Jing dove tra
l’altro si afferma che “colui che riesce a valutare
e riconoscere una malattia grazie all’osservazione
ha raggiunto il livello supremo”.
Molti altri testi classici si soffermano su tale
esame ed un libro, dedicato unicamente alla di-
scussione ed all’approfondimento di tale metodi-
ca diagnostica, viene scritto nel 1341 in epoca
Yuan da Du Qing Bi ed è intitolato Ao Shi Shang
Han Jin Jing Lu.
Per evitare una diagnosi frammentaria e non in-
correre in errore è sempre necessario combinare le
quattro metodiche diagnostiche in quanto la lin-
gua osservata isolatamente può, nonostante l’im-
portanza ascrittale, fornire elementi dubbi: una
lingua scarlatta, ad esempio, generalmente è se-
gno di presenza di calore ma questo potrebbe
essere correlato a malattia esterna (Wei Gan), con
penetrazione di calore cosmico, oppure essere
dovuta a malattia interna (Nei Gan), con eccesso
di calore-fuoco da deficit di yin.
Fisiologia della lingua
La lingua direttamente o indirettamente è connes-
sa, tramite meridiani principali e collaterali, con
numerosi organi e visceri.
*Scuola Italiana di Medicina Cinese
Gruppo di Studio “Società e Salute”
Tra i meridiani principali:
- il meridiano del cuore raggiunge, con il suo ramo
interno, la radice della lingua;
- il meridiano della milza, dopo aver raggiunto la
radice linguale, diffonde sotto la lingua stessa;
- il meridiano del rene termina alla radice della
lingua.
Tra i collaterali:
- il meridiano distinto del cuore si collega alla
radice della lingua;
- i meridiani tendino muscolari di cuore, vescica
e triplo riscaldatore raggiungono la base linguale.
I meridiani che non raggiungono direttamente la
lingua (stomaco, polmone, intestino tenue, grosso
intestino, vescicola biliare) contraggono con la
lingua rapporti energetici mediati tramite organi e
strutture loro correlate.
La lingua viene nutrita dal sangue e dall’energia
degli organi e visceri che le conferiscono il nor-
male aspetto lucente e roseo.
Questa affermazione suggerisce la considerazio-
ne che una qualche disfunzione o disarmonia di
organi e visceri debba necessariamente ripercuo-
tersi sull’aspetto della lingua e che una sua osser-
vazione attenta possa suggerirne il disequilibrio
in atto.
Topografia della lingua
L’esame attento del particolare è molto importan-
te in medicina tradizionale cinese in quanto in
questo è espresso il tutto intero organismo. L’esa-
me del viso riflette così lo stato energetico dei
singoli organi secondo una topografia verificata
in secoli di osservazione; allo stesso modo accade
per lo studio dei polsi e per quello della lingua.
In primo luogo ci sembra utile suddividere la
lingua in tre aree ugualmente estese e delimitate
da linee tracciate in senso trasversale rispetto al
maggior asse longitudinale della lingua stessa: la
parte anteriore corrisponde al riscaldatore supe-
riore, la parte centrale al riscaldatore medio, quel-
9
la finale, comprendente la radice della lingua e le
zone limitrofe, al riscaldatore inferiore. Il cuore
ed il polmone sono situati al riscaldatore superio-
re; stomaco e milza al medio; vescica, rene, inte-
stino tenue e grosso intestino all’inferiore (fig. 1).
Questa suddivisione segue la teoria dei tre
fig. 1 glossoscopia secondo i tre riscaldatori
riscaldatori e la posizione topografica degli orga-
ni sulla lingua è conseguente alle relazioni
funzionali che gli organi contraggono con il tripli-
ce riscaldatore.
Questo rende ragione del fatto che talora lo stato
del fegato venga valutato esaminando la radice
della lingua e la zona correlata al triplo riscaldatore
inferiore piuttosto che, come più consueto, i mar-
gini linguali.
Una seconda suddivisione topografica è invece
quella che segue la teoria dei cinque movimenti
dove viene indicata una corrispondenza tra aree
specifiche ed organi. La lingua viene suddivisa in
quattro aree: la punta, il corpo centrale, i margini,
la radice. La punta corrisponde al cuore, il centro
a stomaco e milza, i margini a fegato e vescicola
biliare, la radice al rene (fig. 2).
Una descrizione più dettagliata e diffusa indica
alla radice della lingua il rene, il Mingmen, l’inte-
stino tenue, il grosso intestino e la vescica; nella
parte centrale-destra del corpo linguale la milza,
10
in quella centrale-sinistra lo stomaco; l’area tra il
centro e la punta appartiene al polmone; la punta
a cuore e ministro del cuore; il margine sinistro al
fegato, il destro alla vescicola biliare.
Alcuni autori ritengono che lo stomaco occupi la
fig. 2
seconda suddivisione topografica linguale
parte centrale del corpo della lingua e la milza la
parte circostante (fig. 3).
Osservazione della lingua
Condizioni dell’osservazione
Nell’osservare la lingua occorre prestare estrema
attenzione ad alcune condizioni, per non essere
indotti in errate valutazioni.
L’ispezione della lingua deve essere eseguita alla
luce del giorno in modo da poter differenziare le
sottili sfumature di colore sia del corpo: dal rosa al
rosso e rosso scarlatto, sia dell’induito: dal bianco
al giallo.
E’ necessario chiedere al paziente, affinchè la
lingua sia ben esposta, di aprire completamente la
bocca, di distendere all’esterno la lingua in modo
del tutto naturale. La lingua non deve restare
protrusa troppo a lungo per non generare un
tremore di per sè non presente, nè deve essere
protrusa con forza o mantenuta contratta per un
lasso di tempo eccessivo in quanto ne verrebbero
alterati sia il colore che la larghezza. Il tempo di
osservazione deve dunque essere breve e, se ne-
cessario, è possibile ripetere più volte l’operazio-
ne invitando ripetutamente il paziente a ritirare e
rilassare la lingua per poi nuovamente distender-
fig. 3 terza suddivisione topografica linguale
la.
E’ necessario, prima di esaminare la lingua, chie-
dere ragguagli sulle abitudini del paziente, in
quanto ciò che appare potrebbe non essere l’aspet-
to solito della lingua dell’esaminato. Alcune per-
sone usano asportare l’induito linguale eccessivo;
altre presentano una lingua secca unicamente per
il fatto di respirare a bocca aperta; altre infine
hanno ingerito bevande calde, accentuando così il
rossore linguale o alimenti particolari che modifi-
cano le caratteristiche d’induito o di colore della
lingua:
- l’aceto od il tabacco conferiscono una colora-
zione grigiastra;
- l’oliva o la liquerizia conferiscono una colora-
zione nerastra;
- la nespola ed il succo d’arancia favoriscono il
comparire di un colore giallastro;
- i farmaci possono colorare in vario modo la
lingua o alternarne l’induito sino alla
disepitelizzazione.
Le colorazioni fasulle della lingua sono denomi-
nate Ran Tai.
Oltre alle condizioni espresse è necessario ricor-
dare che la lingua muta leggermente d’aspetto a
seconda delle stagioni, apparendo fisiologicamente
più umida in inverno, ricoperta di un fine induito
più spesso in estate e più sottile e secca in autunno.
Nell’esaminare la lingua è importante seguire un
ordine d’osservazione, valutando innanzitutto
presenza e caratteristiche dell’induito e, solo in un
secondo tempo, il corpo linguale. L’esame inizia
dalla punta della lingua e procede sino a terminare
con l’osservazione della radice linguale.
Per comodità espositiva non seguiremo nella de-
scrizione tale progressione consigliata, invece,
nella pratica clinica.
Elementi dell’osservazione
L’esame della lingua è composto essenzialmente
di due parti:
- l’osservazione del corpo della lingua, detto She
Zhi, che comporta in modo particolare la valuta-
zione del colore della lingua, la sua forma e
motilità, il suo “Shen”;
- l’osservazione della patina o induito linguale,
detto She Tai, con valutazione del colore e della
natura dell’induito stesso.
L’esame condotto con attenzione permette all’os-
servatore di valutare lo stato degli organi, del Qi
e del sangue.
Appena protrusa, la lingua deve apparire lucente,
fresca, rosea: ciò esprime un buon equilibrio di
sangue e Qi, un buon equilibrio dei liquidi, una
buona vitalità. Una lingua avvizzita, smorta o
secca è correlata ad uno stato di salute compro-
messo e a prognosi severa.
E’ comunque necessario ricordare che la lingua di
un uomo in buona salute può avere forme e colori
diversi. Essa, pur essendo generalmente di un
colore rosso pallido, può anche essere di un rosso
più vivo o di colore bianco pallido, l’induito può
essere assente o finemente rappresentato, la con-
formazione generale della lingua improntata. Tut-
to ciò dipende dalla costituzione individuale e per
questo una valutazione corretta richiede, come già
precedentemente ricordato, un giudizio di insie-
me, basato sui quattro metodi della diagnosi.
11
 diagnostica generale
Gli otto principi della diagnosi nella pratica clinica
Ba Gang Bian Zheng
Massimo Muccioli*
FORME ILLUSORIE
Talora, e per lo più nei quadri estremi, appaiono
segni che possono trarre in inganno. E’ necessario
saperli valutare con attenzione per non essere
indotti in pratiche terapeutiche opposte alla ne-
cessaria e dunque, in tal malaugurato caso, tali da
comportare un peggioramento delle condizioni
del paziente.
Si distinguono:
1. Vero calore e falso freddo;
2. Vero freddo e falso calore.
Tale situazione non deve essere confusa, come
spesso accade, con i quadri di calore o di freddo
deficit. Nel calore-deficit, ad esempio, il calore
appare in eccesso, mentre in realtà la vera condi-
zione è un deficit-vuoto dello yin: ciò che deve
essere distinto è dunque piuttosto il falso eccesso
ed il vero deficit, ma dal punto di vista
sintomatologico appare evidente che tutti i segni
concordano nell’indicare la presenza di calore.
Dal punto di vista del trattamento, in altre parole,
possiamo incorrere nell’errore di disperdere e
purificare il calore senza nutrire lo yin e dunque
indebolire l’organismo. Sorge il dubbio: “Devo
raffreddare e purificare il calore o devo tonificare
e riscaldare? ” E' questa la domanda che sorge in
presenza di forme illusorie di freddo o di calore
Vero calore e falso freddo Zhen Re Jia
Han
I segni di freddo sono definiti “falso freddo” o
freddo illusorio in quanto non esprimono la vera
natura della malattia che è invece causata da un
“vero” eccesso di calore. Lo yang ed il calore sono
bloccati all’interno e tanto sovrabbondanti da
occupare con forza l’interno, spingendo fuori
* Scuola Italiana di Medicina Cinese
Gruppo di Studio “Società e Salute”
12
sede lo yin, indirizzandolo verso le estremità e la
superficie, con conseguente comparsa di segni di
“freddo” apparente. La condizione di vero calore
con falso freddo esprime dunque un'alterazione
dei rapporti yin-yang: questa condizione può ve-
rificarsi solo nel corso di malattie severe caratte-
rizzate da forti disequilibri e dunque, nel caso in
oggetto, durante una sindrome da calore grave.
Per rendere più immediata la comprensione del
quadro in esame, possiamo pensare ad un sogget-
to con segni intensi di calore quali delirio, sete
intensa di bevande fredde, polso rapido, lingua
gialla con induito secco, nel quale compare, ac-
canto ai segni di calore descritti, una sensazione
netta di freddo agli arti. Il freddo alle estremità
sottolinea in tale contesto unicamente la gravità
del quadro e non attesta la presenza di freddo o di
un eccesso di yin, ma solo la sua anomala localiz-
zazione.
In termini generali una condizione con falso fred-
do e vero calore si manifesta con tutta una serie di
segni e sintomi apparentemente contrastanti qua-
li, ad esempio:
- viso con colorito scuro;
- labbra secche e rosse;
- arti freddi associati a sensazione di calore
al corpo o al torace;
- respiro rumoroso;
- sete con desiderio di bere bevande fredde;
- irritabilità, agitazione, delirio;
- stipsi con sensazione di calore e bruciore
all’ano;
- urine scarse e di colore carico;
- corpo linguale secco ed asciutto, talora
con induito giallastro e comunque secco;
- polso Shi pieno e Shuo rapido, talora
anche Chen profondo.
I sintomi attestano fortemente la presenza di un
importante calore pur nella coesistenza di segni
dubitativi quali arti freddi, viso scuro, polso pro-
fondo. In questa situazione la presenza di un polso
profondo attesta la profondità della malattia con
sua localizzazione all’interno Li.
In presenza di sintomi contraddittori attestanti
taluni la presenza di freddo ed altri la presenza di
calore, è importante sempre porre particolare at-
tenzione ai segni interni che esprimono il vero
stato di una malattia che ha sede nel Li. Gli
elementi guida sono, dunque, forniti dalla valuta-
zione di feci ed urine, dall’aspetto della lingua e da
una corretta interpretazione dei polsi.
Vero freddo e falso calore Zhen Han
Jia Re
E’ la condizione opposta alla precedente. La si-
tuazione caratterizzata è una grave disarmonia
con potente freddo all’interno. L’eccesso interno
di yin e di freddo spinge lo yang, ormai debole, ad
emergere verso la superficie: in questo caso l’emer-
gere dello yang non è dovuto ad una sua fuga per
deficit di yin ma, piuttosto, rappresenta “l’ultimo
guizzo di una candela che sta per spegnersi”.
Anche in questo caso si assiste ad una commistione
di segni e sintomi dei quali alcuni attestano la
presenza di freddo, altri l’illusoria sensazione di
calore:
- viso apparentemente rosso ma, ad una più
attenta osservazione, pallido con un rosso-
re che compare e scompare a livello degli
zigomi;
- corpo caldo (e talora febbre), ma con
desiderio di restare coperti; gli arti in gene-
re sono freddi;
- sete, ma con solo desiderio di bevande
calde;
- dolore alla gola, ma senza rossore o tume-
fazione;
- irritabilità ma, al tempo stesso, svogliata
insofferenza;
- respiro non rumoroso, voce bassa;
- feci molli o diarrea;
- urine chiare, pallide;
- lingua molle e pallida con induito bianco;
- polso superficiale Fu, grande Da ma, al
tempo stesso, privo di forza.
La sintomatologia generale può prestarsi ad equi-
voci se non valutata con estrema attenzione.
Questa considerazione sottolinea nuovamente una
regola generale: nei casi dubbi in cui insorgono
perplessità di fronte a sintomi attestanti calore e
freddo è sempre necessario valutare con grande
attenzione i segni dell’interno e, dunque, affidare
la diagnosi all’esame di feci ed urine, all’osserva-
zione della lingua ed alla palpazione dei polsi.
Nel caso descritto le feci molli o liquide, le urine
chiare e la lingua pallida con induito bianco
attestano il freddo interno, mentre il polso super-
ficiale e grande, ma privo di forza, indica la
superficializzazione e la debolezza dello yang.
Meno frequentemente lo yang, invece di
superficializzarsi, può come sfuggire verso l’alto.
In questo caso i segni di calore verso l’alto sono
più evidenti: il viso è rosso con zone pallide e la
bocca è secca, ma in basso domina il freddo con
diarrea, urine chiare, piedi freddi. E’ necessario in
tal caso, saper riconoscere la pienezza interna
dello yin e la debolezza dello yang in modo tale da
non disperdere erroneamente, basandosi sui soli
sintomi in alto, uno yang già debole e distaccato
dallo yin.
DEFICIT - ECCESSO XU - SHI
Il deficit-eccesso, definito e conosciuto anche
come vuoto-pieno, è il principio di diagnosi che
consente di definire lo stato energetico dell’orga-
nismo e l’eventuale presenza di fattori patogeni.
Di grande chiarezza è la citazione del Su Wen al
cap. XXVIII “Shi, l’eccesso, è un eccesso di Qi
nocivo. Xu, il deficit, è una carenza di Jing Qi”.
Più in generale possiamo affermare che lo stato di
deficit si verifica:
- quando vi è una carenza di Qi, o di sangue
Xue, o di yin, o di yang;
- quando un organo manifesta una ipoattività
funzionale.
Uno stato di eccesso si instaura invece:
- quando l’organismo è aggredito ed inte-
ressato dall’energia perversa Xie Qi;
- quando una funzione dell’organismo di-
viene iperattiva;
- quando una stagnazione od un'ostruzione
causano accumulo di sostanze quali il san-
gue od il Qi.
Intesi in tal senso, il deficit e l’eccesso si configu-
rano come elementi tesi a definire
quantitativamente la carenza o la sovrabbondanza
di Qi, sostanze e funzioni all’interno dell’organi-
smo.
Appare evidente che una trattazione dettagliata
delle situazioni di deficit o di eccesso comporte-
rebbe l’esposizione di tutte quelle condizioni di
disarmonia che appartengono al complesso cam-
po della patologia: ci limiteremo dunque ad una
sintesi, rimandando l’approfondimento dei singo-
li quadri a testi specifici. Quanto affermato sotto-
linea, comunque, l’importanza del principio dia-
gnostico deficit/eccesso, principio che, come sem-
pre, comporta una implicazione terapeutica: nu-
trire e tonificare il deficit, mobilizzare e disperde-
re l’eccesso.
13
Deficit - Xu e cuore.
Il deficit di Qi riconosce quali fattori causali: il
Le manifestazioni cliniche generiche correlate ad
protrarsi di malattie, i difetti e gli errori dietetici,
una condizione di deficit-vuoto sono:
gli affaticamenti eccessivi, la senilità.
- astenia;
L’astenia è il sintomo fondamentale: il paziente si
- frequentemente viso pallido;
presenta spesso apatico, non propenso al movi-
- sudorazione spontanea;
mento, parla malvolentieri e con voce debole;
- dolori che, qualora presenti, migliorano
cerca, in altre parole, di operare un risparmio
alla pressione locale;
energetico, essendo per esperienza consapevole
- polso Xu vuoto, senza forza.
che ogni sforzo contribuisce in tale condizione ad
La sintomatologia si precisa e si arricchisce di
aumentare sintomi e disagi.
ulteriori segni in relazione al tipo di deficit in atto.
Il viso e la lingua pallidi e le vertigini esprimono
Non esamineremo i sintomi connessi all’interes-
l’inadeguata perfusione dell’estremità cefalica da
samento ed al deficit di organi e visceri, apparte-
parte della Ying Qi, l’energia nutritiva; la
nenti alla teoria degli Zang- Fu, ma quelli correlati
sudorazione spontanea attesta il deficit della Wei
al più vasto disequilibrio delle sostanze fonda-
Qi, l’energia superficiale di difesa responsabile
mentali. In tal senso la medicina tradizionale
della regolazione e chiusura dei pori cutanei. Il
cinese distingue nell’ambito delle disfunzioni da
respiro corto, la dispnea, la diminuita attività
deficit-vuoto i seguenti quadri:
fisiologica attestano la partecipazione non solo
- deficit di Qi;
del polmone, ma anche della Yuan Qi al processo.
- deficit di Xue;
Le feci molli e l’anoressia sottolineano il costante
- deficit di yin;
coinvoglimento dell’organo milza. Il polso espri-
- deficit di yang.
me lo stato di deficit e carenza energetici.
Trattamento: è necessario tonificare il Qi.
In agopuntura si utilizzano i punti 36E Zusanli,
20V Pishu, 4RM Guanyuan, 6RM Qihai.
Deficit di Qi
In farmacoterapia sono utilizzati i rimedi appar-
Il Qi è una sostanza onnipresente nell’organismo
tenenti alla categoria delle “sostanze che tonifica-
ed assume diverse denominazioni a seconda delle
no il Qi” quali il Ren Shen, radix Panax Ginseng;
funzioni svolte nei singoli distretti. Possiamo dun-
Dang Shen, radix Codonopsis pilosuale; Huang
que distinguere diversi tipi di Qi e conseguente-
Qi, radix Astragali; Bai Zhu, rhizoma Atractylodis
mente diversi deficit del Qi quali un deficit di Qi
Macrocephalae; Gan Cao, Glycirrhiza Uralensis.
di difesa Wei Qi, o del Qi nutritivo Ying Qi o altro.
Tra le prescrizioni atte a tonificare il Qi, citiamo
Nell’esposizione attuale interessa sostanzialmen-
il tradizionalissimo Li Jun Zi Tang o decotto dei
te riconoscere i segni principali attestanti un defi-
quattro gentiluomini composto cioè da quattro
cit globale di Qi, deficit che appare intimamente
rimedi: Ren Shen (o Dang Shen), Bai Zhu, Fu
correlato alle funzioni di milza e polmone, organi
Ling e Gan Cao.
responsabili della formazione e diffusione del Qi
in tutto l’organismo.
Deficit di Xue
I sintomi principali sono:
L’attività principale del sangue consiste nel circo-
- astenia;
lare continuamente attraverso l’intero organismo
- viso pallido;
allo scopo di nutrire ed idratare le varie parti del
- voce debole, talora respiro debole e disp-
corpo. Quando il sangue è carente, i meridiani ed
nea;
i vasi sanguigni non sono riempiti adeguatamente
- vertigini;
ed inadeguati sono la perfusione ed il nutrimento
- sudorazioni spontanee;
delle varie parti dell’organismo con comparsa di
- anoressia;
sintomi quali:
- feci molli o poco digerite;
- labbra e viso pallidi, aspetto emaciato;
- urine chiare;
- pelle secca, capelli secchi e fragili, unghie
- lingua pallida, con lieve induito bianco;
fragili;
- polso Xu vuoto o Ruo debole, senza forza.
- astenia;
Il Qi in deficit non riesce a sostenere adeguata-
- vertigini;
mente l’organismo con comparsa di una
- annebbiamenti visivi;
sintomatologia polimorfa di cui sono stati citati i
- perdita di memoria;
dati salienti e sintetici. Il quadro, correlato in gran
- palpitazioni;
parte alla carenza energetica di milza e polmone,
- insonnia;
può arricchirsi di segni e sintomi a seguito del
- oligomenorrea o amenorrea nelle donne;
coinvolgimento di altri organi, in particolare rene

14
 - lingua pallida o di un colore rosa carico;
- polso Xi fine e senza forza.
Il sangue è regolato fisiologicamente dall'attività
di tre organi: cuore, fegato, milza. Si suole affer-
mare che “il cuore regna sul sangue”, “il fegato
conserva il sangue” e che “la milza governa il
sangue”. Il cuore regna sul sangue in quanto lo
propulsa e ne garantisce la circolazione. Il fegato
conserva il sangue in quanto ne regola la distribu-
zione nei periodi di riposo. La milza governa il
sangue in quanto lo mantiene all’interno dei vasi
sanguigni.
Inevitabilmente la sintomatologia da deficit di
sangue si esprime ripetutamente con segni
attestanti un disequilibrio a carico di tali organi.
Un'ultima annotazione riguarda la difficile distin-
zione e separazione tra sangue e Ying Qi, l’ener-
gia nutritiva. La Ying Qi appare intimamente
correlata al sangue, con il quale si muove e perfonde
l’organismo, ed entrambe dipendono nella loro
formazione dall’attività di trasporto-trasforma-
zione della milza. Un deficit funzionale della
milza può pertanto essere all’origine di una caren-
za di Xue per mancata formazione del sangue.
Altre cause connesse al deficit di sangue sono le
emorragie (tale dato richiama la citata funzione
della milza nel mantenere il sangue nei vasi) e
l’impoverimento dello yin, cui il sangue appartie-
ne.
L’astenia, il viso e le labbra pallidi, i capelli fragili
e secchi, le unghia fragili, le vertigini e la
diminuizione della memoria sono tutti segni
attestanti la carente umidificazione e l’insuffi-
ciente nutrimento dell’organismo. La vista an-
nebbiata e la fragilità ungueale richiamano alla
mente un disequilibrio a carico del sangue del
fegato. Le palpitazioni e le turbe dello Shen, in
primis l’insonnia, ricordano la partecipazione del
cuore. L’astenia, la diminuzione della memoria,
l’aspetto emaciato, le labbra pallide sottolineano
il coinvolgimento della milza. E’ importante, al di
là di tali distinzioni, ricordare però che il quadro
coinvolge l’organismo intero nelle sue funzioni.
Trattamento: nutrire e tonificare il sangue.
In agopuntura possono essere utilizzati in
tonificazione i punti 17V Geshu, 20V Pishu, 36E
Zusanli, 10Rt Xuehai.
In farmacologia vengono utilizzati rimedi appar-
tenenti alla categoria delle “sostanze che tonifica-
no il sangue”, talora associati a tonici della milza
e del Qi, a tonici dello yin, a mobilizzatori del
sangue.
Tra i rimedi ad azione tonica sul sangue ricordia-
mo: Shu Di Huang radix, Rehmanniae glutinosa
conquitae; Dang Gui, radix Angelicae sinensis;
Bai Shao Yao, radix Paeoniae lactiflorae; He
Shou Wu, radix Poligoni multiflori. Tra le ricetta-
zioni classiche ricordiamo il Si Wu Tang o decotto
delle quattro sostanze composto da tre tonici del
sangue (Shu Di Huang, Dang Gui, Bai Shao Yao)
ed un mobilizzatore del sangue (Chuan Xiong,
radix Ligustici wallichii).
Deficit dello yang
Lo yang, nella sua opposizione e complementarietà
con lo yin, rappresenta nell’organismo l’elemento
dinamizzante e riscaldante, presiede al metaboli-
smo ed appare strettamente connesso al Qi tanto
che si afferma “lo yang può mutarsi in Qi”.
Una carenza dello yang si esprime sostanzialmen-
te con la comparsa di segni di deficit di Qi cui si
sommano segni di freddo e talora stasi, per man-
cato riscaldamento dell’interno e mancata
dinamizzazione delle sostanze.
Possiamo citare quali sintomi principali:
- viso pallido;
- astenia, sonnolenza e talora ipersonnia;
- arti freddi e corpo freddo; ricerca del
caldo;
- assenza di sete, ma desiderio di bevande
calde;
- sudorazione spontanea, specie durante il
giorno;
- feci acquose;
- urine abbondanti e chiare;
- lingua pallida ed umida con induito spes-
so e biancastro;
- polso Chi lento, Chen profondo e Xu
vuoto.
Tra i sintomi che attestano il deficit di Qi sono
presenti l’astenia, la mancanza di movimento, il
viso pallido, la sudorazione spontanea. La presen-
za di freddo è testimoniata dalla sensazione stessa
di freddo agli arti ed al corpo, con particolare
riferimento a livello lombare ed addominale, dal
desiderio di calore e di bevande calde, dalla pre-
senza di urine chiare ed abbondanti, dalle feci
liquide, espressione della mancata funzione di
trasporto-trasformazione; la lingua pallida espri-
me il deficit, la presenza di induito bianco, la
presenza di freddo all’interno. Il polso appare in
relazione al deficit vuoto, lento per la presenza di
freddo e per il difetto di yang che non riesce a
muovere e superficializzare l’energia.
Trattamento: tonificare e riscaldare lo yang.
In agopuntura si utilizzano in agomoxibustione i
punti 20V Pishu, 36E Zusanli, 14DM Dazhui,
4DM Mingmen, 39VB Xuanzhong, 4RM
Guanyuan.
In farmacologia si usa far ricorso a rimedi appar-
tenenti alla categoria delle “sostanze che tonifica-
no lo yang” e delle “sostanze che riscaldano
l’interno”. Tra tali rimedi citiamo Fu Zi, radix
Aconiti carmichaeli; Rou Gui, cortex Cinnamomi
15
cassiae; Bu Gu Zhi, semen Psoraleae corylifoliae.
Una ricettazione classica per sostenere lo yang è
il Jin Gui Shen Qi Wan che tratta in modo partico-
lare il deficit di yang del rene, composta da otto
rimedi tra cui Fu Zi e Rou Gui.
Deficit di yin
Lo yin, contrapposto e complementare allo yang,
costituisce l’elemento freddo che si contrappone
e modera il calore, la sostanza che regola e armo-
nizza il dinamismo dello yang. Una sua carenza si
manifesta non solo con segni di deficit, ma anche
con sintomi di calore correlati ad un eccesso
relativo dello yang. Tra i sintomi più importanti
citiamo:
- pomelli arrossati, viso emaciato;
- sete e gola secca;
- calore ai cinque incavi (palmo delle mani,
pianta dei piedi, centro del torace);
- febbre o sensazione di calore alla sera;
- sudorazione notturna;
- agitazione e talora insonnia;
- urine scarse;
- lingua rosa marcato o rossa, asciutta,
senza induito, disepitelizzata (“pelata”);
- polso fine Xi, rapido Shuo.
16
I sintomi che esprimono in generale calore sono la
febbre e la sensazione di calore a diversa localiz-
zazione, il rossore al viso ed alla lingua, l’agita-
zione, il polso rapido. Il deficit è invece espresso
dall’aspetto emaciato, dalla sete, dalla sudorazione,
dalla disepitelizzazione della lingua, dal polso
fine.
Trattamento: nutrire lo yin e moderare il calore.
In agopuntura si utilizzano i punti 6Rt Sanyinjiao,
2Rn Rangu, 3Rn Taixi, 23V Shenshu, 8F Ququan,
11GI Quchi.
In farmacoterapia sono utilizzati i rimedi appar-
tenenti alla categoria delle sostanze che tonifica-
no lo yin quali Sheng Di Huang, radix Rehmanniae
glutinosae; Mai Men Dong, radix Ophiopogonis
Japonici; Gui Ban, plastrum Testudinis, associati
a rimedi che pur sostenendo lo yin drenano prin-
cipalmente il calore e rinfrescano. Tra le ricetta-
zioni citiamo il Liu Wei Di Huang Wan o pillola
degli otto sapori con Rehmannia che sostiene in
particolare lo yin di rene e fegato e nella cui
composizione sono presenti, oltre alla Rehmannia,
Shan Yao, radix Dioscoreae oppositae; Shan Zhu
Yu, fructus Corni officinalis; Fu Ling, sclerotium
Poriae cocos; Mu Dan Pi, cortex Moutan radicis;
Ze Xie, rhizoma Alismatis plantago-acquaticae.
 diagnostica degli organi e visceri

La patologia del polmone e del grosso intestino

Giorgio Di Concetto*

SINDROMI DEL POLMONE FEI - polso vuoto Xu.

Sindromi da difetto o vuoto (Xu)
1. Difetto di energia (Fei Qi Xu);
2. Difetto di yin (Fei Yin Xu);
3. Difetto da secchezza (Zao Fei).
Sindromi da eccesso o pieno (Shi)
1. Stasi da vento-freddo (Feng Han Yu Fei);
2. Stasi da freddo-calore (Feng Re Yu Fei);
3. Ritenzione dell’acqua e del freddo (Shui Han
She Fei);
4. Ostruzione da catarri-umidità (Tan Shi Zu Fe).
Difetto di energia di polmone - Fei Qi Xu
Ai sintomi generici di deficit di energia occorre
aggiungere i sintomi specifici di deficit di energia
di polmone; questi ultimi si deducono in base alla
compromissione delle funzioni peculiari del pol-
mone:
- governa il Qi;
- alloggia il Po;
- si apre nel naso;
- si manifesta nelle vie respiratorie, nella voce e
sulla pelle;
- controlla il metabolismo idrico.
Sintomi generici di difetto di energia
- astenia;
- pallore;
- voce debole;
- ipersudorazione diurna;
- deficit delle difese;
- dispnea da sforzo;
- turbe dispeptiche (anoressia, meteorimo, feci
molli);
- turbe dell’irrigazione cerebrale (capogiri, cefalea,
disturbi visivi);
- lingua pallida;
*Scuola Italiana di Medicina Cinese
Gruppo di Studio “Società e Salute”
Sintomi specifici
Il polmone governa il Qi:
- accentuazione del primo gruppo di sintomi da
deficit di Qi (astenia, pallore, voce debole,
ipersudorazione, deficit delle difese, dispnea).
Il polmone è sede del Po:
- depressione;
- tristezza.
Il polmone si apre nel naso:
- riniti;
- anosmia, iposmia;
- rinorrea.
Il polmone si manifesta nelle vie respiratorie,
nella voce, nella pelle:
- flogosi respiratorie;
- tosse debole;
- disfonia;
- voce debole;
- “respiro corto”;
- pallore;
- dermatiti.
Il polmone controlla il metabolismo idrico:
- sudorazione al minimo sforzo;
- turbe disuriche;
- edemi del volto.
Eziopatogenesi
Le malattie debilitanti, gli affaticamenti fisici e
psichici oppure, paradossalmente, l’eccessivo ri-
poso, sono in grado di causare un deficit di Qi.
Com’è noto, il Qi acquisito è prodotto dal polmo-
ne e dalla milza-pancreas; tuttavia, questi fattori
eziologici si instaurano di regola su un terreno
congenitamente predisposto. Sul polmone agi-
scono prevalentemente le cause cosmiche, sulla
milza agiscono prevalentemente le cause alimen-
tari; ma questi due organi sono talmente ben
collegati che le cause che agiscono sull’uno si
riflettono sull’altro e viceversa.
Com’è noto, il polmone rappresenta la prima
barriera di impatto con l’ambiente esterno e, quin-

17
di, i fattori cosmopatogeni sono frequentemente
in gioco a livello polmonare; ma il polmone è
anche l’organo più sensibile all’inibizione eserci-
tata dal Fuoco e dal Legno. La penetrazione di
vento-freddo o vento-calore, in associazione o
meno con l’umidità, l’azione inibitrice del calore
endogeno, le cause psichiche come gli stati de-
pressivi, gli errori alimentari quantitativi e
qualitativi, sono tutti fattori eziopatogenetici in
grado di consumare il Qi polmonare, se persistenti
o recidivanti. I fattori citati possono determinare
i sintomi di deficit di energia, in special modo
quelli inerenti al comando del Qi esercitato dal
polmone: dispnea, astenia, ipersudorazione, defi-
cit delle difese. Le turbe dispeptiche e quelle
inerenti l’irrigazione cerebrale sono imputabili
alla milza, strettamente legate al polmone sia
nella legge di generazione che nel livello Tai Yin.
Per una spiegazione più particolareggiata dei sin-
tomi di deficit di Qi, si rimanda ai numeri prece-
denti (1 e 2 del ’91) a proposito della patologia del
cuore e della milza.
I sintomi specifici di deficit di Qi polmonare sono
spiegabili in base all’inibizione delle peculiari
funzioni polmonari. C’è da sottolineare che la
tosse è un fenomeno di ostacolo alla discesa del Qi
polmonare che risale “controcorrente”; significa-
to analogo ha l’edema del volto che rappresenta
un ostacolo alla discesa dei liquidi.
Com’è noto, il deficit di Qi si può complicare in
vuoto di yang; questo quadro clinico non è men-
zionato sistematicamente nei testi di medicina
cinese, tuttavia, trattandosi di una “spontanea”
complicazione di deficit di Qi è frequente la
comparsa di “freddo interno”, estremità fredde,
depressione, polso lento e profondo, lingua flaccida
ed improntata, in associazione ai segni di aggra-
vamento del vuoto di energia.
Difetto di yin del polmone - Fei Yin Xu
Ai sintomi generici di difetto di yin bisogna ag-
giungere i sintomi specifici di deficit di yin di
polmone.
Sintomi generici di difetto di yin
- calore ai cinque fuochi (palmo delle mani, pianta
dei piedi, torace);
- febbre vespertina;
- pomelli rossi;
- mucose secche;
- sete;
- eruzioni cutanee;
- ipersudorazione notturna;
- ansia;
- oliguria con urine cariche;
- stipsi o diarrea-calore;
- lingua rossa, secca, con fenditure, senza induito;
18
- polso fine Xi e rapido Shuo.
Sintomi specifici
Il polmone governa il Qi:
- astenia.
Il polmone è sede del Po:
- tristezza.
Il polmone si apre nel naso:
- riniti vasomotorie;
- starnuti;
- epistassi.
Il polmone si manifesta nelle vie respiratorie,
nella voce, nella pelle:
- tosse secca e stizzosa;
- espettorato scarso;
- emottisi;
- faringiti, gola secca;
- ortopnea;
- oppressione toracica;
- dorsalgia alta con senso di calore.
Il polmone controlla il metabolismo idrico:
- sudorazione notturna accentuata;
- oliguria.
Eziopatogenesi
Tutte le deidratazioni, ma in particolar modo
quelle causate da stati febbrili, possono condurre
al deficit di yin di polmone. Il vuoto di yin di rene
è, comunque, la causa più frequente di difetto di
yin di polmone, sia per alterazione della legge di
generazione che per l’azione inibitrice del calore
del Legno e del Fuoco.
Fra le cause cosmiche, il calore esogeno e la
secchezza, portano alla carenza di yin mediante il
consumo di liquidi. Anche il freddo, penetrato in
profondità, determina una stasi energetica che si
trasforma in calore. Gli alimenti caldi e piccanti
possono indurre un consumo di yin; i trattamenti
antibiotici, chemioterapici e cortisonici agiscono
allo stesso modo. Le cause psichiche di natura
yang possono indurre, sia direttamente sul polmo-
ne che attraverso il cuore, un decremento dello yin
con eccesso di yang-calore. Il calore ai cinque
fuochi è indicativo per un deficit di yin con
eccesso di yang-calore nei punti corrispondenti ai
meridiani di rene e di cuore; la febbre vespertina
significa presenza di calore in relazione all’incre-
mento dello yin (la sera); i pomelli rossi indicano
calore al polmone; le mucose secche, la sete,
l’oliguria e la stipsi significano un consumo di
liquidi; le eruzioni cutanee indicano calore nel
polmone; l’ansia depone per un’azione del calore
sullo Shen; l’ipersudorazione notturna ha signifi-
cato analogo; le manifetsazioni linguali sono indi-
cative per l’iperattività dello yang-calore; il polso
fine sta per un vuoto di yin, il polso rapido per la
presenza di calore. I sintomi specifici si deducono
in base alla compromissione delle funzioni pecu-
liari del polmone. Panax ginseng, radix
Bai Zhu
Aytractylodis macrocephala, rhizoma
Difetto da secchezza - Zao Fei Fu Ling
Rappresenta un’evoluzione del deficit di yin; si Poria cocos, sclerotium
Gan Cao
tratta di pazienti che fanno uso abituale di lassativi Glycyrrhiza uralensis, radix
e diuretici; un’altra causa è rappresentata dalla Si tratta di farmaci tonici del Qi; il Ren Shen è
permanenza in ambienti eccessivamente riscalda- anche psicoattivo e tonifica la Yuan Qi; il Bai Zhu
ti e non umidificati. Il deficit di yin di stomaco, agisce sul Jiao medio; Fu Ling metabolizza l’umi-
propagato al polmone, è una causa molto comune. dità; Gan Cao è armonizzatore.
Le altre cause sono riconducibili a quelle appena Esiste un composto più specifico per tonificare il
descritte a proposito del deficit di yin. Anche il polmone in modo più intenso; si tratta del Bu Fei
quadro clinico sovrapponibile al deficit di yin con Tang o decotto per tonificare il polmone:
prevalenza di alcuni sintomi: Ren Shen
- tosse secca con catarro colloso; Panax Ginseng, radix
- gola secca; Shu Di Huang
- raucedine; Rehmannia glutinosa, radix praeparata
- sete; Wu Wei Zi
- toracalgie. Schisandra chinensis, fructus
Zi Wan
Aster tataricus, radix
Terapia delle sindromi da difetto di polmone - Fei Sang Bai Pi
Xu Morus alba, cortex.
Agopuntura Ren Shen è già stato visto, Huang Qi è un tonico
Per trattare direttamente l’organo: del Qi che agisce sia sul polmone che sulla milza;
- 13 BL (V) - Feishu; Shu Di Huang tonifica il rene yin; Wu Wei Zi
- 17 CV (VC) - Tanzhong tonifica il rene ed il polmone; gli ultimi due sono
oppure farmaci antitosse e antiasma.
- 43 BL (V) - Gaohuangshu; Si tratta di un composto che agisce sia sul polmo-
- 1 LU (P) - Zhongfu. ne, sia sulla milza che sul rene; gli ultimi due
Per trattare l’organo tramite il meridiano: organi sono frequentemente coinvolti
- 4 LI (GI) - Hegu; nell’eziologia delle sindromi respiratorie.
- 9 LU (P) - Taiyuan. Per quanto riguarda il deficit di yin del polmone,
Per tonifcare l’energia in generale: è indicato il composto denominato Bai He Gu Jin
- 6 CV (VC) - Qihai; Tang o decotto di giglio per conservare il Metal-
- 36 ST (E) - Zusanli; lo:
- 14 GV (VG) - Dazhui; Bai He
- 43 BL (V) - Gaohuangshu (già visto). Lilium brownii, bulbus
In caso di deficit di rene: Shu Di Huang
- 23 BL (V) - Shenshu; Rehmannia glutinosa, radix
- 4 CV (VC) - Guanyuan; Mai Men Dong
- 3 KI (Rn) - Taixi. Ophiopogon japonicus, radix
In caso di deficit di milza: Bai Shao Yao
- 20 BL (V) - Pishu; Paeonia alba, radix
- 12 CV (VC) - Zhongwan; Xuan Shen
- 36 ST (E) - Zusanli (già visto). Scropularia nigpoensis, radix
Va utilizzata la tonificazione; in caso di deficit di Chuan Bei Mu
Qi, complicato in vuoto di yang, va associata la Fritillaria cirrhosa, radix
Jie Geng
moxibustione. Platycodon grandiflorum, radix
Gan Cao
Farmacologia Glycyrrhiza uralensis, radix
In caso di deficit di Qi di polmone può essere Bai He, Shu Di e Sheng Di tonificano lo yin; il
utilizzato il Si Jun Zi Tang o decotto dei quattro primo del polmone, il secondo del rene, il terzo in
gentiluomini, già indicato per il deficit di energia generale; Mai Men Dong tonifica lo yin del pol-
della milza che comprende: mone, mentre Bai Shao e Dang Gui tonificano il
Ren Shen sangue; Xuan Shen neutralizza il calore; Chuan

