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Filozofická fakulta
Kateřina Bačíková
Brno 2008
1
Prohlašuji, že jsem diplomovou práci vypracovala samostatně s využitím uvedených
pramenů a literatury.
2
Děkuji panu PhDr. Janu Pavlíkovi za odborné vedení, cenné rady a připomínky, za
ochotu a trpělivost při vypracování této práce.
3
Indice
1. Introduzione 6
2. Per una definizione del termine «espressione idiomatica» 8
Definizione di base 8
Tratti caratteristici delle espressioni idiomatiche 8
Institutionalisation (istituzionalizzazione) 9
Compositeness (grado di composizione) 9
Frozeness (congelamento) 9
Non-compositionality (non-composizionalità) 12
Conclusione 13
3. Per una classificazione delle espressioni idiomatiche italiane 14
Punto di vista sintattico 14
Le forme delle frasi fisse (Vietri) 15
Le forme delle frasi a verbo supporto(Vietri) 16
Punto di vista semantico 17
Elia/D’Agostino/Martinelli 18
Federica Casadei 18
Conclusione 20
4. La classificazione semantica delle espressioni idiomatiche 21
Introduzione: le caratteristiche della ricerca 21
La classificazione secondo la semantica delle parole chiavi/il 21
significato letterale
Le parti del corpo umano 23
Gli elementi della natura 23
Il mondo del denaro 24
Il divertimento 24
La classificazione secondo il significato idiomatico 25
Il successo 25
Avere successo 26
La strada verso il successo 27
Il non-avere successo 27
4
Le emozioni 29
Emozioni espresse tramite gesti/posture corporali 30
Emozioni positive 30
Emozioni negative 31
Emozioni miste (o negative o positive) 31
Il carattere di una persona 31
Lati positivi 32
Lati negativi 32
Lati o negativi o positivi 33
La classificazione secondo il significato letterale e il significato 33
idiomatico
Lo spazio 34
Il movimento e le forze 36
Il movimento 36
Le forze 37
Il corpo 38
Metonimie e metafore corporee 38
Metafore percettive 38
I domini culturali 40
5. Conclusione 42
6. Bibliografia 44
7. Appendice 46
5
1. Introduzione
Se si vuole parlare del termine idiomatico si deve accettare il fatto che non
esistono definizioni precise e classificazioni complete di tale fenomeno linguistico.
Benchè siano stati fatti vari tentativi di determinare la loro struttura, non sono stati
finora definiti i termini precisi ed accettati da tutta la comunità linguistica, per la loro
descrizione. I lati più peculiari del fenomeno dell’idiomatismo sono la loro irregolarità
sintattica che le oppone alle frasi libere, e la loro anormalità semantica. Le espressioni
idiomatiche erano così per molto tempo ritenute un fenomeno anomalo, un’eccezione
alle regole e – non godendo dell’attenzione degli studiosi – rimanevano ai margini degli
studi linguistici.
6
tenterà di individuare le implicazioni di tale classificazione per quanto riguarda le
caratteristiche della lingua italiana.
7
2. Per una definizione del termine «espressione idiomatica»
La definizione più generale dice che espressioni idiomatiche sono «le espressioni
convenzionali di una lingua caratterizzate dall’abinare un significato fisso (poco o
affatto modificabile) a un significato non composizionale (cioè che, a differenza del
significato letterale o composizionale, non è ricavabile dai significati dei componenti
dell’espressione).»1
1
Casadei, F., Per una definizione di «espressione idiomatica» e una tipologia dell'idiomatico in italiano,
in: Lingua e Stile/ a.XXX, n.2, 1995, p. 335.
2
Langlotz, A., Idiomatic Creativity, John Benjamins Publishing Company, Amsterdam/Philadelphia
2006, p. 3.
8
compositeness – riguarda la complessità di un’espressione
frozeness – riguarda le restrizioni del comportamento lessico-grammaticale
non-compositionality – riguarda il significato figurativo di un’espressione
3
I termini saranno mantenuti nell’inglese visto che tale approccio viene adoperato dalla maggior parte dei
linguisti taliani. Tra parentesi si trovano la traduzioni dei termini dall’autore della presente tesi.
4
Casadei, F., Per una definizione di «espressione idiomatica» e una tipologia dell'idiomatico in italiano,
in: Lingua e Stile/ a.XXX, n.2, 1995, p. 337.
5
Langlotz, A., Idiomatic Creativity, John Benjamins Publishing Company, Amsterdam/Philadelphia
2006, p. 5.
9
proprietà che distingue le espressioni potenzialmente idiomatiche da quelle certamente
non idiomatiche.
6
Casadei, F., Per una definizione di «espressione idiomatica» e una tipologia dell'idiomatico in italiano,
in: Lingua e Stile/ a.XXX, n.2, 1995, p. 342.
