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2) Che differenza passa tra competenza linguistica tout court e competenza comunicativa?
7) Quale è la differenza tra dilalia e diglossia? Perché Berruto definisce dilalia la situazione
italiana?
8) Che cosa intende Berruto per “continuum con addensamenti”? Fornire qualche esempio.
9) Se gli assi dello schema di Berruto non individuano un gradatum ma un continuum, come è
possibile individuare i confini tra le varietà linguistiche?
10) Che cosa si intende in sociolinguistica per varietà, registro, lingua speciale, gergo, modalità
dell’uso della lingua?
12) Quali sono le variazioni intervenute nel repertorio dell’italiano secondo Antonelli al termine
del primo decennio del XXI secolo?
17) Fornire qualche esempio di varietà che possono essere individuate in diafasia, diamesia e
diastratia.
18) Illustrare come per definire l’italiano “medio” si possa fare riferimento ai concetti di
neutralità (non marcatezza) del registro, correttezza grammaticale e rilevanza statistica.
19) Perché l’italiano dell’uso medio (o neostandard) non occupa il centro dello schema proposto
da Berruto?
20) Quali sono i principali tratti che caratterizzano la varietà individuata da Sabatini che va sotto
il nome di “italiano dell’uso medio”?
24) Che cosa si intende per tecnicismo proprio (o termine) e tecnicismo collaterale?
25) Quali sono i tratti comuni ai sottocodici (o lingue speciali in senso stretto) dell’italiano a
livello di lessico, morfosintassi e testualità?
26) Che cosa si intende per dimensione verticale delle lingue speciali?