19
Bei Mu e Jie Geng umidificano il polmone, tra-
sformano i Tan e trattano la tosse.
Stasi da vento freddo del polmone - Feng
Han Yu Fei
Il freddo, penetrato nella pelle e nelle vie respira-
torie per l’azione propellente del vento, determina
una stasi di Qi che si manifesta con il seguente
quadro clinico:
- cefalea fronto-occipitale;
- ostruzione nasale;
- rinorrea di liquido chiaro;
- assenza di traspirazione (se prevale il freddo);
- traspirazione abbondante (se prevale il vento);
- tosse con espettorato chiaro;
- afonia;
- dolori al rachide;
- iperalgesia cutanea;
- dolori fissi (se prevale il freddo);
- dolori mobili (se prevale il vento);
- febbre;
- timore del freddo;
- brividi;
- lingua con patina bianca;
- polso teso Jin e superficiale Fu.
Eziopatogenesi
Il freddo, associato al vento come fattore
dinamizzante, penetra nello strato dipendente del
polmone (la pelle) e nel livello Tai Yang, determi-
nando una stasi del Qi; così si spiegano la cefalea
fronto-temporale ed i dolori al rachide, come pure
l’iperalgesia cutanea; la sindrome respiratoria si
spiega col fatto che il polmone si manifesta a
livello delle vie respiratorie; la rinite è dovuta al
fatto che il polmone “si apre” nel naso; gli altri
sintomi fanno parte della sindrome generica in-
dotta dal freddo. *
E’ bene ricordare che la tosse è un chiaro segno di
Qi controcorrente.
E’ logico che questa sindrome da eccesso si in-
stauri su un deficit di Qi del polmone, in partico-
lare di Wei Qi.
Ritenzione dell’acqua e del freddo - Shui Han She
Fei
Si tratta di una complicazione del quadro prece-
dente; i sintomi sono:
- edema del viso e palpebrale;
- “gonfiore diffuso”;
- colorito pallido;
*Vedi n° 2 del ’91, pag. 25 “La patologia della milza e
dello stomaco”.
20
- turbe disuriche;
- tosse e dispnea;
- febbre;
- lingua pallida e gonfia;
- polso scivoloso Hua.
Eziopatogenesi
Il vento-freddo penetra in profondità, associato
all’umidità, ed ostacola la funzione di discesa dei
liquidi, funzione peculiare del polmone, in parti-
colare a livello del Tai Yang. Questo spiega l’ede-
ma del viso, la tosse e la dispnea; le turbe disuriche
sono in relazione con l’intestino tenue e la vesci-
ca, appartenenti al Tai Yang; il colorito pallido è
in relazione con il polmone, mentre la febbre è
dovuta al freddo penetrato in profondità; la lingua
pallida e gonfia si riferisce al freddo entrato in
profondità per il vuoto di Qi, come pure all’umi-
dità che causa anche il polso scivoloso.
Stasi di vento-calore di polmone - Feng Re Yu Fei
Il vento-freddo determina una stasi di Qi che si
trasforma in calore per l’eccessiva compromissione
e per il richiamo di energia Wei in quantità note-
vole. In altri casi il calore aggredisce direttamente
il polmone, associato al vento. Alla stasi di Qi ed
ai segni generici di calore occorre aggiungere il
quadro clinico relativo alla compromissione delle
funzioni peculiari del polmone. I sintomi sono i
seguenti:
- cefalea frontale;
- rinorrea di liquido giallastro;
- epistassi;
- faringite;
- traspirazione;
- tosse con espettorato giallastro;
- emottisi;
- toracalgie;
- febbre;
- stipsi ed oliguria con urine cariche;
- lingua rossa con patina gialla;
- polso scivoloso Fu e rapido Shuo.
Eziopatogenesi
I sintomi sono spiegabili in base alla sindrome da
vento-freddo con la differenza dovuta all’inter-
vento del calore: il colorito del muco e dell’induito
è giallastro, la lingua è rossa, compaiono emorra-
gie (epistassi, emottisi) perchè il sangue viene
“spinto” fuori strada; il polso è rapido per la
presenza di calore.
Ostruzione da catarri-umidità del polmone - Tan
Shi Zu Fei
L’eccesso di energia determinato da fattori esogeni
o endogeni ristagna nel polmone, impedendo la
diffusione dei liquidi verso il basso. Questa con-
dizione patologica è dovuta, oltre ad un deficit di
Qi polmonare, anche ad un deficit di energia della
milza. Ai sintomi generici di eccesso di umidità
che possono virare, secondo i casi, verso il freddo
o verso il calore, occorre aggiungere i segni spe-
cifici di compromissione delle funzioni peculiari
del polmone.
Sintomi generici di eccesso di umidità
- testa pesante;
- stordimento;
- oppressione toraco-addominale;
- ortopnea;
- edemi;
- incremento delle secrezioni;
- parestesie;
- turbe psichiche (delirio, vertigini, convulsioni);
- turbe dispeptiche;
- lingua con patina spessa e collosa;
- polso scivoloso Hua.
Sintomi specifici
Il polmone governa il Qi:
- astenia;
- polso lento (freddo) o rapido (calore);
- lingua gonfia con patina bianca (freddo) o gialla
(calore).
Il polmone è sede del Po:
- turbe psichiche (delirio).
Il polmone si apre nel naso:
- ostruzione nasale.
Il polmone si manifesta alle vie respiratorie:
- tosse con espettorato colloso e bianco (freddo) o
giallo (calore);
- asma.
Il polmone controlla il metabolismo idrico:
- edemi.
Eziopatogenesi
Come ho già accennato, un deficit energetico
della milza e del polmone, perciò del sistema Tai
Yin, costituisce la patologia di base. Si rimanda,
quindi, alle cause di vuoto energetico di milza e
polmone. E’ chiaro che le cause cosmiche, ali-
mentari e psichiche intervengono nel determinare
l’insorgenza della sindrome. I catarri ristagnano
nel polmone ed ostruiscono la normale circolazio-
ne energetica sia per la compromissione della
funzione di trasporto della milza che per l’inibi-
zione della diffusione dell’energia e dei liquidi da
parte del polmone. L’umidità non metabolizzata
appesantisce l’organismo causando testa pesante,
stordimento, oppressione toraco-addominale: gli
edemi e l’incremento delle secrezioni sono indice
di accumulo di liquidi; l’ostacolo alla circolazio-
ne dell’energia alla testa determina le turbe
psichiche, mentre le turbe dispeptiche indicano
una patologia del movimento Terra; l’induito
linguale spesso e colloso, insieme al polso
scivoloso, stanno per l’accumulo di umidità. Se-
condo i casi, in relazione all’evoluzione in freddo
o in calore, il polso è lento o rapido, l’induito
linguale è bianco o giallo, le secrezioni sono
bianche o gialle, il colorito è bianco o rosso. I
sintomi specifici sono spiegabili in base alla
compromissione delle funzioni polmonari.
Terapia delle sindromi da eccesso del polmone -
Fei Shi
Agopuntura
Per trattare direttamente l’organo:
- 13 BL (V) - Feishu;
- 17 CV (VC) - Tanzhong;
- 1 LU (P) - Zhongfu.
Per trattare l’organo tramite il meridiano:
- 4 LI (GI) - Hegu;
- 6 LU (P) - Kongzui.
In caso di sindrome Tai Yang, aggiungere:
- 5 TE (TR) - Waiguan;
- 2 BL (V) - Zanzhu;
- 12 BL (V) - Fengmen;
- 20 GB (VB) - Fengchi;
- 14 GV (VG) - Dazhui.
In caso di calore, aggiungere:
- 11 LI (GI) - Quchi e 5 LU (P) Chize, questi due
punti vanno trattati con lo stesso ago;
In caso di ritenzione di acqua, aggiungere:
- 7 LU (P) - Lieque;
- 6 KI (Rn) - Zhaohai;
- 23 BL (V) - Shenshu.
In caso di ostruzione da catarri, aggiungere:
- 40 ST (E) - Fenglong.
In caso di sindrome asmatica acuta, aggiungere:
- 6 PC (MC) - Neiguan;
- 27 KI (Rn) - Shufu;
- 23 CV (VC) - Lianquan;
- 22 CV (VC) - Tiantu;
- Dingchuan (extra).
In caso di rinite, aggiungere:
- 20 LI (GI) - Yingxiang;
- Yintang (extra);
- 23 GV (VG) - Shangxing;
- 17 zona di craniopuntura.
Occorre instaurare, immediatamente o in un se-
condo tempo, il trattamento di base per tonificare
il polmone, la milza ed il rene.
Farmacologia
Esiste una grande quantità di formule per liberare
21
l’esterno e far circolare l’energia del polmone; la
più semplice è quella denominata Ma Huang
Tang o decotto di Ephedra:
Ma Huang
Ephedra sinica, herba
Gui Zhi
Cinnamomum cassia, ramulus
Xing Ren
Prunus armeniaca, semen
Gan Cao
Glycyrrhiza uralensis, radix.
Ma Huang ha azione diaforetica, antiasmatica e
diuretica; Gui Zhi riscalda i meridiani e mobilita
lo yang; Xing Ren agisce sulla tosse e la dispnea;
Gan Cao ha azione armonizzatrice. Questa ricetta
è indicata sia per l’aggressione da vento-freddo al
polmone (con prevalenza del freddo), sia per la
sindrome della ritenzione dell’acqua.
La formula può essere modificata. In caso di
prevalenza del vento si può aggiungere: Fang
Feng, Siler divaricatum, radix; in caso di calore si
aggiunge Shi Gao, Gypsum fibrosum; in presenza
di segni di deficit di Qi si aggiunge Huang Qi,
Astragalus, radix o Bai Zhu, Atractylodes
macrocephala, rhizoma. Qualora il calore acquisti
la predominanza e si approfondisca, si può ricor-
rere al Bai Hu Tang o decotto della tigre bianca:
Shi Gao
Gypsum
Zhi Mu
Anemarrhena, radix
Jing Mi
Oryza, semen
Gan Cao
Glycyrrhiza, radix.
Shi Gao è un potente purificatore del calore; Zhi
Mu ha azione analoga, ma tonifica lo yin; Gan Cao
e Jing Mi sono armonizzatori.
Per la sindrome ostruttiva da catarri-umidità è
disponibile l’Er Chen Wan o pillola dei due rime-
di:
Ban Xia
Pinellia, rhizoma
Chen Pi
Citrus reticulata, pericarpium
Fu Ling
Poria cocos, sclerotium
Gan Cao
Glycyrrhiza, radix.
Ban Xia metabolizza l’umidità e fa discendere il
Qi; Chen Pi mobilizza il Qi; Fu Ling tonifica il Qi
e metabolizza l’umidità.
22
SINDROMI DEL GROSSO INTESTINO DA
CHANG
Sindromi da difetto o vuoto (Xu)
1. Difetto-freddo di energia (Da Chang Xu Han);
2. Difetto dei liquidi (Da Chang Ye Kui).
Sindromi da eccesso o pieno (Shi)
1. Accumulo di freddo (Da Chang Han Jie);
2. Accumulo di calore-umidità (Da Chang Shi
Re).
Difetto-freddo di energia di grosso intestino - Da
Chang Xu Han
Sintomi generici di difetto di Qi e di yang
Vedere il paragrafo che tratta del deficit di energia
del polmone; inoltre si possono frequentemente
associare i sintomi di deficit di Qi e di yang della
milza (vedere n° 2 ’91) e di deficit di yang di rene
(lombalgia, gonalgia, astenia agli arti inferiori,
impotenza, diarrea mattutina etc.).
Sintomi specifici
- dissenteria;
- coliche addominali periombelicali;
- miglioramento col massaggio e col caldo;
- prolasso anale.
Eziopatogenesi
Il deficit di energia di polmone nell’ambito del
movimento Metallo, il vuoto di Qi, riguardante la
milza ed il polmone, il deficit di yang di milza e di
rene sono tutte cause endogene e costituzionali
che determinano il quadro clinico di difetto-fred-
do del grosso intestino. I fattori esogeni, come il
freddo, assimilato anche negli alimenti, sono di
tipo scatenante.
Difetto dei liquidi di grosso intestino - Da Chang Ye
Kui
Sintomi generici di difetto di yin
Vedere paragrafo che tratta del deficit di yin di
polmone.
Sintomi specifici
- stipsi;
- feci secche.
Eziopatogenesi
Le cause sono le stesse già viste a proposito del
deficit di yin; particolare importanza va riservata
all’abuso di lassativi irritanti.
La sindrome si può inquadrare in un deficit di yin
di polmone o di rene.
Accumulo di freddo nel grosso intestino - Da
Chang Han Jie
Sintomi generici di stasi di Qi e di eccesso di
freddo
Vedere la sindrome da eccesso di freddo del
polmone e della milza.
Sintomi specifici
- coliche addominali periombelicali;
- miglioramento col massaggio e col caldo;
- diarrea.
Eziopatogenesi
In questo caso si tratta di aggressione da freddo
cosmico, veicolato dal vento, o di freddo alimen-
tare. E’ evidente che un deficit di Qi predispone il
paziente ad una maggiore frequenza degli attacchi
o, addirittura, ad una cronicizzazione.
Accumulo di calore-umidità nel grosso intestino - Da
Chang Shi Re
Sintomi generici di eccesso di calore e di umidità
Vedere le sindromi da eccesso del polmone e della
milza.
Sintomi specifici
- dolori addominali;
- diarrea;
-feci maleodoranti, malformate, muco-
sanguinolente.
Eziopatogenesi
Il freddo che penetra in profondità a livello Yang
Ming, determina una sindrome da calore per l’ec-
cessiva compromissione del Qi; oppure la causa
può essere dovuta al calore che agisce come
agente eziologico diretto. A questi fattori esogeni
può associarsi l’umidità, sia come agente esterno
che come agente endogeno determinato da un
deficit del Qi della milza, incapace di metabolizzare
l’umidità. Quest’ultima situazione si verifica nel-
la retto-colite ulcerosa.
Terapia delle sindromi del grosso intestino
Agopuntura
La terapia di base delle forme da deficit-freddo si
esplica sul polmone, sulla milza e sul rene, secon-
do i casi; quella inerente al deficit dei liquidi viene
esaminata a proposito del deficit di yin di polmo-
ne; è logico che, nel primo caso, è imperativo
l’uso della moxibustione. Come terapia diretta sul
viscere si ricorre ai seguenti punti:
- 25 ST (E) - Tianshu;
- 25 BL (V) - Dachangshu;
- 37 ST (E) - Shangjuxu.
Questi punti, utilizzati in dispersione, sono indi-
cati anche nelle sindromi da eccesso.
Farmacologia
Per la sindrome da deficit-freddo di energia si può
ricorrere ai tonici del Qi già esaminati a proposito
del difetto di energia di polmone. Se esiste la
possibilità di crollo dell’energia (prolassi), è bene
ricorrere al Bu Zhong Yi Qi Tang o decotto per
tonificare il centro (vedere la “patologia della
milza e dello stomaco” al n° 2 ’91, pag. 24). In
caso di evidente deficit di yang-calore è indicata
l’associazione di farmaci riscaldanti e tonici dello
yang di rene.
Per la sindrome da deficit di yin-liquidi sono
indicati farmaci che tonificano lo yin di polmone
e di rene, oltre che risolvere la stipsi in modo
sintomatico. Si può utilizzare lo Zhen Ye Tang o
decotto per incrementare i liquidi organici:
Xuan Shen
Scrophularia nigpoensis, radix
Mai Men Dong
Ophiopogon japonicus, radix
Sheng Di Huang
Rehmannia glutinosa, radix
Si possono aggiungere farmaci lassativi come Da
Huang, Rheum palmatum, rhizoma, utilizzato an-
che per la sindrome da accumulo di freddo, men-
tre per l’accumulo di calore-umidità si può ricor-
rere al Da Cheng Qi Tang o grande decotto
purgante drastico.
Da Huang
Rheum, rhizoma
Mang Xiao
Mirabilitum
Huo Po
Magnolia, cortex
Zhi Shi
Citrus, fructus immaturus.
23
 clinica
Casi clinici
Lucio Sotte*
LOMBOSCIATAGLIA ACUTA
F. B., anni 47, coniugato, autista.
Anamnesi patologica prossima
Il paziente giunge alla mia osservazione per una
lombalgia bilaterale e sciatalgia sinistra acute
insorte 10 gg prima della consultazione senza
causa apparente.
Sintomi e segni rachidei
Il dolore lombare è irradiato trasversalmente a
livello degli spazi L3-S1; il paziente presenta
dolore alla palpazione superficiale e profonda
delle regioni interspinosa e paravertebrale, parti-
colarmente a livello dello spazio L5-S1, in corri-
spondenza del punto 26 BL Gunyuanshu;
bilateralmente i muscoli paravertebrali presenta-
no un ipertono che determina rigidità e contrattura
bilaterale della regione e del giunto lombo-sacrali,
con appianamento ed inversione della fisiologica
lordosi lombare.
Sintomi e segni periferici
La sciatalgia si manifesta lungo le zone di
innervazione delle radici L5 e S1, associata a
parestesie e modica ipoestesia della regione antero-
laterale della gamba. Il segno di Laségue è modi-
camente positivo a sinistra. I riflessi patellare ed
achilleo risultano normali. La forza muscolare
dell'arto inferiore sinistro è apparentemente nor-
male.
Segni e sintomi generali
Il paziente presenta aspetto sofferente, colorito
del viso smorto, brunastro, leggero edema
palpebrale, evidente zoppia sinistra nella
deambulazione che non è libera ed è possibile solo
se viene sostenuto.
Lingua
Corpo linguale leggermente edematoso, scuro-
*Scuola Italiana di Medicina Cinese
Gruppo di Studio "Società e Salute"
24
violaceo e di colore smorto, ricoperto da modica
patina biancastra, sporca, soprattutto alla radice.
Polso
Teso e scivoloso bilateralmente, lento, talvolta
assume aspetto rugoso.
Anamnesi patologica remota
E' negativa per patologie degne di rilievo. Alvo e
diuresi normali, appetito normale. Il paziente sof-
fre saltuariamente, da alcuni anni, di lombalgia
cronica con riacutizzazioni in seguito a sforzi
muscolari ed esposizione agli agenti atmosferici:
vento, freddo e umidità.
Terapie eseguite
Prima della consultazione il paziente ha già ese-
guito per sette giorni un trattamento antiflogistico,
antiinfiammatorio e miorisolutivo con farmaci
occidentali ottenendo i seguenti risultati: assenza
di miglioramento clinico, comparsa di gastralgia
associata a pirosi e nausea e di irregolarità dell'alvo
come effetto dell'azione gastrolesiva dei prodotti
utilizzati.
Differenziazione dei segni e sintomi
Secondo la MTC, la lombalgia è la conseguenza
di vari fattori ezio-patogenetici; ne distinguiamo
tre principali: l'invasione del freddo-umidità, il
deficit renale ed i traumi.
La lombalgia da freddo-umidità è accompagnata
da rigidità, sensazione di pesantezza che si esten-
de agli arti inferiori, si aggrava con le modificazioni
metereologiche e con l'esposizione agli agenti
atmosferici citati. La forma da deficit renale si
manifesta con dolori di natura cronica, accompa-
gnati da debolezza degli arti inferiori. La lombalgia
da stasi del sangue insorge, quasi costantemente,
in seguito a traumi che risultano dall'indagine
anamnestica.
Il paziente da me esaminato presenta una lombalgia
acuta, associata a sciatalgia sinistra, ad esordio
improvviso. Il colore scuro, violaceo e smorto, del
corpo linguale e la patina linguale biancastra e
sporca sono suggestivi di una stasi dell'energia
complicata da modico ristagno di sangue determi-
nati da un'invasione di freddo-umidità. Il pazien-
te, interrogato a proposito, conferma di ricordare
che il giorno precedente l'insorgenza della
sintomatologia ha subito un raffreddamento della
regione lombare in seguito all'esposizione a cor-
rente d'aria dopo aver abbondantemente sudato
per l'esecuzione di un lavoro pesante. La contrat-
tura della regione lombare, l'appianamento e l'in-
versione della lordosi fisiologica sono il segno
locale dell'attacco del freddo. La presenza di
parestesie ed ipoestesie lungo il decorso del nervo
sciatico rappresenta l'esito dell'invasione dell'umi-
dità. Il polso è scivoloso per l'aggressione del-
l'umidità, lento e teso a causa del freddo e modi-
camente rugoso per l'iniziale stasi del sangue.
Principio di terapia
Espellere il freddo-umidità, disostruire la stasi
dell'energia e del sangue, successivamente tonifi-
care l'energia difensiva e quella renale.
Agopuntura
Vengono selezionati per la prima seduta i seguen-
ti punti:
- 23 BL - Shenshu, bilaterale;
- 26 BL - Guanyuanshu, bilaterale;
- 40 BL - Weizhong, sinistro;
- 60 BL - Kunlun, sinistro.
Il punto Shenshu viene utilizzato in tonificazione
e moxibustione per disperdere il freddo e nutrire
il rene.
Il punto Guanyuanshu è trattato in dispersione per
disperdere la stasi del Qi e del Xue con puntura
profonda. Successivamente è sottoposto a
moxibustione per combattere il freddo-umidità. Il
punto Weizhong è trattato in dispersione mentre il
Kunlun viene manipolato con tecnica neutra e
sottoposto a moxibustione. Prima dell'esecuzione
della terapia con agopuntura, tutta la regione dal
23 BL al 27 BL viene sottoposta a moxibustione
indiretta per attenuare la contrattura e la rigidità
dei muscoli paravertebrali.
Per ottenere la tonificazione e la dispersione si
utilizzano le metodiche locali di manipolazione
ed il metodo fondato sulla respirazione.
L'infissione e l'estrazione dell'ago vanno sincro-
nizzate con i movimenti respiratori: per la disper-
sione l'ago è inserito durante l'inspirazione e,
dopo aver ottenuto il Da Qi, l'ago viene manipo-
lato contemporaneamente alle successive
inalazioni. I movimenti di manipolazione debbo-
no essere ad ampio raggio ed alta frequenza.
Occorre evitare di manipolare i punti durante
l'espirazione che viene utilizzata, invece, per
l'estrazione dell'ago.
La tonificazione viene, invece, eseguita durante
l'espirazione, e alle successive espirazioni l'ago
viene nuovamente manipolato con movimenti di
bassa frequenza ed ampiezza. Nei trattamenti in
tonificazione l'ago va estratto durante
l'inspirazione.
Risultati
Dopo l'esecuzione della prima seduta la
sintomatologia algica è completamente risolta,
permane modica rigidità muscolare della regione
lombo-sacrale.
Vengono eseguite altre quattro sedute per confer-
mare i risultati raggiunti e risolvere definitivamente
la contrattura muscolare.
Al controllo eseguito un mese dopo la terapia i
risultati ottenuti vengono confermati.
25
 ricerca clinico-sperimentale
L’anestesia con agopuntura nella chirurgia generale
Carlo Fiocca *
L’anestesia è l’abolizione completa e temporanea
della sensibilità dolorifica.
Lo sforzo dell’uomo nel tentativo di risolvere il
mistero della sofferenza umana lo ha portato alla
continua ricerca di metodiche atte a debellare
quell’eterno problema.
Le tecniche di terapia antalgica, nella medicina
occidentale, anche le più sofisticate ed efficienti,
sono sempre di natura distruttiva (chimica-
farmacologica-chirurgica ecc.)
Diviene così legittimo lo studio e la messa in atto,
nella medicina orientale, di pratiche idonee a
sconfiggere la maledizione del dolore, proprio
perchè alcune di queste pratiche, come l’agopun-
tura, hanno la caratteristica, semmai, della sola
invasività e non della distruzione.
E’ noto che la prima dimostrazione di una aneste-
sia chirugica in Occidente avvenne ad opera di
William T. G. Morton il 16 ottobre 1846 - “ether
day”.
Mentre la prima analgesia con agopuntura fu
praticata nella Repubblica Popolare Cinese nel
1958 per un intervento di tonsillectomia.
La difficoltà nell’una e nell’altra medicina sta nel
fatto che non si conoscono appieno tutti i mecca-
nismi relativi alla insorgenza, alla trasmissione,
all' integrazione ed alla percezione del dolore.
Cosa sappiamo oggi del dolore?
E’ ovvio che tenteremo di dare una risposta con
brevi cenni, non potendo limitarci a trattare sola-
mente del dolore chirugico ed essendo assoluta-
mente sintetici e schematici relativamente alla
complessità del problema.
E’ altresì obbligatorio ammettere che nonostante
una continua ricerca, rivolta al sollievo del dolore
e della sofferenza, solo ora cominciamo a capire le
sottigliezze e quanto complesso sia il fenomeno.
* Scuola Italiana di Medicina Cinese
Gruppo di Studio "Società e Salute"
Primario del Servizio di Anestesia Ospedale di Castel di
Sangro
26
Siamo lontani dalla comprensione dei meccani-
smi neurologici, che stanno alla base della perce-
zione di esso.
NEUROFISIOLOGIA
L’impulso nocicettivo pervenuto ai recettori (reti
di fibre ampiamente ramificate e arborizzate), per
raggiungere i centri nervosi più elevati viaggia
con treni di impulsi, attraverso vie anatomiche
costituite da fibre nervose, che distinguiamo in
base a due parametri : 1. la velocità di conduzione
dell’impulso e 2. il diametro delle fibre stesse.
1. Secondo la velocità di conduzione si distinguo-
no:
- fibre A - velocità da 15 a 120m./secondo - distinte
in sottotipo;
- fibre B - velocità da 3 a 15 m./secondo;
- fibre C - (amieliniche) velocità da 0.5 a 2.5 m./
secondo.
2. Secondo il diametro si distinguono:
- fibre di gruppo I, da 1 a 20 microno;
- fibre di gruppo II - III e IV, di diametro progres-
sivamente inferiore.
E’ noto che la soglia di eccitazione di una fibra
nervosa è relativa al suo diametro, nel senso che le
fibre di grande diametro hanno una soglia più
bassa: più grande è la fibra e più rapidamente
conduce impulsi nervosi. Gli impulsi nervosi re-
lativi ad uno stimolo nocicettivo passano, attra-
verso le fibre di tipo A delta e C, alle corna
posteriori del midollo spinale. Successivamente,
con varie sinapsi principalmente attraverso il trat-
to spinotalamico del fascio anterolaterale del mi-
dollo, giungono ai nuclei talamici del gruppo
mediale. Dal talamo poi si congiungono alla cor-
teccia cerebrale, dove acquisiscono il livello di
coscienza.
Non bisogna dimenticare che il provare dolore e la
risposta ad esso, appare essere una funzione degli
impulsi nervosi ascendenti lungo non una, ma
numerose vie del midollo spinale.
Ed accade che avvengono:
1. variazioni degli impulsi dovute alla diversa
intensità dello stimolo ed ai diversi recettori atti-
vati;
2. interazioni con altri impulsi e talora inibizioni
provenienti da altri nervi a livello delle corna
posteriori o a livello del midollo spinale (sostanza
gelatinosa di Rolando);
3. integrazioni del dolore con altre modalità
sensitive specie a livello del talamo, come pure un
controllo corticale sulla funzione talamica.
Il processo di interpretazione della stimolazione
dolorifica, iniziato a livello del tetto del
mesencefalo e del talamo, può essere poi modifi-
cato, a livello corticale, dallo stato di attività degli
altri centri corticali nel senso di una inibizione o di
un aggravamento.
L’anatomia e la fisiologia dei sistemi di proiezio-
ne somato-sensoriali nel cervello sono estrema-
mente complesse. Così, come sostiene R. Melzack,
tante aree intervengono nei processi del dolore ed
esse interagiscono così intensamente che i tenta-
tivi di descriverle tutte porterebbero più confusio-
ne che chiarezza.
E’ forse più opportuno fermarci sui principali
aspetti psicologici. Il dolore non è semplice espe-
rienza sensoriale come la vista, l’udito ed il tatto.
Esso ha tre principali dimensioni psicologiche:
a. sensoriale-discriminativa;
b. motivazionale-affettiva;
c. cognitiva-valutativa.
Dimensione motivazionale-affettiva
Su questa dimensione del dolore giocano un ruolo
particolarmente importante due strutture: la for-
mazione reticolare bulbo-mesencefalica e il siste-
ma limbico. La formazione reticolare (nucleo
giganto-cellulare del bulbo, sostanza grigia cen-
trale e aree adiacenti mesencefaliche) e il sistema
limbico (ippocampo, amigdala, sistema ascen-
dente paramediale) producono forti reazioni
avversative ed un comportamento principalmente
di fuga, in conseguenza di stimoli dolorosi natura-
li. Sono strutture strettamente interconnesse ed
ampliate negli aspetti motivazionali ed affettivi
del dolore.
Dimensione cognitiva-valutativa
Le attività cognitive come i valori culturali, l’an-
sia, l’attenzione e la suggestione hanno tutte un
grande effetto sull'esperienza dolorosa. Tali atti-
vità, dovute almeno in parte a processi corticali,
possono influenzare la dimensione sensoriale-
discriminativa o quella motivazionale-affettiva
(Es. lo stato di eccitazione durante le partite di
calcio o in guerra, che blocca entrambe le dimen-
sioni, al contrario della suggestione o del placebo,
che modula unicamente la dimensione
motivazionale-affettiva).
Il substrato nervoso, che effettua queste comples-
se funzioni di identificazione, valutazione e mo-
dulazione selettiva della informazione, deve con-
durre rapidamente alla corteccia, dove gli stimoli
somato-sensoriali vanno incontro ad ulteriori ana-
lisi, interagiscono con altre afferenze sensoriali,
attivano le tracce mnemoniche e mettono a punto
la strategia di risposta.
Teorie del dolore
Tanti sono stati i tentativi di interpretazione dei
meccanismi del dolore.
Dalla “teoria della specificità”, che concepiva,
secondo Descartes (1644), il sistema del dolore
come un canale diritto dalla cute all’encefalo e
dalla “dottrina delle energie nervose specifiche”
di Muller (1824), che introdusse il concetto degli
organi di senso collegati a centri encefalici, si
passò alla “teoria di Von Frey” (1895) che allargò
il concetto di Muller a quattro principali modalità
cutanee: tatto, caldo, freddo e dolore; ognuna,
presumibilmente, con il proprio sistema di proie-
zione specifico ed un centro encefalico, responsa-
bile della appropriata sensazione.
Successivamente, la teoria di Von Frey fu estesa
alle fibre nervose periferiche, differenti per dia-
metro e per attività fisiologica. Si ritenne che il
talamo fosse la sede del centro del dolore e che la
corteccia esercitasse un controllo inibitorio su di
esso.
Esistono fibre specializzate che rispondono solo a
stimolazioni intense, ma questo non significa che
sono “fibre del dolore”, che devono cioè produrre
solo e sempre dolore, se stimolate.
Nel 1955 Widdel e Sinclair formularono la “teo-
ria del modello periferico”, che sostiene che le
diverse qualità cutanee sono prodotte da modelli
spaziali e temporali di impulsi nervosi, piuttosto
che da vie di trasmissione specifiche per modalità.
Tutte le terminazioni nervose, cioè, sono simili,
per cui il modello per il dolore è prodotto da
stimolazione intensa di recettori non specifici.
Agli schematismi della “teoria della specificità”
si contrappone l’evidenza che la qualità e la quan-
tità del dolore percepito sono determinate da
molte variazioni psicologiche, oltrechè dalla
stimolazione sensoriale.
Il dolore dell’arto fantasma, la coxalgia e le ne-
vralgie costituiscono una drammatica confutazione
27
del concetto di un sistema nervoso immutabile a
comunicazione diretta.
Il dolore dell’arto fantasma non può essere spie-
gato come dipendente da un singolo meccanismo
quale l’irritazione nervosa periferica o l’attività
simpatica anormale o fattori psicopatologici.
Tutti contribuiscono in qualche modo al dolore e
si può pensare che traumi o altri stimoli anormali
possono produrre un cambiamento nella elabora-
zione dell’informazione nello stesso sistema ner-
voso centrale, cosicchè scariche anormali di im-
pulsi nervosi sono attivate da eccitazioni cutanee
e simpatiche e sono modulate da attività cerebrali.
La causalgia (il dolore violento e urente che si
verifica in seguito a nervi colpiti da corpi ad alta
velocità, come i proiettili) è anch’essa determina-
ta da diverse componenti: afferenze sensoriali del
sistema somatico, afferenze uditive visive, attivi-
tà del sistema simpatico e turbe emotive. La
causalgia è dovuta a cambiamenti di attività del
sistema nervoso centrale, cosicchè tutte le vie
afferenti sono capaci di scatenare scariche di
impulsi nervosi, che producono dolore.
Le nevralgie (e specie la nevralgia post-erpetica e
la nevralgia del trigemino) mostrano delle pro-
prietà caratteristiche del dolore dell’arto fantasma
e della causalgia.
Fu Livingston (1943) a suggerire la “teoria della
sommazione centrale”. Sostenne infatti che la
stimolazione patologica dei nervi di senso avvii
l’attività di circuiti riverberanti in gruppi neuronici
del midollo spinale. E Noordensbos nel 1959
avanzò l’idea di una interazione sensoriale attra-
verso un sistema afferente multisinaptico nel mi-
dollo spinale.
Ultima ed ovviamente più accreditata teoria è
quella del “controllo di entrata” di Melzack e
Wall (1965).
Essa sostiene:
1. che la trasmissione degli impulsi nervosi a
cellule di trasmissione (cellule T) del midollo
spinale è modulata da un meccanismo spinale di
controllo (la sostanza gelatinosa) situato nelle
corna posteriori;
2. che l’attività delle grosse fibre tende ad inibire
la trasmissione, mentre quella delle piccole fibre
tende a facilitarla;
3. che la stimolazione del cervello attiva fibre
discendenti, che controllano l’informazione
sensoriale. E tali fibre discendenti provenienti
dalla corteccia, specie quella frontale, portatrici
quindi di processi cognitivi, come esperienze pre-
cedenti e attenzione, passano per la formazione
reticolare mesencefalica.
E’ a questo livello, principalmente, che i sistemi
neuronici sono attivati selettivamente dalla mor-
fina. E’ possibile che la morfina svolga almeno
28
parte dei suoi effetti analgesici, eccitando fibre
che esercitano un controllo inibitorio sull’infor-
mazione somatica. Per contro, la stimolazione di
un’area di questa regione produce una massiccia
liberazione a livello corticale di acidogamma-
amino-butirrico (GABA), il mediatore chimico
liberato dai neuroni inibitori.
Quest’ultima teoria, in fondo, giustifica moltissi-
mi aspetti del dolore, accettando il concetto del-
l’elevato grado di specializzazione fisiologica delle
unità: recettore, fibra e delle vie nel sistema ner-
voso centrale, accettando il ruolo della conforma-
zione temporale e spaziale nella trasmissione del-
l’informazione nel sistema nervoso. E’ sempre la
teoria del controllo di entrata che ci fa capire come
i processi psicologici possono influenzare la per-
cezione del dolore e la risposta ad esso e ci fa
intendere ancora i fenomeni clinici di sommazione
spaziale e temporale, la diffusione del dolore e la
persistenza di esso dopo la guarigione.
La teoria del controllo di entrata ha contribuito
non poco alla individuazione di nuovi protocolli
terapeutici per il trattamento del dolore.
TRATTAMENTO DEL DOLORE
Oggi è possibile combatterlo, ma lo controlliamo
purtroppo solo parzialmente, servendoci di più
vie, senza che l’una escluda l’altra:
1. La via farmacologica:
dagli anestetici locali agli analgesici, ai barbiturici,
agli antidepressivi, al protossido di azoto, ai
betabloccanti ed altri ancora. Tutti gli agenti
farmacologici possono agire a molteplici livelli
del sistema nervoso;
2. La via sensoriale:
attraverso tre metodi che modulano l’informazio-
ne:
a. agenti anestetici che diminuiscono il numero di
impulsi nervosi che giungono alle cellule T;
b. la stimolazione di bassa entità, che attiva
selettivamente le fibre di grande diametro, che
inibiscono la trasmissione delle fibre periferiche
alle cellule T;
c. la stimolazione intensa, che attiva i meccanismi
del tronco encefalico esercitanti un'influenza
inibitoria sul sistema spinale di controllo di entra-
ta sulla trasmissione sinaptica.
3. La via psicologica (Sternback 1970):
attraverso le tecniche di sensibilizzazione o di
suggestione ipnotica o di rilasciamento progressi-
vo; per mezzo di stratagemmi atti a distrarre
l’attenzione, perchè il dolore diventi più soppor-
tabile o con tecniche psicoterapeutiche e
farmacologiche per alleviare la depressione;
4. La via neurochirurgica:
che è stata una continua e progressiva ricerca di
tecniche sempre più sofisticate e particolareggia-
te, ma dense poi e troppo spesso di clamorosi
insuccessi.
Le neurotomie, le amputazioni, le rizotomie po-
steriori, le simpaticectomie periarteriose
postgangliari, le cordotomie anterolaterali e
bilaterali, la neurolisi chimica dell’ipofisi, i meto-
di stereotassici hanno visto vanificare i risultati
dalla capace tenacità del sistema nervoso di for-
mare nuove connessioni.
Da tutto quanto detto si evince che la ricerca sul
dolore si svolge a vari livelli e moltissimi aspetti
di esso oggi sono ancora misconosciuti. Il proble-
ma dolore è ben lungi dall’essere risolto e, benchè
siano operanti schiere nutrite di ricercatori e isti-
tuzioni esclusive per lo studio di esso, i mezzi e le
persone messi a disposizione sono sempre pochi
relativamente all’importanza di tale problema. Il
tutto dipende forse dal fatto che l’uomo ha una
notevole capacità di dimenticare il dolore sofferto
in passato o spesso gli è difficile comprendere in
pieno la sofferenza degli altri.
L’anestesia nella nostra medicina occidentale,
dicevamo all’inizio, è ottenuta per lo più con
metodi chimici e farmacologici.
La medicina cinese, da questo punto di vista, è più
giovane; da 30 anni appena ha tentato di abolire il
dolore relativo agli interventi chirugici e si fa
continuamente ricerca a tal fine.
STORIA
I dati apparsi nel 1° Congresso Mondiale di Pechi-
no nel 1987 e nel 2° Congresso Mondiale, tenuto
a Parigi recentemente, dal 5 all’8 dicembre 1990,
riportano ormai l’esperienza anestesiologica con
agopuntura in svariate migliaia di interventi.
Bossy e Giraudeau si sono occupati in particolar
modo della letteratura relativa e ci dicono che le
prime pubblicazioni cinesi al riguardo risalgono
al 1971. Tutti i lavori sono stati riportati per la
prima volta al Simposio di Pechino del 1979 e
l'analgesia con agopuntura, si disse, era stata usata
in interventi su:
- apparato respiratorio: 2000 casi di pneumectomia
- apparato ostetrico-ginecologico: 2250 tagli
cesarei; 1500 isterectomie; 3800 legature delle
trombe;
- apparato cardio-vascolare: 358 interventi di
cardiochirurgia in circolazione extracorporea; 550
commissurotomie mitraliche; 128
pericardectomie;
- chirurgia toracica: 180 interventi sull’esofago
per cancro; 128 mastectomie;
- chirurgia cervicale: 430 laringectomie; 1400
casi di tiroidectomie (per i cinesi questo interven-
to è una delle migliori indicazioni della anestesia
agopunturale); 7000 casi di neurochirurgia specie
sulla fossa cranica anteriore;
- chirurgia maxillofacciale: 3000 casi di sinusite
ed estrazioni dentarie;
- chirurgia urogenitale: 150 prostatectomie; 354
casi di calcolosi urinaria.
In chirurgia ortopedica si ottengono risultati me-
diocri.
Al 2° Simposio di Pechino del 1984 è stato affer-
mato che nella Repubblica Popolare Cinese le
indicazioni attuali della anestesia con la sola ago-
puntura sono principalmente la neurochirurgia e
la chirurgia cervicale e maxillo-facciale.
Per le altre forme di chirurgia, in Cina e in alcune
equipes europee, viene usata l’anestesia combina-
ta con associazione di analgesia agopunturale e
anestesia chimica.
I dati successivi al 1979 sono i seguenti:
- in Cina
Huang ha riportato 509 casi di laringectomia con
anestesia agopunturale, combinata con
neuroleptoanalgesia; Chen parla di 4827 casi di
chirurgia della fossa cranica anteriore trattati con
agopuntura, combinata a terapia farmacologica, i
cui risultati positivi giungono al 95%.
- in Occidente
Lafont associa all’agopuntura l'auricoloterapia
nei cerchiaggi del collo uterino. Lefèvre aggiunge
all'elettrostimolazione sui punti il Fentanil o la
Morfina.
Scorrendo queste esperienze si può concludere
che con la sola agopuntura si ottiene una completa
analgesia solo negli interventi di tiroidectomia.
Risultati minori, ma ancora sufficienti, si ottengo-
no con l’agopuntura e l’elettrostimolazione pro-
lungata nei tagli cesarei. Nella chirurgia
addominale e degli arti, i risultati sono irregolari
e spesso insufficienti, per cui si impone un'aneste-
sia combinata.
MECCANISMI DI AZIONE DELLA
ANALGESIA CON L’AGOPUNTURA E CON
L’ELETTROAGOPUNTURA
Circa 20 anni or sono si pensò che l' infissione
degli aghi nella cute e la loro manipolazione
determinasse la produzione di sostanze endogene
atte ad eliminare il dolore.
Attualmente si pensa che l’analgesia da agopun-
tura sia una analgesia da iperstimolazione, spiega-
ta con un meccanismo centrale di influenza nega-
tiva, che inibisce la trasmissione sia attraverso le
29
corna dorsali del midollo, che a livello più alto nel
sistema somatico di proiezione.
L'analgesia sarebbe la risultante dell' interazione
ed integrazione nel sistema nervoso centrale di
impulsi sensoriali differenti. E’ stato già detto
precedentemente che gli impulsi derivati da sti-
moli nocicettivi viaggiano sulle fibre A delta e C.
Gli impulsi originati invece dall’agopuntura ven-
gono trasmessi attraverso le fibre A beta e A delta
e giungono prima alle corna posteriori del midollo
spinale, dove mettono in azione un controllo a
barriera, con inibizione delle cellule delle stesse
corna.
Successivamente vanno in alto, attraverso il
funicolo ventro-laterale, al mesencefalo, ad atti-
vare meccanismi di modulazione del dolore.
Esperimenti condotti presso l’Istituto di Fisiolo-
gia dell’Università di Shanghai hanno dimostrato
che l’effetto analgesico dell’agopuntura permane
in cavie che avevano ricevuto un taglio trasversale
cerebrale al di sopra del mesencefalo. Ciò ha fatto
concludere che i centri nervosi o le strutture capa-
ci di creare analgesia sono concentrati a livello dei
peduncoli cerebrali inferiori.
Abbiamo già accennato alla sostanza reticolare
bulbo-mesencefalica ed al sistema limbico come
strutture implicate negli aspetti motivazionali ed
affettivi del dolore. E’ lungo la linea mediana del
peduncolo cerebrale inferiore che sono dislocati i
neuroni serotoninergici, formanti i nuclei del rafe.
Accenniamo qui agli effetti analgesici dovuti ai
vari mediatori chimici.
E’ ormai acclarato che la serotonina (5HT) o 5
idrossitriptamina è il mediatore chimico capace di
indurre effetto analgesico a livello del midollo
spinale e a livello cerebrale. Altri due mediatori,
quali la neuropinefrina e la fentolamina, sono
stati studiati, ma hanno dimostrato che lo stesso
mediatore ha funzioni diverse in rapporto al livel-
lo del sistema nervoso centrale su cui agisce.
Importante, a riguardo, la sostanza grigia
periacqueduttale, perchè in essa sono state intro-
dotte minime dosi di morfina, ottenendo effetto
analgesico. Così come nella stessa sostanza grigia
periacqueduttale si sono trovati svariati peptidi
oppiati: le betaendorfine, l'encefalina e la
dinorfina.
Si è riscontrato che:
- l'encefalina agisce sia a livello cerebrale che
midollare;
- la beta-endorfina agisce solo a livello cerebrale
e non midollare;
- la dinorfina ha azione solo a livello midollare.
Se all’agopuntura si associa l’elettrostimolazione,
i mediatori chimici encefalina, dinorfina A e
dinorfina B liberati ed attivati variano a seconda
delle variazioni della frequenza di
30
elettrostimolazione. E’ stato visto che la
elettrostimolazione dell’amigdala e della testa del
nucleo caudato del talamo produce analgesia tota-
le in soggetti con sindromi dolorose e tale analgesia
è bloccata dal naloxone.
A livello del nucleo caudato è l’acetilcolina il
mediatore chimico che favorisce l’analgesia.
Ripetiamo appena che la corteccia cerebrale esplica
una non semplice azione modulatrice su aree
sottocorticali interessate nei processi fisiologici
del dolore.
Si può pertanto concludere che l’effetto analgesico
dell’agopuntura è prodotto da impulsi nervosi,
che vengono allo stesso tempo mediati da media-
tori chimici, di cui alcuni (peptidi oppiati endogeni:
acetilcolina, serotonina, neuropinefrina
midollare) hanno una azione di facilitazione, altri,
al contrario (sostanze anti-oppiate:
colecistochinina, norepinefrina cerebrale, GABA)
svolgono azione antagonista.
L’analgesia, conseguenza del blocco periferico
dello stimolo doloroso, secondo l’interpretazione
occidentale, sarebbe dovuta a riduzione della
eccitabilità, a inibizione delle fibre di minor dia-
metro da parte delle fibre mieliniche di diametro
maggiore.
Secondo invece un'interpretazione energetica, si
creerebbe nel punto di agopuntura una pienezza
energetica yin, capace di inibire gli impulsi
nocicettivi a livello periferico. Lo yin, infatti,
richiama il concetto di rallentamento, di stasi
dell’energia.
Successivamente, interverrebbe un vuoto
energetico yang e a livello midollare ed infine a
livello corticale.
Anestesia chirugica mediante elettroagopuntura
AGOPUNTURA
Generalità
La tecnica di anestesia, realizzata con l’agopuntu-
ra in chirurgia, consiste nell'introduzione di aghi
in punti specifici del corpo umano e nella
stimolazione prolungata di essi con corrente elet-
trica, al fine di ottenere analgesia.
Vantaggi
Il paziente conserva completamente la coscienza
e partecipa attivamente a tutto l’intervento chirur-
gico, così come avviene con anestesie periferiche
ben condotte.
La stimolazione mediante agopuntura è esente da
rischi; è di facile esecuzione; il metodo è semplice
ed economico; evita l’effetto indesiderato dei
farmaci e le eventuali complicazioni; non danneg-
gia l’organismo, anzi ne regola le normali funzio-
ni corporee; i parametri fisiologici non vengono
minimamente alterati, se si fa eccezione per un
modesto rialzo pressorio all’inizio dell’interven-
to, dovuto se non altro alla ovvia emozione del
paziente; il processo di guarigione è maggiormen-
te sollecitato.
Svantaggi
Per ottenere una buona anestesia con il solo meto-
do della elettroagopuntura è necessario, da parte
dell’anestesista, di disporre di tanto tempo e di
tantissima paziente dedizione all’operando.
La novità della tecnica di anestesia, non collauda-
ta da esperienze precedenti di altri, mista alla
naturale paura di affrontare un intervento chirur-
gico, comportano la necessità di un colloquio con
il paziente, che gli spieghi cosa avverrà, cosa
bisogna fare, quali sensazioni avvertirà, quali
sono i pericoli che si evitano. Un colloquio
chiarificatore, ma allo stesso tempo rassicurante,
con l’impegno di garantirgli assolutamente
l’analgesia nel caso la tecnica agopunturale non
fosse sufficiente, passando immediatamente alle
tecniche usuali occidentali di anestesia.
Condizione indispensabile è guadagnare l’assolu-
ta fiducia dell’operando. Il colloquio con lui non
si esaurisce al primo incontro, ma dura, diventa
più partecipato in tutto il periodo dell’induzione e
durante l’intero intervento, quando bisogna spie-
gare cosa sta accadendo, anticipargli le sensazioni
che potrà avvertire, tranquillizzarlo, distrarlo.
L’induzione dell'anestesia con agopuntura com-
porta tanto più tempo, in relazione alle metodiche
usuali occidentali.
E’ necessario avviare l’induzione, posizionando
gli aghi e collegandoli ad un elettrostimolatore
almeno 60 minuti prima della incisione operato-
ria.
Altra condizione essenziale per il buon esito di
una tale anestesia è la personalità del paziente, nel
senso che non deve assolutamente essere ansioso,
ma capace di controllare la propria emotività. Si è
facilmente tratti in inganno dall'apparente sua
determinazione, prima dell’intervento. E’ durante
questo periodo che si rivela in pieno l'emotività e
la capacità di controllare le proprie emozioni.
Ed ancora, ulteriore condizione è la disponibilità
da parte del chirurgo ad eseguire manovre il più
delicate possibile, senza brusche o eccessive tra-
zioni sui tessuti esposti nel campo operatorio.
Svantaggio reale è la mancanza di rilasciamento
muscolare, indispensabile in particolari interven-
ti.
Indicazioni
Interventi chirurgici in pazienti allergici ai farma-
ci anestetici, con limitazione, come già detto, alla
chirurgia tiroidea e ostetrico-ginecologica, in
ispecie il taglio cesareo, per quanto riguarda
l’analgesia agopunturale da sola.
L’anestesia combinata consente invece un nume-
ro di indicazioni più vasto: chirurgia addominale,
ostetrico-ginecologica, chirurgia toracica e
cardiochirurgia, neurochirurgia.
Controindicazioni
Sono assolutamente da escludere i pazienti porta-
tori di pace-maker.
Scelta dei punti
Gli agopunti che possono essere prescelti sono
ovviamente relativi alla superficie interessata dal-
la incisione operatoria; sono punti situati a distan-
za e appartenenti ai meridiani che attraversano la
predetta zona.
Il criterio di scelta terrà conto del flusso dell’ener-
gia, nel senso che si preferirà un punto del meri-
diano a monte dell'incisione chirurgica, preferen-
done ovviamente ad altri uno importante che
suscita un rilevante Daqi (la sensazione di presa
dell’ago da parte dell’energia che circola nel me-
ridiano).
Si associeranno a questi punti quelli ad importan-
za sistemica: es. 36E Zusanli, negli interventi
sull’addome; un 4GI Hegu, per interventi sul
tratto cervicale e un 6MC Neiguan, per la chirur-
gia toracica.
Tecnica
Bisogna distinguere due modalità:
1. la sola anestesia agopunturale;
2. l’anestesia combinata.
Premedicazione
per iniezione intramuscolare
1. nella sola anestesia agopunturale, praticata con
atropina solfato 0.5 mg e Fargan 1 fiala (nel taglio
cesareo);
2. nell'anestesia combinata, praticata con atropina
solfato 0.5 mg e Leptofen 2cc. (negli altri inter-
venti).
Induzione
E’ ottenuta in entrambi i due tipi di anestesia
posizionando degli aghi a distanza (da 6 ad un
massimo di 10) e collegandoli ad un
31
elettrostimolatore che eroghi un’onda quadra
bidirezionale asimmetrica con semionda quadra
positiva e picco negativo.
La frequenza e l’intensità della corrente vengono
ambedue innalzate gradualmente e progressiva-
mente, fino ai valori massimi, tenendo ovviamen-
te conto del grado di sopportabilità del paziente. E
ciò perchè, si è già detto, la stimolazione prima
con bassa intensità attiverebbe le fibre di grande
diametro, che sono inibitrici e la stimolazione poi
ad alta intensità produrrebbe da parte del tronco
encefalico un'inibizione sul sistema spinale di
controllo di entrata sulla trasmissione sinaptica.
Occorre pertanto circa un’ora prima che valori
così elevati di stimolazione vengano accettati
dall’operando, cui sarà stata intanto incannulata
una vena e monitorata la funzionalità cardiaca e la
pressione arteriosa.
Tale elettrostimolazione sarà proseguita durante
tutto l’intervento chirurgico. Attraverso la via
venosa già citata sarà possibile introdurre, nel
caso fosse necessario, dei farmaci analgesici e/o
ipnotici. In alcuni ambienti si procede addirittura
ad una anestesia generale con barbiturici, curarici,
intubazione orotracheale e ventilazione controlla-
ta 02 e N20. Sarebbero, in sintesi, evitati gli
alogenati.
L'elettroagopuntura verrebbe così relegata alla
sola ed esclusiva azione analgesica.
Noi, anche nelle anestesie cosiddette combinate,
ci siamo limitati al massimo a somministrare al
paziente 1 fiala di Talwin o 2 o 3 cc di Leptofen
durante tutti gli interventi.
I pazienti così sono rimasti coscienti, collaboranti
e partecipi completamente all’intero intervento. I
loro parametri fisiologici non hanno subito altera-
zioni di sorta, se si fa eccezione per un aumento in
percentuale del 10-15% dei valori della P.A. e
della frequenza cardiaca.
Casistica
Presso l’Ospedale di Castel di Sangro (Aq) sono
stati eseguiti alcuni interventi chirurgici, con ane-
stesia ottenuta mediante elettroagopuntura:
- 2 tagli cesarei;
- 1 tiroidectomia;
- 2 ernie inguinali recidivate.
Tagli cesarei
Premedicazione con 1 fiala di Fargan e 0.5 mg di
Atropina;
1 Talwin nell'infusione fino alla estrazione del
feto.
Elettroagopuntura, così come descritta preceden-
temente, sui seguenti punti:
- 25E Tianshu;
- 26VB Daimai;
32
- 36E Zusanli;
- 6Rt Sanyinjiao;
- 3F Taichong.
Appena dopo estratto il feto sono stati sommini-
strati piccoli dosaggi di Leptofen (complessiva-
mente 4cc).
Tiroidectomia
Premedicazione con Leptofen 2cc e 0.5 do
Atropina.
Elettroagopuntura sui punti:
- 4GI Hegu;
- 18GI Futu;
- 6MC Neiguan.
Durante l’intervento 1 Valium in 500 cc di solu-
zione glucosata al 5% e 2cc di Leptofen in 1000 cc
di soluzione fisiologica.
Ernie inguinali recidivate
Stessa premedicazione che per la strumectomia.
Posizionamento di un catetere nello spazio
peridurale fra L1 e L2 .
Punti scelti per elettrostimolazione:
- dal 25E Tianshu al 28E Shuidao punti presi con
un solo ago;
- 36E Zusanli;
- 6Rt Sanyinjiao;
- 3F Taichong;
- 2VC Qugu.
Risultati dei due tagli cesarei
1° caso: Gentile A. primipara di anni 29.
L’anestesia con la sola elettrostimolazione è stata
condotta, con un'analgesia più che buona, fino
all’incisione dell’utero.
Una presente richiesta della paziente, in preda a
crisi di panico, ci ha indotto a passare ad una
normale anestesia generale.
2 ° caso: 25-06-1990: Notardonato M.C.
secondipara di anni 27.
Analgesia oltremodo buona fino alla incisione
completa dell’utero. All'estrazione del feto in
situazione di podice, il raddoppio dei diametri
fetali ha causato lieve dolore, per cui fra l’altro
non è stato necessario aggiungere alcun farmaco.
Risultati della tiroidectomi subtotale
Di Carlo A. - di anni 35 (26-02-1988.
Analgesia ottima durante tutto l’intervento.
La paziente ha lamentato solo stanchezza per la
posizione sul letto operatorio.
Risultati delle ernie inguinali recidivate
Tutti e due i casi hanno visto il passaggio alla
anestesia peridurale, per insufficiente analgesia
con elettroagopuntura.
Abbiamo ritenuto che nelle due ernie recidivate i
progressi interventi avevano interrotto il decorso
dei meridiani che passano attraverso la cicatrice
operatoria ed è questa interruzione che inficia, a
nostro parere, il risultato di un'analgesia ottenibile
con elettragopuntura. Si è tentato di posizionare
gli aghi a monte e a valle della cicatrice, ma i
risultati sono stati gli stessi, cioè insufficienti.
Considerazioni
La nostra piccolissima esperienza ci dà lo spunto
per alcune considerazioni:
a. relativamente al paziente
Non tutti sono in grado di accettare un intervento
chirurgico con l’anestesia in elettroagopuntura.
E’ necessaria una disponibilità psicologica ad
innovazioni coinvolgenti il proprio stato di salute
ed una capacità di controllo della propria reattività
non indifferente. Si è per così dire un pò pionieri,
non avendo a conforto esperienze precedenti di
altri pazienti.
In particolare, nel taglio cesareo giocano molte
componenti psicologiche: innanzitutto la paura
dell’evento parto in relazione al dolore ormai
culturalmente e tradizionalmente connesso ad esso
e la paura per la propria vita e per quella del
nascituro. Al momento dell'incisione dell’utero la
donna è in preda ad un'angoscia, che definirei
ancestrale, quasi volesse così proteggere l’organo
che le consente di assolvere alla funzione più
importante della sua vita: quella di diventare
madre.
Superato quel momento cruciale, tutto torna come
prima.
b. Relativamente al chirurgo
Il buon esito di un siffatto intervento dipende dalla
collaborazione del chirurgo, si è già detto, nel
senso che non deve esercitare manovre o trazioni
brusche, repentine e violente.
I chirurghi che hanno eseguito i nostri interventi si
sono trovati soddisfattissimi per quanto riguarda
il sanguinamento.
I campi operatori mostravano una vasocostrizione
generalizzata, per cui la perdita di sangue è stata
sempre nulla, anche nella tiroidectomia, interven-
to talvolta piuttosto cruento. Così come la piena
coscienza della paziente nell’intervento sulla ti-
roide ne ha permesso la massima collaborazione,
anche ai fini del controllo dei ricorrenti.
Unico neo è la mancanza di rilasciamento musco-
lare.
c. Relativamente all’anestesista
Sono necessarie:
1. una valida preparazione e come anestesista e,
contemporaneamente, come agopuntore;
2. la disponibilità di tempo, pazienza e dedizione
all’operando, di cui si è già parlato;
3. l'onestà professionale nel riferire, nel relaziona-
re a riguardo. Si può giocare abbastanza con gli
analgesici o i farmaci della NLA e attribuire poi
alla elettroagopuntura il merito spettante in mas-
sima parte ai farmaci.
Conclusioni
Condurre un'anestesia con la sola
elettroagopuntura è una esperienza gratificante,
ma impossibile a farsi di routine, per la carenza del
personale e dell'organizzazione a riguardo nelle
attuali nostre sale operatorie.
33
 speciale
storia della medicina cinese