7
Vietri, S., On the study of idiomatic expressions in Italian, in: A. Franchi De Bellis and L.M. Savoia
(eds.) Sintassi e morfologia della lingua italiana d'uso. Teorie e applicazionioni descrittive, (Atti del XVII
Congresso della Società di Linguistica Italiana, Urbino 11-13/9/1983), Bulzoni, Roma 1985, pp. 196-202.
10
è possibile cambiare il tempo e il modo del verbo: Max (perderà + avrebbe
potuto perdere) la tramontana
è possibile inserire gli avverbi di tempo: Max ha perso la tramontana da molto
tempo
inserzioni tra il verbo e il nome sono possibili: Max ha perso improvvisamente la
tramontana
per quanto riguarda le trasformazioni tipo: il passivo, la relativizzazione, la
dislocazione e l’estrazione la situazione è la seguente:
8
Cacciari, C., La comprensione delle espressioni idiomatiche. Il rapporto fra significato letterale e
significato figurativo, in: Giornale italiano di psichologia, n.16, 1989, p. 419.
9
Fraser, B., Idioms within a transformational grammar, in: Foundations of language, n.6, 1970, pp. 22-42.
11
L0 Completely frozen10
L1 Adjunction
L2 Insertion
L3 Permutation
L4 Extraction
L5 Reconstitution
L6 Unrestricted
10
Le denominazioni dei singoli livelli saranno mantenuti nell’inglese.
11
Casadei, F., Per una definizione di ''espressione idiomatica'' e una tipologia dell'idiomatico in italiano,
in: Lingua e Stile/ a.XXX, n.2, 1995, p. 343.
12
«modello di raffigurazione», traduzione dell’autore. Cfr. Langlotz, A., Idiomatic Creativity, John
Benjamins Publishing Company, Amsterdam/Philadelphia 2006, p. 4.
12
interpretazione letterale e quella idiomatica non è quindi il tratto universale delle
espressioni idiomatiche.
2.3. Conclusione
Vale a dire che non esiste nessuna definizione precisa ed esatta. Invece è
necessario ammettere che i termini institutionalisation, compositeness, frozeness e non-
compositionality possono essere usati come uno strumento per poter stabilire se una
costruzione appartiene alla categoria delle espressioni idiomatiche e in seguito per poter
stabilire il loro grado di idiomaticità.
13
Cacciari, C., La comprensione delle espressioni idiomatiche. Il rapporto fra significato letterale e
significato figurativo, in: Giornale italiano di psichologia, n.16, 1989, p. 417.
14
Ibid., p. 423.
13
3. Per una classificazione delle espressioni idiomatiche italiane
Per quanto riguarda le frasi libere, il loro significato è composizionale; ciò vuol
dire che esso è derivabile dalla somma dei significati delle singole parole. Le frasi a
verbo supporto sono invece frasi semplici «in cui il verbo principale è semanticamente
vuoto, cioè, acquista significato dal nome che segue, il quale, a sua volta, riceve dal
verbo supporto l’indicazione di tempo-modo-aspetto.»16 Le frasi fisse (idiomatiche)
hanno un significato che non è composizionale: non si può dedurre dai significati delle
singole parole. In più le frasi fisse «sono caratterizzate dalla invariabilità o fissità di uno
o più gruppi nominali.»17
15
Vietri, S., La sintassi delle frasi idiomatiche, in: Studi Italiani di Linguistica Teorica ed Applicata,
XIX/1, 1990, p. 133.
16
Ibid, p. 134.
17
Ibid, p. 135.
18
Ibid, p.136.
14
3.1.1. Le forme delle frasi fisse (Vietri)
19
Ibid, p.139.
15
primo complemento fisso)
=> Andare a genio a
(PC1PC2) N0 V Prep C1 Prep C2 (soggetto libero, primo e secondo
complemento fissi)
=> Andare a letto con le galline
(CPPN) N0 V C1 Prep C2 Prep N3 (soggetto e secondo complemento
indiretto liberi, complemento indiretto
liberi, complemento diretto e primo
complemento indiretto fissi)
=> Cavare le castagne dal fuoco
Come è già stato detto prima, le frasi a verbo supporto sono formate con alcuni
verbi, il cui significato è praticamente neutro. Si tratta soprattutto di verbi essere, avere
e fare; in alcuni casi sono inclusi anche i verbi dare, prendere, venire e varianti
aspettuali dei precedenti. Parliamo di frasi in cui «il significato lessicale è concentrato
nel complemento del verbo, mentre il verbo, semanticamente vuoto, serve come da
supporto per i tratti grammaticali di tempo, aspetto, modo, persona, ecc.»20 Così
l’espressione avere fegato rappresenta una specie di verbo composto, nel quale avere fa
la parte grammaticale e fegato fa la parte lessicale. Le forme delle frasi fisse a verbo
supporto sono le seguenti:21
Essere
(EC) : Max non è il primo venuto.
(ECA) : Lea è una gatta morta.
(ECDC) : Max è l’ultima ruota del carro.
(EC1PN) : Max è l’occhio destro di Lea.
(ECP2) : Max e Lea sono due anime in un nocciolo.
(E01) : I nervi di Max sono tesi.
(E0P1) : Gli occhi di Lea sono a mandorla.
20
Renzi, L., Espressioni idiomatiche e verbi supporto, in: Grande Grammatica di Consultazione I, Il
Mulino, Bologna 1991, p. 79.
21
Vietri, S., La sintassi delle frasi idiomatiche, in: Studi Italiani di Linguistica Teorica ed Applicata,
XIX/1, 1990, pp. 140-142.
16
(EAPC) : Max è povero in canna.
(PECO) : Lea è magra come un chiodo.
(EVCO) : Max è come l’ancora.
(ENP2) : Max è uno scrittore in erba.
(EP1) : Max è al fresco.
(EP1PN) : Max è ai ferri corti con Lea.
Avere
(AC) : Max ha fegato.
(ACA) : Lea ha il pollice verde.
(ACDC) : Max ha l’imbarazzo della scelta.
(AC1PN) : Lea ha le tasche piene di questa faccenda.
(ACP2) : Max ha il fuoco nelle vene.
(ANP2) : Lea ha Max sulle scatole.
Fare
(FC) : Questo film ha fatto cassetta.
(FCA) : Max fa le ore piccole.
(FCDC) : Lea ha fatto atto di presenza.
(FC1PN) : Lea fa il filo a Max.
(FCP2) : Max fa il bucato in famiglia.
(FVCO) : Max fa come lo struzzo.
All’inizio bisogna ricordare che nella lingua italiana non esiste nessuna
descrizione e classificazione completa della fraseologia nella sua interezza come in altre
lingue, per esempio come in tedesco e in inglese.22 In particolare c’è un’assenza totale di
studi semantici sulle espressioni idiomatiche. Le seguenti classificazioni sono parziali e
riguardano soltanto alcuni lati delle espressioni idiomatiche. Esse rappresentano così
uno dei trattamenti possibili del fenomeno dell’idiomatismo.
22
Skytte G. in Holtus G., Metzeltin M. und Schmidt Ch., Lexikon der Romanistischen Linguistik. Band
IV. Italienisch, Korsisch, Sardisch. Tübingen, Niemeyer 1988, p. 76.
17
3.2.1. Elia/D’Agostino/Martinelli
18
iconico-evocative – non descrivono soltanto un gesto o una postura ma
alludono anche al valore simbolico universale di essi anche se non sono
compiuti: espressione tipo toccare il ferro viene vista come «segno di
scongiuro» non come un’azione reale e compiuta.
iconico-metaforiche – il significato viene associato metaforicamente al
gesto o alla postura: camminare a testa alta «esprimendo il proprio
orgoglio e la propria sicurezza»; alzare la cresta «darsi delle arie,
metter su superbia»
19
3.3. Conclusione
20
4. La classificazione semantica delle espressioni idiomatiche
26
Casadei, F., Metafora ed espressioni idiomatiche. Uno studio semantico sull’italiano, Bulzoni, Roma
1996, pp. 403-469.
21
usato nella lingua inglese. In inglese si distinguono per lo più espressioni idiomatiche
contenenti:
Per gli scopi del presente capitolo è stata utilizzata soltanto la semantica delle
parole chiavi delle espressioni idiomatiche. Usando la prospettiva semantica più ampia
nella classificazione sono state incluse anche le espressioni il significato letterale delle
quali riguardava la categoria semantica rispettiva. Così nella categoria degli animali si
può trovare l’espressione tarpare le ali alludendo alla parte del corpo animale. La stessa
situazione vale per le espressioni essere di legno e mettere le radici oppure tenere al
guinzaglio.
27
Cfr. <http://www.idiomconnection.com>
28
Ibid.
29
vedi la pagina 33.
22
riguardanti il mondo del denaro. L’ultimo dominio è quello del divertimento con le
espressioni che alludono al cibo e all’ambiente del gioco, del teatro e della guerra.30
30
L’inclusione della guerra nel dominio del divertimento è stata influenzata dalla prospettiva della guerra
come «un gioco» – gioco di bambini che si immaginano di essere soldati; immagine della guerra come un
gioco (oppure un combattimento) strategico.