"dalle origini alla fine della dinastia Han"

prima parte
Lucio Sotte *

Lo stesso ideogramma che corrisponde al signifi-

il periodo mitico cato di medicina “Yi” trae la sua origine dal lavoro
degli sciamani. Yi è infatti composto da due
radici: la prima, posta in alto, e definita Yi, corri-
XXX sec. - XI sec a.C. sponde al grido dello sciamano, la seconda posta
in basso, l’elemento Wu, indica lo stesso sciamano:
una medicina affidata dunque alla stregoneria e
le dinastie Xia e Shang gestita secondo metodi divinatori.
e la medicina degli sciamani
fig. 1 osso oracolare (periodo Shang)
L’origine della medicina cinese si fa risalire al
periodo mitico della storia della Cina, quello in
cui regnava la dinastia Xia (21° sec.-16°sec. a.C.).
Di questa fase, tuttavia, non rimane nessun docu-
mento storico e nessun ritrovamento archeologi-
co certo. Molte leggende raccontano che l’impe-
ratore Huang Di è stato il padre di questa scienza
medica e che l’imperatore Shen Nong ha appro-
fondito le conoscenze di dietetica e farmacologia,
tuttavia questi racconti non possono essere
suffragati da prove concrete.
E’ soltanto con il regno della dinastia successiva,
denominata Shang o Yin (16° sec.- 11° sec. a.C.),
che inizia la storia cronologica di questo paese
legata ai primi documenti scritti: corrisponde al
periodo dell’inizio e dello sviluppo della civiltà
del bronzo. A parte miti e leggende, ciò che
rimane e che è stato ritrovato in vari siti archeologici
sono moltissime iscrizioni oracolari su ossa,
carapaci di tartaruga e, talora, su bronzo: nella
provincia Hebei sono stati ritrovati più di 10.000
pezzi di ossa con queste iscrizioni e sono state
fatte risalire agli anni 1324-1266 a.C.(fig. 1).
Questi frammenti e documenti dimostrano che in
quel periodo veniva praticata una medicina Le pratiche sciamaniche furono dunque, in Cina
sciamanistica: gli sciamani avevano infatti il do- come in altre civiltà, il primo metodo di terapia
minio delle attività religiose, culturali, divinatorie utilizzato. Partono da un criterio primordiale di
e mediche. intendere sia lo stato di salute che quello di malat-
tia, che è collegata ad influenze malefiche che si
* Scuola Italiana di Medicina Cinese possono trattare con pratiche divinatorie e
Gruppo di Studio "Società e Salute" stregonesche. Occorre, tuttavia, ricordare che gra-

34
dualmente, proprio attraverso l’attività sciamanica
e tramite gli stregoni, vengono alla luce i primi
rudimenti della conoscenza medica che, successi-
vamente, saranno sviluppati ed ampliati in una
sistematizzazione sempre più accurata e precisa.
dalla magia alla medicina
Già nel periodo Shang, alcuni iniziali abbozzi di
teoria medica si vanno sviluppando. Si comincia
a definire l’origine delle malattie e si indicano tre
cause principali:
- quelle che provengono dall’imperatore dell’alto
Shang Di, dunque cause celesti che agiscono o
direttamente o tramite la pioggia;
- quelle che provengono dall’influsso malefico
dei defunti e degli antenati, definiti Gui;
- quelle collegate ai parassiti ed agli insetti Gu.
Le malattie dell’uomo vengono distinte da quelle
della donna e da quelle del bambino. Si comincia,
inoltre, a dividere le patologie delle varie parti del
corpo secondo una primitiva anatomia: malattie
dell’estremità cefalica, degli occhi, del naso, del-
l’orecchio, della bocca e dei denti, della lingua,
dell’addome, del tronco e dei vari segmenti degli
arti.
Un abbozzo di eziopatogenesi primitiva distin-
gue la presenza di patologie determinate dal ven-
to, di febbri intermittenti e di patologie epidemi-
che.
La terapia è fondata sugli esorcismi, sugli incan-
tesimi e sulle pratiche rituali e sacrificali. Si inizia,
tuttavia, l’uso di sostanze medicinali, sia come
decotti che come bevande fermentate che, all’ini-
zio, supportano l’attività sciamanica e prendono
poi gradualmente un ruolo sempre più originale
ed individuale, scollandosi dal loro compito ritua-
le.
Oltre alle bevande medicinali si sviluppano le
prime conoscenze sugli impiastri medici da utiliz-
zare a livello topico e sulle terapie esterne come
quelle praticate con la pietra Bian, quella che
successivamente è stato definita l’ago di pietra.
Tale pietra poteva avere varie fogge che servivano
a scopi diversi: se piatta ed arrotondata, veniva
riscaldata ed utilizzata per supportare le tecniche
del massaggio; se aguzza e pungente, era utile per
effettuare salassi e provocare sanguinamenti o
incidere ascessi e tumefazioni; se tagliente, pote-
va servire per pulire piaghe e ferite.
Da questa pietra deriva l’ago che poi assunse un
ruolo sempre più originale ed individuale con lo
sviluppo delle conoscenze relative alla teoria ed
alla pratica dell’agopuntura.
il simbolismo nella cultura
e nella medicina cinese
Il simbolismo che caratterizzò le primitive prati-
che sciamanistiche si trasmise alla medicina, con-
servando la sua capacità evocativa che informa da
allora la civiltà e la cultura cinese.
Mentre per lo sciamano il simbolo ha un significa-
to magico-operativo, in ambito medico esso assu-
me il ruolo di fissare concetti, esprimere situazio-
ni, legami, condizioni.
Ci sembra utile soffermarci sul ruolo determinan-
te che il simbolismo ebbe prima nella civiltà
cinese e poi, conseguentemente, nella sua cultura
e nella sua medicina.
La stessa scrittura ideografica, oltre che essere
una modalità di espressione grafica e di comuni-
cazione del pensiero, come le altre scritture, è il
frutto di una certa qualità del pensiero e di un
metodo di riflessione che trova il suo punto di
partenza nel simbolismo.
La civiltà cinese si esprime con gli ideogrammi
perchè riflette in forma simbolico-analogica sul
reale, alla stessa maniera in Occidente si scrive
con dei grafemi perchè la modalità del pensiero è
quella dell’analisi-deduzione.
L’ideogramma è una scrittura simbolica perchè il
pensiero cinese, di tipo simbolico, non poteva che
esprimersi conseguentemente.
La simbologia e l’ideografia comportano senza
dubbio rilevanti vantaggi che vale la pena di
sottolineare:
- la sintesi di un concetto, anche complesso, in una
sola immagine;
- la possibilità di stimolare, attraverso questa
immagine, i procedimenti analogici che suggeri-
scono immagini simili a quella data e che collega-
no varie immagini tra loro;
- la possibilità di esprimere con uno o pochi
simboli dei concetti assai complessi;
- la possibilità di mnemonizzare attraverso pochi
dati delle teorie molto elaborate.
A proposito delle possibilità mnemoniche della
scrittura e del pensiero simbolico, ricordiamo che
è sempre stato diffuso in Cina l’uso di canzoni,
filastrocche e storie per ricordare dei concetti o
intere teorie assai complesse.
Accanto ai dati positivi del pensiero e della scrit-
tura simbolica, non possiamo tuttavia non
evidenziare anche gli svantaggi:
- la possibilità di equivoco determinata dal fatto
che ognuno può assegnare al simbolo significati
più o meno differenti tra loro;
- la comparsa di atteggiamenti settari ed esoterici
determinati dal fatto che anche poche persone
possono accordarsi nel conferire ad un determina-
to simbolo significati particolari e sconosciuti a
35
tutti coloro che non rientrano nella scelta degli laccatura, lavorazione dell’avorio ecc. Anche la
eletti. scrittura, la pittura, la musica compiono, in questo
periodo, un notevole balzo in avanti.
A livello culturale quest’epoca si evolve secondo
il detto: “che centinaia di fiori sboccino, che
dagli Zhou Occidentali centinaia di scuole si affermino”. Questo fermen-
to culturale porta alla comparsa delle “cento Scuo-
le”, espressione di grande vivacità dialettica e
alla fine degli speculativa. Ricordiamo le principali:
- la Scuola Ju o Confuciana o Scuola dei Dotti o
Stati Combattenti Letterati;
- la Scuola Mozi o Scuola Moista;
XI sec.-221 a.C. - la Scuola Tao o Scuola Taoista;
- la Scuola Fa o Scuola Legalista;
- la Scuola yin-yang o Scuola Naturalista;
(Zhou Occidentali, Zhou Orientali, Primavere - la Scuola Ming o Scuola dei Nomi.
ed Autunni, Stati Combattenti) Il confronto tra le varie Scuole informa tutte le

fig. 2
un fiore di loto unisce Budda, Lao Tze
lo sviluppo della civiltà cinese e le e Confucio
“cento scuole”
Con l’avvento della dinastia Zhou, il potere impe-
riale prende gradualmente importanza e si assiste
al progressivo svilupparsi di un mondo feudale
che si organizza successivamente, nel periodo
delle Primavere ed Autunni ed in quello degli Stati
Combattenti, corrispondenti, tra l’altro, alla fase
della scoperta del ferro e della sua utilizzazione
pratica.
Un vero e proprio impero centralizzato e la scom-
parsa del feudalesimo si realizzano soltanto nel
terzo secolo a.C., con la presa del potere da parte
dell’imperatore Shi Huang, fondatore della dina-
stia Qin.
Nonostante lo spezzettamento dell’impero in vari
principati o, forse, proprio grazie a questo feno-
meno, i secoli delle due dinastie Zhou e quelli
delle Primavere ed Autunni e degli Stati Combat-
tenti vedono il fiorire di un importante progresso
tecnologico e culturale.
Le tecniche di fusione del ferro e del bronzo
divengono sempre più raffinate: ciò permette la
produzione di stampi metallici, la scoperta del-
l’acciaio attraverso i processi di carburazione e la
creazione di utensili sempre più evoluti. Se, infat-
ti, è accertato che la civiltà del ferro inizia in Cina
con secoli di ritardo rispetto all’Occidente, è al-
trettanto vero che il suo sviluppo è, più rapido e dai
primitivi processi di fusione si passa, in un tempo
relativamente breve, all’acquisizione di tecnolo-
gie siderurgiche sconosciute in Occidente. Di pari attività speculative e modella anche le prime
passo progrediscono l’agricoltura, la tessitura della sistematizzazioni scientifiche del pensiero cine-
canapa e della seta, la produzione delle ceramiche se, compresa quella relativa alla medicina. Sono
e l’invenzione o il miglioramento delle tecniche di soprattutto le scuole taoiste, naturaliste, legiste e

36
confuciane a conformare il pensiero medico se- storico di disintegrazione del fenomeno feudale
condo i propri insegnamenti. degli imperi Zhou, delle Primavere e Autunni e
Questa collateralità tra scuole di pensiero e scien- degli Stati Combattenti. E’ vero che soltanto con
za medica, tra filosofia e medicina non si è mai l’instaurazione dell’impero Qin fu completata la
spezzata in Cina, al contrario di quanto è accaduto distruzione del feudalesimo, tuttavia, in parte,
in Occidente nel periodo post-rinascimentale pri- essa era già stata avviata nei secoli precedenti.
ma e post-cartesiano poi. All’inizio dell’impero Zhou, la Cina era governa-
Ricordiamo che in Cina la filosofia ha occupato ta dalla casa regnante cui facevano riferimento, in
un posto paragonabile a quello delle religioni del maniera più o meno diretta, le centinaia di stati
mondo occidentale. Osservando la vita del popolo comunque presenti ed i loro signori e principi.
cinese, si può presumere che essa sia permeata di Alcuni di questi erano stati nominati direttamente
confucianesimo e taoismo, come se queste Scuole dagli imperatori Zhou, altri erano vecchi nemici e
di pensiero si identificassero con una vera e pro- rivali che, in seguito a guerre o accordi politici,
pria religione. In realtà esse non sono delle reli- riconoscevano il primato degli imperatori Zhou.
gioni più di quanto lo possono essere il platonismo In ogni principato la terra era suddivisa in feudi,
e l’aristotelismo dell’antica Grecia. Queste Scuo- ciascuno governato da un signore, che, a sua volta,
le promuovono, comunque, una chiara visione del faceva riferimento al suo principe. Coloro che
mondo sviluppando un aspetto etico particolare possedevano la terra erano padroni, sia politica-
che si applica alla vita dell’uomo ed all’organiz- mente che economicamente, dei suoi abitanti.
zazione della società. In realtà la popolazione era divisa in due classi:
Possiamo concludere affermando che, secondo la
tradizione cinese, la funzione della filosofia non è fig. 3 Confucio
tanto quella di aumentare una conoscenza positi-
va, cioè un’informazione sulla realtà effettiva, ma
di elevare lo spirito e farlo tendere verso quanto
sta oltre la realtà del mondo attuale. Lo scopo della
filosofia è quello di portare l’uomo alla saggezza,
partendo dal presupposto che l’uomo saggio è
colui che si identifica con l’universo. L’uomo
ideale è colui che possiede saggezza interiore e
regalità esteriore. L’interiore saggezza è il cam-
mino e l’educazione spirituale in conformità con
gli insegnamenti della propria scuola e la regalità
esteriore corrisponde a quell’atteggiamento che
permette la funzione sociale del saggio. Così la
filosofia assume il compito di promuovere questa
crescita dell’uomo verso il suo ideale personale e
sociale al tempo stesso. Questa visione della filo-
sofia cinese permette di improntare la realtà par-
tendo da una riflessione speculativa che si applica
alla vita dell’uomo e si riflette nella società. Per
questi motivi la filosofia è pensiero riflessivo
sull’uomo, espressione sistematica del pensiero,
etica di vita e, dunque, anche pensiero politico
applicato al sociale. La filosofia cinese non è
semplicemente conoscere, ma, soprattutto ed an-
che, sperimentare. La filosofia deve essere vissuta quella dei signori o “figli dei principi” e quella
e la facoltà conoscitiva deve associarsi alla facoltà della gente comune o “piccoli uomini”. Gli aristo-
normativa che a questa conoscenza si adegua e da cratici non erano soltanto i capi politici, ma anche
cui discende. gli unici che avevano la possibilità di istruirsi. I
Abbiamo già affermato che le “cento Scuole” palazzi feudali erano, al tempo stesso, luogo di
videro la loro nascita nel periodo degli Stati Com- potere politico e di elaborazione e trasmissione
battenti. E’ interessante, anche sotto il profilo della cultura. In questo periodo esisteva dunque
della nascita e dello sviluppo della medicina, una sorta di identificazione tra funzionari ed uo-
capire perchè e come queste scuole si svilupparo- mini di cultura, tra governatori ed insegnanti.
no. Quando il potere feudale iniziò a disgregarsi,
Esse nacquero come conseguenza del processo molti aristocratici decaddero a livello della gente

37
comune, a causa della perdita delle terre che prima re degli influssi delle varie scuole, incorporando
possedevano. Questi nobili si dispersero nel paese alcune loro teorie all’interno dello stesso pensiero
e guadagnarono da vivere offrendo quello che medico.
ancora possedevano: la propria dottrina, la pro-
pria cultura. Divennero insegnanti di professione.
Con la separazione degli insegnanti dai governan-
ti nacque il primo abbozzo di quella realtà che i progressi e l’ufficializzazione
successivamente portò alla fondazione delle scuole
di pensiero. Le scuole si differenziarono tra loro della medicina
perchè esistevano già in precedenza degli specia-
listi tra le varie branche del sapere. Gli specialisti Si assiste, in questo periodo, ad un iniziale tenta-
dell’insegnamento dei classici e della pratica del- tivo di sistematizzazione della conoscenza medi-
le cerimonie e della musica, fondarono la Scuola ca ed alla sua separazione sempre più chiara dalle
dei Letterati o dei Dotti che ebbe Confucio come pratiche sciamaniche. La teoria medica inizia a
capostipite. Gli specialisti dell’arte della guerra, formularsi in maniera sempre più precisa a partire
cioè i cavalieri, svilupparono la Scuola Moista, i dal 7° secolo a.C.
disputanti la Scuola dei Nomi, i seguaci delle arti Si ricordano, di questo periodo, alcune figure di
occulte la Scuola Yin-Yang, gli uomini dei metodi
la Scuola Legalista ecc. fig. 4
Già nel periodo della dinastia Han si tentò una frammenti di canna di bambù con iscrizioni
ricostruzione della nascita e dello sviluppo delle relative a farmaci cinese (5°- 3° sec a.C.)
varie scuole e se ne distinsero dieci principali.
Oltre quelle già citate vennero prese in considera-
zione la Scuola dei Diplomatici, quella degli
Eclettici, quella degli Agricoltori e la Scuola dei
Narratori.
Secondo la teoria di Liu Hsin, autore di questa
suddivisione, durante il primo periodo della dina-
stia Zhou non esisteva separazione alcuna tra
funzionari ed insegnanti. I funzionari dei ministe-
ri governativi trasmettevano le conoscenze relati-
ve al proprio ministero. Quando venne meno il
potere imperiale, i funzionari perdettero i loro
posti e si dedicarono “privatamente” all’insegna-
mento del loro particolare ramo scientifico:
- i membri del Ministero dell’ Educazione
generarono la Scuola dei Letterati;
- gli storici ufficiali fondarono la Scuola
Taoista;
- gli astronomi ufficiali fondarono la Scuo-
la Yin-Yang;
- i membri del Ministero della Giustizia
aprirono la Scuola Legalista;
- i membri del Ministero delle Cerimonie
svilupparono la Scuola dei Nomi;
- i guardiani del Tempio fondarono la Scuo-
la Moista;
- i membri del Ministero delle Ambasciate
la Scuola dei Diplomatici;
- i consiglieri la Scuola degli Eclettici;
- i membri del Ministero dell’Agricultura e
del Grano la Scuola degli Agricoltori;
- i membri degli uffici subalterni la Scuola
dei Narratori di Sciocchezze.
In quest’ambito culturale così ricco si sviluppò la medici famosi come Yi He che, nel 6° sec. a.C.,
prima opera di sistematizzazione del pensiero promosse la teoria eziopatogenetica delle sei ener-
medico che, come vedremo, non potè non risenti- gie climatiche patogene, definite: tempo nuvolo-

38
so, soleggiato, ventoso, piovoso, tetro e luminoso. medica soltanto dopo alcuni secoli.
Nello Shan Hai Jing o Classico dei Monti e dei
Mari, una famosa antologia di poesie dell’epoca,
si ritrovano delle citazioni relative all’uso dei
farmaci secondo un criterio terapeutico che si archeologia e prime
fonda sulla relazione tra singolo farmaco e singola
malattia. sistematizzazioni del pensiero
La pratica medica viene organizzata, insieme con medico relativo all’agopuntura
il suo insegnamento, durante il periodo degli
Zhou. Nel Zhou Li o Riti degli Zhou viene Fino a pochi anni or sono è stato difficile datare
descritta la gerarchia che si applica al campo della con precisione lo sviluppo delle conoscenze me-
medicina, distinguendo varie categorie di medici: diche di questo periodo. I testi risalenti a que-
- Yi Shi o medici maestri; st’epoca e giunti fino a noi non sono gli originali,
- Yi Vi o medici delle malattie (medicina interna); ma commentari e revisioni degli antichi Classici.
- Yang Yi o medici delle piaghe (chirurgia e Questo vuoto è stato colmato solo ultimamente.
traumatologia); Pochi anni or sono sono stati effettuati degli
- Shi Yi o medici degli alimenti (dietologia). importanti ritrovamenti archeologici che hanno
Esisteva inoltre una categoria codificata di veteri- portato alla luce una ricchissima documentazione
nari. sulla medicina cinese di questo periodo.
Accanto agli sciamani si viene, dunque, svilup- Tre sono i testi più importanti che vale la pena di
pando una classe medica colta che fonda la sua citare:
attività su un’iniziale teoria medica. Le concezio-
ni relative al corpo umano ed alla malattia si
precisano sempre più profondamente e lo svilup- fig. 5
po della cosmologia, delle conoscenze astronomi- antico disegno che illustra il percorso
che, del calendario e delle stagioni impronta sem- dei meridiani principali
pre di più la medicina. Su queste basi inizia la
sistematizzazione del sapere medico che, soprat-
tutto all’inizio, si fonda su un criterio simbolico e
numerologico basato su varie cifre:
- la cifra due: la teoria yin-yang;
- la cifra tre: il cielo, l’uomo e la terra;
- la cifra cinque: i cinque agenti, i cinque
movimenti;
- la cifra sei: le sei energie;
- la cifra nove: le nove regioni del mondo ed
i nove palazzi celesti.
E’ questo il periodo in cui compaiono le nozioni
fondamentali della teoria del soffio o energia Qi
che si sviluppa secondo la logica yin-yang che,
applicata all’uomo, e dunque al tempo ed allo
spazio, prenderà successivamente corpo secondo
il criterio dettato dalla legge dei cinque movimen-
ti.
Occorre, tuttavia, ricordare che le varie scuole di
pensiero si svilupparono dialetticamente, ma an-
che indipendentemente, l’una dall’altra. Esse in-
fluenzarono la nascente medicina in zone geogra-
fiche diverse ed in tempi differenti e, soltanto
durante il periodo degli Stati Combattenti e in
quello successivo della dinastia Han, si giunse ad - Zu Bi Yi Shi Mai Jiu Jing o Trattato di
un’unificazione delle varie scuole che portò alla Moxibustione degli Undici Vasi dei Piedi e
prima imponente formulazione di una teoria me- delle Mani;
dica unificata che tenesse conto di tutti gli apporti. - Yin Yang Shu Yi Mai Jiu Ji o Trattato di
Un esempio vale per tutti: la teoria dei cinque Moxibustione degli Undici Vasi Yin e Yang;
movimenti cominciò a svilupparsi all’inizio della - Wu Shi Er Bing Fang o Ricette per 52
dinastia Zhou, ma fu applicata alla conoscenza Malattie.

39
I primi due testi antichi, anteriori allo Huang Di
Nei Jing o Classico di Medicina Interna dell’Im-
peratore Giallo, la Bibbia della medicina cinese,
parlano di vasi e moxibustione.
Il terzo è la prima opera conosciuta, relativa alla
farmacoterapia applicata nel trattamento di 52
malattie. Gli originali sono stati ritrovati nel 1973
nella tomba n°3 di Ma Wang Dui, presso Changsha,
nella provincia Hunan.
Queste opere ci illustrano le conoscenze mediche
del periodo.
Nel Trattato di Moxibustione degli Undici Vasi
dei Piedi e delle Mani viene descritto il decorso
sommario di undici vasi, definiti Mai, le patologie
ad essi associate ed alcuni rudimenti sulla
moxibustione. Questi vasi sono gli antenati dei
meridiani e nel testo ne vengono descritti undici,
sei in rapporto con l’arto inferiore e cinque in
relazione con quello superiore. Manca il vaso
corrispondente al meridiano del ministro del cuo-
re che comparirà solo successivamente.
Il Trattato di Moxibustione degli Undici Vasi Yin
e Yang rappresenta l’evoluzione del precedente
ed è sicuramente più tardivo. I vasi descritti sono
sempre undici, divisi in sei del piede e cinque della
mano, tuttavia compare una distinzione importan-
te relativa alla circolazione di questi vasi: nove
circolano dalla periferia al tronco e due dal tronco
alla periferia. E’ un primo abbozzo di applicazio-
ne della teoria yin-yang all’anatomo-fisiologia
del corpo umano. Le patologie associate a questi
vasi vengono descritte più nel dettaglio e messe in
relazione con le loro cause. Le malattie vengono,
inoltre, divise per la prima volta secondo la regola
vuoto-pienezza: alcune sono determinate da un’in-
sufficienza del soffio ed altre dal suo eccesso.
La differenza tra questi due testi ed il Classico di
Medicina Interna dell’Imperatore Giallo esplica
l’evoluzione delle conoscenze mediche.
In primo luogo, nei due trattati di Ma Wang Dui si
parla di vasi Mai e non di meridiani Jing Mai.
Questa distinzione non è casuale, ma probabil-
mente deriva dal fatto che all’inizio si identificano
i vasi con le arterie e le vene e solo successivamen-
te comparve la teoria dei meridiani energetici,
distinti dalle strutture anatomiche vascolari.
Una seconda differenza riguarda il fatto che nel
Trattato di Moxibustione degli Undici Vasi dei
Piedi e delle Mani non si applica la teoria yin-
yang ai vasi e non si descrive il senso della loro
circolazione. Questa conoscenza viene sviluppata
nel Trattato di Moxibustione degli Undici Vasi
Yin e Yang, distinguendo nove vasi con circola-
zione centripeta e due centrifughi. Nel Classico di
Medicina Interna dell’Imperatore Giallo que-
st’opera viene ultimata distinguendo tutti i meri-
diani secondo la legge yin-yang e dividendo sei
40
meridiani centripeti e sei centrifughi.
Un’ultima notazione è necessaria ed è relativa al
fatto che solo nel Nei Jing compaia il dodicesimo
meridiano: quello del ministro del cuore. Il
dodicesimo meridiano è la conseguenza dell’ap-
plicazione delle leggi cosmologiche all’uomo: i
meridiani non possono essere che dodici, come i
mesi dell’anno. Le speculazioni astronomiche
applicate all’anatomia energetica del corpo uma-
no contribuiscono decisamente alla nascita della
teoria dei dodici vasi-meridiani Jing Mai, come
enunciata nel Nei Jing.
Il sistema dei meridiani Jing Mai è, dunque,
l’esito di molte e complesse conoscenze e di
elementi empirici compositi che si sono evoluti
gradualmente, nel corso dei secoli:
- l’osservazione anatomica dei vasi san-
guigni;
- la correlazione tra i vasi ed alcune
sintomatologie locali;
- la correlazione tra i vasi e le sintomatologie
degli organi e visceri;
- l’applicazione della teoria yin-yang al-
l’uomo ed al sistema dei vasi-meridiani;
- l’applicazione all’uomo della teoria
cosmologica dei dodici mesi.
La differenza tra i manoscritti di Ma Wang Dui ed
il Classico di Medicina Interna dell’Imperatore
Giallo consiste anche nella sistematizzazione del-
la teoria dei punti di agopuntura. Nei due mano-
scritti si parla soltanto di moxibustione e vengono
citate solo quattro zone dove esercitarla. Solo
successivamente compare l’idea del punto di ago-
puntura, la sua nomenclatura e la sua utilizzazione
terapeutica attraverso l’azione dell’ago.
Quanto affermato fino ad ora ci permette una serie
di considerazioni. All’inizio, nell’epoca degli aghi
di pietra, la puntura aveva un’origine eminente-
mente e concretamente chirurgica come il drenag-
gio degli ascessi e la pulizia e detersione di ferite
e piaghe. Successivamente, l’evoluzione della
teoria medica e quella della tecnologia relativa ai
processi di fusione del ferro si combinarono per
produrre, da una parte, l’idea del punto di agopun-
tura e, dall’altra, l’ago atto alla manipolazione del
punto. La puntura smise di svolgere un ruolo
soltanto chirurgico, dunque esterno, e nacque
prima l’idea che essa potesse attirare il fattore
patogeno per estirparlo (come accade anche nel
drenaggio degli ascessi) e poi la concezione che
l’ago permettesse una serie di manipolazioni sul
soffio, sull’energia dell’organismo.
La capacità di foggiare aghi di ferro si sviluppò di
pari passo con l’evoluzione della teoria del soffio
e con la localizzazione dei punti di agopuntura
lungo il decorso dei meridiani. L’esito di questo
processo fu sintetizzato nelle conoscenze descrit-
te nello Huang Di Nei Jing.
l’opera di Bian Que
Probabilmente fu Bian Que a promuovere la sin-
tesi di tutte le conoscenze mediche precedenti e ad
avviare un inizio di sistematizzazione del pensie-
ro medico (fig. 6).
Bian Que o Qin Yue Ren (407-310 a.C.) nacque a
Mozhou, attualmente Renqiu, nella provincia del-
fig. 6 Bian Que (407 - 310 a.C.)
lo Hebei. Si tratta di uno dei primi medici di cui sia
accertata storicamente l’esperienza clinica in ago-
puntura, diagnostica, pulsologia, impiastri caldi,
decotti, diagnostica, “puntura con la pietra” ecc.
E’ l’autore di due famose opere, di cui, purtroppo,
non si ritrovano gli originali:
- Bian Que Nei Jing o Classico Interno di Bian
Que o Classico di Medicina Interna di Bian Que;
- Bian Que Wai Jing o Classico Esterno di Bian
Que o Classico di Medicina Esterna di Bian Que.
Alcuni autori attribuiscono a Bian Que anche il
Nan Jing o Classico delle Difficoltà che, tuttavia,
essendo successivo al Nei Jing è, quasi sicura-
mente, opera di autori a lui successivi. Altri riten-
gono che Bian Que sia l’autore del Mai Fa o
Metodi di Pulsologia; si tratta di un testo antico,
anteriore allo Huang Di Nei Jing, in cui si parla di
pulsologia: gli originali sono stati ritrovati nel
1973 nella tomba n°3 di Ma Wang Dui, presso
Chang Sha, nella provincia Hunan.
Che Bian Que sia stato o no l’autore del Mai Fa
poco importa; quello che ci preme invece ricorda-
re è che, di pari passo con lo sviluppo della teoria
medica, ci fu uno studio accurato della diagnosti-
ca e della sfigmologia che si concretizzò nella
compilazione del testo Mai Fa e nella conoscenza
di 19 polsi differenti già nel 2° secolo a.C, come
afferma la biografia di un grande sfigmologo del
periodo: Shun Yu Yi (216-150 a.C.).
La diagnostica comincia, dunque, a muovere i
suoi primi passi e ciò garantisce un livello di
pratica della medicina di gran lunga più elevato
dei precedenti.
Della vita di questo famoso medico viene
ricordato un episodio emblematico da Han
Fei, legista del 3° sec. a.C.: “Trovandosi in
visita presso Huan Di Cai, Bian Que disse:
“Sua Signoria è malata. Tuttavia, per ora è
colpita soltanto la superficie del corpo ma,
se ella non si cura il male scenderà in
profondità”.”Non sono malato” rispose
Huan. Bian Que si congedò...
Dieci giorni più tardi Bian Que tornò e
disse: “La patologia di Sua Signoria ha
raggiunto i muscoli. Se non si cura il male
scenderà più in profondità”. Huan non lo
ascoltò e Bian Que si congedò...
Dopo dieci giorni Bian Que ritornò e disse:
“La malattia di Sua Signoria ha raggiunto
stomaco ed intestino e se Lei si ostina a non
curarla scenderà più in profondità”. Huan
non lo ascoltò e Bian Que si congedò...
Dieci giorni più tardi, Bian Que, appena
visto Huan, volse le spalle e si allontanò.
Cinque giorni più tardi, Huan afflitto da
sofferenze in tutto il corpo, mandò a chia-
mare Bian Que, ma egli era partito per il
paese di Qin. Huan morì.”
A proposito dei commenti del medico sulla situa-
zione del malato, la biografia di Bian Que riporta
alcune importanti affermazioni.
“Quando la malattia risiede nella pelle, se
ne ottiene la guarigione attraverso le
abluzioni o gli impacchi caldi. Se risiede
nei vasi sanguigni e nei muscoli, può essere
trattata con gli aghi o con le punte di pietra.
Se si situa nello stomaco o negli intestini,
può essere guarita attraverso l’uso di be-
vande fermentate. Quando la malattia rag-
giunge le ossa, bisogna confidare solo nel
41
 destino: non vi sono più rimedi. In questo sull’utilizzazione di alcune sostanze di origine
caso la malattia ha raggiunto le ossa, è vegetale a scopo terapeutico.
inutile effettuare la terapia”. Nel Wu Shi Er Bing Fang o Ricette per 52 Malat-
Nel periodo in cui visse questo famoso medico si tie, ritrovato a Ma Wang Dui, viene descritta
conoscevano, dunque, diverse tecniche di terapia
che venivano scelte sulla base della situazione fig. 7
clinica del paziente definita mediante un appro- antica riproduzione di un farmaco cinese
priato procedimento diagnostico. Bao Dou, semen Crotonis
Al tempo di Bian Que si erano già sviluppate e
distinte molte arti terapeutiche che, successiva-
mente, si precisarono come è descritto nel Nei
Jing Su Wen .
“I popoli delle regioni dell’Est soffrono di
ulcere e gonfiori che è conveniente trattare
con degli aghi di pietra. I popoli delle
regioni dell’Ovest soffrono di malattie del-
l’interno che è bene trattare con dei farmaci
tossici. I popoli delle regioni del Nord sof-
frono di malattie generate dal freddo che è
bene curare con la moxibustione e con
l’applicazione di impiastri. I popoli delle
regioni del Sud soffrono di crampi e reuma-
tismi da trattare con punture leggere. I
popoli del centro soffrono di energia
controcorrente, di patologie da caldo e da
freddo, che debbono essere trattare con le
ginnastiche Dao Yin ed il massaggio.”
Appare chiara, da questa citazione, l’importanza
di tre tecniche di terapia di cui non abbiamo
ancora parlato e che possono essere fatte risalire al
periodo precedente i ritrovamenti della tomba di
Ma Wang Dui, cioè il 168 a.C.: la farmacoterapia,
la ginnastica ed il massaggio.
Risulta inoltre come lo sviluppo della medicina
cinese sia stato l’esito della sintesi delle cono-
scenze di varie regioni di quest’immenso paese
che poterono essere utilizzate nel loro complesso
in seguito alla unificazione politica dei vasti terri-
tori da cui originavano.

farmacoterapia, ginnastica
e massaggio
dettagliatamente la terapia farmacologica di 52
Per quanto riguarda la terapia farmacologica oc-
patologie. Le malattie affrontate rientrano nella
corre ricordare che nello Shi Jing o Libro delle
medicina interna, ostetricia e pediatria. Per ogni
Poesie del 6° secolo a.C., compaiono delle cita-
patologia viene citata più di una una prescrizione;
zioni relative alla farmacoterapia. Lo Shi Jing è
242 sono le sostanze medicinali descritte nel
un’antologia di poesie che, oltre al valore lettera-
testo, molte sono ancora in uso e più di cento sono
rio, possiede un interesse scientifico. Vengono
descritte nello Shen Nong Ben Cao Jing o Classi-
citati, in questo testo, 50 farmaci tra cui la Pueraria
co di Materia Medica dell’Imperatore Shen Nong,
Lobatae, la Rubia Cordifolia. Quindi, già seicento
il Nei Jing della farmacoterapia, di cui affrontere-
anni prima della nascita di Cristo esisteva un
mo il contenuto più avanti. Tale opera fu compi-
abbozzo primordiale della farmacologia fondato
lata durante il regno della dinastia Han.

42
Nel Wu Shi Er Bing Fang compaiono 94 ricette
dedicate alle patologie di origine esterna e 54
prescrizioni per le patologie interne. Il valore di
queste ricette consiste nell'utilizzazione contem-
poranea di farmaci diversi associati nella medesi-
ma prescrizione, per trattare aspetti differenti del-
la stessa malattia. Il limite di quest’opera consiste
nel fatto che le ricette non vengono commentate e
non viene giustificato l’uso dei vari rimedi in esse
contenuti. Tale difetto verrà colmato, nel terzo
secolo d.C., con la comparsa delle opere di Zhang
Zhong Jing, in particolare lo Shang Han Za Bing
Lun o Trattato delle Patologie Febbrili e Miste.
Le altre terapie citate nel Su Wen sono le ginna-
stiche Dao Yin ed il massaggio. Per le prime ci
rimane una eccellente documentazione risalente
sempre alla tomba di Ma Wang Dui: un’illustra-
zione di 44 diverse posture divise in quattro livelli
(fig. 8).
Le posture sono spesso accompagnate da titoli che
fanno riferimento ai movimenti di alcune specie
fig. 8
illustrazione delle posture del Dao Yin
animali e, contemporaneamente, alle patologie
specifiche per le quali debbono essere applicate:
affezioni oculari, disfagia, sordità, orchite, reu-
matismi, raffreddamento degli arti, gonalgie e
disordini intestinali.
La pratica degli esercizi ginnici trova la sua origi-
ne sicuramente nelle danze rituali degli sciamani
che, ripetendo le movenze di alcuni animali, han-
no lo scopo di scacciare dal corpo le influenze
demoniache. Solo successivamente, queste
movenze acquistano un ruolo originale, di ordine
terapeutico, collegato, secondo le intuizioni
sciamaniche, alla patologia per la quale erano
indicate.
Il movimento del corpo è necessario quanto l’ali-
mentazione per produrre effetti benefici a livello
generale e locale. Si associa, dunque, a regole
dietetiche ed a pratiche respiratorie ed assume una
funzione preventiva, soprattutto a livello geriatri-
co.
Il massaggio, terapia istintiva in molte patologie,
viene sistematizzato in questo periodo, anche se
non esiste una documentazione scritta ad esso
relativa. Sembra tuttavia che sia esistito un famo-
sissimo testo di massaggio, ora perduto, attribuito
a Huang Di, come il Nei Jing. Il titolo di questo
trattato sembra fosse Huang Di An Mo Jing o
Classico del Massaggio dell’Imperatore Giallo.
la teoria medica del periodo
degli Stati Combattenti
Come si desume da quanto affermato fino ad ora,
la medicina sviluppa dei grandi progressi in tutte
le tecniche terapeutiche e sintetizza, durante il
periodo degli Stati Combattenti, tutto il sapere
precedente. Le conoscenze teoriche progredisco-
no di pari passo con l’esperienza pratica.
Abbiamo già affrontato brevemente la teoria dei
vasi-meridiani parlando dei due trattati di
moxibustione di Ma Wang Dui ed accennando al
contenuto del Classico di Medicina Interna del-
l’Imperatore Giallo. Analizziamo ora, più concre-
tamente, i fondamenti della teoria medica cinese
di questo periodo che, successivamente sviluppati
nel Nei Jing, produrranno quei principi che ven-
gono utilizzati tutt’ora.
il soffio o energia Qi
Il primo dato, di fondamentale importanza è che la
vita è generata da un soffio, un’energia denomina-
ta, in cinese, Qi. Quest’idea essenziale verrà svi-
luppata nei millenni mantenendosi, tuttavia, sem-
pre fedele ai criteri secondo i quali è stata formu-
lata inizialmente.
Dice Zhuang Zi, un mistico taoista: “la vita
dell’uomo è generata dalla concentrazione
del soffio; se il soffio si accumula c’è la
vita, se si disperde compare la morte”.
43
L’energia, il soffio è dunque alla base dell’esi-
stenza; è l’esistenza stessa ed è la garanzia della
vita. Se c’è energia c’è vita, se l’energia scompa-
re, appare la morte. Quest’energia circola inces-
santemente nel corpo ed assume, a seconda delle
funzioni che deve svolgere, aspetti differenti che
vengono definiti secondo varie modalità, pur
mantenendosi fondamentalmente unitaria.
L’energia che circola alla superficie ed ha il com-
pito di riscaldare la cute, di nutrirla, di
sovraintendere alla termoregolazione attraverso il
governo del fenomeno della sudorazione e di
difendere l’uomo dalle energie cosmopatogene
esterne, viene definita energia difensiva Wei Qi.
L’energia che circola più in profondità all’interno
dei tessuti, nei vasi-meridiani ed all’interno del
sangue con compiti trofici, prende il nome di
energia nutritiva Rong Qi.
L’energia che viene trasmessa con la fecondazione
ed ha il compito del mantenimento della specie,
secondo un codice genetico che sviluppa nel tem-
po la matrice originale, viene denominata energia
ancestrale o quintessenza energetica Jing Qi.
Molte altre forme di energia vengono definite nel
corso della storia della medicina cinese a partire
da queste tre energie fondamentali.
La medicina cinese sviluppa, dunque, un assunto
originalissimo cui rimane fedele fino ai nostri
giorni. Oltre alla circolazione del sangue, esiste
una circolazione dell’energia che in parte si con-
fonde con quella ematica e in parte è invece
indipendente. Questo concetto è estremamente
interessante soprattutto se si pensa che in Occi-
dente il fenomeno della circolazione del sangue è
stato chiarito soltanto da Harvey nel 17° secolo. In
Cina esso è stato compreso duemila anni prima e
suddiviso in due aspetti: la circolazione del san-
gue e quella dell’energia. Gli stessi manoscritti di
Ma Wang Dui ed il Nei Jing dimostrano que-
st’evoluzione. All’inizio si parla soltanto di vasi,
cioè di arterie e di vene, evidenziabili anatomica-
mente, poi si comincia a capire che questi vasi
posseggono un senso circolatorio centripeto e
centrifugo, poi si sviluppa la loro suddivisione in
vasi yin e yang e, da ultimo, si sviluppa il sistema
dei meridiani e dei punti di agopuntura che in
parte si sovrappongono ai vasi ed in parte presen-
tano dei tragitti del tutto originali. Tali meridiani
sono percorsi dall’energia, dal soggio Qi.
l’energia, lo yin e lo yang
Il soffio Qi è unico ed universale, ma si manifesta
all’interno dell’organismo, come nell’universo,
secondo due aspetti complementari ed opposti:
44
yin e yang. Lo yin corrisponde all’aspetto femmi-
nile, alla luna, all’inverno, al freddo, alla materia;
lo yang all’elemento maschile, al sole, all’estate,
all’energia. Lo yin e lo yang rappresentano gli
aspetti fondamentali del fenomeno vivente, come
la materia e l’energia non possono essere separati
l’uno dall’altro. La loro trasformazione reciproca
è la fonte della vita, la loro separazione equivale
alla scomparsa e dissolvenza del soffio, perciò
alla morte (fig. 9).
L’applicazione della legge yin-yang all’energia
fig. 9
la ruota del Dao con lo schema
del rapporto yin-yang
rappresenta il passo successivo dell’evoluzione
del pensiero medico. La modernità di questa legge
consiste nell’aver affermato, con due millenni di
anticipo, l’equivalenza di energia e materia dimo-
strata da Einstein agli inizi del nostro secolo.
L’applicazione di questa legge all’uomo rappre-
senta la caratteristica più originale del pensiero
medico cinese e, contemporaneamente, spiega i
motivi della sua modernità.
L’uomo è costituito da organi, visceri, tessuti,
come ha dimostrato l’anatomia occidentale. Tali
tessuti sono formati da cellule viventi che utilizza-
no il fenomeno circolatorio per ricevere nutri-
mento ed eliminare gli scarti metabolici, come ha
spiegato la moderna istologia, di concerto con la
biochimica. I fenomeni metabolici cellulari sono
armonizzati tra loro secondo un’integrazione di-
retta da meccanismi ormonali e nervosi, come ci
dimostra la neuroendocrinologia. Esistono tutta-
via dei fenomeni energetici di origine ionica,
elettrica, polare, magnetica che ancora non sono
conosciuti a fondo in Occidente e che possono
essere in parte desunti o immaginati secondo il
criterio yin-yang. In ciò consiste la modernità del
pensiero medico cinese di duemila anni or sono.
l’energia, lo yin e lo yang ed i cinque
movimenti
Il soffio, definisce, secondo la teoria yin-yang,
ogni fenomeno vivente. Per specificare meglio
questa teoria ed applicarla allo spazio ed al tempo,
cioé ai fenomeni viventi, essa viene organizzata
secondo la legge dei cinque movimenti Wu Xing
(fig. 10).
Tale legge definisce cinque situazioni fondamen-
fig. 10
schema della teoria dei 5 movimenti
tali della trasformazione reciproca dello yin nello
yang e dello yang nello yin. La legge dei cinque
movimenti è, perciò, l’applicazione concreta del-
la teoria yin-yang al fenomeno della vita. I cinque
movimenti vengono, a loro volta definiti con dei
nomi simbolici: acqua, legno, fuoco, metallo e
terra.
Occorre comprendere che questi fondamenti del-
la teoria medica cinese (l’energia, lo yin-yang, i
cinque movimenti) si svilupparono storicamente
nel tempo e furono gradualmente applicati alla
scienza medica che, nel frattempo, percorreva
anche una conoscenza empirica dell’uomo.
Nei manoscritti di Ma Wang Dui compare prima
l’idea dei vasi, tali vasi permettono la circolazione
del sangue, tuttavia, successivamente, ci si rende
conto che trasportano anche l’energia, il soffio.
All’inizio questo soffio sembra circolare in ma-
niera non definita, poi si intuisce la presenza della
circolazione centrifuga e di quella centripeta, un
abbozzo di applicazione della teoria yin-yang.
Successivamente la teoria yin-yang si esplica
attraverso la suddivisione di tutti i vasi-meridiani
in due gruppi fondamentali, uno a senso
circolatorio centripeto e l’altro a senso centrifugo.
Infine i meridiani vengono collegati agli organi e
visceri e questi ultimi vengono inseriti all’interno
della teoria dei cinque movimenti.
Questi, molto sinteticamente, sono i principi che
informano la teoria medica che, dopo essersi
sviluppata per secoli, verrà sintetizzata nel Clas-
sico di Medicina Interna dell’Imperatore Giallo.
le scuole di pensiero e la medicina
Ci sembra importante riaffermare come la teoria
medica cinese si sia sviluppata conformandosi
alle conoscenze del periodo in cui fu prodotta.
La numerologia, una delle antiche scienze cinesi,
ha permesso la creazione del binomio yin-yang,
del trinomio cielo-uomo-terra, della teoria dei
cinque movimenti e dei cinque organi, dei sei
visceri e delle sei energie, dei nove polsi e delle
nove regioni. Tuttavia, le conoscenze mediche,
interpretate ed espresse con criteri numerologici,
si accordano sempre più profondamente, con le
conoscenze anatomiche del tempo e si traducono
nell’anatomo-fisiologia energetica che è il dato
più originale della medicina cinese.
La cultura taoista promuove il principio che la
vita deve fondarsi in un continuo sforzo di ade-
guarsi, di conformarsi, alle leggi della natura, al
Tao. L’applicazione dei principi taoisti alla medi-
cina produce l’immagine di un uomo microcosmo
organizzato secondo le stesse leggi del
macrocosmo e contemporaneamente di un uomo
macrocosmo costituito da numerosi microcosmi
in armonia tra loro, se si mantiene lo stato di
salute. Praticamente non c’è soluzione di conti-
nuità tra le varie parti del corpo umano, l’uomo
nella sua globalità ed il mondo naturale nel quale
egli è inserito. Si tratta di idee che, osservate con
attenzione, evidenziano una concezione altamen-
te ecologica del fenomeno umano.
La corrispondenza tra il macrocosmo e l’uomo
arriva al punto di concepire quest’ultimo, dunque
il corpo umano, come una sorta di paesaggio
interno che si conforma a quello esterno. I 4 mari,
i 12 corsi d’acqua, le montagne, le valli, il sole e
la luna, le nove regioni trovano delle corrispon-
denze anatomiche che assumono il loro stesso
45
 fig. 11
antica riproduzione del meridiano della vescica

46
nome. La stessa nomenclatura dei punti di ago-
puntura si conforma a questo spirito definendo i
vari territori cutanei secondo una poetica visione
paesaggistica.
La scuola legista insegna come arrivare all’armo-
nia del paese attraverso il buon governo ed infon-
de nella teoria e nella pratica medica questa visio-
ne politico-burocratica-militare. Il corpo è para-
gonato ad un impero con un suo imperatore, il
cuore, e un ministro, il ministro del cuore. Il torace
e l’addome sono i palazzi, gli arti i sobborghi della
città e le frontiere del reame, le articolazioni sono
i funzionari, e il soffio corrisponde al popolo.
Anche il termine curare Zhi corrisponde al termi-
ne governare Zhi. Curare significa dunque gover-
nare, amministrare, mettere ordine. La salute è
dunque l’ordine del regno ben amministrato; la
malattia è il disordine che va trattato applicando le
leggi del buon governo. Questa concezione di
malattia come disarmonia e di salute come equi-
librio è, forse, una delle più interessanti intuizioni
della medicina cinese. La nosografia occidentale
per anni ha identificato la malattia con il viscere,
il tessuto, l’organo malato e, soltanto recentemen-
te, ha intuito, coerentemente con i principi della
medicina cinese, che la salute è il mantenimento
di vari equilibri (idroelettrolitico, neuro-endocrino,
metabolico, termico, immunitario) e che la malat-
tia è, prima che un disturbo localizzato, un disor-
dine generale.
La terapia si fonda principalmente su due principi:
la tonificazione Bu e la dispersione Xie. Tonifica-
re significa riempire ciò che è difettoso, nutrire;,
disperdere equivale a drenare l’eccesso, evacua-
re. La terapia deve tuttavia conformarsi all’idea
che occorre ristabilire una circolazione armonica
del soffio e dell’energia, un equilibrio tra le sue
due componenti yin e yang.
il Nei Jing Su Wen o Classico di
Medicina Interna dell’Imperatore
Giallo
Tutto quanto affermato fino ad ora viene mirabil-
mente riassunto nello Huang Di Nei Jing o Clas-
sico di Medicina Interna dell’Imperatore Giallo,
il primo testo fondamentale della medicina cinese
che fissa i suoi principi generali e li applica
particolarmente alla pratica dell’agopuntura e
moxibustione.
Si è molto discusso per datare quest’opera; la
maggior parte degli autori la fa risalire al periodo
degli Stati Combattenti, tuttavia, i ritrovamenti di
Ma Wang Dui sembrerebbero confermare l’idea
che essa sia il frutto di una compilazione posterio-
re, fatta in epoca Han.
La tomba di Ma Wang Dui risale infatti al 168 a.C.
ed i testi in essa ritrovati sono certamente anteriori
al Nei Jing. La teoria medica, come espressa nei
due trattati di moxibustione e nel ricettario, frutto
del lavoro archeologico di Ma Wang Dui, è, senza
ombra di dubbi, molto semplificata rispetto a
quella espressa dal Nei Jing. Due sono le ipotesi
percorribili: o la compilazione del Nei Jing è
posteriore al 168 a.C., oppure nella tomba di Ma
Wang Dui furono archiviati documenti antichi,
tralasciando quelli contemporanei.
Il Nei Jing è considerato la Bibbia della medicina
cinese, un’opera che sintetizza e porta a completa
espressione tutte le conoscenze che precedente-
mente venivano tramandate oralmente o in forma
scritta. Un’opera che rappresenta, a tutt’oggi, la
più preziosa eredità tramandata dai tempi antichi.
Tutti i principi ed i fondamenti sono
compiutamente descritti nel Nei Jing ed il suo
studio, seppur difficoltoso per ovvii problemi di
interpretazione, rappresenta la base per chi si
voglia interessare seriamente di medicina cinese.
Di questo testo sono state compilate nel tempo
varie riedizioni e vari commentari. Attualmente
l’edizione più utilizzata è quella commentata da
Wang Bing nel 762 d.C. e corretta da Lin Yi
nell’undicesimo secolo d.C. Ci sembra, tuttavia,
doveroso ricordare anche altre opere di commen-
to del Nei Jing:
- Lei Jing o Compilazione Sistematica del Classi-
co di Medicina Interna, portato a termine da
Zhang Jie Bing e pubblicato nel 1624 d.C. Si tratta
di una riedizione aggiornata che comprende 12
argomenti: igiene, yin-yang, disegni e tavole de-
gli organi e visceri, pulsologia, studio dei meridia-
ni, teorie di terapia, agopuntura ecc.;
- Nei Jing Zhi Yao o Elementi Essenziali del
Classico di Medicina Interna, compilato da Li
Nian E nel periodo della dinastia Ming. Un testo
in cui la teoria viene formulata chiaramente e
riorganizzata secondo principi didattici. L’opera
è divisa in otto parti che includono: yin-yang,
pulsologia, teoria dei meridiani, principi di tera-
pia ecc.
Il Nei Jing viene fatto risalire tradizionalmente
all’imperatore giallo che, secondo la mitologia
cinese, è il fondatore ed il patriarca della prima
dinastia cinese, la leggendaria dinastia Xia che
avrebbe regnato nel terzo millennio a.C.
L’imperatore Huang Di è considerato l’iniziatore
della civiltà cinese e l’inventore delle armi, del
carro, della barca, dell’arco e della freccia, del
vestiario e lo scopritore delle piante medicinali
(fig. 12).
47
 fig. 12 Huang Di, l'imperatore giallo i principi della medicina cinese.
Il testo comprende 18 libri o Juan ed è suddiviso
in due parti di nove capitoli ciascuna:
- Su Wen o Domande Semplici o Domande
sulle Emergenze della Vita;
- Ling Shu o Asse dello Spirito: il Ling Shu,
prima della dinastia Tang, aveva il nome di
Zhen Jing o Classico degli Aghi.
Ricordiamo che, mentre il Su Wen si interessa di
teoria medica e dei principi fondamentali, il Ling
Shu può essere considerato come la parte di appli-
cazione pratica del Nei Jing. Questi due testi
affrontano, tuttavia, soprattutto gli argomenti ge-
nerali e l’agopuntura-moxibustione. La
farmacologia e le altre tecniche di terapia, anche
se accennate, dovranno essere completate da altre
opere.

fig. 13 il medico Qi Bo

Secondo gli antichi trattati di medicina, l’impera-

tore aveva delle discussioni di argomento medico
con i suoi medici: Qi Bo, Bo Gao, Shao Yue, Tong
Jun (fig. 13). Egli stesso scoprì il valore medica-
mentoso di molte piante medicinali e ne iniziò
l’uso terapeutico.
A questo imperatore sono stati attribuiti, nel corso
dei secoli, moltissimi classici di medicina, solo
pochi attualmente consultabili:
- Huang Di Nei Jing o Classico di Medicina
Interna dell’Imperatore Giallo;
- Huang Di Wai Jing o Classico di Medici-
na Esterna dell’Imperatore Giallo;
- Huang Di Bai Shi Nan Jing o Classico
delle 81 difficoltà dell’Imperatore Giallo;
- Huang Di Zhen Jing o Ling Shu o Classico
degli Aghi dell’Imperatore Giallo;
- Huang Di Jia Yi Jing o ABC dell’Agopun-
tura dell’Imperatore Giallo;
- Huang Di An Mo Jing o Classico del Il Nei Jing fu considerato, nei tempi antichi, ed è
Massaggio dell’Imperatore Giallo. considerato tutt’ora un testo essenziale per lo
Probabilmente tutte queste opere furono il risulta- studio e la comprensione della medicina cinese.
to della sintesi delle conoscenze mediche fatta nel Solo nel 3° secolo d.C. comparve lo Zhen Jiu Jia
periodo storico che va dal 5° al 1° sec. a.C. Yi Jing o ABC dell’Agopuntura e della
Il trattato è scritto in forma dialogica: l’imperatore Moxibustione che, in parte, sostituì, in maniera
pone delle domande ai suoi ministri, in particolare forse più perfezionata, alcune parti del Su Wen.
a Qi Bo; attraverso le risposte, vengono enunciati Lo studio del Nei Jing, nelle edizioni attualmente

48
conosciute, evidenzia come quest’opera, di cui è
difficilmente ricostruibile l’originale, sia stata
frutto di più mani che hanno agito in periodi
diversi. Alcuni capitoli evidenziano chiaramente
di essere stati compilati prima del terzo secolo
a.C.; ad esempio, quelli in cui non si utilizza la
terminologia ciclica per definire i vari periodi
della giornata: essi vengono citati con termini più
arcaici come: centro della notte, alba, levare del
sole ecc. Altri capitoli sono sicuramente posterio-
ri ed usano la terminologia che succede alla rifor-
ma del calendario attuata nel 104 a.C., durante il
regno della dinastia Han. Altri capitoli vengono
addirittura considerati posteriori all’epoca Han
perchè non sono mai menzionati nello Zhen Jiu
Jia Yi Jing compilato nel 3° secolo d.C. Alcuni
capitoli sembrerebbero addirittura risalire agli
ultimi commenti al Nei Jing, apportati da Lin Yi
nell’undicesimo secolo d.C.: ad esempio i capitoli
66 e 67 che affrontano l’argomento della teoria
delle “cinque rivoluzioni e dei sei soffi” che
sembrano essere un rimaneggiamento del testo
originale, attuato a partire dalle nuove conoscenze
in voga durante il regno della dinastia Tang.
Analizziamo ora analiticamente il contenuto del
Su Wen prima e del Ling Shu poi, le due parti in cui
è suddiviso il Nei Jing.
Su Wen o Domande Semplici
Il volume è suddiviso in 9 Juan ed 81 sezioni.
Possiamo analizzare il contenuto dell’opera di-
stinguendo varie materie.
Embriologia
L’embrione assume, nelle prime fasi del suo svi-
luppo, l’aspetto di un fiore di ninfea, il cui
peduncolo corrisponde al cordone ombelicale. In
realtà questo fiore corrisponde al rene che genera,
in stadi successivi le ossa ed il midollo, cioè le
ossa ed il loro contenuto. Le ossa corrispondono
allo scheletro che fornisce all’uomo la sua impal-
catura strutturale ed il midollo corrisponde sia
all’asse cerebro-spinale, dunque al sistema nervo-
so centrale e periferico, che al midollo osseo,
luogo di produzione del sangue.
Anatomia
Si distinguono, in primo luogo, i cinque organi
(fegato, cuore, milza, polmone e rene) ed i sei
visceri (vescicola biliare, intestino tenue, grosso
intestino, stomaco, vescica e triplo riscaldatore).
La descrizione anatomica di questi organi e visce-
ri induce a pensare che la pratica della dissezione
del cadavere sia stata usata per il loro studio.
Ogni organo e viscere è in relazione con un
meridiano energetico e l’insieme dei meridiani
costituisce un’immensa rete che collega tra loro:
organi e visceri, interno ed esterno, arti e tronco,
alto e basso, la regione ventrale e quella dorsale.
Lungo i meridiani sono distribuiti 365 punti di
agopuntura la cui stimolazione permette di tratta-
re la malattia attraverso la tonificazione dell’ener-
gia antipatogena o corretta Zheng Qi o la disper-
sione dell’energia patogena o perversa Xie Qi.
Vengono inoltre descritti i tragitti di dodici coppie
di meridiani principali suddivise in sei meridiani
della mano (di cui tre di natura yin e tre di natura
yang) e sei meridiani del piede (anche questi divisi
in tre yin e tre yang). Oltre ai dodici meridiani
principali vengono anche descritti gli otto meri-
diani curiosi e i meridiani secondari dei meridiani
principali.
Eziopatogenesi e patologia
La malattia deriva da due tipi di cause: quelle
interne e quelle esterne. Le cause interne corri-
spondono ai disturbi psichici che comportano
un’alterazione della circolazione energetica del
nostro organismo con effetti di ristagno, ostruzio-
ne, blocco: anche i fattori alimentari, gli abusi
sessuali e le astenie indotte vengono fatti rientrare
tra le cause interne che inducono stati di insuffi-
cienza. Le cause esterne sono i fattori climatici
(vento, freddo, umidità, calore, calore estivo e
secchezza) che possono penetrare all’interno del-
l’organismo determinando fenomeni di eccesso.
Sinteticamente l’eziopatogenesi evidenzia tre fe-
nomeni principali: le stasi energetiche che posso-
no produrre delle ostruzioni e dei blocchi, le
insufficienze che possono esitare in stati di vuoto,
gli eccessi che si aggravano determinando le
pienezze.
Le malattie vengono classificate in maniera estre-
mamente significativa. Ci sono alcune forme ge-
nerali di malattia come i reumatismi Bi, le paralisi
Wei, le ostruzioni dell’energia Jue, i venti Feng.
Queste forme generali si manifestano attraverso
molti sintomi che sono vicini alla nostra capacità
di percezione come le tossi, i calori, le lombalgie,
le febbri, ed attraverso sindromi di più difficile
identificazione come: Shan, Kuan, Huang Dan
ecc.
Terapia
La malattia corrisponde allo squilibrio tra le ener-
gie patogene Xie Qi e quelle antipatogene Zheng
Qi. La terapia deve dunque ottenere lo scopo di
combattere il patogeno o perverso e di ristabilire
l’antipatogeno o corretto.
Molti sono i metodi di terapia che si possono
utilizzare nelle varie patologie: la dietetica, la
ginnastica respiratoria, la psicoterapia, l’agopun-
tura, la moxibustione e l’uso di sostanze medici-
nali. In particolare, si approfondisce la terapia con
agopuntura e moxibustione che agisce, attraverso
i punti dei meridiani principali e secondari, sul-
49
l’energia dell’intero organismo.
Igiene e prevenzione
L’uomo deve conservare la sua salute il più a
dalla dinastia Qin alla
lungo possibile. Lo scopo della medicina ed il
ruolo del medico sono quelli di rinforzare le difese dinastia Han
e trattare la malattia attraverso pratiche mediche,
ma anche quelli di suggerire dei comportamenti 221 a.C.- 220 d.C.
armonici ed equilibrati e delle regole di vita che
garantiscano la prevenzione, cioè il mantenimen-
to dello stato di salute. il periodo aureo della dinastia Han
Ling Shu o Asse dello Spirito Con l’avvento della dinastia Qin, la Cina ritrova
l’unità politica. L’imperatore Shi Huang, il fonda-
Ling Shu o Asse dello Spirito è denominato, prima tore della dinastia Qin, riesce infatti a riunificare
della dinastia Tang Zhen Jing o Classico degli il paese, precedentemente diviso a causa del suo
Aghi governo feudale, e lo tramuta in uno stato a
Questo testo è, relativamente al Su Wen, di conte- governo centralizzato.
nuto eminentemente pratico. Contiene una descri-
zione più dettagliata dei meridiani principali e dei
metodi e tecniche di manipolazione degli aghi. I fig. 14 l'imperatore Shen Nong
due testi si supportano a vicenda, il Su Wen
fornisce la teoria fondamentale, il Ling Shu appli-
ca questa teoria alla pratica clinica.