23
gli animali salvare capra e cavoli, sentirsi un pesce fuor acqua, stare a
cavallo, tarpare le ali, tenere al guinzaglio31
la luce fare luce, portare alla luce, vedere la luce, venire in luce, dare
corpo alle ombre
l’acqua fare acqua, finire in una bolla di sapone, rompere il ghiaccio,
sentirsi un pesce fuor acqua
il sasso essere di stucco, rimanere di sasso, togliersi sassolino dalla
scarpa
il mare/la monte buttare a mare, mandare a monte, muovere mari e monti
il cielo/l’aria costruire castelli in aria, alzare gli occhi al cielo, toccare il
cielo con un dito
prendere fuoco, avere i piedi per terra
4.2.4. Il divertimento
31
L’espressione tenere al guinzaglio è stata inclusa nella categoria degli animali perchè il guinzaglio
viene generalmente associato agli animali, spec. ai cani.
24
andare a caccia, voltare pagina, partire in quarta
4.3.1. Il successo
25
progetti. Infine la nozione del non-avere successo allude al non-avere successo, alle
attività che impediscono a una persona di avere successo e finalmente al comportamento
di una persona il quale impedisce a un’altra persona di avere successo.
Avere successo
andare a gonfie vele «procedere benissimo»
andare avanti «avanzare, progredire, fare progressi»
fare un passo avanti «progredire»
farsi strada «affermarsi, avere successo, avanzare»
=> evolvere
fare le scarpe «prendere il posto di qc»
mettere in ginocchio (qc) «vincere, sopraffare, umiliare»
=> il successo nei confronti degli altri
mettere a segno un colpo «realizzare l’obiettivo»
mettere le radici «diffondersi, avere successo»
rifarsi la bocca «cancellare una esperienza spiacevole con
q.c. piacevole»
salvare capra e cavoli «riuscire a conciliare cose diverse»
vedere la luce «di qc: nascer; di q.c.: compiersi, avviarsi (un
progetto)»
=> buona riuscita di un’attività
stare a cavallo «essere in una situazione favorevole»
tenere banco «accentrare tutta l’attenzione, avere il potere»
=> essere in una posizione favorevole
Successo o no?
fare le spese; pagare il prezzo/lo scotto «subire le conseguenze»
pagare a caro prezzo «ottenere con grandi sacrifici, avere gravi
conseguenze»
=> le conseguenze di un’attività
rimanere con le mani in mano «non fare nulla»
dormire sugli allori «crogiolarsi godendo dei successi già ottenuti»
26
=> rimanere passivo
avere alti e bassi «avere momenti positivi e negativi»
=> il successo alternato ai fallimenti
arrivare al capolinea «essere alle conclusioni, al termine di q.c.»
bruciare le tappe «raggiungere una rapida affermazione, procedere
troppo velocemente»
=> altri casi del successo ambiguo
27
Aiutare qc/q.c. ad arrivare al sucesso
dare il via libera a q.c. «dare inizio, consentire di iniziare»
tenere in piedi «sostenere, impedire il crollo, la fine»
=> aiutare q.c. ad arrivare al successo
dare una mano «aiutare»
mettere nelle mani «affidare, mettere in potere/sotto il controllo»
=> aiutare qc ad arrivare al successo
Il non-avere successo
andare a rotoli «fallire, finire male»
finire in una bolla di sapone «rivelarsi incosistente, finire nel nulla»
finire sul lastrico «fallire economicamente, ridursi in miseria»
=> il fallimento
fare acqua «non funzionare, presentare lacune, difetti»
28
=> non funzionare
prendere una cantonata «fare un errore grossolano»
essere una patata bollente «essere una situazione difficile da gestire»
=> altri casi
4.3.2. Le emozioni
29
delle emozioni include la categoria delle emozioni espresse tramite gesti o posture
corporali seguite dalle emozioni positive e negative concludendo con le emozioni miste.
Per quanto riguarda le espressioni della categoria delle emozioni miste, la loro
intepretazione può avere una connotazione sia negativa sia positiva. Per esempio se una
persona ha le lacrime agli occhi si può trattare delle lacrime della gioia o del dolore. La
stessa situazione vale per l’espressione fare colpo.
30
toccare il cielo con un dito «essere contentissimo, euforico»
togliarsi sassolino dalla scarpa «liberarsi di una preoccupazione, di
un’angoscia»
=> essere contento
31
l’atteggiamento verso eventi negativi e infine i tratti indispensabili di una persona
ambiziosa. Seguono i lati negativi tra i quali sono inclusi l’orgoglio, l’insensibilità e il
coraggio nel senso negativo, il sprecare del tempo, la svogliatezza nell’accettare la realtà
e il comportamento nei confronti delle altre persone. Si conclude con lati misti (sia
negativi sia positivi) come sono la sincerità, la diffidenza, il fantasticare e il passato di
una persona dove l’interpretazione dipende dalla situazione in cui tali lati vengono
utilizzati e dal punto di vista delle altre persone.
32
volare alto «dedicarsi a pensieri elevati ignorando le
piccolezze della vita»
chiudere gli occhi su q.c. «rifiutare di rendersi conto, di accettare q.c.»
=> non volere accettare la realtà
dare addosso a qc/q.c. «assalire, andare contro, criticare duramente»
prendere in giro «deridere, gabbare; imbrogliare»
prendere per il culo «deridere, gabbare; imbrogliare»
fare le scarpe (a qc) «imbrogliare, tradire qc»
mettere in ginocchio «sopraffare, umiliare»
sporcarsi le mani «fare q.c. di vergognoso, illecito, immorale»
=> lati negativi nei confronti degli altri
nascondersi dietro a un dito «accampare scuse incosistenti»
=> altro caso dei lati negativi di una persona
33
ma cerca anche di trovare l’esistenza delle relazioni semantiche tra loro. Le espressioni
idiomatiche poi vengono riunite in gruppi insieme alle espressioni con la stessa
relazione semantica. Usando tale prospettiva Federica Casadei osserva che certe
espressioni appartengono a più di una struttura semantica, perciò tali espressioni si
possono trovare in diverse categorie semantiche.
Il punto di partenza per l’analisi semantica delle espressioni idiomatiche era per
Federica Casadei il suo corpus che comprende 3.064 espressioni idiomatiche verbali.
Nel corpus non sono incluse tutte le espressioni idiomatiche esistenti: tra i criteri di
selezione delle espressioni era in primo luogo la loro natura idiomatica. In secondo
luogo vengono excluse le espressioni della sequenza idiomatica (per evitare di registrare
come espressioni idiomatiche verbali locuzioni in cui l’elemento idiomatico è il solo
complemento indiretto, per esempio mangiare da cane). In seguito sono esclusi
sinonimi, varianti lessicali (dare l’ultimo/l’estremo respiro) e morfologici (allevare
la/una serpe in seno). L’ultimo criterio di selezione era la qualifica d’uso e di registro:
così nel corpus non si trovano le espressioni qualificate come antiquate o rare, letterarie,
dialettali o regionali.32
4.4.1. Lo spazio
32
Casadei, F.: Metafora ed espressioni idiomatiche. Uno studio semantico sull’italiano, Bulzoni, Roma
1996, pp. 89-96.
34
situazione spaziale.’»33 Da una parte le dimensioni spaziali assegnano a un concetto un
orientamento spaziale (gli obiettivi importanti sono su), dall’altra parte assegnano a una
dimensione spaziale un valore positivo o negativo.34 Così su assume un valore positivo,
giù invece quello negativo. La stessa situazione vale per avanti (positivo) e dietro
(negativo), vicino e lontano, e dentro e fuori.
1. Lo spazio fisico
avere luogo
=> essere in uno spazio fisico (esistere) = positivo
uscire dai gangheri, sentirsi un pesce fuor acqua
=> non essere in uno (proprio) spazio fisico = negativo
2. L’orientamento spaziale
avanti/dietro
andare avanti, fare un passo avanti/indietro
=> avanti = positivo, dietro = negativo
stare alle calcagna di qc
=> dietro = negativo (il pericolo viene da dietro)
su/giù
partire dal gradino più basso, toccare il fondo, avere alti e bassi, puntare in
alto, finire sul lastrico, abbassare lo sguardo, mettere in ginocchio
=> su = positivo, giù = negativo
montarsi la testa
=> su = negativo (superiorià)
toccare il cielo con un dito, buttare giù, tirare su
=> su = essere contento, giù = non essere contento
volare alto, costruire castelli in aria; tenere in piedi, avere i piedi per terra
=> su = non avere la stabilità; giù = avere la stabilità
vicino/lontano
33
Ibid., p. 106.
34
Ibid.
35
andare a braccetto
=> vicino = vicinanza o legame emotivo
prendere le distanze, tirarsi indietro
=> lontano = distanza psichologica
di fronte
dire in faccia
=> più di fronte = l’interazione più diretta
cambiare faccia, avere la faccia tosta
=> «l’identità di un’entità è data dalla parte visibile [...] tipicamente
dalla faccia»35
4.4.2.1. Il movimento
il percorso
partire dal gradino più basso, partire in quarta
=> partire = l’inizio di un percorso
andare avanti, farsi strada, fare un passo avanti/indietro
=> andare avanti = progredire, andare dietro = non progredire
bruciare le tappe, andare a gonfie vele; andare di pari passo
=> la velocità del movimento = la velocità d’azione
35
Casadei, F.: Metafora ed espressioni idiomatiche. Uno studio semantico sull’italiano, Bulzoni, Roma
1996, p. 162.
36
Ibid., p.168.