Il primo impero Qin si caratterizza per l’assunzio-

ne di norme estremamente rigorose di governo
che, da una parte non sono bene accette dalla
popolazione, dall’altra, però, permettono l’unifi-
cazione della scrittura, il proseguimento dei lavori
alla Grande Muraglia per proteggere il paese dagli
invasori del nord, la costruzione di importanti ed

50
imponenti opere relative alla viabilità stradale e
fluviale.
Come capitava nei tempi antichi, e come si è
ripetuto spesso anche in ere recenti, ogni nuova
dinastia tendeva a cancellare e distruggere le
vestigia delle precedenti, anche con la violenza e
la barbarie della distruzione delle opere letterarie
e dei documenti scritti. La dinastia Qin non si
sottrasse a questo meticoloso lavoro e promosse,
sfortunatamente per i posteri, l’incendio dei libri
correlati scritti nei periodi precedenti il suo av-
vento nel 213 a.C. A tale incendio sopravvissero
solo poche opere di medicina, di agricoltura e
divinazione.
Con l’avvento della dinastia Han, successiva di
poco alla Qin, inizia uno dei periodi più fertili
della politica, della civiltà, della cultura e della
medicina cinese.
La dinastia Han è paragonabile, per il mondo
cinese, al periodo imperiale del mondo romano:
un momento di espansione geografica dell’impe-
ro che si estese fino alla Corea, alla Manciuria, al
Sud-Est asiatico, all’oceano indiano ed all’Asia
centrale; un periodo di sviluppo delle comunica-
zioni, dell’economia e dei commerci che riuscì,
almeno parzialmente, a far comunicare la Cina
anche con il mondo occidentale attraverso la “via
della seta”.
i grandi progressi della medicina
dell’era Han attraverso l’analisi
delle opere maggiori
Quest’era assiste al progredire di tutte le attività
culturali attraverso il fiorire di scuole confuciane,
legiste, taoiste, attraverso i progressi nelle varie
scienze: astronomia, calendario, numerologia,
teoria yin-yang, tecniche di lunga-vita ecc. Anche
la medicina approfittò di questo risveglio cultura-
le e lo mise a frutto con la produzione di teorie
nuove e la compilazione di opere di capitale
importanza per la sintesi delle conoscenze prece-
denti e la spinta all’evoluzione verso quelle dei
secoli successivi.
Oltre al Nei Jing, già esaminato in precedenza, che
tuttavia alcuni autori fanno risalire al periodo
degli Han, altri tre trattati vanno ricordati per il
loro essenziale ruolo di fondamenti della medici-
na cinese:
- Nan Jing o Classico delle Difficoltà o
Classico dei Problemi Medici;
- Shen Nong Ben Cao Jing o Classico di
Materia Medica dell’Imperatore Shen Nong
o Classico delle Piante Medicinali dell’Im-
peratore Shen Nong;
- Shang Han Za Bing Lun o Trattato delle
Malattie Febbrili e Miste, letteralmente
Trattato delle Diverse Malattie dovute al
Freddo.
Il Nan Jing rappresenta il completamento e l’esito
dell’approfondimento della teoria medica presen-
tata dal Nei Jing.
Lo Shen Nong Ben Cao Jing è il primo trattato di
erboristeria e farmacologia che tenta una prima
classificazione dei farmaci allora conosciuti ed
un’analisi delle loro proprietà e svolge, nell’ambi-
to della farmacologia cinese, un ruolo analogo a
quello che il Nei Jing compie per i principi e per
l’agopuntura.
Lo Shang Han Za Bing Lun è il fondamento di un
serio approfondimento sulla eziopatogenesi delle
malattie, sulla semeiologia e diagnostica e sulla
terapia farmacologica. Rimarrà per millenni e
rimane tutt’ora una delle opere più preziose tra-
mandateci dall’antichità.
L’esame di queste tre opere ci permette di aprire
l’orizzonte dei nuovi confini della conoscenza
medica del periodo Han.
il Nan Jing o Classico delle Difficoltà
Il Nan Jing approfondisce, come si evince dal
titolo, le maggiori difficoltà del Nei Jing. Lo
possiamo, per certi versi considerare, il primo
commentario del Nei Jing. Semplifica alcuni prin-
cipi che alla lettura del Nei Jing possono apparire
esoterici, scende nella pratica suggerendo i meto-
di di manipolazione degli agopunti e spiega molte
difficoltà diagnostiche relative soprattutto alla
sfigmologia.
Originalmente il testo era denominato Huang Di
Bai Shi Yi Nan Jing o Classico delle Ottantuno
Difficoltà dell’Imperatore Giallo.
E’ molto controversa la data di compilazione di
questo testo: alcuni lo attribuiscono a Bian Que e
lo fanno risalire al periodo degli Stati Combatten-
ti, per altri fu scritto, invece, successivamente, nel
1°-2° secolo a.C., durante il regno della dinastia
Han. Questa seconda ipotesi ci sembra la più
verosimile soprattutto se si analizza il contenuto
dell’opera.
Il testo è diviso in cinque Juan ed è steso in forma
dialogica: contiene ottantuno domande ed
ottantuno risposte che chiariscono dei punti oscu-
ri del Nei Jing:
- difficoltà 1-22: riguardano i polsi;
- difficoltà 23-29: riguardano i meridiani;
51
- difficoltà 30-47: riguardano gli organi e visceri;
- difficoltà 48-61: riguardano varie patologie;
- difficoltà 62-68: riguardano i punti-maestri;
- difficoltà 69-81: riguardano le tecniche di pun-
tura e di manipolazione.
lo Shen Nong Ben Cao Jing
o Classico di Materia Medica
dell’Imperatore Shen Nong
Questo trattato è stato certamente scritto nell’era
precristiana, tuttavia alcuni lo attribuiscono al
periodo delle dinastie Qin ed Han, altri ritengono
che sia anteriore e, dunque, compilato durante il
regno degli Stati Combattenti.
fig. 16 antica riproduzione di un cormorano
Spesso è citato con delle abbreviazioni del suo
titolo completo: Ben Cao Jing o Ben Jing.
Il testo originale è andato perduto, tuttavia molti
52
Ben Cao successivi sono completamenti e revi-
sioni di questa prima materia medica; è stato in
parte ricostruito a partire dal Zheng Lei Ben Cao
del 1108.
Lo Shen Nong Ben Cao Jing introduce la teoria
della classificazione dei farmaci e funge da mo-
dello per tutti i Ben Cao che si susseguiranno nella
storia della medicina cinese.
La sua novità consiste nel fatto che propone la
prima classificazione dei farmaci della storia del-
la medicina cinese.
Anche in questo caso la cosmologia informa la
teoria medica ed i farmaci descritti sono 365,
come i giorni dell’anno, in armonia dunque con le
regole dell’evoluzione solare. Anche i punti prin-
cipali di agopuntura assommano a 365, in armo-
nia con queste concezioni di armonico rapporto
tra il microcosmo umano ed il macrocosmo del-
l’universo.
Nello Shen Nong Ben Cao Jing appare una prima
suddivisione dei farmaci in tre categorie che
successivamente sarà sostituita da classificazioni
più precise e più complesse. Questo primordiale
sistema di classificazione tiene conto del fatto che
la dietetica e la farmacoterapia si fondano sugli
stessi principi e distingue queste due scienze
assegnando agli alimenti un valore essenzialmen-
te nutritivo, cioè tonico, ed ai farmaci veri e propri
un valore terapeutico che aumenta con l’aumenta-
re della loro tossicità. In questa classificazione
semplificata e pratica si può immaginare il primo
abbozzo del concetto di indice terapeutico che
stabilisce che un farmaco è tanto più sicuro quanto
maggiormente la dose terapeutica si discosta da
quella tossica o letale.
Le 365 diverse piante medicinali vengono
suddividise in:
- i rimedi superiori;
- i rimedi medi;
- i rimedi inferiori.
1. I rimedi della categoria superiore sono
120, sono sovrani e servono principalmen-
te a nutrire l’essenza vitale dell’uomo. Cor-
rispondono al cielo e sono nutritivi e, pra-
ticamente, senza alcuna tossicità. Si tratta
di farmaci tonici che possono essere assunti
in discreta quantità senza danneggiare l’or-
ganismo, una via di mezzo tra il farmaco e
l’alimento o, detto in termini moderni, i
farmaci da banco della dinastia Han. Il loro
scopo è mantenere la leggerezza del corpo,
aumentare l’energia, ritardare l’invecchia-
mento e prolungare la durata teorica della
vita.
2. I rimedi della classe media sono 120,
sono i ministri che corrispondono all’uomo
e non più al cielo, tonificano soprattutto
 l’innato contenuto in noi e, pur possedendo diagnostico e terapeutico.
una notevole azione terapeutica, sono ca- La novità che Zhang Zhong Jing, autore dello
ratterizzati da una scarsa tossicità. Shang Han Lun, ci propone, consiste nell’associa-
3. I rimedi della classe inferiore sono 125, re con chiarezza ad ogni specifica sintomatologia,
sono gli assistenti che appartengono alla la rispettiva semeiotica medica e la diagnosi
terra, forniti di potente effetto farmacologico
e, purtroppo, di altrettanti effetti collaterali. fig. 17 un farmaco cinese, il glicine
Si tratta di farmaci a basso indice
terapeutico, che possono essere utilizzati
solo per patologie gravi e per brevi periodi
di tempo. Essi servono ad eliminare gli
eccessi di calore e di freddo, i fattori patogeni
e gli accumuli energetici.
E’ importante notare come questa classificazione
dei farmaci risenta del clima culturale del periodo
Han che, partendo da una sorta di identità tra lo
stato di salute e la speranza di longevità, favoriva
l’idea che occorresse nutrire la vita, la salute
piuttosto che curare la malattia. L’esercizio della
prevenzione farmacologica appare sottolineato
più dell’azione terapeutica vera e propria perchè
lo scopo della medicina è quello di mantenere
l’equilibrio dell’organismo prima ancora che quel-
lo di curarne le alterazioni patologiche.
Ogni medicamento è inoltre commentato ed ana-
lizzato in dettaglio nello Shen Nong Ben Cao Jing
analizzandone le proprietà secondo i seguenti
criteri:
- yin-yang: viene valutata la natura yin o
yang del rimedio;
- dei sette sentimenti: il farmaco agisce
armonizzando lo psichismo secondo la re-
gola delle sette passioni: gioa, collera, tri-
stezza, paura, ossessione, afflizione, terro-
re;
- cinque sapori: acido, amaro, dolce, pic-
cante e salato;
- quattro nature: fredda, fresca, tiepida e
calda.
Si analizza inoltre il luogo di crescita della pianta:
il Wu Wei Zi, “frutto dei cinque sapori” cresce sui
versanti delle montagne, il croton sull’argine dei
fiumi ecc.
Si descrivono le principali tecniche di prepara-
zione delle piante: essiccazione al sole o all’om-
bra, trattamento con il fuoco, con l’acqua, con
l’acqua ed il fuoco insieme ecc.

lo Shang Han Za Bing Lun

o Trattato delle Malattie
Febbrili e Miste
Con lo Shang Han Za Bing Lun la medicina cinese
fa un enorme passo in avanti a livello semeiologico,
glossocopica e sfigmologica.
Solo alla fine di questi accurati procedimenti
diagnostici si arriva alla formulazione della tera-
pia che è fondata su dettagliati principi e di cui

53
vengono, di volta in volta, chiariti gli scopi che
conducono alle scelta dei rimedi.
Il testo fu compilato da Zhang Zhong Jing nel 3°
secolo d.C.
L’originale non è giunto fino a noi, tuttavia questo
testo fu successivamente sottoposto a numerose
revisioni e commenti che, invece, fortunatamen-
te, abbiamo ereditato. Durante la dinastia Jin,
Wang Shu He ne fece una prima revisione, suc-
cessivamente, durante la dinastia Song, l’opera fu
definitivamente suddivisa dall’Ufficio per la Re-
visione dei Testi Medici in due volumi:
- Shan Han Lun o Trattato delle Malattie
Febbrili;
- Jin Kui Yao Lue Fang Lun o Sinossi delle
Prescrizioni della Camera d’Oro.
Dello Shang Han Za Bing Lun sono stati fatti, nel
corso della storia della medicina cinese, moltissi-
mi commentari: ne ricordiamo due molto impor-
tanti relativi alla Sinossi delle Prescrizioni della
Camera d’Oro:
- Jin Kui Yao Lue Xi Dian o Commentari alla
Sinossi delle Prescrizioni della Camera d’Oro. Il
testo fu compilato da You Yi e pubblicato nel
1732. Si tratta di una semplice revisione che offre
dei chiarimenti sulle parti più complesse e tenta di
correggere alcuni errori.
- Jin Kui Yi o Supplementi al Jin Kui, scritto da
You Yi e pubblicato nel 1768. Si tratta di un
completamento dell’opera precedente che tratta
di varie patologie suddivise in 48 gruppi differen-
ti.
Shang Han Lun o Trattato
delle Malattie Febbrili
Il testo si ispira al Wu Shi Er Bing Fang o Ricette
per 52 Malattie, compilato nel periodo degli Stati
Combattenti ed al Nei Jing.
Il 31° capitolo del Su Wen afferma, infatti, che le
malattie da causa cosmopatogena si approfondi-
scono all’interno dell’organismo seguendo la re-
gola dei sei livelli energetici: Tai Yang, Yang
Ming, Shao Yang, Tai Yin, Shao Yin e Jue Yin.
L’analisi del Nei Jing si fonda su un’osservazione
dei segni e sintomi di malattia che riguarda soprat-
tutto i meridiani che corrispondono ai livelli
energetici citati. Nello Shang Han Lun viene
ripresa ed approfondita la teoria dei sei livelli
dedicando una particolare attenzione alla diagno-
stica glossoscopica e sfigmologica ed alla terapia
farmacologica.
Le terapie suggerite per le patologie dei sei livelli
si fondano esclusivamente sulla farmacologia ci-
nese e non vengono citate prescrizioni di punti di
54
agopuntura. Lo Shang Han Lun contiene 113
prescrizioni, molte delle quali tutt’ora utilizzate in
terapia. I principi di terapia si fondano sull’utiliz-
zazione delle otto regole terapeutiche:
sudorificazione per il livello Shao Yang,
purgazione per il livello Yang Ming, e poi
vomificazione, armonizzazione, tonificazione,
dispersione, refrigerazione e calorificazione per
gli altri livelli energetici.
Quest’opera è uno dei 5 tesori della medicina
cinese la cui importanza è rimasta inalterata nel
corso dei secoli.
Le interpretazioni sulle aggressioni da energie
cosmopatogene fatte da Zhang Zhong Jing sono
state il fondamento di uno dei più grandi capitoli
della storia della medicina cinese.
Nelle sindromi di livello si analizza come il fattore
patogeno vento-freddo penetri all’interno dell’or-
ganismo attaccando i vari livelli energetici e de-
terminando la comparsa di patologie febbrili. In
realtà, oltre che la progressione del vento-freddo,
attraverso i 6 livelli si inquadrano dei modelli
generali di attacco cosmopatogeno e la relativa
risposta dell’organismo.
Il capitolo sulle malattie febbrili del Classico di
Medicina Interna dell’Imperatore Giallo divide
queste patologie secondo i tre livelli yang e yin
come segue:
“ Il primo giorno della malattia febbrile
provocata dal freddo è attaccato il Tai Yang
con segni di cefalea o dolore nucale e con
rigidità cervico-dorso-lombare.
Nel secondo giorno........ compaiono
iperpiressia, dolori oculari e sensazione di
bruciore nelle coane nasali. Questa
sintomatologia è dovuta al fatto che lo
Yang Ming domina i muscoli e si dirige in
alto passando ai lati del naso e raggiungen-
do gli occhi.
Al terzo giorno, quando la patologia rag-
giunge lo Shao Yang, compaiono dolori
toracici laterali costali e disturbi dell’udito
perchè lo Shao Yang passa per la regione
laterale e raggiunge l’orecchio.
Quando i fattori patogeni invadono tutti e
tre i livelli Yang essi non raggiungono
ancora l’interno e rimangono nella superfi-
cie.
Fino a questo stadio della malattia si può
utilizzare la sudorificazione per la sua tera-
pia.
Il quarto giorno i fattori patogeni raggiun-
gono il Tai Yin e compaiono segni di di-
stensione addominale e talora bruciore
faringeo perchè il Tai Yin passa per lo
stomaco e sale fino alla gola.
Il quinto giorno viene attaccato lo Shao Yin
 ed il paziente avverte faringodinia e brucio-
re faringeo, accompagnati da sensazione di
sete, perchè lo Shao Yin parte dal rene e
sale alla radice della lingua passando per il
polmone.
Al sesto giorno è colpito lo Jue Yin e ciò si
accompagna a sensazione di pienezza, irri-
tabilità e retrazione scrotale perchè lo Jue
Yin passa attorno ai genitali e si collega al
fegato.
Quando sono attaccati tutti e tre gli Yin e gli
Yang si manifesta un’alterazione della cir-
colazione dell’energia nutritiva, dell’ener-
gia difensiva, dell’energia vitale, del san-
gue. Ciò comporta un’ostruzione della cir-
colazione negli organi e nei visceri che può
essere fatale.”
Zhang Zhong Jing specificò ulteriormente nello
Shang Han Lun la patologia dei tre yang e dei tre
yin come segue:
“Il polso superficiale, la cefalea, la sensa-
zione di rigidità cervicale ed i brividi sono
i segni del Tai Yang.
La caratteristica dell’attacco dello Yang
Ming è l’eccesso.
I sintomi dello Shao Yang sono sempre la
sensazione di amaro in bocca, il bruciore
faringeo e le vertigini.
Il Tai Yin è caratterizzato da distensione
addominale con vomito, anoressia e diar-
rea che talora si acutizza provocando dolo-
re addominale. Se si somministra un pur-
gante esso determina pienezza ed oppres-
sione epigastrica.
I sintomi dello Shao Yin sono il polso
debole e fine con tendenza del paziente ad
assopirsi.
La sindrome Jue Yin si manifesta con gran-
de sete, poliuria e pollachiuria; c’è una
sensazione di salita energetica da sotto
l’epigastrio ed una sensazione di calore e
dolore toracico accompagnato da fame sen-
za essere capaci di ingerire del cibo. Se si
prende del cibo, si assiste al vomito di
ascaridi. Se si somministra un purgante,
compare una diarrea continua.”
Come appare da queste due brevi citazioni, la
teorizzazione di Zhang Zhong Jing approfondisce
e chiarisce l’esame fatto nel Classico di Medicina
Interna dell’Imperatore Giallo.
Nello Huang Di Nei Jing, l’approfondimento e
l’aggravamento della patologia vengono osserva-
ti con un taglio che parte da considerazioni ana-
tomo-fisiologiche sul ruolo dei vari meridiani. Lo
Shang Han Lun osserva gli stessi fenomeni pen-
sando di più alla fisiopatologia degli organi e
visceri che ai meridiani ad essi collegati.
Il ruolo dello studio delle sindromi di livello non
è soltanto quello di esaminare la penetrazione del
freddo nell’organismo, ma anche quello di fornire
un modello di interpretazione della modalità di
approfondimento di molte altre patologie. Nelle
sindromi di livello l’attenzione è particolarmente
rivolta alle modificazioni che l’aggressione del
vento-freddo provoca mano a mano che si appro-
fondisce e si concede minor importanza alla natu-
ra dell’agente patogeno.
Questo studio sulla causa patogena freddo fu
seguito dopo molti secoli da quello sulla penetra-
zione del calore, fatto attraverso le sindromi degli
strati, e da quello dell’attacco del calore-umidità,
con le sindromi dei tre riscaldatori.
Sembra strano che un’analisi così dettagliata sulla
penetrazione del vento-freddo, come quella dello
Shang Han Lun, abbia avuto bisogno di molti
secoli per essere completata con l’indagine sui
danni del calore e dell’umidità. La teorizzazione
sulle sindromi degli strati e su quelle dei riscalda-
tori risale infatti ai secoli 19° e 20°.
Esistono più spiegazioni per giustificare questo
ritardo.
Da una parte i modelli forniti dallo Shang Han
Lun, anche se nati per commentare le risposte
organiche all’attacco del vento-freddo, si adatta-
no parzialmente anche alla spiegazione delle
patologie da calore ed umidità. E’ pur vero che
durante il periodo delle dinastie Song, Jin e Yuan,
la letteratura medica cinese si arricchì di moltissi-
me opere di reinterpretazione, commento,
rivisitazione dello Shang Han Lun, proprio allo
scopo di spiegare le patologie da calore e quelle di
natura epidemica. Tuttavia, per arrivare alla for-
mulazione della teoria delle Wen Bing o malattie
tiepide, è necessario aspettare le teorie sviluppa-
tesi durante il regno delle dinastie Ming e Qing.
La teoria delle Liu Jing Bing, cioè delle malattie
dei sei livelli, è nata nel periodo di dominio delle
dinastie del Nord, che avevano la loro sede a
Beijing; il clima freddo, ventilato e secco di que-
ste regioni giustifica l’analisi sulle energie
cosmopatogene vento e freddo. In questo periodo
della storia cinese la popolazione viveva dispersa
in un immenso territorio. Sia i fattori climatici che
quelli demografici giustificavano una scarsa
diffusione delle patologie contagiose.
Con il trasferimento della capitale a Nanjing, in
una regione caldo-umida e riccamente popolata,
la teoria dello Shang Han Lun dimostrò i suoi
limiti. Non era infatti in grado di spiegare adeguata-
mente le patologie epidemiche correlate a sindro-
mi dominate da segni di penetrazione del calore e
dell’umidità. Solo a questo punto si rese necessa-
ria una revisione generale dell’inquadramento
eziopatogenetico secondo i sei livelli. Questi fu-
55
 fig. 18
antica riproduzione del meridiano principale dello stomaco