36
arrivare al capolinea
=> arrivare alla fine del percorso
essere in rotta di collisione
=> fare scelte diverse = fare percorsi diversi
prendere una cantonata
=> deviare dal percorso
andare/finire a rotoli, finire sul lastrico
=> finire = un errore nell’azione = ostacoli al percorso
stare a cavallo
=> i veicoli = le risorse per l’azione
4.4.2.2. Le forze
il peso
togliersi sassolino dalla scarpa
=> togliersi un peso = liberarsi di una preoccupazione
alzare le spalle, fare spallucce
37
=> non volere assumere un peso = una responsabilità o un carico
avere le spalle grosse
=> resistere a un peso
stare addosso
=> oprimere qc con il proprio peso
4.4.3. Il corpo
L’importanza del corpo consiste nel suo ruolo del oggetto semiotico e del mezzo
di comunicazione simbolica e metaforica. Come tale «il corpo è stato ogetto di tutte le
discipline interessate alla semiosi, dalla psicoanalisi alla sociologia e [...] le
caratteristiche e funzioni corporee si trovano nel significato letterale, cioè nel dominio
origine, per la metaforizzazione di domini ogetto non corporei.»37 Così può esistere il
legame tra dominio della percezione e domini emotivi o intelettuali, per esempio la
nozione del conoscere = vedere.38 Le nozioni più importanti sono le metonimie e
metafore corporee e le metafore percettive.
la vista
dare un occhio a q.c., perdere di vista
37
Ibid, p. 235.
38
Ibid, p. 237.
39
Espressioni del genere appartengono alla difusa metafora della rabbia alla base della quale è il nesso tra
le emozioni e i loro effetti fisiologici. Secondo tale metafora la rabbia è calore, le emozioni intense sono
calore e passionale/emotivo è caldo, insensibile è freddo (Casadei 1996: 240).
38
venire in luce, portare alla luce
=> conoscere = vedere; far conoscere = rendere visibile
guardarsi alle spalle, aprire gli occhi, chiudere gli occhi su
=> la realtà è un campo visivo
il gusto
rifarsi la bocca, storcere la bocca, storcere il naso
il tatto
a) contatto fisico/psicologico
toccare nel vivo, essere di stucco, fare colpo
=> colpire emotivamente = toccare fisicamente
b) controllo manuale40
avere in testa, venire in mente
=> capire = afferrare
mettere nelle mani
=> controllare = avere in mano
essere una patata bollente
=> difficile da maneggiare/controllare
c) tangibilità
dare corpo alle ombre; finire in una bolla di sapone
=> reale/concreto = tangibile; irreale/inconsistente = non
tangibile
il controllo di sè e interiorità
andare via di testa, perdere la testa
=> perdere il controllo di sè
tenere dentro corpo; aprire il cuore
=> non manifestare = tenere dentro; manifestare q.c. = portarlo fuori
arrivare al cuore
=> conoscere gli stati psichici di qc = avere accesso al suo interno
40
Al controllo manuale sono legate due nozioni principali: «capire è afferrare» e «controllare è
avere/tenere in mano». Nel caso delle espressioni avere in testa e venire in mente le idee sono oggetti (che
si muovono) e la mente/la memoria sono i loro contenitori. Usando tale prospettiva, le espressioni del
genere vengono associate alla nozione «capire è afferrare» (Casadei 1996: 285).
39
chiudere la bocca, scappare di bocca
=> la bocca = il contenitore delle parole/dei segreti
41
Casadei, F.: Metafora ed espressioni idiomatiche. Uno studio semantico sull’italiano, Bulzoni, Roma
1996, p. 325.
42
Gli esempi riguardanti il gioco, il combattimento/le armi, il teatro/lo spettacolo, il denaro e la caccia
corrispondono alla categoria del mondo di soldi e del divertimento nella classificazione delle espressioni
idiomatiche secondo il loro significato letterale. Vedi la pagina 23.
40
=> la quantità = la lunghezza
fare la tara; tenere conto di
=> la quantità = il valore => valutare = pesare; valutare = calcolare
41
5. Conclusione
42
All’inizio ci siamo posti la domanda: Quali sono le implicazioni di tale
classificazione per quanto riguarda le caratteristiche della lingua italiana? Guardando
più in dettaglio i risultati della classificazione, si può notare che nella lingua italiana
vengono spesso usate espressioni contenenti le parti del corpo umano e le espressioni
che denotano il successo e le emozioni; e le espressioni riguardanti in una prospettiva
più ampia le metafore corporee e percettive. In conseguenza, tenendo conto della
parzialità della nostra classificazione basata soltanto sullo studio delle espressioni
idiomatiche verbali, tentiamo di suggerire che una classificazione del genere ci parla di
una società dove l’accento è messo sul successo o sul fallimento delle persone, e di una
lingua che esprime spesso i suoi concetti tramite le nozioni del corpo umano. Tale
costatazione potrebbe presentare il punto di partenza per uno studio più approfondito
sulla semantica delle espressioni idiomatiche italiani che smenta o affermi la nostra
ipotesi.
43
6. Bibliografia
Elia, A./D’Agostino, E./Martinelli, M., Tre componenti della sintassi italiana: frasi
semplici, frasi a verbo supporto e frasi idiomatiche, in: Franchi De Bellis, A./Savoia, L.
M., Sintassi e morfologia della lingua italiana d’uso. Teorie e applicazioni descrittive,
Bulzoni, Roma 1985.
Skytte G. in Holtus G., Metzeltin M. und Schmidt Ch.: Lexikon der Romanistischen
Linguistik, Band IV. Italienisch, Korsisch, Sardisch. Tübingen, Niemeyer 1988.
Vanity Fair, n.13, 14, 28, 35, 44, 45, Edizioni Condé Nast, Milano 2007.
Vietri, S., La sintassi delle frasi idiomatiche, in: Studi Italiani di Linguistica Teorica ed
Applicata, XIX/1, 1990.
44
Vietri, S., On the study of idiomatic expressions in Italian, in A. Franchi De Bellis and
L.M. Savoia (eds.) Sintassi e morfologia della lingua italiana d'uso. Teorie e
applicazionioni descrittive, (Atti del XVII Congresso della Società di Linguistica
Italiana, Urbino 11-13/9/1983), Bulzoni, Roma 1985.
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7. Appendice
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buttare a mare «sprecare, sciupare»
buttare giù (qc) «deprimere, intristire»
buttarsi via «sprecare le propria qualità in attività da poco»
cadere nella trappola «restare vittima di un’insidia, di un tranello»
cambiare faccia/volto «cambiare espressione spec. per stupore»
cambiare rotta «cambiare linea d’azione, comportamento, attività»
chiudere gli occhi su q.c. «rifiutare di rendersi conto, di accettare q.c. »
chiudere la bocca «smettere di parlare, tacere»
chiudere la porta a qc/ q.c. «escludere da q.c., da un ambiente, non accogliere»
costruire castelli in aria «fare q.c. infondato, progetti irrealizzabili»
dare addosso a qc/q.c. «assalire, andare contro, criticare duramente»
dare corpo alle ombre «rendere reale q.c. spec. un pericolo, inconsistente»
dare il via libera a q.c. «dare inizio, consentire di iniziare, di agire»
dare un occhio a q.c. «prestare attenzione; controllare, sorvegliare»
dare un taglio a q.c. «interrompere, far cessare»
dare una mano «aiutare»
dire in faccia «dire apertamente, sinceramente»
dormire sugli allori «crogiolarsi godendo dei successi già ottenuti »
entrare in scena «apparire, comparire, presentarsi; assumere un ruolo»
essere di stucco/legno «essere insensibile»
essere in rotta di collisione «essere in totale contrasto»
essere/mettersi nei panni di qc «immedesimarsi in qc, nella sua condizione»
essere pieno di «essere stuffo, non poterne più»
essere una minestra riscaldata «essere un’idea vecchia, molto sfruttata»
essere una patata bollente «essere q.c. o una situazione difficile da gestire»
fare acqua «non funzionare, presentare lacune, difetti»
fare capo (a qc/q.c.) «riferirsi a, essere comandato da»
fare colpo (su qc) «suscitare impressione, attenzione»
fare (qc) fuori «escludere da una situazione, da un affare»
fare il punto (della situazione) «valutare in che fase e condizione si trova»
fare la parte di «avere, assumersi il ruolo di/del»
fare la tara (a q.c.) «valutare con riserve, eliminare esagerazioni»
fare le scarpe (a qc) «imbrogliare, tradire, prendere il posto»
fare le spese (di q.c.) «subire le conseguenze»
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fare le valigie «andarsene»
fare luce (su q.c.) «rendere comprensibile, chiarire»
fare spallucce «manifestare disinteresse, noncuranza»
fare un passo avanti «progredire»
fare un passo indietro «tornare alla fase precedente, ripensare»
farsi strada «affermarsi, avere successo, avanzare»
farsi le ossa «abituarsi a q.c.; prendere la pratica di q.c.»