56
rono i motivi che portarono alla nascita delle
teorie degli strati e dei tre riscaldatori.
Jin Gui Yao Lue Fang Lun o Sinossi delle
prescrizioni della Camera d’Oro
Mentre lo Shang Han Lun si dedica alla diagnosi
e terapia delle patologie di origine esogena, il Jin
Kui Yao Lue Fang Lun è dedicato alle patologie
endogene.
Nei 25 capitoli di quest’opera vengono analizzate
svariate patologie, con la stessa precisione
glossoscopica e sfigmologica del Trattato delle
Malattie Febbrili e viene suggerita la loro terapia
farmacologica presentando e commentando 262
prescrizioni.
medici famosi della dinastia Han
Chun Yu Yi o Cang Gong
215-167 a.C. o 216-150 a.C.
Questo medico famoso, nato a Linzi, nella provin-
cia Shandong, fu soprannominato Cang Gong “il
maestro reverendo del granaio” perchè era re-
sponsabile del granaio pubblico del regno Qi.
E’ l’autore di 25 osservazioni cliniche raccolte in
25 cartelle in cui descrive dettagliatamente le
modalità di approccio al malato. In ogni cartella è
riportato il nome del paziente, la sua posizione
sociale, l’eziopatogenesi della patologia, le tecni-
che diagnostiche utilizzate e soprattutto la tecnica
di presa del polso ed i suoi risultati, il principio di
terapia ed i rimedi utilizzati.
Chun Yu Yi riporta inoltre la percentuale di suc-
cesso delle terapie che, generalmente, erano im-
postate sull’uso della farmacologia, mediante l’as-
sunzione di decotti e pillole.
Zhang Zhong Jing o Zhang Ji
150-219 d.C.
Nacque a Nanyang, nella provincia Henan.
Sembra che Zhang Zhong Jing abbia cominciato
ad interessarsi di medicina in seguito a dei lutti
familiari: un’epidemia colpì la sua città
falcidiandone gli abitanti e portò a morte più di un
terzo dei membri della sua famiglia.
Intraprese, dunque, gli studi medici ed ebbe come
primo maestro Zhang Bo Zu.
E’ una delle figure più eminenti della medicina
cinese, ricordato come autore dello Shang Han Za
Bing Lun o Trattato delle Malattie Febbrili e
Miste e del Jin Kui Yao Lue Fang Lun o Sinossi
delle Prescrizioni della Camera d’Oro.
Abbiamo già commentato queste due opere, ci
sembra comunque doveroso ricordare come, in
seguito alla loro compilazione Zhang sia stato
onorato del titolo di “saggio della medicina”.
Hua Tuo o Hua Fu
141-208 d.C.
Nacque a Bo, nella provincia Anhui.
E’ ricordato come il primo famoso chirurgo della
storia della medicina cinese; tuttavia fu molto
eclettico e si interessò a tutte le branche della
medicina. I punti paravertebrali Hua Tuo Jia Ji
prendono il loro nome da questo famoso medico.
Inventò il Ma Fei San, una polvere anestetica, che
gli permise l’esecuzione di molti interventi chi-
rurgici soprattutto addominali. A Hua Tuo è ascritta
la sistematizzazione di una ginnastica medica
definita “gioco dei cinque animali”: questa ginna-
stica terapeutica riprende infatti le movenze della
tigre, del cervo, dell’orso, della scimmia e dell’ai-
rone ed è l’antenata dell'attuale Qi Gong. Fu anche
esperto di idroterapia.
BIBLIOGRAFIA
- Needham J., Scienza e Civiltà in Cina, 1 Linea-
menti introduttivi, Einaudi, Torino, 1983.
- Chatley H., Scienze in Old China, JRAS/NCB,
1923.
- Granet M., Dances et Legendes de la China
Ancienne, 2 voll., Alcan, Paris, 1926.
- Granet M., La Civilization Chinoise, Renaissance
du Livre , Paris, 1929.
- Maspero H., La China Antique, Baccard, Paris,
1927.
- Read B., Chinese Materia Medica, 10 voll.,
Peiping, 1931.
- Sotte L., Le Sindromi dei Livelli, degli Strati e
dei Riscaldatori, Qiu Tian, San Marino, 1991.
57
 dalla Revue Française de Médicine
Traditionelle Chinoise
Origine e riunione*
Gen Jie, Can Ket, parte seconda **
Nguyen Van Nghi
SOMMARIO
Questo capitolo V del Ling Shu è consacrato agli
effetti terapeutici dei “punti-origine” e dei “punti-
riunione”.
I “punti-origine” sono le sedi di partenza del-
l’energia dei meridiani e i “punti-riunione” le sedi
di raggruppamento di questa energia.
I meridiani yin e yang sono dotati di una funzione
di apertura (Gai-Khai), di chiusura (Za-Hap) e di
cerniera (Shu-Khu), permettendo così di stabilire
un sistema di connessione tra l’interno e l’esterno.
I disturbi di queste funzioni sono all’origine delle
malattie.
La localizzazione e la definizione dei “punti-
origine” e dei “punti-riunione” sono ben definite
in questo capitolo.
I “punti-origine”, i “punti arrivo” e i “punti-
partenza” dei 3 meridiani yang del piede e della
mano sono ugualmente oggetto di uno studio
dettagliato.
Il numero, eccessivo o insufficiente, dei battiti del
polso, studiato secondo la circolazione ciclica dei
meridiani del corpo umano (50 volte nelle 24 ore),
è ugualmente presentato in modo da determinare
lo stato dell’energia, al fine di adottare delle
regole terapeutiche in base alla costituzione del
malato. La infissione è rapida o lenta, superficiale
o profonda e le sedute ripetute o distanziate.
In breve, questo capitolo riguarda lo studio del-
l’inizio e della fine dei Jing Mai dal punto di vista
terapeutico, da cui il titolo di “origine e riunione”
(Gen Jie).
Il capitolo è composto da 7 paragrafi.
* Revue Française de Médecine Traditionelle Chinoise
numero 140, maggio-giugno 1990
** continua dalla Rivista 3 '91
58
PARAGRAFO 4
Lo Zu Tai Yang (V) ha la sua origine al
punto Zhiyin 67 V, defluisce verso il
Jinggu 64 V, arriva al Kunlun 60 V e si
riunisce ai punti Tianzhu 10 V e Feiyang
58 V.
Lo Zu Shao Yang (VB) ha la sua origine al
Qiaoyin 44 VB, defluisce verso il Qiuxu
40 VB, arriva a Yangfu 38 VB e si riunisce
ai punti Tianrong 17 IG e Guanming 37
VB.
Lo Zu Yang Ming (E) ha la sua origine al
Lidui 45 E, defluisce verso Chongyang 42
E, arriva a Xialing (altro nome di Jiexi 41
E) e si riunisce ai punti Renying 9 E e
Fenglong 40 E.
Lo Shou Tai Yang (IG) ha la sua origine al
punto Shaoze 1 IG, si dirige verso Wangu
4 IG, arriva a Yanggu 5 IG e si riunisce ai
punti Tianchuang 16 IG e Zhizheng 7 IG.
Lo Shou Shao Yang (TR) ha la sua origine
al Guanchong 1 TR, si dirige verso Yangchi
4 TR, arriva a Zhigou 6 TR e si riunisce ai
punti Tianyou 4 TR e Waiguan 5 TR.
Lo Shou Yang Ming (GI) ha la sua origine
al punto Shangyang 1GI, si dirige verso
Hegu 4 GI, arriva ai punti Yangxi 5 GI e si
riunisce a punti Futu 18 GI e Pianli 6 GI.
Questi movimenti sono all’origine della
pienezza dei Luo dei 12 meridiani: bisogna
pungerli.
Spiegazioni e commenti
I - Zhang Shi spiega
1. Nei 2 paragrafi precedenti sono stati studiati
brevemente i 3 yin e i 3 yang associati ai 6
meridiani e ai “punti-origine” e “punti-riunione”.
Questo paragrafo 4 riguarda la penetrazione del-
l’energia dei 3 yang nei differenti meridiani del
piede e della mano, che si dirigono tutti verso la
regione cervico-nucale. Ecco perchè si dice: “Que-
sti movimenti provocano la pienezza dei Luo Mai,
bisogna pungerli”. In effetti, quando l’energia
arriva ai Luo (sistema dei Luo), questi si pungono
in pienezza: bisogna disperderli per aiutare la
circolazione dell’energia dei 3 yang e proseguire
lungo la via normale, verso l’alto e verso l’ester-
no.
Il Feiyang 58 V, il Guanming 37 VB, il Fenglong
40 E, lo Zhizheng 7 IG, il Waiguan 5 TR e il Pianli
6 GI sono i punti Luo dei 6 meridiani del piede e
della mano, tutti situati tra i punti Jing (King) e He
(Ho).
La riunione ai punti He (Ho) implica che il sangue
e l’energia dell’esterno (strato epidermo-dermico)
penetrino nei punti Jing (Ting) e raggiungano il
gomito ed il ginocchio per unirsi all’energia e al
sangue del meridiano. Così l’energia dei 3 yang si
riunisce nei meridiani ai punti Jing (Ting) per
dirigersi verso l’alto fino ai punti: Tianzhu 10 V,
Tianrong 17 IG, Renying 9 E, Tianchuang 16 IG,
Tianyou 16 TR e Futu 18 E, situati nella regione
cervico-nucale, poi, da questi punti, raggiunge la
faccia e il cranio.*
Questa circolazione del sangue e dell’energia
differisce da quella che si dirige verso il punto
Jing (Ting), arriva al punto Shu (Iu), passa al
punto Jing (King) e si riunisce al punto Luo. Ecco
perchè il testo cita i punti Feiyang 58 V, Guanming
37 VB, Fenglong 40 E ..... per differenziare la
circolazione dell’energia yang da quella di Rong-
Xue (energia nutritiva e sangue). La prima circola
dall’esterno (epidermide e derma) verso l’interno
(Jing Mai) e la seconda dall’interno (Jing Mai)
verso l’esterno (regione cefalica).
2. Questo paragrafo 4 descrive la circolazione
dell’energia dei 3 yang nei Jing Mai (meridiani) e
fuori dai meridiani (Luo Mai).
Il cap. LII fa una dissertazione sulla Rong Qi
(energia nutritiva), mentre il cap. LVii di questo
classico analizza la Sun Qi (energia innata o
ancestrale). L’energia dei 3 yang e dei 3 yin,
l’energia nutritiva (Rong Qi) e l’energia ancestrale
(Sun Qi) circolano congiuntamente nei meridiani
e nell’insieme del corpo, all’esterno come all’in-
terno, seguendo un circolo senza fine.
Si incontrano spesso spiegazioni simili, ma il
fondo è poi completamente differente.
Uno studio sintetico di questi capitoli si rende
necessario per meglio comprendere i fenomeni
reazionali dello yin e dello yang, dell’energia e del
sangue all’interno dell’essere umano, sia materia-
le che immateriale, e come essi rispondono ai “5
movimenti” e alle “6 energie” del cielo e della
terra, al freddo e al calore, come l’ombra ed il
corpo, l’eco ed il suono.
II - Ma Shi commenta
Questo paragrafo definisce la circolazione dei 6
meridiani del piede e della mano; essi iniziano ai
punti Jing (Ting) e si riuniscono ai punti Luo.
In effetti:
- lo Zu Tai Yang (V) inizia al punto Jing (Ting-
punto origine) che è lo Zhiyin 67 V, si dirige verso
il punto Yuan (Iunn) che è il Jinqqu 64 V, arriva
al punto Jing (King) che è il Kunlun 60 V e si
riunisce al Tianzhu 10 V situato nel collo e al
punto Luo che corrisponde al Feiyang 58 V
situato nella gamba;
- lo Zu Shao Yang (VB) inizia al punto Jing (Ting)
che è il Qiaoyin 44 VB, si dirige verso il punto
Yuan (Iunn) che è il Qiuxu 40 VB, giunge al punto
Jing (King) che è lo Yangfu 38 VB e si riunisce
nella regione nucale al punto Tianrong 17 IG e
nella gamba al punto Luo che è il Guangming 37
VB;
- lo Zu Yang Ming (E) inizia al punto Jing (Ting)
che è il Lidui 45 E, si dirige verso il punto Yuan
(Iunn) che è il Chongyang 42 E, arriva al punto
Jing (King) che è il Jiexi 41 E e si riunisce al
Renying 9 E situato al collo e al Fenglong 40 E
situato nella gamba;
- lo Shou Tai Yang (IG) inizia al “punto-origine”
chiamato Jing (Ting) che è lo Shaoze 1 IG, si
dirige al punto Yuan (Iunn) che è il Wangu 4 IG,
arriva al punto Jing (King) che è lo Yanggu 5 IG
e si riunisce al Tianchuang 16 IG, situato nel
collo, e al punto Luo che è Zhizheng 7 IG, situato
nell’avambraccio;
- lo Shou Shao Yang (TR) inizia al “punto-origi-
ne” chiamato Jing (Ting) che è il Guanchong 1
TR, si dirige al punto Yuan (Iunn) che è lo Yangchi
4 TR, arriva al punto Jing (King) che è lo Zhigou
6 TR e si riunisce al punto Tianyou 16 TR, situato
nel collo e, nell’avambraccio, al punto Luo che è
il Waiguan 5 TR;
- lo Shou Yang Ming (GI) inizia al “punto-origi-
ne”, chiamato Hegu 4 GI, arriva al punto Jing
(King) che è lo Yangxi 5 GI e penetra nel Futu 18
GI, situato nel collo, e nel punto Luo, che corri-
sponde a Pianli 6 GI, situato nell’avambraccio.
Questa circolazione provoca la pienezza dei Luo:
bisogna pungerli.
III - N.D.T.
La spiegazione e il commento di Zhan e Ma
chiariscono il processo di penetrazione dell’ener-
gia yang (qui yang = esterno), cioè dell’energia e
del sangue dello strato epidermo-dermico nel
sistema dei Jing Luo (meridiani principali e vasi
*N.D.T.: questa asserzione permette di comprendere perchè
questi punti hanno il nome di “Finestra del Cielo”
59
Luo) e la formazione dei punti chiamati “finestra
del cielo”.
In effetti, quest' energia yang penetra nel meridia-
no attraverso il punto Jing (Ting) situato all’estre-
mità delle dita, si dirige verso il punto Yuan (Iunn)
e giunge al punto Jing (King); in alto penetra nel
punto “finestra del cielo” situato nel collo e in
basso nel punto Luo della gamba e dell’avambrac-
cio.
PARAGRAFO 5
In un giorno e una notte (24h), l’energia dei
Jing Mai (vaso-meridiano) effettua 50 Ying
(cicli, Doanh) in tutto il corpo per attivare
la circolazione dell’energia Jing
(quintessenza) dei 5 organi.
Un numero di cicli inferiore a tale numero
prende il nome di “Kuang Sheng” (ciclo
agitato, sregolato, Chuong Sinh).
Così, parlare di “50 Ying” (cicli) vuol dire
valutare l’energia che attraversa i 5 organi.
Tale apprezzamento può essere verificato
al Mai Kou (polso radiale) e corrisponde
esattamente al numero delle pulsazioni.
Così:
- nella durata di 50 battiti, l’assenza di “Da”
(polso mutevole, polso che si ferma ad
intervalli regolari) è l’indice dello stato
perfetto dei 5 organi;
- nella durata di 40 battiti, la presenza del
“Da” annuncia l’insufficienza dell’energia
in uno dei 5 organi;
- nella durata di 30 battiti, la presenza del
“Da” segnala l’insufficienza dell’energia
in 2 dei 5 organi;
- nella durata di 20 battiti, la presenza del
“Da” segnala l’insufficienza in 3 dei 5
organi;
- in 10 battiti, la presenza del “Da” annun-
cia l’insufficienza dell’energia dei 5 orga-
ni.
Basandosi sul momento di arresto del pol-
so, si può definire il “ciclo corto” dell’ener-
gia, il nodo ed il tassello sono spiegati nel
capitolo “dell’inizio e della fine” (cap. IX).
In conclusione, constatare l’assenza di un
arresto del polso nell’arco di 50 battiti, vuol
dire definire il polso del soggetto sano e
quindi i periodi ciclici dei 5 organi.
Spiegazioni e commenti
I - Zhang Shi spiega
Questo paragrafo descrive l’energia dei 3 yin e dei
3 yang: all’esterno essa circola seguendo il siste-
60
ma dei Jing Mai e all’interno conserva i 5 organi.
Gli organi hanno una duplice funzione: ricevere e
distribuire il Jing (quintessenza); i 5 organi produ-
cono i 5 movimenti, l’energia si decompone in 10
tronchi celesti che possiedono la proprietà di
unirli e di trasformarli.
Nel soggetto sano, la trasformazione energetica è
caratterizzata da un ritmo regolare di 50 battiti.
Il termine “un Da” significa un arresto nei 50
battiti. Il polso “Da” è un polso mutevole con
arresto, non designa un polso grande.
Un polso ora distanziato, ora rapido è un polso
fatale.
Il “nodo” ed il “tassello” del cap. IX, di questo
classico, si riassumono in questa frase: “Vivere
attraverso le 6 energie e morire per i 5 meridiani”.
II - Ma Shi commenta
1. Questo paragrafo riguarda i 50 battiti del polso
radiale (Mai Kou); nel soggetto sano la diminu-
zione dei battiti del polso è sinonimo di malattia.
Il cap. XV (I 50 cicli o Wu Shi Ying) di questo
classico ne parla.
La lunghezza totale dei Jing Mai del corpo è di 12
Sheng e 2 metri (cinesi), cioè 12x4 = 48+2 = 50
metri (cinesi) (50x0.04 = 20 metri europei).
La Sun Qi (energia innata) è situata nel torace,
controlla la respirazione e la circolazione dei
meridiani.
Ad ogni espirazione, l’energia avanza di 3 cun e,
a ciascuna inspirazione, essa avanza ugualmente
di 3 cun, cioè 6 cun ad ogni respirazione.
In un giorno e in una notte, l’energia compie 50
cicli in tutto il corpo e 13.500 respirazioni, percor-
re dunque 810 Sheng o 180x4 = 3.240 metri cinesi
(o 3.240x0.40 = 1.296 metri europei) per condurre
il Jing (quintessenza) dei 5 organi.
2. Se la cifra raggiunta è inferiore alla cifra data,
il fenomeno ha il nome di “ciclo degradato”
(Kuang Sheng); questo sottintende che con una
cifra inferiore la sopravvivenza sia rara.
3. I “50 cicli” sono i movimenti di attrattiva del
Jing (quintessenza) dei 5 organi che possono
essere osservati al “Mai Kou” (bocca dei vasi =
polso radiale), poichè quest’ultimo è la sede della
riunione dell’energia ha anche il nome di “Qi
Kou” (bocca dell’energia).
Per lo stesso motivo, poichè il Taiyuan 9 P è
situato a 1 cun da Yuji 8 P, il Mai Kou ha anche
il nome di “Cun Kou” (bocca del “pollice”).
4. Per quanto riguarda le pulsazioni, se in 50 battiti
c’è assenza di arresti (Da), vuol dire che l’energia
è sufficiente e che il soggetto è in buona salute.
Il cap. XVII del Su Wen (studio delle sottigliezze
dei polsi: Mai Yao Jing Wei Lun) specifica: “Il
polso mutevole (Da) è indicativo di un insuffi-
cienza di energia perchè esiste un arresto dopo
alcuni battiti, come se il cuore avesse bisogno di
riprendersi......”
Infatti, l’arresto di battiti nell’ambito di 50 pulsa-
zioni, permette di certificare che i 5 organi sono
sufficientemente provvisti di energia.
Per contro:
- in meno di 50 battiti, la presenza di un arresto
segnala l’assenza di energia in uno dei 5 organi;
- in meno di 40 battiti, la presenza di un arresto
segnala l’assenza di energia in 2 dei 5 organi;
- in meno di 30 battiti, la presenza di un arresto
segnala l’assenza di energia in 3 dei 5 organi;
- in meno di 20 battiti, la presenza di un arresto
segnala l’assenza di energia in 4 dei 5 organi;
- in meno di 10 battiti, la presenza di un arresto
segnala l’assenza dell’energia dei 5 organi.
In tal modo si può definire il “ciclo corto” del-
l’energia, la cui spiegazione si trova nel cap. IX di
questo classico (dell’inizio e della fine: Zhong
Shui). Nello stesso capitolo, notiamo:
- Lo studio dell’inizio e della fine è basato sull’ini-
zio e la terminazione dei Jing Mai;
- la palpazione del Mai Kou (polso radiale) e
quella del Renying (polso carotideo) permettono
di esaminare lo stato discordante dello yin e dello
yang;
- nel soggetto sano, il Mai Kou e il Renying sono
concordanti, l’alto e il basso si rispondono e si
inseguono.......
- i polsi dei 6 meridiani non sono immobili.....”.
Tutto questo è perfettamente spiegato.
In conclusione, la mancanza di un arresto nel-
l’ambito di 50 pulsazioni denota la buona salute
ed il polso dove i battiti siano troppo distanziati o
troppo rapidi è un polso “mutevole” (Da).
III - N.D.T.
1. Il polso “Da” tradotto come polso “grande”,
non è conforme allo spirito del testo.
Qui, “Da” significa movimento di arresto del
polso conseguente ad una perturbazione. Il polso
“Da” è dunque un polso mutevole con arresto.
2. “Ciclo corto” dell’energia implica: arrivo del
ciclo mortale.
PARAGRAFO 6
Huang Di
“Analizzare vuol dire parlare dei “5 tipi
morfologici”:
- la dimensione delle ossa e delle
articolazioni;
- la solidità o la flaccidità dei muscoli;
- lo spessore o la sottigliezza della pelle e
del sottocutaneo;
- la purezza o l’impurità del sangue;
- lo stato rugoso o scivoloso dell’energia;
- il polso lungo o corto;
- l’abbondanza o la penuria di sangue;
- ed infine, il numero dei Jing (meridiani
principali) e dei Luo (meridiani secondari).
Bisogna conoscerli: essi riguardano la gen-
te del popolo e non i principi e i duchi, i
favoriti o i ricchi dove la pelle è sottile, il
sangue e l’energia sono abbondanti.....
In queste due categorie di uomini, la meto-
dica di infissione (lenta o rapida, profonda
o superficiale, frequente o distanziata) è
identica?”
Khi Pa:
“Gli uni si nutrono di alimenti ricercati,
mentre gli altri di prodotti leguminosi, ne
consegue un trattamento differente.
In effetti:
- quando l’energia è “scivolosa”, l’ablazione
dell’ago dovrà essere rapida;
- quando l’energia è “rugosa”, l’ablazione
dell’ago dovrà essere lenta;
- quando l’energia è “scivolosa”, bisogna
usare piccoli aghi e pungere in superficia-
lità;
- quando l’energia è “rugosa”, bisogna usa-
re grandi aghi e pungere in profondità;
- quando l’infissione è profonda, l’ago do-
vrà essere posto a dimora;
- quando l’infissione è superficiale, l’im-
pianto dell’ago è rapido.
Dopo queste raccomandazioni, l’infissione
della gente del popolo è obbligatoriamente
profonda e l’ago dovrà restare a dimora,
mentre l’infissione dei nobili e dei favoriti
è eseguita con piccoli aghi, è superficiale e
lenta.
Queste sono le differenti tecniche
dell’infissione secondo lo stato “debole,
scivoloso, rugoso ....” dell’energia”.
Spiegazioni e commenti
I - Zhang Shi spiega
Questo paragrafo definisce i 3 yin e i 3 yang
provenienti dai 5 organi, dai 5 regni animali, dai 5
regni vegetali e dalle 5 gamme di sapori come
agenti-produttori dei “movimenti contrari e favo-
revoli” e dei “5 tipi morfologici”.
L’energia dei 3 yin e dei 3 yang effettua dei
movimenti di entrata e di uscita in rapporto alla
superficie e alla profondità della pelle e in rappor-
to all’interno e all’esterno dei Jing Mai.
Questi movimenti sono animati da impulsi diretti
o contrari.
All’esterno dei vasi, se la pelle è sottile e duttile,
61
questi movimenti sono rapidi; per contro, se la
pelle è ispessita e rugosa, i movimenti sono lenti.
All’interno dei vasi, se il sangue è limpido e i vasi
sono corti, questi movimenti sono accelerati; per
contro, in presenza di sangue disturbato e vasi
lunghi, sono rallentati.
Così, i movimenti rapidi e lenti sono studiati
secondo la morfologia della pelle e dei vasi san-
guigni, questo spiega il carattere “scivoloso” e
“rugoso” dell’energia.
1. I principi e i ricchi consumano troppi alimenti
ricercati, le loro ossa e i muscoli sono molli e
deboli, l’energia ed il loro sangue sono fluidi e
scorrono rapidamente.
Per contro, i contadini e i proletari che dispongono
solo di alimenti grossolani e solidi, posseggono
energia e sangue compatti e con scorrimento
lento.
Così, poichè i ricchi e i poveri non si nutrono allo
stesso modo, posseggono energie differenti. In
agopuntura bisogna tenere conto.
Huang Di conclude: “I soggetti provvisti di una
pelle fine, di una muscolatura duttile e di una
energia ben equilibrata, hanno una longevità ap-
prezzabile”.
II - Ma Shi commenta
“Dal momento che esistono ricchi e poveri,
l'infissione dovrà essere differente”.
I “5 tipi morfologici” citati nel capitolo LXIV di
questo classico (lo yin e lo yang e i 25 tipi umani;
Yin Yang Er Shi Wu Ren) sono definiti dalla
fisionomia e dall’apparenza degli uomini classifi-
cati in 5 biotipi.
Nella gente ordinaria e semplice, le ossa e le
articolazioni sono grandi e piccole, i muscoli duri
o soffici, la pelle è spessa o sottile, il sangue è
limpido o disturbato, l’energia è scivolosa o rugo-
sa, i vasi sono lunghi o corti, il sangue è in
abbondanza o in difetto.....
Essi posseggono la configurazione-tipo dei Jing
Luo che sono ripartiti allo stesso modo.
Nei principi e nobili, la costituzione corporea e la
muscolatura sono deboli, il sangue e l’energia
sono “debordanti, esalati, confusi....”
Il confronto di queste due categorie di uomini
permette di dedurre le regole dell’infissione per
quanto riguarda la lentezza e la rapidità, la super-
ficialità o la profondità dell’impianto..... Questo è
l’obiettivo della domanda posta da Huang Di.
Ecco la risposta di Khi Pa:
“L'infissione è differente per chi si nutre di piatti
raffinati e per chi si alimenta di prodotti vegetali.
In effetti:
- nel soggetto con energia “scivolosa”, l’ablazione
dell’ago è rapida;
- nel soggetto con energia “rugosa”, l’ablazione
62
dell’ago è lenta;
- il piccolo ago è usato nel soggetto con energia
“scivolosa” e l' infissione dovrà essere superficia-
le;
- il grande ago è usato nei soggetti con energia
“rugosa” e l'infissione dovrà essere profonda;
- l’ago è a dimora quando l’infissione è profonda;
- l’ablazione dell’ago è rapida, quando l’ago è
stato posto con infissione superficiale.
Concludendo, nei soggetti ordinari e semplici,
dove l’energia è rugosa, l’infissione dovrà essere
profonda e la durata dell’impianto dell’ago lunga.
Nei nobili e nei ricchi, l’energia è scivolosa,
bisogna usare piccoli aghi, l’infissione dovrà es-
sere superficiale e lenta.
Queste sono le regole dell’infissione nei soggetti
a differente energia.
PARAGRAFO 7
Huang Di:
“Come sono lo Xing (forma) e il Qi (ener-
gia) quando appartengono a fenomeni “con-
trari” (Ni)”
Khi Pa:
“Nell’insufficienza di Xing e di Qi, se la
malattia è da Qi in eccesso, cioè se l’energia
perversa è “vittoriosa”, bisogna disperder-
la d’urgenza. Per contro, nell’insufficienza
dello Xing e del Qi, se la malattia è da Qi
insufficiente, bisogna tonificare d’urgen-
za.
Nell’insufficienza dello Xing e del Qi, lo
yin e lo yang sono ugualmente insufficien-
ti.
L'infissione è allora sconsigliata per il ri-
schio di aggravare l’insufficienza.
L’accentuazione dell’insufficienza è all’ori-
gine del prosciugamento dello yin e dello
yang e dell’impoverimento del sangue e
dell’energia, responsabili del vuoto dei 5
organi caratterizzato da un inaridimento
dei muscoli ed impoverimento del midollo:
in questo caso i vecchi si avvicinano alla
morte e i giovani si ristabiliscono difficil-
mente.
Nell’eccesso di Xing e di Qi si verifica la
malattia da eccesso, bisogna disperdere
l’energia perversa per equilibrare il vuoto e
la pienezza.
Ecco perchè si dice: “disperdere l’eccesso
e tonificare l’insufficienza”.
Pungere senza pensare a ciò che è “contra-
rio” e a ciò che è “favorevole” vuol dire
provocare il confronto dell’energia essen-
ziale con l’energia perversa.
 Tonificare il troppo pieno vuol dire provo-
care lo straripamento dello yin e dello yang
ai quattro lati con rigonfiamento gastro-
intestinale, ipertrofia epato-polmonare e
fusione dello yin e dello yang.
Disperdere il vuoto vuol dire aggravare
l’insufficienza dei Jing Mai con
rientramento gastro-intestinale,
assottigliamento della pelle e indebolimen-
to dei polsi, annunciatori del periodo fatale.
Ecco perchè si dice: “Il nodo e il tassello
della puntura consistono nell’equilibrare lo
yin e lo yang. Dopo la regolarizzazione,
l’energia Jing (quintessenza) diviene lumi-
nosa, lo Shen (mentale) si unisce al Qi
(energia) e si riunisce all’interno.”
Si dice ancora: “il grande operaio
regolarizza l’energia; l’operaio medio dan-
neggia i polsi e il piccolo operaio secca
l’energia e mette la vita in pericolo”.
Ne consegue che il medico mediocre dovrà
stare molto attento nell’osservare le
modificazioni di energia nei 5 organi.
Si dovranno esaminare bene le risposte dei
5 polsi, il vuoto o la pienezza dei Jing e dei
Luo.... prima di determinare i punti da
infiggere.”
Spiegazioni e commenti
I - Ma Shi commenta:
1. Lo Xing (forma) e il Qi (energia) designano la
configurazione dell’energia della pelle, dei mu-
scoli e delle ossa.
“La malattia del Qi” significa che l’affezione dei
tre yin e dei tre yang è causata dall’aggressione
dell’energia perversa.
“La malattia dell’eccesso e dell’insufficienza del
Qi” implica un'affezione causata dal vuoto e dalla
pienezza dello yin e dello yang, del sangue e
dell’energia.
“Se l’energia perversa è vittoriosa, bisogna di-
sperdere d’urgenza; se il sangue e l’energia sono
insufficienti, bisogna tonificarli d’urgenza”. Que-
ste sono le tecniche di agopuntura che consistono
nel regolarizzare lo yin e lo yang (energia). Nel
caso di esaurimento dell’energia, la puntura è
formalmente vietata.
Se il sangue e l’energia sono esauriti all’esterno,
all’interno i 5 organi non sono obbligatoriamente
in stato di vuoto. Quest’asserzione sottolinea l’im-
portanza della nozione “interno-esterno”; in clini-
ca bisogna saperli ben determinare con un esame
preciso dei polsi.
“Inaridimento dei muscoli e impoverimento del
midollo” implica che la presenza dell’energia
perversa provoca necessariamente sintomi di pie-
nezza. Bisogna disperdere l’energia perversa per
compensare il vuoto dell’energia essenziale e la
pienezza data dall’energia anomala, perchè l’ener-
gia perversa può infiltrarsi nell’organismo (sem-
pre a causa del vuoto dell’energia essenziale). E’
dunque imperativo eliminare l’energia perversa
ed armonizzare l’energia essenziale.
“Tonificare il troppo pieno, vuol dire provocare lo
straripamento dello yin e dello yang con gonfiore
gastro-intestinale ed ipertrofia epato-
polmonare.....” Questa frase sta ad indicare che lo
straripamento avviene inizialmente all’interno;
per contro, quando lo straripamento si realizza, sia
all’interno che all’esterno, lo yin e lo yang si
frammischiano.
2. Quando il sangue e l’energia sono abbondanti,
la pelle è liscia, il sottocutaneo è consistente e
caldo.
Quando il sangue è in abbondanza, impregna la
pelle.
Quando i Jing Mai sono in vuoto in seguito ad un
impoverimento di sangue e di energia, lo stomaco
e gli intestini si retraggono, la pelle è flaccida......
La prognosi è oscura.
3. La regolarizzazione dello yin e dello yang
ridona la vitalità al Jing Qi (energia pura,
quintessenza energetica) e ristabilisce la concor-
danza dello yin e dello yang con l’energia circo-
lante nei meridiani.
Al momento della separazione dello Xing (forma)
e del Qi (energia), lo Shen (mentale) si allontana
all’esterno, ecco perchè la regolarizzazione dello
yin e dello yang è una eccellente tecnica di conso-
lidamento del Jing-Shen (quintessenza-mentale)
dell’interno e di abbellimento dello Xing (forma)
all’esterno.
4. In conclusione, l’apparizione del Po (Pro: ani-
ma sensitiva) al polso è la conseguenza dei distur-
bi del Jing Qi causati sia dall’energia cosmica
esterna, sia da affezioni di organi.
Per trattenerlo, il grande maestro osserva
minuziosamente l’interno e l’esterno, il vuoto e la
pienezza, per poi applicare il trattamento adegua-
to.
II - Ma Shi spiega
1. Questo paragrafo definisce la tonificazione e la
dispersione e la necessità di riconoscere ciò che è
“contrario” e ciò che è “favorevole”, per questo
bisogna comprendere il “nodo” e il “tassello”
nell’uso degli aghi.
2. Nel soggetto dove Xing e Qi sono congiunta-
mente in eccesso, le manifestazioni cliniche sono
quelle da insufficienza perchè l’energia essenzia-
le è in difetto: bisogna tonificare d’urgenza.
3. Se la malattia del Qi e dello Xing-Qi (forma e
63
energia) appartengono all’insufficienza, è perchè
l’energia dei meridiani yin e yang sono simultane-
amente in difetto; in questo caso l’infissione è
sconsigliata per il rischio di accentuare l’insuffi-
cienza con ulteriore impoverimento dell’energia
yin e yang, prosciugamento del sangue e del-
l’energia, vuoto dei 5 organi, inaridimento delle
ossa e del midollo. Le persone anziane muoiono e
i giovani si ristabiliscono difficilmente.
4. Se lo Xing-Qi e la malattia del Qi appartengono
all’eccesso, vuol dire che l’energia dei meridiani
è in eccesso; in questo caso bisogna, in primo
luogo, disperdere d’urgenza per allontanare l’ener-
gia perversa; in seguito, bisogna regolarizzare il
vuoto o la pienezza dell’energia essenziale. Que-
ste sono le tecniche “favorevoli” della dispersione
in caso di eccesso e della tonificazione in caso di
insufficienza.
Per contro, la tonificazione applicata all’eccesso e
la dispersione allo stato di insufficienza sono
tecniche “sfavorevoli” o “contrarie”.
Ne consegue che ignorare il “contrario” e il “favo-
revole” vuol dire esporre allo scontro l’energia del
corpo e l’energia perversa.
5. Nel caso di pienezza, la tonificazione usata al
64
posto della dispersione causa un’accentuazione
dell’eccesso dell’energia perversa ed uno strari-
pamento dell’energia yin e dell’energia yang con
dilatazione dello stomaco e degli intestini ed
ipertrofia del fegato e del polmone.
6. Nel caso di vuoto, la dispersione usata al posto
della tonificazione è causa di un'accentuazione
dell’insufficienza dell’energia essenziale e del
vuoto dei Jing Mai, con impoverimento del san-
gue e dell’energia, con restringimento dello sto-
maco e dell’intestino, caduta dei capelli, rughe
ecc. La prognosi è fatale.
7. Il “nodo” e il “tassello” dell’infissione risiedo-
no nella regolarizzazione dello yin e dello yang,
nel modo di “lustrare” l’energia, di unire Xing e
Qi e di mantenere lo Jing-Shen all’interno.
Questo è il metodo di regolarizzazione usato dal
buon operaio, perchè il mediocre o cattivo operaio
non può che complicare i polsi e prosciugare
l’energia.
In breve, il mediocre dovrà perfettamente apprez-
zare lo stato evolutivo della malattia dei 5 organi,
la differenziazione dei 5 tipi di polsi, il vuoto o la
pienezza dei Jing Mai, la delicatezza o la compat-
tezza della pelle.... al fine di determinare i punti da
infiggere.
65
 Pulsologia e nosologia nelle indicazioni e
controindicazioni delle terapie fondamentali
Nguyen Van Nghi*
parte prima
SOMMARIO
Il Mai Jing o Classico dei Polsi di Wang Shu He,
del III secolo d.C., è uno dei cinque tesori della
medicina cinese.
Abbiamo iniziato la sua pubblicazione nel 1974 in
questa stessa rivista, ma abbiamo costatato che
quel lavoro conteneva nozioni troppo ardite per
quel momento, troppo complesse da comprendere
e che era cosa migliore approfondire ed assimilare
le basi elementari della medicina orientale prima
di lanciarci nello studio specialistico dei polsi.
Sono trascorsi 15 anni ... sicuramente molti
agopuntori, perfettamente informati nel mondo,
aspirano ad una conoscenza più approfondita di
questo studio.
Ecco dunque il momento di proseguire il nostro
lavoro interrotto.
Il libro 7 del Mai Jing è composto da 22 capitoli:
1. Controindicazioni della sudorificazione.
2. Indicazioni della sudorificazione.
3. Malattie “post-sudorificative”.
4. Controindicazioni della vomificazione.
5. Indicazioni della vomificazione.
6. Controindicazioni della purgazione.
7. Indicazioni della purgazione.
8. Sindromi “post-sudorificazione, post-
vomificazione e post-purgazione”.
9. Indicazioni della calorificazione.**
10. Controindicazioni della moxibustione.
11. Indicazioni della moxibustione.
12. Controindicazioni dell’agopuntura.
13. Indicazioni dell’agopuntura.
14. Controindicazioni all’uso dell’acqua.
15. Indicazioni all'uso dell'acqua.
16. Controindicazioni all’uso del fuoco.
17. Indicazioni all’uso del fuoco.
18. Elementi prognostici nel conflitto dello
Revue Françoise de Médecine Traditionelle Chinoise
n° 142 settembbre-ottobre 1990
66
yin e dello yang (Yin Yang Jiao) della
malattia da calore, nell’afflusso da freddo
(Han Jue) e nell’Impoverimento dello yin e
dello yang della malattia dello Shao Yin.
19. Elementi prognostici nella
contrapposizione del vuoto e del pieno e
nell’intervento reciproco dello yin e dello
yang.
20. Periodi favorevoli e mortali della ma-
lattia da calore.
21. Le 10 sintomatologie letali della malat-
tia da calore.
22. I “giorni fatali” della malattia da calore
nell’impoverimento del sangue e dell’ener-
gia dei 5 organi.
Questo studio completa le nostre cono-
scenze e costituisce, in conclusione, un
documento importante per l’insegnamento
dell’agopuntura.
I. CONTROINDICAZIONI DELLA
SUDORIFICAZIONE
1. Nelle malattie dello Shao Yin con polso galop-
pante, profondo e rapido, la sudorificazione è
vietata perchè l’affezione è interna.
2. Nelle sindromi dolorose con polso superficiale
ed affrettato, la sudorificazione è indicata per
espellere l’energia perversa tramite la via del
sudore.
Per contro, se il polso del piede è lento, la
sudorificazione è vietata; perchè? Perchè questo
polso segnala un' insufficienza dell’energia Rong
e un indebolimento del sangue.
3. Nelle malattie Shao Yin con polso piccolo e
debole, la sudorificazione è vietata per il rischio di
**Nel 1969, Chamfrault ed io, lo traducemmo come
“calorificazione”, questo termine non è esatto, bisogna dire
“tiedificazione” perchè il vocabolo “Wen” indica: tepore,
calore moderato.
provocare una penuria di sangue.
4. Nel caso di polso molle e debole alla “barriera”
(Guan), polso piccolo al “pollice” (Cun) e polso
rugoso al “piede” (Chi):
- il polso piccolo è indice dell’insufficienza del-
l’energia yang;
- il polso rugoso segnala una penuria di sangue.
Nell’insufficienza dell’energia yang, lo Zhong
Feng (attacco diretto del vento) è caratterizzato da
una sudorazione e una costipazione ostinata.
In presenza di polso rugoso, la penuria di sangue
è caratterizzata da una sensazione di freddo.
Nell’affaticamento dell’energia yang, la
sudorificazione è causa di uno stato di disagio che
impedisce il sonno.
5. Nella perturbazione dell’energia del lato destro
del corpo, la sudorazione è vietata per il rischio di
provocare una cefalea con annebbiamento visivo,
una sudorazione incessante e spasmi muscolari.
6. Nella perturbazione dell'energia del lato sini-
stro del corpo, la sudorificazione è parimenti
controindicata per il rischio di provocare cefalea,
disturbi oculari, sudorazione incessante e spasmi
muscolari.
7. Nella perturbazione dell’energia dalla parte
superiore del corpo, la sudorazione è vietata per il
rischio di provocare una risalita dell’energia ver-
so il centro del cranio.
8. Nella perturbazione dell’energia nella regione
inferiore del corpo, la sudorazione è ugualmente
vietata per il rischio di provocare anidrosi con
imbarazzo gastrico, artralgia, spasmi oculari, pa-
ura del freddo e vomito post-prandiale.
9. Nell’ostruzione dell’apparato laringo-faringeo,
la sudorazione è vietata per il rischio di provocare
ematemesi, esaurimento dell’energia, arti ghiac-
ciati, necessità di rannicchiarsi su se stessi nel
letto e impressione di avere sempre freddo mal-
grado l'apporto di calore.
10. Nel caso di polso rugoso che, alla pressione
delle dita, diviene piccolo e debole, la sudorazione
è controindicata per il rischio di provocare una
defecazione difficile con sensazione di secchezza
nell’addome e imbarazzo gastrico.
Questa sindrome rassomiglia a quella da pienezza
dello Yang Ming, ma non ha la stessa etiologia.
11. Nel caso di polso molle e debole, in particolare
alla “barriera” che, alla pressione leggera resta
molle, il polso “pollice” è teso e il polso “piede”
è piccolo.
Il polso teso segnala l’imbarazzo del fegato yang
verso l’alto, il polso piccolo, la pienezza dello yin
perverso*: essi sono indicativi di una dispepsia
con vuoto in basso, in questo caso il paziente ha
*yin perverso: l’energia perversa si trova nella componente
Rong (yin)
freddo e cerca di riscaldarsi.
12. Tosse ribelle, vomit o di saliva, sensazione di
secchezza nell’addome, disuria, sensazione di
fame, crisi unicamente notturne o diurne sono
segni simili a quelli della malattia “febbre-
freddolosità” a predominanza freddo. Questo è il
vuoto che è all’origine della tosse con sudorazione,
dell’affaticamento e dell’oppressione toraco-
addominale con ventre duro e teso.
13. Nel caso di arti freddi, la sudorazione è vietata
per il rischio di provocare delirio con emissione di
suoni laringei, ma con la lingua e voce normali.
14. Nel caso della comparsa di freddo agli arti
provocata dalla sudorazione, la stessa malattia
benigna è difficile da trattare, mentre la malattia
grave, con delirio e annebbiamenti, è fatale.
15. Nella malattia del Tai Yang che evolve dopo
più di 8-9 giorni, come quella da “freddo-
freddolosità” e che si manifesta con i seguenti
sintomi: febbre con paura del freddo, ipertermia e
scarsa freddolosità, assenza di vomito, urine chia-
re, 3 accessi per giorno; il polso piccolo con paura
del freddo segnala il vuoto concomitante dello yin
e dello yang, la sudorazione è assolutamente vie-
tata.
16. Nella malattia del Tai Yang con febbre e paura
del freddo, forte febbre e debole freddolosità, il
polso piccolo e debole segnala l’assenza del-
l’energia yang, infatti la sudorazione è espressa-
mente vietata.
17. Nel caso di secchezza della gola, la sudorazione
è sconsigliata.
18. Nel caso di emorragia, la sudorazione è vietata
per il rischio di provocare crisi di brividi e tremori.
19. Nel soggetto colpito da epistassi, la sudorazione
è proscritta per il rischio di provocare una tensione
dell’arteria temporale che determina fissità delo
sguardo ed insonnia.
20. Nel soggetto colpito da sudorazione perma-
nente, la sudorificazione è all’origine dello stato
confusionale e delle palpitazioni.
21. Il soggetto colpito da cistite non deve essere
trattato con la sudorificazione per il rischio di
provocare una melena.
22. Nel soggetto colpito da foruncolosi e da
un'atralgia generalizzata la sudorificazione è vie-
tata per il rischio di provocare irrigidimento e
contrattura agli arti.
23. In inverno, la sudorificazione provoca
ineluttabilmente vomito e diarrea con ulcerazione
buccale.
24. In caso di feci contenenti alimenti non digeriti,
la sudorazione è controindicata per il rischio di
provocare gonfiore e pienezza addominali.
25. In caso di tosse con disuria, la sudorificazione
è sconsigliata per il rischio di provocare un raf-
freddamento (freschezza) agli arti.
67
26. Nella malattia dello Shang Han (malattia
evolutiva del freddo) sviluppata da 1 a 3 giorni,
caratterizzata prima da febbre poi da freddolosità,
la freddolosità elevata è sempre successiva ad una
forte febbre e la freddolosità debole si accompa-
gna ad una febbriciattola.
In caso di freddolosità, la purgazione è consigliata
perchè la sudorazione può provocare ulcerazioni
buccali.
27. Nel malato, il polso rapido è il segno rivelatore
della presenza di febbre, l’appetito è conservato
ma l’assunzione degli alimenti provoca vomito.
Perchè? Perchè in questo caso l’energia è debole
e l’energia del diaframma si trova in uno stato di
vuoto: il polso rapido segnala la fissazione del-
l’energia patogena nella parte yang del corpo,
infatti, la non-metabolizzazione alimentare è al-
l’origine del vomito.
28. Nella malattia dello Shang Han sviluppatasi
da 4-5 giorni, il polso profondo accompagnato da
angoscia e dispnea è il segno annunciatore del-
l’evoluzione della malattia verso l’interno.
In questo caso la purgazione è all’origine della
perdita dei liquidi organici e dei disturbi della
diuresi, capaci di creare uno stato di vuoto al-
l’esterno e uno stato di pienezza all’interno che, a
lungo andare, sono responsabili del delirio.
29. Nella malattia dello Shang Han con cefalea e
febbre, la cui sintomatologia assomiglia alla sin-
drome del Tai Yang Zhong Feng (attacco diretto
del Tai Yang da parte del vento) caratterizzata da
una leggera traspirazione e vomito, la purgazione
medicamentosa è causa di imbarazzo gastrico con
sensazione di fame, mentre la sudorificazione è
all’origine delle contratture e della pesantezza del
corpo, la fumigazione è responsabile dell’ittero
con disturbi della diuresi e tosse.
30.Nella malattia del Tai Yang, la sudorificazione
è causa di contratture e pesantezza.
31. Nella malattia dello Shang Han, il polso teso
e galoppante con cefalea e febbre è il segno
annunciatore della pienezza dello Shao Yang;
nella malattia dello Shao Yang la sudorificazione
è formalmente controindicata.
32. Nella malattia concomitante del Tai Yang e
Shao Yang, con pesantezza della nuca o
annebbiamenti visivi o, a volte, intasamento
toracico e sensazione di ostruzione e di durezza
sottotoracica, la sudorificazione è ugualmente
vietata.
33. Nella malattia dello Shao Yin, la tosse, la
diarrea ed il delirio sono dovuti alla presenza del
fuoco, in questo caso la sudorificazione è all’ori-
gine della disuria.
34. Nella malattia dello Shao Yin caratterizzata da
una forte sensazione di freddo senza traspirazio-
ne, la sudorificazione può influire sul sangue e
68
sviluppar ematemesi o epistassi o ancora una
emorragia oculare.
35. La malattia dello Shang Han si divide in 5
grandi forme cliniche caratterizzate tutte da feb-
bre.
Queste forme provengono dunque dalla stessa
malattia, ma hanno nomi differenti.
Esse sono tutte della stessa origine, ma si manife-
stano a livello di differenti meridiani. Sono tutte di
origine “vento-freddo”, ma il loro trattamento è
differente.
Il soggetto colpito da Shang Han può essere
aggredito dal calore.
Il confronto del freddo e del calore trasforma la
malattia in un'affezione detta da “calore modera-
to” (Wen) caratterizzato essenzialmente dai se-
guenti segni: arti in estensione, cefalea, febbre a
dispetto della sudorazione... Questa malattia
“Wen” è trattata a livello del sistema “Shao Yin -
Jue Yin” (Rn-F). La sudorificazione è formal-
mente controindicata per il rischio di provocare
complicazioni fatali: delirio, confusione mentale,
agitazione, ambliopia...
36. L’uomo è spesso aggredito dall’umidità e si
espone allo Zhong Re (attacco diretto da parte del
calore), in questo caso, per il confronto dell’umi-
dità con il calore, la malattia si trasforma in
“umidità-calore moderato” i cui segni sono: gam-
be fredde, gonfiore addominale, atteggiamento
delle braccia incrociate sul torace, cefalea, algie
oculari e delirio.
Questa malattia è trattata a livello dello Zu Tai Yin
(Rt): la sudorificazione è formalmente vietata per
il rischio di provocare complicazioni gravi: muti-
smo e sordità con tinta verdastra.
II. INDICAZIONI DELLA SUDORIFICAZIONE
1. In generale, in primavera la sudorificazione è
consigliata.
2. La sudorificazione consiste nel provocare una
perspiratio piuttosto che un'iperidrosi.
All’inizio, se alla prima sudorificazione la malat-
tia non regredisce, ne è consigliata una seconda,
stando attenti a non provocare una traspirazione
troppo abbondante perchè l’iperidrosi induce una
perdita dello yang. Di conseguenza è meglio non
trattare con una seconda sudorificazione i soggetti
colpiti da vuoto di yang .
3. Se una sola dose, molto debole, di decozione
sudorifica migliora la malattia, non ne è necessa-
ria una seconda.
4. Se si è sprovvisti di sostanze medicamentose
necessarie all’elaborazione di un decotto
sudorifero, si possono usare delle specialità pre-
parate sotto forma di compresse o polveri, ma in
generale il decotto è un procedimento migliore
terapeutico perchè gli ingredienti possono essere
modificati in funzione delle forme e dei segni
della malattia.
5. Nella malattia del Tai Yang, in cui i segni
esterni non si sono ancora manifestati ed il polso
è superficiale e debole, bisogna provocare una
sudorificazione con l’aiuto del decotto di ramulus
Cinnamomi (Gui Zhi).
6. Nella malattia del Tai Yang con polso superfi-
ciale e rapido, il decotto di ramulus Cinnamomi
(Gui Zhi) è usato come medicamento sudorifico.
7. Nella malattia dello Yang Ming, il polso lento,
la sudorazione abbondante e la leggera paura del
freddo sono i segni esterni non liberati; in questo
caso la sudorazione può essere indicata e il decotto
di ramulus Cinnamomi (Gui Zhi) è in medica-
mento sudorifico migliore.
8. Nella malattia con polso superficiale e mutevo-
le (Da) e feci dure, la purgazione ha come conse-
guenza una sindrome da vuoto, quindi è contraria
alle regole terapeutiche. In effetti, le feci dure
segnalano la pienezza esterna; infatti la
sudorificazione è indicata: perchè? Perchè la
sudorazione è necessaria in presenza di polso
superficiale.
9. Nella malattia Shang Han con polso debole e
superficiale, invece di teso e affrettato, con gran
sete, i cataplasmi caldi sono all’origine del delirio.
In questo caso, la guarigione è assicurata da una
liberazione all’esterno, vale a dire ottenuta per
mezzo della sudorificazione.
10. Nelle malattie febbrili la sudorazione segnala
la guarigione, quando assomigliano a quella da
“febbre-freddolosità” con accessi febbrili serali
esse appartengono allo Yang Ming: in questo caso
se il polso è superficiale e vuoto e il decotto di
ramulus Cinnamomi è usato come medicamento
specifico per ottenere la sudorificazione.
11. Nel corso della malattia, la sudorazione è il
segno rivelatore della buona attitudine dell’ener-
gia Rong, per contro la non liberazione all’esterno
indica l’inadempienza dell’energia Wei.
L’energia Rong (nutritiva) circolante nei vasi-
meridiani è yin e controlla l’interno.
L’energia Wei (difensiva) circola fuori dai meri-
diani ed è yang, controlla l’esterno. In questo caso
i rimedi sudorifici attivano la capacità dell’ener-
gia Wei e quindi assicurano la guarigione. Il
decotto di ramulus Cinnamomi (Gui Zhi) è allora
indicato come sudorifico specifico.
12. Le affezioni febbrili senza segni di attacco
degli organi interni con sudorazione che determi-
na miglioramento sono dovute all’inadeguatezza
dell’energia Wei: in questo caso il decotto di
ramulus Cinnamomi (Gui Zhi) è un medicamento
sudorifico che garantisce la guarigione.
13. Il polso è superficiale e affrettato. Il polso
superficiale è l’indice dell’infiltrazione del vento
patogeno* ed il polso affrettato segnala l’offensi-
va del freddo.
Il vento patogeno danneggia l’energia Wei ed il
freddo perverso l’energia Rong: in questo caso
l’energia Wei e l’energia Rong sono conseguente-
mente colpite con atralgia generalizzata. La
sudorificazione è allora indicata ed il decotto di
herba Ephedrae (Ma Huang) è usata come medi-
camento sudorifico specifico.
14. Nel caso di non guarigione dalla malattia Tai
Yang, il calore si intasa nella vescica ed il malato
presenta agitazione psichica e stato delirante.
In questo caso l' ematuria assicura la guarigione.
Per contro, se i segni esterni non sono ancora
liberati, il decotto di ramulus Cinnamomi (Gui
Zhi) è indicato come medicamento sudorifico
specifico.
15. Nella malattia del Tai Yang la dispnea è segno
di complicazione provocata da una purgazione
erronea perchè la sindrome esterna non si è ancora
liberata.
In questo caso, bisogna prescrivere il decotto
polimedicamentoso a base di “ramulus
Cinnamomi, cortex Magnoliae, semen
Armeniacae” (Gui Zhi, Hou Po, Xing Ren).
16. Nella malattia Shang Han con polso superfi-
ciale e affrettato ed epistassi, il decotto di herba
Ephedrae (Ma Huang) dovrà essere prescritto
come un medicamento sudorifico liberatore.
17. Nella malattia dello Yang Ming (E) con polso
superficiale, assenza di sudore e dispnea, il decotto
di herba Ephedrae (Ma Huang) è ugualmente
usato come sudorifero specifico.
18. Nella malattia da Tai Yin (Rt) con polso
superficiale, il decotto di ramulus Cinnamomi
(Gui Zhi) può essere ordinato come medicamento
sudorifico.
19. Nella malattia dello Shao Yin (Rn) che evolve
dopo 8-9 giorni, il polso superficiale ed affrettato,
l’assenza di sudore, l’ipertermia e l’artralgia ge-
neralizzata segnalano la non liberazione all’ester-
no: è allora indicata la sudorazione.
L’assunzione del medicamento può migliorare lo
stato del malato, ma questo presenta ancora ansie-
tà con ambliopia e, a volte, epistassi; sono i segni
rivelatori di una prossima guarigione.
In assenza di epistassi il malato è in uno stato di
grande pienezza dello yang: bisogna far traspirare
il malato con il decotto di herba Ephedrae (Ma
Huang).
20. Nella malattia Shang Han caratterizzata da
*Testualmente: malattia offensiva da vento perverso (Wei
Gan Biong)
69
costipazione dopo 6-7 giorni con cefalea e febbre,
il decotto di eccesso energetico* è indicato come
medicamento sudorifico specifico.
21. Nella malattia Shang Han caratterizzata da
una costipazione dopo 6-7 giorni con cefalea e
febbre, il decotto dell’Eccesso energetico è indi-
cato come medicamento di base. Se le feci sono
liquide, denotano che la malattia non ha ancora
raggiunto l’interno per cui è necessaria la
sudorificazione.
Se la cefalea è seguita da epistassi, la malattia
appartiene al gruppo trattato con il decotto di
ramulus Cinnamomi (Gui Zhi).
Se le feci liquide si accompagnano a corpo dolo-
roso (artralgie generalizzate), bisogna liberare
d’urgenza l’esterno con un decotto di ramulus
Cinnamomi (Gui Zhi).
22. La malattia del Tai Yang con cefalea, febbre,
sudorazione e paura del freddo fa parte del gruppo
trattare con il decotto di ramulus Cinnamomi (Gui
Zhi).
23. Nella malattia da Tai Yang Zhong Feng (attac-
co diretto da parte del vento), il polso yang è
superficiale e il polso yin è debole.
Se è superficiale, lo yang è un fattore provocatore
di febbre; se è debole, lo yin è un agente indicatore
della sudorazione con leggera sensazione di fred-
do, paura del vento, febbricola, rinorrea e vomito.
Questa malattia appartiene al gruppo trattato con
il decotto di ramulus Cinnamomi (Gui Zhi).
24. Nella malattia del Tai Yang, la febbre e la
sudorazione segnalano la debolezza dell’energia
Rong (nutritiva) e la potenza dell’energia Wei
(difensiva).
Per combattere l’energia perversa, bisogna pre-
scrivere il decotto di ramulus Cinnamomi (Gui
Zhi) perchè la malattia del tai Yang fa parte del
gruppo di sindromi trattate con la sudorificazione.
25. Nella malattia del Tai Yang la purgazione mal
condotta è all'origine della risalita dell'energia:
occorre prescrivere il decotto di ramulus
Cinnamomi. In assenza di questa risalita la pre-
scrizione non è necessaria.
26. Nella malattia del Tai Yang, se l’esterno non
si è liberato con il ramulus Cinnamomi (Gui Zhi),
bisogna pungere il Feng Chi (20 VB) e il Fen Fu
(16 VG) e la guarigione è immediata.
27. Al momento dell’uso degli aghi riscaldati per
effettuare la sudorificazione, una infiltrazione di
freddo perverso è all’origine di adeniti infiamma-
torie responsabili della sindrome da Bun Dun**
con risalita dell’energia dal basso ventre verso il
*Ci sono due tipi di decotto energetico: piccolo e grande
decotto.
Vedere formule magistrali nello Shang Han Lun (Malattie dei
3 yin e 3 yang) ed. N.V.V.
*Bun Dun: blocco dell’energia del rene
70
cuore.
Bisogna applicare una moxa su ciascuna forma-
zione di adenite e prescrivere il decotto di ramulus
Cinnamomi.
28. La malattia del Tai Yang con pesantezza
lombo-cervicale, sudorazione e paura del vento
appartiene al gruppo trattato con il decotto
bimedicamentoso di radix Cinnamomi e radix
Puerariae (Gui Zhi, Ge Gen).
29. La malattia del Tai Yang con pesantezza
lombo-cervicale, assenza di sudorazione e paura
del vento appartiene al gruppo delle sindromi
trattate con il decotto di radix Puerariae (Ge Gen).
30. L’attacco simultaneo del Tai Yang e dello
Yang Ming con diarrea e senza vomito appartiene
al gruppo delle malattie trattate con il decotto di
radix Puerariae (Ge Gen).
31. L’attacco simultaneo del Tai Yang e dello
Yang Ming con vomito e senza diarrea appartiene
al gruppo delle malattie trattate con il decotto bi-
medicamentoso di radix Puerariae e rhizoma
Pinelliae (Ge Gen, Ban Xia).
32. Nella sindrome Tai Yang appartenente al
gruppo trattato con ramulus Cinnamomi, una
purgazione erronea è causa di una diarrea ininter-
rotta con polso rapido che denota la non liberazio-
ne dell’esterno che si accompagna a dispnea e
sudorazione.
Questi segni appartengono al gruppo di malattie
trattate con il decotto quadri-medicamentoso di
“radix Puerariae, rhizoma Pinelliae, radix
Scutellariae e rhizoma Coptidis (Ge Gen, Ban
Xia, Huang Qi, Huang Lian).
33. Nella sindrome del Tai Yang, la cefalea, la
febbre, il corpo dolente, la lombalgia e l’artralgia,
la paura del vento, l’assenza del sudore sono i
segni di appartenenza al gruppo di malattie tratta-
te con il decotto di herba Ephedrae (Ma Huang).
34. Nell’attacco simultaneo del Tai Yang e dello
Yang Ming, la dispnea e la pienezza toracica sono
i segni di appartenenza al gruppo di malattie
trattate con il decotto di herba Ephedrae (Ma
Huang).
35. Nella malattia del Tai Yang Zhong Feng
(attacco diretto del Tai Yang da parte del vento),
il polso superficiale ed affrettato con febbre, la
paura del freddo, il corpo dolente, l’inquietudine
e la cefalea, sono i segni di appartenenza al gruppo
di malattie trattate con il grande decotto del dragone
verde.
Per contro, se il polso è piccolo e debole con
sudorazione e paura del vento, questo decotto è
sconsigliato per il rischio di provocare una sindro-
me da afflusso di freddo (Han Jue) con spasmi
muscolari.
36. Nella malattia Shang Han con polso superfi-
ciale e ritardato, sensazione di pesantezza del
corpo, senza segni di attacco dello Shao Yin, il
“grande decotto del dragone verde” è prescritto ai
fini sudorifici.
37. Nella malattia Shang Han, la non liberazione
dell’esterno si caratterizza con la presenza del-
l’energia “acqua” nella regione sotto-xifoidea con
vomito, febbre e tosse o sete o diarrea o starnuti o
disuria e pienezza alle pelvi.
Questi segni appartengono al gruppo di malattie
trattate con il decotto detto piccolo decotto del
dragone verde*
38. Se dopo il trattamento della malattia Shang
Han con presenza di energia “acqua” nella regio-
ne sotto-xifoidea, caratterizzata da tosse e disp-
nea, febbre e assenza di sete, appare solo il segno
della sete, vuol dire che la liberazione all’esterno
non è completa e la malattia appartiene al gruppo
trattato con il piccolo decotto del dragone verde.
39. Se, nella malattia dello Yang Ming Zhong
Feng (attacco diretto dello Yang Ming da parte del
vento) ipopnea, ipocondralgia e gastralgia, sec-
chezza del naso, anidrosi, clinomania, ittero, feb-
bre, infiammazione della zona antero e post-
auricolare... c’è un miglioramento con l’agopun-
tura e la liberazione all’esterno non è ancora
completa con polso superficiale, bisogna prescri-
vere il piccolo decotto di herba Ephedrae (Ma
Huang).
Per contro, se il polso superficiale è accompagna-
to da oligo-anuria, gonfiori addominali e vomiti,
la malattia è incurabile.
40. Nella malattia del Tai Yang che evolve da 10
giorni, il polso superficiale e galoppante e la
clinomania denotano la liberazione di segni ester-
ni.
Se, per esempio, il paziente si lamenta dai pienez-
za toracica e ipocondralgia, è consigliata la picco-
la decozione di radix Bupleuri (Chai Hu).
Per contro, se il polso superficiale persiste, la
malattia appartiene al gruppo trattato con il decotto
di herba Ephedrae (Ma Huang).
41. Lo Zhong Feng (attacco diretto del vento) con
alternanza di febbre e freddolosità e lo Shang Han
(malattia evolutiva del freddo) evoluti da 5-6
giorni con toraco-ipocondralgia, anoressia, imba-
razzo gastrico e vomiti frequenti o fastidio toracico
senza vomito o ostruzione e ipocondralgia con
sensazione di durezza, o persistenza di febbricola
o tosse appartengono al gruppo di malattie trattate
con il piccolo decotto di radix Bupleuri (Chai Hu).
42. La malattia dello Shang Han che evolve, dopo
4-5 giorni con febbre, timore del vento, rigidità
nucale, pienezza ipocondriaca, arti caldi e molli
*Vedere formule magistrali nello Shang Han Lun (Malattie
evolutive dei 3 yin e 3 yang) ed. N.V.N.
appartiene al gruppo delle sindromi per le quali è
indicato il piccolo decotto dei radix Bupleuri
(Chai Hu).
43. Nello Shang Han che evolve da 6-7 giorni con
febbre, leggera paura del freddo, artralgia, vomito
poco frequente, intasamento dell’energia nella
zona xifoidea, la liberazione esterna non è com-
pleta, la malattia appartiene al gruppo trattato con
il decotto bi-medicamentoso di “radix Bupleuri e
ramulus Cinnamomi” (Chai Hu, Ban Xia).
44. Nella malattia dello Shao yin (Rn) che evolve
da 2-3 giorni, bisogna prescrivere il decotto tri-
medicamentoso di herba Ephedrae, radix Aconiti
carmichaeli praeparata e radix Glycyrrhiza (Ma
Huang, Fu Zi, Gan Cao) per provocare una legge-
ra sudorazione, perchè l’attacco dello Shao Yin
dopo 2-3 giorni non dia segni interni.**
Per contro, se la malattia si manifesta con i segni
quali: polso superficiale, disuria, febbricola e
sete, sono indicate le polveri di faeces
Trogopterorum (Wu Ling Zhi) per favorire la
diuresi e la sudorazione.
III MALATTIE POST-SUDORIFICATIVE
1. All’inizio della sindrome del Tai Yang e in
presenza di un'insufficiente sudorazione provo-
cata, la malattia evolve verso lo Yang Ming e si
manifesta con modica di sudorazione e con assen-
za della paura del freddo.
In questo caso la purgazione è errata ed è invece
consigliata una leggera sudorificazione. Così, per
esempio, in presenza di una tinta rossa del volto,
che denota una compromissione energetica a li-
vello della zona esterna, bisogna liberare l’esterno
per mezzo della fumigazione.
L’insufficienza della sudorificazione provocata
segnala l’inefficacia del provvedimento e la
compromissione dell’energia yang è all’origine
dei seguenti segni: tristezza e dispiacere, agitazio-
ne, dolori dalla localizzazione indeterminata, do-
lori addominali e agli arti, dolori che aumentano
alla palpazione, ipopnea...questa situazione può
essere rimediata con una nuova sudorificazione.
Come determinare l'insufficienza della
sudorificazione provocata?...dal carattere “rugo-
so” del polso.
2. Se prima dell’esame del polso il paziente ha le
braccia incrociate e comprime il torace, il medico
gli domanda di tossire e lui non lo fa, è perchè è
sordo: questa sordità è dovuta ad uno stato di
grande vuoto dell’energia causato da sudorazioni
ripetute.
3. Dopo la sudorificazione, l’assunzione abbon-
**Questa frase non è citata nel testo originale
71
dante di bevande e i bagni eccessivi sono all’ori-
gine della dispnea.
4. Dopo la sudorificazione, il vomito che compare
dopo l’assunzione di liquidi o di medicamenti è
segno sfavorevole. Così una nuova sudorificazione
può provocare vomito incoercibile e diarrea inin-
terrotta.
5. Nella malattia dello Yang Ming, la sudorazione
è spontanea. Il medico ordina una sudorificazione
che migliori lo stato del paziente, ma persiste una
leggera tristezza ed un leggero delirio: questi
segni denotano l’esistenza di feci dure dovute ad
una perdita dei liquidi organici, responsabile della
secchezza (disidratazione) dello stomaco e degli
intestini. In questo caso bisogna valutare, nel
malato, il numero delle minzioni giornaliere per
valutare la gravità della costipazione. Se il nume-
ro delle minzioni è di 2 invece delle 3-4 giornalie-
re, la guarigione è prossima perchè la diminuzio-
ne delle minzioni quotidiane è temporanea e pro-
viene unicamente da fenomeni di irrigazione dei
liquidi organici a livello degli intestini e dello
stomaco.
6. Nell’iperidrosi, la sudorificazione è responsa-
bile della perdita dello yang. La perdita dello yang
con delirio e polso corto è fatale. Per contro, se il
delirio si accompagna ad un polso equilibrato ed
armonioso, la vita non è in pericolo.
7. Se nella malattia Shang Han (malattia evolutiva
del freddo) la sudorificazione provoca un ittero, il
freddo e l’umidità si affrontano all’interno e non
sono liberati.
8. Nel soggetto colpito dal freddo, la
sudorificazione provocata è all’origine del vomi-
to di ascaridi seguito da freddo allo stomaco.
9. Dopo una sudorificazione, se la malattia del Tai
Yang è caratterizzata da segni quali: sudorazione
incessante, paura del vento, disuria, leggera con-
trattura degli arti con estensione e flessione diffi-
cili, essa appartiene al gruppo trattato con il decotto
bi-medicamentoso di ramulus Cinnamomi e radix
Aconiti carmichaeli praeparata (Gui Zhi, Fu Zi).
10. L’assunzione del decotto di ramulus
Cinnamomi (Gui Zhi) provoca una sudorazione
abbondante.
Se il polso è unicamente ampio e mutevole (Da)
basta questo decotto; per contro, se la
sintomatologia assomiglia a quella di “febbre-
freddolosità” con 2-3 accessi giornalieri, la malat-
tia appartiene al gruppo delle sindromi trattate con
il decotto bi-medicamentoso di ramulus
Cinnamomi 2 e herba Ephedrae 1” (Gui Zhi 2, Ma
Huang 1).*
11. Se l’assunzione del decotto di ramulus
Cinnamomi provoca una sudorazione profusa con
*Cifre 1 e 2: l’1= dose abituale e il 2= dose doppia
72
grande tristezza e sete intensa e se il polso è ampio
e mutevole, la malattia appartiene al gruppo trat-
tato con il decotto di Gypsum fibrosum (Bai Hui
o tigre bianca).
12. Se nella malattia Shang Han con polso super-
ficiale, sudorazione spontanea, poliuria, imbaraz-
zo gastrico, leggera paura del freddo e contrattura
degli arti inferiori, il decotto di ramulus Cinnamomi
è usato come medicamento della liberazione al-
l’esterno, esso è all’origine della sindrome del-
l’afflusso (Jue) con secchezza della gola, inquie-
tudine, agitazione e vomito rumoroso. E’
consigliabile prescrivere allora, in primo luogo, il
decotto di radix Glycyrrhizae (Gan Cao) per far
tornare lo yang ed in secondo luogo, il decotto bi-
medicamentoso di radix Paeoniae alba e radix
Glycyrrhizae (Shao Yao, Gan Cao) per trattare la
contrazione degli arti inferiori.
Se l’energia dello stomaco non è equilibrata e c’è
delirio, il decotto dell’eccesso energetico può
essere indicato e, se la sudorazione persiste, biso-
gna completare il trattamento con gli aghi riscal-
dati.
Questa ultima affezione appartiene al gruppo di
malattie trattate con il decotto dei quattro afflussi
(Si Ni).*
13. Dopo l’uso dei sudorifici, la malattia Shang
Han sembra essere liberata, ma 1-2 giorni dopo
appaiono inquietudine e polso superficiale e rapi-
do. In questo caso è consigliata la sudorificazione
perchè quest'affezione appartiene al gruppo di
malattie trattate con il decotto di ramulus
Cinnamomi (Gui Zhi).
14. Dopo una sudorificazione, il corpo doloroso e
il polso profondo e lento fanno appartenere la
malattia al gruppo trattato con il decotto di ramulus
Cinnamomi (Gui Zhi) associato a “radix Paeoniae
alba, rhizoma Zingiberis recens, radix Ginseng”
(Shao Yao, Sheng Jiang, Ren Shen).
15. Dopo una sudorazione provocata, il decotto di
ramulus Cinnamomi (Gui Zhi) è sconsigliato per
il rischio di provocare un'ipersudorazione con
dispnea e febbricola. Questi segni possono essere
trattati con il decotto polimedicamentoso di herba
Ephedrae, semen Armeniacae, radix Glycyrrhizae
e Gypsum fibrosum” (Ma Huang, Xing Zi, Gan
Cao, Shi Gao).
16. Dopo una sudorazione provocata troppo ab-
bondante possono comparire palpitazioni cardia-
che ed il paziente si presenta spesso con le braccia
incrociate sul torace: sono i segni di appartenenza
alle malattie trattate con il decotto bi-medicamen-
*Il decotto di Si Ni (4 afflussi) è composto da:
radix Glycyrrhizae (Gan Cao): 2 liang
rhizoma Zingiberis (Sheng Jiang): 1.5 liang
radix Aconiti praeparata (Fu Zi): 1 unità
toso di “ramulus Cinnamomi e radix Glycyrrhizae”
(Gui Zhi, Gan Cao).
17. Dopo una sudorazione, gli spasmi
sottombelicali sono i segni prodromici della sin-
drome di Bun Dun (blocco dell’energia dei reni)
appartenenti al gruppo di malattie trattate con il
decotto polimedicamentoso di poria Cocos,
ramulus Cinnamomi, radix Glycyrrhizae e fructus
Zizyphi sativae” (Fu Ling, Gui Zhi, Gan Cao, Da
Zao).
18. Dopo una sudorificazione, la pienezza
addominale appartiene al gruppo di malattie trat-
tate con il decotto polimedicamentoso di cortex
Magnoliae, rhizoma Zingiberis recens, rhizoma
Pinelliae, radix Glycyrrhizae, radix Ginseng (Hou
Po, Sheng Jiang, Ban Xia, Gan Cao, Ren Shen).
19. Malgrado la sudorificazione, la malattia non si
è liberata; la paura del freddo è il segno di vuoto
appartenente al gruppo delle malattie trattate con
il decotto polimedicamentoso di radix Paeoniae
alba, radix Glycyrrhiza e radix Aconiti carmichaeli
praeparata (Ban Xia, Gan Cao, Fu Zi).
Per contro, l’assenza della paura del freddo e la
presenza della febbre sono segni di pienezza:
bisogna regolarizzare l’energia dello stomaco. E’
allora consigliato il piccolo decotto dell’eccesso
energetico.*
20. Nella malattia post-sudorifica del Tai Yang
con iperidrosi e disidratazione gastrointestinale,
inquietudine, agitazione, insonnia, il soggetto ha
desiderio di bere: è allora consigliato al malato di
bere spesso solo piccole quantità di liquidi, per
equilibrare l’energia dello stomaco.
21. Dopo la sudorificazione, il polso superficiale
e rapido con inquietudine e sete appartiene al
gruppo di malattie trattate con la polvere di Faeces
Tropterorum (Wu Ling Zhi).
22. Nella malattia da Shang Han (malattia evolutiva
del freddo), la sudorazione e la sete appartengono
alle sindromi trattate con le polveri di faeces
Trogopterorum (Wu Ling Zhi).
Per contro, l’assenza di sete appartiene alle sin-
dromi trattate con il decotto di Poria Cocos e radix
Glycyrrhizae (Fu Ling, Gan Cao).
23. Nella malattia del Tai Yang che migliora con
la sudorificazione, la febbre, le palpitazioni cardi-
ache, le vertigini, i tremori convulsivi e la tenden-
za alla sincope sono i segni di appartenenza al
gruppo di malattie trattate con il decotto
anticonvulsivo detto di Chen Wu (decotto
antivento).**
24. Nella malattia post-sudorifica Shang Han
*Il piccolo decotto dell’eccesso energetico è composto da:
rhizoma Rhei (Ma Huang): 4 liang
cortex Magnoliae (Hou Po): 2 liang
fructus Aurantii immaturus (Zhi Shi): 3 frutti
(malattia evolutiva del freddo), la sudorazione, il
disequilibrio dell’energia dello stomaco, la sensa-
zione di durezza sotto-xifoidea, le eruttazioni ed i
rigurgiti alimentari, la presenza dell’energia “ac-
qua” nella regione sottocostale, i borborigmi e la
diarrea sono i segni di appartenenza al gruppo di
malattie trattate con il decotto disperdente il cuo-
re*** a base di Zingiber recens (Sheng Jiang).
25. Nella malattia dello Shang Han con febbre,
non miglioramento dopo sudorificazione, il ven-
tre teso e duro, i vomiti e la diarrea sono i segni di
appartenenza alle sindromi trattate con il grande
decotto di radix Bupleuri (Chai Hu).****
26. Nella malattia del Tai Yang non liberata con la
sudorificazione effettuata dopo 3 giorni, la febbre
elevata appartiene all’attacco dello stomaco ed
alle sindromi trattate con il decotto dell’eccesso
energetico.
27. L’ipersudorazione e la persistenza della feb-
bre, la contrazione addominale, i dolori agli arti, la
diarrea, l’afflusso del freddo e la paura del freddo
sono i segni di appartenenza al gruppo di malattie
trattate con il decotto di “Si Ni” (4 afflussi).
28. Le sudorificazioni ripetute spesso sono al-
l’origine della perdita dello yang e del delirio:
bisogna prescrivere il decotto di radix Bupleuri e
ramulus Cinnamomi (Chai Hu, Gui Zhi) per ar-
monizzare l’energia Rong (nutritiva) e l’energia
Wei (difensiva), in modo di attivare la circolazio-
ne del liquido organico, per assicurare la guarigio-
ne.
IV - CONTROINDICAZIONI DELLA
VOMIFICAZIONE
1. Nella malattia del Tai Yang, invece di presen-
tare paura del freddo e febbre, il paziente presenta
una sudorazione spontanea isolata: in questo caso
alla “barriera” il polso è galoppante e rapido
perchè la vomificazione ordinata dal medico è
sbagliata.
Nella malattia del Tai Yang che evolve da 1 a 2
giorni, la vomificazione sbagliata provoca una
sensazione di fame accompagnata da rifiuto del
cibo.
Nella malattia del Tai Yang che evolve da 3 a 4
giorni, la vomificazione sbagliata provoca il rifiu-
to degli alimenti liquidi, desiderio di alimenti
**Il decotto anticonvulsivo (Chen Wu) è composto da:
Poria Cocos (Fu Ling): 3 liang
radix Paeonia alba (Shao Yao): 3 linag
rhizoma Zingiberis recens (Sheng Jiang): 3 liang
rhizoma Atractylodis (Bai Zhu): 2 liang
radix Aconiti carmichaeli (Fu Zhi): 1 radice
(***) (****) vedere formule magistrali nelle “Malattie dei 3
yin e 3 yang” (Shang Han Lun) ed. N.V.N
73
freddi ed, occasionalmente, il vomito serale degli
alimenti ingeriti la mattina.
Tutte queste complicazioni derivano dall’appli-
cazione errata del metodo della vomificazione.
2. Dopo una vomificazione applicata nella malat-
tia del Tai Yang, invece della paura del freddo, il
malato ha caldo e rifiuta di coprirsi: questo feno-
meno è dovuto ad una perturbazione interna pro-
vocata da un'applicazione errata del metodo della
vomificazione.
3. Nella malattia dello Shao Yin, il vomito post-
prandiale, le nausee senza vomito, gli arti freddi,
il polso lento e teso sono i segni rivelatori di una
pienezza toracica per cui è vietata la vomificazione.
Allo stesso modo nella sindrome da “freddo-
umidità” a livello del torace accompagnato da
vomito, la vomificazione è ugualmente vietata,
invece è indicata la calorificazione.
4. Nelle sindromi da freddo agli arti, la
vomificazione è formalmente proscritta, lo stesso
accade nel soggetto colpito da vuoto dell’energia.
V - INDICAZIONI DELLA VOMIFICAZIONE
1. Di regola, in primavera, la vomificazione è
consigliata.
2. Quando l’assunzione del medicamento ai fini di
provocare vomito è giustificata, non è necessario
ingerire la totalità del decotto prescritto.
3. Nelle affezioni trattate con il ramulus
Cinnamomi (Gui Zhi), l’assenza di cefalea e di
pesantezza cervicale, la pienezza e l’impressione
della durezza toracica, la risalita dell’energia ver-
so l’apparato laringo-faringeo e la dispnea sono i
segni rivelatori della presenza di freddo nel tora-
ce. La vomificazione è allora indicata.
4. Nella pienezza toracica con segni quali: oppres-
sione e dolore toracico, anoressia, espettorazioni
salivari, diarrea frequente, polso lento e legger-
mente scivoloso, la vomificazione è indicata: è
assicurata la guarigione.
5. Nella malattia dello Shao Yin con vomito post-
prandiale, imbarazzo e nausea, la vomificazione è
consigliata.
6. Nella dispnea con intasamento alimentare a
livello dello Shangwan 13 VC, la vomificazione è
indicata.
7. I piedi freddi ed il polso affrettato sono i segni
rivelatori dell’intasamento dell’energia perversa
nel torace con pienezza sotto-xifoidea e sensazio-
ne di fame senza desiderio di mangiare.
La malattia è intratoracica e la vomificazione è
indicata.
74
VI - CONTROINDICAZIONI ALLA
PURGAZIONE
1. Il polso molle e debole è essenzialmente alla
“barriera”; alla pressione forte delle dita esso
risulta debole, mentre alla pressione debole è
molle. Per contro al “pollice” il polso è piccolo e
al “piede” il polso è rugoso.
Il polso piccolo denota un'insufficienza dell’ener-
gia yang* con attacco dello Zhong Feng (attacco
diretto da parte del vento) con sudorazione e
costipazione.
Il polso rugoso segnala un esaurimento dell’ener-
gia Rong-Xue (energia nutritiva e sangue) con arti
e corpo freddi.
Nel caso di polso piccolo dell’energia yang, la
purgazione è controindicata per il rischio di pro-
vocare una sensazione di pienezza e di durezza
della regione sotto-xifoidea.
2. Nella perturbazione dell’energia del lato destro
del corpo, la purgazione è controindicata per il
rischio di un impoverimento del liquido organico
(disidratazione grave) con secchezza della gola e
del naso, stordimento e palpitazioni cardiache.
3. Nella perturbazione dell’energia del lato sini-
stro del corpo, la purgazione è vietata per il rischio
di provocare dolori addominali estremamente vio-
lenti con anoressia, aggravamento della malattia,
corpo ed arti caldi; il malato si accartoccia nel suo
letto.
4. Nella perturbazione dell’energia nella regione
superiore del corpo, la purgazione è controindicata
per il rischio di provocare un'ipertermia con
sudorazioni fredde e bisogno di bere.
5. Nella perturbazione dell’energia nella regione
inferiore del corpo, la purgazione è vietata per il
rischio di provocare gonfiore addominale con
cefalea, feci contenenti prodotti non digeriti,
sensazione di ostruzione e durezza sottoxifoidea.
6. Nell’ostruzione della gola, la purgazione è
sconsigliata per il rischio di provocare una sensa-
zione di pesantezza in basso (piedi) con rifiuto del
bere ma bisogno di rannicchiarsi nel letto, corpo
doloroso e diarrea frequente.**
7. Nelle sindromi di pienezza dell’esterno, la
purgazione è vietata per il rischio di provocare
un'ipertermia con arti freddi e sensazione di calore
nella regione periombelicale.
8. Nelle sindromi da vuoto, la purgazione è
controindicata per il rischio di provocare una
polidipsia. Il desiderio di bere rivela che la pato-
logia è facile da trattare, per contro, la paura
dell’acqua rivela che essa si sta aggravando.
*L’energia yang designa la Wei Qi (energia difensiva).
**Secondo il testo originale 10 volte al giorno
9. Il polso è molle e debole essenzialmente alla
“barriera”: alla pressione forte delle dita è debole,
mentre alla pressione leggera risulta molle.
Per contro al “pollice” il polso è teso e al “piede”
è piccolo.
Il polso teso segnala l’afflusso dell’energia del
fegato-yang verso l’alto con annebbiamenti e
vertigini mentre il polso piccolo indica la fissazio-
ne dell’energia “freddo” del rene in basso (nel
corpo) con pienezza dello yin perverso. Questi
fenomeni prendono il nome di “pienezza in alto e
vuoto in basso”: per tale ragione il malato ricerca
i luoghi caldi. In conclusione, il polso piccolo e
teso è il segno di vuoto dell’energia essenziale, in
questo caso la purgazione è controindicata.
Il polso piccolo segnala la tosse con espettorazioni
salivari. La purgazione arresta la tosse, ma provo-
ca una diarrea incessante con dolori toracici, vo-
mito post-prandiale, disuria, ipocondralgia, disp-
nea, spasmo alle spalle e parestesie alle braccia: il
malato si trova allo stato di “freddo massimo” con
sudorazione, corpo ghiacciato, ambliopia,
logorrea, l’aspetto generale è conservato intatto.
Questi fenomeni hanno il nome di “soppressione
media”; in questo caso il malato ha il desiderio di
parlare, ma la sua lingua resta immobile.
10. Nel malato con:
- polso molle e debole soprattutto alla “barriera”:
alla pressione forte delle dita è debole, mentre alla
pressione leggera è molle;
- al “pollice” il polso è superficiale;
- al “piede” è rapido.
Il polso superficiale è indicativo del vuoto dello
yang ed il polso rapido segnala la penuria del
sangue.
Il polso superficiale indica il vuoto ed il polso
rapido, la febbre.
Dal momento che il polso superficiale è in vuoto,
la sudorazione è spontanea con paura del freddo e
il polso denota il dolore: per tale motivo il corpo
è doloroso con sensazione di brividi.
Il polso piccolo e debole alla “barriera” annuncia
un 'oppressione toracica con dispnea, sudorazione
e ipocondralgia (provocata dai movimenti respi-
ratori). Nel corso dell’accesso sperimenta brividi
come nella malattia della “febbre-freddolosità”
(freddo-calore): in questo caso un'applicazione
erronea della purgazione è all’origine del polso
rapido con febbre, spavento (il malato corre in
tutti i sensi come se vedesse il diavolo), ostruzione
nella regione sotto-xifoidea, pollachiuria, tensio-
ne sottoaddominale ed ematuria.
11. Nel malato il polso è molle ed affrettato: è
molle perchè l’energia yang è insufficiente ed è
affrettato a causa della fissazione del freddo nel
sistema Rong-Xue (energia nutritiva-sangue).
L’energia yang è debole perchè la Wei (energia
difensiva) è aggredita dal vento perverso con
febbre e paura del freddo. Quando la Rong-Xue è
attaccata dal freddo, l’energia dello stomaco si
raffredda con successivi leggeri vomiti ed inquie-
tudine.
In questo caso, il medico diagnostica una malattia
da “grande calore” ed ordina una sudorificazione:
questo errore terapeutico provoca una dispersione
dello yang che sfocia in uno stato di vuoto con
costipazione, sensazione di pienezza e durezza
sottoxifoidea, questi fenomeni sono dovuti al vuoto
concomitante dell’interno e dell’esterno.
Alla stessa maniera, le cefalea improvvisa al mo-
mento dell’alzata in piedi accompagnata da in-
sonnia, è consecutiva alla fissazione del calore
nell’epidermide; il medico che ignora:
- che in questo caso l’energia dello stomaco è
raffreddata;
- che il freddo interno si concentra al Guanyuan (4
VC);
- che tutta la terapia dovrà avere per fondamento
l’analisi dei sintomi, ordina una doccia fredda per
far regredire il calore perverso, ma l’acqua fredda
danneggia ulteriormente l’energia yang, provo-
cando brividi ed aggravando la cefalea con spasmi
muscolari e disuria; d’altra parte il freddo si uni-
sce all’energia perversa per provocare diarrea
incessante e vomito incoercibile con arti e corpo
freddi, tensione cefalica e inquietudine. S’impone
un trattamento adeguato ed urgente per evitare le
conseguenze fatali.
12. Nel malato il polso è superficiale e mutevole
(Da): il polso superficiale annuncia la pienezza
dell’energia ed il polso mutevole il vuoto del
sangue.
Nel vuoto di sangue, lo yin è in uno stato di
dispersione e lo yang è isolato, quest’ultimo di-
scende verso l’apparato genito-urinario procuran-
do disuria e disturbi dell’involucro del centro
(Bao Zhong: stomaco).
Se la diuresi diviene normale e se la sudorazione
è abbondante, la zona Wei (difensiva), dove si
trova il vuoto dello yang diviene la zona di pienez-
za dell’energia perversa, il liquido organico si
ripartisce ovunque e provoca esaurimento del-
l'energia Rong (nutritiva) ed impoverimento del
sangue con vuoto/inquietudine ed insonnia.
Se il medico ordina la purgazione e colpisce il
livello dello stomaco-viscere, il vuoto si aggrava;
l’energia yang, viene forviata e provoca feci
“melmose” (emorragie intestinali). E’ la morte.
13. Il polso lento e ritardato del Fu Yang è il polso
normale dello stomaco. Quando è superficiale e
rapido ha il seguente significato: il polso superfi-
ciale è il segno rivelatore dei disturbi dell'energia
dello stomaco mentre il polso rapido è indicativo
dell’agitazione dell’energia della milza. Questi
75
polsi patologici sono la conseguenza di una
purgazione errata. L’energia Wei e l’energia
Rong sono allora imprigionate all’interno, il polso
rapido si trasforma in polso piccolo ed il polso
superficiale segnala la presenza di feci dure ed
eruttazioni. Perchè? normalmente il polso della
milza è ritardato.
a. E’ rapido quando la milza è agitata ed è piccolo
quando l’energia di questo organo si trova in uno
stato di vuoto con disturbi del metabolismo ali-
mentari, feci dure ed eruttazioni.
b. Se è superficiale ed il polso da rapido si trasfor-
ma in piccolo indica che l’energia perversa è
alloggiata nello stomaco associata a sensazione di
fame, ma senza desiderio di mangiare e sete.
c. Se il polso rapido diviene ritardato, indica la
regressione della malattia: le pulsazioni sono equi-
librate, ritornano la fame ed il desiderio di man-
giare. Per contro, il polso rapido non associato alla
fame, è il segno annunciatore di foruncolosi o di
ascessi.
14. Il polso rapido-cronico non si ferma: il suo
arresto segnala l’intasamento dell’energia perver-
sa e l’energia essenziale non può rigenerarsi.
L’energia essenziale si concentra a livello degli
organi, mentre l’energia perversa si posiziona a
livello della pelle e dei peli. Ecco perchè, in caso
di polso rapido, la purgazione è controindicata per
il rischio di provocare inquietudine e diarree inin-
terrotte.
15. Nella malattia dello Shao Yin con polso picco-
lo, la sudorificazione è sconsigliata per il rischio
di provocare una perdita dello yang con polso del
“piede” debole e rugoso, la purgazione è formal-
mente vietata.
16. Nel caso di polso superficiale e mutevole, la
sudorificazione è consigliata, mentre la purgazione
è un trattamento contrario e nefasto.
17. Il polso superficiale e mutevole (Da) con
sensazione di durezza sotto-xifoidea è il segno
rivelatore della presenza di calore a livello del-
l’organo (interno), la purgazione è sconsigliata,
ma la sudorificazione è formalmente vietata.
L’iperidrosi elimina la febbre, mentre l’ipoidrosi
è causa di defecazione difficile. In presenza di
polso lento, la purgazione non è indicata.
18. Nell’attacco del Tai Yang, se la sudorazione
provocata non è sufficiente, la malattia evolve
verso lo Yang Ming, con leggera traspirazione e
assenza della paura del freddo. La sindrome del
Tai Yang non guarita vede la purgazione come
errore terapeutico.
19. Nell’intasamento toracico con polso superfi-
ciale e mutevole, la purgazione è espressamente
vietata per il rischio di provocare la morte.
20. Nella malattia associata del Tai Yang-Yang
Ming con dispnea e pienezza toracica, la
76
purgazione è ugualmente vietata.
21. Nella malattia del Tai Yang e in quella dello
Shao Yang con sensazione di ostruzione e di
durezza sotto-xifoidea, pesantezza cervicale e
vertigine, la purgazione è sconsigliata.
22. Nella sindrome con arti freddi, la purgazione
è controindicata, è la stessa cosa per la sindrome
da vuoto.
23. Nella nausea la purgazione non è indicata.
24. Nella malattia del Tai Yang dove i segni
esterni (esteriori) non si sono ancora liberati, la
purgazione è un errore terapeutico grave.
25. La purgazione effettuata nel corso della malat-
tia della parte yang favorisce l’infiltrazione del
calore sviluppando la sindrome dell’intasamento
toracico, mentre quella praticata nel corso della
malattia della parte yin del corpo è la causa della
sindrome da ostruzione (Bi).
26. Nel caso di polso superficiale ed affrettato, la
purgazione favorisce la penetrazione del freddo
perverso sviluppando la sindrome “Bi”.
27. Nella pienezza dell’energia con febbre, la
purgazione è ugualmente responsabile del “Bi”.
28. Non risulta nel testo.
29. Nel caso di vuoto dello yang e di pienezza
dello yin con feci dure, la purgazione provoca feci
contenenti alimenti non digeriti con gonfiore
addominale.
30. Nella sindrome del Tai Yin con gonfiore
addominale ed anoressia, la purgazione aggrava
la malattia con dolore addominale ed intasamento
sotto-xifoideo.
31. Nella sindrome dello Jue Yin con polidipsia,
esalazione dell’energia verso il cuore, cardialgia,
fame ma rifiuto del cibo e nausea, la purgazione è
responsabile di diarrea ininterrotta.
32. Nella malattia Shang Han con vomito post-
prandiale e nausea, arti freddi, polso teso e lento e
pienezza toracica, la purgazione è controindicata.
33. Nella malattia Shang Han (presente da 5-6
giorni) con intasamento toracico, addome malle-
abile, polso vuoto ed afflusso del freddo, la
purgazione è sconsigliata per il rischio di provo-
care una perdita mortale di sangue (emorragia
grave).
34. Nella malattia Shang Han con febbre, cefalea,
sudorazione poco abbondante, la sudorificazione
è all’origine del delirio e il riscaldamento al fuo-
co* causa dispnea con oligoanuria e pienezza
addominale; la purgazione provoca ipopnea con
gonfiore addominale, disuria, cefalea e pesantez-
za lombare; se in più si aggiunge la tecnica degli
aghi riscaldati, questa è all’origine dell’epistassi.
35. Nella malattia Shang Han, il polso affrettato
dello yin e dello yang e la paura del freddo sono i
* Una delle tecniche di calorificazione
segni rivelatori della prossima formazione di Jue
Mai (polso di afflusso).
Lo Jue Mai è grande all'inizio, poi, man mano,
diviene piccolo e, infine, di nuovo grande.
Il soggetto portatore di questo tipo di polso ha una
grande paura del freddo, traspira abbondantemen-
te e si lamenta di dolori alla gola (tonsillite),
febbre elevata ed ambliopia. Se il medico ordina
una sudorificazione, si aggrava l’infiammazione
alla gola, se ordina una purgazione, si ha un
blefarospasmo ed in caso di troppo freddo le feci
sono mescolate ai prodotti di non metabolizzati;
in caso di troppo calore, le feci sono mescolate a
sangue e a pus o ancora un “riscaldamento a
fuoco” è all’origine di ittero. Infine, una metodica
revulsivante (cataplasmo) può provocare secchez-
za alla gola.
Nel caso di diuresi normale, la malattia è guaribile,
nel caso di oligoanuria, la malattia è difficile da
trattare.
36. Nella malattia Shang Han con febbre, sensa-
zione di bocca calda, cefalea, occhi gialli ed
epistassi incessante, se il soggetto desidera bere,
la paura dell’acqua appare dopo il vomito svilup-
pando i Jue (afflussi); in questo caso la purgazione
è responsabile della formazione di ascessi alla
gola.
Per contro, se gli arti sono caldi, la purgazione è
consigliata, ma se ripetuta può provocare melena
e, nel caso di cefalea con occhi gialli, è causa di
blefarospasmo (testualmente chiusura degli oc-
chi).
In caso di avidità d’acqua, la purgazione provoca
lo Jue Mai (polso d’afflusso) caratterizzato da
voce debole e ostruzione dell’apparato laringo-
faringeo, sudorazione, brividi e vuoto
concomitante dello yin e dello yang.
Nel caso di paura dell’acqua, la purgazione pro-
voca una sensazione di freddo intenso con
anoressia, feci mescolate a prodotti non
metabolizzati, mentre la sudorificazione provoca
ascessi buccali con induito linguale scivoloso,
polso rapido e pieno, costipazione e melena.
37. Il soggetto è malato da 2-3 giorni con polso
debole, senza segni della sindrome del Tai Yang
trattata con il decotto della radix Bupleuri (Chai
Hu), costipazione, sensazione di durezza sotto-
xifoidea.
Al 4° giorno l’appetito ritorna; per regolarizzare
viene ordinato il decotto dell’eccesso energetico
assunto a piccoli sorsi.
Al 6° giorno lo stesso decotto è consigliato per
trattare la costipazione.
Al 7° giorno, appaiono i disturbi della diuresi e le
feci sono inizialmente dure poi molli.
Se la diuresi è normale con feci dure, è indicata la
purgazione.
38. Nell’intasamento dell’energia d’organo con
assenza di segni dello yang: freddo, ipotermia
senza agitazione, induito linguale scivoloso, la
purgazione è controindicata.
39. Nella malattia Shang Han con vomiti ab-
bondante, malgrado la presenza di segni dello
Yang Ming, la purgazione è vietata.
40. Nella malattia dello Yang Ming con accesso
febbrile e feci leggermente dure, è consigliato il
decotto dell’eccesso energetico. Nel caso di feci
molli questo decotto è vietato.
L’assenza di defecazione da 6-7 giorni provoca
generalmente feci dure, ciò si può verificare an-
che utilizzando il piccolo decotto dell’eccesso
energetico. In effetti, la produzione di gas intesti-
nale è il segno annunciatore dell’esistenza di feci
dure ed allora è giustificata la purgazione, per
contro, in assenza di gas intestinali dopo l’assun-
zione del piccolo decotto dell’eccesso energetico,
la purgazione è controindicata per il rischio di
provocare una pienezza addominale con anoressia,
sete, febbre e feci dure.
In conclusione, nel caso di assenza di gas intesti-
nali, la purgazione dovrà essere prescritta con
prudenza.
41. Nella malattia dello Yang Ming con tinta rossa
dell’intero corpo, la purgazione è vietata per il
rischio di provocare ipertermia mentre, se la ma-
lattia dello Yang Ming si presenta con tinta gialla,
la purgazione è vietata per il rischio di provocare
disturbi della diuresi.
42. Nella malattia dello Yang Ming con sensazio-
ne di durezza della regione sotto-xifoidea, la
purgazione è vietata per il rischio di provocare
diarree incessanti a prognosi fatale.
VII - INDICAZIONI DELLA PURGAZIONE
1. Generalmente, la purgazione è consigliata in
autunno.
2. In linea di principio, i decotti ad azione purgativa
sono più potenti che le compresse e le polveri,
generalmente, una sola dose è sufficiente per
ottenere il risultato desiderato.
3. Nella malattia dello Yang Ming con febbre
elevata e sudorazione abbondante, bisogna ordi-
nare d’urgenza la purgazione ed il decotto di radix
Bupleuri (Chai Hu) è indicato come medicamento
specifico.
4. Nella malattia dello Shao Yin presente da 2-3
giorni, con secchezza alla gola e alla bocca, biso-
gna prescrivere d’urgenza la purgazione ed il
decotto dell’eccesso energetico è indicato come
medicamento di base.
5. Nella malattia dello Shao Yin (da 6 a 7 giorni)
77
con pienezza addominale e costipazione, bisogna
prescrivere d’urgenza la purgazione ed è usato il
decotto dell’eccesso energetico come medica-
mento di base.
6. Nella malattia dello Shao Yin con diarrea verde,
dolore sottoxifoideo e secchezza della bocca, il
decotto dell’eccesso energetico è usato come
medicamento di base.
7. Nella diarrea accompagnata dai 3 polsi normali
(pollice, barriera e piede) e sensazione di durezza
sotto-xifoidea (alla palpazione), la purgazione è
indicata e l’affezione appartiene al gruppo delle
malattie da trattare con il decotto dell’eccesso
energetico.
8. Nella malattia associata Yang Ming - Tai Yang
con diarrea, i polsi in concordanza sono favorevo-
li mentre i polsi opposti indicano gravità; la loro
reciproca costrizione si traduce con un polso
scivoloso e rapido che segnala una dispepsia. La
purgazione è allora indicata e l’affezione appar-
tiene al gruppo delle malattie trattate con il grande
decotto di radix Bupleuri (Chai Hu) e con il
decotto dell’eccesso energetico.
9. Dopo la malattia Shang Han, il polso profondo*
segnala la pienezza dell’interno.
La purgazione è consigliata e l’affezione appar-
tiene al gruppo delle patologie trattate con il
grande decotto di radix Bupleuri (Chai Hu).
10. Nella malattia Shan Han che perdura da 6-7
giorni, si possono presentare segni di pienezza
quali l’ambliopia, l’assenza di segni interni e
esterni con defecazione difficile e corpo legger-
mente caldo. La purgazione è indicata d’urgenza
e l’affezione appartiene al gruppo trattato con il
grande decotto di radix Bupleuri (Chai Hu) e con
il decotto dell’eccesso energetico.
11. Nella malattia non liberata del Tai Yang con
polso yin e polso yang ritardato, l’iniziale brivido,
seguito poi da sudorazione in presenza del solo
polso yang molto fine e piccolo, segnala l’appari-
zione della traspirazione e la liberazione dalla
malattia. Nel caso dove solo il polso yin ** sia
molto fine e piccolo, la purgazione è indicata e
l’affezione appartiene al gruppo di malattie tratta-
te con il grande decotto di radix Bupleuri (Chai
Hu).
12. Il polso teso e lento segnala la sensazione di
durezza sotto-xifoidea. Il polso mutevole (Da) ed
affrettato indica che al posto dello yang c’è lo yin.
La purgazione è allora indicata e la malattia appar-
tiene al gruppo delleaffezioni trattate con il decotto
dell’eccesso energetico.
13. Nell’intasamento toracico con rigidità
*Wu Xu aggiunge: il polso profondo e pieno
**In un’altra edizione il polso yin è rimpiazzato con il polso
del “piede”
78
cervicale, la purgazione è una metodica regolatrice.
14. Nella malattia febbrile presente da 7-8 giorni,
senza segni esterni ed interni, ma con polso super-
ficiale e rapido, la purgazione è indicata e l’affe-
zione appartiene al gruppo di malattie trattate con
il grande decotto di radix Bupleuri (Chai Hu).
15. Nella malattia del Tai Yang che evolve da 6-
7 giorni con persistenza dei segni esterni, la pre-
senza di un polso fine e profondo senza segni di
intasamento toracico, ma con agitazione, annun-
cia la presenza di calore nello Xia Jiao (riscaldatore
inferiore): si manifesta obbligatoriamente con una
pienezza pelvica che peggiora con la pressione.
Prima di una diuresi normale, la guarigione può
essere ottenuta con la dissoluzione della stasi
sanguigna e la purgazione è indicata: questo fatto-
re clinico è consecutivo all’evoluzione della ma-
lattia del Tai Yang ed a una stagnazione del calore
all’interno. La malattia appartiene al gruppo di
affezioni trattate con il decotto di Di Duang
(antistasi).
16. Nella malattia del Tai Yang con il corpo di
colorito giallo, polso profondo e annodato, con
sensazione di durezza nel basso addome, se la
diuresi è diminuita siamo in presenza di una
sindrome di insufficienza dell’energia; per con-
tro, se la diuresi è abbondante, la malattia è di
origine sanguigna ed appartiene al gruppo di
affezioni trattate con il decotto Di Duang (antistasi).
17. La malattia Shang Han con febbre e gonfiore
pelvico è una malattia interna: le urine, all’inizio
scarse, poi abbondanti segnalano che si tratta di
una ritenzione sanguigna.
La purgazione è consigliata e la malattia appartie-
ne al gruppo di affezioni trattate con le compresse
di Di Huang (antistasi)*.
18. Nella malattia dello Yang Ming, la febbre e la
sudorazione sono il risultato dell’esalazione del
calore verso l’esterno che non provoca l’ittero;
per contro, se la sudorazione è unicamente cefalica,
accompagnata da disuria, sete con desiderio di
bere, essa denota una stagnazione del calore re-
sponsabile dell’ittero.
In questo caso la malattia appartiene al gruppo di
affezioni trattate con il decotto di herba Artemisiae
capillaris (Yin Chen Hao).
19. Nella malattia dello Yang Ming, la dimenti-
canza (oblio) è un segno rivelatore della ritenzione
sanguigna: in questo caso il soggetto è predispo-
sto a fenomeni di stasi sanguigna cronica; malgra-
do il colore scuro e la solidità del materiale fecale,
*Il decotto di Di Huang è composto da:
Hirudo (Sui Zhi): 20 unità
Tabanus (Mang Chong): 20 unità
semen Persicae (Tao Ren): 20 g
rhizoma Rhei (Da Huang): 3 liang
la defecazione è relativamente facile. La malattia 27. Nell’intasamento toracico con febbricola do-
appartiene al gruppo di affezioni trattate con il vuta alla concentrazione dell’energia “acqua”
decotto di Di Huang (antistasi). perversa a livello del torace e degli ipocondri e
20. La sudorazione con delirio è il segno rivelato- con una leggera sudorazione cefalica è indicato il
re della presenza di feci dure nell’intestino: questo grande decotto antistasi del torace.
fenomeno è dovuto al vento che evolve successi- 28. Nella malattia Shang Han che evolve da 6-7
vamente nei meridiani, la purgazione deve essere giorni con intasamento toracico, febbre elevata,
effettuata
21. Nel casosolo
di dopo il passaggio
scomparsa dell’energia
della febbre dei
da appari- polso profondo ed affrettato e con sensazione di
meridiani
zione perchè la purgazione
di sudorazione (come nella prematura
malattia rischie-
di “feb- solidità sottoxifoidea, bisogna prescrivere il gran-
rebbe di provocare se
bre-freddolosità”), delle "divagazioni".
l’accesso febbrile è serale, de decotto antistasi del torace.
In malattia
la questo caso l’esternoallo
appartiene è inYang
vuotoMing,
e l’interno è in
in questo 29. La malattia dello Yang Ming caratterizzata da
pienezza:
caso la purgazione
il polso è indicata eè consigliata
è pieno, la purgazione la malattia iperidrosi consecutiva ad un'esteriorizzazione
eappartiene
la malattiaal gruppo
appartienedi affezioni
al gruppotrattate con il
di sindromi eccessiva del liquido organico con secchezza del-
grande decotto
trattate di radix
con il grande Bupleuri
decotto (Chai
di radix Hu) e con
Bupleuri ed lo stomaco e degli intestini, con feci dure e delirio,
il decotto dell’eccesso energetico. appartiene al gruppo delle malattie trattate con il
22. Nella malattia dello Yang Ming con delirio, decotto dell’eccesso energetico.
accessi febbrili ed anoressia, le feci sono certa- 30. Nella malattia dello Yang Ming con inquietu-
mente dure ed i materiali fecali sono espulsi sotto dine dove e vietata la purgazione è consigliato il
forma di 5-6 palline dure: in caso di ripresa decotto dell’eccesso energetico.
dell’appetito, le feci sono dure ma si presentano 31. Nella malattia dello Yang Ming con polso
più numerose le palline. La malattia appartiene al lento, sudorazione, assenza della paura del fred-
gruppo di affezioni trattate con il grande decotto do, sensazione di pesantezza del corpo, ipopnea
di radix Bupleuri (Chai Hu). ed eccesso di febbre che annunciano la prossima
23. Nella malattia del Tai Yang Zhong Feng liberazione dell’esterno, è indicata la purgazione.
(attacco del Tai Yang da parte del vento) con Se il paziente traspira abbondantemente ai piedi e
diarrea e vomito, se si sono liberati i segni esterni, alle mani, le sue feci sono senza dubbio dure e la
è consigliata la purgazione. malattia appartiene al gruppo di affezioni trattate
Se la sudorazione si manifesta con accessi e cefalea, con il decotto dell’eccesso energetico.
sensazione di ostruzione e di solidità sottoxifoidea, Se la febbre non si presenta improvvisamente, il
ipocondralgia e vomito, il malato ha ipopnea e decotto dell’eccesso energetico è indicato.
non ha paura del freddo. Se l’addome è gonfio con evacuazioni frequenti,
Questo fenomeno denota che l’esterno è liberato il piccolo decotto dell’eccesso energetico è usato
e che l’interno non è ancora regolarizzato. La per armonizzare il sistema gastro-enterico.
malattia appartiene al gruppo delle affezioni trat- 32. Nella malattia dello Yang Ming, i deliri, gli
tate con il decotto dei “10 Zao” (10 fructus Zizyphi). accessi febbrili, il polso scivoloso e pronto sono i
24. Nella malattia del Tai Yang non liberato, il segni di pienezza e l’affezione appartiene al grup-
calore si concentra alla vescica e provoca ematuria, po delle malattie trattate con il decotto dell’ecces-
mentre il malato è molto agitato. so energetico
La purgazione lo può sollevare. Se un “sheng”* di questo decotto può provocare
In generale, se i segni esterni persistono, bisogna gonfiori, un secondo “sheng” è consigliato; per
inizialmente liberare l’esterno prima di trattare contro, in assenza di borborigmi, un secondo
l’interno. Nel nostro caso, dopo la liberazione “sheng” è formalmente vietato.
dell’esterno, persistono solamente dolori violenti L’indomani, l’assenza di feci, in presenza di un
al basso addome: la purgazione è indicata e la polso piccolo e rugoso, annuncia un vuoto all’in-
malattia appartiene al gruppo di affezioni trattate terno: la malattia è difficile da trattare ed il decotto
con il decotto di semen Persicae da eccesso dell’eccesso energetico è controindicato.
energetico. 33. Nella malattia del secondo yang con sparizio-
25. La malattia Shang Han che evolve dopo 7-8 ne dei segni del Tai Yang, ma persistenza di
giorni, con corpo giallo, disturbi della diuresi e febbricola con traspirazione alle mani e ai piedi,
tensione pelvica, appartiene al gruppo di affezioni defecazione difficile, la purgazione è indicata e la
trattate con il decotto di herba Artemisiae capillaris malattia appartiene al gruppo delle affezioni trat-
(Yin Chen Hao). tate con il decotto dell’eccesso energetico.
26. La malattia Shang Han presente da una decina 34. I disturbi della diuresi e le defecazioni alterna-
di giorni con concentrazione di calore all’interno tivamente facili o difficili accompagnate da leg-
ed alternanza di febbre-freddolosità, appartiene al gera febbre, dispnea, vertigini ed impossibilità a
gruppo di affezioni trattate con il grande decotto
di radix Bupleuri (Chai Hu). *1 “sheng” = 60 ml/80 ml

79
sdraiarsi nel letto sono i segni rivelatori della
presenza di feci dure.
La malattia appartiene al gruppo delle affezioni
trattate con il decotto dell’eccesso energetico.
VIII - SINDROMI “POST-SUDORIFICAZIONE,
POST-VOMIFICAZIONE E
POST-PURGAZIONE”
1. L’insegnamento del maestro:
Un polso piccolo e rugoso proviene da un errore
terapeutico, perchè una forte purgazione effettua-
ta dopo una sudorazione esagerata è all’origine di
una perdita del sangue caratterizzata da:
- paura del freddo con febbre elevata e continua;
- bisogno di coprirsi in estate e scoprirsi in inver-
no.
Questi segni sono dovuti all’esaurimento del-
l’energia yang con conseguente paura del freddo
e dell’indebolimento dell’energia yin con conse-
guente febbre.
In effetti dopo una sudorificazione esagerata con
esaurimento dell’energia yang, la prescrizione di
una purgazione drastica provoca un’affaticamen-
to dell’energia yin.
Al V mese lunare, l’energia raggiunge l’esterno e
all’interno l’energia dello stomaco si trova in uno
stato di vuoto-freddo; l’energia yang si indeboli-
sce e non può trionfare sul freddo per cui c’è
bisogno di coprirsi. All’XI mese lunare, l’energia
yang raggiunge l’interno e l’energia dello stoma-
co viene riscaldata; infatti l’energia yin si indebo-
lisce all’interno e non può più vincere il calore, per
cui c’è il bisogno di scoprirsi.
In conclusione, la presenza di questi due segni
associati a polso lento e rugoso permette di dia-
gnosticare una perdita di sangue.*
2. La malattia del Tai Yang presente da 3 giorni,
trattata senza successo con la sudorificazione,
vomificazione e purgazione e con la metodica
dell’ago riscaldato, è una controindicazione al-
l’uso del decotto di ramulus Cinnamomi (Gui
Zhi). E’ essenziale lo studio dei segni e l’esame
dei polsi per applicare una terapia appropriata.
3. In presenza di polso superficiale e rapido, la
sudorificazione è indicata, per contro, dopo una
purgazione errata con sensazione di corpo pesante
e palpitazioni cardiache, la sudorificazione è scon-
sigliata perchè la guarigione è spontanea dopo una
sudorazione naturale.
4. Nelle malattie post-sudorificative, post-
vomificative e post-purgative e nella perdita di
sangue e di liquido organico, se lo yin e lo yang si
*”Perdita di sangue” implica una insufficienza di Rong-Xue
(energia nutritiva e sangue)
80
equilibrano, la guarigione è spontanea.
5. Una sudorificazione effettuata dopo una forte
purgazione è all’origine dei disturbi della diuresi
che si traduce in una perdita di liquidi organici:
bisogna cessare immediatamente il trattamento,
quando la diuresi ritorna normale la guarigione è
spontanea.
6. Una sudorificazione effettuata dopo una
purgazione è all’origine della freddolosità con
polso piccolo e galoppante seguito da un vuoto
concomitante dell’esterno e dell’interno.
7. Nella malattia del Tai Yang non guarita con la
purgazione, la sudorificazione è responsabile del
vuoto concomitante dell’esterno e dell’interno
con tendenza sincopale.
Questa tendenza sincopale sparisce quando l’ester-
no è equilibrato con una sudorazione spontanea.
Solo dopo la sparizione di questa tendenza
sincopale si può effettuare la purgazione.
8. Nella malattia che evolve da 6-7 giorni con
polso lento, superficiale e debole, paura del fred-
do, piedi e mani calde, la purgazione provoca in
seguito: ipocondralgia, ittero, rigidità cervicale,
disuria... dopo l’assunzione del decotto di radix
Bupleuri (Chai Hu), il paziente ha desiderio di
evacuare... Se il malato presenta sete e vomito
dopo aver bevuto, questo decotto è sconsigliato
per il rischio di provocare vomito post-prandiale.
9. Nella malattia del Tai Yang che evolve da 2-3
giorni, il bisogno di allungarsi segnala l’esistenza
di un intasamento nella regione sotto cardiaca con
polso piccolo e debole che è dovuto ad una
purgazione sbagliata effettuata nel corso dell’ag-
gressione da freddo.
10. Nella malattia del Tai Yang, dopo la
purgazione:
- il polso agitato annuncia l’assenza dell’intasa-
mento toracico e la liberazione prossima del-
l’esterno;
- il polso superficiale segnala l’esistenza dell’in-
tasamento toracico;
- il polso affrettato denota la presenza di tonsillite;
- il polso teso rivela un'oppressione degli ipocondri;
- il polso galoppante e rapido indica una cefalea;
- il polso profondo ed affrettato annuncia le nau-
see;
- il polso profondo e scivoloso segnala la trasfor-
mazione e l’adattamento del calore;
- il polso superficiale e scivoloso rivela la presen-
za di melena.
11. Nella malattia associata Tai Yang-Shao Yang,
la purgazione è all’origine di un intasamento
toracico con sensazione di durezza sotto-xifoidea,
diarrea incessante, anoressia ed uno stato di forte
inquietudine.
12. Nel caso di polso superficiale ed affrettato, la
purgazione è la causa della progressione del fred-
do perverso verso l’interno per provocare una
sindrome “Bi” (ostruzione). Alla palpazione, la
duttilità dell’addome segnala che si tratta sempli-
cemente di una aerogastria.
13. Nella malattia Shang Han, dopo una
vomificazione e una purgazione, la sudorificazione
è all’origine della sindrome da vuoto con polso
piccolo e dopo 8-9 giorni compaiono: sensazione
di pienezza e di durezza sotto-xifoidea, algia
all’ipocondrio, risalita dell’energia, vertigini,
annebbiamenti ed agitazione dei Jing Mai. Allo
stato cronico, l’affezione si trasforma in impoten-
za amiotrofica (Wei).
14. Nella malattia dello Yang Ming con conserva-
zione dell’appetito, il trattamento effettuato dopo
la purgazione provoca dei vomiti perchè lo stoma-
co si trova in uno stato di vuoto-freddo.
15. Nella malattia dello Yang Ming, il polso lento,
l’assenza di uno stato di sazietà, la tristezza, le
vertigini e la disuria segnalano una prossima
apparizione dell’ittero.
La purgazione non influisce sulla pienezza
addominale annunciata da un polso lento.
16. Nella malattia del Tai Yang, il polso ritardato
del “pollice”, il polso superficiale alla “barriera”
e il polso debole al “piede” con febbre, sudorazione,
paura del freddo, senza vomito, ma sensazione di
pienezza ed oppressione sotto-cardiaca sono tutti
segni provocati da un'errata purgazione.
17. Nella malattia Shang Han, dopo una potente
vomificazione ed una forte purgazione si può
provocare uno stato di grande vuoto. Se il medico
ordina di nuovo un'intensa sudorificazione e l’as-
sunzione di bevande calde che impediscono la
sudorazione, il malato vomita perchè lo stomaco
e gli intestini sono in uno stato di vuoto-freddo.
18. Dopo la vomificazione e la purgazione, appare
una sudorazione accompagnata da polso normale
ed inquietudine perchè lo stato di vuoto non può
ancora sopportare l’energia cereale.
19. Nella malattia del Tai Yang la prescrizione di
una sudorificazione fa apparire la febbre e la paura
del freddo: a causa di questi segni il medico ordina
di nuovo una purgazione che induce una sindrome
da pienezza, una sindrome da vuoto concomitante
dell’interno e dell’esterno e una sindrome di im-
poverimento dell’energia yin e dell’energia yang.
In caso di assenza di yang ed isolamento dello yin,
l’uso della metodica degli aghi riscaldati è all’ori-
gine di uno stato di inquietudine con tinta verde-
giallastra e spasmi cutanei: la malattia è difficile
da trattare. Una tinta leggermente giallastra con
mani e piedi caldi è il segno di una prossima
guarigione.
20. Dopo l’assunzione del decotto di ramulus
Cinnamomi (Gui Zhi) o di altri purgativi, possono
apparire rigidità e dolori cervicali, febbricola,
assenza di sudorazione, pienezza sottocardiaca e
disturbi della diuresi; sono tutti segni che appar-
tengono al gruppo di malattie trattate con il decotto
di ramulus Cinnamomi con l’aggiunta di rhizoma
Atractylodis (Bai Zhu).
21. Dopo la purgazione applicata alla malattia del
Tai Yang non liberata attraverso la sudorificazione,
la persistenza del polso superficiale segnala la non
guarigione della malattia perchè questo polso è
l’indice della fissazione dell’energia perversa al-
l’esterno ed appartiene alle malattie trattate con il
decotto di ramulus Cinnamomi (Gui Zhi).
22. Nella sudorificazione effettuata dopo la
purgazione, il soggetto è inquieto ed agitato du-
rante il giorno, mentre è calmo la notte, con
assenza di vomito, di sete e di segni esterni, il
polso è profondo e piccolo ed il corpo leggermen-
te caldo.
Questi segni appartengono al gruppo di malattie
trattate con il decotto di rhizoma Zingiberis e
radix Aconiti carmichaeli praeparata (Gan Jiang,
Fui Zi).
23. Nella malattia Shang Han, dopo la
vomificazione o la purgazione, la pienezza della
regione toracica, la risalita dell’energia verso il
torace, le vertigini il polso profondo ed affrettato
sono i segni per i quali è controindicata la
sudorificazione per il rischio di provocare convul-
sioni e tremori appartenenti al gruppo di malattie
trattate con il decotto polimendicamentoso di
Poria cocos, ramulus Cinnamomi, rhizoma
Atractylodis alba, rhizoma Zingiberis (Fu Ling,
Gui Zhi, Bai Zhu, Gan Jiang).
24. Dopo la sudorificazione, la vomificazione e la
purgazione, se persiste ancora la malattia con
costipazione, essa appartiene al gruppo di affezio-
ni trattate con il decotto di “Poria cocos dei quattro
afflussi (Fu Ling, Si Ni).
25. Nella malattia Shang Han, dopo la
sudorificazione, la vomificazione e la purgazione,
il paziente si trova in uno stato di vuoto e di
inquietudine con insonnia:
- l’agitazione e l’inquietudine appartengono al
gruppo di affezioni trattate con il decotto di fructus
Gardeniae (Zhi Zi);
- l’insufficienza dell’energia appartiene al gruppo
di malattie trattate con il decotto di fructus
Gardeniae e radix Glycyrrhiza (Zhi Zi, Gan Cao);
- i vomiti appartengono al gruppo di malattie
trattate con il decotto di fructus Gardeniae, rhizoma
Zingiberis recens (Zhi Zi, Sheng Jiang);
- il gonfiore e la pienezza addominale appartengo-
no al gruppo di malattie trattate con il decotto di
fructus Gardeniae, cortex Magnoliae (Zhi Zi, Hou
Po).
26. Dopo la sudorificazione o purgazione, la feb-
bre elevata e la sensazione di fastidio toracico
81
appartengono al gruppo di malattie trattate con il
decotto di fructus Gardeniae (Zhi Zi).
27. Nella malattia del Tai Yang che evolve al di là
dei meridiani, che dura da 10 giorni e si accompa-
gna a nausea, dolore toracico, feci liquide, leggero
gonfiore addominale, collera ed inquietudine, è
indicata sia la vomificazione che la purgazione ed
è consigliato anche il decotto dell’eccesso
energetico.
In altri termini, le nausee con dolori toracici e le
feci leggermente liquide, non entrano nel quadro
terapeutico trattato con la radix Bupleuri (Chai
Hu).
28. Nella malattia del Tai Yang, la purgazione
effettuata dopo due purgazioni ha come conse-
guenza l’apparizione di costipazione dopo 5-6
giorni con secchezza della lingua e sete, febbre
vespertina e ventre gonfio, teso e doloroso alla
pressione: la malattia entra nel quadro terapeutico
del grande decotto di detenzione toracica*
29. Nella malattia Shang Han che evolve da 5-6
giorni, la purgazione effettuata dopo la
sudorificazione ha come conseguenza l’appari-
zione dei seguenti segni:
- pienezza ed intasamento toraco-ipocondriaco;
- disturbi della diuresi;
- sete ed assenza di vomito;
- sudorazione cefalica;
- febbre e freddolosità intermittente;
- imbarazzo gastrico.
Questi segni evidenziano la non liberazione del-
l’energia perversa ed appartengono alle malattie
che ricadono nel quadro terapeutico trattato con il
decotto di radix Bupleuri, ramulus Cinnamomi,
rhizoma Zingiberis (Chai Hu, Gui Zhi, Gan Jiang).
30. Nella malattia Shang Han trattata successiva-
mente con la sudorificazione, con la vomificazione
ed infine con la purgazione, l’esterno è liberato,
ma il malato presenta dei segni di pienezza-solidi-
tà sotto-xifoidea e di eruttazioni incessanti: la
malattia entra nel quadro terapeutico del decotto
di flos Inulae, Haematitum (Xuan Fu, Dai Jia).
31. Dopo una forte purgazione, il decotto di
ramulus Cinnamomi (Gui Zhi) è vietato. Se il
malato presenta una sudorazione con dispnea e un
pò di febbre, è indicato il decotto
polimedicamentoso di herba Ephedrae, semen
Armeniacae amarum, radix Glycyrrhizae, Gypsum
Fibrosum” (Ma Huang, Xing Ren, Gan Cao, Shi
Gao).
32. Nella malattia Shang Han, la sudorificazione
effettuata dopo una forte purgazione ha come
conseguenza un'ostruzione della regione
sottocardiaca e denota la non liberazione del-
*Vedere formula magistrale delle “Malattie evolutive dei 3
yin e 3 yang” (Shang Han Lun) - ed. N.V.N.
82
l’esterno.
Per liberare l’esterno, bisogna utilizzare il decotto
di ramulus Cinnamomi (Gui Zhi) e per combattere
l’ostruzione, il decotto di rhizoma Rhei e rhizoma
Coptis (Da Huang, Huang Lian).
33. Nella malattia Shang Han che evolve da 7-8
giorni senza liberazione dopo una purgazione, il
calore si intasa all’interno, infatti sia l’interno che
l’esterno sono surriscaldati con paura del vento,
sete, secchezza della lingua ed inquietudine. La
malattia rientra nel quadro terapeutico trattato con
il decotto detto della tigre bianca (Bai Hu).
34. Nella malattia Shang Han, trattata senza suc-
cesso con la vomificazione e la purgazione e che
si manifesta dopo una decina di giorni con
costipazione, appare la febbre vespertina con as-
senza di fobia del freddo e con deliri e visioni
terrificanti (demoni, fantasmi). Nei casi gravi si
hanno disconoscimento delle persone, gesti folli e
brancolamenti, spavento, agitazione, leggera di-
spnea e sguardo fisso. Se il polso è teso è la morte;
se il polso è rugoso è ugualmente la morte. Se la
malattia è benigna, il soggetto presenta solamente
delirio e febbre: bisogna allora prescrivere il gran-
de decotto dell’eccesso energetico. Se l’effetto
purgativo si produce dopo la prima assunzione,
bisogna cessare la somministrazione.
35. Nella malattia associata dei tre yang con
pienezza addominale, sensazione di pesantezza
del corpo ed impossibilità al movimento, ageusia
e tinta polverosa, delirio ed incontinenza urinaria,
una sudorificazione mal condotta è la causa del-
l’aggravamento del delirio, mentre un' errata
purgazione è all’origine di traspirazione frontale
e di freddo ai quattro arti. Per contro, la sudorazione
spontanea entra nel quadro terapeutico del decotto
della tigre bianca.
36. Nella malattia dello Yang Ming con polso
superficiale e affrettato, secchezza della faringe,
bocca amara, dispnea, febbre, sudorazione, as-
senza della paura del freddo ma presenza della
paura del calore e sensazione di pesantezza del
corpo:
- se si applica il metodo della sudorazione si
provoca uno stato di secchezza, ansietà e delirio;
- se si applica il metodo degli aghi riscaldati, si
provoca uno stato di spavento, d’inquietudine, di
agitazione e di insonnia;
- se si applica il metodo della purgazione, si
provoca un vuoto dello stomaco e degli intestini
con risalita dell’energia-invitata (“Ke”: energia
perversa) verso il torace, malinconia e lingua
suburrale (patinosa), ricade nel quadro terapeutico
del decotto di fructus Gardeniae, semen Sojae
praeparatum (Zhi Zi, Dou Shi).
37. Nella malattia dello Yang Ming, se malgrado
la purgazione, si manifesta la febbre, gli arti caldi
senza intasamento toracico, la malinconia, fame
con impossibilità di inghiottire qualsiasi cosa e la
sudorazione unicamente cefalica. Questa affezio-
ne entra nel quadro del decotto di fructus Gardenia,
semen Sojae praeparatum (Zhi Zi, Dou Shi).
38. Nella malattia dello Yang Ming, la purgazione
può essere all’origine della malinconia-tristezza a
causa della persistenza del materiale fecale e della
secchezza negli intestini. Una nuova purgazione è
allora indicata.
Per contro, nel caso di un leggero gonfiore
addominale con feci all’inizio dure e poi molli, la
seconda purgazione è formalmente vietata.
Se le feci sono dure, la malattia entra nel quadro
terapeutico del decotto dell’eccesso energetico.
39. Nella malattia del Tai Yang trattata successi-
vamente con la vomificazione, la purgazione e la
sudorificazione, possono comparire la tristezza,
la poliuria e le feci dure, che sono segni di appar-
tenenza alle malattie trattate con il piccolo decotto
dell’eccesso energetico.
40. Una forte purgazione effettuata dopo una forte
sudorificazione è all’origine di piedi e mani fred-
di. Questi segni entrano nel quadro terapeutico del
decotto dei quattro afflussi (Si Ni).
41. Nella malattia del Tai Yang, dopo la
purgazione, il polso agitato e la pienezza toracica
rientrano nel quadro terapeutico del decotto di
ramulus Cinnamomi, radix Paeoniae alba (Gui
Zhi, Bai Shao Yao).
Se il malato ha paura del freddo, bisogna sostituire
la radix Paeoniae alba ( Bai Shao Yao) con radix
Aconiti carmichaeli (Fu Zi).
42. Nella malattia Shang Han che evolve da 4-5
giorni, dopo la purgazione, può apparire un corpo
molto caldo e scomparire il dolore al cuore, ciò
segnala un'incompleta liberazione dell’esterno.
L’affezione entra nel quadro terapeutico del
decotto di fructus Gardeniae (Zhi Zi).
43. Nella malattia Shang Han, dopo la purgazione,
se compaiono cuore-Inquietudine (imbarazzo ga-
strico), gonfiore addominale ed impossibilità a
mantenere una posizione, l’affezione entra nel
quadro terapeutico del decotto di fructus
Gardeniae, cortex Magnoliae (Zhi Zi, Hou Po).
44. Nella malattia Shang Han, se malgrado l’as-
sunzione di pillole purgative, la febbre persiste
accompagnata da lieve inquietudine, si fa entrare
questa patologia nel quadro terapeutico trattato
con il decotto di fructus Gardeniae, e rhizoma
Zingiberis” (Zhi Zi, Gan Jiang).
45. Nella malattia Shang Han, la purgazione mal
condotta è la causa di diarrea incessante con
dolore in tutto il corpo: bisogna salvaguardare
d’urgenza l’interno.
Quando le feci e le urine tornano normali, bisogna
salvaguardare d’urgenza l’esterno.
Per salvaguardare l’interno è usato il decotto dei
quattro afflussi (Si Ni) e per salvaguardare l’ester-
no è usato il decotto di ramulus Cinnamomi (Gui
Zhi).
46. Nella malattia del Tai Yang che evolve al di là
del meridiano da circa una decina di giorni (mal-
grado 2 o 3 purgazioni), dopo 4 o 5 giorni i segni
entrano nel quadro terapeutico trattato con il pic-
colo decotto di radix Bupleuri (Chai Hu). Per
contro, nel caso di vomito incessante con fastidio
ed angoscia sottocardiaca, sintomi che segnalano
la non liberazione della malattia, bisogna prescri-
vere il decotto di radix Bupleuri.
47. Al 13° giorno, se la malattia Shang Han non
migliora si possono presentare i segni rivelatori
dell’azione terapeutica dell radix Bupleuri: pie-
nezza toraco-ipocondriaca, vomiti, accessi di feb-
bre serale e costipazione. Una purgazione può
essere usata, ma non conduce a buon esito ed il
paziente presenta feci liquide come da compresse
purgative: quest'applicazione è un errore
terapeutico perchè la febbre vespertina è un segno
di pienezza e bisogna prescrivere all’inizio il
piccolo decotto di Bupleuri per liberare l’esterno,
poi lo stesso decotto addizionato con Mirabilitum
depuratum (Mang Xiao).
48. Al 13° giorno della malattia Shang Han che
evolve al di là del meridiano con delirio seguito
alla presenza di calore interno, è consigliata la
prescrizione di un decotto a tendenza purgativa.
Se la diuresi è normale ed è associata a diarrea al
posto di feci dure e si è in presenza di un polso
equilibrato, il quadro indica una condotta
terapeutica errata di prescrizione di compresse
purgative.
La diarrea associata a polso piccolo al posto di
quello armonioso è il segno rivelatore di una
pienezza all’interno e rientra nel quadro terapeutico
del decotto regolatore l’energia dello stomaco.
49. All’8° o 9° giorno della malattia Shang Han,
una purgazione mal condotta provoca dei segni
quali: pienezza toracica con angoscia e spavento,
disuria, delirio, sensazione di pesantezza del cor-
po e difficoltà al movimento. L’affezione rientra
nel quadro terapeutico del decotto di radix Bupleuri
(Chai Hu) addizionato all’os Draconis (Long Gu)
e alla concha Ostreae (Mu Li).
50. Nella malattia dell’afflusso di fuoco, prece-
dentemente trattata a torto con una purgazione
male indicata, la metodica degli aghi rossi al
fuoco riscaldati è causa di uno stato di tristezza, di
inquietudine e di agitazione e l’affezione rientra
nel quadro terapeutico del decotto poli-medica-
mentoso di: ramulus Cinnamomi, radix
Glycyrrhizae, os Draconis e concha Ostreae (Gui
Zhi, Gan Cao, Long Gu, Mu Li).
51. Nella malattia del Tai Yang con polso super-
83
ficiale, agitato e rapido*, cefalea, febbre, sudori
notturni e paura del freddo, il medico ordina la
purgazione perchè questi sintomi denotano una
non liberazione dell’esterno.
Dopo la purgazione, le manifestazioni cliniche
sono le seguenti:
- modificazione del polso agitato e rapido che
diviene lento;
- la cefalea si trasforma in vertigine**;
- sensazione di vuoto allo stomaco;
- agitazione dell’energia invitata a livello del
diaframma;
- diminuzione della ventilazione polmonare;
- dispiacere, nervosismo, malinconia;
- ritenzione dell’energia yang all’interno che si
manifesta con una sensazione di durezza e che
rivela un intasamento toracico.
L’affezione rientra nel quadro terapeutico del
grande decotto della ritenzione toracica.
In caso di assenza dell’intasamento toracico, ma
di presenza di traspirazione unicamente a livello
della testa e del collo con disturbi della diuresi e
con il corpo che assume un colorito giallastro
(ittero), la malattia rientra nel quadro terapeutico
del decotto di radix Bupleuri, fructus Gardeniae
(Chai Hu, Zhi Zi).***
52. La malattia Shang Han che evolve da 4-5
giorni con vomiti e febbre entra nel quadro
terapeutico del decotto di radix Bupleuri.
Se malgrado il trattamento questi segni persisto-
no, bisogna prescrivere di nuovo il decotto di
radix Bupleuri perchè la febbre, i tremori e la
sudorazione sono gli effetti benefici della medica-
zione che conducono a guarigione; per contro, la
presenza di pienezza sotto cardiaca con sensazio-
ne di solidità dopo l’assunzione del decotto di
radix Bupleuri è un segno di intasamento toracico
che rientra nel quadro terapeutico del grande
decotto per la distensione toracica.
Se la pienezza non è accompagnata da dolore, essa
appartiene alla sindrome d’ostruzione (Bi) ed il
decotto di radix Bupleuri non è più giustificato: è
consigliato il decotto disperdente del cuore a base
di rhizoma Pinelliae (Ban Xia).
53. La pienezza/oppressione sottocardiaca provo-
cata da una purgazione maldestra è un'affezione
che entra nel quadro terapeutico trattato con il
decotto disperdente del cuore, mentre la non libe-
*Studio del polso superficiale, agitato e rapido:
- il polso superficiale indica la presenza di vento;
- il polso rapido annuncia la presenza di calore;
- il polso agitato indica sofferenza
** In un’altra edizione questa frase è rimpiazzata con:
“dolore alla regione diaframmatica che impedisce la
palpazione”
*** Questa frase non è menzionata nello Shang Han Lun
(vedere l’enunciato n°138. Malattie evolutive dei 3 yin e dei
3 yang - ed.N.V.N.
84
razione del Bi (ostruzione) con secchezza della
bocca e disturbi della diuresi rientra nel quadro
terapeutico trattato con il decotto delle cinque
meraviglie (Wu Ling).
54. Nella malattia dello Shang Han Zhong Feng,
la purgazione mal indicata è all'origine di diarree
ripetute (una decina di evacuazioni nel corso di
una giornata) con: dispepsia, borborigmi, sensa-
zione di ostruzione e pienezza-solidità
sottocardiaca, vomito ed inquietudine.
In presenza di ostruzione, il medico considera che
la malattia non è ancora guarita ed ordina di nuovo
un'altra purgazione che aggrava la sindrome da
ostruzione.
Questa ostruzione non è consecutiva ad un intasa-
mento di calore, ma ad un vuoto dell'energia dello
stomaco con risalita dell'energia invitata e rientra
nel quadro terapeutico da trattare con il decotto
disperdente di cuore a base di radix Glycyrrhizae
(Gan Cao).
55. Nella malattia Shang Han, la diarrea ininter-
rotta con sensazione di pienezza-solidità
sottocardiaca è spesso provocata da un trattamen-
to medicamentoso mal condotto.
Così, dopo l'assunzione del decotto disperdente
del cuore, una nuova medicazione purgativa può
esserne la causa. Per tentare di rimediare a questo
errore terapeutico, il medico prescrive di nuovo il
decotto dell'interno-centro (Li Zhong) che aggra-
va ancora la diarrea. Questa diarrea ininterrotta
non è di origine Zhong Jiao (riscaldatore medio),
ma di origine Xia Jiao (riscaldatore inferiore) ed
entra nel quadro terapeutico da trattare con il
decotto di Halloysitum rubrum e Limonitum. Se
non si ottengono miglioramenti, bisogna applica-
re il metodo della regolazione della diuresi.
56. Nella malattia del Tai Yang in cui i segni
esterni non sono ancora liberati, le purgazioni
ripetute sono all'origine di diarree ininterrotte con
sensazione di durezza sotto-xifoidea. La malattia
entra nel quadro terapeutico trattato con il decotto
di ramulus Cinnamomi e radix Ginseng (Gui Zhi,
Ren Shen).
57. Nella malattia Shang Han secondaria alla
vomificazione, il gonfiore addominale rientra nel
quadro terapeutico da trattare con il decotto del-
l'eccesso energetico.
58. Se il paziente non presenta segni esterni, nè
segni interni, ma febbre da 7-8 giorni con polso
superficiale e rapido, la purgazione può essere
indicata.
Dopo la purgazione, se il polso rimane rapido è
indicativo della presenza del calore con sensazio-
ne di fame. Al sesto o settimo giorno appaiono i
segni di costipazione; questo è l'indice di una
stagnazione sanguigna che rientra nel quadro
terapeutico del decotto di Di Duang (antistasi).
Se il polso resta rapido con diarrea ininterrotta ed
è associato al calore, si possono manifestare delle
feci pio-sanguinolente.
59. Nella malattia del Tai Yang, una purgazione
mal indicata è causa di gonfiore addominale che si
manifesta, a volte, con dolore e rientra nel quadro
terapeutico trattato con il decotto di ramulus
Cinnamomi addizionato a radix Paeoniae (Gui
Zhi, Shao Yao).
60. Nella malattia Shang Han che evolve da 6-7
giorni, una forte purgazione è causa di un polso
del pollice profondo e lento con freddo ai quattro
arti e di un polso del piede vuoto con disturbo alla
gola (tonsillite), espettorazioni pio-sanguinolente
e diarrea ininterrotta. L'affezione rientra nel qua-
dro terapeutico del decotto di herba Ephedrae e
rizoma Cimicifugae (Ma Huang, Sheng Ma).
61. Nella malattia Shang Han dove la diarrea è
secondaria ad un'infitrazione di freddo, se il me-
dico ordina la vomificazione o la purgazione, il
freddo viene bloccato all'interno, il vomito e la
diarrea si aggravano.
Se il vomito è provocato dall'assunzione alimen-
tare, la malattia entra nella categoria terapeutica
da trattare con il decotto polimedicamentoso di
rhizoma Zingiberis, radix Scutellariae, rhizoma
Coptidis e radix Ginseng (Gan Jiang, Huang Qin,
Huang Lian, Ren Shen).
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86
 congressi e corsi
a cura della redazione
Nuove Frontiere dell'Agopuntura
e della Medicina Cinese
Congresso Internazionale
organizzato dalla Scuola Italiana
di Medicina Cinese
Gruppo di Studio "Società e Salute"
16 novembre 1991, aula delle
Nuove Patologie
Policlinico S.Orsola, Bologna
La Scuola Italiana di Medicina Cinese organizza
questo incontro per fare il punto sulla situazione
italiana ed internazionale dell'agopuntura e della
medicina cinese.E' prevista la partecipazione di
illustri rappresentanti italiani, europei e cinesi.
Programma
Presidenti: dott. Giorgio i Concetto, dott. Nguyen
Van Nghi
1° sessione, chairman: dott. Lucio Pippa
h. 9.00, dott. Giorgio Di Concetto
Nuove frontiere dell'agopuntura e della medicina
cinese
h. 9.20, dott. Nguyen Van Nghi
Pratica clinica della medicina cinese alle soglie
del 21° secolo
h. 9.40, dott. Lucio Sotte
Nuove iniziative editoriali in ambito di medicina
tradizionale cinese
h. 10.00, dott. Jean Mark Kespì
Esperienze cliniche
h. 10.20, dott. Lucio Pippa
La medicina tradizionale cinese nelle Università
italiane
h. 10.40 break
2° sessione, chairman: dott. Lucio Sotte
h. 11.00, dott. Gerard Guillaume
Le patologie reumatologiche in medicina tradi-
zionale cinese
h. 11.20, dott Massimo Muccioli
La farmacologia cinese, applicazioni cliniche
h. 11.40, prof. Jean Bossy
Prevenzione ed agopuntura
h. 12.00, dott. Camillo Schiantarelli
La ricerca clinica occidentale in medicina cinese
h. 12.20, dott. Ettore De Giacomo
Nuove modalità didattiche in medicina tradizio-
nale cinese
3° sessione, chairman: dott. Massimo Muccioli
h. 15.00, dott. Chian Qun Yi
China Academy of Traditional Chinese Medici-
ne, Pechino
L'agopuntura nella medicina di base
h. 16.00 comunicazioni libere
h. 18.00 domande e conclusione del congresso
87
88
 notizie
a cura della redazione