finire in una bolla di sapone «rivelarsi incosistente, finire nel nulla»
finire sul lastrico «fallire economicamente, ridursi in miseria»
giocare la carta migliore «usare la migliore risorsa»
girare le palle (a qc) «essere arrabbiato»
guardarsi alle spalle «stare attento ai pericoli, alle insidie»
lasciarsi dietro le spalle «dimenticare, considerare ormai passato»
leccarsi le labbra «pregustare q.c. desiderato, allettante»
mandare a casa/monte «impedire la realizzazione, far fallire»
mandare al cimitero «uccidere»
mettere a segno un colpo «realizzare l’obiettivo»
mettere in ginocchio (qc) «vincere, sopraffare, umiliare»
mettere in moto (q.c.) «avviare, dare luogo, causare»
mettere la testa a posto «diventare assennato, responsabile»
mettere le radici «diffondersi, avere successo, spec. di idee»
mettere nelle mani di qc «affidare, mettere in potere/sotto il controllo di»
mettere nero su bianco «scrivere, dichiarare per iscritto»
mettersi in gioco «coinvolgersi, decidere di partecipare»
montarsi la testa «credersi superiore a quello che si è, insuperbirsi»
muovere mari e monti «adoperarsi con ogni mezzo»
nascondersi dietro a un dito «accampare scuse incosistenti»
non avere pelli sulla lingua «parlare apertamente, sinceramente»
pagare a caro prezzo «ottenere con grandi sacrifici; avere gravi conseguenze»
pagare il prezzo «subire le conseguenze»
pagare lo scotto «subire le consequenze»
partire dal gradino più basso/da zero «iniziare, intraprendere q.c. dal nulla, con pochi mezzi»
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perdere la testa «impazzire, non raggionare più»
portare alla luce (q.c.) «far emergere, rendere conto»
portare avanti «fare avanzare, cercare di portare al successo, a compimento»
prendere fuoco «essere preso da ira o da una passione violenta»
prendere in giro qc «deridere, gabbare; imbrogliare»
prendere le distanze «mantenersi estraneo, non aderire a q.c.; non dare confidenza»
prendere per il culo «deridere, gabbare; imbrogliare»
prendere una cantonata «fare un errore grossolano»
prendere una piega Agg «evolvere in modo Agg, verso un esito Agg»
puntare in alto «avere grandi obiettivi»
restare a bocca aperta «per stupore, essere stupito»
rifarsi la bocca «cancellare una esperienza spiacevole con q.c. piacevole»
rimanere con le mani in mano «non fare nulla»
rimanere di sasso/stucco «restare male, sbalordito; restare impassibile»
rimanere dietro le quinte «avere un ruolo in q.c., senza esporsi»
rimboccarsi le maniche «intraprendere q.c. con energia, impegnarsi»
rompere il ghiaccio «superare un momento di fredezza; avviare una conversazione»
salvare capra e cavoli «riuscire a conciliare cose diverse»
saperla lunga «sapere molte cose, essere astuto»
scappare di bocca «di q.c. detto per sbaglio, che non si voleva dire»
scendere in campo «entrare, prendere parte a una competizione»
scendere in piazza «manifestare»
scuotere il capo «in segno di disapprovazione»
sentirsi un pesce fuor acqua «essere a disagio, sentirsi fuori posto»
sgranare gli occhi «in segno di incredulità»
sognare a occhi aperti «fantasticare, farsi trasportare dall’immaginazione»
spezzare il cuore «dare un dolore imenso»
sporcarsi le mani «fare q.c. vergognoso, illecito, immorale»
sprecare il tempo «dedicarsi a q.c. futile, inutile»
stare a cavallo «essere in una situazione favorevole»
stare al gioco «accettare le regole di un ambiente, di un contesto»
stare alle calcagna di qc «incalzare, opprimere, pressare»
storcere il naso «in segno di disgusto»
storcere la bocca «disapprovare, disprezzare, in segno di disgusto»
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stringere il cuore «commuovere, addolorare»
tagliare corto «interrompere bruscamente spec. un discorso»
tarpare le ali a qc/q.c. «limitare la possibilità d’azione, frenare»
tenere al guinzaglio «tenere sottomesso, frenato, costretto»
tenere banco «accentrare tutta l’attenzione, avere il potere»
tenere conto di «prendere, tenere in considerazione»
tenere dentro corpo «non manifestare (stato d’animo, sentimenti)»
tenere in piedi q.c. «sostenere, impedire il crollo, la fine»
tenere in scacco qc «tenere in difficoltà, in condizione di inferiorità»
tirare avanti «lavorare duramente per far procedere q.c.»
tirare fuori «esprimere, manifestare»
tirare su «rinfrancare, risollevare»
tirarsi indietro «non farsi coinvolgere, sottrarsi»
toccare il cielo con un dito «essere contentissimo, euforico»
toccare il fondo «degradarsi al massimo grado»
toccare nel vivo «affrontare la suscettibilità, affrontare q.c. delicato o doloroso
per qc»
togliersi sassolino dalla scarpa «liberarsi di una preoccupazione, di un’angoscia»
uscire dai gangheri «essere infuriato, infuriarsi»
uscire dalla scena «ritirarsi da un ambito, da un’attività; perdere fama, notorietà»
vedere la luce «di qc: nascer; di q.c.: compiersi, avviarsi»
venire in luce «divenire evidente, essere accertato, appurato»
venire in mente «essere ricordato; passare per il capo»
volare alto «dedicarsi a pensieri elevati ignorando le piccolezze della vita»
voltare il piede «andarsene, tornare indietro»
voltare pagina «cambiare argomento; cambiare tipo di vita»
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