89
 bibliografia
a cura del centro bibliografico della Qiu Tian
San Marino, tel. 0549-906490

Tipo di patologia Acqua: malattie e punti*

Titolo rivista Rivista Ital. di Medic. Cinese Numero rivista: 4
Lingua Italiano
Anno pubblicazione 01-07-86 Numero pagina: 7
Autore Nguyen Van Nghy Ultima pagina: 0
Titolo articolo: La regolazione delle vie energetiche

Tipo patologia Acufeni*

Titolo rivista Rivista Ital. di Medic. Cinese Numero rivista: 1
Lingua Italiano
Anno pubblicazione 01-01-88 Numero pagina: 44
Autore Nguyen Van Nghy - Tran V. Dzung Ultima pagina: 0
Titolo articolo: Trattamento delle malattie energetiche

Tipo di patologia Acufeni*

Titolo rivista Rivista Ital. di Med. Cinese Numero rivista: 6
Lingua Italiano
Anno pubblicazione 01-11-88 Numero pagina: 62
Autore Tassini - Fu Baotian Ultima pagina: 0
Titolo articolo: Applicazioni cliniche dell'agopuntura in otorinolaringoiatria

Tipo patologia Acufeni e ipoacusia C.C.*

Titolo rivista Rivista Ital. di Med. Cinese Numero rivista: 4
Lingua Italiano
Anno pubblicazione 01-07-85 Numero pagina: 37
Autore Crepaldi - Di Concetto Umltima pagina: 0
Titolo articolo: Acufeni e ipoacusia Casi Clinici

Tipo di patologia Addome dolori acuti*

Titolo rivista Rivista Ital. di Med. Cinese Numero rivista: 3
Lingua Italiano
Anno pubblicazione 01-05-87 Numero pagina: 27
Autore Nguyen Van Nghy - Tran V. Dzung Ultima pagina: 0
Titolo articolo: Studio sintetico dei principi terapeutici con agopuntura - moxibustione

Tipo patologia Addome: dolori*

Titolo rivista Rivista Ital. di Med. Cinese Numero rivista: 5
Lingua Italiano
Anno pubblicazione 01-09-87 Numero pagina: 36
Autore Nguyen Van Nghy - Tran V. Dzung Ultima pagina: 37
Titolo articolo: Trattamento delle malattie energetiche

90
 biblioteca
a cura della redazione
Le sindromi dei sei livelli, dei quattro strati e dei tre
riscaldatori: eziopatogenesi e terapia
con agopuntura e farmaci
Lucio Sotte
Qiu Tian, San Marino, 0549/906490
pgg. 130
Compare finalmente in Italia un volume che af-
fronta questo importantissimo argomento della
medicina tradizionale cinese.
La teoria dei sei livelli energetici è stata per la
prima volta citata nello Huang Di Nei Jing, il
Classico di Medicina Interna dell'Imperatore Giallo
durante il periodo a cavallo tra il regno degli Stati
Combattenti e quello della prima dinastia Han.
Ripresa brillantemente da Zhang Zhong Jing alla
fine della dinastia degli Han Orientali, la teoria dei
sei livelli energetici è stata il perno dell'interpre-
tazione eziopatogenetica degli attacchi indotti
dalle energie patogene cosmiche fino al periodo
dell'ultima dinastia cinese, la Qing.
Soltanto nel XIX secolo, Ye Tian Shi ha introdot-
to, a suo completamento, l'interpretazione secon-
do i quattro strati ed ancora successiva è quella dei
tre riscaldatori.
Attraverso queste tre teorie la medicina cinese ha
spiegato come il vento, il freddo, il calore,
l"umidità, il fuoco possono penetrare all'interno
dell'organismo inducendo patologie di origine
esterna che altro non sono che le patologie infet-
tive della medicina occidentale e le loro
complicanze interne.
Il volume del dott. Sotte introduce il lettore gra-
dualmente a questo complesso argomento aiutan-
dolo a comprendere i motivi che hanno determi-
nato la nascita di queste teorie e come esse si sono
sviluppate nel corso dei secoli e dei millenni.
Si tratta di un'opera indispensabile per chi voglia
orientarsi con precisione nella eziopatogenesi
energetica della medicina cinese.
Per interpretare correttamente i segni ed i sintomi
con cui il malato si presenta nei nostri studi non è
sufficiente conoscere il principio yin-yang, quello
dei cinque movimenti e la teoria degli organi e
visceri. La malattia è infatti, costantemente, l'esi-
to della rottura dell'equilibrio tra organismo ed
ambiente. Talora le difese organiche ridotte e una
diminuita immunosorveglianza permettono l'at-
tacco di energie patogene esterne deboli, in altri
casi le cause esterne sono così potenti da aggredire
anche organismi in buona salute; è ciò che accade
costantemente d'inverno durante le epidemie
inflenzali.
La medicina cinese è in grado di fornire una
brillante e moderna interpretazione
eziopatogenetica e delle efficacissime soluzioni
terapeutiche per queste malattie, sia con l'ago-
puntura che con la farmacologia.
Il manuale offre per la prima volta al lettore
italiano, in maniera semplice e didattica, tutti i
dati necessari per approfondire questa materia.
Ogni sindrome è affrontata singolarmente attra-
verso passi successivi: la sintomatologia,
l'eziopatogenesi, il principio di terapia e le moda-
lità pratiche con cui eseguirla attraverso l'agopun-
tura ed i farmaci, di cui vengono fornite le formule
principali, quelle accessorie e le eventuali modi-
fiche.
Si tratta di un testo di studio, ma anche di un
pratico volume di consultazione ambulatoriale
che può aiutarci a migliorare i risultati terapeutici
nelle patologie più modeste, come i raffreddori e
le sindromi inflenzali in fase iniziale, e ad inco-
minciare ad affrontare quelle di maggior gravità,
come le complicanze tracheobronchiali e
polmonari delle patologie da raffreddamento.
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